Testi non letterari Skinny Models The Spanish fashion industry is
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Testi non letterari Skinny Models The Spanish fashion industry is
Testi non letterari N.B. Per tutti i testi si rispetti la suddivisione in paragrafi e si utilizzino le note come guida alla traduzione. Testo 1. La natura essenzialmente comunicativa del testo consente un certo grado di rielaborazione, anche a livello strutturale. In taluni casi è opportuno riorganizzare i periodi, anche ricorrendo ad una punteggiatura diversa rispetto all’originale. Il titolo appare elemento importante, e va pertanto reso nel modo più adeguato agli usi della cultura di arrivo (si pensi, ad esempio, a espressioni come pelle e ossa). Skinny Models The Spanish fashion industry is taking a stand against thin models and1 the organisers of Madrid Fashion Week, one of Spain's most prestigious fashion shows, have decided to ban underweight models. The organisers are using2 the Body Mass Index - a calculation based on height and weight - to reject excessively thin models from this year's show. The Association of Fashion Designers says3 thirty per cent of would-be participants fail4 this test, including Spanish top model, Esther Canadas. Last year's fashion parade led to protests from medical associations and women's rights groups, who complained5 that the participants were unhealthily skinny. At this year's fashion week, models who are too thin will be offered6 medical treatment. Madrid's local government says7 it wants8 to set a more positive, healthy image of beauty for teenagers to follow9. 1. E’ possibile modificare la struttura del periodo? Si valuti la possibilità di eliminare and e di inserire un segno di punteggiatura che interrompa la frase (meglio il punto o i due punti?) 2. E’ indispensabile mantenere la forma progressiva in italiano? 3. La traduzione di say con dire è la migliore? Si rifletta sulla resa lessicale più frequente in italiano. 4. Anziché tradurre letteralmente il verbo, si valuti la possibilità di utilizzare il suo antonimo alla forma negativa (Ad esempio, in quale altro modo si può dire fallire un esame?) 5. Attenzione al tempo verbale da usare in italiano! 6. Models...will be offered: tentare traduzioni diverse, ad esempio mantenendo models come soggetto con modifica del predicato verbale (da forma passiva ad attiva, con adattamento del valore lessicale), oppure trasformandolo in complemento di termine (in questo secondo caso, quale sarà il soggetto?) 7. Il termine più usato per tradurre say in contesti di questo genere non è “dire”. Attenzione anche al tempo verbale! 8. Quale potrebbe essere la traduzione migliore? Si rifletta sulla possibilità di utilizzare l’infinito. 9. E’ questo l’unico vero punto di complessità nel testo. L’espressione va modificata in italiano, articolando la frase in modo più complesso e iniziando ad esempio con “da proporre come...”. Testo 2. Il testo, di carattere scientifico-divulgativo, pur non presentando particolari difficoltà, richiede una scelta lessicale attenta, come nel caso del verbo to see (nota 3), o dei verbi to transplant e to translate. Cell transplants Cell transplants1 have successfully restored vision to mice which had2 eye damage similar to that seen3 in many human eye diseases and had lost their sight. Stem cells, in fact, can turn into any kind of cell in the body. UK scientists were able to help these mice see again by transplanting4 retinal stem cells into their eyes5. If the results can be translated into a treatment for human eye disease, it6 could help the millions of people with macular7 degeneration or other diseases. Treatments are being developed8 to prevent or delay the loss of photoreceptors, but scientists are also seeking to help those already affected. Previous attempts to transplant stem cells in the hope that they will become9 photoreceptors have failed because the cells were not developed enough. 1. Si rifletta sulla possibilità di utilizzare il singolare in italiano. 2. Il pronome relativo introduce due frasi coordinate. In presenza di un’unica frase a volte si può eliminare la relativa, inserendo al suo posto un “con”. In questo caso è possibile? 3. Privilegiare l’uso di un termine più specifico: il corrispettivo “vedere” non appare la soluzione migliore. 4. Si valuti la possibilità di ricorrere a una nominalizzazione. 5. Attenzione all’ordine in italiano! 6. Si rifletta bene su come tradurre it. 7. E’ opportuno sostituire l’aggettivo con un complemento di specificazione. 8. Il “si” passivante appare la soluzione migliore per la traduzione del passivo. 9. Attenzione! In italiano è possibile usare il futuro? Testo 3. Ancora un testo di natura essenzialmente comunicativa, il cui linguaggio non presenta particolari difficoltà di comprensione, mentre l’ordine frastico e la struttura vanno adattati agli usi della lingua di arrivo. According to the United Nations, global society is older than it has1 ever been in human history. For years, rich nations have dealt with problems associated with an ageing population, such as higher healthcare costs. But increasingly, developing countries like Uruguay also2 have to deal with the issue. Uruguay has often been described as the Switzerland of South America: it has a stable democracy, a relatively equitable distribution of wealth and the most generous welfare state in3 the region. It also has the highest proportion of elderly people in the hemisphere. Almost a fifth of Uruguayans are aged over sixty. The main reason is healthcare, which is4 free for those who can’t afford it and widely available. But there are other reasons too. It has one of the lowest birth rates in the region. Emigration also contributes to the country’s ageing population: more than twenty thousand Uruguayans leave each year to seek better opportunities abroad5, particularly in Spain and Italy. 1. Scegliere il modo verbale più corretto in italiano! 2. Attenzione a collocare il termine nella giusta posizione. 3. Utilizzare la preposizione più corretta e frequente. 4. Non è indispensabile mantenere la relativa! 5. Si consiglia di non modificare la collocazione di questo elemento, data la presenza di un ulteriore specificazione ad esso riferita. Testo 4. Di argomento culturale-divulgativo, il testo ha un linguaggio sostanzialmente semplice. E’ opportuno reperire informazioni sull’argomento qualora se ne ignorino i dati più importanti. Questa avvertenza vale, ovviamente, per tutti i casi in cui il traduttore sia consapevole di un suo specifico limite culturale: l’informazione di base è indispensabile per poter tradurre un testo, fare scelte adeguate e modulare nel modo migliore il lessico. The Church of England began its journey to1 independence from Rome over a question which had nothing to do with doctrine. King Henry VIII’s wife, Catherine of Aragon, had no son2, and when she was too old to have any more children3 Henry applied to the Pope to have his marriage annulled, on the ground that she had previously been married to his own elder brother before his death4. After the case had been argued5 for a long time without making any progress, Henry produced the idea, in 15296, that as King of England he was the only proper supreme legal authority7 in the land;8 the subjection of Englishmen to ecclesiastical courts outside England was, he claimed,9 a fairly recent invention, and he10 declared that the subjection was at an end. Similarly, as King, he alone had the right to the allegiance of the bishops. His break from the supremacy of Rome was not intended11 to produce any change in the worship of doctrines of the Church in England, but later the influence of the Reformation led the English Church to go its own way12 in forms of worship and in doctrine. The doctrine of the Church of England was set out in the Thirty-nine Articles, agreed upon13 by convocation of clergy in 1562 and finally ratified in 1571. 1. Si rifletta sul modo migliore per tradurre questa preposizione. 2. Si eviti la traduzione letterale: in italiano è più opportuno l’uso del plurale. La chiave della frase sta nel significato di son, che va specificato con un aggettivo qualificativo: non ci si può limitare a tradurre “figli”. 3. E’ necessario modificare il testo in traduzione se si vuole evitare una ripetizione. 4. In inglese l’aggettivo possessivo his consente di capire chiaramente chi è morto. La traduzione letterale “prima della sua morte” lascerebbe un margine di ambiguità in italiano. Si valuti la possibilità di modificare la frase per rendere più chiaro il testo. 5. Evitare l’uso del passivo in italiano. 6. La collocazione di questo elemento deve essere ripensata in italiano. La ristrutturazione del periodo consente di evitare l’inciso, ovviamente intervenendo sulla punteggiatura. 7. Individuare la giusta disposizione della serie di aggettivi. E’ necessario far uso di congiunzioni? 8. Riflettere sul segno di punteggiatura che può dare il miglior risultato in italiano. Punto e virgola e punto sono pause lunghe, ma forse in questo caso il punto potrebbe essere la scelta migliore. 9. Individuare la giusta collocazione della frase introduttiva. 10. E’ necessario ripetere il soggetto in italiano? 11. Attenzione alla traduzione di questa espressione. 12. L’espressione è colloquiale, ma non si adotti un tono eccessivamente informale nella traduzione. 13. E’ possibile il semplice uso del participio passato in italiano, ma è altrettanto possibile inserire una frase relativa. Testo 5. Il breve testo presenta un argomento di natura culturale con un linguaggio chiaro ed essenziale. Queste caratteristiche devono essere mantenute in italiano, senza tuttavia svilire il testo con scelte lessicali non adeguate. In March 1915 the British government made an urgent appeal to the women of Britain to serve1 their country: they were needed to work2 both on the land3 and in factories4. The aim was to get as many women as possible doing vital jobs so that men could be freed for fighting. Women were desperately needed5 in trade, industry, agriculture and above all in armaments, where thousands could be employed making6 shells. This raised wages, which were low for women before the war7, and had a good effect8 in bringing men and women together in mutual co-operation9. Women would work10 from 8 a.m. to 5 p.m., the work was said not to be dangerous and the pay good11. Thus women's position changed because of the war. 1. La frase ha valore finale, e come tale deve essere resa in italiano. 2. La migliore traduzione prevede, in questo caso, una vera e propria interpretazione e riscrittura. La traduzione letterale sarebbe poco credibile. La domanda da porsi è: “di cosa c’era bisogno?”. 3. Si pensi alla formulazione più frequente in italiano. Noi parliamo di “campi” più che di “terra”, in riferimento al lavoro. 4. Attenzione ai false friends! 5. Anche in questo caso non sembra opportuno usare la forma passiva in italiano. Si veda la nota 2. 6. L’espressione ha valore finale, ma la resa in italiano è diversa da quella ipotizzata nella nota 1. 7. Individuare la corretta collocazione di questa espressione. 8. E’ possibile usare il plurale in italiano? 9. La frase andrebbe ristrutturata, se possibile semplificata senza modificarne la sostanza. La natura del testo consente talune soppressioni. 10. Si valuti con attenzione il valore di would. 11. Ancora una forma passiva che va necessariamente modificata. Testi letterari. La natura espressiva del testo letterario consiglia di mettere in atto un’analisi attenta e accurata. Nei testi di seguito presentati, eventuali modifiche lessicali o strutturali vanno valutate con cura, facendo attenzione a non incorrere nella tentazione della “riscrittura”. La traduzione o le traduzioni fornite consentono un riscontro al lavoro fatto, come anche una riflessione su scelte traduttive diverse. I testi in traduzione utilizzati sono quelli citati nella bibliografia del volume. TP1 (Uso dei tempi verbali; struttura frastica) 4 May. – I found that my landlord had got1 a letter from the Count, directing him to secure the best2 place on the coach for me; but on making3 inquiries as to details he seemed4 somewhat reticent, and pretended that he could not understand5 my German. This could not be true6, because up to then he had understood it perfectly; at least, he answered my questions exactly as if he did. He and his wife, the old lady who had received me, looked at each other in a frightened sort of way. He mumbled out that the money had been sent in a letter7, and that was all he knew. When I asked him if he knew Count Dracula, and could tell me anything of his castle, both he and his wife crossed themselves, and, saying8 that they knew nothing at all, simply refused to speak further. It was so near the time of starting that9 I had no time to ask anyone else, for it was10 all very mysterious and not by any means comforting. (tratto da B. Stoker, Dracula, Oxford, OUP, 1990) 1. Riflettere sul valore temporale delle forme verbali e sulla loro resa in italiano: una volta scelto di tradurre il simple past con il passato prossimo, i tempi che seguono dovranno essere adeguati di conseguenza. 2. La posizione dell’aggettivo in italiano è di solito dopo il nome, anche se talora può precederlo, come accade in TA2. 3. L’espressione on making è resa al meglio mediante una frase temporale, quando... . Si valuti l’opportunità di modificare la formulazione della frase. 4. Come già detto alla nota 1, una volta definita la collocazione temporale (si ricordi che la scelta iniziale era stata un passato prossimo) i tempi verbali successivi dovranno adeguarsi di conseguenza. 5. Si noti l’uso di un’infinitiva in entrambe le traduzioni. 6. TA2 sceglie di collegare i due periodi sostituendo il punto con la virgola. Ciò determina una variazione a livello ritmico, e una minore enfasi su this (ovvero sul fatto che il locandiere fingeva di non capire il tedesco). Il testo originale è ben scandito, mentre in TA2 si determina un effetto più discorsivo, rafforzato anche dalla resa di could (in could not be true) con il condizionale presente (potrebbe), che avvicina l’azione al momento della narrazione. 7. TA1 sceglie di modificare il valore lessicale del verbo per ottenere una frase attiva. TA2, al contrario, lo mantiene invariato. 8. TA1 elimina la frase gerundiva, utilizzando una frase in giustapposizione alla precedente. 9. La frase consecutiva viene meno in TA1, mentre è conservata in TA2. 10. Come in precedenza (cfr. nota 6), TA2 attualizza la narrazione utilizzando il presente anziché il passato. TA1 Ho scoperto che il padrone della locanda ha ricevuto una lettera dal Conte, con la richiesta di prenotarmi il posto migliore sulla carrozza; ma quando ho cercato di avere maggiori dettagli, mi è parso alquanto reticente, e ha dichiarato di non capire il mio tedesco. Non poteva esser vero, giacché fino a quel momento lo aveva capito perfettamente; o almeno, aveva risposto alle mie domande proprio come se lo capisse. Lui e sua moglie, la donna anziana che mi aveva accolto, si sono scambiati uno sguardo spaventato. L’uomo ha borbottato di aver ricevuto il denaro per lettere; non sapeva altro. Quando gli ho chiesto se conosceva il Conte Dracula, e se sapeva dirmi qualcosa del suo castello, sia lui che la moglie si sono fatti il segno della croce, hanno detto di non sapere nulla, e da quel momento si sono rifiutati di aprir bocca. L’ora della partenza era ormai prossima, e non ho avuto il tempo di chiedere a nessun altro, ma tutto mi sembrava molto misterioso e assai poco piacevole.(trad. di P. Faini) TA2 Ho scoperto che il mio locandiere ha ricevuto una lettera del Conte con l’incarico di prenotarmi il miglior posto sulla diligenza; ma quando ho cercato di saperne di più, è parso reticente e ha finto di non capire il mio tedesco, cosa che potrebbe anche non esser vera, perché fino a quel momento l’aveva compreso, e bene; per lo meno, rispondeva alle mie domande esattamente come se così fosse. Egli e la moglie, la donna anziana che mi aveva accolto, si scambiavano occhiate che direi impaurite. Ha borbottato che il denaro era stato spedito per lettera, e che era tutto quanto sapeva. Quando gli ho chiesto se conosceva il Conte Dracula, e se poteva dirmi qualcosa del castello di questi, sia lui che la moglie si sono segnati e, affermando di essere all’oscuro di tutto, si sono semplicemente rifiutati di aprir bocca. L’ora della partenza era così prossima che non ho avuto il tempo di interrogare altri; tutto è assai misterioso e nient’affatto rassicurante. (trad. di F. Saba Sardi) TP2 (tempi verbali: resa del simple past) 5 May. – The Castle. – (...) When I got1 on the coach the driver had not taken his seat, and I saw him talking with the landlady. They were evidently talking of me, for every now and then they looked at me, and some of the people who were sitting2 on the bench outside the door – which3 they call by a name meaning ‘word-bearer’ – came and listened, and then they looked at me, most of them pityingly. I could hear a lot of words often repeated4, queer words, for there were many nationalities in the crowd5; so I quietly got my polyglot dictionary from my bag and looked them out6. I must say 7they were not cheering to me, for amongst them were ‘Ordog’ – Satan, ‘pokol’ – hell, ‘stregoica’ witch, ‘vrolok’ and ‘vloslak’ – both of which mean the same thing, one being Slovak and the other Servian for something that is either were-wolf or vampire8. (Mem9., I must ask the Count about these superstitions.) (tratto da B. Stoker, Dracula, Oxford, OUP, 1990) 1. Anche in questo brano il simple past trova il suo corrispettivo nel passato, e su tale scelta si modellano i tempi verbali successivi. 2. La frase relativa inglese si riduce a un participio passato in TA1, rimane invariata in TA2. 3. TA1 sceglie di eliminare il pronome relativo, mantenuto in TA2. 4. Entrambe le traduzioni procedono ad una ristrutturazione della frase, eliminando il participio passato con valore passivo. 5. L’ordine frastico cambia sia in TA1 sia in TA2. L’ordine regressivo consente di creare un effetto enfatico. 6. Una lieve ridondanza si determina in TA1, mediante inserimento di una forma verbale (mi sono messo a cercarle) non presente in TA2. 7. Il valore neutro di say viene annullato in entrambe le traduzioni: confessare e ammettere sono scelte dettate dalla presenza di must, con valore deontico. 8. La complessità della frase è risolta in modo diverso in TA1 e TA2. TA2 modifica la punteggiatura inserendo due punti, e interrompendo il fluire della frase. 9. TA1 abbassa, seppure di poco, lo spessore della comunicazione eliminando questo elemento. Nota sulle traduzioni. Nonostante alcune scelte siano molto simili, il carattere delle due traduzioni è sostanzialmente diverso: TA1 cerca di mantenere il tono colloquiale del diario, evitando scelte lessicali o grammaticali “alte”, presenti invece in TA2, ad esempio con l’uso di in serpe, di quando in quando, sogguardavano, ve le ho cercate, aventi. TA1 Quando sono salito in carrozza il cocchiere non era ancora al suo posto, e l’ho visto chiacchierare con la padrona della locanda. Stavano certo parlando di me, perché di tanto in tanto mi guardavano, e alcune delle persone sedute sulla panca fuori della porta – qui le danno un nome che vuol dire “passa-parola” – si sono avvicinate per ascoltare, e poi mi hanno guardato, per lo più con aria compassionevole. Sentivo ripetere spesso alcune parole, parole strane, perché tra quel gruppo c’erano persone di varie nazionalità; così, pian piano, ho tirato fuori dalla borsa il mio dizionario poliglotta e mi sono messo a cercarle. Devo confessare che non mi hanno certo rallegrato, giacché tra esse c’erano Ordog – Satana, Pokol – inferno, Stregoica – strega, vrolok e vloslak – due parole, una in slovacco l’altra in serbo, che significano la stessa cosa, lupo mannaro o vampiro. (Devo chiedere al Conte di queste superstizioni.) (trad. di P.Faini) TA2 Quando sono salito in vettura, il cocchiere non era ancora montato in serpe e l’ho visto chiacchierare con la locandiera. Stavano evidentemente parlando di me, poiché di quando in quando mi sogguardavano, e alcuni di coloro che erano seduti sulla panca fuori dall’uscio – quella che qui indicano con un termine che significa “portaparola” – si sono avvicinati ad ascoltare per poi squadrarmi, per lo più con aria compassionevole. Sentivo ripetere più e più volte certe parole, strane parole, perché del gruppo facevano parte individui di varie nazionalità. E allora, zitto zitto, ho cavato dalla sacca da viaggio il dizionario poliglotta e ve le ho cercate. Devo ammettere che non mi sono piaciute affatto, perché tra esse erano Ordog – Satana, pokol – inferno, stregoica – strega, vrolok e vloslak, entrambi aventi lo stesso significato: l’uno in slovacco e l’altro in serbo, vogliono dire qualcosa come lupo mannaro o vampiro. (Ric.: devo parlare con il Conte di queste superstizioni.) (trad. di F. Saba Sardi) TP3 (Tempi verbali: usi del passato in inglese e in italiano. Ricategorizzazione) One morning I stood1 with my after-breakfast cigarette – I allowed myself this one real cigarette a day – and through clouds of blue coiling smoke looked2 at how the yellowness of the sun stretched in a foreshortened oblong, making the wall itself seem higher in the middle than at its ends. I looked at the glow and the pulse3 of the yellow, looked as if I were listening, thinking how, as the seasons changed4, so did5 the shape and6 extent and position of this patch of morning light – and then I was through the wall and I knew7 what was there. I did not at that first time achieve much more than that there were a set of rooms8. The rooms were disused, had been for some time. Years, perhaps. There was no furniture. Paint had flaked off the wall in places9 and lay in tiny shards on the floor boards with scraps of paper and dead flies and10 dust. I did not go in, but stood there on the margin between the two worlds, my familiar flat and these rooms which had been quietly waiting there all this time. I stood and looked11, feeding with my eyes. I felt the most vivid expectancy, a longing: this place held what I needed, knew was there, had been waiting for12 – oh yes, all my life, all my life13. (tratto da D. Lessing, Memoirs of a Survivor, London, Picador, 1976) 1. Il brano si apre con un periodo di notevole lunghezza e complessità, che ha richiesto una ristrutturazione. Per farlo è stato necessario: eliminare la prima forma verbale (I stood) anche a rischio di diminuire la portata informativa (TA non specifica la postura del narratore); inserire una congiunzione temporale (mentre) e di conseguenza eliminare la coordinata retta da and, modificando la struttura che da parattica diventa ipotattica. Le modifiche consentono di far fluire il periodo senza interruzione (se non quella dell’inciso) determinando una sorta di prolungata sospensione che ben si accorda con la frase si distendeva in una prospettiva oblunga. 2. Il tempo verbale scelto per l’italiano è l’imperfetto. Alla luce di quanto detto nel paragrafo dedicato a questo tempo si dia una spiegazione di questa scelta, nonché delle successive nelle quali viene riproposta. 3. L’espressione originale presenta due sostantivi: si osservi come vengono resi nella traduzione, si definisca questo procedimento e si spieghi quale effetto produce. 4. Anche qui, come al punto 3, si determina un cambiamento: perché il traduttore ha ritenuto opportuno effettuarlo? Qual’è l’effetto prodotto? 5. Si noti come la traduzione italiana risolve il testo riproponendo lo stesso concetto, questa volta senza applicare la ricategorizzazione: il verbo rimane verbo. 6. La doppia congiunzione (and ... and) viene eliminata in traduzione. 7. I due verbi was e knew hanno una resa temporale diversa rispetto ai precedenti, per i quali era stato scelto l’imperfetto. Si rivedano gli usi del passato in inglese e in italiano e si motivi la scelta del passato remoto fatta dal traduttore. 8. La frase ha richiesto una ristrutturazione con modifiche in traduzione: la forma negativa è scomparsa e la frase è stata semplificata. Si osservino con attenzione le modifiche e si motivino. Si noti anche la scelta del traduttore di mantenere lo stile “staccato” e frammentario del brano, la cui punteggiatura rimane invariata. 9. Il complemente di luogo è stato anticipato in traduzione, per mantenere collegati i verbi che si riferiscono ad un unico soggetto (Paint had flaked off ... and lay). 10. A differenza di quanto avvenuto in precedenza (punto 6) qui la doppia congiunzione viene mantenuta, al fine di produrre un effetto di “accumulo” di informazione, che evoca l’accumularsi di polvere, insetti morti e frammenti di carta. 11. Cosa accade alla prima forma verbale (stood)? Perché la seconda viene resa con l’imperfetto e non con il passato remoto? 12. Qui appare necessario, proprio per rafforzare il valore di ciò che viene detto, ripetere il soggetto (ciò...ciò...ciò). 13. Il traduttore ha scelto l’espressione atteso per tutta la vita, per tutta la vita anziché atteso tutta la vita, tutta la vita, per spezzare con un suono diverso (per) l’insistenza sonora presente in atteso tutta la vita. TA Una mattina mentre fumavo la mia sigaretta dopo colazione – mi permettevo quest’unica vera sigaretta al giorno – attraverso nubi e spirali di fumo azzurro osservavo come la gialla luce del sole si distendeva in una prospettiva oblunga, facendo sembrare quella stessa parete più alta al centro che ai lati. Osservavo il pulsare luminoso del giallo, osservavo come se stessi ascoltando, pensando come, con il mutar delle stagioni, mutasse la forma, l’estensione e la posizione di questo frammento di luce mattutina – e poi mi trovai al di là del muro e scoprii cosa c’era. Quella prima volta percepii poco più della presenza di una serie di stanze. Le stanze erano abbandonate, lo erano da tempo. Anni, forse. Non c’erano mobili. In alcuni punti la pittura si era staccata dal muro e giaceva in scaglie minute sulle assi del pavimento, con brandelli di carta e insetti morti e polvere. Non entrai, mi fermai là, al confine tra i due mondi, l’appartamento che mi era familiare e queste stanze, rimaste là in silenziosa attesa per tutto questo tempo. Immobile, osservavo, divorando con gli occhi. Avvertivo un’attesa vivissima, un desiderio intenso: questo luogo conteneva ciò di cui avevo bisogno, ciò che sapevo esser lì, ciò che avevo atteso – sì, atteso per tutta la vita, per tutta la vita.(trad. di P.Faini) TP4 (tempi verbali; ristrutturazione frastica) Nel brano che segue si consiglia, prima di effettuare la traduzione, di riflettere sulla ristrutturazione delle frasi nel testo di arrivo. Si valuti l’effetto prodotto dalle modifiche della punteggiatura, che inevitabilmente comportano ulteriori cambiamenti all'interno della frase. Si cerchi di percepire il ritmo delle unità melodiche (vedi paragrafo relativo sul testo) e si modelli di conseguenza la traduzione. Gabriel hardly heard what she said1. Now that the supper was coming2 near he began3 to think again his speech and about the quotation. When4 he saw Freddy Malins coming across the room to visit his mother Gabriel left the chair free for him and retired into the embrasure of the window. The room had already5 cleared and from the back room came the clatter of plates and knives.6 Those who still remained in the drawing-room7 seemed tired of dancing and were conversing8 quietly in little groups. Gabriel’s warm trembling fingers tapped the cold pane of the window. How cool it must be outside! How9 pleasant it would be to walk out alone, first along by the river and then through the park! The snow would10 be lying on the branches of the trees and forming11 a bright cap on the top of the Wellington Monument. How much more pleasant it would be there than at the supper-table12! (J. Joyce, The Dead, Torino, Einaudi serie bilingue, 1993) 1. A differenza di quanto accade di solito, qui è il testo italiano a presentare l’uso della forma progressiva. 2. Qui, invece, accade esattamente il contrario. 3. Il traduttore ha scelto di usare l’imperfetto, per dilatare la durata percepita dell’azione. Tuttavia, anche l’uso del passato remoto può essere accettato. 4. Il traduttore sceglie di modificare la punteggiatura, eliminando la pausa lunga data dal punto, e accelerando il ritmo con la rapida successione di frasi. Si può ritenere utile questa modifica? In che modo influisce sulla comunicazione testuale? Quanti cambiamenti vengono introdotti? 5. Cosa accade in questa frase? Quali elementi vengono eliminati e quali aggiunti? 6. Anche qui sono state introdotte variazioni nella punteggiatura e nel lessico. E’ un aspetto sul quale sembra opportuno riflettere prima di proporre la propria traduzione. 7. Viene mantenuto questo elemento? E’ da ritenere indispensabile ai fini della comunicazione? 8. Si noti, anche in questo caso, l’eliminazione della forma progressiva. 9. Il traduttore aggiunge qualcosa? Condividete la sua scelta? Sapreste commentare la differenza tra le due forme? 10. Si rifletta sulla soluzione proposta dal traduttore per rendere il modale. 11. Cosa accade a questo verbo in traduzione? 12. Anche in questo caso, si rifletta sul modo in cui il traduttore ha risolto la frase. TA Gabriel udiva appena ciò che stava dicendo. Adesso che s’avvicinava l’ora di cena ricominciava a pensare al suo discorso e alla citazione, e visto Freddy Malins che veniva a intrattenersi con la madre, gli lasciò libera la sedia e si ritirò nel vano di una finestra. La sala si era in parte svuotata e dalla stanza di fondo veniva un acciottolio di piatti e posate: i rimasti parevano stanchi di ballare e conversavano quieti a gruppetti. Le dita di Gabriel calde e tremanti tamburellavano il vetro della finestra. Come doveva far freddo fuori! E che piacere sarebbe stato passeggiare là, solo, prima lungo il fiume e poi attraverso il parco! Ci doveva esser neve sui rami degli alberi e neve in splendente cappuccio in cima al monumento di Wellington. Quanto sarebbe stato più bello trovarsi laggiù che non lì, al tavolo della cena! (trad.di F. Cancogni) TP5 L’ultimo testo ha un carattere abbastanza diverso. Le soluzioni che il traduttore è chiamato a trovare, in questo caso, sono direttamente collegate al destinatario dell’opera, Alice in Wonderland di Carroll. Si legga attentamente il testo e si rifletta prima di affrontarne la traduzione: il punto da chiarire è se si desidera (o se il committente desidera) un testo filologicamente ineccepibile oppure un testo fluido, che scorra rapidamente come ci si aspetta da una favola. La scelta dipende dal pubblico al quale è ipoteticamente destinata la traduzione. Quel che è certo, tuttavia, è che in testi simili è necessaria una buona dose di fantasia, la sola che può aiutare a risolvere una nutrita serie di problemi a livello testuale e comunicativo. Soprattutto se il destinatario è un pubblico di bambini, il linguaggio usato dovrà fluire leggero, attento al ritmo e a non alterare in modo improprio il valore delle unità melodiche. Quanto meno, si dovrà cercare di non raddoppiare o triplicare i tempi, evitando strutture frastiche troppo complesse. The Mock Turtle's Story «You can't think1 how glad I am to see you again, you dear old thing!» said the Duchess2, as she tucked her arm affectionately3 into Alice's, and they walked off together. Alice was very glad to find her in such a pleasant temper, and thought to herself that perhaps it was4 only the pepper that had made her so savage when they met5 in the kitchen. «When I'm6 a Duchess,» she said to herself (not in a very hopeful tone, though7), «I won't have any pepper in my kitchen at all8. Soup does very well without - Maybe it's always pepper that makes people hot-tempered,» she went on, very much pleased at having found out a new kind of rule9, «and vinegar that makes sour - and camomile that makes them10 bitter - and - and barley-sugar and such things that make children sweet-tempered. I only wish people knew that11: then they wouldn't be so stingy about it, you know -» She had quite forgotten the Duchess by this time12, and was a little startled when she heard her voice close to her ear. «You're thinking about something13, my dear, and that makes you forget to talk. I can't tell14 you just now what the moral of that is, but I shall remember it in a bit.» «Perhaps it hasn't one,» Alice ventured to remark. «Tut15, tut, Child!» said the Duchess. «Everything's got a moral, if only you can find it.» And she squeezed herself up closer to Alice's side as she spoke.16 Alice did not much like her keeping so close to her: first, because the Duchess was very17 ugly: and secondly, because she was exactly the right height to rest her chin on Alice's shoulder, and it was an uncomfortably sharp chin18. However, she did not like to be rude:19 so she bore it as well as she could. (L. Carroll, Alice's Adventures in Wonderland, in The Annotated Alice, London, Penguin, 1970) 1. Il verbo va ovviamente adattato all’uso italiano. Si noti, nella frase dipendente che segue, come entrambe le traduzioni utilizzino l’indicativo piuttosto che il congiuntivo, per dare un tono colloquiale alla battuta. TA2 sottolinea ancor più questo tono utilizzando “sono contenta”, con registro più basso rispetto a “che piacere mi fa”. 2. TA1 effettua una dislocazione: Alice, complemento oggetto nel TP, diventa complemento di termine. TA2 mantiene l’ordine dell’originale. 3. Un lieve abbassamento dello spessore semantico può essere notato in TA1, che elimina affectionately. 4. Il tempo verbale corrispondente a it was è diverso nelle due traduzioni. TA1 sceglie l’imperfetto, mentre TA2 sceglie il trapassato prossimo, in quanto il traduttore ritiene che l’azione espressa si realizzi su un piano temporale diverso. Si noti, tuttavia, che entrambi i tempi sono usati correttamente. 5. Vale qui lo stesso concetto espresso alla nota 4: in questo caso, anche TA1 si adegua e sceglie il trapassato prossimo. 6. Ovviamente, all’uso del presente inglese corrisponde l’uso del futuro in italiano (si veda il paragrafo sul futuro). Il corsivo enfatizza sia soggetto che verbo in TA1, solo il soggetto in TA2 in cui il traduttore ritiene che il tono di voce – nel pronunciare la battuta - sottolinei solo il soggetto. 7. La resa traduttiva in TA1 è un esempio di come, talora, un traduttore interpreti il testo e ne renda la sostanza senza necessariamente rispettare la forma originale. La forma scelta, tuttavia, è necessaria proprio perché l’enfasi nella frase precedente era su io sarò e non solo su io. Più aderente al TP la versione di TA2. 8. Il traduttore riorganizza il testo, sottolineando ancor più at all (reso con neppure) mediante l’uso di un granello, quindi una quantità infinitesimale. In TA2 viene invece mantenuto il senso di won’t have (non permetterò), rafforzandolo con la forma avverbiale assolutamente. 9. Si noti la ridondanza in TA1, in cui rule diventa regola di vita. 10. Attenzione a non incorrere nell’errore di usare il plurale (corretto nel TP perché l’accordo è con people, plurale) se in precedenza people è stato tradotto con il termine gente (singolare). 11. Due traduzioni diverse comunicano sostanzialmente lo stesso messaggio. Più aderente al testo la seconda, ma nessuna delle due enfatizza il corrispettivo di that, né traduce (in quanto semplice intercalare) you know. 12. TA1, in realtà senza una vera necessità, introduce una ridondanza a fini esplicativi, seguendo il corso di questi pensieri. Si noti anche la diversa struttura frastica: TA1 interviene sulla punteggiatura, spezza il flusso della frase con un punto, e introduce una congiunzione (perciò). Più essenziale e aderente al TP in entrambi i casi TA2. 13. La netta affermazione della Duchessa diventa (attraverso l’interpretazione soggettiva del traduttore) una domanda in TA1. Si adotti molta cautela nell’applicare cambiamenti di questo genere, che spesso richiedono un ulteriore adattamento della frase tradotta. 14. Una resa colloquiale di questa espressione (ma nessuno dei due traduttori vi fa ricorso) poteva essere In questo momento non so dirti. 15. L’interiezione esprime impazienza, fastidio, e questo spiega le scelte traduttive fatte in TA1 e TA2. 16. Ancora una volta TA1 modifica la struttura frastica, collegando due periodi. Attenzione a non ricorrere con eccessiva frequenza a questo tipo di cambiamenti che determinano una variazione (a volte anche di notevole portata) nel ritmo del periodo, e impongono una serie di modifiche a catena. Si valuti con attenzione cosa è accaduto in TA1, e si confronti con TA2. 17. L’enfasi, anche se opportuna, non viene mantenuta in TA1. 18. Si noti come, ancora una volta, TA1 rimodella completamente la struttura frastica, modificando la punteggiatura. 19. I due punti, non indispensabili, vengono eliminati in entrambe le traduzioni. TA1 Storia della finta tartaruga. «Non puoi immaginare che piacere mi fa rivederti, mia cara e vecchia amica!» disse la Duchessa ad Alice prendendola sotto braccio e incamminandosi con lei. Alice fu molto contenta di vederla così di buon umore e pensò che era forse colpa del pepe se l’aveva trovata tanto bisbetica quando era stata nella sua cucina. «Quando io sarò Duchessa,» si diceva (tuttavia non ne era molto convinta) «nella mia cucina non ci sarà neppure un granello di pepe. Del resto la zuppa è ottima anche senza pepe. Anzi credo che sia proprio il pepe a rendere la gente così irascibile» aggiunse molto compiaciuta d’aver trovato una nuova regola di vita. «L’aceto inacidisce, la camomilla rende amari... e... lo zucchero d’orzo e le cose dello stesso tipo rendono i bambini amabili e gentili. I grandi dovrebbero saperlo: non starebbero più a lesinarci i dolci.» Seguendo il corso di questo pensieri, Alice aveva quasi dimenticato la Duchessa. Perciò ebbe un sussulto quando la Duchessa fece sentire la sua voce accanto a lei. «Stai pensando a qualcosa, cara?» le domandò. «Ecco perché ti sei dimenticata di parlare. Non posso dirti adesso quale sia la morale di tutto ciò, ma tra un minuto me ne ricorderò.» «Forse non c’è» s’arrischiò ad osservare Alice. «Eh, no, cara!» disse la Duchessa. «Tutte le cose hanno una morale: basta saperla trovare.» A questo punto s’avvicinò ancora di più ad Alice, la quale però non aveva piacere di starle tanto vicina. In primo luogo, infatti, la Duchessa era molto brutta. In secondo luogo aveva proprio l’altezza esatta per ficcarle il mento contro la spalla: ed era un mento terribilmente appuntito. Tuttavia Alice non volle mostrarsi sgarbata e sopportò la vicinanza con pazienza. (trad. di T. Giglio) TA2 La storia della Finta Tartaruga «Non puoi immaginare quanto sono contenta di vederti di nuovo, mia cara e vecchia amica!» disse la Duchessa, stringendo affettuosamente il braccio di Alice e incamminandosi con lei. Alice fu molto felice di vederla così di buon umore, e pensò tra sé che forse era stato solo il pepe a renderla tanto irosa quando si erano incontrate nella cucina. «Quando io sarò Duchessa», pensò tra sé (ma senza molta speranza), «non permetterò assolutamente che nella mia cucina si usi il pepe. La minestra è buonissima anche senza... Forse è proprio il pepe a rendere la gente tanto irascibile», continuò, molto compiaciuta di aver scoperto una nuova regola, «così come l’aceto la rende acida... la camomilla la rende più amara... e... lo zucchero d’orzo rende i bambini più dolci. Se solo i grandi lo sapessero, non starebbero a lesinarcelo tanto...» Si era quasi dimenticata della Duchessa, ed ebbe un piccolo sobbalzo quando sentì la sua voce vicinissima all’orecchio. «Stai pensando a qualcosa, mia cara, e questo ti fa dimenticare di parlare. In questo momento non sono in grado di dirti qual è la morale di tutto ciò, ma tra un po’ mi tornerà in mente.» «Forse non c’è una morale», si azzardò a dire Alice. «Ma che dici, piccola!» replicò la Duchessa. «In ogni cosa c’è una morale, basta saperla trovare.» E così dicendo le si strinse ancora più vicina. Alice non gradiva molto che le stesse così vicina, in primo luogo perché la Duchessa era molto brutta; in secondo, perché era proprio dell’altezza giusta per posare il mento sulla spalla di Alice, e aveva un mento assai appuntito. Tuttavia, non le piaceva essere sgarbata, così fece del suo meglio per sopportarlo. (trad. di P. Faini) Inviare a Antonella Rossi [email protected]