Si vietino le motoslitte per alto rischio valanghe

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Si vietino le motoslitte per alto rischio valanghe
L’ECO DI BERGAMO
Provincia 37
SABATO 28 DICEMBRE 2013
Valbondione
Alto rischio
valanghe
«Motoslitte
da vietare»
Lavori sprint
per la frana
Via libera
a Lizzola
La Regione ai sindaci: emettano
ordinanze per fermare i mezzi
«E va evitato il fuoripista»
ne civile (800.061.160)».
Dopo l’ondata di maltempo in Lombardia e le abbon- L’appello ai sindaci
danti nevicate, la Regione invita a Viene raccomandato, inoltre, di
non andare fuori pista e chiede ai non utilizzare motoslitte e di dosindaci di emettere un’ordinanza tarsi di arva, sonda e pala per la
per vietare l’uso delle motoslitte ricerca e il soccorso di persone sea causa del rischio elevato di va- polte sotto una valanga. Il goverlanghe.
natore Maroni, quindi, ha aggiunQueste le principali raccoman- to: «Invieremo una comunicaziodazioni emerse al termine del ver- ne a tutti i sindaci dei Comuni intice, svoltosi ieri a Palazzo Lom- teressati, affinché emettano
bardia a Milano, per valutare i un’ordinanza che proibisca l’utidanni causati dal maltempo sulla lizzo delle motoslitte nei prossimi
regione. A partecipare il presiden- giorni, una precauzione indispente della Regione Lombardia, Ro- sabile, per evitare valanghe ed eviberto Maroni; l’assessore regiona- tare possibili incidenti a cose o
le alla Sicurezza e Protezione civi- persone».
le, Simona Bordonali; e il prefetto
Il presidente della Regione ha
di Milano Francesco Paolo Tron- poi spiegato che la Lombardia non
ca.
chiederà lo stato di
Bordonali ha sottoemergenza: «Abbiamo
lineato che «le precipiVertice sul fatto una riunione per
tazioni degli ultimi
la situazione
maltempo . valutare
giorni hanno determisul territorio regionale
natonotevoliaccumuli
Maroni: dopo le precipitazioni
nevosiconspessoredel
intense
danni atmosferiche
manto, che può supedi questi ultimi giorni
inferiori edèemersochenonc’è
rare il metro». Dunque
«nei prossimi giorni è
di chiedere
al
milione lalonecessità
assolutamente sconsistato di emergenza,
gliato muoversi in
in quanto i danni subiti
montagna al di fuori delle piste da sono di entità modesta, inferiore
sci segnalate e presidiate». Tale al milione di euro».
raccomandazione, prosegue l’assessore, «è finalizzata non solo ad Danni limitati
assicurare la propria incolumità, Sulla prima stima dei danni causama anche quella di coloro che po- ti a strutture pubbliche e private,
trebbero essere travolti da valan- Maroni ha dichiarato: «I danni
ghe provocate da altri escursioni- complessivi a strade e ad edifici
sti».
pubblici sono limitati e non supeNel caso si volessero affrontare rano il milione di euro, mentre la
attività sciescursionistiche, scial- stima di quelli occorsi ai privati
pinistiche o con le ciaspole Bordo- verrà quantificata nel giro di una
nali raccomanda «di evitare itine- settimana». Anche se non verrà
rari esposti e non noti» e di «con- chiesto lo stato di emergenza, il
sultare preventivamente con il governatorehacomunquesottoliBollettinoneveevalangheemesso neato che «è necessario un intergiornalmente dal centro Nivo me- vento della Regione che, naturalteorologico di Arpa (0342914401) mente, ci sarà». 1
o la Sala operativa della Protezio©RIPRODUZIONE RISERVATA
La strada riaperta
FABIO FLORINDI
In cella per rapina: volevo
sfamare la mia famiglia
Calusco d’Adda
Il suo arresto è stato convalidato dal
gip di Lecco, Massimo Mercaldo, e resta in carcere l’uomo fermato per la
rapina ai danni di un’ottantenne a Cernusco.
Si tratta di un 46enne di Calusco D’Adda, difeso d’ufficio dall’avvocato Tatiana Balbiani, che
ha negato di essere l’autore di
altri scippi ma per quello di Cernusco si è giustificato affermando che lo ha fatto perché in stato
di necessità, al punto che aveva
già tentato il suicidio dal ponte
di Paderno.
«L’ho fatto per gli stessi motivi – ha dichiarato al gip – Sono
disoccupato da due anni e devo
mantenere quattro figli: ho tentato di togliermi la vita e ora ho
cercato i soldi per sfamare la
famiglia».
La storia è molto triste e lo
stesso carabiniere del Nucleo
radiomobile della compagnia di
Merate che la sera del 7 novembre lo aveva salvato mentre si
stava gettando dal ponte gli ha
La Regione invierà ai Comuni la richiesta di proibire l’uso delle motoslitte nei prossimi giorni
Dopo lo smottamento, riapre
la strada che collega con Averara
Dopo due giorni di
blocco, ieri è stato riattivato il
collegamento tra il centro di
Averara e la frazione di Valmoresca che nella giornata di Natale era stata invasa poco a valle
dall’abitato da uno smottamento di pietrame e vegetazione per
una decina di metri cubi dal versante orografico sinistro della
valletta. Causa accertata della
frana le intense precipitazioni
piovose dei giorni scorsi che
hanno interessato anche questa
valletta percorsa da un antico
collegamento mercantile con il
Passo di San Marco e la Valtellina, per circa un paio di chilometri con carreggiata asfaltata di
circa quattro metri di larghezza
e quindi mulattiera. Tale collegamento è di servizio sia alla
frazione di Valmoresca che è in
comune di Averara, sia alla con-
trada antistante di Caprile Basso in comune di Santa Brigida.
Un tempo era ben abitata, tanto
che vi era attiva una scuoletta
elementare. Attualmente i residenti stabili sono soltanto cinque –quattro di Averara e uno
di Caprile – ma nei mesi estivi
e pure nei fine settimana e nella
corrente vacanza delle festività
di Natale e fine anno c’è un buon
rientro di ex residenti e di vacanzieri che sono usciti dall’isolamento con la riapertura, avvenuta ieri, della strada che è comunale. La situazione era stata
immediatamente segnalata all’amministrazione comunale,
per cui precauzionalmente e in
attesa di un sopralluogo tecnico,
il sindaco Mauro Egman aveva
immediatamente deciso l’emissione di una ordinanza di blocco
della strada con conseguente
poi messo le manette ai polsi a
seguito delle indagini per la rapina a un’anziana al cimitero di
Cernusco (alla donna era stato
spruzzato dello spray urticante
negli occhi).
I carabinieri, grazie ad alcuni
testimoni, avevano rintracciato
l’auto usata dal bandito nella
fuga e, all’interno, hanno recuperato la bomboletta spray, un
coltello e parte del denaro sottratto alla vittima.
Ieri nell’udienza di convalida, con pm il procuratore Walter Mapelli, l’arresto di Stefano
Lotufo è stato convalidato, con
custodia cautelare in carcere.
Proseguono le indagini dei carabinieri per verificare gli altri
due episodi che contestano all’uomo. 1
Romano, ladri di Natale
in visita dal dentista
Romano
Anche gli studi dentistici non sfuggono
alle incursioni dei ladri, soprattutto a
Romano, città falcidiata dai ladri ormai
con frequenza preoccupante, almeno
negli ultimi tempi.
L’ultimo episodio in ordine cronologico è accaduto la notte del
24 dicembre e interessa appunto lo studio di un dentista, situato lungo la circonvallazione, in
via Schivardi. Un personal computer e altri oggetti sono stati
portati via dagli sconosciuti in-
isolamento delle persone -una
trentina- in questi giorni presenti nelle due contrade. Nel
contempo la situazione era stata
segnalata allo Ster(ex Genio civile). «Questa mattina(ieri per
chi legge) – ha precisato il sindaco Egman – sono arrivati in sopralluogo il dirigente Claudio
Merati e il tecnico Mauro Fenice. Insieme si è proceduto a
un’accurata verifica della situazione e si è potuto così constatare che previa rimozione del materiale franato e una prima bonifica del pendio era possibile
un passaggio controllato. Lo
Ster ha definito il finanziamento di 25 mila euro per un intervento di somma urgenza di sistemazione definitiva del pendio e già domani mattina(oggi
per chi legge, ndr) un’impresa
darà il via ai lavori». 1
dividui che per avere accesso
all’edificio sono penetrati da
una piccola finestra, raggiunta
utilizzando la scala a pioli sistemata nel giardino del vicino.
Una doppia incursione la loro:
la prima effettuata scavalcando
la recinzione di una villetta,
sempre di via Schivardi; la secondo penetrando al piano terra
dello studio dentistico attraverso la finestra. Non si conosce
l’ora esatta in cui i ladri sono
entrati in azione. Di certo è che
hanno scavalcato l’inferriata
Sono stati risolti i problemi di viabilità per gli abitanti di Lizzola e per
i turisti e sciatori che intendono raggiungere la nota stazione invernale
per le ferie oppure per la classica
sciata d’apertura della stagione
bianca.
L’interruzione della viabilità è stata
causata da una frana provocata dalla gran quantità di pioggia caduta in
alta valle: lo smottamento si è verificato a mezzogiorno dell’altro ieri, in
un tratto di strada tra Valbondione
e Lizzola: ma il disagio per gli automobilisti è durato poche ore, dalle
12 alle 17. E questo per l’immediato
intervento della Ditta Lizzardi di
Gromo che, su incarico dell’ingegner
Claudio Merati, responsabile della
Ster di Bergamo, ha provveduto a
liberare la strada dal materiale che
era finito sull’asfalto.
La carreggiata percorribile che ora
rimane ristretta, ma non più di tanto,
è stata dotata di un impianto semaforico per un eventuale transito a
senso unico, soltanto per un tratto
di una trentina di metri, là dove lo
smottamento si è verificato.
Quanto alla dinamica che ha causato
lo smottamento non ci sarebbero
dubbi nel puntare il dito sulla grande
quantità di pioggia caduta in poche
ore. L’acqua, scorrendo lungo le apposite canalette e trasportando foglie ha provocato l’intasamento dei
tombini di raccolta per cui, scorrendo sulla via si è poi riversata lungo
la scarpata generando lo smottamento che ha interessato anche un
tratto di strada sottostante a quello
dove ha avuto luogo lo scivolamento della terra.
In tutto sono caduti una cinquantina
di metri cubi di materiale. Afferma
Vittorio Lizzardi dell’omonima ditta
: «Abbiamo già provveduto a tagliare gli alberi presenti sul fronte franoso e a porre in sicurezza la strada.
Dopo il 6 gennaio provvederemo a
costruire un muro di contenimento
lungo alcuni metri, là dove la frana
ha avuto origine. I costi dell’intervento saranno per l’80% a carico della Regione e per il 20% del Comune.
delimitante una proprietà privata, avvicinandosi alla scala
che hanno poi posizionato in
corrispondenza del muro dove
si trova la finestra dello studio
dentistico. Senza che nessuno
se ne accorgesse, i ladri hanno
raggiunto il serramento riuscendo a forzarlo per poi intrufolarsi. Al pianoterra dello studio hanno rivolto le attenzioni
al computer e alcuni oggetti anche di valore tra i quali anche
regali natalizi.
L’incursione dei ladri non si
è estesa al piano superiore dell’edificio perchè dotato di sistema d’allarme, della cui presenza
gli stessi malviventi si sono accorti, rinunciando così a completare il colpo. 1
Fa. Bo.