AdB ToolBox

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AdB ToolBox
Software AdB-ToolBox - lezione 2
Caricare, visualizza e consultare dati raster
1) Informazioni sui dati raster
Il modello raster comunemente utilizzato nei GIS, detto anche cellulare o a griglia, adotta una
matrice bidimensionale, nella quale ciascun valore numerico viene identificato in base alla sua
posizione (numero di colonna e numero di riga) all’interno della matrice.
Volendo rappresentare graficamente una siffatta struttura, si può pensare la matrice come un
rettangolo, a sua volta composto da una griglia di tasselli adiacenti (detti celle o pixel) allineati in
riga e in colonna. A ciascuna cella viene associato quale attributo il valore che si trova memorizzato,
nella stessa posizione di riga e colonna, nella matrice numerica.
I comuni pacchetti software per la visualizzazione o l’editing di immagini consentono di associare
a ciascun numero memorizzato in una cella un
determinato colore, in base ad una “tavolozza” (palette)
di colori o in base ad una scala di grigi, per cui la
matrice sopra rappresentata apparirebbe come nella
figura a lato.
Ciò vale nel caso di raster ad una sola banda.
Nel caso di raster a più bande, in ciascun file sono
immagazzinate più matrici, identiche nella struttura, ma
con valori numerici differenti immagazzinati nelle celle
omologhe.
Questo è il caso di immagini multispettrali acquisite
da sensori aviotrasportati o da satellite (ad esempio
immagini LANDSAT), per le quali in ciascuna banda sono immagazzinati i valori acquisiti in un
determinato intervallo di frequenze dello spettro elettromagnetico.
Anche nelle comuni immagini a colori a “24 bit”1 con codifica RGB l’immagine è scomposta in tre
bande: quella del rosso (R = Red), del verde (G = Green) e del blu (B = Blue), l’unione delle quali in
sintesi additiva compone i colori dell’immagine completa.
1 Il numero che esprime i “bit” della modalità cromatica di un’immagine è l’esponente da dare alla base 2 per ottenere il numero di colori possibili. In
un’immagine in bianco e nero i colori sono 2^1 , per cui si parla di immagine a 1 bit; In un’immagine a 8 bit il numero di colori possibili è pari a 2^8 , cioè 256
colori. Se le bande sono tre, come nella codifica RGB, i colori possibili saranno dati dal prodotto 28 x 28 x 28 = 2^24 colori (circa 16 milioni).
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rosso
blu
verde
Composizione
RGB
Inoltre, gli attributi delle celle possono, di volta in volta, rappresentare proprietà specifiche
dell’oggetto reale quale ad esempio la quota del terreno (numeri interi o reali) nel caso di modelli
digitali delle elevazioni (DEM = Digital Elevation Model).
La figura seguente vuole esprimere in forma grafica tale concetto. Essa è stata elaborata a partire
dallo stesso raster delle figure precedenti, ma questa volta l’attributo della cella rappresenta
un’altezza e non un colore .
In effetti attraverso l’interfaccia 3D di un sw GIS il modello tridimensionale del terreno apparirebbe come
la superficie ondulata della figura successiva.
In ambiente GIS la struttura del raster consente di trattare anche la componente spaziale delle entità
che esso rappresenta. Infatti è possibile assegnare:
l’angolo di rotazione di ciascuno degli assi della griglia rispetto ai corrispondenti assi del sistema
di riferimento cartografico;
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il valore di distanza che corrisponde sulla mappa al passo della griglia (dimensione di una cella)
in entrambe le direzioni definite dagli assi;
la coordinata assoluta del centro di una qualunque cella (in particolare della cella in
corrispondenza del vertice superiore sinistro);
ne consegue che risulta definita la posizione assoluta di tutte le celle.
Esistono innumerevoli formati raster, che differiscono non solo per le modalità di memorizzazione
su disco, ma anche per le peculiarità di utilizzo.
In tal senso AdB-Toolbox gestisce in maniera differente due diverse categorie di dati raster:
a) Immagini georeferenziate da utilizzare come sfondo cartografico (carte tecniche, ortofoto).
Tra formati in cui è possibile reperire tale categoria si citano: geoTIFF (*.tif) , Joint
Photographic Expert Group (*.jpg), Graphic Interchange Format (*.gif), Portable Network
Graphic (*.png).
Inoltre, è anche possibile visualizzare immagini nel formato Enhanced Compressed Wavelet
(*.ecw), ma tale formato viene gestito dal programma con modalità differenti rispetto ai formati
prima elencati.
b) raster di tipo “grid”, utilizzati per rappresentare modelli digitali di grandezze fisiche (quote,
pendenze, esposizioni, temperature, pressioni, etc.) o con valori di cella convenzionali utilizzati
per rappresentare particolari classi (ad esempio uso del suolo).
Per gestire appieno le funzionalità disponibili in AdB-Toolbox, per tale categoria di dati va
preferibilmente utilizzato il formato “ESRI floating point grid”, che nella memoria di massa
viene fisicamente memorizzato utilizzando una coppia di file, il cui nome differisce solo
nell’estensione: quello con estensione “.flt”, in formato binario, rappresenta il dato raster vero
e proprio, mentre quello con estensione “.hdr” contiene informazioni ausiliarie (numero di
righe e di colonne del raster, coordinate dell’angolo inferiore sinistro, codifica dei valori
“NODATA”, codifica della modalità di lettura del valori del file raster - byteorder).
Per una singolare particolarità, il software riconosce indifferentemente come Esri Floating
Point grid anche file con estensioni “.ras” e “.grd” (purché accompagnati al file con estensione
“.hdr”); inoltre sembrerebbe riconoscere come file di tipo raster grid anche quelli con
estensione “.asc” e “.rrd”.
Questo fatto potrebbe generare confusione nell’utente per i motivi in appresso descritti.
L’estensione “.grd” per i raster caratterizza, nelle librerie GDAL2, i seguenti formati: GSAG
(Golden Software ASCII Grid), GSBG (Golden Software Binary Grid), GS7BG (Golden
Software Surfer 7 Binary Grid).
L’estensione “.ras” potrebbe pensarsi riferita al formato raster della software house SUN.
In realtà non è possibile caricare nella vista di AdB-Toolbox alcun raster grid disponibile
nei formati appena citati. Molto più banalmente, per scelta degli sviluppatori del software
(opinabile, in quanto risulta fuorviante per l’utente non esperto), il formato del file è identico e
cambia solo l’estensione: dato un raster in formato ESRI floating point grid basta modificare
l’estensione del file da “flt” a “grd” o “ras” ed il raster viene riconosciuto e gestito in maniera
perfettamente identica.
2 GDAL è una libreria di comandi per leggere e modificare dati spaziali raster. Insieme ad OGR (analogo di GDAL, ma stavolta utilizzato per dati
vettoriali) alle librerie PROJ.4, (libreria di sistemi di proiezione ed utility per operazioni inerenti i sistemi di riferimento terrestri), e ad altri applicativi GIS, è
incluso nel pacchetto di utility FWTools.
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Un discorso differente avviene relativamente al modo in cui viene riconosciuta l’estensione
“.rrd”, che caratterizza le “piramidi” che possono essere opzionalmente associate ad un raster
di un qualunque formato (tif, img, ESRI GRID, etc).
In questo caso, possono verificarsi le seguenti eventualità:
se il file con estensione “.rrd” è associato ad un raster nel formato img (Erdas Imagine), il
raster viene pur caricato, ma con funzionalità limitate in fase di editing della legenda associata;
se è associato ad un file in formato tif, il programma genera un messaggio di errore (“string
index out of bounds exception”) ed il raster non viene caricato;
se è associato ad un raster nel formato binario ESRI binary GRID il programma talvolta si
chiude improvvisamente.
Per quanto concerne, infine, il formato ESRI ASCII GRID (estensione “.asc”) esso viene
riconosciuto come raster di tipo grid, è possibile caricarlo sulla vista, ma presenta limitazioni
riguardo alla modalità di gestione della legenda.
Precisato quanto sopra, pur prendendo atto delle attuali limitazioni di AdB-Toolbox, è
possibile effettuare le conversioni di formato dei file (nonché le trasformazioni geometriche di
coordinate) facendo ricorso ad altri pacchetti software. I dati utilizzati in questa esercitazione
sono stati manipolati, per realizzare le conversioni di coordinate e le conversioni di formato,
utilizzando i pacchetti software Open Source compresi in FWTools3.
Il procedimento consigliato è quello di utilizzare un software ausiliario per ottenere un dato
raster in formato ESRI ASCII GRID (“.asc”) proiettato nel sistema di riferimento che compete
alla vista.
Tale raster non deve, però, essere caricato direttamente nella vista di progetto, in quanto
AdB-Toolbox, per via dell’equivoco “informatico” prima descritto, lo interpreterebbe
erroneamente come un raster in formato Esri Floating Point grid
La procedura corretta da seguire, invece, consiste nell’attuare preliminarmente la
conversione, con uno strumento di conversione disponibile, questa volta, direttamente in AdBToolbox.
3 Ecco alcuni esempi di come sia possibile manipolare con gli strumenti di FWTools alcuni raster scaricati dall’area download di geoforus relativa ai dati
del corso multipiattaforma. I comandi si utilizzano nell’ambiente a linea di comando della shell FWTools, operando all’interno della cartella dove sono
presenti i dati da trasformare:
a)
carta d’uso del suolo secondo la codifica Corine Land Cover di 2° livello della Regione Abruzzo, in c oordinate geografiche WGS84 ed in formato
Erdas Imagine (.img):. Primo passo: conversione da WGS84 a UTM-WGS84 fuso 33
Gdalwarp -s_srs "+proj=longlat +ellps=WGS84 +datum=WGS84" -t_srs "+proj=utm +zone=33 +ellps=WGS84 +datum=WGS84 +units=m" of HFA corine_abruzzo_2009.img corine_abruzzoUTMWGS84.img
Secondo passo: dal formato Erdas Imagine (.img) al formato ESRI ASCII Grid
gdal_translate -of AAIGRID corine_abruzzoUTMWGS84.img corineASCII_UTMWGS84.asc
b)
modello digitale delle elevazioni, in coordinate geografiche WGS84 ed in formato geoTIFF . Primo passo: conversione da WGS84 a UTM-WGS84
fuso 33
Gdalwarp -s_srs "+proj=longlat +ellps=WGS84 +datum=WGS84" -t_srs "+proj=utm +zone=33 +ellps=WGS84 +datum=WGS84 +units=m"
dtm_abruzzo.tif dtm_abruzzo_UTMWGS84.tif
Secondo passo: dal formato geotiff al formato ESRI ASCII Grid
gdal_translate -of AAIGRID dtm_abruzzo_UTMWGS84.tif dtm_abruzzo_UTMWGS84tif.asc
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Si tratta, in particolare dello strumento <creazione e mosaicatura grid floating point da
ASCII GRID> presente nel sottomenù <conversioni> all’interno del menù <Strumenti>.
2) Caricare dati raster
Coerentemente con quanto detto al paragrafo precedente, il modo in cui raster vengono caricati
nella vista di AdB-Toolbox differisce a seconda del tipo di dato che essi rappresentano.
a) Immagini da utilizzare come cartografia di sfondo
Se le immagini sono in formato ECW esse devono essere caricate allo stesso
modo dei temi vettoriali (selezionando la voce <File> presente nell’area a
sinistra della finestra di dialogo che consente di caricare dati sulla vista).
Tuttavia la gestione delle proprietà di visualizzazione di tale formato risulta
più limitata rispetto a quanto è possibile fare con gli altri formati raster
supportati (ad esempio geoTIFF).
Per caricare un’immagine raster georeferenziata in uno degli altri formati
elencati in precedenza (TIF, JPG, PNG, GIF), occorre invece selezionare la
voce <Immagine Raster Sextante>.
Se, infatti, si utilizzasse la stessa modalità prevista per il caricamento dei
temi vettoriali e delle immagini ECW (<File>), non sarebbe possibile gestire
adeguatamente le proprietà di visualizzazione (ad esempio assegnare la
trasparenza ad un determinato colore) non verrebbero riconosciuti i file di
georeferenziazione per alcuni formati (esempio PNG) e non verrebbero
visualizzati i file TIF con cartella colori costituita da due soli valori: “0” ed
“1” (o con palette indicizzata ad 1 bit).
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b) Modelli digitali di grandezze fisiche e raster tematici.
Per gestire in maniera più appropriata tali dati raster con AdB-Toolbox, gli stessi devono essere
caricati nella vista utilizzando la voce <Grid file> presente nell’area a sinistra della finestra di dialogo
che consente di caricare dati sulla vista.
In fase di caricamento, se si sceglie la tipologia “File Raster”, il browser mostrerà come disponibili
per essere selezionati tutti e solo i file con estensione “.flt”, “.rrd”, “.ras” e “.grd”. In tal caso occorre
rammentare le considerazioni precedentemente esposte.
Nel caso in cui, una volta aperta la finestra contestuale all’opzione <Grid file>, si scelga di
visualizzare tutti i tipi di file, risulta possibile caricare anche altri formati raster, ma anche in questo
caso le modalità di gestione della legenda risultano un po’ più limitate rispetto a quelle possibili
utilizzando il formato Esri
Floating Point grid (*.flt).
Riepilogando,
per
caricare un dato raster di
tipo grid occorre selezionare
l’icona <Grid File> dal
menù <Apri>, che apre la
finestra di selezione dei file
riportata in figura. Una volta
selezionato il raster che si
vuole caricare, premere
“Avanti”. Viene visualizzata
la finestra di selezione del
“Color model”, di cui si dirà
nel prossimo paragrafo, che
consente di assegnare la
colorazione al file grid per la
sua corretta visualizzazione.
3) Visualizzare i dati raster
Si prosegue in questo contesto con l’impostazione adottata, che tratta differentemente le immagini
caricate come cartografie di sfondo rispetto ai raster grid,
a) Immagini da utilizzare come cartografia di sfondo
Una volta caricata una cartografia in formato raster all’interno della vista, il comportamento è
diverso a seconda che si tratti di un layer nel formato ECW, caricata con la voce <File>, ovvero di
un’immagine raster georeferenziata di formato differente caricata nella vista come <immagine raster
sextante>.
Nel caso del formato ECW è possibile
modificarne le proprietà di visualizzazione
utilizzando la voce <proprietà del layer>
accessibile dal menù contestuale (che si
presenta identico a quello di un layer
vettoriale) ed è possibile solo modificarne
la trasparenza globale, agendo sul cursore
rappresentato nella finestra “Proprietà del
layer” (scheda “Stili”).
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Se, invece, si tratta di altro formato raster (TIFF, JPEG, PNG, GIF), cambia il menù contestuale ed
all’utente sono consentite opzioni differenti.
Una volta caricata una cartografia all’interno della vista, come
“immagine raster sextante”. il menù contestuale permette
all’utente di:
-
Impostare la visibilità del tema, che non può essere gestita
direttamente dalla TOC, come per i vettoriali, le immagini
ecw ed i servizi web cartografici, bensì agendo sulla voce
<Imposta visibilità raster> del menù contestuale;
-
Cambiare le proprietà di visualizzazione del raster:
cliccando sulla voce <Cambia le proprietà del raster>; si
apre la finestra mostrata nella figura seguente.
È possibile applicare una trasparenza di tipo “selettivo”
associandola ad un determinato colore presente nella palette del
raster.
A tal fine occorre attivare l’opzione di impostazione del colore
trasparente e scegliere il colore dalla palette disponibile nella
sottoscheda “Colori campione” oppure inserire i valori numerici nelle caselle della sottoscheda
“RGB”.
Ad esempio, se è stata caricata una cartografia in bianco e nero, si può decidere di rendere
trasparente il colore bianco dello sfondo. In
codifica RGB i valori numerici che realizzano il
colore bianco sono: 255,255,255
In tal modo lo sfondo diventerà perfettamente
trasparente, mentre gli altri colori verranno
visualizzati con il grado di trasparenza generale
impostato con il cursore <Imposta la trasparenza generale> presente nella finestra delle proprietà.
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E’ possibile quindi gestire le trasparenze, come nella figura seguente, al fine di visualizzare una layer
raster sovrapposto ad altri layer.
(Dati da Servizio WMS – Portale Cartografico Nazionale)
Il menu contestuale dei layer raster (inserito come immagine raster sextante) consente inoltre di:
-
Estrarre una selezione del layer selezionato <Estrai selezione…>: perché questa funzione sia
attiva è necessario creare una delimitazione dell’area che si vuole estrarre utilizzando lo
strumento Delimitazione
che permette di delimitare l’area del raster da estrarre e crea
automaticamente un layer vettoriale denominato “Delimitazione” nella categoria “Sistema”.
Una volta creata la delimitazione, la funzione <Estrai la parte selezionata dell’immagine…>
estrae una porzione del raster selezionato, utilizzando come limite di ritaglio la delimitazione,
creando un nuovo layer raster che viene aggiunto automaticamente al progetto in
corrispondenza della categoria attiva. Il nuovo layer raster verrà nominato per default “Part of
<nome del layer da cui è stata effettuata l’estrazione>”;
-
Salvare il layer raster come immagine Tiff <Salva layer raster…>;
-
Attivare lo zoom al layer selezionato <Zoom al layer selezionato…>;
-
Creare un rettangolo le cui dimensioni corrispondono alle dimensioni del raster <Esporta
ingombro come geometria…>: viene creata automaticamente una nuova categoria chiamata
“Risultati” all’interno della quale viene creato un layer vettoriale chiamato “geometry-<nome
del layer di cui è stata esportata la geometria>;
-
Spostare un layer in su <Muovi layer su…> o in giù <Muovi layer giù…> nella lista dei layer
della categoria attiva;
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-
Tagliare il layer selezionato <Taglia i layer raster selezionati …>: questa funzione permette
di eliminare i layer raster selezionati dalla categoria corrente, mantenendolo in memoria per
incollarlo in un’altra categoria o in un altro progetto;
-
Copiare il layer selezionato <Copia i layer raster selezionati…>: questa funzione permette di
copiare i layer raster selezionati in un’altra categoria o in un altro progetto;
-
incollare il layer selezionato <Incolla layer raster…>: questa funzione permette di “incollare”
nel progetto i layer raster precedentemente “copiati” o “tagliati” ;
-
Rimuovere il layer selezionato <Rimuovi layer selezionato…>: questa funzione consente di
eliminare dal progetto i layer raster selezionati
b) Raster grid
Rispetto a quanto visto per le immagini di cui al punto precedente, nel caso di raster di tipo GRID
il menù contestuale si presenta differente.
Per prima cosa, è possibile associare una legenda
personalizzata (color model) che consente di associare colori
diversi ai valori (singoli o raggruppati in classi) memorizzati
come attributi di cella.
A tal fine si utilizza lo strumento <Cambia il Color Model del
Raster> se già esiste un file contenente le impostazioni adatte al
dato. Se non si seleziona nessun color model, il raster selezionato
verrà visualizzato con una combinazione di colori di default.
Se, in ogni caso, nessuno tra i file di impostazione del color
model4 disponibili si rivela idoneo, è possibile crearne uno
personalizzato utilizzando il comando <Color Model Editor>
accessibile dal menù <Strumenti> presente nella barra dei menù,
come descritto più in dettaglio al paragrafo successivo.
4 tali file si trovano memorizzati in formato xml in una apposita sotto-cartella nella directory dove si trova installato il programma, ad esempio:
C:\Programmi\AdB-ToolBox-1.6.4\lib\ext\models
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Per i raster di tipo grid è, inoltre, anche
possibile,
mediante
la
voce
<Impostazione
scale
di
visualizzazione…> del menù contestuale,
impostare un intervallo di scale
all’interno del quale il raster viene
visualizzato, escludendo tale possibilità
per valori della scala esterni all’intervallo.
3.1 Salvataggio della vista come raster
Il salvataggio della vista come immagine raster serve a creare un’immagine del contenuto della
vista, eventualmente georeferenziata (selezionando l’opzione “Scrivi il world file“ prima di
confermare il salvataggio nella finestra “Salva immagine”) che successivamente potrà essere
utilizzata da qualunque software GIS come una vera e propria cartografia raster, così come in AdBToolbox con le modalità già viste a proposito delle immagini raster sextante.
4) Gestire la legenda
Con riferimento ai soli raster di tipo grid, è possibile costruire legende di visualizzazione basate
su liste di valori unici (“Colori singoli”), oppure per intervalli di valori o, ancora, rappresentando su
una opportuna scala cromatica di tipo continuo (“Gradiente”) cliccando sulle apposite linguette della
finestra dell’editor ed inserendo le singole righe della legenda. Per i raster in formato Esri Floating
Point grid (*.flt) i valori degli attributi memorizzati nelle celle del raster possono essere caricati
anche utilizzando l’apposito pulsante <Carica valori da raster>, mentre per tutti gli altri formati
raster le singole voci di legenda possono essere solo create manualmente.
Nella casella “Titolo del Color Model” si può inserire una stringa di testo che comparirà come
intestazione nella legenda (ad esempio “Quota [m]” per una legenda che si riferisca a quote
altimetriche)
Una volta creata la legenda è possibile salvarla su disco, così come è possibile richiamare nel color
model editor una legenda esistente per modificarla.
Nelle figure seguenti vengono mostrati degli esempi di color model per la visualizzazione di un
DTM e per la legenda Corine di 2° livello della Regione Abruzzo (in questo secondo caso:
elaborazione da classificazione Glob Corine 2009 – UCL-Geomatics 2010).
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Una volta associato il color model ritenuto più idoneo per una corretta visualizzazione del raster
grid, è possibile visualizzare la legenda corrispondente, utilizzando l’ultima voce del menù di
contesto (<Visualizza legenda>).
5) Interrogare i dati raster
Per conoscere i valori che assume puntualmente un dato raster di tipo grid (che deve essere
selezionato singolarmente nella lista dei temi) occorre attivare lo strumento di interrogazione
specifico <Leggi valore raster> disponibile nella lista del menù <Strumenti> e quindi cliccare su un
punto qualsiasi del raster. Il valore dell’attributo associato alla cella corrispondente verrà mostrato in
basso a sinistra, nella barra di stato. Lo strumento non si applica alle immagini raster sextante.
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Se, invece, si vogliono conoscere informazioni aggregate (statistiche) relative all’insieme di tutte le
celle del raster, è possibile utilizzare il comando <Statistiche Raster> disponibile tra gli strumenti del
menù <Strumenti raster> del menù
<Strumenti>
Una volta selezionato lo strumento, compare
la finestra delle statistiche raster, nella quale occorre selezionare il
raster grid del quale si vogliono conoscere i dati aggregati, il metodo
(automatico o altri tipi di classificazione) e contestuali parametri ed
alcune opzioni concernenti gli assi del grafico. Nella porzione
inferiore della finestra sono riportati i valori delle statistiche generali:
area compessiva, somma dei valori associati a tutte le celle, valori
minimo, massimo, media e moda.
Tali statistiche possono essere quindi esportate in formato testo: in effetti si tratta di testo
organizzato in forma tabellare, con testi separati da virgole, direttamente importabile come foglio di
calcolo per eventuali successive elaborazioni.
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Bibliografia
Guida degli utenti OpenJUMP;
PROCESSED SRTM DATA VERSION 3 - CIAT SRTM (http://srtm.csi.cgiar.org). Jarvis A., H.I.
Reuter, A. Nelson, E. Guevara, 2006, Hole-filled seamless SRTM data V3, International Centre for
Tropical Agriculture (CIAT), available from http://srtm.csi.cgiar.org.
Progetto GlobCorine dell'ESA, copertura Corine europea 2009
http://ionia1.esrin.esa.int/globcorine/
Manuale d’uso del software applicativo AdB-ToolBox (versione 1.6 e superiori), Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche –
2010
http://www.pcn.minambiente.it/PCN/AdBToolbox/manuali/MATTM-MUSW-001-8.pdf
Guida all’uso dei dati geografici con AdbToolBox (Ing. Ernesto Sferlazza – Provincia Regionale di
Agrigento)
http://www.pcn.minambiente.it/PCN/AdBToolbox/manuali/guida_adbtoolbox.pdf;
Redatto da:
ing. Ernesto Sferlazza
Provincia Regionale di Agrigento
Responsabile nodo provinciale di Agrigento del SITR Sicilia
Responsabile Sistema Informativo Territoriale Provincia regionale di Agrigento
Via Acrone, 27 - 92100 AGRIGENTO
cell. 339/2718463 (personale) 331/6874296 (aziendale) Tel. uff 0922/593752
E-mail: [email protected]
ing. Alessandro Putaggio
Provincia Regionale di Trapani
XI Settore: “Innovazioni Tecnologiche, verifiche gestionali interne, statistiche , SITR e PTP”
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale - SITR - Ufficio del Piano ex art. 12 L.R. 9/86
Via Osorio, 22 - 91100 Trapani
Tel. 0923/806568 Fax 0923/873511
E-mail: aputaggio@pr ovincia.trapani.it
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