Derivazione idrica - Istruzioni

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Derivazione idrica - Istruzioni
Provincia di Latina
Settore Ecologia ed Ambiente - Ufficio Tutela Risorse Idriche
DERIVAZIONI IDRICHE
(R.D. 11/12/1933 n° 1775 e s.m.i.)
ISTRUZIONI
Il livello di approfondimento e dettaglio degli elaborati deve essere adeguato alla natura ed
importanza del corso d’acqua e delle opere oggetto di autorizzazione.
Gli elaborati devono contenere la giustificazione delle soluzioni adottate in relazione alle
problematiche poste dalla progettazione, dimostrando: la compatibilità con il regime idraulico e la
sicurezza idraulica del corso d’acqua e del territorio circostante, la possibilità costruttiva in
relazione a stabilità e durabilità delle opere, nonché l’accessibilità e sicurezza dei luoghi sia in corso
di esecuzione che di vita delle opere stesse.
Pertanto, si dovrà dare ampia e logica motivazione delle scelte operate in sede di progettazione
nell’affrontare i differenti aspetti tecnici interessati dagli interventi previsti.
L’ufficio istruttore nel corso dell’istruttoria tecnica verificherà, a suo insindacabile giudizio,
l’adeguatezza della documentazione prodotta alla natura ed importanza del corso d’acqua e delle
opere oggetto di autorizzazione.
Gli studi (idrologico, idrogeologico, idraulico) devono avere un livello di approfondimento
adeguato al tipo di opere ed importanza del corso d’acqua. Tutti i dati base assunti e le ipotesi di
riferimento effettuate ed i metodi adottati per la redazione degli studi devono essere adeguatamente
descritti e motivati dal tecnico estensore.
VERSAMENTO SPESE ISTRUTTORIE
La Delibera della Giunta Provinciale n.9 del 13.01.2000 prevede il versamento, per spese istruttorie,
finalizzato al rilascio per singola autorizzazione come di seguito specificato:
 Rinnovo licenza di attingimento cadauna
€ 51,65
 Autorizzazione per ricerca acqua o licenza di attingimento cadauna € 103,29
 Irrigazione attrezzature sportive, terreni e pescicoltura cadauna
€ 258,23
 Concessione per uso igienico ed assimilati ed usi diversi cadauna
€ 309,87
 Concessione piccole derivazione o per uso industriale
o per verde pubblico cadauna
€ 516,46
Il versamento può essere effettuato attraverso c/c postale n. 12596045 intestato alla Provincia,
oppure presso la Tesoreria Provinciale della Banca Popolare del Lazio - Viale dello Statuto - 04100
Latina, avendo cura di riportare nella causale: "Derivazioni idriche R.D. 1775/1933” seguita
dall’oggetto a cui si riferisce il versamento stesso.
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MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
S’avverte che:
Per la realizzazione delle opere di derivazione e/o restituzione dell’acqua,
che interessano corsi d’acqua e/o loro pertinenze idrauliche, deve essere
prodotta anche la domanda di autorizzazione ai fini idraulici.
Da un singolo pozzo è ammessa la captazione di un sola falda.
Ai fini della tutela e prevenzione dall’inquinamento delle risorse idriche
sotterranee, la domanda di autorizzazione alla ricerca d’acqua deve
essere presentata per qualsiasi genere di perforazione, anche se non
finalizzata alla ricerca d’acqua, che raggiunga e/o attraversi le falde
idriche sotterranee, quali ad esempio perforazioni finalizzate: al
controllo della falda, all’esecuzione di opere, all’abbassamento della
falda, agli scambi termici, alla reiniezione, ecc.
Concessioni
ELABORATI GRAFICI
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Stralcio della Carta Tecnica Regionale scala 1:10.000 con l’ubicazione delle opere loro
pertinenze ed individuazione del bacino imbrifero;
Stralcio catastale scala 1: 2.000 o 1: 4.000 con l'ubicazione delle opere di derivazione ed
eventuale restituzione e loro pertinenze, dell’insediamento servito e/o terreni serviti;
Planimetria generale delle opere in adeguata scala con la rappresentazione dei seguenti elementi
- opere di derivazione, restituzione e loro pertinenze
- fabbricati e/o terreni serviti
- reti ed impianti di distribuzione, trattamento, raccolta e scarico acque
- disegni quotati esecutivi dell’opera di derivazione sia muraria che meccanica tanto se
proveniente da falda che da corpo idrico superficiale e dell’eventuale opera di restituzione,
con su riportati i livelli idrici (la derivazione deve essere munita di apparecchiature di
misurazione e così pure l’opera di restituzione; nei casi di prelievo e/o restituzione nei
canali, la sponda va protetta con posa in opera di manto in pietrame, in struttura flessibile,
per una larghezza di almeno mt. 2,00 precedente e seguente il punto di scarico e o presa e
per uno sviluppo dal ciglio della sponda fino al di sotto del livello di massima magra e se
del caso esteso al fondo ed alla sponda opposta; il piano di posa dell’opera di derivazione
sia muraria che meccanica deve essere posto al di sopra del livello minimo vitale del corso
d’acqua di cm. 15).
RELAZIONE TECNICA PER DERIVAZIONE ACQUA DA CORPO IDRICO SUPERFICIALE
La relazione dovrà contenere almeno i seguenti elementi:
1 Riferimenti ubicativi del punto di presa e/o restituzione con descrizione del territorio
circostante, precisando se l’area è servita da acquedotto pubblico o da impianto irriguo
pubblico collettivo;
2 Descrizione dell'attività svolta, con particolare riguardo alle fasi che richiedono acqua,
asservita alla derivazione con specificazione della superficie irrigata nel caso di uso irriguo
agricolo;
3 Descrizione delle fonti di approvvigionamento idrico e del ciclo di utilizzazione dell'acqua per
ciascuna fonte fino allo scarico, con la quantificazione del fabbisogno di approvvigionamento
idrico (portate e volume annuo) per i singoli usi e dei relativi scarichi (portate e volume
annuo);
4 Descrizione del piano di derivazione acqua da cui risulti, per i diversi periodi dell’anno: le
portate derivate, portata massima derivata e i volumi medi giornalieri, mensili e annuali;
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Bilancio idrico complessivo, con la giustificazione della portata e volume annuo richiesto in
concessione;
Descrizione delle caratteristiche chimico-fisiche e microbilogiche dell’acqua necessaria al
soddisfacimento del fabbisogno;
Descrizione geo-morfologica del corso d’acqua, del suo bacino imbrifero e del suo règime
idraulico;
Studio idraulico e verifiche del dimensionamento idraulico e di sicurezza delle opere di presa,
sistemazioni d’alveo, regolazione, restituzione e misurazione, e loro pertinenze, in relazioni ai
livelli idrici di esercizio e di piena corrispondente almeno a tempi di ritorno di 200 anni e 500
anni, ai fini della verifica di compatibilità idraulica delle opere ai sensi del R. D. n. 523/04 o
del R.D. n. 368/04;
Descrizione delle opere di presa e/o restituzione con loro pertinenze, delle apparecchiature per
la regolazione la misura delle portate dei volumi derivati e/o restituiti, descrizione dei sistemi
di protezione e salvaguardia ai fini della sicurezza pubblica adottati nei punti di presa e/o
restituzione e nell’impianto di adduzione e distribuzione;
Caratteristiche tecniche dei sistemi e apparecchiature utilizzate per il prelievo la regolazione, il
sollevamento e distribuzione delle acque (livello minimo e massimo del corso d’acqua,
prevalenza, portata, potenza installata, ecc.);
Caratteristiche tecniche dei sistemi di misura delle portate e dei volumi idrici prelevati e
relative modalità di manutenzione;
Descrizione dei sistemi di accumulo, di trattamento, di distribuzione e di restituzione;
Descrizione degli eventuali sistemi di recupero e riutilizzo delle acque;
Descrizione degli eventuali sistemi di smaltimento delle acque prelevate e restituite dopo
l’uso;
RELAZIONE TECNICA PER DERIVAZIONE ACQUA DA CORPO IDRICO SOTTERRANEO
La relazione dovrà contenere almeno i seguenti elementi:
1. Riferimenti ubicativi del punto di presa e/o restituzione con descrizione del territorio
circostante, precisando se l’area è servita da acquedotto pubblico o da impianto irriguo
pubblico collettivo;
2. Descrizione dell'attività svolta, con particolare riguardo alle fasi che richiedono acqua,
asservita alla derivazione con specificazione della superficie irrigata nel caso di uso irriguo
agricolo;
3. Descrizione delle fonti di approvvigionamento idrico e del ciclo di utilizzazione dell'acqua per
ciascuna fonte fino allo scarico, con la quantificazione del fabbisogno di approvvigionamento
idrico (portate e volume annuo) per i singoli usi e dei relativi scarichi (portate e volume
annuo);
4. Descrizione del piano di derivazione acqua da cui risulti, per i diversi periodi dell’anno: le
portate derivate, portata massima derivata e i volumi medi giornalieri, mensili e annuali;
5. Bilancio idrico complessivo, con la giustificazione della portata e volume annuo richiesto in
concessione;
6. Descrizione delle caratteristiche chimico-fisiche e microbilogiche dell’acqua necessaria al
soddisfacimento del fabbisogno;
7. Descrizione dell’opera di captazione della falda, dei sistemi di protezione e salvaguardia ai
fini igienico sanitari e della sicurezza pubblica adottati per l’esecuzione del pozzo e
l’installazione delle attrezzature di prelievo;
15 Descrizione delle opere di presa e/o restituzione con loro pertinenze, delle apparecchiature per
la regolazione la misura delle portate dei volumi derivati e/o restituiti, descrizione dei sistemi
di protezione e salvaguardia ai fini della sicurezza pubblica adottati nei punti di presa e/o
restituzione e nell’impianto di adduzione e distribuzione;
16 Caratteristiche tecniche dei sistemi di pompaggio utilizzati per il prelievo ed il sollevamento
delle acque (livello statico e dinamico della falda, prevalenza, portata, potenza istallata ecc.)
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17 Caratteristiche tecniche dei sistemi e apparecchiature utilizzate per il prelievo la regolazione, il
sollevamento e distribuzione delle acque (livello minimo e massimo del corso d’acqua,
prevalenza, portata, potenza installata, ecc.);
18 Caratteristiche tecniche dei sistemi di misura delle portate e dei volumi idrici prelevati e
relative modalità di manutenzione;
19 Descrizione dei sistemi di accumulo, di trattamento, di distribuzione e di restituzione;
20 Descrizione degli eventuali sistemi di recupero e riutilizzo delle acque;
21 Descrizione degli eventuali sistemi di recupero e/o riutilizzo delle acque;
22 Descrizione degli eventuali sistemi di smaltimento delle acque prelevate e restituite dopo
l’uso;
23 Verifica del dimensionamento dei filtri e dei pre–filtri in modo da evitare che con l’acqua
venga estratta la frazione fine della formazione sede della falda captata;
24 Valutazione della compatibilità di eventuali cedimenti della superficie del suolo con la
stabilità e funzionalità dei manufatti presenti nell’area influenzata dall’emungimento.
RELAZIONE IDROLOGICA
La relazione idrologica deve contenere lo studio del regime idrologico del corso d’acqua fornendo
una ricostruzione dei regimi di portata nella sezione di presa, con particolare riguardo al regime di
magra, che dovranno essere caratterizzati in termini di frequenza e durata al netto dei prelievi
legittimamente in atto a monte (che dovranno essere accuratamente individuati e riportati).
I risultati dello studio idrologico devono essere sintetizzati in una curva di durata delle portate
disponibili e di quelle utilizzate, e/o utilizzabili, in relazione alla portata minima che dovrà essere
lasciata fluire in alveo a valle dell’opera di presa, mediante una opportuna regolazione dei
dispositivi di rilascio, al fine di assicurare secondo le norme vigenti il minimo deflusso vitale del
corso d’acqua.
Nello studio devono essere anche individuate e definite le eventuali interazioni determinate dal
nuovo prelievo con le utenze legittimamente in atto.
Inoltre, lo studio deve definire nella sezione di presa e restituzione, ove presente, anche le portate di
piena corrispondenti almeno a tempi di ritorno di 200 anni e 500 anni, ai fini della verifica di
compatibilità idraulica delle opere ai sensi del R. D. n. 523/04 o del R.D. n. 368/04.
RELAZIONE IDROGEOLOGICA
La relazione dovrà contenere almeno i seguenti elementi:
1. inquadramento dell’assetto idro-geologico generale del territorio in cui ricade l’opera di
captazione, fornendo i lineamenti degli aspetti geologici e geomorfologica;
2. caratterizzazione idrogeologica generale del territorio in cui ricade l’opera di captazione,
individuando gli acquiferi attraversati e quello captato, il comportamento idrodinamico
dell’acquifero da captare ed il rapporto di questo con altri livelli produttivi più o meno separati
da esso, l’interazioni con corpi idrici superficiali, le modalità di alimentazione degli acquiferi, il
modello concettuali della circolazione idrica sotterranea, la piezometria e soggiacenza,
l’ubicazione dei centri di pericolo;
3. stratigrafia della perforazione con la disposizione delle cementazioni, tappi di chiusura, filtri
ecc.;
4. livello statico delle falde attraversate e di quella captata;
5. descrizione delle formazioni geologiche attraversate dalla perforazione e di quella interessata
dalla captazione in relazione al inquadramento geologico generale;
6. descrizione del regime delle falde attraversate dalla perforazione e di quella captata in relazione
alla caratterizzazione idrogeologica generale;
7. verifica di compatibilità della portata massima di emungimento e del volume massimo annuo
emunto con le caratteristiche dell’acquifero captato;
8. valutazione dell’interazione del pozzo con il fenomeno d’intrusione salina;
Per i pozzi già in esercizio, per i quali sia stato richiesto il riconoscimento o la concessione
preferenziale, la relazione idrogeologica dovrà fornire esclusivamente l’inquadramento
geologico e la caratterizzazione idrogeologica generale ed attestare la compatibilità del
prelievo con la capacità della falda/e.
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PROVE DI PORTATA (*)
Le prove di portata devono almeno contenere, come previsto dalla Circolare 1/98 della Regione
Lazio – Assessorato OO.RR.SS.M.) :
a) Descrizione e modalità di esecuzione della prova;
b) Portata massima di emungimento;
c) Curva caratteristica del pozzo ove individuare la portata critica Qc;
d) Abbassamento in funzione del tempo e curva di risalita;
e) Portata specifica e portata ottimale di esercizio che deve essere fissata in prima approssimazione
tra l’80% ed il 90% della Qc;
f) Parametri idrogeologici per definire il cono di depressione indotto dall’emungimento;
(*) La prova di portata è richiesta per tutte le nuove derivazioni e non è obbligatoria per le opere di
derivazioni preesistenti, già in esercizio, per il quale è stato chiesto il riconoscimento o la
concessione, ove non è possibile espletarla, in tale caso è sufficiente una relazione idrogeologica
ove si attesti la compatibilità del pozzo con la falda.
CARATTERISTICHE DELL’ACQUA
L’acqua oggetto di concessione deve essere caratterizzata sotto l’aspetto chimico-fisico e
microbilogico allegando il certificato di analisi redatto da tecnico abilitato.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ RILASCIATA DA TECNICO ABILITATO
La dichiarazione deve attestare la corrispondenza delle opere realizzate a quanto descritto e
rappresentato negli elaborati grafici e relazione tecnica.
Rinuncia alla concessione
RELAZIONE TECNICA
La relazione tecnica deve contenere e sviluppare i seguenti argomenti:
1. Riferimenti ubicativi e catastali dell’opera oggetto di rinuncia;
2. Descrizione tecnica e modalità esecutive adottate per la chiusura del pozzo e/o della
derivazione, materiali impiegati, garanzie di sicurezza del ripristino dello stato dei luoghi e
recupero ambientale, e nel caso di prelevamento da falda sotterranea quant’altro necessario ad
impedire possibili infiltrazioni inquinanti;
3. Eliminazione di tutte le strutture ed apparecchiature esistenti con ripristino dello stato di
sicurezza per l’incolumità di persone e cose.
Voltura della concessione
Per la voltura di una concessione la richiesta di assenso alla cessione formulata dal cedente e la
richiesta di subentro formulata dal subentrante devono essere presentate contestualmente.
Ricerca d’acqua sotterranea
e
Licenza di attingimento da corpo idrico superficiale
L’Amministrazione Provinciale non rilascia a privati e/o società l’autorizzazione alla ricerca
acqua sotterranea e le licenze di attingimento d’acqua da corpo idrico superficiale nei
territori serviti da acquedotto pubblico o da impianto irriguo collettivo pubblico.
L’Amministrazione Provinciale può rilasciare autorizzazioni in deroga alle predette
istruzioni, soltanto quando si verificano particolari situazioni e nel caso di richieste da parte
di Amministrazione Pubbliche o portatrici di interessi pubblici, attraverso adeguate
prescrizioni di salvaguardia che verranno di volta in volta stabilite dagli Uffici Provinciali.
Nelle aree protette soggette a vincolo individuate dalla Regione Lazio con la L.R. n° 24 del
06/07/98 sarà cura dell’interessato acquisire le necessarie autorizzazioni.
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Per entrambe le richieste:
ELABORATI GRAFICI
1. Stralcio della Carta Tecnica Regionale scala 1:10.000 con l’ubicazione delle opere
2. Stralcio catastale scala 1: 2.000 o 1: 4.000 con l'ubicazione delle opere di derivazione e/o ricerca
e degli eventuali terreni irrigati;
3. Planimetria generale delle opere e loro pertinenze scala 1:100 o 1:200 o 1:500;
4. Disegni esecutivi quotati delle opere e loro pertinenze, con su riportati i livelli idrici;
Per l’attingimento:
RELAZIONE TECNICA
La relazione tecnica deve contenere e sviluppare i seguenti argomenti:
1. Riferimenti ubicativi del punto di presa e/o restituzione con descrizione del territorio
circostante, precisando se l’area è servita da acquedotto pubblico o da impianto irriguo
pubblico collettivo;
2. Descrizione dell'attività svolta, con particolare riguardo alle fasi che richiedono acqua,
asservita alla derivazione con specificazione della superficie irrigata nel caso di uso irriguo
agricolo;
3. Descrizione delle fonti di approvvigionamento idrico e del ciclo di utilizzazione dell'acqua per
ciascuna fonte fino allo scarico, con la quantificazione del fabbisogno di approvvigionamento
idrico (portate e volume annuo) per i singoli usi e dei relativi scarichi (portate e volume
annuo);
4. Descrizione del piano di attingimento del’acqua da cui risulti, per i diversi periodi dell’anno:
le portate derivate, portata massima derivata e i volumi medi giornalieri, mensili e annuali;
5. Bilancio idrico complessivo, con la giustificazione della portata e volume annuo richiesto in
concessione;
6. Descrizione delle opere di presa e/o restituzione con loro pertinenze, delle apparecchiature per
la regolazione la misura delle portate dei volumi derivati e/o restituiti, descrizione dei sistemi
di protezione e salvaguardia ai fini della sicurezza pubblica adottati nei punti di presa e/o
restituzione e nell’impianto di adduzione e distribuzione;
7. Caratteristiche tecniche dei sistemi e apparecchiature utilizzate per il prelievo la regolazione,
il sollevamento e distribuzione delle acque (livello minimo e massimo del corso d’acqua,
prevalenza, portata, potenza installata, ecc.);
8. Caratteristiche tecniche dei sistemi di misura delle portate e dei volumi idrici prelevati e
relative modalità di manutenzione;
9. Descrizione dei sistemi di accumulo, di trattamento, di distribuzione e di restituzione;
10. Descrizione degli eventuali sistemi di recupero e riutilizzo delle acque;
11. Descrizione degli eventuali sistemi di smaltimento delle acque prelevate e restituite dopo
l’uso;
RELAZIONE IDROLOGICA
La relazione idrologica deve contenere i lineamenti del regime idrologico del corso d’acqua
fornendo indicazioni sul regime di portata nella sezione di presa, con particolare riguardo al regime
di magra ordinaria. Il regime di portata del corso d’acqua deve essere sintetizzato in una curva di
durata delle portate disponibili e di quelle utilizzate, e/o utilizzabili, in relazione alla portata minima
che dovrà essere lasciata fluire in alveo a valle dell’opera di presa, al fine di assicurare secondo le
norme vigenti il minimo deflusso vitale del corso d’acqua.
Nella relazione devono essere anche individuate e definite le eventuali interazioni determinate dal
nuovo prelievo con le utenze legittimamente in atto.
L’ufficio istruttore, a suo insindacabile giudizio, potrà richiedere approfondimenti ogni qualvolta lo
ritenga necessario in relazione all’entità della portata e volume, alle situazioni e condizioni locali,
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alla natura dei luoghi, al livello di attendibilità delle conoscenze sul corso d’acqua o per altre
motivate ragioni.
Per la ricerca d’acqua :
ATTENZIONE: per le perforazioni non finalizzate alla ricerca d’acqua il contenuto degli
elaborati deve essere adottato allo specifico scopo della perforazione, fornendo una esaustiva
rappresentazione qualitativa e quantitativa dell’opera e dell’interazione con la falda/e.
RELAZIONE TECNICA
La relazione dovrà contenere almeno i seguenti elementi:
1. Riferimenti ubicativi dell’area oggetto della ricerca, con descrizione del territorio circostante,
precisando se l’area è servita da acquedotto pubblico o da impianto irriguo pubblico collettivo;
2. Descrizione dell'attività svolta, con particolare riguardo alle fasi che richiedono acqua, a cui
sarà asservita la derivazione, con specificazione della superficie irrigata nel caso di uso irriguo
agricolo;
3. Bilancio idrico complessivo, con la giustificazione della portata e volume annuo d’acqua
oggetto della ricerca;
4. Descrizione della perforazione a mezzo della quale verrà effettuata la ricerca d’acqua, dei
sistemi di protezione e salvaguardia ai fini igienico sanitari e della sicurezza pubblica adottati
per l’esecuzione del pozzo e l’installazione delle attrezzature di prelievo;
5. Predimensionamento dei filtri e dei pre–filtri in modo da evitare che con l’acqua possa essere
estratta la frazione fine della formazione sede della falda da captare;
RELAZIONE IDROGEOLOGICA
La relazione dovrà contenere almeno i seguenti elementi:
1. inquadramento dell’assetto idro-geologico generale del territorio in cui ricade l’area di ricerca,
fornendo i lineamenti degli aspetti geologici e geomorfologica;
2. caratterizzazione idrogeologica generale del territorio in cui ricade l’area di ricerca,
individuando gli acquiferi da attraversare e quello da captare, il comportamento idrodinamico
dell’acquifero da captare ed il rapporto di questo con altri livelli produttivi più o meno separati
da esso, l’interazioni con corpi idrici superficiali, le modalità di alimentazione degli acquiferi, il
modello concettuali della circolazione idrica sotterranea, la piezometria e soggiacenza,
l’ubicazione dei centri di pericolo;
3. stratigrafia presunta della perforazione con la disposizione delle cementazioni, tappi di chiusura,
filtri ecc.;
4. livello statico presunto delle falde da attraversare e di quella da captare;
5. descrizione delle formazioni geologiche da attraversare con la perforazione e di quella
interessata dalla captazione in relazione al inquadramento geologico generale;
6. descrizione del regime delle falde da attraversare con la perforazione e di quella da captata in
relazione alla caratterizzazione idrogeologica generale;
7. verifica di compatibilità della portata massima e del volume massimo annuo da emungere con le
caratteristiche dell’acquifero da captare;
8. valutazione dell’interazione potenziale dell’emungimento con il fenomeno d’intrusione salina;
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
(per tutti i generi di pratica)
La documentazione fotografica a colori deve essere corredata da schema planimetrico delle riprese
fotografiche stesse indicando i punti e direzioni delle riprese.
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La documentazione fotografica dovrà riprendere in dettaglio lo stato del sito ove è ubicata o verrà
ubicata l’opera di derivazione, le eventuali opere di restituzione, gli impianti tecnologici e di
accumulo e ogni altra opera connessa con la derivazione e il suo uso.
DENUNCIA POZZI
Tutti i pozzi esistenti e di nuova realizzazione devono essere denunciati anche se non utilizzati.
Possono effettuare la denuncia:
 il proprietario del terreno su cui è ubicato il pozzo
 il possessore del terreno su cui è ubicato il pozzo
 l’utilizzatore
I pozzi, aventi titolo, di nuova realizzazione devono essere denunciati ai sensi dell’art. 103 del R.D.
n. 1775/1933 utilizzando il modello B.
I pozzi, senza titolo, di vecchia realizzazione devono essere denunciati ai sensi dell’art. 10 del
D.Lgs. n. 275/1993 e s.m.i. utilizzando il modello C.
DURATA
La concessione è in generale rilasciata per una durata temporale di anni dieci salvo richiesta da
parte dell’utenza per una durata non eccedente ai quaranta anni per l’uso agricolo irriguo e trenta
anni per tutti gli altri usi.
Per durate superiori ai dieci anni la ditta dovrà fornire motivazioni sull’importanza della
derivazione e sulle opere connesse.
PUBBLICAZIONE AVVISO DOMANDA NUOVE CONCESSIONI
L’avviso di domanda di concessione contenente i dati principali di richiesta sarà trasmesso per la
pubblicità sul Bollettino Ufficiale Regione Lazio e sulla Gazzetta Ufficiale, per le eventuali
concorrenze.
L’avviso sarà composto da n. 8 righe e il costo a riga è consultabile per il B.U.R.L. sul sito
www.regione.lazio.it al link bollettino ufficiale sezione tariffe e per la G.U. consultando l’indirizzo
www.pubblicazionegazzettaufficiale.com, oppure sarà comunicato con l’avvio del procedimento.
Per ogni avviso necessitano n. 2 marche da bollo del valore di € 16,00.
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