modello di programma annuale
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modello di programma annuale
STATO MEMBRO: ITALIA FONDO: Fondo Europeo per i Rifugiati AUTORITA’ RESPONSABILE: Ministero dell’Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione Direzione Centrale dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo Persona di contatto: MATSCHER, Martha Elisabeth Anna Tel.:0039 06 46536968 e-mail: [email protected] ANNO COPERTO: 2013 1 INDICE 1. INTRODUZIONE........................................................................................................................ 4 2. MODALITÀ DI SELEZIONE DEI PROGETTI DA FINANZIARE NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA .......................................................................................................................... 4 3. MODIFICHE DEI SISTEMI DI GESTIONE E DI CONTROLLO (se pertinente)............. 6 4. AZIONI CUI DESTINARE IL SOSTEGNO DEL PROGRAMMA SECONDO GLI OBIETTIVI CHIAVE E LE PRIORITÀ SCELTE ........................................................................ 6 4.1. STATO DI AVANZAMENTO DEI TRE OBIETTIVI STRATEGICI .............................. 7 4.2. AZIONI CHE ATTUANO LA PRIORITÀ 1 – Non rientranti nella priorità specifica .... 8 Azione 1 - Interventi finalizzati all’integrazione socio-economica dei richiedenti/ titolari di protezione internazionale (non appartenenti a categorie vulnerabili) ............................................... 8 Azione 2 - Interventi di accoglienza, supporto ed orientamento rivolti in modo specifico ai richiedenti/titolari di protezione internazionale (non appartenenti a categorie vulnerabili) che giungono in Italia presso i grandi nodi di transito transfrontaliero in applicazione del Regolamento di Dublino ...................................................................................................................... 8 4.3. AZIONI CHE ATTUANO LA PRIORITÀ 1 - PRIORITÀ SPECIFICA 1 ..................... 11 Azione 3 - Interventi di accoglienza, supporto ed orientamento rivolti in modo specifico ai richiedenti/titolari di protezione internazionale, appartenenti a categorie vulnerabili, che giungono in Italia presso i grandi nodi di transito transfrontaliero in applicazione del Regolamento di Dublino .................................................................................................................... 11 Azione 4 - Interventi di riabilitazione e integrazione socio-economica rivolti ai richiedenti/ titolari di protezione internazionale vulnerabili ............................................................................................ 11 5. ASSISTENZA TECNICA ......................................................................................................... 14 5.1. FINALITÀ DELL’ASSISTENZA TECNICA .................................................................................... 14 5.2. RISULTATI ATTESI ................................................................................................................... 14 5.3. VISIBILITÀ DEL COFINANZIAMENTO COMUNITARIO .............................................................. 15 5.4. INDICAZIONI FINANZIARIE ...................................................................................................... 15 6. ALTRE OPERAZIONI: RICHIESTA DI FINANZIAMENTO PER L'ATTUAZIONE DELLE MISURE D'URGENZA (ARTICOLO 5 DECISIONE N. 573/2007/CE)...................... 16 6.1. DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE DI PARTICOLARE PRESSIONE CHE RICHIEDE MISURE DI EMERGENZA ....................................................................................... 16 Scopo .................................................................................................................................................. 21 Target Group ..................................................................................................................................... 21 Durata ................................................................................................................................................ 21 Spesa prevista .................................................................................................................................... 21 Risultati attesi .................................................................................................................................... 21 Beneficiari previsti per le sovvenzioni ............................................................................................. 22 2 Visibilità del finanziamento comunitario ........................................................................................ 22 Altre informazioni (applicabile a tutte le misure d’urgenza previste) ......................................... 22 7. PIANO DI FINANZIAMENTO INDICATIVO ........................................................................ 23 3 1. INTRODUZIONE Nella definizione del Programma Annuale 2013, a fronte delle esigenze emerse relativamente allo stato di emergenza umanitaria in atto sul territorio nazionale, ed in linea con gli obiettivi chiave comunicati dalla Commissione Europea, si è ritenuto importante concentrare le risorse sull’effettivo e concreto rafforzamento delle misure di accoglienza, supporto ed integrazione rivolte direttamente ai richiedenti/ titolari di protezione internazionale. Una priorità nell’implementazione del FER in Italia, che costituisce da molti anni un’area di transito per i flussi migratori dall’Africa sub-sahariana verso l’Europa, è quella di realizzare interventi complementari e di supporto al sistema di accoglienza nazionale per i richiedenti e titolari di protezione internazionale (SPRAR) finanziato dal Fondo nazionale per le politiche ed i servizi (FNPSA). Inoltre, una forte attenzione è stata posta sulla promozione dell’inserimento lavorativo e abitativo dei richiedenti e titolari di protezione internazionale, quale categoria che soffre di una situazione di particolare svantaggio nell’attuale contesto di crisi economica che sta caratterizzando l’Italia e, più in generale, l’Unione Europea. Pertanto, considerando gli attuali fabbisogni del territorio, con il Programma Annuale 2013 lo Stato Membro intende migliorare la qualità della gestione complessiva del fenomeno asilo, potenziando la capacità di accogliere e supportare i richiedenti/titolari di protezione internazionale, con particolare attenzione alle categorie vulnerabili. Nello specifico si intende intervenire sui seguenti ambiti: rafforzamento delle misure di accoglienza, supporto ed integrazione rivolte ai richiedenti/ titolari di protezione internazionale vulnerabili1 e ordinari nei grandi nodi di transito aeroportuale rivolti a coloro che sono trasferiti in Italia in applicazione del Regolamento di Dublino; miglioramento dei servizi di integrazione socio-economica per richiedenti/titolari di protezione internazionale appartenenti a categorie ordinarie e vulnerabili, con particolare attenzione all’inserimento abitativo e lavorativo, al fine di contrastare l’esclusione sociale in tutte le sue forme. 2. MODALITÀ DI SELEZIONE DEI PROGETTI DA FINANZIARE NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA Le tipologie progettuali finanziate nell’ambito del presente Programma Annuale sono riconducibili a due categorie: Progetti “nazionali” o “di sistema” ovvero progetti rispondenti alle specifiche esigenze nazionali, proposti ed attuati da un unico soggetto beneficiario; Progetti “a valenza territoriale” ovvero progetti attuati da più soggetti beneficiari a livello locale/regionale. La procedura di selezione delle azioni ammissibili al Fondo avviene mediante avviso pubblico: a seguito dell’approvazione del Programma Annuale da parte della Commissione sarà adottato un 1 Soggetti che necessitano di assistenza sanitaria e domiciliare specialistica anche prolungata, disabili anche temporanei, vittime di tortura, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, minori non accompagnati, donne in stato di gravidanza, genitori singoli con minori e anziani. 4 apposito Decreto recante un invito a presentare proposte, con l’indicazione della tipologia di servizio oggetto di co-finanziamento, gli obiettivi perseguiti, le categorie dei beneficiari, i criteri di selezione, le modalità del finanziamento comunitario e nazionale, il budget disponibile, la documentazione da allegare ai progetti ai fini della valutazione. Ai fini della selezione delle proposte progettuali, inerenti ciascuna azione, verranno convocate le apposite Commissioni di valutazione, nominate e coordinate dal Direttore Centrale Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo e composte da dirigenti della Direzione Centrale e da esperti esterni. Le Commissioni esamineranno, in base ai criteri stabiliti, tutte le proposte pervenute, elaborando una graduatoria. I criteri di selezione individuati si articolano in due macro categorie: Ammissibilità (criteri formali): hanno la funzione di effettuare una prima scrematura di tutte le proposte progettuali attraverso la verifica della presenza di quei requisiti formali ritenuti essenziali per l’ammissione al finanziamento nell’ambito del Fondo. Valutazione (criteri sostanziali): hanno la funzione di consentire la graduazione, mediante l’attribuzione di un punteggio, delle sole proposte progettuali ritenute ammissibili. L’intero processo di selezione dei progetti è descritto in modo più approfondito nel Manuale delle Procedure, elaborato in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 31 (2) della Decisione 2007/573/CE e dall’art. 6 della Decisione 2008/22/CE. Tuttavia, è opportuno precisare che dall’annualità 2009 l’Autorità Responsabile ha implementato un sistema informatico di registrazione e conservazione della contabilità di ciascuna azione svolta nell'ambito dei programmi annuali, nonché di raccolta dei dati relativi all'attuazione necessari per la gestione finanziaria, il monitoraggio, il controllo e la valutazione, così come richiesto dall’art. 27 della Decisione 2007/573/CE. Al fine di assicurare la complementarietà delle azioni proposte nella programmazione del Fondo e dei progetti approvati con le diverse iniziative di livello locale, regionale, nazionale ed europeo, sono previsti strumenti e modalità di coordinamento: in fase di programmazione, il coinvolgimento degli stakeholder; in fase di selezione dei progetti, il coinvolgimento dei Consigli Territoriali per l’Immigrazione, al fine di valutare la complementarietà e la pertinenza delle proposte progettuali pervenute rispetto alle politiche adottate a livello locale. Per quanto concerne le tempistiche di attuazione, nel corso del primo semestre del 2013 si prevedono le seguenti attività: - pubblicazione degli avvisi; - raccolta delle proposte progettuali; - selezione dei progetti; - stipula delle Convenzioni di sovvenzione; - avvio delle attività progettuali2. Conseguentemente, nel corso del 2013 e 2014, si prevedono le attività di implementazione dei progetti e rendicontazione finale delle spese. 2 Si segnala che i progetti di importo superiore a € 500.000,00 sono sottoposti al controllo preventivo di legittimità da parte della Corte dei Conti ai sensi dell’art.3, comma 1, della legge n.20/1994. 5 3. MODIFICHE DEI SISTEMI DI GESTIONE E DI CONTROLLO (se pertinente) Il sistema di gestione e di controllo è, attualmente, in fase di revisione e sarà sottoposto all’approvazione della Commissione Europea, anche in considerazione dell’introduzione della figura del revisore indipendente (già introdotto ai sensi dell’art. 15 della Decisione applicativa). Per la dettagliata descrizione delle procedure di gestione e controllo al momento vigenti, si rimanda all’ultima copia revisionata del SI.GE.CO. del 21/12/2011, inviato alla Commissione Europea con nota prot. n. 538 del 30/01/2012, ai sensi dell’art. 21 della Decisione della Commissione 2008/22/CE. 4. AZIONI CUI DESTINARE IL SOSTEGNO DEL PROGRAMMA SECONDO GLI OBIETTIVI CHIAVE E LE PRIORITÀ SCELTE Le Azioni inserite nel Programma Annuale 2013 ricadono nella “Priorità 1”, promuovendo interventi rivolti sia alle categorie vulnerabili che ordinarie. Tale scelta è motivata dallo stato di emergenza dichiarato nel territorio nazionale in relazione all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del Nord Africa con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 febbraio 2011, prorogato al 31 dicembre 2012 con DPCM del 6 ottobre 2011, e dalla previsione di ulteriori e massici flussi migratori che stanno interessando la penisola a fronte dell’attuale quadro socio-politico nell’area del Mediterraneo. In questi giorni si registra uno sbarco costante di circa 100 migranti a Lampedusa e 50 migranti sulle coste pugliesi. L'Italia sta inoltre fronteggiando un altro flusso migratorio di esodo dalla Siria a seguito del conflitto in atto e in relazione al quale la Presidenza del Consiglio ha dichiarato lo stato di emergenza (delibera del PCM del 26 giugno 2012 e ordinanza OCDPC n.12 del 28 giugno 2012.Al tempo stesso, le Azioni definite nel Programma Annuale si inseriscono nelle politiche e priorità perseguite a livello Europeo, rispondendo alla necessità di creare un sistema unico ed efficiente di asilo nell’UE (il Sistema Europeo Comune di Asilo – CEAS ), quale condizione per la creazione di uno spazio comune di protezione e solidarietà all'interno dell’UE, già priorità del programma di Stoccolma per il periodo 2010-2014. In tale quadro, la programmazione del Fondo Europeo per i Rifugiati è stata finalizzata al pieno rafforzamento degli standard di qualità da garantire ai richiedenti asilo durante l’intero processo, dall’accoglienza all’integrazione di coloro i quali ottengono la protezione internazionale. Nello specifico, la concentrazione di attività concrete a favore dei richiedenti/titolari di protezione internazionale persegue l’obiettivo chiave relativo all’implementazione delle misure previste dalle direttive del CEAS, mirando ad un sostegno completo e omnicomprensivo del richiedente asilo, rafforzando in particolare l’accoglienza materiale, l’ inserimento nel mondo del lavoro, l’autonomia alloggiativa con particolare attenzione alle categorie vulnerabili. In relazione agli altri obiettivi chiave in tema di cooperazione tra Stati Membri e resettlement, alla luce dello stato di emergenza in atto sul territorio nazionale, e alla luce del sovraffollamento dei centri di accoglienza si è ritenuto opportuno dare priorità agli interventi di accoglienza dei migranti già presenti sul territorio. 6 4.1. STATO DI AVANZAMENTO DEI TRE OBIETTIVI STRATEGICI Per il Programma Annuale 2013 la Commissione Europea ha identificato tre obiettivi chiave strategici da perseguire nella realizzazione dei progetti finanziati dal fondo: 1. Maggiore attenzione agli standard europei in materia di accoglienza attraverso l’implementazione di azioni in linea con le direttive del sistema europeo comune di asilo (Commun European Asylum System - CEAS) 2. Miglioramento della capacità di accoglienza degli stati attraverso la cooperazione tra stati membri 3. Maggiore sviluppo delle attività di re-insediamento e trasferimento Con riferimento all’implementazione delle direttive del Sistema Europeo Comune di Asilo (CEAS) le precedenti annualità sono state improntante alla promozione di interventi di accoglienza sempre più concreti e completi, dalla presa in carico all’accompagnamento in percorsi di assistenza integrati e complementari, rivolti sia alle categorie vulnerabili che ordinarie. Tali interventi si sono concentrati sull’accoglienza, sul supporto all’integrazione socio-economica, nell’ottica dell’inserimento lavorativo e abitativo. Inoltre, al fine di garantire la continuità e la sostenibilità dei percorsi di accoglienza, nell’ambito dei programmi annuali 2011 e 2012 sono in fase di realizzazione progetti pluriennali, selezionati attraverso la predisposizione di unico avviso pubblico distinto su due moduli per ciascuna annualità. Tali progetti sono stati quindi assegnati ad un unico Beneficiario ed hanno permesso l’abbattimento dei costi trasversali legati a singole progettualità e si sono invece concentrati sugli interventi direttamente a favore dei destinatari. Tali progetti sono stati implementati con riferimento ad interventi di accoglienza a favore di richiedenti protezione internazionali e dublinanti, ordinari e vulnerabili, e relativamente a percorsi di imprenditoria e di start up d’impresa, un progetto ambizioso ed innovativo che punta alla sostenibilità e prevede un inserimento del richiedente asilo. nel tessuto socio-economico del paese. Di seguito un elenco esemplificativo delle principali attività realizzate: servizi di prima accoglienza, informazione sulla procedura d'asilo e l’applicazione del Regolamento di Dublino, consulenza legale e assistenza nel disbrigo delle pratiche amministrative e/o legali, assistenza linguistica, assistenza psico-sanitaria, nonché orientamento ed inserimento nei servizi di seconda accoglienza e integrazione del territorio, percorsi di integrazione socio-economica (formazione/riqualificazione professionale), percorsi asostegno delle iniziative imprenditoriali (orientamento e formazione professionale, business plan, supporto per l’acquisto di attrezzature e materiali). In relazione alla cooperazione tra Stati Membri, non sono stati svolti interventi operativi al fine di concentrare le risorse sull’effettiva accoglienza ed integrazione dei richiedenti/titolari di protezione internazionale in vista dell’emergenza umanitaria che, in particolare, nel 2008 ed attualmente sta interessando il territorio nazionale. Per quanto riguarda il re-insediamento nel corso delle annualità 2009 e 2010 sono stati finanziati interventi relativi al re-insediamento di 100 richiedenti/titolari di protezione internazionale per un importo pari a € 400.000,00 rivolto ai cittadini di paesi terzi o apolidi, bisognosi di protezione internazionale. 7 Le persone individuate per il re-insediamento hanno beneficiato di servizi di accoglienza ed assistenza nonché di interventi finalizzati all’integrazione socio-economica nel paese di arrivo. Infine, sia in merito agli obiettivi di re-insediamento e trasferimento che di cooperazione tra gli Stati Membri, l’Italia, nell’ambito di un’Azione Comunitaria FER 2010, partecipa ad un progetto dal titolo “Linking in EU Resettlement”, proposto da OIM, ACNUR e ICMC volto a rafforzare l’expertise degli attori europei in tutti i diversi stadi del processo di resettlement e integrazione, attraverso la cooperazione tra Stati Membri e la condivisione di buone pratiche. Al fine di implementare e favorire un effettivo e produttivo scambio di informazione e metodologie con gli altri Stati membri, tra le attività da realizzare, è compresa l’implementazione di una rete di referenti in materia di resettlement in Europa (sia nei 10 governi partner del progetto (Austria, Belgio, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Romania, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Regno Unito che in altri Stati membri). AZIONI CHE ATTUANO LA PRIORITÀ 1 – Non rientranti nella priorità specifica 4.2. Azione 1 - Interventi finalizzati all’integrazione socio-economica dei richiedenti/ titolari di protezione internazionale (non appartenenti a categorie vulnerabili) Azione 2 - Interventi di accoglienza, supporto ed orientamento rivolti in modo specifico ai richiedenti/titolari di protezione internazionale (non appartenenti a categorie vulnerabili) che giungono in Italia presso i grandi nodi di transito transfrontaliero in applicazione del Regolamento di Dublino 4.2.1. FINALITÀ E PORTATA DELL’AZIONE L’AP 2013 intende proseguire i percorsi di inserimento economico-sociale dei richiedenti/titolari di protezione internazionale, rivolgendosi alle cosiddette “categorie ordinarie” con la realizzazione di interventi di accompagnamento ed integrazione nel tessuto socio-economico del paese. Pertanto, con l’Azione 1 si intende supportare interventi individuali e personalizzati, volti a migliorare i percorsi di inserimento socio-economico dei richiedenti/titolari di protezione internazionale appartenenti alle cosiddette “categorie ordinarie”. Le attività poste in essere nelle precedenti annualità e la consultazione degli stakeholder hanno messo in evidenza come tale esigenza sia considerata una priorità sul territorio così come quella di realizzare interventi percorsi di accoglienza integrati e strutturati . A tal proposito gli ambiti di intervento su cui insisteranno le azioni saranno la casa, la salute, l’istruzione e il lavoro proprio al fine di garantire una forma di accoglienza omnicomprensiva. Si presterà, inoltre, attenzione anche nel valutare altre misure specifiche di carattere culturale, sportivo e sociale. L’Azione 2 è finalizzata a rafforzare il sistema di accoglienza dei richiedenti/titolari di protezione internazionale ordinari che giungono in Italia nei grandi nodi di transito aeroportuale (quali Milano 8 Malpensa, Roma, Bari e Venezia) trasferiti in Italia da altri Stati membri in applicazione del Regolamento di Dublino3. Nello specifico, l’Azione è finalizzata a realizzare servizi di prima accoglienza, informazione sulla procedura d'asilo e l’applicazione del Regolamento di Dublino, consulenza legale e assistenza nel disbrigo delle pratiche amministrative e/o legali, assistenza linguistica, assistenza sanitaria, nonché orientamento ed inserimento nei servizi di seconda accoglienza e integrazione del territorio. In via eccezionale e del tutto residuale, potrebbero essere inclusi tra i destinatari dell’Azione richiedenti/ titolari di protezione internazionale che giungono presso lo stesso aeroporto anche se non trasferiti in applicazione del suddetto Regolamento, al fine di tenere conto di situazioni particolari che si dovessero verificare nonché dello stato di emergenza migratoria sul territorio italiano e dell’assenza di altri progetti del Fondo Europeo per i Rifugiati localizzati nei grandi nodi di transito transfrontaliero. 4.2.2. BENEFICIARI PREVISTI DELLA SOVVENZIONE Per l’ Azione 1 e 2i beneficiari delle sovvenzioni saranno individuati, con procedura di selezione con avviso pubblico, tra i seguenti soggetti: a. Enti Locali come definiti dal d.lgs. n. 267/2000 e s.m.i., e Regioni, o le singole articolazioni purché dotate di autonomia finanziaria; b. Enti pubblici; c. Fondazioni operanti nel settore di riferimento; d. Organismi governativi ed intergovernativi operanti nel settore di riferimento; e. Organismi ed organizzazioni internazionali operanti nel settore di riferimento; f. ONG operanti nel settore di riferimento; g. Associazioni e ONLUS operanti nel settore di riferimento; h. Cooperative operanti nel settore di riferimento; i. Consorzi operanti nel settore di riferimento; j. Organismi di diritto privato senza fini di lucro operati nel settore di riferimento; k. Associazioni sindacali, datoriali, organismi di loro emanazione/derivazione,sindacati; l. A.S.L., Aziende Ospedaliere o le singole articolazioni purché dotate di autonomia finanziaria; m. Università o singoli Dipartimenti Universitari; n. Istituti di Ricerca; o. Istituti e scuole pubbliche di istruzione primaria e secondaria nonché sedi disciplinate ai sensi della legge 165/01 e uffici scolastici regionali. 4.2.3. GIUSTIFICAZIONE DEI PROGETTI ATTUATI DIRETTAMENTE DALL’AUTORITÀ RESPONSABILE (SE PERTINENTE) 3 Regolamento del Consiglio n. 343/2003. 9 Non pertinente 4.2.4. RISULTATI ATTESI IN TERMINI QUANTITATIVI E INDICATORI In questo paragrafo si descrivono i risultati attesi dalla realizzazione di ciascuna Azione, quantificando gli stessi mediante l’utilizzo di appositi indicatori di realizzazione (che rappresentano le realizzazioni materiali e immateriali riferite all’attività realizzata, in termini di output, azioni, interventi, etc) e di risultato (gli effetti diretti e immediati sui beneficiari delle azioni finanziate). Azione 1 Indicatori di realizzazione Numero di persone inserite in percorsi di inserimento socio-economico Indicatori di risultato Percentuale di persone destinatarie sia di interventi per l’inserimento abitativo che di interventi per l’inserimento lavorativo Valore atteso Almeno 220 destinatari richiedenti/titolari di protezione internazionale Almeno 30% Azione 2 Indicatori di realizzazione Posti giornalieri di accoglienza garantiti Indicatori di risultato Percentuale di destinatari che sono segnalati ad una soluzione territoriale di accoglienza, tra cui lo SPRAR Valore atteso 120 Almeno 40% 4.2.5. VISIBILITÀ DEL COFINANZIAMENTO FER La visibilità del cofinanziamento FER sarà assicurata secondo quanto stabilito dalla Decisione 2008/22/CE (artt. 34 e 35; Allegato X). I modi per assicurare la visibilità includeranno: - - - l’apposizione del logo dell’Unione europea con la scritta “progetto cofinanziato dal Fondo Europeo per i Rifugiati” su tutti i materiali prodotti per l’attuazione del programma; l’informazione a tutti gli enti interessati, beneficiari dei finanziamenti, sul cofinanziamento da parte del FER; l’apposizione del logo dell’UE con la dicitura sopra riportata su tutti i materiali ed equipaggiamenti acquistati per l’implementazione del programma; l’apposizione del logo UE e della dicitura “progetto cofinanziato dal FER” su tutti i materiali pubblicitari, brochure, leaflets, carta intestata, modulistica di uso quotidiano, e ogni altro strumento per la gestione delle pubbliche relazioni; l’apposizione del logo UE e della dicitura “progetto cofinanziato dal FER” presso i progetti nazionali cofinanziati, ad esempio negli uffici, presso i centri collettivi di accoglienza, gli sportelli attivati, etc; l’informazione al pubblico in occasione di seminari e convegni del cofinanziamento da parte del FER; Inoltre, in ogni pubblicazione che riporti informazioni, risultati, valutazioni etc. relative al programma cofinanziato dal FER deve essere menzionato che la pubblicazione stessa riflette le opinioni dell’autore e che la Commissione non può essere ritenuta responsabile di qualsiasi uso che possa essere fatto delle informazioni ivi contenute. 10 4.2.6. COMPLEMENTARIETÀ CON AZIONI SIMILI FINANZIATE DA ALTRI STRUMENTI COMUNITARI Non pertinente. 4.2.7. INFORMAZIONI FINANZIARIE Le risorse (contributo comunitario + stanziamenti pubblici e privati) ammontano a: Azione 1: 2.741.000,00 euro; Azione 2: 1.080.000,00 euro; 4.3. AZIONI CHE ATTUANO LA PRIORITÀ 1 - PRIORITÀ SPECIFICA 1 Azione 3 - Interventi di accoglienza, supporto ed orientamento rivolti in modo specifico ai richiedenti/titolari di protezione internazionale, appartenenti a categorie vulnerabili, che giungono in Italia presso i grandi nodi di transito transfrontaliero in applicazione del Regolamento di Dublino Azione 4 - Interventi di riabilitazione e integrazione socio-economica rivolti ai richiedenti/ titolari di protezione internazionale vulnerabili 4.3.1. FINALITÀ E PORTATA DELLE AZIONI CHE ATTUANO LA PRIORITÀ 1 PRIORITÀ SPECIFICA 1 L’Azione 3 mira a potenziare e migliorare il sistema di accoglienza dei richiedenti/titolari di protezione internazionale vulnerabili trasferiti in Italia da altri Stati membri in applicazione del Regolamento di Dublino. Nello specifico, si intende proseguire e rafforzare il supporto delle capacità di accoglienza nei grandi nodi di transito aeroportuale quali, Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Bari e Venezia. Pertanto, l’Azione è finalizzata a realizzare servizi di prima accoglienza, assistenza psico-socio-sanitaria, informazione sulla procedura d'asilo e l’applicazione del Regolamento di Dublino, consulenza legale e assistenza nel disbrigo delle pratiche amministrative e/o legali, assistenza linguistica, nonché orientamento ed inserimento nei servizi di seconda accoglienza e integrazione del territorio. Come menzionato per la precedente Azione 2, in via eccezionale e del tutto residuale, potrebbero essere inclusi tra i destinatari dell’Azione richiedenti/ titolari di protezione internazionale che giungono presso lo stesso aeroporto anche se non trasferiti in applicazione del suddetto Regolamento. L’Azione 4 è finalizzata, in un’ottica di lungo periodo, al consolidamento e alla diffusione di un sistema “unico” e condiviso a livello nazionale per l’individuazione, l’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti/ titolari di protezione internazionale vulnerabili tout court, proseguendo e replicando le attività iniziate nell’ambito della precedente annualità di attuazione del Fondo. Si prevede l’individuazione e realizzazione, mediante il coinvolgimento delle ASL, dei centri medici pubblici di riferimento etc, di: - misure di supporto e riabilitazione - percorsi di inserimento socio-economico 11 rivolti a richiedenti/titolari di protezione internazionale appartenenti a categorie vulnerabili. Pertanto, si intende realizzare interventi individuali e personalizzati atti a soddisfare il rispetto delle particolari esigenze delle persone vulnerabili, al fine di garantire un migliore accesso alle strutture e ai servizi di assistenza medica specialistica e psico-sociale e, quindi, facilitare il percorso di integrazione. 4.3.2. BENEFICIARI PREVISTI DELLA SOVVENZIONE (IN GENERALE) Per l’Azione 3 e 4 i beneficiari delle sovvenzioni saranno individuati con avviso pubblico tra i soggetti di cui all’elenco del precedente paragrafo 4.2.2. Considerata la complementarietà dei progetti finanziati sulle due azioni e data la specificità del target previsto dall’azione, l’Autorità Responsabile si riserva la facoltà, in sede di predisposizione dell’avviso pubblico, di chiedere che lo stesso soggetto presenti due proposte progettuali sia in riferimento all’accoglienza dei “dublinanti” ordinari che vulnerabili 4.3.3. GIUSTIFICAZIONE DEI PROGETTI ATTUATI DIRETTAMENTE DALL’AUTORITÀ RESPONSABILE (SE PERTINENTE) Non pertinente. 4.3.4. RISULTATI ATTESI IN TERMINI QUANTITATIVI E INDICATORI Azione 3 Indicatori di realizzazione Posti giornalieri di accoglienza garantiti Indicatori di risultato Percentuale di destinatari che sono segnalati ad una soluzione territoriale di accoglienza, tra cui lo SPRAR Valore atteso 200 Almeno 40% Azione 4 Indicatori di realizzazione Numero di persone destinatarie di servizi di accoglienza e di servizi di riabilitazione e integrazione Indicatori di risultato Percentuale di destinatari che hanno completato il percorso di autonomia (es. inserimento lavorativo o alloggiativo) Valore atteso Almeno 140 persone +20% 4.3.5. VISIBILITÀ DEL COFINANZIAMENTO FER I modi per assicurare la visibilità includeranno: - l’apposizione del logo dell’Unione europea con la scritta “progetto cofinanziato dal Fondo europeo per i rifugiati” su tutti i materiali prodotti per l’attuazione del programma; - l’informazione a tutti gli enti interessati, beneficiari dei finanziamenti, sul cofinanziamento da parte del FER; - l’apposizione del logo dell’UE con la dicitura sopra riportata su tutti i materiali ed equipaggiamenti acquistati per l’implementazione del programma ; 12 - - - l’apposizione del logo UE e della dicitura “progetto cofinanziato dal FER” su tutti i materiali pubblicitari, brochure, leaflets, carta intestata, modulistica di uso quotidiano, e ogni altro strumento per la gestione delle pubbliche relazioni; l’apposizione del logo UE e della dicitura “progetto cofinanziato dal FER” presso i progetti nazionali cofinanziati, ad esempio negli uffici, presso i centri collettivi di accoglienza, gli sportelli attivati, etc.; l’informazione al pubblico in occasione di seminari e convegni del cofinanziamento da parte del FER; inoltre, in ogni pubblicazione che riporti informazioni, risultati, valutazioni etc. relative al programma cofinanziato dal FER deve essere menzionato che la pubblicazione stessa riflette le opinioni dell’autore e che la Commissione non può essere ritenuta responsabile di qualsiasi uso che possa essere fatto delle informazioni ivi contenute. 4.3.6. COMPLEMENTARIETÀ CON AZIONI SIMILI FINANZIATE DA ALTRI STRUMENTI COMUNITARI (SE PERTINENTE) Non pertinente. 4.3.7. INFORMAZIONI FINANZIARIE Le risorse (contributo comunitario + stanziamenti pubblici) ammontano a: Azione 3: 2.700.000,00 euro; Azione 4: 3.429.453,87euro. 13 5. ASSISTENZA TECNICA 5.1. FINALITÀ DELL’ASSISTENZA TECNICA L’Assistenza Tecnica è organizzata in maniera funzionale con unità responsabili del supporto e del coordinamento delle attività relative alla gestione, ai pagamenti, ai controlli ed ai contratti, sulla base della strategia generale predisposta dall’Autorità Responsabile. Essa si propone, dunque, di supportate l’attuazione e la gestione del Fondo, di monitorarne e valutarne l’avanzamento ed assicurare l’utilizzo di procedure di gestione e controllo efficienti. Nello specifico l’attività dell’Assistenza tecnica è articolata come segue: Supporto tecnico-specialistico all’Autorità Responsabile: si configura come un’attività di supporto sulle modalità dal punto di vista metodologico e tecnico-normativo. La sua attuazione è sostenuta da una costante attività di monitoraggio finanziario, operativo e procedurale, necessaria a garantire una corretta gestione del Programma, nonché da un supporto nella predisposizione di strumenti e metodologie di esecuzione dei controlli finanziari e di verifica dei sistemi di gestione e controllo. L’Assistenza tecnica supporta, inoltre, l’Amministrazione nell’analisi degli impatti degli interventi in cui il Programma Pluriennale si articola. Tale attività è indirizzata al miglioramento delle modalità attuative delle azioni, allo sviluppo di collaborazioni a vario titolo con organismi/enti/istituzioni, allo stimolo alla discussione partenariale, all’incremento del livello qualitativo delle informazioni relative all’andamento del Fondo. Supporto tecnico-specialistico all’Autorità di Certificazione: si configura come un’attività finalizzata a supportare l’Autorità di Certificazione nel controllo della fondatezza e correttezza delle dichiarazioni di spesa ricevute dall’Autorità Responsabile, attraverso la definizione di procedure e strumenti operativi per l’accertamento che tali spese provengano da sistemi di contabilità affidabili e siano basate su documenti giustificativi verificabili, siano state sottoposte ad un controllo di ammissibilità sulla base della normativa nazionale e comunitaria e siano state selezionate secondo criteri di selezione prestabiliti (in conformità con quanto previsto dall’art. 29(2) della Decisione del Consiglio 2007/573/CE). Si prevede inoltre un sostegno nella definizione di procedure e strumenti operativi per il recupero degli importi indebitamente erogati attraverso le operazioni di compensazione e rimborso a seguito della soppressione totale o parziale di contributi. Nell’ambito della voce di spesa “Assistenza Tecnica” sono finanziate anche le attività di Audit, di cui all’art. 30 della Decisione del Consiglio 2007/573/CE, affidate alla competente Autorità indicata nel SIGECO. 5.2. RISULTATI ATTESI L’Assistenza Tecnica fornirà un valido supporto all’Amministrazione nell’ambito della gestione del Fondo Europeo per i Rifugiati, e contribuirà alla corretta gestione dello stesso, al puntuale monitoraggio, all’informazione e al controllo, nonché al rafforzamento della capacità amministrativa e al trasferimento di know-how. I risultati saranno quantificati negli Stati di Avanzamento Lavori, presentati dall’Assistenza Tecnica trimestralmente, in relazione allo svolgimento delle attività descritte nel precedente paragrafo. 14 5.3. VISIBILITÀ DEL COFINANZIAMENTO COMUNITARIO Così come stabilito dalla Commissione Europea, il cofinanziamento del Fondo dovrà essere immediatamente riconoscibile per ciascuna azione attivata in ambito FER. Allo stesso modo, anche in riferimento all’attività di assistenza tecnica, i beneficiari dei finanziamenti verranno messi a conoscenza della necessità di dare adeguata pubblicità al Fondo, di informare le Amministrazioni/Enti e loro dipendenti rispetto al cofinanziamento dei progetti da parte del FER nonché dell’obbligo di inserire in ogni documento di progetto informazioni attestanti il cofinanziamento delle attività da parte del Fondo, in accordo con le norme di implementazione dello stesso (come da Decisione del Consiglio 2007/573/CE). L’Amministrazione Responsabile, da parte sua, provvederà tramite strumenti informativi di ampio e facile accesso (ad esempio attraverso il sito internet del Ministero dell’Interno) a pubblicare informazioni sui Programmi Annuali e sulle azioni realizzate nell’ambito del Fondo Europeo per i Rifugiati III. 5.4. INDICAZIONI FINANZIARIE Per le attività di Assistenza Tecnica si prevede un complessivo di risorse (contributo comunitario + stanziamenti pubblici) di € 604.799,20 euro. 15 6. ALTRE OPERAZIONI: RICHIESTA DI FINANZIAMENTO PER L'ATTUAZIONE DELLE MISURE D'URGENZA (ARTICOLO 5 DECISIONE N. 573/2007/CE) 6.1. DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE DI PARTICOLARE PRESSIONE CHE RICHIEDE MISURE DI EMERGENZA 6.1.1 Indicazione del carattere eccezionale della situazione A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza umanitaria nel nostro Paese con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 febbraio 2011, prorogato al 31 dicembre 2012 con DPCM del 6 ottobre 2011, sono state richieste e stanziate risorse comunitarie per le misure d’urgenza sul Programma Annuale 2011 e 20124 del Fondo Europeo per i Rifugiati (Decisione CE del 19.12.2011 C(2011) 9323) al fine di potenziare il sistema di accoglienza nazionale. Tali misure hanno riguardato i seguenti ambiti di intervento: Potenziamento ed ampliamento delle attività di traduzione ed interpretariato svolte presso le Commissioni Territoriali; Servizi di accoglienza nei centri governativi coinvolti nell’emergenza; Potenziamento della presenza di mediatori culturali nei centri governativi di accoglienza coinvolti dall’emergenza; Potenziamento dei servizi di supporto, orientamento ed informazione nei centri governativi coinvolti dall’emergenza: prosecuzione del progetto “Praesidium”; Sostegno alle Commissioni Territoriali. Nonostante gli interventi di potenziamento effettuati, alla luce del protrarsi della situazione di emergenza umanitaria e ad un ulteriore flusso migratorio di esodo dalla Siria a seguito dell’acuirsi del conflitto, permane l’esigenza di erogare ulteriormente i servizi per l’accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale nelle strutture adibite ed, in particolare, presso i centri governativi dislocati sul territorio nazionale e presso il centro polifunzionale di Torino. Una volta che sarà terminato il supporto garantito con le misure d’urgenza 2012, inoltre, i Centri governativi si troveranno nuovamente in una situazione di necessità e difficilmente potranno fare fronte alle conseguenze prolungate della crisi umanitaria, unite alla costante pressione migratoria che interessa il nostra Paese. 6.1.2 Numero e natura degli arrivi Per dare in sintesi le dimensioni del fenomeno, che è comunque in via di evoluzione, si fa presente che nell’anno solare 2011 risultano arrivati nel territorio nazionale 62.692 cittadini di paesi terzi (la grande maggioranza dei quali sbarcati a Lampedusa). A seguito di tale afflusso, assolutamente eccezionale, da gennaio 2012 fino a ottobre 2012, sono continuati quotidianamente sbarchi provenienti sia dalle coste nord africane che dalla rotta balcanica. 4 In attesa di approvazione da parte della Commissione Europea. 16 Nel complesso, dall’inizio dell’anno al 23 ottobre 2012, sono avvenuti 250 sbarchi, per un totale di 10.112 persone sul territorio nazionale (in Sicilia; 6.347 in Puglia; 2.233 in Calabria 1.715,)5. In pochi mesi, pertanto, gli sbarchi ed il relativo numero di immigrati arrivati in Italia è cresciuto in modo sostenuto, raddoppiandosi in soli due mesi (da giugno a settembre). 6.1.3 Effetti di tali arrivi sulle capacità di accoglienza del sistema asilo Il sistema di accoglienza prevede che coloro che possono aver bisogno di protezione internazionale vengano ospitati in apposite strutture di prima accoglienza (Ragusa – Pozzallo; Lecce – Otranto; Lampedusa - C.P.S.A.). Altri centri ospitano coloro che hanno presentato la domanda di protezione internazionale (CARA- Centri di accoglienza per richiedenti asilo) fino al momento in cui viene adottata la decisione della competente Commissione territoriale. Tali centri sono al momento collocati presso Ancona, Bari, Brindisi, Caltanissetta, Crotone, Foggia, Gorizia, Roma, Trapani. Inoltre, nei mesi di massimo afflusso sono state attivate e continuano, ad oggi, ad essere utilizzate, strutture straordinarie di accoglienza diffusa su tutto il territorio nazionale (in tutte le Regioni italiane, escluso l’Abruzzo6). Peraltro, data la situazione di emergenza, sono state prese misure al fine di consentire ai Centri di operare con presenze costantemente superiori alla capienza prevista. Ciò nonostante, i continui afflussi di immigrati hanno determinato la congestione di tutte le suddette strutture (sia dei Centri di prima accoglienza che dei CARA diffusi sul territorio), saturandone la disponibilità in tutti i mesi di riferimento. A titolo esemplificativo, alla data del 23 ottobre 2012, nel CDA - CARA di Bari erano presenti 1.222 migranti, a fronte di una capienza prevista di 1.216 persone; nel CDA – CARA di Crotone erano presenti 1.545 persone, a fronte di una capienza di 1.370 posti; il CDA – CARA di Brindisi ospitava 155 persone, su 128 posti previsti; il CARA di Roma ospitava 625 persone, su 520 posti previsti7. Peraltro, alcuni episodi di disordine pubblico (innescati proprio dal sovraffollamento dei centri) hanno causato una ridotta funzionalità di alcune strutture (come del centro di Lampedusa, Bari, Roma e Foggia). Nel complesso, a seguito dei flussi eccezionali iniziati nel 2011, e continuati senza sosta nel 2012, l’emergenza sta interessando l’intero territorio nazionale, superando le capacità ricettive di tutto il sistema- Paese. Infatti, non potendo i centri delle Regioni interessate far fronte alle necessità di accoglienza di tale numero di persone, nel breve e nel medio periodo, la forte pressione migratoria ha avuto ricadute sull’intero territorio, portando alla saturazione del complessivo sistema di accoglienza nazionale. 5 Anche considerando i dati complessivi, le principali nazionalità di provenienza sono state la Tunisia, la Somalia, l’Afghanistan, l’Egitto, il Pakistan, l’Eritrea, il Bangladesh, la Siria, la Nigeria, il Corno d’Africa e il Gambia. 6 Quale Regione colpita da terremoto nel 2009. 7 Dati sulla capienza dei 13 Centri al 23 ottobre 2012. 17 6.1.4 Necessità urgenti - Obiettivi nel breve periodo Nonostante gli interventi di potenziamento effettuati, permane l’urgente necessità di sostenere le capacità di accoglienza in favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale, tenendo conto degli effetti sul complessivo territorio nazionale. Pertanto, le misure di emergenza sono in modo specifico finalizzate a: Rafforzare le strutture di accoglienza governative maggiormente colpite dall’emergenza, al fine di fronteggiare l’elevato flusso di immigrati e garantirne un’adeguata accoglienza – Misura 1; Rafforzare le strutture di accoglienza del territorio nazionale, indirettamente coinvolte nell’emergenza, potenziando le capacità ed i servizi offerti – Misura 2; Potenziare e ampliare le attività di traduzione ed interpretariato svolte presso le Commissioni Territoriali – Misura 3. 6.2 MISURE D’URGENZA PREVISTE * (Le misure di seguito elencate non sono realizzate direttamente dall’Autorità Responsabile ma sono affidate ad enti locali o a soggetti istituzionalmente senza fini di lucro, senza gara in ragione dell’emergenza) 6.2.1 Misura 1 – Servizi di accoglienza nei centri governativi coinvolti nell’emergenza Scopo Tali servizi sono necessari per fronteggiare la considerevole presenza di cittadini di paesi terzi che possano avere bisogno di protezione internazionale nei Centri governativi di accoglienza maggiormente sollecitati e che non è stato possibile supportare con le misure d’urgenza 2012 (quali Foggia e altri centri che presentino criticità e necessità di intervento). Tali servizi comprendono oltre che il vitto e l’alloggio, servizi di informazione e orientamento, servizi alla persona, assistenza sanitaria e psicologica, mediazione culturale e linguistica. Target Group Cittadini di paesi terzi, richiedenti protezione internazionale presenti nei centri indicati. Durata La misura sarà attivata tra marzo-maggio 2013 per una durata di 6 mesi (fino a agosto/ottobre 2013). Si sottolinea che, data la continuazione dell’eccezionale afflusso fino alla data odierna, e sebbene lo stato di emergenza sul territorio nazionale per ora sia stato protratto solo fino al 31 dicembre 2012, gli effetti sul territorio continueranno necessariamente nel lungo medio-periodo, richiedendo interventi straordinari per l’effettiva gestione dei fabbisogni di accoglienza. Beneficiari previsti per le sovvenzioni La misura sarà attuata dall’Autorità Responsabile che agirà in qualità di Organo Esecutivo, attraverso le Prefetture – UTG competenti sui territori interessati. Le Prefetture, per l’effettiva implementazione dell’Azione, a loro volta si avvarranno degli organismi specializzati e degli enti gestori già operanti nei Centri sulla base dei contratti in essere, in via di perfezionamento o di estensioni degli stessi, selezionati secondo la normativa nazionale vigente in materia (incluse, 18 eventualmente, anche le norme nazionali a carattere d’urgenza), nonché (nel caso di estensioni di contratti) delle modalità di urgenza previste dall’art. 7, comma 2, della Decisione 2008/22/CE. Spesa prevista La spesa complessiva è prevista in euro € 3.175.000,00 (di cui 2.540.000,00 di contributo comunitario) per una durata massima di sei mesi. Tale spesa comprende i costi di accoglienza, assistenza sanitaria, mediazione linguistico – culturale, informazione legale, orientamento, assistenza psicologica, etc. Risultati attesi Accoglienza ed assistenza per circa 588 cittadini di paesi terzi che possono avere bisogno di protezione internazionale presenti nei centri governativi. Le gare per tutti i centri sono bandite per un importo a base d’asta (al ribasso) di € 30 pro die/ pro capite. Il numero di beneficiari potrebbe essere superiore nel caso di eventuali ribassi effettuati dai soggetti aggiudicatari rispetto alla base d’asta. Visibilità del cofinanziamento comunitario Saranno rispettate le regole di visibilità del finanziamento comunitario, garantendo l’informazione al pubblico in merito all’utilizzo del Fondo, attraverso la pubblicazione di notizie e aggiornamenti sull’attivazione delle misure d’urgenza sul sito del Ministero dell’Interno, l’apposizione di una targa nei luoghi di realizzazione dei progetti, la produzione di brochure e altro materiale pubblicitario che riporti il riferimento al cofinanziamento dell’UE e del FER, etc. Complementarietà con misure in corso di attuazione con il sostegno del Fondo europeo per i rifugiati Il FER si articola in una serie di azioni rivolte alla prima accoglienza di categorie vulnerabili e, più in generale, all’integrazione dei richiedenti/titolari di protezione internazionale. Le misure di accoglienza in via ordinaria, potenziate con tale azione di emergenza, vengono invece sostenute da fondi esclusivamente nazionali. Altre informazioni L’Autorità Responsabile rispetterà gli obblighi di cui all’art. 27 dell’atto base, tenuto conto delle limitazioni che possono derivare dalla situazione di emergenza e delle condizioni di difficoltà operative all’interno dei centri. In particolare, relativamente all’art. 27 di cui alla lettera g), saranno effettuate, anche attraverso le Prefetture, attività di monitoraggio alla conclusione dei progetti, laddove questo non fosse possibile nella fase di svolgimento degli stessi. In termini generali, ai fini dell’erogazione dei finanziamenti, l’Autorità Responsabile effettuerà controlli amministrativo-contabili sulle misure d’urgenza attivate, verificando le spese effettuate dai soggetti esecutori secondo le procedure ordinarie ovvero sulla base delle procedure pattuite nei contratti e proroghe già posti in essere o di nuova stipula (es. verifica delle fatture, verifica dei report di monitoraggio previsti). 19 6.2.2 Misura 2 - Servizi di accoglienza presso il centro polifunzionale di Torino Scopo La misura si propone di proseguire il finanziamento degli interventi rivolti ai richiedenti protezione internazionale svolti dal Comune di Torino sulla base di un accordo di collaborazione da stipulare con il Ministero dell'Interno. Il mancato finanziamento del Centro di Torino a seguito della scadenza dell’accordo comporterebbe un’ulteriore riduzione della capacità ricettiva nazionale e rappresenterebbe una notevole criticità per il territorio nazionale, che si troverebbe a non poter usufruire di un’ulteriore possibilità di accoglienza. Pertanto, al fine di fronteggiare la crescente richiesta e le criticità dovute al forte e costante aumento della pressione migratoria, ci si propone di erogare tramite il centro polifunzionale di Torino, i seguenti servizi: 1. Accoglienza presso strutture dedicate o anche collettive e in alloggi in regime di semiautonomia e di autonomia nonché presso famiglie solidali; 2. Vitto e assistenza alla persona; 3. Interventi di integrazione socio-economica. Target Group Cittadini di paesi terzi che possono avere bisogno di protezione internazionale . Durata La misura dovrà essere attivata da aprile 2013 a settembre 2013. Spesa prevista Il costo è stimato in € 1.000.000,00 (di cui € 800.000,00 di contributo comunitario) con riferimento al servizio di assistenza alla persona, accoglienza ed integrazione. Beneficiari previsti per le sovvenzioni La misura sarà attuata dall’Autorità Responsabile che agirà in qualità di Organo Esecutivo, attraverso il Comune di Torino in base all'accordo di collaborazione con il Ministero dell'Interno, appositamente stipulato. Risultati attesi Si intende erogare servizi di assistenza alla persona, accoglienza ed integrazione ad almeno 200 Cittadini di paesi terzi che possono avere bisogno di protezione internazionale. Visibilità del cofinanziamento comunitario Saranno rispettate le regole di visibilità del finanziamento comunitario, garantendo l’informazione al pubblico in merito all’utilizzo del Fondo, attraverso la pubblicazione di notizie e aggiornamenti sull’attivazione delle misure d’urgenza sul sito del Ministero dell’Interno, l’apposizione di una targa nei luoghi di realizzazione dei progetti, la produzione di brochure e altro materiale pubblicitario che riporti il riferimento al cofinanziamento dell’UE e del FER, etc. 20 Complementarietà con misure in corso di attuazione con il sostegno del Fondo europeo per i rifugiati La misura non è prevista nella programmazione annuale del FER. Altre informazioni L’Autorità Responsabile rispetterà gli obblighi di cui all’art. 27 dell’atto base, tenuto conto delle limitazioni che possono derivare dalla situazione di emergenza e delle condizioni di difficoltà operative all’interno dei centri. In particolare, relativamente all’art. 27 di cui alla lettera g), saranno effettuate attività di monitoraggio alla conclusione dei progetti, laddove questo non fosse possibile nella fase di svolgimento degli stessi, anche attraverso le Prefetture. In termini generali, ai fini dell’erogazione dei finanziamenti, l’Autorità Responsabile effettuerà controlli amministrativo-contabili sulle misure d’urgenza attivate, verificando le spese effettuate dai soggetti esecutori secondo le procedure ordinarie ovvero sulla base delle procedure pattuite nei contratti e proroghe già posti in essere o di nuova stipula (es. verifica delle fatture, verifica dei report di monitoraggio previsti). Misura 3 - Potenziamento ed ampliamento delle attività di traduzione ed interpretariato svolte presso le Commissioni Territoriali Scopo La misura vuole sostenere il complesso lavoro delle Commissioni territoriali per la protezione internazionale accelerando i tempi dell’iter istruttorio di valutazione della domanda di protezione internazionale e della conseguente adozione delle decisioni. Attualmente le Commissioni sono 10, collocate presso le città di Torino, Milano, Gorizia, Foggia, Roma, Bari, Caserta, Crotone, Siracusa e Trapani. A queste devono aggiungersi le sezioni istituite per fronteggiare l’emergenza, compresa quella di Mineo. Pertanto, si intendono potenziare i servizi di traduzione ed interpretariato in risposta all’eccezionale afflusso degli immigrati provenienti dal Nord Africa. L’attività oggetto di potenziamento è articolata come segue: 116.163 ore, da aggiungersi alle attuali ore previste per i servizi di traduzione ed interpretariato, al fine di rispondere all’attuale emergenza immigrazione dei richiedenti asilo provenienti dal Nord Africa, per un importo complessivo di € 3.500.000,00 (per un costo orario di € 30,13). Target Group Cittadini di paesi terzi che possono avere bisogno di protezione internazionale e si rivolgono alle Commissioni territoriali per avere l’accesso alla procedura garantita dalla normativa comunitaria. Durata La misura decorre da aprile 2013 e si concluderà a settembre 2013. Spesa prevista Il costo complessivo è stimato in € 3.500.000,00 (di cui € 2.800.000,00 di contributo comunitario). Risultati attesi In relazione al numero di richiedenti protezione internazionale, i risultati saranno valutati sulla base dei seguenti indicatori: Aumento del numero di richieste esaminate; 21 Aumento del numero di istruttorie concluse nel periodo di riferimento; Aumento della percentuale di procedimenti conclusi nel periodo di riferimento rispetto al totale delle richieste. Beneficiari previsti per le sovvenzioni La misura sarà attuata dall’Autorità Responsabile che agirà in qualità di Organo Esecutivo, attraverso la Commissione Nazionale per il Diritto di Asilo, quale organo del Ministero dell’Interno di coordinamento delle Commissioni Territoriali, competenti per le procedure di riconoscimento della protezione internazionale. La Commissione Nazionale, per l’effettiva implementazione dell’Azione, a sua volta si avvarrà di organismi specializzati che già svolgono ordinariamente l’attività presso le Commissioni territoriali, selezionati sulla base della normativa nazionale vigente in materia. La Misura potrebbe implementarsi anche mediante l’estensione dei contratti in essere, secondo la normativa vigente in materia, tenuto conto delle modalità di urgenza previste dall’art. 7, comma 2, della Decisione 2008/22/CE ed in conformità alla normativa nazionale a carattere d’urgenza. Visibilità del finanziamento comunitario Saranno rispettate le regole di visibilità del finanziamento comunitario, garantendo l’informazione al pubblico in merito all’utilizzo del Fondo, attraverso la pubblicazione di notizie e aggiornamenti sull’attivazione delle misure d’urgenza sul sito del Ministero dell’Interno, l’apposizione di una targa nei luoghi di realizzazione dei progetti, la produzione di brochure e altro materiale pubblicitario che riporti il riferimento al cofinanziamento dell’UE e del FER, etc. Tali disposizioni sono applicabili a tutte le misure d’urgenza previste. Complementarietà con misure in corso di attuazione con il sostegno del Fondo europeo per i rifugiati La misura non è prevista nella programmazione annuale del FER. Altre informazioni (applicabile a tutte le misure d’urgenza previste) L’Autorità Responsabile rispetterà gli obblighi di cui all’art. 27 dell’atto base, tenuto conto delle limitazioni che possono derivare dalla situazione di emergenza e delle condizioni di difficoltà operative all’interno dei centri. In particolare, relativamente all’art. 27 di cui alla lettera g), saranno effettuate attività di monitoraggio alla conclusione dei progetti, laddove questo non fosse possibile nella fase di svolgimento degli stessi. In termini generali, ai fini dell’erogazione dei finanziamenti, l’Autorità Responsabile effettuerà controlli amministrativo-contabili sulle misure d’urgenza attivate, verificando le spese effettuate dai soggetti esecutori secondo le procedure ordinarie ovvero sulla base delle procedure pattuite nei contratti e proroghe già posti in essere o di nuova stipula (es. verifica delle fatture, verifica dei report di monitoraggio previsti). 22 7. PIANO DI FINANZIAMENTO INDICATIVO Programma annuale – Progetto di piano finanziario Tabella 1 – Quadro generale Stato membro: [ITALIA] Programma annuale: [2013] Fondo: [FONDO EUROPEO PER I RIFUGIATI] Contributo comunitario Stanziamenti pubblici Stanziamenti privati TOTALE (a) (b) (c) (d =a+b+c) 1 - € 1.370.500,00 € 1.096.400,00 € 274.100,00 € 2.741.000,00 50% 15% 1 - € 540.000,00 € 540.000,00 € 1.080.000,00 50% 6% Rif. priorità (in euro) Az. 1 - Integrazione socio-economica dei richiedenti/ titolari di protezione internazionale (non vulnerabili) Az. 2 - Interventi di accoglienza, supporto ed orientamento rivolti in modo specifico ai richiedenti/titolari di protezione internazionale (non appartenenti a categorie vulnerabili) che giungono in Italia presso i grandi nodi di transito transfrontaliero in applicazione del Regolamento di Dublino Az. 3 - Interventi di accoglienza, supporto ed orientamento rivolti in modo specifico ai richiedenti/titolari di protezione internazionale, appartenenti a categorie vulnerabili, che giungono in Italia presso i grandi nodi di transito transfrontaliero in applicazione del Regolamento di Dublino Az. 4 - Interventi di riabilitazione e integrazione socioeconomica rivolti ai richiedenti/ titolari di protezione internazionale vulnerabili - Rif. priorità specifica Parte del totale % CE d/totale d) 1 1 € 2.025.000,00 € 675.000,00 € 2.700.000,00 75% 14% 1 1 € 2.572.090,40 € 857.363,47 € 3.429.453,87 75% 18% Assistenza tecnica - - € 302.399,60 € 302.399,60 € 604.799,20 50% 3% Misure d'urgenza - - € 6.140.000,00 € 1.535.000,00 € 7.675.000,00 80% 41% Assistenza tecnica misure d'urgenza Totale misure d'urgenza TOTALE - - € 245.600,00 € 245.600,00 € 491.200,00 50% € 13.195.590,00 € 5.251.763,07 € 18.721.453,07 65% 3% 15% 6% € 274.100,00 Autorità Responsabile Direttore Centrale dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo 23