SN numero 21 - Sport Nazionale
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SN numero 21 - Sport Nazionale
Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – DL 353/2003 (conv. In L..27/02/04 n..46) art. 1, comma 1 CNS-VE. Aut. Trib. VE n° 30 del 02/10/2006 bimestrale - n°21 - novembre/dicembre 2010 - Euro 10,00 Danza la nuova realtà nazionale Rievocazione la cultura della tradizione Formazione on-line per superare le barriere Equitazione sempre primi Vai sul sito www.inigma.com, ceca il tuo modello di telefonino e scaricati gratuitamente il software. Lancia il software e punta con la telecamera del telefonino il codice e si apriranno i contenuti multimediali. Abbonamenti - 5 copie € 30,00 10.677 copie di questo numero spedite per abbonamento postale SPORT NAZIONALE In copertina ballerini del C.N.S. FIAMMA Stampato per conto del: CENTRO SPORTIVO FIAMMA SPORT NAZIONALE ANNO V Novembre - Dicembre 2010 Numero 21 Direttore Responsabile: Paolo Lazzaro Direttore Editoriale: Vito Orlando Comitato di Direzione: Fiorenzo Pesce, Maria Rita Puleo, Vito Paragallo, Cesare Mevoli, Roberto Avena, Antonio Albano, Ilario Lazzaroni. Redazione: Via Panisperna, 209 - 00184 Roma Fax 06 23328443 Amministrazione: Via Panisperna, 209 - 00184 Roma Fax 06 23328443 Grafica ed impaginazione: Mauro Andrighetti - Tel.041 928384 mail: [email protected] Archivio fotografico: Sport Nazionale Stampa: Comp Editoriale Veneta Via Cappelletto, 12 - 30170 Mestre (VE) Tel 041 2517411 Editore: 1000 Idee S.r.l. Via Tevere, 2/C - 30170 Mestre (VE) Pubblicità: 1000 Idee S.r.l. Via Tevere, 2/C - 30173 Mestre (VE) Fax 06 23328443 tel. 041 2621679 mail: [email protected] Invio Articoli e Foto: Sport Nazionale C.P. 13 Mestre 8 - 30170 Mestre (VE) Tel. 041 2621679 mail: [email protected] Copie Stampate: 30.000 Distribuzione: Abbonamento Postale Registrazione: Tribunale di Venezia N° 30 del 2/10/06 Iscrizione al ROC n° 17639 del 25.11.2008 ALLE SOCIETÁ AFFILIATE CRESCE LA VOGLIA DEL FARE È in costante aumento il desiderio dei nostri associati di cimentarsi verso le novità, con il desiderio di raggiungere traguardi di appagamento personale e di immagine. Attraverso Sport Nazionale tutto ciò è possibile! Rivista, Notiziario, Web-tv, Corsi di formazione on-line, così si amplia l’offerta informativa del nostro Centro raggiungendo migliaia di persone. A questo si aggiungono le convenzioni e le facilitazioni, espressamente riservate per i nostri soci, con le migliori e più importanti aziende italiane. Infinite opportunità per quanti hanno deciso di esserci vicini e condividere le nostre esperienze. SOMMARIO 6 8 13 18 23 27 29 31 4 - Editoriale - lettera agli associati 5 - News - comunicazioni dalla segreteria 6 - Le arti marziali storiche 8 - Siamo pronti al via 9 - Asini? Si grazie 10 - Questioni d’etichetta 12 - Le linee di principio Pesca 13 - Pesca sportiva 14 - Convenzioni 15 - Caf Sport Nazionale 17 - Web-tv Equitazione 18 - Difesa ambientale 20 - Fieracavalli 21 - Visto dagli allevatori 22 - 3trek 23 - Battesimo della sella 2011 26 - Sfrutta le opportunità dei corsi 4X4 27 - Fuoristrada Giochi di guerra 28 -Softair Golf 29 - Il Golf Arti marziali 30 -Judo 31 - Karate 32 - Sport da combattimento Storia 34 - Storia Varie 35 37 35 - Rugby 36 - Ordine di Malta 37 - Dalle regioni 38 - Nordic 40 - Sport in piazza 42 - Delizie 4 04 Con questo numero della rivista intendiamo offrire al lettore un panorama più ampio delle nostre attività. Non approfondiamo solo pochi argomenti riservando loro più pagine come è stato fatto nel passato, abbiamo preferito contenere gli spazi per trattare più discipline e attività, quasi fosse una presentazione delle varie iniziative dell’Ente. È un modo significativo per comunicare la vitalità di un’organizzazione proiettata verso il futuro e, come apparirà più evidente sfogliando la rivista, attenta alle innovazioni tecnologiche con lo scopo di migliorare tutte le competenze dell’organizzazione ampliando i servizi ed aumentare la base associativa. È tutta una strada in salita la nostra, non ci nascondiamo le difficoltà che inevitabilmente andremo incontro nello sperimentare per primi delle iniziative ma riteniamo che il mettersi in gioco costantemente sia uno stimolo per migliorarsi e progredire. È inutile percorrere vie già praticate da altri, difficilmente arriveremo primi, se invece inizieremo ad aprire un nuovo percorso, certamente incontreremo le difficoltà dovute alle novità dell’esplorazione e, in alcuni casi saranno esperienze che si concluderanno senza un nulla di fatto ma, quando ci capiterà di raggiungere l’obiettivo, saremo noi i primi e, gli altri sempre dietro. L’altro aspetto importante del desiderio di sperimentare nuove vie coincide con la conclamata esperienza che le novità apportano altre idee, nuove conoscenze ed aprono orizzonti prima immaginabili. Quindi le nostre iniziative tecnologiche non sono casuali: il Gestionale Amministrativo che ogni associazione dispone con l’affiliazione a Sport Nazionale, la web-tv, il sistema formativo on-line che integra quello tradizionale, la trasformazione multimediale degli eventi più significativi dell’Ente, i vari social network realizzati, sono tutte iniziative volte ad acquisire competenze e preminenza in questo settore. Già da questo numero la rivista è on-line, nella sua forma sfogliabile. Il nostro Centro non si occupa solo di sport, molti altri sono i settori di nostro interesse. Essi coinvolgono il mondo della solidarietà, e questo avviene attraverso specifiche forme di assistenza espressa anche fuori dal nostro ambito associativo. Tra le iniziative di maggior spessore si possono citare la Protezione Civile, la Difesa Ambientale, il Settore Musicale, il Settore Ricreativo e del Tempo Libero, ciascuno con i propri programmi, regolamenti ed attività. Un patrimonio così importante per attività e per numero di aderenti, ci ha portato alla realizzazione dello SNOS, la sigla sindacale degli operatori sportivi. Anche questo un evento eccezionale per il mondo sportivo. Fin qui abbiamo riflettuto sul passato, cioè su quanto è stato fatto. Non ci sbilanciamo ancora sulle iniziative alle quali stiamo lavorando, preferiamo prima realizzarle e poi presentarle. Riteniamo comunque giusto anticipare che stiamo operando per la realizzazione di una tessera associativa del futuro, con applicate tante informazioni utili e pratiche, divenendo anche una tessera sconto per i maggiori marchi italiani. Un altro passo verso la soddisfazione dell’associato. EDITORIALE Siamo alla fine dell’anno ed è giusto predispor- lo fecero perché rappresentavano una squadra unita, desiderosa di esprimere un risultato e raggiungere la vittoria che appagava tutti. S’intuisce che i motivi d’orgoglio, per un presidente come me, ce ne sono molti. È un orgoglio che deve essere condiviso da tutti i nostri affiliati, qualunque essa sia la loro funzione nel nostro Centro. Essi rappresentano nel territorio tutto ciò. È il passato che ci salva e ci proietta nel futuro. La nostra organizzazione non si è sciolta come neve al sole di fronte alle prime difficoltà, ha saputo mantenere saldo il proprio patrimonio di uomini e di attività, conservando la determinazione della vittoria, nonostante gli obiettivi sembrassero lontani ed offuscati. Senza il proprio passato non si è nessuno. Se la storia va in questa direzione, noi l’abbiamo seguita da sempre. Tutto ciò è stato possibile grazie ai dirigenti, agli atleti e agli associati che assieme compongono la nostra grande famiglia. È a loro, il nostro passato presente, che mi rivolgo. Desidero esprimere loro l’immensa gratitudine per il lavoro che hanno saputo compiere in questi anni difficili, la caparbietà dimostrata nel non cedere nessuna posizione nonostante le molte avverse lusinghe. Grazie di cuore per tutto quello che avete dimostrato di saper fare. Auguro che possiate trascorrere questo periodo natalizio con le persone che vi sono più vicine e care, con la certezza che assieme a loro c’è un pezzo di Fiamma. Mi sono rivolto al passato perché è la nostra testimonianza, per il futuro non sono preoccupato, è già nostro! si a trascorrere le prossime festività all’insegna della gaiezza e confidando nei buoni auspici per l’anno a venire. Generalmente le lettere o i discorsi che si realizzano in questo periodo sono indirizzati al futuro e ai propositi con i quali s’intende affrontarlo. Questo è un atteggiamento logico e raccomandato da tutti coloro che si applicano al marketing comunicativo rivolto al pubblico. Ma non c’è futuro e libertà se non si tiene conto del passato, considerato che temporalmente non può esistere il presente. Ed è proprio al passato che rivolgo il mio pensiero, all’onore che mi è stato riservato nel poter dirigere uno dei più blasonati ed importanti enti di promozione sportiva italiani. Non mi stancherò mai di ripetere la sua data di nascita, il 1948, subito dopo una guerra civile che devastò l’Italia. Sono proprio con i colori del nostro Centro, il Rosso ed il Nero, che il Fiamma lanciò l’idea di una pacificazione nazionale at traverso lo sport. In molti accorsero sotto le sue bandiere, da ogni parte d’Italia e di ogni età, da classi sociali differenti e da ogni confessione politica. Un successo enorme, che solo Uomini d’altri tempi seppero realizzare. Il 2010 ha visto la scomparsa di uno di questi, Raimondo Vianello che con il fratello Roberto e altri reduci, diedero vita a questa scommessa divenuta poi realtà in breve tempo. A loro si aggiunsero tanti altri, alcuni raggiunsero i più alti podi della competizione olimpica ma Fiorenzo Pesce Presidente Nazionale 504 NEWS COMUNICAZIONI DALLA SEGRETERIA Anche per il 2011 le modalità di affiliazione e di tesseramento rimangono immutate, alle medesime condizioni economiche degli anni precedenti. Questa determinazione di mantenere inalterati e costi, quando la vita di tutti i giorni rincara continuamente, è stata decisa dalla Giunta Esecutiva per “premiare” gli affiliati e per incentivare altri a divenirlo. Per agevolare ed accelerare la tempistica dell’iter amministrativo, le affiliazioni avvengono sempre attraverso la Segreteria Generale (C.P. 13 Mestre 8 30170 Mestre VE, tel. 0412623679, fax 0623328443, mail: [email protected]). Per accelerare l’iter è sufficiente inviare per fax o mail la domanda di affiliazione/rinnovo e la copia del versamento. I restanti documenti dovranno essere inviati per posta ordinaria. La validità del tesseramento, anche ai fini assicurativi, è confermata solo dai dati inseriti nel Gestionale Amministrativo. Non sono accettate altre forme di trasmissione dati. Ad ogni associazione affiliata è assegnato un codice e le password gratuite di accesso al Gestionale Amministrato, attraverso il quale tessererà e assicurerà i propri soci. Con il Gestionale è possibile tenere la propria piccola contabilità, usufruire di innumerevoli facsimili per le incombenze amministrative, inviare quesiti e ricevere comunicazioni circa l’attività amministrativa dell’associazione. 15–16 GENNAIO 2011 ROVIGO FIERE VIALE PORTA ADIGE, 45 TEL. 051 - 557730 F0X 051 - 5280939 Cell. 338 - 4188572 E-Mail: Sito info@ softairinfiera.it www.softairinfiera.it 6 L E A R T I M A R Z I A L I OC C IDE N TA L I T R A I E R I E OGGI A N A L ISI , R I F L E S S IO N I E P R O P O S T E P E R IL P E R I ODO S T O R IC O IN C U I V I V I A M O. “Non è semplice, chi se ne occupa sa bene come esse siano state e sono interpretate, studiate e praticate nei modi e nei tempi più diversi. Le arti marziali sviluppatesi nel mondo occidentale non sono scevre da queste problematiche e si presentano con le più svariate sigle e diciture: scherma, scherma storica o antica, scherma rievocativa, scrima , mestiere delle armi, arte di dar contraria con armis e sine armis ,arte marziale medioevale, combattimento medievale…ect. In questo contesto volerne dare una denominazione comune appare quanto meno arduo, tuttavia nella letteratura anglofona si sta imponendo la definizione di Arte Marziale Occidentale o Western Martial Art, suddivisa poi nei diversi periodi storici. Questa, che può sembrare una definizione grossolana e aspecifica, è invece se sottoposta a un’analisi più attenta, la soluzione più idonea e che le permette di differenziarsi da quelle di provenienza asiatica senza voler, necessariamente, porsi in antitesi con esse. Volendo analizzare il fenomeno al di fuori di ogni diatriba tra diverse scuole di pensiero e i loro maestri d’arme appare che l’arte marziale (o comunque la si voglia chiamare) rappresenti la risposta a un’esigenza umana fondamentale e intrinsecamente legata alla sua stessa natura: quella di difendere se stesso, il proprio gruppo e ambiente di appartenenza da minacce ed aggressioni esterne. Col progredire delle conoscenze l’essere umano ha reso prima Scienza bellica, Arte e poi Sport (nel nostro attuale contesto storico) ciò che avrebbe dovuto essere solo espressione di dolore, violenza, distruzione, guerra e prevaricazione. I moderni studi in Psicologia ( in tale ambito consiglio la Parlare di Arti Marziali lettura del testo, edito da Mediterranee, della Dott.ssa Rosa Maria Distefano: “ Psiche marziale “ ) indicano chiaramente come lo studio e la pratica marziale rispondano in modo efficace alla necessità di integrare il corpo con la mente e la sfera emozionale, contribuendo non solo a un maggiore equilibrio interiore ma allo sviluppo stesso della personalità, alla conoscenza e al controllo delle pulsioni aggressive negative e distruttive. Le definizioni stesse di Arte, Arte Marziale, Scienza e Sport sono un’ulteriore e utile chiave di lettura. Prima è però necessario chiarire perché non è corretto, ma nemmeno possibile, definirsi ( come spesso viene fatto da alcuni maestri d’arme attuali ) come i: “ veri ed unici cultori, maestri od esperti di Scherma antica, rievocativa, storica” o dir si voglia . I loro argomenti sono i più disparati e gli interessi che ne sono alla base spesso “ di bottega “ ( parafrasando l’Onorevole Adreotti : “ se a pensar male si fa peccato, spesso però, poi, ci si azzecca ) ; ma riflettiamo insieme su alcuni importanti elementi che confutano le loro argomentazioni a sostegno di essere i soli ad aver compreso ( e a volte addirittura superato ) gli antichi testi proposti dai grandi maestri del passato. Quelli più facilmente rilevabili sono: 1) Innanzitutto già la sola lettura dei testi degli antichi maestri indica come essi prendessero spunto da conoscenze in epoche precedenti e maestri precedenti a loro stessi. 2 ) Di come indicassero soggettivamente alcuni aspetti come più importanti di altri già nella scelta dei titoli e delle specificazioni a seguito nel testo. 3 ) Dessero principale importanza e rilevanza alla propria, individuale, esperienza. 4 ) I testi antichi si configurano come manuali per coloro che già conoscevano le tecniche basilari e dunque non mostrano una metodologia atta ad introdurre le basi “universalmente valide ” della scherma, sia questa con armi e/o senza. Quindi l’arte della scherma medievale non è stata tramandata in linea o linee dirette dai diversi antichi Maestri d’arme e dalle rispettive scuole e meno che meno con contenuti e metodologie univoche. I punti precedenti indicano che qualunque studio, esperienza teorico-pratica, sperimentazione, tentativo di oggettivazione, sviluppo di concetti validi in linea generale o generalmente accettati, siano sempre e comunque frutto di una visione ed analisi comunque soggettiva. Queste fanno naturale conscio od inconscio riferimento (altrimenti si dovrebbe partire sempre da zero conoscenze ed informazioni) a esperienze, sperimentazioni e studi ante- cedenti a quelli in corso e sono influenzate, possono esserlo o lo saranno, da altri studi in procedere fatti da altri. I principi stessi, universalmente accettati in ambito scientifico , dei meccanismi intrinseci ed estrinseci dell’apprendimento umano ( sempre e comunque psicomotorio e somato-emozionale ) e le recenti scoperte sui neuroni a specchio ne sono la più valida delle prove. Anche la Scienza moderna ammette, seppure a denti stretti, dopo l’applicazione dei principi della Fisica Quantistica alle ricerche scientifiche, una forte influenza soggettiva dei ricercatori all’esito della sperimentazione e dell’esperienza in atto, ponendo riflessioni sul concetto stesso di oggettività scientifica. Inoltre la trasmissione delle conoscenze, nelle epoche che stiamo considerando, avvenivano in gran parte per trasmissione orale e/o con dimostrazioni pratiche; solo pochi eletti erano in grado di leggere e scrivere, figurarsi di produrre testi e documentazioni legate filologicamente e cronologicamente tra loro. I finanziatori del periodo erano i ricchi nobili o clerici ( quest’ultimi poi quasi sempre non volevano apparire ufficialmente in tale ruolo, ma si servivano ben volentieri dei professionisti nel mestiere delle armi ) e infatti in quasi tutti i testi antichi i maestri d’arme sono prodighi di ringraziamenti per i loro signori. Quest’ultimi , però , ragionevolmente , non rischiavano la verifica del loro RIEVOCAZIONE STORICA apprendimento in combattimenti all’ultimo sangue, ma preferivano farne un intrattenimento, uno svago, uno sfoggio di sé e quasi mai messo in discussione dalla corte di cui si circondavano o dai maestri d’arme stessi ( in gergo popolare e sicuramente adatto al periodo : “ non si sputa mai nel piatto dove si mangia “ ). Conseguentemente si è, tra ricercatori e studiosi marziali, generalmente d’accordo sul fatto che non esiste una documentazione storica e antropologica che dimostri come e quando alcuni maestri ( di ieri e di oggi ) siano più attendibili di altri dal punto di vista dei contenuti della continuità tecnica, sia essa con armi o senza. Al di fuori di ogni collocazione teorica o visione romantica, l’ultima effettiva prova di efficienza è sul campo con la sconfitta dell’avversario, questa tuttavia dimostrerebbe solo che quel combattente era più abile dello sconfitto ma non dimostrerebbe affatto la supremazia della sua scuola di provenienza sull’altra. Troppe sono le variabili connesse al combattimento e al suo esito (chi ha combattuto a contatto pieno lo sa per esperienza diretta) per stabilire con certezza “ chi ha ragione e chi ha torto e quale scuola sia superiore (o addirittura quella giusta !!) o quale inferiore dal punto di vista tecnico, storico, culturale o altro “ o arrogarsi il diritto di asserirlo nei confronti di altri. Più corretto, utile e costruttivo ( oggi come ieri ) è la pari dignità e diritto d’essere tra Scuole, insegnanti e praticanti. Tenendo presente che la massima imperante nella relazione tra esseri umani è : “che non si può non comunicare” ( e anche quando non comunico sto comunicando qualcosa: nello specifico che non voglio comunicare ) è più idoneo allo sviluppo e alla conoscenza dell’Arte Marziale l’interscambio tecnicoculturale volto al progresso e all’evoluzione della stessa e non a uno sterile desiderio di supremazia personale e dell’interpretazione tecnica ( o chiamiamola Scuola ) che se ne fa. Le Scienze ( anche quella marziale che potremmo collocare, data la sua complessità e ricchezza di variabili, nell’ambito di quelle definite Umanistiche ) sono dunque in continuo divenire, sottoposte ad evolversi, a mutare e a essere vissute e interpretate via via in modo diverso, sia dagli individui che dalla società nel periodo storico di appartenenza, in stretta relazione con le conoscenze, le culture e i costumi di pensiero che lo caratterizzano. L’Arte Marziale occidentale ( con le sue diverse espressioni nei diversi periodi storici) deve oggi rispondere alle richieste dei praticanti e della cultura del nostro tempo. Essa è Arte, Cultura, Rievocazione, intrattenimento e soprattutto Sport. Come tale deve disporre (risolto come abbiamo visto il quesito di chi opera e insegna contenuti tecnici schermistici unicamente giusti) dei contenuti e dei requisiti che sono attualmente necessari in ogni pratica sportiva e/o attività psicofisica. La sicurezza dell’integrità fisica e mentale del praticante, la promozione della Salute e del Benessere psicofisico e la loro tutela , sono il centro attorno al quale si dovrebbero sviluppare tutte le attività. Al praticante di Arte Marziale tutto questo è dovuto e deve essere messo a disposizione, insegnato e praticato da ogni istruttore con competenza e professionalità. Accantonando , come si è visto , la diatriba su chi detiene la “verità sulle tecniche schermistiche con e senza armi “, è tempo di porre attenzione, informazione e formazione su quegli elementi tecnici che sono ormai patrimonio comune di ogni attività sportiva e sono universalmente riconosciuti e accettati. Le direttive C.O.N.I sulla pratica e sulla sicurezza durante l’esercizio e le manifestazioni sportive e quelle dell’O.M.S sulla salute e il benessere individuale e sociale, sono punto di riferimento essenziale e irrinunciabile , ma spesso non recepite e praticate da tutti gli istruttori di Arte Marziale Occidentale. E’ su questi punti , oltre alla stesura di un codice deontologico comune , che gli istruttori ( o Maestri d’Arme ) dovrebbero costruire coesione di contenuti e di intenti, creando un ’interscambio tecnico tra istruttori e aiuto-istruttori in pari dignità e riconoscimento, costruendo una banca dati comune (come già accade all’estero) aggiornata e accessibile, uniformando le regole dei tornei, formando arbitri di gara che siano professionisti preparati e imparziali. Stabilendo contenuti minimi comuni per le sessioni di allenamento nella preparazione psicofisica di base applicata all’arte marziale occidentale (anatomia, fisiologia, chinesiologia e biomeccanica , prevenzione degli infortuni, metodologie di allenamento e Fitness) , sulle tecniche e metodologie di istruzione e apprendimento in relazione all’età e alle necessità dei praticanti (bambini, adolescenti, adulti e anche nella terza età), sulla gestione e il controllo dello Stress, sulle norme di sicurezza e pronto soccorso. Sono questi i contenuti sui quali fare coesione di pratica, di conoscenze e di intenti e che collocheranno nell’oggi con successo e professionalità l’Arte Marziale Occidentale, i suoi praticanti, ricercatori e istruttori proiettandoli in un futuro che, partendo dagli insegnamenti del passato e arricchendosi delle conoscenze del nostro tempo, sarà ancora più fulgido e gratificante. Quanto questo giovi ai Tornei di Scherma con e senza armi e alle rievocazioni storiche è facile da comprendere e auspicabile che si realizzi. E’ con questo auspicio e con questi intenti che Sport Nazionale mette a disposizione le sue risorse strutturali e organizzative per un primo incontro a Rovigo ( nella serata del 15 gennaio 2011) aperto a gruppi storici , compagnie d’arme e i loro istruttori, praticanti e simpatizzanti che desiderino unirsi alla realizzazione di tale progetto. Tommaso Cappai 804 DANZA SIAMO PRONTI AL VIA Finalmente ci siamo! Dal 1°gennaio 2011 si aprono le porte alla danza sportiva in Italia! Dopo decenni di storia e successi sportivi ed istituzionali il nostro Ente approda nel sensazionale mondo della Danza e come sempre lo fa sfoderando impegno, professionalità e passione, quella passione che non ci abbandona dal 1948, anno in cui nasceva uno degli enti sportivi più longevi della storia italiana. Forti dell’esperienza accumulata in tutti i settori sportivi, dal Judo all’equitazione, dall’atletica al volley e forti di un’organizzazione che con l’avvento dell’era digitale si è saputa tenere al passo coi tempi, creando uno dei primi software completamente digitale e autogestito per le associazioni, abbiamo deciso di presentarci ufficialmente al mondo della danza in occasione di DANZAINFIERA, la più autorevole fiera della danza che si terrà a Firenze dal 19 al 22 febbraio 2011. In tale occasione SPORTNAZIONALE omaggerà tutte le associazioni, che ne faranno richiesta, con l’affiliazione annuale gratuita, oltre ad un kit di benvenuto. Grazie all’affiliazione, tutte le associazioni potranno partecipare, tra aprile e giugno, ai nostri campionati, diventando così pionieri di quella che si preannuncia di sicuro una dei più importanti progetti di SPORTNAZIONALE per il nuovo anno. Durante i primi campionati sarà dato ampio spazio alla danza con la D maiuscola. Lo staff tecnico e i giurati SPORTNAZIONALE si occuperanno di individuare i talenti della danza nei settori: classico, moderno, contemporaneo, hip hop, break dance, danza del ventre, danze irlandesi, danze tradizionali, danze caraibiche, ballo da sala, tango argentino, ecc... A partire da settembre 2011 verrà avviata l’ACCADEMIA SPORTNAZIONALE con la finalità di formare i nuovi insegnanti, tecnici, giudici federali che diventeranno colonna portante della nostra federazione. La strada si preannuncia lunga ma affascinante, raccogli la sfida! Danza con SPORTNAZIONALE! Johnny 9 Fin dal lontano1994, con molti anni alle spalle di Terapie, Educazione e Attività Assistite con i cavalli, tra le quali Equitazione agonistica e non, gli asini hanno attirato la mia attenzione. In un primo momento perchè specie in via d’estinzione e poi con il passare del tempo perchè ho imparato a conoscerli. Al di là delle mode ho cercato di documentarmi e fare esperienze dirette per meglio capire il loro possibile campo d’impiego per le mie attività. È stato difficile trovare percorsi formativi seri, tra animalisti esasperati e moltissimi venditori di fumo, fino a che non ho capito che per imparare qualcosa di concreto dovevo rivolgermi a “professionisti veri” e ho trovato un anziano montanaro che, in un paesino della Sabina ancora impiegava una somara per svolgere i suoi lavori. Dopo aver realizzato il contatto attraverso un amico che mi traduceva dal dialetto stretto a me in gran parte incomprensibile, alla mia domanda: “Mi puoi insegnare come si impiega un asino?” la risposta è stata: “La somara eccola, che te dico?”. A quel punto gli ho chiesto se potevo stare con lui quando la preparava per il lavoro e durante il lavoro. Sono così seguiti alcuni giorni di affiancamento durante il suo lavoro, la genuinità di questa persona era disarmante, mi trasferiva conoscenze, competenze e saperi con una semplicità che neanche il più esperto e smaliziato comunicatore avrebbe saputo fare. Dopo questa esperienza ho comprato una somara incinta e sua figlia di 5 mesi di età. Zorro è nato da noi, poi sono arrivate le “Ragusane” e Selvaggia (madre Ragusana padre Sardo) è nata da noi. Ho provveduto personalmente alla loro doma e al loro addestramento aiutato dai miei sempre disponibili e validissimi collaboratori; ora tutti gli adulti (4) vanno attaccati (carrozza e calesse), a sella (bardella e sella americana) e a basto. Per interpretare al meglio le opportunità che gli animali offrono, credo sia utile ed opportuno attingere dall’esperienza di chi ha condiviso con loro momenti essenziali della propria vita, arricchirla delle conoscenze scientifiche aggiornate, in particolare etologiche e psicologiche e mettersi in gioco fino in fondo, per costruire con loro una relazione affettiva che renda efficienti ed efficaci le tecniche di doma ed addestramento. In fondo sono le cose più semplici a funzionare ATTUALITA’ meglio, se si diventa empatici, si costruisce una relazione vera “bilaterale”: per addestrare i cani bisogna “pensare cane”; per addestrare i cavalli bisogna “pensare cavallo”; per addestrare gli asini bisogna “pensare asino”.............. Ma questo vale anche per gli umani: per educare bambini bisogna “pensare bambino”; per educare adolescenti bisogna “pensare adolescente”. Nel Centro Polifunzionale di Greccio siamo specializzati per le attività a favore di persone con disabilità e/o disagio, ma siamo anche Scuola di Equitazione turistico/ambientale e unità operativa a cavallo del gruppo comunale della Protezione Civile. Il cavallo permette una vasta gamma di situazioni stimolo efficaci, ma l’asino non è da meno! Proprio nelle attuali condizioni di vita dove il fare è frenetico, mentre si consumano enormi quantità di stimoli senza avere il tempo e l’abitudine ad elaborarli; l’asino impone ritmi e tempi “lenti”: è silenzioso, umile, paziente, disponibile, curioso e ........ riflessivo! I nostri assistiti, siano essi con disabilità o senza, sono decisamente attratti dagli asini e prima o poi tutti ci chiedono d’interagire con loro, sia a terra, sia con il calesse sia montati. Gli asini sono più facilmente gestibili dei cavalli, imparate le cose di base per farsi obbedire anche allievi poco esperti o bambini riescono a condurli sottomano con magari in sella qualcuno. Questo apre molte possibilità che il cavallo, anche se anziano, esperto e d’indole docile, non offre perchè comunque sempre più nevrile dell’asino e decisamente impulsivo. Vi può capitare di vedere da noi un bambino con disabilità alla guida del calesse con la madre come passeggero; persone con disabilità in passeggiata che montano gli asini insieme ai fratelli/sorelle e ai genitori, cose queste possibili con i cavalli solo dopo aver acquisito grande esperienza. Con gli asini è tutto più facile se li si conosce e si sanno gestire nel modo corretto. Il fatto di condividere insieme al familiare con disabilità esperienze di questo tipo aiuta i genitori a modificare l’immagine del figlio, da disfunzionale ad abile in contesti e situazioni inusuali che creano forti suggestioni emotive anche a loro. Proprio la condivisione delle emozioni “negative” (paura), delle difficoltà, delle emozioni “positive” (piacere) porta i genitori a interagire con i figli su un diverso piano d’analisi. Non è la solita situazione dove loro accompagna- no i figli a fare terapia (che rimanda un vissuto di malattia), uno spazio fisico e temporale riservato al figlio dove loro sono semplici accompagnatori; ma diventa uno spazio fisico e temporale dove è possibile condividere esperienze, dove i processi di sviluppo del figlio sono compresi, dove le modalità educative poste in essere dallo Staff tecnico sono capite in quanto vissute direttamente e condivise, anzi, spesso prese a modello per modificare le dinamiche intrafamigliari. Certo che, mentre per l’allievo l’esperienza è vissuta ad ogni incontro, per i familiari si tratta di viverla ogni tanto, altrimenti si rischia d’importare nella situazione stimolo arricchita le dinamiche abitualmente vissute in famiglia, con la conseguenza di rendere inefficace l’intervento. Dopo aver fatto provare ai genitori l’esperienza, gli operatori riescono a stabilire un dialogo molto diverso da quelli abituali negli altri contesti operativi (Centri di Terapia; Scuola; Centri Ricreativi ......), un dialogo meno formale, più diretto, si crea una sorta di alleanza, come se si stesse camminando tutti su uno stesso sentiero per raggiungere mete condivise. Penserete: “ma non dovrebbe essere questa la norma?” ebbene si ................... dovrebbe! Per creare le condizioni perchè si inneschino questo tipo di relazioni si deve essere molto preparati, i percorsi formativi devono essere mirati, la formazione non può essere solo la partecipazione a corsi ma anche esperienze di tirocinio formativo. In ogni caso si tratta di acquisire una forma mentis, poi con una solida filosofia di base è necessario acquisire gli strumenti operativi specifici, tutto questo CNSF Sport Nazionale lo offre con i suoi percorsi formativi, ora ben strutturati e sperimentati con i cavalli. A breve saranno realizzati percorsi formativi specifici con gli asini. Per lo Staff Tecnico dell’ASD Partecipazione. Mauro Rizzetto 10 MUSICA QUESTIONE D’ETICHETTA F orse non tutti sanno che Wolfang Amadeus Mozart fu il primo artista, nella storia della musica, a lottare per la propria libertà professionale. A quei tempi, infatti, il “musicista rispettabile” (cioè di rango sociale più elevato rispetto ad un musicista di strada che era al pari di un accattone) era alle dipendenze di un principe, o di un signore, o di un arcivescovo o di un mecenate e non aveva altro modo per poter mantenere tale la propria condizione. Ciò comportava spesso anche alcune limitazioni per l’artista. Ebbene, il sig. Amadeus fu il primo che, ufficialmente, cercò di tutelarsi tale prerogativa, fino a subire nel 1787 quella famosa pedata nel fondoschiena dal Camerlengo dell’arcivescovo Colloredo, presso il quale era a servizio e diventando così, negli ultimi pochi anni della sua vita, quello che oggi chiamiamo un “libero professionista”. Sono pronta a scommettere che se Mozart vivesse ai giorni nostri, per produrre i propri lavori avrebbe scelto la strada dell’etichetta indipendente. L’etichetta indipendente, infatti, garantisce ai musicisti una maggiore libertà espressiva perché resta al di fuori delle grandi corporazioni multinazionali e non si lega alla politica delle Majors, accusate di ridurre la musica a prodotto commerciale, anziché opera dell’ingegno e condivisione di messaggi. Spesso lo stesso artista è il proprietario della label; nel caso in cui non lo sia, invece, firma un contratto con l’etichetta indie ma solo per un lavoro (a differenza delle Majors, che invece pongono molti vincoli contrattuali, anche di anni per più dischi del medesimo soggetto artistico, considerato quindi nell’ottica del business). Il fenomeno, esploso in maniera significativa negli anni ’90, è sopravvissuto anche alla crisi discografica degli ultimi anni, dovuta soprattutto all’avvento dell’Mp3 e le connessioni Peer to peer, grazie alla creazione di NetLabel, ovvero etichette indipendenti che promuovono i loro dischi su internet, con la possibilità di eseguire download digitali e scaricare così i brani dal web a cifre più contenute. Volendo invece rimanere nella vendita del cd, le indie-label si appoggiano ai di- stributori: una sorta di grossisti che selezionano la musica per genere e la fanno arrivare ai negozi. Altro sistema è quello di cedere un disco “in licenza” ad un’altra etichetta, magari una Majors, oppure anche un’altra indie all’estero per farsi conoscere oltre confine. Da circa una dozzina d’anni, a Faenza (RA), vi è un vero e proprio meeting delle etichette indipendenti: si tratta del MEI (Meeting Etichette Indipendenti). Ad esempio, il meeting 2009 si estendeva in 5 tendoni per esibizioni live (400 artisti!), 3 padiglioni espositivi (con 300 espositori), Sala Convegni (oltre 150), Sala Stampa, Casa di Booklet, Palazzo delle Esposizioni, Teatro Masini, Cinema Teatro Fellini, Auditorium S. Umiltà, Notte Light... per un totale di 15.000 metri quadrati. L’evento, inoltre, è stato trasmesso in diretta per 15 ore su Radio Rai 1 con milioni di contatti e con uno speciale Mei su “Stereonotte” che ha dedicato alla manifestazione l’intera puntata andata in onda la notte fra sabato 28 e domenica 29, e ben 3 ore di diretta su Radio Popolare Network; si sono registrate oltre 30 mila presenze totali durante la tre giorni, oltre 200 media accreditati e oltre naturalmente agli operatori esteri che erano quasi un centinaio. Abbiamo raccolto, in proposito, la testimonianza di Mirko Galliazzo, label manager e responsabile del reparto “Risorse Creative” di Emmeciesse Music Publishing, produttore e titolare della Heart Of Steel Records, presidente della Associazione Artisti No Limits, nonché artista a tutto campo e cantante di una band culto del rock italiano degli ‘80’s chiamata X-Hero. “Credo di poter affermare che il MEI - Meeting degli Indipendenti, svoltosi a Faenza il 27, 28 e 29 novembre 2009 ha avuto un grande successo sia come partecipazione di pubblico e sia come punto di riferimento per gli operatori della musica italiana. Noi di Emmeciesse siamo stati presenti con uno stand espositivo posizionato nel padiglione A, per intendersi quello dove c’era la Siae, XL di Repubblica e la Radio Rai, e reso al limite della praticabilità e quasi sommersi da centinaia e centinaia di promo Cd e chili di materiale cartaceo consegnatoci da ogni persona che ci passava vicino. Siamo stati testimoni del pellegrinare incessante di musicisti, artisti, bands, promoter e quant’altro tutti desiderosi di promozionarsi, rendersi visibili e trovare l’occasione giusta. Abbiamo inoltre avuto modo di salutare il ministro per la Gioventù, Giorgia Meloni, che è intervenuta proprio per il taglio del nastro, e visto Franco Mussi- da della PFM, Andrea Mingardi e Fabio Ricci (Jalisse) in un dibattito presso lo stand della Siae. In definitiva il MEI è stato un appuntamento molto proficuo per la nostra attività di produttori discografici, e l’occasione di saggiare la qualità del nostro movimento artistico, certamente variegato ed agguerrito!”. L’edizione del MEI 2010 è stato il 26, 27 e 28 novembre: un grande salone per la musica italiana. Per approfondimenti si veda www.meiweb.it Referente stampa e ricerca per Bacchiglione Beat, Roberta Malipiero. 11 L a nostra Costituzione riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’individuo, sia come singolo cittadino, che come componente di aggregazioni sociali che si sviluppano sotto varie forme e denominazioni. Il legislatore, negli ultimi anni ha posto mano alla normativa “sociale” emanando i regolamenti che permettono lo sviluppo di una corretta attività associazionistica. Non ci sono limiti alle attività che possiamo svolgere, purché nel rispetto dei regolamenti comunali e della legge . Pertanto se l’attività è rivolta ad una determinata cerchia di persone (soci), non diventa di tipo commerciale, quindi non è soggetta a tassazione. L’interessato a svolgere un’attività ludico ricreativa non commerciale, deve possedere una conoscenza, almeno elementare delle normative deputate a gestire correttamente un’associazione o circolo ricreativo. Per Circolo s’intende l’associazione che svolge come attività principale quella ludico ricreativa e non sportiva. Il ministero dell’Interno, attribuisce con proprio decreto ad alcuni enti nazionali a finalità assistenziale un ulteriore riconoscimento al quale la legge fa conseguire particolari effetti di cui tratteremo in questo articolo. Per il conseguimento dei suoi scopi istituzionali il circolo può liberamente promuovere attività sportive, culturali, turistiche e ricreative in genere. Può anche offrire ai propri soci servizi come la somministrazione e distribuzione di bevande, alimenti e generi vari che favoriscano una più confortevole partecipazione alle attività sociali. Per questo aspetto, si è spesso erroneamente indotti a identificare il circolo con tale attività, talvolta come un vero e proprio locale aperto al pubblico, ma non è così! Il circolo non è un pubblico esercizio! Esso svolge la propria attività solo in favore dei soci e non ha fini di lucro. È un ente non commerciale di tipo associativo il cui oggetto esclusivo o principale non è l’esercizio d’attività commerciali. Nel caso in cui un socio fruisca di un servizio quale ad esempio il bar, anche versando del denaro per le consumazioni, questo rappresenta un finanziamento indiretto al circolo per l’attuazione delle attività statutarie; Le associazioni, in regola con statuto e atto costitutivo, affiliazione e nulla osta, tesseramento, possono godere di una serie CIRCOLI di agevolazioni che favoriscono l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande in deroga al piano commerciale e alla normativa che regola le attività degli esercizi pubblici. Le associazioni e i circoli, di cui all’articolo 111, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi, aderenti ad enti o organizzazioni nazionali le cui finalità assistenziali sono riconosciute dal Ministero dell’interno, che intendono svolgere direttamente attività di somministrazione di alimenti e bevande a favore dei rispettivi associati presso la sede ove sono svolte le attività istituzionali, presentano al Comune, nel cui territorio si esercita l’attività, che la comunica per conoscenza alla competente Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) per il parere necessario all’eventuale rilascio dell’autorizzazione di idoneità sanitaria, una denuncia di inizio attività ai sensi dell’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni. Appare evidente che il circolo può svolgere tutta una serie di attività finalizzata alla soddisfazione degli associati, pertanto potrà: - Costituire un bar interno, in grado di somministrare alimenti e bevande, alcolici e superalcolici e i locali in cui i circoli o le associazioni effettuano somministrazioni di alimenti e bevande ai soli soci, devono essere conformi alle disposizioni urbanistiche, edilizie ed igienico sanitarie. Ciò significa che i circoli dovranno rivolgersi preventivamente agli Enti Locali competenti per territorio al fine di reperire le normative ed i regolamenti a cui dover far riferimento. Avviare lotterie, tombole, riffa o pesca o banco di beneficenza e ogni altra manifestazione avente analoghe caratteristiche a patto che le manifestazioni siano finalizzate al finanziamento dei circoli stessi. - Organizzare serate e incontri musicali, quindi feste e spettacoli con sensibile riduzione delle tariffe SIAE, nonché installare all’interno apparecchi televisivi per seguire eventi, spettacoli, ecc. - Installare apparecchi per giochi leciti automatici a favore dei soci, purché non consentano di conseguire alcuna utilità o premio. - Proporre attività del Turismo sociale, organizzare viaggi ed escursioni. Tutto questo sempre per i propri associati e può essere organizzato individualmente o collettivamente oppure in collaborazione anche con le agenzie di viaggio. - Organizzare attività di spettacolo e d’intrattenimento, secondo una costante giurisprudenza, deve essere considerato come espressione della libertà d’associazione e, pertanto, sottratto alla disciplina dell’art.68 del TULPS che assoggetta a licenza l’organizzazione di spettacoli nell’esercizio di un’attività imprenditoriale. Ai circoli è data la possibilità, pertanto, di svolgere tali attività senza doversi dotare d’autorizzazione di PS e con il semplice rispetto delle norme sull’agibilità. A fronte di tali rilevanti agevolazioni, è comunque doveroso sapere che ci sono obblighi specifici ai quali è necessario scrupolosamente attenersi, per mantenere le qualità associazionistiche e non ricadere sotto 12 CIRCOLI IL FENOMENO la competenza commerciale. Eccone alcuni: - Offrire servizi solo agli associati; - L’entrata al locale non deve essere di diretto accesso alla strada; - È necessario richiedere il “certificato di prevenzione e incendi”; - Versare i diritti d’autore SIAE; - Predisporre la procedura di autocontrollo sanitario; - Vietare comunque l’attività di fumo all’interno del circolo; Predisporre un’attività di sorveglianza all’interno del circolo; - Gestire il trattamento e la conservazione dei dati personali secondo quanto previsto dalla legge. Quindi un’attenta conoscenza e rispetto della normativa, permette ai circoli e/o associazioni di operare in assoluta tranquillità. Proprio per coadiuvare la loro attività, è stata nominato un Fiduciario Nazionale per le attività ricreative, a cui tutti potranno far riferimento. Nell’ottica di essere sempre più vicini agli associati, si è dato il via alla costituzione di specifici comitati provinciali di assistenza. Pertanto, chiunque fosse interessato ad avviare un circolo ricreativo e/o associazione o a essere nostro referente sul territorio, può entrare direttamente in contatto con il Fiduciario. Anna Maria Briola Fiduciario Nazionale per le Attività Ricreative Massimiliano Nobile Via Binasco 92 - 20080 Casarine MI Tel. 335.216011 – 335.212875 Fax 02.90096264 Mail: [email protected] Il fenomeno dei laghetti privati destinati alla pesca sportiva è nato in Italia circa 30 anni fa. L’attività è alquanto articolata e prevede soluzioni di impianto e di gestione molto differenziate. Si va dalla semplice vasca in cemento di limitate dimensioni, in cui vengono immesse trote da pescare e vendere poi a peso, a veri e propri bacini di pesca, popolati da una vasta gamma di specie (trote, carpe, amur, pesci gatto, lucci, ecc.) in cui il pagamento è generalmente commisurato al tempo di pesca e al numero di canne impiegate da ciascun pescatore. Quest’ultima è senza dubbio la soluzione che più si avvicina all’attività sportiva svolta dai pescatori nelle acque libere. La distribuzione degli impianti vede una netta prevalenza delle regioni settentrionali e con maggiore tradizione sportiva di pesca nelle acque dolci. Sempre al Nord è l’area ove più frequentemente è possibile l’utilizzo di impianti estrattivi (cave) o di invasi naturali. Anche nelle aziende agrituristiche il settore è comunque in netta crescita ed anche se manca un censimento di questo tipo di strutture è certo che il loro numero cresce di anno in anno. Il motivo è presto detto. Il numero dei pescatori è molto alto (in Italia le licenze di pesca nelle acque interne sono circa 2 milioni), ma la possibilità di fare buone catture nelle acque libere è sempre più ridotta. E così, chi vuole avere la certezza di un carniere sicuro, è giocoforza costretto a rivolgersi ai laghetti privati, dove le prede - pagando s’intende - non mancano di certo. A dare man forte al settore, negli ultimi anni si sono messe le aziende agrituristiche. Ciò in linea con la corretta impostazione di fornire agli ospiti - oltre all’alloggio e alla ristorazione - anche una serie di proposte per il tempo libero. D’altra parte il diffondersi dei laghetti di pesca sportiva all’interno di iniziative collegate col turismo rurale è pienamente in linea con la filosofia di fondo che vede l’agriturismo come un utile strumento di salvaguardia dell’ambiente. Buona parte di queste iniziative si sono sviluppate attraverso azioni di vero e proprio recupero, anche estetico, delle cave che prevedevano interventi di consolidamento delle rive e di rimboschimento delle aree limitrofe. Per quanti volessero cimentarsi in questo tipo di iniziativa è bene tenere conto che l’idea di inserire all’interno di una azienda agricola un laghetto di pesca sportiva va valutata con una certa prudenza e tenendo conto di numerosi fattori. Anzitutto è quasi sempre necessario avere già a disposizione un invaso naturale da adattare a pesca sportiva. I costi di realizzazione di uno scavo ex novo sono molto alti (dagli 8 ai 10 Euro/mq per terreni sciolti). E poi, a meno di terreni fortemente argillosi, occorre provvedere all’impermeabilizzazione anch’essa molto onerosa. Inoltre il successo dell’iniziativa dipende molto dall’ubicazione del laghetto. La situazione ottimale è data dalla relativa vicinanza con agglomerati urbani di una certa importanza o con stazioni turistiche che, di per sé, già attirino in zona un buon numero di potenziali fruitori dell’impianto. E poi essenziale - ma questo nel caso di un’azienda agrituristica è dato per scontato - l’integrazione con altre iniziative anch’esse collegate con la fruizione del tempo libero (piccolo ristoro, campo giochi, poligono per il tiro con l’arco, ecc.) in grado di innescare validi meccanismi di attrazione rivolti, più che ai pescatori, ai visitatori a loro associati (i familiari). Riguardo alla dimensione dell’impianto, la situazione ottimale si ha quando è possibile disporre di almeno 3-5 ettari di superficie d’acqua da dividere in 3/4 invasi distinti da impesciare con diverse specie. Sul tema delle autorizzazioni esiste una certa incertezza normativa. Solo poche Regioni hanno previsto delle leggi specifiche legate all’esercizio di questa attività. Come regola generale il titolare e/o gestore del laghetto deve comunque richiedere al comune dove ha sede l’impianto un’autorizzazione in carta bollata cui allegare il parere favorevole rilasciato dall’ASL locale e una planimetria del laghetto. Da non trascurare infine le principali PESCA ITALIANO DEI LAGHETTI misure di sicurezza (cartelli che avvisano sull’eventuale presenza di argini non sicuri, recinzione di protezione all’accesso dello specchio d’acqua, presenza di un certo numero di ciambelle di salvataggio, ecc.) volte ad evitare spiacevoli incidenti ai pescatori oltre che “grane” di non lieve entità al responsabile dell’impianto. Nella aziende agrituristiche che allevano pesce, visto che l’attività può rientrare pienamente tra quelle espressamente previste dalla legge quadro, non ci sono particolari altri adempimenti a cui sottostare. Diverso sarebbe il caso se la struttura non sorgesse in collegamento con l’attività agricola. In questo caso è bene che il proprietario dei laghetti si orienti verso forme di gestione sotto forma di circolo o di “club privato” a cui deve risultare affiliato ogni frequentatore della struttura. Così facendo è molto più facile ottenere l’autorizzazione a tenere anche un piccolo bar dove offrire cibi e bevande, affittare canne ed attrezzature, vendere esche, ecc. Se la scelta ricade nella costituzione di un club privato, la normativa di riferimento è dei circoli ricreativi e la migliore formula statutaria da adottare è quella sportiva dilettantistica. Proprio per questo c’è piena sinergia tra la Commissione Tecnica Nazionale Pesca Sportiva nei Laghi e il Fiduciario per le attività ricreative. Qualsiasi ulteriore informazione può essere richiesta al nostro Fiduciario Nazionale, Sig. Rampini. Mario Petrucci Fiduciario Nazionale per la pesca Claudio Rampini Via Tor di Cervara 57/B – Roma Tel. 392.2295946 – 06.2296055 Mail: [email protected] 14 CONVENZIONI Immaginiamo una grande organizzazione, composta da quasi 180.000 persone, di ogni ètà e ceto sociale. Immaginiamo che dietro di ciascuna di esse ci sia una famiglia composta da una media di almeno tre persone, arriviamo facilmente a comprendere che ci riferiamo ad un numero che rasenta i 750.000 individui. Persone che possiedono abitudini, esigenze, aspettative e che consumano. Se ipoteticamente queste persone versassero ognuna un euro ogni anno, ci troveremmo a disporre di una notevole cifra. Adesso spostiamo l’attenzione verso una qualsiasi grande azienda italiana che disponga di una rete commerciale in grado di coprire l’intero comparto nazionale, che possieda prodotti in grado di soddisfare più tipologie di utenti. Se improvvisamente quest’azienda venisse a contatto con questo enorme patrimonio umano, improvvisamente avrebbe l’opportunità di colloquiare con una nuova ed inaspettata utenza. Ma tutte le azioni non sono certamente casuali, poter colloquiare simultaneamente con una massa di probabili clienti diventa difficile ed oneroso se non sussiste un veicolo di comunicazione e di fidelizzazione, già sperimentato. Ecco allora nascere le “convenzioni”, le forme di collaborazione tra aziende ed organizzazioni dove, da una parte si pongono delle condizioni favorevoli e riservate ad una specifica utenza, e dall’altra s’incentiva l’utilizzo della convenzione. Allora, succede che senza grossi investimenti e dispendiose campagne pubblicitarie, si soddisfano tutti e tre gli attori di detta convenzione: - L’azienda che aumenta il fatturato; - L’utente che trova dei vantaggi all’acquisto presso la convenzionata; - L’organizzazione che attua un importante servizio di fidelizzazione. Sono proprio questi gli stimoli che ci hanno indotto a realizzare un servizio convenzioni specifico per i nostri associati, cointeressando aziende leader nei vari settori economici. Da qui l’esigenza di selezionare partner i cui prodotti e/o servizi siano facilmente reperibili in ogni località o agevolmente fatti pervenire a destinazione. Questa iniziativa, oltre alla tradizionale comunicazione che avviene tra Ente ed associato, è supportata anche da un ulteriore sito internet che aggiornato continuamente, consente di verificare a quali aziende rivolgersi e quali sono i vantaggi. Il sito in questione, seguendo la logica informativa già adottata, è: www.1000vantaggi.it. A questo punto è sorta anche un’altra esigenza, offrire all’associato una tessera sociale maggiormente consistente e specifica. L’idea, considerata la nostra predisposizione tecnologica, si è rivolta verso una card USB, il cui utilizzo è ormai divenuto comune. Ecco, ancora una volta primi, la nostra tessera che può essere utilizzata individualmente da ogni associato, personalizzata da ogni nostro affiliato e con i contenuti che desideriamo comunicare. Ovviamente ciò comporta un ulteriore costo, per questo si è deciso di lasciarla comunque facoltativa ma facilmente disponibile per chiunque la richieda. Essendo comunque prodotta per noi, il suo costo è nettamente inferiore rispetto alle normali chiavette USB reperibili nel mercato. Giulio Tozzato 15 CAF Il Centro di Assistenza Fiscale di Sport Nazionale N asce nel 2010 ma diverrà operativo sin dai primi giorni del nuovo anno, il Caf pilota di Sport Nazionale nato dalla collaborazione con l’Unione Generale del Lavoro, sezione Caf. Ciò permetterà ad ogni Comitato territoriale provinciale di dotarsi di un invidiabile strumento per aumentare le proprie attività di assistenza ai tesserati. L’organizzazione è molto semplice e lineare, siglato l’accordo tra le due rappresentative, si è individuata a Treviso la sede pilota e di riferimento per tutta l’organizzazione fiscale di Sport Nazionale, dei suoi affiliati e dei tesserati. Se Treviso fungerà da riferimento nazionale, ogni comitato provinciale ha l’opportunità di aprire una sede “figlia” nella quale implementare l’attività. Condizioni essenziali per la gestione è la disponibilità di un ufficio autonomo, decorosamente arredato e completo di computer, stampante, fax e/o scanner, collegamento internet e telefonico. L’ufficio diverrà anche sede del Comitato Provinciale di Sport Nazionale. Gli interessati, ai quali non è richiesto il versamento di nessuna quota, dovranno completare un breve corso on-line e un corso pratico di una giornata a Roma, presso l’UGL. Potranno godere dell’assistenza e della consulenza dell’ufficio pilota e potranno realizzare una propria rete organizzativa sul territorio. Si ricorda che il CAF svolge per conto del Ministero delle Finanza e, conseguentemente per l’Ufficio delle Entrate, raccolta e trasmissioni di dati, con contribuzione predefinita per ciascuna pratica. Diventa quindi un’opportunità di lavoro e, se sussistono delle capacità imprenditoriali, anche di guadagno. Ma vediamo ora cosa sono i CAF. Il decreto legislativo del 28 dicembre 1998 n.490 ha riformato la disciplina dell’assistenza fiscale per l’elaborazione delle dichiarazioni modello 730 per i lavoratori dipendenti e pensionati. Per effetto di tale riforma coesistono due forme di assistenza fiscale: oltre alla tradizionale assistenza diretta (cioè svolta in proprio dall’azienda), l’assistenza svolta dai CAF autorizzati. La sigla CAF sta per centro di assistenza fiscale, strutture autorizzate dal ministero delle Finanze. Ne esistono di due tipi: CAF imprese e CAF dipendenti. Le principali attività prestate nei confronti dei contribuenti, oltre all’elaborazione delle dichiarazioni (modelli 730 e UNICO), sono la redazione delle scritture contabili, dei bollettini e delle dichiarazioni ICI. Solo i CAF, inoltre, possono rilasciare il ”visto di conformità”, un marchio di garanzia che garantisce il contribuente da eventuali errori formali. Il modulo 730 e i Centri di Assistenza Fiscale sono i principali alleati fiscali dei milioni di lavoratori dipendenti e pensionati d’Italia che, dall’istituzione di questo modulo, non sono più soggetti alla compilazione dell’ex famigerato “modulo 740”, ora chiamato Unico. Per compilare il 730 non è necessario un commercialista: se ne occupa direttamente il CAF. Ai CAF è possibile consegnare gratuitamente il modulo compilato e ottenere il conteggio, oppure lasciare che il CAF stesso provveda anche alla compilazione (per questa compilazione il costo varia da sportello a sportello). Per svolgere queste operazioni, il contribuente è quasi obbligato a rivolgersi ai CAF in quanto risultano essere uno dei pochi centri autorizzati e convenzionati ai dettami istituzionali. Tutti i servizi sono comunque gratuiti, ad eccezione dell’elaborazione del modello 730, a meno che non sia già compilato dal contribuente. Il compito del CAF è dunque quello di verificare che i dati presenti nelle dichiarazioni dei redditi fornite dai contribuenti, siano conformi alla documentazione esibita. Per questo è necessario conoscere dati quali gli oneri deducibili, le detrazioni d’imposta spettanti, le ritenute operate, nonché gli importi dovuti a titolo di saldo o di acconto oppure gli acconti spettanti. Una nuova grande opportunità per quanti desiderano inserirsi in questo settore, per essere seguiti in modo imprenditoriale per sviluppare una capillare rete di assistenza. Giuseppe Mauro Viale Brigata Marche 11/A – 31100 Treviso tel. 0422420094 Mail: [email protected] Da oggi sei al centro dell’attenzione e pronto a ricevere tanti servizi, in un unico sportello. IL CAF NAZIONALE TANTI SERVIZI UTILI A TUA DISPOSIZIONE Oltre ad usufruire direttamente di questi servizi, puoi costruire la tua professione nell’assistenza alle persone avvalendoti della nostra esperienza e con un irrisorio investimento. Con la predisposizione ai rapporti sociali, la volontà di conoscere nuove attività e una piccola capacità imprenditoriale, puoi aprire uno sportello CAF nella tua città. Per informazioni, contatta il nostro Caf pilota: CAF SPORT NAZIONALE Viale Brigata Marche 11/a – 31100 Treviso tel. 0422420094 mail: [email protected] 17 NUOVE TECNOLOGIE LA WEB-TV ILa WEB TV SPORT NAZIONALE non è una nuova tv, ma è la nuova tv ideata per essere fruibile e interagibile su tutte le piattaforme: dtt, web, Facebook, hbbtv, iptv, mobile tv umts, iPhone, iPad e tante altre”. Una tv on demand visibile attraverso il sito www.sportnazionale.tv con un palinsesto predefinito fatto di video a rotazione oltre che di programmi di approfondimento sulla storia dello sport e dello spettacolo. Un progetto che ha lo scopo di creare nuove professionalità che possano portare alla definizione di figure lavorative da spendere sia all’interno della TV stessa, che presso strutture esterne. L’intento è quello di creare una struttura collaborativa satellitare, ovvero diffusa in tutto il territorio nazionale, coprendo le province con redazioni autoctone create ed istruite ad hoc, con lo scopo di decentrare le attività dando autonomia crescente alle redazioni ivi formate, a partire da un sistema distribuito promiscuo, sia online che offline. L’ottica di partenza sposa il credo proprio di Sport Nazionale: ovvero una crescita costante utilizzando i propri mezzi, sfruttando le capacità ed i potenziali di ciascuno di noi. Sarà una Web tv tematica e non generalista, che partirà dalla presentazione degli eventi sportivi e tutto ciò che ruota attorno ad essi, per arrivare a crescere con la creazione di un notiziario orientato allo sport ed all’associazionismo. Si avvarrà dell’esperienza pluriannuale relativa alla gestione e diffusione della rivista di Sport Nazionale e della quantità elevata di palinsesti sportivi presenti annualmente in tutte le province italiane. Crescere insieme a noi, vuol dire crescere in una professionalità spendibile, utilizzando i molteplici canali e la forza di una struttura forte e motivata che da oltre 60 anni si prefigge una crescita non solo sportiva e curando gli interessi di tutti gli affiliati. Per eventuali collaborazioni e sinergie, ci si può rivolgere direttamente all’interessato. Cell. 3930946180 mail: [email protected] WEB TV SPORT NAZIONALE Roberto Scialpi 18 UNA NUOVA DEFINIZIONE DI AMBIENTE Il nostro pianeta, nel suo insieme, è l’ambiente che ci ospita e nel quale viviamo. Separare questa realtà globale e ridurre il concetto di ambiente ad uno spicchio di territorio, è un errore grossolano. Esiste ormai cultura condivisa, attraverso la quale c’è la consapevolezza che i confini imposti dall’essere umano non hanno nulla a che fare con le leggi geofisiche che hanno determinato la vita nel nostro geode. Anche se siamo soggetti a mutamenti che porteranno all’estinzione della vita intesa come noi la concepiamo, -percorso che durerà milioni di annigiocoforza dobbiamo pensare e adottare dei comportamenti che consentano al genere umano ed alle altre specie animali e vegetali, di completare la loro limitata esistenza, nelle migliori condizioni possibili. Per molto tempo con il termine “ambiente” si è indicato il risultato di una serie di processi essenzialmente naturali, considerati all’origine di tutto ciò che è intorno a noi. Non a caso il termine deriva dal latino “ambire” (ossia circondare, stare intorno): è implicito anche un senso di centralità dell’uomo, visto non come parte integrante della biosfera ma quale componente esterna, capace di plasmare, gestire un “ambiente” creato appositamente per la sua crescita materiale e spirituale in virtù delle superiori doti intellettive di cui è dotato. Tale visione antropocentrica (presente nel mondo greco-romano e avvalorata per secoli dal pensiero cristiano-occidentale), può rivelarsi pericolosa nella nostra società in cui i bisogni connessi alla crescita demografica e l’utilizzo di tecnologie dal forte impatto possono alterare profondamente l’ambiente. Gli effetti provocati da una gestione inadeguata delle risorse naturali e dei territori, soprattutto nell’ultimo secolo, e le stime relative ai profondi cambiamenti complessivi hanno fornito l’input per una “rivoluzione copernicana” relativa al concetto di ambiente. L’ambiente è dato dalla profonda e continua interazione tra componenti naturali ed antropiche: in ogni territorio si sovrappongono visibilmente le trasformazioni determinatesi nei “tempi brevi” della storia e le modificazioni verificate- si nei “tempi lunghi” della natura fino a formare un “unicum” organico ed inscindibile. Attualmente è impossibile e per giunta anacronistico parlare di “ambiente” senza considerare la presenza umana in quanto ogni area del pianeta ne risente direttamente o indirettamente. Natura e cultura costituiscono, quindi, un insieme integrato e retroagente: ogni azione dell’uno determina un “feedback” (una risposta) dell’altro in base alla quale si determineranno nuove scelte e nuovi comportamenti. Ad esempio, il feedback della componente “natura” alla combustione di idrocarburi operata dall’uomo è costituito da un aumento della temperatura che, come effetto, comporterà desertificazione, alterazione delle fasce climatiche, erosione del suolo, etc. In tal caso il “feedback” è una reazione ad una forte pressione tesa ad alterare gli equilibri naturali. La nuova visione di ambiente, proposta con forza dall’attuale comunità scientifica, costituisce la linea guida per le attuali agenzie di protezione ambientale a tutti i livelli che, al contrario di molte associazioni ambientaliste, non propongono un anacronistico ritorno alla natura ma tendono ad una gestione integrata nel territorio in cui esigenze economiche, benessere, progresso e tutela ambientale costituiscano realtà compatibili. In questo modo l’ambiente diventa campo di indagine e di azione non solo per le discipline scientifiche ma anche per quelle umanistiche: la complessità insita nel nuovo concetto di ambiente rende indispensabile la compresenza di diverse competenze e modalità di lettura per realizzare un sistema in cui natura e cultura possano interagire attraverso “feedback” positivi in vista di nuovi e proficui equilibri. Attività antropica e spostamento delle fasce climatiche. Il clima di una determinata area del pianeta è il frutto dell’interazione fra fattori geografici e comportamenti umani. Fino alla rivoluzione industriale le attività antropiche non hanno influenzato l’assetto climatico del sistema Terra: l’anidride carbonica (CO2), prodotta dalla combustione della biomassa vegetale, era facilmente “assorbita” ed integrata nell’ambiente. Alte variazioni nei livelli di concentrazione ed anidride carbonica erano dovuti es- senzialmente a sporadici eventi naturali (grandi eruzioni vulcaniche) che, a livello mondiale, influivano sul clima innalzandone la temperatura, come si è notato dall’analisi delle stratificazioni dei ghiacciai in Antartide. L’uomo è divenuto “soggetto attivo” dei mutamenti climatici a partire dall’utilizzo del carbone come fonte energetica. Pian piano prima il carbone poi il petrolio hanno sostituito le altre forze motrici utilizzate per secoli e basate sullo sfruttamento dell’acqua, del vento, degli animali e dell’uomo, forze “pulite” ma sicuramente meno redditizie e produttive (ad esempio la concentrazione di ossido di ozono (gas serra) è superiore del 20% rispetto all’era preindustriale!) Prendere consapevolezza dei cambiamenti in atto è doveroso ed essenziale considerando che il clima plasma fortemente il paesaggio, influendo sulla vegetazione, sulle forme e sui possibili modi di utilizzazione del suolo. Latitudine, umidità, escursioni termiche, temperature stagionali sono variabili dalla cui interazione dipende la delimitazione delle cosiddette “fasce climatiche”, ossia di aree contraddistinte da comportamenti e peculiarità metereologiche ben definite. Oggi, in base ai dati sull’andamento delle precipitazioni, l’aridità dei suoli, la variazione dei ghiacciai, le temperature annue, è necessario ridefinire tali fasce e considerarle in una prospettiva dinamica da connettere non più ai “tempi lunghi” della natura ma a quelli particolarmente ristretti della storia. L’Italia, ad esempio, è generalmente classificata come zona temperata senza tener conto delle molteplici variazioni verificatesi negli ultimi anni e delle differenziazioni tra Nord e Sud: il nostro stato verrebbe a posizionarsi al confine tra due fasce climatiche (spacca- DIFESA AMBIENTALE tura climatica). E’ già in atto un processo di rarefazione delle precipitazioni annue: temperature più alte provocano un aumento dell’evaporazione ma maggiore difficoltà nella trasformazione del vapore acque in gocce di pioggia. Quando questo si verifica, si determinano forti e violente precipitazioni che provocano maggiore erosione del suolo, danni all’agricoltura, alluvioni, frane, inondazione ed altri dissesti idrogeologici. Al contrario il fenomeno della desertificazione avanza da Sud: siccità, prosciugamento di corsi a carattere torrentizio e delle falde acquifere costituiscono problemi particolarmente sentiti in alcune regioni, soprattutto nel Meridione. Il suolo, risorsa primaria E’ molto difficile definire che cosa sia il suolo. l’UNEP (United Nation Environment Programme) ha messo in evidenza la multifunzionalità di questo strato sottilissimo del sistema Terra, considerato “mezzo di interazione tra biosfera, atmosfera, idrosfera. Il suolo non è altro che il prodotto di una incessante disgregazione delle rocce avvenuta per cause esogene o endogene (acque correnti, onde, ghiacciai, venti). A differenza degli strati geologici sottostanti è continuamente sottoposto all’azione di un’enorme quantità di microrganismi e riceve residui animali e vegetali: particelle minerali ed organiche si fondono per dar vita ad una componente tanto fragile quanto essenziale della biosfera. Da quanto detto finora risulta chiaro il lungo processo alla base della sua formazione. Eppure, analogamente a quanto avviene in campo biologico, le attività umane stanno progressivamente riducendo la sua quantità e la sua complessità. Tale processo è tanto più grave considerando l’enorme sproporzione tra i tempi di formazione e il tempo di erosione di pochi centimetri di suolo. E’ necessario quindi prendere coscienza di un problema a lungo trascurato perché forse meno visibile rispetto a fenomeni quali lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento dell’aria, l’innalzamento della temperatura, il degrado delle acque interne e marine. Il suolo è un “capitale naturale” da tutelare, una risorsa rinnovabile che, perseverando negli attuali comportamenti produttivi ed insediativi, tende a degradarsi profondamente e a scomparire. Può essere giustamente definito il “supporto di tutte le attività umane”. Attraver- so la costruzione di carte sul suo utilizzo è possibile comprendere visibilmente le caratteristiche di una certa area, le attività su cui basa la propria economia, la sua struttura insediativa: si può, insomma, capire l’incidenza di agricoltura, industria, infrastrutture ed urbanizzazione su un territorio. Dal confronto di carte appartenenti a periodi diversi si nota un profondo cambiamento a livello sia locale che globale: si assiste ad una progressiva riduzione delle aree destinate ad usi agricoli, mentre aumenta sensibilmente il peso delle infrastrutture e dei sistemi insediativi. In conclusione, a qualsiasi scala venga rilevato e studiato, si nota una diminuzione nel rapporto SAU/ST (superficie agricola utilizzata/superficie territoriale totale) soprattutto nelle aree di pianura, maggiormente adatte all’agricoltura. Il cambiamento climatico: l’effetto serra L’effetto serra è un fenomeno determinato dall’aumento di anidride carbonica e di altri gas-serra nell’atmosfera terrestre: questa coltre di gas lascia passare i raggi ultravioletti che provengono dal sole mentre ostacola la fuoriuscita dei raggi infrarossi, provocando un innalzamento della temperatura direttamente proporzionale alla quantità di biossido di carbonio. Si è calcolato che dal secolo scorso ad oggi si è verificato un aumento del 30%, imputabile essenzialmente alla combustione di petrolio, carbone, gas naturale. Anche i livelli degli altri gas-serra(metano, protossido di azoto, clorofluorocarburi) aumentano costantemente nonostante siano numerosi i protocolli e i documenti che cercano di regolarne le immissioni nell’atmosfera. La distruzione del manto forestale tropicale (deforestazione) contribuisce all’effetto serra in quanto la vegetazione svolge l’importante funzione di assorbire anidride carbonica e rilasciare ossigeno. Il cambiamento climatico è la minaccia più grave per il sistema terra: le proiezioni effettuate dall’IPCC (Commissione Intergovernativa sul Cambiamento Climatico) mostrano come tali processi siano già in atto. “The climate time bomb”, un rapporto effettuato da Greenpeace, dà un ampio quadro dei disastri verificatisi nel mondo dal 1990 ad oggi e strettamente connessi all’ aumento della temperatura. Il riscaldamento del pianeta, anche di pochi gradi, comporta lo scioglimento delle calotte po- lari, l’innalzamento del livello del mare, l’inondazione delle terre basse e di larghi tratti di costa (di solito aree altamente urbanizzate), la desertificazione delle aree a rischio, maggiore siccità e conseguente diminuzione dei raccolti e della produttività agricola. Si determina una vera e propria “reazione a catena” sinteticamente definita dagli studiosi “Global Change”. Le ricerche scientifiche sul “Global Change” tendono considerare in modo unitario e sistemico i processi dell’ecosistema terrestre messi in moto dagli attuali sistemi produttivi e insediativi. E’ necessaria, pertanto, un’attiva collaborazione tra istituzioni governative e commissioni di scienziati per comprendere le dinamiche future nel modo più attendibile, invertire gli attuali valori d’immissione di gas serra nell’atmosfera e limitare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale. Fiorenzo Pesce 20 Fiera Cavalli ‘10 A nche la 112ª edizione si è conclusa con numeri da record per una delle più storiche fiere italiane. Nata nel 1898 e oggi leader europea con quasi 700 espositori da 25 Nazioni, 2500 cavalli di 60 razze, 350 mila metri quadrati espositivi e 150 mila visitatori da 55 Paesi. Un primato invidiabile che nonostante le ultime agguerrite manifestazioni nel settore equestre, non hanno fatto mancare il successo agli organizzatori. Molte le novità quest’anno, che hanno confermato tale preminenza, coinvolgendo svariati settori. La sicurezza innanzi tutto per gli amanti della sella, anche abbinata alle due ruote. Infatti la presenza di Giacomo Agostini, il pilota italiano che con 15 titoli iridati è considerato il più grande campione del motociclismo sportivo di tutti i tempi, è stato ospite dello stand Dainese nel padiglione 4 del quartiere fieristico, per celebrare l’anteprima mondiale di “Equestrian”, la prima linea di abbigliamento protettivo per cavalieri firmata dal noto marchio vicentino. Sicurezza, Socialità e Salute, ecco gli altri importanti temi che hanno coinvolto tutto l’impianto fieristico in più occasioni. Attraverso la riabilitazione equestre intesa come valida terapia di recupero, fin dall’età adolescenziale, è quanto emerso dal convegno organizzato da Fieracavalli in collaborazione con il Ministero della Salute e il Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti dagli Animali. Ettore Riello, presidente di Veronafiere, ha sottolineato come anche per gli italiani l’ippoterapia sia uno strumento importante nella cura e nella riabilitazione medica: «dalla ricerca presentata ieri da Renato Mennheimer è emerso che l’87% degli italiani intervistati ha fiducia nell’ippoterapia come riabilitazione e credo che questo sia un dato importante e significativo per aprire un dibattito come quello di oggi». L’on. Francesca Martini, introducendo il tavolo scientifico, ha dichiarato: «Ci sono ormai evidenze scientifiche sul ruolo che gli equidi possono svolgere come co-terapeuti. Quello del cavallo è un aiuto che si dispiega ben oltre l’età evolutiva ed è in grado di toccare tutte le età della vita. Ho voluto fortemente la presenza del Ministero della Salute a Fieracavalli perché attraverso la relazione uomo-animale si costruisce anche un percorso di cura per gli esseri umani. Dobbiamo far sì che le terapie assistite con gli animali entrino a far parte dei Livelli Essenziali di Assistenza affinché tutti coloro che hanno bisogno di interventi riabilitativi con gli animali possano accedervi.». L’On Martini ha poi visitato il Villaggio del Bambino dove, presso lo stand del Ministero della Salute, ha salutato i più piccoli, «i principali fruitori dei benefici che nascono dal rapporto tra uomo e cavallo». Proprio a sottolineare l’importanza dell’argomento, l’Associazione Allevatori del cavallo Bardigiano hanno voluto sottolineare la predisposizione di questa razza al lavoro sociale, premiando con tre belli esemplari, l’attività di altrettante associazioni sportive che operano con i diversamente abili. Una di queste è l’associazione “Partecipazione” di Greccio (RI), affiliata Sport Nazionale, che assieme al Sindaco Albertina Miccadei hanno ricevuto il prezioso omaggio, direttamente dal Sottosegretario Martini. Protagoniste per l’intera durata della manifestazione sono state le carrozze con defilé quotidiani stile “Belle Epoque”, animando la fiera con una suggestiva ambientazione d’autunno dei primi del Novecento. Anche la città ha vissuto momenti “d’altri tempi”, rivivendo la tradizionale sfilata delle Carrozze d’Epoca attraverso il centro storico della città scaligera fino a Piazza dei Signori, con la consegna delle premiazioni del concorso “Verona in carrozza”, organizzato in collaborazione con il G.I.A., Gruppo Italiano Attacchi. Altre importanti ed innovative presenze si sono sviluppate grazie alla presenza di 8 cavalieri di Sport Nazionale che hanno contribuito a fornire parte del servizio di vigilanza a cavallo all’interno dell’area espositiva aperta. Altre “chicche” in assoluto, la presentazione del I Campionato Italiano di 3-trek, che vede la partecipazione di squadre composte da un podista, un ciclista e un cavaliere, in una gara a staffetta su percorsi ad anello. Anche l’informatica ha avuto il proprio spazio, con la presentazione al pubblico del primo corso di lingua inglese on-line dedicato all’equitazione e mai realizzato in Italia prima d’ora. Costruito specificatamente per addetti dei Centri Ippici e Maneggi, con l’intento di far migliorare le loro conoscenze d’inglese e quindi servire meglio il mercato estero, grazie al metodo d’apprendimento comparativo, esso permette di comprendere più che memorizzare, facendo riferimento alla vita quotidiana e alla lingua madre. É un corso realizzato per una tipologia di utenti con la forma mentale già schematizzata e dall’elasticità d’apprendimento non più allenata. Ciò permette di raggiungere i migliori risultati possibili, rispetto agli sforzi profusi. Infine il festeggiamento dei 25 anni della rivista “Cavallo Magazine” che nel settore equestre è un riferimento per tutti gli appassionati, associazioni e tecnici. Dunque, … arrivederci alla 113ª edizione. Fiorenzo Pesce EQUITAZIONE Visto dagli allevatori Il tempio del cavallo ha chiuso i suoi battenti per la del sig. Fulvio Rossignoli, giudice di ring coadiuvato secondo posto ad Altivo, riproduttore in carriera pres- 112° volta. Quattro giorni di adrenalina pura in un sus- dai due esperti di commissione Giuseppe so il Centro di Incremento Ippico di Foggia; terzo posto seguirsi frenetico di attività spettacolari che han visto Mastrangelo e Giovanni Verlicchi, che han visto in a Zuleico, stallone in attività presso l’azienda del sig. impegnati nella kermesse veronese oltre 2500 cavalli passerella un cospicuo numero di soggetti fin dalle Mauro Blasi di Perugia. di tutte le razze in un’area espositiva di circa 350.000 categorie giovanili, una qualità che deve essere con- L’Emilia Romagna si è aggiudicata il Trofeo “gruppi metri quadrati. di regione” con ben 19 capi presentati in mostra na- siderata la cartina tornasole nonché valore aggiunto Con grande ammirazione una fetta consistente del di ogni allevamento in cui si operi in selezione. zionale; allo stallone Gonzales è andata la medaglia panorama fieristico si è mostrata al grande pubbli- Damigella, in proprietà al sig. Ivano Bonazzi di Ferrara d’oro nel Trofeo “gruppo di progenie”. Per le vie del co nel padiglione 9 di Italialleva, tutto dedicato alle si è aggiudicata l’oro nella categoria “puledre 2010”; quartiere fieristico, al di là dei momenti ufficiali sui cosiddette “produzioni zootecniche” italiane. Dal argento a Dora, allevamento Luigi Bertasi di Verona; ring di Italialleva, una squadra di una ventina di sog- Trentino alla Puglia narrando la cultura del cavallo nel bronzo mantovano al sig. Massimo Foroni per la pule- getti “attaccati” capitanati di Mario Rocco e Loren- corso dei secoli in una serie di dimostrazioni che rac- dra Dolcenera. zo Crise si sono cimentati in un continuo spettacolo chiudono l’essenza dell’allevamento: Haflinger, TPR, Sul podio delle cosiddette “18 mesi”, il primo posto a a 360°, valorizzando la razza nelle diverse attitudini Maremmano, Murgese, Lipizzano, Sella Italiano, Bar- Cassiopea in proprietà al sig. Luigi Bertasi; secondo e alle redini lunghe tra tradizione, eleganza e maneg- digiano, Norico, Monterufolino, Esperia, Delta, San terzo posto perugini rispettivamente a Cherie LB, alle- gevolezza: Francesco Mansueto con un bellissimo tiro Fratellano, Pentro, nonché svariate rappresentanze vamento Luchetti e Cenerentola, allevamento Mauro a quattro; il giovanissimo Andrea Manente con una delle popolazioni asinine a rappresentare l’incredibile Blasi. “troika”; Federico Di Sacco, Arcangelo Cavezza, Gigio patrimonio culturale legato alla tradizione allevatoria- La classifica delle “30 mesi - nate 2008” ha visto al Dissegna, Italo Bianciotto con le pariglie; Sandro Gen- le della penisola. vertice la futura fattrice Bambola in proprietà al sig. tili, Gaetano Tonello, Alessandro Calderini, Giorgio Gaetano Santarelli, seguita da Brenta nata nell’alle- Marcato, Patrizia Cosmo “a singolo”. vamento del sig. Ivano Bonazzi e Bina allevata dal sig. Una menzione particolare ai “ragazzi del Duca degli Daniele Paribeni. Abruzzi” di Padova che al di là “dell’attacco” si sono Nella categoria “fattrici 3-5 anni” si è aggiudicato cimentati nella preparazione di diversi soggetti “mon- l’oro il sig. Giuseppe Zuffa con Athena VG; l’argento tati a pelo”, meritandosi il “bollino” di buoni ad- al sig. Claudio Pesci con Zarina CP ed il bronzo al sig. destratori, oltre che allevatori dei soggetti presentati. Alessandro Calderini con Zigulì. Un’emozione continua culminata in diversi momenti Incoronata campionessa della categoria “fattrici 6-10 associativi importanti come la cena dell’allevatore Mai come quest’anno è stato possibile testare la qua- anni” Ursula, dell’allevamento Michele Tobaldo di Pa- del sabato sera, organizzata dall’ANACAITPR in lità delle produzioni autoctone presentate da Giorgio dova; il secondo posto a Rugiada in proprietà al sig. collaborazione con l’Ente Fiera di Isola della Scala, Caponetti nel carosello delle razze italiane, un’eccel- Marco Patroncini di Ferrara e a chiudere Susy dell’al- a sottolineare il legame tra storia e tradizione delle lenza che deve essere considerata un punto fermo per levamento Luchetti di Perugia. produzioni locali come il “riso nano vialone veronese a il futuro: tutti soggetti dal notevole pregio morfologico marchio IGP”, ad evocare l’antico impiego della razza e sapientemente addestrati nelle performance più di- CAITPR nel lavoro a trazione animale. sparate, presentate al pubblico in un’importante veste Annalisa Parisi – Fiorenzo Pesce multi-tasking tra formazione e zootecnia, riuscendo a percorrere la penisola in un susseguirsi di emozioni in forma spettacolare che altro non sono che la valorizzazione di un territorio così intriso di tradizioni come il nostro. Accanto allo show, sempre in fermento parallelamente anche il “ring B” di Italialleva, pal- Le categorie maschili han visto un podio tutto emicoscenico di ben due Mostre Nazionali, entrambe alla liano nella categoria “giovani stalloni 30 mesi”, as73° edizione, che han visto protagonisti nelle diverse segnando l’oro a Benito dell’allevamento Giuseppe giornate Haflinger e CAITPR in tutte le categorie Farioli; l’argento a Brio in proprietà ai sig. Lauro e ufficiali previste dai rispettivi Libri Genealogici. Novello Gieri ed il bronzo a Bartabas G allevato nell’a- La Mostra Nazionale del Cavallo Agricolo Italiano da zienda di Edgardo Baroncini. Tiro Pesante Rapido, che festeggia in questa sede il Quest’anno con il titolo di “campione di razza”, asseproprio compleanno fin dagli anni ‘30, ha registrato gnato al vincitore della categoria “stalloni 3-5 anni” come protagonisti un’ottantina di soggetti dal valore è stato insignito il soggetto Zorro, proprietà dell’Amorfologico veramente pregevole. Oneroso il compito zienda Maria Alonzi di Borbona in provincia di Rieti; 22 TRIATHLON CAMPIONATO ITALIANO 3TREK È CON UN MONTEPREMI DI 5000 EURO da un’idea di Marco Rigali, il campione dell’equitazione e l’avventuroso cavaliere che solo alcuni anni fa ha saputo condurre sulle orme di Marco Polo, una piccola carovana a cavallo fino in Cina. Si tratta di una manifestazione a squadre, con tre differenti discipline e che si realizza sul territorio con gare, con un preciso calendario. Le fasi successive sono le qualificazioni ai Campionati zonali, che abbracciano territori molto più ampi, generalmente a livello regionale ma anche interregionale, in alcuni casi. La parte conclusiva sarà il Campionato Italiano, che consacrerà il team vincente, con dei ricchi premi per tutti e tre gli atleti. Le discipline coinvolte sono l’Atletica con un podista, il ciclismo con un corridore e l’equitazione con cavallo e cavaliere, con un’unica categoria, per età e sesso, a rimarcare l’aspetto ludico della competizione. I tre atleti costituiscono una squadra e il termine della gara di ciascun atleta coincide con l’inizio della gara dell’altro compagno, attraverso il passaggio della staffetta. Il percorso complessivo ha una lunghezza media di non oltre gli 8 km e può essere realizzato ad anello fino ad un massimo di tre anelli. La classifica per gara avviene a punti mentre quella dei campionati zonali avviene per punti di gara e punti acquisiti da gare precedenti. Ai Campionati Italiani partecipano solo le squadre vincitrici dei campionati nazonali e ogni squadra partirà con zero punti. La partecipazione avviene per squadre, ogni atleta partecipa con attrezzatura e cavallo personale. Il primo a partire è il podista che effettua il tragitto passando la staffetta al compagno in mountain bike. Il Cavaliere completa il percorso, attraversando per ultimo la linea d’arrivo. Ovviamente vince la squadra il cui cavaliere arriva per primo fra tutti i fantini. Diventare un atleta di 3trek è molto semplice. È sufficiente una piccola esperienza in uno dei tre settori: l’Atletica, il Ciclismo o l’Equitazione, base necessaria per costruire il team. Nella fase iniziale, Marco Rigali, è a disposizione per aiutare a costituire le prime squadre. Infatti, il suo scopo consiste nell’aiutare gli interessati a costruire il proprio team e a farli partecipare alle tappe del CAMPIO- NATO ITALIANO 3-TREK, nel loro territorio. L’adesione al campionato avviene attraverso un’associazione, che potrà partare il 3trek nel proprio maneggio, divenendo una tappa del campionato. L’opportunità è molto semplice: nella tua associazione costituisci la squadra, oppure crea un’associazione per partecipare. È l’associazione che si iscrive al campionato, e che comunicherà i nominativi degli atleti e del cavallo agli organizzatori delle gare e dei campionati zonali. È l’associazione, la cui squadra vincerà il Campionato Italiano, che si aggiudicherà il Trofeo 3trek per l’anno in corso, entrando nell’Albo delle società vincitrici. È l’associazione che si proporrà come organizzatore delle gare e dei campionati zonali, ricevendo le quote di partecipazione e i contributi (pubblici e privati) per l’organizzazione. Ovviamente la segreteria organizzativa del campionato coadiuverà l’associazione per tutte le incombenze relative all’organizzazione della gara o del campionato locale, se ciò verrà richiesto. Il montepremi per il primo Campionato Italiano che si svolgerà il prossimo settembre nella Garfagnana, è di ben 5.000 euro. Il Regolamento è stato pubblicato nel sito www.sportnazionale.it. Marco Rigali Loc. Fornace n° 1 55020 Fabbriche di Vallico (LU) cell. 348 2756586 Mail: [email protected] 18 23 04 EQUITAZIONE Battesimo della Sella il 13, 14 e 15 maggio ‘11 È necessario fornire un senso compiuto alla propria vita. È giusto che ognuno, seguendo il naturale istinto della sopravvivenza e il desiderio di migliorare le condizioni di vita di tutta la comunità, si dia da fare per garantire ai propri figli un futuro migliore. L’errore che molti purtroppo compiono consiste nel racchiudere queste esigenze alla stretta cerchia familiare, disinteressandosi degli altri e di quanto li circonda, come vivessero in un’altra dimensione. Non è così! Non esiste nessun microcosmo nel quale rifugiarsi. Siamo inderogabilmente obbligati a confrontarci con gli altri, con i problemi della nostra società e con un futuro, ormai evidente, sempre più incerto. La fuga e l’isolamento non sono le soluzioni giuste. È necessario affrontare le problematiche e trovare le migliori vie per la risoluzione delle questioni primarie. Abituare i giovani attraverso il gioco ad affrontare i propri timori, insegnare loro che devono confrontarsi con lealtà, incentivare il loro amore verso gli animali e il rispetto della natura, sono passaggi importanti per assicurare un futuro alle nostre prossime generazioni. Se questa prassi diviene un’abitudine, gli sforzi che stiamo compiendo avranno maggiori possibilità di successo. Per questo, in ogni piccola azione che realizziamo, è necessario tenere conto di questi aspetti: Ambiente, perché viviamo in una nazione densa di ricchezze e di bellezze naturali uniche al mondo. La loro salvaguardia è un impegno che non può essere disatteso, non spetta a noi ridurle a luoghi desolati o impoveriti. Il nostro compito consiste nel mantenerle integre, migliorarle e saperle consegnare alle future generazioni; Giovani, perché il futuro è loro. Un domani governeranno le nostre nazioni e dirigeranno le nostre aziende. Se lo faranno con coscienza ed onestà, il merito potrebbe essere anche nostro. Se saranno dei cattivi, senz’altro la colpa è nostra. Per questo dobbiamo saper trasmettere loro amore e fiducia verso il futuro; Sport, perché è il migliore mezzo per coniugare insegnamento, rispetto delle regole e dell’avversario, solidarietà verso i più deboli, speranza e ottimismo nel futuro. Non lo sport competitivo del doping e della vittoria a tutti i costi ma il divertimento di chi vuole vivere all’aria aperta assieme agli altri, e misurare le proprie capacità fisiche. Un progetto ambizioso che stiamo portando in Europa, per dare maggiore significato al nostro lavoro e per divenire a tutti gli effetti cittadini di questa comunità che continua a divenire sempre più grande e che rischia di essere dimentica delle proprie ragioni, soprattutto ore che soffiano venti disgregatori generati dagli interessi economici, anziché dalla condivisione dei comuni principi di una grande Nazione europea. Il nostro Battesimo della Sella, giunto ormai alla sua nona edizione nazionale, è la dimostrazione di questi intendimenti e gli sforzi organizzativi, come gli stanziamenti economici per realizzarlo sono la dimostrazione pratica di come il nostro Centro s’impegna in tal senso. Con questa iniziativa intendiamo aiutare anche i centri ippici a promuoversi e, in momenti difficili come l’attuale, aumentare le opportunità di acquisire nuovi intenti. Viene confermato anche per il 2011 l’intervento economico di Sport Nazionale per i Centri che aderiranno al Battesimo della sella: - 100 euro di contributo; - Manuale organizzativo; - 500 volantini personalizzato con indirizzo del centro ippico; - 50 locandine personalizzate con indirizzo del centro ippico; - 100 attestati del battesimo della sella; - 1 bandiera. I circoli interessati devono essere costituiti come Associazione Sportiva Dilettantistica o Società Sportiva Dilettantistica e comunicare entro il 31.12.2010 alla segreteria generale (fax. 0623328443, info@ sportnazionale.it, gestionale) l’intenzione di aderire. Fiorenzo Pesce 04 25 Sabato 18 e domenica 19 settembre scorsi, a distanza di esattamente un’anno, si è concluso l’anno sociale 2009 -10 del CNS Fiamma Cosenza, ente che da 60 anni promuove sport, cultura, ambiente, turismo e spettacolo. Palcoscenici d’eccezione di questa tornata finale, sono state le città di Castrovillari, Marina di Sibari e Bisignano. Sabato 18, come previsto, si è tenuto a Cstrovillari nella confortevole Sala Varcasia, un convegno e la presentazione del libro “Beppe Niccolai scritti e discorsi”. Uomo di primo piano per levatura morale e politica, i suoi discorsi e gli scritti, dimostrano inequivocabilmente che esiste una voragine tra i miseri interessi della materia e la ricchezza della propria convinzione. Nel corso della serata è stata, inoltre, presentata la rivista “Klichè: magazine di cultura generale”. La rivista, già presente in tute le edicole della Calabria e della Basilicata, è capace di coniugare hi-tech con motori, moda con medicina, storia con gastronomia, ambiente con cultura. Insieme alla rivista, si trovano i supplementi “Calabria e Basilicata Produttiva”, prodotti editoriali che riguardano il territorio, gli aspetti turistici i loro usi e costumi, le aziende locali. Presenti al Convegno, il Presidente Nazionale del C.N.S.Fiamma dr. Fiorenzo Pesce, il presidente della commissione nazionale Fiamma di Sport e Salute, il dr. Ilario Lazzaroni, editore della rivista Clichè, Piero Sciammarella, l’avv. Ernesto De Simone, affari legali del C.N.S. Fiamma area Pollino, Rossana Conte responsabile del Fiamma Turismo e Spettacolo della provincia di Cosenza, Giovanni Martino,Vice Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ente. L’apertura del convegno è toccata al padrone di casa, Giovanni Martino che dopo aver salutato gli ospiti e l’uditorio, ha voluto precisare e commentare tutte le attività svolte dal Comitato Provinciale Fiamma Cosenza durante l’anno 2009/2010. Nell’occasione è stata consegnata una targa al neo responsabile regionale Fiamma Softair Alessandro Granata. La carovana dei dirigenti si è poi spostata al Sibari Beach Club, un Villaggio turistico affiliato al C.N.S. Fiamma, dove in serata si è svolto il Concorso di Bellezza Miss Fiammetta, con la partecipazione di 14 ragazze provenienti da tutta la provincia. La vittoria con 95 punti, è andata alla bellissima Verdiana Bevilacqua di Cosenza. DALLE REGIONI Allo spettacolo, hanno preso parte vari artisti come Ricardo Astrada e Valeria Cejas che si sono esibiti in un tango Argentino mozzafiato. Rossana Conte ha condotto la serata e Rosalba Paternostro ha curato le coreografie. La Domenica mattina, come da programma si è tenuto l’incontro con il Presidente Nazionale ed alcuni dirigenti provinciali del Fiamma per discutere di future iniziative. Alle ore 11,00 Rocco Gentile neo responsabile provinciale del Fiamma Softair, ha voluto esibersi con la sua organizzazione l’A.S.D. Checkpoint Cosenza affiliata al Fiamma, in una serie di manifestazioni con una guerriglia simulata all’interno del villaggio turistico. I dirigenti, unitamente all’A.S.D. Checkpoint si sono portati presso il Centro Ippico “ Ippica Club” di Bisignano affiliato al Fiamma,la quale il Presidente Francesco d’Alcantera aveva già dalla mattina organizzato un equiraduno. D’Alcantera ha voluto onorare la Presenza del Presidente nazionale dr Pesce e del dr Lazzaroni con un banchetto, l’assaggio dei prodotti tipici locali. Gaetano Santandrea Poniamo a disposizione tutto il nostro know how per far crescere la tua organizzazione Sfrutta le opportunità di 1000corsi.it un sistema integrato di formazione off/on-line, per: • • • • Formare i tuoi dipendenti o associati Aumentare il numero degli utenti Divulgare la tua formazione Raggiungere nuovi mercati senza affrontare grossi investimenti, acquistando solo una parte minimale dello spazio formativo. 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Nel costo del corso dovrà essere compresa la quota del 20% che spetta al tutor per la sua promozione nel raccogliere più adesioni possibili e l’assistenza che fornirà agli studenti per risolvere le piccole questioni organizzative e incentivarli a proseguire nello studio. L’utente, che intende iscriversi al corso, oltre alla quota d’iscrizione di nostra competenza, verserà la somma direttamente al titolare del corso, un modo ingegnoso per realizzare economia. Poiché ogni corso ha un Tutor, lo prevede la nostra organizzazione per fornire ulteriore sviluppo all’iniziativa e limitare la disaffezione degli studenti, il suo costo deve rientrare tra il prezzo di vendita del corso e gli sarà corrisposto direttamente dal docente. TABELLA SERVIZI 27 In Italia parlare di fuoristrada estremo equivale a pronunciare l’acronimo WTI; tutti i Fuoristradisti italiani ormai conoscono questo campionato nazionale, organizzato dalla Dead Dogs Promotion, in collaborazione con Sport Nazionale Fiamma attraverso le numerose cronache pervenute dai campi di gara sulle riviste del settore. Non tutti però sono al corrente di questa competizione e di come in così pochi anni sia arrivata ad essere la principale realtà nazionale di questa specialità. Inizierei a raccontarvi questa storia presentandovi Riccardo Pisani, vero guru di questa specialità fuoristradistica, ed il vero motore del WTI. Riki, grazie agli ottimi piazzamenti ottenuti in molte competizioni nazionali ed internazionali (Primo classificato alle selezioni italiane Rain Forest Malesia, primo posto di categoria e settimo in classifica generale al Rain Forest Challenge in Malesia nel 2003, molti primi posti al WRS ed alcune partecipazioni al Croazia Trophy) si è guadagnato la stima di molti fuoristradisti. Dopo aver calcato i campi di gara sia come pilota che nel ruolo di navigatore, nel 2005 decide di mettersi nuovamente in gioco con una nuova sfida: organizzare, per la prima volta in Italia, un campionato di fuoristrada estremo. Nasce così nell’ottobre del 2005 il Winch Trophy Italy (WTI) con una prima gara test che ha spalancato le porte al campionato ufficiale iniziato l’anno successivo. Per dovere di cronaca precisiamo che già dal 2002, Riccardo, contemporaneamente gareggiava ed organizzava il campionato WRS (Wrecking Ravine Scramble che tradotto significa “Risalita del Fosso Distruttore” ). Lui stesso ci spiega la sua decisione di dedicarsi esclusivamente alla gestione del WTI e allo sviluppo del fuoristrada amatoriale e agonistico: “Amo questo sport, ho vinto molto, ora voglio solo godermi le imprese dei miei amici“; se avete la fortuna di incontrarlo sui campi di gara, vi basterà guardalo negli occhi per capire che questa sua affermazione è sincera ed FUORISTRADA arriva direttamente dal suo cuore. Nel 2010 tempi erano ormai maturi per trovare un promotore sportivo all’altezza della situazione e la scelta è andata su Sport Nazionale Fiamma, che ha subito creduto nelle potenzialità del WTI e del fuoristrada 4x4 creando un apposita sezione denominata Fiamma fuoristrada, affidandone la gestione e lo sviluppo a Riccardo Pisani. Quest’ anno si sono svolte 6 gare WTI suddivise in 3 categorie, la Offroad , la Swamper e la Extreme. Ma la cosa non si è fermata al solo campionato Italiano di fuoristrada estremo WTI, altre iniziative sono state organizzate in varie regioni Italiane, 2 sono raduni nazionali non competitivi organizzati uno al sud dal Club Calitri offroad di Calitri (Av) e uno al nord dal club TNT extreme vicino a Varese. La creazione del Campionato Lombardo trial TCL che con 6 gare ha avuto un grandissimo successo di iscritti, cosa che ha gettato le basi per un campionato trial fiamma nazionale per il 2011. Il Fulminati challenge 4x4 in Toscana 2 gare di fuoristrada estremo in Sicilia per far conoscere questa disciplina al sud, operazione che ha avuto un buon successo e ll’inaspettata partecipazione di 3 team proveniente da Malta. Per il 2011 il programma prevede oltre alla realizzazione del campionato fuoristrada estremo WTI con 6 tappe tra nord e centro Italia e la creazione del trial challenge Nazionale Fiamma, la creazione di almeno 4 raduni nazionali per i tesserati fiamma, altre novità bollono in pentola ma al momento è ancora prematuro parlarne. Riccardo Pisani 28 Le Associazioni ASNWG (Associazione Sportiva Nazionale War Game), FISAT (Federazione Italiana Sport Armi Tiro) e GAS (Gruppi Autonomi Softair) informano della nascita del Comitato Unione per il Soft Air volto alla difesa dei comuni interessi tra appassionati di armi e delle discipline afferenti al softair. La nuova formazione nasce all’indomani dello scampato pericolo costituito dal decreto di recepimento della Direttiva 2008/51/CE che avrebbe letteralmente azzerato il settore delle armi e quello del softair. Da evidenziare il supporto ricevuto dalla Lega Nord che ha accolto le nostre tesi. Come risposta all’attenzione ricevuta e alla disponibilità dimostrata verso i nostri SOFTAIR settori, una trentina di volonterosi delle due discipline (Softair e Tiro) hanno partecipato alla manifestazione “Gazebata” della Lega Nord di Bologna del 22.11 u.s. nella quale, nonostante il pochissimo preavviso, la pioggia intensa e la giornata festiva, si sono incontrati il Sen. Giovanni Torri (LNP), l’On. Angelo Alessandri ed il Commissario federale Enrico Pau. Lo scopo dell’Unione per il Soft Air consiste di tenere alta la vigilanza per la difesa della libertà di gioco dei softgunner, contro le ipocrisie legislative di quanti vogliono limitare la nostra libertà. A seguito di questa posizione assunta dall’Unione per il Soft Air, si confida che altre rappresentative organizzazioni del softair italiano, pur possano aderire con spirito leale e collaborativo, nell’intento della difesa della libertà di ciascun softgunner di poter giocare legalmente. Nel far questo, l’ Unione per il Soft Air, collaborerà con tutte le Istituzioni e Organizzazioni che condividono tali principi. Il Comitato Unione per il SoftAir: ANSWG – www.answg.it FISAT – www.fisat.us GAS – www.softairnazionale.it 29 GOLF CLICK & SWING: GiPhoto in campo I l mondo dello sport, come spesso accade, incontra il mondo delle aziende per una interazione spesso costruttiva per entrambi. Lo sport, nelle sue forme dalle più amatoriali fino alle massime espressioni di professionismo, cattura l’attenzione delle masse e quindi abbinare ad una manifestazione sportiva la presentazione di un prodotto spesso e volentieri garantisce una certa visibilità al prodotto stesso. Inversamente, anche chi si batte quotidianamente contro la necessità di vil denaro necessario per la gestione e la crescita di una disciplina, conosce l’importanza della parola “sponsorizzazione”. E’ in questi termini che ci piacerebbe catturare delle piccole realtà per approfondire questo rapporto di connubio importante, al fine di facilitarne.. il buon rapporto. Partiamo, in questa occasione, da un evento che forse ha una marcia in più perché legato ad un terzo mondo che si interseca decisamente, da sempre tra i due: il mondo della fotografia. Il 12 settembre 2010 si è tenuta, presso il Golf Club Casalunga, gara di golf su 18 buche con formula stableford divisa in 3 categorie. A tale occasione squisitamente sportiva, è stato abbinato un concorso fotografico aperto a tutti i golfisti partecipanti, con tema: “Il mondo del golf”, ed al termine di tale gara, e quindi del concorso fotografico, si è proceduti anche alla nomina del vincitore, sotto il giudizio del fotografo professionista Moreno Bonechi. I gareggianti potevano presentar al massimo 3 fotografie. Al termine della gara e del buffet di ringraziamento è stata fatta una breve presentazione del nuovo software, sponsor della gara. Abbiamo avuto modo di intervistare gli ideatori dell’iniziativa (Vincenzo Monno e Massimo Persiani), nonché responsabili della diffusione del prodotto. Risponde Vincenzo. 1) D: Abbinare un prodotto allo sport è pratica comune, e normalmente è una pratica più che altro commerciale (sponsorizzazione in cambio di visibilità), mentre mi pare che nel vostro caso le due cose siano distinte ma si sposino perfettamente, e che la finalità fosse più aiutare lo sport che non il contrario. R: In effetti sono un appassionato di sport ed ho sempre praticato tantissime discipline con buone soddisfazioni. Mi son sempre sentito prima di tutto uno sportivo e poi un informatico. Quando poi ho deciso di cominciare a lavorare a questo prodotto, mi son sempre immaginato come poter abbinare le due cose: la passione sportiva con quella lavorativa. E’ sembrata una splendida opportunità la disponibilità di generare questo evento, che è stato pensato in toto da zero con lo scopo di unire le due cose, ma è cosa risaputa che l’atto sportivo è uno dei soggetti più fotografati di sempre, e quindi, parlando di un software per fotografi professionisti, una delle cose che ci sembrava più interessante è stata quella di essere presenti in una occasione sportiva, promuovendola di conseguenza. 2)D: Quindi in questa occasione l’abbinamento è stato dettato più dalla passione dello sport (il golf, quindi) che dalla passione per la fotografia. Oppure da entrambe? R: Beh si, direi da entrambe. Se tieni conto che Massimo, che è partito assieme a me con questa avventura, ed è un fotografo professionista, l’ho conosciuto su un campo da golf, capisci subito che è un po’ difficile distinguere e separare le cose. Inoltre anche la mia passione per la fotografia si è fatta sentire. Si, direi in effetti che la corretta definizione sarebbe che entrambe le passioni si alimentano quasi a vicenda: e trovare una soluzione professionale che si collocasse nella fetta di mercato della fotografia, non poteva che passare attraverso una passione: il golf. Anche se non è l’unica passione sportiva.. 3) D: A questo punto, perché non ci spieghi un po’ il progetto GiPhoto? R: Con estremo piacere! GiPhoto è un software professionale per fotografi, agenzie fotografiche o studi grafici che si pone sul mercato come utile piattaforma di soluzione ai rapporti di visione, vendita e correzione delle fotografie del cliente. E’ affidabile, pratico, semplice, residente sul web e sicuramente economico. Ogni utente ha a disposizione uno spazio web, protetto da password, con possibilità di gestire tutte le foto di un servizio, collocarle in cartelle e renderle accessibili ai propri clienti per l’acquisto on-line o il servizio di stampa. Il pannello di controllo di ogni singolo cliente darà la possibilità di visualizzare tutti gli scatti relativi al lavoro in questione tramite strumenti di slide show panoramici e visualizzazioni della singola foto da analizzare. Inoltre da la possibilità di gestire un listino personalizzato per ogni cliente. C’è la possibilità di gestione delle richieste o delle modifiche desiderate sulle fotografie: direttamente dal web il cliente inserisce dei marker sulla foto in posizione significativa, aggiungendovi un commento sull’azione da suggerire al fotografo. E’ un servizio annuale, interamente sviluppato sul web in modo da abbattere i costi di gestione e i tempi, favorendo l’interscambio di informazioni tra professionista e cliente: infatti l’attività di uno studio fotografico professionale si svolge nella reciproca interazione con il cliente tramite l’iter dell’analisi, la realizzazione degli scatti, l’eventuale modifica, la presentazione dei risultati e la stampa. Questa attività di confronto tra il professionista e l’acquirente viene generalmente realizzata attraverso le seguenti modalità: un incontro tra il fotografo e il cliente, la spedizione di CD o DVD contenenti gli scatti effettuati, l’invio di email di notevoli dimensioni, la condivisione di spazi FTP oppure soluzioni alternative generalmente molto costose e che spesso non offrono alcuna protezione. Credo siano già così evidenti i vantaggi.. 4) D: Se non sbaglio, è prevista la nascita di una sezione dedicata all’Arte. Prevedete anche una sezione dedicata allo sport, in futuro? R: Si, in effetti la scelta di dare, gratuitamente per gli utenti di GiPhoto uno spazio per caricare le loro foto artistiche, prevede una estensione anche al mondo dello sport in un secondo momento, anche se per il mondo sportivo abbiamo già previsto una funzionalità importante, che si chiama Direct Download. In pratica il fotografo che è ad un evento sportivo e deve inviare una immagine alla redazione del giornale, ha la necessità di velocizzare le pratiche. Quindi, da ogni parte del mondo, con una semplice connessione ad internet che oggi è facilmente ottenibile, può inviare l’immagine in tempo reale, facendo risparmiare molto tempo ad entrambi! Il mondo dello sport e delle aziende vive quindi spesso una condizione simbiotica che giova ad entrambi e deve continuare a farlo. Abbiamo cominciato ad incrociare queste realtà in questa occasione, per proseguire presto con altre forme sinergiche. Per trarne tutti vantaggio. Lorenzo Isacco 30 JUDO IL TROFEO FALCONE BORSELLINO Sempre di buon livello tecnico il memorial che ricorda i due giudici-eroi, ma mai come quest’anno il livello tecnico delle squadre è stato sicuramente elevatissimo, questo grazie soprattutto al palmares degli atleti partecipanti che era di tutto rispetto. Sin dalla conferenza stampa del giovedi mattina, si intuiva che questo torneo sapeva di speciale, mai avuti tanti rappresentanti istituzionali in conferenza stampa, oltre a tre emittenti televisive nazionali e regionali allertate dall’assessore provinciale allo sport Michele Nasca, sempre presente alla manifestazione, Fabio Ferranti consigliere alla provincia di palermo, il giudice Francesco Rini della procura di Carini, Giovanni Guttadauro, vice sindaco di Isola delle Femmine, Paolo D’Agostino assessore allo sport del comune di Capaci accompagnato dal consigliere Giuseppe Cefalù. A fare gli onori di casa il sindaco Benedetto Salvino, che si è premurato in prima persona. Fiorenzo Pesce, presidente del Fiamma Nazionale, sempre vicino ed attento con il suo affettuoso messaggio. Toti Pirrotta presidente regionale della FIJLKAM, Tonino Voccia presidente onorario della FIJLKAM e Nino Lisotta anche loro presenti in veste ufficiale. Email di rappresentanza sono giunti dal cerimoniale della Presidenza, ARS ed assessorato regionale sport. Il folto pubblico che ha fatto da cornice a questa manifestazione ha mostrato ancora una volta la grande attenzione che i palermitani rivolgono a questo sport ed a questo torneo in particolare, nonostante la concomitanza del Trofeo Sicilia. Quattordici le squadre (forfait all’ultimo istante della Moldova e Romania per via dei pass al consolato) che sono state divise in due gironi che si sono contese l’ambito trofeo che la Provincia Regionale di Palermo ha gentilmente concesso per la prima piazza. La classifica, dopo la fase finale della domenica, premia dopo una estenuante kermesse di judo ad altissimo livello, la squadre della Polonia Woroclaw, seguita dal Banzai Cortina del Lazio, terze a pari merito la Francia di Marsiglia ed il C.R. della Sicilia, quinti a pari merito la Polonia Opole e la Spagna di Hondarribia ed infine setti- me a pari merito il C.R della Lombardia ed il C.R. Campionati Europei e mondiali. della Toscana. Alla fine la delegazione spagnola ha commentaTanti gli atleti a livello europeo e mondiale pre- to, esprimendo il pensiero di tutti i partecipanti: senti alla manifestazione che con il loro palma- “fue el torneo de judo de más alto nivel que res hanno fatto lievitare il livello tecnico della he visto a nivel internacional… Solo nos manifestazione Martina Greci del Lazio, Claudio queda agregar agur Palermo hasta el año Boni della Toscana, Maider Palavecino della próximo!!” Spagna, Maria Centracchio del Molise, Sto- ...questo ripaga l’organizzazione di un anno raczyk, Busse e Iwaszkewicz della Polonia Wo- di lavoro. roclaw, Michael Panko ed Ursula Fofman della Giovanni Cocheo Polonia Opole e Thomas Charleroi della Francia, tutti atleti che nelle loro categorie di peso hanno ottenuto il titolo nazionale e medaglie ai recenti 31 KARATE Ennesimo colpo messo a segno dalla A.S.D. Shotokan Karate Sicilia di Palermo e del suo Direttore Tecnico il M° Osvaldo Lo Cicero. Si è svolta al Palauditore di Via Leonardo da Vinci a Palermo domenica 7 novembre 2010, la diciassettesima edizione del Trofeo “Kimono d’oro”, manifestazione nazionale di karate per la specialità kata aperta agli atleti della Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali) e agli Enti di Promozione Sportiva. La manifestazione ha goduto, come per le edizioni precedenti, del patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana, dell’Assessorato Regionale allo Sport, della Provincia Regionale di Palermo, della Città di Palermo, del CONI Regione Sicilia, della Fijlkam e del CNS Fiamma. Presenti alla manifestazione il Presidente Fijlkam Sicilia Rag. Salvatore Pirrotta, il Presidente Onorario Fijlkam Sicilia M° Tonino Voccia e il Consigliere Provinciale Antonio Marotta che hanno espresso note di merito per la perfetta riuscita della manifestazione. Hanno presenziato anche il M° Giuseppe Salerno, Docente Nazionale Fijlkam, il M° Santo Torre, Allenatore Nazionale Giovanile Fijlkam, il M° Roberto Cavallaio, Delegato Fijlkam Provincia di Siracusa, e gli atleti Alessandra Cremona, medaglia di bronzo ai recenti Campionati del Mondo Universitari, Chiara Masnata, medaglia di bronzo ai recenti Campionati Europei e tanti finalisti nazionali delle varie classi. L’inizio della manifestazione è stato come sempre puntuale, dapprima il saluto e i discorsi di prammatica e a seguire tutte le classi a cominciare dai più piccolini. Oltre 350 gli iscritti in rappresentanza di 32 società sportive provenienti da tutta la Sicilia e anche dalla Sardegna, dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Toscana che hanno così significato quanto sia sentita questa manifestazione che la A.S.D. Shotokan Karate Sicilia col suo Presidente Signora Luciana Sellitto e il suo Direttore Tecnico M° Osvaldo Lo Cicero, continuano ad organizzare magnificamente nonostante le ristrettezze economiche, la carenza di adeguati sponsor e non per ultimo le problematiche logistiche dovute a inagibilità e quant’altro possibile dei palazzetti cittadini. Il pubblico presente, oltre un migliaio tra genitori, nonni, zii e parenti vari, ha seguito con attenzione il susseguirsi delle prove sottolineando con scroscianti applausi le performance degli atleti. Anche l’arbitraggio è stato eccellente e mai come quest’anno le lamentele sono state davvero irrisorie che non hanno pregiudicato il buon andamento della gara. La manifestazione si è conclusa alle ore 16,00 con ampia soddisfazione di tutti e con le parole del Presidente Signora Sellitto: “Siamo davvero orgogliosi di avere realizzato ancora una volta questa manifestazione entrata ormai nel cuore di tutti con la speranza che anche il prossimo anno la si possa riproporre, un grazie particolare al Dott. Baldo Ruvolo che unitamente alla sua Corleonese Group S.r.l. negozi di ottica, ha messo in palio ben 60 buoni sconto del valore di 100 € e un occhiale da sole riservato alla classe senior maschile”. Osvaldo Lo Cicero 32 “THE CHALLENGE OF MUAY THAI” Che la Puglia sia sempre stata, terra di Grandi Combattenti è un fatto indiscutibile. Un plauso particolare al Comitato Regionale W.F.C. Che contribuisce alla valorizzazione dei giovani “Talenti Pugliesi”. In pochi mesi, Davide Quatraro, con la collaborazione di tutti i responsabili di settore, ha collezionato, diversi successi in termini di Attività Agonistica. Infatti l’ennesimo obbiettivo è stato raggiunto il 14 novembre, con il Galà “The Challenge of Muay Thai” Il galà di Nardò ha avuto un successo strepitoso, è stato motivo di grande orgoglio, per tutti i team partecipanti, che sono rimasti soddisfatti di come l’organizzazione è stata precisa e puntigliosa fin dagli abbinamenti dei fighters, e per aver aver gestito tutta la serata, in maniera impeccabile. Il successo della serata, è stato sottolineato dalla presenza di un pubblico accorso numerosissimo, e degli organi della Amministrazione Comunale, che ha apprezzato il lavoro svolto sul territorio. Gli incontri, di cui 11 di classe C e 2 di classe A, si sono rivelati, macht di grande spessore agonistico, combattuti fino alla fine. In evidenza i due incontri di classe A, gli atleti protagonisti, hanno di fatto dimostrato, la vera essenza della Muay Thai. Con colpi di gomito, ginocchia e clinch, gli atleti non si sono risparmiati, neanche per un secondo. Verdetto degli incontri di classe C di Muay thai: Pappadà Carlo vince x abbandono vs La Gioia Maurizio - Tarantino Jacopo vince x abbandono vs Rigano Ivan Perrone Dario vince x abbandono vs Iantorno Bernardo - Mastria Valentino vince x ko vs Specchia Rocco Provenzano Davide vince ai punti con verdetto unanime vs Bruno Davide - Baldi Federica vince x abbandono vs Gallani Tatiana - Franco Stefano pari vs Mattei Andrea - Greco Pasquale vince x ko vs Speranza Andrea - Mastria Valentino vince x abb.vs Carnazzo Sascia – La Bella Walter vince x abb.vs Perrone Massimo - Nevendorf Thorben vince x abb. vs Spirito Alessandro. Gli incontri di classe A di Muay thai: Capunata Lorenzo vince ai punti con verdetto unanime vs Di Martino Pietro Siciliani Gianluca vince ai punti con verdetto unanime vs Gangitano Marco. I Team partecipanti: TEAM QUATRARO, TEAM SICILIANI, TEAM PANUNZIO, TEAM DIBARI, TEAM PISANO’, TEAM EPIFANI, TEAM ABATE, TEAM MASTROIANNI e dalla Sicilia il TEAM GIORDANO. II 19 dicembre 09 si replica a San Severo FG, dove il M° Antonio Berardi, Responsabile Regionale del settore Full Contact presenterà il “ LA NOTTE DEI CAMPIONI” Si disputerà un Titolo Mondiale e un Titolo Europeo (Ricciardi Luigi atleta del M° Berardi), inoltre la nazionale Italiana W.F.C. Composta quasi totalmente da atleti pugliesi sarà impegnata in una Super Sfida con fortissimi atleti transalpini. Franco Scorrano SPORT DA COMBATTIMENTO Dalla Federazione Italiana Warpeedo 34 STORIA ELENA Una vita al servizio del popolo e della famiglia D a Principessa del Montenegro a Regina d’Italia, un matrimonio d’amore, oltre mezzo secolo trascorso dedicandosi con affetto alla famiglia e una vita passata con il costante pensiero di alleviare le sofferenze dei piu` deboli. Così si puo` sintetizzare l’esistenza della Regina Elena che ha lasciato una traccia indelebile non solo nella storia di casa Savoia, ma anche in quella del nostro Paese. La seconda Regina d’Italia nacque a Cettigne l’8 gennaio 1873. Figlia di Nicola Petrovic Niegosc (diventato poi Re del Montenegro) e della Principessa Milena Vukotic, crebbe attorniata da sette sorelle e tre fratelli. Studio` in Russia nel celebre collegio Smolensk di San Pietroburgo. Il 24 ottobre 1896, dopo essersi convertita al cattolicesimo, sposo` a Roma Vittorio Emanuele III, futuro Re d’Italia. Dalla loro unione, definita unanimemente come improntata su un profondo sentimento d’amore, nacquero le Principesse Iolanda, Mafalda, Giovanna e Maria e l’ultimo Re d’Italia, Umberto II. Cresciuta in un ambiente semplice nell’allora arretrato Montenegro, fu persona umile anche da Regina, dedicando la propria esistenza al marito, ai figli ed ai piu` bisognosi. Questa Sua grande qualità e questo suo modo di offrire le proprie energie per il bene delle altre persone furono largamente apprezzati dagli italiani; così come rimasero nella memoria di una generazione di connazionali il suo generoso impegno verso i terremotati di Messina, quando nel 1908 la città siciliana fu colpita dal piu` tragico cataclisma dell’epoca verificatosi sul territorio nazionale. In quell’occasione la Regina arrivò persino a mettere a repentaglio la propria vita recandosi personalmente sul posto per portare soccorso a chi aveva perso i familiari ed i propri beni. Durante la Prima Guerra Mondiale, inoltre, fece allestire un ospedale provvisorio nelle sale del Quirinale. Più tardi fondò l’Istituto Regina Elena di Roma con l’obbiettivo di promuovere la ricerca contro le peggiori malattie dell’epoca. Il suo amore per i bambini, ad esempio, la porto` a sostenere con decisione ed impegno la ricerca sull’encefalite letargica, che era un problema molto serio per l’infanzia d’allora. Il Suo spirito di carità e la sua grande bonta` si rilevarono anche in altre tristi occasioni. Spesso la Regina si recava anonimamente nelle zone più povere per portare aiuto ai meno abbienti, assistere i malati abbandonati od anche lavare i corpi dei defunti che non avevano parenti. Per questo era amata, rispettata ed ammirata dal popolo oltre che apprezzata dai vertici della Chiesa: il Papa le conferì la “Rosa d’Oro della Cristianità”, la più importante onoreficenza cattolica attribuibile ad una donna e Pio XII conio` per lei l’appellativo di “Signora della Carità Benefica”, a testimonianza della grande considerazione e del grande rispetto che si era meritata in tanti anni di attività al servizio degli altri durante i momenti piu` difficili dello scorso secolo. La Regina Elena morì in esilio a Montpellier il 28 novembre 1952, mentre l’Italia si stava riprendendo dalla drammatica situazione in cui era caduta a causa della Seconda Guerra Mondiale. La notizia della sua morte emozionò e commosse tantissime persone in Italia ed all’estero che testimoniarono in vari modi il loro cordoglio per la scomparsa di una donna di tale statura morale. Monica Garavaglia 35 V RUGBY IN ITALIA à sempre più affermandosi in Italia il Rugby. In particolar modo il Rugby a 15, ovvero 15 giocatori per squadra, ma c’è anche la versione a 7 giocatori. Da sempre considerato uno sport minore, non facente parte delle nostre tradizioni culturali, ma più propriamente all’area anglosassone dove è nato, il rugby è oggi una bella realtà sportiva anche nel nostro paese, in cui sempre più persone si identificano. E’ un gioco che richiede un grandissimo affiatamento e spirito di squadra. Per chi non ne conosce le regole sembra solo un gioco di pura forza fisica, invece dietro ad ogni azione c’è una ben precisa strategia, esistono infatti in questo gioco degli schemi di attacco che, di volta in volta, la squadra che è in possesso di palla mette in campo per guadagnare la “meta”. Il Rugby in Europa vanta una lunga tradizione al pari di altri sport più seguiti come il calcio o il tennis. Le sue origini risalgono al 1836 in Inghilterra, in Italia è arrivato ai primi del secolo scorso, inizialmente ad opera degli inglesi che sbarcavano al porto di Genova poi con una diffusione a livello nazionale ad opera di Stefano Bellandi. Per molti anni il rugby in Italia ha avuto alti e bassi, restando nell’ombra anche per decenni, solo nell’ultimo decennio ha finalmente trovato un posto nel panorama internazionale di alto livello entrando nel Torneo delle 6 Nazioni nel 2000. UNA BRLLA VITTORIA A prima vista ci si immagina uno sport fatto solo di forza fisica e poco altro, invece come tutti gli sport richiede una adeguata ed accurata preparazione atletica. Non basta essere grandi e grossi per vincere. Lo ha dimostrato la nostra Nazionale che il 26 di novembre ha affrontato i possenti atleti della Nazionale delle Isole Fiji al Braglia di Modena, per il terzo ed ultimo incontro del torneo Cariparma Test Match dell’autunno 2010, dove ha battuto gli avversari con un bel 24 a 16. Questo grazie a una bella prestazione in campo di Mirco Bergamasco, campione padovano che con un 100% di realizzazione dalla piazzola ha portato la squadra alla vittoria. Il prossimo impegno della Nazionale Italiana Rugby a 15 sarà il torneo della RBS 6 Nazioni in cui vedremo i nostri giocatori impegnati con squadre del calibro di Scozia, Inghilterra, Irlanda, Galles e Francia. Il primo incontro sarà allo Stadio Flaminio di Roma il 5 febbraio 2011 contro l’Irlanda. Il CT Nick Mallett è fiducioso che i suoi ragazzi abbiano ottime possibilità di ben figurare nel torneo nonostante le recenti sconfitte subite con Argentina e Australia. Per chi volesse seguire la Nazionale nei prossimi incontri riportiamo il calendario del prossimo Torneo: Maria Mondani 36 36 ORDINE DI MALTA Intervista al Delegato della Lombardia: Cavaliere Guglielmo Guidobono Cavalchini Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta è una delle più antiche e prestigiose istituzioni cavalleresche oggi esistenti ma ciò che lo distingue da tutti gli altri ordini è il fatto che oltre ad essere un Ordine Religioso della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, un’istituzione ospedaliera e caritativa è anche Ente di diritto internazionale. Lo SMOM, la cui sede si trova a Roma in Via Condotti, svolge attività diplomatica con rapporti bilaterali in 104 Stati ed è Osservatore Permanente presso numerose organizzazioni internazionali di rilievo come le Nazioni Unite. Governato da una magistratura indipendente, le sue attività operative sono gestite da sei Gran Priorati, da quattro Sotto Priorati e da 46 Associazioni Nazionali di Cavalieri presenti in cinque continenti. Fondato intorno al 1050 da monaci amalfitani come ordine ospedaliero per l’assistenza ai pellegrini in Terra Santa, oggi mantiene la sua finalità originaria e svolge attività medica ed umanitaria a favore dei malati e delle persone più bisognose portando aiuti e sostegno in tutto il mondo. Solo negli ultimi anni, per fare un esempio, le spedizioni umanitarie hanno visto i volontari dell’Ordine di Malta impegnati in Romania, Bosnia-Erzegovina, Kossovo, Sudan e Brasile (dove ancora esistono alcuni focolai di lebbra). Essendo anzitutto Ordine Religioso, la sua missione e` di esprimere il fondamento della Fede con l’assistenza ai poveri e la carità. Progetti umanitari, ambientali e sforzi diplomatici con vari Stati sono al centro della vita melitense in cui vige il valore insostituibile della gratuità dell’aiuto al prossimo; “aiuto” disinteressato in un mondo in cui il profitto sembra troppo spesso l’unico parametro di riferimento. La dedizione instancabile che i Cavalieri di Malta dimostrano, recando soccorso a donne e uomini provati dalla vita o da conflitti in tutto il mondo, diviene una testimonianza di coraggio e umiltà, principi di carità che sono stati loro tramandati da molte generazioni. I Cavalieri, oltre ad operare a livello internazionale portando assistenza ai malati ed agli “ultimi” con aiuti medici ed umanitari di emergenza, in alcuni paesi dell’Africa e del Medio Oriente sono impegnati a sensibilizzare le popolazioni più a rischio sul metodo di conservare le risorse idriche e sulla necessità di prevenire gli effetti indesiderati dovuti ai cambiamenti climatici. Inoltre il personale sanitario dell’Ordine si adopera ogni anno per la diagnosi precoce, la cura ed il controllo di varie malattie, per segnalare i bambini in difficoltà e con problemi fisici nei paesi sottosviluppati. L’obbiettivo è quello di ridurre la povertà e la vulnerabilità di alcune popolazioni con programmi di ricostruzione e di sviluppo anche a lungo termine. Come si colloca l’Ordine di Malta nei nostri giorni rispetto ai suoi scopi istituzionali? L’Ordine Gerosolimitano di San Giovanni Battista, detto di Malta, grazie alla sua prerogativa della Sovranità, opera in tutto il mondo fedele al proprio motto: Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (tradotto dal Latino: “difesa della Fede ed aiuto ai poveri”). Che richiamo esercita verso i giovani? Molti aspetti operativi richiamano i giovani che trovano spazio per mettere in campo le loro aspirazioni. I giovani sono per loro natura portati al generoso dono delle proprie “energie”, sono assai sensibili di fronte alle miserie dell’umanità e dotati di capacità straordinarie nell’assistenza. In Italia sono presenti come volontari del Corpo di Soccorso detto CISOM (Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta), e così similmente in molti altri Paesi con i quali si trovano importanti sinergie sotto l’Associazione Malteser International che ha sede a Colonia, in Germania. Sono numerose le adesioni annuali dei giovani all’Ordine di Malta? I giovani, partecipano a moltissime attività melitensi, ho accennato al CISOM, aggiungerei il trasporto e la cura dei Malati nei pellegrinaggi, nei luoghi di cura, nei periodi di vacanza. Proprio il prossimo anno (2011), avremo nuovamente in Italia il Campo Internazionale per giovani Disabili. Questo Campo, giunto alla 28° edizione, riunisce, per un periodo di vacanza, oltre 450 tra Ospiti (Disabili) e Assistenti, offrendo occasione di praticare dello sport, visitare luoghi interessanti, partecipare a riunioni e dibattiti, trascorrere ore in simpatica allegria, dove l’aspetto spirituale non è mai secondario. Quali sono i requisiti fondamentali per poter entrare a farne parte? Disponibilità personale ad offrirsi ai poveri e ai malati, umiltà, ricerca di una vita autenticamente religiosa. Qual’è l’iter da seguire? Avvicinarsi a chi fa già parte dell’Ordine, offrendo collaborazione. Comporta sacrifici tutto ciò? Certamente si. Come possono i principi morali di cui si fa portavoce l’Ordine aiutare i giovani volontari? Ai giovani si chiede di vivere la loro età con generosità e coerenza, con gli entusiasmi e l’allegria di cui sono naturalmente portatori. E` chiaro che l’Ordine di Malta è un Ordine Religioso; chi non condivide i principi che ne conseguono, non può farne parte né come volontario né come membro. Perché ci sono pochi giovani che ricoprono posizioni importanti ed invece ce ne sono molti come volontari? La struttura dell’Ordine comporta molte e diverse responsabilità. Il Governo dell’Ordine è affidato a Religiosi e Cavalieri Professi o in Obbedienza; i primi con i voti di Povertà, Castità e Obbedienza, mentre i secondi in subordine vivono con le loro famiglie nel mondo impegnati religiosamente con una promessa di obbedienza. Le vocazioni religiose non sono molte, sarebbe auspicabile che ve ne fossero un maggior numero da parte dei giovani. Mi parla della Sua personale esperienza? Faccio parte dell’Ordine da molto tempo, entrai all’età di 24 anni nel 1961. Ho sempre creduto che l’appartenenza a questo Ordine e a questa Religione Giovannita (di San Giovanni), comportasse obblighi più che onori. Sono da allora, nei miei limiti, al servizio delle varie attività di cui nel tempo mi sono occupato. Ora rappresento l’Ordine di Malta in Lombardia quale responsabile della Delegazione. Nella Sua qualità di Delegato cosa auspica per il futuro dell’Ordine? Sarà in espansione? L’Ordine non cerca espansioni, si impegna nelle finalità tradizionali, attraverso le quali, servendo i poveri e gli infermi, mantiene salda la sua fedeltà al Sommo Pontefice e alla Chiesa. Se per meglio servire dovrà ampliare la sua organizzazione, questo potrà avvenire secondo i criteri che regolano la sua organizzazione. Qual’è il trait d’union tra le svariate associazioni di volontariato e l’Ordine di Malta? Si tratta di possibili rapporti sulla base di occasionali progetti. La crescita dell’importanza dell’Ordine di Malta nel tempo è dovuta alla capacità di aver saputo trasmettere valori sempre attuali durante le varie epoche storiche, portando nel cuore ed in prima linea la missione di carità verso il prossimo in tutto il mondo. I valori cristiani ed i principi umanitari di imparzialità ed indipendenza costituiscono le fondamenta su cui si basano gli interventi e gli aiuti e con questo spirito cavalcherà il correre dei tempi e le innovazioni tecnologiche. Monica Garavaglia 37 DALLE REGIONI UN ENTUSIASMO CHE RIACCENDE GLI ANIMI IN FRIULI VENEZIA GIULIA Grande entusiasmo ed interesse per le attività targate Sport Nazionale delegazione di Udine nel corso della stagione estiva trascorsa; merito importante è stato quello di riuscire a curare passioni sportive di grande tradizione quali la Boxe in Friuli ed essere presenti per la creazioni di nuove realtà. La manifestazione di punta è rappresentata dal 25° trofeo Primo Carnera svoltosi a Sequals paese natio del grande campione Italiano ; qui siamo stati protagonisti della organizzazione delle attività di avviamento al pugilato giovanile in collaborazione con l’infaticabile maestro FPI Elio Tricarico, già maestro del campione senza tempo Stefano Zoff. Nel parco attrezzato per bambini, situato di fronte al comune di Sequals campeggiava infatti il gazebo del centro nazionale sportivo fiamma, dove oltre che fornire la logistica e la regia delle attività, era punto d’interesse per le centinaia di partecipanti . Le novità rappresentate dalle attività all’aperto dei bambini , della coniugazione delle attività sportive con la distribuzione di materiale dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno segnato un punto importante a favore della organizzazione e ciò significato in più occasioni dai numerosi applausi per le varie performances dei bambini impegnati nei circuiti di destrezza! Nella sala del Comune di Sequals al termine delle attività giovanili vi è stata la premiazione dei numerosi aspiranti canguri alla presenza di due campioni del mondo: Nino Benvenuti e Rocky Mattioli che hanno premiato e non si sono sottratti all’affetto degli astanti. Va veramente detto che in questa circostanza si è sentito tanto uno spirito che è riuscito a mantenere alto il valore dello sport; curando gli aspetti sociali, disciplinari educativi, di prevenzione e cura rispetto a piaghe sociali quali l’alcool la droga ed in specie il doping.. L’avviamento allo sport e l’affermazione della cultura sportiva anche tra gli adulti e gli anziani contribuiscono a fare prevenzione sanitaria con utilissimi ritorni in termini di risparmio di spese sanitarie. Ogni anno infatti si celebra la giornata mondiale contro il tabagismo e qui a Udine proprio i Bambini nel corso della già organizzata manifestazione Moretti Sunday sono divenuti per un giorno Dissuasore contro il fumo portando i propri genitori ed amici a “rottamare “ delle sigarette al fine di ricevere un opuscolo dell’osservatorio nazionale alcooldroghe doping dell’ISS unitamente ad un gelato offerto dallo sponsor. Grande successo di pubblico come anche di interesse “storico”è stata la manifestazione “Mai Più” seconda edizione; va sottolineato al riguardo che alla manifestazione è voluto essere presente il nostro maestro di pugilato ed ex campione europeo Verdiani. MAI PIU’ e’ una manifestazione ispirata alla Pace ed ai valori di fratellanza che lo sport è da sempre portatore; Tale manifestazione ha visto la partecipazione del comune di Udine per tramite dell’Assessore Vincenzo Martines, ed è stata organizzata quale testimonianza in ricordo della Tragedia di Hiroshima e Nagasaki. Uno dei progetti che prenderanno il via nel 2011, sarà la costituzione dell’Accademia Nazionale delle Arti da Combat- timento che si prevede potrà avere quale sede ufficiale Sequales, proprio in considerazione della grande umanità e amore per la Nazione che Primo Carnera ha sempre dimostrato. Il progetto mira alla partecipazione di diverse discipline da combattimento nazionali o continentali ed ha quale obiettivo quello di riconsegnare una considerazione e si spera anche un primato nelle arti da combattimento rispetto alla tradizionale supremazia orientale. Tale progetto adotterà la formula “OPEN”, aperta cioè alla partecipazione agli stages dedicati a tutti gli sportivi interessati con un programma che si rinnoverà annualmente, il tutto con prenotazione obbligatoria . Va significato che durante gli stages vi saranno anche conferenze di medicina sportiva e corsi per istruttori di primo soccorso. A Udine stiamo dando “il via” ad un laboratorio creativo aperto a molteplici attività e discipline. Mauro Chirizzi 38 “…Camminare fa bene, Una frase semplice quanto vera e simpatica, simpatica come chi l’ha proposta per primo, l’Istruttore Regionale ANI Marcello Marini di Roma. Subito dopo averci regalato questa frase noi l’abbiamo diffusa sul nostro sito e molte organizzazioni se ne sono appropriate con nostra grande soddisfazione. Ho voluto rendere merito a Marcello, che con la sua competenza ha saputo istruire e condurre dei gruppi di ginnasti con il nordic nelle più disparate località e nel migliore dei modi. Il responsabile del settore salute del nostro ente, Ilario Lazzaroni, ha coniato il logo Nordic benessere a 360°, infatti il nostro nordic si rivolge a chi vuole ottenere con mezzi semplici, economici, ma altrettanto efficaci, un benessere vero fatto di miglioramento della propria postura, del proprio metabolismo generale, del proprio equilibrio psicofisico. Nordic walking nei parchi cittadini. Fino alla fine dell’800 erano le malattie infettive la grande preoccupazione della Medicina; una volta debellate queste, il progresso e l’odierno stile di vita ci hanno regalato l’attuale grande preoccupazione della Medicina moderna e cioè le malattie cronico-degenerative, dette anche malattie del benessere. Errata alimentazione, ipocinesia, stress emotivo, errato rapporto con l’ambiente. Oggi la Medicina ha fatto passi da gigante dal punto di vista diagnostico-strumentale, chirurgico, farmacologico, ma purtroppo è quasi impotente di fronte alla correzione dello stile di vita. Le nostre scuole materne ed elementari non sono in grado di dare una educazione motoria anche minima, infatti non sono previsti laureati in scienze motorie per l’insegnamento in queste importantissime fasce di età. Per i ragazzi delle scuole medie il tempo dedicato all’educazione fisico-motoria è a dir poco ridicolo. Purtroppo con i rapporti del 2002 abbiamo visto come l’Italia, una volta indicata come un paese esemplare per la salute del suo popolo e per la sua alimentazione, oggi si stia al- lineando all’America per le problematiche relative all’obesità e quelle relative alle malattie cronico degenerative. Camminare con l’ausilio di due bacchette probabilmente non potrà mai essere la panacea di tutti i mali, ma questa semplice attività motoria, se ben eseguita, può veramente essere un’ottima prevenzione ed una ottima rieducazione alla salute. Un momento della lezione. Camminare bene ci permette di camminare più a lungo e quindi bruciare di più, se bruciamo di più e mangiamo più correttamente il nostro peso si normalizzerà rapidamente e le nostre articolazioni ci ringrazieranno. Inoltre il camminare un po’ più a lungo stimola la produzione di endorfine, che possiamo definire gli ormoni della tranquillità, in questo modo anche la nostra psiche ci ringrazierà. Se nel camminare riusciamo a ritrovare un buon rapporto con la natura, con i colori, gli odori, allora anche la nostra anima ed il nostro cuore ci ringrazieranno. Gli studi di biomeccanica applicata al cammino che i nostri tecnici stanno conducendo servono a formare degli istruttori preparati che possano dare un insegnamento adeguato a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questa fantastica disciplina. L’ANI è l’organizzazione che ha portato in Italia il nordic walking per prima; dai corsi organizzati dal Presidente Thommy Schoepf sono passati tutti gli attuali esperti che insegnano il Nordic Walking. L’obiettivo principale di questa organizzazione è quello dello studio per un’attività motoria volta al benessere della persona. Proprio nei primi giorni del mese di ottobre scorso si è tenuto un seminario medico scientifico nel bellissimo ambiente delle colline toscane presso il Castello di Porrona, dove una sala congressi gremita ha seguito con interesse i Medici ed i Tecnici che si sono alternati nell’esposizione di relazioni relative all’importanza della prevenzione primaria. La sala del Castello di Porrona gremita durante il convegno. Nei primi giorni di novembre i responsabili tecnici dell’A.N.I., su invito del Un momento della lezione La sala del Castello di Porrona gremita durante il convegno NORDIC WALKING camminare bene fa meglio…” referente per la Sardegna Angelo Corda, hanno preso parte ad una conferenza tenuta a Nuoro che ha interessato oltre ad un pubblico profano anche dei professionisti dell’area sanitaria. Un’attività motoria per la salute fuori da ogni velleità agonistica, come la definisce Fabrizio Lorenzoni, un modo per stare all’aria aperta da soli o in compagnia, un modo per riappropriarsi del proprio tempo, del proprio corpo, della propria salute. Gli istruttori della polisportiva Villanova di Pordenone Sport Nazionale & A.N.I. con la loro stretta collaborazione organizzano corsi propedeutici, corsi per Istruttori di base, Istruttori Regionali, Istruttori Nazionali e per operatori dell’area Sanitaria. Fabrizio Lorenzoni SEMINARIO SCIENTIFICO DI CASTEL PORRONA N ei giorni 1 e il 2 ottobre di quest’anno si è tenuto a Castel Porrona, suggestiva località nei pressi di Grosseto, il 1° Convegno Nazionale di NORDIC, una particolare versione del Nordic Walking che, oltre ad essere un’ attività fisica salubre e tonificante, offre un metodo di rieducazione posturale che cura e previene altre patologie. L’evento ha riscontrato un importante successo, sono intervenuti illustri relatori provenienti dal mondo medico e da quello sportivo che hanno suscitato un grande interesse di pubblico e autorità. In questo dibattito si è evidenziata la grande versatilità del NORDIC che, oltre a favorire una sana attività fisica, può essere utilizzato come una attività di prevenzione per la salute pubblica e un ottimo metodo di rieducazione posturale. Il camminare all’aria aperta immersi nella natura favorisce il risveglio di sensazioni ed emozioni che danno piacere e contribuiscono a ridare un buon equilibrio psico-fisico: è per questo che la Commissione Tecnica Nazionale Sport e Salute – proseguirà il suo impegno nel promuovere la diffusione di questa specialità sportiva che, grazie alle sue caratteristiche e alla grande utilità sociale, diventerà una attività che offre: benefici alla popolazione, lavoro agli operatori medico sportivi che si dedicheranno all’attività di istruttori e accompagnatori, opportunità di richiamo per tutte le pro-loco, gli albergatori e gli agriturismi, che potranno offrire un simpatico richiamo aperto a tutti che potrà integrare con qualità e un nuovo piacere un periodo di vacanza. I relatori hanno trattato diversi aspetti medico sportivi. Si è ribadito l’importanza di aver coniato un nuovo marchio “NORDIC” che da oggi rappresenta il nuovo modo di concepire la specialità del Nordic Walking in Italia. - Il dottor Fiorenzo Pesce, Presidente dell’Ente che ha ribadito l’accordo con l’associazione ANI e l’interesse a sostenere questo settore sportivo rilevandone le valenze sociali. - Il dott Tommy Schoepf, presidente dell’ANI e pioniere del Nordic Walking in Italia, ha confermato il suo interesse a proseguire e favorire lo sviluppo del Nordic - La dottoressa Lidia Mazzola nella sua relazione ha portato una testimonianza dell’associazione Chinesiolgi - La dottoressa Cristina Pacchiarotti Chirurgo ha portato la sua testimonianza sulle implicazioni per gli interventi al seno sulle donne - La dottoressa Maria Pastore Istruttrice S.I.N.W. ha presentato il suo nuovo libro “Nordic Walking Voglia di vivere” dedicato a tutte le donne operate al seno e ha portato la sua toccante esperienza - Il dottor Roberto Magnani Psicologo, ha portato un interessante studio e le esperienze di trattamento fatte anche con l’uso del Nordic Walking. - Il Dottor Marco Panichi Nutrizionista ha relazionato sull’importanza che gli istruttori di Nordic tengano conto, assieme ad una corretta postura e l’attività fisica, anche di una alimentazione sana ed adeguata. - La dottoressa Michela Xotta Chiniesologa ha relazionato sull’esperienza fatta portando il Nordic nelle scuole elementari e dei suoi progetti con l’università. - La Dottoressa Fabiola Angeli Neurofisiopatologa che ci ha ragguagliato sulle sue tante esperienze - Il Dottor Fabrizio Lorenzoni Osteopatia, istruttore di Nordic Walking di rinomata esperienza, ha portato una dettagliata relazione sulla valenza curativa del Nordic. Ilario Lazzaroni 40 L’ESPERIENZA DI B Gli ultimi fine settimana di settembre hanno visto, come da tradizione, centinaia di bambini e ragazzi riversarsi nelle principali piazze di Belluno e Feltre, per l’evento chiamato “Sport in Piazza”. Sport Nazionale, assieme ad altre numerose associazioni, era presente con uno stand per ricordare ai giovani l’importanza fondamentale dello sport nella vita quotidiana. La prima giornata bellunese (sabato 18 settembre) è purtroppo saltata a causa di un brutto temporale che non ha permesso lo svolgimento di nessuna attività sportiva. Tutta un’altra storia per la domenica: il tempo non perfetto ma clemente ha permesso al banchetto di Sport Nazionale di essere presente in piazza del Duomo con due tavoli da calciobalilla, organizzare diversi tornei per i giovani atleti, con tanto di premiazioni, e di gustarsi qualche partita “amichevole” tra squadre più e meno giovani. Il fine settimana feltrino ha avuto una partecipazione sicuramente più vissuta da parte della cittadinanza, merito soprattutto della partecipazione studentesca (saltata a Belluno a causa della pioggia) e delle corriere di associazioni sportive provenienti da tutta la provincia. Anche lì Sport Nazionale presenziava con il gazebo in piazza Pra del Moro, sotto al tendone assieme alle associazioni di freccette e subbuto. Daniele Pastori SPORT DA PIAZZA ELLUNO Abbiamo investito molto per offrirti il meglio A tua disposizione c’è il Gestionale Amministrativo che ti offre innumerevoli vantaggi: • Linea diretta con la Segreteria Generale dell’Ente, per porre quesiti e ricevere informazioni e aggiornamenti Per attività nella provincia di Belluno contattare il Sig. 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L’Italia è per quantità il primo Paese esportatore di vino al mondo (320 milioni di euro sono la realtà del mercato italiano contro i 260 di quello francese nell’anno 2009). Questa è la conferma delle performance dei vini italiani che vedono protagoniste aziende di piccole e grandi dimensioni, ma comunque di alto livello, per lequali la “condicio sine qua non” è racchiudere in ogni goccia del prelibato liquido un bouquet di profumi, fragranze e sapori tipici della tradizione, della cultura e della storia di una terra unica e suggestiva dove i vitigni autoctoni sono la struttura portante del made in Italy. Fuori moda, se così si può dire, i vini rossi strutturati e bariccati, l’attenzione del mercato italiano si è attualmente spostata sui vini rosati. I vitigni chardonnay e pinot nero “la fanno da padrone” ma anche il Groppello, autoctono dell’area morenica della zona di Moniga del Garda sull’omonimo Lago, sta riscuotendo grande successo. In questa zona la coltivazione della vite vanta origini antichissime si arriva addirittura all’epoca pre-romana. Il Groppello è un vitigno a bacca rossa, ottimo per la realizzazione di vini rose` come il Chiaretto. Quest’ultimo è un’invenzione di Pompeo Gherardo Molmenti, Senatore veneziano, che sposò Amalia Brunati, erede di una ricca famiglia di Salò la quale portò in dote una splendida villa a Moniga del Garda, circondata da terreni che si estendevano dalle colline fino alle rive del lago. Nel 1896, Pompeo Gherardo Molmenti, durante un viaggio a Bordeaux, si innamorò della viticoltura di qualità e decise di assumere due consulenti francesi. Gli stessi esperti, una volta in Italia, suggerirono ed applicarono per primi una tecnica di vinificazione in rosé detta a “Lacrima”. Nacque così un vino rosa chiaro, tendente al cerasuolo, senza nessuna spremitura né torchiatura ma solo per la lieve pressione del corpo stesso dei grappoli di uva, pressione che dura tutta una notte. È per questo che Mattia Vezzola, proprietario e direttore della cantina Costaripa, azienda di famiglia fondata dal nonno, ha deciso di chiamare “Rosa Mara - il vino di una notte” il suo chiaretto, ottenuto da una cuvee di uve del Lago di Garda costituita da: Sangiovese, Groppello, Marzemino e Barbera. Questo vino, dal profumo equilibrato di fiori e di frutta, dal sapore asciutto e sapido, dimostra una struttura abbastanza complessa, con una buona persistenza aromatica intensa in bocca, ed e` il vino “di punta” dell’azienda Costaripa. Chiediamo il perché al pluripremiato Mattia Vezzola: Perchè il rosé? Mi sento di voler scommettere su questo vino perché il rosé rappresenta la parte più nobile dell’acino e perché la sua storicità rappresenta la tradizione di un territorio del Lago di Garda, che si chiama Val Tenesi, dove si trova la mia azienda di famiglia. Il rosé è un vino nobile da destinarsi a consumatori raffinati. Come viene prodotto? Viene prodotto con la vinificazione a “lacrima”, una vinificazione antichissima che prevede soltanto il contatto del mosto con la buccia per estrarre le parti e i profumi migliori e di conseguenza anche i colori che ne derivano sono eccellenti. Noi proponiamo al cliente solo questo tipo di prodotto. Quanto se ne beve in Italia e nel mondo? In Italia c’è una grande capacità di mercato; nel mondo si consumano oltre 200 milioni di bottiglie. Se parliamo di Val Tenesi noi produciamo circa un milione di bottiglie all’anno. Per me è una scommessa molto importante. Questo vino fermo, piace di più alle donne o agli uomini? Il rosé è un vino delicato sia per colori che per profumi e gradazione alcolica; rappresenta il territorio dell’arco alpino. È un vino che ha un profilo sensoriale femminile ma visto che anche negli uomini c’è una componente femminile penso che possa essere considerato un vino trasversale. l rosé è dolce o secco? Il rosé è secco, la morbidezza che si percepisce e` dovuta non tanto al residuo zuccherino ma alla maturità del frutto. Quali sono i migliori abbinamenti cibo-vino? Si abbina bene con tutti i cibi speziati. Là dove ci sono le acciughe, i capperi, il basilico, il rosmarino, il timo, i chiodi di garofano, la noce moscata, insomma è il vino ideale dove c’è una cucina saporita, raffinata e leggera. Qual’é la stagione migliore per “bere in rosa”? La stagione migliore è quando si alza la temperatura, ovvero da marzo ad ottobre. Il rosé deve essere bevuto fresco e non freddo con la bottiglia solo per metà nel secchiello del ghiaccio affinché il vino possa essere bevuto vicino ai 10 – 12 gradi di temperatura. Guardare al futuro con rinnovato spirito imprenditoriale, attingendo ai più alti valori che il nostro Paese sa esprimere e per i quali è apprezzato e amato nel mondo. Sembra questa la filosofia aziendale adottata dalla Costaripa, alla quale il noto enologo aggiunge che: “Per avere una visione di medio-lungo termine necessaria alle aziende per elaborare le proprie strategie si può anche sfruttare il turismo del vino che porta business direttamente in cantina: trendy oggi, big domani”. Un’idea riconosciuta ed apprezzata anche oltre i confini d’Italia. Allora non ci resta che bere un buon bicchiere di rosé ora !!! Monica Garavaglia sommelie 04 JUDO - KARATE - JU JUTZU - LOTTA - AIKIDO- KICK BOXING VALE TUDO - MUAY THAI - YOGA - SHIATSU SPAGNA & PORTOGALLO 23 MARZO 2011 CROCIERA di 5 giorni e 4 notti a LISBONA GENOVA • MALAGA • CADICE LISBONA Partenza da Genova CABINA DOPPIA ESTERNA CON BALCONE Pensione Completa 5 giorni / 4 notti HOTEL 4* LISBONA Con prima colazione e una giornata di visite guidate con pullman privato, pranzo ed ingressi. 4 giorni / 4 notti RIENTRO IL 31 MARZO 2011 CON VOLO TAP DA LISBONA - Quota per persona tasse e assicurazioni escluse (circa 150 euro) - Richiedi il programma Organizzazione tecnica Via Tevere 2/c Mestre VE – Tel. 041/5352410 Fax 041/5352412 [email protected]