Sun Odyssey 379

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Sun Odyssey 379
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Visita al Sun Odyssey 379
37
di Maurizio Anzillotti
piedi di
comodità
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FACILE DA VIVERE
Nella foto in alto, un Sun Odyssey 379
nella versione con fiocco autovirante,
naviga sotto gennaker. Di fianco, si nota
tra le due ruote, la plancetta abbattibile
con la scaletta bagno incorporata e la
grande abitabilità del pozzetto
l mercato richiede barche più piccole e i francesi si
adattano prontamente alle richieste che gli arrivano dai
loro concessionari. In questi mesi sono state numerose le barche presentate dai cantieri d’oltrealpe tra i 30
e i 38 piedi, tra questi anche il Sun Odyssey 379 della Jeanneau. Una barca che abbiamo visitato all’ultimo salone
nautico di Genova che ci ha lasciato favorevolmente impressionati anche se, bisogna sottolineare, la nostra è
I
stata una visita e non una prova.
La barca è disegnata da Marc Lombard, in
collaborazione con lo studio di design interno del cantiere. Sullo scafo, dopo il nome
del modello, appare l’indicazione “performance”, il che dovrebbe far pensare ad
una barca per la regata, ma così non è. L’interpretazione del concetto “performance”
da parte della Jeanneau, è diverso da
quello che ne danno altri cantieri. Per questo gigante francese, “performance”, significa una barca fatta per la crociera veloce e
non per la crociera regata, infatti, il progettista non ha rinunciato a nulla in fatto di comodità di bordo e nulla di questa barca lascia pensare a uno scafo realizzato per partecipare ad agguerrite regate. Dal grande tavolo in pozzetto
alle due ruote di acciaio a diametro contenuto, per arrivare
al piano di coperta, tutto è pensato per la crociera comoda.
Performance, quindi, sta a sottolineare l’attenzione posta
dal cantiere alle prestazioni veliche senza però che queste
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La scheda
Lunghezza f.t.
m. 11,34
Lunghezza al gall.
m. 10,40
Larghezza
m. 3,76
Pescaggio
m. 1,95
Dislocamento
kg. 6.700
Superficie velica (r+g) mq. 70,00
Cabine
2/3
Bagni
1
Riserva acqua
l. 200
Riserva carburante
l. 130
Motore
Yanmar 39 hp
Categoria CE
A
Progetto
Marc Lombard
Cantiere
Jeanneau
Prezzo (Iva esclusa)
107.000
VELOCE, MA COMODA
Le linee sono filanti, ma senza estremi, gli spazi
abbondanti e una particolare attenzione è stata
posta nel mantenere un alto livello di comodità sia
in navigazione che in rada
Lo scafo
grare la spiaggetta che non è molto profonda. Il disegno,
come già detto, privilegia la comodità e non ha estremizzazioni, piuttosto, in questo, si ritrova lo sforzo del disegnatore di creare uno scafo molto moderno che faccia tesoro delle ultime tendenze in fatto di linee d’acqua, ma
senza sacrificare in nulla la filosofia del cantiere che si è imposto come produttore di barche comode, veloci e facili
da gestire. Particolare è la disposizione dei due oblò fissi
sullo scafo che non sono più sulla stessa linea, ma posti
ad altezze diverse.
Come accaduto su molti modelli usciti in questi ultimi
mesi sul mercato, anche il Sun Odyssey 379 presenta una
carena con spigolo a poppa. Questo ha la funzione di stabilizzare la barca quando è sbandata e ottimizzare le linee
di carena. Gli slanci sono completamente assenti a prua
e, appena accennati, a poppa. Le linee di scafo, partendo
da una prua molto affilata, ma che non rinuncia al mascone pieno, si allargano decisamente verso poppa, raggiungendo il baglio massimo poco a poppavia del centro
barca. La larghezza è mantenuta quasi intatta sino all’estrema poppa che vede una plancetta abbattibile inte-
La tuga non è particolarmente alta e questo rende molto
aggraziato il disegno della barca. Le manovre sono tutte
riportate in pozzetto e scorrono sotto una calandratura
che le nasconde alla vista. I passauomo sono a filo coperta circondati da un canale di scolo che contribuisce a
garantirne la tenuta stagna. Il punto focale della barca, è
il pozzetto. Questo è diviso in due zone ben distinte: timoniere e ospiti. Il primo ha a disposizione tutta la parte
finale del pozzetto con le due ruote del timone dotate en-
possano inficiare lo spirito crocieristico del nuovo modello.
La coperta
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STABILITÀ INNANZITUTTO
Lo scopo dello spigolo che vediamo nella
carena del Sun Odyssey 379, ci racconta di
quanto il cantiere abbia lavorato per trovare il
modo di rendere la barca particolarmente
stabile in navigazione. Infatti, l’utilizzo di
questo artifizio progettuale, ormai piuttosto
diffuso, è volto a permettere alla barca,
quando è di bolina, di poggiarsi su di un lato e
stabilizzarsi, riuscendo così a ottimizzare le
nuove linee d’acqua
trambe di un comodo sedile e punta piedi. Lo skipper, dal
timone, può manovrare i winch del genoa e controllare la
rotta grazie al grande schermo del map navigator, posto
su di un supporto rotante al termine del tavolo. Gli ospiti dispongono di due panche
lunghe e profonde tra le quali si trova il
grande tavolo ad ante abbattibili con ghiacciaia incorporata. I passavanti sono sufficientemente larghi, l’unico impedimento
che si trova nel passaggio da prua a poppa
sono le lande. A prua il triangolo di manovra è ampio e il gavone delle ancore è profondo e ben disegnato. L’unico neo, in
questa zona della barca, è il rinvio dell’avvolgifiocco che
corre in mezzo al ponte per poi salire sulla tuga e arrivare
al pozzetto.
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OGNI COSA AL SUO POSTO
Quello che colpisce, scendendo sottocoperta, è il
numero di stipetti e armadietti che si ha a
disposizione per riporre ogni cosa al suo posto
L’attrezzatura
Ben proporzionata e posizionata, questa è pensata per
rendere il più facile possibile la gestione della barca sotto
vela. Scotta randa e scotte genova arrivano agli stessi
winch, quelli posti in pozzetto a fianco delle timoniere. Tale
sistemazione ci costringerà a usare la precauzione di utilizzare sempre la scotta di randa sopravento, per lasciare
libero il winch sotto vento per la scotta del genoa, ma è
un impedimento di poco conto, se si pensa che questo
ci da la libertà di portare comodamente la barca da soli.
Per meglio adattarsi alle esigenze del cliente, i nuovi
modelli Jeanneau, incluso questo 37 piedi, sono offerti
con diversi piani velici. In questo caso l’opzione è tra un
piano velico con grande genoa al 132% di sovrapposizione che porta la superficie velica totale a 70 mq e un
piano velico con fiocco autovirante che offre 58,3 mq di
tela totale.
La deriva
Sempre nell’ottica di rendere la navigazione il più facile e
comoda possibile, il Sun Odyssey 379, offre la possibilità
di avere due diversi pescaggi. Il primo, quello di serie, prevede una chiglia di ghisa classica con siluro finale e un peso
di 1.775 kg. che porta il pescaggio a 1,95 mt. La versione
alternativa, vede un bulbo sempre in ghisa con siluro finale,
ma dotato di alette, cosa che gli permette, insieme al
maggior peso (2.039 kg), di ridurre il pescaggio a 1,50 mt,
senza perdere per questo in portanza e coppia di raddrizzamento.
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LE CABINE OSPITI
Come tutti gli altri ambienti, anche le cabine sono
dotate di molti stipetti e rispostigli. Sotto si vedono le
due versioni del Sun Odyssey 379, a due e a tre cabine
Interni
I layout proposti dal cantiere sono due: a
due e tre cabine, entrambi con un bagno.
Nella versione a due cabine, la cabina ospiti
e il bagno, hanno dimensioni maggiori di
quanto accade nella versione a tre cabine.
L’arredo è ricco sia di finiture sia di soluzioni per la comodità di navigazione.
Quello che ci ha colpito molto positivamente visitando la barca, è stata l’abbondanza di stipetti e cassetti che permetteranno di riporre una grande quantità di
oggetti utili alla vita di bordo. In particolare
la cucina è dotata di due file sovrapposte
di stipetti che aumentano notevolmente
la possibilità di stivare provviste e utensili
da cucina. La disposizione di questa è
classica a L e il piano di lavoro è importante. Il cuoco, sul Sun Odyssey 379, disporrà di doppio lavello, un grande frigorifero e un piano cottura basculante con
forno. Il tavolo della dinette è piuttosto
grande e, una volta aperto, può ospitare
comodamente sei coperti. Intelligente è
anche la soluzione prevista per il tavolo da
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carteggio che utilizza come seduta la parte finale del divano lungo che si trova sul lato di sinistra della barca. Per
quanto riguarda l’illuminazione, la luce naturale che entra
in barca è abbondante: passauomo e oblò, sia apribili che
non, sono numerosi e ben dimensionati. L’illuminazione
artificiale è, invece, affidata a faretti al led a basso consumo. Buona la disposizione dei tientibene anche se andranno provati in sede di prova in mare.
Conclusioni
L’idea che ci siamo fatti è che si tratti di una barca particolarmente comoda e facile da portare, adatta soprattutto
a uno skipper che non dispone di un equipaggio esperto
e che non ha intenzione di partecipare a regate impegnative. La versione che riteniamo possa sfruttare al massimo le doti della barca è quella a due cabine con l’armo
a fiocco autovirante.
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