Beni sequestrati, anche Legacoop firma protocollo con il Tribunale

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Beni sequestrati, anche Legacoop firma protocollo con il Tribunale
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Anno II nuova serie - N. 1 - 8 gennaio 2016
Primo piano
Beni sequestrati, anche Legacoop
firma protocollo con il Tribunale di Roma
L’associazione pronta a fare la propria parte per fare ripartire nella legalità le imprese confiscate
a pagina 2
Lombardia
Immigrazione, ecco
la Carta della Buona
accoglienza
Garantire alti standard
qualitativi d’accoglienza e
percorsi d’integrazione efficaci ai migranti, è questo
l’obiettivo della “Carta della
buona accoglienza”, il documento in sei macropunti
presentato il 22 dicembre
nella sede di Confcooperative Lombardia dall’Alleanza delle Cooperative
Italiane Lombardia area
Welfare che riunisce Confcooperative, Legacoop,
Agci.
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 7 gennaio 2016 alle ore 14.30
Settori
Territori
Imprese
CPL Concordia
La cooperativa ha
presentato il piano
di rilancio
Osservatorio SWG
Italiani confusi
su chi arriva
dal Medio Oriente
Il 2016 è l'anno della speranza. La pensa così più di
un terzo degli italiani. Un
sesto sono invece quelli che
identificano il nuovo anno
con il cambiamento. E soprattutto se si considera
cosa ci lasciamo alle spalle,
anche questo può avere
una connotazione positiva.
Non mancano comunque
anche le aspettative negative; per il 14% del campione è, infatti, il timore il
sentimento dominante del
2016.
Un impegno importante per
radicare e diffondere il sistema valoriale della cooperazione e un'esigenza,
quella di aprirsi al mondo
giovanile. Ma anche proseguire verso la costituzione
dell'Alleanza delle Cooperative Italiane in Friuli Venezia
Giulia.
Sono questi i cardini su cui
Legacoop FVG intende
orientarsi per il 2016. Lo ha
affermato il presidente Enzo
Gasparutti accanto al vicepresidente.
Si è svolta il 19 dicembre
l’Assemblea Generale dei
Soci di CPL CONCORDIA,
alla presenza dei soci lavoratori e sovventori presenti
a Concordia o collegati in
videoconferenza dalle sedi
esterne di CPL. Fra gli
ospiti presenti l’Assessore
Regionale alle Attività Produttive Palma Costi, il Presidente di Legacoop Mauro
Lauro Lugli, il Sindaco di
Concordia Prandini, il Vescovo di Carpi Mons. Cavina.
Alla fine del 2015 gli italiani sono divisi e confusi
sul tema dei migranti, specialmente di quelli provenienti dai Paesi arabi.
Una solida maggioranza
(62%) sostiene che gli
arabi che si stabiliscono in
Italia siano spinti da motivazioni di carattere costruttivo, volte a migliorare le
proprie condizioni di vita:
tra il sogno di costruirsi un
futuro (43%) e la più prosaica ricerca di un impiego
(19%).
Coop
Previsioni 2016, un
bicchiere più pieno
che vuoto
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
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Friuli Venezia Giulia
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della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
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Registrazione al Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
Primo piano
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Manager per la legalità, anche Legacoop
firma protocollo con il Tribunale di Roma
“Siamo pronti - spiega Lusetti - a fare la nostra parte per aiutare la ripresa delle imprese confiscate”
Beni confiscati, per il Tribunale penale di
Roma la strada per farli ripartire passa attraverso la collaborazione. Per rispondere a
questa sollecitazione Legacoop ha deciso di
sottoscrivere il “Protocollo d’intesa per la
gestione dei beni sequestrati e confiscati”.
Lo avevano già sottoscrittto i sindacati CGIL
CISL e UIL, l’associazione Libera contro le
mafie, la Procura della Repubblica di Roma,
la Corte d’Appello, la Regione Lazio, Roma
Capitale, Confcommercio, Unindustria
Roma, la Camera di Commercio, Federlazio,
CNA, Coldiretti e la Provincia di Roma.
Legacoop ha colto l’occasione della sottoscrizione per proporre anche nuovi contenuti, forte dell’esperienza maturata da
centinaia di cooperative che storicamente
operano sui beni confiscati in tutta Italia e
della scelta, assunta durante l’ultima Direzione, di aderire a Cooperare con Libera
Terra.
”Legacoop si propone così – ha spiegato il
presidente di Legacoop Mauro Lusetti –
Primo piano
ACI
come garante della legalità, un ruolo che
possiamo proporci di giocare per la forza dei
nostri valori e la determinazione con cui abbiamo contrastato gli episodi di corruzione
quando questi si sono manifestati al nostro
interno”.
“Siamo pronti – ha proseguito Lusetti – ad
aiutare a far ripartire nella legalità le imprese
confiscate alle mafie e a diventare incubatore di nuove start-up cooperative aventi
competenze manageriali specifiche per il
riutilizzo dei beni, oltre che di workers
buyout. Con questo strumento potremo dare
un futuro anche ai soci di quelle cooperative i cui amministratori hanno violato la
legge e tutti i nostri valori, un’opportunità
che finora non potevamo utilizzare e che ora
si apre anche per noi”.
Protocollo, Legacoop avrà uno strumento in
più per combattere le false cooperative, salvaguardando altri posti di lavoro. L’associazione, inoltre, impegna le imprese
cooperative aderenti a supportare il consolidamento e lo sviluppo imprenditoriale delle
cooperative sequestrate o confiscate, mettendo a disposizione know how e tutoraggio.
L’associazione, infatti, ha da sempre aiutato
gli ex dipendenti di aziende in crisi o vittime
di cattiva gestione a rilevarle. E ha sostenuto
i lavoratori nel processo di trasformazione
in cooperativa delle imprese. Ora, grazie al
Legacoop
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>> Alleanza Lombardia
>> Alleanza Servizi
Primo piano
ACI
ALLEANZA LOMBARDIA
ALLEANZA SERVIZI
Alleanza Cooperative Lombardia:
immigrazione, presentata la
“Carta della buona accoglienza”
Alleanza Cooperative Servizi:
“Tassa sul licenziamento: ora
passare dalle parole ai fatti”
Garantire alti standard qualitativi d’accoglienza e percorsi d’integrazione efficaci ai
migranti, è questo l’obiettivo della “Carta
della buona accoglienza”, il documento in
sei macropunti presentato il 22 dicembre
nella sede di Confcooperative Lombardia
dall’Alleanza delle Cooperative Italiane
Lombardia area Welfare (Confcooperative,
Legacoop, Agci).
A partecipare all’incontro, Massimo Minelli
e Felice Romeo, rispettivamente Presidente
e Co-presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia area Welfare, Graziano Pirotta, Presidente del Dipartimento
Welfare Anci Lombardia. A concludere Giuseppe Guerini, Portavoce dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane – coordinamento settore Cooperative sociali.
“La cooperazione non tutela chi infrange le
regole. Gli immigrati non sono un business.
Quello di oggi è il primo passo per distinguere chi opera nella legalità” sottolinea
Massimo Minelli, presidente dell’Alleanza
delle Cooperative Italiane Lombardia Welfare. “Il nostro obiettivo è distinguerci, per
questo siamo pronti a impegnarci concretamente per l’attuazione dei contenuti della
‘Carta’, a partire dai controlli, che sono per
noi un punto vincolante per la certificazione
della qualità del lavoro di questi centri” conclude.
Continua a legge http://www.legacooplombardia.it/codice-della-buona-accoglienzadei-migranti.
Agci Servizi, Federlavoro e Servizi Confcooperative, Legacoop Servizi, Anip Confindustria, Unionservizi Confapi, Filcams-Cgil,
Fisascat-Cisl e Uiltrasporti Uil, ovvero imprese e organizzazioni sindacali del settore
pulizie e servizi integrati/multiservizi, chiedono con forza di eliminare il pagamento di
un contributo ingiusto e contradditorio, una
richiesta avanzata al Governo più volte nei
mesi scorsi: con l’applicazione della clausola sociale prevista nel ccnl, i lavoratori che
passano dall’azienda cessante a quella che
si è aggiudicata l’appalto non perdono il lavoro, quindi non ha senso il pagamento del
contributo.
E’ una contraddizione in termini, che determina un ingiustificato e pesante aumento
del costo del lavoro per le imprese e che non
determina alcun positivo effetto sul lavoratore, che viene rioccupato senza alcuna interruzione.
La consapevolezza e la condivisione delle
forze parlamentari, di governo e di opposizione, dimostrata con numerosi emendamenti presentati alla legge di stabilità da tutti
i gruppi parlamentarie l’alto numero di firme
apposte su uno specifico ordine del giorno,
approvato dal Governo,inducono a ritenere
che il Governo stesso valuterà con la massima attenzione la nostra richiesta intervenendo nel più breve tempo possibile già nel
prossimo Decreto proroghe.
Legacoop
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>> Coop
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COOP
Ancc, rapporto previsioni 2016:
un bicchiere più pieno che vuoto
>> Pesca
Il 2016 è l'anno della speranza. La pensa
così più di un terzo degli italiani. Un sesto
sono invece quelli che identificano il nuovo
anno con il cambiamento. E soprattutto se si
considera cosa ci lasciamo alle spalle, anche
questo può avere una connotazione positiva.
Non mancano comunque anche le aspettative negative; per il 14% del campione è, infatti, il timore il sentimento dominante del
2016.Timore però non crisi (la identifica con
il 2016 solo l’8,5% degli intervistati), mentre
l’idea di ripresa schiaccia quella della rinuncia (12,2% contro il 2,6%).
Un bicchiere insomma più pieno che vuoto
quello fotografato da Nomisma per il “Rapporto Coop” ora in versione completa dopo
l’anteprima digitale dello scorso settembre. E
una fotografia di un sentiment tutto sommato
in linea con una ripresa economica ancora
flebile guidata più dai consumi delle famiglie
rimotivate da una piccola variazione positiva
del loro potere d’acquisto e dall’economia
globale che traina le nostre esportazioni.
Calma piatta invece per l’attività produttiva
interna con gli investimenti che, fatta eccezione per il settore auto, nel 2015 sono rimasti al palo; ancora inferiori di trenta punti
percentuali rispetto ai massimi del 2007.
E se fortunatamente continua a scendere la
quota di famiglie senza disponibilità finanziarie dopo aver soddisfatto i bisogni essenziali (23% nell'ultimo trimestre rispetto al
27% del 2013) non c’è comunque da gridare al miracolo. Per l’anno appena iniziato
il 55% degli italiani non prevede cambiamenti di rilievo nelle proprie spese, ma si registra un piccolo saldo positivo tra chi vede
una spesa per acquisti in crescita (17,8%) e
chi la stima in calo (16,2%), pur con notevoli
differenze territoriali e socio-demografici. Le
intenzioni di spesa restano infatti negative
per gli adulti (oltre i 35 anni d’età), il Sud e
soprattutto per le famiglie in condizioni economiche più disagiate. Prevedono, invece, un
netto incremento dei consumi i ceti più agiati
e sorprendentemente i millennials, forse in
ragione del loro maggiore ottimismo sul futuro. Centro e nord ovest sono più ottimisti
del nord est.
Tra i sogni nel cassetto gli italiani inseriscono
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ACI
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Settori
per il 2016 un pò di sano edonismo a cui
giocoforza avevano dovuto rinunciare sotto il
giogo della crisi. Così quasi il 42% dichiara
di voler smettere di rinunciare a viaggi e vacanze, quasi il 32% tornerà a godersi spettacoli e svaghi; al terzo posto tra le ambizioni
degli italiani, ancor prima di pensare all’auto
o alla casa, trova nuova centralità il cibo tanto
che il 20% ambisce ad incrementare la qualità. Seguono a pari merito la vecchia mania
della ristrutturazione della casa e la nuova
ossessione della palestra e della cura di sé
(entrambe intorno al 16%).
Anche in questo caso i dati disaggregati descrivono molte Italie differenti. Il nord est
esprime una maggiore predilezione per i
viaggi, il mercato immobiliare e i beni durevoli (auto, elettrodomestici). Nel nord ovest
(dove la ripresa è iniziata prima) prevale un
atteggiamento più gaudente (intrattenimento
e cene outdoor). La ristrutturazione della
casa è più marcata tra i residenti del centro
e tra le fasce di popolazione a reddito più
basso. Una rinnovata attenzione all’abbigliamento e alle calzature riguarda in particolare
i residenti al sud e gli italiani più altospendenti.
Le previsioni sui consumi 2016. Cosa sale e
cosa scende- Tali intenzioni di spesa, il lieve
miglioramento del mercato del lavoro e la favorevole congiuntura macroeconomica inducono a pensare (nella previsione di Ref
Ricerche per il “Rapporto Coop), che i consumi delle famiglie cresceranno nel 2016
dell'1,4%. Per individuare una variazione
dello stesso ammontare occorre tornare indietro di 10 anni e per un dato superiore si
deve invece fare riferimento addirittura al
2000, anno in cui i consumi fecero segnare
un aumento del 2,3%. A dispetto di tale incremento, dopo la crisi i consumi procapite
nel 2016 saranno ancora ai livelli degli anni
Novanta, comunque più bassi di oltre 1700
euro rispetto al 2007 con una riduzione di
oltre il 9% rispetto a quell'anno. Gli acquisti
natalizi nel mese di dicembre della grande
distribuzione confermano il lieve incremento
delle vendite dell’ intero 2015 facendo segnare un valore di circa mezzo punto percentuale in più rispetto all’anno precedente.
La sola settimana di Natale fa registrare un
+3% a dimostrazione di quanto gli acquisti
siano oramai un fenomeno last minute.
Se poi si vanno a osservare le singole voci, in
linea con le intenzioni di spesa espresse con-
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sapevolmente dagli italiani cresceranno nel
2016 in misura più netta i consumi cui gli
italiani avevano rinunciato con più difficoltà
e quelli imposti dalla nuova cittadinanza digitale. Aumenteranno infatti ancora del 9%
gli acquisti di smartphone (ma a prezzi sempre più bassi),Torneranno al segno più dopo
anni di declino i servizi e i prodotti ricreativi
(cinema, teatri, intrattenimento, ristoranti,
viaggi e vacanze), le spese il benessere personale (palestre, spa, medicinali, badanti) e
quelle per il miglioramento dell'ambiente domestico (ristrutturazioni edilizie, upgrading
elettrodomestici, arredamento).
Rimarranno invece ancora in territorio negativo sopratutto i consumi fagocitati da internet e la connettività mobile. I servizi telefonici
sostituiti dai messanger gratuiti, naturalmente i servizi postali, i prodotti editoriali
messi in discussione dalla immediatezza e
la gratuità delle news on line e dei social
media. Rimangono allo stesso modo sotto la
media dell'anno anche le spese per l'auto e
gli altri mezzi di trasporto, per l'alimentare e
l'abbigliamento a testimonianza di un nuovo
modello di consumo più orientato alla sobrietà, alla riduzione degli sprechi e alla minore ostentazione.
Expo non sembra essere passato invano e
come dai desiderata la tavola è luogo di sperimentazione; se per il 30% cresce l’interesse verso i prodotti del territorio,
consumerà più bio un italiano su quattro, il
21% metterà nel piatto meno carne e starà
più attento alla propria dieta. Qualità e benessere convivranno però a lungo con l'attenzione al risparmio e la rinuncia al
superfluo: il 40% degli italiani nel 2016 presterà maggiore attenzione agli sprechi alimentari e il 27% vuole dedicarsi
maggiormente all'home made (pizza, dolci,
marmellate e altre preparazioni domestiche).
Più tradizione invece e meno digital food per
quanto riguarda le modalità di approvvigionamento alimentare che solo in minima
parte, almeno stando alle intenzioni, si indirizza verso l’e-commerce. L’attitudine al local
porta con sé la tendenza a rivolgersi a canali
alternativi come l’acquisto diretto dagli agricoltori (poco più del 20%), l’autoproduzione
(“coltiverò un orto” è l’ambizione per il 14,1%
del campione) e il discount come meta preferita da un altro 14%.
In questo contesto i fatturati della grande diPrimo piano
ACI
stribuzione rafforzeranno lievemente il positivo risultato del 2015, ma rimarranno comunque sotto la soglia dell'1% a totale
assortimento. Nel 2016 resteranno in negativo le vendite del non food ma torneranno a
crescere oltre la media i prodotti freschi a
peso variabile. Si ridurrà ancora lievemente la
pressione promozionale mentre il carrello
perderà ancora un piccola porzione del suo
valore medio (effetto mix) ma con un processo di progressiva decelerazione.
interventi di sostegno al reddito dei pescatori, tutti interventi indispensabili per una
pesca consapevole e sostenibile». La lotta
alla burocrazia, la promozione di nuovi
strumenti per la vendita e la distribuzione
PESCA
“La filiera ittica
grande risorsa per il Paese”
Una cooperazione più unita e più forte per
competere con prodotti di alta qualità in un
mare più sano e pulito. Sono le stelle polari
della politica del dipartimento pesca e acquacoltura di Legacoop Agroalimentare,
che inaugurerà il nuovo anno venerdì 15
gennaio a Mestre con il convegno “La filiera ittica, grande risorsa per il Paese”. È il
primo atto della campagna congressuale
del comparto agroalimentare di Legacoop
che culminerà nel Congresso di settore già
fissato per il prossimo mese di marzo.
Un comparto, quello della pesca, che ha
tutte le carte in regola per una stagione di
rilancio dopo aver accusato una flessione
negli ultimi anni. Il settore può contare in
Italia su una flotta di oltre 12mila pescherecci, con 28mila pescatori occupati (età
media di 28 anni), e con un pescato di
quasi 200mila tonnellate all’anno. Numeri
importanti anche per l’acquacoltura, la cui
produzione supera le 150mila tonnellate
annue per un valore che sfiora i 400 milioni di euro; 7mila sono gli addetti occupati
in quasi 600 imprese, oltre la metà delle
quali di piccole dimensioni (meno di 5 dipendenti l’una).
«I pescatori possono e devono diventare
non soltanto attori protagonisti, ma anche
“sentinelle” del mare – sostiene Angelo Petruzzella, coordinatore nazionale del Dipartimento Pesca di Legacoop –. Al governo
chiediamo di promuovere un piano straordinario di risanamento del Mar Mediterraneo, oltre a un progetto di sviluppo dei
settori pesca e acquacoltura, insieme con
Legacoop
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dei prodotti, e misure a sostegno dell’occupazione giovanile e di quella femminile
sono, per Legacoop, gli altri punti-cardine
della politica di settore.
Il rafforzamento e l’unità della cooperazione
agroalimentare sono invece gli obiettivi
principali dell’intero comparto per i prossimi mesi, in vista della nascita dell’ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane), fissata
per il primo gennaio 2017. «Abbiamo il dovere di raccogliere la preziosa eredità di
Expo 2015 – spiega Giovanni Luppi, presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare – che ha dimostrato quanta volontà ci
sia da parte di grandi investitori mondiali di
puntare sull’agroalimentare italiano. L’unità
del mondo cooperativo offrirà una prospettiva in più alle nuove generazioni. Le differenze sono un arricchimento, non un
ostacolo. E l’agroalimentare può rappresentare un’avanguardia di sperimentazione
rispetto ad altri settori, perché più pronto
alla scommessa dell’unità». L’ACI avrà il
compito di governare i cambiamenti dell’agricoltura e aggiornare di conseguenza i
propri modelli di gestione e partecipazione.
«Produrre aggregazioni e innovazioni di
prodotto e di processo – conclude Luppi –
è il fattore decisivo per affrontare in modo
vincente la competizione dei prossimi
anni».
Al convegno parteciperanno Adriano Rizzi
(presidente Legacoop Veneto), Angelo Petruzzella (coordinatore nazionale Dipartimento pesca Legacoop Agroalimentare),
Giuseppe Castiglione (sottosegretario alle
Politiche agricole alimentari e forestali), le
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parlamentari Maria Teresa Bertuzzi (Commissione Agricoltura e Produzione agroalimentare del Senato) e Laura Venittelli
(Commissione Agricoltura della Camera dei
deputati), Tiberio Piattelli (comandante
della Direzione Marittima di Venezia), Giuseppe Pan (assessore all’Agricoltura e
Pesca della Regione Veneto), Giampaolo
Buonfiglio (presidente Alleanza delle Cooperative Italiane). I lavori saranno conclusi
da Giovanni Luppi, presidente nazionale di
Legacoop Agroalimentare.
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>> Friuli Venezia Giulia/2
>> Lazio
>> Sicilia
FRIULI VENEZIA GIULIA
Legacoop, 2015 anno difficile
e ora si punta al mondo giovanile
Un impegno importante per radicare e diffondere il sistema valoriale della cooperazione e un'esigenza, quella di aprirsi al
mondo giovanile. Ma anche proseguire verso
la costituzione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane in Friuli Venezia Giulia.
Sono questi i cardini su cui Legacoop FVG
intende orientarsi per il 2016. Lo ha affermato il presidente Enzo Gasparutti accanto
al vicepresidente Roberto Sesso e al direttore di Legacoop FVG Alessio Di Dio, nel
corso della conferenza stampa di inizio anno
che ha tracciato anche un bilancio dei 12
mesi appena trascorsi.
"L'anno che volge al termine - ha detto - è
stato faticoso per la cooperazione, a volte
drammatico, con un andamento economico
disomogeneo che ha visto settori in lenta ripresa e altri invece che ancora presentano
consistenti difficoltà. Ma il 2015 è stato
anche un anno intriso di solidarietà e di rinnovamento che guarda al futuro con fiducia".
Il riferimento esplicito va alla vicenda di Coop
Operaie (che si è chiusa rimborsando oltre
l'80% del prestito sociale ai soci prestatori
con l'intervento importante di Coop Nordest
e di Conad) e di CoopCa. Su quest'ultima,
Gasparutti evidenzia la capacità del sistema
cooperativo di aver creato una rete di solidarietà che si è tradotta nell'erogazione liberale
di 13 milioni di euro: "un esempio che rappresenta una delle più rilevanti azioni solidali
fra cooperative e cooperatori della storia italiana".
Gasparutti ha informato, poi, sulla necessità
di uno strumento che potrebbe essere un comitato di solidarietà cooperativa per gestire la
distribuzione dei 13 milioni di euro, importo
a cui potranno aggiungersi contributi di altre
cooperative sia di Legacoop sia di altri soggetti.
Quanto al bilancio dell'anno appena trascorso, il presidente di Legacoop FVG ha indicato come: "il 2015 ha mostrato gli aspetti
negativi di una cooperazione in cui viene
meno il sistema valoriale e sono insufficienti
le capacità gestionali; quando ciò accade,
l'esito è la dissolvenza di realtà storiche del
nostro sistema, ma il 2015 ha anche messo
in luce i molteplici esempi virtuosi di cooperative che proseguono la loro esistenza gra-
>> Sardegna
>> Parma
>> Bologna
>> Palermo
Primo piano
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ACI
Legacoop
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zie al ricambio generazionale, all'aderenza ai
valori, alla volontà di costruire patrimoni lasciandoli "in dote" alle generazioni future".
Da qui l'esigenza di lavorare molto sul sistema valoriale e di aprirsi al mondo giovanile. In questo senso, Legacoop FVG si è già
orientata, dando spazio e fiducia a Generazioni FVG, l’articolazione regionale aperta a
tutti i giovani cooperatori di età inferiore ai
40 anni con l’obiettivo di approfondire le
questioni generazionali, le problematiche che
i giovani affrontano nelle imprese cooperative
e nelle strutture associative: "perché di energia nuova, di ragazzi impegnati, entusiasti,
professionalmente preparati e capaci di garantire la prosecuzione dei principi e dei valori che sono alla base della cooperazione,
ne abbiamo bisogno per dare continuità al
nostro movimento" afferma Gasparutti.
Il ricambio generazionale è uno dei valori fondamentali che va di pari passo con la formazione, sia imprenditoriale sia valoriale.
Questi due elementi devono essere vissuti
insieme, non disgiunti. Un'unità che deve essere una peculiarità della realtà cooperativa
rispetto alle altre forme di impresa.
Per quanto riguarda l'andamento dei settori,
Gasparutti ha tracciato una sintesi a cominciare dalle cooperative di produzione lavoro:
"in particolare per quelle che operano nel
settore delle costruzioni, si è registrato negli
ultimi anni un calo di fatturato e, per alcune
delle associate, c'è stato il ricorso, per la
prima volta, alla cassa integrazione. E'
emersa, tuttavia, - ha precisato - una capacità di ristrutturarsi per affrontare le nuove
esigenze del mercato; anche quello dei costruttori ha nuove regole, nuove prospettive
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Territori
8
quali ad esempio la necessità di concentrasi
sulla riqualificazione dei centri storici e le nostre cooperative sono pronte a cogliere queste opportunità e sono impegnate, in questa
fase, ad essere protagoniste". Se pur con
grandi difficoltà, il settore tiene per fatturato
e occupazione soprattutto ricorrendo agli
ammortizzatori sociali anche se è costretto a
erodere un po’ di patrimonio accumulato
negli anni. Emergono dei segnali di ripresa
che fanno ben sperare per il 2016.
L'anno è stato faticoso per la cooperazione
sociale al di là di bilanci aziendali segnati
dalla capacità certosina di perseguire il pareggio e da un fatturato globale che, pur segnando il passo, tiene. Il tema della spending
review pregiudica l'attività delle cooperative
sociali di tipo A e B che sono chiamate a fare
dei sacrifici a discapito del sistema assistenziale "la revisione della spesa - ha chiarito
Gasparutti - non va applicata indistintamente, non su settori legati al welfare e alla
funzione sociale che si fa carico delle persone più deboli; la spending review mette a
dura prova anche l'ambito della cooperazione sociale di inserimento lavorativo e rischia di ostacolare le persone svantaggiate
nella ricerca del lavoro".
Sono andate mediamente meglio le cooperative del comparto servizi che hanno ottenuto un significativo aumento del valore della
produzione. Diverse cooperative locali hanno
ulteriormente consolidato la propria presenza
a livello nazionale.
Stabile, invece, il settore agricolo, agroalimentare ed ittico "le cui azioni intraprese dalle dimensioni delle imprese, alla sanità e
sicurezza alimentare fino alla comunicazione
per la valorizzazione del prodotto - hanno
consolidato il comparto".
I progetti concreti che la Lega delle Cooperative Fvg realizzerà nei prossimi dodici mesi
riguardano, fra gli altri, i temi della green economy, dell’internazionalizzazione oltre che la
progressiva attuazione, anche sul territorio
regionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (che unisce Legacoop, Confcooperative
e Agci) che rappresenta un’opportunità di
consolidare il ruolo della cooperazione nell’economia del Paese. "L’Alleanza – ha indicato Gasparutti - rappresenta un passo
avanti importantissimo per dare più forza al
sistema cooperativo a livello locale, nazionale
e internazionale e per questo la nostra organizzazione lavorerà costantemente per rafPrimo piano
ACI
forzare il dialogo con le altre Centrali cooperative e condividere progetti e interventi per
lo sviluppo del territorio”.ù
Inoltre, il 2016 sarà dedicato al tema delle
nuove forme di cooperazione in base ai nuovi
bisogni emersi e alle nuove possibili vie per
sviluppare modelli di cooperazione (dalla
sharing economy alle cooperative fra professionisti fino alle cooperative di comunità e
alla cooperazione B2B).
"Un argomento importante - ha concluso il
presidente di Legacoop FVG - per far nascere nuove cooperative in grado di dare risposte alle necessità emergenti di una
società in continua evoluzione. Su questo
tema siamo già presenti ai tavoli nazionali
per dare il nostro contributo e stimolare una
riflessione all’interno del mondo cooperativo
ma anche per suggerire una nuova lettura
dei fenomeni contemporanei e ricercare le
possibilità di fare “innovazione cooperativa”".
Sul tema dell'internazionalizzazione è intervenuto il direttore di Legacoop FVG Alessio
Di Dio che ha presentato i progetti concreti
per aiutare le associate ad affrontare le sfide
del mercato internazionale.
Fonte
http://www.ilfriuli.it/articolo/Economia/Legacoop_Fvg_presenta_in_bilancio-points_2015_anno_difficile_e_ora_si_punta_al_
mondo_giovanile/4/150384
FRIULI VENEZIA GIULIA/2
Al via il progetto COO GENYA
Cooperazione e genere
COO_GENYA è un progetto di Legacoop
Friuli Venezia Giulia, finanziato dalla Regione
FVG, realizzato in collaborazione con Idealservice, Itaca e Cosm che intende studiare il
tema delle pari opportunità nelle cooperative
associate. Il progetto consiste in un percorso
di cambiamento che è iniziato con la somministrazione di un questionario volto a indagare le criticità persistenti ma, soprattutto,
a individuare buone prassi, le soluzioni e gli
strumenti innovativi per la conciliazione e la
parità già in atto nelle nostre cooperative.
Il progetto prosegue proponendo quattro
workshop, dall’impostazione pratica, che
prenderanno avvio a gennaio.
Al seguente link il programma dei workshop
http://www.legacoopfvg.it/wp-content/uplo-
Legacoop
Settori
ads/2015/12/Progetto-COOGENYAprogramma.pdf
LAZIO
Il 12 gennaio assemblea
delle cooperative Legacoop
Il giorno 12 gennaio 2016, dalle ore 9,00
alle ore 13,30, presso il Centro Congressi
Cavour (Via Cavour 50/A), si svolgerà l’Assemblea Programmatica delle cooperative
aderenti a Legacoop Lazio.
Programma
9.00 Registrazione partecipanti
9.30 Apertura lavori Relazione Introduttiva Placido Putzolu Commissario straordinario Legacoop Lazio
La cooperazione del Lazio: focus sulle cooperative aderenti a Legacoop
a cura di Alberto Zevi – Centro Studi e Ricerche Legacoop Nazionale e Alleanza delle
Cooperative Italiane –
Interventi dei referenti di settore e di territorio - Dibattito
13.00 Conclusioni Mauro Lusetti Presidente Legacoop Nazionale
SICILIA
Mare dell’Etna promuove azione
legale contro Enel Energia SpA
Pubblichiamo, di seguito, un comunicato
stampa diffuso il 21 dicembre, da Legacoop
Agroalimentare-Dipartimento Pesca della
Sicilia in merito all’azione legale intrapresa
dalla cooperativa Mare dell’Etna nei confronti di Enel Energia SpA.
“Dopo quasi 13 mesi di vana attesa dell’allaccio della rete elettrica da parte dell’ENEL
per iniziare la sua produzione di prodotti ittici tipici trasformati, l’azienda Mare dell’Etna, decide di adire per le vie legali contro
il fornitore contrattuale dell’energia.
Succede in Sicilia, e precisamente a Portopalo di Capo Passero (SR), il borgo marinaro
e peschereccio più importante dell’estrema
punta sud dell’isola.
‘Siamo addivenuti alla determinazione di
denunciare legalmente l’ENEL – dice il Presidente della Cooperativa Mare dell’Etna,
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Carmelo Di Maria - in ragione dell’assurdo
ed ingiustificato ritardo nella fornitura di servizi elettrici per il nostro nuovo stabilimento
industriale di Portopalo di Capo Passero
(SR). A distanza di circa 13 mesi dalla richiesta, inoltrata il 04.12.2014 – spiega ancora Di Maria - non siamo tutt’oggi riusciti
ad ottenere la fornitura di quanto richiesto
così come da contratto sottoscritto tra le
parti 15 giorni dopo’.
‘Sembra una storia da paese sottosviluppato
– aggiunge Pino Gullo, Responsabile del Dipartimento Pesca di Legacoop Sicilia, che
assiste la Cooperativa nell’investimento e
nello start- up imprenditoriale - ma siamo in
Europa, in Italia, in Sicilia. Cioè in un’isola
dove si produce il doppio dell’energia che si
consuma e che la stessa ENEL afferma di
non sapere a chi venderla. Un assurdo da
terzo mondo’.
‘Nonostante innumerevoli sollecitazioni e diffide,- afferma Saro Ricca, pescatore, socio
e responsabile di produzione della Cooperativa - non ci è ancora dato di conoscere
ufficialmente le ragioni e le motivazioni di
tale ritardo, né tantomeno i tempi entro cui
sarà erogata la fornitura di energia elettrica
indispensabile per avviare il ciclo di produzione del nostro Progetto finanziato con i
Fondi UE del FEP per la valorizzazione dei
prodotti ittici locali’.
‘Il progetto prevede - aggiunge ancora Pino
Gullo - la verticalizzazione della produzione
ittica tipica attraverso la trasformazione di
alcune specie ittiche meno conosciute dai
consumatori, non a rischio di estinzione
come il tonno rosso o in sofferenza come il
pesce spada, quali l’Alalunga (conosciuto
anche come tonno bianco), la Palamita o il
Tonno Allitterato. Tutte specie frutto della
pesca sostenibile, non meno saporite ed organoletticamente pregiate delle specie ittiche più ricercate e conosciute quali lo
spada. Questi prodotti saranno sapientemente coniugati con ricette originali e innovative, con i prodotti agricoli locali, come il
Pomodorino Pachino IGP, l’olio e le olive
Tonda Iblea DOP etc..’.
‘Il piano industriale – afferma ancora, Antonio Barbagallo, medico veterinario, socio e
responsabile qualità della Cooperativa Mare
dell’Etna - prevedeva l’avvio dell’attività
entro il 2015 dando occupazione a 10 unità
lavorative, ma la mancata fornitura di enerPrimo piano
ACI
gia elettrica, non ci consente di essere operativi, con il rischio di perdere i contratti già
firmati con i clienti, abbiamo perso diverse
opportunità di sottoscrivere forniture ad importanti buyer nazionali ed esteri, abbiamo
visto crescere a dismisura gli oneri finanziari
a causa del mancato fatturato, nonostante e
soprattutto vanificando gli sforzi personali
effettuati, anche in termini finanziari, dai soci
della cooperativa’.
‘Ma beffa delle beffe, - conclude Il Presidente Carmelo Di Maria – la cosa ancor più
grave è data dal rischio concreto di dover
restituire e/o perdere i contributi del FEP
avuti, a causa di non poter procedere al collaudo finale delle opere e alla verifica della
funzionalità dello stabilimento’.
L’ennesima storia di immobilismo burocratico che penalizza il Sud, la Sicilia, le imprese, il lavoro, lo sviluppo e…….. la voglia
di fare impresa”.
SARDEGNA
Pecorino romano, nasce accordo
di rete fra le coop del formaggio
Legacoop Sardegna punta sulla valorizzazione del pecorino romano e tiene a battesimo il primo accordo di filiera tra le
cooperative di trasformazione. Un impegno
importante, siglato a Oristano il 21 dicembre, per le 11 coop che hanno aderito all'accordo di rete (Tre A Arborea, Unione
pastori Nurri, Cao Formaggi, Coop. Pastori
perfughesi, Latteria Pozzomaggiore, Coop
La concordia Pattada, Sa Costera Anela,
Coop Lait Ittiri, Coop La. Ce. Sa. Bortigali,
Coop allevatori Villanovesi, Cooperativa pastori oschiresi) che ha come obiettivo la
predisposizione e l'attuazione di un progetto
della filiera ovi caprina. L'accordo prevede,
tra le altre cose, la sottoscrizione di un contratto di rete con lo scopo di stabilizzare il
mercato e garantire un'adeguata remunerazione del latte conferito. Tra gli aspetti indicati dall'accordo il fatto che la quantità di
latte destinato a diventare romano per la
campagna 2015/16 non possa superare
quello prodotto nella precedente annualità.
Tra i punti salienti anche il fatto che nessuna azienda possa vendere prodotto a un
prezzo inferiore al valore stabilito dal comi-
Legacoop
Settori
tato prezzi istituito dal Consorzio di tutela
del pecorino romano pari, attualmente, a
8,75 euro al chilo, franco stabilimento. Per
Salvatore Pala, responsabile settore ovi caprino Legacoop Sardegna si tratta di «un
fatto storico». «Pensiamo che questa strategia messa in piedi momentaneamente
dalle Coop e che speriamo possa essere allargata al mondo industriale - spiega Pala
che è anche presidente della cooperativa
Unione pastori Nurri -, porti a una calmierazione della pressione troppo alta subita
dal prodotto Pecorino romano. Riteniamo
sia una politica da mettere in piedi perché
il prodotto primario latte possa avere una
boccata d'ossigeno». Per Salvatore Palitta,
presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano si tratta di un passaggio epocale. «Principale vantaggio è la
stabilizzazione del prezzo - spiega - e
l'obiettivo della durata nel tempo. Una migliore attività potrà essere possibile anche
grazie al contingentamento della produzione e alla gestione dell'intero sistema».
Daniele Caddeo, direttore generale della Legacoop Sardegna spiega che: « L'accordo
di rete dimostra la volontà e la maturità
delle cooperative lattiero casearie sarde di
aggregarsi su punti fondamentali e strategici per il settore. Siamo convinti, come Legacoop, che la rete sottoscritta lunedì verrà
estesa anche alle cooperative non presenti
perché unico strumento in grado realmente
di garantire una remunerazione importante
del prodotto pecorino romano. A gennaio ci
ritroveremo per fare il punto della situazione, siamo convinti che l'ampliamento
della discussione alla parte dei trasformatori
non cooperativi possa essere utile e di reale
prospettiva per l'intero comparto». Non solo.
«Legacoop metterà in campo (per i firmatari
dell'accordo di rete) tutti i propri strumenti
finanziari oltre che rendersi disponibile a
convocare un tavolo tecnico con le banche
per un'eventuale rimodulazione su un accordo relativo alle giacenze 2014/15, nonché al nuovo fabbisogno 2015/16».
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PARMA
Presentato l’International Centre
for Research on Cooperatives
All’Università di Parma è nato l’International
Centre for Research on Cooperatives, il primo
Centro internazionale di studi e ricerche sul
sistema cooperativo: un polo internazionale
di studi e anche un laboratorio di idee per la
conoscenza, la promozione e lo sviluppo del
modello cooperativo e dell’economia sociale.
Il 21 dicembre la presentazione nella sede
dell’Ateneo, in una conferenza stampa alla
quale sono intervenuti illustri relatori italiani e
stranieri: oltre al Rettore Loris Borghi hanno
partecipato il Presidente del Centro Andrea
Cilloni, delegato del Rettore ai Rapporti con il
sistema cooperativo e docente del Dipartimento di Economia dell’Università di Parma,
Patrick O’Sullivan della Grenoble Ecole de
Management, docente della University of
Cambridge and Warsaw, il Direttore Generale di Coopfond Aldo Soldi, l’Assessore all’Agricoltura, caccia e pesca della Regione
Emilia Romagna Simona Caselli, il Presidente
di Legacoop Emilia OvestAndrea Volta, Roberta Trovarelli di Legacoop Emilia Romagna,
Rossana Valéria de Souza e Silva, Direttrice
esecutiva del Grupo Coimbra de Universidades Brasileiras,e la Pro Rettrice con delega
all’internazionalizzazione dell’Università di
Parma Francesca Zanella. In videoconferenza è intervenuto Satoshi Sugahara della
Kwansei-Gakuin University di Kobe (Giappone).
L’International Centre for Research on Cooperatives promuove attività di ricerca teorica
e applicata, di formazione e di consulenza a
livello nazionale e internazionale, e si propone
di contribuire alla diffusione del modello cooperativo e mutualistico affinché si consolidi
come sistema riconosciuto per la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Le attività di ricerca, formazione e consulenza del
Centro riguarderanno prioritariamente i temi
dell’identità, della partecipazione, della sostenibilità, dell’amministrazione e del quadro
giuridico in ambito cooperativo.
Cinque i soggetti promotori, oltre all’Università di Parma: Legacoop Emilia Ovest, Legacoop Emilia Romagna, Coopfond,
Fondazione Ivano Barberini e PGI - Professors Guild International, cui si aggiungeranno
Primo piano
ACI
Università e Centri di ricerca (italiani e internazionali) che delibereranno in proposito
entro sei mesi dall’istituzione della nuova realtà. Passati i sei mesi, l’International Centre
for Research on Cooperatives sarà comunque aperto a nuove adesioni da parte di università, centri di ricerca, enti pubblici o
privati.
Cinque i temi-chiave su cui si concentreranno le attività, temi di ricerca trasversali a
diversi ambiti di studio:
−
Participation (governo democratico
dell’azienda cooperativa);
−
Sustainability (perseguimento dei
bisogni dei portatori di interesse tutti e non
del solo profitto speculativo);
−
Identity (analisi dell’identità cooperativa caratterizzata da uno specifico codice
etico che affonda le proprie radici nei primi
movimenti inglesi e italiani);
−
Legal Frameworks (definizione di
normative e politiche pubbliche a supporto
del sistema cooperativo, per definizione nonprofit e mutualistico);
−
Capital (politiche finanziarie di
lungo periodo e capitalizzazione che agevolino il mantenimento del controllo da parte
dei soci).
Tra le azioni previste: l’attuazione di percorsi
formativi extra-curricolari; lo sviluppo e la
realizzazione di ricerche applicate sui temi
attinenti la pianificazione, la gestione e lo sviluppo dell’impresa cooperativa; la promozione di tesi di laurea; il sostegno alla nascita
di spin off universitari e start up innovative in
forma cooperativa, e il trasferimento degli
esiti della ricerca alle imprese cooperative;
la partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali; la pubblicazioni di studi,
ricerche e case history; lo sviluppo di relazioni con organizzazioni imprenditoriali cooperative nazionali e internazionali;
l’attivazione di borse di studio; la promozione
di percorsi di mobilità per studenti, docenti,
personale amministrativo e aziendale; l’organizzazione di summer school e workshop
nazionali e internazionali.
BOLOGNA
Accordo su Cigs Coop Costruzioni
"Legacoop Bologna esprime soddisfazione
in merito all’accordo siglato il 23 dicembre
Legacoop
Settori
a Roma per attivare la cassa integrazione
straordinaria per i dipendenti di Coop Costruzioni. Siamo soddisfatti per il risultato
raggiunto grazie a un impegno comune e a
un intenso lavoro condotto nei giorni passati
con tempi molto serrati per scongiurare
ogni ipotesi di perdita di reddito e tutele per
il personale della cooperativa in liquidazione. L’accordo contiene importanti elementi di tutela per i lavoratori e consente di
poter pianificare i percorsi di ricollocazione
e di riqualificazione professionale con maggiore agio. Come ribadito anche nella nostra ultima assemblea dei delegati,
Legacoop non lascia soli i lavoratori”.
PALERMO
Pagamenti in ritardo, cooperative pronte alla class action
"Ancora una volta prendiamo atto che il governo regionale è indifferente ai problemi
più volte sollevati dai lavoratori e dalle cooperative sociali che hanno ottenuto il finanziamento di progetti a valere a valere sui
fondi europei e da pagare entro il 31 dicembre". L'accusa alla Regione arriva dal
presidente di Legacoop Palermo, Filippo
Parrino, che ha affidato a una dura nota la
presa di posizione della sua organizzazione
e di Confcooperative contro la Regione:
"Contrariamente a quanto dichiarato da
Gianni Silvia dell’assessorato Istruzione, che
si era impegnato a effettuare i mandati
entro questa settimana per dare modo alla
ragioneria di pagare entro pochi giorni e far
arrivare i soldi nelle casse delle cooperative
entro il 28, si apprende che invece poco e
niente è stato fatto", attacca Parrino.
Le coop sono pronte alla battaglia: "Le nostre preoccupazioni - prosegue Parrino
sono purtroppo diventate realtà e le centinaia di cooperative sociali sono ormai sul
piede di guerra contro un’amministrazione
inadempiente". Per questo, secondo Legacoop, "non si può pensare che siano gli altri
a pagarne gli effetti. Ecco perché - chiude
la nota - le cooperative sociali aderenti a
Legacoop e Confcooperative hanno dato
mandato ai legali per avviare una Class Action contro la Regione e tutelare così i loro
diritti".
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>> CPL Concordia
CPL CONCORDIA
Presentato il piano poliennale
di rilancio
>> Coopservice.
>> Zanardi
>> Itaca
>> Pesceazzurro
>> Conad
>> Cotabo
>> Oasis
>> Frassati
>> Copma
>> Istituto Ramazzini
>> Giolli
>> Labirinto
Primo piano
11
ACI
Si è svolta il 19 dicembre l’Assemblea Generale dei Soci di CPL CONCORDIA, alla
presenza dei soci lavoratori e sovventori
presenti a Concordia o collegati in videoconferenza dalle sedi esterne di CPL. Fra gli
ospiti presenti l’Assessore Regionale alle
Attività Produttive Palma Costi, il Presidente
di Legacoop Nazionale Mauro Lauro Lugli, il
Sindaco di Concordia Prandini e l’Assessore
Gherardi di San Possidonio, il Vescovo di
Carpi Mons. Cavina.
Fulcro dell’incontro è stata la presentazione
del Piano Industriale Poliennale 2016-2020
volto al rilancio dei business più promettenti, ad un adeguamento dell’assetto organizzativo e all’ottimizzazione dei costi
fissi. Già dal prossimo anno, con obiettivo
finale 2020, CPL CONCORDIA intende evolvere il proprio modello di business adeguando
l’organico
produttivo
e
amministrativo alle prospettive di sviluppo.
Il rilancio passerà attraverso un ribilanciamento del portafoglio verso il mercato privato, sostenendo le attività in crescita e
profittevoli, ad esempio gestione calore e
cogenerazione, procedendo selettivamente
sulla Pubblica Illuminazione e riducendo
l’esposizione su business che assorbono
cassa.
I numeri del Piano Poliennale, approvato all’unanimità, considerano per la capogruppo
un Valore della Produzione in aumento dai
236 Milioni del 2016 ai 255 del 2020,
mentre per il Gruppo CPL si stima una crescita dai 323 Milioni del 2016 ai 373 dell’esercizio 2020. L’Ebitda della cooperativa
è previsto che passi dai 14 Milioni del 2016
ai 24 del 2020, mentre a livello di Gruppo
è stimata una crescita da 33 a 47 Milioni.
A breve termine gli obiettivi industriali prevedono la continuità operativa con la ripresa
Legacoop
Settori
del presidio commerciale per capitalizzare il
rientro nella White List avvenuto lo scorso
20 ottobre. Il rafforzamento della struttura
commerciale sarà funzionale allo sviluppo
di competenze orientate al mercato privato.
Contemporaneamente si prevede un’adeguata valutazione degli investimenti e un attento monitoraggio e contenimento del
capitale circolante netto, oltre all’ottimizzazione dei costi dei materiali e subappalti, la
gestione del personale, la riduzione e razionalizzazione dei costi fissi di sede e la riorganizzazione territoriale al fine di favorire
sinergie cross-area.
“Si tratta di un piano industriale articolato”,
ha dichiarato il Presidente di CPL Mauro
Gori “che dimostra la nostra consapevolezza dei problemi attuali dell’impresa ed ha
tutte le caratteristiche per consentire il rilancio di CPL. Obiettivo costante del piano
è il miglioramento della marginalità di commessa e della conseguente generazione di
cassa, con effetti positivi anche nel medio e
lungo termine”, ha continuato Gori. Il Presidente ha spiegato che nel 2016 è prevista
un’ulteriore riduzione del Valore della Produzione per effetto dei contratti non sottoscritti a causa dell’interdittiva, mentre è
confermato l’obiettivo di ritorno all’utile per
l’esercizio 2017.
Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati i dati del preconsuntivo 2015 che
registrano un valore della Produzione della
capogruppo CPL pari a 279 Milioni di Euro
(contro i 348 milioni del 2014) e un Ebitda
di 8 milioni rispetto ai 20 del 2014. A livello
di consolidato il Gruppo CPL si attesta come
valore della produzione a 378 Milioni rispetto ai 452 Milioni del 2014, con un
Ebitda in calo da 41 a 21 Milioni di Euro.
Intervenendo in assemblea l’Assessore alle
Attività Produttive Palma Costi, ritornando
ai difficili mesi di aprile maggio, ha affermato che “oggi CPL ha risolto molti problemi e intraprende un cammino di
prospettiva e di creazione di posti di lavoro:
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lavoro che è un bene comune caro alle istituzioni perché in grado di far progredire l’intera comunità”.
Il Presidente Nazionale di Legacoop Mauro
Lusetti ha sottolineato che “CPL ha voltato
pagina, ne sta scrivendo una nuova e, insieme a lei, tutto il mondo cooperativo che
sta recuperando, dove si era perso, il valore
essenziale della legalità. “Ciò è stato possibile”, ha continuato Lusetti, “perché tutti –
lavoratori, istituzioni, amministrazioni –
hanno fatto la loro parte. Ai soci di CPL da
oggi è richiesto un surplus di responsabilità rispetto alla propria azienda, circa il
piano industriale approvato e ai cambiamenti irreversibili e necessari per realizzarlo”.
Il Presidente di Legacoop Modena Lauro
Lugli ha evidenziato come “la cooperativa
in soli 8 mesi ha definito il piano industriale
di sviluppo, un merito che va a tutta la base
sociale e alla nuova dirigenza di CPL, che
ha dimostrato competenze, impegno e decisione”. Lugli ha ricordato l’impegno costante del Presidente Nazionale Lusetti che
ha difeso con forza il sistema cooperativo
in questi mesi di costante pressione mediatica.
COOPSERVICE
Nel 2016 investimenti sulle persone e sull’innovazione per continuare a crescere
Sarà un 2016 nel segno della fiducia e della
crescita per Coopservice, uno dei principali
operatori nazionali nella fornitura di servizi
alle imprese e alle comunità. Il trend di crescita, in continuità con gli anni precedenti
che hanno visto Coopservice aumentare
fatturato e occupazione anche nel periodo
più duro della crisi, si inquadra in uno scenario economico di leggera ripresa e all’interno del nuovo piano industriale della
cooperativa.
Coopservice prevede per il 2016 un fatturato di 492,3 milioni di euro, comprensivo
del risultato di Gesta Spa, con una crescita
del 19,7% sul 2014 (ultimo bilancio approvato).
Gesta, acquisita a fine 2014 e controllata
al 100% da Coopservice,sarà il punto di
Primo piano
ACI
forza per lo sviluppo dell’Energy & Facility
management, un settore di punta che nel
2016 avrà un fatturato superiore ai 90 milioni di euro.
Il Gruppo Coopservice, che comprende la
controllata Servizi Italia, quotata in Borsa,
prevede un 2016 con un fatturato in crescita a 800 milioni di euro e un numero
complessivo di occupati pari a 18.000
unità. Rispetto al preconsuntivo 2015, sono
previsti in miglioramento tutti i margini economici e il risultato d’esercizio.
In linea con il piano industriale triennale
2015-2017 approvato a inizio anno, Coopservice continua il suo impegno nell’innovazione e nella diversificazione per
sostenere la crescita e lo sviluppo, senza rinunciare ai propri valori di cooperativa a
larga base sociale.
“Nelle assemblee con i soci abbiamo sottolineatoche la crescita non è solo il semplice
aumento del volume d’affari – dichiara il
presidente, Roberto Olivi – Cresciamo insieme alle persone, ai soci e ai dipendenti:
sono loro che fanno la differenza. Con Coopservicecresce la buona occupazione, e i
risultati che presentiamo sono più che positivi perché raggiunti negli anni della spendingreview, della crisi economica e
dell’aumento della disoccupazione”.
Le previsioni economiche sono contenute
nel budget 2016, che è stato presentato ai
soci di Coopservice nel corso di otto assemblee sul territorio, alle quali hanno partecipato oltre 2.300 soci.
Per il 2016 sono previsti investimenti per
oltre 4,2 milioni di euro, di cui oltre un milione di euro sarà impiegato per la formazione professionale del personale e il
miglioramento della sicurezza sul lavoro.
“Nell’anno del 25° della fondazione di Coopservice, continueremo ad investire sulle
persone e sulla buona occupazione –
spiega il presidente Olivi – perché per una
cooperativa non esistono scorciatoie, anche
se operiamo in un mercato dove le basi
d’asta sono sempre più spesso al massimo
ribasso, assistiamo a fenomeni di concorrenza sleale ai limiti della legalità e vedremo
crescere il costo del lavoro per il rinnovo di
alcuni contratti nazionali di lavoro. Naturalmente siamo ben felici di rispettare tutte le
regole. Non possiamo che auspicare che
tutti facciano la propria parte iniziando dal-
Legacoop
Settori
l’eliminazione delle gare al massimo ribasso
e dallo stop alle false cooperative”.
ZANARDI
Utile di 2,5 milioni
per il workers buyout
Chiude il 2015 con 2,5 milioni di euro di
Fatturato la Cooperativa Lavoratori Zanardi
dopo il suo primo anno di attività. Mentre
per l’anno prossimo l’obiettivo da raggiungere è la soglia dei 3,5 milioni di euro di fatturato. Trenta addetti al lavoro anche
durante le festività natalizie per evadere gli
ordini in tempo e un 2015 in sostanziale
equilibrio gestionale anche grazie agli ordini che arrivano da grandi gruppi editoriali
francesi del calibro di Gallimard Achette e
Sejer Editis.
È questa la situazione della Cooperativa Lavoratori Zanardi, a poco più di un anno dal
workers by out che ha permesso ai dipendenti dell’azienda di tentare la strada del
mantenimento del proprio posto di lavoro
affittando un ramo d’azienda della società
tipografica. «Continuiamo ad essere prudenti – spiega Mario Grillo, presidente della
cooperativa ed ex amministratore delegato
della Zanardi – ma anche fiduciosi per il
prossimo anno: sono tornati i clienti importanti ed ora siamo in contatto anche gli editori minori. Abbiamo lavorato tutto il mese di
agosto ed in questi giorni di stiamo producendo altri lotti significativi». In previsione,
per il 2016, oltre ad una crescita del fatturato intorno al 40% rispetto al 2015, anche
la volontà di acquisire le linee produttive ora
solo in affitto. In un futuro ancora indefinito
invece l’acquisizione del capannone, non
necessariamente quello attualmente in uso
dalla cooperativa. Ma se la luce alla fine del
tunnel per i 30 soci della nuova cooperativa sembra intravedersi, rimane buio pesto
invece, a quanto denuncia il presidente dell'associazione Federcontribuenti, circa la
partita delle mensilità pregresse e dei trattamenti di fine rapporto della vecchia Zanardi editoriale.
Fonte http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/12/30/news/utile-per2-5-milioni-alla-cooperativa-zanardi-1.126
96827.
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ITACA
Bilancio di fine anno
e novità per il 2016
LPubblichiamo, di seguito, l’intervento di
fine anno di Orietta Antonini, presidente
della cooperativa Itaca
“So cosa è successo nel 2015. Il 2016
spero sia migliore…
Ripercorrendo con il pensiero ciò che abbiamo fatto, capisco perché ci sentiamo un
po’ stanchi.
Abbiamo attivato e completato il Codice
Etico e il modello organizzativo di cui alla L.
231, cercando di prestare attenzione alla
sostanza, di farlo diventare un momento di
riflessione diffusa su ciò che facciamo e sul
come lo facciamo, ma anche su come lo
possiamo migliorare a beneficio del benessere delle persone, piuttosto che concentrandoci sulla sola attenzione al
monitoraggio procedurale.
Abbiamo gettato le fondamenta per un
nuovo investimento nella salute mentale
nell’area veneziana, abbiamo fiducia che la
nostra esperienza possa essere utile ai percorsi riabilitativi e di cura delle persone che
soffrono di disturbi mentali.
Ma siamo anche consapevoli che le intenzioni non sempre si traducono in azioni. Il
nostro pensiero, in questo momento, va alla
perdita dei servizi dell’Azienda sanitaria di
San Donà di Piave, che ci costringe a interrompere l’attività importantissima che i
molti soci lavoratori, lì impiegati da tanti
anni a Portogruaro e Concordia Sagittaria,
hanno proficuamente svolto. A tutti loro va
il nostro ringraziamento, con l’auspicio di
aver contribuito a mantenere le persone al
centro del servizio, con la speranza di poterci incontrare nuovamente.
Vorrei che nel 2016 sparissero i paradossi
che ci vedono coinvolti nei percorsi di cura
che poggiano le proprie visioni su gare
d’appalto sterili, anacronistiche e ottuse,
perché non si curano che delle esigenze di
prezzo o di chi le propone. Paradossi che
trasformano qualunque politica di inclusione sociale in una questione di budget,
paradossi che fanno sì che i profughi dormano all’aperto anche quando c’è un capannone che potrebbe dare loro ricovero.
Siamo consapevoli che il welfare pubblico
sta arretrando, così come siamo convinti
Primo piano
ACI
che ci debba essere un welfare universalistico che assicuri pari dignità alle persone.
Per queste ragioni affianchiamo al nostro
normale impegno - nelle gare tradizionali e
verso un doveroso (speriamo più proficuo)
dialogo con la pubblica amministrazione –
nuove progettualità di welfare diffuso con
investimenti diversificati. Nelle sperimentazioni di nuovi modelli, progetti e partenariati,
nella Rete di servizi ComeTe, in FAB, nei
progetti europei. Un impegno che potenzia
l’attività quotidiana nelle case di riposo, nei
servizi socio educativi territoriali e domiciliari, nei servizi alla disabilità.
Non tutti vanno, però, a buon fine. Non è
successo per la Casa Alloggio di Andreis,
dove Itaca era presente da più di vent’anni.
Non sono emerse alternative sostenibili al
prosieguo del servizio, che cesserà la sua
attività a fine anno. Anche alle socie lì impegnate, agli ospiti e ai loro familiari, va il
nostro grazie.
Nel corso del 2015, in territorio veneto, abbiamo concluso il percorso con la Cooperativa sociale Thauma che dal 1° gennaio
2016 proseguirà la sua esperienza di servizi di politiche giovanili, e non solo, insieme
e all’interno di Itaca. A loro il nostro benvenuto. Mentre non è ancora conclusa – e ci
auguriamo che si concretizzi a breve – l’acquisizione definitiva dei servizi alla prima infanzia dell’ex Cooperativa Cobitec, le cui ex
socie hanno scelto Itaca per dare continuità
al loro impegno e mantenere i servizi a favore delle famiglie.
Forse, per l’anno 2016 dovrò e dovremo
migliorare la nostra comunicazione esterna
sulla professionalità nel nostro lavoro sociale, che si basa sull’attività quotidiana di
educatori e operatori socio assistenziali.
Non è ancora una battaglia vinta il riconoscimento professionale, piuttosto che conseguenti azioni formative riconosciute, di
migliaia di educatori e operatori assistenziali che in Friuli Venezia Giulia sono privi di
adeguato titolo, ma che comunque sorreggono il sistema pubblico dei servizi sociali.
E lo fanno anche grazie ad una intensa attività formativa “sul campo”.
Abbiamo continuato ad investire su un’organizzazione che, poggiando prevalentemente sul lavoro femminile, fa della
flessibilità, e di altri strumenti di conciliazione famiglia-lavoro, uno dei suoi assi portanti. Abbiamo rinnovato, per quanto
Legacoop
Settori
possibile, alcuni strumenti partecipativi (le
assemblee separate, un nuovo regolamento
elettorale) per dire di più e meglio la Cooperazione che siamo e che vorremmo essere. Nel 2016, il rinnovo del Consiglio di
amministrazione potrà consentirci di rafforzare il lavoro nei territori.
Possiamo, dunque, essere anche un po’
stanchi, a volte un po’ arrabbiati (almeno
io). Ma abbiamo ancora voglia di combattere per una Cooperazione Sociale che sia
riconosciuta, apprezzata, pulita…
Tutto questo anche grazie a voi socie e soci
della Cooperativa Itaca!”
PESCEAZZURRO
Dalla Romagna
il gruppo punta al nord
Ampliare l’orizzonte del Pesceazzurro dai
cento chilometri di costa adriatica, già coperta con i cinque punti di ristorazione
aperti,verso il nord. E’ questo l’obiettivo del
gruppo fanese che lavorerà, nei prossimi
due anni, per aprire in due grandi città, Bologna e Milano. L’annuncio è stato dato dall’amministratore unico Marco Pezzolesi al
personale, ai collaboratori, ai partner economici e istituzionali, durante la conviviale
per il Natale 2015 che si è svolta a Misano
Adriatico (Rn). “Siamo soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo – ha detto Pezzolesi -, ma, com’è nel nostro spirito,
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vogliamo continuare a crescere, ad investire
nel modo di lavorare in cui crediamo, ifendendo la qualità del pesce che offriamo ai
consumatori, e a creare occupazione. Fra
le ipotesi per il futuro del Pesceazzuro, c’è
anche quella di sviluppare contratti di affiliazione in franchising per il nostro marchio,
un obiettivo che presuppone un grande investimento economico ed organizzativo. Ma
noi ci crediamo e ci lavoreremo mantenendo sempre salde le nostre radici nella
nostra storia e nei nostri principi”. Il Pesceazzurro si attesta, nel 2015, sulle 495 mila
presenze, di cui oltre 6 mila fidelizzate con
la Cardazzurra, con massime giornaliere di
5.274 clienti e una media giornaliera di
2.631. Numeri di valore che si affiancano a
quello degli occupati, 122 persone fra stagionali e a tempo indeterminato. Fano (Pu),
da dove è partita la storia del Pesceazzurro
nel 1979, rimane al top per numero di
clienti, 172 mila nel 2015. Il self-service di
Senigallia (An), inaugurato ad aprile e dove
lavorano 20 persone, segna già 109 mila
clienti. “Eravamo certi che questa città ci
avrebbe dato grandi soddisfazioni – ha
commentato Pezzolesi -, ma i risultati
hanno finora superato le aspettative”. Al Pesceazzurro di Cattolica (Rn), il primo inaugurato in Emilia Romagna nel 2009, si sono
registrate 95 mila presenze, a Miramare di
Rimini 63 mila e a Milano Marittima (Ra) 56
mila. Il gruppo attua una politica di sostenibilità ambientale per eliminare il consumo di
bottiglie di plastica e di vino per le bevande,
con la somministrazione delle bevande tramite distributori self-service, e di piatti, bicchieri e posate, utilizzando materiale bio.
Un’azione che riguarda anche il cibo non
mangiato. Il cliente può, infatti, portare a
casa gli “avanzi”, un’iniziativa che è valsa
al Pesceazzurro il premio “Ridurre si può
nelle Marche 2014”. Fra i progetti per il
2016, illustrati da Pezzolesi, quello della
creazione di un’area baby e di uno spazio tv
nei punti ristorazione, ora in fase di sperimentazione a Rimini per essere poi allestita
anche negli altri quattro, e la nuova offerta
di “Primino”, un piatto di pasta al sugo di
pesce per i più piccoli, a forma di pesciolino,
“per invogliare i bambini – ha spiegato il direttore del Pesceazzurro – a consumare
questo salutare prodotto”. Si punta poi
sulla comunicazione, con uno spot pubblicitario, per una campagna sulle reti Rai. che
sarà realizzato dal regista Henry SecchiaPrimo piano
ACI
roli, al restyling del sito internet istituzionale
e all’ampliamento di quello per l’e-commerce, dedicato alle specialità dei “Cibi d’a
mare”. Pesceazzurro è anche sinonimo di
solidarietà e, com’è ormai tradizione dal
2006, l’incontro natalizio è stato l’occasione
per consegnare ad Alessandro D’Addio, coordinatore della provincia di Pesaro e Urbino di Telethon, quanto destinato nel 2015
all’associazione, 1 centesimo per ogni
pasto consumato, per un totale di 4.950
euro, per una cifra superiore ai 30 mila donata fino ad oggi. Hanno partecipato alla
conviviale il presidente di Legacoop Marche, Franco Alleruzzo, i rappresentanti delle
banche partner e delle istituzioni, il consigliere regionale dell’Emilia Romagna, Giorgio Pruccoli, il sindaco di Cattolica, Piero
Cecchini. “Vedere un’azienda che continua
ad investire anche in momenti di crisi – ha
detto il vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, Renato Claudio Minardi
– è un segno di speranza per tutto il territorio”. “La vostra presenza – ha detto il sindaco di Fano, Massimo Seri – è un modo di
qualità per promuovere il territorio e la qualità del nostro pesce”. Per il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, presente
insieme al vicesindaco Maurizio Memè,
“questa del Pesceazzurro è una filiera di
qualità che si estende su tutta l’area dove è
presente e che fa rima con la solidarietà,
com’è stato nel 2014 con la nostra città
colpita dall’alluvione”.
CONAD
Lancia al Puntadiferro
il ristorante “Con Sapore”
Conad ha inaugurato ufficialmente, dopo
sei mesi di lavori e un investimento di circa
800mila euro per l’ampliamento, il nuovo
ristorante “Con Sapore Conad” dell’ipermercato Puntadiferro di Forlì. A tagliare il
nastro l’assessore all’Urbanistica del Comune di Forlì, Francesca Gardini, l’Amministratore Delegato di Commercianti
Indipendenti Associati, Luca Panzavolta, e
il socio Conad titolare dell’ipermercato,
Franco Mambelli.
Il nuovo locale offre 120 coperti, 80 in più
del punto ristoro precedente, di cui mantiene il punto di accesso proprio di fianco
all’ipermercato. È aperto a pranzo in modalità self-service, mentre alla sera offre pizza
Legacoop
Settori
cucinata con il forno a legna, piadine e altre
sfiziosità.
Dieci le persone impiegate, tra pizzaioli,
cuochi e addetti. In totale l’ipermercato
Conad Puntadiferro occupa 137 persone,
grazie alle 15 nuove assunzioni effettuate
nel corso dell’anno.
Il ristorante “Con Sapore” di Forlì segue
dopo tre anni l’apertura dello stesso format
al Montefiore di Cesena, dove ha registrato
un notevole successo grazie al format semplice e veloce, pensato per una pausa
pranzo conveniente e di qualità.
Una delle peculiarità del ristorante è che
tutte le ricette sono preparate con ingredienti provenienti dall’ipermercato, come la
carne Conad a filiera controllata, il pesce,
la frutta e la verdura del territorio, i vini di
Romagna e i prodotti Percorso Qualità. Non
mancano le referenze di alta gamma “Sapori&Dintorni”.
Interamente rinnovato l’aspetto scenografico, che ora punta su colori chiari e ampie
vetrate verso l’esterno. Il cliente può scegliere tra antipasti freddi e caldi, insalate
miste preparate al momento, primi caldi e
freddi, secondi caldi e freddi, dolci e frutta.
Sono previste convenzioni aziendali, il ritiro
dei buoni pasto e la possibilità di pagare
con bancomat, carte di credito e Conad
Card.
«Pensiamo che ci siano grandi potenzialità
- spiega il socio Conad titolare, Franco
Mambelli - e contiamo di arrivare a 1,5 milioni di euro di fatturato nel corso del 2016,
servendo una media di 200 persone al
giorno».
«Il messaggio che intendiamo dare ai nostri clienti – dice l’Amministratore Delegato
di CIA-Conad, Luca Panzavolta – è che
siamo così certi della qualità e della convenienza dei nostri prodotti che possiamo cucinarli per loro»
COTABO
La corsa di Natale gratis
ai parenti dei bimbi ricoverati
Una iniziativa di solidarietà voluta da Cotabo
e realizzata in collaborazione con Fanep e
Amaci (Onlus di Famiglie di Neurologia Pediatrica e Amici della Chirurgia Pediatrica del
“Gozzadini” di Bologna). Il 25 dicembre,
giorno di Natale, Cotabo ha offerto la corsa
Territori
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Sondaggio
Imprese
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alle famiglie dei bambini ricoverati in pediatria, per gli spostamenti nell’area urbana di
Bologna. Nel giorno di festa, i piccoli ricoverati hanno usufruito di un permesso per
uscire dall’ospedale (se le condizioni cliniche
lo permettevano);per gli spostamenti era a
disposizione un taxi Cotabo, che effettuava il
servizio gratuitamente.
“La solidarietà è parte del nostro modo di essere impresa cooperativa. Con l’avvicinarsi
del Natale, e grazie alla disponibilità di alcuni
nostri soci che meritano un grande ringraziamento, abbiamo pensato di dare un piccolo aiuto alle famiglie dei bambini ricoverati
– commenta il direttore generale di Cotabo,
Marco Benni – Vorremmo solo contribuire,
per quanto possibile, a rendere più felice quel
giorno ai piccoli e ai loro parenti, aiutandoli
negli spostamenti e facendoli sentire la vicinanza di tutta la comunità, nel vero spirito del
Natale. Lo faremo assieme agli amici della
Fanep e di Amaci, associazioni con le quali
collaboriamo da tempo che hanno il grande
merito di impegnarsi quotidianamente per
rendere migliori le cure ai bimbi e sostenere
le famiglie durante il ricovero”.
OASIS
25 anni portati bene
per la cooperativa sociale
Oasis, una delle cooperative sociali di tipo B
più grandi e più longeve dell’Alto Adige ha
recentemente festeggiato il suo 25esimo anniversario. Davanti a una platea formata da
numerosi soci, lavoratori, ex dipendenti,
amici e sostenitori della cooperativa è stato
presentato il libro “Compio venticinque anni
e, ohibò, faccio ancora la mia bella figura”
pubblicato in occasione dell’anniversario.
Oasis è un’impresa moderna, strutturata in
modo democratico, che da 25 anni pone le
persone al centro della propria attività. Attualmente la cooperativa conta trenta soci,
di cui 19 soci lavoratori, e circa 60 persone
che vi lavorano nel corso dell’anno: di questi
oltre il 40% è rappresentato da persone
svantaggiate. Il fatturato annuo ammonta ad
oltre 2 milioni di Euro. Sono questi alcuni numeri presentati dalla presidente Klaudia
Resch in apertura della serata per l’anniversario dei 25 anni dalla fondazione della cooPrimo piano
ACI
perativa sociale Oasis. Il ringraziamento più
grande per questi importanti risultati raggiunti è stato rivolto ai soci lavoratori per il
loro impegno e il loro identificarsi giorno per
giorno nella cooperativa. Per l’occasione è
intervenuto anche Heini Grandi, presidente
di Legacoopbund, associazione in seno alla
quale nel dicembre 1990 è nata la cooperativa. “Sono orgoglioso che un’eccellenza
della cooperazione sociale altoatesina come
questa faccia parte della nostra associazione.
Nonostante le crisi attraversate in questi anni
la Oasis è riuscita grazie alla passione dei
suoi soci a mantenere il non facile equilibrio
fra impresa e impegno sociale”.
Il compito di ricordare i primi 25 anni della
cooperativa è stato affidato a Gianmarco Lovera, presidente di Oasis dal 2005 al 2011,
che ha raccolto le storie degli uomini e delle
donne che hanno lavorato in cooperativa in
un libro non convenzionale, colmo di simpatia e affetto. Durante la presentazione del
libro Lovera ha rivelato di essersi divertito ed
emozionato a scriverlo perché nel ripercorrere la storia della cooperativa, ha ripercorso
anche la sua, strettamente intrecciata alla
Oasis fin dalla sua costituzione. Definisce
questa una storia “provvisoria” in quanto si
augura che fra 25 anni qualcun altro possa
proseguire il racconto. Nel libro si alternano
narrazioni di storie di vita di persone in inserimento lavorativo, interviste-colloqui con
personaggi significativi per la cooperativa e
parole chiave, ossia espressioni che negli
anni hanno formato l’identità della Oasis.
Al termine della presentazione del libro è intervenuto il ricercatore di Euricse Flaviano
Zandonai, invitato ad esprimere una riflessione sul futuro della cooperazione sociale.
Il dott. Zandonai ha messo in evidenza quali
sono le sfide che aspettano la cooperativa
Oasis e la cooperazione sociale in generale
nei prossimi anni. Oggi è necessario impegnarsi innanzitutto per ricostruire le condizioni che legittimano ciò che fanno le
cooperative sociali, perché la società attuale
sta mettendo in dubbio la meritorietà del loro
agire, ossia l’aiutare persone che provengono da situazioni di disagio, come ad esempio la detenzione. La seconda sfida è
rappresentata dal fatto che la produzione di
valore sociale non è più una questione confinata solo al pubblico, al non profit e alla
cooperazione sociale: anche il mondo im-
Legacoop
Settori
prenditoriale riconosce sempre più l’importanza dell’incorporare il valore sociale nel
proprio valore economico per essere più
competitivi. Ecco che le cooperative con una
lunga storia ed esperienza nell’inserimento
lavorativo come la Oasis dovranno impegnarsi nel valorizzare la loro diversità per far
emergere chi davvero è in grado di produrre
valore sociale.
COOPERATIVA FRASSATI
Inaugurata la residenza
“Casa Frida Kahlo”
Il 28 Novembre è stata inaugurata a Settimo Torinese“Casa Frida Kahlo” Residenza
Assistenziale Flessibile e Gruppo Appartamento per disabili, costruita dalla Cooperativa Pier Giorgio Frassati e intitolata
all’artista Frida Kahlo.
Un Progetto impegnativo che ha visto, dopo
5 anni di intesti lavori,la nascita di un nuovo
tassello che Settimo aggiunge all’offerta
socio-sanitaria rivolta ai cittadini disabili.
La Cooperativa Sociale P.G. Frassati ONLUS
è attiva sul territorio della Provincia di Torino dal 1976. Opera per l'integrazione sociale delle persone in difficoltà attraverso
azioni di cura, tutela, assistenza e sostegno.
Promuove la crescita e la diffusione di una
cultura della prevenzione e del benessere
di tutti i cittadini.
In una società in continua evoluzione la
Cooperativa investe sullo Sviluppo e sull'avvio di nuovi servizi, nel 2014 ha progettato e gestito 64 servizi rivolti a 4.813
destinatari diretti attraverso l’attività di 383
soci lavoratori e di 171 lavoratori dipen-
Territori
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16
denti. Inoltre ha partecipato e sta contribuendo all’avvio e alla gestione sperimentale dell'Ospedale Civico “Città di Settimo
T.se”.
In questo scenario si colloca la nuova struttura di Settimo gestita dalle Cooperative
Frassati(Coop. P.G. FrassatoOnlus e P.G.
Frassati Produzione Lavoro) in convenzione
con i Consorzi Socio Assistenziali e con le
Aziende Sanitarie convenzionate. La Residenza Assistenziale Flessibile e il Gruppo
Appartamento sono servizi socio assistenziali residenziali che ospitano persone disabili adulte che, pur nella complessità della
patologia correlata al grado di handicap,
mantengono potenzialità di recupero in particolare sul piano socio-relazionale.
Gli obiettivi dell’intervento sono la crescita
e/o il mantenimento delle abilità e capacità
individuali attraverso l’intervento di personale educativo, assistenziale, infermieristico
e riabilitativo della Cooperativa.
Per ogni ospite inserito è elaborato un progetto educativo e assistenziale individuale.
Il piano di lavoro è verificato periodicamente
dall’équipe degli operatori ed è condiviso
con i servizi territoriali di riferimento: Servizio Sociale, Dipartimento di Salute Mentale,
medicina specialistica.
Il progetto della Cooperativa Frassati promuove interventi che favoriscono la crescita
e l’integrazione sociale dei soggetti con disabilità psico-fisiche, supportandone la
massima autonomia possibile e contrastando la limitazione delle attività.
Casa Frida Kahlo si propone come una risorsa territoriale che si innesta all’interno di
una storia del territorio e che amplifica le
sue risorse in favore dell’integrazione sociale: collaborazione con i gruppi territoriali,
con le Associazioni, con le scuole del territorio; partecipazione a eventi; organizzazione di feste aperte; apertura dei laboratori
a soggetti esterni; promozione di iniziative
culturali e del tempo libero ideate insieme
alle realtà locali.
Primo piano
ACI
COPMA
Torna la “Voce della Fratellanza”,
mille ricariche telefoniche
ai più poveri
Mille ricariche telefoniche per chiamare le persone care. Torna per il secondo anno “La Voce della
Fratellanza”, l’iniziativa di solidarietà
promossa da Copma – cooperativa attiva nel settore delle pulizie e della manutenzione del verde – per dare un
piccolo sostegno concreto alle persone
in stato di povertà della nostra provincia.
«La povertà non significa solo difficoltà
a soddisfare bisogni primari, ma si traduce anche nell’impoverimento della
propria rete di relazioni personali e sociali» afferma Alberto Rodolfi, presidente di Copma. «Con questo atto di
solidarietà, – prosegue Rodolfi – in occasione del Natale, vogliamo offrire un
piccolo sostegno al bisogno di vicinanza, poiché la solitudine e l’isolamento sono spesso l’aspetto più
nascosto della povertà». Copma ha
scelto di coinvolgere associazioni e
cooperative che operano a sostegno
delle persone in difficoltà e che si occuperanno di distribuire le schede telefoniche a chi, tra i propri assistiti, ne
abbia effettivo bisogno. L’iniziativa, che
gode del Patrocinio del Comune di Ferrara, è rappresentata da un logo offerto
da Sineddoche, la rete delle cooperative aderenti a Legacoop che lavorano
nel ramo della comunicazione. «Siamo
contenti di veder confermata per il secondo anno – sostiene Andrea Benini,
Presidente di Legacoop Ferrara –
un’iniziativa che non solo fornisce un
contributo concreto a sostegno delle
persone assistite da cooperazione e
volontariato, ma ha anche un grande
valore simbolico. Insieme a Copma,
desideriamo tenere alta l’attenzione
sulla necessità di intervenire con misure di coesione sociale e sostegno relazionale
che
favoriscano
l’accompagnamento delle persone
fuori dallo stato di bisogno».
Queste le realtà del territorio coinvolte
Legacoop
Settori
dall’iniziativa: Caritas Diocesana di Ferrara e Comacchio, associazione Viale
K, Parrocchia di Pontelagoscuro,
Gruppo Locale Monsignor Filippo Franceschi, associazione Accoglienza, cooperativa Vivere Qui di Vigarano
Maninarda, associazione nadya, Camelot, associazione Papa Giovanni
XXIII, cooperativa Matteo 25, Istituto
Don Calabria Città del Ragazzo, Udi
Ferrara, Asp Ferrara.
http://www.estense.com/?p=503247
ISTITUO RAMAZZINI
Serata di solidarietà
con il mago Casanova
Uno spettacolo di solidarietà a favore della
ricerca contro il cancro e della prevenzione.
E’ quello organizzato da due associazioni
sportive di Ozzano, New Flying Balls e Pallavolo Ozzano, con il patrocinio del Comune. Il
protagonista è statao Antonio Casanova, due
volte vincitore del Merlin Award, il più importante riconoscimento a livello mondiale della
magia e illusionismo.
Al Palasport di Ozzano, il mago Casanova ha
portato in scena “AENIGMA”, uno show attualmente in programmazione nei teatri italiani.
Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di raccogliere fondi da destinare alla lotta contro il
cancro. Parte del ricavato è stato devoluto all’Istituto Ramazzini, una cooperativa sociale
impegnata a livello nazionale e internazionale
da oltre vent’anni nella prevenzione e nella
ricerca contro il cancro.
“Ringraziamo gli organizzatori dell’evento,
siamo certi che la partecipazione sarà alta
sia per la qualità dello spettacolo che per le
sue finalità solidali – dichiara il direttore ge-
Territori
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Imprese
17
nerale dell’Istituto Ramazzini, Pier Paolo Busi
– La nostra cooperativa è impegnata da anni
nella lotta contro il cancro, ma non siamo soli
in questa battaglia. Al nostro fianco ci sono
migliaia di soci, semplici cittadini e tante associazioni che si impegnano per sostenere
le nostre attività, anche in questi giorni di
festa. E’ questo il nostro più grande successo
– conclude Busi – far diventare la lotta contro il cancro e il tema della prevenzione, un
patrimonio di tutto il territorio e non solo una
questione per addetti ai lavori”.
GIOLLI
La cooperativa
partner del progetto “INSIEME!”
L'Unione dei Comuni della Pedemontana
Parmense ha vinto il bando regionale sulla
partecipazione col progetto “INSIEME! collaborare per la salvaguardia dell'ambiente e la
promozione della comunità” classificandosi
al 6° posto su 77 domande.
Giolli cooperativa, partner della progettazione,
attuerà il percorso in collaborazione con tutti
gli enti e le associazioni che hanno aderito
ad un accordo preliminare.
Obiettivo del progetto è coinvolgere i cittadini
dei 5 comuni (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza,Traversetolo) nella definizione del Piano di Protezione Civile e in
particolare del ruolo che possono avere nella
prevenzione e nella gestione delle emergenze in caso di alluvione, frana, terremoto.
La scelta del tema è stata dettata da un lato
dalle recenti emergenze ambientali che
hanno caratterizzato i nostri territori, dall'altro dalla coincidente revisione dei Piani Co-
Primo piano
ACI
munali.
Nei prossimi 6 mesi si avvieranno numerosi
incontri, si faranno interviste, si presenzierà ai
mercati e fiere, si organizzeranno eventi teatrali e altro, per informare e poi raccogliere
opinioni e proposte, fino ad arrivare a definirne una più condivisa da presentare all'Unione per la delibera finale.
Saranno usate anche forme teatrali per facilitare la partecipazione di tutti.
Tutte le informazioni al seguente link
http://www.legacoopemiliaovest.coop/altrenews/insieme-collaborare-salvaguardia-dellambiente-promozione-comunita-coop-giollip
a
r
t
n
e
r
progetto.jspurl?IdC=4090&IdS=4090&tipo_
padre=0&tipo_cliccato=0&id_prodotto=75
0100&css=
LABIRINTO
Simona Giommi
nuovo presidente
Concludendo un percorso avviato con il rinnovo delle cariche nel 2014, il Consiglio di
Amministrazione della coop sociale Labirinto
ha eletto Simona Giommi, 39 anni, socia lavoratrice dal 1997 e attualmente coordinatrice del Centro Antiviolenza “Parla con Noi”,
alla presidenza della cooperativa. Succede a
Gianfranco Alleruzzo che ricoprirà il ruolo di
Consigliere Delegato con deleghe nell’ambito dello sviluppo di progetti complessi della
cooperativa nonché della gestione di partecipazioni societarie. Alla vicepresidenza è
stato nominato il consigliere Luca Pazzaglia.
La nomina di Simona Giommi corona un processo di ricambio generazionale e rinnova-
Legacoop
Settori
mento della governance della cooperativa,
iniziato con la nomina di Davide Mattioli
come “consigliere delegato”, consentendo di
alleggerire la figura del presidente di una
serie di incombenze improprie, e permettendo quindi il pieno sviluppo del ruolo di rappresentante di tutti i soci e della cooperativa.
L’avvicendamento al vertice avviene al termine di un anno che vede Labirinto incrementare fatturato ed addetti e rafforzare la
solidità patrimoniale conseguita nei passati
esercizi, confermandosi come un soggetto
fondamentale per il welfare della nostra comunità, in rapida trasformazione in provincia
di Pesaro e Urbino come in tutto il paese.
Simona Giommi subentra a Gianfranco Alleruzzo che da alcuni anni è alla guida di Legacoop regionale delle Marche, a
testimonianza del prestigio che Labirinto ed
i suoi amministratori hanno guadagnato
anche al di fuori della nostra provincia.
“Abbiamo davanti sfide molto difficili” – afferma Simona Giommi –“che la nostra Cooperativa, grazie anche all’importante lavoro
svolto fino ad oggi da Gianfranco Alleruzzo, è
attrezzata per potere sostenere. Franco è
stato per tutti noi soci un punto di riferimento,
assieme abbiamo affrontato sfide difficili
tanto quanto quelle che ci attendono. Sono
convinta che la nostra cooperativa debba
continuare ad essere un esempio di democrazia ed essere sempre più un luogo dove
la partecipazione non è una parola ma un valore. È attraverso la nostra capacità di essere
comunità e creare innovazione nel welfare
dei territori nei quali operiamo, che potremo
essere un soggetto attivo e non un mero erogatore di servizi.”
Territori
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OSSERVATORIO SWG
Italiani divisi e confusi
su chi arriva dal Medio Oriente
Alla fine del 2015 gli italiani sono divisi e
confusi sul tema dei migranti, specialmente
di quelli provenienti dai Paesi arabi.
Una solida maggioranza (62%) sostiene
che gli arabi che si stabiliscono in Italia
siano spinti da motivazioni di carattere costruttivo, volte a migliorare le proprie condizioni di vita integrandosi nella società che li
ospita: tra il sogno di costruirsi un futuro
(43%) e la più prosaica ricerca di un impiego (19%). Una quota minoritaria, ma tutt’altro che trascurabile (38%), è invece
dubbiosa o diffidente. Se l’8% afferma di
non sapere cosa gli arabi vengano a fare in
Italia, il 14% ritiene invece che, consapevoli
delle tutele di cui possono godere nel Belpaese, essi giungano con l’intento di campare sulle spalle di chi lavora e paga le
tasse. A questi si somma un 16% che vede
minacciati i valori e le tradizioni locali, temendo l’arrivo di arabi spinti dalla volontà
di imporre i propri usi e costumi.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Gli italiani risultano infatti divisi anche riguardo ai presunti costumi etnici degli
arabi presenti in Italia.
Per il 15% sono quasi tutti moderati o, per
il 40%, lo sono in maggioranza. Ma anche
a questo riguardo un 45% ha una visione
confusa e disarticolata. Per il 25% non vi è
differenza tra moderati e integralisti e l’8%
non sa cosa rispondere. Per il restante
12% gli arabi sono in maggioranza (o quasi
tutti) integralisti.
Questo il quadro dei giudizi a caldo, sotto i
tragici colpi di coda di un anno che ha portato il tema delle migrazioni e del terrorismo al centro del dibattito in Italia e in
Europa e ha visto impennarsi reazioni di rifiuto e intolleranza. La crescente tensione
in Medio Oriente e la forza dei flussi in arrivo lasciano intravedere un 2016 in salita
sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione.
NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg.
Sondaggio cawi su un campione nazionale
di 1.000 italiani eseguiti tra il 10 e il 12 dicembre 2015.
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