Vaginismo - PAGANOTTI
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Vaginismo - PAGANOTTI
Vaginismo: parto vaginale o cesareo? Sette indizi a cui porre attenzione I l vaginismo è una disfunzione sessuale femminile, caratterizzata da spasmo involontario della muscolatura del terzo esterno della vagina, che interferisce con la penetrazione vaginale. La donna presenta persistente difficoltà ad accettare la penetrazione vaginale del pene, di un dito o di un oggetto, nonostante l’espresso desiderio di farlo. Spesso coesistono evitamento fobico e paura anticipatoria del dolore. Il vaginismo colpisce circa lo 0,5-1% delle donne fertili. Le cause, fisiche o psicologiche, sono diverse: risposta ad un dolore fisico, trauma sessuale (prima esperienza sessuale dolorosa) o un abuso sessuale, educazione molto rigida (sessualità=peccato), timore o senso di colpa conscio o inconscio. A volte non è identificabile alcuna causa. È possibile distinguere un vaginismo generalizzato, che esclude ogni penetrazione vaginale, ed un vaginismo situazionale, che tollera certi tipi di penetrazione (ad es. speculum, tampone,…) ma non quella del pene. Vaginismo e gravidanza Le donne affette da vaginismo 32 PARLA LO SPECIALISTA hanno una riduzione del 39% della probabilità di avere figli. Quando riescono a rimanere incinte, si pone il dilemma: parto vaginale o cesareo. Un recente studio (Moller et al. BJOG 2015) dimostra che le donne affette da vaginismo presentano una probabilità triplicata di partorire mediante taglio cesareo, soprattutto per richiesta materna, mentre quelle, che partoriscono per via vaginale, hanno probabilità quasi raddoppiata di incorrere in gravi lacerazioni perineali. Il taglio cesareo, oltre a ridurre la fobia del parto, è in grado quindi di evitare le possibili lacerazioni perineali, responsabili di future patologie per la salute della donna (prolasso, incontinenza urinaria e fecale, sindromi dolorose del perineo). Il parto vaginale, comunque, è proponibile, se la donna, grazie ad un’adeguata riabilitazione perineale pre-parto, è in grado di distendere correttamente i muscoli perivaginali, anche se dovrà accettare i maggiori rischi di lacerazioni perineali. a cura di CLAUDIO PAGANOTTI Specialista in Ostetricia e Ginecologia