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CRONACHE DI VERCELLI
Sabato 31 ottobre 2009
UNIVERSITA’ / Si fa strada un’ipotesi di “assorbimento” di ingegneria da parte dell’Upo
Poli tra lotta e proposte
Il 7 novembre in piazza
Tra proteste (tante) e proposte (poche): si può riassumere così la settimana appena trascorsa sul fronte caldo
dell’imminente soppressione della seconda facoltà di
ingegneria di Vercelli.
Le proteste, anche appariscenti, non sono mancate e
altre si preannunciano nell’immediato futuro. Sabato
mattina si è svolta la manifestazione “autoconvocata” attraverso il tam-tam di
facebook che ha portato un
gruppetto di studenti e una
folta rappresentanza di politici e amministratori a occupare, simbolicamente e per
pochi minuti, i binari della
stazione di Vercelli.
E’ tramontata
invece l’ipotesi di riproporre
un’iniziativa simile a quella
di sabato scorso il prossimo
7 novembre. L’idea era stata
lanciata dal presidente della
Provincia, Renzo Masoero.
Tuttavia nello stesso giorno è prevista una lezione in
piazza Cavour organizzata
dagli studenti dell’Università del Piemonte Orientale
insieme a quelli del Politecnico per significare il disagio complessivo del mondo
universitario sulle politiche
adottate in questo settore.
«Alla luce di questo evento ritengo poco opportuno e
funzionale organizzarne un
altro nel medesimo giorno
- commenta Masoero - insieme al sindaco di Vercelli
Andrea Corsaro incontreremo quanto prima i rappresentanti degli studenti
per concordare un’altra
data. Nel medesimo tempo
ritengo giusto ricordare che
l’attenzione al problema Politecnico continua ad essere
totale da parte delle istituzioni che stanno valutando
tutte le soluzioni possibili
per scongiurare quello che
si prospetterebbe come un
grave impoverimento culturale ed economico della città e di tutto il territorio provinciale». E qui veniamo al
secondo piano, quello meno
spettacolare, delle “manovre” in atto per tentare di
salvare il salvabile. Così
Due momenti
della protesta
pro-Politecnico di sabato mattina
alla stazione
ferroviaria di
Vercelli
emergono le prime possibili
contromosse: «La chiusura
del Politecnico di Vercelli è
ormai cosa certa - dice l’on.
Roberto Rosso - Il rettore
Profumo non recederà dalle
decisioni prese e ci restano
due sole opportunità. La
prima è coinvolgere l’Università del Piemonte orientale, che potrebbe assorbire
la Facoltà di ingegneria. Di
questa prospettiva ho parlato giovedì mattina con il ministro Mariastella Gelmini
che si è detta disponibile ad
aprire un tavolo di confronto a tre che veda coinvolti i
rettori del Politecnico, dell’Upo e dell’Università di
Torino. L’obiettivo è quello
di mantenere attività didattiche di livello universitario
sul territorio. Con quali modalità? In questo momento
è difficile dirlo. Comunque
l’impegno del ministro è di
convocare il tavolo entro il 7
di novembre».
Nel frattempo, in attesa di
una svolta definitiva la Provincia ha congelato i 150mila euro destinati all’internazionalizzazione, il corso in
inglese che a luglio era stato
rinnovato per il prossimo
triennio e che quest’anno
registra una novantina di
iscritti provenienti da diversi Paesi del mondo.
Anche la Regione Piemonte, attraverso l’assessore Andrea Bairati, ha
replicato alle critiche che
il rettore Profumo aveva
rivolto, in questi giorni,
proprio all’ente regionale:
«Profumo chiede una legge
regionale sull’università e
fa riferimento all’edilizia,
alla ricerca e al diritto allo
studio universitario. Negli
ultimi dieci anni, le Giunte
regionali e i Consigli hanno approvato leggi su tutte
queste materie: nel 1992 la
legge sul diritto allo studio,
nel 1999 la legge sull’edilizia universitaria e nel 2006
la legge sulla ricerca».
Insomma il messaggio della Regione è chiaro: la nostra
parte l’abbiamo sempre fatta, Profumo non scarichi su
altri le sue responsabilità.
POLITICA / Riconferma di Morgando alla segreteria piemontese
Bersani vince anche in provincia
Via alle “manovre” verso le regionali
Pier Luigi Bersani conquista anche gli elettori del
Pd del Piemonte e della provincia di Vercelli e “trascina”
con sé Gianfranco Morgando che si vede riconfermato
segretario regionale con un
margine su Cesare Damiano
assai più accentuato di quello
ottenuto nelle consultazioni
tra gli iscritti. I dati delle primarie nel Vercellese parlano
chiaro: Bersani sopra il 55%,
Franceschini al 32% e Marino poco sotto il 13%. Quasi
identici i risultati per la segreteria regionale con Morgando
che supera Damiano e Roberto Tricarico. Soddisfatto
il consigliere regionale Alessandro Bizjak, principale
sostenitore della mozione
Bersani-Morgando a livello
provinciale: «Siamo contenti
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previsti dalla legge n. 250 del 7 agosto 1990
Pier Luigi Bersani
soprattutto della partecipazione che si è confermata sui
livelli di due anni fa. Segno
che nel Paese reale c’è voglia
di opposizione seria e che il
consenso presunto che Berlusconi continua a proclamare
forse non è così radicato».
Poi uno sguardo ai prossimi impegni: «La vittoria di
Bersani e di Morgando, letta
dal nostro territorio, ci deve
stimolare ad avviare subito,
in vista delle elezioni regionali, un lavoro che porti il Pd
ad essere perno di alleanze
diffuse. Attenzione alle forze di sinistra, ma anche all’Udc con il quale si sono già
raggiunte decisive intese in
occasione delle elezioni provinciali di Torino e di Alessandria».
Soddisfatto per la risposta
della gente anche il coordinatore provinciale del Pd,
l’on. Luigi Bobba: «Evidentemente quello delle primarie
è un processo irreversibile al
punto di eleggere segretario
Bersani che non aveva nascosto perplessità su questo
strumento. C’è il problema
di coinvolgere di più i giovani visto che le rilevazioni
ci parlano di un popolo delle primarie prevalentemente
adulto o anziano».
Sui possibili scenari futuri
e sulla “diaspora” di Rutelli,
Bobba chiosa: «Le questioni
poste da Rutelli sono fondate,
al più si può discutere sull’esito delle sue riflessioni».
Anniversario
30.10.2000
30.10.2009
Nel nono anniversario della
scomparsa di
Mons. Michele
Novella
una Santa Messa di suffragio
sarà celebrata in Duomo lunedì 2 novembre alle ore 17.
Vercelli, 31 ottobre 2009
La Lettera
P. Masseroni: «Caro rettore
non si renda protagonista
di una scelta di regresso»
L’Arcivescovo p. Enrico Masseroni, nella
giornata di lunedì, ha
inviato una lettera al
rettore del Politecnico,
Francesco Profumo,
inoltrandola, per
conoscenza, anche al
ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini
e al Segretario di Stato
Vaticano card. Tarcisio
Bertone. Ecco il testo
della missiva.
Magnifico Rettore,
come Vescovo della
Chiesa particolare
di Vercelli, città che da oltre un decennio ospita la
presenza della Seconda Facoltà di Ingegneria del
Politecnico di Torino, vorrei dare voce al gravissimo
disagio che sta coinvolgendo un migliaio di studenti
e le rispettive famiglie che hanno progettato il loro
futuro nella scelta e nella frequenza di tale Facoltà.
Ma non di meno mi sia consentito sottoporre alla
Sua attenzione il significato storico della svolta involutiva che si determinerebbe se la presenza della
Facoltà di Ingegneria venisse azzerata così come si
paventa in questi giorni.
La tradizione universitaria vercellese è una delle
più antiche d’Europa. La nascita del primo Ateneo
nella nostra città risale al 4 aprile 1228, anno in
cui venne redatto e firmato a Padova l’atto che ne
sancì la costituzione contemplando l’insegnamento
sia della teologia, sia del diritto. Un caso unico per
l’epoca visto che, a partire dal XII secolo, sono solo
due i luoghi dove le cerchie di intellettuali tentano di
strutturare le prime universitas: Parigi (teologia) e
Bologna (diritto).
Radici lontane nel tempo attestano la rilevanza
culturale di una città e di un territorio che, ancora
oggi si presenta come il più ricco, dopo Torino, per
quanto attiene al patrimonio culturale, artistico e religioso. Un territorio che, sin dal quarto secolo, vide
la presenza della prima sede episcopale piemontese
che ancora oggi conserva lo status di Arcidiocesi
Metropolita.
Condivido pertanto il giudizio di coloro che riconoscono al Vercellese una “vocazione” storica e
territoriale del tutto particolare nella geografia del
Piemonte.
Su questo significativo humus culturale, a partire
dagli anni ’70 del secolo scorso, venne riavviata una
parziale presenza universitaria con i primi corsi decentrati che andarono poi strutturandosi, poco più
di un decennio fa, nella nascita dell’Università del
Piemonte Orientale ( con sede di Rettorato proprio a
Vercelli ) e della Seconda Facoltà di Ingegneria.
Come Lei sicuramente sa, la nascita e il successivo sviluppo del Politecnico nella nostra città sono
stati possibili certamente grazie all’impegno del
Politecnico di Torino, ma anche grazie agli sforzi
e ai sacrifici economici e organizzativi di tutte le
Istituzioni locali a partire dall’Arcidiocesi che, grazie
all’intuizione del mio predecessore, il card. Tarcisio
Bertone, individuò nell’ex collegio San Giuseppe il
possibile sito di insediamento della futura Facoltà.
L’impegno di tutti ha fatto crescere la Seconda
Facoltà di Ingegneria sino a farla diventare punto di
riferimento per centinaia di studenti che ora guardano con preoccupazione e apprensione ai disagi a
alle incognite che deriverebbero dalla soppressione
delle attività didattiche.
Per queste ragioni mi permetto di invitarla a non
rendersi protagonista di una decisione che determinerebbe un regresso e non un avanzamento di un
percorso che tanto lustro ha dato alla città e all’Istituzione che Lei dirige e rappresenta.
Mi auguro dunque che Lei si renda disponibile
all’apertura di un confronto reale e proficuo per
ricercare, insieme alle altre Istituzioni coinvolte, soluzioni che non annullino il lavoro compiuto in oltre
un decennio di presenza universitaria a Vercelli.
Nella vivissima fiducia di trovare in Lei reale ascolto
esprimo anche a nome di questa comunità i sentimenti della più sentita riconoscenza.
+ P. Enrico Masseroni, arc.