- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 4 marzo 2007 DONNE E LAVORO: PARI O Dopo la scuola la situazione cambia Uguali? Sì, ma fino a 22 anni «C he la piasa, che la tasa, che la staga in casa», recita il proverbio. Lo si cita sorridendo, pensando a come ieri vivevano le nonne – e non oggi le mogli o le figlie – ma la società del Nordest conserva ancora un po’, nella propria coscienza, questo modo di pensare l’universo femminile. Ne è convinta Tiziana Agostini, autrice del nuovo libro “Le donne del Nordest” (ed. Biblioteca dell’Immagine, Pordenone), racconto che ripercorre la storia del Novecento nella nostra regione, descritta dal punto di vista delle donne. La rilettura del secolo passato e delle sue protagoniste conduce Tiziana Agostini, già autrice dello studio “Sogni e bisogni Un’inchiesta tra le donne del Veneto” (2001, ed. Nuova Dimensione), all’analisi di come il mondo femminile nordestino si sia affacciato sugli anni Duemila. La Agostini non lo dice esplicitamente, ma la sua analisi tende a mettere in evidenza che c’è un’età – si potrebbe situarla attorno ai 22-24 anni – in cui le donne del Nordest smettono di essere uguali agli uomini. Sarà forse il risultato di un lungo cammino di emancipazione femminile; fatto sta che le bambine e le ragazze compiono percorsi di formazione culturale (scuola e università) della medesima qualità rispetto ai maschi. La differenza è, semmai, che i risultati conseguiti sono migliori. Valga su tutto il fatto che all’esame di maturità le “centine” sono assai più numerose dei “centini”. E anche all’università le statistiche dicono che le giovani battono i colleghi maschi. Poi, però, si cambia. C’è il passaggio al mon- e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET do del lavoro. E qui i paesaggi mutano radicalmente. Nonostante tutto, le donne arrancano e fanno molta più fatica ad ottenere risultati alla loro portata. La Agostini, insegnante con un’ampia esperienza di impegno politico, riporta i segnali del nuovo: tra il 1995 e il 2000 l’occupazione femminile in Italia è cresciuta rispetto al totale del 10,9%, che, tradotto in termini numerici, significa 764 mila occupate in più. Tutto ciò rispetto ad un au- Riconoscere le diversità, combattere le disuguaglianze buite. Non a caso le lavoratrici prediligono forme di lavoro maggiormente flessibile, adattandosi anche a lavori meno qualificati. Infatti la presenza delle donne è cresciuta in particolar modo grazie alla diffusione, specie nei servizi, dei contratti atipici e nelle professioni a più bassa qualifica». Ma gli esiti possono anche essere molto pesanti: «Le giovani, nell’impossibilità di avere contratti a lunga scadenza, non progettano a lungo termine il loro futuro personale e professionale ed evitano di radicarsi troppo nell’organizzazione del lavoro del momento per non soffrire troppo il distacco e perché non sanno quali competenze saranno richieste nell’incarico successivo. La perdita di senso del proprio lavoro va di pari passo con la perdita di senso della propria vita e dunque con la prospettiva di futuro che fa decidere di diventare genitori». La diversità – commenta l’autrice – va riconosciuta, mentre le disuguaglianze devono essere combattute perché generano infelicità e ingiustizie. Ma con che mezzi? Per esempio con uno strumento ancora troppo debole, che può dare una mano alle donne nordestine (e italiane in genere): politiche di sostegno alla genitorialità, sostanziate di più numerosi asili nido o ausili all’assistenza degli anziani. Altrimenti ci sarà sempre qualche voce che ricorderà: «Che la piasa, che la tasa, che la staga in casa». Giorgio Malavasi PREVALGONO I CONTRATTI A TERMINE Aumentano le donne al lavoro ma i contratti sono ben diversi C resce l’occupazione femminile in Veneto. Anzi, sono le donne a dare sostanza al segno “più” che caratterizza il numero delle assunzioni di lavoratori veneti nell’ultimo lustro. In cinque anni i contratti di assunzione sono aumentati complessivamente di 18.784 unità, passando dai 416.679 del 2000 ai 435.463 del 2005. Di questi, oltre 15 mila sono i contratti di assunzione riguardanti lavoratrici. Ma se pian piano ci si avvia verso la parità numerica tra i due sessi (236.717 gli uomini assunti nel 2005, 198.746 le donne), ben lontana è invece l’uguaglianza di trattamento. Lo si vede innanzitutto dai contratti stipulati, che sono molto diversi. Prendiamo il contratto a tempo indeterminato: questo riguarda un uomo su tre, cioè il 31,2%, ma una donna su quattro, cioè il 24%. In termini assoluti, sono stati assunti a tempo in- ABBONAMENTI 2007: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 - Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. determinato nel 2005 73.954 uomini e 47.833 donne. Il confronto con cinque anni prima è desolante, per entrambi i sessi: gli uomini assunti a tempo indeterminato nel 2000 erano stati 97.797, cioè il 41,9% del totale, mentre le donne erano 56.905, pari al 31%. Il fenomeno della precarizzazione riguarda dunque entrambi, ma per le donne è ancora più accentuato. «Le assunzioni – conferma Bruno Anastasia, esperto di analisi del mercato del lavoro per Veneto Lavoro – sono caratterizzate da forte prevalenza dei contratti a termine. Di solito al contratto a tempo indeterminato si arriva attraverso la trasformazione del rapporto di lavoro. Per quanto riguarda il dato veneto, questo dipende anche dal tipo di settori che hanno più movimentato il mercato del lavoro. Occorre tener presente anche la distribuzione dei diversi contratti». Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Conto corrente postale n. 130310 e-mail: [email protected] www.lazione.it “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. "L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, .250". Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 mento dell’occupazione maschile del 2,5%, pari a 326 mila unità in più. Ma i numeri cominciano a parlare più esplicitamente quando distinguono: l’occupazione è cresciuta molto tra le non coniugate (+25,3%), meno tra le donne sposate (+12,7%) e decresce in ragione della presenza di uno o più figli. Un po’ come dire che «mentre per le nubili la partecipazione al lavoro sta diventando molto simile a quella maschile, le donne sposate spesso non lavorano o la loro partecipazione continua ad essere fortemente condizionata da fattori familiari, che ne determinano la non ricerca, la presenza intermittente se non l’abbandono definitivo». E perché mai? «Perché – risponde la Agostini nel testo – la donna continua a pensare al lavoro entro una soglia di compatibilità diversa da quella maschile. Di qui la propensione per il lavoro interinale, che le consente di avere più tempo nel privato». E qui arrivano gli echi dell’antico proverbio veneto...: «I condizionamenti e le attese sociali continuano a vedere nella donna il perno del lavoro di cura domestico. Bisogna inoltre dire che le donne non sono disposte, se non costrette per ragioni familiari, a lavorare ad ogni costo, preferendo piuttosto scandire la loro vita in momenti diversi di entrata, uscita e reingresso in attività retri- Chiuso in redazione il 28.2.2007 alle ore 18.30 Tra i settori più “vivaci” in questo quinquennio ci sono il commerciale e l’alberghiero, più caratterizzati da stagionalità e dunque da contratti a termine. «In ogni caso l’85% dei lavoratori ha tuttora un contratto a tempo indeterminato – prosegue l’esperto – e la quota rilevante dei contratti a termine è in linea con il resto d’Europa». Contratti a termine per la metà delle donne Contratti, questi, che si colorano prevalentemente di “rosa”. Le assunzioni a “scadenza” hanno riguardato nel 2005 il 40,8% degli uomini (96.667 assunzioni), ma oltre la metà delle donne assunte in quell’anno, cioè il 53,5% (106.525). Cinque anni prima i contratti a tempo determinato riguardavano il 34,6% degli uomini (80.855 assunzioni) e il 48,9% delle donne (89.779). In cinque anni questo tipo di contratto a termine è aumentato per entrambi: 15.812 lavoratori e 16.746 lavoratrici in più. «Non c’è dubbio – aggiunge il dottor Anastasia – che la donna paga ancora oggi in termini di conciliazione tra lavoro e famiglia. Per le donne dai 30 anni in su il tema della compatibilità con gli impegni familiari c’è, è inutile negarlo. L’impegno di lavoro non va spontaneamente d’accordo con la famiglia, occorrono strumenti esterni perché questo avvenga». Ancora più evidente il dato dei lavoratori interinali, fenomeno letteralmente esploso negli ultimi tempi. In totale erano 23.081 nel 2000, cinque anni dopo sono quasi triplicati, arrivando a 67.203. Gli uomini sono passati da 15.545 assunti nel 2000 a 40.506 nel 2005, i contratti stipulati a donne erano 7.536 e sono diventati 26.697, dunque sono più che triplicati. Una donna su tre assunta part-time Grande divario, poi, nell’utilizzo del part-time, considerato lo strumento principe per consentire alle lavoratrici madri di conciliare famiglia e lavoro. Va fatta però una premessa: sia uomini che donne si sono visti diminuire le assunzioni full-time (entrambi registrando diecimila contratti in meno a tempo pieno) e cresce per entrambi l’utilizzo del lavoro a tempo parziale. Erano appena 6.609 gli uomini nel 2000 e in cinque anni sono raddoppiati arrivando a 13.343. Le donne erano già un numero rilevante sei anni fa (38.248) e sono anch’esse triplicate, arrivando a 63.818: una donna su tre nel 2005 è stata cioè assunta a tempo parziale. La parità dopo i 40 anni Il progressivo avvicinarsi delle donne, almeno in termini numerici, agli uomini nel mondo del lavoro raggiunge un punto di sostanziale equilibrio nella fascia d’età tra i 40 e i 49 anni: è qui che nel 2005 sono stati assunti 38.300 uomini e 38.700 donne, con addirittura un lieve sorpasso. «Mi pare il segno di una ulteriore fragilità delle lavoratrici. A quell’età gli uomini sono già stabili – spiega Bruno Anastasia – le donne ancora no». Nelle altre fasce d’età, invece, predominano le assunzioni di lavoratori: il gap più alto è tra i giovanissimi (22.200 uomini under 20, cioè il doppio delle donne, 11.065); ma la forbice è molto alta anche nella fascia d’età tra i trenta e i 39 anni, con una differenza di circa 10 mila unità, tra assunzioni di uomini (70 mila) e di donne (60 mila), laddove in tutte le altre fasce d’età la differenza si attesta sui cinquemila contratti. Serena Spinazzi Lucchesi e L’AZiON Primo Piano Domenica 4 marzo 2007 MARIA ASSUNTA BOTTEON O DISPARI? Se fai il sindaco rinunci alla carriera D RINA BIZ (ISP):“BASTA PIANGERE BISOGNA TROVARE IL PROPRIO SPAZIO” La donna fa sul serio «L’ 8 marzo oggi si esaurisce in una cena o in un mazzo di fiori. Non ha più il senso socio-politico di qualche anno fa, quando magari non avevamo i soldi per andare a cena, ma coglievamo l’occasione per sollevare le rivendicazioni delle donne. Oggi, 8 marzo 2007, se vogliamo parlare di lavoro, direi che la donna fa sul serio. Si è ripresa il suo ruolo di madre, e spesso di capofamiglia, anche quando c’è l’uomo, e il suo ruolo di lavoratrice con il suo valore aggiunto. Tutto dipende dalla donna, perché nessuno glielo offre: se la donna, senza presunzione, mette a frutto tutto quello che è e sa dare, il suo ruolo lo trova». Rina Biz, una vita spesa nel mondo del sindacato e della cooperazione, battagliera presidente della cooperativa Insieme si può, è convinta che la donna abbia i mezzi per conquistarsi lo spazio che merita nel mondo del lavoro. «Ottimista? Sì, lo sono. Basta piangersi addosso “perché nessuno mi dà un lavoro”. La donna ha capito che si deve fare una professionalità, aggiornarsi. Oggi la donna non lavora più solo perché c’è bisogno dello stipendio in famiglia, ma è una persona con diritti e doveri, e vuole produrre effetti per sé e per la società». Quando le donne diventano mamme, il problema degli orari è reale. «Si devono adeguare orari di lavoro modulari in riferimento alla donna in età fertile, quella donna che non ha più mentalità assistenzialistica o piagnucolona, ma mette al mondo un figlio, lo alleva fino ad un anno, e poi torna al lavoro e rimettendosi in discussione, senza rivendicare il vecchio posto. Sperimento quello che dico su 969 donne della cooperativa (oltre il 93% del personale a libro paga), a tutti i livelli di studio, con tanti figli. Rina Biz In media le donne dell’Isp fanno 30 ore settimanali, ma non rigidamente: si chiama part-time nel senso delle ore, ma orario modulare come concezione. L’economia cosiddetta sociale sa quanto il costo del lavoro della donna sia superiore, ma sa anche che la donna lo restituisce all’impresa in termini di qualità, di cuore, di sensibilità. Non vale così per tutte le donne, ma la maggior parte sì». Lei parla per l’Isp. Ma come la pensano gli imprenditori nordestini? «Non lo capiscono: mi prendono per bugiarda o per folle. Ma siccome so che la pensano così anche se non me lo dicono, rimango iscritta a Unindustria, ma vado avanti per la mia strada, e loro vedranno i fatti, ascolteranno le testimonianze. Non ho tempo da perdere con i discorsi sui massimi sistemi. Io parlo di quel che faccio, degli studi che facciamo sull’economia sociale, sulla traduzione economica odierna della dottrina sociale della Chiesa. Ma la traduzione pratica è questa: è chiaro che per l’impresa l’utile deve esserci, ma il ruolo sociale va tenuto presente, l’impresa costa alla comunità, non può fare quello che vuole. Vogliamo la procreazione? Ciascuno deve dare qualcosa. Le donne lavorano per il loro bene e per il bene della società. In età fertile danno il meglio di sé nella procreazione e nell’educazione dei figli, poi una donna giovane di 45/50 anni 3 dove va a finire se non lavora? Non si può rimettere in gioco al massimo della sua produttività professionale. Il problema è che non si aiuta la famiglia. Non lo si fa dando mille euro di assegni familiari in più. Servono servizi alla famiglia. Bisogna avere il coraggio di farli. Noi abbiamo otto asili nido e cinque scuole materne: abbiamo cominciato quindici anni fa, quando ancora alcune diocesi erano contrarie agli asili nido. Allora la media tra le famiglie con figli nei nostri asili era di poco più di un figlio per famiglia, oggi il 15% delle coppie ha più di due figli, il 55% ne ha due, il 30% ha un figlio, ma sono coppie giovani, con margini di aumento. E tutte le donne lavorano. Come posso essere pessimista?» Alle donne che dire? «Le donne devono dimostrare quello che valgono, senza piagnucolare sulle spalle di nessuno, diventare esperte in umanità ed esperte professionali, qualunque sia il loro lavoro: nessuno ti dà più il lavoro perché tu ne hai bisogno. Così vincono le donne». Si dice che la carriera per le donne sia più difficile. «Una volta era così. Oggi se la donna vale si impone. Chi vuol fare impresa seriamente e non va avanti per stereotipi lo sa: io ho tante dirigenti donne. Anche quando stanno a casa per un anno o più perché sono diventate mamme, quando tornano sono più motivate di prima, sono contente perché lavorano, si guadagnano la vita, la pensione... La donna non può pensare che qualcuno si sposti per far spazio a lei che è donna, né può pensare perché è donna di mandare via qualcuno. Deve dimostrare nella sua misurata ambizione quello che vale. Orgogliosa ma non superba». Alessandro Toffoli a due anni e mezzo i ritmi di vita di Maria Assunta Botteon sono stravolti. Si alza quando ancora non è giorno, in macchina va da San Pietro di Feletto a Conegliano dove prende il treno per Treviso. Alle 8.15 è al suo posto di lavoro, in banca. Alle 13.30 timbra il cartellino, corre in stazione, sale sul treno e rientra a Conegliano. Per pranzo un panino veloce e alle 15 è in municipio a Rua, dietro la scrivania del suo ufficio di sindaco. Vi resta fino alle 2020.30. Dopo di che, se non ci sono riunioni, ritorna a casa. Dopo qualche ora ricomincia la corsa. «Riesco a gestire l’impegno di sindaco e il lavoro sacrificando tutto il tempo libero. Non avendo dei figli ho un carico familiare sopportabile. Il discorso cambierebbe in presenza di figli» - spiega Botteon, 52 anni, ritornata alla guida del Comune di San Pietro nel 2004 dopo una prima esperienza cominciata nel 1999 e terminata anzitempo per difficoltà di coalizione. Botteon non riscontra, nei suoi cittadini, pregiudizi verso le donne che fanno politica. «Nei rapporti con la cittadinanza non incontro particolari problemi. I pregiudizi, se ci sono, sono molto marginali. Ciò è suffragato dal fatto che le donne che si presentano alle elezioni comunali ottengono molti voti e spesso vengono preferite agli uomini. Quando nel 1999 mi presentai per la prima volta, ed ero la prima donna candidato sindaco a San Pietro, non sapevo che tipo di reazione ci sarebbe stata. È stato bello constatare che una donna candidato non... sconvolge più gli animi». Diverso se dal Comune si sale di “categoria”, fino ad arrivare al Parlamento: «La donna per farsi strada deve essere inserita molto bene in un contesto di appartenenza. Io non ho una tessera in tasca, ho un’idea politica di centro che è L’ Unione Europea ha proclamato il 2007 Anno Europeo delle Pari Opportunità, stanziando 15 milioni di euro per iniziative che rendano i cittadini Ue consapevoli del proprio diritto a non essere discriminati, a promuovere le pari opportunità in campi quali il lavoro e l’assistenza sanitaria, e per dimostrare come la diversità renda l’Europa più forte. Precari appassionati: giornalisti free-lance i sarò chiesta mille volte perché una bambina nasca col sogno di diventare proprio una giornalista. Tutte le compagne d’asilo che s’immaginavano ballerine, le amiche delle elementari che si vedevano maestre. Ma quella bimba ero io, e all’epoca non avevo tempo di farmi troppe domande, impegnata com’ero a scrivere improbabili articoli da incollare su impensabili giornalini autoprodotti con forbici e colori... Finché, quattordicenne, vidi stampato il mio primo pezzo su una “vera” testata. Fu un’emozione, ma anche l’inizio di una storia professionale, che continua ancor oggi che di anni ne ho ventotto e mi ritrovo dunque a fare questo mestiere da metà della mia vita. Scorro l’albo-agenda dei giornalisti del Veneto del 2007 e leggo che le donne iscritte all’Ordine nella nostra regione sono (siamo) 1.306. Riaprendo la stessa pubblicazione del 2003, anno in cui sono diventata professionista e ho quindi de- quella che ho sempre avuto e ho mantenuto. E questo impedisce una carriera». Traduciamo noi: per fare strada più che la competenza e l’appeal conta la fedeltà al partito e alla corrente. Un rammarico, comunque, Botteon ce l’ha e non lo nasconde: «Chi fa una scelta, come nel mio caso, di mantenere il lavoro, deve stringere molto i denti. Un prezzo lo si deve pagare e consiste nella rinuncia alla carriera. È la stessa cosa che succede alle donne che optano per il part-time. Ma se questo è inevitabile, meno comprensibile è il senso di esclusione che si prova nel lavoro». Federico Citron 2007: anno delle pari opportunità ANGELA PEDERIVA M Maria Assunta Botteon finitivamente imboccato questa strada, scopro che erano (eravamo) 1.029. Nel frattempo i colleghi maschi sono passati da 3.070 a 3.274. Basta un semplice raffronto statistico per notare come noi (+26,91%) corriamo più di loro (+ 6,64%). Numericamente, s’intende. Perché se è vero che pure l’informazione locale si sta sempre più femminilizzando, non soltanto nei settori “per signorine” come il costume e gli spettacoli ma anche nelle hard news di politica, attualità, cronaca nera e giudiziaria, è altrettanto innegabile che sul piano della carriera i rapporti di forza tra i generi continuino indiscutibilmente a premiare gli uomini. Quante direttrici, caporedattrici e caposervizi in rosa contiamo nei media diocesani, trevigiani, veneti? Calcolo avvilente, risultato frustrante. Eppure le strutture giornalistiche cercano le donne e assicurano che non è solo per l’appeal che un viso grazioso o una voce suadente esercitano su telespettatori e ascoltatori. Dicono che è anche, o soprattutto, per la sensibilità, l’acume, la correttezza con cui una penna femminile raccoglie e riferisce le notizie ai suoi lettori. Così, mentre vediamo infrangersi contro il famoso “soffitto di cristallo” le nostre aspirazioni di crescita verticale, ci tuffiamo nel mare tutto orizzontale delle giornate senza orari, delle festività con poco riposo, delle vacanze con la reperibilità a portata di cellulare, a combattere contro la strisciante misoginia che s’insinua in certi ambienti dello sport o dell’economia. In questo, un sistema editoriale fortemente basato sulla sincera passione di tanti precari e precarie (elegantemente chiamati freelance) non agevola certo la costruzione e la gestione della vita privata. Credo che questo valga per tanti colleghi, uomini o donne che siano, purché ancora animati dalla coscienza professionale necessaria a vivere questo lavoro come una missione, nel senso più laico ma anche più etico del termine. Certo, per noi è tutto più complicato che per loro. Siccome però non abbiamo voluto fare le ballerine, ora ci tocca scriverne senza lamentarci troppo. Felice 8 marzo, a tutte. Angela Pederiva 4 e L’AZiON Domenica 4 marzo 2007 SEGUE DALLA PRIMA IL PARERE DI DUE CATTOLICI IMPEGNATI IN POLITICA NEI DUE SCHIERAMENTI: CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA Una crisi prevedibile CARNELOS (CENTROSINISTRA) SILVESTRIN (CENTRODESTRA) L’ onorevole Calde- numerica per governare e roli, con la finezza attuare quegli obiettivi che lo contraddistingue, programmatici sui quali ha definito una “porcata” ha ottenuto il consenso la legge elettorale che la dell’elettorato che ha mandestra ha approvato dato a casa il goa colpi di fiducia alverno della dela fine della scorsa stra. legislatura. Quando queLe recenti vicenste riflessioni de parlamentari che verranno pubhanno interessato blicate, il Parlal’attuale governo mento avrà già della Repubblica soespresso il suo no il frutto avvelevoto sulla fidunato di quella pessicia richiesta dal ma legge elettorale. Graziano Carnelos governo. Il mio Le elezioni hanauspicio è che, no infatti consegnato al in conformità al voto epaese un Senato in balia spresso dai cittadini nelle della mania di protagoni- elezioni, vi sia un sussulto smo di due o tre senatori. di responsabilità e dignità Le conseguenze sono l’in- dei deputati e dei senatori stabilità del governo e la del centrosinistra. difficilissima governabilità Se questi rappresendello Stato. tanti del popolo ascoltasCiò premesso, i fatti sero chi li ha eletti si acparlamentari della scorsa corgerebbero che gli eletsettimana, ancora una vol- tori del centrosinistra, a ta, hanno evidenziato la prescindere dalla forza pocorrettezza e sensibilità i- litica che hanno votato, sostituzionale del professor no più coesi, uniti e soliRomano Prodi. dali della loro classe diriAncorché, sotto il pro- gente. A questa classe difilo costituzionale, il voto rigente gli elettori chiedoparlamentare sulla rela- no coerenza, dignità e, per zione del ministro degli E- dirla con un concetto caro steri sulla politica estera al cattolicesimo democradel governo non compor- tico, etica della responsatasse alcun obbligo di di- bilità. missioni, il professor ProQuesta classe dirigendi ha ritenuto doveroso un te ha l’arduo compito di chiarimento politico con la rinnovare il nostro Paese comunicazione delle di- e di basare ogni scelta pomissioni al capo dello Sta- litica sul principio di giuto. stizia ed equità sociale e di Il capo dello Stato, a stare sempre dalla parte fronte di tale situazione e degli “ultimi”, quegli “ultiin applicazione della Co- mi” di cui la destra non si stituzione, non poteva far occupa e non si preoccualtro che rinviare il gover- pa. no al Parlamento per veriGraziano Carnelos ficare, con un formale voCoordinatore to di fiducia, se l’attuale goMargherita verno ha la consistenza Vittorio Veneto I l governo Prodi è ca- la Repubblica con il rinvio duto... complotto, in- del governo Prodi alle Cacidente di percorso o logi- mere è la più immediata, ca conseguenza? razionale in funzione delle Si diceva che Prodi sa- necessità di avere comunrebbe “caduto” a primave- que un governo (le crisi di ra. È caduto prima e non governabilità non aiutano per un complotto dell’op- la ripresa produttiva in atposizione ma per i contra- to e la buona immagine delsti veri, forti, programma- l’Italia nelle varie Cancelticamente insanabili della lerie e nella Diplomazia propria maggioranza. che conta). Funzionale anCome ci sono in Parla- che... al veto di un evenmento due opposizioni, co- tuale o anche surrettizio risì ci sono due maggioran- torno di Berlusconi nella ze a sostegno di Prodi, in- stanza dei bottoni... che è conciliabili sugli obiettivi poi il collante vero della strategici, politica estera in maggioranza esigua che ha primis! Ma anche su rifor- vinto le elezioni politiche. ma previdenziale, libera- Ma i contrasti, tatticamenlizzazioni nel settore ener- te sopiti per un giorno, riegetico e delle municipaliz- sploderanno. zate, sulla Tav, sul ruolo ed Ma che urgenza c’era di il potere del credito e del- introdurre il tema dei conle assicurazioni. testatissimi Dico? Al di là Tutta colpa del sistema del giudizio di merito, mi è elettorale? Anche, ma non parso un elementare errosolo. Nella cosiddetta se- re di tattica parlamentare! conda Repubblica le agProprio per ovviare alla gregazioni di governo non contrapposizione imposta avvengono più sulla con- dal sistema elettorale, ritevergenza di filoni politico- nevo soluzione più crediprogrammatici, ma sul- bile l’affidamento di un inl’antagonismo tra due “Ca- carico ad un’alta figura ipi”. Tutto questo stituzionale per la non aiuta la necescostituzione di un saria mediazione governo che avestra le soluzioni se in agenda alcuproposte. ni temi davvero urSi aggiunga la genti: convergenmina vagante delza su politica estela proposta del rera e impegni interferendum sull’atnazionali assunti, tuale legge elettoFlavio Silvestrin riforma previdenrale, che non aiuta ziale, federalismo ad uscire dalla transizione fiscale, legge elettorale, che dura da troppi anni or- legge quadro per il settore mai. Io credo nel sistema dell’energia. Il ritorno al voproporzionale con una so- to immediato mi è parsa glia di sbarramento (alla te- soluzione impraticabile, desca) e non nel sistema a per tante ragioni facilmendoppio turno (alla france- te intuibili. Vedo il futuro… se). un percorso ad ostacoli! E ora? La soluzione aFlavio Silvestrin dottata dal presidente delAssessore regionale IL NUOVO PROGRAMMA DI ROMANO PRODI C he senso ha dunque eleggere persone che non devono render conto a nessuno del proprio comportamento? Ovvero persone che la gente non conosce e vota solo perché in lista col partito preferito? Il risultato paradossale è che il governo e anche il capo dello Stato sono eletti da parlamentari che non sono scelti dal popolo. E i partiti diventano sempre più delle oligarchie. La legge elettorale è architettata in modo tale che, al Senato, è quasi impossibile avere maggioranze ampie e solide (viceversa alla Camera questo non avviene, e lì, infatti, il governo non è mai andato sotto). Costretti a stare in piedi per uno o due voti, i governi (di qualsiasi colore siano) sono obbligati, al Senato, a uno sfibrante mercanteggiamento con personaggi “senza fissa dimora” pronti a vendersi a destra e a manca. Voluta dal governo precedente quando tirava aria di Caporetto, per cercare di mettere i bastoni tra le ruote al governo entrante, la legge è stata disconosciuta da coloro che l’hanno voluta (l’autore, Calderoli, l’ha definita “una porcata”). Oggi, dai banchi dell’opposizione, chiedono che venga cambiata. Per poter governare in futuro. Intanto, comunque, parte la raccolta di firme per un referendum abrogativo: possibile che in Italia bisogna sempre raccogliere firme per correggere le leggi? Un pensierino andrebbe fatto anche sui parlamentari eletti dagli italiani all’estero. Cosa sanno dei problemi odierni dell’Italia? Quale apporto danno alla nostra già contorta politica? A chi rispondono (le circoscrizioni Estero sono geograficamente enormi)? Ma torniamo alla crisi. Trovarne le cause non è facile. Certamente le differenze interne alla coalizione di maggioranza sono la causa primaria: come non capire, ad esempio, quanta distanza ci sia tra i cattolici della Margherita e gli esponenti dell’estrema sinistra? Avvicinare queste distanze appare impresa molto difficile. Forse impossibile, se si tiene conto come una parte (l’estrema sinistra) si senta geneticamente forza di opposizione, dove si portano avanti le proprie idee costi quel che costi, senza impegnarsi in quell’opera di mediazione politica necessaria per governare, che non è rinnegare i propri principi, ma anteporre alle convinzioni personali l’interesse comune. Ma è crisi forse anche perché Romano Prodi e Pierluigi Bersani con la loro “fissa” delle liberalizzazioni forse si sono incamminati su un terreno minato da troppi interessi corporativi. Non l’ha pur detto anche lo stesso liberista Berlusconi: “Avrei voluto farle ma non mi hanno lasciato”? Forse che in Italia per restare al governo non si debba muovere nulla per non dare fastidio alle lobbies? Di certo, la crisi di governo ha dimostrato come la politica sia cambiata, e come forse chi ha esultato della nascita della seconda Repubblica dovrebbe ripensarci: un tempo di fronte ad un episodio come quello del voto contrario dei due parlamentari di Rifondazione e Pdci, che ha di fatto messo in crisi il governo, il partito si sarebbe riunito, ci sarebbe stata battaglia, e verosimilmente il segretario politico si sarebbe dimesso. Oggi? Il segretario all’indomani promuove una manifestazione pro governo (dopo averne fatte diverse contro!), gli iscritti non sono interpellati, e loro stessi non chiedono conto a nessuno, limitandosi a scaricare la loro rabbia sul sito internet del partito. Del resto, che la politica sia cambiata è evidente da tempo: una volta chi perdeva le elezioni si dimetteva. Oggi i protagonisti della politica, di tutti i colori, sono lì saldi sulle loro poltrone da tempo immemore. Vincere o perdere, fa lo stesso. Sulla voglia di votare subito, posizioni diversissime. In casa del centrosinistra, nessuno le vuole, perché con la figura fatta una sconfitta è quasi certa. E poi, chi sostituirebbe Prodi? In casa del centrodestra chi le vuole? La Lega, che forse vede calare il suo consenso e preferisce votare prima di perderne ancora; meno Forza Italia, che forse non ha ancora disegnato la propria strategia; non le vogliono Casini e Fini, che non sono ancora riusciti ad imporre la propria persona come candidato della Casa delle Libertà. Mentre leggete forse qualcosa è cambiato ancora. Prodi ha ricevuto la fiducia, sulla base dei nuovi 12 punti programmatici (dai quali ha escluso i Dico) e quindi governerà fino alla prossima sbandata; Prodi non ha ricevuto la fiducia, e quindi o si torna a votare (e con questa legge elettorale anche Berlusconi, vincendo, potrebbe faticare a governare), o si cerca un “governo tecnico”, che proprio perché tecnico non toccherà nessun interesse e quindi andrà bene a tutte le forze politiche. Ma a pochi cittadini. Alessandro Tof foli e L’AZiON Attualità GRATTA E SOGNA LE VINCITE DI CUI PARLANO I GIORNALI AVVICINANO LA GENTE AL “GRATTA E VINCI” Tentazione soldi facili S e proviamo a chiamare il “Gratta e vinci” gioco d’azzarso qualcuno magari si indigna. «Quello è altra cosa, le somme spese sono ben diverse», ci dirà. E farà riferimento ai casinò, al poker, alla roulette. Ma guardiamo bene: alla roulette si azzarda una giocata in fiches (ovvero denaro) per affidarsi al caso della pallina che potrà portare altro denaro, o inghiottirsi la nostra puntata. E il “Gratta e vinci” cos’è? Investi del denaro per comprarlo, ti affidi alla monetina o all’unghia che cancella l’argentatura del biglietto, e scopri se il caso ti fa vincere qualcosa, ovvero se il tuo biglietto lo puoi get- tare. Cambia poco. Cambia forse l’importo della puntata, maggiore al casinò, minore con i tagliandi. Ma il principio è quello. Senza voler drammatizzare, la questione è molto delicata sotto diversi aspetti. Giocare, una malattia Prima di tutto l’aspetto “patologico” del gioco. Come il fumo, l’alcol e la droga, il gioco porta alla dipendenza. Sia gioco pesante (al casinò) o più leggero (il Gratta e vinci) rischia, e molti casi sono lì a confermarlo, di diventare una malattia. Cha fa scattare tanti meccanismi: problemi economici, per trovare i soldi necessari a giocare; pro- QUANTI SOLDI CI… GIOCHIAMO? LOTTO: Si gioca meno ma si vince di più totale incassi totale vincite gennaio 2007 533, 7 milioni 277,2 milioni gennaio 2006 653,4 milioni 245,9 milioni -----------------------------------------------------------------GRATTA E VINCI: Cresciuta del 164% la spesa dei giocatori da gennaio 2006 gennaio 2007 dicembre 2006 gennaio 2006 733 milioni 436,2 milioni 277, 6 milioni Dati riferiti a tutta Italia - Fonte: www.gruppolottomatica.it blemi relazionali in famiglia, nella quale si nega il proprio vizio, magari anche di fronte all’evidenza; problemi relazionali con amici e conoscenti, ai quali si chiede denaro; problemi psicologici depressivi del giocatore che si vede crollare il mondo addosso. La questione assume poi aspetti socialmente inquietanti quando a giocare sono le famiglie più povere, che magari non hanno i mezzi per vivere dignitosamente, e si affidano al gioco per cercare di recuperare qualche soldo. «Ma qualche volta si vince». È vero. Ma si sa che il giocatore difficilmente di fronte ad una vincita va all’incasso, ovvero si prende quanto vinto e festeggia: il più delle volte reinveste quanto vinto o per provare a vincere di più, o semplicemente per recuperare un po’ di più rispetto a quanto ha giocato e perso in passato. Soldi facili Dal punto di vista educativo, nei riguardi dei bambini, il gioco in genere è pericolosissimo. Per la verità, più che il gratta e vinci, ad insegnare una realtà capovolta c’è la televisione, e certi suoi giochi, dove per in- dovinare un “pacco” piuttosto che per una domanda sbagliata dall’avversario di turno, si può vincere un centesimo come 500 mila euro. Indovini un numero e sei milionario (per i bambini, miliardario per i meno giovani). Faticare per guadagnare lo stipendio? Non ha senso, meglio andare a giocare alla tivù. E lo Stato specula In questo quadro non propriamente edificante, c’è anche la mano dello Stato, che attraverso varie sue emanazioni emette i gratta e vinci (competono alla Zecca dello Stato) e poi incassa anche una percentuale sulle vincite. L’Agicos, la più importante agenzia giornalistica sui giochi, stima che nel 2007 per giocare (casinò esclusi) gli italiani spenderanno oltre 40 miliardi di euro con un aumento considerevole rispetto agli anni scorsi. A gongolare sono anche i ricevitori, che si tengono il 10% di quanto incassano per la vendita dei biglietti. Nel 2006 lo Stato dai giochi ha incassato 6,7 miliardi di euro (praticamente una manovra finanziaria). I giocatori che hanno vinto, nel 2005 (ultimo dato di- Domenica 4 marzo 2007 5 LE VINCITE A LOTTO E GRATTA E VINCI NELL'ULTIMO MESE IN PROVINCIA DI TREVISO come riportate da Gazzettino e Tribuna data 02-feb 05-feb 07-feb 09-feb inizio feb 10-feb 11-feb 14-feb 17-feb 20-feb 20-feb 20-feb 20-feb 20-feb 20-feb 21-feb 24-feb 27-feb importo 500.000 500.000 500.000 10.000 10.000 10.000 50.000 10.000 10.000 10.000 61.000 10.000 264.000 24.500 65.000 132.000 7.000 10.000 luogo Ponte Priula Valmareno Follina Loria Pieve di Soligo Vittorio Veneto Onigo di Pederobba Conegliano Sernaglia della Battaglia Casella d'Asolo La Bella di Follina Motta di Livenza Fregona Anzano Resana Giavera del Montello Treviso Conegliano TOTALE VINCITE: 2.183.000 EURO sponibile) hanno vinto 18 miliardi. Il gioco sbarca su Internet La novità del 2007 è lo sbarco su Internet delle varie forme di gioco, come se non bastassero le montagne di denaro che vi circolano già ora attraverso scommesse di ogni tipo. Ciò comporterà un aumento delle giocate, dal comodo di casa propria, con evidenti rischi per i giocatori incalliti, e a danno delle ricevitorie in carne ed ossa. A guadagnarci, le società che gestiscono questi giochi e lo Stato. I giochi attivi Le lotterie attive a tutt’oggi sono tredici (un numero a caso?) ed hanno tutti nomi suggestivi: “Mega Miliardario”, “Tuffati nell’Oro”, “Tutti al Mare”, “Batti Banco”, “Dado Matto”, “Fai Scopa”, “Medaglia d’oro”, “Miliardario”, “Sette e mezzo”, “Stella stellina”, “Super Poker”, “Un due tris“, “Portafortuna”. Ce n’è per tutte le tasche e tutti i sogni: si va dall’euro del “Un due tris” (che promette vincite fino a 5mila euro), ai biglietti che costano 2 o 3 euro, ai 5 euro del Miliardario (fino a 500 mila euro di vincita), fino ai 10 euro del Mega Miliardario, che promette vincite da 20 a 1 milione di euro. Ma giocare è lecito Certo, giocare è lecito. Basta farlo con moderazione. In fin dei conti, un biglietto gratta e vinci ogni tanto può permetterci anche di sognare un po’, magari di pagarci una rata del mutuo o fare un regalo a nostro figlio. Se poi pensiamo che parte di quel denaro serve, passando attraverso lo Stato, a far pagare meno tasse a tutti (o almeno a quelli che le pagano)... Alessandro Toffoli GIOCATORI E RICEVITORI:“VINCITE PIÙ BASSE, MA PIÙ NUMEROSE. E NON C’È ASSUEFAZIONE” A bbiamo fatto uno giro per alcune ricevitorie diocesane, a conoscere giocatori e ricevitori. Alessandro Rossi, gestisce una profumeria tabaccheria ad Orsago Nell’ultimo anno non ho notato un aumento delle giocate, o forse sono aumentate le giocate da minor taglio. Non ci sono più delle giocate forti nel lotto, mentre i “gratta e vinci” vanno tanto. Non ho notato nemmeno un aumento delle vincite, forse ne vo- gliono parlare di più i giornali per farlo sapere. Perchè si gioca? Non per necessità, chi ha veramente necessità di denaro, non ha nemmeno il tempo di pensare al “gratta e vinci” e al lotto. Lo si fa per piacere con la speranza di arricchirsi. Giocano adulti, dai 30/35 anni in su, italiani. Gli stranieri non sanno giocare al lotto, semmai acquistano dei “gratta e vinci” e scommesse sportive. Capita che qualcuno cada nel tranello del gioco e si indebiti, ne faccia una malattia, ma non ne conosco. Da quello che sento i veri problemi sono ben altri; se non ci fossero la gente non penserebbe nemmeno al gioco. Matteo Zambon e figlia, gestori di una tabaccheria ricevitoria ad Orsago Alessandro Rossi, ricevitore ad Orsago Le vincite van- no a periodi, ma sono di più: somme minori, ma sono aumentate. Tutti sperano di fare il colpo grosso. Giocano senza limiti d’età, anche qualche bambino accompagnato dal genitore, sa già come giocare col gratta e vinci, forse perché si vincono, somme piccole, ma qualcosa si vince spesso. Si ha un riscontro. Gli stranieri non giocano al lotto, piuttosto al gratta e vinci. Rita Benedet, di Orsago Non mi sembra siano aumentate le vincite, anzi una volta si vinceva di più, forse se ne parla di più, ma le vincite grosse sono poche. Gioco tre volte alla settimana, per sfizio, ci provo, ma non ho grandi risultati. Gioco per provare, magari si è fortunati. Il gestore del bar caffè Sandrin, a Bavaroi di Orsago Non abbiamo registrato un aumento nel gioco del lotto, è stabile. Ora si vendono tanti gratta e vinci, anche perché c’è un’alta possibilità di vincita, nel 2006 c’è stato un aumento del 150% nelle vendite. Anche perché periodicamente ci sono delle grosse vincite in zona. Altra cosa sono le macchinette, anche con quelle si vince parecchio, tempo fa erano fuori legge, ora sono collegate on-line e per ogni giocata il 13% va direttamente allo Stato. Anonima, Orsago Gioco 2, 3 volte all’anno, non di più, ma non ho mai vinto. Magari vincessi mi farebbero comodo! Ho visto persone farne un vizio, una malattia e giocare anche 300/400 euro a volta. Io con la mia pensione minima non me lo potrei certo permettere! Anonima, Orsago Gioco molto poco, e solo al gratta e vinci, il lotto non so nemmeno come funziona. Non ho mai vinto, so di gente che ha vinto Matteo Zambon, con la figlia, tabaccai a Orsago qualcosa, ma no grandi somme... io ho appena vinto 1 euro... Norma Scotton, lavora in una ricevitoria a Tempio C’è gente che arriva anche a giocarsi 300 euro alla settimana. Ma è gente che lo fa con consapevolezza, magari perché in passato ne aveva vinti 500. Non mi pare che questi gratta e vinci generino dipendenza, come i videopoker, e non posso neppure dire che ci sia un’assuefazione come accade invece per il lotto. I giocatori sono molto diversi tra loro, e sono in generale del ceto medio. Gente che lavora, e che non si rovina una fortuna al gratta e vinci, magari vede in questo strumento la possibilità di realizzare un sogno, o di pagarsi il dentista e il bollo auto. Per quanto riguarda le piccole vincite accade spesso che al posto di chiederci i 5 euro della vincita ci chiedano altri biglietti per una contropartita della vincita. Maria, Vazzola Ha messo a segno una vincita di 10 mila euro e buona parte della vincita finirà all’interno delle mura domestiche: «Mi compro il frigo, faccio una cena con amici e parenti, e se mi avanza qualcosa li metto in banca». Erica Bet Andrea Zambenedetti 6 e L’AZiON Attualità Domenica 4 marzo 2007 FAR WEST BADANTI B adanti – soprattutto quelle irregolari – che si sentono padrone a casa dell’anziano: prendono, approfittano, rubano. Familiari che scaricano sulle badanti anche i loro doveri di cura. Badanti – soprattutto quelle irregolari – che all’insaputa di tutti rifilano all’assistito calmanti perché se ne stia buono. Catatonicamente buono. Familiari che “ma come, alla badante devo dare un giorno e mezzo di riposo? E perché?”; familiari che sono convinti che Olga, Natascia o Irina non sono delle lavoratrici dipendenti. Ma serve. O volontarie. Badante che “si è presa cura per un mese di due donne anziane: una ha perso 4 kg e una 6”. “Presa cura”? Familiari e anziani che Famiglie in difficoltà, badanti disposte a tutto L’allarme di don Sant (Caritas) Bisogna trovare le persone giuste allungano le mani, e oltre, sulle badanti. Niente favori, niente paga. S’ipotizza rabbrividendo che anche a questo si debbano i tanti aborti di straniere tra noi. Badanti che fanno le caporali: si fanno sostituire per brevi periodi senza avvertire la famiglia, assoldano connazionali, sottopagano colleghe. Controlli zero. Familiari che esercitano violenza, psicologica prima che fisica, sulle badanti. Badanti che si allontanano dalla loro famiglia. Come crescono, in patria, i figli? Familiari che “quella non la voglio perché è nera”. Badanti che si ritrovano ficcate in una famiglie diversa e familiari che si ritrovano quasi con un familiare in più. È da Far West il quadro CARITAS CHIEDE L’ALBO DELLE BADANTI S oluzioni? Caritas ne ha un ventaglio, pur se solo abbozzate e ben lontane dalla realizzazione. Propone l’istituzione di un albo delle badanti per l’Ulss 7: sai che chi è nell’albo ha buone referenze e i documenti in regola. Un maggior impegno di formazione sia per le badanti – per loro sia obbligatorio! – che per le famiglie, affinché sappiano cosa è e cosa non è giusto chiedere o aspettarsi. Che siano in- C ome prevedibile e forse anche auspicato, l’allarme suonato dalla Caritas diocesana non ha suonato a vuoto. Molte le reazioni. In qualche caso, come le associazioni di immigrati o le dirette testimonianze di alcune badanti, mirano anzitutto a non fare di tutte le badanti un fascio: a non farle sembrare tutte aguzzini degli anziani, a ricordare le molte esperienze positive. In altri casi invece si è data man forte alla denun- a pagina 39 una lettera di Angelo Cremasco termediari pubblici a gestire ferie, malattie, sostituzioni temporanee delle assistenti familiari. Più incentivi economici alle famiglie che assumono una badante: oggi assumerla in regola, secondo le stime Caritas, costa circa 1200 euro al mese alla famiglia, mentre la badante ne incassa circa 800. Incentivi, dunque, in modo che sia sempre meno for te la tentazione di ricorrere a una irregolare. REAZIONI “Le badanti non sono tutte disoneste!”. E i datori di lavoro? cia di don Ferruccio: da alcune segnalazioni dei sindacati al signore di Mansuè che ha chiamato lo stesso direttore Caritas per dire “che ha fatto bene a denunciare quelle cose, perché ce n’è anche di peggio”. Nell’affastellarsi delle dichiarazioni ci si è però concentrati soprattutto su del mondo delle badanti che la Caritas diocesana ha voluto dipingere ai giornalisti appositamente convocati. Un Far West in cui mancano le regole: su chi è assunto e su chi assume, sugli orari di lavoro e sull’onestà. (Un piccolo sollievo giunge dalla recente approvazione del nuovo contratto nazionale di lavoro anche per le badanti). In cui la somma delle disperazioni di chi cerca lavoro e di chi cerca chi curi un parente anziano dà spesso un risultato preoccupante. Non sempre, certo. Ma spesso a sufficienza, rileva la Caritas pur in assenza di statistiche certe, per voler dare un allarme. Per dire ad esempio alle famiglie che operino con più cautela e cura nello scegliere badanti. Anna Gava e Rosella Pelos Badanti che al loro paese non poche volte sono ingegnere, economiste, letterate, ma prendono 90-100 euro al mese di pensione. E allora sono in Italia a fare un lavoro per cui non sono preparate, e che non piace. Ma c’è bisogno. E allora si lavora. E si lavora anche sabati e domeniche perché la famiglia paga. E si lavora anche in condizioni durissime, con anziani che necessitano di tante cure e di tanta saldezza di nervi. E si lavora fino a scoppiare. Don Ferruccio Sant, direttore della Caritas, e Anna Gava, che con Rosella Pelos ne gestisce lo Sportello Donna, hanno davanti agli occhi badanti depresse, badanti con l’esaurimento nervoso. Badanti che danno fuori di matto. A quel punto perdono anche il lavoro. Dove vanno? "OCCUPAZIONE E SERVIZI ALLA PERSONA", IL FAR WEST È UN PO’ MENO SELVAGGIO I n questo scenario da selvaggio West, in cui nessuno controlla il lavoro delle badanti o i comportamenti dei familiari dell’anziano, c’è un West un po’ meno selvaggio. È il “Progetto occupazione e servizi alla persona” frutto della collaborazione tra ministero del Lavoro, Regione Veneto, Italia Lavoro e Caritas venete. Tredici sportelli in Veneto. Uno a Vittorio a fianco della Caritas: aperto tutti i giorni, completamente gratuito (informa- un solo versante, quello delle badanti e dei comportamenti scorretti di alcune di loro. Molti meno titoli e molte meno reazioni ha destato l’altro lato della denuncia: quello dei datori di lavoro che indebitamente allungano le mani… o l’orario di lavoro. Solo un caso e una distorsione giornalistica? O dipende anche dal fatto che, a parità di comportamenti scorretti, è più facile attaccare l’altro, le straniere, piuttosto che chiedere qualche esame di coscienza in più da parte di certi datori di lavoro alle assistenti familiari e un’at- Viviana Giudice zioni 0438-941445). Qui lavoratrici e datori di lavoro affrontano colloqui, capiscono regole, ven- gono scrutinati dagli operatori. Fino ad arrivare, quanto più possibile, ad un abbinamento anziano-badante il più possibile soddisfacente. Bilancio di due anni di sportello a Vittorio: «Abbiamo incontrato 500 donne – dice l’operatrice Viviana Giudice – e più di 100 famiglie. Avremmo la possibilità di fare di più. Rispetto agli sportelli di Treviso e Belluno qui veniamo contattati molto meno dalle assistenti sociali dei comuni». Tavolo-badanti nei Piani di zona S Mons. Ferruccio Sant tenzione maggiore della politica, delle comunità, mia e tua. Ma se esame e attenzione, nel silenzio, si concretizzano, dei titoli a sei colonne Caritas e badanti sfruttate possono anche fare a meno. ervono regole, ha detto la Caritas. E ora comincia a discutere su come costruirle. Sabato 3 marzo è infatti in programma un primo incontro dei referenti Caritas per le aree Immigrazione, Famiglia e Anziani alle discussioni dei Piani di zona delle Ulss 7 e 9. Una delle ipotesi allo studio è la costituzione di un tavolo trasversale alle tre aree, anch’esso inserito nei Piani, per affrontare il tema-badanti. Salvate il progetto di Italia Lavoro! I l Far West badanti assomiglia al Far West permessi di soggiorno. In entrambi i casi l’immigrazione ha portato mutamenti sociali e la politica si è mostrata impreparata. A lungo li si è trattati come emergenze. E quindi ci ha pensato il mondo del sociale: vedi gli sportelli immigrati e gli “sportelli badanti” della Caritas. Ma che ci siano dei lavoratori stranieri tra noi, e che si cerchino persone che vivano in casa con gli anziani, non è un’emergenza. È una nuova realtà stabile. A cui servono stabili risposte. E così per i permessi di soggiorno si è introdotto l’iter che passa per le Poste, e per le badanti ci sono alcuni sportelli del “Progetto occupazione e servizi alla persona”. Che sembra essere proprio il giusto argine al Far West: un incontro controllato tra domanda e offerta di assistenza domiciliare. Solo che il potere pubblico fa le pentole, ma non sempre le correda di adeguati coperchi. Ecco allora le 10 mila firme, e la manifestazione di protesta, di sabato 24, per denunciare i limiti del nuovo iter per i permessi di soggiorno. Ed ecco allora che il 31 marzo scade la sperimentazione del “Progetto occupazione e servizi alla persona”. E ancora tutto tace dalla Regione, spiegano in Caritas. Neppure si sa se il Progetto (ed i suoi lavoratori) andrà avanti. Quando invece occorrerebbe ampliarlo, per gli anziani di oggi e di domani. (TB) pagina a cura di Tommaso Bisagno e L’AZiON Attualità Lanciato in Italia contro il Papilloma virus Il primo vaccino antitumorale P ropriamente è un vaccino, rende cioè immuni dagli attacchi di un virus; ma di fatto l’obiettivo è più ambizioso: sconfiggere un tumore che ogni anno in Italia fa registrare 3.500 nuovi casi e 1.700 decessi. Sta per fare il suo ingresso nel nostro Paese (ormai è questione di un mese o poco più) il Gardasil, vaccino tetravalente commercializzato da Sanofi Pasteur contro il Papilloma virus, responsabile nella donna del 99,7% dei casi di tumore al collo dell’utero (nello 0,3% dei casi non si riesce a rilevare la presenza del virus: ma non è detto che non ci sia). Il virus in questione infetta le cellule della cervice uterina, porta a una loro degenerazione, provoca lesioni di vario grado che possono avere come esito una forma tumorale. Evitando quindi il contagio, si evita il tumore: è il primo caso di correlazione diretta tra un’infezione e un tumore; e quindi la prima volta che si può mettere a punto un vaccino “antitumorale”. Finora l’unica arma contro il carcinoma del collo dell’utero era il Pap-test, cui le donne si sottopongono periodicamente dopo i 25 anni d’età, per scoprire se l’infezione è in atto e se ha già iniziato a provocare danni. Il Pap-test, intervenendo nel campo della diagnosi precoce, ha ridotto di molto la mortalità (tra le donne giovani è la seconda causa di morte dopo il tumore al seno); ma niente ha potuto fare per evitare l’infezione o per intervenire a infezione già avvenuta. Nella metà dei casi l’infezione – con un Pap-test risultato positivo – regredisce da Il Gardasil combatte il virus che causa il cancro al collo dell’utero ERRORE IN FINANZIARIA Disabili in famiglia? Assegni più magri I l ministero dell’Economia parla di “disallineamento da correggere”, l’Inps precisa di aver sollecitato presso i ministeri competenti un decreto in materia che colmi lo squilibrio. Rimane un fatto grave, che insinua la preoccupazione che sui disabili vi sia stata una svista che potrebbe sottintendere una carenza di attenzione. Ma cosa è successo? La Legge Finanziaria 2007 ha rivisto il sistema degli assegni familiari, reimpostando le tabelle con i limiti di reddito e gli importi degli assegni spettanti. Ma nella nuova formulazione solo la tabella con gli assegni a favore di famiglie “normali” ha avuto l’aggiornamento, mentre quelle con figli disabili sola; negli altri casi le lesioni possono avere gradi diversi di severità, fino all’insorgenza di forme tumorali, curabili con tecniche chirurgiche. Ora, per il carcinoma cervicale – che nel mondo è il secondo tumore più comune nelle donne, causa ogni anno di 470 mila nuovi casi e 233 mila morti – ci sarà un’arma in più. Il vaccino protegge con un’efficacia del 100% da quattro genotipi virali (su un totale di più di 100, di cui 40 colpiscono l’uomo): il 16 e il 18, quelli a più alto rischio, responsabili del 70% dei tumori sono state aggiornate senza rivedere il sistema. Il risultato è aberrante: le 4 mila famiglie italiane che hanno figli disabili sono state dimenticate. Facciamo due soli esempi: una famiglia di 3 persone (2 genitori + 1 figlio disabile) con reddito annuo lordo di 37 mila e 500 euro se ha un figlio disabile prende un assegno di 17,81 euro al mese, se invece il figlio è normale ne prende 42,71, ovvero 24,90 in più; un genitore con un figlio minore con reddito superiore a 39 mila e 7 euro ha diritto all’assegno mensile di 42,08 euro, se però quel figlio è di- Domenica 4 marzo 2007 al collo dell’utero; il 6 e l’11, responsabili del 90% dei condilomi (delle forme tumorali benigne). Si tratta di un vaccino sicuro, perché è del tipo “Dna ricombinante” (contenente cioè proteine purificate inattive provenienti da quei ceppi virali): non c’è quindi il rischio di contrarre l’infezione attraverso il vaccino. Si somministra con tre iniezioni intramuscolari nell’arco di sei mesi. Unico neo il prezzo: non si sa ancora quanto costerà in Italia, ma negli Stati Uniti l’intero ciclo costa 360 dollari (275 euro circa). Possono vaccinarsi le bambine e le donne dai 9 ai 26 anni: perché abbia effetto, infatti, bisogna che l’interessata non sia ancora entrata in contatto con il virus. Per questo motivo l’I- Abbasso gli alberi C hissà perché quando si tratta di rifare le piazze i primi a rimetterci sono sempre gli alberi. Nelle ultime settimane sono caduti (o cadranno) sotto le asce affilate dei progettisti i pini marittimi attorno al municipio di Fontanelle, e il cedro secolare del Libano davanti alla chiesa di Orsago. Sempre validissime ragioni sono allegate ai progetti. Tutti pronti a scandalizzarci dell’abbattimento della Foresta dell’Amazzonia, non ci accorgiamo che le piante a casa nostra vengono sempre dopo le necessità del- (in Europa arrivano a coprire il 75% delle infezioni); resta comunque un 25-30% di infezioni provocate da altri genotipi del Papilloma virus. Per questo motivo, anche dopo la somministrazione del vaccino, bisogna continuare a sottoporsi ai periodici screening per prevenire il cancro cervicale. Paolo Fusco DAL 2008 GRATIS PER LE DODICENNI P are ormai certo che dal 2008 le ragazze dodicenni potranno gratuitamente vaccinarsi contro il Papilloma virus: è l’indicazione venuta dal piano delle Regioni riunito a Roma. «Entro fine anno daremo indicazioni chiare alla popolazione», spiega Antonio Ferro, dirigente del Servizio Sanità pubblica e Screening della Regione Veneto. «Stiamo valutando le proposte emerse a Roma, per mettere a punto nel Veneto una strategia vaccinale che sia in sintonia con il livello nazionale. Nel 2007 cureremo gli aspetti orga- nizzativi, per essere pronti l’anno successivo. Presumo faremo una modifica del calendario vaccinale, che in Veneto è il più innovativo d’Italia, prevedendo anche meningococco, varicella e pneumococco». E per chi ha già superato i 12 anni? Per il dottor Ferro sarà importante una campagna d’informazione precisa: deve essere chiaro, infatti, che il vaccino copre solo il 70% dei ceppi di Papilloma virus; ma soprattutto che ha scarsa efficacia in soggetti che hanno già contratto l’infezione. REFERTI ESAMI CLINICI: Ora anche all’Informagiovani U na nuova possibilità è offerta per ritirare i referti degli esami di laboratorio (prelievi di sangue e affini) svolti nelle strutture dell’Ulss 7. Oltre a recarsi in ospedale, attraverso Internet si possono ritirare i referti a casa propria, o in farmacia; ora anche all’Informagiovani di Vittorio Veneto che ha sede al Quadrilatero, in piazza del Popolo. È sufficiente portare con sé (in farmacia come all’Informagiovani) la ricevuta del prelievo che riporta il codice per il ritiro. Il servizio è gratuito. L’Informagiovani è aperto lunedì, giovedì e sabato dalle 9.30 alle 12.30; mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 18.30. Telefono: 0438-940371. sabile perde il diritto all’assegno. È evidente che si tratti di una svista, rimane grave che sia stata fatta proprio ai danni dei disabili. FAMIGLIA l’urbanistica, della viabilità, della comodità di pedoni e soprattutto automobilisti. Salvo però celebrare con sfoggio di fasce tricolori le “feste degli alberi”, con la solenne piantumazione di alberelli per i nuovi nati del paese. Piantine che l’anno dopo sono pronte – vista l’attenzione con cui vengono seguite – per la frazione verde delle discariche. In questo quadro, arriva comunque un raggio di speranza: chissà che a Vittorio Veneto rifacciano piazza Medaglie d’Oro a Vittorio Veneto. Lì alberi non ce ne sono, però qualcosa di simile, molto alto, c’è. Chiedete alla Telecom. talia, che è tra gli ultimi paesi europei ad autorizzare la commercializzazione del Gardasil, sarà invece il primo a rendere gratuita la vaccinazione delle dodicenni. In questo modo ci sarà un’intera generazione di ragazze immuni da questi ceppi virali e dal tumore conseguente. Le altre donne, probabilmente fino ai 44 anni, potranno comunque vaccinarsi, accollandosi il costo del medicinale. Naturalmente dopo aver sentito il parere del proprio ginecologo e aver avuto da lui la prescrizione. I ceppi virali coperti dal vaccino sono i più diffusi 7 Nel prossimo numero la campagna de L’Azione I n questi giorni sono arrivati in redazione gli ultimi questionari della campagna “Prima di tutto, la famiglia”. Una buona percentuale di sindaci ha risposto alla nostra richiesta di verifica dell’attuazione degli impegni presi durante la campagna elettorale del 2004. Sul prossimo numero del settimanale daremo conto delle risposte ricevute. REGIONE: 20 mila euro di premio per i direttori generali Ulss S uper-premio di 20 mila euro in arrivo per i direttori generali delle Ulss per aver raggiunto gli obiettivi prefissati. Nonostante le forti opposizioni manifestate da molti consiglieri regionali (per la mancanza di criteri oggettivi di verifica del conseguimento degli obiettivi), la Regione ha deciso di procedere anche quest’anno ad attribuire il compenso “straordinario” che si aggiunge ai 154 mila euro lordi annui spettanti ai direttori generali. Il premio è previsto anche per i direttori sanitario, amministrativo e sociale. CAVE: Sabato 3 convegno a Montebelluna A 25 anni dall’entrata in vigore della legge regionale sulle cave, i limiti di escavazione in Veneto sono stati quasi raggiunti, e la revisione di tale legge vede posizioni contrapposte. Se ne parlerà sabato 3 dalle 9.30 all’auditorium comunale di Montebelluna. Interverranno alla tavola rotonda i consiglieri regionali Achille Variati (Margherita) e Remo Sernagiotto (Forza Italia), il sindaco Laura Puppato, e poi Gianni Tonini (Unindustria), Remo Mosole (imprenditore), Umberto Zandegiacomi (Italia Nostra) e Stefano Gazzola (Wwf). e L’AZiON Economia Salvador spiega il mercato delle macellerie Pronta o cotta, la carne va così L e macellerie dei fratelli Salvador di Carpesica e Scomigo (alle “Do Ostarie”) a maggio prossimo festeggiano i 60 anni d’attività, cominciata nel 1947 dal padre Enrico. Ma nel ramo delle carni la famiglia c’era anche prima, con i nonni che commercializzavano all’ingrosso specialmente bovini. Dei Salvador di Enrico, sono oggi in attività i fratelli Ivan a Carpesica, Giuliano alle “Do Ostarie” e Roberto che come i nonni è nel commercio all’ingrosso. I fratelli Salvador sono dunque custodi di un mondo delle carni che è cambiato come non mai, e che oggi rischia di soffocare quegli “artigiani della carne” che sono poi le macellerie familiari, dove si parte dalla bestia viva e la si trasforma tutta in casa. Con i tempi che corrono sembrerebbe un anacronismo, ma nel periodo della cosiddetta “mucca pazza”, Ivan assicura che ha lavorato molto, ma molto di più, e questo in virtù della consolidata fiducia che i suoi numerosi clienti riponevano e ripongono nella sua persona. Ma i tempi di una volta sono ormai e definitivamente andati! «Quindiciventi anni fa s’andava dal Ivan Salvador nella sua macelleria di Carpesica macellaio – spiega Ivan Salvador – una volta la settimana e la spesa era 1 kg di macinato, 1 kg da brodo, 1 kg da bistecche, 3 etti di fegato e 1 pollo. Oggi, invece, col poco tempo che c’è, si vende soprattutto il “pronto a cuocere”, che nella fattispecie sono spiedini, involtini, petti di pollo... e in questi ultimi tre anni anche il “già cotto”. E di noi, che in provincia di Treviso eravamo in tanti, s’è salvato solo chi s’è messo su questa strada». Sugli “artigiani della carne”, che dagli anni Settanta del secolo scorso ad oggi hanno perso quasi il 50% del fatturato, «hanno inciso in primis – commenta ancora Salvador – la grande distribuzione, poi la macellazione clandestina, e in misura minore anche la cosiddetta “mucca pazza”». Dunque si resiste, e si va pure avanti solo spe- “L L’ Associazione produttori carni bovine del Triveneto (Unicar ve) ha lanciato nell’autunno scorso l’idea di “coalizzare” la zootecnia del Veneto, dando vita ad un Patto di sviluppo metadistrettuale (ossia un distretto di dimensioni più ampie, esteso a tutta la regione). Coinvolte le altre associazioni produttori (Azove, Coniglio veneto, Associazione suinicoltori e Associazioni avicole) per individuare le azioni da proporre, è stato predisposto il testo del Patto in oggetto, che prevede le seguenti azioni: realizzazione di opere e infrastrutture funzionali al sistema distrettuale; at- FIERA A GODEGA a sabato 3 a lunedì 5 marzo riapre i battenti l’antica Fiera di Godega, tra innovazione e tradizione. Indiscusso il suo ruolo nel corso dei secoli – è, secondo recenti ricerche, attiva dal 1300 – quale supporto “tecnico” irrinunciabile (piantine, sementi, armenti, pollame, buoi, aratri, trattori, eccetera) per lo sviluppo delle aree rurali a Nord-Est. Ma la globalizzazione dei mercati, in primis quelli agricoli e agroalimentari, dettano nuove regole... di sopravvivenza! La Fiera non può quindi essere più un affare da sbrigarsi in municipio, ed ha perciò la necessità di trovare – ha affermato l’assessore Lucio Casagrande in confe- renza stampa – impulsi e sinergie in un polo fieristico trevigiano, che oggi non c’è, ma che ci sarà! Insomma, e a quanto pare, i comuni di Godega e Santa Lucia, titolari delle più vecchie fiere agricole del Trevigiano, insieme al comune di Conegliano e alla Provincia di Treviso si sono già messi al lavoro per creare un’organizzazione sovracomunale capace di far fronte alle sfide presenti e future. «Per la gioia di grandi e piccini sarà riproposta – ha commentato il vice sindaco, Piersandro De Nardi – la Fiera cavallo, che è ormai diventata un evento tradizionale della manifestazione di marzo». Torna in Fiera il Salone di de- prosciutto cotto (fatto in macelleria!) nonché della soppressa (trevigiana) e dei “muset” (l’antica specialità della casa), coltiva il sogno di associare, consorziare gli “artigiani della carne” come lui, al fine di avere quel potere contrattuale che oggi non hanno. Mario Sanson tività di ricerca e sviluppo; realizzazione di banche dati ed osser vatori e di servizi informatici e telematici; allestimento di temporanee esposizioni dimostrative di macchine, attrezzature, prototipi e ser vizi; promozione commerciale di prodotti innovativi; ser vizi logistici di sostegno al sistema distrettuale; riconversione del ciclo lavorativo e inter venti per il risparmio energetico e l’utilizzo di energia pulita su più siti produttivi. I promotori, guidati dall’imprenditore zootecnico veneziano Fabiano Barbisan (presidente di Unicar ve), avevano tempo fino al 31 gennaio 2007 per raccogliere almeno 250 imprese venete del settore con un totale di almeno 5 mila addetti. Il giorno della scadenza è stata consegnata alla Camera di Commercio di Padova la documentazione necessaria per il successivo inoltro alla Regione Veneto. I minimi sono stati ampiamente superati: hanno aderito infatti 450 aziende con 8 mila 161 addetti. Al Metadistretto della Zootecnia del Veneto hanno aderito anche 50 tra enti pubblici ed associazioni, la cui presenza potrebbe fare la dif ferenza in sede di valutazione amministrativa del Patto. SAN PIETRO DI FELETTO: Incontri per la viticoltura In futuro assieme a Santa Lucia? D cializzandosi (anche in fiducia!), giacché in una macelleria familiare, economicamente sana, oggi il “pronto a cuocere” e il “già cotto” rappresentano rispettivamente il 25 e il 15% del fatturato. Ivan Salvador, che è uno specialista riconosciuto in wurstel (da 30 anni), in canederli (alla carne) e in 9 IL METADISTRETTO PER LA CARNE LA CARNE “TRACCIABILE” eggi l’etichetta per conoscere ed informarti su chi garantisce la carne che mangi” è il titolo di un progetto promosso da associazioni di produttori di carne e di consumatori e finanziato dalla Regione Veneto con 120 mila euro. Il progetto si articola in una serie di attività: dall’assistenza tecnica per il controllo degli allevamenti al fine di garantire la qualità e salubrità della carne (partendo dalle materie prime necessarie all’alimentazione dei bovini) all’organizzazione e controllo di tutte le fasi successive all’allevamento (trasporto del bovino, macellazione, sezionamento, confezionamento) per garantire la tracciabilità del prodotto e le conseguenti informazioni al consumatore. Prevista infine un’attività di informazione ed educazione alimentare rivolta in generale al consumatore e alle scuole. È il primo progetto in Italia finalizzato a coniugare le esigenze dei produttori con quelle dei consumatori, al fine di dare la più ampia trasparenza possibile alla tracciabilità del prodotto. In Veneto la produzione di carne, il 50% di quella nazionale, rappresenta un settore leader, che la Regione intende in tutti i modi sostenere, promuovendo anche per la carne veneta un marchio doc. Domenica 4 marzo 2007 C omincia giovedì 8 la serie di tre incontri di “Viticoltura a San Pietro di Feletto”, giunta alla terza edizione. Gli incontri si soffermano su tutte le problematiche legate alla viticoltura, dalle nuove normative europee agli aspetti pratici dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari. Giovedì 8 si parlerà di “Prosecco Doc: strategie per la riserva del nome”. Interverranno Giancarlo Vettorello e Franco Adami del Consorzio di tutela, Fulvio Brunetta, presidente provinciale Coldiretti, Denis Susanna, presidente Cia Treviso, e Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente Confagricoltura Treviso. Gli incontri si tengono per tre giovedì consecutivi, nella sede municipale di Rua, con inizio alle 20.30. Da sinistra Piersandro De Nardi e Lucio Casagrande alla presentazione della Fiera gustazione (al Palaingresso con “vini di vitigni autoctoni d’Italia”), che si fa ancora più ampio e assortito, così come l’esposizione dedicata all’agroalimentare, che quest’anno, più che in passato, offre una rassegna di tutte le regioni d’Italia presenti con il proprio stand e propri prodotti tipici. Di nuovo in programma anche il Pentathlon del boscaiolo, una manifesta- zione che, pur non essendosi di fatto disputata lo scorso anno – gli organizzatori hanno dovuto sospenderla all’ultimo a causa della pioggia –, ha tuttavia suscitato grande interesse fra i visitatori. La Fiera, che viene inaugurata il 3 marzo alle 10.30, apre con 200 espositori e con un biglietto d’ingresso di 5 euro, ma ridotti a 3 nella giornata di sabato. (MS) STRADA DEL PROSECCO: Confermati i vertici L’ assemblea dei soci dell’associazione Strada del Prosecco e vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, svoltasi a conclusione dei tre anni di attività, ha confermato i vertici dell’associazione stessa per il prossimo triennio 2007/2009: Floriano Curto e Andrea Roma rispettivamente alla presidenza e alla vicepresidenza. Compongono il consiglio: Pierpaolo Becich Di San Servolo, Gianluca Bisol, Enrico Bortolomiol, Maria Elena Bortolomiol, Bruno Bortolotto, Francesco Drusian, Emanuele Follador, Mario Piccolo, Isidoro Rebuli, Alessandro Salatin, Remo Salatin, Sante Toffoli e Giancarlo Vettorello. e L’AZiON ASSEMBLEA MISSIONARIA 50 anni fa la “Fidei Donum” DEVONO PREPARARE LE SCHEDE SUL DISCERNIMENTO Piano pastorale: parola alle parrocchie U na Chiesa in ascolto di Dio, dell’uomo e della storia! È stata questa la consegna del Vescovo per la Chiesa diocesana di Vittorio Veneto nell’anno pastorale in corso. Le parrocchie, i consigli pastorali, i gruppi, i preti, le associazioni, le singole persone si sono messe in moto per dare gambe al piano pastorale. Tante iniziative sono sorte per attuare l’ascolto della parola e della vita. Alcune parrocchie si sono attivate anche per rivivere la ricchezza dell’evento ecclesiale di Verona. Siamo ora arrivati a una tappa impor tante del cammino: quella dello scatto finale. Il cammino diocesano prevede ora un lavoro coordinato tra le parrocchie e il centro diocesi con i suoi organismi di partecipazione. Il giorno 13 marzo, i moderatori delle unità pastorali si incontreranno per una verifica del cammino delle unità pastorali. L’unità pastorale è una scelta già matura. Tuttavia la sua realizzazione ha bisogno di tempo, di confronto costante, di accompagnamento PIANO PASTORALE: i prossimi appuntamenti a) b) c) d) e) f) Entro il 15 aprile le parrocchie consegneranno i contributi dei C.P.P. sulla scheda sul Discernimento comunitario. Entro il 29 aprile sarà consegnata ai consiglieri del CPD una sintesi (prima sintesi) dei contributi sopra citati: sarà oggetto di riflessione e discernimento della seduta del 5 maggio. Sabato 5 maggio: seduta del CPD: dalle 15.00 alle 18.00 Tra il 3 e il 14 maggio, nelle varie zone della diocesi, sarà fatta la verifica sul piano pastorale, con lo scopo, anche, di far emergere alcune sfide pastorali. Entro il 30 maggio sarà consegnata ai consiglieri del CPD una sintesi (seconda sintesi) di quanto emerso nelle verifiche zonali, in vista della seduta dell’8 giugno. Venerdì 8 giugno seduta del CPD: dalle 20.30 alle 22.30. adeguato: occorre, soprattutto, mettere a fuoco difficoltà e cercare soluzioni condivise. In queste settimane di quaresima i consigli pastorali parrocchiali sono invitati a prendere in mano una scheda strumento per il discernimento comunitario. Essa è già stata consegnata ai parroci. La domanda che ci guida è questa: “A nostro parere, quali sono oggi le sfide pastorali più importanti?”. Ogni cpp dedicherà uno o più incontri su questo argomento. Il segretario stenderà una breve relazione sulle cose più impor tanti emerse dall’incontro e la farà per venire in Curia entro il 15 aprile. Il materiale raccolto sarà og- getto di attenta analisi da parte della segreteria del Consiglio pastorale diocesano; il quale, nella seduta del 5 maggio, è chiamato a fare un discernimento di quanto è emerso dal lavoro delle parrocchie. L’ascolto continuerà anche dopo Pasqua. È in preparazione un breve sussidio per il tempo pasquale: esso è pensato come aiuto a singole persone o gruppi in vista della celebrazione della Pentecoste. L’intento è di rispondere a questa domanda: ascoltando la vita, nostra e delle persone che ci stanno accanto, che cosa avvertiamo che lo Spirito dice e chiede alla nostra Chiesa. Nei giorni che vanno dal 3 al 14 maggio si realizzeranno, nelle sei zone pastorali, gli incontri di verifica sul piano pastorale. In questa occasione, i vari consigli pastorali parrocchiali con l’aiuto di un breve strumento, verificheranno con il Vescovo il cammino fatto in attuazione del piano pastorale. Quanto emerge dalle verifiche zonali sarà oggetto di un secondo e definitivo discernimento da parte del Consiglio pastorale diocesano nella seduta dell’8 giugno. Da questo incontro emergeranno alcune indicazioni sul proseguimento del cammino pastorale unitario nel prossimo anno pastorale. Mons. Martino Zagonel Vicario generale CONSIGLIO DIOCESANO Chiesa. Sono quelle sulle quali in questi anni, soprattutto dopo il Giubileo, si è concentrata l’attenzione, e sulle quali anche il recente Convegno nazionale di Verona è ritornato. Famiglia da promuovere con tutte le forze, laici da attivare e formare, unità pastorali da realizzare, ministeri da individuare, giovani da agganciare, attività pastorale più organica, meno frammentata e non più da battitori liberi e solitari. Molti interventi hanno posto l’accento sull’attenzione da prestare al mondo in cui la comunità vive con un impegno più coraggioso per il discernimento, in modo che la comunità non continui a girare attorno ai problemi interni. Di fronte a tutti questi nodi, evocati ancora una volta, qualcuno ha detto chiaro e for te: bisogna prendere delle decisioni che portino ai necessari cambiamenti. Continuiamo pure anche per il prossimo anno questo sforzo di ascoltare, cogliere bisogni, discernere, ma poi bisogna passare ai fatti, non possiamo continuare a dirci le cose da fare e poi fermarci. E per questo non basta presentare un nuovo piano pastorale, ci vuole qualcosa di più forte e mobilitante la nostra Chiesa. A questo riguardo si sono sentite ancora le parole “sinodo” o “convegno” che sembravano essere state accantonate. L’ascolto, e poi? T utti in ascolto, questa è l’indicazione partita dal piano pastorale diocesano di quest’anno. Una Chiesa in ascolto per meglio cogliere ciò che dovrà fare nel prossimo futuro. Anche il Consiglio pastorale diocesano, da cui del resto è partito l’invito, ha dedicato la seduta di venerdì scorso, 23 febbraio, all’ascolto. Lo ha fatto utilizzando una delle tracce preparate dalla diocesi per facilitare l’esercizio dell’ascolto nelle varie realtà della nostra Chiesa. La traccia indicava u- na serie di punti cruciali della pastorale, derivati da un recente documento dei vescovi italiani, ottimo punto di par tenza per ascoltare anche le esigenze della nostra Chiesa e questo era il compito assegnato ai consiglieri. Nelle due ore di seduta ci sono stati circa 20 inter venti, quasi tutti scritti, quindi non cose improvvisate al momento, ma pensate prima. Si è notata, com’era prevedibile, una convergenza sulle cose importanti da fare nella nostra È dedicata ai “50 anni di Fidei Donum nella Chiesa di Vittorio Veneto” l’assemblea missionaria diocesana che si terrà domenica 4 marzo in Seminario a Ceneda. Dalle 14.30 alle 18 verrà trattato il tema della cooperazione missionaria tra le Chiese, facendo memoria del cammino percorso finora e allargando lo sguardo al futuro. Organizza il Centro missionario diocesano guidato da don Bruno Daniel. Risale al 1957 l’enciclica “Fidei Donum”, nella quale papa Pio XII chiede alle diocesi di inviare sacerdoti in Africa. Vittorio Veneto risponde all’appello a partire dal 1962. La realtà dei Fidei Donum nella Chiesa di San Tiziano lega infatti i suoi primi passi all’allora vescovo Albino Luciani. Era il marzo del 1962 quando monsignor Luciani ricevette la visita di monsignor André Makarakiza, tutsi membro di una famiglia nobile del Burundi convertito al cattolicesimo, diventato in seguito sacerdote e quindi vescovo di Negzi. Il futuro papa Giovanni Paolo I ascoltò la sua richiesta e rispose positivamente ad essa. Fu così che il giovane don Vittore De Rosso partì a dicembre dello stesso anno per il Burundi. L’anno successivo partirono altri due sacerdoti. Il vescovo Luciani fece una visita pastorale nelle missioni africane della sua diocesi nel 1966. Dal 1964 nostri sacerdoti diocesani sono presenti inoltre in America Latina. La Chiesa di San Tiziano è infine orgogliosa di avere un sacerdote Fidei Donum diventato vescovo: monsignor Armando Bucciol, inviato missionario in Brasile nella diocesi di Caetité, dal 2004 è successore degli apostoli e si occupa della diocesi di Livramento de Nossa Senhora. Oltre che in Burundi e in Brasile, la collaborazione tra Chiese si è sviluppata negli anni anche in Ciad. Fin qui la storia. Domenica 4 marzo a Vittorio Veneto si parlerà di tutto questo ma anche delle prospettive che si intravedono per il futuro. Si cercherà di capire quali sono in questo tempo le sfide da affrontare, nella complessità del mondo di oggi, nell’ambito della cooperazione missionaria tra le Chiese. Gerda De Nardi Il 7 marzo il vescovo Giuseppe compie sessant’anni M ercoledì 7 marzo il vescovo Giuseppe compie 60 anni. L’Azione, facendosi interprete dei sentimenti dei sacerdoti e dei laici della diocesi di Vittorio Veneto, rivolge al vescovo i migliori auguri per il proprio ministero tra noi, giunto al terzo anno. Perché se è vero, come è stato ribadito da alcuni interventi, che il punto di partenza di ogni rinnovamento è la decisione personale dei singoli cristiani di rigenerare la propria fede con una adesione convinta e radicale a Gesù Cristo, tuttavia questo può accadere se accompagnato e stimolato da qualcosa di straordinario, che metta in movimento tutta la vita della comunità su tracciati ben definiti e concordati. Affinché questi stimoli non si perdano, è stata oppor tunamente proposta anche una tabella di marcia per il prossimo lavoro del Consiglio, in stretto coordinamento con altre iniziative in atto o che si avvieranno in diocesi nei prossimi mesi. I consiglieri, pertanto, si incontreranno ancora il 5 maggio, in una seduta più prolungata e avranno in mano la sintesi ordinata delle cose emerse in questo consiglio, più una sintesi di quanto è stato possibile raccogliere dall’ascolto esercitato in questi mesi nelle singole parrocchie. L’ultima seduta per quest’anno pastorale è prevista per l’8 giugno, nella quale si prenderà visione delle verifiche che nel frattempo saranno fatte in sei zone della diocesi sul cammino compiuto quest’anno. Da questa seduta dovrebbero emergere le indicazioni per come continuare l’ascolto durante il prossimo anno. (GpM) e L’AZiON Chiesa Domenica 4 marzo 2007 11 MONS. BETORI A SACILE IL VESCOVO LEGGE LA SITUAZIONE ATTUALE La gente apprezza la Chiesa ma non crede in Gesù Cristo! N on è vero che i vescovi e, specificatamente, la Conferenza episcopale italiana non sono compresi dagli italiani. Anzi, «la gente ci stima, capisce che quello che noi diciamo ha un valore da cui non può prescindere». Lo ha affermato il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori, tenendo la prolusione ad un seminario su come leggere la Bibbia oggi, a Sacile, dove da trent’anni opera il Centro studi biblici. Dopo aver esposto opportunità e limiti da tenere bene presenti nella lettura del testo sacro («non si dà scritto sacro al di fuori della comunità che lo ha generato, che ne custodisce la trasmissione e che ne promuove la lettura», ha tenuto ad evidenziare; «non è pensabile la Bibbia al di fuori della Chiesa» ha aggiunto), Betori ha affrontato, nel dibattito, alcuni temi d’attualità. Rispondendo ad una domanda sull’ora di religione, ha avuto modo di osser vare che il calo di chi frequenta si è mantenuto negli anni entro una percentuale minima, del 2 per cento, salvo alcune situazioni par ticolari. E anche questa circostanza accredita che oggi in Italia c’è «un’appartenenza sociologica di massa all’adesione cattolica». «Se noi chiediamo alle persone – ha esemplificato Betori – se credono in Dio, l’80% risponde di sì e il 90% si dice cattolico; anche chi non crede in Dio dice di esserlo». Non solo, «l’apprezzamento della Chiesa, negli ultimi 10 anni, è salito dal 60 al 70 per cento. Cioè – ha spiegato il segretario della Cei – il 70 per cento degli italiani oggi dicono di apprezzare abbastanza o molto la Chiesa. È un dato in crescita, contrariamente a quanto vogliono far credere molti che l’atteggiamento dei vescovi, della Cei, sarebbe un ostacolo per la vera comprensione da parte della gente. No, la gente ci stima, capisce che quello che noi diciamo ha un valore da cui non può prescindere. Però – ha puntualizzato Betori – ci apprezza da un punto di vista sociale, non percepisce la nostra identità religiosa. Per cui, se chiediamo a queste persone se credono in Gesù Cristo Figlio di Dio, la percentuale cala subito al 55% e se credono nell’aldilà, solo il 30% risponde di sì». Riflette Be- tori: «Questa è una cosa paurosa». Secondo il segretario della Cei, «il vero problema oggi per la Chiesa italiana è coniugare Vangelo e cultura». Da qui, ancora, la piena attualità del progetto culturale della Chiesa italiana. Quanto, poi, all’azione dei vescovi, valutata talvolta con riser ve nei media, questa – ha sottolineato con forza Betori – «non può essere ridotta a schieramenti di par te o addirittura di partito». Il segretario della Cei ha manifestato il suo rammarico per come viene distorta dai media la percezione della Chiesa. «La cultura che i giovani assorbono attraverso i media, in particolare la televisione, e attraverso la scuola – ha evidenziato il segretario della Cei, rispondendo appunto alla domanda sull’ora di religione e sull’abbandono della Chiesa da parte di tanti, troppi ragazzi – è del tutto estranea al trascendente, alla problematica religiosa. Il problema religioso non esiste, esiste il fenomenoChiesa. Che esiste, però, come fenomeno sociologico, non come fenomeno religioso. Tant’è che i giornalisti che si interes- IL VESCOVO ZENTI che Zenti non ha saputo trattenere il sorriso. Per poi addentrarsi in una riflessione di stretta attualità. «Tra il presidente della Cei, il cardinale Ruini, e il suo segretario c’è un feeling di altissimo profilo di responsabilità. Da tanti anni sono insieme e ancora non sono andati in... crisi di governo». Altro applauso, ovviamente. Ma perché non sono andati in crisi? «Perché – ha spiegato Zenti – hanno un forte sentire di Chiesa, di comunione ecclesiale, che guarda alla verità, come punto di riferimento e come forza da lasciarci conquistare». Il vescovo ricorda che «l’uno e l’altro sono stati più volte destinatari di incomprensioni strategicamente orchestrate, anche massmediaticamente». Di qui l’appello ai media: «Trattateci bene, da cittadini italiani a cui altro non sta a cuore se non il bene di questa amatissima terra e dei suoi abitanti, che La Chiesa non vuole fare crociate M onsignor Betori non ha nascosto la sua sorpresa, davanti al pubblico “composito” – non solo numeroso – del teatro Ruffo. «Non è facile trovare una presenza così significativa di giovani ai nostri incontri», ha ammesso. «A Sacile sì», gli veniva di sussurrare monsignor Pietro Mazzarotto, coordinatore del Centro studi biblici, che gli stava accanto. Mazzarotto, dal canto suo, ha manifestato esplicitamente la sorpresa di avere come ospite Betori: «Sembrava un sogno impossibile», ha ammesso. Gina Fasan, dal canto suo, ha rappresentato a Betori quanto la Regione Friuli tie- ne in considerazione il Centro studi biblici, quale «occasione di ricchezza per la fecondità del dialogo tra fede e cultura». Ma l’atmosfera l’ha subito creata il vescovo Giuseppe. «Buona serata a tutti, credenti e non credenti», ha introdotto. Aggiungendo, molto serio: «Questa sera vi è dato di documentare dal vivo una grave ingiustizia della natura: a me date 10 anni di più e a monsignor Betori 10 anni di meno, ma l’anagrafe fa giustizia, lui sarà sessantenne per primo, io lo seguirò di 9 giorni, il 7 marzo». La sala, ovviamente, ha omaggiato con un caloroso applauso. A quel punto an- Da sinistra: mons. Zenti, mons. Betori e mons. Mazzarotto (foto Missinato) sano dei problemi della Chiesa si chiamano vaticanisti, come trattassero un fatto che riguarda soltanto la città del Vaticano. Non ci sono gli ecclesiasticisti, come diremmo noi». Secondo Betori, oggi il problema «non è di dare una corretta lettura della fede ecclesiale o dell’esperienza ecclesiale, ma di vedere quanto la Chiesa funzioni per determinati assetti sociali e come risponda a determinate problematiche sociali. Talvolta mi si vede in televisione per far fronte, anche da questo punto di vista, a tanti problemi in cui veniamo coinvolti – ha rilevato il segretario della Cei –, in cui la dimensione religiosa e la motivazione evangelica o di fede che sta dietro ai nostri pronunciamenti o alle nostre azioni non viene minimamente percepita. Tutto viene ridotto a schieramenti di parte, se non addirittura di par tito. Questo è l’approccio con cui la nostra cultura oggi vede la Chiesa». Francesco Dal Mas siano credenti o non credenti. Come Chiesa, come vescovi, non chiediamo incensazioni, ma rispetto della verità della realtà». Erano i giorni, quelli del convegno a Sacile, in cui la crisi di governo non vedeva ancora una soluzione. Sempre attento al “reale”, Zenti si è augurato «una grande svolta in chi ha posti di responsabilità». Una svolta, evidentemente, di responsabilità. E, infine, l’apertura al dialogo. Il vescovo non nasconde l’amarezza per l’anticlericalismo strisciante. «Vorremmo dialogare con tutti – conclude – con estrema disinvoltura, portando ragioni pensate, senza animosità». E ancora: «Non intendiamo fare crociate, contro nessuno. Non vogliamo stravincere, ma convincere. Anzi, vorremmo che tutti ci lasciassimo con-vincere dalla verità che ci trascende tutti, oltre le barriere dei partiti e delle ideologie». (FDM) Bibbia, no a letture razionaliste o ingenue S ul tema del convegno – “Come leggere la Bibbia oggi” –, Betori ha messo in guardia da due approcci «poco rispettosi del testo e pericolosi per la fede. Lettura razionalista Da una parte – ha spiegato – una lettura che cede alle istanze razionaliste che dominano alcuni settori della cultura contemporanea e portano allo svuotamento della realtà storica della Bibbia e in particolare della realtà storica dei Vangeli, con la conseguenza di ricacciare i libri della Bibbia tra la letteratura di finzione, al massimo apprezzabile per la forma letteraria di qualche sua pagina, oppure di configurarla come una fonte mitologica di istanze etiche». «Una lettura razionalista che spoglia Gesù della sua divinità – ha puntualizzato il segretario della Cei – e lo cede o alla rivoluzione o ai principi etici o a una società bisognosa di un quadro di valori di riferimento. Le presunte letture scientifiche dei Vangeli – come quella di Augias e Pesce – altro non sono che proiezioni su Gesù di pregiudizi filosofici o ideologici con cui diversi autori se ne annettono la figura e la rendono spendibile per i propri progetti sociali o culturali». Lettura ingenua L’altro approccio negativo – e, quindi, pericoloso – è rappresentato da «una lettura ingenua del testo biblistico, quella che si rifiuta di prendere in considerazione le componenti storiche e letterarie. È un approccio acritico, che si propone anch’esso con diverse varianti. La prima è rappresentata dall’aspetto fondamentalista (non si tiene conto del condizionamento storico e letterario e se ne fa un testo di scienza o di storia), che alimenta una figura della fede chiusa all’incontro con la cultura e diventa un fattore non secondario di forme intransigenti e settarie della religione. La seconda si configura come lettura della Bibbia finalizzata a produrre immediati risvolti emotivi che prescindono da ogni giudizio di attendibilità e ragionevolezza circa i contenuti del testo sacro». Nuova traduzione della Bibbia Betori ha annunciato entro la fine dell’anno la terza traduzione Cei della Bibbia. «Sarà un testo affidabile, sicuro – ha anticipato a Sacile – basato su testi critici, su una traduzione fedele. Una Parola che comunica la fede attraverso un linguaggio che entra dentro la nostra cultura e va a permearlo per permeare quindi, attraverso la proclamazione della parola di Dio, il Vangelo e la cultura». Betori ha concluso che «avere un testo di riferimento unico ed attendibile è un fattore non secondario di quella auspicata unità dell’esperienza di fede, specialmente in un tempo come il nostro, in cui la fede si trova a dover fare i conti con una ragione sempre più esigente e con un’aspettativa crescente di autenticità della vita spirituale». (FDM) Il prossimo incontro del corso di aggiornamento biblico-culturale “Leggere la Bibbia oggi” è in programma giovedì 8 marzo a palazzo Ovio Gobbi di Sacile alle 20.30.Tema: “La Bibbia e gli altri libri sacri. Bibbia e Corano”. Relatore Valentino Cottini, biblista di Verona. 12 ARRIVA DA MOTTA SABATO 10 ALLE 16 La Madonna a Conegliano I l 9 marzo sono 497 anni dall’apparizione della Madonna a Giovanni Cigana. Il giorno successivo, sabato 10, l’immagine che dai primi anni del 1600 viene visitata da fiumi di devoti nella cripta dell’apparizione, comincerà a peregrinare nelle parrocchie della nostra diocesi e delle diocesi vicine. Per spiegare il motivo di questa “uscita” dalla basilica dell’immagine della Madonna, i frati della comunità di Motta hanno diffuso una lettera ai fedeli: “... questo pellegrinaggio della Madonna lo vediamo come un restituire la visita a quanti per tanti anni sono venuti qui a pregarla. È la prima volta che ciò avviene. Ora Maria andrà a dire grazie ai pellegrini e ci auguriamo anche di risvegliare la fede di tanti cristiani, perché ritornino nelle loro chiese, nelle loro parrocchie per una vita cristiana più impegnata”. La nicchia non resterà e L’AZiON Chiesa Domenica 4 marzo 2007 comunque vuota, perché durante i tre anni, tanto durerà il pellegrinaggio della Madonna, tra i due angeli troverà posto la nuova immagine della Madonna che verrà benedetta dal Vescovo durante il pontificale del 9 marzo. La peregrinatio comincerà dunque il 10 marzo alle 15 quando la Madonna, a bordo di un mezzo speciale, partirà per la città di Conegliano. L’arrivo è previsto alle 16 in piazza Cima, dove ad ac- coglierla saranno il Vescovo e le autorità civili. Da qui processionalmente verrà portata in Duomo, dove verrà celebrata la liturgia della Parola. Durante la settimana di permanenza in Duomo, un frate guiderà quotidianamente, alle 20.30, la recita del rosario meditato e una catechesi sui temi dell’ascolto e della famiglia. Durante il periodo pasquale il simulacro verrà riportato a Motta. Ritornerà nella forania di Conegliano il 9 aprile e vi resterà fino al 6 maggio, passando nelle chiese parrocchiali (non è ancora definito se in una chiesa per unità pastorale o in tutte). «Mi auguro – sottolinea il vicario foraneo monsignor Fausto Scapin – che la peregrinatio contribuisca anche a dare un maggiore senso comunione alle nostre unità pastorali». Marco Guerrato ECCO IL SENSO DELLA PEREGRINATIO MARIAE L’ iniziativa della “peregrinatio Mariae” nei tre anni che precedono il V centenario dell’Apparizione della Madonna qui a Motta è sorta negli incontri della forania Mottense, poi con le foranie della diocesi e con il beneplacito del Vescovo. Tale “peregrinatio” non ha un carattere puramente devozionale, bensì vuole essere un forte richiamo nelle nostre comunità a vivere la fede cristiana con coraggio e coerenza in quest’epoca così bisognosa di valori umani e cristiani. Ben sappiamo che la Chiesa ha incominciato il suo cammino missionario alla presenza dinamica della Madre di Gesù. Alla Vergine, pertanto, affidiamo le nostre comunità e le nostre famiglie in una società che preme verso lo sfascio di esse. A Lei affidiamo l’ansia missionaria della Chiesa di oggi e la supplichiamo perché in ciascuno di noi e in ogni famiglia quest’ansia si realizzi in un progetto di missionarietà. Con la certezza che sempre possiamo contare su Maria nel dono della sua presenza, la invochiamo perché ci aiuti nel cammino, spesso faticoso, della nostra vita familiare, ecclesiale e sociale. Frate Oreste Marcato rettore della Basilica di Motta di Livenza Vocazioni, incontro in Seminario L a vocazione cristiana è frutto dell’incontro tra l’Amore di Dio e la libertà dell’uomo, in un dialogo misterioso e affascinante. Si tratta dell’incontro tra due libertà: quella di Dio che è perfetta e quella umana che è imperfetta. La Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni torna ogni anno per ricordarci che questo dialogo è sempre aperto dalla parte di Dio, ma che spetta all’uomo entrarvi, con la preghiera, la testimonianza e l’annuncio esplicito. Il tema di quest’anno, “La tua vita nella sinfonia del ‘Sì’”, vuole aiutarci a riflettere sulla dimensione comunionale di ogni vocazione. Si tratta di una riflessione estremamente urgente, poiché tutti siamo immersi in una cultura impregnata di individualismo e soggettivismo. Le diverse vocazioni sono chiamate non solo a “convergere” nella comunità cristiana, ma anche ad arricchirla con la loro armonica presenza. “Si profila al nostro orizzonte un tempo dove la Chiesa o sarà la comunità dei molti carismi, servizi e missioni, o non esisterà semplicemente”. Così diceva don Brambilla al convegno di Verona, specificando che non può essere solo “la scarsità del clero e dell’au- “R itratti di santi” è il tema dell’itinerario quaresimale promosso dal Movimento ecclesiale carmelitano. Per quattro sabati, al monastero cistercense di San Giacomo di Veglia, sono previste meditazioni (su testi di p. Antonio M. Sicari) su quattro figure di testimoni della fede: sant’Alberto Magno il dottore universale (3 marzo), san fratel Alberto Chmielowski il san Francesco polacco (10 marzo), Annalena Tonelli martire della carità cristiana nel mondo islamico (17 marzo), servo di Dio Paolo VI papa della Chiesa in dialogo, nell’amore e nella sofferenza (24 marzo). Al termine delle meditazioni viene celebrata la messa. Inizio alle 18. CARITAS: Un aiuto alla Guinea tramite Clementa Dos Olis Vieira S i estende fino alla Guinea Bissau la solidarietà della Caritas diocesana. Il direttore monsignor Ferruccio Sant martedì 27 febbraio si è infatti accordato con l’associazione “Per la collaborazione allo sviluppo di base in Guinea Bissau” per contribuire economicamente al loro progetto di scuola materna, elementare e media da realizzare nei pressi del centro medico già realizzato dall’Associazione alla periferia della capitale Bissau. Motivo della collaborazione è Clementa Dos Olis Vieira, la guineana di Santa Lucia impegnata nella lotta contro l’uccisione dei bambini malformati. Presso la nascente scuola verrà infatti ricavato anche uno spazio di accoglienza per i bambini minacciati nel loro villaggio e per le loro mamme. Questo spazio verrà pubblicizzato da Clementa e altri volontari attraverso le radio locali. Nell’attiguo centro medico diagnostico i bambini verranno sottoposti a visite e, se necessario, inviati in Italia, in particolare a Canosa in Puglia, dove tutta la comunità si è mobilitata per i “bambini di Clementa”. (TB) AC: Esercizi spirituali per ragazzi, giovani e adulti E La presenza della statua nella forania di Conegliano E cco il calendario della presenza della statua della Madonna di Motta nella forania di Conegliano: - dal 10 al 17 marzo: unità pastorale Centro storico - durante il periodo pasquale rientro in Basilica - dal 9 al 15 aprile: unità pastorale San Vendemiale - dal 15 al 22 aprile: unità pastorale Feletto - dal 22 al 29 aprile: unità pastorale Conegliano ovest - dal 29 aprile al 6 maggio: unità pastorale Monticella DOMENICA 11 ALLE 15 MONASTERO SAN GIACOMO: Meditazione con i carmelitani mento della sua età media” a spingerci in questa direzione, ma che “è il Vangelo stesso che esige un annuncio nella corale diversità e complementarità di carismi e missioni”. Domenica 11 marzo alle 15, don Fabio Dal Cin, direttore del Centro diocesano vocazioni, presenta in Seminario i contenuti di questa giornata, insieme ad alcune proposte concrete per far crescere la dimensione vocazionale nella pastorale ordinaria e per risvegliare soprattutto negli educatori la responsabilità di aiutare ogni giovane a scoprire e vivere con gioia la vocazione specifica, che Dio gli dona. A questo incontro sono invitati anche coloro che hanno partecipato ai laboratori vocazionali nelle diverse zone della diocesi. I temi sviluppati nei laboratori, infatti, trovano in questo incontro un loro naturale compimento. (SDL) cco le date dei prossimi esercizi spirituali organizzati dall’Azione cattolica (tutti con orario dalle 16 del sabato alle 16 della domenica): per 14-15enni, 3-4 marzo a Spert d’Alpago (guida don Andrea Dal Cin) e 10-11 marzo in Casa Dehoniani a Conegliano (guida don Alessio Magoga); per Giovanissimi, 3-4 marzo in Casa Dehoniani a Conegliano (guida don Pierluigi Cesca), 10-11 marzo a Spert d’Alpago (guida don Fabio Soldan). Per iscrizioni e informazioni contattare l’Ufficio Ac allo 0438-940374. Inoltre, sono in programma i giorni 5, 6 e 7 marzo, dalle 20.15-22.30 nei locali della parrocchia di Pinidello, esercizi spirituali del quotidiano (guida don Martino Zagonel). PER LA QUARESIMA Incontri Apostolato della Preghiera L a Quaresima è soprattutto tempo di preghiera e in prima fila per questo impegno devono trovarsi gli aderenti all’Apostolato della Preghiera. Per questo sono stati promossi, come ogni anno, dal responsabile del Centro diocesano, monsignor Bruno Pizzato, degli incontri di preghiera in vari luoghi della diocesi. Sono incontri aperti a tutti e hanno lo scopo di pre- pararsi degnamente a celebrare il mistero della Pasqua che ha il suo punto culminante nella grande veglia pasquale del Sabato Santo. È un’opportunità preziosa da non lasciar ca- dere perché, come è detto nell’invito mandato in tutte le parrocchie, “i giorni della Quaresima ci sono concessi dalla pazienza amorosa del Signore per ritornare dai nostri smarrimenti e dalle nostre infedeltà”. Ecco il luogo e il tempo degli incontri. Motta di Livenza, santuario Madonna dei Miracoli, martedì 20 marzo, alle 15; Sacile, chiesa parrocchiale San Michele, mercoledì 21 marzo, alle 15; Vittorio Veneto, chiesa dei frati di San Francesco, giovedì 22 marzo, alle 15; Follina, basilica, venerdì 23 marzo, alle 15; Conegliano, chiesa Madonna delle Grazie, domenica 25 marzo, alle 15. e L’AZiON Chiesa Domenica 4 marzo 2007 OGGI Domenica Agenda del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Domenica 4 marzo: Celebra Messa e Cresime a Castello Roganzuolo (ore 9) e Madonna di Lourdes in Conegliano (ore 11). Al patronato parrocchiale di Oderzo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). Lunedì 5: In vescovado incontra i responsabili degli uffici pastorali (ore 9.30). A Mansuè incontra i cresimati con genitori, padrini e madrine dell’unità pastorale (ore 20.30). Mercoledì 7: A Godega incontra i cresimati con genitori, padrini e madrine dell’unità pastorale (ore 20.30). Giovedì 8: Incontra i sacerdoti della forania Zumellese. Venerdì 9: Presiede la Messa al santuario della Madonna dei Miracoli in Motta di Livenza (ore 18.30). Sabato 10: A Conegliano presiede la celebrazione per la Peregrinatio Mariae (ore 16). Celebra Messa e Cresime a Santa Maria delle Grazie in Conegliano (ore 18.30). Domenica 11: Celebra Messa e Cresime a San Giorgio di Livenza (ore 11). A casa Toniolo di Conegliano guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). Ascoltate Lui! Domenica 4 marzo - 2ª di Quaresima - anno C Gen 15, 5-12. 17-18; Sal 26; Fil 3, 17 - 4, 1; Lc 9, 28b36 Il Signore è mia luce e mia salvezza Seconda settimana del Salterio S iamo appena giunti alla seconda tappa dell’itinerario della Quaresima e già la liturgia ci fa respirare aria di Pasqua. Sollecitandoci a guardare sull’orizzonte di ciò che ci attende e non a fissare, cupi, la punta dei nostri piedi, gravati da passo stanco e immotivato. Ci siamo infatti messi in cammino, con tutta la Chiesa, incoraggiati dalla prospettiva dell’esito: partecipare al mistero pasquale di Cristo, Crocifisso e Risorto. Preludio di tale evento di salvezza è appunto la Trasfigurazione. Nelle sue varie edizioni. Nell’Anno liturgico C quella di Luca. Luca evidenzia alcuni elementi tipici che possono oppor tunamente essere da noi assunti per un fecondo itinerario quaresimale. Anzitutto il monte, come un distaccarsi dalla mischia della folla e dallo stress della vita caotica. An- che noi siamo chiamati a fare l’esperienza del monte della Trasfigurazione. Magari attraverso qualche ritiro spirituale. Ma l’accentuazione cade su altri elementi caratteristici della Trasfigurazione. Gesù è in preghiera ed è proprio in quella condizione che si avvera la Trasfigurazione: “mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto”. Il che segnala alla Chiesa la necessità di immergersi in un clima di preghiera e non solo di accontentarsi di aggiungere qualche preghiera a quelle abituali. E, vertice di tutta la teofania, cioè della rivelazione dell’identità di Gesù Cristo, di cui i tre discepoli “videro la gloria”, la voce che proviene dal cielo, cioè dal Padre: “Questi è il Figlio mio, l’eletto. Ascoltate Lui!”. Tutto l’episodio, o per meglio dire, tutto quell’evento mira al suo obiettivo: mentre fa riconoscere l’identità divina di Gesù, indirizza tutti a Lui come a Parola non solo definitiva ma anche di fatto unica del Padre. Gli stessi profeti, Mosè ed Elia, che riassumono tutto l’Antico Testamento, sono in funzione di Cristo. Per significare che l’Antico Testamento confluisce su Cristo e in Lui trova la sua piena luce e il terminale della sua realtà di preparazione. Tant’è che una volta espressa da parte del Padre la volontà che solo Cristo, il Figlio, sia ascoltato come Parola, l’evangelista sottolinea che “Gesù restò solo”. Dunque solo Gesù è la realtà. Solo Lui va ascoltato. Per le nostre famiglie e per le comunità cristiane. Se la natura stessa dell’itinerario quaresimale è quella di farci compiere, in Gesù, l’esperienza del deserto in cui confrontarci con le prove e uscirne vincitori, quanto di fatto stiamo facendo deserto o quanto siamo ancora immersi e sommersi dal chiasso di una vita che invade persino la nostra interiorità? E quanto spazio riser viamo ad un clima di preghiera, che ovviamente è propiziato dal deserto interiore? Infine: Gesù è davvero “la” Parola del Padre. Quanto ne siamo convinti, al punto da prendere Lui come criterio di valutazione di ogni altra parola ed esperienza, assimilandoLo al punto che Lui ci trasfiguri in Lui? Quanto i messaggi dei mass media e del conversare quotidiano imperano in noi, impedendoci di dare ascolto adeguato, senza condizioni, a Lui? + Giuseppe Zenti I n queste settimane che precedono la Pasqua, anche La Sosta vuole offrire un piccolo contributo per il cammino quaresimale dei lettori. A me tocca oggi comunicare qualche pensiero sulla conversione. L’altro giorno conversavo con una persona sulla comunione con Dio. A volte – constatavamo – ci può essere una forma di nevrosi anche nelle persone religiose. Rischiamo la nevrosi quando vogliamo, a tutti i costi e con tutti i mezzi, dare la scalata a Dio, quasi a conquistarlo e possederlo. Qualcuno lo fa aggiungendo preghiere a preghiere, altri leggendo e studiando cose di religione, altri ancora avventurandosi in strane esperienze pseudo-mistiche. A me sembra che questo non sia il cammino di Gesù. Gesù ci ha insegnato che più che conquistare Dio occorre lasciarsi conquistare da Lui. Certamente anche Gesù invita a Dio, sollecita la conversione a Dio. Ma in che modo? Vorrei, appunto, offrire, su questa parola conversione, una interpretazione che si avvicini alla proposta di Gesù, al suo modo di interpretare il rapporto con Dio, ai suoi gesti così pieni di novità e di salvezza. LE PAROLE DELLA QUARESIMA Conversione Conversione è innanzitutto decidersi a vivere bene la vita di tutti i giorni. Non estraniarsi da essa ma viverla intensamente, in tutte le sue esigenze e in tutte le sue gioie. Conversione è leggere la vita come dono di cui ringraziare e come opportunità da assumere con responsabilità. Vivere il lavoro, le relazioni familiari, il gioco, lo studio, i momenti di fatica e di fragilità, le relazioni sociali, l’età: vivere tutto questo con l’intensità di chi ama ogni aspetto della vita. Così ha agito Gesù: è passato in mezzo agli uomini cantando la bellezza della vita, insegnandone una nuova sapienza, indicando nuovi traguardi alla fraternità umana, alla giustizia, all’interiorità, alla cura delle persone. Oltre a questo, conversione significa vivere tutte queste realtà quotidiane lasciandole, per così dire, aperte a Dio, esposte al suo intervento, accoglienti del- 13 le sue visite. Perché non è vero che Dio ha abbandonato il mondo, disgustato di come vanno le cose. Dio è fedele. E nel suo amore continua a visitarci per farci del bene. Ed è lì, nelle sue visite, che Egli ci invita a conversione, a sostare per rivedere il cammino, per una coraggiosa inversione di marcia o per una più determinata ripresa. Dio ha il suo proprio modo di visitarci. Alle volte la visita di Dio avviene attraverso una sua parola che entra nel terreno della nostra vita come seme per fe- condarlo e renderlo più ricco di vita. Altre volte Dio ci visita con un gesto, con un segno: il più forte dei suoi gesti è il pane spezzato dell’eucaristia. Anche quel gesto è seme di vita nuova. Più comunemente, Dio ci visita nel volto di ogni persona che incontriamo, sua vera immagine. Nella nostra giornata ne incontriamo a decine o centinaia di persone. Una loro parola o gesto o atteggiamento sono dono o richiesta che incrociano la nostra vita quotidiana, la interrogano, la scuotono, e la rilanciano in una nuova avventura di bene. Ecco come ho pensato: conversione è vivere intensamente la vita e lasciarci visitare dal Signore. La sua visita conferma il bene, sostiene la fatica, fa intravedere nuovi spazi per l’amore. Conversione è soprattutto lasciarsi fare da lui, aderire alla sua iniziativa di amore. Don Martino Zagonel Altre cresime A Chiarano sabato 10 marzo ore 16.30. ODERZO: “La famiglia preferisce incoraggiare”, incontro col Vescovo D omenica 4 marzo, alle 15 al patronato Turroni di Oderzo, il vescovo Giuseppe incontra le famiglie dell’Opitergino per l’ultimo incontro del percorso vocazionale. Il Vescovo approfondirà il tema “La famiglia preferisce incoraggiare”. SOLIGO: Sospesa l’attività dell’Eremo San Francesco L a direzione della “Casa di spiritualità San Martino” comunica con dispiacere che, per vari motivi, è costretta a rinviare l’apertura dell’Eremo di Soligo di cui si era parlato ultimamente su questo settimanale. Pertanto quanti avevano già prenotato, in questi giorni, il loro ritiro presso l’Eremo possono rivolgersi alla Casa di Vittorio Veneto, o alle altre Case presenti in diocesi. Così pure viene sospeso l’orario quotidiano della preghiera liturgica, mentre le proposte spirituali programmate a Soligo proseguono tutte, come il solito, a Vittorio Veneto. Don Adriano Dall’Asta USMI: Incontro formativo S abato 3 marzo, alle 14.30, ci sarà un incontro formativo per tutte le suore della diocesi, dalle suore di Maria Bambina a Vittorio Veneto. Don Adriano Dall’Asta parlerà del linguaggio simbolico della liturgia e della spiritualità liturgica. MONASTERO: Incontro di preghiera per sposi in difficoltà V enerdì 9 marzo, alle 20.30 nel monastero di San Giacomo, si terrà l’incontro mensile di preghiera per sposi e famiglie in difficoltà. Tema “Parole di mediazione”. LABORATORIO ARTE FLOREALE: Rinviato il corso L a prevista giornata di laboratorio sull’arte floreale per la liturgia, in programma per sabato 10 marzo prossimo, non avrà luogo. Viene spostata più avanti, nel tempo pasquale, per preparare la Pentecoste. La data verrà comunicata su questo settimanale a suo tempo. MOVIMENTO GIOVANILE SALESIANO: Festa dei giovani D omenica 4 marzo, al palazzo del Turismo di Jesolo, si tiene la Festa dei giovani promossa dal Movimento giovanile salesiano. Inizio alle 9, conclusione alle 18. NEI TEATRI DIOCESANI Passano gli “Amici” U e “Il moglio” TEATRO LOCALE no sguardo sulle altre rappresentazioni teatrali sul territorio diocesa- no. CORDIGNANO Sabato 3 alle 21 al Centro culturale “Sior Todero brontolon” di Carlo Goldoni con la Compagnia del teatro dialettale “Ribalta veneta” di Venezia. Biglietti: intero 7 euro, ridotto 4. C onegliano e Sacile sono le piazze del teatro questa settimana. Al teatro Accademia mar tedì 6 in due spettacoli, alle 17.30 e alle 21, saliranno sul palco i ragazzi di “Amici” nel musical scritto da Maurizio Costanzo (già autore di testi entrati nella storia della musica come “Se telefonando”) insieme al chitarrista Alex Britti. “Lungomare”, in tour dal 2005, racconta di un gruppo di ragazzi e della vita ai margini nella periferia di Ostia: sogni e speranze un po’ come quelle dei giovani protagonisti, usciti dalla fucina di Maria De Filippi. Biglietti: platea e galleria 30 euro, loggia 25 (prevendite presso circuito box of fice 0412719090). È ambientata verso la fine degli anni Novanta la vicenda de “Il moglio” di Silvia Lorusso (che è anche regista dello spettacolo), in cui il protagonista Marco (interpretato da Andrea Collavino) è un casalingo a CONEGLIANO Sabato 3 alle 21 e domenica 4 alle 16 all’auditorium Dina Orsi “Le smanie della villeggiatura”di Carlo Goldoni con la compagnia Teatrosala di Padova. Ingresso 7 euro, ridotto 5. Andrea Collavino protagonista de “Il moglio” tempo pieno. Lo spettacolo, in scena mercoledì 7 alle 20.45 al teatro Zancanaro di Sacile, af fronta una tematica prettamente femminile, ma dal punto di vista maschile, con contestuale rovesciamento dei ruoli: lei fa la manager in carriera, lui il disoccupato impegnato nelle faccende domestiche. Per prevendita e informazioni rivolgersi alla biglietteria dello Zancanaro (telefono 0434-780623) a par tire da due giorni precedenti lo spettacolo, dalle 17.30 alle 20 e la sera dello spettacolo dalle 17. Mar ta Raminelli CANEVA Sabato 3 alle 20.45 all’auditorium comunale “La zia di Carlo” di Brandon Thomas con il Gruppo Teatro Pordenone Luciano Rocco. PRATA DI PORDENONE Domenica 4 alle 16 al teatro Pileo “Arlecchino e Barbuglia” con la compagnia La Maison du Theatre. CODOGNÈ Domenica 4 alle 17 all’ex scuola Ancilotto lo spettacolo “Storie in un albero. Favole dal mondo degli gnomi, degli orchi e dei briganti”. Ingresso 5 euro, libero per i minori di 16 anni. ORMELLE Domenica 4 alle 17.30 presso il centro culturale Bachelet “I balconi sul Canalazzo”di Alfredo Testonii con la La barca dei comici di Oderzo. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Domenica 4 alle 17 al patronato Costantini “Quattro giorni di assoluto silenzio. Orazione civile sulla vita e la morte per strada” con Samuele Giovagnini. UN LIBRO SULLO SCULTORE VITTORIO CELOTTI U n illustre “sconosciuto” della scultura coneglianese di fine Ottocento riaffiora dall’ingiustificato oblio, grazie alla recente pubblicazione monografica “Vittorio Celotti, scultore (1866-1942)” edita da Laguna. Con metodologia scientifica e rigore documentaristico, setacciando per oltre dieci anni archivi, biblioteche, chiese e luoghi sepolcrali, piazze e vie urbane, Giovanna Terzariol Fabrizio, nipote da parte di madre, tratteggia con valida impostazione storico- filologica un profilo umano e culturale di prim’ordine del celebre nonno, censendo in tutto il Triveneto più di 120 esemplari tra la statuaria religiosa, celebrativa e profana. Nato a San Fior nel 1866 in una famiglia d’intagliatori e falegnami, fervidi antiaustriaci, Vittorio sceglie come luoghi elettivi di residenza familiare ed artistica Colle Umberto, paese natale della moglie Eleonora Vanzini, e Conegliano, dove nel 1923 avvia, lungo via Fenzi, un atelier scultoreo frequentato da giovani artisti di rango. Uomo dall’aspetto cordiale ed amabile ma caratterialmente riservato, formatosi stilisticamente tra l’Accademia di Venezia e la Scuola d’arte e mestieri di Vittorio Veneto, il Celotti consuma in 50 anni di attività, con esiti di raffinata soavità plastica, il suo innato amore per il legno, la pietra e la terracotta. Frastagliato e prolifico il corpus delle opere che adornano le chiese e le cappelle gentilizie sul territorio diocesano. Solo per citarne alcune, si va dai bal- dacchini pensili lignei della parrocchiale di Colle Umberto, il suo debutto nel 1891, agli Angeli oranti di gusto liberty della parrocchiale di Mareno di Piave; dalla porta centrale della chiesa abbaziale di Follina all’argento sbalzato con sant’Antonio nella parrocchiale di Bibano; dall’elegante Madonna di Lourdes nella chiesa arcipretale di Mareno fino alla lapide commemorativa di don Giulio Camilotto a San Fior, modellata come ultima opera di una carriera felice, nel 1940. Supportata dal contributo scientifico del professor Eugenio Manzato e mossa dai ricordi vividi della nonna Eleonora, l’autrice è stata capace con questa pubblicazione d’inserire a pieno titolo, dentro la complessa vicenda della scultura d’immagine ottocentesca, la preziosa avventura artistica di Vittorio Celotti: un’avventura d’inesauribile immaginazione e dai risultati pregevoli. Elena Pilato La biografia di Luciano Giomi riporta alla luce un virtuoso della politica come Francesco Fabbri N ella mia casa paterna ho respirato, da bambino e da ragazzo, sentimenti di stima e quasi affetto per Francesco Fabbri (1921-1977). Con il passare degli anni più volte mi è venuta la curiosità di approfondire la conoscenza del più illustre uomo politico del Quartier del Piave. Ma i ricordi e i profili in cui mi sono imbattuto, forse perché troppo carichi delle emozioni degli autori, non hanno soddisfatto la mia ricerca. Finalmente la curiosità ha trovato appagamento nel libro “Dodici viaggi con Francesco Fabbri” scritto dal capo della sua segreteria Luciano Giomi (edito da Archivi contemporanei di storia politica di Fondazione Cassamarca e Fondazione Francesco Fabbri nel gennaio 2007, costo 15 euro). È sufficiente la lettura di qualche pagina per capire che l’autore – servitore dello Stato vecchio maniera – venne conquistato dalla personalità sobria e austera di Fabbri. Forse i due si sono capiti fin da subito, perché anche Giomi è persona essenziale: nel libro non vi è una riga che sappia di agiografia. Il volume è stato scritto dall’autore trent’anni fa, pochi giorni dopo la morte del senatore pievigino. L’intelaiatura è costituita dal racconto di dodici viaggi compiuti da Giomi insieme a Fabbri quando questi ricopriva l’ufficio di sottosegretario al Tesoro e poi di ministro della Marina mercantile. Ma la bozza è rimasta nel cassetto per trent’anni, anche per circostanze indipendenti dalla volontà dell’autore. Il libro offre diverse chiavi di lettura. Scegliamo quella che ci pare più attuale: un parallelo tra Fabbri e la politica di oggi; ma ci corre l’obbligo di dare almeno segnalazione della presenza di alcuni episodi che fanno emergere alcuni lati umani di Fabbri finora inediti (due su tutti: i ricordi della guerra in Grecia; il mescolarsi, in totale anonimato, alla gente accampata nel porto di Civitavecchia). I ricordi di Giomi ci portano dentro alla Roma istituzionale degli anni Settanta, quando un certo modo di intendere e vivere il servizio politico si stava dissolvendo per lasciare spazio a quell’arrivismo e a quella superficialità che oggi hanno raggiunto (forse) il loro apice. Quali erano, allora, le caratteristiche del politico Fabbri? Lasciamo parlare Giomi. Il senso di responsabilità: “Il 5 marzo 1976, il deputato e sottosegretario di Stato Fabbri rinunciò all’immunità parlamentare e presentò le dimissioni dal Governo” a seguito dell’avviso di reato “per interesse privato in atti d’ufficio” in relazione alla vicenda San Remo (accuse rivelatesi completamente infondate). L’impegno e lo studio dei documenti: “Non conoscevo un uomo politico tanto indaffarato quanto l’onorevole Fabbri. Arrivava la mattina trafelato, con la borsa piena di carte; mentre lavorava scrutava continuamente l’orologio nel timore di far tardi a un convegno, una riunione o un appuntamento qualsiasi... Spesso era obbligato a partecipare a più riunioni di commissioni diverse e, all’ultimo momento, dove- va intervenire per far spostare gli orari e, di conseguenza, saltava i pasti”. L’attenzione verso tutti: “Per lui l’essere deputato voleva dire rappresentare, in tutti i sensi, un insieme di cittadini... Riceveva tutti: uomini politici, funzionari ministeriali, amministratori comunali, commissioni di impiegati in cerca di giustizia...”. Il senso delle istituzioni: “È necessario – disse una volta Fabbri a Giomi – che io esca allo scoperto e faccia conoscere i miei studi sulla finanza locale per informare il cittadino che paga le tasse su come non funzionano certe amministrazioni locali che sperperano il denaro dei contribuenti”. Diede seguito al proposito organizzando un convegno ad hoc. La modestia: “Quando giro per la provincia di Treviso – diceva a Giomi – tutti mi salutano e mi parlano come Francesco Fabbri. Non sono un ministro o un sottosegretario; molta gente non conosce nemmeno la mia carica, né io ci tengo ad esibirla”. Questo era Fabbri. Guardando alle vicende da Basso Impero della Roma (ma anche della Venezia) d’oggi, vien da dire che di certa politica e di certi politici è stato buttato via lo stampo. Federico Citron Domenica 4 marzo 2007 CONCERTO BENEFICO VENERDÌ 9 15 ALLA GENERAL MEMBRANE contemporanei I primi 10 anni del Talenti “Benedetti Michelangeli” L in mostra a Ceggia L’ istituto musicale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Conegliano, presieduto dal maestro Franco Calderolla, celebra quest’anno il decennale della propria nascita. E decide di festeggiarlo offrendo ai suoi concittadini, ma anche a tutti gli appassionati di musica classica, un concerto di straordinario interesse. Venerdì 9, alle 21, il teatro Accademia di Conegliano ospiterà l’orchestra degli Accademici de La Fenice di Venezia, diretta dal maestro Alberto Pollesel, con Gisella Curtolo al violino solista. Il programma prevede l’esecuzione dell’Ouverture da “Le nozze di Figaro” di Mozart, il concerto per violino e orchestra op. 61 in Re Maggiore di Beethoven e la sinfonia n. 104 London di Haydn. Il ricavato del concerto sarà devoluto in beneficenza al Cesvitem (Centro sviluppo terzo mondo), un’organizzazione non governativa impegnata da vent’anni nella promozione dei processi di autosviluppo dei Paesi del Sud del mondo e della quale Gisella Curtolo è madrina a distanza del Progetto Ohacalala. Il contributo sarà utilizzato per il completamento del Mutitu Water Project, un acquedotto rurale che garantisce un rifornimento idrico costante a oltre 13 mila persone residenti nel cuore del Kenya. deIl celebre pianista Arturo Benedetti Michelangeli (1920-1995) “Il cennio MUSICA E POESIA A PIEVE DI SOLIGO — A ndrea Zanzotto, Federico Garcia Lorca, Paul Celan, Yves Bonnefoy, David Maria Turoldo e Pier Paolo Pasolini sono i veri protagonisti di “Viaggio tra musica e poesia”, originale proposta del Comune di Pieve di Soligo per sabato 3 marzo, all’auditorium Battistella-Moccia alle 21. “In questo concerto monografico di musica e poesia viene presentato un personale incontro con l’opera di alcuni tra i maggiori poeti del nostro tempo e del Novecento europeo – ha sottolineato il curatore delle musiche Mirco De Stefani –. È utile immaginare il susseguirsi delle musiche come un unico ininterrotto viaggio di ricerca lungo le direttrici del pensiero moderno che ha attraversato un secolo come nessun MOSTRE RUA DI FELETTO Chiude sabato 3, nella sede municipale, la mostra di illustrazioni di Donata Dal Molin. Orario: venerdì e sabato 9-12. CONEGLIANO Chiude sabato 3, alla biblioteca dell’Itt “F. Da Collo”, la mostra fotografica di Varda Polak-Sahm “Di solo pane”. Ingresso libero. Orario: venerdì-sabato 8-13. CODOGNÈ Si inaugura con un concerto domenica 4, alle 15 al nuovo centro culturale ex scuole “Giannino Ancilotto”, la mostra di Loris Vettorel e Giancarlo Buttignol “I colori del tempo: la realtà e il sogno”. Presentazione critica e commento musicale di Cesare Rinaldi. Ingresso libero. Orario (fino al 18 marzo): sabato e domenica 10-12 e 15-22. altro colmo di speranze e devastazioni, di illusioni e tragedie”. Sei sezioni in programma: “Canzoni del paesaggio perduto”, dedicata agli 85 anni di Andrea Zanzotto, prevede la lettura di testi del poeta con la partecipazione della soprano Silvia Da Ros e della pianista Mariarita Dal Cin; “Luz” contempla la poesia di Federico Garcia Lorca con il flautista Mauro Fiorin e Roxana Torricella voce recitante; “Celan” è il ritratto musicale del poeta Paul Celan; “Acque” e “L’angelo” sono due omaggi a Yves Bonnefoy; “Fa di me un fiume” su testo di David Maria Turoldo e “Difinit” su testo di Pier Paolo Pasolini sono eseguiti dal Coro Montecimon diretto da Paolo Vian. Giacinto Bevilacqua SACILE Chiude domenica 4, nell’ex chiesa di San Gregorio, la mostra personale di Matteo Attruia “Esilio nido”. Orario: 16.30-19.30. Ingresso libero. PADOVA Chiude domenica 4, all’Oratorio di San Rocco, la mostra “Pensieri preziosi, assemblaggi, geometrie, mito e memoria nei gioielli di Kruger, Peters, Puig Cuyas e Visentin”. Orario: venerdì-domenica 9.3012.30 e 15.30-19. Biglietto: 6 euro. VITTORIO VENETO Chiude domenica 4, alla Galleria 137, la mostra “Altri percorsi” di Sonia Ros. Orari: venerdì-domenica 15.30-19. PIAVON Chiude domenica 4, a Ca’ Lozzio, la personale di Enzo Raposelli. Orario: 10-12 e 15-24. VITTORIO VENETO Si inaugura do- trascorso è stato intenso e ricco di sfide affrontate e risolte insieme in nome dell’amore per le attività di formazione, promozione e diffusione della conoscenza e della pratica musicale” si legge in una nota diffusa dall’associazione per l’istituto “Benedetti Michelangeli”, che conta attualmente oltre 200 soci. L’istituto, diretto dallo stesso Pollesel, oltre ai propri corsi musicali e di canto rivolti soprattutto ai ragazzi, collabora con le scuole del territorio per l’organizzazione di laboratori musicali e propone rassegne concertistiche e concerti in tutte le stagioni dell’anno. Dallo scorso settembre, l’istituto si è trasferito nella nuova e più ampia sede di viale Istria, che ha già consentito ai soci di usufruire di nuovi corsi musicali. Il concerto del decennale è stato realizzato con il contributo e il patrocinio del Comune di Conegliano, il sostegno di importanti sponsor e la direzione organizzativa di Alberto De Piero. Francesca Nicastro a Triennale di Milano è una delle più prestigiose istituzioni culturali del panorama italiano. Da alcuni anni a Ceggia l’industria General Membrane ospita la Galleria “Progetto contemporaneo - Triennale Off”. Un’iniziativa che prevede lo spostamento a Nord-Est di alcune mostre ed eventi legati all’ente milanese. Fino al 17 marzo va in scena una rassegna incentrata sui lavori selezionati per la Medaglia d’oro all’Architettura italiana 2006. Un concorso di grande rilievo, figlio di una lunga tradizione di premi, che ha avuto alterne vicissitudini, cambiamenti e interruzioni. Nel 2003, in occasione della XX Esposizione internazionale “La memoria e il futuro”, la Triennale ha deciso di bandire nuovamente il riconoscimento. Questo per promuovere le più interessanti opere costruite in Italia e in Europa da progettisti italiani. Il Premio punta alla promozione pubblica dell’architettura contemporanea come costruttrice di qualità ambientale e civile. Una riflessione sulla figura e il ruolo del progettista, puntando alla diffusione delle idee più innova- tive, non solo per gli addetti ai lavori, ma rivolte ad un pubblico più ampio. In questa edizione la giuria era composta da Pio Baldi, David Chipperfield, Jean-Louis Cohen, Fulvio Irace e dall’architetto Arata Isozaki, presidente della commissione. Alta la qualità dei progetti selezionati. Il premio più importante, la Medaglia d’oro, è andato allo studio di Renzo Piano. L’architetto genovese è considerato uno dei più significativi progettisti sullo scenario mondiale. In quest’occasione è stato premiato il progetto per il Hight Museum of Art, Village of the Arts, Woodroof Arts Center. Il premio speciale alla committenza va a Massimiliano Fuksas, per il Centro sviluppo prodotto della Ferrari. Tra i progetti esposti la maggior parte sono importanti opere realizzate a Nord-Ovest o nel Centro Italia. Le nostre terre sono totalmente estranee a questi interventi. Dato che deve far riflettere. Forse la corsa ai capannoni e alle costruzioni sommarie ci ha fatto perdere i valori di un’architettura sociale, funzionale ed estetica. Carlo Sala I DISEGNI DI BEPPE MORA A TREVISO L a matita visionaria e sferzante di Beppe Mora colpisce ancora. Sulla scia di un espressionismo stilistico denso e maturo, che non stravolge bensì esalta l’essenza radicale di volti, sguardi, pose, il Mora ritrattista estroso e capace, offre un excursus visivo di coinvolgente impatto, realizzato tra il 2000 e il 2007, intorno a delle figure emblematiche del panorama culturale moderno, scandagliate nei loro moti in- teriori più profondi dal segno carismatico e indomito del disegnatore coneglianese. Di particolare effetto il Munch inquieto ed oscuro, un Sironi rigoroso e distaccato, un Francis Bacon dall’aura apocalittica, un Gaber istrionico e folle, un Brancusi dal sapore quasi tolstojano, senza dimenticare anche il pregevole ciclo dei Nudi minimalisti. Lontano da fughe creative compensatorie, Beppe indaga anche nella mostra trevigiana tra le zone d’om- vedì, venerdì 14.30-18.30; sabato 15-18; domenica 1012.30 e 15-18. Ingresso libero. menica 4, alle 19 all’Art Café Le Maschere, la mostra di Fulvio De Poli “Opere”. TREVISO Fino al 18 marzo, a palazzo Bomben, è aperta la mostra “Memoriae Causa. Carlo Scarpa e il complesso monumentale Brion 1969-1978”. Orario: martedì-venerdì 15-19, sabato-domenica 10-19, tutti i giorni su prenotazione. Biglietto: intero 8 euro, ridotto 6, scuole 4. VITTORIO VENETO Fino al 21 marzo, a palazzo Gaiotti, è aperta la mostra delle opere di Marcello Morandini. Orario: mercoledì-domenica 16-19. CAMPOMOLINO Fino al 31 marzo, a villa Altan, è aperta la mostra di artisti locali “Arta gaia”. Orario: lunedì, martedì, gio- TREVISO Fino all’8 aprile, a Casa dei Carraresi, è aperta la mostra “Venezia ’900. Da Boccioni a Vedova”. Orario: martedì, mercoledì, giovedì e domenica 9-20, venerdì-sabato 9-21. Lunedì chiuso. Biglietti: intero 9 euro, ridotto 7 (6 fino a 18 anni di età). MOGLIANO VENETO Fino al 6 maggio, al Brolo- Centro d’arte e cultura, è aperta la mostra di scultura “Alberto Giacometti. I primi anni”. Orario: tutti i giorni 10-19. Chiuso lunedì. bra della psiche umana con arguzia, rammentandoci che, almeno nell’arte, ci si riappropria del vero e del senso solo dissacrando la dilagante ipocrisia dei falsi moralismi. “Paesaggi dell’anima”, Galleria d’arte Pezzella, Treviso, fino al 25/03/2007; orari: martedì - domenica 10-13, 16-20, nei fine settimana apertura prolungata fino alle 22.30; info tel. 0422/543783, oppure 335.5730355. Elena Pilato la nascita del Comune” di Pier Angelo Passolunghi. CONEGLIANO Martedì 6, alle 18 a palazzo Sarcinelli, è in programma la conferenza “Iraq: lavori in corso”. Relatore Giovanni Curatola, ordinario di archeologia e storia islamica all’Università di Udine. Accompagna la conferenza, curata dalla sezione locale di Italia Nostra, una mostra fotografica. CONEGLIANO Da martedì 6 marzo e fino al 30 maggio tutti i martedì e mercoledì dalle 10 alle 12.30 si può prenotare la visita guidata gratuita al Museo civico (telefono 347-6428685, fax 0438410968). ALTRI APPUNTAMENTI SUSEGANA Sabato 3 marzo, alle 18 in municipio, si presenta il libro “Susegana. Memoria storico-artistica nel bicentenario del- CONEGLIANO Giovedì 8, alle 15 all’ex caserma San Marco, Amrigo Manesso parlerà su “Foibe, nazionalismi e minoranze sul confine orientale”. e L’AZiON Curiosando ABITA A SARONE L’ORIGINALE IMPRENDITORE APPASSIONATO DI AEREI. GIRA IL MONDO CON IL SUO BIPOSTO In volo con Corrado Rusalen M ettere le ali ad una passione, farne un mestiere e dare vita, assieme ad altri due soci, ad una ditta leader nel settore. È questa la storia di Corrado Rusalen, 41 anni, di Sarone. Il suo sogno è decollato con la passione per gli aerei. «Fin da quando avevo 17 anni mi divertivo a costruire degli aeromodelli di polistirolo e balza – racconta Rusalen –. L’aeromodellismo è una bella scuola per imparare i principi base. Con il passare degli anni ho continuato a coltivare la passione, frequentando la scuola di volo ad Enemonzo in Carnia. A quel punto ho deciso di costruirmi un biposto: mi sono documentato, ho unito le mie conoscenze di perito elettronico, recuperato il materiale necessario girando per l’Italia e, dopo due anni e mezzo di lavoro, sono riuscito a far decollare l’Alfiere». Un ae- roplano biposto giallo, in legno e tela; era il 1991 e Corrado aveva 25 anni. «All’Alfiere è seguito un altro biposto, nel 1994, realizzato in un anno; nel frattempo sono diventato istruttore di volo ed ho conseguito il brevetto per pilotare l’elicottero». Come è riuscito a fare di una passione un lavoro? «Nel 1998 assieme a Angelo Flaiban, compaesano e socio, abbiamo fon- dato l’Alpi Aviation a San Quirino. Un giorno per caso ho conosciuto Moreno Stinat, mio coetaneo, di Sacile ma originario di Sarone anche lui. Abitava poco distante dalla nostra attività, lavorava in Croazia nel settore del commercio del legname e, visto che avevamo bisogno del legno per costruire gli aerei, ha deciso di mettersi in società con me e Angelo. All’inizio è stata un’avventura, ora nel costruire gli ae- I consigli del medico Psicofarmaci ai bambini? No, grazie L a sindrome da deficit di attenzione ed iperattività viene attribuita a bambini irrefrenabili, deconcentrati, che assumono comportamenti difficilmente controllabili. Si chiama Adhd, acronimo che in inglese significa Attention deficit hyperactivity disorder. Bisogna tener presente che non è una malattia ma un disturbo comportamentale etichettato come sindrome da iperattività secondo un manuale di psichiatria. Il problema migliora con l’età anche se potrebbe persistere nell’adulto e manifestarsi con difficoltà di adattamento nel lavoro e nel contesto sociale. L’Adhd è uno dei più frequenti disagi mentali in età infantile, interessa il 4% dei bambini con prevalenza del sesso maschile. Lo strumento diagnostico è un test, cioè un questionario che esplora gli aspetti tipici della sindrome; non esiste alcuna prova di laboratorio che possa evidenziare l’Adhd. In America viene utilizzato un farmaco, denominato Metilfenidato, che non è altro che uno stupefacente appartenente alla classe delle anfetamine e della cocaina. Il suo consumo si va rapidamente estendendo anche in Europa e in Italia. Il farmaco ha un’azione stimolante e sembra agire bene nei bambini iperattivi, per contro può dare mancanza di appetito, disturbi del son- no, disturbi cardiaci, allucinazioni, psicosi, a volte la morte. Siamo già noi adulti un popolo di ammalati, mancavano i bambini per far traboccare le casse delle multinazionali farmaceutiche. Nel Veneto sono 3.881 i minori che assumono attualmente psicofarmaci, sono 55.496 quelli che soffrirebbero di turbe mentali degne di terapia e 12.197 rientrerebbero, potenzialmente, nei parametri Adhd. La risposta ad un bambino iperattivo non può essere prevalentemente farmacologica: deve essere soprattutto di tipo sociale e psicoterapeutico. Ci deve essere collaborazione tra le istituzioni, in primis la scuola, e la famiglia. In caso contrario il rischio è evidente: si trasforma il metilfenidato nella effimera soluzione di un male che non è fisiologico ma, spesso, il risultato di un fallimento familiare e sociale. VA SERVITO CON IL CREN Bollito di vitello, muset e cappone D ella carne bovina e suina e del pollame ci sono, come si sa, tagli nobili e meno nobili. Ma anche spendendo di meno, si può lo stesso mangiare “da nozze”. È il caso del lesso o bollito che dir si voglia, che però è letteralmente scomparso dalle nostre tavole perché complicato da cucinare per modi e tempi. Lo prepara, invece, ancora a Carpesica, ma solo su stretta ordinazione, “La becaria” dei Salvador di Scomigo, macellai da 60 anni. Ecco gli ingredienti della ricetta del titolare Ivan (in proporzioni varie, così come piace): guancia o muscolo di vitellone, testina di vitello, muset (essenziali!), coda e BUSCO DI PONTE DI PIAVE: È un gioiello la chiesetta della Santissima Corona di Spine eretta nel XIII secolo dai Casonato L e ville antiche, i palazzi affrescati, i resti dell’abbazia benedettina di Sant’Andrea, i piccoli oratori sparsi nella campagna, fanno della piccola località di Busco un gioiello immerso nel verde. Fra tanta storia c’è un piccolo capolavoro: la chiesetta della Santissima Corona di Spine. È proprio sulla strada, la via Vittoria, che dall’incrocio dove sorge l’antica abbazia benedettina conduce verso Levada. Spesso i proprietari, che tengono l’oratorio con cura estrema, lasciano aperta la porta, è facile, quindi, regalarci una piccola sosta ed entrare. L’interno è stupefacente: le pareti sono decorate con grandi dipinti di Gina Roma, l’impor tante pittrice opitergina scomparsa nel 2005. rei, tra i quali i biposto Pioneer, il difficile è mantenersi all’avanguardia e competitivi». Che mi dice dell’operazione Grande Colpo? «Abbiamo chiamato così quella che ormai è diventata una tradizione: fare gli auguri il primo giorno dell’anno alle 11.30 del mattino sorvolando Pordenone, Caneva, Cordignano e Conegliano. L’idea è venuta ad un mio a- mico di 87 anni, Fausto Gabbani, che viene in volo con me sull’Alfiere». A quali altre manifestazioni partecipa? «Spesso nei fine settimana partecipiamo agli Air Show in Europa; quest’anno andremo anche in Giappone. In alcune manifestazioni accompagnamo le Frecce Tricolori con i nostri biposto. Siamo stati anche in Lettonia, Lituania ed Inghilterra». Erica Bet L’atlante dei sapori a cura della dottoressa Caterina Bisol MEGLIO I RIMEDI SOCIALI Corrado Rusalen in procinto di alzarsi in volo Un riquadro sulla parete di sinistra rappresenta Gesù che porta la croce attorniato da una folla di Giudei. L’altro, sulla parete opposta, rappresenta la Madonna con il Bambino in braccio e sullo sfondo si vede la campagna di Busco con la chiesa parrocchiale di Santa Maria. L’oratorio risale al XIII secolo e fu costruito dalla nobile famiglia Casonato. Don Brunone De Toffol ha dedicato a questa chiesetta una sua ricerca particolare, descrivendola nel libro “L’abbazia benedettina di Sant’Andrea di Busco”. “Dedicata alla Corona di Spine, fu visitata più volte dai vescovi durante le loro visite pastorali ed è luogo di celebrazioni e devozioni popolari come la preghiera della Via Crucis e del Rosario – scrive don Brunone –. Agli inizi di questo secolo la chiesetta passò di proprietà alla famiglia Faggiotto, ed è stata recentemente restaurata. All’interno, sopra l’antico altare, spicca una statuetta della Madonna Addolorata e ai lati ci sono due figure di santi. Sul lingua di vitellone, mezzo cappone o mezza gallina, quindi cipolle, sedano, carote e sale. Messe assieme tutte queste carni, si comincia con il riempire d’acqua fredda una bella pignatta d’alluminio, dove si faranno bollire le cipolle, il sedano e le carote, dopo di che si versano le carni già nominate, ma non la testina di vitello, che va sempre cotta a parte. «Altrimenti – spiega Salvador – rovinerebbe inesorabilmente il brodo, giacché la testina di vitello è piuttosto grassa, ma in compenso ha bisogno di una cottura più breve, deve cioè stare sul fuoco non più di un’ora». Ritornando al pentolone d’alluminio con le altri carni in bollitura, anche per la gallina o il cappone 2 ore e mezza sul fuoco sono più che sufficienti per una cottura a tutto punto. Ora non resta che togliere queste carni dal brodo ancora bollente, e la testina di vitello dal suo, quindi affettarle grossolanamente e disporle su d’un grande vassoio, che ci consente così di servirci “alla francese”. Ma guai se manca un contorno di purè o di patate lesse e tagliate a fette, condite poi con olio d’oliva, molto prezzemolo, quindi sale e pepe. In caso contrario ne andrebbe della bontà! E attenti ancora a metterci sopra l’aceto, che altrimenti rovinerebbe la finezza delle carni lessate, ma a parte (lo impone obbligatoriamente la tradizione!) ci vuole una scodelletta di cren appena grattugiato. Completa l’opera un bicchiere di bianco, ma meglio un bel Prosecco tranquillo. Mario Sanson frontale merita di essere osservata la croce antica in pietra con incise la parole “Rex felix Ecce Agla” cioè O Re beato ecco la tua coroLa chiesetta della Santissima Corona di Spine na di spine”. La chiesetta è ancor oggi molto frequentata e sul piccolo altare non mancano mai i fiori freschi. Giuseppina Piovesana Domenica 4 marzo 2007 TELE comando LA POPOLARE TRASMISSIONE RADIOFONICA, CONDOTTA DA FIORELLO, BALDINI E CREMONESI, È DIVENTATA UN CULT Lunedì ritorna “Viva Radio2” P iaccia o non piaccia è il programma radiofonico cult del momento. Per dirla tutta, è anche grazie a “Viva Radio 2” se Radio2Rai ha raggiunto picchi di ascolto sorprendenti, riuscendo nell’impresa di distogliere l’utenza giovanile dalla variegata giungla delle emittenti private. La trasmissione radiofonica più famosa ritorna lunedì 5 marzo dopo una lunga pausa. Sono molteplici gli appuntamenti con il programma firmato dalla scatenata coppia Fiorello&Marco Baldini, Francesco Bozzi, Riccardo Cassini, Alberto Di Risio e Federico Taddia. “Viva Radio2”, titolo spot trainante, va in onda, infatti, tutti i giorni dal lunedì al venerdì in diretta dalle 13.40 alle 15, con “sveglia” alle 7 e in replica alle 23. “Viva Radio2” ha debuttato in onda la prima volta nel 2001 sempresulle frequenze di Radio2. Da allora, versione dopo versione, nonostante polemiche di vario tipo, il successo è stato strepitoso al punto che, evento non certo frequente, è stata quasi imposta una versione televisiva del programma (incollò su Raiuno oltre 10 milioni di telespettatori la La Pfm e il blues MUSICA SANTA LUCIA DI PIAVE Al Padiglione ex Filanda venerdì 2 alle 21 la Premiata Forneria Marconi canta De Andrè. Biglietti: primo settore numerato 29 euro, secondo settore numerato 24. VITTORIO VENETO Al Bar Duomo venerdì 2 alle 21.30 rock melodico con i Mahna’ Mahna’ (Serena Girardi, voce; Rodolfo Michelutti, chitarra acustica; Alberto Marenco, basso; Marco Michieletto, batteria). CONEGLIANO Al Locanda 31 venerdì 2 alle 22.30 rock con i Ticket (Cristian Antoniazzi, voce; Alberto Milani, chitarra elettrica e cori; Giancarlo Ciuffreda, basso elettrico; Loris Veronesi, batteria). RAMERA All’Inverness Pub sabato 3 alle 22 blues dall’Inghilterra con la Papa George Band (Papa George, voce e chitarra; Pete Stroud, basso; Sam Kelly, batteria). CONEGLIANO Allo Zion Rock Club (Circolo Arci) sabato 3 alle 22 rock con i francesi Ulan Bator. CINEFORUM VITTORIO VENETO Venerdì 2 alle 20.45 “InVisibili. Il cinema scomparso dai cinema”, la rassegna organizzata in biblioteca civica da Arci Aurora, Cineforum Solaris e Libreria Fenice, proietta la Battaglia d’Algeri di Gillo Pontecorvo. La serata inizierà con un corto d’autore. L’ingresso è di 3 euro. ODERZO Venerdì 2 alle 21 Ed Harris interpreta al cinema Turroni il film Pollock. Ingresso 4 euro. PIEVE DI SOLIGO Venerdì 2 alle 21, sabato 3 alle 21 e domenica 4 alle 20.30 al Cinema Careni si proietta La cena per farli conoscere; sabato 3 e domenica 4 alle 15 e alle 17.30 Arthur e il popolo dei Minimei. domenica sera) e sono stati prodotti tre Cd che raccolgono una selezione di gag del programma e un Dvd con il backstage. Ricordate qualcosa del genere per altre trasmissioni radiofoniche? Condotta da Fiorello (Rosario Tindaro Fiorello, 47 anni, presentatore e cantante siciliano che, dopo la popolarità raggiunta con la trasmissione “Ka- Fiorello, e in alto Marco Baldini raoke” ha continuato a svolazzare fra radio e televisione lasciando sempre il segno, nella foto in basso), Marco Baldini (dj fiorentino, 48 anni, con un’ultra ventennale esperienza radiofonica su radio private locali e nazionali prima di approdare in Rai, nella foto in alto) e Enrico Cremonesi (pianista milanese, 38 anni, collaboratore di programmi di successo per Fiorello e Celentano, autore di musiche da film e direttore d’orchestra), la trasmissione spicca per originalità e ancor più per imprevedibilità. Se sono entrate nella storia dello spettacolo le imitazioni parodistiche che Fiorello, showman a tutto tondo tanto da scomodare il paragone con un grande del passato come Walter Chiari, ha fatto di personaggi celebri (gli scrittori PERCHÉ SULLA STAMPA NON SI PARLA DI RADIO? 17 di Gianfranco Da Re SABATO 3 Andrea Camilleri e Umberto Eco, il conduttore televisivo Mike Bongiorno, i presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, il cantante Gianni Morandi, il creativo Oliviero Toscani, il regista Nanni Moretti solo per ricordarne alcuni), non sono da dimenticare le partecipazioni in diretta, al telefono o in studio, di insospettabili come Ciampi, allora massima carica dello Stato, o Monica Bellucci, corteggiata ma preziosa attrice residente a Parigi, o un’indimenticabile Laura Pausini, star del pop italiano e vedette internazionale, lanciata nell’imitazione di Ornella Vanoni. Tutti tributi che hanno, di fatto, consacrato il successo di “Viva Radio 2”. Giacinto Bevilacqua A “SETTIMANA RPC” ILLY E I SEGRETARI CGIL, CISL E UIL Raidue, 11.40, Sci Coppa del mondo, discesa libera femminile da Tarvisio. Raiuno, 17.10, A sua immagine. Raitre, 20.10, Che tempo che fa. Con Fabio Fazio. Canale 5, 21.20, Cast Away. Film drammatico. DOMENICA 4 Radiouno Rai, 11.55, Oggi 2000. Attualità di Filippo Anastasi e Paolo Cremonesi. Raitre, 10.40, Sci Coppa del mondo, SuperG femminile. Raitre, 13.20, Passepartout, “Gerusalemme voluta” con Philippe Daverio. Raitre, 18, Per un pugno di libri. Quiz letterario con Neri Marcorè. Raiuno, 21.25, Medicina generale. Telefilm. LUNEDI’ 5 Radiotre Rai, 9.30, Ad alta voce. Elsa Agalbato legge “Emma” di Jane Austen. La 7, 20.30, Otto e mezzo. Attualità. Raiuno, 21.10, Pompei. Film drammatico, 1ª parte. Raitre, 23.45, La grande storia magazine. “1963”. Attualità. MARTEDI’ 6 L a radio continua ad essere uno dei media più seguiti, le sue trasmissioni fanno da sfondo alle giornate di tanti, le reti Rai e quelle private ci tengono continuamente aggiornati sulle notizie da tutto il mondo, ci aiutano ad approfondire l’attualità, ci danno un sottofondo musicale in tutte le ore della giornata. In tanti bar e negozi i programmi radiofonici sono compagni discreti, eppure pochissimi giornali ne pubblicizzano i programmi, come se si trattasse di cose per pochi intimi e non di successi nazionali dei quali parlano tutti proprio come succede ai programmi tv, vedi “Viva Radio2” di Fiorello e Marco Baldini, per fare un solo esempio. Sulle pagine degli spettacoli dei quotidiani e nei settimanali dedicati alla televisione, “Sorrisi e Canzoni” in testa, i palinsesti delle reti satellitari hanno preso il posto dei programmi radiofonici: felici eccezioni il “Radiocorriere TV”, che per tanti anni è stato una specie di ufficio stampa della Rai, e “Il Venerdì di Repubblica”. Nel nostro piccolo facciamo la nostra parte, segnalando un po’ alla volta il molto di buono che c’è. D i tutto e di più a “Settimana Rpc”. A cominciare dagli auguri al vescovo Giuseppe per i suoi primi 60 anni. Gli ascoltatori di Radio Palazzo Carli, che si sintonizzeranno con l’emittente diocesana sabato alle 10.30 e domenica alle 9.30, avranno modo di sentire il gustoso siparietto che il vescovo Giuseppe ha imbastito su questo tema con mons. Betori, segretario generale della Cei, giovedì 22 febbraio a Sacile. Dunque, tanti auguri, eccellenza, anche dalla Radio. Antonio Rizzello, Federico Citron e Francesco Dal Mas offriranno poi altre proposte. Hanno, infatti, portato ai microfoni della radio Raffaele Bonanni, Guglielmo Epifani e Luigi Angeletti, segretari generali rispettivamente di Cisl, Cgil e Uil per fare il punto dell’attuale situazione politica. Infine Riccardo Illy, presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia. Ci dirà, Illy, che cosa si attende dall’università. Il presidente di Confindustria Fvg, Adalberto Valduga, fa il punto sulla situazione economica e le prospettive. Ogni venerdì sera dalle 20.30 per due ore torna “Jacksound”, programma di musica e argomentazioni alternative. Per telefonare in diretta: 0434/781477. Sms: 340/0582794. Radiouno Rai, 14.07, Con parole mie di Umberto Broccoli. Retequattro, 21.05, Speed. Film d’azione. Raitre, 23.45, Blu notte Misteri italiani “I misteri di Alleghe”. MERCOLEDI’ 7 La 7, 7, Omnibus. Raiuno, 11, Occhio alla spesa. Radiotre Rai, 15, Fahrenheit. Attualità. Raitre, 15.10, Trebisonda. Varietà per ragazzi. GIOVEDI’ 8 Radiouno Rai, 19.36, Zapping. Attualità con Aldo Forbice. Raiuno, 21.10, Million Dollar Baby. Film drammatico per adulti. La 7, 21.30, Jack Frost “Pratiche illegali”. Telefilm. VENERDI’ 9 SU TELECHIARA:MUSEO D’ARTE BAMBINA D omenica 4 alle 18.30 “Mammaaa!”, il programma di e con Micaela Faggiani, replica la puntata dedicata al tema “Bimbi sicuri - Prevenzione all’abuso”. Giovedì 8 protagoniste sono le donne con l’intervento di una mamma a tempo pie- no e dell’imprenditrice Roberta Gallana dell’Unione industriali Padova. Altri ospiti: la sociologa della famiglia Marisella Tessarolo dell’Università di Padova e Maria Tiziana Zanette, direttore del Museo d’arte bambina di Vittorio Veneto. Radiodue Rai, 18, Caterpillar. Con Massimo Cirri e Filippo Solibello. La 7, 14, M. Il mostro di Düsseldorf. Film drammatico per adulti. Raitre, 21.05, Mi manda Raitre. Attualità con Andrea Vianello. dai Nostri Paesi Vittorio V. BILANCIO E IMPEGNI DELL’AVIS NON IDONEE ALLE NORME MOLTE AVIS CHIUDONO? Aumentano le donazioni: “e vogliamo crescere ancora!” Allarme sedi S e per l’Avis di Vittorio Veneto il 2006 si è concluso nel migliore dei modi, con l’adesione di 183 nuovi donatori, un incremento dell’8,5% per quanto riguarda la raccolta sangue e un totale di quasi duemila soci, il 2007 si apre con altre importanti iniziative, volte a coinvolgere sempre più persone nel mondo delle donazioni. Luciano Sommariva, presidente dell’Avis di Vittorio Veneto, parla soddisfatto: «Siamo convinti che una buona propaganda sia la strategia vincente per sensibilizzare le persone, ed è ciò a cui ci dedicheremo per quest’anno. Vogliamo essere ancora più presenti alle manifestazioni che annualmente si svolgono nel nostro territorio, come ad esempio abbiamo fatto l’anno scorso partecipando alle serate Victor sotto le stelle, alle feste, nelle piazze. Vogliamo collaborare maggiormen- te con i comuni e continuare il progetto che ci vede coinvolti da alcuni anni nelle scuole locali e che già da questo gennaio ha visto accrescere di 40 nuovi membri la nostra associazione. I giovani sono il nostro punto di riferimento, rappresentano una grande risorsa». Il 2007 sarà anche un anno ricco di eventi. In occasione della Giornata mondiale del donatore, il prossimo 14 giugno, l’Avis organizzerà un concerto di una cover band in zona industriale, allo scopo di richiamare l’at- tenzione sul suo operato; mentre a settembre è prevista la festa sociale, un avvenimento a cadenza biennale, in cui saranno premiati, con benemerenze simboliche, i donatori stessi, veri protagonisti dell’incessante lavoro dell’associazione. CON GEMIGNANI L’AVIS È SPORT A Vittorio l’Avis è anche sport. Da due anni, infatti, è attivo il Gruppo sportivo Avis (nella foto alcuni atleti), presieduto da Valentina Gemignani, e che nel tempo sta aumentando i suoi iscritti. Il Gruppo è stato presente alle due gare-aperitivo della Maratona di Treviso svoltesi a Vittorio Veneto, il Cross Città della Vittoria e la Maratonina Vittoria Alata. E ora, ovviamente, saranno al via della nostra 42 km, all’interno della quale è prevista una speciale classifica per i donatori di sangue. NUOVI VOLONTARI ARRIVANO DALLE SCUOLE SUPERIORI L a sfida che già da parecchi anni impegna l’Avis di Vittorio Veneto è delle più nobili: avvicinare i ragazzi delle quarte e delle quinte superiori alle donazioni di sangue. Un’attività che coinvolge l’Alberghiero, l’Itc, l’Itis, i Licei classico e scientifico, il collegio San Giuseppe e da quest’anno anche il collegio Dante e l’Istituto d’arte. Spiega Sommariva: «All’inizio dell’anno scolastico concordiamo le ore da svolgere con i responsabili degli inter venti nelle scuole, Piergianni De Bastiani e Mario Dalle Crode, assistiti dal personale medico dell’Ulss 7, il primario Dal Canton e la dottoressa Ber- tazzo, che spiegano poi ai ragazzi in cosa consiste effettivamente la donazione del sangue e perché decidere di compiere questo gesto». L’iniziativa non prevede però solo la partecipazione dell’Avis, bensì anche dell’Admo (Associazione italiana midollo osseo) e della dottoressa Boito di Treviso, che ha il compito di trattare la delicata questione della donazione delle cellule staminali. «Siamo molto soddisfatti di come sta procedendo quest’iniziativa, perché la risposta da parte degli studenti aumenta sempre più. Negli ultimi quattro anni abbiamo riscontrato una media di 50 giovani donatori in più». M a per l’Avis vittoriese, come per tante altre in giro per l’Italia, oltre alle soddisfazioni c’è anche un grosso problema ben più vicino all’orizzonte. Che, anzi, rischia di vanificare le conquiste. Dice Sommariva: «Ci stiamo organizzando per rendere idonee, secondo le nuove normative, le nostre sedi trasfusionali, in vista della verifica che una commissione attuerà il 27 maggio prossimo». Le nuove normative cui accenna sono dettagliate e rigide: conta, ad esempio, anche lo spazio tra i letti, o che le pareti siano dipinte in pittura lavabile. Per le tante Avis dei nostri paesi, che accolgono la generosità dei volontari in locali solo occasionalmente adibiti ai prelievi di sangue, sono guai in vista. «Se applicassero le norme alla lettera – dice il presidente di un Avis comunale della zona –, l’ospedale di Treviso sarebbe l’unico ad essere in regola. Dovranno per forza chiudere un occhio». Del resto, se lo hanno fatto per gli ultras del calcio, perché non farlo per gli... ultras del dono del sangue? Ma se anche chiuderanno un occhio, basterà verosimilmente quello rimasto aperto a giudicare Luciano Sommariva non più utilizzabili le sedi Avis in scuole o palestre. Più gruppi dovranno confluire in un’unica sede, come i due ospedali di Vittorio e Conegliano o il Bon Bozzolla a Soligo. E se non puoi donare il sangue sotto casa, dopo messa, nel week-end... magari, e comprensibilmente, ti passa anche l’entusiasmo. «Probabilmente andremo incontro ad un calo delle donazioni», è infatti il timore del presidente da noi contattato. Non a caso Sommariva, che è a capo dell’intera sezione e quindi di tutti i gruppi comunali, dice anche: «Ci piacerebbe, fondi permettendo, costruire nuovi locali adibiti alle donazioni». Intanto è in programma per quest’anno la sostituzione delle apparecchiature nel centro trasfusionale all’ospedale di Vittorio Veneto. “L’unico in regola sarebbe l’ospedale di Treviso!” servizi a cura di Silvia Albrizio CENEDA: In patronato “Quattro giorni di assoluto silenzio” VENERDÌ 2 Alle 18, nell’aula magna dell’Itis, Pierluigi Ronzani interviene su “Sport ed etica: difficile convivenza”. Organizza l’Associazione Flaminio. Alle 20.45, in biblioteca per la rassegna “inVisibili 2007”, proiezione di “La battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo. Ingresso 3 euro. Alle 21.30, al Bar Duomo, concerto dei Mahnà Mahnà: Serena Girardi, Rodolfo Michelutti, Alberto Marenco, Marco Michieletto. SABATO 3 Alle 16, al patronato di Serravalle, percorso di formazione per catechisti. A cura dell’Ufficio catechistico diocesano. Alle 18, al monastero di San Giaco- mo per il ciclo “Ritratti di santi”, meditazione sulla figura di sant’Alberto Magno a cura di padre Sicari. Segue messa. Organizza il Movimento ecclesiale carmelitano. Alle 20.30, al patronato di San Giacomo, prende il via il nuovo ciclo di corsi per fidanzati per la forania di Vittorio Veneto. DOMENICA 4 Nel centro storico di Serravalle tradizionale mercatino dell’antiquariato e dell’hobbistica. Nella parrocchia di San Giacomo è Giornata del riso: i volontari di Africa Chiama (nella foto il loro leader Rinaldo Bonadio con don Bruno Daniel) offrono sacchetti di riso e chiedono offerte per i progetti a D omenica 4, alle 17 in patronato a Ceneda, va in scena lo spettacolo “Quattro giorni di assoluto silenzio - Orazione civile sulla vita e la morte per strada” dall’omonimo libro di Eros Viel. Protagonista è Samuele Giovagnini. Informazioni: www.quattrogiorni.com. Damba e Maquela do Zombo in Angola. Alle 14.30, in Seminario, si svolge l’assemblea missionaria diocesana sul tema “50 anni di Fidei Donum nella diocesi di Vittorio Veneto”. Alle 21, all’Art Cafè Le Maschere, inaugurazione della mostra personale dell’artista vittoriese Fulvio De Poli. Si conclude oggi alla Galleria 137 la mostra “Altri percorsi” di Sonia Ros. LUNEDÌ 5 Alle 16, all’Itis per il ciclo dedicato al caffè, conferenza dal tema “Delizia e tormento: la tazzina del diavolo”. Relatrice Gemma Silletti. Organizza l’Università degli anziani. MERCOLEDÌ 7 A palazzo Gaiotti di Serravalle è aperta la mostra delle opere di Marcello Morandini.Orario:16-19. Farmacia di turno: Palatini, via Cavour, telefono 0438-53274. ANZIANI (E NON SOLO): Passeggiate con Tomasi e Nardari S i arricchisce la tradizionale iniziativa delle passeggiate per anziani, e non solo, “Camminiamo in salute” organizzate dagli assessorati all’Ambiente e alla Salute. Si riparte domenica 4 marzo: appuntamento alle 9 in piazza Giovanni Paolo I a Ceneda per un giro sulle colline vittoriesi. Seguiranno altre nove escursioni, una per ogni fine settimana, Pasqua esclusa, fino al 12 maggio. Alle escursioni si abbinano stavolta gli incontri “Il benessere dell’adulto”, sei conferenze in biblioteca a partire dal 20 marzo. Di passeggiate e incontri daremo conto via via nell’“Agenda Vittorio”. Per informazioni sulle passeggiate contattare gli accompagnatori Maria Teresa Nardari (333-6689553) e Diego Tomasi (347-5631865) che sostituiscono Guido Tonon. 20 e L’AZiON neto Vittoriese / Vittorio Ve Domenica 4 marzo 2007 SABATO 3 A SAN MARTINO MESSA SOLENNE COL VESCOVO NEL 50ª DELLA MORTE DEL MISSIONARIO SERVO DI DIO Impariamo da don Vendrame S arà un evento solenne per l’intera Unità Pastorale di Colle Umberto quello che verrà celebrato sabato 3 marzo alle 19 nella chiesa di San Martino. Il vescovo Giuseppe presiederà la liturgia eucaristica, concelebrata dal postulatore generale dei salesiani don Enrico Dal Covolo, in occasione dei 50 anni della morte del sanmartinese Servo di Dio don Costantino Vendrame. Per l’occasione non si terranno le messe prefestive nelle chiese di Colle Umberto e Menaré. L’importante celebrazione verrà inoltre preceduta da un pomeriggio di adorazione eucaristica che avrà luogo, sempre nella chiesa di San Martino, venerdì 2 marzo dalle 15 alle 18.30 quando avrà inizio la messa del primo venerdì del mese. “A cinquant’anni dalla morte - spiega il parroco di San Martino don Angelo Granziera - la figura di don Costantino emerge con particolare chiarezza ed attualità e ci interroga N uovo look per l’area esterna dell’oratorio di Meschio. Al posto dei sassi ci saranno un campo di calcio erboso e un’area asfaltata. Basta con le ginocchia sbucciate dei giovani calciatori. Nella parte sud del cortile è stata messa una superficie mista di terra e sabbia dove poter seminare l’erba. Nell’area della parte centrale, dopo aver fatto tutti gli scoli dell’acqua, è stato messo invece l’asfalto. E la rampa di accesso sarà a misura profondamente sul significato dell’essere oggi portatori di gioia e di speranza, apostoli entusiasti della Buona Novella del Vangelo che è stata per don Vendrame la più grande ragione di vita, la sorgente della sua inspiegabile generosità e fortezza d’animo, nella chiamata al dono di sé verso tutti i fra- N MESCHIO Patronato,ecco i lavori progettati da Paola di disabili. Questo progetto è stato l’ultimo realizzato dall’architetto Paola Pocchiesa Cantaro (nella foto) morta prematuramente la scorsa estate per una emorragia cerebrale. Non sei vecchio, non restare passivo! I Don Costantino Vendrame I bambini vestiti da Kashi alla veglia di preghiera UN ORATORIO NELLA CASA NATALE el cortile del borgo Pianche, proprio nelle vicinanze della casa in cui nacque il Servo di Dio don Costantino Vendrame, da oltre cinquant’anni un oratorio (nella foto) accoglie chi percorre la strada che fa da confine tra San Martino e Cappella Maggiore. Una lapide, posta sopra la statua della Madonna della Pace, porta questa scritta: “In ringraziamento per il ritorno dei giovani della borgata dalla guerra del 1939 - 1945”. Il capitello venne infatti realizzato dalle famiglie delle Pianche PROGETTO "LA MEDI@ETÀ" l suo obbiettivo finale è di far continuare a lavorare chi ha appena smesso. Non stiamo parlando del più tirannico ministro delle finanze alle prese con la riforma delle pensioni, bensì del progetto “La medi@età” organizzato dal Coordinamento delle associazioni di volontariato della Sinistra Piave. Un insieme di proposte, inserite nei piani di zona della Ulss 7 e finanziate dalla Regione, per coinvolgere le persone sopra i telli, specialmente per i più piccoli e lontani, fino all’eroismo”. Alla solenne celebrazione commemorativa saranno presenti i sacerdoti dell’Unità Pastorale di Colle, quelli nativi di San Martino, i nipoti del missionario e la giunta comunale. Gerda De Nardi 60 anni e fresche di pensione. E farle lavorare sì, ma per altri scopi - la realizzazione personale- o altri datori di lavoro - la società civile, non il singolo imprenditore. Anzitutto spiegano Giovanni Grillo e Raffaella Dal Vecchio del Coordinamento- convincendo il neopensionato e quasianziano a partecipare alle iniziative; sperando che da lì cresca la piantina dell’impegno civile, nelle associazioni, nel volontariato. Con uno spauracchio in seguito ad un voto fatto durante la guerra per chiedere il ritorno a casa dei loro giovani partiti per combattere al fronte. Nel 1954 fu l’allora vescovo Giuseppe Zaffonato a benedire il piccolo edificio sacro. Da diversi anni inoltre è stata posta una seconda lapide con una foto di don Vendrame per ricordare che proprio in quel luogo nacque il sacerdote salesiano. Recentemente l’oratorio è stato restaurato e ritinteggiato grazie all’interessamento degli abitanti della borgata e ai parenti Vendrame. A chi ha contribuito a tale intervento va il ringraziamento dell’intera parrocchia di San Martino. (GDN) LA VEGLIA DEI BAMBINI L a facciata del santuario del Sacro Cuore costruito in India da don Costantino Vendrame e riprodotta all’interno della chiesa di Colle; sul maxi schermo le immagini del Servo di Dio; il canto che narra le sue vicende; i passi di danza dei ragazzi con i costumi tipici delle tribù del Kashi che il missionario salesiano convertì. Tutto questo ha contribuito a far rivivere la storia di don Vendrame nella veglia di preghiera di lunedì 26 nella quale don Giovanni Dan ha condiviso con i bambini e gli adulti che hanno riempito la chiesa la testimo- nianza del suo incontro con il Servo di Dio, mentre don Bruno Daniel, direttore del Centro missionario diocesano, ha ricordato l’impegno che è di tutti per contribuire a scrivere il libro della missione. All’incontro hanno preso parte anche i seminaristi. Don Vendrame aveva infatti frequentato per un periodo il Seminario vittoriese. Ai ragazzi e catechisti alla fine è stata consegnata una piccola nave di legno per ricordare loro che tutti siamo chiamati a partire ed annunciare, a chi ci sta vicino o a che è lontano, la bella avventura dell’essere cristiani. COLLE: Assemblea dei Volontari di Solidarietà sabato 10 «Sarà un lavoro che dedicheremo a lei - fanno sapere in parrocchia». Per questi interventi i costi si aggirano sui 35 mila euro. «Abbiamo finanziamenti per metà -afferma il parroco don Piergiorgio Camilotto-. Il resto sarà a carico della parrocchia di Meschio». Per la festa patronale che si festeggia a metà maggio dovrebbe essere tutto concluso. Con la ristrutturazione del complesso della ex Casa di Riposo partiranno anche i lavori della nuova canonica. Ristrutturando la piazza ci sarà bisogno di tinteggiare le due pareti laterali della chiesa e completare una parte della facciata che è ancora grezza. Francesca Gallo da evitare: la depressione di chi non ha più la giornata piena. E una priorità assoluta: le relazioni. Le persone. Nuovo tassello di “La medi@età” sono gli incontri musicali interattivi “Per condividere emozioni senza tempo”. Un percorso di introduzione alla musica offerto dal serravallese Cesare Rinaldi: cinque incontri di giovedì alle 16 dall’8 marzo al 5 aprile, presso la sede del Coordinamento in via Carducci in centro a Vittorio, per andare alle radici dell’esperienza musicale, alla riscoperta del ritmo, del suono. Già s’intravede all’orizzonte la proposta successiva de “La Medi@età”: un “laboratorio di memoria” curato da Anna Maria Marton, in cui raccogliere le memorie dei vittoriesi, la storia minuscola delle vite all’apparenza ordinarie. Per far sentire vivo, attraverso il racconto, chi dona la memoria. A ricevere il patrimonio saranno i vittoriesi, perché le testimonianze saranno poi raccolte in una pubblicazioni. Per informazioni e iscrizioni a “Per condividere emozioni senza tempo”: 338 1961496 (TB) S i svolge sabato 10 alle 15.30 presso il centro sociale di Colle Umberto l’assemblea annuale dei soci dell’associazione Volontari di Solidarietà Onlus, che fa capo a don Igino Facchinello. Corso di teoria della musica con Cesare Rinaldi SONEGO: Il Circolo pulisce il sentiero per Ciser R amazza in spalla e pedule ai piedi: domenica 4 alle 9 il circolo di Sonego si dedicherà alla pulizia del sentiero che da Sonego sale verso la vecchia cava Italcementi, sopra Ciser. SANTA GIOVANNA D’ARCO: i gemelli di Rheinfelden in visita F ino al 7 marzo è tempo di gemellaggio per l’istituto Santa Giovanna d’’Arco: sono arrivati infatti 20 tra studenti e professori di Rheinfelden in Germania, in cerca di scambio culturale ma anche di una buona pratica per la lingua italiana che studiano. Condividono le giornate con gli studenti vittoriesi del liceo linguistico. CARPESICA: ritiro con don Tisot D a venerdì 9 a domenica 11 a Carpesica si svolge un ritiro di preghiera, lode e catechesi organizzato dal locale gruppo Divina Misericordia, appartente all’“Alleanza Dives in Misericordia”. A guidare il ritiro sarà don Renato Tisot, che celebrerà anche le messa di sabato 10 alle 19 e domenica 11 alle 10.45 in parrocchia a Carpesica. Per informazioni sul ritiro chiamare 0438 560031, 0438 788249 “ANIMAZIONE A TESTA IN GIÙ”: anche alla elementare Zanette I n merito ai progetti “Animazione a testa in giù” e “Il teatro che fai tu”, di cui L’Azione ha scritto domenica 18 febbraio, si desidera precisare che si svolgono in collaborazione con la rete Tantisguardi e il Comune, e che l’animazione, oltre alla scuola elementare Foscolo, interessa anche la Zanette. 22 e L’AZiON Vittoriese Domenica 4 marzo 2007 RAGAZZI DOWN E CRESIMANDI DI COLLE UMBERTO IMPEGNATI IN UN SABATO DI GIOCO- E NON SOLO- A SPASSO PER CONEGLIANO Caccia al tesoro... dell’amicizia S abato 24 l’attività dei ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down è diversa dal solito. Si tratta di una caccia al tesoro, alla quale partecipano assieme a 14 cresimandi della parrocchia di S. Tomaso di Colle Umberto. Il dubbiio: chi sarà d’aiuto a chi? Nadia Ros, catechista collumbertese, spiega: «Man mano che abbiamo parlato dell’attività i ragazzi si sono appassionati all’idea. In molti non conoscono queste situazioni. Sarà curioso vedere chi avrà maggiori difficoltà, visto che ad esempio non tutti i ragazzi di Colle hanno già preso un autobus cordare la giornata e porper conto loro o sono mai tarla a sviluppare. Federico, andati in posta a pagare un Antonella, Davide, Alberto, bollettino». Ivan e Sonia, l’educatrice, Si tratta di una caccia al partono alla ricerca di uno tesoro in città. I ragazzi, di- sfondo adatto. Camminano visi in 4 gruppi misti, atra la gente che pasvranno vari compiti: farseggia nel centro e che si fare una foto di gruposserva stupita l’allepo, pagare un bollettigro gruppo che, canno in posta, preparare tando, invade Corte la merenda, acquistare delle Rose fino al Poncarta, pennarelli e for- Nadia Da Ros te della Madonna. Trobici per preparare il vato il posto giusto, si cartellone da esporre il gior- scatta la foto ricordo e poi no della Cresima il 19 mag- via, verso il fotografo. C’è da gio, tornare al Biscione do- attraversare la strada. «Ci ve il gruppo vincitore tro- penso io» dice Martina, che verà il tesoro contenuto in è anche campionessa eurouno scrigno: gettoni per gio- pea di nuoto: si fa avanti, care in sala-giochi, mentre il braccia tese e passo sicuro, premio di consolazione sarà moderna Mosè tra le acque, una partita a calcetto o a ba- blocca il fiume di auto e fa sket. Per terminare la gior- attraversare la strada al nata, una pizza tutti assieme... chiaramente prenotata nel corso della caccia al tesoro! Anche trovare la strada da soli è un passo importante di autonomia gruppo. La prima prova è stata superata, ora è la volta di andare a pagare un bollettino in posta. Davide, mappa alla mano, cerca la posta, mentre Federico verifica l’orario di apertura e guida il gruppo verso la fermata dell’autobus. Un passante chiede informazioni; si fa avanti Davide per aiutare a trovare nella cartina la destinazione. È il momento di tornare alla caccia, che vinca il migliore. Bilancio: ragazzi contenti, coneglianesi scortesi A termine della giornata , Eliana Pin fa soddisfatta il bilancio. «È andato tutto benissimo, meglio delle nostre aspettative. C’è stata una buona collaborazione fra Sulle strisce ci guida Martina, all’autobus ci porta Federico Ci siamo. Non manca nessuno. C’è anche Michele, che per la prima volta è arrivato a Conegliano in autobus da solo. Il gruppo 1 deve farsi scattare una foto di gruppo per ri- servizio di Erica Bet disfazione più da soli a grande è stadei ragazzi ta vedere che disabili. È la vittoria fila prima nale della cacvolta che cia al tesoro è ci capitano passata in sedei veri e condo piano: propri in pizzeria i scontri, ragazzi hanma spero no chiacchieche, verato seduti asdendo i rasieme, si sogazzi uscino scambiati i re dal loro negozio e- Martina ti fa attraversare la strada in sicurezza numeri di cellulare, hanno sultando ballato e all’uperchè avevano fatto l’acquisto da so- nanimità hanno chiesto di li, abbiano capito il senso ripetere presto un’esperiendelle nostre attività. La sod- za simile». cresimandi e i ragazzi di Aipd che hanno legato velocemente. Si sono sperimentati in attività nuove, li abbiamo visti mettersi in gioco e quando si sono trovati in difficoltà hanno saputo aiutarsi gli uni con gli altri. Unico inconveniente: tutti e 4 i gruppi si sono imbattuti in passanti o negozianti poco disponibili. Due negozianti sono stati pesanti nei confronti di noi educatori, accusati di essere così crudeli da far fare le cose O biettivo autonomia. Così potremmo riassumere le attività dell’Associazione Italiana Persone Down. Il gruppo di Mareno di Piave è nato 2 anni fa dall’iniziativa di alcuni genitori. Coordinatrice è Eliana Pin; con lei collaborano 4 educatori, laureati e laureandi in Scienze dell’educazione professionale -Sonia Marcuzzo, Elisa Pagotto, Marina Rossi e Nicola Mazzered alcuni operatori di supporto. Assieme si occupano degli 11 ragazzi tra i 15 e i 20 anni che frequentano il “Club”: così infatti è chiamata l’associazione. L’ingresso è riservato a pochi, bisogna avere u- IL "CLUB” Volontari guidano i disabili all’autonomia na tessera, che, ad esempio, i genitori dei ragazzi non hanno. «Quello a cui puntiamo- spiega Pin- è che i ragazzi conquistino una loro autonomia. E un domani riescano ad andare a vivere per conto loro, in un gruppo appartamento, e ad avere un proprio lavoro». Tra gli strumenti utilizzati per imparare l’indipendenza c’è un particolare portafogli che ogni ragazzo por- “Disabili e cresimandi hanno legato velocemente” ta sempre con sé e che oltre alla tessera del Club contiene il denaro, tenendo separati i vari tagli di moneta. «In questo modo cerchiamo di sviluppare la capacità d’uso del denaro. Inoltre cerchiamo di sviluppare anche l’orientamento usando mappe, orari dell’autobus, il corretto comportamento per strada, la comunicazione con il cellulare e i telefoni e l’uso dei servizi pubblici, poste, bar, il noleggio di una videocassetta, ad esempio. Ogni sabato pomeriggio, quando ci ritroviamo in sede, svolgiamo un’attività che può essere anche andare a prendere il gelato, e lo facciamo senza dar loro grandi input, per far si che siano autonomi, lasciando anche che chiedano informazioni ai passanti». Per informazioni sull’associazione: 329-9885527. Cresimandi di Colle e ragazzi down felicemente insieme CENTRO D’ASCOLTO: NON SOLO PER GLI EXTRACOMUNITARI S Disabili e non a passeggio cantando per Corte delle Rose ono venticinque i volontari che dedicano il loro tempo al Centro di ascolto della Caritas della forania Pedemontana, il quale ha trovato casa presso le strutture parrocchiali di Santo Stefano di Pinidello. Un gruppetto di persone apre i locali a quanti vogliono usufruire di una possibilità di confronto, ascolto e aiuto. «Principalmente - spiegano le volontarie - sono gli extracomunitari che vengono a farci visita, prevalentemente uomini. Chiedono indumenti, spesso per bambini, pentole e altre cose che servono per la casa. Se hanno bisogno di una consulenza legale diamo loro un foglio per indirizzarli nei luoghi giusti. Nel tempo sono venute anche badanti in cerca di lavoro». Il centro della Pedemontana è collegato con gli altri Centri d’ascolto e in primo luogo con la sede diocesana della Caritas di Vittorio Veneto. A Pinidello giungono mensilmente una decina di utenti non solo dalla forania. Pur offrendo questo ser vizio-vestiti il Centro vuole allargare la sua attività per essere punto di riferimento non solo per gli stranieri, ma per tutti gli abitanti della Forania. «Il Centro di ascolto - continuano le volontarie - si propone di accogliere, orientare, consolare. Sarebbe bello se la gente capisse il vero senso di questa pre- senza nella nostra forania. Allora sì questo potrebbe diventare un luogo in cui una persona, magari sola, sa che c’è qualcuno con cui può parlare, si può confrontare, può semplicemente trascorrere un po’ di tempo in compagnia». Chi volesse saperne qualcosa di più può recarsi La sede del centro d’ascolto direttamente a Santo Stefano al venerdì dalle 15 alle 17 nella stagione invernale e dalle 16.30 alle 18.30 nella stagione estiva. Gerda De Nardi e L’AZiON Bellunese / Vallata MONS. FRANCESCO PRADE Da 45 anni a Sant’Antonio L a comunità di San Antonio Tortal, che raggruppa circa 500 famiglie, ha festeggiato domenica 18 febbraio, con una solenne e partecipata celebrazione, i 45 anni di presenza ininterrotta alla guida della parrocchia del parroco don Francesco Prade. «Ricordo molto bene il giorno del mio ingresso a San Antonio - racconta don Francesco -. Era il 18 febbraio del 1962. Sono partito da Trichiana accompagnato dal vicario foraneo don Vittorio Battistin e dall’arciprete di Trichiana don Battista Tonon. Lungo la strada che da Trichiana porta a San Antonio, manifesti, addobbi, numerosi archi e molte persone che salutavano il mio passaggio. Tutto il paesaggio era imbiancato per una nevicata caduta il giorno pri- ma. Ricordo questo aneddoto. Durante una sosta in località Niccia, una signora che teneva un bambino in braccio mi disse: «Lei andrà a San Antonio e vi rimarrà per sempre!». Don FranMons. Francesco Prade ha festeggiato i 45 anni di parroco a cesco fu ordiSant’Antonio Tortal nato sacerdote nel 1947: quindi nel do la parrocchia di San giugno di quest’anno fe- Antonio stava passando steggerà i 60 anni di sa- un momento delicato. La cerdozio. «Dopo 9 anni al- mia missione era quella di la guida della riunire la comunità e così parrocchia di iniziai fin da subito. Nella Marziai, il ve- mia prima omelia, citanscovo Luciani do Cicerone, dissi ai femi inviò a San deli: “Con la concordia si Antonio. Con va avanti e le piccole cose Luciani avevo crescono, con la discordia un buon rap- le cose belle e grandi porto di ami- vanno in rovina”. Molte cizia iniziato sono le trasformazioni ancora a Belluno quando che San Antonio ha avuto egli era vice-rettore del in questo quasi mezzo seseminario. In quel perio- colo! Io arrivai a San An- “Con la concordia le piccole cose crescono” DALLA DITTA DE POLI Valmareno, rifusa la campana grande D allo scorso 8 dicembre scorso è tornata a suonare la campana grande del campanile di Valmareno. Nei mesi precedenti un accurato sopralluogo aveva rivelato la presenza di una pericolosa fessura nella campana. Dopo varie ipotesi, si optò per quella di non provvedere subito alla riparazione della stessa, poiché la parrocchia si trovava già impegnata a far fronte alle spese conseguenti ai lavori di riparazione dei danni arrecati agli impianti elettrici dal fulmine abbattutosi sulla chiesa nell’aprile 2006. Ma gentilmente la ditta De Poli, avuta notizia di queste difficoltà, si prestò ad eseguire il lavoro senza mettere condizioni particolari per il pagamento, e lasciando così la possibilità di estinguere il debito a mano a mano che se ne fosse avuta possibilità. La campana è stata pertanto tolta e rifusa. Nel giorno dell’Imma- colata, subito dopo la messa, la comunità si è recata in processione presso il luogo dove era stata posta la campana grande rifusa, in attesa di essere ricollocata al suo posto. Con l’emozione visibile nei volti e nel cuore dei molti presenti, è stata impartita alla stessa la benedizione, richiamandola con il nome originario: campana di Santa Maria. Come previ- sto dal rito, è stato ricordato il valore “spirituale” del suono che le campane hanno nella vita della comunità cristiana, quello cioè di richiamare i fedeli agli appuntamenti più significativi e più importanti nell’incontro con Dio, attraverso la celebrazione dei Santi Misteri. Il suono delle campane, infatti, scandisce il ritmo umano e cristiano di una comunità e ravviva nel cuore di tutti il desiderio di rafforzare il proprio legame verso il Signore stesso e le realtà spirituali che egli continuamente ci dona. Così in passato le campane scandivano le giornate I n occasione del ritorno della campana grande Maria Dal Pont ha ricordato, nel giornalino parrocchiale di Valmareno, gli appuntamenti della giornata che un tempo erano segnalati dai rintocchi delle campane. Si cominciava alle 5 con l’Ave Maria (alla domenica un “dopi” per annunciare la festa), alle 6 l’annuncio della Messa, alle 8 la campana “de scola”, alle 12 l’A- ve Maria di mezzogiorno, alle 14 “same” (da esame, cioè dottrina), alle 16 la campana “del lat” (avvertiva i contadini che era l’ora di recarsi in stalla per accudire il bestiame), alle 18 il rosario, alle 18.30 l’Ave Maria della sera, alle 19 “l’ora de not”. Alle 15 tonio qualche anno dopo la fine della guerra che nel paese lasciò profonde ferite e molti lutti tra la popolazione. Chi non era occupato nell’agricoltura era all’estero in cerca di un futuro migliore. In paese c’erano 3-4 auto; io mi muovevo con una moto Capriolo 75cc. Ricordo alcuni fatti significativi per la parrocchia di San Antonio. Innanzitutto le tre missioni al popolo, la prima nel 1963 e le seguenti nel 1983 e nel 2003. La consacrazione sacerdotale di don Egidio Dal Magro nel 1966 da parte del vescovo Luciani. La prematura scomparsa di don Angelo Ranon nel 1996. L’entrata in seminario qualche anno fa di un giovane, Marco Dal Magro, e la nascita del gruppo giovanile “Emmanuèl” che aggrega attorno alla parrocchia molti giovani anche delle frazioni del paese. Ripensando ai 45 anni di parroco a San Antonio - conclude don Francesco - ringrazio il Signore per il sostegno che continua a darmi, anche nella salute, aiutandomi a superare molti momenti difficili. Alle famiglie della mia parrocchia continuo a chiedere la pazienza, il dialogo e l’unità, ingredienti necessari per superare i molti esempi negativi e contaminanti che la nostra società si propone». Sergio Cugnach E così, contro ogni attesa e speranza, a Natale la gente di Valmareno ha avuto la gioia di risentire il suono completo del “terzo”. Domenica 4 marzo 2007 23 FOLLINA: SP 36, la Provincia vuole il semaforo a chiamata S ta diventando il semaforo delle polemiche, l’impianto installato qualche mese fa dall’amministrazione comunale di Follina lungo la provinciale 36, all’altezza della scuola media. L’installazione, che avvenne a seguito di un grave incidente, fu preceduta da pesanti scambi di accusa tra Provincia e Comune sui ritardi della messa in sicurezza del passaggio pedonale. Ora la polemica è riesplosa: secondo la Provincia, infatti, il semaforo “intelligente” non è regolamentare. Per questo il presidente Muraro ha proposto al sindaco Tomasi di installare un semaforo a chiamata. Ma il sindaco ha replicato difendendo la bontà della scelta operata e definendo qualsiasi altra soluzione di difficile applicazione o comunque non idonea a risolvere totalmente il problema. TARZO: Diego Grando tiene una serata su “La vita affettiva” M artedì 6 marzo alle 20.30 nella chiesa di Tarzo Diego Grando interviente su “La vita affettiva”, uno degli ambiti approfonditi nel corso del recente convegno ecclesiale di Verona. Organizza l’Unità pastorale Vallata Est. MIANE: Dall’Avis benemerenza speciale per Marcello De Zotti L’ Avis di Miane ha reso omaggio al suo pilastro. Nel corso della festa sociale di domenica 25 febbraio è stato infatti premiato con il distintivo in oro con diamante, nuova benemerenza creata dall’Avis per chi ha raggiunto le 120 donazioni, l’ex presidente Marcello De Zotti (nella foto). Lo stesso in precedenza era stato nominato Cavaliere della Repubblica per i suoi meriti associativi Premiati anche: con il distintivo in oro con rubino Fiorenza Da Riva, Ulderico De Biasi, Bernardino Vian; con il distintivo in oro Martino Beretta, Emanuela Casagrande, Enrico Cozza, Ernesta Da Ros, Floriano De Conto, Paolo Gustato, Gianni Pagos, Franco Spader, Doriano Stefani, Antonio Tittonel. Alla premiazione, a cui erano presenti anche il parroco di Miane don Claudio Carniel e quello di Combai mons. Aldo Rojer, sono stati applauditi anche i 24 donatori che hanno meritato il distintivo d’argento e i 26 che hanno meritato il distintivo in rame. In precedenza gli avisini di Miane si erano riuniti per la messa animata dal coro “Natività della Beata Vergine” di Miane e dal coro Lagorè di Revine Lago. REVINE LAGO: Tatami nuovi per il judo alle elementari La benedizione della campana del venerdì suonava la campana “del vendre”, in ricordo della passione e morte di Nostro Signore. La “campana martel” avvisava il popolo che era scoppiato un incendio. Ad ogni vigilia di festa e per le funzioni della domenica si suonavano i “dopi”. Poi c’era la campana a morto e i “segni² che annunciavano il funerale. Un tempo le campane “dea scola” e “del lat” L a scuola elementare Mazzini di Revine Lago apre le sue porte al judo. Grazie ad un contributo di Banca Prealpi, il Comune ha infatti dotato la palestra della scuola di alcuni tatami, i tappeti necessari per la pratica dello sport. Nelle ore pomeridiane, Enrica Cattai, esperta esponente del Judo Vittorio Veneto, svolge dei corsi riservati ai bambini della scuola. CISON: L’addizionale Irpef allo 0,8%, la più alta della provincia C ison di Valmarino è uno dei sette Comuni della provincia di Treviso che ha deciso di aumentare l’addizionale Irpef. La giunta Pin ha infatti deciso di portare l’aliquota allo 0,8 per cento (il massimo possibile) contro lo 0,5 del 2006. Cison è l’unico Comune della Marca ad applicare il massimo di addizionale. Il sindaco Cristina Pin spiega che questo è il prezzo da pagare per la scelta dell’amministrazione di non ampliare la zona industriale con i conseguenti mancati introiti per oneri di urbanizzazione e ici. 24 Domenica 4 marzo 2007 MORIAGO / GROSSI PROGETTI Due rotatorie e fognature D ue nuove rotatorie verranno realizzate, nel giro di un anno, sulla strada provinciale 24 “Sinistra Piave” nel territorio del Comune di Moriago. Le rotonde metteranno in sicurezza due pericolosi intersezioni tra la provinciale e due strade comunali: via Montegrappa e via degli Arditi (all’altezza del cimitero). La decisione è stata presa in questi giorni dal sindaco Pergentino Breda insieme ai tecnici e agli amministratori provinciali. In un primo tempo i due enti parevano intenzionati a costruire una rotatoria all’incrocio di via Montegrappa e un sottopasso in via Arditi. Questa seconda ipotesi è stata abbandonata, a favore della rotatoria, per due ordini di motivi: l’impatto ambientale che il sottopasso avrebbe provocato e i costi elevati del- Il municipio di Moriago l’opera. «Le rotatorie - spiega il sindaco - verranno progettate in modo tale da rendere sicuro il transito di pedoni e ciclisti». Breda ipotizza anche dei tempi: entro pochi mesi (tre-quattro) l’opera in via Arditi; entro la primavera 2008 il rondò di via Montegrappa. Ricordiamo che lo scorso 16 gennaio una donna di Moriago, Maria Lorenzon di 79 anni, morì dopo esser stata travolta da un MOSNIGO: A soli 56 anni è mancato Gilberto Corazzin S abato 24 febbraio è mancato a Mosnigo, all’età di 56 anni, Gilberto Corazzin. Da cinque anni lottava contro il male. Era uno dei soci del “Gruppo Corazzin”, uno dei maggiori gruppi del distretto del mobile del Quartier del Piave (circa 750 dipendenti). Gilberto Corazzin si era anche dedicato alla politica, ricoprendo l’ufficio di consigliere comunale, e al sociale, sostenendo le associazioni locali e presiedendo per anni la società calcistica Us Ardita Moriago-Mosnigo. Negli ultimi anni, nonostante la malattia, ha sempre voluto partecipare agli camion mentre si apprestava ad attraversare la provinciale dopo essersi recata in cimitero. Fognature: ampliamento della rete interna e collegamento con la condotta che porta a Falzè Buone nuove per uno dei cavalli di battaglia del sindaco Breda. Si avvicinano, infatti, i tempi per la posa della condotta Fontigo-Moriago-Mosnigo. L’opera, dell’importo di 4 mi- incontri promossi dagli amici della sua classe. I funerali sono stati presieduti dal fratello padre Martino Corazzin, francescano minore conventuale rientrato appena in tempo dal Ghana, dove è missionario da molti anni, per dare l’ultimo saluto a Gilberto, cui era particolarmente legato. Una decina i sacerdoti concelebranti. Gilberto Corazzin la- lioni di euro (per metà finanziati dalla Regione e per metà dal consorzio di Comuni del Quartier del Piave), consentirà anche a Moriago di portare i reflui fognari al nuovo depuratore consortile di Falzè di Piave. Ad occuparsi del progetto (giunto alla fase esecutiva) e dei lavori è il Consorzio Schievenin, stesso ente che ha in gestione il depuratore di Falzè. Inoltre sono ormai prossimi i lavori per la posa delle rete fognaria interna nel centro di Moriago. La spesa complessiva sarà di 1.200.000 euro in buona parte coperta da un contributo regionale (728 mila euro). Si tratta del primo stralcio di un ampio intervento volto a creare la rete fognaria in tutto il capoluogo (mentre la frazione di Mosnigo già è stata dotata, in parte, di questa infrastruttura). Lavori sulle scuole medie Vi è un altro intervento, di una certa consistenza, che prenderà il via nei prossimi giorni. Ad esserne interessata è la scuola media. Tre le opere in programma: una scala esterna, il rifacimento del tetto e la sistemazione degli impianti. Spesa preventivata: 200 mila euro. (FC) dato vita a uno spettacolo di qualità, frutto di quattro mesi di intenso lavoro e soprattutto di dedizione e caparbietà. La compagnia teatrale “Sempre i soliti” ripeterà lo spettacolo il 19 maggio per le scuole, Appello per non lasciar morire la ragioneria mentre per il 3 aprile è prevista la rappresentazione di “Jesus Christ - La Re- M ercoledì 28 febbraio è improvvisamente mancato a Col San Martino Giuseppe Arman, papà di don Angelo Arman, attualmente parroco di San Giorgio di Livenza. Giuseppe aveva 81 anni. Lascia la moglie e tre figli. I funerali vengono celebrati nella chiesa di Col San Martino venerdì 2 marzo alle 16. PIEVE DI SOLIGO: È morto a 48 anni Aldo Bottegal C elebrati mercoledì scorso 28 febbraio, nel Duomo di Pieve di Soligo, i funerali di Aldo Bottegal, 48 anni, colpito da infarto domenica scorsa 25 febbraio, in centro a Pieve, mentre era al volante della sua vettura. Aldo Bottegal era uno dei figli dello scomparso Aldino, il popolare e amato professore di ginnastica del “Flaminio” di Vittorio Veneto. Aldo Bottegal, che lascia i fratelli Pierluigi e Valentina (anch’ella insegnante di educazione fisica), era persona cordiale e allegra, anche sul lavoro (era dipendente della “Nardi Inox” di Sernaglia) e spendeva buona parte del suo tempo libero con la Protezione civile di Mareno di Piave, gli Alpini e a favore di chi era nel bisogno. (MS) PIEVE: Elide Siviero propone una riflessione quaresimale L unedì 5 marzo la biblista Elide Siviero guiderà una lectio biblica a Pieve di Soligo. La riflessione verterà sull’incontro di Gesù con la Maddalena e sul nostro incontro con Lui (Gv 20, 11-18). Siviero, che è collaboratrice dell’ufficio catechistico di Padova e commentatrice del vangelo sul foglietto “La Domenica”, ha già tenuto in passato una serata a Pieve offrendo una ricca riflessione. L’incontro si terrà alle 20.30 nella cappella dell’Eucaristia (accanto al Duomo). I scia la moglie Rosa, le figlie Martina ed Elisa, tre fratelli e tre sorelle. n un anno e mezzo, ovvero dall’apertura della tangenziale sud, sono calati drasticamente i camion che quotidianamente attraversano il centro di Pieve di Soligo. Per la precisione meno 60% in via Vaccari (da 244 a 99) e meno 66% in via Moro (da 104 a 35). Lo rivela uno studio sul traffico promosso dall’amministrazione comunale. SERNAGLIA: Viene presentato il libro su Gesù di Paolo Di Mizio Balbi, i genitori diventano attori no spettacolo teatrale per promuovere le iscrizioni ad una scuola. Succede a Pieve di Soligo, dove un nutrito gruppo di genitori delle elementari, medie e superiori del collegio vescovile “Balbi Valier” hanno interpretato giovedì 15 febbraio, al teatro Careni, la commedia di Goldoni “Arlecchino servitore di due padroni”, allo scopo di sensibilizzare la popolazione a sostenere l’Istituto tecnico per il commercio, che da due anni non vede partire la prima classe. La serata ha avuto un ottimo successo di pubblico. Gli interpreti hanno COL SAN MARTINO: È mancato il papà di don Angelo Arman PIEVE: In centro traffico dimezzato grazie alla tangenziale sud PER SOSTENERE LA SCUOLA U e L’AZiON Quartier del Piave S abato 3 marzo, alle 20.30 nella sala del municipio di Sernaglia, Paolo Di Mizio presenta il libro “Storia di Giuseppe e del suo amico Gesù” (Marsilio editore). Introduce il professor Lamberto Pillonetto. Organizza il Comune di Sernaglia in collaborazione con la libreria La Pieve. La compagnia dei genitori all’opera surrezione”. Se lo spettacolo è andato in porto lo si deve anche ai ragazzi che, nei week-end, hanno realizzato la scenografia. La gloriosa storia del Balbi ha ormai 80 anni e la ragioneria ne conta 50. Al momento le iscrizioni non hanno raggiunto il numero necessario, ma vi è ancora del tempo e gli interventi che hanno seguito la rappresentazione sono stati incentrati sull’esigenza di sostenere il collegio, per evitare che scompaia dal Quartier del Piave una così importante istituzione. Meritano sicuramente di essere citati i genitori che hanno dato vita a questa iniziativa: Massimo Bottari, Lorenzo Dal Bon, Stella Chiappinotto, Lino Piazza, Maurizio Bernardi, Petra Asseg, Francesco Sech, Elsa Colomberotto, Maura Menin, Piero Dal Col, Abramo Lucchetta e Moreno Ferracin. La regia è stata curata da Giuseppina Mattarollo, docente di diritto alla ragioneria. FARRA: Assegnato incarico per Pat L’ amministrazione comunale di Farra di Soligo ha assegnato alla società Rtp Veneto Progetti Studio Architetti e Urbanisti Rallo e Giglio, con sede in San Vendemiano, l’incarico per la formazione del Piano di assetto del territorio e la Valutazione ambientale strategica. VIDOR: Sabato 3 marzo apre la 28ª Mostra del Prosecco doc È Vidor ad accogliere il primo appuntamento della “Primavera del Prosecco” edizione 2007. Sabato 3 marzo, infatti, apre la 28ª edizione della Mostra del Prosecco doc di Colbertaldo e Vidor promossa da Comitato Mostra vini e pro loco La Vidorese. La mostra rimarrà aperta tutti giorni fino a lunedì 19 marzo con il seguente orario: giorni feriali dalle 17.30 alle 24; sabato e domenica dalle 10 alle 24. e L’AZiON Conegliano PREVISTI PER IL PROSSIMO FUTURO Bagnolo, 400 nuovi alloggi A Bagnolo, frazione di S. Pietro di Feletto, ormai periferia di Conegliano, nella vasta area dietro la chiesa, dietro il cimitero e dietro i recenti palazzoni, il nuovo piano regolatore comunale prevede la possibilità di edificare 100 mila metri cubi, grosso modo 400 alloggi, tra residenze, commerciale e direzionale. Per evitare che il mega insediamento porti al collasso viabilistico la frazione, gli amministratori hanno previsto che venga realizzata una nuova strada, sotto la collina, a collegamento tra la Castella e la strada provinciale (sulla quale sbucherebbe, all’altezza del campo sportivo di Bagnolo). La realizzazione dell’arteria è a carico dei privati che costruiranno il nuovo quartiere. E proprio qua sta il punto dolente: l’impegnativa, sotto il profilo economico e progettuale, opera pubblica è considerata uno dei freni all’iniziativa privata. «La strada non è semplice dal punto di vista progettuale, ma rivendico la serietà del nostro ragionamento urba- nistico a sviluppare il paese evitando che venga soffocato dal traffico - afferma il sindaco Maria Assunta Botteon -. È vero che ormai i privati si sono abituati ad ottenere tanto dalle operazioni urbanistiche, ma è altrettanto vero che i nuovi strumenti regolatori, come il Pat, prevedono ormai una forte contropartita a favore del pubblico». Insomma, le speculazioni edilizie vanno fatte con criterio. Lo impone la legge, lo richiede il buon senso (e la buona coscienza) di un amministratore pubblico. Per far sì che il nuovo comparto acquisisca una fisionomia unitaria, l’amministrazione di S. Pietro ha indetto un concorso di idee che interessa la maggior parte dell’area (80 mila mc). «Abbiamo valutato che se gli ambiti edilizi partivano singolarmente, senza un progetto unitario, la qualità dello sviluppo della frazione sarebbe risultata compromessa» spiega il sindaco. Il concorso d’idee - che scadrà il 14 marzo - metterà sul tavolo di amministratori e cittadini alcune soluzioni progettuali unitarie per il nuovo quartiere di Bagnolo, con il vincolo di prevedere uno spazio pubblico, una piazza, per dare fisionomia di centro urbano alla frazione tagliata in due dalla provinciale. Il progetto Concorso di idee del Comune per il progetto del nuovo quartiere vincitore potrà quindi diventare l’idea guida, non vincolante ma auspicabile, per i costruttori del comparto. Le minoranze non bocciano il concorso di idee ma puntano il dito contro il ritardo con cui si è mossa l’amministrazione. «La giunta si è accorta in ritardo che nella frazione di Bagnolo, in previsione anche del mega insediamento, mancano del tutto le funzioni di supporto alla residenza, i servizi alla popolazione - attacca il capogruppo di minoranza Ermes Bonaldo -. Non si possono tirar su condomini senza nulla intorno, altrimenti si creano quartieri-dormitorio. Il Comune doveva inter venire prima, in sede di Prg, come chiedevamo noi. Per i cittadini inoltre è troppo onerosa - e noi lo ripetiamo da tempo - la realizzazione della viabilità rispetto ai vantaggi che possono avere dalla lottizzazione e ciò pregiudica l’edificio del comparto». Francesca Nicastro LE FOTO DEL PATRIMONIO DON PAOLO SPOLADORE AL COLLEGIO IMMACOLATA ARCHEOLOGICO DELL’IRAQ S abato 10 marzo, alle 21, all’auditorium del Collegio Immacolata a Conegliano, don Paolo Spoladore, sacerdote della diocesi di Padova e cantautore, presenterà il suo nuovo libro di riflessioni sul vangelo “Vieni Via” e il nuovo cd/dvd “Ut”. L’incontro, aperto a tutti, è organizzato dalla Polisportiva giovanile sa- SABATO 3 Alle 15, nel salone delle feste di villa Caballini in via Carpenè 16, pomeriggio musicale con dischi. Ingresso libero. Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, per la rassegna “Teatro Insieme 2006”, la compagnia tea- lesiana provinciale, che ha invitato don Paolo a raccontare in prima persona la propria esperienza di evangelizzazione e di trasmissione della Parola e dei valori cristiani attraverso la musica e il canto. Per ulteriori informazioni: Usiogope Edizioni (tel. 049 8007061 e www.usiogope.it). (FN) trale Teatrosala di Padova mette in scena “Le smanie della villeggiatura” di Carlo Goldoni. Replica domenica alle 16. Ingresso: 7 euro interi, 5 ridotti. DOMENICA 4 Alle 10, al cimitero ebraico di P er sottrarre il patrimonio archeologico iracheno alle devastazioni della guerra, il governo italiano inviò nella regione una task-force di esperti, operativa tra il dicembre 2003 e il giugno 2004. L’attività svolta in campo archeologico e nel recupero del Museo nazionale dell’Iraq è stata documentata con una mostra fotografica, che la sezione coneglianese di Italia Nostra, grazie all’interessamento della socia Franca Giovanetti, porterà a Conegliano. L’esposizione verrà inaugurata sabato 3 marzo, alle 18, nell’androne di Palazzo Sarcinelli, dove rimarrà per una settimana. Nell’occasione, il prof. Giovanni Curatola, docente di archeologia e storia islamica all’Università di Udine, uno degli esperti inviati in Iraq, racconterà l’entusiasmante esperienza del gruppo di specialisti italiani. L’incontro è aperto a tutti. viale Gorizia, visita la cimitero ebraico condotta da Marisa Zanussi. In caso di pioggia la visita è spostata a domenica 11. Ingresso libero. MARTEDÌ 6 Alle 21, al teatro Accademia, va in scena il musical “Lungomare” composto a quattro mani da Maurizio Costanzo e Alex Britti, con coreografie di Steve La Chance e scenografia di Mario Catalano. Lo spettacolo è interpretato da un gruppo di ragazzi dello spettacolo televisivo “Amici” e racconta storie di adolescenti tra strade anonime e casermoni popolari di periferia: vite di ragazzi che incontrano l’amore e si fanno grandi tra risse e bravate in moto. Ingresso: galleria e platea 35 euro, loggia 29 (+ diritti di prevendita). Domenica 4 marzo 2007 25 OSPEDALE: Arriva l’ecografo che consente l’ultrascreening I l reparto di ostetricia-ginecologia dell’ospedale di Conegliano è stato dotato di un nuovo ecografo che consente di studiare l’osso nasale e la plica nucale del feto. Combinata con l’analisi di una particolare proteina, che viene studiata in campione di sangue prelevato dal polpastrello, l’ecografia permette di ottenere indicazioni circa la presenza nel feto di alcune anomalie genetiche come la sindrome di Down. Questo metodo di analisi prenatale è noto come ultrascreening. GIORNATA DEL RISO: Domenica 4 appuntamento in sei chiese D omenica 4 marzo sulle porte di sei chiese cittadine i volontari di “Africa Chiama” offrono un sacchettino di riso a quanti vogliono contribuire alle iniziative dell’associazione in Angola. Le chiese sono: Cappuccini, san Pio X, san Rocco, Parè, MdG e Duomo. AUSCHWITZ: Visita dei ragazzi dello Scientifico e di Zambon C ontinua il legame tra il liceo scientifico Marconi di Conegliano ed Auschwitz. Altri 45 studenti sono partiti la mattina di lunedì 26 febbraio alla volta di Auschwitz e Bierkhenau. Si tratta della VL e della IVA. A studenti e insegnanti si sono uniti anche il sindaco Floriano Zambon e l’assessore al patrimonio Leopoldino Miorin. A ricordo degli oltre mille deportati coneglianesi è stata deposta una corona di alloro. CORSO PROMOSSO DALL’UCIIM: “Insegnare, perché?” V enerdì 2 marzo comincia all’auditorium “Dina Orsi” di Parè il corso “Insegnare, perché?” promosso dall’Uciim, l’associazione che raggruppa i dirigenti, i docenti e i formatori cattolici. Il primo relatore è Andrea Porcarelli, docente a contratto di Pedagogia all’Università di Bergamo, che propone una riflessione su: “Orientamenti e valori di una professione difficile”. Venerdì 9 marzo interverrà Maria Teresa Moscato, ordinario di Pedagogia generale all’Università di Bologna (tema: le competenze degli insegnanti efficaci). Gli incontri si tengono dalle 15.30 alle 18.30. NOSTRA FAMIGLIA: Don Giordani interviene sull’interculturalità L unedì 5 marzo don Giorgio Giordani - docente, teologo e guida spirituale dell’Ovci - è l’ospite del quinto dialogo interculturale promosso dall’Ovci la Nostra Famiglia nella sede di Costa. Tema dell’intervento di Giordani: “Uomini e donne di dialogo del nostro tempo”. Inizio alle 20.30. ADOLESCENTI: Incontro su posture, obesità e stili di vita G iovedì 8 marzo alle 20.30 nella sede della Nostra Famiglia di Costa quarta serata dedicata ai genitori di ragazzi adolescenti. Il dottor Enrico Trevisi affronterà il tema: “Posture, obesità, stili di vita. Una motricità compromessa”. AVIS: Ragazzi e docenti dell’Ipsia diventano donatori N ei giorni 27 febbraio, 6 e 15 marzo una trentina di ragazzi e docenti dell’istituto Ipsia di Conegliano, dopo aver dato la propria adesione all’Avis, sosteranno le prove di idoneità per diventare donatori di sangue. Il fatto è eccezionale perchè dimostra la disponibilità alla solidarietà e la sensibilità degli studenti e dei docenti di questa scuola. SUSEGANA / CLIMA INCANDESCENTE Sul metanodotto si giocano le elezioni D ue le novità sulla questione del gas metano in attesa della riunione promossa dall’insolito cartello politico tra Lega Nord, Margherita e Forza Italia, che il 12 marzo hanno organizzato congiuntamente un incontro pubblico a Colfosco. In occasione del consiglio comunale convocato dalle minoranze martedì scorso, 27 febbraio, nel corso del quale è stata messa ai voti una delibera di indirizzo che invitava il sindaco a dimettersi per le “dichiarazioni allarmistiche” fatte alla stampa, l’Ulivo si è spaccato in due. Il consigliere Borean che fa riferimento alla Margherita ha votato a favore, il diessino Rigato ha votato contro le dimissioni insieme alla maggioranza. L’altra novità riguarda la relazione sulla sicurezza del giacimento tenuta dal prof. Vincenzo Picotti, docente universitario, geologo, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bolo- gna che nel corso di un incontro pubblico ha escluso possibili rischi derivanti da problemi geodinamici per lo stoccaggio del gas metano a Collalto. Il professore bolognese ha descritto i “serbatoi” presenti nel sottosuolo suseganese come degli strati sovrapposti di roccia dura e inframmezzati da roccia porosa ma solida, dove era presente il gas estratto a partire dal 1987 e dove, dal 1994, già viene pompata dall’esterno una quota di gas. In consiglio comunale il sindaco Montesel ha ricordato che nel 2001 la passata amministrazione non si è opposta al decreto di pubblica utilità che, di fatto, ha permesso all’Edison Il consiglio rinnova la fiducia a Montesel e L’AZiON no Coneglianese / Coneglia Domenica 4 marzo 2007 di potenziare lo stoccaggio. Ha poi rivendicato il risultato di aver portato la centrale di pompaggio da Crevada a Sant’Anna, evitando di far passare il tubo tra le colline, per arrivare ad un progetto che interessi il Piave. Ora però il passaggio della tubatura da 60 cm dal Piave è bloccato dall’Autorità di Bacino. «Per questo – ha sottolineato Montesel in consiglio – ho chiesto come mai si facciano lavori all’oleodotto militare sul Piave senza informare il Comune e invece si insista nel bloccare il progetto per il passaggio della condotta Snam. Ho invitato i parlamentari e i consiglieri regionali ad attivarsi. Serviva una scossa politica che è stata interpretata male, ma non dimentichiamo che siamo già in campagna elettorale». S abato 3 marzo alle 18, nella sala consiliare del municipio di Susegana, ha luogo la presentazione del libro “Susegana. Memoria storico-artistica nel Bicentenario della nascita del Comune” di Pier Angelo Passolunghi. Edito dal Comune di Susegana, il volume verrà presentato dal professor Giuseppe Gullino, ordinario di Storia Moderna dell’Università di Padova e dall’architetto Andrea Bellini, Conservatore dei Musei Civici “L.Bailo” di Treviso. Gli intermezzi musicali sono affidati all’arpa di Lucia De Antoni. SUSEGANA Libro di Passolunghi per i 200 anni del Comune Il libro, voluto per celebrare i 200 anni del Comune, raccoglie in forma rinnovata sia dal punto di vista grafico sia da quello dei contenuti due precedenti pubblicazioni del professor Passolunghi “Archivio per Susegana” e “Catalogo per Susegana”. Ha una lunga prefazione dello storico su- PONTE DELLA PRIULA: Protesta per i disservizi postali A nche il nostro settimanale è rimasto più volte “vittima” dei disservizi postali in atto da qualche tempo a Ponte della Priula. Diverse famiglie del paese, infatti, ricevono L’Azione in ritardo, anche notevole. Per denunciare questa situazione agli organi competenti è stata promossa una raccolta di firme. Centinaia i cittadini che vi han- DA COLLO:“DI SOLO PANE” MOSTRA FOTOGRAFICA L’ istituto turistico “Francesco Da Collo” di Conegliano organizza la mostra fotografica realizzata dall’autrice Varda Polak-Sahm (nata a Gerusalemme nel 1953) dal titolo “Di solo pane” allestita fino al 3 marzo alla biblioteca dell’istituto, con ingresso libero. La mostra è aperta al pubblico con il seguente orario: dal lunedì al sabato dalle 8 alle 13; visite pomeridiane su prenotazione. Sono esposte 22 fotografie, commentate da descrizioni sulle diverse tecniche utilizzate per la preparazione del pane. Le immagini evidenziano sia i significati terreno e sacrale di questo alimento, che il legame tra gli uomini, appartenenti a differenti culture e tradizioni, che seganese che in questi anni ha rintracciato anche nuovi documenti e nuove opere d’arte ore inseriti nel libro. Il professor Pier Angelo Passolunghi, storico e ricercatore è autore di numerosissime pubblicazioni ed ha curato vari libri sul casato dei conti Collalto. no aderito. Oltre a ritardi ed errori nella consegna della posta, i cittadini denunciano la carenza del personale addetto allo sportello con conseguenti attese anche di un’ora. Alla protesta si è unito anche il sindaco di Susegana Gianni Montesel. esso costituisce. All’interno della mostra è stato allestito un percorso, dalla terra alla tavola, nel quale sono mostrati gli strumenti da lavoro, utilizzati nel passato, a partire dalla semina del grano, fino alla fase di cottura e consumo del pane. È prevista la degustazione di alcuni pani appartenenti alle tradizioni mediterranee; il tutto corredato da materiale didattico. Le visite alla mostra sono guidate dagli studenti dell’istituto. AVENSIS: consumi ciclo combinato da 13,8 a 17,2 km/l. Emissioni CO2 da 152 a 193 g/km. TOYOTA AVENSIS E COROLLA VERSO. LO SPAZIO DINAMICO. COROLLA VERSO AVENSIS Il monovolume compatto che ha rivoluzionato il concetto di spazio offrendo la massima abitabilità e versatilità grazie all'Easy Flat System, che permette in pochi secondi di ottenere un vano di carico completamente piatto. In versione 5 e 7 posti. Un’auto progettata per farvi riscoprire i più autentici valori automobilistici interpretati secondo una concezione innovativa. AVENSIS E COROLLA VERSO HANNO: MOTORE Diesel 177 CV D-CAT DI SERIE Il Diesel-Clean Advanced Technology offre prestazioni da primato con consumi ridottissimi, e le emissioni più basse al mondo. 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LUCIA / INAUGURAZIONE SABATO 3 Scuola materna più grande U na scuola dell’infanzia deve essere realizzata pensando ai bambini, tenendo in debito conto le esigenze didattiche ed educative e al tempo stesso la qualità e la disposizione degli spazi a loro dedicati per favorire una crescita serena e armoniosa. A questi aspetti si è ispirato chi ha dato corso negli ultimi cinque anni agli imponenti lavori di ristrutturazione e ampliamento della scuola dell’infanzia “Domenico e Beatrice Camerotto” di Santa Lucia di Piave. L’opera viene inaugurata sabato 3 marzo alle 15.30 alla presenza del vescovo Giuseppe. Allora sarà possibile scoprire dal vivo che per rendere più accogliente e funzionale la struttura il soffitto del nuovo salone, con i colori marrone, verde e blu, fanno pensare ad un albero al di sopra del quale si intravede il cielo. E, come in un tutt’uno la natura ricreata Don Italo Moras all’interno prosegue in giardino verso il quale gli sguardi vengono attirati dalle vetrate che fanno entrare una gran quantità di luce. «I lavori - spiega il parroco don Italo Moras - sono durati complessivamente cinque anni. Inizialmente si è provveduto alla ristrutturazione dell’edificio esistente. Tra i vari interventi concretizzati sono stati predisposti nuovi impianti elettrico e di riscaldamento realizzandoli a norma di legge, sono stati rifatti il tetto e le grondaie. Dall’agosto dello MARENO: UNA GUIDA AI SERVIZI SOCIALI I duemila cittadini di Mareno di Piave che hanno superato i 60 anni stanno ricevendo, in questi gior ni, un libretto di 32 pagine che contengono informazioni sui ser vizi attiva dal Comune e da altri enti a favore degli anziani. Nel complesso i ser vizi presi in esame sono 22 scorso anno sono iniziati i lavori di ampliamento dotando l’edificio di una cucina e dispensa nuove e di un’ulteriore aula. Altre due aule sono state ricavate nel vecchio salone, mentre il fiore all’occhiello dell’opera è il nuovo salone. Il progetto è stato redatto dall’architetto Marco Giacuzzo». Dal prossimo anno scolastico la scuola dell’infanzia potrà così accogliere 5 sezioni e circa 130 bambini, con un aumento di una sezione rispetto all’esistente. Sette sono le maestre che vi operano all’interno coadiuvate da una religiosa colombiana che presta il proprio servizio a partire dal 24 marzo del 2006. Per poter sostenere la spesa di ristrutturazione e ampliamento la parrocchia ha venduto un bene a Susegana legato alla Casa Soggiorno Divina Provvidenza. Molto importanti sono state le offerte della comunità e il contributo del Gruppo Genitori della scuola materna che di volta in volta organizza varie iniziative per raccogliere fondi. «La scuola dell’infanzia - prosegue il parroco - è un punto di riferimento per tutta la comunità e ha un grandissimo valore. È molto importante anche il fatto che la struttura sia adiacente alla casa delle suore. Ciò è stato possibile grazie a Domenico e Beatrice Camerotto che hanno donato la casa e il terreno per realizzare la scuola». Il nome dei due donatori è stato impresso su alcune formelle in cotto che verranno scoperte in occasione dell’inaugurazione dei nuovi locali. Così come una targa a ricordo del giovane Andrea Cadel è stata posta nel salone. «Quest’ultimo - conclude don Italo - viene intitolato proprio ad Andrea, morto tre anni fa in un incidente. Il gruppo Amatoriale di calcio ha voluto offrire l’arredamento e le attrezzature per il salone stesso». Alle 15.30 di sabato 3 marzo si apriranno dunque le porte della scuola dell’infanzia di Santa Lucia di Piave. Ai discorsi ufficiali delle autorità seguirà la benedizione e la visita dei locali. Gerda De Nardi N TEZZE: 158 genitori alla prima catechesi quaresimale C entocinquantotto genitori hanno preso parte al primo incontro della catechesi quaresimale promossa dall’unità pastorale di Vazzola (Vazzola, San Polo, Tempio, Rai, Visnà, Santa Maria del Piave e Tezze). Il secondo appuntamento è per lunedì 5 marzo su di un argomento emerso durante il convegno ecclesiale di Verona: il cristianesimo popolare dentro la vita quotidiana (interviene un sacerdote); il 12 marzo si parlerà di amore ed Eucaristia (relazione del vicario diocesano per pastorale); il 19 marzo ci si soffermerà, con un insegnante, sulla fede e i sacramenti; infine il 26 marzo l’attenzione sarà rivolta alla famiglia piccola chiesa domestica (interverrà un sacerdote esperto di giovani). Tutti gli incontri si tengono a Tezze di Piave dalle 20.30 alle 22. MATERNA DI ZOPPÈ: Palloncino vola fino in Ungheria I l 21 ottobre 2005 alcuni bambini della scuola dell’infanzia “Don Albino Toccane” di Zoppé di San Vendemiano, in occasione della Festa del Bambino, hanno liberato in cielo dei palloncini con messaggi di saluto e di pace. Uno di questi messaggi, scritto dal piccolo Michele di tre anni, diceva: “Sono Michele, ho tre anni. Ti dico un grosso ciao. Ti voglio bene!”. Bene, quel palloncino è stato raccolto pochi giorni dopo da un agricoltore, tale Endre Biro, in una remota località dell’Ungheria, al confine con la Croazia. Dopo circa un anno il giornalista Bruno Modugno ne ha avuto notizia ed a seguito di molte ricerche è riuscito a rintracciare la scuola, la quale ha accolto la cosa con molto stupore e si è immediatamente messa in comunicazione tramite mail sia con il giornalista che con il contadino ungherese. Quest’ultimo ha prontamente risposto e ringraziato. S. VENDEMIANO: Anche il Piccolo Coro MdG alla rassegna corale abato 3 marzo alle 20.45 nella palestra comunale di San Vendemiano si tiene l’XI rassegna del coro “I Borghi”. Partecipa, in via straordinaria, il Piccolo Coro Mdg, assieme al coro “Stella Alpina” e al coro “di casa”. RUA: Posa della prima pietra della scuola elementare S abato 3 marzo alle 11 presso il polo scolastico di Rua di Feletto si svolge la cerimonia di posa della prima pietra della nuova scuola elementare di Rua. D. Eugenio ricordato dai chierichetti cordano i suoi chierichetti. Sapeva essere dolce e austero al tempo stesso, usando quell’autorevolezza necessaria, ieri come oggi, a temprare il carattere dei giovani. Era sobrio, concedeva poco alle soddisfazioni della vita. L’unica uscita che faceva dalla parrocchia era per portare noi chierichetti a Carbonare, nella casa alpina di padre Antonio Dario. Preparava la vacanza con tanta cura insegnando ai ragazzi a recitare e cantare, e richiedeva ad ognuno un grande impegno per il rispetto delle regole della casa. Vivo è il ricordo del saluto affettuoso della “buona notte” che dava ad ogni chierichetto . Don Eugenio, classe 29 S e vanno dai soggior ni climatici alle varie forme di contributo, dal ricovero in casa di riposo ai pasti caldi a domicilio. La guida è stata promossa dall’assessore ai ser vizi sociali, Attilio Battistella e rientra nel progetto “Città Sane”. S.VENDEMIANO / ANNIVERSARI on capita tutti i giorni che un sacerdote venga ricordato, a dieci anni dalla scomparsa, dai suoi chierichetti. Per questo è giusto segnalare un bella iniziativa promossa a San Vendemiano: domenica 4 marzo alle 10.30 i chierichetti cresciuti con don Eugenio Caliman si ritrovano intorno all’altare della propria chiesa parrocchiale per fare memoria del compianto sacerdote. Non indosseranno veste e cotta, come da bambini, ma l’attenzione e la partecipazione saranno le stesse dei tempi della fanciullezza e riproporranno alcuni canti di allora. «A noi ragazzi don Eugenio ha dato tutto», ri- Domenica 4 marzo 2007 Don Eugenio Caliman con il gruppone di chierichetti 1913, arrivò a San Vendemiano una domenica del luglio 1965. Scese da una motoretta, andò in sacrestia e si preparò per celebrare la messa prima. Durante la predica annunciò di essere il nuovo parroco. Rimase a san Vendemiano 23 anni. Furono anni intensi: vennero ampliati asilo e chiesa, eresse il campo giochi della parrocchia, ma soprattutto don Eugenio profuse le sue energie nella catechesi e nella liturgia. Lasciata la parrocchia nel 1988, visse gli ultimi anni ritirato. Nell’omelia funebre mons. Ovidio Poletto lo ricordò come sacerdo- te tenace, essenziale, intransigente ma nello stesso tempo ricco di umanità e di cuore. In un quaderno don Eugenio scriveva alcune meditazioni. Una dice:“Fedele nel poco! Ecco il programma della mia vita spirituale. È un sentiero di spine, ma sicuro e dritto che conduce alla santità;ed è la santità che io mi propongo e voglio acquistare”. Quella vita spirituale fu davvero esemplare se a 10 anni dalla morte e a quasi 20 dalla partenza da San Vendemiano i “suoi” chierichetti hanno ancora il desiderio di ricordarlo. CODOGNÈ: Comincia il teatro con “La casa degli gnomi” S i alza il sipario sulla rassegna teatrale “…se andassimo a teatro” di Codogné. L’amministrazione comunale, in collaborazione con la compagnia teatrale “Colonna Infame di Conegliano” ha predisposto tre appuntamenti che prendono il via domenica 4 marzo. Il primo spettacolo in cartellone “Storie di un albero”: si esibisce Lucia Osellieri dell’associazione culturale “La casa degli gnomi” di Padova. Inizio alle 17. PIANZANO: Prima rassegna di canto corale I l Gruppo Alpini di Pianzano in collaborazione con la Pro loco di Godega organizza, per sabato 10 marzo alle 20.30 al Palaingresso della Fiera di Godega, la prima rassegna di canto corale. Intervengono i cori: Corocastel di Conegliano, coro “Ana Bedeschi” di Gaiarine, “Pradevai”di S.Fior. Durante la manifestazione si svolgerà la presentazione del nuovo logo della pro loco e del relativo labaro. Al termine si terrà un rinfresco offerto dalla pro loco. Ingresso gratuito. Eventuali offerte saranno devolute all’associazione “Renzo e Pia Fiorot”. 30 e L’AZiON Mottense Domenica 4 marzo 2007 MOTTA / SABATO IN CASA DI RIPOSO UN CONVEGNO PER RIEPILOGARE E RILANCIARE LE POLITICHE DI 13 COMUNI PER I GIOVANI Vietato dire “per noi non c’è niente” Verrà siglato un “Patto” per la collaborazione U lo, la scorsa estate a Gordolmo, Fontanelle, Gorgo, n Patto con i giovani. go, organizzato con, da e Mansuè, Meduna, Oderzo, Lo lanciano i comuni dell’Opiper i giovani della zona. Ormelle, Ponte di Piave, Portergino-Mottense: non per vincere «Per il 2007 avremo a tobuf folè, Salgareda e San le elezioni, ma per convincere i giovani. A disposizione 13 mila euro Polo. Più la consueta collapar tecipare alle iniziative proposte dalle dalla Regione», dice l’asborazione a rete con Provinamministrazioni, a non aver più motivo di sessore ai Ser vizi sociali cia, Ulss, scuole. dire che “non si fa niente per noi”. La diMa il convegno bifronte ha scussione del Patto, dalla presentazione di La casa di riposo di Motta, sede del convegno di Motta Romano Astolfo. Br uscolini, quindi, sarebanche un volto che guarda inPierangelo Ostan ai laboratori per ascoltadietro, raccontandosi e raccontando bero meno di mille per comune. Ma che poi ogni re la voce dei giovani, è il volto che guarda amministrazione rimpolperà per rendere sistemaavanti del convegno “La par tecipazione gioL’assessore Romano Astolfo quanto il progetto “Giovani attivi nella comunità” ha fatto nel suo terzo anno di tica e stabile, anche attraverso la nascita di un porvanile nella comunità locale dell’Opitergitale web dei giovani opino-Mottense”, in programma sabato 3 dalle 15.30 vita, il 2006. terginomottensi, la collaVerranno presentati in par ticolare il alle 19.30 a Motta nella sala polivalente della casa borazione istituzioni-gio“Laboratorio scuola e volontariato”, con di riposo. vani. Attraverso il Patto, Viene cioè presentato il nuovo progetto “Giova- la voce di Fabio Chiappetta del Coordiche si spera duri più d’uni par tecip-@ttivi”, con il comune di Motta a far da namento del volontariato, e il Nofestival na legislatura. capofila ad altri tredici: Cessalto, Chiarano, Cima- (nella foto il logo), concer ti, e non so- OPERATORI DEL PROGETTO “Giovani e adulti non parlano assieme” P er dialogare con gli operatori del Progetto sul tema della partecipazione dei giovani abbiamo scelto – e chi altri sennò? – un giovane dell’Opitergino-Mottense. Che incidentalmente è anche una penna de L’Azione. Qui di seguito il suo dialogo via e-mail con gli operatori. A Motta si parlerà di “partecipazione giovanile”. Alle volte, molto banalmente credo, si dice che i giovani non partecipano, sono assenti dalla vita sociale e politica... Operatori del Progetto Giovani: «Da quello che abbiamo visto noi in questo percorso con i giovani, c’è effettivamente una sfiducia generale nella politica e nel lavoro delle amministrazioni. Il progetto aveva come obiettivo quello di permettere loro occasioni di confronto e di collaborazione con il mondo adulto, magari usando un evento, in questo caso il Nofestival. Il valore di questo progetto è stato a nostro parere il fat- to che i giovani hanno “toccato con mano” le reali difficoltà di lavorare sul territorio, cogliendo essi stessi le enormi difformità e sensibilità tra Comuni spesso confinanti. Tutto ciò ha permesso di andare oltre il semplice lamentarsi che non c’è niente per i giovani. E piuttosto, attivarsi nel creare delle opportunità per esprimersi». Ci sono dei sociologi che individuano un’alternanza di fasi cicliche nella partecipazione giovanile. Con il boom negli anni Sessanta-Settanta, un riflusso negli anni Ottanta e poi ora verso una nuova partecipazione, con media completamente dif ferenti, su tutti internet. «Dalle inter viste fatte emerge una esplosione della comunicazione, nel senso mediatico del termine. Ma manca il reale processo virtuoso del comunicare in cui giovani e adulti si riconoscono come portatori di valori e di idee in un confronto alla C’è sfiducia generale nella politica pari. Si coglie piuttosto una certa sofferenza nel fatto che gli adulti parlano dei giovani e i giovani degli adulti, ma quasi mai assieme. Tutto questo sistema alimenta e rinforza fantasmi e stereotipi che creano cultura. Molti dei miei amici fanno parte di associazioni religiose, politiche, culturali o di volontariato. Questi gruppi sono sicuramente quelli più avvicinabili, nel senso che sono già abituati a riflettere su di sé, e lo fanno con consapevolezza. Da parte nostra è stato molto facile coinvolgere soprattutto i gruppi di animatori parrocchiali. Ma loro stessi si vedono quasi ghettizzati rispetto ai giovani “altri” (quelli da bar o i cosiddetti “non impegnati”). Quanto alla partecipazione politica, Oderzo ha fatto parlare di sé: alle ultime elezioni comunali c’erano liste di soli giovani di appoggio ai candidati sindaci. No comment. Non sappiamo niente a riguardo e non intendiamo entrarci. Nel nostro lavoro di strada ci occupiamo generalmente di un gruppo misto non schierato politicamente né dal punto di vista religioso. E i giovani provengono da Oderzo ma anche da molti altri paesi del circondario. Francesco Benedet otta, scuole materne sotto i riflettori. A differenza di altre strutture in zona, a Motta non si verificano code chilometriche per l’iscrizione dei bambini. «In effetti – ha detto il presidente dell’ente Renato Saccon – quest’anno e il prossimo non dovrebbero esserci grossi problemi. Nel prossimo biennio invece i bambini saranno molti di più; potreb- “Attivi in Croce Rossa e Oltre l’indifferenza” V venivo a cono- tor Chiappetta – l’abbiamo avuta quando all’ospedale di Motta è stato ricoverato un extracomunitario paraplegico che non aveva nessuno che lo assistesse. Siamo riusciti a organizzare un gruppo di persone che l’ha seguito, a turno, per due mesi. Una di esse si è affezionata a lui, lo ha seguito; si è adoperato affinché gli venisse riconosciuta l’indennità Inail, perché si era trattato di un infortunio sul lavoro; lo ha aiutato a far installare un ascensore nella sua casa». Nel Coordinamento si trovano associazioni come San Vincenzo de’ Paoli, Croce Rossa, circolo “Teresa Manfioletti”, Amico.Do che si occupa di tossicodipendenza, Casa del Sorriso e molte altre. «I giovani? Ce ne sono – dice il dottor Chiappetta –, ma essendo associazioni che operano nel sociale, sono composte soprattutto da pensionati, che hanno più tempo a disposizione. I giovani comunque li troviamo nella Croce Rossa, nell’Oltre l’indifferenza». Annalisa Fregonese olontariato? Nell’Opitergino-Mottense ce n’è, tanto, e pure coordinato. Se molto resta ancora da fare, cioè spronare il volontario ad adoperarsi anche per realtà che non sono la sua, uscendo dai confini del suo paese, il volontariato nell’Opitergino-Mottense rappresenta una risorsa grandissima, una ricchezza inestimabile. Parola di Fabio Chiappetta, medico di famiglia a Mansuè nonché presidente del Coordinamento del volontariato dell’Opitergino-Mottense. Un’idea, questa di mettere in rete le varie associazioni che si occupano di cura della persona, germinata nella mente del dottor Chiappetta ancora nel 2003, divenuta realtà all’incirca un anno fa con la nascita ufficiale del Coordinamento, al quale aderiscono ben 25 associazioni. «Più persone hai attorno ad un bisogno – racconta –, più facile è che nasca l’aiuto spontaneo. È da questa riflessione che mi sono mosso, spinto dalle tante necessità delle quali nnuncia Chiappetta: «Come Coordinamento e con alcune delle nostre associazioni gireremo per le scuole presentando le nostre attività. In seguito verranno aperti sportelli informativi in ciascuna di queste scuole, per fornire informazioni. Nel frattempo gli studenti potranno essi stessi presentare un progetto per la promozione del volontariato, contattando direttamente le associazioni, a seconda delle loro inclinazioni». bero esserci dei problemi». Di scuola materna si è parlato anche a livello politico, grazie a una mozione del gruppo di opposizione Motta Nuova durante l’ultimo consiglio comunale. Era richiesto alla maggioranza di aumentare lo stanziamento per le due materne di Motta centro e di Lorenzaga da 126 mila euro a 171 mila euro. Il sindaco Graziano Panighel ha ricordato: «La materna beneficia di rette, contributi comunali, regionali e statali. Le prime due entrate se- guono le dinamiche dell’inflazione, le altre due sono rimaste invariate. La soluzione non è far pagare i mottensi, ma più equità da parte dello stato: gli asili statali divengano tutti asili comunali, per una maggior efficienza e per una più equa distribuzione delle risorse». La mozione dell’opposizione è stata respinta, mentre la maggioranza ha proposto una delibera che impegna l’amministrazione comunale a promuovere eventuali aiuti economici ulteriori agli asili in caso di necessità. Gianandrea Rorato MATERNE PUBBLICHE, PANIGHEL CHIEDE CHE DIVENTINO TUTTE COMUNALI M GIOVANI E VOLONTARIATO Fabio Chiappetta scenza attraverso la mia professione di medico. Il primo passo che ho fatto è stato quello di contattare gli altri miei colleghi medici, affinché mi segnalassero le associazioni che nel loro Comune si occupavano di volontariato sociale». È seguito un lungo e complesso lavoro fatto di incontri, di conoscenza, di comprensione. «La prova del fuoco – prosegue il dot- COORDINAMENTO: Tournée del volontariato nelle scuole A e L’AZiON Mottense Domenica 4 marzo 2007 31 MOTTA/ ALLA GDS I LAVORATORI NON SI ILLUDONO: FATALE INCIDENTE STRADALE PRIMA O DOPO SAREMO LICENZIATI VISSE AL CONVENTO DI MOTTA Requiem per 90 posti Addio padre Leo R assegnazione. Questo quanto traspare dai volti dei dipendenti della Gds di Motta di Livenza. L’azienda ha proposto ai sindacati un piano di riordino che prevede novanta esuberi, un numero identico a quello della scorsa estate, quando era esploso il caso. Nei mesi estivi però il clamore era stato parecchio, e l’azienda aveva deciso di rinviare il piano. Abbassati i riflettori della cronaca, e calata probabilmente anche la tensione all’interno della produzione, il documento con i 90 esuberi è stato rimesso sul tavolo. La maggior parte dei dipendenti esce di corsa dalla sede di via Marche (una delle due) per sfuggire alle domande del cronista. «Cosa vuole che le dica, ormai è tutto deciso», è il commento della maggior parte dei dipendenti. Qualcuno accetta co- La sede di Motta della Gds munque di scambiare due parole con i giornalisti, mentre in pausa pranzo, fuma avidamente una sigaretta: «Qui dentro – spiega una donna che non ha più di 35 anni – siamo soprattutto donne, sotto i 35 anni. Condividiamo le lotte del sindacato, ma purtroppo ormai siamo convinti che ci sia poco da sperare. Se non è entro pochi giorni, sarà a distanza di qualche mese. Ma il destino della ditta ormai è quello della chiusura». Pur aderendo alle azioni del sindacato (lunedì quasi tutti hanno partecipato alle assemblee, e martedì in buona parte hanno aderito alla mobilitazione di otto ore che ha bloccato via Magnadola) tra la gente c’è molta disperazione, mista a rassegnazione. La Global Display Solutions, in breve Gds, già conosciuta come Videotronic, ha un fatturato di 80 milioni di euro, ed ha sedi sparse in giro per 3 continenti. Gli oltre 200 operai si occupano della produzione di schede e circuiti elettronici, alcuni dei quali direttamente per usi militari. Quattro anni fa i dipendenti avevano già dato prova della loro forza, accettando di lavorare per qualche mese, senza salario, per consentire il subentro del nuovo acquirente; a distanza di anni, per i dipendenti il problema sembra comunque ripresentarsi alla porta. Ma nel linguaggio sindacale il termine arrendersi non esiste, le parole dei sindacati confederali lasciano intendere comunque che i risicati margini di manovra andranno sfruttati al meglio. «Intanto abbiamo iniziato con l’astensione dal lavoro di otto ore, -spiegano Candido Omicciuolo (Fiom Cgil) e Alessio Lovisotto (Fim Cisl) - e poi vedremo se sarà il caso di intraprendere iniziative di altro tipo. Noi non possiamo accettare che vengano cancellati questi posti di lavoro. Ed inoltre rimaniamo ancora in attesa di conoscere nel dettaglio il piano per il futuro dell’impresa». Andrea Zambendetti F ra’ Leonzio Ambrosi, frate francescano, conosciuto come padre Leo, è deceduto all’età di 60 anni nella serata di sabato 24 febbraio a causa di un incidente stradale, probabilmente provocato da un malore. Padre Leo, stava facendo ritorno al convento di Madonna di Rosa a San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone, quando la sua auto si è rovesciata nel fossato lungo la strada. Conosciuto e stimato molti, padre Leo lascia un vuoto enorme oltre che nella comunità sanvitese, nella quale era arrivato soltanto tre mesi fa, anche in quella mottense dalla quale era partito un paio di anni fa. Oltre che valente predicatore, padre Leo era anche un giardiniere e appassionato di buona cuci- na. Così lo ricorda padre Oreste Marcato, rettore della basilica di Motta di Livenza. «In giovane età entro in seminario e nel 1972 emise la sua professione. Al sacerdozio ci arrivò nel 1981. Prestò servizio come assistente spirituale dell’Ordine Francescano Secolare. A caratterizzarlo era la sua amabilità nell’accoglienza di giovani e meno giovani. Andava incontro alle esigenze di chi cercava una sistemazione lavorativa prodigandosi in questo campo sociale. Il suo motto era la frase del vangelo “tutto quello che farete anche ad uno soltanto di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me”. Lascia un ricordo e una testimonianza di vita davvero francescana». Marco Guerrato 32 e L’AZiON Opitergino / Mottense Domenica 4 marzo 2007 Prosegue l’indagine de L’Azione sul boom di costruzioni in città Tutti vogliono abitare a Oderzo MOTTA: Teatro al patronato A Motta domenica 4, alle 15 in patronato Don Bosco, l’associazione Anziani e Pensionati organizza la commedia teatrale “Interno col limoncello”. GORGO: Avis soddisfatta, crescono donazioni e donatori. E la sede è ok P rosegue l’inchiesta de L’Azione sullo sviluppo edilizio a Oderzo. Dapprima abbiamo messo in luce il continuo aumento dell’offerta – dal 2000 al 2005 l’aumento delle abitazioni è stato doppio rispetto a quello delle famiglie – a cui ha corrisposto un livello dei prezzi rimasto alto. Poi abbiamo interrogato l’assessore all’Urbanistica Bruno De Luca, che ha garantito che il Pat che verrà approvato includerà interventi edilizi “puntuali e precisi” e non grandi espansioni. Ma nel frattempo germogliano nel presente e nel futuro prossimo decine e decine di nuove unità residenziali approvate negli anni scorsi, uno per tutti il grande complesso Lo Zodiaco. Per tacere dei Masotti. Stavolta siamo andati ad interrogare gli operatori del settore. Per capire, ad esempio, perché tutti vogliono andare a vivere a Oderzo. D “LA GENTE SI TRASFERISCE QUI DAI PAESI, ATTRATTA DAI MAGGIORI SERVIZI” I l mercato immobiliare non conosce crisi a Oderzo. A cos’è dovuta la capacità di attrazione che la città sta mantenendo inalterata nel tempo? Abbiamo riflettuto sulla crescita edilizia opitergina con alcuni operatori del settore: l’impresario Enrico Bazzichetto, l’immobiliarista Tino Alescio (candidato alle ultime elezioni amministrative nella “Civica delle libertà per Oderzo”), l’architetto Bruno Camilotto. Alescio: per l’area dell’ex discoteca imitate la lottizzazione Brandolini «L’ho sempre detto – afferma Alescio –, la nostra è una bella città, alla gente piace. È a misura d’uomo e ha tutti i servizi: dalle scuole superiori agli impianti sportivi. Quanto ai prezzi, il raffronto non dev’essere fatto con i comuni limitrofi, bensì con città come Conegliano, Vittorio Veneto, San Donà di Piave». Come sta andando ora il mercato immobiliare? «C’è una leggera stasi, riguardo soprattutto gli immobili da costruire per essere affittati. Perché il denaro sta tornando ad essere remunerativo, perTino Alescio ciò una persona preferisce tenere 200 mila euro in banca piuttosto che acquistare un appartamento da dare in affitto. Il mercato della prima casa invece, soprattutto delle villette, non conosce soste». Sulla qualità del costruito come la mettiamo? «Ci sono degli errori commessi venti-trent’anni fa, quando gli allora piani regolatori hanno concesso molta volumetria, che si stanno pagando adesso. Quanto al futuro, vorrei molto che l’urbanizzazione dell’area dell’ex disco- VENERDÌ 2 Alle 21, nella sede del Cai di Oderzo, presentazione del corso di arrampicata. Informazioni: 347-4601075. SABATO 3 Chiude oggi a Cà Lozzio a Piavon la personale di Enzo Rapposelli. Orari: 10-12 e 15-24. DOMENICA 4 Giornata del riso a Oderzo: all’esterno del teca avvenisse con tante villette e molto verde. Sul modello di quant’è avvenuto per la lottizzazione Brandolini». Bazzichetto: Oderzo ambita da chi vive fuori «Il fatto che Oderzo attiri gli investimenti – aggiunge l’impresario Enrico Bazzichetto – è dimostrato dalla richiesta di abitazioni. Le persone del comprensorio se debbono fare un acquisto per investire, lo fanno a Oderzo. Il mercato immobiliare qui è piuttosto stabile, non è soggetto agli alti e bassi delle speculazioni». Camilotto: sono le famiglie a traslocare «L’aumento di cubatura che si registra – spiega l’architetto Bruno Camilotto – è dovuto al fatto che crescono le famiglie di poche, o una sola, persona». Così, se un tempo una casa poteva ospitare una famiglia di cinque persone, oggi cinque single che vivono per proprio conto necessitano ciascuno di una casa. «E Oderzo attira – prosegue –; so di persone che hanno venduto la villetta Duomo ci saranno i volontari del gruppo Africa Chiama, che distribuiranno sacchetti di riso in cambio di un’offerta simbolica. Il ricavato andrà a favore dei progetti del Cuamm in Angola. Mercatino dell’antiquariato e dell’artigianato lungo le strade del centro storico. Alle 14.30, al campo di rugby in Foro Boario, il Rugby Oderzo sfida il Rugby Frassinelle. Ore 15-17.30 nelle sale del Duomo cammino formativo foraniale per famiglia con il vescovo Giuseppe. con giardino a Chiarano o a Mansuè per acquistare un appartamento a Oderzo. Oggi le persone hanno poco tempo, preferiscono un alloggio non troppo grande, senza il giardino che ha necessità di manutenzione. Il centro allargato di Oderzo, e per esso intendo pure la prima periferia, è molto ambito. Sono soprattutto le famiglie con figli a scegliere la città: ci sono gli asili-nido, le scuole superiori, la piscina e molte altre opportunità. Una mamma non opitergina mi ha detto: ero così stanca di esser sempre in giro in auto per portare i miei figli di qua e di là che ho preferito vendere dove abitavamo ed acquistare a Oderzo». Architetti, abbiate più coraggio! Quanto alla qualità architettonica, addetti del settore fanno notare che se si sono realizzate delle cose splendide in tema di restauro e recupero, molte occasioni si sono perse nel costruito di sana pianta. Servono più ricerca e maggiore coraggio per proporre soluzioni che siano espressione della nostra epoca. Annalisa Fregonese Visita guidata e gratuita al Foro Romano (ore 16 e 17) e al museo civico (17.30) a cura dell’associazione Athena. VENERDÌ 9 Alle 21, al cinema Turroni, continua la seconda parte del cineforum 2006/07 con Azur e Asmar di Michel Ocelot. Alle 24 apre a palazzo Foscolo la rassegna culturale Oderzo Inquieta. Informazioni su www.oderzoinquieta.it. Farmacia di turno: Trevisan, piazza Grande 18, telefono 0422-717644. onazioni di sangue e nuovi iscritti in aumento all’Avis comunale di Gorgo al Monticano. I dati, resi noti dal presidente Paolo Sala durante l’assemblea annuale di domenica 18 febbraio, parlano chiaro: nel 2006 sono state 324 le sacche raccolte, contro le 320 del 2005, mentre i nuovi donatori sono stati 22, che vanno ad aggiungersi ai 18 del 2005. Il gruppo può usufruire della nuova sede (nella foto) messa a disposizione dell’amministrazione comunale, che ben si presta alla raccolta del sangue, in quanto conforme alla normativa. Costante per tutto il 2006 è stata poi l’attenzione alla promozione del dono del sangue tra la popolazione, attraverso la presenza alle varie manifestazioni paesane e la programmazione di un incontro con i ragazzi delle locali scuole elementari e medie. LUTRANO: Travolto e ucciso sulla Cadore Mare Stefano Val È mancato all’affetto dei suoi cari Stefano Val, 50 anni, di Lutrano. Stava rincasando, percorrendo il rettilineo della Cadore-Mare tra Lutrano e Camino, quando è stato travolto, mentre era in sella al suo motorino. Persona di grande fede, fedele abbonato a L’Azione, veniva ogni anno in redazione per pubblicare il necrologio dei suoi genitori, cui era attaccatissimo. Non era raro vederlo in chiesa anche fuori parrocchia, essendo tra l’altro legato da un vincolo di amicizia con don Lucio Marian e don Pierino Bortolini. I funerali si sono svolti a Lutrano martedì 27 febbraio. Si tratta dell’ennesima vittima di questo tratto di strada, da poco ampliato e affiancato da una pista ciclabile. (AP) VALLONTO: Morto Redo Cescon G iovedì scorso 22 febbraio, nella parrocchiale di Vallonto, i funerali di Redo Cescon, morto nelle prime ore del 20 febbraio. Redo Cescon, che aveva 77 anni, era stato ufficiale giudiziario a Mansuè, Portobuffolè, San Polo di Piave e Vittorio Veneto. Dopo il pensionamento s’era dato anima e corpo all’associazionismo. Sul tema, l’ultima sua creatura è stata la costituzione lo scorso dicembre d’una squadra di basket formata da ragazzi cinesi a Conegliano. Pur nella sua molteplicità d’impegni, Redo Cescon riusciva a seguire con passione anche il giornale “Il Piave”, che fondò nel 1974 con l’auspicio di farlo diventare “la voce del Veneto e dei veneti del mondo”. Cescon, che lascia i fratelli Antonio e Giovanni, aveva inoltre militato per 50 anni nell’Azione cattolica. (MS) ODERZO: C’è il bus il mercoledì mattina N ell’articolo “Giunta, disincentiva l’uso dell’auto!” pubblicato nello scorso numero de L’Azione, per un errore tipografico è stato alterato il senso di un passaggio dell’articolo. Dove si legge “un servizio di autobus comunale, per lo meno il mercoledì mattina” va inteso invece “un servizio di autobus comunale, oltre a quello del mercoledì mattina”. e L’AZiON Friuli / Veneziano PIRUEA DI CEGGIA L’uomo della Regione ha detto sì L’ attesa notizia è arrivata: la giunta regionale veneta ha approvato il Piruea dell’area ex Eridania a Ceggia. «C’è molta soddisfazione per questo obiettivo raggiunto – ha affermato il sindaco Massimo Beraldo –. Il progetto urbanistico approvato dalla Regione è il risultato del lavoro svolto dall’amministrazione attraverso l’istituzione di una commissione tecnica, la collaborazione dell’architetto Cerochi della Sovrintendenza e il coinvolgimento delle associazioni presenti nel territorio». Unica condizione posta per l’approvazione, su richiesta dell’Anas, è la modifica dell’immissione della Statale 14 Triestina in via Fossà non con una rotatoria, ma con un sistema a raso a tre bracci. Tra i risultati più significativi raggiunti: si è passati dagli iniziali 48 mila metri quadrati di superficie netta di pavimento ai 33 mila, con una diminuzione di ben 15 mila metri quadrati. Va ricordata anche la cessione gratuita dell’ex vasca di lagunaggio ora oasi naturalistica; la cessione gratuita dell’ex casa dei finanzieri e la sua sistemazione per destinarla, con il contributo della Provincia, a centro di e- GRAZIE A CONTRÀ CAMOLLI Corinna sogna lo Zecchino d’Oro L a ricerca musicale dell’associazione Contrà Camolli presta tradizionalmente particolare attenzione al mondo dei più piccoli. Tra le varie iniziative, da anni è viva la collaborazione con il coro dell’Antoniano di Bologna, legato allo “Zecchino d’Oro”. In particolare, il coro Contrà si incarica di selezionare piccoli cantanti che parteciperanno alle selezioni per lo Zecchino: bambini però non italiani. Da anni infatti lo Zecchino fa partecipare alla gara canzoni di autori di tutto il mondo; a seconda della nazionalità delle canzoni scelte, si cercano piccoli interpreti che cantino nella loro lingua madre. Arriviamo alla sede del Coro Contrà sabato pomeriggio. Incontriamo la piccola Corinna, nove anni, di cittadinanza moldava; è seduta al pianoforte con la maestra Daniela Nicodemo, che dirige il coro di voci bianche, e si esercita su una scala, mentre È in distribuzione in questi giorni il secondo numero di “Giovani in… forma” il giornalino realizzato dall’omonimo gruppo di ragazzi e ragazze ciliensi. Rispetto alla prima uscita si notano già i frutti di un impegno costante: un’impaginazione migliore, più notizie e approfondimenti, addirittura i dati di un sondaggio sulla scuola condotto su un campione VENERDÌ 2 Sono aperte le iscrizioni al corso gratuito di linguaggio teatrale, livello propedeutico, organizzato dal Centro Giovani di Sacile e tenuto da Ferruccio Merisi. Per informazioni, 0434735508. Sono aperte fino al 30 marzo le iscrizioni al concorso Una voce dal Livenza, organizzato dall’Ensemble Serenissima. Per informazioni, Ma Beraldo precisa: questo è solo il primo passo ducazione ambientale; la realizzazione di una pista ciclopedonabile di collegamento con il centro storico. Più i benefici economici per la comunità attraverso la realizzazione di opere pubbliche per un valore di 1 milione 680 mila euro. «Questo – tiene a pre- il papà, che è italiano, assiste attento. Corinna è molto emozionata, e un po’ timida, ma cantare le piace, ed è a suo agio vicino al pianoforte. Ci spiega la maestra: «Non è facile aiutare i piccoli a tiDaniela Nicodemo e la piccola Corinna rare fuori la voce: qualcuno è di natura molto spigliato, ma altri sono timidi. Ma se li riteniamo adatti e se i genitori sono disponibili, li seguiamo con una preparazione vocale fino al giorno della partenza per la selezione dell’Antoniano a Bologna». Incontriamo anche il segretario del Coro, Mario Zanette: ci spiega che quest’anno non hanno avuto moltissime richieste di audizione, e che a volte non è facile raggiungere le famiglie straniere, ma la buona volontà e la passione sono tante, e soprattutto la soddisfazione di vedere i bambini esprimersi attraverso la musica. Nel 2002 il Coro dei Piccoli Cantori del Contrà ha partecipato al 44º Zecchino d’Oro cantando insieme al coro dell’Antoniano la canzone “Mio fratello”. (MR) di studenti. Da segnalare le riflessioni sulla (poca) volontà dei giovani ad impegnarsi, sulla tendenza ad essere mammoni, sull’uso della cannabis e sul- la violenza dentro e fuori gli stadi. Ma è la cronaca di Ceggia a destare particolare interesse: i “Giovani in… forma” infatti sono andati a scovare anche notizie che non si trovano sui giornali. Ad esempio, l’approvazione, avvenuta ancora in settembre, della delibera di giunta che prevede la ristrutturazione della stazione ferroviaria per creare nuovi spazi destinati ad [email protected]; [email protected], 3356846450, 349-3169422. DOMENICA 4 Alle 16, al teatro Pileo di Prata, “Arlecchino e Barbuglia... tra lavori e dolori”: commedia dell’arte con musica dal vivo, della compagnia La Maison du Theatre, per famiglie. Regia di Alex Campagner. CEGGIA Tutti gli scoop di “Giovani in... forma” SABATO 3 Alle 18, in biblioteca, presentazione del libro “Il volo della crisalide” di Fulvio Comin. Lettura di brani da parte di Maurizio Perrotta, accompagnamento musicale di Lucia Pizzutel. cisare il sindaco Beraldo – è però solo il primo passo. I prossimi appuntamenti saranno il procedimento di Valutazione di impatto ambientale, già avviato dalla proprietà, e lo studio del progetto esecutivo che vedrà di nuovo coinvolti la proprietà, il Comune, la Sovrintendenza, la Provincia e la comunità ciliense. Occorre lavorare per elaborare proposte concrete che riempiano di contenuti la fabbrica e il territorio. La Provincia si è già impegnata a trasferire il centro zooprofilattico all’interno del corpo di fabbrica». Beatrice Doretto MARTEDÌ 6 Alle 20.45, a palazzo Ettoreo in Campo Marzio a Sacile, Concerto a palazzo con giovani promesse della musica, organizzato dall’Accademia musicale. MERCOLEDÌ 7 Alle 20.30, all’oratorio parrocchiale di Caneva, incontro di formazione biblica su “Creazione e peccato nel libro della Genesi”, tenu- Domenica 4 marzo 2007 33 SACILE: “Biblioteca, sta’ aperta più a lungo per noi universitari!” B ella e (quasi) impossibile. Così è la biblioteca “Romano Della Valentina” di Sacile secondo una studentessa universitaria sacilese che ha contattato L’Azione. «È un luogo molto bello, con tutte le attrezzature – dice la giovane – e ideale per lo studio. Ma gli orari sembrano fatti più per chi deve prendere libri in prestito che per chi deve venirci a studiare». In che senso? «Due mezze giornate alla settimana è chiusa. E soprattutto l’orario è troppo ridotto. Apre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30: non si può trascorrere un’intera mezza giornata a studiare in biblioteca. A questo punto preferirei una chiusura in più ma una più prolungata apertura mattutina o pomeridiana». Alle legittime lamentele della sacilese affianchiamo però uno sguardo nei dintorni: se a Conegliano effettivamente l’orario è più a misura di universitario (9-12 e 14.3018.30), a Vittorio non c’è nessuna apertura alla mattina malgrado richieste nei tempi ripetute. Ugualmente aperta solo dalle 14.30 alle 19 la biblioteca di Oderzo. (TB) PRATA: Con Grazia Piccin a scuola di Costituzione L’ Osservatorio civico pratese e l’Associazione culturale altoliventina XX Secolo hanno lanciato il progetto di educazione civica “Adottiamo la Costituzione”. All’iniziativa, rivolta alle classi quinte elementari del comune di Prata, hanno aderito tutti i tre plessi da Villanova (il primo ad ospitare gli incontri con Grazia Piccin) a Prata di Sopra e Prata Centro. Agli scolari è offerta la conoscenza degli articoli riguardanti i diritti e i doveri dei cittadini e i passaggi storici che portarono all’adozione della Costituzione italiana. Ogni classe adotta simbolicamente un principio fondamentale addobbando una sagoma d’albero. (GB) GHIRANO: Auguri, Regina! A nche quest’anno festeggiamo il compleanno della persona più anziana del comune di Prata, Regina Rigo. Residente a Ghirano, dove del resto è sempre vissuta, Regina lunedì scorso ha compiuto la bellezza di 101 anni. È nata, infatti, il 26 febbraio 1906. SAN CASSIANO: Più stabili gli argini del Livenza T Davide Guiotto di “Giovani in... forma” associazioni e gruppi non profit. Per informazioni: [email protected]. (BD) to da don Maurizio Dassiè (nella foto). Alle 21, al teatro Zancanaro di Sacile, Il moglio, con Andrea Collavino, regia di Silvia Lo Russo. Alle 21, alla Fazioli Concert Hall, “Il mito della Spagna: da Madrid a Parigi”, concerto al pianoforte di Roberto Cominati. Musiche di Ravel, Debussy, De Falla, Albeniz. Alle 20.30 introduzione a cura di Roberto Calabretto. Farmacie di turno Poletti, via Ss. Trinità 73, Brugnera, 0434623032 Bechi, piazza del Popolo 31, Sacile, 043471380 ra le opere pubbliche previste nel Piano per il 2007 approvato dal consiglio comunale di Brugnera, che prevede una spesa totale di oltre sette milioni e 800 mila euro, tre riguardano San Cassiano. Per il consolidamento della sponda del Livenza è stata prevista una spesa di 900 mila euro. Si tratterà di rinforzare con delle lame d’acciaio gli argini del fiume; lavori necessari dopo che l’area a ridosso dell’argine è stata catalogata come inedificabile. Inoltre il salone della Festa del vino, che quest’anno compie 60 anni, avrà l’ampliamento del magazzino e del deposito retrostante oltre alla manutenzione esterna degli intonaci e delle tinture per una spesa totale di 120 mila euro. Infine, vanno aggiunti alcuni interventi di manutenzione alla vicina ex scuola elementare oggi sede di numerose associazioni. (EB) CEGGIA: L’oratorio secondo don Carlo Busana, due incontri U na riflessione a tutto campo sul progetto di oratorio: è quanto proporrà don Carlo Busana, direttore dell’oratorio Don Bosco di San Donà di Piave, in due incontri promossi dalla parrocchia di Ceggia al cinema Toniolo. Il primo si terrà venerdì 2 marzo, il secondo venerdì 16 marzo, entrambi alle 20.30. CEGGIA: Date degli incontri per operatori liturgici L e date pubblicate nell’ultimo numero per il corso di formazione per chi opera nella liturgia, in programma a Ceggia, sono sbagliate. Gli incontri si terranno: il 22 e 29 marzo e il 12, 19, 26 aprile. 34 FRATTA,MORTO MARTINUZZO MENEGHIN:TU, IL GIGANTE BUONO DI MARCINELLE Arduino patrono dei minatori D opo che il corteo si era mosso dal Museo del minatore ed aveva sostato davanti al monumento alle vittime di Marcinelle, si sono svolti sabato 24 febbraio nella chiesa parrocchiale di Fratta i funerali di Arduino Martinuzzo. Cavaliere della Repubblica, a 79 anni era ancora un uomo laborioso, ricco di idee e di spirito forte: una vita impegnata e non facile, ma anche “di successo”, lo aveva così formato. Ex partigiano, dopo aver lavorato per sedici anni nelle miniere del Belgio, era rientrato in Italia, dove aveva fondato l’Associazione italiana ex minatori e promosso la realizzazione del Museo del minatore. Frutto del suo lavoro era stata anche l’approvazione del disegno di legge del ministro della Salute Tina Anselmi, che riconosceva per la prima volta silicosi e asbestosi come malattie professionali. A Fratta aveva anche avviato un’importante attività nel settore vivaistico. Lo scorso agosto, poco prima di partire per il Belgio, dove avrebbe commemorato le vittime della tragedia di Marcinelle, aveva così dichiarato: «Conoscevo gran parte delle persone morte, che alloggiavano come me, nella cantina Moretti, ex campo di concentramento che accolse molti emigrati italiani. Spero tanto di poter incontrare alcuni dei miei compagni di lavoro sopravvissuti o i loro figli». Ora, speriamo possa incontrare anche quelli che non sopravvissero. Maria Pia Arpioni S. MARIA DI CAMPAGNA / FIGLIO, IMMAGINE DEL PADRE L e vite di un padre e di un figlio sono indissolubilmente tenute unite dal naturale legame di sangue, da un’educazione scelta ed appresa, da una collaborazione e complicità che sorgono nello stare insieme. A volte accade che questa alchimia si manifesti senza fatica, altre volte va ricercata, altre volte ancora manca del tutto. Antonio Lino e Giuseppe hanno vissuto, rispettivamente da padre e da figlio, in un naturale equilibrio di relazioni armoniose e di accoglienza l’uno del- l’altro. Sono ormai passati alcuni anni dalla scomparsa del caro Giuseppe e poco più di un anno dal saluto di Antonio Lino ma, leggendo a ritroso le loro vicende terrene, non possiamo non accorgerci di come l’uno fosse, pur nelle loro diverse caratteristiche, immagine dell’altro. Possiamo facilmente ricordare la bontà e la disponibilità verso tutti di Antonio Lino come quella di Giuseppe. Un atteggiamento gratuito senza nulla in cambio ma, anzi, accompagna- e L’AZiON Friuli/ Memorie Domenica 4 marzo 2007 A l funerale di Martinuzzo la cenedese Francesca Meneghin è intervenuta a sostituire l’onorevole Anselmi. «In lui – ha detto Meneghin – ho sempre visto il “gigante buono” con sulle spalle i corpi dei salvati e dei morti di quella tremenda sciagura che fu Marcinelle». Ed ha poi invocato: «Proteggici, Arduino, parla con Dio perché non si ripeta più Marcinelle, e perché i morti per incidenti sul lavoro non abbiano a superare quelli della guerra in Iraq, come invece ci dicono dati recenti». Infine, Meneghin ha fatto una richiesta alla famiglia Martinuzzo: «Santa Barbara sia ancora qui la festa di tutta quella schiera che annovera la sua protezione, in modo che lui, l’“Arduino di tutti”, non sia mai dimenticato». SERNAGLIA / TI VOGLIAMO RICORDARE ALLEGRA, ZIA C ara zia, un altro anno è passato dal giorno in cui ci hai lasciato, ma il tuo ricordo è più vivo che mai e ben custodito nei nostri cuori. Ogni cosa ci parla di te e noi allontaniamo il ricordo delle tue lunghe e tristi sofferenze per lasciare il posto ai momenti in cui esprimevi la tua allegria; solo allora con nonna, zia, mamma e papà sorridiamo, sicuri che anche dal cielo stai sorridendo... E pensandoti felice nella casa del Signore, ti affidiamo a Lui e lo preghiamo affin- to da un discreto e rassicurante sorriso di gratitudine e di calore. Possiamo facilmente ricordare la capacità di essere buoni mariti, buoni padri e buoni amici di Antonio Lino e Giuseppe. Oggi raccogliamo i frutti di tale dedizione e attenzione nelle nostre famiglie che, abbeverate della loro semplice ma quotidiana saggezza, cercano e si sforzano di agire nell’accordo, nella pace e nell’autenticità delle azioni quotidiane. Forse ci hanno lasciati troppo in anticipo rispetto alle nostre aspettative e desideri ma, certamente, la vita può e deve essere donata e nel dono stesso trova la SACILE: così rinascono le bici abbandonate U n corso per imparare l’ar te della manutenzione della bicicletta. Inizia venerdì 2 marzo il laboratorio di riparazione e recupero biciclette organizzato dal Progetto giovani di Sacile e dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Sacile in collaborazione con l’associazione Ar uotalibera di Pordenone. Si tratta di un ciclo di incontri per imparare la cor retta manutenzione della bici, dallo smontaggio e catalogazione dei pezzi, al rimontaggio e messa su strada delle 40 bici recuperate grazie all’interessamento del Comune e del Comando dei Vigili urbani. L’appuntamento è per venerdì 2 marzo dalle 16 alle 18 al Centro Giovani Zanca in viale Zancanaro (infor mazioni allo 0434-735508). TEZZE / PROTEGGICI DAL CIELO E VEGLIA SU NOI A GABRIELLA MICHELETTO n. 28.12.1952 - m. 6.3.2005 ché ti illumini della sua luce eterna. Da lassù, insieme a tutte le persone care, veglia su di noi e donaci grazie e benedizioni. Marta ed Elisabetta tre mesi dalla tua scomparsa, ti pensiamo accanto al caro marito Ruggero e ai figli Mario e Gedeone che ti hanno preceduto. Intercedi con le tue preghiere, che ogni giorno amavi recitare, presso il Signore Dio, affinché ci dia la forza di percorrere serenamente il MARCELLINA SEGATO nostro cammino terreno. ved. ONGARO Proteggici dal Cielo e n. 9.11.1912 - m. 26.11.2006 veglia su di noi. Figli, figlie, nipoti e parenti tutti Il tuo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori. COSTA DI VITTORIO ANTONIO LINO REBECCA n. 11.4.1918 - m. 24.2.2006 GIUSEPPE REBECCA n. 19.2.1955 - m. 25.6.1999 pienezza del suo significato. C’è il tempo della gioia e della fatica, ma la vita va amata così come essa si presenta. La programmazione e il volere a tutti i costi non fa parte del nostro viaggio terreno: la vita è piuttosto un’avventura di persone che amano senza riserve e senza calcoli. È bello pensare di aver conosciuto Antonio Lino e Giuseppe che hanno sperimentato in costanza il donarsi nonostante tutto. Le vostre famiglie LORENZO DAL CIN n. 20.4.1904 - m. 1.3.1999 Otto anni sono già passati, ma tu continui a vivere nei nostri cuori per tutto ciò che hai saputo darci. Illuminaci dal Cielo e conforta il nostro cammino. Tua moglie Assunta con i figli, i nipoti, i pronipoti e tutti i tuoi cari. MARENO DI PIAVE MARENO DI PIAVE MARENO DI PIAVE SCOMIGO SARMEDE ORSAGO MORENO MARCON n. 8.4.1984 - m. 2.3.1991 Ti vediamo solo su una foto, la tua voce e la tua allegria di bambino ci mancano. Ma non possiamo dire che non ci sei, non te ne sei mai andato, sei rimasto vicino a noi nei nostri cuori. Ci consola sapere che ora sei un angelo nel paradiso del Signore. I tuoi cari PLACIDO MARCON n. 5.2.1921 - m. 17.3.1993 Caro papà e nonno sono trascorsi quattordici anni da quando ci hai lasciati, ma i tuoi insegnamenti e consigli ce li ricordiamo come fosse oggi, ti sentiamo ancora presente come allora. Ti preghiamo proteggici dal Cielo del Signore. I tuoi cari LINO DALL’ARMELLINA n. 12.1.1921 - m. 6.3.2004 Nel terzo anniversario della tua scomparsa, il tempo passa, ma il tuo ricordo resta sempre nei nostri cuori. I tuoi famigliari MASSIMILIANO BORTOT n. 20.5.1922 - m. 23.2.1997 Nel decimo anniversario della tua scomparsa ti ricordiamo tutti con immenso affetto. Sei sempre nei nostri cuori. Moglie, nipoti, parenti e amici tutti. EGIDIO DAL CIN n. 7.7.1943 - m. 7.3.1999 Ci sembra ieri; sono passati ormai otto anni. Sentiamo forte la tua assenza; non vediamo più il tuo volto sorridente. Tu vivi felice in Dio e nell’affetto dei nostri cuori! Ti ricordiamo al Signore nella preghiera con animo grato. I tuoi cari. TERESA PESSOT BREDA n. 14.9.1928 - m. 14.2.2007 Dopo tanta sofferenza ci hai lasciato. Ti ricordiamo per quanto ci hai voluto bene. Marito, figli, nipoti. IL PUNTO SUI CAMPIONATI NAZIONALI DI VOLLEY. ODERZO AD UN PASSO DAI PLAYOFF, COSTAGRANDE IN AZZURRO La Spes arranca, il Maeg vola L a pausa osservata dalla serie B ci dà la possibilità di fare il punto sulle squadre diocesane impegnate nei campionati nazionali. Spes Zoppas Conegliano. Si sono ammansite le pantere di A/2 femminile. Dopo la seconda sconfitta consecutiva, rimediata alla prima giornata del girone di ritorno, la Spes si è fermata al settimo posto in condivisione. L’alternanza di ottime prestazioni e di prove sottotono, infatti, ha allontanato il sestetto di coach Martinez dagli ambiziosi progetti societari. La bella notizia, giunta in un momento grigio, è la convocazione per la nazionale maggiore della diciottenne schiacciatrice Luisina Costagrande. La campionessa europea juniores 2006 debutterà in azzurro nell’All Star Game del 4 marzo a Milano. Lae Electronic Oderzo. Dopo le dimissioni di Rossano Bertocco, la squadra, che era in caduta libera, è stata affidata a coach Franco Mengaziol, ex giocatore di livello e tecnico qualificato, che la scorsa stagione aveva conquistato la promozione in B/1 femminile con il Codognè. La cura Mengaziol sta dando i suoi frutti: quattro partite, tre vittorie e una sconfitta ai playoff. La Lae Electronic di capitan Lucchi copre attualmente il quarto posto della classifica in B/1 maschile ad appena un punto dalla zona playoff. L’obiettivo minimo del raggiungimento della qualificazione agli spareggi promozione, stabilito dalla società presieduta da Antimo Puca, sembra di nuovo alla portata degli ambiziosi opitergini. Sabato 3 la Lae Electronic disputerà gli ottavi di Coppa Italia affrontando a Reggio Emilia il Silvolley e, in caso di successo, in serata per i quarti di finale la vincente tra Burro Virgilio Mantova e Vigili del Fuo- stato riassunto anche il preparatore atletico Paolo Artico di Serravalle. Si ricompone così la coppia storica di diocesani, ben rodata dalle precedenti esperienze in campionati professionistici. De Biasi e Artico, infatti, lavorano assieme da sette anni, trascorsi a Modena, Brescia e Torino dove l’anno scorso avevano conquistato la promozione in serie A. uova medaglia tricolore per il Brugnera Friulintagli. Ai campionati italiani indoor juniores di Genova Giulia Chessa ha conquistato la medaglia d’argento nei 400 metri piani. Giulia è stata superata soltanto dalla comasca Elena Bonfanti. Chessa aveva centrato la qualificazione alla finale in virtù del primo posto in batteria. L’argento, però, suona come una delusione per la portacolori della società altoliventina che si era presentata a Genova nelle vesti di favorita numero uno per l’ottenimento del titolo italiano. D Da sinistra, Luisina Costagrande (Spes), Manuele Cester (Lae Electronic) e Alessandra Cattelan (Maeg) co Reggio Emilia. conclusione della stagione regolare. L’obiettivo stagionale del presidente Giorgio Polese, del direttore sportivo Giambattista De Mari e di tutto lo staff blu, era il mantenimento della salvezza per cancellare la pessima figura della prima volta. Sabato 3 il Maeg disputerà a Ostiano (Cr) la terza fase della Coppa Italia affrontando agli ottavi la Peressini Pordenone e, in caso di vittoria, ai quarti la vincente di Edilkamin Ostiano-Collecchio. Giacinto Bevilacqua Maeg Codognè. Le ragazze di coach Pierluigi Lucchetta sono le rivelazioni assolute del girone B di B/1 femminile. Il Codognè, infatti, pur essendo una neopromossa affacciatasi soltanto per la seconda volta nella sua trentennale storia in B/1, stanno disputando una stagione strepitosa. Al momento il Maeg occupa il settimo posto in graduatoria, a pochi punti dalla matematica salvezza ormai a portata di mano con tanto anticipo dalla W eek-end impegnativo offerto nella nostra rubrica dalle associazioni amiche della montagna e dalle sezioni locali del Cai. Inizio soft con la cooperativa Mazarol, che domenica 4 opta per una romantica visione del risveglio della primavera nel paesaggio bellunese, organizzando una gita domenicale tra boschi, colline e valli amene. Partenza dalla stazione di Belluno alle 9.30 e dislivello facile di 250 metri. Tra le tappe della giornata Cirvoi, Crede e Le Ronce. Impegnativa la XVIII settimana nazionale di sci di fondo escursioni- De Biasi e Artico per salvare il Toro ianni De Biasi è di nuovo l’allenatore del Torino. Il tecnico di Sarmede, licenziato a sorpresa prima dell’inizio del campionato, è stato richiamato dalla proprietà alla guida della squadra granata in serie A. Ha preso il posto di Alberto Zaccheroni, licenziato dopo la sesta sconfitta consecutiva. Con De Biasi, cui è chiesta la salvezza del Torino, è N CICLISMO: Domenica a Mareno di Piave si corre il 27º° Gp Ceda RITORNANO I DUE DIOCESANI G ATLETICA: Giulia Chessa (Brugnera) argento ai tricolori juniores opo il 14º Memorial Polese vinto a San Michele di Piave dall’argentino Mauro Abel Richeze (Modal Bici Team San Donà), il 35º Circuito di Pader no andato a Marcello Pavarin (Filmop-Sorelle Ramonda) e il 7º Gran premio Brefer di Castello Roganzuolo aggiudicato a Edoardo Costanzi della Cremonese, il ciclismo dilettantistico domenica 4 è di scena a Mareno di Piave. Il Gr uppo spor tivo Pedale Marenese organizza, infatti, il 27º Gran premio Ceda per under 26, circuito per velocisti con par tenza alle 14.30. In programma 45 giri di circuito per un totale di 100 chilometri. A sinistra Richeze (vincitore a S. Michele di Piave), a destra Pavarin (primo a Paderno) MONDO CAI stica che si conclude sabato 3 alla Conca di Braies nelle Dolomiti orientali e aspetta i suoi partecipanti venerdì 2 alle Tre Cime di Lavaredo nelle Dolomiti di Sesto. E se la sezione Cai di Conegliano da un lato invita i suoi soci a parteciparvi, dall’altro riserva agli amanti delle ciaspe, domenica 4, una gita al monte Agner fino al rifugio Scarpa. Gita scialpinistica nel carnet della sezione Cai di Motta di Livenza, che scalda gli sci e toglie dal chiodo gli scarponi per una meta domenicale anco- ra top secret. Il Cai di Sacile ha le idee chiare e organizza una due giorni alla malga di Nemes, nelle dolomiti di Sesto. Dulcis in fundo una notturna nel carnet della sottosezione Cai di San Polo di Piave, che passerà due giorni, sabato 3 e domenica 4, a casera Lodina nel parco naturale delle Dolomiti friulane. L’escursione inizia dal Ponte Compol, a 728 metri, in Val Cimoliana. Tra le tappe: il bivio per il bivacco Greselin, un bellissimo bosco di faggi fino a casera Lodina a quota 1567 metri. Angela Deganis Dall’alto in basso, De Biasi e Artico S P O R T & B A N C A Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé di Piave · Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Nervesa della Battaglia · Orsago Paré di Conegliano · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano · Sacile · San Giacomo di Veglia San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello · Soligo · Spresiano · Tezze di Piave Valdobbiadene · Vidor · Villorba · Vittorio Veneto Janna 36 Domenica 4 marzo 2007 DOMANDA LAVORO Ragazza 30enne con pluriennale esperienza lavoro ufficio, precisa, seria e affidabile, cerca lavoro come impiegata. Zona San Vendemiano e dintorni. Disponibilità immediata. Tel. 335-5471860. 36enne diplomata in ragioneria con esperienza decennale in amministrazione/contabilità con ottima conoscenza gestionale AS400 e pacchetto Office cerca nuovo impiego in zona Oderzo e limitrofi part-time e full-time. Tel. 347-4009142. Insegnante, laureata in Pedagogia con abilitazione e notevole esperienza in ambito educativo e insegnamento impartisce ripetizioni di inglese, francese, geografia, materie letterarie in genere. Attiva inoltre percorsi di crescita personale e di metodologia di studio. Tel. 338-3777987. Ragazza 19enne diplomata in ragioneria e iscritta alla facoltà di lingue cerca lavoro per il fine settimana come barista, cameriera, commessa e baby-sitter. Tel. 347-0615549. Signora con esperienza cerca lavoro come assistenza anziani e badante 24 ore su 24. zona Oderzo e dintorni. Tel. 320-7536001. Ragazza 19enne diplomata in ragioneria e iscritta alla facoltà di lingue si offre per ripetizioni di inglese e tedesco. Tel. 3470615549. Ragazza con fluente conoscenza della lingua inglese, buon tedesco e spagnolo cerca impiego come impiegata commerciale estero e/o mansioni con utilizzo delle lingue straniere. Tel. 3408602533. Ragazza con maturità linguistica supporta bambini e ragazzi in inglese, tedesco, spagnolo. Disponibile anche per seguirli nello svolgimento di compiti per casa. Zona Cimadolmo, Oderzo e dintorni. Tel. 340-8602533. Ragioniera con esperienza come impiegata amministrativa e commerciale cerca lavoro nel settore. Disponibile anche come segretaria. Buon uso pc. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 347-4820083. Ragazza 25enne italiana madrelingua tedesco con studi ef- fettuati in Svizzera si rende disponibile per ripetizioni di tedesco a ragazzi di scuole superiori. Disponibile anche per collaborazioni con aziende per traduzioni testi o interpretariato. Zona Oderzo, Motta di Livenza e dintorni. Tel. 348-7283534. 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Laureata in chimica impartisce lezioni di chimica, fisica, matematica a studenti di scuole medie, superiori e università. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 3400956320. Ragazzo polacco 36enne, ottima conoscenza lingua italiana, residente in Italia già da 5 anni, si rende disponibile come barista e/o cameriere in pizzerie, bar, ristoranti, pub e birrerie. Tel. 3474409120. Ragazzo polacco 36enne, ottimo italiano, residente da 5 anni in Italia, cerca impiego come operaio in qualsiasi settore (già con esperienza legno e metalmeccanico). Disponibile anche per mansioni di intermediazione/traduzione con ditte italiane operanti o con rapporti di lavoro in Polonia. Disponibile a trasferte. Tel. 3474409120. 26enne laureata in lingue inglese, tedesco e francese, con buone doti organizzative, predisposizione al contatto con il pubblico, buon uso pc, esperienza in ufficio commerciale estero e disponibile a trasferte, valuta serie offerte di lavoro. Zona Oderzo e San Donà. Tel. 393-4571954. 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Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 348-8929894, 320-1642381. Signora cerca lavoro per pulizia uffici o operaia generica in qualsiasi settore. Disponibile zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3476812150. Signora con esperienza come addetta mensa, cerca lavoro anche come lavapiatti, addetta alle pulizie, collaboratrice domestica o operaia. Disponibile in orario diurno fino alle 15 in zona Vittorio Veneto. Tel. 320-7732546 Ragazzo 19enne con esperienza come commesso/allestitore e come operaio nel settore legno e portinaio notturno, cerca lavoro anche come apprendista in vari settori. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 0438-560967, 3404163388. Ragazzo automunito con diploma di meccanico (conseguito in Francia) e pluriennale esperienza come attrezzista macchine stampaggio plastica cerca lavoro nel settore. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 3291486398. Ragazzo 29enne con esperienza di gestione magazzino (bollettazione, data entry, rapporto con fornitori) uso muletto e pc (Excel,Word) cerca lavoro anche ambito diverso. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 340-4252698, [email protected]. Laureata in psicologia dell’infanzia, esperta in disturbi dell’apprendimento scolastico, si offre per ripetizioni di tutte le materie per bambini/ragazzi di elementari, medie, biennio superiore. Tel. 328-2814271. Laureato in geologia, con esperienza di insegnante di scienze in istituti superiori è disponi- bile a seguire ragazzi frequentanti le scuole medie nello studio pomeridiano. Tel. 328-6263354. Ragazzo 18enne cerca lavoro come operaio in qualsiasi settore. Zona: Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 338-6529012. Signora con esperienza cerca lavoro con contratto come assistenza anziani o collaboratrice domestica. Disponibile alla mattina o al pomeriggio. Tel. 3281446635. 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Perché L’Azione fotografa, titola, narra, imprimeva a piombo oggi imprime a rotativa, una piccola grande storia. Piccola storia, apparentemente, perché minuta, giornaliera, oltre i riflettori della ribalta. Eppure autentica, vera, umile nei fatti, orgogliosa nella dignità. Si tratti di esistenza contadina, da mezzadri o fittavoli, sfruttati e ingobbiti sull’aratro trainato dalle “bestie”. Si nobiliti – così pareva un tempo – questa esistenza nell’indaffararsi industrioso di artigiani e commercianti. Raggiunga invece le vette, anche di benessere, dei padroni della terra. Si trasfiguri infine nell’affanno concreto e genialoide di un’industria che ha strappato i padri dall’emigrazione fino alle lontane Americhe e alla lontanissima Australia e le donne dalle servitù a Milano, Roma, Torino. È esistenza reale – a tinte forti, verista, talvolta persino abbarbicata alla “roba” – quella che palpita dai tabelloni della magistrale quanto curiosa mostra del settimanale nelle sale di palazzo Sarcinelli di Conegliano. È esistenza dalle mani ruvide, dalla pelle ispessita nei calli, dal volto bruciato dal sole e ar- rugato dalla fatica precoce che doveva postare zolle pesanti nelle basse e salire sentieri, “troi”, di colline – oggi giardini di vigneti, un tempo avare di raccolti – insufficienti a sfamare più bocche. Grande storia perché è vita di un popolo attraversato da due devastanti guerre che prima sul Piave, nel conflitto del 191518, poi sui monti nella seconda guerra mondiale. Povertà e morte, dono del sangue alla patria e guerra quasi civile nella resistenza non hanno inferocito questo popolo dalle profonde radici cristiane. Non solo. Lo hanno spinto a fare dono alla Chiesa, madre talvolta severa quanto premurosa, di tante vite religiose, preti e suore per la propria diocesi, per le diocesi d’Italia povere di clero, per le missioni. La globalizzazione del Veneto, cioè la vocazione all’esportazione del NordEst che conquista i mercati mondiali, viene anticipata dalle centinaia di missionari che raggiungono il mondo. È quasi naturale allora che questa vicenda di generose persone, che mondializzano la loro chiesa e poi le imprese, trovi rappresentanza nel soglio pontificio, divenuto con il Concilio Vaticano II finestra e “regia” spirituale sul mondo, del Papa dal sorriso timido, Giovanni Paolo I. Sì, perché monsignor Albino Luciani, si è esercitato nel ministero di vescovo proprio nella sua amata Vittorio Veneto. La storia nel suo sviluppo buono e purtroppo anche cruento delle guerre ha fatto tappa nella terra sita tra gli argini del Livenza e del Piave. Eppure la sofferenza ha temprato un popolo nella solidarietà. Il cattolicesimo della “dottrina”, della Madonna Pellegrina, dei congressi eucaristici, della affollata Azione cattolica, si è riempito le mani e il cuore di istituzioni di solidarietà. Ne sono testimoni quelle fotografie di volti anemici che ricordano le “colonie” marine e montane, ma anche le altre che ripresentano il nuovo volto della solidarietà nella casa “Mater Dei” per le donne finite in strada anche per l’uso e abuso di una terra che scolorisce le proprie radici cristiane, inor- goglita dai propri capannoni e “dai schei”, mai facili ma talvolta persino abbondanti. A scorrere le immagini e i titoli, gli articoli e le didascalie, le piccole notizie paesane, il grande miracolo veneto sembra germogliare quasi improvviso sui colli, sui campi, sulle strade del protagonismo vittoriese, coneglianese, opitergino. L’anima religiosa è stata impulso per la Chiesa italiana e mondiale. L’assunzione di responsabilità imprenditoriale – facciamo, non aspettiamo dalla politica – ha marcato il passaggio industriale e postindustriale del Paese non A sinistra. don Bruno Cescon alla visita guidata della mostra con i direttori dei settimanali diocesani del triveneto solo del Veneto. Originali questi veneti che L’Azione continua a raccontare. Forse un po’ spaesati. Sia perché alla ricerca di un riferimento per la loro “polis”, cioè per la politica. Sia perché storditi e indeboliti nei valori dalla modernità. Normali per questo. Magari troppo in linea, appiattiti, con il resto d’Italia e del mondo europeo. Eppure bisognosi di un nuovo intraprendere, non dell’economia ma dello spirito che freni il disagio dell’anima. La mostra de L’Azione a palazzo Sarcinelli illumina questo volto ora fiero, ora incerto fino allo spaesamento sui principi morali. Il giornale è stato ed è specchio di un popolo coraggioso. Ma, se consentito, anche “frusta” di antichi e moderni vizi per amore e passione delle virtù che hanno reso importante questo popolo tra il Livenza e il Piave. Don Bruno Cescon direttore del settimanale diocesano di ConcordiaPordenone “Il Popolo” LE VISITE DELLE SCUOLE LETTURE G iovedì 15 marzo alle 18, nella sala conferenze del Sarcinelli, ultimo appuntamento con le conferenze e le letture collaterali alla mostra. Le voci recitanti di Teatro Orazero propongono poesie e racconti di Umberto Cosmo, Aldo Piccoli e Pino Zangiacomi. Le confidenze dall’intimo dei tre autori locali verranno accompagnate dalla chitarra di Berty Ballarin e dal flauto di Silvia Meneghello. L a seconda A della media Grava di Conegliano è stata la nona classe in visita alla mostra. Ventisei allievi, accompagnati dall’insegnante Laura Pasin (proprio lei, una delle cura- trici della mostra), sono stati guidati da Francesca Toninato per tutte le sale, fino al laboratorio finale. Già altre sei scuole sono prenotate per le prossime settimane. BREVI mostra storica attraverso immagini, filmati e pagine del giornale Week-end affollato Nel fine-settimana del 24-25 febbraio all’incirca 120 persone hanno visitato la mostra a palazzo Sarcinelli. Humanitas, maestre in pensione, Università Auser Difficile dar conto di tutti i gr uppi organizzati che passano per la mostra, specie di quelli che promuovono visite collettive ma non guidate. Tra le visite più recenti o prossime segnaliamo quelle promosse dal centro culturale Humanitas, dalle maestre in pensione e dall’Università Auser di Conegliano. Conegliano Palazzo Sarcinelli INGRESSO LIBERO dal 13 gennaio al 25 marzo 2007 ORARI DI APERTURA: dal martedì al venerdì ore 16-19, sabato e domenica ore 10-19, in altri orari su prenotazione per gruppi e scolaresche per visite guidate o laboratori didattici per informazioni o prenotazioni visite: tel. 347 6428685 Mostra promossa da L’Azione - Organizzazione: L’Azione - Astarte Servizi Culturali Comitato Curatore: Enrico Dall’Anese, Elvira Fantin, Laura Pasin, Maria Cristina Scalet, Stefano Sonego Con il patrocinio di Con la partecipazione di Con il contributo di 38 Domenica 4 marzo 2007 Lettere & interventi PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI IN CIAD Conoscenza e rispetto reciproco per il dialogo C arissimi amici, oggi ricorre la festa della Conversazione di san Paolo, giorno che conclude l’ottavario di preghiere per l’unità dei cristiani. In questo ambiente di pluralismo religioso, l’esigenza di cercare punti d’incontro nella preghiera e nella vita quotidiana, diventa una necessità vitale per noi cristiani, esigua minoranza. La nostra comunità di Am-Timan non osa programmare incontri ecumenici, sarebbe troppo presuntuoso. Ci siamo limitati a gesti semplici e concreti. (...) Il punto forte di questa settimana è avvenuto a Mongo, dove il prefetto apostolico Coudray ha veramente osato tanto, avendone la forza. Tramite il comitato “Giustizia e pace” ha organizzato un dibattito cristiani-musulmani. I relatori erano due suoi amici ben piazzati: uno cristiano, attuale ministro, Gata-Goté Gali; il se- condo un intellettuale musulmano già segretario della presidenza, Ali Abdraman. Il tema “Cristiani e musulmani insieme per costruire la città” era stato studiato apposta per evitare lo scontro religioso. Invece diversi interventi di giovani liceali erano orientati sui soliti temi provocatori per trascinare l’assemblea in un clima di polemica e dunque far finire tutto nel disordine. L’assemblea numerosissima era composta in maggioranza da musulmani, pronti a corrispondere a queste provocazioni: perché un solo Corano e tanti libri della Bibbia? perché i musulmani riconoscono Gesù profeta e i cristiani non riconoscono Maometto profeta? il matrimonio e la poligamia e altri soggetti ormai noti e consumati. Il relatore cristiano, grazie alla sua autorità, è riuscito a dominare l’assemblea e a correggere energicamente gli intem- SOLO DIO LIBERA L’UOMO La libertà vera costa cara N ei giorni scorsi, visitando il Museo della Battaglia di Ceneda, ho avuto la possibilità di fare un’esperienza a dir poco interessante. Era allestita una mostra fotografica sulla Grande Guerra, potenziata dalla tecnologia con visione tridimensionale. Di tutto quanto avevo imparato e mi era stato raccontato, mai ero stata coinvolta nella viva realtà che hanno vissuto i nostri nonni prima e i nostri padri poi, quando è scoppiato il secondo conflitto mondiale. Entrando in quelle immagini ho potuto virtualmente mettere i piedi dentro il gelo e il fango delle trincee, sporche dell’umana sofferenza. Un’emozione profonda mi ha pervaso ed è salita dal cuore quella riconoscenza che da sempre avvertivo per tutte quelle giovani esi- stenze che col loro sacrificio mi consentivano di vivere in un Paese libero. Ed era stato proprio il pensiero della libertà a tenere occupata la mia mente nei giorni precedenti. Termine di cui si sta facendo un gran mercato e che viene proposta a buon mercato. In tutte queste discussioni che ora occupano i media, mio padre avrebbe abbassato il capo scuotendolo lentamente come faceva quando non riusciva proprio a capire. Ma forse anche noi siamo perplessi e perfino indignati. Mi echeggiano alla mente i versi di una bella canzone di Renato Zero: “Così poco abili anche noi, a non dubitare mai, di una libertà indecente”. Da qualsiasi parte la si guardi, tutti si ostinano a volerti liberare. e L’AZiON Don Tarcisio Bertacco peranti, coadiuvato in questo lealmente dal collega musulmano a cui è legato da lunga e sincera amicizia. Per le provocazioni religiose egli rinviava all’Imam presente o ad altre personalità religiose. Lui e il suo collega vantavano la loro partecipazione all’assemblea nazionale del 1993, dove il Ciad è stato proclamato uno stato non confessionale ma laico. Perciò, scopo dell’incontro era di costruire la città insieme, cioè educare a convivere nella diversità, e citava come esempio l’Atene della Grecia antica, dove è nata la democrazia. Il relatore musulmano citava nello stesso senso la città di Medina, dove nei primi tempi dell’Islam, musulmani, ebrei e cristiani vivevano insieme. Molto a proposito GataGoté ha fatto osservare co- Da che cosa? Ipocriti. La libertà è qualcosa che si guadagna a caro prezzo, proprio come la felicità. È biblicamente provato che ogni scelta non è buona, e che non esiste libertà indiscriminata senza far danno all’altro e a se stessi. E che una società permissiva è destinata alla decadenza. Altro che crescita della civiltà e di interesse per i diritti dell’uomo e la sua salvaguardia! C’è stato un tale, di nome Giovanni Paolo II, che all’uomo ci teneva davvero. Chi è stordito nel marasma dell’odierna confusione si vada a leggere le sue Encicliche, sul valore e la dignità dell’uomo, sulla sua promozione e il livello che esso può raggiungere, quando ha per modello Cristo. Anche perché non c’è libertà senza verità, e Cristo è la Verità stessa. Perché non ce lo dimenticassimo, ha steso le sue braccia sulla croce per sempre. Per ricordarci che solo Dio è in grado di liberare definitivamente e completamente l’uomo. Lina me nelle recenti incursioni di ribelli finanziati dal Sudan per un colpo di stato, si sono trovati a combattere insieme cristiani e musulmani, tribù del Nord e quelle del Sud, in difesa del territorio e delle istituzioni. Alì, dal canto suo, insisteva sulla necessità da parte di adulti, scuole, insegnanti, genitori, di educare i giovani all’onestà, alla non violenza, alla pace, perché troppe armi circolano nelle città e nei villaggi e anche i bambini ormai portano abitualmente il pugnale. La conclusione più positiva mi sembra averla colta nelle parole di Gata-Goté: sostituiamo la polemica che porta all’aggressività, con la conoscenza reciproca. Vorrei – diceva – che il cristiano potesse dire al musulmano: ecco ciò in cui tu credi e ti rispetto. E altrettanto da parte sua il musulmano al cristiano. Questa conoscenza e rispetto reciproco sono la base per un dialogo fecondo nella costruzione della nostra “città”. Don Tarcisio Bertacco Am-Timan— S e hai qualche libro già letto e che comunque non ti serve più, non buttarlo via, perché potrebbe ser vire ad altri. Presso la Curia vescovile (nell’edificio della Libreria e de L’Azione) c’è una stanza, sempre aperta nelle ore d’ufficio, dove vengono raccolti questi libri, in genere di carattere religioso. I libri sono gratuiti, con però anche la possibilità di lasciare delle offerte che vanno periodicamente inviate a Betlemme, al Caritas Baby Hospital, dove le Suore Elisabettiane curano i bambini più abbandonati di quel territorio. Chi ha visitato quell’ospedale – e di solito i pellegrini di Terra Santa ci vanno – resta davvero colpito dalle condizioni veramente gravi di quei bambini e da come vengono curati ed assistiti. Libri qui raccolti ven- IN RITORNO DAL CIAD Motivi di speranza di un futuro migliore Un gruppo di amici ha visitato all’inizio dell’anno don Tarcisio Bertacco in Ciad. Ecco una sintesi della loro testimonianza al ritorno. R accontarvi il nostro soggiorno ad AmTiman è un po’ difficile, giacché si tratta di descrivere le sensazioni che suscitano persone, cose, animali in questo contesto paesaggistico superlativo. (...) La realtà, invece, racchiude in sé le condizioni estreme della povertà e dell’indigenza dei suoi abitanti. Le condizioni igieniche, la malnutrizione, la mancanza di istruzione stridono con le nostre abitudini e i nostri comportamenti consumistici. (...) Una voglia ti prende: quella di fare finta di non aver visto niente, di mollare tut- gono anche mandati a istituti o centri che ne fanno richiesta. Recentemente alcuni libri di teologia, sacra scrittura, spiritualità ci sono stati richiesti dalla Suore di Maria Bambina, che li hanno portati a Iskenderun in Turchia, al vescovo locale monsignor Padovese che ha aperto un Centro di spiritualità interculturale e interreligioso intitolato a don Andrea Santoro. Diverse persone conoscono e frequentano già questa “stanza dei libri”, alla quale si può accedere in piena libertà. Don Giovanni Dan LIBRI La stanza dei libri di don Giovanni Dan to, di scappare. Invece (...) l’incontro con la comunità cristiana di Am-Timan durante la celebrazione della messa ti infonde energie rigeneranti, nuova forza e sicurezza. I fedeli ciadiani ti coinvolgono in una celebrazione liturgica così musicale, partecipativa, evocativa che improvvisamente ti senti avvolto dall’abbraccio affettuoso di persone che non ti sono più estranee e che ti fa capire di aver ritrovato casa. Il proposito convinto, la voglia di continuare a sostenere il progetto di progresso sociale, umano, religioso di apertura e confronto con la cultura e fede musulmana degli abitanti di Am-Timan, ti viene data soprattutto dall’incontro con gli alunni della scuola elementare Santa Bakita, realizzata da don Tarcisio lo scorso anno. (...) Se incontri lo sguardo di uno di quei bimbi capisci che non li puoi abbandonare. (...) È per questo che la nostra esperienza è opportuno che sia ripetuta da altri, anche per constatare in modo positivo e gratificante come le risorse che don Tarcisio ha ricevuto da parrocchie, associazioni, medici, lavoratori, amici friulani, veneti e lombardi, enti pubblici come la Regione Friuli o il comune di San Fior, sono proficuamente investite e donate alla comunità locale di Am-Timan (...). Da questo viaggio siamo rientrati carichi di fiducia e speranza, perché abbiamo visto un paese a noi noto per le vicende di guerra, ma che ora è momentaneamente tranquillo, e che può farcela ad uscire dalla miseria e povertà in cui si trova. Lì c’è tanta gente buona e brava, che si impegna ogni giorno perché l’amicizia, la solidarietà e la pace siano una condizione di vita duratura, che permetta alla popolazione di lavorare, di progredire e vivere gli aspetti civili, sociali e religiosi in una situazione di normalità e di pace. Primo Tomasella Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437 e L’AZiON Lettere & interventi riscono diritti fondamentali e imperativi etici è il solo valido baluardo contro l’arbitrio del potere e gli inganni delle ideologie» Così, Benedetto XVI nel discorso rivolto ai partecipanti al Congresso internazionale sul diritto naturale promosso dalla Pontificia Università Lateranense. Mi domando a questo punto: «Che cos’è questo disegno di legge presentato dalla Bindi e dalla Pollastrini, se non una esaltazione della assoluta autonomia kantiana. Al contrario, il laico cristiano è colui che si autolimita, colui che non va mai oltre, perché sa che quell’oltre non gli appartiene. Sta tutta qui la sua sapienza. Perciò, egli benedice il Signore per questa sua limitazione e, con il salmista dice: “Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta e io non la comprendo” (Sl 138, 6). Vorrei, infine, motivare l’importanza del diritto naturale, morale. Esso, è inscritto nella coscienza degli uomini, da sempre (v. l’Antigone di Sofocle). È un principio universale, presente in tutte le culture, che assolve ad una duplice funzione: da un lato è la grande stella polare che guidando il pensiero verso il riconoscimento del bene impedisce all’uomo di deragliare; dall’altro, nel riconoscimento della propria finita creaturalità, l’uomo tocca con mano il limite invalicabile alla sua pretesa di essere totalmente autonomo. Questo discorso della autonomia limitata è ciò che i lettori laicisti di Kant respingono, e gli altri, i cattolici, accettano. Tutto qui. Chi è dunque il cristiano adulto? Non certo colui che rivendica piena autonomia nell’ambito politico. Al contrario è colui che conosce e riconosce i propri vincoli e limiti, li accetta, li ama e non li supera. Aldo Cappellotto Domenica 4 marzo 2007 39 TRA LAICITÀ E LAICISMO: VOGLIA DI AUTONOMIA PERIODO DI QUARESIMA “L’uomo, creato libero da Dio, è autonomo ma non del tutto” C’è bisogno di conversione I termini “laico”, riferito a soggetti, e “laicità” , riferito a concetti, hanno subito nel corso della storia tali e tante variazioni semantiche da rendere problematico, oltre che noioso, il parlarne. Tuttavia vorrei dire qualcosa sperando di essere chiaro. Il termine “laico” si opponeva un tempo al termine “clericale”. Sembrava che dopo il Concilio Vaticano II questa contrapposizione fosse superata, e invece è più viva che mai. Perché? Perché i cristiani che agiscono in politica – giustamente – rifiutano il termine “clericale”, proclamandosi anch’essi “laici” e chiamando – giustamente – “laicisti” gli anticlericali. Così oggi si parla di politica laica e laicista; di famiglia laica e laicista; di storia laica e laicista. A questo punto, usando l’accetta, taglio d’un colpo tutte le sfumature semantiche di questi due termini e li riassumo con una sola parola: autonomia. Laico è colui che rivendica per sé, in tutti i campi, compreso quello della politica, l’autonomia di giudizio e quindi di azione. Ma questa autonomia come dev’essere? Immanuel Kant ha estremizzato il concetto di autonomia. Secondo il suo pensiero, essa dev’essere totale. Ecco le sue parole: «Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Questa minorità è dovuta a te stesso se la causa di essa non è un difetto dell’intelligenza, ma è la mancanza di decisione e di coraggio di servirtene senza guida». Immediatamente, questa sua affermazione diventò il manifesto dell’adultità. So- N lo l’uomo pienamente autonomo è un adulto. Tutti gli altri sono dei minori, incapaci di decidere da soli, e perciò sempre bisognosi della balia: la Chiesa cattolica. (...) Se mi è concesso vorrei aggiungere qualcosa di mio: la morale autonoma di Kant, può essere riassunta con queste due semplici parole: «Decido io!». Che cosa sia bene e che cosa sia male, questo lo decido io. Ebbene, questo è precisamente il peccato di Adamo: cogliere il frutto è stato la conseguenza di questo suo: decido io. Questa espressione è la quintessenza del relativismo etico. Ebbene, le cose non stanno affatto così; il bene e il male non sono per niente un fatto soggettivo, ma oggettivo: «Quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto», dice Davide nel Miserere (Sl 50, 6). Dunque l’uomo, non è, né può essere autonomo nel senso kantiano. Domanda: come dev’essere allora? Faccio lo stesso discorso, sia per i credenti che per i non credenti. «L’uomo, creato libero da Dio, affidato al suo consiglio, è autonomo, ma non completamente. Qualcosa gli segnala che la sua autonomia non è totale. Ecco la lex naturalis nel suo animo: essa è presente in tutti anche nei pagani; anche nei non-credenti (v. Rm 2, 14-15). Essa è un presidio prezioso per l’uomo; gli dice: fac bonum, vita malum. È il daimon di Socrate, la cui voce era per lui nello stesso tempo manifestazione della verità e indicazione del dovere da compiere. A questa voce, Egli sentiva che non poteva disobbedire. «Questa lex naturalis da cui scatu- SULL’ALLARME BADANTI on sono un lettore de “Il Gazzettino”, ma il numero di domenica 25 febbraio mi è stato portato a casa da una donna straniera, che lavora da diversi anni in Italia, come assistente alla persona, o badante che dir si voglia. Molto arrabbiata e offesa! Titolo a sette colonne, in prima pagina: “Dalle badanti sonnifero ai vecchi”. Se la frase non avesse, prima, il nome del soggetto che l’ha pronunciata, la Caritas diocesana, avrei pensato a qualche vetero leghista, in vena di sparate. Ma, purtroppo, così non è! Investire la stampa per “denunciare” l’importazione a furgonate di sonniferi o tranquillanti, da somministrare agli anziani, per farli stare tranquilli o dormire e lanciare uno “sconcertante allarme” sul fenomeno, vuol solamente dimostrare la volontà di fare un gran polverone, attorno ad un tasto molto delicato, vissuto in maniera diversa da molte famiglie del nostro territorio. Di tutto ciò sono veramente dispiaciuto (ed anche arrabbiato) anche perché il pulpito dal quale si parla dovrebbe essere serio, documentato, capace di comprensione e di discernimento. Un fenomeno diviene preoccupante quando i numeri sono reali e significativi; qualche caso o, il sentito dire, non caratterizzano un fenomeno preoccupante. Solo alcune sottolineature, anche perché diverse “badanti e badate/i” scriveranno a questo giornale e alla Caritas, per raccontare la propria esperienza, che poco assomiglia a quanto asserito nell’articolo citato. 1) In tutte le civiltà la condizione anziana è presente, magari ricercata, ora che alimentazione e salute sono migliorate. Solo nei paesi ricchi (o forse solo qui da noi) si realizza quello che nel passato veniva detto “un padre fa crescere dieci figli, e dieci figli non sono in grado di accu- dire un padre”. 2) Solo chi vive a contatto con queste persone riesce a capire qualche lembo di una vita difficile, carica di rinunce e di sacrifici. Lasciare la propria famiglia, magari figli in tenera età, il marito, magari genitori anziani e ammalati, per ricercare una speranza di futuro per sé e per i propri cari, è la condizione della maggioranza delle assistenti familiari presenti nelle nostre famiglie. Anche delle laureate in astrofisica e informatica, così come di quelle donne di 60 anni, con mani grandi e rugose, mani che hanno lavorato da sempre e che continuano a spendersi in lavoro, per noi. 3) Sono davvero molte le famiglie italiane contente della persona che segue la persona anziana e che instaurano rapporti di familiarità e di vera amicizia con la badante del “nonno”, non certo del “vecchio”. Vanno anche annoverate famiglie che per anni hanno inseguito il decreto flussi, per assumere la persona che lavorava in casa da clandestina, non riuscendovi per più tentativi. 4) È vero anche che i furgoni (non quelli dei sonniferi!) portano nei paesi d’origine di tutto e di più. Non di sicuro quanto, a sentire l’articolo, è frutto di sottrazione o di furto, ma piuttosto materiale che non rientra più nei parametri della moda corrente e che intasa sempre di più le nostre case. E, così, diseduchiamo. Se il materiale è in buono stato, lo dobbiamo usare noi. Se non va bene per noi, perché dovrebbe essere adatto agli altri? 5) E, ancora, nonostante la disponibilità di persone regolarizzate, diverse famiglie preferiscono avere in casa una persona non in regola, clandestina oppure a nero, perché sono convinte di poter meglio gestire la situazione al bisogno. Angelo Cremasco Soligo La polemica offusca tante brave persone C’ è bisogno di conversione! Così ho iniziato il mio articolo, con questo titolo che racchiude in sé tutto ciò che vorrei enunciare. Sì, perché oggi come oggi c’è bisogno di credere veramente nel Signore Dio. Inizierò con il professandovi la mia fede che senza paura avanza dinnanzi a tutto. È già iniziato il mio tempo di “conversione”, cioè il passaggio da ciò che ero prima a ciò che diverrò. Ognuno di noi prima o poi si troverà di fronte a dover mutare qualcosa nella sua vita, a fare delle scelte. La mia fede è maturata nel tempo, ha subito quella fase di trasformazione da una fede “bambina” a una fede “adulta” ma che non smette mai di crescere. Grazie ad una serie di incontri, di riunioni-approfondimento ho potuto far fruttare ciò che già era dentro di me. La mia prima esperienza della Gmg 2005 ha dato i suoi frutti, mi ha fatto vedere e capire che molti giovani credono in Cristo e si danno da fare per testimoniare la sua Parola, mi ha aperto nuovi orizzonti e conoscere nuove realtà, mi ha fatto trovare l’Amore vero. Ero già animatrice in parrocchia, catechista, mi davo da fare per gli altri, ero già andata per due volte come volontaria a Lourdes ma non ero andata fino in fondo nella fede e a quell’Amore che Dio ci ha donato e che è anche negli altri. Facevo tutto volentieri, mi rendevo disponibile senza problemi, mi rendeva felice veder e far felice gli altri, ma sentivo che c’era altro sotto, così ho “scavato”. Ho trovato l’Amore che Dio ha per me e il mio ruolo in questo mondo. Così la mia fede ha iniziato a trasformarsi. Ora mi rendo conto quanto è importante ricercare la Verità e ricercare Dio ogni giorno, testimoniarlo con le nostre azioni quotidiane. Dio è in ogni parte di me, è negli occhi di chi incontro, è nella mia famiglia, è negli amici e in quelli con cui vado meno d’accordo. Cerco di essere umile, semplice testimone della Parola che è nella Bibbia, la nostra essenza, il nostro “soffio di vita”. Gustiamo la vita... io la gusto ogni giorno col sor- riso di un bambino che ingenuo e semplice guarda e conosce il mondo, con i suoi piedini che scalciano, con le sue braccia che si aprono come per abbracciare qualcuno, le apre senza aver paura di nessuno e di chi lo prenderà in braccio e lo cullerà. Con i suoi occhi sereni e pieni di gioia, con la sua bocca così piccola e che ha fame! Bisogna andare ed entrare nel profondo. Bisogna coltivare la fede, renderla viva giorno dopo giorno... Durante la Messa delle Ceneri sono rimasta colpita dalla predica che ha fatto il frate della mia parrocchia (ho sottolineato “mia” perché in realtà non è quella originaria ma quella del quartiere della città dove studio) che confermava il bisogno di convertirsi, di non lasciare che la nostra fede diventi un qualcosa di abitudinario, che non “coltiviamo” momento dopo momento, che rimane lì in fase di stasi. La fede va alimentata. Entriamo perciò anche noi nel deserto, non in quello vero come fece Gesù, ma in quello del nostro “Io” per ascoltare la parola del Dio Vivente, per assaporarne il gusto, entriamo in intimità con Dio. Ricerchiamo quella crescita interiore, interroghiamoci sulla nostra fede, facciamo quel passo in più che tante volte ci manca. Eliminiamo i pregiudizi, l’egoismo, il sentirsi “migliori”. Quante volte ho pregato Dio, quante volte liberandomi totalmente a Lui poi ho sentito il suo soffio di vita entrare in me portando quella pace, quella serenità che mi cambia completamente. Lasciamoci invadere da Dio, in questa Quaresima mettiamoci veramente in ascolto, riscopriamo la vera Luce. Dico due parole soltanto a voi giovani, come me, voi che fate un servizio nelle vostre parrocchie e servizio agli altri, non abbiate paura di Cristo, abbandonatevi a Lui, vi ricompenserà con il suo immenso Amore, Dio non delude mai. Ricercatelo continuamente, Lui deve essere al centro prima di ogni altra cosa. Dio è amore. Buona Quaresima di cuore. Giorgia Revine