Estate 1937 Anche quell`estate andammo in villeggiatura a Riccione

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Estate 1937 Anche quell`estate andammo in villeggiatura a Riccione
Estate 1937
Anche quell’estate andammo in villeggiatura a Riccione, sulla vicina costa Adriatica, e
riprendemmo in affitto la medesima villetta accanto al Grand Hotel.
Lo stesso giorno del nostro arrivo seppi subito di Fadigati e Deliliers. Sulla spiaggia, affollata
anche allora da ferraresi in villeggiatura con le famiglie, non si parlava che di loro, della loro
“amicizia scandalosa”. 1
A cominciare dai primi di agosto, infatti, i due erano stati visti passare da un albergo all’altro
delle varie cittadine balneari disseminate tra Porto Corsini e la punta di Pesaro. Erano
comparsi la prima volta a Milano Marittima, di là dal porto-canale di Cervia, fissando una
bella camera all’Hotel Mare e Pineta. Dopo una settimana si erano spostati a Cesenatico,
all’Hotel Britannia. E poi, via via, destando ovunque scalpore e voci infinite, a Viserba, a
Rimini, a Cattolica. Viaggiavano in una macchina: una Alfa Romeo 1750 a due posti, rossa,
tipo Mille Miglia.
Intorno al venti agosto, impensatamente, eccoli di nuovo a Riccione, piazzati al Grand Hotel,
come una decina di giorni avanti.
L’Alfa Romeo era nuova di zecca, il suo motore mandava una specie di ringhio. Oltre che per
viaggiare, i due amici la adoperavano anche per la passeggiata di ogni pomeriggio, quando,
all’ora del tramonto, la massa di bagnanti risaliva dall’arenile per riversarsi sul lungomare.
Guidava sempre Deliliers. Biondo, giovane, abbronzato, bellissimo nelle sue magliette
aderenti, nei suoi pantaloni color crema (alle mani, appoggiate con negligenza al volante,
ostentava certi guanti di camoscio traforato del cui prezzo non era lecito dubitare),
evidentemente era a lui, al suo esclusivo capriccio, che la macchina ubbidiva. L’altro non
faceva nulla. Tutto fiero del suo berretto piatto di panno scozzese e dei suoi occhiali da
seconda guida o da meccanico, si limitava a farsi scorazzare su e giù, costretto 2 nel sedile
accanto al compagno.
Continuavano a dormire nella stessa camera, a mangiare allo stesso tavolo.
E sedevano al medesimo tavolino anche la sera, quando l’orchestra del Grand Hotel,
trasportati gli strumenti dal salone da pranzo al pianterreno sulla terrazza esterna esposta alla
brezza marina, passava dai brani di musica leggera alla musica sincopata 3 . Ben presto la sala
si riempiva, e Deliliers non si lasciava sfuggire né un tango, né un walzer, né uno slow.
Fadigati non ballava. Portando ogni tanto alle labbra la cannuccia della bibita, non cessava
però di seguire con l’occhio rotondo, di sopra l’orlo del bicchiere, le perfette evoluzioni che
l’amico lontano compiva abbracciato alle ragazze e alle signore più eleganti, più vistose.
(riadattato da Giorgio Bassani, Gli occhiali d’oro)
1) Rispondi alle seguenti domande in modo esauriente e con frasi tue:
a) Qual era l’argomento di conversazione dei ferraresi in vacanza a Riccione nell’agosto del
1937?
b) Quando si servivano della macchina Fadigati e Deliliers?
c) Descrivi il giovane Deliliers, usando i tempi del passato.
d) Come erano soliti trascorrere la sera i due protagonisti?
1
Amicizia scandalosa: in questo caso, relazione omosessuale.
costretto: seduto.
3
musica sincopata: musica ritmica, da ballo .
2
2) Scrivi un dialogo, in cui due villeggianti di Riccione, ospiti del Grand Hotel, si scambiano
le loro impressioni sulla relazione omosessuale di Fadigati e Deliliers. Usa la forma di
cortesia e non dimenticare che siamo nel 1937 (circa 150 parole).
3) Scrivi un testo argomentativo sulle relazioni omosessuali, prendendo in considerazione il
diverso atteggiamento con cui si guarda oggi a tale “devianza” rispetto a solo 60 anni fa. Puoi
fare riferimento a personaggi, che pubblicamente hanno confessato la loro omosessualità, e
puoi anche spaziare oltre i confini italiani (almeno 160 parole).