Sparta [modalità compatibilità]

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Sparta [modalità compatibilità]
Sparta
localizzazione
Peloponneso
Laconia
Situata nel Peloponneso, in una valle alluvionale creata
dal fiume Eurota, è circondata da monti, tra cui il
massiccio del Taigeto
Fiume
Eurota
Monte
Taigeto
Tirteo* e gli ideali di Sparta
«Chi muore giovane in battaglia per la sua città è
onorato da tutti, chi invece è sconfitto e deve
lasciare i campi assieme alla famiglia per un
esilio miserabile, va incontro a un destino assai
peggiore della morte».
L’antico ideale individuale della virtù militare
(areté) diventa così un ideale collettivo
mentre gli eroi omerici lottavano e morivano per
conseguire una fama personale, ora i cittadini
combattevano e morivano per un ideale politico,
comune
*cantore delle vittorie nelle guerre messeniche, nelle elegie parenetiche
La tattica oplitica
tattica militare elaborata in questo periodo.
schiera in campo una falange di uomini, gli
«opliti», muniti di pesanti armature di bronzo e di
lunghe lance, che combattono in ranghi serrati.
La falange cambia radicalmente il modo di combattere e
anche di pensare: i guerrieri, infatti, non si impegnano
in combattimenti individuali, in cui la loro vita sarebbe
stata affidata al valore personale di ciascuno, ma
dipendevano strettamente dai compagni, ed erano
quindi portati a sviluppare una concezione paritaria dei
loro rapporti, sia in guerra sia in pace.
Sparta dopo le guerre messeniche
Attorno al 600 a.C., avendo risolto i suoi
problemi di fabbisogno alimentare, Sparta
rinunciò a ogni desiderio di espansione,
accontentandosi di dominare il
Peloponneso, e iniziò una nuova politica,
rivolta al mantenimento dei confini e del
suo status economico e sociale interno.
Suddivisioni sociali
spartiati
10000
9000
appartenenti al ceto dominante,
erano, per nascita, gli unici
cittadini di pieno diritto. Essi si
dichiaravano homóioi, «uguali»,
in quanto godevano tutti degli
stessi diritti, e si dedicavano
esclusivamente alle attività
belliche, alle quali venivano
addestrati in un regime di vita
comunitario.
Andamento demografico in
costante regresso
8000
7000
6000
spartiati
maschi
5000
4000
3000
2000
1000
0
600 aC 450 aC 350 aC 200 aC
Vita degli spartiati
paidonómos, «educatore di ragazzi»
alleva ed educa collettivamente i ragazzi di robusta
costituzione fisica dall’età di sette anni
A diciannove anni erano ammessi tra i combattenti
compiuto il trentesimo anno, acquisivano il diritto di
partecipare all’assemblea dei cittadini (apélla) e di
stabilirsi in abitazioni private con la moglie e i figli
fino ai sessanta anni erano tenuti a continuare gli
addestramenti militari.
Il mantenimento della famiglia era assicurato dalla rendita
dell’appezzamento di terreno cui ogni spartiate aveva
diritto, e che si trasmetteva solo in via ereditaria al figlio
maschio primogenito.
perieci
da perí oikéo, «abito attorno»
erano gli abitanti delle comunità indigene
situate attorno alla città. Non si è certi che
fossero di stirpe dorica.
Essendo membri di comunità conquistate
erano vincolati agli spartiati solo politicamente
e dovevano combattere al loro fianco in caso di
guerra
iloti
Secondo l’ipotesi piú diffusa, discendenti
degli indigeni che i dori avevano asservito
al momento della conquista.
Privi di qualsiasi diritto civile e politico,
erano costretti a coltivare a proprie spese i
lotti di terra assegnati agli spartiati.
Gli iloti venivano assegnati agli spartiati dallo
stato, cui si ritiene appartenessero anche dopo
l’assegnazione. Pertanto essi potevano essere
liberati solo per volere dello stato padrone.
Vita degli iloti
Aristotele, riportato da Plutarco:
Ogni anno i magistrati dichiaravano formalmente
la guerra agli iloti affinché essi potessero essere
terrorizzati e uccisi impunemente
Krypteia: (=assalto furtivo)
Prova iniziatica dei giovani spartiati e che di
notte uscivano da cespugli in cui si erano
nascosti e a mani nude o col solo coltello
uccidevano più iloti possibile
Numeri, che spiegano anche
l’organizzazione della comunità spartana
200000
180000
160000
140000
120000
100000
80000
60000
40000
20000
0
spartiati
perieci
iloti
v secolo a C
Struttura politica
Il tempo libero
gli Spartiati godevano della scholé, disponibilità di tempo
libero elemento caratteristico della libertà degli antichi.
Plutarco “ essi non potevano assolutamente
dedicarsi a un mestiere manuale, e non sentivano
nessun bisogno di accumulare denaro con pena e
fatica, dal momento che la ricchezza non era
affatto invidiata e apprezzata; quindi erano gli Iloti
che lavoravano la terra agli Spartiati e
corrispondevano loro il reddito... " (24, 2)
Le spartane
venivano educate a vivere liberamente all’aria aperta.
Anche se sposate, non erano tenute a dedicarsi né ai lavori domestici, cui
provvedevano le schiave, né alla crescita dei figli, affidata alle nutrici; erano
libere di dedicarsi al canto, alla danza e soprattutto agli esercizi ginnici, cui
erano addestrate fin dalla piú tenera età.
legati alla convinzione che unica funzione delle donne fosse quella di dare
figli robusti alla patria.
i greci favoleggiavano della libertà anche sessuale delle donne di questa città
e del loro presunto potere sugli uomini.
Plutarco
un giorno una straniera disse a Gorgo, moglie del re di Sparta Leonida: «Voi
spartane siete le sole donne che comandano i loro uomini». E Gorgo rispose:
«Siamo le sole che generiamo uomini».