lezione 6 - Nero Cafè

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lezione 6 - Nero Cafè
Associazione Culturale Nero Cafè
Primo Corso di Editing
a Modalità Mista
Principi di redazione e
impaginazione
La messa in pagina del testo
di
Laura Platamone
lezione
6
Principi di redazione e impaginazione - La messa in pagina
del testo
Dispensa n. 6 del Corso di Editing a modalità mista
Associazione Culturale Nero Cafè
Autore: Laura Platamone
Questa dispensa è proprietà esclusiva dell’autore che ne
detiene tutti i diritti di riproduzione, diffusione, distribuzione e alienazione, nonché ogni ulteriore diritto individuato
dalla vigente normativa in materia di diritto d’autore.
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consenso del loro autore e al di fuori del Corso per il quale
sono state realizzate.
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http://lauraplatamone.com
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Indice
Introduzione
3
L’impaginazione
4
Indesign 4
Le cornici di testo
7
Le pagine Mastro
8
La gestione del testo. Carattere e paragrafi
9
La gestione dei paragrafi
12
L’esportazione del file per la stampa
13
Esercitazione
15
Introduzione
In questa sesta lezione impareremo le nozioni base per usare
Indesign e quindi impaginare un testo. Spiegheremo le funzioni essenziali del programma soffermandoci su quelle necessarie
per la realizzazione di un libro e tralasciando tutto ciò che non
ci interessa e servirebbe solo a complicare le cose. Indesign è
infatti un programma molto ricco e articolato e il suo uso per la
realizzazione di prodotti complessi può essere molto complicato. Noi impareremo solo ciò che ci serve e ci concentreremo sul
modo più semplice per ottenere un risultato professionale ed
elegante.
questa premessa è necessaria perchè aprire per la prima volta
Indesign può essere un’esperienza straniante: tante finestre,
tanti strumenti, tanti comandi. Non lasciatevi scoraggiare, in
breve tempo e con un po’ di esercizio riuscirete a organizzare la
vostra area di lavoro e orientarvi senza problemi.
3
L’impaginazione
L’Impaginazione è quel processo che fa sì che il testo, già sottoposto a una prima correzione, venga inserito in un programma
specifico che permetta di ottenere quello che poi sarà il file finale di stampa in pdf. Anche con Word è possibile esportare in
questo formato eppure risulta essere uno strumento inadatto
a ottenere una buona forma editoriale perché non permette di
gestire alcuni elementi in maniera versatile come invece avviene
coi programmi di Desktop Publishing. Analizzeremo questi elementi nello specifico andando avanti in questa lezione. Intanto
bisogna fare una breve premessa che riguarda questo tipo di
Software.
Fino a qualche anno fa in editoria si usava QuarkXpress, un programma che non aveva rivali fino a che l’Adobe non ha lanciato
InDesign. Oggi sempre più operatori del settore stanno virando verso questa alternativa. Il motivo è presto spiegato. L’Adobe è una casa produttrice di software di grafica di diverso tipo.
Tra i più noti dei suoi prodotti possiamo ricordare Photoshop
e Illustrator. Il primo è in genere usato in casa editrice per la
realizzazione delle copertine. I programmi di casa Adobe sono
perfettamente integrati l’uno con l’altro ciò significa che io posso aprire in InDesign una immagine realizzata con photoshop. I
programmi Adobe hanno inoltre interfacce molto simili e quindi
è abbastanza semplice imparare a usare l’uno se si è capaci di
lavorare con l’altro. Questa possibilità di “far lavorare insieme”
tutti i programmi necessari alla realizzazione del libro è una delle motivazioni alla base della preferenza che sempre più editori
stanno accordando a InDesign a scapito di Xpress.
InDesign
Come abbiamo accennato InDesign è un programma di Desktop
Publishing, ossia un software che permette di creare file adatti
alla pubblicazione. Tra le sue funzioni avanzate ci sono anche
tipi di esportazioni complesse come quella in Epub (per gli ebook) o flash (per le presentazioni e le riviste interattive) ma noi ci
concentreremo principalmente sulle funzioni di base per realiz4
zare un impaginato editoriale per la stampa nella forma libraria.
Creare nuovi documenti
La progettazione grafica di una pagina inizia con gli elementi di
base: aprite un nuovo documento, impostate le pagine e posizionate margini e colonne.
Scegliete file > nuovo > Documento
La finestra di dialogo Nuovo documento unisce le finestre Imposta documento e Margini e colonne, in modo da poter impostare la dimensione della pagina, i margini e le colonne. Potete
modificare queste impostazioni in qualsiasi momento. Scegliete
le dimensioni pagina desiderate o specificate i valori di larghezza e altezza per il documento.
In genere nell’editoria si lavora su formati A5 di 15x21 cm.
Specificate poi le opzioni nelle sezioni Margini e Colonne. Se si
sta creando un file per la stampa tipografica probabilmente sarà
necessario anche impostare le abbondanze tramite i comandi
della pagina al vivo. Questa si estende oltre i bordi della Dimen5
$
Normale. Per passare alla visualizzazione Normale, scegliete Visualizza>
Modalità
schermo>specificata
Normale. Quando
viene
sione pagina
e serve iladdocumento
avere alcuni
mmvisualizzato
di margine in
necessari per il rifilo
della pagina stampata. Non è molto impor
!
tante
quando
si lavora
testi in bianco
nero
stampati
su carta e
uno
sfondo
grigio.
Potetesu
cambiare
il coloreedi
sfondo
dell’anteprima
ma è fondamentale nel caso delle copertine e di testi con immail colore
delle (ossia
guide che
nellearrivano
preferenze
Guide edella
tavolopagina)
di montaggio
gini al vivo
al bordo
B. Pagina (linee nere)
C. Guide margini (linee
magenta) D. Guide colonne
(linee viola) E. Area di
pagina al vivo (linee rosse) F.
Area indicazioni (linee blu)
$
InDesign
" GliLestrumenti
linee di altridicolori
sono le guide righello, nel colore del livello selezionato.
" Le guide colonne sono visualizzate davanti alle guide margini. Quando una
guida colonna si trova davanti a una guida margine, quest’ultima risulta nascosta
6
3
Nell’area di lavoro, troverete la palette degli strumenti. Chi ha
già usato programmi Adobe la troverà simile a quella presente
in Photoshop o illustrator, per gli altri sarà necessario un po’ di
tempo per imparare a orientarsi ma nessuna paura è meno complicata di quello che sembra!
Tenete conto del fatto che nell’impaginazione di un libro gli strumenti che si usano sono in genere solo quelli di selezione (le due freccette) e lo strumento testo più di rado la penna, le forme e i colori.
Lo strumento selezione normale (freccia nera) serve per selezionare i vari elementi della pagina e cambiare la loro disposizione. Lo
strumento selezione diretta serve per cambiarne la forma, lo strumento testo per qualsiasi tipo di intervento da applicare sul testo.
Le cornici di testo
Tutto il testo in Adobe InDesign è racchiuso in contenitori
detti cornici di testo. Come le cornici per grafica, le cornici di
testo possono essere modificate. Lo strumento usato per selezionare una cornice di testo determina il tipo di modifica che
potete apportarvi:
• Usate lo strumento testo per modificare il testo in una cornice.
• Usate lo strumento selezione per operazioni di layout generali
• Usate lo strumento selezione diretta per modificare la forma
di una cornice
Le cornici di testo possono essere collegate e vengono definite
concatenate. In questo modo un testo più lungo di una pagina
verrà distribuito in varie cornici di testo collegate fra loro scorrendo in maniera fluida ogni volta che viene modificato. Per importare il testo da word usate lo strumento inserisci dal menù file. Potete anche copiare e incollare il testo da word su InDesign.
Attenzione quando importate perchè parte della formattazione
potrebbe andare persa. Questo è infatti il momento più critico del
lavoro di impaginazione. Per ovviare all’inconveniente si possono
usare gli stili di paragrafo e di carattere impostandoli dalle apposite finestre, ma la verità è che non esiste uno strumento perfetto
che permetta di importare il testo dando tutte le istruzioni necessarie a evitare qualunque tipo di intervento successivo.
Quando importerete il testo il più delle volte il programma si li7
miterà a riempire la prima cornice, in basso a destra spunterà un
segno rosso che indica che c’è del testo nascosto.
Per inserire il testo rimanente bisogna cliccare col puntatore su
questa piccola casella, vedrete che accanto al puntatore compariranno dei segni, ora posizionatevi sulla pagina successiva,
nell’angolo superiore sinistro della cornice di testo e tenendo
premuto shift incollate il testo rimanente. Questo scorrerà nelle
pagine successive creando tutte quelle necessarie a contenere
tutto il testo nascosto.
Le pagine mastro
Una pagina mastro è come uno sfondo che potete applicare
rapidamente a più pagine. Gli oggetti della pagina mastro compaiono in tutte le pagine a cui è applicata. Nelle pagine del documento,
gli elementi provenienti dalla pagina mastro sono identificati da un
bordo punteggiato. Le modifiche apportate alla pagina mastro
vengono riportate automaticamente sulle pagine associate ad essa. In genere le pagine mastro contengono logo ripetuti, numeri di
pagina, intestazioni e piè di pagina. Possono anche contenere cornici di testo o di grafica vuote, che fungono da segnaposto nelle
pagine del documento. Potete creare una nuova mastro da zero
oppure usare come base quelle preesistenti.
Trovate i set di mastro in alto nel pannello pagine e da lì potete
modificarle a vostro piacimento. I set di mastro necessari quando si impaginano il libro sono in genere una mastro bianca per
le pagine di apertura e quelle di chiusura capitolo, una Mastro
con i numeri di pagina e una con le testatine (quando richieste).
Per applicare una mastro a una pagina, trascinate l’icona della pagina mastro sull’icona di una pagina nel pannello Pagine.
Quando un rettangolo nero circonda la pagina desiderata, rilasciate il pulsante del mouse.
Per applicare la mastro a più pagine, selezionatele dalla finestra
pagine e poi trascinate la Mastro sopra alla selezione oppure cliccate col tasto destro e selezionate applica mastro alle pagine.
8
La gestione del testo. Carattere e paragrafi
Impostati il layout del documento e le Mastro non resta che gestire il testo e tutti i suoi attributi. Di molti di questi abbiamo già
parlato nella lezione precedente (font, interlinea, giustificazione, ecc). Tutti questi elementi si regolano dalle finestre carattere e paragrafo che potete aprire andando sul menù finestra >
testo > carattere/paragrafo.
Da questi due pannelli è possibile gestire tutti gli attributi del
testo sia per quanto riguarda il singolo carattere che per il para9
grafo. I simboli sono piuttosto intuitivi quindi la gestione dei vari
parametri risulta immediata e con un po’ di pratica orientarsi
diventa abbastanza facile.
I font
Dalla Palette dei caratteri o dalla barra in alto è possibile gestire
i font. Come abbiamo già spiegato nella lezione precedente, un
font è un insieme completo di caratteri, cioè di lettere, numeri e
simboli che condividono spessore, larghezza e stile.
I tipi di carattere, detti anche famiglie di caratteri o famiglie di
font, sono raccolte di font che condividono lo stesso aspetto e
progettati per essere usati insieme.
Il formato di stile è una variante di un singolo font appartenente
a una famiglia di font. In genere, lo stile Roman o Plain è il font
di base, che può includere formati quali normale, grassetto, semigrassetto, corsivo e grassetto corsivo.
Per impostazione predefinita, la dimensione del font viene calcolata in punti. È possibile specificare qualsiasi dimensione di
font compresa tra 0,1 e 1.296 punti, in incrementi di 0,001 punti.
Selezionate i caratteri o gli oggetti di testo da modificare. Se
non si seleziona del testo, la dimensione del font verrà applicata
al nuovo testo.
Se aprite o inserite documenti che usano font non installati nel
sistema, un messaggio elenca i font mancanti. Se selezionate
del testo in cui sono usati font mancanti, il pannello Carattere o
Controllo indicherà questa informazione tra parentesi nel menu
a comparsa dello stile del font. InDesign sostituisce i font mancanti con un font disponibile. Quando ciò accade, potete selezionare il testo e applicare qualsiasi altro font disponibile. Per
impostazione predefinita, il testo formattato con font mancanti
viene visualizzato con evidenziazione rosa.
L’interlinea
La spaziatura verticale tra le righe di testo è detta interlinea.
L’interlinea è misurata dalla linea di base di una riga di testo a
quella della riga di testo sopra di essa. La linea di base è la linea
invisibile su cui poggiano le lettere senza discendenti.
Per impostazione predefinita, l’interlinea è impostata sul 120%
10
L’interlinea
La spaziatura verticale tra le righe di testo è detta interlinea. L’interlinea
dellaèdimensione
del testo,
aduna
esempio
su 12
puntidella
perriga
unditesto
misurata dalla linea
di base di
riga di testo
a quella
di 10 testo
punti.
Sediviene
usata
l’opzione
di interlinea
sopra
essa. La
linea di
base è la linea
invisibile su automatica,
cui poggiano InDesign visualizza il valore dell’ interlinea tra parentesi nel menu
le lettere senza discendenti.
Interlinea del pannello Carattere.
# " In genere
nei prodotti editoriali, l’interlinea deve essere di 1,5/1,7
dimensione
del testo,
ad esempio su
punti per un testo
di 10 punti.
pt superiore alla
dimensione
del12 carattere.
Questo
vuol dire
Se
viene
usata
l’opzione
di
interlinea
automatica,
InDesign
visualizza
il
che se usiamo un testo 12 l’interlinea dovrà essere impostata
a
valoreedell’
13,5/13,7
via interlinea
dicendo.tra parentesi nel menu Interlinea del pannello
Carattere.
22
A. Interlinea B. Altezza del
La donna sentì il calore crescere in lei come un fuoco appiccato tra
testo C.
La presenza
di una
le sterpaglie,
inarrestabile.
Erano pochi gli uomini che sapevano dosare bene le prime carezze. Baci lievi, tocchi appena accennati, mani
paroladanzanti.
con dimensione font
accese quasi subito e un senso di sollievo risalì lungo un
maggioreQualcosa
comportasi l’aumento
percorso smarrito nella sua mente. Piacere, calore, piacere, calore…
dell’ interlinea
quella
riga.
desiderio.per
Era
quella
la parola chiave. Andava costruito un po’ alla
volta, fino a farlo esplodere.
Alla fine, dopo un tempo brevissimo, riuscì a sciogliere il freddo che
la bloccava e con più naturalezza di quanto ricordasse essere in grado
di fare, si mosse. Aveva chiaro in mente il passo successivo. Anche lui
Il Track probabilmente mirava a quello e quando lei socchiuse le gambe lui
Perché
a un
certo punto,
e lo fanno
solo
lecon
donne,
vogliono guardarti
non
perse
l’occasione.
Scivolò
tra le
cosce
un movimento
abile e
Potete
aggiungere
un
a una
Il comando
track
serve
a gestire
gli
spazi
tra
leilcapolettera
lettere
E guardava,
l’uomo, cercano
quel
corpo
modellato
nella
pietra
più
preziosa di
negli
occhi
e
cercano
cercano
chissà
cosa.
Forse
pensiero
studiato, strusciando la pelle morbida delle gambe, indugiando
il giudella
terra.comando
NessunEartista
allomolto
modo
avrebbe
potuto
figura più
di un’altra
donna.
c’è,è
trovano.
E se
nonscolpire
avete
scampo.
Ti
parola. Questo
importante
perché
consente
!#
sto,
pizzicando
con lasepunta
della
lingua
e…c’è,
l’affondo
scivolò
in un
affascinante.
Quella
era
l’essenza
dell’amore,
della
libidine.
guardano
negli
occhi
e
non
puoi
fuggire.
Lo
sanno
fare
bene.
Altriumorealcuni
denso e dei
caldo.
di risolvere
relativi
all’impaginato
come
La
base dei
delpolpastrelli
capolettera
si vePoi le
fu sarebbero
di nuovoproblemi
al fianco e con
il linea
tocco di
delicato
menti
non
E allora,
dopo anni donne.
che non accadeva, la Regina avvampò, pregusalì dalle caviglie
fin su le cosce, immaginando
di sollevare
la leggera
dove, orfane
righini.
una da
o più
righe sotto
la linea di
stando ilemomento
in cui sarebbe trova
stata vinta
un’ondata
di piacere.
sottana,
duro ostacolo a protezione del fuoco intimo della donna. Si
DUE..
suo
corpo,
non più
completamenteuna
pietra,riga
non del
tutto carne, adesIl righinoIlchinò
è
nel
gergo
tipografico
eccessivamente
breve
baciarle
il collo,
mentre
manodella
continuava
giocare
con
tocbase
prima
riga
del
paragrafo.
Non
èache
Giorgio
propriolal’abile
instancabile.
Con leadonne.
Tra
amici
so
le permetteva
di fosse
assecondare
gioco dell’uomo.
Quando
un
rispetto
alla
giustezza
della
pagina
epiacere,
che
per
questo
è ritenuta
chi
delicati
gambe.
Era
fredda,
Regina,
ediimmobile,
e assente,
certe
cose
sisulle
raccontano
eunAlessio
nelasa
queste
piccolo
morso
le strappò
gridolino
di molte
sul
viso faccende.
le
sicaratteri
sciolseA del
Potete
anche
creare
uno
stile
di carattere
daessere,
applicare
aipiace
e…
tutto
quello
che
un’amante
non
doveva
lei
lo
incarnava.
un
certo
punto
si
lascia
servire,
si
mette
comodo
e…
gli
propoco elegante
(in
genere
anche un pianto
morbido.una parola o meno).
Chiuse
occhi,
Giorgio,
e allontanò
la razionalità
prio fareglicosì.
E forse
è bravo
a convincerle
tutte, o dalla
forse sua
no, mente.
ma lui
capolettera.
È
una
donna.
Una
donna.
Una
donna.
Solo
quello
doveva
essere
suo
ci provafinalmente
e chissenefrega
se lei
s’incazza.
Chissenefrega
lo puòil che
dire
Giorgio
la sentì
godere.
Un suono
distinto,non
un gemito
pensiero.
Una
donna.
E
come
tale,
doveva
amarla.
dentro.non
Chissenefrega
la Regina
non loquando
accetta.leNo
di certo. Non
lo
lalàdonna
riuscì a trattenere,
proprio
mordicchiò
la pelCreare
un capolettera
Quando
sotto ai polpastrelli credette di intuire qualcosa di morbiaccetta.
le morbida tra le gambe. Adesso il suo corpo aveva quasi la consistendo, quasi si ritrasse, spaventato. Sentì il cuore accelerare la sua corsa
za reale, benché rimanesse trasparente come la pietra preziosa che la
nel
petto edi
unrighini
brivido strisciare
lungo
il corpo. Cacciò
ogni sensazione
TRE…
Tipi particolari
sono
la vedova
e l’orfana.
La in
vedova
è
teneva
prigioniera
neltesto
suo
peccato.
» Con
lo
strumento
selezionato,
fateasé.carezzarla
clic
suldonne.
paragrafo
cui
con
un
sospiro
lungo
e rumoroso.
E tornò
e baciarla
e
Non
è
che
Giorgio
certe
cose
se
le
tiene
per
Delle
Ne
parFra poco
sarai che
libera,finisce
pensò l’uomo,
concedendo
alla sua lingua un
una parte
parola
nella
riga
successiva.
carezzarla
e baciarla.
la, di
neinserire
parla,
neilparla
appena può.
Conche
gli
amici,
certo, qualche
volta
intendete
capolettera.
affondo
più deciso.
Quando
credette
fosse giunto
il momento,
Finocon
a che
la sottana
non
divenne
della
consistenza
della
seta
eè che
scianche
qualcun
altro.
Ma
ne
parla,
è
questo
che
conta.
E
non
alzòpannello
la testa e siParagrafo
rizzò in piedi.
Senza scendere
dal
letto
si scostò
legger- righe
» Nel
o
Controllo,
digitate
un
valore
in
Numero
volò
in
alto,
liberando
un’altra
porzione
di
gambe,
scoprendo
il
centutte le donne stanno lì a far parlare di sé. Non tutte, ma molte sì. Non
mente e abbassando lo sguardo cercò la fibbia della cinta. Ora quella
tro
del fuoco
ogni
donna.
Giorgio
senza
quel
la Regina.
Di di
lei
parlano
molti,
macontinuò
prima
andare.
Dopo, A
è tutta
per capolettera
per
indicare
ilinnumero
righediprima
che
ilfermarsi.
capolettera
donna avrebbe
conosciuto
confini deldipiacere
solo
immagina-dovrà
punto
sarebbeNon
comportato
diversamente,
ma quella
la Regina,
un’altrasi storia.
è una conquista,
la Regina.
Non èera
una
che sta lìe
bili.
le
andavano
riscritteNo,
in quel
perregole
fartelo
poi raccontare.
non momento.
è così la Regina. E lo capirà, che a
Incrociò il suo sguardo nel momento esatto in cui iniziò a sfilarsi i
E fu proprio
lei, quella
donna
fatta di diamanti, a suggerire il passo
Giorgio
piace parlare.
Certo,
lo capirà.
pantaloni.
Il suo
corpo composto
di luceche
e trasparenza
mosse sotto
L’orfana successivo.
è l’ultima
sillaba
di una riga
chiudesi quasi
al margine
le
sue carezze. Giorgio credette di vedere un abbozzo di sorriso su
QUATTRO….
dello specchio
diGiorgio
pagina
lasciando
solo
un
piccolo
spazio.
quel
Le
braccia
si distesero
sulCon
letto,
così Ècome
le gambe
Non volto
è che rigido.
voglia
proprio
ricucire.
Lidia.
che gli
brucia
vennero
divaricate,
lentamente,
con
un
movimento
languido
e
sensuadentro quel fatto di essere stato beccato. Non gli era mai capitato prile.
l’uomouna
a sollevare
ancora
un poco
la sottana
e a scoprire
chee
ma,Fu
neanche
volta, mai.
Poi era
successo
con Lidia,
mentre lui
l’intimità
quell’amante
pietra
non nascondeva
altri
indumenti.
Giulia… ediadesso
Giorgiodi
vuole
cancellare
lo smacco.
Vuole
che tutto
Un raggio
di sole Giocare
tagliò in senza
due laessere
stanza,diffidato.
perdendosi
corpo
torni
come prima.
Pernel
questo
è della
dalla
donna,
Nello
stesso momento
Giorgio
si chinò
traamano
le sue
Regina, prigioniero.
non per Lidia.
Chissenefrega
di Lidia.
E le donne
non
gambe,
cosce
tocchi
lievi. soprattutto,
Quando la questa
sfiorò con
quando baciando
giochi conleloro,
e secon
sei una
Regina,
cosa la
ti
punta
della lingua,
si sorprese.
Non
corpoAnche
fatto intera11ilcredeva
fa imbestialire.
Incazzare
era forse
termineche
piùun
adatto.
a una
mente
diamanti
nascondere, tra le pieghe della sua madida
Reginadi
come
lei. Dipotesse
Amante.
femminilità, tanto calore.
Usare i capilettere
Alcune righe di testo, nonostante la sillabazione, presentano
spaziature troppo ampie tra le parole. Anche questo è un problema del testo che può essere risolto modificando il track.
mi odiai, anche allora, per quel vago senso di orgoglio che farlo mi
infondeva.
Anche
una rigaqualche
che passa
a pagina
successiva
riempirne la
Rimanemmo
minuto
così, finché
lei si calmò.senza
Poi ci alzammo. Tendemmo
le orecchie
in ascolto. Nessun rumore, perlomeno
giustezza
è un errore
da evitare.
non nelle vicinanze. E allora proseguimmo a rasentare a tentoni la
parete.
Non sapevamo
dove stessimo andando. Vagavamo, ciechi, in
e a sinistra,
infine sparisce.
quel buio
soffocante.
«Oscar!
Oscar!» Gabry sta applaudendo «ma l’hai visto, Fabry? Un
grande!»
Procedemmo
non so per quanto tempo, forse minuti, forse ore. NaFabry
non
risponde,
si limita
fare modificando
unLa
passo
per ovattata,
allontanarsi
dal Assegnanvigavo
immerso
in un
di aorrore.
mente,
faticava
a
Tutti
questi
errori
si oceano
correggono
il track.
lago.
La
ragazza
ha
smesso
di
fare
lap
dance,
guarda
l’acqua
ormai
ragionare.
A
un
certo
punto,
Tania
mi
fermò,
tirandomi
per
il
braccio
do valori
che vanno fino a massimo di -25 si stringe lo spazio tra
immobile.
al quale
ormai era appesa quasi come un peso morto.
Un nuovo
la testa dipermettendo
Ricky riemerge vicino
all’isolotto,
le lettere
di unsbuffo,
paragrafo
ai righini
di sirisalire nella
«Aspetta,
lenzio. sai dove stiamo andando?» chiese.
riga Era
superiore.
Si possono
usare gli
valori
positivi fino a +10
una domanda
sciocca, maanche
comprensibile.
«Grande
Ricky!
Grandissima
interpretazione!»
urla Gabry.
cercando
Gabriele
e il modo
per
ditoccare
qui».
per «No,
allungare
le
righe.
Bisognerà
capire
di per
volta
in lavolta quale
La sto
ragazza
si avvicina
all’acqua,
distende
unandarcene
braccio
«Accendi
un
fiammifero,
ho
bisogno
di
vederti»
implorò.
testa,
questa
si
gira
come
una
boa,
troncata
di
netto
all’altezza
del
può essere l’intervento più efficace per risolvere il problema.
Lacollo.
luce della fiamma mi restituì lo sguardo sperduto. Sembrava un
Un
la ragazza
porta ledella
mani al
viso, si volitiva
allontanaedall’acpulcino urlo,
bagnato,
nullaurla.
eraSirimasto
ragazza
bellissima
qua.
La
testa
adesso
si
mette
di
lato,
un
occhio
sott’acqua,
l’altro fuori.
Glidella
attributi
delerotesto
quale mi
innamorato.
Galleggia abbandonata adagiandosi sulla riva dell’isolotto.
per direcaratteri
qualcosa, ma
un fruscio ormai
finfacilmente
troppo noto ci
fece
dallaFeci
palette
si possono
anche
attribuire
al
«Oh Cristo!»
riesce appena
a dire Gabry,
la sigaretta
gli cade dalla
girare
di
scatto.
Di
nuovo
quella
protuberanza,
che
nasceva
dal
terretestobocca.
qualità specifiche.
no fetido.
avemmo
esitazioni
e mettemmo di nuovo le ali ai piedi.
FabryNon
sale sul
fuoristrada,
lo avvia.
Tiravo
Taniacazzo
per fai?»
una gli
mano,
forse
troppo, perché lei cadde urlando
«Fabry,
chiede
Gabry.
e sfuggì
alla miala presa.
La cercai
freneticamente
nel buio,
mentre il
«Allontano
mia macchina
dall’acqua,
ti pare strano?»
inserisce
la retro
e percorre qualche
metro
in retromarcia
prima
di fermare
fruscio,
si avvicinava
in cerca
di prede.
La
raccolsi,
tremante,
daditerra, apice,
Troviamo
nell’ordine
grassetto,
corsivo,
maiuscoletto,
nuovo
il
motore,
fari
sempre
fissi
sull’isolotto
sul
quale
la
ragazza
sta
e riprendemmo
la nostrasbarrato.
fuga.
pedice,
sottolineato,
Basta selezionare il testo
da mocontinuando
a
urlare.
Ci fermammo solo dopo che ogni rumore, a parte il nostro ansimadificare
e cliccare
sull’iconadice
dell’attributo
«Non
mi piace quell’acqua»
infine scendendo desiderato.
dal fuoristrada e
re, fu scomparso.
sistemandosi qualcosa sotto la giacca.
«Sono
attratti
dallaa luce,
sussurrò
«Io non
ci torno
riva a Matteo»
nuoto! Non
ci tornolei.
a riva a nuoto!» urla
Annuii,
anche
al buio lei non poteva vedermi.
la ragazza
fra leselacrime.
Trovammo
di
nuovo
la parete
e avanzammo lungo di essa. Un’altra
«E adesso?»
Gabry
guarda
Fabry.
La gestione
dei
paragrafi
«Boh?
mi sembra
apertura
nelRicky
muro.
Fermi, abbastanza
in ascolto.andato,
Nulla. per lui non c’è più niente
da
fare,
mi
sa…»
Dovevo capire se quello fosse l’inizio di un condotto o una stanza, per
Illustrerò
maniera
i vari
comandi.
«Maain
cosa
può
stato?»
cui dissi
Tania
cheessere
avreisintetica
acceso un altro
fiammifero,
solo per un attimo.
«Lo
chiedi
a
me?»
Rivolsi la luce della fiamma all’apertura, ma non vidi né un condotto
«Sei tu quello infognato di diavolerie che si legge tutti i libri sui
né una
pozza. Feci un passo all’interno e quello che mi si parò davanti
L’allineamento
mostri, cazzo!»
non lo
scorderò
mai.Magari il mostro della palude, che dici? Sai, quello
«Non ne ho idea.
A sinistra , centrato a destra e i vari tipi di giustificato. Nei Libri si
film in bianco e nero».
usa ildei
primo
tipo ossia quello che giustifica tutte le righe tranne
l’ultima che rimane a sinistra.
Rientri
Con questa funzione è possibile inserire un rientro su tutte le
righe. Si usa in genere per le citazioni.
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Diverso è il caso del rientro prima riga che si usa invece per segnalare l’inizio di un nuovo paragrafo.
Nei libri, anche quando si decide di inserire un rientro di prima
riga (la scelta non è obbligatoria e dipende dai criteri editoriali) il
primo paragrafo di un capitolo o quello che inizia dopo un bianco tipografico (una riga bianca che stacca due parti del testo)
non va mai rientrato.
Questi sono i comandi che è necessario conoscere per realizzare un libro. Come potrete notare da uno sguardo alle palette
degli strumenti, InDesign offre molti altri strumenti per gestire
aspetti più complessi del testo e della paragrafazione ma quelli
descritti fino a questo punto sono quelli più usati nell’impaginazione di un libro.
L’esportazione del file per la stampa
Una volta che il file è stato impaginato secondo tutte le indicazioni e gli attributi necessari bisognerà esportarlo in pdf per la
stampa.
Il formato PDF (Portable Document Format) è un formato di file
universale che mantiene i font, le immagini e il layout di documenti sorgente creati in molte applicazioni e piattaforme. Adobe PDF è lo standard per la distribuzione e lo scambio affidabili
e sicuri di documenti elettronici e moduli, adottato in tutto il
mondo. I file Adobe PDF sono compatti e completi e possono
essere condivisi, visualizzati e stampati da chiunque disponga
del software gratuito Adobe Reader.
L’esportazione dei documenti InDesign nel formato PDF consente di mantenere l’aspetto e il contenuto dei documenti originali InDesign.
Esportare in PDF
Per esportare un documento o un libro in formato PDF è sufficiente scegliere uno dei set di impostazioni predefinite o definire impostazioni personalizzate per le vostre esigenze.
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Predefiniti Adobe PDF
Un predefinito PDF è un gruppo di impostazioni che influiscono
sul processo di creazione di un PDF. Queste impostazioni sono
state concepite per bilanciare dimensioni e qualità, a seconda di
come dovrà essere usato il file PDF.
Stampa di alta qualità Consente di creare PDF per la stampa di
qualità su stampanti desktop e periferiche di prove di stampa.
Qualità tipografica Consente di creare file PDF per stampe di
alta qualità ed è il predefinito utilizzato per l’esportazione dei
prodotti editoriali che andranno stampati in tipografia. In questo caso la qualità del contenuto è della massima importanza.
L’obiettivo è conservare tutte le informazioni del file PDF che
serviranno a una tipografia o a un fornitore di servizi di stampa
per stampare il documento correttamente.
Dimensioni file minime consente di esportare pdf leggeri che
possono facilmente essere allegati ad email o visualizzati sul
web.
Opzioni relative a indicatori e pagine al vivo per i PDF
Come abbiamo accennato, nel PDF esportato epr la tipografia vi
potrà essere chiesto di inserire i segni di taglio che guideranno
la macchina quando dovrà rifilare le pagine del libro. Le aree al
vivo sono le porzioni di grafica che si estendono oltre il riquadro
di selezione di stampa o oltre i segni di taglio e i rifili. Potete
usare le aree al vivo per prevedere un margine di errore, ossia
per assicurarvi che l’inchiostro si estenda fino bordi della pagina
dopo la rifilatura o per garantire il corretto montaggio di un elemento grafico all’interno di un dato ingombro in un documento.
Settando le opzioni relative a indicatori e pagine al vivo potete
regolare le dimensioni delle aree al vivo e aggiungere segni di
stampa al file.
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Esercitazione 1
• Importate il file “Il bacio di Scilla” per due volte una con lo
strumento importa e una con copia/incolla.
• Formattate il primo usando un carattere serif e il secondo
con un sans-serif.
• Scegliete la dimensione del font e applicate la giusta interlinea.
• Rientri di 3 mm e ricordate che il primo paragrafo e quelli che
vengono dopo un bianco tipografico non vanno rientrati.
• Sillabate e giustificate.
• Le citazioni vanno centrate, in corsivo, con corpo e interlinea
diminuiti di due pt.
• Inserite i numeri di pagina usando una Mastro apposita (Per
farlo create una casella di testo dove volete inserire il numero e poi inseritelo andando su > Testo > Inserisci carattere
speciale > indicatori > numero di pagina corrente).
• Esportate in pdf qualità tipografica.
Esercitazione 2
Prendete i racconti Strane creature notturne (pag 106) e Il banchetto (pag 194) della raccolta Tremare senza paura e segnalate
gli errori di impaginazione presenti (righini, vedove, orfane, spaziature irregolari, ecc). Potete farlo segnalando direttamente su
pdf o lavorando su carta e facendo poi le scansioni.
Entrambe le esercitazioni vanno inviate per mail all’indirizzo [email protected] entro lunedì prossimo.
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