mensile di intrattenimentointelligente

Transcript

mensile di intrattenimentointelligente
n.6 settembre 2004
mensile di intrattenimento intelligente
2
EDITORIALE bazar 09 2004
MAra Codalli
Direttore arTistico
[email protected]
Eugenia ROmanelli
Direttore responsabile
Vera RIsi
viceDirettore
[email protected]
bazar 09 2004
laboratori studenti la sapienza 3
MMORPG: c’e’ vita
IN RETE
s,
Videogiochi? Roba da antiquariato! Oggi parla di videovite
. Realtà virtuali
che vivono di vita propria, mondi parallelisi
che
esist
ono
anch
e
quando gli
utenti non sono collegati. E tu, sei pronto a scegliere il tuo
alter ego?
No, non sono gli abitanti di un pianeta alieno o una razza della
fantascienza. Tranquilli… non è l’impronunciabile nome dell’enntolkieniana “Terra di Mezzo”. E neanche il titolo di un nuovo telefilm di
Playing Game) sono videogiochi di nuova concezione, in cui esima boy-band di grido! I MMORPG (Massively Multiplayer Online Role
non sei semplicemente te stesso, ma chiunque desideri.
Puoi vestire i panni metallici di un cavaliere in armatura che combat
te una battaglia insieme a migliaia d’altri guerrieri, la cui corazza
nasconde persone vere come te che in quel momento stanno
digitale
O puoi creare un alter ego con caratteristiche e vita proprie e giocando (lottando?) davanti a schermi sparsi in ogni angolo del globo.
interagir
e
con
altri
persona
ggi,
creati
anch’essi da giocatori in
all’interno di contesti realistici in cui s’intrecciano fitte trame di
relazioni personali, e dove (perché no?!) puoi persino trovare carne ossa,
Giocare con i MMORPG non è solo videogiocare. E’ videoviv
l’anima gemella!
ere.
E’
mangia
re,
dormire
,
fare amicizia e combattere come se quelle
azioni fossero compiute nella realtà. Ma una realtà assoluta
mente
fittizia.
Troppo
difficile
da
immaginare? Pensate al film Matrix.
futuro post-apocalittico gli essere umani nascono, vivono, muoion
o nella Matrice senza sapere di trovarsi all’interno di un programNel suo
Un programma che ha i connotati di un immenso MMORPG.
ma.
La
traduzio
ne
del
termine,
gioco
di ruolo online multigiocatore di massa,
si adatta perfettamente al nostro paragone: il mondo di Matrix
è
un
gioco
di
ruolo
perché
i
suoi
abitanti interpretano uno o più ruoli,
quelli della società reale; è online perché si partecipa letteralm
escono dal mondo simulato passando per i cavi del telefono); ente collegati in rete (tanto che Neo e i suoi compagni ribelli entrano ed
è
multigio
catore
perché
ospita
più partecipanti umani; è di massa
i suoi partecipanti sono miliardi. Le analogie non si fermano qui:
sia il mondo ricreato dalla matrice sia quello dei MMORPG sonoperché
persistenti ed elaborati al computer sulla base di leggi fisiche
digitali,
per
garantir
e
l’immers
ione
totale.
L’unica “trascurabile” differenza è che se si
muore nella Matrice si muore anche nel mondo reale, mentre
nei
MMORP
G
una
spadata
nel
petto dell’alter ego digitale non si tradurrà mai
nella tua dipartita (e ben venga questa mancanza di realismo
Tutto chiaro, vero? Allora, sei pronto a giocare? Bene, ma non!).
distrarti, Alice… stai per ruzzolare nella tana del Bianconiglio.
4 studenti la sapienza
laboratori bazar 09 2004
IE
V
E
TR
LE
del gioco on-line
[email protected]
Le sette muse dei
MMORPG
Una volta collegato alla Rete, puoi scegliere fra tre diversi tipi di gioco online.
testuali
I MUD (Multi-User Dungeon, sotterranei multi-utente) sono giochi online
oa
ambientati in mondi fittizi in cui i giocatori interagiscono fra di loro descrivend
per
virtuali
spazi
parole le proprie azioni. I MUD ludici si dividono in Teeny Mud,
ruolo.
di
giochi
sui
basati
la socializzazione dei giocatori, ed LP-Mud,
I MMOG (Massively Multiplayer Online Game, giochi online multigiocatore
di massa) sono gli eredi dei MUD: il mondo è rappresentato in due o trenon a
dimensioni, gli avatar dei giocatori (quando sono previsti) sono definiti del
parole ma scegliendo fra le opzioni messe a disposizione dai progettisti solo
gioco (colore dei capelli, viso, corporatura e vestiti), mentre il testo è usato
molto
per le conversazioni. I comandi da digitare (parole o lettere chiave) sono sono
più semplici di quelli dei MUD. Esistono tanti tipi di MMOG: i più popolariprima
in
sparatutto
gli
e
Empires,
of
i giochi di strategia, come Starcraft e Age
persona, come Unreal e Quake.
I MMORPG sono un sottogenere dei MMOG. Si distinguono perchè puntanosu
sull’interazione sociale, consentono un’enorme libertà d’azione e si basano
un mondo persistente (un mondo che esiste e il cui tempo continua a scorrere
soltanto:
anche quando gli utenti non sono collegati). I giocatori non combattono cucire
possono pescare, fare il pane, scavare minerali, cacciare, conciare pelli,
e
pigrament
stare
o
vestiti, costruire case, gestire taverne e botteghe, esplorare
seduti a chiacchierare. E’ questa varietà che rende i MMORPG un fenomeno
sempre vivo, nonostante siano sulla scena da quasi un decennio.
Una RIVOLUZIONE
lunga dieci anni
I primi MMORPG comparvero alla fine degli anni ’90, introducendo le
caratteristiche presenti in tutti i loro “eredi”: migliaia di giocatori presenti
simultaneamente, un grande mondo 3D, un sistema di classi, abilità
e incantesimi/potenziamenti, immobili posseduti dai giocatori (case,
botteghe, taverne), missioni da compiere, una storia dinamica e un sistema
socioeconomico.
dai MUD,
Meridian 59 (3DO, 1996) fu il primo MMORPG a distinguersi
1997)
introducendo la grafica e la visuale in prima persona. Ultima Online (Origin,Ultima,
fu il primo blockbuster del genere e fa parte della serie di giochi di ruolo400.000
nata nel 1980. Everquest (Sony-Verant, 1999), che oggi conta più di
lità.
iscritti, introdusse la grafica 3D poligonale sacrificando punti nella modificabi
,
Asheron’s Call (Microsoft-Turbine, 1999), rivale diretto di Everquest
aveva storia e ambiente dinamici e usava un sistema di esperienza che
permetteva ai giocatori di creare facilmente elaborate gerarchie sociali.
Anarchy Online (Funcom, 2001) abbandonò la tradizionale ambientazione
e
fantasy e portò i giocatori su Marte, sostituendo armi bianche
incantesimi con armi da fuoco e nanomacchine, assegnando quest
in
personali e introducendo ruoli nuovi da interpretare nelle due fazioni
lotta, Corporativi e Ribelli. Dark Age of Camelot (Mythic, 2002) introdusseti
partecipan
ai
a
permettev
che
un sistema di PvP (Player versus Player)
al
di combattere grandi battaglie per conquistare territori da annettere
proprio Reame.
libertà
I MMORPG più recenti hanno nuovi obiettivi: l’aumento della
,i
d’azione, la maggiore caratterizzazione dei personaggi, le storie dinamiche
Ma il
mondi dotati di ecosistema, lo sviluppo della struttura socioeconomica.
su
Sacro Gral di chi programma questi giochi è la formazione di gruppi sociali
o sottopiccola e vasta scala in comunità con legami più deboli: società, culture worlds
create
We
ati.
caratterizz
ente
culture, da collocare in ambienti estremam
(noi creiamo mondi) recitava lo slogan di Origin, la casa software di Ultima di
Online. E le fonti d’ispirazione, per gli “architetti dei mondi”, non mancano
G
l
i
svillupat ori
di MMORPG
creano
il
background
dei loro titoli
attingendo a
piene mani
cinema, storia, letteratura fantasy e cyberpunk, mitologia, science-ficda fumetti,
tion e giochi
di ruolo da tavolo.
Due MMORPG sfruttano la licenza di famose pellicole. The Matrix Online
la trama cinematografica laddove The Matrix Revolutions, il terzo capitoloriprende
della trilogia si era interrotto, ed è ambientato in un gigantesco centro
urbano
scosso da una guerra fra uomini e macchine per il dominio del pianeta.
Wars: Galaxies porta in Rete la lotta fra Impero e Ribelli di Guerre Stellari,Star
con
l’affascinante possibilità per i giocatori di diventare cavalieri jedi.
Dark Age Of Camelot s’ispira alla mitologia. La sua storia inizia poco
di Re Artù, il cui regno, Albion, è sotto i continui attacchi dei Celti chedopo la morte
abitano nella
vicina isola di Ibernia e dei Nordici che vivono nelle terre di Midgard.
le razze dei personaggi di Albion provengono dalle leggende di Artù, Le classi e
Iberniani dalla mitologia celtica, quelle dei Nordici dai miti scandinav quelle degli
Pirates of the burning sea attinge al passato reale. Questo MMORPG i.
è ambientato
nei Caraibi del XVIII secolo. La tecnologia ricalca quella del periodo,
storia dipende dalle azioni dei giocatori, che possono modificare mentre la
politiche e diplomatiche fra le potenze del tempo e scatenare grandile relazioni
guerre sui
mari.
City of Heroes s’ispira a fumetti come X-men e Hulk. I giocatori scelgono
una fra
sette “origini” che ricalcano quelle dei supereroi più famosi, e come
nei fumetti
possono correre come il vento, saltare sui tetti con un balzo, teletraspo
volare. Sui fumetti si basa anche Toontown Online, il MMORPG Disney rtarsi e
dedicato
Molti credono che assumere una personalità virtuale fittizia sia sintomo
di disturbi mentali. In sostanza le persone che, grazie all’anonimato
della Rete, interpretano tanti ruoli sociali e personalità e si divertono a
usare avatar di sesso diverso dal proprio (nel mud giapponese Habitat
1/4 del milione e mezzo di utenti registrati sono donne, proporzione
che diminuisce a 1/3 prendendo in considerazione i personaggi virtuali)
sarebbero parte di una multiforme banda di malati mentali.
Questo pregiudizio è rifiutato da Sherry Turkle, psicologa clinica e docente
di Sociologia della Scienza presso il M.I.T. di Boston. Secondo la Turkle
“le persone che soffrono del disturbo di personalità multipla hanno dei
sé frammentati e isolati fra loro” mentre “le persone che assumono delle
personalità online sono consapevoli delle vite che si sono create sullo
schermo: stanno mettendo in scena diversi aspetti di sé stessi”.
Ma la Turkle non appartiene alla schiera dei “tecno-entusiasti”: alcuni
RI
IOC ATO
VID EOG
ATI MENTALI?
O MAL
certo.
Maturo è BELLO
I giocatori on line invecchiano. E’ questo ciò che si evince dallo studio condotto
nel 2003 da Ipsos (una società specializzata in ricerche di mercato) su 1350
dei
famiglie statunitensi in possesso di una console o di un computer. L’età anni
giocatori online è levitata in maniera consistente: i giocatori con più di 37un’età
sono la maggioranza (41%), seguono i minorenni (30%) e i giocatori con
compresa fra 18 e 36 anni (29%). La ELSPA (Entertainment & Leisure Software
Publisher’s Association) ha rilevato lo stesso invecchiamento nel mercatoi 34.
europeo, dove la maggioranza dei videogiocatori PC si colloca fra i 25 e dei
L’aumento dell’età dei giocatori online si deve al naturale invecchiamento
online. A
“pionieri” del divertimento in Rete e all’accresciuta popolarità del gioco
questa crescita di popolarità hanno contribuito in maniera non ridotta i MMORPG
Oggi
basati su licenze cinematografiche di richiamo, su tutti Star Wars e Matrix.
in Rete, quindi, si trovano giocatori di tutti i tipi. Ma quali?
dei giocatori assidui da lei studiati sono studenti universitari che hanno
difficoltà a relazionarsi con i coetanei e perdono interesse ad agire nel
mondo reale, in cui tutti gli sforzi per cambiare le cose sembrano loro vani;
cercano allora il “riscatto” nei giochi di ruolo online. Ma anche quando
riescano ad essere stimati dai loro amici e compagni di gioco, o a rivestire
ruoli di prestigio nelle comunità virtuali cui appartengono, inevitabilmente
vivono con frustrazione il fatto che neanche la minima parte di questi
successi abbia ripercussioni positive sulla loro vita reale.
Secondo la Turkle l’effetto negativo che i MMORPG possono
provocare sugli utenti deriva dal fatto che il loro mondo fittizio e quello
della vita reale sono fatalmente destinati a non incontrarsi mai.
È molto difficile stabilire gli effetti a lungo termine, ma per la Turkle
l’interazione virtuale è preferibile alla ben nota passività indotta dalla
televisione, anche se “c’è un limite alla soddisfazione che si può ricevere
online”. L’abuso può portare malessere, ovvio, ma cercare la causa dei
problemi sociali e psicologici nei MUD e nei MMORPG (e prima ancora
nei giochi di ruolo, nei cartoni animati, nel rock e nei fumetti dei supereroi)
altro non è che un modo per non affrontare questioni legate al mondo in cui
viviamo.
Il dottor Flavio De Giovanni, collaboratore alla cattedra di Antropologia
culturale presso la facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università “La
Sapienza” di Roma, da anni impegnato nello studio della cultura digitale e
del rapporto Internet-videogiochi-utenti, confuta un’altra teoria in voga fra
i pessimisti, secondo cui l’immersione in ambienti virtuali, finti, è deleteria.
Dice De Giovanni: “Dobbiamo uscire da questo maledetto dualismo realtàfinzione perché è questo che non fa capire ai critici il vero significato di
quelle che io definisco pratiche culturali. Non credo che chi gioca debba
farlo pensando che stia fingendo, in modo che il suo sé reale rimanga
per così dire salvo; chi gioca compie un tipo di esperienza che è tanto
più attraente quanto più è immersiva. Quest’altro tipo di esperienza può
avere risvolti positivi e negativi, ma è pur sempre un’esperienza di un altro
tipo di identità che va a distruggere quella propria unificata. Solo questo
deve farci riflettere”.
Insomma, le tecnologie non sono poi così malvagie. Ma esistono davvero
tecnologie malvagie?
[email protected]
bazar 09 2004
BUONI O CATTIVI
(hi-tech)
Il professor Alberto Marinelli, docente di Teorie e Tecnich
la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università e dei nuovi Media presso
“La Sapienza” di Roma,
pensa che non esistano tecnologie “cattive”. Egli spiega
legato strettamente alla dimensione della comunicazione che il gioco online è
interpersonale, data
l’esistenza di un feedback e di un’interazione mediata
interazione è ormai parte della nostra quotidianità, tantodalle tecnologie. Questa
da rendere superato lo
stereotipo secondo cui l’identità fisica e quella virtuale
dell’utente sono nettamente
separate. Ma a causare la dipendenza e la devianza negli
utenti
(circa il 5% di loro
ne è colpito) non sono le tecnologie, quanto il disagio
Le tecnologie possono condizionare positivamente personale.
o
negativamente, ma non
sono di per sé positive o negative: sono bestie selvagg
e da addomesticate,
soggetti estremamente complicati che non conosci
amo
loro possono esserci altre persone, diversamente dalla bene perché dietro di
rese ciò che sono dalle interazioni e dalle esigenz Tv. Le tecnologie sono
e delle persone. Non c’è
nessuna tecnologia così dirompente in grado di imporre
un comportamento
sociale.
Dietro il multiplayer c’è una tendenza che il computer ha
ad altre tecnologie. Secondo Marinelli “tutto quanto reso più manifesta rispetto
alla realtà è filtrato dalla cultura alfabetica e dal fatto il nostro modo di rapportarci
che questo è simbolico, nel
senso che noi dobbiamo decodificare ciò che utilizziam
con il gioco e in molti di questi ambienti le competenzeo”. Questo avviene anche
sempre attraverso il gioco, si recupera persino la dimensisi acquistano giocando;
Marinelli non nega che esistano molte teorie pessimi one astratta.
stiche, ma queste sono
anche le più estremiste. E conclude “non so dove
sia il limite del joystick, ma
questo dispositivo è stato rifiutato nelle sale. C’è un mondo
in cui la componente
ludico-esplorativa ha molte possibilità di emergere”.
Un mondo non totalmente
maschile.
DONNE e MMORPG
Il numero di giocatrici in Asheron’s Call, Ultima Online
ed Everquest è il 2030% del totale. Cifra notevole, tanto da spingere
fenomeno. La Taylor, sociologa americana e ricercatrgli studiosi a occuparsi del
ice
ha studiato giocatrici di MMORPG fra 18 e 35 anni per esperta di giochi online,
quale piacere ne traggono: è risultato che le donne scoprire perchè giocano e
apprezzano in particolare la
possibilità unica dei MMORPG di stabilire rapporti interper
vita a gruppi sociali. Vivere amicizie stabili, sposarsi, crearesonali complessi e dar
gilde, giocare di ruolo,
lavorare in squadra (si riconosce loro una grande abilità
sono le attività di socializzazione interne al gioco più nel tenere unito il gruppo)
gradite
dalle donne.
Fuori dal gioco interagiscono con i compagni d’avven
tura, usano bulletin boards
e mailing lists e partecipano a conferenze. Attira le donne
vestire panni non ben accetti socialmente (come l’essere anche la possibilità di
contemporaneamente
sexy e muscolare, o maschile e “bella”), la facoltà
di esplorare i mondi virtuali
senza che il loro genere le metta in pericolo e la possibil
ità di acquisire posizioni
di potere e status di rilievo, aspetto competitivo del
sottovalutato. Eppure i MMORPG fanno spesso un gioco al femminile spesso
uso
strumentale della figura
femminile: immagini di donne discinte sono usate
spesso gli avatar femminili di base sono poco vestiti eper pubblicizzare i giochi e
riflettono canoni di bellezza
stereotipati.
Ma entriamo nel vivo attraverso la breve storia di una
nickname è Butterfly - e il suo approccio ai MMORPG. ragazza di Milano - il cui
B. gioca online da due anni. Ha frequentato più
specialmente le prime volte, ha dichiarato di essere comunità e non in tutte,
vita delle donne nella Rete non è facile da gestire: donna. Questo perché la
a torto incapaci di usare un pc e di giocare online, le donne sono considerate
perciò B. temeva che il suo
appartenere al “sesso debole” avrebbe portato gli altri
Questi pregiudizi sono stati smentiti e B. racconta giocatori ad escluderla.
svelare la sua identità a causa delle conoscenze di essere stata costretta a
compagni di missione, che sentiva anche telefonicsempre più forti con alcuni
amente. Dopo aver svelato
il suo essere donna, B. dice di aver goduto di un gran
numero di vantaggi, ma
giocare a un MMORPG comporta grosse difficoltà,
soprattu
tto all’inizio, quando
il sesso non conta e per avanzare di livello e compie
re
missioni in team si è
costretti a condurre vita solitaria e piena di insidie.
Oggi
B.
frequenta il web sia
per lavoro sia per divertimento e pensa che, se non si
esagera, sia un esperienza
consigliabile a tutti e un modo alternativo di socializz
are, tanto che B. ora è
fidanzata proprio con un ragazzo conosciuto in Rete
fra una missione e l’altra. Ma
in Rete non ci sono solo giovani.
laboratori studenti la sapienza 5
Amici,
sfruttatori,
capi e sognatori
In due saggi intitolati Codename Blue: An Ongoing Study of MMORPG Players e
Facets: 5 Motivation Factors for Why People Play MMORPG’s, l’americano Nick Yee
analizza in modo dettagliato la figura del giocatore di MMORPG. Dai risultati del suo
studio emerge che il motivo principale di attaccamento ai MMORPG è l’intreccio di
relazioni personali.
Un’analisi della psicologia dei giocatori online era stata condotta già nel 1990 da
Richard E. Bartle in Hearts, Clubs, Diamonds, Spades: Players Who Suit MUDs.
Bartle sostiene che i giocatori di MUD si dividono in 4 tipi dotati di modelli di gioco
opposti ma complementari e interdipendenti: Assassino (Killer), Socializzatore
(Socializer), Esploratore (Explorer) e Arrivista (Achiever). Per anni gli sviluppatori
di MUD e MMORPG hanno seguito questa teoria, nel tentativo di dare vita a giochi
capaci di accontentare tutti. Il problema è che Bartle ha costruito questo teorema sulla
scorta di un numero ristretto di opinioni raccolte nei forum, senza dati empirici che
ne confermassero la validità. Nick Yee ha risolto la questione seguendo un metodo
molto più rigoroso su un campione di 5000 giocatori. Nick Yee espone le motivazioni
che spingono a giocare, che non si escludono a vicenda e sono indipendenti tra
loro: desiderio di sviluppare amicizie significative con gli altri giocatori (Relationship,
il principale perchè vi sono dedicate 10 ore di gioco a settimana), di immergersi nel
mondo virtuale fantastico (Immersion), di usare e sfruttare gli altri giocatori per propri
vantaggi e scopi (Grief), di diventare potenti e forti all’interno del gioco (Achievement)
e di diventare leader (Leadership).
I giocatori amano la possibilità offerta dai MMORPG di trovare buoni amici online,
con i quali intrattengono conversazioni significative, spesso sul mondo reale, o anche
confidenziali, grazie all’anonimato garantito dalla Rete, il quale elimina ogni paura di
ripercussioni e reazioni immediate e indesiderate da parte dell’interlocutore. Nascono
legami forti, complici l’affiatamento, la complicità e la solidarietà presenti nei gruppi
durante le battaglie: tra i cinque MMORPG più popolari, circa il 40% degli intervistati
afferma che alcuni dei loro amici online sono comparabili o addirittura migliori di quelli
“reali”.
I giocatori sostengono anche di aver imparato qualcosa su loro stessi e, esercitando
ruoli di leader, di aver guadagnato sicurezza nella vita reale.
Raph Koster, ex designer di Ultima Online e ora sviluppatore nel team di Star
Wars Galaxies, ha definito così i risultati della ricerca condotta da Yee: “Lesson
for us developers: Build relationships. Not teams, and not advancement ladders”
(“Lezione per noi sviluppatori: costruire relazioni. Non squadre, e neanche
graduatorie”).
Dalla Rete
a Hollywood
“The world is not enough” diceva James Bond, intramontabile mito
cinematografico. E se per questo eroe senza tempo il mondo non basta,
figuriamoci se può bastare per tutti i fruitori di MMORPG! La realtà non trasmette
emozioni forti? Allora ci proiettiamo in mondi nuovi in cui “vivere” diventa
un’esperienza autentica. Ma prima dei giochi di ruolo online, non si può non
citare il grande immaginario creato dal cinema… un infinito spazio di storie che
hanno allargato le nostre vedute lasciando la fantasia libera di correre. Alcuni
di questi intrecci trattano temi vicini ai MMORPG. Gli esempi più recenti sono
il campione d’incassi Matrix (Andy e Larry Wachowski, 1999), in cui l’umanità è
inconsapevolmente prigioniera di un programma di neurosimulazione interattiva
creato dalle macchine ed eXistenz (David Cronenberg, 1999), dove un gioco
in Realtà Virtuale connesso al sistema nervoso umano diventa l’unica via di
salvezza della protagonista. Intrappolati tra le grinfie di un videogioco sono
anche i personaggi di Nirvana (Gabriele Salvatores, 1997), fanta-avventura che si
avvicina al mondo digitale. In Strange Days (Kathryn Bigelow, 1995) una violenta
Los Angeles è messa sottosopra da una nuova moda, lo squid, videoregistratore
cerebrale che permette di rivivere esperienze registrate da altri. Anticipatore della
Realtà Virtuali è Brainstorm, generazione elettronica (Douglas Trumbull, 1981) in
cui l’invenzione di una macchina telepatica permette di registrare le sensazioni e
le emozioni umane. Infine Blade Runner (Ridley Scott, 1982), fu progenitore degli
incubi di celluloide in cui le macchine si ribellano all’umanità, come Terminator
(James Cameron, 1984) film che trova la sua originalità nel corpo mutante del
cyborg protagonista.
6 studenti la sapienza
laboratori bazar 09 2004
MMORPG dalla
A alla Z
A
Afk: Away From Keyboard
Addare: aggiungere un nuovo membro a un party o a una Gilda
Aggrare: attaccare
B
Bannare: cacciare, impedire l’accesso, provvedimento disciplinare
molto grave
Buff: potenziamento
Build: costruzione del personaggio
Brb: Be Right Back
C
Castare: lanciare una magia
Craftare: creare qualcosa partendo da materie prime
D
De-Buff: depotenziare un nemico
E
Esperienza: espressa numericamente, determina il livello del
giocatore
Expare: accumulare punti esperienza (gli xp)
G
Game: tutto ciò che riguarda le azioni svolte da un giocatore in gioco
(in-game)
Gilda: gruppo di giocatori che si uniscono per giocare insieme
Game Master: colui che ha il compito di controllare quello che
succede in-game, ha poteri speciali che altri giocatori non hanno,
ha la possibilità di punire altri giocatori, ha accesso al database del
gioco (in alcuni casi)
Grand Master: massimo livello raggiungibile in una skill di Ultima
Online
J
Jailare: imprigionare, punizione inflitta a un giocatore
K
Killare: uccidere
[email protected]
L
Lamer: appellativo spregiativo
Leveluppare: salire di livello
M
Macrare: far ripetere al proprio personaggio un’azione in
modo automatico per farlo salire di livello in assenza del
giocatore
Mana: energia magica necessaria a lanciare
magie
N
NewBie: Giocatore principiante
Niubbo: Giocatore principiante (in questo caso
ha un’accezione negativa e offensiva)
NPC: Non Playing Character, personaggio non
giocante
O
Ownare: dominare.
P
Party: Gruppo di giocatori che fanno esperienza insieme
PG: Personaggio Giocante
PK: Player Killer, giocatore che uccide altri giocatori
PvM: Player vs Monsters, modalità di gioco in cui i giocatori
Bazar) Nome?
affrontano solo mostri
R) Roberto.
PvP: Player vs Player, modalità di gioco in cui i giocatori Età?
lottano fra loro
24.
R
Professione?
Real: vita reale
studente.
S
Nickname?
Skill: abilità del personaggio
Busher.
SP: Spell Points, punti magia necessari a lanciare un
Da quanto tempo giochi ai MMORPG?
incantesimo
Da circa 5 anni.
U
Che cosa ti spinge a giocare a questo tipo
Uppare: migliorare, potenziare
di giochi?
W
Mettere a confronto le teorie di varie build
Warparsi: teletrasportarsi
(costruzione del personaggio n.d.r.)
Z
Qual è stato il migliore a cui hai giocato e
Zonare: Cambiare mappa
perché?
La Quarta profezia, perché io e la mia gilda
eravamo i più forti.
E il peggiore?
Ragnarock online infinity.
Quanto giochi in media?
8-10 ore.
Che cosa deve avere un gdr (gioco di
ruolo) per convincerti a giocarci?
Un aspetto grafico notevole.
Che cosa vorresti da un gioco che nessuna
casa di software ti ha mai dato?
la possibilità di modificare completamente la
grafica del mio personaggio.
Qual è la differenza tra gdr coreani,
giapponesi e americani?
Non penso ci sia differenza.
Da dove proviene il tuo nick e perché lo
hai scelto?
Quello attuale proviene da una skill di
Ragnarock online che ho scelto perché
pensavo fosse la più potente.
Come ti trovi nel gestire due vite distinte,
una online e una reale?
Per fortuna riesco a distinguerle e a mettere in
secondo piano la prima rispetto alla seconda.
Hai mai conosciuto di persona altri
giocatori incontrati in game?
Sì.
Fatti una domanda che ti piacerebbe
ricevere su questo mondo e rispondi.
Preferisci pagare per una certa qualità di
gioco o non pagare accontentandoti?
Preferisco pagare per la qualità.
Ecco una testimonianza di
chi con i MMORPG ha a
che fare ogni giorno.
KILLARE
OWNARE
REAL
gAME
La spesa per i MMORPG comprende
il Cd con il client del gioco (30-50 €, se
non è scaricabile gratis), l’abbonamento
mensile (12-15 €) e la connessione a
Internet (la scelta migliore è la flat, a costo
fisso). Per informazioni sempre aggiornate
sui giochi, punta su www.mmorpgitalia.it.
Per approfondire l’argomento: Comunità
virtuali (H. Rheingold) La vita sullo schermo
(Sherry Turkle), Della seduzione. Il delitto
perfetto (Baudrillard). Per un approccio
narrativo al genere: Neuromante (W.
Gibson)
Inchiesta a cura di: Ilaria Triggiani,
Giuseppe Mottola, Michele Slama
Saad, Sarah L’Epée, Margaret Bennett,
Federico Mari, Caterina Campolucci,
Sara Laveglia, Nicoletta Cannone, Xenia
Maiese, Gemma Bancalà, Domenico
Antonacci del gruppo appartenente al
“Laboratorio di Scrittura” della Facoltà
di Scienze Della Comunicazione presso
l’università “La Sapienza” di Roma.
Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare
con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da
segnalarci?
SCRIVI A: [email protected]
bazar 09 2004
3-4-5-6
Studenti la Sapienza Roma
- LABORATORI – Mmorpg:
c’e’ vita in rete
9-10-11
12
Roberto Pisoni - VISIONI
– La terra desolata di Gus
Van Sant
Alessandro Benvenuti –
VISIONI (IN PILLOLE) - Trito
di hamburger
13
14
Marco Begani – LEGGERE
28 (FUMETTI)
– Solo per
comics-maniac!
29
30
Claudio Amendola
– LEGGERE (RILEGGERE)
– Il pallone nel burrone
Nancy Brilli – LEGGERE
(BRILLETTURE) – Rabbia
31 Marcello Amoruso
– NOTTE – Club speciali
Giuseppe Mottola
– VIDEOGIOCANDO – Tu,
candidato alla Casa Bianca
Caterina Gonnelli - ONDE
– Fatti 2 risate
Traversi - NOTTE
32 –Alberto
Tra mojitos e cubalibre
Giulia Baldi - SINTONIE
– Speak easy on the radio!
16-17
Carla Antolini - SCENE
– Palcoscenici sediziosi
18
Carla Antolini - SCENE – I
mostri del nostro quotidiano
19
21
Enrico Lo Verso – SCENE
(SALMONI) – Per amore
Fabio Murru - SUONI – La
fatica di un buon ascolto
22 Pietro D’Ottavio – SUONI
Lisi - NOTTE
33 –Andrea
Notte Bianca: istruzioni
34
Claudio Coccoluto
– NOTTE (NOTTETEMPO)
Dj: ti meriti questo
successo?
36-37
Chiara Spegni – GUSTI
– Gelato!
38-39
Chiara Tacconi – GUSTI
– Sapori da brivido
40 Eva Buiatti - GUSTI
(MANGIA COME LEGGI)
– Dolmades d’amore
42
Lorella Scacco - ARTI
– Non toccate la donna
bianca
43
Luca Beatrice – ARTI
– Libera follia
– Cartelloni ricchi
Marzia di Mento – ARTI – I
23 Marcello Amoruso - SUONI
44 sensi dell’arte
– I suoni delle parole
46
24
Fabrizio Gianuario - SUONI
– Per orecchie fini
47
26-27
Ciro Bertini - LEGGERE
– L’ignoto della vita
49 Giulia Premilli – AVERE
– Mutande da Superman
50 Agnese Ananasso – HI-TECH
– Il ripostiglio della tecnologia,
cosa c’e’ dietro l’hi tech
51 Oliva Muratore –
ARCHITETTURE – di che
colore è la tua città?
52 Matteo Bianchini – PICCOLI
– Bimbi in aereo… si può!
53 Valerio Cammarano – SPORT
– Parapendio
per l’uso
15
SOMMARIO 7
48
Luca Carboni – ARTI
– (SKIZZI)
Andrea Mugnaini – VIAGGI
– Cubaaaa
Agnese Ananasso
– ESSERE – Quando la
schiena fa male
54 Angelita Peyretti –
SCIOCCHINA – Oplà la città
– CORSI – Le
55 Valeria Cecilia
ni del futuro
professio
56 Giuliano Cangiano
– FENOMENI – Fermenti
indipendenti
57 Valeria Cecilia – NET – Don’t
hate the media, become the
media!
58 Guido Dolara – NOI – Londra:
la vera passerella è il
marciapiede
59 Franco Andreucci – LORO
– Fair play
Scoppa
60 Cristiana
– MIGRAZIONI – Le brave
ragazze
61 Giulia Premilli – GENDER
– provocazioni teologiche
62 Mario Morcellini – CORTEI
– Autoscatto di generazione
[email protected]
bazar 09 2004
visioni di roberto pisoni 9
Gerry è un film ancor più
spiazzante di Elephant.
Alcuni lo hanno definito
un fallimento, altri un
paradosso, altri una
parentesi riflessiva dopo
lo stordimento da major.
A dire il vero, non si sa
bene cosa sia...
La terra desolata di Gus Van Sant
Gus Van Sant di Louisville, Kentucky, è stato a lungo uno dei
registi americani indipendenti più celebrati. Forgiato nello
dalla beat generation, ha diretto film di culto su giovani allaspirito
deriva, perduti o salvati da uno slancio vitale senza meta (Drugst
Cowboys, Belli e Dannati, Cowgirls, il nuovo sesso). Poi Hollywood ore
gli ha cambiato pelle, mettendolo al servizio di sceneggiature
moralistiche (Will Hunting, Scoprendo Forrester) o esercizi di stile
capaci di commuovere soltanto gli appassionati di filologia
del
remake (Psycho).
Elephant (2003), vincitore a Cannes, ce lo ha restituito in tutta
la sua forza sperimentale: il viaggio che compie la sua macchi
na
da presa nella mente stordita e “ottusa” di un gruppo di studen
americani è quanto di più disturbante si sia visto dall’America ti
da un po’ di tempo a questa parte. La sua rinascita rimonta
all’enigmatico Gerry, che esce in Italia con un ritardo di due però
anni
per oscure ragioni di diritti.
Gerry è un oggetto cinematografico ancor più spiazzante di
Elephant. A dire il vero, non si sa bene cosa sia. Alcuni lo hanno
definito un fallimento, altri un paradosso, altri ancora una
parentesi riflessiva dopo lo stordimento da major.
Fin dall’inizio, tutto il mondo è Gerry. Tutto il mondo, vale
a dire i
due soli personaggi, Gerry & Gerry (Matt Damon e Casey Affleck
,
il fratello intelligente di Ben). Il paesaggio in cui si muovono
è
una terra che arriva da un non ben definito altrove, prima che
l’universo abbia avuto inizio o immediatamente dopo la sua
è aurora o crepuscolo. Attorno a questa ballata di due amicifine,
in viaggio in mezzo al deserto, escursione che vira nell’incuboidioti
momento in cui si perdono, si costruisce via via una sorta di dal
aura,
in cui si fondono l’elementare e il cosmico, il minerale e il solare,
tutto quello che la potenza e la bellezza sconvolgente del film
impongono in uno slancio contemporaneo di rapimento e ipnosi,
dilatazione e avvitamento. Tutto è duale nel film: gli uomini
e il
deserto, il cielo e la terra divisi dalla linea dell’orizzonte, termin
inaccessibile di un’epopea derisoria. Ma l’orizzonte potrebbe e
essere
la chiave per penetrare il mistero. L’orizzonte come linea, meno
linea di fuga che linea in fuga. Il clamore moderno di Gus Van
Sant emerge nella sobrietà del piano, dentro questa evaporazione
dei tratti, del centro. La solidità rocciosa delle immagini, che
impressiona più del loro splendore etereo, cozza contro la
sensazione del luogo, il deserto senza confine, mobile. Mistero
campo, di queste inquadrature aperte fino al soffocamento, del
l’ossimoro di un cinema lontano, vacillante, sospeso invece come
vuoto da una mano registica ferma. Precisamente un cinemasul
si srotola e si dissolve in un luogo dove il centro è dappertuttoche
la circonferenza da nessuna parte. A proposito di questa formule
utilizzata da un teologo medievale per descrivere l’essere divino,a,
si
dice che Pascal l’abbia voluto perfezionare aggiungendo l’aggettivo
“spaventoso”, per poi pentirsene. Gerry riafferma questa bellezza
spaventosa e inquietante, il dramma tragico e ridicolo (cfr. la grande
scena comica in cui Gerry si ritrova su un masso, non sa più come
scendere e poi compie un balzo soprannaturale, violento e quasi
grottesco).
Pertanto in Elephant Gus Van Sant dovrà reinventare le prospettive, le
linee, i colori, la molteplicità, il piccolo gruppo, in fondo tormentato
dalla stessa solitudine dei due Gerry. I due film, in ogni modo, non si
schierano l’uno contro l’altro, o piuttosto sì, nel senso che si alleano
uno contro l’altro. In entrambi affiora la stessa elegia di cicatrici
inconsolabili, le medesime preoccupazioni, una medesima empatia
fluttuante e luminosa; suonano la stessa melodia contemporanea
dell’evanescenza e della sincope (che non è mai mollezza o languore,
ma al contrario vitalità di una percezione prodigiosamente sveglia).
Come un marciatore cocciuto, Gerry avanza tra le rocce. Non è un
trattato su due derelitti, né un trip, né una dimostrazione di forza
estetica. Solo una meteora, cavalcata da due idioti, che colpisce come
una frustata. Non bisogna lasciarsi ingannare e prendere bene le
misure di una simile deflagrazione.
10 di roberto pisoni
visioni bazar 09 2004
[email protected]
La forza del passato
Intervista a Wong Kar-Wai
Presentato a Cannes in una versione ancora non definitiva, 2046 di Wong
Kar-Wai, interpretato da Gong Li e Zhang Ziyi, ha incantato molti.
E’ la storia di uno scrittore che immagina incontri e realtà parallele su
un misterioso treno che porta verso il futuro. 2046 è anche la data del
definitivo passaggio di Hong Kong dalla Gran Bretagna alla Cina. Più che
fantascienza, quindi, si tratta di un film visionario e futuribile. In Italia lo
vedremo a ottobre e le aspettative non saranno deluse: il film dell’autore di
Hong Kong Express (1995) e In The Mood for Love (2000) è una nuova, perfetta,
macchina d’emozioni.
Perché la preparazione del film ha richiesto così tanto tempo?
E’ una storia molto complicata ma, principalmente, è colpa mia. Per
girare un film così ampio, bisognava avere una sceneggiatura definitiva e
tutti gli storyboard. Perché il minimo cambiamento significava perdita di
tempo e denaro. Quindi, se dicevo “Potresti spostare la macchina un po’
più a destra?” mi veniva risposto: “Provocherai altre quattro settimane di
ritardo!”. All’inizio pensavo che il film avrebbe comportato un 30% di scene
futuristiche, ma le ho dovute ridurre perché trovavo insopportabile dover
dire: “Voglio due takes e basta”. In verità ne volevo sempre uno in più. La
complicazione derivava dal fatto che nella produzione erano implicate tre
compagnie di altrettanti paesi diversi: Francia, Cina e Hong-Kong. Nel
primo montaggio ho cercato di mettere insieme il tutto ma non si incollava
niente. Ho dovuto riscrivere certi ruoli e girare di nuovo delle scene. Sono
passati quattro anni. E’ stata un’esperienza durissima.
Ma il problema era la struttura narrativa o le pressioni della
produzione?
La struttura del film è molto complicata. All’inizio doveva avere tre parti:
passato, presente e futuro, in ordine cronologico. Poi ho pensato che era più
interessante mescolare le epoche. Perché infatti il passato condiziona il futuro
e il presente è determinato dal passato. Per esempio quando io parlo con una
persona, forse quella persona sta pensando a una cosa che gli è accaduta dieci
anni prima. Il presente è la sua memoria o la nostra conversazione?
Il successo di In the Mood for Love è stata una pressione ulteriore?
No, 2046 non ha un budget enorme, ho lavorato con una troupe
normale. D’altra parte abbiamo cominciato a lavorare su questo film in
contemporanea a In the Mood for Love. Avevo già cominciato a girare da
due anni quando è arrivato il successo del film.
Si dice che 2046 si una sorta di seguito di In the Mood for Love, perché
ha fatto quasi scomparire il personaggio di Maggie
Cheung?
2046 non è esattamente il sequel di In the Mood for Love.
Inoltre il personaggio di Maggie era già perfetto, completo.
Ho pensato che doveva rimanere là. Il suo ruolo in 2046
è quello di un fantasma del passato. Ho deciso di fare di
lei un robot, un androide nella parte futuristica. Esiste
nell’immaginazione dello scrittore: il protagonista vuole
creare un mondo e vuole che tutte le donne della sua vita vi
abbiano un ruolo: Maggie recita quindi un fantasma che gli
rende visita di tanto in tanto all’hotel.
Hai invece voluto riprendere il personaggio di Tony
Leung, non ti sembrava completo?
Sono due personaggi diversi. All’inizio del film Tony afferma
di voler cambiare, ma non riesce a fuggire dal suo passato.
E’ forse una persona diversa, ma con lo stesso nome, lo
stesso numero di camera e una medesima passione per la
scrittura. E là instaura un rapporto con un personaggio che
è l’opposto di quello interpretato da Maggie. Il personaggio
di Zhamg Ziyi è molto pragmatico, trasparente. Ma anche
la loro relazione amorosa è complessa, dolorosa. Alla fine
capisce che non può fuggire ai suoi ricordi. Ci riafferrano
sempre.
Come mai avete scelto di utilizzare l’opera come
colonna sonora?
Ho sempre pensato al film come a un’opera. Quando ho
cominciato a parlarne ai miei produttori, non erano affatto
contenti. Tutti mi dicevano che utilizzare della musica
d’opera sarebbe stato molto rischioso. Io credo che funzioni.
Ho utilizzato musica d’opera per i suoi valori intrinseci che
poteva istillare al film: classicità e eternità.
bazar 09 2004
[email protected]
Forever Monteiro
E’ già passato più di un anno da quando Joao
Cèsar Monteiro, questo strano dandy famelico, il
“Rimbaud del cinema portoghese”, ci ha lasciato.
A noi poveri mortali che siamo ancora qui, cosa
resta senza di lui? Gli occhi per piangere di gioia
davanti ai suoi film. Soprattutto ora che in Francia
è uscito un cofanetto imperdibile che ne spaccia
l’opera omnia, dai cortometraggi d’esordio degli
anni settanta fino all’ultimo capolavoro, Vai e
Vem (2003). Dopo aver esordito come critico
cinematografico, Monteiro si forma in Inghilterra
alla London School of Film Technique, realizza
alcuni cortometraggi (Sophia de Mello Breyner
Andresen, Quem Espera por Sapatos de Defunto
Morre Descalço, etc.) e nel 1976 esordisce nel
lungometraggio.
Fin dal principio Monteiro non tarda ad affermare
un immagine d’artista sperimentale e sulfureo,
particolarmente perverso e lubrico, cantore
dallo stile unico (il “monteirismo”, come diceva
scherzando) e schizofrenico. Per lui il cinema era
grazia, provocazione e libertà. Se ne serviva per
procedere all’autocoscienza tramite lo strepitoso
doppio attoriale Joao de Deus, un po’ Nosferatu
e molto Groucho Marx. E si poteva permettere
lo schermo nero - dall’incipit/finale di Ricordi
della casa gialla, 1989, fino al “buio” totale di
Branca de Neve, 2000 -, riempito di un impasto
di voci, improperi, rumori di strada, in perfetta
sintonia con gli inserts sonori di Schubert, Vivaldi,
Mozart, Beethoven, Prokofiev, Vasco Sequeira. O
accondiscendere all’immagine statica che diventava
movimento largo, come in La commedia di Dio
(1995), il suo film più visto, ma non per questo
meno maltrattato dagli altri.
Monteiro, “aristocratico e popolare”, come
amava definirsi, faceva volentieri a meno del suo
ambiente (“E’ un mio diritto non frequentarlo,
sono un antisociale”), senza mai rinunciare, però,
al cinema. Le bassin de John Wayne (1997), il suo
film più estremista e intollerabile, teorizza l’orrore
della società dello spettacolo, specchio scuro del
capitalismo di cui era furente nemico.
A impreziosire il cofanetto, stracolmo di un cinema
radicale e indigeribile a molti, ci sono i contributi
di critici appassionati (Jean Douchet, Jean Narboni,
Jean-Michel Frodon, Dominique Païni,) e le
testimonianze sul campo dei nomi più celebri del
cinema portoghese (Maria de Medeiros, Hugues
Quester Luis Miguel Cintra, Manoel de Oliveira,
Teresa Villaverde, Fernando Lopes, Joao Mario
Grilo). Per tessere il ritratto multiforme di un
regista folle che ha esaltato il gusto superiore della
vita vera.
Joao Cèsar Monteiro: intégrale (cofanetto 11
dvd), Play it Again Sam/Gemini, 163 euro.
(www.alapage.com)
DVD
visioni di roberto pisoni 11
12 di alessandro benvenuti
visioni.in pillole bazar 09 2004
[email protected]
www
Trito di hamburger
va la montagna…
“Sono stressato dal nulla che mi insegue”. “Pro
il tutto”.
con
a
baci
com
lassù il nulla è più chiaro e a volte
Film. Prendo una capsula di NO-DOL. La prendo perchè
studi clinici hanno dimostrato che apporta benefici effetti sulla mi
ricostruzione e sulla funzionalità delle cartilagini. E’ bello. Peròalle
domando quando è stato che ho cominciato ad avere problemi
cartilagini (?). E per quanto mi sforzi
non ho memoria di averne avuti di recente, né rammento un
qualcuno qualsiasi specializzato in materia che abbia stabilito che
ne avessi. Allora perchè prendo il NO-DOL da tre settimane?
Distrattamente poi leggo che in Iraq cominciano a far saltare
in aria le chiese dei cristiani “chè alla fine gli assassini in Italia li
prendono” e “che sulle strade ne muoiono più ora di quando la
patente non era a punti”. E questo perché - i giovani soprattutto
- oltre che a infischiarsene dell’ottimismo da convention del a
governo, corrono. Forse fuggono. Forse sono mosche in trappol
che cercano il cielo da dietro una finestra chiusa. Forse si tuffanoli
contro il solido trasparente convinti di possedere un potere che
rende immuni da qualsiasi brusco impatto. Forse cercano proprio
di impattare in modo da svegliarsi o dormire per sempre. O forse
credono che la vita sia un telefilm dove tu puoi morire in uno e
interpretarne subito un altro cambiando il personaggio. “Sono
stressato” diceva uno in Versilia. “Da che?”, “Dal nulla che mi è
insegue”. “Prova la montagna - mi veniva da dire - lassù il nulla
più chiaro e a volte combacia con il tutto”. Al mare troppi colori,
troppi rumori, troppi
forzati splendori. Telefona una cognata, è lunedì: “A Ponza c’è
solo l’imbarazzo della scelta per dove ti vuoi sdraiare. Saremo
stati in trenta oggi sulla spiaggia di Frontone”. Telefona un amico
da Sabaudia: “Ieri - domenica - ci ho messo un quarto d’ora per
attraversare tre file di ombrelloni. Visti dall’alto sembravamo il
trito degli hamburger! Oggi invece “aspetta che li conto”, aperti
ci sono in tutto solo quindici ombrelloni: siamo al due agosto e
sembra la prima domenica di ottobre.
Parlano con mia moglie, io ascolto e immagino che anche queste Di
siano avvisaglie della tanto annunciata desertificazione del globo.
buono, in questa lunga crisi che ha tolto sogni e soldi a quasi tutti,o
c’è che sta tornando ad avere un senso la domenica. Ormai eravam
abituati a fare festa
sempre, e invece come diceva una canzone di qualche anno fa:
“Domenica è sempre domenica”.
un
Film. Un uomo sta a occhi chiusi nel mezzo dei suoi pensieri. E’
chiede
si
E
dire.
da
cose
delle
avere
di
ssione
uomo che ha l’impre
se sia giusto pensarla così. O a che serva pensarla così. Ed è diviso
e la
fra il desiderio del bello, dell’alto, del sublime ovunque esso sia dalla
a
regolat
è
vita
La
tica.
automa
pistola
una
se
con
avere
di
voglia
strategia del caso (bellissimo titolo di un bel romanzo di Alberto na
Ongaro). Comincio a esser stanco. Ho appena debuttato in Versilia
(vado sul diaristico) e ho i muscoli che chiedono pietà e riposo.
Persino i neuroni mi hanno chiesto una
il
pausa suppletiva per riorganizzarsi al meglio “Ma non vi basta
sonno?” ho detto loro “Si, per sceneggiare gli incubi!” mi hannoPoi si
risposto. Film. Un uomo prende il NO-DOL e non sa perché. io
ricorda che è stata la sua segretaria che ha registrato il suo desider
di proteggersi dallo stress al
lì
quale sarebbe andato incontro e allora è andata in erboristeria e
si son messe a chiacchierare, lei e l’altra dietro al bancone di legno
di una volta, tracciando - credo - con la calma che sempre dilata
il tempo in quegli ambienti così naturali, una specie di profilo
e
psicofisico del soggetto da “proteggere” e, chissà per quali alchimi
al
ragionate, si è venuti a dubitare delle mie cartilagini e da quellola
NO-DOL il passo è breve. Film. Inquadratura finale: vediamo
segretaria che esce dall’erboristeria col suo sacchetto di carta riciclatasi
e in un rosso tramonto tirrenico si allontana di spalle rimpicciolendo
che
mentre la musica sale. Prossimo film. Titolo: “NO-DOL: quello e il
produc
Lo
male?
e
poco
vende
si
che
ale
medicin
un
(E’
sotto”.
c’è
fidanzato dell’erborista? Nella prossima puntata lo sapremo).
[email protected]
bazar 09 2004
videogiocando di giuseppe mottola 13
TU, CANDIDATO ALLA CASA BIANCA
DIVENTARE PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI.
COME? CON UN GIOCO CHE INSCENA UNA VER
A CAMPAGNA
ELETTORALE, CON TANTO DI SCANDALI, PUBBLIC
ITA, GRUPPI
DI PRESSIONE E GIOCHI SPORCHI.
La guerra e’ un gioco?
Political Machine
L’articolo II della costituzione USA recita: “Nessu
na persona,
che non sia per nascita o, comunque, cittadino degli
nel momento in cui questa Costituzione sarà adotta Stati Uniti
essere eleggibile alla carica di Presidente, né potrà ta, potrà
eleggibile a tale carica chi non abbia raggiunto l’età essere
di 35 anni e
non sia residente negli Stati Uniti da 14 anni”. Speria
mo che non
esistano negozi di videogiochi nel Grande Congr
perchè ai Padri Fondatori verrebbe un infarto seesso dei Cieli,
Political Machine (www.politicalmachine.com/gamvedessero
e.asp). Il titolo
di Stardock Systems darà infatti a chiunque abbia
un pc la
possibilità di diventare presidente dell’ultima superp
otenza.
Political Machine cavalca con tempismo perfetto
disfida Kerry-Bush (ah, le astuzie del marketing!) l’onda della
giocatore nei panni del campaign manager di un calando il
alla presidenza USA. Il candidato è definito da 12concorrente
tratti, come
Stato di nascita, intelligenza e filosofia (conservatric
Potremo crearlo da zero o vestire i panni di vecchi e o liberale).
Lincoln a Clinton (senza Sexgate). Lo porteremo e glorie, da
guadagnando il consenso di un numero sufficientealla presidenza
di Stati
dell’Unione, dai quali sarà giudicato in base ai tratti,
alla notorietà e alla posizione sulle questioni crucia al partito,
li espressa
in discorsi, pubblicità e interviste a Tv locali e nazion
ali.
Screditeremo gli avversari con scandali e pubblic
cercheremo l’appoggio dei gruppi di pressione e ità negative,
eventi speciali, da donazioni a contenziosi legali. affronteremo
L’importanza dell’evento reale, l’accuratezza simula
possibilità di giocare sporco e di interpretare molti tiva, la
grandi della
Storia sono gli assi di Stardock. A fine 2004 li
E ci sono buone possibilità che vinca la mano. calerà sul tavolo.
Poltrone di celluloide
Con il computer si può anche combattere per gli Stati Uniti,
oltre che governarli. America’s Army (www.americasarmy.com)
è un titolo di combattimento tattico ambientato nel corpo dei
marines e nato per far avvicinare una fetta di giovani più ampia
all’esercito degli Stati Uniti. Con America’s Army i giocatori
vivono in prima persona l’esperienza della vita militare, gestendo
l’addestramento nella sezione “soldiers” e le vere e proprie
battaglie nella sezione “operations”, dove ci si scontra in tempo
reale con altri giocatori online. Il gioco, scaricabile dal sito,
ha ottenuto un larghissimo consenso dal pubblico americano,
al punto da costringere la casa produttrice a triplicare il già
consistente numero di server che lo gestiscono, e già si parla
di America’s army mania. Gli ideatori del gioco si sono dati da
fare nella produzione di patch che correggono numerosi bug e
forniscono nuove armi, veicoli e mappe.
Una nuova propaganda
Secondo un sospetto condiviso da molti, la cultura statuni
tense
è una complessa e infaticabile macchina propagandistic
a sempre
al passo con i tempi. E come isolare i videogiochi dal resto
produzione mediale? America’s Army non è un caso isolato.della
Passando in rassegna i videogame più noti sembra possibi
rintracciare una sorta di ideologia di fondo, che tende ad le
amplificare e legittimare simbolicamente il valore della
violenza
come unica risposta al conflitto: in molti giochi di strateg
simulano la costruzione e la gestione di una civiltà (categoia che
di giochi ritenuta più “pacifica”), come Civilization, spesso ria
meta della corsa verso il progresso è tristemente confusala
con
l’eliminazione fisica degli avversari. E nella famosissima
saga di
“Red Alert” (doppio senso?) gli Stati Uniti devono difende
continue e immotivate aggressioni russe, il che richiam rsi dalle
memoria gli stereotipi proposti da certi film americani a alla
durante la
guerra fredda: nostalgia degli anni ’80?
Negli USA nulla è tanto sacro da non poter essere rappresentato e criticato. I film e i romanzi che mettono il presidente degli
Stati Uniti in situazioni non troppo immaginarie sono innumerevoli. A partire dagli anni ‘60, la sua figura è stata al centro di
drammi politici (A prova di errore, con Henry Fonda), commedie romantiche (Il presidente - Una storia d’amore, con Michael
Douglas), satire spietate (Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick). Al genere delle ricostruzioni storiche appartengono due film
di Oliver Stone: JFK-Un caso ancora aperto (1991); Nixon-Gli intrighi del potere (1995). Sullo scandalo Watergate è anche Tutti
gli uomini del presidente (1976). Nel genere fantapolitico annoveriamo Sette giorni a maggio (1964) Potere assoluto (1997);
Nel centro del mirino (1993) Air Force One (1997) e Independence Day. Durante la presidenza Clinton sono stati prodotti due
film “schierati”: Il presidente - Una storia d’amore (1995) e Sesso e potere (1998) di Barry Levinson, nel quale il presidente,
accusato di aver molestato una stagista della Casa Bianca, per deviare l’attenzione dell’opinione pubblica scatena una guerra
contro l’Albania.
14 di caterina gonnelli
onde bazar 09 2004
[email protected]
foto www.oltremara.com
: un’esigenza fisica e psichica che anche il
Rilassarsi, staccare la spina, rompere con la quotidianità, evadere
te numero di programmi e canali dedicati alla
crescen
il
a
mondo della tv sembra aver ben percepito come dimostr
il palinsesto satellitare una buone dose di sense of
sana e tradizionale risata. Ingrediente indispensabile per seguire
unt Comedy Channel, un canale simile al nostro
humor accompagnata da un pizzico di curiosità. Si parte con Paramo
delle sit -com americane sia classiche sia
meglio
il
Happy Channel ma con una vocazione più internazionale che offre
ciascuno una durata massima di trenta
hanno
episodi
Gli
od.
Hollywo
attuali, alternate alle commedie prodotte ad
proposte accontentando diversi tipi di pubblico e di
minuti e ciò permette di alternare una vastissima varietà di
e di comici famosi e non, mille facce e mille volti,
gusto. Immancabile la comicità locale a suon di spettacoli di cabaret
sempre a bucare lo schermo.
quasi
o
riescon
che
ma
quasi dei pupazzi, che spesso sembrano di gomma
attualità che allo stesso tempo riesce a
di
ma
program
un
a
sorpres
a
e,
satellit
Su MITV, il canale africano via
e
tori opinionisti, stravaganti e senza peli sulla
sprigionare una simpatia contagiosa. Tutto merito dei due condut
, i telespettatori con telefonate e commenti al
inglese
lingua
lingua, che ogni giorno intrattengono, fortunatamente in
tra sorrisi a denti bianchissimi e risate contagiose,
limite del comico. Dunque segnali positivi dal continente nero che
tv a stelle e strisce.
un po’ alla Eddie Murphy, presto potrebbero fare le scarpe alla
guardare in tema di comicità: così Rai tre dedica
a
Per quanto riguarda l’Italia la tv generalista non sta certo
Comedy”, un ciclo di film trasmessi ogni venerdì
y
“Comed
di
edizione
l’intera estate alla commedia con la terza
il cinismo e la rilettura degli stereotipi in chiave
che presentano tutti lo stesso comune denominatore, ovvero
. Da Rushmore di Wes Anderson a Amici e Vicini di
anticonsolatoria, lontani dal cosiddetto genere dei film per famiglie
iedi di New York, da Delitto Imperfetto a Romantici
marciap
I
a
Neil La Bute, da Essere John Malkovich di Spike Jonze
divertenti e sottili, dalla risata a denti stretti. Per
nati, da About Adam a Tanguy fino a Jalla!Jalla! , film imperdibili
di battute con il ritorno di Zelig vecchia maniera dove
gli amanti del cabaret Italia Uno promette un autunno a suon
ti conduttrici e senza il leader indiscusso della
avvenen
protagonista è il palcoscenico e la sperimentazione, senza
delle sorprese, a gennaio 2005. Dal 5 ottobre parte
comicità made in Italy Claudio Bisio, che invece tornerà, con
presentazione di sé stessi e dei loro colleghi. Infine
Zelig Off che in seconda serata vede alternare i comici in una
i suoi personaggi più famosi.
nisti
sempre sulle reti Mediaset il Teo Teocoli Show che vede protago
FATTI 2 RISATE
Viva il sense of humor anche in tv. Tra sit com americane, programmi
di cabaret, comici che bucano lo schermo e commedie esilaranti la tele
dà spazio alla comicità. E intanto dall’Africa arrivano due conduttori
strapparisata…
Grande Fratello insegna....
Dopo i successi del grande pubblico ottenuti dalle varie
serie di reality show anche il mondo della musica, quella
più rockettara, ha voluto la sua rivincita: nasce così House
of Rock Awards, su Canal Jimmy, un cartoon inglese che
vede protagonisti 5 icone del rock rinchiuse in una casa a
comporre canzoni tra i problemi quotidiani e di convivenza
facilmente immaginabili. Un modo per far resuscitare Kurt
Cobain, Freddy Mercury, Marc Bolan, Notorious B.I.G e
John Denver che tra una partita di monopoli e una lite per
le pulizie domestiche espresse da tratti fisici e caratteriali
in stile caricaturale appassionano i telespettatori nostalg
ici
e non, il tutto accompagnato da musiche intramontabili.
Buona Visione.
bazar 09 2004
[email protected]
sintonie di giulia baldi 15
Radio Città del Capo
Bologna è una città ricca di mille risorse invidiabili. Tra
le tante, c’è Radio Città del Capo. E’ una radio indipen
dente nata
nel 1987 per diffondere informazione, cultura e musica
. Trasmette via etere a Bologna e provincia sui 96.250
mhz e via
internet in tutto il mondo dal sito www.radiocittadelcap
o.it. E’ imperniata su Not Available, una cooperativa mista,
composta
in parte da soci-lavoratori (amministratori, giornalisti,
conduttori, tecnici che lavorano nell’emittente), e per
gran parte da
soci sostenitori (che hanno sottoscritto la quota per
rafforzarne l’attività). La radio fa parte del circuito Popola
re Network,
di cui trasmette i notiziari; ma l’informazione di RCdC
è curata da una redazione che lavora in completa
autonomia su
servizi e inchieste attorno a fatti e personaggi locali
e globali; e RCdC è’ la radio d’informazione più seguita
della città
(circa 40.000 ascoltatori a settimana). Gli spazi dedica
ti alle diverse forme di arte e cultura sono diversi, approf
onditi e
divertenti: dalle arti visive al fumetto, dal cinema alla
letteratura, a RCdC si racconta di tutto (ma si sceglie
tra le opere e gli
autori più significativi, cui volentieri si dedicano monog
rafie e interviste). Anche la musica è scelta senza limiti
di genere,
né cronologici o geografici; l’unico criterio, anche in
questo caso, è quello dell’interesse e delle emozioni
che suoni e ritmi
possono suscitare. Altro dettaglio degno di nota, e di
lode: responsabili della redazione news e di quella musica
le sono
due fanciulle. Questa radio è davvero coraggiosa e origina
le (e a noi piacciono tanto le imprese coraggiose e origina
li…)!
easy on the radio!
Speak
Una cooperativa di lavoratori crea una radio indipendente e la
affida alla guida di due donne. Intanto da qualche altra parte
c’è chi insegna l’inglese nel modo più semplice: spiegando
con ironia gli slang che si sentono nei testi delle canzoni.
Succede alla radio.
Speak easy!
Se anche il tempo sfugge,
accendere la radio. Su Rade a scuola di inglese davvero non c’è modo di
andare, basta
io Monte Carlo Italia va in
appuntamenti al giorno
onda già da qualche
Speak easy, trasmission
palinsesti. Questo languag
e tra le più utili, originali, stagione e con più
svelare il significato di par e corner in FM prende spunto proprio dai test divertenti dei nostri
dell’inglese con ironia e ole, frasi, modi di dire anglosassoni, e così aiu i delle canzoni per
ta
ascoltando musica. Quei
sfiorano mai la noia di una
preziosi minuti di utili cona imparare i segreti
e condotto da Clive Griffithslezione tradizionale. E non a caso. Speak eas sigli, perciò, non
la cultura con l’intrattenime o, meglio, da Clive, eclettico personaggio mey, infatti, è ideato
lassù tra le verdi valli del nto come solo gli anglosassoni sanno fare. Clivdiatico che mixa
la Gran Bretagna, e lì si è
nonostante sia in Italia orm
anche laureato in Letteree, infatti, è nato
delle menti che più ha con ai da qualche anno (per i più distratti, o più gio e Filosofia. Ma
puntigliosità e l’humor tipictribuito ai primi gloriosi passi di Videomusic), vani: Clive è una
sforzi e con un pieno di i della sua cultura e tradizione. Perciò, se volenon ha mai perso la
te capire senza troppi
della “hard day’s night” sorrisi perchè il protagonista della canzone dei Bea
abbia lavorato “like a dog
appuntatevi gli orari di Spe
”, fate un giro su www.ra tles il giorno prima
diomontecarlo.net e
ak easy!
Da qualche m
Espositivo M ese in diverse occasion
negli spazi deultimediale chiamato Gli i e città d’Italia, viene allest
dalla prima tral Vittoriano, dove rimaneanni della radio. Da Sette ito dalla Rai uno Spazio
mbre l’espos
una mostra cosmissione (che avvenne fino alle celebrazioni in oc
izione è a Ro
personaggi, mposta da documenti d’ il 6 ottobre 1924). Si trattacasione degli ottant’ann ma,
m
i
ep
om
di un percorso
oca e recenti,
enti significat
originali, e da
reale, ci
come im
ivi, nonc
Se l’etere è la un filmato dell’Istituto Lu hé da una colonna sono magini di studi, appare oè
con la storia vostra passione o il vost ce sulla storia della radio. ra che utilizza materiali cchi,
ro interesse,
(www.radio.rae le storie della radio: segn
questo è un
presenta appri.it, “La storia”). E’ diviso aliamo il percorso virtualappuntamento important
in
of
strumento di ondimenti sulle sedi pi sezioni, corrispondent e sul sito di Radio Rai e
della storia cointrattenimento, informaz ù importanti. Insostituibilei ai diversi periodi storici,
e
nonostante la ntemporanea. Diffusa in ione, cultura, la radio è un mezzo di comunicazione
internet, in cu competizione ha resistitotutto il mondo a partire daa protagonista important ,
globale il succi sta trovando perfino un prima all’avvento della i primi anni del XX° seco e
televisione, e
lo
varietà dell’o esso non accenna a dimulteriore stimolo al proprio
ora a quello ,
vera colonnafferta sempre in aumento inuire, gli ascolti sono se sviluppo. Dal punto di di
. Così, la radi
vis
sonora del pi
o si confermampre in crescita, la qualità ta
aneta.
ormai da circ
e
a un secolo la
STORIE E STORIA DELLA RADIO
16 di carla romana antolini
scene bazar 09 2004
[email protected]
Massimo Castri porta a Venezia
la drammaturgia contemporanea.
Da Testori a Pasolini fino ai giovani
autori di oggi
Palcoscenici che diventano terreno di
sfida per 20 ragazzi kenioti. Palcoscenici
improvvisati dentro stazioni ferroviarie.
Palcoscenici che raccontano le Orestiadi e
narrano il potere.
Palcoscenici sediziosi
Se la Biennale Danza, diretta da Karole Armitage, non ha
lasciato nessuno spazio agli artisti italiani, la Biennale Teatro
diretta da Massimo Castri ci propone un programma che
omaggia la drammaturgia contemporanea italiana. Il Festival
Internazionale del teatro a Venezia dal 15 settembre al 2 ottobre
costruisce un percorso che parte da due grandi autori del teatro
di questo secolo (Pasolini e Testori), prosegue testimoniando la
frastagliata e contrastante realtà drammaturgica italiana, e attiva
un confronto dialettico con la scrittura europea. “Il testo ed il
linguaggio – spiega Massimo Castri – possono parlare ancora
dell’oggi; per questo l’obiettivo è quello di dare visibilità ai
progetti di giovani autori e artisti che nell’ultimo decennio
hanno riacceso l’interesse di critica e pubblico, trovando
finalmente spazio nei cartelloni dei nostri teatri”. Il 15 settembre
apre il festival “La monaca di Monza” di Testori, messo in scena
da Elio De Capitani con Lucilla Morlacchi. Da Testori a Pasolini
per portare a termine a Venezia il progetto delle Orestiadi di
Ghibellina dove tre registi sotto i 40 sono stati chiamati ad
affrontare tre episodi dell’Orestea di Eschilo nella traduzione
di Pier Paolo Pasolini. Rodrigo Garcia presenterà una radicale,
cruda e violenta riscrittura dell’Agamennone, sottotitolato “sono
tornato a casa dal supermercato e ho preso a legnate mio
figlio”. Qui Agamennone è un punto di partenza per affrontare
temi di attualità, per mettere in guardia sulle conseguenze del
consumismo di un mondo globalizzato e in mano a poche
multinazionali. Sono otto atti che portano il nome degli
otto paesi più ricchi del mondo. Continuano le Orestiadi di
Ghibellina le Coefore di Monica Conti con Annamaria
Guarnirei e le Eumenidi di Caden Manson del newyorkese
Big Art Group. Pasolini è scelto anche da Antonio Latella
per la possibilità di scoprire in “Bestia da stile” un universo
che rifiuta ogni forma di compromesso e consolazione.
Nella sezione drammaturgia contemporanea si potrà
vedere un opera di Sarah Kane ancora non messa in
scena in Italia, è quel “Purificati” che Marco Plini sceglie per
una possibilità di salvezza e liberazione. A Venezia Barbara
Nativi mette in scena il testo che il National Theatre di Londra
ha commissionato a Letizia Russo: “Binario morto – Dead End”.
La compagnia O’Zoo no sceglie invece “Prima/Dopo” di Roland
Schimmelpfennin un drammaturgo dello Schaubüne. Emma
Dante qui propone “La scimmia” da un testo di Tommaso
Landolfi riscritto da Elena Stancanelli. Ascanio Celestini propone
nuovi racconti rievocando l’ultimo giorno dell’occupazione
nazista a Roma in “Roma 4 giugno 1944”, mentre Davide Enia
presenta “Scanna” per rievocare un attentato antifascista, un
rifugio e l’attesa di un padre che rischia la vita. Ancora giovani,
ancora italiani: il festival propone negli ultimi giorni anche “Io ti
guardo negli occhi” di Andrea Malpeli diretto da Cherif.
36° festival Internazionale di Teatro - La Biennale di Venezia.
Venezia. Teatro Piccolo Arsenale. Teatro alle Tese e Tese delle
Vergini. Dal 15 settembre al 2 ottobre. Tel. 041 5218898
al Globe Theatre
Venti ragazzi kenioti
Baliani porterà con l’Amref venti ragazzi kenioti tra gli undici e diciassette anni sul palcoscenico per dare
Al Globe Theatre di Roma Marco
promosso nel 2002 da
vita a “Pinocchio Africano”. L’evento è il risultato di uno straordinario percorso di riabilitazione attraverso il teatro
del teatro italiano, hanno
AMREF e reso possibile dall’impegno volontario di Marco Baliani e di quanti, tra artisti tecnici e organizzatori
fatto diventare il teatro casa,
risposto al suo invito. Il regista romano è stato a Nairobi dando vita ad un laboratorio teatrale che per 2 anni hapersonale. Al termine di due
scuola, innovativo strumento di formazione e socializzazione e occasione importante di crescita e di riscatto
hanno ricominciato a
anni di lavoro e di stage, con la partecipazione di diversi artisti italiani e di alcuni formatori locali, i ragazzi coinvolti che AMREF metterà al
frequentare la scuola, avviato un percorso di ricongiungimento familiare, e sviluppato capacità artistiche ed espressive
gruppo teatrale locale. Oggi
servizio del progetto “Children in Need” per il recupero dei ragazzi in difficoltà, attraverso la formazione di un
racconterà la storia
questi ragazzi sono pronti per debuttare in Italia con uno spettacolo pirotecnico che, proprio come la favola di Pinocchio,
fa erano soltanto chokora
della loro metamorfosi da disarticolati scarti della società a persone con un nome e un’identità. Fino a due anni
Oggi questi giovani che non
(spazzatura), semplici ragazzi di strada. Dormivano sotto i portici di una baraccopoli, in fuga dalle loro famiglie.
di “Pinocchio Nero”,
andavano a scuola, sniffavano la colla e vivevano riciclando rifiuti nelle discariche di Nairobi, saranno i veri protagonisti
sarà interamente devoluto al
uno spettacolo di teatro-danza scritto e diretto dal bravissimo regista e autore teatrale. Il ricavato della serata
progetto Acting from the street.
con i chokora di
Amref – fondazione africana per la medicina e la ricerca presenta “Pinocchio Africano” un progetto di Marco Baliani
Nairobi, regia di Marco Baliani.
atreroma.com
Roma. Globe Theatre. L.go Aqua Felix – Villa Borghese. 2 e 3 settembre, ore 21.00. Tel 0667105568 - www.globethe
L
v
c
T
t
C
G
S
s
M
R
s
[email protected]
bazar 09 2004
scene di carla romana antolini 17
Benevento accoglie Ruggero
Cappuccio, Alfonso Santagata e
tante giovani compagnie
Si inaugu
ra il 4 settembre la sezione teatrale di un festival
legato all’esplorazione delle sintassi con cui si esprim
potere e delle pulsioni connesse alle sue infinite declina e il
attraversando il panorama delle catastrofi e delle reazionzioni,
schiacciamenti operati da sovranità materiali e psicolo i agli
“Il desiderio del potere. Il potere del desiderio” è giche.
il titolo
della venticinquesima edizione del Festival “Benevento
Spettacolo” diretta da Ruggero Cappuccio. Il 4 settemb Città
il teatro con la prima nazionale di “Paolo Borsellino re apre
stato” di Ruggero Cappuccio con Massimo De FrancoEssendo
vich. In
scena sul palcoscenico del Teatro Comunale Vittorio Emanu
ele
in prima nazionale verranno presentati anche “Le
dentro” con la regia di Alfonso Santagata interpretato voci di
Forte, “Marquis De Sade, Vierge e Martyr” di Riccard da Iaia
con Pino Micol e Marta Bifano; Tonino Accolla con o Reim
dalla Metamorfosi di Kafka; “Predisporsi al micidiale” “Noir”,
di e con
Alessandro Bergonzoni. Nella sezione letteratura curata
Idolina Landolfi incontriamo ancora molto teatro. Avremo da
Servillo con “L’Orologio” di Carlo Levi, Roberto Herlitz Tony
ka con
“Storia della mia fuga dai Piombi” di Casanova, Robert
Simone e Ciro Damiano con “Lo cunto de li cunti” di o De
Nicoletta Robello con “Il giardino dei Finzi Contin Basile,
i”, Anna
Bonaiuto con “Orlando” di Virginia Woolf. L’11 settemb
suggestivo Hortus Conclusus ci sarà una serata evento re nel
Marcorè sul tema del festival. Nutrita anche la sezionecon Neri
proposte di ProvocAzioneteatro con dodici spettacoli.giovani
potrà assistere al “Murgia” di Michele Sinisi, “L’arrob Qui si
bafumo”
di Francesco Suriano con Peppino Mazzotta, “Mirya
Antonio Tarantino, “Crossfades” di Stefano Costantini m” di
Bertelà e Il “FurioCaligola” dell’Archimandrita. Il Teatrocon Sara
ragazzi
a cura di Claudio Di Palma è al Teatro Massimo alle 17,30
con
tre spettacoli: “Pigiami”, “Tanti Auguri” e “Una storia
di pochi
centimetri e piume” .
Benevento Città Spettacolo.
Benevento. Teatro Comunale Vittorio Emanuele. Corso
Garibaldi. Dal 4 al 12 settembre. Tel. 082424700. e-mail
citta
[email protected]. sito www.cittaspet
tacolo.it
foto di Vincenzo Pirrotta
Dalla Stazione Termini alla notte bia
nca il quarto viaggio di
Attraversamenti Multipli
La romana compagnia
Margine Operativo
Giunge alla quarta edizione il progetto propone ancora il teatro, la danza e la musica in luoghi della quotidianità.
metropolitana e dei treni, in luoghi scelti Attraversamenti Multipli che porta performance anche in stazioni della
il respiro, lo sguardo. Luoghi dove si sfioracome simbolo del nostro tempo, luoghi dove tutto è accelerato, il passo,
diverse. “Attraversamenti Multipli” inizia no e si intersecano, anche se solo per pochi attimi, storie, culture, lingue
il 9 settembre il suo quarto viaggio dal luogo
della capitale. Alla Stazione Termini all’int
di maggiori passaggi e incroci
di Margine Operativo e Riot Generation erno del festival Enzimi si potranno incontrare la “Teleradio Metropoli”
Video
ed
altre
perfo
rman
ce di danza, teatro, installazioni e readi
14 settembre questo organismo in movi
ng. Il
Accoglie il pubblico di viaggiatori anchemento si sposterà alla stazione della Metropolitana di Numidio Quadrato.
qui
la
tv
radio
live
exper
ience “Teleradio Metropoli”, con perfo
de L’ Archimandrita e di
rmance
Three Blind Mice. Il progetto che accumula
alla stazione della metropolitana di Anag nel suo procedere gli incontri con gli abitanti della metropoli si conclude
animeranno la seconda Notte Bianca. Unanina sabato 18 settembre, mentre Roma vivrà di tutte le iniziative che
ininterrotto di spettacoli, azioni poetiche notte, in cui si rinnova il progetto Attraversamenti Multipli con un flusso
linee di confine tra diversi territori artisti e performative, reading, live set video e musicali, che si muovono sulle
ci, proponendo un viaggio tra i lingua
intrecciando arti diverse in un unico proge
ggi della contemporaneità. Qui
sperimentano delle incursioni e delle espan tto, “Attraversamenti Multipli” propone un corpo di spettacoli che
sioni
in
diver
si
territo
ri artistici.
La performance meticcia di Margine Oper
ativo intreccia il video con poesia e azion
visionario. Le performance installative di
e creando un organ
Accad
emia
degli
Artefa
tti e Casina Benedetta, si muovono sulle ismo
confine tra teatro, poesia e arte visiva e
linee di
riport
ano
nella
serata
mem
orie e pulsazioni
Taglierini e L’Archimandrita propongon
o delle azioni performative intrusive che del viaggio nella città. Antonio
tra chi “agisce” e chi è spettatore. La music
gioca
no
sulle
linee
di
confine
Circus e nel racconto poetico della perfo a incontra il teatro e la poesia nel reading visionario di Tony Clifton
Gli spettacoli slittano in una festa accom rmance di Three Blind Mice.
Shimon della storica etichetta Ram Reco pagnata dalla musica drum&bass di un ospite di eccezione il dj inglese
si intrecciano con il viaggio visuale creat rds, per poi continuare fino al mattino con i suoni di Urban Pressure che
Margine Operativo presenta “Attrevrsamo dal flusso di immagini del video live set di Riot Generation Video.
Roma. Stazione Termini (9 settembre).enti Multipli” quarta edizione
settembre). Tel. 062757973 – www.marg Stazione Numidio Quadrato (14 settembre). Stazione Anagnina (18
ineoperativo.net
18 di carla romana antolini
scene bazar 09 2004
[email protected]
I mostri del nostro quotidiano
Quattro donne in un interno immaginario e i
pensosi assolo ed energici trio di Bill T. Jones.
o di cadere
Per mollare le redini scelg
a ribellione. Sono
degli intrusi, vivono il quotidiano e la sua potenza distruttrice in cerca di una coraggios
I corpi abitano lo spazio scenico, come
del progetto Crem City Crem che ha generato anche Vento
quattro bravissime danzatrici a interpretare il “Cado” di Virgilio Sieni, ultima tappa quotidiana di quattro donne con ironia, ma anche con la
all’azione
– nelle costellazioni silenziose (2002), Empty space requiem (2003). Qui si guarda
sceglie la caduta come momento per uscire da una condizione
consapevolezza di mostrare sul palcoscenico tragedie di solitudini. Virgilio Sieni
di un vortice.
l’attimo
e
racchiud
che
azione
come
o
reiterata e rigida, attimo per mollare le redini,
i che si svelano subito al pubblico sorridenti e in abiti
Una tenda sintetica e lucida di fili neri nasconde malamente le quattro danzatricscope, spazzoloni, bottiglie di acque minerali e assi da stiro.
detersivi,
sinteticamente luccicanti. Estensioni del quotidiano sono stenditoi, flaconi di
azione di una mano che scandisce il ticchettio di un orologio
La danza mostra ogni possibilità di snodo di un corpo in movimento fino all’articol
nto fino a costruire nel loro sovrapporsi delle abitazioni
sopravve
il
o
prendon
oggetti
gli
dove
corsa
una
in una danza di gesti banali. L’ironia genera
ribellione possibile. La musica di Francesco Giomi
una
cerca
o
entusiasm
falso
con
per danzatrici, ma il corpo che sposta gli oggetti e li sostiene
correre o lascia spazio alle indefinite parole delle
dover
del
frenesia
sottolinea il contrasto tra slancio e caduta, tra gioia e sventura, sovrasta nella
che ci rimandano comunque al quotidiano, frasi
ni
espressio
in
voci
loro
le
ngono
sovrappo
concerto
il
re
prosegui
per
brave danzatrici che come
e, proprio mentre la musica tace. Gli stessi corpi
solitudin
dolorosa
una
invece
mostrano
e
sione
compren
che escludono il pubblico da una possibile
rami di alberi di Natale o sono umiliati da una
finti
da
feriti
essere
a
pronti
sono
che si sostengono e si cercano fino ad abitare la stessa vestaglia,
danzatrice. Le donne sono bocche spalancate
una
di
canine
orecchie
busta di plastica che soffoca. Lo stesso tipo di busta che è servita per creare le e parrucche nere, sono una maschera senza volto o una Giulietta
che non riescono a urlare, sorridenti promoters di acqua minerale con riccissim
La via di fuga da un mondo sintetico e di sopraffazione è proprio il
presa in prestito da “La strada” di Fellini, che non riesce ad alzare lo sguardo.
come intrusi, sorreggono gli oggetti che finiscono sempre per
scenico,
spazio
lo
corpo che mostra ogni possibilità di snodatura. I corpi abitano
distruttrice in cerca di una coraggiosa ribellione. Brave
potenza
sua
la
scagliarsi a terra o contro la malcapitata danzatrice, vivono il quotidiano e
fino a farli diventare protagonisti. Geniale Virgilio
oggetti
gli
danzare
fanno
che
e
Smaldon
Mara
e
ini
Giovann
Marina
Ramona Caia, Erika Faccini,
un flacone di detersivo, e molti altri oggetti di
stiro,
da
tavolo
un
o,
stenditoi
uno
i,
danzatric
quattro
Sieni che sa come far muovere nello spazio
il nostro quotidiano.
creare
possa
mostri
quali
su
riflettere
a
anche
difficile riciclo, divertendo il pubblico, ma costringendolo
o Giomi, con R. Caia, E. Faccini, M. Giovannini, M. Smaldone.
Francesc
di
musica
Sieni,
Virgilio
di
“Cado”
Danza
Sieni
Virgilio
nia
Compag
tra il 5 e il 12 settembre. Tel 064927141
Roma. Enzimi Festival. Teatro Ambra Jovinelli. via G. Pepe 43. Data da stabilire 3
05569788
Tel.
ottobre.
5
al
1°
Dal
25.
Firenze. Cantieri Goldonetta. via Santa Maria,
Bill T. Jones: uno spettacolo per il Romaeuropa Festival
Per Bill T Jones ogni tentativo di recuperare un lavoro dal passato è come cercare di evocare un fantasma. Lo
statunitense che ha fondato la sua compagnia di danza con il fotografo Arnie Zane (oggi scomparso), torna
a Roma per una creazione pensata appositamente per il Romaeuropa Festival, perseguendo ancora la voglia di
creare un lavoro innovativo e sorprendente. Il danzatore e coreografo che cerca di raggiungere in danza la
sconfitta di pregiudizi razziali, sessuali o religiosi sceglie in questo “Another Evening” di ripercorrere la sua carriera.
Il ventesimo anniversario della sua compagnia pone Jones di fronte alla necessità di confrontarsi con
una storia di successi e rivoluzioni coreografiche, di valutarne la crescita pur continuando a vedere
oltre. Qui con le coreografie di Jones, le scenografie di Bjorn Amelan e la musica di Daniel Bernard
Roumain lo spettacolo propone la lettura da parte di Bill T. Jones di un testo da lui stesso scritto.
Il testo è sia diario sia saggio di danza, che inizia riflettendo sul perenne contrasto fra l’assolo ed il movimento
d’ensemble. L’elemento musicale è parte fondamentale di questa ibrida scrittura artistica: una voce unica e potente fa
quasi da contrappunto al reading di Jones e a una frammentaria e avvincente panoramica delle coreografie più importanti e
significative, attraverso le quali la compagnia riscrive la propria carriera rigenerando con nuovo e consapevole amore le sue
creazioni più belle. In “Another Evening” il materiale danzato oscilla fra pensosi assolo ed energici trio e quartetti, ma offre
anche inedite e preziose creazioni d’ensemble, ideate appositamente per l’evento. “Poiché la nostra investigazione coreografica e
teatrale – spiega il coreografo - è stata vasta ed evolutiva, ogni tentativo di recuperare un lavoro dal passato è come cercare di evocare un
fantasma”. Bill T. Jones si interroga, dunque, sull’attualità delle sue reinvenzioni e sul significato dell’arte del movimento nella
sua capacità di resistere al tempo e ai cambiamenti: il suo nuovo teatro-danza trae spunto dalla fase di passaggio che stiamo
attraversando per scrutare nell’inimmaginabile futuro che ci attende.
Bill T. Jones/Arnie Zane Dance Company “Another Evening”. Coreografie Bill T. Jones. Scenografie Bjorn Amelan. Musica
Daniel Bernard Roumain
Roma. Romaeuropa Festival. Auditorium Cavea. Viale P. Coubertin, 30.dal 16 al 18 settembre, ore 21.00. Tel. 800795525
[email protected]
bazar 09 2004
scene.salmoni di enrico lo verso 19
Per amore
Per amore degli uccelli, per amore del mare,
per amore dei silenzi, per amore degli odo
ri.
Cara Eugenia,
Avevo detto all’inizio che avrei voluto parlare d’Amore. E’ un
amore fatto di rapporti, ricordi,
gratitudine, odori, silenzi, canto di uccell
e suoni leggeri quello che lega Lucio Dalla
Isole
Tremiti. Fin da bambino ha frequentato iquelle
isole. Prima stagionalmente poi semprealle
più
spesso e più a lungo. A poco a poco si è accorto che
quella caletta sul mare, quel bungalow sugli
scogli non sono solo un luogo di vacanze, di più, sono
una fonte di ispirazione. Ed è lì che le onde
gli suggeriscono “4 Marzo”, che l’affaccio
da
S.
Nicol
a
gli soffia in un orecchio “com’è profondo
il mare”. Quest’estate, per gratitudine, per Amore, Dalla
ha organizzato un conce durato 3
giorni. Ricorda un po’ il concertone del
primo maggio a Roma. Una serie di ospitirto
, ai vertici della
musica, che vanno lì per.. per, sempliceme
..cantare insieme. Dalla, con la sicurezza
serena
del padrone di casa, non segue una scalettante,
della
serata
se non a grandi linee. Con il suo istinto
da palcoscenico, attento al ritmo dello spettacolo e al respir
direzione continuamente, spiazzando gli stessi amici venuti o del pubblico, è capace di cambiare
ad esibirsi. Me per primo Ma tutti
accettano il gioco e rilanciano pure, rende
queste serate uniche e imprevedibili. E.sul
palco
salgono, cantano, giocano e dialogano conndo
pubblico i cantanti della sua “TOSCA”, Baglio
Fabi,
D’Alessio, Mango, TiroMancino, per citareilsolo
i di quelli che sono venuti quest’anno.ni,
Serate
in cui si ascolta dell’ottima musica senza confini,alcun
dal
pop
al
jazz,
e
si
ride,
e si sta bene. Serate in
cui viene anche dato spazio a un giovane talento che immobilizza
la platea estiva con l’orazione di
Marco Antonio dal Giulio Cesare di Shake
speare
.
Serate
indimenticabili per forza ed energia, per la
gioia di esserci, di dare, di scambiare. Grazie Lucio.
Caro Enrico,
sai la cosa che più mi piace delle tue letter Che mostri una
assoluta fusione tra il tuo lavoro e
la tua vita. Quando parli di amore, sentime?
enti,
emozi
oni
e
quand
o parli dei tuoi spettacoli, di
spettacoli cui hai assistito o quando rifletti sul teatro, usi gli
stessi toni, hai lo stesso umore, non
cambiano i registri. Lo sai che hai un privile
gio enorme? Lo sai che poter proteggere e nutrire le
proprie passioni senza doversi dividere in due,
senza usare forbici, senza operare uno strabismo tra
vita e lavoro è un’esperienza concessa solo
ad
alcun
i? Averti in barca con noi mi aiuta a rafforzare
l’esercito di chi, con Bazar, lotta per un nuovo modo
vivere e lavorare: nel rispetto della persona,
dei suoi sogni, dei suoi desideri, delle esigenze di vita.diTutte.
Graz!
bazar 09 2004
[email protected]
suoni di fabio murru 21
lto
asco
on
bu
un
di
ica
fat
La
surreali, i testi sofisticati dei Pgr e le
ni
suo
loro
i
e
L’ermetismo grafico dei Sigur Ros
suono del douduk. Non sempre ascoltare
loro note ruvide, il retroscena culturale del
pre premiata da grandi
musica è facile. Ma la difficoltà dell’ascolto viene sem
emozioni.
Pgr
D’anime e d’animali
Universal
Dopo l’addio di due dei componenti del
Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco gruppo,
(che ha
lasciato in eredità la firma come coautrice
brani “S’ostina” ) per i Pgr è stato difficile di uno dei
il percorso che li ha portati alla stesura di continuare
E D’animali. Ma Giovanni Lindo Ferretti, D’anime
incontrastato del gruppo, ha spalle larghleader
e e cosi
ha riscritto i testi, e con l’aiuto dei fedeli comp
agni
Maraccolo e Canali e degli altri musicisti
che hanno
preso parte alle registrazioni Cristiano Della
stesso Peter Walsh che ha prodotto il disco Monica e lo
, ha riscritto
nuove musiche. Il risultato è un lavoro di
che scava nella cultura e arriva in fondo eccellenza
all’an
ima.
Testi raffinati, importante ricerca sull’uso
temi mai banali e poi la musica che ricorddelle parole,
a
che i Csi. Suoni scarni, taglienti come lame,più i Cccp
magnetici indie e post punk per un lavoro ruvidi e
emozionante, che come un vento estivo bellissimo,
ci scuote dal
torpore e ci riporta a nuova vita.
aziani
Ivan Gr
Lugano no stop
Firenze Bmg
La doppia antologia dedicata
all’opera musicale di Ivan Graziani
ci fa particolarmente felici sia perché
rende giustizia a uno dei cantautori
italiani più esuberanti e originali
degli anni passati, sia perché è una
raccolta ben costruita, arricchita
anche da due inediti di ottimo livello,
Il Lupo E Il Bracconiere e Giuliana
(prodotti entrambi da Phil Palmer).
La vita artistica di Graziani non è stata
semplice. Dopo un notevole successo
durato molti anni, gli ultimi sono stati
anni difficili. Messo un po’ da parte da
un mondo musicale che dimentica in
fretta le sue anime più sensibili, dopo
la sua scomparsa, cosa ancora più
ingiusta, ci si è dimenticati ancora di
lui. Eppure Ivan è stato un brillante
chitarrista e un inguaribile romantico,
cantautore mai allineato, sempre
originale e innovativo, con la sua voce
stilisticamente inusuale e i suoi testi
intimisti e surreali. Tutte arti che Ivan
ha coltivato con amore e che lo hanno
portato spesso a volare alto.
eus
Madred
r infinito
Un amo
se
Emi
Ayres Magalhaes, ha una clas
Il leader dei Madredeus, Pedro ere e costruire canzoni intrecciando
tess
nel
iale
gen
e
a
unic
e
davvero
tizzatori con la voce suadente
suoni di chitarra, basso e sinte po Teresa Salgueiro. Il gruppo
grup
del
e
tant
can
della
a
che
bellissim
si e abbandona le idee elettroni zza,
portoghese ripercorre i suoi pas
a cosi a splendere per belle
Torn
2.
200
del
m
albu
nte
ede
del prec
issima che non può lasciare
delicatezza, con una musica dolccon calma, in silenzio, quando
ltare
asco
da
ica
Mus
nti.
indiffere
arci con il mondo.
sentiamo la necessità di riconcili
Sigur Ros
do
Ba ba ti ki di
Emi
Scrivere della musica dei Sigur Ros non è
semplice essendo essa non etichettabile in
nessun modo, come d’altra parte gli stessi
componenti del gruppo cercano in tutti i
modi di fare capire. Niente testi. Niente nomi
dei componenti sul disco. Nessun libretto nel
disco, come è tradizione del gruppo. Solo
una copertina bianca e un cd completamente
nero, non una traccia per decifrare il labirinto
sonoro dei Sigur se non il titolo del disco
che racchiude i nomi dati alle tre tracce che
costituiscono il lavoro. Musica scritta per il
balletto Split Sides di Merce Cunningham.
Il risultato? Una musica bellissima, suoni
orientali rarefatti, struggenti e magnifici,
atmosfere ambient e surreali, suoni e rumori
post moderni. Un sogno che diventa musica.
Non è facile entrare nel mondo dei Sigur
Ros. Forse bisogna essere fuori dagli schemi
come loro, ed esigere dalla musica ogni tipo
di emozione, anche le più complesse, di
quelle che lasciano spossati. Ma consapevoli
di aver comunque vissuto sensazioni uniche,
grazie ad artisti in grado di uscire dagli
schemi in modo così naturale.
Raiz
Douduk:
The Sound Of Armenia
Naxos World
Ducale Music
cultura armena
Entrare nel più profondo dellali strumenti folk
deg
uno
di
no
suo
il
o
attravers
duk, uno
più “armeni” al mondo. E’ il doute all’antica
nen
arte
app
icale
mus
to
strumen
nte costruito
cultura pagana e tradizionalme mento
stru
Uno
a.
occ
albic
di
o
con legn
un leggero
dall’inimitabile suono dolce, conare in questo
entr
e
facil
è
Non
le.
nasa
timbro
influenze orientali
mondo musicale, coglierne le ini persiane
orig
sime
anis
lont
le
ne
epir
e perc
necessario
ed arabiche, sicuramente sarà sarà premiato,
zo
sfor
lo
Ma
lto.
asco
più di un
come d’incanto,
perché dopo qualche ascolto, intrinseca
ma
l’ani
liere
cog
a
incia
si com
epire l’interiorità
dell’Armenia, si comincia a perc
o il folclore
vers
attra
che
olo
pop
un
di
più vera
ia.
stor
di
i
ann
0
1.50
oltre
esprime
Wop
Universal
naro
L’uscita dagli Almamegretta di Gen
voce del
e
er
lead
,
Raiz
arte
in
e,
Volp
Della
suoi fan
gruppo partenopeo, ha lasciato i
i anni
ultim
i
negl
stati
sono
Alma
Gli
si.
delu
vativi
inno
e
i
rtant
impo
più
pi
grup
dei
uno
Raiz
della musica etno dub italiana. Oraregala un
ci
e
gio
viag
o
nuov
un
de
pren
intra
musica
disco profondamente diverso dallaabituati.
ano
avev
ci
Alma
gli
e
lui
e
qual
alla
(un
Wop, che significa Without Passport
ettare
etich
per
o
usat
va
veni
che
ine
term
in
i primi italiani emigranti clandestinii e
vativ
inno
i
suon
i
ha
non
rica)
Ame
I testi
rivoluzionari degli Almamegretta. popolari
ipi
princ
si
stes
i
dagl
ce
inve
no
parto
i tracce
cari all’artista napoletano. Le diec e
rsion
incu
ria
prop
e
vera
una
sono
nella canzone popolare italiana folk
a suoni
mediterranea, miscelata con cura tropicali.
di cultura araba e ritmi tipicamentei di
Secoli di storia condensati in bran ino. E poi
struttura semplice ma di gran fasc vigliosa
la cosa più bella dell’album: la mera
voce di Rais, la
più cosmopolita
d’Italia, voce che
racchiude in se il
vecchio e il nuovo
confermandosi
come una delle voci
italiane più belle e
importanti. Con un
anima di arista vero.
22 di pietro d,ottavio
suoni bazar 09 2004
[email protected]
Cartelloni ricchi
Sono quelli che promettono due festival di ampi respiro: Enzim
i a Roma e
Independence Days a Bologna. Qualche nome?oRicca
rdo
Sinig
allia,
i Casino
Royale, i Têtes de Bois, i Sonic Youth… Non vi basta?
Sinigallia a Enzimi Festival
PEPPE BARRA
7, 8, 9 Ferrara - Teatro Comunale
FRANKIE HI NRG
10 Azzano (Pn) – Area Palaverde
11Gorgonzola (Mi) – Piazzale Pompieri
12 Modena – Festa dell’Unità
15 Milano – Festa dell’Unità
19 Bologna – Mtv Day
TORA TORA a MILANO
11, 12: Afterhours, Caparezza, Meganoidi,
Africa Unite, Pgr, Skiantos, Avion Travel,
Verdena e altri
FRANCESCO GUCCINI
15 Firenze - Palasport
FIORELLA MANNOIA
16 Padova - Palazzetto dello sport
17 Firenze - Teatro Saschall
26 Milano - Mazdapalace
ANASTACIA
28 Milano - Forum
DIANA KRALL
28 Milano - Teatro Smeraldo
Da 9 anni il futuro del pop passa attraverso Enzimi, il festival
romano da sempre alla scoperta delle nuove onde dello
spettacolo, dell’arte e della cultura. In primo piano la musica,
con un cartellone che dal 5 al 12 al quartiere Esquilino propone
il ritorno dei Casino Royale, i dj-set di Morgan (in passato leader
dei Bluvertigo), quello di Max Casacci (chitarrista e “ideologo”
dei Subsonica) e quello di Roy Paci (trombettista in proprio
e con Manu Chao), la performance di Marco Parente con
la Millennium Bug’s Orchestra, il live dei Têtes de Bois che
presenteranno il nuovo album “Pace e male” e ancoro lo show
dei Verdena. E l’8 settembre toccherà a Riccardo Sinigallia, che
a piazza dei Cinquecento salirà in scena con Filippo Gatti e Ice
One-Dj Sensei, alias Seby Ruocco. “Sono artisti con i quali ho
condiviso un percorso simile all’interno della scena capitolina
– spiega Riccardo - anche se abbiamo caratteristiche e stili
musicali profondamente diversi, siamo molto affini per intenzione,
istinto e attidini. Divideremo il palco in tre, Filippo chitarra e voce,
versione in cui tira fuori una potenza inaudita, poi Seby con piatti,
mixer e macchine, poi il nostro concerto. Faremo un brano dal
progetto “La Comitiva” con Seby, “Requiem per i grandi numeri”
con Filippo, più una jam finale. E non mancheranno “Cadere”,
“Bellamore”, “Io sono Dio”. La cifra sonora che Sinigallia
esprime è totalmente in linea con la filosofia di Enzimi, quel pop
di ricerca che coniuga innovazione e struttura. “Ero stato già
ospite del festival con Frankie Hi NRG nell’edizione all’Ostiense,
e ho visto che c’è una grande partecipazione di pubblico
senza cedere a tutti i costi ai soliti nomi della classifica, senza
andare sul sicuro, ma con il gusto del rischio e dell’innovazione.
L’anno scorso mi è piaciuto vedere Squarepusher, anche se
poi lo spettacolo è stato controverso. Ma è stato un segnale
forte dell’attenzione che Enzimi ha sempre dimostrato alla
trasformazione dei linguaggi, all’uso del video insieme alla
musica”. A proposito di video, “Bellamore” ha fatto piazza pulita
dei premi al festival del corto di Capalbio. “Quel clip è dedicato
a Michele Avantario, uno dei primi videomaker romani, che aveva
scelto le immagini di Kim Byoung Sue, poi riadattate da Stefano
Monni”. E in autunno uscirà il film “Amatemi” di Renato De Maria,
con la colonna sonora firmata Riccardo Sinigallia: “Ci saranno
una “Cadere” strumentale, un brano di Costanza Francavilla,
stretta collaboratrice di Tricky e una “Bellamore” cantata
dalla protagonista del film, Isabella Ferrari”. Per il programma
dettagliato – che comprende ricche sezioni di teatro, di danza e
di cinema – www.enzimi.com.
Indipendent Days
isti principali
Alfieri del suono-rumore per eccellenza, i Sonic Youth saranno tra i protagon
sesta edizione con
alla
arriva
che
e
bolognes
week-end
o
adrenalic
Days,
endent
dell’Indip
e schiera, tra il 4 e
un cast d’eccellenza. Infatti l’altro festival di punta del mese di settembrpatria e in America
in
e
classifich
alle
cima
in
lterra,
dall’Inghi
rock
(glam
Darkness
The
il 5,
simi, fenomeno
da mesi), Hives (band di punta del momento ), Franz Ferdinand (lanciatis scena art pop
della
nti
interessa
più
band
delle
(una
dEUs
Europa),
tutta
in
iale
commerc
per l’occasione
europea), MC5 (la mitica band del Motor City Rock degli anni 60, cheesclusiva in Italia
(data
Bizkit
Limp
nale),
internazio
livello
di
star
guest
a
insieme
suonerà
americano, ex
per i leader della scena nu metal) Mark Lanegan (il famosissimo cantante cy (tornano in
Conspira
Noise
nal
Internatio
Age),
Stone
The
Of
Queens
e
Trees
g
Screamin
(band rivelazione
Italia a presentare il loro nuovo disco, prodotto da Rick Rubin) The Shinsdelle Hole e degli
bassista
(l’ex
Maur
Der
Auf
Melissa
Pop),
Sub
etichetta
rinata
della
(side project del
Smashing Pumpkins in veste solista) Lars Fredriksen & The Bastards
punta della scena
di
gruppi
dei
(uno
Glory
Found
New
Rancid)
dei
hitarrista
vocalist/c
e gli italiani Tre
punk americana) e ancora Dirtbombs, Soulwax, Yellowcard, Flogging Molly
i Sonic Youth, da
sono
atteso
più
r
l’headline
Ma
Jones.
Persiana
e
Morti
Ragazzi
Allegri
con la distorsione
23 anni sulla breccia, uno degli ultimi miti dell’alternative-rock ai confini
da centinaia
percorsa
elettrica
strada
lunga
una
di
miliare
pietra
suono,
del
più estrema
Bologna, per il
di
Nord
Parco
all’Arena
scena
in
va
festival
Il
pianeta.
il
tutto
in
di band
calendario completo e info si può cliccare il sito www.indipendente.com.
[email protected]
bazar 09 2004
suoni di marcello amoruso 23
I suoni delle parole
Mentre Valentina dorme, qualcuno le
dedica parole che tradotte in musica
assumono sapori indie, a sprazzi punk
Basso ruggente, chitarre indie, instabili cambi ritmici, progres
sioni postrock in bilico tra urgenza espressiva e dispersioni di senso, costitu
il contesto sonoro di quello che è il fulcro della musica dei iscono
Valentina
Dorme: rock d’autore vissuto con semplicità narrativa ma costella
intensi momenti lirici, che a sprazzi acquisiscono un aspro sapore to di
“Modelliamo la musica sulle parole e non viceversa”, precisa Mario, punk.
e tra i
gruppi di riferimento cita i Sonic Youth, Slint, June of 44.
Per
quanto
riguarda la parte cantautoriale è De Andrè l’imprescindibile ricordo
.
Sorti dalla passione musicale di Mario Pigozzo Favero (testi
gruppo), i Valentina Dorme muovono i primi passi nel 1992 e voce del
X (Treviso). Arrivano presto i primi concerti e la registrazionea Riese Pio
di Leggero anticipo, contenente 8 brani. Nel ’94 realizzano un su nastro
nastro autoprodotto, Iena Qualsiasi, con altre 10 canzoni. Il secondo
band comincia a girare tra le mani di amici, conoscenti,nome della
promoter
e l’anno dopo appare tra i nomi di una compilation prodot
discoteca Vinile di Rosà (Vi): mitico punto d’incontro dark. ta dalla
Non passa
molto, vincono il premio “Ritmi globali europei” e sono di nuovo inseriti con
due brani su cd. L’escalation sembra aver preso un’andatura annuale e nel ’97
arriva un riconoscimento nazionale per i Valentina Dorme: due loro brani
vengono inseriti nella compilation “Rock d’autore” curata dal settimanale
Mucchio Selvaggio. Decidono di registrare Giorni spesi a guardare le siepi, cd-r
composto da brani precedenti più tre inediti. Il suono dei quattro trevisani
è sempre più maturo, e inesauribile la propulsione creativa, tant’è che nel
’99 il combo si concede Nuotare a delfino con 17 brani inediti. Durante la
lavorazione dell’album subentra alla chitarra Paolo Carraro, che conferisce
al suono della band accenti più indie. Disertano per tre anni la registrazione
e nel 2002 finalmente arriva il primo disco ufficiale, Capelli Rame, prodotto
dalla Fosbury Records (l’etichetta del gruppo) e distribuito da Audioglobe:
all’album viene conferito il premio “Fuori dal mucchio”, come miglior
album d’esordio 2001/2002 . Nello stesso anno si esibiscono sul palco di
Arezzo wave.
Manuel Agnelli, ideatore e curatore del Tora! Tora! Festival nonché
cantante degli Afterhours, li ha invitati a Milano il 12 settembre. Entro
ottobre, assicura Mario, uscirà il nuovo album dal titolo provvisorio L’amore
a 30 anni, parodia del nome che Truffaut diede a un suo film.
www.valentinadorme.org
www.fosburyrecords.org
Rock, elettronica, danza, teatro, video
e installazioni: questi gli ingredienti
dei festival più attesi di Roma al rientro
dalle vacanze estive
A settembre Roma si colora di festival che lasciano ampia scelta a
differenti gusti. Tre festival che da anni si prodigano per dare alla
kermesse presentata un alto livello qualitativo, unendo una certa
sensibilità per la promozione di artisti emergenti a un certo gusto
innovativo e sperimentale.
Si comincia con Enzimi, che dal 5 al 12 settembre tornerà all’Esquilino.
Otto giorni di spettacoli e oltre 400 artisti per scoprire il “futuro pop”:
musica (live ed elettronica), cinema, teatro, danza e arte (installazioni
e performance). Il programma è on line su www.enzimi.com.
Si prosegue con Dissonanze, il 17 e 18. Il primo giorno Dissonanze
omaggerà il Mutek Festival di Montreal al CSA Brancaleone:
unico appuntamento in Italia del più importante evento dedicato
alla musica elettronica del nord America. Tra gli ospiti ci saranno
The Mole, Deadbeat, Egg, Crackhaus, Alan Mongeau e altri. Il 18
Dissonanze e British Council presentano: Dissonanze @ La Notte Bianca
al Palazzo delle Esposizioni. In conclusione, a partire dal 16 sarà la
volta del Roma Europa Festival, che andrà avanti fino al 28 novembre.
Il festival internazionale di musica elettronica, jazz, contemporanea
e tradizionale, darà ampio spazio anche alle arti performative e
si articolerà come sempre tra differenti location: Auditorium,
Teatro Palladium, Teatro Argentina, Teatro Valle e Brancaleone. Il
programma completo su www.romaeuropa.net.
Independent Days Festival, una 2 giorni
dedicata a gli amanti del rock ‘duro’ e
rumoroso
Giunto alla sua sesta edizione, l’Independent Days Festival di Bologna
anche quest’anno (4 e 5 settembre) propone una line up di concerti con
una rumorosa dose di rock ‘duro’. A ospitare la rassegna sarà l’Arena parco
nord. L’evento musicale presenta un cast eclettico che non risparmia
grandi nomi della scena indierock internazionale. In calendario Sonic
Youth, dEUS (il 4) e Limp Bizkit (il 5), insieme a nuove promesse del
panorama alternativo, tra cui Keane e Darkness.
Info: www.indipendente.com
FESTIVAL
24 di fabrizio gianuario
suoni bazar 09 2004
[email protected]
fini
ie
cch
ore
r
Pe
Grandi solisti della chitarra al Festival delle due città, i solenni
festeggiamenti per Mozart e i suoni contemporanei trasformati
dalla tecnologia. Pane per tutti i denti.
Festival Delle due Città e 2004 del Festival Chitarristico Internazionale “Delle due Città”, manifestazione organizzata
Parte da Treviso il 1 settembre l’edizion
i. Una rassegna completamente dedicata al mondo della sei corde,
dall’Associazione Musikrooms per la direzione artistica di Andrea Vettorett , flamenco, musica da camera e concerti solistici saranno infatti le
brasiliana
Musica
Mondo.
del
che quest’anno avrà come leit motiv I Linguaggi
la proposizione di generi, stili e culture sonore disparate.
coordinate di un mondo musicale vasto e diversificato, che verrà esplorato attraverso
tecniche, ma anche per la capacità di esprimere l’anima
doti
e
Ospiti chitarristi tra i più acclamati a livello mondiale, e non solo per le loro indiscuss
musicale della propria terra.
fratelli Sergio e Odair Assad. Originari di Mococa, Brasile, i due
L’inaugurazione si tiene presse il Teatro Eden di Treviso con il concerto dei due Yo Yo Ma Obrigado Brasil, e vantano la scrittura di opere realizzate
lista
violoncel
musicisti hanno partecipato alla registrazione dell’ultimo lavoro del
Dyens. Quindi il programma prosegue il 3 con l’esibizione del
appositamente per loro da compositori come Nikita Koshkin, Terry Riley e Roland Irio De Paula e il 10 con la presenza del chitarrista scozzese
brasiliano
musicista
del
7
il
Segre,
e
Emanuel
di
5
il
maestro spagnolo Javier Conde,
David Russell.
al Teatro Ghione di Roma con il concerto del 12 settembre, dove
Proprio quest’ultimo inaugura quindi lo spostamento del festival da Treviso , Manjon, Ramirez, Falù, Walton e Reis. Gli appuntamenti musicali
propone un programma con musiche di Castelnuovo-Tedesco, Bach, Haendel o Nexus il 15, Carles Pons Altès il 17 e, a chiusura, con l’artista
proseguono fino al 19 settembre con José e Francisco Cuenca il 14, il Quartett
nipponico Kazuhito Yamaschita
www.musikrooms.com
A Traiettorie di scena il Suono Trasformato
Giunge quest’anno alla sua quattordicesima edizione il Festival Internazionale di Musica Moderna
e Contemporanea Traiettorie. Con sede a Parma, la rassegna intende dare voce a tutte quelle forze
musicali che operano nel campo della modificazione e nella trasformazione del timbro musicale,
con particolare riguardo per coloro che svolgono la loro ricerca compositiva attraverso l’esplorazione
del suono acustico dello strumento e nell’ambito della tecnologia applicata alla musica. Organizzato
dall’associazione culturale Ensemle Edgard Varèse e sotto la direzione artistica del maestro Martino
Traversa, il festival, che si svolgerà dall’11 al 28 settembre presso il Teatro Farnese di Parma, avrà come
tema Il suono Trasformato, “ovvero quella parte di produzione musicale contemporanea in cui l’elemento
sonoro si ripresenta attraverso la mediazione delle tecnologie elettroniche, con particolare riferimento
alla trasformazione del suono in tempo reale indotta dalla tecnologia del live-electronic”. Questa la
traccia musicale seguita durante la corrente edizione che, oltre all’esecuzione di opere commissionate
per l’occasione, vedrà la presenza di indefessi sperimentatori della materia sonora, come dimostra il
concerto del 28 settembre con la presenza sul palco di Markus Stockhausen alla tromba, Tara Bouman
al clarinetto, Stefano Scodanibbio al contrabbasso e Fabrizio Ottaviucci al pianoforte.
http://www.webartisti.it/eventi/archivio_eventi/festival_traiettorie.htm
scoperta
alla
Festival,
K
dell’incognita genialità di Mozart a
Se Wolfgang Amadeus Mozart fosse ancora in vita sarebbe,
tutt’oggi, tra i musicisti più ricchi del mondo. E non solo perché
le sue opere infarciscono i programmi di sala di qualsiasi stagione
concertistica, ma perché i cd contenenti la registrazione delle sue
opere sono tra i più venduti su scala mondiale. Sintomo che la sua
genialità, a quasi due secoli e mezzo di distanza dalla nascita, non
cessa di illuminare sia le elite più che esperte in ambito musicale,
che l’ascolto emotivo di un pubblico di massa.
E proprio dal 1 settembre 2004 l’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia ha deciso di far partire i festeggiamenti che culmineranno
nel 2006 in occasione dei 250 anni dalla nascita di Johannes
Chrysostomus Wolfgang Gottlieb Mozart, questo il suo vero
nome di battesimo, che nacque a Salisburgo il 17 gennaio del
1756. Un impegno triennale che si propone di presentare
al pubblico non solo la musica di Mozart, ma che intende
ricostruirne la figura attraverso conferenze, dibattiti introduttivi
e proiezioni di film. Il K Festival, che prende il nome dalla lettera
iniziale del musicologo austriaco Ludwig von Köchel (1800-1877)
compilatore del catalogo delle opere di Mozart, si svolgerà a Roma
e sfrutterà i diversi spazi dell’Auditorium costruito da Renzo Piano.
Il concerto di apertura, che si terrà il primo settembre con replica il
2, vedrà il maestro Ivor Bolton dirigere l’Orchestra dell’Accademia
di Santa Cecilia nell’esecuzione della Piccola Serenata Notturna in sol
maggiore K525, del Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore
K 622 (con solista Alessandro Carbonare) e la Sinfonia n 41 in do
maggiore K. 551 “Jupiter”.
www.santacecilia.it
26 di ciro bertini
leggere bazar 09 2004
Marilyn e Kennedy
[email protected]
Una love story clandestina destinata a
una rapida fine
senza alcun intento agonistico – questo libro si
Cronometro alla mano –
in cui si è
legge in 15 minuti, conteggiando anche le sei/sette volte
ma foto di
costretti dalle circostanze a buttare un occhio alla bellissi
ente definito romanzo: se così fosse sarebbe il
pomposam
po’
un
è
li
editoria
note
Nelle
a.
copertin
in
a
Marilyn Monroe che campeggi
ro
di un racconto, che ruota attorno a un unico episodio: l’incont
“m’illumino d’immenso” dei romanzi. Si tratta più propriamente
e il più classico degli
d’amore
notte
una
in
o
culminat
Kennedy,
ld
Fitzgera
John
e
in occasione di una festa tra Marilyn Monroe
ari storici, peraltro estremamente controversi, è ormai assodato
epiloghi del “giorno dopo”. Senza addentrarci nei particol
un
Ad accomunarli, il fatto di essere belli, entrambi dotati di
ina.
che tra i due abbia avuto luogo una love story clandest
nze
circosta
in
giovani
morti
essere
di
anche
ma
altri;
sugli
fascino irresistibile e come tali detentori consapevoli di potere distanziarli inevitabilmente, le loro origini esistenziali:
A
misteriose ed essere immediatamente assurti a miti massmediatici.
istituto religioso; lui, rampollo di una delle famiglie più ricche
lei, di padre sconosciuto e abbandonata ancora piccola in un
girare
icata (tra l’altro de “Il macellaio”), ha il merito di non
e influenti degli Stati Uniti. Alina Reyes, autrice spregiud
quanto crescono le incomprensioni
centi
soddisfa
più
tanto
amplessi
e
consumar
a
nudi,
eli
mostrarc
tanto attorno all’argomento e di
i presupposti: Marilyn cerca un porto sicuro, un uomo forte col
reciproche. Il loro è un sodalizio impossibile, troppo distanti
quanto di raro valore, da aggiungere al già cospicuo carniere
per
preda,
quale costruire un legame stabile; JFK solo un’altra
attribuisce a Marilyn,
a, che l’autrice
d’Americ
di conquiste. L’illusione d’essere la coppia più bella
si
appena
Non
.
dura lo spazio di pochi attimi, legati all’eccitazione sessuale spiaggia, sotto
sulla
esibiscono nei panni di una sedicente coppia, passeggiando nudi
si incrina. Succede
mentite spoglie come normali clienti dell’hotel, la loro armonia
panni della bomba sexy
quando, in uno slancio vitalistico, Marilyn prova a smettere i
nte ristabilisce le
e a dare consigli politici al futuro Mr. President, che gelidame
passeggiando nudo sulla
distanze: “Non penso che stabilirò il mio programma politico
le aveva dichiarato che
spiaggia con una donna.” Eppure, fino a pochi momenti prima,
mai avuto…
era una persona meravigliosa e la donna più bella che avesse
6 euro)
pp.,
47
zero.
no
(Meridia
Reyes
Alina
–
Marilyn
con
notte
Una
Quarry
the
are
You
y
Morrisse
Colonna sonora:
Il delitto della facoltà di Legge
Dimostrare con un omicidio che la
giustizia non esiste
si
Essendo argentino, il giovane esordiente Diego Paszkowski
inscrive nel solco di un’illustre tradizione che esplora le
possibilità del romanzo poliziesco, quella di Borges e Bioy
Casares. Le tesi contrastanti su cui si fonda questa sua opera
prima sono sintetizzate nelle asserzioni programmatiche (pur
riportate in momenti diversi del testo) dei due protagonisti,
il neolaureato Paul Besançon e l’insigne professore Roberto F.
Bermùdez: “la legge è soltanto un vano tentativo di organizzare
il disordine, un inutile barlume creato dalla società per dar
forma al caos inevitabile” e “penso che a ogni cattiva azione deve
corrispondere un castigo e che la giustizia è il miglior mezzo che
abbiamo per risolvere i conflitti”. Il problema è che al giovane
Besançon, allievo dell’esclusivo corso di specializzazione tenuto
da Bermùdez, non è sufficiente limitarsi a una querelle speculativa
avente come eventuale epilogo la detronizzazione intellettuale
del professore. Al contrario, intende dimostrare con i fatti
che la giustizia - in quanto dipendente dal caso - non esiste,
nulla potendo contro la diabolica macchinazione umana. Lancia
così una sfida aperta al proprio insegnante, nell’intento di
demolirne le convinzioni, preannunciadogli sottoforma di quesito
accademico l’omicidio che di lì a poco perpetrerà. E poiché
trattasi dell’assassinio di una ragazza, che fin da subito viene
ribattezzato dai media come “il delitto della facoltà di Legge”,
non può, a noi lettori italiani, non far riecheggiare il caso
Marta Russo considerate le analogie: nessun legame tra esecutore
e vittima (quindi assenza di movente) e mancato ritrovamento
dell’arma del delitto. Altro riferimento inevitabile
è a “Delitto e castigo”: anche se in
Dostoevskji il confronto era tra lo studente
omicida e il commissario, e Raskolnikov
nella sua presunzione giovanile risultava
comunque meno insopportabile del supponente
Besançon (la cui icona è – udite udite Juliette Lewis, l’adolescente sanguinaria
di “Natural Born Killers”). Tour de force
avvincente, composto alternando i punti di
vista di Besançon e Bermùdez, ha nel finale
un colpo di genio: un rovesciamento morale
che al tempo stesso afferma e smentisce la
veridicità delle divergenti visioni della
giustizia.
Tesi su un omicidio – Diego Paszkowski
(Fanucci Editore. 174 pp., 12 euro)
Colonna sonora: Astor Piazzolla
Libertango
L’ignoto della vita
Quando
chiude
il
cerchio
non
si
“La filosofia nasce spesso da tensioni concettuali, ovvero
dalla difficoltà di applicare a situazioni nuove o strane
i
concetti che sappiamo maneggiare in molte situazioni normali
del vivere”. Partendo da questo assunto gli autori – l’uno
direttore di ricerca a Parigi, l’altro insegnante a New York
– compongono 39 storie filosofiche. Ciascuna è funziona
le
all’evidenziazione di problemi logici, ciascuna atta
a
descrivere cerchi che non si chiudono. Lo scopo è quello
di
irretire il lettore incuriosendolo, mostrandogli come a ogni
angolo della vita, quanto più ci si aspetti il già noto,
faccia capolino uno spettro che contraddice quanto ci eravamo
convinti di avere fin lì appreso. In fondo, il pensiero
filosofico nasce dal dubbio, perciò queste storie –
la
maggior parte delle quali, non a caso, si avvale della forma
dialogica - si guardano bene dall’indicarci rassicuranti
soluzioni. In modo semplice ma sottile sono affronta
te
problematiche estremamente complesse (il Tempo, la relazion
e
Causa-Effetto, l’Identità, la Coscienza, la Responsabilità,
il Caso, il Senso della Vita), a volte addirittura ardue
(la teoria einsteiniana della Relatività Ristretta o
la
Filosofia del Linguaggio). Se il capitoletto “Che cosa
vuole la maggioranza?” dovremmo portarcelo nel portafogli
e
consultarlo prima di esprimere opinioni a carattere sociale,
stupisce che quello intitolato “Date di nascita” (in
cui
si riflette sull’incidenza dei fusi orari in merito alla
determinazione della vera data di nascita) sia incentra
to
su uno scambio di opinioni tra un bigliettaio di un museo
di
dinosauri e due bambini di tre anni: il senso di realtà
ci
suggerisce che i bambini in questione non possono averne meno
di otto! D’altra parte è risaputo che i filosofi – anche se
i
nostri due si vantano: “parliamo come mangiamo” – ogni tanto,
a forza di guardare per aria, cadono in qualche buca…
Semplicità insormontabili – Roberto Casati e Achille Varzi
(Editori Laterza. 196 pp., 14 euro)
Colonna sonora: TORTOISE Standards
[email protected]
bazar 09 2004
Poesia per immagini
Il secolo scorso attraverso i
volti e le parole dei poeti
Che libro
prezioso questa “fotostoria della poesia italiana del
novecento”. Innanzitutto per le 305 fotografie che contiene
, 101
delle quali - a colori - realizzate da Giovanni Giovanet
ti. Ci
sono i ritratti storici, quelli riprodotti su tutte le antologi
e,
in mancanza di altro materiale raffigurante i poeti della
prima
metà del secolo scorso. Ci sono ritratti emblematici, che valgono
quanto o più di note biografiche: Sandro Penna malato, avvolto
da una coperta di lana, sul letto malmesso della sua abitazio
ne
fatiscente; il dialogo, sullo sfondo di un mercato, tra
due
vecchi dall’esile fisico consunto ma lo sguardo vivaciss
imo
(Mario Luzi e Giorgio Caproni); Alda Merini attorniata
dalle
sue memorie; Edoardo Sanguineti che balla. Ci sono i ritratti
di gruppo: i Futuristi, i “fiorentini” dell’Ermetismo in
gita
a Venezia, il Gruppo 63, poeti lombardi a Luino per un convegno
su Vittorio Sereni. Sullo sfondo la storia d’Italia, con
i suoi
mutamenti, le sue fasi drammatiche e le rinascite. I mutament
i
di look, capigliature e abiti. Si fa presto a dire
poeti:
vati, avanguardisti, intellettuali engagés, nobel, internat
i,
aristocratici, affamati, borghesi, psicoanalisti, dialetta
li,
nomadi, poeti al tempo di Internet. Si cercano sui volti
tratti
comuni, caratteristiche distintive, il fuoco dell’ispirazione
,
la concentrazione assorta: inutilmente, i tratti somatici
sono i più vari e le espressioni variano da una vaga assenza
a un’attenzione maniacale, da un’ostentata scontrosità
alla
più gioiosa filantropia. In aperta campagna, nelle metropol
i,
al mare, al lago, sul fiume, in studi pieni di libri,
con un
microfono in mano, con bambini in braccio, dentro auto, giocando
a tennis, in uniforme: situazioni disparate, come ne è piena
la
vita di ogni uomo e che riflettono la diversità degli infiniti
modi di poetare. A farci da guida, competente e mai ariosame
nte
accademica, Niva Lorenzini, che fa partire il novecento italiano
da Aldo Palazzeschi. Il gioco della lamentazione delle assenze
- che di solito si fa in questi casi – è reso superflu
o
dall’occasione, così come non è il caso di esprimersi
sulle
inclusioni della più recente produzione poetica. Si apprezza
invece lo sforzo della Lorenzini di rintracciare motivi
che
collegano la ricerca poetica di ogni autore al proprio
tempo,
tentativo compiuto anche nei confronti di coloro apparent
emente
più distaccati dalla realtà. Il volume si apre e si chiude
con
l’immagine delle bellissime mani da vecchio di Attilio Bertoluc
ci
che mostrano un libro aperto sui propri versi (“Verso Casarola
”).
Opera della Crocetti Editore, da diciassette anni in edicola
con la rivista “Poesia”, mensile che ha avuto il merito
di non
proporsi appannaggio di una ristretta élite, facendo conoscer
e
al grande pubblico artisti internazionali e nostrani talenti
sommersi.
Le parole esposte – Niva Lorenzini (Crocetti Editore. 240
pp.,
29 euro)
Colonna sonora: LOU REED The raven
leggere di ciro bertini 27
Andante fumettistico
Una miscela tra fantasy e
realismo
1938. Raffaele inforca euforico la bici. Indoss
a i pantaloni
nuovi per andare ad accogliere degnamente
Glory Anne, la
figlia dell’ambasciatore inglese, solita passar
e le
sul lago di Como. Pedalando all’impazzata, mentre vacanze
sbuca da
una curva, colpisce uno spago di canapa teso
tra due alberi:
il suo corpo si ferma rovinando a terra, la bici
corre ancora
un po’ prima di adagiarsi sul terreno. Da
un lato spunta
Poldo, aitante balilla, che afferra la bici,
ci salta su e
tracotante corre incontro alla dolce inglesina,
sprofondando
Raffaele in un’impotenza sconfinata. Se abbiam
o raccontato
la scena con cui si apre il romanzo è perché
esempl
dell’andatura fumettistica che lo percorre fino ificativa
all’ultima
pagina. La vita di paese viene resa con divert
enti bozzetti
che si incasellano uno nell’altro: oltre
a Raffae
cui padre ha abbandonato la famiglia nei debiti le (il
fuggendo
nella vicina Svizzera) e a Poldo (il cui
padre, piccolo
contrabbandiere, sarà accusato dell’omicidio
di un vecchio
barcaiolo), sono fondamentali per l’intreccio
e lo sviluppo
della trama Martin Picc, l’impiccione (anzic
hé il matto)
del paese, e il Marchion, che per sfuggire
la
della moglie (che gestisce una pretenziosa butìc) petulanza
rintanato in soffitta a costruire un’imbarcazi se ne sta
one a remi,
appunto l’inglesina del titolo. Mentre scorro
no le vicende
private degli abitanti di quel ramo del lago di
Como (l’altro,
non quello del Manzoni), la Storia è in agguat
o e pronta a
scatenarsi: una valigetta dei servizi segret
i, che avrebbe
dovuto arrivare a bordo di un aereo a Roma, precip
ita in acqua
e il fisico Ettore Maiorana fa il suo ingres
so in scena, in
un improbabile dialogo, poco prima della
sua definitiva
scomparsa. Del resto siamo alla vigilia
della seconda
guerra mondiale e in Italia impera la dittat
ura fascista.
La miscela tra fantasy e racconto realistico
funzio
all’abilità da artigiano dell’autore, che mostra na grazie
notevoli
doti immaginative, particolarmente apprezzabili
quando forza
i luoghi comuni: come nel caso della bambinaia
di Glory Anne,
inizialmente dipintaci con il carattere infles
sibile della
rigida zitella, per poi rivelarsi creatura
di inaspettata
sensualità.
L’inglesina in soffitta – Luca Masali (Siron
i Editore. 480
pp., 16,50 euro)
Colonna sonora: STEFANO ROSSO E allora senti
cosa fò
28 di marco begani
leggere.fumetti bazar 09 2004
Solo per comics-maniac!
[email protected]
Chi avesse letto i Comic Art dei primi anni novanta,
non avrà problemi a riconoscerlo, perché sia
il personaggio sia l’autore sono assolutamente
inconfondibili. La prima storia di Mario Barokko,
personaggio appena abbozzato eppure molto preciso
è datata 1988. Cioè quando Paolo Bacilieri, adesso alla,
corte di Bonelli come disegnatore di Napoleone, aveva
soltanto 23 anni. Un dato che impressiona, perché,
fin dall’inizio, il tratto che l’autore propone non è un
tentativo, ma una scelta matura e irrinunciabile. Questo
volume è una raccolta di tutte le storie di Barokko
apparse tra il 1988 e il 1992, ed è imperdibile. Un autore,
appunto. Rileva nella sua introduzione Daniele Brolli,
che ha recentemente adattato alle vignette ‘Fa un po’
male’ di Ammaniti, un solo,
inequivocabile fatto: che
Bacilieri è un autore di fumetti,
e tanto basta. Dote rara.
Ciò che balza
immediatamente all’occhio
è l’attenzione dell’autore
per la storia, costruita in
modo quasi cinematografico
come un concerto fra i suoi
personaggi, i cambi-scena,
gli attimi di suspense, gli
adagio di alcune inquadrature
sulle periferie urbane. Nel caso, unico filo su cui si
muovono gli avvenimenti, le immagini sono pianificate
in modo assai meticoloso: basta seguire il montaggio
delle scene nell’ingresso (in macchina attraverso una
vetrata!) di Michele Sbaiz alla ricerca della sua Erika,
una sequenza di fotografie che culmina nell’urlo da
caverna del personaggio. È l’incipit tragico della storia,
sorretto da un’architettura veloce ed essenziale. Qui
sono presentati, tutti insieme, quasi tutti i personaggi
che conosceremo nelle pagine successive. Altrettanto
veloci le fasi della fuga distruttrice di Sandokan in
‘Conad’, la descrizione della cattiveria senza appello
del protagonista, il suo finale eroicamente rallentato.
In
altri punti, nelle divagazioni mentali dei suoi personaggi,
Bacilieri dona una nota lirica (e sempre ironica) alle
immagini, improvvisamente immobili. Sono i momen
cui ci si ferma a pensare, in cui ci si chiede "ma cosa ti in
facendo?". Di solito, sono gli attimi della morte, come sto
nel
caso di Lucio Motta, o della confessione, come nel caso
della suora padre di Erika. L’eccezionale capacità di
imprimere accelerazioni – anche sonore – che tolgono
fiato, o di diluire il pensiero in attimi di poesia (si vedanoil
i ritratti della prima e l’ultima pagina di ‘Tragicomixag
e’)
è sempre sostenuta da una grafica precisa (i volti sono
fotografie), ricca di tratteggi e dettagli apparentemen
inutili. Inutili come il culto dell’apparire così popolare te
fine della Prima Repubblica, fotografato in tutto il suoalla
vuoto di valori. Al lettore, privato di ogni possibilità di
chiedere, non resta che leggere, divorare.
Ogni storia è confezionata come se fosse indipendente
dal percorso personale di Barokko, che non è fatto
sostanziale. Infatti il personaggio non tiene le fila di
alcun discorso, senza intenzione va alla ricerca di
persone come investigatore, persone ingoiate dal
vuoto pneumatico della società che sempre appare,
e mai è. Gli capita pure di fare il ladro, ma in realtà è
un testimone, incapace di interpretare ciò che vede
o di modificarlo, e si limita a vivere. O più sovente a
sopravvivere.
Paolo Bacilieri, BAROKKO, Bologna, Black Velvet 2004
Tutte le storie di Barokko dal 1988 al 1992 ora racc
hiuse in
un volume. Un’occasione speciale per
con
osc
ere
un
di fumetti di rara bravura. Ma anche una scuola ame autore
serissima, per diventare fumettologo e poi gli eventi ricana,
da non
perdere per trovare vere rarità.
Professione fumettologo
Fare fumetti è cosa seria. Lo sanno bene negli USA, dove è appena
nata
una stella. La scuola per cartoonist CCS (Center for Cartoon
Studies)
sta scaldando i pennelli nel cuore della rinata White River Junctio
Vermont, a metà strada tra New York e Montreal); i fortunati adeptin (nel
di
questo tempio del fumetto si troveranno a stretto contatt
o con docenti del
calibro di Will Eisner, autore di Spirit e di altri milioni di person
che teorico della Sequential Art, del suo brillantissimo discepo aggi, oltre
lo Scott
McCloud, autore di Understanding Comics, dell’editore
Groth
(quello di Snoopy, per intenderci), del Premio Pulitzer ArtGary
lman,
creatore di Maus, il fumetto forse più osannato degli ultimiSpiege
vent’anni, e
molti altri nomi di questo spessore.
Fatto essenziale (e unico): i corsi sono full-time e durano rigoros
amente
due anni. La partenza ufficiale è fissata per l’autunn
2005.
Nell’intestazione del modulo di iscrizione c’è scritto:o"Amiam
o l’arte,
l’Inglese, la Storia, la Filosofia, ma anche le basi disegno tecnico
e artistico. In realtà amiamo chiunque, soprattuttodite."
che
promette almeno due cose. La prima è che il fumetto Una frase
te molte basi
e non ne esclude nessuna, la seconda è che chi contaammet
è l’allievo, e a lui
tocca far vedere quanto è bravo per farsi crescer da mani
tanto sapienti.
Si faranno avanti in molti. Il prezzo? 14.000 $. Peremaggio
ri dettagli e per
scaricare l’Application Form cercate su: http://cartoonstudies.o
rg
Archeologi del fumetto
Volete comprare vecchie annate di fumetti? Siete a
caccia di rarità, cercate un numero particolare perché
è l’unico che vi manca della collezione? O volete
semplicemente curiosare? Ci sono due occasioni per
stupirsi a settembre: l’ottava edizione di Pistoia Comics
sabato 18 e domenica 19 presso il Centro esposit
ivo exBreda in via delle Ciliegiuole e Genova Comics (14ma
edizione, sabato 25 e domenica 26), ospite dei padiglio
della Fiera Internazionale di Genova in Piazzale Kennedni
y
1. Entrambe osservano l’orario d’apertura 10 – 19.
Per
informazioni: www.kolosseobologna.com
[email protected]
bazar 09 2004
leggere.rileggere di claudio amendola 29
Il pallone nel burrone
arbitri,
Fideiussioni taroccate, doping, regali agli
i neri,
fond
se,
mmes
-sco
dalo
passaporti falsi, scan
te di
nien
te,
nien
esso
succ
riciclaggio… e non è
niente.
era che il pallone
Già, è vero, la cosa più brutta che ti potesse capitare
le facce di tutti i
che
momento
il
andasse a finire nel burrone, quello era
zione.
dispera
va
diventa
gioia
la
e
ione
bambini cambiavano espress
al dorato
accuse
di
valanga
una
le,
micidia
a
spallat
Una
botta.
Ammazza che
mondo della pedata.
ue altro paese
“Il pallone nel burrone” è un libro inchiesta che in qualunq
non qui da
ate”,
“Waterg
idire
rabbriv
far
da
o
scandal
uno
to
avrebbe suscita
è andato
meglio
o
niente,
noi. No, da noi non è successo niente, niente di
pallone è
del
one
carrozz
grande
Il
prima.
avanti tutto come prima, peggio di
.
vacanze
te”
ripartito dopo le “merita
far scoppiare il
Invece il libro di Napolitano e Liguori avrebbe potuto
su che cosa veramente
a
d’Itali
tifosi
giocattolo, aprire gli occhi a tutti i
il numero di fatti,
perché
mondo,
del
bello
più
è ormai diventato l’ex gioco
nze, reati, illeciti
prepote
,
soprusi
,
inganni
i,
intrecc
anze,
circost
accordi,
amente
perfett
è
libro
e quanto di peggio vi viene in mente, in questo
o querela ha
a
denunci
nessuna
che
vero
è
tanto
elencato, spiegato e provato,
autori.
raggiunto i due
ricostruisce gli
Il libro edito da Editori Riuniti (197 pagine per 12 euro)
passaggi che hanno
i
tutti
rrendo
riperco
o
ultimi 15/20 anni del calcio italian
o-scommesse fino
scandal
primo
dal
are
cominci
a
burrone
nel
portato il pallone
guarda un po’), e
(ma
ad arrivare alla scesa in campo di Berlusconi nel calcio
, tra lo sport
moderno
calcio
il
e
volta
lì lo spartiacque tra il calcio di una
e il business.
nessuno, non fanno
I due giornalisti finanziari del manifesto non risparmiano
tutti escono
quale
dal
gradi,
prigionieri, un j’accuse a trecentosessanta
o del calcio, i
politic
“gota”
il
e
paese
del
con le ossa rotte, i poteri forti
ma non è successo
procuratori e gli imprenditori, la stampa e le televisioni,
niente, niente di niente.
sempre i soliti,
Chi leggerà questo libro noterà come certi personaggi,
o conflitto di
continu
in
e
trazion
amminis
di
i
consigl
sono presenti in tanti
i e creditori
debitor
interessi, oppure come in certe situazioni taluni siano
niente.
di
niente
di se stessi, ma non è successo niente,
taroccate,
Doping, regali agli arbitri, passaporti falsi, fideiussioni
aggi, fondi
boicott
i,
pilotat
nti
fallime
se,
scommes
o
scandal
volta
un’altra
niente.
di
niente
neri, riciclaggio e non è successo niente,
Il pallone nel burrone:mai titolo fù più azzeccato.
Salvatore Napolitano e Marco Liguori
Il pallone nel burrone, Collana Primo Piano
Come i maggiori imprenditori italiani hanno portato il calcio al crac
Pagine 198 - Euro 12
30 di nancy brilli
leggere.brilletture bazar 09 2004
Rabbia
Certe volte quando leggi un libro ti viene
in mente te. E allora rivivi lo stesso dolore,
riprovi la stessa rabbia, vivi le stesse
sensazioni. Rimugini che ancora tutto sia
possibile, e ridi da sola, piangi…
RABBIA. Inutile fingere il contrario, la rabbia c’è. Quando ti svegli la mattina
col cuore scorticato, senza voce da giorni, la testa che ti duole perché la serpe
sul cuscino ti soffia nell’orecchio di non restare sola, non diventare vecchia. La
filastrocca suona, ti torna sempre in mente: sei uguale all’altro ieri, non cambierai
mai in niente. Mentre il senso di colpa ti cola fra le gambe ormai irrimediabilmente
spalancate non sai più se il calore che ti preme viene dal sole che picchia o dai
reni sudati, ti vorresti poeta, ti vorresti talento, e riesci soprattutto a essere quattro
parole su un’agenda scritte aspettando in fila tra la puzza del traffico in un
sottopassaggio di periferia. Riuscire a dimenticare è così difficile...e poi vallo a
sapere cosa ti va a succedere! Capita cha te ne stai da una parte, pieno di sogni,
di idee, e poi più niente. Si annulla tutto, c’è meno di zero e tu non sai neppure
che è successo. Ci vuole la vita, a capirlo. E mentre capisci, ti manca il fiato, non
sai dove andare, ti porti in giro e non ti sai più, ti muovi e ridi da sola, piangi. Ti
accorgi che una canzone ha un potere evocativo tale da spezzarti le gambe, e non ti
sopporti. Essere brava? Ci stai provando, ci stai provando, cazzo! La tentazione di
lasciarsi andare è grande, il dolore sa farsi amare molto bene, la voglia di buttarsi
su un divano a rimuginare la speranza che ancora tutto sia possibile è potente,
ma stai imparando. Mai avresti pensato che fosse così difficile. Capacitarsi che è
finita, che quello che avevi non lo hai più, che cosa orribile! E ancora più terribile
è pensare che ci si amava davvero e che non ce l’abbiamo fatta. Io lo so: quello
era amore, ma il male è stato più forte, impossibile pensare di superarlo. E d’altra
parte io venivo sempre dopo di lui.
Certe volte quando leggi un libro ti vieni in mente te. Pure se tutto sommato non
c’entri.
Ho riletto “i giorni dell’abbandono” di Elena Ferrante.
Elena Ferrante
I giorni dell’abbandono, Edizioni E/O, Roma, 2002
Pag.224 - Euro 13,50
[email protected]
[email protected]
bazar 09 2004
notte di marcello amoruso 31
Locali che hanno una marcia in più:
l’originalità e il coraggio delle
proposte, per il fascino delle atmosfeper
re,
per l’intimità dell’ambiente.
Oppure perché lì “trovi di tutto”.
Supper, crogiolo di sapori,
atmosfere, visioni, suoni: per
tutti i sensi
Al Supper Club, sede
nomade delle riunioni Bazar,
il party di apertura del Roma Europa Festival di sarà affidato
Per tutta la durata del festival accoglierà artisti e Villa Medici.
pubblico nel
dopo spettacolo. Il locale, per chi non lo conoscesse,
è ricavato
all’interno di un palazzo cinquecentesco a due passi
Ha da subito manifestato a chiare lettere il suodal Pantheon.
creatività, molteplicità di atmosfere, design ultracon messaggio:
temporaneo e
sobrio. “Uno spazio multisensoriale – dice l’art director
Maurizio
Mottola – dove tutte e tutti sono liberi di esprime
irrinunciabile diversità”. Su una superficie di mille e re la propria
trecento metri
quadrati, cucina, arte, suoni, luci e immagini si fondono
comune con un piglio originale, raffinato e conforte in uno stile
vole.
È anche
set di eventi sociali, comunicazione, cultura, moda e
palco per artisti e creativi in genere. Nata ad Amsterdspettacolo; un
am, nel 1990,
dall’incontro di giovani artisti di tutto il mondo, la filosofia
del locale
ha convinto un gruppo di giovani imprenditori che
ha
puntato su
Roma per riproporre le stesse atmosfere del club olandes
e.
www.supperclub.com
Via de’ Nari 14, Roma. Infoline 0668807207
Club speciali
Cube, un contenitore dove “entra di tutto!”: tre piani
di
diversità
È come
in una grande Arca di Noè, solo che qui non si risparmia nessuno: tutti dentro… a una fila interminabile,
ma non c’è Noè a coordinare i lavori. Per quanto esuberante, è un’immagine lampante di ciò che il Cube
rappresenta. Locale camaleontico della periferia romana, il giovedì sera dà il meglio di sé aprendosi ai giocosi
territori del trash. Il venerdì invece ospita gli eventi transgender, gay ed etero di Muccassassina.
Tre piani, in cui durante il passaggio sembra quasi di assistere alla fenomenologia della specie umana (quella
notturna inteso!). “Incontri di tutto”, è questa la frase a cui i molti riconducono il loro esserci. Quella del giovedì
è la serata più famosa e più affollata: l’ingresso è libero e la programmazione è curata da Radio Rock e i suoi
dj. Primo piano dancefloor, secondo piano concerti di coverband o gruppi strampalati, che ben si accordano al
calderone. All’ultimo piano, revival rock come Radio comanda al rock… Arrivati in cima non è necessario dare
ulteriori direzioni ai movimenti: è sufficiente lasciarsi trastullare avanti e indietro, su e giù senza alcuna fatica,
basta assecondare i movimenti della folla. Vista dall’alto la scena potrebbe apparire come un enorme e irregolare
domino il cui movimento è originato dalla spinta di un solo elemento mentre il resto procede per inerzia. E quando
la scossa ti raggiunge, si ricomincia da capo: di nuovo a far la fila!
Via Portonaccio, Roma.
Sputnik Club, intime
emozioni
Al pian
o terra di una villa
Sputnik club è un piccolo primi Novecento, lo
in pieno centro storico. e confortevole locale
Lo spazio interno si
articola in una galleria d’arte
music bar che ospita concert e un intraprendente
internazionale: dancehall a i live e dj della scena
base di revival, house,
lounge, fino alle 4.00 del mat
è contrassegnata da uno stiletino. La sala disco
arredo metropolitano. Ottimi industrial e da un
cene a tema a tinte etniche e freschi i cocktail,
, ambiente rilassato,
raccolto e amichevole.
Via Santa Teresa degli Scalzi
154b, Napoli. Infoline
0815648686 0815449429
Agricantus, cooper
sociale con l’amore
per l’arte sommersaateiva
per i disabili
La stor
ia del Centro cultural
di un finanziamento regionae polivalente Agricantus ha inizio nel 1986 a seguito
le. Da allora tanto lavoro è
stato raggiunto dieci anni più
stato fatto e il traguardo è
panorama culturale palermit tardi. Il CCPA rappresenta una realtà tangibile nel
ano
:
mol
teplici le attività prodotte e osp
di questo spazio. Il locale è
itate all’interno
ristorazione e un’area esp formato da 3 ambienti distinti: una sala spettacoli, una
osiz
ioni
.
Per quanto riguarda la prog
punta principalmente al teat
rammazione, si
Altrettanta cura viene data ro contemporaneo d’autore, sperimentale e di poesia.
alla musica, che rifiutando
promuove, con le sue storiche
ogni ottica “commerciale”
rassegne, musica in genere
privilegiati del mainstream.
tenuta fuori dai canali
selezione dell’Arezzo wave Non a caso l’Agricantus è il locale che ospita l’annuale
per
la
Sici
lia, oltre ad altri con
al festival Sonica, nei pressi
di Catania. Il tutto verrà com corsi che danno accessi
convegni, seminari, serate part
pletato da progetti speciali,
icol
ari,
mostre etc.
Inoltre il Centro ha anche
pred
ispo
sto alcuni servizi, fuori e den
favore dei portatori di handica
tro al locale, a
disabili. www.agricantus.org p, così da consentire la fruizione delle attività anche ai
Via XX Settembre 82a. Infoline
091487117
32 di alberto traversi
notte bazar 09 2004
[email protected]
Aperitivo mon amour. A Milano è impossibile vivere una giornata senza questo
rito tanto antico quanto cool. Ecco tutti i luoghi must del momento.
L’aperitivo sta ai milanesi come la madonnina a Milano.
Aspettare l’ora di cena davanti a cocktail e analcolici
colorati accompagnati da salatini, panini e focacceria
varia è diventato quasi una tradizione che tocca tutti i ceti
sociali. E come per la lirica e per il calcio, anche questo
passatempo meneghino ha i suoi templi. Si va dai super
classici, testimoni della rinascita post bellica, agli american
bar dei ruggenti anni ’80, senza dimenticare i morbidi
ritrovi d’inizio secolo e le architetture d’avanguardia dei
moderni cult bar frequentati oggi da una clientela giovane ma
molto esigente. In
questa stagione, quando il caldo continua a farsi sentire, qualche tavolo
all’aperto o un
marciapiede particolarmente ampio attirano come mosche al miele
dell’aperitivo. I finestroni del Radetzky Café (corso Garibaldi 105, l’assetato popolo
tel. 026572645) che
d’inverno riparano gli avventori dal freddo intenso, d’estate non esistono
piacevole sorseggiare gli intrugli di Franz nell’arioso open space mitteleur più e diventa
opeo a stretto
contatto con lo struscio del Garibaldi. Al Goodfellas (via Cusani
l’ora dell’aperitivo sembra non finire mai. Gente dalle sei di sera a 4, tel. 028690142)
un tavolo libero. I cocktail li preparano Giovanna e le due gemellin mezzanotte e mai
e Sandra e Paola,
brave, belle e simpatiche. Il Bar Bianco del Parco Sempione (Entrata
Arena-Acquario.
Tel. 0286451176) è il fenomeno del momento. Dove un tempo,
tra yogurt e creme
pronte, si ritrovavano intere comunità di bigianti e mamme con bambini
al seguito, oggi
si sorseggiano mojitos e cuba libre all’ombra di querce secolari e lampade
ibizenche. In
Brera resiste il Jamaica (via Brera 32, tel. 02876723), un tempo storico
punto d’incontro
di artisti e pittori, oggi ritrovo radical-chic di giovani bohemien. E’ d’ispirazi
il Colonial Fashion Cafè (Via De Amicis, 12. Tel. 0289420401), discobarone coloniale
della catena
di Giorgio Santambrogio. Aperitivi e piatti freddi tra leoni impaglia
posizionati sulla strada. Da vedere le splendide foto di Peter Beardti e sgabelli zebrati
Take Away Solferino (via San Marco 20, tel. 026552204), i salatini appese ai muri. Al
Oltre agli ottimi cocktail, un fornitissimo buffet offre leccornie per ognisono un dettaglio.
cocktail e clientela trendy al Ricci (piazza della Repubblica 27, tel. esigenza. Lounge
0266982536) dove
poltroncine zebrate animano il porticato. Tra i preferiti dal pubblico
gay. Atmosfera
sofisticata al Nordest Caffè (via Borsieri 35, tel. 0269001910)
dove aspettando i
musicisti per serate di buon jazz si può godere dei tavolini all’aperto
d’arte e degli ottimi aperitivi accompagnati dai migliori toast della città., delle esposizioni
perfezione al Victoria Café (via Clerici 1, tel. 028053598) a due passi Tutto è curato alla
per l’aperitivo è uno dei più vari e abbondanti della città e l’arredam dalla Scala. Il buffet
visita. Da non perdere i bagni. Meno di immagine, ma di altrettanta ento da solo vale la
sostanza, l’aperitivo
del Frida Café (Via Pollaiolo, 3. Tel. 02606935), ultimo nato nel dedalo
capo allo spazio “Ma tu conosci Frida?” di via Pollaiolo 3. Propone unadi iniziative che fa
Spagna con gazpachos, formaggi tipici e ottime tapas. All’Africa, alla carta ispirata alla
e alle gesta dei più famosi esploratori è dedicato, invece, l’aperitivoleggenda di Tarzan
del Crazy Jungle
(Via Cavriana, 26. Tel. 0267391234). Qui tra liane, palme, animali feroci
cocktail dai nomi esotici, l’happy hour è nobilitato da carni, verdure di cartapesta e
piatti e un buffet ricco di verdure fresche. Una volta era una sala alla griglia, primi
d’autobus, oggi, mantenendo lo stesso spirito, è diventato una dei d’attesa per autisti
locali più frequentati
e rumorosi della città. Il suo fascino sta in questo, l’Atiemme (Bastioni
di Porta Volta 15,
tel. 026552365) vive al ritmo pulsante della Milano che si sposta e
che qualche volta si
ferma: per un cocktail, un analcolico e un buffet che ha pochi eguali.
Tra mojitos e cubalibre
Le emozioni forti del lago
A un tiro di schioppo da Milano, il lago di Garda propone alcune tra le
discoteche più frequentate del Nord Italia. Da poco
ristrutturato l’ex Genux, oggi Dehor (Via Fornaci dei Gorghi, 2 – Desenzano – Tel. 0309919948), si ripresenta al pubblico con un giardino estivo
pensato come un autentico villaggio. Diecimila metri quadrati, due mega-piste, un centinaio di tavoli immersi in una vegetazione mediterranea ricca
di riferimenti architettonici che ricordano il passato di Grecia, Spagna ed Egitto, fanno da cornice a importanti dj set e party a tema. A pochi chilometri,
l’Hollywood (Via Montefelice, 11 – Bardolino – Tel. 0457210580) raduna più generazioni di vip e nomadi della notte. Da scoprire oltre all’Oxygen Bar, lo
splendido giardino dedicato a Gaudì. Tra Desenzano e Lonato, il Fura (Via Lavagnone, 13 – Desenzano – Tel. 0309130652), si è da sempre presentato
come spazio “Teatro-Disco–Azione”, un concetto immaginato nella fase progettuale dall’architetto Beppe Riboli e perpetrato grazie ad uno staff attento a
riconsiderare, anno dopo anno, le grandi tendenze della club culture internazionale. Più che classiche serate da discoteca, il locale propone importanti
dj set, eventi speciali e performance di alto livello.
[email protected]
bazar 09 2004
notte di andrea lisi 33
NOTTE BIANCA:
ISTRUZIONI PER L’USO
Come vivere la Notte Bianca romana senza lo stress di
essere
in ritardo per lo spettacolo prescelto e com
e
sopr
avviv
ere
innumerevoli stimoli artistici senza lasciarsi sopraffare dall’ agli
ansia
della scelta giusta.
Il 18 settembre si ripete. Notte bianca per tutti i romani. La
delizia di orde ondivaghe di avventori ben decisi ad andare metropoli italiana trasformata in un mega happening per la
a dormire il più tardi possibile. A disposizione della massa il
miracolo psichedelico di una sospensione dei ritmi biologici che
al nightclubbing e al ravin’. La città situazionista fatta realtà. sfrutti appieno le doti fatali della notte solitamente riservato
concerti, eventi svariatissimi per qualità e quantità che copriran Tra recital di poesia, proiezioni cinematografiche, mostre,
la deriva degli stimoli e delle occasioni (perdute), l’abbondanzano capillarmente tutta l’estensione dell’urbe, andrà in scena
frustrante e lo stress: quello di essere comunque in ritardo
per godere dello spettacolo prescelto e quello di rimanere
bloccato nel caos mentre altrove accade ciò che si desidera
Sembra la messa in scena della condizione umana contemporanea
.
, assediata da stimoli che prospettano un mondo dalle
possibilità illimitate che però si risolvono in immobilismo da
comples
so
di
prestazi
one
foriero
di
inelutta
bili
fallimenti.
L’opera d’arte totale della tragedia individuale dei nostri tempi.
Che come tale va goduta, perchè alla fine lo spettacolo
della Notte Bianca è il delirio delle strade stracolme di gente
in
fila
sino
all’alba,
non
tanto
la
somma
dei
pretesti
offerti per
farci uscire di casa. A meno che uno non si risolva ad esercita
su qualcosa in particolare, su una scelta netta che pregiud re con coraggio e determinazione il libero arbitrio puntando
ichi
tutte
le
altre,
che
recida
dall’app
arente
comples
sità del
molteplice la reale complessità dell’unico. Ad esempio rintracc
che approfitti delle anteprime del festival Dissonanze di questiiando un percorso di fedeltà al nottambulismo avantgarde
giorni,
17
e
18
settemb
re.
Allora,
la
sera
precede
nte alla
Notte Bianca, concedetevi un aggiornamento sulla situazione
visitando il Mutek Festival, ovvero l’edizione italiana della più della dance music sperimentale associata al video digitale
importa
nte
rassegna
del
genere
in
nordam
erica
con sede a
Montreal. Nella location collaudata del Brancaleone di Via Levanna
si succederanno sul palco, con il loro live act, maestri
dell’elettronica canadese del calibro di Deadbeat, The Mole,
Crackho
use,
Egg,
il
dj-produ
cer
Oxtongu
e
da
San
Gillio (TO),
il cui set ci spingerà verso i lidi crepuscolari intensi della tek-hou
se teutonica, accompagnati dai vj DDG crew, dalla video
installazione di Mylicon/EN e dalle sonorizzazioni di Alain Mongea
u
ed
Eric
Matsson
,
maestri
tra
l’altro
nelle
animazioni
da computer. Nella zona cinema sarà proiettato in contemporanea
Silent Room del collettivo Skoltz Kolgen, una cascata di
stimolazioni audio-visive che spingono al limite le capacità di
intende
re
la
fruizion
e
estetica
un
all
over
esperen
ziale.
Rafforzati da questo viaggio per le nuove frontiere dell’interazione
audio-visiva, preparatevi la sera successiva, quella della
Notte Bianca, ad attraversare la città dribblando i capannelli
di
persone
sempre
più
impone
nti
e
le
innume
revoli
occasioni
di sosta e distrazione per puntare dritti al Palazzo delle Esposizi
dei Light Surgeon, il più famoso gruppo di video artisti britanni oni di Via Nazionale, dove alle 22 comincia lo spettacolo
ci,
assai
noti
al
pubblic
o
della
Notte
internaz
ionale
perchè
collaboratori della mitica label di Acid Jazz ed electro-house
Ninja Tune, la stessa di Coldcut ed Hexstatic per capirci.
Lontani dall’inconcludente nomadismo che andrà consumandosi
fuori,
potrete
godere
di
un’impr
essionan
te
compos
izione
di immagini luci suoni con un unico obiettivo: prendervi per
i sensi. E provate in tale estasi a recuperare il senso di un’arte
che lavora sulle vostre terminazioni percettive come una Notte
Bianca
sui
vostri
desideri
di
godere
del
tempo,
come un
party sulla vostra voglia di strafare, come una installazione degli
sulla vostra voglia di comprare. Se ci riuscite. Altrimenti lasciatev stessi Light Surgeon finanziata dalla Levi’s e dalla Nokia,
i
andare.
A
differen
za
di
molti
altri
perlome
no
non avrete
perso tempo nel cogliere i tempi.
LINK obbligati
www.dissonanze.it
www. brancaleone.it
www. nottebianca.it
www.mutek.ca
34 di claudio coccoluto
notte.nottetempo bazar 09 2004
Per alcuni è un eroe urbano, personaggio
tra il mito e il quotidiano. Ma non si dice
mai che il dj è un’antenna libera…
un
Mi è capitata una cosa che voglio raccontare: nel corso di una intervista
giornalista mi ha chiesto se sinceramente pensassi di meritare il successo
(virgolettato e relativo) di cui sto godendo: per quanto avessi riflettuto sulla to,
cosa altre volte, in quest’occasione ho analizzato e approfondito l’argomendj
aldilà delle motivazioni personali, ampliando il concetto alla categoria deisimile
tutta. Si è spesso detto che il dj oggi è una mini rockstar, con una fascino
a quello delle grandi star musicali ma col pregio della “vicinanza” al pubblico,
quindi più accessibile, più complice nel condividere il party senza frapporre
tra il
palchi, transenne… Il dj è anche per alcuni un eroe urbano, personaggio sia
mito e il quotidiano, che soddisfa sia chi ha bisogno di modelli da emulare
e arrivo
chi con questi voglia e possa confrontarsi. Ma la cosa che meno si dice, Una
alla mia riflessione, è che il dj è un media, un comunicatore, un’antenna.
Il
ricetrasmittente umana di piaceri, energie ed emozioni sottoforma di musica.
I dj sono
“successo”, credo, sia solo e semplice gratitudine; gratitudine e fiducia. altro
antenne libere, radio pirata, il cui controllo delle scalette non è esercitato che.
che da loro stessi, senza soggezioni a palinsesti, sponsor o major discografisfida
Il giudizio sta al pubblico, sempre, rinnovato sera per sera in una sorta di
te
dove le responsabilità di scelte cattive o sbagliate non possono essere demanda
ad altri. Anzi, spesso il disc jockey si accolla colpe non sue: impianti sfasciati,
“la
problemi organizzativi, carenze d’ogni tipo che poiché egli rappresenta ze.
faccia” del locale, vengono attribuiti a lui a dispetto delle sue competen fa
Ma lasciatemi tornare all’assoluta indipendenza professionale, quella che
del dj (maturo e compiuto) un vero battitore libero. Ho fatto fatica a spiegare
case
al giornalista che non fossi sommerso, come lui credeva, di promo della
per
discografiche, e ancora più fatica a spiegargli quale sia il mio budget annuale
mia (e
l’acquisto dei dischi che uso! Ma questa spesa è proprio la garanzia della che
della maggior parte dei miei colleghi) libertà professionale: compro quello
mi piace, e rischio su quello che scelgo, senza condizionamenti, senza pressioni:
di questo i clubbers mi sono grati. Musica senza filtri che sgorga come dalla
dei
sorgente, senza essere imbottigliata. Ecco perché sono un nemico giuratotoglie
CD e degli MP3: la loro facile possibilità di manipolazione e di fruibilità, col
al dj vero la possibilità della ricerca e il percorso che ogni ricerca richiede
il
relativo arricchimento culturale. Avere le cose troppo facilmente ne sminuisce
Ma
valore intrinseco e, in termini di pathos, ne mortifica il potenziale emotivo.dita:
credo che quest’ultima valutazione meriti un’analisi più ampia e approfon
appuntamento alla prossima.
dj:
O
T
S
E
U
Q
I
T
I
TI MER
?
O
S
S
E
C
C
U
S
[email protected]
36 di chiara spegni
gusti bazar 09 2004
[email protected]
Mentre il cono compie 100 anni, i maestri artigiani del Belpaese puntano al e
riconoscimento del marchio doc per il “gelato tradizionale italiano” e le gelateri
elaborano nuovi gusti e creano prodotti light per diabetici e celiaci. E quando
finisce l’estate? Niente paura. A novembre ci aspetta una mostra internazionale
molto speciale…
Non esistono certezze
sulle origini del gelato, se non tracce della
conservazione del ghiaccio: nella Cina dell’VIII
secolo a. C. così come tra gli antichi egizi, poi
Alessandro Magno e i romani, che custodivano
neve e ghiaccio in appositi sotterranei, da
mescolare a succhi di frutta o miele. A portare
in Italia l’invenzione gastronomica pare siano
stati gli arabi, nei loro insediamenti in Sicilia.
Lo stesso termine “sorbetto” potrebbe
derivare dall’arabo charbat, che significa
bevanda, o da sh-r-b, che significa bevanda
con lo zucchero. Anche la tipica cassata
fredda forse deve il suo nome alla scodella
nella quale veniva preparata: “qua-sat”.
Il primato dei sorbetti spetta a napoletani
e siciliani, che per secoli fanno scorte del
ghiaccio preso dalle cime dei vulcani nelle
“case del ghiaccio”. In ogni caso, prima si
rinfrescano i cibi salati, poi quelli dolci.
Forse il primo ricettario in Occidente è “Il
libro dei sorbetti”, che risale all’XI secolo,
manoscritto anonimo. Il periodo d’oro del
gelato è il Rinascimento: grandi maestri
sono i fiorentini Ruggeri e Buontalenti. Se
Caterina de’ Medici fa assaggiare i gelati al
re di Francia nel 1533, è il nobile siciliano
Francesco Procopio dei Coltelli ad aprire
a Parigi il “Caffè Procope” nel 1660. Si
diffonde la moda in Europa, mentre in
America sbarca il genovese Giovanni Bosio,
che apre un negozio a New York. Poi gli
americani cominciano a usare la panna al
posto delle uova nella miscela iniziale. E
alla fiera mondiale di St. Louis del 1904
un gelataio finisce i contenitori e utilizza
le cialde del banco vicino: nasce il cono.
In Italia la produzione industriale arriva
tardi; nel 1951 la Motta lancia il mottarello,
antenato del cremino, gelato al fiordilatte
ricoperto di cioccolato.
Di che gusto sei? _food/tests/icecream.htm la risposta. Un tipo toffee è
Su http://quiz.ivillage.co.uk/uk
cioccolato è
efficiente e pieno di buon senso; vaniglia è impulsivo e vive alla giornata;
, un po’ pessimista;
intuitivo, sensibile e affidabile; fragola è leale, a volte timido e riservato
chocolate chip è un tipo aperto, un creativo, magnetico e originale.
d
521 sapori da recor
è all’insegna della tradizione: al primo posto c’è la nocciola,
La classifica dei gusti in Italia
secondo la Coldiretti
seguita da cioccolato, pistacchio, fragola e limone. Ma i gusti del 2004
Soave,
Marzano,
San
Barolo,
,
amarone
o,
parmigian
la,
gorgonzo
o,
sono “aceto balsamic
gelatieri italiani
Montasio, Vincotto, pecorino, e perfino lo squacquerone”. La ricerca dei
tazione non ha
punta su ingredienti doc legati alle specialità del territorio. La sperimen
, alloro,
limiti: negli ultimi tempi sono nati i gusti alle olive, ricotta, sedano, rosmarino sciroppo
e aloe,
rucola, fava e lenticchia. Senza dimenticare zenzero e cannella, ginseng
è stata
d’acero, gelsomino e petali di rosa. La scorsa primavera la creatività italiana e dell’Ali)
artigiani
ne
(dell’Unio
Triveneto
del
gelatieri
e
i
pasticcer
di
Centinaia
.
premiata
record”. Due notai
si sono dati appuntamento a Padova per la realizzazione di “Gelato da
o per “soli” 521
omologat
stato
è
Guinness
il
se
anche
diversi,
gusti
hanno verificato 580
e un po’ salato.
gusti. Il pubblico ha gradito in particolare il gelato al baccalà, un po’ dolce
Lecca e leggi
Polliotti,
Un po’ di storia, 30 ricette e tanti abbinamenti in Gelati Gelati di Luciana
sorbetti, yogurt e
prefazione di Dacia Maraini, ed. Mondadori, 19,50 euro; pratico Gelati,
e con foto l’ultima
frappè, per variare le merende, ed. Demetra, 6,40 euro; più compatta
a Landra, De
Margherit
e
Laura
sorelle
delle
casa
in
fatti
gelati
I
manuale
del
edizione
e de Meyer, Fabbri
Veroniqu
di
di
semifred
e
sorbetti
Gelati,
anche
carino
euro;
Vecchi, 7,90
un team di
da
“testate
ricette
di
marchio
suo
un
da
garantito
ed., 12 euro; si presenta
euro; un must per
cuochi professionisti” il volume Gelati e sorbetti, ed. Bonechi, a 3,90
e la descrizione
chi adora le antiche illustrazioni è Il grande libro dei gelati, con la storia
euro; non manca
delle varietà di gelati e oltre 300 ricette, Newton & Compton ed., a 10,27
euro; più tecnico
un’esperta di cucina, Fernanda Gosetti, con Il gelato, Fabbri ed., a 21,69
acqua), modalità
e ricco di informazioni sui vari tipi (leggeri, all’uovo, al latte, a base di
italiano, con 214
le
artigiana
gelato
Il
prime,
materie
e
miscele
diverse
ione,
fabbricaz
di
dalla A alla Z, è
nisti,
professio
i
per
bibbia
La
euro.
15,50
Hoepli,
ed.
Preti,
G.
ricette, di
www.gelatoar
su
acquista
si
euro;
180
a
volumi
10
Barba,
Walter
di
,
La gelateria moderna
e gelato, di Roberto
tigianale.it, la rivista dei gelatieri italiani, dove si trova anche Freddo
Giacobbi, per 30 euro.
bazar 09 2004
[email protected]
gusti di chiara spegni 37
De gustibus...
L’hockey pockey
In Nuova Zelanda il gusto icona nazionale è l’”hockey pockey”,
una sorta di vaniglia arricchita da pezzi di toffee. Quale l’origine
del termine hockey pockey? Secondo un estratto delle cronache
londinesi del 1895 l’hockey pockey indica un tipo di gelato con
una consistenza più solida di quello degli italiani, fatto di strati di
diversi sapori e venduto in incarti che consentono di consumarlo
dove si vuole (grande vantaggio rispetto a quello venduto in
coppette di vetro). Solo un sospetto: che la base di alcuni di questi
gelati, al posto del latte e della panna, sia una fantomatica “rapa
svedese ridotta in poltiglia”. Il termine pare derivi dall’italiano dei
primi gelatai emigrati: “ecco un poco”. Hockey pockey oggi per
molti inglesi è solo il nome di una vecchia canzone e un ballo per
bambini; secondo altri proviene dalla formula “hoc est corpus”
della messa in latino e sta a indicare i trucchi che utilizzano i maghi
nelle loro esibizioni.
1)
2)
3)
4)
Il gelato va sciolto in bocca, non mangiato, e mai in fretta.
Gustato a fine pasto può aiutare la digestione
Per i bambini può essere un’ottima merenda
Per gli anziani un alimento completo contenente calcio,
vitamine e liquidi
5) Esistono gelati magri a basso contenuto calorico: 140
calorie ogni 100 grammi
6) Il gelato alla frutta si aggira intorno alle 160 calorie per 100
grammi, mentre quello a base di latte va dalle 220 in su
7) Attenzione alle aggiunte come panna, canditi, pezzi di
cioccolata: le calorie schizzano in un lampo fino a 400 ogni
100 grammi
8) Evitare di acquistare gelati con l’aggiunta di additivi come
aromi, coloranti, emulsionanti
9) Prestare particolare attenzione alla scadenza del prodotto
10) Occhio all’igiene. Gli ingredienti devono essere bene in
vista, e chi serve non dovrebbe maneggiare denaro. Anche
il locale deve risultare pulito.
A guidare la classifica mondiale è la vaniglia, seguita da cioccolato
e fragola. In genere considerata un gusto poco elaborato, nasconde
invece una lunga lavorazione. L’essenza viene estratta dai baccelli
della pianta della vaniglia, che è un’orchidea tropicale rampicante.
Viene coltivata principalmente in Madagascar, Messico, Tahiti e
Indonesia. La pianta produce i frutti solo dopo due/quattro anni e
ogni baccello impiega da sei a nove mesi per maturare. Il momento
del raccolto è critico per assicurare il gusto finale del prodotto e il
baccello viene sottoposto a una lunga lavorazione nel quale perde
l’80% del suo peso. La vanillina estratta è una percentuale minima,
che può variare dallo 0,1 al 3% a seconda della varietà. E a seconda
dell’origine della pianta cambia l’aroma finale.
Il Giappone brilla per l’eccentricità delle sue varietà: dal tè verde al
fagiolo rosso. Poi c’è il gelato al cactus (saboten aisu), alle ali di pollo
fritte (nagoya tebasaki), alla polpa di granchio (kani aisu), non poteva
mancare il pesce (sanma aisu), il polpo (taco aisu), i gamberetti
(sakura ebi aisu), e il wasabi, tipico del sushi (clicca su http://
mdn.mainichi.co.jp/japano/0207/ice-cream/1.html). Meno originale
il sapore di mais dolce in Malesia, di peperoncino in Indonesia, con
semi di sesamo in Corea, di cookie dough in Usa. Specialità riservata
all’estate quella lanciata da Doddington Diaries l’anno scorso, a
base di “Newcastle Brown Ale”, una birra caratteristica del Nord-Est
dell’Inghilterra. La produzione industriale cerca di competere con
quella artigianale puntando sugli ingredienti. Particolarità che ha
distinto in tutto il mondo la marca Haagen Dazs, ditta americana
che agli esordi, negli anni ‘60, ha conquistato i consumatori creando
belgian chocolate, vanilla swiss almond, butter pecan e dulce de
leche.
Nei forum di www.cucinait.com si raccolgono tante idee originali,
come quella dei gelati al formaggio. Quello al gorgonzola con la
brioche é eccezionale come entrée o come aperitivo estivo.
Per 10 persone: 200gr roquefort, 200gr gorgonzola dolce, 400gr
robiola, 25gr pistacchi tritati,
200gr panna montata. Sbriciolare il roquefort con una forchetta e
poi impastatelo insieme a robiola, gorgonzola, paprica e pistacchi
nell’impastatrice, mescolare e aggiungere la panna montata.
Riempire uno stampo rettangolare cm26x6x6 foderato di alluminio e
metterlo in freezer per 2 ore o più. Sformarlo 15’ prima di servirlo e
spolverizzarlo con una cucchiaiata di pistacchi tritati
E che dire del gelato al parmigiano? Ecco la dose per 6: in una ciotola
amalgamare 150 g di parmigiano grattugiato con 2,5 dl di panna fresca
versata a poco a poco, mescolando di continuo. Poi far sciogliere
il tutto a bagnomaria per 7-8 minuti, mescolando finché diventa
una crema. Filtrare con un colino fine, pepare e riporre in frigo per
almeno 12 ore. Si può servire con fettine di pera, crostini e una goccia
di aceto balsamico. Accompagnato con dei bastoncini di sedano è
molto piaciuto.
L’appuntamento
D’obbligo a novembre una visita alla Mostra internazionale del Gelato
che si svolge a Longarone, in provincia di Biella.
Per informazioni e date: www.mostradelgelato.com
Saper amalgamare i sapori, scegliere le dosi, è un’abilità tipica delle streghe. In fondo
Maria Agnese Spagnuolo è una fata moderna, che nel suo laboratorio elabora ricette
molto antiche e ne inventa di nuove, adoperando solo ingredienti naturali. La sua
gelateria Fatamorgana, di fronte al parco Nemorense a Roma, è un ritrovo di golosi
che offre creme e sorbetti (senza latte, ottimi per le intolleranze alimentari) tutti
privi di glutine. La lista dei gusti cambia in continuazione, a parte i soliti classici.
Particolari tra i sorbetti l’alkekengi, una bacca che sa di arancio e fico d’india;
ananas e zenzero, dietetico e digestivo; tè verde e tamarindo; fichi; mela, mandorla
e cannella; banana e lime; pere, porto e sambuco; uva e noci; cioccolato e arancio
(senza latte). Tra le creme anche un cioccolato puro, caffè, liquirizia, aromatizzato
con l’infuso della pianta di tabacco del Kentucky; tratta dal Kamasutra l’unione di
finocchio, miele e liquirizia; da scoprire l’elisir della fata o lo zabaione della fata;
la splendida crema al recioto, il passito della valpolicella; il dukkah (la “nutella”
egiziana a base di nocciola, sesamo, cumino e coriandolo tostati). Gli ingredienti sono
scelti con cura, come le mandorle e i pistacchi siciliani, senza coloranti, conservanti e
addensanti chimici. Non ci sono cialde, ma coppette da 1,30 fino a 3,50 euro, da 250
gr. Fatamorgana è in via Lago di Lesina 9/11 (Piazza Crati) a Roma. Alta stagione 11.30
– 24; da novembre a maggio 11.30-21.30; tel.0686391589.
38 di chiara tacconi
gusti bazar 09 2004
[email protected]
Bar gelateria Lurisia
Via Einaudi 2, Mondovì (Cuneo)
Tel. 017443525
Siamo in Piemonte e la nocciola
è il primo gusto da provare:
irresistibile. Ma ai sapori classici
ben si accompagnano quelli…
alcolici, come il sorbetto al Dolcetto
Monregalese, il gelato al Moscato
e quello alla grappa di Arneis. Vi
stupirà la delicatezza del gelato alla
salvia e di quello al raschera, sì,
proprio il formaggio.
Gelateria Ghignoni
Via Tiberina Sud 860, Sansepolcro (Arezzo)
Tel. 0575741900
Palmiro Bruschi non ha nemmeno quarant’anni ma è già
campione italiano di gelateria. E qui esprime, insieme
al resto dello staff, il meglio della tradizione unito a
invenzioni tutte da assaggiare. Una trentina di gusti da
manuale fra i quali spiccano il gelato cioccolato & chianti
e il pinocchio, a base di pinoli. Crêpe farcite con gelato o
salse calde e coppe fantasiose completano l’offerta.
Mastrociliegia
Via Valverde 2, Ragusa
Tel. 0932 625335
È una piccola ma fornitissima yogurteria-gelateria, e si può
scegliere infatti fra una coppa di yogurt-gelato arricchita
con frutta, cioccolato o altre prelibatezze, e il gelato
come tradizione comanda: basterà una coppetta crema
e cioccolato a farvi intuire l’artigianato gastronomico
di qualità che si cela dietro ogni cucchiaiata, ma fatevi
consigliare, perché a seconda della stagione troverete gusti
Tradizionale
Q
Locanda del castello
Via Palazzo de’ Rossi 16, Sasso Marconi
(Bologna)
Tel. 0516781172
Chiuso il martedì
Tipo di cucina tradizionale con specialità di
carne e pesce
Specialità del locale filetto di manzo “razza
romagnola” ai funghi porcini, con tortino di
patate tartufato
Spesa media 45 euro; secondi a partire da
11 euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato etichette dei Colli
Bolognesi
Piatti dietetici vegetariani
Particolarità serate a tema (venerdì 24
settembre Profondo Fritto, a 32 euro, su
prenotazione)
Numero di coperti 120 + 120 esterni
Carte di credito tutte
Musica no
Gentilezza personale ottima
Sale fumatori no
Servizi per disabili sì
Illuminazione diffusa
Enoteca
Baccodoro
Via Venturi 14, Mezzane di Sotto (Verona)
Tel. 0458880269
Chiuso il lunedì sera e il martedì
Tipo di cucina tradizionale con ottime carni e
cantina fornitissima
Specialità del locale costata di cervo con
marmellata di cipolle
Spesa media 45 euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato Valpolicella Superiore
Piatti dietetici vegetariani
Particolarità in raffinata villa seicentesca
Numero di coperti 180
Carte di credito tutte
Musica no
Gentilezza personale buona
Sale fumatori no
Servizi per disabili sì
Illuminazione soffusa
Eat & go
Convivium
Viale Europa 4, Firenze
Tel. 0556811757
Chiuso la domenica
Tipo di cucina tradizionale toscana
Specialità del locale pasta fresca, tutti i giorni
Spesa media piatto unico pranzo circa 10 euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato dalla carta
Piatti dietetici vegetariani
Particolarità è una gastronomia di altissima
qualità in cui fare la spesa per occasioni speciali
o fermarsi a mangiare a pranzo o a merenda
Numero di coperti 20 + esterni
Carte di credito tutte
Musica no
Gentilezza personale ottima
Sale fumatori no
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa
bazar 09 2004
[email protected]
gusti di chiara tacconi 39
È di moda la cooperativa
Un tempo le cantine sociali e cooperative erano grandi
calderoni in cui affluivano
uve di tutti i tipi dei contadini della zona, che altrime
nti non avrebbero avuto un
ricavo sufficiente dalle vigne. Il vino, ovviamente, era
tanto e mediocre. Oggi,
invece, le guide enologiche più prestigiose sono piene
di cantine cooperative che
negli anni hanno saputo trasformarsi. Hanno cominc
iato quelle dell’Alto Adige a fare
scuola, e poi dietro molte altre. Hanno preteso dai contad
ini una qualità sempre
maggiore delle uve, mettendo loro a disposizione gli
strumenti e le professionalità
che servivano (enologo in primis). I risultati si vedono
. E si sentono. Oggi le ex sociali
devono anche combattere con i pregiudizi e costruirsi
un’immagine adeguata, ma i
riconoscimenti parlano chiaro; e in un momento di prezzi
pazzi, forse le cooperative
sono l’ancora di salvezza per il consumatore che cerca
il migliore rapporto qualità
prezzo. Qualche nome? In Alto Adige, la Cantina produt
tori Colterenzio e quella di
Andrian, per dirne un paio. In Toscana, Agricoltori del
Chianti Geografico, Castelli del
Grevepesa, Cantine Leonardo.
Parole di vino
Carlo Lotti è un libraio. E un appassionato di
vini. A San Casciano in Val di Pesa, nel cuore
del Chianti Classico, ha pensato bene di unire
libri e bottiglie, e così nel suo negozio non solo
si trovano sugli scaffali volumi che parlano
del nettare di Bacco, ma anche vini pregiati.
Un accostamento “come sarebbe piaciuto a
Baudelaire” dice il vulcanico Lotti, che nella
sua particolarissima libreria organizza anche
eventi culturali ed enogastronomici. L’ultima
invenzione è “Paroledivino”, pensata per chi
come lui vuole sempre portare con sé, se non
la bottiglia, almeno un “promemoria” del vino
preferito. E così ha creato una linea di block
notes che hanno come copertina le etichette dei
vini. Un oggetto curioso e pregevole, anche su
ordinazione. Info: Carlo Lotti Libraio, Via Roma
12, San Casciano in Val di Pesa (Firenze), tel.
055820279, www.carlolotti.com.
Etnico
Shangri-La
Via Lazzaretto 8, Milano
Tel. 0229510837
Chiuso il martedì
Tipo di cucina cinese-tailandese
Specialità del locale pesce tailandese al
limone
Spesa media cena circa 35 euro, piatti da 10
euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato birra cinese o vini italiani
Piatti dietetici vegetariani
Particolarità ambiente molto esotico e raffinato
Numero di coperti 100
Carte di credito tutte
Musica no
Gentilezza personale ottima
Sale fumatori sì
Servizi per disabili sì
Illuminazione soffusa
Design
Flor
Viale Filippo Strozzi 28 a/b, Firenze
Tel. 055475902
Sempre aperto
Tipo di cucina cooking bar
Specialità del locale carpacci
Spesa media piatti a partire da 7 euro
Dolci fatti in casa e non
Vino consigliato il lunedì divino flor, serata di
degustazioni
Piatti dietetici vegetariani
Particolarità design gallery con esposizioni
Numero di coperti 20 + al bancone
Carte di credito tutte
Musica anche DJ
Gentilezza personale ottima
Sale fumatori no
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa
40 di eva buiatti
gusti.mangia come leggi bazar 09 2004
Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni
[email protected]
diverse
ades d’amore
Dolm
“Sin da quel mattino pertanto Dimitris si chiuse in cucina a preparare dolmades,
, dolmades che
dolmades microscopiche da inghiottire in un sol boccone
avrebbero lasciato Nanà a bocca aperta, dolmades che avrebbero soddisfatto
pienamente i suoi gusti esigenti” .
A. Staicos, Le Relazioni Culinarie, Ponte Alle Grazie, settembre 2003.
come le fanno?). Vi
I dolmades sono quei misteriosi involtini di foglie di vite o di cavolo che vi hanno meravigliato nei ristoranti greci (ma
in abbondante
occorrono una dozzina di foglie di vite oppure, se non avete occasione di andare in campagna, di cavolo cappuccio. Scottatele
un risottino fino
acqua bollente e leggermente salata, tiratele fuori senza romperle e stendetele ad asciugare su un canovaccio. Preparate
grammi) e lasciate
a mezza cottura: soffriggete una cipolla tritata fine in olio extravergine e, quando è biondissima, aggiungete il riso (100
brodo (se avete
insaporire per qualche minuto girando sempre. Portate il risotto a mezza cottura aggiungendo poco per volta un po’ di
etti di carne magra
avuto la pazienza di farlo) oppure brodo di dado. Aggiustate di sale, e mettete da parte. Fatevi tritare dal macellaio due
d’olio e uno
di agnello (si meraviglierà, ma voi non lasciatevi intimidire), scottatela e salatela leggermente in un padellino con un po’
sale. Mescolate il
poco
e
pepe
tritati,
fresco
rosmarino
e
fresca
menta
di
dose
un’abbondante
e
carne
la
riso
al
Aggiungete
d’aglio.
spicchio
i Dolmades piccoli
fare
per
perché
foglia,
mezza
ciascuna
dentro
meglio
(o
foglia
ciascuna
a
dentro
composto
del
pallina
una
tutto e mettete
fermando
pallina,
la
attentamente
Rivoltate
ciascuna).
di
pezzi
due
almeno
fare
da
modo
in
fredde
sono
quando
conviene tagliare le foglie
e aggiungete
ogni pacchetto con uno stecchino di legno. Adesso viene il bello! Mettete gli involtini in un solo strato in un tegame basso
basso per circa
il brodo avanzato fino a immergerli più che a metà. Strizzate sul tutto il succo di mezzo limone. Cuocete adesso a fuoco
questa fatica, se vi
mezz’ora, girando gli involtini delicatamente due o tre volte. Estraete quindi gli involtini e serviteli tiepidi o freddi. Dopo
avanzano potete tranquillamente surgelarli e mangiarveli un’altra volta con soddisfazione.
Questi involtini si sciolgono in bocca, sono arditi ma delicati, aromatici ma non eccessivi. Sono adatti a un
uomo che cucina per una donna e la vuole meravigliare; meno ad una donna che cucina per un uomo,
a meno che il rapporto non sia molto fantasioso, giovane, sofisticato, con frequente scambio delle parti.
Mangiateli imboccandovi reciprocamente su un terrazzo d’agosto, la sera, bevendo vino bianco retzina
oppure Lissa (metà yogurt magro bianco, metà acqua minerale, sale, mezzo spicchio d’aglio schiacciato,
foglie di menta fresca sminuzzata a piacere). Vi sconsiglio dal fare una cena di amici a base di dolmades: ne
occorrerebbe una quantità industriale e gli ospiti rimarrebbero incuriositi ma affamati. Meglio eventualmente
prepararli per sé: l’ambientazione è la stessa, le bevande anche, ma ci si imbocca da soli fraternizzando con il
gatto al quale però piace solo il ripieno.
Un gioco un po’ malizioso fra due uomini, splendidi cuochi, che si combattono e
si incontrano per confronti fra ricette e per la stessa donna. Lei è una tipaccia senza
scrupoli che si diverte non poco, fa all’amore spesso, mangia benissimo e non ne paga
mai le conseguenze. Utile e piacevole lettura per uomini che vogliono riconquistarsi
un posto in cucina (ambizione sempre più frequente) e per donne che vogliono
imparare a levarsi qualche soddisfazione. Per tutti, insomma.
Se c’ è un libro che vi piace,
con un personaggio che
mangia con gusto, e vi siete
sempre domandati che sapore
avrebbe il suo piatto, scrivete a:
[email protected]
Troverete
prossimo
la ricetta sul
numero di Bazar!
42 di lorella scacco
arti bazar 09 2004
[email protected]
nca
bia
nna
do
la
e
cat
toc
n
No
Spazi
Oggetti d’uso comune che assurgono ad arte.
vitali che diventano aree d’urgenza. E una mostra che
invita a riflettere sull’egemonia dell’Occidente.
Non Toccare La Donna Bianca
E’ stato il titolo di un film di Marco Ferreri, datato 1974, a ispirare il titolo di questa mostra curata da
Francesco Bonami. Ben 19 artiste internazionali sono state invitate a riflettere sugli “umori” di oggi e
sul complesso panorama evolutivo della società dall’inizio del XXI secolo. Come spiega il curatore, il
titolo provocatorio “vuole essere una riflessione su come la donna come soggetto storico rappresenti il
simbolo della diversità e della liberazione della nostra società contemporanea. Se Ferreri identificava la
“donna bianca” con l’occidente e i suoi folli genocidi di minoranze e popolazioni conquistate, questa
mostra preferisce riflettere sul “non toccare”, ovvero l’ordine della società occidentale imposto al resto
del mondo attraverso la propria potenza economica. Il lavoro delle artiste invitate non si focalizza
sull’identità femminile in contrapposizione a quella maschile: ognuna, operando su territori diversi e
contradditori come l’Asia, il Medio Oriente, l’Europa e gli Stati Uniti, vuole definire la propria diversità
come strumento di liberazione, sia del proprio linguaggio che degli stereotipi che hanno spesso
limitato la comunicazione del soggetto “donna” nella cultura e nell’arte contemporanea”. Interessanti
l’argomento e le artiste invitate, tra cui ricordiamo le note Marlene Dumas, Mona Hatoum e Shirin
Neshat, e l’afroamericana Senga Nengudi e la brasiliana Valeska Soares, che espongono per la prima
volta in Italia.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, Torino, tel. 01119831600, http://
www.fondsrr.org, orari: martedì - domenica 12 – 20, giovedì 12 - 23; lunedì chiuso, biglietti: intero
euro 5, gruppi euro 4, ridotto euro 3, dal 16 settembre all’8 gennaio 2005
Lucilla Catania
S’intitola “Viti e Venti” la nuova mostra
personale di Lucilla Catania che inaugura il
giorno della Notte Bianca a Roma, sabato
18 settembre, presso la Galleria Oddi
Baglioni di Roma. Questa esposizione è
il terzo appuntamento, dopo le mostre
di Genova alla Elle Quadro Documenti e
di Mantova da Maurizio Corraini, legato
alla presentazione della monografia della
scultrice (edita da M. Corraini) relativa
al lavoro svolto dagli anni 1986 al 2002.
Nell’occasione l’artista presenta alcune
sculture in marmo e basalto e una serie
di altorilievi e bassorilievi in terra cotta
realizzati nel 2004. In queste opere
l’artista evoca oggetti di uso ordinario,
modificandone la forma, la funzione e il
loro movimento nello spazio. Caratteristica
dell’artista è la sublimazione della materia
attraverso la sua creatività. La concezione
monolitica del suo operare si ribalta spesso
nell’idea di frammento e di accumulo,
così come la sensazione di pesantezza
e di staticità viene sostituita da quella di
leggerezza e di mobilità.
Galleria Oddi Baglioni, via Gregoriana 34,
Roma, tel. 066797906, galleriaoddibaglion
[email protected], lun – ven 10 – 13 / 16 – 19.30
– sab 10 – 13, dal 18 settembre al 30
ottobre
Mark Handforth
e la nuova stagione espositiva della galleria Roma
E’ la scultura a inaugurar
opera
Roma Roma. Un oggetto quotidiano, o meglio, un objet trouvé, diventa i” che
d’arte con lo statunitense Mark Handforth. L’artista crea degli “ambient
o
vanno a mettere in disordine la realtà quotidiana a noi circostante, utilizzand e
lampadin
delle
,
motorino
un
come
familiare,
molto
è
ci
che
qualcosa
sempre
fluorescenti, delle candele, una vecchia maglietta Adidas o un lampione
la
caduto… Come “Lamppost”, dove è proprio un lampione a costituire rg
Oldenbu
di
e
e
l’ideazion
per
Duchamp
di
memore
era,
Quest’op
scultura.
rg.
per le dimensioni, è un omaggio dell’artista al suo maestro Martin Kippenbee a
oggetti
suoi
sui
rsi
arrampica
ad
spettatore
lo
invitare
sembra
h
Handfort
e
immergersi in quell’atmosfera particolare creata dalla luce facendo subentrar
tà.
conviviali
di
senso
un
opere
sue
delle
staticità
alla
61,
Roma Roma Roma, Via dell’Arco de’ Tolomei 2, Roma, tel 0658817 dal
ento,
appuntam
su
o
19.30
12
sabato
martedì
a.biz,
aromarom
mail@rom
Z. O. U. Zona
D’urgenza
Dopo Venezia, la mostra “Zona d’Urgenza” approda
a Reggio Calabria. E’ la seconda tappa di una delle
mostre presenti alla scorsa Biennale della città
lagunare che ha ricevuto più consensi ed applausi.
Il curatore, Hou Hanru, ha invitato circa quaranta
artisti, provenienti soprattutto dall’Asia, a lavorare sul
tema delle zone d’urgenza. Di che si tratta? I processi
di modernizzazione e di globalizzazione attaccano
i nostri spazi vitali, che si sono trasformati in aree
d’urgenza dove affrontare quotidianamente problemi
come lo sviluppo, la competizione e la sopravvivenza,
mentre i sistemi sociali e urbani si decostruiscono e
si riorganizzano. Così gli artisti si trovano a creare dei
nuovi progetti culturali valutando i cambiamenti di
queste nuove realtà.
Villa Zerbi, Reggio Calabria, info: tel 0680692424 ,
fax 0680669906, dal 18 settembre al 14 novembre
bazar 09 2004
[email protected]
arti di luca beatrice 43
Libera follia
La libertà di un pulmino Wolkswagen in giro per
l’Europa, i colori della pittura d’oltreoceano, le
effervescenze torinesi e un singolare approccio
alla follia artistica.
SENZA FRENI!
Chi non ha più vent’anni ricorderà con affetto e un po’ di
malinconia
lo sgangherato pulmino Wolkswagen come simbolo di giovent
e libertà. A bordo del Bulli, nome d’arte del Bus, si attraver ù
sava
l’Europa rollando erba e caricando gli autostoppisti, si trasport
avano
gli strumenti musicali per le tourné, ci si dormiva e faceva
trasporto semplice e popolare che fece viaggiare i sogni di sesso. Un
diventando oggetto di collezionismo e culto. Il pulmino è un’epoca
musa ispiratrice di quindici giovanissimi artisti italiani (tra dunque la
cui Maria
Francesca Tassi concepita proprio in un camper) che interpre
questo magico veicolo pieno di libertà e speranza. Tra loro tano
Ozmo,
Abominevole, Meris Angioletti, Laboratorio Saccardi e Fulvia
Mendini.
Senza Freni!, Antonio Colombo Arte Contemporanea, via
44, Milano, 21 settembre – 22 ottobre 2004, tel. 02 290601Solferino
www.colomboarte.com orario: martedì-sabato 16 – 19.30 71,
COLOR THEORY
da
Con appena un anno di attività alle spalle, Vitamin Arte Contemporanea, diretta
Maurizio De Giuli e Marta Goglia, si è proposta come uno dei nuovi spazi torinesi
più effervescenti e attenti alle novità internazionali. Prova ne è questa Color Theory,
affidata a Franklin Sirmans, curatore di New York, profondo conoscitore della oggi
giovane pittura d’oltreoceano. L’approccio è meramente critico, perché la pittura
non rappresenta più una categoria in quanto tale, bensì l’applicazione di un sistema
e,
di pensiero che contamina e si integra con altri linguaggi e strumenti. Important
inoltre, nella scelta degli otto artisti, la diversa provenienza geografica e culturale,Si
a testimonianza della definitiva perdita del concetto di centralità metropolitana.
segnalano William Cordova, Wanagechi Mutu, Su-en Wong.
Color Theory, Vitamin Arte Contemporanea, corso San Maurizio 73b, Torino 23
settembre – 13 novembre 2004, tel. 011 8136006 orario: martedì-sabato 16 – 19.30
DIMENSIONE FOLLIA
CORDO
MORE FOOLS IN TOWN/MI RI
mporanea non è
i nel panorama attuale dell’arte conte
Che Torino sia una delle città più vivac azioni, ma soprattutto dal fatto che ogni anno aprono
fond
e
i
muse
f Lowe, due
evidente solo dal lavoro di
qualche mese Jacqueline Riva e Geof rtamento in
nuove gallerie e spazi indipendenti. Da
o aperto il loro appa
hann
o,
Torin
a
e
viver
di
scelto
o
Kurt Cobain,
artisti australiani che hann
su appuntamento) A level of trust. After
zona Vanchiglia con la mostra (visitabilePartegas, Piero Golia ed Elisabeth Newman. A fine
Ester
di
i
lavor
nel quadrilatero
esponendo tra gli altri i
schi che inaugura una nuova galleria
settembre è la volta di Ermanno Tede ttiva curata da Norma Mangione e incentrata sul
colle
o,
ricord
Mi
io Berruti) e
romano: si comincia con
scenze cittadine (Enrico De Paris, Valer
tema della memoria, tra vecchie cono le, Giappone, Brasile.
Israe
da
ti
enien
o, visitabile su
artisti internazionali prov
Fools in Town, via Guastalla 19, Torin
A level of trust. After Kurt Cobain, More o, Ermanno Tedeschi Gallery, via Giulio 6, Torino,
ricord
Mi
837.
martedì-venerdì
appuntamento tel. 340 7071
0114369917 www.etgallery.it orario:
28 settembre – 15 novembre 2004, tel.
20
–
16.30 – 20, sabato 10.30
Per secoli la follia è stata considerata un elemento indissolubile
dalla creatività. I Wittkover hanno parlato di influenza
saturnina (quindi lunatica) nel temperamento degli artisti,
sottolineando così il binomio genio – sregolatezza quasi
necessario a ogni fuoriclasse che si rispetti. Oggi, anche se
l’artista aspira a essere più un business man che un outsider,
accostare la follia all’arte significa perdere per strada il vecchio
luogo comune romantico e incentrare l’analisi sugli aspetti
patologici del disagio quotidiano. Questo secondo Roberto
Pinto, curatore del progetto per la Galleria Civica di Trento,
che ha invitato artisti come Marina Abramovic, Francis Alys,
Stan Douglas, Margherita Manzelli, Tony Oursler e altri.
Dimensione follia, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, via
Belenzani 46, Trento, 25 settembre 2004 – 9 gennaio 2005,
tel. 0461985511 www.workartonline.net orario. martedìdomenica 10 – 18
44 di marzia di mento
arti bazar 09 2004
[email protected]
si dell’arte
sen
ISenti
re l’arte con le mani, l’olfatto o il gusto… Provateci.
Oppure scegliete di visitare il museo del vino o una capanna
di tronchi di quercia. Dell’età del ferro.
da un quadro di Gaugin).
Dopo la pausa estiva torna Ta Matete (in polinesiano “mercato”, ripreso tattile. Si inizia con il Codice dei
All’ingresso chiedete che vi venga consegnata la chiave per l’esperienza
senso di vuoto, poi il Pozzo dei
Sentimenti, quindici in tutto, dalla tristezza, alla nostalgia, dall’amore al ioni visive e uditive, che conduce
Sentimenti, di incerta funzione. Quindi il Corridoio Magico, con sollecitazsi possono osservare immagini
alla sala delle esperienze tattili e olfattive, dove, sdraiati su comodi pouf,
proiettate su maxi schermi. Qui userete le vostre chiavi.
l’arte, esposta al piano inferiore,
Il percorso è pensato per preparare a vivere pienamente l’esperienza con
e i servizi. Spesso le opere esposte
dove, oltre alla living exhibition, si trovano la sala didattica, la caffetteria coinvolge, non colpisce, non
sono in vendita. L’ esperimento non può dirsi riuscito: l’esperienza nondi varia natura:
emoziona. Stimabile comunque l’organizzazione di una serie di eventi
Fino al 10 Ottobre: Mostra di Antonio de Felipe
I giovedì di Ta Matete, ore 19.30:
16 settembre - Fiori e cioccolato
23 settembre - Le grafiche d’autore
io.
Speciale Notte Bianca: 18 settembre dalle 21.00 alle 2.00 - Storia dell’occh e), Roma
Ta Matete Living Gallery Roma, via del Pilota 16 (angolo via Quattro Novembr
Tel. 066791107
[email protected] – www.tamatete.it
libero
Aperto dal martedì alla domenica 11.00-21.00, chiuso il lunedì. Ingresso
, ha chiuso ad Aprile 2004.
Accesso per disabili, Shop e caffetteria. La sede a Milano, in Corso Garibaldi
Riapre il Museo di
Preistoria di Celano
A Settembre è prevista la riapertura del
Museo di Preistoria di Celano, località
Paludi (AQ), chiuso per diversi mesi in
vista della sistemazione definitiva degli
spazi espositivi. Costruito sulle rive
dell’antico lago del Fucino, pensato
come un grande tumulo sotterraneo
(come le tombe dell’età del Bronzo
messe in luce nelle vicinanze), si integra
a tal punto con il paesaggio circostante
da essere quasi invisibile da lontano. Il
museo è stato realizzato per ospitare
i materiali rinvenuti durante lo scavo
dell’insediamento palafitticolo sorto sulle
rive del lago dal terzo millennio a.C. e
della necropoli di tombe a tumulo, tra i
quali vanno segnalati i vasi d’impasto e
gli oggetti in bronzo.
Curiosi di scoprire cosa ci riserverà la
nuova organizzazione dell’esposizione,
possiamo intanto sottolineare la
bellezza e la sobrietà della struttura e il
meraviglioso panorama.
Per informazioni: 0863790357 oppure
0863610318
Questa casa è una capanna
Preparati alla vendemmia
Ideato dai Lungarotti a sostegno dell’economia vitivinicola locale,
il Museo del Vino è aperto dal 1975. Situato nel seicentesco
palazzo Graziani-Baglioni, si articola in 19 sale, sovraccariche di
oggetti. Il percorso, indicato da una serie di pois rossi per terra,
si sviluppa tra agricoltura e arte, passando dall’età del Bronzo al
Rinascimento. Sono conservati reperti archeologici, documenti
quali carte catastali, statuti di comuni e antichi torchi. Poi il vino
come medicamento e alimento.
Indubbiamente più interessante l’esposizione ai piani superiori,
che comprende oggetti realizzati da artisti contemporanei, come
le Ninfe di D’Orazio e i boccali di Caruso, oltre alla collezione
dei ferri da cialde dei Fondi Longarotti e Terenzi, e le incisioni e i
disegni con motivi bacchici e vitivinicoli da Mantegna a Picasso.
Soffermatevi sugli ex libris, tra i quali spicca la coppa disegnata da
Cocteau e realizzata da Costantini.
Museo del Vino, Corso Vittorio Emanuele 31, Torgiano (PG)
Tel. 0759880200
[email protected]
Apertura: Tutti i giorni 9.00-13.00/15.00-19.00. Chiuso il 25
dicembre
Ingresso: 4.00 euro, ridotto 2.50 (studenti e gruppi di almeno 20
persone). Gratis bambini sotto i 6 anni. Servizi: Accesso disabili
solo al piano terra, bookshop, no caffetteria
Ai margini della Borgata Fidene, a Roma, in un silenzioso slargo
alla fine di via Quarrata, è la ricostruzione di una capanna dell’età
del Ferro (VIII secolo a.C.) messa in luce dagli scavi archeologici
svolti dal 1986 al 1993. Realizzata secondo la tecnica antica, con
struttura in tronchi di quercia, pareti di terra cruda e copertura di
fibre vegetali, con decorazioni graffite e dipinte: all’interno focolare
e arredo (letti, vasellame, sedili). Conservata in ottime condizioni,
chiusa da una cancellata di metallo, è visibile dalla strada; l’interno
si può visitare chiamando la Soprintendenza archeologica al
numero 067103819.
Cosa fare per vedere la Torre di Pisa
È necessario sapere che:
- la visita dura circa 30 minuti
- il biglietto costa 15 € , la prevendita 2 € in più
- il biglietto si può acquistare anche on line, ma solo con carta di credito,
all’indirizzo www.opapisa.it/boxoffice/info_vendita.html
- i visitatori saranno accompagnati, obbligatoriamente, dal personal
e dell’Opera
della Primaziale Pisana
- la salita non è consentita, per motivi di sicurezza, ai minori di 8 anni
46 di luca carboni
arti.skizzi bazar 09 2004
[email protected]
bazar 09 2004
[email protected]
viaggi di andrea mugnaini 47
5 cose da non perdere
1.
2.
3.
Cubaaa
4.
5.
Il quartiere dell’Habana Vieja
Le strade acciottolate di Trinidad
Una gita a cavallo nella Valle de
los Ingeños
Una passeggiata al tramonto sul
Malecon dell’Avana
Le auto d’epoca degli anni ‘50
foto di andrea mugnaini
Niente cartelloni pubblicitari. Niente supermercati.
Niente McDonald’s. Tra strade acciotto
late, tegole rosse, sigari
Montecristo, case color pastello, spiagge
paradisiache e gite a
cavallo si impara a fare a meno dell’Occiden
te. Ecco come riuscirci.
Da vedere
Seduti sul parapetto del Malecón, il lungomare dell’Avana, i cubani
guardano con un misto di speranza (i più giovani)
o di rimpianto (i più vecchi) verso l’Oceano. E i loro occhi non si fermano
alla linea dell’orizzonte, là dove cielo e mare
si confondono in un unico blu, ma vanno oltre e arrivano alle coste
della Florida, verso gli Stati Uniti, amati e odiati al
tempo stesso.
Separare Cuba dalle sue vicende politiche è praticamente impossib
ritrovano in ogni luogo, con i pro e i contro, con le enormi contradd ile: le conseguenze della rivoluzione cubana si
posto fuori dal tempo: niente cartelloni pubblicitari, niente superme izioni che inevitabilmente emergono. Cuba è un
rcati, niente McDonald’s. Per i turisti che la visitano
(e che non si accontentano delle prigioni dorate dei villaggi vacanze)
modernità. Il quartiere dell’Habana Vieja è uno dei più bei comples è un gioiello rimasto intatto, non inquinato dalla
della Rivoluzione il dittatore Batista, avrebbe voluto raderlo al suolosi architettonici coloniali di tutte le Americhe. Prima
fortuna non è andata così e possiamo ancora ammirare la splendid per costruirci un moderno centro commerciale. Per
numerosi musei (da segnalare il Museo Nacional de Bellas Artes), a Catedral barocca che domina l’omonima piazza, i
strette. Nei pressi del Parque Central, che collega la città vecchia alla Plaza de Armas, i palazzi storici e il reticolo di strade
Washington e la Real Fábrica de Tabacos Partagas, una delle manifattCentro, si trova il Capitolio, copia del Campidoglio di
di Cuba la ritroviamo nell’immensa Plaza de la Revolución: qui Fidelure di sigari più interessanti del paese. La storia recente
si affacciano il Ministero dell’Interno con il gigantesco murales di CheCastro tiene i suoi più importanti comizi. Sulla piazza
Guevara, il Palacio de la Revolución e il monumento
a Josè Martí, padre dell’indipendenza cubana.
Trinidad, a cinque ore di autobus da L’Avana, è un vero e proprio gioiello
acciottolate e le tegole rosse dei tetti delle case. Un città deliziosa dove architettonico con gli edifici color pastello, le strade
escursioni possibili: dalle spiagge di Playa Ancon e Cayo Blanco alle trascorrere molti giorni in pieno relax. Numerose le
gite a cavallo nella Valle de los Ingenios.
Altre mete interessanti sono rappresentate dai magnifici paesaggi della
provincia di Pinar del Río e da Santiago de Cuba con
la sua vivace tradizione musicale.
Libri
Piuttosto che citare i moltissimi testi disponibili su Fidel Castro
struggente libro Prima che sia notte di Reinaldo Arenas, appassioe Che Guevara, meglio concentrarsi sulla letteratura. A partire dallo
nata autobiografia dello scrittore cubano dissidente e omoses
morto di Aids a New York nel 1990. E’ un documento
suale
eccezionale sulle varie fasi della rivoluzione cubana. Danilo
curato due bellissime raccolte di racconti di giovani autori
Manera ha
cubani:
A
labbra
nude
e
Vedi
Cuba e poi muori. Pedro Juan Gutierrez ha
scritto il libro dall’esplicito titolo Trilogia sporca dell’Avana Senza
e cioccolato, è stato conosciuto più per l’omonimo film che per un cazzo da fare. Storia omosessuale nell’Avana degli anni ’70, Fragole
il romanzo di Senel Paz da cui è stato tratto. Altri autori da
citare sono
José Lezama Lima (Paradiso), Guillermo Cabrera Infante (Mea
Cuba) e Leonardo Padura Fuentes (Paesaggio d’autunno).
Acquisti
Tornare da Cuba senza avere acquistato i rinomati sigari
è praticamente impossibile: Cohiba, Montecristo o altro,
a voi la scelta. Tutto dipende da quanto volete spendere.
Quelli ufficiali, in vendita solo negli spacci statali costano
dieci volte di più rispetto a quelli che vi verranno offerti
a ogni angolo di strada. Sappiate che questi ultimi sono
sigari di scarto fatti in casa dall’aspetto assolutamente
identico agli originali. Da abbinare ai sigari è il rum, altro
prodotto tipicamente cubano, in vendita praticamente
ovunque. Abbondante è la produzione artigianale
(statuette di terracotta, figure realizzate con la cartapesta,
automobili fatte con lattine riciclate). Molto belli i quadri
in vendita nel mercatino dell’artigianato all’Habana Vieja
e i tessuti in vendita a Trinidad.
Dove dormire
Scordate i villaggi turistici e gli alberghi a 5 stelle. Quella
non è Cuba, è una trasposizione mal riuscita degli stili di vita
occidentali. Per conoscere Cuba e i cubani l’unica possibile
scelta è andare a dormire nelle casas particulares, abitazioni
private in cui vengono affittate alcune stanze ai turisti.
All’Avana sceglietene una nel quartiere dell’Habana Vieja
per respirare il cuore pulsante e decadente di questa città.
Per esempio quella di Elias Fernadez (Aguila n.314, tel. 0053
78617447). Trinidad vanta le migliori abitazioni private di tutta
Cuba. Quella di Arceli Reboso Miranda (Lino Perez n. 207
tel. 0053 419.3538) possiede una terrazza da cui si ammira uno
splendido panorama.
Risorse internet
http://www.habanosdecuba.cu
Per acquistare online tutti i sigari
originali prodotti a Cuba
http://www.cult.cu Cubarte, il
portale della cultura cubana
http://www.dtcuba.com Utile per
chi cerca informazioni turistiche
http://www.cubapratica.it Sito
italiano su tutto ciò che riguarda
Cuba. Completo e ben fatto
48 di agnese ananasso
essere bazar 09 2004
la schiena
anmdo
Qu
fa ale
Posizioni errate, incidenti
automobilistici, vita sedentaria,
alimentazione sregolata, materasso
troppo rigido. O troppo morbido. Ma
quante sono le cause del mal di schiena?
E come prevenirlo e curarlo?
[email protected]
La schiena non è solo un insieme di dischi e
vertebre, è la nostra struttura, è l’impalcatura
che sostiene l’”edificio”, il corpo. Se la
schiena fa male non è come se facesse male
un braccio. La medicina di oggi affronta le
problematiche legate al mal di schiena in modo
nuovo, più completo, più ampio. Esiste un nesso
tra mal di schiena, stile di vita, postura. Cambia
l’approccio e cambiano i metodi: oggi si ricorre
sempre meno alla chirurgia e sempre più alla
ginnastica posturale, riabilitativa e, perché
no, anche allo yoga.
Sono almeno 15 milioni gli italiani che
soffrono di mal di schiena e il numero aumenta
man mano che la vita si fa più sedentaria:
sono i muscoli dorsali, lombari,
addominali e delle gambe ad assicurare
il corretto funzionamento della colonna
vertebrale, senza un esercizio costante
si indeboliscono e con essi la schiena.
Molto spesso dietro al mal di schiena si nasconde
una postura scorretta e cattive abitudini di vita
(alimentazione sregolata, poco moto, materasso
troppo rigido o troppo morbido). Ricorrendo
a terapie farmacologiche (antinfiammatori e
antidolorifici), fisioterapiche, chiropratiche
(manovre per sbloccare il punto dolente) o
addirittura chirurgiche, si finisce per risolvere il
problema solo nel breve termine, senza affrontare
il mal di schiena come una vera e propria
malattia.
rale, yoga, stretching
Ginnastica postu
della colonna o del bacino per riportare le ossa e il corpo nella
diagnosi
Cominciare con l’auto
ione delle mandibole o dolore nel
Se si nota una difficoltà nell’occlus
masticare, questo potrebbe portare presto al mal di schiena perché
viene a crearsi una tensione a livello dell’ATM (articolazione temporomandibolare) che si ripercuote sulla schiena. Il rimedio? Iniziare con
una visita dal dentista, che potrebbe consigliare un BITE, una sorta di
“paradenti” modellato che va a compensare eventuali “vuoti” occlusivi.
Se si sente di camminare male, o di avere un appoggio diverso tra piede
destro e sinistro e comunque non uniforme (basta vedere come si sono
consumate le suole delle scarpe), il problema nasce dal basso. Dopo
una visita fisiatrica e un eventuale esame baropodometrico
(per controllare l’appoggio) possono essere utili dei plantari, plasmati
sulla forma del piede, per correggere piedi piatti o valghi. I plantari,
insieme alla ginnastica posturale, possono essere efficaci nel caso di
“dismetrie” del bacino, che portano ad avere una gamba più lunga
e una più corta. E’ facile accorgersene: basta guardare dove arriva l’orlo
dei pantaloni su entrambe le gambe. Comunque dopo eventi traumatici
è sempre bene farsi visitare e compiere controlli frequenti, anche in
assenza di dolori.
schiena
Come è fatta la da
33 vertebre che si articolano una
La colonna vertebrale è costituita
sull’altra: dall’alto in basso 7 sono le vertebre cervicali, 12 le toraciche (o
dorsali), 5 quelle lombari, 5 le sacrali e 4 le coccigee. Le ultime 9 sono
in genere fuse tra loro, le altre 24 sono mobili e “ammortizzate” una con
l’altra grazie ai dischi intervertebrali fatti di cartilagine. Quando uno di
questi esce dalla propria sede si hanno le protrusioni discali o, nella
peggiore delle ipotesi, le ernie del disco. Le vertebre sono circondate
da legamenti e muscoli, che, insieme, formano la schiena. Le cosiddette
“curve” della spina dorsale sono fondamentali per il mantenimento
dell’elasticità e della solidità della schiena stessa. Prendono il nome
di lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare, cifosi
sacrale.
Dopo un eventuale “sblocco”
lo
giusta postura è indispensabile il mantenimento con la ginnastica posturale, lo stretching,
dolci
lenti,
esercizi
su
basano
si
perché
molto
no
assomiglia
si
che
pratiche
Tre
yoga attivo.
solo
e controllati per allungare muscoli e legamenti e “mobilizzare” le articolazioni, non sulla
della schiena ma di tutto il corpo, in particolare di gambe e addome. Si lavora anche che
bonificazione dei muscoli addominali che costituiscono, insieme ai dorsali, la “scatola”
contiene la spina dorsale. Al tempo stesso si cura l’elasticità di tutto l’apparato: una spina
dorsale in linea retta sarebbe ben 17 volte meno robusta e mobile del normale.
ne
In alcuni monasteri indiani, dove è bandita ogni attività fisica per lasciare spazio alla meditazio
ascetica, i meditanti, per ritrovare una certa elasticità del collo, delle spalle e della colonna,
praticano il”Cikitsa”, una specie di stretching che deve essere eseguito rigorosamente in coppia.
si
In più la persona che applica gli stiramenti deve essere veramente esperto, perché quando
tocca la colonna vertebrale e altri delicati organi del corpo non ci si può permettere di sbagliare.
Le manovre più importanti del “Cikitsa” servono a sbloccare e guarire la colonna vertebrale,
ritenuta importante nei monasteri perché su di essa si trovano 5 dei 7 Chakra. Sul piano
fisico controllano la salute di varie aree del corpo e nella scienza spirituale orientale sono fulcro
di esperienze di coscienza. Il primo è alla base della colonna vertebrale, il secondo alla radiceil
degli organi genitali, il terzo nella regione lombare all’altezza dell’ombelico, il quarto dietro
cuore, il quinto nella regione della gola.
Per saperne di più e avere a disposizione anche esempi pratici di esercizi per alleviare i dolori
ricco
potrebbe essere utile leggere Yoga per la schiena di Stella Weller. Anche il web è ecc)
di informazioni. Basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca (Google, Yahoo,Virgilio
le parole- chiave mal di schiena.
mal di schiena?
E se non fosse solo
manifesta con stanchezza, dolore alla schiena
Si chiama fibromialgia e si
e ai muscoli. Il termine fibromialgia (FM) deriva da “fibro” che indica i tessuti
fibrosi (come tendini e legamenti) e “mialgia” che significa dolore muscolare. La FM
è quindi una malattia reumatica che colpisce i muscoli causando un aumento di
tensione muscolare, dovuta a una iperattività del Sistema Nervoso Neurovegetativo
(la parte del sistema nervoso che controlla numerose funzioni dell’organismo come la
contrazione dei muscoli, la sudorazione, la vasodilatazione, la vasocostrizione, ecc.)
che è causata dal deficit di una sostanza prodotta a livello cerebrale, la serotonina.
Tale disfunzione è una caratteristica costituzionale dei soggetti con FM ed è
ereditabile. La tensione porta a rigidità nei movimenti, stanchezza costante,
sonno disturbato e leggero. Recenti studi epidemiologici sulla FM evidenziano
una frequenza nella popolazione generale compresa fra il 3 e il 4 % (circa 2.000.000
di pazienti in Italia). Colpisce più frequentemente le donne tra i 20 e i 30
anni, che però spesso si assuefanno ai sintomi e li denunciano solo in età avanzata.
bazar 09 2004
[email protected]
avere di giulia premilli 49
Mutande da Superman
Scarpe per volare, capi intimi per assecondare il gesto atletico e jeans per avere
glutei statuari. Non è fantascienza, ma le ultime novità che la ricerca ha prodotto
nel campo dell’abbigliamento e degli accessori. Avete già provato l’effetto pompa
della nuova mutanda sportiva?
L’effetto “pompa”
dell’intimo per sportivi
a che
E’ la nuova linea d’intimo uomo e donndi tutta
da settembre prende posto nelle vetrine
Italia.
linea di
Si chiama Hidden Power, ed è la sviluppa
si
che
ra
Diado
della
intimo
non
intimo
ità:
in tre modelli per tre diversi livelli d’attivista,
ssion
profe
a
l’atlet
per
nal”
essio
“Prof
y-day”
“Player” per lo sportivo attento, “Ever al, sia
ssion
Profe
linea
La
.
diano
quoti
per l’uso
nibile
nella versione uomo che donna, è dispo
in cosa
sia in versione indoor sia outdoor. Ma
che
consiste? E’ una sorta di seconda pelle
osi
inand
coord
o
atletic
gesto
il
onda
assec
intimo.
nto
dume
dell’in
ttivo
prote
etto
all’eff
chi ama
Una sorta di “mutanda sportiva” per
ra, e
l’atletica. In questa occasione, la Diado ento,
igliam
d’abb
capo
un
in
volta
prima
per la
nte il
ha utilizzato in una commistione vince
l Skinlife
Mery
fibra
micro
la
n,
Dryar
ne
ropile
polip
inata
e l’elastomero Creora, la cui azione coord llere
ad “effetto pompa” permette di espe
rapida
l’umidità ed il sudore garantendone una asti di
contr
più
in
nibile
dispo
E’
e.
razion
evapo
lungo
colore, linee interrotte e fasce che corrono
il corpo...
per
I prezzi variano da 14,90 a 39,90 euro
slip.
e
ie
magl
top,
tte,
coulo
seni,
reggi
o
erche nel camp
!
re
con le nuove riclto in avanti nella
la
o
ne
v
Be
r
e
io?
ur
p
erc
a
di diventare...M nza è Mythos Axeler, un sa ra, grazie alla
Ladisnocianorp
n ha mai sognato
pare che off
n è fantascie
a
No
Chi
scuderia Diador o modo di fare sport (e non
oggi è possibile!
della dinamica running. La nuova scarpa delle
nuov
un
,
ola
su
lla
cnico di Milano,
ne
l
tecnologia de r in acciaio Tech Alloy inserita o in collaborazione con il Polite , accumulando
iat
de
ele
serpentina Ax dare anche a lavorare!). Stud glio ogni movimento del pie a sorta di molla
solo... ci puoi an sembra infatti supportare al medola nella fase di spinta con unico di Maratona
il telaio di Axelerta durante la flessione e restituen miracolo. In un percorso class me 540 metri
l’energia utilizza Ma sono i numeri a far gridare al ono guadagnare una cosa coper dimagrire!
autoricaricante. erche sostengono che si possspazio! Alla faccia di chi corre
ni passo, più
con Mythos le ric
rcorso! Quindi og
sul totale del pe thos!
Insomma... un My
mo euro 110,00
I prezzi:
0
Mythos Axeler uo
scarpa Diadora Mythos Axeler donna euro 110,0
scarpa Diadora
Il jeans Love Therapy
Si chiama Love Therapy ed è la linea “gentilezza” proposta per l’autunno inverno
da Elio Fiorucci. Gli abiti e gli oggetti proposti dalla nota griffe sono prodotti in
“modiche” quantità ... tanto per assaggiare il benessere. E come dice il marchio “li
riconoscerete per la loro gentilezza, perchè sono progettati e prodotti da un gruppo
di giovani di talento come un progetto d’amore per trasmettere sempre di più voglia di
vivere”. Come l’ergonomicsexyjeans che valorizza la femminilità di chi lo indossa. Elio
Fiorucci con questa nuova creazione allunga le gambe, esalta le forme e soprattutto....
ridisegna i glutei rimodellandoli in proporzioni perfette! Un jeans “custom - made” come
ama proporlo lo stilista che vuole rendere le donne più belle e sicure di sé. Curiosamente
... da provare!
Da Fiorucci Galleria Passarella, 2 Milano
50 di agnese ananasso
hi-tech bazar 09 2004
[email protected]
Il ripostiglio della tecnologia,
cosa c’e’ dietro l’hi tech
Per tante invenzioni tecnologi
che che hanno successo
quante restano “in cantina”?
Ecco il chi, cosa e come delle invenzioni
geniali ma… sfortunate!
La rete e l’arte dello zen
Bisogna avere pazienza, ci vuole tempo per far
crescere una tecnologia, aspettare che si crei una
struttura solida che ne garantisca la continuità. La
fretta ha provocato uno dei più grandi flop di questi
ultimi anni: l’affondamento, seppur parziale delle
.com. Il boom di internet degli anni ’90 ha portato
alla formazione della cosiddetta “bolla tecnologica”,
scoppiata dopo pochi anni. L’euforia generalizzata ha
fatto nascere l’e-commerce, un sistema composto da
miriade di piccole aziende che vendono i loro prodotti
on line. Oggi molte di queste non esistono più, le
sopravvissute sono rimaste perché poggiano su una
solida struttura. Le altre sono cresciute senza “spina
dorsale” e quindi appena è cambiato il vento si sono
ripiegate su se stesse o si sono spezzate, andando
a creare una specie di “humus” di nutrimento per le
realtà virtuali future. E’ successo per esempio con
Napster, il sito per scaricare musica gratuitamente
da internet grazie all’installazione di un software per
il peer to peer (condivisione). Nato nel 1999 dall’idea
di Shawn Fanning, un ragazzo di 19 anni che nel
giro di poco tempo ha creato una community di 60
milioni di utenti, Napster ha chiuso presto a seguito
delle cause avviate dalle maggiori case discografiche
mondiali. Oggi è possibile ancora scaricare musica, da
Kazaa per esempio, uno dei peer-to-peer più diffuso
oppure dal nuovissimo Store Music europeo di Apple.
Si chiama iTunes e per ora è attivo in Gran Bretagna,
Germania e Francia: si possono acquistare le hit del
momento a 0,79 o 0,89 euro l’una. Solo nella prima
settimana ci sono stati 800.000 acquirenti. Napster
è nel ripostiglio ma Fanning ha lasciato il segno.
Questione di standard… e di
fortuna
Telefonia, hardware e software business e consumer, reti, a
spazio. Ma esiste un ripostiglio della tecnologia, pieno zeppo ognuno il suo
di utensili
e oggetti di ogni genere, che servono o sono serviti a far “funzion
are” il
mondo hi tech di oggi. Sono le tecnologie che non ce l’hanno
fatta. Non
perché non valide ma perché poco o male “sponsorizzate”, frutto
della
passione di una persona o di un team che ha lavorato per la
di un’idea. Quell’idea o progetto realizzato a metà continua arealizzazione
vivere oggi in
altre tecnologie che hanno avuto più fortuna.
Quanto costa una telefonata
Meucci o Bell? Questo è il problema. Per molti anni l’invenzione
del telefono è
stata attribuita a Bell, che, dietro di sé, aveva una grande azienda
in grado
di produrre i primi telefoni. In verità il nostro Meucci aveva
brevetto provvisorio nel 1871, sei anni prima di Bell. La già ottenuto un
Corte Suprema
riconobbe solo più tardi la paternità di Meucci. Meucci morì
in miseria ma
aveva vissuto per farci comunicare più velocemente.
Dal pantelegrafo al fax
Era il 1815 quando un certo Caselli di Siena, inventò una
pantelegrafo o telegrafo universale, che doveva sostitui macchina, il
tradizionale basato sul linguaggio Morse. La nuova macchina re il telegrafo
permesso di trasmettere documenti scritti a mano senzainvece avrebbe
codificazione. Nonostante egli avesse l’appoggio del Granduc necessità di
morì nel 1891 a Firenze senza aver visto la diffusione della a di Toscana,
Perché? La situazione storica non era favorevole, il mercato sua macchina.
non era pronto,
ha trovato la porta chiusa. Circa un secolo e mezzo dopo arriverà
il fax, suo
figlio, poi internet, suo nipote.
Quando a casa registriamo una videocassetta usiamo
il VHS (Video Home Service), uno, anzi LO standard
di registrazione. Pochi, (quasi nessuno) usa il
Betamax, uno standard in estinzione, anche migliore
del VHS, prodotto dalla Sony, che per una serie di
combinazioni, come ad esempio la decisione della
Disney di non vendere più nastri di questo tipo, è
uscito dal mercato nel 2002, con grande pena degli
aficionados.
C’è chi ci ha scritto anche un
libro
Nicola Nosengo ha dedicato un intero libro alle
tecnologie che non ce l’hanno fatta. Il titolo è
L’estinzione dei tecnosauri, edito da Sironi.
Ripercorre la storia di tecnologie che non ce l’hanno
fatta e l’evoluzione di quelle che ce l’hanno fatta,
fissando l’attenzione sull’importanza del mercato
e dell’accoglienza del pubblico. Vita e morte di
un’invenzione dipendono dalle necessità e dai
“capricci” del pubblico.
Assurdità geniali
Ogni anno a Harvard si conferiscono gli igNobel,
riconoscimenti prestigiosi e molto ambiti nel mondo
accademico per premiare chi ha formulato teorie e
compiuto studi su argomenti assurdi. I premiati, che
vengono da tutte le parti del mondo a loro spese,
tengono vere lezioni universitarie su temi come “i
buchi neri possiedano tutti i requisiti tecnici per
essere la sede dell’Inferno” o, in medicina, su “Le
ferite dovute alla caduta delle noci di cocco” o
su come funziona il “PawSense”, il software che si
accorge se un gatto ha camminato sulla tastiera
del computer. Inventiva e creatività vengono sempre
premiate.
muratore @bazarweb.info
bazar 09 2004
Molti sono gli interrogativi e di grande intere
che talvolta nasce tra architetti, urbanisti e sse è il dibattito
non solo. Spesso infatti, quelli che sono maggiamministratori, ma
ormente affezionati
a un certo aspetto delle architetture della città
sono gli stessi
cittadini che la vivono. E’ dunque un proble
qualche modo tutti i fruitori del nostro patrim ma che tocca in
Numerose sono state, in questi ultimi quindici onio architettonico.
e le progettazioni di piani del colore dei centrianni, le realizzazioni
non sempre i risultati, che sono sotto gli occhiurbani italiani, ma
di tutti, trovano
consensi e comunque il dibattito che ne
scaturisce appare
sempre molto interessante e vivace. In questa
di grande interesse, anche per i non addetti ai ottica ci sembra
lavori, il Convegno
Internazionale “COLORE ARCHITETTURA AMBI
rivolto a studiosi, professionisti, e a tutti coloro ENTE”, che è
che al problema
del colore della città e degli ambienti storici,
e non solo storici,
lavorano, e soprattutto agli studenti, che devono
questa importantissima problematica, conoscendo rapportarsi a
ne i termini della
questione.
Le ragioni del Convegno Internazionale su Colore
Architettura
Ambiente, proprio in questo 2004, che vede
europea della cultura, sono motivate dal fatto Genova capitale
ad essere città storicamente di facciate dipint che Genova, oltre
stata famosa, e che la accomuna alle moltissimee, per cui è sempre
altre città dipinte,
architetture di oliva muratore 51
italiane ed europee, vuole offrire lo spunto per creare occasioni di
confronto sul “tema/problema”, sugli approcci metodologici e sulle
nuove tecnologie da utilizzare negli interventi di recupero, non più
solo a scala architettonica, del singolo edificio, ma soprattutto a
scala urbana e urbano-ambientale: strade, piazze, percorsi urbani
a tutti i livelli, per considerare finalmente questa componente in
tutti gli ambiti spaziali, storici, e sottolineare le valenze sociali,
morfologiche, stilistiche, storiche e costruttive. Su questa tematica
infatti Genova ha in questi ultimissimi anni fatto grandi passi dal
punto di vista realizzativo, attuando interventi dove si riconosceva
l’importanza di considerare questo aspetto nell’insieme con una
progettazione contestuale e il progetto del singolo edificio verificato
e raffrontato all’insieme; un progetto attento a tutte le correlazioni,
in quanto uno degli elementi della complessità del costruito storico.
Quindi, un confronto a livello europeo, e forse non solo europeo,
oramai necessario, al fine di trovare una impostazione comune, e
almeno prefigurare le strategie per il futuro per questo problema
importantissimo, non più eludibile nella sua specificità, sia nell’ambito
di una politica di conservazione, sia nel caso dell’inserimento
del nuovo nella città storica. (Convegno Internazionale, centro
Congressi magazzini del Cotone, 30 settembre-1 ottobre, Genova,
www.boero.it).
Di che colore è la tua città?
Il tema del colore dell’architettura
nella città è argomento di grande
fascino. Le nostre città, sia
storiche che più moderne, mutano
a volte in modo sostanziale e
molto rapidamente i propri colori.
Perché succede? E in quale modo
muta il colore delle nostre città?
Ogni momento storico ha i suoi
colori di origine e di riferimento?
“Stracciando i veli:
donne artiste dal
mondo islamico”
Palazzo Reale di
Napoli, Sala d’Ercole,
Napoli
Fino al 15 settembre 2004.
Nella
mostra,
organizzata
dalla Fondazione
Laboratorio
Mediterraneo, in occasione del
suo decennale, in collaborazione
con la Soprintendenza per i Beni
Architettonici e il Paesaggio e per
il Patrimonio Storico Artistico e
Demoetnoantropologico di Napoli
e Provincia, la Royal Society of Fine
Arts di Amman, la Jordan National
Gallery of Fine Arts e l’Accademia
del Mediterraneo-Maison de la
Méditerranée, saranno esposte,
per la prima volta 70 opere di 51
artiste provenienti dai principali
Paesi
islamici.
Il
messaggio
che
viene
dall’impostazione
dell’esposizione
e’
quello
di
riaffermare il ruolo della donna
nei processi di pace. Quelle
esposte, sono opere di donne che
danno voce alla propria creazione
infrangendo le rappresentazioni,
gli stereotipi e i pregiudizi della
donna “velata”.
INTERNI.
donne fotografe
“Colore. Una biografia. Tra arte storia e
chimica, la bellezza e i misteri del mondo
del colore”, di Philip Ball, febbraio 2004,
BUR. Come riporta lo stesso autore, “l’uso
del colore, non possiede solo una sua storia,
una sua fisica, una sua chimica: è una lunga
avventura che ha la sua psicologia, i suoi
pregiudizi, la sua religiosità, un’avventura
che è anche scienza”, così per il pittore,
come anche per l’architetto.
Casa Simonetti, Viareggio (LU)
Viale Puccini 238 Loc. Torre Del Lago
(55049) – [email protected]
- www.casasimonetti.com - visita su
appuntamento al 328 2919490
Fino al 30 settembre
Con la cura di Pietro Gaglianò, sono ospiti
di Casa Simonetti, le fotografe: Stefania
Balestri, Maria Teresa Sartori, Elisabetta
Scarpini e Margherita Verdi.
Nelle stanze della Casa, la fotografia,
come linguaggio privilegiato dell’arte
contemporanea, esplora un mondo di
sensibilità tutta al femminile che guarda
“dentro da fuori” e “fuori da dentro”; le
opere esposte danno la possibilità di un
dialogo visivo ed emotivo tra gli interni art
déco della villa e quelli dell’immaginario
artistico contemporaneo.
52 di matteo bianchini
piccoli bazar 09 2004
[email protected]
Avete un bambino piccolo e la meta delle vostre vacanze prevede un viaggio in aereo? L’idea di
rimanere confinati in uno spazio piccolo per diverse ore vi preoccupa? E se a tutto questo aggiungete
l’angoscia che il decollo e l’atterraggio possano dar fastidio al piccolo ecco che i vostri progetti sono
sull’orlo del naufragio. Prima di rinunciare definitivamente vediamo di capire bene quali possono
essere i problemi reali, perché viaggiare in aereo con i bambini, anche quelli più piccoli, è possibile.
Basta organizzarsi bene!
Le compagnie aeree si impegnano per agevolare il viaggio di chi ha con sé un bebè. Un posto vicino al finestrino é il modo migliore per intrattenere i bambini più
grandi: per loro assistere al decollo o all’atterraggio é una meravigliosa esperienza e lo stesso vale nel vedere la terra a grande distanza.
I bimbi piccoli (0-2 anni), non pagando il biglietto, non hanno diritto al posto, quindi non dimenticate, al momento della prenotazione dei biglietti, di chiedere
se sono a disposizione gli speciali seggiolini da viaggio. Si tratta di seggiolini molto simili a quelli per le automobili e si mettono davanti alle gambe. Nel caso in cui
non fossero previsti, il bambino può stare tra le braccia della mamma poiché è vietato portare in aereo il passeggino che deve essere consegnato al check-in o alla
scaletta dell’aereo al momento dell’imbarco.
In fase di decollo e atterraggio, al bambino, come del resto
agli adulti, si possono otturare le orecchie in seguito ai cambi
repentini di pressione. Per ovviare al problema è consigliabile
mantenere il bimbo sveglio alla partenza e prima dell’arrivo
e, se è piccolo, fargli succhiare un po’ d’acqua dal biberon, o
dargli il ciuccio, se è più grande offrirgli gomme da masticare o
caramelle e cibi da succhiare.
Dato che l’aria all’interno del velivolo è molto secca è bene
portarsi succhi di frutta e acqua da offrire spesso ai bambini.
In aereo si sa lo spazio è molto limitato e per quanto possibile
anche i bambini devono stare seduti. Cosa molto difficile,
ma non impossibile se ci si organizza: per i bambini fino a 4
anni bisogna provvedere ad organizzare giochi e passatempi
(colorare, disegnare, “guardare” un libro, offrire loro una
sorpresa inattesa per aiutarli a trascorrere il tempo) mentre i
più grandi possono vedere il film che proietta la compagnia
durante il volo, leggere il loro fumetto preferito, giocare con
i videogiochi tascabili.
Se il bambino è piccolo e viene ancora allattato al seno, il
metodo rimane lo stesso e la cosa è semplice; altrimenti se
prende latte artificiale, vi preoccuperete di preparare tanti
biberon quante sono le ore di volo…
I costi
In linea di massima valgono questi principi.
Voli di linea: i bambini vengono raggruppati in due classi:
Infant (0-2 anni) e Child (2-11 anni). Nei voli di linea, ove
non venga diversamente specificato, gli Infant pagano solo
il 10% del biglietto e non hanno diritto al posto prenotato
che comunque viene assegnato direttamente a bordo se
ci sono posti disponibili; mentre da 2 a 11 anni hanno
diritto a uno sconto del 50% del prezzo del biglietto.
Se le tariffe aeree sono già scontate può accadere che i
bambini paghino lo stesso prezzo dell’adulto, oppure che
usufruiscano di uno sconto fino a un massimo del 33%.
Voli charter e compagnie a basso costo: i bambini fino a
2 anni non pagano o pagano solo il 10% del prezzo del
biglietto mentre gli altri pagano generalmente la tariffa
piena, come gli adulti.
La pedagogia steineriana rivolta ai genitori
Sapete come calmare i bambini con l’aiuto della musica o del canto? Sapete che i bambini piccoli sono coinvolti dal vostro movimento mentre
raccontate loro le fiabe e che la musicalità delle filastrocche colpisce i bambini un po’ più grandi? Sapete in che orari della giornata è più efficace
raccontare storie ai bimbi e perché? Queste sono alcune delle domande a cui risponde il libro
libro curato da Arve Mathisen Come sviluppare tutti i talenti del bambino. La pedagogia steineriana rivolta ai genitori (Edizioni Red , 2003 € 13.50).
L’autore raccoglie il frutto del pensiero di Rudolf Steiner (1861-1925), unito all’esperienza pratica di molti anni di attività nelle scuole. In questo
libro, infatti, vengono affrontati alcuni aspetti dell’educazione del bambino e proposti alcuni principi metodologici cui gli asili Waldorf aderiscono,
ma che prima di tutto dovrebbero essere adottati in famiglia. Il testo si occupa in particolare dei bambini in età prescolare. Partendo da semplici ma
fondamentali informazioni che riguardano l’evoluzione del bambino nella percezione di se stesso e nel rapporto con gli adulti, fin dalla nascita, si
sofferma sui comportamenti infantili da tre ai sei anni.
Le prime esperienze del bambino avvengono in famiglia ed è importante che i genitori conoscano alcune modalità della crescita e del comportamento
infantile per poter interagire con lui in maniera costruttiva. E’ bene dunque conoscere le varie fasi della comunicazione, verbale e non, quando hanno
inizio le capacità cognitive nel bambino e quando il pensiero astratto. Perché ciò avvenga è importante ricordare che è proprio nell’ambito delle attività
pratiche e del gioco che si consolidano alcune competenze del bambino quali “la capacità di scegliere, la capacità di prendere l’iniziativa, la capacità
di raggiungere una consapevolezza fisica e psicologica, la capacità di perseverare, di concentrarsi, di acquisire adattamento interiore, di inserire nelle
proprie azioni la responsabilità e l’attenzione verso gli altri”. E’ quindi fondamentale che il genitore non imponga la propria volontà e si renda conto che
il piccolo deve svilupparne una individuale che, ricorda l’autore, “può essere nutrita solo indirettamente”. Nell’ambito del gioco spontaneo, il genitore
farà attenzione poi al fatto che il bambino richieda o meno la sua diretta partecipazione e a non interrompere questi momenti di libertà. Per quanto
concerne le attività pratiche sarà estremamente efficace, invece, dal momento che “ la partecipazione stimola la familiarità e il senso di appartenenza”,
coinvolgere il bambino nelle attività di mamma e papà come lavare i piatti, cucinare o cucire.
Nel corso di queste attività anche il genitore sarà spesso messo alla prova con domande, pretese o comportamenti che lo spiazzano. Poche sono le
regole da rispettare: fornire risposte semplici, utilizzando delle metafore, faciliterà ad esempio questo compito, perché in questo modo l’adulto si
avvicina al mondo della comunicazione infantile. Ricordate che il bambino in età prescolare vive nel presente, quindi probabilmente si confonderà di
fronte aduna domanda dell’adulto che implichi la cognizione di tempi passati o futuri.
bazar 09 2004
[email protected]
sport di valerio cammarano 53
«Una volta che abbiate conosciuto il volo camminerete sulla terra guardando il cielo, perché là siete stati e
là desiderate tornare». Così parlò Leonardo Da Vinci. A 5 secoli dalla morte del genio toscano, questa sua
frase è ancora attuale. Soprattutto per chi pratica parapendio. I “malati” del volo sono milioni. Paracadutisti,
deltaplanisti, piloti di aereo, elicottero, mongolfiera o aliante. Ognuno vive il cielo a modo suo. Molti, in realtà, ne
hanno un sacro terrore. Sicuramente non gli amanti del parapendio (c’è chi li chiama “parapendisti” ma la parola
non ci piace). Chi crede si tratti di una sottospecie di paracadutismo compie un errore concettuale. A un occhio
inesperto le differenze tra i due attrezzi possono sembrare minime. In realtà, sono notevoli. Intanto, il parapendio è più grande e costruito con materiali diversi. Ma differente
è soprattutto l’uso che se ne fa: il paracadute serve per atterrare senza sfracellarsi al suolo, con il parapendio si vola, anche per ore. Come tutte le discipline legate al volo
anche il parapendio presenta dei pericoli. Prima di affrontare da soli venti e correnti ascensionali è meglio affidarsi a una guida esperta per imparare i rudimenti di base su
un bel biposto. Le scuole in Italia sono moltissime. L’elenco completo su www.parapendio.com/p-Italia.htm. Ovviamente non si tratta di un passatempo alla portata di tutte le
tasche. A seconda dei modelli, un parapendio costa mediamente tra i 1500 e i 3000 euro. Esiste anche il mercato dell’usato, ma bisogna stare attenti a ciò che si acquista,
perché comprando un attrezzo usurato c’e il rischio di fare una bruttissima fine. E non vorremmo avere lettori sulla coscienza.
parapendio
1-4 SETTEMBRE
VELA – Cagliari – Campionato Nazionale Classe
Optimist
1-11 SETTEMBRE
VELA – Torbole sul Garda (Tn) – Campionati Mondiali
Classe 5,5
2 SETTEMBRE
CICLISMO – Ortonovo (Sp) – 30° Giro Ciclistico della
Lunigiana - Junior
2-5 SETTEMBRE
VELA – Cecina (Pi) – Campionato Nazionale Classe
Europa
3 SETTEMBRE
ATLETICA – Sauze d’Oulx (To) – World Trophy
Mountain
AUTOMOBILISMO – Asti – 16° Rally del Tartufo
3-5 SETTEMBRE
SCACCHI – Crema (Cr) – 6° Open Internazionale
Città di Crema
SCACCHI – Torre del Greco (Na) – 3° Festival Città
del Corallo
4 SETTEMBRE
CICLISMO – Sondrio – Gara Nazionale Downhill
- Fuoristrada
RUGBY – Prima Giornata Campionato Italiano
Findomestic Super 10
SCI NAUTICO – Moncalieri (To) – Trofeo Moncalieri
Senior/Open – Discipline Classiche
TRIATHLON – Grado (Go) – Triathlon Olimpico
ORIENTAMENTO – Monte Tomarlo (Ge) – Campionato
Italiano Distanza Lunga
4-5 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Siracusa – Rally Mare Monti
AUTOMOBILISMO – Foggia – Rally del Gargano
AUTOMOBILISMO – Modena – 10° Rally del Frignano
AUTOMOBILISMO – Livorno – 28° Rally Continentale
AUTOMOBILISMO – Palermo – 24° Rally Conca d’Oro
CANOA – Firenze – Finale Canoagiovani, Meeting delle
Regioni e Debuttanti
DANZA SPORTIVA – Lavis (Tn) – Trofeo Città di Lavis
4-11 SETTEMBRE
CICLISMO – Palermo – XXVII Settimana Ciclotour Città
del Mare - Amatoriale
4-12 SETTEMBRE
SCACCHI – Cesenatico (Fo) – 9° Open Internazionale
Città di Cesenatico
SCACCHI – Trieste – 6° Festival Internazionale di
Trieste
5 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Imola - LG Super Racing
Weekend
AUTOMOBILISMO – Misano (Rn) – Peroni
Racenetwork
AUTOMOBILISMO – Ragusa – 4° Coppa Monti Iblei
– Velocità in salita
AUTOMOBILISMO – Vittorio Veneto (Tv) – 34° Vittorio
Veneto-Cansiglio – Velocità in salita
ATLETICA – Bologna – Mezza Maratona Run Tune Up
ATLETICA – Sauze d’Oulx (To) – Grand Prix Montagne
Olimpiche
CANOA – Policastro (Sa) – Campionato Italiano
Ragazzi/Master – Canoa Fluviale Slalom
CICLISMO – Giro di Romagna – Professionisti
CICLISMO – San Martino al Cimino (Vt) – 43° Trofeo S.
Morucci – Under 23
CICLISMO – Santa Croce sull’Arno (Pi) – 59° Gran
Premio Industria del Cuoio e delle Pelli – Under 23
CICLISMO – Casatenovo (Lc) – 13° Maratona Bike della
Brianza - Fuoristrada
CICLISMO – Como – VI Fondo Fabio Casartelli
- Amatoriale
SCI NAUTICO – Lago del Turano (Ri) – Trofeo Paolo
Ferranti – Discipline Classiche
TRIATHLON – Cagliari – Triathlon Olimpico e Aquathlon
Kids
TRIATHLON – Conegliano (Tv) – Mini Duathlon,
Duathlon Kids e Duathlon Sprint Circuito
Estateinsieme
TRIATHLON – Cremona – Triathlon Sprint
TRIATHLON – San Giovanni in Persiceto (Bo)
– Triathlon Kids Ironkid 2004
ORIENTAMENTO – Prato del Principe (Ge)
– Campionato Italiano Staffetta
5-12 SETTEMBRE
SCACCHI – Imperia – 46° Festival Internazionale di
Imperia
7 SETTEMBRE
CICLISMO – Figline Valdarno (Fi) – 27° Giro
Internazionale del Valdarno – Under 23
8 SETTEMBRE
CICLISMO – Schiavon (Vi) – 80° Astico-Brenta
– Under 23
8-10 SETTEMBRE
VELA – Mondello (Pa) – Coppa del Presidente Classi
Laser, Aloha, Optimist e L’Equipe-Coppa Prima Vela
Classi Aloha, Optimist e Tika
BRIDGE – Verona – Generali Master-Campionato del
Mondo Individuale
9 SETTEMBRE
CICLISMO – Monopoli Valdarno (Pi) – 14° Giro della
Toscana – Under 23
9-12 SETTEMBRE
CICLISMO – Orsago (Tv) – 1° Trittico Veneto dal Mare
ai Monti - Junior
10-12 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Brescia – 22° Rally della
Valcamonica
10-12 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Rimini – 11° Rally dell’Adriatico
DANZA SPORTIVA – Lignano Sabbiadoro (Ud) – Trofeo
Città di Lignano Sabbiadoro
10 SETEMBRE-5 OTTOBRE
SCACCHI – Milano – Open Autunno 2004
11 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Monza (Mi) – Campionato
Internazionale Formula 3000 FIA
AUTOMOBILISMO – Viterbo – 33° Coppa Automobilistica
del Cimino – Velocità in salita
CANOA – Valstagna (Vi) – Campionato Italiano Sprint
Ragazzi/Under 23 – Canoa Fluviale Discesa
CICLISMO – Loro Ciuffenna (Ar) – 2° Gran Premio Città
d’Arezzo - Femminile
TRIATHLON – Peschiera del Garda (Vr) – Triathlon
Olimpico Campionati Italiani Assoluto e Militare
TRIATHLON – Vittorio Veneto (Tv) – Minitriathlon e
Triathlon Kids Circuito Estateinsieme
ORIENTAMENTO – Tonadico (Tn) – 3° Centri Storici
Trentini
BRIDGE – Verona – Torneo Internazionale a Coppie
11-12 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Sassari – 14° Rally Coppa Limbara
ATLETICA – Grottazzolina (Ap) – Maratona di
Grottazzolina
ATLETICA – Parma – Maratona e Mezza Maratona di
Parma
CANOA – Mergozzo (Vb) – Campionato Italiano Velocità
Under 23 e Gara Nazionale Velocità Senior/Ragazzi
CANOTTAGGIO – Piediluco (Tr) – Campionati Italiani
Assoluti/Juniores Pesi Leggeri
SCI NAUTICO – Recetto (No) – Trofeo Tomassini
– Discipline Classiche
11-19 SETTEMBRE
SCACCHI – Milazzo (Me) – 1° Open Internazionale Città
di Milazzo
12 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Monza (Mi) – Gran Premio d’Italia
Formula 1
AUTOMOBILISMO – Varano (Pr) – Peroni Racenetwork
AUTOMOBILISMO – Pedavena (Bl) – 22° PedavenaCroce d’Aune – Velocità in salita
AUTOMOBILISMO – Catania – 40° Corsa dell’Etna
– Velocità in salita
CANOA – Valstagna (Vi) – Campionato Italiano Classica
Ragazzi/Under 23, Gara Nazionale Senior/Junior,
Campionato Italiano di Società – Canoa Fluviale
Discesa
CICLISMO – Casalecchio di Reno (Bo) – 24° Piccolo
Giro dell’Emilia – Under 23
CICLISMO – Sissa (Pr) – 10° Memorial Davide Sirosi
- Junior
CICLISMO – Sondrio – Raduno Cicloturistico Nazionale
- Amatoriale
TRIATHLON – Chioggia (Ve) – Triathlon Sprint
TRIATHLON – Isola di Albarella (Ro) – 2° Aquathlon Isola
di Albarella, Camp. Italiano Cadetti Mini Aquathlon
DANZA SPORTIVA – Cesena – Cesena Open
ORIENTAMENTO – Mussolente (Vi) – Trofeo delle
Regioni d’Italia
ORIENTAMENTO – Villa Santina (Ud) – Som Cup
ORIENTAMENTO – San Martino di Castrozza (Tn) – 8°
Trofeo Società Trentine
DAMA – Trieste – 9° Coppa Città di Trieste
12-18 SETTEMBRE
VELA – Porto Rotondo (Ss) – Campionati Europei
Classe 6 Metri
14-19 SETTEMBRE
CICLISMO – Lunata (Lu) – 9° Giro di Toscana-Memorial
Michela Fanini - Femminile
15-16 SETTEMBRE
SCI NAUTICO – Sede da definire – International Watersky
Federation Championships – Discipline Classiche
16 SETTEMBRE
CICLISMO – Potenza – 23° Giro della Basilicata - Junior
17-18 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Messina – 26° Rally Internazionale
di Messina
18 SETTEMBRE
CICLISMO – Giro del Lazio - Professionisti
CICLISMO – Osimo (An) – 17° Trofeo Rigoberto
Lamonica – Under 23
CICLISMO – Sant’Anna d’Alfaedo (Vr) – 8° Trofeo Pietra
d’Oro – Under 23
LOTTA – Termini Imerese (Pa) – Grand Prix Sicily
TRIATHLON – Cervia (Ra) – Triathlon Sprint, Aquathlon
Kids e Aquathlon Promozionale
18-19 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Bassano (Vi) – 21° Rally
Internazionale Città di Bassano
AUTOMOBILISMO – Pistoia – 20° Rally Montecatini e
Valdinievole
AUTOMOBILISMO – Genova – Rally Città di TorrigliaAppennino Ligure
AUTOMOBILISMO – Verona – X Romagnano-Azzago
– Velocità in salita
AUTOMOBILISMO – Arezzo – 32° Pieve Santo StefanoPasso dello Spirito – Velocità in salita
CANOTTAGGIO – Gavirate (Va) – Campionato Italiano
Under 23/Esordienti e Meeting Nazionale
CICLISMO – Livigno (So) – Coppa del Mondo Downhill
e Crosscountry - Fuoristrada
DANZA SPORTIVA – Treviso – Trofeo Città di Treviso
19 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Vallelunga (Rm) – Ferrari Racing
Days
AUTOMOBILISMO – Magione (Pg) – Trofeo Antonio Anonini
e Trofeo A.R. 33 Club
AUTOMOBILISMO – Pergusa (En) – Challenge Siciliano
Velocità (3° Prova)
AUTOMOBILISMO – Cosenza – 9° Cronoscalata LuzziSambucina – Velocità in salita
AUTOMOBILISMO – Palermo – 28° Cefalù-Gibilmanna
– Velocità in salita
ATLETICA – Torino – Mezza Maratona di Torino
ATLETICA – Ravenna – Maratona Città d’Arte
ATLETICA – Teramo – Mezza Maratona GiulianovaTortoreto-Alba Adriatica
ATLETICA – Brescia – Mezza Maratona di Brescia
CANOA – Mezzana (Tn) – Campionato Italiano Senior
Canoa Fluviale Slalom
CICLISMO – Prato – Gran Premio Commercio e Industria
– Professionisti
CICLISMO – Paderno di Ponzano Veneto (Tv) – 35° Trofeo
G. Bianchin – Under 23
CICLISMO – San Mauro Torinese (To) – VII Gran Fondo del
Piemonte Italo Zilioli - Amatoriale
CICLISMO – Cassano allo Ionio (Cs) – I Gran Fondo della
Sibaritide - Amatoriale
CICLISMO – Sanremo (Im) – VI Gran Fondo Carlo
Dapporto – Amatoriale
PESISTICA – Cortina d’Ampezzo (Bl) – Campionati Italiani
Biathlon Atletico
TRIATHLON – Piombino (Li) – Triathlon Olimpico
TRIATHLON – Mandello del Lario (Lc) – Triathlon Sprint
TRIATHLON – Monticelli (Pr) – Duathlon Sprint
TRIATHLON – Napoli – Campionato Italiano Junior
Aquathlon Classico
TRIATHLON – Palermo – Triathlon Sprint Città di Palermo,
Mini Triathlon e Triathlon Kids
TRIATHLON – Sistriana (Ts) – Triathlon Sprint
21 SETTEMBRE
CICLISMO – Isola della Scala (Vr) – 6° Gran Premio Fiera
del Riso – Under 23
CICLISMO – Collecchio (Pr) – 69° Coppa Collecchio
– Under 23
22-25 SETTEMBRE
PATTINAGGIO ARTISTICO – Quartu S. Elena (Ca) – Coppa
Europa
23-26 SETTEMBRE
VELA – Cala Galera (Gr) – Campionato Nazionale Classe
First 40
DANZA SPORTIVA – Ariccia (Rm) – Festival Danza 2004
24-25 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Roma – 10° Rally degli Etruschi-Trofeo
A.C. Roma
24-25 SETTEMBRE
SCACCHI – Ladispoli (Rm) – 1° Torneo Alvise Zichichi
25 SETTEMBRE
ATLETICA – Udine – Mezza Maratona di Udine
ATLETICA – Toscolano Maderno (Bs) – Mezza Maratona
del Garda
ATLETICA – Alghero (Ss) – Maratona di Alghero
CICLISMO – Giro dell’Emilia - Professionisti
CICLISMO – Rimini – 2° Gran Premio Corriere Romagna-2°
Memorial Ezio Bazzocchi – Under 23
CICLISMO – Loro Ciuffenna (Ar) – 8° Giro del Valdarno
- Femminile
SCI NAUTICO – Albarella (Ro) – Meridian Challenge Finals
– Piedi Nudi
TRIATHLON – Bracciano (Rm) – Triathlon Kids e Triathlon
Olimpico
ORIENTAMENTO – Ala Città (Tn) – 4° Centri Storici Trentini
25-26 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Nuoro – 2° Rally del Sole
AUTOMOBILISMO – Bergamo – 21° Rally Alpi Prealpi
Orobiche
CANOA – Milano – Campionato Italiano Velocità Senior/
Junior
CANOTTAGGIO – Baschi (Tr) – Internazionale Tevere-Fiumi
d’Europa
CANOTTAGGIO – Varese – Meeting Internazionale
DANZA SPORTIVA – Desio (Mi) – Trofeo Planet Dance
26 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Adria (Ro) – Peroni Racenetwork
AUTOMOBILISMO – Caltanissetta – 5° Coppa Nissena
– Velocità in salita
CICLISMO – Valperga (To) – 4° Giro del Canadese-5° Trofeo
Sportivi Valperghesi – Under 23
CICLISMO – Rapallo (Ge) – 47° Milano-Rapallo – Under 23
CICLISMO – Polignano a Mare (Ba) – 55° Targa Crocifisso
– Under 23
CICLISMO – Lugo (Ra) – 3° Giro della Romagna Femminile
CICLISMO – Bergamo – Gimondibike – Fuoristrada
DANZA SPORTIVA – Pradamano (Ud) – Trofeo Victoria
28 SETTEMBRE
AUTOMOBILISMO – Mores (Ss) – Trofeo Franco di Suni,
Trofeo Minicar 700, Challenge Formula Ford
CICLISMO – Castelfranco di Sopra (Ar) – 35° Ruota d’Oro
– Under 23
BRIDGE – Venezia – 3° Festival Internazionale
29 SETTEMBRE-3 OTTOBRE
VELA – Crotone – Campionato Nazionale Under 25 Match
Race
29 SETTEMBRE-4 OTTOBRE
VELA – Imperia – Campionato Europeo Classe Fun
30 SETTEMBRE-3 OTTOBRE
AUTOMOBILISMO – Sassari – Rally d’Italia-Sardegna
VELA – Trieste – Campionato Nazionale Classe UFO
Olimpiadi
diverse
Ad agosto gli occhi del mondo
erano puntati su Atene. Finite le
Olimpiadi l’interesse degli sportivi
punterà altrove. Peccato, perché la
capitale greca a settembre ospita
una manifestazione che non ha
nulla da invidiare ai Giochi “normali”.
Sono le Paraolimpiadi che tra il 17
e il 28 celebrano la loro dodicesima
edizione.
La prima edizione delle Paraolimpiadi
risale al 1960 a Roma, con 400 atleti
da 23 paesi che si confrontarono in
8 sport – tiro con l’arco, scherma,
nuoto, pallacanestro, tennistavolo e
atletica.
A queste sei discipline se ne sono
aggiunte altre 13: bocce, ciclismo,
equitazione, calcio a cinque, calcio
a sette, goalball (si tratta di una
disciplina riservata ai non vedenti
nella quale due squadre di tre
persone cercano, come fa intuire
il nome, di fare gol all’interno di
un campo da pallavolo), judo,
sollevamento pesi (che si pratica
distesi), vela, tiro a segno, pallavolo,
rugby e tennis (entrambi su sedia a
rotelle, come del resto il basket e la
scherma). Tra queste solo quattro –
bocce, goalball, sollevamento pesi e
rugby – sono di pertinenza esclusiva
degli “altri” Giochi.
A partire da Seoul 1988 si è
deciso di far disputare Olimpiadi e
Paraolimpiadi sempre nella stessa
città. Il numero dei partecipanti è
cresciuto in maniera esponenziale
nel corso dei decenni. Dai 400 atleti
di Roma si è passati al record di 3843
provenienti da 123 nazioni stabilito a
Sydney 2000. Record che si conta di
battere ad Atene.
Aldilà dei dati statistici e storici, ciò
che è importante sottolineare quando
si parla di Paraolimpiadi è che
non si tratta di una manifestazione
folkloristica o, se si vuole, politically
correct ma priva di veri contenuti
tecnici. Al contrario i partecipanti
sono atleti veri, in alcuni casi più veri
di quelli normodotati. Basti pensare
che il primato paraolimpico sui 100
metri, che appartiene al nigeriano
Ajibola Adoye (privo di un braccio),
è 10.72, mentre quello olimpico del
canadese Donovan Bailey è di 9.84.
Addirittura, nel sollevamento pesi il
record mondiale disabili è di 12 chili
superiore a quello “normale”. Certo,
queste ultime due discipline non
sono tecnicamente paragonabili,
ma il confronto dà un’idea della
competitività degli atleti disabili.
Per
maggiori
informazioni:
Federazione Italiana Sport Disabili
(www.fisd.it)
Pallacanestro su sedia a rotelle
(www.basketcarrozzina.it)
Comitato Paraolimpico Internazionale
(www.paralympic.org)
54 di angelita peyretti
sciocchina bazar 09 2004
[email protected]
“i vicini” disegno di marco begani
Oplà la città
Ma guarda la mia abbronzatura! Come
squamo… Coraggio, sono tornata in città,
avanti con le nuove iscrizioni in palestra e
via libera ai corsi di decoupage. Smetterò di
fumare, ecco, e mi metterò anche a dieta…
ammazza che fame mi ha messo il mare!
Non è che quando finiscono le vacanze finisca proprio il mondo…
Ma a chi la racconto? Mi sembra che non debba sorgere neanche più il sole, mi
manca l’aria, non respiro, dov’è, dov’è accidenti, il mio ombrellone? Dov’è il brillio
del mare, il rumore di stoviglie al tramonto, la sabbia nel buco del c… calzone? Ma
tu guarda la mia abbronzatura! Come squamo… E dire che uso tutti quei prodotti
speciali, Bronzetern, Duralung, Marocchin… “Tu prova a non lavarti” mi ha detto
una volta la Marta. Non funziona, garantito, con l’unto l’abbronzatura scivola via, si
condensa tutta nelle zone concave.
No, non c’è niente da fare, quello dell’abbronzatura è un destino inevitabile, bisogna
rassegnarsi.
Uff, mi manca l’aria. D’accordo, devo mettermi il cuore in pace, coraggio, sono
tornata in città, avanti con le nuove iscrizioni in palestra e via libera ai corsi di
decoupage. Bisogna che rimetta il cervello al suo posto, nel cesto della frutta.
Smetterò di fumare, ecco, e mi metterò anche a dieta… ammazza che fame mi ha
messo il mare! Vorrà dire che scenderò a comprarmi due cozze, gnam, cozze alla
marinara per cena. Ma a chi la do a bere, tra poco ci saranno solo porcini e castagne!
Mi viene da piangere. Tanto vale che accenda il fuoco nel camino per le caldarroste.
Almeno uscirà qualche buon film al cinema, molto bene, andrò subito al cinema,
oggi stesso… Al buio, al chiuso, stretta, seduta, come morta. No, meglio uscire sul
balcone. Le mie piante! o Dio! sono morte tutte!
“Sembra che dormano” mi ha detto la vicina. Maledetta, guarda le sue di piante, guarda
che roba, fiori di tutti i colori, frutti, pomodori come se piovesse, ma come fa?
Ma chi se ne frega, metterò un’amaca sul mio balcone, così mi sentirò sempre in
vacanza… Sarà pericoloso? Decimo piano, mi dà un po’ le vertigini. Meglio una
sdraio, ecco, una semplice sdraio… magari mignon, di gore-tex se possibile, la
metterò sotto una calotta termica, così fra un mese, quando ci saranno undici gradi
riuscirò ancora a vedere fuori.
No, non ce la faccio, devo trasferirmi, mollare il lavoro, mollare tutto… chiosco ai
Carabi, ma sì, come ha fatto Susanna, lei sì che sa quello che vuole, ne ha di fegato lei,
ha venduto la casa e via! E io cosa mi vendo? Io ho un bellissimo impianto stereo…
le perle della nonna… e questa sdraio. Forse la sdraio è meglio che me la porti dietro,
così, per le prime notti… Mi daranno pure qualcosa di liquidazione
no? Chessò, almeno i soldi per il biglietto aereo dovrei rimediarli! È che
avercelo un contratto di lavoro in questo caso mi farebbe comodo.
Meglio che vada a disfare la valigia… uh che puzza! Ma cos’è? Ah, ecco, tu
guarda, il granchio che ho catturato, non era del tutto morto, che carino,
lo metto qui, sulla mensola del camino, maledetto camino, non guardarmi
così sai, è solo settembre… beh, magari intanto accosto un po’ la finestra.
E poi cosa c’è qui, vediamo, ma che cos’è? Oh, il cappello di paglia, come
si è ridotto! Tutto schiacciato poverino, come farò oggi senza cappello? Mi
prenderò certamente un’insolazione! Meno male piove. Accidenti come mi
sta male, averlo saputo prima… ma che razza di capelli, devo assolutamente
andare dalla parrucchiera, la chiamo subito, “Pronto Mara? Ci sarebbe
posto per oggi? No? E neppure domani? Niente fino a venerdì?” Ecco, si
ricomincia “Bene allora sa che cosa le dico? Che io faccio benissimo a meno
di lei! Sì, come facevo fino a ieri, che ero uno splendore sa!” Che persone
poco gradevoli, d’altronde che vuoi farci? Tutto l’anno in città, e oplà, si
diventa così.
Dovrei sentire qualche amico… sì, ma le foto coi bambini! “E qui si è tolto
un bracciolo, qui invece fa le polpette con la sabbia, qui papà se le mangia…”
No, meglio lasciar passare un po’ di tempo, da quando ci sono le digitali le
fotografie si sono moltiplicate, e per vederle non puoi più fare finta, come
una volta, che quando te le passavano le scorrevi velocissime “Che bello,
magnifico, ah che buffo”, cercando di vedere se per caso in qualcuna c’eri
anche tu, no, devi startene in piedi davanti al computer, e aspettare che quel
boia faccia clic.
Ecco, non so più cosa fare, mi annoio, come alle medie, e non posso
neanche andare a comprare la nuova cartella e il portapenne… le gomme
profumate, la cartellina dei puffi, il temperino con Garfield! Praticamente
per temperare devi infilargli la matita in culo. Ho visto che hanno fatto il
diario di Dragonball con Majimbù in copertina, io quasi quasi… almeno
un cancellino!
Sai che ti dico? Non mi resta che accenderla, lei, la tv. Sarà un mese che non
la guardo, solo adesso mi accorgo di quanto mi sia mancata. Telecomando,
a me! Oh no! Ancora le repliche di x-files! uhm, e di là cosa c’è? De Filippi,
televendita, tg4, oh, guarda! Ridge si è fatto prete! Padre Ridge, meglio
spegnere.
Meglio fissare le macchie sul soffitto e riflettere… ah, le miserie del
mondo, la guerra, gli attentati… i salmoni che non risalgono più i fiumi…
il compleanno del presidente… ma se Ridge si è fatto prete, adesso Brooke
con chi starà?
bazar 09 2004
[email protected]
corsi di valeria cecilia 55
Le professioni del futuro
Imparare ad organizzare eventi sportivi. Oppure scop
rire tutti i segreti per scrivere
la sceneggiatura di un film. E se invece
vi buttaste sulla progettazione industria
le?
illustrazione www.oltremara.com
Design e engineering: un nuovo corso per
un’inedita figura professionale
Un ideatore di progetti industriali capace di coniugare design innovativo,
competenze di ingegneria ed esigenze del contesto economico, di mercato
e sociale in cui si trova a operare. E’ la nuova figura che il Politecnico di
Milano lancia nel panorama europeo delle professioni, con il corso di Laurea
Specialistica in Progettazione e Ingegnerizzazione del prodotto industriale. Il
nuovo corso è dedicato ai laureati triennali in Disegno Industriale, Ingegneria
Meccanica e Ingegneria dei Materiali (con la possibilità di accogliere anche altri
laureati triennali in Ingegneria) ed è volto a creare una figura in grado di dare
impulso innovativo alle imprese italiane, grazie alla capacità di connettere la
cultura del progetto con le più evolute potenzialità tecnologiche, produttive e
creative. Il corso parte nell’anno accademico 2004 – 2005.
Per informazioni, www.polimi.it
Corso a distanza per
Event Sport Manager
L’even
t manager, colui che idea, organizza e gestisce
eventi, è
una figura che deve riuscire a fare molte cose
insieme, perché
trasformare un evento in un successo richied
e mille doti:
creatività, inventiva e conoscenze operative marcia
passo in questa professione. Dal 2 ottobre al 6 novemno di pari
partecipare a un corso a distanza per diventare perfett bre si può
i event sport
manager, basta avere una connessione Internet e
collegarsi al sito
www.stageup.com.
Il corso prepara gli allievi in materia di comunicazion
e e pubblicità,
ma insegna anche a gestire una biglietteria, a far fronte
a imprevisti
meteorologici e a reclutare gli sponsor giusti,
tenendo sempre
presente il valore del brand che si crea attorno all’eve
nto. Il tutto
poi va fatto nel rispetto dei tempi e dei costi presta
Il corso è diretto dal professor Nicola Tomes biliti.
ani, professore
incaricato di Marketing all’Università di Bologn
alla Scuola dello Sport del CONI e al corso a e docente
Specializzazione in Sport Management all’Uni post-laurea di
versità di San
Marino. Per tutta la durata del corso, ci sarà sempr
e on line un
tutor mentre sono previsti anche due incontri
in aula. Sempre
sotto la direzione del professor Tomesani durant
e l’anno sono
attivi anche i corsi per procuratore sportivo,
sport marketing,
management dei centri sportivi. Il corso di event
sport manager
costa 558 Euro, Iva Inclusa.
Per informazioni www.stageup.com. tel. 0515871554
[email protected].
Scrivere un film: corso di sceneggiatura
a Roma
Una parte teorica e una pratica strutturano questo
di conoscere e far propri gli strumenti per la costrucorso che permette
dell’idea per un film. Si parte con la visione zione e lo sviluppo
possibile, proiettati in pellicola e il loro comm attenta di film, ove
testi editi e soprattutto inediti. In particolare, saràento con l’ausilio di
studiato il materiale
originale attinto all’archivio di Age come, ad esemp
“La banda degli onesti”, il trattamento de “L’arm io, il soggetto de
ata Brancaleone”,
la sceneggiatura di “C’eravamo tanto amati”. Prende
ndo spunto dai
film proiettati si analizza il procedimento creativo
e cioè il percorso dell’idea, il soggetto, la struttu della sceneggiatura
razion
e in tre atti, il
colpo di scena, e altri trucchi del mestiere. Nella
corso invece saranno i partecipanti a dover scriverseconda parte del
e
un soggetto per
un lungometraggio cinematografico. Alla fine del
corso, i lavori degli
alunni verranno letti e analizzati da due produttori:
Nicola Giuliano e
Francesca Cima. Le iscrizioni, a numero chiuso,
(massimo 25 allievi)
sono precedute da un colloquio di ammissione.
settembre in data ancora da definire, dura cinque Il corso parte a
settimanali di quattro ore ciascuna, il venerdì dalle mesi con lezioni
costo del corso è di 1.300,00 euro pagabili anche 17.00 alle 21.00. Il
Per informazioni Libreria Bibli, tel. 065566726 a rate.
- cell. 3497266758.
[email protected]
56 di GIULIANO CANGIANO
fenomeni bazar 09 2004
[email protected]
Fermenti indipendenti
Controinformazione, mostre antibelligeranti, scambio orizzontale di conoscenze,
fusione tra arte e dinamiche sociali…
Svolta esistenziale significativa vive in questi mesi il C.S.A. Auro di Catania, che, dopo 14 anni
di coraggiosa “resistenza” si apre a tre fermenti indipendenti in vista di fruttuose collaborazioni
artistiche, culturali e sociali. A partire da settembre (il trasloco è in fieri nel momento in cui
scriviamo) i suoi locali ospiteranno le redazioni delle belle testate di controinformazione Erroneo.org
e L’Isola Possibile (che già da alcuni anni strenuamente combattono il monopolio informativo
asservito di queste parti) e della vulcanica comunità di artisti siciliani Muri di Carta.
Già sede negli anni scorsi del Freaknet (crew di onesti smanettoni informatici) l’Auro diverrà
così scenario onnisciente di mostre, dibattiti e iniziative come quelle già promosse da ben
rodate collaborazioni itineranti di Erroneo e MdC. (Vedi il primo [Katanian] Illegal art show
www.erroneo.org/Articolo1106.html o la sinergica strutturazione delle mostre anti belligeranti I Colori
della Guerra e Sognodisegni NO WAR www.erroneo.org/Articolo480.html).
E’ bene però sottolineare che in questi anni l’Auro non ha mica vissuto nell’ombra: si è spessissimo
distinto come “sobillatore” di popoli ospitando band del calibro dei 99 Posse e stupefacenti expo
come quello fotografico “Ecce Homo” (sottotitolo: il gay cannibale e la lesbica col coltello da
macellaio) di Elisabeth Ohlson. In attesa di saperne e vederne di più scendiamo a questo punto
di qualche chilometro a sudovest e “sorvoliamo” il bucolico scenario del P.A.N.C. (Parco Artistico
Naturale Culturale) La Mangiatoia di Vittoria (Ragusa). Albergato in un antico casale rustico, forse
ottocentesco, forse anteriore, di fresco rimodernato, scagliato in mezzo al verde delle campagne
ragusane, è, da circa un anno, palcoscenico di variegate iniziative. “Un’officina dei mestieri e dei
saperi dove la flessibilità è declinata al contrario e si chiama versatilità, capacità di adattamento,
scambio orizzontale di conoscenze e solidarietà; un’impresa culturale per l’elaborazione e lo
sviluppo delle arti e delle forme contemporanee, dedicata alla produzione di eventi spettacolari,
happening, festival musicali e teatrali”. Così lo descrivevano i suoi creatori alla nascita e, fin ora,
non ha affatto deluso promesse e aspettative. Si sono esibiti nei suoi spazi grossi nomi della musica
moderna (Radici nel Cemento, Almukawama, Agricantus…) e l’associazione che lo gestisce si
è impegnata nella realizzazione di video-inchieste sul mondo del lavoro, dal taglio decisamente
professionale e nella direzione e presentazione di svariati documentari di testimonianza storica con
un punto di vista critico-analitico che ne esalta la valenza obiettiva e documentaria.
Continuiamo coi voli pindarici e spostiamoci adesso a Biella per guardare un po’ più da vicino
una struttura che sembra la paradisiaca concertazione dell’incontro tra arte e dinamiche sociali.
Stiamo parlando di Cittadellarte, uno spazio attivo (voluto dall’artista Michelangelo Pistoletto) che
ha già nel nome il perché della sua essenza: frutto della fusione-corruzione dei termini “cittadella”
e “città dell’arte” conserva del primo la circoscrizione spaziale e del secondo un’apertura dinamica
e concreta verso le realtà esterne. Le varie attività sono pensate in maniera da risultare funzionali
interazioni tra arte e sistema sociale in tutte le sue accezioni e sfumature con l’obiettivo di educare
a una trasformazione responsabile del tessuto collettivo. Ecco un evento da segnalare: GEOGRAF
IEDELLATRASFORMAZIONE un expo curato dall’ufficio Arte e da quello di Politica di Cittadellarte
che presenta un’indagine sulla rete interdisciplinare dei differenti soggetti che, come Cittadellarte,
operano al cambiamento responsabile della società. Sono presenti artisti, organizzazioni, fondazioni
e istituzioni, a presentare la propria attività in quanto portatori di una personale geografia e visione
della trasformazione. Sette progetti per un ampio lasso di tempo potranno essere studiati e vissuti.
Inaugurata l’11 giugno la mostra si protrarrà fino al 14 novembre.
C.S.A. AURO, via Santa Maria del Rosario 28 a Catania
Erroneo - laboratorio indipendente di idee e di comunicazione www.erroneo.org
muriDIcarta - Comunità d’artisti siciliani www.muridicarta.it
P.A.N.C. La Mangiatoia www.lamangiatoia.org
[email protected]
bazar 09 2004
net di valeria cecilia 57
Don’t hate the media,
become the media!
Molleindustria.it, un sito che rispond
e alle logiche di profitt
o del
business dei videogiochi a colpi di creatività
e
fort
i
con
ten
uti
poli
tici.
Per ribaltare il giro d’affari dei videogame e
att
acc
are
il
mer
cat
o
con
originalità. Perché il videogioco può essere fatt
o da chiunque.
Soultube, viaggio in
metropolitana con scrittura
collettiva
Su www.molleindustria.it si può andare a Queer
land, la città delle
identità sessuali fluide, dove invece di giocare
con i due soliti soggetti
che, sullo stile di Mortal Kombat, si menano fino
due personaggi che si incontrano e fanno del alla morte, ci sono
mutanti, ovvero possono cambiare identità sessusesso e che sono
a loro piacimento. “Queer è un termine poco ale e orientamento
- racconta Paolo di molleindustria.it - ma negli usato qua in Europa
definire l’insieme di tutte le identità sessuali, Stati Uniti serve per
gay - lesbo -bisessual
- transgender che partono da una critica
radicale e fortemente
politicizzata verso la norma eterosessuale e masch
ilista”. Sempre sul
sito di molleindustria.it si può partecipare a Tubofle
x, il mondo della
flessibilità del lavoro, dove si lavora cercando,
essere espulsi dal mercato, scoprendo però alla inutilmente, di non
della fuga dal lavoro. Ma cos’è molleindustria.it?fine anche il piacere
E’ una risposta al
potere sempre più vasto del mercato dei videog
iochi, che, cavalcando il
successo dei grandi numeri, da mero settore ludico
è diventato un vero
e proprio mass media. I numeri del successo,
del sito di molleindustria.it, sono questi: il giro si legge nel manifesto
anche in Italia sta per sorpassare quello deld’affari dei videogiochi
di euro del settore videogame contro i 450 cinema. 431 milioni
Inoltre l’età media dei videogiocatori non è più del grande schermo.
quella dei teen ager
ma è 29 anni e le multinazionali dell’intrattenimento
si sono gettate
nel settore a capofitto creando una commistione
del videogioco con
gli altri comparti dell’industria culturale, quale
arte ecc. Ne è uscito un media forte e unidir cinema, letteratura,
ezionale quanto la tv,
privo di autentica interattività, capace di influen
zare l’immaginario
collettivo. A ciò, nel pieno rispetto del motto
uscito da Seattle “Don’t hate the
media, become the media” il network di
molleindustria.it ha deciso di rispondere
tramite questo sito, a colpi di creatività
e forti contenuti politici. Molleindustria.it
è un esperimento, una provocazione, una
dimostrazione di sovversione possibile
delle classiche “postazioni di gioco”, un
processo ricostruttivo del videogioco
stesso tramite il
coinvolgimento
collettivo di mediattivisti, net artisti,
videogiocatori e detrattori. “Ovviamente
pensare di poter competere con i grandi
è cosa inutile - afferma Paolo - ma con
la guerriglia di piccoli oggetti, web game,
vignette che attaccano il mercato con
originalità, inventando un metodo e delle
pratiche che possano essere emulate e
diffuse, dimostriamo che il video gioco può
esser fatto e riprodotto da chiunque, non
solo dalle grandi industrie”.
Puoi rimanere a sbirciare dal finestrino o prender coraggio
e salire sul vagone per scrivere la storia di chi hai di
fronte. Ma non potrai sapere cosa hanno scritto di te fino
alla stazione di arrivo.....
A navigare sul sito www.soultube.org sembra davvero di
spostarsi fisicamente. Saranno le meraviglie grafiche del
flash, saranno tutti quei fogli scritti sparsi nel vagone del
treno o forse è merito dell’ ipnotico suono in sottofondo,
ma è facile che sfogliando quelle pagine web si cominci a
dondolare sulla sedia, sonnecchiando, sbirciando con un
solo occhio gli altri passeggeri, iniziando a immaginare tutte
le loro storie mentre ripassiamo la nostra di storia. Proprio
come si fa realmente quando si va in metro, sul bus o in tram.
Solo che qui, oltre a sognare, si scrive. Cosa ci può ispirare
dato che fisicamente rimaniamo davanti allo schermo del
computer? Oltre le atmosfere di viaggio ricreate dal sito, è
il breve profilo personale che ogni passeggero lascia quando
sale in metro a dare il via alla nostra fantasia. Anche noi siamo
oggetto di altrui immaginazione e scrittura, ma per sapere
come gli altri ci hanno immaginato, dobbiamo aspettare
che il viaggio finisca. “Soultube.org è un progetto di scrittura
collettiva online - racconta Veronica, tra gli ideatori del sito
- è un viaggio metaforico in cui viene proposta un’ interazione
per stimolare il processo creativo, rilanciando, oltre la socialità
anche la produttività culturale diffusa”. Il progetto Soultube ha
ricevuto, durante la Fiera del Libro di Torino, il Premio speciale
Ars Media/Top Talent Award 2004 nell’ambito del concorso
nazionale
Scrittura
Mutante
(www.trovarsinrete.org/
concorsosm2004.htm), e ha vinto il Bardi Web Award
2004 nella categoria “No Business Personal Projects”
(www.bardiweb.org).
58 di guido dolara
noi bazar 09 2004
[email protected]
Londra:
la vera passerella
è il marciapiede
Qui nessuno stilista può
imporre i suoi diktat.
Ciascuno sceglie di
vestire come gli pare,
indossa ciò che vuole e
mixa gli stili comuni in modo
inedito. Perché a Londra non
ci si veste per moda, ma per
affetto, ispirazione creativa,
influenza musicale…
Le grandi firme italiane e francesi dominano il business della moda.
Ma sono i ragazzi
e le ragazze delle grandi metropoli d’ Europa come Londra che spingono
degli stili. Londra è il melting pot delle tendenze e la capitale dell’ individuale frontiere
lismo estetico.
Negli anni settanta e ottanta, Londra era dominata dalle tribù: punks,
romantics, goths, hippies e simili. Oggi invece ci si veste da individui, mods, rockers, new
mescolando gli
stili, ognuno scegliendo il proprio gusto personale, dall’etnico, all’usato,
terrestre, all’alta moda. Commenta Simona Marletta, stilista di origine allo stile extraper l’elegantissima marca londinese Elspeth Gibson, che fa abiti su siciliana che lavora
occasioni, “in Italia va il gusto raffinato, il look pulito, guidato dall’altomisura per le grandi
stilista, che è il trend-setter. A Londra invece sono tutti stilisti e dominadalla creatività dello
eccentricità”. Tutti mescolano, sporcano gli stili con gusto personal l’ecletticità e l’
izzato, unendo capi
di vestiario non per moda ma per affetto, per ispirazione creativa, per
o per influssi etnici. Dice Martin Kell, stilista indipendente laureato dallainfluenza musicale
della Kingston University “in una città come Londra si può comprare scuola di moda
si vuole, le innovazioni più creative vengono fatte da chi prova a uniree indossare ciò che
stili comuni in modo
inaspettato, senza seguire i diktat delle marche né mettersi capi di vestiario
deliberatamente
provocatori”. E i marciapiedi della città diventano luoghi di ispirazion
per strada ho visto una ragazza con una tuta da ginnastica e i tacchi e. Dice Martin Kell “ieri
assurdità ma su di lei era una trovata assolutamente geniale. Ci potreia spillo. Sembra una
intera su quel tema”. Per questo si preferisce comprare vestiti fatti su fare una collezione
misura, o da piccole
marche londinesi che vendono solo in boutique specializzate o ai mercati,
oppure
comprare capi unici nei negozi dell’usato o persino di antiquariato.
Dice ancora Simona
Marletta “indossare una marca famosa non è un vanto, anzi, è un segno
individualità. A Londra siamo in tanti, e se vuoi farti notare devi cercare di mancanza di
qualcosa di unico
che possiedi solo tu”.
Dove studiare moda a Londra
London Central St Martins è diventata la scuola di moda più famosa
a detta degli esperti insegna a fare notizia ma non altrettanto bene a al mondo, anche se
fare i vestiti. La sfilata
di fine corso che si svolge ogni anno a giugno è diventata uno dei grandi
eventi mondani
di Londra, frequentatissimo dai talent scout delle grandi case della
moda. La scuola ha
un sito che vale una visita anche solo per la qualità grafica: http://ww
seguire il link ‘Fashion and Textiles’. La fama del St Martins ha portatow.csm.linst.ac.uk/,
altre scuole di moda londinesi, meno stravaganti ma sempre di qualità:fortuna anche alle
of Fashion: http://www.fashion.arts.ac.uk, Kingston University, con sede London College
Thames, nella periferia occidentale: http://www.kingston.ac.uk/fashion a Kingston upon
School of Media Arts and Design at the University of Westminster, con
//www.wmin.ac.uk/mad/page-130, The Surrey Institute of Art & Design, sede a Harrow: http:
Londra: http://www.surrart.ac.uk/opportunities/undergrad/fashion.html.a Epsom, a sud di
Dove fare shopping
Martin Kell Designs
La vera anima dello shopping londinese sono i mercati. Eclettici, enormi,
vi si trova di
tutto, dalle cose più chic e costose alle più brutte e importabili, dalle
per turisti, alle creazioni artistiche di stilisti indipendenti. Per i vestiti, produzioni dozzinali
si consiglia la parte
settentrionale in cima alla collina di Portobello Road a Notting Hill, tutti
i sabati. A est,
Spithafields su Commercial Street vicino a Liverpool Street, tutte le domenic
he. A nord,
il mercato di Camden Town offre spazi interessanti se ci si inoltra verso
la parte più
settentrionale del mercato di domenica, superando la zona turistica
della metropolitana. Da visitare i negozi di seconda mano, vintage o accanto alla stazione
vestiti vengono donati e i ricavati vengono usati per cause meritevo charity shop, dove i
li. Oppure i mercatini
dell’ antiquariato, dove si comprano guanti lunghi anni cinquanta, cappellin
i anni venti,
tacconi anni settanta. Per i più eleganti, Bond Street è l’ equivalente
Spiga o via Condotti, dove tengono negozi le grande firme internazilondinese di via Della
onali. Per chi vuole
sperimentare con marche indipendenti si consigliano le piccole boutique
.
Ecco qualche dritta.
In centro
The Dispensary, 15 Newburgh Street, Soho
A ovest
Koh Samui, 28 Lowndes Street a Knightsbridge,
Question Air, 229 Westbourne Grove, Notting Hill,
Matches, 60-64 Ledbury Road, Notting Hill
A est:
Start, 59 Rivington St, a Hoxton EC1
Hoxton Boutique, 2 Hoxton Street, Hoxton, www.hoxtonboutique.co.uk
A sud:
Joy, 432 Coldhabour Lane a Brixton, SW9
A nord:
Diverse, 294 Upper Street a Islington
[email protected]
Domenica 7 dicembre 1941, poco prima delle otto di mattina,
centinaia di bombardieri e caccia giapponesi si lanciano su Pearl
Harbor, base navale americana sull’isola di Oahu, nelle Hawaii.
I giapponesi non hanno ancora dichiarato guerra: si tratta di un
attacco a sorpresa, proditorio, sleale. I morti saranno 2390, la ferita
inferta all’America terribile, lo shock, spaventoso. E’ l’entrata degli
Stati uniti nella Seconda guerra mondiale.
Passano 60 anni: l’11 settembre 2001 quattro aerei di linea
dirottati vengono lanciati verso New York e Washington. E’ un
nuovo attacco a sorpresa: muoiono quasi tremila persone. Il numero
preciso non è ancora conosciuto. Gli Stati Uniti si preparano a una
nuova guerra. Il 7 ottobre attaccano l’Afghanistan dei Talebani. Poi
è la volta dell’Iraq. L’America dichiara guerra al terrorismo.
Non voglio discutere della legittimità della reazione degli Stati
Uniti agli attacchi subiti. Né della questione della guerra e
della pace. Voglio tornare a porre le domande che una grande
antropologa americana, Margaret Mead, si poneva fra il 1941 e
1942, quando gli Stati Uniti dovevano mostrare al mondo e a se il
stessi se erano in grado di battere un nemico - i giapponesi, i nazisti,
i fascisti - che nella condotta della guerra non era disposto a seguire
le regole del gioco.
“Che tipo di comportamenti aggressivi abbiamo noi Americani? –
si
domandava Megaret Mead – Quand’è che un’aggressione è ai nostri
occhi da giustificare o da condannare?” E la risposta la cercava
assai in profondità: non nelle opinioni della stampa o della politica
ma nel modo col quale le madri americane preparavano i bambin ,
ai conflitti della vita adulta. “Non venire a piangere da me se lui ti i
prende il secchiello! Riprendiglielo!” Oppure: “Non tirare i capelli
di quel bambino! Non vedi che è più piccolo di te? Se vuoi litigare,
scegli qualcuno della tua età!” Oppure, ancora: “Ridagliele, se lui
te
le dà!” Poi, quando i bambini diventano più grandi, alle indicazioni
elementari sull’aggressività si aggiungono le regole. “Play fair!”
(Gioca secondo le regole). “Ora tocca a lui!” “Billy! Pensi che
sia giusto prendere ogni cosa solo perché sei più grande degli altri?
Vergogna!”
I precetti delle madri nei playground americani sembravano
contraddittori, ma alla fine suggerivano di obbedire a certe regole.
Le “regole”, secondo la Mead, sono (o erano?) concepite come
uno strumento per governare i conflitti e per evitare la prepotenza,
e sono (o erano?) una prerogativa della cultura anglosassone. Per
questo, nelle altre lingue, fair play è intraducibile. Significa non solo
rispettare le regole, ma farlo in un gioco – o in un conflitto – nel
quale i contendenti siano di pari forza. Altrimenti, si è o dei bulli
prepotenti o dei coraggiosi piccoli David.
Negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, i bambini
americani avevano imparato dalle loro madri due principi
fondamentali: 1) “L’aggressione e la lotta sono da condannare e
devono essere evitate” ma, al tempo stesso 2) “L’aggressione e la
lotta sono anche necessarie, e a volte obbligatorie” quando si deve
rispondere a una provocazione, a un atto sleale, a una violenza.
“Quand’è che un americano combatte?” domandava Margaret
Mead? E lo faceva col cuore in gola, pensando ai soldati america
in guerra contro i nazisti. Gli americani – rispondeva - combattononi
quando le regole del gioco sono giuste, quando non si può dire che
siano stati loro a cominciare, e quando non si può dire che se la
prendano con qualcuno più piccolo di loro.
L’attacco dell’11 settembre è paragonabile a Pearl Harbor? Allora,
l’America si risvegliò da un pigro isolamento e si lanciò nella guerra
con l’incertezza di un ragazzo provocato da un avversario di cui non
conosceva la forza. Oggi… beh, oggi molti americani potrebbero
tornare a leggere Margaret Mead.
Il libro: Margaret Mead, And Keep Your Powder Dry. An
Anthropologist Looks At America, New York, William Morrow
and Company, 1942
Fair Play
bazar 09 2004
loro di franco andreucci 59
Nelle altre lingue la locuzione fair
play è intraducibile. Significa non
solo rispettare le regole, ma farlo
in un gioco – o in un conflitto – nel
quale i contendenti siano di pari
forza. Altrimenti, si è o dei bulli
prepotenti o dei coraggiosi piccoli
David. Esiste ancora fair play nella
cultura statunitense?
Fotografia di Karen Summer
60 di cristiana scoppa
migrazioni bazar 09 2004
[email protected]
Le brave ragazze
The righteous babes (ironico, sta per “Le brave ragazze”) è un video di Pratibha
Parmar, pluripremiata cineasta indipendente di origine indiana, ma nata a Nairobi
o
e residente a Londra, che attraverso interviste a rockstar famose (Queen Latina
Ani Di Franco) e a femministe americane del calibro di Gloria Steinem (direttrice
del magazine MS), mescolate a energetici tagli di videoclip e spezzoni di concerti,
Girls
cerca di capire quali sono gli ingredienti del “Girl Power” cantato dalle Spice
e da milioni di ragazzine, e come la musica pop contribuisce a costruire l’identità
femminile. Consigliato a chi ha 15 anni.
Musica e modelli femminili per chi di anni ne ha un po’ di meno (12 o 13) in Nobody
te
Knows my Name (Nessuno sa come mi chiamo) la storie di cinque donne innamora e
dell’hip hop, cultura dominata dai maschi, e delle loro battaglie per trasformar
questo amore in una carriera.
E Hide and seek (Nasconditi e cerca), di Su Friedrich, metà fiction e metà interviste
anni
vere, per raccontare la scoperta della propria sessualità – lesbica – a metà degli
i
‘60, nella società piccolo borghese americana. Ottimo come spunto per discussion
su sessualità, diversità e tolleranza, con ragazzi e ragazze dai 15 in su!
Oppure Mirror, Mirror (Specchio, specchio) un film di Jan Krawitz, ideale per iniziare
una discussione sui modelli femminili promossi dai media e sui disordini alimentari
a fare i
– anoressia, bulimia e dintorni. Un modo dinamico per aiutare le adolescenti
conti con una fisicità in trasformazione (per ragazze dai 12 in poi).
Laboratorio Immagine Donne
Via Vittorio Emanuele II, 303 - 50134 Firenze. Tel. 0554288054 - Fax
0554486908
[email protected]
La Mo-Viola
corso Raffaello 5, 10125 Torino - Tel. e fax 011 4407801
[email protected]
Women Make Movies
462 Broadway Suite 500WS, New York, NY 10013. Tel. +1212925-0606
Fax +1212925-2052 (Fax)
[email protected] (per informazioni)
[email protected] (per ordinare film e video)
www.wmm.com
Insegnare in maniera diversa, provocando
discussioni e guidando ragazzi e ragazze
a prendere coscienza delle differenze: di
genere, etnia, cultura, opportunità, risorse,
luoghi, storie. Pensato per teen agers
americani/e The Girl Project è una iniziativa
di Women Make Movies, associazione di
cineaste indipendenti. Con degne sorelle
made in Italy.
Sono solo alcuni dei 25 titoli – film, documentari e video – di The Girl
Project (www.wmm.com/girlsproject/about.html), nuovo progetto
“per le ragazze”, come recita il titolo, di Women Make Movies (Le donne
fanno film), associazione americana di promozione della cinematografia
a firma femminile e a contenuto – possibilmente – femminista. Pensato
per le scuole, quelle Usa, ma anche quelle straniere, perché no?
Potrebbe essere un modo diverso di insegnare l’inglese, probabilmente
più attraente e stimolante dei classici manuali. Oppure la storia, usando
ad esempio Daring to resist: three women face the holocaust, la storia di tre
ragazzine adolescenti che “osano resistere” come annuncia il titolo, e
“affrontare l’Olocausto”, scegliendo di unirsi alla resistenza. Un modo
per restituire alle donne quegli spazi nella storia che i libri di testo
faticano a ricordare.
Il progetto, finanziato attraverso il Fondo di Promozione delle Arti
(National Endowment for the Arts) è una collezione unica di film e video
per, su e con ragazze. Americane, ma anche asiatiche, latinoamericane,
africane. Alle prese con problemi di identità sessuale, sentimentali,
familiari, ma anche povertà, incertezza del futuro, le scelte professionali,
la politica, il mondo del lavoro.
Per integrare i film nel lavoro didattico, Women Make Movies ha creato
5 diversi moduli di formazione: Adolescenza/Passaggio all’età adulta,
Immagine del corpo/Identità sessuale, Femminismo, Identità culturale
(tema molto sentito negli Usa, società del melting pot irrisolto, ma
sempre più di attualità anche in Italia, con il crescere e lo stabilizzarsi di
comunità immigrate da altri continenti), e Prospettive globali. Per una
decina di film sono anche disponibili utilissime guide online.
I film costano: un intero modulo di formazione contiene in media
quattro o cinque titoli. I prezzi vanno dai 495 dollari di Global Perscpectives
I (che contiene solo Girls around the world, composto da 5 documentari
firmati da altrettante registe, che raccontano sogni, desideri, problemi e
soluzioni di ragazze in cinque parti diverse del pianeta) agli 895 dollari
di Global perspectives II che contiene 7 titoli. Gli altri moduli costano
in media tra i 5 e i 6 cento dollari. Per una scuola questa cifra non è
esorbitante, considerato anche il vantaggio nel tasso di cambio con
l’Euro, e c’è anche l’offerta tutto compreso che fa risparmiare.
I soldi ricavati con i programmi didattici vengono reinvestiti
da Women Make Movies per produrre cinematografia a firma
femminile. Fin dal 1972 infatti, l’associazione ha sostenuto il lavoro
di cineaste e videomaker le cui opere contribuivano e contribuiscono
a gettare uno sguardo insolito, profondo e partecipe sulla condizione
delle donne nel mondo.
Chi invece volesse tentare la stessa esperienza, ma made in Italy, può
rivolgersi al Laboratorio Immagine Donna (www.laboratorioimma
ginedonna.it), che dal 30 settembre al 7 ottobre organizza a Firenze il
Festival di cinema e donne - giunto alla sua ventiseiesima edizione
“con il Festival francese di Créteil, la più antica e autorevole manifestazione
mondiale dedicata alla regia femminile” – come spiegano con orgoglio le
organizzatrici. Quest’anno il titolo è “La rosa e la spada”, metafore
stereotipate del femminile e del maschile da indagare e far esplodere.
Il Laboratorio Immagine Donna, diretto da Paola Paoli, ha anche un
consistente archivio di film e documentari e promuove il cinema
italiano ed europeo a firma femminile attraverso progetti realizzati in
partenariato con enti pubblici ed enti locali.
Altro indirizzo utile è il Festival internazionale Cinema delle
donne “In viaggio con noi”, organizzato a Torino dall’Associazione La
Mo-Viola e diretto da Clara Rivalta: il prossimo appuntamento è dall’ 8
al 14 ottobre 2004 (www.festivalcinemadelledonne.com).
Infine, per chi vuole allargare il proprio sguardo all’Europa, un punto
di partenza utile per le proprie esplorazioni è Women and Film
in Europe, gruppo di lavoro creato all’interno del Coordinamento
europeo dei festival cinematografici (www.womenfilmnet.org). Per
l’Italia vi fa parte Clara Rivalta. Il sito contiene un database di filmaker
europee, indirizzi e presentazioni dei festival, biblioteche e corsi di
formazione.
Provocazioni
tecnologiche
Compie 10 anni la Linea
Lesbica Amica milanese
Ce ne dà annuncio con orgoglio il numero
Amica 0263118654, attivo tutti i giovedì di Linea Lesbica
dalle 19 alle 21. Le
donne volontarie “amiche sono a disposizion
competenza e serietà; inoltre è a disposizion e di chi telefona con
supportare tutti i problemi di chi affronta e una psicologa per
sé e per gli altri. La Linea Lesbica Amicail tema della diversità per
gennaio del 1994 ed è stata la prima linea di Milano è nata nel
Il servizio telefonico è organizzato da donn di questo tipo in Italia.
supporto a tutte le donne che abbiano necese lesbiche che offrono
o comunicare il loro lesbismo. Perché parla sità di confrontarsi
rne fa bene. Parlarne
bene... fa meglio.
19 giorni per conosce il
mondo Tibetano e la re
propria
identità
Palazzo Bricherasio a Torino, quest’anno
settembre 2004, Arte Buddhista Tibetanapropone fino al 19
dell’Himalaya. L’esposizione conta su oltre - Dèi e demoni
raccontano una cultura intrisa di mistero 200 oggetti che
spiritualità è predominante. Il buddhismo,e fascino, in cui la
tibetani di preservare la propria identità perche ha permesso ai
gigante cinese e le influenze indiane, ma secoli, stretti tra il
geograficamente isolati
negli altopiani himalayani, è elemento prior
dell’arte. Thang-ka (tempere su tela), scult itario della cultura e
impreziosiscono l’esposizione unica nel suoure di rame e mandala
il Padmasambhava, il principale fra i maes genere. Da ricordare
concezioni e pratiche del Tantrismo in Tibetri che introdussero
Arte Buddhista Tibetana, Palazzo Brich t.
erasio, via Lagrange 20
Torino.
18 giugno-19 settembre 2004
Orario: mar-dom 15.30 - 22.30; gio 10.3
Biglietto: € 6,50 intero, € 4,50 ridotto 0 - 22.30; lun chiuso
Informazioni: tel 0115711888Internet:
www.palazzobricherasio.it
Comici si diventa, scoprendo
se stessi
E’ alla seconda edizione il FESTIVAL
CABARET 2004 di Torino, organizzatNAZIONALE DEL
culturale Coro/cabanews in collaborazioneo dall’associazione
Stabile Cabaret e Centro Documentazion con Primo Teatro
Per partecipare alla manifestazione però e Comicità Italiana.
i provini (gratuiti) dei quali sono aperte lenecessita aver superato
iscrizioni. Per
accedere alle audizioni si richiede esperienza
cabarettistico. Per prenotazioni: tel. 0113 biennale nel settore
Per ulteriori informazioni consultare il sito:86231 in orario 18-20.
http://www.festivalnazi
onaledelcabaret.it./
Dall’alto si vedono meglio le
differenze
Avete mai visto Firenze? Siete mai anda
settembre paghi uno prendi due con “In ti in mongolfiera? A
volo su Firenze e Villa
Peyron” gite volanti sopra la città del Brun
recente restauro che ha visto riportare agli elleschi. Grazie al
Parco di Villa Peyron, i turisti potranno antichi fasti il bel
passeggiate a piedi sia in mountain bike, visitarlo sia con lunghe
attraverso cinque itinerari
che si sviluppano all’interno della proprietà
ma anche a bordo di un enorme mongolfier e del bosco circostante
parco è una delle dimore più suggestive di a. La Villa con il suo
anche di una sorgente quattrocentesca che Firenze che si avvale
immerso nella campagna a ulivi, tipica dellealimenta un laghetto
colline fiorentine.
Info: tel. 055264321
bazar 09 2004
gender di giulia premilli 61
Ecumenici che indagano sull’identità
di genere, lesbiche che forniscono
consulenze psicologiche. E poi
iche
tantra, comicità, passeggiate in prat
vesp
ae
voli in mongolfiera. E chi più ne ha più
ne metta…
Ecumenici e gender
Al 5° congresso dell’Associazione Europea di Teologia Cattolica
che si svolge dal
29 agosto al 2 settembre 2004 a Friburgo (Svizzera) si parlerà anche
inerente ai temi teologici. Infatti mercoledì 1 settembre nel seminar di genere
io “Provocazione
della teologia” dove presiede il convegno il Prof. Dr. Helga KohlerSpiege alle 14,30
il gruppo di lavoro affronterà discussioni nelle singole discipline teologic
he - comprese
le prospettive gender e le dimensioni ecumeniche. Per ogni gruppo
: Relazione
d’impulso (15 min.) ed elaborazione successiva di un sapere di orientam
ento e di
desiderata ricerca. Etica/Teologia morale Relazione: Prof. DDr.
Marie-Jo Thiel
(Strassburg) Esegesi Relazione: Prof. Dr. Ruth Scoralick (Luzer
canonico Relazione: Giudice federale Dr. Giusep Nay (Lausanne)n) Diritto
chiesa e patristica Relazione: Prof. Dr. Mariano Delgado (Fribou Storia della
Relazione: Prof. Dr. Alexius Bucher (Eichstätt) Liturgia/Teolog rg) Filosofia
ia pratica/Pedagogia
religiosa Relazione: Prof. DDr. Doris Nauer (Tilburg-Berlin) Scienza
delle religioni
Relazione: Prof. Dr. Karl Gabriel (Münster) Teologia sistematica
Relazione: Prof.
Dr. Nico Schreurs (Tilburg). Sempre nell’ottica del : “eppur si muove”
.
Per info: Kongress ET 2004. Tel.: ++41/26 300 7423 oppure
tutto il programma su http://www.eurotheo.net/kongress04it.htm 7424
Nel 1945 Enrico Piaggio stimolò Renzo Spolti a progettare
un mezzo facile da usare per viaggiare portandosi dietro la
famiglia: nacque la Paperino. Un anno dopo la Piaggio però
sfornò il primo prototipo di quella due ruote che diventerà
il mito degli italiani: la Vespa. Ancora oggi sono decine di
migliaia i collezionisti e gli estimatori in tutto il mondo
tanto che i raduni sbocciano da ogni parte. Settembre è il
mese che ne offre di più. Di seguito quelli italiani.
5 Settembre
3° Giornata Vespazza, Paesana (Cuneo). Per informazioni: Vespa Club I Vespazzi del
Monviso
4-5 Settembre
4° Prova Campionato Italiano Vespa Raid -Campionato Europeo Motogiro Tuscia/
Orte
Orte (Terni). Per informazioni: Vespa Club Viterbo
5 Settembre
5° Raduno Nazionale Vespa “Città di Bisignano”. Bisignano (Cosenza). Per
informazioni: Vespa Club Brutium
5 Settembre
Raduno Regionale Vespa “Città di Canosa di Puglia”, Canosa di Puglia (Bari). Per
informazioni:Vespa Club Canosa di Puglia
11-12 Settembre
18° Raduno Internazionale Registro Storico Vespa “10° anniversario del Vespa Club
Vesuvio”, Cava de’ Tirreni (Salerno). Per informazioni: Vespa Club Vesuvio
12 Settembre
3° Raduno Nazionale Vespa “Città di Treviso”, Treviso. Per informazioni: Vespa
Club Treviso
12 Settembre
Raduno Regionale Vespa “Città di Montevarchi”, Montevarchi (Arezzo). Per
informazioni: Vespa Club Montevarchi
12 Settembre
Raduno Nazionale Vespa “Città di Pinerolo”, Pinerolo (Torino). Per informazioni:
Vespa Club Il Vespino
19 Settembre
2° Raduno Interregionale Vespa “Città di Roma”, Roma. Per informazioni: Vespa
Club Tempo di Moto
19 Settembre
5° Prova Campionato Italiano Vespa Raid “Città dei Papi”, Viterbo. Per
informazioni: Vespa Club Viterbo
19 tNazionale Vespa “Città di Monferrato”, Monferrato (Alessandria). Per
informazioni: Vespa Club Monferrato
19 Settembre
Raduno Nazionale Vespa e Raduno Registro Storico Vespa, Castelfranco Emilia
(Modena). Per informazioni: Vespa Club Castelfranco Emilia
SETTEMBRE TEMPO DI VESPE
[email protected]
62 di mario morcellini
cortei bazar 09 2004
Giovani, come usate il tempo libero? Molto bene a giudicare dai i
risultati di una recente ricerca. Grandi esploratori dei consum
giovani
culturali e del tempo libero dentro e fuori i media, i fra
tutti?
svelano a sorpresa una grande attenzione ai valori. Primo
L’amicizia.
si può dire che
L’universo giovanile è sempre più complesso e sfuggente. Certo,
delle differenze con
da sempre gli adulti giochino a costruire una drammatizzazione
dei giovani finisce per far
le nuove generazioni: ed è così che la scarsa comprensione prive
di senso solo perché
apparire le loro azioni come espressioni quasi meccaniche,
espresse in una lingua che resta straniera.
Luoghi e percorsi
Questa la ragione per cui la ricerca-intervento “Nonsolomedia.
alle Politiche della Scuola
del tempo libero”, promossa con sensibilità dall’Assessorato
e Comunicazione
Sociologia
di
della Provincia di Roma e realizzata dal Dipartimento
del tempo libero: uno
dell’Università “La Sapienza” – prende le mosse dallo studio
dei giovani, sia ridurre
spazio in cui è più facile sia esaminare la nuova soggettivitàl’indagine
diretta sui valori.
quell’astratta distanza dagli adulti che talvolta caratterizza e provincia
(Bracciano,
Roma
L’indagine ha raggiunto 18 scuole medie superiori di
249
Civitavecchia, Palestrina, Subiaco, Tivoli, Velletri) per un totale di 934 studenti,
genitori e 121 insegnanti coinvolti nella rilevazione.
ranee:
I giovani sono i principali driver del cambiamento nelle società contempo
dei consumi
attori sociali in grado di giocare un ruolo decisivo nell’esplorazione
parte nell’universo
culturali e del tempo libero dentro e fuori i media. E’ in buona
tendenze destinate
giovanile che prendono forma e si sedimentano, infatti, le nuove
all’intera società: una
nel tempo a estendersi alla famiglia, alle generazioni adulte,
massiccio sia dalla
modo
in
potente dinamica di innovazione “dal basso”, alimentata e il gruppo
dei pari. Il
vetrina dei media, sia dall’interazione diretta con i coetanei
sti di un processo
rinnovato “paesaggio culturale” vede così nei giovani i protagoni
nto degli
accelerato di ridefinizione degli stili di vita, di diversificazione e allargame
interessi, di crescente apertura della società italiana alle tecnologie e alla ricchezza
culturale del territorio.
sembrano il prodotto
Ma i giovani di oggi appaiono, per molti versi, indecifrabili:che
la stessa autarchia
di una “mutazione” di cui non è chiaro il segno. Ed è evidente
frattura culturale
profonda
una
e
dei codici espressivi generazionali rischia di demarcar
e patinata degli stili di
rispetto agli adulti. Sotto la superficie apparentemente effimera
le di valori e
vita e di consumo, si nasconde in realtà un intero giacimento esistenzia
indiziaria.
controvalori, seppur osservabili solo indirettamente e in maniera
epocale salto
un
di
metafora
la
La stessa camera dei ragazzi diventa, per certi aspetti,
“extra-territoriale”
generazionale: le tecnologie segnano i confini di una sorta diil zona
moltiplicarsi di percorsi
della casa, di difficile accesso per i genitori. Analogamente,(blogs,
ps, radio
comunicativi “alternativi” e sempre più personalizzatilizzazione”newsgrou
culturale, legata al
libere, etc.) prospetta il rischio di una sorta di “provincia oltre che l’oggettiva
difficoltà
trincerarsi di giovani e adulti nei rispettivi ghetti espressivi,ai comportamenti giovanili.
di individuare trend generalizzabili e universali in merito nei valori “praticati” chiama
La crescente distanziazione nelle aspettative di vita e
za reciproca tra giovani
in causa la necessità di una nuova e più efficiente conoscen
qui, l’opportunità di
e adulti, soprattutto nel loro ruolo di genitori e insegnanti. Dadal
punto di vista della
comprendere i consumi e gli stili culturali dei giovani anche
superficie (i titoli
loro ambivalenza, ben oltre le apparenze e gli aspetti più visibili di
ità e i segnali deboli
discontinu
la
da “prima pagina”); di accettarne le contraddizioni,
il volto dei nuovi
rispetto ai protocolli di analisi più consolidati. Non solo per cogliere
tazione che
giovani - quei tasselli di realtà così sfuggenti dietro la rutilanteerappresen
all’elaborazione di
le nuove generazioni offrono di sé - ma anche per contribuir
re con
promuove
sappia
che
politiche più avanzate e, di fatto, ad un dibattito culturale
o
maggiore incisività la qualità dello scambio intergenerazionale, il gusto del quotidian
“gioco delle parti”.
due,
su
ragazzo
E’ quasi un paradosso: nel tempo libero emergono i valori. Per un
è il vero e proprio
l’amicizia (50%) viene prima del divertimento (41%). Ad emergere
è anzitutto quello da
trasporto relazionale rispetto al gruppo dei pari: tempo liberosembra
il fulcro stesso
condividere e trascorrere con i coetanei, tanto che l’amicizia
o
del sistema di rappresentazioni che i giovani condividono di sé e che rivendican
[email protected]
nei confronti del mondo degli adulti. Si tratta tuttavia di una priorità
che
i genitori ma soprattutto gli insegnanti stentano a riconosce
re, perché più
propensi a sopravvalutare la componente di edonismo e di divertime
nto fine
a se stesso; una finalità, quest’ultima, risultata peraltro ancor più debole
tra le
ragazze rispetto ai loro coetanei.
L’altro tema su cui le ricerche da noi condotte sono ormai chiare da anni
è ancor più decisivo: il tempo dello svago dei giovani
è più “sequestrato”
dalla solitudine della televisione e dei videogame, ma ènon
un tempo restituito alla
socialità e al gusto di stare insieme. La televisione continua
infatti
ad “occupare”
il tempo di tutti i ragazzi, ma perde di centralità e di peso. Diventa
casomai il
fulcro di un nuovo approccio, il pretesto per usi più interattivi
e soprattutto di
gruppo, primi fra tutti videocassette e DVD. Persino il cinema incalza
da vicino
la tv, comparendo ai primissimi posti della “hit parade”
consumi: nell’arco
degli ultimi sei mesi, la frequentazione più o meno dei
assidua
di
spettacoli
cinematografici ha complessivamente riguardato più di 9 ragazzi e ragazze
su
10 (91%).
Del resto, sono i nuovi media a confermare nei giovani i veri e propri
motori dell’innovazione culturale: un rapporto ad altissimo voltaggio
con il
pc (91%) e Internet (75%), ma soprattutto con il cellulare (96%),
indica negli
adolescenti i veri esploratori delle nuove frontiere tecnologiche e delle
reti di
comunicazione. E anche gli insegnanti danno prova di crescente competen
za
comunicativa e di una più forte apertura verso le tecnologi
e
rispetto
agli
passati: appena il 10% dichiara di non usare il pc, mentre non arriva al anni
percentuale di docenti che non usano Internet. E, non a caso, nell’ambi12% la
to del
progetto Nonsolomedia saranno proposti alle scuole romane
e della provincia
una serie di laboratori formativi volti a promuovere un uso sempre
più
strategico
e consapevole delle tecnologie a scuola.
Da’altra parte, se i consumi ad elevato contenut tecnologico sono
più
diffusi tra i ragazzi che non tra le loro coetanee, ilotempo
outdoor
vede spiccare soprattutto gli interessi culturali delle ragazze, libero
più
propense
a finalizzare il proprio loisir alla coltivazione di personali curiosità. Su
tutti i
consumi dal vivo “di qualità”, le differenze di genere appaiono
infatti acute e,
di fatto, finiscono per premiare il dinamismo e la selettività
delle
giovani
donne:
un’attitudine che appare particolarmente marcata, rispetto ai coetanei, nel
caso
della frequentazione di luoghi tradizionali della cultura quali
musei, mostre, siti
archeologici; e la dominante femminile appare rilevante anche
in
riferimen
a spettacoli teatrali e concerti. Rispetto a un tempo libero “al femminileto
”
più impegnato e finalizzato, i ragazzi dimostrano di preferire
serie di
intrattenimenti e svaghi certamente più coerenti e in sintonia con launa
loro visione
edonista del tempo libero: manifestazioni sportive, ma anche discotech
e, salegiochi, feste di piazza.
Almeno nel confronto con gli adulti, ad emergere tra i giovani è inoltre
uno scenario di tendenziale soddisfazione - per la quantità, ma soprattutt
o per
la qualità – del proprio tempo libero. La maggioranza
giovani intervistati
si è dichiarata abbastanza (49%) o molto soddisfatta dei
(13%)
della
quantità
disponibile. E un segnale ancor più positivo viene dal giudizio sulla qualità,
dal
momento che risultano ancora più numerosi compless
i giovani che
si dichiarano “molto” (27%) o “abbastanza” soddisfattiivamente
(54%).
Ma
forse non
potrebbe che essere così: in nessuna fase della vita individuale si ravvisa
infatti
una così profonda compenetrazione tra tempo libero e tempo
di
vita.
Non a
caso, tra gli adolescenti è presente un segmento quantitativamente rilevante
di
fruitori forti del tempo libero (24%), per i quali quest’ultimo supera le
quattro
ore quotidiane.
Diversamente, il vissuto più problematico si concentra proprio laddove
è
maggiormente sentita la carenza di tempo: in altre parole, tra
le ragazze e tra
i giovani delle aree metropolitane, più propensi a rivendicare per
sé
l’esigenza
di un tempo “autocentrato” e da finalizzare al relax. I dati segnalano
, del
resto, la presenza di una nicchia di adolescenti iper-impe
gnati,
per
i quali la
libertà rispetto alla scuola e alla familgia si riduce addirittura a meno di
un’ora
al giorno (5%). La finalità ludica sembra invece rafforzars
nalmente
all’aumentare della disponibilità di tempo libero, e cioèi proporzio
tra
i
ragazzi
e nei
comuni della provincia: si tratta tuttavia di una percezione destinata
ad
arretrare con l’avanzare dell’età e, dunque, delle nuove responsab
ilità proprie
della vita adulta.
Sono dati importanti se scegliamo di capire, invece che giudicare.
Se
decidiamo di costruire politiche sociali e sensibilità educative
te
ancorate ai segni del cambiamento. Ebbene, questa e altre saldamen
ricerche si
propongono di offrire un autoscatto di generazione, invece che una
fredda
fototessera costruita in “laboratorio”.
[email protected]
bazar 09 2004
gerenza 63
HANNO COLLABORATO
IN QUESTO NUMERO DI
BAZAR:
BAZAR
Via Bradano 30, 00199 Roma
[email protected]
DIRETTORE RESPONSABILE - Eugenia Romanelli
VICEDIRETTORE - Vera Risi
DIRETTORE ARTISTICO - Mara Codalli
Claudio Amendola
Marcello Amoruso
Agnese Ananasso
Franco Andreucci
Carla Romana Antolini
Giulia Baldi
Luca Beatrice
Marco Begani
Alessandro Benvenuti
Ciro Bertini
Matteo Bianchini
Nancy Brilli
Eva Buiatti
Valerio Cammarano
Giuliano Cangiano
Luca Carboni
Valeria Cecilia
Claudio Coccoluto
Marzia Di Mento
Guido Dolora
Pietro D’Ottavio
Fabrizio Gianuario
Caterina Gonnelli
Andrea Lisi
Enrico Lo Verso
Mario Morcellini
Andrea Mugnaini
Oliva Muratore
Fabio Murru
Angelita Peyretti
Roberto Pisoni
Giulia Premilli
Lorella Scacco
Cristiana Scoppa
Chiara Spegni
Studenti La Sapienza
Chiara Tacconi
Alberto Traversi