CON 94 - Comune di Pesaro
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CON 94 - Comune di Pesaro
• Sommario • Pesaro Speciale Urbanistica • Pesaro in breve Notizie & Flash • Voci dal Consiglio Con 94 febbraio 2010- Autorizzazione Tribunale di Pesaro n. 113 del 26/04/1964 Poste Italiane - Tariffa pagata - Pubblicità diretta non indirizzata DCO/DCI PS Aut. n. 3 del 24/02/03 - Alle famiglie Con94 Notiziario del Comune di Pesaro Abitare la città Pesaro è la casa che abitiamo insieme. E come casa comune la vogliamo bella, sicura, confortevole. Questo è l’obiettivo dell’Amministrazione e delle sue politiche di urbanistica. Un piano di interventi coordinato e diffuso, per migliorare la qualità complessiva dei quartieri, delle infrastrutture, dell’ambiente, degli spazi collettivi su tutto il territorio. Pesaro Speciale Urbanistica/Editoriale (1) Pesaro Speciale Urbanistica/Editoriale (2) Il Piano regolatore della sostenibilità Urbanistica, strumento dei cittadini Meno cemento, più qualità, ambiente e infrastrutture. A Pesaro, i primi frutti delle nuove politiche di urbanistica La pianificazione urbana è il futuro di Pesaro. Dovrà portare qualità su tutto il territorio, interagendo con gli altri settori del Comune di Luca Ceriscioli, sindaco di Pesaro di Luca Pieri, assessore all’Urbanistica I l percorso del nuovo piano regolatore è arrivato a una prima fase di maturità. Dopo cinque anni dalla sua applicazione possiamo infatti iniziare a vederne i frutti e a percepirne il valore. In questi anni il dibattito si è soprattutto concentrato su interventi quali largo Ascoli Piceno, parco sportivo e centro direzionale Benelli, tutti previsti dal vecchio Prg, quello degli anni ’80 per intenderci, incentrato sulla crescita quantitativa della città, che prevedeva indici edificatori molto elevati e un impatto forte con il resto del territorio urbano. Questi interventi rischiavano di confondersi con l’impostazione del nuovo Prg che invece va nella direzione esattamente opposta, fatta di qualità, sostenibilità ambientale, e, negli ultimi tempi, anche di sostenibilità economica. L’eco-sostenibilità. Le maggiori realizzazioni del nuovo Prg iniziano dunque a prendere forma. Rispetto alla sostenibilità, va citato il quartiere di Villa Fastiggi, il primo realizzato in bio-architettura. L’applicazione sempre più diffusa di questa tecnica rende la nostra città una specie di ‘macchina ecologica’, che consuma meno energia possibile, in modo da rispettare l’ambiente. I nuovi quartieri nascono con indici edificatori bassi e con una quantità di verde assolutamente importante, tanto che uno dei problemi che abbiamo oggi - visti i chiari di luna dei bilanci comunali dovuti ai tagli, pesanti, dello Stato - è la cura del verde, che si ripercuote proprio sulle manutenzioni. Un altro tema ambientale forte del Prg riguarda l’area del San Bartolo. Ricordiamo che in questo caso il cambiamento è straordinario: l’attuale piano del parco prevede infatti solo un quinto circa delle precedenti capacità edificatorie previste dal piano regolatore comunale del 1990. I concorsi. L’intervento sull’ex carcere minorile e la partenza dei lavori del nuovo edificio a terziario tra via Gagarin e l’Urbinate, che consente anche la realizzazione di una nuova strada di collegamento, sono i primi due progetti realizzati con lo strumento del concorso, uno strumento che dà molta qualità in termini architettonici. Si tratta di progetti che vengono da una selezione e dunque hanno una cura, un’attenzione, una qualità certificata dal lavoro delle commissioni. L’invito quindi è a continuare a utilizzare questo mezzo. I progetti legati alla riqualificazione urbana e le abitazioni a basso costo. L’impostazione del nuovo Prg punta a rinnovare le metodologie legate ai Peep tradizionali, che oggi sono accessibili soltanto a una parte della comunità. L’obiettivo è trovare una risposta abitativa anche per le fasce più deboli. Ecco quindi che gli interventi destinati all’affitto calmierato sono finalmente pronti per essere realizzati. Poter dare a Pesaro case in affitto a cifre decisamente basse e con un riscatto finale è il salto di qualità a cui puntiamo, visto che uno dei problemi della città sono i prezzi molto elevati delle locazioni. La parte infrastrutturale del piano regolatore. Voglio ricordare che tutti i piani regolatori prevedono strade e viabilità. In genere si finisce però per realizzare le case previste (edifici e terziario) e solo una parte delle infrastrutture. Noi invece oggi possiamo aprire una stagione davvero nuova. Grazie infatti all’accordo con Società Autostrade per la realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione vedremo realizzate le opere viarie più significative previste dal piano regolatore. In particolare la “nuovissima Montelabbatese” tra via Canonici e via Toscana e la bretella di adduzione tra la Montelabbatese e l’Urbinate. Non solo, c’è anche l’impegno del Comune di completare l’Interquartieri fino a Muraglia. Dunque, il Prg riuscirà a dotarsi di tutte le infrastrutture prima ancora della realizzazione di un quarto delle sue previsioni edificatorie. Ciò significa, non c’è dubbio, dare nuova qualità alla vita dei residenti. P er 5 anni sono stato assessore al turismo di Pesaro e ho avuto modo di conoscere la nostra città attraverso gli occhi del turista, di chi, cioè, non la vive nella quotidianità, di chi non è “assuefatto” dalla sua normalità, di chi la confronta con la propria realtà. Fa molto piacere quando cittadini che vengono da fuori affermano che Pesaro è una città armoniosa e serena, curata, ben progettata ed organizzata. L’urbanistica è stata percepita troppo spesso come materia per “addetti ai lavori”, poco comprensibile e trasparente, piena di burocrazia, finalizzata solo a costruire sempre di più. Avere, invece, un giudizio positivo esterno sulla nostra qualità urbana, fa pensare che la pianificazione urbanistica nei decenni precedenti abbia, nella maggior parte dei casi, funzionato bene. Mi sono posto l’obiettivo, il giorno stesso in cui ho ricevuto la delega, di lavorare affinché l’urbanistica possa venire percepita come opportunità, come strumento per aumentare la qualità urbana e regolare la crescita, per salvaguardare spazi dove non è opportuno costruire, per qualificare ciò che viene realizzato, per trasformare l’esistente e renderlo più adeguato alle esigenze della vita, del lavoro, della mobilità, per supportare le scelte di un moderno sistema di protezione sociale, e infine per salvaguardare il futuro della qualità ambientale. Per fare questo l’Amministrazione comunale non può essere sola, deve interagire con il tessuto sociale dell’intera città, deve dialogare con l’intera comunità. Vorremmo impostare un percorso partecipato, capace di coinvolgere la città nelle scelte di pianificazione, consapevoli che la bontà del risultato è nelle mani non soltanto dell’Amministrazione comunale ma di tutti i cittadini. Preservare la qualità dell’ambiente a cominciare dal sistema collinare sarà alla base della nostra azione amministrativa. La qualità del vivere deve andare di pari passo con la qualità urbana, e perciò sarà necessario prestare maggior attenzione alla qualità dei progetti. Concentreremo gli sforzi per potenziare gli spazi dello sport e del divertimento, per qualificare il centro e la zona mare consentendo così di aumentare l’attrattività turistica dell’intera città, per rinnovare i quartieri, per potenziare la viabilità, per rinnovare e qualificare l’architettura. Lavoreremo soprattutto perché si inizi a concepire l’urbanistica non come strumento di “occupazione” del territorio edificando su aree verdi o agricole, ma cercando di favorire un processo che faciliti le azioni di riqualificazione, di trasformazione, di recupero, di sostituzione e di aggiunta sugli edificati esistenti. Dobbiamo tornare a pensare e a progettare il nostro territorio come si è fatto nei secoli passati, rinnovando la città partendo dal costruito della città stessa, senza delocalizzare funzioni centrali e senza il timore di progettare e modificare l’esistente, anche se storico, dobbiamo avere il coraggio di scegliere quando conservare e quando migliorare e di accettare sfide progettuali. La sfida della qualità progettuale oggi è più difficile e affascinante del passato proprio perché da decenni abbiamo diluito lo spazio urbano, lasciandoci alle spalle aree ed edifici non utilizzati, spazi senza un disegno. Il mio augurio è che i cittadini percepiscano questa nostra volontà e comprendano che l’urbanistica è stata e rimane un terreno privilegiato sul quale misurare le scelte future con coerenza e lungimiranza. Sarà un lavoro lungo e difficile, ma se sapremo affiancare l’urbanistica alla cultura, alle politiche sociali, al vissuto quotidiano dei cittadini, saremo in grado di pensare una città che sia alla nostra portata, in grado di garantire una qualità del vivere migliore per i nostri figli e per le generazioni future. Con 94 febbraio 2010 Notiziario del comune di Pesaro Piazza del Popolo n. 1 Tel. 0721.387506/306 Fax 0721.387308 [email protected] Hanno collaborato Nardo Goffi, Stefano Bruscoli, Guglielmo Carnaroli, Mauro Moretti, Laura Bertuccioli, Andrea Cozzini, Adamo Lucarini, Ombretta Pietrelli, Chiara Scarsi, Marcello Tamburini, Fabio Uguccioni, Fabiano Zigliani Editing Stefano Mariani Impaginazione Artù comunicazione Stampa Cantelli Rotoweb Referenze fotografiche Danilo Billi, Leo Mattioli, Luca Toni, Luigi Angelucci, Luca Colomban, Giovanni Panzieri, Maurizio Bonelli, Romina Angeli, Paolo Semprucci, archivio: ufficio stampa, urbanistica, Ente Parco San Bartolo Colophon Con94 Direttore responsabile Manuela Albertini In redazione Marina Druda Segreteria redazione Carla Cartoceti -2- Chiuso in redazione il 5 febbraio 2010 Per l’acquisto di spazi pubblicitari: • Redazione di Con tel. 0721.387506 Pesaro Speciale Urbanistica/ Infrastrutture Strade che portano al futuro La mappa del territorio si doterà presto di nuove arterie per collegamenti rapidi anche fra zone lontane della città I l Piano regolatore generale, approvato nel dicembre 2003, propone uno schema di viabilità che ha alla base due obiettivi principali: la costruzione di un nuovo cardo e di un nuovo decumano, formati rispettivamente dall’Interquartieri e dalla “nuovissima Montelabbatese” e la riduzione dell’interferenza del traffico industriale tra le diverse aree produttive, in area urbana, con la realizzazione del raddoppio dell’Urbinate e del collegamento tra Montelabbatese e Urbinate. L’Amministrazione comunale di Pesaro sta per completare le previsioni della viabilità del Prg. Entro il 2010 inizieranno i lavori del tratto di raccordo tra via Gagarin e l’Urbinate, del collegamento, in prossimità della fiera, tra via degli Abeti e l’Urbinate e saranno anche portati a termine e i lavori del tratto iniziale del raddoppio della provinciale nell’area San Lorenzino, lavori eseguiti da privati come opere di urbanizzazione. L’Amministrazione comunale ha inoltre richiesto a Società Autostrade la realizzazione della “bretella” tra Montelabbatese e Urbinate e della “nuovissima Montelabbatese” tra via Toscana e via delle Regioni fino all’intersezione con via dei Canonici; il cofinanziamento del prolungamento dell’Interquartieri fino a Muraglia e della circonval- lazione di Santa Veneranda; il raddoppio dell’Interquartieri (primo tratto) e della Montelabbatese (fino all’industria Gamba); la realizzazione del prolungamento di via degli Abeti con sovrappasso sul tracciato autostradale e la realizzazione di un “casello” direzione sud. L’efficiente schema viabilistico previsto dal Prg, ha permesso di richiedere con coerenza a Società Autostrade opere in conformità al Piano, che si collegano a quelle già realizzate, senza stravolgerne il ruolo e in maniera complementare alla viabilità in fase di realizzazione. La possibilità di vedere ultimata tra pochi anni la maggior parte della viabilità prevista dal Prg, renderà Pesaro un’eccezione nel panorama italiano sia per le ricadute ambientali (minor inquinamento) che produttive (velocità degli spostamenti). CONTO PROSPETTIVE Conto Prospettive, non è un semplice conto corrente. È un insieme di prodotti e servizi che ti viene offerto dalla Banca di Pesaro ad un costo molto contenuto e trasparente. Scopri l’ampia gamma di vantaggi, oltre alle interessanti opportunità che ti offre, decidendo di investire sul tuo futuro e quello del tuo territorio, scegli anche di diventare socio della banca e, soprattutto, di un modo diverso di fare la banca. Chiedi informazioni nelle nostre filiali -3- Illustrazione di Mara Cerri Conto della Banca di Pesaro per i giovani dai 18 ai 35 anni Pesaro Speciale Urbanistica/ Centro Storico Cadono muri, si aprono spazi San Benedetto, ex carcere minorile, recupero di edifici storici. Ecco gli interventi che trasformeranno radicalmente il centro G li interventi di pianificazione, di iniziativa pubblica e privata, hanno l’intento di riqualificare il centro storico attraverso il recupero di volumi oggi quasi completamente in disuso e destinati a un inevitabile degrado, prevedendo una riconversione funzionale dei complessi edilizi e degli spazi aperti in virtù della loro localizzazione all’interno del tessuto storico della città. Le destinazioni d’uso previste sono quelle commerciali, terziarie, servizi e spazi pubblici ai piani terra, residenziali ai piani superiori. Gli interventi sugli edifici si limitano alle operazioni di recupero totale o parziale di tutti gli elementi architettonici e decorativi che caratterizzano l’architettura dei complessi edilizi senza incremento delle volumetrie esistenti. nicazione del complesso edilizio verso lo spazio urbano adiacente, è proposta l’apertura del muro perimetrale di cinta del giardino dell’ex ospedale. Il collegamento tra il nuovo parco e corso XI Settembre sarà assicurato da gallerie pubbliche, sulle quali si affacciano attività terziarie e commerciali, che percorrono l’asse centrale del fabbricato principale, consentendo contempo- raneamente la fruibilità dei quattro cortili interni. Le destinazioni d’uso individuate nei diversi fabbricati sono principalmente i servizi che, insieme al parco, contribuiscono a creare un sistema complesso di aree ed edifici pubblici in grado di elevare la qualità complessiva dei servizi del centro storico. La residenza è collocata ai piani superiori dell’edificio prospettante Piani di recupero I piani di recupero fissano i parametri entro i quali i vari interventi devono svolgersi, ponendo le basi delle modalità di esecuzione delle opere, stabilendo infine le destinazioni d’uso delle diverse parti del complesso immobiliare. Tra le iniziative private si evidenziano i piani di recupero “ex cinema Duse” “via Castelfidardo” “ex cinema Moderno” “via Giordano Bruno” “palazzo Bonali”. su corso XI Settembre. Lo schema individuato nel progetto preliminare del giardino pubblico (redatto dal gruppo INSITU Luca Baroni - LDA Paris Arch. Luca Dal Cerro) con le sue articolazioni, mira a conciliare la realizzazione di nuovi paesaggi urbani dal forte carattere contemporaneo - capaci di dialogare con il contesto storico in cui si trovano - con una grande flessibilità d’uso. 1 san benedetto Piano di recupero_Arch. Nardo Goffi, Arch. Chiara Scarsi, Ing. Andrea Cozzini 2 ex carcere minorile Piano di recupero_ Arch. Nardo Goffi, Arch. Massimo Brigidi 3 san domenico Progetto di restauro_Canali Associati 4 ex tribunale Recupero funzionale_Amministrazione Comunale 5 piazzale carducci_Società di Trasformazione Urbana 6 ex cinema duse piano di recupero_Arch. Luigi Giacomini, Ing. Giovanna Giacomini 7 via castelfidardo Piano di recupero_Geom. Luciano Pierini 8 ex cinema moderno Piano di recupero_Ing. Alessandro Gradari - Arch. Daniele Vitali 9 via giordano bruno Piano di recupero_Arch. Rita Carbonari Arch. Michele Solazzi 10 palazzo bonali Piano di recupero_Arch. Tiziano Musto con Arch. Michele Eusepi, Geom. Elisa Clizia San Benedetto Per quanto riguarda gli interventi di iniziativa pubblica si evidenzia il piano di recupero San Benedetto che prevede, oltre al recupero strutturale e funzionale del complesso edilizio, l’individuazione di una sequenza di spazi, piazze e percorsi di collegamento tra edifici e spazi verdi esterni. All’interno di questa logica di comu- -4- Pesaro Speciale Urbanistica/ Centro Storico Ex carcere minorile Il progetto dell’ex carcere minorile prevede il recupero degli edifici e degli spazi aperti costituenti il complesso edilizio – ex convento S. Maria degli Angeli. Obiettivo del piano è la trasformazione del recinto esistente, attraverso l’abbattimento del muro di confine, rendendo elemento di connessione uno spazio oggi dimenticato, da “periferia” a “centro città”, luogo riconoscibile, frequentato, centrale. La grande dimensione e complessità architettonica prevede il riuso attraverso l’intersecarsi di più funzioni compatibili tra loro, con le caratteristiche dell’edificio e del contesto; sono pertanto previste destinazioni “complesse”, necessarie per la creazione di un luogo centrale, riconoscibile per gli abitanti. Il piano di recupero, nell’affrontare la complessità dell’area, sviluppa alcune indicazioni che sono state le linee guida per il concorso di progettazione (gruppo vincitore è il raggruppamento temporaneo di architetti prof. arch. Fabrizio Rossi Prodi capogruppo). Il progetto preliminare prevede pertanto la definizione dei seguenti elementi: parco pubblico (con strutture ricettive, per il tempo libero e attrezzature sportive); la nuova edificazione residenziale e terziaria; il recupe- ro dell’ex chiesa di S. Maria degli Angeli (servizi pubblici destinati ai giovani). È in fase di redazione il progetto di recupero dell’ex convento di San Domenico, che ospiterà spazi universitari oltre ad attività commerciali e pubbliche ai piani terra. Ex Tribunale L’Amministrazione comunale ha inoltre previsto di trasferire gli uffici tecnici nella ex sede del tribunale di via San Francesco. Stu per piazzale Carducci Oltre agli interventi citati, è stata attivata la procedura relativa alla costituzione di una società di trasformazione urbana (Stu) che comprende anche l’area di piazzale Carducci per la realizzazione di un parcheggio pluripiano interrato e la riorganizzazione dello spazio in superficie con le seguenti destinazioni: par- -5- cheggio a raso, viabilità di attraversamento (strade circostanti piazzale Carducci, via Bramante, via Monti, via San Decenzio e via XXIV Maggio), piazza alberata/percorsi pedonali e verde giardino in prossimità dell’antico bastione di S. Chiara. Pesaro Speciale Urbanistica/ Mare - Porto Nuova vita al lungomare Dal centro al porto turistico, una fluida area pedonale e ciclabile con parcheggi interrati e nuovi arredi urbani lungo viale Trieste U na delle sfide più ambiziose per una trasformazione di qualità della città di Pesaro è rappresentata dalla valorizzazione urbana economica e sociale della zona litoranea cittadina individuata in particolare nel lungomare di viale Trieste. Zona mare Tale area - già caratterizzata dalla presenza di servizi turistici ricettivi - necessita di una riorganizzazione d’insieme volta a migliorarne la fruibilità da parte del singolo cittadino e a ricevere la preferenza del turista, anche attraverso un rapporto sinergico e diretto con il centro storico della città. Percorso di riqualificazione L’obiettivo principale dell’aggregazione di queste due aree strategiche della città - centro storico e zona mare - è quello di garantire sia una riqualificazione funzionale ed estetica di spazi pubblici quali collegamenti, percorsi pedonali e aree attrezzate, sia una valorizzazione di risorse/capitali privati come strutture ricettive preesistenti. In quest’ultimo ambito un primo passo è gia stato compiuto grazie al sostegno del Comune di Pesaro, mirato sia al mantenimento delle destinazioni d’uso turistico ricettive delle realtà esistenti e alla loro riqualificazione, sia a favorire investimenti che garantiscono da un lato un incremento occupazionale e dall’altro creino impulso a un turismo che qualificherà ancor più il territorio. Ad oggi tra le strutture ricettive che hanno iniziato il percorso di riqualificazione e razionalizzazione funzionale degli spazi possiamo citare: hotel Alexander, hotel Cruiser, hotel Napoleon, hotel Excelsior, hotel Figaro. La passeggiata dal centro al porto Altro elemento essenziale è rappresentato dalla valorizzazione di una “passeggiata che dal centro storico conduce al porto” attraverso viale della Repubblica e viale Trieste. Un percorso pubblico inteso funzionalmente come un asse che permette di concepire una pedonalizzazione di qualità della città a mare, connessione tra il centro storico e il porto turistico di Pesaro. La passeggiata ha inizio con il recupero degli spazi aperti relativi a largo Aldo Moro e degli spazi pedonali su viale della Repubblica, per poi proseguire con la riqualificazione del lungomare nord della città ed approdare al porto turistico in previsione. delle Poste e delle aree circostanti per ottenere un progetto unitario coerente con la trasformazione urbanistica del contesto. Riqualificazione viale Trieste L’intervento è finalizzato a riqualificare il lungomare nord della città, prospiciente la spiaggia di ponente attraverso il progetto della passeggiata inclusa tra viale della Repubblica e via Paterni, la realizzazione di un parcheggio interrato compreso tra via Dante Alighieri e via Paterni. L’intervento di maggiore rilevanza sarà la riqualificazione di superficie, che trasformerà viale Trieste in una passeggiata pedonale caratterizzata da un arredo urbano integrato e di qualità, una sorta di piazza allungata con aree verdi e spazi di ampio respiro per la sosta, il ristoro, le attività ludiche e di aggregazione a servizio dei fruitori del lungomare. Elemento non visibile ma di utilità pubblica sarà il parcheggio interrato, che, sviluppandosi per tutto il tratto su cui insistono gli stabilimenti balneari, potrà offrire numerosi posti auto. Il percorso riprende con la riqualificazione dell’edificio Porto Turistico La passeggiata termina con il porto turistico, localizzato sul tratto di mare a sud- est del molo di levante. Il porto turistico ha una conformazione geometrica curvilinea, per dissipare meglio il moto ondoso che va ad abbracciare, verso mare, il molo di levante del porto di Pesaro. L’intera banchina è composta da: percorsi pedonali, parcheggi a raso alberati, sedi stradali di distribuzione interna al porto, strutture dei ricoveri nautici. In fondo alla banchina, verso il mare aperto, vi sono alcune strutture di servizio al porto e gli impianti tecnologici, sono state inoltre mantenute le strutture ricettive esistenti che attualmente si trovano sul molo di levante. Lo specchio d’acqua ospiterà 470 natanti di diverse dimensioni. Saranno realizzati 120 ricoveri nautici ricavati a ridosso della mantellata paraonde. La ricettività sarà soddisfatta grazie ai pubblici esercizi previsti, che sono stati distribuiti in 3 punti diversi lungo la struttura dei ricoveri nautici. Riqualificazione di viale Trieste 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) Riqualificazione area Villa Marina Porto Turistico Hotel Napoleon Hotel Cruiser Hotel Excelsior Hotel Figaro Hotel Alexander -6- Pesaro Speciale Urbanistica/ Quartieri La città Policentrica A Pesaro, i quartieri sono piccole città dentro la città. Obiettivo del Piano regolatore è aprire e integrare ogni area con le altre I l Piano Regolatore generale di Pesaro prevede l’integrazione di nuovi quartieri con quelli esistenti in diverse zone della città. La redazione da parte del servizio pianificazione urbanistica dei progetti relativi a spazi e opere pubbliche ha consentito di controllare e di elevare la qualità progettuale. Nel contempo, la possibilità di curare l’intero procedimento di progettazione da parte del servizio, ha permesso di meglio gestire le complesse relazioni che si instaurano fra “città in espansione” e “città consolidata”, affrontando nei singoli casi le specificità “del luogo” che permangono in relazione al territorio circostante e risolvendole pertanto in maniera sempre differente ed originale. L’occasione progettuale data dalla necessità di integrare le nuove porzioni di città con le realtà esistenti ha portato ad ottenere quartieri dotati di autonomia e centralità, mediante un sistema di percorsi protetti, strade, parchi, parcheggi, abitazioni, servizi ed esercizi commerciali. Cattabrighe Di grande rilievo dal punto di vista progettuale è l’intervento localizzato a Cattabrighe che ha come obiettivo principale sia la delocalizzazione di edifici industriali obsoleti sia il ricongiungimento dei quartieri Vismara e Cattabrighe. Gli edifici residenziali disposti a pettine si aprono verso la collina antistante, e scandiscono un’alternanza di parcheggi e giardini che saranno collegati pedonalmente al parco lineare che occuperà l’ambito in prossimità al fosso della Ranocchia. La nuova strada di quartiere, volutamente sinuosa nel suo sviluppo, impedirà elevate velocità dei veicoli e consentirà di unire i quartieri di Vismara e Cattabrighe ad una piazza commerciale, posta in posizione baricentrica rispetto il quartiere. Via Solferino La vicinanza al centro storico di Pesaro, l’adiacenza ad ambiti destinati principalmente al terziario, definiscono il “ruolo centrale” dell’intervento di via Solferino, determinandone la funzione strategica. Uno degli elementi principali del progetto è una piazza che sarà visibile e fruibile dall’esterno dell’area per mezzo di un’attenta sequenza di spazi aperti pedonali e nuovi corpi edilizi opportunamente orientati. Il progetto individua ampi spazi da destinare a luoghi pubblici pedonali, ponendoli ad opportuna distanza da via Solferino e via Giolitti. Cuneo Verde Obiettivo del progetto del Cuneo Verde è la valorizzazione di un importante penetrante verde, che ancora oggi permane, che dal paesaggio collinare posto a sud si addentra nel centro abitato della città. Tra le funzioni che verranno collocate in quest’area, che principalmente sarà trasformata in parco urbano, sono comprese le attrezzature sportive ed alcune residenze collocate in posizione marginale rispetto al parco, oltre a essere il principale spazio di riconnessione, attraverso un adeguato sistema di percorsi e di servizi, con i quartieri ormai consolidati di Loreto, Muraglia e Pantano. Case Bruciate L’insediamento previsto per Case Bruciate si inserisce in un contesto caratterizzato da un forte rapporto con la campagna ed il paesaggio Santa Veneranda collinare. Il progetto prevede la realizzazione di un parco che si sviluppa all’interno dell’edificato sino a risalire la collina e che, oltre a costituire il filtro con gli edifici esistenti, diviene luogo pubblico per tutto il centro abitato. I nuovi fabbricati, posti a contatto con il verde, sono collocati in modo tale da ridurre l’impatto e garantire un rapporto visivo continuo con l’ambiente naturale circostante. zione saranno realizzati a diretto contatto con un parco che costituirà, mediante percorsi pedonali e ciclabili, l’elemento di connessione tra l’insediamento di Santa Veneranda e quello di Ponte Valle. Borgo Santa Maria L’intervento residenziale di Borgo Santa Maria, posto a confine di un parco lineare che svolge funzione di filtro rispetto l’adiacente area produttiva, rappresenta la naturale espansione verso valle dell’aggregato urbano esistente e ne costituisce la definitiva chiusura verso sud – ovest. Il grande verde pubblico è facilmente fruibile e direttamente collegato agli edifici con un asse pedonale. Santa Veneranda Con la realizzazione di una circonvallazione esterna sarà pedonalizzata la via storica del nucleo abitato di Santa Veneranda ripristinando in tal modo l’immagine dell’antico borgo. Gli edifici di nuova edifica- Cuneo Verde Cattabrighe via Solferino -7- Pesaro Speciale Urbanistica/ Opere di qualificazione Piccoli grandi interventi di qualità Ogni zona di Pesaro ha giovato di opere di qualificazione urbana. Altre sono previste, per una città sempre più a misura di cittadino I l Comune di Pesaro da anni sta rivolgendo la sua attenzione al tema della qualità urbana in tutti gli interventi di urbanizzazione che mirano a fornire alla cittadinanza realizzazioni funzionali per una migliore qualità dei servizi. Il Servizio Pianificazione Urbanistica segue e controlla la realizzazione delle opere dalla fase della progettazione, fino al collaudo e alla cessione delle opere dei grandi piani fino agli interventi più piccoli e distribuiti nel territorio. Dotazioni territoriali di standard urbanistici sempre maggiori rispetto ai parametri dimensionali proposti dalla normativa garantiscono un adeguato livello di qualità della vita sociale nonché la possibilità di ridisegnare interi quartieri, nuovi o di completamento, in relazione agli ambiti territoriali, alle necessità del contesto, al tipo di intervento ed alle esigenze espresse dalla collettività. Impiego di materiali coerenti e dotazione di arredo urbano di qualità garantiscono alle nuove realizzazioni un alto standard qualitativo degli spazi nel tentativo di un miglioramento continuo dei processi di controllo delle urbanizzazioni. Nel corso degli ultimi anni la realizzazione di interventi complessi ed impegnativi ha portato alla creazione di spazi accoglienti, ben disegnati e dimensionati rispetto ai nuovi interventi. Le opere di Villa Fastiggi, via degli Abeti, Celletta di Santa Veneranda o Villa Ceccolini sono alcune delle realizzazioni ove, accanto alla dotazione di un’adeguata viabilità e a un congruo numero di posti auto, è stata posta grande attenzione al completamento della rete dei percorsi ciclo-pedonali e al disegno di aree verdi e di svago con l’intento di dare ad interi quartieri un’autonomia di servizi e gradevoli spazi per la socialità. In altre realtà, come negli interventi legati alle concessioni convenzionate di Strada dei Colli, Strada Sotto le Selve, Santa Maria delle Fabrecce, via Rossi, di via Giolitti, via Hermada o via Gai – Via Tesei, l’attenzione è stata rivolta invece alla realizzazione di nuovi servizi di cui il territorio era carente, nuovi parchi -8- di quartiere, un nuovo asse viabile di collegamento tra la Strada Statale e la Strada del Montefeltro, la Pesaro Speciale Urbanistica/ Opere di qualificazione nuova piazza Padre G. Bocci quale elemento di pausa nell’edificato del quartiere Pantano o nuovi parcheggi in aree particolarmente sensibili della città. Discorso particolare meritano, infine, le opere legate all’intervento urbanistico di largo Ascoli Piceno. Accanto alle nuove reti impiantisti- 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) che e al ridisegno dei nuovi spazi urbani, vedrà la luce un nuovo ponte ciclo pedonale sul fiume Foglia nato dall’idea di far compiere un salto qualitativo all’intera città. Il ponte, lungo circa 100 metri, renderà possibile il collegamento ciclo-pedonale tra via Gagarin e l’area Miralfiore collegando le due sponde del fiume Foglia con una struttura ingegneristica del tutto originale. La costruzione del nuovo collegamento permetterà pertanto di superare l’immagine di barriera verso la città che il fiume Foglia ha avuto fino ad oggi, restituendogli valore ambientale e funzionale attraverso il completamento della rete dei percorsi. La qualità degli interventi, calibrati sui bisogni, fattibili dal punto di vista amministrativo e condivisi socialmente, rappresenta l’obiettivo della collaborazione tra sapere tecnico, capacità amministrativa, volontà politica ed economica. Santa Maria delle Fabrecce Via Rossi, piazza Padre G. Bocci Strada sotto le Selve Strada dei Colli Via Giolitti Via Hermada Villa Fastiggi Celletta SantaVeneranda Via degli Abeti Villa Ceccolini Ponte ciclopedonale di Largo Ascoli Piceno Dal 1°gennaio 2010 Aspes Gas è diventata Hera Comm Marche Prosegue il processo di razionalizzazione finalizzato a portare vantaggi per i cittadini sia commerciali sia sul fronte del servizio al cliente. E’ stato sottoscritto a metà dicembre, con efficacia dal 1° gennaio 2010, l’atto di fusione per incorporazio ne di Aspes Gas in Hera Comm Marche Srl, la società già operativa nel territorio provinciale. Oggi la nuova azienda unificata supera così gli 80.000 clienti e consolida ulteriormente il suo ruolo di primario operatore per il gas ed energia elettrica della Regione. Questa operazione conclude di fatto il percorso già intrapreso da Aspes Gas per portare maggiori servizi ai propri clienti attraverso una stretta collaborazione commerciale con il Gruppo Hera. Cristian Fabbri, Amministratore Delegato di Hera Comm Marche, ha espresso soddisfazione per la conclusione di questa operazione che rappresenta una grande opportunità per il territorio, sottolineando che “i clienti di Aspes Gas potranno infatti godere delle numerose opportunità che l’appartenenza ad un grande Gruppo può portare, in termini di servizi e competitività, senza rinunciare al radicamento territoriale della società”. Vediamo un po’ più nel dettaglio i vantaggi per i clienti derivanti dall’unificazione delle due aziende. Hera Comm Marche è in grado di proporre ai propri clienti nuove offerte energetiche ancora più vantaggiose. Già oggi sono oltre 5.000 i clienti della provincia di Pesaro che acquistano gas ed energia elettrica dal Gruppo Hera. L’unificazione delle due aziende locali permette di estendere le offerte in maniera più omogenea sul territorio e offrire i vantaggi del mercato libero in maniera più chiara e trasparente. Gli operatori commerciali di Hera Comm Marche visiteranno i clienti negli uffici e nelle case, ma per chi lo preferisce è possibile anche un contatto personale presso gli Uffici di Via Mario del Monaco, dove un incaricato sarà presente alcuni giorni a settimana per illustrare i vantaggi del mercato libero. Essere clienti di Hera Comm Marche permette quindi di risparmiare anche sulla bolletta della luce. Migliorare il servizio ai clienti è uno dei principali obiettivi dell’unificazione delle due aziende e la nuova dimensione ha già permesso l’attivazione in breve tempo di un nuovo servizio telefonico di assistenza clienti completamente gratuito. E’ stato infatti da poco attivato il muovo Numero Verde del Servizio Clienti (800 991 111) che permette di chiedere informazioni e di svolgere operazioni contrattuali comodamente da casa senza doversi recare fisicamente agli sportelli. Per i clienti che navigano in internet, verrà presto unificato anche lo Sportello on-line accessibile dal sito www.gruppohera.it/marche. Dallo sportello on-line i clienti possono inviare l’autolettura, esaminare i consumi, controllare l’estratto conto, ecc. -9- Anche per quanto riguarda gli sportelli migliorano i punti di accesso sul territorio: ci si potrà rivolgere presso gli stessi sportelli di Aspes Gas, utilizzando le stesse modalità di prima ma ci sarà anche la possibilità di rivolgersi, in caso di necessità, all’intera rete dei 15 sportelli territoriali. Per quanto riguarda le bollette non ci saranno cambiamenti nelle modalità di invio e pagamento, saranno semplicemente inviate con il marchio e i colori di Hera Comm Marche, e conterranno tutte le informazioni necessarie alla lettura dei dati e i riferimenti per contattare l’azienda. dal 1° gennaio Aspes Gas è diventata…. Pesaro Speciale Urbanistica/ Piano casa È tempo di ampliamento Da novembre 2009, la legge sul ‘Piano casa’ è in vigore. Ecco in dettaglio chi può ampliare, e quanto, la propria abitazione L a Regione Marche, nel 2009, ha approvato la legge (8 ottobre 2009, n. 22) relativa agli “Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”. La legge, nota come “Piano Casa”, trova piena applicazione a far data dal 30 novembre scorso e dà la possibilità di presentare progetti fino al 31 maggio 2011. L’anno scorso, il Consiglio comunale (con delib. n. 144 del 23.11.2009) ha approvato gli indirizzi operativi. Di seguito viene proposto un prospetto sintetico con i principali contenuti della legge. Interventi di ampliamento È consentito l’ampliamento degli edifici residenziali, anche in zona agricola, nei limiti del 20% della volumetria esistente, (max 200 mc); qualora gli edifici abbiano una superficie inferiore a 80 mq, l’ampliamento è consentito fino al raggiungimento di 95 mq di superficie calpestabile, oltre a 18 mq di garage. È consentito l’ampliamento degli edifici non residenziali ubicati nelle zone omogenee a destinazione industriale, artigianale, direzionale, commerciale e agricola nei limiti del 20% della superficie utile lorda (max 400 mq). L’ampliamento che comporta anche l’incremento dell’altezza dell’edificio, in deroga alle normative vigenti, è consentito nei limiti del 20% della Sul (max 100 mq). Per gli edifici non residenziali ubicati in zone omogenee con destinazione diversa, purché conformi alla destinazione della zona in cui sono situati, l’ampliamento è consentito nella misura prevista per gli edifici residenziali. Gli ampliamenti sono consentiti purché prevedano il mantenimento della destinazione in atto o la sua modifica conformemente agli strumenti urbanistici in vigore e garantiscano il rispetto degli standard. Interventi di demolizione e ricostruzione È consentita la demolizione anche integrale e la ricostruzione degli edifici residenziali, con eventuale ampliamento (max 35%) della volumetria esistente da demolire. In ogni caso, gli interventi devono prevedere il mantenimento della destinazione in atto. È consentita la demolizione anche integrale e la ricostruzione degli edifici non residenziali (max 35% della Sul da demolire), se gli stessi sono ubicati nelle zone omogenee a destinazione industriale, artigia- nale, direzionale, commerciale e agricola. Per gli edifici non residenziali ubicati in zone omogenee con altra destinazione, purché conformi alla destinazione della zona in cui sono ubicati, gli ampliamenti sono consentiti nella misura prevista per gli edifici residenziali. E’ consentito il mutamento della destinazione d’uso degli edifici non residenziali, ubicati nelle zone omogenee B o C di cui al d.m. 1444/1968, non più utilizzati per finalità produttive prima del 1° gennaio 2007, a condizione che esso sia compatibile con la destinazione di zona prevista dagli strumenti urbanistici e garantisca il rispetto degli standard urbanistici. Ambito di applicazione Gli interventi riguardano gli edifici ultimati alla data del 31 dicembre 2008 e sono consentiti, per quanto riguarda le altezze, la densità edilizia, le volumetrie, il numero dei piani e a tutti gli altri parametri urbanistico-edilizi (individuati con la citata delibera di Consiglio n. 144 del 23.11.2009), in deroga ai regolamenti edilizi e alle previsioni dei piani urbanistici e territoriali comu- nali, provinciali e regionali. Restano comunque fermi i limiti inderogabili di altezza e di distanza tra i fabbricati stabiliti dal d.m. 1444/1968. Divieti Non sono comunque ammessi interventi nelle zone A (centri storici), nelle aree di tutela integrale, nelle zone esondabili, nelle aree di versante in dissesto (AVD_P2, AVD_P3 e AVD_P4) del “Pai”, per gli immobili ricadenti nelle zone A, B, e C dei parchi, sulle aree dichiarate inedificabili per legge, per sentenza, per provvedimento amministrativo, per contratto o per atto d’obbligo unilaterale, per gli edifici privati che sorgono su aree demaniali o vincolate ad uso pubblico e per gli edifici anche parzialmente abusivi per i quali non sia intervenuto il condono, per gli edifici a restauro e a risanamento conservativo e per quelli ricadenti all’interno di piani attuativi o di concessioni convenzionate non attivati o in fase di attuazione. Per gli edifici sottoposti a ristrutturazione vincolata e per i cambi di destinazione d’uso di locali accessori comunque abbinati ad -10- ampliamenti sono previste specifiche modalità attuative. Gli edifici condonati sono di fatto equiparati a quelli legittimamente autorizzati. In nessun caso comunque gli interventi previsti possono essere considerati interventi in sanatoria. Procedimento I titoli abilitativi edilizi richiesti sono quelli previsti dal D.P.R. 380/2001 e non sono previste specifiche semplificazioni; necessitano invece ulteriori dichiarazioni in merito al rispetto di quanto richiesto dalla legge per gli aspetti energetici, sismici, ecc.. Per gli edifici costituiti da più unità immobiliari gli interventi sono consentiti nel rispetto delle norme che disciplinano, a seconda delle situazioni giuridiche coinvolte, la comproprietà o il condominio negli edifici. Riduzione del contributo di costruzione In molti casi è prevista la riduzione o addirittura l’esenzione dal pagamento del contributo di costruzione. È comunque sempre prevista la cessione di aree necessarie per gli standard o la loro monetizzazione. Pesaro Speciale Urbanistica/ Concorsi In architettura, il migliore vince Il Comune di Pesaro, si avvale sempre di più dei concorsi di progettazione. Gli unici a garantire obiettivi di vera qualità I concorsi d’architettura sono per le Amministrazioni pubbliche, lo strumento principe per incentivare la qualità dell’architettura, in quanto permettono di scegliere tra proposte diverse a volte sorprendenti, concentrandosi sulla qualità progettuale, inoltre sono un valido mezzo per incentivare i professionisti che intendono investire sulla qualità. Nel resto d’Europa è uno strumento largamente utilizzato e l’auspicio è che lo diventi anche in Italia. La diffusione dei concorsi e la loro attuabilità passa attraverso specifiche attenzioni, innanzitutto il progetto deve essere realizzato, quindi il concorso deve prevedere l’incarico, e deve poter essere attuato: la fattibilità è essenziale visto che il fine non dovrebbe essere quello di avere idee irrealizzabili, ma di attuare architetture di qualità. Il percorso è estremamente difficile, per gli aspetti procedurali, per i maggiori tempi, per le maggiori responsabilità da parte delle Amministrazioni e le diffidenze generali; ma con la sinergia di professionisti, amministrazioni e privati è possibile attuare un percorso di qualità: città come Pesaro, che ha attivato quattro concorsi, lo dimostrano. Durante il 2010 si attiveranno alcuni dei progetti oggetto di concorso, in particolare inizieranno i lavori per la realizzazione dell’edificio terziario in via Gagarin, sono in fase di completamento le procedure per l’alienazione dell’ex carcere, sono stati redatti i progetti per l’edificio di culto in via degli Abeti e l’edificio economico popolare a Vismara. Inoltre sono previsti l’impiego di ulteriori strumenti concorsuali quali società di trasformazioni urbane (Stu) e project financing, per piazzale Carducci-tribunalequestura e per la riqualificazione di viale Trieste. Edificio terziario via Gagarin Concorso ex carcere minorile Edificio di culto Pesaro Speciale Urbanistica/ Piano di assetto idrogeologico Costruire in ‘terra ferma’ Prima nelle Marche, Pesaro si è dotata di un Piano territoriale per limitare nuove edificazioni nelle zone a rischio di esondazione Nel gennaio del 2004 è stato approvato definitivamente il “Piano di Bacino per l’Assetto Idrogeologico” (Pai) che programma le azioni e le norme d’uso del territorio per le aree individuate a rischio idrogeologico. Per la città di Pesaro i limiti di pericolosità idraulica individuati dal “Pai” sono particolarmente vincolanti data la presenza nel contesto urbano di due corsi d’acqua (il Foglia ed il Genica) a rischio esondazione. Il primo effetto del Pai è stato quello di bloccare ogni ulteriore espansione edilizia non prevista dal Prg all’interno del perimetro di esondazione. Gli unici interventi concessi senza alcuna verifica tecnica sono quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione senza aumenti volumetrici. Tutti gli altri interventi conformi al Prg, per essere ammessi devono prevedere un progetto di mitigazione delle condizioni di rischio su cui esprime il proprio parere vincolante l’Autorità di Bacino Regionale. Il Comune di Pesaro ha individuato la necessità di costruire uno strumento unitario di valutazione dei singoli interventi per individuare quali sono compatibili con il livello di rischio. Per questo motivo l’Amministrazione comunale, prima e unica nelle Marche, ha costruito una metodologia di verifica unitaria per definire i parametri su cui basare la mitigazione degli interventi conformi al Prg. La procedura, approvata dall’Autorità di Bacino, è basata su uno studio idraulico di dettaglio e prevede che il progetto edilizio soddisfi precisi criteri sulle quote d’imposta degli edifici. Grazie alla Mitigazione Generale il parere vincolante sui progetti è espresso dal servizio Pianificazione Urbanistica. Ad oggi gli interventi di mitigazione richiesti (da marzo 2009) sono circa una decina con un tempo di risposta medio dell’ufficio di una settimana. -11- Pesaro Speciale Urbanistica/ Piano del San Bartolo Dalla Regione, sì al Parco Approvato in Consiglio regionale il Piano del parco San Bartolo. Strumento cardine per il futuro delle aree di interesse ambientale I l Consiglio Regionale nella seduta del 2 febbraio scorso ha deliberato la proposta di atto amministrativo n. 144 relativa all’approvazione del piano del Parco Naturale del monte San Bartolo. L’istruttoria tecnica degli uffici regionali e la delibera di giunta che proponeva l’approvazione del Piano, sono state presentate entro i termini stabiliti dalla L.R. 15/90 e hanno permesso al Consiglio regionale di potersi esprimere prima della fine della legislatura, consentendo così alle realtà interessate di completare la pianificazione dei loro territori e di dare risposte alle pressanti richieste di tutela e valorizzazione. La Regione con il suo provvedimento riconosce il valore del Piano sia per quanto riguarda le indicazioni di salvaguardia paesaggistico ambientale, sia per quanto concerne molte delle proposte di valorizzazione del territorio. Una volta trasmesso ufficialmente l’atto di approvazione, lo stesso sarà esaminato in maniera approfondita al fine di valutare puntualmente tutte le indicazioni di modifica e di integrazione che dovranno essere recepite negli elaborati nei successivi 90 giorni. Ultimata questa fase il Piano dovrà essere ritrasmesso in Regione e una volta pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione entrerà pienamente in vigore. -12- Pesaro Speciale Urbanistica/ Housing sociale Calmierato l’affitto, agevolato l’acquisto Pozzo Alto ‘Una casa per tutti’, è una priorità del Comune di Pesaro. A iniziare da alcuni interventi che offriranno locazioni a 250-300 euro al mese A d avviare la riflessione sull’“housing sociale” ha contribuito l’esperienza di altri paesi europei che da tempo si sono attivati con politiche di edilizia abitativa indirizzata alle classi meno abbienti. L’affitto calmierato è una delle principali strade che il Comune di Pesaro ha deciso di percorrere per agevolare quella fascia sociale il cui potere di acquisto non consente di aderire alle altre forme di agevolazione attivate dall’ente (come ad esempio i piani di edilizia economico popolare). I primi passi in tale direzione sono stati mossi nel 2005 con una mozione di indirizzo di Consiglio comunale che destinava il 10 % della quota di edilizia economica convenzionata per appartamenti ad affitto calmierato (assegnati dal Comune). Inoltre nel 2007, con l’approvazione del Programma Pluriennale d’Attuazione, si è scelto di trasformare una quota delle aree edificabili già previste dal PRG in aree PEEP (Piani di edilizia economica popolare), evitando un ulteriore consumo del territorio agricolo. Nel contempo una risposta alle suddette esigenze è arrivata anche dalla Regione che ha bandito finanziamenti per agevolare l’attivazione degli interventi che prevedono canoni calmierati direttamente proporzionali alla lunghezza del contratto di affitto (massimo per gli affitti trentennali). L’Amministrazione comunale, partecipando ai concorsi, si è aggiudicata finanziamenti per un totale di 1.820.000 euro destinati alla realizzazione dei seguenti progetti: • Pozzo Alto (20 appartamenti a canone moderato per 30 anni). • Vismara-Cattabrighe (30 appartamenti a canone moderato a termine non inferiore a 15 anni). La scelta adottata dall’Ammini- strazione relativamente agli affitti moderati deriva principalmente dai seguenti aspetti: • possibilità per il Comune di disporre di appartamenti che potranno essere dati in affitto a 250-350 euro/mese; • possibilità per l’affittuario di riscattare l’immobile a fine locazione. Parallelamente sono state avviate altre strategie per affrontare il problema abitativo delle classi sociali meno agiate. Una è rappresentata dall’attivazione dei piani di edilizia economica popolare che si attuano mediante l’assegnazione in proprietà degli immobili a prezzo Villa Fastiggi Montegranaro -13- agevolato e previa pubblicazione di un bando pubblico. Si evidenziano gli interventi localizzati a Villa Fastiggi (300 alloggi) e Montegranaro (20 alloggi) in fase di ultimazione, mentre sono in fase di progettazione gli interventi localizzati a Case Bruciate (16 alloggi) e Borgo Santa Maria (100 alloggi). Un’altra strategia è costituita dall’integrazione tra residenza sociale e servizi, come, ad esempio, appartamenti protetti per anziani, strutture sanitarie per anziani, servizi educativi per l’infanzia. Il progetto “Cives” previsto nell’”eco villaggio” di Villa Fastiggi sarà il primo ad attivarsi. Cattabrighe Villa Fastiggi Pesaro Speciale Urbanistica/ Voci dal Consiglio La parola ai capigruppo Silvano Ciancamerla capogruppo Partito Democratico Lunedì 23 novembre scorso il Consiglio comunale con un voto a larghissima maggioranza - 30 voti a favore 5 astenuti e nessun contrario -, ha dato il via libera al Piano Casa. Una decisione importante riguardante una materia di grande interesse che va incontro a molteplici necessità sia di carattere economico che di carattere sociale. Una norma che scongiura come si era temuto l’ennesima sanatoria di abusi edilizi e va incontro alle necessità dei cittadini che potranno entro un limite massimo del 20% della volumetria esistente, procedere all’ampliamento degli edifici residenziali esistenti. Sono inoltre previsti interventi di demolizione e ricostruzione con eventuale ampliamento con un massimo del 35% della volumetria esistente. Il provvedimento è stato accolto con favore e già dai primi giorni di gennaio oltre un centinaio di cittadini pesaresi avevano chiesto di poter applicare il Piano Casa. Non tutte le zone della città potranno vedere la sua attuazione. E’ escluso il centro storico, le aree franose e le zone sotto tutela ambientale. Si comprende bene quindi come sia una norma che non stravolgerà gli assetti dell’equilibrio territoriale, non consentendo in nessun modo “abusi” di qualsiasi genere. Ma verrà incontro a tanti piccoli proprietari che necessitano di apportare alla propria abitazione quelle migliorie funzionali a una migliore vivibilità per sé e per i propri figli. Contemporaneamente potrà consentire una spinta al rilancio del settore dell’edilizia che soffre come tutti i comparti produttivi della morsa della perdurante crisi economica con particolare riguardo alle aziende edili artigiane. Prossimamente per dare ampia possibilità di comprensione e di accesso alle opportunità previste dalla norma saranno da parte del Comune indette assemblee nei quartieri per spiegare a tutti la portata di questo Piano. Luca Acacia Scarpetti capogruppo ‘IdV’ Nel 2000, da neo consigliere comunale, durante i lavori di redazione e approvazione del Piano Regolatore cittadino (le regole urbanistiche della città), tentai di inserire una norma locale che avrebbe anticipato di ben 9 anni il recente Piano Casa. L’IdV aveva già capito che ogni tanto bisogna pensare, concretamente, an- che ai “piccoli”. Ci sembrava immorale autorizzare la realizzazione di mega interventi come nuovi palazzoni a ridosso di altri, o a ridosso del fiume, e negare ad un piccolo proprietario un minimo allargamento della propria abitazione, un innalzamento della soffitta e così via. Ci sembrava che una norma del genere potesse servire anche a tanti piccoli artigiani, e al diffuso quanto vitale commercio locale. Poteva essere un volano economico di rara portata e lungimiranza. Forse i poteri forti, o forse una semplice e più innocente (ma non meno nociva) mancata sensibilità, non fecero approvare l’idea. Ben venga quindi la recente approvazione da parte del Consiglio comunale del Piano Casa. Da oggi, e per soli 18 mesi, finalmente intervenire su un edificio non sarà più a sola discrezione del Piano Regolatore, ma seguirà un criterio oggettivo uguale per tutti. Chi ha i requisiti, potrà farlo. Finalmente una norma equa e non settaria, una “par condicio” urbanistica di cui si sentiva veramente il bisogno. Grazie a questa “livella urbanistico-sociale” molti cittadini potranno finalmente soddisfare le loro esigenze e smuovere tanta micro economia locale. Molto meglio avere una norma generalizzata per lo sviluppo edilizio (che non può fare figli e figliastri) piuttosto che Piani regolatori “ad personam”, come da 40 anni accade in Italia. Un passo avanti per i cittadini comuni è stato finalmente fatto. Giovanna Cassiani capogruppo ‘LiberiXPesaro’ La casa, è bene ripeterlo sempre, è un diritto, un bene primario che si pone a salvaguardia e garanzia della dignità stessa dell’uomo. Il piano casa si propone, tra l’altro, di dare la possibilità di effettuare interventi di ampliamento e/ o ricostruzione della propria abitazione secondo criteri che salvaguardano i vincoli urbanistici e questa ci sembra un’azione efficace per andare incontro alle esigenze delle famiglie e per rilanciare un settore chiave della nostra economia quale è l’edilizia. Detto questo, credo che non si possa parlare di case e di urbanistica senza riflettere sui nuovi bisogni abitativi. E’ infatti cambiata la capacità economica, con esclusione di fasce sempre più numerose di persone e di famiglie, non solo dalla possibilità di accedere a mutui per l’acquisto della casa - diventati onerosi anche in caso di edilizia economica convenzionata - ma anche dalla possibilità di un affitto a prezzo di mercato. Persone e famiglie d’altra parte con una capacità economica che per quanto modesta, le esclude dall’attività dell’Erap. L’evolversi dei nuovi bisogni abitativi, è un appuntamento al quale Pesaro si è presentato puntuale, con scelte che non soltanto hanno portato il Consiglio comunale ad approvare nel 2006 il Ppa - in cui si dice che nella quota di edilizia economica convenzionata il 10 % deve riguardare appartamenti ad affitto calmierato, con selezione degli affittuari tramite bandi comunali -, ma hanno anche favorito progetti di “housing sociale”. Una filosofia dell’abitare che tiene conto del cambiamento avvenuto nella composizione sociale con incremento di soggetti soli, di immigrati, di studenti e conseguente necessità di ricreare coesione sociale attraverso spazi destinati all’aggregazione, ma anche attraverso l’attivazione di servizi come asili nido, case della salute e abitazioni protette per anziani. L’insieme di questi percorsi, il piano casa, la costruzione di alloggi per l’affitto a canone calmierato dentro un’ottica di “housing sociale”, credo siano aspetti che gettano una luce favorevole sul futuro del bisogno abitativo della nostra città. economico, sarebbe insostenibile da quello ambientale. Noi amministratori, anche a livello locale, dobbiamo essere i primi a comprendere che non ci troviamo di fronte alla solita crisi ciclica della nostra economia, ma ci troviamo ad affrontare una recessione di portata storica che ci condurrà ad un nuovo modello di sviluppo, e dobbiamo noi essere i primi a cercare soluzioni vere e alternative da proporre ai nostri concittadini per rendere questo passaggio il meno traumatico possibile. Mauro Mosconi capogruppo ‘Vivi Pesaro’ Mirko Ballerini capogruppo ‘Pesaro a 5 stelle’ Il piano casa è la risposta del governo a questa crisi. Ci troviamo di fronte ad una crisi terribile, una crisi di sovrapproduzione e ambientale allo stesso tempo senza precedenti. Stiamo pagando lo scotto di 50 anni di follia, spinti dal petrolio a basso costo, abbiamo innestato un tipo di sviluppo incentrato sul consumo indiscriminato, sullo spreco con danni ambientali forse irreparabili. I due settori cardini del nostro sviluppo sono l’edilizia e l’industria dell’auto. Nel dopoguerra circolavano in Italia un milione di automobili, oggi ne circolano trentacinque milioni. Negli ultimi 15 anni, se si fa un confronto tra i censimenti agricoli del 1990 e del 2005, in Italia sono spariti più di 3 milioni di ettari di superfici libere da costruzioni e infrastrutture, un’area più grande del Lazio e dell’Abruzzo messi insieme! Anche nella nostra città si vedono gli effetti di questa cementificazione selvaggia, passeggiando per Pesaro possiamo ammirare ecomostri passati, presenti e ancora in costruzione (la piccola Dubai largo Ascoli Piceno, Benelli 2, via Hermada e speriamo di riuscire a fermare l’ultima idea speculativa della nostra giunta: Campus universitario in via Nanterre). Negli anni ‘60, in pieno boom economico, la popolazione aveva un forte indice di crescita e una espansione edilizia aveva il suo senso, oggi siamo a crescita 0 da anni e anche la nostra città è piena di alloggi sfitti e continuare a consumare prezioso territorio è una follia. Quindi ci troviamo di fronte ad una crisi innescata proprio dalla saturazione del mercato edilizio e la soluzione proposta dai nostri geni è spingere un settore che difficilmente ripartirà, al massimo può produrre altre bolle speculative che pagheremo, ma soprattutto, anche se dovesse riuscire a ripartire dal punto di vista -14- La legge regionale dell’8 ottobre 2009 n. 22, ha come obiettivo quello di riavviare le attività edilizie per fronteggiare la crisi economica consentendo interventi che di norma non sono ammessi dagli strumenti urbanistici in vigore al momento nonché di creare opportunità per migliorare la sicurezza degli edifici promuovendo nel contempo l’impiego di tecniche di edilizia sostenibile. La stessa legge regionale incentiva le realizzazioni d’interventi che sono finalizzati a migliorare complessivamente la sicurezza degli edifici oltre a migliorare la qualità degli edifici sotto il profilo della sicurezza sismica e dell’edilizia energetica e costituisce l’opportunità anche per mettere in sicurezza gli edifici esistenti ricadenti all’interno delle aree definite come inondabili considerato che il Comune di Pesaro ha approvato la mitigazione del rischio idraulico ai sensi degli articoli 23 e 24 delle norme di attuazione del piano stralcio di assetto idrogeologico riguardante interventi diretti all’interno delle aree di completamento ricadenti nella fascia di esondazione indicata dal Pai. Nell’ambito delle finalità consentite dalla legge regionale ritengo che la Regione debba anche con ulteriore atto far rientrare anche quegli interventi che prevedono lo sfruttamento delle volumetrie o superfici consentite mediante la realizzazione di fabbricati o manufatti disgiunti dal fabbricato principale limitandone eventualmente la destinazione a superfici accessorie (esempio garage staccato dal fabbricato principale) e che nella definizione di ampliamento oltre agli interventi che prevedono incrementi volumetrici possano rientrare anche quelli che comportano semplicemente un aumento del carico urbanistico mediante la trasformazione di superfici accessorie come sottotetti, depositi o cantine in superfici utili. La legge suddetta denominata Piano Casa risulta incompleta e di difficile applicazione pertanto, a mio parere, l’Amministrazione comunale dovrà attivare una variante al Prg riproponendo le metodologie previste nel Prg precedente “Dierna-Carrieri” nelle zone definite di riequilibrio volumetrico. Notizie&Flash Pesaro in breve Celletta, inaugurati parcheggio e pista ciclabile in via del Novecento Alliniziativa ha preso parte un gruppo di artigiani aderente alla Confartigianato; i pesaresi hanno avuto l’opportunità di esporre i propri prodotti in uno spazio di circa 100 metri quadri. Inaugurati lo scorso dicembre in via del Novecento (Celletta), il nuovo parcheggio e i servizi collegati. All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli, l’assessore ai Lavori pubblici Rito Briglia, l’assessore alla Mobilità Andrea Biancani e il presidente dell’associazione di quartiere Pantano - S. Veneranda Ugo Schiaratura. Il quartiere dispone quindi di un parcheggio a raso tra via del Novecento e via Roberto Rossellini, servito da un passaggio pedonale e da una pista ciclabile. L’area, di 1.572 metri quadri, dispone di 97 posti auto (di cui 3 per disabili); è dotata di corpi illuminanti di ultima generazione, è alberata e piantumata con siepi. Una vita dedicata al lavoro. Il sindaco premia sette commercianti “storici” Torna la raccolta alimentare L’esperienza della raccolta alimentare patrocinata dal Comune di Pesaro (assessorato Rapporti con il volontariato e associazionismo onlus sociale) nel periodo natalizio e realizzata dai volontari della Protezione civile e dagli scout dell’Agesci, ha prodotto come risultato oltre 500 chili di alimenti raccolti, che sono stati consegnati alla Caritas. Vista la riuscita dell’iniziativa, la raccolta è stata effettuata anche a gennaio e continuerà nei prossimi mesi, per contribuire ad assicurare quel cibo che ogni giorno la Caritas mette a disposizione di chi si trova in difficoltà. I volontari distribuiranno sacchetti in cui ciascuno potrà porre alimenti non deperibili - come pasta, riso, scatolame, olio - , che verranno poi consegnati alla sede della Caritas diocesana. Sono previsti altri due appuntamenti di raccolta, uno nel periodo pasquale e l’ultimo alla fine di maggio. “Poiché la generosità è spesso contagiosa – afferma il vicesindaco Giuseppina Catalano -, è possibile che altri esercizi alimentari offrano la loro disponibilità alla raccolta”. Per aderire basta rivolgersi al numero telefonico 0721/387551, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 14. Attestati di “gratitudine e riconoscenza” a Marta Bianchi Binetti, Enrico Brardinelli, Clelia Clini, Donato Donati, Tito Gibertini, Graziella Pierantoni, Giorgio Valchera per l’impegno profuso nella loro attività e per l’attaccamento al lavoro. Il Comune di Pesaro continua a premiare, con riconoscimenti, la professionalità di commercianti ed esercenti “storici” della città. A consegnare i riconoscimenti ai sette commercianti sono stati il sindaco Luca Ceriscioli e l’assessore allo Sviluppo economico, turismo, sport e gioco Enzo Belloni. La cerimonia si è svolta il 19 dicembre, nella sala Rossa del Comune Riconoscimenti di benemerenza a presidente e direttore dell’Ente Concerti Per celebrare la cinquantesima edizione della stagione concertistica promossa dall’Ente Concerti di Pesaro (fondato nel 1961), il sindaco Luca Ceriscioli ha consegnato attestati di benemerenza al presidente dell’ente Guidumberto Chiocci e al direttore artistico M° Federico Mondelci. La cerimonia si è tenuta al teatro Rossini il 6 gennaio scorso, prima dell’inizio dello spettacolo di danza del “Moscow ballet” che ha messo in scena “Lo Schiaccianoci” di P.I Ciajkowskij. Artigiani pesaresi alla “Grande Fattoria” di Nanterre Una delegazione del Comune di Pesaro si è recata lo scorso novembre a Nanterre - città francese gemellata con Pesaro - in occasione del fiera popolare “La Ferme Geante (la grande Fattoria), che si è svolta nel centro della cittadina transalpina. Convegno sul San Bartolo Un convegno per conoscere, apprezzare e difendere la meravigliosa falesia del San Bartolo. Lo ha organizzato lo scorso dicembre l’Ente Parco, in collaborazione con l’università di Urbino, la Regione Marche, la Provincia e i Comuni di Pesaro e Gabicce. Di fronte ad una platea numerosa, docenti dell’ateneo feltresco si sono succeduti illustrando gli aspetti più caratteristici che rendono davvero preziosa l’area protetta. L’incontro si è aperto con i saluti del sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli, di Gabicce Corrado Curti e dell’assessore provinciale alla Difesa del Suolo Massimo Galuzzi, mentre a fare gli onori di casa è stato il presidente del Parco Luca Acacia Scarpetti, che ha illustrato i nuovi progetti realizzati per valorizzare il San Bartolo (dalla nuova aula verde adibita a prato pascolo, al museo dei fossili del monte Castellaro, fino all’ampliamento e recupero della rete sentieristica del parco). Protagonista del convegno è quindi diventata la scienza. Il primo relatore è stato Leonardo Gubellini responsabile del Centro Ricerche Floristiche Marche, che nel raccontare “La flora del Parco” e le oltre 650 specie esistenti, ha ricordato come il San Bartolo sia la zona collinare più bella delle Marche, in cui sono conservate spe- cie rare che si credevano persino estinte. Hanno proseguito poi i docenti di Urbino Rodolfo Coccioni e Olivia Nesci, che hanno illustrato “Il patrimonio paleontologico e geomorfologico del Parco”. A seguire Federico Morelli e Maria Balsamo con “La Fauna del San Bartolo”, e poi Antonella Penna con “L’habitat marino costiero del Parco: un’area da proteggere”. Hanno concluso l’incontro Almo Farina e Riccardo Santolini con interventi su “Il valore ambientale del Parco”. Entusiasta dell’iniziativa e del grande riscontro di pubblico il presidente Acacia Scarpetti. “Sono davvero felice sia per l’apprezzamento dei pesaresi, -15- che hanno ancora una volta dimostrato di amare il parco - ha detto il presidente - sia per i contenuti espressi dai docenti di Urbino, che hanno in pratica ‘benedetto’ l’indirizzo tecnico gestionale dell’area protetta, ma anche quanto scritto nelle norme del Piano, e hanno tracciato un chiarissimo solco per redigere il Regolamento di prossima adozione”. Accendiamo nuove opportunità per il nostro territorio. 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