Il futuro verde di Kerakoll

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Il futuro verde di Kerakoll
Ritratti d’impresa | Kerakoll
Gian Luca Sghedoni è entrato a lavorare nell’azienda di famiglia nel 1989
L’amministratore delegato Gian Luca Sghedoni
svela i segreti del successo del suo gruppo
Il futuro verde
di Kerakoll
Dalla colla per la posa delle piastrelle alla nuova sfida
ecologica nel mondo dell'edilizia: in quarant'anni
la famiglia Sghedoni ha costruito una realtà industriale
leader nei prodotti per l'architettura sostenibile,
il restauro storico e il design d'interni
di Ida Meneghello
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Gian Luca Sghedoni piace enormemente il suo mestiere e
non fa niente per nasconderlo. Anzi, il fiume di parole con cui
esterna il suo entusiasmo finisce per contagiare l'interlocutore e si capisce subito perché questo manager di Sassuolo che non
dimostra i suoi 42 anni, 20 dei quali già spesi nell'azienda di famiglia, si sia meritato il titolo di «Imprenditore dell'anno 2008» assegnato dai guru della Ernst & Young. Per raccontare la sfida vinta
A
dalla Kerakoll e dalla famiglia Sghedoni si potrebbe
partire proprio dall'entusiasmo del suo giovane
amministratore delegato, ripensando in questa chiave il de profundis recitato all'inizio di quest'anno dal
suo cliente eccellente Romano Minozzi che, cogliendo
tutti di sorpresa, aveva di fatto annunciato la fine
della mitica «piastrella valley» con la messa in liquidazione dei tre stabilimenti del gruppo Iris. Poco conta
che alle parole non siano seguiti i fatti, fortunatamente. L'uscita clamorosa di Minozzi voleva dire che la globalizzazione presentava la sua faccia cattiva anche
nell'Italia delle aziende gioiello, che sanno stare sui
mercati mondiali e investono pesantemente in ricerca
e innovazione di tecnologie e di prodotti. Voleva dire
che la recessione mondiale avrebbe spazzato via tutti,
buoni e cattivi, quelli con la «veduta corta», come
direbbe Tommaso Padoa-Schioppa, e quelli che continuano a credere nella possibilità di inventarsi una
strada diversa a dispetto dei trend e dei cicli, gente
pronta a mettersi in discussione ogni giorno, pronta
ad assumere quando gli altri licenziano, sicura che sia
«Un'impresa
si fonda
sulle persone
e il compito
del bravo
imprenditore
è elevare il livello
dei suoi
collaboratori,
chiedendosi
non solo cosa
un dipendente
possa fare
per l’azienda,
ma cosa l’azienda
possa fare per lui,
per rispondere alle
sue aspettative»
sempre possibile scegliere vedendo ciò che i concorrenti non vedono.
Gian Luca Sghedoni appartiene certamente a questa schiera di ottimisti. Ed è a lui che si può quindi chiedere cosa si fa quando la recessione presenta il conto,
come si fa a crescere in un Paese in cui il Pil crolla e la
pressione fiscale non scende, quando si prevede la
perdita di un milione di posti di lavoro, l'edilizia attraversa una delle sue crisi cicliche più pesanti e persino i grandi che hanno fatto la storia dell'industria
delle piastrelle gettano la spugna.
Cominciamo con qualche dato. Kerakoll Group ha
chiuso il 2008 con 335 milioni di fatturato (+6 per cento), l'export rappresenta il 40 per cento del giro d'affari, il margine operativo lordo è di 85 milioni di euro.
Quest'anno, in un Paese in cui Confindustria prevede
una flessione del Pil del 5 per cento, Kerakoll prevede
di aumentare il fatturato del 5 per cento anche in una
fase recessiva per l'edilizia che certamente proseguirà nel 2010. Nel 2009 sono previsti investimenti per
38 milioni di euro, in gran parte destinati alla messa
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Ritratti d’impresa | Kerakoll
L'edificio simbolo dei Giochi Olimpici 2008, il Bird's Nest Olimpic Stadium
di Pechino (Cina), progettato da Jacques Herzog e Pierre de Meuron
Gian Luca Sghedoni
ritira il Premio
Imprenditore
dell’Anno 2008
a punto di tecnologie ecocompatibili, mentre il 5,4 per
cento del fatturato è destinato alla ricerca e il 3,2 per
cento sarà speso in formazione.
Quindi, la crisi non vi ha fatto cambiare idea? Gli investimenti, che destinate alla ricerca di nuovi prodotti e alla formazione degli operatori professionali e del personale, non
sono stati tagliati dalla recessione? Kerakoll si propone
sempre più come un gruppo leader nei prodotti per l'architettura sostenibile, il restauro storico e il design d'interni?
«È così. Noi proseguiamo per la nostra strada con
l'umiltà di chi, da quasi vent'anni, si rinnova costantemente, inventando nuovi prodotti ecosostenibili che non
sono più legati solo alla posa della ceramica, che era il
nostro ambito di partenza, ma ha le competenze per muoversi a 360° nel mondo dell'edilizia, non accontentandosi mai, mettendosi in discussione ogni giorno, ascoltando i suggerimenti che ci danno gli operatori professionali che usano i nostri prodotti. Un dato significativo del
lavoro che stiamo facendo: negli ultimi cinque anni Kerakoll è entrata in contatto con 150.000 operatori dell'edilizia, dai progettisti dei grandi studi di architettura
alle imprese che lavorano con noi agli applicatori finali.
È grazie a questo confronto costante che andiamo avan-
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«Abbiamo
investito
12 milioni di euro
nel progetto
del Kerakoll
Technologies Center,
dove l'attenzione
all'ecocompatibilità
dei materiali
è massima.
Sarà uno dei primi
centri in Europa
integralmente
costruito
con i criteri
dell'edilizia
sostenibile»
ti, cresciamo, non accontentandoci mai e cercando
sempre nuove risposte. Design d'avanguardia ed
ecosostenibilità, queste sono le due chiavi interpretative.
Certe volte mi chiedo cosa debba fare un imprenditore, chi debba essere davvero. Un finanziere? Un
uomo immagine? O un uomo soprattutto capace di
"prevedere" e ascoltare, che sa lavorare insieme a
una squadra valorizzando innanzitutto le risorse
umane, che premia il merito e non le amicizie, le
simpatie, le parentele? Potrei dire che questo è il
"sistema immunitario" che abbiamo creato in questi anni alla Kerakoll. Un'azienda è fatta innanzitutto
di persone e il compito del bravo imprenditore è
elevare il livello dei suoi collaboratori, chiedendosi
non solo cosa un dipendente possa per l’azienda,
ma cosa l’azienda possa fare per lui, per rispondere alle sue aspettative. Il mio master, in vent'anni
d'azienda, sono stati i 1.500 colloqui di lavoro che
ho condotto personalmente, nei quali ho scoperto
altrettanti punti di vista che aiutano a stare coi
piedi per terra, a mettersi in discussione, a cercare
nuove risposte. E le idee migliori arrivano da chi
Il Palazzo delle Arti Regina Sofia di Valencia (Spagna)
dell’architetto Santiago Calatrava
Oltre che con
Jacques Herzog,
Pierre de Meuron
e Santiago
Calatrava,
Kerakoll ha lavorato
con Renzo Piano
all'Auditorium
Parco della Musica
di Roma,
con Richard Rogers
alla sede della Corte
Europea dei Diritti
dell'uomo
a Strasburgo,
con Frank Gehry
al Guggenheim
Museum di Bilbao,
con Jean Nouvel
alla Torre Agbar
di Barcellona
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Ritratti d’impresa
Campus prove
tutti i giorni sta in ginocchio sui pavimenti a
spatolare i nostri prodotti, una persona che
magari non ha studiato e forse non sa neanche parlare bene in italiano, ma decide se
usare Kerakoll o un altro prodotto. Questa è
la nostra cultura del prodotto, questa è
anche la nostra cultura d'impresa».
Dall'inizio degli anni Novanta avete riposizionato Kerakoll, portandola dall'ambito iniziale degli adesivi chimici per piastrelle ai materiali ecocompatibili per l'edilizia, iniziando
una ricerca sui materiali e sulle tecnologie
che ha aperto la strada alla scelta «verde» che
ha rivoluzionato il modo di progettare e costruire. Siete stati dei veri apripista.
«In effetti siamo partiti quasi vent'anni
prima della "rivoluzione verde" annunciata
dal presidente statunitense Barak Obama.
Da tempo abbiamo fatto della salute e del
benessere all'interno degli edifici, dei prodotti naturali, delle tecnologie a basso impatto ambientale e dell'edilizia sostenibile
le chiavi di volta del nostro gruppo. Le
tappe fondamentali di questo percorso
sono: nel 2004 la nascita del marchio "Biocalce" per l'edilizia del benessere e del restauro storico (25 milioni di fatturato in quattro anni), nel 2007 la nascita di Kerakoll
Design per il "green interior design" e quest'anno il varo del programma Kerakoll Eco
per l'architettura sostenibile. Il nostro obiettivo è trasformare entro il 2011 la totalità
dei prodotti Kerakoll in prodotti Kerakoll
I prodotti naturali, le tecnologie a basso impatto ambientale
e l’edilizia sostenibile sono le chiavi di volta di Kerakoll
LE TAPPE DEL PERCORSO:
2004 nascita del marchio “Biocalce” per l’edilizia
del benessere e il restauro storico
2007 nascita di Kerakoll Design per il “green interior design”
2009 varo del programma Kerakoll Eco
per l'architettura sostenibile
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Ritratti d’impresa
Eco, e questo significherà che il 95 per cento
delle materie prime non dovranno essere
pericolose per la salute, il 20 per cento
dovrà provenire da riciclo, per ogni confezione di prodotto le emissioni di CO2 saranno ridotte a 1,5 kg, non ci saranno solventi
e altri materiali tossici e i prodotti saranno
certificati secondo le normative europee sul
rilascio di sostanze organiche. In Italia
siamo stati i primi a muoverci in questa
direzione e da tempo i risultati ottenuti ci
danno ragione. Non avremmo mai potuto
partecipare al più grande cantiere di restauro aperto in Europa come la Reggia di
Venaria se non avessimo alle spalle questa
lunga esperienza».
Lavorate spesso
«Negli ultimi
in
stretto
contatto con i
cinque anni
maggiori
studi di proKerakoll
gettazione
del monè entrata
do,
i
cosiddetti
archiin contatto
star.
Questo
vi
offre
con 150mila
un
punto
di
vista
prioperatori
vilegiato
sull'edilizia
dell'edilizia,
dai progettisti d'avanguardia e rapdei grandi studi presenta una sfida codi architettura, stante per Kerakoll.
«Ogni cantiere è
alle imprese
straun'esperienza
che collaborano
è
come
la
ordinaria,
con noi,
Formula
1
per
la
Feragli spatolatori.
È grazie a questo rari: ciò che si spericonfronto menta in pista si apquotidiano plica poi alle produche riusciamo zioni di serie. Ogni
a crescere volta i prodotti Kee a innovarci» rakoll vengono scelti
perché sanno dare
la risposta migliore
a una domanda specifica. Quando abbiamo
vinto la posa delle pavimentazioni allo stadio olimpico di Pechino, siamo stati preferiti per la migliore sostenibilità delle nostre
proposte rispetto a quelle dei concorrenti.
Per realizzare il progetto di Calatrava per il
Palazzo delle Arti Regina Sofia a Valencia
(dovevamo fissare su una cupola alcune
migliaia di metri quadri di ceramiche bianche frantumate chiamate "trencadis" e già
utilizzate da Gaudì a Barcellona) abbiamo
lavorato solo di notte perché di giorno supe-
BILANCIO 2008
Campi Flegrei, che usavano i Romani, e alla pietra pomice delle isole Eolie e della Grecia ed è nato un prodotto che consente alla casa,
come ha scritto qualche giornalista, di respirare. Del resto la nostra ricerca di nuovi prodotti non si ferma mai. Abbiamo investito
12 milioni di euro nel progetto del nostro Kerakoll Technologies
Center, un impianto dove l'attenzione all'ecocompatibilità dei materiali è massima. Quando sarà a regime, con un centinaio di giovani chimici assunti, sarà uno dei primi centri in Europa costruito
integralmente con i criteri dell'edilizia sostenibile. Il nostro obiettivo è comunicare al mondo dei progettisti questo primato che Sassuolo ha in Italia e in Europa, dove c'è un'impresa che crede nella ricerca, nel benessere e nella salute all'interno delle abitazioni. Da
tre anni stiamo collaborando col centro di ricerca di Ispra (vicino a
Varese), un'autentica città della ricerca che assiste il Parlamento
europeo per l'indoor pollution, mentre
ravamo i 40 gradi, e lì abbiamo vinto la
con l'Istituto Pasteur di Parigi stiamo
gara per la nostra maggiore flessibilità
verificando come l'ambiente basico crearispetto ai competitor tedeschi. Nella
to dalla biocalce sia battericida e non
gara per il MAXXI di Roma, il museo
favorisca quelle muffe che si formano
d'arte contemporanea più grande
abitualmente nelle nostre abitazioni».
d'Europa, siamo stati scelti per la qualiKerakoll Group è anche un esempio
tà estetica dei nostri prodotti. Abbiamo
perfetto di ricambio generazionale in
un'azienda di famiglia. Suo padre Romano,
lavorato con Renzo Piano all'Auditorium
che cominciò producendo colla per la posa
Parco della Musica di Roma, con Ridelle piastrelle nel 1968, ha da tempo
chard Rogers alla sede della Corte Euceduto le redini del gruppo a lei e ai suoi
ropea dei Diritti dell'uomo a Strasburgo,
due fratelli.
con Frank Gehry al Guggenheim Mu«Ho avuto la fortuna di avere un
seum di Bilbao, con Jean Nouvel alla
Gian Luca Sghedoni insieme alla sorella Emilia,
Torre Agbar di Barcellona. Ai migliori
padre che ci ha lasciato provare a invenal padre Romano e al fratello Fabio
progettisti del mondo garantiamo la
tare il mestiere fin dal primo giorno in
nostra capacità di dare risposte in cantieri di dimensioni decisa- azienda, creando le condizioni per il passaggio delle consegne al
mente particolari e da loro riceviamo stimoli che altri non potreb- momento giusto. C'è stata certamente una predisposizione naturabero darci».
le da parte nostra e una divisione dei ruoli dettata dai diversi inteE nel frattempo lavorate nei restauri con materiali naturali come la ressi: io mi sono sempre occupato di prodotti, mio fratello degli
aspetti finanziari, mia sorella del marketing. Un bravo imprenditoBiocalce, nata in fondo da un'idea molto antica.
«Nel 2003 avviammo un progetto di mappatura delle cave di cal- re deve essere consapevole di ciò che sa fare, ma soprattutto di ciò
ce naturale, scoprendo che le uniche in Europa stavano in due gran- che non sa fare. Io sono entrato nel febbraio 1989, certo perché sono
di bacini tra la Francia e la Germania e ai piedi dei Pirenei. Ab- il figlio di mio padre, ma non avrei mai accettato di stare in azienda
biamo mescolato questa calce di cava alla pozzolana naturale dei solo perché figlio del padrone».
335 milioni di euro
di fatturato (+6%)
di euro di margine
85 milioni
operativo lordo
quota export 40%
NEL 2009
5%
aumento del
del fatturato
38 milioni di euro saranno spesi per gli investimenti
il
del fatturato sarà destinato alla ricerca
e il 3,2
per la formazione
5,4%
%
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