Una banca a responsabilità sociale
Transcript
Una banca a responsabilità sociale
vita trentina 16 novembre 2003 P ROVINCIA . ANMIL Riecco Loss Vicenzo Loss è stato riconfermato per i prossimi cinque anni alla guida dell’Anmil,l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro che in Trentino conta 4 mila iscritti. Lo ha deciso il direttivo riunitosi sabato 8 novembre. Riconfermato anche il vice Silvano Bazzanella. SI FA ORIENTAMENTO,TRA SCUOLA E MODA “Canossa” in défilè Il Centro di Formazione Professionale “Canossa” ha inaugurato il suo anno formativo in un modo originale e spumeggiante, rinnovando la tradizione dei “défilè” di moda. Presso i Teatri di Andalo e di Mezzolombardo (nella foto), le allieve del Centro hanno presentato in pubblico i modelli rea- lizzati in un intero anno di lavoro:si tratta di ricche collezioni di abiti classici, sportivi, da sera e persino abiti da sposa, circa 70 capi che una ventina di future Operatrici dell’Abbigliamento, per l’occasione trasformatesi in mannequins, hanno esibito a un pubblico di studentesse e studenti,ma anche di genitori e insegnanti, delle scuole medie.Infatti, nell’ambito dei Progetti di Orientamento organizzati dalle Medie di Andalo, Mezzocorona e Mezzolombardo, studenti diplomandi di queste scuole hanno aderito alla singolare proposta, che li ha messi a contatto con una concreta dimostrazione di creatività, fantasia e competenza pratica. LA RURALE DI TRENTO CREA RICCHEZZA PER 19 MILIONI DI EURO Una banca a responsabilità sociale ella vita di un’azienda è importante non solo produrre numeri ma anche chiedersi che cosa si vuol fare nella vita. Forse sono maturati i tempi per capire che qualsiasi azienda se non raggiunge determinati obiettivi sociali,pensando a tutti, non raggiunge nulla”.A parlare non è uno stu- “N 23 dioso di etica e morale ma Italo Garbari, tra i maggiori imprenditori edili della città. Quarant’anni fa dotò i propri operai di pulmini aziendali. Fu una novità assoluta.Venerdì 7 novembre,con un pizzico di emozione, in veste di presidente della Cassa Rurale di Trento, ha presentato il bilancio sociale del più grande istituto di credito cooperativo della provincia. Più di 200 dipendenti, 5.158 soci e un capitale che sfiora i 71 milioni di euro,la Cassa Rurale di Trento prende per la prima volta le misure del proprio essere centro di produ- zione di valore aggiunto a vantaggio della collettività. Per questo si è scelto un luogo altamente simbolico, la sede municipale di palazzo Geremia, ed un testimonial d’eccezione, il sindaco Alberto Pacher, per presentare l’”altro bilancio”. Quello “a testa in giù”, per capirci, dove le uscite non sono passività ma attività, o meglio valore aggiunto che dà da vivere a dipendenti e fornitori, e soddisfazione a soci,clienti,gruppi e associazioni di volontariato (i cosiddetti stakeholders). Ecco allora qualche numero di questo bilancio sociale. In coda alla colonna c’è una cifra, 19 milioni di euro, che è il valore aggiunto sociale netto, cioè il beneficio per la comunità prodotto complessivamente dalla Cassa Rurale. E’ il numero che dice quanto è grande la “torta”. Andando poi a spulciare nelle righe corrispondenti alle varie voci di spesa - che qui,lo abbiamo ricordato, figurano con segno più - troviamo 12 milioni intascati dai dipendenti, 4,9 milioni pagati ai fornitori (più del 70% sono trentini), 1 milione destinato a finanziare società sportive, iniziative socio culturali, di solidarietà e beneficenza, 50 mila euro serviti come compartecipazione al capitale di Banca Etica. Ma quantificare il proprio profilo di responsabilità sociale non vuol dire solo “guardate quanto siamo stati bravi”. Come in un bilancio economico ci sono attività e passività, c’è da diffidare di un bilancio sociale che riporti solo le notizie di segno positivo. Ed in questo, il documento della Cassa Rurale di Trento deve ancora crescere, come riconosce Mario Longo, che l’ha curato in qualità di responsabile del settore pianificazione e marke- In evidenza, nel primo bilancio sociale, i 5 milioni pagati ai fornitori e il milione di euro al volontariato ting:“Proprio perché punto di partenza, questo primo bilancio sociale non rappresenta tutti gli aspetti collegati alla qualità dei rapporti dell’azienda col territorio. Ad esempio meritano indubbiamente maggiore attenzione il profilo ambientale della nostra attività o quello di altri temi legati alla trasparenza alla relazione con la cittadinanza”. C’è da lavorare, quindi. Ma almeno, così, tra i numeri del prossimo bilancio, potremo trovare qualche altra buona notizia. Davide Modena