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Codice cliente: 128164 42 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 GENNAIO 2013 IN BREVE, TUTTE LE NEWS su milombardia.gazzetta.it IL TEMA 4 Una tendopoli e, a sinistra, il municipio di Moglia MORTI E DANNI I terremoti di maggio-giugno 2012 hanno provocato 27 vittime, migliaia di sfollati e danni (rapporto Ue) per 13 miliardi e 273 milioni di euro. Colpite soprattutto le provincie di Modena, Ferrara e Mantova. Tre le scosse principali: 20 maggio Alle 4.03 una scossa di magnitudo di 5.9 ha colpito i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro (Modena) e Sant’Agostino (Ferrara) a 6,3 km di profondità 29 maggio Alle 9 un nuovo sisma di magnitudo 5.8 a 9,6 km di profondità con epicentro a Medolla e Cavezzo (Modena) e in alcuni comuni del mantovano 3 giugno Alle 21.20 scossa di 5.1 con epicentro a Novi di Modena e ancora nell’Oltrepò mantovano a CALCIO A 5 OSPITE IN UNA PALESTRA La Dosolese gioca a mezzanotte NEWPRESS/CAVICCHI «Alle dieci di sera, normalmente, chi ha il turno del mattino va a letto. Noi a quell’ora iniziamo allenamenti e partite». Comincia con il sorriso amaro di mister Simone Zilocchi la storia della Dosolese calcio a 5, legata suo malgrado al terremoto di maggio. Quando la terra ha tremato, la palestra del piccolo paese mantovano baciato dall’Oglio ha retto: l’impianto è tuttora agibile, ma negli spogliatoi le crepe sono visibili a occhio nudo. «Dunque senza docce e senza un "buco" per cambiarci — spiega Zilocchi — non potevamo restare qui». Calci al sisma Soldi dal pallone ai club mantovani La Lega Dilettanti stanzia 50 mila euro per 4 società, ma negli altri sport si deve emigrare DAVIDE ROMANI Tra il 20 e il 29 maggio la terra ha tremato. Il terremoto ha scosso l’Emilia, ma anche la provincia mantovana, affacciata alle terre maggiormente colpite, ha subito gravi danni, prostrando molte attività sportive. Dopo poco più di 7 mesi dal sisma arrivano le prime risposte anche dalle istituzioni. Almeno per il calcio. Il 29 dicembre Paolo Rasori, consigliere di zona del Consiglio Regionale Lombardo della Lega Nazionale Dilettanti, insieme a Ganda e Saccani, componenti della delegazione mantovana, hanno effettuato un sopralluogo nelle zone colpite dal terremoto per capire e valutare i danni provocati. E venerdì mattina verranno consegnati i contributi stanziati dalla LND: 50.000 euro. La cifra verrà suddivisa tra 4 società: Segnate, Moglia, Gonzaga e Poggese. Queste 4 realtà hanno su- Il Moglia: con Segnate, Gonzaga e Poggese usufruirà dei contributi Lnd bito danni alle strutture, ai materiali oltre a quelli al terreno di gioco dal momento che tutti e quattro gli impianti hanno ospitato le tendopoli. Successivamente verranno destinati anche i 20.000 euro di contributi del Coni. Per questi aiuti dovrebbe rimanere fuori la società del Dosolo (Seconda categoria). Il paese del mantovano, pesantemente colpito dal terremo- to, ha gli spogliatoi del campo sportivo con vistose crepe e anche le tribune ne hanno risentito. Ebbene, Dosolo non viene ritenuta zona terremotata, nonostante disti 4 km da Guastalla (in Emilia Romagna) riconosciuta zona terremotata. Altri sport Il terremoto ha co- stretto molte realtà sportive a costosi trasferimenti che han- no messo a dura prova la sopravvivenza di diversi club. E’ il caso del Moglia (serie C femminile di pallavolo) che gioca tuttora a Villarotta (a 17 km) dal momento che la propria palestra è inagibile. Stessa sorte a Marcaria dove il Volley Rigoletto ha deciso di spostare le gare del settore giovanile a Campitello (a 9 km di distanza, dove c’è già la sede sociale). Non ultima la squadra di Mirandola (in Emilia Romagna), neopromossa in DNA, che ha dovuto spostare la propria sede di gioco da Poggio Rusco (nel mantovano) a Ferrara. E il buon senso? Ma una disgrazia come il terremoto non sempre muove i buoni sentimenti. Ci sono casi dove invece ci si trincera dietro a regolamenti rigidi, senza cercare di trovare una via d’uscita. A Quistello la locale formazione di basket è iscritta al campionato di Promozione cremonese. Con la palestra inagibile si sono dovuti trasferire a Revere (a 17 km di distanza). Ma non avendo potuto svolgere la preparazione precampionato la società aveva chiesto alla federazione lo spostamento della 1ª giornata di campionato. Richiesta tardiva e 0-20 a tavolino con un punto di penalizzazione. Uno scivolone che a società e sportivi che avevano vissuto il terremoto poteva essere risparmiato. (Hanno collaborato Alessandro Rossi e Giovanni Gardani) © RIPRODUZIONE RISERVATA Turni e sacrifici Così la Dosolese, iscritta al Csi di Mantova, ha pagato l’affitto della palestra di Pomponesco, comune distante 6 chilometri, per non rinunciare all’attività sportiva ma, essendo ospite, si è accontentata degli orari scoperti. «Al Dosolo calcio a 5, altra società nelle nostre condizioni, è andata un po’ meglio — prosegue il tecnico —. Noi dalle 22.30 a mezzanotte del lunedì ci alleniamo, mentre il giovedì giochiamo dalle 22 alle 23. Non è facile, anche perché metà dei 15 ragazzi in rosa sono operai, che spesso si svegliano alle 5 del mattino. Nessuno, però, ha deciso di smettere e questo è molto significativo». Così come il cammino della Dosolese, seconda alle spalle dell’Alfa Caffè Suzzara. Nonostante tutto, il team di Zilocchi non ha dimenticato come ci si diverte. E come si vince. Giovanni Gardani © RIPRODUZIONE RISERVATA BOXE STRUTTURE PER IL CIRCOLO Rugby e atletica salvano i pugili Il 29 maggio scorso, dopo la seconda scossa del sisma che ha colpito parte del territorio lombardo, la storica palestra Boni, culla del pugilato a Mantova, è stata dichiarata inagibile. Il Boxe Mantova, circolo dilettantistico che conta 30 atleti, ha rischiato di sparire: «Ci siamo trovati davanti a una situazione molto difficile — afferma Bruno Falavigna, allenatore e delegato provinciale della Federazione pugilistica — e ne siamo usciti grazie alla grande disponibilità di altre realtà del territorio». Lo sport mantovano si è subito messo in moto e ha scritto una meravigliosa pagina di solidarietà. I primi a tendere la mano sono stati i dirigenti del Rugby Mantova: «Ci hanno messo a disposizione una tensostruttura esterna, solitamente adibita al terzo tempo. Fino a novembre siamo rimasti qua, abbiamo attaccato quattro sacchi e continuato la nostra attività. L’amicizia con il rugby è di lunga data: in passato ne sono stato anche allenatore». Seconda casa Con i primi freddi, era necessario trovare una seconda casa ed ecco l’intervento di Assessorato allo sport del Comune e Federazione Italiana di Atletica: «Nel Camposcuola c’è una piccola palestra dove gli atleti fanno riscaldamento. Grazie alla loro disponibilità abbiamo iniziato a dividerla, conciliando spazi e orari». Intanto il Comune ha stanziato i fondi per la ristrutturazione della palestra Boni: sarà pronta alla fine del 2013. Alessandro Rossi © RIPRODUZIONE RISERVATA