Coordinate curvilinee, cilindriche, sferiche

Transcript

Coordinate curvilinee, cilindriche, sferiche
A3 - Coordinate curvilinee, cilindriche, sferiche
A3.1 Sistemi di coordinate curvilinee
Un sistema di coordinate curvilinee (u1, u2, u3) nello spazio R3 è definito, con riferimento ad un
sistema cartesiano, da 3 funzioni scalari del tipo:
⎧u1 = u1 ( x, y, z )
⎪
⎨u 2 = u 2 ( x, y, z )
⎪u = u ( x, y, z )
3
⎩ 3
Le 3 funzioni scalari sopra scritte, o, in alternativa, la funzione vettoriale:
u : (x, y, z) → (u 1 , u 2 , u 3 )
costituiscono un cambiamento di coordinate.
û 3
ds1
û1
ds3
û 2
ds2
Figura 1 – Generico sistema di coordinate curvilinee
Chiameremo superfici coordinate le superfici di equazioni:
⎧u1 ( x, y, z ) = c1
⎪
⎨u 2 ( x, y, z ) = c2
⎪u ( x, y, z ) = c
3
⎩ 3
dove c1, c2 e c3 sono delle costanti arbitrarie.
Si osservi che su una superficie coordinata variano solo 2 coordinate. Ad esempio, sulla superficie
coordinata u2=c2 variano solo le coordinate u1 e u3, mentre u2 è fissata.
Chiameremo linee coordinate le 3 linee che si ottengono intersecando a due a due le 3 superfici
coordinate. Lungo tali linee varia solo una coordinata. Ad esempio, la linea coordinata associata alla
coordinata u1 è definita dall’intersezione delle superfici coordinate u2=c2 e u3=c3: lungo tale linea
varia solo la coordinata u1, mentre u2 e u3 sono fissate.
Si definiscono poi i versori fondamentali û1 , û 2 e û 3 relativi al generico punto P di coordinate (u1,
u2, u3): essi sono i versori tangenti alle tre linee coordinate passanti per P, nel punto P stesso.
⎧uˆ 1 = uˆ 1 (P) = uˆ 1 (u 1 , u 2 , u 3 )
⎪
⎨uˆ 1 = uˆ 1 (P) = uˆ 1 ( u 1 , u 2 , u 3 )
⎪uˆ = uˆ (P) = uˆ (u , u , u )
1
1 1 2 3
⎩ 1
I versori dunque sono in generale funzioni del punto (e in particolare delle coordinate curvilinee
u1, u2, u3), cioè la loro direzione e verso variano da punto a punto. Si noti la differenza rispetto alle
coordinate cartesiane, dove i versori fondamentali sono costanti, cioè hanno sempre la stessa
direzione e lo stesso verso.
Si consideri ora la funzione vettoriale:
r = x(u 1 , u 2 , u 3 ) ˆi x + y(u1 , u 2 , u 3 ) ˆi y + z(u 1 , u 2 , u 3 ) ˆi z
che chiameremo cambiamento di coordinate inverso.
Differenziando questa funzione si ha:
dr=
Le grandezze vettoriali
∂r ∂r
,
∂u1 ∂u 2
,
∂r
∂u 3
∂r
∂r
∂r
du1 +
du 2 +
du 3
∂u 3
∂u1
∂u 2
costituiscono una base (in generale non ortogonale) per il
sistema di coordinate curvilinee considerato. Tali vettori non sono necessariamente a norma
unitaria, tuttavia si può dimostrare facilmente che il generico vettore
∂r ∂r
,
∂u1 ∂u 2
i-esima linea coordinata. Perciò i vettori
,
∂r
∂u 3
∂r
∂u i
risulta essere tangente alla
sono paralleli ai rispettivi versori
fondamentali a meno di un fattore di scala. Risulta pertanto:
d r = h1 uˆ 1 du1 + h2 uˆ 2 du 2 + h3 uˆ 3 du 3
e quindi:
hi uˆ i ≡
uˆ i =
∂r
∂ ui
1 ∂r
hi ∂ ui
⇒
i = 1,2,3
(1)
dove:
2
2
⎛ ∂x ⎞ ⎛ ∂y ⎞ ⎛ ∂z ⎞
∂r
⎟⎟
⎟⎟ + ⎜⎜
⎟⎟ + ⎜⎜
hi =
= ⎜⎜
u
u
u
∂
∂
∂u i
∂
⎝ i⎠ ⎝ i⎠ ⎝ i⎠
2
i = 1,2,3
(2)
Le quantità hi sono dette coefficienti metrici.
Mediante tali formule è possibile ricavare facilmente le espressioni dei versori fondamentali in
funzione delle coordinate curvilinee del punto P.
Un sistema di coordinate curvilinee (u1, u2, u3), si dice ortogonale se i versori û1 , û 2 e û 3 sono
mutuamente ortogonali in ogni punto. Se tale condizione è verificata, i versori fondamentali
costituiscono quindi una base ortonormale per il sistema di coordinate curvilinee considerato Se
inoltre tali versori formano nell’ordine una terna ortonormale destrorsa, cioè risulta:
uˆ 1 × uˆ 2 = uˆ 3
si parlerà di sistema ortogonale destrorso.
In un sistema di coordinate curvilinee ortogonali, il generico versore fondamentale û i risulta essere
sempre ortogonale alla superficie coordinata di equazione ui = costante. In altri termini:
uˆ i ⊥ (u i = c i )
i = 1,2,3
Ciò suggerisce un metodo alternativo per la determinazione dei versori fondamentali. Infatti, è noto
dall’analisi che il gradiente della funzione scalare u i = u i (x, y, z ) è sempre ortogonale, per
definizione, alla superficie ui = costante. E’ quindi immediato concludere che risulta:
uˆ i =
∇u i ( x, y , z )
∇u i ( x, y , z )
i = 1,2,3
(3)
Le formule (3) possono essere quindi impiegate, solamente per sistemi di coordinate curvilinee
ortogonali, per la determinazione dei versori fondamentali, in alternativa alle (1).
Il sistema fondamentale di versori û1 , û 2 e û 3 è particolarmente importante perché mediante esso
si possono ricavare le componenti di un generico vettore dello spazio rispetto al sistema di
coordinate curvilinee (u1, u2, u3).
Le componenti di un vettore v nel riferimento ortogonale definito dai versori (uˆ 1 , uˆ 2 , uˆ 3 ) si
ottengono proiettando tale vettore lungo ciascuno dei versori fondamentali:
v i = v ⋅ uˆ i (u 1 , u 2 , u 3 )
i = 1,2,3
(4)
In un sistema ortogonale generico, se si incrementa la coordinata ui di una quantità infinitesima dui,
senza variare le altre due coordinate, il punto P si sposterà di un arco elementare di lunghezza dsi,
in generale non uguale a dui (come in coordinate cartesiane), ma ad esso proporzionale.
Chiameremo ds1,ds2,ds3 gli archi elementari lungo le 3 linee coordinate.
Si può dimostrare che i coefficienti di proporzionalità sono ancora una volta i coefficienti metrici
definiti precedentemente:
ds i = hi du i
i = 1,2,3
(5)
I 3 archi individuano una cella elementare, o parallelepipedo elementare (si veda la figura 1), di cui
essi formano i 3 spigoli. L’arco elementare totale nell’intorno del punto P risulta quindi :
ds = dr = ds12 + ds 22 + ds33 = h12 du12 + h22 du 22 + h32 du32
ed è pari, ovviamente, alla lunghezza della diagonale del parallelepipedo elementare.
Le facce del parallelepipedo che giacciono sulla superficie definita dagli archi s1,s2,s3 hanno area,
rispettivamente:
⎧dS1 = ds2 ds3 = h2 h3 du 2 du 3
⎪
⎨dS2 = ds1ds3 = h1h3 du1du 3
⎪dS = ds ds = h h du du
1
2
1 2
1
2
⎩ 3
(6)
Infine il volume del parallelepipedo elementare sarà:
dV = ds1 ds 2 ds 3 = h1 h2 h3 du1 du 2 du 3
(7)
La formula (7) è particolarmente utile nella risoluzione di integrali di volume, come si vedrà nel
seguito:
∫ f (u1 , u 2 , u 3 ) dV
V
Si può dimostrare che un’espressione per il volume del parallelepipedo elementare equivalente alla
(7) è la seguente:
∂r ∂r ∂r
dV =
⋅
×
du1du 2 du3 =
∂ u1 ∂ u2 ∂ u3
= h1du1uˆ 1 ⋅ h2 du 2uˆ 2 × h3du3uˆ 3 du1du 2 du3 =
∂ ( x, y , z )
du1du 2 du3
∂ (u1 , u2 , u3 )
dove ∂( x, y, z ) ∂(u1 , u 2 , u 3 ) è il determinante Jacobiano associato alla trasformazione di coordinate
r. Per quanto appena detto deve risultare, ovviamente: ∂( x, y, z ) ∂(u1 , u 2 , u 3 ) = h1h2 h3 . L'elemento
di volume può essere quindi determinato in 3 diversi modi, tutti equivalenti:
•
•
Calcolando il prodotto dei coefficienti metrici h1h2 h3 .
∂r ∂r
∂r
Calcolando il prodotto vettoriale triplo
⋅
×
∂ u1 ∂ u 2 ∂ u 3
∂x ∂u 1 ∂y ∂u 1 ∂z ∂u 1
•
Calcolando il determinante:
∂x ∂u 2 ∂y ∂u 2 ∂z ∂u 2
= J(r )
∂x ∂u 3 ∂y ∂u 3 ∂z ∂u 3
Esempi particolari di coordinate curvilinee ortogonali (destrorse) sono ovviamente quelle cartesiane
rettangolari, le coordinate cilindriche e quelle sferiche. Tali sistemi di coordinate sono i più usati
nelle applicazioni.
Nel caso delle coordinate cartesiane si ha, banalmente:
u1 = x ; u2 = y ; u3 = z
I coefficienti metrici risultano ovviamente tutti unitari:
h1 = 1 ; h2 = 1 ; h3 = 1
A3.2 Sistema di coordinate cilindriche
Si ha (vedi figura 2):
u1 = ρ ; u 2 = Φ ; u3 = z
ρ è il modulo della proiezione su un piano z = cost del raggio vettore che individua il generico
punto P. φ è l’angolo in radianti che tale proiezione forma con l’asse x, misurato in senso antiorario.
z coincide con l’omonima coordinata cartesiana.
φ è detta azimut o longitudine, z è detta quota.
î z
î Φ
î ρ
Figura 2 – Linee coordinate e versori fondamentali del sistema di coordinate cilindriche
Le formule per il cambiamento di coordinate sono:
⎧ ρ = x 2 + y 2 (0 ≤ ρ < +∞ )
⎪
⎪
⎛ y⎞
⎨Φ = arctan⎜ ⎟ (0 ≤ Φ < 2π )
⎝x⎠
⎪
⎪z = z
⎩
Valgono inoltre le trasformazioni inverse:
⎧ x = ρ cos Φ
⎪
⎨ y = ρ sin Φ
⎪z = z
⎩
Le superfici coordinate sono, rispettivamente (si veda la figura 2): dei cilindri a sezione circolare
aventi per asse l’asse z (ρ = cost.), dei semipiani verticali passanti per l’asse z (φ = cost.) e dei piani
orizzontali, cioè ortogonali all’asse z (z = cost.). Le linee coordinate sono, nell’ordine, delle
semirette sul piano xy passanti per l’origine e per il generico punto P, delle circonferenze sul piano
xy centrate nell’origine e passanti per P (aventi raggio pari a ρ), e delle rette parallele all’asse z. La
coordinata ρ viene spesso indicata anche con r. Le coordinate cilindriche costituiscono un sistema
di coordinate curvilinee ortogonali, e i coefficienti metrici assumono i valori:
h1 = 1
;
h2 = ρ
;
h3 = 1
Mediante considerazioni geometriche, oppure utilizzando le formule (1) e (3), si possono ricavare le
componenti cartesiane dei versori cilindrici in funzione delle coordinate (ρ,φ,z). Si ha:
⎧ˆi ρ = cos Φ ˆi x + sin Φ ˆi y + 0 ˆi z
⎪⎪
⎨ˆi Φ = − sin Φ ˆi x + cos Φ ˆi y + 0 ˆi z
⎪ˆ ˆ
⎪⎩i z = i z
Le relazioni inverse sono:
⎧ˆi x = cos Φ ˆi ρ - sinΦ ˆi Φ + 0 ˆi z
⎪⎪
⎨ˆi y = sin Φ ˆi ρ + cos Φ ˆi Φ + 0 ˆi z
⎪ˆ ˆ
⎪⎩i z = i z
In forma matriciale:
⎡ˆi ρ ⎤
sinΦ
⎢ ⎥ ⎡cos Φ
⎢
⎢ˆi Φ ⎥ = − sin Φ cosΦ
⎢ ⎥ ⎢
0
⎢ˆi z ⎥ ⎣⎢0
⎣ ⎦
ˆ
0 ⎤ ⎡i x ⎤
⎢ ⎥
0 ⎥⎥ ⎢ˆi y ⎥
⎢ ⎥
1 ⎥⎦ ⎢ˆi ⎥
⎣ z⎦
⎡ˆi x ⎤ ⎡cos Φ
⎢ ⎥ ⎢
⎢ˆi y ⎥ = ⎢sinΦ
⎢ ⎥ ⎢
0
ˆ
⎣⎢i z ⎦⎥ ⎣
ˆ
0 ⎤ ⎡⎢i ρ ⎤⎥
0⎥⎥ ⎢ˆi Φ ⎥
⎢ ⎥
1 ⎥⎦ ⎢ˆi z ⎥
⎣ ⎦
Inversamente:
- sinΦ
cosΦ
0
Osservando la figura 2, è facile notare che i versori fondamentali sopra definiti soddisfano i requisiti
tipici dei sistemi di coordinate curvilinee ortogonali. Si consideri ad esempio il versore î Φ : esso è
tangente alla seconda linea coordinata, cioè alla circonferenza sul piano xy centrata nell’origine e
passante per P, e ortogonale alla superficie φ=cost., cioè al semipiano verticale passante per
l’origine e per P.
L’elemento di volume in coordinate cilindriche (si veda la figura 3) è:
dV = h1 dρ h2 dΦ h3 dz = ρ dρ dΦ dz
mentre l’elemento di superficie cilindrica è:
dS = dS1 = ds 2 ds3 = h2 dΦ h3 dz = ρ dΦ dz
Figura 3 – Elemento di volume in coordinate cilindriche
Sia u un generico vettore applicato in P, espresso mediante le sue componenti cartesiane:
u = u x ˆi x + u y ˆi y + u z ˆi z
Attraverso le (4) si possono ottenere facilmente le componenti di u nel sistema di riferimento
cilindrico ( u ρ , u Φ , u z ). In forma vettoriale si ha:
u = u ρ ˆi ρ + u Φ ˆi Φ + u z ˆi z
Tutte le operazioni vettoriali introdotte nei capitoli precedenti, con riferimento ai sistemi cartesiani,
si possono facilmente estendere ai sistemi di coordinate curvilinee ortogonali, e in particolare alle
coordinate cilindriche. Si considerino infatti 2 vettori u e v le cui componenti sono espresse nel
riferimento cilindrico. Ad esempio, per il prodotto scalare risulta:
u ⋅ v = u ρ vρ + u Φ vΦ + u z vz
e per il prodotto vettoriale:
ˆi ˆi ˆi
ρ
Φ
z
u × v = u ρ u Φ u z = (u Φ v z − u z v Φ ) ˆi ρ + (u z v ρ − u ρ v z ) ˆi Φ + (u ρ v Φ − u Φ v ρ ) ˆi z
v ρ vΦ vz
A3.3 Sistema di coordinate sferiche (o polari nello spazio)
Si ha (vedi figura 4):
u1 = r ; u 2 = θ ; u 3 = φ
In questo caso r è il modulo del raggio vettore che individua il generico punto P, e non la sua
proiezione su un piano z = cost, come nel caso delle coordinate cilindriche. θ è detta elevazione o
colatitudine, mentre φ è ancora l’azimut o longitudine, come in coordinate cilindriche.
î r
î Φ
îθ
Figura 4 - Linee coordinate e versori fondamentali del sistema di coordinate sferiche
Le formule per il cambiamento di coordinate sono:
⎧
⎪r = x 2 + y 2 + z 2
⎪
⎪
⎛ x2 + y2 ⎞
⎪
⎜
⎟
⎨θ = arctan⎜
⎟
z
⎪
⎝
⎠
⎪
⎪Φ = arctan⎛⎜ y ⎞⎟
⎪⎩
⎝x⎠
(0 ≤ r < +∞ )
(0 ≤ θ ≤ π )
(0 ≤ Φ < 2π )
Valgono poi le formule inverse:
⎧ x = r sin θ cos Φ
⎪
⎨ y = r sin θ sin Φ
⎪ z = r cosθ
⎩
Le superfici coordinate sono, rispettivamente (vedi figura 4): delle sfere centrate nell’origine
(r = cost.), dei coni aventi come vertice l’origine e per asse l’asse z (θ = cost.), e dei semipiani
verticali passanti per l’asse z (φ = cost.). Le linee coordinate sono, nell’ordine, delle semirette
passanti per l’origine e per il generico punto P, delle circonferenze centrate nell’origine passanti per
P e per l’asse z (aventi raggio pari a r), e delle circonferenze sul piano xy centrate nell’origine e
passanti per P (aventi raggio pari a r sinθ). Si osservi che, qualora la coordinata r risulti costante, gli
insiemi di circonferenze verticali e orizzontali che si ottengono al variare di θ e φ coincidono con i
meridiani e i paralleli del riferimento geografico terrestre. Le coordinate sferiche costituiscono un
sistema di coordinate curvilinee ortogonali, e i coefficienti metrici assumono i valori:
h1 = 1
;
h2 = r
;
h3 = r sinθ
Mediante considerazioni geometriche, o tramite le formule (1) e (3), si possono ricavare le
componenti cartesiane dei versori sferici in funzione delle coordinate (r,θ,φ).
Si ha:
⎧ˆi r = sin θ cos Φ ˆi x + sinθ sinΦ ˆi y + cos θ ˆi z
⎪⎪
⎨ˆi θ = cos θ cos Φ ˆi x + cos θ sin Φ ˆi y − sin θ ˆi z
⎪ˆ
⎪⎩i Φ = − sin Φ ˆi x + cos Φ ˆi y + 0 ˆi z
Relazioni inverse:
⎧ˆi x = sin θ cos Φ ˆi r + cos θ cos Φ ˆi θ − sin Φ ˆi Φ
⎪⎪
⎨ˆi y = sin θ sin Φ ˆi r + cos θ sin Φ ˆi θ + cos Φ ˆi Φ
⎪ˆ
⎪⎩i z = cos θ ˆi r − sin θ ˆi θ + 0 ˆi Φ
In forma matriciale:
⎛ ˆi r ⎞ ⎛ sin θ cos Φ
⎜ ⎟ ⎜
⎜ ˆi ⎟ = ⎜ cosθ cosΦ
⎜ θ ⎟ ⎜
⎜ ˆi Φ ⎟ ⎝ - sinΦ
⎝ ⎠
ˆ
sinθ sinΦ cosθ ⎞⎛⎜ i x ⎞⎟
⎟
cosθ sinΦ - sinθ ⎟⎜ ˆi y ⎟
⎜ ⎟
cosΦ
0 ⎟⎠⎜ ˆi ⎟
⎝ z⎠
Inversamente:
⎛ ˆi x ⎞ ⎛ sin θ cosΦ
⎜ ⎟ ⎜
⎜ ˆi ⎟ = ⎜ sinθ sinΦ
⎜ y⎟ ⎜
⎜ ˆi ⎟ ⎝ cosθ
⎝ z⎠
cosθ cosΦ
cosθ sinΦ
- sinθ
ˆ
- sinΦ ⎞⎛⎜ i r ⎞⎟
⎟⎜ ˆ ⎟
cosΦ ⎟ i θ
⎜ ⎟
0 ⎟⎠⎜ ˆi Φ ⎟
⎝ ⎠
Osservando la figura 4, è facile notare che i versori fondamentali sopra definiti soddisfano i requisiti
tipici dei sistemi di coordinate curvilinee ortogonali. Si consideri ad esempio il versore î r : esso è
tangente alla prima linea coordinata, cioè al segmento che congiunge l’origine con il punto P, e
ortogonale alla superficie r = cost., cioè alla sfera centrata nell’origine passante per P.
L’elemento di volume in coordinate sferiche (si veda la figura 5) è:
dV = h1 dr h2 dθ h3 dΦ = r 2 sinθ dr dθ dΦ
mentre l’elemento di superficie sferica è:
dS = dS1 = ds 2 ds 3 = h2 dθ h3 dΦ = r 2 sinθ dθ dΦ
Figura 5 – Elemento di volume in coordinate sferiche
Anche in questo caso, mediante la conoscenza dei versori sferici e le relazioni (4) è possibile
esprimere le componenti del generico vettore u nel sistema di riferimento sferico:
u = u r ˆi r + u θ ˆi θ + u Φ ˆi Φ
Prodotto scalare:
u ⋅ v = u r v r + u θ vθ + u Φ v Φ
Prodotto vettoriale:
ˆi ˆi ˆi
r
θ
Φ
u × v = u r u θ u Φ = (u θ v Φ − u Φ v θ ) ˆi r + (u Φ v r − u r v Φ ) ˆi θ + (u r v θ − u θ v r ) ˆi Φ
v r vθ vΦ
A3.4 Considerazioni conclusive
Concludiamo questo capitolo con alcune importanti osservazioni:
1) E’ importante non fare confusione fra le coordinate di un punto in un sistema di riferimento
curvilineo, e le componenti di un vettore nel medesimo sistema di riferimento, perché si
tratta di concetti completamente diversi. A titolo di esempio, si consideri che le coordinate
curvilinee possono essere coordinate angolari (es. θ e φ dei sistemi sferico e cilindrico),
mentre le componenti di un vettore per definizione sono sempre delle lunghezze.
2) Si è detto che nel sistema cartesiano direzione e verso dei versori fondamentali non variano
con il punto, pertanto per comodità essi possono essere pensati fissi ed applicati nell’origine.
Come conseguenza di ciò, un generico vettore in componenti cartesiane può pensarsi
applicato in un qualunque punto dello spazio, ed in particolare nell’origine, poiché le sue
componenti non variano con il punto. Questo non è vero per un generico sistema di
coordinate curvilinee! In generale, infatti, tanto i versori fondamentali quanto le componenti
del vettore sono funzione del punto di applicazione P = (u1,u2,u3) del vettore. In formule:
v = v1 (u 1 , u 2 , u 3 ) uˆ 1 (u 1 , u 2 , u 3 ) + v 2 (u 1 , u 2 , u 3 ) uˆ 2 (u1 , u 2 , u 3 ) + v 3 (u 1 , u 2 , u 3 ) uˆ 3 (u 1 , u 2 , u 3 )
Ad esempio, nel sistema di riferimento cilindrico si ha:
v = vρ (Φ)ˆiρ (Φ) + vΦ(Φ)ˆiΦ(Φ) + vz (Φ)ˆiz (Φ)
e nel sistema di riferimento sferico:
v = vr (θ, Φ) ˆi r (θ, Φ) + vθ (θ, Φ) ˆiθ (θ , Φ) + vΦ (Φ) ˆi Φ (Φ)
3) Si osservi che sia le coordinate cilindriche sia quelle sferiche non sono definite per i punti
appartenenti all’asse z. In particolare, esse non sono definite nell’origine (poiché gli angoli
θ e φ sono indeterminati): come conseguenza, nemmeno i versori fondamentali sono definiti,
per cui in questi sistemi non ha senso pensare i vettori applicati nell’origine, come si fa
usualmente per le coordinate cartesiane. In qualche caso, può essere comodo esprimere un
vettore mediante un riferimento curvilineo ortogonale anche in punti in cui una o più
coordinate non sono definite, assegnando ad esse dei valori arbitrari. Si pensi, ad esempio, al
riferimento sferico: se si vuole esprimere un vettore in componenti sferiche in tutti i punti di
una superficie sferica, occorre considerare il fatto che “ai poli” della sfera i versori î θ e î φ
non sono definiti, poiché φ è indeterminato. Si può tuttavia ovviare al problema assumendo,
ad esempio, φ = 0. Mediante tale assunzione, i versori î θ e î φ risultano così definiti ai poli
della sfera:
a. Polo nord:
b. Polo sud:
ˆi = ˆi
r
z
ˆi = − ˆi
r
z
;
;
ˆi = ˆi
θ
x
ˆi = − ˆi
θ
x
; ˆi φ = ˆi y
; ˆi φ = ˆi y

Documenti analoghi

Sistemi di assi coordinati

Sistemi di assi coordinati Un problema che presenti una simmetria cilindrica, o sferica, può essere espresso, e risolto, nel familiare sistema cartesiano ortogonale. La soluzione non conserverebbe però la simmetria e sarebbe...

Dettagli

Capitolo 1 Sistemi di riferimento e sistemi di coordinate

Capitolo 1 Sistemi di riferimento e sistemi di coordinate In conclusione, è importante notare che l’osservatore che scrive le caratteristiche cinematiche del moto del punto P non è più l’osservatore “fisso” S ≡ {O; i, j} , ma l’osservatore “mobile” S 0...

Dettagli

1 Sistemi di coordinate

1 Sistemi di coordinate partire dall’asse x positivo e z è definita nello stesso modo delle coordinate cartesiane. I loro intervalli di variazione sono 0 ≤ r ≤ ∞, 0 ≤ φ ≤ 2π e −∞ ≤ z ≤ ∞. Dalla figura 1.1 si osserva che il...

Dettagli

1 Rappresentazioni del piano e dello spazio

1 Rappresentazioni del piano e dello spazio Figura 1.2. Coordinate cartesiane e cilindriche nello spazio

Dettagli