- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 4 marzo 2007
DONNE E LAVORO: PARI O
Dopo la scuola la situazione cambia
Uguali? Sì, ma
fino a 22 anni
«C
he la piasa,
che la tasa,
che la staga
in casa», recita il proverbio.
Lo si cita sorridendo, pensando a come ieri vivevano
le nonne – e non oggi le
mogli o le figlie – ma la società del Nordest conserva
ancora un po’, nella propria
coscienza, questo modo di
pensare l’universo femminile.
Ne è convinta Tiziana Agostini, autrice del nuovo
libro “Le donne del Nordest” (ed. Biblioteca dell’Immagine, Pordenone),
racconto che ripercorre la
storia del Novecento nella
nostra regione, descritta
dal punto di vista delle donne. La rilettura del secolo
passato e delle sue protagoniste conduce Tiziana Agostini, già autrice dello
studio “Sogni e bisogni Un’inchiesta tra le donne
del Veneto” (2001, ed. Nuova Dimensione), all’analisi
di come il mondo femminile nordestino si sia affacciato sugli anni Duemila.
La Agostini non lo dice esplicitamente, ma la sua analisi tende a mettere in evidenza che c’è un’età – si
potrebbe situarla attorno ai
22-24 anni – in cui le donne del Nordest smettono di
essere uguali agli uomini.
Sarà forse il risultato di un
lungo cammino di emancipazione femminile; fatto sta
che le bambine e le ragazze compiono percorsi di
formazione
culturale
(scuola e università) della
medesima qualità rispetto
ai maschi.
La differenza è, semmai,
che i risultati conseguiti sono migliori. Valga su tutto
il fatto che all’esame di maturità le “centine” sono assai più numerose dei “centini”. E anche all’università
le statistiche dicono che le
giovani battono i colleghi
maschi. Poi, però, si cambia. C’è il passaggio al mon-
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
do del lavoro. E qui i paesaggi mutano radicalmente. Nonostante tutto, le
donne arrancano e fanno
molta più fatica ad ottenere risultati alla loro portata.
La Agostini, insegnante
con un’ampia esperienza di
impegno politico, riporta i
segnali del nuovo: tra il
1995 e il 2000 l’occupazione femminile in Italia è cresciuta rispetto al totale del
10,9%, che, tradotto in termini numerici, significa
764 mila occupate in più.
Tutto ciò rispetto ad un au-
Riconoscere
le diversità,
combattere le
disuguaglianze
buite. Non a caso le lavoratrici prediligono forme di
lavoro maggiormente flessibile, adattandosi anche a
lavori meno qualificati. Infatti la presenza delle donne è cresciuta in particolar
modo grazie alla diffusione, specie nei servizi, dei
contratti atipici e nelle professioni a più bassa qualifica».
Ma gli esiti possono anche essere molto pesanti:
«Le giovani, nell’impossibilità di avere contratti a
lunga scadenza, non progettano a lungo termine il
loro futuro personale e professionale ed evitano di radicarsi troppo nell’organizzazione del lavoro del
momento per non soffrire
troppo il distacco e perché
non sanno quali competenze saranno richieste nell’incarico successivo. La
perdita di senso del proprio
lavoro va di pari passo con
la perdita di senso della
propria vita e dunque con
la prospettiva di futuro che
fa decidere di diventare genitori».
La diversità – commenta l’autrice – va riconosciuta, mentre le disuguaglianze devono essere combattute perché generano infelicità e ingiustizie. Ma con
che mezzi? Per esempio
con uno strumento ancora
troppo debole, che può dare una mano alle donne
nordestine (e italiane in genere): politiche di sostegno
alla genitorialità, sostanziate di più numerosi asili
nido o ausili all’assistenza
degli anziani. Altrimenti ci
sarà sempre qualche voce
che ricorderà: «Che la piasa, che la tasa, che la staga
in casa».
Giorgio Malavasi
PREVALGONO I CONTRATTI A TERMINE
Aumentano le donne al lavoro
ma i contratti sono ben diversi
C
resce l’occupazione
femminile in Veneto. Anzi, sono le donne a dare sostanza al segno “più”
che caratterizza il numero
delle assunzioni di lavoratori veneti nell’ultimo lustro. In cinque anni i contratti di assunzione sono
aumentati complessivamente di 18.784 unità, passando dai 416.679 del 2000
ai 435.463 del 2005. Di questi, oltre 15 mila sono i contratti di assunzione riguardanti lavoratrici. Ma se pian
piano ci si avvia verso la parità numerica tra i due sessi (236.717 gli uomini assunti nel 2005, 198.746 le
donne), ben lontana è invece l’uguaglianza di trattamento. Lo si vede innanzitutto dai contratti stipulati, che sono molto diversi.
Prendiamo il contratto a
tempo indeterminato: questo riguarda un uomo su
tre, cioè il 31,2%, ma una
donna su quattro, cioè il
24%. In termini assoluti, sono stati assunti a tempo in-
ABBONAMENTI 2007:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22 - Sostenitore 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
determinato nel 2005
73.954 uomini e 47.833 donne. Il confronto con cinque
anni prima è desolante, per
entrambi i sessi: gli uomini
assunti a tempo indeterminato nel 2000 erano stati
97.797, cioè il 41,9% del totale, mentre le donne erano 56.905, pari al 31%. Il fenomeno della precarizzazione riguarda dunque entrambi, ma per le donne è
ancora più accentuato.
«Le assunzioni – conferma Bruno Anastasia, esperto di analisi del mercato del lavoro per Veneto Lavoro – sono caratterizzate
da forte prevalenza dei contratti a termine. Di solito al
contratto a tempo indeterminato si arriva attraverso
la trasformazione del rapporto di lavoro. Per quanto
riguarda il dato veneto,
questo dipende anche dal
tipo di settori che hanno più
movimentato il mercato del
lavoro. Occorre tener presente anche la distribuzione dei diversi contratti».
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mento dell’occupazione
maschile del 2,5%, pari a
326 mila unità in più. Ma i
numeri cominciano a parlare più esplicitamente
quando distinguono: l’occupazione è cresciuta molto tra le non coniugate
(+25,3%), meno tra le donne sposate (+12,7%) e decresce in ragione della presenza di uno o più figli. Un
po’ come dire che «mentre
per le nubili la partecipazione al lavoro sta diventando molto simile a quella maschile, le donne sposate spesso non lavorano o
la loro partecipazione continua ad essere fortemente condizionata da fattori
familiari, che ne determinano la non ricerca, la presenza intermittente se non
l’abbandono definitivo». E
perché mai? «Perché – risponde la Agostini nel testo – la donna continua a
pensare al lavoro entro una soglia di compatibilità
diversa da quella maschile. Di qui la propensione
per il lavoro interinale, che
le consente di avere più
tempo nel privato».
E qui arrivano gli echi
dell’antico proverbio veneto...: «I condizionamenti e
le attese sociali continuano
a vedere nella donna il perno del lavoro di cura domestico. Bisogna inoltre dire che le donne non sono
disposte, se non costrette
per ragioni familiari, a lavorare ad ogni costo, preferendo piuttosto scandire
la loro vita in momenti diversi di entrata, uscita e
reingresso in attività retri-
Chiuso in redazione
il 28.2.2007 alle ore 18.30
Tra i settori più “vivaci”
in questo quinquennio ci
sono il commerciale e l’alberghiero, più caratterizzati da stagionalità e dunque
da contratti a termine. «In
ogni caso l’85% dei lavoratori ha tuttora un contratto
a tempo indeterminato –
prosegue l’esperto – e la
quota rilevante dei contratti a termine è in linea con il
resto d’Europa».
Contratti a termine per
la metà delle donne
Contratti, questi, che si
colorano prevalentemente
di “rosa”. Le assunzioni a
“scadenza” hanno riguardato nel 2005 il 40,8% degli
uomini (96.667 assunzioni),
ma oltre la metà delle donne assunte in quell’anno,
cioè il 53,5% (106.525). Cinque anni prima i contratti a
tempo determinato riguardavano il 34,6% degli uomini (80.855 assunzioni) e il
48,9% delle donne (89.779).
In cinque anni questo tipo
di contratto a termine è aumentato per entrambi:
15.812 lavoratori e 16.746
lavoratrici in più.
«Non c’è dubbio – aggiunge il dottor Anastasia –
che la donna paga ancora
oggi in termini di conciliazione tra lavoro e famiglia.
Per le donne dai 30 anni in
su il tema della compatibilità con gli impegni familiari c’è, è inutile negarlo. L’impegno di lavoro non va
spontaneamente d’accordo
con la famiglia, occorrono
strumenti esterni perché
questo avvenga». Ancora
più evidente il dato dei lavoratori interinali, fenomeno letteralmente esploso
negli ultimi tempi. In totale
erano 23.081 nel 2000, cinque anni dopo sono quasi
triplicati, arrivando a
67.203. Gli uomini sono passati da 15.545 assunti nel
2000 a 40.506 nel 2005, i
contratti stipulati a donne
erano 7.536 e sono diventati 26.697, dunque sono più
che triplicati.
Una donna su tre
assunta part-time
Grande divario, poi, nell’utilizzo del part-time, considerato lo strumento principe per consentire alle lavoratrici madri di conciliare famiglia e lavoro. Va fatta però una premessa: sia
uomini che donne si sono
visti diminuire le assunzioni full-time (entrambi registrando diecimila contratti
in meno a tempo pieno) e
cresce per entrambi l’utilizzo del lavoro a tempo parziale. Erano appena 6.609
gli uomini nel 2000 e in cinque anni sono raddoppiati
arrivando a 13.343. Le donne erano già un numero rilevante sei anni fa (38.248)
e sono anch’esse triplicate,
arrivando a 63.818: una
donna su tre nel 2005 è stata cioè assunta a tempo parziale.
La parità
dopo i 40 anni
Il progressivo avvicinarsi delle donne, almeno in
termini numerici, agli uomini nel mondo del lavoro
raggiunge un punto di sostanziale equilibrio nella fascia d’età tra i 40 e i 49 anni: è qui che nel 2005 sono
stati assunti 38.300 uomini
e 38.700 donne, con addirittura un lieve sorpasso.
«Mi pare il segno di una ulteriore fragilità delle lavoratrici. A quell’età gli uomini sono già stabili – spiega
Bruno Anastasia – le donne
ancora no». Nelle altre fasce d’età, invece, predominano le assunzioni di lavoratori: il gap più alto è tra i
giovanissimi (22.200 uomini under 20, cioè il doppio
delle donne, 11.065); ma la
forbice è molto alta anche
nella fascia d’età tra i trenta e i 39 anni, con una differenza di circa 10 mila unità, tra assunzioni di uomini (70 mila) e di donne
(60 mila), laddove in tutte le
altre fasce d’età la differenza si attesta sui cinquemila
contratti.
Serena Spinazzi
Lucchesi
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 4 marzo 2007
MARIA ASSUNTA BOTTEON
O DISPARI?
Se fai il sindaco
rinunci alla carriera
D
RINA BIZ (ISP):“BASTA PIANGERE
BISOGNA TROVARE IL PROPRIO SPAZIO”
La donna fa sul serio
«L’
8 marzo oggi si
esaurisce in una cena o in un mazzo di
fiori. Non ha più il senso
socio-politico di qualche
anno fa, quando magari
non avevamo i soldi per andare a cena, ma coglievamo l’occasione per sollevare le rivendicazioni delle donne.
Oggi, 8 marzo 2007, se
vogliamo parlare di lavoro, direi che la donna fa sul
serio. Si è ripresa il suo
ruolo di madre, e spesso
di capofamiglia, anche
quando c’è l’uomo, e il suo
ruolo di lavoratrice con il
suo valore aggiunto. Tutto
dipende dalla donna, perché nessuno glielo offre:
se la donna, senza presunzione, mette a frutto
tutto quello che è e sa dare, il suo ruolo lo trova».
Rina Biz, una vita spesa
nel mondo del sindacato e
della cooperazione, battagliera presidente della
cooperativa Insieme si
può, è convinta che la donna abbia i mezzi per conquistarsi lo spazio che merita nel mondo del lavoro.
«Ottimista? Sì, lo sono.
Basta piangersi addosso
“perché nessuno mi dà un
lavoro”. La donna ha capito che si deve fare una professionalità, aggiornarsi.
Oggi la donna non lavora
più solo perché c’è bisogno dello stipendio in famiglia, ma è una persona
con diritti e doveri, e vuole produrre effetti per sé e
per la società».
Quando le donne diventano mamme, il problema degli orari è reale.
«Si devono adeguare orari di lavoro modulari in
riferimento alla donna in
età fertile, quella donna
che non ha più mentalità
assistenzialistica o piagnucolona, ma mette al
mondo un figlio, lo alleva
fino ad un anno, e poi torna al lavoro e rimettendosi in discussione, senza rivendicare il vecchio posto.
Sperimento quello che dico su 969 donne della cooperativa (oltre il 93% del
personale a libro paga), a
tutti i livelli di studio, con
tanti figli.
Rina Biz
In media le donne dell’Isp fanno 30 ore settimanali, ma non rigidamente:
si chiama part-time nel
senso delle ore, ma orario
modulare come concezione.
L’economia cosiddetta
sociale sa quanto il costo
del lavoro della donna sia
superiore, ma sa anche
che la donna lo restituisce
all’impresa in termini di
qualità, di cuore, di sensibilità. Non vale così per tutte le donne, ma la maggior
parte sì».
Lei parla per l’Isp. Ma
come la pensano gli imprenditori nordestini?
«Non lo capiscono: mi
prendono per bugiarda o
per folle. Ma siccome so
che la pensano così anche
se non me lo dicono, rimango iscritta a Unindustria, ma vado avanti per la
mia strada, e loro vedranno i fatti, ascolteranno le
testimonianze. Non ho
tempo da perdere con i discorsi sui massimi sistemi.
Io parlo di quel che faccio, degli studi che facciamo sull’economia sociale,
sulla traduzione economica odierna della dottrina
sociale della Chiesa. Ma la
traduzione pratica è questa: è chiaro che per l’impresa l’utile deve esserci,
ma il ruolo sociale va tenuto presente, l’impresa
costa alla comunità, non
può fare quello che vuole.
Vogliamo la procreazione?
Ciascuno deve dare qualcosa.
Le donne lavorano per
il loro bene e per il bene
della società. In età fertile
danno il meglio di sé nella
procreazione e nell’educazione dei figli, poi una donna giovane di 45/50 anni
3
dove va a finire se non lavora? Non si può rimettere in gioco al massimo della sua produttività professionale.
Il problema è che non
si aiuta la famiglia. Non lo
si fa dando mille euro di
assegni familiari in più.
Servono servizi alla famiglia. Bisogna avere il coraggio di farli. Noi abbiamo otto asili nido e cinque
scuole materne: abbiamo
cominciato quindici anni
fa, quando ancora alcune
diocesi erano contrarie agli asili nido. Allora la media tra le famiglie con figli
nei nostri asili era di poco
più di un figlio per famiglia, oggi il 15% delle coppie ha più di due figli, il 55%
ne ha due, il 30% ha un figlio, ma sono coppie giovani, con margini di aumento. E tutte le donne lavorano. Come posso essere pessimista?»
Alle donne che dire?
«Le donne devono dimostrare quello che valgono, senza piagnucolare
sulle spalle di nessuno, diventare esperte in umanità
ed esperte professionali,
qualunque sia il loro lavoro: nessuno ti dà più il lavoro perché tu ne hai bisogno. Così vincono le
donne».
Si dice che la carriera
per le donne sia più difficile.
«Una volta era così. Oggi se la donna vale si impone. Chi vuol fare impresa seriamente e non va avanti per stereotipi lo sa:
io ho tante dirigenti donne. Anche quando stanno
a casa per un anno o più
perché sono diventate
mamme, quando tornano
sono più motivate di prima, sono contente perché
lavorano, si guadagnano la
vita, la pensione...
La donna non può pensare che qualcuno si sposti per far spazio a lei che
è donna, né può pensare
perché è donna di mandare via qualcuno. Deve dimostrare nella sua misurata ambizione quello che
vale. Orgogliosa ma non
superba».
Alessandro Toffoli
a due anni e mezzo
i ritmi di vita di Maria Assunta Botteon sono
stravolti. Si alza quando ancora non è giorno, in macchina va da San Pietro di
Feletto a Conegliano dove
prende il treno per Treviso. Alle 8.15 è al suo posto
di lavoro, in banca. Alle
13.30 timbra il cartellino,
corre in stazione, sale sul
treno e rientra a Conegliano. Per pranzo un panino
veloce e alle 15 è in municipio a Rua, dietro la scrivania del suo ufficio di sindaco. Vi resta fino alle 2020.30. Dopo di che, se non
ci sono riunioni, ritorna a
casa. Dopo qualche ora ricomincia la corsa.
«Riesco a gestire l’impegno di sindaco e il lavoro sacrificando tutto il tempo libero. Non avendo dei
figli ho un carico familiare
sopportabile. Il discorso
cambierebbe in presenza
di figli» - spiega Botteon,
52 anni, ritornata alla guida del Comune di San Pietro nel 2004 dopo una prima esperienza cominciata
nel 1999 e terminata anzitempo per difficoltà di coalizione.
Botteon non riscontra,
nei suoi cittadini, pregiudizi verso le donne che
fanno politica. «Nei rapporti con la cittadinanza
non incontro particolari
problemi. I pregiudizi, se
ci sono, sono molto marginali. Ciò è suffragato dal
fatto che le donne che si
presentano alle elezioni comunali ottengono molti voti e spesso vengono preferite agli uomini. Quando
nel 1999 mi presentai per
la prima volta, ed ero la prima donna candidato sindaco a San Pietro, non sapevo che tipo di reazione ci
sarebbe stata. È stato bello constatare che una donna candidato non... sconvolge più gli animi».
Diverso se dal Comune
si sale di “categoria”, fino
ad arrivare al Parlamento:
«La donna per farsi strada
deve essere inserita molto
bene in un contesto di appartenenza. Io non ho una
tessera in tasca, ho un’idea
politica di centro che è
L’
Unione Europea ha proclamato il 2007 Anno
Europeo delle Pari Opportunità, stanziando 15
milioni di euro per iniziative che rendano i cittadini Ue
consapevoli del proprio diritto a non essere discriminati, a promuovere le pari opportunità in campi quali
il lavoro e l’assistenza sanitaria, e per dimostrare come la diversità renda l’Europa più forte.
Precari appassionati:
giornalisti free-lance
i sarò chiesta mille volte perché una bambina nasca col sogno di diventare proprio una giornalista. Tutte le
compagne d’asilo che s’immaginavano ballerine, le amiche delle elementari che
si vedevano maestre. Ma
quella bimba ero io, e all’epoca non avevo tempo di
farmi troppe domande, impegnata com’ero a scrivere
improbabili articoli da incollare su impensabili giornalini autoprodotti con forbici e colori...
Finché, quattordicenne,
vidi stampato il mio primo
pezzo su una “vera” testata.
Fu un’emozione, ma anche
l’inizio di una storia professionale, che continua ancor
oggi che di anni ne ho ventotto e mi ritrovo dunque a
fare questo mestiere da
metà della mia vita.
Scorro l’albo-agenda dei
giornalisti del Veneto del
2007 e leggo che le donne
iscritte all’Ordine nella nostra regione sono (siamo)
1.306. Riaprendo la stessa
pubblicazione del 2003, anno in cui sono diventata professionista e ho quindi de-
quella che ho sempre avuto e ho mantenuto. E questo impedisce una carriera». Traduciamo noi: per
fare strada più che la competenza e l’appeal conta la
fedeltà al partito e alla corrente.
Un rammarico, comunque, Botteon ce l’ha e non
lo nasconde: «Chi fa una
scelta, come nel mio caso,
di mantenere il lavoro, deve stringere molto i denti.
Un prezzo lo si deve pagare e consiste nella rinuncia alla carriera. È la stessa cosa che succede alle
donne che optano per il
part-time. Ma se questo è
inevitabile, meno comprensibile è il senso di esclusione che si prova nel
lavoro».
Federico Citron
2007: anno delle pari opportunità
ANGELA PEDERIVA
M
Maria Assunta Botteon
finitivamente imboccato
questa strada, scopro che
erano (eravamo) 1.029. Nel
frattempo i colleghi maschi
sono passati da 3.070 a
3.274. Basta un semplice
raffronto statistico per notare come noi (+26,91%)
corriamo più di loro (+
6,64%). Numericamente,
s’intende. Perché se è vero
che pure l’informazione locale si sta sempre più femminilizzando, non soltanto
nei settori “per signorine”
come il costume e gli spettacoli ma anche nelle hard
news di politica, attualità,
cronaca nera e giudiziaria,
è altrettanto innegabile che
sul piano della carriera i
rapporti di forza tra i generi continuino indiscutibilmente a premiare gli uomini.
Quante direttrici, caporedattrici e caposervizi in
rosa contiamo nei media
diocesani, trevigiani, veneti? Calcolo avvilente, risultato frustrante. Eppure le
strutture giornalistiche cercano le donne e assicurano
che non è solo per l’appeal
che un viso grazioso o una
voce suadente esercitano
su telespettatori e ascoltatori. Dicono che è anche, o
soprattutto, per la sensibilità, l’acume, la correttezza
con cui una penna femminile raccoglie e riferisce le
notizie ai suoi lettori. Così,
mentre vediamo infrangersi contro il famoso “soffitto
di cristallo” le nostre aspirazioni di crescita verticale, ci tuffiamo nel mare tutto orizzontale delle giornate senza orari, delle festività
con poco riposo, delle vacanze con la reperibilità a
portata di cellulare, a combattere contro la strisciante misoginia che s’insinua
in certi ambienti dello sport
o dell’economia.
In questo, un sistema editoriale fortemente basato
sulla sincera passione di
tanti precari e precarie (elegantemente chiamati freelance) non agevola certo la
costruzione e la gestione
della vita privata. Credo che
questo valga per tanti colleghi, uomini o donne che
siano, purché ancora animati dalla coscienza professionale necessaria a vivere questo lavoro come una missione, nel senso più
laico ma anche più etico del
termine. Certo, per noi è
tutto più complicato che per
loro. Siccome però non abbiamo voluto fare le ballerine, ora ci tocca scriverne
senza lamentarci troppo.
Felice 8 marzo, a tutte.
Angela Pederiva
4
e
L’AZiON
Domenica 4 marzo 2007
SEGUE DALLA PRIMA
IL PARERE DI DUE CATTOLICI IMPEGNATI IN POLITICA
NEI DUE SCHIERAMENTI: CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA
Una crisi prevedibile
CARNELOS (CENTROSINISTRA) SILVESTRIN (CENTRODESTRA)
L’
onorevole Calde- numerica per governare e
roli, con la finezza attuare quegli obiettivi
che lo contraddistingue, programmatici sui quali
ha definito una “porcata” ha ottenuto il consenso
la legge elettorale che la dell’elettorato che ha mandestra ha approvato
dato a casa il goa colpi di fiducia alverno della dela fine della scorsa
stra.
legislatura.
Quando queLe recenti vicenste riflessioni
de parlamentari che
verranno pubhanno interessato
blicate, il Parlal’attuale governo
mento avrà già
della Repubblica soespresso il suo
no il frutto avvelevoto sulla fidunato di quella pessicia richiesta dal
ma legge elettorale.
Graziano Carnelos governo. Il mio
Le elezioni hanauspicio è che,
no infatti consegnato al in conformità al voto epaese un Senato in balia spresso dai cittadini nelle
della mania di protagoni- elezioni, vi sia un sussulto
smo di due o tre senatori. di responsabilità e dignità
Le conseguenze sono l’in- dei deputati e dei senatori
stabilità del governo e la del centrosinistra.
difficilissima governabilità
Se questi rappresendello Stato.
tanti del popolo ascoltasCiò premesso, i fatti sero chi li ha eletti si acparlamentari della scorsa corgerebbero che gli eletsettimana, ancora una vol- tori del centrosinistra, a
ta, hanno evidenziato la prescindere dalla forza pocorrettezza e sensibilità i- litica che hanno votato, sostituzionale del professor no più coesi, uniti e soliRomano Prodi.
dali della loro classe diriAncorché, sotto il pro- gente. A questa classe difilo costituzionale, il voto rigente gli elettori chiedoparlamentare sulla rela- no coerenza, dignità e, per
zione del ministro degli E- dirla con un concetto caro
steri sulla politica estera al cattolicesimo democradel governo non compor- tico, etica della responsatasse alcun obbligo di di- bilità.
missioni, il professor ProQuesta classe dirigendi ha ritenuto doveroso un te ha l’arduo compito di
chiarimento politico con la rinnovare il nostro Paese
comunicazione delle di- e di basare ogni scelta pomissioni al capo dello Sta- litica sul principio di giuto.
stizia ed equità sociale e di
Il capo dello Stato, a stare sempre dalla parte
fronte di tale situazione e degli “ultimi”, quegli “ultiin applicazione della Co- mi” di cui la destra non si
stituzione, non poteva far occupa e non si preoccualtro che rinviare il gover- pa.
no al Parlamento per veriGraziano Carnelos
ficare, con un formale voCoordinatore
to di fiducia, se l’attuale goMargherita
verno ha la consistenza
Vittorio Veneto
I
l governo Prodi è ca- la Repubblica con il rinvio
duto... complotto, in- del governo Prodi alle Cacidente di percorso o logi- mere è la più immediata,
ca conseguenza?
razionale in funzione delle
Si diceva che Prodi sa- necessità di avere comunrebbe “caduto” a primave- que un governo (le crisi di
ra. È caduto prima e non governabilità non aiutano
per un complotto dell’op- la ripresa produttiva in atposizione ma per i contra- to e la buona immagine delsti veri, forti, programma- l’Italia nelle varie Cancelticamente insanabili della lerie e nella Diplomazia
propria maggioranza.
che conta). Funzionale anCome ci sono in Parla- che... al veto di un evenmento due opposizioni, co- tuale o anche surrettizio risì ci sono due maggioran- torno di Berlusconi nella
ze a sostegno di Prodi, in- stanza dei bottoni... che è
conciliabili sugli obiettivi poi il collante vero della
strategici, politica estera in maggioranza esigua che ha
primis! Ma anche su rifor- vinto le elezioni politiche.
ma previdenziale, libera- Ma i contrasti, tatticamenlizzazioni nel settore ener- te sopiti per un giorno, riegetico e delle municipaliz- sploderanno.
zate, sulla Tav, sul ruolo ed
Ma che urgenza c’era di
il potere del credito e del- introdurre il tema dei conle assicurazioni.
testatissimi Dico? Al di là
Tutta colpa del sistema del giudizio di merito, mi è
elettorale? Anche, ma non parso un elementare errosolo. Nella cosiddetta se- re di tattica parlamentare!
conda Repubblica le agProprio per ovviare alla
gregazioni di governo non contrapposizione imposta
avvengono più sulla con- dal sistema elettorale, ritevergenza di filoni politico- nevo soluzione più crediprogrammatici, ma sul- bile l’affidamento di un inl’antagonismo tra due “Ca- carico ad un’alta figura ipi”. Tutto questo
stituzionale per la
non aiuta la necescostituzione di un
saria mediazione
governo che avestra le soluzioni
se in agenda alcuproposte.
ni temi davvero urSi aggiunga la
genti: convergenmina vagante delza su politica estela proposta del rera e impegni interferendum sull’atnazionali assunti,
tuale legge elettoFlavio Silvestrin riforma previdenrale, che non aiuta
ziale, federalismo
ad uscire dalla transizione fiscale, legge elettorale,
che dura da troppi anni or- legge quadro per il settore
mai. Io credo nel sistema dell’energia. Il ritorno al voproporzionale con una so- to immediato mi è parsa
glia di sbarramento (alla te- soluzione impraticabile,
desca) e non nel sistema a per tante ragioni facilmendoppio turno (alla france- te intuibili. Vedo il futuro…
se).
un percorso ad ostacoli!
E ora? La soluzione aFlavio Silvestrin
dottata dal presidente delAssessore regionale
IL NUOVO PROGRAMMA DI ROMANO PRODI
C
he senso ha dunque eleggere persone che non
devono render conto a nessuno del proprio comportamento? Ovvero persone che la gente non conosce
e vota solo perché in lista col partito preferito? Il risultato paradossale è che il governo e anche il capo dello
Stato sono eletti da parlamentari che non sono scelti dal
popolo. E i partiti diventano sempre più delle oligarchie.
La legge elettorale è architettata in modo tale che, al
Senato, è quasi impossibile avere maggioranze ampie
e solide (viceversa alla Camera questo non avviene, e
lì, infatti, il governo non è mai andato sotto). Costretti
a stare in piedi per uno o due voti, i governi (di qualsiasi colore siano) sono obbligati, al Senato, a uno sfibrante mercanteggiamento con personaggi “senza fissa dimora” pronti a vendersi a destra e a manca. Voluta dal governo precedente quando tirava aria di Caporetto, per cercare di mettere i bastoni tra le ruote al governo entrante, la legge è stata disconosciuta da coloro che l’hanno voluta (l’autore, Calderoli, l’ha definita
“una porcata”). Oggi, dai banchi dell’opposizione, chiedono che venga cambiata. Per poter governare in futuro. Intanto, comunque, parte la raccolta di firme per un
referendum abrogativo: possibile che in Italia bisogna
sempre raccogliere firme per correggere le leggi?
Un pensierino andrebbe fatto anche sui parlamentari
eletti dagli italiani all’estero. Cosa sanno dei problemi
odierni dell’Italia? Quale apporto danno alla nostra già
contorta politica? A chi rispondono (le circoscrizioni Estero sono geograficamente enormi)?
Ma torniamo alla crisi. Trovarne le cause non è facile. Certamente le differenze interne alla coalizione di
maggioranza sono la causa primaria: come non capire,
ad esempio, quanta distanza ci sia tra i cattolici della
Margherita e gli esponenti dell’estrema sinistra? Avvicinare queste distanze appare impresa molto difficile.
Forse impossibile, se si tiene conto come una parte (l’estrema sinistra) si senta geneticamente forza di opposizione, dove si portano avanti le proprie idee costi quel
che costi, senza impegnarsi in quell’opera di mediazione politica necessaria per governare, che non è rinnegare i propri principi, ma anteporre alle convinzioni
personali l’interesse comune.
Ma è crisi forse anche perché Romano Prodi e Pierluigi Bersani con la loro “fissa” delle liberalizzazioni
forse si sono incamminati su un terreno minato da troppi interessi corporativi. Non l’ha pur detto anche lo stesso liberista Berlusconi: “Avrei voluto farle ma non mi
hanno lasciato”? Forse che in Italia per restare al governo non si debba muovere nulla per non dare fastidio alle lobbies?
Di certo, la crisi di governo ha dimostrato come la
politica sia cambiata, e come forse chi ha esultato della nascita della seconda Repubblica dovrebbe ripensarci: un tempo di fronte ad un episodio come quello
del voto contrario dei due parlamentari di Rifondazione e Pdci, che ha di fatto messo in crisi il governo, il
partito si sarebbe riunito, ci sarebbe stata battaglia, e
verosimilmente il segretario politico si sarebbe dimesso. Oggi? Il segretario all’indomani promuove una manifestazione pro governo (dopo averne fatte diverse
contro!), gli iscritti non sono interpellati, e loro stessi
non chiedono conto a nessuno, limitandosi a scaricare
la loro rabbia sul sito internet del partito. Del resto, che
la politica sia cambiata è evidente da tempo: una volta
chi perdeva le elezioni si dimetteva. Oggi i protagonisti della politica, di tutti i colori, sono lì saldi sulle loro
poltrone da tempo immemore. Vincere o perdere, fa lo
stesso.
Sulla voglia di votare subito, posizioni diversissime.
In casa del centrosinistra, nessuno le vuole, perché con
la figura fatta una sconfitta è quasi certa. E poi, chi sostituirebbe Prodi?
In casa del centrodestra chi le vuole? La Lega, che
forse vede calare il suo consenso e preferisce votare prima di perderne ancora; meno Forza Italia, che forse
non ha ancora disegnato la propria strategia; non le vogliono Casini e Fini, che non sono ancora riusciti ad imporre la propria persona come candidato della Casa delle Libertà.
Mentre leggete forse qualcosa è cambiato ancora.
Prodi ha ricevuto la fiducia, sulla base dei nuovi 12 punti programmatici (dai quali ha escluso i Dico) e quindi
governerà fino alla prossima sbandata; Prodi non ha ricevuto la fiducia, e quindi o si torna a votare (e con questa legge elettorale anche Berlusconi, vincendo, potrebbe faticare a governare), o si cerca un “governo
tecnico”, che proprio perché tecnico non toccherà nessun interesse e quindi andrà bene a tutte le forze politiche. Ma a pochi cittadini.
Alessandro Tof foli
e
L’AZiON
Attualità
GRATTA E SOGNA
LE VINCITE DI CUI PARLANO I GIORNALI
AVVICINANO LA GENTE AL “GRATTA E VINCI”
Tentazione soldi facili
S
e proviamo a chiamare il “Gratta e
vinci” gioco d’azzarso qualcuno magari si indigna. «Quello è altra cosa,
le somme spese sono ben
diverse», ci dirà. E farà riferimento ai casinò, al
poker, alla roulette.
Ma guardiamo bene: alla roulette si azzarda una
giocata in fiches (ovvero denaro) per affidarsi al caso
della pallina che potrà portare altro denaro, o inghiottirsi la nostra puntata.
E il “Gratta e vinci” cos’è?
Investi del denaro per comprarlo, ti affidi alla monetina o all’unghia che cancella l’argentatura del biglietto, e scopri se il caso ti fa
vincere qualcosa, ovvero se
il tuo biglietto lo puoi get-
tare. Cambia poco.
Cambia forse l’importo
della puntata, maggiore al
casinò, minore con i tagliandi. Ma il principio è
quello.
Senza voler drammatizzare, la questione è molto
delicata sotto diversi aspetti.
Giocare, una malattia
Prima di tutto l’aspetto
“patologico” del gioco. Come il fumo, l’alcol e la droga, il gioco porta alla dipendenza. Sia gioco pesante (al casinò) o più leggero
(il Gratta e vinci) rischia, e
molti casi sono lì a confermarlo, di diventare una malattia. Cha fa scattare tanti
meccanismi: problemi economici, per trovare i soldi
necessari a giocare; pro-
QUANTI SOLDI CI… GIOCHIAMO?
LOTTO: Si gioca meno ma si vince di più
totale incassi
totale vincite
gennaio 2007
533, 7 milioni
277,2 milioni
gennaio 2006
653,4 milioni
245,9 milioni
-----------------------------------------------------------------GRATTA E VINCI: Cresciuta del 164%
la spesa dei giocatori da gennaio 2006
gennaio 2007
dicembre 2006
gennaio 2006
733 milioni
436,2 milioni
277, 6 milioni
Dati riferiti a tutta Italia - Fonte: www.gruppolottomatica.it
blemi relazionali in famiglia, nella quale si nega il
proprio vizio, magari anche
di fronte all’evidenza; problemi relazionali con amici
e conoscenti, ai quali si
chiede denaro; problemi
psicologici depressivi del
giocatore che si vede crollare il mondo addosso.
La questione assume poi
aspetti socialmente inquietanti quando a giocare sono
le famiglie più povere, che
magari non hanno i mezzi
per vivere dignitosamente,
e si affidano al gioco per
cercare di recuperare qualche soldo.
«Ma qualche volta si vince». È vero. Ma si sa che il
giocatore difficilmente di
fronte ad una vincita va all’incasso, ovvero si prende
quanto vinto e festeggia: il
più delle volte reinveste
quanto vinto o per provare
a vincere di più, o semplicemente per recuperare un
po’ di più rispetto a quanto
ha giocato e perso in passato.
Soldi facili
Dal punto di vista educativo, nei riguardi dei bambini, il gioco in genere è pericolosissimo. Per la verità,
più che il gratta e vinci, ad
insegnare una realtà capovolta c’è la televisione, e certi suoi giochi, dove per in-
dovinare un “pacco” piuttosto che per una domanda
sbagliata dall’avversario di
turno, si può vincere un
centesimo come 500 mila
euro. Indovini un numero
e sei milionario (per i bambini, miliardario per i meno
giovani). Faticare per guadagnare lo stipendio? Non
ha senso, meglio andare a
giocare alla tivù.
E lo Stato specula
In questo quadro non
propriamente edificante,
c’è anche la mano dello Stato, che attraverso varie sue
emanazioni emette i gratta
e vinci (competono alla Zecca dello Stato) e poi incassa anche una percentuale
sulle vincite. L’Agicos, la più
importante agenzia giornalistica sui giochi,
stima che nel
2007 per giocare (casinò esclusi) gli italiani spenderanno oltre 40 miliardi di euro
con un aumento considerevole rispetto agli anni scorsi. A
gongolare
sono anche i
ricevitori,
che si tengono il 10% di quanto incassano per la vendita dei biglietti.
Nel 2006 lo Stato dai giochi ha incassato 6,7 miliardi di euro (praticamente una manovra finanziaria). I
giocatori che hanno vinto,
nel 2005 (ultimo dato di-
Domenica 4 marzo 2007
5
LE VINCITE A LOTTO E GRATTA E VINCI
NELL'ULTIMO MESE
IN PROVINCIA DI TREVISO
come riportate da Gazzettino e Tribuna
data
02-feb
05-feb
07-feb
09-feb
inizio feb
10-feb
11-feb
14-feb
17-feb
20-feb
20-feb
20-feb
20-feb
20-feb
20-feb
21-feb
24-feb
27-feb
importo
500.000
500.000
500.000
10.000
10.000
10.000
50.000
10.000
10.000
10.000
61.000
10.000
264.000
24.500
65.000
132.000
7.000
10.000
luogo
Ponte Priula
Valmareno
Follina
Loria
Pieve di Soligo
Vittorio Veneto
Onigo di Pederobba
Conegliano
Sernaglia della Battaglia
Casella d'Asolo
La Bella di Follina
Motta di Livenza
Fregona
Anzano
Resana
Giavera del Montello
Treviso
Conegliano
TOTALE VINCITE:
2.183.000 EURO
sponibile) hanno vinto 18
miliardi.
Il gioco sbarca su Internet
La novità del 2007 è lo
sbarco su Internet delle varie forme di gioco, come se non
bastassero le
montagne di
denaro che vi
circolano già
ora attraverso
scommesse di
ogni tipo. Ciò
comporterà un
aumento delle
giocate, dal comodo di casa
propria, con evidenti rischi per i
giocatori incalliti, e a danno delle ricevitorie in
carne ed ossa. A
guadagnarci, le
società che gestiscono questi giochi e lo Stato.
I giochi attivi
Le lotterie attive a
tutt’oggi sono tredici (un
numero a caso?) ed hanno
tutti nomi suggestivi: “Mega Miliardario”, “Tuffati
nell’Oro”, “Tutti al Mare”,
“Batti Banco”, “Dado Matto”, “Fai Scopa”, “Medaglia
d’oro”, “Miliardario”, “Sette
e mezzo”, “Stella stellina”,
“Super Poker”, “Un due
tris“, “Portafortuna”.
Ce n’è per tutte le tasche
e tutti i sogni: si va dall’euro del “Un due tris” (che
promette vincite fino a 5mila euro), ai biglietti che costano 2 o 3 euro, ai 5 euro
del Miliardario (fino a 500
mila euro di vincita), fino ai
10 euro del Mega Miliardario, che promette vincite
da 20 a 1 milione di euro.
Ma giocare è lecito
Certo, giocare è lecito.
Basta farlo con moderazione. In fin dei conti, un biglietto gratta e vinci ogni
tanto può permetterci anche di sognare un po’, magari di pagarci una rata del
mutuo o fare un regalo a nostro figlio. Se poi pensiamo
che parte di quel denaro
serve, passando attraverso
lo Stato, a far pagare meno
tasse a tutti (o almeno a
quelli che le pagano)...
Alessandro Toffoli
GIOCATORI E RICEVITORI:“VINCITE PIÙ BASSE, MA
PIÙ NUMEROSE. E NON C’È ASSUEFAZIONE”
A
bbiamo fatto uno giro per alcune ricevitorie diocesane, a conoscere
giocatori e ricevitori.
Alessandro Rossi, gestisce una profumeria tabaccheria ad Orsago
Nell’ultimo anno non ho
notato un aumento delle
giocate, o forse sono aumentate le giocate da minor taglio. Non ci sono più
delle giocate forti nel lotto,
mentre i “gratta e vinci”
vanno tanto. Non ho notato nemmeno un aumento
delle vincite, forse ne vo-
gliono parlare di più i giornali per farlo sapere. Perchè si gioca? Non per necessità, chi ha veramente
necessità di denaro, non ha
nemmeno il tempo di pensare al “gratta e vinci” e al
lotto. Lo si fa per piacere
con la speranza di arricchirsi. Giocano adulti, dai
30/35 anni in su, italiani. Gli
stranieri non sanno giocare
al lotto, semmai acquistano
dei “gratta e vinci” e scommesse sportive. Capita che
qualcuno cada nel tranello
del gioco e si indebiti, ne
faccia una malattia, ma non
ne conosco. Da
quello che sento i
veri problemi sono ben altri; se
non ci fossero la
gente non penserebbe nemmeno
al gioco.
Matteo Zambon e figlia, gestori di una tabaccheria ricevitoria ad Orsago
Alessandro Rossi, ricevitore ad Orsago
Le vincite van-
no a periodi, ma sono di più:
somme minori, ma sono
aumentate. Tutti sperano
di fare il colpo grosso. Giocano senza limiti d’età, anche qualche bambino accompagnato dal genitore,
sa già come giocare col
gratta e vinci, forse perché
si vincono, somme piccole,
ma qualcosa si vince spesso. Si ha un riscontro. Gli
stranieri non giocano al lotto, piuttosto al gratta e vinci.
Rita Benedet, di Orsago
Non mi sembra siano
aumentate le vincite, anzi
una volta si vinceva di più,
forse se ne parla di più, ma
le vincite grosse sono poche. Gioco tre volte alla settimana, per sfizio, ci provo,
ma non ho grandi risultati.
Gioco per provare, magari
si è fortunati.
Il gestore del bar caffè
Sandrin, a Bavaroi di Orsago
Non abbiamo registrato
un aumento nel gioco del
lotto, è stabile. Ora si vendono tanti gratta e vinci, anche perché c’è un’alta possibilità di vincita, nel 2006
c’è stato un aumento del
150% nelle vendite. Anche
perché periodicamente ci
sono delle grosse vincite in
zona. Altra cosa sono le
macchinette, anche con
quelle si vince parecchio,
tempo fa erano fuori legge,
ora sono collegate on-line
e per ogni giocata il 13% va
direttamente allo Stato.
Anonima, Orsago
Gioco 2, 3 volte all’anno,
non di più, ma non ho mai
vinto. Magari vincessi mi
farebbero comodo! Ho visto persone farne un vizio,
una malattia e giocare anche 300/400 euro a volta.
Io con la mia pensione minima non me lo potrei certo permettere!
Anonima, Orsago
Gioco molto poco, e solo al gratta e vinci, il lotto
non so nemmeno come
funziona. Non ho mai vinto,
so di gente che ha vinto
Matteo Zambon, con la figlia, tabaccai a Orsago
qualcosa, ma no grandi
somme... io ho appena vinto 1 euro...
Norma Scotton, lavora
in una ricevitoria a Tempio
C’è gente che arriva anche a giocarsi 300 euro alla settimana. Ma è gente
che lo fa con consapevolezza, magari perché in passato ne aveva vinti 500. Non
mi pare che questi gratta e
vinci generino dipendenza,
come i videopoker, e non
posso neppure dire che ci
sia un’assuefazione come
accade invece per il lotto. I
giocatori sono molto diversi tra loro, e sono in generale del ceto medio. Gente
che lavora, e che non si rovina una fortuna al gratta e
vinci, magari vede in questo strumento la possibilità
di realizzare un sogno, o di
pagarsi il dentista e il bollo
auto. Per quanto riguarda
le piccole vincite accade
spesso che al posto di chiederci i 5 euro della vincita
ci chiedano altri biglietti
per una contropartita della
vincita.
Maria, Vazzola
Ha messo a segno una
vincita di 10 mila euro e
buona parte della vincita finirà all’interno delle mura
domestiche: «Mi compro il
frigo, faccio una cena con amici e parenti, e se mi avanza qualcosa li metto in
banca».
Erica Bet
Andrea Zambenedetti
6
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 4 marzo 2007
FAR WEST BADANTI
B
adanti – soprattutto quelle irregolari – che si
sentono padrone a casa
dell’anziano: prendono,
approfittano, rubano.
Familiari che scaricano
sulle badanti anche i loro
doveri di cura.
Badanti – soprattutto
quelle irregolari – che all’insaputa di tutti rifilano all’assistito calmanti perché
se ne stia buono. Catatonicamente buono.
Familiari che “ma come,
alla badante devo dare un
giorno e mezzo di riposo?
E perché?”; familiari che
sono convinti che Olga, Natascia o Irina non sono delle lavoratrici dipendenti.
Ma serve. O volontarie.
Badante che “si è presa
cura per un mese di due
donne anziane: una ha perso 4 kg e una 6”. “Presa cura”?
Familiari e anziani che
Famiglie
in difficoltà,
badanti
disposte
a tutto
L’allarme di don Sant (Caritas)
Bisogna trovare
le persone giuste
allungano le mani, e oltre,
sulle badanti. Niente favori, niente paga. S’ipotizza
rabbrividendo che anche a
questo si debbano i tanti aborti di straniere tra noi.
Badanti che fanno le caporali: si fanno sostituire
per brevi periodi senza avvertire la famiglia, assoldano connazionali, sottopagano colleghe. Controlli
zero.
Familiari che esercitano
violenza, psicologica prima
che fisica, sulle badanti.
Badanti che si allontanano dalla loro famiglia.
Come crescono, in patria,
i figli?
Familiari che “quella
non la voglio perché è nera”.
Badanti che si ritrovano
ficcate in una famiglie diversa e familiari che si ritrovano quasi con un familiare in più.
È da Far West il quadro
CARITAS CHIEDE
L’ALBO DELLE BADANTI
S
oluzioni? Caritas
ne ha un ventaglio,
pur se solo abbozzate e
ben lontane dalla realizzazione. Propone l’istituzione di un albo delle badanti per l’Ulss 7: sai che
chi è nell’albo ha buone
referenze e i documenti
in regola. Un maggior
impegno di formazione
sia per le badanti – per loro sia obbligatorio! – che
per le famiglie, affinché
sappiano cosa è e cosa
non è giusto chiedere o aspettarsi. Che siano in-
C
ome prevedibile e
forse anche auspicato, l’allarme suonato dalla Caritas diocesana non
ha suonato a vuoto.
Molte le reazioni. In
qualche caso, come le associazioni di immigrati o
le dirette testimonianze di
alcune badanti, mirano anzitutto a non fare di tutte le
badanti un fascio: a non
farle sembrare tutte aguzzini degli anziani, a ricordare le molte esperienze
positive.
In altri casi invece si è
data man forte alla denun-
a pagina 39 una lettera
di Angelo Cremasco
termediari pubblici a gestire ferie, malattie, sostituzioni temporanee
delle assistenti familiari.
Più incentivi economici
alle famiglie che assumono una badante: oggi
assumerla in regola, secondo le stime Caritas,
costa circa 1200 euro al
mese alla famiglia, mentre la badante ne incassa
circa 800. Incentivi, dunque, in modo che sia
sempre meno for te la
tentazione di ricorrere a
una irregolare.
REAZIONI
“Le badanti
non sono tutte
disoneste!”.
E i datori di lavoro?
cia di don Ferruccio: da alcune segnalazioni dei sindacati al signore di Mansuè che ha chiamato lo
stesso direttore Caritas
per dire “che ha fatto bene
a denunciare quelle cose,
perché ce n’è anche di
peggio”.
Nell’affastellarsi delle
dichiarazioni ci si è però
concentrati soprattutto su
del mondo delle badanti
che la Caritas diocesana ha
voluto dipingere ai giornalisti appositamente convocati.
Un Far West in cui mancano le regole: su chi è assunto e su chi assume, sugli orari di lavoro e sull’onestà. (Un piccolo sollievo
giunge dalla recente approvazione del nuovo contratto nazionale di lavoro
anche per le badanti). In
cui la somma delle disperazioni di chi cerca lavoro
e di chi cerca chi curi un
parente anziano dà spesso
un risultato preoccupante.
Non sempre, certo. Ma
spesso a sufficienza, rileva
la Caritas pur in assenza di
statistiche certe, per voler
dare un allarme. Per dire
ad esempio alle famiglie
che operino con più cautela e cura nello scegliere
badanti.
Anna Gava e Rosella Pelos
Badanti che al loro paese non poche volte sono ingegnere, economiste, letterate, ma prendono 90-100
euro al mese di pensione.
E allora sono in Italia a fare un lavoro per cui non sono preparate, e che non piace. Ma c’è bisogno. E allora si lavora. E si lavora anche sabati e domeniche
perché la famiglia paga. E
si lavora anche in condizioni durissime, con anziani che necessitano di tante
cure e di tanta saldezza di
nervi. E si lavora fino a
scoppiare. Don Ferruccio
Sant, direttore della Caritas, e Anna Gava, che con
Rosella Pelos ne gestisce
lo Sportello Donna, hanno
davanti agli occhi badanti
depresse, badanti con l’esaurimento nervoso. Badanti che danno fuori di
matto. A quel punto perdono anche il lavoro. Dove
vanno?
"OCCUPAZIONE E SERVIZI ALLA PERSONA",
IL FAR WEST È UN PO’ MENO SELVAGGIO
I
n questo scenario da
selvaggio West, in cui
nessuno controlla il lavoro
delle badanti o i comportamenti dei familiari dell’anziano, c’è un West un po’
meno selvaggio. È il “Progetto occupazione e servizi alla persona” frutto della
collaborazione tra ministero del Lavoro, Regione Veneto, Italia Lavoro e Caritas
venete. Tredici sportelli in
Veneto. Uno a Vittorio a
fianco della Caritas: aperto
tutti i giorni, completamente gratuito (informa-
un solo versante, quello
delle badanti e dei comportamenti scorretti di alcune di loro. Molti meno titoli e molte meno reazioni
ha destato l’altro lato della denuncia: quello dei datori di lavoro che indebitamente allungano le mani… o l’orario di lavoro.
Solo un caso e una distorsione giornalistica? O
dipende anche dal fatto
che, a parità di comportamenti scorretti, è più facile attaccare l’altro, le straniere, piuttosto che chiedere qualche esame di coscienza in più da parte di
certi datori di lavoro alle
assistenti familiari e un’at-
Viviana Giudice
zioni 0438-941445).
Qui lavoratrici e datori
di lavoro affrontano colloqui, capiscono regole, ven-
gono scrutinati dagli operatori. Fino ad arrivare,
quanto più possibile, ad un
abbinamento anziano-badante il più possibile soddisfacente. Bilancio di due
anni di sportello a Vittorio:
«Abbiamo incontrato 500
donne – dice l’operatrice Viviana Giudice – e più di 100
famiglie. Avremmo la possibilità di fare di più. Rispetto agli sportelli di Treviso e Belluno qui veniamo
contattati molto meno dalle assistenti sociali dei comuni».
Tavolo-badanti
nei Piani
di zona
S
Mons. Ferruccio Sant
tenzione maggiore della
politica, delle comunità,
mia e tua.
Ma se esame e attenzione, nel silenzio, si concretizzano, dei titoli a sei
colonne Caritas e badanti
sfruttate possono anche
fare a meno.
ervono regole, ha
detto la Caritas. E ora comincia a discutere su
come costruirle. Sabato 3
marzo è infatti in programma un primo incontro dei referenti Caritas
per le aree Immigrazione,
Famiglia e Anziani alle discussioni dei Piani di zona
delle Ulss 7 e 9. Una delle
ipotesi allo studio è la costituzione di un tavolo trasversale alle tre aree, anch’esso inserito nei Piani,
per affrontare il tema-badanti.
Salvate
il progetto
di Italia
Lavoro!
I
l Far West badanti
assomiglia al Far
West permessi di soggiorno. In entrambi i casi
l’immigrazione ha portato mutamenti sociali e
la politica si è mostrata
impreparata. A lungo li
si è trattati come emergenze. E quindi ci ha
pensato il mondo del sociale: vedi gli sportelli
immigrati e gli “sportelli badanti” della Caritas.
Ma che ci siano dei lavoratori stranieri tra noi,
e che si cerchino persone
che vivano in casa con
gli anziani, non è un’emergenza. È una nuova
realtà stabile. A cui servono stabili risposte. E
così per i permessi di soggiorno si è introdotto l’iter che passa per le Poste,
e per le badanti ci sono
alcuni sportelli del “Progetto occupazione e servizi alla persona”.
Che sembra essere proprio il giusto argine al
Far West: un incontro
controllato tra domanda
e offerta di assistenza domiciliare.
Solo che il potere pubblico fa le pentole, ma
non sempre le correda di
adeguati coperchi. Ecco
allora le 10 mila firme,
e la manifestazione di
protesta, di sabato 24,
per denunciare i limiti
del nuovo iter per i permessi di soggiorno.
Ed ecco allora che il
31 marzo scade la sperimentazione del “Progetto occupazione e servizi
alla persona”. E ancora
tutto tace dalla Regione,
spiegano in Caritas.
Neppure si sa se il Progetto (ed i suoi lavoratori) andrà avanti. Quando invece occorrerebbe
ampliarlo, per gli anziani di oggi e di domani.
(TB)
pagina a cura di
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Attualità
Lanciato in Italia contro il Papilloma virus
Il primo vaccino
antitumorale
P
ropriamente è
un vaccino, rende cioè immuni
dagli attacchi di un virus;
ma di fatto l’obiettivo è più
ambizioso: sconfiggere
un tumore che ogni anno
in Italia fa registrare 3.500
nuovi casi e 1.700 decessi. Sta per fare il suo ingresso nel nostro Paese
(ormai è questione di un
mese o poco più) il Gardasil, vaccino tetravalente
commercializzato da Sanofi Pasteur contro il Papilloma virus, responsabile nella donna del 99,7%
dei casi di tumore al collo dell’utero (nello 0,3%
dei casi non si riesce a rilevare la presenza del virus: ma non è detto che
non ci sia).
Il virus in questione infetta le cellule della cervice uterina, porta a una
loro degenerazione, provoca lesioni di vario grado che possono avere come esito una forma tumorale. Evitando quindi il
contagio, si evita il
tumore: è il primo
caso di correlazione
diretta tra un’infezione e un tumore; e
quindi la prima volta che si può mettere a punto un vaccino “antitumorale”.
Finora l’unica arma contro il carcinoma del collo dell’utero
era il Pap-test, cui le donne si sottopongono periodicamente dopo i 25 anni
d’età, per scoprire se l’infezione è in atto e se ha
già iniziato a provocare
danni. Il Pap-test, intervenendo nel campo della
diagnosi precoce, ha ridotto di molto la mortalità
(tra le donne giovani è la
seconda causa di morte
dopo il tumore al seno);
ma niente ha potuto fare
per evitare l’infezione o
per intervenire a infezione già avvenuta. Nella
metà dei casi l’infezione –
con un Pap-test risultato
positivo – regredisce da
Il Gardasil
combatte
il virus che
causa il cancro
al collo dell’utero
ERRORE IN FINANZIARIA
Disabili in famiglia?
Assegni più magri
I
l ministero dell’Economia parla di “disallineamento da correggere”, l’Inps precisa di aver
sollecitato presso i ministeri competenti un decreto in materia che colmi lo
squilibrio. Rimane un fatto
grave, che insinua la
preoccupazione che sui disabili vi sia stata una svista
che potrebbe sottintendere
una carenza di attenzione.
Ma cosa è successo?
La Legge Finanziaria
2007 ha rivisto il sistema
degli assegni familiari,
reimpostando le tabelle
con i limiti di reddito e gli
importi degli assegni spettanti. Ma nella nuova formulazione solo la tabella
con gli assegni a favore di
famiglie “normali” ha avuto l’aggiornamento, mentre quelle con figli disabili
sola; negli altri casi le lesioni possono avere gradi diversi di severità, fino
all’insorgenza di forme tumorali, curabili con tecniche chirurgiche.
Ora, per il carcinoma
cervicale – che nel mondo è il secondo tumore
più comune nelle donne,
causa ogni anno di 470
mila nuovi casi e 233 mila morti – ci sarà un’arma
in più. Il vaccino protegge
con un’efficacia del 100%
da quattro genotipi virali
(su un totale di più di 100,
di cui 40 colpiscono l’uomo): il 16 e il 18, quelli a
più alto rischio, responsabili del 70% dei tumori
sono state aggiornate senza rivedere il sistema. Il risultato è aberrante: le 4 mila famiglie italiane che hanno figli disabili sono state
dimenticate.
Facciamo due soli esempi: una famiglia di 3
persone (2 genitori + 1 figlio disabile) con reddito
annuo lordo di 37 mila e
500 euro se ha un figlio disabile prende un assegno
di 17,81 euro al mese, se
invece il figlio è normale
ne prende 42,71, ovvero
24,90 in più; un genitore
con un figlio minore con
reddito superiore a 39 mila e 7 euro ha diritto all’assegno mensile di 42,08 euro, se però quel figlio è di-
Domenica 4 marzo 2007
al collo dell’utero; il 6 e
l’11, responsabili del 90%
dei condilomi (delle forme tumorali benigne).
Si tratta di un vaccino
sicuro, perché è del tipo
“Dna ricombinante” (contenente cioè proteine purificate inattive provenienti da quei ceppi virali): non c’è quindi il rischio di contrarre l’infezione attraverso il vaccino. Si somministra con tre
iniezioni intramuscolari
nell’arco di sei mesi. Unico neo il prezzo: non si sa
ancora quanto costerà in
Italia, ma negli Stati Uniti l’intero ciclo costa 360
dollari (275 euro circa).
Possono vaccinarsi le
bambine e le donne dai 9
ai 26 anni: perché abbia
effetto, infatti, bisogna
che l’interessata non sia
ancora entrata in contatto con il virus.
Per questo motivo l’I-
Abbasso gli alberi
C
hissà perché quando si tratta di
rifare le piazze i primi a rimetterci sono sempre gli alberi. Nelle ultime settimane sono caduti (o cadranno) sotto le asce affilate dei progettisti i pini marittimi attorno al municipio di Fontanelle, e il cedro secolare del Libano davanti alla chiesa di
Orsago. Sempre validissime ragioni
sono allegate ai progetti. Tutti pronti
a scandalizzarci dell’abbattimento della Foresta dell’Amazzonia, non ci accorgiamo che le piante a casa nostra
vengono sempre dopo le necessità del-
(in Europa arrivano a coprire il 75% delle infezioni); resta comunque un
25-30% di infezioni provocate da altri genotipi del
Papilloma virus. Per questo motivo, anche dopo la
somministrazione del vaccino, bisogna continuare
a sottoporsi ai periodici
screening per prevenire il
cancro cervicale.
Paolo Fusco
DAL 2008 GRATIS PER LE DODICENNI
P
are ormai certo che dal 2008 le ragazze dodicenni potranno gratuitamente vaccinarsi contro il Papilloma virus: è l’indicazione venuta dal piano delle Regioni riunito a Roma. «Entro fine anno daremo indicazioni chiare alla popolazione», spiega Antonio Ferro, dirigente
del Servizio Sanità pubblica e Screening
della Regione Veneto. «Stiamo valutando
le proposte emerse a Roma, per mettere
a punto nel Veneto una strategia vaccinale che sia in sintonia con il livello nazionale. Nel 2007 cureremo gli aspetti orga-
nizzativi, per essere pronti l’anno successivo. Presumo faremo una modifica del
calendario vaccinale, che in Veneto è il
più innovativo d’Italia, prevedendo anche
meningococco, varicella e pneumococco».
E per chi ha già superato i 12 anni? Per
il dottor Ferro sarà importante una campagna d’informazione precisa: deve essere chiaro, infatti, che il vaccino copre solo il 70% dei ceppi di Papilloma virus; ma
soprattutto che ha scarsa efficacia in soggetti che hanno già contratto l’infezione.
REFERTI ESAMI CLINICI: Ora
anche all’Informagiovani
U
na nuova possibilità è offerta per ritirare i referti degli esami di laboratorio (prelievi di sangue
e affini) svolti nelle strutture dell’Ulss 7. Oltre a recarsi
in ospedale, attraverso Internet si possono ritirare i referti a casa propria, o in farmacia; ora anche all’Informagiovani di Vittorio Veneto che ha sede al Quadrilatero, in piazza del Popolo. È sufficiente portare con sé (in
farmacia come all’Informagiovani) la ricevuta del prelievo che riporta il codice per il ritiro. Il servizio è gratuito. L’Informagiovani è aperto lunedì, giovedì e sabato dalle 9.30 alle 12.30; mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 18.30. Telefono: 0438-940371.
sabile perde il diritto all’assegno.
È evidente che si tratti di
una svista, rimane grave
che sia stata fatta proprio ai
danni dei disabili.
FAMIGLIA
l’urbanistica, della viabilità, della comodità di pedoni e soprattutto automobilisti. Salvo però celebrare con sfoggio di fasce tricolori le
“feste degli alberi”, con la solenne piantumazione di alberelli per i nuovi nati
del paese. Piantine che l’anno dopo sono pronte – vista l’attenzione con cui
vengono seguite – per la frazione verde delle discariche.
In questo quadro, arriva comunque
un raggio di speranza: chissà che a Vittorio Veneto rifacciano piazza Medaglie d’Oro a Vittorio Veneto. Lì alberi
non ce ne sono, però qualcosa di simile, molto alto, c’è. Chiedete alla Telecom.
talia, che è tra
gli ultimi paesi
europei ad autorizzare
la
commercializzazione
del
Gardasil, sarà
invece il primo
a rendere gratuita la vaccinazione delle
dodicenni. In
questo modo
ci sarà un’intera generazione di ragazze
immuni da questi ceppi virali e dal tumore conseguente. Le altre donne,
probabilmente fino ai 44
anni, potranno comunque
vaccinarsi, accollandosi il
costo del medicinale. Naturalmente dopo aver sentito il parere del proprio
ginecologo e aver avuto
da lui la prescrizione.
I ceppi virali coperti dal
vaccino sono i più diffusi
7
Nel prossimo
numero
la campagna
de L’Azione
I
n questi giorni sono
arrivati in redazione
gli ultimi questionari della
campagna “Prima di tutto,
la famiglia”. Una buona
percentuale di sindaci ha
risposto alla nostra richiesta di verifica dell’attuazione degli impegni presi
durante la campagna elettorale del 2004. Sul prossimo numero del settimanale daremo conto delle risposte ricevute.
REGIONE: 20 mila euro di premio
per i direttori generali Ulss
S
uper-premio di 20 mila euro in arrivo per i direttori generali delle Ulss per aver raggiunto gli obiettivi prefissati. Nonostante le forti opposizioni manifestate da molti consiglieri regionali (per la mancanza
di criteri oggettivi di verifica del conseguimento degli obiettivi), la Regione ha deciso di procedere anche quest’anno ad attribuire il compenso “straordinario” che si
aggiunge ai 154 mila euro lordi annui spettanti ai direttori generali. Il premio è previsto anche per i direttori
sanitario, amministrativo e sociale.
CAVE: Sabato 3
convegno a Montebelluna
A
25 anni dall’entrata in vigore della legge regionale sulle cave, i limiti di escavazione in Veneto sono stati quasi raggiunti, e la revisione di tale
legge vede posizioni contrapposte. Se ne parlerà sabato 3 dalle 9.30 all’auditorium comunale di Montebelluna. Interverranno alla tavola rotonda i consiglieri
regionali Achille Variati (Margherita) e Remo Sernagiotto (Forza Italia), il sindaco Laura Puppato, e poi
Gianni Tonini (Unindustria), Remo Mosole (imprenditore), Umberto Zandegiacomi (Italia Nostra) e Stefano Gazzola (Wwf).
e
L’AZiON
Economia
Salvador spiega il mercato delle macellerie
Pronta o cotta,
la carne va così
L
e macellerie dei
fratelli Salvador di
Carpesica e Scomigo (alle “Do Ostarie”) a
maggio prossimo festeggiano i 60 anni d’attività,
cominciata nel 1947 dal padre Enrico. Ma nel ramo
delle carni la famiglia c’era anche prima, con i nonni che commercializzavano all’ingrosso specialmente bovini.
Dei Salvador di Enrico,
sono oggi in attività i fratelli Ivan a Carpesica, Giuliano alle “Do Ostarie” e
Roberto che come i nonni
è nel commercio all’ingrosso. I fratelli Salvador
sono dunque custodi di un
mondo delle carni che è
cambiato come non mai, e
che oggi rischia di soffocare quegli “artigiani della carne” che sono poi le
macellerie familiari, dove
si parte dalla bestia viva e
la si trasforma tutta in casa.
Con i tempi che corrono sembrerebbe un anacronismo, ma nel periodo
della cosiddetta “mucca
pazza”, Ivan assicura che
ha lavorato molto, ma molto di più, e questo in virtù
della consolidata fiducia
che i suoi numerosi clienti riponevano e ripongono
nella sua persona.
Ma i tempi di una volta
sono ormai e definitivamente andati! «Quindiciventi anni fa s’andava dal
Ivan Salvador nella sua macelleria di Carpesica
macellaio – spiega Ivan Salvador – una volta la settimana e la spesa era 1 kg di
macinato, 1 kg da brodo, 1
kg da bistecche, 3 etti di
fegato e 1 pollo. Oggi, invece, col poco tempo che
c’è, si vende soprattutto il
“pronto a cuocere”, che
nella fattispecie sono spiedini, involtini, petti di pollo... e in questi ultimi tre
anni anche il “già cotto”. E
di noi, che in provincia di
Treviso eravamo in tanti,
s’è salvato solo chi s’è
messo su questa strada».
Sugli “artigiani della
carne”, che dagli anni Settanta del secolo scorso ad
oggi hanno perso quasi il
50% del fatturato, «hanno
inciso in primis – commenta ancora Salvador – la
grande distribuzione, poi
la macellazione clandestina, e in misura minore anche la cosiddetta “mucca
pazza”». Dunque si resiste,
e si va pure avanti solo spe-
“L
L’
Associazione produttori carni bovine del Triveneto (Unicar ve) ha lanciato nell’autunno scorso l’idea di
“coalizzare” la zootecnia
del Veneto, dando vita ad
un Patto di sviluppo metadistrettuale (ossia un
distretto di dimensioni
più ampie, esteso a tutta
la regione). Coinvolte le
altre associazioni produttori (Azove, Coniglio
veneto, Associazione suinicoltori e Associazioni avicole) per individuare le
azioni da proporre, è stato predisposto il testo del
Patto in oggetto, che prevede le seguenti azioni:
realizzazione di opere e
infrastrutture funzionali
al sistema distrettuale; at-
FIERA A GODEGA
a sabato 3 a lunedì
5 marzo riapre i
battenti l’antica Fiera di
Godega, tra innovazione e
tradizione. Indiscusso il
suo ruolo nel corso dei secoli – è, secondo recenti
ricerche, attiva dal 1300 –
quale supporto “tecnico”
irrinunciabile (piantine,
sementi, armenti, pollame, buoi, aratri, trattori,
eccetera) per lo sviluppo
delle aree rurali a Nord-Est. Ma la globalizzazione
dei mercati, in primis quelli agricoli e agroalimentari, dettano nuove regole...
di sopravvivenza! La Fiera non può quindi essere
più un affare da sbrigarsi
in municipio, ed ha perciò
la necessità di trovare – ha
affermato l’assessore Lucio Casagrande in confe-
renza stampa – impulsi e
sinergie in un polo fieristico trevigiano, che oggi
non c’è, ma che ci sarà! Insomma, e a quanto pare, i
comuni di Godega e Santa Lucia, titolari delle più
vecchie fiere agricole del
Trevigiano, insieme al comune di Conegliano e alla Provincia di Treviso si
sono già messi al lavoro
per creare un’organizzazione sovracomunale capace di far fronte alle sfide presenti e future.
«Per la gioia di grandi e
piccini sarà riproposta –
ha commentato il vice sindaco, Piersandro De Nardi – la Fiera cavallo, che è
ormai diventata un evento tradizionale della manifestazione di marzo». Torna in Fiera il Salone di de-
prosciutto cotto (fatto in
macelleria!) nonché della
soppressa (trevigiana) e
dei “muset” (l’antica specialità della casa), coltiva il
sogno di associare, consorziare gli “artigiani della carne” come lui, al fine
di avere quel potere contrattuale che oggi non
hanno.
Mario Sanson
tività di ricerca e sviluppo; realizzazione di banche dati ed osser vatori e
di servizi informatici e telematici; allestimento di
temporanee esposizioni
dimostrative di macchine, attrezzature, prototipi e ser vizi; promozione
commerciale di prodotti
innovativi; ser vizi logistici di sostegno al sistema distrettuale; riconversione del ciclo lavorativo e inter venti per il risparmio energetico e l’utilizzo di energia pulita su
più siti produttivi.
I promotori, guidati
dall’imprenditore zootecnico veneziano Fabiano
Barbisan (presidente di
Unicar ve), avevano tempo fino al 31 gennaio 2007
per raccogliere almeno
250 imprese venete del
settore con un totale di
almeno 5 mila addetti.
Il giorno della scadenza è stata consegnata alla Camera di Commercio
di Padova la documentazione necessaria per il
successivo inoltro alla
Regione Veneto.
I minimi sono stati ampiamente superati: hanno
aderito infatti 450 aziende con 8 mila 161 addetti. Al Metadistretto della
Zootecnia del Veneto
hanno aderito anche 50
tra enti pubblici ed associazioni, la cui presenza
potrebbe fare la dif ferenza in sede di valutazione amministrativa del
Patto.
SAN PIETRO DI FELETTO: Incontri
per la viticoltura
In futuro assieme
a Santa Lucia?
D
cializzandosi (anche in fiducia!), giacché in una macelleria familiare, economicamente sana, oggi il
“pronto a cuocere” e il “già
cotto” rappresentano rispettivamente il 25 e il 15%
del fatturato.
Ivan Salvador, che è uno
specialista riconosciuto in
wurstel (da 30 anni), in canederli (alla carne) e in
9
IL METADISTRETTO PER LA CARNE
LA CARNE “TRACCIABILE”
eggi l’etichetta per conoscere ed informarti su chi garantisce la carne che mangi” è il
titolo di un progetto promosso da associazioni di produttori di carne e di consumatori e finanziato dalla
Regione Veneto con 120 mila euro. Il progetto si articola in una serie di attività: dall’assistenza tecnica
per il controllo degli allevamenti al fine di garantire
la qualità e salubrità della carne (partendo dalle materie prime necessarie all’alimentazione dei bovini)
all’organizzazione e controllo di tutte le fasi successive all’allevamento (trasporto del bovino, macellazione, sezionamento, confezionamento) per garantire la tracciabilità del prodotto e le conseguenti informazioni al consumatore.
Prevista infine un’attività di informazione ed educazione alimentare rivolta in generale al consumatore e alle scuole. È il primo progetto in Italia finalizzato a coniugare le esigenze dei produttori con quelle dei consumatori, al fine di dare la più ampia trasparenza possibile alla tracciabilità del prodotto.
In Veneto la produzione di carne, il 50% di quella
nazionale, rappresenta un settore leader, che la Regione intende in tutti i modi sostenere, promuovendo anche per la carne veneta un marchio doc.
Domenica 4 marzo 2007
C
omincia giovedì 8 la serie di tre incontri di “Viticoltura a San Pietro di Feletto”, giunta alla terza
edizione.
Gli incontri si soffermano su tutte le problematiche
legate alla viticoltura, dalle nuove normative europee agli aspetti pratici dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari.
Giovedì 8 si parlerà di “Prosecco Doc: strategie per
la riserva del nome”. Interverranno Giancarlo Vettorello e Franco Adami del Consorzio di tutela, Fulvio Brunetta, presidente provinciale Coldiretti, Denis Susanna,
presidente Cia Treviso, e Giangiacomo Gallarati Scotti
Bonaldi, presidente Confagricoltura Treviso.
Gli incontri si tengono per tre giovedì consecutivi,
nella sede municipale di Rua, con inizio alle 20.30.
Da sinistra Piersandro De Nardi e Lucio Casagrande alla presentazione della Fiera
gustazione (al Palaingresso con “vini di vitigni autoctoni d’Italia”), che si fa
ancora più ampio e assortito, così come l’esposizione dedicata all’agroalimentare, che quest’anno,
più che in passato, offre una rassegna di tutte le regioni d’Italia presenti con
il proprio stand e propri
prodotti tipici.
Di nuovo in programma anche il Pentathlon del
boscaiolo, una manifesta-
zione che, pur non essendosi di fatto disputata lo
scorso anno – gli organizzatori hanno dovuto sospenderla all’ultimo a causa della pioggia –, ha tuttavia suscitato grande interesse fra i visitatori. La
Fiera, che viene inaugurata il 3 marzo alle 10.30,
apre con 200 espositori e
con un biglietto d’ingresso di 5 euro, ma ridotti a 3
nella giornata di sabato.
(MS)
STRADA DEL PROSECCO:
Confermati i vertici
L’
assemblea dei soci dell’associazione Strada del
Prosecco e vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, svoltasi a conclusione dei tre anni di attività, ha
confermato i vertici dell’associazione stessa per il prossimo triennio 2007/2009: Floriano Curto e Andrea Roma rispettivamente alla presidenza e alla vicepresidenza. Compongono il consiglio: Pierpaolo Becich Di San
Servolo, Gianluca Bisol, Enrico Bortolomiol, Maria Elena Bortolomiol, Bruno Bortolotto, Francesco Drusian,
Emanuele Follador, Mario Piccolo, Isidoro Rebuli, Alessandro Salatin, Remo Salatin, Sante Toffoli e Giancarlo Vettorello.
e
L’AZiON
ASSEMBLEA MISSIONARIA
50 anni fa
la “Fidei Donum”
DEVONO PREPARARE LE SCHEDE SUL DISCERNIMENTO
Piano pastorale:
parola alle parrocchie
U
na Chiesa in ascolto di Dio,
dell’uomo
e
della storia! È stata questa la consegna del Vescovo per la Chiesa diocesana di Vittorio Veneto
nell’anno pastorale in
corso. Le parrocchie, i
consigli pastorali, i gruppi, i preti, le associazioni, le singole persone si
sono messe in moto per
dare gambe al piano pastorale. Tante iniziative
sono sorte per attuare l’ascolto della parola e della vita. Alcune parrocchie si sono attivate anche per rivivere la ricchezza dell’evento ecclesiale di Verona. Siamo ora arrivati a una tappa impor tante del cammino:
quella dello scatto finale.
Il cammino diocesano
prevede ora un lavoro
coordinato tra le parrocchie e il centro diocesi
con i suoi organismi di
partecipazione.
Il giorno 13 marzo, i
moderatori delle unità
pastorali si incontreranno per una verifica del
cammino delle unità pastorali. L’unità pastorale
è una scelta già matura.
Tuttavia la sua realizzazione ha bisogno di tempo, di confronto costante, di accompagnamento
PIANO PASTORALE: i prossimi appuntamenti
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Entro il 15 aprile le parrocchie consegneranno i contributi dei C.P.P. sulla
scheda sul Discernimento comunitario.
Entro il 29 aprile sarà consegnata ai consiglieri del CPD una sintesi (prima
sintesi) dei contributi sopra citati: sarà oggetto di riflessione e discernimento
della seduta del 5 maggio.
Sabato 5 maggio: seduta del CPD: dalle 15.00 alle 18.00
Tra il 3 e il 14 maggio, nelle varie zone della diocesi, sarà fatta la verifica sul
piano pastorale, con lo scopo, anche, di far emergere alcune sfide pastorali.
Entro il 30 maggio sarà consegnata ai consiglieri del CPD una sintesi (seconda sintesi) di quanto emerso nelle verifiche zonali, in vista della seduta dell’8
giugno.
Venerdì 8 giugno seduta del CPD: dalle 20.30 alle 22.30.
adeguato: occorre, soprattutto, mettere a fuoco difficoltà e cercare soluzioni condivise.
In queste settimane di
quaresima i consigli pastorali parrocchiali sono
invitati a prendere in mano una scheda strumento per il discernimento
comunitario. Essa è già
stata consegnata ai parroci. La domanda che ci
guida è questa: “A nostro
parere, quali sono oggi le
sfide pastorali più importanti?”. Ogni cpp dedicherà uno o più incontri su questo argomento.
Il segretario stenderà una breve relazione sulle
cose più impor tanti emerse dall’incontro e la
farà per venire in Curia
entro il 15 aprile. Il materiale raccolto sarà og-
getto di attenta analisi da
parte della segreteria del
Consiglio pastorale diocesano; il quale, nella seduta del 5 maggio, è chiamato a fare un discernimento di quanto è emerso dal lavoro delle parrocchie.
L’ascolto continuerà
anche dopo Pasqua. È in
preparazione un breve
sussidio per il tempo pasquale: esso è pensato
come aiuto a singole persone o gruppi in vista della celebrazione della Pentecoste. L’intento è di rispondere a questa domanda: ascoltando la vita, nostra e delle persone che ci stanno accanto,
che cosa avvertiamo che
lo Spirito dice e chiede
alla nostra Chiesa.
Nei giorni che vanno
dal 3 al 14 maggio si realizzeranno, nelle sei zone pastorali, gli incontri
di verifica sul piano pastorale. In questa occasione, i vari consigli pastorali parrocchiali con
l’aiuto di un breve strumento, verificheranno
con il Vescovo il cammino fatto in attuazione del
piano pastorale. Quanto
emerge dalle verifiche
zonali sarà oggetto di un
secondo e definitivo discernimento da parte del
Consiglio pastorale diocesano nella seduta dell’8
giugno. Da questo incontro emergeranno alcune indicazioni sul proseguimento del cammino
pastorale unitario nel
prossimo anno pastorale.
Mons. Martino Zagonel
Vicario generale
CONSIGLIO DIOCESANO
Chiesa. Sono quelle sulle quali in questi anni,
soprattutto dopo il Giubileo, si è concentrata
l’attenzione, e sulle quali
anche il recente Convegno nazionale di Verona
è ritornato. Famiglia da
promuovere con tutte le
forze, laici da attivare e
formare, unità pastorali
da realizzare, ministeri
da individuare, giovani
da agganciare, attività pastorale più organica, meno frammentata e non più
da battitori liberi e solitari. Molti interventi hanno posto l’accento sull’attenzione da prestare
al mondo in cui la comunità vive con un impegno
più coraggioso per il discernimento, in modo
che la comunità non continui a girare attorno ai
problemi interni.
Di fronte a tutti questi
nodi, evocati ancora una
volta, qualcuno ha detto
chiaro e for te: bisogna
prendere delle decisioni
che portino ai necessari
cambiamenti. Continuiamo pure anche per il
prossimo anno questo
sforzo di ascoltare, cogliere bisogni, discernere, ma poi bisogna passare ai fatti, non possiamo continuare a dirci le
cose da fare e poi fermarci. E per questo non
basta presentare un nuovo piano pastorale, ci
vuole qualcosa di più forte e mobilitante la nostra
Chiesa. A questo riguardo si sono sentite ancora
le parole “sinodo” o “convegno” che sembravano
essere state accantonate.
L’ascolto, e poi?
T
utti in ascolto, questa è l’indicazione
partita dal piano pastorale diocesano di quest’anno. Una Chiesa in ascolto per meglio cogliere ciò
che dovrà fare nel prossimo futuro. Anche il
Consiglio pastorale diocesano, da cui del resto è
partito l’invito, ha dedicato la seduta di venerdì
scorso, 23 febbraio, all’ascolto. Lo ha fatto utilizzando una delle tracce
preparate dalla diocesi
per facilitare l’esercizio
dell’ascolto nelle varie
realtà della nostra Chiesa. La traccia indicava u-
na serie di punti cruciali
della pastorale, derivati
da un recente documento dei vescovi italiani, ottimo punto di par tenza
per ascoltare anche le esigenze della nostra
Chiesa e questo era il
compito assegnato ai
consiglieri. Nelle due ore
di seduta ci sono stati
circa 20 inter venti, quasi
tutti scritti, quindi non
cose improvvisate al momento, ma pensate prima.
Si è notata, com’era
prevedibile, una convergenza sulle cose importanti da fare nella nostra
È
dedicata ai “50 anni di Fidei Donum
nella Chiesa di Vittorio Veneto” l’assemblea missionaria diocesana che si terrà
domenica 4 marzo in Seminario a Ceneda. Dalle
14.30 alle 18 verrà trattato
il tema della cooperazione
missionaria tra le Chiese,
facendo memoria del cammino percorso finora e allargando lo sguardo al futuro. Organizza il Centro
missionario diocesano guidato da don Bruno Daniel.
Risale al 1957 l’enciclica
“Fidei Donum”, nella quale papa Pio XII chiede alle
diocesi di inviare sacerdoti in Africa. Vittorio Veneto
risponde all’appello a partire dal 1962.
La realtà dei Fidei Donum nella Chiesa di San Tiziano lega infatti i suoi primi passi all’allora vescovo
Albino Luciani.
Era il marzo del 1962
quando monsignor Luciani ricevette la visita di monsignor André Makarakiza,
tutsi membro di una famiglia nobile del Burundi
convertito al cattolicesimo,
diventato in seguito sacerdote e quindi vescovo di
Negzi. Il futuro papa Giovanni Paolo I ascoltò la sua
richiesta e rispose positivamente ad essa. Fu così
che il giovane don Vittore
De Rosso partì a dicembre
dello stesso anno per il Burundi. L’anno successivo
partirono altri due sacerdoti. Il vescovo Luciani fece una visita pastorale nelle missioni africane della
sua diocesi nel 1966.
Dal 1964 nostri sacerdoti diocesani sono presenti inoltre in America Latina.
La Chiesa di San Tiziano è infine orgogliosa di avere un sacerdote Fidei
Donum diventato vescovo:
monsignor Armando Bucciol, inviato missionario in
Brasile nella diocesi di
Caetité, dal 2004 è successore degli apostoli e si occupa della diocesi di Livramento de Nossa Senhora.
Oltre che in Burundi e
in Brasile, la collaborazione tra Chiese si è sviluppata negli anni anche in
Ciad.
Fin qui la storia.
Domenica 4 marzo a
Vittorio Veneto si parlerà
di tutto questo ma anche
delle prospettive che si intravedono per il futuro. Si
cercherà di capire quali sono in questo tempo le sfide
da affrontare, nella complessità del mondo di oggi,
nell’ambito della cooperazione missionaria tra le
Chiese.
Gerda De Nardi
Il 7 marzo il vescovo Giuseppe
compie sessant’anni
M
ercoledì 7 marzo il
vescovo Giuseppe
compie 60 anni. L’Azione,
facendosi interprete dei
sentimenti dei sacerdoti e
dei laici della diocesi di Vittorio Veneto, rivolge al vescovo i migliori auguri per
il proprio ministero tra noi,
giunto al terzo anno.
Perché se è vero, come è
stato ribadito da alcuni
interventi, che il punto di
partenza di ogni rinnovamento è la decisione personale dei singoli cristiani di rigenerare la propria
fede con una adesione
convinta e radicale a Gesù Cristo, tuttavia questo
può accadere se accompagnato e stimolato da
qualcosa di straordinario, che metta in movimento tutta la vita della
comunità su tracciati ben
definiti e concordati.
Affinché questi stimoli non si perdano, è stata
oppor tunamente proposta anche una tabella di
marcia per il prossimo lavoro del Consiglio, in
stretto coordinamento
con altre iniziative in atto o che si avvieranno in
diocesi nei prossimi mesi. I consiglieri, pertanto,
si incontreranno ancora
il 5 maggio, in una seduta più prolungata e avranno in mano la sintesi ordinata delle cose emerse in questo consiglio, più una sintesi di
quanto è stato possibile
raccogliere dall’ascolto esercitato in questi mesi
nelle singole parrocchie.
L’ultima seduta per quest’anno pastorale è prevista per l’8 giugno, nella
quale si prenderà visione
delle verifiche che nel
frattempo saranno fatte
in sei zone della diocesi
sul cammino compiuto
quest’anno. Da questa seduta dovrebbero emergere le indicazioni per come continuare l’ascolto
durante il prossimo anno.
(GpM)
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 4 marzo 2007
11
MONS. BETORI A SACILE
IL VESCOVO LEGGE LA SITUAZIONE ATTUALE
La gente apprezza la Chiesa
ma non crede in Gesù Cristo!
N
on è vero che i
vescovi e, specificatamente,
la Conferenza episcopale
italiana non sono compresi dagli italiani. Anzi,
«la gente ci stima, capisce che quello che noi diciamo ha un valore da cui
non può prescindere». Lo
ha affermato il segretario
generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori,
tenendo la prolusione ad
un seminario su come
leggere la Bibbia oggi, a
Sacile, dove da trent’anni
opera il Centro studi biblici. Dopo aver esposto
opportunità e limiti da tenere bene presenti nella
lettura del testo sacro
(«non si dà scritto sacro
al di fuori della comunità
che lo ha generato, che
ne custodisce la trasmissione e che ne promuove
la lettura», ha tenuto ad evidenziare; «non è pensabile la Bibbia al di fuori della Chiesa» ha aggiunto), Betori ha affrontato, nel dibattito, alcuni temi d’attualità.
Rispondendo ad una
domanda sull’ora di religione, ha avuto modo di
osser vare che il calo di
chi frequenta si è mantenuto negli anni entro una
percentuale minima, del
2 per cento, salvo alcune
situazioni par ticolari. E
anche questa circostanza
accredita che oggi in Italia c’è «un’appartenenza
sociologica di massa all’adesione cattolica». «Se
noi chiediamo alle persone – ha esemplificato Betori – se credono in Dio,
l’80% risponde di sì e il
90% si dice cattolico; anche chi non crede in Dio
dice di esserlo». Non solo, «l’apprezzamento della Chiesa, negli ultimi 10
anni, è salito dal 60 al 70
per cento. Cioè – ha spiegato il segretario della
Cei – il 70 per cento degli italiani oggi dicono di
apprezzare abbastanza o
molto la Chiesa. È un dato in crescita, contrariamente a quanto vogliono
far credere molti che l’atteggiamento dei vescovi,
della Cei, sarebbe un ostacolo per la vera comprensione da parte della
gente. No, la gente ci stima, capisce che quello
che noi diciamo ha un valore da cui non può prescindere.
Però – ha puntualizzato Betori – ci apprezza da
un punto di vista sociale,
non percepisce la nostra
identità religiosa. Per cui,
se chiediamo a queste
persone se credono in
Gesù Cristo Figlio di Dio,
la percentuale cala subito al 55% e se credono
nell’aldilà, solo il 30% risponde di sì». Riflette Be-
tori: «Questa è una cosa
paurosa».
Secondo il segretario
della Cei, «il vero problema oggi per la Chiesa
italiana è coniugare Vangelo e cultura». Da qui,
ancora, la piena attualità
del progetto culturale
della Chiesa italiana.
Quanto, poi, all’azione
dei vescovi, valutata talvolta con riser ve nei media, questa – ha sottolineato con forza Betori –
«non può essere ridotta a
schieramenti di par te o
addirittura di partito».
Il segretario della Cei
ha manifestato il suo rammarico per come viene
distorta dai media la percezione della Chiesa. «La
cultura che i giovani assorbono attraverso i media, in particolare la televisione, e attraverso la
scuola – ha evidenziato il
segretario della Cei, rispondendo appunto alla
domanda sull’ora di religione e sull’abbandono
della Chiesa da parte di
tanti, troppi ragazzi – è
del tutto estranea al trascendente, alla problematica religiosa. Il problema religioso non esiste, esiste il fenomenoChiesa. Che esiste, però,
come fenomeno sociologico, non come fenomeno religioso. Tant’è che i
giornalisti che si interes-
IL VESCOVO ZENTI
che Zenti non ha saputo trattenere il sorriso. Per poi addentrarsi in una riflessione
di stretta attualità. «Tra il
presidente della Cei, il cardinale Ruini, e il suo segretario c’è un feeling di altissimo profilo di responsabilità.
Da tanti anni sono insieme
e ancora non sono andati in...
crisi di governo». Altro applauso, ovviamente. Ma perché non sono andati in crisi?
«Perché – ha spiegato Zenti – hanno un forte sentire di
Chiesa, di comunione ecclesiale, che guarda alla verità, come punto di riferimento e come forza da lasciarci conquistare». Il vescovo ricorda che «l’uno e
l’altro sono stati più volte destinatari di incomprensioni
strategicamente orchestrate, anche massmediaticamente». Di qui l’appello ai
media: «Trattateci bene, da
cittadini italiani a cui altro
non sta a cuore se non il bene di questa amatissima terra e dei suoi abitanti, che
La Chiesa non
vuole fare crociate
M
onsignor Betori
non ha nascosto la
sua sorpresa, davanti al pubblico “composito” – non solo numeroso – del teatro
Ruffo. «Non è facile trovare
una presenza così significativa di giovani ai nostri incontri», ha ammesso. «A Sacile sì», gli veniva di sussurrare monsignor Pietro Mazzarotto, coordinatore del
Centro studi biblici, che gli
stava accanto. Mazzarotto,
dal canto suo, ha manifestato esplicitamente la sorpresa di avere come ospite Betori: «Sembrava un sogno
impossibile», ha ammesso.
Gina Fasan, dal canto suo,
ha rappresentato a Betori
quanto la Regione Friuli tie-
ne in considerazione il Centro studi biblici, quale «occasione di ricchezza per la
fecondità del dialogo tra fede e cultura».
Ma l’atmosfera l’ha subito creata il vescovo Giuseppe. «Buona serata a tutti, credenti e non credenti», ha introdotto. Aggiungendo, molto serio: «Questa sera vi è
dato di documentare dal vivo una grave ingiustizia della natura: a me date 10 anni
di più e a monsignor Betori
10 anni di meno, ma l’anagrafe fa giustizia, lui sarà sessantenne per primo, io lo seguirò di 9 giorni, il 7 marzo».
La sala, ovviamente, ha omaggiato con un caloroso
applauso. A quel punto an-
Da sinistra: mons. Zenti, mons. Betori e mons. Mazzarotto (foto Missinato)
sano dei problemi della
Chiesa si chiamano vaticanisti, come trattassero
un fatto che riguarda soltanto la città del Vaticano. Non ci sono gli ecclesiasticisti, come diremmo noi».
Secondo Betori, oggi
il problema «non è di dare una corretta lettura
della fede ecclesiale o
dell’esperienza ecclesiale, ma di vedere quanto
la Chiesa funzioni per determinati assetti sociali e
come risponda a determinate problematiche sociali. Talvolta mi si vede
in televisione per far fronte, anche da questo punto di vista, a tanti problemi in cui veniamo coinvolti – ha rilevato il segretario della Cei –, in cui
la dimensione religiosa e
la motivazione evangelica o di fede che sta dietro
ai nostri pronunciamenti
o alle nostre azioni non
viene minimamente percepita. Tutto viene ridotto a schieramenti di parte, se non addirittura di
par tito. Questo è l’approccio con cui la nostra
cultura oggi vede la
Chiesa».
Francesco Dal Mas
siano credenti o non credenti. Come Chiesa, come
vescovi, non chiediamo incensazioni, ma rispetto della verità della realtà». Erano
i giorni, quelli del convegno
a Sacile, in cui la crisi di governo non vedeva ancora una soluzione. Sempre attento al “reale”, Zenti si è augurato «una grande svolta in
chi ha posti di responsabilità». Una svolta, evidentemente, di responsabilità. E,
infine, l’apertura al dialogo.
Il vescovo non nasconde l’amarezza per l’anticlericalismo strisciante. «Vorremmo
dialogare con tutti – conclude – con estrema disinvoltura, portando ragioni pensate, senza animosità». E ancora: «Non intendiamo fare
crociate, contro nessuno.
Non vogliamo stravincere,
ma convincere. Anzi, vorremmo che tutti ci lasciassimo con-vincere dalla verità
che ci trascende tutti, oltre
le barriere dei partiti e delle
ideologie». (FDM)
Bibbia, no a letture
razionaliste o ingenue
S
ul tema del convegno – “Come leggere la Bibbia oggi” –, Betori ha messo in guardia
da due approcci «poco rispettosi del testo e pericolosi per la fede.
Lettura razionalista
Da una parte – ha spiegato – una lettura che cede alle istanze razionaliste che dominano alcuni
settori della cultura contemporanea e portano allo svuotamento della
realtà storica della Bibbia
e in particolare della
realtà storica dei Vangeli,
con la conseguenza di ricacciare i libri della Bibbia tra la letteratura di finzione, al massimo apprezzabile per la forma
letteraria di qualche sua
pagina, oppure di configurarla come una fonte
mitologica di istanze etiche». «Una lettura razionalista che spoglia Gesù
della sua divinità – ha puntualizzato il segretario della Cei – e lo cede o alla rivoluzione o ai principi etici o a una società bisognosa di un quadro di valori di riferimento. Le presunte letture scientifiche
dei Vangeli – come quella di Augias e Pesce – altro non sono che proiezioni su Gesù di pregiudizi filosofici o ideologici
con cui diversi autori se
ne annettono la figura e la
rendono spendibile per i
propri progetti sociali o
culturali».
Lettura ingenua
L’altro approccio negativo – e, quindi, pericoloso – è rappresentato da
«una lettura ingenua del
testo biblistico, quella che
si rifiuta di prendere in
considerazione le componenti storiche e letterarie.
È un approccio acritico,
che si propone anch’esso
con diverse varianti. La
prima è rappresentata dall’aspetto fondamentalista
(non si tiene conto del
condizionamento storico
e letterario e se ne fa un
testo di scienza o di storia), che alimenta una figura della fede chiusa all’incontro con la cultura e
diventa un fattore non secondario di forme intransigenti e settarie della religione. La seconda si configura come lettura della
Bibbia finalizzata a produrre immediati risvolti emotivi che prescindono
da ogni giudizio di attendibilità e ragionevolezza
circa i contenuti del testo
sacro».
Nuova traduzione
della Bibbia
Betori ha annunciato
entro la fine dell’anno la
terza traduzione Cei della
Bibbia. «Sarà un testo affidabile, sicuro – ha anticipato a Sacile – basato su
testi critici, su una traduzione fedele. Una Parola
che comunica la fede attraverso un linguaggio
che entra dentro la nostra
cultura e va a permearlo
per permeare quindi, attraverso la proclamazione
della parola di Dio, il Vangelo e la cultura». Betori
ha concluso che «avere
un testo di riferimento unico ed attendibile è un
fattore non secondario di
quella auspicata unità dell’esperienza di fede, specialmente in un tempo come il nostro, in cui la fede
si trova a dover fare i conti con una ragione sempre
più esigente e con un’aspettativa crescente di autenticità della vita spirituale». (FDM)
Il prossimo incontro del corso di aggiornamento biblico-culturale “Leggere la Bibbia oggi” è in
programma giovedì 8 marzo a palazzo Ovio
Gobbi di Sacile alle 20.30.Tema: “La Bibbia e gli
altri libri sacri. Bibbia e Corano”. Relatore
Valentino Cottini, biblista di Verona.
12
ARRIVA DA MOTTA SABATO 10 ALLE 16
La Madonna
a Conegliano
I
l 9 marzo sono 497
anni dall’apparizione della Madonna a
Giovanni Cigana. Il giorno successivo, sabato 10,
l’immagine che dai primi
anni del 1600 viene visitata da fiumi di devoti nella
cripta dell’apparizione, comincerà a peregrinare nelle parrocchie della nostra
diocesi e delle diocesi vicine. Per spiegare il motivo di questa “uscita” dalla
basilica dell’immagine della Madonna, i frati della
comunità di Motta hanno
diffuso una lettera ai fedeli: “... questo pellegrinaggio della Madonna lo
vediamo come un restituire la visita a quanti per
tanti anni sono venuti qui
a pregarla. È la prima volta che ciò avviene. Ora
Maria andrà a dire grazie
ai pellegrini e ci auguriamo anche di risvegliare la
fede di tanti cristiani, perché ritornino nelle loro
chiese, nelle loro parrocchie per una vita cristiana
più impegnata”.
La nicchia non resterà
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 4 marzo 2007
comunque vuota, perché
durante i tre anni, tanto
durerà il pellegrinaggio
della Madonna, tra i due
angeli troverà posto la
nuova immagine della
Madonna che verrà benedetta dal Vescovo durante
il pontificale del 9 marzo.
La peregrinatio comincerà dunque il 10 marzo
alle 15 quando la Madonna, a bordo di un mezzo
speciale, partirà per la
città di Conegliano. L’arrivo è previsto alle 16 in
piazza Cima, dove ad ac-
coglierla saranno il Vescovo e le autorità civili.
Da qui processionalmente verrà portata in Duomo,
dove verrà celebrata la liturgia della Parola. Durante la settimana di permanenza in Duomo, un
frate guiderà quotidianamente, alle 20.30, la recita
del rosario meditato e una
catechesi sui temi dell’ascolto e della famiglia.
Durante il periodo pasquale il simulacro verrà
riportato a Motta. Ritornerà nella forania di Conegliano il 9 aprile e vi resterà fino al 6 maggio, passando nelle chiese parrocchiali (non è ancora definito se in una chiesa per
unità pastorale o in tutte).
«Mi auguro – sottolinea il
vicario foraneo monsignor
Fausto Scapin – che la peregrinatio contribuisca anche a dare un maggiore
senso comunione alle nostre unità pastorali».
Marco Guerrato
ECCO IL SENSO DELLA
PEREGRINATIO MARIAE
L’
iniziativa della “peregrinatio Mariae” nei tre anni che precedono il V centenario dell’Apparizione della Madonna qui a Motta è sorta negli incontri della forania Mottense, poi con le foranie della diocesi e con il beneplacito del Vescovo.
Tale “peregrinatio” non ha un carattere puramente
devozionale, bensì vuole essere un forte richiamo nelle nostre comunità a vivere la fede cristiana con coraggio e coerenza in quest’epoca così bisognosa di valori umani e cristiani. Ben sappiamo che la Chiesa ha
incominciato il suo cammino missionario alla presenza dinamica della Madre di Gesù. Alla Vergine, pertanto, affidiamo le nostre comunità e le nostre famiglie
in una società che preme verso lo sfascio di esse. A Lei
affidiamo l’ansia missionaria della Chiesa di oggi e la
supplichiamo perché in ciascuno di noi e in ogni famiglia quest’ansia si realizzi in un progetto di missionarietà.
Con la certezza che sempre possiamo contare su
Maria nel dono della sua presenza, la invochiamo perché ci aiuti nel cammino, spesso faticoso, della nostra
vita familiare, ecclesiale e sociale.
Frate Oreste Marcato
rettore della Basilica di Motta di Livenza
Vocazioni, incontro
in Seminario
L
a vocazione cristiana
è frutto dell’incontro
tra l’Amore di Dio e la libertà dell’uomo, in un dialogo misterioso e affascinante. Si tratta dell’incontro
tra due libertà: quella di Dio
che è perfetta e quella umana che è imperfetta.
La Giornata mondiale di
preghiera per le vocazioni
torna ogni anno per ricordarci che questo dialogo è
sempre aperto dalla parte
di Dio, ma che spetta all’uomo entrarvi, con la preghiera, la testimonianza e
l’annuncio esplicito. Il tema
di quest’anno, “La tua vita
nella sinfonia del ‘Sì’”, vuole aiutarci a riflettere sulla
dimensione comunionale di
ogni vocazione. Si tratta di
una riflessione estremamente urgente, poiché tutti
siamo immersi in una cultura impregnata di individualismo e soggettivismo.
Le diverse vocazioni sono
chiamate non solo a “convergere” nella comunità cristiana, ma anche ad arricchirla con la loro armonica
presenza.
“Si profila al nostro orizzonte un tempo dove la
Chiesa o sarà la comunità
dei molti carismi, servizi e
missioni, o non esisterà
semplicemente”. Così diceva don Brambilla al convegno di Verona, specificando
che non può essere solo “la
scarsità del clero e dell’au-
“R
itratti di santi” è il tema dell’itinerario quaresimale promosso dal Movimento ecclesiale carmelitano. Per quattro sabati, al monastero cistercense
di San Giacomo di Veglia, sono previste meditazioni (su
testi di p. Antonio M. Sicari) su quattro figure di testimoni della fede: sant’Alberto Magno il dottore universale (3 marzo), san fratel Alberto Chmielowski il san
Francesco polacco (10 marzo), Annalena Tonelli martire della carità cristiana nel mondo islamico (17 marzo),
servo di Dio Paolo VI papa della Chiesa in dialogo, nell’amore e nella sofferenza (24 marzo). Al termine delle
meditazioni viene celebrata la messa. Inizio alle 18.
CARITAS: Un aiuto alla Guinea
tramite Clementa Dos Olis Vieira
S
i estende fino alla Guinea Bissau la solidarietà della
Caritas diocesana. Il direttore monsignor Ferruccio
Sant martedì 27 febbraio si è infatti accordato con l’associazione “Per la collaborazione allo sviluppo di base in Guinea Bissau” per contribuire economicamente al loro progetto di scuola materna, elementare e media da realizzare
nei pressi del centro medico già realizzato dall’Associazione alla periferia della capitale Bissau.
Motivo della collaborazione è Clementa Dos Olis Vieira,
la guineana di Santa Lucia impegnata nella lotta contro l’uccisione dei bambini malformati. Presso la nascente scuola
verrà infatti ricavato anche uno spazio di accoglienza per i
bambini minacciati nel loro villaggio e per le loro mamme.
Questo spazio verrà pubblicizzato da Clementa e altri volontari attraverso le radio locali.
Nell’attiguo centro medico
diagnostico i bambini verranno
sottoposti a visite e, se necessario, inviati in Italia, in particolare a Canosa in Puglia, dove tutta la comunità si è mobilitata per i “bambini di Clementa”. (TB)
AC: Esercizi spirituali per ragazzi,
giovani e adulti
E
La presenza della statua
nella forania di Conegliano
E
cco il calendario della presenza della statua della Madonna di Motta nella forania di Conegliano:
- dal 10 al 17 marzo: unità pastorale Centro storico
- durante il periodo pasquale rientro in Basilica
- dal 9 al 15 aprile: unità pastorale San Vendemiale
- dal 15 al 22 aprile: unità pastorale Feletto
- dal 22 al 29 aprile: unità pastorale Conegliano ovest
- dal 29 aprile al 6 maggio: unità pastorale Monticella
DOMENICA 11 ALLE 15
MONASTERO SAN GIACOMO:
Meditazione con i carmelitani
mento della sua età media”
a spingerci in questa direzione, ma che “è il Vangelo
stesso che esige un annuncio nella corale diversità e
complementarità di carismi
e missioni”.
Domenica 11 marzo alle
15, don Fabio Dal Cin, direttore del Centro diocesano vocazioni, presenta in Seminario i contenuti di questa giornata, insieme ad alcune proposte concrete per
far crescere la dimensione
vocazionale nella pastorale
ordinaria e per risvegliare
soprattutto negli educatori
la responsabilità di aiutare
ogni giovane a scoprire e vivere con gioia la vocazione
specifica, che Dio gli dona.
A questo incontro sono
invitati anche coloro che
hanno partecipato ai laboratori vocazionali nelle diverse zone della diocesi. I
temi sviluppati nei laboratori, infatti, trovano in questo incontro un loro naturale compimento. (SDL)
cco le date dei prossimi esercizi spirituali organizzati dall’Azione cattolica (tutti con orario dalle 16 del sabato alle 16 della domenica): per 14-15enni,
3-4 marzo a Spert d’Alpago (guida don Andrea Dal Cin)
e 10-11 marzo in Casa Dehoniani a Conegliano (guida
don Alessio Magoga); per Giovanissimi, 3-4 marzo in
Casa Dehoniani a Conegliano (guida don Pierluigi Cesca), 10-11 marzo a Spert d’Alpago (guida don Fabio Soldan). Per iscrizioni e informazioni contattare l’Ufficio
Ac allo 0438-940374. Inoltre, sono in programma i giorni 5, 6 e 7 marzo, dalle 20.15-22.30 nei locali della parrocchia di Pinidello, esercizi spirituali del quotidiano
(guida don Martino Zagonel).
PER LA QUARESIMA
Incontri Apostolato
della Preghiera
L
a Quaresima è soprattutto tempo di
preghiera e in prima fila
per questo impegno devono trovarsi gli aderenti
all’Apostolato della Preghiera. Per questo sono
stati promossi,
come ogni anno,
dal responsabile
del Centro diocesano, monsignor Bruno Pizzato, degli incontri di preghiera
in vari luoghi
della diocesi. Sono incontri aperti a tutti e hanno
lo scopo di pre-
pararsi degnamente a celebrare il mistero della Pasqua che ha il suo punto
culminante nella grande
veglia pasquale del Sabato Santo. È un’opportunità
preziosa da non lasciar ca-
dere perché, come è detto nell’invito mandato in
tutte le parrocchie, “i giorni della Quaresima ci sono concessi dalla pazienza amorosa del Signore
per ritornare dai nostri
smarrimenti e dalle nostre infedeltà”.
Ecco il luogo e il
tempo degli incontri.
Motta di Livenza, santuario Madonna dei Miracoli, martedì 20 marzo,
alle 15;
Sacile, chiesa parrocchiale San Michele, mercoledì 21 marzo, alle 15;
Vittorio Veneto, chiesa dei frati di San Francesco, giovedì 22 marzo, alle 15;
Follina, basilica, venerdì 23 marzo, alle 15;
Conegliano, chiesa
Madonna delle Grazie,
domenica 25 marzo, alle
15.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 4 marzo 2007
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 4 marzo: Celebra Messa e Cresime a Castello Roganzuolo (ore 9) e Madonna di Lourdes
in Conegliano (ore 11). Al patronato parrocchiale
di Oderzo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15).
Lunedì 5: In vescovado incontra i responsabili degli uffici pastorali (ore 9.30). A Mansuè incontra i cresimati con genitori, padrini e madrine dell’unità pastorale (ore 20.30).
Mercoledì 7: A Godega incontra i cresimati con genitori, padrini e madrine dell’unità pastorale (ore
20.30).
Giovedì 8: Incontra i sacerdoti della forania Zumellese.
Venerdì 9: Presiede la Messa al santuario della Madonna
dei Miracoli in Motta di Livenza (ore 18.30).
Sabato 10: A Conegliano presiede la celebrazione per la
Peregrinatio Mariae (ore 16). Celebra Messa e Cresime a Santa Maria delle Grazie in Conegliano (ore 18.30).
Domenica 11: Celebra Messa e Cresime a San Giorgio di
Livenza (ore 11). A casa Toniolo di Conegliano guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15).
Ascoltate Lui!
Domenica 4 marzo - 2ª di
Quaresima - anno C
Gen 15, 5-12. 17-18; Sal
26; Fil 3, 17 - 4, 1; Lc 9, 28b36
Il Signore è mia luce e mia
salvezza
Seconda settimana del Salterio
S
iamo appena giunti alla seconda tappa dell’itinerario
della Quaresima e già la
liturgia ci fa respirare aria di Pasqua. Sollecitandoci a guardare
sull’orizzonte di ciò che ci attende
e non a fissare, cupi, la punta dei
nostri piedi, gravati da passo stanco e immotivato. Ci siamo infatti
messi in cammino, con tutta la
Chiesa, incoraggiati dalla prospettiva dell’esito: partecipare al
mistero pasquale di Cristo, Crocifisso e Risorto. Preludio di tale evento di salvezza è appunto la Trasfigurazione. Nelle sue varie edizioni. Nell’Anno liturgico C quella di Luca.
Luca evidenzia alcuni elementi
tipici che possono oppor tunamente essere da noi assunti per
un fecondo itinerario quaresimale.
Anzitutto il monte, come un distaccarsi dalla mischia della folla
e dallo stress della vita caotica. An-
che noi siamo chiamati a fare l’esperienza del monte della Trasfigurazione. Magari attraverso qualche ritiro spirituale.
Ma l’accentuazione cade su altri elementi caratteristici della Trasfigurazione. Gesù è in preghiera
ed è proprio in quella condizione
che si avvera la Trasfigurazione:
“mentre pregava, il suo volto
cambiò d’aspetto”. Il che segnala
alla Chiesa la necessità di immergersi in un clima di preghiera e
non solo di accontentarsi di aggiungere qualche preghiera a
quelle abituali.
E, vertice di tutta la teofania,
cioè della rivelazione dell’identità
di Gesù Cristo, di cui i tre discepoli “videro la gloria”, la voce
che proviene dal cielo, cioè dal
Padre: “Questi è il Figlio mio,
l’eletto. Ascoltate Lui!”.
Tutto l’episodio, o per meglio
dire, tutto quell’evento mira al suo
obiettivo: mentre fa riconoscere
l’identità divina di Gesù, indirizza
tutti a Lui come a Parola non solo
definitiva ma anche di fatto unica
del Padre. Gli stessi profeti, Mosè ed Elia, che riassumono tutto
l’Antico Testamento, sono in funzione di Cristo. Per significare che
l’Antico Testamento confluisce su
Cristo e in Lui trova la sua piena
luce e il terminale della sua realtà
di preparazione. Tant’è che una
volta espressa da parte del Padre
la volontà che solo Cristo, il Figlio,
sia ascoltato come Parola, l’evangelista sottolinea che “Gesù restò
solo”. Dunque solo Gesù è la
realtà. Solo Lui va ascoltato.
Per le nostre famiglie e per le
comunità cristiane. Se la natura
stessa dell’itinerario quaresimale
è quella di farci compiere, in Gesù, l’esperienza del deserto in cui
confrontarci con le prove e uscirne vincitori, quanto di fatto stiamo
facendo deserto o quanto siamo
ancora immersi e sommersi dal
chiasso di una vita che invade persino la nostra interiorità? E quanto spazio riser viamo ad un clima
di preghiera, che ovviamente è
propiziato dal deserto interiore?
Infine: Gesù è davvero “la” Parola
del Padre. Quanto ne siamo convinti, al punto da prendere Lui come criterio di valutazione di ogni
altra parola ed esperienza, assimilandoLo al punto che Lui ci trasfiguri in Lui? Quanto i messaggi
dei mass media e del conversare
quotidiano imperano in noi, impedendoci di dare ascolto adeguato,
senza condizioni, a Lui?
+ Giuseppe Zenti
I
n queste settimane che
precedono la Pasqua,
anche La Sosta vuole offrire un piccolo contributo
per il cammino quaresimale dei lettori. A me tocca oggi comunicare qualche pensiero sulla conversione.
L’altro giorno conversavo
con una persona sulla comunione con Dio. A volte
– constatavamo – ci può essere una forma di nevrosi
anche nelle persone religiose. Rischiamo la nevrosi quando vogliamo, a tutti i costi e con tutti i mezzi,
dare la scalata a Dio, quasi a conquistarlo e possederlo. Qualcuno lo fa aggiungendo preghiere a
preghiere, altri leggendo e
studiando cose di religione, altri ancora avventurandosi in strane esperienze pseudo-mistiche.
A me sembra che questo
non sia il cammino di Gesù. Gesù ci ha insegnato
che più che conquistare
Dio occorre lasciarsi conquistare da Lui. Certamente anche Gesù invita a
Dio, sollecita la conversione a Dio. Ma in che modo?
Vorrei, appunto, offrire, su
questa parola conversione,
una interpretazione che si
avvicini alla proposta di
Gesù, al suo modo di interpretare il rapporto con
Dio, ai suoi gesti così pieni di novità e di salvezza.
LE PAROLE DELLA QUARESIMA
Conversione
Conversione è innanzitutto decidersi a vivere bene
la vita di tutti i giorni. Non
estraniarsi da essa ma viverla intensamente, in tutte le sue esigenze e in tutte le sue gioie. Conversione è leggere la vita come
dono di cui ringraziare e
come opportunità da assumere con responsabilità.
Vivere il lavoro, le relazioni familiari, il gioco, lo studio, i momenti di fatica e
di fragilità, le relazioni sociali, l’età: vivere tutto questo con l’intensità di chi ama ogni aspetto della vita.
Così ha agito Gesù: è passato in mezzo agli uomini
cantando la bellezza della
vita, insegnandone una
nuova sapienza, indicando
nuovi traguardi alla fraternità umana, alla giustizia,
all’interiorità, alla cura delle persone.
Oltre a questo, conversione significa vivere tutte
queste realtà quotidiane lasciandole, per così dire, aperte a Dio, esposte al suo
intervento, accoglienti del-
13
le sue visite. Perché non è
vero che Dio ha abbandonato il mondo, disgustato
di come vanno le cose. Dio
è fedele. E nel suo amore
continua a visitarci per farci del bene. Ed è lì, nelle
sue visite, che Egli ci invita a conversione, a sostare
per rivedere il cammino,
per una coraggiosa inversione di marcia o per una
più determinata ripresa.
Dio ha il suo proprio modo
di visitarci. Alle volte la visita di Dio avviene attraverso una sua parola che
entra nel terreno della nostra vita come seme per fe-
condarlo e renderlo più ricco di vita. Altre volte Dio ci
visita con un gesto, con un
segno: il più forte dei suoi
gesti è il pane spezzato dell’eucaristia. Anche quel gesto è seme di vita nuova.
Più comunemente, Dio ci
visita nel volto di ogni persona che incontriamo, sua
vera immagine. Nella nostra giornata ne incontriamo a decine o centinaia di
persone. Una loro parola o
gesto o atteggiamento sono dono o richiesta che incrociano la nostra vita quotidiana, la interrogano, la
scuotono, e la rilanciano in
una nuova avventura di bene.
Ecco come ho pensato:
conversione è vivere intensamente la vita e lasciarci visitare dal Signore. La sua visita conferma
il bene, sostiene la fatica, fa
intravedere nuovi spazi per
l’amore. Conversione è soprattutto lasciarsi fare da
lui, aderire alla sua iniziativa di amore.
Don Martino Zagonel
Altre cresime
A Chiarano sabato 10 marzo ore 16.30.
ODERZO: “La famiglia preferisce
incoraggiare”, incontro col Vescovo
D
omenica 4 marzo, alle 15 al patronato Turroni di
Oderzo, il vescovo Giuseppe incontra le famiglie
dell’Opitergino per l’ultimo incontro del percorso vocazionale. Il Vescovo approfondirà il tema “La famiglia preferisce incoraggiare”.
SOLIGO: Sospesa l’attività
dell’Eremo San Francesco
L
a direzione della “Casa di spiritualità San Martino”
comunica con dispiacere che, per vari motivi, è costretta a rinviare l’apertura dell’Eremo di Soligo di cui si
era parlato ultimamente su questo settimanale. Pertanto
quanti avevano già prenotato, in questi giorni, il loro ritiro presso l’Eremo possono rivolgersi alla Casa di Vittorio Veneto, o alle altre Case presenti in diocesi. Così pure viene sospeso l’orario quotidiano della preghiera liturgica, mentre le proposte spirituali programmate a Soligo proseguono tutte, come il solito, a Vittorio Veneto.
Don Adriano Dall’Asta
USMI: Incontro formativo
S
abato 3 marzo, alle 14.30, ci sarà un incontro formativo per tutte le suore della diocesi, dalle suore di Maria Bambina a Vittorio Veneto. Don Adriano Dall’Asta parlerà del linguaggio simbolico della liturgia e della spiritualità liturgica.
MONASTERO: Incontro di
preghiera per sposi in difficoltà
V
enerdì 9 marzo, alle 20.30 nel monastero di San
Giacomo, si terrà l’incontro mensile di preghiera per sposi e famiglie in difficoltà. Tema “Parole di mediazione”.
LABORATORIO ARTE FLOREALE:
Rinviato il corso
L
a prevista giornata di laboratorio sull’arte floreale per
la liturgia, in programma per sabato 10 marzo prossimo, non avrà luogo. Viene spostata più avanti, nel tempo
pasquale, per preparare la Pentecoste.
La data verrà comunicata su questo settimanale a suo tempo.
MOVIMENTO GIOVANILE
SALESIANO: Festa dei giovani
D
omenica 4 marzo, al palazzo del Turismo di Jesolo, si tiene la Festa dei giovani promossa dal
Movimento giovanile salesiano. Inizio alle 9, conclusione alle 18.
NEI TEATRI DIOCESANI
Passano gli “Amici” U
e “Il moglio”
TEATRO
LOCALE
no sguardo sulle altre rappresentazioni teatrali sul territorio diocesa-
no.
CORDIGNANO Sabato 3 alle 21 al
Centro culturale “Sior Todero brontolon”
di Carlo Goldoni con la Compagnia del
teatro dialettale “Ribalta veneta” di Venezia. Biglietti: intero 7 euro, ridotto 4.
C
onegliano e Sacile sono le piazze
del teatro questa settimana.
Al teatro Accademia
mar tedì 6 in due spettacoli, alle 17.30 e alle 21,
saliranno sul palco i ragazzi di “Amici” nel musical scritto da Maurizio
Costanzo (già autore di
testi entrati nella storia
della musica come “Se
telefonando”) insieme al
chitarrista Alex Britti.
“Lungomare”, in tour dal
2005, racconta di un
gruppo di ragazzi e della vita ai margini nella
periferia di Ostia: sogni
e speranze un po’ come
quelle dei giovani protagonisti, usciti dalla fucina di Maria De Filippi.
Biglietti: platea e galleria 30 euro, loggia 25
(prevendite presso circuito box of fice 0412719090).
È ambientata verso la
fine degli anni Novanta
la vicenda de “Il moglio”
di Silvia Lorusso (che è
anche regista dello spettacolo), in cui il protagonista Marco (interpretato da Andrea Collavino) è un casalingo a
CONEGLIANO Sabato 3 alle 21 e
domenica 4 alle 16 all’auditorium Dina
Orsi “Le smanie della villeggiatura”di Carlo Goldoni con la compagnia Teatrosala
di Padova. Ingresso 7 euro, ridotto 5.
Andrea Collavino protagonista de “Il
moglio”
tempo pieno. Lo spettacolo, in scena mercoledì
7 alle 20.45 al teatro Zancanaro di Sacile, af fronta una tematica prettamente femminile, ma dal
punto di vista maschile,
con contestuale rovesciamento dei ruoli: lei
fa la manager in carriera, lui il disoccupato impegnato nelle faccende
domestiche. Per prevendita e informazioni rivolgersi alla biglietteria
dello Zancanaro (telefono 0434-780623) a par tire da due giorni precedenti lo spettacolo, dalle
17.30 alle 20 e la sera
dello spettacolo dalle 17.
Mar ta Raminelli
CANEVA Sabato 3 alle 20.45 all’auditorium comunale “La zia di Carlo” di
Brandon Thomas con il Gruppo Teatro
Pordenone Luciano Rocco.
PRATA DI PORDENONE Domenica 4 alle 16 al teatro Pileo “Arlecchino e Barbuglia” con la compagnia La
Maison du Theatre.
CODOGNÈ Domenica 4 alle 17 all’ex scuola Ancilotto lo spettacolo “Storie in un albero. Favole dal mondo degli gnomi, degli orchi e dei briganti”. Ingresso 5 euro, libero per i minori di 16
anni.
ORMELLE Domenica 4 alle 17.30
presso il centro culturale Bachelet “I balconi sul Canalazzo”di Alfredo Testonii con
la La barca dei comici di Oderzo. Ingresso libero.
VITTORIO VENETO Domenica 4 alle 17 al patronato Costantini “Quattro
giorni di assoluto silenzio. Orazione civile sulla vita e la morte per strada” con
Samuele Giovagnini.
UN LIBRO SULLO SCULTORE
VITTORIO CELOTTI
U
n illustre “sconosciuto” della scultura coneglianese di fine Ottocento riaffiora dall’ingiustificato oblio, grazie alla recente pubblicazione monografica “Vittorio Celotti,
scultore (1866-1942)” edita
da Laguna. Con metodologia scientifica e rigore documentaristico, setacciando per oltre dieci anni archivi, biblioteche, chiese e
luoghi sepolcrali, piazze e
vie urbane, Giovanna Terzariol Fabrizio, nipote da
parte di madre, tratteggia
con valida impostazione storico- filologica un profilo umano e culturale di prim’ordine del celebre nonno, censendo in tutto il Triveneto
più di 120 esemplari tra la
statuaria religiosa, celebrativa e profana. Nato a San
Fior nel 1866 in una famiglia d’intagliatori e falegnami, fervidi antiaustriaci, Vittorio sceglie come luoghi elettivi di residenza familiare ed artistica Colle Umberto, paese natale della
moglie Eleonora Vanzini, e
Conegliano, dove nel 1923
avvia, lungo via Fenzi, un atelier scultoreo frequentato
da giovani artisti di rango.
Uomo dall’aspetto cordiale
ed amabile ma caratterialmente riservato, formatosi
stilisticamente tra l’Accademia di Venezia e la Scuola
d’arte e mestieri di Vittorio
Veneto, il Celotti consuma
in 50 anni di attività, con esiti di raffinata soavità plastica, il suo innato amore
per il legno, la pietra e la terracotta. Frastagliato e prolifico il corpus delle opere
che adornano le chiese e le
cappelle gentilizie sul territorio diocesano. Solo per citarne alcune, si va dai bal-
dacchini pensili lignei della
parrocchiale di Colle Umberto, il suo debutto nel
1891, agli Angeli oranti di
gusto liberty della parrocchiale di Mareno di Piave;
dalla porta centrale della
chiesa abbaziale di Follina
all’argento sbalzato con
sant’Antonio nella parrocchiale di Bibano; dall’elegante Madonna di
Lourdes nella chiesa arcipretale di Mareno fino alla lapide commemorativa di don Giulio
Camilotto a San Fior,
modellata come ultima
opera di una carriera felice, nel 1940. Supportata dal contributo
scientifico del professor
Eugenio Manzato e
mossa dai ricordi vividi
della nonna Eleonora,
l’autrice è stata capace
con questa pubblicazione
d’inserire a pieno titolo, dentro la complessa vicenda
della scultura d’immagine
ottocentesca, la preziosa avventura artistica di Vittorio
Celotti: un’avventura d’inesauribile immaginazione e
dai risultati pregevoli.
Elena Pilato
La biografia
di Luciano
Giomi
riporta alla
luce un
virtuoso
della politica
come
Francesco
Fabbri
N
ella mia casa paterna ho respirato, da bambino e da ragazzo, sentimenti di stima e quasi affetto
per Francesco Fabbri
(1921-1977). Con il passare degli anni più volte mi è
venuta la curiosità di approfondire la conoscenza
del più illustre uomo politico del Quartier del Piave.
Ma i ricordi e i profili in cui
mi sono imbattuto, forse
perché troppo carichi delle emozioni degli autori,
non hanno soddisfatto la
mia ricerca. Finalmente la
curiosità ha trovato appagamento nel libro “Dodici
viaggi con Francesco Fabbri” scritto dal capo della
sua segreteria Luciano Giomi (edito da Archivi contemporanei di storia politica di Fondazione Cassamarca e Fondazione Francesco Fabbri nel gennaio
2007, costo 15 euro).
È sufficiente la lettura di
qualche pagina per capire
che l’autore – servitore dello Stato vecchio maniera –
venne conquistato dalla
personalità sobria e austera di Fabbri. Forse i due si
sono capiti fin da subito,
perché anche Giomi è persona essenziale: nel libro
non vi è una riga che sappia di agiografia.
Il volume è stato scritto
dall’autore trent’anni fa, pochi giorni dopo la morte
del senatore pievigino. L’intelaiatura è costituita dal
racconto di dodici viaggi
compiuti da Giomi insieme
a Fabbri quando questi ricopriva l’ufficio di sottosegretario al Tesoro e poi di
ministro della Marina mercantile. Ma la bozza è rimasta nel cassetto per
trent’anni, anche per circostanze indipendenti dalla volontà dell’autore.
Il libro offre diverse
chiavi di lettura. Scegliamo
quella che ci pare più attuale: un parallelo tra Fabbri e la politica di oggi; ma
ci corre l’obbligo di dare almeno segnalazione della
presenza di alcuni episodi
che fanno emergere alcuni
lati umani di Fabbri finora
inediti (due su tutti: i ricordi della guerra in Grecia; il mescolarsi, in totale
anonimato, alla gente accampata nel porto di Civitavecchia).
I ricordi di Giomi ci portano dentro alla Roma istituzionale degli anni Settanta, quando un certo modo di intendere e vivere il
servizio politico si stava
dissolvendo per lasciare
spazio a quell’arrivismo e a
quella superficialità che oggi hanno raggiunto (forse)
il loro apice.
Quali erano, allora, le caratteristiche del politico
Fabbri? Lasciamo parlare
Giomi. Il senso di responsabilità: “Il 5 marzo 1976, il
deputato e sottosegretario
di Stato Fabbri rinunciò all’immunità parlamentare e
presentò le dimissioni dal
Governo” a seguito dell’avviso di reato “per interesse privato in atti d’ufficio” in relazione alla vicenda San Remo (accuse rivelatesi
completamente
infondate). L’impegno e lo
studio dei documenti: “Non
conoscevo un uomo politico tanto indaffarato quanto
l’onorevole Fabbri. Arrivava la mattina trafelato, con
la borsa piena di carte;
mentre lavorava scrutava
continuamente l’orologio
nel timore di far tardi a un
convegno, una riunione o
un appuntamento qualsiasi... Spesso era obbligato a
partecipare a più riunioni
di commissioni diverse e,
all’ultimo momento, dove-
va intervenire per far spostare gli orari e, di conseguenza, saltava i pasti”.
L’attenzione verso tutti:
“Per lui l’essere deputato
voleva dire rappresentare,
in tutti i sensi, un insieme
di cittadini... Riceveva tutti:
uomini politici, funzionari
ministeriali, amministratori comunali, commissioni
di impiegati in cerca di giustizia...”. Il senso delle istituzioni: “È necessario –
disse una volta Fabbri a
Giomi – che io esca allo
scoperto e faccia conoscere i miei studi sulla finanza
locale per informare il cittadino che paga le tasse su
come non funzionano certe amministrazioni locali
che sperperano il denaro
dei contribuenti”. Diede seguito al proposito organizzando un convegno ad hoc.
La modestia: “Quando giro
per la provincia di Treviso
– diceva a Giomi – tutti mi
salutano e mi parlano come Francesco Fabbri. Non
sono un ministro o un sottosegretario; molta gente
non conosce nemmeno la
mia carica, né io ci tengo
ad esibirla”.
Questo era Fabbri.
Guardando alle vicende da
Basso Impero della Roma
(ma anche della Venezia)
d’oggi, vien da dire che di
certa politica e di certi politici è stato buttato via lo
stampo.
Federico Citron
Domenica 4 marzo 2007
CONCERTO BENEFICO VENERDÌ 9
15
ALLA GENERAL MEMBRANE
contemporanei
I primi 10 anni del Talenti
“Benedetti Michelangeli” L in mostra a Ceggia
L’
istituto musicale
“Arturo Benedetti Michelangeli” di Conegliano, presieduto dal
maestro Franco Calderolla, celebra quest’anno il
decennale della propria
nascita. E decide di festeggiarlo offrendo ai suoi
concittadini, ma anche a
tutti gli appassionati di
musica classica, un concerto di straordinario interesse. Venerdì 9, alle 21,
il teatro Accademia di Conegliano ospiterà l’orchestra degli Accademici de
La Fenice di Venezia, diretta dal maestro Alberto
Pollesel, con Gisella Curtolo al violino solista. Il
programma prevede l’esecuzione dell’Ouverture
da “Le nozze di Figaro” di
Mozart, il concerto per
violino e orchestra op. 61
in Re Maggiore di Beethoven e la sinfonia n. 104
London di Haydn. Il ricavato del concerto sarà devoluto in beneficenza al
Cesvitem (Centro sviluppo terzo mondo), un’organizzazione non governativa impegnata da
vent’anni nella promozione dei processi di autosviluppo dei Paesi del Sud
del mondo e della quale
Gisella Curtolo è madrina
a distanza del Progetto
Ohacalala. Il contributo
sarà utilizzato per il completamento del Mutitu
Water Project, un acquedotto rurale che garantisce un
rifornimento idrico costante a
oltre 13
mila persone residenti
nel cuore
del
Kenya.
deIl celebre pianista Arturo Benedetti Michelangeli (1920-1995) “Il
cennio
MUSICA E POESIA A PIEVE DI SOLIGO
—
A
ndrea Zanzotto, Federico Garcia
Lorca, Paul Celan, Yves Bonnefoy,
David Maria Turoldo e Pier Paolo Pasolini
sono i veri protagonisti di “Viaggio tra musica e poesia”, originale proposta del Comune di Pieve di Soligo per sabato 3 marzo, all’auditorium Battistella-Moccia alle 21.
“In questo concerto monografico di musica e poesia viene presentato un personale
incontro con l’opera di alcuni tra i maggiori poeti del nostro tempo e del Novecento
europeo – ha sottolineato il curatore delle
musiche Mirco De Stefani –. È utile immaginare il susseguirsi delle musiche come un unico ininterrotto viaggio di ricerca
lungo le direttrici del pensiero moderno
che ha attraversato un secolo come nessun
MOSTRE
RUA DI FELETTO Chiude sabato 3,
nella sede municipale, la mostra di illustrazioni di Donata Dal Molin. Orario: venerdì e sabato 9-12.
CONEGLIANO Chiude sabato 3, alla biblioteca dell’Itt “F. Da Collo”, la mostra fotografica di Varda Polak-Sahm “Di solo pane”. Ingresso libero. Orario: venerdì-sabato
8-13.
CODOGNÈ Si inaugura con un concerto domenica 4, alle 15 al nuovo centro culturale ex scuole “Giannino Ancilotto”, la mostra di Loris Vettorel e Giancarlo Buttignol
“I colori del tempo: la realtà e il sogno”.
Presentazione critica e commento musicale
di Cesare Rinaldi. Ingresso libero. Orario (fino al 18 marzo): sabato e domenica 10-12
e 15-22.
altro colmo di speranze e devastazioni, di
illusioni e tragedie”. Sei sezioni in programma: “Canzoni del paesaggio perduto”,
dedicata agli 85 anni di Andrea Zanzotto,
prevede la lettura di testi del poeta con la
partecipazione della soprano Silvia Da Ros
e della pianista Mariarita Dal Cin; “Luz”
contempla la poesia di Federico Garcia Lorca con il flautista Mauro Fiorin e Roxana
Torricella voce recitante; “Celan” è il ritratto
musicale del poeta Paul Celan; “Acque” e
“L’angelo” sono due omaggi a Yves Bonnefoy; “Fa di me un fiume” su testo di David Maria Turoldo e “Difinit” su testo di
Pier Paolo Pasolini sono eseguiti dal Coro
Montecimon diretto da Paolo Vian.
Giacinto Bevilacqua
SACILE Chiude domenica 4,
nell’ex chiesa di San Gregorio,
la mostra personale di Matteo
Attruia “Esilio nido”. Orario:
16.30-19.30. Ingresso libero.
PADOVA Chiude domenica 4, all’Oratorio di San Rocco, la mostra “Pensieri preziosi, assemblaggi, geometrie, mito e memoria
nei gioielli di Kruger, Peters, Puig Cuyas e
Visentin”. Orario: venerdì-domenica 9.3012.30 e 15.30-19. Biglietto: 6 euro.
VITTORIO VENETO Chiude domenica 4, alla Galleria 137, la mostra “Altri percorsi” di Sonia Ros. Orari: venerdì-domenica
15.30-19.
PIAVON Chiude domenica 4, a Ca’ Lozzio, la personale di Enzo Raposelli. Orario:
10-12 e 15-24.
VITTORIO VENETO Si inaugura do-
trascorso è stato intenso e
ricco di sfide affrontate e
risolte insieme in nome
dell’amore per le attività
di formazione, promozione e diffusione della conoscenza e della pratica
musicale” si legge in una
nota diffusa dall’associazione per l’istituto “Benedetti Michelangeli”, che
conta attualmente oltre
200 soci. L’istituto, diretto
dallo stesso Pollesel, oltre
ai propri corsi musicali e
di canto rivolti soprattutto
ai ragazzi, collabora con le
scuole del territorio per
l’organizzazione di laboratori musicali e propone
rassegne concertistiche e
concerti in tutte le stagioni dell’anno. Dallo scorso
settembre, l’istituto si è
trasferito nella nuova e più
ampia sede di viale Istria,
che ha già consentito ai
soci di usufruire di nuovi
corsi musicali. Il concerto
del decennale è stato realizzato con il contributo e
il patrocinio del Comune
di Conegliano, il sostegno
di importanti sponsor e la
direzione organizzativa di
Alberto De Piero.
Francesca Nicastro
a Triennale di Milano è una delle più
prestigiose istituzioni culturali del panorama italiano.
Da alcuni anni a Ceggia l’industria General Membrane
ospita la Galleria “Progetto
contemporaneo - Triennale
Off”. Un’iniziativa che prevede lo spostamento a
Nord-Est di alcune mostre
ed eventi legati all’ente milanese. Fino al 17 marzo va
in scena una rassegna incentrata sui lavori selezionati per la Medaglia d’oro
all’Architettura
italiana
2006. Un concorso di grande rilievo, figlio di una lunga tradizione di premi, che
ha avuto alterne vicissitudini, cambiamenti e interruzioni. Nel 2003, in occasione della XX Esposizione internazionale “La memoria e
il futuro”, la Triennale ha deciso di bandire nuovamente il riconoscimento. Questo per promuovere le più
interessanti opere costruite in Italia e in Europa da
progettisti italiani. Il Premio
punta alla promozione pubblica dell’architettura contemporanea come costruttrice di qualità ambientale e
civile. Una riflessione sulla
figura e il ruolo del progettista, puntando alla diffusione delle idee più innova-
tive, non solo per gli addetti ai lavori, ma rivolte ad un
pubblico più ampio. In questa edizione la giuria era
composta da Pio Baldi, David Chipperfield, Jean-Louis
Cohen, Fulvio Irace e dall’architetto Arata Isozaki,
presidente della commissione. Alta la qualità dei progetti selezionati. Il premio
più importante, la Medaglia
d’oro, è andato allo studio
di Renzo Piano. L’architetto
genovese è considerato uno dei più significativi progettisti sullo scenario mondiale. In quest’occasione è
stato premiato il progetto
per il Hight Museum of Art,
Village of the Arts, Woodroof Arts Center. Il premio
speciale alla committenza
va a Massimiliano Fuksas,
per il Centro sviluppo prodotto della Ferrari. Tra i
progetti esposti la maggior
parte sono importanti opere realizzate a Nord-Ovest
o nel Centro Italia. Le nostre terre sono totalmente
estranee a questi interventi. Dato che deve far riflettere. Forse la corsa ai capannoni e alle costruzioni
sommarie ci ha fatto perdere i valori di un’architettura
sociale, funzionale ed estetica.
Carlo Sala
I DISEGNI DI BEPPE MORA A TREVISO
L
a matita visionaria e
sferzante di Beppe
Mora colpisce ancora. Sulla scia di un espressionismo stilistico denso e maturo, che non stravolge
bensì esalta l’essenza radicale di volti, sguardi, pose, il Mora ritrattista estroso e capace, offre un
excursus visivo di coinvolgente impatto, realizzato tra il 2000 e il 2007, intorno a delle figure emblematiche del panorama
culturale moderno, scandagliate nei loro moti in-
teriori più profondi dal segno carismatico e indomito
del disegnatore coneglianese. Di particolare effetto
il Munch inquieto ed oscuro, un Sironi rigoroso e distaccato, un Francis Bacon
dall’aura apocalittica, un Gaber istrionico e folle, un
Brancusi dal sapore quasi
tolstojano, senza dimenticare anche il pregevole ciclo dei Nudi minimalisti.
Lontano da fughe creative
compensatorie, Beppe indaga anche nella mostra
trevigiana tra le zone d’om-
vedì, venerdì 14.30-18.30; sabato 15-18; domenica 1012.30 e 15-18. Ingresso libero.
menica 4, alle 19 all’Art Café Le Maschere,
la mostra di Fulvio De Poli “Opere”.
TREVISO Fino al 18 marzo, a palazzo
Bomben, è aperta la mostra “Memoriae Causa. Carlo Scarpa e il complesso monumentale Brion 1969-1978”. Orario: martedì-venerdì 15-19, sabato-domenica 10-19, tutti i
giorni su prenotazione. Biglietto: intero 8
euro, ridotto 6, scuole 4.
VITTORIO VENETO Fino al 21 marzo, a palazzo Gaiotti, è aperta la mostra
delle opere di Marcello Morandini. Orario:
mercoledì-domenica 16-19.
CAMPOMOLINO Fino al 31 marzo, a
villa Altan, è aperta la mostra di artisti locali “Arta gaia”. Orario: lunedì, martedì, gio-
TREVISO Fino all’8 aprile, a Casa dei Carraresi, è aperta la mostra “Venezia ’900. Da
Boccioni a Vedova”. Orario: martedì, mercoledì, giovedì e domenica 9-20, venerdì-sabato 9-21. Lunedì chiuso. Biglietti: intero 9
euro, ridotto 7 (6 fino a 18 anni di età).
MOGLIANO VENETO Fino al 6 maggio, al Brolo- Centro d’arte e cultura, è aperta la mostra di scultura “Alberto Giacometti. I primi anni”. Orario: tutti i giorni
10-19. Chiuso lunedì.
bra della psiche umana
con arguzia, rammentandoci che, almeno nell’arte,
ci si riappropria del vero e
del senso solo dissacrando la dilagante ipocrisia
dei falsi moralismi. “Paesaggi dell’anima”, Galleria
d’arte Pezzella, Treviso, fino al 25/03/2007; orari:
martedì - domenica 10-13,
16-20, nei fine settimana
apertura prolungata fino
alle 22.30; info tel.
0422/543783,
oppure
335.5730355.
Elena Pilato
la nascita del Comune” di Pier Angelo Passolunghi.
CONEGLIANO Martedì 6, alle 18 a palazzo Sarcinelli, è in programma la conferenza “Iraq: lavori in corso”. Relatore Giovanni Curatola, ordinario di archeologia e
storia islamica all’Università di Udine. Accompagna la conferenza, curata dalla sezione
locale di Italia Nostra, una mostra fotografica.
CONEGLIANO Da martedì 6 marzo e
fino al 30 maggio tutti i martedì e mercoledì dalle 10 alle 12.30 si può prenotare la visita guidata gratuita al Museo civico (telefono 347-6428685, fax 0438410968).
ALTRI APPUNTAMENTI
SUSEGANA Sabato 3 marzo, alle 18 in
municipio, si presenta il libro “Susegana. Memoria storico-artistica nel bicentenario del-
CONEGLIANO Giovedì 8, alle 15 all’ex
caserma San Marco, Amrigo Manesso parlerà
su “Foibe, nazionalismi e minoranze sul confine orientale”.
e
L’AZiON
Curiosando
ABITA A SARONE L’ORIGINALE IMPRENDITORE APPASSIONATO
DI AEREI. GIRA IL MONDO CON IL SUO BIPOSTO
In volo con Corrado Rusalen
M
ettere le ali ad
una passione,
farne un mestiere e dare vita, assieme
ad altri due soci, ad una
ditta leader nel settore. È
questa la storia di Corrado Rusalen, 41 anni, di Sarone. Il suo sogno è decollato con la passione per
gli aerei. «Fin da quando avevo 17 anni mi divertivo
a costruire degli aeromodelli di polistirolo e balza –
racconta Rusalen –. L’aeromodellismo è una bella
scuola per imparare i principi base. Con il passare
degli anni ho continuato a
coltivare la passione, frequentando la scuola di volo ad Enemonzo in Carnia.
A quel punto ho deciso di
costruirmi un biposto: mi
sono documentato, ho unito le mie conoscenze di
perito elettronico, recuperato il materiale necessario girando per l’Italia e,
dopo due anni e mezzo di
lavoro, sono riuscito a far
decollare l’Alfiere». Un ae-
roplano biposto giallo, in
legno e tela; era il 1991 e
Corrado aveva 25 anni.
«All’Alfiere è seguito un altro biposto, nel 1994, realizzato in un anno; nel frattempo sono diventato istruttore di volo ed ho
conseguito il brevetto per
pilotare l’elicottero».
Come è riuscito a fare di una passione un
lavoro?
«Nel 1998 assieme a
Angelo Flaiban, compaesano e socio, abbiamo fon-
dato l’Alpi Aviation a San
Quirino. Un giorno per caso ho conosciuto Moreno
Stinat, mio coetaneo, di Sacile ma originario di Sarone anche lui. Abitava poco
distante dalla nostra attività, lavorava in Croazia
nel settore del commercio
del legname e, visto che avevamo bisogno del legno
per costruire gli aerei, ha
deciso di mettersi in società con me e Angelo. All’inizio è stata un’avventura, ora nel costruire gli ae-
I consigli del medico
Psicofarmaci ai
bambini? No, grazie
L
a sindrome da deficit di attenzione
ed iperattività viene attribuita a bambini irrefrenabili, deconcentrati, che
assumono comportamenti difficilmente controllabili. Si chiama Adhd,
acronimo che in inglese
significa Attention deficit
hyperactivity disorder. Bisogna tener presente che
non è una malattia ma un
disturbo comportamentale etichettato come sindrome da iperattività secondo un manuale di psichiatria. Il problema migliora con l’età anche se
potrebbe persistere nell’adulto e manifestarsi
con difficoltà di adattamento nel lavoro e nel
contesto sociale. L’Adhd
è uno dei più frequenti disagi mentali in età infantile, interessa il 4% dei bambini con
prevalenza del sesso maschile. Lo strumento diagnostico è un test, cioè un
questionario che esplora gli
aspetti tipici della sindrome;
non esiste alcuna prova di laboratorio che possa evidenziare l’Adhd. In America viene utilizzato un farmaco, denominato Metilfenidato, che
non è altro che uno stupefacente appartenente alla classe delle anfetamine e della
cocaina. Il suo consumo si
va rapidamente estendendo
anche in Europa e in Italia.
Il farmaco ha un’azione stimolante e sembra agire bene nei bambini iperattivi, per
contro può dare mancanza
di appetito, disturbi del son-
no, disturbi cardiaci, allucinazioni, psicosi, a volte
la morte. Siamo già noi adulti un popolo di ammalati, mancavano i bambini
per far traboccare le casse delle multinazionali farmaceutiche. Nel Veneto
sono 3.881 i minori che assumono attualmente psicofarmaci, sono 55.496
quelli che soffrirebbero di
turbe mentali degne di terapia e 12.197 rientrerebbero, potenzialmente, nei
parametri Adhd. La risposta ad un bambino iperattivo non può essere
prevalentemente farmacologica: deve essere soprattutto di tipo sociale e
psicoterapeutico. Ci deve
essere collaborazione tra
le istituzioni, in primis la
scuola, e la famiglia. In caso contrario il rischio è evidente: si trasforma il
metilfenidato nella effimera soluzione di un male che non è fisiologico
ma, spesso, il risultato di
un fallimento familiare e
sociale.
VA SERVITO CON IL CREN
Bollito di vitello,
muset e cappone
D
ella carne bovina
e suina e del pollame ci sono, come si sa,
tagli nobili e meno nobili. Ma anche spendendo
di meno, si può lo stesso
mangiare “da nozze”.
È il caso del lesso o
bollito che dir si voglia,
che però è letteralmente
scomparso dalle nostre
tavole perché complicato
da cucinare per modi e
tempi. Lo prepara, invece, ancora a Carpesica,
ma solo su stretta ordinazione, “La becaria” dei
Salvador di Scomigo, macellai da 60 anni.
Ecco gli ingredienti
della ricetta del titolare Ivan (in proporzioni varie,
così come piace): guancia o muscolo di vitellone, testina di vitello, muset (essenziali!), coda e
BUSCO DI PONTE DI PIAVE: È un gioiello la chiesetta della
Santissima Corona di Spine eretta nel XIII secolo dai Casonato
L
e ville antiche, i palazzi affrescati, i resti dell’abbazia benedettina
di Sant’Andrea, i piccoli oratori sparsi
nella campagna, fanno della piccola località di Busco un gioiello immerso nel
verde.
Fra tanta storia c’è un piccolo capolavoro: la chiesetta della Santissima Corona di Spine. È proprio sulla strada, la
via Vittoria, che dall’incrocio dove sorge l’antica abbazia benedettina conduce verso Levada.
Spesso i proprietari, che tengono l’oratorio con cura estrema, lasciano aperta la porta, è facile, quindi, regalarci una piccola sosta ed entrare. L’interno è stupefacente: le pareti sono decorate con grandi dipinti di Gina Roma,
l’impor tante pittrice opitergina scomparsa nel 2005.
rei, tra i quali i biposto Pioneer, il difficile è mantenersi all’avanguardia e
competitivi».
Che mi dice dell’operazione Grande Colpo?
«Abbiamo chiamato così quella che ormai è diventata una tradizione: fare gli auguri il primo giorno dell’anno alle 11.30 del
mattino sorvolando Pordenone, Caneva, Cordignano e Conegliano. L’idea è venuta ad un mio a-
mico di 87 anni, Fausto
Gabbani, che viene in volo con me sull’Alfiere».
A quali altre manifestazioni partecipa?
«Spesso nei fine settimana partecipiamo agli
Air Show in Europa; quest’anno andremo anche in
Giappone. In alcune manifestazioni accompagnamo
le Frecce Tricolori con i
nostri biposto. Siamo stati
anche in Lettonia, Lituania
ed Inghilterra».
Erica Bet
L’atlante dei sapori
a cura della dottoressa Caterina Bisol
MEGLIO I RIMEDI SOCIALI
Corrado Rusalen in procinto di alzarsi in volo
Un riquadro sulla parete di sinistra rappresenta
Gesù che porta la croce attorniato da una folla di
Giudei. L’altro, sulla parete opposta, rappresenta la
Madonna con il Bambino in braccio e sullo sfondo
si vede la campagna di Busco con la chiesa parrocchiale di Santa Maria. L’oratorio risale al XIII secolo e fu costruito dalla nobile famiglia Casonato.
Don Brunone De Toffol ha dedicato a questa chiesetta una sua ricerca particolare, descrivendola nel
libro “L’abbazia benedettina di Sant’Andrea di Busco”.
“Dedicata alla Corona di Spine, fu visitata più volte dai vescovi durante le loro visite pastorali ed è
luogo di celebrazioni e devozioni popolari come la
preghiera della Via Crucis e del Rosario – scrive
don Brunone –. Agli inizi di questo secolo la chiesetta passò di proprietà alla famiglia Faggiotto, ed
è stata recentemente restaurata. All’interno, sopra
l’antico altare, spicca una statuetta della Madonna
Addolorata e ai lati ci sono due figure di santi. Sul
lingua di vitellone, mezzo
cappone o mezza gallina,
quindi cipolle, sedano,
carote e sale. Messe assieme tutte queste carni,
si comincia con il riempire d’acqua fredda una
bella pignatta d’alluminio, dove si faranno bollire le cipolle, il sedano e
le carote, dopo di che si
versano le carni già nominate, ma non la testina
di vitello, che va sempre
cotta a parte. «Altrimenti – spiega Salvador – rovinerebbe
inesorabilmente il brodo, giacché
la testina di vitello è piuttosto grassa, ma in compenso ha bisogno di una
cottura più breve, deve
cioè stare sul fuoco non
più di un’ora». Ritornando al pentolone d’alluminio con le altri carni in
bollitura, anche per la
gallina o il cappone 2 ore
e mezza sul fuoco sono
più che sufficienti per una cottura a tutto punto.
Ora non resta che togliere queste carni dal brodo ancora bollente, e la
testina di vitello dal suo,
quindi affettarle grossolanamente e disporle su
d’un grande vassoio, che
ci consente così di servirci “alla francese”. Ma
guai se manca un contorno di purè o di patate
lesse e tagliate a fette,
condite poi con olio d’oliva, molto prezzemolo,
quindi sale e pepe. In caso contrario ne andrebbe
della bontà! E attenti ancora a metterci sopra l’aceto, che altrimenti rovinerebbe la finezza delle
carni lessate, ma a parte
(lo impone obbligatoriamente la tradizione!) ci
vuole una scodelletta di
cren appena grattugiato.
Completa l’opera un bicchiere di bianco, ma meglio un bel Prosecco tranquillo.
Mario Sanson
frontale
merita
di essere osservata la
croce
antica in
pietra
con incise la parole
“Rex felix Ecce
Agla”
cioè O
Re beato
ecco la
tua coroLa chiesetta della Santissima Corona di Spine
na di spine”.
La chiesetta è ancor oggi molto frequentata e sul
piccolo altare non mancano mai i fiori freschi.
Giuseppina Piovesana
Domenica 4 marzo 2007
TELE
comando
LA POPOLARE TRASMISSIONE RADIOFONICA, CONDOTTA
DA FIORELLO, BALDINI E CREMONESI, È DIVENTATA UN CULT
Lunedì ritorna “Viva Radio2”
P
iaccia o non piaccia è il programma radiofonico
cult del momento. Per dirla tutta, è anche grazie a
“Viva Radio 2” se Radio2Rai ha raggiunto picchi di ascolto sorprendenti, riuscendo nell’impresa
di distogliere l’utenza giovanile dalla variegata
giungla delle emittenti private. La trasmissione radiofonica più famosa ritorna lunedì 5 marzo dopo una lunga pausa. Sono
molteplici gli appuntamenti con il programma
firmato dalla scatenata
coppia Fiorello&Marco
Baldini, Francesco Bozzi,
Riccardo Cassini, Alberto
Di Risio e Federico Taddia. “Viva Radio2”, titolo
spot trainante, va in onda,
infatti, tutti i giorni dal lunedì al venerdì in diretta
dalle 13.40 alle 15, con
“sveglia” alle 7 e in replica
alle 23. “Viva Radio2” ha
debuttato in onda la prima
volta nel 2001 sempresulle frequenze di Radio2. Da
allora, versione dopo versione, nonostante polemiche di vario tipo, il successo è stato strepitoso al
punto che, evento non certo frequente, è stata quasi
imposta una versione televisiva del programma
(incollò su Raiuno oltre 10
milioni di telespettatori la
La Pfm e il blues
MUSICA
SANTA LUCIA DI PIAVE Al Padiglione ex Filanda venerdì 2 alle 21 la Premiata Forneria Marconi canta De
Andrè. Biglietti: primo settore numerato 29 euro, secondo settore numerato 24.
VITTORIO VENETO Al Bar Duomo venerdì 2 alle
21.30 rock melodico con i Mahna’ Mahna’ (Serena Girardi, voce; Rodolfo Michelutti, chitarra acustica; Alberto Marenco, basso; Marco Michieletto, batteria).
CONEGLIANO Al Locanda 31 venerdì 2 alle 22.30
rock con i Ticket (Cristian Antoniazzi, voce; Alberto Milani, chitarra elettrica e cori; Giancarlo Ciuffreda, basso
elettrico; Loris Veronesi, batteria).
RAMERA All’Inverness Pub sabato 3 alle 22 blues dall’Inghilterra con la Papa George Band (Papa George,
voce e chitarra; Pete Stroud, basso; Sam Kelly, batteria).
CONEGLIANO Allo Zion Rock Club (Circolo Arci) sabato 3 alle 22 rock con i francesi Ulan Bator.
CINEFORUM
VITTORIO VENETO Venerdì 2 alle 20.45 “InVisibili.
Il cinema scomparso dai cinema”, la rassegna organizzata
in biblioteca civica da Arci Aurora, Cineforum Solaris e
Libreria Fenice, proietta la Battaglia d’Algeri di Gillo
Pontecorvo. La serata inizierà con un corto d’autore. L’ingresso è di 3 euro.
ODERZO Venerdì 2 alle 21 Ed Harris interpreta al cinema Turroni il film Pollock. Ingresso 4 euro.
PIEVE DI SOLIGO Venerdì 2 alle 21, sabato 3 alle 21
e domenica 4 alle 20.30 al Cinema Careni si proietta La
cena per farli conoscere; sabato 3 e domenica 4 alle 15
e alle 17.30 Arthur e il popolo dei Minimei.
domenica sera) e sono stati prodotti tre Cd che raccolgono una selezione di
gag del programma e un
Dvd con il backstage. Ricordate qualcosa del genere per altre trasmissioni radiofoniche?
Condotta da Fiorello
(Rosario Tindaro Fiorello,
47 anni, presentatore e
cantante siciliano che, dopo la popolarità raggiunta
con la trasmissione “Ka-
Fiorello, e in alto Marco Baldini
raoke” ha continuato a
svolazzare fra radio e televisione lasciando sempre
il segno, nella foto in basso), Marco Baldini (dj fiorentino, 48 anni, con un’ultra ventennale esperienza
radiofonica su radio private locali e nazionali prima
di approdare in Rai, nella
foto in alto) e Enrico Cremonesi (pianista milanese, 38 anni, collaboratore
di programmi di successo
per Fiorello e Celentano,
autore di musiche da film
e direttore d’orchestra), la
trasmissione spicca per originalità e ancor più per
imprevedibilità.
Se sono entrate nella
storia dello spettacolo le imitazioni parodistiche che
Fiorello, showman a tutto
tondo tanto da scomodare
il paragone con un grande
del passato come Walter
Chiari, ha fatto di personaggi celebri (gli scrittori
PERCHÉ SULLA
STAMPA NON SI
PARLA DI RADIO?
17
di Gianfranco Da Re
SABATO 3
Andrea Camilleri e Umberto Eco, il conduttore televisivo Mike Bongiorno,
i presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, il
cantante Gianni Morandi,
il creativo Oliviero Toscani, il regista Nanni Moretti solo per ricordarne alcuni), non sono da dimenticare le partecipazioni in
diretta, al telefono o in studio, di insospettabili come
Ciampi, allora massima
carica dello Stato, o Monica Bellucci, corteggiata
ma preziosa attrice residente a Parigi, o un’indimenticabile Laura Pausini, star del pop italiano e
vedette internazionale,
lanciata nell’imitazione di
Ornella Vanoni.
Tutti tributi che hanno,
di fatto, consacrato il successo di “Viva Radio 2”.
Giacinto Bevilacqua
A “SETTIMANA RPC”
ILLY E I SEGRETARI
CGIL, CISL E UIL
Raidue, 11.40, Sci Coppa del mondo, discesa libera femminile
da Tarvisio.
Raiuno, 17.10, A sua
immagine.
Raitre, 20.10, Che
tempo che fa. Con Fabio Fazio.
Canale 5, 21.20, Cast
Away. Film drammatico.
DOMENICA 4
Radiouno Rai, 11.55,
Oggi 2000. Attualità di
Filippo Anastasi e Paolo
Cremonesi.
Raitre, 10.40, Sci Coppa del mondo, SuperG femminile.
Raitre, 13.20, Passepartout, “Gerusalemme
voluta” con Philippe Daverio.
Raitre, 18, Per un pugno di libri. Quiz letterario con Neri Marcorè.
Raiuno, 21.25, Medicina generale. Telefilm.
LUNEDI’ 5
Radiotre Rai, 9.30, Ad
alta voce. Elsa Agalbato
legge “Emma” di Jane
Austen.
La 7, 20.30, Otto e
mezzo. Attualità.
Raiuno, 21.10, Pompei. Film drammatico, 1ª
parte.
Raitre, 23.45, La
grande storia magazine. “1963”. Attualità.
MARTEDI’ 6
L
a radio continua ad essere uno
dei media più seguiti, le sue trasmissioni fanno da sfondo alle giornate di tanti, le reti Rai e quelle private ci tengono continuamente aggiornati sulle notizie da tutto il mondo, ci aiutano ad approfondire l’attualità, ci danno un sottofondo musicale in tutte le ore della giornata. In
tanti bar e negozi i programmi radiofonici sono compagni discreti, eppure pochissimi giornali ne pubblicizzano i programmi, come se si trattasse di cose per pochi intimi e non
di successi nazionali dei quali parlano tutti proprio come succede ai programmi tv, vedi “Viva Radio2” di Fiorello e Marco Baldini, per fare un solo esempio. Sulle pagine degli spettacoli dei quotidiani e nei settimanali dedicati alla televisione, “Sorrisi e
Canzoni” in testa, i palinsesti delle reti satellitari hanno preso il posto dei
programmi radiofonici: felici eccezioni il “Radiocorriere TV”, che per
tanti anni è stato una specie di ufficio
stampa della Rai, e “Il Venerdì di Repubblica”. Nel nostro piccolo facciamo la nostra parte, segnalando un po’
alla volta il molto di buono che c’è.
D
i tutto e di più a “Settimana Rpc”.
A cominciare dagli auguri al vescovo Giuseppe per i suoi primi 60 anni.
Gli ascoltatori di Radio Palazzo Carli, che
si sintonizzeranno con l’emittente diocesana sabato alle 10.30 e domenica alle 9.30, avranno modo di sentire il gustoso siparietto che il vescovo Giuseppe
ha imbastito su questo tema con mons.
Betori, segretario generale della Cei, giovedì 22 febbraio a Sacile. Dunque, tanti
auguri, eccellenza, anche dalla Radio.
Antonio Rizzello, Federico Citron e
Francesco Dal Mas offriranno poi altre
proposte. Hanno, infatti, portato ai microfoni della radio Raffaele Bonanni, Guglielmo Epifani e Luigi Angeletti, segretari generali rispettivamente di Cisl, Cgil e Uil per fare il punto dell’attuale situazione politica. Infine Riccardo Illy,
presidente della Regione Friuli-Venezia
Giulia. Ci dirà, Illy, che cosa si attende
dall’università. Il presidente di Confindustria Fvg, Adalberto Valduga, fa il punto sulla situazione economica e le prospettive. Ogni venerdì sera dalle 20.30
per due ore torna “Jacksound”, programma di musica e argomentazioni alternative. Per telefonare in diretta:
0434/781477. Sms: 340/0582794.
Radiouno Rai, 14.07,
Con parole mie di Umberto Broccoli.
Retequattro, 21.05,
Speed. Film d’azione.
Raitre, 23.45, Blu notte Misteri italiani “I misteri di Alleghe”.
MERCOLEDI’ 7
La 7, 7, Omnibus.
Raiuno, 11, Occhio
alla spesa.
Radiotre Rai, 15, Fahrenheit. Attualità.
Raitre, 15.10, Trebisonda. Varietà per ragazzi.
GIOVEDI’ 8
Radiouno Rai, 19.36,
Zapping. Attualità con
Aldo Forbice.
Raiuno, 21.10, Million
Dollar Baby. Film
drammatico per adulti.
La 7, 21.30, Jack Frost “Pratiche illegali”. Telefilm.
VENERDI’ 9
SU TELECHIARA:MUSEO D’ARTE BAMBINA
D
omenica 4 alle 18.30 “Mammaaa!”,
il programma di e con Micaela
Faggiani, replica la puntata dedicata al tema “Bimbi sicuri - Prevenzione all’abuso”.
Giovedì 8 protagoniste sono le donne con
l’intervento di una mamma a tempo pie-
no e dell’imprenditrice Roberta Gallana
dell’Unione industriali Padova. Altri ospiti: la sociologa della famiglia Marisella Tessarolo dell’Università di Padova e Maria
Tiziana Zanette, direttore del Museo d’arte bambina di Vittorio Veneto.
Radiodue Rai, 18, Caterpillar. Con Massimo
Cirri e Filippo Solibello.
La 7, 14, M. Il mostro
di Düsseldorf. Film
drammatico per adulti.
Raitre, 21.05, Mi
manda Raitre. Attualità
con Andrea Vianello.
dai
Nostri Paesi
Vittorio V.
BILANCIO E IMPEGNI DELL’AVIS
NON IDONEE ALLE NORME
MOLTE AVIS CHIUDONO?
Aumentano le donazioni:
“e vogliamo crescere ancora!” Allarme sedi
S
e per l’Avis di Vittorio Veneto il
2006 si è concluso nel migliore dei modi,
con l’adesione di 183
nuovi donatori, un incremento dell’8,5% per quanto riguarda la raccolta
sangue e un totale di quasi duemila soci, il 2007 si
apre con altre importanti
iniziative, volte a coinvolgere sempre più persone
nel mondo delle donazioni.
Luciano Sommariva,
presidente dell’Avis di
Vittorio Veneto, parla soddisfatto: «Siamo convinti
che una buona propaganda sia la strategia vincente per sensibilizzare le
persone, ed è ciò a cui ci
dedicheremo per quest’anno. Vogliamo essere
ancora più presenti alle
manifestazioni che annualmente si svolgono
nel nostro territorio, come ad esempio abbiamo
fatto l’anno scorso partecipando alle serate Victor
sotto le stelle, alle feste,
nelle piazze. Vogliamo
collaborare maggiormen-
te con i comuni e continuare il progetto che ci
vede coinvolti da alcuni
anni nelle scuole locali e
che già da questo gennaio
ha visto accrescere di 40
nuovi membri la nostra
associazione. I giovani
sono il nostro punto di riferimento, rappresentano
una grande risorsa».
Il 2007 sarà anche un
anno ricco di eventi. In
occasione della Giornata
mondiale del donatore, il
prossimo 14 giugno, l’Avis organizzerà un concerto di una cover band
in zona industriale, allo
scopo di richiamare l’at-
tenzione sul suo operato;
mentre a settembre è prevista la festa sociale, un
avvenimento a cadenza
biennale, in cui saranno
premiati, con benemerenze simboliche, i donatori stessi, veri protagonisti dell’incessante lavoro dell’associazione.
CON GEMIGNANI L’AVIS È SPORT
A
Vittorio l’Avis è anche sport. Da due anni, infatti, è attivo il Gruppo sportivo
Avis (nella foto alcuni atleti), presieduto da Valentina Gemignani, e che nel
tempo sta aumentando i suoi iscritti. Il Gruppo è stato presente alle due gare-aperitivo della Maratona di Treviso svoltesi a Vittorio Veneto, il Cross Città della Vittoria
e la Maratonina Vittoria Alata. E ora, ovviamente, saranno al via della nostra 42 km,
all’interno della quale è prevista una speciale classifica per i donatori di sangue.
NUOVI VOLONTARI ARRIVANO DALLE SCUOLE SUPERIORI
L
a sfida che già da parecchi anni impegna l’Avis
di Vittorio Veneto è delle più nobili: avvicinare
i ragazzi delle quarte e delle quinte superiori alle donazioni di sangue. Un’attività che coinvolge l’Alberghiero, l’Itc, l’Itis, i Licei classico e scientifico, il collegio San Giuseppe e da quest’anno anche il collegio
Dante e l’Istituto d’arte.
Spiega Sommariva: «All’inizio dell’anno scolastico
concordiamo le ore da svolgere con i responsabili degli inter venti nelle scuole, Piergianni De Bastiani e
Mario Dalle Crode, assistiti dal personale medico dell’Ulss 7, il primario Dal Canton e la dottoressa Ber-
tazzo, che spiegano poi ai ragazzi in cosa consiste effettivamente la donazione del sangue e perché decidere di compiere questo gesto». L’iniziativa non prevede però solo la partecipazione dell’Avis, bensì anche
dell’Admo (Associazione italiana midollo osseo) e della dottoressa Boito di Treviso, che ha il compito di
trattare la delicata questione della donazione delle cellule staminali. «Siamo molto soddisfatti di come sta
procedendo quest’iniziativa, perché la risposta da parte degli studenti aumenta sempre più. Negli ultimi
quattro anni abbiamo riscontrato una media di 50 giovani donatori in più».
M
a per l’Avis vittoriese, come per
tante altre in giro per l’Italia, oltre alle soddisfazioni c’è anche un grosso
problema ben più vicino
all’orizzonte. Che, anzi, rischia di vanificare le conquiste.
Dice Sommariva: «Ci
stiamo organizzando per
rendere idonee, secondo
le nuove normative, le nostre sedi trasfusionali, in
vista della verifica che una
commissione attuerà il 27
maggio prossimo».
Le nuove normative cui
accenna sono dettagliate
e rigide: conta, ad esempio, anche lo spazio tra i
letti, o che le pareti siano
dipinte in pittura lavabile.
Per le tante Avis dei nostri
paesi, che accolgono la generosità dei
volontari in
locali solo occasionalmente adibiti ai
prelievi
di
sangue, sono
guai in vista.
«Se applicassero le
norme alla
lettera – dice
il presidente di un Avis comunale della zona –, l’ospedale di Treviso sarebbe l’unico ad essere in regola. Dovranno per forza
chiudere un occhio». Del
resto, se lo hanno fatto per
gli ultras del calcio, perché non farlo per gli... ultras del dono del sangue?
Ma se anche chiuderanno un occhio, basterà
verosimilmente quello rimasto aperto a giudicare
Luciano Sommariva
non più utilizzabili le sedi
Avis in scuole o palestre.
Più gruppi dovranno confluire in un’unica sede, come i due ospedali di Vittorio e Conegliano o il Bon
Bozzolla a Soligo. E se
non puoi donare il sangue
sotto casa, dopo messa,
nel week-end... magari, e
comprensibilmente, ti
passa anche l’entusiasmo.
«Probabilmente andremo incontro
ad un calo delle donazioni»,
è infatti il timore del presidente da noi
contattato.
Non a caso
Sommariva,
che è a capo
dell’intera sezione e quindi
di tutti i gruppi comunali,
dice anche: «Ci piacerebbe, fondi permettendo, costruire nuovi locali adibiti alle donazioni». Intanto
è in programma per quest’anno la sostituzione delle apparecchiature nel
centro trasfusionale all’ospedale di Vittorio Veneto.
“L’unico
in regola
sarebbe
l’ospedale
di Treviso!”
servizi a cura di
Silvia Albrizio
CENEDA: In patronato “Quattro
giorni di assoluto silenzio”
VENERDÌ 2
Alle 18, nell’aula magna dell’Itis,
Pierluigi Ronzani interviene
su “Sport ed etica: difficile convivenza”. Organizza l’Associazione Flaminio.
Alle 20.45, in biblioteca per la rassegna “inVisibili 2007”, proiezione di
“La battaglia di Algeri” di Gillo
Pontecorvo. Ingresso 3 euro.
Alle 21.30, al Bar Duomo, concerto
dei Mahnà Mahnà: Serena Girardi, Rodolfo Michelutti, Alberto Marenco, Marco Michieletto.
SABATO 3
Alle 16, al patronato di Serravalle,
percorso di formazione per catechisti. A cura dell’Ufficio catechistico diocesano.
Alle 18, al monastero di San Giaco-
mo per il ciclo “Ritratti di santi”, meditazione sulla figura di sant’Alberto Magno a cura di padre
Sicari. Segue messa. Organizza il Movimento ecclesiale carmelitano.
Alle 20.30, al patronato di San Giacomo, prende il via il nuovo ciclo di
corsi per fidanzati per la forania di Vittorio Veneto.
DOMENICA 4
Nel centro storico di Serravalle tradizionale
mercatino
dell’antiquariato e dell’hobbistica.
Nella parrocchia di San Giacomo è
Giornata del riso: i volontari di Africa Chiama (nella foto il loro
leader Rinaldo Bonadio con don Bruno Daniel) offrono sacchetti di riso
e chiedono offerte per i progetti a
D
omenica 4, alle 17 in patronato a Ceneda, va in
scena lo spettacolo “Quattro giorni di assoluto silenzio - Orazione civile sulla vita e la morte per strada”
dall’omonimo libro di Eros Viel. Protagonista è Samuele
Giovagnini. Informazioni: www.quattrogiorni.com.
Damba e Maquela do Zombo in Angola.
Alle 14.30, in Seminario, si svolge
l’assemblea missionaria
diocesana sul tema “50 anni di
Fidei Donum nella diocesi di Vittorio
Veneto”.
Alle 21, all’Art Cafè Le Maschere, inaugurazione della mostra personale dell’artista vittoriese Fulvio De
Poli.
Si conclude oggi alla Galleria 137 la
mostra “Altri percorsi” di Sonia
Ros.
LUNEDÌ 5
Alle 16, all’Itis per il ciclo dedicato
al caffè, conferenza dal tema “Delizia
e tormento: la tazzina del diavolo”. Relatrice Gemma Silletti. Organizza l’Università degli anziani.
MERCOLEDÌ 7
A palazzo Gaiotti di Serravalle è aperta la mostra delle opere di Marcello Morandini.Orario:16-19.
Farmacia di turno: Palatini, via Cavour, telefono
0438-53274.
ANZIANI (E NON SOLO):
Passeggiate con Tomasi e Nardari
S
i arricchisce la tradizionale iniziativa delle passeggiate per anziani, e non solo, “Camminiamo in
salute” organizzate dagli assessorati all’Ambiente e alla
Salute. Si riparte domenica 4 marzo: appuntamento alle
9 in piazza Giovanni Paolo I a Ceneda per un giro sulle
colline vittoriesi. Seguiranno altre nove escursioni, una
per ogni fine settimana, Pasqua esclusa, fino al 12 maggio. Alle escursioni si abbinano stavolta gli incontri “Il
benessere dell’adulto”, sei conferenze in biblioteca a partire dal 20 marzo. Di passeggiate e incontri daremo conto via via nell’“Agenda Vittorio”. Per informazioni sulle
passeggiate contattare gli accompagnatori Maria Teresa Nardari (333-6689553) e Diego Tomasi (347-5631865)
che sostituiscono Guido Tonon.
20
e
L’AZiON
neto
Vittoriese / Vittorio Ve
Domenica 4 marzo 2007
SABATO 3 A SAN MARTINO MESSA SOLENNE COL VESCOVO
NEL 50ª DELLA MORTE DEL MISSIONARIO SERVO DI DIO
Impariamo da don Vendrame
S
arà un evento solenne per l’intera
Unità Pastorale di
Colle Umberto quello che
verrà celebrato sabato 3
marzo alle 19 nella chiesa
di San Martino. Il vescovo
Giuseppe presiederà la liturgia eucaristica, concelebrata dal postulatore
generale dei salesiani don
Enrico Dal Covolo, in occasione dei 50 anni della
morte del sanmartinese
Servo di Dio don Costantino Vendrame. Per l’occasione non si terranno le
messe prefestive nelle
chiese di Colle Umberto
e Menaré.
L’importante celebrazione verrà inoltre preceduta da un pomeriggio di
adorazione eucaristica
che avrà luogo, sempre
nella chiesa di San Martino, venerdì 2 marzo dalle
15 alle 18.30 quando avrà
inizio la messa del primo
venerdì del mese.
“A cinquant’anni dalla
morte - spiega il parroco
di San Martino don Angelo Granziera - la figura
di don Costantino emerge
con particolare chiarezza
ed attualità e ci interroga
N
uovo look per l’area esterna dell’oratorio di Meschio. Al
posto dei sassi ci saranno
un campo di calcio erboso
e un’area asfaltata. Basta
con le ginocchia sbucciate dei giovani calciatori.
Nella parte sud del cortile è stata messa una superficie mista di terra e
sabbia dove poter seminare l’erba. Nell’area della parte centrale, dopo aver fatto tutti gli scoli dell’acqua, è stato messo invece l’asfalto. E la rampa
di accesso sarà a misura
profondamente sul significato dell’essere oggi portatori di gioia e di speranza, apostoli entusiasti della Buona Novella del Vangelo che è stata per don
Vendrame la più grande
ragione di vita, la sorgente della sua inspiegabile
generosità e fortezza d’animo, nella chiamata al
dono di sé verso tutti i fra-
N
MESCHIO
Patronato,ecco i
lavori progettati
da Paola
di disabili.
Questo progetto è stato l’ultimo realizzato dall’architetto Paola Pocchiesa Cantaro (nella foto) morta prematuramente la scorsa estate per una
emorragia
cerebrale.
Non sei vecchio,
non restare passivo!
I
Don Costantino Vendrame
I bambini vestiti da Kashi alla veglia di preghiera
UN ORATORIO NELLA CASA NATALE
el cortile del borgo Pianche, proprio nelle vicinanze della
casa in cui nacque il Servo
di Dio don Costantino
Vendrame, da oltre cinquant’anni un oratorio
(nella foto) accoglie chi
percorre la strada che fa
da confine tra San Martino
e Cappella Maggiore. Una
lapide, posta sopra la statua della Madonna della
Pace, porta questa scritta:
“In ringraziamento per il
ritorno dei giovani della
borgata dalla guerra del
1939 - 1945”. Il capitello
venne infatti realizzato dalle famiglie delle Pianche
PROGETTO "LA MEDI@ETÀ"
l suo obbiettivo finale è di far continuare
a lavorare chi ha appena
smesso.
Non stiamo parlando
del più tirannico ministro
delle finanze alle prese
con la riforma delle pensioni, bensì del progetto
“La medi@età” organizzato dal Coordinamento delle associazioni di volontariato della Sinistra Piave.
Un insieme di proposte,
inserite nei piani di zona
della Ulss 7 e finanziate
dalla Regione, per coinvolgere le persone sopra i
telli, specialmente per i
più piccoli e lontani, fino
all’eroismo”.
Alla solenne celebrazione commemorativa saranno presenti i sacerdoti dell’Unità Pastorale di
Colle, quelli nativi di San
Martino, i nipoti del missionario e la giunta comunale.
Gerda De Nardi
60 anni e fresche di pensione. E farle lavorare sì,
ma per altri scopi - la realizzazione personale- o altri datori di lavoro - la società civile, non il singolo
imprenditore. Anzitutto spiegano Giovanni Grillo
e Raffaella Dal Vecchio del
Coordinamento- convincendo il neopensionato e
quasianziano a partecipare alle iniziative; sperando
che da lì cresca la piantina dell’impegno civile, nelle associazioni, nel volontariato.
Con uno spauracchio
in seguito ad un voto fatto
durante la guerra per chiedere il ritorno a casa dei
loro giovani partiti per
combattere al fronte. Nel
1954 fu l’allora vescovo
Giuseppe Zaffonato a benedire il piccolo edificio sacro. Da diversi anni inoltre
è stata posta una seconda
lapide con una foto di don
Vendrame per ricordare
che proprio in quel luogo
nacque il sacerdote salesiano. Recentemente l’oratorio è stato restaurato e ritinteggiato grazie all’interessamento degli abitanti
della borgata e ai parenti
Vendrame. A chi ha contribuito a tale intervento va
il ringraziamento dell’intera parrocchia di San Martino. (GDN)
LA VEGLIA DEI BAMBINI
L
a facciata del santuario del Sacro Cuore
costruito in India da don
Costantino Vendrame e riprodotta all’interno della
chiesa di Colle; sul maxi
schermo le immagini del
Servo di Dio; il canto che
narra le sue vicende; i passi di danza dei ragazzi con i
costumi tipici delle tribù del
Kashi che il missionario salesiano convertì. Tutto questo ha contribuito a far rivivere la storia di don Vendrame nella veglia di preghiera di lunedì 26 nella
quale don Giovanni Dan ha
condiviso con i bambini e
gli adulti che hanno riempito la chiesa la testimo-
nianza del suo incontro con
il Servo di Dio, mentre don
Bruno Daniel, direttore del
Centro missionario diocesano, ha ricordato l’impegno che è di tutti per contribuire a scrivere il libro
della missione. All’incontro
hanno preso parte anche i
seminaristi. Don Vendrame
aveva infatti frequentato per
un periodo il Seminario vittoriese. Ai ragazzi e catechisti alla fine è stata consegnata una piccola nave di
legno per ricordare loro che
tutti siamo chiamati a partire ed annunciare, a chi ci
sta vicino o a che è lontano,
la bella avventura dell’essere cristiani.
COLLE: Assemblea dei Volontari
di Solidarietà sabato 10
«Sarà un lavoro che dedicheremo a lei - fanno sapere in parrocchia». Per
questi interventi i costi si
aggirano sui 35 mila euro.
«Abbiamo finanziamenti
per metà -afferma il parroco don Piergiorgio Camilotto-. Il resto sarà a carico della parrocchia di
Meschio». Per la festa patronale che si festeggia a
metà maggio dovrebbe essere tutto concluso.
Con la ristrutturazione
del complesso della ex
Casa di Riposo partiranno
anche i lavori della nuova
canonica. Ristrutturando
la piazza ci sarà bisogno
di tinteggiare le due pareti laterali della chiesa e
completare una parte della facciata che è ancora
grezza.
Francesca Gallo
da evitare: la depressione
di chi non ha più la giornata piena. E una priorità
assoluta: le relazioni. Le
persone.
Nuovo tassello di “La
medi@età” sono gli incontri musicali interattivi
“Per condividere
emozioni
senza
tempo”.
Un percorso di
introduzione alla
musica offerto dal serravallese Cesare Rinaldi:
cinque incontri di giovedì
alle 16 dall’8 marzo al 5 aprile, presso la sede del
Coordinamento in via Carducci in centro a Vittorio,
per andare alle radici dell’esperienza musicale, alla riscoperta del ritmo, del
suono.
Già s’intravede all’orizzonte la proposta successiva de “La Medi@età”: un
“laboratorio di memoria”
curato da Anna Maria
Marton, in cui raccogliere le memorie dei vittoriesi, la storia minuscola delle
vite all’apparenza ordinarie.
Per far sentire vivo,
attraverso
il racconto, chi dona la memoria. A ricevere il patrimonio saranno i vittoriesi,
perché le testimonianze
saranno poi raccolte in una pubblicazioni.
Per informazioni e iscrizioni a “Per condividere emozioni senza tempo”: 338 1961496 (TB)
S
i svolge sabato 10 alle 15.30 presso il centro sociale di Colle Umberto l’assemblea annuale dei
soci dell’associazione Volontari di Solidarietà Onlus, che
fa capo a don Igino Facchinello.
Corso di teoria
della musica con
Cesare Rinaldi
SONEGO: Il Circolo pulisce
il sentiero per Ciser
R
amazza in spalla e pedule ai piedi: domenica 4 alle 9 il circolo di Sonego si dedicherà alla pulizia
del sentiero che da Sonego sale verso la vecchia cava Italcementi, sopra Ciser.
SANTA GIOVANNA D’ARCO:
i gemelli di Rheinfelden in visita
F
ino al 7 marzo è tempo di gemellaggio per l’istituto Santa Giovanna d’’Arco: sono arrivati infatti 20
tra studenti e professori di Rheinfelden in Germania, in
cerca di scambio culturale ma anche di una buona pratica per la lingua italiana che studiano. Condividono le giornate con gli studenti vittoriesi del liceo linguistico.
CARPESICA: ritiro con don Tisot
D
a venerdì 9 a domenica 11 a Carpesica si svolge
un ritiro di preghiera, lode e catechesi organizzato dal locale gruppo Divina Misericordia, appartente
all’“Alleanza Dives in Misericordia”. A guidare il ritiro
sarà don Renato Tisot, che celebrerà anche le messa di
sabato 10 alle 19 e domenica 11 alle 10.45 in parrocchia
a Carpesica. Per informazioni sul ritiro chiamare 0438
560031, 0438 788249
“ANIMAZIONE A TESTA IN GIÙ”:
anche alla elementare Zanette
I
n merito ai progetti “Animazione a testa in giù” e
“Il teatro che fai tu”, di cui L’Azione ha scritto domenica 18 febbraio, si desidera precisare che si svolgono in collaborazione con la rete Tantisguardi e il Comune, e che l’animazione, oltre alla scuola elementare
Foscolo, interessa anche la Zanette.
22
e
L’AZiON
Vittoriese
Domenica 4 marzo 2007
RAGAZZI DOWN E CRESIMANDI DI COLLE UMBERTO IMPEGNATI
IN UN SABATO DI GIOCO- E NON SOLO- A SPASSO PER CONEGLIANO
Caccia al tesoro... dell’amicizia
S
abato 24 l’attività
dei ragazzi dell’Associazione Italiana
Persone Down è diversa dal
solito. Si tratta di una caccia
al tesoro, alla quale partecipano assieme a 14 cresimandi della parrocchia di S.
Tomaso di Colle Umberto.
Il dubbiio: chi sarà
d’aiuto a chi?
Nadia Ros, catechista collumbertese, spiega: «Man
mano che abbiamo parlato
dell’attività i ragazzi si sono
appassionati all’idea. In molti non conoscono queste situazioni. Sarà curioso vedere chi avrà maggiori difficoltà, visto che ad esempio
non tutti i ragazzi di Colle
hanno già preso un autobus cordare la giornata e porper conto loro o sono mai tarla a sviluppare. Federico,
andati in posta a pagare un Antonella, Davide, Alberto,
bollettino».
Ivan e Sonia, l’educatrice,
Si tratta di una caccia al partono alla ricerca di uno
tesoro in città. I ragazzi, di- sfondo adatto. Camminano
visi in 4 gruppi misti, atra la gente che pasvranno vari compiti: farseggia nel centro e che
si fare una foto di gruposserva stupita l’allepo, pagare un bollettigro gruppo che, canno in posta, preparare
tando, invade Corte
la merenda, acquistare
delle Rose fino al Poncarta, pennarelli e for- Nadia Da Ros te della Madonna. Trobici per preparare il
vato il posto giusto, si
cartellone da esporre il gior- scatta la foto ricordo e poi
no della Cresima il 19 mag- via, verso il fotografo. C’è da
gio, tornare al Biscione do- attraversare la strada. «Ci
ve il gruppo vincitore tro- penso io» dice Martina, che
verà il tesoro contenuto in è anche campionessa eurouno scrigno: gettoni per gio- pea di nuoto: si fa avanti,
care in sala-giochi, mentre il braccia tese e passo sicuro,
premio di consolazione sarà moderna Mosè tra le acque,
una partita a calcetto o a ba- blocca il fiume di auto e fa
sket. Per terminare la gior- attraversare la strada al
nata, una pizza tutti
assieme... chiaramente prenotata nel
corso della caccia al
tesoro!
Anche trovare la strada da soli è un passo importante di autonomia
gruppo. La prima prova è
stata superata, ora è la volta
di andare a pagare un bollettino in posta. Davide,
mappa alla mano, cerca la
posta, mentre Federico verifica l’orario di apertura e
guida il gruppo verso la fermata dell’autobus. Un passante chiede informazioni;
si fa avanti Davide per aiutare a trovare nella cartina la
destinazione. È il momento
di tornare alla caccia, che
vinca il migliore.
Bilancio: ragazzi contenti, coneglianesi scortesi
A termine della giornata
, Eliana Pin fa soddisfatta il
bilancio. «È andato tutto benissimo, meglio delle nostre
aspettative. C’è stata una
buona collaborazione fra
Sulle strisce ci
guida Martina, all’autobus ci porta
Federico
Ci siamo. Non
manca nessuno. C’è
anche Michele, che
per la prima volta è
arrivato a Conegliano
in autobus da solo.
Il gruppo 1 deve
farsi scattare una foto di gruppo per ri-
servizio di
Erica Bet
disfazione più
da soli a
grande è stadei ragazzi
ta vedere che
disabili. È
la vittoria fila prima
nale della cacvolta che
cia al tesoro è
ci capitano
passata in sedei veri e
condo piano:
propri
in pizzeria i
scontri,
ragazzi hanma spero
no chiacchieche, verato seduti asdendo i rasieme, si sogazzi uscino scambiati i
re dal loro
negozio e- Martina ti fa attraversare la strada in sicurezza numeri di cellulare, hanno
sultando
ballato e all’uperchè avevano fatto l’acquisto da so- nanimità hanno chiesto di
li, abbiano capito il senso ripetere presto un’esperiendelle nostre attività. La sod- za simile».
cresimandi e i ragazzi di
Aipd che hanno legato velocemente. Si sono sperimentati in attività nuove, li abbiamo visti mettersi in gioco e quando si sono trovati
in difficoltà hanno saputo
aiutarsi gli uni con gli altri.
Unico inconveniente: tutti e 4 i gruppi si sono imbattuti in passanti o negozianti poco disponibili. Due
negozianti sono stati pesanti nei confronti di noi educatori, accusati di essere così crudeli da far fare le cose
O
biettivo autonomia. Così potremmo riassumere le attività dell’Associazione Italiana Persone
Down. Il gruppo di Mareno
di Piave è nato 2 anni fa dall’iniziativa di alcuni genitori. Coordinatrice è Eliana
Pin; con lei collaborano 4 educatori, laureati e laureandi in Scienze dell’educazione professionale -Sonia Marcuzzo, Elisa Pagotto, Marina Rossi e Nicola Mazzered alcuni operatori di
supporto. Assieme si occupano degli
11 ragazzi tra
i 15 e i 20 anni che frequentano il
“Club”: così
infatti è chiamata l’associazione. L’ingresso è riservato a pochi, bisogna avere u-
IL "CLUB”
Volontari
guidano
i disabili
all’autonomia
na tessera, che, ad esempio,
i genitori dei ragazzi non
hanno. «Quello a cui puntiamo- spiega Pin- è che i ragazzi conquistino una loro
autonomia. E un domani riescano ad andare a vivere per
conto loro, in
un gruppo appartamento, e
ad avere un
proprio lavoro».
Tra gli strumenti utilizzati
per imparare l’indipendenza c’è un particolare portafogli che ogni ragazzo por-
“Disabili e
cresimandi
hanno legato
velocemente”
ta sempre con sé e che oltre
alla tessera del Club contiene il denaro, tenendo separati i vari tagli di moneta. «In
questo modo cerchiamo di
sviluppare la capacità d’uso
del denaro. Inoltre cerchiamo di sviluppare anche l’orientamento usando mappe,
orari dell’autobus, il corretto comportamento per strada, la comunicazione con il
cellulare e i telefoni e l’uso
dei servizi pubblici, poste,
bar, il noleggio di una videocassetta, ad esempio. Ogni sabato pomeriggio,
quando ci ritroviamo in sede, svolgiamo un’attività che
può essere anche andare a
prendere il gelato, e lo facciamo senza dar loro grandi input, per far si che siano
autonomi, lasciando anche
che chiedano informazioni
ai passanti».
Per informazioni sull’associazione: 329-9885527.
Cresimandi di Colle e ragazzi down felicemente insieme
CENTRO D’ASCOLTO: NON SOLO PER GLI EXTRACOMUNITARI
S
Disabili e non
a passeggio
cantando per
Corte delle Rose
ono venticinque i volontari che dedicano il loro tempo al Centro di ascolto della Caritas della forania Pedemontana, il quale ha trovato casa presso le strutture parrocchiali di Santo Stefano di Pinidello. Un gruppetto di persone apre i locali a quanti
vogliono usufruire di una possibilità di confronto, ascolto e aiuto. «Principalmente - spiegano le volontarie - sono gli extracomunitari che vengono a farci
visita, prevalentemente uomini. Chiedono indumenti, spesso per bambini, pentole e altre cose che servono per la casa. Se hanno bisogno di una consulenza legale diamo loro un foglio per indirizzarli nei luoghi giusti. Nel tempo sono venute anche badanti in
cerca di lavoro».
Il centro della Pedemontana è collegato con gli altri Centri d’ascolto e in primo luogo con la sede diocesana della Caritas di Vittorio Veneto. A Pinidello
giungono mensilmente una decina di utenti non solo
dalla forania.
Pur offrendo questo ser vizio-vestiti il Centro vuole allargare la sua attività per essere punto di riferimento non solo per gli stranieri, ma per tutti gli abitanti della Forania.
«Il Centro di ascolto - continuano le volontarie - si
propone di accogliere, orientare, consolare. Sarebbe
bello se la gente capisse il vero senso di questa pre-
senza nella nostra forania.
Allora sì questo potrebbe
diventare un luogo in cui una persona, magari sola, sa
che c’è qualcuno con cui
può parlare, si può confrontare, può semplicemente trascorrere un po’ di
tempo in compagnia».
Chi volesse saperne
qualcosa di più può recarsi
La sede del centro d’ascolto
direttamente a Santo Stefano al venerdì dalle 15 alle 17 nella stagione invernale e dalle 16.30 alle 18.30 nella stagione estiva.
Gerda De Nardi
e
L’AZiON
Bellunese / Vallata
MONS. FRANCESCO PRADE
Da 45 anni
a Sant’Antonio
L
a comunità di
San Antonio Tortal, che raggruppa circa 500 famiglie, ha
festeggiato domenica 18
febbraio, con una solenne
e partecipata celebrazione, i 45 anni di presenza
ininterrotta alla guida della parrocchia del parroco
don Francesco Prade.
«Ricordo molto bene il
giorno del mio ingresso a
San Antonio - racconta
don Francesco -. Era il 18
febbraio del 1962. Sono
partito da Trichiana accompagnato dal vicario
foraneo don Vittorio Battistin e dall’arciprete di
Trichiana don Battista
Tonon. Lungo la strada
che da Trichiana porta
a San Antonio, manifesti, addobbi,
numerosi archi e molte
persone che
salutavano il
mio passaggio. Tutto il paesaggio era imbiancato per una nevicata caduta il giorno pri-
ma. Ricordo
questo aneddoto. Durante una sosta
in
località
Niccia, una
signora che
teneva
un
bambino in
braccio mi
disse: «Lei
andrà a San
Antonio e vi
rimarrà per
sempre!».
Don FranMons. Francesco Prade ha festeggiato i 45 anni di parroco a
cesco fu ordiSant’Antonio Tortal
nato sacerdote nel 1947: quindi nel do la parrocchia di San
giugno di quest’anno fe- Antonio stava passando
steggerà i 60 anni di sa- un momento delicato. La
cerdozio. «Dopo 9 anni al- mia missione era quella di
la guida della riunire la comunità e così
parrocchia di iniziai fin da subito. Nella
Marziai, il ve- mia prima omelia, citanscovo Luciani do Cicerone, dissi ai femi inviò a San deli: “Con la concordia si
Antonio. Con va avanti e le piccole cose
Luciani avevo crescono, con la discordia
un buon rap- le cose belle e grandi
porto di ami- vanno in rovina”. Molte
cizia iniziato sono le trasformazioni
ancora a Belluno quando che San Antonio ha avuto
egli era vice-rettore del in questo quasi mezzo seseminario. In quel perio- colo! Io arrivai a San An-
“Con la
concordia le
piccole cose
crescono”
DALLA DITTA DE POLI
Valmareno, rifusa
la campana grande
D
allo scorso 8 dicembre scorso è
tornata a suonare la campana grande del campanile di Valmareno. Nei mesi
precedenti un accurato sopralluogo aveva rivelato la
presenza di una pericolosa fessura nella campana.
Dopo varie ipotesi, si optò
per quella di non provvedere subito alla riparazione della stessa, poiché la
parrocchia si trovava già
impegnata a far fronte alle spese conseguenti ai lavori di riparazione dei danni arrecati agli impianti elettrici dal fulmine abbattutosi sulla chiesa nell’aprile 2006. Ma gentilmente la ditta De Poli, avuta
notizia di queste difficoltà,
si prestò ad eseguire il lavoro senza mettere condizioni particolari per il pagamento, e lasciando così
la possibilità di estinguere
il debito a mano a mano
che se ne fosse avuta possibilità. La campana è stata pertanto tolta e rifusa.
Nel giorno dell’Imma-
colata, subito dopo la messa, la comunità si è recata
in processione presso il
luogo dove era stata posta
la campana grande rifusa,
in attesa di essere ricollocata al suo posto. Con l’emozione visibile nei volti e
nel cuore dei molti presenti, è stata impartita alla stessa la benedizione,
richiamandola con il nome originario: campana di
Santa Maria. Come previ-
sto dal rito, è stato ricordato il valore “spirituale”
del suono che le campane
hanno nella vita della comunità cristiana, quello
cioè di richiamare i fedeli agli appuntamenti
più significativi e più
importanti nell’incontro con Dio, attraverso la celebrazione dei Santi Misteri. Il suono delle
campane,
infatti,
scandisce il ritmo umano e cristiano di una comunità e ravviva nel cuore di tutti
il desiderio di rafforzare il proprio legame verso il Signore
stesso e le realtà spirituali che egli continuamente ci dona.
Così in passato le campane
scandivano le giornate
I
n occasione del ritorno della campana
grande Maria Dal Pont ha
ricordato, nel giornalino
parrocchiale di Valmareno, gli appuntamenti della giornata che un tempo
erano segnalati dai rintocchi delle campane. Si
cominciava alle 5 con l’Ave Maria (alla domenica
un “dopi” per annunciare
la festa), alle 6 l’annuncio
della Messa, alle 8 la campana “de scola”, alle 12 l’A-
ve Maria di mezzogiorno,
alle 14 “same” (da esame,
cioè dottrina), alle 16 la
campana “del lat” (avvertiva i contadini che era l’ora di recarsi
in stalla per
accudire il
bestiame), alle 18 il rosario, alle 18.30
l’Ave Maria
della sera, alle 19 “l’ora de
not”. Alle 15
tonio qualche anno dopo
la fine della guerra che
nel paese lasciò profonde
ferite e molti lutti tra la popolazione. Chi non era
occupato nell’agricoltura
era all’estero in cerca di
un futuro migliore. In paese c’erano 3-4 auto; io mi
muovevo con una moto
Capriolo 75cc. Ricordo alcuni fatti significativi per
la parrocchia di San Antonio. Innanzitutto le tre
missioni al popolo, la prima nel 1963 e le seguenti
nel 1983 e nel 2003. La
consacrazione sacerdotale di don Egidio Dal Magro nel 1966 da parte del
vescovo Luciani. La prematura scomparsa di don
Angelo Ranon nel 1996.
L’entrata in seminario
qualche anno fa di un giovane, Marco Dal Magro,
e la nascita del gruppo
giovanile “Emmanuèl”
che aggrega attorno alla
parrocchia molti giovani
anche delle frazioni del
paese. Ripensando ai 45
anni di parroco a San Antonio - conclude don Francesco - ringrazio il Signore per il sostegno che
continua a darmi, anche
nella salute, aiutandomi a
superare molti momenti
difficili. Alle famiglie della mia parrocchia continuo a chiedere la pazienza, il dialogo e l’unità, ingredienti necessari per
superare i molti esempi
negativi e contaminanti
che la nostra società si
propone».
Sergio Cugnach
E così, contro ogni attesa e speranza, a Natale
la gente di Valmareno ha
avuto la gioia di risentire
il suono completo del “terzo”.
Domenica 4 marzo 2007
23
FOLLINA: SP 36, la Provincia
vuole il semaforo a chiamata
S
ta diventando il semaforo delle polemiche, l’impianto installato qualche mese fa dall’amministrazione comunale di Follina lungo la provinciale 36, all’altezza della scuola media. L’installazione, che avvenne a seguito di un grave incidente, fu preceduta da pesanti scambi di accusa tra Provincia e Comune sui ritardi
della messa in sicurezza del passaggio pedonale. Ora la
polemica è riesplosa: secondo la Provincia, infatti, il semaforo “intelligente” non è regolamentare. Per questo
il presidente Muraro ha proposto al sindaco Tomasi di
installare un semaforo a chiamata. Ma il sindaco ha replicato difendendo la bontà della
scelta operata e
definendo qualsiasi altra soluzione di difficile
applicazione o comunque non idonea a risolvere
totalmente il problema.
TARZO: Diego Grando tiene
una serata su “La vita affettiva”
M
artedì 6 marzo alle 20.30 nella chiesa di Tarzo
Diego Grando interviente su “La vita affettiva”,
uno degli ambiti approfonditi nel corso del recente convegno ecclesiale di Verona. Organizza l’Unità pastorale
Vallata Est.
MIANE: Dall’Avis benemerenza
speciale per Marcello De Zotti
L’
Avis di Miane ha reso omaggio al suo pilastro.
Nel corso della festa sociale di domenica 25 febbraio è stato infatti premiato con il distintivo in oro con
diamante, nuova benemerenza creata dall’Avis per chi
ha raggiunto le 120 donazioni, l’ex presidente Marcello
De Zotti (nella foto). Lo stesso in precedenza era stato
nominato Cavaliere della Repubblica per i suoi meriti
associativi
Premiati anche: con il distintivo in oro con rubino Fiorenza Da Riva, Ulderico De Biasi, Bernardino Vian; con
il distintivo in oro Martino Beretta, Emanuela Casagrande, Enrico Cozza, Ernesta Da Ros, Floriano De Conto, Paolo Gustato, Gianni Pagos, Franco Spader, Doriano Stefani, Antonio Tittonel.
Alla premiazione, a cui erano presenti anche il parroco
di Miane don Claudio Carniel e quello di Combai mons.
Aldo Rojer, sono stati applauditi anche i 24 donatori
che hanno meritato il distintivo d’argento e i 26 che hanno meritato il distintivo in rame.
In precedenza gli avisini
di Miane si erano riuniti per
la messa animata dal coro
“Natività della Beata Vergine” di Miane e dal coro Lagorè di Revine Lago.
REVINE LAGO: Tatami nuovi
per il judo alle elementari
La benedizione della campana
del venerdì suonava la
campana “del vendre”, in
ricordo della passione e
morte di Nostro Signore.
La “campana martel” avvisava il popolo che era
scoppiato un incendio. Ad
ogni vigilia di festa e per
le funzioni
della domenica si suonavano i “dopi”. Poi c’era
la campana a
morto e i “segni² che annunciavano
il funerale.
Un tempo
le campane
“dea scola”
e “del lat”
L
a scuola elementare Mazzini di Revine Lago apre
le sue porte al judo. Grazie ad un contributo di
Banca Prealpi, il Comune ha infatti dotato la palestra della scuola di alcuni tatami, i tappeti necessari per la pratica dello sport. Nelle ore pomeridiane, Enrica Cattai, esperta esponente del Judo Vittorio Veneto, svolge dei corsi riservati ai bambini della scuola.
CISON: L’addizionale Irpef allo
0,8%, la più alta della provincia
C
ison di Valmarino è uno dei sette Comuni della
provincia di Treviso che ha deciso di aumentare
l’addizionale Irpef. La giunta Pin ha infatti deciso di portare l’aliquota allo 0,8 per cento (il massimo possibile)
contro lo 0,5 del 2006. Cison è l’unico Comune della Marca ad applicare il massimo di addizionale. Il sindaco Cristina Pin spiega che questo è il prezzo da pagare per la
scelta dell’amministrazione di non ampliare la zona industriale con i conseguenti mancati introiti per oneri di
urbanizzazione e ici.
24
Domenica 4 marzo 2007
MORIAGO / GROSSI PROGETTI
Due rotatorie
e fognature
D
ue nuove rotatorie
verranno realizzate, nel giro di un anno, sulla strada provinciale 24
“Sinistra Piave” nel territorio del Comune di Moriago. Le rotonde metteranno in sicurezza due pericolosi intersezioni tra la
provinciale e due strade
comunali: via Montegrappa e via degli Arditi (all’altezza del cimitero).
La decisione è stata presa in questi giorni dal sindaco Pergentino Breda insieme ai tecnici e agli amministratori provinciali. In
un primo tempo i due enti parevano intenzionati a
costruire una rotatoria all’incrocio di via Montegrappa e un sottopasso in
via Arditi. Questa seconda
ipotesi è stata abbandonata, a favore della rotatoria,
per due ordini di motivi:
l’impatto ambientale che il
sottopasso avrebbe provocato e i costi elevati del-
Il municipio di Moriago
l’opera.
«Le rotatorie - spiega il
sindaco - verranno progettate in modo tale da
rendere sicuro il transito
di pedoni e ciclisti». Breda
ipotizza anche dei tempi:
entro pochi mesi (tre-quattro) l’opera in via Arditi;
entro la primavera 2008 il
rondò di via Montegrappa.
Ricordiamo che lo scorso 16 gennaio una donna
di Moriago, Maria Lorenzon di 79 anni, morì dopo
esser stata travolta da un
MOSNIGO: A soli 56 anni
è mancato Gilberto Corazzin
S
abato 24 febbraio è
mancato a Mosnigo,
all’età di 56 anni, Gilberto
Corazzin. Da cinque anni
lottava contro il male. Era
uno dei soci del “Gruppo
Corazzin”, uno dei maggiori gruppi del distretto
del mobile del Quartier del
Piave (circa 750 dipendenti). Gilberto Corazzin
si era anche dedicato alla
politica, ricoprendo l’ufficio di consigliere comunale, e al sociale, sostenendo le associazioni locali e presiedendo per anni la società calcistica Us
Ardita Moriago-Mosnigo.
Negli ultimi anni, nonostante la malattia, ha sempre voluto partecipare agli
camion mentre si apprestava ad attraversare la
provinciale dopo essersi
recata in cimitero.
Fognature: ampliamento
della rete interna e collegamento con la condotta che porta a Falzè
Buone nuove per uno
dei cavalli di battaglia del
sindaco Breda. Si avvicinano, infatti, i tempi per la
posa della condotta Fontigo-Moriago-Mosnigo. L’opera, dell’importo di 4 mi-
incontri promossi dagli amici della sua classe.
I funerali sono stati presieduti dal fratello padre
Martino Corazzin, francescano minore conventuale rientrato appena in tempo dal Ghana, dove è missionario da molti anni, per
dare l’ultimo saluto a Gilberto, cui era particolarmente legato. Una decina
i sacerdoti concelebranti.
Gilberto Corazzin la-
lioni di euro (per metà finanziati dalla Regione e
per metà dal consorzio di
Comuni del Quartier del
Piave), consentirà anche a
Moriago di portare i reflui
fognari al nuovo depuratore consortile di Falzè di
Piave. Ad occuparsi del
progetto (giunto alla fase
esecutiva) e dei lavori è il
Consorzio Schievenin,
stesso ente che ha in gestione il depuratore di
Falzè. Inoltre sono ormai
prossimi i lavori per la posa delle rete fognaria interna nel centro di Moriago. La spesa complessiva
sarà di 1.200.000 euro in
buona parte coperta da un
contributo regionale (728
mila euro). Si tratta del primo stralcio di un ampio intervento volto a creare la
rete fognaria in tutto il capoluogo (mentre la frazione di Mosnigo già è stata
dotata, in parte, di questa
infrastruttura).
Lavori sulle scuole medie
Vi è un altro intervento,
di una certa consistenza,
che prenderà il via nei
prossimi giorni. Ad esserne interessata è la scuola
media. Tre le opere in programma: una scala esterna, il rifacimento del tetto
e la sistemazione degli
impianti. Spesa preventivata: 200 mila euro. (FC)
dato vita a uno spettacolo
di qualità, frutto di quattro
mesi di intenso lavoro e
soprattutto di dedizione e
caparbietà. La compagnia
teatrale “Sempre i soliti”
ripeterà lo spettacolo il 19
maggio per le scuole,
Appello
per non
lasciar morire
la ragioneria
mentre per il 3 aprile è prevista la rappresentazione
di “Jesus Christ - La Re-
M
ercoledì 28 febbraio è improvvisamente mancato a Col San Martino Giuseppe Arman, papà
di don Angelo Arman, attualmente parroco di San Giorgio di Livenza. Giuseppe aveva 81 anni. Lascia la moglie
e tre figli. I funerali vengono celebrati nella chiesa di
Col San Martino venerdì 2 marzo alle 16.
PIEVE DI SOLIGO: È morto a 48
anni Aldo Bottegal
C
elebrati mercoledì scorso 28 febbraio, nel Duomo di Pieve di Soligo, i funerali di Aldo Bottegal,
48 anni, colpito da infarto domenica scorsa 25 febbraio,
in centro a Pieve, mentre era al volante della sua vettura. Aldo Bottegal era uno dei figli dello scomparso Aldino, il popolare e amato professore di ginnastica del
“Flaminio” di Vittorio Veneto. Aldo Bottegal, che lascia
i fratelli Pierluigi e Valentina
(anch’ella insegnante di educazione fisica), era persona cordiale e allegra, anche
sul lavoro (era dipendente
della “Nardi Inox” di Sernaglia) e spendeva buona parte del suo tempo libero con
la Protezione civile di Mareno di Piave, gli Alpini e a favore di chi era nel bisogno.
(MS)
PIEVE: Elide Siviero propone
una riflessione quaresimale
L
unedì 5 marzo la biblista Elide Siviero guiderà una lectio biblica a Pieve di Soligo. La riflessione
verterà sull’incontro di Gesù con la Maddalena e sul nostro incontro con Lui (Gv 20, 11-18). Siviero, che è collaboratrice dell’ufficio catechistico di Padova e commentatrice del vangelo sul foglietto “La Domenica”, ha
già tenuto in passato una serata a Pieve offrendo una ricca riflessione. L’incontro si terrà alle 20.30 nella cappella dell’Eucaristia (accanto al Duomo).
I
scia la moglie Rosa, le figlie Martina ed Elisa, tre
fratelli e tre sorelle.
n un anno e mezzo, ovvero dall’apertura della tangenziale sud, sono calati drasticamente i camion
che quotidianamente attraversano il centro di Pieve di
Soligo. Per la precisione meno 60% in via Vaccari (da 244
a 99) e meno 66% in via Moro (da 104 a 35). Lo rivela uno studio sul traffico promosso dall’amministrazione comunale.
SERNAGLIA: Viene presentato
il libro su Gesù di Paolo Di Mizio
Balbi, i genitori
diventano attori
no spettacolo teatrale per promuovere le iscrizioni ad una
scuola. Succede a Pieve di
Soligo, dove un nutrito
gruppo di genitori delle elementari, medie e superiori del collegio vescovile
“Balbi Valier” hanno interpretato giovedì 15 febbraio, al teatro Careni, la
commedia di Goldoni “Arlecchino servitore di due
padroni”, allo scopo di sensibilizzare la popolazione
a sostenere l’Istituto tecnico per il commercio, che
da due anni non vede partire la prima classe.
La serata ha avuto un
ottimo successo di pubblico. Gli interpreti hanno
COL SAN MARTINO: È mancato
il papà di don Angelo Arman
PIEVE: In centro traffico dimezzato
grazie alla tangenziale sud
PER SOSTENERE LA SCUOLA
U
e
L’AZiON
Quartier del Piave
S
abato 3 marzo, alle 20.30 nella sala del municipio
di Sernaglia, Paolo Di Mizio presenta il libro “Storia di Giuseppe e del suo amico Gesù” (Marsilio editore). Introduce il professor Lamberto Pillonetto. Organizza il Comune di Sernaglia in collaborazione con la libreria La Pieve.
La compagnia dei genitori all’opera
surrezione”. Se lo spettacolo è andato in porto lo si
deve anche ai ragazzi che,
nei week-end, hanno realizzato la scenografia.
La gloriosa storia del
Balbi ha ormai 80 anni e
la ragioneria ne conta 50.
Al momento le iscrizioni
non hanno raggiunto il numero necessario, ma vi è
ancora del tempo e gli interventi che hanno seguito la rappresentazione sono stati incentrati sull’esigenza di sostenere il collegio, per evitare che
scompaia dal Quartier del
Piave una così importante
istituzione.
Meritano sicuramente
di essere citati i genitori
che hanno dato vita a questa iniziativa: Massimo
Bottari, Lorenzo Dal Bon,
Stella Chiappinotto, Lino
Piazza, Maurizio Bernardi, Petra Asseg, Francesco
Sech, Elsa Colomberotto,
Maura Menin, Piero Dal
Col, Abramo Lucchetta e
Moreno Ferracin.
La regia è stata curata
da Giuseppina Mattarollo,
docente di diritto alla ragioneria.
FARRA: Assegnato incarico
per Pat
L’
amministrazione comunale di Farra di Soligo ha
assegnato alla società Rtp Veneto Progetti Studio
Architetti e Urbanisti Rallo e Giglio, con sede in San Vendemiano, l’incarico per la formazione del Piano di assetto del territorio e la Valutazione ambientale strategica.
VIDOR: Sabato 3 marzo apre
la 28ª Mostra del Prosecco doc
È
Vidor ad accogliere il primo appuntamento della “Primavera del Prosecco” edizione 2007. Sabato 3 marzo, infatti, apre la 28ª edizione della Mostra
del Prosecco doc di Colbertaldo e Vidor promossa da
Comitato Mostra vini e pro loco La Vidorese. La mostra
rimarrà aperta tutti giorni fino a lunedì 19 marzo con il
seguente orario: giorni feriali dalle 17.30 alle 24; sabato
e domenica dalle 10 alle 24.
e
L’AZiON
Conegliano
PREVISTI PER IL PROSSIMO FUTURO
Bagnolo, 400
nuovi alloggi
A
Bagnolo, frazione di S. Pietro di
Feletto, ormai
periferia di Conegliano,
nella vasta area dietro la
chiesa, dietro il cimitero e
dietro i recenti palazzoni,
il nuovo piano regolatore
comunale prevede la possibilità di edificare 100 mila metri cubi, grosso modo 400 alloggi, tra residenze, commerciale e direzionale. Per evitare che
il mega insediamento porti al collasso viabilistico la
frazione, gli amministratori hanno previsto che
venga realizzata una nuova strada, sotto la collina,
a collegamento tra la Castella e la strada provinciale (sulla quale sbucherebbe, all’altezza del campo sportivo di Bagnolo).
La realizzazione dell’arteria è a carico dei privati
che costruiranno il nuovo
quartiere. E proprio qua
sta il punto dolente: l’impegnativa, sotto il profilo
economico e progettuale,
opera pubblica è considerata uno dei freni all’iniziativa privata. «La strada
non è semplice dal punto
di vista progettuale, ma rivendico la serietà del nostro ragionamento urba-
nistico a sviluppare il paese evitando che venga
soffocato dal traffico - afferma il sindaco Maria Assunta Botteon -. È vero
che ormai i privati si sono
abituati ad ottenere tanto
dalle operazioni urbanistiche, ma è altrettanto vero che i nuovi strumenti
regolatori, come il Pat,
prevedono ormai una forte contropartita a favore
del pubblico». Insomma,
le speculazioni edilizie
vanno fatte con criterio.
Lo impone la legge, lo richiede il buon senso (e la
buona coscienza) di un
amministratore pubblico.
Per far sì che il nuovo
comparto acquisisca una
fisionomia unitaria, l’amministrazione di S. Pietro
ha indetto un concorso di
idee che interessa la maggior parte dell’area (80
mila mc). «Abbiamo valutato che se gli ambiti edilizi partivano singolarmente, senza un progetto
unitario, la qualità dello
sviluppo della frazione sarebbe risultata compromessa» spiega il sindaco.
Il concorso d’idee - che
scadrà il 14 marzo - metterà sul tavolo di amministratori e cittadini alcune
soluzioni progettuali unitarie per il nuovo quartiere di Bagnolo, con il vincolo di prevedere uno
spazio pubblico, una piazza, per dare fisionomia di
centro urbano alla frazione tagliata in due dalla
provinciale. Il progetto
Concorso
di idee
del Comune
per
il progetto
del nuovo
quartiere
vincitore potrà quindi diventare l’idea guida, non
vincolante ma auspicabile, per i costruttori del
comparto.
Le minoranze non bocciano il concorso di idee
ma puntano il dito contro
il ritardo con cui si è mossa l’amministrazione. «La
giunta si è accorta in ritardo che nella frazione di
Bagnolo, in previsione anche del mega insediamento, mancano del tutto
le funzioni di supporto alla residenza, i servizi alla
popolazione - attacca il capogruppo di minoranza
Ermes Bonaldo -. Non si
possono tirar su condomini senza nulla intorno,
altrimenti si creano quartieri-dormitorio. Il Comune doveva inter venire
prima, in sede di Prg, come chiedevamo noi. Per i
cittadini inoltre è troppo
onerosa - e noi lo ripetiamo da tempo - la realizzazione della viabilità rispetto ai vantaggi che
possono avere dalla lottizzazione e ciò pregiudica l’edificio del comparto».
Francesca Nicastro
LE FOTO DEL PATRIMONIO
DON PAOLO SPOLADORE
AL COLLEGIO IMMACOLATA ARCHEOLOGICO DELL’IRAQ
S
abato 10 marzo, alle 21, all’auditorium
del Collegio Immacolata a
Conegliano,
don Paolo
Spoladore,
sacerdote
della diocesi
di Padova e
cantautore,
presenterà il
suo nuovo libro di riflessioni sul vangelo “Vieni
Via” e il nuovo cd/dvd
“Ut”. L’incontro, aperto a
tutti, è organizzato dalla
Polisportiva giovanile sa-
SABATO 3
Alle 15, nel salone delle feste
di villa Caballini in via Carpenè
16, pomeriggio musicale con dischi. Ingresso libero.
Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, per la rassegna “Teatro Insieme 2006”, la compagnia tea-
lesiana provinciale, che ha
invitato don Paolo a raccontare in prima persona
la propria esperienza di
evangelizzazione e di
trasmissione della Parola e dei valori cristiani
attraverso la
musica e il
canto. Per
ulteriori
informazioni: Usiogope Edizioni (tel. 049
8007061 e www.usiogope.it). (FN)
trale Teatrosala di Padova mette in scena “Le smanie
della villeggiatura” di
Carlo Goldoni. Replica domenica alle 16. Ingresso: 7 euro interi, 5 ridotti.
DOMENICA 4
Alle 10, al cimitero ebraico di
P
er sottrarre il patrimonio archeologico iracheno
alle devastazioni della guerra, il governo italiano
inviò nella regione una task-force di esperti, operativa tra
il dicembre 2003 e il giugno 2004. L’attività svolta in campo archeologico e nel recupero del Museo nazionale dell’Iraq è stata documentata con una mostra fotografica,
che la sezione coneglianese di Italia Nostra, grazie all’interessamento della socia Franca Giovanetti, porterà a
Conegliano. L’esposizione verrà
inaugurata sabato 3 marzo, alle
18, nell’androne di Palazzo Sarcinelli, dove rimarrà per una settimana. Nell’occasione, il prof.
Giovanni Curatola, docente di archeologia e storia islamica all’Università di Udine, uno degli esperti inviati in Iraq, racconterà
l’entusiasmante esperienza del
gruppo di specialisti italiani. L’incontro è aperto a tutti.
viale Gorizia, visita la cimitero ebraico condotta
da Marisa Zanussi. In caso di
pioggia la visita è spostata a
domenica 11. Ingresso libero.
MARTEDÌ 6
Alle 21, al teatro Accademia, va
in
scena
il
musical
“Lungomare” composto a
quattro mani da Maurizio Costanzo e Alex Britti, con coreografie di Steve La Chance e
scenografia di Mario Catalano.
Lo spettacolo è interpretato da
un gruppo di ragazzi dello
spettacolo televisivo “Amici” e
racconta storie di adolescenti
tra strade anonime e casermoni popolari di periferia: vite di
ragazzi che incontrano l’amore e si fanno grandi tra risse
e bravate in moto. Ingresso:
galleria e platea 35 euro, loggia 29 (+ diritti di prevendita).
Domenica 4 marzo 2007
25
OSPEDALE: Arriva l’ecografo
che consente l’ultrascreening
I
l reparto di ostetricia-ginecologia dell’ospedale di
Conegliano è stato dotato di un nuovo ecografo che
consente di studiare l’osso nasale e la plica nucale del
feto. Combinata con l’analisi di una particolare proteina, che viene studiata in
campione di sangue prelevato dal polpastrello, l’ecografia permette di ottenere
indicazioni circa la presenza nel feto di alcune anomalie genetiche come la
sindrome di Down. Questo
metodo di analisi prenatale
è noto come ultrascreening.
GIORNATA DEL RISO: Domenica 4
appuntamento in sei chiese
D
omenica 4 marzo sulle porte di sei chiese cittadine i volontari di “Africa Chiama” offrono un
sacchettino di riso a quanti vogliono contribuire alle iniziative dell’associazione in Angola. Le chiese sono:
Cappuccini, san Pio X, san Rocco, Parè, MdG e Duomo.
AUSCHWITZ: Visita dei ragazzi
dello Scientifico e di Zambon
C
ontinua il legame tra il liceo scientifico Marconi
di Conegliano ed Auschwitz. Altri 45 studenti sono partiti la mattina di lunedì 26 febbraio alla volta di Auschwitz e Bierkhenau. Si tratta della VL e della IVA. A
studenti e insegnanti
si sono uniti anche il
sindaco Floriano Zambon e l’assessore al patrimonio Leopoldino
Miorin. A ricordo degli oltre mille deportati coneglianesi è stata deposta una corona
di alloro.
CORSO PROMOSSO DALL’UCIIM:
“Insegnare, perché?”
V
enerdì 2 marzo comincia all’auditorium “Dina Orsi” di Parè il corso “Insegnare, perché?” promosso
dall’Uciim, l’associazione che raggruppa i dirigenti, i docenti e i formatori cattolici. Il primo relatore è Andrea
Porcarelli, docente a contratto di Pedagogia all’Università di Bergamo, che propone una riflessione su: “Orientamenti e valori di una professione difficile”. Venerdì
9 marzo interverrà Maria Teresa Moscato, ordinario di
Pedagogia generale all’Università di Bologna (tema: le
competenze degli insegnanti efficaci). Gli incontri si tengono dalle 15.30 alle 18.30.
NOSTRA FAMIGLIA: Don Giordani
interviene sull’interculturalità
L
unedì 5 marzo don Giorgio Giordani - docente,
teologo e guida spirituale dell’Ovci - è l’ospite del
quinto dialogo interculturale promosso dall’Ovci la Nostra Famiglia nella sede di Costa. Tema dell’intervento
di Giordani: “Uomini e donne di dialogo del nostro tempo”. Inizio alle 20.30.
ADOLESCENTI: Incontro
su posture, obesità e stili di vita
G
iovedì 8 marzo alle 20.30 nella sede della Nostra
Famiglia di Costa quarta serata dedicata ai genitori di ragazzi adolescenti. Il dottor Enrico Trevisi affronterà il tema: “Posture, obesità, stili di vita. Una motricità compromessa”.
AVIS: Ragazzi e docenti dell’Ipsia
diventano donatori
N
ei giorni 27 febbraio, 6 e 15 marzo una trentina
di ragazzi e docenti dell’istituto Ipsia di Conegliano, dopo aver dato la propria adesione all’Avis, sosteranno le prove di idoneità per diventare donatori di
sangue. Il fatto è eccezionale perchè dimostra la disponibilità alla solidarietà e la sensibilità degli studenti e dei
docenti di questa scuola.
SUSEGANA / CLIMA INCANDESCENTE
Sul metanodotto
si giocano le elezioni
D
ue le novità sulla questione del
gas metano in
attesa della riunione promossa dall’insolito cartello
politico tra Lega Nord,
Margherita e Forza Italia,
che il 12 marzo hanno organizzato congiuntamente
un incontro pubblico a
Colfosco. In occasione del
consiglio comunale convocato dalle minoranze martedì scorso, 27 febbraio, nel
corso del quale è stata messa ai voti una delibera di indirizzo che invitava il sindaco a dimettersi per le “dichiarazioni allarmistiche”
fatte alla stampa, l’Ulivo si
è spaccato in
due. Il consigliere Borean che fa
riferimento alla
Margherita ha
votato a favore,
il diessino Rigato ha votato contro le dimissioni
insieme
alla
maggioranza.
L’altra novità riguarda la
relazione sulla sicurezza
del giacimento tenuta dal
prof. Vincenzo Picotti, docente universitario, geologo, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bolo-
gna che nel corso di un incontro pubblico ha escluso
possibili rischi derivanti da
problemi geodinamici per
lo stoccaggio del gas metano a Collalto. Il professore bolognese ha descritto i
“serbatoi” presenti nel sottosuolo suseganese come
degli strati sovrapposti di
roccia dura e
inframmezzati
da roccia porosa ma solida,
dove era presente il gas estratto a partire dal 1987 e
dove, dal 1994,
già viene pompata dall’esterno una quota di gas.
In consiglio comunale il
sindaco Montesel ha ricordato che nel 2001 la passata amministrazione non
si è opposta al decreto di
pubblica utilità che, di fatto, ha permesso all’Edison
Il consiglio
rinnova
la fiducia
a Montesel
e
L’AZiON
no
Coneglianese / Coneglia
Domenica 4 marzo 2007
di potenziare lo stoccaggio.
Ha poi rivendicato il risultato di aver portato la centrale di pompaggio da Crevada a Sant’Anna, evitando
di far passare il tubo tra le
colline, per arrivare ad un
progetto che interessi il
Piave. Ora però il passaggio della tubatura da 60 cm
dal Piave è bloccato dall’Autorità di Bacino. «Per
questo – ha sottolineato
Montesel in consiglio – ho
chiesto come mai si facciano lavori all’oleodotto militare sul Piave senza informare il Comune e invece si
insista nel bloccare il progetto per il passaggio della condotta Snam. Ho invitato i parlamentari e i consiglieri regionali ad attivarsi. Serviva una scossa
politica che è stata interpretata male, ma non dimentichiamo che siamo
già in campagna elettorale».
S
abato 3 marzo alle
18, nella sala consiliare del municipio di Susegana, ha luogo la presentazione del libro “Susegana. Memoria storico-artistica nel Bicentenario della nascita del Comune” di
Pier Angelo Passolunghi.
Edito dal Comune di Susegana, il volume verrà presentato dal professor Giuseppe Gullino, ordinario di
Storia Moderna dell’Università di Padova e dall’architetto Andrea Bellini,
Conservatore dei Musei
Civici “L.Bailo” di Treviso.
Gli intermezzi musicali
sono affidati all’arpa di Lucia De Antoni.
SUSEGANA
Libro di
Passolunghi
per i 200 anni
del Comune
Il libro, voluto per celebrare i 200 anni del Comune, raccoglie in forma rinnovata sia dal punto di vista
grafico sia da quello dei
contenuti due precedenti
pubblicazioni del professor
Passolunghi “Archivio per
Susegana” e “Catalogo per
Susegana”. Ha una lunga
prefazione dello storico su-
PONTE DELLA PRIULA:
Protesta per i disservizi postali
A
nche il nostro settimanale è rimasto
più volte “vittima” dei disservizi postali in atto da
qualche tempo a Ponte
della Priula. Diverse famiglie del paese, infatti,
ricevono L’Azione in ritardo, anche notevole. Per
denunciare questa situazione agli organi competenti è stata promossa una
raccolta di firme. Centinaia i cittadini che vi han-
DA COLLO:“DI SOLO PANE”
MOSTRA FOTOGRAFICA
L’
istituto turistico
“Francesco Da
Collo” di Conegliano organizza la mostra fotografica realizzata dall’autrice Varda Polak-Sahm
(nata a Gerusalemme nel
1953) dal titolo “Di solo
pane” allestita fino al 3
marzo alla biblioteca dell’istituto, con ingresso libero. La mostra è aperta
al pubblico con il seguente orario: dal lunedì
al sabato dalle 8 alle 13;
visite pomeridiane su
prenotazione. Sono esposte 22 fotografie, commentate da descrizioni
sulle diverse tecniche utilizzate per la preparazione del pane. Le immagini evidenziano sia i significati terreno e sacrale di questo alimento, che
il legame tra gli uomini,
appartenenti a differenti
culture e tradizioni, che
seganese che in questi anni ha rintracciato anche
nuovi documenti e nuove
opere d’arte ore inseriti nel
libro.
Il professor Pier Angelo
Passolunghi, storico e ricercatore è autore di numerosissime pubblicazioni
ed ha curato vari libri sul
casato dei conti Collalto.
no aderito. Oltre a ritardi
ed errori nella consegna
della posta, i cittadini denunciano la carenza del
personale addetto allo
sportello con conseguenti attese anche di un’ora.
Alla protesta si è unito anche il sindaco di Susegana
Gianni Montesel.
esso costituisce. All’interno della mostra è stato allestito un percorso,
dalla terra alla tavola, nel
quale sono mostrati gli
strumenti da lavoro, utilizzati nel passato, a partire dalla semina del grano, fino alla fase di cottura e consumo del pane. È
prevista la degustazione
di alcuni pani appartenenti alle tradizioni mediterranee; il tutto corredato da materiale didattico. Le visite alla mostra
sono guidate dagli studenti dell’istituto.
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28
e
L’AZiON
Coneglianese
S. LUCIA / INAUGURAZIONE SABATO 3
Scuola materna
più grande
U
na scuola dell’infanzia deve
essere realizzata pensando ai bambini, tenendo in debito conto le esigenze didattiche ed educative e al tempo stesso la
qualità e la disposizione
degli spazi a loro dedicati
per favorire una crescita
serena e armoniosa. A
questi aspetti si è ispirato
chi ha dato corso negli ultimi cinque anni agli imponenti lavori di ristrutturazione e ampliamento della scuola dell’infanzia “Domenico e Beatrice Camerotto” di Santa Lucia di Piave. L’opera viene inaugurata sabato 3 marzo alle
15.30 alla presenza del vescovo Giuseppe. Allora
sarà possibile scoprire dal
vivo che per rendere più
accogliente e funzionale la
struttura il soffitto del nuovo salone, con i colori marrone, verde e blu, fanno
pensare ad un albero al di
sopra del quale si intravede il cielo. E, come in un
tutt’uno la natura ricreata
Don Italo Moras
all’interno prosegue in
giardino verso il quale gli
sguardi vengono attirati
dalle vetrate che fanno entrare una gran quantità di
luce.
«I lavori - spiega il parroco don Italo Moras - sono durati complessivamente cinque anni. Inizialmente si è provveduto
alla ristrutturazione dell’edificio esistente. Tra i vari interventi concretizzati
sono stati predisposti nuovi impianti elettrico e di riscaldamento realizzandoli
a norma di legge, sono stati rifatti il tetto e le grondaie. Dall’agosto dello
MARENO: UNA GUIDA
AI SERVIZI SOCIALI
I
duemila cittadini
di Mareno di Piave
che hanno superato i 60
anni stanno ricevendo,
in questi gior ni, un libretto di 32 pagine che
contengono informazioni sui ser vizi attiva dal
Comune e da altri enti a
favore degli anziani.
Nel complesso i ser vizi
presi in esame sono 22
scorso anno sono iniziati i
lavori di ampliamento dotando l’edificio di una cucina e dispensa nuove e di
un’ulteriore aula. Altre due
aule sono state ricavate nel
vecchio salone, mentre il
fiore all’occhiello dell’opera è il nuovo salone. Il progetto è stato redatto dall’architetto Marco Giacuzzo».
Dal prossimo anno scolastico la scuola dell’infanzia potrà così accogliere 5
sezioni e circa 130 bambini, con un aumento di una
sezione rispetto all’esistente. Sette sono le maestre che vi operano all’interno coadiuvate da una
religiosa colombiana che
presta il proprio servizio a
partire dal 24 marzo del
2006.
Per poter sostenere la
spesa di ristrutturazione e
ampliamento la parrocchia
ha venduto un bene a Susegana legato alla Casa
Soggiorno Divina Provvidenza. Molto importanti
sono state le offerte della
comunità e il contributo
del Gruppo Genitori della
scuola materna che di volta in volta organizza varie
iniziative per raccogliere
fondi.
«La scuola dell’infanzia
- prosegue il parroco - è un
punto di riferimento per
tutta la comunità e ha un
grandissimo valore. È molto importante anche il fatto che la struttura sia adiacente alla casa delle
suore. Ciò è stato possibile grazie a Domenico e
Beatrice Camerotto che
hanno donato la casa e il
terreno per realizzare la
scuola».
Il nome dei due donatori è stato impresso su alcune formelle in cotto che
verranno scoperte in occasione dell’inaugurazione
dei nuovi locali. Così come
una targa a ricordo del
giovane Andrea Cadel è
stata posta nel salone.
«Quest’ultimo - conclude
don Italo - viene intitolato
proprio ad Andrea, morto
tre anni fa in un incidente.
Il gruppo Amatoriale di
calcio ha voluto offrire l’arredamento e le attrezzature per il salone stesso».
Alle 15.30 di sabato 3
marzo si apriranno dunque le porte della scuola
dell’infanzia di Santa Lucia
di Piave. Ai discorsi ufficiali delle autorità seguirà
la benedizione e la visita
dei locali.
Gerda De Nardi
N
TEZZE: 158 genitori alla prima
catechesi quaresimale
C
entocinquantotto genitori hanno preso parte al
primo incontro della catechesi quaresimale promossa dall’unità pastorale di Vazzola (Vazzola, San Polo,
Tempio, Rai, Visnà, Santa Maria del Piave e Tezze). Il secondo appuntamento è per lunedì 5 marzo su di un argomento emerso durante il convegno ecclesiale di Verona: il cristianesimo popolare dentro la vita quotidiana (interviene un sacerdote); il 12 marzo si parlerà di amore
ed Eucaristia (relazione del vicario diocesano per pastorale); il 19 marzo ci si soffermerà, con un insegnante, sulla fede e i sacramenti; infine il 26 marzo l’attenzione sarà
rivolta alla famiglia piccola chiesa domestica (interverrà
un sacerdote esperto di giovani). Tutti gli incontri si tengono a Tezze di Piave dalle 20.30 alle 22.
MATERNA DI ZOPPÈ: Palloncino
vola fino in Ungheria
I
l 21 ottobre 2005 alcuni bambini della scuola dell’infanzia “Don Albino Toccane” di Zoppé di San
Vendemiano, in occasione della Festa del Bambino, hanno liberato in cielo dei palloncini con messaggi di saluto e di pace. Uno di questi messaggi, scritto dal piccolo
Michele di tre anni, diceva: “Sono Michele, ho tre anni.
Ti dico un grosso ciao. Ti voglio bene!”. Bene, quel palloncino è stato raccolto pochi giorni dopo da un agricoltore, tale Endre Biro, in una remota località dell’Ungheria, al confine con la Croazia. Dopo circa un anno il
giornalista Bruno Modugno ne ha avuto notizia ed a seguito di molte ricerche è
riuscito a rintracciare la
scuola, la quale ha accolto la
cosa con molto stupore e si
è immediatamente messa in
comunicazione tramite mail
sia con il giornalista che con
il contadino ungherese.
Quest’ultimo ha prontamente risposto e ringraziato.
S. VENDEMIANO: Anche il Piccolo
Coro MdG alla rassegna corale
abato 3 marzo alle 20.45 nella palestra comunale
di San Vendemiano si tiene l’XI rassegna del coro
“I Borghi”. Partecipa, in via straordinaria, il Piccolo Coro Mdg, assieme al coro “Stella Alpina” e al coro “di casa”.
RUA: Posa della prima pietra
della scuola elementare
S
abato
3
marzo alle
11 presso il polo
scolastico di Rua
di Feletto si svolge la cerimonia di
posa della prima
pietra della nuova scuola elementare di Rua.
D. Eugenio ricordato
dai chierichetti
cordano i suoi chierichetti. Sapeva essere dolce e
austero al tempo stesso, usando quell’autorevolezza
necessaria, ieri come oggi, a temprare il carattere
dei giovani. Era sobrio,
concedeva poco alle soddisfazioni della vita. L’unica uscita che faceva dalla
parrocchia era per portare noi chierichetti a Carbonare, nella casa alpina
di padre Antonio Dario.
Preparava la vacanza con
tanta cura insegnando ai
ragazzi a recitare e cantare, e richiedeva ad ognuno un grande impegno per
il rispetto delle regole della casa. Vivo è il ricordo
del saluto affettuoso della
“buona notte” che dava ad
ogni chierichetto .
Don Eugenio, classe
29
S
e vanno dai soggior ni
climatici alle varie forme di contributo, dal ricovero in casa di riposo
ai pasti caldi a domicilio. La guida è stata promossa dall’assessore ai
ser vizi sociali, Attilio
Battistella e rientra nel
progetto “Città Sane”.
S.VENDEMIANO / ANNIVERSARI
on capita tutti i
giorni che un sacerdote venga ricordato, a
dieci anni dalla scomparsa, dai suoi chierichetti.
Per questo è giusto segnalare un bella iniziativa
promossa a San Vendemiano: domenica 4 marzo
alle 10.30 i chierichetti
cresciuti con don Eugenio
Caliman si ritrovano intorno all’altare della propria chiesa parrocchiale
per fare memoria del compianto sacerdote. Non indosseranno veste e cotta,
come da bambini, ma l’attenzione e la partecipazione saranno le stesse dei
tempi della fanciullezza e
riproporranno alcuni canti di allora.
«A noi ragazzi don Eugenio ha dato tutto», ri-
Domenica 4 marzo 2007
Don Eugenio Caliman con il gruppone di chierichetti
1913, arrivò a San Vendemiano una domenica del
luglio 1965. Scese da una
motoretta, andò in sacrestia e si preparò per celebrare la messa prima. Durante la predica annunciò
di essere il nuovo parroco. Rimase a san Vendemiano 23 anni. Furono anni intensi: vennero ampliati asilo e chiesa, eresse il campo giochi della
parrocchia, ma soprattutto don Eugenio profuse le
sue energie nella catechesi e nella liturgia. Lasciata la parrocchia nel
1988, visse gli ultimi anni
ritirato. Nell’omelia funebre mons. Ovidio Poletto
lo ricordò come sacerdo-
te tenace, essenziale, intransigente ma nello stesso tempo ricco di umanità
e di cuore.
In un quaderno don Eugenio scriveva alcune meditazioni. Una dice:“Fedele nel poco! Ecco il programma della mia vita spirituale. È un sentiero di
spine, ma sicuro e dritto
che conduce alla santità;ed è la santità che io
mi propongo e voglio acquistare”.
Quella vita spirituale fu
davvero esemplare se a 10
anni dalla morte e a quasi
20 dalla partenza da San
Vendemiano i “suoi” chierichetti hanno ancora il desiderio di ricordarlo.
CODOGNÈ: Comincia il teatro
con “La casa degli gnomi”
S
i alza il sipario sulla rassegna teatrale “…se andassimo a teatro” di Codogné. L’amministrazione
comunale, in collaborazione con la compagnia teatrale
“Colonna Infame di Conegliano” ha predisposto tre appuntamenti che prendono il via domenica 4 marzo. Il
primo spettacolo in cartellone “Storie di un albero”: si
esibisce Lucia Osellieri dell’associazione culturale “La
casa degli gnomi” di Padova. Inizio alle 17.
PIANZANO: Prima rassegna
di canto corale
I
l Gruppo Alpini di Pianzano in collaborazione con
la Pro loco di Godega organizza, per sabato 10 marzo alle 20.30 al Palaingresso della Fiera di Godega, la prima rassegna di canto corale. Intervengono i cori: Corocastel di Conegliano, coro “Ana Bedeschi” di Gaiarine,
“Pradevai”di S.Fior. Durante la manifestazione si svolgerà la presentazione del nuovo logo della pro loco e del
relativo labaro. Al termine si terrà un rinfresco offerto
dalla pro loco. Ingresso gratuito. Eventuali offerte saranno devolute all’associazione “Renzo e Pia Fiorot”.
30
e
L’AZiON
Mottense
Domenica 4 marzo 2007
MOTTA / SABATO IN CASA DI RIPOSO UN CONVEGNO PER RIEPILOGARE
E RILANCIARE LE POLITICHE DI 13 COMUNI PER I GIOVANI
Vietato dire “per noi non c’è niente”
Verrà siglato
un “Patto”
per la
collaborazione
U
lo, la scorsa estate a Gordolmo, Fontanelle, Gorgo,
n Patto con i giovani.
go, organizzato con, da e
Mansuè, Meduna, Oderzo,
Lo lanciano i comuni dell’Opiper i giovani della zona.
Ormelle, Ponte di Piave, Portergino-Mottense: non per vincere
«Per il 2007 avremo a
tobuf folè, Salgareda e San
le elezioni, ma per convincere i giovani. A
disposizione 13 mila euro
Polo. Più la consueta collapar tecipare alle iniziative proposte dalle
dalla Regione», dice l’asborazione a rete con Provinamministrazioni, a non aver più motivo di
sessore ai Ser vizi sociali
cia, Ulss, scuole.
dire che “non si fa niente per noi”. La diMa il convegno bifronte ha
scussione del Patto, dalla presentazione di
La casa di riposo di Motta, sede del convegno di Motta Romano Astolfo.
Br uscolini, quindi, sarebanche un volto che guarda inPierangelo Ostan ai laboratori per ascoltadietro, raccontandosi e raccontando bero meno di mille per comune. Ma che poi ogni
re la voce dei giovani, è il volto che guarda
amministrazione rimpolperà per rendere sistemaavanti del convegno “La par tecipazione gioL’assessore Romano Astolfo quanto il progetto “Giovani attivi nella
comunità” ha fatto nel suo terzo anno di tica e stabile, anche attraverso la nascita di un porvanile nella comunità locale dell’Opitergitale web dei giovani opino-Mottense”, in programma sabato 3 dalle 15.30 vita, il 2006.
terginomottensi, la collaVerranno presentati in par ticolare il
alle 19.30 a Motta nella sala polivalente della casa
borazione istituzioni-gio“Laboratorio scuola e volontariato”, con
di riposo.
vani. Attraverso il Patto,
Viene cioè presentato il nuovo progetto “Giova- la voce di Fabio Chiappetta del Coordiche si spera duri più d’uni par tecip-@ttivi”, con il comune di Motta a far da namento del volontariato, e il Nofestival
na legislatura.
capofila ad altri tredici: Cessalto, Chiarano, Cima- (nella foto il logo), concer ti, e non so-
OPERATORI DEL PROGETTO
“Giovani e adulti non
parlano assieme”
P
er dialogare con gli
operatori del Progetto sul tema della partecipazione dei giovani abbiamo scelto – e chi altri
sennò? – un giovane dell’Opitergino-Mottense. Che
incidentalmente è anche una penna de L’Azione. Qui
di seguito il suo dialogo via
e-mail con gli operatori.
A Motta si
parlerà di
“partecipazione giovanile”. Alle
volte, molto
banalmente
credo, si dice che i giovani non partecipano,
sono assenti dalla vita
sociale e politica...
Operatori del Progetto
Giovani: «Da quello che
abbiamo visto noi in questo percorso con i giovani,
c’è effettivamente una sfiducia generale nella politica e nel lavoro delle amministrazioni. Il progetto
aveva come obiettivo
quello di permettere loro
occasioni di confronto e
di collaborazione con il
mondo adulto, magari usando un evento, in questo caso il Nofestival. Il valore di questo progetto è
stato a nostro parere il fat-
to che i giovani hanno
“toccato con mano” le reali difficoltà di lavorare sul
territorio, cogliendo essi
stessi le enormi difformità e sensibilità tra Comuni spesso confinanti.
Tutto ciò ha permesso di
andare oltre il semplice lamentarsi che non c’è niente per i giovani. E piuttosto, attivarsi
nel
creare
delle opportunità per esprimersi».
Ci sono
dei sociologi
che individuano un’alternanza di
fasi cicliche nella partecipazione giovanile.
Con il boom negli anni
Sessanta-Settanta, un
riflusso negli anni Ottanta e poi ora verso una nuova partecipazione, con media completamente dif ferenti, su
tutti internet.
«Dalle inter viste fatte
emerge una esplosione
della comunicazione, nel
senso mediatico del termine. Ma manca il reale
processo virtuoso del comunicare in cui giovani e
adulti si riconoscono come portatori di valori e di
idee in un confronto alla
C’è sfiducia
generale
nella politica
pari. Si coglie piuttosto una certa sofferenza nel
fatto che gli adulti parlano dei giovani e i giovani
degli adulti, ma quasi mai
assieme. Tutto questo sistema alimenta e rinforza
fantasmi e stereotipi che
creano cultura.
Molti dei miei amici
fanno parte di associazioni religiose, politiche, culturali o di volontariato.
Questi gruppi sono sicuramente quelli più avvicinabili, nel senso che
sono già abituati a riflettere su di sé, e lo fanno
con consapevolezza. Da
parte nostra è stato molto
facile coinvolgere soprattutto i gruppi di animatori parrocchiali. Ma loro
stessi si vedono quasi
ghettizzati rispetto ai giovani “altri” (quelli da bar
o i cosiddetti “non impegnati”).
Quanto alla partecipazione politica, Oderzo ha fatto parlare di
sé: alle ultime elezioni
comunali c’erano liste
di soli giovani di appoggio ai candidati sindaci.
No comment. Non sappiamo niente a riguardo e
non intendiamo entrarci.
Nel nostro lavoro di strada ci occupiamo generalmente di un gruppo misto
non schierato politicamente né dal punto di vista religioso. E i giovani
provengono da Oderzo
ma anche da molti altri
paesi del circondario.
Francesco Benedet
otta, scuole materne sotto i riflettori.
A differenza di altre strutture in zona, a Motta non si verificano code chilometriche per l’iscrizione dei bambini. «In effetti – ha detto il presidente dell’ente Renato Saccon – quest’anno e il prossimo non
dovrebbero esserci grossi problemi. Nel prossimo
biennio invece i bambini saranno molti di più; potreb-
“Attivi in Croce Rossa
e Oltre l’indifferenza”
V
venivo
a
cono-
tor Chiappetta – l’abbiamo
avuta quando all’ospedale
di Motta è stato ricoverato
un extracomunitario paraplegico che non aveva nessuno che lo assistesse. Siamo riusciti a organizzare
un gruppo di persone che
l’ha seguito, a turno, per
due mesi. Una di esse si è
affezionata a lui, lo ha seguito; si è adoperato affinché gli venisse riconosciuta l’indennità Inail, perché si era trattato di un
infortunio sul lavoro; lo ha
aiutato a far installare un ascensore nella sua casa».
Nel Coordinamento si
trovano associazioni come
San Vincenzo de’ Paoli,
Croce Rossa, circolo “Teresa Manfioletti”, Amico.Do che si occupa di tossicodipendenza, Casa del
Sorriso e molte altre.
«I giovani? Ce ne sono
– dice il dottor Chiappetta
–, ma essendo associazioni che operano nel sociale,
sono composte soprattutto
da pensionati, che hanno
più tempo a disposizione.
I giovani comunque li troviamo nella Croce Rossa,
nell’Oltre l’indifferenza».
Annalisa Fregonese
olontariato?
Nell’Opitergino-Mottense ce
n’è, tanto, e pure
coordinato.
Se molto resta
ancora da fare, cioè
spronare il volontario ad adoperarsi
anche per realtà
che non sono la
sua, uscendo dai
confini del suo paese, il volontariato nell’Opitergino-Mottense rappresenta una risorsa grandissima, una ricchezza inestimabile. Parola di Fabio
Chiappetta, medico di famiglia a Mansuè nonché
presidente del Coordinamento del volontariato dell’Opitergino-Mottense.
Un’idea, questa di mettere in rete le varie associazioni che si occupano di
cura della persona, germinata nella mente del dottor Chiappetta ancora nel
2003, divenuta realtà all’incirca un anno fa con la
nascita ufficiale del Coordinamento, al quale aderiscono ben 25 associazioni.
«Più persone hai attorno
ad un bisogno – racconta
–, più facile è che nasca
l’aiuto spontaneo. È da
questa riflessione che mi
sono mosso, spinto dalle
tante necessità delle quali
nnuncia Chiappetta: «Come Coordinamento e con
alcune delle nostre associazioni gireremo per le
scuole presentando le nostre attività. In seguito verranno aperti sportelli informativi in ciascuna di queste scuole, per fornire informazioni. Nel frattempo gli studenti
potranno essi stessi presentare un progetto per la promozione del volontariato, contattando direttamente le
associazioni, a seconda delle loro inclinazioni».
bero esserci dei problemi».
Di scuola materna si è
parlato anche a livello politico, grazie a una mozione
del gruppo di opposizione Motta Nuova durante l’ultimo consiglio comunale. Era richiesto alla maggioranza di aumentare lo stanziamento per le due materne di Motta centro e di Lorenzaga da 126 mila euro a
171 mila euro. Il sindaco Graziano Panighel ha ricordato: «La materna beneficia di rette, contributi comunali, regionali e statali. Le prime due entrate se-
guono le dinamiche dell’inflazione, le altre due sono
rimaste invariate. La soluzione non è far pagare i mottensi, ma più equità da parte dello stato: gli asili statali divengano tutti asili comunali, per una maggior efficienza e per una più equa distribuzione delle risorse». La mozione dell’opposizione è stata respinta, mentre la maggioranza ha proposto una delibera che impegna l’amministrazione comunale a promuovere eventuali aiuti economici ulteriori agli asili in caso di necessità.
Gianandrea Rorato
MATERNE PUBBLICHE, PANIGHEL CHIEDE
CHE DIVENTINO TUTTE COMUNALI
M
GIOVANI E VOLONTARIATO
Fabio Chiappetta
scenza attraverso la mia
professione di medico. Il
primo passo che ho fatto è
stato quello di contattare
gli altri miei colleghi medici, affinché mi segnalassero le associazioni che
nel loro Comune si occupavano di volontariato sociale».
È seguito un lungo e
complesso lavoro fatto di
incontri, di conoscenza, di
comprensione. «La prova
del fuoco – prosegue il dot-
COORDINAMENTO: Tournée del
volontariato nelle scuole
A
e
L’AZiON
Mottense
Domenica 4 marzo 2007
31
MOTTA/ ALLA GDS I LAVORATORI NON SI ILLUDONO: FATALE INCIDENTE STRADALE
PRIMA O DOPO SAREMO LICENZIATI VISSE AL CONVENTO DI MOTTA
Requiem per 90 posti Addio padre Leo
R
assegnazione.
Questo quanto traspare dai
volti dei dipendenti della
Gds di Motta di Livenza.
L’azienda ha proposto ai
sindacati un piano di riordino che prevede novanta
esuberi, un numero identico a quello della scorsa
estate, quando era esploso il caso. Nei mesi estivi
però il clamore era stato
parecchio, e l’azienda aveva deciso di rinviare il
piano. Abbassati i riflettori della cronaca, e calata
probabilmente anche la
tensione all’interno della
produzione, il documento
con i 90 esuberi è stato rimesso sul tavolo.
La maggior parte dei
dipendenti esce di corsa
dalla sede di via Marche
(una delle due) per sfuggire alle domande del cronista. «Cosa vuole che le
dica, ormai è tutto deciso», è il commento della
maggior parte dei dipendenti.
Qualcuno accetta co-
La sede di Motta della Gds
munque di scambiare due
parole con i giornalisti,
mentre in pausa pranzo,
fuma avidamente una sigaretta: «Qui dentro –
spiega una donna che non
ha più di 35 anni – siamo
soprattutto donne, sotto i
35 anni. Condividiamo le
lotte del sindacato, ma
purtroppo ormai siamo
convinti che ci sia poco da
sperare. Se non è entro
pochi giorni, sarà a distanza di qualche mese.
Ma il destino della ditta ormai è quello della chiusura». Pur aderendo alle azioni del sindacato (lunedì
quasi tutti hanno partecipato alle assemblee, e
martedì in buona parte
hanno aderito alla mobilitazione di otto ore che ha
bloccato via Magnadola)
tra la gente c’è molta disperazione, mista a rassegnazione. La Global Display Solutions, in breve
Gds, già conosciuta come
Videotronic, ha un fatturato di 80 milioni di euro,
ed ha sedi sparse in giro
per 3 continenti. Gli oltre
200 operai si occupano
della produzione di schede e circuiti elettronici, alcuni dei quali direttamente per usi militari. Quattro
anni fa i dipendenti avevano già dato prova della
loro forza, accettando di
lavorare per qualche mese, senza salario, per consentire il subentro del
nuovo acquirente; a distanza di anni, per i dipendenti il problema sembra comunque ripresentarsi alla porta.
Ma nel linguaggio sindacale il termine arrendersi non esiste, le parole
dei sindacati confederali
lasciano intendere comunque che i risicati margini di manovra andranno
sfruttati al meglio. «Intanto abbiamo iniziato con
l’astensione dal lavoro di
otto ore, -spiegano Candido Omicciuolo (Fiom Cgil) e Alessio Lovisotto
(Fim Cisl) - e poi vedremo
se sarà il caso di intraprendere iniziative di altro tipo. Noi non possiamo accettare che vengano cancellati questi posti
di lavoro. Ed inoltre rimaniamo ancora in attesa di
conoscere nel dettaglio il
piano per il futuro dell’impresa».
Andrea Zambendetti
F
ra’ Leonzio Ambrosi, frate francescano, conosciuto come padre Leo, è deceduto all’età di 60
anni nella serata
di sabato 24 febbraio a causa di
un
incidente
stradale, probabilmente provocato da un
malore. Padre Leo, stava
facendo ritorno al convento di Madonna di Rosa a
San Vito al Tagliamento in
provincia di Pordenone,
quando la sua auto si è rovesciata nel fossato lungo
la strada.
Conosciuto e stimato
molti, padre Leo lascia un
vuoto enorme oltre che
nella comunità sanvitese,
nella quale era arrivato soltanto tre mesi fa, anche in
quella mottense dalla quale era partito un paio di anni fa. Oltre che valente predicatore, padre Leo era anche un giardiniere e appassionato di buona cuci-
na. Così lo ricorda padre Oreste Marcato,
rettore della
basilica di Motta di Livenza.
«In giovane età
entro in seminario e nel
1972 emise la
sua professione. Al sacerdozio ci arrivò nel 1981. Prestò servizio come assistente spirituale dell’Ordine Francescano Secolare.
A caratterizzarlo era la sua
amabilità nell’accoglienza
di giovani e meno giovani.
Andava incontro alle esigenze di chi cercava una
sistemazione lavorativa
prodigandosi in questo
campo sociale. Il suo motto era la frase del vangelo
“tutto quello che farete anche ad uno soltanto di
questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me”.
Lascia un ricordo e una testimonianza di vita davvero francescana».
Marco Guerrato
32
e
L’AZiON
Opitergino / Mottense
Domenica 4 marzo 2007
Prosegue l’indagine de L’Azione sul boom di costruzioni in città
Tutti vogliono
abitare a Oderzo
MOTTA: Teatro al patronato
A
Motta domenica 4, alle 15 in patronato Don Bosco, l’associazione Anziani e Pensionati organizza la commedia teatrale “Interno col limoncello”.
GORGO: Avis soddisfatta, crescono
donazioni e donatori. E la sede è ok
P
rosegue l’inchiesta de L’Azione sullo
sviluppo edilizio a Oderzo.
Dapprima abbiamo messo in luce
il continuo aumento dell’offerta – dal 2000 al
2005 l’aumento delle abitazioni è stato doppio rispetto a quello delle famiglie – a cui ha
corrisposto un livello dei prezzi rimasto alto.
Poi abbiamo interrogato l’assessore all’Urbanistica Bruno De Luca, che ha garantito
che il Pat che verrà approvato includerà interventi edilizi “puntuali e precisi” e non grandi espansioni. Ma nel frattempo germogliano
nel presente e nel futuro prossimo decine e
decine di nuove unità residenziali approvate
negli anni scorsi, uno per tutti il grande complesso Lo Zodiaco. Per tacere dei Masotti.
Stavolta siamo andati ad interrogare gli operatori del settore. Per capire, ad esempio,
perché tutti vogliono andare a vivere a Oderzo.
D
“LA GENTE SI TRASFERISCE QUI DAI PAESI,
ATTRATTA DAI MAGGIORI SERVIZI”
I
l mercato immobiliare non conosce crisi a
Oderzo. A cos’è dovuta la
capacità di attrazione che
la città sta mantenendo inalterata nel tempo?
Abbiamo
riflettuto sulla
crescita edilizia opitergina
con alcuni operatori del
settore: l’impresario Enrico Bazzichetto, l’immobiliarista Tino Alescio (candidato alle ultime elezioni
amministrative nella “Civica delle libertà per Oderzo”), l’architetto Bruno
Camilotto.
Alescio: per l’area dell’ex discoteca imitate la
lottizzazione Brandolini
«L’ho sempre detto – afferma Alescio –, la nostra
è una bella città, alla gente piace. È a misura d’uomo e ha tutti i servizi: dalle scuole superiori agli impianti sportivi. Quanto ai
prezzi, il raffronto non
dev’essere fatto con i comuni limitrofi, bensì con
città come Conegliano,
Vittorio Veneto, San Donà
di Piave».
Come sta andando ora il mercato immobiliare?
«C’è una leggera stasi,
riguardo soprattutto gli
immobili da
costruire per
essere affittati. Perché il
denaro sta
tornando ad
essere remunerativo, perTino Alescio ciò una persona preferisce tenere 200 mila euro
in banca piuttosto che acquistare un appartamento
da dare in affitto. Il mercato della prima casa invece, soprattutto delle villette, non conosce soste».
Sulla qualità del costruito come la mettiamo?
«Ci sono degli errori
commessi venti-trent’anni
fa, quando gli allora piani
regolatori hanno concesso molta volumetria, che
si stanno pagando adesso.
Quanto al futuro, vorrei
molto che l’urbanizzazione dell’area dell’ex disco-
VENERDÌ 2
Alle 21, nella sede del Cai di Oderzo, presentazione del corso di arrampicata. Informazioni: 347-4601075.
SABATO 3
Chiude oggi a Cà Lozzio a Piavon la personale di Enzo Rapposelli. Orari:
10-12 e 15-24.
DOMENICA 4
Giornata del riso a Oderzo: all’esterno del
teca avvenisse con tante
villette e molto verde. Sul
modello di quant’è avvenuto per la lottizzazione
Brandolini».
Bazzichetto: Oderzo
ambita da chi vive fuori
«Il fatto che Oderzo attiri gli investimenti – aggiunge l’impresario Enrico Bazzichetto – è dimostrato dalla richiesta di abitazioni. Le persone del
comprensorio se debbono
fare un acquisto per investire, lo fanno a Oderzo. Il
mercato immobiliare qui è
piuttosto stabile, non è
soggetto agli alti e bassi
delle speculazioni».
Camilotto: sono le famiglie a traslocare
«L’aumento di cubatura
che si registra – spiega l’architetto Bruno Camilotto
– è dovuto al fatto che crescono le famiglie di poche,
o una sola, persona». Così,
se un tempo una casa poteva ospitare una famiglia
di cinque persone, oggi
cinque single che vivono
per proprio conto necessitano ciascuno di una casa.
«E Oderzo attira – prosegue –; so di persone che
hanno venduto la villetta
Duomo ci saranno i
volontari del gruppo
Africa Chiama,
che distribuiranno
sacchetti di riso in cambio di un’offerta
simbolica. Il ricavato andrà a favore dei
progetti del Cuamm in Angola.
Mercatino dell’antiquariato e dell’artigianato lungo le strade del centro
storico.
Alle 14.30, al campo di rugby in Foro Boario, il Rugby Oderzo sfida il Rugby
Frassinelle.
Ore 15-17.30 nelle sale del Duomo cammino formativo foraniale per famiglia con
il vescovo Giuseppe.
con giardino a Chiarano o
a Mansuè per acquistare
un appartamento a Oderzo. Oggi le persone hanno
poco tempo, preferiscono
un alloggio non troppo
grande, senza il giardino
che ha necessità di manutenzione. Il centro allargato di Oderzo, e per esso intendo pure la prima periferia, è molto ambito. Sono
soprattutto le famiglie con
figli a scegliere la città: ci
sono gli asili-nido, le scuole superiori, la piscina e
molte altre opportunità. Una mamma non opitergina
mi ha detto: ero così stanca di esser sempre in giro
in auto per portare i miei
figli di qua e di là che ho
preferito vendere dove abitavamo ed acquistare a
Oderzo».
Architetti, abbiate più
coraggio!
Quanto alla qualità architettonica, addetti del
settore fanno notare che
se si sono realizzate delle
cose splendide in tema di
restauro e recupero, molte occasioni si sono perse
nel costruito di sana pianta. Servono più ricerca e
maggiore coraggio per
proporre soluzioni che siano espressione della nostra epoca.
Annalisa Fregonese
Visita guidata e gratuita al Foro Romano (ore 16 e 17) e al museo civico
(17.30) a cura dell’associazione
Athena.
VENERDÌ 9
Alle 21, al cinema Turroni, continua la
seconda parte del cineforum 2006/07 con
Azur e Asmar di Michel Ocelot.
Alle 24 apre a palazzo Foscolo la rassegna culturale Oderzo Inquieta.
Informazioni su www.oderzoinquieta.it.
Farmacia di turno: Trevisan,
piazza Grande 18, telefono
0422-717644.
onazioni di sangue e nuovi iscritti in aumento all’Avis comunale di Gorgo al Monticano.
I dati, resi noti dal presidente Paolo Sala durante l’assemblea annuale di domenica 18 febbraio, parlano chiaro: nel 2006 sono state 324 le sacche raccolte, contro le
320 del 2005, mentre i nuovi donatori sono stati 22, che
vanno ad aggiungersi ai 18 del 2005.
Il gruppo può usufruire della nuova sede (nella foto)
messa a disposizione dell’amministrazione comunale,
che ben si presta alla raccolta del sangue, in quanto
conforme alla normativa. Costante per tutto il 2006 è stata poi l’attenzione alla promozione del dono del sangue
tra la popolazione, attraverso la presenza alle varie manifestazioni paesane e la programmazione di un incontro con i ragazzi delle locali scuole elementari e medie.
LUTRANO: Travolto e ucciso sulla
Cadore Mare Stefano Val
È
mancato all’affetto dei suoi
cari Stefano Val, 50 anni, di
Lutrano. Stava rincasando, percorrendo il rettilineo della Cadore-Mare tra Lutrano e Camino,
quando è stato travolto, mentre era in sella al suo motorino. Persona di grande fede, fedele abbonato a L’Azione, veniva ogni anno in redazione per pubblicare il necrologio dei suoi genitori, cui era attaccatissimo. Non era raro vederlo in chiesa anche fuori parrocchia, essendo tra l’altro legato da un vincolo di amicizia con don Lucio Marian e don Pierino Bortolini. I funerali si sono svolti a Lutrano martedì 27 febbraio. Si tratta dell’ennesima vittima di questo tratto di strada, da poco ampliato e affiancato da una pista ciclabile. (AP)
VALLONTO: Morto Redo Cescon
G
iovedì scorso 22 febbraio,
nella parrocchiale di Vallonto, i funerali di Redo Cescon,
morto nelle prime ore del 20 febbraio. Redo Cescon, che aveva 77
anni, era stato ufficiale giudiziario a Mansuè, Portobuffolè, San
Polo di Piave e Vittorio Veneto.
Dopo il pensionamento s’era dato anima e corpo all’associazionismo. Sul tema, l’ultima sua creatura è stata la costituzione lo scorso dicembre d’una squadra di basket formata da ragazzi cinesi a Conegliano. Pur nella sua molteplicità d’impegni, Redo Cescon riusciva a seguire con passione anche il giornale “Il Piave”, che fondò nel 1974 con l’auspicio di farlo diventare “la voce del Veneto e dei veneti del mondo”. Cescon, che lascia i fratelli Antonio
e Giovanni, aveva inoltre militato per 50 anni nell’Azione cattolica. (MS)
ODERZO:
C’è il bus il mercoledì mattina
N
ell’articolo “Giunta, disincentiva l’uso dell’auto!”
pubblicato nello scorso numero de L’Azione, per
un errore tipografico è stato alterato il senso di un passaggio dell’articolo. Dove si legge “un servizio di autobus comunale, per lo meno il mercoledì mattina” va inteso invece “un servizio di autobus comunale, oltre a
quello del mercoledì mattina”.
e
L’AZiON
Friuli / Veneziano
PIRUEA DI CEGGIA
L’uomo della Regione ha detto sì
L’
attesa notizia è
arrivata:
la
giunta regionale veneta ha approvato il
Piruea dell’area ex Eridania a Ceggia. «C’è molta
soddisfazione per questo
obiettivo raggiunto – ha affermato il sindaco Massimo Beraldo –. Il progetto
urbanistico approvato dalla Regione è il risultato del
lavoro svolto dall’amministrazione attraverso l’istituzione di una commissione tecnica, la collaborazione dell’architetto Cerochi della Sovrintendenza e
il coinvolgimento delle associazioni presenti nel territorio». Unica condizione
posta per l’approvazione,
su richiesta dell’Anas, è la
modifica dell’immissione
della Statale 14 Triestina
in via Fossà non con una
rotatoria, ma con un sistema a raso a tre bracci.
Tra i risultati più significativi raggiunti: si è passati dagli iniziali 48 mila
metri quadrati di superficie netta di pavimento ai
33 mila, con una diminuzione di ben 15 mila metri
quadrati. Va ricordata anche la cessione gratuita
dell’ex vasca di lagunaggio ora oasi naturalistica;
la cessione gratuita dell’ex
casa dei finanzieri e la sua
sistemazione per destinarla, con il contributo della Provincia, a centro di e-
GRAZIE A CONTRÀ CAMOLLI
Corinna sogna
lo Zecchino d’Oro
L
a ricerca musicale dell’associazione Contrà Camolli presta tradizionalmente particolare attenzione al
mondo dei più piccoli. Tra le varie iniziative, da anni è viva la collaborazione con il coro dell’Antoniano di Bologna,
legato allo “Zecchino d’Oro”. In particolare, il coro Contrà si incarica di selezionare piccoli cantanti che parteciperanno alle selezioni per lo Zecchino: bambini però non
italiani. Da anni infatti lo Zecchino fa partecipare alla gara canzoni di autori di tutto il mondo; a seconda della nazionalità delle canzoni scelte, si cercano piccoli interpreti
che cantino nella loro lingua madre. Arriviamo alla sede
del Coro Contrà sabato pomeriggio. Incontriamo la piccola
Corinna, nove anni, di cittadinanza moldava; è seduta al
pianoforte con la maestra Daniela Nicodemo, che dirige
il coro di voci bianche, e si esercita su una scala, mentre
È
in distribuzione in
questi giorni il secondo numero di “Giovani in… forma” il giornalino realizzato dall’omonimo gruppo di ragazzi e
ragazze ciliensi. Rispetto
alla prima uscita si notano già i frutti di un impegno costante: un’impaginazione migliore, più notizie e approfondimenti,
addirittura i dati di un
sondaggio sulla scuola
condotto su un campione
VENERDÌ 2
Sono aperte le iscrizioni al corso
gratuito di linguaggio teatrale, livello propedeutico, organizzato dal
Centro Giovani di Sacile e tenuto
da Ferruccio Merisi. Per
informazioni, 0434735508.
Sono aperte fino al
30 marzo le iscrizioni al concorso
Una voce dal
Livenza, organizzato dall’Ensemble Serenissima. Per
informazioni,
Ma Beraldo
precisa:
questo è
solo il primo
passo
ducazione ambientale; la
realizzazione di una pista
ciclopedonabile di collegamento con il centro storico. Più i benefici economici per la comunità attraverso la realizzazione di
opere pubbliche per un valore di 1 milione 680 mila
euro.
«Questo – tiene a pre-
il papà, che è italiano,
assiste attento. Corinna è molto emozionata, e un po’ timida, ma
cantare le piace, ed è
a suo agio vicino al
pianoforte. Ci spiega
la maestra: «Non è facile aiutare i piccoli a tiDaniela Nicodemo e la piccola Corinna rare fuori la voce: qualcuno è di natura molto spigliato, ma altri sono timidi. Ma se li riteniamo adatti e se i genitori sono disponibili, li seguiamo con una preparazione vocale fino al
giorno della partenza per la selezione dell’Antoniano a Bologna». Incontriamo anche il segretario del Coro, Mario
Zanette: ci spiega che quest’anno non hanno avuto moltissime richieste di audizione, e che a volte non è facile raggiungere le famiglie straniere, ma la buona volontà e la passione sono tante, e soprattutto la soddisfazione di vedere
i bambini esprimersi attraverso la musica. Nel 2002 il Coro dei Piccoli Cantori del Contrà ha partecipato al 44º Zecchino d’Oro cantando insieme al coro dell’Antoniano la
canzone “Mio fratello”. (MR)
di studenti. Da segnalare
le riflessioni sulla (poca)
volontà dei giovani ad impegnarsi, sulla tendenza
ad essere mammoni, sull’uso della cannabis e sul-
la violenza dentro e fuori
gli stadi. Ma è la cronaca
di Ceggia a destare particolare interesse: i “Giovani in… forma” infatti
sono andati a scovare anche notizie che non si trovano sui giornali. Ad esempio, l’approvazione,
avvenuta ancora in settembre, della delibera di
giunta che prevede la ristrutturazione della stazione ferroviaria per creare nuovi spazi destinati ad
[email protected]; [email protected],
3356846450, 349-3169422.
DOMENICA 4
Alle 16, al teatro Pileo di Prata,
“Arlecchino e Barbuglia... tra lavori e dolori”: commedia dell’arte con
musica dal vivo, della compagnia
La Maison du Theatre, per
famiglie. Regia di Alex Campagner.
CEGGIA
Tutti gli scoop
di “Giovani in...
forma”
SABATO 3
Alle 18, in biblioteca, presentazione del libro “Il
volo della crisalide” di Fulvio
Comin. Lettura di brani da
parte di Maurizio
Perrotta, accompagnamento musicale di Lucia
Pizzutel.
cisare il sindaco Beraldo –
è però solo il primo passo.
I prossimi appuntamenti
saranno il procedimento
di Valutazione di impatto
ambientale, già avviato
dalla proprietà, e lo studio
del progetto esecutivo che
vedrà di nuovo coinvolti la
proprietà, il Comune, la
Sovrintendenza, la Provincia e la comunità ciliense. Occorre lavorare
per elaborare proposte
concrete che riempiano di
contenuti la fabbrica e il
territorio. La Provincia si
è già impegnata a trasferire il centro zooprofilattico
all’interno del corpo di
fabbrica».
Beatrice Doretto
MARTEDÌ 6
Alle 20.45, a palazzo Ettoreo in
Campo Marzio a Sacile, Concerto a palazzo con giovani promesse della musica, organizzato dall’Accademia musicale.
MERCOLEDÌ 7
Alle 20.30, all’oratorio parrocchiale di Caneva, incontro di formazione biblica su “Creazione e peccato nel libro della Genesi”, tenu-
Domenica 4 marzo 2007
33
SACILE: “Biblioteca, sta’ aperta
più a lungo per noi universitari!”
B
ella e (quasi) impossibile.
Così è la biblioteca “Romano Della Valentina”
di Sacile secondo una studentessa universitaria sacilese che ha contattato L’Azione. «È un luogo molto bello,
con tutte le attrezzature – dice la giovane – e ideale per
lo studio. Ma gli orari sembrano fatti più per chi deve
prendere libri in prestito che per chi deve venirci a studiare». In che senso? «Due mezze giornate alla settimana è chiusa. E soprattutto l’orario è troppo ridotto. Apre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30: non si può trascorrere un’intera mezza giornata a studiare in biblioteca. A questo punto preferirei una chiusura in più ma
una più prolungata apertura mattutina o pomeridiana».
Alle legittime lamentele della sacilese affianchiamo però
uno sguardo nei dintorni: se a Conegliano effettivamente
l’orario è più a misura di universitario (9-12 e 14.3018.30), a Vittorio non c’è nessuna apertura alla mattina
malgrado richieste nei tempi ripetute. Ugualmente aperta solo dalle 14.30 alle 19 la biblioteca di Oderzo.
(TB)
PRATA: Con Grazia Piccin
a scuola di Costituzione
L’
Osservatorio civico pratese
e l’Associazione culturale altoliventina XX Secolo hanno lanciato il progetto di educazione civica
“Adottiamo la Costituzione”. All’iniziativa, rivolta alle classi quinte elementari del comune di Prata, hanno
aderito tutti i tre plessi da Villanova
(il primo ad ospitare gli incontri con
Grazia Piccin) a Prata di Sopra e Prata Centro. Agli scolari è offerta la conoscenza degli articoli riguardanti i diritti e i doveri dei cittadini e i passaggi storici che portarono all’adozione della Costituzione italiana. Ogni classe adotta simbolicamente un principio fondamentale addobbando una sagoma d’albero. (GB)
GHIRANO: Auguri, Regina!
A
nche quest’anno festeggiamo
il compleanno della persona
più anziana del comune di Prata, Regina Rigo. Residente a Ghirano, dove del resto è sempre vissuta, Regina lunedì scorso ha compiuto la bellezza di 101 anni. È nata, infatti, il 26
febbraio 1906.
SAN CASSIANO: Più stabili
gli argini del Livenza
T
Davide Guiotto di “Giovani in... forma”
associazioni e gruppi non
profit. Per informazioni:
[email protected]. (BD)
to da don Maurizio Dassiè (nella foto).
Alle 21, al teatro Zancanaro
di Sacile, Il moglio, con Andrea Collavino, regia di Silvia Lo Russo.
Alle 21, alla Fazioli Concert Hall,
“Il mito della Spagna: da Madrid a
Parigi”, concerto al pianoforte di
Roberto Cominati. Musiche
di Ravel, Debussy, De Falla, Albeniz.
Alle 20.30 introduzione a cura di
Roberto Calabretto.
Farmacie di turno
Poletti, via Ss. Trinità
73, Brugnera, 0434623032
Bechi, piazza del Popolo 31, Sacile, 043471380
ra le opere pubbliche previste nel Piano per il
2007 approvato dal consiglio comunale di Brugnera, che prevede una spesa totale di oltre sette milioni e 800 mila euro, tre riguardano San Cassiano.
Per il consolidamento della sponda del Livenza è stata prevista una spesa di 900 mila euro. Si tratterà di rinforzare con delle lame d’acciaio gli argini del fiume; lavori
necessari dopo che l’area a ridosso dell’argine è stata catalogata come inedificabile.
Inoltre il salone della Festa del vino, che quest’anno
compie 60 anni, avrà l’ampliamento del magazzino e del
deposito retrostante oltre alla manutenzione esterna degli intonaci e delle tinture per una spesa totale di 120 mila euro.
Infine, vanno aggiunti alcuni interventi di manutenzione alla vicina ex scuola elementare oggi sede di numerose associazioni. (EB)
CEGGIA: L’oratorio secondo
don Carlo Busana, due incontri
U
na riflessione a tutto campo sul progetto di oratorio: è quanto proporrà don Carlo Busana, direttore dell’oratorio Don Bosco di San Donà di Piave, in
due incontri promossi dalla parrocchia di Ceggia al cinema Toniolo. Il primo si terrà venerdì 2 marzo, il secondo venerdì 16 marzo, entrambi alle 20.30.
CEGGIA: Date degli incontri
per operatori liturgici
L
e date pubblicate nell’ultimo numero per il corso
di formazione per chi opera nella liturgia, in programma a Ceggia, sono sbagliate. Gli incontri si terranno: il 22 e 29 marzo e il 12, 19, 26 aprile.
34
FRATTA,MORTO MARTINUZZO MENEGHIN:TU, IL GIGANTE
BUONO DI MARCINELLE
Arduino patrono
dei minatori
D
opo che il corteo
si era mosso dal
Museo del minatore ed aveva sostato davanti al
monumento alle vittime di
Marcinelle, si sono svolti
sabato 24 febbraio nella
chiesa parrocchiale di
Fratta i funerali di Arduino Martinuzzo. Cavaliere
della Repubblica, a 79 anni era ancora un uomo laborioso, ricco di idee e di
spirito forte: una vita impegnata e non facile, ma
anche “di successo”, lo aveva così formato. Ex partigiano, dopo aver lavorato per sedici anni nelle miniere del Belgio, era rientrato in Italia, dove aveva
fondato l’Associazione italiana ex minatori e promosso la realizzazione del
Museo del minatore.
Frutto del suo lavoro era
stata anche l’approvazione del disegno di legge
del ministro della Salute
Tina Anselmi, che riconosceva per la prima volta silicosi e asbestosi come malattie professionali.
A Fratta aveva anche
avviato un’importante attività nel settore vivaistico. Lo scorso agosto, poco prima di partire per il
Belgio, dove avrebbe
commemorato le vittime
della tragedia di Marcinelle, aveva così dichiarato: «Conoscevo gran parte delle persone morte,
che alloggiavano come
me, nella cantina Moretti, ex campo di concentramento che accolse molti emigrati italiani. Spero
tanto di poter incontrare
alcuni dei miei compagni
di lavoro sopravvissuti o i
loro figli».
Ora, speriamo possa incontrare anche quelli che
non sopravvissero.
Maria Pia Arpioni
S. MARIA DI CAMPAGNA /
FIGLIO, IMMAGINE DEL PADRE
L
e vite di un padre e di
un figlio sono indissolubilmente tenute unite
dal naturale legame di sangue, da un’educazione scelta ed appresa, da una collaborazione e complicità che
sorgono nello stare insieme. A volte accade che
questa alchimia si manifesti
senza fatica, altre volte va
ricercata, altre volte ancora
manca del tutto.
Antonio Lino e Giuseppe hanno vissuto, rispettivamente da padre e da figlio, in un naturale equilibrio di relazioni armoniose
e di accoglienza l’uno del-
l’altro.
Sono ormai passati alcuni anni dalla scomparsa del
caro Giuseppe e poco più
di un anno dal saluto di Antonio Lino ma, leggendo a
ritroso le loro vicende terrene, non possiamo non accorgerci di come l’uno fosse, pur nelle loro diverse caratteristiche, immagine dell’altro.
Possiamo facilmente ricordare la bontà e la disponibilità verso tutti di Antonio Lino come quella di Giuseppe. Un atteggiamento
gratuito senza nulla in cambio ma, anzi, accompagna-
e
L’AZiON
Friuli/ Memorie
Domenica 4 marzo 2007
A
l funerale di Martinuzzo la cenedese Francesca Meneghin è intervenuta a sostituire l’onorevole Anselmi. «In lui – ha detto Meneghin – ho
sempre visto il “gigante buono” con sulle spalle i corpi dei salvati e dei morti di quella tremenda sciagura che fu Marcinelle». Ed ha poi invocato: «Proteggici, Arduino, parla con Dio perché non si ripeta più
Marcinelle, e perché i morti per incidenti sul lavoro
non abbiano a superare quelli della guerra in Iraq, come invece ci dicono dati recenti». Infine, Meneghin
ha fatto una richiesta alla famiglia Martinuzzo: «Santa Barbara sia ancora qui la festa di tutta quella schiera che annovera la sua protezione, in modo che lui,
l’“Arduino di tutti”, non sia mai dimenticato».
SERNAGLIA / TI VOGLIAMO
RICORDARE ALLEGRA, ZIA
C
ara zia,
un altro anno è
passato dal giorno in cui ci
hai lasciato, ma il tuo ricordo è più vivo che mai e
ben custodito nei nostri
cuori. Ogni cosa ci parla di
te e noi allontaniamo il ricordo delle tue lunghe e tristi sofferenze per lasciare
il posto ai momenti in cui esprimevi la tua allegria; solo allora con nonna, zia,
mamma e papà sorridiamo, sicuri che anche dal
cielo stai sorridendo... E
pensandoti felice nella casa del Signore, ti affidiamo
a Lui e lo preghiamo affin-
to da un discreto e rassicurante sorriso di gratitudine
e di calore.
Possiamo facilmente ricordare la capacità di essere buoni mariti, buoni padri
e buoni amici di Antonio Lino e Giuseppe.
Oggi raccogliamo i frutti di tale dedizione e attenzione nelle nostre famiglie
che, abbeverate della loro
semplice ma quotidiana
saggezza, cercano e si sforzano di agire nell’accordo,
nella pace e nell’autenticità
delle azioni quotidiane.
Forse ci hanno lasciati
troppo in anticipo rispetto
alle nostre aspettative e desideri ma, certamente, la vita può e deve essere donata e nel dono stesso trova la
SACILE: così rinascono
le bici abbandonate
U
n corso per imparare l’ar te della manutenzione della bicicletta.
Inizia venerdì 2 marzo il laboratorio di riparazione e recupero biciclette organizzato dal Progetto giovani di Sacile e dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Sacile in collaborazione con l’associazione Ar uotalibera di Pordenone. Si tratta di un ciclo di incontri per imparare la cor retta manutenzione della bici, dallo
smontaggio e catalogazione dei pezzi, al rimontaggio e messa su strada delle 40 bici recuperate
grazie all’interessamento del Comune e del Comando dei Vigili urbani. L’appuntamento è per
venerdì 2 marzo dalle 16 alle 18 al Centro Giovani Zanca in viale Zancanaro (infor mazioni allo
0434-735508).
TEZZE / PROTEGGICI DAL
CIELO E VEGLIA SU NOI
A
GABRIELLA MICHELETTO
n. 28.12.1952 - m. 6.3.2005
ché ti illumini della sua luce eterna. Da lassù, insieme a tutte le persone care,
veglia su di noi e donaci
grazie e benedizioni.
Marta ed Elisabetta
tre mesi dalla tua
scomparsa, ti pensiamo accanto al caro marito Ruggero e ai figli Mario e Gedeone che ti hanno preceduto. Intercedi
con le tue preghiere, che
ogni giorno amavi recitare, presso il Signore Dio,
affinché ci dia la forza di
percorrere serenamente il
MARCELLINA SEGATO
nostro cammino terreno.
ved. ONGARO
Proteggici dal Cielo e n. 9.11.1912 - m. 26.11.2006
veglia su di noi.
Figli, figlie, nipoti e parenti tutti
Il tuo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori.
COSTA DI VITTORIO
ANTONIO LINO REBECCA
n. 11.4.1918 - m. 24.2.2006
GIUSEPPE REBECCA
n. 19.2.1955 - m. 25.6.1999
pienezza del suo significato.
C’è il tempo della gioia e
della fatica, ma la vita va amata così come essa si presenta.
La programmazione e il
volere a tutti i costi non fa
parte del nostro viaggio terreno: la vita è piuttosto
un’avventura di persone
che amano senza riserve e
senza calcoli.
È bello pensare di aver
conosciuto Antonio Lino e
Giuseppe che hanno sperimentato in costanza il donarsi nonostante tutto.
Le vostre famiglie
LORENZO DAL CIN
n. 20.4.1904 - m. 1.3.1999
Otto anni sono già passati, ma
tu continui a vivere nei nostri
cuori per tutto ciò che hai saputo darci. Illuminaci dal Cielo e conforta il nostro cammino.
Tua moglie Assunta con i figli,
i nipoti, i pronipoti e tutti i tuoi
cari.
MARENO DI PIAVE
MARENO DI PIAVE
MARENO DI PIAVE
SCOMIGO
SARMEDE
ORSAGO
MORENO MARCON
n. 8.4.1984 - m. 2.3.1991
Ti vediamo solo su una foto, la
tua voce e la tua allegria di
bambino ci mancano. Ma non
possiamo dire che non ci sei,
non te ne sei mai andato, sei rimasto vicino a noi nei nostri
cuori. Ci consola sapere che
ora sei un angelo nel paradiso del Signore.
I tuoi cari
PLACIDO MARCON
n. 5.2.1921 - m. 17.3.1993
Caro papà e nonno sono trascorsi quattordici anni da
quando ci hai lasciati, ma i tuoi
insegnamenti e consigli ce li
ricordiamo come fosse oggi, ti
sentiamo ancora presente come allora. Ti preghiamo proteggici dal Cielo del Signore.
I tuoi cari
LINO DALL’ARMELLINA
n. 12.1.1921 - m. 6.3.2004
Nel terzo anniversario della
tua scomparsa, il tempo passa,
ma il tuo ricordo resta sempre
nei nostri cuori.
I tuoi famigliari
MASSIMILIANO BORTOT
n. 20.5.1922 - m. 23.2.1997
Nel decimo anniversario della
tua scomparsa ti ricordiamo
tutti con immenso affetto. Sei
sempre nei nostri cuori.
Moglie, nipoti, parenti e amici tutti.
EGIDIO DAL CIN
n. 7.7.1943 - m. 7.3.1999
Ci sembra ieri; sono passati
ormai otto anni. Sentiamo forte la tua assenza; non vediamo
più il tuo volto sorridente. Tu
vivi felice in Dio e nell’affetto
dei nostri cuori! Ti ricordiamo
al Signore nella preghiera con
animo grato.
I tuoi cari.
TERESA PESSOT BREDA
n. 14.9.1928 - m. 14.2.2007
Dopo tanta sofferenza ci hai
lasciato.
Ti ricordiamo per quanto ci hai
voluto bene.
Marito, figli, nipoti.
IL PUNTO SUI CAMPIONATI NAZIONALI DI VOLLEY. ODERZO
AD UN PASSO DAI PLAYOFF, COSTAGRANDE IN AZZURRO
La Spes arranca, il Maeg vola
L
a pausa osservata dalla serie B ci
dà la possibilità
di fare il punto sulle squadre diocesane impegnate
nei campionati nazionali.
Spes Zoppas Conegliano. Si sono ammansite le pantere di A/2 femminile. Dopo la seconda
sconfitta consecutiva, rimediata alla prima giornata del girone di ritorno,
la Spes si è fermata al settimo posto in condivisione. L’alternanza di ottime
prestazioni e di prove sottotono, infatti, ha allontanato il sestetto di coach
Martinez dagli ambiziosi
progetti societari. La bella notizia, giunta in un momento grigio, è la convocazione per la nazionale
maggiore della diciottenne schiacciatrice Luisina
Costagrande. La campionessa europea juniores
2006 debutterà in azzurro
nell’All Star Game del 4
marzo a Milano.
Lae Electronic Oderzo. Dopo le dimissioni di
Rossano
Bertocco,
la
squadra, che era in caduta libera, è stata affidata a
coach Franco Mengaziol,
ex giocatore di livello e
tecnico qualificato, che la
scorsa stagione aveva
conquistato la promozione in B/1 femminile con
il Codognè. La cura Mengaziol sta dando i suoi
frutti: quattro partite, tre
vittorie e una sconfitta ai
playoff. La Lae Electronic
di capitan Lucchi copre attualmente il quarto posto
della classifica in B/1 maschile ad appena un punto dalla zona playoff. L’obiettivo minimo del raggiungimento della qualificazione agli spareggi promozione, stabilito dalla
società presieduta da Antimo Puca, sembra di nuovo alla portata degli ambiziosi opitergini. Sabato
3 la Lae Electronic disputerà gli ottavi di Coppa Italia affrontando a Reggio
Emilia il Silvolley e, in caso di successo, in serata
per i quarti di finale la vincente tra Burro Virgilio
Mantova e Vigili del Fuo-
stato riassunto anche il
preparatore atletico Paolo
Artico di Serravalle. Si ricompone così la coppia
storica di diocesani, ben
rodata dalle precedenti esperienze in campionati
professionistici. De Biasi
e Artico, infatti, lavorano
assieme da sette anni, trascorsi a Modena, Brescia
e Torino dove l’anno scorso avevano conquistato la
promozione in serie A.
uova medaglia tricolore per il Brugnera Friulintagli. Ai campionati italiani indoor juniores di Genova Giulia Chessa ha conquistato la medaglia d’argento nei 400 metri piani. Giulia è stata superata soltanto dalla comasca Elena Bonfanti. Chessa aveva centrato la qualificazione alla finale in virtù del primo posto in batteria.
L’argento, però, suona come una delusione per la portacolori della società altoliventina che si era presentata
a Genova nelle vesti di favorita numero uno per l’ottenimento del titolo italiano.
D
Da sinistra, Luisina Costagrande (Spes), Manuele Cester (Lae Electronic) e Alessandra Cattelan (Maeg)
co Reggio Emilia.
conclusione della stagione regolare. L’obiettivo
stagionale del presidente
Giorgio Polese, del direttore sportivo Giambattista De Mari e di tutto lo
staff blu, era il mantenimento della salvezza per
cancellare la pessima figura della prima volta. Sabato 3 il Maeg disputerà a
Ostiano (Cr) la terza fase
della Coppa Italia affrontando agli ottavi la Peressini Pordenone e, in caso
di vittoria, ai quarti la vincente di Edilkamin Ostiano-Collecchio.
Giacinto Bevilacqua
Maeg Codognè. Le ragazze di coach Pierluigi
Lucchetta sono le rivelazioni assolute del girone
B di B/1 femminile. Il Codognè, infatti, pur essendo una neopromossa affacciatasi soltanto per la
seconda volta nella sua
trentennale storia in B/1,
stanno disputando una
stagione strepitosa. Al
momento il Maeg occupa
il settimo posto in graduatoria, a pochi punti
dalla matematica salvezza
ormai a portata di mano
con tanto anticipo dalla
W
eek-end impegnativo offerto nella
nostra rubrica dalle associazioni amiche della montagna e dalle sezioni locali
del Cai.
Inizio soft con la cooperativa Mazarol, che domenica 4 opta per una romantica visione del risveglio della primavera nel
paesaggio bellunese, organizzando una gita domenicale tra boschi, colline e
valli amene. Partenza dalla stazione di Belluno alle
9.30 e dislivello facile di
250 metri. Tra le tappe della giornata Cirvoi, Crede e
Le Ronce. Impegnativa la
XVIII settimana nazionale
di sci di fondo escursioni-
De Biasi e Artico
per salvare il Toro
ianni De Biasi è di
nuovo l’allenatore
del Torino. Il tecnico di
Sarmede, licenziato a sorpresa prima dell’inizio del
campionato, è stato richiamato dalla proprietà alla
guida della squadra granata in serie A. Ha preso il
posto di Alberto Zaccheroni, licenziato dopo la sesta sconfitta consecutiva.
Con De Biasi, cui è chiesta
la salvezza del Torino, è
N
CICLISMO: Domenica a Mareno
di Piave si corre il 27º° Gp Ceda
RITORNANO I DUE DIOCESANI
G
ATLETICA: Giulia Chessa (Brugnera)
argento ai tricolori juniores
opo il 14º Memorial Polese vinto a San Michele di Piave dall’argentino Mauro Abel
Richeze (Modal Bici Team San Donà), il 35º Circuito di Pader no andato a Marcello Pavarin (Filmop-Sorelle Ramonda) e il 7º Gran premio Brefer
di Castello Roganzuolo aggiudicato a Edoardo Costanzi della Cremonese, il ciclismo dilettantistico
domenica 4 è di scena a Mareno di Piave. Il Gr uppo spor tivo Pedale Marenese organizza, infatti, il
27º Gran premio Ceda per under 26, circuito per
velocisti con par tenza alle 14.30. In programma
45 giri di circuito per un totale di 100 chilometri.
A sinistra Richeze (vincitore a S. Michele di Piave), a destra Pavarin (primo a Paderno)
MONDO CAI
stica che si conclude sabato 3 alla Conca di Braies
nelle Dolomiti orientali e aspetta i suoi partecipanti
venerdì 2 alle Tre Cime di
Lavaredo nelle Dolomiti di
Sesto.
E se la sezione Cai di
Conegliano da un lato invita i suoi soci a parteciparvi, dall’altro riserva agli
amanti delle ciaspe, domenica 4, una gita al monte Agner fino al rifugio Scarpa.
Gita scialpinistica nel
carnet della sezione Cai di
Motta di Livenza, che
scalda gli sci e toglie dal
chiodo gli scarponi per una meta domenicale anco-
ra top secret.
Il Cai di Sacile ha le idee chiare e organizza una
due giorni alla malga di Nemes, nelle dolomiti di Sesto.
Dulcis in fundo una notturna nel carnet della sottosezione Cai di San Polo
di Piave, che passerà due
giorni, sabato 3 e domenica 4, a casera Lodina nel
parco naturale delle Dolomiti friulane. L’escursione
inizia dal Ponte Compol, a
728 metri, in Val Cimoliana. Tra le tappe: il bivio per
il bivacco Greselin, un bellissimo bosco di faggi fino
a casera Lodina a quota
1567 metri.
Angela Deganis
Dall’alto in basso, De Biasi e Artico
S P O R T
&
B A N C A
Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé
di Piave · Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Nervesa della Battaglia · Orsago
Paré di Conegliano · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano · Sacile · San Giacomo di Veglia
San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello · Soligo · Spresiano · Tezze di Piave
Valdobbiadene · Vidor · Villorba · Vittorio Veneto
Janna
36
Domenica 4 marzo 2007
DOMANDA
LAVORO
Ragazza 30enne con pluriennale esperienza lavoro ufficio,
precisa, seria e affidabile, cerca lavoro come impiegata. Zona San
Vendemiano e dintorni. Disponibilità immediata. Tel. 335-5471860.
36enne diplomata in ragioneria con esperienza decennale in amministrazione/contabilità
con ottima conoscenza gestionale
AS400 e pacchetto Office cerca
nuovo impiego in zona Oderzo e
limitrofi part-time e full-time. Tel.
347-4009142.
Insegnante, laureata in
Pedagogia con abilitazione e notevole esperienza in ambito educativo e insegnamento impartisce
ripetizioni di inglese, francese, geografia, materie letterarie in genere. Attiva inoltre percorsi di crescita personale e di metodologia
di studio. Tel. 338-3777987.
Ragazza 19enne diplomata in ragioneria e iscritta alla facoltà di lingue cerca lavoro per il
fine settimana come barista, cameriera, commessa e baby-sitter.
Tel. 347-0615549.
Signora con esperienza cerca lavoro come assistenza anziani
e badante 24 ore su 24. zona Oderzo e dintorni. Tel. 320-7536001.
Ragazza 19enne diplomata in ragioneria e iscritta alla facoltà di lingue si offre per ripetizioni di inglese e tedesco. Tel. 3470615549.
Ragazza con fluente conoscenza della lingua inglese, buon
tedesco e spagnolo cerca impiego
come impiegata commerciale estero e/o mansioni con utilizzo
delle lingue straniere. Tel. 3408602533.
Ragazza con maturità linguistica supporta bambini e ragazzi in inglese, tedesco, spagnolo. Disponibile anche per seguirli
nello svolgimento di compiti per
casa. Zona Cimadolmo, Oderzo e
dintorni. Tel. 340-8602533.
Ragioniera con esperienza come impiegata amministrativa e commerciale cerca lavoro nel
settore. Disponibile anche come segretaria. Buon uso pc. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 347-4820083.
Ragazza 25enne italiana
madrelingua tedesco con studi ef-
fettuati in Svizzera si rende disponibile per ripetizioni di tedesco a ragazzi di scuole superiori.
Disponibile anche per collaborazioni con aziende per traduzioni
testi o interpretariato. Zona Oderzo, Motta di Livenza e dintorni.
Tel. 348-7283534.
Addetto export in mobilità
ottima esperienza gestione ordini
e condizioni commerciali, logistica
e spedizioni via terra e mare, fatturazione e documentazione per
export, emissione bolle doganali,
gestione lettere di credito, buon
uso pc e conoscenza inglese e francese, cerca lavoro. Tel. 3280115496.
Ragazza 22enne, rumena,
buona conoscenza della lingua italiana, cerca lavoro come babysitter. Zona Oderzo. Tel. 3492114254.
Ragazza 19enne studente
all’Istituto Obici, cerca lavoro parttime, solo di pomeriggio come
baby-sitter, commessa. Zona Oderzo. Tel. 320-4636030.
Ragazza 18enne studente
all’Istituto Obici, cerca lavoro parttime, solo di pomeriggio come
baby-sitter, commessa e barista.
Zona Oderzo. Tel. 320-1585067.
Signora cerca lavoro come
addetta alle pulizie, stiratura, babysitter e collaboratrice domestica.
Tel. 333-3903620.
Studentessa con esperienza e massima serietà cerca lavoro come baby-sitter. Disponibilità flessibile. Zona Oderzo. Tel. 3400956320.
Laureata in chimica impartisce lezioni di chimica, fisica,
matematica a studenti di scuole
medie, superiori e università. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 3400956320.
Ragazzo polacco 36enne,
ottima conoscenza lingua italiana,
residente in Italia già da 5 anni,
si rende disponibile come barista
e/o cameriere in pizzerie, bar, ristoranti, pub e birrerie. Tel. 3474409120.
Ragazzo polacco 36enne,
ottimo italiano, residente da 5 anni in Italia, cerca impiego come
operaio in qualsiasi settore (già
con esperienza legno e metalmeccanico). Disponibile anche per mansioni di intermediazione/traduzione con ditte italiane operanti o
con rapporti di lavoro in Polonia.
Disponibile a trasferte. Tel. 3474409120.
26enne laureata in lingue
inglese, tedesco e francese, con
buone doti organizzative, predisposizione al contatto con il pubblico, buon uso pc, esperienza in
ufficio commerciale estero e disponibile a trasferte, valuta serie
offerte di lavoro. Zona Oderzo e
San Donà. Tel. 393-4571954.
Ragazza italiana automunita e referenziata cerca lavoro come stiratrice 2 volte alla settimana. Giorni e orari da concordare. Tel. 346-2202106.
Ragazza italiana precisa,
seria e affidabile cerca lavoro come commessa o centralinista fulltime. Disponibilità immediata. Tel.
338-3780816
Signora automunita si rende disponibile per stiratura al mattino. Zona Oderzo e dintorni. Tel.
0422-717023.
Laureata in economia aziendale, responsabile acquisti nel
settore metalmeccanico, con conoscenza norme Iso, fluente francese e buono inglese, disponibile a
trasferte, valuta proposte di lavoro in zona Oderzo e limitrofi. Email [email protected].
Impiegata amministrativa
con esperienza pluriennale cerca
lavoro part-time al mattino. Buon
uso pc, discreta conoscenza lingua
francese e inglese. Zona Cordignano, Colle Umberto, Vittorio Veneto,
Godega di Sant’Urbano. Tel. 0438995052.
Signore in possesso di patentino di conduzione muletto cerca lavoro in zona Vittorio Veneto
e Conegliano. Disponibile come magazziniere, carico/scarico, montaggio, operaio (esperienza settore
metalmeccanico, plastica). Disponibile anche a lavoro a turni notturni. Tel. 346-6697796, 3291538561.
Signora italiana 52enne
cerca lavoro come colf, stiro, babysitter, assistenza anziani o puliiza
uffici. Tel. 328-8488312.
Giovane signora italiana,
pluriennale esperienza settore pubblici esercizi, cerca lavoro stesso
settore oppure altro, disponibile al
part-time mattino. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 0438561339.
Ragazza 23enne con esperienza in ufficio vendite e acquisti valuta proposte lavorative. Ottima conoscenza pacchetto Office,
AS400 e metodo XP. Telefonare in
orario pasti al 340-5535057.
Ragazzo 27enne diplomato settore alberghiero con esperienza come cuoco (pesce e carne) cerca lavoro per la stagione
estiva a partire dal 1º aprile. Tel.
347-7659843.
Ragazza 23enne cerca lavoro come addetta alle pulizie o
assistenza a signore anziane, stiro, baby-sitter, lavapiatti, operaia
in qualsiasi settore. Zona: Conegliano e Susegana. Tel. 3289152759.
Signora con esperienza si
offre come badante, stiro, baby-sitter aiuto-cucina e lavapiatti. Zona
Conegliano e Vittorio Veneto. Tel.
340-7849905.
Ragazza 26enne cerca lavoro come assistenza anziani, pulizia uffici, stiro, collaboratrice domestica. Già esperienza come cameriera/barista si rende disponibile anche per queste mansioni.
Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel.
320-7160658.
Ragazzo 18enne cerca lavoro preferibilmente nel settore
meccanico (frequenza di due anni Cfp). Disponibile anche come
apprendista in altri settori (esperienza nel settore legno). Zona: Follina, Pieve di Soligo, Miane. Tel.
340-7010367.
Signore cerca lavoro come
operaio in qualsiasi settore, già
con esperienza settore legno e metalmeccanico. Zona Vittorio Veneto,
Cordignano, Colle Umberto e limitrofi. Tel. 328-4445262.
Signora cerca lavoro come
collaboratrice domestica, assistenza anziani, stiro. Disponibile in orario pomeridiano. Zona: Follina,
Miane, Pieve di Soligo. Tel. 3336369417.
Ragazzo 19enne cerca lavoro come operaio o commesso.
Esperienza settore cartongesso. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 0438-551733.
Signora con esperienza cerca lavoro come pulizia, operai,
baby-sitter, assistenza anziani e altro purché serio. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 338-3662546.
Ragazza 26enne cerca lavoro come cameriera ai piani, pulizia in ristoranti e alberghi, collaboratrice domestica o assistenza
anziani e baby-sitter. Disponibile
anche alla mansione di operaia.
Tel. 389-1145757.
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il turismo, con esperienza come impiegata, buon uso pc, cerca lavoro impiegatizio anche come segretaria. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438-585101.
Signora con esperienza come addetta alle pulizie e come operaia nel settore occhialeria, cerca lavoro anche in altri ambiti.
Zona:Vittorio Veneto e Conegliano.
Disponibilità immediata. Tel. 3402507671.
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amministrativo e commerciale Italia. Tel. 349-4235388.
Ragazza 24enne con esperienza cerca lavoro come addetta
alle pulizie collaboratrice domestica
o baby-sitter. Zona Vittorio Veneto,
Revine Lago e dintorni. Tel. 3203171330.
Ragazza 28enne automunita con esperienza come operaia
(stampaggio e montaggio) cerca lavoro anche in altri settori. Zona
Vittorio Veneto, Tarzo, Conegliano e
dintorni. Tel. 333-6508711, 3205689269.
Infermiera con titolo Osss, con pluriennale esperienza cerca lavoro in cooperative sociali, case di riposo, poliambulatori. Si rende disponibile anche per assistenza a privati con orario diurno. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel.
346-6950276.
Signora automunita con esperienza, cerca lavoro come collaboratrice domestica, addetta alle pulizie o come baby-sitter. Disponibile al mattino. Zona Vittorio
Veneto, Vallata e Conegliano. Tel.
334-3825806.
Ragazza diplomata analista contabile buon uso pc, cerca
lavoro come impiegata a tempo
pieno e/o parziale. Pluriennale esperienza in contabilità, bilancio,
gestione clienti/fornitori. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438940483.
Signora italiana con esperienza cerca lavoro come baby-sitter, assistenza anziani, disabili sia
domiciliare che ospedaliera, in o-
rario notturno e diurno. Disponibile anche da subito per pulizie
case e uffici, tempo pieno o parttime, massima serietà. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3482430127, 0438-959692.
Signore con pluriennale esperienza come muratore, cerca
lavoro nel settore. Disponibile anche per trasferte. Tel. 3488929894.
Signora cerca lavoro come
addetta alle pulizie o come collaboratrice domestica. Disponibile in
orario diurno. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 348-8929894,
320-1642381.
Signora cerca lavoro per
pulizia uffici o operaia generica in
qualsiasi settore. Disponibile zona
Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3476812150.
Signora con esperienza come addetta mensa, cerca lavoro
anche come lavapiatti, addetta alle pulizie, collaboratrice domestica o operaia. Disponibile in orario diurno fino alle 15 in zona
Vittorio Veneto. Tel. 320-7732546
Ragazzo 19enne con esperienza come commesso/allestitore
e come operaio nel settore legno
e portinaio notturno, cerca lavoro anche come apprendista in vari settori. Zona Vittorio Veneto e
dintorni. Tel. 0438-560967, 3404163388.
Ragazzo automunito con
diploma di meccanico (conseguito
in Francia) e pluriennale esperienza come attrezzista macchine
stampaggio plastica cerca lavoro
nel settore. Zona Vittorio Veneto,
Conegliano e dintorni. Tel. 3291486398.
Ragazzo 29enne con esperienza di gestione magazzino (bollettazione, data entry, rapporto con
fornitori) uso muletto e pc (Excel,Word) cerca lavoro anche ambito diverso. Zona Vittorio Veneto
e Conegliano. Tel. 340-4252698,
[email protected].
Laureata in psicologia dell’infanzia, esperta in disturbi dell’apprendimento scolastico, si offre per ripetizioni di tutte le materie per bambini/ragazzi di elementari, medie, biennio superiore.
Tel. 328-2814271.
Laureato in geologia, con
esperienza di insegnante di scienze in istituti superiori è disponi-
bile a seguire ragazzi frequentanti le scuole medie nello studio pomeridiano. Tel. 328-6263354.
Ragazzo 18enne cerca lavoro come operaio in qualsiasi settore. Zona: Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 338-6529012.
Signora con esperienza cerca lavoro con contratto come assistenza anziani o collaboratrice
domestica. Disponibile alla mattina o al pomeriggio. Tel. 3281446635.
Signora 30enne con esperienza cerca lavoro come operaia,
pulizie uffici, collaboratrice domestica. Zona: Cordignano, Colle Umberto, Cappella Maggiore, Vittorio
Veneto. Tel. 338-2845591, 0438999717.
Signora con esperienza come operaia nel settore metalmeccanico (montaggio), cerca lavoro
nel settore come operaia. Zona:
Vittorio Veneto. Tel. 340-8985977.
Signora con esperienza nel
settore tessile cerca lavoro come
operaia nel settore. Zona: Vittorio
Veneto e limitrofi, e Conegliano. Tel.
328-0939410.
Signora cerca lavoro come
addetta alle pulizie in zona Vittorio Veneto. Disponibile per 3 ore
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comunicazione cerca lavoro a tempo pieno. Tel. 0438-556058.
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e
L’AZiON
Mostra del Novecento
Domenica 4 marzo 2007
37
La storia vista da L’Azione secondo don Bruno Cescon
Specchio di un popolo
frusta di antichi vizi
N
ovant’anni. In
un passato recentissimo fissava un’età più che veneranda, quasi impossibile se
non rara. Oggi conserva
desta la memoria di molti
anziani arzilli. Per nulla
“anziana”, anzi pienamente rigogliosa di salute e vigorosa d’energia, è “la di
ieri veneranda” età de L’Azione. Novant’anni di vita
sono un inizio e nient’affatto un’esistenza in fase di
conclusione. Perché L’Azione fotografa, titola, narra, imprimeva a piombo
oggi imprime a rotativa, una piccola grande storia.
Piccola storia, apparentemente, perché minuta,
giornaliera, oltre i riflettori della ribalta. Eppure autentica, vera, umile nei fatti, orgogliosa nella dignità.
Si tratti di esistenza contadina, da mezzadri o fittavoli, sfruttati e ingobbiti
sull’aratro trainato dalle
“bestie”. Si nobiliti – così
pareva un tempo – questa
esistenza nell’indaffararsi
industrioso di artigiani e
commercianti. Raggiunga
invece le vette, anche di
benessere, dei padroni della terra. Si trasfiguri infine
nell’affanno concreto e
genialoide di un’industria
che ha strappato i padri
dall’emigrazione fino alle
lontane Americhe e alla
lontanissima Australia e le
donne dalle servitù a Milano, Roma, Torino.
È esistenza reale – a tinte forti, verista, talvolta
persino abbarbicata alla
“roba” – quella che palpita
dai tabelloni della magistrale quanto curiosa mostra del settimanale nelle
sale di palazzo Sarcinelli di
Conegliano. È esistenza
dalle mani ruvide, dalla
pelle ispessita nei calli, dal
volto bruciato dal sole e ar-
rugato dalla fatica precoce
che doveva postare zolle
pesanti nelle basse e salire sentieri, “troi”, di colline – oggi giardini di vigneti, un tempo avare di
raccolti – insufficienti a sfamare più bocche.
Grande storia perché è
vita di un popolo attraversato da due devastanti
guerre che prima sul Piave, nel conflitto del 191518, poi sui monti nella seconda guerra mondiale.
Povertà e morte, dono del
sangue alla patria e guerra quasi civile nella resistenza non hanno inferocito questo popolo dalle
profonde radici cristiane.
Non solo. Lo hanno spinto
a fare dono alla Chiesa,
madre talvolta severa
quanto premurosa, di tante vite religiose, preti e
suore per la propria diocesi, per le diocesi d’Italia
povere di clero, per le missioni.
La globalizzazione del
Veneto, cioè la vocazione
all’esportazione del NordEst che conquista i mercati mondiali, viene anticipata dalle centinaia di missionari che raggiungono il
mondo. È quasi naturale
allora che questa vicenda
di generose persone, che
mondializzano la loro chiesa e poi le imprese, trovi
rappresentanza nel soglio
pontificio, divenuto con il
Concilio Vaticano II finestra e “regia” spirituale sul
mondo, del Papa dal sorriso timido, Giovanni Paolo I. Sì, perché monsignor
Albino Luciani, si è esercitato nel ministero di vescovo proprio nella sua amata Vittorio Veneto. La
storia nel suo sviluppo
buono e purtroppo anche
cruento delle guerre ha
fatto tappa nella terra sita
tra gli argini del Livenza e
del Piave.
Eppure la sofferenza ha
temprato un popolo nella
solidarietà. Il cattolicesimo
della “dottrina”, della Madonna Pellegrina, dei congressi eucaristici, della
affollata Azione cattolica,
si è riempito le mani e il
cuore di istituzioni di solidarietà. Ne sono testimoni
quelle fotografie di volti anemici che ricordano le
“colonie” marine e montane, ma anche le altre che
ripresentano il nuovo volto della solidarietà nella casa “Mater Dei” per le donne finite in strada anche
per l’uso e abuso di una
terra che scolorisce le proprie radici cristiane, inor-
goglita dai propri capannoni e “dai schei”, mai facili ma talvolta persino abbondanti.
A scorrere le immagini
e i titoli, gli articoli e le didascalie, le piccole notizie
paesane, il grande miracolo veneto sembra germogliare quasi improvviso sui
colli, sui campi, sulle strade del protagonismo vittoriese, coneglianese, opitergino. L’anima religiosa
è stata impulso per la Chiesa italiana e mondiale. L’assunzione di responsabilità
imprenditoriale – facciamo, non aspettiamo dalla
politica – ha marcato il passaggio industriale e postindustriale del Paese non
A sinistra. don Bruno Cescon alla visita guidata della mostra con i direttori dei
settimanali diocesani del triveneto
solo del Veneto.
Originali questi veneti
che L’Azione continua a
raccontare. Forse un po’
spaesati. Sia perché alla ricerca di un riferimento per
la loro “polis”, cioè per la
politica. Sia perché storditi e indeboliti nei valori dalla modernità. Normali per
questo. Magari troppo in
linea, appiattiti, con il resto d’Italia e del mondo europeo. Eppure bisognosi
di un nuovo intraprendere, non dell’economia ma
dello spirito che freni il disagio dell’anima.
La mostra de L’Azione a
palazzo Sarcinelli illumina
questo volto ora fiero, ora
incerto fino allo spaesamento sui principi morali.
Il giornale è stato ed è
specchio di un popolo coraggioso. Ma, se consentito, anche “frusta” di antichi e moderni vizi per amore e passione delle
virtù che hanno reso importante questo popolo tra
il Livenza e il Piave.
Don Bruno Cescon
direttore del settimanale
diocesano di ConcordiaPordenone “Il Popolo”
LE VISITE DELLE SCUOLE
LETTURE
G
iovedì 15 marzo
alle 18, nella sala conferenze del Sarcinelli, ultimo appuntamento con le conferenze e le letture collaterali alla mostra. Le voci recitanti di Teatro Orazero propongono
poesie e racconti di
Umberto Cosmo, Aldo
Piccoli e Pino Zangiacomi.
Le confidenze dall’intimo dei tre autori
locali verranno accompagnate dalla chitarra
di Berty Ballarin e dal
flauto di Silvia Meneghello.
L
a seconda A della media Grava di
Conegliano è stata la nona classe in visita alla mostra. Ventisei allievi, accompagnati dall’insegnante Laura Pasin (proprio lei, una delle cura-
trici della mostra), sono stati guidati
da Francesca Toninato per tutte le sale, fino al laboratorio finale. Già altre
sei scuole sono prenotate per le prossime settimane.
BREVI
mostra storica
attraverso immagini,
filmati e pagine
del giornale
Week-end affollato
Nel fine-settimana del 24-25 febbraio all’incirca 120
persone hanno visitato la mostra a palazzo Sarcinelli.
Humanitas, maestre in pensione,
Università Auser
Difficile dar conto di tutti i gr uppi
organizzati che passano per la mostra,
specie di quelli che
promuovono visite
collettive ma non
guidate. Tra le visite più recenti o
prossime segnaliamo quelle promosse dal centro culturale Humanitas, dalle maestre in pensione e dall’Università Auser di Conegliano.
Conegliano
Palazzo Sarcinelli
INGRESSO
LIBERO
dal 13 gennaio al 25 marzo 2007
ORARI DI APERTURA:
dal martedì al venerdì ore 16-19, sabato e domenica ore 10-19,
in altri orari su prenotazione per gruppi e scolaresche
per visite guidate o laboratori didattici
per informazioni o prenotazioni visite: tel. 347 6428685
Mostra promossa da L’Azione - Organizzazione: L’Azione - Astarte Servizi Culturali
Comitato Curatore: Enrico Dall’Anese, Elvira Fantin, Laura Pasin,
Maria Cristina Scalet, Stefano Sonego
Con il patrocinio di
Con la partecipazione di
Con il contributo di
38
Domenica 4 marzo 2007
Lettere
& interventi
PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI IN CIAD
Conoscenza e rispetto
reciproco per il dialogo
C
arissimi amici,
oggi ricorre
la festa della
Conversazione di san Paolo, giorno che conclude
l’ottavario di preghiere per
l’unità dei cristiani. In questo ambiente di pluralismo
religioso, l’esigenza di cercare punti d’incontro nella preghiera e nella vita
quotidiana, diventa una
necessità vitale per noi cristiani, esigua minoranza.
La nostra comunità di
Am-Timan non osa programmare incontri ecumenici, sarebbe troppo
presuntuoso. Ci siamo limitati a gesti semplici e
concreti.
(...) Il punto forte di
questa settimana è avvenuto a Mongo, dove il prefetto apostolico Coudray
ha veramente osato tanto,
avendone la forza. Tramite il comitato “Giustizia e
pace” ha organizzato un
dibattito cristiani-musulmani. I relatori erano due
suoi amici ben piazzati: uno cristiano, attuale ministro, Gata-Goté Gali; il se-
condo un intellettuale musulmano già segretario
della presidenza, Ali Abdraman. Il tema “Cristiani
e musulmani insieme per
costruire la città” era stato studiato apposta per evitare lo scontro religioso.
Invece diversi interventi
di giovani liceali erano orientati sui soliti temi provocatori per trascinare
l’assemblea in un clima di
polemica e dunque far finire tutto nel disordine.
L’assemblea numerosissima era composta in maggioranza da musulmani,
pronti a corrispondere a
queste provocazioni: perché un solo Corano e tanti libri della Bibbia? perché i musulmani riconoscono Gesù profeta e i cristiani non riconoscono
Maometto profeta? il matrimonio e la poligamia e
altri soggetti ormai noti e
consumati.
Il relatore cristiano,
grazie alla sua autorità, è
riuscito a dominare l’assemblea e a correggere energicamente gli intem-
SOLO DIO LIBERA L’UOMO
La libertà vera
costa cara
N
ei giorni scorsi, visitando il Museo
della Battaglia di Ceneda,
ho avuto la possibilità di fare un’esperienza a dir poco
interessante. Era allestita
una mostra fotografica sulla Grande Guerra, potenziata dalla tecnologia con
visione tridimensionale. Di
tutto quanto avevo imparato e mi era stato raccontato, mai ero stata coinvolta
nella viva realtà che hanno
vissuto i nostri nonni prima
e i nostri padri poi, quando
è scoppiato il secondo conflitto mondiale. Entrando in
quelle immagini ho potuto
virtualmente mettere i piedi dentro il gelo e il fango
delle trincee, sporche dell’umana sofferenza. Un’emozione profonda mi ha
pervaso ed è salita dal cuore quella riconoscenza che
da sempre avvertivo per
tutte quelle giovani esi-
stenze che col loro sacrificio mi consentivano di vivere in un Paese libero.
Ed era stato proprio il
pensiero della libertà a tenere occupata la mia mente nei giorni precedenti.
Termine di cui si sta facendo un gran mercato e che
viene proposta a buon mercato. In tutte queste discussioni che ora occupano i media, mio padre avrebbe abbassato il capo
scuotendolo lentamente
come faceva quando non
riusciva proprio a capire.
Ma forse anche noi siamo
perplessi e perfino indignati.
Mi echeggiano alla mente i versi di una bella canzone di Renato Zero: “Così
poco abili anche noi, a non
dubitare mai, di una libertà
indecente”. Da qualsiasi
parte la si guardi, tutti si ostinano a volerti liberare.
e
L’AZiON
Don Tarcisio Bertacco
peranti, coadiuvato in questo lealmente dal collega
musulmano a cui è legato
da lunga e sincera amicizia.
Per le provocazioni religiose egli rinviava all’Imam presente o ad altre
personalità religiose. Lui
e il suo collega vantavano
la loro partecipazione all’assemblea nazionale del
1993, dove il Ciad è stato
proclamato uno stato non
confessionale ma laico.
Perciò, scopo dell’incontro era di costruire la città
insieme, cioè educare a
convivere nella diversità,
e citava come esempio l’Atene della Grecia antica,
dove è nata la democrazia.
Il relatore musulmano citava nello stesso senso la
città di Medina, dove nei
primi tempi dell’Islam,
musulmani, ebrei e cristiani vivevano insieme.
Molto a proposito GataGoté ha fatto osservare co-
Da che cosa? Ipocriti. La libertà è qualcosa che si guadagna a caro prezzo, proprio come la felicità.
È biblicamente provato
che ogni scelta non è buona, e che non esiste libertà
indiscriminata senza far
danno all’altro e a se stessi. E che una società permissiva è destinata alla decadenza. Altro che crescita
della civiltà e di interesse
per i diritti dell’uomo e la
sua salvaguardia!
C’è stato un tale, di nome Giovanni Paolo II, che
all’uomo ci teneva davvero.
Chi è stordito nel marasma
dell’odierna confusione si
vada a leggere le sue Encicliche, sul valore e la dignità dell’uomo, sulla sua
promozione e il livello che
esso può raggiungere,
quando ha per modello Cristo. Anche perché non c’è
libertà senza verità, e Cristo è la Verità stessa. Perché non ce lo dimenticassimo, ha steso le sue braccia sulla croce per sempre.
Per ricordarci che solo Dio
è in grado di liberare definitivamente e completamente l’uomo.
Lina
me nelle recenti incursioni di ribelli finanziati dal
Sudan per un colpo di stato, si sono trovati a combattere insieme cristiani e
musulmani, tribù del Nord
e quelle del Sud, in difesa
del territorio e delle istituzioni. Alì, dal canto suo,
insisteva sulla necessità da
parte di adulti, scuole, insegnanti, genitori, di educare i giovani all’onestà, alla non violenza, alla pace,
perché troppe armi circolano nelle città e nei villaggi e anche i bambini ormai portano abitualmente
il pugnale. La conclusione
più positiva mi sembra averla colta nelle parole di
Gata-Goté: sostituiamo la
polemica che porta all’aggressività, con la conoscenza reciproca. Vorrei –
diceva – che il cristiano potesse dire al musulmano:
ecco ciò in cui tu credi e ti
rispetto. E altrettanto da
parte sua il musulmano al
cristiano. Questa conoscenza e rispetto reciproco sono la base per un dialogo fecondo nella costruzione della nostra “città”.
Don Tarcisio Bertacco
Am-Timan—
S
e
hai
qualche
libro già letto
e che comunque non ti serve più, non
buttarlo via,
perché potrebbe ser vire ad
altri.
Presso la
Curia vescovile (nell’edificio della Libreria e de L’Azione) c’è una stanza, sempre aperta nelle ore d’ufficio, dove vengono raccolti questi libri, in genere di carattere religioso.
I libri sono gratuiti, con
però anche la possibilità
di lasciare delle offerte
che vanno periodicamente inviate a Betlemme, al
Caritas Baby Hospital, dove le Suore Elisabettiane
curano i bambini più abbandonati di quel territorio.
Chi ha visitato quell’ospedale – e di solito i pellegrini di Terra Santa ci
vanno – resta davvero colpito dalle condizioni veramente gravi di quei bambini e da come vengono
curati ed assistiti.
Libri qui raccolti ven-
IN RITORNO DAL CIAD
Motivi di speranza
di un futuro migliore
Un gruppo di amici ha
visitato all’inizio dell’anno
don Tarcisio Bertacco in
Ciad. Ecco una sintesi della loro testimonianza al ritorno.
R
accontarvi il nostro
soggiorno ad AmTiman è un po’ difficile,
giacché si tratta di descrivere le sensazioni che suscitano persone, cose, animali in questo contesto
paesaggistico superlativo.
(...) La realtà, invece, racchiude in sé le condizioni
estreme della povertà e
dell’indigenza dei suoi abitanti. Le condizioni igieniche, la malnutrizione, la
mancanza di istruzione
stridono con le nostre abitudini e i nostri comportamenti consumistici. (...) Una voglia ti prende: quella
di fare finta di non aver visto niente, di mollare tut-
gono anche
mandati a istituti o centri che ne
fanno richiesta. Recentemente alcuni libri di
teologia, sacra scrittura,
spiritualità
ci sono stati richiesti dalla Suore di Maria Bambina, che li hanno portati a
Iskenderun in Turchia, al
vescovo locale monsignor
Padovese che ha aperto
un Centro di spiritualità interculturale e interreligioso intitolato a don Andrea
Santoro.
Diverse persone conoscono e frequentano già
questa “stanza dei libri”,
alla quale si può accedere
in piena libertà.
Don Giovanni Dan
LIBRI
La stanza
dei libri
di don
Giovanni Dan
to, di scappare.
Invece (...) l’incontro
con la comunità cristiana
di Am-Timan durante la
celebrazione della messa
ti infonde energie rigeneranti, nuova forza e sicurezza. I fedeli ciadiani ti
coinvolgono in una celebrazione liturgica così musicale, partecipativa, evocativa che improvvisamente ti senti avvolto dall’abbraccio affettuoso di
persone che non ti sono
più estranee e che ti fa capire di aver ritrovato casa.
Il proposito convinto, la
voglia di continuare a sostenere il progetto di progresso sociale, umano, religioso di apertura e confronto con la cultura e fede musulmana degli abitanti di Am-Timan, ti viene data soprattutto dall’incontro con gli alunni della
scuola elementare Santa
Bakita, realizzata da
don Tarcisio lo
scorso anno. (...) Se
incontri lo sguardo
di uno di quei bimbi capisci che non li
puoi abbandonare.
(...) È per questo
che la nostra esperienza è opportuno
che sia ripetuta da
altri, anche per constatare in modo positivo e gratificante
come le risorse che
don Tarcisio ha ricevuto da parrocchie, associazioni,
medici, lavoratori,
amici friulani, veneti e lombardi, enti pubblici come la Regione Friuli o
il comune di San Fior, sono proficuamente investite e donate alla comunità
locale di Am-Timan (...).
Da questo viaggio siamo rientrati carichi di fiducia e speranza, perché
abbiamo visto un paese a
noi noto per le vicende di
guerra, ma che ora è momentaneamente tranquillo, e che può farcela ad uscire dalla miseria e povertà in cui si trova. Lì c’è
tanta gente buona e brava,
che si impegna ogni giorno perché l’amicizia, la solidarietà e la pace siano una condizione di vita duratura, che permetta alla
popolazione di lavorare, di
progredire e vivere gli aspetti civili, sociali e religiosi in una situazione di
normalità e di pace.
Primo Tomasella
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437
e
L’AZiON
Lettere
& interventi
riscono diritti
fondamentali e
imperativi etici è
il solo valido baluardo contro
l’arbitrio del potere e gli inganni delle ideologie» Così, Benedetto XVI nel discorso rivolto ai partecipanti al Congresso internazionale sul diritto naturale promosso dalla Pontificia Università Lateranense.
Mi domando a questo punto:
«Che cos’è questo disegno di legge
presentato dalla Bindi e dalla Pollastrini, se non una esaltazione della
assoluta autonomia kantiana. Al contrario, il laico cristiano è colui che si
autolimita, colui che non va mai oltre, perché sa che quell’oltre non gli
appartiene. Sta tutta qui la sua sapienza. Perciò, egli benedice il Signore per questa sua limitazione e,
con il salmista dice: “Stupenda per
me la tua saggezza, troppo alta e io
non la comprendo” (Sl 138, 6).
Vorrei, infine, motivare l’importanza del diritto naturale, morale.
Esso, è inscritto nella coscienza degli uomini, da sempre (v. l’Antigone
di Sofocle). È un principio universale, presente in tutte le culture, che
assolve ad una duplice funzione: da
un lato è la grande stella polare che
guidando il pensiero verso il riconoscimento del bene impedisce all’uomo di deragliare; dall’altro, nel
riconoscimento della propria finita
creaturalità, l’uomo tocca con mano
il limite invalicabile alla sua pretesa
di essere totalmente autonomo.
Questo discorso della autonomia limitata è ciò che i lettori laicisti di
Kant respingono, e gli altri, i cattolici, accettano. Tutto qui. Chi è dunque il cristiano adulto? Non certo
colui che rivendica piena autonomia
nell’ambito politico. Al contrario è
colui che conosce e riconosce i propri vincoli e limiti, li accetta, li ama
e non li supera.
Aldo Cappellotto
Domenica 4 marzo 2007
39
TRA LAICITÀ E LAICISMO: VOGLIA DI AUTONOMIA
PERIODO DI QUARESIMA
“L’uomo, creato libero da Dio,
è autonomo ma non del tutto”
C’è bisogno
di conversione
I
termini “laico”, riferito a soggetti, e “laicità” , riferito a concetti, hanno subito nel corso della
storia tali e tante variazioni semantiche da rendere problematico, oltre che noioso, il parlarne.
Tuttavia vorrei dire qualcosa sperando di essere chiaro.
Il termine “laico” si opponeva un
tempo al termine “clericale”. Sembrava che dopo il Concilio Vaticano
II questa contrapposizione fosse superata, e invece è più viva che mai.
Perché? Perché i cristiani che agiscono in politica – giustamente – rifiutano il termine “clericale”, proclamandosi anch’essi “laici” e chiamando – giustamente – “laicisti” gli
anticlericali.
Così oggi si parla di politica laica
e laicista; di famiglia laica e laicista;
di storia laica e laicista.
A questo punto, usando l’accetta,
taglio d’un colpo tutte le sfumature
semantiche di questi due termini e
li riassumo con una sola parola: autonomia. Laico è colui che rivendica per sé, in tutti i campi, compreso
quello della politica, l’autonomia di
giudizio e quindi di azione. Ma questa autonomia come dev’essere?
Immanuel Kant ha estremizzato
il concetto di autonomia. Secondo il
suo pensiero, essa dev’essere totale. Ecco le sue parole: «Minorità è
l’incapacità di servirsi della propria
intelligenza senza la guida di un altro. Questa minorità è dovuta a te
stesso se la causa di essa non è un
difetto dell’intelligenza, ma è la mancanza di decisione e di coraggio di
servirtene senza guida». Immediatamente, questa sua affermazione
diventò il manifesto dell’adultità. So-
N
lo l’uomo pienamente autonomo è
un adulto. Tutti gli altri sono dei minori, incapaci di decidere da soli, e
perciò sempre bisognosi della balia:
la Chiesa cattolica.
(...) Se mi è concesso vorrei aggiungere qualcosa di mio: la morale autonoma di Kant, può essere
riassunta con queste due semplici
parole: «Decido io!». Che cosa sia
bene e che cosa sia male, questo lo
decido io. Ebbene, questo è precisamente il peccato di Adamo: cogliere il frutto è stato la conseguenza di questo suo: decido io. Questa
espressione è la quintessenza del
relativismo etico. Ebbene, le cose
non stanno affatto così; il bene e il
male non sono per niente un fatto
soggettivo, ma oggettivo: «Quello
che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto», dice Davide nel Miserere (Sl 50,
6). Dunque l’uomo, non è, né può
essere autonomo nel senso kantiano.
Domanda: come dev’essere allora? Faccio lo stesso discorso, sia per
i credenti che per i non credenti.
«L’uomo, creato libero da Dio, affidato al suo consiglio, è autonomo,
ma non completamente. Qualcosa
gli segnala che la sua autonomia non
è totale. Ecco la lex naturalis nel suo
animo: essa è presente in tutti anche nei pagani; anche nei non-credenti (v. Rm 2, 14-15). Essa è un presidio prezioso per l’uomo; gli dice:
fac bonum, vita malum. È il daimon
di Socrate, la cui voce era per lui nello stesso tempo manifestazione della verità e indicazione del dovere da
compiere. A questa voce, Egli sentiva che non poteva disobbedire.
«Questa lex naturalis da cui scatu-
SULL’ALLARME BADANTI
on sono un lettore
de “Il Gazzettino”,
ma il numero di domenica
25 febbraio mi è stato portato a casa da una donna
straniera, che lavora da diversi anni in Italia, come assistente alla persona, o badante che dir si voglia. Molto arrabbiata e offesa! Titolo a sette colonne, in prima
pagina: “Dalle badanti sonnifero ai vecchi”.
Se la frase non avesse, prima, il nome del soggetto
che l’ha pronunciata, la Caritas diocesana, avrei pensato a qualche vetero leghista, in vena di sparate. Ma, purtroppo, così non è!
Investire la stampa per “denunciare” l’importazione
a furgonate di sonniferi o tranquillanti, da somministrare
agli anziani, per farli stare tranquilli o dormire e lanciare uno “sconcertante allarme” sul fenomeno, vuol solamente dimostrare la volontà di fare un gran polverone,
attorno ad un tasto molto delicato, vissuto in maniera
diversa da molte famiglie del nostro territorio.
Di tutto ciò sono veramente dispiaciuto (ed anche arrabbiato) anche perché il pulpito dal quale si parla dovrebbe essere serio, documentato, capace di comprensione e di discernimento. Un fenomeno diviene preoccupante quando i numeri sono reali e significativi; qualche caso o, il sentito dire, non caratterizzano un fenomeno preoccupante.
Solo alcune sottolineature, anche perché diverse “badanti e badate/i” scriveranno a questo giornale e alla Caritas, per raccontare la propria esperienza, che poco assomiglia a quanto asserito nell’articolo citato.
1) In tutte le civiltà la condizione anziana è presente,
magari ricercata, ora che alimentazione e salute sono migliorate.
Solo nei paesi ricchi (o forse solo qui da noi) si realizza quello che nel passato veniva detto “un padre fa crescere dieci figli, e dieci figli non sono in grado di accu-
dire un padre”.
2) Solo chi vive a contatto con queste persone riesce a capire qualche lembo
di una vita difficile, carica di
rinunce e di sacrifici.
Lasciare la propria famiglia, magari figli in tenera
età, il marito, magari genitori anziani e ammalati, per ricercare una speranza di futuro per sé e per i propri cari, è la condizione della maggioranza delle assistenti familiari presenti nelle nostre
famiglie. Anche delle laureate in astrofisica e informatica, così come di quelle donne di 60 anni, con mani
grandi e rugose, mani che hanno lavorato da sempre e
che continuano a spendersi in lavoro, per noi.
3) Sono davvero molte le famiglie italiane contente
della persona che segue la persona anziana e che instaurano rapporti di familiarità e di vera amicizia con la
badante del “nonno”, non certo del “vecchio”. Vanno anche annoverate famiglie che per anni hanno inseguito il
decreto flussi, per assumere la persona che lavorava in
casa da clandestina, non riuscendovi per più tentativi.
4) È vero anche che i furgoni (non quelli dei sonniferi!) portano nei paesi d’origine di tutto e di più. Non
di sicuro quanto, a sentire l’articolo, è frutto di sottrazione o di furto, ma piuttosto materiale che non rientra
più nei parametri della moda corrente e che intasa sempre di più le nostre case. E, così, diseduchiamo. Se il materiale è in buono stato, lo dobbiamo usare noi. Se non
va bene per noi, perché dovrebbe essere adatto agli altri?
5) E, ancora, nonostante la disponibilità di persone
regolarizzate, diverse famiglie preferiscono avere in casa una persona non in regola, clandestina oppure a nero, perché sono convinte di poter meglio gestire la situazione al bisogno.
Angelo Cremasco
Soligo
La polemica offusca
tante brave persone
C’
è bisogno di
conversione!
Così ho iniziato il mio articolo, con questo titolo
che racchiude in sé tutto
ciò che vorrei enunciare.
Sì, perché oggi come oggi c’è bisogno di credere
veramente nel Signore
Dio. Inizierò con il professandovi la mia fede
che senza paura avanza
dinnanzi a tutto. È già iniziato il mio tempo di
“conversione”, cioè il passaggio da ciò che ero prima a ciò che diverrò. Ognuno di noi prima o poi
si troverà di fronte a dover mutare qualcosa nella sua vita, a fare delle
scelte. La mia fede è maturata nel tempo, ha subito quella fase di trasformazione da una fede
“bambina” a una fede “adulta” ma che non smette mai di crescere. Grazie
ad una serie di incontri,
di riunioni-approfondimento ho potuto far fruttare ciò che già era dentro di me.
La mia prima esperienza della Gmg 2005 ha
dato i suoi frutti, mi ha
fatto vedere e capire che
molti giovani credono in
Cristo e si danno da fare
per testimoniare la sua
Parola, mi ha aperto nuovi orizzonti e conoscere
nuove realtà, mi ha fatto
trovare l’Amore vero.
Ero già animatrice in
parrocchia, catechista,
mi davo da fare per gli altri, ero già andata per due
volte come volontaria a
Lourdes ma non ero andata fino in fondo nella fede e a quell’Amore che
Dio ci ha donato e che è
anche negli altri. Facevo
tutto volentieri, mi rendevo disponibile senza
problemi, mi rendeva felice veder e far felice gli
altri, ma sentivo che c’era altro sotto, così ho
“scavato”. Ho trovato l’Amore che Dio ha per me
e il mio ruolo in questo
mondo. Così la mia fede
ha iniziato a trasformarsi.
Ora mi rendo conto
quanto è importante ricercare la Verità e ricercare Dio ogni giorno, testimoniarlo con le nostre
azioni quotidiane.
Dio è in ogni parte di
me, è negli occhi di chi
incontro, è nella mia famiglia, è negli amici e in
quelli con cui vado meno
d’accordo. Cerco di essere umile, semplice testimone della Parola che
è nella Bibbia, la nostra
essenza, il nostro “soffio
di vita”.
Gustiamo la vita... io la
gusto ogni giorno col sor-
riso di un bambino che
ingenuo e semplice guarda e conosce il mondo,
con i suoi piedini che
scalciano, con le sue
braccia che si aprono come per abbracciare qualcuno, le apre senza aver
paura di nessuno e di chi
lo prenderà in braccio e
lo cullerà. Con i suoi occhi sereni e pieni di gioia,
con la sua bocca così piccola e che ha fame! Bisogna andare ed entrare
nel profondo. Bisogna
coltivare la fede, renderla viva giorno dopo giorno...
Durante la Messa delle Ceneri sono rimasta
colpita dalla predica che
ha fatto il frate della mia
parrocchia (ho sottolineato “mia” perché in
realtà non è quella originaria ma quella del quartiere della città dove studio) che confermava il
bisogno di convertirsi, di
non lasciare che la nostra
fede diventi un qualcosa
di abitudinario, che non
“coltiviamo” momento
dopo momento, che rimane lì in fase di stasi. La
fede va alimentata. Entriamo perciò anche noi
nel deserto, non in quello vero come fece Gesù,
ma in quello del nostro
“Io” per ascoltare la parola del Dio Vivente, per
assaporarne il gusto, entriamo in intimità con
Dio.
Ricerchiamo quella
crescita interiore, interroghiamoci sulla nostra
fede, facciamo quel passo in più che tante volte
ci manca. Eliminiamo i
pregiudizi, l’egoismo, il
sentirsi “migliori”.
Quante volte ho pregato Dio, quante volte liberandomi totalmente a
Lui poi ho sentito il suo
soffio di vita entrare in
me portando quella pace,
quella serenità che mi
cambia completamente.
Lasciamoci invadere da
Dio, in questa Quaresima mettiamoci veramente in ascolto, riscopriamo
la vera Luce.
Dico due parole soltanto a voi giovani, come
me, voi che fate un servizio nelle vostre parrocchie e servizio agli altri,
non abbiate paura di Cristo, abbandonatevi a Lui,
vi ricompenserà con il
suo immenso Amore,
Dio non delude mai.
Ricercatelo continuamente, Lui deve essere
al centro prima di ogni altra cosa. Dio è amore.
Buona Quaresima di
cuore.
Giorgia
Revine