Report settore sociale 17042009
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Report settore sociale 17042009
PROVINCIA DI GROSSETO COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DI VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA PROVINCIALE ________________________________________________________________________ Ricognizione sul settore servizi sociali e socio-sanitari Grosseto, 17 aprile 2009 1 Indice 1. Quadro informativo sul settore sociale e socio-sanitario 2. Le previsioni di assunzione e gli avviamenti 3. L’offerta formativa provinciale rivolta al settore 4. Le figure professionali del settore 5. Fabbisogni professionali e formativi: spunti per proseguire l’indagine pag. pag. pag. pag. pag. 02 18 25 36 48 FSE Investiamo nel vostro futuro 1 Il report è stato curato da Romano Calvo Pag 1 di 48 1. Quadro informativo sul settore sociale e socio sanitario 1.1. Il profilo toscano del settore La definizione e i confini del settore sociale e sociosanitario hanno risentito delle profonde trasformazioni che, nel corso degli ultimi anni, hanno interessato il sistema dei servizi sociali e sanitari del nostro paese. Accanto alla riforma del sistema sanitario, avviata con il decreto 229/1999, la legge quadro 328/2000 ha introdotto una nuova logica e un nuovo schema di competenze per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e di servizi sociali, collocando il settore sociosanitario al centro del vasto quadro organizzativo e di interventi volti a garantire e a promuovere la tutela e la cura della persona. In particolare, la legge 328/2000 ricompone in modo organico - almeno a livello normativo - l'assetto del sociale nella sua più vasta accezione, con l'intento di promuovere attività volte a garantire pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, ad eliminare e a ridurre le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, di difficoltà sociali e di non autonomia. All'individuazione di questi macro-obiettivi si accompagna la ridefinizione dei soggetti istituzionali titolari delle competenze, la ripartizione delle loro funzioni, la programmazione ciclica degli interventi, il ruolo del terzo settore e, ultimo ma non meno importante, il riordino delle Ipab (gli enti di assistenza e beneficenza). Fotografare oggi il settore sociosanitario è un'operazione complessa e, per molti aspetti, di difficile attuazione. Si tratta, principalmente, di un problema di fonti e di modalità di classificazione delle attività che ricadono all'interno del settore. Le rilevazioni effettuate - e conseguentemente i dati raccolti - non confluiscono in rapporti organici, basandosi spesso su modalità di classificazione e analisi eterogenee fra loro (è il caso, ad esempio, del rapporto Istat e del rapporto Isfol, che sovrappongono indistintamente i dati dell'area sanitaria a quella dei servizi integrati sociosanitari). Per questo motivo, dunque, può essere utile richiamare le aree di intervento riconducibili al settore dei servizi sociali e sociosanitari, secondo quanto definito dalla Legge 328/2000 e dal Piano Nazionale degli Interventi sociali. Le aree di intervento in cui si declina il settore sono: anziani e non auto-sufficienza (interventi residenziali e domiciliari); diritti e disagio minorile; disabilità; patologie psichiatriche; dipendenza da droghe, alcool e farmaci; immigrazione; contrasto alla povertà e sostegno al reddito; sostegno alle donne in difficoltà. Distribuzione sul territorio toscano2 La distribuzione dei servizi sociali e sociosanitari sul territorio regionale risulta particolarmente diversificata, sia per quanto attiene all'erogazione delle prestazioni che relativamente al numero delle strutture attive sul territorio. Tenendo presente l'ambito sanitario di riferimento - che si articola in 12 Aziende di Unità Sanitarie Locali e in 4 Aziende Ospedaliere - l'offerta di posti letto ospedalieri pubblici si attesta a 14.504 unità (anno 2005). Relativamente alla sanità privata, che al suo interno mantiene una parte di prestazioni a carattere riabilitativo e socio-sanitario, sul territorio regionale sono presenti 32 case di cura, oltre la metà delle quali si concentra sul territorio fiorentino. In ambito residenziale, al 31/12/2005 erano presenti sul territorio regionale 410 strutture assistenziali (RSA o RA), il 26% delle quali concentrate nella provincia capoluogo, con un assorbimento dei posti autorizzati che supera il 30% del totale regionale. In dettaglio, la ripartizione delle strutture nelle dieci province toscane è la seguente: 45 ad Arezzo; 109 a Firenze; 23 a Grosseto; 27 a Livorno; 45 a Lucca; 28 a MassaCarrara; 43 a Pisa; 22 a Pistoia; 18 a Prato; 46 a 2 Tratto da: Regione Toscana; REPERTORIO REGIONALE DELLE FIGURE PROFESSIONALI; Scheda Settore n. 18 - servizi socio sanitari. Pag 2 di 48 Siena. Delle 410 strutture, 149 sono a gestione pubblica (Comune, USL o Comunità Montana), 166 a gestione privata (imprenditoria for profit) e 95 sono gestite dal privato sociale (attraverso fondazioni, cooperative e altre Onlus). Nel campo della assistenza domiciliare un rapporto del Dipartimento sociale della Regione evidenzia che nel 2004 risultavano operanti 99 Centri rispetto ai 68 del 2002, con una potenzialità di 1.237 posti assistito rispetto ai 597 del 2002 (con un incremento del 107%). Nell'area del disagio minorile sul territorio regionale si registrano circa 100 comunità residenziali per minori, concentrate prevalentemente in provincia di Firenze (33), in provincia di Pistoia (12), in provincia di Arezzo (10) e in provincia di Prato (9). Le comunità residenziali per minori - che sono gestite totalmente dal no-profit (cooperative sociali, fondazioni e varie forme di onlus) o da istituti religiosi - accoglievano al 31 dicembre 2003 642 minori. Sul versante della tossicodipendenza, la rete dei servizi regionali si articola su 40 Servizi per le Tossicodipendenze, con 28 Enti Ausiliari che gestiscono Comunità di recupero per tossicodipendenti e alcooldipendenti. Per quanto riguarda la distribuzione delle comunità sul territorio regionale, 2 sono in provincia di Massa, 9 a Lucca, 14 a Pistoia, 2 a Prato, 3 a Pisa, 8 a Livorno, 4 ad Arezzo, 2 a Grosseto e 13 a Firenze. Alle macro-aree di intervento elencate si aggiungono le molteplici e capillari attività a progetto o convenzione annuali che i Comuni e le Province della Toscana commissionano in ambito sociale, educativo e assistenziale alle varie realtà della cooperazione sociale e del volontariato che, all'interno della programmazione dei piani di zona, interagiscono con il soggetto pubblico titolare delle politiche sociali. Si tratta di un universo composito e eterogeneo, non rilevabile statisticamente perché troppo frammentato e disperso sul territorio, ma che è particolarmente significativo anche sul fronte dell'occupazione giovanile e femminile per la determinazione delle nuove figure professionali del settore socio-sanitario. Ripartizione aziende toscane Come abbiamo evidenziato, le fonti statistiche relative al settore sono molteplici ed eterogenee fra loro. In linea generale, il Censimento dell'industria e dei servizi, realizzato dall'Istat nell'ottobre del 2001, individua sul territorio regionale oltre 16.600 unità locali delle imprese che operano nella sanità e nell'assistenza sociale. L'espansione della base produttiva del settore, rispetto al 1991, risulta pari al 38,3%, valore questo doppio rispetto al 17,0% relativo all'intero tessuto produttivo regionale. Per quanto riguarda gli addetti, sempre secondo i dati dell'ultimo censimento, il settore impiegava nel 2001 circa 95 mila persone, il 20,1% in più del dato rilevato dal precedente censimento del 1991. Anche in questo caso, l'espansione settoriale è stata ben più consistente rispetto alla crescita del totale degli addetti che ha caratterizzato l'economia regionale fra il 1991 e il 2001 (+4,7%). Nell'ambito del settore sociosanitario, le imprese non profit rivestono ormai un ruolo rilevante. In questo senso, il censimento delle istituzioni no-profit del 2000 rileva, per la Toscana, i seguenti numeri. Sul territorio regionale erano presenti 4.916 istituzioni, per un totale di 27.216 occupati. Di questi oltre 17.000 erano impiegati nelle attività socio-assistenziali. Gli altri si ripartivano fra servizi riabilitativi, psichiatrici e altri servizi sanitari. In questo quadro la cooperazione sociale risulta la tipologia di impresa più diffusa con trend di crescita più dinamici. L'Irpet stima che le cooperative presenti sul territorio nel 2005 siano circa 650, con un incremento del 45,7% rispetto al dato censito nel 2000. Contestualmente, si stima un incremento degli addetti, sempre fra il 2000 e il 2005, del 55,5% Tendenze evolutive in Toscana La trasformazione del sistema dei servizi da un modello a gestione pubblica a uno più integrato fra pubblico e privato evidenzia, soprattutto in ambito sociosanitario, l'aumento inarrestabile di una gestione affidata a soggetti privati (in particolare a quelli no-profit) e ad una parallela contrazione della gestione diretta da parte degli enti locali. Il fenomeno, che ha radici complesse di natura macro-economica nonché socio-demografica, risulta oramai irreversibile e ampiamente sostenuto dalle scelte programmatorie e legislative messe in atto dalla fine degli anni Novanta. Se questa tendenza rappresenta di per sé una scelta politica volta ad ottimizzare le risorse e a valorizzare percorsi di sussidiarietà orizzontale, le crescenti criticità che hanno colpito i bilanci degli enti locali Pag 3 di 48 rendono il quadro della gestione e dello sviluppo delle politiche sociali particolarmente incerto, sia sul fronte del numero di prestazioni da garantire sia su quello di una adeguata qualità dei servizi richiesti. E' in questo quadro che anche nell'ambito delle imprese sociali e delle altre società di servizi in Toscana si registrano momenti di incertezza e di difficoltà, soprattutto sul versante della contrazione della redditività e della liquidità di risorse finanziarie per gli aumenti nei ritardi dei pagamenti da parte della committenza pubblica. La Toscana, tuttavia, nel panorama nazionale, mostra indicatori e dati sistemici di tenuta che, pur a fronte di un taglio molto rilevante da parte dello Stato sul fondo sociale, consentono l'attivazione di misure straordinarie volte al mantenimento sostanziale delle prestazioni finora erogate Caratteristiche occupazionali Come si evince dall'ultimo censimento Istat 2001, l'84,8% degli addetti alla divisione Ateco 85 (sanità e altri servizi sociali) è rappresentato da lavoratori dipendenti (a tempo indeterminato e a tempo determinato). Il settore rappresenta un importante bacino di impiego per l'occupazione femminile. Il tasso di femminilizzazione al 2001 - dato dall'incidenza delle donne sul totale degli addetti – risulta pari al 63,7% e risulta quasi doppio rispetto alla presenza femminile nel tessuto produttivo regionale (il 39,7%). Per quanto riguarda l'età, un terzo degli occupati nell'ambito del settore sociosanitario ha un'età compresa fra i 40 e i 49 anni. In linea generale, la distribuzione per età degli occupati, nel confronto con il dato complessivo, evidenzia per il settore sociosanitario un'incidenza percentuale più contenuta di occupati under 30 (l'11,5% del totale contro il 20,0%). Nel corso degli ultimi anni, anche per effetto della crescente diffusione dei fenomeni di esternalizzazione, le modalità di lavoro sono diventate meno stabili. In molti ambiti di attività, tuttavia, il problema non è rappresentato tanto dalle modalità di inserimento, quanto dai processi di dumping salariale, che condizionano la tenuta della qualità dei servizi. 1.2. Breve quadro normativo sul settore sociale e sociosanitario A livello nazionale I riferimenti legislativi afferenti le politiche sociali e la formazione professionale nel settore sociosanitario, sono i seguenti: - Legge 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato dei interventi e servizi sociali” istituisce il Fondo Sociale Nazionale; definisce un nuovo assetto del sistema dei servizi e delle prestazioni sociali e socio sanitari integrati; individua le materie riconducibili ai Livelli di assistenza sociale (LIVEAS); individua la dimensione territoriale della programmazione; determina le singole politiche settoriali inserendole in un contesto unitario; riordina le pensioni di carattere assistenziale. Legge 104/92 (inserimento sociale e scolastico delle persone disabili); Legge 68/2000 (inserimento lavorativo delle persone disabili); Legge 149/01 (di modifica della L. 184/83 su affidamento ed adozione e prevede la chiusura degli istituti); D.lgs. 268/98 (norme sugli immigrati); Legge 269/98 (norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù); Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001 – 2003 (contiene misure di contrasto alla povertà); Legge 228/93(norme sulla tratta); - D.lgs. 502/1992, “Riordino della disciplina in materia sanitaria a norma dell’articolo 1 della Legge 23 ottobre 1992, n.421” Pag 4 di 48 - D.lgs. 229/1999 “Norme per la razionalizzazione del Servizio Sanitario nazionale a norma dell’articolo 1 della legge 30 novembre 1998, n.419” - DPR 14 gennaio 1997 “Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private” - DM 308/2001 “Requisiti minimi strutturali e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, a norma dell’art.11 della legge 8 novembre 2000, n. 328/2000” A livello di Regione Toscana Le principali leggi a livello regionale sono: LR. 41/2005 disciplina del sistema di servizi e interventi sociali, sociosanitari integrati LR. 40/2005 disciplina del servizio sanitario regionale; LR. 43/2004 norme in materia di trasformazione delle IPAB in ASP; LR. 66/2003 norme in materia di barriere architettoniche; LR. 31/2000 norme relative all’Istituto degli Innocenti; LR. 35/2006 norme in materia di sevizio civile regionale; LR. 74/1998 norme per la formazione degli operatori del servizio sanitario. Ed inoltre si segnalano per l’importanza: Il Piano Sanitario Regionale 2008-2010 Il Regolamento Regione Toscana ex art. 62 L.R. 41/2005 Seguono alcuni spunti tratti dalla sopra citata normativa regionale. LR 40/2005 Disciplina del servizio sanitario regionale La legge 40/2005, in conformità ai principi contenuti nel D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria a norma dell`articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421) come modificato dalla legge 26 maggio 2004 e del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 (Disciplina dei rapporti tra servizio sanitario nazionale ed università a norma dell'articolo 6 della legge 30 novembre 1998, n. 419), disciplina: gli strumenti e le procedure della programmazione sanitaria; l'organizzazione e l'ordinamento del servizio sanitario regionale; i criteri di finanziamento delle aziende unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliero universitarie; il patrimonio e la contabilità delle aziende sanitarie; le erogazioni delle prestazioni. In materia di formazione professionale si segnalano gli art. 51 e 52: “Art. 51 5. La commissione per la formazione sanitaria elabora proposte e formula pareri in materia di formazione continua relativamente a: a) programmazione regionale, di area vasta e aziendale della formazione continua; b) indirizzo e coordinamento del sistema formativo del servizio sanitario regionale; c) disciplina della modalità e degli strumenti per regolamentare gli apporti economici esterni alla formazione del servizio sanitario regionale; d) criteri e procedure per l'accreditamento degli eventi formativi, residenziali e sul campo; e) criteri e procedure per l'accreditamento delle agenzie formative pubbliche e private; f) criteri e indirizzi per lo sviluppo della qualità delle metodologie formative ivi compresa la formazione a distanza e per la promozione della formazione interprofessionale; g) determinazione dei criteri per la scelta delle sedi didattiche. 6. La Giunta regionale promuove la realizzazione di un'anagrafe da parte dei soggetti pubblici e privati del servizio sanitario regionale per la registrazione dei crediti formativi degli operatori in Pag 5 di 48 collaborazione con gli ordini, collegi e associazioni professionali; gli ordini, collegi e associazioni professionali certificano i crediti conseguiti dai professionisti sanitari iscritti negli albi. Art. 52 - Apporto della rete formativa regionale alla formazione di base 1. La Regione, di intesa con le università toscane, garantisce l'apporto della rete formativa regionale alla formazione di base, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 26 ottobre 1998, n. 74 (Norme per la formazione degli operatori del servizio sanitario), degli operatori del servizio sanitario regionale avvalendosi della commissione regionale per la formazione sanitaria, con funzioni di: a) definizione dei criteri generali per l'individuazione del personale del servizio sanitario cui attribuire funzioni di "tutor" o di docente; b) elaborazione dei criteri per la scelta delle sedi didattiche; c) definizione dei fabbisogni formativi; d) attuazione dei compiti di cui all'articolo 16 del decreto delegato per quanto attiene alla formazione specialistica. LR 41/2005 Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale SOMMARIO Principi generali del sistema integrato di interventi e servizi sociali Diritti di cittadinanza sociale Il sistema integrato Soggetti istituzionali Art. 11 Il comune Art. 12 La comunità montana Art. 13 La provincia Art. 14 La Regione Soggetti sociali Art. 15 Le famiglie Art. 16 Le associazioni familiari Art. 17 Il terzo settore Art. 18 Relazioni sindacali Art. 19 Affidamento dei servizi Strutture residenziali e semiresidenziali Programmazione e organizzazione delle funzioni Organizzazione territoriale e funzioni gestionali Art. 33 Ambiti territoriali per la gestione associata del sistema locale di interventi e servizi sociali Art. 34 Gestione associata dei servizi e degli interventi Art. 35 Aziende unità sanitarie locali Art. 36 Forme innovative di gestione unitaria ed integrata dei servizi tra comuni e aziende unità sanitarie locali - Società della salute Art. 39 Formazione degli operatori dei servizi sociali Valutazione e monitoraggio del sistema integrato Integrazione socio-sanitaria Politiche sociali integrate Art. 52 Politiche per le famiglie Art. 53 Politiche per i minori Art. 54 Politiche per gli anziani Art. 55 Politiche per le persone disabili Art. 56 Politiche per gli immigrati Art. 57 Politiche per i nomadi Art. 58 Politiche per le persone a rischio di esclusione sociale Art. 59 Politiche per il contrasto della violenza contro le donne, i minori e in ambito familiare Art. 60 Politiche per la tutela della salute mentale Art. 61 Politiche per la prevenzione ed il trattamento delle dipendenze. Pag 6 di 48 In materia di formazione professionale si segnala l’articolo 39 (della LR. 41/2005): “Art. 39 Formazione degli operatori dei servizi sociali 1. Il regolamento regionale, di cui all’articolo 62, individua i livelli di formazione scolastica e professionale per gli operatori sociali del sistema integrato, tenuto conto delle funzioni e delle competenze necessarie a garantire l’adeguatezza e l’appropriatezza delle prestazioni. 2. La Regione e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze e delle procedure previste dalla normativa regionale: a) valorizzano lo sviluppo della formazione e sostengono le professionalità degli operatori sociali degli enti locali; b) promuovono la partecipazione degli operatori sociali ai processi organizzativi per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla presente legge; c) sostengono la formazione continua degli operatori sociali; d) coordinano e indirizzano le attività di aggiornamento, tenendo conto dei criteri di integrazione sociosanitaria ed educativa, favorendo la multidisciplinarità fra i soggetti e le istituzioni che concorrono alla realizzazione degli interventi e dei servizi; e) assicurano le iniziative a sostegno della qualificazione e della formazione dei soggetti del terzo settore e di quelli senza scopo di lucro. 3. I soggetti pubblici e privati, erogatori degli interventi e dei servizi sociali, promuovono ed agevolano la partecipazione degli operatori sociali alle iniziative di formazione, qualificazione, aggiornamento e supervisione professionale.” Regolamento Regione Toscana ex art. 62 L.R. 41/2005: E’ interessante in particolare l’articolo 5 e l’articolo 21 in cui di definiscono i requisiti professionali del personale: “Art. 5; Requisiti professionali per il personale 1. Ferma restando l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro e dei relativi accordi integrativi, il personale addetto alle strutture di cui all’articolo 2, comma 1 (strutture residenziali e semi residenziali soggette ad autorizzazione) opera secondo le funzioni e gli apporti indicati, per ciascuna tipologia di struttura, nell’allegato A. 2. A ciascun addetto, di cui al comma 1, deve corrispondere una delle seguenti professioni o qualifiche: a) addetto all’assistenza di base; b) operatore socio sanitario ; c) educatore professionale; d) infermiere; e) fisioterapista; f) animatore socio-educativo. 3. L’animatore socio-educativo di cui al comma 2, lettera f), deve possedere uno dei seguenti titoli di studio o qualifiche professionali: a) diploma di tecnico dei servizi sociali; b) diploma di dirigente di comunità; c) attestato di qualifica rilasciato dal sistema della formazione professionale nel relativo profilo.” “Art. 21; Livello di formazione scolastica e professionale relativi agli operatori del sistema integrato sociale Gli operatori sociali impiegati nelle attività del sistema integrato di cui alla l.r. 41/2005 devono possedere, in relazione al ruolo ricoperto, uno dei seguenti livelli di formazione scolastica o professionale: a) laurea di primo o di secondo livello negli ambiti disciplinari afferenti le aree sociale, pedagogicoeducativa e psicologica; b) requisito di cui all’articolo 40, comma 4, lettera c) della l.r. 40/2005 3; 3 Iscrizione nella sezione A dell'albo di cui al combinato disposto della legge 23 marzo 1993, n. 84 (Ordinamento della professione di assistente sociale e istituzione dell'albo professionale) e del decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328 (Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina dei relativi ordinamenti). Pag 7 di 48 c) qualifica di operatore socio sanitario prevista dalla legislazione statale; d) qualifica o diploma, rilasciato da istituto professionale o tecnico di Stato o parificato, di: 1) operatore dei servizi sociali; 2) tecnico dei servizi sociali; 3) dirigente di comunità; e) qualifiche professionali di II, III, IV livello e di specializzazione rilasciate dal sistema formativo regionale ed inserite nel settore sociale del “Repertorio regionale dei profili professionali” approvato ai sensi della legge regionale 26 luglio 2002 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro), i cui percorsi formativi sono disciplinati dai relativi atti amministrativi.” LR 74/1998 Norme per la formazione degli operatori del servizio sanitario Art. 1 “1. La presente legge disciplina, nell’ambito delle competenze regionali, le attività formative per l’accesso ai profili professionali sanitari, di loro ulteriore qualificazione e quelle inerenti la formazione permanente del personale del Servizio sanitario regionale, al fine di garantire la creazione, il mantenimento e lo sviluppo costante della qualità delle risorse professionali in esso impiegate e di dare vita, in via permanente e specifica, ad un sistema organico di formazione, valorizzando gli apporti offerti dai soggetti, pubblici e privati, operanti nel settore e stabilendo fra di essi le necessarie sinergie e reciprocità. 2. Ad integrazione delle strutture e professionalità presenti nel Servizio sanitario regionale, si riconoscono nelle Università degli Studi, negli Istituti di istruzione secondaria superiore, negli Ordini e Collegi professionali, nelle Organizzazioni sindacali, scientifiche e del volontariato operanti nel settore sanitario, le principali risorse formative per la realizzazione delle suddette finalità. Piano Sanitario Regionale 2008-2010 Con delibera del Consiglio Regionale n°53 del 16 lu glio 2008, è stato approvato il nuovo Piano Sanitario Regionale 2008-2010. Esso realizza, ai sensi dell’articolo 8 della LR 40/2005, la programmazione sanitaria della Regione assicura, in coerenza con il Piano Sanitario Nazionale, lo sviluppo dei servizi di prevenzione collettiva, dei servizi ospedalieri in rete, dei servizi sanitari territoriali di zona–distretto e la loro integrazione con i servizi di assistenza sociale. Pag 8 di 48 1.3. Indicatori di sanità e assistenza sociale in Provincia di Grosseto La tabella che segue è tratta dalla ricerca svolta nel 2007 dall’Istituto Tagliacarne sul settore non profit di Grosseto4 ed evidenzia il posizionamento di Grosseto in comparazione con la Toscana e l’Italia, in merito ad alcuni indicatori sintetici relativi alla sanità ed assistenza sociale. “Gli indicatori relativi alla domanda locale di servizi che possono essere legati alla sanità e all’assistenza sociale della provincia di Grosseto assumono valori piuttosto contenuti. La dotazione di strutture sanitarie della provincia di Grosseto è abbastanza dimensionata, con un valore dell’indice pari a 34,5 (posta uguale a 100 la media Italia), inferiore al valore regionale di ben 52,2 punti e al valore di macroripartizione di 78,5.”5 Il numero di giornate di degenza media per abitante non denota una peculiarità provinciale, rimanendo in linea con i valori rilevati negli altri contesti territoriali di riferimento (0,9 giornate in media per abitante). Rispetto al panorama nazionale la presenza delle strutture che hanno come specifica utenza la popolazione anziana, sia dal punto di vista del ricovero e dell’assistenza che da quello della collocazione sociale, non appare nella provincia di Grosseto eccessivamente rilevante. Il numero medio di posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali per anziani, pari a 18,8, è inferiore infatti al dato nazionale, regionale e di area (pari rispettivamente a 22,9 20 e 22,8), superiore solo 4 5 Istituto Guglielmo Tagliacarne; Report sul settore non profit della provincia di Grosseto; Marzo 2007 Istituto Guglielmo Tagliacarne; Ibid. Pag 9 di 48 al dato di ripartizione (16,3); si rilevano inoltre 95,1 posti letto nei presidi residenziali socioassistenziali per anziani ogni 1.000 persone al di sopra dei 65 anni (a fronte di un dato nazionale pari a 90,8), mentre i posti letto occupati nei presidi residenziali socio-assistenziali per anziani sono 16,6 (per 100 posti letto, a fronte di un dato nazionale pari a 20,5) con un tasso di ricovero assistenziale per anziani pari a 42,6 (a fronte di un valore nazionale pari a 57,5), quindi abbastanza basso. Inferiore alla media nazionale è il dato relativo al recupero e al reinserimento dei tossicodipendenti: 2,2 individui ogni 10.000 risultano essere infatti accolti all’interno delle apposite strutture, a fronte di un dato nazionale pari a 3 e di un dato regionale pari a 3,7. Alcuni dati sul servizio sanitario grossetano Tratto da: http://www.ministerosalute.it/servizio/usldb/regusl_personale.jsp?reg=090&usl=109 Azienda Sanitaria Locale: 109 – PROVINCIA DI GROSSETO - Dati aggiornati al 2005 ASSISTENZA DI BASE: Medici Generici Popolazione > 13 anni per Medico Generico Numero Scelte per Medico Generico Medici Pediatri Popolazione Infantile per Medico Pediatra Numero Scelte per Medico Pediatra 187 1048 1047 21 1049 743 STRUTTURE SANITARIE: Ambulatori e Laboratori di cui Privati Accreditati Consultori Materno-Infantile S.E.R.T. Ambulatori e Laboratori per 10.000 residenti S.E.R.T. per popolazione da 14 a 64 anni 81 12 28 4 3.8 0.3 1.4. La spesa sociale in Provincia di Grosseto I dati disponibili6 per un’analisi della spesa sociale sul territorio grossetano fanno riferimento principalmente a due tipologie di fonti: - le rilevazioni censuarie sugli interventi e i servizi sociali dei comuni singoli o associati di Regione Toscana e Istat per gli anni 2003 e 2004; l’indagine rileva gli impegni di spesa in conto corrente di competenza di comuni e associazioni di comuni per l'erogazione dei servizi e degli interventi socioassistenziali. Le informazioni raccolte riguardano dunque il numero di utenti presi in carico e la spesa sostenuta dai comuni e dagli enti delegati per l’erogazione dei servizi nell’anno di riferimento. - i dati consuntivi del certificato al conto di bilancio dei comuni (che offrono una visione di sintesi del rendiconto di gestione dell’ente) tratti dal Sistema Informativo sulla Finanza delle Autonomie Locali (S.I.F.A.L.) della Regione Toscana per il periodo 1992-2005. I primi consentono di avere un panorama zonale, permettendo un confronto tra le zone sociosanitarie provinciali e tra queste e le altre zone della Toscana. I secondi permettono di avere una visione comunale della spesa sociale attraverso l’analisi della spesa corrente per “funzioni nel settore sociale. Al 2004 la spesa lorda per interventi e servizi sociali nella provincia di Grosseto ammonta complessivamente a poco più di 19 milioni di euro, di cui circa il 15% costituito dalle 6 I dati contenuti nel presente paragrafo sono stati tratti da: Simurg Ricerche; La spesa sociale in provincia di Grosseto attraverso le statistiche; Novembre 2007. Pag 10 di 48 compartecipazioni di utenti (10%) e Servizio Sanitario Nazionale (5%). Rispetto alla media regionale, Grosseto ha una quota di compartecipazioni più bassa, soprattutto da parte del SSN (che rappresenta in Toscana circa il 12%). L’Amiata ha la quota di compartecipazione utenti più alta (12,2%), ma quasi nullo è il carico del SSN (0,7%); l’Albegna ha la spesa netta meno incisiva (75,3%) e ciò è dovuto in massima parte alla rilevante quota di compartecipazione del SSN (15,5%); le Metallifere hanno la spesa netta percentualmente più consistente in ragione di assenza di compartecipazione SSN; la Grossetana si mostra in linea con provincia e regione per la quota di compartecipazione utenti e al di sotto di esse in relazione alla compartecipazione SSN, evidenziando quindi una spesa netta percentualmente superiore a quella media toscana. L’entità della spesa netta (spesa totale depurata delle compartecipazioni) è di quasi 16 milioni e 200 mila euro, così ripartiti: circa 8,9 milioni la Grossetana (55% del totale), circa 2,8 milioni le Metallifere (17%), circa 2 milioni e 650 mila l’Albegna (16%) e 1 milione e 864 mila l’Amiata (11%). La spesa sociale procapite nella provincia di Grosseto ammontava nel 2004 a 74,60 euro contro il 116,10 della media regionale. Gli interventi e i servizi sociali sono riconducibili a tre macro-tipologie: interventi e servizi (servizio sociale professionale, integrazione sociale, interventi e servizi educativo-assistenziali e per l’inserimento lavorativo, assistenza domiciliare, servizi di supporto); - trasferimenti in denaro (sostegno al reddito, all’alloggio, ai servizi scolastici); strutture (strutture semi-residenziali di tipo socio-assistenziale e di tipo ricreativo, strutture residenziali, pronto intervento sociale). Nella provincia di Grosseto la situazione è abbastanza differenziata da zona a zona. l’Amiata dedica in gran parte la propria spesa alle “strutture” (60%), mostrando una quota e una spesa procapite molto speriori anche alla media regionale; l’Albegna destina la parte maggioritaria alla tipologia “interventi e servizi” sia in termini di quota (42,3%) che di euro pro-capite (21,5), così come le Metallifere (50% e 31,2 euro pro-capite); la Grossetana privilegia le “strutture” (43,5% e 38,3 euro pro-capite) ed ha la percentuale di spesa più alta nei “trasferimenti in denaro”, tipologia che risulta minoritaria in tutte le zone. Il raffronto tra Grosseto e la Toscana fa risaltare una sorta di aderenza della provincia alla situazione regionale in quanto a imputazione percentuale della spesa (pur nel minore spesa procapite di Grosseto rispetto alla Regione). Le informazioni rilevate attraverso le indagini censuarie sono suddivise in sette aree di utenza dei servizi, sulla base delle indicazioni della Legge 328/2000 (legge quadro sull’assistenza) e del Sistema europeo di classificazione dei regimi di protezione sociale (SESPROS): famiglie e minori, anziani, disabili, disagio adulti, immigrati, dipendenze, multiutenza. La composizione percentuale della spesa per area di utenza fornisce una misura dell’investimento della zona nei vari settori in base alle risorse disponibili e, indirettamente, rivela le scelte di fondo di allocazione di tali risorse. In questo senso a Grosseto, così come in Toscana, si conferma centralità della famiglia nelle politiche sociali ed il riconoscimento del suo ruolo di protezione sociale. La quota di spesa destinata all’area “famiglie e minori”, infatti, è prevalente in tutte le zone ed il dato medio provinciale (42%) è superiore a quello regionale (37%). Anche le aree “anziani” e “disabili” assorbono una percentuale rilevante di risorse, seguite da “multiutenza” e “disagio adulti”, mentre le aree sulle quali vengono riversati meno investimenti sono quelle che riguardano “immigrati” e “dipendenze”. Analizzando area per area con l’ausilio della spesa pro-capite, emergono alcuni aspetti interessanti: si ha infatti in ritorno una dimensione di quanto la zona spende in relazione all’utenza di riferimento presente sul suo territorio. La spesa sociale grossetana ha l’incidenza più marcata nell’area disabili con 1.619 euro procapite, Pag 11 di 48 seguita via via da “famiglia e minori” (96), “anziani” (80,7), “immigrati” (18,8), “disagio adulti” (4,7) e “dipendenze” (0,8). Le dimensioni della spesa sociale: - 96 euro per ogni famiglia con minore - 81 euro per ogni anziano - 1.619 euro per ogni disabile - 4,7 euro per ogni adulto - 19 euro per ogni immigrato. La rilevazione del 2004 offre delle possibilità di approfondimento su tre voci di spesa trasversali a tutte le aree di utenza: il servizio sociale professionale, l’assistenza domiciliare e le strutture residenziali. Si tratta dei servizi sociali che, insieme agli asili nido, assorbono la maggior quantità di spesa in Toscana (a Grosseto rappresentano circa il 40% della spesa totale). La spesa per il servizio sociale professionale comprende gli interventi di consulenza e di informazione sui servizi e sugli interventi sociali, nonché le attività di supporto alle persone in difficoltà nell'individuazione e attivazione di possibili soluzioni ai loro problemi. In sostanza, il servizio prende in carico gli utenti e li aiuta ad individuare i propri bisogni per l’attivazione di percorsi assistenziali volti a risolvere le loro situazioni di difficoltà. Nella provincia di Grosseto sono stati impegnati nel 2004 per questa voce circa 750.000 euro, corrispondenti al 4,4% della spesa totale (la media regionale è il 2,6%) e sono stati presi in carico 7.587 utenti (il 60% dei quali nella zona Grossetana). La zona Grossetana ha speso 436.000 euro (4,9% del totale zonale), le Metallifere 200.000 euro (7,2%: la seconda quota più alta in Toscana), l’Albegna 41.500 euro (1,6%) e l’Amiata 26.000 euro (1,4%). La provincia grossetana destina le risorse del servizio sociale professionale principalmente all’area “disabili”, che assorbe quasi la metà delle risorse, il 20% all’area “anziani” ed il 15,4% all’area “famiglie e minori”. Il forte impegno nella sfera della disabilità è testimoniato anche dall’incidenza della spesa sulla popolazione residente: 1.445 euro per 1.000 residenti contro i 553 della media regionale; inoltre, Grosseto mostra valori superiori a quelli medi toscani nelle aree “immigrati” e “dipendenze”. A livello zonale spiccano senza dubbio le Metallifere in quasi tutte le aree di utenza (ai primi posti nella regione per “disagio adulti” e “famiglie e minori”), la Grossetana per “disabili” (prima in Toscana) e “anziani”, l’Amiata per “immigrati” e l’Albegna per “dipendenze” (entrambe seconde in Toscana). Nel complesso, il rapporto tra spesa per il servizio sociale professionale e abitanti risulta superiore a quello medio toscano (3.250 contro 3.025 euro per 1.000 residenti). I numeri del servizio sociale professionale (2004): - utenti 7.587 - spesa 750.000 euro - (4,4% del totale) L’assistenza domiciliare comprende assistenza domiciliare sociale, assistenza domiciliare integrata (ADI), servizi di prossimità, telesoccorso e teleassistenza, distribuzione di pasti e/o la lavanderia a domicilio. Sono stati presi in carico dal servizio 1.751 utenti e sono stati spesi 2 milioni e 250 mila euro complessivi (circa il 14% della spesa totale) così ripartiti: quasi 860.000 euro la Grossetana (9,7% del totale zonale), poco meno di 600.000 euro le Metalliefere (21,3%), circa 550.000 euro l’Albegna (20,8%) e circa 250.000 l’Amiata (13,3%). A Grosseto la propensione di spesa verso l’assistenza domiciliare è quindi più alta della media regionale (9,5%) sia a livello provinciale che zonale, ambito nel quale Metallifere e Albegna si posizionano tra le zone toscane con la più alta percentuale dedicata. Come era lecito attendersi, la ripartizione per area di utenza vede prevalere nettamente la voce “anziani” con il 62,7% (media toscana 65,6%), seguita da “disabili” (26,6%; Toscana 16,8%) e “famiglie e minori” (8,2%; Toscana 16,5%), mentre le altre hanno valori residuali poco significativi. In termini euro/residenti il raffronto con la regione colloca Grosseto (10.369 euro per 1.000 residenti) al di sotto della media toscana (11.066) ma rispetto a tali dati, la provincia evidenzia ancora la propria connotazione verso l’area della disabilità; non solo in termini di quota di spesa Pag 12 di 48 riservata, ma soprattutto in relazione all’incidenza del servizio (2.755 contro 1.854 euro per 1.000 residenti). Per quanto riguarda l’area “anziani”, il dato provinciale si rivela più basso di quello regionale ma tre delle quattro zone hanno un valore superiore a quello medio toscano. I numeri dell’assistenza domiciliare (2004): - utenti 1.751 - spesa 2.250.000 euro - (14% del totale) Le strutture residenziali sono centri di accoglienza e di pronta accoglienza che forniscono assistenza e la relativa spesa comprende oltre ai costi delle strutture stesse, anche le rette per le prestazioni residenziali. Questo servizio ha preso in carico circa 400 utenti e l’ammontare della spesa è stato nel 2004 di circa 3 milioni e 550 mila euro, corrispondente al 22% della spesa totale provinciale. La Grossetana ha impegnato poco meno di 2 milioni e 400 mila euro (26,9% del totale zonale), l’Amiata circa 545 mila euro (29,2%), le Metallifere circa 340 mila euro (12,1%) e l’Albegna quasi 280 mila euro (12,5%). Questo ambito di spesa, come l’assistenza domiciliare, è quasi totalmente indirizzato su tre aree di utenza: in massima parte dedicato agli anziani (68,5%), poi alle famiglie con minori (22,3%) e in misura minore ai disabili (6%). I numeri delle strutture residenziali: - utenti 400 - spesa 3.550.000 euro - (22% del totale). 1.5. Il settore non profit in Provincia di Grosseto Sul versante delle attività nonprofit riguardanti la sanità e l’assistenza sociale, Grosseto presenta un’incidenza, in termini di istituzioni coinvolte, equivalente a quella rilevata a livello nazionale, regionale e di ripartizione, pari a 11,4. Anche il coefficiente di localizzazione non mette in luce una specifica peculiarità del contesto provinciale rispetto a tale componente dell’universo nonprofit. Il settore nonprofit rilevato nella provincia di Grosseto nell’ambito dell’8° Censimento dell’industri a e servizi del 2001 è fotografato dalle seguenti tabelle: Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne; Report sul settore non profit della provincia di Grosseto; Marzo 2007 Dal punto di vista della forma istituzionale, va tenuto conto che, secondo i dati del Censimento 2001, la Provincia di Grosseto vede una prevalenza di associazione non riconosciute, anche se gli addetti, intesi come personale retribuito, sono prevalentemente presenti nelle cooperative sociali; in queste ultime, va precisato che n. 15 sono di tipo A ed operano nel settore sociosanitario ed educativo, le restanti sono di tipo B ed operano per l’integrazione di soggetti svantaggiati. <segue tabella> Pag 13 di 48 Forma istituzionale enti non profit provincia di Grosseto (2001) Ass. ric. Fondazione Ass. non ric. Coop. sociali Unità locali Addetti 423 261 13 26 824 282 25 679 Altre istituzioni 35 80 Totale 1.320 1.328 Fonte: Provincia di Grosseto – Osservatorio sulle politiche sociali; Dossier statistico per le politiche sociali; 2006 (a cura di Simurg ricerche). Nell’ambito del Censimento realizzato nel 2001 le risorse umane impiegate rilevate facevano riferimento a diverse tipologie di soggetti: i lavoratori dipendenti, i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, i lavoratori interinali e i volontari. Nella provincia di Grosseto il numero di risorse occupate nel settore nonprofit ammonta a oltre 18.000 soggetti. La presenza più cospicua è rappresentata dai circa 16.500 individui che prestano la loro attività in maniera gratuita e volontaria. Il personale retribuito attivo nelle organizzazioni della provincia è costituito da 1.328 lavoratori dipendenti e 434 risorse esterne (in cui sono inclusi i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa e gli interinali). 1.6. I servizi sociali e sociosanitari in Provincia di Grosseto I Distretti sono la sede primaria di governo dei servizi sanitari e socio-sanitari. Il Regolamento di organizzazione individua nell'ambito di competenza dell'Azienda USL 9 di Grosseto, 4 Distretti: - Distretto Colline Metallifere - Distretto Colline dell'Albegna - Distretto Amiata Grossetana - Distretto Area Grossetana Nei quattro distretti, i servizi sociali sono gestiti con modalità organizzative specifiche. Nel distretto di Grosseto i servizi socio-sanitari sono affidati a COESO, Azienda Speciale Consortile costituita dai comuni della zona socio-sanitaria. Nei distretti delle Colline Metallifere e dell’Amiata sono state istituite le “Società della Salute”. Nel distretto dell’Albegna i servizi sociali sono gestiti dall’Azienda USL in convenzione con i Comuni. Le funzioni e servizi erogati Il sistema integrato di interventi e servizi sociali intende assicurare alle persone e alle famiglie servizi sociali integrati, promuovere interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, prevenire, ridurre o eliminare le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare che derivano da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia. Tipologia servizi: Accesso – Domiciliari – Semiresidenziali – Residenziali - Di prossimità - Altri servizi Tipologia Utenza: Popolazione – Famiglia e minori – Anziani – Disabili – Stranieri – Dipendenze – Salute mentale Finanziamenti: • Comunali • Fondo Nazionale Politiche Sociali • Fondo Nazionale Assistenza Sociale (FRAS) • Compartecipazione degli utenti • Autonomia imprenditoriale (dai propri servizi e progetti) Pag 14 di 48 Profili professionali degli operatori del socio-sanitario a Grosseto Va precisato che alla data in cui si scrive il presente paragrafo, non è stato possibile individuare alcuna fonte in grado di documentare sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo il profilo delle risorse umane impegnate nel settore sociale e sociosanitario, soprattutto dal punto di vista delle qualifiche, titoli e specializzazioni. Sebbene in oltre sei mesi di ricerca siano stati raccolti ed esaminati molti dati in merito, persistono forti difficoltà a reperire informazioni quantitative e qualitative affidabili, specie per ciò che riguarda il personale attualmente operante nei servizi sociosanitari, sia quello gestito dalla mano pubblica, sia quello dato in appalto alle cooperative sociali e sia quello gestito dalle strutture private convenzionate (e non). Sono state attivate tutte le fonti disponibili, come gli studi ed i monitoraggi dell’osservatorio provinciale sulle politiche sociali, le indagini regionali (Fondazione Zancan) nonché informazioni desunte direttamente dai responsabili ASL e dei Servizi sociali. Si illustrano pertanto in via provvisoria i dati che è stato possibile per il momento collezionare. Gli organici di Coeso (distretto Grosseto) al marzo 2009, ammontano ad un totale di 55 dipendenti così suddivisi: - Direzione: 4 - Amministrativi: 7 - Politiche sociali allargate: 12 - Servizi socio assistenziali: 23 - Strutture: 9 Figure professionali: il personale operante presso i distretti dei servizi socio-sanitari è generalmente suddiviso in 4 aree: • Sociale professionale (assistenti sociali) • Amministrativa (bilancio economico, procedimenti, programmazione) • Educatori (presso domicilio, comunità, case diurne) • Animatori. Va precisato che il personale operante nell’assistenza diretta presso strutture o domiciliari, è costituito perlopiù da OSS, educatori ed animatori che in rari casi è contrattualmente dipendente dei Distretti, poiché opera nelle Cooperative sociali a cui viene esternalizzato il servizio. Il personale delle cooperative sociali Al momento si dispone unicamente dei dati relativi al personale di una delle maggiori cooperative sociali operanti nei servizi socio-sanitari della provincia: Uscita di Sicurezza. Cooperativa Sociale Uscita di Sicurezza; numero dipendenti (soci e non soci) e livelli scolastici Titolo di studio Donne Uomini Elementari 5 0 Medie inferiori 156 17 Medie superiori 96 10 Diploma professionale 12 2 Laurea breve 8 0 Laurea 56 6 Totale 333 35 Totale 2008 Totale 2007 5 4 173 164 106 79 14 16 8 22 62 31 368 316 Cooperativa Sociale Uscita di Sicurezza; numero dipendenti (soci e non soci) per contratto Tipo contratto full time part time Totale 99 Tempo determinato 36 63 289 Tempo indeterminato 228 61 Totale 264 124 388 Pag 15 di 48 Cooperativa Sociale Uscita di Sicurezza; ore lavorate per committente, anno 2008 Committente Ore Costa d'Argento (UDS) UDS Direzione, Amm.ne Servizi Privati alla Persona Oasi - prog. "Casa Ama" 63.527 11.504 203 256 Totale Privati 75.490 ASL 235.848 Comune Grosseto 26.250 COESO 25.929 PUNTO INSIEME - CO&SO 5.398 Comune Civitella P. 3.473 Comune di Magliano 640 Comune di Monte Argentario 13.350 Comune di castiglione della pescaia 72 Assistenza didattica di sostegno Liceo E. Fermi di Castel del Piano 379 Totale Pubblici 311.339 Totale pubblico e privato 386.829 Il personale dipendente dell’Azienda Sanitaria Locale La banca dati on line del Sistema Sanitario Nazionale, (http://www.ministerosalute.it/servizio/usldb/regusl_personale.jsp?reg=090&usl=109), illustra i dati sul personale dipendente dell’ASL, particolarmente interessante per dimensionare il peso del personale infermieristico. Azienda Sanitaria Locale: 109 – PROVINCIA DI GROSSETO - Dati aggiornati al 2005 s.s.n. universitari 2089 0 Ruolo Sanitario Medici e Odontoiatri 429 0 Medici Odontoiatri 429 0 0 0 Altro Personale Laureato 81 0 Veterinari Farmacisti Biologi Chimici Fisici Psicologi 36 11 17 0 2 15 0 0 0 0 0 0 Didattico-Organizzativo 9 0 Tecnico-Sanitario 140 0 Riabilitazione 90 0 Vigilanza e Ispezione 70 0 Personale Infermieristico 1270 0 Operatori 1^ categoria Operatori 2^ categoria 1168 102 0 0 Ruolo Professionale Avvocati Ingegneri Architetti Geologi Assistenti Religiosi 11 1 9 1 0 0 0 0 0 0 0 0 <segue tabella> Pag 16 di 48 Ruolo Tecnico Analisti Statistici Sociologi Assistenti Sociali Collaboratori tecnico-professionali Assistenti tecnici Programmatori Operatori tecnici Operatori Tecnici di Assistenza Ausiliari Specializzati 287 1 1 3 25 18 18 0 183 0 38 Ruolo Amministrativo Direttori Amministrativi Collaboratori Amministrativi Assistenti Amministrativi Coadiutori Amministrativi Commessi 264 TOTALE 2651 Restante Personale TOTALE PERSONALE 0 0 0 0 0 0 13 113 106 30 2 Specializzandi Personale contrattista o equiparato Personale edetto ai L.S.U. 184 0 0 0 0 0 0 0 0 184 0 184 2 0 2 0 0 0 0 0 2653 184 Il Forum Sociale Provinciale Il Forum Sociale della Provincia di Grosseto è costituito dalle realtà associative che animano il cd. “terzo settore” e si occupa in particolare di organizzare tavoli di confronto sui seguenti ambiti: - Tavolo anziani - Tavolo socio sanitario - Tavolo culturale educativo - Tavolo Volontariato internazionale - Tavolo Cooperative sociali - Tavolo protezione civile - Tavolo Immigrazione - Tavolo Disabilità Ciascun tavolo ha un coordinatore e si riunisce a scadenze pressoché mensili. L’osservatorio sulle politiche sociali della Provincia di Grosseto L'Osservatorio sulle Politiche Sociali, istituito nel 1999, è stato costruito come uno strumento di programmazione oltre che banca dati, organizzata in conoscenze relative alla condizione dei minori, dei disabili, degli anziani, degli immigrati e dei servizi connessi (es. servizi per l'infanzia e l'adolescenza, scolarizzazione). L’osservatorio è stato pensato come il luogo dove, fin dalla fase della sua progettazione, si poteva costruire un rapporto di concertazione, cooperazione tra i diversi livelli istituzionali. Così, fin dall'inizio, attraverso un protocollo d'intesa, la Provincia, i Comuni del territorio, la A.S.L., il Provveditorato agli Studi (ora C.S.A), hanno dato vita ad un gruppo tecnico di coordinamento attraverso il quale hanno costruito un primo sistema di indicatori sociali condivisi, in base ai quali indirizzare i flussi dei dati, di cui gli Enti sono contemporaneamente fornitori e fruitori. Ciò al fine di costruire insieme e concordare modalità di lettura del territorio. I legami sviluppati tra l’Osservatorio ed il territorio di riferimento consente alla Provincia, che ha competenze in materia di formazione professionale, politiche del lavoro, diritto allo studio ed educazione degli adulti, promozione della cooperazione sociale e del terzo settore, di svolgere la propria funzione di concorrere alla programmazione di un sistema integrato di interventi e di servizi. Pag 17 di 48 2. Le previsioni di assunzione e gli avviamenti 2.1 - I Dati Excelsior 2008 Peso economico delle attività legate al settore sociale e socio-sanitario nell’economia grossetana Il tessuto produttivo della provincia di Grosseto nel 2007 è costituito da 30.772 imprese registrate, delle quali il 90% risulta in attività. La dinamica tra iscrizioni e cessazioni è positiva in quanto le prime prevalgono sulle seconde ed il saldo si attesta a 127 unità (+0,5% rispetto all'anno precedente)7. Tabella 1 - Imprese registrate ed attive per settore in provincia di Grosseto nel 2007 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto al 2006) 2007 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Attività manifatturiere Produz. e distribuz. energia elettrica, gas e acqua Costruzioni Commercio all'ingr. e al dett.; riparaz. beni person. e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e convivenze Imprese non classificate TOTALE Var 2007/2006 Registrate Attive Iscritte Cessate Registrate Attive 10.244 133 36 2.150 13 3.870 6.260 2.134 646 414 2.408 58 79 1.223 1.104 30.772 10.158 126 27 1.905 11 3.571 5.706 1.815 598 390 2.152 53 67 1.139 61 27.779 291 6 1 99 347 338 119 27 42 158 2 3 73 467 1.973 513 8 1 115 1 251 405 153 47 36 182 1 1 63 69 1.846 -1,7 0,0 0,0 -0,6 -7,1 3,8 0,2 2,6 -2,1 4,0 3,8 5,5 9,7 2,9 -0,5 0,5 -1,7 0,8 0,0 -0,9 -8,3 4,1 0,3 2,1 -2,1 3,2 3,8 8,2 9,8 2,8 29,8 0,5 Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Movimprese Le attività sanitarie e di assistenza sociale, spinte dal progressivo invecchiamento della popolazione locale, rispetto al consuntivo 2006, risultano cresciute di 6 unità (+9,8%)8. La Tabella 2 permette un confronto sull’importanza dei vari settori nell’economia provinciale, regionale e nazionale, in termini di imprese attive nel 2006. 7 POLOS Grosseto – Osservatorio Economico Locale, “Crescita reale ed evoluzione strutturale del sistema economico della provincia di Grosseto”; 5° giornata dell'economia, 10 maggio 2007. 8 Osservatorio Economico Locale, “La congiuntura economica in provincia di Grosseto”; Consuntivo 2007 - Previsioni 2008. II semestre 2007 - Previsioni I semestre 2008. Pag 18 di 48 Tabella 2 - Distribuzione settoriale delle IMPRESE ATTIVE in provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia e peso dei settori della provincia sulla regione. Anno 2006 (valori percentuali) Settori Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca,piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Attività manifatturiere Energia elettrica, gas e acqua Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici,sociali e personali Imprese non classificate TOTALE Grosseto 37,4 0,5 0,1 7 0 12,4 20,6 6,4 2,2 1,4 7,5 0,2 0,2 4 0,2 100 Toscana 13,1 0,1 0,1 15,6 0 16,8 26,2 5,5 3,5 2 11,8 0,3 0,3 4,5 0,1 100 Italia 18,1 0,2 0,1 12,3 0,1 14,5 27,6 5 3,8 2 10,6 0,4 0,5 4,4 0,5 100 Grosseto/Toscana 22 30,9 9 3,4 8,6 5,7 6,1 9 4,9 5,3 4,9 4,6 5,8 6,8 10,6 7,7 Fonte: elaborazione Istituto Tagliacarne su dati Infocamere Rapportando il peso di ciascun settore riferito alla provincia nell’economia regionale, emerge che le attività legate al settore socio-sanitario rappresentano il 5,8% delle imprese diffuse in tutto il territorio regionale. Considerando un periodo di analisi compreso fra il 2003 ed il 2006, le dinamiche per la provincia di Grosseto evidenziano un tasso di variazione medio annuo positivo per circa la metà dei settori; per le attività legate al settore socio-sanitario, invece, la variazione 2003-2006 evidenzia una dinamica negativa corrispondente ad un tasso di variazione medio annuo pari a -2,7%. Tabella 3 - Composizione percentuale delle IMPRESE ATTIVE in provincia di Grosseto nel 2003 e nel 2006; tasso di variazione medio annuo 2006/2003 Settori Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Attività manifatturiere Energia elettrica, gas e acqua Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Imprese non classificate TOTALE IMPRESE ATTIVE 2003 39,1 0,5 0,1 7 0 11,1 21,2 6 2,3 1,4 6,3 0,2 0,3 4 0,5 100 2006 37,4 0,5 0,1 7 0 12,4 20,6 6,4 2,2 1,4 7,5 0,2 0,2 4 0,2 100 TVMA 2006/2003 -0,4 -1,4 0 0,4 2,2 3,5 -0,1 2,3 -0,5 -0,3 5,2 -0,5 -2,7 1 -22,2 0,7 Fonte: elaborazione Istituto Tagliacarne su dati Infocamere Analizzando il tessuto produttivo della provincia di Grosseto dal punto di vista della natura giuridica (Tabella 4), emerge la netta prevalenza della forma dell’impresa individuale, che rappresenta oltre il 70% delle unità produttive totali. Le società di persone costituiscono il 19,1% del totale, mentre per le società di capitale la percentuale è limitata al 7,6% del totale. La distribuzione delle imprese provinciali tra le varie forme di impresa evidenzia la presenza di concentrazioni di imprese in particolari forme in alcuni dei settori di rilievo per l’economia provinciale. Pag 19 di 48 Tabella 4 - Distribuzione settoriale delle IMPRESE ATTIVE in provincia di Grosseto per natura giuridica (valori assoluti e %; anno 2006) Settori Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Attività manifatturiere Energia elettrica, gas e acqua Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Imprese non classificate TOTALE Società di capitale Società di persone Ditte individuali Altre forme 175 9 15 212 7 386 375 160 69 17 548 6 17 92 10 2.098 1.040 31 6 566 0 520 1.224 782 127 63 685 12 13 206 12 5.287 9.036 69 4 1.119 0 2.442 4.051 812 386 290 732 16 4 670 4 19.635 81 16 2 25 5 83 39 23 29 8 109 15 27 140 21 623 19,7 0,6 0,1 10,7 0 9,8 23,2 14,8 2,4 1,2 13 0,2 0,2 3,9 0,2 100 46 0,4 0 5,7 0 12,4 20,6 4,1 2 1,5 3,7 0,1 0 3,4 0 100 13 2,6 0,3 4 0,8 13,3 6,3 3,7 4,7 1,3 17,5 2,4 4,3 22,5 3,4 100 Valori % Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Attività manifatturiere Energia elettrica, gas e acqua Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Imprese non classificate TOTALE 8,3 0,4 0,7 10,1 0,3 18,4 17,9 7,6 3,3 0,8 26,1 0,3 0,8 4,4 0,5 100 Fonte: elaborazione Istituto Tagliacarne su dati Infocamere La tabella 5 evidenzia le previsioni di assunzioni NON stagionali per il 2007 e 2008, per grandi gruppi professionali. Limitando per forza di cose l’attenzione esclusivamente sui due grandi gruppi delle figure qualificate: - Professioni qualificate nei servizi sociali, culturali, di sicurezza, pulizia e assimilati, - Professioni qualificate nei servizi sanitari, emerge il loro scarso peso: 110 assunzioni su 3.420 significa il 3,2% delle assunzioni previste che è tuttavia più significativo di quanto non indichino i dati IDOL del CPI (cfr. paragrafo successivo). Tabella 5 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2007 e per il 2008 per grandi gruppi professionali (secondo la classificazione ISTAT), professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche - Provincia di Grosseto Pag 20 di 48 TOTALE 1. Dirigenti 2. Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione 3. Professioni tecniche 33 Professioni tecniche nell’amministrazione e nelle attività finanziarie e com 31 Professioni tecniche nelle scienze fisiche, naturali, nell’ingegneria ed assim 34 Professioni tecniche nei servizi pubblici e alle persone Altre professioni 4. Impiegati 41 Impiegati di ufficio 42 Impiegati a contatto diretto con il pubblico 5. Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi 52 Professioni qualificate nelle attività turistiche ed alberghiere 51 Professioni qualificate nelle attività commerciali 55 Professioni qualificate nei servizi sociali, culturali, di sicurezza, pulizia e as 54 Professioni qualificate nei servizi sanitari 6. Operai specializzati 61 Operai specializzati dell’ industria estrattiva e dell’edilizia 62 Operai metalmeccanici specializzati ed assimilati 65 Operai specializzati lavorazioni alimentari, legno, tessili e assimilati Altre professioni 7. Conduttori di impianti e operai semiqualificati addetti a macchinari fissi e mobili 74 Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento 72 Operai semiqualificati di macchinari per lavorazione in serie e addetti al m 71 Conduttori di impianti industriali Altre professioni 8. Professioni non qualificate 84 Professioni non qualificate nei servizi alle persone ed assimilati 82 Professioni non qualificate nelle attività commerciali e nei servizi 86 Professioni non qualificate delle miniere, delle costruzioni e delle attività i 81 Professioni non qualificate nelle attività gestionali Altre professioni *Valori assoluti arrotondati alle decine. (1) Formazione prevista dalle imprese attraverso attività corsuale interna ed esterna alle imprese stesse. (2) Attraverso attività corsuali e/o in affiancamento. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2008 Pag 21 di 48 2.2. I Dati dei Centri per l’Impiego Nel corso dell’anno 2007 gli avviamenti al lavoro registrati dai CPI della Provincia di Grosseto sono stati complessivamente: M F Totale Avviamenti 2007 24.371 25.357 49.728 Pur con i limiti intrinseci alle classificazioni per settori e per qualifiche, abbiamo estratto i dati relativi agli avviamenti al lavoro per il settore “Sanità e assistenza sociale” e per il settore – meno specifico – degli “Altri servizi pubblici, sociali e personali”: Avviati nell'anno 2007: SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE Lavoratori avviati nell'anno 2007 provenienti da altre province: SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE Lavoratori avviati extra U.E. nell'anno 2007: SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE Lavoratori Cessati nell'anno 2007: SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE M F Totale 272 520 792 M 61 F Totale 53 114 M 43 F Totale 23 66 M F Totale 195 471 666 Fonte : Provincia di Grosseto – Centri per l’Impiego Avviati nell'anno 2007: ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI M 1.091 F 1.625 Totale 2.716 M 213 F 229 Totale 442 M 148 F 198 Totale 346 M 729 F 1.314 Totale 2.043 Lavoratori avviati nell'anno 2007 provenienti da altre province: ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI Lavoratori avviati extra U.E. nell'anno 2007: ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI Lavoratori Cessati nell'anno 2007: ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI Fonte : Provincia di Grosseto – Centri per l’Impiego Gli avviamenti nel settore “Sanità e assistenza sociale” sono stati 792 in valore assoluto, rappresentando appena l’1,6% del totale degli avviamenti. Per il settore – meno specifico – degli “Altri servizi pubblici, sociali e personali” gli avviamenti sono stati 2.716, rappresentando il 5,5% del totale avviamenti. Si conferma pertanto il limitato peso del settore, perlomeno dal punto di vista dei movimenti di lavoro. Pag 22 di 48 Avviati nell'anno 2007 per tipologia contratto – Settore SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE: M F Totale 15 16 6 1 1 69 376 11 137 53 31 1 9 41 12 5 3 1 4 272 520 792 5 10 APPRENDISTATO EX ART.16 L. 196/97 6 10 APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE 2 4 ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE 1 LAVORO A DOMICILIO A TEMPO DETERMINATO 1 LAVORO A DOMICILIO A TEMPO INDETERMINATO 22 47 LAVORO A PROGETTO / COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA 115 261 LAVORO A TEMPO DETERMINATO 3 8 LAVORO A TEMPO DETERMINATO PER SOSTITUZIONE 61 76 LAVORO A TEMPO INDETERMINATO 6 47 LAVORO DIPENDENTE NELLA P.A. A TEMPO DETERMINATO 10 21 LAVORO DIPENDENTE NELLA P.A. A TEMPO INDETERMINATO 1 LAVORO DOMESTICO A TEMPO DETERMINATO 9 LAVORO DOMESTICO A TEMPO INDETERMINATO 30 11 LAVORO IN AGRICOLTURA A TEMPO DETERMINATO 5 7 LAVORO INTERINALE (O A SCOPO DI SOMMINISTRAZIONE) A TEMPO DETERMINATO 1 4 LAVORO INTERMITTENTE A TEMPO DETERMINATO 2 1 LAVORO INTERMITTENTE A TEMPO INDETERMINATO 1 LAVORO OCCASIONALE 3 1 TIROCINIO Totale Fonte : Provincia di Grosseto – Centri per l’Impiego Avviati nell'anno 2007 per qualifiche (nostra selezione sulle qualifiche strettamente afferenti al settore sociale e socio-sanitario) M F Totale 16 64 80 2 30 32 ADDETTI ALL'ASSISTENZA PERSONALE IN ISTITUZIONI 8 33 41 ASSISTENTE DOMICILIARE 9 46 55 ASSISTENTE SOCIALE 0 12 12 ASSISTENTE SOCIALE FAMILIARE 0 1 1 ASSISTENTE SOCIALE SCOLASTICO 0 1 1 ASSISTENTE SOCIOSANITARIO CON FUNZIONI DI SOSTEGNO IN ISTITUZIONI 3 38 41 ASSISTENTE SOCIOSANITARIO CON FUNZIONI EDUCATIVE IN ISTITUZIONI 9 10 19 ASSISTENTI SOCIALI ED ASSIMILATI 2 21 23 PERSONALE DI COMPAGNIA E PERSONALE QUALIFICATO DI SERVIZIO ALLE FAMIGLIE 0 3 3 PROFESSIONI QUALIFICATE NEI SERVIZI SANITARI 1 5 6 TECNICI DELLA ASSISTENZA E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 13 131 144 TUTOR, ISTITUTORI, INSEGNANTI NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE ED ASSIMILATI 63 395 458 Fonte : Provincia di Grosseto – Centri per l’Impiego ADDETTI ALL'ASSISTENZA PERSONALE A DOMICILIO Avviati nell'anno 2007 per qualifiche (panoramica sulle qualifiche in senso lato afferente al settore sociale e socio-sanitario ed ai servizi domestici) ADDETTI ALL'ASSISTENZA PERSONALE A DOMICILIO ADDETTI ALL'ASSISTENZA PERSONALE IN ISTITUZIONI M 16 2 AIUTANTE DI SANITA' ASSISTENTE DIDATTICO ASSISTENTE DOMICILIARE ASSISTENTE SOCIALE ASSISTENTE SOCIALE FAMILIARE 6 8 9 F 64 30 1 67 33 46 12 Pag 23 di 48 Totale 80 32 1 73 41 55 12 3 1 19 1 63 2 9 491 39 2 243 85 1 1 41 19 25 47 936 251 2 95 295 54 941 32 11 1 1 27 1 95 2 10 517 60 2 243 88 5 9 14 1 4 1 1 2 1 1 2 35 118 220 5 119 221 2 1 1 14 672 1 19 9 12 51 39 23 3 2 1 6 19 144 1 8 5.479 ASSISTENTE SOCIALE SCOLASTICO ASSISTENTE SOCIOSANITARIO CON FUNZIONI DI SOSTEGNO IN ISTITUZIONI ASSISTENTE SOCIOSANITARIO CON FUNZIONI EDUCATIVE IN ISTITUZIONI ASSISTENTI SOCIALI ED ASSIMILATI AUSILIARIO DI ASSISTENZA PER ANZIANI AUSILIARIO SOCIOSANITARIO COLLABORATORI DOMESTICI ED ASSIMILATI COLLABORATRICE FAMILIARE 3 9 1 4 66 27 DAMA DI COMPAGNIA DOMESTICO DOMESTICO FAMILIARE DONNA DI PULIZIA DONNA TUTTOFARE EDUCATORE PER GLI HANDICAPPATI 10 33 4 143 1 EDUCATORE PROFESSIONALE PER GLI HANDICAPPATI INFERMIERE ADDETTO AL TRASPORTO AMMALATI 1 INFERMIERE DI BORDO INFERMIERE DIPLOMATO 8 INFERMIERE PER CURE A DOMICILIO INFERMIERE PROFESSIONALE 32 INFERMIERE PROFESSIONISTA INFERMIERI ED ASSIMILATI INSEGNANTE ELEMENTARE INSEGNANTE NEI CORSI QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE 1 26 21 INSEGNANTE NELLE SCUOLE PER MINORATI MENTALI E FISICI INSEGNANTI DI SCUOLE MATERNE INSEGNANTI ELEMENTARI INSEGNANTI PER HANDICAPPATI, DI SOSTEGNO ED ALTRI INSEGNANTI DI SCUOLE SPECIALI (DIPLOMATI) INSEGNANTI SPECIALIZZATI NELL'EDUCAZIONE E NELLA FORMAZIONE DEGLI HANDICAPPATI (IN POSSESSO DI LAUREA) MAESTRA D'ASILO MAESTRA DI SCUOLA MATERNA MAESTRO DI CORO MAESTRO DI GIARDINAGGIO MAESTRO DI ORCHESTRA MAESTRO DI RELIGIONE MAESTRO ELEMENTARE MEDIATORE OPERATORE PROFESSIONALE INFERMIERISTICO COLLABORATORE OPERATORE SANITARIO PROFESSIONALE OPERATORE SOCIALE PER ASSISTENZA (DI VARIO GENERE) A DOMICILIO OPERATORE SOCIOASSISTENZIALE (OSA) OPERATORE SOCIOSANITARIO (OSS) PERSONALE DI COMPAGNIA E PERSONALE QUALIFICATO DI SERVIZIO ALLE FAMIGLIE 6 5 4 2 6 2 PROFESSIONI QUALIFICATE NEI SERVIZI SANITARI PSICHIATRA PSICOMOTRICISTA TECNICI DELLA ASSISTENZA E DELLA PREVIDENZA SOCIALE TUTOR TUTOR, ISTITUTORI, INSEGNANTI NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE ED ASSIMILATI VIGILATRICE DI BAMBINI VIGILATRICE D'INFANZIA Totale 1 1 38 10 24 43 870 224 2 85 262 50 798 31 11 12 637 1 13 4 8 49 33 21 3 2 1 1 5 13 5 14 131 1 1 7 531 4.948 Fonte : Provincia di Grosseto – Centri per l’Impiego Pag 24 di 48 3. L’offerta formativa finanziata dalla Provincia di Grosseto nel settore sociale, sociosanitario ed educativo Il finanziamento totale erogato dalla Provincia di Grosseto verso interventi formativi rivolti al settore sociale e socio-sanitario nelle annualità 2003-2007, ammonta a € 1.793.652,68 per erogare un totale di 28.876 ore di formazione, per n. 119 iniziative formative di cui 34 esplicitamente rivolte alla formazione di profili riconosciuti dalla Regione Toscana (la restante parte per circoli di studio, aggiornamento culturale e formazione per occupati). I profili riconosciuti dalla Regione Toscana, per i quali sono stati finanziati interventi formativi dalla Provincia di Grosseto nelle annualità 2003-2007, sono: 1. ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE (obbligo, post obbligo) 2. TECNICO QUALIFICATO PER L'ANIMAZIONE DI COMUNITÀ (obbligo, post obbligo) 3. ESPERTO CONSULENTE DI ORIENTAMENTO (post universitario) 4. TECNICO QUALIFICATO IN MEDIAZIONE CULTURALE E LINGUISTICA PER IMMIGRATI (post diploma o reinserimento lavorativo extracomunitari) 5. OPERATORE PER LE MARGINALITA' SOCIALI - Profilo non più attivabile (post diploma) 6. ESPERTO PEDAGOGISTA RELAZIONALE (post universitario) 7. TECNICO QUALIFICATO PER LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE NEL TERZO SETTORE (post diploma) 8. FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE (aggiornamento culturale extracomunitari). La Programmazione formativa provinciale negli anni 2008-2009 – relativa al POR-FSE 2007/2013 – ha finanziato i seguenti corsi: POR FSE - ASSE ADATTABILITA' Titolo Formazione obbligatoria per operare nell'ambito dell'assistenza OCRA operatori case di riposo - aggiornamento AAFPL corso per allevatori di asine finalizzato alla produzione di latte ASSISTENTE FAMILIARE POR FSE - ASSE OCCUPABILITA' Operatore in Onoterapia Esperto in mediazione familiare Assistente di base e disabilità Addetto assistenza di base Management dei servizi psico-sociali Assistente di base e disabilità Addetto all'assistenza di base ASSISTENTE FAMILIARE ANIMATORE DI COMUNITA' TECNICO QUALIFICATO IN ANIMAZIONE DI COMUNITA' ADDETTO ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ASSISTENZA DI BASE TECNICHE RELAZIONE SOGGETTI SVANTAGGIATI Soggetto Attuatore ATLANTE soc. coop.va ENAIP Toscana EST Colline Metallifere soc. coop.va ELIFORM finanziamento assegnato numero ore di formazione € 33.000,00 223 € 44.450,00 300 € € 22.500,00 1.500,00 150 300 Colline Mettallifere Coop Heimat CESVIP TOSCANA LAZIO Enaip Toscana Agenzia Formativa Iside CESVIP TOSCANA LAZIO SMILE TOSCANA ATLANTE L'altra città € € € € € € € € € 29.986,00 67.200,00 67.200,00 1.000,00 2.250,00 90.000,00 65.533,00 2.800,00 1.800,00 200 600 600 600 L'altra città ENAIP TOSCANA COOP HEIMAT Colline Mettallifere € € € € 1.800,00 1.000,00 2.000,00 1.500,00 600 600 600 600 ENAIP TOSCANA € 1.500,00 600 600 <Segue prospetto di dettaglio FSE 2003-2007> Pag 25 di 48 Provincia di Grosseto - Offerta formativa settore sociale e sociosanitario anni 2003-2007 Titolo Attività Anno Attività Tipologia Isfol Finanziamento Ore Previste 600 Ente Gestore Tipolo Profilo Utenza Assemisura A ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE operatori del sociale pagamento 625 COOPERATIVA USCITA DI SICUREZZA ATHENA SRL donne disoccupate E1 - 600 ENAIP Toscana operatori del sociale pagamento € - 600 ENAIP Toscana operatori del sociale pagamento Formazione post diploma € - 600 SIDERFOR Srl PIOMBINO Formazione post diploma € - 600 SIDERFOR Srl PIOMBINO ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2007 Formazione postobbligo formativo € - 600 ENAIP Toscana disoccupati approccio preventivo disoccupati approccio preventivo operatori del sociale pagamento 2005 ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2006 Formazione postobbligo formativo € - 600 TD GROUP SPA operatori del sociale pagamento ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2007 Formazione postobbligo formativo € - 600 ENAIP Toscana operatori del sociale pagamento ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2005 Formazione post diploma € - 600 SIDERFOR Srl PIOMBINO 2007 Formazione postobbligo formativo € - 600 ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2006 Formazione postobbligo formativo € - 600 COOPERATIVA USCITA DI SICUREZZA ENAIP Toscana disoccupati approccio preventivo operatori del sociale pagamento ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE operatori del sociale pagamento ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2007 Formazione postobbligo formativo € - 600 ENAIP Toscana operatori del sociale pagamento ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2007 Formazione postobbligo formativo € - 600 ENAIP Toscana operatori del sociale pagamento ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2007 Formazione postobbligo formativo € - 600 COOPERATIVA USCITA DI SICUREZZA ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE operatori del sociale pagamento ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2007 Formazione postobbligo formativo € ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2003 € ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2005 Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo Formazione post diploma € ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2005 Formazione post diploma ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2005 ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE - 72.882,00 Pag 26 di 48 pagamento pagamento pagamento ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2007 Formazione postobbligo formativo € - 600 ENAIP Toscana ADDETTO ALL`ASSISTENZA DI BASE 2004 Formazione postobbligo formativo € - 600 ENAIP Toscana ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE 2003 € 72.682,00 625 ATHENA SRL ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE 2003 € 58.259,96 600 COOP COLLINE METALLIFERE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE 2003 € 59.633,00 625 COOPERATIVA USCITA DI SICUREZZA ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE 2004 Obbligo Formativo (Percorsi formativi) Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione postobbligo formativo € - 600 SIDERFOR SPA DI LIVORNO ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE 2004 Formazione postobbligo formativo € - 600 SIDERFOR SPA DI LIVORNO ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE 2004 Formazione postobbligo formativo € - 600 SIDERFOR SPA DI LIVORNO ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE 2004 Formazione postobbligo formativo € - 600 ATLANTE ADDETTO ASSISTENZA DI BASE (FAD) 2003 € 5.140,85 30 AGGIORNAMENTO OPERATORI 2005 Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo Aggiornamento culturale € 9.212,60 ANIMATORE DI COMUNITA' 2003 € 60.000,00 ANIMATORE DI COMUNITÀ 2005 Obbligo Formativo (Percorsi formativi) Formazione post diploma ARCO IN PROGRESS - DIRIGENTI E QUADRI 2004 € ARCO IN PROGRESS - FORMAZIONE 2004 Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per € € ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE operatori del sociale pagamento adulti pagamento disoccupati approccio curativo A2 donne occupate E1 dipendenti non in possesso di qualifica professionale adulti D1 pagamento adulti pagamento adulti pagamento adulti pagamento COOP COLLINE METALLIFERE donne occupate E1 40 ENAIP Toscana B1 600 ATLANTE formatori operatori scolastici e istruzione disoccupati approccio preventivo 600 L`ALTRA CITTA` operatori del sociale pagamento 4.656,00 60 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 9.224,00 80 COOP.VA SOCIALE operatori del D1 - Pag 27 di 48 ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE TECNICO QUALIFICATO PER L'ANIMAZIONE DI COMUNITÀ TECNICO QUALIFICATO PER L'ANIMAZIONE DI COMUNITÀ A2 OPERATORI 1 ARCO IN PROGRESS - FORMAZIONE OPERATORI 2 2004 ARCO IN PROGRESS - FORMAZIONE OPERATORI 3 2004 ARCO IN PROGRESS - FORMAZIONE OPERATORI 4 2004 ARCO IN PROGRESS - FORMAZIONE OPERATORI 5 2004 ARCO IN PROGRESS - FORMAZIONE OPERATORI 6 2004 AVVIO ALLA COSTITUZIONE DEL CONSORZIO SOCIALE DI SERVIZI INTEGRATI CIRCOLI DI STUDIO HANDICAP E DISAGIO CIRCOLI DI STUDIO I NONNI VOGLIONO CRESCERE 2003 CIRCOLI DI STUDIO. CITTADINANZA ATTIVA E CRESCITA SOCIALE 2005 CIRCOLI DI STUDIO: INCONTRO CON L'ALTRO. STORIE DI VITA E DI LAVORO CIRCOLI DI STUDIO: INCONTRO CON L'ALTRO. STORIE DI VITA E SCRITTURA CIRCOLI DI STUDIO: LINGUA ITALIANA E SERVIZI PER STRANIERI A ROCCASTRADA 1 CIRCOLI DI STUDIO: LINGUA ITALIANA E SERVIZI PER STRANIERI A ROCCASTRADA 2 CIRCOLI DI STUDIO: NOZIONI DI PRIMO SOCCORSO PER BADANTI EXTRACOMUNITARIE CIRCOLI DI STUDIO: PAURA ED ANSIA NELLE SITUAZIONI FAMILIARI, 2003 occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per la creazione d'impresa Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale ARCOBALENO sociale € 9.224,00 80 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 9.224,00 80 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 9.224,00 80 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 9.224,00 80 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 9.224,00 80 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 40.500,00 250 COOPERATIVA SOCIALE AGAPE ARL operatori del sociale D3 € 3.135,00 30 ENAIP Toscana adulti C4 € 2.890,00 30 adulti C4 Sensibilizzazione, informazione e pubblicità Aggiornamento culturale € 45.000,00 0 LEGA INTERCOMUNALE SPI CGIL COOPERATIVA I QU.O.RI € 3.800,00 30 COOPERATIVA I QU.O.RI adulti C4 2003 Aggiornamento culturale € 4.345,00 30 COOPERATIVA I QU.O.RI adulti C4 2003 Aggiornamento culturale € 1.750,00 30 adulti C4 2003 Aggiornamento culturale € 1.750,00 30 adulti C4 2003 Aggiornamento culturale € 4.100,00 30 ENAIP Toscana adulti C4 2003 Aggiornamento culturale € 2.789,90 30 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI adulti C4 2003 2003 Pag 28 di 48 C4 SOCIALI, LAVORATIVE CIRCOLI DI STUDIO: RIFLESSIONI SULLE VACCINAZIONI 2003 Aggiornamento culturale € 440,00 30 CIRCOLI DI STUDIO: TECNICHE DI RILASSAMENTO 2003 Aggiornamento culturale € 3.286,00 30 CIRCOLO DI STUDIO : BEN-ESSERE (28/03/07) 2007 Aggiornamento culturale € 5.400,00 30 CIRCOLO DI STUDIO : IO....SEGNO (28/03/07) 2007 Aggiornamento culturale € 3.790,50 30 CIRCOLO DI STUDIO : LA CALA DEL NOSTROMO (28/03/07) 2007 Aggiornamento culturale € 4.707,53 30 CIRCOLO DI STUDIO : LA MENTE DEL CANE (28/03/07) 2007 Aggiornamento culturale € 5.330,00 30 CIRCOLO DI STUDIO : LEGGENDE IN LAGUNA (28/03/07) 2007 Aggiornamento culturale € 3.420,00 30 CIRCOLO DI STUDIO : OBIETTIVO CITTADINANZA (28/03/07) CIRCOLO DI STUDIO : PENSIERI E COLONNE (28/03/07) CIRCOLO DI STUDIO : SANTE, BEATE, MADONNE E DONNE (28/03/07) 2007 Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale € 4.830,00 30 € 4.967,00 30 € 2.852,00 30 CIRCOLO DI STUDIO : TERZA ETA` ANSIA, AUTOSTIMA E SENSO DI EFFICACIA PERSONALE (28/03/07) 2007 Aggiornamento culturale € 5.400,00 30 CIRCOLO DI STUDIO: I PROBLEMI DELLA RELAZIONE DI COPPIA (15/09/05) 2005 Aggiornamento culturale € 3.605,00 30 CIRCOLO DI STUDIO: NOI IMPRENDITORI SOCIALI (15/09/05) 2005 Aggiornamento culturale € 3.904,00 30 2007 2007 GROSSETO SETTORE F.P. AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. ASSOCIAZIONE CULTURALE MOVIMENTI ASSOCIAZIONE CULTURALE OFFICINA HERMES ISTITUTO STATALE PER L`ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE GIOVANNI DA VERRAZZANO CENTRO DI SOLIDARIETA` DI GROSSETO ONLUS AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. METAPHORA S.C. LA BOTTEGA DEL SORRISO AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. ASSOCIAZIONE CULTURALE:CENTRO STUDI PER LA RICERCA E EDUCAZIONE PSICOSOMATICA KORE SOCIETA` COOPERATIVA PORTAPERTA ONLUS Pag 29 di 48 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: PARLARE FRANCESE PER CONOSCERE L'AFRICA (15/09/05) CIRCOLO DI STUDIO: SAPERE E SAPER FARE EDUCAZIONE ALLA MONDIALITA' NELLA SCUOLA: PERCORSI INTERCULTURALI (15/09/05) CIRCOLO DI STUDIO: SCRIVERE PER COMUNICARE (15/09/05) CIRCOLO DI STUDIO: ABUSO E MALTRATTAMENTO - 1 (15/09/05) CIRCOLO DI STUDIO: ABUSO E MALTRATTAMENTO - 2 (15/09/05) CIRCOLO DI STUDIO: ALIMENTAZIONE E TERZA ETA' A ARCIDOSSO (8/05/2006) CIRCOLO DI STUDIO: ANZIANI ETUTOR (8/05/2006) CIRCOLO DI STUDIO: AUTOAPPRENDIMENTO ED INSEGNAMENTO DELL'AUTONOMIA CIRCOLO DI STUDIO: CIRCOLO ARIANNA 2005 Aggiornamento culturale € 2.354,00 30 ASSOCIAZIONE CHIAROSCURO adulti C4 2005 Aggiornamento culturale € 2.545,00 30 ASSOCIAZIONE CHIAROSCURO adulti C4 2005 Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale € 4.574,00 30 L`ALTRA CITTA` adulti C4 € 2.680,00 30 CENTRO CO.ME.TE adulti C4 € 2.680,00 30 CENTRO CO.ME.TE adulti C4 € 3.410,41 30 CTP DI ARCIDOSSO (GR) adulti C4 Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale € 3.000,00 30 adulti C4 € 3.060,00 30 adulti C4 2005 Aggiornamento culturale € 3.408,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: CIRCOLO BABELE (28/03/07) 2007 Aggiornamento culturale € 4.300,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: CIRCOLO DELL'AIUTO 2005 Aggiornamento culturale € 3.734,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: CURARE LA SCHIENA CHIEDENDO AIUTO ALLA PSICHE (30/06/2005) 2005 Aggiornamento culturale € 3.380,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: DISCIPLINE DEL BENESSERE E REALTA' REGIONALE (15/09/05) 2005 Aggiornamento culturale € 1.510,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: EYES WIDE SHUT (8/05/2006) CIRCOLO DI STUDIO: EYES WIDE SHUT 1 (8/05/2006) CIRCOLO DI STUDIO: IL DISAGIO SCOLASTICO (15/09/05) CIRCOLO DI STUDIO: IL RILASSAMENTO NELLA PROMOZIONE DEL BENESSERE PSICOFISICO (15/09/05) 2006 Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale € 3.650,00 30 CENTRO SOCIALE ANZIANI ``PACE`` ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN ONLUS SOCIETA` COOPERATIVA PORTAPERTA ONLUS SOCIETA` COOPERATIVA PORTAPERTA ONLUS CENTRO DI SOLIDARIETA` DI GROSSETO ONLUS AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. CENTRO CO.ME.TE adulti C4 € 3.650,00 30 CENTRO CO.ME.TE adulti C4 € 2.680,00 30 CENTRO CO.ME.TE adulti C4 € 4.382,00 30 ASSOCIAZIONE CULTURALE:CENTRO STUDI PER LA RICERCA E EDUCAZIONE PSICOSOMATICA adulti C4 2005 2005 2006 2006 2005 2006 2005 2005 Pag 30 di 48 KORE CIRCOLO DI STUDIO: ITALIANO PER DONNE EXTRACOMUNITARIE (8/05/2006) CIRCOLO DI STUDIO: L`ASSOCIAZIONE CHE NON C`E` 2006 Aggiornamento culturale € 3.650,00 30 CENTRO CULTURALE ISLAMICO adulti C4 2007 Aggiornamento culturale € 2.525,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: LE MEDICINE ALTERNATIVE A CONFRONTO: IMPARIAMO A CONOSCERLE(15/09/05) 2005 Aggiornamento culturale € 3.895,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: LE TECNICHE DI RILASSAMENTO (08/05/06) 2007 Aggiornamento culturale € 4.224,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: L'INTEGRAZIONE DELLE DONNE EXTRACOMUNITARIE-DIRITTI E DOVERI DEL SOGGIORNANTE IN ITALIA (15/09/05) CIRCOLO DI STUDIO: MEMORIA E MIGRAZIONI, SCENARI DI VITA E DI LAVORO NELLE DINAMICHE DI CAMBIAMENTO (1) CIRCOLO DI STUDIO: MEMORIA E MIGRAZIONI. SCENARI DI VITA E DI LAVORO NELLE DINAMICHE DI CAMBIAMENTO (2) CIRCOLO DI STUDIO: MIGLIORARE LA QUALITà DELLA VITA PER AIUTARE GLI ALTRI CIRCOLO DI STUDIO: NON E' MAI TROPPO TARDIALFABETIZZAZIONE....(8/05/2006) CIRCOLO DI STUDIO: PC CON ''LA MAGIA DI UN SORRISO'' 2005 Aggiornamento culturale € 5.400,00 30 ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE COMITATO PROVINCIALE GROSSETO ASSOCIAZIONE CULTURALE:CENTRO STUDI PER LA RICERCA E EDUCAZIONE PSICOSOMATICA KORE AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. CONFCONSUMATORIFEDERAZIONE PROV.LE DI GROSSETO adulti C4 2005 Aggiornamento culturale € 4.435,00 30 COOPERATIVA I QU.O.RI adulti C4 2005 Aggiornamento culturale € 4.435,00 30 COOPERATIVA I QU.O.RI adulti C4 2005 Aggiornamento culturale € 3.106,00 30 adulti C4 2006 Aggiornamento culturale € 3.610,00 30 ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN ONLUS IMPRESA VERDE GROSSETO s.r.l adulti C4 2005 Aggiornamento culturale € 2.000,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: STILE DI VITA DEI PAZIENTI EPILETTICI ( 08/05/06 ) 2007 Aggiornamento culturale € 3.415,00 30 adulti C4 CIRCOLO DI STUDIO: STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE (15/09/05) COMUNICARE NEL SOCIALE (AGGIORNAMENTO) 2005 Aggiornamento culturale Aggiornamento culturale € 4.574,00 30 ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN ONLUS AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO SETTORE F.P. L`ALTRA CITTA` adulti C4 € 21.600,00 60 CINEMA TEATRO LUX donne occupate E1 2003 Pag 31 di 48 Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per la creazione d'impresa Formazione per la creazione d'impresa € 56.160,00 260 CINEMA TEATRO LUX donne occupate E1 € 27.000,00 100 COOPERATIVA SOCIALE AGAPE ARL operatori del sociale D3 € 53.000,00 350 donne disoccupate D3 2006 Formazione post ciclo universitario € 750 CONSORZIO NAZIONALE PER LA FORMAZIONE E LA RICERCA ASSOFORR SCARL PRATIKA giovani laureati pagamento 2006 Aggiornamento professionale e tecnico Aggiornamento professionale e tecnico Aggiornamento professionale e tecnico Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo € 30.000,00 150 CORAli adulti C4 € 25.000,00 100 adulti C4 € 32.360,00 150 COOPERATIVA USCITA DI SICUREZZA L`ALTRA CITTA` adulti C4 € 87.787,40 600 ENAIP Toscana extracomunitari B1 Formazione per la creazione d'impresa Aggiornamento professionale e tecnico Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo Formazione post diploma € 75.975,00 500 COOPERATIVA HEIMAT SCRL adulti D3 € 31.396,14 150 OUVERTURE SERVICE SRL C4 € 86.400,00 605 ENAIP Toscana giovani diplomati o qualificati disoccupati approccio preventivo € 61.896,14 600 OPERATORE PER LE MARGINALITA' SOCIALI - Profilo non più attivabile giovani diplomati o qualificati C3 81.605,00 600 CONSORZIO NAZIONALE PER LA FORMAZIONE E LA RICERCA ASSOFORR SCARL L`ALTRA CITTA` A2 600 ENAIP Toscana ESPERTO PEDAGOGISTA RELAZIONALE disoccupati approccio preventivo operatori del sociale COMUNICARE NEL SOCIALE (PERFEZIONAMENTO) 2003 CORSO DI FORMAZIONE PER SOCI/OPERATORI DI COOPERATIVE SOCIALI (AULA) DONNA E DONNA. PER LA CREAZIONE DI UNA COOPERATIVA SOCIALE 2003 ESPERTO CONSULENTE DI ORIENTAMENTO ESPERTO IN BILANCIO DI COMPETENZE E PORTFOLIO DIGITALE IL RUOLO DELL'OPERATORE NELLA RELAZIONE CON L'UTENTE PSICHIATRICO LA CITTA` COMPETENTE 2003 2006 2006 MEDIATORE CULTURALE LINGUISTICO PER IMMIGRATI 2005 ONIPPO 2005 OPERATORE CASA FAMIGLIA 2006 OPERATORE FAMILIARE PER L'INFANZIA 2005 OPERATORE PER LE MARGINALITA' SOCIALE 2003 OPERATORE SOCIO CULTURALE 2005 Formazione postobbligo formativo € PEDAGOGISTA RELAZIONALE 2007 Formazione post ciclo universitario € - - Pag 32 di 48 ESPERTO CONSULENTE DI ORIENTAMENTO TECNICO QUALIFICATO IN MEDIAZIONE CULTURALE E LINGUISTICA PER IMMIGRATI A2 pagamento Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo Formazione per la creazione d'impresa Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione per occupati (o formazione continua) Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo Aggiornamento culturale € 2.476,65 56 IAL CISL TOSCANA donne occupate D1 € 10.783,50 229 IAL CISL TOSCANA donne occupate D1 € 86.000,00 600 FORMIMPRESA soggetti svantaggiati B1 € 85.000,00 700 ATLANTE donne disoccupate D3 € 10.800,00 145 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 33.600,00 320 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 2.400,00 30 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 1.200,00 10 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 12.000,00 13 COOP.VA SOCIALE ARCOBALENO operatori del sociale D1 € 43.500,00 325 ATHENA SRL donne disoccupate E1 € 23.144,00 150 adulti C4 2006 Formazione post diploma € - 600 BRITISH SCHOOL DI GAONKAR NARENDRA SAKHARAM & C DI GROSSETO (GR) DIREZIONE DIDATTICA FOLLONICA DI FOLLONICA (GR) giovani diplomati o qualificati assentiti 2007 Formazione post € - 600 giovani pagamento PERFEZIONAMENTO FIGURE PROFESSIONALI CENTRO AIRRI. (FAD) 2003 PERFEZIONAMENTO FIGURE PROFESSIONALI CENTRO AIRRI.ATTIVITA DI FORMAZIONE 2003 PROGETTO ARTEMISIA. OPERATRICE PER LA MARGINALITA' SOCIALE 2005 PROGETTO PENELOPE.PERCORSI DI CREAZIONE D IMPRESA E QUALIFICAZIONE SOCIALE QUALITà E PERFORMANCE DELL`IMPRESA SOCIALE: PER COORDINATORI 2005 QUALITà E PERFORMANCE DELL`IMPRESA SOCIALE: PER DIRIGENTI 2005 QUALITà E PERFORMANCE DELL`IMPRESA SOCIALE: PER DIRIGENTI E COORDINATORI 2005 QUALITà E PERFORMANCE DELL`IMPRESA SOCIALE: PER SOCI 2005 QUALITà E PERFORMANCE DELL`IMPRESA SOCIALE: PLENARIA 2005 SPECIALIZZAZIONE ALZEHIMER E DEMENZA SENILE 2004 TAKING CARE OF CHILDREN (PACCHETTO FORMATIVO) 2003 TECNICO QUALIFICATO IN MEDIAZIONE CULTURALE E LINGUISTICA PER IMMIGRATI TECNICO QUALIFICATO PER 2005 L`ALTRA CITTA` Pag 33 di 48 ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE TECNICO QUALIFICATO IN MEDIAZIONE CULTURALE E LINGUISTICA PER IMMIGRATI TECNICO L`ANIMAZIONE DI COMUNITA` diploma TECNICO QUALIFICATO PER LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE NEL TERZO SETTORE 2007 Formazione post diploma € TELE ASSISTENZA EFFICACE 2005 € OPERATRICE DELL'ASSISTENZA FAMILIARE 2005 Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo Aggiornamento culturale € 119 € 1.793.652,68 Totali - 600 L`ALTRA CITTA` 103.540,00 660 COOPERATIVA USCITA DI SICUREZZA 48.960,10 228 ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE COMITATO PROVINCIALE GROSSETO 28.876 35 QUALIFICATO PER L'ANIMAZIONE DI COMUNITÀ TECNICO QUALIFICATO PER LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE NEL TERZO SETTORE ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE diplomati o qualificati FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE 8 giovani diplomati o qualificati pagamento disoccupati approccio curativo A2 extracomunitari B1 3 bis – L’offerta formativa per il sociale del sistema di istruzione provinciale - Istituto “A. Rosmini” L’Istituto di Istruzione Superiore Statale "A. Rosmini" a Grosseto ha due sedi: in via Porciatti e presso la Cittadella dello studente, ([email protected] - www.rosminigr.it ) ed eroga servizi formativi in due ambiti delle scienze sociali. Titolo di studio conseguito: Diploma Scienze Sociali (Durata del corso di studi: anni 5) Questo liceo si allinea allo standard della formazione scolastica europea che prevede un corso di studi di Scienze sociali. Offre allo studente strumenti di lettura ed interpretazione della realtà civile e sociale. Infatti, oltre alle discipline specifiche della preparazione liceale, sono presenti discipline che consentono la conoscenza di due lingue straniere, lo studio e l'uso dei linguaggi non verbali e multimediali, nonché i saperi fondamentali in campo economico e giuridico e che promuovono l'avvio di una consapevolezza di sè e degli altri e l'uso di una metodologia adeguata all'analisi dei fenomeni culturali e sociali Proseguimento degli studi: accesso a tutte le facoltà universitarie in particolare Psicologia, Sociologia, Scienze della Comunicazione, Scienze Sociali, Operatori di Pace, Consiglieri di Orientamento, Giurisprudenza e Scienze Politiche. Possibilità d’impiego: come esperto di comunicazione, operatore educativo, operatore sociale, animatore culturale, animatore pedagogico e di comunità, mediatore culturale. Titolo di studio conseguito: Diploma Socio-psico-pedagogico (Durata del corso di studi: anni 5) E’ un corso di studi che offre adeguate basi culturali per la prosecuzione in studi universitari specifici e orienta verso attività rivolte al “sociale” con predominanti valenze culturali ed educative e con riferimento ad aspetti relazionali e di comunicazione. E’ caratterizzato dalla presenza significativa delle discipline appartenenti all’area delle scienze umane e sociali, della storia e filosofia, conoscenze fisiche e neurobiologiche. Pag 34 di 48 Proseguimento degli studi: accesso a tutte le facoltà universitarie e a corsi post-secondari legati al mondo del sociale. Possibilità d’impiego: presso amministrazioni statali, parastatali, provinciali e comunali nella carriera di concetto e ovunque venga richiesto il possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore. - Istituto Professionale di Stato “Luigi Einaudi” Indirizzo Servizi Sociali - Grosseto La tipologia delle qualifiche e dei diplomi: - Operatore dei Servizi Sociali (terzo anno) equipollente con delibera n. 695 del 4 luglio 2003 alla qualifica di Addetto assistente familiare e con un corso di formazione di 60 ore Addetto all’assistenza di base. - Tecnico dei Servizi Sociali (quinto anno) equipollente con delibera n. 695 del 4 luglio 2003 attraverso un corso di formazione di 200 ore alla qualifica di Operatore socio-sanitario. Psicologia, sociologia, diritto, storia dei paesi emergenti, lingue sono la base di questa nuova professionalità che consente al tecnico di intervenire nei settori della cooperazione internazionale, della gestione delle urgenze, del management no profit. La scuola offre gli strumenti conoscitivi e le opportunità di contatto con gli organismi che già operano nel settore al fine di formare un professionista che opera nel mondo multiculturale di oggi. Il percorso formativo favorisce il proseguimento degli studi nelle facoltà di Psicologia, Scienze del servizio sociale, Scienze Sociali per la cooperazione e lo sviluppo, Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali, Scienze dell’educazione, Scienze infermieristiche. Per gli studenti che non intendono proseguire gli studi oltre il diploma, vi sono sbocchi occupazionali nelle strutture, sia pubbliche che private, nei settori educativi e sociali (strutture per l’infanzia, asili nido, ludoteche, centri di aggregazione sociale per adolescenti, case di riposo), nel volontariato, nelle cooperative, nelle strutture sociali, nelle comunità e nel terzo settore. Diplomati nell’anno scolastico 2006/07: 61 di cui 14 maschi e 47 femmine. Diplomati nell’anno scolastico 2007/08: 42 di cui 11 maschi e 31 femmine. Pag 35 di 48 4. La mappa delle figure professionali del settore sociale e socio sanitario 4.1. Repertorio Regionale delle figure professionali Per il settore dei “servizi socio assistenziali”, il RRFP descrive n. 6 figure professionali: cod. 113 - addetto alle operazioni di assistenza della persona di tipo igienico, sanitario, relazionale e sociale cod. 114 - addetto alle operazioni di supporto nella gestione domestica e di assistenza nella cura della persona cod. 111 - responsabile del coordinamento e realizzazione della progettazione di interventi socio-sanitari cod. 112 - responsabile della direzione e coordinamento del funzionamento di struttura/servizi sociali e sociosanitari cod. 115 - tecnico delle attività di studio, analisi e programmazione di interventi sociali cod. 116 - tecnico delle attività/servizi di facilitazione dell'integrazione socio-culturale di cittadini stranieri Va ricordato che allo stato attuale (2009), le professioni sociali riconosciute a livello nazionale sono una figura di base, l’operatore socio-sanitario (OSS) che si forma con 1000 ore dopo la scuola dell’obbligo, e tre figure laureate: l’assistente sociale e l’educatore professionale che richiedono una laurea triennale (con possibilità di un ulteriore biennio di specializzazione non vincolante ai fini dell’accesso alla professione), e lo psicologo che necessita invece di una laurea specialistica. L’assistente sociale (Legge 84/93 “Ordinamento della professione di assistente sociale e istituzione dell’Albo professionale”) e lo psicologo (Legge 56/1989 ) sono dotati anche di un riconoscimento giuridico della professione per l’esistenza di Albi e Ordini professionali). Altre figure laureate sollecitano da tempo un riconoscimento nazionale del loro nell’ambito dei servizi sociali: è il caso tra le altre del sociologo e del pedagogista. Per l’educatore professionale il riconoscimento è a tutt’oggi solo parziale: la professione è stata infatti definita dal Ministero della Sanità (Decreto n. 520/98)14 in relazione all’educatore professionale abilitato ad operare nel comparto sanitario (Laurea in Medicina). E’ noto che il RRFP ha esplicitamente rinunciato a descrivere le figure professionali che ricadono sotto normative nazionali e pertanto le sopra citate figure nazionali non sono trattate dal RRFP. Tuttavia, per quanto riguarda l’Operatore Socio Sanitario, anche essa figura normata (Accordo Stato Regioni 22 febbraio 2001), pur essendo assente come tale nel RRFP, la figura cod. 113 è proprio ad essa che fa riferimento, come peraltro è confermato dal campo “collocazione organizzativa” dove si fa esplicita menzione all’OSS. A questo proposito è necessario chiarire la distinzione tra la figura dell’OSS, la figura 113 descritta dal RRFP ed il profilo della Regione Toscana ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI Pag 36 di 48 BASE 9: “L’AAB è una professionalità che opera prevalentemente nel settore della sanità e assistenza sociale. Si occupa di assistenza diretta, specie in situazioni di bisogno particolari, e di cura dell'ambiente di vita, sia a domicilio dell'utente che nelle strutture di cura residenziali. Opera in collegamento con i servizi e con le risorse sociali”. Requisiti di ingresso: Istruzione primo ciclo, diploma di scuola secondaria di primo ciclo oppure assolvimento di obbligo scolastico con licenza elementare + esperienza lavorativa triennale; compimento del 18° anno di età alla data di avvio del percorso formativo e certificazione di sana e robusta costituzione fisica, ai sensi della legislazione vigente e in data non anteriore a tre mesi Sbocchi occupazionali; servizi di assistenza domiciliare; residenze sanitarie assistenziali e strutture tutelari; cooperative sociali; centri diurni. Durata ore 600. Ai sensi dell'art.21 dell'allegato 1 "Regolamento del corso di formazione per Operatore Socio Sanitario" al DGR 867 del 05-08-2002, l'attestato di qualifica di O.S.A. (Operatore Socio Assistenziale) rilasciato ai sensi della LEGGE 845/78 e' equiparato a quello di A.A.B. (Addetto all'Assistenza di Base)”. L’analisi per competenze professionali porta legittimamente a pensare che tra l’AAB, l’OSS e la figura 113 non vi siano sostanziali differenze. Ed infatti non è tanto sul contenuto delle competenze che vanno individuate le differenze, quanto nel percorso giuridico-amministrativo che ha portato le strutture residenziali sanitarie di ambito pubblico a riconoscere la figura dell’OSS parallelamente alle difficoltà di reclutamento degli infermieri professionali (ricordiamo che la qualifica OSS implica 1.000 ore di formazione). Le strutture private invece, dovendo sottostare a minori vincoli amministrativi, possono reclutare una figura che sul piano dei requisiti formativi è meno impegnativa (600 ore) e può essere inquadrata contrattualmente ad un livello inferiore. In sostanza nelle strutture pubbliche la precedente figura dell’infermiere generico non esiste più da parecchi anni ed è stata sostituita dall’OSS ai quali, causa la forte carenza di infermieri professionali, si vorrebbe affidare mansioni di natura sanitaria, sebbene l’accordo stato regioni 22/02/2001 lo escluda. La figura dell’OSA nacque negli anni 80 per favorire la riqualificazione e riconoscimento professionale del personale generico operante nelle strutture residenziali per anziani. Come recita la DGR 867 del 05/08/2002, la figura OSA è stata equiparata all’AAB e di fatto le strutture private Toscane oggi reclutano prevalentemente figure di AAB. L’altra importante differenza risiede nel fatto che in Toscana la formazione professionale dell’OSS è gestita dalle ASL mentre la formazione dell’AAB è delegata alle Province. Pertanto il RRFP con la figura cod. 113 fa riferimento, con la modalità della “banda larga” alla figura dell’AAB. E’ peraltro interessante analizzare come gli operatori del settore si rappresentano i confini tra queste figure. Potremmo riassumere dicendo che il campo dell’assistenza sociosanitaria di base vede nel nostro paese un fortissimo incremento di domanda che trova risposta sempre più nel personale femminile straniero ed extracomunitario. Statisticamente il principale accesso al mercato del lavoro italiano per una donna straniera è il ruolo di badante (o assistente familiare). Dopo alcuni anni, molte di queste persone capiscono che è possibile migliorare la propria posizione lavorativa acquisendo la qualifica di AAB, e ciò spiega (anche per Grosseto) la forte richiesta di formazione che proviene dalle donne straniere ed anche la grande offerta di corsi privati a pagamento. Con la qualifica AAB è possibile fare il salto dal datore di lavoro “famiglia” al datore di lavoro “impresa”, conseguendo se non altro maggiore stabilità e regolarizzazione del rapporto di lavoro. Successivamente si diventa consapevoli della possibilità di un ulteriore passo verso la stabilizzazione del rapporto di impiego, partecipando ai concorsi pubblici per l’assunzione di OSS, la cui qualifica si può ottenere in modo abbreviato grazie ai crediti formativi maturati con il titolo di AAB (ferma restando la normativa sulla cittadinanza per 9 Tratto da: Regione Toscana, Data Base Fondo Sociale Europeo, su:http://ius.regione.toscana.it/cgibin/fp/fpibo?profili:2801011;main Pag 37 di 48 l’accesso al pubblico impiego). Si badi bene che questa rappresentazione dei percorsi di carriera, per quanto “popolare”, fotografa un dato fattuale più reale delle stesse previsioni di legge. La figura cod. 114, coincide con la figura comunemente denominata “badante” o da alcune regioni denominata “assistente familiare”. Si tratta di una figura di crescente rilevanza per la quale – nonostante l’assenza di una specifica normativa - si segnalano numerose iniziative locali volte alla prima qualificazione ed aggiornamento professionale ed anche esperienze di certificazione delle competenze e gestione di liste o albi certificati al fine di favorire i processi di incontro domanda offerta. La figura cod. 111 (coordinamento e progettazione di interventi socio sanitari) è una figura che opera tipicamente nelle imprese sociali e gestisce soprattutto la fase di stesura dei progetti a bando pubblico. La figura cod. 112 invece opera nella direzione delle strutture socio-sanitarie (pubbliche o private). Pur non essendo normata questa figura riveste una crescente importanza e spesso i bandi di concorso pubblico facendo riferimento a questa figura, indicano vari mix di titoli di studio (laurea, assistente sociale, scienze politiche) e di esperienza lavorativa preso strutture socio-sanitarie. A questo scopo alcune Regioni (non la Toscana) hanno formalizzato uno specifico attestato di R.A.A.-Responsabile Attività Assistenziali conseguibile mediante percorso formativo ed un numero minimo di anni di esperienza lavorativa nell’ambito socio-sanitario. La figura cod. 115 (analisi, studio e programmazione) descrive invece un ambito professionale che tuttora non trova in Regione alcuna forma di riconoscimento, né di legge né di fatto e rappresenta un tentativo di anticipazione verso un auspicabile scenario di valorizzazione del lavoro di ricerca applicato al contesto dei servizi sociali. Infine la figura cod. 116 (facilitazione dell'integrazione socio-culturale di cittadini stranieri) ripercorre in qualche modo i tratti della figura che tipicamente passa sotto la denominazione del “mediatore interculturale” già riconosciuto dalle Regioni Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Province autonome di Trento e Bolzano10. Questa figura presenta una complessità e varietà di declinazioni a seconda dei contesti regionali: in Campania e Veneto passa sotto la denominazione di “Mediatore culturale”, in Emilia Romagna, Liguria, Valle d’Aosta, Trento e Bolzano, passa sotto la definizione di “mediatore interculturale”. In Toscana esiste il profilo formativo di TECNICO QUALIFICATO IN MEDIAZIONE CULTURALE E LINGUISTICA PER IMMIGRATI che è un corso post diploma o reinserimento lavorativo extracomunitari di 600 ore, realizzato in anni recenti anche dalla Provincia di Grosseto. In regione Lazio si chiama “mediatore interculturale” ed è stato istituito un apposito albo. Queste denominazioni celando paradigmi differenti, privilegiano ora gli elementi culturali della relazione tra mondi diversi, ora gli aspetti dell’interpretariato e della traduzione linguistica. Di fatto la mobilità interregionale dei professionisti che hanno acquisito questi titoli è fortemente ostacolata dal loro riferimento locale e dai diversi percorsi formativi che hanno seguito11. Peraltro, sotto il versante linguistico, in questi anni recenti si è sviluppata notevolmente l’offerta formativa universitaria12, mentre la programmazione regionale della formazione 10 G. Daniele; Sul crinale: riflessioni intorno alla mediazione interculturale; ISFORCOOP, Genova, 2007. G. Daniele; Sul crinale: riflessioni intorno alla mediazione interculturale; ISFORCOOP, Genova, 2007. 12 Si veda la Scuola superiore per mediatori linguistici di Pisa che rilascia il DIPLOMA DI LAUREA IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA classe L-12 se conseguito nelle Università Statali Il Corso di Laurea in Mediazione Linguistica ha durata triennale, corrispondente a 180 crediti formativi universitari ed ha lo scopo di fornire agli studenti una solida formazione culturale, di base e linguistica, di livello superiore in almeno due lingue straniere, oltre all’italiano, e nelle relative culture, nonché di sviluppare specifiche competenze linguistico-tecniche orali e scritte adeguate alle professionalità proprie dell’area mediazione linguistica. 11 Pag 38 di 48 professionale vive un momento di stasi e riflessione. In Toscana negli ultimi anni sono infatti stati istituiti corsi di vario livello per formare la figure del Mediatore interculturale (post laurea o formazione post diploma con il conseguimento della relativa qualifica). I contenuti e le tipicità di questa figura professionale fanno sì che in genere sia un cittadino straniero con una ottima conoscenza delle lingua italiana, sia scritta che orale. Tuttavia si fanno sentire segnali di scarsi sbocchi occupazionali per questi professionisti e l’offerta formativa ne deve tenere conto. 4.2 I profili formativi approvati dalla Regione Toscana Nel database regionale del Fondo Sociale Europeo, sezione Profili Formativi, sono descritti i profili approvati dalla Regione Toscana (al Febbraio 2009). La tabella seguente riporta un sintetico elenco, distinguendo i tre comparti servizi sociali, servizi sanitari e servizi educativi. In grassetto sono evidenziati i profili che sono stati attivati dalla formazione professionale in provincia di Grosseto negli anni 2003-2007. La seguente tabella è particolarmente importante poiché illustra il potenziale campo d’azione della formazione professionale provinciale e regionale, nonché lo specifico campo d’azione riservato alle Università. Comparto Servizi Sociali (36 di cui 5 non + attivabili) Ore Requisiti ADDETTO ALL'ASSISTENZA DI BASE 600 ADDETTO ASSISTENTE FAMILIARE ora: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE 300 TECNICO QUALIFICATO ANIMATORE DEL MERCATO DEL LAVORO ESPERTO CONSULENTE DI ORIENTAMENTO 600 ESPERTO MEDIATORE FAMILIARE 600 ESPERTO PEDAGOGISTA RELAZIONALE 600 Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo; oppure assolvimento di obbligo scolastico con licenza elementare + esperienza lavorativa triennale Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo - coloro che devono assolvere il dirittodovere come previsto dalla L.53/2003,devono anche aver frequentato almeno un anno di percorso di Istruzione secondo ciclo; oppure assolvimento di obbligo scolastico con licenza elementare + esperienza lavorativa triennale compimento del 18° ISTRUZIONE SECONDO CICLO oppure di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore Livello europeo della qualifica III c. ISTRUZIONE UNIVERSITARIA: diploma di laurea di 1° livello Area umanistica o psico-pedagogica oppu re diploma di laurea di 1° livello + 1 anno di esperie nza nel settore. Livello europeo della qualifica V b. Istruzione universitaria: diploma di laurea di 1° livello corso di laurea in psicologia, sociologia, giurisprudenza, neuropsichiatria infantile, psichiatria, scienze dell'educazione, pedagogia; oppure Corso di laurea per Assistente Sociale Istruzione universitaria: Facoltà di Scienze della Formazione, di Psicologia, di Lettere e Filosofia, corsi di laurea attinenti. TRATTASI DI PROFILO DI SPECIALIZZAZIONE LA CUI PRESENTAZIONE E APPROVAZIONE DEL RELATIVO ESITO E' PRECEDENTE ALLA DGR 249 DEL 14/02/2005. PROFILO DI SPECIALIZZAZIONE APPROVATO CON D.D.2824 DEL 20.05.05 diploma di scuola media superiore o laurea 750 ESPERTO PER LA MEDIAZIONE DEL LAVORO - Profilo non più attivabile OPERATORE CULTURALE Profilo non più attivabile 600 Pag 39 di 48 OPERATORE FAMILIARE PER L'INFANZIA - Profilo non più attivabile OPERATORE PER LE MARGINALITA' SOCIALI – Profilo non più attivabile OPERATORE SOCIALE DI STRADA - Profilo non più attivabile 600 licenza di scuola media e compimento del 18° an no si età 600 ESPERTO IN SOCIAL QUALITY - TECNICO ESPERTO DELLA DOCUMENTAZIONE SOCIALE - TECNICO ESPERTO DELLA PROGETTAZIONE SOCIALE - TECNICO ESPERTO DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO TECNICO ESPERTO IN AGENZIA DEL LAVORO - TECNICO ESPERTO IN BIOETICA - TECNICO ESPERTO IN GESTIONE DI STRUTTURE SANITARIE ASSISTENZIALI E ASSISTITE TECNICO ESPERTO IN MEDIAZIONE E TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI SOCIALI E INTERCULTURALI TECNICO ESPERTO IN MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE NEI FENOMENI MIGRATORI - * diploma di scuola media superiore * esperienze nel settore socioeducativo * studi specifici nel settore diploma di scuola media superiore esperienza nel settore socioeducativo, titoli specifici del settore (educatore professionale, educatore di comunità) MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ 600 - - MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ - MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ TECNICO ESPERTO IN MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E CONCILIAZIONE SOCIALE TECNICO ESPERTO NEL SETTORE DELLA TUTELA ANTIDISCRIMINATORIA TECNICO ESPERTO NELLE RELAZIONI DI AIUTO PER LE MARGINALITA' SOCIALI TECNICO ESPERTO NELLE RELAZIONI EDUCATIVE - TECNICO ESPERTO PER IL SEGRETARIATO SOCIALE - TECNICO ESPERTO PER L'INSERIMENTO LAVORATIVO NELLA MARGINALITA' SOCIALE TECNICO ESPERTO PER LA MARGINALITA' MINORILE ED ADOLESCENZIALE IN AMBITO - MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ - - - - Pag 40 di 48 FAMILIARE ED EXTRA FAMILIARE TECNICO ESPERTO PER LA MEDIAZIONE SOCIALE E PENALE TECNICO QUALIFICATO IN MEDIAZIONE CULTURALE E LINGUISTICA PER IMMIGRATI - 600 TECNICO QUALIFICATO IN MUSICOTERAPIA 1400 TECNICO QUALIFICATO NEI SERVIZI DI ASSISTENZA RIVOLTI ALLE MARGINALITA' SOCIALI 700 TECNICO QUALIFICATO PER L'ANIMAZIONE DI COMUNITÀ 600 TECNICO QUALIFICATO PER LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE NEL TERZO SETTORE TECNICO QUALIFICATO PER LA GESTIONE DI SERVIZI AL LAVORO 600 TECNICO QUALIFICATO PER LA 600 600 MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento per le persone di nazionalità italiana competenze di lingua inglese o francese al livello ALTE B1, per le persone di nazionalità estera, competenze di lingua italiana al livello ALTE B1 Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale)+ licenza di Teoria e Solfeggio; oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento + licenza di Teoria e Solfeggio; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento + licenza di Teoria e Solfeggio Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento. Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento ISTRUZIONE SECONDO CICLO oppure di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore Livello europeo della qualifica III c. Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il Pag 41 di 48 PROGRAMMAZIONE ED ORGANIZZAZIONE DI INTERVENTI/SERVIZI SOCIOEDUCATIVI TECNICO QUALIFICATO NELLE ARTI DI CLOWNERIE NELLE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE (CLOWN IN CORSIA) 620 compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento. ISTRUZIONE SECONDO CICLO Comparto Servizi Sanitari (8) Ore Requisiti ADDETTO ASSISTENTE DENTISTA 1200 ESPERTO DEL BENESSERE ANIMALE FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER ADDETTO AL PRONTO SOCCORSO IN AZIENDE DI GRUPPO A - FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER ADDETTO AL PRONTO SOCCORSO IN AZIENDE DI GRUPPO B e C 12 FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER MICOLOGO TECNICO ESPERTO BIOLOGO PER ATTIVITA' SANITARIA PREVENTIVA E DI SOSTEGNO TECNICO QUALIFICATO IN APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI 240 TECNICO QUALIFICATO OTTICO (corso biennale) 1920 TECNICO QUALIFICATO OTTICO (corso triennale) 3060 Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo - coloro che devono assolvere il dirittodovere come previsto dalla L.53/2003 devono anche aver frequentato almeno un anno di percorso di Istruzione secondo ciclo; oppure assolvimento di obbligo scolastico con licenza elementare + esperienza lavorativa triennale MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ Art. 3 co. 2 D.M. n. 388 del 15 luglio 2003: La formazione dei lavoratori è svolta da personale medico in collaborazione, ove possibile, con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. Nello svolgimento della parte pratica della formazione il medico può avvalersi della collaborazione di personale infermieristico o di altro personale specializzato. Art. 3 co. 2 D.M. n° 388 del 15 luglio 2003: La formazione dei lavoratori è svolta da personale medico in collaborazione, ove possibile, con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. Nello svolgimento della parte pratica della formazione il medico può avvalersi della collaborazione di personale infermieristico o di altro personale specializzato. Decreto 29 novembre 1996 n. 686 Min. Sanità; L.R. 22 marzo 1999 n. 16; D.G.R. 1315 del 3 dicembre 2001. ISTRUZIONE SECONDO CICLO oppure Iscrizione ad un corso di laurea di I livello in Scienze Biologiche Molecolari ISTRUZIONE SECONDO CICLO ad indirizzo tecnico oppure FORMAZIONE PROFESSIONALE: qualifica professionale di livello DL33.10.1 - Fabbricazione di apparecchi elettromedicali (compresi parti staccate e accessori, riparazione e manutenzione)- fabbricazione di strumenti e apparecchi utilizzati in medicina, chirurgia, odontoiatria o veterinaria: apparecchi di elettrodiagnosi oppure Istruzione primo ciclo + Esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento. Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale) Istruzione primo ciclo + possesso di un certificato attestante l'ammissione al terzo anno di scuola secondaria di secondo grado 16 550 600 Pag 42 di 48 Comparto Servizi Educativi (10) Ore Requisiti ESPERTO DI FORMAZIONE 600 ESPERTO IN TUTORAGGIO DEI PROCESSI FORMATIVI TECNICO ESPERTO IN EDUCAZIONE PER LA PRIMA INFANZIA 600 TECNICO ESPERTO IN MEDIAZIONE SCOLASTICA 500 TECNICO ESPERTO NELLE FUNZIONI LOGICO MATEMATICHE NEI SETTORI DEL SOCIALE E DELL'ISTRUZIONE TECNICO QUALIFICATO DELLA COMUNICAZIONE PER NON UDENTI 500 Istruzione universitaria: diploma di laurea di 1° livello Competenze in almeno una lingua straniera al livello ALTE C1 ISTRUZIONE UNIVERSITARIA: diploma di laurea di 1° livello Istruzione secondo ciclo + ISCRIZIONE UNIVERSITA' DEGLI STUDI: Iscrizione ad un corso di laurea di I livello in Scienze dell'Infanzia e superamento con esito positivo degli esami previsti nel 1° e 2° anno del Corso di Laurea. *Il profilo rilascia 32 Crediti Formativi Universitari (C.F.U.) Istruzione secondo ciclo + ISCRIZIONE UNIVERSITA' DEGLI STUDI: iscrizione al secondo anno del corso di laurea di 1° livello in Scienze e Tecniche dello Sviluppo e dell'Educazione. Istruzione secondo ciclo + Iscrizione Università degli Studi corso di laurea di 1° livello. Conoscenza del la lingua inglese. TECNICO QUALIFICATO IN TUTORAGGIO FAD TECNICO QUALIFICATO PER L'ORIENTAMENTO, L'EDUCAZIONE E L'ASSISTENZA AI MINORATI DELLA VISTA 600 TECNICO ESPERTO NELLA VALUTAZIONE, OTTIMIZZAZIONE E RIABILITAZIONE DEI PROCESSI COGNITIVI TECNICO ESPERTO NELLE ATTIVITA' DI ORIENTAMENTO 500 500 1200 900 600 Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento ISTRUZIONE SECONDO CICLO oppure di primo ciclo + esperienza biennale nel settore Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento. Istruzione secondo ciclo + ISCRIZIONE UNIVERSITA' DEGLI STUDI: Iscrizione ad un corso di laurea di I livello Istruzione secondo ciclo + ISCRIZIONE UNIVERSITA' DEGLI STUDI: Iscrizione ad un corso di laurea di I livello. Pag 43 di 48 4.3. Le figure professionali emergenti a livello nazionale e nei contesti regionali Oltre alle figure professionali normate a livello nazionale e le figure del Repertorio regionale toscano sopra ricordate, la letteratura esistente, le pratiche di altre regionali e lo stesso ISFOL, avvertono circa l’emergere di nuove figure del sociale, attualmente non comprese nel RRFP ma descritte da altri repertori regionali e spesso comunque già previste dal repertorio dei profili formativi della stessa Regione Toscana. Premessa E’ utile tenere a mente che il Regolamento Regione Toscana ex art. 62 L.R. 41/2005 all’Art. 21; indica i livelli di formazione scolastica e professionale necessari per operare nel sistema sociale integrato: “Gli operatori sociali impiegati nelle attività del sistema integrato di cui alla l.r. 41/2005 devono possedere, in relazione al ruolo ricoperto, uno dei seguenti livelli di formazione scolastica o professionale: a) laurea di primo o di secondo livello negli ambiti disciplinari afferenti le aree sociale, pedagogico-educativa e psicologica; b) requisito di cui all’articolo 40, comma 4, lettera c) della l.r. 40/2005 13; c) qualifica di operatore socio sanitario prevista dalla legislazione statale; d) qualifica o diploma, rilasciato da istituto professionale o tecnico di Stato o parificato, di: 1) operatore dei servizi sociali; 2) tecnico dei servizi sociali; 3) dirigente di comunità; e) qualifiche professionali di II, III, IV livello e di specializzazione rilasciate dal sistema formativo regionale ed inserite nel settore sociale del “Repertorio regionale dei profili professionali” approvato ai sensi della legge regionale 26 luglio 2002 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro), i cui percorsi formativi sono disciplinati dai relativi atti amministrativi.” Per realizzare la tabella che segue, è stata effettuata una ricerca sulla banca dati ISFOLOrfeo per l’attività formativa nei settori “Servizi sociali e sanitari” e nel settore “Servizi educativi” disponibile in: http://old.isfol.it/BASIS/corr/screen/scheda/SF. Sono stati inoltre consultati i repertori dei profili e delle figure professionali disponibili sul sito del Ministero dell’Istruzione e sui siti di alcune Regioni (Veneto, Liguria, Lazio, Campania, Puglia). La colonna centrale contiene i riferimenti al repertorio dei profili formativi approvati dalla Regione Toscana (cfr. par. 4.2). Si tratta di n. 14 figure professionali (a cui si aggiungono le 6/7 figure già riconosciute a livello nazionale, rispetto alle quali il sistema della formazione professionale provinciale non ha competenze) sulle quali esiste una forte attenzione da parte di molta letteratura e di molte Regioni italiane, rispetto alle quali dovrà concentrarsi l’attenzione della programmazione formativa provinciale nei prossimi anni. <segue tabella> 13 Iscrizione nella sezione A dell'albo di cui al combinato disposto della legge 23 marzo 1993, n. 84 (Ordinamento della professione di Assistente sociale e istituzione dell'albo professionale) e del decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328 (Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina dei relativi ordinamenti), Educatore professionale. Pag 44 di 48 Le figure professionali del sociale, sociosanitario e servizi educativi emergenti e/o più significative a livello nazionale Figura professionale Assistente familiare (badante) Addetto all’assistenza di base Operatore prima infanzia (o assistente all’infanzia) Rif. Regione Toscana Il profilo: ADDETTO ASSISTENTE FAMILIARE in Toscana non è più attivabile ed ora è prevista unicamente la FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE aperta a chiunque intenda operare a patto di aver superato l’obbligo scolastico. Vedi par. 4.1 Certificazione competenze (300 ore) Qualifica professionale (600 ore) Il profilo di OPERATORE FAMILIARE PER L'INFANZIA in Toscana non è più attivabile (dal 2007). Esistono molti corsi privati per Operatore socio assistenziale per l’infanzia ma sono privi di riconoscimento. E’ previsto il profilo di TECNICO ESPERTO IN EDUCAZIONE PER LA PRIMA INFANZIA TECNICO QUALIFICATO IN MEDIAZIONE CULTURALE E LINGUISTICA PER IMMIGRATI Mediatore culturale Animatore sociale Livello scolastico e/o formativo Secondo l’articolo 5 del Regolamento Regione Toscana ex art. 62 L.R. 41/2005, l’animatore socio-educativo deve possedere uno dei seguenti titoli di studio o qualifiche professionali: a) diploma di tecnico dei servizi sociali; b) diploma di dirigente di comunità; c) attestato di qualifica rilasciato dal sistema della formazione professionale nel relativo profilo. Quest’ultimo è previsto come: TECNICO QUALIFICATO PER L'ANIMAZIONE DI COMUNITÀ Superamento del 2° anno del corso di laurea in Scienze dell’Infanzia, presso le Università, + 500 ore Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento per le persone di nazionalità italiana competenze di lingua inglese o francese al livello ALTE B1, per le persone di nazionalità estera, competenze di lingua italiana al livello ALTE B1, + 600 ore Istruzione secondo ciclo: titolo attestante il compimento del percorso relativo al secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e formazione professionale); oppure Formazione professionale: qualifica professionale di II livello corrispondente a profilo professionale nel settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento. + 600 ore Pag 45 di 48 Figura professionale Rif. Regione Toscana ESPERTO MEDIATORE FAMILIARE Mediatore familiare Facilitatore sociale Non previsto in Toscana. Sono però previsti i seguenti corsi: TECNICO ESPERTO PER LA MEDIAZIONE SOCIALE E PENALE Oppure TECNICO ESPERTO IN MEDIAZIONE E TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI SOCIALI E INTERCULTURALI Oppure: TECNICO ESPERTO IN MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E CONCILIAZIONE SOCIALE Non previsto in Toscana. E’ però previsto il seguente corso: TECNICO ESPERTO PER LA MEDIAZIONE SOCIALE E PENALE (MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’) Livello scolastico e/o formativo Istruzione universitaria: diploma di laurea di 1° livello - corso di laurea in psicologia, sociologia, giurisprudenza, neuropsichiatria infantile, psichiatria, scienze dell'educazione, pedagogia; oppure Corso di laurea per Assistente Sociale + 600 ore MODULI PROFESSIONALIZZANTI RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ Mediatore penale minorile Questa figura professionale non ha ancora ricevuto in Italia una formalizzazione e un riconoscimento giuridico, tuttavia le sperimentazioni locali sul territorio prevedono come requisito base il possesso di una diploma di laurea in Psicologia, Servizio Sociale, Sociologia, Giurisprudenza, Scienza della Formazione e precedenti esperienze di lavoro nell’ambito della devianza minorile. In alternativa è necessario avere la qualifica di Educatore Professionale o Assistente Sociale. In alcuni casi è richiesta anche l’iscrizione all’ordini professionale degli Psicologi e/o degli Avvocati. Per conseguire il titolo di Mediatore Penale Minorile è necessario frequentare con successo un corso di specializzazione post-laurea (minimo 180 ore) in Mediazione Penale Minorile presso un’agenzia formativa. Tecnico di clownerie in strutture sociosanitarie ISTRUZIONE SECONDO CICLO + 620 ore TECNICO QUALIFICATO NELLE ARTI DI CLOWNERIE NELLE STRUTTURE SANITARIE E SOCIOSANITARIE (CLOWN IN CORSIA Non previsto in Toscana. Coordinatore di Assistente sociale con il compito di Ambito sostenere lo sviluppo del benessere Territoriale locale rispondendo del suo operato al Sociale Comitato dei Sindaci di Ambito – previsto dall’art. 19 legge 328/2000 Responsabile TECNICO ESPERTO IN GESTIONE Attività DI STRUTTURE SANITARIE Assistenziali ASSISTENZIALI E ASSISTITE Aggiornamento professionale per assistenti sociali MODULO PROFESSIONALIZZANTE RISERVATO ALLE UNIVERSITA’ Pag 46 di 48 Figura professionale Rif. Regione Toscana Livello scolastico e/o formativo Non previsto in Toscana. Istruzione secondo ciclo: titolo attestante Sono invece previsti i seguenti corsi: il compimento del percorso relativo al TECNICO ESPERTO IN AGENZIA secondo ciclo dell'istruzione (sistema dei licei o sistema dell'istruzione e DEL LAVORO (MODULO PROFESSIONALIZZANTE formazione professionale); oppure RISERVATO ALLE UNIVERSITA’) Formazione professionale: qualifica Operatore per Oppure professionale di II livello corrispondente a l’inserimento TECNICO QUALIFICATO PER LA profilo professionale nel lavorativo GESTIONE DI SERVIZI AL LAVORO settore/subsettore di riferimento; oppure Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo + esperienza lavorativa biennale nel settore di riferimento, + 600 ore Operatore TECNICO ESPERTO PER inserimento L'INSERIMENTO LAVORATIVO MODULO PROFESSIONALIZZANTE lavorativo per NELLA MARGINALITA' SOCIALE RISERVATO ALLE persone disabili UNIVERSITA’ o svantaggio TECNICO ESPERTO NELLE Istruzione secondo ciclo + ISCRIZIONE ATTIVITA' DI ORIENTAMENTO UNIVERSITA' DEGLI STUDI: Iscrizione ad un corso di laurea di I livello, Orientatore + 600 ore servizi per ESPERTO CONSULENTE DI ISTRUZIONE UNIVERSITARIA: diploma l’impiego ORIENTAMENTO di laurea di 1° livello Area umanistica o psico-pedagogica oppure diploma di laurea di 1° livello + 1 anno di esperienza nel settore, + 750 ore Figure professionali del sociale, sociosanitario ed educativo già riconosciute a livello nazionale Figura professionale Operatore sociosanitario (OSS) Assistente sociale Sociologo Psicologo Pedagogista Percorso di istruzione e formazione Formazione professionale (1.000 h.) Laurea Servizio Sociale (triennale e specialistica) Laurea Sociologia (triennale e specialistica) Laurea Psicologia (triennale e specialistica) Laurea Scienze dell’Educazione triennale; Specialista in Scienze dell’Educazione; Pedagogia (o lauree assimilabili vecchio ordinamento) Educatore professionale Laurea Educatore professionale (D.M. n. 520/1998, classe SNT/2) Vigilatrice d’infanzia Laurea triennale Scienze infermieristiche; equiparata a Infermiera pediatrica Titoli di istruzione statale senza specifico riconoscimento della figura professionale Titolo formativo Operatore servizi sociali Tecnico dei servizi sociali Dirigente di comunità Economa-dietista Diplomato in scienze sociali Diplomato in socio-psicopedagogia Percorso scolastico Qualifica Triennale Istituto Professionale Diploma Istituto Professionale: ISAL - EGERIA TECNICO SERVIZI SOCIALI Oppure: RR9S - TECNICO SERVIZI SOCIALI (nuovo ordinamento) Diploma Istruzione Tecnica TE01 - DIRIGENTI DI COMUNITA' Diploma Istruzione Tecnica Economa - dietista Diploma Liceo ad indirizzo Scienze sociali Diploma Liceo ad indirizzo Scienze sociali Pag 47 di 48 5. Fabbisogni professionali e fabbisogni formativi: spunti per proseguire l’indagine Una attenta lettura del complesso di dati illustrati nei precedenti capitoli, fornisce un quadro utile a collocare il ruolo della programmazione formativa provinciale per il settore dei servizi sociali, socio sanitari ed educativi. Questi dati devono peraltro essere letti in parallelo ai giudizi ed alle proposte avanzate dai tanti testimoni coinvolti nei tre tavoli finora organizzati dalla Provincia di Grosseto (Forum sociale del 17/09/2008; Agenzie formative del 30/09/2008 e Cooperative sociali di tipo B del 03/12/2008). Occorre tuttavia onestamente osservare come in questa materia permangano importanti buchi informativi che andrebbero in prospettiva colmati. Com’è noto, per poter formulare previsioni in merito ai fabbisogni di figure professionali occorre disporre anche di dati relativi a: stock degli occupati (per figure professionali); previsioni di assunzione, distinguendo il turn over dalla domanda aggiuntiva; offerta di forze lavoro disponibile (per figure professionali). A causa delle difficoltà statistiche a delimitare questo settore, ad oggi non si dispone di informazioni in merito allo stock di occupati. Lacuna che potrebbe però essere facilmente colmabile se i 4 Distretti dei servizi sociali collaborassero a rendere pubblici i loro organici. Allo stesso modo dovrebbe essere possibile censire gli occupati (distinti per qualifica professionale) delle 25 cooperative sociali esistenti in provincia. Mancherebbero ancora le forze lavoro occupate dalle strutture socio assistenziali gestite dal privato, il cui dato potrebbe essere ricavato sulla base di una collaborazione con i Distretti. Per ciò che riguarda invece le previsioni di assunzione dobbiamo purtroppo rilevare i limiti del campionamento provinciale del sistema Excelsior che non consente di leggere oltre al primo digit delle categorie professionali. Va detto che in ogni caso il dato di 110 previsioni di assunzione di personale qualificato nei servizi sociali e sanitari è effettivamente modesto (confrontato con i 792 avviamenti rilevati dal CPI per l’anno 2007) e dovrebbe essere meglio indagato, mediante una rilevazione ad hoc o con somministrazione di un questionario ai datori di lavoro del settore, che, ripetiamo sono circoscritti negli enti sopra indicati. Per quanto riguarda infine i fabbisogni di formazione, sia da parte delle persone che devono ancora entrare nel mercato del lavoro che di quelle che già vi operano, abbiamo più volte evidenziato l’impossibilità pratica di pervenire ad un qualsivoglia dato “oggettivo”. Tuttavia sappiamo come una attenta lettura delle qualifiche dei disoccupati iscritti al CPI, degli esiti occupazionali della formazione professionale e dell’istruzione comparati con l’opinione degli stakeholder locali, può fornire indicazioni che, se non hanno il pregio di essere quantitativamente perfette, possono in ogni caso fondare decisioni di priorità cui indirizzare la programmazione formativa. Tuttavia, anche a questo livello dobbiamo registrare una carenza di dati. Anche a questo proposito si sollecita una maggiore collaborazione da parte dei Distretti, dell’ASL e del Privato sociale al fine di indicare perlomeno quelle che sono le “loro” previsioni in merito all’aggiornamento professionale dei loro operatori. Il tavolo dei Responsabili dei servizi sociali, convocato dalla Provincia per il 23 marzo 2009, cercherà di rispondere a queste esigenze conoscitive. - - - °- - Pag 48 di 48