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LISTA
VALORE INGEGNERE
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PELLOSO
BETTALE
BUSATO
FACIPIERI
FRINZI
GALLO
LEONARDI
LUCENTE
MARCHELUZZO
MENEGHINI
NARDI
RIVA
XAUSA
ZANCONATO
ZULIANI
Stefano
Alice
Filippo
Antonio
Bruno
Mirko
Andrea
Pietro Paolo
Marco
Chiara
Massimo
Vladi
Francesca
Fabio
Mattia
LISTA VALORE INGEGNERE: SINTESI PROGRAMMA
1. Valorizzare l’Ingegnere, libero professionista o dipendente, e la sua
autonomia intellettuale nel rispetto dell’etica e del codice deontologico.
2. Creare dialogo e sinergie con le realtà istituzionali del territorio, con il
mondo imprenditoriale, con le associazioni di categoria e con l’Università.
3. Networking di competenze professionali favorendo collaborazioni fra
colleghi.
4. Formazione continua degli iscritti calibrata sulle concrete esigenze
professionali attuali e future, al fine di garantire la qualità della
prestazione professionale.
5. Sviluppare l’interazione fra Ingegneri della pubblica amministrazione e
Ingegneri che con essa si interfacciano attraverso percorsi di formazione e
aggiornamento comuni.
6. Tutelare l’attività dell’Ingegnere coinvolgendo figure esperte indipendenti
sul tema “assicurazione obbligatoria” e promuovendo la modifica
dell’attuale disciplina previdenziale di Inarcassa.
7. Creare percorsi professionalizzanti per i giovani ingegneri.
8. Promuovere il “dual thinking” accrescendo la
relazione/comunicazione della propria professionalità.
capacità
di
9. Superare le attuali criticità logistiche di accesso alla sede dell’Ordine,
spostandola la in zona comodamente servita, al fine di favorirne la
frequentazione.
10. Favorire le attività di Internazionalizzazione e Innovazione.
11. Favorire lo sviluppo di servizi a supporto delle necessità degli iscritti
(convenzioni per il noleggio attrezzature, supporto fiscale, etc…).
12. Favorire
la partecipazione di colleghi competenti al processo normativo e
legislativo (enti Normativi, UNI, ..)
PROGRAMMA
La ragione per la quale abbiamo deciso di candidarci come lista unitaria “Valore Ingegnere” è la logica
conseguenza di questo tempo, caratterizzato da grandi trasformazioni che l’Ingegnere dovrà affrontare
mettendosi in gioco.
Il mondo intorno a noi è cambiato ed è in continua evoluzione: è il momento di chiederci cosa oggi
rappresenti e come viene realmente percepito l’Ingegnere. Vanno create e consolidate relazioni con gli
stakeholder del territorio al fine di condividere e partecipare attivamente nelle scelte strategiche.
Dobbiamo essere capaci di cambiare la ricetta, dare risposte di crescita professionale ai nostri iscritti
promuovendo lo sviluppo delle competenze.
Per noi l’Ordine non deve soltanto essere un albo, ma deve poter offrire soluzioni e opportunità.
Dobbiamo abbandonare le lotte donchisciottesche e affrontare la quotidianità. Una realtà in cui, nonostante
il prestigio e la competenza tecnica, l’ingegnere di giorno in giorno viene messo in disparte dalle lobby
economiche, perché incapace di dialogare proattivamente con un livello che non è più quello cittadino, e
neanche nazionale, ma è ormai quello europeo ed internazionale.
L’Ingegnere di oggi non è l’ingegnere di ieri, ma di certo l’ingegnere di domani non potrà essere
l’ingegnere di ieri. Vogliamo rendere più moderno l’Ordine, perché sia più vicino e fruibile dagli iscritti.
Vogliamo un’Ordine trasparente, che non escluda nessuno e che raccolga le opinioni di tutti. Vogliamo
continuare nel processo di avvicinamento e partecipazione degli iscritti. Dobbiamo prendere ad esempio
quello che fanno altri sistemi di rappresentanza che offrono assistenza ai loro iscritti e sono in grado di
portare avanti le loro istanze dove conta.
Chi siamo
Il nostro gruppo vuole rappresentare tutte le anime degli ingegneri iscritti e dare spazio ai giovani.
Abbiamo voluto guardare alle esperienze dell’ultimo consiglio per raccogliere i frutti delle attività innovative
portate avanti in questi anni. Non vogliamo dimenticare da dove veniamo e che tra di noi ci sono membri di
lungo corso nell’ordine con grande esperienza. Vogliamo rappresentare meglio tutti i nostri colleghi e
vogliamo portare le testimonianze di coloro i quali svolgono la professione come dipendenti. Per noi è
necessario collegarci con gli ambiti in cui gli ingegneri si formano, la scuola, l’università e al contempo
valorizzare il rapporto con le amministrazioni pubbliche e le realtà economiche del territorio.
A servizio dell’ingegnere
C’è un imperativo nel nostro programma: l’ordine deve avvicinarsi agli iscritti.
Vogliamo aprire maggiormente le attività agli iscritti favorendo la loro partecipazione, creando momenti
di studio, aggiornamento, confronto, partendo dall’esperienza e il lavoro fatto negli ultimi anni
nell'organizzazione dei corsi e seminari. L’esperienza dell’ultimo consiglio ha cominciato il percorso verso
questa direzione, in particolare con la Commissione Impianti, facilitando la partecipazione alla vita dell'Ordine
di colleghi precedentemente molto distanti. Dobbiamo intensificare i nostri sforzi sulla formazione, ma anche
su attività parallele quali tavoli di lavoro e di studio, migliorando la visibilità delle attività dell’ordine per
favorire la partecipazione dei colleghi.
E’ necessario migliorare l’accessibilità all’Ordine. La sede in centro città va cambiata prima possibile e
portata in una zona raggiungibile a tutti. Inoltre gli orari d’ufficio dovranno essere disegnati maggiormente
sulle esigenze degli iscritti.
Se però Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Dobbiamo quindi essere noi a
incentivare la partecipazione degli iscritti e non aspettare che partecipino alle commissioni e all’attività
dell’Ordine. Dobbiamo essere sul territorio e sviluppare attività nei principali comuni e non solo su Vicenza.
Dobbiamo essere poi a fianco degli iscritti per risolvere i problemi con la burocrazia. Vogliamo sviluppare
servizi per agevolare la vita degli iscritti come ad esempio un servizio di assistenza fiscale, oppure favorire la
creazione delle reti per l’acquisto di strumentazioni con la possibilità di sostenere un servizio di noleggio.
Intendiamo migliorare il sistema di comunicazione con gli iscritti per arricchirlo di contenuti, renderlo più
fruibile. Dobbiamo fare del nostro house organ “professione ingegnere” un informatore tecnico efficace sulle
evoluzioni della normativa, che offra sintetiche note di sviluppo suddivise per argomenti e approfondimenti
dedicati utili ai professionisti iscritti.
Futuro, Formazione, Fiscalità
Il primo punto del nostro programma è pensare al futuro. Noi abbiamo una fiducia infinita nel futuro,
forse perché vediamo il bicchiere mezzo pieno anche oggi. Siamo consapevoli del percorso che lo sviluppo del
mercato imporrà nei prossimi anni all’ingegnere, e pensiamo che questo rappresenti una opportunità da
governare e gestire piuttosto che una minaccia.
Ma il nostro futuro è funzione anche delle regole del presente. Vogliamo più trasparenza e dobbiamo
intervenire per cambiare le logiche del nostro sistema previdenziale. Non solo per lasciare ai nostri iscritti più
giovani un futuro dignitoso, ma per difendere i diritti dei nostri colleghi che si affacciano alla pensione.
Nei prossimi 4 anni vogliamo affrontare un percorso insieme agli iscritti per ridisegnare la figura
dell’ingegnere. Per noi è finita l’era in cui l’ingegnere veniva visto solo come una firma e un timbro, un inutile
e costoso adempimento. Oggi l’ingegnere è il consulente di fiducia, il problem solver della committenza. Ma il
mercato vuole di più, vuole che l’ingegnere sia il solution maker e proponga innovazioni. Ma come fare? Noi
vediamo un futuro di collaborazione e network tra gli iscritti, in cui ci si possa reciprocamente valorizzare.
Migliorare e confrontarci attraverso la formazione è una delle vie che stiamo pensando. Una formazione
approfondita, gestita direttamente dagli ingegneri per gli ingegneri. Poter portare l’attenzione e fare crescere
le capacità in settori di crescita strategica è fondamentale sia per conoscerci di più, sia per offrire realmente
soluzioni concrete al mercato. Perché il mercato sceglie chi è più conveniente, più utile e più rapido a dare
riscontri, e non offre appelli. Vogliamo approfondire tutte le opportunità di creare una formazione nuova
gestita dagli stessi iscritti, a costi ragionevoli, che possa essere organizzata sul territorio o anche utilizzare gli
strumenti ICT per essere svolta a distanza.
Ma nemmeno noi dobbiamo offrire sconti. Vogliamo condurre tutte le battaglie possibili per arrivare ad
una fiscalità più giusta e coerente con le logiche del mercato dei servizi. Perché le imprese di servizio sono
più agevolate del libero professionista. Va bene il mercato, ma le regole devono essere uguali per tutti.
Ascolto, Associazioni, Amministrazioni
Dobbiamo agire subito e smettere di rincorrere il passato. E’ come se fossimo fermi a guardare il treno
che ci passa davanti discutendo se l’orario era corretto. Il mondo ci guarda e non ci ascolta; dobbiamo essere
noi a prendere l’iniziativa e mettere in campo ogni azione possibile per incentivare la nostra professionalità,
mettere in rete gli iscritti e connetterci con le realtà del territorio, perché l'intelligente ama istruirsi, lo
stupido istruire (Anton Čechov, Quaderni, 1891/1904).
Newton ci aveva detto che ad ogni azione corrisponde una reazione. Dobbiamo essere propositivi e non
antagonisti delle forze che ci circondano. Dobbiamo prestare più attenzione alle istanze degli iscritti e alle
loro esigenze.
Tanti di noi sono dipendenti che lavorano in settori non regolamentati. Questi colleghi sono una risorsa
importante che ci deve arricchire e può contribuire a farci crescere condividendo il fatto comune di essere
persone di ingegno.
Allo stesso modo vogliamo dare più ascolto al territorio e promuovere la partecipazione degli iscritti
organizzando incontri e approfondimenti in tutti i principali Comuni, non solo a Vicenza.
Allo stesso modo dobbiamo tenere in considerazione chi ci circonda, le associazioni, le imprese, le
pubbliche amministrazioni e i cittadini.
Dobbiamo riprendere il dialogo con le realtà del territorio che rappresentano gli interessi economici. Il
nostro scopo è quello di scendere dall’Aventino e sviluppare sinergie efficaci da propositori di una visione di
crescita economica con tali soggetti.
Dobbiamo poi confrontarci con logiche aperte con gli amministratori e con gli uffici tecnici delle realtà
locali. Il dialogo deve essere sviluppato per creare programmi di formazione rivolti e organizzati insieme ai
capi degli uffici tecnici e ai responsabili tecnici delle stazioni appaltanti. Dobbiamo sviluppare le competenze
di tutti e creare una base comune di interpretazione della norma attraverso un percorso di formazione
condiviso.
Inarcassa, Innovazione, Internazionalizzazione
La nostra visione dell’Ingegnere è di un professionista che sia capace di stimolare il mercato e renderlo più
efficace ed efficiente. Un soggetto in grado di portare un network di competenze al servizio del sistema,
lasciando alle spalle il ruolo di azzeccagarbugli. Portare ulteriore burocrazia non aiuterà il nostro sviluppo,
perché solo introducendo delle novità e promuovendo il vero ingegno e non le carte ci saranno spazi per
crescere insieme al nostro territorio.
Pensiamo che si debba rinnovare Inarcassa per renderla più moderna e in linea con le esigenze di tutti gli
iscritti. Per noi la cassa previdenziale deve essere al servizio degli iscritti e non il contrario. Il nostro obiettivo
è di individuare un collega stimato da tutti per la candidatura a delegato Inarcassa che possa essere
supportato anche dalla disponibilità di altri colleghi con esperienza per il collegio giudicante.
Crediamo nell’innovazione, nelle nuove tecnologie e nell’ammodernamento del territorio. Vogliamo
essere i promotori e gli attori di una nuova visione dello spazio urbano. Vogliamo essere protagonisti nel
disegno della smart city, vogliamo parlare di tecnologia e integrazione per riaffermare il nostro ruolo.
Dobbiamo essere propositivi e capaci di integrare le nostre conoscenze con quelle del network dei colleghi.
Vogliamo anche trovare sbocchi ed opportunità nei mercati che costruiscono opere importanti. E’
necessario che si possa creare un ponte e iniziare un percorso per metterci in contatto con questi mercati.
Dobbiamo intraprendere il percorso dell’internazionalizzazione per emergere e creare nuove competenze.
Capire come siano organizzati negli altri paesi e misurandoci con il loro mercato riusciremo ad aumentare la
nostra produttività e a rilanciare il benessere degli iscritti.