Beni sequestrati, anche Legacoop firma protocollo con il Tribunale
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Beni sequestrati, anche Legacoop firma protocollo con il Tribunale
Visita il sito www.legacoop.it Anno II nuova serie - N. 1 - 8 gennaio 2016 Primo piano Beni sequestrati, anche Legacoop firma protocollo con il Tribunale di Roma L’associazione pronta a fare la propria parte per fare ripartire nella legalità le imprese confiscate a pagina 2 Lombardia Immigrazione, ecco la Carta della Buona accoglienza Garantire alti standard qualitativi d’accoglienza e percorsi d’integrazione efficaci ai migranti, è questo l’obiettivo della “Carta della buona accoglienza”, il documento in sei macropunti presentato il 22 dicembre nella sede di Confcooperative Lombardia dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia area Welfare che riunisce Confcooperative, Legacoop, Agci. Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 7 gennaio 2016 alle ore 14.30 Settori Territori Imprese CPL Concordia La cooperativa ha presentato il piano di rilancio Osservatorio SWG Italiani confusi su chi arriva dal Medio Oriente Il 2016 è l'anno della speranza. La pensa così più di un terzo degli italiani. Un sesto sono invece quelli che identificano il nuovo anno con il cambiamento. E soprattutto se si considera cosa ci lasciamo alle spalle, anche questo può avere una connotazione positiva. Non mancano comunque anche le aspettative negative; per il 14% del campione è, infatti, il timore il sentimento dominante del 2016. Un impegno importante per radicare e diffondere il sistema valoriale della cooperazione e un'esigenza, quella di aprirsi al mondo giovanile. Ma anche proseguire verso la costituzione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane in Friuli Venezia Giulia. Sono questi i cardini su cui Legacoop FVG intende orientarsi per il 2016. Lo ha affermato il presidente Enzo Gasparutti accanto al vicepresidente. Si è svolta il 19 dicembre l’Assemblea Generale dei Soci di CPL CONCORDIA, alla presenza dei soci lavoratori e sovventori presenti a Concordia o collegati in videoconferenza dalle sedi esterne di CPL. Fra gli ospiti presenti l’Assessore Regionale alle Attività Produttive Palma Costi, il Presidente di Legacoop Mauro Lauro Lugli, il Sindaco di Concordia Prandini, il Vescovo di Carpi Mons. Cavina. Alla fine del 2015 gli italiani sono divisi e confusi sul tema dei migranti, specialmente di quelli provenienti dai Paesi arabi. Una solida maggioranza (62%) sostiene che gli arabi che si stabiliscono in Italia siano spinti da motivazioni di carattere costruttivo, volte a migliorare le proprie condizioni di vita: tra il sogno di costruirsi un futuro (43%) e la più prosaica ricerca di un impiego (19%). Coop Previsioni 2016, un bicchiere più pieno che vuoto Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Friuli Venezia Giulia Dopounannodifficile sipuntaversoil mondogiovanile Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Sondaggio leggi Registrazione al Tribunale di Roma n. 109 del 22 giugno 2015 Primo piano 2 Manager per la legalità, anche Legacoop firma protocollo con il Tribunale di Roma “Siamo pronti - spiega Lusetti - a fare la nostra parte per aiutare la ripresa delle imprese confiscate” Beni confiscati, per il Tribunale penale di Roma la strada per farli ripartire passa attraverso la collaborazione. Per rispondere a questa sollecitazione Legacoop ha deciso di sottoscrivere il “Protocollo d’intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati”. Lo avevano già sottoscrittto i sindacati CGIL CISL e UIL, l’associazione Libera contro le mafie, la Procura della Repubblica di Roma, la Corte d’Appello, la Regione Lazio, Roma Capitale, Confcommercio, Unindustria Roma, la Camera di Commercio, Federlazio, CNA, Coldiretti e la Provincia di Roma. Legacoop ha colto l’occasione della sottoscrizione per proporre anche nuovi contenuti, forte dell’esperienza maturata da centinaia di cooperative che storicamente operano sui beni confiscati in tutta Italia e della scelta, assunta durante l’ultima Direzione, di aderire a Cooperare con Libera Terra. ”Legacoop si propone così – ha spiegato il presidente di Legacoop Mauro Lusetti – Primo piano ACI come garante della legalità, un ruolo che possiamo proporci di giocare per la forza dei nostri valori e la determinazione con cui abbiamo contrastato gli episodi di corruzione quando questi si sono manifestati al nostro interno”. “Siamo pronti – ha proseguito Lusetti – ad aiutare a far ripartire nella legalità le imprese confiscate alle mafie e a diventare incubatore di nuove start-up cooperative aventi competenze manageriali specifiche per il riutilizzo dei beni, oltre che di workers buyout. Con questo strumento potremo dare un futuro anche ai soci di quelle cooperative i cui amministratori hanno violato la legge e tutti i nostri valori, un’opportunità che finora non potevamo utilizzare e che ora si apre anche per noi”. Protocollo, Legacoop avrà uno strumento in più per combattere le false cooperative, salvaguardando altri posti di lavoro. L’associazione, inoltre, impegna le imprese cooperative aderenti a supportare il consolidamento e lo sviluppo imprenditoriale delle cooperative sequestrate o confiscate, mettendo a disposizione know how e tutoraggio. L’associazione, infatti, ha da sempre aiutato gli ex dipendenti di aziende in crisi o vittime di cattiva gestione a rilevarle. E ha sostenuto i lavoratori nel processo di trasformazione in cooperativa delle imprese. Ora, grazie al Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio 3 >> Alleanza Lombardia >> Alleanza Servizi Primo piano ACI ALLEANZA LOMBARDIA ALLEANZA SERVIZI Alleanza Cooperative Lombardia: immigrazione, presentata la “Carta della buona accoglienza” Alleanza Cooperative Servizi: “Tassa sul licenziamento: ora passare dalle parole ai fatti” Garantire alti standard qualitativi d’accoglienza e percorsi d’integrazione efficaci ai migranti, è questo l’obiettivo della “Carta della buona accoglienza”, il documento in sei macropunti presentato il 22 dicembre nella sede di Confcooperative Lombardia dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia area Welfare (Confcooperative, Legacoop, Agci). A partecipare all’incontro, Massimo Minelli e Felice Romeo, rispettivamente Presidente e Co-presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia area Welfare, Graziano Pirotta, Presidente del Dipartimento Welfare Anci Lombardia. A concludere Giuseppe Guerini, Portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – coordinamento settore Cooperative sociali. “La cooperazione non tutela chi infrange le regole. Gli immigrati non sono un business. Quello di oggi è il primo passo per distinguere chi opera nella legalità” sottolinea Massimo Minelli, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia Welfare. “Il nostro obiettivo è distinguerci, per questo siamo pronti a impegnarci concretamente per l’attuazione dei contenuti della ‘Carta’, a partire dai controlli, che sono per noi un punto vincolante per la certificazione della qualità del lavoro di questi centri” conclude. Continua a legge http://www.legacooplombardia.it/codice-della-buona-accoglienzadei-migranti. Agci Servizi, Federlavoro e Servizi Confcooperative, Legacoop Servizi, Anip Confindustria, Unionservizi Confapi, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti Uil, ovvero imprese e organizzazioni sindacali del settore pulizie e servizi integrati/multiservizi, chiedono con forza di eliminare il pagamento di un contributo ingiusto e contradditorio, una richiesta avanzata al Governo più volte nei mesi scorsi: con l’applicazione della clausola sociale prevista nel ccnl, i lavoratori che passano dall’azienda cessante a quella che si è aggiudicata l’appalto non perdono il lavoro, quindi non ha senso il pagamento del contributo. E’ una contraddizione in termini, che determina un ingiustificato e pesante aumento del costo del lavoro per le imprese e che non determina alcun positivo effetto sul lavoratore, che viene rioccupato senza alcuna interruzione. La consapevolezza e la condivisione delle forze parlamentari, di governo e di opposizione, dimostrata con numerosi emendamenti presentati alla legge di stabilità da tutti i gruppi parlamentarie l’alto numero di firme apposte su uno specifico ordine del giorno, approvato dal Governo,inducono a ritenere che il Governo stesso valuterà con la massima attenzione la nostra richiesta intervenendo nel più breve tempo possibile già nel prossimo Decreto proroghe. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio >> Coop Settori 4 COOP Ancc, rapporto previsioni 2016: un bicchiere più pieno che vuoto >> Pesca Il 2016 è l'anno della speranza. La pensa così più di un terzo degli italiani. Un sesto sono invece quelli che identificano il nuovo anno con il cambiamento. E soprattutto se si considera cosa ci lasciamo alle spalle, anche questo può avere una connotazione positiva. Non mancano comunque anche le aspettative negative; per il 14% del campione è, infatti, il timore il sentimento dominante del 2016.Timore però non crisi (la identifica con il 2016 solo l’8,5% degli intervistati), mentre l’idea di ripresa schiaccia quella della rinuncia (12,2% contro il 2,6%). Un bicchiere insomma più pieno che vuoto quello fotografato da Nomisma per il “Rapporto Coop” ora in versione completa dopo l’anteprima digitale dello scorso settembre. E una fotografia di un sentiment tutto sommato in linea con una ripresa economica ancora flebile guidata più dai consumi delle famiglie rimotivate da una piccola variazione positiva del loro potere d’acquisto e dall’economia globale che traina le nostre esportazioni. Calma piatta invece per l’attività produttiva interna con gli investimenti che, fatta eccezione per il settore auto, nel 2015 sono rimasti al palo; ancora inferiori di trenta punti percentuali rispetto ai massimi del 2007. E se fortunatamente continua a scendere la quota di famiglie senza disponibilità finanziarie dopo aver soddisfatto i bisogni essenziali (23% nell'ultimo trimestre rispetto al 27% del 2013) non c’è comunque da gridare al miracolo. Per l’anno appena iniziato il 55% degli italiani non prevede cambiamenti di rilievo nelle proprie spese, ma si registra un piccolo saldo positivo tra chi vede una spesa per acquisti in crescita (17,8%) e chi la stima in calo (16,2%), pur con notevoli differenze territoriali e socio-demografici. Le intenzioni di spesa restano infatti negative per gli adulti (oltre i 35 anni d’età), il Sud e soprattutto per le famiglie in condizioni economiche più disagiate. Prevedono, invece, un netto incremento dei consumi i ceti più agiati e sorprendentemente i millennials, forse in ragione del loro maggiore ottimismo sul futuro. Centro e nord ovest sono più ottimisti del nord est. Tra i sogni nel cassetto gli italiani inseriscono Primo piano ACI Legacoop Settori per il 2016 un pò di sano edonismo a cui giocoforza avevano dovuto rinunciare sotto il giogo della crisi. Così quasi il 42% dichiara di voler smettere di rinunciare a viaggi e vacanze, quasi il 32% tornerà a godersi spettacoli e svaghi; al terzo posto tra le ambizioni degli italiani, ancor prima di pensare all’auto o alla casa, trova nuova centralità il cibo tanto che il 20% ambisce ad incrementare la qualità. Seguono a pari merito la vecchia mania della ristrutturazione della casa e la nuova ossessione della palestra e della cura di sé (entrambe intorno al 16%). Anche in questo caso i dati disaggregati descrivono molte Italie differenti. Il nord est esprime una maggiore predilezione per i viaggi, il mercato immobiliare e i beni durevoli (auto, elettrodomestici). Nel nord ovest (dove la ripresa è iniziata prima) prevale un atteggiamento più gaudente (intrattenimento e cene outdoor). La ristrutturazione della casa è più marcata tra i residenti del centro e tra le fasce di popolazione a reddito più basso. Una rinnovata attenzione all’abbigliamento e alle calzature riguarda in particolare i residenti al sud e gli italiani più altospendenti. Le previsioni sui consumi 2016. Cosa sale e cosa scende- Tali intenzioni di spesa, il lieve miglioramento del mercato del lavoro e la favorevole congiuntura macroeconomica inducono a pensare (nella previsione di Ref Ricerche per il “Rapporto Coop), che i consumi delle famiglie cresceranno nel 2016 dell'1,4%. Per individuare una variazione dello stesso ammontare occorre tornare indietro di 10 anni e per un dato superiore si deve invece fare riferimento addirittura al 2000, anno in cui i consumi fecero segnare un aumento del 2,3%. A dispetto di tale incremento, dopo la crisi i consumi procapite nel 2016 saranno ancora ai livelli degli anni Novanta, comunque più bassi di oltre 1700 euro rispetto al 2007 con una riduzione di oltre il 9% rispetto a quell'anno. Gli acquisti natalizi nel mese di dicembre della grande distribuzione confermano il lieve incremento delle vendite dell’ intero 2015 facendo segnare un valore di circa mezzo punto percentuale in più rispetto all’anno precedente. La sola settimana di Natale fa registrare un +3% a dimostrazione di quanto gli acquisti siano oramai un fenomeno last minute. Se poi si vanno a osservare le singole voci, in linea con le intenzioni di spesa espresse con- Territori Imprese Sondaggio Settori 5 sapevolmente dagli italiani cresceranno nel 2016 in misura più netta i consumi cui gli italiani avevano rinunciato con più difficoltà e quelli imposti dalla nuova cittadinanza digitale. Aumenteranno infatti ancora del 9% gli acquisti di smartphone (ma a prezzi sempre più bassi),Torneranno al segno più dopo anni di declino i servizi e i prodotti ricreativi (cinema, teatri, intrattenimento, ristoranti, viaggi e vacanze), le spese il benessere personale (palestre, spa, medicinali, badanti) e quelle per il miglioramento dell'ambiente domestico (ristrutturazioni edilizie, upgrading elettrodomestici, arredamento). Rimarranno invece ancora in territorio negativo sopratutto i consumi fagocitati da internet e la connettività mobile. I servizi telefonici sostituiti dai messanger gratuiti, naturalmente i servizi postali, i prodotti editoriali messi in discussione dalla immediatezza e la gratuità delle news on line e dei social media. Rimangono allo stesso modo sotto la media dell'anno anche le spese per l'auto e gli altri mezzi di trasporto, per l'alimentare e l'abbigliamento a testimonianza di un nuovo modello di consumo più orientato alla sobrietà, alla riduzione degli sprechi e alla minore ostentazione. Expo non sembra essere passato invano e come dai desiderata la tavola è luogo di sperimentazione; se per il 30% cresce l’interesse verso i prodotti del territorio, consumerà più bio un italiano su quattro, il 21% metterà nel piatto meno carne e starà più attento alla propria dieta. Qualità e benessere convivranno però a lungo con l'attenzione al risparmio e la rinuncia al superfluo: il 40% degli italiani nel 2016 presterà maggiore attenzione agli sprechi alimentari e il 27% vuole dedicarsi maggiormente all'home made (pizza, dolci, marmellate e altre preparazioni domestiche). Più tradizione invece e meno digital food per quanto riguarda le modalità di approvvigionamento alimentare che solo in minima parte, almeno stando alle intenzioni, si indirizza verso l’e-commerce. L’attitudine al local porta con sé la tendenza a rivolgersi a canali alternativi come l’acquisto diretto dagli agricoltori (poco più del 20%), l’autoproduzione (“coltiverò un orto” è l’ambizione per il 14,1% del campione) e il discount come meta preferita da un altro 14%. In questo contesto i fatturati della grande diPrimo piano ACI stribuzione rafforzeranno lievemente il positivo risultato del 2015, ma rimarranno comunque sotto la soglia dell'1% a totale assortimento. Nel 2016 resteranno in negativo le vendite del non food ma torneranno a crescere oltre la media i prodotti freschi a peso variabile. Si ridurrà ancora lievemente la pressione promozionale mentre il carrello perderà ancora un piccola porzione del suo valore medio (effetto mix) ma con un processo di progressiva decelerazione. interventi di sostegno al reddito dei pescatori, tutti interventi indispensabili per una pesca consapevole e sostenibile». La lotta alla burocrazia, la promozione di nuovi strumenti per la vendita e la distribuzione PESCA “La filiera ittica grande risorsa per il Paese” Una cooperazione più unita e più forte per competere con prodotti di alta qualità in un mare più sano e pulito. Sono le stelle polari della politica del dipartimento pesca e acquacoltura di Legacoop Agroalimentare, che inaugurerà il nuovo anno venerdì 15 gennaio a Mestre con il convegno “La filiera ittica, grande risorsa per il Paese”. È il primo atto della campagna congressuale del comparto agroalimentare di Legacoop che culminerà nel Congresso di settore già fissato per il prossimo mese di marzo. Un comparto, quello della pesca, che ha tutte le carte in regola per una stagione di rilancio dopo aver accusato una flessione negli ultimi anni. Il settore può contare in Italia su una flotta di oltre 12mila pescherecci, con 28mila pescatori occupati (età media di 28 anni), e con un pescato di quasi 200mila tonnellate all’anno. Numeri importanti anche per l’acquacoltura, la cui produzione supera le 150mila tonnellate annue per un valore che sfiora i 400 milioni di euro; 7mila sono gli addetti occupati in quasi 600 imprese, oltre la metà delle quali di piccole dimensioni (meno di 5 dipendenti l’una). «I pescatori possono e devono diventare non soltanto attori protagonisti, ma anche “sentinelle” del mare – sostiene Angelo Petruzzella, coordinatore nazionale del Dipartimento Pesca di Legacoop –. Al governo chiediamo di promuovere un piano straordinario di risanamento del Mar Mediterraneo, oltre a un progetto di sviluppo dei settori pesca e acquacoltura, insieme con Legacoop Settori dei prodotti, e misure a sostegno dell’occupazione giovanile e di quella femminile sono, per Legacoop, gli altri punti-cardine della politica di settore. Il rafforzamento e l’unità della cooperazione agroalimentare sono invece gli obiettivi principali dell’intero comparto per i prossimi mesi, in vista della nascita dell’ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane), fissata per il primo gennaio 2017. «Abbiamo il dovere di raccogliere la preziosa eredità di Expo 2015 – spiega Giovanni Luppi, presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare – che ha dimostrato quanta volontà ci sia da parte di grandi investitori mondiali di puntare sull’agroalimentare italiano. L’unità del mondo cooperativo offrirà una prospettiva in più alle nuove generazioni. Le differenze sono un arricchimento, non un ostacolo. E l’agroalimentare può rappresentare un’avanguardia di sperimentazione rispetto ad altri settori, perché più pronto alla scommessa dell’unità». L’ACI avrà il compito di governare i cambiamenti dell’agricoltura e aggiornare di conseguenza i propri modelli di gestione e partecipazione. «Produrre aggregazioni e innovazioni di prodotto e di processo – conclude Luppi – è il fattore decisivo per affrontare in modo vincente la competizione dei prossimi anni». Al convegno parteciperanno Adriano Rizzi (presidente Legacoop Veneto), Angelo Petruzzella (coordinatore nazionale Dipartimento pesca Legacoop Agroalimentare), Giuseppe Castiglione (sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali), le Territori Imprese Sondaggio Settori 6 parlamentari Maria Teresa Bertuzzi (Commissione Agricoltura e Produzione agroalimentare del Senato) e Laura Venittelli (Commissione Agricoltura della Camera dei deputati), Tiberio Piattelli (comandante della Direzione Marittima di Venezia), Giuseppe Pan (assessore all’Agricoltura e Pesca della Regione Veneto), Giampaolo Buonfiglio (presidente Alleanza delle Cooperative Italiane). I lavori saranno conclusi da Giovanni Luppi, presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Friuli Venezia Giulia >> Friuli Venezia Giulia/2 >> Lazio >> Sicilia FRIULI VENEZIA GIULIA Legacoop, 2015 anno difficile e ora si punta al mondo giovanile Un impegno importante per radicare e diffondere il sistema valoriale della cooperazione e un'esigenza, quella di aprirsi al mondo giovanile. Ma anche proseguire verso la costituzione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane in Friuli Venezia Giulia. Sono questi i cardini su cui Legacoop FVG intende orientarsi per il 2016. Lo ha affermato il presidente Enzo Gasparutti accanto al vicepresidente Roberto Sesso e al direttore di Legacoop FVG Alessio Di Dio, nel corso della conferenza stampa di inizio anno che ha tracciato anche un bilancio dei 12 mesi appena trascorsi. "L'anno che volge al termine - ha detto - è stato faticoso per la cooperazione, a volte drammatico, con un andamento economico disomogeneo che ha visto settori in lenta ripresa e altri invece che ancora presentano consistenti difficoltà. Ma il 2015 è stato anche un anno intriso di solidarietà e di rinnovamento che guarda al futuro con fiducia". Il riferimento esplicito va alla vicenda di Coop Operaie (che si è chiusa rimborsando oltre l'80% del prestito sociale ai soci prestatori con l'intervento importante di Coop Nordest e di Conad) e di CoopCa. Su quest'ultima, Gasparutti evidenzia la capacità del sistema cooperativo di aver creato una rete di solidarietà che si è tradotta nell'erogazione liberale di 13 milioni di euro: "un esempio che rappresenta una delle più rilevanti azioni solidali fra cooperative e cooperatori della storia italiana". Gasparutti ha informato, poi, sulla necessità di uno strumento che potrebbe essere un comitato di solidarietà cooperativa per gestire la distribuzione dei 13 milioni di euro, importo a cui potranno aggiungersi contributi di altre cooperative sia di Legacoop sia di altri soggetti. Quanto al bilancio dell'anno appena trascorso, il presidente di Legacoop FVG ha indicato come: "il 2015 ha mostrato gli aspetti negativi di una cooperazione in cui viene meno il sistema valoriale e sono insufficienti le capacità gestionali; quando ciò accade, l'esito è la dissolvenza di realtà storiche del nostro sistema, ma il 2015 ha anche messo in luce i molteplici esempi virtuosi di cooperative che proseguono la loro esistenza gra- >> Sardegna >> Parma >> Bologna >> Palermo Primo piano 7 ACI Legacoop Settori zie al ricambio generazionale, all'aderenza ai valori, alla volontà di costruire patrimoni lasciandoli "in dote" alle generazioni future". Da qui l'esigenza di lavorare molto sul sistema valoriale e di aprirsi al mondo giovanile. In questo senso, Legacoop FVG si è già orientata, dando spazio e fiducia a Generazioni FVG, l’articolazione regionale aperta a tutti i giovani cooperatori di età inferiore ai 40 anni con l’obiettivo di approfondire le questioni generazionali, le problematiche che i giovani affrontano nelle imprese cooperative e nelle strutture associative: "perché di energia nuova, di ragazzi impegnati, entusiasti, professionalmente preparati e capaci di garantire la prosecuzione dei principi e dei valori che sono alla base della cooperazione, ne abbiamo bisogno per dare continuità al nostro movimento" afferma Gasparutti. Il ricambio generazionale è uno dei valori fondamentali che va di pari passo con la formazione, sia imprenditoriale sia valoriale. Questi due elementi devono essere vissuti insieme, non disgiunti. Un'unità che deve essere una peculiarità della realtà cooperativa rispetto alle altre forme di impresa. Per quanto riguarda l'andamento dei settori, Gasparutti ha tracciato una sintesi a cominciare dalle cooperative di produzione lavoro: "in particolare per quelle che operano nel settore delle costruzioni, si è registrato negli ultimi anni un calo di fatturato e, per alcune delle associate, c'è stato il ricorso, per la prima volta, alla cassa integrazione. E' emersa, tuttavia, - ha precisato - una capacità di ristrutturarsi per affrontare le nuove esigenze del mercato; anche quello dei costruttori ha nuove regole, nuove prospettive Territori Imprese Sondaggio Territori 8 quali ad esempio la necessità di concentrasi sulla riqualificazione dei centri storici e le nostre cooperative sono pronte a cogliere queste opportunità e sono impegnate, in questa fase, ad essere protagoniste". Se pur con grandi difficoltà, il settore tiene per fatturato e occupazione soprattutto ricorrendo agli ammortizzatori sociali anche se è costretto a erodere un po’ di patrimonio accumulato negli anni. Emergono dei segnali di ripresa che fanno ben sperare per il 2016. L'anno è stato faticoso per la cooperazione sociale al di là di bilanci aziendali segnati dalla capacità certosina di perseguire il pareggio e da un fatturato globale che, pur segnando il passo, tiene. Il tema della spending review pregiudica l'attività delle cooperative sociali di tipo A e B che sono chiamate a fare dei sacrifici a discapito del sistema assistenziale "la revisione della spesa - ha chiarito Gasparutti - non va applicata indistintamente, non su settori legati al welfare e alla funzione sociale che si fa carico delle persone più deboli; la spending review mette a dura prova anche l'ambito della cooperazione sociale di inserimento lavorativo e rischia di ostacolare le persone svantaggiate nella ricerca del lavoro". Sono andate mediamente meglio le cooperative del comparto servizi che hanno ottenuto un significativo aumento del valore della produzione. Diverse cooperative locali hanno ulteriormente consolidato la propria presenza a livello nazionale. Stabile, invece, il settore agricolo, agroalimentare ed ittico "le cui azioni intraprese dalle dimensioni delle imprese, alla sanità e sicurezza alimentare fino alla comunicazione per la valorizzazione del prodotto - hanno consolidato il comparto". I progetti concreti che la Lega delle Cooperative Fvg realizzerà nei prossimi dodici mesi riguardano, fra gli altri, i temi della green economy, dell’internazionalizzazione oltre che la progressiva attuazione, anche sul territorio regionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (che unisce Legacoop, Confcooperative e Agci) che rappresenta un’opportunità di consolidare il ruolo della cooperazione nell’economia del Paese. "L’Alleanza – ha indicato Gasparutti - rappresenta un passo avanti importantissimo per dare più forza al sistema cooperativo a livello locale, nazionale e internazionale e per questo la nostra organizzazione lavorerà costantemente per rafPrimo piano ACI forzare il dialogo con le altre Centrali cooperative e condividere progetti e interventi per lo sviluppo del territorio”.ù Inoltre, il 2016 sarà dedicato al tema delle nuove forme di cooperazione in base ai nuovi bisogni emersi e alle nuove possibili vie per sviluppare modelli di cooperazione (dalla sharing economy alle cooperative fra professionisti fino alle cooperative di comunità e alla cooperazione B2B). "Un argomento importante - ha concluso il presidente di Legacoop FVG - per far nascere nuove cooperative in grado di dare risposte alle necessità emergenti di una società in continua evoluzione. Su questo tema siamo già presenti ai tavoli nazionali per dare il nostro contributo e stimolare una riflessione all’interno del mondo cooperativo ma anche per suggerire una nuova lettura dei fenomeni contemporanei e ricercare le possibilità di fare “innovazione cooperativa”". Sul tema dell'internazionalizzazione è intervenuto il direttore di Legacoop FVG Alessio Di Dio che ha presentato i progetti concreti per aiutare le associate ad affrontare le sfide del mercato internazionale. Fonte http://www.ilfriuli.it/articolo/Economia/Legacoop_Fvg_presenta_in_bilancio-points_2015_anno_difficile_e_ora_si_punta_al_ mondo_giovanile/4/150384 FRIULI VENEZIA GIULIA/2 Al via il progetto COO GENYA Cooperazione e genere COO_GENYA è un progetto di Legacoop Friuli Venezia Giulia, finanziato dalla Regione FVG, realizzato in collaborazione con Idealservice, Itaca e Cosm che intende studiare il tema delle pari opportunità nelle cooperative associate. Il progetto consiste in un percorso di cambiamento che è iniziato con la somministrazione di un questionario volto a indagare le criticità persistenti ma, soprattutto, a individuare buone prassi, le soluzioni e gli strumenti innovativi per la conciliazione e la parità già in atto nelle nostre cooperative. Il progetto prosegue proponendo quattro workshop, dall’impostazione pratica, che prenderanno avvio a gennaio. Al seguente link il programma dei workshop http://www.legacoopfvg.it/wp-content/uplo- Legacoop Settori ads/2015/12/Progetto-COOGENYAprogramma.pdf LAZIO Il 12 gennaio assemblea delle cooperative Legacoop Il giorno 12 gennaio 2016, dalle ore 9,00 alle ore 13,30, presso il Centro Congressi Cavour (Via Cavour 50/A), si svolgerà l’Assemblea Programmatica delle cooperative aderenti a Legacoop Lazio. Programma 9.00 Registrazione partecipanti 9.30 Apertura lavori Relazione Introduttiva Placido Putzolu Commissario straordinario Legacoop Lazio La cooperazione del Lazio: focus sulle cooperative aderenti a Legacoop a cura di Alberto Zevi – Centro Studi e Ricerche Legacoop Nazionale e Alleanza delle Cooperative Italiane – Interventi dei referenti di settore e di territorio - Dibattito 13.00 Conclusioni Mauro Lusetti Presidente Legacoop Nazionale SICILIA Mare dell’Etna promuove azione legale contro Enel Energia SpA Pubblichiamo, di seguito, un comunicato stampa diffuso il 21 dicembre, da Legacoop Agroalimentare-Dipartimento Pesca della Sicilia in merito all’azione legale intrapresa dalla cooperativa Mare dell’Etna nei confronti di Enel Energia SpA. “Dopo quasi 13 mesi di vana attesa dell’allaccio della rete elettrica da parte dell’ENEL per iniziare la sua produzione di prodotti ittici tipici trasformati, l’azienda Mare dell’Etna, decide di adire per le vie legali contro il fornitore contrattuale dell’energia. Succede in Sicilia, e precisamente a Portopalo di Capo Passero (SR), il borgo marinaro e peschereccio più importante dell’estrema punta sud dell’isola. ‘Siamo addivenuti alla determinazione di denunciare legalmente l’ENEL – dice il Presidente della Cooperativa Mare dell’Etna, Territori Imprese Sondaggio Territori 9 Carmelo Di Maria - in ragione dell’assurdo ed ingiustificato ritardo nella fornitura di servizi elettrici per il nostro nuovo stabilimento industriale di Portopalo di Capo Passero (SR). A distanza di circa 13 mesi dalla richiesta, inoltrata il 04.12.2014 – spiega ancora Di Maria - non siamo tutt’oggi riusciti ad ottenere la fornitura di quanto richiesto così come da contratto sottoscritto tra le parti 15 giorni dopo’. ‘Sembra una storia da paese sottosviluppato – aggiunge Pino Gullo, Responsabile del Dipartimento Pesca di Legacoop Sicilia, che assiste la Cooperativa nell’investimento e nello start- up imprenditoriale - ma siamo in Europa, in Italia, in Sicilia. Cioè in un’isola dove si produce il doppio dell’energia che si consuma e che la stessa ENEL afferma di non sapere a chi venderla. Un assurdo da terzo mondo’. ‘Nonostante innumerevoli sollecitazioni e diffide,- afferma Saro Ricca, pescatore, socio e responsabile di produzione della Cooperativa - non ci è ancora dato di conoscere ufficialmente le ragioni e le motivazioni di tale ritardo, né tantomeno i tempi entro cui sarà erogata la fornitura di energia elettrica indispensabile per avviare il ciclo di produzione del nostro Progetto finanziato con i Fondi UE del FEP per la valorizzazione dei prodotti ittici locali’. ‘Il progetto prevede - aggiunge ancora Pino Gullo - la verticalizzazione della produzione ittica tipica attraverso la trasformazione di alcune specie ittiche meno conosciute dai consumatori, non a rischio di estinzione come il tonno rosso o in sofferenza come il pesce spada, quali l’Alalunga (conosciuto anche come tonno bianco), la Palamita o il Tonno Allitterato. Tutte specie frutto della pesca sostenibile, non meno saporite ed organoletticamente pregiate delle specie ittiche più ricercate e conosciute quali lo spada. Questi prodotti saranno sapientemente coniugati con ricette originali e innovative, con i prodotti agricoli locali, come il Pomodorino Pachino IGP, l’olio e le olive Tonda Iblea DOP etc..’. ‘Il piano industriale – afferma ancora, Antonio Barbagallo, medico veterinario, socio e responsabile qualità della Cooperativa Mare dell’Etna - prevedeva l’avvio dell’attività entro il 2015 dando occupazione a 10 unità lavorative, ma la mancata fornitura di enerPrimo piano ACI gia elettrica, non ci consente di essere operativi, con il rischio di perdere i contratti già firmati con i clienti, abbiamo perso diverse opportunità di sottoscrivere forniture ad importanti buyer nazionali ed esteri, abbiamo visto crescere a dismisura gli oneri finanziari a causa del mancato fatturato, nonostante e soprattutto vanificando gli sforzi personali effettuati, anche in termini finanziari, dai soci della cooperativa’. ‘Ma beffa delle beffe, - conclude Il Presidente Carmelo Di Maria – la cosa ancor più grave è data dal rischio concreto di dover restituire e/o perdere i contributi del FEP avuti, a causa di non poter procedere al collaudo finale delle opere e alla verifica della funzionalità dello stabilimento’. L’ennesima storia di immobilismo burocratico che penalizza il Sud, la Sicilia, le imprese, il lavoro, lo sviluppo e…….. la voglia di fare impresa”. SARDEGNA Pecorino romano, nasce accordo di rete fra le coop del formaggio Legacoop Sardegna punta sulla valorizzazione del pecorino romano e tiene a battesimo il primo accordo di filiera tra le cooperative di trasformazione. Un impegno importante, siglato a Oristano il 21 dicembre, per le 11 coop che hanno aderito all'accordo di rete (Tre A Arborea, Unione pastori Nurri, Cao Formaggi, Coop. Pastori perfughesi, Latteria Pozzomaggiore, Coop La concordia Pattada, Sa Costera Anela, Coop Lait Ittiri, Coop La. Ce. Sa. Bortigali, Coop allevatori Villanovesi, Cooperativa pastori oschiresi) che ha come obiettivo la predisposizione e l'attuazione di un progetto della filiera ovi caprina. L'accordo prevede, tra le altre cose, la sottoscrizione di un contratto di rete con lo scopo di stabilizzare il mercato e garantire un'adeguata remunerazione del latte conferito. Tra gli aspetti indicati dall'accordo il fatto che la quantità di latte destinato a diventare romano per la campagna 2015/16 non possa superare quello prodotto nella precedente annualità. Tra i punti salienti anche il fatto che nessuna azienda possa vendere prodotto a un prezzo inferiore al valore stabilito dal comi- Legacoop Settori tato prezzi istituito dal Consorzio di tutela del pecorino romano pari, attualmente, a 8,75 euro al chilo, franco stabilimento. Per Salvatore Pala, responsabile settore ovi caprino Legacoop Sardegna si tratta di «un fatto storico». «Pensiamo che questa strategia messa in piedi momentaneamente dalle Coop e che speriamo possa essere allargata al mondo industriale - spiega Pala che è anche presidente della cooperativa Unione pastori Nurri -, porti a una calmierazione della pressione troppo alta subita dal prodotto Pecorino romano. Riteniamo sia una politica da mettere in piedi perché il prodotto primario latte possa avere una boccata d'ossigeno». Per Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano si tratta di un passaggio epocale. «Principale vantaggio è la stabilizzazione del prezzo - spiega - e l'obiettivo della durata nel tempo. Una migliore attività potrà essere possibile anche grazie al contingentamento della produzione e alla gestione dell'intero sistema». Daniele Caddeo, direttore generale della Legacoop Sardegna spiega che: « L'accordo di rete dimostra la volontà e la maturità delle cooperative lattiero casearie sarde di aggregarsi su punti fondamentali e strategici per il settore. Siamo convinti, come Legacoop, che la rete sottoscritta lunedì verrà estesa anche alle cooperative non presenti perché unico strumento in grado realmente di garantire una remunerazione importante del prodotto pecorino romano. A gennaio ci ritroveremo per fare il punto della situazione, siamo convinti che l'ampliamento della discussione alla parte dei trasformatori non cooperativi possa essere utile e di reale prospettiva per l'intero comparto». Non solo. «Legacoop metterà in campo (per i firmatari dell'accordo di rete) tutti i propri strumenti finanziari oltre che rendersi disponibile a convocare un tavolo tecnico con le banche per un'eventuale rimodulazione su un accordo relativo alle giacenze 2014/15, nonché al nuovo fabbisogno 2015/16». Territori Imprese Sondaggio Territori 10 PARMA Presentato l’International Centre for Research on Cooperatives All’Università di Parma è nato l’International Centre for Research on Cooperatives, il primo Centro internazionale di studi e ricerche sul sistema cooperativo: un polo internazionale di studi e anche un laboratorio di idee per la conoscenza, la promozione e lo sviluppo del modello cooperativo e dell’economia sociale. Il 21 dicembre la presentazione nella sede dell’Ateneo, in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti illustri relatori italiani e stranieri: oltre al Rettore Loris Borghi hanno partecipato il Presidente del Centro Andrea Cilloni, delegato del Rettore ai Rapporti con il sistema cooperativo e docente del Dipartimento di Economia dell’Università di Parma, Patrick O’Sullivan della Grenoble Ecole de Management, docente della University of Cambridge and Warsaw, il Direttore Generale di Coopfond Aldo Soldi, l’Assessore all’Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia Romagna Simona Caselli, il Presidente di Legacoop Emilia OvestAndrea Volta, Roberta Trovarelli di Legacoop Emilia Romagna, Rossana Valéria de Souza e Silva, Direttrice esecutiva del Grupo Coimbra de Universidades Brasileiras,e la Pro Rettrice con delega all’internazionalizzazione dell’Università di Parma Francesca Zanella. In videoconferenza è intervenuto Satoshi Sugahara della Kwansei-Gakuin University di Kobe (Giappone). L’International Centre for Research on Cooperatives promuove attività di ricerca teorica e applicata, di formazione e di consulenza a livello nazionale e internazionale, e si propone di contribuire alla diffusione del modello cooperativo e mutualistico affinché si consolidi come sistema riconosciuto per la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Le attività di ricerca, formazione e consulenza del Centro riguarderanno prioritariamente i temi dell’identità, della partecipazione, della sostenibilità, dell’amministrazione e del quadro giuridico in ambito cooperativo. Cinque i soggetti promotori, oltre all’Università di Parma: Legacoop Emilia Ovest, Legacoop Emilia Romagna, Coopfond, Fondazione Ivano Barberini e PGI - Professors Guild International, cui si aggiungeranno Primo piano ACI Università e Centri di ricerca (italiani e internazionali) che delibereranno in proposito entro sei mesi dall’istituzione della nuova realtà. Passati i sei mesi, l’International Centre for Research on Cooperatives sarà comunque aperto a nuove adesioni da parte di università, centri di ricerca, enti pubblici o privati. Cinque i temi-chiave su cui si concentreranno le attività, temi di ricerca trasversali a diversi ambiti di studio: − Participation (governo democratico dell’azienda cooperativa); − Sustainability (perseguimento dei bisogni dei portatori di interesse tutti e non del solo profitto speculativo); − Identity (analisi dell’identità cooperativa caratterizzata da uno specifico codice etico che affonda le proprie radici nei primi movimenti inglesi e italiani); − Legal Frameworks (definizione di normative e politiche pubbliche a supporto del sistema cooperativo, per definizione nonprofit e mutualistico); − Capital (politiche finanziarie di lungo periodo e capitalizzazione che agevolino il mantenimento del controllo da parte dei soci). Tra le azioni previste: l’attuazione di percorsi formativi extra-curricolari; lo sviluppo e la realizzazione di ricerche applicate sui temi attinenti la pianificazione, la gestione e lo sviluppo dell’impresa cooperativa; la promozione di tesi di laurea; il sostegno alla nascita di spin off universitari e start up innovative in forma cooperativa, e il trasferimento degli esiti della ricerca alle imprese cooperative; la partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali; la pubblicazioni di studi, ricerche e case history; lo sviluppo di relazioni con organizzazioni imprenditoriali cooperative nazionali e internazionali; l’attivazione di borse di studio; la promozione di percorsi di mobilità per studenti, docenti, personale amministrativo e aziendale; l’organizzazione di summer school e workshop nazionali e internazionali. BOLOGNA Accordo su Cigs Coop Costruzioni "Legacoop Bologna esprime soddisfazione in merito all’accordo siglato il 23 dicembre Legacoop Settori a Roma per attivare la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti di Coop Costruzioni. Siamo soddisfatti per il risultato raggiunto grazie a un impegno comune e a un intenso lavoro condotto nei giorni passati con tempi molto serrati per scongiurare ogni ipotesi di perdita di reddito e tutele per il personale della cooperativa in liquidazione. L’accordo contiene importanti elementi di tutela per i lavoratori e consente di poter pianificare i percorsi di ricollocazione e di riqualificazione professionale con maggiore agio. Come ribadito anche nella nostra ultima assemblea dei delegati, Legacoop non lascia soli i lavoratori”. PALERMO Pagamenti in ritardo, cooperative pronte alla class action "Ancora una volta prendiamo atto che il governo regionale è indifferente ai problemi più volte sollevati dai lavoratori e dalle cooperative sociali che hanno ottenuto il finanziamento di progetti a valere a valere sui fondi europei e da pagare entro il 31 dicembre". L'accusa alla Regione arriva dal presidente di Legacoop Palermo, Filippo Parrino, che ha affidato a una dura nota la presa di posizione della sua organizzazione e di Confcooperative contro la Regione: "Contrariamente a quanto dichiarato da Gianni Silvia dell’assessorato Istruzione, che si era impegnato a effettuare i mandati entro questa settimana per dare modo alla ragioneria di pagare entro pochi giorni e far arrivare i soldi nelle casse delle cooperative entro il 28, si apprende che invece poco e niente è stato fatto", attacca Parrino. Le coop sono pronte alla battaglia: "Le nostre preoccupazioni - prosegue Parrino sono purtroppo diventate realtà e le centinaia di cooperative sociali sono ormai sul piede di guerra contro un’amministrazione inadempiente". Per questo, secondo Legacoop, "non si può pensare che siano gli altri a pagarne gli effetti. Ecco perché - chiude la nota - le cooperative sociali aderenti a Legacoop e Confcooperative hanno dato mandato ai legali per avviare una Class Action contro la Regione e tutelare così i loro diritti". Territori Imprese Sondaggio Imprese >> CPL Concordia CPL CONCORDIA Presentato il piano poliennale di rilancio >> Coopservice. >> Zanardi >> Itaca >> Pesceazzurro >> Conad >> Cotabo >> Oasis >> Frassati >> Copma >> Istituto Ramazzini >> Giolli >> Labirinto Primo piano 11 ACI Si è svolta il 19 dicembre l’Assemblea Generale dei Soci di CPL CONCORDIA, alla presenza dei soci lavoratori e sovventori presenti a Concordia o collegati in videoconferenza dalle sedi esterne di CPL. Fra gli ospiti presenti l’Assessore Regionale alle Attività Produttive Palma Costi, il Presidente di Legacoop Nazionale Mauro Lauro Lugli, il Sindaco di Concordia Prandini e l’Assessore Gherardi di San Possidonio, il Vescovo di Carpi Mons. Cavina. Fulcro dell’incontro è stata la presentazione del Piano Industriale Poliennale 2016-2020 volto al rilancio dei business più promettenti, ad un adeguamento dell’assetto organizzativo e all’ottimizzazione dei costi fissi. Già dal prossimo anno, con obiettivo finale 2020, CPL CONCORDIA intende evolvere il proprio modello di business adeguando l’organico produttivo e amministrativo alle prospettive di sviluppo. Il rilancio passerà attraverso un ribilanciamento del portafoglio verso il mercato privato, sostenendo le attività in crescita e profittevoli, ad esempio gestione calore e cogenerazione, procedendo selettivamente sulla Pubblica Illuminazione e riducendo l’esposizione su business che assorbono cassa. I numeri del Piano Poliennale, approvato all’unanimità, considerano per la capogruppo un Valore della Produzione in aumento dai 236 Milioni del 2016 ai 255 del 2020, mentre per il Gruppo CPL si stima una crescita dai 323 Milioni del 2016 ai 373 dell’esercizio 2020. L’Ebitda della cooperativa è previsto che passi dai 14 Milioni del 2016 ai 24 del 2020, mentre a livello di Gruppo è stimata una crescita da 33 a 47 Milioni. A breve termine gli obiettivi industriali prevedono la continuità operativa con la ripresa Legacoop Settori del presidio commerciale per capitalizzare il rientro nella White List avvenuto lo scorso 20 ottobre. Il rafforzamento della struttura commerciale sarà funzionale allo sviluppo di competenze orientate al mercato privato. Contemporaneamente si prevede un’adeguata valutazione degli investimenti e un attento monitoraggio e contenimento del capitale circolante netto, oltre all’ottimizzazione dei costi dei materiali e subappalti, la gestione del personale, la riduzione e razionalizzazione dei costi fissi di sede e la riorganizzazione territoriale al fine di favorire sinergie cross-area. “Si tratta di un piano industriale articolato”, ha dichiarato il Presidente di CPL Mauro Gori “che dimostra la nostra consapevolezza dei problemi attuali dell’impresa ed ha tutte le caratteristiche per consentire il rilancio di CPL. Obiettivo costante del piano è il miglioramento della marginalità di commessa e della conseguente generazione di cassa, con effetti positivi anche nel medio e lungo termine”, ha continuato Gori. Il Presidente ha spiegato che nel 2016 è prevista un’ulteriore riduzione del Valore della Produzione per effetto dei contratti non sottoscritti a causa dell’interdittiva, mentre è confermato l’obiettivo di ritorno all’utile per l’esercizio 2017. Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati i dati del preconsuntivo 2015 che registrano un valore della Produzione della capogruppo CPL pari a 279 Milioni di Euro (contro i 348 milioni del 2014) e un Ebitda di 8 milioni rispetto ai 20 del 2014. A livello di consolidato il Gruppo CPL si attesta come valore della produzione a 378 Milioni rispetto ai 452 Milioni del 2014, con un Ebitda in calo da 41 a 21 Milioni di Euro. Intervenendo in assemblea l’Assessore alle Attività Produttive Palma Costi, ritornando ai difficili mesi di aprile maggio, ha affermato che “oggi CPL ha risolto molti problemi e intraprende un cammino di prospettiva e di creazione di posti di lavoro: Territori Imprese Sondaggio Imprese 12 lavoro che è un bene comune caro alle istituzioni perché in grado di far progredire l’intera comunità”. Il Presidente Nazionale di Legacoop Mauro Lusetti ha sottolineato che “CPL ha voltato pagina, ne sta scrivendo una nuova e, insieme a lei, tutto il mondo cooperativo che sta recuperando, dove si era perso, il valore essenziale della legalità. “Ciò è stato possibile”, ha continuato Lusetti, “perché tutti – lavoratori, istituzioni, amministrazioni – hanno fatto la loro parte. Ai soci di CPL da oggi è richiesto un surplus di responsabilità rispetto alla propria azienda, circa il piano industriale approvato e ai cambiamenti irreversibili e necessari per realizzarlo”. Il Presidente di Legacoop Modena Lauro Lugli ha evidenziato come “la cooperativa in soli 8 mesi ha definito il piano industriale di sviluppo, un merito che va a tutta la base sociale e alla nuova dirigenza di CPL, che ha dimostrato competenze, impegno e decisione”. Lugli ha ricordato l’impegno costante del Presidente Nazionale Lusetti che ha difeso con forza il sistema cooperativo in questi mesi di costante pressione mediatica. COOPSERVICE Nel 2016 investimenti sulle persone e sull’innovazione per continuare a crescere Sarà un 2016 nel segno della fiducia e della crescita per Coopservice, uno dei principali operatori nazionali nella fornitura di servizi alle imprese e alle comunità. Il trend di crescita, in continuità con gli anni precedenti che hanno visto Coopservice aumentare fatturato e occupazione anche nel periodo più duro della crisi, si inquadra in uno scenario economico di leggera ripresa e all’interno del nuovo piano industriale della cooperativa. Coopservice prevede per il 2016 un fatturato di 492,3 milioni di euro, comprensivo del risultato di Gesta Spa, con una crescita del 19,7% sul 2014 (ultimo bilancio approvato). Gesta, acquisita a fine 2014 e controllata al 100% da Coopservice,sarà il punto di Primo piano ACI forza per lo sviluppo dell’Energy & Facility management, un settore di punta che nel 2016 avrà un fatturato superiore ai 90 milioni di euro. Il Gruppo Coopservice, che comprende la controllata Servizi Italia, quotata in Borsa, prevede un 2016 con un fatturato in crescita a 800 milioni di euro e un numero complessivo di occupati pari a 18.000 unità. Rispetto al preconsuntivo 2015, sono previsti in miglioramento tutti i margini economici e il risultato d’esercizio. In linea con il piano industriale triennale 2015-2017 approvato a inizio anno, Coopservice continua il suo impegno nell’innovazione e nella diversificazione per sostenere la crescita e lo sviluppo, senza rinunciare ai propri valori di cooperativa a larga base sociale. “Nelle assemblee con i soci abbiamo sottolineatoche la crescita non è solo il semplice aumento del volume d’affari – dichiara il presidente, Roberto Olivi – Cresciamo insieme alle persone, ai soci e ai dipendenti: sono loro che fanno la differenza. Con Coopservicecresce la buona occupazione, e i risultati che presentiamo sono più che positivi perché raggiunti negli anni della spendingreview, della crisi economica e dell’aumento della disoccupazione”. Le previsioni economiche sono contenute nel budget 2016, che è stato presentato ai soci di Coopservice nel corso di otto assemblee sul territorio, alle quali hanno partecipato oltre 2.300 soci. Per il 2016 sono previsti investimenti per oltre 4,2 milioni di euro, di cui oltre un milione di euro sarà impiegato per la formazione professionale del personale e il miglioramento della sicurezza sul lavoro. “Nell’anno del 25° della fondazione di Coopservice, continueremo ad investire sulle persone e sulla buona occupazione – spiega il presidente Olivi – perché per una cooperativa non esistono scorciatoie, anche se operiamo in un mercato dove le basi d’asta sono sempre più spesso al massimo ribasso, assistiamo a fenomeni di concorrenza sleale ai limiti della legalità e vedremo crescere il costo del lavoro per il rinnovo di alcuni contratti nazionali di lavoro. Naturalmente siamo ben felici di rispettare tutte le regole. Non possiamo che auspicare che tutti facciano la propria parte iniziando dal- Legacoop Settori l’eliminazione delle gare al massimo ribasso e dallo stop alle false cooperative”. ZANARDI Utile di 2,5 milioni per il workers buyout Chiude il 2015 con 2,5 milioni di euro di Fatturato la Cooperativa Lavoratori Zanardi dopo il suo primo anno di attività. Mentre per l’anno prossimo l’obiettivo da raggiungere è la soglia dei 3,5 milioni di euro di fatturato. Trenta addetti al lavoro anche durante le festività natalizie per evadere gli ordini in tempo e un 2015 in sostanziale equilibrio gestionale anche grazie agli ordini che arrivano da grandi gruppi editoriali francesi del calibro di Gallimard Achette e Sejer Editis. È questa la situazione della Cooperativa Lavoratori Zanardi, a poco più di un anno dal workers by out che ha permesso ai dipendenti dell’azienda di tentare la strada del mantenimento del proprio posto di lavoro affittando un ramo d’azienda della società tipografica. «Continuiamo ad essere prudenti – spiega Mario Grillo, presidente della cooperativa ed ex amministratore delegato della Zanardi – ma anche fiduciosi per il prossimo anno: sono tornati i clienti importanti ed ora siamo in contatto anche gli editori minori. Abbiamo lavorato tutto il mese di agosto ed in questi giorni di stiamo producendo altri lotti significativi». In previsione, per il 2016, oltre ad una crescita del fatturato intorno al 40% rispetto al 2015, anche la volontà di acquisire le linee produttive ora solo in affitto. In un futuro ancora indefinito invece l’acquisizione del capannone, non necessariamente quello attualmente in uso dalla cooperativa. Ma se la luce alla fine del tunnel per i 30 soci della nuova cooperativa sembra intravedersi, rimane buio pesto invece, a quanto denuncia il presidente dell'associazione Federcontribuenti, circa la partita delle mensilità pregresse e dei trattamenti di fine rapporto della vecchia Zanardi editoriale. Fonte http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/12/30/news/utile-per2-5-milioni-alla-cooperativa-zanardi-1.126 96827. Territori Imprese Sondaggio Imprese 13 ITACA Bilancio di fine anno e novità per il 2016 LPubblichiamo, di seguito, l’intervento di fine anno di Orietta Antonini, presidente della cooperativa Itaca “So cosa è successo nel 2015. Il 2016 spero sia migliore… Ripercorrendo con il pensiero ciò che abbiamo fatto, capisco perché ci sentiamo un po’ stanchi. Abbiamo attivato e completato il Codice Etico e il modello organizzativo di cui alla L. 231, cercando di prestare attenzione alla sostanza, di farlo diventare un momento di riflessione diffusa su ciò che facciamo e sul come lo facciamo, ma anche su come lo possiamo migliorare a beneficio del benessere delle persone, piuttosto che concentrandoci sulla sola attenzione al monitoraggio procedurale. Abbiamo gettato le fondamenta per un nuovo investimento nella salute mentale nell’area veneziana, abbiamo fiducia che la nostra esperienza possa essere utile ai percorsi riabilitativi e di cura delle persone che soffrono di disturbi mentali. Ma siamo anche consapevoli che le intenzioni non sempre si traducono in azioni. Il nostro pensiero, in questo momento, va alla perdita dei servizi dell’Azienda sanitaria di San Donà di Piave, che ci costringe a interrompere l’attività importantissima che i molti soci lavoratori, lì impiegati da tanti anni a Portogruaro e Concordia Sagittaria, hanno proficuamente svolto. A tutti loro va il nostro ringraziamento, con l’auspicio di aver contribuito a mantenere le persone al centro del servizio, con la speranza di poterci incontrare nuovamente. Vorrei che nel 2016 sparissero i paradossi che ci vedono coinvolti nei percorsi di cura che poggiano le proprie visioni su gare d’appalto sterili, anacronistiche e ottuse, perché non si curano che delle esigenze di prezzo o di chi le propone. Paradossi che trasformano qualunque politica di inclusione sociale in una questione di budget, paradossi che fanno sì che i profughi dormano all’aperto anche quando c’è un capannone che potrebbe dare loro ricovero. Siamo consapevoli che il welfare pubblico sta arretrando, così come siamo convinti Primo piano ACI che ci debba essere un welfare universalistico che assicuri pari dignità alle persone. Per queste ragioni affianchiamo al nostro normale impegno - nelle gare tradizionali e verso un doveroso (speriamo più proficuo) dialogo con la pubblica amministrazione – nuove progettualità di welfare diffuso con investimenti diversificati. Nelle sperimentazioni di nuovi modelli, progetti e partenariati, nella Rete di servizi ComeTe, in FAB, nei progetti europei. Un impegno che potenzia l’attività quotidiana nelle case di riposo, nei servizi socio educativi territoriali e domiciliari, nei servizi alla disabilità. Non tutti vanno, però, a buon fine. Non è successo per la Casa Alloggio di Andreis, dove Itaca era presente da più di vent’anni. Non sono emerse alternative sostenibili al prosieguo del servizio, che cesserà la sua attività a fine anno. Anche alle socie lì impegnate, agli ospiti e ai loro familiari, va il nostro grazie. Nel corso del 2015, in territorio veneto, abbiamo concluso il percorso con la Cooperativa sociale Thauma che dal 1° gennaio 2016 proseguirà la sua esperienza di servizi di politiche giovanili, e non solo, insieme e all’interno di Itaca. A loro il nostro benvenuto. Mentre non è ancora conclusa – e ci auguriamo che si concretizzi a breve – l’acquisizione definitiva dei servizi alla prima infanzia dell’ex Cooperativa Cobitec, le cui ex socie hanno scelto Itaca per dare continuità al loro impegno e mantenere i servizi a favore delle famiglie. Forse, per l’anno 2016 dovrò e dovremo migliorare la nostra comunicazione esterna sulla professionalità nel nostro lavoro sociale, che si basa sull’attività quotidiana di educatori e operatori socio assistenziali. Non è ancora una battaglia vinta il riconoscimento professionale, piuttosto che conseguenti azioni formative riconosciute, di migliaia di educatori e operatori assistenziali che in Friuli Venezia Giulia sono privi di adeguato titolo, ma che comunque sorreggono il sistema pubblico dei servizi sociali. E lo fanno anche grazie ad una intensa attività formativa “sul campo”. Abbiamo continuato ad investire su un’organizzazione che, poggiando prevalentemente sul lavoro femminile, fa della flessibilità, e di altri strumenti di conciliazione famiglia-lavoro, uno dei suoi assi portanti. Abbiamo rinnovato, per quanto Legacoop Settori possibile, alcuni strumenti partecipativi (le assemblee separate, un nuovo regolamento elettorale) per dire di più e meglio la Cooperazione che siamo e che vorremmo essere. Nel 2016, il rinnovo del Consiglio di amministrazione potrà consentirci di rafforzare il lavoro nei territori. Possiamo, dunque, essere anche un po’ stanchi, a volte un po’ arrabbiati (almeno io). Ma abbiamo ancora voglia di combattere per una Cooperazione Sociale che sia riconosciuta, apprezzata, pulita… Tutto questo anche grazie a voi socie e soci della Cooperativa Itaca!” PESCEAZZURRO Dalla Romagna il gruppo punta al nord Ampliare l’orizzonte del Pesceazzurro dai cento chilometri di costa adriatica, già coperta con i cinque punti di ristorazione aperti,verso il nord. E’ questo l’obiettivo del gruppo fanese che lavorerà, nei prossimi due anni, per aprire in due grandi città, Bologna e Milano. L’annuncio è stato dato dall’amministratore unico Marco Pezzolesi al personale, ai collaboratori, ai partner economici e istituzionali, durante la conviviale per il Natale 2015 che si è svolta a Misano Adriatico (Rn). “Siamo soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo – ha detto Pezzolesi -, ma, com’è nel nostro spirito, Territori Imprese Sondaggio Imprese 14 vogliamo continuare a crescere, ad investire nel modo di lavorare in cui crediamo, ifendendo la qualità del pesce che offriamo ai consumatori, e a creare occupazione. Fra le ipotesi per il futuro del Pesceazzuro, c’è anche quella di sviluppare contratti di affiliazione in franchising per il nostro marchio, un obiettivo che presuppone un grande investimento economico ed organizzativo. Ma noi ci crediamo e ci lavoreremo mantenendo sempre salde le nostre radici nella nostra storia e nei nostri principi”. Il Pesceazzurro si attesta, nel 2015, sulle 495 mila presenze, di cui oltre 6 mila fidelizzate con la Cardazzurra, con massime giornaliere di 5.274 clienti e una media giornaliera di 2.631. Numeri di valore che si affiancano a quello degli occupati, 122 persone fra stagionali e a tempo indeterminato. Fano (Pu), da dove è partita la storia del Pesceazzurro nel 1979, rimane al top per numero di clienti, 172 mila nel 2015. Il self-service di Senigallia (An), inaugurato ad aprile e dove lavorano 20 persone, segna già 109 mila clienti. “Eravamo certi che questa città ci avrebbe dato grandi soddisfazioni – ha commentato Pezzolesi -, ma i risultati hanno finora superato le aspettative”. Al Pesceazzurro di Cattolica (Rn), il primo inaugurato in Emilia Romagna nel 2009, si sono registrate 95 mila presenze, a Miramare di Rimini 63 mila e a Milano Marittima (Ra) 56 mila. Il gruppo attua una politica di sostenibilità ambientale per eliminare il consumo di bottiglie di plastica e di vino per le bevande, con la somministrazione delle bevande tramite distributori self-service, e di piatti, bicchieri e posate, utilizzando materiale bio. Un’azione che riguarda anche il cibo non mangiato. Il cliente può, infatti, portare a casa gli “avanzi”, un’iniziativa che è valsa al Pesceazzurro il premio “Ridurre si può nelle Marche 2014”. Fra i progetti per il 2016, illustrati da Pezzolesi, quello della creazione di un’area baby e di uno spazio tv nei punti ristorazione, ora in fase di sperimentazione a Rimini per essere poi allestita anche negli altri quattro, e la nuova offerta di “Primino”, un piatto di pasta al sugo di pesce per i più piccoli, a forma di pesciolino, “per invogliare i bambini – ha spiegato il direttore del Pesceazzurro – a consumare questo salutare prodotto”. Si punta poi sulla comunicazione, con uno spot pubblicitario, per una campagna sulle reti Rai. che sarà realizzato dal regista Henry SecchiaPrimo piano ACI roli, al restyling del sito internet istituzionale e all’ampliamento di quello per l’e-commerce, dedicato alle specialità dei “Cibi d’a mare”. Pesceazzurro è anche sinonimo di solidarietà e, com’è ormai tradizione dal 2006, l’incontro natalizio è stato l’occasione per consegnare ad Alessandro D’Addio, coordinatore della provincia di Pesaro e Urbino di Telethon, quanto destinato nel 2015 all’associazione, 1 centesimo per ogni pasto consumato, per un totale di 4.950 euro, per una cifra superiore ai 30 mila donata fino ad oggi. Hanno partecipato alla conviviale il presidente di Legacoop Marche, Franco Alleruzzo, i rappresentanti delle banche partner e delle istituzioni, il consigliere regionale dell’Emilia Romagna, Giorgio Pruccoli, il sindaco di Cattolica, Piero Cecchini. “Vedere un’azienda che continua ad investire anche in momenti di crisi – ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, Renato Claudio Minardi – è un segno di speranza per tutto il territorio”. “La vostra presenza – ha detto il sindaco di Fano, Massimo Seri – è un modo di qualità per promuovere il territorio e la qualità del nostro pesce”. Per il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, presente insieme al vicesindaco Maurizio Memè, “questa del Pesceazzurro è una filiera di qualità che si estende su tutta l’area dove è presente e che fa rima con la solidarietà, com’è stato nel 2014 con la nostra città colpita dall’alluvione”. CONAD Lancia al Puntadiferro il ristorante “Con Sapore” Conad ha inaugurato ufficialmente, dopo sei mesi di lavori e un investimento di circa 800mila euro per l’ampliamento, il nuovo ristorante “Con Sapore Conad” dell’ipermercato Puntadiferro di Forlì. A tagliare il nastro l’assessore all’Urbanistica del Comune di Forlì, Francesca Gardini, l’Amministratore Delegato di Commercianti Indipendenti Associati, Luca Panzavolta, e il socio Conad titolare dell’ipermercato, Franco Mambelli. Il nuovo locale offre 120 coperti, 80 in più del punto ristoro precedente, di cui mantiene il punto di accesso proprio di fianco all’ipermercato. È aperto a pranzo in modalità self-service, mentre alla sera offre pizza Legacoop Settori cucinata con il forno a legna, piadine e altre sfiziosità. Dieci le persone impiegate, tra pizzaioli, cuochi e addetti. In totale l’ipermercato Conad Puntadiferro occupa 137 persone, grazie alle 15 nuove assunzioni effettuate nel corso dell’anno. Il ristorante “Con Sapore” di Forlì segue dopo tre anni l’apertura dello stesso format al Montefiore di Cesena, dove ha registrato un notevole successo grazie al format semplice e veloce, pensato per una pausa pranzo conveniente e di qualità. Una delle peculiarità del ristorante è che tutte le ricette sono preparate con ingredienti provenienti dall’ipermercato, come la carne Conad a filiera controllata, il pesce, la frutta e la verdura del territorio, i vini di Romagna e i prodotti Percorso Qualità. Non mancano le referenze di alta gamma “Sapori&Dintorni”. Interamente rinnovato l’aspetto scenografico, che ora punta su colori chiari e ampie vetrate verso l’esterno. Il cliente può scegliere tra antipasti freddi e caldi, insalate miste preparate al momento, primi caldi e freddi, secondi caldi e freddi, dolci e frutta. Sono previste convenzioni aziendali, il ritiro dei buoni pasto e la possibilità di pagare con bancomat, carte di credito e Conad Card. «Pensiamo che ci siano grandi potenzialità - spiega il socio Conad titolare, Franco Mambelli - e contiamo di arrivare a 1,5 milioni di euro di fatturato nel corso del 2016, servendo una media di 200 persone al giorno». «Il messaggio che intendiamo dare ai nostri clienti – dice l’Amministratore Delegato di CIA-Conad, Luca Panzavolta – è che siamo così certi della qualità e della convenienza dei nostri prodotti che possiamo cucinarli per loro» COTABO La corsa di Natale gratis ai parenti dei bimbi ricoverati Una iniziativa di solidarietà voluta da Cotabo e realizzata in collaborazione con Fanep e Amaci (Onlus di Famiglie di Neurologia Pediatrica e Amici della Chirurgia Pediatrica del “Gozzadini” di Bologna). Il 25 dicembre, giorno di Natale, Cotabo ha offerto la corsa Territori Imprese Sondaggio Imprese 15 alle famiglie dei bambini ricoverati in pediatria, per gli spostamenti nell’area urbana di Bologna. Nel giorno di festa, i piccoli ricoverati hanno usufruito di un permesso per uscire dall’ospedale (se le condizioni cliniche lo permettevano);per gli spostamenti era a disposizione un taxi Cotabo, che effettuava il servizio gratuitamente. “La solidarietà è parte del nostro modo di essere impresa cooperativa. Con l’avvicinarsi del Natale, e grazie alla disponibilità di alcuni nostri soci che meritano un grande ringraziamento, abbiamo pensato di dare un piccolo aiuto alle famiglie dei bambini ricoverati – commenta il direttore generale di Cotabo, Marco Benni – Vorremmo solo contribuire, per quanto possibile, a rendere più felice quel giorno ai piccoli e ai loro parenti, aiutandoli negli spostamenti e facendoli sentire la vicinanza di tutta la comunità, nel vero spirito del Natale. Lo faremo assieme agli amici della Fanep e di Amaci, associazioni con le quali collaboriamo da tempo che hanno il grande merito di impegnarsi quotidianamente per rendere migliori le cure ai bimbi e sostenere le famiglie durante il ricovero”. OASIS 25 anni portati bene per la cooperativa sociale Oasis, una delle cooperative sociali di tipo B più grandi e più longeve dell’Alto Adige ha recentemente festeggiato il suo 25esimo anniversario. Davanti a una platea formata da numerosi soci, lavoratori, ex dipendenti, amici e sostenitori della cooperativa è stato presentato il libro “Compio venticinque anni e, ohibò, faccio ancora la mia bella figura” pubblicato in occasione dell’anniversario. Oasis è un’impresa moderna, strutturata in modo democratico, che da 25 anni pone le persone al centro della propria attività. Attualmente la cooperativa conta trenta soci, di cui 19 soci lavoratori, e circa 60 persone che vi lavorano nel corso dell’anno: di questi oltre il 40% è rappresentato da persone svantaggiate. Il fatturato annuo ammonta ad oltre 2 milioni di Euro. Sono questi alcuni numeri presentati dalla presidente Klaudia Resch in apertura della serata per l’anniversario dei 25 anni dalla fondazione della cooPrimo piano ACI perativa sociale Oasis. Il ringraziamento più grande per questi importanti risultati raggiunti è stato rivolto ai soci lavoratori per il loro impegno e il loro identificarsi giorno per giorno nella cooperativa. Per l’occasione è intervenuto anche Heini Grandi, presidente di Legacoopbund, associazione in seno alla quale nel dicembre 1990 è nata la cooperativa. “Sono orgoglioso che un’eccellenza della cooperazione sociale altoatesina come questa faccia parte della nostra associazione. Nonostante le crisi attraversate in questi anni la Oasis è riuscita grazie alla passione dei suoi soci a mantenere il non facile equilibrio fra impresa e impegno sociale”. Il compito di ricordare i primi 25 anni della cooperativa è stato affidato a Gianmarco Lovera, presidente di Oasis dal 2005 al 2011, che ha raccolto le storie degli uomini e delle donne che hanno lavorato in cooperativa in un libro non convenzionale, colmo di simpatia e affetto. Durante la presentazione del libro Lovera ha rivelato di essersi divertito ed emozionato a scriverlo perché nel ripercorrere la storia della cooperativa, ha ripercorso anche la sua, strettamente intrecciata alla Oasis fin dalla sua costituzione. Definisce questa una storia “provvisoria” in quanto si augura che fra 25 anni qualcun altro possa proseguire il racconto. Nel libro si alternano narrazioni di storie di vita di persone in inserimento lavorativo, interviste-colloqui con personaggi significativi per la cooperativa e parole chiave, ossia espressioni che negli anni hanno formato l’identità della Oasis. Al termine della presentazione del libro è intervenuto il ricercatore di Euricse Flaviano Zandonai, invitato ad esprimere una riflessione sul futuro della cooperazione sociale. Il dott. Zandonai ha messo in evidenza quali sono le sfide che aspettano la cooperativa Oasis e la cooperazione sociale in generale nei prossimi anni. Oggi è necessario impegnarsi innanzitutto per ricostruire le condizioni che legittimano ciò che fanno le cooperative sociali, perché la società attuale sta mettendo in dubbio la meritorietà del loro agire, ossia l’aiutare persone che provengono da situazioni di disagio, come ad esempio la detenzione. La seconda sfida è rappresentata dal fatto che la produzione di valore sociale non è più una questione confinata solo al pubblico, al non profit e alla cooperazione sociale: anche il mondo im- Legacoop Settori prenditoriale riconosce sempre più l’importanza dell’incorporare il valore sociale nel proprio valore economico per essere più competitivi. Ecco che le cooperative con una lunga storia ed esperienza nell’inserimento lavorativo come la Oasis dovranno impegnarsi nel valorizzare la loro diversità per far emergere chi davvero è in grado di produrre valore sociale. COOPERATIVA FRASSATI Inaugurata la residenza “Casa Frida Kahlo” Il 28 Novembre è stata inaugurata a Settimo Torinese“Casa Frida Kahlo” Residenza Assistenziale Flessibile e Gruppo Appartamento per disabili, costruita dalla Cooperativa Pier Giorgio Frassati e intitolata all’artista Frida Kahlo. Un Progetto impegnativo che ha visto, dopo 5 anni di intesti lavori,la nascita di un nuovo tassello che Settimo aggiunge all’offerta socio-sanitaria rivolta ai cittadini disabili. La Cooperativa Sociale P.G. Frassati ONLUS è attiva sul territorio della Provincia di Torino dal 1976. Opera per l'integrazione sociale delle persone in difficoltà attraverso azioni di cura, tutela, assistenza e sostegno. Promuove la crescita e la diffusione di una cultura della prevenzione e del benessere di tutti i cittadini. In una società in continua evoluzione la Cooperativa investe sullo Sviluppo e sull'avvio di nuovi servizi, nel 2014 ha progettato e gestito 64 servizi rivolti a 4.813 destinatari diretti attraverso l’attività di 383 soci lavoratori e di 171 lavoratori dipen- Territori Imprese Sondaggio Imprese 16 denti. Inoltre ha partecipato e sta contribuendo all’avvio e alla gestione sperimentale dell'Ospedale Civico “Città di Settimo T.se”. In questo scenario si colloca la nuova struttura di Settimo gestita dalle Cooperative Frassati(Coop. P.G. FrassatoOnlus e P.G. Frassati Produzione Lavoro) in convenzione con i Consorzi Socio Assistenziali e con le Aziende Sanitarie convenzionate. La Residenza Assistenziale Flessibile e il Gruppo Appartamento sono servizi socio assistenziali residenziali che ospitano persone disabili adulte che, pur nella complessità della patologia correlata al grado di handicap, mantengono potenzialità di recupero in particolare sul piano socio-relazionale. Gli obiettivi dell’intervento sono la crescita e/o il mantenimento delle abilità e capacità individuali attraverso l’intervento di personale educativo, assistenziale, infermieristico e riabilitativo della Cooperativa. Per ogni ospite inserito è elaborato un progetto educativo e assistenziale individuale. Il piano di lavoro è verificato periodicamente dall’équipe degli operatori ed è condiviso con i servizi territoriali di riferimento: Servizio Sociale, Dipartimento di Salute Mentale, medicina specialistica. Il progetto della Cooperativa Frassati promuove interventi che favoriscono la crescita e l’integrazione sociale dei soggetti con disabilità psico-fisiche, supportandone la massima autonomia possibile e contrastando la limitazione delle attività. Casa Frida Kahlo si propone come una risorsa territoriale che si innesta all’interno di una storia del territorio e che amplifica le sue risorse in favore dell’integrazione sociale: collaborazione con i gruppi territoriali, con le Associazioni, con le scuole del territorio; partecipazione a eventi; organizzazione di feste aperte; apertura dei laboratori a soggetti esterni; promozione di iniziative culturali e del tempo libero ideate insieme alle realtà locali. Primo piano ACI COPMA Torna la “Voce della Fratellanza”, mille ricariche telefoniche ai più poveri Mille ricariche telefoniche per chiamare le persone care. Torna per il secondo anno “La Voce della Fratellanza”, l’iniziativa di solidarietà promossa da Copma – cooperativa attiva nel settore delle pulizie e della manutenzione del verde – per dare un piccolo sostegno concreto alle persone in stato di povertà della nostra provincia. «La povertà non significa solo difficoltà a soddisfare bisogni primari, ma si traduce anche nell’impoverimento della propria rete di relazioni personali e sociali» afferma Alberto Rodolfi, presidente di Copma. «Con questo atto di solidarietà, – prosegue Rodolfi – in occasione del Natale, vogliamo offrire un piccolo sostegno al bisogno di vicinanza, poiché la solitudine e l’isolamento sono spesso l’aspetto più nascosto della povertà». Copma ha scelto di coinvolgere associazioni e cooperative che operano a sostegno delle persone in difficoltà e che si occuperanno di distribuire le schede telefoniche a chi, tra i propri assistiti, ne abbia effettivo bisogno. L’iniziativa, che gode del Patrocinio del Comune di Ferrara, è rappresentata da un logo offerto da Sineddoche, la rete delle cooperative aderenti a Legacoop che lavorano nel ramo della comunicazione. «Siamo contenti di veder confermata per il secondo anno – sostiene Andrea Benini, Presidente di Legacoop Ferrara – un’iniziativa che non solo fornisce un contributo concreto a sostegno delle persone assistite da cooperazione e volontariato, ma ha anche un grande valore simbolico. Insieme a Copma, desideriamo tenere alta l’attenzione sulla necessità di intervenire con misure di coesione sociale e sostegno relazionale che favoriscano l’accompagnamento delle persone fuori dallo stato di bisogno». Queste le realtà del territorio coinvolte Legacoop Settori dall’iniziativa: Caritas Diocesana di Ferrara e Comacchio, associazione Viale K, Parrocchia di Pontelagoscuro, Gruppo Locale Monsignor Filippo Franceschi, associazione Accoglienza, cooperativa Vivere Qui di Vigarano Maninarda, associazione nadya, Camelot, associazione Papa Giovanni XXIII, cooperativa Matteo 25, Istituto Don Calabria Città del Ragazzo, Udi Ferrara, Asp Ferrara. http://www.estense.com/?p=503247 ISTITUO RAMAZZINI Serata di solidarietà con il mago Casanova Uno spettacolo di solidarietà a favore della ricerca contro il cancro e della prevenzione. E’ quello organizzato da due associazioni sportive di Ozzano, New Flying Balls e Pallavolo Ozzano, con il patrocinio del Comune. Il protagonista è statao Antonio Casanova, due volte vincitore del Merlin Award, il più importante riconoscimento a livello mondiale della magia e illusionismo. Al Palasport di Ozzano, il mago Casanova ha portato in scena “AENIGMA”, uno show attualmente in programmazione nei teatri italiani. Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di raccogliere fondi da destinare alla lotta contro il cancro. Parte del ricavato è stato devoluto all’Istituto Ramazzini, una cooperativa sociale impegnata a livello nazionale e internazionale da oltre vent’anni nella prevenzione e nella ricerca contro il cancro. “Ringraziamo gli organizzatori dell’evento, siamo certi che la partecipazione sarà alta sia per la qualità dello spettacolo che per le sue finalità solidali – dichiara il direttore ge- Territori Imprese Sondaggio Imprese 17 nerale dell’Istituto Ramazzini, Pier Paolo Busi – La nostra cooperativa è impegnata da anni nella lotta contro il cancro, ma non siamo soli in questa battaglia. Al nostro fianco ci sono migliaia di soci, semplici cittadini e tante associazioni che si impegnano per sostenere le nostre attività, anche in questi giorni di festa. E’ questo il nostro più grande successo – conclude Busi – far diventare la lotta contro il cancro e il tema della prevenzione, un patrimonio di tutto il territorio e non solo una questione per addetti ai lavori”. GIOLLI La cooperativa partner del progetto “INSIEME!” L'Unione dei Comuni della Pedemontana Parmense ha vinto il bando regionale sulla partecipazione col progetto “INSIEME! collaborare per la salvaguardia dell'ambiente e la promozione della comunità” classificandosi al 6° posto su 77 domande. Giolli cooperativa, partner della progettazione, attuerà il percorso in collaborazione con tutti gli enti e le associazioni che hanno aderito ad un accordo preliminare. Obiettivo del progetto è coinvolgere i cittadini dei 5 comuni (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza,Traversetolo) nella definizione del Piano di Protezione Civile e in particolare del ruolo che possono avere nella prevenzione e nella gestione delle emergenze in caso di alluvione, frana, terremoto. La scelta del tema è stata dettata da un lato dalle recenti emergenze ambientali che hanno caratterizzato i nostri territori, dall'altro dalla coincidente revisione dei Piani Co- Primo piano ACI munali. Nei prossimi 6 mesi si avvieranno numerosi incontri, si faranno interviste, si presenzierà ai mercati e fiere, si organizzeranno eventi teatrali e altro, per informare e poi raccogliere opinioni e proposte, fino ad arrivare a definirne una più condivisa da presentare all'Unione per la delibera finale. Saranno usate anche forme teatrali per facilitare la partecipazione di tutti. Tutte le informazioni al seguente link http://www.legacoopemiliaovest.coop/altrenews/insieme-collaborare-salvaguardia-dellambiente-promozione-comunita-coop-giollip a r t n e r progetto.jspurl?IdC=4090&IdS=4090&tipo_ padre=0&tipo_cliccato=0&id_prodotto=75 0100&css= LABIRINTO Simona Giommi nuovo presidente Concludendo un percorso avviato con il rinnovo delle cariche nel 2014, il Consiglio di Amministrazione della coop sociale Labirinto ha eletto Simona Giommi, 39 anni, socia lavoratrice dal 1997 e attualmente coordinatrice del Centro Antiviolenza “Parla con Noi”, alla presidenza della cooperativa. Succede a Gianfranco Alleruzzo che ricoprirà il ruolo di Consigliere Delegato con deleghe nell’ambito dello sviluppo di progetti complessi della cooperativa nonché della gestione di partecipazioni societarie. Alla vicepresidenza è stato nominato il consigliere Luca Pazzaglia. La nomina di Simona Giommi corona un processo di ricambio generazionale e rinnova- Legacoop Settori mento della governance della cooperativa, iniziato con la nomina di Davide Mattioli come “consigliere delegato”, consentendo di alleggerire la figura del presidente di una serie di incombenze improprie, e permettendo quindi il pieno sviluppo del ruolo di rappresentante di tutti i soci e della cooperativa. L’avvicendamento al vertice avviene al termine di un anno che vede Labirinto incrementare fatturato ed addetti e rafforzare la solidità patrimoniale conseguita nei passati esercizi, confermandosi come un soggetto fondamentale per il welfare della nostra comunità, in rapida trasformazione in provincia di Pesaro e Urbino come in tutto il paese. Simona Giommi subentra a Gianfranco Alleruzzo che da alcuni anni è alla guida di Legacoop regionale delle Marche, a testimonianza del prestigio che Labirinto ed i suoi amministratori hanno guadagnato anche al di fuori della nostra provincia. “Abbiamo davanti sfide molto difficili” – afferma Simona Giommi –“che la nostra Cooperativa, grazie anche all’importante lavoro svolto fino ad oggi da Gianfranco Alleruzzo, è attrezzata per potere sostenere. Franco è stato per tutti noi soci un punto di riferimento, assieme abbiamo affrontato sfide difficili tanto quanto quelle che ci attendono. Sono convinta che la nostra cooperativa debba continuare ad essere un esempio di democrazia ed essere sempre più un luogo dove la partecipazione non è una parola ma un valore. È attraverso la nostra capacità di essere comunità e creare innovazione nel welfare dei territori nei quali operiamo, che potremo essere un soggetto attivo e non un mero erogatore di servizi.” Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 18 OSSERVATORIO SWG Italiani divisi e confusi su chi arriva dal Medio Oriente Alla fine del 2015 gli italiani sono divisi e confusi sul tema dei migranti, specialmente di quelli provenienti dai Paesi arabi. Una solida maggioranza (62%) sostiene che gli arabi che si stabiliscono in Italia siano spinti da motivazioni di carattere costruttivo, volte a migliorare le proprie condizioni di vita integrandosi nella società che li ospita: tra il sogno di costruirsi un futuro (43%) e la più prosaica ricerca di un impiego (19%). Una quota minoritaria, ma tutt’altro che trascurabile (38%), è invece dubbiosa o diffidente. Se l’8% afferma di non sapere cosa gli arabi vengano a fare in Italia, il 14% ritiene invece che, consapevoli delle tutele di cui possono godere nel Belpaese, essi giungano con l’intento di campare sulle spalle di chi lavora e paga le tasse. A questi si somma un 16% che vede minacciati i valori e le tradizioni locali, temendo l’arrivo di arabi spinti dalla volontà di imporre i propri usi e costumi. Primo piano ACI Legacoop Settori Gli italiani risultano infatti divisi anche riguardo ai presunti costumi etnici degli arabi presenti in Italia. Per il 15% sono quasi tutti moderati o, per il 40%, lo sono in maggioranza. Ma anche a questo riguardo un 45% ha una visione confusa e disarticolata. Per il 25% non vi è differenza tra moderati e integralisti e l’8% non sa cosa rispondere. Per il restante 12% gli arabi sono in maggioranza (o quasi tutti) integralisti. Questo il quadro dei giudizi a caldo, sotto i tragici colpi di coda di un anno che ha portato il tema delle migrazioni e del terrorismo al centro del dibattito in Italia e in Europa e ha visto impennarsi reazioni di rifiuto e intolleranza. La crescente tensione in Medio Oriente e la forza dei flussi in arrivo lasciano intravedere un 2016 in salita sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione. NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg. Sondaggio cawi su un campione nazionale di 1.000 italiani eseguiti tra il 10 e il 12 dicembre 2015. Territori Imprese Sondaggio