Enrico Crispolti Come studiare l`arte contemporanea
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Enrico Crispolti Come studiare l`arte contemporanea
Enrico Crispolti Come studiare l’arte contemporanea Donzelli Editore 1997 Pag. 180 Recensione n. 2 di settembre di Elena Ciresola –2006 Abstract In this book Crispolti compares the art study’s method between in times past and contemporary times, for analyze the correct method for the study and interpretation of the contemporary problems. In questo libro Crispolti mette a confronto il metodo di studio dell’arte del passato con quella dell’arte contemporanea, andando ad analizzare un metodo corretto per lo studio e l’interpretazione delle problematiche contemporanee. Recensione In questo libro Crispolti, mette a confronto il metodo di studio dell’arte del passato con quella dell’arte contemporanea, andando ad analizzare un metodo corretto per lo studio e l’interpretazione delle problematiche contemporanee. Questo libro è suddiviso in sei lezioni e tre appendici, ognuna delle quali analizza delle questioni ancora oggi aperte al dibattito. Nella prima lezione viene analizzato il periodo che è coinvolto e l’autonomia della disciplina che studia l’arte contemporanea. La storia dall’arte contemporanea a differenza delle altre storie dell’arte non ha un periodo storico ben definito, infatti, alcuni studiosi lo fanno terminare con l’Art Nouveau, altri lo fanno iniziare degli anni sessanta del novecento. Per Crispolti, invece, si deve considerare contemporaneo ciò che va dall’inizio del 20º secolo con la le sue prime avanguardie, che tentano di conquistare il futuro, fino al giorno d’oggi. Nell’ambito di questa disciplina si sviluppano due tendenze generali: una storiografica ed una critica. La prima si sviluppa soprattutto in ambito universitario, mentre la seconda si basa sugli eventi più recenti dando anche una sorta di orientamento nella nuova arte. Il metodo di studio dell’arte contemporanea risulta quindi diverso da quello del passato, non per una minore serietà, ma in quanto oltre allo studio di documenti deve unire anche l’esercizio critico. Per lo scrittore chi si avvicina allo studio dell’arte contemporanea deve usufruire di una complementarietà di strumenti storiografici e i critici aprendosi così a dimensioni linguistiche nuove. Lo studio storiografico avviene nello stesso modo dell’arte del passato attraverso, quindi, l’analisi dei documenti diretti (opera) ed indiretti. Nel contemporaneo, però, viene a perdersi l’idea di opera di vertice in quanto l’artista è un’autocommittente e quindi si profila una ricerca personale (e non più imposta) che si colloca in uno specifico ambiente socioculturale. Molte importante è quindi l’analisi del contesto, della personalità dell’artista dando però anche un giudizio non limitato, ma allargato anche alla situazione artistica e o alle tendenze presenti. Nella seconda lezione Crispolti si analizza il nuovo tipo di linguaggio (ciò che deriva dalla ricerca artistica) che viene usato nel contemporaneo e le sue due correnti: una ufficiale con un una tendenza conservatrice ed una di ricerca innovativa. L’autore sottolinea inoltre il rapporto tra centralità e periferia che risulta diverso rispetto all’arte del passato in quanto non è più netta, ma si compenetra, facendo perdere l’idea di tendenze maggiori o minori rendendo così indispensabile lo studio e l’analisi delle radici che si differenziano tra individuo, gruppo, movimento o tendenza. Il gruppo è una forma di attività di artisti organizzate e con fini comuni. Il movimento è una tendenza problematica, ma abbastanza aggregata stanza della realtà e più diffuso del gruppo. La divisione in queste categorie, però, non è così netta ad esempio il Futurismo è sia un movimento che un gruppo che una corrente. Nello studio dell’arte per l’autore, non ci si deve fermare al carattere generale delle definizioni, ma si devono analizzare le personalità che si sviluppano ed i loro rapporti con i gruppi ed i movimenti ma non andando ad annullarle all’interno di queste. Non si può quindi, fare una storia dell’arte per personalità isolate o per singoli movimenti, ma è necessario costruire una dialettica fra le varie situazioni che si alternano durante tutto il periodo contemporaneo caratterizzato da rotture con la tradizione e da tentativi di dare una continuità evolutiva come ad esempio nelle avanguardie. 1 Nella terza edizione parla di commenti che si dividono in diretti ed indiretti. I documenti diretti sono le opere ed i maggiori problemi connessi a questi sono: l’autenticità e l’errata attribuzione, che sono superabili solo attraverso il confronto con altre opere definite autografe. Un altro problema legato alle opere è dato dalle retrodatazioni causate a volte solo per errore, altre per volontà dell’artista. I rifacimenti e le trasformazioni di un’opera sono altre due questioni da indagare durante l’analisi dell’opera stessa, al fine di riuscire ad identificarle. Un’ulteriore difficoltà la si riscontra nel restauro e nella conservazione delle opere contemporanee in quanto l’autore tende a rimaneggiare la sua creazione precedente. Nella quarta lezione sono ancora trattati i documenti diretti. Si sottolinea, infatti, come sia importante ricostruire la datazione ed il processo esecutivo. Il processo esecutivo diviene molto importante nell’arte contemporanea in quanto non c’è più una divisione netta tra i diversi generi (scultura pittura……) i quali tendono a mescolarsi così come ad esempio l’architettura diventa design ed urbanistica; inoltre c’è un utilizzo di un materiale non più tradizionale ed anche la modalità espositiva è cambiata evolvendosi negli happenings. Nella quinta lezione Crispolti analizza i documenti indiretti che sono composti dagli scritti degli artisti, dalle lettere, dai carteggi, dei diari e dagli appunti. Dei documenti indiretti fanno parte anche gli scritti di critica che al giorno d’oggi si sviluppano soprattutto nei quotidiani, nei giornali e nei siti Internet puntando sempre di più ad una registrazione ed un commento degli eventi recenti. Il tipo di documento, però, più diffuso di questa categoria è il catalogo degli eventi espositivi il quale ha una maggiore risonanza. Nella sesta lezione viene ribadita l’importanza della complementarietà tra storiografia e critica. Nell’ambito contemporaneo, infatti, alcuni elementi hanno una dimensione storiografica, mentre altri si sviluppano nel presente e di questi la critica deve fare da testimone. Il critico, però, deve scegliere un suo orientamento e poi sviluppare una sua ricerca e non solo registrare dei fenomeni. Secondo l’autore, infatti, è molto importante una lettura intelligente dell’opera da parte del critico come è altrettanto importante la creatività del critico stesso. Nella prima appendice Crispolti analizza la figura attuale del critico d’arte il quale deve esprimere giudizi di valore. La questione si pone nell’esaminare il tipo di valore del giudizio: se questo è manageriale, culturologico o semiologico. Per l’autore è importante che un critico nell’analizzare il linguaggio dell’artista e l’ambiente socioculturale non perda l’intuizione ed il rapporto con l’artista diventando un compagno di strada dell’ artista stesso. Il critico inoltre, si deve muovere tra l’artista, la galleria e diverse istituzioni private o pubbliche, proponendo progetti culturali ed al tempo stesso interpretando il mercato della domanda e dell’offerta. Nella seconda appendice è studiato il fenomeno della globalizzazione la quale diviene negativa nel momento in cui pone una unicità di modelli, ma è positiva quando apre ad una comunicazione planetaria. Nella terza ed ultima appendice l’attore indaga il rapporto tra presente il futuro. Nel 20º secolo il presente risulta in stretto rapporto col futuro però con due diversi atteggiamenti: uno positivo nel quale il futuro diviene la realtà del presente è l’altro negativo dove il futuro si ammortizzare nel presente. Nel futuro inteso come presente è importante il rapporto con il materiale industriale, con la macchina e con l’universo massmediale. In questa situazione c’è, comunque, una linea di ricerca analitica-progettuale ed unitaria come ad esempio nel futurismo il quale hanno un ideologia totalizzante che però non esalta il presente industriale, ma ha un progetto di attività e di innovazione. Nel presente come futuro, il presente viene visto come qualcosa d’altro come ad esempio nei Fauves o in De Chirico. Il futuro viene annullato dalla contingenza esistenziale e dal rapporto psicologico dell’artista con la realtà. E’ stato interessante vedere come in questo testo risulti importante la contemporaneità intesa come quotidiano visto con un approccio critico e non solo l’approccio storiografico. Si interseca bene la lettura con la posizione estetico-pedagogica di Dallari. 2 INDICE IX Premessa alla terza edizione XV Premessa alla seconda edizione XXI Introduzione. Sei lezioni su questioni di metodo Lezione prima. Storiografia dell’arte contemporanea 3 1. Difficoltosa autonomia della disciplina 6 2. Continuità e diversità metodologica rispetto allo studio dell’arte del passato 8 3. Novità della ricerca artistica e nuove chiavi di lettura per l’arte del passato 14 4. Storiografia, ma anche critica 15 5. Prime particolarità di una storiografia del contemporaneo 19 6. Personalità e opere 23 7. Realtà ultimativa del linguaggio 25 8. Contestualità storica di opera e artista 27 9. Scena internazionale dell’arte del XX secolo 30 10. Basilarità antropologico – culturale dell’arte del nostro tempo 33 11. Necessità (e casistica) di un’ ottica storico – critica orizzontale 39 12. Storiografia e critica nell’esperienza metodologica senese Lezione seconda. Nuovi parametri e questioni di linguaggio 41 1. Livello di ufficialità e livello d’avanguardia 46 2. Centralità e periferia, vicende maggiori vicende minori 49 3. Individualità, gruppo, movimento, tendenza 57 4. Vizi storia grafici e critici: privilegio di movimenti, correnti, tendenze, decenni 60 5. Coerenza formale ed eclettismo 64 6. Realtà e complessità del linguaggio 69 7. Crisi postmoderna 72 8. Formazione del linguaggio nel confronto con il mondo 75 9. Per un’iconologia dell’arte contemporanea 78 10. Periodizzazione del contemporaneo 82 11. Impressionismo e visione pitturocentrica 85 12. Svolta fondante nella cultura postimpressionista e simbolista 89 13. Eredità dell’arte del XIXsecolo 94 14. Questioni fondative di un linguaggio dell’arte contemporanea Lezione terza. Documenti diretti: le opere 99 1. Documenti diretti e documenti indiretti 101 2. Preliminari su autenticità e testualità dell’opera d’arte contemporanea. Le falsificazioni 107 3. Le retrodatazioni 108 4. I rifacimenti e le trasformazioni 114 5. Le alterazioni 117 6. Problemi di conservazione e restauro di opere d’arte contemporanee Lezione quarta. Fenomenologia delle opere d’arte 123 1. Ancora sui documenti diretti 124 2. Estessissima fenomenologia tipologica dell’opera d’arte contemporanea 126 3. Dall’ urbanistica all’architettura, al design, all’immaginazione di massa 131 4. Dalla pittura alla scultura, all’installazione, all’oggetto 133 5. Dalla scrittura alla grafica, alla fotografia, alla multimedialità, all’arte sociologica Lezione quinta. Tipologia dei documenti indiretti 143 1. Tipologia dei documenti e indiretti: scritti di artisti 146 2. Scritti dei critici, sociologici, ideologici 153 3. Cataloghi di esposizioni e documenti burocratici Lezione sesta. Esercizio della critica 159 1. Reciproca complementarietà tra storiografia e critica 161 2. Autoformatività dell’ esercizio critico 164 3. Termini e modi dell’attività critica 3 168 4. Utilità del confronto con l’artista 170 5. Altre componenti dell’ attuale sistema dell’arte 179 Appendice prima. Identità attuale del critico d’arte 193 Appendice seconda. Sulla globalizzazione 201 Appendice terza. Sulla dialettica fra presente come futuro e futuro come presente, ossatura ideologica dell’arte del XX secolo 221 Indice analitico Autore Enrico Crispolti è nato nel 1933 a Roma, dove risiede, dal 1984 è Professore Ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena. E’ uno storico dell’arte del XIX e XX secolo, è un critico militante, infatti dall’inizio degli anni Sessanta ha organizzato numerosissime grandi rassegne, dalle diverse edizioni delle internazionali Alternative Attuali, nel Castello Spagnolo de L’Aquila (1962, 1963, 1965, 1968), e molti altri eventi come: Sei pittori italiani dagli anni Quaranta ad oggi. Burri, Cagli, Fontana, Guttuso, Moreni, Morlotti, nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo (1967; con A. Del Guercio); edizioni della Biennale del metallo e della ceramica, a Gubbio (1973, 1974, 1975); gli Incontri di Martina Franca (1979, 1980, 1981), a Una nuovissima generazione nell’arte italiana (Siena 1985); Arp, Aliventi, Viani. L’immaginario organico, al Forte del Belvedere, a Firenze (1992); !Que bien resistes!, nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo (1994); Quinta e Sesta Biennale d’Arte Sacra, a San Gabriele (1991, 1994); Arte e Stato. Le esposizioni sindacali nelle Tre Venezie 1927-1944, nel Museo Revoltella, a Trieste e nel Palazzo delle Albere, a Trento (1997; con Maria Masau Dan e Daniela de Angelis); IX Biennale internazionale di scultura Città di Carrara. Scultura, Architettura, Città / sculpture, architecture, City, a Carrara (1998); Immaginazione aurea. Artisti-orafi e orafiartisti in Italia nel secondo Novecento, nella Mole Vanvitelliana, ad Ancona (2001). Crispolti è curatore inoltre di numerose grandi mostre dedicate al Futurismo come: Ricostruzione futurista dell’universo (Mole Antonelliana, Torino, 1980), Il Futurismo e la moda (PAC, Milano, 1988), Futurism 1909-1944 (Tokyo, Sapporo, Sendas, Otsu, 1992), I grandi temi del Futurismo, 1909 - 1944 (Palazzo Ducale, Genova; Fondazione Mazzotta, Milano, 1977 - 1998), Futurismo 1909-1944 (Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2001); Dal Futurismo all’Astrattismo (Museo del Corso, Roma, 2002);cura inoltre le retrospettive su: Balla (1963), Reggiani (1973), Cagli, Guttuso, Mirko, Afro Basaldella Prampolini, Francesco Somaini, Lucio Fontana. Bibliografia Oltre i cataloghi generali delle opere le principali sue pubblicazioni sono: Il Secondo Futurismo: 5 pittori + l scultore, Torino 1923-1938 (Pozzo, Torino, 1962), Ricerche dopo l’Informale (Officina, Roma, 1968), Il mito della macchina e altri temi del Futurismo (Celebes, Trapani, 1969), L’Informale. Storia e poetica (Carucci, Assisi-Roma, 1971), Urgenza nella città (Mazzotta, Milano, 1972; con Francesco Somaini), Sociologia e iconologia del Pop Art (Fiorentino, Napoli, 1975), Erotismo nell’arte astratta, e altre schede per un’iconologia (Celebes, Trapani, 1976), Alcuni protagonisti della “nuova figurazione” in Italia: Vacchi, Romagnoni, Guerreschi (Fiorentino, Napoli, 1976), Arti visive e partecipazione sociale (De Donato, Bari, 1977), Storia e critica del Futurismo (Laterza, Roma-Bari, 1986, 1987), Il Futurismo e la moda. Balla e gli altri (Marsilio, Venezia, 1986), L’arte del disegno del Novecento italiano (Laterza, Roma-Bari, 1990; con M.Pratesi), La pittura in Italia. Il Novecento 3. Le ultime ricerche (Electa, Milano, 1994), Relazione conclusiva del Rapporto sul Sistema dell’Arte Moderna e Contemporanea in Toscana (Regione Toscana, 1996). Come studiare l’arte contemporanea (Donzelli, Roma, 1997 e 2000), L’oggetto Morandi (Cadmio, Firenze, 1998). 4