La tassa sui licenziamenti (Yahoo

Transcript

La tassa sui licenziamenti (Yahoo
Dal sito di “YAHOO.Finanza”, 23 giugno 2012
Agenzie rating, istruttoria PG Corte Conti per danno erariale
(Reuters), 23
giugno di Antonella Ciancio
La Procura Generale del Lazio della Corte dei Conti ha aperto un'istruttoria sui rapporti diffusi da Moody's,
Standard&Poor's e Fitch tra maggio e novembre 2011 sul debito pubblico italiano, quantificando il possibile
danno erariale provocato dai report nella somma delle manovre finanziarie dello scorso anno.
Lo ha dichiarato a Reuters il Procuratore Generale laziale Angelo Raffaele De Dominicis, confermando
quanto pubblicato da L'Espresso e il Sole 24 ore.
"Ho aperto un'inchiesta sulle agenzie di rating perché non ritengo corretto che si possano esprimere in modo
superficiale sul debito sovrano italiano creando una serie di conseguenze a catena che conosciamo tutti", ha
spiegato il Procuratore, che ha già ascoltato i rappresentanti delle tre agenzie.
"Siamo stati vessati da una serie di interventi di finanza pubblica che hanno raffreddato l'economia e hanno
messo a rischio la stabilità dei conti pubblici italiani".
Per quanto riguarda il possibile danno erariale provocato dai report, secondo il Procuratore la stima di 120
Miliardi di euro fornita stamani dai giornali "è approssimativa e riflette il totale delle due manovre, peraltro
legittime, del Governo prima della crisi parlamentare", che furono "molto pesanti e ispirate ai giudizi di
rating".
A regime, nel 2014 le tre manovre dello scorso anno - quelle di agosto e settembre del Governo Berlusconi e
quella di dicembre del Governo Monti - riducono il deficit di 81 Miliardi.
"Il caso verte sull'ipotesi di un pregiudizio finanziario con conseguenze dannose sui conti pubblici, che hanno
spinto ad incrementare la leva tributaria a carico dei contribuenti italiani", ha sottolineato ancora De
Dominicis.
Nei mesi scorsi, la Procura di Trani ha aperto un'inchiesta penale sulle tre agenzie con l'ipotesi di reato di
manipolazione del mercato, a causa delle oscillazioni di Borsa - ritenute anomale - fra il 2010 e il 2012 a
seguito della diffusione dei loro report, anche a mercati aperti.
Le tre società hanno sempre respinto ogni accusa.
De Dominici ha spiegato che l'inchiesta della Corte dei Conti è partita prima di quella di Trani "sulla scorta
delle considerazioni di carattere finanziario" e non, come quella pugliese, sulla "denuncia di Banche locali" e
delle Associazioni dei consumatori.
Il magistrato ha sottolineato che la sua inchiesta - che ha una prescrizione di cinque anni - è "ancora nella
fase istruttoria" che "non c'è niente di definitivo", auspicando di poter dare nuove notizie in merito "entro fine
anno".
Al termine dell'istruttoria, il Procuratore potrà decidere di inviare "gli inviti a dedurre" agli interessati e sulla
scorta delle risposte che riceverà potrà archiviare la loro posizione o chiamarli davanti alla Corte dei Conti,
che dovrà sentenziare sull'eventuale risarcimento del danno quantificato.
"L'eventuale addebito è esecutivo, come un credito, e valido sul piano internazionale", ha aggiunto il
magistrato.
S&P’s in una nota ha riferito di ritenere "che le accuse siano senza fondamento e non supportate da alcuna
prova.
Continueremo a difendere vigorosamente le nostre azioni e la reputazione della nostra società e dei nostri
dipendenti". dice l'agenzia.
Fitch, in un comunicato, conferma la fiducia nei suoi analisti: "Siamo convinti che i nostri analisti abbiano
operato con i massimi standard di professionalità e integrità, e crediamo che la Corte dei Conti raggiungerà
una conclusione simile", si legge in una nota.
Moody's non ha commentato.
Spagna, per Exane la crisi delle Banche è più grave di quanto stimato
(Milano Finanza), 23 giugno
Le stime delle società di consulenza Oliver Wyman e Roland Berger sul fabbisogno di capitali delle prime 14
Banche spagnole, BBVA, Popular & Pastor, Sabadell & Cam, Bankiter, Caixabank & Civica, Bankia,
Kutxabank, Ibercaja & Caja & Liberbank, Unicaja & Ceiss, B. Mare Nostrum, Catalunya Bank, NCG Bank e
B. Valencia) sono credibili.
Gli esperti di Exane Bnp Paribas non sono d’accordo con quanto dichiarato dalla Banca Centrale e dal
Ministro dell’Economia, che hanno precisato che nessuna Banca quotata (con eccezione per Bankia) avrà
bisogno di aiuti anche nello scenario peggiore e che i problemi "sono circoscritti a un gruppo di istituti per i
quali lo Stato ha già iniziato ad agire".
A parere degli specialisti dell’Investment Bank francese non è solo la capacità del sistema bancario ad
assorbire le perdite, che è sottostimata, ma è l’intero processo di ristrutturazione che viene gestito in maniera
non adeguata.
In conseguenza di questa valutazione hanno confermato il rating underperform (performance inferiore al
mercato) per il settore bancario iberico, mantenendo un giudizio meno severo (neutrale) sugli Istituti
Santander e BBVA, ai quali hanno assegnato un prezzo obiettivo pari rispettivamente a 5,75 e 6,25 euro.
Anche ipotizzando che i problemi del sistema bancario spagnolo vengano risolti, gli azionisti degli Istituti di
credito dovranno infatti fare i conti, secondo gli analisti, con un peggioramento dei risultati di bilancio dei
prossimi esercizi.
Per non parlare delle incertezze che gravano sul settore finanziario e che sono ancora lontane dall’essere
risolte.
In sintesi le tensioni sui titoli di stato e i rischi delle Banche sono due facce della stessa medaglia che, in una
spirale negativa, finiranno per alimentarsi reciprocamente.
Ci sono inoltre molti dubbi sul fatto che il processo di ristrutturazione possa portare a un’espansione del
credito.
Meglio quindi non investire negli Istituti iberici e cercare occasioni in altri mercati.
Scendendo nei dettagli, le società di consulenza Oliver Wyman e Roland Berger hanno stimato che le 14
Banche spagnole, che rappresentano insieme una quota di mercato del 90%, potrebbero avere un
fabbisogno di capitali compreso fra 51 e 62 Miliardi di euro in condizioni di mercato negative.
In questo scenario il Pil è previsto in calo del 6,5% nel periodo, mentre i prezzi delle case scenderebbero del
26,4% (che implica una correzione del 55 - 60% dai valori massimi).
Nello stesso arco temporale il valore dei terreni si ridurrebbe del 72% (che corrisponde a un taglio dell’85 90% dai valori di picco) e il tasso medio di disoccupazione arriverebbe al 26%.
Queste conclusioni sono molte negative (anche se possibili secondo gli esperti di Exane) e porterebbero, a
parere degli specialisti di Oliver Wyman, a perdite cumulative per 270 miliardi di euro che rappresentano il 16
- 18% del portafoglio crediti.
La valutazione delle società di consulenza copre un periodo di tre anni e la cifra finale appare tuttavia ben
inferiore ai 100 Miliardi di supporto massimo messo a disposizione dall'Europa per il sistema bancario
iberico.
Esodati: Fornero, non facile definire numero
(Agi) Venezia, 23 giugno
Il numero degli esodati dopo la riforma delle pensioni non è facile da definire e sul tema si tratta di
trovare soluzioni ispirate a equità e sostenibilità nel tempo.
A sottolinearlo, a Venezia, il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero.
"Abbiamo tutta la determinazione per esaminare il problema con grande attenzione", ha spiegato.
Se da un lato "c'è sempre la richiesta di un numero", dall'altro "questo numero, siccome ci sono persone
ancora al lavoro, non è facile da definire.
Si tratta di trovare delle soluzioni che siano ispirate a equità e anche a sostenibilità nel tempo", ha
concluso.
Lavoro: 2,2 Mln occupati a Tempo Determinato, quasi 1 Mln over 34
(Adnkronos) Roma, 23 giugno
Crescono costantemente i lavoratori senza posto fisso.
Sono 2,2 mln gli occupati a Tempo Determinato nel primo trimestre 2012, il dato più alto dal primo
trimestre del 1993.
Di questi, 1,25 mln sono giovani sotto i 34 anni, mentre gli over 34 sono 969mila.
E' quanto emerge dalla serie storica dell'Istat che accompagna la rilevazione sul primo trimestre 2012.
Lavoro: Fornero, troveremo soluzione a modifiche con partiti
(Agi) Venezia,
23 giugno
Il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, si augura che "nei prossimi giorni venga approvata anche alla Camera"
la riforma del mercato del lavoro.
A Venezia per un convegno, ha sottolineato di aver visto che "c'è un orientamento dei partiti di
maggioranza in questa direzione", per quanto, discutendo con le formazioni che sostengono il Governo
Monti, Fornero ha capito che "ci tengono a qualche modifica.
Vedremo di discutere più approfonditamente le modifiche che ritengono necessarie e di trovare, come già
il Presidente Monti ha detto, una soluzione per i problemi".
Dal sito di “YAHOO.Finanza”, 24 giugno 2012
Grecia, Schaeuble (Germania): Governo attui subito Piano concordato
(LaPresse/AP) Atene, 24 giugno
"Adesso il compito più importante del nuovo Governo del Primo Ministro Samaras deve essere attuare
rapidamente e immediatamente il programma concordato, senza esitazioni o senza chiedere, ancora una
volta, cosa gli altri potrebbero fare in più per la Grecia".
Così il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, in un'intervista pubblicata dal Bild am Sonntag.
"La palla - ha aggiunto - è nel campo della Grecia; è nelle loro mani affinché facciano sì che i cittadini
europei possano riconquistare la fiducia.
Ma questo sarà possibile soltanto attraverso misure e azioni concrete".
Ieri il nuovo Esecutivo di Atene ha diffuso un documento in cui dichiara che cercherà di abrogare alcune
tasse, arrestare i licenziamenti e prorogare di due anni l'attuazione delle severe misure di austerità imposte
come conseguenza dell'Accordo di salvataggio internazionale.
Dal sito di “YAHOO.Finanza”, 25 giugno 2012
Austerità anche in Francia: in cerca di 7 - 10 Miliardi in misure fiscali
(Wall
Street Italia) New York, 25 giugno
Anche in Francia l'economia è al centro dei colloqui del Governo, che dovrà trovare almeno 7 Miliardi di
euro di risparmi.
Il programma di François Hollande prende forma e il Disegno di Legge della finanza ratificativa (PLFR) che
verrà presentato il prossimo 4 luglio in Consiglio dei Ministri, costituirà, secondo Alain Vidalies, Ministro
dei Rapporti con il Parlamento "il piatto forte" dell'esordio della quattordicesima legislatura, i cui dettagli
verranno definiti al prossimo meeting dell'Esecutivo, domani, martedì 26 giugno.
Il testo non comprenderà la totalità degli impegni presi dal Capo di Stato durante la campagna elettorale.
Alcune misure verranno annunciate in autunno, nel corso della presentazione della Finanziaria per il 2013.
A Bercy i Ministri "non intendono semplicemente discutere le ricette da attuare, ma vogliono gettare la
prima pietra del riequilibrio fiscale" voluta dal neo eletto Presidente della Repubblica.
La promessa è che la classe media non sarà toccata.
Concretamente, il PLFR prevede principalmente delle misure che alzeranno le tasse.
Figurerà anche la riduzione del 30% dello stipendio del Presidente della Repubblica e del Primo Ministro.
I risparmi dovrebbero aggirarsi tra i 7 e i 10 Miliardi di euro.
Il leader dei socialisti viene definito dall'ultimo numero dell'Economist "potente almeno quanto pericoloso".
Il titolo si riferisce al fatto che il PS può contare su una maggioranza ampia in Parlamento, e che quindi
rischia di indirizzare il Paese "nella direzione sbagliata più in fretta di quanto gli investitori temessero".
Le misure che non piacciono al settimanale inglese sono la riduzione dell'età pensionabile a 60 anni (solo per
chi ha iniziato a lavorare a 18 - 19 anni), l'incremento dell'aliquota sui ricchi al 75%, l'aumento della
patrimoniale, della tassa sull'eredità e dell'incremento dei salari minimi, oltre alle norme che renderanno più
difficile i licenziamenti.
Quello che invece dovrebbe fare il nuovo Governo di centro sinistra, secondo il magazine conservatore
favorevole al libero mercato, sarebbe ridurre le dimensioni del settore pubblico, che è al 56% del Pil sono le
maggiori di tutta l'area euro.
Invece dalle intenzioni di Hollande, il rischio è che si espanda ancora.
In realtà le promesse del Governo parlano di una riduzione del numero di funzionari pubblici, ma senza
nessun licenziamento.
"Con queste politiche sta agendo contro il seme del cambiamento del resto d'Europa.
Non faranno nulla per migliorare la competitività francese che, come mostrano i dati sul deficit commerciale,
è calata progressivamente negli anni”.
Squinzi: Passera si sta impegnando, non so quanto gli lasceranno fare
(LaPresse) Milano, 25 giugno
Il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel suo intervento all'Assemblea annuale di Federchimica a
Milano, ha rinnovato la fiducia al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.
"Non so quanto gli lasceranno fare ma il Ministro si sta impegnando - ha detto Squinzi - ci sono dei vincoli,
ma lo sento fiducioso e mi auguro che possa andare veramente avanti" nella direzione tracciata dal Decreto
Sviluppo, pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale.
Per Squinzi "le idee" del Ministro Passera "sono valide".
Per il Presidente di Confindustria, il Decreto Sviluppo è solo una tappa del percorso per fare uscire l'Italia
dalla crisi e non un punto di arrivo.
"Siamo molto curiosi di vedere la sua applicazione reale - ha proseguito Squinzi al termine dell'Assemblea e i benefici reali che il Decreto porterà nelle nostre imprese".
Grecia: misure di austerity non rispettate, la Germania chiede
un'accelerazione delle riforme (Yahoo.Finance), 25 giugno di Angela Iannone
In attesa del vertice europeo previsto per giovedì, non sono buone le aspettative per la Grecia. Soprattutto
in seguito alle ultime notizie giunte da un rapporto della troika, pubblicato in questi giorni dal giornale ellenico
"To Vima".
Il fatto: la Grecia ha infranto, tra il 2010 e il 2011, gli Accordi con la UE e l'FMI, assumendo in esubero 70
mila Dipendenti nel settore pubblico (sanità, amministrazione pubblica, forze dell'ordine e beni culturali),
contrariamente a quanto previsto negli obiettivi di riduzione della spesa pubblica statale.
Non solo assunzioni, ma anche finte pensioni: soltanto nel 2011, 40 mila Dipendenti statali hanno lasciato il
posto, ma il numero effettivo di riduzione del Personale è stato di 24 mila unità.
Alla notizia non ha reagito per niente bene la Germania: "Il nuovo Governo greco dovrebbe smetterla di
chiedere nuovi aiuti e, al contrario, impegnarsi per un'attuazione rapida degli impegni presi", afferma il
Ministro delle Finanze tedesche Wolfgang Schaeuble, rivelando chiaramente la sempre meno fiducia
dell'Eurozona nei confronti della Grecia.
E auspicando un'accelerazione delle riforme da parte del nuovo Governo di Samaras.
Intanto, anche la Spagna chiede aiuto alle Banche: proprio oggi è stata formalizzata la sua richiesta ai
partner dell'Eurogruppo per ricapitalizzare le Banche.
E' mistero ancora sulla quantità di aiuti effettivamente richiesta, si parla però di una somma - secondo due
consulenze indipendenti commissionate dalla Spagna - tra i 52 e i 62 Miliardi di euro, mentre l'Eurogruppo
tempo fa ipotizzava un aiuto ben più consistente: 100 Miliardi di euro, incluso un margine di sicurezza.
Una situazione da mantenere sotto costante controllo, per evitare scenari post euro che lederebbero gli Stati
"periferici", ma non solo.
Der Spiegel ha pubblicato infatti uno studio riservato del Ministero delle Finanze tedesco dove si parla degli
scenari economici tedeschi in seguito ad un'eventuale caduta dell'euro.
E i dati rivelati non sono rasserenanti: un ritorno al marco tedesco porterebbe ad un calo del 10% del
Prodotto Interno Lordo tedesco e a un aumento vertiginoso della disoccupazione di oltre 5 milioni di unità.
Crisi: via libera Merkel a bond congiunti con i Land in difficoltà
(Adnkronos/Bloomberg) Berlino, 25 giugno
Il Governo tedesco ha accettato di garantire il debito dei Land della Federazione, pur continuando a fare resistenza ad
adottare misure analoghe con i Paesi dell'Eurozona.
Lo rende noto Bloomberg citando una mail di conferma del Governo tedesco: sotto la pressione dei 16 Stati che
compongono la Federazione tedesca, Angela Merkel ha inaspettatamente deciso di promuovere una forma di garanzia
condivisa per aiutare gli Stati a rispettare i loro limiti di bilancio.
I due livelli di Governo pianificano la vendita dei primi bond congiunti già a partire dal prossimo anno. la decisione, ha
messo le mani avanti il Ministro delle Finanze Wolfang Schaeuble, non significa che lo stesso verrà fatto nell'eurozona.
Borse ancora in affanno, BBVA non vuole aiuti statali (Milano Finanza), 25 giugno
Il Presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha confermato di aver ricevuto la richiesta formale di un prestito
per le Banche da parte della Spagna e ha ribadito che la Commissione otterrà a breve il mandato per negoziare il Piano
di aiuti con Madrid.
"Stiamo per dare il mandato alla Commissione, in accordo con BCE e EBA, per negoziare le necessarie condizioni per
fornire assistenza al settore finanziario," sottolinea Juncker.
Tra le condizioni sono inclusi Piani di ristrutturazione, in linea con le regole per gli aiuti di stato UE.
Lo stesso Olli Rehn, Commissario Europeo agli Affari Economici e Monetari, si è detto fiducioso che "in poche
settimane" si possa concludere un Accordo sui dettagli del prestito alla Spagna per ricapitalizzare il sistema bancario.
Le consulenze esterne avevano quantificato tra 52 e 62 Miliardi di euro, in caso di scenari pessimistici, le necessità di
ricapitalizzazione delle Banche spagnole.
Precedentemente l'Eurogruppo aveva ipotizzato un intervento che avrebbe potuto raggiungere 100 Miliardi di euro,
incluso un margine di sicurezza.
Gli aiuti alle Banche spagnole potrebbero arrivare entro 3 - 4 mesi, come specificato dal Segretario di Stato
all'Economia spagnolo, Fernando Jimenez Latorre.
Gli Istituti con necessità finanziarie urgenti saranno aiutati con meccanismi di liquidità temporanei.
Il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria ha comunque già fatto sapere stamani che non ha bisogno degli aiuti statali.
Ma il Chief Operating Officer della Banca spagnola, Angel Cano, ha detto che l'Europa ha bisogno di un regolatore
singolo per le Banche del continente, di un Fondo assicurativo comune sui depositi e di un meccanismo comune per
ristrutturare le Banche in difficoltà.
Fonti finanziarie, intanto, hanno avvertito che Moody's taglierà i rating di tutte le Banche spagnole nelle prossime ore,
dopo aver già abbassato il rating sul debito sovrano da A3 a BAA3 lo scorso 13 giugno.
La decisione verrà presa nelle prossime ore, ma gli Istituti sono già stati informati.
Mentre i futures sugli indici di Wall Street anticipano un avvio in calo di circa lo 0,90%, dopo che l'indice CFNAI che
misura l'andamento dell'attività economica nel distretto della Fed di Chicago a maggio è crollato a -0,45 dai +0,08 punti
di aprile, continuano a essere sotto pressione le piazze del Vecchio Continente (-2,67% il Ftse Mib) di Piazza Affari) e
gli spread (Btp-Bund a 441 punti base).
Alle 16.00 è in agenda il dato sulle vendite di nuove case negli Stati Uniti, che a maggio potrebbe evidenziare un
rallentamento della crescita a +0,9% (346mila unità) dal +3,3% del mese precedente.
Domani sarà un test importante l'asta spagnola: il Tesoro emetterà titoli di Stato a tre e a sei mesi per un importo
massimo di tre Miliardi di euro.
Si tratta del primo collocamento successivo alla formalizzazione della richiesta di aiuti per le Banche.
Intanto George Soros ha lanciato un appello ai leader dell'Unione Europea in vista del vertice dal 28 - 29 giugno di
Bruxelles esortandoli a creare al più presto un Fondo per acquistare titoli italiani e spagnoli.
Secondo il famoso finanziere, il fallimento del summit o la mancanza di decisioni drastiche potrebbero significare la
fine della moneta unica.
Exane punta sulle Banche italiane più liquide e promuove BPER
(Milano Finanza),
25 giugno
Un default sovrano italiano è un presupposto inverosimile, a detta degli analisti di Exane Bnp Paribas.
L'esito delle elezioni greche ha infatti ridotto il rischio di un break-up dell’euro, a detta degli esperti della banca
francese, per cui "l'Italia non sarà né in default per quanto riguarda le sue obbligazioni né perderà accesso al mercato".
L'Italia ha un piccolo deficit pubblico (-1,5% nel 2013), le prossime scadenze sono basse fino a dicembre e le finanze
pubbliche italiane sono in grado di sopportare un temporaneo aumento dei tassi di interesse poiché la durata media del
debito è di 6,8 anni.
I non residenti possiedono il 33% del debito sovrano italiano per cui gli investitori domestici avrebbero bisogno di
aumentare le loro partecipazioni in obbligazioni sovrane di circa 50 Miliardi di euro all'anno nel caso in cui gli
investitori stranieri non sottoscrivessero le nuove emissioni future (le famiglie hanno 3.600 Miliardi di euro di attività
finanziarie).
Se all’EFSF fosse consentito acquistare obbligazioni senza un formale Piano di salvataggio, la pressione sul debito si
ridurrebbe.
La redditività prospettica è debole, ma questo non è per Exane il driver primario.
Il contesto operativo per le Banche italiane resta difficile e nessuna Banca, secondo le stime del broker, otterrà
rendimenti superiori al costo del capitale: la media del Rote nel 2014 è del 6,2% rispetto al 10,8% del settore.
Exane ha ridotto le stime di Eps 2013 delle Banche italiane in media del 13%, scontando net interest income e
commissioni più basse e accantonamenti pre perdite su crediti più elevati, "ma non vediamo il momentum degli utili
come il driver primario del mercato", precisano gli analisti le cui stime al 2013 sono ora del 9% al di sotto di quelle del
consenso.
Di riflesso alla revisione al ribasso delle stime Exane ha tagliato i target price di Intesa Sanpaolo (a 1,50 euro, rating
outperform), di Unicredit (a 4 euro, rating outperform), di Mps (a 0,21 euro, rating underperform), del Credem (a 3,90
euro, rating outperform) e della Popolare di Milano (a 0,48 euro, rating neutral).
Nel caso di UBI Banca e del Banco Popolare i target price restano invariati rispettivamente a 3 euro (neutral) e a 1,40
euro (outperform). mentre il rating della Popolare Emilia Romagna è stato alzato da neutral a outperform, anche il
target price scende a 6,10 euro.
"La performance di BPER è stata penalizzata dal recente terremoto che ha colpito la zona centrale dell’Italia, dove la
Banca opera", si legge nella nota di Exane.
"Le nostre stime riviste incorporano nel caso di BPER un aumento degli accantonamenti per perdite su crediti
quest'anno a 90 bps contro 72 bps del 2011 e un calo su base annua del 2% delle entrate da commissioni, ma il recente
andamento del titolo è stato a nostro avviso esagerato: 23% di sottoperformance nel corso degli ultimi tre mesi,
considerando che la Banca opera a livello nazionale".
La struttura di finanziamento di BPER, principalmente basata sui depositi Retail, è per gli esperti un vantaggio
competitivo fondamentale e in parte isola la Banca dalla volatilità del mercato.
Certo vista l'attuale incertezza macro, nota la banca d’affari, molti investitori stanno evitando i titoli illiquidi: BPER
scambia 7 milioni di euro al giorno.
Tenendo conto del fatto che il ritorno di questa Banca è strutturalmente superiore ai competitor: Rote medio nel periodo
2012-2014 del 6,2% con un basso grado di volatilità legata al modello del business della Banca stessa, "l'upside che
vediamo, pari al 52% rispetto ai prezzi attuali, compensa la minore liquidità del titolo".
In ogni caso, in generale per le banche italiane i rischi di diluizione sono lontani, proseguono gli esperti della banca, e
l’ipotesi di un non accesso al mercato per tre anni è troppo ribassista. Con un Core Tier 1 medio del 9,2% nel 2013 le
Banche italiane non hanno bisogno di capitale aggiuntivo (senza tenere conto di Mps).
Exane calcola un rapporto di copertura dei crediti deteriorati dell’87%, includendo collaterali e garanzie (stabile dal
2008), che ritiene adeguato.
Le Banche avranno bisogno di accesso al mercato a un certo punto, ma hanno tre anni di tempo e nel frattempo la BCE
con ogni probabilità continuerà a fornire liquidità (le Banche hanno 202 Miliardi di euro di asset non gravati).
"Ai livelli attuali di valutazione: P/E 2013 di 7,2 volte, riteniamo che il profilo rischio/rendimento delle Banche italiane
sia attraente.
Intesa Sanpaolo rimane la nostra top pick, mentre continuano a consigliare di evitare Mps per cui i rischi di diluizione
non sono ancora scontati nel prezzo del titolo", conclude Exane che nel breve consiglia di puntare sulle Banche più
liquide, Intesa in primis, ma crede altresì che nei prossimi mesi saranno le Banche small come BPER a riscattarsi visto
che trattano a multipli sacrificati.
La BCE di Draghi resta l'ultimo baluardo anti - crisi
(Milano Finanza), 25
giugno
Per rafforzare la Vigilanza bancaria UE è pronta a ridimensionare EBA e ad affidare i poteri più significativi
sul controllo degli Istituti alla BCE.
È questa la direzione che il Consiglio UE dovrebbe prendere nella prossima riunione di giovedì e venerdì,
sulla base del documento sul futuro dell’Eurozona a firma Van Rompuy - Barroso – Draghi - Juncker.
L'Europa ridefinirà (a soltanto un anno e mezzo dalla nascita) il sistema delle Autorità di vigilanza, che ha
finora sollevato molte perplessità tra gli operatori.
Tutto questo proprio mentre si avvicina la scadenza del 30 giugno, quella prevista per le ricapitalizzazioni
imposte dall’EBA alle Banche.
Secondo Die Welt, il Presidente del Consiglio UE, Herman van Rompuy, ha già ottenuto il consenso di tutti i
membri della UE per dare la Vigilanza alla BCE, anche se restano decisive le ultime ore prima del vertice.
La supervisione bancaria è stato uno degli argomenti affrontati all'Eliseo tra il Presidente francese Hollande
e il Presidente BCE Draghi.
La BCE si conferma dunque come l’ultimo baluardo dell'euro: sono in molti a chiedere a Draghi anche
acquisti massicci di titoli di Stato (fermi da 15 settimane), così come nuovi interventi sui tassi e sulla liquidità
delle Banche (dopo quelli già varati).
La decisione più vicina dovrebbe essere però quella sulla Vigilanza, che non interferisce con i Trattati ed è
supportata dalla Germania.
Spending Review: nessun tetto a pensioni retributive dei dirigenti
(Adnkronos) Roma, 25 giugno
Non ci sarà alcun tetto per le pensioni retributive dei dirigenti pubblici.
Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari l'emendamento alla spending review, presentato dal deputato
Pdl Guido Crosetto, è stato accantonato dai relatori con parare contrario del Governo, e quindi non sarà
approvato dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera.
La proposta di modifica poneva un tetto di 6.000 euro netti, alle pensioni erogate con il sistema retributivo,
mentre salvava pensioni e vitalizi corrisposti in base al sistema contributivo.
Unipol/Premafin, ok a condizioni Consob manleva, recesso (Reuters), 25 giugno ’12
Unipol e Premafin hanno concordato l'esclusione dei Ligresti dalla manleva e dal diritto di recesso così come richiesto
dalla Consob per concedere l'esenzione dell'OpA obbligatoria sul Gruppo Premafin - FonSai, nell'ambito del Piano di
fusione.
Lo annunciano le note delle due società.
Relativamente alla manleva, si legge nei comunicati, l'Accordo dello scorso 29 gennaio è stato modificato "per limitarne
l'operatività esclusivamente nei confronti e in favore degli Amministratori e Sindaci di Premafin, Fondiaria Sai, Milano
Assicurazioni e delle rispettive controllate, in carica nel periodo 2007 -2011, che non detenessero... azioni Premafin"
alla data del Contratto.
Allo stesso modo, in ambito di fusione, il diritto di recesso non spetterà "agli azionisti di riferimento di Premafin" e
questo, "impregiudicata ogni futura valutazione in merito all'esclusione del diritto di recesso a tutti gli azionisti
Premafin".
Unipol e Premafin hanno inoltre apportato delle piccole modifiche rispetto all'Accordo originario di fine gennaio in
particolare in alcuni punti che riguardano le condizioni sospensive.
Nei dettagli, il gradimento da parte di Unipol dell'Accordo con i creditori sull'indebitamento di FonSai e Milano
Assicurazioni e la cancellazione del pegno sulle azioni FonSai da parte delle Banche finanziatrici cesseranno di essere
delle condizioni sospensive dell'operazione di fusione una volta avviati gli aumenti di capitale.
La rinuncia da parte della Compagnia bolognese avviene fermo restando l'impegno di Premafin "a far sì che almeno la
maggioranza degli Amministratori di nomina Assembleare, ancorché nominati nell'esercizio 2012, di Finadin SpA,
Fondiaria Sai, Milano Assicurazioni e loro controllate rilevanti rassegnino le proprie dimissioni irrevocabili dalla carica
ricoperta".
Resta inoltre confermata la condizione sospensiva legata alle dimissioni della maggioranza dei Consiglieri di Premafin.
Legittimo reiterare i contratti di supplenza, è Cassazione
(Italia Oggi), 25
giugno di Antimo Di Geronimo
La reiterazione dei Contratti di supplenza è legittima.
E dunque, i supplenti che sono stati fatti oggetto, ripetutamente, nel corso degli anni, di incarichi a tempo
determinato, non hanno diritto né all'immissione in ruolo, né ad alcun'altra forma di risarcimento.
Lo ha stabilito la sezione lavoro della Corte di Cassazione con la sentenza 10127 del 20 giugno scorso.
Vanno in fumo definitivamente, dunque, le speranze di migliaia di docenti precari.
Che, sulla scia di decine di sentenze favorevoli in primo grado, avevano instaurato un vero e proprio
contenzioso seriale sulla questione.
In ciò agevolati anche dall'apporto organizzativo di alcuni Sindacati.
D'altra parte il numero delle sentenze di I grado favorevoli era talmente alto, da indurre legittimamente
all'ottimismo circa gli esiti di tali azioni.
Specie nei Tribunali dove i giudici monocratici si erano già espressi favorevolmente.
E cioè nella maggior parte dei casi.
In buona sostanza, dunque, era legittimo parlare di un vero e proprio orientamento giurisprudenziale.
All'interno del quale si erano formate due correnti.
Una prima corrente, minoritaria, incline a ritenere che a seguito della successione di Contratti di supplenza
fosse addirittura legittimo applicare la sanzione della conversione del rapporto.
E una seconda corrente, maggioritaria, secondo la quale, ferma l'illegittimità della successione dei Contratti
di supplenza, la sanzione da applicare fosse quella pecuniaria, sotto forma di risarcimento danni.
In quest'ultima corrente si distinguevano, inoltre, due orientamenti.
Un primo orientamento, secondo il quale il risarcimento danni doveva essere corrisposto sotto forma di
ricostruzione di carriera.
E cioè versando ai precari ricorrenti le differenze retributive tra quello che avrebbero percepito se fossero
stati immessi in ruolo dal primo momento e quello che avevano effettivamente percepito.
E un secondo orientamento, incline a ritenere che la sanzione da applicare fosse quella della forfetizzazione:
dalle 5 alle 20 mensilità di retribuzione.
A un certo punto, però, i vari procedimenti sono arrivati davanti alle Corti d'Appello e le cose hanno
cominciato a mettersi male per i ricorrenti.
Sebbene anche qui con alcune distinzioni.
Alcuni Collegi, infatti, hanno deciso per la piena legittimità della reiterazione dei Contratti e dunque, per
l'inesistenza del diritto al risarcimento.
Altri, invece, si sono detti più possibilisti, perlomeno per il risarcimento in coincidenza della successione di
supplenze annuali (fino al 31 agosto).
Oppure per il diritto alla ricostruzione di carriera.
Poi però è giunta una prima sentenza della Cassazione, che ha stabilito l'inesistenza del diritto alla
ricostruzione di carriera per i precari.
E infine, qualche giorno fa, la Suprema Corte è intervenuta in modo esaustivo su tutta la vicenda, fugando
ogni dubbio (e ogni speranza).
Secondo la sezione lavoro, la successione dei Contratti di supplenza è legittima.
Prima di tutto perché la disciplina del reclutamento del Personale docente della scuola statale è regolato da
una disciplina speciale, dettata dalla legge 124/99, dal Decreto Legislativo 297/94 e dai regolamenti sulle
supplenze che si sono succeduti nel tempo, oltre ad altre fonti collettive.
E quindi queste disposizioni derogano sia quelle previste dal Decreto 368/2001, che si rivolge in generale a
tutti i Lavoratori, sia quelle contenute nel Decreto 165/2001, che riguardano in generale il pubblico impiego.
E poi perché la disciplina del reclutamento nella scuola è conforme al diritto comunitario in quanto la
reiterazione dei Contratti: «Risponde ad oggettive, specifiche esigenze, a fronte delle quali», si legge nella
sentenza, «non fa riscontro alcun potere discrezionale della Pubblica Amministrazione, per essere la stessa
tenuta al puntuale rispetto della articolata normativa che ne regola l'assegnazione».
Pertanto, essendo legittima la reiterazione dei Contratti di supplenza, non è dovuta alcuna forma di
risarcimento a chi ne è fatto oggetto.
Dal sito di “YAHOO.Finanza”, 26 giugno 2012
Crisi: Polillo, o lavoriamo di più o livello salariale insostenibile
(Adnkronos)
Roma, 26 giugno
"O noi lavoriamo una settimana di più o questo livello salariale medio è insostenibile".
Lo ha affermato il Sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo all'incontro "L'Italia verso Europa 2020"
sottolineando che se non riduciamo il nostro tenore di vita dobbiamo necessariamente lavorare di più.
"Se noi potessimo - ha spiegato Polillo - lavorare una settimana in più avremmo modo di aumentare il Pil.
Mediamente lavoriamo 9 mesi l'anno e gli altri sono vacanze di vario tipo.
Il nostro tenore di vita deriva da grandi vizi che non ci possiamo più permettere.
Non mi aspettavo che i Sindacati prendessero bene la mia proposta ma la loro buona volontà potrebbe
essere ricompensata" con delle misure per il 2013, ha concluso Polillo.
Lavoro: Squinzi, dopo approvazione riforma mettere mano a revisione
(Asca) Roma, 26 giugno
''Non è ancora pace fatta con il Ministro Fornero.
Diciamo che la valutazione reale è che la riforma del mercato del lavoro non ha migliorato la flessibilità in
uscita, se non solo marginalmente, e ha peggiorato la flessibilità in entrata.
Quindi se deve essere approvato il 28 giugno mi sta bene, ma poi dovremo mettere mano sicuramente a
una revisione''.
Lo ha detto il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi a Focus economia su Radio 24 parlando della
riforma del mercato del lavoro.
''Il Ministro Fornero - ha aggiunto Squinzi - mi ha detto che mi convincerà del contrario ed io, essendo
uomo di dialogo, sono disposto ad ascoltare ma non credo riuscirà a convincermi. Cercherò di convincere il
Ministro.
Ci proverò''.
Fiat: Fim - Uilm - Fismic, sentenza Pomigliano discrimina 1.400
Lavoratori (Asca) Roma, 26 giugno
''La sentenza del Tribunale di Roma apre ora una seria e grave questione in quanto l'applicazione della
sentenza, intervenendo in una fase intermedia del processo di rilancio dello stabilimento e utilizzando un
calcolo di probabilità matematiche per definire il giudizio, sarebbe di fatto discriminatoria verso tutti i
Lavoratori, non iscritti o iscritti ad altre Organizzazioni Sindacali, oggi ancora in Cassa Integrazione con
FGA''.
Lo rilevano, in un comunicato congiunto, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcf riferendosi alla sentenza del
Tribunale di Roma che ha condannato la Fiat a reintegrare i 145 Lavoratori iscritti alla Fiom nello
stabilimento di Pomigliano.
Per i Sindacati ''rimangono ancora circa 1.400 Dipendenti FGA in CIGS e il fatto di creare una corsia
preferenziale per 145 Lavoratori possessori di una tessera sindacale Fiom, costituirebbe un discutibilissimo
precedente di discriminazione verso tutti i Lavoratori.
Tra l'altro - aggiungono - a noi risulta che, come si legge d'altronde nella sentenza, un certo numero di iscritti
Fiom sono stati già coinvolti nella riassunzione''.
Pertanto le Segreterie Nazionali di Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcf ''a fronte della situazione
determinatasi a seguito della sentenza del Tribunale di Roma, decidono di dare mandato ai propri uffici legali
allo scopo di verificare un'ipotesi di intervento nel prosieguo della vicenda e coinvolgeranno le proprie
strutture sul territorio allo scopo di attivare iniziative volte ad impedire atti discriminatori nei confronti di tutti i
Lavoratori, iscritti e non iscritti alle altre Organizzazioni''.
Crisi: Fornero, siamo nel mezzo di una recessione profonda
(Asca) Fiesole (FI), 26
giugno
“Sono tempi difficili, siamo nel mezzo di una recessione profonda''.
Lo ha detto Elsa Fornero, Ministro del Welfare, intervenendo in collegamento video con l'Istituto Universitario Europeo
di Fiesole (FI), in occasione dell'apertura del ''Migration policy center'', presente la Commissaria UE agli Affari Interni
Cecilia Malmstrom.
Proprio per questo, ha detto a proposito dei flussi migratori, ''non possiamo semplicemente aprire le porte, perchè questo
potrebbe creare problemi ma dobbiamo avere un atteggiamento positivo, considerando che le migrazioni, nel lungo
periodo, possono avere effetti positivi perchè i Lavoratori immigrati possono contribuire a una maggiore salute della
nostra economia''.
Retribuzioni: Istat, a maggio aumentano dell'1,4% (Asca) Roma, 26 giugno
Aumentano sotto l'inflazione le retribuzioni in Italia.
A maggio, secondo i dati Istat, l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie risulta invariato rispetto al mese precedente
e aumenta dell'1,4% rispetto a maggio 2011.
Nella media del periodo gennaio-maggio 2012 l'indice è cresciuto, rispetto al corrispondente periodo dell'anno
precedente, dell'1,3%.
Con riferimento ai principali macrosettori, a maggio le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento
tendenziale dell'1,9% per i Dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della Pubblica
Amministrazione.
I settori che a maggio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli
(2,9%), chimiche e telecomunicazioni (2,7% per entrambi); energia e petroli ed estrazione minerali (2,6% in entrambi i
settori).
Si registrano, invece, variazioni nulle per l'agricoltura, per il settore degli alimentari bevande e tabacco e per tutti i
comparti della Pubblica Amministrazione.
A maggio, tra i Contratti monitorati dall'indagine, è stato ratificato l'Accordo per i Dipendenti delle imprese private che
effettuano servizi di smaltimento rifiuti.
Alla fine di maggio la quota dei Dipendenti in attesa di rinnovo è del 29,0% nel totale dell'economia e del 7,6% nel
settore privato.
L'attesa del rinnovo per i Lavoratori con il Contratto scaduto è, in media, di 30,3 mesi per l'insieme degli occupati e di
35,6 mesi per il settore privato.
Francia: disoccupazione record, livello più alto dal 1999 (Agi) Parigi, 26 giugno
In Francia il totale dei disoccupati ha registrato un aumento record, toccando il livello più alto dall'agosto del 1999.
Stando ai dati diffusi dal Ministero del Lavoro, il numero di coloro in cerca di occupazione è cresciuto da aprile di
33.300 unità a 2,922 milioni, con un aumento dell'1,2% su base mensile e dell'8% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente.
Si tratta, fa sapere il Ministero del Lavoro, dell'incremento maggiore in tredici mesi .
Fondi: Assogestioni, raccolta negativa per 1,16 Mld a maggio. Fuga dai
Fondi azionari (Finanza.com), 26 giugno
Prosegue a maggio l'emorragia nell’industria del risparmio gestito italiano che ha chiuso il mese con 1,16
Miliardi di euro di riscatti.
E' quanto si apprende dai dati preliminari diffusi oggi da Assogestioni.
A pesare sono stati sopratutto i riscatti sui fondi azionari superiori a un miliardo di euro.
Ma non solo, fuga anche dai fondi di liquidità (-777 milioni).
Le sottoscrizioni polarizzate dai prodotti obbligazionari (+851 milioni), flessibili (+92 milioni) e bilanciati (+55
milioni) non sono state dunque sufficienti a contrastare il volume di riscatti.
Nel corso del mese passato sono risultati positivi anche i fondi chiusi con sottoscrizioni superiori a mezzo
miliardo di euro.
Nell’ambito delle gestioni collettive i fondi di diritto estero hanno messo a segno sottoscrizioni per 699
milioni.
Il 31 maggio 2012 il patrimonio in gestione si è attestato a quota 951 Miliardi.
BCE: collocati 180,4 Miliardi a 7 giorni (167,3 Miliardi in scadenza)
(Finanza.com), 26 giugno
Questa mattina la Banca Centrale Europea ha allocato, nella consueta operazione di rifinanziamento pronti
contro termine a 7 giorni, 180,4 Miliardi di euro al tasso fisso dell’1%.
Le richieste sono arrivate da 105 Banche.
Nella scorsa operazione erano stati collocati 167,3 Miliardi.
Il documento sul Consiglio Europeo (Il Post), 26 giugno
Il 28 e 29 giugno a Bruxelles si terrà un Consiglio Europeo secondo molti decisivo per prendere misure contro la crisi
che sta colpendo l’Europa. I
l Sole 24 Ore ha pubblicato una relazione e la sua lettera d'accompagnamento, scritte dal Presidente del Consiglio
Europeo, Herman Van Rompuy, insieme al Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi; al Presidente della
Commissione Europea, José Manuel Barroso; e al Presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker.
Oggi a Parigi si riuniscono i Ministri delle Finanze di Germania, Francia, Italia e Spagna. Il documento di fatto è un
punto di partenza in vista della discussione di giovedì.
È un documento di appena sette pagine il rapporto che il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy ha
trasmesso questa notte alle delegazioni nazionali dei 27 Paesi dell'Unione.
Basato su quattro pilastri, la relazione - messa a rapporto messo a punto insieme a Mario Draghi, José Manuel Barroso e
Jean Claude Juncker - densa di spunti anche controversi, tratteggia possibili scenari sul futuro della zona euro nel
tentativo di dare una risposta strutturale e istituzionale alla crisi debitoria degli ultimi tre anni.
Ecco un breve riassunto del documento per punti:
«Un quadro finanziario integrato dovrebbe riguardare tutti i Paesi dell'Unione, permettendo comunque specifiche
differenze tra Paesi della zona euro e Paesi extra-zona euro su tutte quelle parti del quadro che sono principalmente
legate al funzionamento dell'unione monetaria e alla stabilità della zona euro piuttosto che semplicemente al mercato
unico».
Il rapporto suggerisce quindi la centralizzazione della Vigilanza alla Banca Centrale Europea, in base all'articolo 127
dei Trattati.
Consiglia anche la nascita di una garanzia europea dei depositi e un Fondo europeo di gestione delle crisi finanziato
"principalmente" dalle Banche.
Ambedue questi elementi potrebbero essere messi sotto il controllo di un'Autorità comune.
Il meccanismo di stabilità ESM diventerebbe "un cuscinetto finanziario" sia per la garanzia dei depositi che per il Fondo
di risoluzione.
Crisi: Almunia, necessario arrivare con gradualità a Eurobond
Santander, 26 giugno
(Asca/AFP)
Gradualmente si deve arrivare a un sistema di Eurobond per la condivisione del debito tra i Paesi dell'area euro e per
rafforzare la stabilità.
E' quanto afferma il Commissario Europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia, il quale rileva che ''mi sembra
essenziale procedere con una politica che gradualmente porti a una mutualizzazione del debito nell'area euro.
Sul piano politico non è impossibile'' introdurre immediatamente gli Eurobond - ha detto Almunia - ma è necessario
discutere come arriviamo agli eurobond e con quali passi intermedi''.
"Eurobond o me ne vado": l'arma di Monti con Merkel
(Wall Street Italia) Roma, 26
giugno
Mario Monti starebbe studiando un piano per scarica Angela Merkel: "subito gli eurobond o mi dimetto", sarebbe
l'ultimatum che il Premier lancerà al prossimo summit UE del 28-29 giugno. Il Premier in pratica pare intenda
minacciare di rassegnare dimissioni non al Parlamento o al Capo di Stato italiano, bensì al leader di un Paese straniero,
ovvero la Cancelliera di Germania.
Sono solo indiscrezioni per ora, ma quello che è certo è che il professore della Bocconi non ha intenzione di accettare
un altro nein e con un atteggiamento del genere manderebbe un segnale netto.
Monti non accetta che l'azione del suo Esecutivo tecnico sia trattata come se fosse quella di un Governo "alla greca" che
trucca i conti.
A riferire dell'aut aut sono fonti vicine a Palazzo Chigi, le quali assicurano che Monti voglia mettere alle strette la
Cancelliera dicendo: "O gli eurobond o le mie dimissioni".
Crisi: 'nein' della Merkel agli Eurobond,"mai finchè vivrò" (Agi) Berlino, 26 giugno
'Nein' deciso della Cancelliera tedesca, Angela Merkel, agli Eurobond.
In una riunione a porte chiuse con i parlamentari del partito liberale a Berlino la Cancelliera, secondo quanto riporta la
stampa tedesca, avrebbe detto con decisione che "fino a che è in vita" non ci sarà alcuna condivisione del debito
sovrano in Europa.
La Merkel ha anche espresso le sue perplessità su tutto il Piano di riforma UE che verrà presentato oggi dal Presidente
del Consiglio UE Herman Van Rompuy agli Stati membri. Secondo la leader tedesca il documento infatti formulerebbe
una troppo rapida condivisione delle responsabilità sui debiti pubblici .
Crisi: Vegas, siamo Paese contagiato, crescita vera priorità
(Adnkronos) Roma, 26
giugno
''Le più recenti valutazioni dei principali Organismi internazionali riconoscono le notevoli differenze esistenti tra la
struttura produttiva del nostro Paese e quella dei Paesi periferici da cui oggi subiamo il contagio''.
Lo afferma il Presidente della Consob, Giuseppe Vegas, intervenendo in audizione in Commissione Finanze al Senato.
Tali differenze, spiega il Presidente, ''sono il frutto di una crescita economica che, pur robusta in passato, si è interrotta
da oltre un decennio.
Rimontare la crescita costituisce, dunque, la vera priorità del Paese''.
Mps: per Mediobanca Tremonti / Bond soluzione più semplice, ma
lasciano poco spazio per cedola (Finanza.com), 26 giugno
Mps tema caldissimo a Piazza Affari.
Oggi il CdA del Monte si riunisce per approvare il Piano Industriale 2012 - 2015 che domani verrà presentato
alla comunità finanziaria.
Per colmare il gap patrimoniale calcolato dall’EBA, i vertici di Rocca Salimbeni avrebbero deciso di ricorrere
nuovamente ai Tremonti / Bond per circa 1 Miliardo di euro dopo gli 1,9 Miliardi presi nel 2009 e non ancora
restituiti.
“Date le difficili condizioni di mercato riteniamo l’intervento dello Stato come la soluzione più semplice”,
commentano gli analisti di Mediobanca nella nota odierna.
“Se calcoliamo lo stesso interesse per i Tremonti / Bond presi nel 2009 (8,5%) – proseguono gli esperti di
Piazzetta Cuccia - il totale degli interessi salirebbe a 240 milioni di euro all’anno, che andrebbero a
prosciugare circa il 60% degli utili stimati per il 2013 lasciando poco spazio sia per la generazione interna di
capitale sia per la remunerazione degli azionisti”.
A Piazza Affari il titolo Mps ha trascorso le prime ore di scambi in balia della volatilità e, in questo momento,
cede lo 0,20% a 0,20 euro.
Mps, Chigi: Governo sottoscriverà Tremonti / Bond fino a 3,9 Mld
(Reuters), 26 giugno di Giuseppe Fonte
Il Governo sottoscriverà nuovi strumenti finanziari emessi da Mps e simili ai Tremonti / Bond per un valore
massimo di 3,9 Miliardi di euro.
Lo spiega una nota di Palazzo Chigi diffusa al termine del Consiglio dei Ministri odierno.
"Il Governo interverrà, sottoscrivendo nuovi strumenti finanziari di patrimonializzazione assimilabili a
obbligazioni speciali, simili ai cosiddetti 'Tremonti / Bond'", spiega il Governo ricordando che, in base alle
raccomandazioni dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), Mps deve costituire un buffer di capitale tale da
portare, entro il 30 giugno 2012, il coefficiente Core Tier 1 al 9%.
Per Mps l'ammontare mancante per il raggiungimento del livello del 9% è stato quantificato dall'EBA in 3,267
Mld circa.
La Banca d'Italia, prosegue Palazzo Chigi, ha comunicato che il fabbisogno patrimoniale da colmare stimato
da Mps per raggiungere il livello target di Core Tier 1 al 9%, comprensivo del buffer per rischio sovrano,
"rientrerebbe in un range tra 1,3 e 1,7 Miliardi.
L'intervento del Governo si è reso necessario per rispettare l'impegno preso dall'Italia in occasione del citato
Consiglio Europeo del 26 ottobre 2011 e a seguito dell'impossibilità, comunicata da MPS, e di cui la Banca
d'Italia ha preso atto, di ricorrere, per una parte dell'importo richiesto dall'EBA, a soluzioni private di
rafforzamento del patrimonio a causa delle attuali condizioni di mercato altamente volatili.
La Banca d'Italia ha ritenuto opportuno, tenuto conto delle incertezze circa l'esito delle azioni in corso di
realizzazione, che lo strumento legislativo contempli un importo massimo di euro 2 Miliardi.
L'importo effettivo necessario dello strumento sarà stabilito dalla Banca in prossimità dell'emissione",
prosegue il Governo.
Con la nuova sottoscrizione saranno inoltre sostituiti i Tremonti / Bond emessi da Mps nel 2009 per un
importo di 1,9 Miliardi di euro.
"L'importo complessivo dei nuovi strumenti finanziari sottoscritto dal Governo potrà, quindi, essere pari al
massimo a 3,9 Miliardi di euro - conclude Palazzo Chigi - ricordando che la sottoscrizione sarà soggetta
all'acquisizione della decisione della Commissione Europea sulla compatibilità delle misure previste con il
quadro normativo dell'Unione Europea in materia di aiuti di Stato e alla presentazione di un Piano di
ristrutturazione da parte di Mps.
Mps, sì ai Tremonti / Bond (Italia Oggi), 26 giugno
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Economia, ha approvato misure urgenti per l'incremento
della dotazione patrimoniale di Banca Mps.
In particolare, Palazzo Chigi interverrà a sostegno dell'Istituto con la sottoscrizione di nuovi strumenti
finanziari simili ai Tremonti / Bond per un ammontare massimo di 2 Miliardi.
Con la nuova sottoscrizione saranno contestualmente sostituiti i Tremonti / Bond emessi da B. Mps nel 2009
per un importo di 1,9 Mld.
L'importo complessivo dei nuovi strumenti sottoscritto dal Governo potrà, quindi, essere pari al massimo a
3,9 Mld.
La decisione è stata presa in seguito alla raccomandazione EBA dell'8 dicembre 2011 nella quale si
chiedeva di assicurare che i principali Istituti di credito europei aumentassero la propria dotazione
patrimoniale attraverso la costituzione di un buffer di capitale, eccezionale e temporaneo, tale da portare,
entro il 30 giugno 2012 il coefficiente Core Tier 1 al 9%.
Per il Montepaschi l'ammontare mancante era inizialmente quantificato in circa 3,3 Mld.
Bankitalia ha comunicato che, a seguito degli sviluppi intervenuti nel frattempo (perdita del quarto trimestre
2011 ed evoluzione degli attivi a rischio) e delle azioni realizzate e in corso di realizzazione da parte della
Banca, il fabbisogno patrimoniale da colmare stimato da Banca Mps rientrerebbe in una forchetta tra 1,3 e
1,7 Miliardi.
L'intervento del Governo si è reso necessario per rispettare l'impegno preso dall'Italia in occasione del
Consiglio Europeo del 26 ottobre 2011 e a seguito dell'impossibilità, comunicata da Mps e di cui Bankitalia
ha preso atto, di ricorrere, per una parte dell'importo richiesto dall'EBA, a soluzioni private di rafforzamento
del patrimonio a causa delle attuali condizioni di mercato altamente volatili.
La sottoscrizione sarà soggetta all'acquisizione della decisione della Commissione Europea sulla
compatibilità delle misure previste con il quadro normativo dell'Unione in materia di aiuti di Stato e alla
presentazione di un Piano di ristrutturazione da parte dell'istituto senese.
Ieri, intanto, si è riunito il CdA per l'approvazione del nuovo Piano d'impresa al 2015, che sarà illustrato oggi
dai vertici della Banca.
In Borsa il titolo Mps è stato sospeso dalle contrattazioni per eccesso di ribasso, chiudendo poi in calo del
5,27% a 0,19 euro.
Mps: ancora in corso dopo 10 ore CdA su Piano Industriale (Asca) Siena, 26
giugno
E' ancora in corso, dopo circa 10 ore, la seduta del CdA di Banca Mps convocata per l'esame del Piano
Industriale 2012 - 2015.
La riunione, iniziata intorno alle 11, dovrebbe anche esaminare il ricorso a ulteriori Tremonti / Bond per
rafforzare il patrimonio.
La presentazione del Piano è in programma per domani.
Mediobanca: boom dei derivati! (Trend online), 26 giugno di Andrea Mazzalai
Dietro l’angolo mentre sui mercati si continua a parlare del sesso degli angeli, debito o non debito la madre di tutte le
bolle fa capolino…
Banche: Mediobanca, nel 2011 boom dei derivati, Italia più al riparo
Qui sotto un antipasto della situazione mondiale antecedente la crisi!
Analisi di R&S sulle 18 principali Banche internazionali
“Milano, 19 giugno - L’attivo delle Banche europee è cresciuto del 4,8% nel corso del 2011 nonostante un processo di
deleveraging del portafoglio titoli, azioni e bond, dell’11,9% per circa 600 Miliardi.
A far crescere la somma finale è stato soprattutto il “rigonfiamento delle altre attività che aumentano del 28,6%, per
oltre circa 1.579 Miliardi di euro dei quali 1.453 Miliardi relativi a maggiori derivati (un flusso non lontano dal valore
del Pil dell’Italia nel 2011), posta che da sola cresce del 33%”.
E’ quanto emerge dallo studio di R&S di Mediobanca sulle principali 18 Banche internazionali, incluse Unicredit e
Intesa Sanpaolo per l’Italia.
Nel 2011 dunque circa un quarto dell’attivo bancario è costituito da derivati.
“I crediti alla clientela – rileva il rapporto - sono nel 2011 pari al 39,5% del totale attivo, in calo dal 42,2% del 2009,
diluiti dalla bolla dei derivati e dalla crescita della liquidità”.
Negli Stati Uniti, considerando i derivati al lordo, gli attivi si espandono del 9,8% sul 2010.
A differenza dell’Europa, il portafoglio titoli si contrae solo in minima parte (-1,2%), mentre si espandono gli impieghi
alla clientela (+1,7%).
Analoga all’Europa la riduzione degli intangibles (-9,9%) ed assai cospicuo l’aumento delle altre attività (+20,9% pari a
+991 Miliardi di dollari) integralmente imputabile ai derivati (+1.068 Miliardi, pari al +27,5%).
Per avere un’idea dell’importanza della massa dei derivati in rapporto all’economia reale, lo studio sottolinea come il
totale dei derivati degli Istituti elvetici è pari al 254,1% del Pil della Svizzera mentre quello delle Banche inglesi è pari
al 106,2% del Pil britannico. Seguono le Banche francesi (al 55,3% del Pil), quelle tedesche (al 38,4%), quelle olandesi
(22,4%), quelle spagnole (15,3%) e infine le italiane al 10,7%.
Gli attivi di bilancio dei maggiori Istituti europei restano pari ad oltre due volte il Pil dei Paesi sede.
L’Istituto meno importante rispetto al Pil del proprio Paese è Commerzbank (25,7%), Credit Suisse quello più
importante (345%).
HSBC ha il maggiore attivo tra le Banche europee (2.195 Mld. di euro), seguita da Deutsche Bank (2.164 Mld.).
Negli Usa Jp Morgan, con 4.058 Mld di dollari, precede Bank of America (3.938 Mld), ma le loro incidenze sul Pil
sono limitate al 26/27%.
Il Europa il deleveraging ha colpito soprattutto il portafoglio titoli che è caduto dal 47,7% del Pil aggregato nel 2009 al
40,9% nel 2011, ma i derivati sono cresciuti dal 42,8% al 53,2%.
Negli Usa gli attivi sono all’87,4% del Pil, il portafoglio titoli è stabile attorno al 15%, mentre i derivati salgono dal
27,7% al 32,8%.
Spagna: CaixaBank approva integrazione di Banca Civica e diventa
prima Banca del Paese (Finanza.com), 26 giugno
Nel pieno della bufera che sta abbattendo il sistema bancario spagnolo, la Banca catalana CaixaBank ha
approvato il Progetto di assorbimento di Banca Civica, annunciato a marzo.
Una operazione che le permetterà di diventare il primo Gruppo finanziario in Spagna.
"CaixaBank - si legge nella nota stampa diffusa oggi - diventerà leader del mercato spagnolo per attivi
(342.000 milioni di euro), depositi (179.000 milioni) e crediti (231.000 milioni)".
Non solo.
L'integrazione delle due Banche genererà sinergie potenziali per 540 milioni di euro a partire dal 2014.
CaixaBank ha fatto sapere che intende mantenere il dividendo di 0,231 euro per il 2012.
Ieri la Spagna ha avanzato la richiesta formale di aiuti finanziari per sostenere il suo sistema bancario in
difficoltà.
P. A.: Pitruzzella, semplificazione non sia tela Penelope
(Adnkronos) Roma,
26 giugno
La semplificazione amministrativa non sia "una sorta di tela di Penelope".
E' il monito che giunge dal Presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, secondo cui spesso "con una mano
si semplifica, mentre con l'altra si aggiungono nuovi oneri burocratici".
Crisi: Pitruzzella, non ascoltare sirene protezionismo
(Adnkronos) Roma, 26
giugno
Non ascoltare le sirene del protezionismo perchè "non è questa la strada per perseguire obiettivi di coesione
sociale".
Ad affermarlo è il Presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, nella Relazione annuale al Parlamento.
Liberalizzazioni: Pitruzzella, passi avanti ma ancora troppi tappi
(Adnkronos) Roma, 26 giugno
Sul fronte delle liberalizzazioni ''passi utili sono stati fatti ma molto altro resta da fare per togliere i tanti tappi
che ancora bloccano l'economia''.
E' il monito che giunge dal Presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, nella Relazione annuale presentata
al Parlamento. ''bisogna evitare - avverte- che vi siano passi indietro per effetto del prevalere di interessi
corporativi''.
E, assicura Pitruzzella, ''l'Autorità continuerà a proporre l'adozione di ulteriori provvedimenti idonei a rendere
più efficaci le misure già introdotte.
Per esempio - spiega Pitruzzella - una nostra segnalazione, che sta per essere attuata dal Ministero dello
Sviluppo Economico, ritiene indispensabile la creazione di una Banca dati in cui siano riportati i prezzi
praticati dai singoli distributori di carburante, come efficace stimolo alla concorrenza fra gestori in modo tale
che il consumatore possa agevolmente sapere dove trovare il prezzo più conveniente''.
Antitrust: in arrivo regolamento su rating legalità (Asca) Roma, 26 giugno
L'Antitrust apprezza la decisione del Parlamento di introdurre il rating di legalità sulle imprese e l'Autorità ha
già predisposto il regolamento che ''sarà pubblicato a breve'' ha annunciato il Presidente Giovanni Pitruzzella
nella relazione annuale.
E' di grande importanza ''l'efficienza di tutti i meccanismi - dal processo civile all'attività dell'Antitrust - che
assicurano l'osservanza delle regole del mercato''.
Ma è anche importante ''intervenire con strumenti che premino i soggetti economici che assumono
comportamenti costantemente rispettosi delle regole''.
Pitruzzella quindi rileva che molto ''opportunamente il Parlamento, recependo una proposta fatta da uno
degli esponenti di punta di Confindustria, ha introdotto il rating di legalità, affidando la sua gestione
all'Autorità garante della concorrenza del mercato. Grazie alla collaborazione con il Ministero dell'Interno e
quello della Giustizia, l'Autorità ha predisposto il regolamento per l'attuazione della norma che tra breve sarà
pubblicato.
Si tratta di una misura premiale che tiene conto del rispetto delle regole dell'economia, nel medio periodo, e
degli adeguamenti dell'organizzazione d'impresa in tale direzione''.
Antitrust: da gennaio 2011 a maggio 2012 sanzioni per oltre 160 mln
(Adnkronos) Roma, 26 giugno
Nel periodo gennaio 2011 - maggio 2012, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha concluso
nove procedimenti in materia di intese, quattordici in materia di abusi di posizione dominante e sette in
materia di concentrazioni.
Quanto ai procedimenti avviati nel medesimo lasso di tempo, questi hanno riguardato sette intese, otto abusi
di posizione dominante e quattro concentrazioni.
Le sanzioni complessivamente irrogate ammontano a più di 160 milioni di euro.
E' quanto emerge dalla Relazione annuale dell'Antitrust illustrata dal Presidente Giovanni Pitruzzella.
Casa: 6% mutui prima abitazione richiesto da 'coppie miste'
(Adnkronos)
Roma, 26 giugno
Mentre Mario Balotelli che veste in azzurro mostra in mondovisione una nuova Italia, 'meticcia' e
vincente, anche i mutui offrono una prospettiva privilegiata per capire un Paese che, crisi o non
crisi, continua la sua evoluzione multiculturale: secondo le analisi di Mutui.it (www.mutui.it) il 6% dei
mutui prima casa cointestati è richiesto da coppie ''miste'', in cui uno dei due componenti non è
italiano.
L'indagine, svolta considerando un campione di oltre 5.000 richieste di mutuo prima casa presentate
nell'ultimo anno a nome di due firmatari, ha permesso di ottenere una conferma della progressiva
normalizzazione del processo d'integrazione degli stranieri in Italia, che significa anche ''mettere su
casa'' con un italiano o un'italiana.
"Il quadro emergente - spiega in una nota Lorenzo Bacca, responsabile business unit di Mutui.it offre una conferma degli ultimi dati Istat, secondo cui nel 2010 l'8% dei matrimoni celebrati in Italia
vedeva uno dei due sposi di nazionalità non italiana; anche le domande di mutuo prima casa
ribadiscono questo trend".
Spending review: Governo convoca Sindacati, imprese e Banche il 2 luglio
(Asca) Roma, 26 giugno
Il Governo ha convocato i Sindacati, le imprese e le Banche il prossimo 2 luglio a Palazzo Chigi.
La convocazione - secondo quanto si apprende - firmata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
Antonio Catricalà ha per oggetto comunicazioni relative a ''politiche di razionalizzazione della spesa pubblica''.
Sono stati invitati alla riunione Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, ABI, ANIA, Rete Imprese Italia e Alleanza delle
Cooperative Italiane.
Spending Review: Cgil, da consulenze a F35, ecco i tagli possibili (Adnkronos)
Roma, 26 giugno
Dal taglio delle consulenze nella P. A. al blocco delle 'chiamate' di dirigenti dall'esterno, per passare da un tetto
da porre alle pensioni d'oro fino al blocco degli acquisti degli F35.
Sono solo alcuni dei suggerimenti che la Cgil offre al Sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, su sua
esplicita richiesta, in tema di spending review.
Oggi, infatti, in un'intervista al 'Quotidiano Nazionale' il Sottosegretario di via XX settembre afferma, come
ricorda la Cgil in una nota, ''che 'saremmo alla canna del gas' e che avremmo bisogno di molti soldi: strano modo
di comunicare notizie in contrasto con quanto dice il Presidente del Consiglio''.
Ma in ogni caso chiede suggerimenti alla Cgil per formulare la spending review.
Ecco quindi le voci da decurtare secondo il sindacato di Corso d'Italia:
''taglio delle consulenze nelle Pubbliche Amministrazioni;
blocco delle 'chiamate' dei dirigenti dall'esterno;
applicazione reale del taglio delle retribuzioni per gli alti dirigenti pubblici;
criteri analoghi per le retribuzioni delle figure di direzione delle società a partecipazione pubblica; tetto
straordinario delle pensioni con importo superiore ai 5 mila euro;
pagamento in buoni del tesoro delle retribuzioni degli alti manager delle aziende pubbliche;
prelievo straordinario sulle rendite finanziarie ad esclusione dei titoli di stato;
patto con la Svizzera per la lotta alla evasione e prelievo straordinario;
blocco degli acquisti degli F 35;
Centrali uniche di acquisto di beni e servizi ai vari livelli''.
Questi, conclude la Cgil,''sono alcuni suggerimenti e cose da fare che darebbero risorse con equità a differenza di
quanto fatto fino ad oggi''.
Spending Review: Baratta (Cisl), no ai tagli al Personale (Asca) Roma, 26 giugno
''Tagliare gli organici nel Pubblico Impiego prima di aver razionalizzato la spesa pubblica, è un esercizio inutile,
dannoso e carico di problemi sociali''.
Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Gianni Baratta, a proposito del possibile uso della
spending review contro i lavoratori pubblici.
''Ci auguriamo che nell'incontro con i Sindacati, fissato per il prossimo lunedì 2 luglio - continua Baratta - il
Governo possa finalmente illustrarci i principi con cui si procederà alla razionalizzazione della spesa pubblica ed
auspichiamo rigore contro gli sprechi.
Tante sono le duplicazioni dei livelli istituzionali e tante sono le società, gli Enti e le iniziative che le Pubbliche
Amministrazioni hanno creato nei tanti anni di spese dissolute: si parta da lì e non da chi lavora spesso
penalizzato economicamente e dileggiato ingiustamente come un fannullone.
I veri fannulloni - conclude Baratta - sono tutti quelli che nel mondo pubblico, politici ed alti burocrati, si
nascondono per mantenere i loro privilegi, scaricando gli oneri dei sacrifici sui Lavoratori pubblici''.
Nella spending review l'ipotesi di un abbassamento a 5,29 euro del valore
del ticket. Il Governo all'attacco dei "privilegi" degli statali. «Due euro di
riduzione per i buoni pasto». Tumino (ANSEB): «Così si toglie il pane di
bocca dal Lavoratore e si deprimono ulteriormente i consumi» (da Corsera)
Milano, 26 giugno di Fabio Savelli
L'ipotesi sarebbe contenuta nel pacchetto Spending Review su cui sta lavorando alacremente il super commissario (ex liquidatore Parmalat) Enrico Bondi: ridurre a 5,29 euro l'importo dei buoni pasto per oltre 450
mila Dipendenti pubblici di Amministrazioni Centrali e periferiche (gli statali).
L'asticella finora esentasse dei buoni pasto, quella fino alla quale l'importo è de-fiscalizzato per il Lavoratore (per
cui non viene denunciato ai fini Irpef) e de-contribuito per il datore lavoro (ai fini previdenziali).
L'ASTICELLA - Imporre a tutti questa cifra-tagliola significa risparmiare circa 10 milioni di euro in termini di
spesa pubblica e si sa - in tempi di vacche magre - trovare nuove fonti di risparmio per scongiurare l'aumento
dell'Iva di due punti percentuali (dal 21 al 23%) è la missione esistenziale del dream ticket
Giarda (il Ministro che per primo ha tentato di elaborare una fotografia puntuale della spesa delle
Amministrazioni Pubbliche) e appunto Bondi, chiamato a trovare quei 4,2 Miliardi di euro entro la fine dell'anno
(al netto degli effetti nefasti post-terremoto in Emilia) per rispettare la road map imposta da Bruxelles in modo
da raggiungere il pareggio di bilancio tra tre anni.
Eppure incidere sui centri di spesa (ammesso che la voce buoni-pasto rappresenti il simbolo dello sperpero
pubblico) sta provocando una vera e propria levata di scudi di ANSEB, l'Associazione di società emittitrici di
buoni pasto, e di FIPE (la Federazione Italiana Pubblici Esercizi), che rappresenta gli interessi di chi è a valle
della filiera, appunto gli esercenti che ottengono il buono pasto come carta-moneta e corrispondono in cambio
almeno un pasto per il Dipendente che ne fa uso.
LA RIDUZIONE - Questa presunta riduzione di almeno due euro (una parte dei Dipendenti pubblici è in possesso
di un ticket con valore facciale compreso tra i 7 e gli 8 euro) «significa tornare al valore di acquisto di 15 anni fa e
quindi togliere fisicamente il pane dalla bocca a tanti Lavoratori senza far risparmiare in maniera significativa lo
Stato», dice il Presidente dell'ANSEB, Franco Tumino.
Di più: sarebbe un'ulteriore misura deprimente per i consumi, dato il suo effettivo sostegno alle famiglie (una
sorta di benefit dal forte contenuto sociale, tanto da poter spesso essere utilizzato come moneta corrente in
supermercati e centri commerciali), un simbolo di Welfare aziendale, soprattutto capace di generare un indotto
da circa 3,4 Miliardi di euro all'anno «perfettamente tracciato, con indubbi benefici anche per l'erario», rincara
Tumino.
Tanto che il buono pasto obbliga ad una fatturazione finale per ottenere il pagamento del suo valore dalla società
emittitrice, che permette di garantire 306 milioni di euro di Pil e 438 milioni di euro di risorse fiscali per l'erario
ogni anno (stima sul 2013).
LO STUDIO - E colpisce il perfetto timing, con il quale un recente studio dell'Università Bocconi ha denunciato il
cortocircuito di cui soffre da 15 anni il settore dei buoni pasto, l'unico escluso dal naturale meccanismo di
adeguamento all'inflazione (tipico, per esempio, dei Contratti di Lavoro Collettivi e di quelli di locazione).
Secondo questa analisi un eventuale aumento dell'esenzione a 8 euro (cifra che compenserebbe il rincaro dei
prezzi degli alimenti di questi ultimi 15 anni cresciuti di circa il 50%) genererebbe un innalzamento del 3,24%
del potere d'acquisto per oltre 2,3 milioni di Lavoratori.
Ora il Governo - sull'altare del risparmio e della razionalizzazione della spesa - fa dietrofront e sacrifica
ulteriormente questo benefit per i Dipendenti pubblici, già colpiti dal mancato adeguamento all'inflazione dei
Contratti Collettivi, sancito dalle ultime manovre finanziarie.
«Riducendo i volumi di questo mercato e penalizzando tutto l'indotto», segnala Tumino.
Tutto per dieci milioni di euro.
Quasi la retribuzione di un grand commis di Stato, che magari ha accumulato diversi incarichi e percepisce
svariati emolumenti.
Sat: Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa sale all'8,572%
(Finanza.com),
26 giugno
Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa aumenta la propria partecipazione nel capitale sociale di Sat,
salendo all'8,572% dal precedente 8,213%.
La quota è detenuta in diretta proprietà.
Lo comunica la Consob attraverso il suo sito web, nella sezione dedicata alle partecipazioni rilevanti delle
società quotate, che riporta come data dell’operazione lo scorso 19 giugno.
Davvero il debito tedesco supererà quello italiano?
(Yahoo.Finance), 26 giugno di
Fabrizio Arnhold
La Germania, tra qualche anno, avrà un debito più alto di quello dell’Italia.
Parola di Bernd Raffelhüschen, professore di Scienze Finanziarie all’Università di Friburgo.
E’ scritto tutto nero su bianco, tra le pagine dello studio della Fondazione tedesca Stiftung Marktwirtschaft (“Economia
di mercato”), presieduta dal professore tedesco. L’indagine, pubblicata a fine 2011, stila una vera e propria classifica dei
debiti dei Paesi dell’Eurozona confrontando due valori, il debito esplicito e quello implicito (basandosi sui dati del
2010).
Una graduatoria che passa in rassegna i 12 Stati fondatori dell’euro (esclusi gli ultimi ad essere entrati: Slovenia,
Slovacchia, Estonia, Cipro e Malta).
E’ curioso, però, il criterio che la Fondazione tedesca ha utilizzato: si è tenuto conto non solo del debito pubblico
tradizionalmente inteso, che la fondazione chiama “esplicito”, ma anche di quello “implicito” legato soprattutto alle
pensioni in maturazione nei prossimi anni, alla spesa sanitaria, al saldo primario e via dicendo.
“Sono possibili calcoli molto precisi sulla scorta dei dati ufficiali, ad esempio sul numero di persone che andranno in
pensione nei prossimi anni”, spiega Raffelhüschen a Linkiesta.
“Il debito implicito - aggiunge - dipende in modo decisivo dal previsto aumento delle spese legate all'invecchiamento”.
E per la Germania, secondo queste proiezioni, il futuro non è dei migliori.
Tenendo presente la riforma fiscale, quella pensionistica, l’aumento delle prestazioni sanitarie per alcune malattie
tipiche della vecchiaia (come l’Alzheimer), il debito tedesco rischia seriamente di ingrossarsi nei prossimi anni.
Un esempio: secondo il professore, nel 2050, lo Stato tedesco dovrà sborsare 1.360 Miliardi di euro solo per le pensioni
(di cui 870 Miliardi di euro per 1,38 milioni di Dipendenti pubblici).
Sempre secondo la speciale graduatoria della Fondazione Stiftung Marktwirtschaft, il Belpaese risulta il più virtuoso, in
prospettiva, con un debito totale “presunto” di 146 punti percentuali sul Pil: il risultato è dato dalla somma del debito
esplicito del 118,4%, aggiunto a quello implicito pari al 27,6%.
Seguono Germania (192,6% la somma dei due debiti) e, a completare il podio, la Finlandia (195,2%).
Ma ha senso sommare questi due debiti per avere un indicatore attendibile?
“Sono due categorie logiche assolutamente differenti e non si possono sommare”, precisa a Yahoo! Paolo Guerrieri,
professore ordinario di Economia politica a La Sapienza di Roma.
“Sarebbe come comparare le mele con le pere, non si capisce il motivo per cui dovrebbero essere messe insieme.
Stiamo parlando di due concetti completamente diversi.
Sul debito esplicito si esprimono i mercati, quello implicito è basato su stime e proiezioni”.
Quindi, per capire meglio, cosa si intende per debito implicito?
“E’ un valore che non può essere definito - continua il professore - anche perché fa riferimento al Welfare del Paese in
questione.
Ci sono troppi criteri legati alla soggettività di chi lo vuole calcolare (come, ad esempio, il sistema pensionistico, quello
sanitario e il saldo primario, ndr), con margini di oscillazione grandissimi”.
Mentre per determinare il debito pubblico - quello esplicito per intenderci - entrano in gioco parametri rigidi e
assolutamente precisi.
“Questo debito è trasparente e si ottiene utilizzando dei criteri decisi dall’Eurostat”, aggiunge Guerrieri.
“Ed è l’unica grandezza certa che viene tenuta in considerazione dai mercati.
Perché, sia ben chiaro, la vera dimensione del debito di un Paese non è data dalla somma di questi due debiti, come
sostenuto nel rapporto Stiftung Marktwirtschaft.
E’ giusto ribadirlo, non ha alcun senso sommarli”.
Immaginare che tra quarant’anni, però, l’Italia possa avere un debito pubblico più leggero della tanto rigorosa
Germania, è un’idea che continua ad esercitare un discreto fascino.
Semplicemente, oggi non si può conoscere il futuro e i mercati ragionano su di un arco temporale molto più ristretto.
“Nessun operatore di mercato - rincara il professore - terrà mai in considerazione il valore ottenuto dalla somma dei due
debiti.
Comparare, invece, diversi sistemi di Welfare è utile per avere indicatori economici ulteriori e per abbozzare una
previsione sul futuro, ma senza avere nessuna certezza dell’impatto sul debito”.
A qualcuno potrebbe anche venire in mente che l’Italia ha un debito pubblico pari al 120% del Pil, mentre il Giappone,
che se la passa sicuramente meglio di noi, arriva a toccare la soglia del 200%.
Come è possibile?
“Anche in questo caso il debito implicito non c’entra niente - conclude Guerrieri - e non importa a nessuno.
Per analizzare i debiti di Italia e Giappone, bisognerebbe iniziare a parlare di sovranità monetaria”.
Un argomento quasi “tabù” nell’area euro; da queste parti si è più propensi a discutere di debiti.
Impliciti od espliciti che siano.
Milano: una Borsa da chiudere, subito! (Trend online), 26 giugno di Giancarlo Marcotti
Perdonate la provocazione, ma la domanda da porsi ormai è: perché teniamo aperta la Borsa?
Per farci massacrare?
Per farci togliere tutto da chi, fallito, viene a depredarci degli ultimi nostri averi?
Cosa teniamo aperta una Borsa a fare se Banca Monte Paschi Siena vale 0,19 euro, Banco Popolare 0,9 euro, Intesa
0,9 euro, Banca Popolare di Milano 0,3 euro, UBI Banca 2,3 euro e Unicredit 2,4 euro? Teniamo aperto una Borsa
per farci prendere per i fondelli da chi?
Guardare il grafico di oggi del nostro Ftse Mib (-1,47%) e focalizziamo l’attenzione in particolare dopo che ha aperto
Wall Street, sono le 16:00 a Milano e viene diramato il dato sulla fiducia dei consumatori americani, è leggermente
sotto le attese (62 anziché 63,5), ma vi assicuro, non c’entra nulla, infatti per sei minuti l’indice non scende, anzi sale
leggermente, segno che il dato non ha avuto alcuna influenza, poi, improvvisamente, senza alcuna motivazione, si
scaricano sulla Borsa italiana un diluvio di vendite.
E va avanti così senza soluzione di continuità fino alle 16.50 precise, quando improvvisamente, e misteriosamente le
vendite si fermano, restano sul terreno, ancora fumanti, 180 punti di indice.
Ore 16.50 l’improvvisa e misteriosa scomparsa dei ribassisti, lascia qualche compratore senza contrapposizione ed il
Ftse Mib si riprende con una velocità impressionante, 10 minuti e recupera 110 punti! Ma se sono passati 10 minuti
sono arrivate le 17.00 e con una precisione da far invidia ad un orologio svizzero ecco ricomparire sul mercato i
ribassisti che si scagliano con violenza di nuovo sui nostri titoli.
E’ un fuoco di vendite che arriva da Oltre Oceano, 130 punti di indice in 10 minuti esatti, precisi, cronometrati, dopo di
che, per oggi gli speculatori ne hanno avuto abbastanza e chiudono il loro sporco gioco, a domani per un altro giro di
giostra.
Obiettivamente le tempistiche “chirurgiche” sono più che sospette, perché improvvisamente alle 16.50 occorreva
smettere di vendere, e perché riprendere alle 17.00?
In quei 10 minuti cosa è accaduto?
Ed infine la chiusura delle posizioni ribassiste alle 17.10?
Sembra proprio tutto preordinato.
Ed anche per oggi il lavoro sporco è stato portato a termine.
Domani è un altro giorno, non preoccupatevi, la Borsa di Milano sarà aperta.
Tfr, ora la Banca ricorre all'Inps (Italia Oggi), 26 giugno di Daniele Cirioli
Nel novero dei soggetti aventi titolo a presentare domanda di intervento del Fondo di garanzia Inps per il Tfr sono
incluse anche le società finanziarie (e ogni altro cessionario a titolo oneroso del Tfr).
Ad esempio, ove il Lavoratore abbia contratto prestiti con cessione del quinto dando in garanzia il Tfr, la Banca potrà
pretendere l'intervento dell'Inps (Fondo garanzia) per vedere soddisfatta la garanzia sul prestito (il Tfr) in caso
d'insolvenza del Lavoratore e del datore di lavoro.
Lo precisa l'Inps nella circolare n. 89/2012 che, modificando il precedente orientamento, recepisce i principi della Corte
di Cassazione.
Tfr e fondo di garanzia.
La novità riguarda gli «aventi diritto» a richiedere l'intervento del Fondo garanzia dell'Inps per il Trattamento di fine
rapporto (Tfr).
La normativa (articolo 2 della legge n. 297/1982) stabilisce che tale intervento può essere richiesto dal Lavoratore o dai
suoi «aventi diritto».
La Corte di Cassazione ha chiarito che per «aventi diritto» devono intendersi non soltanto gli eredi del Lavoratore
(coniuge, figli e, se vivevano a carico del Lavoratore, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo), ma, più
in generale, gli aventi causa del Lavoratore.
Novero più ampio.
La novità, dunque, consiste nell'ampliamento del novero di soggetti titolati a richiedere l'intervento del Fondo di
garanzia Inps, con inclusione di società finanziarie e altri cessionari a titolo oneroso del Tfr.
Novità che discende dall'esperienza pratica della cessione del Tfr a garanzia di prestiti. Infatti, i prestiti personali con
cessione del quinto della retribuzione sono generalmente assistiti da garanzia accessoria della cessione del Tfr, garanzia
che acquista efficacia nel momento in cui viene notificata al datore di lavoro (debitore ceduto) o da quando egli ne sia
venuto comunque a conoscenza (in base all'articolo 1264 del codice civile).
Si tratta, in particolare, di Contratti di cessione in cui il Lavoratore garantisce la bontà del credito ceduto (è la cosiddetta
«cessione pro solvendo» in base all'articolo 1267 del codice civile).
Pertanto, ove si verifichi l'insolvenza del datore di lavoro, il Lavoratore resta obbligato nei confronti del cessionario (la
garanzia cessa laddove la mancata realizzazione del credito sia dipesa da negligenza del cessionario nell'iniziare o nel
proseguire le azioni di recupero del credito presso il debitore ceduto che, in tal caso, è rappresentato dal datore di lavoro
insolvente).
Di conseguenza, precisa l'Inps, a modifica di quanto indicato nelle precedenti istruzioni (circolare n. 74/2008), potranno
trovare accoglimento le domande avanzate da società finanziarie cessionarie del Tfr o da altri soggetti che, avendo
acquistato da queste ultime il predetto credito per Tfr con rivalsa nei confronti del Lavoratore, siano subentrate alle
originarie società finanziarie.
Due procedure.
Per quanto riguarda le istruzioni operative, l'Inps conferma la doppia procedura attualmente seguita a seconda che si
tratti di Tfr dovuto da
1) datore di lavoro soggetto alle procedure concorsuali o
2) datore di lavoro non soggetto alle procedure concorsuali.
In ogni caso, per ottenere l'intervento del Fondo garanzia Inps, il cessionario del credito per Tfr dovrà presentare: una
dichiarazione congiunta (con il Lavoratore) circa la consistenza del debito residuo (modello SR131), una copia del
Contratto di cessione; atto di quietanza del cessionario del credito per Tfr.