Comunicazione economico-finanziaria

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Comunicazione economico-finanziaria
La comunicazione
economico-finanziaria
Lorenza Rossini
Università di Urbino
Lorenza Rossini
La comunicazione economico-finanziaria
E’ il complesso delle comunicazioni effettuate attraverso
qualsiasi canale di diffusione dalla direzione aziendale alle
varie categorie e gruppi di portatori di interesse, i cui contenuti
riguardano principalmente l’evoluzione dell’assetto
reddituale, finanziario e patrimoniale dell’impresa
Lorenza Rossini
Evoluzione della CEF
IERI
= violazione del
principio della
riservatezza
aziendale
OGGI
Affermazione di una
CEF non più marginale
rispetto alle altre forme
di com.
• Maggiori
dimensioni
aziendali
• Maggiore
dipendenza
dal mondo
finanziario
• Interventi
legislativi in
materia
• Maggiore
cultura
economica
Lorenza Rossini
Obiettivi della CEF
Società non quotate
• Ottenere i capitali necessari
all’espansione aziendale
• Massimizzare il prezzo di
emissione di nuove azioni
• Farsi accettare dalla
comunità finanziaria
• prevenire le incomprensioni
• Assicurarsi l’appoggio degli
azionisti, dei creditori, dei
dipendenti
• Migliorare la credibilità
strategico-reddituale
dell’impresa
Lorenza Rossini
Società quotate
• Facilitare offerte pubbliche
di acquisto
• Sostenere l’azione dopo la
quotazione in borsa
• Incrementare o mantenere il
prezzo delle azioni
• Aumentare il volume degli
scambi delle azioni
• Assicurarsi l’appoggio di
coloro che influenzano il
mercato
• Prevenire scalate ostili
Gli obiettivi della comunicazione economico-finanziaria:
Instaurare un rapporto continuativo e qualificato con gli
investitori
Istituzioni (istituti di credito, fondi di investimento, gestori patrimoniali),
intermediari, cioè tutti quegli operatori finanziari che canalizzano
il risparmio privato verso le imprese (e singoli risparmiatori)
Costruire una credibilità strategica e operativa, ovvero un
“capitale-immagine”
In questo caso il pubblico di riferimento è molto più vasto: non
solo banche e finanziatori ma anche dipendenti, clienti, fornitori,
potenziali partner
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La domanda di CEF
Di controllo
AZIONISTI
Di minoranza
dirigenti
LAVORATORI
dipendenti
CLIENTI/FORNITORI
AUTORITA’ PUBBLICHE Fisco, Consob, Borsa, ecc.
INVESTITORI
POTENZIALI
Creditori finanziari
Investitori privati
Investitori istituzionali
STUDIOSI – ANALISTI – MASS MEDIA – SOC. DI RATING
COLLETTIVITA’
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Risparmiatori
GLI INVESTITORI
Investitori istituzionali
Creditori finanziari
Investitori privati
• Banche
• Interm. Fin. Non bancari
• Istituti di credito
• Obbligazionisti
• Lavoratori dipendenti
• Potenz. Az. di controllo
• Potenz. Az. di minoranza
• Piccoli azionisti o
risparmiatori
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• Soc. di interm. Finanz.
• Fondi comuni di inv.
• Soc. assicurative
STUDIOSI – ANALISTI – MASS MEDIA – SOC.
DI RATING – INTERMEDIARI FINANZIARI
Domanda di
informazioni
primarie
• Al mercato
• Alle imprese emittenti
• Agli investitori finali
Intermediari
della CEF
Offerta di
informazioni
• Primarie
• secondarie
Alla collettività
Ai clienti
Lorenza Rossini
Le tipologie di CEF
Impresa
Analisi dei bisogni
Bisogni
legislativi
Bisogni di
mercato
Bisogni
aziendali
COMUNICAZIONE ECONOMICO - FINANZIARIA
DOVUTA
Lorenza Rossini
VOLUTA
Tipologie di bisogni di CEF
Bisogni di tipo legislativo
Derivanti da precisi obblighi informativi che impongono la
trasmissione di determinate informazioni economiche attraverso
l’informativa societaria obbligatoria
Bisogni di mercato
Che l’impresa può recepire attraverso un’analisi costante
dell’ambiente in cui è inserita, allo scopo di interpretare la domanda
di informazione economico-finanziaria proveniente dai diversi
interlocutori interni ed esterni dell’impresa
Bisogni aziendali
Di carattere aziendale, che inducono l’impresa a trasmettere
informazioni fortemente premianti per la sua attività e che per questo
motivo desidera che il mondo esterno conosca
Lorenza Rossini
La c.e.f.
dovuta
L’informativa
societaria
Codice
civile
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Testo unico
della finanza
La c.e.f.
voluta
• Le relazioni pubbliche
• La pubblicità finanziaria
• Le relazioni con i media
• La lobbying
• Ecc.
L’informativa societaria
• Il bilancio societario
• La quotazione in borsa
• L’assemblea degli azionisti
• Il prospetto informativo
• Ecc.
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Il sistema informativo di bilancio
Conto economico
Stato patrimoniale
Relazione alla gestione del CdA
Nota integrativa e allegati
Relazione del Collegio sindacale
A CHI dovrebbe comunicare il bilancio?
Agli specialisti sostanziale identità di linguaggio
massima capacità comunicativa
Ai non addetti ai lavori
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è uno strumento parziale di informazione
comprendono solo le parti assimilabili al
linguaggio comune
La quotazione in borsa
Maggiore visibilità esterna
Maggiore impegno nella comunicazione economico-finanziaria
Ma anche
Maggiore impegno nelle altre aree della comunicazione
E, quindi
Maggiore fabbisogno di integrazione della comunicazione
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I contenuti dell’informativa rivolta al mercato mobiliare:
Fornire indicazioni, dati, notizie sufficienti affinché i potenziali
investitori siano in grado di valutare l’opportunità
dell’investimento.
Tale informativa deve essere rivolta agli operatori, che avranno
poi il compito di elaborare e trasferirla per sintesi al pubblico dei
risparmiatori
I caratteri fondamentali dell’informativa:
la trasparenza
nella descrizione dei fatti e dei dati forniti
la riservatezza
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L’informativa periodica
•
•
•
•
•
•
Bilancio d’esercizio
Bilancio consolidato
Relazione trimestrale e semestrale
Lettera agli azionisti
Verbali assembleari
Ecc.
La price sensitive information
ART. 114 “fermi gli obblighi di pubblicità previsti da specifiche disposizioni
di legge, gli emittenti quotati e i soggetti che li controllano informano il
pubblico dei fatti che accadono nella loro sfera di attività e in quella delle
società controllate, non di pubblico dominio e idonei, se resi pubblici, a
influenzare sensibilmente il prezzo degli strumenti finanziari
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Annunci in caso di variazione dell’assetto azionario, di
acquisizioni di altre aziende, di fusioni, di aumenti di capitale
La pubblicità finanziaria
Dato l’oggetto, essa ha una funzione di vero e proprio
servizio e in quanto tale è per lo più disciplinato a livello
normativo
La pubblicità finanziaria non dovrebbe limitarsi alla pura
informativa obbligatoria, ma dovrebbe rappresentare
l’occasione per un messaggio istituzionale completo
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Le relazioni pubbliche
•
•
•
•
•
•
TARGET
MEZZI
•
•
•
•
OBIETTIVO
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Giornalisti
Mondo politico
Azionisti
Consumatori
Dipendenti
Altre imprese
Stampa (interviste, comunicati stampa)
Audiovisivi, web
Stampa di informazione aziendale
Contatti diretti (mailing, incontri, convegni, conferenze
stampa)
• Creazione d’immagine
• Ottenimento del consenso
• Affermazione della propria legittimazione ad operare
Le FORME di comunicazione economico-finanziaria
di base
Risponde ai bisogni legislativi e di tutela di alcune categorie di
interlocutori aziendali (clienti, dipendenti, azionisti, fisco, comunità
finanziaria).
Si tratta di una serie di documenti formalizzati e standardizzabili
prodotti dalle imprese annualmente (bilancio d’esercizio, dichiarazione
dei redditi) o in occasione di operazioni straordinarie (fusioni,
acquisizioni, ….)
applicata
È rivolta a particolari interlocutori (es. lettera agli azionisti) o a
particolari fenomeni legati alla vita dell’impresa (es. situazioni di crisi)
e ha l’obiettivo di trasmettere chiari messaggi a interlocutori ben
definiti o su precisi accadimenti
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Fabbisogno di CEF
E’ funzione di:
La dimensione d’impresa
Le risorse di cui l’impresa dispone in modo autonomo
Il settore e il gruppo strategico di appartenenza
La normativa esistente
L’efficienza del mercato finanziario
Il peso della presenza di istituzioni finanziarie e/o piccoli
risparmiatori nel capitale delle imprese
Fattori storici e culturali
Lorenza Rossini
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