Capire il Nepal
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© Lonely Planet Publications Capire il Nepal NEPAL OGGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 332 La delicata situazione politica del Nepal si sta lentamente stabilizzando dopo la fine della guerra civile: quale sarà il futuro della travagliata regione himalayana? STORIA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334 La storia nepalese è caratterizzata da intrighi, rivoluzioni, omicidi e guerre – e parliamo solo degli ultimi 20 anni. RELIGIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 347 L’Himalaya nepalese è l’armonioso punto d’incontro di buddhismo tibetano, hinduismo indiano e sciamanesimo. IL POPOLO NEPALESE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 355 Dai newar agli sherpa, il Nepal è un pittoresco mosaico di gruppi etnici. ARTI E ARCHITETTURA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 363 Documentatevi sulle influenze artistiche e il profondo simbolismo degli spettacolari templi e palazzi nepalesi. AMBIENTE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 369 Rifugio di tigri, rinoceronti, yak e yeti, il territorio nepalese è incredibilmente variegato, dalle pianure ricoperte dalla giungla alle montagne più alte del mondo. TURISMO RESPONSABILE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 380 Durante un viaggio o un trekking in Nepal, cercate di ridurre il più possibile il vostro impatto ambientale e di dare un contributo all’economia locale. popolazione per kmq 332 NEPAL ITALIA STATI UNITI ≈ 30 abitanti Nepal oggi Il turismo straniero frutta al Nepal circa 335 milioni di dollari l’anno. Si calcola che il denaro speso da ogni turista possa mantenere 10 o 11 nepalesi. Negli ultimi anni il Nepal è radicalmente cambiato. Dopo un decennio di guerra civile, il paese non è più una monarchia ereditaria, ma una repubblica federale comunista guidata da un primo ministro eletto dal popolo. La sicurezza è molto migliorata ovunque e gli onnipresenti posti di blocco e le violente dimostrazioni di massa che hanno caratterizzato buona parte del decennio passato sono ormai un lontano ricordo. Inoltre la fine della guerra civile ha portato anche benefici meno evidenti. I soldati, non più impegnati nel conflitto, sono stati dirottati a svolgere servizio di pattugliamento ai confini dei parchi nazionali – una scelta proficua per il patrimonio naturale e a scapito dei bracconieri, che in anni precedenti avevano ridotto la popolazione dei rinoceronti di oltre il 30%. Dopo diversi anni di crisi, oggi i lodge, gli alberghi e i ristoranti registrano spesso il tutto esaurito. Il nuovo governo ha effettuato considerevoli investimenti nelle infrastrutture e si sta anche impegnando per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, un obiettivo che sotto il regime monarchico degli Shah era tutt’altro che prioritario. Questo è solo l’inizio di un lungo processo di ripresa, ma i nepalesi tirano già un sospiro di sollievo. Un difficile inizio Nonostante lo spirito di sereno ottimismo che pervade il paese dopo la fine della guerra civile, la grave situazione delle infrastrutture rende la vita quotidiana molto difficile per gran parte dei nepalesi. Le interruzioni dell’erogazione di energia elettrica sono un fenomeno quotidiano, malgrado l’enorme potenziale idroelettrico del paese. I distributori di carburante restano a secco con snervante regolarità e il prezzo del cherosene per uso domestico sta salendo vertiginosamente. Negli anni del Saluti Linguaggio del corpo »» I nepalesi raramente si stringono la mano, quindi salutate anche voi dicendo namaste (a mani giunte, come in preghiera). »» Quando si viene presentati a un lama (sacerdote buddhista tibetano) è d’uso donargli una khata (sciarpa bianca). »» In Nepal scuotere la testa o inclinarla leggermente di lato è un segno di assenso e non di diniego. »» Non sedetevi con le piante dei piedi rivolte verso una persona o un’immagine del Buddha. »» Non accarezzate la testa dei bambini e in particolare dei giovani monaci. »» Usate la mano destra per dare o ricevere il denaro, e portate la sinistra al gomito destro in segno di rispetto. 334 Storia Si dice che il nome Nepal derivi da Nepa, regno newari nella Valle di Kathmandu; il termine Nepa, a sua volta, risale al nome di un saggio della mitologia hindu, Ne, che un tempo viveva nella vallata. La storia del Nepal nasce e si sviluppa nella Valle di Kathmandu. Nel corso dei secoli i suoi confini si sono ampliati includendo vasti territori della vicina India, per poi restringersi comprendendo poco più che la Valle di Kathmandu e una manciata di città-stato confinanti, ma la valle è sempre stata la culla del potere politico e della cultura più raffinata. Nonostante le radici antiche, lo stato nepalese ha preso forma soltanto nel XVIII secolo e, sotto molti aspetti, è ancora in formazione come moderno stato nazionale. La prosperità del Nepal, incastonato fra l’altopiano del Tibet e le pianure del subcontinente indiano, stretto fra Cina e India, si è basata per lungo tempo sulla sua posizione geografica. Regione di transito e di sosta per commercianti, viaggiatori e pellegrini, è un autentico crogiolo etnico, che ha fatto da ponte fra le culture assorbendo elementi caratteristici dei popoli vicini, ma mantenendo al tempo stesso un carattere peculiare. Dopo aver viaggiato fra India e Nepal per un certo tempo, molti viaggiatori sanno coglierne tanto le similitudini quanto le differenze. ‘Uguali, uguali – si dice – però diversi’. I kirati e l’avvento del buddhismo Le prime testimonianze storiche riguardanti il Nepal si devono ai kirati, un popolo hindu di origine mongolica giunto da est fra il VII e l’VIII secolo a.C.; furono loro i primi sovrani della Valle di Kathmandu di cui si abbia notizia. Il re Yalambar (il primo di 29 sovrani) è nominato nel Mahabharata, il poema epico hindu, ma dei kirati non si sa molto di più. Nel VI secolo a.C., a Kapilavastu, vicino a Lumbini, nella famiglia reale dei Sakya nacque il principe Siddhartha Gautama, che successivamente intraprese un percorso di meditazione e riflessione che lo portò a raggiungere il risveglio spirituale e fece di lui il Buddha, cioè ‘il Risvegliato’. La tradizione religioso-filosofica scaturita dalla sua figura caratterizza ancora oggi il volto dell’Asia. CRONOLOGIA 60 milioni di anni a.C. La collisione fra le placche tettoniche indo-australiana ed euro-asiatica forma l’Himalaya. Dell’Oceano della Tetide restano conchiglie sull’Everest e ammoniti nella Valle del Kali Gandaki. 100.000 a.C. L’evaporazione delle acque di un lago crea la Valle di Kathmandu; la leggenda narra che furono fatte defluire dal bodhisattva Manjushri attraverso la Gola di Chobar. 563 a.C. circa Nasce a Lumbini, presso una famiglia di stirpe reale, Siddhartha Gautama, il Buddha. Vive prima negli agi e poi come un asceta fino a raggiungere il risveglio sotto l’albero della bodhi (pipal). I licchavi, i thakuri e la crisi 335 A Tilaurakot è possibile visitare il sito archeologico di Kapilavastu, dove Siddhartha Gautama (il Buddha) visse i primi 29 anni della sua vita. A rilanciare e diffondere l’hinduismo nella regione furono i licchavi, provenienti dall’India settentrionale; nel 300 d.C. rovesciarono i kirati, che a loro volta si insediarono nell’est dando origine agli attuali popoli rai e limbu. Sotto i licchavi, tra il IV e il IX secolo, la regione conobbe un periodo di prosperità e di splendore culturale grazie alla sua posizione strategica AVVERTENZA SU DATI E CIFRE In molti casi i dati riguardanti il Nepal non sono coerenti e affidabili. Per esempio, abbiamo trovato cifre diverse in merito ai chilometri quadrati della superficie del paese. Anche la datazione dei templi è spesso controversa: per un determinato tempio, alcune fonti indicano la data di costruzione e quelle del regno sovrano che lo fece costruire, che però non sempre coincidono. Molti templi nepalesi hanno più di un nome. Per esempio, il Tempio di Vishnu nella Durbar Square di Patan è anche chiamato Tempio di Jagannarayan o di Char Narayan. Laddove è stato possibile abbiamo riportato le varianti più comuni. Un ulteriore motivo di confusione è dato dai diversi sistemi di traslitterazione del sanscrito: la lettera ‘h’ e l’uso della doppia ‘hh’ non sono uniformi, perciò si trovano sia Machhendranath sia Machendranath (e nessuno sa veramente come si scriva correttamente Machhapuchhare). Le differenze riguardano comunque solo la traslitterazione, mentre la grafia nepali è sempre uguale. Anche le lettere ‘b’ e ‘v’ sono intercambiabili a seconda dei sistemi: la minacciosa manifestazione di Shiva può essere chiamata Bhairab oppure Bhairav. Infine, i vari testi usano con accezioni diverse le parole ‘nepali’ e ‘nepalese’; in questa guida abbiamo adottato ‘nepali’ per riferirci alla lingua e ‘nepalese’ per indicare il popolo e il paese. 250 a.C. circa L’imperatore della dinastia Maurya, Ashoka (regno: 268-231 a.C.), visita Lumbini, si converte al buddhismo e fa erigere quattro stupa alla periferia di Patan, dando grande impulso alla diffusione del buddhismo. 57 a.C. In primavera viene adottato il calendario ufficiale Vikram (Bikram) Samwat. Per i nepalesi l’anno 2013 è il 2070. 464 d.C. La più antica iscrizione nepalese giunta fino ai giorni nostri è fatta incidere dal re Manadeva nel bellissimo Tempio di Changu Narayan, nella Valle di Kathmandu. 629 Il pellegrino buddhista cinese Xuan Zang (Hsuan Tsang) visita Lumbini e descrive la colonna di Ashoka, che contrassegna il luogo di nascita del Buddha. Nel 1895 il suo testo guiderà gli archeologi a ritrovare il sito perduto. Storia I licch avi , i th a k u r i e l a c r isi Intorno al III secolo a.C., Ashoka, il grande imperatore indiano di religione buddhista, si recò a Lumbini e fece erigere una colonna nel luogo dove era nato il Buddha. Secondo la tradizione popolare, Ashoka visitò poi la Valle di Kathmandu e fece costruire quattro stupa nei pressi di Patan, ma non esistono prove certe in proposito. In ogni caso, la dinastia Maurya (321-184 a.C.) svolse un ruolo fondamentale nella diffusione del buddhismo nella regione, eredità raccolta successivamente dall’impero Kushan (I-III secolo d.C.). Nel corso dei secoli l’hinduismo riuscì però a prendere il sopravvento e il buddhismo fu quasi cancellato dal subcontinente indiano, tanto che nel V e nel VII secolo, quando i pellegrini buddhisti cinesi Fa Xian (Fa Hsien) e Xuan Zang (Hsuan Tsang) attraversarono la regione, il sito di Lumbini era già in rovina. 336 DEVALADEVI Storia L’ età d’o r o dei M a ll a Intorno alla metà del XIII secolo, a governare era di fatto la regina Devaladevi, la donna più potente della storia del Nepal. sulle rotte commerciali fra India e Cina. Di questo periodo storico si possono ammirare ancora oggi chaitya (un particolare tipo di stupa) e altri monumenti presso il Tempio di Changu Narayan, a nord di Bhaktapur, e lungo le strade della città vecchia di Kathmandu. Si ritiene che gli stupa originali di Chabahil, Bodhnath e Swayambhunath risalgano all’epoca dei licchavi. Amsuvarman, primo sovrano thakuri, salì al potere nel 602, succedendo al suocero di etnia licchavi. Per consolidare il potere a nord e a sud concesse sua sorella in sposa a un principe indiano e sua figlia Bhrikuti al grande re tibetano Songsten Gompo. Intorno al 640, insieme a Wencheng, la moglie cinese del re tibetano, Bhrikuti riuscì a convertire Songsten Gompo al buddhismo, cambiando così il volto del Tibet e, successivamente, del Nepal. Dalla fine del VII al XIII secolo il Nepal entrò in un periodo di instabilità scarsamente documentato. Invaso dal Tibet nel 705 e dal Kashmir nel 782, il regno sopravvisse soltanto grazie alla posizione strategica e alla fertilità della Valle di Kathmandu. La fondazione di Kantipur, l’odierna Kathmandu, intorno al X secolo, è attribuita al re Gunakamadeva. L’età d’oro dei Malla Il primo re della dinastia Malla salì al potere nella Valle di Kathmandu intorno al 1200. I Malla (in sanscrito, letteralmente, ‘lottatori’) erano stati costretti a lasciare l’India e il loro nome compare nel Mahabharata e nella letteratura buddhista. Il loro regno, durato più di 550 anni, rappresentò un periodo d’oro, seppur segnato dalle lotte per il controllo delle preziose rotte commerciali verso il Tibet. I primi sovrani Malla dovettero far fronte a una serie di calamità. Nel 1255 un colossale terremoto uccise circa un terzo della popolazione del Nepal. Neppure un secolo più tardi, durante una devastante invasione guidata dal sultano musulmano del Bengala, Shams-ud-din, i santuari hindu e buddhisti furono saccheggiati, anche se l’invasione non produsse effetti culturali duraturi (a differenza dell’invasione della Valle del Kashmir, che è poi rimasta di fede musulmana). L’invasione musulmana dell’India settentrionale ebbe conseguenze molto più vaste: molti sovrani hindu furono costretti a rifugiarsi sulle montagne, fino in Nepal, dove fondarono diversi principati rajput. A parte ciò, la prima epoca (1220-1482) del regno Malla fu sostanzialmente stabile e raggiunse l’apice sotto la terza dinastia di Jayasthithi Malla (1382-95), che unificò la valle e codificò la legislazione, di cui faceva parte il sistema delle caste. Nel 1482, dopo la morte di Yaksha Malla, nipote di Jayasthithi Malla, la Valle di Kathmandu fu suddivisa dai suoi figli nei tre regni di Bhaktapur (Bhadgaon), Kathmandu (Kantipur) e Patan (Lalitpur). Il resto di quello 879 Viene introdotto il Nepal Samvat, il calendario lunare newari che sarà quello ufficiale fino alla fine del XVIII secolo. Oggi è in uso per le festività newari nella Valle di Kathmandu. 1260 circa L’architetto nepalese Arniko viaggia a Lhasa e a Dadu (Pechino), diffondendo la struttura della pagoda nepalese, che influenzerà l’aspetto dei templi religiosi di tutta l’Asia. XIII-XV secolo Il regno dei Khasa, una dinastia Malla del Nepal occidentale, raggiunge il massimo splendore nella zona di Jumla, nell’estremo ovest del Karnali. Sua eredità è il nepali, oggi lingua nazionale. 1349 L’esercito del sultano musulmano Shamsud-din mette a ferro e fuoco la Valle di Kathmandu, distruggendo lo Stupa di Swayambhunath e razziando un ingente bottino. 1380 Ame Pal fonda il regno di Lo (Mustang). La famiglia dell’attuale sovrano, Jigme Palbar Bista, discende direttamente da questo primo re, attraverso 25 generazioni. Il Mustang rimarrà indipendente fino al 1951. 1428-82 Il regno di Yaksha Malla, momento di massimo sviluppo dell’era Malla, si conclude con la divisione della Valle di Kathmandu nei tre regni rivali di Kathmandu, Patan e Bhaktapur. 1531-4 Gli sherpa (letteralmente ‘orientali’) si insediano nella regione del Solu-Khumbu, vicino all’Everest. Il passo di Nangpa La è tuttora la via commerciale più importante per gli scambi con il Tibet. 337 Visitate Gorkha, il luogo dove nacque Prithvi Narayan Shah e da cui partì per l’unificazione del Nepal, e ammirate il suo secondo palazzo reale a Nuwakot. 1641-74 Durante il regno di Pratap Malla, amante della danza e della poesia e mecenate delle arti, si delinea il volto di Kathmandu e viene costruita gran parte del palazzo di Hanuman Dhoka. Storia L’ età d’o r o dei M a ll a che oggi chiamiamo Nepal era costituito da un mosaico di 50 città-stato indipendenti – da Palpa a Jumla, a ovest, fino alle entità semindipendenti di Banepa e Pharping – molte delle quali coniavano la propria moneta e avevano eserciti permamenti. La rivalità fra i tre regni della Valle di Kathmandu si espresse non soltanto con conflitti sul piano politico, ma anche nelle arti e nella cultura, che conobbero una grande fioritura. I magnifici templi e gli edifici di squisita fattura che sorgono sulle piazze principali (Durbar Sq) di ciascuna delle tre città sono la testimonianza dell’enorme quantità di denaro spesa dai sovrani nell’intento di superarsi l’un l’altro. L’espansione edilizia era finanziata da ogni sorta di commercio, da quelli del muschio e della lana a quelli del sale, della seta e perfino della coda di yak. Dalla Valle di Kathmandu partivano due diverse strade dirette in Tibet: quella di nord-est passava per Banepa mentre l’altra, a nord-ovest, per Rasuwa e la Valle del Kyirong, nei pressi di Langtang. Per sfuggire alla malaria, i mercanti attraversavano la giungla del Terai in inverno e si fermavano a Kathmandu fino all’estate successiva, ad aspettare la riapertura dei passi montani. Kathmandu diventò una città prospera e i governanti impiegarono le loro ricchezze per costruire pagode dorate e palazzi ornati da preziose sculture. Intorno alla metà del XVII secolo, il Nepal acquisì il diritto di battere moneta per il Tibet utilizzandone l’argento, rimpinguando ulteriormente le casse del regno. A Kathmandu, il re Pratap Malla (1641-74) contribuì allo splendore culturale della città con la costruzione del palazzo di Hanuman Dhoka, del lago artificiale di Rani Pokhari e della prima di una serie di colonne sormontate da una statua del re disposte di fronte al Tempio di Taleju, che i Malla avevano adottato come divinità protettrice. La metà del XVII secolo segnò anche l’apogeo dello splendore architettonico di Patan. Il periodo Malla plasmò non soltanto il panorama architettonico, ma anche quello religioso: durante questi secoli furono istituite le spettacolari feste dei carri di Indra Jatra e Machhendranath; i sovrani consolidarono il proprio prestigio presentandosi come reincarnazioni del dio hindu Vishnu e istituendo il culto della Kumari, una dea vivente cui spettava il ruolo di benedire il potere reale nel corso di una celebrazione annuale. I Malla, sovrani cosmopoliti, furono aperti anche agli influssi stranieri. La corte indiana dei sovrani Moghul influenzò l’abbigliamento e la pittura, fece conoscere ai nepalesi la tecnologia delle armi da fuoco e introdusse il sistema feudale delle concessioni terriere per meriti militari, che avrebbe avuto profonde ripercussioni negli anni a venire. All’inizio del XVIII secolo alcuni missionari cappuccini, che avevano attraversato il Nepal per raggiungere il Tibet, tornati in Occidente fornirono la prima descrizione dell’esotica Kathmandu. I cambiamenti, però, non erano indotti solo dall’esterno: una vera tempesta si stava addensando all’interno del Nepal, appena un centinaio di chilometri a est di Kathmandu. 338 Storia L’ u ni f ica zione sotto gli S h a h AUTOMOBILI L’unificazione sotto gli Shah Le prime automobili arrivarono nella Valle di Kathmandu completamente smontate sulle spalle dei portatori, prima ancora che nel regno ci fossero strade e benzina. Nel 1768, dopo oltre un quarto di secolo di intensa attività militare e diplomatica, Prithvi Narayan Shah, sovrano del piccolo regno di Gorkha (arroccato sulle colline pedemontane a metà strada fra Pokhara e Kathmandu), era pronto a realizzare il suo sogno di un Nepal unificato che avrebbe ridisegnato il panorama politico della regione himalayana. Shah si era impadronito fin dal 1744 del forte di Nuwakot, in posizione strategica sulla cima di un’altura, e aveva stretto d’assedio la valle dopo aver respinto le truppe inviate dalla Compagnia delle Indie Orientali, ma solo nel 1769 riuscì a conquistare Kathmandu, penetrandovi durante la festa di Indra Jatra mentre tutta la città era sotto l’effetto dell’alcol. Un anno più tardi, infine, prese anche Kirtipur, dopo ben tre tentativi falliti. Le sue truppe sottoposero gli abitanti di Kirtipur a una terribile rappresaglia mozzando oltre 50 kg di nasi e labbra; come era facile aspettarsi, la resistenza nella valle fu rapidamente stroncata. Nel 1769 Prithvi Narayan mosse contro i tre re Malla, terrorizzati, li detronizzò e pose fine al loro regno, completando l’unificazione del Nepal. Prithvi Narayan Shah spostò la sua capitale da Gorkha a Kathmandu, fondando la dinastia Shah, la cui discendenza è giunta fino ai giorni nostri. Morì a Nuwakot appena sei anni dopo, ma è ancora oggi onorato come fondatore della nazione. Shah aveva costruito il suo impero sulla fame di conquista e il suo inesauribile esercito reclamava ulteriori terre e ricchezze. Nell’arco di sei anni i gurkha conquistarono anche il Nepal orientale e il Sikkim. In seguito l’espansione si rivolse a ovest, verso Kumaon e Garhwal, e si arrestò soltanto ai confini del Punjab, di fronte all’esercito del potente maharaja Ranjit Singh, il re con un occhio solo. I confini del ‘Grande Nepal’ andavano ormai dal Kashmir al Sikkim, il che portò inevitabilmente allo scontro con la più grande potenza del mondo, il Raj britannico. Nonostante la stipula di alcuni accordi, la contesa per il Terai sfociò nella prima guerra anglo-nepalese, che dopo due anni fu vinta dagli inglesi. Questi furono però tanto impressionati dalle forze nemiche che decisero di arruolare mercenari gurkha nel loro esercito regolare, una pratica che continua ancora oggi (recentemente i soldati gurkha hanno prestato servizio anche in Iraq e in Afghanistan). Nel 1816 il Trattato di Sugauli impose un brusca battuta d’arresto all’espansione del Nepal e ne fissò gli attuali confini. Andarono persi il Sikkim, il Kumaon, il Garhwal e una vasta parte del Terai, che però fu parzialmente recuperata nel 1858 in cambio del sostegno prestato dalla 1729 I sovrani dei tre regni della Valle di Kathmandu inviano doni a Pechino alla corte di Qing, che da quel momento considera il Nepal uno stato tributario. 1750 Il re Jaya Prakash Malla fa erigere il Tempio della Kumari a Kathmandu. Non molto tempo dopo viene costruito il Tempio di Nyatapola a Bhaktapur, il più alto del Nepal. 1768-9 Con Prithvi Narayan Shah (1723-75), considerato il padre fondatore della nazione, inizia il regno della dinastia Shah e il Nepal viene unificato. Kathmandu diviene capitale. 1790-2 Il Nepal invade il Tibet e saccheggia Shigatse, ma subisce una sconfitta da parte delle truppe cinesi (che avanzano nella Valle di Kyirong fino a Nuwakot) e l’imposizione di un tributo all’imperatore fino al 1912. I Rana al potere Alla morte di Prithvi Narayan Shah, nel 1775, seguirono una serie di conflitti, lotte fratricide, assassinii, diffamazioni e intrighi per la successione, che culminarono nel Massacro di Kot del 1846. Quella notte sanguinosa fu architettata da Jung Bahadur, un giovane nobile di etnia chhetri, che portò al potere la sua famiglia, relegando in secondo piano la dinastia Shah. Ambizioso e senza scrupoli, Jung Bahadur (con il consenso della regina) fece massacrare dai propri soldati 55 tra i più influenti nobili del regno riuniti nel cortile di Kot, adiacente alla Durbar Square di Kathmandu. In seguito esiliò 6000 membri delle loro famiglie per evitare rappresaglie. Jung Bahadur assunse il titolo di primo ministro e cambiò il nome della sua famiglia nel più prestigioso ‘Rana’. Successivamente si elevò al rango di maharaja e rese ereditario tale titolo. I Rana diventarono una famiglia reale parallela all’interno del regno e mantennero le redini del potere, mentre i sovrani Shah furono ridotti a figure puramente rappresentative, costretti perfino a chiedere il permesso per poter lasciare il palazzo. La stirpe dei primi ministri della famiglia Rana restò al potere per oltre un secolo, imparentandosi alla fine con gli Shah. Lo sviluppo del Nepal ebbe una battuta di arresto, ma il paese riuscì a conservare l’indipendenza. 339 La bandiera del Nepal è composta da due triangoli rossi sovrapposti, su cui sono raffigurati una luna bianca e un sole bianco a dodici punte (secondo la mitologia i primi re del Nepal discendevano dal sole e dalla luna). 1815 1814-6 RICHARD I’ANSON/LONELY PLANET IMAGES © La vittoria inglese nella guerra anglo-nepalese fissa i moderni confini del Nepal e sancisce il diritto inglese di reclutare i soldati gurkha e di insediare un ministro residente a Kathmandu. »» Soldati gurkha Colpiti dal valore e dalla lealtà dei soldati gurkha, gli inglesi ne reclutano 5000 nella Compagnia delle Indie Orientali. Storia I R a n a a l pote r e monarchia nepalese agli inglesi durante la Rivolta dei Sepoy (Ammutinamento Indiano per i britannici, Prima Guerra d’Indipendenza per gli indiani). A Kathmandu fu insediato un ministro residente britannico con funzioni di controllo, ma gli inglesi sapevano bene che sarebbe stato troppo difficile colonizzare fino in fondo quell’aspro territorio e si limitarono a mantenere il Nepal nella condizione di stato-cuscinetto. Oggi i nepalesi sono molto fieri del fatto che il loro paese non sia mai stato colonizzato dagli inglesi, a differenza degli altri stati del subcontinente indiano. Come reazione all’umiliante sconfitta subita nel 1816, il Nepal interruppe ogni contatto con l’estero fino al 1951. Per oltre un secolo, gli emissari dell’Impero Britannico residenti a Kathmandu furono gli unici occidentali presenti in territorio nepalese. Sul versante culturale, la costruzione dei templi non conobbe soste, anche se forse per la gente comune fu più rilevante la rivoluzione introdotta con l’importazione, attraverso l’India, di peperoncini, patate, tabacco e altri prodotti del Nuovo Mondo. Con il passare del tempo, i sovrani della dinastia Shah si dimostrarono sempre meno all’altezza del loro compito. A un certo punto, il regno risultava governato da una reggente dodicenne, che a sua volta faceva le veci di un re di nove anni! Un sovrano particolarmente sadico, il principe ereditario Surendra (1847-81), giunse a ordinare a un suddito di saltare dentro un pozzo o di lanciarsi da una scogliera solo per vedere se sarebbe sopravvissuto. 340 I COMMERCI TRANSHIMALAYANI Storia I R a n a a l pote r e Per secoli carovane di robusti yak e capre hanno attraversato l’alto Himalaya trasportando il sale raccolto nei grandi laghi salati del Tibet da barattare con riso e orzo provenienti dalla regione nepalese del Mahabharat (o ‘Middle Hills’, un territorio di valli, colline e montagne fra la regione himalayana e la catena montuosa del Terai). Dal Tibet arrivavano anche lana, bestiame e burro da barattare con zucchero, tè, spezie, tabacco e manufatti provenienti dall’India. Il Nepal e il Tibet sono collegati da 12 passi principali, i più agevoli dei quali si trovano nel Mustang: per questa ragione la Valle del Kali Gandaki divenne in breve la principale via commerciale tra l’India e il Tibet. Negli ultimi 50 anni il tradizionale commercio transfrontaliero si è drasticamente ridotto. L’espansione della rete ferroviaria indiana fino al confine nepalese ha dato grande impulso al trasporto dell’economico sale tibetano, decretando però la fine dell’era delle carovane. Il colpo di grazia definitivo è arrivato negli anni ’60, quando i cinesi hanno chiuso le frontiere al commercio locale. Per ironia della sorte, attualmente la Cina sta guidando una rinascita del commercio transfrontaliero; grazie alla costruzione di nuove strade, i camionisti cinesi attraversano i passi fino a Lo Manthang, nel Mustang, e nel 2012 è stato aperto un nuovo posto di confine a Rasuwaghadi, creando un altro itinerario himalayano che collega la regione del Langtang con la Valle del Kyirong, in Tibet, lungo un percorso usato per secoli per commerci e invasioni. Oggi capita ancora di vedere qualche carovana di yak diretta verso il confine tibetano e di trovare le leggendarie lattine di Lhasa Beer lungo gli itinerari di trekking nelle regioni del Manaslu, dell’Everest e del Mustang. Il padre fondatore del Nepal, Prithvi Narayan Shah, definì il suo paese ‘un fuscello in mezzo a due macigni’ (Cina e India), una metafora che esprime una verità tanto geografica quanto storica. Nel 1850 Jung Bahadur Rana intraprese un lungo viaggio in Europa, durante il quale ebbe modo di assistere a spettacoli d’opera e corse ippiche in Inghilterra e tornò a casa con una certa predilezione per l’architettura neoclassica, di cui resta traccia nell’odierna Kathmandu. Nel periodo in cui furono al potere, i Rana abolirono la pratica hindu del sati (secondo la quale la vedova veniva arsa sulla pira funebre del marito), liberarono 60.000 schiavi e costruirono nella capitale una scuola e un istituto superiore. Ma mentre i Rana e le loro famiglie vivevano nel lusso più sfrenato, sulle colline i contadini erano condannati a vivere in condizioni di arretratezza medievale. La modernizzazione fece la sua comparsa a Kathmandu nel 1889, con l’apertura del Bir Hospital, il primo ospedale del Nepal, oltre che con il primo acquedotto, la rete elettrica e la costruzione del palazzo del Singh Durbar, che all’epoca era il più grande di tutta l’Asia. In particolare, durante i 29 anni di regno (1901-29) di Chandra Shumsher, furono avviate numerose riforme importanti, tra cui l’abolizione della schiavitù. Nel 1923 Londra riconobbe formalmente l’indipendenza del regno, che nel 1930 cambiò nome da Gorkha in Nepal, a riflettere la crescente consapevolezza nazionale. 1846 Il Massacro di Kot segna l’inizio del periodo dell’epoca Rana (18461951); gli Shah sono relegati in secondo piano, ridotti al ruolo di re fantoccio. 1850 Jung Bahadur Rana è il primo sovrano nepalese ad attraversare il kalo pani (‘acqua nera’, ovvero l’oceano) per recarsi in Europa, perdendo temporaneamente la propria casta. 1854 Il codice legislativo Muluki Ain formalizza il tradizionale sistema delle caste, regola la vita sociale dei nepalesi e sancisce la discriminazione delle caste inferiori. Sarà modificato solo nel 1963. 1856 Il Peak XV è dichiarato la montagna più alta del mondo. Prenderà poi il nome di Everest, in onore del topografo e geografo britannico George Everest. In tutta la regione intanto erano in atto notevoli trasformazioni. Nel 1903 i nepalesi fornirono supporto logistico agli inglesi per l’invasione del Tibet e in oltre 300.000 combatterono nella prima e nella seconda guerra mondiale, meritando per il loro impegno un totale di 13 Victoria Cross, la più alta onorificenza militare britannica. Dopo la seconda guerra mondiale l’India conquistò l’indipendenza e in Cina si affermò la rivoluzione comunista. Quando la nuova Repubblica Popolare Cinese strinse la morsa sul Tibet, una prima ondata di rifugiati si riversò in Nepal, sempre più stato-cuscinetto fra i due colossi asiatici rivali. Nel frattempo il re Shah Tribhuvan, dimenticato nel suo palazzo, meditava di ribellarsi contro il clan dei Rana, che con il ritiro degli inglesi dall’India avevano perso il loro principale sostegno. 341 Sul finire del 1950 Tribhuvan, atteso per una battuta di caccia a Nagarjun, fece una repentina deviazione, si rifugiò nell’ambasciata indiana, invocò l’immunità politica e fu imbarcato su un aereo militare diretto a Delhi. Nel frattempo, il neonato Partito del Congresso Nepalese, guidato da Bishweshwar Prasad Koirala, riuscì a impossessarsi con la forza di quasi tutto il Terai e istituì un governo provvisorio con sede nella città di frontiera di Birganj. Con l’aperto sostegno dell’India, impegnata ad assicurarsi il predominio nella regione, nel 1951 il re Tribhuvan poté far ritorno in patria con pieni poteri e diede vita a un nuovo governo formato dai Rana ormai costretti all’obbedienza e da membri del Partito del Congresso Nepalese. Il Nepal riaprì gradualmente i confini chiusi da oltre un secolo e ristabilì i rapporti con le altre nazioni, ma la strada verso la democrazia era ancora lunga. Nel 1955, alla morte di Tribhuvan, la corona passò al figlio Mahendra, di atteggiamento più cauto. Una nuova Costituzione sancì la natura parlamentare del sistema di governo e nel 1959 si tennero le prime elezioni politiche. Il Partito del Congresso riportò una vittoria schiacciante e Bishweshwar Prasad Koirala fu nominato primo ministro. Già alla fine degli anni ’60, però, il re decise di sospendere le libertà costituzionali, di scegliere il governo facendo arrestare l’intero consiglio dei ministri e di assumere il potere assoluto (una mossa che sarebbe stata imitata, 46 anni dopo, da re Gyanendra). Nel 1962 Mahendra decise che la forma di governo più appropriata per il paese fosse un sistema di panchayat (consigli locali) apartitici e a rappresentanza indiretta. Il potere politico restava così nelle mani del re, che sceglieva 16 dei 35 membri del panchayat nazionale, oltre a nominare il primo ministro e il consiglio dei ministri. I partiti politici furono messi al bando. A Mahendra, morto nel 1972, successe il figlio ventisettenne Birendra, che aveva studiato in Gran Bretagna. Nel periodo precedente la fastosa 1911 Re Giorgio V si reca nel Terai, ospite del maharaja del Nepal, e durante una battuta di caccia uccide 39 tigri e 18 rinoceronti. 1914-8 Nella prima guerra mondiale combattono circa 100.000 nepalesi e 10.000 perdono la vita. Trent’anni dopo, 200.000 soldati gurkha combattono nella seconda guerra mondiale, prevalentemente nel Myanmar (Birmania). 1923 Grazie al trattato di amicizia anglo-nepalese, il Nepal cessa di essere un protettorato britannico e guadagna l’indipendenza. A History of Nepal, di John Whelpton, è uno dei rari libri storici sul paese. È dedicato soprattutto agli ultimi 250 anni e spiega non soltanto gli eventi politici, ma anche i cambiamenti intervenuti nella vita quotidiana. In Nepal costa meno che all’estero. 1934 Un violento terremoto colpisce la Valle di Kathmandu: in meno di un minuto provoca oltre 8000 morti e 16.000 feriti e distrugge un quarto delle abitazioni del paese. Storia L a r estau r a zione degli S h a h La restaurazione degli Shah