il vangelo secondo matteo - Chiesa Cristiana Evangelica Il Libro
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Chiesa Cristiana Evangelica Il Libro della Vita CORSO FTM 1 www.illibrodellavita.it IL VANGELO SECONDO MATTEO INTRODUZIONE: Il Vangelo di Matteo ha sempre occupato un posto privilegiato rispetto agli altri, un pò perchè Agostino lo considerava il più antico, ma anche perchè il ruolo che Matteo attribuisce ai discorsi di Gesù lo rende adatto all'insegnamento dei nuovi convertiti. Difatti il Vangelo di Matteo parla molto di discepolato. Il termine “discepolo” ricorre 73 volte e dove Marco menziona la folla, Matteo menziona i discepoli. In questo modo i discepoli diventano il modello della chiesa. Difatti Pietro diventa il portavoce dei discepoli come simbolo del discepolo nella comunità. E' molto frequente l'uso della parola “fratello”. Il Vangelo di Matteo si concentra molto sugli insegnamenti di Gesù. TEMA CENTRALE: Il tema centrale è: Gesù Cristo Figlio di Davide (Re e Messia) Mentre Marco si ferma nel dire che Gesù è discendente di Dio (Figlio di Dio), Matteo, con la sua genealogia, dice che è discendente di Davide: Gesù ha origini regali, è Re e Messia. Il punto di vista di Matteo è prettamente ebraico: i magi vengono dall’oriente (anche se i Magi denotano un'apertura al mondo pagano: anche i pagani aspettano un Messia), c’è la persecuzione di Erode che fa capire che Gesù è veramente re. C'è l'entrata trionfale a Gerusalemme e Gesù che viene chiamato “Re dei Giudei”. Alla fine del Vangelo di Matteo si afferma la signoria di Gesù quale re sulla terra e nel cielo con la frase “Ogni potere mi è stato dato...andate dunque...”, per dimostrare che Gesù è il Re atteso. (25:31) STRUTTURA: Matteo si serve della struttura geografica di Marco, ma il suo contenuto viene suddiviso in 5 grandi discorsi. 1° DISCORSO: IL SERMONE SUL MONTE 5-7 Il primo discorso ci parla di Gesù come maestro. Questo discorso mette in luce Gesù come un “nuovo Mosè”, che propone una nuova legge più forte di quella ebraica, una legge basata sull’amore. Il Sermone sul Monte è figurativo, probabilmente Gesù non ha parlato da un monte (Luca riferisce che si trovava in pianura Cfr. MATTEO 5:1 “Gesù, vedendo le folle, salì sul monte e si mise a sedere. I suoi discepoli si accostarono a lui” con LUCA 6:17 “Sceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante, dove si trovava una gran folla di suoi discepoli e un gran numero di persone di tutta la Giudea, di Gerusalemme e della costa di Tiro e di Sidone”), ma Matteo vuole accostare la figura di Gesù con quella di Mosè sul Monte Sinai. Gesù ribadisce la legge ebraica dando però una nuova Legge. Gesù non è venuto per abolire (5:17 “«Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento”), ma per portare a compimento come se mancasse una parte. Gesù vuole portare le persone non ad osservare una legge esteriore, ma ad andare più in profondità. Per esempio “non uccidere” > “Ama i tuoi nemici”. La Legge di Mosè riguardava atti esteriori, la Legge di Gesù riguarda il cuore. Anche il Chiesa Cristiana Evangelica Il Libro della Vita CORSO FTM 1 www.illibrodellavita.it Padre Nostro è qualcosa di rivoluzionario perchè gli Ebrei non pronunciavano il nome di Dio. Gesù stava annunciando un nuovo Regno. Questo discorso è una rielaborazione della legge ebraica. 2° DISCORSO: LA MISSIONE 10 Troviamo la chiamata e l'invio dei discepoli, varie esortazioni su come comportarsi e annunciare la Parola. Gesù investe di autorità i Suoi discepoli: chi riceve loro riceve Gesù. Avviso di persecusione. 3° DISCORSO: LE PARABOLE 13 Il terzo discorso riguarda le parabole. Una raccolta l’abbiamo anche in Marco cap. 4 che vengono riprese, tranne quella del seme, e vengono aggiunte tre parabole: zizzanie, il tesoro nel campo e la rete. La particolarità (specie nella prima e terza parabola) è l’elemento del giudizio che non può essere compiuto in questo momento, ma avverrà alla fine. La chiesa e il mondo sono visti come insiemi di persone che sono buone e cattive e che solo il giudizio finale potrà separare. 4° DISCORSO: IL DISCORSO COMUNITARIO 16-18 Si concentra su possibili problemi in comunità e su come bisogna gestire i conflitti nella chiesa. Questo ci fa capire che la comunità del Vangelo è già strutturata con un certa struttura che supera la spontaneità delle comunità paoline, dove si stavano per formare dei ministeri per la gestione della comunità. Si pone il discorso sulla misericordia, il perdono, la pecora smarrita, non essere di scandalo ecc... tutto rivolto alla vita comunitaria. Altra particolarità è nel cap. 16: la confessione di Pietro a Cesarea di Filippi. Dopo il riconoscimento di Pietro, Gesù gli dice al v. 18: “tu sei Pietro e su questa pietra si edificherà la mia chiesa”. Questo testo dà a Pietro una particolare importanza che è tipica di Matteo. Pietro rappresenta il discepolo “esemplare” nel bene e nel male . 5° DISCORSO: LA FINE DEI TEMPI 24-25 Troviamo le parabole delle dieci vergini, dei talenti e del giudizio. Derivano dal proprio di Matteo. Ci sono esortazioni di tipo escatologico: vivere nell'attesa del ritorno del Signore, ma non nella paura. Matteo spinge a vivere il vangelo con le azioni, non soltanto a parole. Il Vangelo di Matteo, quindi, riprende un punto di vista ebraico, in cui Cristo prende il posto di Mosè, in cui vi è una corrispondenza dei cinque discorsi con i cinque libri del Pentateuco (legge di Mosè). Se notiamo, infatti, lil neonato che scampa dalla strage, la fuga in Egitto, i 40 giorni nel deserto ecc... E' come se Matteo volesse fare dei discorsi di Gesù una nuova Torah. Per esempio: “Voi avete udito che vi fu detto... ma io vi dico” > Contrapposizione tra antica Legge e nuova. PARTICOLARITA': GENEALOGIA: In Marco non troviamo la genealogia e la nascita di Gesù, mentre in Matteo essa occupa i primi due capitoli. La genealogia ha lo scopo di indicare che Gesù è un discendente di Davide per due motivi: non solo storico ma anche per far vedere che c’è un piano che si è realizzato. La genealogia è una parte fondamentale di questo Vangelo perchè dimostra le origini regali di Gesù per portare i suoi connazionali a riconoscere in Gesù quel Messia. Nella genealogia Gesù viene indicato come figlio di Davide e anche Figlio di Abramo, due figure fondamentali per la tradizione ebraica. Figlio di Abramo = fede di Israele Figlio di Davide = speranza messianica Chiesa Cristiana Evangelica Il Libro della Vita CORSO FTM 1 www.illibrodellavita.it Troviamo 10 citazioni di adempimento e 4 sono nell'infanzia. IL REGNO DEI CIELI: Matteo usa questa espressione, mentre gli altri evangelisti dicono “Regno di Dio”. Probabilmente Matteo, rivolgendosi agli ebrei, voleva evitare di pronunciare il nome di Dio e quindi usa il termine “dei cieli”. Significano la stessa cosa, comunque. Matteo scrive questo Vangelo quasi come se fosse un manuale sul come vivere nel Regno dei Cieli: Il Sermone sul Monte 5-7 > il tipo di vita nel regno Il discorso sulla missione 10 > la missione del Regno cioè evangelizzare Le parabole 13 > come cresce il Regno Il discorso comunitario 16-18 > le relazioni all'interno del Regno Il discorso escatologico 24-25 > Il futuro del Regno GIUSTIZIA: In MATTEO 5:20 “Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli”, la giustizia che viene richiesta è di mettere in pratica la vita cristiana. Matteo dice che chi fa la volontà del Padre è salvato e cerca di spingere il credente a vivere quello che il Signore dice, quindi non solo credere, ma anche fare di conseguenza. Questo concetto di giustizia differisce da quello di Paolo in Romani che invece, significa credere in Gesù. RAGGRUPPAMENTI NUMERICI: Matteo ha una predilezione per i gruppi di 3 e 7. Per esempio: La genealogia di Gesù: 3 gruppi di 14 generazioni , le tentazioni di Gesù sono 3, le preghiere nel Getzemani sono 3, i rinnegamenti di Pietro sono 3, le parabole del Regno sono 7, le petizioni del Padre Nostro sono 7, 7 guai, 7 pani, 7 ceste ecc... AUTORE: La Tradizione > Eusebio scrive la testimonianza di Papia che attribuisce questo Vangelo a Matteo, l'apostolo, dicendo che è stato scritto in lingua ebraica. Matteo era un esattore delle tasse, difatti la maggior parte delle parabole di Gesù e dei miracoli riportati hanno a che fare con il denaro. Gli altri Vangeli, quando parlano di Matteo, lo chiamano semplicemente Matteo, mentre in questo Vangelo viene aggiunto “il collettore di tasse”. Sembra una nota aggiuntiva dell'autore. Un'altra particolarità è che Marco e Luca riferiscono che ci fu una festa in casa di Matteo, mentre Matteo afferma che ci fu una festa in casa. Altre ipotesi > E' strano che un testimone oculare utilizzi Marco e non ci sono tracce di un Vangelo in aramaico. Questo Vangelo è stato scritto in greco anche se Matteo utilizza un linguaggio senza colore. Si vede che Matteo è molto radicato nel giudaismo per le molte citazioni dell'AT. SI pensa che l'autore sia un giudeo di origine ma non residente in Giudea, forse in Siria. Lo si nota dalla sua visione molto aperta ai pagani, il suo Vangelo ha una portata universale. LUOGO: Viene accettata per la maggiore la Siria perchè il Vangelo deve esere stato scritto in una zona dove il Vangelo di Marco era conosciuto ed usato. Chiesa Cristiana Evangelica Il Libro della Vita CORSO FTM 1 www.illibrodellavita.it DESTINATARI: I destinatari sono una comunità giudaico-cristiana che vive in Siria (forse Antiochia?). Matteo preferisce parlare della Siria (Nel vangelo si parla della missione di Gesù in Siria 4:24 “la sua fama si sparse per tutta la Siria”). Sembra un riferimento della comunità di Matteo che dice che Gesù era conosciuto in Siria. DATA: Matteo presuppone il Vangelo di Marco e Q, quindi se datiamo Q intorno al 50 d.C., Marco intorno al 70 d.C., allora si può collocare Matteo tra il 80-90-100 d.C. Matteo è l'unico che menziona la parola ekklesia (chiesa). Questo indica uno stadio avanzato e ben sviluppato nella storia della chiesa. Solo Matteo ricorda la formula battesimale trinitaria. (28:19-20) Ecco altri indizi: − “Nelle loro Sinagoghe” MATTEO 4:23 “Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando il vangelo del regno, guarendo ogni malattia e ogni infermità tra il popolo.” MATTEO 10:17 “Guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in mano ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe” . Questa espressione che Matteo usa più volte indica una separazione tra la comunità cristiana e la Sinagoga (avvenuta dopo il 70 d.C.). − Matteo allude a persecuzioni (ne parla molto) e riflette la situazione che c'era alla fine del I secolo. − Allude forse alla distruzione di Gerusalemme. Si dice che uno dei primi rabbini, “Benzaccai” usò questo passo di Osea (6:6 “Poiché io desidero bontà, non sacrifici, e la conoscenza di Dio più degli olocausti.) per consolare gli ebrei quando il Tempio era stato distrutto. Una testimonianza scritta “non voglio sacrifici ma misericordia” che Matteo usa in due occasioni: contro il formalismo, la legge e in riferimento al Tempio: dato che egli era in dialogo col mondo ebraico, dice “qui c’è più del tempio, Dio vuole misericordia” (MATTEO 12:6-7). Sembra indicare che il Tempio era già stato distrutto. Per riassumere schematicamente: DATA 80-100 d.C. AUTORE Tradizione > Matteo Levi diaspora LUOGO Siria DESTINATARI Giudeo-cristiani Altre ipotesi > Anonimo giudeo della TEMA CENTRALE Gesù Cristo Figlio di Davide. Messia e Re STRUTTURA 5 DISCORSI: 1° 2° 3° 4° 5° DISCORSO: DISCORSO: DISCORSO: DISCORSO: DISCORSO: IL SERMONE SUL MONTE 5-7 LA MISSIONE 10 LE PARABOLE 13 IL DISCORSO COMUNITARIO 16-18 LA FINE DEI TEMPI 24-25 PARTICOLARITA' Genealogia, Regno dei Cieli, Giustizia, Raggruppamenti numerici