Laboratorio sull`organizzazione del lavoro
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Laboratorio sull`organizzazione del lavoro
FORMAZIONE AVANZATA Laboratorio sull’organizzazione del lavoro 1. Scenario di riferimento Il ruolo manageriale nella Pubblica Amministrazione è notevolmente mutato negli ultimi anni, sia per l’inserimento di sistemi di gestione della performance, ma anche per la complessità che le posizioni dirigenziali ed organizzative sono chiamate ad affrontare nel raggiungimento degli obiettivi. La proposta della SNA parte dalla considerazione che le ricette preconfezionate difficilmente incontrano la domanda di formazione di chi gestisce squadre e problemi complessi in un ambiente sociale, economico e regolamentare in costante evoluzione. Il secondo elemento di contesto è che la scissione tra il processo formativo e il lavoro non è funzionale allo sviluppo di un impatto della formazione. La formazione può essere anche concepita come uno spazio di riflessione su e di riconfigurazione della propria pratica manageriale. Il legame tra formazione e lavoro è in questo caso mantenuto, aiutando i partecipanti ad esprimere una domanda di formazione funzionale ad agire in modo efficace nel proprio ambiente organizzativo. Alla formazione “strumentale” offerta dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione, dove i destinatari si cimentano con gli aspetti tecnicali, si affianca quindi una serie di percorsi incentrati sullo sviluppo della competenza ad utilizzare gli strumenti nei contesti di destinazione. La “pratica” diventa così l’unità di indagine della formazione e pone il partecipante al centro del processo formativo. Questo approccio formativo si declina su diversi ambiti di azione manageriale, dall’organizzazione del lavoro alla leadership alla comunicazione, dalla negoziazione alla gestione dei conflitti. In particolare il laboratorio organizzazione del lavoro mette insieme regole, strumenti e relazioni per consentire ai partecipanti di sperimentare, testare o ripensare iniziative di riorganizzazione degli uffici che intendono portare avanti. I fondamenti teorici di questo nuovo approccio alla formazione e a ciò che significa dirigere o avere responsabilità organizzative nella PA sono riconducibili sia agli sviluppi delle teorie manageriali incentrate sulla pratica, sia agli sviluppi della psicologia dell’organizzazione e delle scienze della formazione che individuano nel carattere contestuale, culturale e relazionale delle organizzazioni la chiave di lettura più funzionale allo sviluppo delle competenze. 2. Obiettivi La formazione all’organizzazione del lavoro mira a sviluppare: • la capacità di collegare gli aspetti normativi a quelli gestionali mediante una serie di simulazioni ed auto-casi. I poteri datoriali, la progettazione organizzativa nonché la gestione del cambiamento si intrecciano nella pratica dirigenziale. • la capacità relazionale, nella misura in cui le problematiche affrontate coinvolgono sempre altri soggetti (collaboratori, superiori gerarchici, stakeholders) • la capacità riflessiva, nella misura in cui il dirigente che partecipa “in prima persona” trova lo spazio per analizzare e modificare il proprio ruolo nella gestione del tempo. 3. Destinatari Il laboratorio è indirizzato a dirigenti che gestiscono risorse e persone e a funzionari titolari di posizioni organizzative o a personale che gestisce progetti complessi. 4. Coordinamento scientifico Il coordinamento scientifico è affidato al Prof. Sandro Mameli, Docente a tempo pieno della SNA sulla materia di Management pubblico e analisi della riforma comparata. 5. Metodo didattico Il metodo del laboratorio, dove si possono sviluppare modalità decisionali, relazionali e riflessive in un contesto sperimentale, consente di raggiungere gli obiettivi formativi aiutando i partecipanti a confrontarsi con i propri punti di forza e i margini di miglioramento. Discutendo di casi concreti e formulando soluzioni, i partecipanti hanno l’occasione di sviluppare la loro capacità di problem setting e di problem solving. In questo processo, nessun modello di management è imposto a priori, invece quello che il laboratorio consente è di capire quale teoria i singoli partecipanti prediligono (spesso inconsapevolmente), per cogliere i vantaggi e le criticità di tale approccio, e sviluppare quindi maggior consapevolezza del ruolo. I Docenti coinvolti combinano competenze di management, di diritto del lavoro e di psicologia dell’organizzazione nonché condividono una competenza nella formazione esperienziale. 6. Format Il laboratorio si configura come una sessione intensiva di 18 ore dove il partecipante è chiamato a lavorare sia individualmente sia in gruppo alla definizione di possibili soluzioni rispetto al caso proposto. 7. Regolamento 7.1 Svolgimento delle lezioni I partecipanti sono tenuti a rispettare l'orario delle attività didattiche previsto dal calendario del Corso. La presenza giornaliera verrà rilevata con la firma di entrata ed uscita dei partecipanti. Durante lo svolgimento delle lezioni, per non disturbare i colleghi e i docenti, i partecipanti sono tenuti a tenere i cellulari spenti e ad evitare l’ingresso e l’uscita dall’aula, se non strettamente necessario. 7.2 Assenze consentite Non si possono effettuare assenze, dovute a qualsiasi motivazione, superiori al 20% della durata complessiva del Corso. Tale limite è posto a garanzia dell’apprendimento e del raggiungimento degli obiettivi didattici. Tutti i permessi e i ritardi superiori a 15 minuti saranno considerati ai fini del calcolo del monte ore di assenza consentita. 7.3 Certificazione finale Al termine del Corso sarà rilasciato ai partecipanti, che abbiano seguito le lezioni senza superare le assenze consentite, pari al 20% delle ore di didattica previste dal Corso, un attestato di partecipazione al corso.