Capitolo 12 – Il Controllo Del Processo

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Capitolo 12 – Il Controllo Del Processo
C A P I T O L O
La pallinatura controllata differisce dalla maggioranza dei processi produttivi nel fatto che non esiste
alcun metodo di controllo non distruttivo che confermi che sia stata effettuata secondo le specifiche
richieste. Tecniche quali la Diffrazione a Raggi X richiedono che almeno un pezzo sia sacrificato per
ottenere l’analisi di un profilo completo della sollecitazione a compressione ottenuta. Per assicurare
che le specifiche di pallinatura siano rispettate per un lotto di produzione, bisogna controllare durante
il processo i seguenti parametri:
••
Media
••
Intensità
••
••
Copertura
Macchinari ed attrezzature
Oggi MIC soddisfa o supera i più rigorosi standard per la qualità e i processi di produzione stabiliti dalle
industrie aerospaziali e automobilistiche. MIC è certificata ISO 9002 e QS 9000.
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mostra quali
sono le forme
dei media
accettabili e
quali non
accettabili. I
media per la
pallinatura
FFii g
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2.
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1
Forme dei Media
controllata
fondamentalmente devono essere rotondi e quando, per
l’uso, alcune palline si rompono, queste devono essere
rimosse per prevenire danni alla superficie trattata.
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b sono degli ingrandimenti (di 100x)
rispettivamente dell’aspetto di una superficie danneggiata
dall’uso di media rotti e di una pallinata in modo appropriato.
I media per la pallinatura controllata devono inoltre avere un
diametro uniforme. L’energia dell’impatto dei media è in
funzione della loro massa e velocità. Media più grandi hanno
massa maggiore, energia di impatto maggiore e quindi
inducono maggiore sollecitazione a compressione. Qualora
fossero usati media di diametri diversi, la sollecitazione a
compressione ottenuta non sarebbe uniforme e le caratteristiche a fatica del componente ne risulterebbero danneggiate.
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2 --3
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a mostra media dalle caratteristiche
La FFii g
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2-- 3
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b
dimensionali e di forma corrette, mentre la FFii g
indica media non accettabili.
FF ii g
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Superficie danneggiata
da media rotti
Superficie tipica ottenuta
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b
con media appropriati
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Media di buona qualità
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b
Media di scarsa qualità
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Per rimuovere sia i media piccoli che grossi, MIC utilizza sistemi a
vagliatura, mentre per rimuovere i media rotti viene usato un
separatore a spirale. Questo sistema si basa sulla diversa velocità
di rotolamento dei media rotti da quelli di forma sferica, con la loro
separazione rispettivamente in un flusso interno ed uno esterno.
Tutti i media arrivano nel cono visibile nella parte superiore della
figura12.4 e incominciano a rotolare nella parte interna della
spirale. I media sferici riescono ad acquistare la velocità necessaria
per passare nella parte esterna, mentre quelli rotti continuano a
scivolare lungo la parte interna della spirale e sono quindi eliminati
dal processo.
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L’intensità della pallinatura controllata è la misura dell’energia del
Separatore a spirale
FFii g
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2.
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4
per la classificazione
flusso dei media ed è uno dei parametri essenziali per assicurare la
dei media
ripetibilità del processo. L’intensità e quindi l’energia del flusso
sono direttamente legate alla sollecitazione a compressione indotta
in un componente. Può essere incrementata aumentando la massa o la velocità delle microsfere. Altre
variabili sono l’angolo d’impatto e il tipo di media.
L’intensità è misurata con le piastrine Almen. Una piastrina Almen è una placchetta di acciaio per molle
SAE1070, che viene pallinata da un solo lato. A causa dello sforzo a compressione residuo indotto, essa
si flette a forma di arco, con la parte convessa che è il lato pallinato. L’altezza di tale arco è funzione
dell’energia del flusso di microsfere ed è una grandezza perfettamente ripetibile.
Le piastrine Almen possono essere di 3 tipi in funzione dell’applicazione della pallinatura. Più è alta
l’intensità, più aumenta lo spessore della piastrina da impiegare:
••
••
Piastrina Almen N: Spessore = 0,79 mm (0,031")
••
Piastrina Almen C: Spessore = 2,39 mm (0,094")
Piastrina Almen A: Spessore = 1,29 mm (0,051")
L’intensità Almen è data
dall’altezza dell’arco misurata
dal calibro Almen seguita da
una lettera indicante il tipo di
piastrina Almen usata. Quindi
se viene impiegata una
piastrina Almen A e la misura
dell’arco della piastrina è di
0,30 mm, l’intensità Almen
della pallinatura sarà di
0,30A (0,012A nel caso si
usino i pollici). I valori
dell’arco devono essere
compresi tra 0,10 e 0,61 mm
FFii g
gu
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Almen Strip System
(0,004" e 0,024"), altrimenti
bisogna utilizzare piastrine
più sottili o più spesse. In particolare si dovrebbe passare alla piastrina più spessa qualora l’arco sia
maggiore di 0,51 mm (0,020")
Il valore di intensità raggiunto con una piastrina N è circa 1/3 del valore ottenibile con una piastrina A; il
valore ottenibile con una piastrina C è circa 3 volte quello possibile con una piastrina di tipo A.
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FFii g
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Esempio di una attrezzatura
per fissaggio delle piastrine
Almen
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à)
) : In fase di sviluppo di
un processo di pallinatura per un nuovo componente è
necessario definire la curva di saturazione. La saturazione
viene definita come il primo punto sulla curva "Tempo di
pallinatura - Altezza dell’arco" dove raddoppiando il
tempo di pallinatura, l’altezza dell’arco della piastrina
aumenta meno del 10%. La curva di saturazione viene
disegnata pallinando una serie di piastrine Almen con
parametri bloccati, variando solo il tempo di esposizione
alla pallinatura.
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7 Curva di saturazione
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2.
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7 mostra una curva di saturazione. Al tempo
La FFii g
T corrisponde il punto di saturazione, in quanto
raddoppiando il tempo di esposizione (2T) della piastrina alla pallinaura, l’altezza dell’arco aumenta
meno del 10%. La saturazione stabilisce l’intensità attuale del flusso di palline in un punto definito per
un definito settaggio della macchina.
È importante non confondere la saturazione con la copertura, di cui si parlerà nel prossimo paragrafo,
che è la percentuale di area coperta con le impronte della pallinatura. La saturazione viene usata per
verificare il tempo necessario a stabilire l’intensità. Ancora, saturazione e copertura non avvengono
necessariamente nello stesso intervallo di tempo, in quanto la copertura viene determinata non sulla
piastrina ma sul pezzo pallinato, che può essere di materiale molto duro, come molto tenero. La
saturazione viene sempre determinata usando piastrine Almen in acciaio per molle SAE1070 con
durezza tra i 44 e i 50 HRC.
IL CONTROLLO DEL PROCESSO
Le piastrine Almen sono montate su blocchi Almen
(dispositivi per tenere le piastrine ferme nella posizione
voluta) che normalmente sono a loro volta fissati su pezzi
di scarto, in posizioni nelle quali è importatene la verifica
dell’energia dell’impatto ((ffii g
gu
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2 ..6
6)) . L’intensità viene
misurata prima di processare il primo pezzo per verificare
che la macchina funzioni correttamente e sia settata
secondo il processo prestabilito. L’intensità viene poi
sempre controllata al termine della produzione e, in
funzione della numerosità e criticità dei lotti, a intervalli
prestabiliti durante la produzione stessa.
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Come già detto, la copertura è la misura, in percentuale, della
superficie che è stata segnata dalle impronte della pallinatura.
La copertura è un parametro fondamentale per l’esecuzione di
una pallinatura controllata di buon livello. Esso non dovrebbe
mai essere inferiore al 100% in quanto fatica e corrosione
sotto sforzo potrebbero avere luogo in quelle parti che non
hanno una sollecitazione residua a compressione. Le FFii g
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b mostrano rispettivamente una superficie con
copertura completa ed una con copertura incompleta.
Se la copertura viene specificata come maggiore al 100%, ad
esempio 150%, significa che il tempo di processo necessario
per raggiungere il 100% deve essere moltiplicato per il fattore
corrispondente, nel caso del 150%, per 1,5. Una copertura del
200% necessita di un tempo di pallinatura doppio rispetto a
quello di una copertura 100%.
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Copertura completa
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a Copertura incompleta
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N ®® ((VV eerrii ffiicc aa ddeell llaa ccoopp eerrttuurr aa)): La determinazione della copertura della pallinatura controllata
può essere facile qualora si stia processando un materiale tenero, su cui sia facile vedere le impronte
lasciate dai pallini. In un caso semplice una lente di ingrandimento di 10x sarebbe più che adeguata, ma
in molte applicazioni, la determinazione della copertura è più difficile. Problemi possono essere causati
da una superficie particolarmente dura o vasta, fori interni o raccordi di difficile accesso.
Metal Improvement Company ha sviluppato il processo di controllo della copertura chiamato
PEENSCAN®.
Sul pezzo su cui bisogna controllare la
copertura viene applicato a pennello, a spruzzo
o per immersione un liquido tracciante
fluorescente, sviluppato appositamente da
MIC, il DYESCAN®. Quando i media impattano
contro la superficie del pezzo, il liquido viene
rimosso in modo proporzionale alla
percentuale di copertura. Una copertura non
completa viene immediatamente rilevata
osservando il pezzo sotto una luce
ultravioletta.
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e 1
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2.
.9
9 spiegano il principio di
Le FF iig
funzionamento del PEENSCAN®: la paletta di
una turbina è ricoperta del liquido tracciante,
di colore verde quando visto attraverso luce UV
(il DYESCAN® è praticamente trasparente alla
luce normale); con la pallinatura il liquido è
gradatamente asportato sino a scomparire
completamente indicando così una copertura
completa.
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2.
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Il DYESCAN® è
applicato
prima della
pallinatura
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Parziale
rimozione del
DYESCAN®
dopo una
prima fase di
pallinatura:
copertura non
completa
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Completa
rimozione del
DYESCAN®
dopo la
pallinatura:
copertura
completa
Il PEENSCAN® si è dimostrato nettamente superiore rispetto all’uso di una lente di ingrandimento con
fattore 10.
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In tutto il mondo gli stabilimenti MIC hanno in dotazione macchinari automatici per la pallinatura
controllata molto simili tra loro. Quando è necessario, questa rete consente un efficiente, economico e
affidabile sistema di trasferimento o duplicazione di processi da un luogo ad un altro.
MIC offre anche pallinatura controllata eseguita con macchine a controllo numerico per applicazioni che
richiedono specifiche aggiuntive rispetto al Certificato standard di pallinatura (ad esempio, le specifiche
AMS-S-13165, MIL-S-13165, AMS 2430, etc.). Parti progettate con l’obiettivo di ricorrere alla pallinatura
per aumentarne le caratteristiche a fatica, dovrebbero seguire i processi controllati al computer della
specifica AMS 2432.
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C A P I T O L O
••
Pressione dell’aria e flusso delle palline
(energia) per ogni ugello
••
Velocità di ogni turbina e flusso delle
palline (energia) per ogni turbina
••
Rotazione e/o traslazione dei
componenti
••
••
Moto alternativo degli ugelli
Tempo di ciclo
Questi parametri sono continuamente monitorati e
paragonati ai valori limite programmati sul controllo.
In caso di superamento in eccesso o in difetto dei
limiti previsti, la macchina si ferma immediatamente
ed automaticamente e non può essere riavviata sino
alla risoluzione del problema verificatosi.
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2.
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a Macchina a lancia a controllo
numerico per pallinatura di
fori interni
Ogni interruzione del processo è segnalata su
tabulati che registrano tutto il processo e che sono
da complemento alle macchine CMSP. Il processo è
registrato tra i record del sistema qualità ed è
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a vi è
disponibile per consultazione. In FF iig
una macchina a controllo numerico usata per
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pallinare fori in componenti aeronautici; in FFii g
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1
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b vi è una macchina a ugelli multipli sempre a
controllo numerico. In entrambe le figure si possono
vedere le unità di controllo di fianco alle macchine.
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b Macchina a ugelli multipli a
controllo numerico
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IL CONTROLLO DEL PROCESSO
MIC ha sviluppato al suo interno macchine che hanno
la possibilità di controllare, monitorare e
documentare i seguenti parametri:
XII
RIDUZIONE DELLE REVISIONI GRAZIE ALLE MACCHINE A
CONTROLLO NUMERICO
Le macchine per il controllo incrementarono notevolmente la loro popolarità quando la FAA
permise un aumento del numero di cicli di un motore a turbina, da 700 a 1.500, tra una revisione e
l’altra. Questo aumento consentì al motore, progettato per uso militare, di entrare sul mercato
commerciale.
Essendo troppo piccolo lo spazio a disposizione per effettuare modifiche di progetto, i costruttori
scelsero di usare la pallinatura controllata per aumentare il limite di vita dei dischi turbina e delle
piattine di raffreddamento. Le macchine a controllo computerizzato assicurarono che i parametri di
pallinatura dei componenti critici fossero documentati e ripetuti con precisione [Rif 12.1].
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2.
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1 riporta un albero scanalato
La FFii g
installato con due cuscinetti che supportano
l’albero all’interno di un assieme. Le scanalature
e il raccordo adiacente sono i punti in cui si
potrebbero verificare rotture a fatica a flessione
o a torsione. In questo caso i progettisti
richiederebbero la pallinatura sul disegno come
segue:
••
••
Area "A": Pallinare
••
Area "C": Mascherare
Area "B": Sovraspruzzo permesso
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2.
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1
Disegno di assieme di un albero
scanalato in cui è necessaria la
pallinatura controllata
I dettagli dovrebbero essere:
••
Pallinare l’area con scanalature e raccordo adiacente
con MI-110H e intensità 0,006"-0,009"A
••
Copertura minima nell’area scanalata 100%
da verificare con PEENSCAN®
••
Sovraspruzzo accettabile sul diametro più largo
adiacente alla sparte scanalata
••
Mascherare le aree di montaggio dei cuscinetti
e l’area centrale dell’albero
••
Pallinatura secondo la norma AMS-S-13165
È importante evidenziare che eventuali controlli non distruttivi devono essere eseguiti prima della
pallinatura, altrimenti questa potrebbe modificare la superficie e chiudere cricche alterando i risultati
dei test.
Metal Improvement Company ha una esperienza di più di 50 anni nel definire come e dove applicare la
pallinatura. In particolare MIC è specializzata nella selezione dei parametri, media e intensità, per
applicazioni relative alla resistenza a fatica e/o corrosione. Gli stabilimenti presenti in tutto il mondo
sono elencati nella retro-copertina di questo manuale.
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12.1 Internal Metal Improvement Co. Memo
R I S T A M P E
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