Fleet Magazine n°69 Aprile 2011 C`era una volta... UN`AUTO USATA
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Fleet Magazine n°69 Aprile 2011 C`era una volta... UN`AUTO USATA
LOGISTICA INTEGRATA Remarketing C’era una volta un’auto usata... …che, in appena una decina di giorni, si ritrovò sul mercato, ripristinata e pronta per la rivendita. Una bella favola? No, una realtà, resa possibile dal circuito logistico predisposto da Escargo. Seguiamolo insieme, passo dopo passo di Marco De Rosa S ette euro. A tanto, si calcola, ammonta il deprezzamento giornaliero che una vettura usata, sia essa proveniente da un noleggio o da una permuta, subisce nel periodo di giacenza. Durante il quale, deve essere sottoposta a una serie di operazioni - dagli spostamenti, alla gestione documentale, ai ripristini - indispensabili per poter rientrare sul mercato. Il dilatar- si dei tempi necessari a queste operazioni, quindi, finisce per incidere sul valore commerciale del mezzo e, di conseguenza, sulle prospettive di marginalità dell’operatore che ne tratta la compravendita. Viste queste premesse, è facile capire come, in particolare nell’usato, il fattore tempo sia fondamentale. Ridurre al minimo le tempistiche di gestione, infatti, garantisce vantaggi all’intera filiera: a chi dismette il veicolo, agli intermediari specializzati (concessionari e salonisti) e al cliente finale, privato o azienda che sia. Ed è proprio per raggiungere questo 39 Fm LOGISTICA INTEGRATA Remarketing a monte con il cliente il tipo di lavorazione che andrà effettuata. “Il primo passo - conferma Diciolla - è identificare il livello di lifting previsto per quel veicolo, anche in base al canale di vendita al quale è destinato. Serve un lifting completo, capace di riportarlo quasi ‘a nuovo’, o ne basta uno in grado di garantire un risultato pari, o leggermente superiore, a quello che tipicamente un commerciante di auto usate offre silvio diciolla obiettivo che Escargo, società del Gruppo EliaAmbrosetti, ha ideato un vero e proprio circuito virtuoso: un sistema logistico integrato e articolato in diverse fasi, ciascuna delle quali permette d’imprimere una sostanziale accelerazione ai processi del remarketing. Un percorso che inizia con la presa in consegna della vettura presso la sede originaria e che si conclude con l’approdo in salone per la rivendita o, addirittura, con la consegna delle chiavi direttamente al cliente che l’ha acquistata. Silvio Diciolla, amministratore delegato di Escargo, ha accettato di percorrerlo insieme a noi, passo dopo passo. Cominciando dal momento del ritiro dell’auto. Anzi, da un po’ prima. 1. Gli accordi con il cliente Fm “I caratteri distintivi del circuito di Escargo, che consentono di comprimere i tempi di gestione dell’usato, riguardano soprattutto la sua dimensione industriale - premette Diciolla -. Esiste un processo organizzato che ci permette di partire dal recupero del veicolo in qualunque parte d’Italia, di trasportarlo alla nostra officina o carrozzeria più vicina, così da ridurre anche l’impatto economico dello spostamento, e di operare su di esso in base a diversi livelli di intervento, che è il cliente a richiederci”. Prima ancora di ritirare l’auto, quindi, Escargo definisce 40 alla propria clientela?”. La risposta è ovviamente in primo luogo nelle mani del cliente, che definisce i livelli di preparazione e i capitolati tecnici ai quali Escargo dovrà attenersi. Ma non solo. “Noi lo supportiamo - puntualizza Diciolla -, attraverso una struttura di marketing e sviluppo che può orientarlo sul livello di intervento più adeguato, grazie a una grande esperienza e a una profonda conoscenza di quelle che sono oggi le percezioni e le aspettative del cliente finale”. 2. Il recupero Una volta identificato il livello di lavorazione a cui il veicolo usato dovrà essere sottoposto, inizia il processo industriale vero e proprio. E inizia, come è ovvio, con il ritiro del veicolo medesimo presso l’originaria località di stazionamento che, nel caso per esempio delle flotte del noleggio, è rappresentata dal piazzale di riconsegna e stoccaggio. Fedele alla sua mission, però, già in questa fase Escargo offre la possibilità di accelerare il sistema, andando a prelevare il mezzo direttamente dall’utilizzatore. “Al momento del ritiro, inoltre, viene effettuata la constatazione del reale stato d’uso della vettura - aggiunge Diciolla -. Non si tratta di una perizia, ma di una certificazione dello stato in cui si trova il mezzo, nell’ambito della quale il valore del danno ancora non è quantificato”. 3. L’arrivo alla piattaforma e la perizia Caricata e trasportata su bisarca, l’auto approda quindi a una delle piattaforme di Escargo: la società ne conta una dozzina, strategicamente dislocate sul territorio nazionale. Oltre a quello della vicinanza geografica rispetto al luogo del recupero, nella scelta della struttura verso cui indirizzare il veicolo intervengono altri fattori: “Contano i volumi, nel caso per esempio il mezzo faccia parte di uno stock particolarmente ampio, così come il suo riposizionamento successivo, vale a dire la sede alla quale andrà consegnato alla fine del processo spiega ancora Diciolla -. Altrettanto importante è il tipo d’intervento da effettuare: tutte le piattaforme di Escargo vantano più o meno le medesime capacità, ma per un’auto ‘molto usata’, sulla quale sono necessari lavori particolari, può essere opportuno sceglierne una piuttosto che un’altra. Questo perché riteniamo che la specializzazione del personale sia un aspetto decisivo del servizio”. Accolta sul piazzale, la vettura viene quindi lavata, fotografata e periziata, sia secondo i parametri Ania sia in base a standard “personalizzati”, compresi nel capitolato condiviso con il cliente. 5. Il sistema gestionale 4. Il ripristino 6. La consegna A questo punto, il veicolo deve essere sottoposto ai processi di riparazione previsti. E anche in questo caso, il fatto di averli preventivamente definiti assieme al cliente permette a Escargo di velocizzare le attività: dal momento in cui arriva alla piattaforma, infatti, in non più di 24/48 ore la vettura si ritrova presso gli atelier di officina e carrozzeria. Dove si fermerà per un periodo compreso tra uno e cinque giorni, a seconda dell’importanza dell’intervento e della disponibilità dei ricambi. “I processi - chiarisce Diciolla - possono essere di due tipi. Il primo prevede l’utilizzo di tecniche di smart repair, che riportano il mezzo a un livello di qualità elevato, ma non assimilabile al nuovo. In questo caso la percezione del cliente rimane comunque positiva, però l’intervento non risulta economicamente troppo dispendioso. C’è poi una E si arriva così all’ultima tappa del circuito. Terminato il ripristino, l’auto viene nuovamente caricata su bisarca ed è pronta a partire per la destinazione finale. Che può essere la sede del cliente (per esempio lo showroom di un concessionario), direttamente il domicilio di chi ha acquistato la vettura, oppure uno dei 100 centri di consegna che Escargo ha predisposto in giro per l’Italia, qualora il cliente scelga di avvalersene. I tempi? Ancora una volta, ultracompressi: “Dato che tutte le piattaforme sono fortemente organizzate e performanti in termini di trasporto - conclude Diciolla -, non abbiamo difficoltà a consegnare entro 48/72 ore in qualsiasi parte del Paese”. A conti fatti, dal momento della presa in carico della nostra vettura usata sono passati non più di una decina di giorni. Se non è un record questo… LOGISTICA INTEGRATA Remarketing Nel frattempo, la documentazione relativa al veicolo viene caricata sul sistema gestionale di Escargo, che permette di tracciare le diverse attività eseguite e che, soprattutto, consente al cliente d’intervenire on line sui processi. “Se per esempio - precisa Diciolla un’auto per la quale era originariamente previsto un livello di ripristino basso viene destinata alla vendita diretta e, quindi, necessita di ulteriori interventi, il cliente può richiederli attraverso il sistema e, poi, seguire la loro effettiva esecuzione. Oppure, può anticipare la lavorazione di una vettura rispetto ad altre, in funzione di una particolare urgenza”. E non è tutto. Tramite il medesimo sistema, il cliente comunica anche a Escargo il luogo dove vuole che la vettura venga consegnata. parte tecnica e di officina, che spazia dal tagliando a lavorazioni più complesse, ma comunque non invasive: si va dal ripristino delle sellerie alla sistemazione degli alzacristalli elettrici, fino a interventi su eventuali difettosità o rumorosità. Si tratta di un passaggio ulteriore rispetto al semplice smart repair, che ha un carattere essenzialmente estetico”. Fm 41