tesi per biblio on line - E-Learning - Università per Stranieri di Perugia

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tesi per biblio on line - E-Learning - Università per Stranieri di Perugia
“Così la poesia porta lontano”
Insegnare l’italiano attraverso la letteratura
Il Bar Internazionale a Forìo d’Ischia nella poesia di Elsa Morante1
Giovanna Arcaini
1
Tesina finale del Master in Didattica dell’Italiano Lingua non Materna dell’Università per Stranieri di Perugia,
Anno Accademico 2006/2007, Relatore : Prof.ssa Erminia Ardissino
1
PREMESSA DIDATTICA
Questa unità di apprendimento è stata studiata per una classe di studenti Erasmus, di un
livello C1, a metà percorso del loro semestre di studio, per una durata di due ore.
Nella scelta del testo evidenzieremo le motivazioni della scelta .
SCELTA DEL TESTO.
Dalla metà del Novecento, Forìo( Isola d’Ischia) vede nascere e poi svilupparsi due storici
cenacoli culturali: il Bar Internazionale e la Libreria Mattera.
Nati entrambi come attività commerciali diventano, negli anni Cinquanta il Bar
Internazionale ed in quelli Settanta la Libreria Mattera, luoghi di ritrovo per tanti artisti ed
intellettuali di fama mondiale, a cui si affiancano, in taluni casi, anche talenti e studiosi
locali.
Cenacoli culturali che ruotano intorno a due personaggi di grande carisma: Maria Senese,
la “caffettiera”e Vito Mattera, il capitano di W.H. Auden. Due simboli della Forìo culturale,
che, in modo diverso, hanno vissuto ed alimentato un respiro internazionale.
Oggi, a distanza di tanti anni, il Bar Internazionale, è ancora aperto al pubblico, ma ha cambiato
gestione, La Libreria Mattera, invece, si è congedata dai suoi amici e oggi è occupata da un nuovo
locale, che anche in ricordo dei vecchi tempi, fa sposare vino e lettura.
Negli anni Cinquanta, in compagnia del marito lo scrittore Alberto Moravia, Elsa Morante
visita spesso Forìo, ospite illustre del Bar Internazionale.
Il testo poetico che presentiamo, dodici versi sciolti, è semplice linguisticamente, ma contiene
aspetti interculturali e di sicuro interesse per una classe d’apprendenti di livello c1 con i quali
analizzare l’aspetto espressivo ed il significato implicito del messaggio impresso da Elsa
Morante. Il testo si presta inoltre a fare raccordi letterari proprio per la natura di cenacolo
culturale che rappresentava a metà del ‘900 il Bar Internazionale di Forìo.
Il testo poetico risulta adeguato all’insegnamento della lingua L2 in quanto contiene in sé un
significato che va al di là dei facili “impressionismi”.
Inoltre, come dice Ennio Cavalli, “le parole continuano a essere quello che sono: la prima
pelle delle cose”2. Per il tramite delle parole, in versi, attraverso l’ascolto e l’intonazione
poetica e la sua memorizzazione , si possono elicitare collegamenti che sono propri della
cultura dell’apprendente, ne facilitano l’attenzione e ne stimolano l’approfondimento culturale.
Elsa Morante disse in un’ intervista che il compito dell’arte è quello di “impedire la
disintegrazione della coscienza umana nel suo quotidiano ed alienante uso del mondo”.
2
E.Cavalli, “Il poeta è un camionista”, Archinto, Milano 2003, pag.70
2
FATTORI INTERCULTURALI E PRAGMATICI
(ANALISI DA PARTE DELL’INSEGNANTE PER LA SCELTA E MOTIVAZIONE DEL
TESTO)
Nell’antichità l’isola d’Ischia venne indicata con nomi in relazione alla sua natura vulcanica. I
Greci dell’Eubea la chiamarono Pithecusa secondo alcuni “isola delle scimmie”. L’attuale
denominazione deriva da una corruzione di Ischra che nelle lingue semitiche significa “isola
nera”.
La letteratura di viaggio, comincia a prendere corpo con il Grand Tour settecentesco. Dal
1740 in poi le reti stradali migliorano e nelle grandi città compaiono nuove strutture i:
l’albergo, il ristorante, il caffè.
L’isola di Ischia, viene a configurarsi nella immaginaria mappa del “viaggiatore” come
l’archetipo dell’isola. L’isola come luogo di eterna giovinezza (per il clima, la natura
lussureggiante e le sue piscine termali), di cure (folle di gottosi e reumatoidi si spostano da
Pozzuoli a Ischia) e di scoperta.
Dal XVIII secolo alla fine del XX secolo, troviamo un itinerario di carte e note dei visitatori che
giunsero a Ischia, “ l’isola desiderata e trovata” secondo sir George Berkeley, in cui molti di
questi autori-viaggiatori, annotano la spigolosa ospitalità e l’idiosincrasia fra forestieri-letterati
e isolani, che durò fino a tutti gli anni cinquanta del XX secolo.
Quando W.H. Auden, giunge a Forio, il comune più grande di Ischia, nel 1948, invitato da un
gruppo di amici americani in vacanza, trova un’isola naturalisticamente e socialmente
“intatta”.
Auden scopre l’isola, se ne innamora e intrattiene rapporti cordiali con gli isolani. Un gruppo
di intellettuali, sull’esempio di Auden, elegge l’isola a propria dimora (Bachmann, Henze,
Capote, Williams).
In quegli anni, siedono al Bar Internazionale “da Maria” personaggi come Alberto Moravia,
Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Renato Guttuso, Libero De Libero, Maria Callas.
Nei primi anni
Novanta, sulla scia del suo maestro Auden, il Premio Nobel Iosif Brodskij sbarca sull’isola e
scrive “Ischia a Ottobre” : “Una volta qui ribolliva un vulcano./ Poi fu un pellicano a bucarsi il
petto/ Non lontano viveva Virgilio (..)”.
3
STRATEGIE DI AVVICINAMENTO AL TESTO
La relativa semplicità del testo poetico che presentiamo agli apprendenti, ci consente di
mostrare, quale strategia di avvicinamento al testo, una foto, a colori, che verrà proiettata
tramite lavagna luminosa con un lucido, che rappresenta un luogo all’aperto e che ci
permetterà di stimolare nella classe, considerazioni evocate dalla foto.
I< > AA
“Secondo voi , cosa rappresenta questa foto?”
“ Dove potremmo essere ?”
“Che sensazioni vi dà?”
“A quale uso pensate che sia adibito questo locale?”
Utilizzando una cartina dell’Italia presente in classe possiamo indicare che ci troviamo nel
meridione dell’Italia, su di un’ isola di fronte al Golfo di Napoli, chiamata Isola d’Ischia.
Si possono elencare brevemente i comuni più importanti dell’Isola : Ischia, Lacco Ameno,
Casamicciola ,Barano, Forìo, Sant’Angelo.
“Avete luoghi preferiti dove vi ritrovate con gli amici?”
4
Il famoso bar Internazionale come si presenta oggi.
Dopo una breve produzione orale da parte degli apprendenti, in cui i turni di intervento
saranno liberi, viene esplicitato agli apprendenti che verrà letta in classe una breve poesia di
Elsa Morante .
Si farà una breve presentazione dell’autrice distribuendo una scheda sulla sua biografia.
Il dato biografico è utile solo per situare storicamente il testo . Dilungarsi troppo sull’autore
oltre a rischiare di “annoiare” distrae l’apprendente dalla bellezza e musicalità del testo poetico
che si leggerà di lì a poco…”Una poesia non nasce dai sentimenti ma dalle parole dichiara
Mallarmé.
5
Elsa Morante
Nazionalità: Italiana
Professione: Scrittrice
Secolo: XX
Profilo biografico critico:
Elsa Morante nasce a Roma il 18 agosto 1912, figlia di una maestra elementare ebrea e di Francesco Lo Monaco,
riconosciuta legalmente da Augusto Morante, istitutore in un riformatorio per minorenni. Alla fine degli studi liceali,
lascia la famiglia, per vivere da sola e si mantiene da sola facendo piccoli lavori. Nel 1936 conosce Alberto Moravia,
che sposa nel 1941.Torna a Roma nel 1944, vivendo gli ultimi eventi della guerra. Negli anni Cinquanta collabora con
la Rai e trascorre gli anni successivi tra viaggi, vacanze e la redazione de L’Isola di Arturo, che esce nel 1957, con
notevole successo. Nel 1960 segue Moravia in Brasile e all’inizio dell’anno in India.
L’anno dopo si separa definitivamente dal marito. Gli ultimi anni della sua vita sono sofferenti e nel 1983 è salvata da
un tentativo di suicidio. Scrittrice dotata di enorme talento, vive la letteratura come parte di se stessa.
Dopo le prove giovanili, ha dato il meglio di sé in quattro grandi romanzi:
“Menzogna e sortilegio”; “L’Isola di Arturo”; “La Storia” e “Aracoeli”.Muore a Roma il25 novembre 1985.
Si distribuirà questa fotocopia alla classe che brevemente delinea il profilo biografico di Elsa
Morante.
Al testo viene allegato un breve glossario per sciogliere quei nodi lessicali che potrebbero
rallentare la comprensione del testo.
GLOSSARIO
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Istitutore: Chi svolge un’attività educativa e d’istruzione in collegio, un tempo, presso
famiglie nobili . Sinonimo/ educatore
Riformatorio: Istituto di reclusione (da recludere: mettere in prigione) e di rieducazione
per ragazzi minorenni ( di età inferiore ai 18 anni) che hanno avuto una condanna per
un reato.
Si sostiene/ sostenersi: si mantiene; provvede a se stessa economicamente.
Biografìa: Racconto, secondo documenti, della vita di una persona.
6
PRESENTAZIONE E ANALISI DEL TESTO
Dopo questa fase di avvicinamento al testo, l’insegnante procede alla lettura ad alta voce , con
una intonazione molto espressiva, che consenta agli apprendenti di percepire e godere il ritmo
del testo poetico. L’insegnante non ha ancora consegnato il testo alla classe.
Si procede ad una seconda lettura del testo ad alta voce - ogni lettura è una rivelazione sempre da parte dell’insegnante.
Questo a significare l’insostituibilità della parola poetica. “La poesia è il miglior modo che si
conosca per raccontare delle storie con il minor numero di parole possibili (…) ognuna di esse
contiene ben stipati, un sacco di cataloghi, dizionari, rotoli tipo quelli del Mar Morto con
altre parole ancora, altri significati, remoti e impetuosi. Ogni parola si tiene stretta la sua
etimologia.”3
Una lettura espressiva consente agli studenti stranieri di concentrarsi sulle variazioni del
ritmo, sull’accentazione delle parole, sulla pronuncia, sull’andamento del verso, sulla
musicalità dell’aspetto fonetico.. Dante Alighieri diceva che “la poesia è parole in musica”.
La poesia è organizzata in unità ritmiche , e l’accento principale si pone alla fine del verso, la
cesura. Il verso si definisce solo nel punto in cui finisce. Agamben propone di chiamare la fine
del verso “versura”, il punto in cui l’aratro si volge al termine del solco4 .
Ogni parola possiede un proprio accento. Gli accenti di verso non coincidono con quelli di
parola e non tutte le parole vengono pronunciate con la stessa intensità in fase di lettura.
Questo primo esercizio di ascolto (senza testo) da parte degli apprendenti , imprime nella loro
mente la musicalità ed il ritmo del testo poetico, aprendo una prima via alla comprensione.
Dopo questa prima fase di ascolto, l’insegnante distribuisce alla classe il testo poetico.
Forio 9 ottobre 1958
3
E. Cavalli, “il poeta è un camionista”, Archinto 2003, pag. 29
4
(Agamben , 1996, pp.114 -115).
7
Alla cara Maria, la caffettiera.
Fra le isole belle
una bella più bella
fra le piazzette amate
tra i caffè più ospitali:
Caffè Internazionale di Forio.
E alla cara Maria,
la caffettiera
fra tutte bella e amata
ospitale e galante
resti qui da stasera
questo mio ricordo.
Tratta da: GIORGIO DI COSTANZO, Voci per Ischia. Da Boccaccio a Brodskij, Ischia, Imagaenaria, 2003
Viene proposto agli studenti di leggere il testo silenziosamente. Poi l’insegnante chiederà chi
vuole leggere la poesia ad alta voce.
La prima domanda che l’insegnante pone alla classe è:
“Cosa vi ricorda?”
In base alle precedenti elicitazioni fatte in classe, si chiede agli studenti perché secondo, loro ,
la Morante ha dato come titolo alla poesia una data.
Cosa può evocare questa data?
In che periodo storico scrive Elsa Morante?
Forìo è patria di artisti autoctoni ed è stata patria d’adozione di artisti ed intellettuali italiani
e stranieri, in alcuni casi di fama internazionale, che soprattutto nel secondo dopoguerra ne
hanno fatto un luogo di riposo, di ispirazione, di ritrovo e di rifugio, rapiti e ammaliati dalla
mitezza del clima, dalla luce e dai colori mediterranei, dalla natura rigogliosa e
incontaminata, dalla libertà, dalla vitalità e dalla tranquillità di un ambiente all’epoca ancora
"vergine", agreste e pittoresco. L'incanto è svanito alla fine degli anni Cinquanta con le
prime avvisaglie di modernità e il boom turistico che hanno indotto molti artisti ad
abbandonare l'isola per nuove mete.
I pittori, gli scrittori, i poeti, i musicisti hanno lasciato testimonianza del loro soggiorno e del
loro legame con Forio, terra di nascita o terra ospite, traendo ispirazione per i propri scritti o
per i propri dipinti dai suoi personaggi, dai suoi paesaggi, dalle sue tradizioni.
Insieme alla classe, si passa ora all’analisi del testo e del suo contenuto.
Il caffè è luogo di aggregazione sociale, di gente comune e di intellettuali come quello di Forìo.
Possiamo ricordare anche il Caffè Greco di Roma, luogo preferito dalla cultura romana. A
questo si aggiunge un altro luogo privilegiato, tipico di una realtà specifica e della cultura
8
occidentale in generale : la piazza, in questo caso “la piazzetta”, considerato punto d’incontro e
di intrattenimento.
Nella cultura meridionale (ricordiamo la sacralità dell’ospitalità nel mondo antico) il concetto
di “ospitalità” è ancora sentito.
Chiediamo agli studenti quali sono gli indicatori di ospitalità nel testo poetico, e perché la
Morante, avvicina “ ospitale “ e “galante”.
Che cosa ha voluto significare ?.
Volutamente, non si è allegato al testo poetico un glossario, seppur minimo, che esplicitasse le
sfumature dei due termini.
Si può far brevemente indicare, a gruppi di due, in produzione scritta, 5/10 minuti al massimo,
a quali sostantivi si possono associare gli aggettivi “ospitale” e “galante”.
Quali sono le sfumature che ravvisano.
Si può evidenziare agli studenti il carattere ellittico dei versi della prima strofa. Non c’è verbo.
Si tratta di impressioni rapide e intense che sottolineano il carattere di immediatezza affettiva
della evocazione.
Da notare la ripetizione dell’aggettivo “bella” che sembra far “scivolare “ il verso.
Da notare l’uso della medesima preposizione delle due forme possibili “tra” e “fra”.
Lo stesso tipo di discorso si può fare con la seconda strofa: semplicità espressiva: collegamenti
significativi con una semplice congiunzione coordinativa “e” che funge da anafora: bella e
amata / ospitale e galante.
Si può chiedere agli studenti cosa evoca in loro questa ripetizione dell’aggettivo “bella”.
Se sentono la bellezza che emana questa isola tanto amata.
Un naturale collegamento culturale ci porta a una bellissima poesia del 1948, in cui W.H.
Auden rappresenta così l’isola:
“(…) Ischia , cui un buon vento
M’ha portato a goderti con dei cari amici
Da sporche città produttive. Come bene correggi
I nostri occhi feriti, come dolcemente ci insegni a vedere
Uomini e cose in prospettiva
Sotto la tua luce uniforme”5
Un testo che mette in risalto la mitezza del clima e il colore luminoso che avvolge l’isola.
Tornando alla poesia della Morante, merita alcune riflessioni l’aspetto lessicale. Il termine
caffettiera richiede un commento in quanto in italiano oggi non lo useremmo, diremmo “la
titolare del caffè”, “la proprietaria”. Vi è un passaggio dal nome comune di cosa – macchinetta
per il caffè, bricco, “cuccuma” in napoletano – al nome proprio di persona – colei che gestisce
il caffè.
“Caffettiere” viene dal francese cafetier da “café” luogo dove ci si ritrova per bere qualcosa.
Diversa è la scelta operata da Auden il quale preferisce il termine più diffuso di “bar”.
(Nel dialetto foriano, gli anziani chiamano ancora la “barista” , “ ‘a cafettier’ ”).
Si può far notare agli studenti l’aspetto polisemico del termine caffettiera e chiedere di
produrre oralmente insieme altri termini polisemici di loro conoscenza.
4 Traduzione di A. Ciliberti
9
Il finale, viceversa, è una esplosione realizzata con uno splendido congiuntivo presente e il
riferimento al luogo reale (ma anche ideale) : “qui” e “stasera”, ed il prolungamento indefinito
nel tempo, quello della memoria che non cancella ed è destinata a vivere, fissando luogo e
persone, affetti, con quello splendido ancoraggio di quell’ intenso “questo mio” tipico
dell’italiano (una simile forma ad esempio in francese non esiste) e che riesce e mettere
insieme il deittico ed il possessivo in una suggestiva sintesi.
ESERCIZIO DI PRODUZIONE SCRITTA
Sempre tenendo presente un lavoro di elicitazione con la classe, si può lavorare ora in gruppo
con gli indicatori della memoria e del ricordo distribuendo alla classe delle foto originali in
bianco e nero dell’epoca.
GRUPPO DI ARTISTI SEDUTI DAVANTI AL BAR INTERNAZIONALE.QUALCUNO
RIDE.UNA COPPIA CONVERSA TRA LORO.C’È CHI PORTA GLI OCCHIALI DA SOLE.
10
MARIA SENESE CON W.H AUDEN. AUDEN AMAVA BERE VINO ROSSO SEDUTO AL
CAFFE’ DI MARIA. ED IL LIQUORE STREGA
11
MARIA SENESE ALL’INTERNO DEL SUO BAR INTERNAZIONALE CON ALCUNI ARTISTI.
UN BEL CLIMA. SI RESPIRA ALLEGRIA. SENSO DELL’OSPITALITA’
12
IL SOFFITTO DEL BAR INTERNAZIONALE DI FORìO. I RITAGLI DI GIORNALI PER
RICORDARE A TUTTI CHI E’ PASSATO DA Lì.
Maria, che non conosce le lingue, si intrattiene a conversare con i suoi amici stranieri, gli
procura le sigarette, un posto dove alloggiare e a volte anche il ragazzo. Non si tira indietro
nemmeno quando deve prestare soldi a qualcuno di loro per le piccole incombenze.
Dedica la sua vita al bar e ama circondarsi di personaggi importanti, di cui conserva un ricordo
nel suo album pieno di firme e dediche eccellenti: W. H. Auden, Moravia, Morante, Gilbert Kool
direttore del «Teatro delle marionette» a Losanna, il principe Enrico D' Assia e tanti altri
ancora.
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Dopo aver distribuito agli studenti copie delle foto in bianco e nero, si fa dividere la classe in
due gruppi.
Dovranno effettuare, tramite una produzione scritta, un breve testo narrativo lavorando su ciò
che evocano in loro le foto ed il testo che le descrive.
Il lavoro prenderà 15 minuti circa.
Il gruppo eleggerà poi un portavoce che, davanti alla classe, leggerà il lavoro svolto.
Insieme all’insegnante si discuteranno le diverse sensazioni descritte dai testi prodotti.
Sempre a proposito di testo poetico e caffè, Ennio Cavalli scrive:
“Agli esordienti consiglio di considerare la poesia come una macchinetta nuova del caffè. Il
primo caffè va buttato via. L’alluminio della macchinetta deve prima sapere di quell’aroma,
per “schiodare” un buon caffè. Così bisogna fare l’occhio e la bocca alla poesia, prima di ogni
tentativo di scrittura. “.
Dice sempre Cavalli6, “ E’ poesia se lo specchio di un’altra lingua e di un'altra cultura riflette
pur sempre poesia, se le cose prendono una piega nei vari idiomi, per poi riesplodere
liberamente nel solito linguaggio muto”
Il confronto interculturale e interpersonale che muove il testo poetico, è un momento in cui
“l’esperienza della diversità offre l’opportunità di acquisire delle strutture di appartenenza
nuove”7.
Il poeta è un emigrante ed i lettore può andare lontano . La poesia “obbliga il lettore a salirvi
sopra”8. Così, un buon lavoro da fare in classe - con una classe avanzata - è quello do lavorare
sull’intertestualità, facendo riferimento ad altri testi.
Nel nostro caso, Auden è interessante perché ha scritto un testo poetico che ha come soggetto
anch’esso il Bar Internazionale di Maria:
6
E. Cavalli, “il poeta è un camionista”, Archinto 2003, pag. 97
A. Ciliberti, Manuale di Glottodidattica, La Nuova Italia, Firenze 2001, pag. 142.
8
E. Cavalli, ibid.
7
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Il Bar Internazionale
Com'è allegro e sereno esser seduti
Attorno ad un tavolo sotto le stelle estive.
Ridere e chiacchierare sul vino o sugli Strega
Che ci ha portato Vito.
Ma quando la bellezza passa, ricorda, Forestiero,
In un angolo qui, inevitabili come
La morte o le tasse, a notare il tuo contegno, Gli occhi di Gisella.
Yankee, Limey, Kraut, Foriano, Romano,
Signore, Signori, e il Terzo Sesso, imitatemi,
Sollevate i bicchieri, bevete alla nostra Ostessa, gridando:
"Viva Maria"
17 - 9- 1953
All'amica Maria, con amore
W. H. Auden
“Personalmente” confidava Auden, “i problemi che mi interessano di più quando leggo una poesia sono due. Il
primo è di ordine tecnico: “sono di fronte a un congegno verbale. Come funziona?” .Il secondo è, nella sua
accezione più ampia, morale: “Che tipo di uomo vive in questo testo poetico? Qual è la sua idea della vita, del bene
e del male? Che cosa nasconde al lettore? Che cosa nasconde a se stesso ?”.
Breve biografia di Auden
AUDEN, Wystan Hugh (1907-1973). Poeta e commediografo anglo-americano, trascorse molti
periodi di soggiorno a Forio negli anni 1948/58, dove frequentava il Bar Internazionale di
Maria, noto punto d’incontro, in quell’epoca, di artisti, scrittori e uomini di cultura, italiani e
stranieri, insieme con i quali si formò un clima di grande fervore culturale ed artistico che
coinvolse anche molti isolani. «Nel 1948 egli venne in Italia, soggiornò a Firenze e a Roma, e in
seguito, dietro raccomandazione di un amico, proseguì per Napoli, dove - con il suo amico
Chester Kallmann - prese il traghetto per Ischia e si stabilì nella Pensione Nettuno a Forio. Poi,
lui e Kallmann decisero di prendere in affitto per un anno una casa a Forio. Auden contava di
trascorrere l’autunno e l’inverno a New York e di ritornare poi in Europa per trascorrere
sull’isola la primavera e l’estate successive. Questo progetto fu messo effettivamente in pratica
e s’instaurò così un’abitudine che durò per nove anni, fino all’estate del 1958, quando Auden
trasferì la sua residenza estiva in Austria (...). –
15
OLTRE IL TESTO: INTERTESTUALITA’ E PRODUZIONE SCRITTA COME CONSEGNA A CASA
I due testi poetici della Morante e di Auden, possono essere letti dunque insieme alla fine del
lavoro svolto in classe con l’insegnante. Dopo aver presentato brevemente Auden alla classe e
distribuito la sua biografia, si può analizzare come il significato della parola poetica sia
insostituibile.
Diverso è il ritmo dei due componimenti: In Auden l’uso degli infiniti con funzione di soggetto
danno un’estensione temporale indeterminata, il senso di una continuità che si protrae e si
ripete abitualmente.
Il “ma” che apre la seconda strofa rappresenta una svolta netta, un richiamo al tempo come
scansione irrimediabile, a cui si accompagna la fugacità delle bellezza (tema classico nella
poesia di tutti i tempi: dal mondo greco e latino al Rinascimento); da qui l’esortazione, quasi
un monito “ricorda” rivolto al Forestiero.
C’è il rischio che la malinconia prevalga e allora – a riportare la situazione alla realtà del
momento – ecco il brindisi che i rappresentanti di un mondo “internazionale” dedicano a
Maria.
La Morante esprime la sua affettività per Maria dipingendola come “fra tutte bella”
parallelamente alla bellezza dell’isola che “fra le isole belle / è una bella più bella”.
Auden dipinge l’allegria del luogo attraverso la convivialità . Insieme all’elenco dei suoi
amici,Auden che era dichiaratamente omosessuale affida al testo poetico questa confessione .
Anche la dedica finale all’amica Maria è degna di nota: “con amore” : una libertà della
traduzione o un amore “riconoscente”?
Dice Adorno, “l’arte si libera della vergogna di essere verità”.
Ogni verso tira l’altro. Così leggere insieme questi due testi, ad alta voce; sentirne l’aspetto
ritmico sviluppa la memorizzazione e costruisce nell’apprendente una motivazione ad
approfondire, a cercare ancora, a trovare nel proprio bagaglio culturale un aggancio con quello
che ha già imparato precedentemente. Crea un “link” linguistico e comunicativo che gli
consente di mettere in atto competenze comunicative e socio culturali.
In questo modo gli apprendenti si sentono sfidati dal testo poetico , dall’idea di essere
all’altezza dei parlanti nativi riuscendo a dominare la lingua attraverso la letteratura.
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In questa fase, è dunque utile ed interessante proporre, come consegna a casa, un lavoro di
riscrittura del testo poetico proponendo loro di comporre una breve poesia libera che evochi il
tema :
-
del ricordo attraverso proprie foto
un luogo di aggregazione che tanto amano o hanno amato
un posto di villeggiatura che ricordano con piacere.
Bibliografia Bar Maria
a cura di Felicia Lamonaca
AA.VV., Maria ed il Bar Internazionale, catalogo della mostra, Ischia, Galleria delle Stampe Antiche, maggiogiugno
1988.
AA.VV.,
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CAPOTE TRUMAN, Il colore della mia Forio, Casamicciola Terme, Valentino Editore, 2005.
CLARK THEKLA, Mio due, mio doppio. Storia di W. H. Auden e Chester Kallman, Adelphi,1999.
COMMISSO GIOVANNI, Il locale eccentrico, Casamicciola Terme, Valentino Editore, 2005.
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FARNAN DOROTHY JANE, Ménage-Storia privata di un matrimonio singolare durato tutta la vita,
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MASIELLO
MAZZELLA
MAZZELLA
NINO,
"Baba
GIUSEPPE,
GIUSEPPE,
la
Turca",
Il
Milano,
Mattino, Anno
"L'album
di
Maria",
Il
Tempi
d'Ischia,Ischia,
Editoriale
XCV,
Domenica
Giornale
d'Ischia,
17
1985.
Agosto1986.
d'Ischia,08.08.1974.
S.
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Bibliografia di consultazione
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Cavalli E., “Il poeta è un camionista”, Archinto, Milano 2003
Ciliberti A., “Manuale di glottodidattica”, La Nuova Italia, Firenze 2001
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Nulla si sa, tutto si immagina” (William Blake)
Giovanna Arcaini
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