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ABITARE E LAVORARE
A CHIOGGIA NEL TRECENTO
classi 4^ A-B-C
Scuola Elementare "B. Caccin"
Chioggia medioevale era una città che viveva tra
terra e acqua, tra mare e laguna, tra corsi d’acqua e
campagna.E’ questo rapporto tra terra e acqua la
chiave di lettura per comprendere l’itinerario che vi
Quella illustrata in questa mostra è una
proponiamo
attraverso documenti, disegni, fotografie
Chioggia ormai scomparsa, di cui vogliamo
e la ricostruzione di una contrada clugiense del
scoprire gli aspetti più significativi: il modo
Trecento,
alla vigilia della famosa guerra del 1378di abitare e le principali attività economiche.
81 combattuta soprattutto a Chioggia tra Veneziani e
Genovesi.
INTRODUZIONE ALLA MOSTRA
STORICA
LA CITTA’
LA CONTRADA
L’abitato di Chioggia Maggiore (Clugia
Maior) era distribuito in quattro aree separate
da tre canali che correvano in senso nord-sud:
Canal Maggiore (Lombardo), Canal Vena,
Canal Lusenzo (S. Domenico).
Le calli, chiamate CONTRADE, erano costituite da
due parti, la cui larghezza era definita da una lunga
tradizione:
1 - il VICINATO: la parte di terra pedonabile;
2 - la CAVANNA: la canaletta comunicante con uno
dei canali principali della città.
I quattro quartieri erano i seguenti (partendo
dal lato occidentale):
1 - Oltre Canale (Saloni);
2 - Piazza, divisa in Ultra Plateam sul Canal
Questa struttura, che univa terra e acqua, era il
risultato di un processo secolare dettato dalle
esigenze delle principali attività economiche: le
saline e i vigneti.
Il sale, l’uva, gli ortaggi venivano trasportati con le
barche fino ai magazzini (saleri) ubicati al
pianterreno delle case, che avevano una specie di
3 - Oltre Vena (Ultra Venam);
porta di porta sul lato settentrionale prospiciente la
4 - Oltre Lusenzo (oltre Canal S. Domenico). cavanna. In tal modo era agevolato il deposito dei
prodotti delle saline e dei campi, che ogni giorno
d’estate i lavoratori dovevano scaricare.
I canali intersecavano quasi tutta la città,
poichè la barca il mezzo di trasporto più
Abbiamo scoperto che, in epoca medioevale, il
comune per le merci e di spostamento delle
lavoro influenza il modo di abitare di una città:
persone:
ogni
famiglia
possedeva
Chioggia può essere considerata un esempio tra i più
un’imbarcazione, che attraccava sotto casa.
interessanti di questo fenomeno.
Le abitazioni erano disposte lungo linee
parallele che correvano in senso est-ovest.
Maggiore e Citra Plateam sul Canal Vena;
Fra gli edifici si estendevano spazi aperti, che
interrompevano le serie delle case:
1 - CORTI (curie): piccoli giardini con un
albero da frutto, nei quali era scavato il pozzo
e, a volte, si trovava un forno;
2 - CASAMENTI, appezzamenti usati per
coltivare ortaggi, allevare animali, costruire
piccole imbarcazioni.
LE CASE
Per capire come i Chioggiotti del Medioevo
concepivano le abitazioni è utile considerare le
descrizioni dei confini degli edifici.
Ogni unità residenziale era considerata come un
quadrilatero, composto da due lati e due capi: i lati
(est e ovest, cioè mare e monti) coincidevano con i
muri di confine con altre proprietà; i capi (nord e
sud) erano gli estremi che toccavano la cavanna o il
vicinato.
I materiali usati per le abitazioni erano i
seguenti:
1 - legname: per costruire le fondamenta, il
tetto, le scale, le porte, le finestre, le pareti
divisorie interne;
2 - mattoni (pietre cotte): per il basamento e
le pareti esterne;
3 - marmo (pietre vive): per le decorazioni o La facciata principale della casa era quella rivolta a
alcune parti delle case più belle, soprattutto sud (versus meridiem), mentre quella secondaria era
quelle sopra la Piazza.
rivolta a nord (versus septentrionem). E’ per questo
motivo che la facciata rivolta a sud era più curata e
4 - canne e paglia per le abitazioni più ornata e nelle case solarate aveva anche il porticato
con colonne di mattoni o di marmo. Anche oggi si
modeste.
può notare che nelle calli i porticati sono collocati
sul lato meridionale.
Le case nella Chioggia medioevale erano di
due tipi:
1 - CASA PIANA o A PEPIAN: case che
avevano le stanze solo al pianterreno e quindi
vi abitavano le famiglie più povere;
2 - CASA SOLARATA: case che avevano il
primo piano, abitate da famiglie benestanti.
Altri edifici rispondevano a diversi usi:
abitazione, deposito di attrezzi e merci,
ricovero di animali da cortile:
1 - SEZONTA: piccolo edificio adiacente
(aggiunto) al corpo principale di una casa
solarata;
2 - CANIPA: piccola casa in legno, canne e
paglia, col solo pianterreno;
3 - MAGAZZINO: locale di deposito;
4 - SALERO: locale di deposito del sale.
LA PIANTA DI CRISTOFORO
SABBADINO (1557)
TERZA SEZIONE
E’ la pianta più antica di Chioggia. L’autore è
il chioggiotto Cristoforo Sabbadino, proto
(ingegnere) della Repubblica di Venezia nel
Cinquecento.
E’ l’area orientale della città con le due isole di S.
Domenico e Oltre Lusenzo, che nel Trecento era
abitata.
Dall’isola di S. Domenico partiva un ponte che
collegava Chioggia Maggiore a Chioggia Minore:
E’ la zona dei Saloni, grandi magazzini per tale ponte fu distrutto, e mai più ricostruito, durante
la guerra di Chioggia.
raccogliere il sale, costruiti nel 1460 per
ordine del governo veneziano al fine di
QUARTA SEZIONE
contrastare il contrabbando di sale.
PRIMA SEZIONE
Si nota che tale area è formata da un insieme Rappresenta il quartiere meridionale della città, che
di isolotti, che nel Trecento erano abitati e vi risulta divisa dalla terraferma dal canale della Cava,
sorgeva anche il monastero di S. Caterina. I
scavato intorno alla metà del Cinquecento per
canali interni, infatti, sono quanto rimane rendere Chioggia un’isola e quindi inespugnabile: in
quegli anni si temeva un attacco da parte dei Turchi,
delle antiche cavanne.
contro i quali Venezia fece molte guerre.
SECONDA SEZIONE
Nel Medioevo invece Chioggia Maggiore era unita
alla terraferma.
Raffigura il settore settentrionale della città,
denominato Vico, cioè villaggio, luogo
abitato. Da notare due elementi:
1 - la schiera compatta delle case di fronte
alla riva nord, dove abitavano i vigaroli, cioè
i rematori e marinai che assicuravano i
collegamenti quotidiani con Venezia;
2 - il fondamento di saline di fronte alla
piazzetta di Vigo, ricostruito in pietra nel
Cinquecento in sostituzione di quello antico
chiamato Codevigo.
L’ECONOMIA
DOCUMENTO N. 1 - SALINE
La popolazione di Chioggia si sosteneva
Chioggia, ottobre 1162. Mainardo Boiso di Chioggia
mediante attività del primario, di cui ora
Maggiore accetta da Pietro Polani, figlio del doge,
rimane solo un ricordo:
due saline nel fondamento Caciacane Piccolo in
cambio dell’affitto di quattro giorni di raccolta di
1 - l’estrazione del sale in laguna nei
sale per ogni estate per sempre.
cosiddetti fondamenti di saline;
2 - la viticoltura e l’orticoltura;
3 - la pesca in laguna: vallicoltura, pesca
stanziale, pesca vagantiva;
4 - il trasporto marittimo e fluviale.
IL LAVORO
DOCUMENTO N. 2 - SALINE
Rialto, settembre 1168. Il nobile di Venezia Pietro
Morosini dona il fondamento Laguna (vicino
Pellestrina) al monastero di S. Cipriano di Murano,
in cambio dell’affitto di due giorni di raccolta di
sale, per sempre.
DOCUMENTO N. 1 - AGRICOLTURA
Nel Medioevo i Chioggiotti si dedicavano
Chioggia, ottobre 1144. Viecelo Foscari accetta dal
soprattutto a due produzioni che richiedendo
monastero di S. Cipriano di Murano un terreno con
un clima caldo e asciutto erano concentrate
casa in Chioggia oltre ad un vigneto, in cambio
nei mesi estivi:
dell’affitto di due anfore di vino in ogni vendemmia,
per sempre.
1 - dall’acqua ricavavano il sale, che era un
prodotto molto caro;
DOCUMENTO N. 2 - AGRICOLTURA
2 - dalla terra ricavavano uva e ortaggi;
Chioggia, marzo 1170. Ruggero e Domenico
accettano per 29 anni da Fantino da Molin una vigna
Molti chioggiotti erano contemporaneamente
situata in Calmaggiore in cambio dell’affitto annuale
salinai e vignaioli. La loro mentalità era
di un terzo della produzione.
simile a quella dei contadini, in quanto anche
il lavoro sulle saline era una raccolta di
qualcosa offerto dalla natura.
MONUMENTI MEDIOEVALI
Abbiamo fotografato i pochi monumenti
d’epoca medievale giunti sino al nostro
tempo
perchè
sono
testimonianze
significative e preziose di una civiltà
scomparsa per sempre.
Alcuni appartengono allo stile romanico:
campanile di S. Andrea; campanile della SS.
Trinità.
Altri appartengono allo stile gotico:
campanile del duomo (1347); Granaio
(1328); chiesetta di S. Martino (1392);
chiesetta dei Santi Pietro e Paolo (1431).