Una finestra sulla Siucp
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Una finestra sulla Siucp
ALTER M&P - Milano - 5651 01 ADV Plantalax 21x27_01 ADV Plantalax 21x27 01/02/10 10:19 Pagina 1 Alimenta il movimento senza fermento Contro la stipsi: regola l’intestino e contrasta la produzione di gas intestinale migliorando la digestione di cereali, legumi, verdura e frutta. SIUCP Società Italiana Unitaria di Colonproctologia www.siucp.org Presidente Angelo Stuto Presidente Eletto Giuseppe Spinoglio Past President Antonio Longo Vice-Presidente Giuliano Reboa Segretario Angelo Caviglia SIUCP NEWS Notiziario della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 1 Gennaio-Febbraio-Marzo 2010 Registrato presso il Tribunale di Roma con il n.° 110/2007 del 5 aprile 2007 Direttore responsabile Roberto Dino Villani Direttore editoriale Pasquale Talento Sintesi Grafica s.r.l. Numero chiuso in redazione 28 febbraio 2010 Consiglieri Flaminio Benvenuti Angelo Filippini Cristiano Finco Francesco Gabrielli Giuseppe Spidalieri Pasquale Talento Tesoriere Giuseppe Ferulano Revisori dei Conti Segreteria SIUCP Lunedì-Venerdì 10.00-13.00 / 14.00-18.00 Tel. e fax: +39 0645422450 Int. 211 e-mail: segreteria@siucp .org Contributi Per scrivere alla redazione inviare una mail al capo redattore Roberto Dino Villani: [email protected] Antonio Capomagi Alfonso Carriero Coordinatore Nazionale UCP Adolfo Renzi Coordinatore Nazionale Delegati SIUCP INDICE Danilo Tarroni Garanti Vincenzo Landolfi, Roberto Dino Villani, Antonio Longo Delegati Regionali SIUCP Abruzzo Carmine Pietrantoni Campania Giovanni Angelone Emilia Romagna Giampiero Ucchino Lazio Bruno Masci, Massimiliano Varriale Liguria Marco Gipponi Lombardia Giuseppe Calabrò, Guglielmo Giannotti Marche - Molise Rodolfo Piazzai Piemonte - Valle D'Aosta Lorenzo Abbo Puglia - Basilicata Angelo Di Pascale Sardegna Antonio Pintus Sicilia - Calabria Francesco Longo, Antonio Ciccolo Toscana Umberto Ferro, Azzam Khader Triveneto Mauro Volpato, Antonio Caminiti Umbria Andreino Tassi Editoriale Finalmente è primavera ! p. 2 In primo piano Chirurgo-Stomaterapista: insieme per la qualità di vita p. 3 Una finestra sulla SIUCP Review articoli p. 5 Dietro la mascherina Il mio tempo libero p. 9 In evidenza - Bacheca I prossimi appuntamenti Compro – vendo p. 12 Anno 2010 - Numero 1 Finalmente è primavera ! Roberto Dino Villani Responsabile Struttura Semplice di Chirurgia Proctologica e Riabilitazione del Pavimento Pelvico Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo Cari Amici, permettetemi di intitolare il mio editoriale con questa affermazione, ma non se ne poteva più. Mentre scrivo siamo ancora in pieno inverno con una delle innumerevoli grigie giornate emiliane che ci fanno ormai dubitare dell'esistenza del sole. Spero che quando leggerete, sia già possibile intravedere qualche bocciolo in fioritura. E' primavera e cominciano a “fiorire” anche gli appuntamenti congressuali che ci permetteranno di incontrarci dopo la pausa invernale e riprendere a confrontarci sulle nostre esperienze maturate in sala operatoria o negli ambulatori. Nell'attesa di ricevere da tutti voi materiale, che stenta molto ad arrivare spontaneamente, per il primo numero 2010 del nostro SIUCP NEWS, abbiamo deciso di introdurre due nuove rubriche. La prima più strettamente scientifica di recensioni che arriveranno grazie al contributo di Iachetta, giovane socio che avendo avuto la prima borsa di studio SIUCP, dedicherà una parte del suo tempo a raccogliere gli articoli più interessanti riguardanti la coloproctologia e i cui abstract troveranno spazio sulla rivista oltre che sul sito. La seconda nuova rubrica è sicuramente più leggera, da leggere in relax sul divano, l'abbiamo intitolata “DIETRO LA MASCHERINA” poiché vogliamo dare spazio ai soci, noti a buona parte della grande famiglia SIUCP e protagonisti dei nostri congressi, che ci svelano cosa fanno quando tolgono la mascherina di sala operatoria e rientrano tra le mura domestiche. E' un’idea nata unitamente alle colleghe Angela Pezzolla e Cinzia Quondamcarlo con l'intento di dare spazio solo alle donne chirurgo o endoscopiste quando si apprestano ai fornelli di casa in modo che suggeriscano ricette della loro terra d'origine. Poi abbiamo pensato di allargare a chiunque voglia raccontarsi in modo simpatico e interessante per chi legge. Iniziamo con Cinzia che si racconta e dà anche un paio di suggerimenti gastronomici tradizionalmente romani. Per il resto troverete le note rubriche ed un articolo di Gabriele Rastelli, Presidente A.I.O.S.S. (Associazione Italiana Operatori Sanitari Stomaterapia), storico amico di SIUCP e forse il primo infermiere che si è iscritto alla nostra Società da quando abbiamo aperto anche alla sua categoria. Gabriele chiede una maggiore collaborazione tra le due Società per la formazione di medici ed infermieri che diano maggiori importanza alla confezione e gestione delle stomie. Sono al corrente del fatto che ha già avuto contatti positivi per realizzare il suo obiettivo anche con SIC ed ACOI. Nel chiedervi ancora non solo contributi, ma anche suggerimenti o pareri riguardanti questa rivista che, fortunatamente è gradita agli sponsor che la sostengono, vi saluto dandovi appuntamento ad uno dei prossimi incontri e comunque, al più tardi, al Congresso Nazionale SIUCP, presieduto da Cristiano Giardiello, che si terrà a Napoli dal 21 al 23 giugno. A presto Roberto In copertina particolare de "La Primavera" 1482 Sandro Botticelli Galleria degli Uffizi, Firenze SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 1 In primo piano Chirurgo-Stomaterapista: insieme per la qualità di vita della persona con stomia ORGANIGRAMMA AIOSS Presidente: G. Rastelli Vice Presidente: G. Roveron Segreteria-Tesoreria: E. Bosoni Gabriele Rastelli Presidente AIOSS Consiglieri: G.C. Canese E. Giorato C. Saracco G. Tani L’intervento chirurgico che esita con la formazione di uno stoma è, ancora oggi, una realtà clinica. Nonostante l’evoluzione delle tecniche chirurgiche, dei mezzi e delle metodiche di indagine e prevenzione, la formazione di uno stoma rimane una procedura chirurgica spesso necessaria. Collegio dei Revisori dei conti: S. Comatidis M.O. Cipolletti M. Pallotti L’evento che esita con il confezionamento di una stomia, risulta di forte impatto sulla persona, determinando in essa un cambiamento fisico-funzionale, psichico e sociale, aspetti, quindi, che richiedono lo sviluppo di nuove competenze e la maturazione progressiva di una nuova concezione del sé. Il mondo sanitario e sociale, in questi ultimi anni, sta dedicando particolare attenzione alla condizione e alla qualità di vita delle persone stomizzate, constatando, peraltro, che spesso i percorsi clinico-assistenziali e riabilitativi di questi soggetti sono pesantemente aggravati e ostacolati dalla presenza di complicanze cosiddette stomali, l’incidenza delle quali, sembra oscillare tra il 25 e il 60%, a seconda dello studio e del tipo di stomia (Park JJ et al., 1999 - Duchesne JC et al. 2007, Salvadalena G, 2008; Ratliff CR, 2005; Caricato M et al., 2007). Comitato Educativo: D. Battilana M. Cicconi C. Cimmino M. Della Sanità C. Fodale G. Gentini M. Marchetti L. Mensi E.A. Mininno A. Minucci I. Nigra C. Perboni N. Rognoni A. Scrocca R.D. Villani Quali le cause e quali i trattamenti? La letteratura scientifica è univoca nell’attestare che la scelta più economica ed efficace nella riduzione delle complicanze stomali risiede nel garantire l’esecuzione del disegno pre-operatorio della stomia e l’educazione, da parte dell’infermiere stomaterapista, così come nel garantire nell’atto chirurgico, un buon confezionamento della stomia (Gwen B et al., 2008; Barr JE, 2005; Shellito PC, 1998; Bass EM et al., 1997). Per questi stessi motivi, l’American Society of Colon & Rectal Surgeons (ASCRS), ha ritenuto di collaborare con la Wound Ostomy & Continence Nurses Society (WOCN) per elaborare un documento che formalizzi l’impegno ad assicurare l’educazione e il disegno preoperatorio, a garanzia della realizzazione di una stomia “ideale”, ben posizionata e confezionata, così non solo da minimizzare le complicanze, ma da porsi come premessa indispensabile alla qualità di vita della persona con stomia. L’AIOSS vuole cogliere questo esempio di impegno collaborativo-professionale e si dichiara matura e disponibile al confronto e alla concertazione nell’unitarietà di intenti. Collegio dei Probiviri: E. Colaiocco M. Ferrara L. Nardinelli 3 VAAFT: Video Assisted Anal Fistula Treatment PRO 5/IT/08/09/A Un nuovo ed efficace metodo mininvasivo per il trattamento delle fistole anali KARL STORZ GmbH & Co. KG, Mittelstraße 8, D-78532 Tuttlingen/Germania, Telefono: +49 (0)7461 708-0, Fax: +49 (0)7461 708-105, E-Mail: [email protected] KARL STORZ Endoscopia Italia S.r.l, Via dell’Artigianato 3, I-37135 Verona, Italia, Telefono: +39/045/822-2000, Fax: +39/ 045/822-2001, E-Mail: [email protected] www.karlstorz.com PRO 5_IT_210x270.indd 1 25.01.2010 14:35:40 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 1 Una finestra sulla Siucp statisticamente significativa nella sopravvivenza media (14 mesi) tra il gruppo sottoposto ad APR e il gruppo sottoposto a escissione locale. A prescindere dall’approccio chirurgico, però, vi è una sopravvivenza globale a 5 anni migliore nelle resezioni R0. Gli Autori concludono ritenendo sia l’APR che l’escissione locale adeguate per l’approccio a questa patologia: l’obiettivo deve essere quello di avere una resezione R0. La prognosi comunque rimane severa a prescindere dall’approccio scelto. Review Guideline for Optimization of Colorectal Cancer Surgery and Pathology Roberto Paolo Iachetta Villa Stuart Roma Fast-track vs standard care in colorectal surgery: a meta-analysis update Nikolaos Gouvas & Emile Tan & Alistair Windsor & Evaghelos Xynos & Paris P. Tekkis Int J Colorectal Dis. 2009 Oct;24(10):1119-31 Meta-analisi sul protocollo fast-track che prende in considerazione 11 lavori pubblicati (4 trials clinici randomizzati e 7 non randomizzati). In totale vengono analizzati 1021 pazienti sottoposti a chirurgia colo rettale in elezione. Di questi, 526 sono stati trattati in regime di fast track mentre 495 secondo l’approccio perioperatorio tradizionale. I punti messi maggiormente in evidenza sono: la riduzione del ricovero (-2,35 giorni) e la riduzione della morbidità nel gruppo sottoposto a fast track. Presente, inoltre, un tasso di riammissione non statisticamente diverso tra i due gruppi. Nella discussione gli Autori analizzano non solo i risultati positivi mostrati dall’approccio perioperatorio del fast track, ma anche i punti ancora da chiarire. Tra questi vi è l’effettivo costo di tale approccio, il ruolo della laparoscopia e l’assenza di uniformità nell’applicazione del protocollo fast track. Importance of clear resection margins in anorectal malignant melanoma P. J. Nilsson and B. K. Ragnarsson-Olding Br J Surg. 2010 Jan;97(1):98-103 La localizzazione anorettale del melanoma è rara. L’incidenza annuale stimata, nel mondo occidentale, è di 1-2 casi per milione di abitanti. L’approccio chirurgico è la strategia migliore benché la prognosi rimanga severa (0-25% a 5 anni). Attualmente vi è discussione riguardo al tipo di chirurgia da eseguire. Principalmente si contrappongono l’amputazione addomino-perineale (APR) e l’escissione locale, che presentano un’ovvia differenza di impatto sul paziente. Questo studio si focalizza, tramite un’analisi retrospettiva di 251 casi tratti dal National Cancer Registry Svedese, sulla sopravvivenza in relazione al tipo di trattamento e alla completa resezione della neoplasia (R0). Inoltre vengono presi in esame i sintomi di presentazione ed altri parametri di natura epidemiologica. Nei risultati viene mostrato come non vi sia una differenza Jandrew J. Smith, David K. DrimanKaren Spithoff, Amber Hunter, Robin S. Mcleod, Marko Simunovic, And Bernard Langer, for the Expert Panel on Colon and Rectal Cancer Surgery and Pathology J Surg Oncol. 2010 Jan 1;101(1):5-12 Questo articolo racchiude i risultati di un programma di studio del CCO (Cancer Care Ontario) nato con l’obiettivo di ottimizzare alcuni punti poco chiari nella gestione chirurgica del cancro colo rettale. In particolare si pone l’attenzione sull’importanza del margine di resezione circonferenziale e di un’adeguata linfectomia per un miglior staging. Sulla base della “Guidelines 2000 for colon and rectal cancer surgery” pubblicata da Nelson è stata eseguita una review sistematica dal 1999 al 2007 arruolando 107 articoli focalizzati sui punti prima esposti. Le linee guida, il cui testo integrale si può consultare sul sito www.cancercare.on.ca/pdf/pebc17-4f.pdf, hanno un’interessante suddivisione. Una parte è per il chirurgo ed una per il patologo. Questo si ricollega all’affermazione, presente all’inizio del lavoro, di come sia necessaria ed auspicabile una stretta collaborazione tra i vari specialisti. Anal physiology testing in fecal incontinence: is it of any value? Massarat Zutshi & Levilester Salcedo & Jeffrey Hammel &Tracy Hull Int J Colorectal Dis. 2009 Nov 10 Scopo di questo lavoro è stabilire se è presente o meno una correlazione tra gli indici FISI (Fecal Incontinence Severity Index) e FIQL (Fecal Incontinence Quality of Life Scale) e i rilievi manometrici ed ecografici. Inoltre viene valutato se la manometria anorettale sia un esame utile nella valutazione dei risultati dei pazienti trattati chirurgicamente. Grazie ai dati raccolti tramite il Database sull’incontinenza fecale della Cleveland Clinic, gli Autori analizzano tali correlazioni in 53 pazienti trattati chirurgicamente con riparazione sfinteriale tramite overlapping. I dati estrapolati sono stati successivamente analizzati statisticamente. Dall’analisi dei risultati non si evince una correlazione tra i dati manometrici e gli indici menzionati sia nel pre che nel postoperatorio. Inoltre anche le rilevazioni ultrasonografiche non hanno una correlazione con i rilievi manometrici e gli indici. Gli autori concludono come, benché manometria e ultrasonografia siano di aiuto nella programmazione dell’intervento chirurgico, nel post-operatorio non siano adatti per la valutazione dei risultati. A questo riguardo gioca un ruolo da padrone la valutazione della variazione degli indici FISI e FIQL. 5 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Comparison of 17,641 Patients With Right- and Left-Sided Colon Cancer: Differences in Epidemiology, Perioperative Course, Histology, and Survival Frank Benedix, Rainer Kube, Frank Meyer, Uwe Schmidt, Ingo Gastinger, Hans Lippert, and the Colon/Rectum Carcinomas (Primary Tumor) Study Group Dis Colon Rectum. 2010 Jan;53(1):57-64 Studio prospettico osservazionale nato dall’esigenza, vista la presenza crescente di dati che pongono come due entità tumorali differenti il cancro del colon destro ed il cancro del colon sinistro, di portare maggior chiarezza su alcuni aspetti quali differenze istologiche, di decorso perioperatorio e di prognosi. I pazienti arruolati, in un periodo di tempo di 3 anni, sono stati 17.641 con criteri generici quali: diagnosi istologica di carcinoma del colon con esclusione del cancro del retto e dell’appendice. Successivamente divisi in due gruppi in base alla localizzazione, gli autori hanno valutato i seguenti parametri: fattori emografici, comorbidità e istologia. Valutata anche la sopravvivenza a 5 anni. Nei risultati si evidenzia come i pazienti con cancro del colon destro siano significativamente più anziani, di sesso femminile e con un più alto tasso di patologie associate. Inoltre in questo gruppo istologicamente vi è una più alta frequenza di forme scarsamente differenziate. Anche la sopravvivenza è peggiore in questo gruppo rispetto alla localizzazione colica sinistra. In funzione delle loro osservazioni gli autori concludono che il cancro del colon destro ed il cancro del colon sinistro presentano delle differenze in vari aspetti epidemiologici, clinici e istopatologici. Rimane da definire se queste potranno portare in futuro ad approcci terapeutici differenziati. Optical diagnosis of small colorectal polyps at routine colonoscopy (Detect InSpect ChAracterise Resect and Discard; DISCARD trial): a prospective cohort study Ana Ignjatovic, James E East, Noriko Suzuki, Margaret Vance, Thomas Guenther, Brian P Saunders Lancet Oncol. 2009 Dec;10(12):1171-8 6 Studio prospettico eseguito al St Mark Hospital dal 2008 al 2009 con lo scopo di valutare l’accuratezza e la fattibilità della diagnosi “ottica” di piccoli polipi (< 1cm) durante la colonscopia. L’idea di base sta nel fatto che un’accurata diagnosi in vivo durante l’esame, permettendo una distinzione tra polipi non neoplastici e polipi adenomatosi, ridurrebbe i rischi, i tempi ed i costi della colonscopia diminuendo la necessità di procedure operative. In questo studio sono stati arruolati 130 pazienti in cui sono stati individuati 363 piccoli polipi. La tecnica per la diagnosi ottica utilizzata ha previsto l’uso, in sequenza, dell’alta definizione seguita dalla Narrow-band imaging senza magnificazione e, in caso di dubbio, dalla cromo endoscopia. Inoltre gli esami sono stati eseguiti da quattro colonscopisti con livelli di esperienza differenti. Dei 363 polipi in 278 si è confrontata la diagnosi fatta in vivo dal colonscopista con l’esame istologico definitivo. Gli autori concludono come, dalla valutazione dei risultati, per polipi inferiori al cm, la diagnosi ottica in vivo sia una valida strategia che porta ad un aumento dell’efficienza della colonscopia riducendo tempi e costi della procedura. Anno 2010 - Numero 1 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Transanal Endoscopic Microsurgery Resection of Rectal Tumors: Outcomes and Recommendations Ben M. Tsai,• Charles O. Finne, • Johan F. Nordenstam, Dimitrios Christoforidis, • Robert D. Madoff, Anders Mellgren, Dis Colon Rectum. 2010 Jan;53(1):16-23 Studio retrospettivo eseguito su dati presenti in un database prospettico che raccoglie tutti i pazienti, afferenti dagli ospedali affiliati all’università del Minnesota, sottoposti a TEM dal 1996 al 2008. Scopo del lavoro è quello di valutare e chiarificare il ruolo della TEM nel trattamento delle patologie benigne e maligne del retto. In totale sono stati presi in considerazione 269 pazienti sottoposti a TEM, di cui 158 per patologia benigna e 111 per patologia maligna. Ben chiarificati i criteri di inclusione per la patologia maligna. Si valuta, nei risultati, il tasso delle varie complicanze tra cui la ritenzione urinaria (10,8%) e l’incontinenza fecale (4,1%) sono le più frequenti. Per quanto riguarda il tasso di recidiva risulta essere del 5% per gli adenomi e per gli adenocarcinomi T1, in cui vi è un follow-up più lungo, del 9,8%. Nella discussione, gli Autori, valutano la TEM come una tecnica valida principalmente in tre casi: per resezioni curative di neoformazioni rettali benigne, carcinoidi (presentata in questo studio una serie di 15 casi) e per selezionati adenocarcinomi T1; ai fini di uno staging istopatologico preoperatorio se non si è riusciti con altre metodiche; in resezioni palliative su pazienti a rischio. How the location of the internal opening of anal fistulas affect the treatment results of primary transsphincteric fistulas Andrzej Sygut & Michal Mik & Radzislaw Trzcinski & Adam Dziki Langenbecks Arch Surg. 2009 Nov 19 Studio nato con lo scopo di valutare quanto la localizzazione pre o intraoperatoria dell’orifizio interno primario delle fistole anali trans-sfinteriche, influisca sul tasso di recidiva delle stesse. Dal Febbraio 1992 al Luglio 2005 sono stati presi in considerazione 131 pazienti sottoposti a chirurgia per fistola anale trans-sfinterica primaria. Il tasso di recidiva è stato valutato a 6 mesi dall’intervento. In più, i pazienti sono stati divisi in due gruppi in base all’utilizzo o meno dell’Ecografia trans-anale nello studio preoperatorio. Analizzando statisticamente i risultati, gli Autori concludono come, nella loro casistica, il rischio di recidiva di una fistola anale in cui non si sia riusciti ad identificare l’orifizio interno, è di circa 20 volte maggiore rispetto ai casi in cui tale orifizio viene identificato. In più, valutando il gruppo in cui è stata utilizzata l’ecografia trans rettale nello studio del paziente, viene affermato come tale metodica raddoppi le possibilità di identificazione dell’orifizio interno diminuendo quindi il rischio di recidiva. Quality of life after transperineal rectosigmoidectomy M. Kim, J. Reibetanz1, L. Boenicke1, C.-T.Germer1, D. Jayne and C. Isbert Br J Surg. 2010 Feb;97(2):269-72 Studio prospettico che va a valutare continenza, costipazione e qualità di vita prima e dopo resezione retto-sigmoidea secondo Altemeier. Sono stati arruolati in questo studio, dal Maggio 2004 al Anno 2010 - Numero 1 Giugno 2008, 38 pazienti con caratteristiche ben descritte nell’articolo. Sia nel pre che nel post-operatorio i pazienti sono stati valutati con una serie di questionari quali: il Cleveland Clinic Costipation Score (CCCS) , il Cleveland Clinic Incontinence Score (CCIS), l’Euro Qol-Five Dimension quality of life score (EQ-5D), l’EuroQol – Visual Analogue Scale (EQ-VAS) ed il PAC-QOL. Del totale dei pazienti 29 hanno completato il follow-up (24 mesi in media) Nella valutazione dei risultati, gli Autori, mettono in evidenza un significativo miglioramento della costipazione e dell’incontinenza dopo l’intervento. Anche la qualità di vita risulta marcatamente migliorata. Gli Autori riportano una mortalità del 3%, una morbidità del 18% con un tasso di recidiva del 3% a 6 mesi. In conclusione gli autori ribadiscono come la resezione retto-sigmoidea secondo Altmeier presenta dei buoni risultati funzionali e porta ad un miglioramento della qualità di vita del paziente. Prospective Analysis of Clinician Accuracy in the Diagnosis of Benign Anal Pathology: Comparison Across Specialties and Years of Experience Alexis Grucela, Harry Salinas, Sergey Khaitov,. Randolph M. Steinhagen, Stephen R. Gorfine, David B. Chessin Dis Colon Rectum. 2010 Jan;53(1):47-52 Particolare studio prospettico per valutare l’accuratezza nella diagnosi delle patologie anali benigne da parte di medici non dedicati a tale campo. Per far ciò gli Autori hanno arruolato 198 medici sia specialisti (chirurghi generali, medici d’urgenza, ginecologi, medici interni, pediatri e psichiatri), sia non (l’equivalente italiano del medico specializzando) e 216 studenti di medicina utilizzati come gruppo controllo. A tutti i partecipanti sono state mostrate 7 foto (presenti nell’articolo), approvate da 5 chirurghi colo-rettali di esperienza. Ognuno dei partecipanti ha avuto 30s per fare una diagnosi scritta che è stata raccolta in forma anonima. Dalla valutazione dei risultati emergono alcuni dati di rilievo: l’accuratezza diagnostica globale dei medici è del 53,5% (chirurghi generali 70,4%, medici d’urgenza 52,8%, gli altri gruppi < 50%); le patologie più frequentemente diagnosticate sono state il prolasso rettale esterno e la condilomatosi. In funzione delle loro osservazioni gli autori concludono che l’accuratezza diagnostica per le patologie anali benigne, prendendo in considerazione un ampio spettro di specialità, non è ottimale. Gli autori stessi mettono in evidenza la necessità di un miglioramento nei programmi di insegnamento riguardo queste comuni patologie. 7 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 1 PROGRESSO NELLA GESTIONE DELLE AMPIE FERITE DA FISTULECTOMIA. Nella gestione delle ferite che guariscono per seconda intenzione la detersione meccanica delle secrezioni è considerata fondamentale per la guarigione. L’uso degli zaffi di garze normali o jodoformiche rappresenta soprattutto nelle prime giornate postoperatorie la soluzione più comunemente adottata. In alternativa agli zaffi vengono proposti lavaggi con acqua o soluzioni varie con o senza sostanze medicamentose, mediante doccia o apparecchi a getto pulsante. L’utilizzo delle spugne biocompatibili monouso costituisce un importante progresso. IL DISPOSITIVO ED IL METODO La spugna biocompatibile monouso in poliuretano idrofilo SPONGY è indicata per la gestione delle ferite di estensione variabile per superficie e profondità, dopo che lo zaffo apposto in sala operatoria per l’emostasi viene sostituito in prima o seconda giornata. La spugna dopo alcune ore di applicazione risulta essere intrisa di secrezioni, a vario contenuto microbico, che penetrano in ogni sua parte. La sostituzione della spugna nella ferita ogni 6-8 ore consente l’evacuazione frequente delle secrezioni sierose o fibrinose o purulente che vengono assorbite dalla spugna stessa e facilita in modo sorprendente il processo di granulazione del tessuto riparativo. La spugna viene fornita in blocchetti sterili, da inumidire con soluzione fisiologica, di varie dimensioni, in forma di parallelepipedo di 50x50x38 mm, 50x50x25mm e 50x25x25mm. Il medico modella la prima volta la spugna in base alle dimensioni della ferita tagliandola con le forbici in modo che vi sia il più possibile corrispondenza tra la forma del contenente e del contenuto e, con una pressione moderata, vi sia aderenza tra la spugna e le pareti della ferita. Il paziente successivamente potrà modellare in modo simile le altre spugne di dimensioni progressivamente minori accorgendosi che con il passare dei giorni l’introduzione diventa più difficile ma non dolorosa. Una garza incerottata alla cute mantiene in posizione la spugna. Con un controllo settimanale o quindicinale il medico valuta l’efficacia della riduzione della spugna in base alle dimensioni della ferita, alla sua detersione e al tipo di tessuto di granulazione presente. I pazienti hanno dimostrato di apprezzare molto questa modalità di gestione delle ferite I vantaggi del metodo delle spugne biocompatibili monouso rispetto alle medicazioni tradizionali con lo zaffo o con i lavaggi consistono innanzitutto nel fatto che il cambio della spugna e quindi la medicazione della ferita può avvenire varie volte in un giorno, con una maggiore detersione della ferita stessa. Inoltre la procedura avviene con notevole vantaggio sul piano organizzativo, nella piena autonomia del paziente o dei suoi familiari rispetto alla struttura sanitaria che è chiamata solo ad effettuare controlli periodici. Infine la detersione frequente della ferita ne favorisce la guarigione abbreviandone i tempi. 8 Dida foto: Spongy, spugna biocompatibile, monouso e sterile in poliuretano idrofilo. Ideali per la gestione delle ferite da fistulectomia, sono disponibili in tre misure diverse. SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 1 Dietro la mascherina Il mio tempo libero Comunque qualche ricetta di cucina romana me la hanno tramandata ed io ve la offro con affetto: Fiori di zucca fritti Cinzia Quondamcarlo Servizio di gastroenterologia ed endoscopia digestiva Polo ospedaliero Frascati Marino AUSL RMH Dipartimento di Scienze Chirurgiche “R.Paolucci” Università Sapienza Roma Il mio “tempo libero” ……cos’è …una frase idiomatica! In realtà il tempo per dedicarsi ad altro diverso dal lavoro è realmente pochissimo e soprattutto rappresentato da frammenti di tempo nei quali vorrei fare di tutto e poi…ahimè non riesco a far nulla di quanto programmato. Così ho imparato a non fare programmi. La mia fuga preferita dalla quotidianità è la Toscana, ho un amore particolare per la “mia” Maremma dove ho restaurato un vecchio casale ed è diventato la mia tana, la mia passione, il mio luogo di relax. E’ qui che mi occupo di piante, fiori, faccio bricolage per la casa, cucino per gli amici e dimentico endoscopia, chirurgia, direttori generali, colleghi ecc. per qualche giorno. Mi piace fantasticare e perdermi nei pensieri con il profumo della lavanda che circonda il mio giardino. Adoro osservare gli ulivi, mi comunicano positività e vitalità. Mi piace l’odore della campagna al mattino, ed incontrare per la strada, di notte, volpi furbette e cerbiatti che fuggono nel bosco impauriti dai fari dell’auto; e che dire dei cinghiali che distruggono il mio giardino!!!...Sembra di essere in un altro mondo, un’altra dimensione nella quale ritrovare sé stessi. Poi ci sono i tuffi nell’acqua delle Terme di Saturnia, poco distanti dalla mia casa, acqua fantastica quasi miracolosa …provare per credere!!! E’ veramente salutare per ritrovare l’energia ed intraprendere una nuova settimana di lavoro, congressi, lezioni ecc…. Quando non posso fuggire in Maremma resto a Roma, e qui condivido le poche ore del fine settimana con le mie figlie che adoro alle quali oggi cerco di dedicare quelle attenzioni che negli anni passati non ho potuto dedicare, perchè saltavo da un turno di guardia ad una reperibilità e quando rientravo a casa rimanevano forze molto limitate per cucinare crostate e budini al cioccolato….Spesso incontro a colazione la domenica amici carissimi che sono un po’ la mia famiglia, con i quali mi diletto a parlare di politica e filosofia, oppure visito qualche mostra d’arte moderna,… adoro il periodo della transavanguardia. Quando invece, ho bisogno di riflettere in solitudine, resto chiusa in casa fra le mie scartoffie a scrivere di medicina o scrivo poesie. Ebbene si!!!.... Scrivo poesie, che passione!!!! Ho iniziato nell’infanzia con mia nonna materna, ed ho continuato poi da sola scrivendo su quei libretti neri con i fogli bordati di rosso, un po’ “fané” ma che mi fanno sognare. Prima o poi pubblicherò una raccolta. Possiedo una discreta collezione di testi di poesie di molti autori e mi piace consultarli spesso. La cucina, devo confessare, non è mai stata la mia passione, non sono proprio una cuoca, come invece lo sono state mia madre e mia nonna. Per sei persone si prendono 10 fiori di zucca, cui va tolta la parte centrale lasciando un pezzetto di gambo. Ogni fiore deve essere naturalmente ben lavato e scolato, per essere immerso nella pastella e gettato nell’olio bollente. L’indoratura deve risultare da ambo le parti del fiore. Appena cotti, i fiori si pongono su della carta capace di assorbire l’olio gocciolante. I fiori possono essere serviti anche come dolci: basta sostituire il sale con lo zucchero nella pastella e spolverare altro zucchero sui fiori appena tolti dalla padella. Inoltre i fiori diventano gustosissimi se farciti di mozzarella e di un filetto di acciuga salata. Ma la cosa più difficile da preparare in questa ricetta è la pastella di cui vi fornisco la preparazione. Rompete due uova in una terrina, aggiungete un cucchiaio di olio d’oliva e sbattetele con una forchetta; poi aggiungete sei cucchiai di farina, un pizzico di sale e continuate a mescolare finché avrete eliminato tutti i grumi. Se necessario aggiungete un po’ d’acqua, ma ricordate che la pastella deve essere densa. Fate scaldare l’olio in una padella, poi prendete l’ingrediente da friggere e lasciatelo indorare 9 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 1 senza bruciacchiarlo. A volte si preferisce aggiungere il lievito di birra, come faceva mia nonna, affinché la pastella sia più soffice. Per meglio comprendere quanto era importante la frittura nella cucina romana vi allego questi versi di Antonello Trombadori che esalta la signora Jolanda famosa “friggitrice” di via dei Giubbonari: Pe’ vede se il fiore è ar punto giusto De colore, de scrocchio e de frittura Devi arriva’ a senti’ coll’occhi er gusto E immagginatte l’inzaporitura Cor zinale legato a mezzobusto, Jolanda sta de guardia a la cottura Da quanno butta giù l’ojo dar fusto Fino ar bollore de l’indoratura Va’ ai li Giubbonari si la voi guardà E si te voi imparà l’arte e er talento De ´mbiancà de pastella er fiore e er baccalà Milleducento lire a porta’ via Ar tavolino millequattrocento, d’oro com’er carciofo alla giudia Carciofi alla giudia 10 Chi potrà rinunciare ad una simile leccornia!!! Inoltre ricordiamoci che Roma gode del privilegio di una speciale qualità di carciofi, detti per l’appunto “romaneschi”, caratterizzati dalla loro forma rotonda a mo’ di palla. La zona compresa tra Ladispoli e Civitavecchia porta il vanto di fornirne in abbondanza in primavera. La pulitura del carciofo deve essere molto accurata, addirittura pignola, perché le foglie devono risultare tutte tenere in uguale misura. Insomma la masticazione del carciofo deve essere priva di ogni disgustosa sorpresa in modo da evitare l’eliminazione dalla bocca dei cosiddetti “zeppi”. A buon intenditor….Quindi pulite i carciofi facendoli ruotare con la mano sinistra (se non siete mancini), mentre sta ferma la mano destra che fa penetrare la lama di un piccolo coltello ben affilato nella polpa del carciofo. Così il taglio si effettua a spirale e di ogni foglia viene asportata la parte dura e conservata la parte tenera. Metteteli qualche minuto a bagno in acqua con parecchio limone, scolateli, asciugateli e sbatteteli uno contro l’altro per allargare le foglie, o contro il piano di lavoro. Condite nell’interno con abbondante sale e pepe. Friggete in olio molto abbondante, chè i carciofi ne risultino quasi coperti; il gambo resterà in alto. Tenete il fuoco moderato e dopo un po’ voltate i carciofi per cuocere anche la parte di sopra. Poi metteteli dritti e schiacciateli un po’ contro il fondo del tegame (il tegame deve essere alto). Quando saranno cotti spruzzate qualche goccia di acqua fredda sui carciofi nell’olio bollente per rendere i carciofi morbidi e insieme croccanti. Si tengono ancora un po’ al fuoco, poi si sgocciolano bene SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 1 L’importanza della detersione per affinità lipidica Il latte detergente è un’emulsione di oli essenziali in acqua che promuove la detersione per affinità o sostituzione senza l’intervento di tensioattivi, risparmiando a cute e mucose l’azione delipidizzante di tali tensioattivi. Infatti le sostanze grasse contenute nel latte detergente rimuovono il film lipidico cutaneo e gli altri grassi presenti, anche esogeni, sostituendosi ad essi e legandosi alla cute del corneo. In caso di cute e mucose irritate da qualunque evento, sia iatrogeno che per altra causa, ma anche quando il film idrolipidico di protezione è scarso o assente, l’uso della detersione tradizionale a base di tensioattivi trova, per la loro capacità intrinseca di diminuire le forze di coesione (anche tra cheratinocita e lipidi intracellulari), un’evidente limitazione d’impiego. La loro azione si tradurrebbe in irritazione e scompaginamento degli strati cheratinici. In questi casi la detersione tradizionale va sostituita con il latte detergente a risciacquo, che permette di allontanare da cute e mucose residui chimici indesiderati. L’Anestin® liquido della RPF®, trattandosi di una crema liquida detergente, rappresenta la moderna alternativa alla detersione tradizionale nei casi di cute e mucose irritate, sensibili e sofferenti. Priva di saponi e profumazione agisce per affinità lipidica, senza produrre schiuma, in quanto priva di tensioattivi. Indicata per la detersione delicata e quotidiana con azione leniprotettiva, batteriostatica, antimicotica naturale ed antiprurito. In farmacia nel formato da 125 ml. 9 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 1 In evidenza 15 – 17 aprile 2010 XI Congresso Nazionale SICOP “Venti anni di chirurgia laparoscopica” Roma Presidenti: G. Salvini e R. Nudo Presidenti Onorari: E.M. Caliento e P. Berloco 19 – 21 aprile 2010 11th International Meeting of Coloproctology Saint Vincent (AO) 14 – 17 Ottobre 2010 XXV Corso d'aggiornamento AIOSS Montesilvano PE Presidente: Gabriele Rastelli 11 – 12 novembre 2010 14° Meeting Congiunto di Colonproctologia e Stomaterapia Modena Presidente: R.D. Villani Presidente Onorario: G. Melotti Comitato scientifico: J. Nicholls, E. Ganio, M. Trompetto, G. Clerico, A. Realis Luc 13 - 14 dicembre 2010 7 – 8 maggio 2010 3° Educational Colorectal Meeting “Le urgenze in chirurgia colorettale” Roma 10° Congresso SIC di Primavera “La Chirurgia Italiana dal secolo scorso al futuro. Scienza Legislazione Responsabilità” Catania Presidente: F. Basile 13 – 14 maggio 2010 2° Corso di chirurgia in diretta per chirurghi 7° Corso per infermieri di sala operatoria Roma Presidente: G. Palazzini Presidente Onorario: G. Di Matteo 26 – 29 maggio 2010 29° Congresso Nazionale ACOI “Chirurgia tra mito e scienza” Paestum (SA) Presidenti: F. La Torre e G. Milito Bacheca Milano-P.zza San Babila: Loft con tutti i confort di 45 mq 1 letto matrimoniale + 1 letto singolo, angolo cottura, terrazzino, bagno e guardaroba affittasi per brevi - lunghi periodi tel. 335/6792956 (150/notte - 900/settimana - 2.500 /mese). Presidente: O. Petrillo 21 - 23 Giugno 2010 12 VI Congresso Nazionale SIUCP “Realtà e prospettive in colonproctologia” Napoli Presidente: C. Giardiello 22 – 25 settembre 2010 ESCP 5th Scientific Meeting & AGM Sorrento (NA) Presidente: G. Romano 10 – 13 Ottobre 2010 112° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia "È ancora il medico che comanda il futuro" Roma Presidenti: G.B. Grassi e A. Moraldi Opportunità di collaborazione Il Dr. Roberto Dino Villani cerca un collaboratore specialista in Ch.Generale o equipollente per la sua U.O. di Chirurgia Proctologica e Riabilitazione del Pav.Pelvico a Sassuolo (MO). Borsa di studio o contratto di collaborazione libero professionale. Se interessati inviare mail a: [email protected] Scambio piatti del buon ricordo. Roberto Dino Villani tel +393356529717 Inviate i vostri contributi alla redazione [email protected]