Cancro del collo dell`utero grande fiducia nel vaccino

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Cancro del collo dell`utero grande fiducia nel vaccino
Venerdì 14 Marzo 2008
Gazzetta Salute
LECCE E PROVINCIA
Importante scoperta a Padova ad opera del gruppo di ricercatori guidati da un salentino, il professore Carlo Foresta
Infertilità, colpa del Papilloma virus
Trovato sugli spermatozoi del 25 per cento degli uomini che non riescono a procreare
FLAVIA SERRAVEZZA
l Generalmente viene accostato al tumore del collo
dell’utero. Dunque un problema tipicamente femminile. Le cose, però, non starebbero proprio così, ed anche gli uomini devono stare
attenti. Il papilloma virus, o
virus Hpv, è infatti presente
negli spermatozoi degli uomini infertili e potrebbe essere una delle cause dell’infertilità. La scoperta è del
gruppo di ricercatori del Centro di crioconservazione dei
gameti dell’Azienda ospedaliera - Università di Padova,
diretto da un endocrinologo e
andrologo salentino, il professor Carlo Foresta.
Analizzando 50 campioni di
liquidi seminali di pazienti
infertili, l’équipe del professore Foresta ha rilevato che
nel 25 per cento di questi è
presente il papilloma virus,
localizzato direttamente negli
spermatozoi e nel loro dna. In
sostanza, l’Hpv renderebbe
infertile un uomo su quattro.
I risultati dello studio condotto dal team dell’esperto
salentino sono stati illustrati
nel corso del XXIII Convegno
di Medicina della riproduzione che si è tenuto ad Abano
terme, in provincia di Padova, lo scorso mese.
Secondo i ricercatori, il virus dell’Hpv sarebbe un fattore causale dell’infertilità e
del mancato successo della
fecondazione assistita, poiché
altera le caratteristiche dello
sperma e risulta pericoloso
per la microiniezione degli
spermatozoi
all’inter no
dell’ovocita. Ultimamente si
sente parlare spesso di papilloma virus, considerato
uno dei maggiori responsabili del tumore al collo
dell’utero. Per combattere
questa malattia, in Italia e in
altri Paesi è stata avviata una
campagna di vaccinazione rivolta alle giovani donne. Ma
la scoperta della relazione tra
l’Hpv e l’infertilità maschile è
nuova e molto importante,
come conferma il professor
INTERVISTA | Il parere del dottore Andrea Tinelli
«Cancro del collo dell’utero
grande fiducia nel vaccino»
Dal chiuso dei laboratori arrivano ogni giorno importanti novità scientifiche
Il professore Carlo Foresta, autore della importante scoperta
Foresta. «Le patologie maschili associate all’infezione
da papilloma virus - spiega sono solo in parte documentate. È conosciuta la correlazione con conditomi e verruche, tumori del pene,
dell’ano e dell’orofaringe spiega il professor Foresta ma non è noto il possibile
ruolo che l’Hpv può avere
nell’infertilità maschile. Questo è preoccupante perché è
possibile che il responsabile
sia l’Hpv che altera le peculiarità degli spermatozoi
ed è causa di carente fertilità.
Non solo, se questi spermatozoi venissero utilizzati per
tecniche di fecondazione in
vitro potrebbero comportare
il passaggio del dna virale
nell’ovocita, con mancanza di
sviluppo dell’embrione e
quindi fallimento della fecondazione stessa. Ecco perché i
risultati del nostro studio sono importanti e vanno estesi:
se si confermasse una così
forte presenza di papilloma
virus nella popolazione infertile e soprattutto negli
spermatozoi,
la
ricerca
dell’Hpv nel liquido seminale
dovrebbe diventare un’indagine di routine».
Gli esperti hanno affermato che entro i 18 anni d’età, il
50-60 per cento degli uomini
sessualmente attivi contrag-
gono questa infezione. Nella
maggior parte dei casi però
non dà problemi e si risolve
spontaneamente. L’uso del
preservativo durante il rapporto sessuale riduce di molto
il rischio di trasmissione
dell’infezione ma non lo annulla.
Tant'è che alla luce della
nuova scoperta, il professor
Foresta ritiene fondamentale
vagliare l’ipotesi di sottoporre anche il giovane maschio
alla vaccinazione profilattica.
«Ciò - chiarisce - assume
un’importanza ancora maggiore dal momento che l’infezione da Hpv nell’uomo è
frequentemente asintomatica
e l’uomo diventa un inconsapevole vettore di agente patogeno. Dei vaccini oggi disponibili sul mercato ce n'è
uno, il quadrivalente Gardasil che è indicato nei bambini
e negli adolescenti, nelle femmine e anche nei maschi, di
età compresa tra 9 e 15 anni, e
sono in corso studi per valutare l’efficacia dello stesso
vaccino nella prevenzione dei
condilomi genitali e del cancro anale anche negli uomini
tra 16 e 26 anni. Il vaccino è
consigliato ai soggetti che
non hanno ancora contratto
l’infezione e quindi giovani
che non hanno ancora avuto
esperienze sessuali, per questo l’età è quella adolescenziale dei 12 anni».
A Lecce e a Tricase due centri
per la raccolta del sangue ombelicale
l Presto al via l’istituzione di due
centri di raccolta del sangue del cordone ombelicale nell’azienda sanitaria leccese. Ad ospitarli saranno
l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce e il
“Pa n i c o ” di Tricase. Si tratta di una
decisione attesa da tempo e ottenuta
grazie alla vasta campagna di sensibilizzazione messa in atto dal Comitato Un Cordone per la vita. Il 6
febbraio scorso, in Consiglio regionale, sono stati presentati i risultati
della petizione popolare, promossa
dal Comitato, intesa ad ottenere
l’istituzione a Lecce di una banca del
cordone quale prima scelta, e/o di un
centro di prelievo e raccolta del sangue cordonale. In soli 45 giorni sono
state raccolte 16mila firme, segno
evidente della grande attenzione della comunità salentina su questo tema.
Il cordone ombelicale, che fino a
poco tempo fa veniva considerato un
“rifiuto speciale”, contiene sangue
ricco di cellule staminali che possono
essere utilizzate nella cura di molteplici malattie come talassemia,
mieloma, neuroblastomia, varie forme di anemie, leucemie, linfomi, immunodeficienze e varie sindromi legate alle malattie del sangue, insufficienza renale, ricostruzione di
tessuti e organi, diabete in soggetti
giovani, varie patologie del fegato e
pancreas, sordità, cecità e altre ancora.
Al Comitato «Un cordone per la
vita» va anche il merito di aver pro-
La raccolta del sangue del cordone ombelicale sarà possibile anche nel Salento
posto e sostenuto per primo, con una
capillare campagna di informazione,
la necessità dell’istituzione nel territorio pugliese, che ne era privo, di
una Banca del cordone ombelicale
che sorgerà nell’ospedale di San Giovanni Rotondo.
«Finalmente anche le coppie del
Salento - sottolinea Alessia Ferreri,
presidente del Comitato - potranno
accedere a questo importante servizio medico-sociale ma noi persisteremo nell’intento di far valere
ancora presso gli organi decisionali
regionali l’opportunità di istituire a
Lecce una seconda Banca del Cor-
done per l’area Sud Puglia. Ciò consentirebbe una più efficace e razionale organizzazione del servizio sia
per quanto concerne il trasferimento
dei campioni ematici a distanza molto più ridotta rispetto a San Giovanni
Rotondo, sia per quanto attiene alla
conservazione degli stessi per gli
inevitabili sovraccarichi per l’unica
Banca cordonale di conservazione
prevista. E consentirebbe ancora una
conseguente attività di studio e di
ricerca di un secondo polo, in linea
con il progetto a livello universitario
della istituenda Facoltà di Medicina
presso l’Università del Salento”.
l Le mamme italiane sanno poco in materia qui, un sicuro investimento, a fronte di un
di prevenzione ginecologica per tutelare la modesto impegno economico in tutte le disalute delle loro figlie e chiedono a gran voce rezioni: una prevenzione a 360 gradi che va
maggiore informazioni. Solo quattro mamme dalla protezione contro le patologie genitali
su dieci, infatti, sanno cosa sono i condilomi tumorali maligne, che interessano la sfera
genitali e solo una su dieci conosce la causa genitale femminile e contro i condilomi, grazie all’azione del vaccino, fino al risparmio
del cancro del collo dell’utero.
E’ quanto emerge da una ricerca condotta, a economico legato ai costi degli esami di
livello nazionale, da Tns Health Care, su un diagnosi e trattamenti per le patologie genitali
campione di 1.100 donne, madri di giovani da Hpv, come ad esempio le indagini di natura
ragazze, che ha fatto il punto sulla conoscenza istologica».
e l’importanza del rapporto madre-figlia in
Il vaccino quadrivalente è in grado di
materia di salute ginecologica e prevenzione.
proteggere totalmente da quei tipi di Hpv
Quello che emerge è un quadro allarmante, responsabili del 90 per cento dei casi di
in particolare se si pensa che questo tumore è condilomatosi che, pur non essendo una
la seconda causa di morte tra le giovani donne patologia mortale, sono molto diffusi sia
(15-44 anni) e che ogni anno, solo in Italia, tra gli uomini che tra le donne. Ad oggi
colpisce 3.500 donne. A causarlo è il Pa- quali sono i trattamenti di cura?
«Nel panorama delle cure, non esiste unipillomavirus umano, un virus che si trasmette
vocità. L’asportaper contatto intizione della condimo e che è responlomatosi non gasabile anche di alrantisce al 100 per
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«Esiste in tal senso - spiega il dottore Tinelli dose. Il prodotto è sicuro ed efficace».
Il Sistema Sanitario Nazionale ha pro- una disinformazione di base. Non esistono
inoltre campagne educative messe in atto da posto, a partire dal 2008, l’offerta attiva e
parte delle Istituzioni sanitarie pubbliche. Il gratuita della vaccinazione contro il Papercorso conoscitivo, quindi, avviene per ini- pillomavirus per 250 mila dodicenni. Tuttavia il vaccino è indicato per tutte le
ziative da parte del settore privato».
Molte donne non sanno che il Papil- ragazze e le donne dai 9 ai 26 anni. Al di là
lomavirus umano è la causa necessaria per di quelle che sono le indicazioni minilo sviluppo del cancro del collo dell’utero steriali, perché è importante vaccinarsi
ma anche di altre patologie sessualmente anche se non si ha più 12 anni?
«Il vaccino è, senz’altro, da consigliarsi.
trasmesse, come ad esempio i condilomi
genitali. Quali sono le principali patologie Nella donna, infatti, è costante il rischio di
contrarre l’infezione da papillomavirus e
causate da questo virus?
«In natura esistono oltre 100 tipi di Hpv ma quindi il possibile sviluppo di lesioni presolo alcuni, circa 40, sono la causa di malattie cancerose al collo dell’utero e alla vulva.
genitali. In particolare ne esistono alcuni che Valida si dimostra, dunque, la scelta vaccinale
provocano il tumore ai vari organi dell’ap- anche oltre i 26 anni».
Dal sondaggio si evince una grande proparato genitale femminile, tra cui la vulva e la
vagina. Inoltre alcuni tipi di HPV sono re- pensione e interesse da parte delle madri a
sponsabili dei condilomi genitali, una pa- proteggere e salvaguardare la salute delle
tologia benigna che colpisce sia donne che proprie figlie dalle patologie trasmesse dal
uomini, che richiede trattamenti dolorosi e Papillomavirus umano, tramite un vacspesso non risolutivi e che ha un profondo cino in grado di prevenire malattie come il
impatto nella vita di coppia e di relazione. In cancro del collo dell’utero e i condilomi
particolare, un’infezione da hpv può essere la genitali. Dal suo punto di vista, qual è il
causa di lesioni di basso grado e precancerose valore aggiunto rappresentato da questa
del collo dell’utero che, in alcuni casi, possono vaccinazione?
«Il vaccino copre dall’infezione causata dai 4
progredire in cancro. Il pap-test è un esame
importante per la salute delle donne che tipi di papillomavirus maggiormente respontramite un’azione di prevenzione secondaria sabili delle patologie genitali, tra cui il cancro
permette di eseguire una diagnosi precoce di del collo dell’utero e i condilomi. Prevenire
un’avvenuta infezione da Hpv. A questo è questo rischio vuol dire quindi dare alle
importante che si accompagni un’azione di donne la possibilità di evitare, qualora dovessero contrarre questo virus e ammalarsi di
prevenzione primaria tramite vaccinazione».
Da circa nove mesi è disponibile in Italia tumore, il rischio di doversi sottoporre ad
un vaccino quadrivalente in grado di pre- interventi chirurgici molto pesanti da afvenire la maggior parte delle patologie frontare, non solo da un punto di vista medico
genitali causate dal papillomavirus uma- ma anche psicologico. Il valore aggiunto di
no, tra cui il 70 per cento dei casi di tumore questo vaccino è proprio la sua azione preal collo dell’utero e il 90 per cento dei ventiva. Sebbene, infatti, circa l’ 80 per cento
condilomi genitali, una patologia che può delle donne elimina naturalmente con le procolpire anche gli uomini. Al di là dei prie difese immunitarie il virus dell’Hpv,
benefici per la tutela della salute, secondo esiste comunque un restante 20 per cento (in
lei questa vaccinazione può essere con- Italia si registrano ogni anno 3.500 nuovi casi
siderata un investimento sulla propria di cancro al collo dell’utero) che non è in grado
salute sia in termini economici che di di farlo, magari a causa di uno stress o di altri
benessere psicologico?
motivi che provocano un calo delle difese
«La pratica della vaccinazione rappresenta, immunitarie».
La malattia colpisce
ogni anno in Italia
3500 donne di età compresa
tra i 15 ed i 44 anni