SN numero 21 - Sport Nazionale

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SN numero 21 - Sport Nazionale
Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – DL 353/2003 (conv. In L..27/02/04 n..46) art. 1, comma 1 CNS-VE. Aut. Trib. VE n° 30 del 02/10/2006
bimestrale - n°21 - novembre/dicembre 2010 - Euro 10,00
Danza
la nuova realtà nazionale
Rievocazione
la cultura della tradizione
Formazione
on-line per superare
le barriere
Equitazione
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SPORT NAZIONALE
In copertina ballerini
del C.N.S. FIAMMA
Stampato per conto del:
CENTRO SPORTIVO FIAMMA
SPORT NAZIONALE
ANNO V Novembre - Dicembre 2010
Numero 21
Direttore Responsabile:
Paolo Lazzaro
Direttore Editoriale:
Vito Orlando
Comitato di Direzione:
Fiorenzo Pesce, Maria Rita Puleo,
Vito Paragallo, Cesare Mevoli,
Roberto Avena, Antonio Albano,
Ilario Lazzaroni.
Redazione:
Via Panisperna, 209 - 00184 Roma
Fax 06 23328443
Amministrazione:
Via Panisperna, 209 - 00184 Roma
Fax 06 23328443
Grafica ed impaginazione:
Mauro Andrighetti - Tel.041 928384
mail: [email protected]
Archivio fotografico:
Sport Nazionale
Stampa:
Comp Editoriale Veneta
Via Cappelletto, 12 - 30170 Mestre (VE)
Tel 041 2517411
Editore:
1000 Idee S.r.l.
Via Tevere, 2/C - 30170 Mestre (VE)
Pubblicità:
1000 Idee S.r.l.
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Fax 06 23328443 tel. 041 2621679
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Invio Articoli e Foto:
Sport Nazionale
C.P. 13 Mestre 8 - 30170 Mestre (VE)
Tel. 041 2621679
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Copie Stampate: 30.000
Distribuzione:
Abbonamento Postale
Registrazione:
Tribunale di Venezia N° 30 del 2/10/06
Iscrizione al ROC n° 17639 del 25.11.2008
ALLE SOCIETÁ AFFILIATE
CRESCE LA VOGLIA DEL FARE
È in costante aumento il desiderio dei nostri associati di cimentarsi verso le novità, con il desiderio di raggiungere traguardi di appagamento personale e di immagine.
Attraverso Sport Nazionale tutto ciò è possibile! Rivista, Notiziario, Web-tv, Corsi di formazione on-line, così si amplia l’offerta informativa del nostro Centro raggiungendo migliaia di persone. A questo si aggiungono le convenzioni e le facilitazioni, espressamente riservate per i nostri soci, con le migliori e più importanti aziende
italiane. Infinite opportunità per quanti hanno deciso di esserci vicini e condividere le nostre esperienze.
SOMMARIO
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4 - Editoriale - lettera agli associati
5 - News - comunicazioni dalla segreteria
6 - Le arti marziali storiche
8 - Siamo pronti al via
9 - Asini? Si grazie
10 - Questioni d’etichetta
12 - Le linee di principio
Pesca
13 - Pesca sportiva
14 - Convenzioni
15 - Caf Sport Nazionale
17 - Web-tv
Equitazione
18 - Difesa ambientale
20 - Fieracavalli
21 - Visto dagli allevatori
22 - 3trek
23 - Battesimo della sella 2011
26 - Sfrutta le opportunità dei corsi
4X4
27 - Fuoristrada
Giochi di guerra
28 -Softair
Golf
29 - Il Golf
Arti marziali
30 -Judo
31 - Karate
32 - Sport da combattimento
Storia
34 - Storia
Varie
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37
35 - Rugby
36 - Ordine di Malta
37 - Dalle regioni
38 - Nordic
40 - Sport in piazza
42 - Delizie
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Con questo numero della rivista intendiamo offrire al
lettore un panorama più ampio delle nostre attività.
Non approfondiamo solo pochi argomenti riservando
loro più pagine come è stato fatto nel passato, abbiamo preferito contenere gli spazi per trattare più discipline e attività, quasi fosse una presentazione delle
varie iniziative dell’Ente.
È un modo significativo per comunicare la vitalità di
un’organizzazione proiettata verso il futuro e, come
apparirà più evidente sfogliando la rivista, attenta
alle innovazioni tecnologiche con lo scopo di migliorare tutte le competenze dell’organizzazione ampliando
i servizi ed aumentare la base associativa.
È tutta una strada in salita la nostra, non ci nascondiamo le difficoltà che inevitabilmente andremo incontro
nello sperimentare per primi delle iniziative ma riteniamo che il mettersi in gioco costantemente sia uno
stimolo per migliorarsi e progredire.
È inutile percorrere vie già praticate da altri, difficilmente arriveremo primi, se invece inizieremo ad aprire un nuovo percorso, certamente incontreremo le difficoltà dovute alle novità dell’esplorazione e, in alcuni
casi saranno esperienze che si concluderanno senza
un nulla di fatto ma, quando ci capiterà di raggiungere
l’obiettivo, saremo noi i primi e, gli altri sempre dietro.
L’altro aspetto importante del desiderio di sperimentare nuove vie coincide con la conclamata esperienza
che le novità apportano altre idee, nuove conoscenze
ed aprono orizzonti prima immaginabili.
Quindi le nostre iniziative tecnologiche non sono casuali: il Gestionale Amministrativo che ogni associazione dispone con l’affiliazione a Sport Nazionale, la
web-tv, il sistema formativo on-line che integra quello
tradizionale, la trasformazione multimediale degli
eventi più significativi dell’Ente, i vari social network
realizzati, sono tutte iniziative volte ad acquisire competenze e preminenza in questo settore. Già da questo
numero la rivista è on-line, nella sua forma sfogliabile.
Il nostro Centro non si occupa solo di sport, molti altri
sono i settori di nostro interesse. Essi coinvolgono il
mondo della solidarietà, e questo avviene attraverso
specifiche forme di assistenza espressa anche fuori
dal nostro ambito associativo. Tra le iniziative di maggior spessore si possono citare la Protezione Civile,
la Difesa Ambientale, il Settore Musicale, il Settore
Ricreativo e del Tempo Libero, ciascuno con i propri
programmi, regolamenti ed attività.
Un patrimonio così importante per attività e per numero di aderenti, ci ha portato alla realizzazione dello
SNOS, la sigla sindacale degli operatori sportivi. Anche questo un evento eccezionale per il mondo sportivo. Fin qui abbiamo riflettuto sul passato, cioè su
quanto è stato fatto. Non ci sbilanciamo ancora sulle
iniziative alle quali stiamo lavorando, preferiamo prima realizzarle e poi presentarle.
Riteniamo comunque giusto anticipare che stiamo
operando per la realizzazione di una tessera associativa del futuro, con applicate tante informazioni utili
e pratiche, divenendo anche una tessera sconto per i
maggiori marchi italiani. Un altro passo verso la soddisfazione dell’associato.
EDITORIALE
Siamo alla fine dell’anno ed è giusto predispor-
lo fecero perché rappresentavano una squadra
unita, desiderosa di esprimere un risultato e
raggiungere la vittoria che appagava tutti.
S’intuisce che i motivi d’orgoglio, per un presidente come me, ce ne sono molti.
È un orgoglio che deve essere condiviso da tutti i nostri affiliati, qualunque essa sia la loro
funzione nel nostro Centro.
Essi rappresentano nel territorio tutto ciò.
È il passato che ci salva e ci proietta nel futuro.
La nostra organizzazione non si è sciolta come
neve al sole di fronte alle prime difficoltà, ha
saputo mantenere saldo il proprio patrimonio
di uomini e di attività, conservando la determinazione della vittoria, nonostante gli obiettivi
sembrassero lontani ed offuscati.
Senza il proprio passato non si è nessuno.
Se la storia va in questa direzione, noi l’abbiamo seguita da sempre.
Tutto ciò è stato possibile grazie ai dirigenti,
agli atleti e agli associati che assieme compongono la nostra grande famiglia.
È a loro, il nostro passato presente, che mi rivolgo.
Desidero esprimere loro l’immensa gratitudine per il lavoro che hanno saputo compiere in
questi anni difficili, la caparbietà dimostrata
nel non cedere nessuna posizione nonostante
le molte avverse lusinghe.
Grazie di cuore per tutto quello che avete dimostrato di saper fare.
Auguro che possiate trascorrere questo periodo natalizio con le persone che vi sono più vicine e care, con la certezza che assieme a loro
c’è un pezzo di Fiamma.
Mi sono rivolto al passato perché è la nostra
testimonianza, per il futuro non sono preoccupato, è già nostro!
si a trascorrere le prossime festività all’insegna
della gaiezza e confidando nei buoni auspici per
l’anno a venire.
Generalmente le lettere o i discorsi che si realizzano in questo periodo sono indirizzati al futuro
e ai propositi con i quali s’intende affrontarlo.
Questo è un atteggiamento logico e raccomandato da tutti coloro che si applicano al marketing
comunicativo rivolto al pubblico.
Ma non c’è futuro e libertà se non si tiene conto
del passato, considerato che temporalmente non
può esistere il presente.
Ed è proprio al passato che rivolgo il mio pensiero, all’onore che mi è stato riservato nel poter
dirigere uno dei più blasonati ed importanti enti
di promozione sportiva italiani.
Non mi stancherò mai di ripetere la sua data di
nascita, il 1948, subito dopo una guerra civile
che devastò l’Italia. Sono proprio con i colori del
nostro Centro, il Rosso ed il Nero, che il Fiamma
lanciò l’idea di una pacificazione nazionale at
traverso lo sport.
In molti accorsero sotto le sue bandiere, da ogni
parte d’Italia e di ogni età, da classi sociali differenti e da ogni confessione politica. Un successo
enorme, che solo Uomini d’altri tempi seppero
realizzare.
Il 2010 ha visto la scomparsa di uno di questi,
Raimondo Vianello che con il fratello Roberto e
altri reduci, diedero vita a questa scommessa
divenuta poi realtà in breve tempo.
A loro si aggiunsero tanti altri, alcuni raggiunsero i più alti podi della competizione olimpica ma
Fiorenzo Pesce
Presidente Nazionale
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NEWS
COMUNICAZIONI DALLA SEGRETERIA
Anche per il 2011 le modalità di affiliazione e di tesseramento rimangono immutate, alle medesime
condizioni economiche degli anni precedenti.
Questa determinazione di mantenere inalterati e costi, quando la vita di tutti i giorni rincara continuamente, è stata decisa dalla Giunta Esecutiva per “premiare” gli affiliati e per incentivare altri a
divenirlo.
Per agevolare ed accelerare la tempistica dell’iter amministrativo, le affiliazioni avvengono sempre attraverso la Segreteria Generale (C.P. 13 Mestre 8 30170 Mestre VE, tel. 0412623679, fax 0623328443,
mail: [email protected]).
Per accelerare l’iter è sufficiente inviare per fax o mail la domanda di affiliazione/rinnovo e la copia
del versamento.
I restanti documenti dovranno essere inviati per posta ordinaria.
La validità del tesseramento, anche ai fini assicurativi, è confermata solo dai dati inseriti nel Gestionale Amministrativo.
Non sono accettate altre forme di trasmissione dati.
Ad ogni associazione affiliata è assegnato un codice e le password gratuite di accesso al Gestionale
Amministrato, attraverso il quale tessererà e assicurerà i propri soci.
Con il Gestionale è possibile tenere la propria piccola contabilità, usufruire di innumerevoli facsimili
per le incombenze amministrative, inviare quesiti e ricevere comunicazioni circa
l’attività amministrativa dell’associazione.
15–16 GENNAIO 2011 ROVIGO FIERE
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ADIGE, 45
TEL. 051 - 557730
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L E A R T I M A R Z I A L I OC C IDE N TA L I T R A I E R I E
OGGI A N A L ISI , R I F L E S S IO N I E P R O P O S T E
P E R IL P E R I ODO S T O R IC O IN C U I V I V I A M O.
“Non è semplice, chi se ne occupa sa bene
come esse siano state e sono interpretate,
studiate e praticate nei modi e nei tempi più
diversi.
Le arti marziali sviluppatesi nel mondo occidentale non sono scevre da queste problematiche e si presentano con le più svariate
sigle e diciture: scherma, scherma storica
o antica, scherma rievocativa, scrima , mestiere delle armi, arte di dar contraria con
armis e sine armis ,arte marziale medioevale, combattimento medievale…ect.
In questo contesto volerne dare una denominazione comune appare quanto meno arduo, tuttavia nella letteratura anglofona si
sta imponendo la definizione di Arte Marziale Occidentale o Western Martial
Art, suddivisa poi nei diversi periodi storici.
Questa, che può sembrare una definizione
grossolana e aspecifica, è invece se sottoposta a un’analisi più attenta, la soluzione
più idonea e che le permette di differenziarsi da quelle di provenienza asiatica senza
voler, necessariamente, porsi in antitesi con
esse.
Volendo analizzare il fenomeno al di fuori di
ogni diatriba tra diverse scuole di pensiero
e i loro maestri d’arme appare che l’arte
marziale (o comunque la si voglia chiamare)
rappresenti la risposta a un’esigenza umana fondamentale e intrinsecamente legata
alla sua stessa natura: quella di difendere
se stesso, il proprio gruppo e ambiente di
appartenenza da minacce ed aggressioni
esterne.
Col progredire delle conoscenze l’essere
umano ha reso prima Scienza bellica, Arte
e poi Sport (nel nostro attuale contesto
storico) ciò che avrebbe dovuto essere solo
espressione di dolore, violenza, distruzione,
guerra e prevaricazione.
I moderni studi in Psicologia ( in tale ambito
consiglio la
Parlare di Arti Marziali lettura del testo,
edito da Mediterranee, della Dott.ssa Rosa
Maria Distefano: “ Psiche marziale “ ) indicano chiaramente come lo studio e la pratica marziale rispondano in modo efficace
alla necessità di integrare il corpo con la
mente e la sfera emozionale, contribuendo
non solo a un maggiore equilibrio interiore
ma allo sviluppo stesso della personalità,
alla conoscenza e al controllo delle pulsioni
aggressive negative e distruttive.
Le definizioni stesse di Arte, Arte Marziale, Scienza e Sport sono un’ulteriore e utile
chiave di lettura.
Prima è però necessario chiarire perché non
è corretto, ma nemmeno possibile, definirsi
( come spesso viene fatto da alcuni maestri
d’arme attuali ) come i:
“ veri ed unici cultori, maestri od esperti di
Scherma antica, rievocativa, storica”
o dir si voglia .
I loro argomenti sono i più disparati e gli
interessi che ne sono alla base spesso “ di
bottega “ ( parafrasando l’Onorevole Adreotti : “ se a pensar male si fa peccato, spesso però, poi, ci si azzecca ) ; ma riflettiamo
insieme su alcuni importanti elementi che
confutano le loro argomentazioni a sostegno di essere i soli ad aver compreso ( e a
volte addirittura superato ) gli antichi testi
proposti dai grandi maestri del passato.
Quelli più facilmente rilevabili sono:
1) Innanzitutto già la sola lettura dei testi
degli antichi maestri indica come essi prendessero spunto da conoscenze in epoche
precedenti e maestri precedenti a loro stessi.
2 ) Di come indicassero soggettivamente alcuni aspetti come più importanti di altri già
nella scelta dei titoli e delle specificazioni a
seguito nel testo.
3 ) Dessero principale importanza e rilevanza alla propria, individuale, esperienza.
4 ) I testi antichi si configurano come manuali per coloro che già conoscevano le
tecniche basilari e dunque non mostrano
una metodologia atta ad introdurre le basi
“universalmente valide ” della scherma, sia
questa con armi e/o senza.
Quindi l’arte della scherma medievale non è
stata tramandata in linea o linee dirette dai
diversi antichi Maestri d’arme e dalle
rispettive scuole e meno che meno con contenuti e metodologie univoche.
I punti precedenti indicano che qualunque
studio, esperienza teorico-pratica, sperimentazione, tentativo di oggettivazione,
sviluppo di concetti validi in linea generale
o generalmente accettati, siano sempre e
comunque frutto di una visione ed analisi
comunque soggettiva.
Queste fanno naturale conscio od inconscio
riferimento (altrimenti si dovrebbe partire
sempre da zero conoscenze ed informazioni)
a esperienze, sperimentazioni e studi ante-
cedenti a quelli in corso e sono influenzate,
possono esserlo o lo saranno, da altri studi
in procedere fatti da altri.
I principi stessi, universalmente accettati
in ambito scientifico , dei meccanismi intrinseci ed estrinseci dell’apprendimento
umano ( sempre e comunque psicomotorio
e somato-emozionale ) e le recenti scoperte
sui neuroni a specchio ne sono la più valida
delle prove.
Anche la Scienza moderna ammette, seppure a denti stretti, dopo l’applicazione dei
principi della Fisica Quantistica alle ricerche
scientifiche, una forte influenza soggettiva
dei ricercatori all’esito della sperimentazione e dell’esperienza in atto, ponendo riflessioni sul concetto stesso di oggettività
scientifica.
Inoltre la trasmissione delle conoscenze,
nelle epoche che stiamo considerando, avvenivano in gran parte per trasmissione orale e/o con dimostrazioni pratiche; solo pochi
eletti erano in grado di leggere e scrivere,
figurarsi di produrre testi e documentazioni
legate filologicamente e cronologicamente
tra loro.
I finanziatori del periodo erano i ricchi nobili o clerici ( quest’ultimi poi quasi sempre
non volevano apparire ufficialmente in tale
ruolo, ma si servivano ben volentieri dei
professionisti nel mestiere delle armi ) e
infatti in quasi tutti i testi antichi i maestri
d’arme sono prodighi di ringraziamenti per i
loro signori. Quest’ultimi , però , ragionevolmente , non rischiavano la verifica del loro
RIEVOCAZIONE STORICA
apprendimento in combattimenti all’ultimo
sangue, ma preferivano farne un intrattenimento, uno svago, uno sfoggio di sé e quasi
mai messo in discussione dalla corte di cui
si circondavano o dai maestri d’arme stessi
( in gergo popolare e sicuramente adatto al
periodo : “ non si sputa mai nel piatto dove
si mangia “ ).
Conseguentemente si è, tra ricercatori e
studiosi marziali, generalmente d’accordo
sul fatto che non esiste una documentazione storica e antropologica che dimostri
come e quando alcuni maestri ( di ieri e di
oggi ) siano più attendibili di altri dal punto
di vista dei contenuti della continuità tecnica, sia essa con armi o senza.
Al di fuori di ogni collocazione teorica o
visione romantica, l’ultima effettiva prova
di efficienza è sul campo con la sconfitta
dell’avversario, questa tuttavia dimostrerebbe solo che quel combattente era più
abile dello sconfitto ma non dimostrerebbe
affatto la supremazia della sua scuola di
provenienza sull’altra.
Troppe sono le variabili connesse al combattimento e al suo esito (chi ha combattuto a
contatto pieno lo sa per esperienza diretta)
per stabilire con certezza “ chi ha ragione e
chi ha torto e quale scuola sia superiore (o
addirittura quella giusta !!) o quale inferiore dal punto di vista tecnico, storico, culturale o altro “ o arrogarsi il diritto di asserirlo
nei confronti di altri.
Più corretto, utile e costruttivo ( oggi come
ieri ) è la pari dignità e diritto d’essere tra
Scuole, insegnanti e praticanti.
Tenendo presente che la massima imperante nella relazione tra esseri umani è : “che
non si può non comunicare” ( e anche quando non comunico sto comunicando qualcosa:
nello specifico che non voglio comunicare )
è più idoneo allo sviluppo e alla conoscenza
dell’Arte Marziale l’interscambio tecnicoculturale volto al progresso e all’evoluzione
della stessa e non a uno sterile desiderio di
supremazia personale e dell’interpretazione
tecnica ( o chiamiamola Scuola ) che se ne
fa. Le Scienze ( anche quella marziale che
potremmo collocare, data la sua complessità e ricchezza di variabili, nell’ambito di
quelle definite Umanistiche ) sono dunque
in continuo divenire, sottoposte ad evolversi, a mutare e a essere vissute e interpretate
via via in modo diverso, sia dagli individui
che dalla società nel periodo storico di appartenenza, in stretta relazione con le conoscenze, le culture e i costumi di pensiero che
lo caratterizzano.
L’Arte Marziale occidentale ( con le sue diverse espressioni nei diversi periodi storici)
deve oggi rispondere alle richieste dei praticanti e della cultura del nostro tempo.
Essa è Arte, Cultura, Rievocazione, intrattenimento e soprattutto Sport.
Come tale deve disporre (risolto come abbiamo visto il quesito di chi opera e insegna
contenuti tecnici schermistici unicamente
giusti) dei contenuti e dei requisiti che sono
attualmente necessari in ogni pratica sportiva e/o attività psicofisica.
La sicurezza dell’integrità fisica e mentale
del praticante, la promozione della Salute e
del Benessere psicofisico e la loro tutela ,
sono il centro attorno al quale si dovrebbero
sviluppare tutte le attività. Al praticante di
Arte Marziale tutto questo è dovuto e deve
essere messo a disposizione, insegnato e
praticato da ogni istruttore con competenza
e professionalità. Accantonando , come si è
visto , la diatriba su chi detiene la “verità
sulle tecniche schermistiche con e senza
armi “, è tempo di porre attenzione, informazione e formazione su quegli elementi
tecnici che sono ormai patrimonio comune
di ogni attività sportiva e sono universalmente riconosciuti e accettati.
Le direttive C.O.N.I sulla pratica e sulla
sicurezza durante l’esercizio e le manifestazioni sportive e quelle dell’O.M.S sulla
salute e il benessere individuale e sociale,
sono punto di riferimento essenziale e irrinunciabile , ma spesso non recepite e praticate da tutti gli istruttori di Arte
Marziale Occidentale.
E’ su questi punti , oltre alla stesura di un
codice deontologico comune , che gli istruttori ( o Maestri d’Arme ) dovrebbero costruire coesione di contenuti e di intenti, creando
un ’interscambio tecnico tra istruttori e aiuto-istruttori in pari dignità e riconoscimento,
costruendo una banca dati comune (come
già accade all’estero) aggiornata e accessibile, uniformando le regole dei tornei, formando arbitri di gara che siano professionisti preparati e imparziali.
Stabilendo contenuti minimi comuni per le
sessioni di allenamento nella preparazione
psicofisica di base applicata all’arte marziale occidentale (anatomia, fisiologia, chinesiologia e biomeccanica , prevenzione degli
infortuni, metodologie di allenamento e Fitness) , sulle tecniche e metodologie di istruzione e apprendimento in relazione all’età e
alle necessità dei praticanti (bambini, adolescenti, adulti e anche nella terza età), sulla gestione e il controllo dello Stress, sulle
norme di sicurezza e pronto soccorso.
Sono questi i contenuti sui quali fare coesione di pratica, di conoscenze e di intenti e
che collocheranno nell’oggi con successo e
professionalità l’Arte Marziale Occidentale,
i suoi praticanti, ricercatori e istruttori proiettandoli in un futuro che, partendo dagli
insegnamenti del passato e arricchendosi
delle conoscenze del nostro tempo, sarà ancora più fulgido e gratificante.
Quanto questo giovi ai Tornei di Scherma
con e senza armi e alle rievocazioni storiche
è facile da comprendere e auspicabile che
si realizzi.
E’ con questo auspicio e con questi intenti
che Sport Nazionale mette a disposizione le sue risorse strutturali e organizzative per un primo incontro a Rovigo ( nella
serata del 15 gennaio 2011) aperto a gruppi
storici , compagnie d’arme e i loro istruttori, praticanti e simpatizzanti che desiderino
unirsi alla realizzazione di tale progetto.
Tommaso Cappai
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DANZA
SIAMO PRONTI AL VIA
Finalmente ci siamo! Dal 1°gennaio 2011 si aprono le porte alla danza sportiva in Italia!
Dopo decenni di storia e successi sportivi ed istituzionali il nostro Ente approda nel sensazionale mondo della Danza e come
sempre lo fa sfoderando impegno, professionalità e passione, quella passione che non ci abbandona dal 1948, anno in cui
nasceva uno degli enti sportivi più longevi della storia italiana.
Forti dell’esperienza accumulata in tutti i settori sportivi, dal Judo all’equitazione, dall’atletica al volley e forti di un’organizzazione che con l’avvento dell’era digitale si è saputa tenere al passo coi tempi, creando uno dei primi software completamente digitale e autogestito per le associazioni, abbiamo deciso di presentarci ufficialmente al mondo della danza in occasione di
DANZAINFIERA, la più autorevole fiera della danza che si terrà a Firenze dal 19 al 22 febbraio 2011.
In tale occasione SPORTNAZIONALE omaggerà tutte le associazioni, che ne faranno richiesta, con l’affiliazione annuale gratuita, oltre ad un kit di benvenuto.
Grazie all’affiliazione, tutte le associazioni potranno partecipare, tra aprile e giugno, ai nostri campionati, diventando così
pionieri di quella che si preannuncia di sicuro una dei più importanti progetti di SPORTNAZIONALE per il nuovo anno.
Durante i primi campionati sarà dato ampio spazio alla danza con la D maiuscola.
Lo staff tecnico e i giurati SPORTNAZIONALE si occuperanno di individuare i talenti della danza nei settori: classico, moderno,
contemporaneo, hip hop, break dance, danza del ventre, danze irlandesi, danze tradizionali, danze caraibiche, ballo da sala,
tango argentino, ecc...
A partire da settembre 2011 verrà avviata l’ACCADEMIA SPORTNAZIONALE con la finalità di formare i nuovi insegnanti, tecnici,
giudici federali che diventeranno colonna portante della nostra federazione. La strada si preannuncia lunga ma affascinante,
raccogli la sfida! Danza con SPORTNAZIONALE!
Johnny
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Fin dal lontano1994, con molti anni alle spalle
di Terapie, Educazione e Attività Assistite con i
cavalli, tra le quali Equitazione agonistica e non,
gli asini hanno attirato la mia attenzione.
In un primo momento perchè specie in via d’estinzione e poi con il passare del tempo perchè
ho imparato a conoscerli.
Al di là delle mode ho cercato di documentarmi
e fare esperienze dirette per meglio capire il loro
possibile campo d’impiego per le mie attività.
È stato difficile trovare percorsi formativi seri,
tra animalisti esasperati e moltissimi venditori
di fumo, fino a che non ho
capito che per imparare qualcosa di concreto
dovevo rivolgermi a “professionisti veri” e ho
trovato un anziano montanaro che, in un paesino
della Sabina ancora impiegava una somara per
svolgere i suoi lavori.
Dopo aver realizzato il contatto attraverso un
amico che mi traduceva dal dialetto stretto a
me in gran parte incomprensibile, alla mia domanda: “Mi puoi insegnare come si impiega un
asino?” la risposta è stata: “La somara eccola,
che te dico?”.
A quel punto gli ho chiesto se potevo stare con
lui quando la preparava per il lavoro e durante
il lavoro. Sono così seguiti alcuni giorni di affiancamento durante il suo lavoro, la genuinità
di questa persona era disarmante, mi trasferiva
conoscenze, competenze e saperi con una semplicità che neanche il più esperto e smaliziato
comunicatore avrebbe saputo fare.
Dopo questa esperienza ho comprato una somara incinta e sua figlia di 5 mesi di età.
Zorro è nato da noi, poi sono arrivate le “Ragusane” e Selvaggia (madre Ragusana padre Sardo) è nata da noi.
Ho provveduto personalmente alla loro doma e
al loro addestramento aiutato dai miei sempre
disponibili e validissimi collaboratori; ora tutti
gli adulti (4) vanno attaccati (carrozza e calesse),
a sella (bardella e sella americana) e a basto.
Per interpretare al meglio le opportunità che
gli animali offrono, credo sia utile ed opportuno attingere dall’esperienza di chi ha condiviso
con loro momenti essenziali della propria vita,
arricchirla delle conoscenze scientifiche aggiornate, in particolare etologiche e psicologiche e
mettersi in gioco fino in fondo, per costruire con
loro una relazione affettiva che renda efficienti
ed efficaci le tecniche di doma ed addestramento.
In fondo sono le cose più semplici a funzionare
ATTUALITA’
meglio, se si diventa empatici, si costruisce una
relazione vera “bilaterale”: per addestrare i cani
bisogna “pensare cane”; per addestrare i cavalli
bisogna “pensare cavallo”; per addestrare gli
asini bisogna “pensare asino”.............. Ma questo vale anche per gli umani: per educare bambini bisogna “pensare bambino”; per educare
adolescenti bisogna “pensare adolescente”.
Nel Centro Polifunzionale di Greccio siamo specializzati per le attività a favore di persone con
disabilità e/o disagio, ma siamo anche Scuola
di Equitazione turistico/ambientale e unità operativa a cavallo del gruppo comunale della Protezione Civile.
Il cavallo permette una vasta gamma di situazioni stimolo efficaci, ma l’asino non è da
meno! Proprio nelle attuali condizioni di vita
dove il fare è frenetico, mentre si consumano
enormi quantità di stimoli senza avere il tempo
e l’abitudine ad elaborarli; l’asino impone ritmi
e tempi “lenti”: è silenzioso, umile, paziente, disponibile, curioso e ........ riflessivo!
I nostri assistiti, siano essi con disabilità o senza, sono decisamente attratti dagli asini e prima
o poi tutti ci chiedono d’interagire con loro, sia
a terra, sia con il calesse sia montati. Gli asini
sono più facilmente gestibili dei cavalli, imparate le cose di base per farsi obbedire anche allievi poco esperti o bambini riescono a condurli
sottomano con magari in sella qualcuno. Questo
apre molte possibilità che il cavallo, anche se
anziano, esperto e d’indole docile, non offre perchè comunque sempre più nevrile dell’asino e
decisamente impulsivo.
Vi può capitare di vedere da noi un bambino
con disabilità alla guida del calesse con la madre come passeggero; persone con disabilità in
passeggiata che montano gli asini insieme ai
fratelli/sorelle e ai genitori, cose queste possibili con i cavalli solo dopo aver acquisito grande
esperienza. Con gli asini è tutto più facile se li
si conosce e si sanno gestire nel modo corretto.
Il fatto di condividere insieme al familiare con
disabilità esperienze di questo tipo aiuta i genitori a modificare l’immagine del figlio, da
disfunzionale ad abile in contesti e situazioni
inusuali che creano forti suggestioni emotive
anche a loro.
Proprio la condivisione delle emozioni “negative” (paura), delle difficoltà, delle emozioni “positive” (piacere) porta i genitori a interagire con
i figli su un diverso piano d’analisi.
Non è la solita situazione dove loro accompagna-
no i figli a fare terapia (che rimanda un vissuto di
malattia), uno spazio fisico e temporale riservato
al figlio dove loro sono semplici accompagnatori; ma diventa uno spazio fisico e temporale dove
è possibile condividere esperienze, dove i processi di sviluppo del figlio sono compresi, dove
le modalità educative poste in essere dallo Staff
tecnico sono capite in quanto vissute direttamente e condivise, anzi, spesso prese a modello
per modificare le dinamiche intrafamigliari.
Certo che, mentre per l’allievo l’esperienza è vissuta ad ogni incontro, per i familiari si tratta di
viverla ogni tanto, altrimenti si rischia d’importare nella situazione stimolo arricchita le dinamiche abitualmente vissute in famiglia, con la
conseguenza di rendere inefficace l’intervento.
Dopo aver fatto provare ai genitori l’esperienza, gli operatori riescono a stabilire un dialogo
molto diverso da quelli abituali negli altri contesti operativi (Centri di Terapia; Scuola; Centri
Ricreativi ......), un dialogo meno formale, più
diretto, si crea una sorta di alleanza, come se si
stesse camminando tutti su uno stesso sentiero
per raggiungere mete condivise. Penserete: “ma
non dovrebbe essere questa la norma?” ebbene
si ................... dovrebbe!
Per creare le condizioni perchè si inneschino
questo tipo di relazioni si deve essere molto preparati, i percorsi formativi devono essere mirati,
la formazione non può essere solo la partecipazione a corsi ma anche esperienze di tirocinio
formativo. In ogni caso si tratta di acquisire una
forma mentis, poi con una solida filosofia di
base è necessario acquisire gli strumenti operativi specifici, tutto questo CNSF Sport Nazionale
lo offre con i suoi percorsi formativi, ora ben
strutturati e sperimentati con i cavalli.
A breve saranno realizzati percorsi formativi
specifici con gli asini.
Per lo Staff Tecnico dell’ASD Partecipazione.
Mauro Rizzetto
10
MUSICA
QUESTIONE D’ETICHETTA
F
orse non tutti sanno che Wolfang Amadeus Mozart fu il primo artista, nella storia della musica, a lottare per la propria
libertà professionale.
A quei tempi, infatti, il “musicista rispettabile” (cioè di rango sociale più elevato
rispetto ad un musicista di strada che era
al pari di un accattone) era alle dipendenze di un principe, o di un signore, o
di un arcivescovo o di un mecenate e non
aveva altro modo per poter mantenere
tale la propria condizione.
Ciò comportava spesso anche alcune limitazioni per l’artista. Ebbene, il sig.
Amadeus fu il primo che, ufficialmente,
cercò di tutelarsi tale prerogativa, fino a
subire nel 1787 quella famosa pedata nel
fondoschiena dal Camerlengo dell’arcivescovo Colloredo, presso il quale era a
servizio e diventando così, negli ultimi
pochi anni della sua vita, quello che oggi
chiamiamo un “libero professionista”.
Sono pronta a scommettere che se
Mozart vivesse ai giorni nostri, per produrre i propri lavori avrebbe scelto la
strada dell’etichetta indipendente.
L’etichetta indipendente, infatti, garantisce ai musicisti una maggiore libertà
espressiva perché resta al di fuori delle
grandi corporazioni multinazionali e
non si lega alla politica delle Majors, accusate di ridurre la musica a prodotto
commerciale, anziché opera dell’ingegno
e condivisione di messaggi.
Spesso lo stesso artista è il proprietario
della label; nel caso in cui non lo sia, invece, firma un contratto con l’etichetta
indie ma solo per un lavoro (a differenza
delle Majors, che invece pongono molti
vincoli contrattuali, anche di anni per
più dischi del medesimo soggetto artistico, considerato quindi nell’ottica del
business).
Il fenomeno, esploso in maniera significativa negli anni ’90, è sopravvissuto
anche alla crisi discografica degli ultimi anni, dovuta soprattutto all’avvento
dell’Mp3 e le connessioni Peer to peer,
grazie alla creazione di NetLabel, ovvero
etichette indipendenti che promuovono i
loro dischi su internet, con la possibilità
di eseguire download digitali e scaricare
così i brani dal web a cifre più contenute.
Volendo invece rimanere nella vendita
del cd, le indie-label si appoggiano ai di-
stributori: una sorta di grossisti che selezionano la musica per genere e la fanno
arrivare ai negozi. Altro sistema è quello
di cedere un disco “in licenza” ad un’altra etichetta, magari una Majors, oppure
anche un’altra indie all’estero per farsi
conoscere oltre confine.
Da circa una dozzina d’anni, a Faenza
(RA), vi è un vero e proprio meeting delle
etichette indipendenti: si tratta del MEI
(Meeting Etichette Indipendenti).
Ad esempio, il meeting 2009 si estendeva in 5 tendoni per esibizioni live (400
artisti!), 3 padiglioni espositivi (con 300
espositori), Sala Convegni (oltre 150),
Sala Stampa, Casa di Booklet,
Palazzo delle Esposizioni,
Teatro Masini, Cinema Teatro
Fellini, Auditorium S. Umiltà,
Notte Light... per un totale di
15.000 metri quadrati.
L’evento, inoltre, è stato trasmesso in diretta per 15 ore su
Radio Rai 1 con milioni di contatti e con uno speciale Mei su
“Stereonotte” che ha dedicato
alla manifestazione l’intera
puntata andata in onda la notte fra sabato 28 e domenica 29,
e ben 3 ore di diretta su Radio
Popolare Network; si sono registrate oltre 30 mila presenze
totali durante la tre giorni, oltre 200 media accreditati e oltre
naturalmente agli operatori esteri che
erano quasi un centinaio.
Abbiamo raccolto, in proposito, la testimonianza di Mirko Galliazzo, label
manager e responsabile del reparto “Risorse Creative” di Emmeciesse Music
Publishing, produttore e titolare della
Heart Of Steel Records, presidente della
Associazione Artisti No Limits, nonché
artista a tutto campo e cantante di una
band culto del rock italiano degli ‘80’s
chiamata X-Hero.
“Credo di poter affermare che il MEI
- Meeting degli Indipendenti, svoltosi a
Faenza il 27, 28 e 29 novembre 2009 ha
avuto un grande successo sia come partecipazione di pubblico e sia come punto
di riferimento per gli operatori della musica italiana.
Noi di Emmeciesse siamo stati presenti
con uno stand espositivo posizionato nel
padiglione A, per intendersi quello dove
c’era la Siae, XL di Repubblica e la Radio
Rai, e reso al limite della praticabilità e
quasi sommersi da centinaia e centinaia
di promo Cd e chili di materiale cartaceo consegnatoci da ogni persona che ci
passava vicino. Siamo stati testimoni del
pellegrinare incessante di musicisti, artisti, bands, promoter e quant’altro tutti
desiderosi di promozionarsi, rendersi visibili e trovare l’occasione giusta.
Abbiamo inoltre avuto modo di salutare il ministro per la Gioventù, Giorgia
Meloni, che è intervenuta proprio per il
taglio del nastro, e visto Franco Mussi-
da della PFM, Andrea Mingardi e Fabio
Ricci (Jalisse) in un dibattito presso lo
stand della Siae.
In definitiva il MEI è stato un appuntamento molto proficuo per la nostra
attività di produttori discografici, e l’occasione di saggiare la qualità del nostro
movimento artistico, certamente variegato ed agguerrito!”.
L’edizione del MEI 2010 è stato il 26, 27
e 28 novembre: un grande salone per la
musica italiana. Per approfondimenti si
veda www.meiweb.it
Referente stampa
e ricerca per
Bacchiglione Beat,
Roberta Malipiero.
11
L
a nostra Costituzione riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’individuo, sia
come singolo cittadino, che come componente di aggregazioni sociali che si sviluppano sotto varie forme e denominazioni. Il
legislatore, negli ultimi anni ha posto mano
alla normativa “sociale” emanando i regolamenti che permettono lo sviluppo di una
corretta attività associazionistica.
Non ci sono limiti alle attività che possiamo
svolgere, purché nel rispetto dei regolamenti comunali e della legge . Pertanto se l’attività è rivolta ad una determinata cerchia di
persone (soci), non diventa di tipo commerciale, quindi non è soggetta a tassazione.
L’interessato a svolgere un’attività ludico
ricreativa non commerciale, deve possedere
una conoscenza, almeno elementare delle
normative deputate a gestire correttamente
un’associazione o circolo ricreativo.
Per Circolo s’intende l’associazione che
svolge come attività principale quella ludico
ricreativa e non sportiva.
Il ministero dell’Interno, attribuisce con proprio decreto ad alcuni enti nazionali a finalità assistenziale un ulteriore riconoscimento
al quale la legge fa conseguire particolari
effetti di cui tratteremo in questo articolo.
Per il conseguimento dei suoi scopi istituzionali il circolo può liberamente promuovere
attività sportive, culturali, turistiche e ricreative in genere.
Può anche offrire ai propri soci servizi come
la somministrazione e distribuzione di bevande, alimenti e generi vari che favoriscano una più confortevole partecipazione
alle attività sociali. Per questo aspetto, si è
spesso erroneamente indotti a identificare
il circolo con tale attività, talvolta come un
vero e proprio locale aperto al pubblico, ma
non è così!
Il circolo non è un pubblico esercizio! Esso
svolge la propria attività solo in favore dei
soci e non ha fini di lucro. È un ente non
commerciale di tipo associativo il cui oggetto esclusivo o principale non è l’esercizio
d’attività commerciali.
Nel caso in cui un socio fruisca di un servizio
quale ad esempio il bar, anche versando del
denaro per le consumazioni, questo rappresenta un finanziamento indiretto al circolo
per l’attuazione delle attività statutarie;
Le associazioni, in regola con statuto e atto
costitutivo, affiliazione e nulla osta, tesseramento, possono godere di una serie
CIRCOLI
di agevolazioni che favoriscono l’esercizio
dell’attività di somministrazione di alimenti
e bevande in deroga al piano commerciale
e alla normativa che regola le attività degli
esercizi pubblici.
Le associazioni e i circoli, di cui all’articolo
111, comma 3, del testo unico delle imposte
sui redditi, aderenti ad enti o organizzazioni
nazionali le cui finalità assistenziali sono
riconosciute dal Ministero dell’interno, che
intendono svolgere direttamente attività
di somministrazione di alimenti e bevande
a favore dei rispettivi associati presso la
sede ove sono svolte le attività istituzionali,
presentano al Comune, nel cui territorio si
esercita l’attività, che la comunica per conoscenza alla competente Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) per il parere necessario
all’eventuale rilascio dell’autorizzazione di
idoneità sanitaria, una denuncia di inizio
attività ai sensi dell’articolo 19 della legge
7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni.
Appare evidente che il circolo può svolgere
tutta una serie di attività finalizzata alla soddisfazione degli associati, pertanto potrà:
- Costituire un bar interno, in grado di somministrare alimenti e bevande, alcolici e
superalcolici e i locali in cui i circoli o le
associazioni effettuano somministrazioni
di alimenti e bevande ai soli soci, devono
essere conformi alle disposizioni urbanistiche, edilizie ed igienico sanitarie. Ciò
significa che i circoli dovranno rivolgersi
preventivamente agli Enti Locali competenti
per territorio al fine di reperire le normative
ed i regolamenti a cui dover far riferimento.
Avviare lotterie, tombole, riffa o pesca o
banco di beneficenza e ogni altra manifestazione avente analoghe caratteristiche a
patto che le manifestazioni siano finalizzate
al finanziamento dei circoli stessi.
- Organizzare serate e incontri musicali,
quindi feste e spettacoli con sensibile riduzione delle tariffe SIAE, nonché installare
all’interno apparecchi televisivi per seguire
eventi, spettacoli, ecc.
- Installare apparecchi per giochi leciti automatici a favore dei soci, purché non consentano di conseguire alcuna utilità o premio.
- Proporre attività del Turismo sociale, organizzare viaggi ed escursioni. Tutto questo
sempre per i propri associati e può essere
organizzato individualmente o collettivamente oppure in collaborazione anche con
le agenzie di viaggio.
- Organizzare attività di spettacolo e d’intrattenimento, secondo una costante giurisprudenza, deve essere considerato come
espressione della libertà d’associazione e,
pertanto, sottratto alla disciplina dell’art.68
del TULPS che assoggetta a licenza l’organizzazione di spettacoli nell’esercizio di
un’attività imprenditoriale. Ai circoli è data
la possibilità, pertanto, di svolgere tali attività senza doversi dotare d’autorizzazione
di PS e con il semplice rispetto delle norme
sull’agibilità.
A fronte di tali rilevanti agevolazioni, è comunque doveroso sapere che ci sono obblighi specifici ai quali è necessario scrupolosamente attenersi, per mantenere le qualità
associazionistiche e non ricadere sotto
12
CIRCOLI
IL FENOMENO
la competenza commerciale.
Eccone alcuni:
- Offrire servizi solo agli associati;
- L’entrata al locale non deve essere di diretto accesso alla strada;
- È necessario richiedere il “certificato di
prevenzione e incendi”;
- Versare i diritti d’autore SIAE;
- Predisporre la procedura di autocontrollo
sanitario;
- Vietare comunque l’attività di fumo all’interno del circolo;
Predisporre un’attività di sorveglianza all’interno del circolo;
- Gestire il trattamento e la conservazione
dei dati personali secondo quanto previsto
dalla legge.
Quindi un’attenta conoscenza e rispetto della normativa, permette ai circoli e/o associazioni di operare in assoluta tranquillità.
Proprio per coadiuvare la loro attività, è stata nominato un Fiduciario Nazionale per le
attività ricreative, a cui tutti potranno far
riferimento.
Nell’ottica di essere sempre più vicini agli
associati, si è dato il via alla costituzione di
specifici comitati provinciali di assistenza.
Pertanto, chiunque fosse interessato ad avviare un circolo ricreativo e/o associazione
o a essere nostro referente sul territorio,
può entrare direttamente in contatto con il
Fiduciario.
Anna Maria Briola
Fiduciario Nazionale per le Attività Ricreative
Massimiliano Nobile
Via Binasco 92 - 20080 Casarine MI
Tel. 335.216011 – 335.212875
Fax 02.90096264 Mail: [email protected]
Il fenomeno dei laghetti privati destinati
alla pesca sportiva è nato in Italia circa
30 anni fa.
L’attività è alquanto articolata e prevede
soluzioni di impianto e di gestione molto
differenziate.
Si va dalla semplice vasca in cemento di
limitate dimensioni, in cui vengono immesse trote da pescare e vendere poi a
peso, a veri e propri bacini di pesca, popolati da una vasta gamma di specie (trote, carpe, amur, pesci gatto, lucci, ecc.) in
cui il pagamento è generalmente commisurato al tempo di pesca e al numero di
canne impiegate da ciascun pescatore.
Quest’ultima è senza dubbio la soluzione che più si avvicina all’attività sportiva
svolta dai pescatori nelle acque libere.
La distribuzione degli impianti vede una
netta prevalenza delle regioni settentrionali e con maggiore tradizione sportiva
di pesca nelle acque dolci.
Sempre al Nord è l’area ove più frequentemente è possibile l’utilizzo di impianti
estrattivi (cave) o di invasi naturali.
Anche nelle aziende agrituristiche il
settore è comunque in netta crescita ed
anche se manca un censimento di questo
tipo di strutture è certo che il loro numero cresce di anno in anno. Il motivo è presto detto. Il numero dei pescatori è molto alto (in Italia le licenze di pesca nelle
acque interne sono circa 2 milioni), ma
la possibilità di fare buone catture nelle
acque libere è sempre più ridotta.
E così, chi vuole avere la certezza di un
carniere sicuro, è giocoforza costretto a
rivolgersi ai laghetti privati, dove le prede - pagando s’intende - non mancano di
certo.
A dare man forte al settore, negli ultimi
anni si sono messe le aziende agrituristiche. Ciò in linea con la corretta impostazione di fornire agli ospiti - oltre all’alloggio e alla ristorazione - anche una
serie di proposte per il tempo libero.
D’altra parte il diffondersi dei laghetti
di pesca sportiva all’interno di iniziative
collegate col turismo rurale è pienamente
in linea con la filosofia di fondo che vede
l’agriturismo come un utile strumento di
salvaguardia dell’ambiente.
Buona parte di queste iniziative si sono
sviluppate attraverso azioni di vero e
proprio recupero, anche estetico, delle
cave che prevedevano interventi di consolidamento delle rive e di rimboschimento
delle aree limitrofe.
Per quanti volessero cimentarsi in questo
tipo di iniziativa è bene tenere conto che
l’idea di inserire all’interno di una azienda agricola un laghetto di pesca sportiva
va valutata con una certa prudenza e tenendo conto di numerosi fattori.
Anzitutto è quasi sempre necessario avere già a disposizione un invaso naturale
da adattare a pesca sportiva. I costi di
realizzazione di uno scavo ex novo sono
molto alti (dagli 8 ai 10 Euro/mq per
terreni sciolti). E poi, a meno di terreni
fortemente argillosi, occorre provvedere
all’impermeabilizzazione anch’essa molto onerosa.
Inoltre il successo dell’iniziativa dipende
molto dall’ubicazione del laghetto. La
situazione ottimale è data dalla relativa
vicinanza con agglomerati urbani di una
certa importanza o con stazioni turistiche che, di per sé, già attirino in zona
un buon numero di potenziali fruitori
dell’impianto.
E poi essenziale - ma questo nel caso di
un’azienda agrituristica è dato per scontato - l’integrazione con altre iniziative
anch’esse collegate con la fruizione del
tempo libero (piccolo ristoro, campo giochi, poligono per il tiro con l’arco, ecc.)
in grado di innescare validi meccanismi
di attrazione rivolti, più che ai pescatori,
ai visitatori a loro associati (i familiari).
Riguardo alla dimensione dell’impianto,
la situazione ottimale si ha quando è possibile disporre di almeno 3-5 ettari di superficie d’acqua da dividere in 3/4 invasi
distinti da impesciare con diverse specie.
Sul tema delle autorizzazioni esiste una
certa incertezza normativa. Solo poche
Regioni hanno previsto delle leggi specifiche legate all’esercizio di questa attività. Come regola generale il titolare
e/o gestore del laghetto deve comunque
richiedere al comune dove ha sede l’impianto un’autorizzazione in carta bollata
cui allegare il parere favorevole rilasciato dall’ASL locale e una planimetria del
laghetto.
Da non trascurare infine le principali
PESCA
ITALIANO DEI LAGHETTI
misure di sicurezza (cartelli che avvisano sull’eventuale presenza di argini non
sicuri, recinzione di protezione all’accesso dello specchio d’acqua, presenza di un
certo numero di ciambelle di salvataggio,
ecc.) volte ad evitare spiacevoli incidenti
ai pescatori oltre che “grane” di non lieve
entità al responsabile dell’impianto.
Nella aziende agrituristiche che allevano
pesce, visto che l’attività può rientrare
pienamente tra quelle espressamente
previste dalla legge quadro, non ci sono
particolari altri adempimenti a cui sottostare.
Diverso sarebbe il caso se la struttura
non sorgesse in collegamento con l’attività agricola. In questo caso è bene che il
proprietario dei laghetti si orienti verso
forme di gestione sotto forma di circolo o
di “club privato” a cui deve risultare affiliato ogni frequentatore della struttura.
Così facendo è molto più facile ottenere
l’autorizzazione a tenere anche un piccolo bar dove offrire cibi e bevande, affittare canne ed attrezzature, vendere esche,
ecc.
Se la scelta ricade nella costituzione di
un club privato, la normativa di riferimento è dei circoli ricreativi e la migliore
formula statutaria da adottare è quella
sportiva dilettantistica.
Proprio per questo c’è piena sinergia tra
la Commissione Tecnica Nazionale Pesca
Sportiva nei Laghi e il Fiduciario per le
attività ricreative.
Qualsiasi ulteriore informazione può essere richiesta al nostro Fiduciario Nazionale, Sig. Rampini.
Mario Petrucci
Fiduciario Nazionale per la pesca
Claudio Rampini
Via Tor di Cervara 57/B – Roma
Tel. 392.2295946 – 06.2296055
Mail: [email protected]
14
CONVENZIONI
Immaginiamo una grande organizzazione, composta da quasi 180.000 persone, di ogni ètà e ceto sociale.
Immaginiamo che dietro di ciascuna di esse ci sia una famiglia composta da una media di almeno tre persone, arriviamo facilmente a comprendere che ci riferiamo ad un numero che rasenta i 750.000 individui. Persone che possiedono
abitudini, esigenze, aspettative e che consumano.
Se ipoteticamente queste persone versassero ognuna un euro ogni anno, ci troveremmo a disporre di una notevole
cifra.
Adesso spostiamo l’attenzione verso una qualsiasi grande azienda italiana che disponga di una rete commerciale in
grado di coprire l’intero comparto nazionale, che possieda prodotti in grado di soddisfare più tipologie di utenti. Se
improvvisamente quest’azienda venisse a contatto con questo enorme patrimonio umano, improvvisamente avrebbe
l’opportunità di colloquiare con una nuova ed inaspettata utenza.
Ma tutte le azioni non sono certamente casuali, poter colloquiare simultaneamente con una massa di probabili clienti
diventa difficile ed oneroso se non sussiste un veicolo di comunicazione e di fidelizzazione, già sperimentato.
Ecco allora nascere le “convenzioni”, le forme di collaborazione tra aziende ed organizzazioni dove, da una parte si
pongono delle condizioni favorevoli e riservate ad una specifica utenza, e dall’altra s’incentiva l’utilizzo della convenzione.
Allora, succede che senza grossi investimenti e dispendiose campagne pubblicitarie, si soddisfano tutti e tre gli attori
di detta convenzione:
- L’azienda che aumenta il fatturato;
- L’utente che trova dei vantaggi all’acquisto presso la convenzionata;
- L’organizzazione che attua un importante servizio di fidelizzazione.
Sono proprio questi gli stimoli che ci hanno indotto a realizzare un servizio convenzioni specifico per i nostri associati, cointeressando aziende leader nei vari settori economici.
Da qui l’esigenza di selezionare partner i cui prodotti e/o servizi siano facilmente reperibili in ogni località o agevolmente fatti pervenire a destinazione.
Questa iniziativa, oltre alla tradizionale comunicazione che avviene tra Ente ed associato, è supportata anche da un
ulteriore sito internet che aggiornato continuamente, consente di verificare a quali aziende rivolgersi e quali sono i
vantaggi. Il sito in questione, seguendo la logica informativa già adottata, è: www.1000vantaggi.it.
A questo punto è sorta anche un’altra esigenza, offrire all’associato una tessera sociale maggiormente consistente e
specifica. L’idea, considerata la nostra predisposizione tecnologica, si è rivolta verso una card USB, il cui utilizzo è
ormai divenuto comune.
Ecco, ancora una volta primi, la nostra tessera che può essere utilizzata individualmente da ogni associato, personalizzata da ogni nostro affiliato e con i contenuti che desideriamo comunicare.
Ovviamente ciò comporta un ulteriore costo, per questo si è deciso di lasciarla comunque facoltativa ma facilmente
disponibile per chiunque la richieda.
Essendo comunque prodotta per noi, il suo costo è nettamente inferiore rispetto alle normali chiavette USB reperibili
nel mercato.
Giulio Tozzato
15
CAF
Il Centro di Assistenza Fiscale
di Sport Nazionale
N
asce nel 2010 ma diverrà operativo sin
dai primi giorni del nuovo anno, il Caf pilota
di Sport Nazionale nato dalla collaborazione con l’Unione Generale del Lavoro,
sezione Caf.
Ciò permetterà ad ogni Comitato territoriale
provinciale di dotarsi di un invidiabile strumento per aumentare le proprie attività di
assistenza ai tesserati.
L’organizzazione è molto semplice e lineare,
siglato l’accordo tra le due rappresentative,
si è individuata a Treviso la sede pilota e di
riferimento per tutta l’organizzazione fiscale
di Sport Nazionale, dei suoi affiliati e
dei tesserati.
Se Treviso fungerà da riferimento nazionale,
ogni comitato provinciale ha l’opportunità di
aprire una sede “figlia” nella quale implementare l’attività.
Condizioni essenziali per la gestione è la
disponibilità di un ufficio autonomo, decorosamente arredato e completo di computer,
stampante, fax e/o scanner, collegamento
internet e telefonico.
L’ufficio diverrà anche sede del Comitato
Provinciale di Sport Nazionale.
Gli interessati, ai quali non è richiesto il
versamento di nessuna quota, dovranno
completare un breve corso on-line e un corso pratico di una giornata a Roma, presso
l’UGL.
Potranno godere dell’assistenza e della
consulenza dell’ufficio pilota e potranno
realizzare una propria rete organizzativa sul
territorio.
Si ricorda che il CAF svolge per conto del
Ministero delle Finanza e, conseguentemente per l’Ufficio delle Entrate, raccolta e
trasmissioni di dati, con contribuzione predefinita per ciascuna pratica.
Diventa quindi un’opportunità di lavoro e,
se sussistono delle capacità imprenditoriali,
anche di guadagno.
Ma vediamo ora cosa sono i CAF.
Il decreto legislativo del 28 dicembre 1998
n.490 ha riformato la disciplina dell’assistenza fiscale per l’elaborazione delle
dichiarazioni modello 730 per i lavoratori
dipendenti e pensionati.
Per effetto di tale riforma coesistono due
forme di assistenza fiscale: oltre alla tradizionale assistenza diretta (cioè svolta in
proprio dall’azienda), l’assistenza svolta dai
CAF autorizzati. La sigla CAF sta per centro di assistenza fiscale, strutture autorizzate dal ministero delle Finanze.
Ne esistono di due tipi: CAF imprese e
CAF dipendenti. Le principali attività prestate nei confronti dei contribuenti, oltre
all’elaborazione delle dichiarazioni (modelli
730 e UNICO), sono la redazione delle
scritture contabili, dei bollettini e delle dichiarazioni ICI.
Solo i CAF, inoltre, possono rilasciare il
”visto di conformità”, un marchio di garanzia che garantisce il contribuente da eventuali errori formali.
Il modulo 730 e i Centri di Assistenza Fiscale sono i principali alleati fiscali dei milioni
di lavoratori dipendenti e pensionati d’Italia
che, dall’istituzione di questo modulo, non
sono più soggetti alla compilazione dell’ex
famigerato “modulo 740”, ora chiamato
Unico.
Per compilare il 730 non è necessario un
commercialista: se ne occupa direttamente
il CAF. Ai CAF è possibile consegnare
gratuitamente il modulo compilato e ottenere il conteggio, oppure lasciare che il CAF
stesso provveda anche alla compilazione
(per questa compilazione il costo varia da
sportello a sportello).
Per svolgere queste operazioni, il contribuente è quasi obbligato a rivolgersi ai
CAF in quanto risultano essere uno dei
pochi centri autorizzati e convenzionati ai
dettami istituzionali. Tutti i servizi sono comunque gratuiti, ad eccezione dell’elaborazione del modello 730, a meno che non sia
già compilato dal contribuente.
Il compito del CAF è dunque quello di verificare che i dati presenti nelle dichiarazioni
dei redditi fornite dai contribuenti, siano
conformi alla documentazione esibita.
Per questo è necessario conoscere dati quali gli oneri deducibili, le detrazioni d’imposta
spettanti, le ritenute operate, nonché gli
importi dovuti a titolo di saldo o di acconto
oppure gli acconti spettanti.
Una nuova grande opportunità per quanti
desiderano inserirsi in questo settore, per
essere seguiti in modo imprenditoriale per
sviluppare una capillare rete di assistenza.
Giuseppe Mauro
Viale Brigata Marche 11/A – 31100 Treviso
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Da oggi sei al centro dell’attenzione
e pronto a ricevere tanti servizi,
in un unico sportello.
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Oltre ad usufruire direttamente di questi servizi, puoi costruire la tua professione
nell’assistenza alle persone avvalendoti della nostra esperienza e con un irrisorio
investimento. Con la predisposizione ai rapporti sociali, la volontà di conoscere
nuove attività e una piccola capacità imprenditoriale, puoi aprire uno sportello
CAF nella tua città.
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17
NUOVE TECNOLOGIE
LA WEB-TV
ILa WEB TV SPORT NAZIONALE non è una nuova tv, ma è la nuova tv ideata per essere fruibile e interagibile su tutte
le piattaforme: dtt, web, Facebook, hbbtv, iptv, mobile tv umts, iPhone, iPad e tante altre”.
Una tv on demand visibile attraverso il sito www.sportnazionale.tv con un palinsesto predefinito fatto di video a rotazione
oltre che di programmi di approfondimento sulla storia dello sport e dello spettacolo. Un progetto che ha lo scopo di creare
nuove professionalità che possano portare alla definizione di figure lavorative da spendere sia all’interno della TV stessa,
che presso strutture esterne.
L’intento è quello di creare una struttura collaborativa satellitare, ovvero diffusa in tutto il territorio nazionale, coprendo le
province con redazioni autoctone create ed istruite ad hoc, con lo scopo di decentrare le attività dando autonomia crescente
alle redazioni ivi formate, a partire da un sistema distribuito promiscuo, sia online che offline.
L’ottica di partenza sposa il credo proprio di Sport Nazionale: ovvero una crescita costante utilizzando i propri mezzi,
sfruttando le capacità ed i potenziali di ciascuno di noi.
Sarà una Web tv tematica e non generalista, che partirà dalla presentazione degli eventi sportivi e tutto ciò che ruota
attorno ad essi, per arrivare a crescere con la creazione di un notiziario orientato allo sport ed all’associazionismo.
Si avvarrà dell’esperienza pluriannuale relativa alla gestione e diffusione della rivista di Sport Nazionale e della quantità elevata di palinsesti sportivi presenti annualmente in tutte le province italiane.
Crescere insieme a noi, vuol dire crescere in una professionalità spendibile, utilizzando i molteplici canali e la forza di una
struttura forte e motivata che da oltre 60 anni si prefigge una crescita non solo sportiva e curando gli interessi di tutti gli
affiliati.
Per eventuali collaborazioni e sinergie, ci si può rivolgere direttamente all’interessato.
Cell. 3930946180 mail: [email protected]
WEB TV SPORT NAZIONALE
Roberto Scialpi
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UNA NUOVA DEFINIZIONE DI AMBIENTE
Il nostro pianeta, nel suo insieme, è l’ambiente che ci ospita e nel quale viviamo.
Separare questa realtà globale e ridurre
il concetto di ambiente ad uno spicchio
di territorio, è un errore grossolano.
Esiste ormai cultura condivisa, attraverso la quale c’è la consapevolezza che
i confini imposti dall’essere umano non
hanno nulla a che fare con le leggi geofisiche che hanno determinato la vita nel
nostro geode. Anche se siamo soggetti a
mutamenti che porteranno all’estinzione
della vita intesa come noi la concepiamo,
-percorso che durerà milioni di annigiocoforza dobbiamo pensare e adottare
dei comportamenti che consentano al genere umano ed alle altre specie animali
e vegetali, di completare la loro limitata
esistenza, nelle migliori condizioni possibili.
Per molto tempo con il termine “ambiente” si è indicato il risultato di una serie
di processi essenzialmente naturali,
considerati all’origine di tutto ciò che è
intorno a noi. Non a caso il termine deriva dal latino “ambire” (ossia circondare, stare intorno): è implicito anche un
senso di centralità dell’uomo, visto non
come parte integrante della biosfera ma
quale componente esterna, capace di
plasmare, gestire un “ambiente” creato
appositamente per la sua crescita materiale e spirituale in virtù delle superiori
doti intellettive di cui è dotato.
Tale visione antropocentrica (presente
nel mondo greco-romano e avvalorata
per secoli dal pensiero cristiano-occidentale), può rivelarsi pericolosa nella
nostra società in cui i bisogni connessi
alla crescita demografica e l’utilizzo di
tecnologie dal forte impatto possono alterare profondamente l’ambiente. Gli
effetti provocati da una gestione inadeguata delle risorse naturali e dei territori, soprattutto nell’ultimo secolo, e le
stime relative ai profondi cambiamenti
complessivi hanno fornito l’input per
una “rivoluzione copernicana” relativa
al concetto di ambiente.
L’ambiente è dato dalla profonda e continua interazione tra componenti naturali ed antropiche: in ogni territorio si
sovrappongono visibilmente le trasformazioni determinatesi nei “tempi brevi”
della storia e le modificazioni verificate-
si nei “tempi lunghi” della natura fino a
formare un “unicum” organico ed inscindibile. Attualmente è impossibile e per
giunta anacronistico parlare di “ambiente” senza considerare la presenza umana
in quanto ogni area del pianeta ne risente
direttamente o indirettamente.
Natura e cultura costituiscono, quindi, un
insieme integrato e retroagente: ogni azione dell’uno determina un “feedback” (una
risposta) dell’altro in base alla quale si
determineranno nuove scelte e nuovi comportamenti. Ad esempio, il feedback della
componente “natura” alla combustione di
idrocarburi operata dall’uomo è costituito da un aumento della temperatura che,
come effetto, comporterà desertificazione,
alterazione delle fasce climatiche, erosione del suolo, etc. In tal caso il “feedback”
è una reazione ad una forte pressione tesa
ad alterare gli equilibri naturali.
La nuova visione di ambiente, proposta
con forza dall’attuale comunità scientifica, costituisce la linea guida per le attuali
agenzie di protezione ambientale a tutti i
livelli che, al contrario di molte associazioni ambientaliste, non propongono un anacronistico ritorno alla natura ma tendono
ad una gestione integrata nel territorio in
cui esigenze economiche, benessere, progresso e tutela ambientale costituiscano
realtà compatibili.
In questo modo l’ambiente diventa campo
di indagine e di azione non solo per le discipline scientifiche ma anche per quelle
umanistiche: la complessità insita nel nuovo concetto di ambiente rende indispensabile la compresenza di diverse competenze
e modalità di lettura per realizzare un
sistema in cui natura e cultura possano
interagire attraverso “feedback” positivi
in vista di nuovi e proficui equilibri.
Attività antropica e spostamento delle fasce climatiche.
Il clima di una determinata area del pianeta è il frutto dell’interazione fra fattori
geografici e comportamenti umani. Fino
alla rivoluzione industriale le attività antropiche non hanno influenzato l’assetto
climatico del sistema Terra: l’anidride carbonica (CO2), prodotta dalla combustione
della biomassa vegetale, era facilmente
“assorbita” ed integrata nell’ambiente.
Alte variazioni nei livelli di concentrazione ed anidride carbonica erano dovuti es-
senzialmente a sporadici eventi naturali
(grandi eruzioni vulcaniche) che, a livello
mondiale, influivano sul clima innalzandone la temperatura, come si è notato
dall’analisi delle stratificazioni dei ghiacciai in Antartide.
L’uomo è divenuto “soggetto attivo” dei
mutamenti climatici a partire dall’utilizzo del carbone come fonte energetica.
Pian piano prima il carbone poi il petrolio hanno sostituito le altre forze motrici
utilizzate per secoli e basate sullo sfruttamento dell’acqua, del vento, degli animali
e dell’uomo, forze “pulite” ma sicuramente
meno redditizie e produttive (ad esempio
la concentrazione di ossido di ozono (gas
serra) è superiore del 20% rispetto all’era
preindustriale!) Prendere consapevolezza
dei cambiamenti in atto è doveroso ed essenziale considerando che il clima plasma
fortemente il paesaggio, influendo sulla
vegetazione, sulle forme e sui possibili
modi di utilizzazione del suolo. Latitudine, umidità, escursioni termiche, temperature stagionali sono variabili dalla cui
interazione dipende la delimitazione delle
cosiddette “fasce climatiche”, ossia di aree
contraddistinte da comportamenti e peculiarità metereologiche ben definite.
Oggi, in base ai dati sull’andamento delle
precipitazioni, l’aridità dei suoli, la variazione dei ghiacciai, le temperature annue,
è necessario ridefinire tali fasce e considerarle in una prospettiva dinamica da
connettere non più ai “tempi lunghi” della
natura ma a quelli particolarmente ristretti della storia. L’Italia, ad esempio, è
generalmente classificata come zona temperata senza tener conto delle molteplici
variazioni verificatesi negli ultimi anni
e delle differenziazioni tra Nord e Sud:
il nostro stato verrebbe a posizionarsi al
confine tra due fasce climatiche (spacca-
DIFESA AMBIENTALE
tura climatica). E’ già in atto un processo di rarefazione delle precipitazioni annue: temperature più alte provocano un
aumento dell’evaporazione ma maggiore
difficoltà nella trasformazione del vapore
acque in gocce di pioggia. Quando questo
si verifica, si determinano forti e violente precipitazioni che provocano maggiore
erosione del suolo, danni all’agricoltura,
alluvioni, frane, inondazione ed altri dissesti idrogeologici.
Al contrario il fenomeno della desertificazione avanza da Sud: siccità, prosciugamento di corsi a carattere torrentizio e
delle falde acquifere costituiscono problemi particolarmente sentiti in alcune regioni, soprattutto nel Meridione.
Il suolo, risorsa primaria
E’ molto difficile definire che cosa sia il
suolo. l’UNEP (United Nation Environment
Programme) ha messo in evidenza la multifunzionalità di questo strato sottilissimo
del sistema Terra, considerato “mezzo di
interazione tra biosfera, atmosfera, idrosfera. Il suolo non è altro che il prodotto di
una incessante disgregazione delle rocce
avvenuta per cause esogene o endogene
(acque correnti, onde, ghiacciai, venti). A
differenza degli strati geologici sottostanti è continuamente sottoposto all’azione
di un’enorme quantità di microrganismi
e riceve residui animali e vegetali: particelle minerali ed organiche si fondono per
dar vita ad una componente tanto fragile
quanto essenziale della biosfera.
Da quanto detto finora risulta chiaro il
lungo processo alla base della sua formazione. Eppure, analogamente a quanto avviene in campo biologico, le attività umane
stanno progressivamente riducendo la sua
quantità e la sua complessità. Tale processo è tanto più grave considerando l’enorme
sproporzione tra i tempi di formazione e
il tempo di erosione di pochi centimetri di
suolo. E’ necessario quindi prendere coscienza di un problema a lungo trascurato
perché forse meno visibile rispetto a fenomeni quali lo scioglimento dei ghiacciai,
l’inquinamento dell’aria, l’innalzamento
della temperatura, il degrado delle acque
interne e marine.
Il suolo è un “capitale naturale” da tutelare, una risorsa rinnovabile che, perseverando negli attuali comportamenti produttivi ed insediativi, tende a degradarsi
profondamente e a scomparire.
Può essere giustamente definito il “supporto di tutte le attività umane”. Attraver-
so la costruzione di carte sul suo utilizzo
è possibile comprendere visibilmente le
caratteristiche di una certa area, le attività su cui basa la propria economia, la sua
struttura insediativa: si può, insomma,
capire l’incidenza di agricoltura, industria, infrastrutture ed urbanizzazione su
un territorio.
Dal confronto di carte appartenenti a
periodi diversi si nota un profondo cambiamento a livello sia locale che globale:
si assiste ad una progressiva riduzione
delle aree destinate ad usi agricoli, mentre aumenta sensibilmente il peso delle
infrastrutture e dei sistemi insediativi. In
conclusione, a qualsiasi scala venga rilevato e studiato, si nota una diminuzione
nel rapporto SAU/ST (superficie agricola
utilizzata/superficie territoriale totale)
soprattutto nelle aree di pianura, maggiormente adatte all’agricoltura.
Il cambiamento climatico: l’effetto serra
L’effetto serra è un fenomeno determinato dall’aumento di anidride carbonica e
di altri gas-serra nell’atmosfera terrestre:
questa coltre di gas lascia passare i raggi
ultravioletti che provengono dal sole mentre ostacola la fuoriuscita dei raggi infrarossi, provocando un innalzamento della
temperatura direttamente proporzionale
alla quantità di biossido di carbonio. Si è
calcolato che dal secolo scorso ad oggi si
è verificato un aumento del 30%, imputabile essenzialmente alla combustione di
petrolio, carbone, gas naturale.
Anche i livelli degli altri gas-serra(metano,
protossido di azoto, clorofluorocarburi)
aumentano costantemente nonostante
siano numerosi i protocolli e i documenti che cercano di regolarne le immissioni
nell’atmosfera. La distruzione del manto
forestale tropicale (deforestazione) contribuisce all’effetto serra in quanto la vegetazione svolge l’importante funzione di
assorbire anidride carbonica e rilasciare
ossigeno. Il cambiamento climatico è la
minaccia più grave per il sistema terra: le
proiezioni effettuate dall’IPCC (Commissione Intergovernativa sul Cambiamento
Climatico) mostrano come tali processi
siano già in atto.
“The climate time bomb”, un rapporto effettuato da Greenpeace, dà un ampio quadro dei disastri verificatisi nel mondo dal
1990 ad oggi e strettamente connessi all’
aumento della temperatura. Il riscaldamento del pianeta, anche di pochi gradi,
comporta lo scioglimento delle calotte po-
lari, l’innalzamento del livello del mare,
l’inondazione delle terre basse e di larghi
tratti di costa (di solito aree altamente urbanizzate), la desertificazione delle aree a
rischio, maggiore siccità e conseguente diminuzione dei raccolti e della produttività
agricola. Si determina una vera e propria
“reazione a catena” sinteticamente definita dagli studiosi “Global Change”.
Le ricerche scientifiche sul “Global Change” tendono considerare in modo unitario
e sistemico i processi dell’ecosistema terrestre messi in moto dagli attuali sistemi
produttivi e insediativi.
E’ necessaria, pertanto, un’attiva collaborazione tra istituzioni governative e commissioni di scienziati per comprendere le
dinamiche future nel modo più attendibile, invertire gli attuali valori d’immissione
di gas serra nell’atmosfera e limitare l’impatto delle attività umane sull’ambiente
naturale.
Fiorenzo Pesce
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Fiera Cavalli ‘10
A
nche la 112ª edizione si è conclusa con numeri da record per una delle più storiche fiere italiane. Nata nel 1898 e oggi leader europea con quasi
700 espositori da 25 Nazioni, 2500 cavalli di 60 razze, 350 mila metri quadrati espositivi e 150 mila visitatori da 55 Paesi. Un primato invidiabile
che nonostante le ultime agguerrite manifestazioni nel settore equestre, non hanno fatto mancare il successo agli organizzatori.
Molte le novità quest’anno, che hanno confermato tale preminenza, coinvolgendo svariati settori.
La sicurezza innanzi tutto per gli amanti della sella, anche abbinata alle due ruote. Infatti la presenza di Giacomo Agostini, il pilota italiano che
con 15 titoli iridati è considerato il più grande campione del motociclismo sportivo di tutti i tempi, è stato ospite dello stand Dainese nel padiglione
4 del quartiere fieristico, per celebrare l’anteprima mondiale di “Equestrian”, la prima linea di abbigliamento protettivo per cavalieri firmata dal noto
marchio vicentino.
Sicurezza, Socialità e Salute, ecco gli altri importanti temi che hanno coinvolto tutto l’impianto fieristico in più occasioni. Attraverso la riabilitazione
equestre intesa come valida terapia di recupero, fin dall’età adolescenziale, è quanto emerso dal convegno organizzato da Fieracavalli in collaborazione
con il Ministero della Salute e il Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti dagli Animali.
Ettore Riello, presidente di Veronafiere, ha sottolineato come anche per gli italiani l’ippoterapia sia uno strumento importante nella cura e nella riabilitazione medica: «dalla ricerca presentata ieri da Renato Mennheimer è emerso che l’87% degli italiani intervistati ha fiducia nell’ippoterapia come
riabilitazione e credo che questo sia un dato importante e significativo per aprire un dibattito come quello di oggi». L’on. Francesca Martini, introducendo il tavolo scientifico, ha dichiarato: «Ci sono ormai evidenze scientifiche sul ruolo che gli equidi possono svolgere come co-terapeuti. Quello del
cavallo è un aiuto che si dispiega ben oltre l’età evolutiva ed è in grado di toccare tutte le età della vita. Ho voluto fortemente la presenza del Ministero
della Salute a Fieracavalli perché attraverso la relazione uomo-animale si costruisce anche un percorso di cura per gli esseri umani. Dobbiamo far sì che
le terapie assistite con gli animali entrino a far parte dei Livelli Essenziali di Assistenza affinché tutti coloro che hanno bisogno di interventi riabilitativi
con gli animali possano accedervi.».
L’On Martini ha poi visitato il Villaggio del Bambino dove, presso lo stand del Ministero della Salute, ha salutato i più piccoli, «i principali
fruitori dei benefici che nascono dal rapporto tra uomo e cavallo». Proprio a sottolineare l’importanza dell’argomento, l’Associazione Allevatori del cavallo Bardigiano hanno voluto sottolineare la predisposizione di questa razza al lavoro sociale, premiando con tre belli esemplari, l’attività di altrettante
associazioni sportive che operano con i diversamente abili. Una di queste è l’associazione “Partecipazione” di Greccio (RI), affiliata Sport Nazionale,
che assieme al Sindaco Albertina Miccadei hanno ricevuto il prezioso omaggio, direttamente dal Sottosegretario Martini.
Protagoniste per l’intera durata della manifestazione sono state le carrozze con defilé quotidiani stile “Belle Epoque”, animando la fiera con una
suggestiva ambientazione d’autunno dei primi del Novecento. Anche la città ha vissuto momenti “d’altri tempi”, rivivendo la tradizionale sfilata delle
Carrozze d’Epoca attraverso il centro storico della città scaligera fino a Piazza dei Signori, con la consegna delle premiazioni del concorso “Verona
in carrozza”, organizzato in collaborazione con il G.I.A., Gruppo Italiano Attacchi.
Altre importanti ed innovative presenze si sono sviluppate grazie alla presenza di 8 cavalieri di Sport Nazionale che hanno contribuito a fornire
parte del servizio di vigilanza a cavallo all’interno dell’area espositiva aperta.
Altre “chicche” in assoluto, la presentazione del I Campionato Italiano di 3-trek, che vede la partecipazione di squadre composte da un podista, un
ciclista e un cavaliere, in una gara a staffetta su percorsi ad anello. Anche l’informatica ha avuto il proprio spazio, con la presentazione al pubblico del
primo corso di lingua inglese on-line dedicato all’equitazione e mai realizzato in Italia prima d’ora.
Costruito specificatamente per addetti dei Centri Ippici e Maneggi, con l’intento di far migliorare le loro conoscenze d’inglese e quindi servire meglio il
mercato estero, grazie al metodo d’apprendimento comparativo, esso permette di comprendere più che memorizzare, facendo riferimento alla vita quotidiana e alla lingua madre. É un corso realizzato per una tipologia di utenti con la forma mentale già schematizzata e dall’elasticità d’apprendimento
non più allenata. Ciò permette di raggiungere i migliori risultati possibili, rispetto agli sforzi profusi.
Infine il festeggiamento dei 25 anni della rivista “Cavallo Magazine” che nel settore equestre è un riferimento per tutti gli appassionati,
associazioni e tecnici.
Dunque, … arrivederci alla 113ª edizione.
Fiorenzo Pesce
EQUITAZIONE
Visto dagli allevatori
Il tempio del cavallo ha chiuso i suoi battenti per la
del sig. Fulvio Rossignoli, giudice di ring coadiuvato
secondo posto ad Altivo, riproduttore in carriera pres-
112° volta. Quattro giorni di adrenalina pura in un sus- dai due esperti di commissione Giuseppe
so il Centro di Incremento Ippico di Foggia; terzo posto
seguirsi frenetico di attività spettacolari che han visto Mastrangelo e Giovanni Verlicchi, che han visto in
a Zuleico, stallone in attività presso l’azienda del sig.
impegnati nella kermesse veronese oltre 2500 cavalli passerella un cospicuo numero di soggetti fin dalle
Mauro Blasi di Perugia.
di tutte le razze in un’area espositiva di circa 350.000 categorie giovanili, una qualità che deve essere con-
L’Emilia Romagna si è aggiudicata il Trofeo “gruppi
metri quadrati.
di regione” con ben 19 capi presentati in mostra na-
siderata la cartina tornasole nonché valore aggiunto
Con grande ammirazione una fetta consistente del di ogni allevamento in cui si operi in selezione.
zionale; allo stallone Gonzales è andata la medaglia
panorama fieristico si è mostrata al grande pubbli- Damigella, in proprietà al sig. Ivano Bonazzi di Ferrara
d’oro nel Trofeo “gruppo di progenie”. Per le vie del
co nel padiglione 9 di Italialleva, tutto dedicato alle si è aggiudicata l’oro nella categoria “puledre 2010”;
quartiere fieristico, al di là dei momenti ufficiali sui
cosiddette “produzioni zootecniche” italiane. Dal argento a Dora, allevamento Luigi Bertasi di Verona;
ring di Italialleva, una squadra di una ventina di sog-
Trentino alla Puglia narrando la cultura del cavallo nel bronzo mantovano al sig. Massimo Foroni per la pule-
getti “attaccati” capitanati di Mario Rocco e Loren-
corso dei secoli in una serie di dimostrazioni che rac- dra Dolcenera.
zo Crise si sono cimentati in un continuo spettacolo
chiudono l’essenza dell’allevamento: Haflinger, TPR, Sul podio delle cosiddette “18 mesi”, il primo posto a
a 360°, valorizzando la razza nelle diverse attitudini
Maremmano, Murgese, Lipizzano, Sella Italiano, Bar- Cassiopea in proprietà al sig. Luigi Bertasi; secondo e
alle redini lunghe tra tradizione, eleganza e maneg-
digiano, Norico, Monterufolino, Esperia, Delta, San terzo posto perugini rispettivamente a Cherie LB, alle-
gevolezza: Francesco Mansueto con un bellissimo tiro
Fratellano, Pentro, nonché svariate rappresentanze vamento Luchetti e Cenerentola, allevamento Mauro
a quattro; il giovanissimo Andrea Manente con una
delle popolazioni asinine a rappresentare l’incredibile Blasi.
“troika”; Federico Di Sacco, Arcangelo Cavezza, Gigio
patrimonio culturale legato alla tradizione allevatoria- La classifica delle “30 mesi - nate 2008” ha visto al
Dissegna, Italo Bianciotto con le pariglie; Sandro Gen-
le della penisola.
vertice la futura fattrice Bambola in proprietà al sig.
tili, Gaetano Tonello, Alessandro Calderini, Giorgio
Gaetano Santarelli, seguita da Brenta nata nell’alle-
Marcato, Patrizia Cosmo “a singolo”.
vamento del sig. Ivano Bonazzi e Bina allevata dal sig.
Una menzione particolare ai “ragazzi del Duca degli
Daniele Paribeni.
Abruzzi” di Padova che al di là “dell’attacco” si sono
Nella categoria “fattrici 3-5 anni” si è aggiudicato
cimentati nella preparazione di diversi soggetti “mon-
l’oro il sig. Giuseppe Zuffa con Athena VG; l’argento
tati a pelo”, meritandosi il “bollino” di buoni ad-
al sig. Claudio Pesci con Zarina CP ed il bronzo al sig.
destratori, oltre che allevatori dei soggetti presentati.
Alessandro Calderini con Zigulì.
Un’emozione continua culminata in diversi momenti
Incoronata campionessa della categoria “fattrici 6-10
associativi importanti come la cena dell’allevatore
Mai come quest’anno è stato possibile testare la qua- anni” Ursula, dell’allevamento Michele Tobaldo di Pa-
del sabato sera, organizzata dall’ANACAITPR in
lità delle produzioni autoctone presentate da Giorgio dova; il secondo posto a Rugiada in proprietà al sig.
collaborazione con l’Ente Fiera di Isola della Scala,
Caponetti nel carosello delle razze italiane, un’eccel- Marco Patroncini di Ferrara e a chiudere Susy dell’al-
a sottolineare il legame tra storia e tradizione delle
lenza che deve essere considerata un punto fermo per levamento Luchetti di Perugia.
produzioni locali come il “riso nano vialone veronese a
il futuro: tutti soggetti dal notevole pregio morfologico
marchio IGP”, ad evocare l’antico impiego della razza
e sapientemente addestrati nelle performance più di-
CAITPR nel lavoro a trazione animale.
sparate, presentate al pubblico in un’importante veste
Annalisa Parisi – Fiorenzo Pesce
multi-tasking tra formazione e zootecnia, riuscendo a percorrere la penisola in un susseguirsi di emozioni in forma spettacolare che altro non sono che la
valorizzazione di un territorio così intriso di tradizioni
come il nostro. Accanto allo show, sempre in fermento parallelamente anche il “ring B” di Italialleva, pal- Le categorie maschili han visto un podio tutto emicoscenico di ben due Mostre Nazionali, entrambe alla liano nella categoria “giovani stalloni 30 mesi”, as73° edizione, che han visto protagonisti nelle diverse segnando l’oro a Benito dell’allevamento Giuseppe
giornate Haflinger e CAITPR in tutte le categorie Farioli; l’argento a Brio in proprietà ai sig. Lauro e
ufficiali previste dai rispettivi Libri Genealogici.
Novello Gieri ed il bronzo a Bartabas G allevato nell’a-
La Mostra Nazionale del Cavallo Agricolo Italiano da zienda di Edgardo Baroncini.
Tiro Pesante Rapido, che festeggia in questa sede il Quest’anno con il titolo di “campione di razza”, asseproprio compleanno fin dagli anni ‘30, ha registrato gnato al vincitore della categoria “stalloni 3-5 anni”
come protagonisti un’ottantina di soggetti dal valore è stato insignito il soggetto Zorro, proprietà dell’Amorfologico veramente pregevole. Oneroso il compito zienda Maria Alonzi di Borbona in provincia di Rieti;
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TRIATHLON
CAMPIONATO ITALIANO 3TREK
È
CON UN MONTEPREMI DI 5000 EURO
da un’idea di Marco Rigali, il campione
dell’equitazione e l’avventuroso cavaliere
che solo alcuni anni fa ha saputo condurre
sulle orme di Marco Polo, una piccola carovana a cavallo fino in Cina.
Si tratta di una manifestazione a squadre,
con tre differenti discipline e che si realizza
sul territorio con gare, con un preciso calendario.
Le fasi successive sono le qualificazioni ai
Campionati zonali, che abbracciano territori
molto più ampi, generalmente a livello regionale ma anche interregionale, in alcuni
casi.
La parte conclusiva sarà il Campionato Italiano, che consacrerà il team vincente, con
dei ricchi premi per tutti e tre gli atleti.
Le discipline coinvolte sono l’Atletica con un
podista, il ciclismo con un corridore e l’equitazione con cavallo e cavaliere, con un’unica
categoria, per età e sesso, a rimarcare l’aspetto ludico della competizione.
I tre atleti costituiscono una squadra e il
termine della gara di ciascun atleta coincide
con l’inizio della gara dell’altro compagno,
attraverso il passaggio della staffetta.
Il percorso complessivo ha una lunghezza
media di non oltre gli 8 km e può essere realizzato ad anello fino ad un massimo di tre
anelli.
La classifica per gara avviene a punti mentre quella dei campionati zonali avviene per
punti di gara e punti acquisiti da gare precedenti.
Ai Campionati Italiani partecipano solo le
squadre vincitrici dei campionati nazonali e
ogni squadra partirà con zero punti.
La partecipazione avviene per squadre, ogni
atleta partecipa con attrezzatura e cavallo
personale.
Il primo a partire è il podista che effettua il
tragitto passando la staffetta al compagno
in mountain bike. Il Cavaliere completa il
percorso, attraversando per ultimo la linea
d’arrivo. Ovviamente vince la squadra il cui
cavaliere arriva per primo fra tutti i fantini.
Diventare un atleta di 3trek è molto semplice. È sufficiente una piccola esperienza
in uno dei tre settori: l’Atletica, il Ciclismo o
l’Equitazione, base necessaria per costruire
il team.
Nella fase iniziale, Marco Rigali, è a disposizione per aiutare a costituire le prime squadre. Infatti, il suo scopo consiste nell’aiutare
gli interessati a costruire il proprio team e a
farli partecipare alle tappe del CAMPIO-
NATO ITALIANO 3-TREK, nel loro
territorio.
L’adesione al campionato avviene attraverso un’associazione, che potrà partare il
3trek nel proprio maneggio, divenendo una
tappa del campionato.
L’opportunità è molto semplice: nella tua
associazione costituisci la squadra, oppure
crea un’associazione per partecipare.
È l’associazione che si iscrive al campionato, e che comunicherà i nominativi degli
atleti e del cavallo agli organizzatori delle
gare e dei campionati zonali.
È l’associazione, la cui squadra vincerà il
Campionato Italiano, che si aggiudicherà il
Trofeo 3trek per l’anno in corso, entrando
nell’Albo delle società vincitrici.
È l’associazione che si proporrà come organizzatore delle gare e dei campionati zonali,
ricevendo le quote di partecipazione e i contributi (pubblici e privati) per l’organizzazione.
Ovviamente la segreteria organizzativa del
campionato coadiuverà l’associazione per
tutte le incombenze relative all’organizzazione della gara o del campionato locale, se
ciò verrà richiesto.
Il montepremi per il primo Campionato Italiano che si svolgerà il prossimo settembre
nella Garfagnana, è di ben 5.000 euro.
Il Regolamento è stato pubblicato nel sito
www.sportnazionale.it.
Marco Rigali
Loc. Fornace n° 1
55020 Fabbriche
di Vallico (LU)
cell. 348 2756586
Mail:
[email protected]
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23
04
EQUITAZIONE
Battesimo della Sella
il 13, 14 e 15 maggio ‘11
È necessario fornire un senso compiuto
alla propria vita. È giusto che ognuno,
seguendo il naturale istinto della
sopravvivenza e il desiderio di migliorare le condizioni di vita di tutta la comunità, si dia da fare per garantire ai
propri figli un futuro migliore.
L’errore che molti purtroppo compiono
consiste nel racchiudere queste esigenze alla stretta cerchia familiare, disinteressandosi degli altri e di quanto li
circonda, come vivessero in un’altra dimensione.
Non è così! Non esiste nessun microcosmo nel quale rifugiarsi. Siamo inderogabilmente obbligati a confrontarci con
gli altri, con i problemi della nostra società e con un futuro, ormai evidente,
sempre più incerto.
La fuga e l’isolamento non sono le soluzioni giuste. È necessario affrontare le
problematiche e trovare le migliori vie
per la risoluzione delle questioni primarie.
Abituare i giovani attraverso il gioco ad
affrontare i propri timori, insegnare loro
che devono confrontarsi con lealtà, incentivare il loro amore verso gli animali
e il rispetto della natura, sono passaggi
importanti per assicurare un futuro alle
nostre prossime generazioni.
Se questa prassi diviene un’abitudine,
gli sforzi che stiamo compiendo avranno maggiori possibilità di successo. Per
questo, in ogni piccola azione che realizziamo, è necessario tenere conto di questi aspetti:
Ambiente, perché viviamo in una nazione densa di ricchezze e di bellezze
naturali uniche al mondo. La loro salvaguardia è un impegno che non può essere disatteso, non spetta a noi ridurle a
luoghi desolati o impoveriti.
Il nostro compito consiste nel mantenerle integre, migliorarle e saperle consegnare alle future generazioni;
Giovani, perché il futuro è loro. Un domani governeranno le nostre nazioni e
dirigeranno le nostre aziende. Se lo faranno con coscienza ed onestà, il merito
potrebbe essere anche nostro. Se saranno dei cattivi, senz’altro la colpa è nostra.
Per questo dobbiamo saper trasmettere
loro amore e fiducia verso il futuro;
Sport, perché è il migliore mezzo per coniugare insegnamento, rispetto delle regole e dell’avversario, solidarietà verso i
più deboli, speranza e ottimismo nel futuro. Non lo sport competitivo del doping e
della vittoria a tutti i costi ma il divertimento di chi vuole vivere all’aria aperta
assieme agli altri, e misurare le proprie
capacità fisiche.
Un progetto ambizioso che stiamo portando in Europa, per dare maggiore significato al nostro lavoro e per divenire a tutti
gli effetti cittadini di questa comunità che
continua a divenire sempre più grande e
che rischia di essere dimentica delle proprie ragioni, soprattutto ore che soffiano
venti disgregatori generati dagli interessi
economici, anziché dalla condivisione dei
comuni principi di una grande Nazione
europea.
Il nostro Battesimo della Sella, giunto ormai alla sua nona edizione nazionale, è la
dimostrazione di questi intendimenti e gli
sforzi organizzativi, come gli stanziamenti economici per realizzarlo sono la dimostrazione pratica di come il nostro Centro
s’impegna in tal senso.
Con questa iniziativa intendiamo aiutare
anche i centri ippici a promuoversi e, in
momenti difficili come l’attuale, aumentare le opportunità di acquisire nuovi intenti.
Viene confermato anche per il 2011 l’intervento economico di Sport Nazionale per i
Centri che aderiranno al Battesimo della
sella:
- 100 euro di contributo;
- Manuale organizzativo;
- 500 volantini personalizzato con
indirizzo del centro ippico;
- 50 locandine personalizzate con
indirizzo del centro ippico;
- 100 attestati del battesimo della sella;
- 1 bandiera.
I circoli interessati devono essere costituiti come Associazione Sportiva Dilettantistica o Società Sportiva Dilettantistica
e comunicare entro il 31.12.2010 alla segreteria generale (fax. 0623328443, info@
sportnazionale.it, gestionale) l’intenzione
di aderire.
Fiorenzo Pesce
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Sabato 18 e domenica 19 settembre scorsi, a
distanza di esattamente un’anno, si è concluso
l’anno sociale 2009 -10 del CNS Fiamma Cosenza, ente che da 60 anni promuove sport, cultura,
ambiente, turismo e spettacolo. Palcoscenici
d’eccezione di questa tornata finale, sono state
le città di Castrovillari, Marina di Sibari e Bisignano. Sabato 18, come previsto, si è tenuto a
Cstrovillari nella confortevole Sala Varcasia, un
convegno e la presentazione del libro “Beppe
Niccolai scritti e discorsi”.
Uomo di primo piano per levatura morale e
politica, i suoi discorsi e gli scritti, dimostrano
inequivocabilmente che esiste una voragine tra i
miseri interessi della materia e la ricchezza della
propria convinzione.
Nel corso della serata è stata, inoltre, presentata
la rivista “Klichè: magazine di cultura generale”.
La rivista, già presente in tute le edicole della
Calabria e della Basilicata, è capace di coniugare hi-tech con motori, moda con medicina, storia
con gastronomia, ambiente con cultura. Insieme
alla rivista, si trovano i supplementi “Calabria e
Basilicata Produttiva”, prodotti editoriali che riguardano il territorio, gli aspetti turistici i loro
usi e costumi, le aziende locali.
Presenti al Convegno, il Presidente Nazionale
del C.N.S.Fiamma dr. Fiorenzo Pesce,
il presidente della commissione nazionale Fiamma di Sport e Salute, il dr. Ilario Lazzaroni, editore della rivista Clichè, Piero Sciammarella,
l’avv. Ernesto De Simone, affari legali del C.N.S.
Fiamma area Pollino, Rossana Conte responsabile del Fiamma Turismo e Spettacolo della provincia di Cosenza, Giovanni Martino,Vice Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ente.
L’apertura del convegno è toccata al padrone
di casa, Giovanni Martino che dopo aver salutato gli ospiti e l’uditorio, ha voluto precisare e
commentare tutte le attività svolte dal Comitato Provinciale Fiamma Cosenza durante l’anno
2009/2010.
Nell’occasione è stata consegnata una targa al
neo responsabile regionale Fiamma Softair Alessandro Granata.
La carovana dei dirigenti si è poi spostata al Sibari Beach Club, un Villaggio turistico affiliato al
C.N.S. Fiamma, dove in serata si è svolto
il Concorso di Bellezza Miss Fiammetta, con la
partecipazione di 14 ragazze provenienti da tutta
la provincia. La vittoria con 95 punti, è andata
alla bellissima Verdiana Bevilacqua di Cosenza.
DALLE REGIONI
Allo spettacolo, hanno preso parte vari artisti
come Ricardo Astrada e Valeria Cejas che si
sono esibiti in un tango Argentino mozzafiato.
Rossana Conte ha condotto la serata e Rosalba
Paternostro ha curato le coreografie.
La Domenica mattina, come da programma si è
tenuto l’incontro con il Presidente Nazionale ed alcuni dirigenti provinciali del Fiamma
per discutere di future iniziative.
Alle ore 11,00 Rocco Gentile neo responsabile
provinciale del Fiamma Softair, ha voluto esibersi con la sua organizzazione l’A.S.D. Checkpoint
Cosenza affiliata al Fiamma, in una serie di manifestazioni con una guerriglia simulata all’interno del villaggio turistico.
I dirigenti, unitamente all’A.S.D. Checkpoint
si sono portati presso il Centro Ippico “ Ippica
Club” di Bisignano affiliato al Fiamma,la quale il
Presidente Francesco d’Alcantera aveva già dalla mattina organizzato un equiraduno.
D’Alcantera ha voluto onorare la Presenza del
Presidente nazionale dr Pesce e del dr Lazzaroni
con un banchetto, l’assaggio dei prodotti tipici
locali.
Gaetano Santandrea
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il costo del corso e rendersi disponibile ad
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compresa la quota del 20% che spetta al
tutor per la sua promozione nel raccogliere più adesioni possibili e l’assistenza che
fornirà agli studenti per risolvere le piccole
questioni organizzative e incentivarli a proseguire nello studio.
L’utente, che intende iscriversi al corso,
oltre alla quota d’iscrizione di nostra competenza, verserà la somma direttamente al
titolare del corso, un modo ingegnoso per
realizzare economia.
Poiché ogni corso ha un Tutor, lo prevede
la nostra organizzazione per fornire ulteriore
sviluppo all’iniziativa e limitare la disaffezione degli studenti, il suo costo deve rientrare tra il prezzo di vendita del corso e gli
sarà corrisposto direttamente dal docente.
TABELLA SERVIZI
27
In Italia parlare di fuoristrada estremo
equivale a pronunciare l’acronimo WTI;
tutti i Fuoristradisti italiani ormai conoscono questo campionato nazionale,
organizzato dalla Dead Dogs Promotion,
in collaborazione con Sport Nazionale
Fiamma attraverso le numerose cronache pervenute dai campi di gara sulle
riviste del settore. Non tutti però sono
al corrente di questa competizione e di
come in così pochi anni sia arrivata ad
essere la principale realtà nazionale di
questa specialità.
Inizierei a raccontarvi questa storia presentandovi Riccardo Pisani, vero guru
di questa specialità fuoristradistica, ed il
vero motore del WTI.
Riki, grazie agli ottimi piazzamenti ottenuti in molte competizioni nazionali ed
internazionali (Primo classificato alle
selezioni italiane Rain Forest Malesia,
primo posto di categoria e settimo in
classifica generale al Rain Forest Challenge in Malesia nel 2003, molti primi
posti al WRS ed alcune partecipazioni al
Croazia Trophy) si è guadagnato la stima di molti fuoristradisti.
Dopo aver calcato i campi di gara sia
come pilota che nel ruolo di navigatore,
nel 2005 decide di mettersi nuovamente
in gioco con una nuova sfida: organizzare, per la prima volta in Italia, un campionato di fuoristrada estremo.
Nasce così nell’ottobre del 2005 il Winch
Trophy Italy (WTI) con una prima gara
test che ha spalancato le porte al campionato ufficiale iniziato l’anno successivo.
Per dovere di cronaca precisiamo che già
dal 2002, Riccardo, contemporaneamente gareggiava ed organizzava il campionato WRS (Wrecking Ravine Scramble
che tradotto significa “Risalita del Fosso
Distruttore” ).
Lui stesso ci spiega la sua decisione di dedicarsi esclusivamente alla gestione del
WTI e allo sviluppo del fuoristrada amatoriale e agonistico: “Amo questo sport,
ho vinto molto, ora voglio solo godermi le
imprese dei miei amici“; se avete la fortuna di incontrarlo sui campi di gara, vi
basterà guardalo negli occhi per capire
che questa sua affermazione è sincera ed
FUORISTRADA
arriva direttamente dal suo cuore.
Nel 2010 tempi erano ormai maturi per
trovare un promotore sportivo all’altezza della situazione e la scelta è andata su
Sport Nazionale Fiamma, che ha subito
creduto nelle potenzialità del WTI e del
fuoristrada 4x4 creando un apposita sezione denominata Fiamma fuoristrada,
affidandone la gestione e lo sviluppo a
Riccardo Pisani.
Quest’ anno si sono svolte 6 gare WTI
suddivise in 3 categorie, la Offroad , la
Swamper e la Extreme.
Ma la cosa non si è fermata al solo campionato Italiano di fuoristrada estremo
WTI, altre iniziative sono state organizzate in varie regioni Italiane, 2 sono
raduni nazionali non competitivi organizzati uno al sud dal Club Calitri offroad di Calitri (Av) e uno al nord dal club
TNT extreme vicino a Varese.
La creazione del Campionato Lombardo trial TCL che con 6 gare ha avuto un
grandissimo successo di iscritti, cosa che
ha gettato le basi per un campionato trial
fiamma nazionale per il 2011.
Il Fulminati challenge 4x4 in Toscana
2 gare di fuoristrada estremo in Sicilia
per far conoscere questa disciplina al
sud, operazione che ha avuto un buon
successo e ll’inaspettata partecipazione
di 3 team proveniente da Malta.
Per il 2011 il programma prevede oltre
alla realizzazione del campionato fuoristrada estremo WTI con 6 tappe tra nord
e centro Italia e la creazione del trial
challenge Nazionale Fiamma,
la creazione di almeno 4 raduni nazionali
per i tesserati fiamma, altre novità bollono in pentola ma al momento è ancora
prematuro parlarne.
Riccardo Pisani
28
Le Associazioni ASNWG (Associazione Sportiva
Nazionale War Game), FISAT (Federazione Italiana
Sport Armi Tiro) e GAS (Gruppi Autonomi Softair) informano della nascita del Comitato Unione per il Soft Air
volto alla difesa dei comuni interessi tra appassionati di
armi e delle discipline afferenti al softair.
La nuova formazione nasce all’indomani dello scampato
pericolo costituito dal decreto di recepimento della Direttiva 2008/51/CE che avrebbe letteralmente azzerato
il settore delle armi e quello del softair.
Da evidenziare il supporto ricevuto dalla Lega Nord che
ha accolto le nostre tesi. Come risposta all’attenzione
ricevuta e alla disponibilità dimostrata verso i nostri
SOFTAIR
settori, una trentina di volonterosi delle due discipline
(Softair e Tiro) hanno partecipato alla manifestazione
“Gazebata” della Lega Nord di Bologna del 22.11 u.s.
nella quale, nonostante il pochissimo preavviso, la
pioggia intensa e la giornata festiva, si sono incontrati
il Sen. Giovanni Torri (LNP), l’On. Angelo Alessandri
ed il Commissario federale Enrico Pau.
Lo scopo dell’Unione per il Soft Air consiste di tenere
alta la vigilanza per la difesa della libertà di gioco dei
softgunner, contro le ipocrisie legislative di quanti vogliono limitare la nostra libertà.
A seguito di questa posizione assunta dall’Unione per il
Soft Air, si confida che altre rappresentative organizzazioni del softair italiano, pur possano aderire con spirito leale e collaborativo, nell’intento della difesa della
libertà di ciascun softgunner di poter giocare legalmente.
Nel far questo, l’ Unione per il Soft Air, collaborerà con
tutte le Istituzioni e Organizzazioni che condividono
tali principi.
Il Comitato Unione per il SoftAir:
ANSWG – www.answg.it
FISAT – www.fisat.us
GAS – www.softairnazionale.it
29
GOLF
CLICK & SWING:
GiPhoto in campo
I
l mondo dello sport, come spesso accade, incontra il
mondo delle aziende per una interazione spesso
costruttiva per entrambi.
Lo sport, nelle sue forme dalle più amatoriali fino alle
massime espressioni di professionismo, cattura l’attenzione delle masse e quindi abbinare ad una manifestazione sportiva la presentazione di un prodotto
spesso e volentieri garantisce una certa visibilità al
prodotto stesso.
Inversamente, anche chi si batte quotidianamente
contro la necessità di vil denaro necessario per la
gestione e la crescita di una disciplina, conosce l’importanza della parola “sponsorizzazione”. E’ in questi termini che ci piacerebbe catturare delle piccole
realtà per approfondire questo rapporto di connubio
importante, al fine di facilitarne.. il buon rapporto.
Partiamo, in questa occasione, da un evento che forse
ha una marcia in più perché legato ad un terzo mondo
che si interseca decisamente, da sempre tra i due: il
mondo della fotografia.
Il 12 settembre 2010 si è tenuta, presso il Golf Club
Casalunga, gara di golf su 18 buche con formula stableford divisa in 3 categorie.
A tale occasione squisitamente sportiva, è stato abbinato un concorso fotografico aperto a tutti i golfisti
partecipanti, con tema: “Il mondo del golf”, ed al termine di tale gara, e quindi del concorso fotografico, si
è proceduti anche alla nomina del vincitore, sotto il
giudizio del fotografo professionista Moreno Bonechi.
I gareggianti potevano presentar al massimo 3 fotografie.
Al termine della gara e del buffet di ringraziamento è
stata fatta una breve presentazione del nuovo software, sponsor della gara.
Abbiamo avuto modo di intervistare gli ideatori dell’iniziativa (Vincenzo Monno e Massimo Persiani), nonché responsabili della diffusione del prodotto.
Risponde Vincenzo.
1) D: Abbinare un prodotto allo sport è pratica comune, e normalmente è una pratica più che altro commerciale (sponsorizzazione in cambio di visibilità),
mentre mi pare che nel vostro caso le due cose siano
distinte ma si sposino perfettamente, e che la finalità
fosse più aiutare lo sport che non il contrario.
R: In effetti sono un appassionato di sport ed ho sempre praticato tantissime discipline con buone soddisfazioni. Mi son sempre sentito prima di tutto uno
sportivo e poi un informatico.
Quando poi ho deciso di cominciare a lavorare a questo prodotto, mi son sempre immaginato come poter
abbinare le due cose: la passione sportiva con quella
lavorativa. E’ sembrata una splendida opportunità la
disponibilità di generare questo evento, che è stato
pensato in toto da zero con lo scopo di unire le due
cose, ma è cosa risaputa che l’atto sportivo è uno dei
soggetti più fotografati di sempre, e quindi, parlando
di un software per fotografi professionisti, una delle
cose che ci sembrava più interessante è stata quella
di essere presenti in una occasione sportiva, promuovendola di conseguenza.
2)D: Quindi in questa occasione l’abbinamento è stato
dettato più dalla passione dello sport (il golf, quindi)
che dalla passione per la fotografia. Oppure da entrambe?
R: Beh si, direi da entrambe. Se tieni conto che Massimo, che è partito assieme a me con questa avventura,
ed è un fotografo professionista, l’ho conosciuto su
un campo da golf, capisci subito che è un po’ difficile
distinguere e separare le cose. Inoltre anche la mia
passione per la fotografia si è fatta sentire.
Si, direi in effetti che la corretta definizione sarebbe
che entrambe le passioni si alimentano quasi a vicenda: e trovare una soluzione professionale che si
collocasse nella fetta di mercato della fotografia, non
poteva che passare attraverso una passione: il golf.
Anche se non è l’unica passione sportiva..
3) D: A questo punto, perché non ci spieghi un po’ il
progetto GiPhoto?
R: Con estremo piacere!
GiPhoto è un software professionale per fotografi,
agenzie fotografiche o studi grafici che si pone sul
mercato come utile piattaforma di soluzione ai rapporti di visione, vendita e correzione delle fotografie
del cliente. E’ affidabile, pratico, semplice, residente
sul web e sicuramente economico.
Ogni utente ha a disposizione uno spazio web, protetto da password, con possibilità di gestire tutte le
foto di un servizio, collocarle in cartelle e renderle
accessibili ai propri clienti per l’acquisto on-line o il
servizio di stampa. Il pannello di controllo di ogni singolo cliente darà la possibilità di visualizzare tutti gli
scatti relativi al lavoro in questione tramite strumenti
di slide show panoramici e visualizzazioni della singola foto da analizzare. Inoltre da la possibilità di gestire
un listino personalizzato per ogni cliente.
C’è la possibilità di gestione delle richieste o delle
modifiche desiderate sulle fotografie: direttamente
dal web il cliente inserisce dei marker sulla foto in
posizione significativa, aggiungendovi un commento
sull’azione da suggerire al fotografo.
E’ un servizio annuale, interamente sviluppato sul web
in modo da abbattere i costi di gestione e i tempi, favorendo l’interscambio di informazioni tra professionista e cliente: infatti l’attività di uno studio fotografico
professionale si svolge nella reciproca interazione con
il cliente tramite l’iter dell’analisi, la realizzazione degli scatti, l’eventuale modifica, la presentazione dei
risultati e la stampa.
Questa attività di confronto tra il professionista e
l’acquirente viene generalmente realizzata attraverso le seguenti modalità: un incontro tra il fotografo
e il cliente, la spedizione di CD o DVD contenenti gli
scatti effettuati, l’invio di email di notevoli dimensioni, la condivisione di spazi FTP oppure soluzioni alternative generalmente molto costose e che spesso non
offrono alcuna protezione.
Credo siano già così evidenti i vantaggi..
4) D: Se non sbaglio, è prevista la nascita di una sezione dedicata all’Arte. Prevedete anche una sezione
dedicata allo sport, in futuro?
R: Si, in effetti la scelta di dare, gratuitamente per gli
utenti di GiPhoto uno spazio per caricare le loro foto
artistiche, prevede una estensione anche al mondo
dello sport in un secondo momento, anche se per il
mondo sportivo abbiamo già previsto una funzionalità
importante, che si chiama Direct Download.
In pratica il fotografo che è ad un evento sportivo e
deve inviare una immagine alla redazione del giornale, ha la necessità di velocizzare le pratiche. Quindi,
da ogni parte del mondo, con una semplice connessione ad internet che oggi è facilmente ottenibile, può
inviare l’immagine in tempo reale, facendo risparmiare molto tempo ad entrambi!
Il mondo dello sport e delle aziende vive quindi spesso una condizione simbiotica che giova ad entrambi
e deve continuare a farlo. Abbiamo cominciato ad
incrociare queste realtà in questa occasione, per proseguire presto con altre forme sinergiche. Per trarne
tutti vantaggio.
Lorenzo Isacco
30
JUDO
IL TROFEO
FALCONE BORSELLINO
Sempre di buon livello tecnico il memorial che
ricorda i due giudici-eroi, ma mai come quest’anno il livello tecnico delle squadre è stato sicuramente elevatissimo, questo grazie soprattutto
al palmares degli atleti partecipanti che era di
tutto rispetto.
Sin dalla conferenza stampa del giovedi mattina,
si intuiva che questo torneo sapeva di speciale, mai avuti tanti rappresentanti istituzionali in
conferenza stampa, oltre a tre emittenti televisive nazionali e regionali allertate dall’assessore
provinciale allo sport Michele Nasca, sempre
presente alla manifestazione, Fabio Ferranti
consigliere alla provincia di palermo, il giudice
Francesco Rini della procura di Carini, Giovanni
Guttadauro, vice sindaco di Isola delle Femmine, Paolo D’Agostino assessore allo sport del
comune di Capaci accompagnato dal consigliere
Giuseppe Cefalù.
A fare gli onori di casa il sindaco Benedetto
Salvino, che si è premurato in prima persona.
Fiorenzo Pesce, presidente del Fiamma
Nazionale, sempre vicino ed attento con il suo
affettuoso messaggio. Toti Pirrotta presidente
regionale della FIJLKAM, Tonino Voccia presidente onorario della FIJLKAM e Nino Lisotta
anche loro presenti in veste ufficiale.
Email di rappresentanza sono giunti dal cerimoniale della Presidenza, ARS ed assessorato
regionale sport.
Il folto pubblico che ha fatto da cornice a questa
manifestazione ha mostrato ancora una volta la
grande attenzione che i palermitani rivolgono a
questo sport ed a questo torneo in particolare,
nonostante la concomitanza del Trofeo Sicilia.
Quattordici le squadre (forfait all’ultimo istante
della Moldova e Romania per via dei pass al consolato) che sono state divise in due gironi che
si sono contese l’ambito trofeo che la Provincia
Regionale di Palermo ha gentilmente concesso
per la prima piazza.
La classifica, dopo la fase finale della domenica,
premia dopo una estenuante kermesse di judo
ad altissimo livello, la squadre della Polonia
Woroclaw, seguita dal Banzai Cortina del Lazio,
terze a pari merito la Francia di Marsiglia ed il
C.R. della Sicilia, quinti a pari merito la Polonia
Opole e la Spagna di Hondarribia ed infine setti-
me a pari merito il C.R della Lombardia ed il C.R. Campionati Europei e mondiali.
della Toscana.
Alla fine la delegazione spagnola ha commentaTanti gli atleti a livello europeo e mondiale pre- to, esprimendo il pensiero di tutti i partecipanti:
senti alla manifestazione che con il loro palma- “fue el torneo de judo de más alto nivel que
res hanno fatto lievitare il livello tecnico della he visto a nivel internacional… Solo nos
manifestazione Martina Greci del Lazio, Claudio queda agregar agur Palermo hasta el año
Boni della Toscana, Maider Palavecino della próximo!!”
Spagna, Maria Centracchio del Molise, Sto- ...questo ripaga l’organizzazione di un anno
raczyk, Busse e Iwaszkewicz della Polonia Wo- di lavoro.
roclaw, Michael Panko ed Ursula Fofman della
Giovanni Cocheo
Polonia Opole e Thomas Charleroi della Francia,
tutti atleti che nelle loro categorie di peso hanno
ottenuto il titolo nazionale e medaglie ai recenti
31
KARATE
Ennesimo colpo messo a segno dalla A.S.D. Shotokan Karate Sicilia di Palermo e del suo Direttore Tecnico il
M° Osvaldo Lo Cicero.
Si è svolta al Palauditore di Via Leonardo da Vinci a Palermo domenica 7 novembre 2010, la diciassettesima edizione
del Trofeo “Kimono d’oro”, manifestazione nazionale di karate per la specialità kata aperta agli atleti della Fijlkam
(Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali) e agli Enti di Promozione Sportiva.
La manifestazione ha goduto, come per le edizioni precedenti, del patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana,
dell’Assessorato Regionale allo Sport, della Provincia Regionale di Palermo, della Città di Palermo, del CONI Regione Sicilia, della Fijlkam e del CNS Fiamma.
Presenti alla manifestazione il Presidente Fijlkam Sicilia Rag. Salvatore Pirrotta, il Presidente Onorario Fijlkam Sicilia M° Tonino Voccia e il Consigliere Provinciale Antonio Marotta che hanno espresso note di merito per la perfetta
riuscita della manifestazione.
Hanno presenziato anche il M° Giuseppe Salerno, Docente Nazionale Fijlkam, il M° Santo Torre, Allenatore Nazionale Giovanile Fijlkam, il M° Roberto Cavallaio, Delegato Fijlkam Provincia di Siracusa, e gli atleti Alessandra
Cremona, medaglia di bronzo ai recenti Campionati del Mondo Universitari, Chiara Masnata, medaglia di bronzo ai
recenti Campionati Europei e tanti finalisti nazionali delle varie classi.
L’inizio della manifestazione è stato come sempre puntuale, dapprima il saluto e i discorsi di prammatica e a seguire
tutte le classi a cominciare dai più piccolini.
Oltre 350 gli iscritti in rappresentanza di 32 società sportive provenienti da tutta la Sicilia e anche dalla Sardegna,
dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Toscana che hanno così significato quanto sia sentita questa manifestazione che
la A.S.D. Shotokan Karate Sicilia col suo Presidente Signora Luciana Sellitto e il suo Direttore Tecnico M° Osvaldo
Lo Cicero, continuano ad organizzare magnificamente nonostante le ristrettezze economiche, la carenza di adeguati
sponsor e non per ultimo le problematiche logistiche dovute a inagibilità e quant’altro possibile dei palazzetti cittadini.
Il pubblico presente, oltre un migliaio tra genitori, nonni, zii e parenti vari, ha seguito con attenzione il susseguirsi
delle prove sottolineando con scroscianti applausi le performance degli atleti. Anche l’arbitraggio è stato eccellente e
mai come quest’anno le lamentele sono state davvero irrisorie che non hanno pregiudicato il buon andamento della
gara.
La manifestazione si è conclusa alle ore 16,00 con ampia soddisfazione di tutti e con le parole del Presidente Signora Sellitto: “Siamo davvero orgogliosi di avere realizzato ancora una volta questa manifestazione entrata ormai nel
cuore di tutti con la speranza che anche il prossimo anno la si possa riproporre, un grazie particolare al Dott. Baldo
Ruvolo che unitamente alla sua Corleonese Group S.r.l. negozi di ottica, ha messo in palio ben 60 buoni sconto del
valore di 100 € e un occhiale da sole riservato alla classe senior maschile”.
Osvaldo Lo Cicero
32
“THE CHALLENGE
OF MUAY THAI”
Che la Puglia sia sempre stata, terra di
Grandi Combattenti è un fatto indiscutibile.
Un plauso particolare al Comitato Regionale
W.F.C. Che contribuisce alla valorizzazione
dei giovani “Talenti Pugliesi”.
In pochi mesi, Davide Quatraro, con la collaborazione di tutti i responsabili di settore,
ha collezionato, diversi successi in termini
di Attività Agonistica.
Infatti l’ennesimo obbiettivo è stato raggiunto il 14 novembre, con il Galà “The
Challenge of Muay Thai”
Il galà di Nardò ha avuto un successo strepitoso, è stato motivo di grande orgoglio, per
tutti i team partecipanti, che sono rimasti
soddisfatti di come l’organizzazione è stata
precisa e puntigliosa fin dagli abbinamenti
dei fighters, e per aver aver gestito tutta la
serata, in maniera impeccabile.
Il successo della serata, è stato sottolineato
dalla presenza di un pubblico accorso numerosissimo, e degli organi della Amministrazione Comunale, che ha apprezzato il lavoro
svolto sul territorio. Gli incontri, di cui 11
di classe C e 2 di classe A, si sono rivelati,
macht di grande spessore agonistico, combattuti fino alla fine.
In evidenza i due incontri di classe A, gli atleti protagonisti, hanno di fatto dimostrato,
la vera essenza della Muay Thai.
Con colpi di gomito, ginocchia e clinch, gli
atleti non si sono risparmiati, neanche per
un secondo. Verdetto degli incontri di classe C di Muay thai: Pappadà Carlo vince x
abbandono vs La Gioia Maurizio - Tarantino
Jacopo vince x abbandono vs Rigano Ivan Perrone Dario vince x abbandono vs Iantorno Bernardo - Mastria Valentino vince x ko
vs Specchia Rocco Provenzano Davide vince ai punti con verdetto unanime vs Bruno
Davide - Baldi Federica vince x abbandono
vs Gallani Tatiana - Franco Stefano pari vs
Mattei Andrea - Greco Pasquale vince x ko
vs Speranza Andrea - Mastria Valentino
vince x abb.vs Carnazzo Sascia – La Bella
Walter vince x abb.vs Perrone Massimo -
Nevendorf Thorben vince x abb. vs Spirito
Alessandro. Gli incontri di classe A di Muay
thai:
Capunata Lorenzo vince ai punti con verdetto unanime vs Di Martino Pietro Siciliani Gianluca vince ai punti con verdetto
unanime vs Gangitano Marco.
I Team partecipanti: TEAM QUATRARO,
TEAM SICILIANI, TEAM PANUNZIO, TEAM
DIBARI, TEAM PISANO’, TEAM EPIFANI,
TEAM ABATE, TEAM MASTROIANNI e
dalla Sicilia il TEAM GIORDANO.
II 19 dicembre 09 si replica a San Severo
FG, dove il M° Antonio Berardi, Responsabile Regionale del settore Full Contact
presenterà il “ LA NOTTE DEI CAMPIONI”
Si disputerà un Titolo Mondiale e un Titolo
Europeo (Ricciardi Luigi atleta del M° Berardi), inoltre la nazionale Italiana W.F.C.
Composta quasi totalmente da atleti pugliesi sarà impegnata in una Super Sfida
con fortissimi atleti transalpini.
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SPORT DA COMBATTIMENTO
Dalla
Federazione
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Warpeedo
34
STORIA
ELENA Una vita al servizio del
popolo e della famiglia
D
a Principessa del Montenegro a Regina
d’Italia, un matrimonio d’amore, oltre mezzo secolo trascorso dedicandosi con affetto
alla famiglia e una vita passata con il costante pensiero di alleviare le sofferenze
dei piu` deboli. Così si puo` sintetizzare l’esistenza della Regina Elena che ha lasciato
una traccia indelebile non solo nella storia
di casa Savoia, ma anche in quella del nostro Paese.
La seconda Regina d’Italia nacque a Cettigne l’8 gennaio 1873.
Figlia di Nicola Petrovic Niegosc (diventato
poi Re del Montenegro) e della Principessa
Milena Vukotic, crebbe attorniata da sette
sorelle e tre fratelli. Studio` in Russia nel celebre collegio Smolensk di San Pietroburgo.
Il 24 ottobre 1896, dopo essersi convertita al
cattolicesimo, sposo` a Roma Vittorio Emanuele III, futuro Re d’Italia.
Dalla loro unione, definita unanimemente
come improntata su un profondo sentimento d’amore, nacquero le Principesse Iolanda,
Mafalda, Giovanna e Maria e l’ultimo Re d’Italia, Umberto II.
Cresciuta in un ambiente semplice nell’allora arretrato Montenegro, fu persona umile
anche da Regina, dedicando la propria esistenza al marito, ai figli ed ai piu` bisognosi.
Questa Sua grande qualità e questo suo
modo di offrire le proprie energie per il bene
delle altre persone furono largamente apprezzati dagli italiani; così come rimasero
nella memoria di una generazione di connazionali il suo generoso impegno verso i
terremotati di Messina, quando nel 1908 la
città siciliana fu colpita dal piu` tragico cataclisma dell’epoca verificatosi sul territorio
nazionale.
In quell’occasione la Regina arrivò persino a
mettere a repentaglio la propria vita recandosi personalmente sul posto per portare
soccorso a chi aveva perso i familiari ed i
propri beni.
Durante la Prima Guerra Mondiale, inoltre,
fece allestire un ospedale provvisorio nelle
sale del Quirinale. Più tardi fondò l’Istituto
Regina Elena di Roma con l’obbiettivo di
promuovere la ricerca contro le peggiori malattie dell’epoca.
Il suo amore per i bambini, ad esempio, la
porto` a sostenere con decisione ed impegno la ricerca sull’encefalite letargica, che
era un problema molto serio per l’infanzia
d’allora.
Il Suo spirito di carità e la sua grande bonta`
si rilevarono anche in altre tristi occasioni.
Spesso la Regina si recava anonimamente
nelle zone più povere per portare aiuto ai
meno abbienti, assistere i malati abbandonati od anche lavare i corpi dei defunti che
non avevano parenti.
Per questo era amata, rispettata ed ammirata dal popolo oltre che apprezzata dai vertici della Chiesa: il Papa le conferì la “Rosa
d’Oro della Cristianità”, la più importante
onoreficenza cattolica attribuibile ad una
donna e Pio XII conio` per lei l’appellativo
di “Signora della Carità Benefica”, a testimonianza della grande considerazione e del
grande rispetto che si era meritata in tanti
anni di attività al servizio degli altri durante
i momenti piu` difficili dello scorso secolo.
La Regina Elena morì in esilio a Montpellier
il 28 novembre 1952, mentre l’Italia si stava
riprendendo dalla drammatica situazione in
cui era caduta a causa della Seconda Guerra
Mondiale.
La notizia della sua morte emozionò e commosse tantissime persone in Italia ed all’estero che testimoniarono in vari modi il loro
cordoglio per la scomparsa di una donna di
tale statura morale.
Monica Garavaglia
35
V
RUGBY
IN ITALIA
à sempre più affermandosi in Italia il Rugby. In particolar modo il Rugby a 15, ovvero 15 giocatori per squadra, ma c’è
anche la versione a 7 giocatori.
Da sempre considerato uno sport minore, non facente parte delle nostre tradizioni culturali, ma più propriamente all’area anglosassone dove è nato, il rugby è oggi una bella realtà sportiva anche nel nostro paese, in cui sempre più persone si identificano.
E’ un gioco che richiede un grandissimo affiatamento e spirito di squadra. Per chi non ne conosce le regole sembra solo un
gioco di pura forza fisica, invece dietro ad ogni azione c’è una ben precisa strategia, esistono infatti in questo gioco degli schemi
di attacco che, di volta in volta, la squadra che è in possesso di palla mette in campo per guadagnare la “meta”.
Il Rugby in Europa vanta una lunga tradizione al pari di altri sport più seguiti come il calcio o il tennis.
Le sue origini risalgono al 1836 in Inghilterra, in Italia è arrivato ai primi del secolo scorso, inizialmente ad opera degli inglesi
che sbarcavano al porto di Genova poi con una diffusione a livello nazionale ad opera di Stefano Bellandi. Per molti anni il
rugby in Italia ha avuto alti e bassi, restando nell’ombra anche per decenni, solo nell’ultimo decennio ha finalmente trovato un
posto nel panorama internazionale di alto livello entrando nel Torneo delle 6 Nazioni nel 2000.
UNA BRLLA VITTORIA
A prima vista ci si immagina uno sport
fatto solo di forza fisica e poco altro, invece
come tutti gli sport richiede una adeguata
ed accurata preparazione atletica.
Non basta essere grandi e grossi per
vincere.
Lo ha dimostrato la nostra Nazionale che
il 26 di novembre ha affrontato i possenti atleti della Nazionale delle Isole Fiji al
Braglia di Modena, per il terzo ed ultimo
incontro del torneo Cariparma Test Match
dell’autunno 2010, dove ha battuto gli avversari con un bel 24 a 16.
Questo grazie a una bella prestazione in
campo di Mirco Bergamasco, campione
padovano che con un 100% di realizzazione dalla piazzola ha portato la squadra alla
vittoria.
Il prossimo impegno della Nazionale Italiana Rugby a 15 sarà il torneo della RBS
6 Nazioni in cui vedremo i nostri giocatori
impegnati con squadre del calibro di Scozia, Inghilterra, Irlanda, Galles e Francia.
Il primo incontro sarà allo Stadio Flaminio
di Roma il 5 febbraio 2011 contro l’Irlanda. Il CT Nick Mallett è fiducioso che i suoi
ragazzi abbiano ottime possibilità di ben
figurare nel torneo nonostante le recenti
sconfitte subite con Argentina e Australia.
Per chi volesse seguire la Nazionale nei
prossimi incontri riportiamo il calendario
del prossimo Torneo:
Maria Mondani
36
36
ORDINE DI MALTA
Intervista al Delegato della Lombardia:
Cavaliere Guglielmo Guidobono Cavalchini
Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, detto di
Rodi, detto di Malta è una delle più antiche e prestigiose istituzioni cavalleresche
oggi esistenti ma ciò che lo distingue da tutti gli altri ordini è il fatto che oltre ad
essere un Ordine Religioso della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, un’istituzione ospedaliera e caritativa è anche Ente di diritto internazionale. Lo SMOM, la
cui sede si trova a Roma in Via Condotti, svolge attività diplomatica con rapporti
bilaterali in 104 Stati ed è Osservatore Permanente presso numerose organizzazioni internazionali di rilievo come le Nazioni Unite.
Governato da una magistratura indipendente, le sue attività operative sono gestite da sei Gran Priorati, da quattro Sotto Priorati e da 46 Associazioni Nazionali di
Cavalieri presenti in cinque continenti.
Fondato intorno al 1050 da monaci amalfitani come ordine ospedaliero per l’assistenza ai pellegrini in Terra Santa, oggi mantiene la sua finalità originaria e
svolge attività medica ed umanitaria a favore dei malati e delle persone più bisognose portando aiuti e sostegno in tutto il mondo. Solo negli ultimi anni, per fare
un esempio, le spedizioni umanitarie hanno visto i volontari dell’Ordine di Malta
impegnati in Romania, Bosnia-Erzegovina, Kossovo, Sudan e Brasile (dove ancora
esistono alcuni focolai di lebbra).
Essendo anzitutto Ordine Religioso, la sua missione e` di esprimere il fondamento
della Fede con l’assistenza ai poveri e la carità. Progetti umanitari, ambientali e
sforzi diplomatici con vari Stati sono al centro della vita melitense in cui vige il
valore insostituibile della gratuità dell’aiuto al prossimo; “aiuto” disinteressato in
un mondo in cui il profitto sembra troppo spesso l’unico parametro di riferimento.
La dedizione instancabile che i Cavalieri di Malta dimostrano, recando soccorso
a donne e uomini provati dalla vita o da conflitti in tutto il mondo, diviene una
testimonianza di coraggio e umiltà, principi di carità che sono stati loro tramandati da molte generazioni.
I Cavalieri, oltre ad operare a livello internazionale portando assistenza ai malati ed agli “ultimi” con aiuti medici ed umanitari di emergenza, in alcuni paesi
dell’Africa e del Medio Oriente sono impegnati a sensibilizzare le popolazioni più
a rischio sul metodo di conservare le risorse idriche e sulla necessità di prevenire
gli effetti indesiderati dovuti ai cambiamenti climatici. Inoltre il personale sanitario dell’Ordine si adopera ogni anno per la diagnosi precoce, la cura ed il controllo
di varie malattie, per segnalare i bambini in difficoltà e con problemi fisici nei
paesi sottosviluppati. L’obbiettivo è quello di ridurre la povertà e la vulnerabilità
di alcune popolazioni con programmi di ricostruzione e di sviluppo anche a lungo
termine.
Come si colloca l’Ordine di Malta nei nostri giorni rispetto ai suoi scopi
istituzionali?
L’Ordine Gerosolimitano di San Giovanni Battista, detto di Malta, grazie alla sua
prerogativa della Sovranità, opera in tutto il mondo fedele al proprio motto: Tuitio
Fidei et Obsequium Pauperum (tradotto dal Latino: “difesa della Fede ed aiuto ai
poveri”).
Che richiamo esercita verso i giovani?
Molti aspetti operativi richiamano i giovani che trovano spazio per mettere in
campo le loro aspirazioni. I giovani sono per loro natura portati al generoso dono
delle proprie “energie”, sono assai sensibili di fronte alle miserie dell’umanità
e dotati di capacità straordinarie nell’assistenza. In Italia sono presenti come
volontari del Corpo di Soccorso detto CISOM (Corpo Italiano di Soccorso Ordine
di Malta), e così similmente in molti altri Paesi con i quali si trovano importanti
sinergie sotto l’Associazione Malteser International che ha sede a Colonia, in
Germania.
Sono numerose le adesioni annuali dei giovani all’Ordine di Malta?
I giovani, partecipano a moltissime attività melitensi, ho accennato al CISOM,
aggiungerei il trasporto e la cura dei Malati nei pellegrinaggi, nei luoghi di cura,
nei periodi di vacanza. Proprio il prossimo anno (2011), avremo nuovamente in
Italia il Campo Internazionale per giovani Disabili.
Questo Campo, giunto alla 28° edizione, riunisce, per un periodo di vacanza, oltre
450 tra Ospiti (Disabili) e Assistenti, offrendo occasione di praticare dello sport,
visitare luoghi interessanti, partecipare a riunioni e dibattiti, trascorrere ore in
simpatica allegria, dove l’aspetto spirituale non è mai secondario.
Quali sono i requisiti fondamentali per poter entrare a farne parte?
Disponibilità personale ad offrirsi ai poveri e ai malati, umiltà, ricerca di una vita
autenticamente religiosa.
Qual’è l’iter da seguire?
Avvicinarsi a chi fa già parte dell’Ordine, offrendo collaborazione.
Comporta sacrifici tutto ciò?
Certamente si.
Come possono i principi morali di cui si fa portavoce l’Ordine aiutare i giovani
volontari?
Ai giovani si chiede di vivere la loro età con generosità e coerenza, con gli
entusiasmi e l’allegria di cui sono naturalmente portatori. E` chiaro che l’Ordine
di Malta è un Ordine Religioso; chi non condivide i principi che ne conseguono,
non può farne parte né come volontario né come membro.
Perché ci sono pochi giovani che ricoprono posizioni importanti ed invece ce ne
sono molti come volontari?
La struttura dell’Ordine comporta molte e diverse responsabilità. Il Governo
dell’Ordine è affidato a Religiosi e Cavalieri Professi o in Obbedienza; i primi
con i voti di Povertà, Castità e Obbedienza, mentre i secondi in subordine vivono
con le loro famiglie nel mondo impegnati religiosamente con una promessa di
obbedienza. Le vocazioni religiose non sono molte, sarebbe auspicabile che ve
ne fossero un maggior numero da parte dei giovani.
Mi parla della Sua personale esperienza?
Faccio parte dell’Ordine da molto tempo, entrai all’età di 24 anni nel 1961. Ho
sempre creduto che l’appartenenza a questo Ordine e a questa Religione Giovannita (di San Giovanni), comportasse obblighi più che onori.
Sono da allora, nei miei limiti, al servizio delle varie attività di cui nel tempo mi
sono occupato. Ora rappresento l’Ordine di Malta in Lombardia quale responsabile della Delegazione.
Nella Sua qualità di Delegato cosa auspica per il futuro dell’Ordine?
Sarà in espansione?
L’Ordine non cerca espansioni, si impegna nelle finalità tradizionali, attraverso le quali, servendo i poveri e gli infermi, mantiene salda la sua fedeltà al
Sommo Pontefice e alla Chiesa. Se per meglio servire dovrà ampliare la sua
organizzazione, questo potrà avvenire secondo i criteri che regolano la sua organizzazione.
Qual’è il trait d’union tra le svariate associazioni di volontariato e l’Ordine di
Malta?
Si tratta di possibili rapporti sulla base di occasionali progetti.
La crescita dell’importanza dell’Ordine di Malta nel tempo è dovuta alla capacità di aver saputo trasmettere valori sempre attuali durante le varie epoche storiche, portando nel cuore ed in prima linea la missione di carità verso il prossimo
in tutto il mondo. I valori cristiani ed i principi umanitari di imparzialità ed indipendenza costituiscono le fondamenta su cui si basano gli interventi e gli aiuti e
con questo spirito cavalcherà il correre dei tempi e le innovazioni tecnologiche.
Monica Garavaglia
37
DALLE REGIONI
UN ENTUSIASMO CHE RIACCENDE
GLI ANIMI IN FRIULI VENEZIA GIULIA
Grande entusiasmo ed interesse per le
attività targate Sport Nazionale delegazione di Udine nel corso della stagione estiva
trascorsa; merito importante è stato quello di riuscire a curare passioni sportive di
grande tradizione quali la Boxe in Friuli
ed essere presenti per la creazioni di nuove
realtà. La manifestazione di punta è rappresentata dal 25° trofeo Primo Carnera
svoltosi a Sequals paese natio del grande
campione Italiano ; qui siamo stati protagonisti della organizzazione delle attività
di avviamento al pugilato giovanile in collaborazione con l’infaticabile maestro FPI
Elio Tricarico, già maestro del campione
senza tempo Stefano Zoff.
Nel parco attrezzato per bambini, situato
di fronte al comune di Sequals campeggiava infatti il gazebo del centro nazionale
sportivo fiamma, dove oltre che fornire la
logistica e la regia delle attività, era punto
d’interesse per le centinaia di partecipanti . Le novità rappresentate dalle attività
all’aperto dei bambini , della coniugazione
delle attività sportive con la distribuzione
di materiale dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno segnato un punto importante
a favore della organizzazione e ciò significato in più occasioni dai numerosi applausi per le varie performances dei bambini
impegnati nei circuiti di destrezza!
Nella sala del Comune di Sequals al termine delle attività giovanili vi è stata la
premiazione dei numerosi aspiranti canguri alla presenza di due campioni del
mondo: Nino Benvenuti e Rocky Mattioli
che hanno premiato e non si sono sottratti
all’affetto degli astanti.
Va veramente detto che in questa circostanza si è sentito tanto uno spirito che è
riuscito a mantenere alto il valore dello
sport; curando gli aspetti sociali, disciplinari educativi, di prevenzione e cura
rispetto a piaghe sociali quali l’alcool la
droga ed in specie il doping..
L’avviamento allo sport e l’affermazione
della cultura sportiva anche tra gli adulti e gli anziani contribuiscono a fare prevenzione sanitaria con utilissimi ritorni
in termini di risparmio di spese sanitarie.
Ogni anno infatti si celebra la giornata mondiale contro il tabagismo e qui a
Udine proprio i Bambini nel corso della
già organizzata manifestazione Moretti Sunday sono divenuti per un giorno
Dissuasore contro il fumo portando i
propri genitori ed amici a “rottamare “
delle sigarette al fine di ricevere un opuscolo dell’osservatorio nazionale alcooldroghe doping dell’ISS unitamente ad
un gelato offerto dallo sponsor.
Grande successo di pubblico come anche di interesse “storico”è stata la manifestazione “Mai Più” seconda edizione; va sottolineato al riguardo che alla
manifestazione è voluto essere presente
il nostro maestro di pugilato ed ex campione europeo Verdiani. MAI PIU’ e’
una manifestazione ispirata alla Pace ed
ai valori di fratellanza che lo sport è da
sempre portatore; Tale manifestazione
ha visto la partecipazione del comune di
Udine per tramite dell’Assessore
Vincenzo Martines, ed è stata organizzata quale testimonianza in ricordo della Tragedia di Hiroshima e Nagasaki.
Uno dei progetti che prenderanno il via
nel 2011, sarà la costituzione dell’Accademia Nazionale delle Arti da Combat-
timento che si prevede potrà avere quale
sede ufficiale Sequales, proprio in considerazione della grande umanità e amore per la Nazione che Primo Carnera ha
sempre dimostrato.
Il progetto mira alla partecipazione di
diverse discipline da combattimento nazionali o continentali ed ha quale obiettivo quello di riconsegnare una considerazione e si spera anche un primato nelle
arti da combattimento rispetto alla tradizionale supremazia orientale.
Tale progetto adotterà la formula
“OPEN”, aperta cioè alla partecipazione agli stages dedicati a tutti gli sportivi
interessati con un programma che si rinnoverà annualmente, il tutto con prenotazione obbligatoria .
Va significato che durante gli stages vi
saranno anche conferenze di medicina
sportiva e corsi per istruttori di primo
soccorso.
A Udine stiamo dando “il via” ad un
laboratorio creativo aperto a molteplici
attività e discipline.
Mauro Chirizzi
38
“…Camminare fa bene,
Una frase semplice quanto vera e simpatica, simpatica come chi l’ha proposta
per primo, l’Istruttore Regionale ANI
Marcello Marini di Roma. Subito dopo
averci regalato questa frase noi l’abbiamo diffusa sul nostro sito e molte organizzazioni se ne sono appropriate con
nostra grande soddisfazione.
Ho voluto rendere merito a Marcello,
che con la sua competenza ha saputo
istruire e condurre dei gruppi di ginnasti
con il nordic nelle più disparate località
e nel migliore dei modi. Il responsabile
del settore salute del nostro ente, Ilario
Lazzaroni, ha coniato il logo Nordic benessere a 360°, infatti il nostro nordic
si rivolge a chi vuole ottenere con mezzi
semplici, economici, ma altrettanto efficaci, un benessere vero fatto di miglioramento della propria postura, del proprio metabolismo generale, del proprio
equilibrio psicofisico.
Nordic walking nei parchi cittadini.
Fino alla fine dell’800 erano le malattie
infettive la grande preoccupazione della
Medicina; una
volta debellate queste, il progresso e
l’odierno stile di vita ci hanno regalato
l’attuale grande
preoccupazione della Medicina moderna
e cioè le malattie cronico-degenerative,
dette anche malattie del benessere.
Errata alimentazione, ipocinesia, stress
emotivo, errato rapporto con l’ambiente.
Oggi la Medicina
ha fatto passi da gigante dal punto di
vista diagnostico-strumentale, chirurgico, farmacologico, ma purtroppo è quasi
impotente di fronte alla correzione dello
stile di vita.
Le nostre scuole materne ed elementari
non sono in grado di dare una educazione motoria anche minima, infatti non
sono previsti laureati in scienze motorie
per l’insegnamento in queste importantissime fasce di età.
Per i ragazzi delle scuole medie il tempo
dedicato all’educazione fisico-motoria è
a dir poco ridicolo. Purtroppo con i rapporti del 2002 abbiamo visto come
l’Italia, una volta indicata come un paese
esemplare per la salute del suo popolo e
per la sua alimentazione, oggi si stia al-
lineando all’America per le problematiche relative all’obesità e quelle relative
alle malattie cronico degenerative.
Camminare con l’ausilio di due bacchette probabilmente non potrà mai essere
la panacea di tutti i mali, ma questa
semplice attività motoria, se ben eseguita, può veramente essere un’ottima
prevenzione ed una ottima rieducazione
alla salute.
Un momento della lezione. Camminare
bene ci permette di camminare più a
lungo e quindi bruciare di più, se bruciamo di più e mangiamo più correttamente il nostro peso si normalizzerà
rapidamente e le nostre articolazioni ci
ringrazieranno. Inoltre il camminare un
po’ più a lungo stimola la produzione di
endorfine, che possiamo definire gli ormoni della tranquillità, in questo modo
anche la nostra psiche ci ringrazierà.
Se nel camminare riusciamo a ritrovare
un buon rapporto con la natura, con i colori, gli odori, allora anche la nostra anima ed il nostro cuore ci ringrazieranno.
Gli studi di biomeccanica applicata al
cammino che i nostri tecnici stanno conducendo servono a formare degli istruttori preparati che possano dare un insegnamento adeguato a tutti coloro che
vogliono avvicinarsi a questa fantastica
disciplina.
L’ANI è l’organizzazione che ha portato
in Italia il nordic walking per prima; dai
corsi organizzati dal Presidente Thommy Schoepf sono passati tutti gli attuali
esperti che insegnano il Nordic Walking.
L’obiettivo principale di questa organizzazione è quello dello studio per un’attività motoria volta al benessere della
persona.
Proprio nei primi giorni del mese di ottobre scorso si è tenuto un seminario medico scientifico nel bellissimo ambiente
delle colline toscane presso il Castello
di Porrona, dove una sala congressi gremita ha seguito con interesse i Medici
ed i Tecnici che si sono alternati nell’esposizione di relazioni relative all’importanza della prevenzione primaria.
La sala del Castello di Porrona gremita
durante il convegno.
Nei primi giorni di novembre i responsabili tecnici dell’A.N.I., su invito del
Un momento della lezione
La sala del Castello di Porrona gremita
durante il convegno
NORDIC WALKING
camminare bene fa meglio…”
referente per la Sardegna Angelo Corda,
hanno preso parte ad una conferenza tenuta a Nuoro che ha interessato oltre
ad un pubblico profano anche dei professionisti dell’area sanitaria.
Un’attività motoria per la salute fuori da
ogni velleità agonistica, come la definisce Fabrizio Lorenzoni, un modo per stare all’aria aperta da soli o in compagnia,
un modo per riappropriarsi del proprio
tempo, del proprio corpo, della propria
salute.
Gli istruttori della polisportiva Villanova
di Pordenone Sport Nazionale & A.N.I.
con la loro stretta collaborazione organizzano corsi propedeutici, corsi per
Istruttori di base, Istruttori
Regionali, Istruttori Nazionali e per operatori dell’area Sanitaria.
Fabrizio Lorenzoni
SEMINARIO
SCIENTIFICO DI
CASTEL PORRONA
N
ei giorni 1 e il 2 ottobre di quest’anno si è
tenuto a Castel Porrona, suggestiva località nei
pressi di Grosseto, il 1° Convegno Nazionale di
NORDIC, una particolare versione del Nordic
Walking che, oltre ad essere un’ attività fisica
salubre e tonificante, offre un metodo di rieducazione posturale che cura e previene altre patologie.
L’evento ha riscontrato un importante successo,
sono intervenuti illustri relatori provenienti dal
mondo medico e da quello sportivo che hanno
suscitato un grande interesse di pubblico e autorità.
In questo dibattito si è evidenziata la grande
versatilità del NORDIC che, oltre a favorire una
sana attività fisica, può essere utilizzato come
una attività di prevenzione per la salute pubblica
e un ottimo metodo di rieducazione posturale.
Il camminare all’aria aperta immersi nella natura
favorisce il risveglio di sensazioni ed emozioni
che danno piacere e contribuiscono a ridare un
buon equilibrio psico-fisico: è per questo che la
Commissione Tecnica Nazionale Sport e Salute
– proseguirà il suo impegno nel promuovere la
diffusione di questa specialità sportiva che, grazie alle sue caratteristiche e alla grande utilità
sociale, diventerà una attività che offre: benefici
alla popolazione, lavoro agli operatori medico
sportivi che si dedicheranno all’attività di istruttori e accompagnatori, opportunità di richiamo
per tutte le pro-loco, gli albergatori e gli agriturismi, che potranno offrire un simpatico richiamo
aperto a tutti che potrà integrare con qualità e
un nuovo piacere un periodo di vacanza.
I relatori hanno trattato diversi aspetti medico
sportivi.
Si è ribadito l’importanza di aver coniato un nuovo marchio “NORDIC” che da oggi rappresenta il
nuovo modo di concepire la specialità del Nordic
Walking in Italia.
- Il dottor Fiorenzo Pesce, Presidente dell’Ente
che ha ribadito l’accordo con l’associazione ANI
e l’interesse a sostenere questo settore sportivo
rilevandone le valenze sociali.
- Il dott Tommy Schoepf, presidente dell’ANI e
pioniere del Nordic Walking in Italia, ha confermato il suo interesse a proseguire e favorire lo
sviluppo del Nordic
- La dottoressa Lidia Mazzola nella sua relazione
ha portato una testimonianza dell’associazione
Chinesiolgi
- La dottoressa Cristina Pacchiarotti Chirurgo ha
portato la sua testimonianza sulle implicazioni
per gli interventi al seno sulle donne
- La dottoressa Maria Pastore Istruttrice S.I.N.W.
ha presentato il suo nuovo libro “Nordic Walking
Voglia di vivere” dedicato a tutte le donne operate al seno e ha portato la sua toccante esperienza
- Il dottor Roberto Magnani Psicologo, ha portato un interessante studio e le esperienze di
trattamento fatte anche con l’uso del Nordic
Walking.
- Il Dottor Marco Panichi Nutrizionista ha relazionato sull’importanza che gli istruttori di Nordic
tengano conto, assieme ad una corretta postura e l’attività fisica, anche di una alimentazione
sana ed adeguata.
- La dottoressa Michela Xotta Chiniesologa ha
relazionato sull’esperienza fatta portando il Nordic nelle scuole elementari e dei suoi progetti
con l’università.
- La Dottoressa Fabiola Angeli Neurofisiopatologa che ci ha ragguagliato sulle sue tante esperienze
- Il Dottor Fabrizio Lorenzoni Osteopatia, istruttore di Nordic Walking di rinomata esperienza, ha
portato una dettagliata relazione sulla valenza
curativa del Nordic.
Ilario Lazzaroni
40
L’ESPERIENZA DI B
Gli ultimi fine settimana di settembre hanno visto, come da tradizione, centinaia di bambini e ragazzi riversarsi nelle
principali piazze di Belluno e Feltre, per l’evento chiamato “Sport in Piazza”.
Sport Nazionale, assieme ad altre numerose associazioni, era presente con uno stand per ricordare ai giovani l’importanza fondamentale dello sport nella vita quotidiana.
La prima giornata bellunese (sabato 18 settembre) è purtroppo saltata a causa di un brutto temporale che non ha permesso lo svolgimento di nessuna attività sportiva. Tutta un’altra storia per la domenica: il tempo non perfetto ma clemente
ha permesso al banchetto di Sport Nazionale di essere presente in piazza del Duomo con due tavoli da calciobalilla, organizzare diversi tornei per i giovani atleti, con tanto di premiazioni, e di gustarsi qualche partita “amichevole” tra squadre
più e meno giovani.
Il fine settimana feltrino ha avuto una partecipazione sicuramente più vissuta da parte della cittadinanza, merito soprattutto della partecipazione studentesca (saltata a Belluno a causa della pioggia) e delle corriere di associazioni sportive
provenienti da tutta la provincia. Anche lì Sport Nazionale presenziava con il gazebo in piazza Pra del Moro, sotto al
tendone assieme alle associazioni di freccette e subbuto.
Daniele Pastori
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04
42
DELIZIE
Intervista al guru del rosé:
MATTIA VEZZOLA
L’Italia ha grandi tradizioni produttive e culturali regionali,
provinciali e comunali in diversi settori; tra di essi, quello enologico costituisce un patrimonio che ben poche nazioni al mondo
possono vantare.
Il vino rappresenta una delle voci più positive della bilancia agroalimentare italiana ed è l’indiscusso portabandiera, all’estero,
delle nostre eccellenze. L’Italia è per quantità il primo Paese
esportatore di vino al mondo (320 milioni di euro sono la realtà del mercato italiano contro i 260 di quello francese nell’anno
2009). Questa è la conferma delle performance dei vini italiani
che vedono protagoniste aziende di piccole e grandi dimensioni,
ma comunque di alto livello, per lequali la “condicio sine qua non”
è racchiudere in ogni goccia del prelibato liquido un bouquet di
profumi, fragranze e sapori tipici della tradizione, della cultura e
della storia di una terra unica e suggestiva dove i vitigni autoctoni
sono la struttura portante del made in Italy.
Fuori moda, se così si può dire, i vini rossi strutturati e bariccati,
l’attenzione del mercato italiano si è attualmente spostata sui vini
rosati. I vitigni chardonnay e pinot nero “la fanno da padrone”
ma anche il Groppello, autoctono dell’area morenica della zona
di Moniga del Garda sull’omonimo Lago, sta riscuotendo grande
successo. In questa zona la coltivazione della vite vanta origini
antichissime si arriva addirittura all’epoca pre-romana. Il Groppello è un vitigno a bacca rossa, ottimo per la realizzazione di vini
rose` come il Chiaretto. Quest’ultimo è un’invenzione di Pompeo
Gherardo Molmenti, Senatore veneziano, che sposò Amalia Brunati, erede di una ricca famiglia di Salò la quale portò in dote una
splendida villa a Moniga del Garda, circondata da terreni che si
estendevano dalle colline fino alle rive del lago. Nel 1896, Pompeo
Gherardo Molmenti, durante un viaggio a Bordeaux, si innamorò della viticoltura di qualità e decise di assumere due consulenti
francesi. Gli stessi esperti, una volta in Italia, suggerirono ed applicarono per primi una tecnica di vinificazione in rosé detta a
“Lacrima”. Nacque così un vino rosa chiaro, tendente al cerasuolo, senza nessuna spremitura né torchiatura ma solo per la lieve
pressione del corpo stesso dei grappoli di uva, pressione che dura
tutta una notte. È per questo che Mattia Vezzola, proprietario e
direttore della cantina Costaripa, azienda di famiglia fondata dal
nonno, ha deciso di chiamare “Rosa Mara - il vino di una notte”
il suo chiaretto, ottenuto da una cuvee di uve del Lago di Garda
costituita da: Sangiovese, Groppello, Marzemino e Barbera. Questo vino, dal profumo equilibrato di fiori e di frutta, dal sapore
asciutto e sapido, dimostra una struttura abbastanza complessa,
con una buona persistenza aromatica intensa in bocca, ed e` il
vino “di punta” dell’azienda Costaripa.
Chiediamo il perché al pluripremiato Mattia Vezzola:
Perchè il rosé?
Mi sento di voler scommettere su questo vino perché il rosé rappresenta la parte più nobile dell’acino e perché la sua storicità
rappresenta la tradizione di un territorio del Lago di Garda, che
si chiama Val Tenesi, dove si trova la mia azienda di famiglia. Il
rosé è un vino nobile da destinarsi a consumatori raffinati.
Come viene prodotto?
Viene prodotto con la vinificazione a “lacrima”, una vinificazione antichissima che prevede soltanto il contatto del mosto con la
buccia per estrarre le parti e i profumi migliori e di conseguenza
anche i colori che ne derivano sono eccellenti. Noi proponiamo al
cliente solo questo tipo di prodotto.
Quanto se ne beve in Italia e nel mondo?
In Italia c’è una grande capacità di mercato; nel mondo si consumano oltre 200 milioni di bottiglie. Se parliamo di Val Tenesi noi
produciamo circa un milione di bottiglie all’anno. Per me è una
scommessa molto importante.
Questo vino fermo, piace di più alle donne o agli uomini?
Il rosé è un vino delicato sia per colori che per profumi e gradazione alcolica; rappresenta il territorio dell’arco alpino. È un
vino che ha un profilo sensoriale femminile ma visto che anche
negli uomini c’è una componente femminile penso che possa essere considerato un vino trasversale.
l rosé è dolce o secco?
Il rosé è secco, la morbidezza che si percepisce e` dovuta non tanto al residuo zuccherino ma alla maturità del frutto.
Quali sono i migliori abbinamenti cibo-vino?
Si abbina bene con tutti i cibi speziati. Là dove ci sono le acciughe, i capperi, il basilico, il rosmarino, il timo, i chiodi di garofano, la noce moscata, insomma è il vino ideale dove c’è una cucina
saporita, raffinata e leggera.
Qual’é la stagione migliore per “bere in rosa”?
La stagione migliore è quando si alza la temperatura, ovvero da
marzo ad ottobre. Il rosé deve essere bevuto fresco e non freddo
con la bottiglia solo per metà nel secchiello del ghiaccio affinché
il vino possa essere bevuto vicino ai 10 – 12 gradi di temperatura.
Guardare al futuro con rinnovato spirito imprenditoriale, attingendo ai più alti valori che il nostro Paese sa esprimere e per i
quali è apprezzato e amato nel mondo. Sembra questa la filosofia aziendale adottata dalla Costaripa, alla quale il noto enologo
aggiunge che: “Per avere una visione di medio-lungo termine
necessaria alle aziende per elaborare le proprie strategie si può
anche sfruttare il turismo del vino che porta business direttamente in cantina: trendy oggi, big domani”. Un’idea riconosciuta
ed apprezzata anche oltre i confini d’Italia.
Allora non ci resta che bere un buon bicchiere di rosé ora !!!
Monica Garavaglia
sommelie
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JUDO - KARATE - JU JUTZU - LOTTA - AIKIDO- KICK BOXING
VALE TUDO - MUAY THAI - YOGA - SHIATSU
SPAGNA & PORTOGALLO
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