REALTÀ E SIMBOLISMO NELLA SCRITTURA

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REALTÀ E SIMBOLISMO NELLA SCRITTURA
Associazione Studi e Ricerca grafologica
Terzo numero - 2014
REALTÀ E SIMBOLISMO
NELLA SCRITTURA
Associazione Studi e Ricerca grafologica
www.asergraf-grafologia.it
www.grafologia-asergraf.it
e-mail: [email protected]
Terzo numero - 2013
Comitato di redazione
Silva Bertuzzo
Pier Luigi Turra
AUTORE disegno copertina
Renato Pasqualotti
Copyright
Titolo del libro: Realtà e simbolismo nella scrittura
Autore: A.S. e R. Graf
© 2013, A.S. e R. Graf
ISBN 9788897701613
Edizioni Munari - Stampato in Italia
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
La riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, non è consentita senza la preventiva autorizzazione scritta dell’Autore.
Indice
Indice
Presentazione associazione
Scuola Superiore di Studi Grafologici
- Il Direttivo
- I Docenti
Scuola Superiore di Studi Grafologici di Padova e Pescara - Piano di studi
- Programmi del primo anno
- Programmi del secondo anno
- Programmi del terzo anno
Le attività dell’Associazione
- Servizio di orientamento scolastico e professionale
- Progetto di orientamento scolastico e professionale
- Grafologia clinica, psichiatrica e criminologica
- Corso di grafologia dell’età evolutiva
- Incontro di aggiornamento in “Grafologia Clinica Psichiatrica e Criminologica”
- Corso di rieducazione della scrittura
- Corso di interpretazione del disegno infantile
- Caratteri Morettiani - Viaggio dell’eroe - I Vizi e passione predominante
- Adolescenti e modelli evolutivi
- Grafologia in azienda
- Grafologia e selezione del personale
- Corso di Grafologia dell’età evolutiva
Attività 2014
- Corso sperimentale di perfezionamento grafologico sul metodo morettiano
- Corso di grafologia dell’età evolutiva
- Linguaggio simbolico
- Corso di grafologia professionale e colloquio
- Grafologia e professione
Gli studenti
Consulenti grafologi - tesi
Rieducatori della scrittura
Approfondimenti proposti dai docenti - La competizione - Evi Crotti
- La mediazione culturale: un processo in divenire - Erika Moretti
Sintesi dei lavori degli studenti
- Il traditore seriale in grafologia - Isabella Garzara
- Grafologia Progetto aziendale - Daria Pretti
- Segni grafologici Morettiani dell’Ansia - Beatrice Braga
- Ritratto d’autore - Marilena Marcolongo
- Dispositivo optoelettronico per analisi peritali - Lucia Raise
- Relazione tra grafologia e test dei colori di Lüscher - Claudia Meneses Roa
- Dall’emozione al gesto grafico - Lucia Raise
- Lettere anonime - Norma Apricò
- La coppia una vita felice insieme - Cecilia Zambolin
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Presentazione dell’Associazione
Associazione Studi e Ricerca Grafologica
www.grafologia-asergraf.it
email: [email protected] [email protected]
L’associazione opera per promuovere la conoscenza della Grafologia,disciplina che
giunge a conoscere la personalità individuale attraverso la scrittura: una delle poche
espressioni spontanee autenticamente e insostituibilmente umane, in una società in cui la
qualità della vita è ampiamente condizionata dal fattore tecnologico.
Come tutte le discipline che si occupano dell’uomo, la grafologia desta curiosità e grandi
aspettative, ma la ancora insufficiente diffusione della materia alimenta comprensibili
confusioni e talora persino un alone di mistero, che non favorisce certo il suo affermarsi
nel novero delle scienze umane, di cui fa parte.
Obiettivo della grafologia è individuare le caratteristiche e le dinamiche di personalità
di un individuo, mediante l’interpretazione della sua scrittura, o meglio, della sua
attività grafica.
In quanto prodotto del cervello, il gesto grafico rappresenta - come afferma il grafologo
spagnolo A.Vels -“ un encefalogramma naturale… In esso possiamo osservare, come in
un film, le diverse manifestazioni delle nostre forze psichiche, delle nostre attitudini, del
nostro temperamento, carattere e personalità”
Nell’ottica grafologica infatti, la scrittura rappresenta un comportamento espressivo- al
pari del modo di camminare o di gesticolare- cioè un comportamento spontaneo e dunque,
proprio per questo, in grado di rivelare la natura intima del soggetto scrivente.
L’Associazione Studi e Ricerca grafologica A.S. e R .Graf., iscritta al registro comunale
del Comune di Padova con il n.1081 gestisce la Scuola triennale di grafologia patavina,
attiva dal 1999, con sede a Padova presso l’Istituto Teologico S. Antonio Dottore Via
San massimo, 25.
Il corso triennale ha lo scopo di fornire agli studenti conoscenze adeguate, metodi e
contenuti culturali e scientifici volti al raggiungimento del livello formativo adeguato
all’esercizio di una competente professionalità nella consulenza grafologica.
In particolare il corso fornisce competenze specifiche volte a promuovere la conoscenza
della personalità mediante l’utilizzazione di sperimentate tecniche diagnostiche, proprie
delle discipline grafologiche.
La grafologia consente di collaborare nell’attività pedagogica, nella valorizzazione delle
risorse umane, nella selezione del personale, nella prevenzione del disagio di singoli,
famiglie, gruppi e comunità; risponde inoltre alle esigenze della giustizia.
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Presentazione dell’Associazione
Settori di applicazione
• Analisi di personalità, nei suoi aspetti intellettivi, temperamentali e nelle dinamiche
affettivo-relazionali.
• Età evolutiva: studio dell’attività grafica e delle sue trasformazioni nel corso
dell’infanzia e dell’adolescenza con analisi anche dello scarabocchio e del disegno.
• Orientamento scolastico e professionale: ricerca delle attitudini individuali, allo
scopo di indirizzare più efficacemente i soggetti alla scelta di un campo di studio o
di una professione che corrisponda il più possibile alle caratteristiche intellettive e
temperamentali del soggetto.
• Grafologia della consulenza di coppia e familiare: riguarda lo studio comparato delle
grafie dei due partner, allo scopo di coglierne le dinamiche relazionali, le possibilità di
integrazione e di compatibilità di coppia, eventualmente anche in rapporto ai figli.
• Grafologia della consulenza peritale: perizia grafica giudiziale, rivolta in particolar
modo all’individuazione di falsi in testamenti, firme disconosciute ecc.
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A.S.e R. Graf.
Scuola Superiore di Studi grafologici
Scuola Superiore di Studi grafologici
Per il conseguimento del titolo di Consulente grafologo.
SEDE DI PADOVA
presso l’Istituto Teologico in via San Massimo n.25
SEDE DI PESCARA
presso Istituto Toniolo Piazza S. Cetteo, 2
Si ispira al metodo morettiano, pur nello spirito di apertura alle altre scuole grafologiche
ed è Associata all’Associazione Grafologi Professionisti.
Caratteristiche previste: Corso di durata triennale; Minimo 140 ore di lezione annuali;
Adeguato numero di ore di esercitazioni
Coloro che frequentano con profitto i tre anni di studio, superano gli esami previsti e
discutono la tesi, saranno inclusi nell’elenco dei grafologi professionisti previsto
dall’A.G.P., previo superamento di un esame che consiste in un’analisi di scrittura relativa
all’indirizzo frequentato. Le lezioni si tengono ogni 15 giorni: venerdì pomeriggio (ore 1519), sabato mattina (8.30-13.30)
Per essere ammessi agli esami è necessario frequentare i 2/3 delle ore previste.
Gli esami si svolgono in giugno e in ottobre.
Tasse di iscrizione comprensive della quota associativa all’A.S. e R. Graf.:
1a rata euro 300, al momento dell’iscrizione, 2a rata euro 300 entro il 30 gennaio, 3a rata
euro 300 entro il 30 aprile
Il corso triennale ha lo scopo di fornire agli studenti conoscenze adeguate, metodi
e contenuti culturali e scientifici volti al conseguimento del livello formativo per una
competente professionalità nella consulenza grafologica.
L’ammissione al corso è condizionata al possesso di Diploma quinquennale.
Le lezioni iniziano il primo venerdì di novembre alle ore 15.
A.S.e R. Graf.
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Scuola Superiore di Studi grafologici
Il direttivo
Silva Bertuzzo - PRESIDENTE
Tel. e fax: 049 5957207 - Cell.: 339 4194297
E-mail: [email protected] - www.grafologiaperito.it
Pier Luigi Turra - VICEPRESIDENTE
Cell.: 333 1649161
Enrico Contin - CONSIGLIERE
Tel.: 049 9790014 • Cell.: 347 2319462
E-mail: [email protected]
Roberto Patriarchi - CONSIGLIERE
Tel.: 051 547495 • Cell.: 339 3001922
E.-mail: [email protected]
I docenti - Sede di Padova
Teresa Addis
Studio e Laboratorio in San Giovanni in Marignano. Tel.: 0541 956198
Studio Peritale in Pesaro. Cell.: 338 6006853 • Fax: 0541 0531141
E-mail: [email protected] • www.teresaaddis.com
Carlo Barin
Tel.: 049 9201593 • Cell.: 348 0995616
Anna Boracchi
Tel. e Fax: 039 831550 • E-mail: [email protected]
Graziano Candeo
Tel. e fax.: 0429 780289 • Cell.: 347 0451923
Enrico Contin
Tel.: 049 9790014 • Cell.: 347 2319462 • E-mail: [email protected]
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A.S.e R. Graf.
I docenti
Sara Cordella
Cell.: 346 1554304 • E-mail: [email protected]
Evi Crotti
Tel.: 02 45480047
Ornella Ferrante
Tel.: 049 659261 • Cell.: 380 5122109
Ambra Fossati
Tel. e fax.: 039 389582 • Cell.: 339 4038758
Bruno Gentile
Cell.: 339 6782401 • E-mail: [email protected]
Sauro Ghiselli
Cell.: 0376248176 • E-mail: [email protected]
Eugenia Gotti
Cell.: 335 6680968
Alberto Magni
Tel.: 02 45480047
Carlo Merletti
Cell.: 335 5411899
Luana Milan
Cell.: 333 4803601 • E.-mail: [email protected]
Alba Paladin
Cell.: 333 779618 • E.-mail: [email protected]
Roberto Patriarchi
Tel.: 051 547495 • Cell.: 339 3001922 • E.-mail: [email protected]
Renzo Pozzobon
Tel.: 0422 928634 • Cell.: 349 4142035 • E.-mail: [email protected]
Anita Rusciadelli
Cell.: 338 9713816 • E.-mail: [email protected]
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Scuola Superiore di Studi grafologici
I docenti - Sede di Pescara
Maria Concetta Aquilino
Tel.: 073 3967296 • Cell.: 345 8348050
Fabio Carbonari
Cell.: 348 5660975 • E.-mail: [email protected]
Terenzio Carboni
Cell.: 347 8619211
Massimiliano Cataldi
Cell.: 347 0138199 • E.-mail: [email protected]
Dario Cingolani
Cell.: 338 8674848 • E.-mail: [email protected]
Fabrizia Corradini
Tel.: 0736 848622 • Cell.: 333 2468998• E.-mail: [email protected]
Carlo Merletti
Cell.: 335 5411899
Tania Mantero Mortillaro
Tel.: 085 291124
Erika Moretti
Tel.: 0721 482749 • Cell.: 338 1508777
Anna Paola Santucci
Tel.: 085 4689360 • Cell.: 345 8348050
Olga Trisi
Tel.: 085 75027 • Cell.: 338 9351041
Romina Vita
Cell.: 349 4403005 • E.-mail: [email protected]
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Piano di studi
Scuola Superiore di Studi grafologici di Padova e Pescara
Piano di Studi
Quadro materie
Primo anno
Storia della grafologia
Grafologia teoretica 1
Analisi grafologiche 1
Psicologia
20 ore
50 ore
50 ore
20 ore
Secondo anno
Grafologia teoretica 2
Analisi grafologiche 2
Psicologia della personalità
Neurofisiologia
Grafologia comparata
45 ore
45 ore
20 ore
10 ore
20 ore
Terzo anno
Viene attivata la specializzazione richiesta dalla maggioranza degli iscritti.
Se il numero lo consente vengono attivate più specializzazioni.
Grafologia della specializzazione
40 ore
Esercitazioni sulla specializzazione
60 ore
Materie connesse alla specializzazione
40 ore
Iscrizioni
La richiesta di iscrizione può essere inviata, fino ad esaurimento dei posti disponibili
via fax al numero: 049 5957207
o via E-mail [email protected]
o via posta:Silva Bertuzzo
via Europa n.35
Carmignano di Brenta (PD)
Versamento della quota di iscrizione Euro 300 sul c.c.p. n 31238322, intestato A.S.e-R.Graf.
N.B.: La richiesta di iscrizione può essere effettuata anche per corso breve 1° o 2° livello come
da nota allegata. Le iscrizioni saranno accolte fino ad esaurimento dei posti disponibili.
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Piano di studi
Borsa di studio
La Scuola Patavina di Grafologia prevede l’erogazione di una Borsa di Studio di euro 300
ogni 12 iscritti.
Le borse di studio verranno assegnate tra coloro che ne faranno richiesta ed effettueranno
l’iscrizione entro il previsto termine del 30 settembre.
Verrà effettuata una graduatoria con le seguenti modalità:
• Punteggio per titoli 50%- massimo 50 punti.
• Punteggio per idoneità alla professione di grafologo verificata attraverso la scrittura
50%- massimo 50 punti.
Si chiede pertanto agli interessati di inviare un curriculum manoscritto di almeno 30 righe
con scrittura spontanea e possibilmente su foglio non rigato.
Si chiede inoltre di autocertificare la valutazione conseguita nei titoli di studio posseduti
e di trasmettere una breve relazione sulle attività svolte.
N.B.: Tale modalità di iscrizione è prevista solo per coloro che intendono concorrere
all’assegnazione della borsa di studio.
Diversamente è sufficiente la compilazione del modulo di iscrizione allegato entro il 30
settembre.
Le iscrizioni rimangono aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili.
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A.S.e R. Graf.
Programmi del primo anno
Programmi del primo anno
Grafologia teoretica 1
Docenti sede Padova: Silva Bertuzzo, Roberto Patriarchi
Docenti sede Pescara: Silva Bertuzzo, Massimiliano Cataldi
I fondamenti teorici della grafologia. Epistemologia grafologica. Il simbolismo grafico.
Gli elementi costitutivi della scrittura. Le scuole grafologiche. Il metodo morettiano.
La personalità attraverso il grafismo. L’analisi grafologica.
Categorie grafologiche. Semiologia grafologica
La PRESSIONE e suoi segni particolari
CURVA-ANGOLOSA e loro segni particolari
DIMENSIONE GRAFICA e suoi segni particolari
INCLINAZIONE GRAFICA e suoi segni particolari
LA DIREZIONE DEL RIGO e suoi segni particolari
ASTE LETTERALI e loro segni particolari
RITMO GRAFICO e suoi segni particolari
CONTINUITÀ GRAFICA e segni relativi
FLUIDITÀ GRAFICA e segni relativi
RAPIDITÀ GRAFICA e segni relativi
SIMBOLICA DELLA LETTERA
IL GESTO FUGGITIVO e le sue espressioni
CURA GRAFICA e suoi segni particolari
Teoria dell’analisi grafologica. I tratti della personalità.
Testi di base
L.Torbidoni, L.Zanin, Grafologia - Testo teorico pratico, Ed. La Scuola Brescia
G. Moretti, Trattato di grafologia, Ed. Messaggero Padova.
N. Palaferri, L’indagine grafologica e il metodo morettiano, Libreria “G. Moretti” Urbino.
(altri testi saranno indicati dai docenti )
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Piano di studi
Analisi Grafologiche 1
Docente sede Padova: Anna Boracchi
Docente sede Pescara: Erika Moretti
Il corso si propone, attraverso un graduale processo di esercitazioni, di giungere alla
stesura di una analisi sintetica di personalità.
Conoscenze di base relative all’analisi grafologica, esame delle diverse fasi che conducono
alla stesura di una corretta analisi.
Rilevazione e quantificazione dei singoli indici grafologici.
Il contesto grafico: relazioni fra segni, dinamiche psicologiche relative e tratti di
personalità. I temperamenti morettiani.
Testi
L. Torbidoni, L. Zanin, Grafologia - Testo teorico pratico, Ed. “La Scuola”, Brescia
N. Palaferri, Indagine grafologica e metodo morettiano, Libreria “G. Moretti”, Urbino.
Psicologia generale
Docente sede Padova: Enrico Contin
Docente sede Pescara: Anna Paola Santucci
1. Introduzione allo studio della psicologia
•
La quesione della scientificità delle scienze umane – modello positivista del “metodo
scientifico”
•
Modelli scientifici in grafologia
2. La percezione
•
Hardware
•
Le illusioni percettive
3. L’apprendimento
•
Apprendimento causale e modellamento
•
Apprendimento dovuto a condizionamento classico
•
Apprendimento per tentativi ed errori
•
Apprendimento cognitivo
•
Importanza dell’apprendimento ad apprendere
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Programmi del primo anno
4. La memoria
•
Natura della memoria
•
I processi mnemonici
•
L’oblio
•
Procedure di recupero
5. L’intelligenza
•
Fattore genetico o ambientale
•
Gli stili cognitivi
•
Le intelligenze multiple
6. La creatività
•
Illustrazione di un test di misurazione della creatività
7. Motivazione ed emozioni
•
La piramide dei bisogni
•
Il conflitto tra motivazioni
•
La frustrazione delle motivazioni
8. Le emozioni
•
Indicatori di risposte emozionali
•
Esperienza ed espressione delle emozioni
•
L’ansia e i meccanismi di difesa
•
Lo stress e il distress
Testo fondamentale
FARNÈ M., SACCO L., “La psicologia nella vita quotidiana”, Zanichelli, Bologna, 2005
Libro consigliato come lettura di eventuale approfondimento:
Glauco Ceccarelli, Psicologia e grafologia: quale rapporto?
Storia della grafologia
Docente sede Padova: Renzo Pozzobon
Docente sede Pescara: Romina Vita
L’insegnamento della storia della grafologia prevede un approccio storico – critico agli
Autori che hanno avuto un ruolo importante nel processo di maturazione scientifica della
grafologia italiana ed estera.
1. Il sistema grafologico di Crèpieux – Jamin
Dati biografici e indicazioni bibliografiche
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Piano di studi
Metodo grafologico
2. La grafologia nel sistema antropologico di L. Klages
Dati biografici e indicazioni bibliografiche
Metodo grafologico
3. La grafologia nell’ottica fenomenologica e psicanalitica di M. Pulver
Dati biografici e indicazioni bibliografiche.
Personalità e carattere. Comportamento espressivo.
Il simbolismo: sintesi grafologica.
4. Sviluppi della grafologia – La grafologia contemporanea.
Testi: verranno indicati dal docente
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Programmi del secondo anno
Programmi del secondo anno
Analisi grafologiche 2
Docente sede Padova: Roberto Patriarchi
Docenti sede Pescara: Carlo Merletti, Erika Moretti
Approfondimento della conoscenza dei segni grafologici, sia nella loro specificità che
nella relazione reciproca. I quattro temperamenti morettiani.
Aspetti intellettivi
Attenzione
Vivacità intellettiva ed intuito
Memoria
Riflessione
Critica. Ragionamento
Capacità di analisi
Precisione
Capacità organizzativa
Comunicativa
Analisi di scritture, con rilevazione delle categorie e dei segni grafologici, graduate per
difficoltà e con schema guida per gli aspetti intellettivi e temperamentali.
Obiettivo: far acquisire via via la capacità di giungere all’analisi della personalità, dopo
che di una scrittura sono stati individuati gli indici, le combinazioni e i tratti qualificanti.
Testi
N. Palaferri, Indagine grafologica e metodo morettiano, Libreria “G. Moretti”, Urbino.
G. Moretti, Trattato di grafologia, Ed. Messaggero, Padova.
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Piano di studi
Grafologia teoretica 2
Docente sede Padova: Pierluigi Turra
Docente sede Pescara: Massimiliano Cataldi
Completamento ed approfondimento dei segni grafologici del sistema morettiano. Aspetti
temperamentali e caratteriali. Studio dei segni da un punto di vista applicativo per l’analisi:
• Dei temperamenti
• Dell’intelligenza e delle sue espressioni
• Dell’espressione della personalità sul piano pratico ed operativo
In particolare
• Gli altri segni morettiani
• Margini, firme, contesto grafico
• Combinazioni semplici
• Temperamenti morettiani
• Elementi di caratterologia (Heymans - Le Senne)
• Segni e combinazioni inerenti a caratteristiche di personalità
I tratti della personalità: aspetti psicologici generali e corrispondenze nei segni grafologici
in particolare:
• Impulsività
• Riflessione
• Timidezza
• Dominanza
• Adattabilità
• Socievolezza
• Attenzione
• Apprendimento
• Associazione
• Memoria
Aspetti temperamentali
Energia e vitalità
Impulsività
Capacità di adattamento
Socievolezza
Capacità di leadership (dominanza)
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Programmi del secondo anno
Testi
N. Palaferri, Indagine grafologica e metodo morettiano, Libreria “G. Moretti”, Urbino.
G. Moretti, Trattato di grafologia, Ed. Messaggero, Padova.
I.Conficoni (1988), I tratti della personalità - Considerazioni psicologiche, Urbino.
Manuali già in uso agli allievi
Psicologia della personalità
Docente sede Padova: Enrico Contin
Docente sede Pescara: Fabio Carbonari
Le differenze individuali nel funzionamento dei processi mentali fondamentali
1. Le teorie della personalità
• I dati della psicologia della personalità: “LOTS”
• Life record data
• Observer data
• Test data
• Self report data
2. Tre approcci generali alla ricerca
• Studio dei casi e ricerca clinica
• Studi di laboratorio e ricerca sperimentale
• Questionari di personalità e ricerca correlazionale
3. Le teorie dei tratti
• La teoria dei tratti di Gordon W. Allport
• Tratti, stati e attività
• Tipi di tratti: cardinali, centrali, disposizioni secondarie
• Autonomia funzionale
• La teoria trifattoriale di Hans J. Eysenck
• La misura del tratto: l’analisi fattoriale
• Le dimensioni di base della personalità: misure dei questionari, dati di ricerca,
basi biologiche
• L’approccio fattoriale ai tratti di Raymond B. Cattell
• La visione della scienza di Cattell
• La teoria della personalità di Cattell: tipi di tratti, fonti dei dati: L, Q, OT
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Piano di studi
4. La teoria psicoanalitica. La psicanalisi: tecnica/teoria/antropologia
•Conscio/preconscio/inconscio
• I meccanismi di difesa
•Es/Io/Super-Io
• Fasi di sviluppo dell’Io: orale, anale, fallica
• Il periodo edipico
• I concetti di “fissazione” e “regressione”
5. L’analisi transazionale
• Gli “stati dell’Io”
• Genitore / Adulto / Bambino
• Le transazioni complementari/incrociate/ulteriori
• Il “dramma” del copione
• Le “posizioni” psicologiche OK – NON OK
6. Le teorie temperamentali-biotipologiche
• Scuola italiana: De Giovanni, Viola, Castellino, Nicola Pende
• Scuola tedesca: Kretschmer
• Leptosomico (o astenico) / picnico / atletico
• Scuola francese: Corman
•Contratti/dilatati
• Scuola statunitense: Sheldon
• 3 Foglietti embrionali
• Rapporti tra il fisico e il temperamento
• Ippocrate - Galeno
• Linfatico / nervoso / sanguigno / bilioso
7. La teoria caratterologica di le senne
• Emotività, attività (attivi – non attivi), risonanza (primari – secondari)
8. Caratterologia junghiana
• Atteggiamenti vitali
• Estroversione/ introversione
•Funzioni
• Sensazione/intuizione - pensiero/sentimento
9. La teoria “funzionale” di Max Luscher
• Il test dei colori secondo Max Luscher
10.La teoria cognitivo-sociale: Bandura e Mischel
• Autoefficacia e prestazione
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Programmi del secondo anno
Testo fondamentale
Pervin L.A., John O.P. (1997), La scienza della personalità, Milano, Raffaello Cortina.
Testi consigliati
Fedeli M. (1992), Temperamenti, caratteri, personalità, Milano, San Paolo.
Bosco T., Musso A. (1979), Il carattere dell’adolescente, Leumann, Elle Di Ci.
Gauquelin M. (1972), Conoscere gli altri, Firenze, Sansoni.
Grafologia comparata - Padova
Docente sede Padova: Alba Paladin
1. Crépieux Jamin e il metodo francese attuale
• La valutazione dell’ambiente grafico.
• I generi e le specie
2. Klages
• Ritmo e “formniveau”
• Gli sviluppi successivi della grafologia tedesca
3. Heiss
• Il ritmo di movimento, spazio e forma
4. Pulver
• L’osservazione di alcuni aspetti della scrittura.
5.Pophal
• I gradi di tensione della scrittura
6. Hegar
• La teoria del tratto
Grafologia comparata - Pescara
Docente sede Pescara: Dario Cingolani
Le scuole grafologiche e le diverse modalità di approccio alla scrittura
Obiettivo: Far conoscere in prospettiva storica e di confronto le varie scuole grafologiche,
soprattutto europee, in merito alle origini, alla evoluzione e alle attuali modalità di approccio
alla scrittura, con riferimenti operativi ad alcune importanti categorie grafologiche.
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Piano di studi
Programma
• La riflessione comparativa e la valorizzazione delle specificità: apertura e interscambio
come necessità epistemologiche per l’approfondimento e lo sviluppo scientifico della
disciplina grafologica.
• La grafologia di Girolamo Moretti: specificità e caratterizzazioni epistemologiche del
suo sistema grafologico.
• La grafologia francese dopo il Crépieux-Jamin: nuovi apporti al sistema ed evoluzione
fino alla situazione attuale (la grafologia del tratto di W. Hegar; la mediazione di Ch. De
Bose con il sistema tedesco; la grafologia e la psicologia del profondo di A. Teillard;
l’apertura di Gille Maisani; gli ultimi sviluppi).
• La grafologia tedesca dopo il Klages: i gradi di tensione di R. Pophal; il ritmo di base di
R. Wieser; il ritmo di spazio, movimento e forma di R. Heiss; Diagnostica grafologica di
Müller-Enskat; la grafologia di U. Avé Lallemant.
• La grafologia negli Stati Uniti: scuole per corrispondenza ed eclettismo nella grafo-analisi
di Milton Bunker; la situazione attuale.
• Presentazione e comparazione di alcune categorie grafologiche: curva-angolosa, ritmo
grafico, pressione, inclinazione grafica, scrittura omogenea e non omogenea, accuratezza
grafica, gesto fuggitivo.
Bibliografia di riferimento
J. PEUGEOT - UGEOOMBARD - M. DE NOBLENS (1992), Manuale di grafologia,
Masson, Milano.
J. - BH. GILLE MAISANI (2000), Psicologia della scrittura, Liguori Editore, Napoli.
W. H. MÜLLER - LLERNSKAT (1994), Diagnostica grafologica. Principi, possibilità e
limiti, Messaggero, Padova.
R. TREVISANI (2003), Lineamenti di grafologia tedesca da Klages ai nostri giorni,
Edizioni del Rosone, Foggia.
N. BOILLE (1998), Il gesto grafico gesto creativo. Trattato di grafologia, Borla, Roma.
R. HEISS (2005), L’interpretazione della scrittura, Messaggero, Padova.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Programmi del secondo anno
Neurofisiologia
Docente sede Padova: Bruno Gentile
Docente sede Pescara: Terenzio Carboni
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Elementi di neurotrasmissione
Il potenziale di azione
I neurotrasmettitori
I fenomeni della down-regulation e della up-regulation
Le afferenze della sensibilità
Le efferenze della motricità
Vie piramidali e vie extrapiramidali
Neurofisiologia del riflesso muscolare
Neurofisiologia del cervelletto e dei gangli della base in relazione al movimento
Neurofisiologia del sistema limbico e dell’ipotalamo in rapporto ai meccanismi
motivazionali e alle reazioni emozionali.
Materiale
Appunti di lezione , fotocopie, lucidi.
Dispense Scuola Crotti: “La mano e il cervello”
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Piano di studi
Programmi del terzo anno
Specializzazione Familiare
Esercitazioni con riferimento agli archetipi
e ai miti in grafologia familiare
Docente: Carlo Barin
1. La scrittura come rivelatrice degli dei e delle dee presenti in ogni uomo e in ogni
donna. Scopriamo l’eroe in noi e negli altri. Gli archetipi sono predisposizioni potenti
che si combinano tra loro fornendo un quadro completo delle qualità umane, modellando
il comportamento e i tratti della personalità, evidenziandone forze e limiti. Gli archetipi
vengono esaminati ed identificati con chiarezza attraverso la grafologia e resi vivi
dall’immagine mitologica degli dei greci. Un originale mezzo di comprensione e
comportamenti e dei conflitti presenti nelle persone. Gli dei e le dee come immagine
interna ricercata dalla grafologia con i suoi segni e le sue combinazioni.
2. Problematiche deontologiche.
Criteri di deontologia professionale.
Metodologie e applicazioni pratiche.
Grafologia e applicazioni nella consulenza familiare
Docente sede Padova: Ambra Fossati
Docente sede Padova: Fabio Carbonari
Obiettivi formativi: il corso si propone di fornire agli studenti, attraverso l’indagine
grafologica, un’adeguata preparazione per la conoscenza della complessa realtà dei
rapporti di coppia e familiari, al fine di giungere progressivamente all’acquisizione
delle necessarie competenze teoriche e grafologiche. Tale studio sarà accompagnato da
costanti riferimenti a esemplificazioni pratiche, tramite l’analisi grafologica, di rapporti e
problematiche di coppia, e all’interno di realtà familiari tra genitori e figli.
Principali argomenti:
• Ambiti di applicazione della grafologia familiare: dall’analisi della compatibilità di
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Programmi del terzo anno - Specializzazione Familiare
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•
•
coppia fino allo studio delle dinamiche inerenti il sistema familiare.
Possibilità e limiti dell’analisi grafologica ad indirizzo familiare.
Criteri generali e metodologici; considerazioni interdisciplinari sulla realtà della
famiglia.; psicologia, sociologia e grafologia a confronto.
Caratteristiche della grafologia familiare, sue peculiarità e differenze rispetto agli altri
ambiti di applicazione.
Importanza dello studio: delle dinamiche psicologiche che attivano la risposta affettiva
e le scelte di coppia.
Analisi dei pregi e limiti delle possibili somiglianze e differenze di tratti all’interno del
rapporto di coppia
Conoscenza teorica delle diverse fasi che attivano e caratterizzano le relazioni di
coppia e familiari; incontro, innamoramento, amore, motivazioni e ruoli all’interno
dei rapporti.
Approfondimento dei principali tratti intellettivi e temperamentali della personalità:
vitalità, emotività e sensibilità; ricettività e risposta comportamentale nei confronti
delle diverse sollecitazioni affettive e sessuali; tendenze e motivazioni profonde;
dinamiche coscienti e inconsce.
Stili di dialogo e relative modalità di interazione; comunicazione verbale e non verbale;
espressione delle emozioni, sentimenti, sessualità; capacità di ascolto e comprensione
dell’altro; capacità di crescita e di superamento delle crisi e delle diverse fasi del ciclo
vitale.
La crisi di coppia come opportunità di crescita. Considerazioni grafologiche e
psicologiche
Testi di riferimento:
N. Palaferri, Tipologia, caratterologia e grafologia, Libreria “G. Moretti”,
Urbino, 1999.
Altri testi e letture di approfondimento verranno segnalati durante le lezioni
Sociologia della famiglia
Docente sede Padova e Pescara: Pierluigi Turra
È opportuno per chi studia grafologia aprirsi ad una mentalità sociologica per poter
acquisire una dimensione storico- sociale dei fenomeni, dopo aver assimilato, in anni
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
27
Piano di studi
precedenti, discipline eminentemente ideografiche e astoriche.
L’obiettivo del primo corso di sociologia familiare è quello di condurre gradualmente lo
studente ad assimilare non solo i passaggi che dall’individuo portano alla coppia e dalla
coppia al sistema sociale, ma anche le dinamiche opposte e inverse, perché se è vero che
il soggetto può cambiare l’ambiente, è anche vero che quest’ultimo può influire, e non
poco, sul singolo individuo e sulla famiglia.
Parte introduttiva:
Distinzione tra scienze naturali e scienze sociali
Importanza dell’idea di mutamento in sociologia
Il processo di socializzazione tra natura e cultura
Parte centrale:
La famiglia come costruzione sociale
La famiglia come fatto biologico- genetico
L’emergere della “famiglia relazionale”
Mutamenti nella struttura e nelle relazioni familiari
Aumento della instabilità coniugale
Modelli e principi delle politiche familiari
Testi
C. Saraceno - M. Naldini, Sociologia della famiglia, Il Mulino 2007
Pierpaolo Donati, Manuale di sociologia della famiglia, Il Mulino 2006
Laura Fruggeri, Famiglie, Carocci 1998
Grafologia dell’età evolutiva
Docente: Anita Rusciadelli
Il corso si propone di guidare lo studente nell’acquisizione della tecnica e della
metodologia per l’individuazione e la valutazione delle caratteristiche intellettive, affettive
e temperamentali di soggetti in età evolutiva, sulla base del metodo morettiano.
Verrà fatto particolare riferimento alle seguenti problematiche:
1.Analisi grafologica di personalità in età evolutiva (tendenza, abilità, attitudine,
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Programmi del terzo anno - Specializzazione Familiare
intelligenza e sentimento); il contesto grafico, le combinazioni, i caratteri morettiani,
la variabilità grafica.
2. Formazione del carattere ed evoluzione della scrittura: innato e acquisito, i segnali
d’allarme nelle grafie degli adolescenti.
3. Le dinamiche psicologiche dei soggetti in età evolutiva in rapporto ai genitori nella
scuola e nel gruppo.
4.L’orientamento scolastico nell’ambito degli indirizzi di studio e in prospettiva
professionale.
Testi
G. Moretti (1968), Facoltà intellettive e attitudini professionali della grafologia, Studio
grafologico Fra Girolamo Ancona
P. Cristofanelli (1994), Segni del vissuto. Meccanismi di difesa e richieste d’aiuto nelle
grafie di adolescenti, Libreria Moretti, Urbino
Esercitazioni della consulenza familiare
Docente sede Padova: Pierluigi Turra
Docente sede Pescara: Fabrizia Corradini
Gli incontri sono impostati su esercitazioni inerenti a coppie e a sistemi familiari ove si
tengono particolarmente presenti e vengono approfondite le seguenti tematiche:
• Grafologia della personalità in ordine alla consulenza di coppia
• Caratteristiche intellettive generali
• Vitalità e stili espressivi
• Comunicazione e capacità di dialogo
• Motivazione nella relazione
• Caratteristiche del sentimento
• Dall’innamoramento alla coppia
• Adattamento, comprensione, empatia
• Percezione dei bisogni del partner
• Tono ed espressività delle emozioni
• Intensità e qualità della sessualità psicofisica
• Sessualità ed identità sessuale
• Variabilità ed evoluzione grafica
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Piano di studi
Testi
N. Palaferri, Dizionario grafologico, Urbino, Istituto grafologico.
L.Torbidoni L.Zanin, Grafologia Testo teorico-pratico, Brescia, La Scuola.
F.Carbonari, Metodologia grafologica in consulenza familiare, ( dispense Urbino).
I. Zucchi (1993), Sistema familiare e grafologia, Litotip 82, Roma.
Psicologia della famiglia e delle relazioni
Docente sede Padova: Enrico Contin
Docente sede Pescara: Sara Testi
1. Aspetti psicologici vita di coppia: conoscersi e scegliersi
• Innamoramento e amore
• Scelta del partner
• Maschile e femminile: elementi di biopsicologia differenziale
2. Aspetti psicologici vita di coppia: vivere insieme
• Ciclo evolutivo della coppia
• L’amore nei rapporti di coppia come processo di attaccamento
• Amare come “prendersi cura”
• Separazione e lutto
3. Comunicazione e conflittualità
• I 5 linguaggi dell’amore – con parti del film “Il velo dipinto” d John Curran (2006)
• Il “triangolo dell’Amore” secondo Sternberg: Intimità, Passione, Impegno
• Abilità di counseling: esercitazione sugli atteggiamenti spontanei nella relazione di aiuto
• 5 livelli comunicazione e comunicazione rappresentativa
• Dialogo “fallimentare” (Nardone)
4.Sessualità
• Dimensioni e funzioni: culturale, ludica, relazionale, procreativa, biologica
• Aspetti clinici e disfunzioni
• La gelosia
• L’infedeltà maschile e femminile
Bibliografia (si consiglia di scegliere un testo, a piacere, tra i seguenti):
Alberoni F., Lezioni d’amore. Duecento risposte su amore, sesso e passione, Rizzoli, 2008
Angela P., Ti amerò per sempre
Attili G., Attaccamento e amore, il Mulino
Chapman G., I cinque linguaggi dell’amore, Elle Di Ci, 2005
Chapman G., Thomas J., I cinque linguaggi del perdono, Elle Di Ci, 2008
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Programmi del terzo anno - Specializzazione Peritale
Programmi del terzo anno
Specializzazione Peritale
Metodologia della consulenza peritale
Docenti sede Padova: Teresa Addis, Alberto Magni, Luana Milan
Docenti sede Pescara: Maria Concetta Aquilino, Olga Trisi
Concetti preliminari:
• Fasi di lavoro. Metodo come criterio sistematico e funzionale di procedere come
integrazione ed applicazione di norme e di contenuti scientifici- criteri epistemologici
in metodologia .
Fasi ed adempimenti preliminari:
• c.t.u. in materia civile; consulenza tecnica nel procedimento penale (accertamenti del
P.M.);
• perizia grafica nel procedimento penale (Giudice monocratico, Collegio giudicante,
G.I.P.);
• nomina, incarico, quesito, inizio delle operazioni peritali;
Rapporti tra Consulenti:
• rapporti tra C. T. U. e CC. TT. PP. in materia civile;
• rapporti tra perito e CC. TT. PP. in materia penale;
• collegio dei CC.TT.UU.
• collegio dei Periti.
Esame dei documenti e dei fascicoli:
• in materia civile e penale (accertamenti del P.M.);
• in materia penale (incarichi del Giudice monocratico o del Collegio giudicante);
Introduzione all’analisi peritale:
• presentazione dei documenti, stato di conservazione degli stessi, integrità, provenienza
ed ogni altro elemento utile alla descrizione oggettiva;
Ispezione tecnico-strumentale: carta, inchiostri:
• uso della lampada di Wood, degli infrarossi, del microscopio, del lettore a fibre
ottiche,ecc.;
Introduzione all’analisi delle scritture in verifica:
• criteri da seguire - scelta e sistematicità dei criteri interpretativi da seguire - linguaggio
di rilevazione e di esplicitazione dei dati - ordine logico e sistematico di presentazione
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
31
Piano di studi
per la realizzazione dell’effetto dimostrativo - rilevazione della formula grafica
identificatoria;
Presentazione ed analisi delle scritture di comparazione:
• valutazione dei requisiti di idoneità - effetto dimostrativo dei dati rilevati - requisiti di
confrontabilità delle grafie - confronti oggettivi tra dati omogenei - rilevazione delle
diversità e delle similarità;
Conclusioni e risposte al quesito:
• criteri epistemologici e metodologici per la deduzione delle conclusioni;
Linguaggio:
• requisiti del linguaggio peritale - di introduzione e di presentazione, di esplicitazione
dei dati, di dimostrazione oggettiva, di analisi confrontale, di deduzioni conclusive.
Fasi ed adempimenti successivi all’espletamento dell’incarico:
• in materia civile (chiarimenti, supplemento di indagini, ecc.);
• in materia penale (nelle diverse fasi e gradi di accertamento)
Testi
Bruno Vettorazzo, Metodologia della perizia grafica su base grafologica, Milano, Giuffrè.
Teresa Addis, Perizia e consulenza tecnica-Aspetti giuridici, Brindisi, Giordano
Legislazione peritale
Docente sede Padova: Luana Milan
Docente sede Pescara: Tania Montero Mortillaro
• Natura giuridica della perizia e della consulenza
• Introduzione ai concetti di procedimento penale e civile
• La perizia come mezzo di prova - La perizia grafica nelle varie fasi del procedimento
penale: indagini preliminari, udienza, dibattimento
• Norme sul conferimento dell’incarico
• Obblighi del perito e riflessi giuridici del suo comportamento
• Esecuzione dell’incarico peritale - Perito unico - Collegio peritale
• Il perito ed il consulente nei procedimenti speciali
• Onorari ed indennità per il perito ed il consulente in sede penale
• La perizia grafologica finalizzata all’esame della personalità
• La perizia grafologica sulla personalità presso il tribunale dei minorenni
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Programmi del terzo anno - Specializzazione Peritale
• La perizia grafica nel procedimento civile, fasi: istruzione probatoria nel processo di
cognizione
• Nomina del consulente tecnico d’ufficio
• Capacità del C.T.U. – incompatibilità – obblighi – riflessi giuridici del suo
comportamento, ricusazione, astensione.
• Attività del consulente - La consulenza tecnica di parte
• La verificazione di scrittura privata
• Onorari ed indennità
• Albo professionale dei periti e dei consulenti tecnici
Le lezioni saranno finalizzate all’analisi e all’approfondimento delle norme relative alla
perizia ed alla consulenza tecnica nel contesto del procedimento penale e civile. Il testo
verrà indicato durante le lezioni.
Teoretica peritale
Docente sede Padova: Eugenia Gotti
Docente sede Pescara: Romina Vitta
Introduzione alla Grafologia peritale giudiziaria:
• passaggio dalla Grafologia generale alla Grafologia peritale giudiziaria
• criteri epistemologici
• i diversi metodi usati in perizia grafica: Calligrafico, Grafoscopico, Grafometrico,
Grafonomico, Grafocinetico, Grafodinamico, Grafologico
• integrazione tra metodi
Analisi delle fenomenologie grafiche ai fini peritali:
• studio delle modalità, dei mezzi e delle condizioni di stesura delle scritture da
esaminare
• fattori e cause (oggettive e soggettive) di variazione
• studio dei principi di natura psico-neuro-fisiologica e delle leggi grafiche che sono alla
base della interpretazione delle manoscritture ai fini peritali
• studio delle componenti dinamiche della scrittura: il giuoco delle variazioni naturali
• la spontaneità grafica e gli indici di condizionamento della stessa
• la dissimulazione (tipi di dissimulazione, criteri di valutazione e di dimostrabilità)
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Piano di studi
• gli indici di variazione artificiosa
• l’imitazione (tipi di imitazione, criteri di analisi, dimostrabilità)
Testi
Moretti G., Trattato di grafologia, Padova , Messaggero, XIII° ed. 1985
Vettorazzo B. (1987), Grafologia giudiziaria e perizia grafica, Milano, Giuffrè
Bravo A. (1998), Variazioni naturali e artificiose della grafia, Urbino, Libreria Moretti
Bravo A. (2001), Argomenti di Grafologia peritale, Napoli, E.S.I.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Programmi del terzo anno - Specializzazione Professionale
Programmi del terzo anno
Specializzazione Professionale
Grafologia dell’orientamento professionale
Docente: Carlo Barin
• Rielaborazione delle combinazioni in relazione alle attitudini
• Attitudini, motivazioni, interessi.
• Aspetti intellettivi - Aspetti temperamentali.
• Abilità e Tendenza
• Persona - Temperamento - Professione
Mansioni nell’Industria
• Settore produttivo - settore amministrativo
• Settore commerciale - settore tecnico
Indicazioni metodologiche per l’Analisi scritta.
• Momento pre-grafologico - grafologico - applicativo
• Conoscenza dei ruoli e delle posizioni lavorative.
• Dirigenza e managerialità.
• Libere professioni.
• Il problema “risorse umane”
• Integrazione e adattamento all’ambiente.
• Resistenza: stress polivalenza, mobilità.
• Colloquio grafologico ad integrazione.
• Improvvisazioni sulle scritture
Pericoli
• Genericità, esagerazione.
• Ambiguità, artificiosità, incoerenza.
Problematiche deontologiche
• Criteri di deontologia professionale per Orientatori e Consulenti.
Analisi attitudinali per Aziende
(Metodologie ed applicazioni pratiche)
Testi
G. Moretti, Facoltà intellettive e attitudini professionali in grafologia
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Piano di studi
L. Torbidoni, Problemi della grafologia applicata all’Orientamento professionale
A. Millevolte, La scrittura, EBC Trieste 1991
Esercitazioni grafologiche per l’orientamento e la consulenza professionale
Docente sede Padova: Roberto Patriarchi
Docente sede Pescara: Carlo Merletti
Il Corso ha lo scopo di consentire ad ogni studente l’apprendimento delle tecniche e delle
specifiche metodiche grafologiche applicate all’orientamento scolastico e/o professionale
e alla consulenza aziendale al fine di poter operare nel campo dell’orientamento e della
valutazione delle “risorse umane”.
• Esercitazioni grafologiche pratiche su grafie proposte dal docente rivolte in particolare
a prendere in esame:
• Contesto grafico e Combinazioni dei segni grafologici
• Caratteristiche intellettive e temperamentali ai fini della individuazione della struttura
psicoattitudinale
• Temperamenti morettiani
• Redazione di analisi grafologiche per l’Orientamento e la Consulenza aziendale
Testi
G. Moretti, Facoltà intellettive attitudini professionali e grafologia, Messaggero, Padova
L. Torbidoni, Problemi della grafologia applicata all’orientamento professionale,
Libreria Moretti, Urbino
I. Conficoni, I tratti della personalità, Libreria “G. Moretti”, Urbino
N. Palaferri, L’indagine grafologica e il metodo morettiano, Messaggero, Padova
N. Palaferri, Dizionario grafologico morettiano, Libreria “G. Moretti”, Urbino
A. Millevolte, La scrittura, l’analisi grafologica per la valutazione delle attitudini
professionali, EBC, Trieste
C. Merletti, D.Tripodi, L’uomo giusto al posto giusto, Editrice Nuovi Orizzonti Culturali,
Bergamo
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Programmi del terzo anno - Specializzazione Professionale
Esercitazioni grafologiche per l’orientamento e la consulenza professionale
Docente sede Padova: Ambra Fossati
Docente sede Pescara: Carlo Merletti
1. Gli aspetti differenziali dell’analisi attitudinale
2. Per un passaggio sicuro dalla somma dei segni all’interazione tra i segni
3. Le coordinate generali della grafia e l’individuazione delle caratteristiche fondamentali
del soggetto esaminato.
4. Il potenziale individuale scoperto e tratteggiato dall’analisi della scrittura.
5. L’importanza del linguaggio nell’analisi attitudinale e le sue connotazioni fondamentali.
6. Esempi pratici e partecipazione diretta degli studenti all’esame delle scritture proposte.
Testo
Merletti Tripodi L’uomo giusto al posto giusto Ed. Nuovi orizzonti culturali Bergamo
Psicologia dell’orientamento
Docente sede Padova: Enrico Contin
Docente sede Pescara: Erika Moretti
1. Evoluzione storica dei modelli di orientamento scolastico e professionale
•
la selettività scolastica negli anni ‘60
•
la ricerca delle attitudini negli anni ‘70
•
la valenza formativa negli anni ‘90
•
il “self-empowerment” e la flessibilità professionale nei modelli attuali
2. Teoria e tecniche nei processi di orientamento, selezione, formazione
•
analisi dei curriculum
•
colloquio anamnestico e progettuale
•
prove di abilità mentale
•
inventari di personalità
•
leaderless discussion group
•
simulate pratiche e prove “in-tray” e “in-basket”
•
follow-up orientativo
3. La visione sociocognitiva dell’orientamento
•
le credenze di efficacia
•
autoefficacia ed apprendimento
•
autoefficacia e orientamento scolastico-professionale
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
37
Piano di studi
•
l’analisi e l’incremento dell’autoefficacia
4. Il contributo grafologico al processo formativo e orientativo
•
la grafologia come supporto all’orientamento ed alla ricerca dell’identità
•
la grafologia come supporto nella gestione del personale
•
Girolamo Moretti e le “facoltà intellettive e pofessionali”: inclinazione, abilità, attitudine
5. Integrazione tra strumenti grafologici e psicologici nell’orientamento
•
laboratori integrati tra assessment e grafologia
•
l’indecisione
•
gli interessi e i valori professionali
•
le credenze di efficacia e i valori professionali
6. Discussione critica tra metodologie diverse
•
comparazione tra categorie grafologiche e tratti di questionari di personalità in casi
di orientamento e selezione del personale
•
validità delle analisi grafologiche, prove di abilità mentale, questionari self-report,
simulate “in-basket” ed “in-tray”, leaderless discussion group, colloqui individuali
ed analisi dei curriculum
Libri fondamentali
Canduzzi L., Castelli A. M., Baruffato S. (2002), Orientamento e potenziale. Assessment e
laboratorio grafologico nella scuola e nell’azienda, società editrice, Il ponte vecchio, Cesena
Millevolte a. (1991), La scrittura. L’analisi grafologica per la valutazione delle attitudini
professionali, EBC, Trieste
Moretti G. (1968), Facoltà intellettive attitudini professionali dalla grafologia, studio
grafologico, San Francesco, Ancona
Testo consigliati
Pombeni M. L. (1990), Orientamento scolastico e professionale, Il Mulino, Bologna
Soresi S., Nota L. (2000), Interessi e scelte. Come si evolvono e si rilevano le preferenze personali,
Giunti, Firenze
Urbani P., Processo alla grafologia. Magia, arte o scienza?, Edizioni Dedalo, Bari
Sociologia del lavoro e dell’organizzazione aziendale
Docente sede Padova e Pescara: Pierluigi Turra
Il corso di sociologia del lavoro si propone di offrire aglio studenti una disanima critici-comparativa
delle principali idee guida elaborate dai sociologi a seguito di ricerche sul campo, partendo dagli
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Programmi del terzo anno - Specializzazione Professionale
studi, ormai classici (taylorismo, fordismo) fino a quelli più recenti, (toyotismo ecc.) passando dal
lavoro a catena della fabbrica alle esperienze post- moderne di tele lavoro. Il programma prevede
un excursus storico-evolutivo delle condizioni lavorative, ma anche un approfondimento teoricoconcettuale dei temi oggetto dell’attuale dibattito, inerenti il futuro del lavoro.
Argomenti trattati
• I contenuti del lavoro - I rapporti di lavoro - Cooperazione e conflitto - Le organizzazioni sindacali
• Mercato e organizzazione del lavoro - Produzione, produttività, occupazione - Il grande
dibattito sull’automazione - L’impoverimento del lavoro e i tentativi per riqualificarlo
• La terza rivoluzione industriale - Il lavoro che cambia - Il lavoro che manca - Il rimedio
della riduzione di orario
• L’ozio creativo - Lavoro e “Welfare” - I vantaggi del no-profit ( Il terzo settore ) Tempo di vita, tempo di lavoro (l’approccio femminile)
Testi consigliati
Aris Accornero, Era il secolo del lavoro, Il Mulino 1997
Jeremy Rifkin, La fine del lavoro, Baldini Castoldi 1997
Domenico de Masi, Il futuro del lavoro, BUR Saggi 1999
Massimo Paci, Nuovi lavori, nuovo Welfare, Il Mulino 2005
Dominique Mèda, Il lavoro che cos’è quando c’è, Asterios editore 2005
Organizzazione aziendale e sviluppo del personale
Docente sede Padova e Pescara: Guido Portinari
La SELEZIONE del Personale: La definizione del fabbisogno: pianificazione delle risorse L’analisi del profilo - Il Processo di Selezione.
La valutazione nella Selezione: il colloquio individuale: le aree esplorabili - la comunicazione
verbale e gli atteggiamenti - Esercitazioni pratiche
L’ ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Definizione ed obiettivi: L’organizzazione trasversale - Organigramma e funzionigramma
- Ruoli e mansioni : la struttura aziendale - Il processo aziendale: concetto di innovazione
dinamica - Il concetto di “TEAM” - L’inserimento in Azienda : il piano di accoglimento
La VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Concetto chiave: da Risorsa Umana a “Persona” - La valorizzazione e lo sviluppo delle Persone
attraverso la valutazione delle competenze - La valorizzazione delle competenze: scopi, ruoli e
fattori in gioco - L’analisi della posizione - Sistema Premiante
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Piano di studi
La JOB DESCRIPTION
Analisi di struttura: mansioni, ruoli e responsabilità. - Formulazione di esempi
La COMUNICAZIONE nel processo aziendale
Il processo di comunicazione interna - Il rapporto in azienda: aspetti contrattuali e disciplinari La leadership diffusa: ruolo capi e collaboratori - Il concetto di “squadra” e del gruppo di lavoro
- La condivisione nel processo motivazionale - Attività di monitoraggio sul “clima” aziendale.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Le nostre attività
LE NOSTRE ATTIVITÀ
A fianco dell’attività istituzionale relativa alla Scuola triennale vengono organizzati corsi
di approfondimento sulle varie tematiche e di specializzazione ulteriore.
Vengono attivati inoltre dei corsi estivi su argomenti particolari che hanno suscitato
l’interesse degli studenti.
Di seguito presentiamo una sintesi delle attività integrative.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
Servizio di orientamento scolastico e professionale
Oggetto: Modalità di svolgimento del servizio di Orientamento scolastico e professionale
L’attività si svolge in collaborazione con psicologo e grafologo per cui vengono presentati
2 questionari (1 dallo psicologo e uno dal grafologo) inoltre viene richiesta una libera
comunicazione scritta.
I questionari compilati e la comunicazione scritta consentono un primo approccio con lo
studente e una reale conoscenza delle sue aspirazioni e dei suoi interessi.
I questionari dovranno essere consegnati direttamente ai responsabili del servizio al fine
di lasciare agli studenti la piena e incondizionata libertà di espressione.
Il colloquio verterà su un’analisi delle aspettative e degli interessi degli studenti, con
riferimento a:
1. vivacità intellettuale
2. capacità di valutazione e critica
3. capacità di organizzazione
4. capacità di comunicazione
Su richiesta dello studente, se le aspirazioni, gli interessi e le attitudini coincidono con
quanto emerge dagli elementi in possesso, la stesura del Consiglio orientativo verrà
formulata e consegnata entro dieci giorni.
Se lo studente evidenzia esigenze e aspirazioni che non trovano conferma nella scrittura e
nel questionario, si potrà procedere con dei test attitudinali e con un colloquio successivo,
dopo il quale solamente sarà prodotto il Consiglio orientativo.
Si ritiene poco produttivo, infatti, e può essere motivo di confusione per l’interessato,
ricevere un consiglio orientativo in contrapposizione con i propri desideri e le proprie
aspirazioni. Attraverso le modalità e le informazioni più opportune, si metterà in condizione
lo studente di valutare con maggiore consapevolezza gli elementi che verranno messi a
disposizione, al fine di favorire una decisione adeguatamente meditata e motivata.
La responsabile del Servizio di orientamento: Dott. Silva Bertuzzo sociologa grafologa
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Servizio di orientamento scolastico e professionale
Progetto di orientamento scolastico - professionale
rivolto alle classi quarte/quinte degli Istituti di
secondo grado.
L’ ORIENTAMENTO viene inteso come MEDIAZIONE
tra realtà economica e aspirazioni
Lo studente sarà avviato nella ricerca delle modalità che gli consentano di creare un suo
progetto di scelta dopo aver valutato le proprie aspirazioni in rapporto e possibilmente
in sintonia con le opportunità e i vincoli sociali.
Obiettivo: Facilitare l’elaborazione di un processo di scelta a partire dalla presa di
coscienza delle risorse personali, anche attraverso l’analisi grafologica, e dalla raccolta
delle informazioni utili.
Fase preliminare: presentazione del progetto agli studenti interessati – scopi e modalità
di svolgimento dell’attività.
Modulo n.1 - Questionario e libera comunicazione
• Scheda sulla rappresentazione di sé
Tempo richiesto: agli studenti 1 ora, agli operatori 1 ora per studente
• Colloquio con indicazioni su: vivacità intellettiva, capacità di ragionamento e critica,
capacità organizzative, comunicazione.
Modulo n.2 - Analisi del gruppo, delle risorse e delle esigenze. Dinamica di
gruppo autovalutazione degli interessi, delle conoscenze, delle capacità, delle
rappresentazioni.
Si conclude con un bilancio delle risorse e delle informazioni utilizzabili dall’individuo
ai fini della scelta. Alcuni elementi hanno una particolare valenza:
1. La prospettiva temporale adottata dallo studente: più è ampia, maggiore è la capacità
del soggetto di accettare situazioni contingenti non gratificanti.
Se il futuro è visto in continuità con il presente si riconosce il ruolo della propria azione.
2. La fonte del controllo indica dove l’individuo colloca la responsabilità delle cose che gli
succedono. (fortuna - raccomandazioni). L’ambiente esterno è visto come controllabile fin dal
presente o in modo passivo? Futuro in “sala d’aspetto”? Potere personale o concezione fatalistica?
3. Gli interessi professionali: dimensione importante che, tuttavia va integrata con la
valutazione di altre dimensioni. (competenze – valori)
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
4. Le rappresentazioni sociali: insieme di idee e credenze che, nel corso del tempo si sono
formate e che l’individuo ha acquisito rispetto ad un dato oggetto -abitudini. Promuovere
nei soggetti la consapevolezza delle rappresentazioni che li guidano, significa aiutarli a
sottrarsi ad alcuni vincoli che esse impongono al loro pensiero.
5. I valori professionali: idee che un individuo ha rispetto ai modi di essere che gli sembrano
desiderabili in un contesto lavorativo. verranno esaminate 4 aree fondamentali:
• esperienza di emancipazione personale (interesse, realizzazione)
• condizione strumentale (sicurezza, guadagno)
• espressione della solidarietà civile (progresso, utilità, solidarietà)
• condizione di difficoltà (dovere, fatica)
6. Le conoscenze e le capacità: la cognizione va promossa a partire dalla dimensione
extrascolastica. Questi elementi sono censiti attraverso attività di autovalutazione ed
eterovalutazione (simulazioni e questionari)
Tempo richiesto 4 ore
Modulo n.3 - Informazioni sul mercato del lavoro e della formazione
Elaborazione del progetto di scelta mira a favorire l’acquisizione di conoscenze trasversali e
informazioni specifiche con l’assunzione del progetto di scelta e focalizzazione degli ostacoli.
Si effettueranno esercitazioni finalizzate a rendere più efficiente il metodo di studio e a
familiarizzare con i test di accesso all’Università.
Tempo richiesto 3 ore
Modulo n.4 - Organizzazione d’impresa e risorse umane: le componenti della
professionalità nel mercato del lavoro. Le professionalità emergenti determinate
dalla società dell’informazione e dalla new economy e loro spendibilità
Obiettivi: trasferire agli studenti le conoscenze per comprendere le differenti tipologie
organizzative adottate dalle imprese, con particolare riferimento all’organizzazione
del personale e al ruolo delle risorse umane nell’incremento del livello di performance
aziendali.
Tempo richiesto 8 ore
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A.S.e R. Graf.
Grafologia clinica psichiatrica e criminologica
Grafologia clinica psichiatrica e criminologica
effettuato nel 2008
Docenti: Evi Crotti, Bruno Gentile, Alberto Magni
PRESENTAZIONE DEL CORSO E INTRODUZIONE
Lezione 1
Crotti, Magni e Gentile
• Presentazione del corso
• Concetto di clinica grafologica psichiatrica e criminologica
• Psicologia, Psichiatria e Criminologia: definizioni e ambiti
• Il metodo scientifico • La perizia grafotecnica
• L’infermità mentale e la capacità d’intendere e di volere
NEUROPSICOLOGIA DEL GESTO GRAFICO
Lezione 2
Gentile
Gli organi di senso implicati nella scrittura:
• La vista • l’udito
• la sensibilità tattile e della pressione • la sensibilità propriocettiva
• La percezione come livello di elaborazione specializzato della sensibilità periferica.
• Le vie nervose che conducono in senso afferente la sensibilità ai centri superiori
• La rappresentazione topogafica corticale della sensibilità: le aree corticali specializzate
del lobo temporale (udito), occipitale (visione), parietale
• L’homunculus sensoriale parietale
Lezione 3
Gentile e Magni
• La rappresentazione topografica corticale della motricità
• I centri del comando motorio: le aree del controllo motorio volontario e le vie nervose
piramidali, le vie nervose extrapiramidali.
• Aree specializzate della corteccia vie e centri sottocorticali.
• Le connessioni interemisferiche (corpo calloso e vie associative).
• Il concetto della dominanza emisferica
• Funzioni cognitivo-intellettive dell’emisfero dominante.
• Funzioni emotive e della cratività dell’emisfero non dominante
• Il mancinismo.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
Lezione 4
Gentile
Il 1° e il 2° motoneurone. Ruolo di modulazione inibitoria delle vie superiori sulle vie e
sui centri nervosi inferiori.
• Lesione del 1° motoneurone: la spasticità e l’ipertono.
• Lesione del 2° motoneurone: ipotonia e flaccidità motoria
• L’arco nervoso riflesso midollare.
• Concetti elementari sulla conduzione elettrica di membrana.
Lezione 5
Gentile
Il ruolo delle fibre muscolari (fibre rosse e fibre bianche).
• Il gioco delle leve osteo-muscolari e la contrapposizione muscoli agonisti- antagonisti.
• I principali nervi e muscoli implicati nella funzionalità della mano per la scrittura.
• Il tono muscolare e la sua importanza quale base per l’esecuzione del gesto grafico.
• L’automatismo grafico sotto l’influenza del sistema extrapiramidale.
FISIOPATOLOGIA DEL GESTO GRAFICO
Lezione 6
Gentile e Magni
• La fisiopatologia della scrittura in rapporto al deterioramento cognitivo dell’anziano,
nelle tipologie di demenza, nella malattia di Parkinson, nelle lesioni cerebrali.
• Le afasie motorie e le afasie sensoriali
• I centri e le vie nervose che presiedono alla emotività.
• Il ruolo delle strutture del lobo temporale (ippocampo, amigdala) e del diencefalo
(talamo ed ipotalamo).
• Il concetto di temperamento , carattere , personalità.
LA CLINICA PSICHIATRICA
Lezione 7
Gentile e Magni
Le psicosi:
• Disturbi dello spettro schizofrenico
• Disturbi misti schizoaffettivi
• Disturbi affettivi dello spettro bipolare
• Disturbi deliranti acuti e cronici
• La Paranoia
• Casistica grafologica
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A.S.e R. Graf.
Grafologia clinica psichiatrica e criminologica
Lezione 8
Gentile e Magni
Disturbi di personalità
• Schizoide • Paranoide • Istrionico • Antisociale • Dipendente • Ossessivo - Compulsivo
• Borderline • Narcisistico • Personalità • Omosessualità • Casistica Grafologica
Lezione 9
Gentile e Magni
Le nevrosi
• Il disturbo d’ansia generalizzato (GAD)
• Il disturbo d’attacco di panico (DAP)
• Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
• Il disturbo fobico e fobico-ossessivo
• La fobia sociale
• Il disturbo distimico
• Il disturbo post-traumatico da stress
• Il disturbo ipocondriaco
• Casistica grafologica
Lezione 10
Gentile e Magni
Disturbi del comportamento alimentare
•Anoressia • Bulimia • Binge-eating disorder • Casistica grafologica
Lezione 11
Gentile e Magni
Disturbi da dipendenza
• Alcolismo acuto e cronico • Dipendenza da sostanze • Le nuove dipendenze: Gioco d’azzardo,
Video-dipendenza, La dipendenza da pratiche sportive estreme, Casistica grafologica
CRIMINOLOGIA
Lezione 12
Magni e Crotti
• Aspetti forensi e criminologici
• Concetto di reato
• L’imputabilità: dall’indiziato al condannato
• Psiche e criminalità: il comportamento criminale
• Situazioni criminali:
• La figura del delinquente
• L’omicidio: forme e tipi (matricidio, patricidio, ...)
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
•
•
•
•
•
•
•
•
La delittuosità violenta: il terrorismo
La figura del criminale
Il serial killer
La pedofilia
La truffa
Il mobbing
Il bullismo
Casistica grafologica e disegno
MEDICINA PSICOSOMATICA
Lezione 13
Magni
I disturbi psicosomatici
• Il meccansismo della conversione: dalla mente al corpo.
• Il disturbo psicosomatico e il disturbo dell’isteria da conversione.
• Le più accreditate teorie psicosomatiche (Dumbar, Alexander, Luban-Ploza, ...).
• Modelli psicosomatici.
• L’organo bersaglio.
• La bilancia psicosomatica.
• Tipologie e temperamenti psicosomatici.
• Esercitazioni pratiche grafologiche
Lezione 14
Magni
Disturbi psicosomatici dell’apparato respiratorio
• L’asma bronchiale • Le malattie allergiche • Esercitazioni pratiche grafologiche
Lezione 15
Magni
Disturbi psicosomatici dell’apparato cardiocircolatorio
•L’ipertensione
• La cardiopatia ischemica
•L’infarto
• Esercitazioni pratiche grafologiche
Lezione 16
Magni
Disturbi psicosomatici dell’apparato digerente
• Gastrite e ulcera peptica • Stipsi e diarrea • Colite spastica • La colite ulcerosa
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Grafologia clinica psichiatrica e criminologica
• Esercitazioni pratiche grafologiche
Lezione 17
Magni
Disturbi psicosomatici dell’apparato osteomuscolare
• L’artrosi e l’artrite
• Fatica e stress
• La cefalea psicosomatica
• La cefalea psicosomatica nel bambino
• Esercitazioni pratiche grafologiche
Lezione 18
Magni
Disturbi psicosomatici del metabolismo e della sfera sessuale
• Il diabete mellito
• La sterilità psicogena
• Disturbi sessuali maschili
• Esercitazioni pratiche grafologiche
DISAGI DELL’ETÀ EVOLUTIVA
Lezione 19
Crotti
Disagi dell’eta’ evolutiva
• I disagi culturali
• Informati o intelligenti
• Disgrafia e disturbi della scrittura e del disegno nell’età evolutiva
• Esercitazioni pratiche grafologiche e sul disegno
Lezione 20
Crotti
Disagi dell’eta’ evolutiva
• I disagi emotivi
• L’adolescente questo sconosciuto
• Ribellione e trasgressione
• Complessi nell’adolescenza
• Rapporti difficili tra adolescente e famiglia
• Esercitazioni pratiche grafologiche e sul disegno
VERIFICHE
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
Corso di grafologia dell’età evolutiva - A.S.eR.Graf
effettuato nel 2011
Docenti:
Evi Crotti, grafologa, psicopedagogista e scrittrice
Enrico Contin, psicologo e grafologo
Ambra Fossati, grafologa
Anita Rusciadelli, grafologa
Verranno analizzate le varie fasi dello sviluppo del bambino sia dal punto di vista
psicologico che grafologico. Saranno indicati i criteri da seguire per la consulenza
grafologica dell’età evolutiva esaminando le tappe fondamentali dell’evoluzione della
scrittura e gli eventuali segnali d’allarme. Verranno svolte le opportune esercitazioni e si
procederà ad una valutazione finale con consegna del relativo attestato.
15/10/11 ore 9-13 Ambra Fossati
• Criteri e metodologia per la consulenza grafologica dell’età evolutiva
• Fasi dell’attività figurativa, aspetto ludico proiettivo grafologico
ore 14-18 Ambra Fossati
•I disagi emotivi del bambino attraverso lo scarabocchio, il disegno
e la scrittura nella scuola primaria – esercitazioni.
21/10/11 ore 15-19 Anita Rusciadelli
• Apprendimento della scrittura
22/10/11 ore 9–13 Anita Rusciadelli
• Apprendimento della scrittura
• Le tre tappe e la loro evoluzione nella scrittura - esercitazioni
ore 14-18 Enrico Contin
• Lo sviluppo del bambino dalla nascita ai 5 anni
29/10/11 ore 9-13 Enrico Contin
• Lo sviluppo del bambino dai 6 ai 10 anni
ore 15-19 Evi Crotti
• Disagi emotivi nel comportamento e apprendimento
26/11/11 ore 9-13 Enrico Contin
• Le fasi evolutive dagli 11 ai 18 anni
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Corso di grafologia dell’età evolutiva
ore 14-18 Ambra Fossati
• Evoluzione dei segni nella pubertà e nell’adolescenza - esercitazioni
10/12/11 ore 9-13 Anita Rusciadelli
• I segnali d’allarme nella scrittura-maldestrezza e disgrafie - esercitazioni
ore 14-18 Anita Rusciadelli
• Orientamento agli studi - Categorie grafologiche e loro segni
• Casi ed esercitazioni - consegna analisi - correzione globale.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
Incontro di aggiornamento in
“Grafologia Clinica Psichiatrica e Criminologica”
Aprile 2011
Docenti: Alberto Magni, Evi Crotti, Bruno Gentile
CONCETTO DI CLINICA GRAFOLOGICA PSICHIATRICA
CRIMINOLOGICA
Psicologia, Psichiatria e Criminologia: definizioni e ambiti
Il metodo scientifico
L’infermità mentale e la capacità d’intendere e di volere
Nevrosi e psicosi
Carrellata grafologica di casi
CRIMINOLOGIA
Aspetti forensi e criminologici
Concetto di reato
L’imputabilità: dall’indiziato al condannato
Psiche e criminalità: il comportamento criminale
Situazioni criminali:
o La figura del delinquente e del criminale
o L’omicidio: forme e tipi (matricidio, patricidio, ...)
o La delittuosità violenta: il terrorismo
o La pedofilia
o La truffa
o Il mobbing
o Il bullismo
o Il serial killer
o Casistica grafologica
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Corso di rieducazione della scrittura
Corso di rieducazione della scrittura
effettuato nel 2012
Per il conseguimento del titolo di Rieducatore
La scrittura rivela chi siamo, una scrittura stesa con fatica è spesso sintomo di disagi interiori
o di stati d’ansia. Migliorare la scrittura è una risorsa in più per ritrovare un maggiore
equilibrio psicologico. Le tecniche di rieducazione aiutano ad avere maggiore confidenza
con la propria creatività e ad acquisire fluidità e chiarezza. I risultati più significativi si
ottengono con i bambini. Il corso si propone di affrontare queste problematiche affinché
docenti e operatori socio–sanitari possano intervenire per tempo con lo scopo di evitare
successive difficoltà e disagi connessi con la disgrafia.
Sabato 28 gennaio 2012 ore 9
Presentazione del corso da parte della
presidente ANGRIS (Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori Scrittura)
dott. Angela Miele
ore 10
Apertura del corso a cura di Lucilla Tonucci psicologa, grafoterapeuta.
Il seminario di apertura è gratuito per tutti gli iscritti alla scuola di grafologia patavina.
• Incontro con i corsisti e presentazione dei contenuti e degli obiettivi del corso
• Sensibilizzazione ai problemi della scrittura
• Definizione corretta del termine disgrazia
ore 14-18 docente. Lucilla Tonucci
• Cause della disgrafia
• Tipi di disgrafie e relativa classificazione
25/2/12 ore 9-13 docente Lucilla Tonucci
• Descrizione e discussione sul metodo Olivaux
• Stadi evolutivi della scrittura e segnali d’allarme - Scrittura dei mancini
• La diagnosi di disgrafia secondo Olivaux
ore 14-18 docente Lucilla Tonucci
• Il metodo di Olivaux nella sua applicazione
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
• Il test dei colori di Luscher.
20/10/12 ore 9-13 docente Lara Termini
• Piano di rieducazione - organizzazione della seduta
ore 14-18 docente Fabrizia Triaca
• I tracciati scivolati
27/10/12 ore 9-13 docente Fabrizia Triaca
• Analisi di casi concreti
ore 14-18 docente Elisabetta Tius
• Test di velocità
10/11/12 ore 9-13 docente Anna Boracchi
• Analisi di casi concreti
ore 14-18 docente Fabrizia Triaca
• Analisi di casi concreti
17/11/12 ore 9-13 docente Anna Boracchi
• Analisi di casi concreti
ore 14-18 docente Lara Termini
• Analisi di casi concreti
24/11/12 ore 9-13 • Discussione tesi alla presenza della commissione ANGRIS
ore 14-18• Discussione tesi alla presenza della commissione ANGRIS
15/12/12 ore 9-13 • Discussione tesi alla presenza della commissione ANGRIS
ore 14-18• Discussione tesi alla presenza della commissione ANGRIS
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Corso di rieducazione della scrittura
10/3/12 ore 9-13 docente Luisa Salmaso
• Dislessia e disortografia
ore 14-18 docente Lara Termini
• Tecniche pittografiche
24/3/12 ore 9-13 docente Evi Crotti
• Dallo scarabocchio alla scrittura
ore 14-18 docente Alberto Magni
• Psicomotricità - lo schema corporeo - Aspetti neuropsicologici
21/4/12 ore 9-13 docente Ornella Ferrante
• Prevenzione delle difficoltà grafomotorie
ore 14-18 docente Fabrizia Triaca
• Il mancinismo
12/5/12 ore 9-13 docente Andrea Bergamo
• Relazione del bambino con il rieducatore, la famiglia, la scuola
ore 14-18 docente Enrico Contin
• Iperattività e disatenzione
9/6/12 ore 9-13 docente Ornella Ferrante
• Classificazione delle disgrafie La scala di Ajuriaguerra
ore 14-18 docente Lara Termini
• Tecniche di rilassamento
16/6/12 ore 9-13 docente Lara Termini
• Laboratorio di scrittura, disegno, giochi
ore 14-18 docente Lucilla Tonucci
• La figura del rieducatore, come presentarsi – rapporti con il cliente
23/6/12 ore 9-13 docente Nevio del Longo
• Il test dei colori di Luscher
ore 14-18 docente Nevio del Longo
• Il test dei colori di Luscher
22/9/12 ore 9-13 docente Nevio del Longo
• Il test dei colori di Luscher
ore 14-18 docente Elisabetta Tius
• Educazione alla scrittura
6/10/12 ore 9-13 docente Elisabetta Tius
• I segnali d’allarme
ore 14-18 docente Nevio del Longo
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
Corso di
interpretazione
del disegno infantile
Marzo 2012
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Temperamenti e caratteri morettiani. Le tipologie di Ippocrate
Temperamenti e caratteri morettiani
Le tipologie di Ippocrate
effettuato nel 2013
Docenti: Ambra Fossati
10 novembre 2012 ore14-18
15 dicembre 2012 ore14-18
19 gennaio 2013 ore14-18
24 novembre 2012 ore14-18
12 gennaio 2013 ore14-18
Il viaggio dell’eroe
Febbraio 2013
Docenti: Anita Rusciadelli
Questo seminario si propone di offrire una particolare lettura al percorso di trasformazione
e di individuazione che ciascun uomo, nella maggiore o minor consapevolezza, è chiamato
a percorrere durante il suo momento esistenziale.
Accompagnati dagli Archetipi-guida (dall’Innocente al Guerriero, dal Cercatore al
Distruttore, dal Mago al Saggio, al Folle), i partecipanti potranno intraprendere un
viaggio, allo stesso tempo grafologico ed auto valutativo, attraverso i passaggi della vita,
alla ricerca del senso profondo di esistere.
I vizi e la passione predominante
secondo Girolamo Moretti
Marzo 2013
Docenti: Fabio Carbonari
I vizi sono sempre stati presenti nelle esperienze dell’umanità. Esprimono una inclinazione
della personalità in una direzione che assume una duplice identità: piacevole ma anche
negativa. Anche per tale motivo sono oggetto di sentimenti contrastanti ma anche portatori
di una loro enigmaticità. Come enigmatica è la passione predominante, che certamente
riguarda ciascun essere umano, inducendolo a comportamenti a volte non consapevoli
nelle loro autentiche motivazioni.
Vizio e passione predominante hanno alcuni aspetti similari, sono in qualche modo
imparentati, hanno molto a che fare tra loro. Vedremo insieme in che modo.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
Adolescenti e modelli evolutivi
sintesi di una ricerca su 1200 ragazzi
e riflessioni
Aprile 2013
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Grafologia in azienda
GRAFOLOGIA IN AZIENDA:
selezione, orientamento,
sviluppo di carriera e formazione.
Esperienze e possibilità di intervento.
Aprile 2013
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Le nostre attività
La grafologia nel mondo della ricerca e selezione:
scritture di selezionatori e selezionati
Maggio 2013
Docenti: Francesca Levy Bacchielli
L’incontro sarà tenuto dalla Dr.ssa FRANCESCA LEVY BACCHIELLI, esperta di
Ricerca e Selezione e consulente grafologa presso lo Studio Centro Personale e Traduzioni
Srl di Vicenza.
OBIETTIVI DEL SEMINARIO
o Conoscere l’attuale mondo della Ricerca e Selezione del Personale
o Esaminare scritture di selezionatori
o Analizzare casi aziendali
o Ragionare insieme sul contributo della Grafologia Professionale alla Selezione del
Personale
A CHI È RIVOLTO
o Studenti di grafologia del 2° e 3° anno
o Grafologi professionisti
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Corso di grafologia dell’età evolutiva.
Corso di grafologia dell’età evolutiva.
Aiutiamoli, non puniamoli!
Maggio 2013
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
61
Attività 2014
ATTIVITÀ 2014
Padova
Pescara
62
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Quindici anni di attività
Sono trascorsi quindici anni
dalla nascita
dall’Associazione Studi
e Ricerca Grafologica
10 maggio 2014
dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18,
giornata aperta a tutti gli iscritti,
agli ex studenti e ai consulenti grafologi.
Verrà trattato il tema:
Realtà e simbolismo nella scrittura
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Attività 2014
Corso sperimentale di perfezionamento grafologico
sul metodo morettiano: verranno trattati
argomenti relativi all’analisi di personalità e alla
perizia grafologica
Febbraio 2014
Sede Padova
Il corso di ore 42 è rivolto a chi ha già conseguito il titolo di consulente grafologo in
qualunque indirizzo grafologico.
Le lezioni saranno tenute da Guido Angeloni già docente del Corso di Laurea in scienze
grafologiche - LUMSA Roma - docente del corso professionalizzante in Consulenza
grafologica, associato UNIVERSITEE EUROPEENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.
Nelle seguenti date
Sabato 1 febbraio,
Sabato 22 febbraio,
Sabato 8 marzo,
Sabato 22 marzo,
Sabato 5 aprile,
Sabato 31 maggio
Dalle ore 10,30 alle 13,30 dalle 15 alle 19
Sarà rilasciato un attestato di frequenza
L’oggetto del corso
Il progresso nella competenza grafologica
Sia nelle analisi grafologiche di personalità sia nelle perizie grafologiche si deve saper
diagnosticare la semeiotica con altissima competenza. Il tutto richiede conoscenza
ed esercizio E’ tutto “dentro” Moretti. Peraltro, approfondendolo, si scopre che ci dà
gli strumenti basilari per immaginare e per edificare, con il tempo, la disciplina della
grafologia. Un dato su tutti: Moretti è l’unico grafologo che pone al centro del suo metodo
la lettera (ad esempio, Curva, Angolosa, Largo di lettere, Acuta, Chiara e soprattutto
Nitida) e le relazioni tra le stesse (ad esempio, Largo tra lettere, Largo tra parole, Sinuosa
e Contorta), il che ha delle enormi ripercussioni nel campo dello studio della scrittura e
della perizia grafologica.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Corso sperimentale di perfezionamento grafologico - Guido Angeloni
In estrema sintesi
Si vorrà dimostrare che nella grafia ci sono un’infinità di micro gesti codificabili, che
attualmente sfuggono alla percezione del grafologo e all’imitatore eventuale. Ovviamente,
fermo il punto di vista della grafologia, questi micro gesti hanno un significato (alcuni
debbono ancora essere ulteriormente meditati).
In secondo luogo, si vorrà dimostrare che è impossibile eseguire correttamente le
consulenze se non si possiede una raffinata competenza diagnostica estimativa del
prodotto grafico. In ultimo, ovviamente, si vorrà dimostrare che è possibile accrescere le
competenze sia nell’osservazione sia nella diagnosi.
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Attività 2014
Corso di grafologia dell’età evolutiva dallo scarabocchio
all’orientamento scolastico e professionale
Gennaio 2014 - Sede Padova
Docenti: Evi Crotti - Ambra Fossati- Fabrizia Triaca
11 gennaio 2014 ore14,30-18,30
Fabrizia Triaca • L’evoluzione della grafia fino ai 10 anni
18 gennaio ore14,30-18,30
Fabrizia Triaca • L’evoluzione dallo scarabocchio al disegno.
Il colore nei disegni dei bambini
25 gennaio Fabrizia Triaca
8 febbraio Fabrizia Triaca
15 febbraio Ambra Fossati
1 marzo
Ambra Fossati
29 marzo Evi Crotti ore14,30-18,30
• La grafia in età adolescenziale.
ragazzi e ragazze a confronto. L’immagine di sè
ore14,30-18,30
• I segnali di allarme I test proiettivi. l’albero
ore14,30-18,30
• Esercitazioni su scritture dalla 1° elementare alla quinta superiore
ore14,30-18,30
• Esercitazioni su scritture dalla 1° elementare alla quinta superiore
ore14,30-18,30
• Crisi di identità-Adolescenza questa sconosciuta
Verrà rilasciato attestato di frequenza
Il corso può ritenersi propedeutico al corso di Rieducazione della Scrittura
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Linguaggio simbolico nella grafologia dell’età evolutiva
Linguaggio simbolico
nella grafologia dell’età evolutiva
maggio 2014 - Sede Padova
Docente: Anita Rusciadelli
Venerdì 9 maggio ore 15-19
Sabato 10 maggio ore 8,30-13,30
“Ognuno di loro”
Il linguaggio simbolico dei segni traduce ciò che abita nel cuore di ognuno di loro bambino o ragazzo che sia - e rivela quanto la mente sia fedele bussola o suggeritore
fuorviante. Il corso/laboratorio si propone di individuare l’organizzazione caratteriale in
divenire, la forma mentis che si sta delineando e la sua efficacia rispetto al raggiungimento
di una vera valorizzazione, di un sereno benessere e di una saturazione appagante dei
bisogni più profondi.Nei bambini, nei preadolescenti e negli adolescenti o meglio, in
ognuno di loro.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Attività 2014
Corso di grafologia professionale e colloquio
applicazioni teorico-pratiche nel colloquio di lavoro e nel colloquio di orientamento
scolastico professionale
Aprile 2014 - Sede Padova
Docente: Sauro Ghiselli
OBIETTIVI
Il corso di grafologia professionale vuole condividere una metodologia, di chiara formazione
universitaria, con coloro che desiderano ampliare le proprie competenze di grafologo
professionale che opera nel settore scolastico e nel settore gestione Risorse umane, con
approfondimenti nella metodica del colloquio professionale.
CONTENUTI DI MASSIMA
• La grafologia professionale, approcci metodologici della grafologia italiana ed europea
• Orientamento scolastico e colloquio di orientamento; modelli di comunicazione operatorestudente riferito al 5° anno per supportarlo alla scelta universitaria o lavorativa
• Area risorse Umana e colloquio di selezione; strategie operative del grafologo incaricato a
svolgere consulenze sui processi di selezione
5 aprile 2014 ore 14,30-18,30
• La metodologia operativa in ambito professionale
12 aprile 2014 ore 14,30-18,30
• Area orientamento scolastico orientamento alla scelta.
• Il colloquio di orientamento
10 maggio 2014 ore 14,30-18,30
• elaborazione del P.I.P ( Piano Intervento Personalizzato
17 maggio 2014 ore 14,30-18,30
• Area risorse Umane e colloquio di selezione: modelli di comportamento del grafologo
incaricato alla selezione e modelli di comportamento dei Candidati
• Finalità del colloquio
• I segni grafologici
24 maggio 2014 ore 14,30-18,30
• discussione su scritture
• Analisi del Curriculum Vitae
• Il grafologo in azienda
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Grafologia e professione
GRAFOLOGIA E PROFESSIONE
Marzo 2014
Sede Pescara
Docenti: Carlo Merletti, Massimiliano Cataldi
Venerdì 14 marzo ore 15-19
Sabato 15 marzo ore 9-13
Investire sui limiti
La grafologia come strumento per valorizzare i punti deboli individuali e trasformarli in
risorse.
• Limiti strutturali e di carattere
• Limiti attitudinali
• Limiti motivazionali
Attitudini e competenze
• Competenze tecnico-professionali
• Competenze di base
• Competenze trasversali
• 14 competenze vincenti
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
69
Gli studenti
Gli studenti
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Gli studenti
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Gli studenti
Hanno conseguito il titolo di Consulente grafologo
presso la Scuola di grafologia Patavina A.S.E.R.Graf
Ambrosini Sofia
Spec. Peritale 2004
Tesi: Anonimografia e dissimulazione
Andreani Nives
Spec. Peritale 2009
Tesi: Approccio metodologico nella rivelazione e comparazone di scrittura araba e
latinizzata, di scritture/firme in soggetti extracomunitari arabofoni.
Angelini Silvia
Spec. Peritale 2009
Tesi: Adattamento della firma ad uno spazio ridotto
Apricò Norma Spec. Peritale 2012
Tesi: “Anonymous letter - A study in crime and handwriting” di Robert Saudek
Argentieri Letizia
Spec. Peritale 2013
Tesi: Lettere anonime in assenza di sospettati. Contributo dell’analisi grafologica
Ballardini Alda
Spec. Peritale 2007
Tesi: Il confronto tra la grafologia giudiziaria di R. Nezos e di G. Moretti
Bartelle Patrizia
Spec. Peritale 2007
Tesi: Il metodo grafonomico e la grafologia giudiziaria: applicazioni
Battistella Annamaria Spec. Peritale 2008
Tesi: Grafologia giudiziaria: La tutela del minore nel provvedimento di adozione.
Applicazione e casi reali
Belluco Emanuela
Spec. Peritale 2004
Tesi: Analisi di alcune teorie morfo-psicologiche e similarità tra consanguinei
Benvegnù Pasini LuisaSpec. Familiare 2004
Tesi: L’altruismo - segni grafologici
Bernardi Michela
Spec. Peritale 2008
Tesi: Espressività e variabilità grafiche in L. Klages. Contributi alla grafologia peritale
Bertolaso Amelia
Spec. Familiare 2009
Tesi: Fiabe e grafologia - Le coppie incantate delle fiabe e dei miti: un’analisi
grafologica alla luce del metodo morettiano
Bizzotto Angelina
Spec. Familiare 2003
Tesi: Grafologia e tipi Junghiani
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Consulenti Grafologi - Tesi
Bizzotto Annamaria Spec. Professionale 2012
Tesi: Il direttore delle Risorse Umane, visto sotto l’aspetto storico e grafologico
Bizzotto Virginia Adriana
Spec. Familiare 2013
Tesi: Elementi grafologici che caratterizzano la figura del Sindaco: riscotri ed interazioni
nel rapporto di coppia
Bordin Michela
Spec. Peritale 2013
Tesi: Firme di artisti vergate con strumenti diversi
Braga Beatrice
Spec. Familiare 2012
Tesi: L’ansia: esperienza di vita che emerge nelle scritture dei bambini
Camerati Francesca Spec. Peritale 2009
Tesi: Il problema della pressione nell’analisi peritale
Castellari Guido
Spec. Peritale 2008
Tesi: La manifestazione del tracciato in ambito grafologico e artistico
Cazzin Chiara
Spec. Professionale 2008
Tesi: Cambiamenti nell’organizzazione bancaria. Come può intervenire la grafologia
Cesarin Livia
Spec. Familiare 2011
Tesi: Grafologia e scuola: un’esperienza di collaborazione con la scuola primaria
Chimenton Annarita Spec. Familiare 2012
Tesi: Corpi maschili in cerca d’autore
Colturato Annamaria Spec.Peritale 2004
Tesi: Il contributo filosofico e ontologico di Ludwig Klages alla grafologia peritale
Contri Susanna
Spec. Familiare 2013
Tesi: Scaltrezza, ingenuità e diffidenza nell’identità di genere tra figli e genitori
Cordella Sara
Spec.Peritale 2007
Tesi: L’ultima lettera: un approccio grafologico al fenomeno del suicidio
De Biasi Laura
Spec. Peritale 2007
Tesi: Scientific Examination of questions Documents Traduzione e introduzione
alla grafologia forense americana
De Pietri Gianna
Spec. Peritale 2009
Tesi: Ri-costruire il movimento, riflessioni non metodiche attorno ai concetti
di movimento e passione predominante
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
73
Gli studenti
De Tomasi Anna
Spec. Familiare 2003
Tesi: Stati dell’Io di Berne in rapporto alla grafologia
Donadello Santina
Spec. Familiare 2007
Tesi: Il contributo della grafologia nella prassi di un centro riabilitativo
Favaro Alessandra
Spec. Professionale 2009
Tesi: Grafologia e musica
Ferrara Carla
Spec. Professionale 2011
Tesi: Accompagnare e supportare i bambini nel divenire adulti - caratteristiche,
predisposizioni e tendenze dell’educatore/insegnante - riscontro con i segni grafologici.
Finotti Dante
Spec. Peritale 2006
Tesi: La grafia nel processo di invecchiamento cerebrale e nelle persone affette dal Morbo
di Parkinson, la sindrome di Alzhaimer, la sclerosi multipla
Fontana Erika
Spec. Familiare 2006
Tesi: Gemelle monozigote: confronto grafologico
Franchini Monica
Spec. Peritale 2009
Tesi: Un caso reale di variazione grafica per effetto di sostanze stupefacenti
Frison Annamaria
Spec. Professionale 2012
Tesi: La grafologia in Europa
Gaigher Patrizia
Spec. Familiare 2013
Tesi: La comunicazione nella coppia: una relazione che può crescere e modificarsi
Garzara Isabella
Spec. Familiare 2012
Tesi: Il traditore seriale in grafologia
Gentili Marina
Spec. Peritale 2010
Tesi: “Advances in the forensic analysis and dating ink” traduzione capitoli 1, 2, 3.
Iuri Paola
Spec. Familiare 2006
Tesi: La personalizzazione didattica: un apporto della grafologia per la definizione
dei piani di studio personalizzati e per l’impiego del portfolio delle competenze
Levy Bacchielli Francesca
Spec. Peritale 2009
Tesi: Lettere anonime: tracce di spontaneità incontrollabile del grafismo personale
in dodici casi sperimentali
Libardo Stefania
Spec. Peritale 2009
Tesi: Metodologia e strumentazioni tecniche nell’ambito del falso documentale
74
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Consulenti Grafologi - Tesi
Loaldi Marta
Spec. Peritale 2008
Tesi: Scritture comparative: idoneità ed efficacia probatoria
Mantoan Mirka
Spec. Peritale 2008
Tesi: La capacità di intendere e di volere: il contributo della grafologia morettiana.
Applicazioni a un caso pratico
Mantovani Federica Spec. Professionale 2011
Tesi: I componenti della giunta comunale di Padova 2009-2014 visti sotto l’aspetto grafologico
Maragno Martina
Spec. Familiare 2012
Tesi: Bullismo e segnali di disagio nell’adolescenza: contributo grafologico
Marchiori Vito
Spec. Peritale 2008
Tesi: La normalità grafica. Un approccio metodologico interdisciplinare, comune a più
“grafologie” e a più “ambiti di specializzazione grafologica”
Marcolongo Marilena Spec. Peritale 2013
Tesi: Ritratto d’autore - Applicazioni linguistiche nelle lettere anonime.
Mazzotta Sergio
Spec. Peritale 2011
Tesi: “Advances in the forensic analysis and dating ink” traduzione capitoli 6 - 13
Meneghini Aida
Spec. Peritale 2007
Tesi: Inchiostri e perizie su scritture
Meneses Claudia
Spec. Professionale 2011
Tesi: Studio di un’eventuale concordanza tra la grafologia morettiana e la diagnostica
dei colori di Lüscher nella valutazione dell’autostima
Mgushi Rinaldo
Spec. Peritale 2011
Tesi: La grafologia somatica di Girolamo Moretti “Confronti interdisciplinari”
Michelon Tiziana
Spec. Professionale 2009
Tesi: Karate e grafologia
Michieletto Debora Spec. Peritale 2011
Tesi: Osservazioni grafologiche su alcuni casi di tentato suicidio
Milan Luana
Spec. Peritale 2004
Tesi: Criminologia normocentrica e grafologia morettiana, strumenti d’indagine
dell’esperienza normativa
Muraro Noemi
Spec. Professionale 2010
Tesi: Segni grafologici in grafie di omosessuali
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
75
Gli studenti
Nicoletti Elena
Spec. Familiare 2005
Tesi: Giovani sordi- una valutazione grafologica
Paladin Alba Spec. Familiare 2012
Tesi: Il mondo femminile di Linda Leonard Schierse nella scrittura di donne che svolgono
un lavoro maschile
Pasqualotti Renato Spec. Professionale 2008
Tesi: Caratteristiche grafologiche e tipologiche nelle scritture dei fisioterapisti e
massaggiatori
Pelà Isabella
Spec. Familiare 2008
Tesi: Adolescenti ed auto efficacia
Pellizzari Katia
Spec. Peritale 2007
Tesi: L’analisi grafologica nella casistica peritale della anonimografia
Pierbon Silvia
Spec. Peritale 2010
Tesi: “Advances in the forensic analysis and dating ink” traduzione capitoli 4, 5.
Pironti Giuseppina Spec. Professionale 2008
Tesi: Il consulente informatico per l’area contabile di sofware ERP- contributo grafologico
Po Margherita
Spec. Familiare 2011
Tesi: La scrittura di Odoardo Focherini - servo di Dio della chiesa di carpi. Analisi
grafologica longitudinale.
Prenol Raffaela
Spec. Professionale 2010
Tesi: L’ingegnere elettronico: dal percorso di studi alla professione
Preti Laura Spec. Professionale 2013
Tesi: Grafologia e progetto aziendale: percorso di leadership per giovani ingegneri
Rossini Silvia
Spec. Peritale 2006
Tesi: La prova documentale nel processo civile
Salmaso Carla
Spec. Familiare 2011
Tesi: Moretti e Jung a confronto per un’antropologia grafologica
Salvi Patrizia
Spec. Familiare 2013
Tesi: Ma come sei intelligente - panoramica delle intelligenze ed emozioni. L’importanza
di individuarle e valorizzarle nell’età evolutiva
Sanavia Nelda
Spec. Familiare 2012
Tesi: Coping e disabilità, un approccio grafologico
76
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Consulenti Grafologi - Tesi
Tognon Gabriella
Spec. Familiare 2012
Tesi: Il cambiamento della coppia prima del figlio e dopo il figlio
Trasoletti Silvia
Spec. Faniliare 2013
Tesi: Ipotesi di ricerca: le scritture delle insegnanti di scuola primaria oggi.
Trentin Federica
Spec. Familiare 2012
Tesi: Anoressia e bulimia - il metodo ABA - Considerazioni grafologiche sull’evoluzione
di alcune grafie durante il percorso terapeutico
Triglione Michele
Spec. Professionale 2011
Tesi: L’impiegato a contatto con il pubblico, facoltà intellettive e attitudini professionali
dalla grafologia: possibile evoluzione delle semiologia morettiana dal 1948 ad oggi
Viaggi Elisabetta Spec. Familiare 2003
Tesi: Considerazioni sulla scrittura di un gruppo di donne in trattamento per disturbi del
comportamento alimentare
Volpato Bernardetta Spec. Peritale 2007
Tesi: Il mancinismo: differenze e analogie con la dissimulazione e l’imitazione
Zaccheddu Giulio Cesare
Tesi: Solitudine e grafologia
Spec. Familiare 2010
Zambonin Cecilia
Spec. Familiare 2013
Tesi: La coppia: una vita felice insieme
Zanni Paola Spec. Familiare 2006
Tesi: I bisogni di relazione nella scuola: un approccio grefologico
Zanni Pietro
Spec. Peritale 2009
Tesi: Il crampo dello scrivano”
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
77
Gli studenti
78
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Rieducatori della scrittura
Hanno conseguito il titolo di
Rieducatore della scrittura
presso la Scuola di grafologia Patavina A.S.E.R.Graf
2010
2012
Antonimi Laura
Baraldi Anna
Boscolo Lucia
Cesarin Livia
De Tommasi Anna
Mantoan Mirka
Marchiori Vito
Michelon Tiziana
Nicoletti Elena
Pagano Rosangela
Pardini Lucia
Pelà Isabella
Pironti Giusi
Stocco Nicoletta
Tovani Giampiero
Agnolin Rossana
Ambrosini Sofia
Andreani Nives
Bano Giovanna
Braga Beatrice
Castagnini Lisa
Cesarin Livia
Chimenton Annarita
Contri Susanna
Colturato Annamaria
Frison Annamaria
Maragno Martina
Milan Luana
Raise Lucia
Salmaso Carla
Salvi Patrizia
Santagata Elena
Tognon Gabriella
Tosarelli Rita
Tosin Emanuela
Zanni Paola
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
79
Approfondimenti proposti dai docenti
APPROFONDIMENTI PROPOSTI DAI DOCENTI
E SINTESI DEI LAVORI DEGLI STUDENTI
Si ritiene opportuno evidenziare che si è scelto di non
intervenire sui contenuti proposti dai vari autori
per lasciare loro la più ampia libertà di espressione.
Gli iscritti alla mailing-list possono chiedere chiarimenti o
presentare le loro critiche relative ai temi dei vari articoli.
Riceveranno una risposta dall’equipe di esperti della
Scuola Patavina di Graflogia.
E-mail: [email protected]
LA COMPETIZIONE
Scuola di Grafologia “CROTTI”
per l’orientamento
a cura di Evi Crotti
psicopedagogista, scrittrice, giornalista
La competizione non va intesa come strumento d’aiuto per affermarsi, pur con tutti i diritti,
nel sociale. Essa non è sempre uno stimolo malsano, purché non costringa il soggetto a
vivere sempre in uno stato di allarme-veglia e di opposizione all’altro. Proprio in virtù di
tale opposizione, il soggetto competitivo potrebbe andare incontro alla solitudine o a un
individualismo che può caricarlo di ansia per nulla produttiva.
Di solito la competizione esula dalla necessità di vedersi realizzati, utilizzando i propri talenti,
le attitudini e le risorse, mentre si è costantemente presi dal voler assolutamente avere ciò che
l’altro ha. Ciò penalizza le nostre effettive qualità. E’ come il bambino che, nato il fratellino,
spende tutta le sue energie nel competere per l’affetto della mamma, provando invidia e
gelosia, sentimenti peraltro basati sull’impulso. L’adulto che non ha risolto tale problema
spenderà la sua vita in un meccanismo che provocherà solo irritazione, invidia, collera e
diffidenza. Una trappola che lo chiude nel bisogno di possedere, di invidiare e di ambire
in modo quasi morboso, poiché l’altro è solo da abbattere e da sconfiggere. La frase che si
sente pronunciare dal competitivo è: “vorrei essere come lei o come lui“: un’introiezione non
positiva, poiché l’individuo è unico e irrepetibile. Di solito tale desiderio assomiglia a quel
genitore che vuole suo figlio identico a sé, laddove l’altro non è considerato come valore
individuale e autonomo, bensì come spinta infantile a sconfiggerlo.
Nessun uomo presta le ali a un altro uomo. La proiezione che Mozart fece sul suo maestro
80
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Approfondimenti proposti dai docenti
Salieri era probabilmente dovuta proprio alla competizione che lo portò ad accusarlo di
gelosia e antagonismo.
SCRITTURA DI MOZART E DI SALIERI
Può darsi, del resto, che anche Salieri fosse a sua volta ingelosito dalla genialità del piccolo
Mozart; ma è l’accusa che il grande musicista di Salisburgo ha fatto al suo maestro che
mascherava in fondo una rivalità affettiva, a compensazione di un padre despota.
Se non si riesce a costruire una propria identità personale è facile che subentri la gelosia e
quindi una competizione malsana e non positiva.
La competizione sana è quella che porta ad autoaffermarsi con le proprie capacità e le proprie
attitudini, diventando produttivi nel mondo con i propri talenti. Ogni restrizione o frustrazione
non risolta può, invece, produrre una competizione distruttiva. E’ logico che il soggetto
competitivo, dimostri così tutta la sua impotenza , i sentimenti d’inferiorità e di colpa.
Il tutto può risalire a gelosie vissute nel passato, a posposizioni subite, a vissuti di abbandono
e a situazioni di esproprio; ecco perché ogni situazione va analizzata con la comprensione più
che con il giudizio.
La consapevolezza di essere individui unici e irripetibili dovrebbe debellare in noi la voglia
di competizione dando spazio a una costruzione reale del proprio sé.
Qual è la soluzione?
Via ogni passione alienante, per lasciare posto all’amore!
“L’amore non è una passione che aliena, bensì un’azione, un potere che può essere praticato solo
nella libertà e non può essere conseguenza di qualsivoglia costrizione (Luban Ploza1)”.
Per riuscirci occorre:
• Desiderare innanzi tutto di diventare se stesso, rifiutando i comportamenti che i mass media
impongono.
• Guardarsi dal voler essere perfetto a tutti i costi.
• Accettarsi totalmente senza disprezzare parte di sé ritenuta limitante.
• Realizzare se stessi in comunione con gli altri e non contro se stessi o contro gli altri.
In conclusione è necessario evitare di essere nemici di se stessi, solo nella consapevolezza di
___________________
1 B. Luban Ploza, Erich Fromm, PULEIO EDIZIONI, pag. 381.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
81
Approfondimenti proposti dai docenti
sentirsi un valore e di credere di avere una parte compartecipativa nel mondo e dare un valore
alla vita, trovando in se stessi la serenità interiore.
Non vanno confusi l’innamoramento e l’istinto sessuale, che porta dentro il seme della gelosia
e della competizione, con l’amore che si fonda su tre concetti importanti: libertà, verità e
giustizia.
Com’è la scrittura della persona competitiva?
ESEMPIO DI SCRITTURA DI PERSONA COMPETITIVA
• Calibro grande – egocentrismo per sentimenti di superiorità. Per Moretti questi soggetti
tendono a “pompeggiare” e quindi a esagerare. E’ per se stessa una mancanza intellettiva
poiché non risponde alla realtà; è una carenza morale in quanto è facilmente rivestita di
insincerità.
• Stretto tra lettere – spazio ridotto all’altro in funzione di un egoismo.
• Contorta SM - prevaricazione sull’altro per ostinazione. Per Moretti perdono facilmente la
serenità e sono spesso interiormente turbati e scontenti di tutti e di tutto.
• Pressione SM – forza psicofisica che porta alla competizione esagerata per poca sensibilità e
incapacità di tenere conto delle altrui necessità. Sempre per Moretti sono soggetti determinati,
grintosi e affermativi, per cui mal sopportano le persone sensibili.
• Rovesciata – sentimenti di rivalsa sull’altro legati alla rimozione del proprio impulso
di competizione con le “radici femminili” e contro una società disattenta. Non a caso la
Rovesciata s’incontra oggi anche nel maschio.
• Angolosa – spirito combattivo.
82
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Approfondimenti proposti dai docenti
La mediazione culturale:
un processo in divenire.
Contributo grafologico alla definizione
del profilo attitudinale
a cura di Erika Moretti
Diploma universitario in consulenza grafologica
presso la facoltà di scienze della formazione dell’Università
degli Studi di Urbino
Specializzazione ambito familiare. Corso di Formazione
Specialistica: “Master in counseling grafodinamico”
Proporre il tema della mediazione culturale è oggi più che mai argomento scottante, complesso
ed estremamente attuale. Il tema della mediazione culturale offre uno spunto per far sì che,
attraverso l’integrazione, l’adattamento, la diversità di chi arriva non venga solo accettata,
ma sia avvicinata, conosciuta nelle sue particolarità, apprezzata proprio perché ricchezza che
integra la nostra cultura.
La presenza di famiglia, figli, costringe gli immigrati ad uscire dalla condizione di invisibilità
sociale e ricoprire ruoli quali quello di utente, paziente, genitore, consumatore, portando così
dentro i servizi domande ed esigenze in parte inedite, che gli operatori devono comprendere
ed accogliere.
Ecco quindi che questo tipo di professione si pone come essenziale nel passaggio dalla logica
della tolleranza, alla logica della comunicazione.
1. Il mediatore culturale. Obiettivi e funzioni della professione
L’esperienza italiana di mediazione linguistica culturale è piuttosto recente, si è iniziato ad
utilizzare questo termine a metà degli anni ’90, tanto che il primo provvedimento legislativo
che cita esplicitamente questa nuova professione è la legge 40 del 1998, divenuto poi Testo
Unico sull’Immigrazione (d.p.r. 268/98).
Per quanto riguarda invece le prime esperienze, queste appartengono all’ambito sanitario
milanese e risalgono agli anni ’90, dove si sono sviluppati modelli di intervento correlati a
scuole di formazione di mediatori.
Quali sono dunque le finalità, gli obiettivi, la professionalità, le procedure, il setting, le
difficoltà entro cui il mediatore culturale si muove nel rispetto della sua professionalità e della
sua deontologia?
Il nucleo centrale della mediazione è dunque la relazione con l’altro: tra operatori e nuovi
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
83
Approfondimenti proposti dai docenti
utenti, tra servizi comuni e riferimenti distintivi, tra linguaggi verbali e non verbali, che
esprimono significati simili con accenti e suoni differenti.
In generale potremmo dire che l’intervento di mediazione si attua su tre piani: orientativoformativo, linguistico-comunicativo / culturale, e psico-sociale.
All’interno di ognuno di questi tre piani, il mediatore deve far fronte a differenti funzioni che
delineano il suo ambito di competenza:
-
interpretariato e traduzione;
-
facilitazione della relazione;
-informazione;
-
orientamento ed accompagnamento ai servizi;
-
promozione della cultura d’origine;
-
prevenzione e gestione dei conflitti
-
agente di cambiamento;
-
riconoscimento e valorizzazione delle differenze
Volendo rifarsi al modello del sapere, saper fare, saper essere, potremmo dire che per
quanto riguarda il sapere, il mediatore deve possedere la conoscenza di almeno due lingue,
padronanza di linguaggio tecnico relativo al contesto in cui opera, conoscenze riguardo le
culture, le tecniche di comunicazione, tecniche facilitanti l’ascolto; per quanto riguarda il
saper fare deve essere in grado di mantenere una posizione di terzo (neutralità, capacità
di decentramento, capacità di gestione del colloquio, gestione del proprio controtransfert);
mentre per il saper essere riguarda l’elaborazione della propria storia individuale, allo scopo
di mettere in luce le motivazioni manifeste e quelle nascoste della propria decisione migratoria
evitando quindi che siano di interferenza nella mediazione.
2. Gli ambiti di inserimento lavorativo
Finora le principali esperienze di mediazione si sono svolte in tre grandi aree: il contesto
scolastico, il contesto sanitario e il contesto giudiziario.
Il contesto scolastico si caratterizza per le seguenti funzioni: supporto linguistico e decodifica
linguistico-culturale, capacità d’animazione e aggiornamento culturale, intermediazione del
rapporto scuola/famiglia.
Il contesto sanitario comprende la particolare relazione che va sotto il nome di “triangolo
terapeutico”, dato da paziente, terapeuta e comunità circostante; nel caso del paziente
immigrato la comunità circostante non è la stessa del medico. Per il paziente immigrato il
paese d’origine è assente. È questa la “casella” che dovrebbe essere ricoperta dal mediatore
culturale operante in quest’ambito. Queste le principali funzioni: capacità di neutralità,
84
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
da un lato si caratterizza per funzioni più tecniche quali l’interpretariato,
Approfondimenti
propostidall’altro
dai docentiè più
l’accompagnamento ed orientamento, la compilazione
della modulistica;
complessa e l’inserimento di un mediatore ha creato non poche difficoltà. Il primo tra
traduzione, evitamento del conflitto.
gliIl contesto
ostacoligiudiziario
è la diffidenza
operatori.
Il mandato
sociale,
se nondi quello
comprende degli
due possibilità:
l’inserimento
in tribunali
o all’interno
penitenziari. In
caso la modalità
mediazione
profondamente
differente:
un
istituzionale,
diquesto
un penitenziario
perdella
adulti
è quelloè di
recuperare il
deviantedaattraverso
si caratterizza
per funzioni più tecniche
la lato
repressione:
il comportamento
diverso quali
vienel’interpretariato,
punito, perchél’accompagnamento
pericoloso per laedstabilità
orientamento, la compilazione della modulistica; dall’altro è più complessa e l’inserimento
dell’ordine
precostituito,
attraverso
la privazione
libertà
personale.
Secondo
di un mediatore
ha creato non
poche difficoltà.
Il primodella
tra gli
ostacoli
è la diffidenza
degli queste
premesse,
che noto
e stabilito
è sicuro,
mentre
ciòpenitenziario
che è nuovo
e ignoto
, è
operatori. Ilciòmandato
sociale,
se non quello
istituzionale,
di un
per adulti
è
quello di recuperare
deviante
attraverso
la repressione:
il comportamento
diverso viene
pericoloso.
(Andolfi,il 2003,
pag.
188-189).
Ecco quindi
come la mediazione
in questo
punito, perché pericoloso per la stabilità dell’ordine precostituito, attraverso la privazione
ambito si caratterizzi per fermezza e rigorosità, assumendo una nuova sfaccettatura
della libertà personale. Secondo queste premesse, ciò che noto e stabilito è sicuro, mentre
rispetto
altrie ignoto
ambiti., èQueste
le principali
funzioni:
accoglienza,
traduzione,
ciò che agli
è nuovo
pericoloso.
(Andolfi, 2003,
pag. 188-189).
Ecco quindi
come la offrire
mediazione inaiquesto
ambito
si caratterizzi per fermezza
e rigorosità, assumendo
una nuova agli
informazioni
detenuti
sull’organizzazione
dei penitenziari,
offrire informazione
sfaccettatura rispetto agli altri ambiti. Queste le principali funzioni: accoglienza, traduzione,
operatori sulle specificità culturali dei detenuti immigrati.
offrire informazioni ai detenuti sull’organizzazione dei penitenziari, offrire informazione agli
operatori sulle specificità culturali dei detenuti immigrati.
3. Competenze
Competenze trasversali e i relativi segni grafologici utili alla mediazione (Conficoni,
Le3.competenze
Le competenze trasversali e i relativi segni grafologici utili alla mediazione (Conficoni, 2000)
2000) vengono presentati nella seguente tabella.
vengono presentati nella seguente tabella.
CAPACITA’
ASSOCIATIVE
RAPIDE
CAPACITA’ DI
EMPATIA E
DIPLOMAZIA
NEUTRALITA’,
OBIETTIVITA’
DISCREZIONE
A.S.e R. Graf.
traduzione
FLUIDA, TRIPLICE
IN EQUILIBRIO,
CURVA
interazione
servizio/
utente
CURVA, LARGO
TRA LETTERE,
SINUOSA, ANGOLI
C
posizione
di terzo
OMOGENEITA’,
ORGANIZZAZIONE,
SENZA ESAGERAZIONI, PARCA
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
85
Approfondimenti proposti dai docenti
SENSIBILITA’, EMPATIA, EMOTIVITA’,
APERTURA,
DISPONIBILITA’
SENSIBILITA’ +
AUTOCONTROLLO
EMOTIVO, SPIRITO
PRATICO,
ORGANIZZAZIONE,
FEDELTA’
RIPRODUTTIVA
contesto
scolastico/
educativo
contesto
sanitario
MAGGIORE ENERGIA
FORTE CONTROLLO
EMOTIVO,
DETERMIONAZIONE,
GESTIONE DELLO
STRESS
contesto
giudiziario
FILIFORME, LTL,
INTOZZATA II MODO,
SINUOSA, ANGOLI C
BUONA PRESSIONE,
ASTE RETTE,
OMOGENEA, FLUIDA,
ORGANIZZAZIONE
GRAFICA RIGOROSA
MA NON RIGIDA
INTOZZATA I MODO,
MANTIENE IL RIGO,
ASTE RETTE,
OMOGENEA, CURVA
SULLA MEDIA
4. Osservazioni sul campo
A questo punto vorrei proporre alcune scritture di mediatori culturali, raccolte grazie alla
4. Osservazioni
sul campo
collaborazione
del Centro
Polivalente per l’immigrazione di Grottammare (AP).
A
questo
punto
vorrei
proporre alcune
scritture
di mediatori
culturali,
raccolte
grazie
I saggi grafici presentati appartengono
a mediatori
di varia
provenienza,
che da anni
esercitano
la professione
o di aspiranti
mediatori
che, al momento
della raccolta
erano in formazione,
alla collaborazione
del Centro
Polivalente
per l’immigrazione
di Grottammare
(AP). o
cheI comunque
mostravano
interesse
per la professione.
saggi grafici
presentati
appartengono
a mediatori di varia provenienza, che da anni
esercitano la professione o di aspiranti mediatori che, al momento della raccolta erano
4.1 Soggetto maschile di 47 anni
in formazione, o che comunque mostravano interesse per la professione.
Questa scrittura appartiene a A. K., soggetto di sesso maschile, di 47 anni, destrimane. Il
soggetto proviene dalla Tunisia ed è residente in Italia da 23 anni. K. è laureato in Lettere
4.1 Soggetto
47 anni come laurea equipollente quella in Lingue e letteratura
Italiane
e in Italiamaschile
gli è stata di
riconosciuta
straniera.
professionea di
culturale
da circa
tre anni
ha frequentato
QuestaEsercita
scritturalaappartiene
A.mediatore
K., soggetto
di sesso
maschile,
di e47non
anni,
destrimane.
nessun
corso di formazione inerente alla professione. Ha già lavorato nel campo della
Il soggetto proviene dalla Tunisia ed è residente in Italia da 23 anni. K. è laureato in
formazione professionale e nelle scuole come insegnante di sostegno linguistico. Attualmente
Lettere Italiane e in Italia gli è stata riconosciuta come laurea equipollente quella in
lavora come mediatore culturale a tempo pieno nelle scuole elementari e medie.
Lingue e letteratura straniera. Esercita la professione di mediatore culturale da circa tre
anni e non ha frequentato nessun corso di formazione inerente alla professione. Ha già
lavorato nel campo della formazione professionale e nelle scuole come insegnante di
sostegno linguistico. Attualmente lavora come mediatore culturale a tempo pieno nelle
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scuole elementari e medie.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Approfondimenti proposti dai docenti
CARATTERISTICHE GLOBALI DELLA SCRITTURA. La grafia del soggetto si caratterizza
per una buona energia, determinazione, voglia di fare (Intozzata I modo), capacità di analisi,
controllo e allo stesso tempo capacità di sintesi (Triplice, Attaccata/Staccata). Buone sono
le capacità discriminative, la curiosità intellettiva, la capacità logica e critica ( Curva/
Angolosa, Triplice, Disuguale met. Calibro). Le sue doti intellettive sono ben organizzate,
chiare, notevole è l’ambizione (Chiara, Gettata via alla meglio, Ascendente). Accanto a queste
caratteristiche emerge però anche una forte emotività, che apporta nel soggetto momenti di
cessione e di difficoltà (Non Omogenea, Aperture a capo, Slanciata debole). Se in apparenza
quindi si dimostra caparbio, ambizioso e determinato, in realtà interiormente è molto più
vulnerabile di quanto non appaia.
CARATTERISTICHE DI PERSONALITA’. Da un punto di vista intellettivo, il soggetto
è capace di analisi e sintesi, gode di un’intelligenza profonda, capace di entrare nella
particolarità dei dettagli senza soffermarvisi eccessivamente, riuscendo a mantenere una
visione globale delle situazioni ed attivandosi nell’immediato per risolverle. Di fronte ai
problemi difficilmente si scoraggia, piuttosto si muove con determinazione per affrontarli e
per offrire all’utente soluzioni personalizzate e tempestive. Non sempre però risulta coerente
nelle sue decisioni in quanto emotivamente influenzabile.
Nella mediazione non rischia di certo mancanza di intuito e immediatezza di risposta, piuttosto
potrebbe non sempre trovare le soluzioni più opportune perché mosso dalla necessità di fare e
di sbrigarsi, tralascia le giuste modalità. Mosso da fervore in ogni cosa che fa, infatti, potrebbe
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
87
Approfondimenti proposti dai docenti
a volte avere atteggiamenti di scatto impulsivo, nervoso, di reattività, non sempre idonei
alla mediazione. Nelle occasioni di lavoro, infatti, si applica con coinvolgimento emotivo,
appassionandosi direttamente al caso che tratta. Questo, se da una parte lo rende sensibile alle
problematiche dell’utente straniero e disponibile a risposte personalizzate, dall’altra potrebbe
apportare poca capacità di distacco emotivo e neutralità.
Capace di senso di responsabilità, è quindi fedele agli impegni presi e disponibile all’aiuto. La
sua animosità ed emotività lo rendono capace di spirito di sacrificio, anche se la sua voglia di
fare e la sua operatività aumentano la sua voglia di concludere e di sistemare le situazioni.
Nelle relazioni con i collaboratori cerca sempre di offrire il suo meglio, impegnandosi
con serietà e cercando di non deludere. Difficilmente disposto ad autocritica, però, tende
maggiormente ad imporre il proprio punto di vista piuttosto che conciliare le proprie idee con
quelle degli altri. Nell’ambito della collaborazione quindi preferisce un ruolo non routinario,
di una certa responsabilità ed autonomia. Del resto, necessita altresì di una supervisione,
mirata soprattutto alla gestione della sua parte più emotiva, vulnerabile e nervosa, che potrebbe
portargli delle difficoltà nella gestione dei rapporti non solo con i collaboratori, ma anche con
l’utenza, con cui è fautore di un rapporto diretto, essenziale, immediato, sì; ma caratterizzato
anche da non molta diplomazia.
ORIENTAMENTO ALLA MEDIAZIONE. La sua buona energia, l’intuito, la capacità di
personalizzazione dell’intervento, lo rendono diretto nelle relazioni e capace nella gestione di
situazioni difficili. Se supportato da una costante supervisione e da un team di collaboratori,
non escluderei la possibilità di inserimento anche in contesti difficili e delicati, come quello
sanitario o giudiziario.
4.2 Soggetto femminile di 36 anni
La scrittura appartiene a F. A., donna di anni 36, destrimane, di origine rumena. Il soggetto si
trova in Italia da 10 anni, è laureata in Scienze della Comunicazione e ha seguito un corso di
mediatori socio-linguistici presso la Scuola Regionale di san Benedetto del Tronto. Esercita
la professione di mediatrice culturale da un anno, prevalentemente nelle scuole elementari e
medie.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Approfondimenti proposti dai docenti
CARATTERISTICHE GLOBALI DELLA SCRITTURA. Il contesto scrittorio si caratterizza
per compostezza, esigenza di ordine sia mentale che pratico, organizzazione, necessità di far
bene, da un punto di vista intellettivo (Filiforme, Triplice in equilibrio, Sinuosa, Ponderata,
Chiara, Nitida, Accurata, Ricci vezzosità); mentre per disponibilità, delicatezza, generosità,
capacità di mediazione e di diplomazia dal punto di vista temperamentale (Largo tra lettere,
Sinuosa, Disuguale metodico dell’Inclinazione, Aperture a capo, Flessuosa, Angoli C).
L’organizzazione e l’ordine della scrittura non va a bloccare il movimento della scrittura che
comunque appare composto, non invadente, ma vivo. Emerge dal contesto una vibratilità di
fondo della scrittura e della persona, appena percettibile che in questo modo caratterizza il
soggetto nei suoi modi, atteggiamenti, nei suoi pensieri e nella modalità di svolgere il proprio
lavoro.
CARATTERISTICHE DI PERSONALITÀ. Da un punto di vista intellettivo, nel soggetto
spiccano sia capacità di controllo, riflessione che capacità di intuito spontaneo che opera
sintesi, concilia, approfondisce attraverso costanti confronti. Fa parte del suo modo di essere
l’ordine sia concettuale che operativo, la consequenzialità nel muoversi e la compostezza
nel proporsi. Sempre attenta alle esigenze e alla sensibilità altrui, ha modi ed atteggiamenti
delicati, volti a ben apparire di fronte agli altri, ma senza che questo diventi qualcosa di
innaturale.
Ha notevoli capacità di attenzione costante e concentrata, sostenuta da chiarezza di idee,
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
89
Approfondimenti proposti dai docenti
capacità discriminative, capacità di confronto, che le permettono di analizzare i problemi che
le si pongono e le situazioni con completezza e serietà.
Tutto vorrebbe vagliare; quindi nell’esaminare i problemi e le situazioni, difficilmente
qualcosa le sfugge. Le sue decisioni non spiccano per tempestività, ma per completezza e
precisione nel voler considerare molti dei pro e dei contro delle situazioni che si trova a dover
affrontare.
Capace di spirito di sacrificio e di riservatezza, lavora con impegno e serietà, con costanza e
coinvolgimento emotivo.
Nella mediazione è puntuale, capace di fedeltà nella traduzione, di chiarezza espositiva
ed essenzialità. Sa cogliere il nocciolo della comunicazione, ma non per questo risulta
laconica nella trasmissione dei propri contenuti, anzi sa riconoscere le diverse modalità con
cui agganciare gli utenti, i momenti di intervento più opportuni e quelli in cui si richiede
silenzio ed osservazione. È quindi capace di farsi da parte qualora la situazione lo richiedesse
o semplicemente di eseguire il suo ruolo di terzo, senza interferire né dall’una né dall’altra
parte.
Da un punto di vista motivazionale, il soggetto è spinto da un grosso desiderio di
autorealizzazione combinato con la necessità, però, di sentirsi utile, di mettersi al servizio
degli altri.
ORIENTAMENTO ALLA MEDIAZIONE. La sua forte emotività, seppur ben gestita, la
rende poco idonea a contesti difficili, come quello giudiziario o quello di gravi malattie, in
quanto difficilmente ne reggerebbe lo stress emotivo. Sicuramente più adatto è il contesto
scolastico, dove attualmente opera, in cui le proprie doti potrebbero venire fuori al meglio.
4.3 Soggetto femminile di 39 anni.
La scrivente è una donna di 39 anni, K. S., di origine russa, destrimane. È in Italia da 5 anni, ed
è laureata in Ingegneria. All’epoca della raccolta della scrittura era interessata alla professione
di mediatrice culturale. Ha finora esercitato la professione di interprete russo – italiano.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Approfondimenti proposti dai docenti
CARATTERISTICHE GLOBALI DELLA SCRITTURA. Come lati positivi della persona
emergono l’organizzazione, la precisione, la fedeltà riproduttiva, la metodicità (Intozzata
I modo, Calibro medio, Piantata sul rigo, Uguale, Parallela, Accurata compita) ; a cui
però vanno anche contrapposti altri aspetti come la rigidità eccessiva, il rigore formale, la
difficoltà d’apertura ad un rapporto empatico (Acuta, Squadrata, Aste rette, Parallela, Uguale,
Pedante, Austera, Ricci soggettivismo), caratteristiche che vanno prese in considerazione
nella valutazione delle possibili attitudini per lo svolgimento della professione del mediatore
culturale.
CARATTERISTICHE DI PERSONALITÀ. Analizzando le varie caratteristiche della
persona in relazione al profilo professionale del mediatore culturale, vengono valorizzate la
fedeltà nella riproduzione, la precisione e l’esattezza che rientrano sempre nel suo obiettivo,
la metodicità del suo lavoro, le capacità organizzative, il senso pratico.
Il soggetto possiede infatti, un’intelligenza di tipo riproduttivo, che lo rende particolarmente
abile nello svolgimento della parte burocratica, nella compilazione e traduzione di documenti
in modo affidabile, preciso, puntuale.
È capace di attenzione, più volontaria che spontanea, data la sua grande costanza e capacità di
tenuta. Può rimanere per questo concentrata a lungo, anche per l’elevato senso di dovere che
la caratterizza. Fedele alle norme e molto attaccata al formalismo, è precisa e puntuale nelle
consegne e nella gestione degli impegni presi, mossa interiormente anche dalla necessità di
ben figurare di fronte agli altri.
Se dal punto di vista dell’attaccamento al lavoro e della precisione esecutiva è ineccepibile,
nella gestione dei rapporti può rivelare però qualche difficoltà, dovuta soprattutto a mancanza
di spontaneità e di calore umano. Queste caratteristiche vanno in qualche modo ad incidere
nella capacità di mediazione, basata principalmente sulla capacità di comprensione delle altrui
esigenze e nel farsi da portatore di queste di fronte ad un servizio nel modo più opportuno.
La relazione di mediazione si caratterizzerebbe positivamente per quanto riguarda la parte
strettamente linguistica, di traduzione; mentre nella parte relazionale, emergerebbe eccesso di
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Approfondimenti proposti dai docenti
rigore formale, rigidità, difficoltà nell’accoglienza dello straniero, difficoltà di empatia.
ORIENTAMENTO ALLA MEDIAZIONE. Dalla valutazione delle caratteristiche attitudinali
sono da segnalare buone capacità e predisposizione per la parte linguistica di traduzione, ma
carenze nella parte emozionale, di calore, di comprensione e di empatia che caratterizza la
mediazione e la distingue da un lavoro di semplice interpretariato. Potrebbe comunque essere
inserita come mediatrice nei tribunali o comunque adatta allo svolgimento della pratiche
burocratiche di traduzione e compilazione di modulistica perché affidabile, precisa e rigorosa
nella traduzione.
5. Conclusioni
Nell’ambito della mediazione, ci si potrebbe avvalere del contributo grafologico in
varie situazioni: in primo luogo, potrebbe essere d’aiuto a tutti coloro che si occupano di
assunzione di personale per la mediazione, che siano centri pubblici, come province, comuni,
centri polivalenti; o privati, come le cooperative. L’analisi grafologica potrebbe essere
utile al momento dell’assunzione per individuare le possibili caratteristiche attitudinali del
soggetto in questione, evidenziandone gli aspetti positivi e favorevoli al ruolo che dovrà
ricoprire e quelli contrari o più problematici. Potrebbero essere date informazioni non solo
sulle capacità del soggetto, sui suoi tratti intellettivi e temperamentali, ma anche sulla sua
capacità e modalità di lavorare in gruppo. Accanto a queste caratteristiche di personalità, utile
sarebbe, per l’ente che deve inserire il soggetto, avere indicazioni orientative sul contesto
più adatto alla persona, dove meglio vengano espresse le sue potenzialità, al fine di ridurre al
massimo anche la possibilità di accumulo di stress. Accanto a questo utilizzo, vorrei proporre
l’utilità della disciplina grafologica anche in un contesto di formazione, per la canalizzazione
di determinate potenzialità degli allievi verso un ambito lavorativo piuttosto che un altro,
mettendo in primo piano le disposizioni costituzionali e caratteriali del soggetto e le sue
motivazioni più profonde.
Inoltre, nel caso di contesti di formazione a numero chiuso, l’analisi grafologica potrebbe
integrare altre prove di selezione per concentrare il numero di persone in relazione a coloro
che hanno predisposizioni costituzionali più accentuate, motivazioni più autentiche, e che
quindi sono agevolate nella riuscita nella professione e nella realizzazione delle proprie
aspirazioni.
Proprio per queste diverse modalità applicative, penso che il contributo grafologico, inserito
in un contesto di interdisciplinarità, nel rispetto della persona, possa offrire un valido supporto
sia per il mediatore che per l’ente.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Approfondimenti proposti dai docenti
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
Bibliografia sull’immigrazione e la mediazione culturale
-ANDOLFI MAURIZIO (a cura di) (2003), La mediazione culturale. Tra l’estraneo e il
familiare, Milano, Franco Angeli
-BELPIEDE ANNA ( a cura di ) (2002), Mediazione culturale. Esperienze e percorsi formativi,
Torino, UTET
-CASTIGLIONI MARTA (1997), La mediazione linguistico-culturale. Principi, strategie,
esperienze, Milano, Franco Angeli
-FAVARO GRAZIELLA, NIGRIS ELISABETTA (1999), La mediazione e i mediatori.
Dossier di ricerca, Regione Lombardia, Provincia di Milano
Bibliografia grafologica
-CONFICONI IRIDE (2000), I tratti della personalità. Considerazioni psicologiche e indici
grafologici, Urbino, Libreria “G. Moretti” Editrice
-MILLEVOLTE ALESSANDRA (1991), La scrittura, Trieste, Edizioni EBC
-MORETTI GIROLAMO (2000), Facoltà intellettive e attitudini professionali dalla
Grafologia, Padova, Edizioni Messaggero
-PALAFERRI NAZZARENO (1999), L’indagine grafologica e il metodo morettiano, Padova,
Edizioni Messaggero
-TORBIDONI LAMBERTO (1999), Problemi della Grafologia applicata all’orientamento
professionale, Urbino, Libreria “G. Moretti” Editrice
-TORBIDONI LAMBERTO, ZANIN LIVIO (1998), Grafologia. Testo teorico-pratico,
Brescia, Editrice La Scuola
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
93
Sintesi dei lavori degli studenti
Sintesi dei lavori degli studenti
Il TrADITORE SERIALE IN GRAFOLOGIA
di Isabella Garzara
Introduzione
Non esiste il giorno senza la notte, l’alto senza il basso: tutto, senza eccezioni - il mondo
esteriore dei fenomeni, il mondo dei sentimenti, dei pensieri, delle sensazioni- si rivela
all’essere umano in due poli, questa è la legge fondamentale della creazione.
Pur essendo il cosmo e il mondo un’unità, noi essere umani possiamo farne esperienza solo
nel campo delle dualità.
Uomo e donna sono le due parti di un “Tutto”, l’uno non esiste senza l’altro, essi si completano,
si condizionano e si appartengono.
Queste due facce della stessa medaglia, a volte sembrano due pianeti distanti, mondi paralleli,
così apparentemente lontani eppure così dipendenti tra loro.
Da più di vent’anni mi occupo dello studio dell’uomo, visto nella sua interezza di essere
fisico, mentale e spirituale, lo studio della grafologia, ne fa parte.
Tra le mie molteplici passioni, insegno e pratico Shiatsu e prima di ogni trattamento, creo le
condizioni perché il mio “cliente” possa instaurare un rapporto di fiducia con me e lasciare
fluire le sue emozioni, i suoi stati d’animo sentendosi semplicemente “accolto come essere
umano”, con il suo carico di dolore, di problemi, e molte volte con i suoi pesanti sensi di
colpa, senza sentirsi per questo sbagliato o giudicato.
La mia esperienza mi permette di affermare che un dialogo iniziale, ben guidato e mirato è
alla base dell’autoguarigione, scopo del trattamento stesso.
L’ascolto senza giudizio è fondamentale, questo mi ha permesso di conoscere molte debolezze
umane, di scoprire soprattutto quanto l’infedeltà non sia un fenomeno, ma una normale
tendenza e quanto questa tendenza umana, a causa del nostro vissuto, della nostra educazione
e cultura, provochi dolore e malattia.
In questo mio studio, uso il termine “seriale” per sottolineare le similitudini con l’evocazione
del termine “serial killer”, gli uomini infatti tradiscono per le stesse motivazioni per cui un
killer seriale uccide: la motivazione più rilevante è il vissuto, legato soprattutto alla prima
infanzia e ad una predisposizione genetica all’aggressività, piuttosto che all’infedeltà. Dipende
quindi tutto dalla nostra famiglia?
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
La famiglia è il terreno in cui siamo radicati, il terreno da cui prendiamo il nutrimento, bisogna
scoprire le radici, riconoscerle per liberarle da ciò che le danneggia e le indebolisce.
Il mio vuole essere un apporto di tipo grafologico: “la grafia è un gesto conscio che rivela
l’inconscio” e così, esplorando l’inconscio potremmo osservare come riconoscere alcuni
segni tipici dell’infedeltà, ricordando sempre gli insegnamenti del grande Maestro G. Moretti,
secondo il quale, ogni segno va considerato nell’insieme del contesto grafologico, tenendo
conto dell’intero scritto in analisi.
Non esiste nulla di assoluto, l’essere umano è di per sé un Universo vasto e meraviglioso, non
finiremo mai di esplorarlo ed esso non finirà mai di stupirci.
GRAFOLOGIA E AMORE
La grafologia dà la possibilità di valutare la relazione tra l’Io individuale e l’Io sociale,
attraverso lo studio e l’analisi dei due movimenti di base: Curva e Angolosa.
Attraverso l’analisi di una scrittura, si può comprendere la dimensione dell’amore per se
stessi , per l’altro, in relazione con il proprio vissuto e la sua struttura costituzionale.
L’Io individuale è attivato dall’istinto di conservazione dell’Io –movimento angoloso- mentre
l’Io sociale, è attivato dall’istinto di identificazione con il Tu- movimento curvo- , nel gesto
grafico che comprende entrambi le spinte, individueremo il modo affettivo di un soggetto.
Si può quindi affermare che, la scrittura ci informa sulla capacità di dare e ricevere amore, in
relazione all’educazione ricevuta e alla costituzione psicofisica.
Curva e Angolosa esprimono rispettivamente, altruismo ed egoismo, una grafia però, non può
essere solo Curva perché identificandosi solo con il Tu, il soggetto perde la propria identità,
Angolosa infatti, attiva il sentimento dell’Io individuale, la coscienza e la difesa di se stessi.
In un movimento grafico molto curvo, poco evoluto, l’amore si snatura, scivola nel
disimpegno.
I segni grafologici che indicano un amore armonico ed equilibrato, sono rappresentati esempio
da:
• Curva, Largo tra lettere (LTL) con Mantiene il Rigo (MIR) e Aste Rette non sopramedia:
disponibilità , altruismo, ma anche capacità di mantenere e portare a termine gli impegni.
•Curva, Angoli C sui 5/10, LTL 6/10, Accurata spontanea: altruismo, generosità e
organizzazione.
• Sinuosa, LTL e Fluida sopramedi: capacità di comprendere e considerare l’altro in modo
spontaneo.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
TRADIMENTO, AMORE, EMOTIVITA’ E GRAFOLOGIA
Per i protagonisti di questo studio, l’infedeltà sembra appartenere al proprio DNA, non sono
mai stati fedeli e non concepiscono una vita senza tradimenti.
Il tradimento a volte, pare essere un mezzo per verificare la propria “efficienza sessuale”,
avere più partner sessuali potrebbe rassicurarli, sulla loro “virilità” o “femminilità” e in due
dei quattro casi trattati, potrebbe addirittura nascondere una mancata identità di genere.
La mancata identità di genere, potrebbe tradursi in “grafie maschili Anima” , nonché nella
presenza di segni dell’insicurezza come le Stentatezze e le Non Omogeneità.
Di sicuro, questi traditori seriali, hanno bisogno di emozioni forti, di sentirsi vivi, attivi,
sempre in prima linea. Sembrano prediligere le relazioni parallele, anche perché sono relazioni
ad alto rischio. Allo stesso tempo però, mettono a tacere “una vocina interiore” che dice
loro che qualcosa non va, provvedendo alla compagna/o, non facendo loro mancare nulla,
promettendosi anche di non lasciarli mai, convinti che quello sia comunque l’Amore della
loro vita, ma concedendosi il fatto che loro “sono fatti così”.
Le Emozioni rivestono un ruolo importantissimo nella vita dell’uomo e il sentimento d’amore
è legato alla dimensione emozionale.
Grafologicamente il rapporto più rappresentativo è la contrapposizione tra altruismo e
egoismo, ma l’emotività è una peculiarità del sistema nervoso individuale che può portare
a reazioni esagerate agli stimoli, alle sensazioni, alle situazioni, agli avvenimenti, turbando
in modo più o meno intenso e più o meno duraturo, l’equilibrio psicofisico del soggetto.
L’alterazione dell’equilibrio psicofisico, porta a sua volta ad una alterazione dell’affettività
che va dall’esaltazione della stessa alla chiusura totale.
Le principali manifestazioni dell’emotività sono: turbamento, irrequietezza interiore,
impulsività, instabilità psichica, esagerazioni dei toni espressivi, esaltazione della fantasia o
della motricità, tendenze artistiche e soprattutto instabilità affettive.
Gli autori delle grafie che analizzerò in seguito, sono tutti caratterizzati da una forte emotività
e naturalmente per definizione, da instabilità affettiva.
L’emotivo- Traditore, si lascia coinvolgere dallo stimolo affettivo, pensando che sia Amore
anche quando è solo un’impressione. Facendo un esempio grafologico, potremmo avere:
Con Intozzata II° modo, Scattante, Slanciata, Impaziente, Veloce tutti sopra medi, in un
contesto di non omogeneità, saremmo di fronte ad un soggetto che si lascia coinvolgere
con grande spontaneità, in modo veloce, ma con la stessa rapidità può perdere l’interesse e
questo non può essere Amore, quest’ultimo richiede infatti un impegno costante e cosciente
di energie e impegno.
L’emotività è un sentimento transitorio, la sensibilità invece, permette di impegnarsi ad
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
esempio in un progetto da condividere.
Quando l’emotività e la sensibilità, diventano il centro di tutta l’attività psicofisica
dell’individuo, secondo Moretti, si genera la PASSIONE.
Nell’emotivo la passione può precipitare in uno squilibrio morboso, prende i caratteri
dell’esclusività e i lineamenti dell’idea fissa; nel soggetto solo sensibile invece, può generare
una attività nobile, una invenzione nel campo della scienza o dell’arte.
Nella scrittura, l’emotività muove, sproporziona, disordina, produce non omogeneità grafica
nella Pressione, nel Calibro, nell’Inclinazione, nel Ritmo, nei Legamenti e nella Forma.
L’emotività può conferire slancio, impulsività ai gesti e ai tratti, ma anche inibizione, blocchi,
stentatezze.
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Sintesi dei lavori degli studenti
TRADITORI SERIALI A CONFRONTO (grafologico)
Ho preso in considerazioni quattro grafie di “traditori seriali”, tre grafie maschili e una
femminile.
Per prima cosa cercherò di analizzare i punti in comune : il primo segno comune che balza
all’occhio, è il Calibro Grande:
Chi ha Calibro Grande, osserva, concepisce, considera in grandi dimensioni, ha bisogno di agire
nel grande e grandioso, fino a mancare di senso delle proporzioni. Rischia la superficialità e
l’eroicizzazione della vita emozionale ed immaginativa. Esprimono vitalità, dinamismo, espansione,
estroversione, ampiezza del sentimento dell’Io e dei suoi bisogni , orgoglio, sentimento facile ad
esprimersi e a comunicare, capacità di cogliere il suggestivo delle cose e di esprimerlo, ma anche
vanità, esibizionismo, sensibilità per l’altrui adulazione, compensazione di un senso di inferiorità.
Il comune segno Chiara sopra media, associato al Calibro Grande, rinforza la loro capacità di
esprimersi bene, di entrare in empatia con l’altro. Tutte le grafie presentano disomogeneità del
Calibro e della tenuta del Rigo e tre su quattro presentano anche il segno Discendente: questo tipo
di Discendente, è indice di debolezza morale e di sensualità.
Anche il segno Tentennante è comune:
con il variare dell’inclinazione, in un ambito così stretto, come la parola, il desiderio, l’affettività
e la volontà, non riescono ad avere una direzione univoca e spontanea verso l’oggetto o la meta
desiderati. I soggetti sono insicuri di sé, irretiti nel momento di prendere una decisione, costretti
a ripensamenti e nuove analisi delle situazioni. In questo modo si creano senso di disagio e
frustrazione, da qui la tendenza ad accumulare indignazione, fino ad esplodere in collera.
In queste grafie in analisi, Tentennante indica tendenze, bisogni, desideri, sentimenti che
improvvisamente entrano in contrasto creando blocchi interiori e mentali, tutte caratteristiche che
delineano la natura “infedele” dei soggetti in esame.
Anche il segno Contorta è comune:
È un segno sostanziale che fa parte del carattere dell’attesa per controllo. Il significato di fondo
di Contorta è quello di una struttura psico-nervosa che entra bruscamente in stato di allarme di
fronte ad ogni stimolo interpretato come poco rassicurante. Ne deriva un’ iperattività del sistema
di allarme, lesiva della calma interiore e della serenità dei rapporti.
Per questo motivo, chi ha Contorta, è facile ad adirarsi, a criticare e a condannare. Contorta
controlla gli ingranaggi di relazione, esprime intuito psicologico che i soggetti impiegano bene
per comprendere l’altro, questo li rende in un certo senso più “affascinanti”.
Sulle tre grafie in corsivo, si può notare la presenza di Convolvoli di 1° tipo:
Moretti li definisce come “ il vezzo di un bambino che vuole sedurre e ottenere vantaggi in modo
gratuito”. In questi casi, i Convolvoli assumono il carattere dell’adulazione.
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Sintesi dei lavori degli studenti
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Sintesi dei lavori degli studenti
Grafia 1: Diego 1
GRAFIA 1
Analisi grafologica - Diego 50 anni, Artigiano, diploma Scuola Media Superiore, 1° figlio
di due, madre Casalinga, padre Artigiano.
Scrittura ordinata, ben personalizzata. energia medio-alta, ritmo spigliato, non mancano però
inceppature.
Margine destro molto ampio, che denota una certa insicurezza di procedere verso l futuro.
Nella grafia sono presenti molti i caratteri del conflitto affettivo (Rovesciata, Staccata, Estesa,
Ampollosa, Aste Rette, Lettere Addossate, Tentennante) da notare nella parola “fratello”(parola
chiave), la presenza di due addossature. La direzione del Rigo, ha prima una tendenza
ascendente, poi verso il centro e poi curva verso il basso (Convessa per la grafologia Francese),
indica una lotta interiore, uno slancio iniziale che poi si smorza (secondo Peugeot, indica una
lotta contro lo scoraggiamento, la delusione e il disincanto). Valutando l’intero contesto di non
omogeneità, notiamo che oltre la tenuta del Rigo, le disomogeneità anche se non in grado
elevato, interessano anche il Calibro, l’Inclinazione, il Largo di Lettere, la Forma.
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Ci sono molte Aperture a Capo, anche se non in asse, ma aperte a sinistra, rappresentano dei
mancati Angoli B: viene meno la tensione dell’Angolo per lasciare spazio all’abbandono.
La Scuola Marchesaniana parla di tenerezza; l’apertura verso sinistra, richiama il passato,
l’infanzia , la giovinezza, è quindi indice di regressione, aspetti che inconsciamente Diego
esprime con la frase: “Sono un ragazzo di 50 anni”.
Ancora, il movimento iniziale delle “f “e delle iniziali della Firma, riflettono lo spazio che egli
dedica a rivivere i suoi ricordi e le esperienze passate e quindi secondo Vels, Diego prende
impulso dai suoi bisogni affettivi e dall’esperienza sentimentale, si ispira al passato personale
e al cuore.
Tutta la grafia, ha caratteristiche Anima , caratteristiche che riscontreremo anche nei due Test
che seguono, della Casa e dell’Albero.
Segni grafologici:
Curva 5-6/10, Angoli A 4-5/10, Angoli B 4-5/10, Largo di Lettere 5-6/10, Largo tra Lettere
4/10 non omogeneo, Largo tra Parole 3-4/10, Lettere Addossate2/10, Intozzata 1°modo 6/10,
Disuguale metodico 4-5/10, Disuguale non metodico 2-3/10, Calibro Alto, Estesa 4/10,
Staccata 6-7/10, Mantiene il Rigo 4/10 + Convessa(gr. Francese), Aste a destra 2-3/10, Aste
Rette 6-7/10, Dritta 7/10, Rovesciata, Chiara 7/10, Ampollosa 2-3/10, Tentennante 5-6/10,
Contorta 6-7/10, Ritmo spigliato, Accartocciata 3/10, Spadiforme 3° tipo 3/10, Aperture a
Capo cenni+ varie aperture delle “o” a sinistra, Convolvoli 1° Tipo, Ganci ed Uncini, Tagli T
uncinati, Ricci Vezzosità e Ricci Soggettivismo.
Diego ha una intelligenza vivace, intuitiva, dotato di una discreta creatività.
E’ estroverso, solare, sensibile, è attento alla forma, tiene molto alla sua immagine, ama
il “bello”, il suo Io però, oscilla tra la pienezza e l’orgoglio e tutte queste caratteristiche
potrebbero nascondere un complesso di inferiorità supercompensato (Calibro Grande,
Ampollosa, Spadiforme 3° Tipo, Ricci Vezzosità e Ricci Soggettivismo).
Non manca di vivacità vitale e spinta espansiva, in lui preme un importante bisogno di
protagonismo.
Ha idee chiare che esprime in modo chiaro, questo lo rende facile alla comunicazione e
all’empatia; è organizzato ed ordinato.
Malgrado prevalga in lui la funzione intuitiva, è portato ad analizzare e settorializzare tutto
ciò che vive, questo può essere la causa di un logorio mentale, di una certa suscettibilità,
nonché a volte, di una certa mancanza di duttilità (Staccata, Angoli B, Dritta).
E’ ricco di sensibilità, di una immaginazione quasi fanciullesca, di una cordialità che assume
i connotati della seduttività, ma la profusione del sentimento tende all’ostentazione, con il
rischio di vanità morale (Estesa, Convolvoli, Ricci Vezzosità, Accartocciata, Angoli B) e
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Diego investe tutto questo in ogni relazione anche poco importante. Il suo atteggiamento,
potrebbe essere visto come una forma di “menzogna indiretta” per evitare l’angoscia provocata
dalle difficili situazioni nelle quali incappa nelle relazioni con il prossimo; è prudente,
tendenzialmente evita i conflitti e le inimicizie che possono associarsi alle sue frustrazioni e
provocargli malessere.
La presenza di una certa instabilità emotiva, lo rende influenzabile e suggestionabile; in lui
albergano, conflitti interiori, instabilità di tendenza e di condotta. A volte la coscienza, la
volontà e le istanze dell’Io, sono in balìa dell’ umore del momento a scapito della moralità
(Moretti parla di amoralità con la presenza di Ascendente, Mantiene il rigo e Discendente
nello stesso scritto).
Per lui è fondamentale entrare in empatia con l’altro, piacere, adulare per farsi a sua volta
adulare.
E’ amorevole, i suoi modi sono gentili, sa sedurre e ammagliare. Usa bene il suo intuito
psicologico per cogliere la personalità altrui, scoprirne i pregi da esaltare e i difetti da cui
difendersi.
Ha un’interiore inclinazione all’intimità, alla tenerezza, all’intenerimento psicofisico e
sessuale, nonché una predisposizione a farsi influenzare affettivamente dall’esterno.
Queste caratteristiche possono essere imputate al vissuto e più specificatamente “al tipo di
attaccamento” sviluppato con la madre durante l’infanzia (sospetto attaccamento ansiosoambivalente -Bolwby).
Per questo motivo Diego continua a riconoscere come Amore solo l’Innamoramento. Il suo
Amore è sempre ossessivo, soffre da ansia da separazione e di gelosia.
Tende a tenere tutto sotto controllo, ricerca la chiarezza e la giustizia, ha un forte intuito
psicologico che usa la massimo, per capire ed essere sicuro.
E’ attento ai particolari, alle sfumature, è una persona socievole, seduce con il suo fascino, la
sua simpatia e amabilità.
Sa lusingare la vanità altrui e sa farsi desiderare (Convolvoli di 1° Tipo, Ricci Vezzosità)
Diego dispone di una buona energia vitale, tende ad imporre la propria volontà, a volte un po’
rigido nelle sue posizioni, poco incline ad accettare l’altrui punto di vista, ma sempre pronto a
discutere e valutare. Nella vita di coppia è affettuoso, sensibile, ma esigente , pretende molte
attenzioni, vuole rappresentare il centro del mondo della partner e quando non accade, cerca
altrove queste attenzioni, vive nel mito dell’innamoramento.
Vive la sessualità con fervida immaginazione, non lascia nulla al caso, è poco spontaneo
perché attento ai particolari e tutto ciò, a volte è la causa di profonde insoddisfazioni, in
quanto la realtà non corrisponde al sogno.
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Casa di Diego 1
TEST DELLA CASA
Prima di valutare il Test, è interessante notare la “Vezzosità” dell’intero disegno, vergato con
un tratto che potremmo definire in termini Morettiani, “Flessuoso”.
La casa posta sulla parte alta del foglio, indica una natura di sognatore e una capacità di
fantasticare.
Le finestre aperte spalancate, segnalano apertura, curiosità e vivacità intellettiva nei confronti
dell’ambiente esterno.
Si evidenzia, la tendenza ad andare incontro a nuove esperienze con un atteggiamento “di
sognatore” e da qui, ne deriva una visuale ampia, almeno nell’immaginazione.
Il tetto schiacciato, sottolinea la presenza di sentimenti di aggressività e la possibilità che
l’ambiente familiare sia una fonte di disagio: potrebbe sentirsi soffocato, schiacciato da
richieste troppo pressanti.
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Il comignolo senza fumo, segnala una casa in cui la comunicazione è spenta, solitudine e
carenza di un rapporto affettivo gratificante.
(Diego risente moltissimo di questa carenza affettiva e continua a cercare fuori dalla famiglia,
ciò che profondamente gli manca).
L’abbaino presente, appena abbozzato, indica i sensi di colpa.
L’albero disegnato a fianco della casa con la palizzata, rappresenta un pressante bisogno di
ricevere affetto, il bisogno di armonia, il bisogno di sentirsi parte della famiglia e l’amore per
la natura.
La strada semplice che va verso il basso, è espressione di un carattere aperto e disponibile
all’ascolto.
Il sole sopra la casa, ancora, mette in evidenza il bisogno di calore, di sicurezza e di
protezione.
Infine la casa posta sulla collina (le colline sono simbolo del seno materno), segnala un
bisogno di essere nutrito dal seno materno.
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Albero di Diego
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TEST DELL’ALBERO
Per prima cosa andremo ad analizzare la collocazione dell’Albero nello spazio grafico,
utilizzando i criteri universali, dove il basso è collegato all’Es, l’alto è collegato al Super Io,
agli ideali, al cielo, a Dio, il centro è collegato all’Io, ossia alla parte conscia e consapevole,
il mediatore tra cielo e terra.
La sinistra è l’origine delle cose e rappresenta le tradizioni, l’Io nascente, il femminile, il
passivo, la destra è il futuro, l’azione, l’attività, il principio maschile.
L’albero di Diego si trova al centro del foglio e poiché l’albero fa parte della mitologia cosmica
che congiunge cielo e terra, indica la centralità dell’Io, una natura narcisistica, ma anche un
buon adattamento nelle diverse situazioni e spontaneità nelle relazioni.
Le radici corrispondono alla struttura psicologica della persona, permettono il nutrimento e la
stabilità. Nel disegno mettono in luce il mondo delle emozioni, degli istinti, delle passioni,
dell’inconscio, simboleggiano la protezione materna.
Diego disegna delle radici importanti, a mo’ di mano che indicano un disagio di risentimento
verso gli affetti primari; le radici tendono ad invadere lo spazio orizzontale , questo significato
è da cercare in un episodio del passato che ha prodotto nel soggetto delle frustrazioni, come
ad esempio, la nascita di un fratello che può avere generato in lui la sensazione di essere
posposto, tale disagio si presenta anche da adulto, ogni qual volta si senta messo da parte
facendo scattare in lui sentimenti di gelosia e comportamenti possessivi.
Il tratto è pastoso indice di risentimento e di collera, inoltre è ripassato, riporta quindi l’attenzione
all’ansia, ai sensi di colpa e ad un bisogno di tornare sui propri passi per controllare che tutto
sia fatto bene (Contorta); ci sono inoltre anche le ombreggiature che simboleggiano un senso
di inadeguatezza. Il tronco, che rappresenta il nostro Io, in questo disegno è proporzionato alla
chioma e indica un carattere gioioso, carico di speranze, desiderio di espandersi, non ama la
solitudine, quindi ha sempre intorno degli amici.
Il nodo presente sul tronco, anche se piccolo, nell’adulto segnala, che ha difficoltà a divincolarsi
del legame materno e la presenza di sensi di colpa, importante ricordare che tale situazione
può nuocere nella scelta del partner.
I due tronchetti recisi lungo il tronco principale invece, potrebbero indicare una mancata
identità di genere , ma anche, che l’individuo può avere subito delle inibizioni che hanno
provocato delle frustrazioni, le quali possono indurre il soggetto a non sentirsi degno di avere
successo nella vita; vale a dire che ogni volta che si avvicina alla vetta del successo , scatta un
meccanismo autopunitivo e limitante che lo blocca.
La chioma con i rami all’interno, denota la capacità di esprimersi all’esterno senza rinunciare
a manifestare anche la propria interiorità.
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La chioma a nuvolette, simbolo di pioggia, evoca il cambiamento di umore e malinconie più o
meno motivate. Si tratta di una persona amabile, docile, adattabile alle situazioni, socievole e
aperta . Il tronco inclinato a destra, sta a significare, un bisogno di rapportarsi continuamente
con gli altri per trovare in loro una spinta traente e una sicurezza di movimento. L’inclinazione
può indicare anche dell’ambizione che si è fortificata nella realizzazione nel mondo del lavoro,
emulando forse, la figura paterna.
Gli uccelli rappresentati con due semplici gesti, esprimono un carattere fondato sul sentimento
e sulla necessità di essere accuditi.
Il sole disegnato in età adulta, prova una nostalgia di un padre ancora presente nella sua vita
affettiva interiore.
La casa vicino all’albero è indice di un porto sicuro, ove ogni individuo trova calore, sicurezza,
protezione e appoggio, è un simbolo di familiarità, dà forza al soggetto e gli infonde sicurezza,
chi la disegna, è un individuo che dà molta importanza al sentimento.
Infine, il nido all’interno della chioma, rappresenta la nostalgia della propria infanzia.
In entrambi i test, si riconferma la personalità emersa dall’analisi della scrittura e
soprattutto:
• la sua natura fanciullesca,
• narcisismo, senso estetico,
• modi amabili,
• un bisogno d’affetto*,
• un conflitto non risolto nei confronti degli affetti primari,
• un possibile conflitto con il fratello,
• aggressività o collera latente,
•ansia,
• ed infine di notevole interesse, la possibilità di una mancata identificazione di genere, che
aprirebbe nuovi possibili scenari e nuove possibilità sui problemi relazionali di coppia e
sulla ricerca continua di una situazione affettiva-erotica gratificante.
*Il bisogno di affetto, è legato il vissuto emozionale, da qui l’ipotesi principale, supportata
dalla teoria psicoanalitica, che tutto il comportamento da “Traditore seriale” sia da imputarsi
ad una 1° Fase evolutiva in cui il nutrimento affettivo della figura di accudimento principale
non sia stato appagante e allo sviluppo, durante la fase di attaccamento, di un Attaccamento
ansioso-ambivalente (Bolwby).
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GRAFIA 3: FRANCESCO
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GRAFIA 3
Analisi grafologica –Francesco 47 anni, mancino, Imprenditore di successo, diploma Scuola
Media Inferiore; madre Casalinga, padre operaio (alcolista).
Ho raccolto due campioni di scrittura di Francesco: uno in stampatello, con cui scrive
normalmente e uno in corsivo, di sole poche righe.
Per la computa dei segni e loro grado, mi servirò di quest’ultima, perché Francesco non
usa più il corsivo da vent’anni; queste poche righe sono comunque interessanti per alcuni
elementi che citerò durante l’analisi stessa.
La grafia occupa tutto lo spazio grafico, è sufficientemente organizzata e malgrado lo
stampatello, ben personalizzata.
L’energia appare sopra media nel primo scritto, ma come prima anomalia, si nota un Filiforme
nella grafia in corsivo, confermato dal tratto dei disegni che seguono l’analisi. Il ritmo nervoso,
molto mosso prevale sulla forma.
Importante notare nella grafia in corsivo, l’uso delle maiuscole in tutte le iniziali di parola,
alcuni gesti dinamici, i collegamenti compassati e la moltitudine di punte e triangoli che
formano alcune lettere come le M, le N, ma anche la particolare modalità di fare la A, formando
una sorta di V iniziale.
Questa grafia, più delle altre due che la precedono, presenta numerose categorie di Non
Conformità e possiamo inquadrarla, già da una prima valutazione, alle scritture semipatologiche.
Le anomalie e discordanze, si notano con facilità e riguardano: la Pressione, l’Inclinazione,
le Larghezze, il Calibro, il forte Discendente, i Ripassi, le Addossature. Le caratteristiche
appena elencate, combinate insieme ne delineano un quadro allarmante.
Da uno studio condotto da André Lecerf, un tale numero di discordanze, trova la corrispondenza
in soggetti con anomalie del comportamento sessuale.
Ancora, le ricerche di Roda Wieser sui criminali sessuali, riportano a grafie con Formniveau
bassi, discordanze della Pressione, Aste tendenti a sinistra, Accavallamenti e Ritocchi.
Le numerose Aperture a Capo non in asse, ma aperte a sinistra o sotto (ricordiamo che è
mancino), ricordano quelle della Grafia 1 di Diego, il richiamo verso l’infanzia, che qui
sembra più uno squarcio affettivo, riferito a quel periodo.
La storia di Francesco è complessa e triste, aveva soli tredici anni quando si è trovato orfano
di padre, un padre alcolista che picchiava la madre, i fratelli più grandi avevano già una
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famiglia e lui si è dovuto trovare un lavoro per mantenersi e mantenere la madre.
Questa difficile condizione sociale, ha mosso in lui la rivalsa, ha lavorato duro e nella vita ha
vinto. Ma il rapporto con la madre è sempre stato conflittuale e allo stesso tempo di grande
amore e sembra sia, proprio questo difficile rapporto, la possibile ragione dell’infedeltà seriale
di Francesco.
Segni grafologici:
Non Omogeneità del Calibro , dell’Inclinazione, della tenuta del Rigo, delle Larghezze,
Tentennante 6-7/10, Contorta 8/10, Stentata 3-4/10.
Curva 6/10, Angoli A sotto media, Angoli B 6/10(grafia in corsivo), Intozzata 1° modo 7/10
sullo stampatello, Intozzata 2° modo 3/10, Filiforme 6-7/10 sul corsivo, Largo di Lettere 6/10,
Largo tra Lettere (non computabile, ma Non Omogeneo), Largo tra Parole 4-5/10, Lettere
Addossate cenni, Calibro Alto, Disuguale non Metodico 5-6/10, Disordinata, Ampollosa
5-6/10 (vedi corsivo), Chiara 6/10, Dritta, Rovesciata, Aste a Sinistra 6/10, Aste Rette 3/10,
Aste a Destra 1, Mantiene il Rigo Non Omogeneo, Discendente 9-10/10, Scattante 6/10,
Impaziente cenni, Slanciata cenni (firma), Ritmo Spigliato, Aperture a Capo non in asse aperte
a sinistra e sotto 7/10, Ritoccata 2-3/10.
Il carattere di Francesco è dominato dal turbamento, da una sofferenza interiore, di un’entità
così elevata, da investire tutti gli ambiti della vita.
Francesco si è ricostruito dalle sue ceneri: le umiliazioni, le difficoltà, lo hanno spinto a reagire
con grande determinazione, tanto che l’orgoglio e la rabbia corrispondono alla sua forza.
Egli dispone infatti, di una elevata intelligenza pratica e concreta e gode di un buon intuito
che usa come un’antenna per sondare ciò che lo circonda.. Percepisce la realtà in modo
preoccupato, pronto a rispondere all’attacco che sente sempre imminente.
Ha una buona memoria, capace di mantenere l’attenzione focalizzata sull’oggetto, distinguendo
la sostanza dagli orpelli.
Concretezza, praticità e autonomia, sono i suoi punti di forza.
Nell’ambiente si muove in modo sicuro e spavaldo, dalla postura ai gesti ( Moretti riferendosi
alle Aste concave a Sinistra, dice: postura fisica impettita , di prosopopea e di caparbietà,
come un arco pronto a scattare).
In realtà Francesco è molto prevenuto (un’infanzia pesante e difficile, pesano sulla sua attuale
visione ostile della vita), ma si comporta come se non lo fosse, sempre sicuro di sé.
E’ energico, istintivo a volte avventato (vedi firma) e al tempo stesso, prudente e riflessivo.
Sa comunicare in modo chiaro, semplice, può essere impetuoso, ma è capace anche di dolcezza
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e delicatezza (Filiforme),. Grazie alle sue capacità psicologiche, riesce ad entrare nell’animo
altrui ed è proprio questa la carta vincente che gioca in campo femminile, per conquistare.
La ricerca della verità attraverso la verifica e il controllo, è una sua costante, le ferite affettive
legate agli affetti primari, ancora aperte e mai rimarginate, lo tengono in uno stato di continua
allerta.
Controlla l’agire degli altri, adirandosi, criticando e condannando se trova cose “storte”
(Contorta), la sua collera può diventare violenta (Stentata+ Intozzata 1° modo).
Francesco si è costruito un codice morale molto personale ed entro il suo codice, ricerca la
giustizia; è molto leale, ma poco o per nulla adattato.
La sua spavalderia, è la risposta compensativa ad un complesso di inferiorità che ha segnato
la sua infanzia e la sua vita futura.
Anche in lui, come nella precedente scrittura, troviamo che desiderio, volontà e affettività,
non riescono ad avere una direzione univoca (Tentennante, Contorta), da qui la tendenza ad
accumulare indignazione, fino ad esplodere in rabbia e aggressività.
Francesco soffre di conflitti interiori tra conscio e inconscio e cerca di difendersi contro la
minaccia di uno squilibrio interiore (Ritocchi).
Secondo la Caratteriologia, Francesco è un Emotivo Attivo Primario (Collerico di Le Senne,
Sentimento Estroverso di Jung), vive sempre al massimo i suoi sentimenti, non conosce le vie
di mezzo, è un estroverso, vivace, si comporta da ottimista (il suo Discendente, al contrario,
parla di profonda disperazione).
E’ intransigente, istintivamente portato a non cedere in nulla, non manca di ostinazione e
testardaggine, un problema per lui corrisponde ad una sfida, queste caratteristiche anche se
alcune, poco positive, danno di Francesco l’immagine dell’uomo forte, dell’uomo vincente
(quale è), dell’uomo capace di proteggere e sono proprio queste specifiche caratteriali a
renderlo l’uomo affascinante e conquistatore.
Nel rapporto di coppia coniugale, investe tutta la sua personalità dal suo essere conquistatore al
suo essere reattivo-aggressivo, non tollera la monotonia, tutto ciò che è stabile, predeterminato,
quindi vive il matrimonio come la tomba delle emozioni.
Francesco è passionale e come nei precedenti casi, ha bisogno di grandi emozioni che solo
l’Innamoramento può dare, ma la sua sembra essere proprio fame d’Amore: a partire dalla
prima fase evolutiva, le altre fasi non sono state saturate l’una dopo l’altra e per sopravvivere,
si è inventato una sicurezza ostentata e non reale, una forza che è solo fisica.
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Casa di Francesco
TEST DELLA CASA
La casa è sospesa nello spazio grafico, nulla la sostiene, né una linea di base, né una collina,
da notare soprattutto la semplicità, l’essenzialità, il vuoto: quello che più si vede è ciò che
manca.
Importante sottolineare che la somministrazione dei test è avvenuta in un periodo di profondo
dolore, senso di abbandono e di vuoto per il disegnatore, che un po’ richiamano il vuoto del
disegno stesso, ma in realtà, tutta la sua vita è segnata da una profonda assenza d’Amore.
Lo spazio scelto per il disegno, può segnalare che qualcosa di disagevole sta accadendo,
perché è venuta a mancare la stabilità e la sicurezza.
La casa vista di fronte, è indice della percezione semplice delle cose , la facciata, in realtà
corrisponde al volto visto allo specchio, alla propria proiezione su di essa.
La dimensione della casa, risulta piuttosto contenuta, cosa che non ci si aspetterebbe
osservando il Calibro Grande della Grafia in stampatello, ma ci riporta al secondo scritto in
corsivo, dove le lettere minuscole subiscono una forte riduzione del Calibro. Alla luce del
fatto che la casa potrebbe essere la proiezione di se stesso, “la casa piccola” significherebbe
che dietro l’aspetto ostentato di uomo forte, egli si percepisce “piccolo”.
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Il tratto, come nella Grafia, è insicuro, stentato, frammentato, si vedono i Ripassi, si vede
addirittura il Discendente, il Tentennante, le Aste Concave a Sinistra e il Contorta: la base
della casa, va verso il basso, nella facciata di sinistra, la prima finestra è alta, la seconda
scende; una Finestra è Dritta e una Rovesciata, quella Rovesciata, si contrae bruscamente,
verso quella precedente, i lati di alcune finestre sono stilati con un Concavo a Sinistra.
Il tetto appare coperto da coppi da un lato e senza dall’altro, potrebbe riportarci al segno
Impaziente, ma anche significare che il soggetto si sente “scoperchiato”, “non protetto”.
Le finestre non sono chiuse, ma vuote, a richiamare ancora il suo vuoto affettivo.
Come nei precedenti disegni, la presenza della doppia porta, indica un conflitto familiare, così
come il filo di fumo che esce dal camino.
Albero di Francesco
TEST DELL’ALBERO
In questo test dell’Albero, andremo a valutare solo gli elementi diversi rispetto ai test
precedenti.
Il tratto grafico è Filiforme e ci riporta, al Filiforme della Grafia in corsivo, riconfermando la
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sua sensibilità e la sua fragilità.
La linea orizzontale di base, che sostituisce le radici, indica che il soggetto cerca un sostegno
all’esterno affinché cessi quella sensazione di abbandono che egli ha percepito durante
l’infanzia.
(Ancora, ci ritroviamo a rimarcare l’importanza della prima fase di attaccamento con gli
affetti primari, riconoscendoli come possibili cause dei comportamenti sociali attuali).
Questa linea orizzontale è una compensazione che ci informa di come il soggetto non sia
riuscito a superare il disagio dell’abbandono forzato.
L’individuo va alla ricerca di stampelle che lo possano sorreggere facendo scattare in lui la
motivazione e mettendo a frutto la propria intelligenza e la propria affettività nel sociale.
L’altruismo che ne deriva, secondo il significato simbolico, potrebbe spingerlo a professioni
umanistiche, in realtà Francesco corteggia solo donne molto belle, ma riconosce inconsciamente
in ognuna di esse la disperazione -caratteristica che accomuna tutte le sue conquiste- e tenta
in tutti i modi di aiutarle.
Il tronco largo e grosso, indica la sua struttura fisicamente forte, a differenza del Test precedente
della Casa, dove la percezione dell’identità psichica e non fisica, indica l’esatto opposto.
Si tratta infatti, di un sentimento della propria identità fisica ben sviluppato: il soggetto
possiede un carattere pratico, pronto ad assumersi le proprie responsabilità, a finalizzare ciò
che intraprende senza bisogno di alcun appoggio. Persona con una buona comunicativa, sa
captare gli intenti altrui e agire di conseguenza.
Anche questo albero ha una chioma importante e come nel test precedente, esprime il disagio
ad adattarsi alle regole , la costruzione di una propria morale e le doti di notevole sensibilità.
CONCLUSIONI
Test e analisi grafologiche, confermano la multidisciplinarietà dello studio eseguito.
Tutti i dati raccolti, in modalità differenti, ci riportano ad analoghe cause dell’infedeltà,
legate alle prime e importantissime fasi di vita: fasi evolutive, chiaramente non risolte e non
saturate, durante l’infanzia dei protagonisti dei casi trattati.
Anche se l’osservazione di soli quattro soggetti, è limitativa ai fini di un’indagine, emergono
comunque dei dati comuni molto interessanti.
La caratteristica ricorrente di queste grafie analizzate, è la presenza di Segni del Vissuto,
quali ad esempio: Ampollosa, Discendente, Lettere addossate, Ricci, Rovesciata, Staccata,
Tentennante, ma soprattutto le Non Omogeneità.
Le Non Omogeneità riscontrate in tutte le grafie analizzate, sono indici di disturbi, più o meno
gravi.
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Una ricerca su più di mille casi, presentata da André Lecerf, ha dimostrato che la presenza
contemporanea di più di due tipi di disomogeneità è causa di forti squilibri e anomalie del
carattere, del comportamento e in particolare del comportamento sessuale.
Altri aspetti studiati da Gille Maisani, relativi alle scritture pluridirezionali, Eterocline
(Tentennante), cioè alle scritture che cambiano più volte direzione nello stesso scritto o nella
stessa parola, sottolineano che ci si trova davanti a persone che oscillano tra un comportamento
e l’altro secondo le circostanze, seguendo l’impulso dell’Affettività. Questi soggetti sono
impressionabili, inquieti, mutevoli e capricciosi, contemporaneamente sollecitati in direzioni
opposte, da qui la difficoltà nelle scelte e l’angoscia.
Concludendo: il ”vizio” all’infedeltà dovrebbe essere considerato come “un grido d’aiuto” ed
essere distinto dal singolo tradimento, un unico episodio infatti, non può essere considerato
alla stregua dei tradimenti perpetuati in modo seriale.
Il ripetersi di un comportamento tanto sconvolgente, nella vita di una coppia, andrebbe
osservato nei suoi risvolti patologici.
Il tradimento, non è mai un evento casuale e semplice, nasconde in sé ferite, più o meno
profonde a seconda del modo in cui viene perpetuato e del numero di volte ed indica che
ci troviamo di fronte ad una persona segnata dal vissuto, dall’infanzia e a volte dalla stessa
eredità genetica.
Credo di poter affermare, con la mia esperienza di terapista, dopo aver ascoltato innumerevoli
casi di infedeltà, un numero statisticamente alto, rapportato all’utenza, che l’uomo (come
essere vivente), non è un animale monogamo.
Forse possiamo amare veramente un’unica persona, ma dal punto di vista sessuale, questa
singolarità ci sta stretta, per tutti i motivi citati in questo mio studio sull’infedeltà.
Mi piace pensare, supportata anche dalla mia Tesi, che non esistano “uomini cattivi”, ma solo
“uomini malati” e che dietro ogni comportamento anche deplorevole, ci sia una storia triste
e difficile.
Nessuno dei “miei” traditori seriali è una persona vuota, calcolatrice, perfida o quanto di
peggio si possa pensare, associandone il termine, al contrario sono persone affettuose, sensibili
e tanto, tanto ferite.
“Non si dà amore senza possibilità di tradimento, così come non si dà tradimento se non
all’interno di un rapporto d’amore. A tradire infatti non sono i nemici e tanto meno gli estranei,
ma i padri, le madri, i figli, i fratelli, gli amanti, le mogli, i mariti, gli amici. Solo loro possono
tradire, perché su di loro un giorno abbiamo investito il nostro amore. Il tradimento appartiene
all’amore come il giorno alla notte. Non è infatti vero giorno, quello che non conosce la notte
e perciò concede una vita e un amore solo, là dove ci possiamo fidare, dove siamo al sicuro,
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
compresi, contenuti e contenti, dove non possiamo essere feriti e delusi, dove la parola data
non é mai ritirata”.
….ho guardato dentro un’Emozione
e c’ho visto dentro tanto Amore,
che ho capito perché non si comanda al Cuore, eh!
…….e va bene così:
Senza Parole, eh
Senza Parole… Senza Parole!
Vasco Rossi
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A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
GRAFOLOGIA E PROGETTO AZIENDALE:
PERCORSO DI LEADERSHIP
PER GIOVANI INGEGNERI
di Daria Preti
OBIETTIVO
Verificare, tramite l’analisi grafologica, i tratti e le potenzialità che già oggi caratterizzano i
leader di domani con indicazioni relative ad alcuni aspetti che possono caratterizzare il ruolo
del leader nel contesto aziendale
PROGETTO GIOVANI LAUREATI
Azienda: Burgo Group, uno dei principali produttori europei di carte patinate che ha coinvolto
giovani neolaureati in un processo di crescita professionale
Il campione di riferimento: 12 Ingegneri tra i tra i 27 e i 33 anni, con varie specializzazioni
di laurea, inseriti nei diversi stabilimenti dell’azienda, nei tre settori Produzione, Esercizio
e Logistica
TRATTI DI LEADERSHIP ANALIZZATI ED ESAMINATI
• Autorevolezza
• Autonomia decisionale
• Delega
• Comunicazione
• Gestione dello stress
• Orientamento al cliente
• Orientamento ai risultati
RISULTATI
TRATTI COMUNI
Resistenza: senso del dovere, volontà, costanza, che per alcuni è tenacia vera e propria,
tensione all’obiettivo
Sensibilità al giudizio dell’ambiente: esigenza di fornire standard operativi di buona qualità
così da poter essere apprezzati
Attitudine: abilità scientifica applicativa, ricerca, metodo, controllo, rispetto delle procedure
operative e verifiche puntuali
TRATTI DELLA LEADERSHIP
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
Autonomia decisionale: solo dopo aver ben definito i vari aspetti delle situazioni, essersi fatti
un quadro chiaro ed aver valutato con attenzione i pro e i contro, ma con rallentamento nel
ritmo e nei tempi
Delega: aderenza ai propri modelli mentali, attente analisi e puntuali verifiche, per alcuni
anche molto meticolose, possono rendere difficile delegare con fiducia e accettare contributi
e proposte
Comunicazione: chiara, misurata, appropriata nei contenuti, ben argomentata talvolta un po’
convenzionale
Gestione dello stress: fonte principale è preoccupazione per le aspettative aziendali e doversi
attivare con tempestività ma vi è capacità di reagire, con uno stress che viene affrontato con
consapevolezza e facendo leva sulle proprie competenze acquisite
Orientamento al cliente: stile relazionale non sempre spontaneo e aperto, selezione degli
interlocutori. Alcuni hanno modalità di approccio più ferma sulle proprie posizioni, altri
improntano la relazione sulla cordialità, sull’evitare il conflitto a favore di spirito di squadra
Orientamento ai risultati: impegno e volontà di lavorare al meglio con lo scopo di raggiungere
gli obiettivi stabiliti, tensione realizzativa nel portare avanti i compiti assegnati, supportati da
ambizione e motivazione
Autorevolezza
Tre Ingegneri hanno uno stile di Leadership che si esplica con atteggiamenti piuttosto direttivi
e di comando.
Tre Ingegneri possono essere in futuro punto di riferimento in particolare per le loro
competenze e capacità tecniche.
Sei Ingegneri preferiscono ottenere collaborazione e supporto grazie ad uno spirito di team e
ad atteggiamenti più accoglienti.
Per tutti la Leadership è stimolo di autorealizzazione e si caratterizza per buona volontà,
accuratezza, capacità di applicazione, perseveranza anche a costo di sacrifici e basata su una
buona dose di professionalità.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
In conclusione
L’analisi grafologica è uno strumento utile nella valutazione delle potenzialità di Leadership
Fornisce la possibilità di discriminare i diversi stili e livelli di Leadership
I risultati delle analisi grafologiche sono sovrapponibili ai risultati emersi dalle valutazioni
effettuate dall’azienda
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
SEGNI GRAFOLOGICI MORETTIANI DELL’ANSIA
ALLA LUCE DEGLI STUDI COMPIUTI DA
S. LENA E A. LALLEMANT
di Braga Beatrice
PREMESSA
Come insegnante, figlia, madre ed inoltre donna non posso non osservare e riflettere su quanto
stressante sia diventato vivere le ventiquattro ore che abbiamo a disposizione in una giornata!
La frenesia degli impegni, la responsabilità del lavoro, la pretesa, a volte, di raggiungere
obiettivi ambiziosi, la ricerca forsennata di un’immagine di successo, importante per la nostra
società, hanno dato origine ad una profonda intolleranza alla frustrazione ed ad una incapacità
di accettare i propri limiti e i limiti dei nostri figli. Ciò ci ha portato, inevitabilmente, ad
uno stato tensivo e di disagio che tutti conosciamo: l’ansia. E’ proprio l’ansia l’argomento
della mia tesi, un’ansia che, in alcuni casi, se ben tollerata, diventa una forza creatrice e
vitale, in altri casi, invece, blocca, demotiva, e limita gli orizzonti della comunicazione e della
relazione. Un’ansia di alto livello pervade la persona, traspare nei suoi movimenti, nelle sue
parole, nel suo incedere e anche nella sua scrittura. Sì, anche nella scrittura che è una delle
espressioni più autentiche e personali di ognuno di noi. La mia professione mi ha permesso,
negli anni, di attivare un’ attenzione più vigile versi i miei alunni: ho avuto modo di osservare
cambiamenti di comportamento e di espressività legati ai mutamenti storici.
ANSIA E ASSETTO GRAFICO CONFUSO
Quando la scrittura appare confusa, le lettere si urtano, si impigliano e i grafemi si decodificano
a fatica, questo è il quadro grafico di un assetto confuso che è espressione di una relazione
ambigua del soggetto con l’ambiente; chi scrive in modo confuso percepisce le esperienze
e i pensieri come un gomitolo inestricabile. Il soggetto è preso dal suo mondo interiore, dai
suoi interessi e relazioni con il mondo esterno, sia sul piano della comunicazione delle idee,
che dell’inserimento sociale. La confusione nello spazio esprime una relazione ambigua con
l’ambiente, inteso nella sua accezione di socialità e materialità. La confusione nello spazio
può essere un fenomeno passeggero, motivato da stati di ansia tali da non consentire una
adeguata discriminazione e discernimento degli stimoli, per cui anche le reazioni agli stessi
risultano essere inadeguate. Nell’ambito di un tale assetto grafico è importante rilevare la
capacità che il soggetto possiede di evitare gli intrecciamenti nonostante la vicinanza dei
tracciati. Ciò consente di valutare le possibili risorse del piccolo scrivente che diventano
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
potenzialità di recupero. La confusione nello spazio può essere direttamente rapportata ai segni
morettiani: Confusa, Disordinata, Lettere addossate, e varie manifestazioni di disomogeneità
grafica particolarmente vistose quindi non armonizzanti come le disomogeneità del calibro e
dell’inclinazione. L’esperienza mi porta a fare alcune considerazioni relative al comportamento
ed a concetti pedagogici maturati nel corso del tempo. Uno spazio confuso è spesso indice di
un facile sconfinamento nelle esagerazioni e nelle risposte istintive, si associa ad uno stato di
agitazione del bambino che spesso lo coglie anche in situazioni di normalità. E’ importante,
allora, offrire norme e regole, creare condizioni di tranquillità, impostare tempi di lavoro
organizzati per favorire così l’attenzione e la concentrazione. L’abitudine alla gratificazione
immediata deve essere gradualmente integrata dal senso di attesa, che permette di individuare
una gratificazione in prospettiva.
L’ ANSIA E SPAZIO DISGREGATO
Quando una scrittura si articola all’interno di una pagina in maniera naturale e si ha davanti
un elaborato che si struttura nella superficie con una ripartizione equilibrata delle parole, si ha
un tessuto grafico che non presenta “buchi”. Una ripartizione grafica delle parole con “buchi”,
“canali” o lettere isolate, come isole, è testimonianza di uno spazio disgregato, indice di
un bisogno di distanza, dovuto a cause sociali o intellettive. La presenza di isole rivela una
minaccia al normale concatenamento delle idee: il soggetto è disorientato e non percepisce
l’ambiente nella sua totalità e globalità. Lo scrivente si allontana dalle relazioni e il pensiero
e le impressioni sono incoerenti e sconnessi. Se poi queste caratteristiche sono inserite in un
contesto anche disordinato, il soggetto non ha un’adeguata comprensione dei rapporti tra
gli elementi e per questo perde il contatto con la realtà. La causa va ricercata nell’ansia e
nell’affaticamento e le manifestazioni sono costituite da irritabilità, mancanza di attenzione,
influenzabilità, solitudine e sensazione di essere in balia delle onde. I segni grafologici che
esprimono la disgregazione dello spazio sono principalmente: Lenta mesta e un eccesso
di Largo tra lettere e parole che crea sproporzione tra le grandezze. La Triplice larghezza,
segno grafologico di rilevante importanza, rappresenta una fine intuizione del Moretti che a
differenza di altri grafologi, che hanno considerato i rapporti tra le larghezze nella loro globalità,
ha precisato le modalità e i significati specifici delle larghezze e anche delle interrelazioni fra
esse. I segni di questa categoria sono determinanti per la rilevazione dell’equilibrio e della
stabilità dell’intelligenza, del sentimento e delle manifestazioni comportamentali. La Triplice
Larghezza riguarda la “sostanza dell’io” ed essendo strettamente connessa all’occupazione\
gestione spaziale, è facile dedurre che uno spazio disgregato può essere espressivo di un
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
io non armonicamente integrato. Anche lo spazio tra righe merita una certa attenzione:
in età evolutiva è frequente la cosiddetta scrittura invadente che tende ad occupare tutto
lo spazio con spazi limitati tra lettere, parole, righe e margini stretti o addirittura assenti.
Se queste caratteristiche si trovano inserite in un contesto che non ci parla di particolari
stentatezze o segnali di disagio, rispecchiano le caratteristiche psicologiche generali di questo
periodo: mancanza di previsione accompagnata da “effervescenza” mentale. Al contrario le
distanze eccessive tra righe possono esprimere difficoltà nel rapportarsi con altre persone
e con l’ambiente. L’insegnante, in questi casi, non deve sottovalutare il senso di solitudine
ed isolamento che può affliggere bambini le cui scritture presentano la disgregazione dello
spazio e deve considerare che l’importanza di punti di riferimento, diventa determinante.
ANSIA E ASSETTO GRAFICO IPERSTRUTTURATO
L’iperstrutturazione dello spazio è data da una eccessiva e marcata regolarità, invece di una
equilibrata regolarità, che prevede una variabilità armonica, si riconosce da un pressoché
costante ripetersi degli elementi della scrittura come: l’orientamento delle aste, le altezza della
zona media, la distanza tra le lettere e tra le parole. L’impressione globale della grafia è quella
di essere stampata! L’iperstrutturazione costituisce una forma di compensazione attivata del
soggetto che avverte di non essere in grado di gestire adeguatamente e autonomamente lo
spazio, ma può anche essere il risultato di un’educazione che ha posto l’ordine al primo posto
nella scala dei valori. Lo spazio utilizzato in modo eccessivamente regolare, deriva sempre da
una forzata volontà che si sforza di conseguire un risultato richiesto, soffocando la vivacità
e la vitalità di una sana variabilità. Non è inusuale riscontrare nelle grafie dei bambini delle
prime classi della scuola primaria una grafia iperstrutturata: l’adesione al modello proposto
costituisce una garanzia di sicurezza, la garanzia di essere accettato. Il conformismo espresso
dall’eccesso di regolarità può risultare in linea con le fasi evolutive della grafia che vedono
il passaggio dalla prima fase precalligrafica alla fase calligrafica. Questa seconda fase della
scrittura si realizza con l’adesione al modello e ne limita la personalizzazione, portando
così all’utilizzo dello spazio in modo molto regolare. Quando, però permane un eccesso di
regolarità, il soggetto rivela una difficoltà ad integrare ed interiorizzare una norma esterna,
non riesce ad essere indipendente per cui trova la sicurezza in un’adesione alla norma che
esclude l’interiorizzazione della stessa. Il soggetto non riesce ad essere indipendente perciò
si rinforza nella convinzione di aver bisogno degli altri. Il conformarsi alla norma comporta
quindi influenzabilità, la mancanza di autonomia. Chi si abitua agli “ordini” non impara
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
a decidere di propria iniziativa, né sviluppa strutture comportamentali indipendenti. La
mancanza di autonomia si traduce in una adesione alla norma. La fatica costante che comporta
la regolarità eccessiva parla di un evidente disequilibrio affettivo, o, per riprendere Freud, mi
sembra di poter pensare ad un contrasto tra il principio del dovere (la norma del Super Io)
e il principio del piacere, inteso come espressione della spontaneità. Una iperstrutturazione
dello spazio deve essere guardata da un’ insegnante, con un po’ di diffidenza. E’ necessario
“alleggerire” i pesi che il soggetto avverte sulle proprie spalle e che sente fortemente gravosi,
nonché ridurre la tendenza al perfezionismo. Inoltre l’insegnante deve tener conto dello
sforzo compiuto dall’alunno a spese della rapidità esecutiva. L’iperstrutturazione dello spazio
trova una corrispondenza con i segni morettiani dell’accuratezza grafica, nelle sue forme
più accentuate e con il segno di rigidità Uguale (anche Parallela è segno di rigidità, ma non
è particolarmente presente negli alunni della scuola primaria); con i collegamenti a meandro
(trattato nella area di osservazione della forma) che, pur non costituendo un segno morettiano
vero e proprio, rappresenta un segnale di allarme. Il soggetto cerca di reagire con sforzo e
tensione alla sensazione di rilasciamento, producendo, in compresenza del segno Uguale, un
assetto grafico molto controllato. Un accenno particolare merita in questa area di osservazione
la Disgrafia strumentale che racchiude in sé la fatica di scrivere e la lentezza imposta da un
tracciato con forte regolarità o da un tracciato molto stentato. Forme di disgrafia strumentale
di questo tipo possono anche essere “incentivate” da un ambiente familiare ansiogeno che
richiede perfezione nella prestazione e che induce ad un’adesione pedissequa al modello
grafico scolastico. Nelle disgrafie di questo tipo il piano di intervento coinvolge due sfere:
quella della motricità che deve essere allenata per raggiungere maggior scioltezza e la sfera
emotiva per sostenere il bambino verso la conquista di un’autonomia personale.
AREA DI OSSERVAZIONE: LA FORMA
La scrittura è un movimento registrato sulla carta che ha, una volta automatizzato, una minima
componente cosciente e una forte componente inconscia, sulla quale agiscono gli archetipi
universali che l’uomo si tramanda di generazione in generazione e che superano i confini del
tempo e dello spazio. Questi archetipi diventano perciò dei simboli che, attraverso il segno,
rimandano a significati condivisi. Nel segno, elemento individuale, trova allora espressione
sia una dimensione universale, sia una dimensione individuale. Questa semplice premessa
ci permette di capire come la scrittura, insieme di segni, diventi rappresentazione simbolica
e nel contempo espressione dell’individualità. Il significato simbolico della scrittura permette
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
di creare un nesso tra il segno e il suo significato psicologico. L’interpretazione simbolica
si basa su scoperte e su affermazioni della psicologia del profondo e, in grafologia, trova
delle convalide sia nell’esame del contesto grafico che nella spiegazione neurofisiologica.
Queste considerazioni ci permettono di capire, come aveva intuito il Moretti, che la lettera,
segno grafico, è sintesi psicologica e dinamica ed è sempre la risultante dell’intero sistema
della personalità che interessa l’intelletto, l’affettività e la parte somatica. Nella lettera lo
scrivente esprime tutto se stesso è il segno dell’io, dell’idea, del sentimento (Moretti). Lo
scrivente vi si identifica proiettando quello che egli è, registrando l’idea che si fa di sé e
delle cose, come sente se stesso e gli altri. Ogni lettera è costituita da tratti o prassie e da un
movimento costitutivo. Il modo in cui vengono eseguite le forme delle lettere e il movimento
in esse insito, rivelano il tipo di funzione sistemica del cervello e insieme il livello di potere
trasformatore di cui il soggetto dispone. Ecco perché è lecito parlare di personalità grafica e
perché è altrettanto lecito affermare che ogni tratto che conduce alla dissolvenza della lettera,
alla sua demarcazione accentuata, al suo sbarramento, al suo indebito ritocco, al suo innaturale
collegamento a quella contigua, ci parla di uno stato psicologico di alterato benessere.
In età evolutiva però bisogna procedere cautamente valutare, prima di supporre il disagio, se
la scrittura è conforme all’età dello scrivente. Esistono sistemi di misurazione della forma
e del movimento grafico in relazione all’età che consentono di valutare obiettivamente la
scrittura in età evolutiva . Mi riferisco alle scale di valutazione con gli item forma-movimento
di Ajuriaguerra[8] che applicate alla scrittura di un bambino ci permettono di capire se la
forma, vergata dal piccolo scrivente, è segnale di disagio o mancato equilibrio oppure logica
espressione di una abilità motoria ancora da acquisire. Diversi sono gli elementi e i segni
grafologici veri e propri che ci parlano di ansia come per esempio: Stentata, collegamento a
meandro, Ritoccata, finali sbarrate, irrigidimenti con squadrature.
________________________________________
[8] Ajuriaguerra: neuropsichiatra e psicanalista (Spagna 1911- Villafranque 1993). Si occupò
di disordini psicomotori e di problemi inerenti la scrittura, anche di dislessia. Rimane una
delle figure di riferimento per la disgrafia. Negli anni ‘60,con la sua equipe, partendo dagli
studi della Gobineau (grafologa francese) , mise a punto uno strumento di valutazione dello
sviluppo grafomotorio in relazione all’età. Questo strumento è la Scala “E” ed è composto di
item relativi alla forma e al movimento che ci indicano se la scrittura è in sintonia con l’età,
presenta ritardo o anticipo.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
AREA DI OSSERVAZIONE: IL MOVIMENTO
La persona, come la vita è Movimento e il Movimento caratterizza la persona. Due sono i
movimenti costitutivi della vita dell’individuo e della specie: il movimento conservativo e
il movimento espansivo. Il primo movimento è costituito dal movimento scrittorio verticale
che è movimento anche assertivo dell’io e quindi di conservazione. L’altro è il movimento
espansivo dell’io ed è rappresentato dal movimento scrittorio che va da sinistra a destra, è
rappresentativo del collegamento con il tu e quindi è associato alla procreazione della specie.
I due movimenti sono costitutivi della scrittura e sono rappresentati nell’asta (movimento
assertivo) e nella coppa (movimento espansivo). Se si osserva ogni grafema si riscoprono
questi due elementi strutturali. L’individuo si esprime attraverso il movimento della scrittura,
ma anche nel movimento dell’incedere, nel movimento della gestualità, nel movimento
dell’espressività facciale. La scrittura è uno dei movimenti più autentici, identificativi e
personali di ognuno di noi. Così mi sentirei di definire, parzialmente, il termine scrittura, ma
poi completerei la definizione aggiungendo che il Movimento è Forma e che la Forma crea
il Movimento. Forma e Movimento sono inscindibili, tanto che, pur essendoci scritture in
cui prevale la forma e altre in cui domina il movimento, non esistono scritture in cui l’una
escluda l’altro. La cura della forma raggiunge i suoi più alti livelli nella compitezza e nella
studiatezza all’interno delle quali prevale il controllo, mentre in scritture in cui impera il
movimento, che raggiunge la sua più libera espressione in Gettata via, domina l’impulsività
di un mancato controllo. Le prime sono espressione della parte cosciente di noi, le seconde,
invece, esprimono l’inconscio che agisce in noi. Il segno Accurata spontanea rappresenta
l’equilibrio delle due istanze che sempre interagiscono nella persona e che coesistono anche in
un disequilibrio. Ecco perché non è possibile separare le entità grafiche: Forma e Movimento.
L’importanza del Movimento, nella scrittura, è confermato anche da studi inerenti l’educazione
e la rieducazione della scrittura la cui finalità è la fluidità del tracciato che trova la sua origine
in un movimento articolato, semplice, economico ed organizzato a livello prassico. Il
movimento dunque può essere espressione di disagi psicologici che portano restringimenti,
rilasciamenti nel tratto di collegamento, irrigidimenti e la presenza di tratti impulsivi che altro
non sono, se non movimento incontrollato che dà origine alle grafie ipercinetiche. Merita
un particolare accenno in questa area di osservazione la Disgrafia di natura relazionale che
produce scritture indecifrabili, con segni inventati che rendono difficoltosa la leggibilità per
negligenza e rilasciamento, si verifica una dilatazione delle ghirlande che diventano simili ad
un filo (nell’accezione della grafologia francese). Fanno però parte di queste disgrafie anche
le scritture squadrate e rigide.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
AREA DI OSSERVAZIONE: IL TRATTO
Quando si osserva il tratto di una scrittura, il suo spessore, la sua nettezza o pastosità, la sua
tensione o mollezza, si sta osservando una delle importanti categorie grafiche indicative
dell’analisi di personalità: quella della Pressione. In grafologia con il termine Pressione si
intende la forza di tracciato dei tratti, ma a livello psicologico questo segno ci indica la capacità
di produrre e consumare dinamicamente energia. Indica il grado di forza di e profondità degli
istinti, delle tendenze, della volontà, della spinta espansiva dell’io. In condizioni fisiologiche
normali si imprimono, nei tratti grafemici, forze di intensità diversa con cui si succedono le
fasi antagoniste di tensione ed estensione. Il tratto ascendente e trasversale, si realizza con
un movimento supportato dal pollice, che non avviene contro la superficie della carta, ma
parallelo ad essa. Nel tratto discendente, invece viene esercitato il muscolo tensore dell’indice
che imprime alla carta il grado di energia, ossia il tono vitale dello scrivente. La conseguenza
di un tono pressorio non alterato si concretizza in un tratto grafico con una buona Intozzata
I modo cioè con la differenziazione dei tratti ascendenti che risultano essere più sottili
rispetto a quelli discendenti, con nettezza di tratto e con adeguata tensione che presuppone
un’elasticità. Nella scuola primaria, soprattutto nella classe prima, si riscontra spesso una
pressione che oserei definire “bucante”! Le pagine dei quaderni rivelano una pressione
esageratamente intensa, sono solcate con una forza tale da forarne la facciata e in alcuni
casi, oltrepassarla. Il tratto è annerito anche da ripassi ed evidente è la rigidità del tracciato
dal quale traspaiono i sudori di un affaticamento neuromuscolare e grafomotorio. Il solco
lasciato dalla penna del bambino è dovuto alla necessità di controllare il gesto grafico che,
non essendo automatizzato, è lento, pesante e frammentato. Gli aspetti con cui si manifesta
la pressione personale di ogni bambino, diventano significativi quanto più la scrittura diviene
gesto grafico automatizzato, perdendo così la connotazione di atto grafico. Dalla classe terza
incomincia il processo di imitazione della scrittura di compagni e amici, ma solo nelle classi
quarta e quinta inizia la fase di personalizzazione e distacco dal modello grafico proposto.
Questo periodo coincide anche con l’automatizzazione del gesto grafico che si fa via, via
più sicuro e inconscio e quindi più indicativo della personalità. Oltre all’inesperienza grafo
motoria, anche l’ansia agisce sul tratto, deformandolo. Solo quando l’ansia da prestazione
si attenua, aumentano le abilità di motricità fine e coordinazione oculo-manuale e vengono
acquisite le prassie strutturali dei grafemi, solo allora il tratto diventa meno teso e la pressione
viene esercitata con maggior spontaneità. Quando invece domina uno stato tensivo ansiogeno,
correlato all’ansia, la qualità del tratto subisce delle modifiche rispetto alle caratteristiche di
differenziazione tra pieno e filetto, rispetto alla nettezza e alla elasticità. In questi casi dunque
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
le forze che agiscono sui muscoli e a livello neurofisiologico agiscono sul tratto con azione
congestionante e contrattoria. L’ansia in definitiva è presente con i segni Intozzata II modo,
Filiforme astenico (nei gradi significativi), Frammenta e produce un tratto pastoso e torbido,
rigido oppure cascante , ripassi suture e collage.
CONCLUSIONI
Il lavoro fin qui svolto mi ha permesso di conoscere più dettagliatamente un aspetto della
natura umana che coinvolge l’individuo in ogni età della vita: l’ansia. Lo studio della
Grafologia invece, ha rappresentato, per me, un’ulteriore opportunità di conoscere e
approfondire in modo un po’ più specifico alcune delle peculiarità, delle problematiche e
delle dinamiche della personalità. Mi ha consentito una maggior conoscenza dello sviluppo
evolutivo per meglio rispondere alle responsabilità pedagogiche ed educative tipiche del
ruolo di insegnante. La mia non è una tesi di ricerca: il tema dell’ansia correlato alle scritture
è stato più volte affrontato e da diversi autori. Questa vuole essere una tesi di riflessione delle
scoperte compiute da grafologi accreditati e soprattutto una dimostrazione pratica di quanto la
Grafologia possa aiutare un alunno ed un’insegnante a costruire un percorso di apprendimento,
ma anche di vita che sia rispettoso delle caratteristiche personali, costruttivo per la crescita e
valorizzante delle risorse di cui ognuno è portatore. La Grafologia, come ogni scienza umana
olistica, guarda all’individuo come ad un’unità psicofisica nella quale interagiscono istanze
fisiche ed intellettuali, sociali ed individuali, emotive e razionali, innate ed acquisite, perciò i
suoi contenuti abbracciano la complessità e la poliedricità della natura umana. Il mio lavoro
di insegnante, nella quotidianità di ogni giorno, diventa un continuo rapporto e confronto con
personalità in via di formazione che, nella mutevolezza e nella loro specificità e unicità, hanno
il diritto di essere capite, aiutate, guidate e stimolate. Ora, dopo tre anni di studio di Grafologia
Morettiana, ho scoperto un valido strumento di indagine dell’uomo, strumento complesso che
richiede un continuo studio e aggiornamento, che non ha la pretesa di essere l’unico metodo
d’indagine e che, soprattutto, si apre all’interdisciplinarietà del sapere, indispensabile ad una
scienza umana. La Neurofisiologia, la Psicologia, la Sociologia e la Grafologia concorrono e
contribuiscono, tutte, ad allargare i confini della conoscenza, a considerare l’ individuo, le sue
potenzialità e i suoi limiti con estremo rispetto e senza pregiudizio. La scrittura, della quale
anche l’uomo primitivo aveva intuito la funzione comunicativa, si arricchisce della funzione
espressiva e diventa così un test rappresentativo e proiettivo dell’ autore. Le categorie
grafiche della Pressione, del Calibro, dell’Inclinazione, della Direzione assiale, del Ritmo e
della Cura grafica ci parlano di forza vitale, di capacità di esprimersi nello spazio circostante,
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
di affettività, di ritmo di vita, di controllo ed emotività, ci parlano dunque della persona che
attraverso esse comunica e si esprime. Lo studio di Moretti, della Lallamant, di Lena mi ha
permesso di osservare le scritture dei bambini in modo più approfondito. Le forme di ansia
da loro vissute, da quelle fluttuanti e generalizzate, a quelle più aggressive e specificatamente
connesse alle circostanze, planano come una nube oscura e volubile sulle loro esistenze
e traspaiono in alcuni segni grafologici che ci dichiarano uno stato di allarme psicofisico.
Largo tra parole, Ritocchi, disomogeneità vistose, Disordinata, Stentata, collage, suture ed
annerimenti ci parlano di nevrosi o altre forme di ansia da quella da prestazione a quella
sociale, sono comunque segnali di allarme che però escludono l’esistenza di patologie gravi,
cioè quelle di scollegamento del soggetto dalla realtà e quindi più “pericolose” e devastanti.
Poter cogliere questi segnali significa, come insegnante, contribuire al processo di crescita
e formazione di una personalità e aiutare l’individuo ad essere Persona. Dalle caverne di
Lascaux nelle quali l’uomo ha voluto tracciare i suoi primi segni grafico-comunicativi al
computer di oggi, sono cambiati stili e mezzi, ma non è mai venuta a mancare l’esigenza
di comunicare ed esprimere. Anche nello scarabocchio di un bambino, nel suo disegno
poi, ed infine nella sua scrittura, permane questa valenza comunicativa ed espressiva e la
Grafologia permette di scoprire queste due istanze, ma anche necessità tipiche dell’essere
umano. Ringrazio, dunque, tutte quelle persone che mi hanno aiutato a percorrere questo
cammino di studio e ringrazio anche l’ansia, in particolare la mia … che mi ha sostenuto fino
a qui permettendomi di ricercare, organizzare e approfondire le mie conoscenze.
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Sintesi dei lavori degli studenti
RITRATTO D’AUTORE
Applicazioni linguistiche nelle lettere anonime
Marilena Marcolongo
Che cos’è un ritratto? Immaginiamo un volto e proiettiamolo in un dipinto, una scultura
o una foto. Ecco una memoria che fissa una copia dell’unicità di quel soggetto, con le
proprie caratteristiche morfologiche e l’espressione di quel determinato momento.
Il ritratto di questo volto verrà non solo da noi identificato per le sue qualità fisiche,
ma coglierà l’anima che c’è dentro. Dentro quello sguardo, nel modo di atteggiarsi, nel
modo di sorridere o di piangere, nell’arricciare il naso o arrotare la fronte. Riconosceremo
l’espressività unica e autentica di quel individuo.
Pensate infatti a due sosia. Ciò che li accomuna essenzialmente sono le qualità fisiche,
quasi statiche. Non saranno mai identiche però, le loro espressioni innate.
Se rapportiamo ora quel ritratto allo scritto da esaminare, vi troveremo tratti fissi,
innati, morfologici, situazionali o acquisti e soprattutto dinamici-espressivi che ne
caratterizzeranno lo stile personale.
I lineamenti, la tonicità della pelle, le rughe, il colorito, il colore degli occhi saranno i
nostri tratti costituzionali e, quindi, le forme delle lettere.
L’allegria, la serenità, il nervosismo, il modo di ridere o di soffrire, la stanchezza, il
pianto, l’indifferenza, l’espressività, come altre risposte del momento, saranno espressioni
individuali uniche e identificative, che si rapporteranno al modo dinamico dello scritto,
quale il ritmo, il movimento, l’energia e quindi il nostro stile. Un testo può essere
analizzato seguendo varie metodologie quali la grafologia, grafonomia, grafometria e
grafoscopia, integrandole se possibile fra di loro; quindi l’aspetto morfologico del nostro
ritratto con lo spirito che ci sta dentro. E dove sta lo studio della linguistica forense?
Sta proprio nello stile che, pur se mosso dall’intento, in quel momento e con quelle
modalità, resterà indiscutibilmente esclusivo dell’autore e quindi identificabile, ovvero
l’espressione dell’anima del volto di cui sopra descritto. Importante sarà anche osservare
lo sfondo di quel ritratto, e quindi come è posto lo scritto nel foglio.
In grafologia peritale, l’analisi a livello giudiziario, riguarda sempre la verificazione
dell’identità di mano di un documento, ritenuto valido ai fini di legge. (Testamenti, firme
anonime…)
Tale analisi segue prevalentemente il metodo analitico e comparativo su base grafologica
e quindi l’aspetto morfologico, dinamico e automatizzato-inconscio dell’autore.
Non sempre però, si può usare tale tecnica, in quanto, ci si può trovare in presenza di un
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Sintesi dei lavori degli studenti
testo scritto a computer, macchina da scrivere, normografo, ritagli di giornale, frequente
specialmente nei messaggi anonimi.
Il mio lavoro nasce in relazione a questi casi, dove diventa necessario e quanto meno utile,
avvalersi di metodologie innovative quali la LINGUISTICA – TESTUALE e, di tutte le
specificità che la compongono, come la stilometria, la stilistica, la psicosociolinguistica.
APPLICAZIONI LINGUISTICHE
La linguistica forense è uno studio relativamente nuovo in Italia e corrisponde all’analisi
del linguaggio in campo giudiziario. Si propone di risolvere casi in ambito criminalistico
quali:
•
Identificazione di un autore di uno scritto contestato, come ad esempio, una
lettera anonima o un testamento.
•
Veridicità di una confessione o testimonianza (verbali di polizia, sommarie
informazioni, persona informata sui fatti…)
•
Constatazione se un testo è frutto di plagio.
Con l’analisi linguistica è possibile rilevare la struttura logica-sintattica del testo, le forme
grammaticali, l’uso più o meno corrente di termini particolari, l’uso dei tempi e dei modi
verbali, la ricchezza dei vocaboli, l’uso della punteggiatura, la disposizione del testo. In
sintesi è possibile stabilire lo stile dello scrivente, dato da caratteristiche innate, come pure
da quelle acquisite, in base all’estrazione sociale e al grado di scolarizzazione. Lo studio
si avvale di metodologie quali la stilometria, che misura quantitativamente lunghezza
delle parole, frasi, frequenze… e la stilistica ossia lo stile misurato in termini qualitativi
quali, abilità intellettuali di una persona, densità di vocabolario, contesto socio-culturale,
esperienza nel settore.
Un ulteriore passo avanti si è ottenuto dallo studio della sociolinguistica, che osserva
il linguaggio scritto o parlato considerando tale, come espressione diretta dell’accaduto
dell’individuo nell’arco della sua vita scolastica, lavorativa e sociale e quindi scoprendo
una serie di informazioni sull’attività di lavoro, il livello educativo, l’orientamento
religioso, l’origine geografica ecc…
Tutte le epoche sono state caratterizzate da un proprio stile di linguaggio e di scritto e,
d’altronde, non potrebbe che essere così. L’individuo si inserisce nel suo momento storico
con una serie di modalità espressive che, personalizzandole lo distingue.
La lingua in generale, e questo vale per tutte le lingue, subisce delle naturali trasformazioni
nel corso del tempo. Con l’avvento dei mass media, ci siamo abituati a poco a poco, all’uso
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Sintesi dei lavori degli studenti
di termini prevalentemente in inglese, (Xenismi) e parole nuove (Neologismi). Esiste
poi una vera e propria moda linguistica, dove i termini hanno una durata di tempo ridotta.
Chi sente più parlare di “paninari o pankabestie?”. E dureranno ancora molto i “coatti o i
tarocchi ?” Interessante segnale di forme linguistiche in evoluzione, è dato dal linguaggio
giornalistico e dei media : Affittopoli, Vallettopoli, Calciopoli,…Tangentopoli….Ciò ci
riporta non solo alla parola in sé, ma fondamentalmente ad un concetto dettato da una
serie di situazioni. Lo dimostra l’uso ormai conclamato del linguaggio gergale degli sms
o dei social nel web. Se da un lato tali espressioni tanto amate dai nostri adolescenti, ci
mettono in una posizione di distacco, quasi a non poter entrare nel loro mondo, dal punto
di vista squisitamente peritale, per gli addetti ai lavori, questa risulta un’ottima arma di
identificazione, o per lo meno ci permettere di restringere il campo. Risulterà alquanto
improbabile che un anziano scriva “xkè” o “tvb”, ne tantomeno faccia uso di emoticons,
ossia riproduzioni stilizzate delle espressioni facciali umane che esprimono un’emozione,
dette anche faccine.
La psicosociolinguistica di natura più nuova, e messa a punto dagli investigatori dell’FBI,
prende in considerazione anche lo stato psicologico dell’autore, come ad esempio l’
aggressività, la depressione, la paranoia…
Metodi di studio riguardo la linguistica sono stati messi a punto da studiosi e ricercatori
di tutto il mondo. Ne riporto alcuni molto interessanti.
L.Anolli (2002) noto psicologo italiano, ha condotto importanti ricerche sugli stili
linguistici verbali , che potrebbero essere correlati alla menzogna, individuandone tre
tipi. Secondo un mio parere , possono essere ricondotti anche a indici extraverbali, come
ad esempio la scrittura.
Ambiguità e prolissità – questo stile è caratterizzato da modificatori come circa, quasi,
forse, po’… da livellatori come tutti nessuno…. e da predicatori epistemici come penso,
suppongo, credo….Il tutto è concepito in frasi lunghe e complesse, in quanto vengono
utilizzati informazioni secondarie irrilevanti.
Assertività ed esitamento ellittico – Il mentitore usa forme ostili e afferma il minimo
necessario. Le frasi sono brevi, sintatticamente incomplete. Chi mente fa di tutto per non
dire. (chi scrive un’anonima scrive meno possibile)
Impersonalizzazione – fa poco uso a riferimenti personali e usa la terza persona o forme
impersonali. Con questo stile si dissocia dalle responsabilità di ciò che sta dicendo.
Mc Menamin, studioso di stilistica, ha condotto un esame su 80 scritti di contestata paternità,
proprio sull’uso della punteggiatura personalizzata. Gli esiti sono stati risolutivi. La dott.
ssa Chaski ha invece misurato il numero di volte in cui diversi segni di interpunzione
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Sintesi dei lavori degli studenti
comparivano nei diversi testi in esame, consentendo l’identificazione dell’autore 13
casi su 14 (92,8%). Chanski è un’esperta nella scienza linguistica dell’attribuzione
paternità di documenti e ha creato un programma software di autenticazioni documenti
computerizzato, chiamato ALIAS ed è presidente della Alias Tecnology, azienda che lo
sviluppa e lo produce. Oltre alla punteggiatura, tale software permette di analizzare anche
struttura delle frasi, ordine e posizione delle parole, parti del discorso.
Walter Daelemans, professore di linguistica computazionale di Anversa, ha elaborato uno
studio sui social network che riconosce l’età dello scrivente in base alla propria densità
lessicale. Tale algoritmo è già in uso in Belgio, ed è applicato per le investigazioni nel
campo della pedofilia.
Moshe Koppel, informatico americano israeliano, è conosciuto per le sue ricerche su
attribuzioni di paternità . Nei suoi studi con Shlomo Argamon e Jonathan Schler ha
dimostrato, se pur con non poche critiche, che dalle parole utilizzate in un qualsiasi testo,
si può determinare il sesso dell’autore, l’età, il tipo di personalità.
Ha condotto con successo un esperimento di “individuazione di genere”. Con l’aiuto di
un team di scienziati e un algoritmo di loro invenzione, ha esaminato un’enorme quantità
di lettere anonime, stabilendo il sesso dell’autore in più dell’80% dei casi.
L’ elaborazione dell’analisi si è concentrata su parti del discorso apparentemente banali,
come i “se” e i “ma”.
In effetti quando si scrive un testo, ci si concentra sull’uso delle parole chiave relative
all’argomento in oggetto e si tralascia il come vengano utilizzate le parti elementari
del discorso. Questo significa che tendiamo a disseminarle nel testo, seguendo schemi
inconsci e, proprio per questo, rivelatori, come “Ricci” morettiani.
I ricercatori hanno provveduto a togliere dai testi analizzati, tutte le parole chiave,
poi hanno ridotto, mediante algoritmo, alla frequenza di parole più usate da maschi o
femmine.
Ne è uscito che le donne usano i pronomi (Io, tu,lui,lei…) e i possessivi ( mio, tuo,) il
40% in più degli uomini. Gli uomini usano espressioni più decisive (Quelli, questi..),
aggettivi quantitativi ( Molto, poco..) e pronomi determinativi. Le donne fanno più uso di
negativi (non, mai..)
Le donne usano termini per entrare in contatto emotivo con il destinatario, mentre gli
uomini utilizzano funzioni informative.
Carlo Strapparava, ricercatore informatico della fondazione Bruno Kessler di Trento, è
l’ideatore di un algoritmo che rileva le emozioni di un testo.
Da uno studio di Aric Sigman, psicologo britannico, finanziato da Lexmark, sembra ci
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Sintesi dei lavori degli studenti
possa essere una chiara relazione tra la scelta del font e la personalità dell’individuo.
Chi usa Courier è rimasto radicato al passato, mentre Helvetica predispone all’apertura.
Se si sceglie Times New Roman o Palatino, si è legati al passato ma anche propensi al
futuro e si dà il meglio di sé in entrambi i casi.
Arial o Sans serif sono attribuibili a persone molto sensibili, mentre adolescenti o donne
ossessionate dalla moda, ricorrerebbero a Georgia.
Comic Sans indica di volersi mettere al centro dell’attenzione e l’uso del corsivo, di
rapportarsi familiarmente.
LETTERE ANONIME
Le tecniche usate dall’anonimografo dipendono dalla sua cultura e intelligenza, materiale
disponibile, fantasia, pazienza, abilità.
La prima soluzione è generalmente l’uso del manoscritto, per la semplicità e la riservatezza
che consente. La grafia può essere in corsivo spontaneo, dissimulato, in stampatello,
con uso di normografo, trasferibili, timbri in gomma, ritagli di giornale. Molto più
frequentemente si fa uso di scritti al computer e generatori automatici tipo “Ransom
Note Generetor”, per generare graficamente la classica anonima composta da lettere di
giornale. Molto raro è invece l’uso della macchina da scrivere.
OSSERVAZIONI
Da uno studio condotto personalmente, ho potuto osservare come ben si sposa lo studio
linguistico nelle lettere anonime. Analizzando lettere anonime senza comparative, già si è
potuto stilare un profiler dei soggetti in questione. In seguito, comparando con gli scritti
in verifica, i dati hanno convalidato caratteristiche rilevanti l’identità degli autori.
Come diceva Padre Moretti “Chi ha più può far meno e chi ha meno non può fare più”,
La scelta del testo, l’uso della punteggiatura, l’impostazione del manufatto si sono
dimostrati coerenti con la natura psico-socio.-temperamentale degli autori. Ve ne riporto
un esempio.
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Busta bianca
scrittura simulata
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Sintesi dei lavori degli studenti
scrittura abituale
Scrittura a computer Brush script 36
L’autore mantiene lo stile corsivo - script, ma sceglie di attuare dei meccanismi di
depistaggio diversi, che però, agli occhi di un grafologo esperto, risultano poco efficaci dal
punto di vista simulativo e, altamente qualificanti per quanto riguarda la sua personalità.
La lettera anonima è chiusa dentro ad una busta bianca, Il biglietto piegato è assicurato
alla stessa con delle graffette. Pur guardando in trasparenza, non si riesce a scorgere lo
scritto. Ciò è dato dalla scelta precalcolata di usare un pennarello di colore arancio chiaro.
C’è la presenza di puntini stilati a pallino, all’inizio e alla fine del testo. Il margine di
sx si allarga progressivamente verso destra. Viene fatto l’uso del pronome al plurale “ci
ai fatto”. Non passa inosservato l’errore grammaticale di omissione della lettera “h” in
“ai”.
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Sintesi dei lavori degli studenti
Ad un primo sguardo, ci appare presumibile, che si tratti di una persona giovane, proprio
per la morfologia ampollosa e attaccata della scrittura, tipica degli adolescenti di oggi.
L’inclinazione rovesciata sta ad indicare che si tratta di persona timida e riservata. Il
margine progressivo verso dx ci dice della sua voglia di libertà e indipendenza. L’errore
della “h” è stato messo di proposito, ma prontamente smascherato, facendo scrivere al
soggetto, in tempi non sospetti, la frase “Grazie per i momenti che ci hai regalato”, che
è stata stesa, a questo punto, in modo corretto. Tutto il costrutto è identificativo della
persona in questione. La sua natura introversa lo porta a scegliere di nascondersi dietro
ad un colore tenue e ad un errore simulato, gettando la responsabilità su altri con l’uso
del plurale “ci”. Le somiglianze nello scritto al computer sono avvincenti. L’impostazione
rimane tale, come pure la scelta del colore. Il font è Brush Script mt che rispecchia il suo
script naturale e il calibro diminuisce di un po’ rispetto allo scritto a mano, tentativo di
celarsi ancora un po’ di più nello scritto finale.
Uomo 25 anni.
CONCLUSIONI
L’identificazione dell’autore, pur dovendo scaturire da un dato tecnico certo, non può
non esimersi da fare uso di criteri extragrafici, in quanto un manoscritto coglie tutti i
caratteri dell’individualità dello scrivente. Ai fini peritali, non è permesso fare un’analisi
di personalità, ma con l’indagine grafologica si da un significato ai segni seguendo una
logica consequenziale, sostenuta da tecniche sempre più all’avanguardia, quali ad esempio
la linguistica.
In particolare lo studio linguistico-testuale andrà sempre più a imporsi e a intersecarsi
nelle nostre conoscenze squisitamente grafologiche.
Se ritorniamo all’esempio iniziale del nostro volto potremo dire che pur truccandolo,
osservandolo bene lo riconosceremo (volontà di cambiare – dissimulazione). Una smorfia
di dolore come pure lo stato d’animo del momento (variazioni involontarie), non cambiano
mai del tutto la fisionomia del nostro volto. “Andate da un fotografo e fatevi fotografare
mentre ridete a crepapelle: vi si riconoscerà ugualmente.” – (Methode de graphologie en
quinte lecons- Pierre Foix – 1964.)
Lo scritto ci parla sempre in qualche modo del suo autore, a noi il compito di
comprendere.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
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Giordano editore- 2005..
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Della Valle Francesco, “La strumentazione per l’analisi documentale in ambito forense”
–Sulla rotta del sole – Giordano editore.- 2011
Gabrielli Lella – Rita Sartor – Grazia Sbicego, “Grafoanalisi – I segreti della personalità
rivelati dalle scritture” Edizioni Acanthus. -1986
Galeazzi Giancarlo, “La scienza grafologica oggi”– Città Nova editrice-1977
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– 2009
Massimiliano Giannini e Andrea Stramaccioni (a cura di) “Metodi per l’attribuzione
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Merinas Vittorino, Foix Pierre (a cura di) “Manuale di grafologia in 15 lezioni” “Méthode
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febbraio 1942
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Strano Marco, “Manuale di criminologia clinica” SEE – Firenze, 2003
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
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www. parodos.it - linguistica
www.accademiadellacrusca.it/it/lingua italiana
www.criminalistica.it
www.criminologia e criminalistica – cassettari
www.scienzeinvestigazione.it
www.parlare italiano
www.marcocannavicci.it/criminologia/psicolinguistica
www.linguistica.unical.it
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Sintesi dei lavori degli studenti
Dispositivo optoelettronico
per analisi di incroci eterogenei complessi in
ambito peritale
Dott.ssa Lucia Raise
INTRODUZIONE
L’uomo ha sempre cercato di vedere oltre il limite raggiungibile dai propri occhi. Basta
pensare al fuoco per rischiarare le tenebre, al telescopio di Galileo che tanto contribuì
alla rivoluzione filosofico–scientifica copernicana, alla sistematica utilizzazione delle
radiazioni elettromagnetiche caratterizzate da lunghezze d’onda sempre più brevi e come
tali da energie sempre più elevate: radar, laser, UV, raggi X, sorgenti γ, acceleratori di
particelle.
Il grafologo peritale nel suo percorso deve far si che l’invisibile diventi visibile e leggibile
attraverso la “tecnè”, cioè l’unità tra arte e tecnologia.
Le investigazioni di natura tecnica hanno sempre rivestito un ruolo di primo piano nelle
vicende giudiziarie, in quanto utili a fornire dati oggettivi al fine di documentare la prova;
esse trasportano sul piano scientifico le attività grafologico-peritali.
Lo sviluppo delle nuove tecnologie atte a produrre un documento stampato richiede una
competenza polivalente del grafologo forense che di volta in volta deve saper variare
i criteri da seguire in relazione all’indagine grafologico-peritale che si rivela, come
considerava B. Vettorazzo, non un unico oggetto ma un “fascio di oggetti” secondo i
punti di vista da cui si considera.
Di particolare interesse è lo studio dei tratti sovrapposti che in questi ultimi anni ha visto
l’utilizzo di tecniche diverse per la determinazione della sequenza di apposizione e che
costituisce ancor oggi una sfida importante per il grafologo forense.
Nel 1980 Mathyer ha suddiviso gli incroci di tratti sovrapposti in:
• Omogenei: quelli ottenuti dalla sovrapposizione di tratti scritti con lo stesso strumento
scrivente o con due strumenti dello stesso tipo (ad esempio i tratti creati da due diverse
penne a sfera); tipicamente si riscontrano su testamenti o registri, e sono caratterizzati da
una dinamica di scrittura a pressione variabile.
• Eterogenei: sono quelli prodotti dall’uso di due diversi tipi di strumenti scrittori. Gli
incroci eterogenei possono essere:
- semplici se i due strumenti sono diversi ma dello stesso genere (ad esempio una penna
a sfera ed una penna stilografica)
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
- complessi se uno strumento è del tutto diverso dall’altro (ad esempio una penna a sfera
ed una stampante).
Il grafologo, posto davanti al quesito formulato dal Magistrato, si trova ad affrontare un
problema che spesso si scinde in sottoproblemi che presuppongono una molteplicità di
conoscenze disciplinari di natura non strettamente grafologica.
Per la soluzione di determinati quesiti grafologico-forensi di natura tecnica è opportuno
ricercare procedure non invasive che, non modificando le condizioni del reperto, possano
essere eventualmente ripetute in successive fasi del processo.
L’indagine con metodi ottici risponde perfettamente a questo tipo di esigenza, in quanto
si basa sull’uso della fotografia per documentare il reperto.
La strumentazione a cui ci si riferisce consiste in microscopi, in sensori digitali, in
profilometri Laser 3D, in analizzatori spettroscopici, che sono disponibili in diverse
tipologie sia per complessità, livello di portabilità e, non ultimo, di costi.
Le strumentazioni tecnologiche utilizzate per le analisi, verosimilmente, portano con sé
un’incertezza di misura e di limiti fisici, quindi il perito grafologo deve avere un’adeguata
conoscenza dello strumento in uso tenendo presente che i dati ottenuti devono essere
interpretati e, con l’interpretazione, si potrebbe ricadere nella soggettività.
Bisogna sempre essere coscienti che “Errare humanum est” e dunque anche il grafologo
peritale, che opera come un ricercatore scientifico, non è esente da possibili errori.
Il monaco giapponese “Daiei Kaneko” scriveva che chi ha dubbi e si pone sempre il
pensiero di evitare l’errore, sapendo che potrebbe accadere, certamente percorrerà tutte
le strade per non commetterlo. Il suo mondo è aperto al confronto e all’approfondimento,
dove lo spazio verrà occupato dalla sua intelligenza. Diversamente se sorgerà in lui
l’interrogativo: ”E se mi fossi sbagliato?” dovrà saper rispondere con il rigore dell’umiltà
in scienza e coscienza.
OBIETTIVO
L’Obiettivo di questo lavoro è quello di dimostrare come, con l’ausilio della polarizzazione
della luce riflessa si riesca, senza generare verosimilmente falsi positivi, ad individuare la
sequenza di sovrapposizione di tracciati negli incroci eterogenei complessi.
L’analisi è limitata ad incroci eterogenei complessi tra tracciati vergati con inchiostro
di penna biro a sfera e tracciati stampati tramite sistemi di stampa laser con inchiostro
toner.
Viene utilizzato a tale scopo il dispositivo optoelettronico XT-PL (Forinst Torino) del
quale verrà, inoltre, verificata sia la validità della consistenza dei risultati nell’analisi degli
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
incroci eterogenei complessi, con la metodica della “polarizzazione della luce riflessa”
sia la facilità d’uso.
La novità di questo strumento rispetto agli altri microscopi da ricerca in luce
polarizzata, è rappresentata dal fatto che l’illuminatore ha un terminale anulare a fibre
ottiche predisposto per essere reso solidale con il set di filtri polarizzatori.
In ambito forense questa metodica risulta utile per individuare la presenza di
falsificazioni.
IMMAGINI ILLUMINATE CON
LUCE POLARIZZATA E NON POLARIZZATA
Luce non polarizzata
Toner stampante Kyocera e 2
penne nere.
A sx Inchiostro su Toner
A dx Toner su Inchiostro
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Luce polarizzata
Toner stampanteKyocera e 2
penne nere
A sx Inchiostro su Toner
A dx Toner su Inchiostro
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A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
Luce non polarizzata
Toner stampante OKI e 2
penne nere
A sx Inchiostro su Toner
A dx Toner su Inchiostro
Luce bianca
Fig.C Inchiostro su Toner
Qualità di Stampa valore 8
Lexmark
A.S.e R. Graf.
Luce non polarizzata radente
Toner stampante OKI e 2
penne nere
A sx Inchiostro su Toner
A dx Toner su Inchiostro
Luce Bianca
Fig.D Toner su Inchiostro
Qualità di Stampa valore 8
–Lexmark
Non si nota il fenomeno
dell’accumulo del toner ai lati
della traccia inchiostrata
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
143
Sintesi dei lavori degli studenti
Luce polarizzata
Fig.A Inchiostro su Toner
Qualità di Stampa valore 8
Lexmark
Luce polarizzata
Fig.B Toner su Inchiostro
Qualità di Stampa valore 8 –Lexmark
La lucentezza tipica dell’inchiostro
scompare; inoltre si ha un evidente
accumulo di Toner ai bordi della traccia
inchiostrata, particolarità quasi sempre
presente nella sovrapposizione Toner
su Inchiostro.
Si nota il fenomeno dell’accumulo del
toner ai lati della traccia inchiostrata
CONCLUSIONI
I test sperimentali eseguiti con l’ausilio del dispositivo optoelettronico XT-PL, realizzato
presso i laboratori della Forinst di Torino, hanno consentito di confermare la validità
della tecnica della “polarizzazione della luce riflessa” nel riconoscimento della sequenza
temporale di apposizione dei tratti negli incroci eterogenei complessi, verosimilmente,
senza generare falsi positivi.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
Relazione tra la grafologia e il test dei colori
di Lüscher nella valutazione dell’autostima
di Claudia Meneses Roa
Il presente articolo è un piccolo riassunto della tesi che ho fatto qualche tempo fa per
conseguire il diploma di grafologa presso l’A.S.eR.Graf. di Padova.
In quell’occasione ho voluto studiare la concordanza tra la grafologia Morettiana e il
Test dei colori di Lüscher, nella valutazione della personalità, limitandomi ad un tratto
fondamentale qual è l’autostima.
Da quando ho cominciato a studiare la grafologia, mi ha sempre colpito la relazione che
vedevo tra quello che stavo imparando e quello che già conoscevo rispetto alla Psicologia
categoriale regolativa ed al test dei colori di Lüscher.
Spesso mi trovavo davanti ad una grafia “valutandola” con i parametri lüscheriani, per
esempio: questa potrebbe essere una persona ++4 - -2 (una persona che si difende delle
sue insicurezze attraverso un’apertura che sconfina nella superficialità e l’influenzabilità).
Oggi invece posso in primo luogo far riferimento ai temperamenti di Moretti, a Jung, alla
biotipologia di Ippocrate, a Le Senne, anche se continuo comunque, nella mia testa, a
pensare contemporaneamente anche a Lüscher.
La grafia è una caratteristica dell’individuo molto intima, come lo è il suo modo di
camminare, di ridere, di pensare, di relazionarsi, ecc. Di fatto Moretti è stato l’unico
grafologo a scrivere un libro sul corpo umano e la grafia. Per lui esiste un’unità
psicosomatica in relazione, come per Lüscher.
Con il test di Lüscher apparentemente non abbiamo il nostro corpo-mente che ci parla
direttamente. E’ chiaro che niente può esprimere più di noi stessi che una produzione
propria, intrinseca e non sottoposta alla coscienza come lo è la scrittura. Già il disegno o
la produzione artistica da una certa età in poi passa attraverso il vaglio della coscienza e
anche se continua ad esprimerci molto sulla personalità dell’individuo, c’è un’elaborazione
quanto meno subconscia.
Il test di Lüscher si propone come uno strumento diverso dove la risposta è una reazione
psicofisiologica ad uno stimolo cromatico specifico. In questo modo, la risposta trascende
la coscienza e mostra direttamente lo stato psicovegetativo della persona, così si può
definire il Lüscher come strumento psicodiagnostico di tipo reattivo, dove di fronte
a stimoli cromatici oggettivi avviene una risposta soggettiva di piacere o rifiuto. Il
piacere o dispiacere, per chi non conosce la teoria lüscheriana, è una risposta nata non
da un’elaborazione, ma da una condizione psicovegetativa, da uno stato psicologico o
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
esistenziale particolare.
E’ difficile descrivere in questo spazio la Psicologia Regolativa, ma posso anticipare che
anche questa teoria cerca di spiegare la disarmonia che può crearsi attraverso meccanismi
di compensazione e frustrazione; anche qui l’obiettivo finale è aiutare la persona nella
ricerca dell’armonia di se stessa.
Attraverso il lavoro che ho svolto, ho voluto confermare quello che mi sembrava piuttosto
evidente e tangibile a livello pratico ed intuitivo, cioè che esiste una concordanza tra
entrambi gli strumenti nel valutare ed individuare alcuni tratti della personalità. La
decisione di limitarmi alla sola variabile dell’autostima è stata presa per l’importanza
fondamentale che secondo me la fiducia profonda in se stesso ha nella vita quotidiana
e nelle possibilità di proiettarsi più o meno verso l’autorealizzazione, dal momento
che implica la stabilità della sicurezza ed integrità etica che sono i veri cardini della
stima di se stessi, del riconoscimento e del valore morale. Ad uno scopo unicamente
metodologico, ho diviso arbitrariamente l’autostima in tre categorie nominali : autostima
stabile e profonda, autostima compensatoria e disistima e svalorizzazione di sé.
Nella categoria dell’autostima di tipo compensatorio, ho voluto distinguere (sempre
in modo arbitrario e non esaustivo) diverse modalità di compensazione come quella
dipendente dai successi operativi; o dipendente dai successi intellettivi; o condizionata
dal bisogno di essere accettato dall’ambiente circostante; o l’inflazione dell’autostima
mediante una difesa ossessiva e perfezionista; o l’inflazione dell’autostima per difesa
narcisistica.
INDICATORI DELL’AUTOSTIMA DAL PUNTO DI VISTA GRAFOLOGICO
In questo spazio tenterò di descrivere grafologicamente i segni ed il contesto che una
grafia dovrebbe mostrare a livello ipotetico, per appartenere ad un determinato strato o
categoria definito precedentemente per l’autostima.
1) Autostima profonda stabile ed adeguata: buona occupazione dello spazio,
organizzato e con buon equilibrio tra bianchi e neri, buon ritmo con una forma che lascia
il giusto spazio al movimento, buona tenuta e trama grafica, omogeneità delle diverse
categorie. Buona pressione con Int 1° intorno alla media, oppure Filiforme tonico, Int
2° non superiore ai 4/10. Rapporto Curva – Angolosa proporzionato, quindi Angoli A
e B sulla media, che possono venir arricchiti dagli Angoli C non superiori alla media.
Triplice Larghezza sulla media ed equilibrata, con LDL modulato intorno ai 5/10, LTL
abbastanza costante di 5/10 ed un LTP che non superi il LDL. Calibro medio idealmente,
ma anche tendente a Minuta se il contesto è molto ricco, cosi come tendente ad un calibro
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
più grande sempre con un contesto di ricchezza grafica. Dritta non rigida, idealmente
sinuosa, ma anche DM dell’inclinazione o Pendente fino ai 5/10 in contesto spontaneo
e ricco. MIR intorno ai 6-7/10 o leggero ascendente rettilineo. Aste rette prevalenti non
rigide né troppo lunghe, con una buona proporzione tra Aste a Destra e non più di 2/10 di
aste a Sinistra. Idealmente DM intorno alla media o anche di più, ma non è indispensabile.
Attaccata superiore a Staccata, con collegamenti curvi e senza archi prevalenti. Fluida.
Accurata spontanea, o in buon contesto anche Gettata via alla meglio. Veloce non
superiore ai 7/10. Parca non esasperata, buon livello di Chiara, ma non elevato, Parca e
Ponderata non esasperate, buon livello di Dinamica, può starci un po’ di Vezzosa Grazia
e anche Ardita non elevata.
2) Autostima di tipo compensatorio:
a) Autostima dipendente dai successi operativi: spazio ben utilizzato e ben organizzato.
Buona tenuta grafica. Il ritmo deve essere buono e costante. La forma tende a dare
spazio al movimento. Può esserci un buon livello di fluidità. La pressione generalmente
è buona, ma può presentare delle disomogeneità. E’ probabile che ci sia l’Intozzata
1° anche elevata, ma non possiamo escludere il Filiforme tonico con Int 1° elevato,
espressivo della tensione. Il rapporto Curva/Angolosa non è determinante, ma è molto
probabile che gli angoli diventino evidenti. La Triplice Larghezza potrebbe distinguersi
per una tendenza al LTP non elevato. Il Calibro tende ad essere medio alto. Comunque
non è difficile trovare delle disomogeneità del Calibro. L’inclinazione grafica non è
determinante, ma si potrebbe trovare più facilmente Dritta o Pendente. Il MIR tenderà ad
essere elevato e rettilineo, anche facilmente ascendente. Le Aste dovrebbero tendere di
più alle Aste Rette. Il DM non è determinante, ma se c’è, sicuramente arricchirà la grafia
attraverso l’intuizione. Riguardo alla Continuità grafica, dovrebbe esserci una maggiore
tendenza all’Attaccata. I collegamenti non sono determinanti, ma potrebbero trovarsi
più facilmente la Ghirlanda che collegamenti tendenti all’angolosità. Fluida dovrebbe
essere inferiore alla categoria precedente, addirittura potrebbero presentarsi segni di
stentatezza. La rapidità dovrebbe tendere alla velocità, anche con Impaziente, senza
escludere delle stentatezze. In certi casi con una maggiore componente d’irrequietezza,
può apparire facilmente Slanciata. I Tagli delle T potrebbero essere determinanti,
mostrandosi marcati, arditi, acuminati, sopraelevati e comunque non indifferenti. Per
quanto riguarda l’accuratezza, la scrittura potrebbe indirizzarsi verso Gettata via alla
meglio. Essendo sempre un caso di compensazione, possono presentarsi disomogeneità
della pressione, di calibro o cadute di calibro fondamentalmente. Scrittura con forte
componente sanguigna, biliosa e secondariamente nervosa.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
b) Autostima dipendente dai successi intellettivi: spazio ben utilizzato e ben organizzato.
Generalmente leggibile. Buona tenuta grafica. Il ritmo deve essere abbastanza buono
e costante. La forma potrebbe dare meno spazio al movimento in un tipo pensiero
prevalente. Qui vediamo più spazio bianco, sia come LTP che LTR. Invece in un
tipo intuitivo prevalente, con un buon livello di Nervoso, si evidenzia maggior
movimento e maggior personalizzazione. Comunque non c’è la fluidità che potrebbe
esprimersi nel tipo precedente, lasciando spazio ad una maggiore tensione vista la
cerebralità della grafia. La pressione generalmente è buona, ma può presentare delle
disomogeneità. Può esserci l’Intozzata 1° , come anche il Filiforme tonico con Int 1°
elevato espressivo della tensione. Il rapporto Curva/Angolosa non è determinante. La
Triplice Larghezza potrebbe presentare un LTP piuttosto alto. Il calibro può essere sia
un Minuta elevata in un contesto meno positivo di quello della prima categoria, che
un Minuziosa. Comunque non è difficile trovare delle disomogeneità del calibro che
esprimano la non autenticità dell’autostima. L’inclinazione grafica non è determinante.
Il MIR tenderà ad essere elevato e rettilineo. Le Aste dovrebbero tendere di più alle
Aste Rette. Il DM non dovrebbe essere molto alto appunto perché si passerebbe in altro
contesto. Riguardo alla Continuità grafica, teoricamente dovrebbe esserci una maggiore
tendenza all’Attaccata, ma dal momento che può esserci Minuziosa, può esprimersi
anche un alto livello di Staccata. I collegamenti non sono determinanti, ma potrebbero
trovarsi più facilmente l’arco e l’angolosità in un contesto di Minuziosa. Fluida
dovrebbe essere inferiore alla categoria precedente, addirittura potrebbero presentarsi
segni di stentatezza. La rapidità è molto relativa. E’ possibile trovare una tendenza alla
rapidità con segni come Impaziente, così come con altri elementi che inceppano la
fluidità, in particolare quelli relativi alla rigidità, come per esempio Chiara e Ponderata
elevati, Minuziosa e Contorta. Tagli delle T a croce e costanti o sopraelevati, indicatori
dell’auto-esigenza, insieme a qualche Riccio della Flemma che evidenzi la tensione.
L’accuratezza non è determinante, perché potrebbe andare da un Gettata via alla
meglio verso una maggiore accuratezza, dipendendo dal fattore Nervoso che c’è in
gioco. Essendo sempre un caso di compensazione, possono presentarsi disomogeneità
della pressione, di calibro, o cadute di calibro fondamentalmente.
c) Autostima condizionata dal bisogno di essere accettato dal ambiente circondante:
spazio occupato in modo ordinato e presentato come se fosse “la bella copia” di uno
scritto, nel senso che difficilmente appariranno delle cancellature. Probabilmente ci
sarà un ritmo costante, non necessariamente statico ed eventualmente anche spigliato.
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Sintesi dei lavori degli studenti
Appare un buon rapporto tra nero e bianco. L’energia può essere buona, anche con un
po’ d’Intozzata 1°, ma anche Filiforme tonico. Generalmente il movimento è curvo e le
angolosità vengono un po’ nascoste. Comunque anche qui l’Angolo B potrebbe essere
importante a discapito dell’Angolo A. Invece potrebbe apparire facilmente l’Angolo C.
La Triplice Larghezza non è determinante, ma probabilmente non siamo in un ambito
di strettezza. La dimensione potrebbe tendere al calibro medio per la convenzionalità.
L’inclinazione dovrebbe escludere il Rovesciata e anche la rigidità. Facile trovare un
Disuguale dell’Inclinazione o addirittura un po’ di Sinuosa, così come Titubante e
Tentennante che evidenziano una base d’insicurezza. Il MIR dovrebbe essere buono e
abbastanza rettilineo, senza rigidità. Riguardo alla continuità grafica, la grafia dovrebbe
tendere di più ad Attaccata con collegamenti morbidi e a Ghirlanda. Riguardo alla
spontaneità, possiamo trovare facilmente Fluida e anche Spigliata. La rapidità non è
determinante, ma non dovremmo arrivare all’impazienza, ma neanche alla lentezza.
La grafia dovrebbe essere Chiara, magari qualche Apertura a capo, Vezzosa grazia,
Flessuosa, anche un po’ d’Accartocciata, Ricci dell’Ammanieramento non eccessivi,
qualche Riccio del Nascondimento, Tagli delle T costanti e a croce, e pochi o nessun
segno esplicito d’aggressività. Questo tipo di grafia potrebbe anche presentare
una tendenza elevata all’opportunismo, indicatore sempre di una compensazione
dell’autostima; il contesto generale sarebbe molto più esagerato, trovando Ricci più
frequenti ed eccessivi, Vezzosa Civetteria ed altro. L’accuratezza grafica tende alla
compitezza con un livello di Angoli C sopra la media. Questo aspetto risulta essere
di molta rilevanza in questo tipo di scrittura, perché rispecchia la diminuzione della
spontaneità a favore di un far bene per essere accettato. Anche qui possiamo trovare
delle disomogeneità del Calibro e della pressione principalmente. In questo tipo di
grafia possiamo trovare il temperamento linfatico anche se non prevalente, ma la sua
presenza si può evidenziare attraverso la stabilità e le rotondità delle forme. Di fatto
questa stabilità può essere rinforzata da un buon livello di bilioso ma senza eccessi,
perché darebbe una espressione troppo seria ad una grafia che si deve presentare
morbida.
d) Inflazione dell’autostima mediante una difesa ossessiva e perfezioniste: qui troviamo
due tipi di sindromi. La prima fa parte anche in un certo modo della grafia tipicamente
orale di tipo narcisistico che descriveremo successivamente. La seconda si riferisce
ad un tipo che più che le uguaglianze della prima grafia evidenzia una maggiore
testardaggine, intozzature ed angolosità. In genere nei due tipi di scrittura, lo spazio viene
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
occupato in modo rigido e preoccupato. Il ritmo può apparire piatto, dando più spazio
alla forma che al movimento. Nel primo tipo di grafia, facilmente si trova una maggiore
prevalenza del nero e poco respiro, espresso dallo spazio bianco limitato. L’energia
è tendenzialmente bloccata per staticità e tensione, potendo apparire una pressione
molto forte e marcata, indicativa di tensione. La Triplice Larghezza dovrebbe mostrare
una tendenza alla strettezza, in particolare del LTL, anche se questo può apparire molto
variabile, come simbolo di rilasciare e trattenere tipico dell’analità. Sempre in questa
sindrome, il LTP tende ad essere elevato. La dimensione grafica non è determinante,
ma sappiamo che al primo tipo corrispondono delle forme grandi e tondeggianti,
centrate sulla zona media. L’inclinazione potrebbe essere più tipicamente Dritta rigida
o anche Rovesciata. Il MIR dovrebbe essere alto, addirittura si può trovare facilmente
Piantata sul Rigo. Si dovrebbero trovare facilmente delle stereotipie, ritocchi e i segni
Uguale e Parallela. Potrebbe starci anche Contorta elevato, per il bisogno di controllo.
Riguardo alla continuità grafica, potrebbe esserci un maggiore livello di Staccata, con
collegamenti corti espressivi dello STL. Facilmente possiamo trovare degli Archi,
ma non necessariamente. Riguardo alla spontaneità, sarà molto improbabile trovare
Fluida e Calma, perché al contrario, la grafia fa vedere una forte tensione e bisogno
di controllo. Riguardo alla rapidità, questa viene penalizzata dal freno del controllo
eccessivo e appare bloccata. Possiamo incontrare facilmente i segni della resistenza
come Chiara elevata. Per quanto riguarda l’accuratezza, probabilmente andremmo
verso la compitezza. Essendo sempre un caso di compensazione, possono presentarsi
disomogeneità della pressione, di calibro o cadute di calibro fondamentalmente. Nel
primo caso troveremo più facilmente il temperamento Bilioso.
Nel secondo caso può apparire un movimento più nervoso, in particolare se troviamo
Contorta elevato. Qui può variare molto il rapporto tra bianchi e neri perché, essendo
probabile trovare anche grafie minuziose con delle Larghezze maggiori, gli spazi
bianchi possono risultare superiori. L’energia è tendenzialmente bloccata per staticità e
tensione, ma è probabile trovare anche un Int°1 elevata. Comunque è facile trovare un
Angolo B alto. La Triplice Larghezza dovrebbe mostrare una tendenza alla strettezza,
escludendo il LTP che di solito tende da essere elevato e ci parla di un bisogno di critica
elevato, tipico di questa sindrome. L’inclinazione potrebbe essere più specificatamente
Dritta rigida o anche Rovesciata. Se c’è Pendente, è facile che si accompagni alle Aste
a Sinistra. Come nell’altro tipo, il MIR dovrebbe essere alto, addirittura si può trovare
facilmente Piantata sul Rigo. Dovremmo trovare inoltre delle stereotipie, ritocchi e i
segni Uguale, Parallela ed anche Pedante. Inoltre, ci potrebbe starci anche Contorta
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
elevato per il bisogno di controllo. Riguardo alla continuità grafica potrebbe esserci un
maggiore livello di Staccata, con collegamenti corti espressivi dello STL e in questo
caso è facile che questi siano piuttosto angolosi. Facilmente possiamo trovare degli
Archi, ma non necessariamente. Riguardo alla spontaneità, anche qui sarà molto
improbabile trovare Fluida e Calma perché al contrario, la grafia fa vedere una forte
tensione e bisogno di controllo. Riguardo alla rapidità, questa viene penalizzata
dal freno del controllo eccessivo e forse ci si potrebbe avvicinare a Lenta Precisa,
così come a Stentata. Comunque c’è un’espressione di blocco. Possiamo trovare
facilmente i segni della resistenza come Chiara elevata, Minuziosa e come si era già
detto, Piantata sul Rigo. Per quanto riguarda l’accuratezza probabilmente andremo
verso la compitezza, anche se i risultati possono allontanarsi da quelli sperati. Essendo
sempre un caso di compensazione, possono presentarsi disomogeneità della pressione,
di calibro o cadute di calibro fondamentalmente. Per quanto riguarda i tipi d’Ippocrate
possiamo trovare il Nervoso e Bilioso insieme.
e) Inflazione dell’autostima per difesa narcisistica: l’occupazione dello spazio è
buona, può darsi che sia anche molto pieno. Il ritmo dovrebbe essere abbastanza
costante, ma non molto sciolto. C’è un maggiore spazio dato alla forma piuttosto
che al movimento, il quale può apparire abbastanza frenato. La pressione dovrebbe
essere buona e costante e potrebbe mostrare una tendenza all’ Int.1° piuttosto
elevata o anche marcata. Qui è facile trovare due sindromi abbastanza tipiche: prima
quella già descritta caratteristica delle grafie femminili giovani, quindi molto tonda,
gonfia, centrata sulla zona media ecc., e quella di tipo compensatorio che cerca di
darsi importanza imponendosi attraverso i segni Alta Allungata, Spavalda, Solenne,
Ampollosa, eccessivo Accartocciata, Ricci Spavalderia, Sopraelevature dei tagli delle
T e delle Aste della P, Aste Rette impositive, soprattutto se terminano a triangolo, Ricci
Soggettivismo. La prima presenterà spesso una pressione Marcata, invece la seconda
una Int 1° piuttosto elevata. Riguardo alla Triplice Larghezza, l’unica cosa abbastanza
probabile è lo STL di norma nel primo tipo. La dimensione grafica tende sicuramente
al Calibro Grande. L’inclinazione grafica non è determinante, ma si potrebbe trovare
facilmente il segno Rovesciata soprattutto nel primo tipo, come Dritta nel secondo. La
direzione del rigo dovrebbe essere un MIR buono. Le Aste saranno fondamentalmente
dritte, oltre che lunghe ed impositive, aste a Sinistra nel secondo tipo e quasi inesistenti
nel primo tipo. Potrebbe starci una tendenza a Uguale. La continuità grafica dovrebbe
esprimersi attraverso una maggioranza di Staccata, ma non è detto. Essendo sempre un
caso di compensazione, possono presentarsi disomogeneità della pressione, di calibro
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
o cadute di calibro fondamentalmente. In questo tipo di grafia è facile trovare una
firma importante, con gesti compensatori. Qui nel primo tipo di grafia troviamo molto
presenti i temperamenti Linfatico per l’oralità e Bilioso per la rigidità. Nel secondo
tipo, troveremo più facilmente i temperamenti Sanguigni, Nervoso ed anche Bilioso.
3) Svalorizzazione di se stesso: anche qui possiamo trovare due sindromi diverse.
La prima si riferisce al tipo di grafia che si distingue fondamentalmente per i segni
Titubante, Tentennante e Stentata. La seconda sindrome si riferisce alle grafie piuttosto
rilasciate, sciatte, trasandate, disordinate. Nel primo tipo, l’occupazione dello spazio è
tesa, inibita e preoccupata, con un tentativo d’ordine e soprattutto di tenuta grafica che
non sempre si realizza. Nel secondo tipo, risulta evidente una tendenza al disordine,
noncuranza e mancanza di tenuta grafica. Ritmo incostante, dove non c’è equilibrio tra
forma e movimento. Nel primo tipo di grafia il movimento viene trattenuto timidamente
e con tensione. Nella seconda sindrome, il movimento esce senza ordine né contenzione
e la forma si perde facilmente. Pressione Filiforme Costituzionale o anche Grossa
Costituzionale, ritmo rallentato, Pressione non omogenea. Tendenzialmente la grafia
potrebbe essere più curva, per la mancanza d’energia, ma può darsi anche un contesto più
angoloso, soprattutto nella prima sindrome. La Triplice Larghezza non sarà equilibrata
e potrebbe aumentare il LTP nell’ambito della titubanza come potrebbe essere ridotto
nell’ambito della noncuranza. Per quanto riguarda il calibro, nel primo caso generalmente
si associa la svalorizzazione di se stesso al Calibro Piccolo, Minuziosa e talvolta eccesso
di Minuta. Si può trovare anche un Calibro diverso in tutti e due i tipi di grafia, ma
nel secondo è facile incontrare anche un calibro Grande ma Disomogeneo e con delle
cadute del calibro molto evidenti. Riguardo all’inclinazione, questa sarà probabilmente
non omogenea, in particolare nel primo caso, ma possono essere presenti anche i segni
Titubante, Tentennante, Stentata, disomogenea dell’inclinazione soprattutto nel secondo
tipo. La direzione del rigo può essere facilmente Ondeggiante, Discendente astenico,
anche a Scaglioni e comunque sia, un MIR tendenzialmente basso e non omogeneo. Le
aste saranno tendenzialmente a destra, o comunque senza fermezza. Riguardo al ritmo,
può darsi facilmente un DnonM, ma più evidentemente un calibro non omogeneo, insieme
a tutte le possibilità di disomogeneità (inclinazione, pressione, forma delle lettere, della
rapidità, della cura grafica, Triplice larghezza). Per quanto riguarda i tempi, tenderà ad
essere una grafia lenta con STP o Mesta con LTP dovuto ai segni già descritti. Possiamo
trovare facilmente segni come Minuziosa, Lettere Addossate, Grossolana, Slabbrature,
Sciatta, Trascinata sul rigo, Ritoccata, Ricci flemma, Trasandata e Aste Inferiori corte e
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
deboli. Riguardo ai temperamenti d’Ippocrate, troveremo tendenza al Linfatico alto nel
secondo tipo, accompagnata da Nervoso nel primo tipo.
Qualche notizia relativa al test di Lüscher e la psicologia autoregolativa
Non posso dilungarmi qui a spiegare la Diagnostica Lüscher e la base sulla quale nasce
che è la Psicologia Autoregolativa. Mi limito a dire solo che il test di Lüscher risulta
essere “oggettivo affidabile e preciso come un termometro”. Aggirando la coscienza,
lo stimolo cromatico mostra immediatamente la condizione psicovegetativa di base,
pertanto potrebbe essere molto assimilabile a quello che succede con il gesto motorio
della scrittura. Lüscher prende in considerazione i quattro colori base (1 Blu; 2 Verde; 3 Rosso arancio;
4 Giallo) che stanno alla base di bisogni fisiologici e psicologici fondamentali e delle
strutture considerate dal Test attraverso le combinazioni fra frustrazioni e compensazioni
previste dai calcoli sul protocollo.
Lo scopo profondo del Blu 1 è la ricerca della soddisfazione interiore e dell’essere
amato;
Lo scopo profondo del verde 2 è collegato al sentirsi considerato, apprezzato, rispettato
e valorizzato;
Lo scopo profondo del rosso 3 è quello del piacere e di successo;
Lo scopo profondo del giallo 4 è la voglia di sentirsi libero interiormente e di sperimentare
la gioia.
Lüscher individua inoltre quattro colori complementari che completano la tavola degli 8
colori. Il loro significato è importante soprattutto per gli aspetti fisiologici e psicologici
integrativi della personalità: 5 – Viola; 6 – Marrone; 7 – Nero; 0 – Grigio.
Nel protocollo si possono distinguere tra altre cose:
La successione delle scelte nella riga degli 8 colori.
Triade del lavoro e dell’impegno (aspirazione al rendimento ed al successo);Triade
infantile (blu, giallo e viola); Triade narcisistica (verde, giallo e viola), ecc. ecc.
Le righe orizzontali: Blu = senso di appartenenza (affettività);
Verde= immagine di sé. Riga molto importante per la valutazione dell’autostima in quanto
ci mostra come “funziona l’IO” ;
Rosso= il livello di energia e di attività, nonché la gestione delle pulsioni;
Giallo= la disponibilità all’apertura, alla comunicazione e a proiettarsi nell’ambiente.
Colonne di frustrazione e di compensazione: Per Lüscher la psiche funziona come
un modello autoregolativo, ossia, dove esiste una frustrazione, che possiamo definire
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
una carenza, la psiche in modo del tutto autonomo ricerca un equilibrio attraverso la
compensazione, come avviene anche con altri sistemi fisiologici. Le frustrazioni sono
date dal rifiuto eccessivo di un colore, mentre le compensazioni sono date dalla preferenza
eccessiva di un colore. Esistono delle semplici regole che non sto qui ad evidenziare.
Esistono diverse combinazioni fra frustrazioni e compensazioni che definiscono le sedici
tipologie di Lüscher.
Colonna di frustrazione –1 (BLU) e di compensazione +1;Colonna di frustrazione
–2 (VERDE) e di compensazione +2;Colonna di frustrazione –3 (ROSSO) e di
compensazione +3Colonna di frustrazione –4 (GIALLO) e di compensazione+4
QUALCHE RAPPORTO TEORICO TRA LA GRAFOLOGIA
ED IL TEST DI LÜSCHER
La prima idea che ho avuto riguardo questa tesi è stata quella di cercare un rapporto
teorico tra i quattro temperamenti di Moretti e le quattro strutture di personalità che sono
alla base dei quattro colori fondamentali di Lüscher. Sembrava molto facile relazionare
la Cessione al Blu, la Resistenza al Verde, l’Assalto al Rosso e molto meno facile fare la
stessa cosa tra l’Attesa ed il Giallo Lüscher. Dopo però ho capito che la faccenda non era
così semplice, perché è molto difficile trovare delle persone spiccatamente d’Assalto o di
Cessione e così via. Di fatto sono i quattro temperamenti che si presentano a volte in un
rapporto di esaltazione di un temperamento a discapito di un altro, o come dice Lüscher,
in un gioco di frustrazione e compensazione. Entrambi gli Autori si auspicano un’armonia
tra i diversi aspetti della personalità, ma questa si trova raramente. Questo può portare la
persona a tentare un equilibrio che pur essendo funzionale, mostra un uso dei meccanismi
difensivi troppo marcati e rigidi.
Pertanto, una persona che funzioni fondamentalmente attraverso l’Assalto, evidenziando i
segni più significativi del temperamento nella sua grafia, nel protocollo Lüscher potrebbe
presentare un Rosso che compensa il Blu per esempio, o il verde, o il giallo dando come
risultato combinazioni molteplici, così come si verifica nella grafia.
Sarà anche molto probabile trovare in una grafia soprattutto segni di Resistenza e nello
stesso tempo nel protocollo Lüscher trovare un Verde in compensazione, magari con un
Blu o un Giallo in frustrazione.
Una grafia con molti segni della Cessione, dove manca l’energia e c’è una forte tendenza
alla pigrizia, probabilmente ci mostrerà un Lüscher con un Rosso frustrato e probabilmente
un Blu in compensazione.
L’attesa ci porterebbe ad un discorso più lungo, anche se rimaniamo a livello superficiale
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
come si è appena fatto negli esempi precedenti. Per dare uno dei possibili esempi, si
potrebbe trovare una grafia spiccatamente nervosa in termini di Ippocrate, con una tenuta
grafica poco costante e un filiforme astenico medio ed un protocollo Lüscher con una
frustrazione nel Verde ed una compensazione nel Giallo.
Per entrare più nella specificità, prenderò alcune delle categorie grafologiche generali
collegandole direttamente, laddove possibile, alle categorie Lüscheriane.
Ovviamente si terrà conto nella ricerca della concordanza fra i due strumenti di ciò che è
stato definito nel simbolismo della scrittura da Max Pulver, ossia delle quattro direzioni
simboliche. Nel Lüscher la parte superiore corrisponderebbe al Giallo, quella inferiore al
Verde, quella a sinistra al Blu, mentre quella destra al Rosso.
Così come il foglio bianco, con tutte le possibilità di venir riempito, rappresenta per
Lüscher l’incrocio delle tre dimensioni Ricettiva, Variabile e Separativa, ossia + 4
(Giallo), anche la scrittura rappresenta attraverso il riempimento del foglio, il modo
in cui la persona si colloca nel mondo. Pertanto sarà utile controllare nel protocollo
Lüscher in particolare la riga orizzontale del Giallo che rappresenta appunto l’apertura
e la disponibilità comunicativa della persona e a cui faremo riferimento negli esempi
sottostanti; nella grafia dovremmo controllare se il foglio è occupato in modo sereno,
preoccupato, soffocante, libero, ecc..
Cominciamo appunto con l’occupazione dello spazio.
Il foglio simbolicamente rappresenta lo spazio e l’ambiente dove la persona si colloca.
Pertanto come viene occupato lo spazio mostra uno stile sicuro, sereno, preoccupato,
teso, inibito, invadente, ecc. nel rapporto con il mondo circostante.
A livello generale una buona occupazione del foglio e dello spazio e che mostra una certa
sicurezza e tranquillità può essere rappresentato nel Lüscher con un =2, ossia uno stato di
equilibrio e di stabilità generale.
Uno spazio utilizzato in modo ordinato ci potrebbe mostrare nella riga del giallo un verde
nelle caselle di preferenza ed un giallo in quelle rifiutate, mentre uno spazio occupato in
modo disordinato viene dato nel modo inverso. Ancora uno spazio utilizzato in modo
ampio ed arioso ci parla della preferenza del Giallo a discapito del Blu, mentre una
scrittura fitta e stretta ed uno spazio utilizzato in modo teso corrisponde alla preferenza
del Verde ed il rifiuto del Giallo.
Rispetto ai margini, un margine superiore grande potrebbe venir rappresentato da una
preferenza del giallo ed un rifiuto del rosso.
Un margine superiore piccolo può venir visto con una scelta inversa.
Quando il margine sinistro che viene relazionato alla figura materna, ossia regressivo, che
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
ha a che vedere con il passato, le radici, è grande, si può avere nella riga del giallo una
preferenza del verde ed un rifiuto del Blu. Invece quando è piccolo viene relazionato ad
una preferenza del rosso ed un rifiuto del verde che indicherebbe un’azione invasiva dello
spazio per compensare l’insicurezza.
Il margine destro, invece, quando è molto largo, si può pensare ad una preferenza del
verde e ad un rifiuto del rosso, quindi un bisogno severo di controllo che impedisce che
l’energia si esprima fino in fondo frenando l’azione.
Per quanto riguarda la pressione, normalmente la pressione costante e media, mostrano un
buon grado di energia, una certa capacità di adattamento e di sicurezza, nonché di stabilità.
Tale condizione esprime un senso adeguato di sé, una certa autostima ed equilibrio. In
termini generali possiamo parlare di un verde adeguato. Un pressione forte, nella riga
orizzontale del Giallo potrebbe mostrarci una preferenza per il Verde ed un mettere in
secondo piano il Giallo stesso. La pressione leggera mostrerebbe una situazione opposta.
Tutto questo potrebbe venir rafforzato o diminuito dipendendo dalle altre combinazioni
espresse nel protocollo, in particolare le compensazioni e frustrazioni di colonna, la riga
del Verde per cogliere l’immagine dell’Io e la riga del rosso per verificare il livello di
energia ed il suo controllo.
Va inoltre presa in considerazione la Tavola degli 8 colori e l’eventuale posizione di colori
come il Viola, il Blu ed il Giallo che potrebbero completare la lettura di una pressione
delicata. Parlando della rapidità grafica possiamo prevedere una tendenza al ritmo veloce
con una preferenza del rosso ed un rifiuto del blu. La scelta contraria mostra una maggior
lentezza dei tempi. Rispetto alla dimensione grafica, in termini generali possiamo vedere
nel Lüscher, le dimensioni piccole con il rifiuto del Verde e/o con il rifiuto del Giallo,
questo sia sulla riga del Giallo che eventualmente nelle altre aree del protocollo.
Le dimensioni grandi corrispondono, invece, con tendenze più egocentriche date dal
Rosso e dal Verde preferiti nella riga del Giallo oppure anche dalla compensazione di
colonna del Giallo stesso. Per quanto riguarda i collegamenti ci si potrebbe aspettare nella
riga del Giallo una tendenza all’Attaccata rappresentata da una preferenza per il Blu ed un
rifiuto del Verde, e lo Staccata una preferenza del Giallo a discapito del Blu. Un Largo Tra
Lettere potrebbe corrispondere ad una preferenza del Rosso a discapito del Verde ed uno
Stretto tra Lettere invece, ad una preferenza del Verde con il rifiuto del Rosso. Un Largo
tra Parole potrebbe parlarci di una preferenza del Verde a discapito del Blu.
In linea generale, le rotondità possono parlare di una tendenza al Blu ed al Rosso a
discapito del Verde, mentre le forme dure e dritte, inclusi gli angoli, di Verde preferito ed di
Blu rifiutato. Si potrebbero fare moltissime altre correlazioni, ma non è questa la sede.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
CONFRONTO DESCRITTIVO TRA LA VALUTAZIONE GRAFOLOGICA E LA
VALUTAZIONE LÜSCHERIANA DELL’AUTOSTIMA DI DUE COMPONENTI
DEL CAMPIONE DI 40 PERSONE
D.30/5
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
Valutazione grafologica dell’autostima
La grafia di questa donna di 30 anni occupa lo spazio in modo completo e soffocante.
La forma limita quasi del tutto il movimento, creando una sensazione di uguaglianza e
parallelismo molto forte, dove la rigidità risulta essere al limite. Lo STL è molto forte
arrivando spesso a Lettere Addossate, ma esiste anche una lieve variazione del LTL
che fa pensare al fattore dell’analità di dare e restringere, tipico delle difese ossessive.
Osservando con attenzione in mezzo a questa rotondità, sono presenti degli Angoli B
non indifferenti. L’energia risulta essere molto forte, ma bloccata e tutto sembra diretto
a fare le cose bene come indicato o imposto da se stessa. I tagli delle T dimostrano una
grande autoesigenza dove non è permesso sbagliare. Sono presenti elementi regressivi e
indicatori orali, come l’occupazione del margine sinistro e soprattutto le rotondità delle
forme. Questo tipo di grafia ci porta secondariamente, come già indicato, anche a certi
elementi narcisistici. Pertanto possiamo parlare di un’autostima che ha un forte bisogno
di appoggiarsi a delle regole precise, ad un autocontrollo eccessivo ed un aggrapparsi
a delle cose, idee, modi di vivere che offrano sicurezza e stabilità all’Io, per un timore
intrinseco della perdita in tutti i sensi.
Per quanto riguarda i temperamenti morettiani, la Resistenza è nettamente dominante.
Valutazione dell’autostima secondo il protocollo Lüscher
Il protocollo Lüscher mostra chiaramente una struttura ossessiva, rigida, fortemente
condizionata dal controllo, dal timore di perdere le proprie sicurezze, la propria stabilità.
Esiste una coartazione profonda delle pulsioni, della spontaneità con una forte penalizzazione
del piacere. La donna appare psicologicamente bloccata, normativa, intransigente, poco
accessibile emotivamente (Verde preferito ovunque ed in compensazione sia di colonna
che nella tavola degli 8 colori; Grigio in seconda posizione nella tavola degli 8 colori;
Giallo rifiutato e compensato dal Verde). Può privilegiare la razionalità e bloccare la
propria empatia e capacità di sentire. Filtra notevolmente le relazioni con gli altri e si
muove in forma distaccata e difensiva. Ha una forte autoesigenza che si esprime anche
con una notevole esigenza nei confronti degli altri. Tale condizione di rigidità ossessiva
non esclude aspetti regressivi ed infantili (Coppia Viola e Blu in terza e quarta posizione
nella tavola degli 8 colori). L’autostima risulta essere pertanto molto compromessa e
condizionata da una posizione di paura semifobica nei confronti del mondo, degli altri, del
futuro e dell’imprevedibilità determinando il rischio di un incitamento in una posizione
pessimistica e di isolamento.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
U.30/5
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Sintesi dei lavori degli studenti
Valutazione grafologica dell’autostima
Nella grafia di questo uomo di 39 anni si può apprezzare una prevalenza di spazio bianco,
anche del margine destro, con una grafia di calibro molto piccolo ed un filiforme elevato
anche se con una certa tonicità. Appaiono dei gesti contratti nella zona inferiore con un
grande sviluppo della zona superiore, che evidenziano il forte bisogno di sublimazione di
questa persona. Non ci sono i presupposti per parlare di un vero Minuta, soprattutto per
un forte Staccata ed un LTP a volte eccessivo. Chiamano all’attenzione delle aste lunghe
ed intozzate quasi sempre a piegate a destra e sviluppate soprattutto nella zona superiore
che mostrano un’ incoerenza inconscia tra il desiderio d’imporsi ed il non riuscirci; in più
queste aste così marcate in una grafia così Filiforme, ci parlano sempre dello stesso sforzo
di dispendio energetico e di una conseguenza di un’elevata tensione. Parliamo pertanto
di una persona che non possiede una stima autentica di se stesso, ma di un bisogno di
affermarsi con grande autoesigenza evidenziata dai tagli delle T, facendo leva sulle sue
capacità intellettive affidandosi a queste in modo tipicamente razionale, non ascoltando
o non volendo ascoltare la sua grande sensibilità per timore di sentirsi indebolito da
questa.
La firma è più sicura, più attaccata, con un ritmo più fluido, leggermente pendente, con
una pressione un po’ più forte che ci possono parlare di una sensazione di sé un po’ più
sicura di quanto non esprima il contesto generale.
Per i temperamenti di Moretti possiamo individuare il temperamento dell’Attesa e della
Resistenza (MIR ed Angoli B).
Valutazione dell’autostima secondo il protocollo Lüscher
Il protocollo di questo uomo di 39 anni mostra chiaramente un’autostima bassa, limitata
dalla mancanza di energie e condizionata da una situazione di stress notevole. Il profilo
risultante risponde a tratti masochistici dove la persona rinuncia alla propria originalità
sacrificandola in vista di un riconoscimento (Verde e Giallo rifiutati nella tavola degli 8
colori; marrone e Grigio in terza e quarta posizione indicando un esaurimento energetico,
uno sforzo notevole per sostenere l’iniziativa e gli obbiettivi). Il risultato è una condizione di
sforzo notevole, di sofferenza e a volte di rinuncia. Interiormente troviamo in frustrazione
le forze direttive e nelle aree del rendimento troviamo una cedevolezza, un bisogno di
adattamento senza conflitti (nella riga del verde e nella riga del rosso vengono rifiutati i
colori autonomo – direttivi a favore di quelli eteronomo – ricettivi). Esiste una notevole
ansia interiore mascherata da un atteggiamento disponibile di sensualità accogliente
(coppia sensuale e triade erotico sessuale nelle prime posizioni, comprese le forme) che
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
gli serve come cuscinetto nelle relazioni con gli altri dove deve rinunciare alle proprie
pretese per timore del rifiuto o del fallimento.
CONCORDANZA PERCENTUALE DELLA VALUTAZIONE
DELL’AUTOSTIMA PER INDIVIDUO
Concordanza: la valutazione ottenuta con i due strumenti coincide per un 73%
Discordanza totale: corrisponde ad uno 0%. Discordanza media: il valore della
discordanza media è di 27%. In questi casi, pur essendo diversa la valutazione finale,
esiste una sintonia descrittiva dell’autostima ottenuta con i due strumenti.
Conclusioni: Rispetto alla concordanza fra i due strumenti nella valutazione dell’autostima,
credo di poter confermare quanto ipotizzato nelle premesse di questa tesi. Il grado
numerico delle concordanze assolute è molto elevato, intorno al 73% come mostrano
anche i grafici. Laddove la definizione dell’autostima data dagli esaminatori risulta non
essere coincidente, ciò non è dovuto ad un totale disaccordo, ma piuttosto a dei parametri
leggermente diversi legati ai modelli teorici utilizzati.
Comunque, al di là dei numeri, si può vedere facilmente l’elevata concordanza della
valutazione non solo dell’autostima in sé, quanto del tipo di difese utilizzato dal soggetto
(narcisistiche, ossessive, bisogno di accettazione, seduzione, ecc.). Allo stesso modo
ritroviamo la stessa concordanza nella la gestione degli impulsi, nel bisogno di controllo
eccessivo, nella tendenza a bloccare la propria sensibilità, nella presenza della creatività e
nella sua continuità o meno, nel tendenze a compiacere in modo esagerato, nelle difficoltà
o facilità affettive e sociali, così come in una buona ne armonia della personalità.
Credo che ci sia una grande capacità di approfondimento da parte dei due strumenti
e penso che la conoscenza di entrambi possa essere di grande aiuto nell’offrire degli
spunti complementari. A volte può risultare più chiaro ed immediato il riscontro di una
caratteristica o di un funzionamento psicologico con uno dei due strumenti, fatto che
ci consente d integrare e arricchire la lettura e l’interpretazione ottenuta con il secondo
strumento. Addirittura là dove si riscontrino differenze fondamentali, queste potrebbero
trasformarsi in una chiave di lettura importante nell’analisi della personalità in quanto ci
obbligherebbero ad indirizzare la nostra attenzione verso aspetti determinanti celati di
non facile riconoscimento.
Pertanto credo di poter affermare che la Diagnostica Lüscher, come strumento di grande
completezza e profondità, valido ed affidabile (che tra l’altro non offre resistenze da parte
della persona nella sua applicazione e che evidenzia e differenzia molto chiaramente gli
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
161
Sintesi dei lavori degli studenti
aspetti comportamentali da quelli più profondi ed inconsci della personalità) rappresenta
un valido strumento di confronto con la grafologia Morettiana.
BIBLIOGRAFIA
Mi limiterò qui a consigliare qualche testo riguardo il test di Luscher per chi volesse
approfondire questa teoria.
DEL LONGO N, Il Test dei colori di Lüscher. Manuale di diagnostica in età evolutiva,
Franco Angeli Ed., Milano, 2011;
DEL LONGO N, Il Test dei colori di Lüscher. Manuale di diagnostica per l’età adulta,
Franco Angeli Ed., Milano, 2013;
LÜSCHER, M., Colore e forma nell’indagine psicologica, Piovan Ed., Abano Terme,
1983.
LÜSCHER, M., Tavole d’interpretazione, Piovan Ed. Abano Terme, 1983.
LÜSCHER, M., La persona a 4 colori, ovvero la via all’equilibrio interiore, Edizioni Gli
Archi, Torino, 1989.
LÜSCHER, M., Tavole cromatiche, Farb Form Test, Color-Test Verlag AG, CH-6002
Luzern, 1989.
LÜSCHER, M., Il Test clinico di Lüscher, Piovan Ed., Abano Terme, 1993.
LÜSCHER, M., La legge dell’armonia in noi, Ed. Armando, Roma, 1994.
LÜSCHER, M., La diagnostica Lüscher. I colori della nostra personalità, Astrolabio,
Roma, 1995.
LÜSCHER M., Diagnostica Lüscher. Manuale ufficiale del Test, Color Test Verlag, CH,
Luzern, 2002;
Claudia Meneses
[email protected]
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
Dall’emozione al gesto grafico. Segnale d’allarme
verso la disgrafia nel gesto scrittorio in fase di
automatizzazione e già automatizzato.
di Lucia Raise
INTRODUZIONE
Il comportamento umano dal più semplice al più complesso non può prescindere dal
funzionamento di determinate aree cerebrali; uno dei tanti comportamenti è la scrittura.
La ricerca scientifica contemporanea ha rivisto il concetto di emozione e la sua correlazione
con gli aspetti cognitivi e razionali della mente.
David Servan Screiber dell’Università di Pittsburg sostiene l’esistenza di un insieme
di strutture cerebrali altamente interconnesse e dedicate alla gestione dell’esperienza
emozionale. E’ interessante osservare come il cervello produca stati emozionali unici e
irripetibili.
I recenti studi sulla neurobiologia dell’emozione portano a riconsiderare la causalità del
gesto grafico che potrebbe trovare la sua origine nell’inconscio, luogo verosimilmente non
accessibile dalla parte cosciente e cognitiva del cervello. Le emozioni adattive aiutano il
cervello a fare una cernita dei dati che possono avere conseguenze positive o negative. Se
il cervello si prendesse cura di tutti i dati che gli pervengono sarebbe presto saturo.
Ragione ed emozione non sono due poli opposti ma ogni funzione cognitiva racchiude
componenti emotive come ogni funzione emotiva componenti cognitive.
Non esiste in tal senso attività o esperienza umana, neppure la più astratta, che non si
accompagni a reazioni pertinenti alla sfera dell’emotività. Quel che varia di volta in
volta è la frequenza e l’entità delle oscillazioni emotive, cosicché si possono distinguere
soggetti “iperemotivi” da soggetti almeno apparentemente “ipoemotivi”.
Le emozioni costituiscono la componente biologica degli affetti mentre i sentimenti
quella psicologica. La componente biologica include i comportamenti motori-espressivi e
l’attivazione dei sistemi autonomici e neuroendocrini, mentre la componente psicologica
riguarda la consapevolezza soggettiva delle emozioni,insieme alle immagini, alle fantasie
e ai pensieri a esse associati.
Per far sì che il comportamento scrittorio utilizzi il beneficio dell’emozione e non sia
dominato da questo complesso stato corporeo è necessario che il rieducatore aiuti il
soggetto a rappresentarsi gli stati emozionali, capacità unica del cervello umano rispetto
al mondo animale.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
IL MOVIMENTO
La grafia nasce come atto volontario e solo successivamente diventerà un atto
automatizzato. Il sistema nervoso è in grado di acquisire e memorizzare comportamenti
ed esperienze passate: il soggetto che scrive abitualmente non pone più attenzione a come
scrive ma a ciò che scrive.
Il gesto grafico si distingue in due momenti importanti:
1.
Programmazione del gesto grafico
2.
Esecuzione del gesto grafico.
Nella prima fase i collegamenti nervosi attraversano i nuclei dove hanno sede le
sollecitazioni emotive, nella seconda fase le fibre nervose giungono ai centri motori che
manderanno gli impulsi ai muscoli del braccio e della mano.
La programmazione e l’esecuzione del gesto, che si attuano attraverso i quattro movimenti
della flessione, abduzione, estensione e adduzione, subiscono influenze reciproche.
La scrittura e prima l’evoluzione del segno grafico, dallo scarabocchio alla
rappresentazione, hanno un posto molto importante nel processo cognitivo del soggetto;
la “prassia grafica” non s’impara ma fa parte di un processo di maturazione neuromotoria,
psichica ed affettiva.
Tutto il corpo è coinvolto nella scrittura dalla capacità di controllo della postura
all’economia del gesto, alla dissociazione del movimento, alla destrezza dei movimenti
richiesti dalle forme grafiche e la scelta della mano che scrive.
Lo scritto è il prodotto di interconnessione tra i vari centri nervosi, quali il sistema
extrapiramidale, quello piramidale ed il cervelletto, che hanno la funzione di regolare
l’intensità e la successione dei singoli movimenti, controllare l’attività motoria fine delle
dita e coordinare la successione dei gesti elementari in cui si scompone il movimento
grafico, convogliando gli impulsi verso i muscoli posturali ed effettori.
Moretti, padre del metodo grafologico italiano, considera la scrittura ed il segno grafologico
che ne deriva, un encefalogramma del cervello. Il suo studio scientifico affonda infatti le
radici nella neurofisiologia e nella neuropsicologia con una semeiotica grafologica che
opera su tre livelli di requisiti: movimento, forma e simbolo.
Il movimento spontaneo, che riflette la natura e il mondo intellettuale ed emozionale del
soggetto e che viene ingabbiato nella forma letterale e diventa proiezione di simboli sia
collettivi sia individuali, si divide in movimento curvo e angoloso. A tali due movimenti
fanno fanno capo tutti i segni grafici che nella loro combinazione permettono al grafologo
di individuare i quattro temperamenti della persona - Attesa, Resistenza, Assalto e
Cessione -, quale risultato di un processo interattivo tra tratti innati e tratti di derivazione
socio-culturale.
Diviene necessario e importante comprendere e seguire i vari passaggi del movimento
grafico in tutto il suo sviluppo al fine di potere essere capaci, di rieducare il soggetto
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
disgrafico, utilizzando le parole J. De Ajuriaguerra (Manuel de Psychiatrie de l’enfant,
Masson, Paris, 1970) quando in merito alla disgrafia dice: “Est dysgraphique tout enfant
don la qualité de l’écriture est déficiente alors qu’aucun déficit neurologique importantou
intellectuel n’explique cette deficience”
Conclusione
IL percorso operativo realizzato in questo lavoro permette di sottolineare l’importanza
dell’emozione nel rapporto interpersonale Emittente–Ricevente per non appiattire l’azione
del rieducatore sul piano della sola rieducazione della scrittura.
Il messaggio della rieducazione procede su due livelli, uno di contenuto e un altro di
relazione, ed è quest’ultimo a definire il primo: attraverso la comunicazione verbale
e non verbale, accompagnata anche dal ritmo musicale, permette di avere più canali
comunicativi aperti, ma soprattutto dà la possibilità di comprendere maggiormente lo
stato interiore del nostro interlocutore.
Le incongruenze nella comunicazione generalmente sono inconsapevoli da parte
dell’emittente, mentre possono essere riconosciute dal ricevente.
Per il Rieducatore “ASCOLTARE” diviene una modalità che aiuta a comprendere;
attraverso l’ascolto passivo e attivo egli cerca di fronteggiare e neutralizzare le forti
emozioni, di far capire che non si devono temere le proprie emozioni e di familiarizzare
con esse.
Seguendo Bergson si può dire che la relazione, in particolare rieducativa, ha bisogno di
un supplemento di anima.
Ne consegue che non ci sarà efficace intervento rieducativo laddove non si abbia adeguata
conoscenza anche della personalità cui si vuole proporre la rieducazione, conoscenza
psicologica che deve, peraltro coniugarsi con la conoscenza epistemologica del sapere e
con la conoscenza didattica del metodo.
Conosciuti i livelli di partenza del soggetto le sue abilità verranno messe a confronto con
quelle dei soggetti già esperiti, il che comporta la conoscenza della sua storia personale,
concretamente considerata nel suo ambiente.
Con l’ausilio della grafologia nell’opera di rieducazione della scrittura il rieducatore
viene aiutato in modo egregio per giungere alla necessaria conoscenza della personalità
del soggetto sia dal punto di vista intellettivo che da quello temperamentale. Si tratta
di un aiuto che potrà contribuire se non a risolvere, a capire meglio i problemi che si
nascondono dietro il malessere e il disagio, che emergono dal segno grafico come segnali
d’allarme in tanti soggetti.
La filosofia sottesa alla Rieducazione della Scrittura si identifica con la capacità che
il rieducatore ha di rieducare: il rieducatore deve aiutare il soggetto a conoscere per
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
165
Sintesi dei lavori degli studenti
conoscersi, per sapere come costruire un sè più sicuro.
“Il Ri-Educatore deve conoscere il valore della propria capacità di porsi in relazione in
funzione della comunicazione che deve dare”.
In questo tipo di contesto la funzione del rieducatore è quella del mediatore pedagogico
tra le strutture epistemologiche del sapere e le istanze psicologiche della personalità.
È evidente che emerge il bisogno della collaborazione delle diverse SCIENZE UMANE
che trovano il punto ideale di incontro in un’èquipe medico-psico-socio-pedagogicagrafologica.
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
Lettere anonime
Norma Apricò
Le lettere anonime si presentano completamente prive di firma oppure sono firmate con:
1-Alcune iniziali false.
2-Parole come: “un cittadino”, “uno che paga le tasse”, “un amante della vera arte” se sono
volte a denunciare il presunto crimine di qualcuno alle autorità, o a rivelare la presunta
inadeguatezza di un collega ai direttori di teatri, istituzioni musicali eccetera.
3-Parole come: “un benefattore”, “un vecchio amico” eccetera se calunniano una persona
privata
4-Simboli come croci, pugnali, teschi, pugni, se hanno come obiettivo il ricatto o la
minaccia.
5-Nomi falsi, che chi scrive assolutamente non conosce.
6-Il nome di un conoscente del destinatario, per creare discordia tra i due.
L’ansia degli scrittori anonimi nel celare la propria identità è tale che è semplicemente
ovvio che alcuni dei mezzi con cui tentano di nascondere le proprie tracce siano comuni
a molte, se non a tutte le loro lettere.
Praticamente tutti gli autori di lettere anonime aspirano a creare l’impressione che:
1- Le loro lettere diffamatorie siano state scritte da qualche membro proveniente dagli
strati sociali più bassi, ad esempio un domestico, una dama di compagnia, un autista
o comunque una persona con una bassao grado di istruzione. Generalmente si crede,
seppur erroneamente, che le persone non colte siano più inclini ad azioni maligne come lo
scrivere lettere anonime; di fatto invece le persone non istruite scrivono lettere anonime
molto di rado, e sicuramente con meno frequenza di quanto non facciano le persone
istruite.
2- La lettera sia stata composta e scritta da una persona straniera. E’ divertente notare che
le persone, qualunque sia la loro nazionalità, credano che gli stranieri siano più inclini a
compiere inganni disonesti rispetto ai loro compatrioti.
3- L’autore sappia in realtà molto di più di quello che riferisce, ma preferisce vedere gli
effetti della sua prima rivelazione prima di decidere se andare avanti oppure no. Anche
nei casi in cui non è previsto un ricatto, un’allusione del genere rafforza gli effetti della
lettera.
Considerando che questi soggetti hanno una mentalità tale, non c’è da stupirsi se
praticamente in tutte le lettere anonime compaiono errori ortografici, grammaticali e di
sintassi, frasi che suggeriscono una provenienza straniera del loro autore, parole straniere
sconosciute, linguaggio basso e volgare, ed oscenità quasi incredibili.
Il trucco di utilizzare un linguaggio improprio solitamente ha successo nel fuorviare il
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
destinatario. Soltanto le autorità di polizia e i consulenti tecnici che frequentemente hanno
a che fare con casi del genere sanno che signore di alta classe sociale, quando si abbassano
alla diffamazione anonima, usano un linguaggio talmente indecente che difficilmente si
troverebbe tra i marinai ubriachi; e che anziane signore con una disposizione nevrotica
spesso trovano in tali esplosioni di oscenità una valvola di sfogo per i loro impulsi
emozionali repressi.
Contemporaneamente questi soggetti recitano la parte che si sono imposti, cercando di
imitare una scrittura stentata, con quegli ornamenti e svolazzi tipici di una mano inesperta
e di una mente non istruita.
Sorge quindi la questione di come sia possibile capire se tali caratteristiche, linguistiche
o grafiche, siano come pensiamo solo presunte, o se per caso siano veramente imputabili
alla mancanza di educazione ed alla volgarità degli autori.
Anche in questo caso, come di fronte a tutti i problemi nella perizia su scrittura, solo
una distinzione tra segni evidenti e secondari1 può darci un indizio corretto. Esempi di
entrambi i tipi di “errori”, cioè errori volutamente inseriti e sviste secondarie (per questo
involontari), saranno mostrati in un campione di lettera di ricatto nel prossimo capitolo
(Illustrazioni III e IV).
Siccome qualunque scrittore anonimo cerca di mascherare la propria scrittura naturale, nella
maggior parte dei casi ci troveremo di fronte ad una o più delle seguenti peculiarità:
1- Alcune caratteristiche evidenti della scrittura naturale dello scrivente sono state
modificate, ad esempio: scrive in modo verticale o rovesciato invece che con la sua
inclinazione naturale; scrive con un calibro grande invece che piccolo; produce una
scrittura ornata e svolazzante invece di una semplice; usa una pressione appoggiata
mentre di solito scrive con una pressione leggera o distinguibile a fatica; invece di una
tenuta del rigo rettilinea volontariamente ha una tenuta ascendente o discendente; cerca
di imitare un alfabeto straniero o caratteristiche suggestive della scrittura di qualcun altro
sul cui modello si è esercitato prima di iniziare la sua esecuzione.
2- La lettera è stata scritta in carattere stampatello invece che nel consueto corsivo.
3- La lettera è stata scritta con la mano sinistra nonostante solitamente l’autore per
scrivere usi la destra. Ciò è fatto per assicurarsi della stentatezza della scrittura ed anche
per evitare di ricadere involontariamente nelle solite abitudini scrittorie.
4- La lettera è stata vergata con un’impugnatura della penna innaturale e “contratta”2 , con
una particolare pressione scrittoria , di fatto più disegnata che scritta.
(1) I termini che compaiono nel testo originale sono “conspicuous” ed “incospicous”, letteralmente “visibile” e “che passa
inosservato”. I termini ricorrono molto frequentemente all’interno di tutto il testo, e saranno tradotti con “evidente” e “secondario”
facendo riferimento alla terminologia adottata da Bruno Vettorazzo, all’interno del capitolo su Saudek, nel suo volume “Grafologia
Giudiziaria e perizia Grafica”, Giuffrè Editore, Milano , 1987 (pag. 177). (Ndt).
(2) Il termine originale nel testo è “Crampy” , letteralmente “affetto da crampi”. (ndt)
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RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
A.S.e R. Graf.
Sintesi dei lavori degli studenti
5- La lettera è stata scritta con una matita mal temperata, per via della convinzione (tra
l’altro anche abbastanza corretta) che l’uso di materiale scrittorio inadeguato renda molto
più difficile il compito del consulente di identificare l’autore.
6- Numerose parti dello scritto sono state ripassate o ritoccate, in realtà non per rendere lo
scritto più leggibile ma con la speranza che tali ripassi cancellino le prove delle naturali
abitudini scrittorie dell’autore.
7- L’intera lettera (o sue parti) è stata scritta (o meglio disegnata) prima con la matita, ed
in seguito completamente ripassata con la penna. L’idea che sta dietro a questa procedura
è che la scrittura, nonostante la sua artificialità, fin tanto che rimane scrittura rivela in
un modo o nell’altro lo scrivente, invece la tecnica del ricalco esclude la possibilità di
scrivere rendendo quindi necessario disegnare con lentezza dall’inizio alla fine.
Gli esperti parlano di scrittura naturale e fluida, come scritta con “l’impulso della frase” o
di scrittura lenta e ponderata se scritta con “l’impulso della parola” o “della lettera”, e di
queste scritture ricalcate “disegnate” come prodotte con “l’impulso del tratto”.
A questo punto se ci sottoponessero una lettera anonima di questo tipo, da quali
caratteristiche della scrittura potremmo risalire allo scrivente e quale grado di affidabilità
avrebbe la nostra conclusione?
La prova di identità o di non identità di due scritture è praticamente sempre basata sul
principio della legge delle probabilità.
Ci sono solo due casi in cui il nostro giudizio può affermare di essere infallibilmente
preciso. Questi sono i due casi:
1- Se il testo, o parti di questo, anche una sola parola o la firma, in due campioni di
scrittura sono assolutamente identici nel calibro, forma, pressione, largo tra lettere, ed
una dozzina o centinaio di altri caratteristiche, allora è assolutamente sicuro che entrambi
non possano essere di fatto scritture naturali e che una delle due è una copia per ricalco
dell’altra. Centomila firme, scritte dallo stesso individuo potrebbero assomigliarsi e
probabilmente sarà così. Un paio di queste potrebbero sembrare indistinguibili a occhio
nudo, ma semplicemente con un ingrandimento fotografico si noteranno centinaia di
piccole differenze3.
2- Se la lettera anonima è stata scritta in modo fluido e presenta un buon movimento
scrittorio e se tra i sospettati di averla scritta ci sono alcuni la cui scrittura normale non
mostra una grafia così altamente sviluppata, allora i sospetti contro di loro dovranno
essere immediatamente abbandonati.
Uno scrivente abile può con facilità fingere una scrittura stentata, ma per uno scrivente
lento e stentato non è possibilmente mascherare la sua inadeguatezza vergando una
(3) Il lettore ricorderà che questo principio corretto era stato anche applicato nella relazione di Bertillon nel caso Dryfus. L’errore di
Bertillon è stato dovuto al fatto che aveva considerato identico ciò che in effetti si era poi mostrato essere diverso.
A.S.e R. Graf.
RIVISTA INFORMATIVA - Terzo numero
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Sintesi dei lavori degli studenti
scrittura rapida e fluida.
In tutti gli altri casi, il nostro giudizio sulla paternità di un anonimo, ed in effetti di qualunque
scrittura, è basato sulla prova indiziaria di un numero più o meno grande di caratteristiche.
Queste caratteristiche, a seconda del caso, possono essere collegate con l’argomento dello
scritto ed i fatti che vengono citati, con le diciture, l’ortografia, con alcune abitudini
scrittorie inconsce, ed infine, ma non per importanza, la coerenza o l’incoerenza con cui
alcune caratteristiche psicologiche tipiche (grafologiche) sono presenti oppure no nella
scrittura anonima contestata da una parte, e nelle scritture comparative effettivamente
autentiche dall’altra.
Ne consegue che il compito del perito sarà tanto più facile quanto più grande sarà il numero
di fatti che possono essere stati conosciuti solo da un numero ristretto di persone.
Sicuramente una lettera anonima che facesse riferimento solamente a fatti che siano
conosciuti a tutti, ad esempio una lettera di insulti indirizzata al primo ministro di una
nazione, potrebbe, per quanto ne sappiamo, essere stata scritta da qualunque cittadino
di quella nazione, e forse anche da uno straniero; per contro una lettera diffamatoria
a proposito della relazione amorosa tra l’autista del capo e la cameriera della signora,
potrebbe essere stata scritta soltanto da un limitato numero di persone e che forse abbiano
anche un interesse nella faccenda.
Nel primo caso non avremo a disposizione scritture da confrontare con quella della lettera
anonima, mentre nel secondo caso un confronto con la scrittura dei sospettati con ogni
probabilità rivelerà il colpevole.
Che cosa possiamo invece dire a proposito di quelle lettere anonime che vengono
distribuite su larga scala per turbare la pace di comunità intere, paesi, cittadine, distretti,
nazioni o ordini professionali?
Di fronte allo scoppio di una tale epidemia di lettere anonime, come prima cosa bisogna
notare quale nome di persona è citato con maggiore frequenza. Lo stratagemma preferito
di questi calunniatori è quello di includere ogni tipo di pettegolezzo maligno su se stessi,
per depistare i destinatari. Per lo stesso motivo spesso accade anche che i calunniatori
siano i primi a denunciare l’accaduto alle autorità, presentando con vivace indignazione
gli scritti diffamatori che hanno indirizzato a se stessi.
Quindi, dal momento che gli autori di lettere anonime in genere fanno riferimento a questi
scritti diffamatori solamente quando appaiono per un motivo o per un altro sufficientemente
credibili, a volte bisogna considerare che davvero contengono un granello di verità,
sebbene in una forma esagerata o distorta. Per contro questi autori sono sempre molto
attenti ad evitare nelle lettere che si indirizzano da soli e che poi presentano alle autorità,
qualunque cenno di ogni genere che possa danneggiare la loro reputazione.
Le autorità della polizia locale in alcuni casi saranno in grado di verificare le accuse citate
nelle lettere ed in questo modo otterranno il primo indizio sull’identità dell’autore. Le
effettive caratteristiche della scrittura saranno a questo punto, nella maggior parte dei
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casi, un aiuto supplementare per portare a termine il lavoro d’investigazione.
Sicuramente non è un compito facile scrivere parecchie lettere abbastanza lunghe con
una scrittura costantemente dissimulata, dal momento che una delle regole primarie
della grafologia sperimentale è che più a lungo e più velocemente si scrive più si è
involontariamente portati a ritornare alle proprie abitudini scrittorie naturali.
Che cosa può allora fare il falsario? Ha di fronte a sé soltanto tre possibilità:
1- O suddivide il lavoro su un certo numero di giorni, senza scrivere più di una o al
massimo due lettere al giorno, lentamente accumulando tutto il materiale per spedirlo in
seguito solo quando anche l’ultima lettera sia stata scritta, se è nel suo piano metterle in
circolazione tutte nella stessa data.
2- O utilizza due o più stili, scrivendo ciascun gruppo di lettere con uno stile definito, se è
nel suo piano dare l’impressione che ci sia in giro una gang di falsari abbastanza grande.
3- O amplia il ventaglio delle variazioni, formulando una lettera in stile erudito ed un’altra
con stile ignorante; o usando linguaggio tipicamente maschile o femminile, o facendo uso
di linguaggio cinico in un caso e ipocrita nell’altro ecc…
Solo in casi estremamente rari accadrà che l’autore di scritti anonimi si serva di altre
persone per fargli copiare il testo che lui stesso ha scritto. Sarà abbastanza prudente da
tenersi la cosa per sé senza confidarsi con nessuno; anche si sentirà abbastanza sicuro da
non dover distruggere completamente le tracce della sua attività nefanda.
Per capire meglio questo punto, dobbiamo renderci conto che in quasi tutti i casi di
questo genere ci troviamo ad aver a che fare con persone psicopatiche, con le cosiddette
“personalità isteriche” o con una paranoia più o meno sviluppata.
E’ si vero che i soggetti psicopatici, a causa della loro personalità non esplicita ma più o
meno labile sono più abili rispetto alle persone sane nel dissimulare la propria scrittura,
nella maggior parte dei casi di fatto si vantano anche di questa capacità, e questo è uno dei
motivi per cui le loro menti alterate si concentrano su questa particolare attività.
D’altro canto questi soggetti psicopatici mostrano spesso la mentalità metodica tipica della
paranoia. Tengono diari, annotano date, archiviano bozze, e conservano meticolosamente
in buono stato i loro utensili per la scrittura. Non si separerebbero mai dalle loro collezioni
di pennini e matite, di ogni forma e stile, né dai loro assortimenti di inchiostri di vario
colore, dalla loro carta da lettere, dalla carta assorbente, dalle gomme e da tutto il resto.
Generalmente, soffrono anche di una certa “ossessione del secondo pensiero” che non
permette alla loro mente di riposarsi ma gli suggerisce in continuazione una migliore
formulazione per questa idea o per quell’altra, una volta che si sono separati dalla versione
originale della lettera.
Inviando la lettera anonima non sono assolutamente riusciti a liberarsi dal complesso
di idee, immaginazioni, emozioni che li avevano messi in funzione. Di fatto l’esaltante
sensazione della loro azione presto svanisce per lasciare posto ai dubbi sull’efficacia del
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loro piano. E’ in questi attimi di dubbio e depressione che le loro menti imperfette trovano
rifugio nello studio delle bozze degli originali che hanno conservato nel loro archivio.
Di conseguenza con una visita presso il domicilio (se la legge nazionale permette la
perquisizione su mandato, cosa non possibile in Inghilterra) i periti di scrittura potranno
essere di aiuto decisamente superiore alle autorità ispettive della polizia, rispetto a quando,
convocati invece in tribunale, dovranno solamente basarsi sulle somiglianze dimostrabili
delle scritture.
Il perito indicherà alla polizia dove cercare il colpevole, ed una ricerca sul posto può
portare ad una prova di rilevanza tale che la sola analisi delle caratteristiche della scrittura
non potrà mai eguagliare. Il tampone assorbente trovato nella casa dell’imputato può
contenere il facsimile della lettera, (ribaltata come allo specchio), o l’inchiostro, che
quando analizzato e esaminato al microscopio potrebbe rivelare le stesse impurità
dell’inchiostro con cui è stata scritta la lettera anonima eccetera.
Ma quando manca una prova decisiva di questo tipo, una sentenza di condanna in tribunale
non è facile da ottenere. Il giudice, anche se abbastanza disposto a fidarsi dell’efficienza
del perito, è spesso incapace di seguirne le argomentazioni. Non avendo ricevuto una
formazione che gli permette di riconoscere i caratteri evidenti della scrittura, non riesce
ad evitare di sopravvalutare l’importanza delle evidenti disuguaglianze tra la scrittura
della lettera anonima da un lato e la scrittura abituale del sospettato dall’altro.
Siccome oggi molte persone che non hanno ricevuto una formazione scientifica specifica
sono ugualmente ammesse in molti tribunali come consulenti tecnici, e dato che spesso
costoro sono incapaci di distinguere tra caratteri evidenti e secondari, il giudice e/o la
giuria, sono naturalmente inclini a seguire l’argomentazione del consulente dilettante
invece di quella del consulente esperto o comunque a concedere all’imputato il beneficio
del dubbio che deriva dal disaccordo dei periti.
Come ho sottolineato in precedenza, in alcune nazioni questo stato delle cose determina
in modo involontario una giustizia di classe. Questo perché l’imputato ricco sarà sempre
nella posizione di assicurarsi la prova di qualche perito-dilettante che senza scrupoli
testimonierà in suo favore, mentre dei due testimoni chiamati dal pubblico ministero uno
sarà un consulente di fama locale (probabilmente anche abbastanza preparato in altri
ambiti investigativi, ma che si avventura solo con spirito dilettantistico nella perizia su
scrittura) mentre il secondo uomo sarà quasi sicuramente un agente subordinato nella
forza di polizia che pensa sia suo dovere giurato sostenere il pubblico ministero.
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La coppia: una vita felice insieme
di Cecilia Zambolin
L’argomento della tesi “ La coppia: una vita felice insieme ” nasce dal desiderio di poter
testimoniare l’esistenza di coppie felici che hanno saputo affrontare, superare e vivere
insieme i vari eventi critici, i processi di sviluppo e i mutamenti evolutivi che fanno parte
del ciclo vitale della famiglia senza irrigidirsi nei propri sentimenti e posizioni, sapendo
dare e ricevere dall’ altro quel nutrimento affettivo ed esistenziale al fine dell’ essere
Noi.
E’ una ricerca che può apparire quasi ingenua, ma è una cosa in cui credo fermamente in
questo momento “ liquido ”.
Oggi i mass media ci parlano quasi esclusivamente di coppie in crisi, di situazioni
drammatiche ed esasperate che sfociano a volte nella violenza, di aumento costante di
separazioni e di divorzi.
Tali informazioni, purtroppo, sono vere e, pur turbando l’opinione pubblica, passano
ormai come l’acqua di un fiume che se ne va alla foce.
Perché, allora, non parlare dell’esistenza di coppie felici ?
Il mio intento è stato quello di valorizzare la felicità di tali coppie con la positività di
una vita insieme, l’importanza di essere stati vicini e uniti in qualsiasi momento critico
consapevoli di un amore profondo fatto di spiritualità, di interiorità, di comprensione, di
volontà, di apertura al perdono, di flessibilità, di comunione fraterna, di ricerca del “bene
comune”.
In questo momento storico ho ritenuto positivo prendere in esame alcune coppie che,
dopo oltre trentacinque anni di vita insieme, vivono con serenità la terza e quarta fase
della loro vita poiché ci sono amori che durano, che si generano e si rigenerano ogni
giorno, che sanno andare al di là del tempo, amori veri in contrapposizione con amori
duraturi, ma legati da rapporti patologici.
Essi sono testimoni che in questo tempo ci sono molte coppie felici che hanno saputo
camminare insieme in un ciclo vitale creduto e fatto proprio, ma di cui nessuno ne parla.
Cos’è la coppia ?
“I due partner uniscono dinamicamente le proprie rispettive realtà psicofisiche originando
una più ampia realtà psicofisica che è quella della coppia. Per questo la coppia non è la
somma dei due partner, ma è una realtà con la sua identità, data dal modello dinamico
interattivo dei due componenti”
La coppia si fonda su dei bisogni emozionali che si caratterizzano per le seguenti
motivazioni:
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l’uomo aspira a fiducia
accettazione
apprezzamento
la donna ha bisogno di attenzione
comprensione
rispetto
Per una relazione stabile e psicologicamente matura, dopo l’innamoramento, è necessario
che si stabilisca un Amore Emozionale:
che è di natura emozionale, ma non ha i caratteri dell’ossessione, unisce
ragione ed emozione,
coinvolge la volontà e richiede disciplina,
riconosce la necessità di una crescita personale.
Il punto più importante da capire, affinché il sistema coppia si mantenga integro nel
tempo, si basa sul modo di accogliersi, di comunicare, di interagire.
Non ci si può appellare alla bontà di un singolo per salvaguardare il bene comune, ma
serve la partecipazione di entrambi i partner.
Per Moretti la base del rapporto a due è la comprensione perché dà la forza della
reciprocità.
Questa comprensione porta all’accettazione delle esigenze dell’altro e, quindi, ad un
adattamento flessibile perché è corroborato da sentimenti profondi, è un evento relazionale,
è il risultato di un’intesa che si stabilisce fra Io e Tu.
L’amore maturo non nasce al primo incontro, ma è il frutto tardivo dell’incontro: è sorretto
dall’intesa di due disponibilità.
In tal senso si può dire che non è l’amore a sostenere il vero matrimonio, ma il frutto che
quell’amore è capace di produrre.
La mentalità sistemica non è un frutto spontaneo dello stare insieme, bensì richiede il
volontario abbandono di criteri basati sulle sole esigenze personali perché il pericolo è
l’individualismo.
Occorre riformulare l’identità individuale: “essere simili” al “diverso” senza per questo
perdere la propria individualità che, però, viene arricchita dalle novità portate dalla
relazione. L’uomo nasce individuo e solo dopo una lunga serie di passaggi evolutivi
diventa sociale.
Amare se stessi è un dato di partenza, amare gli altri è una conquista coraggiosa.
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Il passaggio dall’ “Io” al “Noi” comporta la ridefinizione del concetto di bene personale
fino al punto che, ciò che prima era un bene per l‘ Io, ora può diventare un male o almeno
un bene apparente.
Sposarsi significa accettare che il bene personale è la conseguenza del bene comune. San
Paolo prima lettera ai Corinzi ( 14, 1-25)
Viene considerata garanzia di perseveranza, di “una vita insieme” la capacità di ragionare
in termini di “bene comune”.
Senza questa capacità l’appello alla buona volontà non convince più e nemmeno quello di
portare pazienza perché sono visti come annullamento del bene personale.
Un tempo molte coppie avevano una vita fatta di sopportazioni, di rinunce, di silenzi,
di cedimenti, di imposizioni e costrizioni, oggi continuare a farlo può suonare un segno
di debolezza e mancanza di coerenza, non si capisce né si giustifica un simile stare
insieme.
Aggiungo, inoltre, ciò che afferma Andolfi (1988) “una coppia, sostenuta dal desiderio
sincero di crescere affettivamente insieme, sentirà la necessità di imparare a collaborare,
per alimentarsi reciprocamente e poter così conoscere un equilibrio di rapporti tra le
varie tendenze individuali e collettive: un equilibrio tale che permetta ai due protagonisti
di vivere costruttivamente il processo d’amore, di affrontare e risolvere le inevitabili
difficoltà che si incontrano nella vita di coppia, di impostare la relazione in base ad un
senso di reciprocità che duri nel tempo confermando il valore di entrambi e di conquistare
un valido grado di adattabilità, di coesione e di libertà espressiva delle emozioni”.
I fattori principali del perché la coppia duri nel tempo.
I fattori principali sono stati così individuati:
A. Gli elementi fondamentali del sistema famiglia,
B. Dialogare è fondamentale,
C. Conoscere il linguaggio dell’amore del partner,
D. Coltivare l’amore perfetto,
E. Saper perdonare,
F. Coltivare l’amicizia nella coppia, le amicizie e gli interessi comuni,
G. Importanza della spiritualità.
A. Tre sono gli elementi fondamentali del sistema famiglia:
1 Contenuto affettivo: esprime la tendenza verso l’altro, l’attrazione, l’inclinazione,
l’amore fatto di parole, gesti, tenerezza, gratuità, sessualità…
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2 Contenuto relazionale: esprime come amarsi, quali modalità di relazione si adottano,
quale tipo di comunicazione, (per Moretti “se io ti comprendo, ti do lo spazio ossia
comprensione come adattamento”), quale stile familiare di relazione impostare (centripeta
e/o centrifuga).
3 Contenuto finalistico: si pone la domanda: Amarsi perché ? Amarsi per un progetto?
Qual è l’obiettivo ? (Come è bello stare insieme ! ) Qual è il fine ? (Il bene comune
secondo la proposta cristiana )
A proposito di Relazione sottolineo quanto essa sia fondamentale perché crea il
PRODOTTO: si può dire che non è l’amore a sostenere il vero matrimonio, ma il frutto
che quell’amore è capace di produrre.
B. Dialogare è fondamentale
Nella relazione di coppia non esiste un vincitore o un perdente, ma o si vince entrambi o
si perde entrambi.
Oggi si è riconosciuto valido il metodo del dialogare strategicamente che ha lo scopo di
condurre le persone a cambiare la realtà attraverso il modo di comunicare con gli altri o
con se stessi. Dialogare strategicamente prevede di evitare di iniziare con affermazioni,
ma porre domande capaci di creare un clima collaborativo.
1. Domanda piuttosto che affermare: se vuoi ottenere inizia col domandare piuttosto
che col proporre, faccio sentire all’altro che è lui a dirigere la conversazione,
mettersi nel ruolo di chi chiede al partner come stanno le cose.
2. Chiedi verifica piuttosto che sentenziare: chiedere conferma alle risposte ricevute
in seguito alle domande proposte, “correggimi se sbaglio,….ma mi sembra di aver
capito che…” creo così un accordo su quanto è stato detto prima favorendo un più
rapido processo verso il cambiamento costruttivo.
3. Evoca piuttosto che spiegare: usare immagini evocative non significa essere poeti,
ma aggiungere alla spiegazione logica un canale più sensoriale (sfera emotiva) tale
da far sentire il partner emotivamente d’accordo.
4. Agisci piuttosto che sentenziare: “un uomo saggio vive agendo e non pensando
di agire”, quindi è importante progettare piani concreti di azione da realizzare per
ottenere il cambiamento desiderato.
Ci sono poi cose da evitare: Dialogo fallimentare
1. Puntualizzare condizioni, situazioni, sensazioni, emozioni perché provoca reazioni
che sono in contrasto con l’intenzione iniziale (Oscar Wilde: C’è sempre qualche
cosa di fatale nelle buone intenzioni)
2. Recriminare: ossia sottoporre il partner a un processo in cui vengono puntualizzate
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le sue colpe; reazione catastrofica di ribellione che fa nascere la voglia di scappare
o di aggredire.
3. Rinfacciare: è un atto comunicativo che induce a esacerbare invece che a ridurre ciò
che vorrebbe correggere, indispone il partner, si arrabbia e diventa più opprimente.
4. Predicare: rappresenta il trasporre nella relazione a due il metodo del sermone
morale, esaminare e criticare il comportamento altrui. Ciò provoca la voglia di
trasgredire le regole morali, di travalicare i limiti imposti.
5. “ Te l’avevo detto”: questa frase genera rabbia in chiunque, se poi uno avesse
commesso l’errore lo fa “imbestialire” ancora di più.
6. “Lo faccio solo per te”: questa frase scatena le furie di qualsiasi persona, fa sentire
l’altro in debito e lo costringe a subire qualche cosa che lo fa sentire inferiore,
bisognoso di un gesto altruistico.
7. “Lascia, faccio io”: veste i panni della gentilezza, ma in realtà nasconde una forma
di squalifica dell’altro.
8. Biasimare: non è una critica diretta, non è mettere in dubbio le capacità dell’altro,
ma è una sequenza in cui prima ci si complimenta con l’altro, poi si afferma che
avrebbe potuto fare di meglio e di più.
Per migliorarsi nel rapporto di coppia sono state individuate tre condizioni necessarie:
1. Sono possibili cambiamenti purché non mettano in crisi l’idea che ho di me e che
gli altri mi rimandano.
2. Non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo ottenere cambiamenti negli altri solo
attraverso auto-cambiamenti.
3. I problemi e le richieste di aiuto, di soluzione, di cambiamenti nascono solo
nell’humus della relazione (Marco Vinicio Masoni).
C. Conoscere il linguaggio dell’amore del partner
Gay Chapman si occupò di scoprire le diversità con cui le persone comunicano e sentono
l’amore verso il proprio coniuge.
Egli individuò cinque linguaggi dell’amore, ossia cinque modi di cui le persone si servono
per esprimere e comprendere amore a livello emozionale. Nel cuore dell’esistenza di ogni
persona vi è il desiderio di essere accolti e amati da un altro.
Il matrimonio è finalizzato a soddisfare questo bisogno di intimità e di amore in modo da
mantenere pieno il serbatoio d’amore emozionale.
I cinque linguaggi dell’amore:
1. Parole di rassicurazione: i complimenti verbali sono potenti mezzi per comunicare
amore, sono un incentivo a ricambiare e a compiere qualche cosa che il coniuge
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Sintesi dei lavori degli studenti
desidera. Possono essere parole di incoraggiamento, parole gentili, parole umili.
2. Momenti speciali: la disposizione di offrire a qualcuno la propria piena attenzione
gli comunica che Lui o Lei ci sta a cuore, che è importante, che si è felici di stare
insieme.
3. Ricevere doni: il “dono” è un simbolo concreto d’amore, non importa il valore, ma
indica di aver pensato a Lui o a Lei.
Il dono di se stessi o dono della presenza, quando se ne ha bisogno, è una forte
espressione d’amore e nei momenti di crisi è il dono più importante.
4. Gesti di servizio: disponibilità a compiere qualche cosa che il coniuge apprezza
(Gesù lava i piedi) se Lui o Lei si offre di aiutarmi è questo un suo modo di esprimere
amore: l’amore viene donato liberamente, è un flusso d’amore.
5. Contatto fisico: tenersi per mano, baciarsi, abbracciarsi, avere rapporti sessuali
è uno dei dialetti del linguaggio del tatto. Il contatto fisico può determinare o
distruggere un rapporto, può comunicare odio o amore. Il corpo è fatto per essere
toccato: toccare il mio corpo è toccare me, allontanarsi dal mio corpo significa
prendere le distanze da me a livello emotivo. Quasi istintivamente nei momenti di
crisi ci abbracciamo, sono occasioni per esprimere amore. Per gli uomini il rapporto
sessuale ha una radice di tipo fisico, per le donne ha radici soprattutto nella sfera
emotiva.
È importante riconoscere il proprio linguaggio, ossia cosa fa si che uno si senta amato,
cosa si fa per esprimere amore. Scoprire il linguaggio del partner è importante se vogliamo
che l’amore duri nel tempo. L’amore ha bisogno pure di autostima e di sicurezza. Se
il coniuge ci ama e ci fa sentire importanti, si alimenta il proprio senso di autostima.
Quando il livello del “serbatoio d’amore” è basso, non nutriamo sentimenti d’amore nei
confronti del coniuge, ma sperimentiamo un senso di vuoto e di dolore. Se leggiamo le
parole di Gesù “….amate anche i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano….” e
cerchiamo di parlare il linguaggio dell’amore principale dell’altro, la necessità emozionale
può essere soddisfatta e possono nascere solo sentimenti positivi.
D. Coltivare l’amore perfetto
Secondo Robert Sternberg l’amore è visto come un triangolo equilatero, in
cui ciascun vertice è una delle tre componenti dell’amore: Intimità come componente
emotiva, Impegno come componente cognitiva, Passione come componente motivazionale
dell’amore (attrazione fisica), e ognuna ha una propria valenza
Questi tre ingredienti rivestono un ruolo chiave nell’amore.
L’intimità è intesa come confidenza, bisogno di ascoltare e di comunicare, di saper
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Sintesi dei lavori degli studenti
dividere e condividere le cose da fare insieme, di ridere insieme, di confrontare i valori
umani e spirituali, di cercare nel partner protezione perché mi dà sostegno, fiducia “ti dico
perché ho fiducia”.
L’Impegno è l’obiettivo di vita insieme perché ci amiamo, perché ognuno dà il proprio
apporto e ci mette la propria volontà e comprensione ( obiettivo a lungo termine ).
La Passione è fondamentale perché richiede la presenza di tutti e tre i lati del triangolo e
non può escluderne nessuno.
La passione richiede il contatto fisico, la sessualità, la varietà e non la monotonia dei
comportamenti psicosessuali. Le espressioni d’amore dell’uno influiscono su ciò che
l’altro pensa di lui (sui sentimenti e sui comportamenti nei suoi confronti) dando luogo
così a una serie di azioni che si rinforzano a vicenda. E’ necessario dare importanza alle
espressioni d’amore: senza espressione anche il più grande amore può morire.
Se la passione è solo attrazione fisica, questa genera infatuazione, amori fatui destinati a
durare poco. E’ naturale quindi arrivare a perdere interesse per il partner, trovarlo poco
attraente, e la coppia è quindi destinata a separarsi.Per essere un amore completo deve
esserci il cuore (intimità-affettività), il corpo ( passione ), la testa (mente, impegno,
volontà) e solo così si può avere stabilità. Dal punto di vista scientifico dell’evoluzione
l’idea della “Sacra Famiglia” è un mito.
Oggi si vede nella libertà individuale e nella propria auto realizzazione un obiettivo da
raggiungere a tutti i costi: pertanto tutto ciò che minaccia tale obiettivo, legami familiari
compresi, va tenuto a debita distanza, mentre potrebbe essere proprio un legame familiare
ad aiutarci a realizzare ciò che desideriamo fare o diventare.
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Sintesi dei lavori degli studenti
Triangolo dell’Amore perfetto Secondo R. Sternberg
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E. Saper perdonare
L’amore dura a lungo nel tempo se i coniugi si sanno perdonare a vicenda. Gay Chapman ha
individuato cinque linguaggi del perdono, ossia cinque modi con cui i coniugi esprimono
rammarico e voglia di riaccendere il fuoco dell’amore.
Sono cinque espressioni positive capaci di unire e di manifestare la volontà di amare:
1. “Mi dispiace” esprime rammarico
2. “Ho sbagliato” sa assumersi le proprie responsabilità
3. “Che cosa posso fare per rimediare ?” si cerca di trovare un rimedio
4. “Cercherò di non farlo più” sa impegnarsi sinceramente
5. “Puoi perdonarmi ?” saper chiedere perdono.
Il litigio, quando accade, può portare ad un chiarimento della regola che ci si era dati ed
è quindi un miglioramento e un arricchimento per la vita di coppia. Quanto più si diventa
coppia tanto più si diventa sensibili ad esser feriti.
E le ferite sono come una barriera che blocca una relazione intima e responsabile.
Esse portano a vivere nella difensiva e a chiudersi l’uno all’altro. Il passo da fare per
arrivare alla “guarigione” è innanzitutto il perdono. “Ti domando perdono” perché
riconosco la mia responsabilità e credo che tu sia capace di amarmi al di là di quanto ho
provocato in te.
“Ti do il mio perdono” perché vedo tutto l’amore che ti è stato necessario per riconoscere
il male che mi hai fatto, perché ricordo che anch’io ti ho ferito, perché decido di spezzare
la mia solitudine e ricreare con te la relazione, perché credo che con te io posso cambiare
e far crescere quanto di meglio c’è in noi.
F. Coltivare l’amicizia nella coppia, le amicizie, gli interessi comuni.
L’amicizia nella coppia è importantissima perché permette di mantenere senza fatica
la diversità nella serenità dell’insieme: amicizia intesa come fiducia, come confidenza,
come rispetto reciproco.
Da uno screening sul perché certe coppie durano e altre no è uscito che l’amicizia è
fondamentale, intesa come saper ironizzare come fanno i giovani tra amici.
Se si ironizza con il partner c’è una sdrammatizzazione di tensioni, è essere amici, però
tale comportamento deve essere stato instaurato fin dall’inizio, non si può improvvisare
nella terza e quarta età.
Inoltre è importante non essere suscettibili, facili a offendersi, diffidenti, sospettosi,
permalosi, bensì remissivi, concilianti e condiscendenti con il proprio partner.
Essere coppia è un patteggiamento continuo.
E’ necessario saper ascoltare l’altro “io parlo e tu ascolti e viceversa”, essere capaci di
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Sintesi dei lavori degli studenti
ridere insieme perché perdere la gioia della risata è già una chiusura di comunicazione.
Bisogna saper condividere gli aspetti comuni, ma anche quelli particolari ( ad esempio
andare a teatro insieme, vedere un film…) saper dire se una cosa piace o non piace, in
modo da condividere ciò che fa piacere e soprattutto far vedere la disponibilità a fare le
cose insieme.
G. Importanza della spiritualità
La coppia cristiana trova nelle parole di Gesù e nel suo esempio di Amore la propria
guida spirituale “….Cristo ha amato la sua chiesa con un amore totale e permanente….”
( 1°Corinzi 3, 1-8; Giovanni 15, 15; Efesini 5, 25-32 )
Per me cristiana, la spiritualità è stata il fondamento della nostra vita matrimoniale che
tuttora vive un rapporto d’amore felice da oltre trentasette anni.
Robert Sternberg aveva visto l’Amore Completo come un triangolo equilatero, in cui
ciascun vertice rappresenta l’intimità, l’impegno, la passione (paragrafo D).
Pure Alessandro Manenti ( nel suo testo “Coppia e famiglia: Come e perché” ) pensa
alla famiglia come a un triangolo alla cui base c’è la vita familiare con le sue polarità
irriducibili: individualità (essere e diventare se stessi) e relazione (crescere in comunione).
Al vertice il fine ultimo, goduto dai singoli, per i Cristiani è l’unione definitiva con Dio
nella gloria.
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Sintesi dei lavori degli studenti
Per analizzare e rilevare dati riferiti ai miei obiettivi, ho individuato un campione di dieci
coppie che presentassero le seguenti caratteristiche:
1. Una vita felice insieme da oltre 35 anni;
2. Posizione geografica diversa;
3. Livello culturale medio-alto;
4. Attività svolte differenti;
5. Interessi diversi;
6. Non tutte cristiane praticanti.
E’ stato consegnato a ciascuna coppia (Lui e Lei) un testo da me individuato, ossia una
definizione scientifica, uguale per tutti da trascrivere su un foglio A4, in modo da poter
rilevare con più omogeneità la presenza dei segni grafologici e poter così fare, alla fine,
una valutazione ponderata sui Temperamenti-Caratteri presenti e sui fattori determinati
della stabilità di tali coppie.
Dalle analisi grafologiche delle 10 coppie ho evidenziato Temperamenti-Caratteri e la
loro dominanza nelle scritture che si possono vedere nella tabella che segue e nei relativi
grafici dei temperamenti:
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Sintesi dei lavori degli studenti
Risultati globali
Dalle analisi delle coppie prese in esame ho ottenuto i seguenti dati:
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GRAFICO GLOBALE DEI TEMPERAMENTI - CARATTERI
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Dal grafico globale si può vedere che i Temperamenti-Caratteri caratterizzanti le coppie
in modo significativo e determinante sono Attesa e Resistenza nella donna, seguiti da
Assalto e Cessione nell’uomo.
Con l’Attesa la donna manifesta una buona presa di coscienza prima di agire, uno spirito
di riflessione e di ponderazione, oltre a un animo aperto che sa adattarsi, ma non per
passività, bensì per amore del “bene comune” perché è l’amore che fa crescere e dà vita
a una coppia nel tempo.
Con la Resistenza la donna dimostra la sua capacità a condurre la coppia nella vita di
relazione, a mantenere saldi i principi in cui crede al fine della loro realizzazione, a
resistere e, con forza e volontà, affrontare le varie difficoltà che sono sempre presenti
in tutte le coppie (anzi è attraverso il superamento di esse che la coppia si solidifica e
cresce).
L’Assalto è più presente nell’uomo; è segno di vitalità, è impulso ad agire per superare
ostacoli e contrasti, è linfa per la coppia perché, oltre che permettere di risolvere le varie
problematiche, consente all’uomo un ruolo dominante, ma, qualora fosse in eccesso,
potrebbe sfociare in una dinamica pericolosa.
La Cessione è capacità di conciliazione; se tale atteggiamento appartiene all’uomo è
indice di una amorevolezza che garantisce continuità alla coppia.
Si può quindi affermare che l’Attesa e la Resistenza ci portano a riflettere sull’ importanza
del ruolo della donna nella coppia duratura, come persona che ha saputo tacere e parlare
opportunamente per intuito e senso pratico, moderare e ponderare al bisogno, collaborare
e perdonare, ma soprattutto resistere per senso del dovere, forza e volontà nell’affrontare
le varie difficoltà e mantenere saldi i propri principi.
L’Assalto dell’uomo, nella coppia duratura, è risultato significativo: è indice di energia,
di sentimento forte, di impulso ai rapporti più fisici e ad agire per risolvere le varie
problematiche col piacere di mettersi alla prova, e connotando un ruolo dominante, ma
non rigido per l’interazione con Cessione, quale segno di amorevolezza, di rispetto e di
dedizione al progetto di vita insieme che ha garantito buona sicurezza alla continuità della
coppia.
I risultati delle analisi hanno convalidato che per una vita felice di coppia appare
fondamentale l’adattamento, la comprensione, la pazienza, la perseveranza in ciò che si
crede: atteggiamenti che permettono di superare i propri limiti e quelli del partner con la
consapevolezza che ci si educa per educarsi vicendevolmente.
Una presenza equilibrata dei quattro temperamenti è dunque la motivazione per la stabilità
della coppia e garantisce una vita serena e felice nel tempo, un amore profondo fatto di
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intimità, di impegno, di passione, di comprensione, di apertura al perdono, di flessibilità,
di comunione.
Sottolineo, ancora una volta, che tali valori, quali la ponderazione, la riflessione,
la coscienziosità, la moderazione, lo spirito di adattamento, la comunicabilità, la
socievolezza, la disponibilità, sostenuti da forza di volontà, vitalità, coraggio, senso del
dovere, della responsabilità, del rispetto, della fiducia, della stima, hanno assicurato alle
coppie una affettività profonda fatta di emozioni, di sentimenti, ma anche di sacrifici che
hanno permesso di superare dolori e difficoltà insiti nel quotidiano di ogni individuo e
nucleo familiare. ( malattia, problemi economici, ruoli genitoriali, ecc. )
Il perno di tutto, comunque, è l’affettività profonda, fatta di emozioni e sentimenti,
alimentata da desideri e premure, da responsabilità e soprattutto da rispetto della diversità
reciproca: dove c’è affettività creativa, c’è ricchezza su tutti i piani della personalità.
Essere responsabili del Noi è possedere la prontezza e capacità di rispondere ai bisogni
dell’altro, è avere rispetto come capacità di vedere una persona com’è e non come deve
essere per adattarsi a me. La stessa comprensione diventa accettazione delle esigenze
dell’altro poiché il bene mio è il bene dell’altro. Dalle analisi sono emersi essenzialmente
tre fattori determinanti del perché la coppia vive una vita duratura e felice:
Adattamento
Socievolezza
Comunicabilità – Comprensione
Nel rapporto di coppia una situazione di Adattabilità, pur diversificata nelle sue
manifestazioni, risulta la premessa per l’instaurarsi di una dinamica positiva e di
un’integrazione costruttiva tra i partner. Sapersi adattare richiede capacità di utilizzare
l’intelligenza, di programmare in vista di mutamenti futuri, di instaurare un equilibrio
emotivo che permetta di essere flessibili, di adeguarsi agli altri senza paura di perdere la
propria identità di fronte ai mutamenti; fondamentale è la fiducia negli altri (io non ho
paura a dirti anche le cose che sento) e una certa sicurezza della propria integrità. Diventa
condizione di reciprocità di vita e di affetti, una condizione che consente anche sensazioni
di benessere e di autorealizzazione. Il soggetto non subisce passivamente, ma si integra
in modo costruttivo così da soddisfare le proprie tendenze e gli obiettivi programmati
e prefissi. E’ importante che ciascun partner sia autonomo in relazione alla propria vita
personale e ciò gli darà soddisfazione e gratificazione. Se non si è autonomi il rapporto
con l’altro diventa facilmente dipendenza, in tal caso si potrebbe parlare di adattamento
passivo ed impersonale.
La Socievolezza riguarda il modo di porsi all’interno di un gruppo o di una situazione
socializzata. Il discorso può essere riferito ad un rapporto continuativo come lo è quello
di coppia che implica la condivisione non solo a livello di idee, ma anche e soprattutto di
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sentimenti, di affettività, di emozioni (secondo F. Giacometti è proprio la socievolezza
che generalmente segna il passo di fronte all’ostacolo). Maslow colloca la socievolezza
all’ultimo livello della scala gerarchica dei bisogni e delle motivazioni. Il soggetto, che
ha risolto tutte le esigenze di ordine inferiore, avverte la necessità di realizzarsi appieno
e può risultare socievole in termini attivi ponendo in essere un rapporto costruttivo con il
Tu. Maslow individua tali caratteristiche per una autorealizzazione:
Spontaneità: solo chi non è inibito, prevenuto può di fatto realizzarsi in modo sereno e
libero.
Semplicità: chi è semplice tende a distinguere la sostanza da ciò che è marginale in modo
chiaro e preciso.
Naturalezza: si contrappone a ciò che è ricercato e artificiale.
Autonomia: se non si è autonomi il rapporto diventa dipendenza, autonomia senza
irrigidirsi sulle proprie posizioni, ma che permette di entrare in sintonia con l’altro.
Profondità delle relazioni interpersonali: capacità di rapporto con gli altri riuscendo a
coinvolgere non solo la mente, ma anche il cuore
Creatività: la ricchezza delle idee favorisce l’autorealizzazione, sollecita l’empatia.
Senso dell’ Humor: saper ammortizzare le situazioni di difficoltà e di tensione ricorrendo
all’umorismo, alla battuta crea un senso di allentamento e un recupero psicologico.
Froom nel suo libro “L’arte di amare” sottolinea come nel rapporto di coppia siano
indispensabili:
La premura come cura per la vita e per la crescita di ciò che si ama
La responsabilità come prontezza e capacità di rispondere ai bisogni dell’altro.
Il rispetto come capacità di vedere una persona com’è, di conoscerne la vera individualità,
di desiderare che cresca e si sviluppi per quello che è (se io amo questa persona mi sento
uno con lei, ma con lei così com’è, e non come dovrebbe essere per adattarsi a me). Per
rispettare una persona bisogna conoscerla, il conoscere non si ferma in superficie, ma entra
nell’intimo (aspetto dell’amore). Ciò è possibile solo se il soggetto riesce ad annullarsi e
vedere l’altro quale veramente è. Premura, responsabilità, rispetto e comprensione sono
correlati tra loro, caratterizzano una personalità matura e sono tratti fondamentali per la
continuità della vita di una coppia.
Chi è socievole sa capire gli altri perché sa comprendere le debolezze, ma anche vedere
gli aspetti migliori da valorizzare, sa inserirsi nelle discussioni apportandovi il proprio
contributo e senza attirare l’attenzione degli altri.
La Comunicazione è un valore indispensabile, porta con sé la speranza di ricevere risposta:
uno sguardo umano, una conferma, un aiuto vero, un incoraggiamento, una carezza….
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Amare diventa impossibile quando l’individualismo è lo stile dominante di vita.
Per Amare completamente una persona la si deve accogliere totalmente come è: condizione
primaria per comunicare è essere onesti verso l’Amore. Chi ama non inganna, comunica
con apertura di mente e di cuore.
Occorre dedizione e costanza nella comunicazione e il dialogo è la forma più significativa,
esso richiede che, sia chi parla sia chi ascolta, lo faccia per Amore.
Mentre il partner parla è molto importante dimostrare attenzione, comprensione,
apprezzamento di quanto egli comunica, badando ad allontanare ogni convinzione di
sapere già il pensiero dell’altro. In questa dinamica colui che parla percepisce la profondità
e la positività del nostro ascolto, si sente libero di esternare ciò che prova intimamente
e di esprimere fino in fondo il suo pensiero perché sicuro di essere capito. Non sempre
sentimenti o opinioni sono condivisibili, ma, per la stima che l’altro gli attribuisce, non
se ne cruccia.
Se dovessero emergere posizioni diverse è l’Amore e la Fiducia a guidare la comunicazione
e sarà più facile comprendere la ragione della diversità e non pretendere l’uniformità.
Nella dinamica di coppia la comunicazione è lo strumento fondamentale per il dialogo e
lo scambio necessari a mantenere in vita il rapporto e superare i momenti di difficoltà.
La fragilità dialogica crea conflitti e porta a dei fraintendimenti che causano un
allontanamento reciproco. Infatti per Moretti la base del rapporto di coppia è la
Comprensione perché dà la forza della reciprocità e porta all’accettazione delle esigenze
dell’altro. Il bene di uno è il bene dell’altro: è una circolarità.
La Comprensione è anche un amore dinamico, uno scambio, un feedback continuo, positivo
che permette non si creino schematizzazioni perché vengono rispettate le individualità.
L’esistenza nelle coppie di tali fattori ha determinato il piacere di vivere insieme qualsiasi
momento, di aver superato difficoltà, di aver condiviso ogni emozione , di aver saputo
dialogare e di essersi scambiati affetto e attenzioni
Nelle analisi è emersa la presenza costante di un equilibrio tra bontà d’animo ( altruismoCurva), e difesa di se stessi ( egoismo-Angolosa ), tra la capacità di compenetrare l’animo
altrui del saper fare, della generosità e della organizzazione disponibile e cosciente (Curva,
Angolo C, LTL, Accurata spontanea, Attaccata, Aste a dx, Calma, Flessuosa, Dinamica),
della disponibilità e costanza ( LTL, Mantiene il rigo, Angolo B, Aste rette ), della
delicatezza e sensibilità d’animo ( Filiforme, Intozzata II° modo ) del bisogno di agire
per sé e per gli altri ( Intozzata I° modo, Pendente, Rovesciata ). Si può, affermare che la
coppia deve “aver cura della coppia” perché in questo modo potrà sostenere tutti i conflitti
che fanno parte del ciclo della vita sapendo cogliere, apprezzare e gioire insieme di tutte
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le piccole e semplici emozioni quotidiane e condividere anche le forti e passionali.
Come dire che la coppia ha saputo creare nel tempo un mutuo amore e uno stretto
rapporto anche corporeo con una compenetrazione di vita che rende i due partner quasi
uno sovrapposto all’altro ?
È, dunque, il rapporto d’amore l’alchimia che sostiene la coppia, che la rende più salda e
consapevole del bisogno reciproco per il “bene comune”, e poter così affermare: “Quanto
è bello stare insieme!”.
La grafologia dà la possibilità, di osservare e rilevare l’equilibrio tra l’Io individuale e l’Io
sociale, per cui si può comprendere la dimensione dell’amore di sé e dell’altro, l’ampiezza
e la durevolezza in contrapposizione con la fugacità e l’instabilità, l’importanza di essere
vicini nei momenti critici consapevoli di un amore profondo.
Essa permette di cogliere la duttilità e la malleabilità che consentono un adattamento
cosciente, un’ apertura mentale che favorisce l’adattamento affettivo sociale, inoltre la
fiducia e la sicurezza che permettono di affrontare gli impegni e le situazioni della vita
senza ripiegarsi sul proprio Io.
Il lavoro proposto non è certamente esaustivo né pretende di dimostrare una verità
scientifica, è semplicemente un punto di riflessione per trattare questo interessante
argomento nell’attuale momento storico sociale in cui nella coppia c’è molta fragilità e
disorientamento affettivo .
Mi auguro che questa lettura sia interpretata come una tesi di speranza e non di
“ingenuità”, bensì di fiducia nella Coppia.
BIBLIOGRAFIA
Alessandro Manenti, Coppia e famiglia: come e perché
Isabella Zucchi, Sistema familiare e grafologia
Giorgio Nardone, Correggimi se sbaglio
Gay Chapman, I cinque linguaggi dell’amore
Gay Chapman, I cinque linguaggi del perdono
Iride Conficoni, I tratti della personalità
Iride Conficoni, Tecnica e metodologia grafologica
A.H. Maslow, Motivazione e personalità
Erich Fromm, L’arte di amare
Nazzareno Palaferri, Dizionario grafologico morettiano
Nazzareno Palaferri, L’indagine grafologica e il metodo morettiano
Nazzareno Palaferri, Tipologia umana Caratterologia e Grafologia
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Sintesi dei lavori degli studenti
P. Girolamo Moretti, Grafologia pedagogica
P. Girolamo Moretti Trattato di Grafologia
Lamberto Torbidoni, Grafologia Testo teorico pratico
Piero Angela, Ti amerò per sempre
Luciano Massi, Personalità e grafologia
Kalhil Gibran, Il profeta (poesie)
Maurizio Andolfi, La famiglia 1988
Oscar Wilde, Frasi celebri
Fonti Francescane, San Francesco
Lettere di San Paolo 1° Lettera ai Corinzi
Vangeli San Giovanni
Prof. Enrico Contin, Appunti lezioni a.s. 2011-2012
“Aspetti psicologici della vita di coppia”
Prof.ssa Ambra Fossati, Appunti Lezioni a.s. 2011-2012
“Il ciclo della famiglia”
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Finito di stampare
nel mese di ottobre dell’anno 2013
presso
Artegrafica Munari
Carmignano di Brenta (Padova)
www.artegraficamunari.it
Munari Edizioni
www.munariedizioni.it