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Ritorno a Copenhagen
Un giro tra le bellezze della capitale danese
di Franco Martano
ino al 1990 andavo
spesso a Copenhagen
per lavoro ed ogni volta
era un piacere. Poi, cambiato
lavoro, non ci ho messo più
piede per 25 anni. Tanti,
davvero! E allora ho deciso di
tornarci. Ho sempre un po’
paura a ritornare dopo tanto
tempo nei posti che amo: il
“progresso”, specie nelle città,
non sempre si coniuga al
miglioramento e delusioni ne ho
già avute. Speriamo bene.
Atterraggio con qualche raggio
di sole e primi dubbi: “Il sole in
inverno a Copenhagen? Allora
anche qui è cambiato tutto!”
Metro dall’aeroporto in centro
ed eccomi a Kongens Nytorv,
nel cuore della città. E’ una
piazza molto rappresentativa in
quanto da qui sei vicino a tutto:
F
di fronte si apre il Nyhavn,
l’antico porto canale e il
bellissimo Teatro dell’Opera, a
destra il Magasin du Nord,
storico, enorme Grande
Magazzino con le vetrine più
belle che si possano
immaginare, a sinistra il
maestoso Hotel D’Angleterre al
fianco del quale inizia lo
“Strøget”, la zona pedonale
nella città vecchia che arriva a
Radhuspladsen. Nel 1962 i
cittadini si resero conto che le
Sopra, Kongens Nytorv, la piazza centrale realizzata agli inizi del Novecento. (foto Visit
Copenhagen)
Sopra il titolo, la statua bronzea della Sirenetta ideata dallo scultore Edvard Eriksen.
(foto Visit Copenhagen)
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Ri tor no a Cop e nhagen
A destra; in alto, veduta aerea della
Radhuspladsen con il palazzo del
Municipio (foto Gundersen/Comune di
Copenhagen); al centro, la facciata del
settecentesco Hotel D'Angleterre (foto
D'Angleterre Copenhagen); in basso,
battello turistico lungo il Nyhavn (foto
Linda Escursioni).
auto cominciavano ad invadere
l’area e dissero: “BASTA! Fuori
tutti! Da domani qui si va solo a
piedi”. E Copenhagen ha
iniziato una nuova vita
all’insegna di questi bellissimi
spazi di cui la gente ha ripreso
possesso. Strade con eleganti
negozi, piazzette con alberi nel
mezzo dove i bambini giocano
tranquilli, ristoranti per tutte le
tasche, ma tutti molti
accoglienti. Certo, una volta
c’erano molti più negozi di
artigianato, ma anche i marchi
mondiali che si sono installati
hanno rispettato abbastanza la
peculiarità della zona.
Quelli che invece sono spariti
un po’ da tutta la città sono i
Porno Shop. Tanti anni fa
rappresentavano una attrazione
morbosa per chi veniva in
Danimarca. Il divertente non
era tanto entrare a curiosare, ma
osservare i clienti (specie le
coppie italiane), che entravano o
uscivano: baveri alzati fino al
naso, cappelli calati fino agli
occhi e pacchetti che sparivano
immediatamente in tasca o in
borsa. Su Strøget ce n’erano
diversi sfavillanti di luci, ora i
pochi e squallidi superstiti sono
confinati nella zona di Vesterbro
di fianco alla Stazione, una volta
area a luci rosse, ora abitata da
famiglie di impiegati e operai.
Eh, cari amici: ”Non c’è più
perdizione!”
Parlando di Copenhagen, le
prime 3 cose che vengono in
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In alto, la Copenhagen Royal Opera House (foto Morten Jerichau/Visit Denmark).
Al centro, l’animata area pedonale dello Stroget (foto Visit Copenhagen).
In basso, biciclette a noleggio nella Città Libera di Christiania (foto Visit Copenhagen).
mente sono (l’ordine è random):
La Sirenetta, le belle ragazze
bionde e il Tivoli. Bene, ci sono
ancora tutte proprio come 25
anni fa.
La Sirenetta è un simbolo di cui
molti Copenhagesi farebbero a
meno, tant’è vero che ogni tanto
qualcuno la danneggia (in
genere le staccano la testa). È
una statua piccola piccola
scolpita da Eriksen e inaugurata
nel 1913, situata sul porto, in
mezzo alle gru, anche fuori
mano e sinceramente si può
anche evitare di arrivarci.
Le belle ragazze bionde (anche
ragazzi per par condicio) ci sono
ancora, anche se le more (e i
mori) conquistano posizioni.
Il Tivoli è rimasto quel luogo
incantato per grandi e piccoli
che è sempre stato. Non è solo
un Luna Park, è un luogo
davvero un po’ magico, con
tanti colori, luci e bande
musicali che sfilano rallegrando
l’atmosfera. Anche se non siete
amanti delle giostre andateci,
magari a prendere un thè e a
guardare la gente.
E poi c’è Christiania. Nel 1971
alcuni hippies occuparono
un’area militare dismessa e
proclamarono la zona “Città
Libera di Christiania”. Si
autogestivano, emanavano leggi,
insomma erano una piccola
enclave in territorio danese. Le
autorità lasciavano correre, ma
cercavano di mandarli via senza
successo, finché nel 2011 i 700
abitanti e il governo hanno
trovato un accordo. Nei 35
ettari ci sono tutte le attività
necessarie allo svolgimento della
vita: negozi, cinema, radio,
ristoranti e bancarelle che
vendono hashish, mentre sono
bandite le droghe pesanti. La
strada principale si chiama
Pusher Street. Sinceramente sia
il luogo, sia gli abitanti hanno
un aspetto piuttosto decadente
e molto poco trasgressivo, ma
vale una visita.
Uno stereotipo è definire la
Danimarca il paese delle favole:
non è così. È invece il paese
della realtà che i suoi abitanti si
sono saputi costruire nel
rispetto degli altri e della natura.
E Copenhagen, dopo 25 anni,
mi ha dato le stesse belle
sensazioni che provavo quando
la frequentavo spesso.
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D a Roussea u alla V i a Rom ea
In alto: a sinistra, la zona pranzo di un
appartamento per quattro persone
situato a Christianhavn (foto Apartment
in Copenhagen); a destra, il grande
padiglione al parco di divertimenti
Tivoli Gardens (foto Visit Copenhagen).
Al centro; a sinistra, il Ristorante Peder
Oxe al civico 11 del Graabroedretorv
(foto Peder Oxe); a destra, la Bycicle
Snake, pista ciclabile sull'acqua (foto
Ursula Bach/Comune di Copenhagen).
In basso; a sinistra, vecchio
peschereccio nel porticciolo di Dragor
(foto Dragoer Havn); a destra, il
Kronborg Castle a Elsinore, location
dell'Amleto di Shakespeare (foto
Thorkild Jensen/Visit Northsealand).
CONSIGLI DI VIAGGIO
COME ARRIVARE: Numerosi voli
da molte città italiane
DOVE DORMIRE:
http://www.apartmentincopenh
agen.com/ Appartamenti in
affitto, centrali e molto curati
DOVE MANGIARE: Peder Oxe
(cena), carrettini con hot dogs
(da provare assolutamente)
DINTORNI: Elsinore, con il
Castello di Amleto - Dragør,
piccolo e caratteristico porto sul
canale di Øresund - Malmoe
(Svezia).
MONETA: Corona Danese (DKR).
1 Euro circa 7,60 DKR
www.visitcopenhagen.com
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