“Quanto costa il silenzio?” Prima indagine nazionale sui costi

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“Quanto costa il silenzio?” Prima indagine nazionale sui costi
“Quanto costa il silenzio?” Prima indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne in Italia Valeria Emmi Coordinatrice Progetti, Area Programma Italia, Intervita Onlus Abstract Intervita ha realizzato la prima indagine nazionale sull’identificazione e analisi dei costi economici e sociali della violenza contro le donne in Italia. L’indagine, che ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento per le Pari Opportunità, è lavoro complesso e ambizioso che Intervita concepisce come monito per Governo e società a intervenire concretamente contro il fenomeno della violenza sulle donne. Non agire a livello nazionale e con importanti investimenti in azioni di prevenzione e in attività di sostegno e cura per le donne, a lungo termine, causa alla società e ai cittadini un enorme danno culturale, economico e sociale. Ed è proprio il valore di questo danno, che Intervita ha calcolato con l’indagine “Quanto costa il silenzio?” i cui risultati sono stati presentati a Roma il 21 novembre 2013, a poco più di un mese dall’approvazione della Legge sul Femminicidio. Un punto di partenza da cui iniziare a scuotere Governi, Istituzioni e Opinione Pubblica. Quasi 17 miliardi di euro l’anno i costi calcolati, e poco più di 6 milioni gli investimenti in prevenzione. Accanto agli inaccettabili ed inestimabili costi umani di questo vero e proprio bollettino di guerra, ad aggravare il dramma di una condizione che rende impossibile una vita “normale” alle donne vittime di violenza, ci sono anche gli effetti in termini economici, sopportati sia dalle vittime che dalla società nel suo complesso. Una cifra allarmante, di cui quasi 2,3 miliardi riguardano i costi monetari diretti dei servizi e gli effetti moltiplicatori economici e oltre 14 miliardi di euro quelli umani e di sofferenza, emotivi ed esistenziali sostenuti dalle vittime, dai loro figli e dai familiari, legati alla riduzione della qualità della vita. Una stima che quantifica, dunque, accanto ai danni fisici, anche quelli morali e psicologici (dalla vulnerabilità in cui si ritrova a vivere il nucleo familiare, all’impatto sulle relazioni fino alla trasmissione da una generazione all’altra della violenza). E questo a fronte di un investimento della società civile di circa 6,3 milioni di euro per cercare di contrastare e prevenire la violenza sulle donne (dati riferiti al 2012). Queste cifre confermano la dimensione immensa e preoccupante di un problema che mina la salute e l’identità delle donne, limita la libertà personale, condiziona la crescita del sistema economico e sociale del Paese. Il testo completo della ricerca è disponibile in PDF su questi siti: www.siamopari.it www.intervita.it Contatti: [email protected] 1