2012-3 - Parrocchia di Tarzo
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2012-3 - Parrocchia di Tarzo
«Voce amica» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Maggio-Giugno 2012 - Anno XLIX - numero 3 IL VANGELO LA BARCA CHE CI SALVA Nel Vangelo di Marco si racconta di una barca che sta attraversando il lago di Galilea, a bordo ci sono Gesù con i suoi discepoli. Gesù non affronta la traversata da solo, non avrebbe avuto bisogno della barca, ma in compagnia dei suoi amici. Mentre la barca si trova in mezzo al lago si scatena una tempesta che minaccia di farla affondare, i discepoli impauriti gridano: Maestro svegliati e salvaci. Gesù interviene: ferma il vento e le onde si placano. Quella barca in balia delle onde simbolicamente rappresenta la vita di ciascuno di noi, il Signore è al nostro fianco, ma spesso non ce lo ricordiamo e lo lasciamo dormire. La vita ci riserva gioie e dolori, giornate serene e tempestose. Viviamo in mezzo a gelosie, rivalità, disgrazie, passioni, arrivismi che turbano il nostro animo. Ci sono i tempi difficili in cui non ci sentiamo più padroni del nostro futuro. E’ il tempo della malattia, della mancanza dell’essenziale per vivere. Ad alimentare ulteriori paure vi sono, poi, le tempeste che agitano il mondo, in cui spirano venti di violenza, di sopraffazione, di insicurezza, di odio; eventi che ci turbano e a volte basta una piccola debolezza per impedirci di andare avanti. Quando tutto sembra crollarci addosso e ci fa pensare che siamo prossimi al naufragio, dove possiamo trovare la salvezza? Nel brano del Vangelo sopra ricordato troviamo scritto: Non avete ancora fede? Cristo ci salverà dal naufragio, ma dobbiamo avere fede. Molte volte, noi cristiani, ci lasciamo dominare dagli eventi, per paura o per sconforto e ci dimentichiamo di Gesù, lo lasciamo dormire; lasciamo chiuse le pagine del Vangelo. Gesù dorme a causa della nostra ignavia. La forza degli elementi sul lago di Tiberiade è simile a quella dei nostri dubbi e della nostra rassegnazione. Noi cristiani siamo diventati afoni, presenti ovunque ma poco incisivi e mal sopportati, senza il coraggio della speranza di cui dobbiamo essere portatori. Dobbiamo scuotere il nostro torpore di cristiani con poche certezze, dobbiamo riprendere in mano il Vangelo, viverlo e mostralo senza paura. Ed allora nelle difficoltà della nostra esistenza, come un tempo sul lago di Tiberiade, Gesù che è vicino calmerà il vento e si farà bonaccia. Già i Padri della chiesa dicevano che Gesù sulla barca dorme quando gli uomini non interrogano più la sua parola, quando sono lontani dal Vangelo. Già il profeta Malachia scriveva: “Voi avete stancato il Signore quando esclamate: Dove è il Dio della giustizia?”(Mal. 2,17) Noi di fronte alle disgrazie, come i non credenti, ci arroghiamo il diritto di chiedere a Dio: Perché permetti questo? Dove sei o Dio? Ma Dio, che non vuole il male di nessuno, interviene se la nostra preghiera è sincera ed allora, come accadde con il fedele Giobbe, mostrerà la sua potenza dominando gli eventi. d.F. www.parrocchiaditarzo.it UN SANTO AL MESE Luigi Gonzaga 21 giugno i Luigi figlio primogenito di Ferrante Gonzaga nasce a Castiglione delle Stiviere il 9 marzo 1568. Egli non era solo un paggetto grazioso e fragile, orante e penitente, ma un giovane intelligente, ricco di sensibilità e di forza che rinunciò all’eredità dei Gonzaga. La madre, contessa e donna di cultura e di fede, lo educa alla preghiera e alla carità. Luigi prega e ama i poveri, si rende conto della corruzione di corte, è capace di difendere il suo cattolicesimo, svergognando, anche, un vecchio signore dedito alle parolacce. Nelle sue scelte è guidato da grandi ideali! Nel 1577-78, insieme al fratello Rodolfo, è accolto alla corte di Francesco de’ Medici a Firenze e lì davanti alla santissima Annunziata si consacra alla Madonna. Il 22 luglio 1580 riceve la prima comunione dal cardinale Carlo Borromeo. D’ora in poi la sua vita segue gli Esercizi spirituali di sant’Ignazio. Il padre Ferrante è incaricato da Filippo II di accompagnare a Lisbona sua sorella Maria d’Austria, vedova di Massimiliano II. Dal 1581 Luigi vive a Madrid e in quella città la sua vocazione si precisa. Il 29 marzo 1583 terrà un suo discorsetto in latino davanti al re. Nell’agosto del 1583, davanti alla Madonna del Buon Consiglio nella chiesa del collegio della Compagnia di Gesù, Luigi è certo che il Signore lo vuole gesuita. La madre è contenta mentre il padre oppone grosse difficoltà. Luigi è convinto, ma accetta di rimandare la decisione al ritorno in Italia. Finalmente Ferrante cede e il 2 novembre 1585 Luigi firma a Mantova l’atto di rinunzia al marchesato a favore del fratello Rodolfo. Si trasferisce a Roma ospite di suo cugino, monsignor Scipione Gonzaga. Da una lettera di Ferrante, sappiamo che Sommario Comunità cristiana Cronaca locale Notizie dal Comune Arfanta: paese mio Voce di Corbanese 1-4 5-8 9 10-11 12-13 Parrocchia di Tarzo 14-19 Alpini 20 Ricordi 21 Anagrafe 22-23 Offerte-Angolo dei ricordi 24 pagina 2 «Voce amica» MAMMA MARGHERITA È tempo di decidere cosa fare nella vita Anche per Giovanni la preoccupazione del denaro, del pesare il meno possibile su sua madre, è una preoccupazione costante. Con le ripetizioni al figlio di Lucia e i servizi più umili è riuscito a contenere la pensione. Dal Pianta accetta qualunque lavoro, e tutti sanno che le ripetizioni le fa molto bene e a prezzi stracciati. Chiedere denaro a sua madre gli costa sempre di più. Nell’aprile 1834 si avvia a compiere 19 anni e a terminare l’anno di “umanità”. E’ tempo di decidere che cosa vuole fare nella vita. Con gli studi che ha compiuto può entrare come impiegato nello studio di un avvocato o di un notaio. Può concorrere alla «patente» (= diploma) di insegnante nelle scuole inferiori, o inserirsi tra gli impiegati comunali. Scrive nelle sue Memorie: «Il sogno di Morialdo mi stava sempre impresso; anzi, mi si era altre volte rinnovato in modo assai più chiaro, per cui volendoci prestar fede, dovevo scegliere lo stato ecclesiastico, cui appunto mi sentiva propensione». Ma per diventar sacerdote occorreva ancora un anno di scuola pubbli- ca («retorica»), poi bisognava entrare in Seminario e compiere altri sei anni di studio ad alto livello. Studi impegnativi (e questo non gli costava) e costosi (e questo lo metteva in grave imbarazzo). Non se la sentiva di dire a sua madre che ormai sfiorava i 50 anni e spaccava il soldo in quattro: «Mantienimi ancora per sette anni». Dopo averci pensato a lungo, negli ultimi giorni di aprile fece una camminata fino a Castelnuovo, si presentò al suo parroco don Dassano e gli chiese i documenti necessari per entrare tra i Francescani di Chieri. Il parroco cadde dalle nuvole: «Giovanni Bosco in convento? Ma ci hai pensato bene? Ne hai parlato con tua madre?». Giovanni gli espose tutto ciò che aveva pensato: non se la sentiva di affrontare ancora sette anni di studio senza alcuna entrata. Le rette da pagare ogni mese sarebbero state alte, e sua madre era sui cinquant’anni, suo fratello aveva ormai una figliolina da mantenere, e presto sarebbero arrivati altri bambini. Disse anche che aveva parlato con alcuni padri francescani di Chieri: lo avrebbero accettato volentieri, avrebbe potuto compiere con calma i suoi studi e diventare (Segue dalla prima pagina) Luigi il 23 novembre 1585 è ricevuto da papa Sisto V. Dopo un breve soggiorno a Napoli per ragioni di salute, si trasferisce al Collegio Romano per concludere gli studi di filosofia e di teologia; nel 1588 riceve gli ordini minori in San Giovanni in Laterano. Nel settembre del 1589, su consiglio del Padre Bellarmino e del Padre Acquaviva, Luigi va a riappacificare suo fratello Rodolfo con il duca di Mantova. Con l’occasione tiene un discorso sull’eucaristia che porta molta gente alla confessione e, sulla via del ritorno verso Roma, entusiasma gli studenti di Siena parlando loro di Cristo-Re. Nel febbraio 1591 scoppia a Roma un’epidemia di tifo petecchiale e Luigi è fra i primi volontari. Il 3 marzo trasporta a spalle un appestato all’ospedale della Consolazione; la malattia con forte febbre lo avvolge e lo avvierà alla morte, vero “martire di carità”. Consapevole della prossima fine con una struggente lettera, il 10 giugno, prende commiato dalla madre. Muore il 21 giugno 1591 a soli 23 anni. Nel 1726 Papa Benedetto XIII lo proclama Santo. Il suo corpo è custodito nella Chiesa di Sant’Ignazio a Roma, il capo invece, è custodito nella Basilica a lui dedicata, nella sua città natale, Castiglione delle Stiviere. Di lui Paolo VI disse: “Luigi concepì la sua esistenza come un dono da spendere per gli altri”; e Giovanni Paolo II nel giugno 1991: “Il Padre misericordioso ha concesso a Luigi d’immolare la sua giovinezza in un servizio eroico di carità fraterna”. continuazione Maggio-Giugno 2012 Rosario nel mese di maggio Piccola catechesi sacerdote francescano. Dal momento dell’entrata in convento non avrebbe più dovuto sborsare una lira. «Voglio andare a parlare con tua madre» Don Dassano sentiva quei ragionamenti, ma pensava una cosa completamente diversa. Pensava che Margherita, dopo aver tribolato tutti quegli anni perché Giovanni diventasse prete, aveva diritto che suo figlio non la piantasse in asso proprio adesso. Il quarto comandamento: «Ama tuo padre e tua madre», esisteva anche per Giovanni Bosco. Una robusta parrocchia, dove lui fosse un bravo parroco e sua madre potesse passare gli ultimi anni di vita in pace, gli sembrava una conclusione onorata e secondo quanto Dio comanda. Una tonaca da frate e un’obbedienza che lo avrebbe spedito chissà dove, gli sembravano un brutto scherzo per quella donna anziana. Disse a Giovanni: «Prima di darti i documenti, voglio andare a parlare con tua madre». Appena potè, salì alla cascina del Sussambrino, e davanti a un buon bicchiere di vino (come allora si usava) parlò chiaro e tondo a Margherita: «Giovanni mi ha chiesto i documenti per entrare tra i Francescani. Lo accetterebbero volentieri e gli farebbero terminare gratis i suoi studi. Sia chiaro che non ho niente in contrario, anche se Giovanni mi pare più adatto a lavorare in una parrocchia perché sa farsi voler bene dalla gente. Ma voglio parlarvi chiaro, Margherita. Voi non siete ricca, e siete ormai avanti negli anni. Un figlio parroco, quando non potrete più lavorare, potrà darvi una mano. Ma un figlio frate, per voi sarà perso. Sono convinto che dovete sconsigliarlo da questa decisione, e mi pare di dirlo per il vostro bene». (continua) La chiesa di Vittorio Veneto, seguendo l’indicazione offerta dal Vescovo Corrado attraverso i piani pastorali diocesani per gli anni 2008/2009 – 2009/2010 – 2010/2011, ha riscoperto il fondamento che ha il Sacramento del Battesimo per ogni cristiano. Con il dono del Battesimo siamo “innestati” nel mistero della morte e risurrezione di Gesù, come i tralci alla vite; diventiamo persone nuove, con una nuova dignità, ossia quella di figli di Dio. Nello stesso tempo, uniti tutti a Cristo, siamo fratelli tra di noi, ossia Chiesa. Ad ogni battezzato il Signore ha affidato il compito di andare in tutto il mondo e proclamare il Vangelo ad ogni creatura. Ognuno di noi è quindi chiamato alla “missione” affinchè tutti gli uomini conoscano il Signore. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha riflettuto molto sul significato di missione nel nostro contesto di Chiesa parrocchiale chiamata ad una “nuova evangelizzazione” e soprattutto ad “andare verso le persone”. Da queste premesse è nata la proposta di offrire l’annuncio della Parola di Dio proprio a casa della gente, cogliendo l’occasione con la preghiera del Rosario nel mese di maggio dei vari gruppi della parrocchia. Come diacono mi sono messo a disposizione per incontrarmi con i gruppi del Rosario che ne avesse fatto richiesta. Così è partita l’esperienza di fede di una “piccola catechesi” durante il Rosario. Come testo mi sono ispirato agli Atti degli Apostoli (8, 26-40). In quei giorni, un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: Alzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta. Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etiope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: Va’ avanti e accostati a quel carro. Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Voce amica» pagina p gina 3 pagi PREGHIERA ALLA MADONNA DEL CARMINE Capisci quello che stai leggendo? Egli rispose: E come potrei capire, se nessuno mi guida?. E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della scrittura che stava leggendo era questo: ”Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita”. Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro? Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunuco disse: Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?. Fece fermare il carro, e scesi nell’acqua, Filippo lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; pieno di gioia proseguiva la sua strada. È un primo annuncio del Vangelo. I personaggi del brano, a prima vista, sembrano due: Filippo e l’Etiope; ma il protagonista principale è lo Spirito Santo, è sua l’iniziativa: è Lui che chiama Filippo e lo invia ed è sempre Lui che spinge l’ Etiope alla ricerca del vero Dio. L’etiope è ricco, ha una carica importante, tuttavia è sterile ossia vuoto. Era venuto per il culto a Gerusalemme: alla ricerca del senso della vita. Seduto sul suo carro, leggeva il profeta Isaia: centralità della Parola, via privilegiata all’incontro con Dio. Come posso capire? La parola va interpretata all’interno della Chiesa: la guida è Filippo. Se nessuno mi guida? Umiltà e consapevolezza della propria povertà sono condizioni indispensabili per poter incontrare Dio. Filippo (uno dei sette diaconi) è disponibile all’ascolto dello Spirito Santo. Si mette in cammino nonostante la situazione: strada deserta (che incontro ci può essere?), mezzogiorno (ora caldissima, non era meglio un’altra ora?). O Vergine Ss.ma del Monte Carmelo, che con tante grazie hai chiamato numerosi si fedeli al tuo santuario a celebrare le tue lodi e a ricevere la tua benedizione, ascolta le nostre fiduciose preghiere, e volgi lo sguardo sopra noi che t’invochiamo. La nostra vita ha bisogno del tuo aiuto che ci guidi e ci conforti nel cammino d’ogni giorno. O Vergine Maria, Madre di misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, tu conosci i nostri bisogni, le nostre pene, le nostre sofferenze, i nostri desideri. Non si chiede il perché, ha fiducia cieca nel comando divino, questo è il tempo e il luogo in cui noi viviamo e siamo chiamati. Fedeltà nell’annuncio di Gesù: chi siamo noi per stabilire ciò che è giusto quando, dove, come? Si affianca al carro e alla vita dell’Etiope. Lo ascolta. Gli annuncia Gesù semplicemente e la buona notizia che Gesù è accanto a lui, è speranza per lui. Dopo la Parola, il Battesimo. Dopo la trasmissione della fede: il sacramento; ecco quello che conta veramente. Filippo rappresenta la chiesa che battezza, che genera a vita nuova. L’Etiope prosegue la strada da solo: ha Gesù con lui; Gesù ha dato nuovo senso alla sua vita. Altre sottolineature. Il credente è in continuo cammino alla ricerca di Dio. Cosa può impedire che io sia battezzato? Forse i nostri pregiudizi sociali e religiosi! L’eunuco, per il Giudeo, era una persona da evitare in quanto non puro. Farsi trovare pronti all’iniziativa dello Spirito Santo. Ascoltare la vita dell’altro. Andare verso gli altri privilegiando gli incontri personali e il dialogo. Al termine di questa catechesi itinerante, oltre alla ricchezza personale ricevuta dall’incontro con la gente, ho potuto constatare che le persone, nonostante si viva in un clima di indifferenza religiosa e di individualismo, sono alla ricerca di Dio e sono attente alla Sua Parola soprattutto se possono percepirla con semplicità e chiarezza. Benediciamo sempre il Signore. Mario Introvigne Ottienici materna intercessione Otti tienic icii co conn la la ttua uaa m atteerrnaa iint ater nterceess nt ssio ioonee le grazie che ti domandiamo… Confortaci nelle nostre difficoltà. Aiutaci a credere nell tuo Figlio Gesù. Insegnaci a praticare le virtù cristiane. O Madre dolcissima del Carmelo: soccorrici in vita, assistici in morte; libera quanto prima le anime del Purgatorio e facci con loro tuoi fratelli nella Patria del cielo. Amen I PAPI DELLA CHIESA 182. GREGORIO X, Beato, 1.9.1271, 27.3.1272 – 10.1.1276 Dopo la morte di Clemente IV i cardinali si manifestarono divisi per le differenti posizioni nei cononfronti di Carlo d’Angiò, che divenuto re di Siciliaa (1266-1285) era determinato a estendere il suo dominio sull’Italia centrale e settentrionale. Il conclave che si teneva nel palazzo pontificio di Viterbo, durò quasi tre anni, nonostante le sollecitazioni. Sostenuti dal cardinale francescano Bonaventura da Bagnoregio, i viterbesi scoperchiarono il tetto o del palazzo e diminuirono progressivamente il vitto o agli elettori riuniti. Fu eletto Tebaldo Visconti Piacenza nza (1210); non era neppure vescovo ma solo arcidiacono ono di Liegi e si trovava in Palestina, a San Giovanni d’Acri, ri come cappel cappellano dei crociati (VII Crociata). Tebaldo accettò, sbarcò a Brindisi e arrivò il 27 marzo 1272 a Roma, venne ordinato vescovo e prese il nome di Gregorio X. Si preoccupò di ripristinare l’unità con la Chiesa di Costantinopoli e organizzare una crociata. Per questo indisse il 1 maggio 1272 il II Concilio di Lione, che si svolse solo il 7 maggio 1274 sotto la guida di Bonaventura da Bognoregio, quando tutti i vescovi furono arrivati. Durante il suo viaggio veros Lione si adoperò per stabilire la pace fra le varie fazioni nelle città italiane. Tomaso d’Aquino, partito dal suo convento di Fossanova non potè parteciparvi perché morì durante il viaggio.. Il documento conclusivo della riunione delle due chiese non ebbe alcun esito pratico. Questo papa lasciò anche alcune norme per il Conclave che riduceva il vitto ai cardinali di un terzo al giorno fino al digiuno completo se entro tre giorni il nuovo papa non fosse stato eletto. Gregorio X morì ad Arezzo il 10 gennaio 1276, mentre stava rientrando a Roma. 183. INNOCENZO V, beato, 21.1.1276 – 22.6.1276 Entrato giovanissimo nell’ordine domenicano, nato (ca.1225) a Champigny (Savoia), Pietro di Tarantasia aveva studiato teologia a Parigi con Tommaso d’Aquino e conseguendo il dottorato in teologia nel 1259. Collega e amico di Alberto Magno, scrisse molte opere di teologia con il titolo di “doctor famosissimus”. Arcivrewcovo di Lione (1272), cardinale e o vescovo di Ostia e Velletri (1273), decano del sacro Collegio e collaboratore di Gregorio X, venne eletto alla unanimità con il nome di Innocenzo V. Fu il primo papa dell’ordine domenicano. Si adoperò a riconciliare Pisa con le altre città toscane e Genova con Carlo d’Angiò. Si impegnò a favorire la difesa dei cristiani di Spagna contro i mori e organizzò una crociata. Morì a to Roma il 22 giugno 1276 e nel 1898 fu proclamato beato da Leone XIII. pagina 4 Maggio-Giugno 2012 I Fioretti di Papa Luciani Un sacerdote ammalato era stato dimesso ddall’ospedale e viveva da solo nella casa parroccchiale. Luciani, per molti giorni, andava e gli facceva un po’ da infermiere, portandogli il pranzo caldo per mezzogiorno. E diceva: Anch’io io devo fare le “opere di misericordia” e non solo raccomandarle agli altri, come sto facendo con i ragazzi che incontro qui in parrocchia per la Visita Pastorale. So anch’io che è importante e da coraggio ricevere qualche visita ed avere una persona che ti aiuta. Papa Luciani Racconta La fitoterapia Il vescovo Luciani stava conversando con la gente sul sagrato della chiesa durante una Visita Pastorale. Un giovane gli domandò: Sono duemila anni che esiste la Chiesa, il Vangelo, i preti….e non solo non è cambiato nulla…anzi…! Luciani rispose: Scusami se cerco di esprimermi in modo semplice… In una chiesa stava predicando un frate, che affermava che il Vangelo di Gesù è una forza a nostra disposizione per cambiare in meglio noi e la società. Un tale si alza e dice: Padre, ma sono già duemila anni che si predica il Vangelo e il mondo non è cambiato…! E il frate: Gentile signore, perdoni il mio ardire e la prego di non offendersi. Vedo che lei ha il colletto della camicia un …po’ unto, sporco, unto di sudore…Mi dica: la colpa è del sapone che non è stato capace di pulire e togliere lo sporco dalla camicia, oppure è lei che non ha adoperato il sapone? No, Padre, la colpa è stata tutta e solo mia, che non ho usato il sapone, che avrebbe certamente cancellato lo sporco, l’unto dalla camicia! E Luciani, sorridendo: Caro il mio giovane S. Francesco di Assisi invece di contestare gli altri, compresa la Chiesa del suo tempo, ha cominciato a contestare se stesso. Non ha predicato che gli altri dovevano cambiare, ma ha cominciato a cambiare lui stesso per primo. Non ha battuto il petto degli altri dicendo “colpa tua!”, ma il proprio e ha detto: “Mia colpa”! La colpa se noi non diventiamo migliori e se il mondo non cambia non è del Vangelo, ma solo nostra che non lo mettiamo in pratica. La Chiesa è Cristo in sieme con noi; La Chiesa è Cristo con me, con te, con tutti noi battezzati. La Chiesa sei anche tu. Se tu non vivi il Vangelo fai fare brutta figura al Vangelo e a Cristo che lo ha insegnato. L’assenzio L’Assenzio vero (Artemisia absinthium) è da noi difficile da trovare allo stato spontaneo. Si trova invece molto frequentemente il falso assenzio (Artemisia vulgaris), che tuttavia non presenta le stesse proprietà. Il vero assenzio, che è un’erbacea alta circa un metro, di colore verdegrigio con piccoli fiori gialli, si può tuttavia coltivare molto facilmente, tanto da diventare spesso quasi infestante. L’intera pianta ha un odore forte, acutamente aromatico, dovuto all’olio essenziale, e contiene poi caratteristiche sostanze dal gusto molto amaro. L’assenzio è dunque un tipico amaro aromatico. L’azione amara è di gran lunga prevalente, ma rilevanti sono anche le azioni contro la formazione dei gas della digestione e nei confronti della secrezione della bile: in questo senso ha CONCORSO NAZIONALE “Semi di sostenibilità” - “Le ricette della sostenibilità” Le classi quarta e quinta della scuola primaria di Tarzo sono risultati vincitrici del primo premio del Concorso Nazionale. Gli alunni hanno ideato, illustrato e commentato alcune ricette, mettendo in luce il territorio di Tarzo con i suoi prodotti, il rispetto per l’ambiente e l’attenzione alla salubrità nella scelta degli ingredienti. Negli elaborati sono stati evidenziati concetti quali: la stagionalità di frutta e verdura; l’utilizzo di ortaggi dell’orto di casa ovvero i “prodotti a km zero”; l’uso di ingredienti privi di sostanze chimiche di sintesi (cosiddetti biologici). Il concorso, che ha premiato i bambini con una televisione LCD da 32 pollici e una biblioteca di carattere scientifico-naturalistico, è stato il momento conclusivo di un percorso didattico di educazione ambientale e alimentare. Le ricette verranno poi pubblicate on line nel sito del WWF e raccolte in un libro, grazie al contributo di Electrolux, partner del WWF. L’insegnante delle classi Cristina Piaz un posto importante fra le piante digestive. Va di molto ridimensionata la credenza sulla tossicità dell’assenzio, dato che, nelle normali preparazioni – l’infuso o la stessa tintura madre – il contenuto di absintolo, un pericoloso componente della pianta, è così modesto che non c’è da temere alcun genere di danno. Con l’avvertenza che si tratta comunque di preparati amarissimi e da non utilizzare per periodi molto lunghi, lo si potrà impiegare in infuso (un cucchiaino da té per tazza di acqua bollente, coperto in infusione per 10 minuti) o in tintura madre (20-30 gocce, 3 volte al giorno), in particolare come efficace tonificante generale, anche nell’influenza o nel corso di convalescenze, come stimolante dell’appetito (assunto prima dei pasti) e nei casi di “debolezza” (atonia) dello stomaco e delle vie biliari. Piero C. Maggio-Giugno 2012 «Voce amica» pagina 5 LATTERIA SOCIALE di TARZO e REVINE LAGO premio Roma 2012 E’ con molto piacere che comunico che la Latteria Sociale di Tarzo e Revine Lago ha partecipato al concorso formaggi PREMIO ROMA 2012 svoltasi con la cerimonia di premiazione lo scorso 9 giugno 2012 presso la camera di Commercio di Roma nella propria sede sita presso il Tempio di Adriano. Concorso diviso in quattro sezioni: Sezione Roma -Sezione Lazio - Sezione Nazionale - Sezione Internazionale. Erano presenti 133 aziende di 16 regioni che hanno sottoposto al giudizio della giuria coltre 300 campioni di formaggi divisi in 21 tipologie. Nella Sezione Nazionale la Latteria di Tarzo e Revine Lago si è aggiudicata il 3° premio con il Montasio Dop 4 mesi sfidando il Parmigiano Reggiano Dop 36 mesi, e il Formaggio “ Gran Vaccata” tipico Abbruzzese. Oltre al Concorso “Premio Roma 2012” anche al 5° Trofeo San Lucio svoltosi il 17-18 marzo scorso con la chiusura della premiazione il 01 maggio 2012 la Latteria di Tarzo e Revine Lago tra i circa 200 formaggi in concorso suddivisi in 24 categorie, si è aggiudicata il 3° premio con il Montasio dop stagionato. Una bella soddisfazione raggiungere il podio in quanto quella è terra del formaggio Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Questi sono riconoscimenti importanti in quanto sono frutti di un attento lavoro sia da parte degli allevatori e di tutti i collaboratori nel curare e ricercare nella filiera produttiva un punto di qualità eccellente, e ti danno la possibilità di confrontarticon altre realtà produttive. Riconoscimenti inaspettati vista la grande partecipazione ai concorsi e significativi per tutto il nostro territorio del Formaggio Montasio Dop Per la Latteria Sociale diTarzo e Revine Lago: Martino Grillo Chiusura Università degli adulti anno 2012 Giornata splendida quella del 29 maggio, piena d’incontri e di calore umano. Il dialogo che si espande tra le tavole imbandite dei corsisti è un dialogo che manifesta la gioia di rivedere i nostri benefattori, la rappresentanza del corpo docenti, gli amici e conoscenti, e nel dialogo ritorna spesso la domanda “Te recordetu ?…”. E’ la memoria che corre lungo il sentiero della vita per far riemergere ricordi di anni trascorsi all’Università degli anziani al Castello Brandolini, quando, dopo aver consumato il pranzo, facevamo delle splendide passeggiate tra il verde invitante del bosco e i cuori si aprivano a confidenze, a ricordi di anni passati in gioventù, di vicende della vita più o meno fortunata, più o meno bella, ma sempre interessante perché messaggera di grande saggezza. Storie di giovinezze spensierate, di tempi felici, quando con poco ci si accontentava. Quel “ Te recordetu?...” mi riporta alla mente le parole del nostro indimenticabile maestro di vita: don Gustavo Resi pronunciate la sera della presentazione del mio libro. Nel suo intervento disse “Sapete perché il fiume arriva al mare?” .Pausa…silenzio…nessuna risposta, Allora riprese “Perché ha gli argini”. Anche la nostra vita e quella della società ha i suoi argini: sono i principi morali basati sulla giustizia, sull’ugua- glianza, sulla fratellanza, sull’amore, senza dei quali la società va incontro a disordini, a violenze, a manifestazioni di piazza non pacifiche. Oggi, purtroppo, ci troviamo a vivere in una società priva di valori etici dove manca il calore umano, la solidarietà, la comprensione; una società dove regna l’indifferenza.. Ognuno dei noi deve fare un esame di coscienza, deve cercare di ritrovare quei valori che erano il pane quotidiano dei nostri padri e che sono la solida struttura di quegli argini che nel trascorrere del tempo sono stati rotti permettendo al fiume della vita di uscire, di dilagare, per farci ritrovare, ora, con l’acqua alla gola. E’ necessario riparare quegli argini; lo si deve fare non solo per noi stessi, ma per la società, per i nostri figli e nipoti, lo si deve fare per i giovani per dare loro sicurezza ed un futuro migliore. Cronaca dell’ultima giornata. Ore 10 arrivo dei partecipanti al Corso, ore 10.10 – ultima “Lezione” tenuta dai coniugi professori ricercatori di Torino Luisa e Beppe De Filippi sul tema “E’ sempre e solo mala sanità?” . E’ seguito il pranzo onorato dalla presenza del Sindaco di Cison di Valmarino Cristina Pin con l’Assessore alla Cultura Loris Perenzin, di Miane Angela Colmellere e di Revine Lago Battista Zardet; assente giustificato il nostro Sindaco Gianangelo Bof; mentre per la Banca Prealpi erano presenti: il direttore generale Girolamo Da Dalto e il direttore della filiale Walter Santinon. Una nutrita rappresentanza del corpo docenti con 25 presenze ai quali va aggiunto l’ex parroco di Cison di Valmarino mons. Venanzio Buosi. E’ terminato così, in un clima di cordialità e di riconoscenza, questo 23° Corso universitario degli adulti. Antonio Pancot pagina pa p agi gin na a6 Anche quest’anno c’era un pubblico numeroso e vivace domenica 3 giugno alla premiazione del 22° concorso di Poesia promosso dalla Pro Loco di Tarzo e patrocinato dal Comune. Il concorso, dal titolo abbastanza impegnativo: “SENTIMENTI E SENSAZIONI CHE COLORANO LA VITA: amicizia, serenità, passione…paura, solitudine”, era rivolto agli alunni della scuola primaria ed ai ragazzi delle scuole medie della provincia di Treviso e, ancora una volta, ha riscosso una grande adesione. La giuria composta dalla prof. ssa Maria Livia Ieralla Fabris, dall’insegnante Dina Casagrande e dalla scrittrice Michela Piaia, ha visionato circa 500 elaborati e li ha trovati di ottimo livello tanto da farla riflettere a lungo per l’assegnazione dei premi. A premiare i giovani talenti, c’erano il presidente della Pro Loco Luciano Piaia, il vicesindaco Vincenzo Sacchet con l’Assessore Andrea De Polo e il direttore della filiale di Tarzo della BCCP Walter Santinon. Era inoltre presente una rappresentanza degli studenti del circolo Musicale di Tarzo con la loro insegnante Egle Altoè. Dopo i doverosi saluti e ringraziamenti si è passati al momento atteso: le premiazioni! A questo punto si è inserita opportunamente una iniziativa chiesta dalla giuria, nella persona di Michela Piaia, che ha suggerito di ricordare una poetessa, Antonia Pozzi, nel centenario della sua nascita. La Pozzi, è una delle rare voci liriche femminili del ’900, forse trascurata, perché ha concluso la sua vita in giovane età. Riconosciuta come talento da Eugenio Montale; come introduzione ad una rassegna di poesie, è sembrato di buon auspicio ascoltarne una delle sue più belle: “L’allodola”. I vincitori sono saliti sul palco emozionati e contenti; ognuno ha ascoltato la sua opera recitata e applaudita con partecipazione e questo entusiasmo ci rallegra poiché, ancora una volta, siamo convinti che sia importante spronare i ragazzi a continuare a mantenere vivo il desiderio di lasciare sempre traccia dei propri sentimenti e riflessioni sulla carta per non disperdere momenti importanti della loro vita. La giuria, a conclusione della manifestazione, ha evidenziato che, dalle “opere poetiche”, sono affiorati sentimenti molto profondi messi in luce dagli autori i quali, raccontando e riflettendo di paure, rabbie, tristezze e meraviglie, hanno richiamato l’attenzione del mondo degli adulti verso un naturale bisogno di amore. Questo è il messaggio di ottimismo e speranza che ci inviano i bambini e i ragazzi per porre rimedio a tanti mali che affliggono l’umanità. Al momento della scrittura di questo articolo ci giunge la notizia della scomparsa della prof.ssa Carla Dalla Barba Bernardi. Questo lutto ci addolora profondamente e maggiormente in questo momento poiché proprio il concorso di poesia è iniziato con la collaborazione e il sostegno di Carla che ha curato la manifestazione, in tutto il suo percorso dalla nascita alla sua crescita, per ben 20 anni. La Pro Loco ricorda la sua attività con infinita riconoscenza per l’apporto di alta professionalità e dedizione dimostrata nel condurre tutte le iniziative nelle quali è stato richiesto il suo contributo. Con l’amarezza dell’ultimo saluto rinnoviamo un forte ringraziamento alla cara Carla; ricorderemo la sua alta nobiltà d’animo con profonda stima ed immenso affetto. Luciana D’Arsiè «Voce amica» Maggio-Giugno 2012 Nel mese di maggio si è conclusa la quarta edizione del cineforum promosso dalla pro loco di Tarzo, con il patrocinio del comune. Chi ha preso parte alle precedenti edizioni è a conoscenza che lo spirito di questa iniziativa culturale, è quello di ampliare la conoscenza di sé e del mondo che ci circonda utilizzando uno strumento espressivo particolare, il cinema. Guidate da un particolare spunto tematico, le edizioni si sono soffermate sui luoghi e gli aspetti relazionali che accompagnano il vivere quotidiano: l’adolescenza e le sue dinamiche, l’ambiente come luogo dell’esperienza e i legami come forme dell’esperienza stessa. Il tema di quest’anno è stato l’amore, come legame speciale che ci coinvolge e ci accompagna, con le sue intricate vicissitudini, un legame tra noi e il mondo e tra noi e noi stessi. Varie quindi sono le forme d’amore, anche se, quando parliamo di esso il nostro pensiero corre immediatamente a quello che è l’amore vissuto dalla coppia. Perché accade questo? Perché è in quel particolare tipo di relazione che si condensano, o almeno dovrebbero condensarsi, tutte le varie declinazioni dell’amore stesso. I film che sono stati scelti per parlare di questo argomento sono stati: Super 8 di J.J. Abrams 2011, Shall We Dance? Di Peter Chelson, 2004, Una ragazza tutta sua, di Craig Gillespie, 2007 e Gente di Dublino 1987. Le proiezioni sono state commentate da quattro psicoterapeute che hanno condotto anche gli interventi con il pubblico. Nazionali Campionati ) di giochi matematici Bocconi (Milano ionale dei Giochi Matematici. Il 19 Maggio si è svolta la Finale Naz ndaria di Primo grado di TarI due rappresentanti della scuola Seco tis Jacopo si sono trovati San De zo ovvero Bianchetti Alessandro e to elettrizzante appuntamento. per la seconda volta ad affrontare ques alla categoria C2 cioè alla squaAlessandro e Jacopo appartenevano a media e la prima superiore. dra dei ragazzi che frequentano la terz partecipanti (solo di questa cateA Milano si sono ritrovati con 1200 a “combattere” contro questi goria) provenienti da tutta l’Italia, tutti necessarie buone capacità di strani quesiti per risolvere i quali sono iesta l’applicazione di astruse ragionamento logico; infatti non è rich teoremi, ma gran ragionamento e regole matematiche o di impossibili voglia di mettersi in gioco. niente, ma comunque si sono I “nostri” ragazzi non hanno vinto Italia: uno al 466mo posto e l’alclassificati tra i primi cinquecento in che i quesiti da risolvere erano tro al 481mo posto. E’ curioso sapere due ore; naturalmente meno 12 e per farlo avevano a disposizione lvono, migliore sarà la posizione tempo si impiega e più quesiti si riso nella classifica finale. i quesiti in 65 minuti: comIl ragazzo vincitore ha risposto a tutti plimenti a lui! ionale Italiana e andranno a I primi cinque faranno parte della Naz are ai campionati internazionali. Parigi alla fine di agosto per partecip resentanti delle altre categorie. Ovviamente ci saranno anche i rapp per ragazzi ma ad essi possono I campionati non sono solo giochi la matematica, pasticciare con i partecipare tutti quelli a cui piace numeri. i nostri “veterani” le strade si Appuntamento al prossimo anno? Per riori ma lasciano il “testimone” dividono, inizieranno le scuole supe che qualcuno possa raccoglierlo. ai compagni più giovani e speriamo Carla Maggio-Giugno 2012 «Voce amica» pagina 7 La 28a Rassegna di Canto Corale Quasi mezzo secolo di storia corale, quello che abbiamo potuto vedere e soprattutto sentire nel consueto appuntamento annuale con il canto corale organizzato dalla Corale dei Laghi in collaborazione con la Pro Loco, il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Tarzo e il contributo di Banca Prealpi. Una serata interessante il 16 giugno, varia, impreziosita dalla partecipazione di due cori di diversa impostazione corale. Nel segno della più conosciuta tradizionalità l’esibizione del Coro Alpino Medunese di Meduna di Livenza. Canta dal 1965. Grazie alla comune passione per il canto corale, molto diffusa in Veneto e particolarmente nella provincia di Treviso, alcuni amici danno vita al CAM. Cantano la montagna, la guerra, raccolgono le canzoni della tradizione popolare locale ma successivamente canteranno brani d’autori sia nazionali che internazionali. Hanno avuto modo di farsi conoscere non solo in ambito locale, dove ne è diffuso l’apprezzamento, ma anche all’estero, in particolare in terra tedesca, dove, all’insegna del canto, sono riusciti ad instaurare particolari rapporti di amicizia, concretizzatasi più di recente con un gemellaggio con la cittadina di Sennfeld. Alla rassegna si sono presentati con un repertorio che ben ha riassunto il loro percorso artistico. Abbiamo così potuto apprezzarne la curata preparazione sia nell’interpretazione dei brani classici di derivazione SAT, che in brani elaborati più di recente da autori viventi ben noti nel campo corale: da P. Bon a M.nMaiero, da A. Tieppo a G. Malatesta, i cui cori, Val Canzoi e Tre Pini sono stati ospitati in edizioni passate della nostra rassegna. Inconsueta per formazione la presenza del 2° coro ospite: il coro Plinius. Femminile, proviene da Bottrighe, una piccola frazione del comune di Adria (Rovigo). Le mette insieme Antonella Pavan, insegnante di musica, sensibile e preparata. Nascono nel 1987 come voci bianche e subito si distinguono. Diversi i riconoscimenti ed i premi accumulati strada facendo. A Roma nel ‘92 e ‘93 vincono un prestigioso concorso corale. Da subito si accorge di loro Bepi De Marzi che ne redige lusinghiere recensioni. Le segue e per loro armonizza i suoi più famosi brani. Anche il M.ro Maiero, altra illustre firma della composizione corale, ne scrive la bravura e adatta alcuni suoi brani alla vocalità femminile del Plinius. Ne nasce un repertorio del tutto particolare, un saggio del quale ci è stato proposto in occasione della 28° rassegna. Grazie anche alla naturale predisposizione vocale di alcune coriste e ad un accurato bilanciamento sonoro, ne nasce un amalgama specifico che esprime una coralità di insieme gradevole e coinvolgente. Pensando alla classiche esecuzioni maschili dei brani presentati, le loro interpretazioni spesso sorprendono e meravigliano regalando a chi le ascolta momenti di piacevole emozione. Tra il maschile ed il femminile, non poteva che esserci il coro misto. La Co- rale dei Laghi, appunto, che come consuetudine, da coro ospitante apriva la serata. Il coro misto, per sua natura, assomma le peculiarità caratteristiche sia del maschile che del femminile e quindi particolarmente impegnativa diviene sia la ricerca delle armonizzazioni specifiche che successivamente l’esecuzione dei brani che di fatto deve fare sintesi e fondere le diverse sonorità. L’attenta partecipazione del pubblico presente e le svariate sottolineature di gradimento per le esecuzioni proposte hanno alla fine reso il giusto riconoscimento ad una bella serata di canto corale. Geremia GIOVANI CHE SI FANNO ONORE Rizzo Valentina laureata il 2 aprile 2012 presso l’Università gue e degli Studi Ca’ Foscari di Venezia in Lingue civiltà moderne e contemporanee (curricuulum politico-internazionale) nelle lingue spagnolo e romeno. Titolo della tesi: I conti Brandolini da Bagnacavallo e la giustizia nella Contea di Valmareno durante il periodo della Serenissima. Relatore prof. Antonio Trampus, co-realtoree prof,ssa Corina Gabriela Badelita) FESTA GRANDE PRESSO L’ISTITTO “PADRE PIO” Il Centro di Servizi per Anziani “Istituto Padre Pio” il 16 giugno ha festeggiato i 103 anni di Ester Casagrande e il 21 giugno i 100 anni di Luigia Dal Mas. Le Nonne hanno potuto festeggiare il loro compleanno con amici, parenti e con la partecipazione del Vicensindaco di Tarzo Vincenzo Sacchet. A nonna Ester e a nonna Luigia la Direzione e tutto il personale dell’Istituto dedicano i migliori auguri. pagina 8 V asti e interessanti orizzonti paesaggistici e culturali si sono aperti ai soci partecipanti al viaggio nelle Marche organizzato da Banca Prealpi dall’8 al 10 giugno ultimo scorso. La visita, con base a Recanati, ha interessato anche Macerata e Loreto, la riviera del Conero e Urbino. I partecipanti si sono subito immersi nell’atmosfera leopardiana percorrendo le stradine medievali di Recanati, il “natio borgo selvaggio” del poeta visitando la biblioteca di palazzo Leopardi, dove Giacomo consumava la sua adolescenza in uno studio “matto e disperatissimo”. In quelle “quiete stanze” irrompeva il vociare dei bambini che correvano in strada o il canto di Silvia. Raggiunto il “colle dell’infinito” i viaggiatori hanno ammirato un panorama con valli e colli che si rincorrono a perdifiato. Il secondo giorno, a Macerata, tra le evoluzioni incessanti delle rondini, il gruppo ha visitato Piazza Mazzini, la medievale piazza del mercato, e la Basilica della Madonna della Misericordia, in origine una cappella eretta in un sol giorno, nel 1447, per scongiurare la peste, e ricostruita nel 1734 dal Vanvitelli, come una “reggia per la Madonna”, nonostante il poco spazio a disposizione. Ricca di luce, affreschi e soprattutto marmi, una rarità in una regione priva di cave. Interessante il museo delle carrozze nel barocco Palazzo Buonaccorsi. Simone Buonaccorsi di origine toscana, ricevuto nel 1600 il titolo di conte, fece costruire questo splendido palazzo, su disegno di un allievo del Bernini, ricorrendo alle migliori maestranze in ogni campo. Il palazzo è stato egregiamente ristrutturato e riaperto al pubblico nel 2009. Nel primo pomeriggio, visita al Santuario - fortezza di Loreto, che custodisce la casa di Nazaret dove Maria avrebbe ricevuto l’annuncio della nascita di Gesù. Secondo la tradizione popolare, essa fu trasportata in volo dagli angeli nell’attuale sito, un tempo bosco di lauri “lauretum”, il 10 dicembre 1294. Nella forma attuale la Basilica fu iniziata nel 1468 con la finalità di proteggere la Santa Casa dalle incursioni turche e di accogliere la folla di pellegrini. La parte absidale mostra con chiarezza la struttura a fortificazione, coronata com’è, in alto, da un vero e proprio cammino di ronda. La basilica ha una planimetria molto complessa. Al centro, sotto la cupola, si trova la Santa Casa, ricoperta all’esterno da un pregevole rivestimento marmoreo del Bramante e circondata da nove grandiose cappelle. Tra le curiosità legate alla regione, la AllaV scoperta delle Marche « oce oc ce am a amica» mic ica» a» Maggio-Giugno Ma M agg ggio io-G -Gi Giiu ugn gno 2 20 2012 01 12 2 paesaggio marchigiano visto da Recanati spiegazione del detto “Meglio un morto in casa che un marchigiano alla porta”. Risale al breve, ma importante, pontificato di Sisto V, papa marchigiano eletto nel 1585, che, trovate vuote le casse dello Stato Pontificio, nominò come esattori alcuni suoi conterranei. I gabellieri bussavano a riscuotere di porta in porta, saltando solo le famiglie in lutto con il morto in casa, che a volte veniva anche prestato a chi si trovava in difficoltà economiche. In cinque anni di pontificato Sisto V riuscì a sistemare le finanze pontificie. Le Marche sono una Regione operosa che ha sviluppato l’industria del mobile, delle scarpe e della pelletteria, dell’illuminazione, senza perdere di vista la sua tradizionale vocazione agricola e ittica come si può vedere percorrendo le dolci e ben tenute valli. E questa capacità imprenditoriale i viaggiatori l’hanno constatata visitando una cantina a Montacuto, dove si producono vini d’eccellenza, come il rosso Conero e l’Elleno DOC o il Dorico Riserva DOCG. La visita è stata resa indimenticabile dallo scenario di una magnifi- ca terrazza sui vigneti, dove sono state degustate le specialità dell’azienda, con vista del tramonto sul golfo di Ancona, città che per la sua forma a gomito assiste al sorgere e al tramonto del sole sul mare. Dalle colline i partecipanti sono scesi al mare, alla cooperativa di pesca del mosciolo selvatico, un mitilo che viene pescato a Portonovo di Ancona, in una zona di mare di categoria “A”. La produzione naturale del mitilo, presidio slow food, è favorita dalle condizioni del fondo marino, attraversato da un lunghissimo scoglio sommerso, ma la sua pesca è a rischio per l’”estinzione” dei pescatori esperti. La cena sulla spiaggia a base di moscioli e pesce di fronte al promontorio del Conero ha concluso in bellezza il secondo giorno di viaggio. Ultima tappa prima del ritorno a casa, Urbino, animata da studenti che vengono da ogni parte del mondo a frequentare l’università. La città, fondata dai romani, è dominata dal Palazzo di Federico di Montefeltro, costruito a metà del Quattrocento seguendo i dislivelli del terreno. Il Palazzo era una splendida corte rinascimentale ma anche una residenza fortificata, come suggeriscono le due torri della facciata. Al piano nobile i consueti e grandiosi ambienti di rappresentanza; ma gli intarsi preziosi che ricoprono le pareti dello “Studiolo” sintetizzano l’ideale di vita del duca, esperto non solo di guerra ma anche di astronomia, architettura, musica, arti e libri. Nel palazzo si trova, inoltre, il “Ritratto di gentildonna”, detto anche “La Muta”, di Raffaello, unico quadro del pittore urbinate custodito nella sua città. Questo viaggio è stato interessante non solo per gli aspetti artistici, paesaggistici ed enogastronomici, ma anche perché ha permesso di creare nuove conoscenze e rafforzare amicizie, di confrontarsi e scambiarsi idee e saperi, stimolanti per la vita e l’attività di ciascuno. Meli Billotta www.comune.tarzo.tv.it [email protected] «Voce e amica» Notizie dal Comune ELEZIONI COMUNALI (6 - 7 MAGGIO 2012) Elettori 4.302, Votanti 2.412, % 56,07, Bianche 15, Nulle 57, Voti validi 2340 LISTA 1 voti 121, LISTA 2 voti 1869, LISTA 3 voti 350. CONSIGLIOCOMUNALE: Sindaco – Presidente: Bof Gianangelo, Maggioranza: Vincenzo Sacchet, Antonella Pol, Mauro Gava, Andrea De Polo, Luana Faraon, Minoranza: Giovanni Tessari, Elena Michelon GIUNTA Sindaco Gianangelo Bof *Lavori pubblici, *Bilancio, *Tributi, *Personale, *Servizi associati della Vallata. Vice Sindaco Vincenzo Sacchet: *Urbanistica, *Ambiente, *Protezione Civile, *Efficienza energetica,*Laghi, *Informatizzazione. Assess. Andrea De Polo: *Cultura, *Polizia locale, *Sicurezza, *Turismo, *Innovazione, *Biblioteca, *Associazioni, *Rapporto Ente/cittadino, *Affari legali. Assess. Antonella Pol: *Politiche sociali, *Sport, *Pari opportunità, *Promozione del lavoro, *Servizi demografici. I “ragazzi” e le “ragazze” del ‘71, si sono ritrovati per festeggiare i loro primi 40+1 anni ed hanno trascorso insieme una simpatica serata presso il ristorante Ai Pini di Tarzo. CLASSE 1971 RINGRAZIAMENTO I Cittadini di Tarzo con la grande partecipazione al voto, nei giorni 6 e 7 maggio u.s., per il rinnovo dell’Amministrazione comunale, hanno contribuito in maniera determinante alla dialettica democratica del nostro comune. I componenti della lista Diamoci Una Mano - Bof Sindaco esprimono il loro ringraziamento a tutti e, indipendentemente dal lusinghiero risultato elettorale, la nuova Amministrazione, guidata dal riconfermato sindaco Gianangelo Bof, proseguirà nell’opera già intrapresa nel quinquennio 2007/2012, lavorando nell’interesse della comunità e di tutti i cittadini, senza distinzioni di sorta o logiche di parte. Lista Diamoci Una Mano - Bof Sindaco CLASSE 1932 C i siamo ritrovati il 6 Maggio per festeggiare i nostri 80 anni. Ci rendiamo conto che è una tappa importante della nostra vita, una vita piena di ricordi. Siamo genitori, nonni e anche bisnonni. La tristezza iniziale, nel renderci conto che andiamo in discesa, è scomparsa nel stare insieme e abbiamo dimostrato entusiasmo, per andare avanti. Gradita la presenza delle Signore, che hanno partecipato nel ricordo dei nostri coscritti scomparsi, per Titti la moglie Gabriella, per Ilario la moglie Rina. Come sempre per festeggiare, ci si ritrova a tavola al ristorante “Alle Rive” abbia- mo pranzato in buona compagnia. Ci ritroveremo ancora? Speriamo di si! Siccome nella foto di gruppo non ci sono, perché la stavo scattando, aggiungo la mia, quando alla mia festa, ho soffiato su una sola candelina, perché 80 erano troppe! Silvia F. pagina 10 “DAMMI UNA MANO PER REALIZZARE UN SOGNO” Nel febbraio scorso, dalle Suore Francescane di Cristo Re di Tarzo la proposta: vivere insieme ai ragazzi dagli 11 ai 17 anni una giornata in allegria, condivisione e spiritualità a Venezia. Il tema: “Dammi una mano per realizzare un sogno”: 5 giovani di Arfanta, 4 di Corbanese e 2 di Tovena, accompagnati dagli animatori ed amici hanno accolto con gioia l’invito. Negli incontri di preparazione, i ragazzi sono stati invitati a riflettere sui loro “sogni nel cassetto” attraverso un video e le figure di S. Francesco e Sr. Serafina Gregoris, giovane sorella di Cristo Re, provata da una malattia che in giovane età la ha costretta immobile a letto, fino alla morte. In seguito sono stati invitati a realizzare su carta le IL CAMMINO DI SANTIAGO E ci siamo ritornati…. Il cammino del Nord percorre la zona della Spagna che dai Paesi baschi, attraversa la Cantabria, le Asturie ed infine la Galizia. Parte dai Run fino a Santiago per 847 km per arrivare poi a Finisterre ultima propagine prima dell’Atlantico per 1000 km totali. Certamente i pellegrini di oggi che effettuano questo pellegrinaggio, non con le stesse motivazioni dei pellegrini medievali, ma rimane insito il fattore spirituale. Esso è il secondo cammino per importanza dopo il cammino francese che partendo da S. Jean raggiunge Santiago con 740 km di marcia. Cosa induce una persona a partire camminando con lo zaino sulle spalle per centinaia di chilometri? Nessuno, probabilmente, potrà mai darne risposta. Effettuato il primo, non avremo mai pensato di rifarlo! Ma un richiamo, una voce interiore, impalpabile e silenziosa, ci ha condotto nel giro di due anni, a portare a termine questo secondo “pellegrinaggio”, forse contagiati da quello che viene descritto come il “virus” del cammino. Questo è accaduto, accade ed accadrà non solo a noi che, con gioia, stiamo preparando le basi per il prossimo “Cammino de la Plata”, ma a tutte le migliaia di pellegrini che annualmente ritornano sui loro passi. Descrivere le proprie emozioni, la propria fatica è impresa ardua, forse molto più faticosa che il cammino stesso. Quello che noi possiamo fare è esprimere e condividere con i lettori la nostra gioia. Utreja, Maria e Salvatore Arfanta «Voce amica» Paese mio loro mani, scrivendoci all’interno il loro sogno da realizzare ed infine lo stendardo di gruppo. Ed ecco, sabato 2 giugno, destinazione Venezia. La fatica del risveglio al mattino presto è stata ben ripagata: dopo il viaggio in treno, abbiamo raggiunto la Casa Madre alle ore 10 dove ad accoglierci, con tante maglie gialle e sorrisi, abbiamo trovato molti ragazzi come noi che sprigionavamo gioia con bangs, balli e canti. In seguito, grazie all’Associazione “Nuovi Orizzonti” di Trento, che accoglie ragazzi tossicodipendenti, vittime di violenze, barboni, abbiamo ascoltato la toccante testimonianza di due giovani che, in situazioni difficili, hanno scoperto Cristo e manifestano con la loro vita la gioia di averlo incontrato. Quindi, il pranzo comunitario al quale sono seguiti giochi e vari stand da visitare. I ragazzi sono stati quindi invitati, in una processione silenziosa, a visitare i luoghi in Maggio-Giugno 2012 cui Sr. Serafina ha vissuto la sua vocazione e la sua malattia. Per concludere, alle 15.30 la S. Messa nella quale ci siamo scambiati i sogni con i compagni di viaggio, pregando affinché si realizzino. Al tramonto il ritorno alle nostre case, stanchi ma contenti per l’esperienza vissuta insieme. Qualche giorno dopo, condividendo la pizza e le foto scattate, ci siamo ritrovati per commentare la giornata trascorsa che, ci auguriamo possa essere l’inizio di un cammino comune. Gli animatori Valentina, Luca, Isabel ANAGRAFE BATTESIMI 1. BRUN CHRISTIAN di Giuliano e Da Riva Milena nato a Conegliano il 21 ottobre 2010. Dopo il rito di accoglienza è stato battezzato nella nostra Chiesa Parrocchiale il 13 maggio 2012. Abita a Resera. Madrina Michelon Elena della Parrocchia di Follina. 2. DELLA BELLA LINDA di Terry e Possagnolo Elisa nata a Vittorio Veneto il 14 novembre 2011. Dopo il rito di accoglienza è stata battezzata nella nostra Chiesa Parrocchiale il 13 maggio 20112. Abita a Tarzo. Madrina Morlin Bruna della Parrocchia di Montebelluna. 3. PAGOTTO MATILDE CHIARA di Alessio e Faraon Barbara nata a Conegliano il 21 ottobre 2011. Dopo il rito di accoglienza è stata battezzata nella nostra Chiesa Parrocchiale il 13 maggio 2012. Abita a Cam- Nella casa del Padre Umberto Pilat era nato ad Arfanta il 26 ottobre 1963. Figlio di emigranti in Svizzera, è stato allevato fino all’età di 6 anni da una famiglia di parenti. Poi i genitori tornarono e la famiglia si ricompose. Lo spirito imprenditoriale lo aveva fin da giovane, quando mise in piedi una piccola attvità artigianale. Dopo il matrimonio con Katina William, il trasferimento a Tarzo e la nascita dell’adorata figlia Noemi. La sua vita terrena si concluse improvvisamente il 4 giugno nella casa di Via Talponé a Nogarolo. Una folla commossa, incredula e composta gli ha dato, giovedì 7 giugno alle 15.30, nella nostra parrocchiale, l’ultimo saluto. Durante l’omelia don Angelo, ha detto: “…Chiediamo, o Signore, la tua misericordia per l’anima del nostro fratello Umberto. La vita polongo. Madrina Boscarato Gloria della Parrocchia di S. Lucia di Piave. 4. TOMASI ANNA di Roberto e Coppe Jenny nata a Vittorio Veneto il 6 dicembre 2011. Dopo il rito di accoglienza è stata battezzata nella nostra Chiesa Parrocchiale il 13 maggio 20112. Abita a Tarzo. Madrina Bianco Janine della Parrocchia di S. Fior. porta con sé emozioni, gioie, dolori: misteri ai quali è difficile dare risposta…” Un ultimo pensiero per i familiari “…Siamo con voi, Noemi, dal cielo papà fa il tifo per te…” Emma Fontana, era nata ad Arfanta il 10 agosto 1938, fin da giovane lavorò come collaboratrice domestica a Conegliano. Raggiunta la pensione ritornò ad abitare ad Arfanta con il fratello ed era aiutata dalla cognata. Col passare degli anni le forze vennero meno sopraggiungere la malattia, passò gli ultimi anni nella casa di riposo Immacolata di Lourdes a Conegliano, fino al 22 giugno 2012 quando terminò nella sofferenza la sua vita. Il funerale è stato celebrato il 26 giugno 2012 nella nostra chiesa parrocchiale e poi accompagnata nel locale cimitero. Ai familiari le condoglianze della comunità. Maggio-Giugno 2012 Auguri Sante! Il 30 aprile scorso Sante Gallon, nella sua casa di Parè da dove domina tutta la valle del Prapian, ha festeggiato il suo 85° compleanno circondato dall’affetto della moglie Pol Irma, dei parenti ed amici. Tanti auguri! «Voce amica» pagina 11 Silvia e Franco 40 anni insieme Domenica 27 maggio, nella Solennità di Pentecoste, Silvia Pilat e Franco Pol hanno festeggiato, circondati dall’affetto dei figli Mirko, Fabrizio e Luca, di parenti, amici e della Comunità parrocchiale, il loro 40° anniversario di matrimonio celebrato il 27 maggio 1972. Con la S. Messa delle ore 11 presieduta da don Costantino De Martin abbiamo rivolto agli sposi l’augurio che il loro amore si alimenti nel tempo e li conservi in serenità e salute, sempre insieme. DON LORENZO Il nostro ric ricordo ritorna agli anni condivisi con Don Lorenzo De Della Betta ed alle novità che ha portato nella nost nostra Comunità: La novità di un prete che sapeva aanche dire dei no! No a riti esteriori non supportat supportati da “sostanza”, no a “strafanti” in prossimità dell’ dell’altare, no a praticanti per abitudine. Si a fede vissuta come necessità e guida spirituale! Sono già pa passati nove anni da quella mattina del 6 giungo giun 2003 in cui apprendemmo la triste notizia no della sua morte arrivata dopo una breve, b ma intensa condivisione con la malattia. l Malattia che non ha scalfito il suo spirito sereno e la sua fede profonda che seppe trasmettere fino alla fine. GINO OLIVERI Ricordiamo Gino, venuto a mancare nel maggio scorso dopo una malattia che negli ultimi anni lo ha fatto molto soffrire e, infine, lo ha tolto all’affetto dei suoi cari. Negli ultimi anni, di tanto in tanto, con la moglie Gina Dall’Antonia (originaria di Resera) faceva visita a qualche parente, e dopo la Santa Messa festiva, faceva visita al vicino campo santo. Nel passato, quando c’era ancora nonna Mariana (mamma di Gina) la famiglia passava diverse settimane a Resera e le relazioni familiari erano più frequenti anche se il viaggio da Vicenza non era sempre agevole. Difficilmente passavano tante settimane tra una visita e l’altra. Il primo agosto 2010 Gino e la sua famiglia erano ritornati a Resera per festeggiare tutti uniti il 50° di matrimonio. Unitamente ai suoi amici e conoscenti porgiamo le condoglianze a Gina, Ezio, Deanna e Stefania con tutta la famiglia. NATO POL In occasione del primo anniversario della scomparsa di mio nonno Fortunato Pol, desidero dedicare alla sua memoria questi p pensieri. Non passa giorno senza che il tuo rricordo emerga forte in me. Con la tua vita sei stato per me e p per la mia famiglia un esempio da sseguire. Ti sei dimostrato un uomo tutto d d’un pezzo fino alla fine, quando te ne sei andato in punta di piedi, con n orgoglio e coraggio, senza chiedere o nulla a nessuno. n Ricordi Mi basta sapere che una parte di te vive ancora in noi, attraverso il tuo carattere ed il tuo ricordo, che rimarrà sempre indelebile nelle nostre menti . Spero che questi miei pensieri ti giungano forti, ovunque tu sia e voglio credere che un giorno ci abbracceremo di nuovo. Erik, Vincenzo e Milva UMBERTO PILAT Umberto con grande iniziativa avviò una piccola fabbrica artigianale nella lavorazione del poliuretano espanso. Poi fece l’autotrasportatore dividendosi tra famiglia e la passione per il moutain-bike, passione trasmessa con risultati eccellenti anche alla figlia. La sua morte lasciò increduli familiari ed amici. I compagni de “La Vallata M.TB.”, hanno voluto portare in chiesa la sua bici e la sua maglia. Anche i numerosi compagni di scuola e di squadra, con la presenza di varie società sportive, hanno manifestato la loro vicinanza all’amica: “…Noemi ti siamo accanto, siamo certi che supererai questo difficile momento con la stessa grinta con cui sali sulla bici verso una nuova vittoria…”. Con la sua presenza anche l’Amministrazione Comunale ha espresso la sua vicinanza augurandosi che “…il sostegno alla famiglia non manchi mai, soprattutto in futuro…” Umberto è stato quindi accompagnato a spalla dagli amici bikers al nostro camposanto dove riposerà in pace. “LA VALLATA MTB” LO RICORDA… “…Umberto, amico sincero, prima che compagno di mille avventure su due ruote. Dieci anni fa scoprì per la prima volta il mondo della moutain-bike, che gli ha dato un crescendo di emozioni, condivise con la figlia Noemi. Dopo ogni giornata di lavoro, estate o inverno che fosse, andava a casa e la bici era li ad aspettarlo: un appuntamento da non mancare insieme a tanti amici che, ora, lo portano nel cuore per la sua semplicità e passione. Ciao Umberto!” Gli amici bikers pagina 12 SCUOLA MATERNA A S. ANTONIO FESTA DI FINE ANNO SCOLASTICO!!! NATURA IN MUSICA Che bello trascorrere una domenica pomeriggio in compagnia, soprattutto se la natura ci fa da sfondo…eh si, perché non è solo un modo di dire, domenica 27 maggio ci siamo proprio immersi nella natura: tra fiori, alberi, insetti e arcobaleni; le nostre Coccinelle e le nostre Farfalle, ossia i bambini della scuola materna di Corbanese, hanno presentato il loro saggio di musica La«VVoce oce amica» di Corbanese dal titolo “Natura in musica” davanti a genitori, nonni, fratelli, sorelle, zii e tanta altra gente presente allo stand della Proloco!! Le note della pianola della maestra di musica facevano da sottofondo alle voci dei bambini che intonavano le canzoni; la dolcezza di “Natura è” ha dato inizio alla festa che si è animata sempre più con la gioia dei bambini nel muoversi e nel cantare “Lucre- Maggio-Giugno 2012 zio il dragone” e gli altri brani dedicati ai cuccioli e agli animali presenti in natura. La festa però non si è conclusa qui… i bambini dei grandi, con toga e cappello in testa, sono stati premiati con un diploma e con una poesia prodotta e letta dalle maestre per loro…pronti per una nuova avventura alla scuola primaria! Una foto con i genitori dei diplomati ha concluso questo bel momento. Ma non dimentichiamo che la festa è per i bambini e allora si può finire una festa senza una bella sorpresa? Direi di no…e la sorpresa è arrivata!!! Su una enorme bicicletta si è presentato un pazzo giocoliere che tra scherzi, magiche bolle di sapone e super trampoli ha fatto divertire i nostri piccoli! Che gioia nei loro volti! PRIMA CONFESSIONE Il 13 maggio per i ragazzini di terza elementare è stata un domenica speciale. Nel pomeriggio accompagnati dalle catechiste e dai loro genitori sono stati colti da don Angelo nella casa del Signore per celebrare il sacramento della riconciliazione. Un passo molto importante per loro che precede la prima comunione. Ringraziano Dio Padre per il dono ricevuto: Anna Antiga, Swami Bof, Silvia Cenedese, Natascia Ceotto, Mattia Dal Cin, Samuele Dal Col, Valentina Del Puppo, Davide Della Pietà Casagrande, Chiara Giordan, Carlos Leonardo, Guisado Infante, Umberto Lembo, Gabriele Possamai, Tomaso Revedoni, Melissa Selvestrin Grazie a Valentina che gentilmente si è prestata a suonare l’organo allietando così la cerimonia. Al termine un momento di festa preparato da i genitori. F.B AL CAPITELLO DI S. ANTONIO DA PADOVA In località Mondragon di Corbanese, prima della ripida salita che porta alla sommità del colle, si trova un piccolo capitello dedicato al Santo di Padova. Anche quest’anno come di consueto gli abitanti della zona si sono ritrovati per la Santa Messa celebrata in suo onore dal nostro parroco. Dopo la celebrazione un momento conviviale offerto da alcuni residenti. Un sentito grazie a coloro che vogliono tenere viva questa tradizione e mantengono il capitello sempre ordinato e pulito. Francesco Borsoi «Voce amica» Maggio-Giugno 2012 pagina 13 PELLEGRINAGGIO ALLA BASILICA DI SANTʼANTONIO DI PADOVA Venerdì 1 Giugno nel pomeriggio un gruppo di pellegrini di Corbanese e Tarzo hanno partecipato al pellegrinaggio organizzato dalla diocesi di Vittorio Veneto a Sant’Antonio di Padova. Siamo partiti da Piazza Papa Luciani alle due del pomeriggio e durante il tragitto si sono recitate alcune preghiere. Giunti alla Basilica ci aspettavano due parroci per spiegarci il programma della giornata. Succesivamente per chi lo desiderava c’era la possibilità di confessarsi o di visitare la Basilica. Alle 17 abbiamo assistito alla recita del Santo Rosario e un’ora dopo alla Celebrazione della Santa Messa presieduta dal nostro vescovo Corrado. Un grazie a Renata e Miranda che ogni anno organizzano questo pellegrinaggio assieme con altri gruppi della diocesi di Vittorio Veneto Arriverdi al prossimo anno ANAGRAFE BATTESIMO POL ADELE di Diego e De Coppi Monica, nata a Vittorio Veneto il 15 marzo 2012 è stata battezzata nella nostra parrocchiale il giorno 8.7.2012. Madrina Cesaretto Luciana da Corbanese. MATRIMONIO 1.MAIDA SALVATORE, residente a Prapian e BARATELLA ELEONORA si sono sposati il 16 giugno nella nostra chiesa parrocchiale. Testimoni Marchioni Stefano da Mestre, Cesaroli Annarita da Vittorio e Baratella Elisabetta da San Vendemiano. Nella casa del Padre 4. COSTELLA ATTILIO di anni 82, sposato con Borsoi Noemi. Ebbe la gioia di trasmettere la vita a 5 figli. Sperimentò l’incertezza dell’avvenire e più volte il cambio di casa; la pesantezza del lavoro e la lontananza dai figli per assicurare loro una vita dignitosa. Fu assistito amorevolmente dalla moglie durante gli ultimi anni di sofferenza. Concluse la sua esistenza il 22 giugno 2012 nella sua casa di Borgo Sant’Antonio. Il funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo e sepolto nel cimitero del Capoluogo. Ricordo GARDENAL REGINA TERESA in Recruccolo 26.04.1952 – 14.05.2009. “…Sono “… già passati tre anni, ma mi sembra b ieri, da quando te ne sei andata, in silenzio, quella sera di maggio. Del resto, come hai fatto nei tanti anni della malattia, non ti lamentavi mai, hai lottato fino alla fine. Mi mancano le tue telefonate, i tuoi caffè. Spero che lassù dove sei ora, tu possa respirare senza difficoltà. Veglia su tutti noi, in particolare sulla tua famiglia e sui tuoi adorati nipoti.…” Il tuo ricordo rimane vivo in quanti ti hanno conosciuto ed amato. Con affetto tua cognata e Vale. Mostra del Vino Superiore dei Colli di Corbanese 43esima edizione - www.prolococorbanese.it 43e Con la puntualità e la competenza che si addice alle più efficienti “macchine” organizzative, si è da poco conclusa la Mostra del Vino, inserita nel prestigioso calendario di eventi della Primavera del Prosecco. Alla cerimonia di apertura di sabato 19 maggio, il neo eletto Presidente della Pro Loco Renzo Perin ha introdotto gli interventi delle numerose autorità presenti: il Sindaco Gianangelo Bof, il Vice Presidente della Provincia Floriano Zambon, l’europarlamentare vittoriese Giancarlo Scottà. Era inoltre presente in rappresentanza di Banca Prealpi, storica sostenitrice della Mostra, il Presidente Carlo Antiga e per l’Associazione Italiana Sommelier Sara Meneguz. Unisono è stato l’intento espresso di proseguire nella valorizzazione del territorio attraverso iniziative che avvalendosi dell’apporto sinergico delle istituzioni e degli enti operanti in loco, sostengano le produzioni locali ed in particolare proprio il settore vinicolo che mai come in questo momento costituisce un volano capace di veicolare sulle nostre splendide colline turisti ed appassionati di buon cibo e buon vino. L’indiscutibile livello qualitativo delle offerte enogastronomiche e la bellezza artistico-paesaggistica che ci circondano, sono un patrimonio del quale essere fieri e che, se sapientemente agganciato alla forza trainante che il vino Prosecco detiene in questo frangente storico, può davvero rilanciare l’intera economia del nostro Comune. In tal senso ha suscitato grandi consensi tra il pubblico l’intervento del Sindaco volto a confermare la disponibilità dell’Amministrazione comunale a supportare la partecipazione dei produttori vinicoli di Tarzo al prossimo Vinitaly, quale vetrina mondiale per le eccellenze locali. Un centinaio di ospiti ha contribuito al successo della seconda edizione di “Golosi e Curiosi-il sapore del cibo, il gusto del vino” che ha ospitato la cucina della Chef Daniela Ulliana dell’Hosteria al Ponte Maset e l’esibizione di tango argentino dei maestri Maria Rita Faganello e Simone Pradissitto. Ben riusciti anche il saggio della Scuola Materna, la serata dedicata al pesce, la partita di calcio “Vecchie glorie Corbanese – Tarzo” e gli appuntamenti con Rock at’ Tarz unitamente al moto Prosecco. La Mostra del Vino si è conclusa con un bilancio molto positivo, conquista non da poco soprattutto alla luce della attuale crisi economica che non risparmia neppure la nostra realtà e costringe tutti a ridurre il proprio tenore di vita. Rodaggio superato brillantemente anche per il nuovo Consiglio Direttivo della Pro Loco e per il numeroso staff di giovani leve che si è occupato in particolare del servizio ai tavoli: davvero un bel gruppo di ragazzi e ragazze affiatati e con spirito di collaborazione quanto mai prezioso. Ancora una volta dunque la grande famiglia della Pro Loco di Corbanese ha dato prova di organizzazione e professionalità. L’impegno dei generosi volontari, ha confermato che la gratuità del servizio reso alla propria comunità è un valore inestimabile, capace di costruire, attraverso la convivialità, preziosi momenti di aggregazione sociale. Sara M. Voce Amica «Voce amica» Tarzo pagina p pa g na gi n 14 Scuola MATERNA IL TEATRO DEI BURATTINI Il giorno 22 maggio, c’è stato nella scuola dell’Infanzia, un piacevole e divertente spettacolo teatrale intitolato “ La storia di Pinocchio “ ad opera della compagnia “ Alberto De Bastiani”. Con pochi oggetti di legno, i pupazzi del gatto e della volpe e i burattini del teatro di Mangiafuoco, un solo attore ha dato voce a questa storia nella quale Pinoc- www.parrocchiaditarzo.it Maggio-Giugno 2012 chi nel suo andare ha regalato chi, un pò della sua vita, un sogno, una speranza e una bugia. I bambini hanno seguito collaborando con l’attore e soprattutto si sono divertiti. Le avventure di Pinocchio Ammettiamolo pure! Questa volta ‘sti genitori hanno oltrepassato il limite: hanno lasciato che i bambini, durante lo spettacolo di fine anno scolastico dell’asilo, fossero più spettatori che attori. Questi genitori, dei veri e propri monelli, quasi quasi come me. Me chi? Ma Testimonianza 22-04-2012 Per chi non mi conosce sono sr. Leontina, vivo a Tarzo in Villa Bianca, una comunità a servizio della Casa di Riposo. Coordino la Scuola dell’Infanzia. Quando sono stata invitata da sr. Marisa, responsabile dell’U.E., a questa particolare celebrazione per una testimonianza, la mia risposta non è stata immediata, poi, riflettendo ho scoperto che nel mio c’è l’amore per l’Eucaristia e ho accettato perché un dono ricevuto va condiviso. Mi sono posta due domande: 1^: Come è entrato nel mio cuore l’amore all’Eucaristia? 2^: Come questo dono è rimasto presente nella mia vita? Il primo ricordo è stata l’esperienza della Prima S. Messa di Comunione a 6 anni. La preparazione, avuta dal parroco Don Giovanni Contò ha formato il mio animo all’amore per l’Eucaristia. Egli infatti era instancabile nel sottolineare, durante le sue catechesi, l’amore che Gesù ha per ciascuno di noi, tanto da farsi Pinocchio e chi sennò? Il monello per eccellenza! Il tutto, a onor del vero, non doveva andare così, doveva esserci solo una collaborazione da parte dei genitori, ma poi l’entusiasmo l’ha fatta da padrone e si sono ritrovati ad impersonare tutti i personaggi che ruotano attorno alle mie avventure. Così durante le serate delle prove assieme a mam- piccolo nell’Ostia consacrata per stare vicino a noi e donare se stesso. Queste ed altre espressioni mi colpirono profondamente e da allora ho sentito di avere dentro di me Qualcuno che mi amava oltre la mia famiglia perché di amore sentivo bisogno. Era il giorno della Prima Comunione: ricordo la mia curiosità di voler vedere Gesù nell’Ostia e nel Tabernacolo, ma tutto era velato nel mistero. Arrivata a casa, la mamma mi mandò a portare del cibo a una persona anziana e sola che abitava poco lontano da noi. Ricordo la sua gioia, il suo sguardo sereno e i suoi ripetuti “grazie!” per il dono ricevuto. I miei famigliari hanno continuato ad occuparsi e a far visita a questa persona. A me ha fatto molto bene perché era una occasione bella per mettere in pratica la parola di Gesù: “Avevo fame e mi hai dato da mangiare, ero solo e sei venuto a visitarmi…”. Con la mia famiglia ho vissuto poi un’altra bella esperienza: la partecipazione alla Scuola del Santissimo. Scopo di questa iniziativa della mia Parrocchia era di tenere vivo l’amore e la devozione a Gesù: Eucaristia, significata dalla lampada sempre accesa, segno della nostra fede. Durante l’anno il Parroco celebrava delle SS. Messe con il contributo spontaneo degli aderenti. E’ ancora molto vivo in me il ricordo delle Quarantore durante la Settimana Santa. Il mio orario coincideva con quello dei miei genitori e anche se facevo fatica a stare in ginocchio, era una gioia pregare accanto a loro. Alla Scuola del Santissimo ho aderito per parecchi anni, anche da suora, prima di conoscere l’Unione Eucaristi- me e papà, ho visto svilupparsi la mia storia e prender vita i protagonisti: i litigiosi e permalosi amici Geppetto e Ciliegia, il buon senno del Grillo, l’allegria di Arlecchino e Pulcinella e il vocione di Mangiafuoco, quei furbacchioni del Gatto e la Volpe, le monellerie di Lucignolo e gli amici di strada ed infine l’ironica dolcezza della Fata Turchina. Tutto questo condito da risate ed allegria da parte di questi genitori che si sono ritrovati un po’ bambini e soprattutto dalla soddisfazione finale di essere riusciti a mettere in piedi non solo uno spettacolo, ma di aver scoperto una passione da condividere e avere qualche progetto per il futuro. Devo dire però un’altra cosa, perché è facile lodare chi ca che è un’altra espressione di amore a Gesù. Tornando in paese, con gradita sorpresa, per la visita in famiglia, ho notato che davanti al tabernacolo c’erano non una, ma tre lampade accese. Era un segno della viva e numerosa partecipazione dei fedeli a questa iniziativa, incrementata dalla presenza degli Adoratori appartenenti all’Unione Eucaristica. Era una vera festa e una grande gioia per me la processione del Corpus Domini che si svolgeva lungo le vie del paese dove il papà aveva lavorato per fare archi, con rami verdi e fioriti, perché doveva passare Gesù. La sua fede nell’Eucaristia è stata per me una chiara testimonianza. Da adolescente ho chiesto di entrare nell’Araldinato del nostro Istituto. In questo ambiente di formazione per aspiranti alla vita religiosa, ho scoperto un giorno una piccola grata che collegava la nostra stanza da studio con la chiesetta dove c’era il Santissimo.Vedevo ogni tanto uscire da una porticina qualche compagna, ma non sapevo cosa si nascondeva dietro quella porta. Chiesi ad alcune di loro che cosa c’era lì dentro e mi rispondeva tutte allo stesso modo:“C’è un segreto!”., Un bel giorno, quando nessuno mi vedeva, entrai e vidi una piccolissima stanza, un inginocchiatoio e dei libri. Ne sfogliai qualcuno: era interessanti per spunti di riflessione e preghiera, ma non mi soddisfavano. Tornai ancora e gettando lo sguardo un po’ oltre vidi una piccola lampada accesa vicina al tabernacolo. Fu una grande scoperta. Quel luogo mi diventò familiare perché potevo incontrare Gesù. Arrivò il tempo del Noviziato, tempo in cui avevo l’opportunità di adorare ogni giorno, «Voce amica» Maggio-Giugno 2012 pagina 15 La conclusione delle nostre avventure! ha messo la faccia, ma io, che ho girato parecchio dietro le quinte ho visto un gran fermento e una grossa collaborazione da parte di tanti altri mamma e papà che si sono dati da fare con trucchi e costumi, con la scenografia e l’allestimento della stessa, con il rinfresco, con luci e suoni e con la messa a disposizione di tutto quello che poteva tornare utile alla riuscita dello spettacolo. Ovviamente non posso dimenticare le maestre, (anche se sono noiose perché maestre, proprio come il Grillo e la Fata Turchina) devo dire che sono state in gamba! E poi… loro, i bambini, spettatori quel giorno ma attori durante le prove, implacabili con i loro innocenti conigli, ops, consigli, hanno dato più di qualche dritta agli attori per migliorare il proprio personaggio, per non par- lare di quelli che avevano gli attori in casa, vocine mi dicono che sapevano la parte meglio dei genitori! Quindi un grande grazie a tutti, anche al pubblico che è venuto a passare con noi un pomeriggio nel Paese dei Balocchi. Pinocchio almeno per un’ora, il Santissimo Sacramento. In questo periodo l’adorazione è stata un appuntamento importante per un percorso formativo sulla carità nella fraternità. Mettere al centro l’Eucaristia voleva dire entrare nel mistero del sevizio e dell’amore verso tutti. Ho scoperto pian piano questa verità fondamentale: l’amore del Padre si è manifestato in Gesù che ha preso la condizione di servo, si è umiliato e fatto obbediente fino alla morte di croce per salvarci. Questa verità che ho ricevuto dalla Chiesa, e dal mio Istituto che la sottolinea particolarmente, mi ha aiutata a viverla e a comunicarla nella catechesi e negli incontri occasionali con le persone, sopratutto quelle in particolare difficoltà. Penso che Gesù – Parola e Pane- oggi sia l’unico rimedio a persone schiave della droga, o angosciate da malattie e sofferenze varie, o colpite da gravi lutti. A proposito di sorella Morte che ci visita comunque, racconto una mia esperienza legata all’Eucaristia. Una mattina proprio durante l’adorazione eucaristica nella nostra cappella di Padova, ho sentito suonare il telefono al momento della consacrazione. Non era il momento di rispondere, ma ho percepito che era una chiamata per me diversa dalle solite. Ho continuato a partecipare all’Eucaristia chiedendo al Signore di fare la sua volontà. Un nuovo squillo di telefono: era mio fratello che con tanto dolore mi annunciava la morte di un nipote di 29 anni causata da una delle tante fragilità che colpiscono oggi. Sono tornata in chiesa profondamente colpita da questa triste notizia e l’ho comunicata alle consorelle. Ascoltandomi e guardando ancora il tabernacolo ho sentito Pinocchio ci ha accompagnato durante quest’anno con le sue avventure, concludendo questo percorso con lo spettacolo finale il 20 maggio e una mattinata di teatro con il burattinaio De Bastiani. Dopo le iniziali difficoltà nel confrontarsi con un linguaggio articolato e d’altri tempi, Collodi alla fine di questo “librone” ci ha permesso di affrontare molte tematiche sia fantasiose che reali, di utile attualità. I bambini hanno con entusiasmo partecipato alla lettura dei vari episodi e alle attività inerenti, e con sorpresa dopo l’ascolto dell’ultima pagina ho sentito un inaspettata vocina che diceva: “Maestra, ce lo rileggi?”. Un GRAZIE a tutte le persone che hanno collaborato per rendere quest’anno così avventuroso e ricco di esperienze! Per concludere quest’anno rinfrescandoci, noi ci mangiamo un fresco gelato in piazza! Buone vacanze a tutti! una forza nuova che sconfiggeva quel “male” e la mia stessa paura e mi faceva vedere la morte e la tristezza dal versante di Dio. Gesù morto e risorto per la salvezza di tutti è stato il pensiero più consolante nei confronti di mio nipote. Da allora ho incominciato a pregare di più e incontrando la sua famiglia, mia mamma e i miei fratelli in questa occasione, ho scoperto che anche nei loro cuori si era riaccesa questa luce di fede. Nel nostro profondo è sorta una domanda: Che cosa possiamo fare per lui? La risposta che ci è venuta spontanea è stata: pregare, affidarlo alla Misericordia di Dio. In questa dolorosa circostanza tante persone mi furono spiritualmente vicine offrendo affetto e parole di consolazione. In particolare Andrea Griggio, l’animatore del Gruppo Adoratori di Padova, attraverso la sua vicinanza e benevolenza mi ha fatto comprendere cosa sia vivere l’amore fraterno. Da allora ogni sofferenza non la vivo come un rantolo di agonia, ma con gemiti di rinascita ed annuncio di primavera e di Pasqua. E ora un’esperienza apostolica col Gruppo dell’U.E.. Avevamo organizzato, appunto con Andrea e con Ado ed Elisabetta, una coppia di Adoratori di Pordenone, una uscita ad un santuario francescano. All’ora della partenza ci siamo trovati in pochi, eppure gli invitati erano tanti. Ero un po’ agitata e decisa a rimane a casa. E’ intervenuto Andrea che ha detto: “Anche si ci fosse una persona sola si va!”. E siamo partiti. E cosa è successo? La mattina l’abbiamo passata insieme nella celebrazione eucaristica preceduta dalla catechesi. Per il pomeriggio, Ado e Elisabetta aveva preparato un recital sull’Eucaristia per coinvolgere anche i bambini. Con meraviglia vediamo arrivare e prendere posto in sala persone che non conoscevamo. Era arrivato un pullman di pellegrini e pareva che dovessero partecipare al nostro incontro. Gesù Eucaristia ha le sue sorprese “Le mie vie non sono le vostre vie, i miei progetti non sono i vostri progetti”. E ho capito che è più importante dar valore alla persona e non al numero più o meno grande. Nella mia responsabilità di animatrice di zona ho cercato sempre di coinvolgere la famiglia, anche perché ho molto ricevuto dalla mia famiglia sotto il profilo della fede. Per questo mi è sembrato opportuno, in linea con la programmazione dell’U.E. a livello generale, impegnare per la formazione degli Adoratori una coppia di sposi cristiani che parlasse a persone e a famiglie. Ora a Tarzo nella nostra comunità religiosa curiamo l’adorazione quotidiana alla quale partecipano anche le nostre consorelle malate e in carrozzina e le ospiti della Casa di Riposo. In Parrocchia mi sento spinta a incrementare l’amore a Gesù Eucaristia non solo nella catechesi ma soprattutto tra le famiglie che incontro nella Scuola d’Infanzia.Vivo l’adorazione non solo quando prego davanti al SS.mo Sacramento, ma anche quando mi occupo delle varie cose da sbrigare e quando svolgo il mio servizio al prossimo. Auguro che ciascuno di voi viva l’Eucaristia con grande fede e amore e nei quotidiani gesti di carità la irradi con l’esempio della propria vita. sr. Leontina Fabbro «Voce amica» ASPETTANDO IL GREST ED IL BABY GREST CORSI ANIMATORI UDINE 2012 ria” rificazione della B.V. Ma Parrocchia di Tarzo “Pu eto Ven Diocesi di Vittorio PR EM IO DI 1° GRADO assegnato a FU RLAN THOMAS ierichetti e per l’impegno ontro settimanale dei Ch per aver frequentato l’inc per conoscere Gesù. o e nell’attività proposta nella lettura del Vangel 012 1-2 201 e nor Nell’anno del Sig Parroco Animatrice ria” rificazione della B.V. Ma Parrocchia di Tarzo “Pu eto Ven orio Vitt di i ces Dio PR EM IO DI 2° GRADO assegnato a BE Z DANIE LE ierichetti e per l’impegno ontro settimanale dei Ch per aver frequentato l’inc per conoscere Gesù. ta pos pro o e nell’attività nella lettura del Vangel 012 1-2 Nell’anno del Signore 201 Parroco e Animatric ria” rificazione della B.V. Ma Parrocchia di Tarzo “Pu eto Ven orio Vitt Diocesi di PR EM IO DI 3° GRADO assegnato a FORLIN FILIPPO ierichetti e per l’impegno ontro settimanale dei Ch per aver frequentato l’inc per conoscere Gesù. ta o e nell’attività propos nella lettura del Vangel 1-2012 Nell’anno del Signore 201 Parroco Animatrice Nella settimana dal 10 al 16 Giugno 2012, noi animatori del Grest e Baby Grest di Tarzo accompagnati dalla signora Fabiana Introvigne, abbiamo partecipato ai corsi animatori organizzati dai Salesiani per tutti i giovani del triveneto. Questo per gli animatori più grandi è già il secondo anno e ogni livello è sempre più entusiasmante. I corsi si svolgono in una scuola salesiana di Udine, l’istituto Bearzi, che ogni anno ospita circa seicento ragazzi per ogni livello. Il primo giorno ci hanno accolto con danze e cartelloni con scritto “abbracci gratis” ed è proprio questa una delle cose più belle: nonostante non ci conoscessimo, parlavamo, scherzavamo, ridevamo tutti insieme! Per partecipare alle attività ci hanno divisi in gruppi misti, maschi e femmine di parrocchie diverse seguiti ognuno da un accompagnatore. Questo smistamento è stato fatto appunto per fare nuove amicizie e scambiarci idee. Durante i pasti abbiamo imparato a collaborare, facendo ogni giorno a turno per la distribuzione del cibo e la pulizia dei tavoli. Anche la notte ha dato esperienza, in quanto si dorme in gruppi da circa quindici persone nelle aule scolastiche in sacchi a pelo sopra dei materassi. Inoltre, non avendo ogni aula un bagno a disposizione, sono stati fatti dei turni al mattino ed alla sera per lavarsi negli spogliatoi. Solo poche parrocchie, noi comprese, hanno avuto la possibilità di essere ospitate per la notte in un seminario a pochi km dall’istituto. Noi abbiamo infatti dormito in camere da quattro su dei letti con lenzuola e bagni con docce calde per ogni stanza. Questa normalità, lì, è stata davvero una fortuna!! Tra il secondo ed il terzo giorno, abbiamo partecipato ad attività formative chiamate stages, durante le quali ognuno di noi ha imparato a fare un lavoretto o qualche danza da proporre ai nostri animati. Ci sono stati inoltre momenti di riflessione e preghiera, i quali ci hanno aiutato a comprendere il vero significato della nostra chiamata: essere animatori al servizio dei ragazzi. Questo vuol infatti dire avere cura dei bambini, essere per loro dei punti di riferimento, trasmettergli fiducia e accoglienza, far sentire ognuno di loro importante e soprattutto essere attivi per farli divertire divertendoci!! Sperando di riuscire a mettere in pratica al meglio tutto ciò che ci hanno trasmesso e insegnato, vi salutiamo e aspettiamo dal 9 al 27 luglio in canonica!! Gli animatori di Tarzo. Prima Comunione Questi i fanciulli che hanno partecipato alla Santa Messa di Prima Comunione nella chiesa di Tarzo il 29 aprile 201: Baccichet Elena, Bez Luca, Braido Marco, Bottega Eleonora, Costa Tommaso, De Bastiani Marta, Dal Molin Riccardo, Dal Gobbo Giulia, Forlin Filippo, Furlan Thomas, Geneletti Mattia, Introvigne Mattia, Lovat Tommaso, Lavina Andrea, Pellegrini Lorenzo, Pin Nicola, Pilat Leonardo Maggio-Giugno 2012 «Voce amica» Mons. Giacomo Da Frè 60° anniversario di ordinazione sacerdotale È con immensa gioia che la comunità parrocchiale di Tarzo ha festeggiato, il 3 giugno 2012, il 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale con la celebrazione eucaristica presieduta dallo stesso Don Giacomo. Già cappellano della parrocchia di Tarzo subito dopo l’ordinazione, ora è assistente spirituale presso la casa di riposo “Villa Bianca”. Anche il Vescovo Corrado, nella Chiesa di Revine il 22 giugno 2012, giorno anniversario della sua ordinazione avvenuta il 22 giugno 1952 nella Cattedrale di Vittorio Veneto, ha voluto ringraziare Mons. Giacomo presiedendo la celebrazione liturgica concelebrata con i presbiteri della forania “La Vallata”. Rinnovandogli ancora gli auguri in questa splendida occasione, lo ringraziamo per il prezioso ministero che sta ancora esercitando in mezzo a noi. La parrocchia ringrazia per l’impegno costante nelle sistemazione delle opere parrocchiali Liessi Agostino e Gino Morandin Simon Pietro e Giuseppe Faraon pagina 17 Tarzo 2 febbraio 2012 Festa della Presentazione del Signore al Tempio Carissimi Chierichetti di Tarzo Enrico, Filippo, Nicola, Andrea, Daniele, Thomas, Luca, Umberto, Mattia, Tommaso, Elia, Andrea, Marco Braido, Marco Introvigne, la vostra lettera, ricevuta con immenso piacere, ha suscitato nel mio cuore tanta simpatia, affetto, ammirazione per voi. Grazie per le vostre belle parole e per l’interessante e importante domanda che mi avete rivolta: “Come nella tua vita hai risposto e rispondi all’amore di Dio?” Tento di rispondere anche se è difficile per me esprimere tutto il percorso della mia vita donata al Signore. Sono stata spinta solo dal suo immenso amore. Fin da piccola i genitori e i catechisti mi hanno insegnato a conoscere il Signore che è nostro Padre e ci ama, ci perdona. o capito che niente al mondo è bello e grande come Lui. E fin da allora ho pensato: se Gesù mi ha voluto tanto bene ed è morto per me, io voglio stare solo con Lui. E ho deciso di offrire la mia vita per Lui. E’ nata così la mia vocazione di farmi suora: voglio donarmi a Gesù, essere sua per sempre, servirlo nei più poveri, come S. Francesco di Assisi. Mi attirava tanto la vita missionaria di cui sentivo raccontare con tanto fervore dai missionari. Essi andavano fra i popoli che non conoscevano Gesù e pativano fame, malattia e morte per mancanza di medici e di medicine. Soffrivo per non poter essere anch’io là con loro per aiutarli. Appena noi suore francescane abbiamo aperto una missione in Africa, nella Guinea Bissau, ho subito fatto domanda di andarci. In quel paese poverissimo dove mancava tutto: strade, acqua, luce, medicinali per curare tanti bambini malati che diventavano ciechi o handicappati per mancanza di cure e di nutrimento. E ne morivano tanti. Il contatto quotidiano con scene di dolore e di morte, aumentava sempre di più in me l’amore per Gesù, per i poveri e i sofferenti. Li amavo ogni giorno di più e cercavo di aiutarli con tutte le forze, perché avevo la certezza della Parola di Gesù: “Quello che fate ai più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me”. Mi sono sentita un piccolo strumento che il Signore si era scelto per fare cose grandi per quella povera gente. Oltre a fare catechesi ai giovani e agli adulti, ho sempre lavorato in ambulatorio. I Bambini e le persone adulte gravissime erano sempre molte, ma i mezzi per curarli erano pochi. La presenza del Signore suppliva a questa mancanza. Lui sanava e consolava. Quanti miracoli veri hanno visto i miei occhi. Quante emozioni, quanti bambini salvati dalla morte. Ho sperimentato davvero quanto sia bello e grande salvare la vita degli altri insieme alle mie consorelle. Un altro servizio, molto bello, per rispondere all’amore di Dio è stata per me l’assistenza ai carcerati. Quando la sera tornavo dal carcere con il cuore pieno delle loro pene, camminavo piangendo. Sentivo di aver incontrato in loro lo stesso Gesù che ha detto: “Ero carcerato e mi avete visitato” e a volte anche “liberato” perchè diversi erano innocenti e noi siamo riusciti a far riconoscere la loro innocenza e a liberarli dalla prigione. In questi momenti emozionanti di servizio ai poveri, ho sperimentato che, rispondendo all’amore del Signore, si incontra la vera felicità. Vi saluto con affetto e vi auguro che Gesù faccia comprendere anche a voi che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Lui vi insegni come rispondere al grande amore che ha per ciascuno di voi. Nella mia preghiera vi ricordo. Suor Ernestina pagina 18 8 Notizie in breve «Voc oce am oce ami amica» ica» ica ic a» Maggio-Giugno gg g 2012 ANIMAZIONE ACR L’Azione cattolica Ragazzi in passeggiata tra i colli tarzesi; è una delle animazioni organizzate nel corso del mese di maggio da Luigi & co. Ecco gli animatori con i ragazzini. PENTECOSTE, 27 MAGGIO Prima Confessione 16 i ragazzi che hanno celebrato per la prima volta il Sacramento della Confessione il 13 maggio nella nostra Chiesa: Baldassar Colin, Bez Daniele, Bottega Davide, Casagrande Andrea, Casagrande Eric, Della Pietà Stefania, De Polo Umberto, Francesschet Andrea, Franceschet Luca, Mattiuz Thierry, Piaia Simone, Rizzo Asia, Salamon Samuele, Teso Alessandro, Tomasi Federico, Zanetti Maria Celeste Una liturgia, tanto bella quanto semplice, guidata da Don Francesco e da Don Ezio e partecipata oltre che dalle catechiste Luigina e Luisa, da tanti genitori e famigliari, ha accompagnato i bambini a celebrare la festa del Perdono. Il sacramento della prima confessione è il primo passo nel percorso di formazione cristiana dei nostri ragazzi, che gli aiuta a comprendere il vero significato del mistero della Croce. Cinque i momenti fondamentali, necessari per fare una buona confessione, che i ragazzi hanno avuto modo di apprendere nel corso dell’anno catechistico. In primo luogo l’esame di coscienza che significa tirare fuori tutto ciò che sappiamo di aver fatto contro l’amore di Gesù; quindi, il dolore per i peccati cioè il dispiacere per aver offeso Dio; poi il proposito di non commettere più peccati; la confessione, quale atto di umiltà e di sincerità compiuto davanti al Sacerdote in rappresentanza di Dio ed, infine, la penitenza. La cerimonia ha avuto il suo momento più significativo nella confessione di ogni bambino, ciascuna cadenzata da un rituale silenzioso e ordinato: la salita all’altare per la confessione, la penitenza e il rinnovo delle promesse battesimali simbolicamente rappresentato dall’accensione al cero pasquale della candela del battesimo. A ricordo della giornata è stato donato ad ogni bambino un crocefisso e un fiore bianco, simbolo di purezza. Infine, a conclusione della bella giornata un ricco rinfresco ha atteso i ragazzi nelle sale dell’oratorio, Una mamma. Santa Messa nel giorno di Pentecoste a conclusione dell’attività pastorale, del catechismo e delle attività dei vari gruppi operanti in parrocchia. Alla fine della celebrazione il Piccolo Coro ha arricchito la giornata con il suo concertino: i brani sono stati intervallati da letture mirate ed accompagnati da immagini riguardo i temi messi in campo, così da dare un senso religioso a questo bello spettacolo! Un esempio, anche per altre occasioni, di come le direttrici del coretto hanno impostato il concerto: grazie e brave! MESSA AL CAPITELLO DI RESERETTA La comunità di Reseretta, il 14 maggio, si è radunata al capitello del borgo in occasione della Messa con don Francesco. Bruno M. GITA DEI CHIERICHETTI Il giorno 2 giugno siamo partiti per trascorrere la classica gita con i chierichetti e le famiglie intraprendendo una escursione nel paese Vinigo di Cadore nelle nostre meravigliose montagne. All’arrivo i bravi genitori ci hanno preparato una buona merenda. Successivamente abbiamo partecipato alla santa messa celebrata da Mons. Francesco nella locale chiesetta dedicata a San Giovanni vanni Battista. In seguito i genitori si sono prestati a cucinare un buon on pranzo permettendoci di condividere dei bei momennti insieme. Nel pomeriggio ci siamo incamminati ati verso la grotta della Madonna di Lourdes situata nel el suggestivo paesaggio dolomitico. Verso sera, dopo o una lieta giornata passata insieme, siamo rientratii a Tarzo. Ringraziamo di cuore il parroco e i genito-ri per aver reso possibile questa splendida giornataa e rimaniamo nella speranza che questa occasione si possa ripetere nei prossimi anni. «Voce amica» Maggio-Giugno 2012 Orientamenti e iniziative pastorali Dopo il convegno ecclesiale 2011/2012 Il 21 giugno nella Chiesa Cattedrale, a conclusione del convegno diocesano, il Vescovo Corrado ha delineato il cammino pastorale per i prossimi 3-4 anni. Come evidenziato nella sua presentazione, si cercherà di dare a quanto già si fa nelle comunità parrocchiali una qualità e delle prospettive più fedeli all’appello del convegno “Abita la terra e vivi con fede” concentrandole attorno all’idea di corresponsabilità per la missione. Due importanti eventi avranno poi lo scopo di offrire impulso e aiuto alla vita e all’attività delle parrocchie: l’Anno NOZZE D’ORO della Fede proposto dal Papa e l’avvio della Visita Pastorale. Orientamenti pastorali. Il Vescovo ha proposto, per il tempo delle sue Visite pastorali che, presumibilmente, dureranno tre o quattro anni a partire dal 2013, degli Orientamenti pastorali che guidino il cammino della pastorale diocesana in questo periodo di tempo. Gli orientamenti hanno per titolo “corresponsabili per la missione” richiamando il mandato missionario che trova nel Battesimo il suo fondamento e che è stato oggetto del piano pastorale 2010/2011. Corresponsabilità. La Chie- sa è comunione ed è chiamata a viverla. In un mondo segnato dalla disgregazione e dall’individualismo, il compito primario della Chiesa è mostrare quanto lo Spirito del Risorto opera in lei: la comunione con Dio e tra i fratelli. La corresponsabilità è una forma concreta di comunione; è la disponibilità a condividere le scelte che riguardano tutti. Attraverso il discernimento spirituale e l’ascolto reciproco si maturano, secondo la responsabilità di ciascuno, decisioni ponderate e condivise. La missione. Ossia l’annuncio del Vangelo, per comuni- pagina 19 care la fede, soprattutto dove la persona o la famiglia vivono ed affrontano situazioni particolarmente favorevoli all’incontro con il Vangelo e con Gesù. L’iniziazione cristiana. L’esperienza della fragilità umana. Iniziative concrete della parrocchia come chiesa missionaria. Rafforzare o istituire il “gruppo liturgico”. Incontro tra le segreterie dei consigli pastorali parrocchiali dell’unità pastorale. Incontri di condivisione e formazione per adulti. Formazione di coppie che si fanno carico dell’accompagnamento dei genitori per il Battesimo. Accompagnare i genitori dei bambini dagli 0 ai 6 anni. i r u g u A Tanti auguri ai nostri nonni Pancotto Romano e Pol Meri che il giorno 10 maggio 2012 hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio attorniati dai loro cari. Speriamo possiate trascorrere altri anni insieme in salute e felicità. 60 ANNI INSIEME A Casagrande Giovanni e De Coppi Ina che hanno celebrato il 60 anniversario del loro Matrimonio partecipando alla Messa nella Chiesa Parrocchiale e sono stati festeggiati dai figli, parenti e d amici. NONNA GENOVEFFA COMPIE 100 ANNI Il 02 maggio 1912, nel piccolo paesino di Rolle, nasceva Genoveffa Dal Vecchio una persona come molte altre, con una storia decisamente comune ma, per tutti noi famigliari, un riferimento e un esempio continuo. Più di una sono le peculiarità che la contraddistinguono ma la fede, la speranza, il coraggio e la perseveranza sono proprio le caratteristiche che delineano la sua persona. Sposa di Angelo Cesca ha da lui tre figli Maria, Valentino e Angela (che tutti noi chiamiamo Ginetta). Nonno Angelo in tempi prematuri rimane infermo a letto e lei lo assiste con amorevolezza e dedizione senza lamentarsi mai, portando avanti tutte le sue cose accettando con fiducia anche le prove “che al Signor ne manda” Dopo la morte del marito continua la vita tra la casa e la “riva”. Nonna Genoveffa senza laurea, ne diploma, conduce la quotidianità con grande saggezza, alzandosi presto, pregando e presentandosi sempre in ordine. Cent’anni sono davvero tanti, molte cose ha visto nonna Genoveffa, la povertà delle famiglie numerose, ben due guerre, la morte delle persone care, le fatiche e le sofferenze delle cose che non vanno secondo il proprio progetto, ma il coraggio non le è mai mancato. I suoi discorsi equilibrati senza grandi paroloni da saccente, ma ricchi di contenuti e di fermezza. Le porte di casa sempre aperte e le sue mani operose per accogliere e condividere il tanto o il poco con chi le faceva visita. Pensando bene le sue dispense non erano traboccanti, ma lei non ci faceva mai mancar anzi le cose semplici che ci preparava sembravano essere le più buone del mondo. Condividere è sempre stato il suo motto. Negli ultimi anni, la figlia Maria con il marito Mario l’hanno accolta nel loro appartamento di Conegliano dove vive con molta serenità, coccolata ed amata come si conviene. Il 2 maggio per il centenario è stata festa grande, non con toni accesi, non ristoranti o cerimonie solenni, ma in famiglia, con un’infinità di fiori che lei profondamente adora. Nonostante l’inesorabile passare del tempo ha sempre mantenuto la sua autonomia, la freschezza di mente, di spirito e di accettazione delle cose che il divino manda. E ora i ringraziamenti perché, in questo triste momento, dove la fede è un valore quasi passato di moda, la testimonianza di una persuasione così solida è un bene immenso. Perchè i torti e le critiche possono ferire, ma lei ci hai dimostrato che la vita deve essere vissuta con coraggio. Grazie al suo buon umore, alla battuta sempre pronta, il tempo con lei scorre piacevole e sereno. Grazie è necessario, a questo punto, dire a chi come lei si è fatto onore per tutta una vita, non compiendo grandi opere, ma rendendo straordinario l’ordinario. Maria, Valentino, Ginetta e tutti i tuoi cari. «Voce amica» pagina 20 GRUPPO ALPINI TARZO Maggio-Giugno 2012 di Francesco INTROVIGNE FESTA ALPINA di SAN PIETRO Secondo anno in trasferta, questo il tema della tradizionale festa del Gruppo dal 22 al 24 giugno scorsi, suddivisa in tre momenti e tre luoghi distinti: quello sportivo, quello religioso e quello eno-gastronomico. Venerdì 22 l’apertura, presso la struttura polifunzionale di via C. Battisti gentilmente concessa dalla Pro Loco, con la manifestazione della Sezione di Vittorio Veneto promossa per presentare il libro “Cuore Alpino per l’Abruzzo” sugli interventi svolti dalle penne nere a seguito del disastroso terremoto del 6 aprile 2009; ospiti della serata i 100 alpini che hanno prestato la loro opera gratuita. Nel libro un capitolo è dedicato alla “Casa Alpini di Vittorio Veneto “ di Paganica, della cui realizzazione il nostro Gruppo ha avuto un ruolo di rilievo. Sabato 25, con partenza e arrivo presso il piazzale delle scuole, 153 iscritti, più parecchi altri appassionati, hanno dato vita alla “31^ Caminada alpina – XI Memorial Berto Cancian”, del circuito Trevisando, attraverso vigneti di prosecco, prati e boschi di castagno, con passaggio ai piedi della chiesetta alpina delle Rive San Pietro, sede “spirituale” del Gruppo. Premiazioni col Presidente sezionale Angelo Biz ed il Capogruppo Giovanni Liessi Domenica 24 la celebrazione religiosa, presso la chiesetta alle Rive, con nutrita partecipazione, presenti il Vessillo sezionale di Vittorio Veneto, fregiato di 4 medaglie d’oro, accompagnato dal Vice Presidente Roldano De Biasi e delegazioni di Torri del Benaco (VR), Cozzuolo, Colle Umberto, Fregona, Gruppo Città, Mansuè, San Giacomo, nonché il nostro gagliardetto, appuntato di medaglia d’argento al valor militare. Hanno reso gli onori di casa, oltre al Capogruppo Liessi, il Sindaco Bof, il Vice Sindaco Sacchet e l’Assessore De Polo. Ha animato la S. Messa la Corale dei Laghi, sempre apprezzata partecipe, a cui va la nostra gratitudine. Dio. Ogni uomo credente o ateo fa questa esperienza nel corso della sua vita e assaggia l’amaro di quelle parole: non ti importa se io muoio? Per chi crede in Dio, per chi gli dà fiducia, questo è un momento di prova, difficile, nero, ma di passaggio, per lui c’è la parola di Cristo: uomo di poca fede, io sono sempre con te, non ti abbandono mai, non permetterò che la prova sia superiore alle tue capacità, alle tue forze, non sei mai solo, ogni tuo passo è guidato e accompagnato La Corale dei Laghi dal cielo. Possano queste parole dare serenità e fiducia, far risplendere ancora il sole, ridare calma e gioia. Come ogni buon alpino, impariamo che dopo la bufera anche la più forte, torna il sereno, torna il sole, la luce e la gioia”. A don Giuseppe Artico, celebrante, già Cappellano militare tra le truppe alpine, il Gruppo ha fatto dono del Cappello, gesto che ha molto gradito e che lo ha commosso nel rievocare l’esperienza di sacerdote tra i giovani in divisa e stellette. All’omelia ci ha così intrattenuti: “Non sono uomo di mare e non conosco il sibilo del vento, l’altezza delle onde, le nuvole basse sull’acqua, ma ho fatto esperienza delle bufere di neve in montagna; in mezz’ora ti cadono addosso 50 centimetri di neve, le nuvole basse ti chiudono l’orizzonte e perdi l’orientamento, il vento rende difficile o come scriveva un alpino alla mamma. Trasportando queste esperienze in campo spirituale avviene quella che i santi chiamano la notte dell’anima sulla quale regna sovrano il silenzio di Dio, il sonno di Rappresentanze d’Arma e Autorità alla celebrazione GITA PARROCCHIALE IN CARINZIA « Sabato 9 giugno ci ritroviamo con don Francesco per partire alla volta di Maria Saal e Klagenfurt, in Carinzia. Ci ritroviamo in piazza a Tarzo in una mattinata non certo limpida (e poi alle sei di mattina siamo ancora tutti un po’ addormentati … ) e partiamo in direzione Tarvisio e verso il confine austriaco. Dopo una sosta strada facendo, ci concediamo una tappa a Maria Wőrth, paesino posto in una caratteristica penisola sul Wörther See (il lago di Wörth) questo villaggio è conosciuto a livello internazionale per via di una particolare chiesetta romanica, meta di pellegrinaggio e molto usata per celebrazioni nuziali. Dopo la pausa, proseguiamo per il santuario di Maria Saal, dove celebriamo la Messa per ringraziare il Signore di averci concesso di ritrovarci tutti insieme in luogo così bello. Il santuario di Maria Saal, infatti, ha grandi dimensioni ed è costruito in uno stile che sembra essere una transizione dal romanico al gotico: a dire il vero, non resta molto dalla chiesa romanica originaria, in quanto, dal momento della sua edificazione nell’Alto Medioevo su ordine del vescovo Modesto, fu ampiamente rimaneggiata. L’edificio attuale è una specie chiesa fortificata che risale alla metà del XV secolo, ma ricostruito dopo un terribile incendio nella seconda metà del ‘600. Proprio perché costruita su ordine di un vescovo, l’attuale chiesa è comunemente ancora chiamata Dom, cioè “cattedrale” , ma non fu mai una cattedrale vera e propria. Nonostante ormai Maria Saal abbia perso la sua importanza storica, la sua chiesa è ancora un importante luogo di pellegrinaggio sia per i carinziani che per i vicini cattolici della Slovenia. Subito dopo la Messa, il pranzo in una tipica birreria austriaca, dove abbiamo modo di IN RICORDO DI CARLA DALLA BARBA Sabato 9 giugno è mancata Carla Dalla Barba in Bernardi. Carla era nata a Conegliano 69 anni fa. Ha affrontato vita e malattia coraggiosamente e lascia nella madre, nel marito, nei figli, nel nipote e in tutte le persone che l’hanno conosciuta un vuoto incolmabile. E’ stata insegnante per oltre 15 anni al Collegio Dante Alighieri di Vittorio Veneto e poi nel Seminario Vescovile. Come insegnante non trasmetteva solo nozioni, informazioni, cultura, ma educava i giovani allievi ad inserirsi nei valori della vita. Anche dopo aver terminato il suo ruolo di insegnante, la passione e l’amore per i ragazzi e i giovani non si è interrotto, ma è continuato nell’aiutare ragazzi in difficoltà e gli adulti a leggere e scrivere. In Parrocchia era presidente del gruppo Santa Chiara di Assisi della San Vincenzo, un ruolo che ricopriva con un entusiasmo che contagiava, con presenza fattiva e concreta, la sua fedeltà e impegno anche nella incombenze di orga- oce ce amica» amic am ica a»» Vooc mangiare e di dissetarci con la birra ivi prodotta. Incontriamo, poi, la nostra guida che, in questo pomeriggio di pioggia battente, ci accompagnerà a visitare Klagenfurt, capitale del Land della Carinzia, co-sede della diocesi cattolica di Gurk-Klagenfurt e sede dell’università di Alpen-Adria. Non tutte le signore partecipano, probabilmente temendo la pioggia: dunque il gruppo, anche se diminuito, resta comunque alto nel morale e si inoltra nella visita della citta: la leggenda narra che Klagenfurt fu fondata dopo che un paio di uomini coraggiosi ebbero ucciso l’abominevole Lindwurm, un drago alato che viveva nelle lande adiacenti al lago, il cui alimento principale si racconta fossero ragazze vergini. L’impresa è ancora oggi ricordata con un impressionante monumento nel centro cittadino. Storicamente, il luogo fu fondato dal duca Herman di Spanheim, come roccaforte situata tra le vie commerciali della zona. La sua prima menzione risale al tardo dodicesimo secolo in un documento del duca Ulrico II. In città, abbiamo modo di visitare il Duomo (concattedrale di Klagenfurt), che purtroppo non possiamo vedere dall’interno, situato nella Domplatz, dedicato ai santi Pietro e Paolo ed eretto nel 1581. L’interno della chiesa è decorato di stucchi e affreschi in stile baroc- nizzazione, la Conferenza SanVincenzo era quasi la sua seconda famiglia, assieme al alle consorelle e ad un confratello, che pe permetteva di irradiare amore, conforto consolazione, punto di appoggio per co tante persone e con uno stile sorridente ta e gioioso. Si è dedicata con passione al vo volontariato anche nella Casa di Riposo Vi Villa Bianca dove anziane, familiari, suore ed operatori la ricordano con grade affetto e stima. “ Carla non era solo volontaria, er era persona che offriva se stessa, che ge generava bene. Con ordine e chiarezza interiore sapeva bene cosa significasse in offrire. Non alzava la mano ma di fronte al bisogno diceva a se stessa, eccomi, vado e offro... senza clamore. Sapeva, inoltre, che per offrirsi bisogna fidarsi ed affidarsi in primis al prossimo tuo. Pur nella fatica degli ultimi tempi della sua vita terrena, Carla alzava le mani confermando il suo eccomi, affidandosi al Padre e affidando a Lui, il marito e i suoi cari a cui teneva più della sua stessa vita”. Ricordiamo, infine, che ha collaborato con il settimanale diocesano L’Azione e con il Bollettino Voce Amica; per decenni è stata l’animatrice della parte culturale della Pro Loco di Tarzo, ottenendo la collaborazione della amica poetessa Gina Piccin Dugo che alla festa dell’Emigrante ha dedicato molte sue poesie. co. Ci spostiamo poi verso la bella piazza di Neuer, edificata nel XVI secolo dall’architetto italiano Domenico dell’Allio. Al suo centro è situato il monumento a Maria Teresa d’Austria del 1785, mentre ai lati trovano posto palazzi in stile neoclassico, tra cui il Palazzo Porcia e l’imponente Palazzo OrsiniRosemberg (1650), sede dell’attuale municipio. A catturare l’attenzione è, ancora una volta, quello strano personaggio posto a due passi dal monumento a Maria Teresa: il drago della fontana del Lindwurm, simbolo indiscusso della città. Per creare il disegno del drago, venne usato come modello un teschio di un rinoceronte dell’Era Glaciale, rinvenuto nelle campagne della città. Dopo le immancabili spese, il gruppo si ritrova mentre il sole sembra voler squarciare le nuvole. Si riparte con direzione Italia e tappa a San Daniele del Friuli, dove ci deliziamo con l’assaggio (e l’acquisto) del tipico prosciutto. In prima serata sbarchiamo a Tarzo, stanchi ma soddisfatti. Ancora una volta grazie a don Francesco per le incredibili opportunità culturali che offre alla nostra parrocchia. Grazie! Attendiamo intrepidi la prossima gita. Roberto e Fabiana A CARLA Accogli, o Signore, il mio grido: quest’anima ti affido, tienila vicino al tuo cuore … Lei ha dato tanto, in prima persona, Lei, così altruista, buona, ha gioito, sofferto e pianto … Non aveva limiti nella fatica: la sua fede l’aiutava ai bambini insegnava: cara, dolce, vera Amica … Non resteran solo parole vane, di Lei si ricorderà il mondo. L’affetto che ha lasciato è profondo, un segno che esistono persone sane ... che fanno del bene, senza distinzioni, con umiltà, incontro al bisognoso chiedendo agli altri un gesto generoso e otteneva aiuto dalle istituzioni … Il suo sorriso, la sua parola pacata, le sue gesta assieme a noi, la sua fatica, cara, dolce, vera Amica no! Non sarai mai dimenticata. R. Sopracordevole «Voce amica» pagina 22 Ricordi Maggio-Giugno 2012 Anagrafe BATTESIMI 5. DAL PUPPO MATTIA di Giampietro e di Dal Piva Mara, residenti a Tarzo in Via Prapian di Tarzo, nato a Vittorio Veneto, il 14.9.2011. Battezzato nella Chiesa Arcipretale di Tarzo il 18 marzo 2012. Il rito di accoglienza CANZIAN ROSA in Rizzo Cara mamma, 6. BARBON NAYANA LUCIA di Maurom Manuela, residenti a Tarzo in via Vallorch, nata a Delhi – India, il 27.12.2008. Battezzata nella chiesa Arcipretale di Tarzo il 18 marzo 2012. Il rito di accoglienza venne celebrato il 26.2.2012. Madrina: Michieletto Federica della parrocchia di Mirano. è già trascorso un mese da quando ci hai lasciato, ma la tua presenza tra noi è ancora molto tangibile. I ricordi del tempo che ci hai donato sono tanti e tutti molto preziosi. Per noi tu sei stata un esempio da seguire sempre e comunque, pronta ogni giorno ad aiutarci e correggerti. La tua vita, improntata alla cura della tua famiglia, è trascorsa veloce e, quando è arrivato il tempo di riposarti e godere dei frutti del tuo lavoro, la malattia ti ha colto improvvisamente privandoti della parola e lasciandoti solo gli occhi per esprimere le tue emozioni. Quegli occhi,insieme al tuo sorriso,li porteremo sempre nel cuore. Con affetto ti ricorderemo sempre I tuoi cari figli DOMENICO CASAGRANDE e CASSOL MARIA (ANTONIA) A sette anni dalla tua improvvisa e dolorosa scomparsa, ti ricordo ancora con immutato affetto, assieme a tua moglie Maria, che, dopo una lunga e devastante malattia, da appena 20 giorni ti ha raggiunto innanzi al Signore. Così vi voglio immaginare: uniti per sempre nell’amore reciproco, come in vita, e nell’amore del Signore. Vostro nipote David 7. TOMASI AZZURRA di Michele e di Mazzer Mara, residenti a Tarzo. Battezzata nella Chiesa Arcipretale di Tarzo il 24 giugno 2012; il rito di accoglienza venne celebrato il 20.5.2012. 8. MICHELON EILEEN di Moreno e di Tomasi Monia, residenti a Tarzo in via Rossini, nata a Vittorio Veneto il 29.9.2011. Battezzata nella Chiesa Arcipretale di Tarzo il 24 giugno 2012; il rito di accoglienza venne celebrato il 20.5.2012. DEFUNTI 17. CANZIAN ROSA. Rosa nasce il 30 agosto 1927 a S. Vendemiano dove trascorse la giovinezza con i sette fratelli. Celebrò il matrimonio con Rizzo Giulio nel 1952 ed ebbero la gioia di amare nove figli che la ringraziano e la ricordano con tanto amore. E ricordata con riconoscenza da tante persone che Rosa correva sollecita a curare ed assistere. La sua giornata incominciava prima del sorgere del sole e alla sera, alla fioca luce di una candela, lei continuava nelle facende di casa. Amava la vita e la stimava come un valore, un dono, una bellezza da godere e da comunicare. In famiglia e per tante persone lei era punto di riferimento e di ricerca di un consiglio. Trascorse la sua vita in via Castellich fin a 84 anni, felice di poter ricevere la comunione e tenendo alta la fiaccola della sua grande dignità di madre. Tante persone la ringraziano per la sua assistenza serena e spontanea. Ricoverata in Ospedale a Vittorio Veneto, concluse il suo pellegrinaggio terreno il 3 maggio 2012. La santa Messa esequiale a suo suffragio venne celebrata nella nostra chiesa il 5 maggio e poi accompagnata al cimitero di Tarzo in attesa della resurrezione promessadi Gesù. Maggio-Giugno 2012 18. STIVAL ANNA MARIA – Suor DIOMIRA. Era nata a Fossalta di Portogruaro il 3 agosto1926. A 10 anni consegue il Diploma di “Corso Ceciliano” che la rese maestra di canto e di suono. Il 31 ottobre 1949 fa la sua professione perpetua nella Congregazione delle Suore Francescane di Cristo Re. E’ assistente delle Postulanti e nel 1957 è maestra delle postulanti e insegnante nella scuola elementare di S. Maria delle Grazie. Il 27 agosto 1971 è eletta Superiora della fraternità di Venezia e nel 1974 ritorna a Santa Maria delle Grazie. Dal 1978 al 1983 è Consigliera Generale. Nel 1983 è Superiora a Padova e nel 1986 arriva a Villa Bianca, dove è superiora per 12 anni. Ritorna a Tarzo dopo un periodo presso il Santuario della Madonna del Rifugio a Sinalunga come sorella delal suore inferme. Fece ritorno al Padre la sera del 3 maggio 2012 circondata dalle Consorelle di Villa Bianca. La Messa esequiale venne celebrata nella chiesetta di Villa Bianca il 5 maggio e poi accompagnata nel cimitero di Tarzo, in attesa della Resurrezione. 19. MEMBRADO JOSEFINA ANTONIA. Josefina Antonia era di origine spagnola, era nata, infatti, a Santa Barbara (Spagna) il 24.4.1924, ma trascorse molti anni della sua vita in Venezuela. Celebrò il matrimonio con Bortolotto Ferdinando, di cui poi dovette piangerne la morte. Ospite da qualche anno a Villa Bianca, qui si concluse il suo viaggio terreno il 15.5.2012. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 18 maggio e poi accompagnata nel nostro cimitero. 20. PANCOT ANGELO. Angelo era nato a Tarzo il 5 gennaio 1921. La sua lunga esistenza gli ha fatto conoscere e incontrare molti avvenimenti, anche tragici per la nostra storia che provocano riflessioni serie, con una risposta non sempre facile e univoca. A Milano trascorse la maggior parte della vita come professionista falegname, esperto nel preparare con gusto i “fusti per i salotti”. Aveva celebrato il Matrimonio con Casagrande Vittoria ed ebbero la gioia di amare il figlio Roberto, ma dovette piangere la perdita delle sue due sorelle. Alla pensione fece ritorno a Tarzo dove si costruì l’abitazione in via Belvedere, davvero residenza belvedere: curata, abbellita da tanti ornamenti. Faceva parte della Associazione Alpini e avvertiva la necessità di recuperare i valori di umanità, di giustizia, di collaborazione e di timor di Dio, oggi spesso dimenticati. La conclusione della sua esistenza avvenne il 30 maggio 2012 all’Ospedale di Conegliano. Dopo la Messa esequiale, celebrata il 1 giugno nella nostra Chiesa, venne accompagnato al cimitero di Tarzo. 21. CASSOL MARIA di anni 70, era «Voce amica» nata, infatti, a Sospirolo (BL) il 22 settembre 1941; la ricordiamo assieme ai suoi due fratelli con i quali condivise gli anni della primavera della vita con tanti sogni e progetti, e ne pianse la morte di uno sul lavoro e del secondo per malattia. Da Sospirolo si trasferì a Castion di Belluno e in seguito a Corbanese. La giornata era scandita dall’alternarsi delle stagioni e del tempo. La giornata incominciava con il sorgere dell’alba e terminava sempre oltre il tramonto del sole. E quando calava il silenzio in casa, la mamma continuava a rammendare, a pulire, a preparare. Cercò lavoro in Svizzera e si incontrò con Casagrande Domenico, che esercitava la professione di muratore. Celebrarono il loro matrimonio nel 1960 e mentre il marito andò in Nuova Zelanda per guadagnare un po’ di denaro lei andava a servizio presso le famiglie. Con il frutto del lavoro, di sacrifici e di risparmi, riuscirono a costruirsi la casa in via Introvigne ed ebbero la gioia di amare e di veder sbocciare i loro figli Danila, Roberto e Cristiana e poi i nipoti Elisa, David e Ludovico. Pianse la morte del marito Domenico e ne conservò il ricordo. La ricordiamo nella malattia che in modo progressivo e inarrestabile ha piegato la sua voglia e forza di vivere rendendola fragile e per questo venne ospitata nell’Istituto Padre Pio per una assistenza consona al suo stato di salute e dove terminò il suo viaggio terreno il 4 giugno 2012. Le sue esequie vennero celebrate nella Chiesa di Tarzo il giorno 5 giugno e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione. 22. BENEFORTI ANNITA. Era nata 87 anni fa a Pisa il 17.7.1925. Coniugata con Guideri Giorgio. Visse la sua giovinezza assieme alla cugina, tanto da sembrare due sorelle, vestivano eguale, andavano in vacanza sempre insieme. Ha incontrato una vita non facile, con sofferenze morali che hanno lasciato traccia e cambiato la sua vita, furono come cicatrici sulla sua pelle. Viveva a Vittorio Veneto ospite della cugina e delle nipoti. La sofferenza rese fragile la sua esistenza e consigliarono di essere ospitata e assistita all’Istituto Padre Pio, dove terminò il suo pellegrinaggio terreno il 5 giugno2012. Le sue esequie vennero celebrate nella nostra Chiesa il 6 giugno. 23. DALLA BARBA CARLA. Era nata a Conegliano il 5.7.1942 dopo la preparazione alla vita professionale come Insegnante formò la sua famiglia celebrando il matrimonio con Antonio Bernardi con il quale abitava in via Reseretta. La mamma Teresa di 92 anni la accompagnava sempre con amore ed attenzione, ed è stata lei ad assistere la figlia Carla nel suo passaggio al mondo eterno di Dio. Il germe pagina 23 del Battesimo in lei si è fatto concreto nel raccontare con la sua vita il Vangelo di Gesù. E’ stata costante la sua attenzione di stare dalla parte di Dio, in ascolto della sua parola e nella fedeltà ad attingere con la Santa Messa, fonte e culmine della vita del cristiano, l’amore al servizio per i più deboli. La ricordiamo madre di famiglia nella solidarietà serena e costruttiva di saper operare il bene, con particolare attenzione alle opere parrocchiali. Entrando nella nostra chiesa possiamo posare lo sguardo sui grandi panelli che il marito Antonio ha donato alla chiesa unitamente a quelli della Cappella della Redenzione. Sicuramente nell’opera del marito c’è stata la sua collaborazione ed il suo suggerimento. Improvvisa quasi la aggressione del male. Il suo passaggio al mondo di Dio avvenne all’Ospedale di Vittorio Veneto il 9 giugno 2012. La santa Messa esequiale a suo suffragio venne celebrata nella Chiesa di Tarzo il 11 giugno. 24-. TOMASI EZIO. Era nato a Tarzo il 19 settembre 1966. In compagnia dei suoi cinque fratelli aveva incominciato il viaggio e l’esperienza della vita: ora sono rimasti solo Mara, Antonio e Regina a salutarlo. E per mamma Maria, che aveva acceso in lui la scintilla della vita, è stato drammatico e doloroso stringere fra le braccia il proprio figlio morto. Ezio riempì la propria vita operando in varie fabbriche della zona, cercando di prepararsi un avvenire dignitoso. Era residente a Colmaggiore di Sotto. La vita può rassomigliare ad un fiume, che nasce limpido e scorre cantando tra le rocce, ma che poi raccoglie sul cammino sassi, terra, alberi e poi tutto va a finire nella calma del mare. Ezio faceva parte della Associazione Alpini, con i quali condivideva operatività e spirito di appartenenza. La malattia aggredì anche Ezio, lo indebolì e lo portò a concludere il viaggio su questa terra all’Ospedale di Vittorio Veneto il 27. giugno 2012. Il suo funerale venne celebrato nella Chiesa di Tarzo il 30 giugno e poi accompagnato al cimitero, nell’attesa della resurrezione promessa da Gesù. O F F E R T E Alla Chiesa dalla benedizione delle famiglie Moschet Rosetta 10 €, Di Vincenzo Alfredo 30, Ghin 10, Turri 10, Cadalt Franco 50, Tomasi Renato 10, Con Sonego Antonio 15, Moretti (A S. Antonio) 100 , Lazzari 20, NN 10, NN 10, NN 10, Profeti Giuliano 10, Dal Cin Italo e Dima 10, NN 10, Dott. Cortina ? 50, Soldan Pietro 20, Favero Anna 10, Zanetti Introvigne Angela 20, Introvigne Renzo 30, De Bastiani 20, Strazzer Giovanetta 20, Strazzer Natale 15, Introvigne Moret Gioconda 10, Franceschet Caterina 10, Gallon Michele 50, De Lorenzi Bernardo 10, Biz-Da Re 15, Franceschet Giovanni 5, NN 10, Zago 20, Biz Paolina 20, NN 5, Pizzol Luisa 30, Biz Attilio 10, NN 10, Casagrande Roberto 10, Michelon Rita 10, Dalle Crode Sante 10, NN 30, Dalle Crode Franco 20, Franceschet Egidio 10, Steffan Giovanni 10, NN 10, Morandin Gino 10, Faraon Moreno 20, Pilat 10, Pradal 10, Bernardi Angelo 20, De Coppi Franco 10, Favero Antonio 20, Franceschet Ottilia 5, Bez Emma 20, Zanetti Quirino 20, Baldassar Alex 20, Mazzucco Gilda 50, De Toni Riccardo 20, NN 20, Pradella Giorgio 15, Dalla Bella 20, Mazzucco Maria 100, De Polo Michele 10, Novena Sandrino 10, Poancot Antonio 50, Da Riz 40, Zambon Antonio 30, Rizzo Corrado 10, Rizzo Franco 20, De Zanet Luciana 20, Da Rows Giacomo 20Alla CHIESA Fnerale di Dal Gobbo Giovanni 50 € e offerte in chiesa 44.86, Matrimonio Ruan-Clean 8.56, Funerale di Cancian Rosa 74.32 e per opere parrocchiali 164, sottoscrizione per la chiesa¨170, Funerale di Pilat Luigi 56.81 e per opere parrocchiali 14, In memoria di Pilat Luigi 200, nel 60 di matrimonio di Casagrande Giovanni e De Coppi Ina 70, Fregonese Silvia 30, festa compleanno 5, Dalle Crode Lina 50, Classe 1932. Dal Cin Guido 20, Funerale di Membrado Josefina 4.12 e opere parrocchiali 2, Gruppo Rosario Colmaggiore contrada Latteria 69.50, Festa compleanno De Luca-Carpenè 20, Funerale di Pancot Angelo 70, in chiesa 36 e opere parrocchiali 12.61, funerale di Beneforti Annita 100 e in chiesa NN 20, NN 20, In memoria di Cassol Maria, i familiari 50, offerte in chiesa 82.14 e per la Scuola Materna 290, Funerale di Dalla Barba Carla, Bernardi Antonio 200, in chiesa 171.94 e per opere parrocchiali 262.92. Offerte festivo 875.12, feriale 166.41, Candele 426.18, stampa 184.52, Busta ringraziamento 80, Un pane per amor di Dio 33.62, Battesimo di Tomasi Azzurra 25, Battesimo di Michelon Eileen 40, Zanetti Introvigne Angela 10, Tomasi Costantina 10, In memoria di Carla Dalla Barba “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: Mons. Francesco Taffarel Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto la famiglia 150 . Spese: restituzione prestito grazioso 2.600, stampa 94.73, La nostra Messa 97,10, carta fotocopie 12, Energia elettrica 668.91, riscaldamento 230.39, toner 130, vestine e candele del Battesimo 47, batterie 14.45. SCUOLA MATERNA In memoria di Dal Gobbo Giovanni 200 €, In memoria di Zilli Marco 525, In memoria di Cassol Maria 290, Ministero ufficio scolastico 8.594,99, NN 10, Soldan Sebastiano 16. Spese: Personale: 9.259 €, Alimentari 3.184,48, manutenzione e riparazione riscaldamento 160, C.E.S.A. contabilità e ammin. 946.77, varie 200, Energia elettrica 545.66, riscaldamento 1.419,57. CHIESA DI NOGAROLO Offerte in Chiesa: 532.50 € Spese: Energia elettrica 61.30, Spese varie- riscaldamento riparazioni 346. CHIESA DI FRATTA Spese. Energia elettrica 54.62 € Le rogazioni Angolo dei ricordi Fotografia delle rogazioni presso la chiesetta di Collaldrà negli anni 1967-68. Le rogazioni: preghiere particolari che venivano fate in diverse chiese del paese e che servivano per invocare la benevolenza del Signore per il raccolto futuro, in particolare si pregava affinché non venisse la tempesta, per evitare la fame, le guerre ed i terremoti, naturalmente le preghiere erano recitate in latino. Le chiese interessate da queste preghiere, erano quelle di Nogarolo, Fratta, Collaldrà e ci si arrivava dopo essere partiti in processione dalla chiesa di Tarzo ed ad ogni incrocio ci si fermava per benedire il territorio circostante. Il tragitto per andare alla chiesetta di Collaldrà prevedeva il passaggio sulla strada principale per poi salire al Col de Mar e poi scendere alla chiesetta. Oggi in questa chiesetta si celebra solo la messa per la chiusura del mese del rosario a fine maggio. Purtroppo l’azione del tempo si è fatta sentire anche su questa bella per fortuna ci sono gli Alpini che trovano sempre del tempo libero e tanta dedizione ed infatti hanno ripulito tutti gli arbusti che erano cresciuti rovinando il cortile. Zuanella Caterina LAMPADA SS.MO Pizzin Dario 5.€ Per VOCE AMICA Tarzo: Fregonese Silvia 20 €, Di Vincenzo Alfredo 20, Con Sonego Antonio 15, Favero Anna 10, Del LagoMichelon 10, Pizzol Luisa 20, Franceschet Egidio 10, NN 5, Bacas Dimitri (Grecia) 50, Moret Linda 50, Tomasi Giulia 10, NN 5, Pradella Giorgio 5, De Polo Michele 5, Rizzo Corrado 10, Casagrande Dario (Malnate) 50, Casagrande Mario 20, Istituto Padre Pio Tarzo 200, Tomasi Giuseppe 10, Cancian Lina 15, Zuanella Luciano 10, NN 20, NN 20, Pol Erminia 35, Meneguz Erminia 20, Cazzetta Roberto (Svizzera) 30, Cazzetta Giuliano (CH) 20, Michelon Paolina 5, Faraon Maria 10, Faraon Luciano 10, NN 10, NN 50, Franceschet Enrico 10, Longo Natale 30, Pancot Pier Giovanni (Francia) 30, Da Dalto Antonio 5, NN 10, Pagotto Luigina 10, Tomasi Rino 20, Da Ronch Maria 20, Meneguz Celestino 10 – Faraon Rita 20 – Edicola giornali di Pol Nicola 100 – NN 20 – Pizzin Dario 15. Totale 1080. Corbanese: vie Siviglia, S. Giuseppe e Borgo Madonna 65 €, via Madonna 30, Piazza Papa Luciani 5, Zuanella Lina e figli 20, Pollesel Oddone 20, De Polo Ettore 15, Antiga Emilio 25, Antoniazzi Alfio – Graziella 15, Fiorin Elda 15, Tarolli 10, Salone Liviana 55. Totale 275 € Arfanta: 100 €. Totale entrate 1.455 € Spese: Bolli spedizione emigranti 237,02, Tipografia 1.398,76. Totale 1635,78 € Calendarietto appuntamenti Luglio 9. Inizio del Grest e del Baby Grest 2012 9. Commissione Liturgica 14. Festa della Madonna del Carmine, Patrona di Prapian 23. Segreteria Pastorale 29. Incontro Gruppo Famiglie n. 2 e n. 3 30. Serata finale del Grest e del Baby Grest Agosto 1. Confessioni ragazzi 4 e 5 elementare 3. I Venerdì del mese 5. Perdon d’Assisi 5. a Fratta: Festa degli Emigranti 12. Cattedrale: S.Messa in ricordo del vescovo Antonio Cunial 15. Festa della Madonna Assunta 22. Incontro Catechisti Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Antonio Pancot, Franco Introvigne, Bruno Michelon, M. Grillo, C. Piaz, L. D’Arsiè, Geremia, Meli Billotta. Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Sara Meneguz, S. Meneghin, Francesco Borsoi. Parrocchia di Arfanta: don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi, Erik Pol, Carla Da Paré, Milva Faraon.