numero sette A3.qxd - Il Muretto di Frosolone
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FROSOLONE IN CIFRE AUGURI A... Livia Mainella per il suo 31° compleanno da Filomena, Michele, gli amici e tutta la famiglia 3266 ABITANTI (-21) 1639 DONNE (-10) 1627 UOMINI (-11) $ Angelo Ruberto Mauro Paolucci Michele Chirico per il suo compleanno da tutta la famiglia nonna Antonietta per il suo compleanno da tutta la famiglia Giuseppe Mainella per il suo compleanno da tutta la famiglia Angela Marconicchio per il suo compleanno da tutta la famiglia Angelo e Elisa per il loro compleanno da tutta la famiglia Giovanni Colavecchio per il suo 50° compleanno dalle Coltellerie Paolucci Maria Francescone per il suo compleanno dalle Coltellerie Paolucci Morelli Maria Laura auguri per il tuo decimo compleanno dai nonni Maria e Giuseppe * * % dati aggiorna ti al 28.02.20 07 *: rispetto al 31.01.2007 per i suoi 27 anni da Michele per il suo 28° compleanno da Marianna e Stefano * # BENVENUTO A... Damiano Nibaldi (08.02.2007) e auguri a Elisabetta ed Elio Anita Antonitti (16.03.2007) e auguri a Melina e Franco Diego Di Maria (17.03.2007) e auguri a Marianna e Valeriano Lidia Di Nezza (27.03.2007) e auguri ad Angela e Valerio Francesca Amoruso (08.04.2007) e auguri ad Assunta e Luigi Angelica Colaciello (17.04.2007) e auguri ad Anna e Antonio Carmen Di Mario auguri per i suoi 24 anni da tutti gli amici Isidoro D’Abate per il suo 18° compleanno da tutti gli amici Alessandra e Anna Amoruso per il loro 19° compleanno dagli amici Maria Notte per il suo 60° compleanno da tutta la casa famiglia Gaetano Viscione per il suo compleanno da Teresa e dai vicini Angelo Muccillo per il suo 18° compleanno da tutti gli amici TANTI AUGURI a Alba e Michele per il loro imminente matrimonio EDITORIALE Cari lettori, benvenuti in questo nuovo numero de "il muretto". È stato questo un periodo molto tranquillo per il nostro piccolo paese; di qui la difficoltà a reperire articoli che lo riguardassero direttamente. Siamo comunque soddisfatti del lavoro fatto anche questa volta poiché protagonisti ed autori di splendidi pezzi siete sempre voi frosolonesi. Cogliamo l'occasione per ringraziare anche i collaboratori esterni che ci contattano sempre più numerosi e con grande entusiasmo e per informarvi che prima della realizzazione del nuovo numero è previsto un incontro al quale siete invitati tutti a partecipare, anche solo per dire ciò che vi piace, che andrebbe migliorato e per proporre nuove idee. Vi informeremo successivamente sui dettagli; preparatevi comunque già da ora a lasciare a casa la pigrizia e la timidezza, sperando che sia finalmente arrivato il momento di fare del nostro progetto anche il vostro. ...buona lettura! La redazione IL MURETTO di Frosolone - numero 7 da un’idea di Filomena Francescone e Michele Paolucci Direttore Responsabile: Prof. Antonio Atella Registrazione Tribunale di Isernia n. 125 del 21.02.2007 Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato a questo numero: Francesco Accica, Lucio Altina, Angela Berardinelli, Turi Carlentini, Charlie, Giuseppe Colarusso, Rossella Colavecchio, Carmine D’Alena, Pasquale De Lisio, Domenico Di Iorio, Gino Di Iorio, Giuseppe Di Mella, Francesco Fiorucci, Donato Grieco, Livia Mainella, Liviana Mainella, Pasquale Mangione, Michele e Angela, Teresa Miranda, Annalisa Piscitelli, Silvio Prezioso, Tiziano Primerano, Giuseppina Prioletta, Egidio Tinaburri, Maria Concetta Vacca, Giovanna Vizzarri e Filomena Zampini. Chiunque volesse collaborare al giornale con propri articoli, auguri personalizzati (gratuitamente) o qualsiasi comunicazione può inviarli al nostro indirizzo di posta elettronica, consegnarceli a mano, oppure presso la cartoleria “Il papiro” di Giulio Carrino. Sono ben accetti consigli o idee per i prossimi numeri. il muretto 3 STORIA UN VIAGGIO NELLA STORIA di Filomena e Michele In prossimità dell'8 maggio, abbiamo deciso di parlare dei falò che ogni anno, in ricorrenza della festività di San Michele, si usano fare a Frosolone. L'8 maggio di ogni anno a Frosolone, in ogni quartiere è usanza allestire dei falò per onorare San Michele, l'angelo che sconfisse il demonio. Non si ha una data di inizio di questa tradizione che, tuttavia, alcune fonti ricollegavo ad un retaggio degli antichi pastori sanniti nelle feste per la fecondità degli armenti. Anno dopo anno questa manifestazione ha preso importanza tra i frosolonesi diventando una delle feste più sentite tanto da far nascere delle sane rivalità, fatte di sfottò e "furti", tra gli abitanti dei vari quartieri che partecipavano agli allestimenti d l' liav'r. Il falò è appunto un grosso fuoco acceso in segno di festa e nei secoli scorsi era usato per bruciare cadaveri o persone vive condannate a morte. Anche la tradizione frosolonese ha ripreso questa usanza; sopra ogni luav'r si appone un fantoccio, che ogni anno si adegua alla moda del momento, a simboleggiare il male sconfitto dalla forza del fuoco. La festa ha avuto il suo massimo splendore a cavallo degli anni '80 e '90 per poi perdere lentamente di importanza. Solo negli ultimi anni ha ripreso fasto anche grazie alla volontà e intraprendenza della Pro Loco che ha riportato la festa ad una delle più importanti per il 4 il muretto nostro paese. La preparazione d' l' liav'r inizia anche un mese prima con la raccolta delle cepp p' lu luav'r ma solo l'ultimo giorno vengono riunite nel luogo preposto per l'accensione per non svelare "il raccolto" ai quartieri rivali. Ma il vero significato dei falò resta quello della gioia. La gioia che ogni frosolonese prova nell'assistere a questo rito: dalla raccolta delle cepp alla composizione d l' liav'r; dall'accensione degli stessi fino al girotondo che si fa intorno ad essi quando le fiamme si affievoliscono, fino al gustoso momento di cuo- STORIA cere le patate, con la buccia, sotto le ceneri dei falò e mangiarle condite di ceniccia, ovvero il velo di cenere che le ricopre. Come non ricordare gli anni passati quando i nostri padri con grande entusiasmo e dedizione, dopo aver scap'lat, si accingevano a preparare l' liav'r rendendo partecipi anche noi bambini che ci sentivamo importanti e fieri semplicemente portando una ceppa e che ci divertivamo a spiare gli "avversari" riportando informazioni sulla grandezza e sull'allestimento dei loro falo? Che bello era stare fino a tardi coi nostri genitori, partecipare a balli e girotondi che si facevano quando i falò si stavano spegnendo e che occasione ghiotta per non andare a scuola il giorno dopo…! Anche quest'anno sicuramente assisteremo alla manifestazione gustandoci non soltanto il calore del fuoco e lo scoppiettio delle cepp, ma anche gli intrattenimenti ed i banchetti che, ormai da qualche anno, allietano i nostri quartieri. Ebbene sì, una competizione non solo per dimostrare di aver realizzato lu luav'r chiù ruoss, ma anche per coinvolgere frosolonesi e visitatori, far venire fuori il loro spirito gioioso e saziare il loro palato con prelibatezze locali. Nell'attesa di trascorrere un'allegra serata e nella speranza che il tempo sia clemente e che anche questa festa non perda di importanza ci diamo appuntamento tutti l'8 maggio a sera attorno a l' liav'r. PROVERBI DI FROSOLONE - di Giuseppina Prioletta - osa a la sp r o i c s u : nnatt n ssaggio a e m m s o o t ues Nu sp e; o con q r t l l'amor a a n d u n a e t ti m trami ando" ore che m i f o c l i c a è o lo r "Quest d io te e a lo e gra d l e n b a è m e fior o". lui te lo se: "Il o p favorit s i r a h a s o l o me E la sp lei che a e i z ra dito e g Chi mal fà, mal l’aspett hiov April, chiov c e bona Maggio, una Palm a ass utta, Regn 'mbu ss cchia e v a òl , P’rci murì a v e l dè n’ vu va v’ e l u v cos’ cchiù il muretto 5 EDITORIA “GENTE DEL SUD” NARRATIVA DELLA SCUOLA MEDIA DELLA COLLANA "LABIRINTI" DI SIMONE EDITORE, FIRMATA DAL NOSTRO DIRETTORE ANTONIO ATELLA. Fa parte di "Labirinti", collana di narrativa per la scuola media di Simone Editore per la Scuola, e "guarda" il sud della nostra Penisola e la gente che lo popolò a cavallo tra la prima e la seconda metà del secolo scorso. Stiamo scrivendo di "Gente del Sud", primo testo di narrativa firmato dal nostro direttore Antonio Atella, che in questi giorni viene proposto ai collegi docenti delle medie statali per l'eventuale adozione. Ne parliamo con lo stesso autore, che volentieri lo presenta. "È il racconto - spiega Atella - per lo più veritiero di persone e situazioni ambientate tra la prima e la seconda metà del secolo scorso, quando l'Italia riprendeva a muoversi dopo le ferite dell'ultimo grande conflitto per continuare a scrivere la sua storia. I personaggi, semplici ma significativi della realtà italiana di quell'epoca, riescono a realizzarsi "mattone dopo mattone", raggiungendo risultati straordinari. È il riscatto della gente comune, cui tocca riprendere l'Italia per mano. Una lettura - aggiunge l'autore, a proposito del testo corredato di schede didattiche per le esercitazioni degli alunni - che guarda ai problemi della quotidianità, senza fantasticare, per raccontare con assoluta immediatezza e semplicità cosa e quanto è stato 6 il muretto la Redazione fatto da chi ci ha preceduti, perché noi oggi disponessimo di tutto ciò che abbiamo. Sono i protagonisti di un passato recente - chiude Atella - ai quali le giovani generazioni del terzo millennio devono tantissimo, quanto a modelli di vita e di comportamento". Direttore, perché consiglia la lettura di un libro, a prescindere se sia il suo o di un altro? "Mi piace rispondere spiega l'autore di "Gente del Sud" - riproponendo il pensiero di Hermann Hesse, scrittore tedesco che fu premio Nobel nel 1946 per la Letteratura e che ho riportato sul retro della mia narrativa. Leggere per conoscere nuovi mondi - scriveva Hesse - e per riflettere su cose già conosciute. Leggere per perdersi nei labirinti dell'immaginazione e, attraverso la finzione letteraria, capire i problemi del mondo che ci circonda. Leggere per sentirsi convinti che ogni libro degno di questo nome rappresenta una concentrazione, un compendio e una forte semplificazione di cose complicate". SCOUT UN PO' DI STORIA DEL GRUPPO SCOUT FROSOLONE I "Fresilia" o di Annalisa Piscitelli In occasione del centenario dello scoutismo, è bello conoscere anche le radici del nostro gruppo... Era il 1964 quando alcuni ragazzi e ragazze, guidati da don Filippo Fracasso, iniziarono una nuova avventura: lo scoutismo. Il Gruppo Scout Frosolone 1°, dopo essere stato censito nelle associazioni ASCI per la sezione maschile e AGI per quella femminile, aderisce alla nuova associazione scoutistica dell'AGESCI, nata proprio dalla fusione dell'AGI e dell'ASCI, fino al 1976. Dopo un periodo, per così dire, di poca vitalità durato circa due anni, nel novembre 1978, sempre sotto la guida di don Filippo e spinti anche da Augusto Ruberto, capo fondatore degli SCOUT D'EUROPA, si decise di aderire a questa nuova associazione nata ufficialmente il 14 aprile 1976. Dal 1978 al 1984 il gruppo è stato formato soltanto dai lupetti (8-11 anni) e dagli esploratori (11-16 anni). Nel 1984 le unità riprendono slancio e vitalità con l'entusiasmo di capi volenterosi e motivati. Il 1990 segna la nascita della sezione femminile con le coccinelle (811 anni), le guide (11-16 anni) e le scolte (16-21 anni). Nel 1992 è la volta dei rower (ragazzi dai 16 ai 21 anni). Attualmente il Gruppo è composto, come ben saprete (spero!!!), da 6 unità: per la sezione femminile il "Cerchio del Faggio Verde", il riparto "Hesperus" ed il fuoco "Uccello del Tuono"; per la sezione maschile il branco "Seonee", il riparto "Altair" ed il clan "Davy Crockett"; 19 sono i capi e le capo che prestano servizio... gratuitamente!! La sezione femminile in una foto del 2000. Il numero degli iscritti dal 1990 ad oggi è stato mediamente di 90/100 soci. Don Flippo ed Edoardo Di Iorio in una foto del 1964. Nel corso di questi anni le varie unità hanno partecipato a numerose e diverse attività che le hanno viste coinvolte in giochi, veglie, "camminate", campi, incontri di formazione spirituale e il muretto 7 SCOUT metodologica, ecc., con altri gruppi appartenenti anche ad altre nazioni. Quest'anno per esempio, in occasione del centenario dello scoutismo, i ragazzi e le ragazze dai 16 ai 21 anni parteciperanno all'EUROMOOT, un incontro internazionale che si terrà in Polonia nel prossimo mese di agosto. Un grosso Buona Strada alle scolte e ai rower che andranno!!! Sempre in tema di incontri domenica 15 aprile abbiamo accolto i capi dei gruppi AGESCI provenienti da tutto il Molise che quest'estate faranno i campi sulla nostra montagna, mentre il Branco ha partecipato alle "Olimpiadi lupetto", tenutesi a Città S. Angelo (PE), conquistando una bella medaglia di bronzo!!! Molte altre ancora sono le attività cui abbiamo partecipato e a cui parteciperemo con l'entusiasmo e la voglia di proseguire questa meravigliosa avventura nata più di 40 anni fa e che permette, a chiunque la scelga, di fare esperienze sempre nuove, entusiasmanti e ricche di emozioni. Quest'anno, in occasione del centenario, tutti quanti voi avete fatto parte del gruppo nel corso di questi 40 anni preparatevi ad un "mega raduno"! Naturalmente si accettano idee e consigli! A presto!!! Annalisa Piscitelli Aiuto Capo Riparto "Hesperus" Uscita degli esploratori in montagna, foto del 1990. Quest'anno potrete acquistare, a soli 5 euro, la nuova Unplicard, ricca di numerosi vantaggi (si possono ottenere sconti in diversi ristoranti e alberghi italiani), tra cui la convenzione stipulata con la Fondiaria SAI, che dà diritto ad uno sconto del 20% sull'RCA per tutti i soci possessori della tessera. Per maggiori informazioni sulle convenzioni segnaliamo il sito www.unpli.info Sono autorizzati al rilascio delle Unplicard: il presidente della Pro Loco Nicola Colarusso, il membro dell'équipe del Servizio Civile Angela Berardinelli e il componente del Consiglio d'Amministrazione Carmelina Colantuono. 8 il muretto A RUOTA LIBERA È meglio il morso di un amico che il bacio di un nemico di Turi Carlentini e Maria Concetta Vacca Amico: familiare, compagno, alleato, sostenitore, conoscente, seguace, simpatizzante. La parola amicizia indica senza dubbio un sentimento d'affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso, ma anche tra esseri umani ed esseri appartenenti al mondo degli animali. L'amicizia è considerata uno dei più importanti stati emozionali dopo l'amore; è alla base della vita sociale, perché fonte di collaborazione al benessere comune; è di aiuto nei momenti importanti. In quasi tutte le culture l'amicizia dovrebbe essere un rapporto alla pari nel quale nessuno prevarica, nessuno pretende dall'altro, ma ognuno è pronto a darsi all'altro, se necessario. Dovrebbe essere un rapporto basato sul piacere e non sul bisogno, una stima reciproca, un rispetto vicendevole, una disponibilità ricambiata, ma nell'assoluta libertà. In Russia è usanza accordare a pochissime persone la qualifica d'amico, ma quello che è perso in quantità viene più che recuperato in intensità. Solo fra amici ci si chiama per nome o col diminutivo mentre fra semplici conoscenti ci si chiama usando il nome completo, a cui si aggiunge anche il patronimico (il nome del padre). Il termine "amicizia" viene a volte usato erroneamente anche in relazioni politiche ma, come ben sappiamo, i politici "non hanno mai amici stabili e nemmeno nemici stabili, ma solo interessi permanenti.". A volte è più facile trovare l'amicizia incondizionata tra specie diverse; infatti è frase comune che "il cane è il miglior amico dell'uomo". Il cane è un essere vivente che, come noi, ha esigenze, sentimenti e, purtroppo, la capacità di soffrire; non è un gioco che si regala a Natale perché richiesto dai bambini, né un pupazzetto con la funzione "antifurto". Chiunque scelga di adottarne uno deve essere perfettamente consapevole del fatto che sta principalmente scegliendosi un amico con cui condividere le proprie giornate, che dà tantissima gioia e soddisfazione, ma che richiede anche sforzi e impegni e non per questi può essere abbandonato. Il cane è un animale mooooolto sociale! Se esiste un'amicizia più forte di quella tra cane e padrone è proprio quella tra cane e bambini! Il nostro amico è, in ogni modo, un animale privo della nostra razionalità e con un diverso modo di comunicare. "Fido" non ci chiede molto, solamente un po' di tempo da dedicargli; di contro è un ottimo antidepressivo, è utile per chi soffre di il muretto 9 A RUOTA LIBERA pressione alta (forse per le passeggiate che obbligatoriamente e quotidianamente bisogna fare con lui), aiuta le persone diversamente abili nelle loro terapie, è un buon collaboratore di giustizia e di soc- corso, un affidabile compagno di caccia, un laborioso pastore, ma soprattutto un Fedele Amico. Un Saluto Speciale ai nostri Amici Pluto (Giovanni Di Iorio), Cico (Polifemo), Virgola (Fabio), Lady (Vittorio Ciamarra), Rex (Emidio Francescone), Willy (Francesco Colarusso), Bobbitt (Casa Famiglia), Briscola (Raffaele Castelli), Bobby (Minitto), Niuma (Erminio Scricco), Laky (Eduardo Di Iorio), Rambo (Fernando, Lucia, Donato, Marco), Lilly e Buby (Nicola Francescone), Nichi, Pelì, Luna e Atos (Michela e Michele), Magic (Francisc), Lia e Domenico (Stella Scacciavillani), Zagos (Luca Fiani), Asca, Sciusc e Brik Rex (Michele D'Vocca), Diana (Massimiliano D'Alena), Free (Mauro Carrino), Jack (Francesco Prioletta), Poldo (Mimma, Liborio e Pierluigi Cannavella), Billy (Gennaro De Cristofaro), Almar (Mauro Scacciavillani), Pelè (Roberto Mezzanotte), Rintintin (Pupiss), Gaia (Daniela del Mulino), Cico (Michele Credico), Pasqualino (Sara), Ares e Rocky (Gianni Preziuso), Aras (Francesca Colaizzo), Brux (Lino D'Abate), Ettore (Piombo), Matis (Beatrice e Andrea Di Carlo), Gina (Eugenio), Lupetta (Luana Tana dell'Orso), Rais (Vittorio Piscitelli), Lassie (Pasqualina e Topolino), Billy (Michele D'Borz), Pluto (Nicolangelo), Whisky (Fabio Peluso), Birba (Maurizio Trillo), Fumo (Desirè), Luna (Mister Cocco), Sascia e Pucci (Ciaccià), Patty (Enzo Cupiccio), Kira (Gaetano e Teresa), Bella (Cristina Di Iorio), Morgan (Donato De Renzis), Titti (Cosimetto Peluso), Fioravante e Serpente (Adele Colarusso), Olindo e Pluto (Mi- Olindo e Pluto chele Paolucci), Laky (Nicola Mezzochilo), Full (Michele e Valeria Marinaro), Laica (Felice e Michele Di Nezza), Leone (Alessandro Spadino), Napoleone (Michela Castagna), Pippo e Mariano (Felice e Mariano Pacicco). Non per ultimi i nostri inseparabili compagni Quick e Paco Natalino - Puoi dire qualsiasi stupidaggine ad un cane, e lui ti restituirà uno sguardo che dice : "Mio Dio, hai RAGIONE! Io non ci sarei MAI arrivato". (Dave Barry) - C'è solo un cane furbissimo al mondo, e ogni ragazzo ne possiede uno. - Il cane resta accanto al padrone nella prosperità e nella povertà, nella salute e nella malattia. Pur di stare al suo fianco dorme sul terreno gelido quando soffiano i venti invernali e cade la neve. Bacia la mano che non ha cibo da offrirgli, lecca le ferite e le piaghe causate dallo scontro con la durezza del mondo. Veglia sul sonno di un povero come se fosse un principe. 10 il muretto A RUOTA LIBERA - Il cane Nero gli vuole bene, lo contempla di sotto il tavolo, ha paura di perderlo, è orgoglioso di lui. È il solo che lo stimi. È raro che i cani si accorgano della povertà, dello squilibrio, della sconfitta. Questo animale è il lusso di questo uomo, il suo amico, il suo schiavo e la sua potenza. (Corrado Alvaro) - Se la Provvidenza vi farà trovare un cane abbandonato, bisognoso come voi di affetto, dovrete trattarlo da amico. Il cuore dell'animale batterà sempre col vostro fino al giorno in cui il sacerdote di Cristo vi benedirà per l'ultima volta, mentre il cane piangerà per voi, nel nome della natura. (Padre Lacordarie) - Non dobbiamo guadagnarci la sua fiducia o la sua amicizia: è nato per essere nostro amico; quando i suoi occhi sono ancora chiusi, lui già crede in noi: prima ancora di nascere, ha già dato se stesso all'uomo. (Maurice Maeterlinck) - Il cane è un santo. È schietto e onesto di natura. Sa per istinto quando non è desiderato; se ne sta accucciato quasi immobile per ore, quando il suo re sta lavorando sodo. Ma quando il suo re è triste e preoccupato, allora si alza furtivamente e appoggia il muso sul suo grembo. "Non angustiarti. Non preoccuparti se tutti ti abbandonano. Andiamo a fare una passeggiata e dimentichiamocene!" (Axel Munte) - Arrivi a casa. Il cane ti si precipita contro. "Dove sei stata? Sei stata via così tanto. Mi sei mancata, mancata, mancata. Ti amo, ti amo, ti amo. Cosa c'è nella borsa? Qualcosa per me? Oh fammi leccare il tuo orecchio. Oh fammi mordicchiare i tuoi guanti. Sei a casa!!!" (Pam Brown) Finalmente sono nati! Sono 5 cuccioli di lagotto romagnolo detti comunemente "cani da acqua", specie molto portata per la ricerca del tartufo. Il padre è in possesso del pedigree mentre la madre, anch'essa lagotto, è alla sua prima cucciolata. Sono 3 maschi e 2 femmine ed hanno già fatto la loro prima vaccinazione e tra pochi giorni faranno delle altre. Ecco a voi la cucciolata di Baffo e Chicca. Anche loro appartengono ad una famiglia "esperta" di tartufo e di come cercarlo. Per info contattare Grieco Maria, in via Kennedy 23 a San Pietro in Valle, telefono 0874.890510, cellulare 339.4050019. Hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro!! il muretto 11 A RUOTA LIBERA DAL MATRIMONIO PER PROCURA ALL'MMS di Silvio Prezioso Una volta - ma nemmeno poi tanto tempo fa - anche qui da noi si facevano i cosiddetti matrimoni combinati, i matrimoni per procura soprattutto con persone che abitavano dall'altra parte del globo: in Argentina, negli Stati Uniti, nel Venezuela, in pratica nei paesi dove esistevano comunità di frosolonesi discendenti dalle due ondate migratorie del 1907 e del dopoguerra. Il modo era molto semplice e nella sua semplicità nascondeva sempre un pizzico di malizia e di “paraculaggine”: si parlava a un conoscente "americano", magari benestante in cerca di moglie, di una ragazza frosolonese rimasta zitella e si combinava l'incontro. I primi approcci non potevano che essere fotografici: si mandava una foto, la più bella che si scattava per l'uopo o ritrovata magari tra quelle scattate qualche anno prima, quando si era più giovani, e quindi si aspettava per mesi che arrivasse la foto e la lettera di risposta dello "spasimante" destinatario. In genere se le intenzioni erano quelle di sposarsi - purché ci si sposasse - il matrimonio andava a buon fine, anche se le foto "traditrici" la maggior parte delle volte avevano ingannato sulla bellezza dell'uno o dell'altra. Ai giorni d'oggi invece la cosa è molto più sbrigativa e ancora una volta la tecnologia ci viene incontro. Questa che vi racconto è l'esperienza di un amico che a fine rapporto stabile 12 il muretto durato circa 10 anni, ha cominciato a guardarsi attorno, ma non ha trovato di meglio che cercare nel buio di uno di quei forum che su internet si possono trovare a migliaia. È rimasto folgorato da un messaggio accompagnato da una foto di una stupenda ragazza e ha iniziato a mandarle un sms, un mms, e un video messaggio sperando che bastasse. Da qui hanno iniziato a palleggiarsi di moine a distanza. Lui, lei, il fremito della seduzione, castelli via mail e, salendo in azzardo, prima altre foto, poi lunghe telefonate, che poi sono sfumate in un assurdo imbarazzo: la ragazza dal vivo si è rivelata altro. Dopo l'incontro è seguito un silenzio lunghissimo. Perplessità. Senso del ridicolo. Sfumato il bisogno di seduzione, sono restati i fatti, la concretezza bisognosa di respiro. Forse era meglio se avesse fermato una donna e detto come non avesse resistito a dirle che era splendida. Una cosa retorica, ma mettendoci tutto. Anche la vergogna ingoiata a forza. D'altronde quando cerchiamo di conoscere una persona che ci piace mettiamo in gioco la nostra faccia, il nostro modo di muoverci, la voce e le parole che abbiamo da spendere. E ciò richiede sempre una buona dose di coraggio o incoscienza, che pari sono: avvicinarsi e tentare l'aggancio nei confronti di chi ci è fino a quel momento sconosciuto. Quando è la timidezza a sovrastare, A RUOTA LIBERA quando si ha una vita sociale disastrosa e si preferisce tentare l'aggancio dal vivo, altri sono i rimedi. L'ideale è buttarsi in palestra o in piscina: sembra che funzioni. L'amore nasce sudando e il sentimento è un bicipite allenato. Certo, se avete la pancetta e spalle a missile, né palestra né piscina possono aiutarvi. Bisogna provare nei supermercati: allora, l'argomento è quotidiano e condiviso. Oppure in biblioteca: l'intelligenza pare sia terribilmente sexy. In ultima analisi si prova con la raccomandazione di qualche amico "paraninfo" che ci presenti la ragazza che "fa per te". E così, senza volerlo, in un attimo ci accorgiamo che il matrimonio per procura ritorna sovrastando e prevaricando anche la più facile delle tecnologie in cui avevamo riposto tutte le nostre speranze... CROCE ROSSA ITALIANA Il Comitato Provinciale di Isernia in collaborazione con il Gruppo dei Volontari del Soccorso di Frosolone ORGANIZZA CORSO DI PRIMO SOCCORSO per aspiranti Volontari del Soccorso "La conoscenza delle norme di primo soccorso è fondamentale per ognuno" Informazioni ed iscrizioni entro il 5 maggio c.a.: Gruppo Volontari del Soccorso di Frosolone Piazza J. Palach - S. PIETRO IN VALLE il lunedì - mercoledì - sabato dalle ore 16.30 alle ore 18.00 Telefono: 0874.890227 Cellulare: 368.7030727 il muretto 13 SOLIDARIETÀ Le piante della solidarietà di Angela Berardinelli Le piante dell'Anlaids e del Telefono Azzurro sono tornate a riempire circa tremila piazze italiane impegnando oltre 6000 volontari. Sono i bonsai e le ortensie che nel tempo hanno fatto crescere queste associazioni, diventando simbolo inequivocabile di solidarietà. Così anche quest'anno, nei giorni 6 e 7 Aprile per l'Aid Aids e nei giorni 21 e 22 Aprile per il Telefono Azzurro, la nostra Pro Loco ha riproposto, per la quarta volta, questa iniziativa in piazza A. Volta dove sono state vendute circa 100 piante della solidarietà. È molto importante sapere che un evento può dar vita ad un progetto e che questo può servire ad incrementare l'interesse della gente verso problemi di grande rilevanza accrescendo la solidarietà nei confronti di chi non è fortunato come noi. L'Associazione Nazionale per la lotta contro l'Aids è sorta nel 1985 ed è stata riconosciuta Ente Morale nel 1988. Dal 1998 è diventata un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Oltre a promuovere studi e ricerche sul tema, l'Anlaids svolge campagne di prevenzione e di educazione alla salute con la pubblicazione e la diffusione di materiale informativo anche attraverso conferenze, 14 il muretto dibattiti ed interventi mirati, sia nelle scuole che in luoghi di aggregazione giovanile; inoltre organizza corsi di formazione e di aggiornamento per gli operatori socio-sanitari e per i volontari; sostiene l'attivazione e le attività di case alloggio per persone malate di Aids; collabora con il Servizio Sanitario Nazionale, l'Istituto Superiore di Sanità, le Università e gli Istituti di Ricerca, con Enti ed Associazioni di Volontariato, attraverso progetti ed interventi mirati; dal 1986 organizza annualmente il Convegno "Aids e Sindromi Correlate" sugli aspetti clinici, etici e sociali; attiva servizi informativi, di counseling telefonico, di assistenza e consulenza psicologica, legale, sociale e medica. L'Anlaids invita anche a sottoporsi al test dell'Hiv, specialmente nelle aree più bisognose. Da quest'anno, inoltre, l'Associazione Nazionale per la Lotta contro l'Aids sottoscrive la campagna globale dell'Unicef "Uniti per i bambini, uniti contro l'Aids". Concretamente interviene in favore di donne e bambini in Burkina Faso, Camerun, Perù, Congo, Ciad e Ruanda. Il Telefono Azzurro nasce, invece, per sostenere bambini che hanno bisogno d'aiuto, bambini che chiedono ascolto o famiglie in cerca di consigli. Ogni giorno questa Associazione affronta con grande responsabilità questi problemi e, dal SOLIDARIETÀ 1987, si impegna anche nella prevenzione dei maltrattamenti e nella difesa dei più piccoli, finanziandosi esclusivamente grazie al contributo dei privati cittadini. La campagna di raccolta fondi quest'anno ha contribuito ad aprire nuovi centri territoriali polivalenti, che hanno l'obiettivo di rispondere ai bisogni specifici del territorio, agendo in maniera sempre più tempestiva ed efficace a tutela di bambini e adolescenti italiani e stranieri. I centri territoriali rappresentano il primo e più immediato sostegno sia nelle situazioni che richiedono un vero e proprio intervento di emergenza (114 Emergenza Infanzia), sia nei casi di consulenza, in cui un bambino o un adolescente chiede di essere ascoltato e aiutato (1.96.96 linea gratuita per i bambi- ni, 199.15.15.15 linea istituzionale per adolescenti e adulti). Oltre alla risposta telefonica, l'attività sul territorio prevede la presenza di Telefono Azzurro all'interno delle scuole con progetti di formazione rivolti ad insegnanti e genitori, così come laboratori didattici dedicati a bambini e adolescenti. L'Associazione sarà sempre più vicino alle famiglie, con campagne di sensibilizzazione per la prevenzione dell'abuso e del maltrattamento, così come su temi specifici, quali ad esempio i diritti, la navigazione sicura in Internet, il bullismo e la multiculturalità. Sostenere Telefono Azzurro e Anlaids significa dare speranza a chi non l'ha mai avuta, dimostrando che, con le forze di tutti, si possono raggiungere traguardi inimmaginabili! VI È MAI CAPITATO... Vi è mai capitato che qualcuno vi soffi il posto dal parrucchiere, alle Poste, dal medico, al supermercato? Penso che nella vita almeno una volta sia capitato a tutti! Il mio episodio: un bel giorno decisi di andare dal parrucchiere e nell'attesa vidi arrivare una simpatica nonnina. Pensai: "Per fortuna sono arrivata prima….", ma mi sbagliai perché la nonnina mi anticipò sul tempo rivolgendosi al parrucchiere dicendo: "Fa l' chepill a sta povera vecchierella ca teng lu vecchiariell (il marito) a la casa!". Meravigliata rimasi senza parole mentre la furba nonnina prendeva posto. Nella mia mente rullava l'idea: "Con tutto il rispetto… sta nonnina ha premeditato tutto!" (Dimenticavo che la nonnina non si era neanche seduta nella sala d'attesa). Vi sembra giusto? Non era meglio chiedere con educazione di passare avanti anziché fare i furbi? Ciascuno di noi ha le proprie esigenze ma tutti, giovani ed anziani, dovrebbero rispettare le persone con le quali si relazionano. In tutto ci vuole educazione e rispetto!!! Speriamo in un'avventura migliore!! il muretto 15 SPORT ALLA SCOPERTA DELLE MERAVIGLIE DEL MARE: "LO SNORKELING" di Francesco Accica Negli ultimi tempi le frequenti emergenze ambientali hanno evidenziato uno dei problemi di maggiore attualità e di trattazione quasi quotidiana: la tutela e la conservazione della natura, sempre più aggredita dalle innumerevoli attività inquinanti dell'uomo. Ciò ha fatto sì che non solo le associazioni e gli operatori professionali del settore ma anche ogni normale cittadino si rapporti con uno spirito nuovo e più consapevole con l'ambiente che lo circonda, sentendosi in qualche modo parte attiva nella salvaguardia del patrimonio naturale da tramandare a chi verrà dopo di noi. E tutto ciò è ancor più vero quando parliamo del mare che purtroppo costituisce il punto di arrivo di tutti i residui delle attività umane, sia in forma diretta mediante i fiumi, gli scarichi e le immissioni derivanti dalle varie tipologie di navigazione, sia in maniera indiretta, e per questo forse meno evidente ma comunque altrettanto grave, con le piogge acide e l'assorbimento dall'atmosfera dei gas inquinanti. Conoscendo ed apprezzando l'immenso valore dell'ambiente marino possiamo operare in maniera più efficace e mirata per conservare ciò che abbiamo, e allora quale miglior approccio di quello che può unire l'utile al dilettevole? Questo è lo "snorkeling", ovvero l'osservazione degli organismi marini nuotando equipaggiati con maschera, pinne e aeratore, detto anche snorkel. Tale nome deriva per analogia dal lungo tubo, lo schnorkel, che veniva estratto dalle torrette dei sommergibili tedeschi U- 16 il muretto Boot della seconda guerra mondiale per aspirare aria fresca mentre navigavano a "quota periscopio" ed è proprio così che respiriamo anche noi mentre ci spostiamo in superficie e osserviamo attraverso il vetro della maschera la vita dei fondali. Tale pratica non è da confondersi con l'apnea. Anche se strettamente legate le due attività non possono considerarsi la stessa cosa perché lo snorkeling si svolge in superficie respirando mentre l'apnea si effettua scendendo sott'acqua e trattenendo il respiro. Proprio per questo motivo, se la pratica dell'apnea esige la padronanza di tecniche derivanti dalla frequenza di corsi specifici, lunghi allenamenti e perfette condizioni fisiche (non dimentichiamo che è l'apnea, forse per un'apparente facilità di accesso rispetto a tutte le altre attività subacquee, a presentare un'elevato grado di pericolosità ed il maggior numero di incidenti registrati che hanno trasformato agli occhi dei profani in materia tutta la subacquea in uno sport ad alto rischio), fare snorkeling è invece alla portata di tutti o quasi, richiede un limitato impegno muscolare e la conoscenza di pochissime nozioni specifiche. È questo il motivo per il quale oggi la pratica dello snorkeling è divenuta una normale e conosciutissima attività ricreativa, nonché senz'altro la maggiore attrattiva per vacanze nei mari tropicali (ma anche le acque del Mediterraneo riservano sempre delle incredibili sorprese), dove schiere di turisti partecipano a brevi e SPORT coinvolgenti corsi di preparazione per alternare il riposo a questa attività singolare e rilassante. La possibilità di vedere degli organismi decisamente inconsueti nelle forme e nei colori ci può dare delle sensazioni difficilmente ripetibili nel nostro ambiente "terrestre" . Per poter fare questo dobbiamo però essere in grado di vedere e capire quello che ci ci rconda. Ma siamo sicuri di essere in grado di riconoscere tutto ciò che osserviamo? Sappiamo che cosa ci potremmo aspettare di vedere immergendoci in una particolare zona? Risulta quindi utile avere qualche nozione, seppure superficiale, sul mare e sulle creature che lo popolano per godere il più possibile delle meraviglie che la nostra "nuotatina con la maschera" ci consentirà di osservare. Sappiate che tre quarti delle specie viventi si trovano sott'acqua! E non è assolutamente vero nessuno dei canoni estetici, cromatici e morfologici ai quali siamo abituati sulla terra ferma. Avremo modo di osservare, già nei mari di casa nostra ed in pochissima acqua, animali che sembrano piante e piante che ci appaiono come esseri animati. Possiamo citare gli esempi più spinti di mimetismo come quelli che fanno letteralmente scomparire una seppia od un polpo sul fondale stesso dove si vanno ad appoggiare e che consentono loro di assumere persino le sembianze delle rocce e delle alghe circostanti; le forme di condivisione di spazi a volte anche molto ristretti (le famose "simbiosi") dalle quali ognuna delle due parti coinvolte trae vantaggi assolutamente essenziali per la sopravvivenza nel difficile ambiente marino come fa il paguro con l'attinia che porta sulla conchiglia o il "granchio facchino" con la spugna che trasporta sul dorso proprio come fa un facchino quando cammina curvo sotto il peso della cassa che ha caricata sulla schiena; lo "spirografo spallanzani" (un anellide ovvero un verme) che ci si mostra come un meraviglioso fiore piumato o la "bonellia viridis", simpatico animaletto che vive perennemente nascosto nelle fenditure degli scogli ed protende a dismisura il proprio lunghissimo braccio con il quale si procura il nutrimento, e tante altre manifestazioni delle bizzarrie della natura. Pensate che per godere di tutto questo e di tante altre stravaganti bellezze sono sufficienti maschera, pinne e snorkel (ed eventualmente qualche scheda plastificata da portare con sé sott'acqua per il riconoscimento degli organismi marini). È comunque estremamente importante una cosa: l'educazione ecologica e la consapevolezza dell'inestimabile valore di ciò che andiamo ad osservare per avere la buona creanza ed il rispetto di muoverci nell'ambiente sommerso come faremmo in casa di chi ci ospita amichevolmente, senza per forza toccare ogni cosa o portarci a casa qualche ricordino, lasciando magari in cambio dei rifiuti o peggio ancora i cocci di qualcosa che abbiamo rotto. Ricordiamoci che ogni forma vivente, animale o vegetale che sia, ha un proprio modo di vivere in un habitat estremamente delicato che un nostro gesto maldestro potrebbe compromettere privando in seguito non solo noi, ma anche chi ci seguirà, delle meraviglie del mondo acquatico. Francesco Accica Istruttore Federale di Immersione Fipsas-Coni-Cmas il muretto 17 A RUOTA LIBERA DOV’È FINITO IL RISPETTO? di Pepp d’ Vocca Parlando dell'ambiente, della salvaguardia della natura, tante parole sono state dette per andare incontro ad un futuro migliore, ma concretamente non è ancora stato fatto abbastanza. Coloro che si occupano in prima persona dell'ambiente parlano molto, fanno propaganda che è sicuramente utile, ma non sufficiante a realizzare gli obiettivi prefissati. Dell'ambiente non c'è rispetto! Non c'è una guardia che controlli e così si lascia correre tutto, specialmente nelle zone del Sud. I tratturi e le strade mulattiere scompaiono o sono in abbandono perché non ci sono ispezioni da parte dei nostri comuni. Prima della Repubblica il Comune, con la miseria che allora c'era, aveva le "guardie boschi", la "guardia campestre" e la montagna, i boschi, i tratturi, le strade di campagna venivano rispettate poichè ognuno veniva richiamato e controllato. La nostra montagna non viene rispettata, spesso è coperta da sporcizia, calpestata dodici mesi su dodici e usata solo come discarica per le cose che non ci servono più. Negli anni passati da novembre a giugno le montagne, la nostra montagna, era a riposo, i prati erano in fiore senza che nessuna lattina, bottiglia di birra o busta di plastica potesse minare lo splendido paesaggio. Oggi nei boschi si pensa solo a distruggere, a tagliare alberi senza far crescere nuove piante. Nel 1934/1935 furono piantate numerose piante di abete che dopo pochi anni hanno cominciato a lasciare i loro semi ed è proprio lì che ora è possibile ammi- 18 il muretto rare migliaia e migliaia di piantine. Che futuro avrà la nostra montagna? E le campagne che non si lavorano più? Le industrie di qui chiudono giorno dopo giorno, i giovani si allontanano per lavorare nelle grandi industrie del Nord; coloro che rimangono non hanno un guadagno sicuro per vivere e formare una famiglia. Perché allora non promuovere un maggiore sviluppo delle campagne? Perché non puntare sullo sviluppo della montagna? Perché i politici, anziché concentrarsi solo sulla propaganda, non pensano seriamente al futuro delle nuove generazioni che non possono formare una famiglia? Andando avanti in questo modo, le famiglie non fanno altro che tornare indietro perché non c'è ordine e rispetto tra chi può e chi non può. Penso che l'Italia non avrà vita facile. Lo dice un uomo di 87 anni, con alle spalle una lunga vita di pratica ed esperienza. Un esempio di arte moderna: televisore vecchio su roccia della montagna di Frosolone A RUOTA LIBERA DILEMMA MODERNO: SESSO O AMORE? di Lucio Altina Si sente continuamente dire che l'amore sta scomparendo, sostituito sempre più dal sesso. Perché il sesso è più facile, meno impegnativo e non viene più sentito come colpa. In realtà l'amore continua ad esserci, basta guardare i film, le fiction per rendercene conto. Ma il modo in cui appare è diverso, diverso il modo in cui si sviluppa, poiché le esperienze sessuali sono sempre più precoci. Già al suo primo nascere l'amore si presenta sotto forma sessuale e, per il ragazzo come per la ragazza, è più difficile capire se quello che si prova è una forte attrazione erotica o un vero innamoramento. Cosa meno importante per i maschi perché cambiano volentieri, mentre le ragazze cercano un rapporto più intenso e dopo qualche tempo, spesso restano deluse. D'altra parte i maschi, contenti di avere il sesso facile, diventano poi prudenti quando devono abbandonarsi all'amore perché desiderano una donna fedele tutta loro. finita l'ebbrezza erotica, scoprono di non conoscersi e si accusano a vicenda di non essere come avevano immaginato. Così vediamo uomini e donne che cambiano "fidanzato" ogni anno ma sempre con minor fiducia di trovare l'amore pieno e totale che si desiderava. Per questo talvolta il grande amore sboccia tardi, quando entrambi si abbandonano e cercano solo di realizzare una intimità profonda. Allora scoprono stupiti che l'amore non produce solo un piacere erotico straordinario e intense esperienze, ma che è anche allegria, scherzo, gioco. L'amato si presenta dunque, come un premio per tutto ciò che di buono e di bello l'individuo ha fatto nella propria vita. Per cui stringendolo fra le braccia si prova un sentimento di esultanza e di orgoglio. E dall'amore spontaneo, quello vero, disinteressato, come canta Renato Zero sboccia un fiore malgrado nessuno lo innaffierà. Tuttavia poi tutti, presto o tardi, si innamorano. Nell'innamoramento tendono a fondere le loro anime come i loro corpi. Ciascuno racconta la sua vita e vuol vivere quella dell'amato. La conoscenza reciproca consente ad entrambi di far emergere le parti nuove di sé ed i propri desideri profondi. Occorre perciò saper ascoltare, sapersi donare. Ma nel mondo moderno dove tutto è veloce, molti vogliono vivere il loro amore in fretta, nel presente. Col risultato che, il muretto 19 A RUOTA LIBERA fu ce lu e ... to a n o D n a S i d sa Chie di Giuseppe Di Mella Dal giorno 7 gennaio 2007 dopo le funzioni religiose del periodo Natalizio la Chiesa di San Donato in San Pietro in Valle è rimasta chiusa al culto perché c'era la necessità di rifare l'impianto elettrico e quello di riscaldamento. Dopo il vaglio di diversi preventivi sia elettrici che per il riscaldamento, si è deciso di dare l'appalto dei lavori alle ditte: D.C.F. di Di Carlo Franco di Frosolone per l'impianto elettrico e di Carmine Ciampittiello di San Pietro in Valle per quello del riscaldamento. Durante tutto questo periodo le La Chiesa di San Donato a lavori ultimati. © foto di Giuseppe Di Mella Sante Messe feriali e festive sono state tracce per poterci passare le guaine. celebrate presso la casetta adiacente alla Sotto la maestria e capacità di Franco Chiesa, uno spazio limitato all'afflusso Di Carlo i suoi operai Ignazio e Piero sono dei devoti soprattutto per le funzioni riusciti a rendere la Chiesa di San Donadomenicali: molte persone proprio per to di una bellezza rara. I fari sotto le motivi di spazio rinunciavano a sentire la cupole, le luci, il lampadario rendono la santa Messa, consapevoli che si trattasse nostra Chiesa una vera Cattedrale. Ci di difficoltà provvisorie. Fortunatamente mancava proprio un nuovo impianto eletdurante il periodo di chiusura della chiesa trico. Basti pensare che il primo vecchio si sono avuti solo 4 funerali che sono stati impianto era datato 1927 e il secondo celebrati nel vicino Santuario della 1961 (sono state ritrovate due targhe Madonna del Piano. che lo confermano) ed era molto periI lavori, soprattutto quelli elettrici, coloso in quanto a volte il surriscaldahanno comportato le difficoltà maggiori mento creava notevoli problemi. poiché le cupole delle navate sono risultate poco sicure (a breve inizieranno anche i lavori di consolidamento delle stesse) per cui la ditta D.C.F. è stata particolarmente capace di lavorare in sicurezza e si è dimostrata molto esperta nel rovinare il meno possibile l'area di intervento. Infatti sono stati quasi nulli i lavori di muratura di ricopertura delle 20 il muretto In questo periodo sono stati effettuati anche altri lavori quali la risistemazione delle nicchie dei santi ed un impianto di allarme. L'ingresso principale della chiesa è stato rifatto dalle fondazioni. Difatti, mentre veniva tolta la plastica che era all'ingresso per mettere un nuovo pavimento, è venuto fuori che le colonne che A RUOTA LIBERA sostenevano l'organo erano di legno, tutte marcite e tarlate. Si è provveduto così ad effettuare dei lavori di consolidamento. Adesso l'ingresso principale da una bellezza unica alla chiesa, così come lo spazio che è stato recuperato eliminando le due porte laterali che erano all'ingresso. Le stesse a breve (gia le stanno realizzando) verranno sistemate sugli altri due ingressi laterali, quindi solo per le grandi occasioni come feste patronali, matrimoni o funerali l'ingresso principale verrà aperto. È stato rifatto un nuovo soppalco sotto il coro (dietro l'altare maggiore) e resa la sagrestia molto più bella e ammobiliata. Il nuovo impianto di riscaldamento è con sistema di irraggiamento (simile a quello che è stato fatto alla Chiesa Madre di Frosolone S. Maria Assunta) meno rumoroso del precedente e molto più caldo per far sì che il tempo da trascorrere in chiesa sia molto più confortevole. Un ringraziamento particolare per i lavori dell'impianto elettrico va fatto al Maestro Mario Monticelli e alla sorella Olga e in ricordo della defunta Iside che si sono fatti carico delle spese per poterlo realizzare. Il nostro più sentito grazie anche per gli insegnamenti che continua a darci e per tutta la sua bontà che lo ha da sempre distinto. Infine (ma non perché non lo meritassero prima) un sentito grazie va alla Congrega delle donne dell'Addolorata in particolare alle signore Franca, Stefania, Caterina, Lucia, alla Priora Anna e a tutte quelle signore che hanno dato una preziosa mano alla ripulitura e sistemazione della chiesa dopo i lavori. Un grazie anche a Massimo per il suo giornaliero e costante impegno e a Giovanni Di Iorio di Molise molto prezioso per i La Chiesa di San Donato durante i lavori. © foto di Giuseppe Di Mella consigli e per tutto il tempo che dedica alla nostra collettività. Infine un augurio particolare al nostro Parroco Don Enzo Di Nunzio rimasto colpito per la risposta che la cittadinanza di San Pietro in Valle sa dare nei confronti della propria Cattedrale di San Donato. Un grazie va anche a tutte quelle persone che non ho menzionato, ma che hanno dato il loro aiuto durante questo periodo. La Chiesa di San Donato è stata riaperta al Culto nella giornata della Domenica delle Palme gremita di fedeli e con una bellissima funzione religiosa. Ci è dispiaciuto soltanto non poter suonare a distesa le campane, ma da poco sono iniziati i lavori per il restauro del campanile che si protrarranno per circa tre mesi. Speriamo, e in cuor nostro ne siamo convinti, di poter suonare a distesa le campane per le prossime feste patronali del 6 e 7 agosto 2007. il muretto 21 PRODOTTI IN IO O DI IOR IN G A A T TERVIS Molisia: l’acqua del cuore di Filomena e Michele Da un'esperienza di 110 anni fondendo tradizione, ambiente e garanzia, i tre principi ai quali l'azienda si è sempre ispirata, la Di Iorio S.p.A. ha da poco lanciato sul mercato "Molisia", l'acqua del cuore. Siamo andati a trovare l'amministratore della Di Iorio S.p.A., il Dottor Gino Di Iorio, al quale abbiamo chiesto maggiori informazioni sull'ultima arrivata della loro azienda di famiglia. Da sempre la DI IORIO nel settore delle bevande, oggi porta sul mercato anche un'acqua minerale: MOLISIA. L'acqua è tra le materie prime per la produzione delle bibite. Qualche decennio fa abbiamo condotto delle indagini geologiche individuando una fonte di acqua minerale, riconosciuta tale dal Ministero della Salute, dopo numerose indagini, nel 2000. A fronte delle esigenze della nostra clientela, nazionale ed estera, si è deciso di ampliare la gamma dei prodotti, aggiungendo l'acqua minerale "MOLISIA". È imbottigliata nei formati in PET della capacità di 500 ml., 1 lt., 1,5 lt., 2 lt. e nei formati in vetro da 250 ml., 500 ml., 750 ml. e 1 lt. I formati in vetro sono stati studiati 22 il muretto per essere destinati, principalmente, al settore della ristorazione. MOLISIA: un nome che rievoca il territorio di origine. Le caratteristiche dell'acqua minerale sono strettamente correlate al territorio nel quale trae origine. Abbiamo voluto enfatizzare questa correlazione con il battesimo dell'acqua oligominerale "MOLISIA". Oggi il consumatore è sempre più attento al contenuto salutistico dei beni alimentari; quali sono le caratteristiche di MOLISIA? È un'acqua oligominerale che si contraddistingue per l'equilibrato rapporto dei sali minerali in essa contenuti. Quindi un'acqua leggera? Non solo. È un'acqua con spiccate proprietà diuretiche, fortemente indicata per le diete povere di sodio e con un equilibrato apporto bicarbonatico-calcico. Inoltre, sono completamente assenti i nitriti, indice, questo, di purezza. Qual è il ciclo di produzione di "MOLISIA"? L'acqua minerale è un prodotto che deve essere imbottigliato salvaguardandone le caratteristiche di purezza intrinseche. È stato pertanto studiato un PRODOTTI impianto che rispondesse agli standard igienico-sanitari del caso. L'acqua minerale viene captata a 180 metri di profondità e la fonte dista circa 600 metri dallo stabilimento di imbottigliamento. Il ciclo produttivo ha inizio nella sala di soffiaggio dove le bottiglie, convogliate da nastri ad aria, arrivano al riempimento. Le bottiglie vengono sciacquate con acqua minerale e quindi riempite con una riempitrice del tipo asettico. Le bottiglie, riempite e tappate, vanno all'etichettatrice. Per le bottiglie in PET è stata scelta un'etichetta trasparente che va ad enfatizzare ancor più il concetto di purezza e trasparenza della nostra acqua. Le bottiglie, quindi, vengono incanalate e inviate alla macchina fardellatrice che forma i pacchi con film termoretraibile; su ciascun fardello, viene apposta una maniglietta e si passa alla palettizzazione e, quindi, allo stoccaggio del prodotto così confezionato. All'interno del laboratorio è operativo un laboratorio qualità diretto dalla Dott.ssa Vizzarri. Quotidianamente, nel laboratorio d'analisi interno all'azienda, vengono eseguiti controlli microbiologici e chimico-fisici, inerenti la qualità dell'acqua. A quanto ammonta la produzione giornaliera? Il moderno sistema di imbottigliamento riesce a produrre fino a 40000 litri di acqua minerale all'ora. Per fare un esempio pratico, ogni 40 minuti si riesce a produrre, mediamente, un autotreno di acqua minerale. Le bottiglie sono state progettate da noi dopo un attento studio durato circa due anni. Abbiamo realizzato bottiglie belle - nei loro disegni si evidenziano i tratti essenziali del logo: il cuore, il Gonfalone e il giglio - ergonomiche e funzionali. Dove è distribuita "Molisia"? "Molisia" è sul mercato da pochi giorni. L'obiettivo è quello di espandere la distribuzione, ma bisogna tener conto di quello che per un'acqua minerale rappresenta il costo maggiore, il trasporto. Essendo un prodotto con un basso valore aggiunto, il trasporto è una voce di costo considerevole. Nonostante ciò, il nostro mercato di riferimento non sarà solo italiano, ma avvalendoci della collaborazione dei nostri importatori all'estero, affiancheremo alle bibite anche l'acqua minerale nei paesi d'oltreoceano. Un momento della produzione di “Molisia” il muretto 23 PRODOTTI Come si è deciso di promuovere "Molisia"? Come tutte le new entry anche "Molisia" ha bisogno di promozione. Abbiamo studiato un'immagine innovativa. Per promuoverla la Molisia è stata presentata sul mercato nazionale alla manifestazione PIANETA BIRRA di Rimini, la fiera più importante del settore, risultando la vera novità dell'edizione di quest'anno. È stata anche l'occasione per festeggiare il nostro 110° anno di attività dalla fondazione. La stampa si è interessata a noi promuovendo una pubblicità sulla rivista TV Radio Corriere, tramite i nostri 2 testimonial, Luca Sardella e Janira. La scelta dei testimonial non è stata casuale: infatti, Luca e Janira da sempre si occupano di tematiche inerenti la natura all'interno dei loro programmi televisivi. Lo stand della Di Iorio S.p.A. alla Fiera di Rimini Siete stati assegnatari assoluti per il premio Agorà come migliore etichetta a livello nazionale. La nostra etichetta, come il nome, ben rappresenta il concetto di legame con il territorio del nostro prodotto. Ed è stato 24 il muretto proprio questo l'elemento che ci ha contraddistinto. L'idea del cuore, all'inizio poteva sembrare ardita, ma alla fine è stata premiata. Quale sarà il prossimo prodotto lanciato dalla Di Iorio S.p.A.? All'acqua minerale prodotta anche nella versione leggermente frizzante e frizzante, particolarmente gradite nel nord Italia e nord America, si andrà ad affiancare una nuova linea di bevande piatte come ad esempio il tè e le bevande isotoniche. Merita un cenno la bottiglia Sport Cup dell'acqua "Molisia", realizzata in colore blu e con un tappo studiato apposta per le esigenze degli sportivi e dei bambini. A RUOTA LIBERA DOVEROSI RINGRAZIAMENTI di Francesco Fiorucci In seguito all’articolo di Liberato Paolucci pubblicato sullo scorso numero, l’ex Segretario Comunale di Frosolone, Francesco Fiorucci, ci ha inviato una lettera per rispondere all’articolo. Caro Liberato, Ho letto con piacere le considerazioni da te espresse nei miei riguardi sul periodico "il muretto di Frosolone" e ti ringrazio per l'apprezzamento e per il giudizio positivo avuto sulla mia attività di segretario comunale svolta in Frosolone per tanti anni e sulla mia persona. Effettivamente fu quello un periodo molto positivo per il futuro di Frosolone perché furono effettuate e perseguite con molta tenacia scelte strategiche che, poi, sono risultate vincenti ed hanno costituito il fulcro per lo sviluppo attuale e futuro della ridente cittadina e della sua comunità. Difatti, furono affrontati i grandi temi per favorire uno sviluppo complessivo e fu avviata la costruzione di grandi infrastrutture senza le quali non è possibile parlare di sviluppo: la zona industriale, la grande viabilità, la valorizzazione della montagna e dell'artigianato tipico (non vanno dimenticate le prime mostre organizzate in montagna), la costruzione del poliambulatorio specialistico S. Anna, la metanizzazione e la realizzazione di un vasto programma di opere civili diffuse su tutto l'agro e tanti altri problemi. Ricordo in particolare il tuo interesse per ottenere dalla Regione Molise la preventiva autorizzazione per il P.I.P. - Fresilia - (piano Insediamenti Produttivi). C'era un'immotivata avversione da parte dell'allora dirigente regionale, ma con le decine di solleciti, telefonate e chiarimenti da te personalmente effettuate l'obiettivo fu raggiunto. Ricordo anche, con tanta simpatia, le tue quotidiane ed a volte frettolose venute sul Comune ed i mille problemi che affrontavi e risolvevi con grande disponibilità, apertura verso tutti, determinazione e decisionismo. Ricordo anche come la tua azienda di famiglia, passo dopo passo e con il tuo incessante dinamismo, sia cresciuta sino a raggiungere le attuali dimensioni. Eri sempre proteso verso il nuovo e le innovazioni con una ansia che ti spingeva a far presto e bene. È tuttora fisso nella mia memoria, la tua grande determinazione dimostrata nell'affrontare i manifestanti in Piazza Municipio contro l'istituzione del comune di S. Pietro in Valle. Esprimesti con molta chiarezza, contrariamente a quanto ritenevano i manifestanti stessi, la tua avversione alla proposta contribuendo, in maniera decisiva, a calmare gli animi e a far capire che l'interesse generale non era quello di separare, ma di tenere unito il territorio comunale. Il tuo, lasciamelo dire con franchezza, costituiva sempre un apporto determinante alle grandi decisioni, perché eri il muretto 25 A RUOTA LIBERA sempre proteso a guardare e a vedere il futuro, a sentire tutti e ad essere un consigliere ascoltato, apprezzato e stimato. La stessa struttura comunale, senza esclusione di nessuno, ti stimava e ti apprezzava perché eri socievole e disponibile con tutti. Da parte mia, in tutti gli anni che sono stato a Frosolone, ho cercato sempre di aver una posizione super partes e di collaborare sempre con molta lealtà con le amministrazioni succedutesi nel tempo. Serbo molta stima e positivo ricordo del Dott. Amedeo Durante, del Dott. Mario Durante, del compianto Cav. Quintino Pallante, del Dott. Cristofaro Carrino e del Presidente Pallante Lelio, sindaci che si sono succeduti durante la mia permanenza in Frosolone e che si sono impegnati con successo e con grandi risultati per la crescita civile, sociale, culturale ed economica di Frosolone. Nel rinnovarti i sensi di stima, ti saluto cordialmente. È doveroso, inoltre, porgere un particolare ringraziamento alla direzione ed ai redattori de "il muretto", periodico apprezzato e bene impostato. Vorremmo porre all'attenzione dei giovani di Frosolone 2 bandi promossi dalla Provincia di Isernia. Per entrambi a scadenza per la presentazione delle domande è il 30 aprile Bando di selezione per un corso di formazione finalizzato alla formazione di una figura professionale che opererà nell'ambito del turismo, l'operatore di agenzia di viaggio. Saranno ammessi 10 allievi e il corso prevede 600 ore di formazione specifica, 300 ore di stage e 20 ore di formazione orientativa. I corsi di svolgeranno presso l'Amministrazione Provinciale di Isernia ed è previsto il rilascio di un attestato di qualifica per i partecipanti. Il bando completo si può consultare e scaricare al sito www.provincia.isernia.it/bandi.htm Bando di selezione per l'ammissione di n. 5 allievi ad esperienze di tirocinio/accompagnamento in Italia e Spagna. Il percorso è finalizzato alla realizzazione di una work esperienze con la caratteristica del tirocinio per il profilo professionale del Case Manager delle Imprese Sociali. Al termine dell'esperienza verrà rilasciato un attestato di frequenza con la certificazione delle competenze acquisite. Il bando completo si può consultare e scaricare al sito www.ialabruzzo.it 26 il muretto POESIE Anche questo mese pubblichiamo delle poesie che ci avete consegnato. Ringraziamo, pertanto, Carmine D’Alena e Teresa Miranda. TI AMO di Carmine D’Alena Quel sabato sera… È dal quel giorno che non faccio che pensare a te! Ricordi quanti momenti trascorsi insieme? Vivevo il nostro amore tra le tue braccia, quell'amore che sembrava infinito ma che si è infranto troppo in fretta. Sei fuggita via da me, lasciandomi con un mucchio di ricordi indimenticabili. Sei ancora la mia luna che risplende nel mio cielo. Sei ancora il mio sole che mi riscalda al mattino. Sei ancora tutta la via vita: ti amo! VECCHIO di Teresa Miranda Vecchio, tu che sei là da solo, in un angolo della casa, o in qualche casa di riposo, aspettando gli ultimi anni o i giorni che sono rimasti. Aspetti che qualcuno ti guardi negli occhi e ti dica "ti voglio bene", o qualche carezza, una parola dolce, un abbraccio. Ma tutto questo non è possibile e rimarrà solo un ricordo. MAMMA di Teresa Miranda Mamma, quando ti guardo in quegli occhini verdi, vedo tutto il bene che tu provi per me, vedo il tuo viso che anno per anno si asciuga per l'età e per le sofferenze che hai vissuto. I tuoi capelli lunghi e neri sono diventati bianche e fragili, le mani solcate dalle rughe e dal tanto lavoro che hai fatto. Guardandoti mi duole il cuore, mamma, ma per me sei sempre la più bella. Se anche voi avete l’amore per la poesia potete farci avere le vostre e le pubblicheremo. il muretto 27 SOLIDARIETÀ MAMFE CAMERUN Il Dottor Marco H. Shulze, specialista di medicina interna, malattie infettive e medicina tropicale, ci ha inviato il progetto di rinnovamento e ristrutturazione dell'edificio (vedi foto in basso) del Centro Salute di St. John og God di Memfe, in Camerun. Chiunque volesse sostenere l'iniziativa può farlo effettuando un versamento sul c.c.p. n. 62291919 L’Associazione Culturale “Amici di Romeo”, a nome del Presidente Antonio Meale, ringrazia tutti i cittadini che daranno il loro contributo. Anche quest'anno con il 730, oltre all'8 per mille, si può destinare un altro 5 per mille a organizzazioni onlus, organizzazioni religiose, sportive ecc. Non costa niente e non si detrae niente dal reddito, bisogna mettere solo la firma e indicare il codice fiscale dell'organizzazione a cui volete destinare il 5 per mille del vostro reddito. Per maggiori informazioni chiedete al vostro ragioniere. sostieni i progetti di solidarietà in oltre 30 paesi del mondo destinando al CESVI il cinque per mille della tua imposta sul reddito codice fiscale CESVI 95008730160 sostieni la ricerca scientifica destinando a Telethon il cinque per mille della tua imposta sul reddito codice fiscale TELETHON 04879781005 aiuta i bambini in 155 Paesi del mondo destinando all'UNICEF il cinque per mille della tua imposta sul reddito codice fiscale UNICEF 01561920586 28 il muretto A RUOTA LIBERA La terra degli avi di Egidio Tinaburri Vorrei riportare qui le parole di capo Seattle degli Suquamish, tribù dei Nativi d'America. Esse furono pronunciate al Concilio per il trattato dello Stato di Washington del 1853, che avrebbe decretato il confinamento degli indiani pellerossa nelle riserve. La corsa verso Ovest stava terminando. "Ogni pezzo di terra è sacro per il mio popolo. Ogni collina, ogni valle, ogni pianura e boschetto, sono stati consacrati da un evento triste o da uno felice nei giorni da lungo tempo svaniti. Persino le rocce, che sembrano mute e morte mentre luccicano nel sole lungo la riva silenziosa di un lago, vibrano di ricordi d'eventi eclatanti collegati alle vite della mia gente. E la stessa polvere sotto i vostri piedi risponde più teneramente ai nostri passi che ai vostri, poiché è ricca del sangue dei nostri antenati e i nostri piedi nudi sono consapevoli del suo contatto affettuoso. I guerrieri che se ne sono andati, le madri amorevoli, le ragazze gioiose e dal cuore felice, e persino i nostri bambini che vissero qui e gioirono per una breve stagione, amano e ameranno sempre queste solitudini ombrose, e la sera salutano schiere di spiriti che ritornano a queste terre. E quando l'ultimo uomo rosso sarà scomparso, e il ricordo della mia tribù sarà divenuto soltanto leggenda tra gli uomini bianchi, queste rive brulicheranno dei morti invisibili del mio popolo. E quando i figli dei vostri figli penseran- no di essere soli in un campo, nelle botteghe, in un negozio, lungo la strada o nel silenzio di boschi senza sentieri, essi non saranno soli. Su tutta la terra non c'è un solo posto consacrato alla solitudine. Di notte, quando le strade delle vostre città e dei vostri villaggi si faranno silenziose, e voi le penserete deserte, esse pulluleranno di coloro che un tempo riempirono questa terra e l'amano ancora oggi. L'uomo bianco non sarà mai solo. Che egli possa essere giusto e trattare bene il mio popolo, poiché i morti non sono privi di potere. Morti, ho detto? Non c'è morte, soltanto un avvicendarsi di mondi." * Queste parole raccontano la fine di un popolo. Non solo. Esse scavano nelle interminabili profondità che ne segnano la storia, l'evoluzione, che ne caratterizzano il destino e ne determinano il temperamento. È una storia che volge inesorabilmente verso la sua rovina, ma orgogliosamente reclama un posto nella memoria, memoria che non significa solo ricordo ma forza vivente, monito per i popoli che verranno e per i giovani che daranno inizio ad una nuova epoca. Non c'è futuro senza memoria, questo è l'insegnamento di Capo Seattle. Ma c'è dell'altro in questo discorso, qualcosa che avvicina fatalmente il destino del suo popolo al nostro, la sua terra alla nostra, le sue tradizioni alle nostre. Le colline, le valli, le rocce sembrano il muretto 29 A RUOTA LIBERA parlare a noi come hanno parlato agli indiani e a tutte quelle genti che hanno vissuto un rapporto ancestrale, naturale, con l'odore della terra bagnata, con la fatica dei campi, con l'armonia dei cieli stellati e i colori dei boschi. Ogni luogo conserva le tracce non soltanto dei popoli, delle generazioni che ci hanno preceduti, ma anche della nostra storia personale. Da noi, dove la natura in molti punti riesce ancora e nonostante tutto a dominare, un pezzo di terra è sempre carico di significati, è sempre lo scenario dove abbiamo fatto questo o quest'altro, dove c'è la masseria di quello o di quell'altro, dove abbiamo visto e vissuto qualcosa o imparato qualcos'altro. Non un morto cerchio su una cartina geografica. Ma non è facile raccontare i rumori del bosco, il sole che filtra tra le querce, l'umidità delle foglie quando è notte, la vita segreta degli animali selvaggi, i loro occhi accesi di rosso. Ricordo lo sguardo di mio nonno quando osservava il grano e l'orzo crescere nei suoi campi. Non l'ho dimenticato e forse non l'ho nemmeno mai compreso fino in fondo. Posso solo immaginare il ritmo di una vita che pulsava all'unisono con quello dell'alba e del tramonto, delle stagioni e del loro succedersi. Le parole di capo Seattle ci dicono ancora una cosa però, probabilmente la più importante. Ci insegnano ad andare incontro al futuro senza pretendere di voler invertire il corso delle cose. Egli sa che l'uomo bianco è deciso a non lasciare più spazio al suo popolo, non permetterà che esso continui a vivere nel territorio incontaminato che fino ad allora lo aveva protetto. Così noi, che il corso della storia ha condannato ad uno 30 il muretto stravolgimento, possiamo conservare il senso della nostra storia solo se con serenità accettiamo la fine di un'epoca e custodiamo in maniera vivente il segreto di questo miracoloso, anche se in un certo modo ingiusto, "avvicendarsi di mondi". D'altra parte Capo Seattle ci aveva avvertiti: "anche l'uomo bianco, con il suo Dio che gli parlava come un amico fa con un amico, non è esente dal comune destino umano." * “Il Grande Capo parla”, Red edizioni, Como, 2000; pp. 23-24. Congratulazioni a Donatello Carrino e Carmine Garzia per la meritata borsa di studio e complimenti vivissimi ai ragazzi che hanno realizzato il bellissimo presepe nella Chiesa di Santa Maria Assunta. da Filomena Carrino e Angelica Paolucci INFORMATICA Cookies, Worm e Trojan di Tiziano Primerano Prima di parlare di altre insidiose "diavolerie" che quotidianamente, quando lavoriamo al computer, attentano alla nostra sicurezza ed alla nostra privacy, permettetemi di ringraziare tutte le persone che, nei giorni scorsi, fermandomi per strada o telefonandomi, hanno manifestato il loro apprezzamento per l'articolo precedente trovandolo molto utile e interessante. Più di uno, leggendo l'articolo, ha scoperto "la causa" di alcuni malfunzionamenti del proprio computer e, seguendo alcuni suggerimenti, ha risolto il problema. L'intento, in fondo, era proprio questo. Oltre che informare, ritengo sia sempre opportuno rendere semplice ciò che è molto tecnico, specialistico e "inglesizzato", ed è questo che tento di fare da sempre. Anche a scuola. Passiamo ora a parlare di "biscotti". Spero non pensiate che abbia cambiato tema passando dai "computer" alla "cucina", peraltro ulteriore mia grande passione. Il fatto è che nel vostro computer potrebbero, anzi sicuramente, ci sono tantissimi "biscotti" (in inglese "cookies"). Ma cosa sono e a che servono i COOKIES ? Quando ci colleghiamo ad Internet e visitiamo un sito web, vengono salvati sul nostro computer, a nostra insaputa, dei piccoli file di testo (cioè file con estensione .txt). Questi file potete trovarli in una cartella di sistema denominata pro- prio "Cookies". Questi cookies vengono utilizzati per memorizzare piccole quantità di informazioni in modo che l'utente venga riconosciuto, successivamente, ogni volta che torna sul sito. L'intenzione di chi ci manda un cookie potrebbe essere benevola; potrebbe cioè esserci di aiuto qualora volessimo essere aiutati nella navigazione in quel particolare sito web. Un cookie tiene conto della nostra identità e delle nostre scelte in modo da poterci offrire qualcosa di particolarmente adatto alle nostre esigenze. In fondo i cookies ci si propongono come un servizio e potremmo accoglierli con favore ma non è sempre auspicabile essere riconosciuti sul Web. Infatti se qualcuno riuscisse a leggere i cookies del nostro computer saprebbe esattamente quali siti abbiamo visitato; anzi quali pagine abbiamo visto di un determinato sito. In questo modo sarà in grado di mappare correttamente la nostra navigazione sul web e la cosa potrebbe non essere gradita. Soprattutto se, come a volte succede, tali informazioni servono per inviarci mail indesiderate (spamming) o peggio ancora vendute ad altre società di pubblicità. In questi casi, la privacy è certamente violata. Va detto comunque che i cookies essendo file di testo (.txt) non possono in nessun modo essere portatori di virus così come lo sono, invece, i file eseguibili (.exe). Cosa è consigliabile fare? il muretto 31 INFORMATICA Cercate, prima di tutto, sul vostro computer la cartella "Cookies" e cancellate tutti i file con estensione .txt; oppure avviate Internet Explorer, andate sul menu "Strumenti" e poi su "Opzioni Internet". Nella sezione "Generale" cliccate su "Elimina cookie". Sempre dal menu "Strumenti" di Internet Explorer selezionate la voce "Opzioni Internet". Nella finestra che appare scegliete la scheda "Privacy" e impostare il livello di protezione desiderato. Vermi e Cavalli di Troia (ossia Worm e Trojan horse) I Worm, spesso ospiti nefasti dei nostri computer, a differenza dei classici virus informatici, sono dei mezzi di trasporto per Virus e Trojan horse. In pratica non hanno bisogno di un programma ospite su cui attaccarsi. Di solito non infettano i file ma si moltiplicano all'infinito fino a saturare il sistema, paralizzandolo. Per diffondersi, usano il programma di posta Outlook Express. Sono capaci di autoinviarsi a tutti contatti presenti nella nostra Rubrica trasportando, molto spesso, programmi killer (trojan horse e virus). Un Trojan Horse, invece, è un programma che sembra essere qualche cosa di buono e utile ma in realtà cela qualcosa di difettoso. Questi programmi, dal nome di mitologica memoria, sono molto insidiosi perché difficilmente intercettabili. Come il cavallo trasportava gli ingannevoli Achei dentro le mura della città dei troiani ignari, così il "trojan" si nasconde all'interno di applicativi innocui, per poi 32 il muretto causare danni, anche irreversibili, all'hard disk. La migliore arma per combattere questi fenomeni è quella di usare la massima prudenza quando si lavora con file provenienti da fonti poco affidabili. Alcuni consigli: 1. Non scaricare mai dei file da siti che non ritenete affidabili; 2. Non aprite mai allegati di posta elettronica inviati da sconosciuti. Fate attenzione anche ai messaggi inviati da persone che conoscete e che ritenete affidabili, visto che è possibile inviare posta sotto falso nome. Controllate bene il nome e l'oggetto del messaggio. Se vi accorgete che il nome del mittente corrisponde ad una persona conosciuta ma nell'oggetto dello stesso messaggio c'è una strana frase in lingua in inglese, cancellate subito il messaggio. 3. Installate Trojan Remover, utile per identificare e rimuovere Trojan Horses e Worm. L'ultima versione, la 6.5.9, la trovate al seguente indirizzo: www.simplysup.com/tremover/download.html 4. Ricordatevi di tenere sempre aggiornato, almeno settimanalmente, il vostro software Antivirus. Se invece siete degli sciagurati e ancora non avete installato un buon antivirus, vi consiglio Norton Internet Security 2007. Una settantina di euro e vi passa la paura! L'ultimo consiglio, per chi desidera essere aggiornato sulle ultime curiosità del mondo dell'informatica, è quello di farsi un giro su www.attivissimo.net Good navigation e … alla prossima! A RUOTA LIBERA UNA BIBLIOTECA A FROSOLONE, PERCHÈ NO? di Rossella Colavecchio Succedono cose, a volte, che ci lasciamo correre sotto gli occhi senza pensarci più di tanto o chiederci da cosa siano dipese. Non so se è quello che è successo in questo caso, fatto sta che da diversi anni ormai Frosolone non ha più una biblioteca e onestamente non so perché. Forse perché non era molto frequentata? In effetti, già quando andavamo in biblioteca io e le mie amiche e compagni di classe, ai tempi della scuola media (e ne è passato più di qualcuno di anno), eravamo sempre in pochi, non c'era molta affluenza né di studenti né tanto meno di altri; bisogna dire, però, che già allora i libri, i testi, le enciclopedie erano abbastanza datati. romanzo… ma io vorrei poter trovare anche le ultime pubblicazioni, gli ultimi bestsellers oltre ai grandi classici della letteratura. Mi chiedo, allora, perché Frosolone non può avere una biblioteca con libri nuovi e aggiornati, con postazioni per la navigazione in internet, o anche una mediateca, con materiale disponibile in cd, dvd e quant'altro la tecnologia oggi ci mette a disposizione? E perché investiamo sempre meno nella cultura? È davvero triste che Frosolone non abbia una struttura bibliotecaria adeguata e spero che si possa fare presto qualcosa in proposito. È vero anche che, oggi, tutti o quasi, abbiamo la possibilità di navigare in internet e, quindi, una maggiore e più facile accessibilità a documenti, materiali di vario tipo e a tutte le informazioni possibili e immaginabili. Penso, tuttavia, che, innanzitutto, l'importanza e il valore di una biblioteca restino indiscussi, nonostante internet e che, in secondo luogo, l'organizzazione e il funzionamento di una biblioteca oggi siano sicuramente diversi rispetto a dieci anni fa ed oltre. I ragazzi hanno certamente un nuovo modo di studiare e, in generale, c'è un nuovo modo di fare ricerca e questo implica che c'è bisogno di un nuovo modo di concepire la biblioteca. Non dimentichiamoci, poi, che la biblioteca è anche semplicemente il luogo dove si può prendere in prestito un il muretto 33 A RUOTA LIBERA Mi sono perso...!!! di Charlie Non vorrei annoiarvi con le mie storie… ma è possibile che capitano tutte a me??? Circa 30 giorni fa ritornavo da Isernia sulla strada provinciale che passa per Macchiagodena, la "via nova d' copp". Arrivato nei pressi della casetta di Sant'Elena (casa cantoniera) mi sono letteralmente intrufolato in una fitta nebbia, così intensa che non si vedeva ad un palmo dal naso! Rassegnato avanzo a passo d'uomo e con l'anima in pace penso: "Per fortuna ci sono i telefonini, nel caso qualcuno si perdesse con questa nebbia… A me non può capitare, la strada la conosco. Poi è inconfondibile con tutte queste buche (mi sembra un emmenthal, una groviera)… è proprio questa!" Ad un tratto però, mi è sembrato di non conoscere più la strada: non era la strada che mi portava a Frosolone. Arrivo dopo il secondo ponte e vedo un colosso prefabbricato in cemento armato sulla destra; dopo aver lasciato due centimetri di gomme sull'asfalto frenando di colpo per lo sgomento scendo dalla macchina e preso dal panico dico: "Ma dove ca..o sto? Mi sono perso veramente o sto sognando?" Dopo essermi ripreso un po', comincio a pensare che non avendo bevuto alcolici, né prima di allora avevo dato segni di squilibrio, dovevo come prima cosa accertarmi di dove fossi. Indietreggio a 34 il muretto Il casotto in questione. piedi verso il ponte per rassicurarmi: ricordavo che lì c'èra un bel muretto in pietra a ricordo di qualche bacetto romantico rubato in gioventù, ma ahimè il muretto non c'era più. Per fortuna passa un amico, si ferma e mi dice: - "Ciao Charlie, ma che stai facendo qua sotto la nebbia? Si è rotta la macchina?" - "No, ma dove stiamo scusa?!" - "Ti senti bene? Stiamo al secondo ponte d' la via nova d' coppa". - "Scusa ma quest'armadio di cemento che ci fa qua?" - "Ah! Questo l'hanno costruito da poco, dovrebbe servire da rimessa per i mezzi dell'Anas". - "Non è che sto su scherzi a parte!!!! No?" - "Scusa prima non l'avevi visto?" Dopo avergli spiegato che era da un pezzo che non passavo di lì poichè preferivo passare per la Fresilia, lo saluto, rimonto in macchina e, incredulo per A RUOTA LIBERA l'accaduto, racconto tutto a degli amici che, come me, non ne sapevano niente. Ma perché non state fermi? Mettiamo il caso che l'urgenza per la realizzazione di quel "COSO" sovrastasse tutte le cose che si dovranno in ogni caso fare, tipo la sistemazione della viabilità o meglio del campo da "golf", ma vi sembra il luogo adatto per depositare quest'altra "OPERA"? Da cittadino Frosolonese sarei curioso di sapere i motivi che hanno indotto la costruzione di quel "COSO" in quel posto e non, ad esempio, nella zona industriale. Voglio augurarmi che i turisti che vengono a Frosolone passino per la Fresilia, altrimenti la prima cosa che vedono è una scatola di cemento che, come tutti avrete notato, sta svolgendo mansioni, spero provvisorie, di letamaio comunale. Non mi venissero a dire che lo hanno costruito lì perché in quel posto avevano il terreno, perché non sarebbe una risposta convincente. Se volete vi faccio leggere l'ordine d'abbattimento dell'insegna pubblicitaria del mio ex negozio, firmata dall'ex sindaco di Frosolone su ordine delle Belle Arti di Campobasso. Iniziava così: aiutare i piccoli imprenditori, creino degli scempi e facciano chiudere le attività… Mi è stato insegnato che quando si comincia un lavoro lo si porta a termine, poi se ne può iniziare un altro. A mio parere bisognerebbe lavorare molto sulla sicurezza delle nostre strade. Cito solo un esempio ma ve ne potrei esporre a centinaia. La discesa d' lu P'sciariell, dopo "Il Mulino", specie d'inverno è una trappola mortale. Se accidentalmente un'auto, causa gelo, va fuori strada, sulla destra c'è un canalone di cemento senza protezione che può diventare fatale. Ma non è l'unica, basta fare una passeggiata a piedi che se ne vedono di tutti i colori… P.S. Cari amici non inghiottite tutto! Se pensate che qualcosa non è di vostro gradimento, ditelo!! Il paese siamo noi! Ciao uegliù "Data insegna deturpa il paesaggio naturalistico di Frosolone, che con monte Pesco la Messa, monte Marchetta… è uno dei più belli… del Molise… chiede l'abbattimento immediato di essa". Ma se la mia piccola e insignificante insegna deturpava tutto il Molise… un coso del genere è possibile che non l'abbia notato nessuno? Ma fatemi il piacere!! Mi sembra che le istituzioni che dovrebbero salvaguardare l'ambiente ed il muretto 35 SPORT IN ALE A PASQU TERVISTA E MANGION A BOCCE FERME... di Filomena e Michele In occasione della gara in programma il prossimo 25 aprile, abbiamo incontrato il Presidente dell’A.D.B., Pasquale Mangione, chiedendogli di fare un punto della situazione a quasi un anno dall’ultimo incontro. La Società è nata per incentivare i giovani e coinvolgerli nello sport inteso come momento di divertimento e socializzazione Ogni domenica, e non solo, si svolgono, infatti, alcune gare in diversi posti della regione. Quando si svolgerà il prossimo torneo a Frosolone? La prossima manifestazione si svolgerà il prossimo 25 aprile e sarà una gara a livello nazionale. È un tipo di manifestazione che tende a coinvolgere tutti, bambini compresi, e grazie al supporto di diversi sponsor e autorità, si trascorre una giornata di divertimento che richiama persone dai paesi limitrofi. Il nome di Frosolone viene, poi, valorizzato dal fatto che questa gara del 25 aprile è a livello nazionale e come tale parteciperanno arbitri e giocatori di rilevanza nazionale. Sono aumentati gli iscritti alla vostra Associazione rispetto all'anno scorso? Sì, il numero degli iscritti aumenta continuamente e diamo merito a questo gruppo che nell'arco di pochi anni è riuscito ad essere numerosissimo. Un ringraziamento va anche al Comune che ha saputo valorizzare una struttura che da anni era stata realizzata, ma che era inagibile a causa della mancanza di manutenzione. Ringraziamo quindi tutti gli iscritti che con la loro massiccia presenza fortificano questa Associazione della quale vado molto fiero. Ricordo che le iscrizioni sono aperte a tutti coloro che avessero voglia di partecipare. C'è una quota di iscrizione che permetterà di accedere tranquillamente ai campi da gioco. Quali rappresentative parteciperanno? Parteciperanno rappresentative del Molise, del Lazio, della Campania e della Puglia. Ci saranno eventi collaterali alla manifestazione? La gara inizierà la mattina verso le 9.00 per trascorrere un'intera giornata a divertirsi per poi arrivare alla sera e concludere il tutto con un buffet offerto dalla società per tutti, tifosi compresi. Quali sono le aspettative dell'Associazione Dilettantistica Bocciofila? 36 il muretto SALUTE NOTIZIE SULLA COLORAZIONE DEI CAPELLI di Angela e Michele Sfogliando gli annali della storia, si può constatare che tingere i capelli è stata spesso la preoccupazione più piacevole per le donne sin dai tempi più remoti. Il ritrovamento di oggetti usati nelle tombe dimostra già che gli antichi Egizi, 3.100 anni fa, possedevano il segreto per mutare il colore dei propri capelli. Le mogli dei Faraoni infatti si facevano curare i capelli dalle loro ancelle, le quali erano tenute in grande considerazione proprio per questo motivo. Era un'epoca in cui le chiome venivano trattate con degli unguenti a volte curiosi, erano ravvivate con olio di serpente e con una tintura detta hennè erano tinte in rosso. Anche i Greci si tingevano i capelli con lo stesso sistema usato per la lana, precisa un cronista dell'epoca. Quanto alle donne romane, usavano strane ricette per rendere i capelli bruni o rossi, ma quando le legioni di Giulio Cesare cominciarono ad apprezzare le chiome delle bionde donne galliche, il biondo divenne molto di moda a Roma. Apprendiamo dal poeta romano Ovidio, autore del poema Le metamorfosi*: "Il biondo nordico maschera graziosamente anche i capelli grigi e questo colore finto è più bello di quello vero". loro vari unguenti di essenze vegetali, che arrivavano dal lontano Oriente: colore vegetale, colore che è a base di hennè, salvia, camomilla e indaco. Nell'era vittoriana e nella belle époque sembra che si tingessero i capelli solo le donne galanti, a testimonianza dei loro facili costumi e con lo scopo di conservare la loro posizione nonostante gli anni avanzati. Ed eccoci ai nostri tempi in cui la tintura è di largo consumo e ci consente di avere colori simili a quelli naturali; in tal caso è evidente il ricorso alla chimica. Pertanto oggi si dovrebbe parlare di colorazione, non più di tintura. Oggi tingere i capelli, contrariamente a quanto accadeva in passato, non è assolutamente indice di dubbiosa civetteria; è solo un mezzo per meglio valorizzare la propria personalità e per ottenere una immagine più piacevole di se stessi. Il biondo continua ad essere di moda per lungo tempo, sino all'epoca della città dei Dogi. Anche le donne veneziane avevano i * Al tempo del poeta Ovidio, nel 9 d.C., erano state inventate le tinture per capelli. il muretto 37 A RUOTA LIBERA SIAMO UN POPOLO DI CALIMERI di Silvio Prezioso Negli anni '70, all'ora di Striscia la Notizia e di Affari Tuoi, prima che i bambini andassero a letto, c'era Carosello, mitico programma pubblicitario della Rai che apparve 50 anni fa il 3 febbraio 1957 e che venne chiuso 20 anni dopo nel 1977. Oggi Carosello appartiene a chi ha più di trent'anni. E solo chi era bambino negli anni '70 ha nostalgia per i grandi personaggi, soprattutto animati, del vecchio programma. Uno tra questi era Calimero, il pulcino che non era nero ma solo sporco. "È un'ingiustizia, però! Tutti se la prendono con me perché sono piccolo e nero!" si lamentava Calimero. "Tu non sei nero, sei solo sporco"... ribadiva una mamma che lo lavava col detersivo Ava. Al che Calimero "Ava come lava..." Il successo del personaggio era dovuto al fatto che il piccolo pulcino aveva dato forma poetica al vero collante nazionale di allora: il vittimismo, al sentirsi vittima di un complotto ordito contro la singola persona. A distanza di oltre trent'anni il Calimero è riapparso nella pubblicità del suddetto detersivo, ma sembra che questa volta il suo messaggio sia diretto non tanto alla nazione Italia, ma al nostro provincialismo se non al nostro ambiente paesano: sem- 38 il muretto bra quasi che Calimero impersoni e si identifichi in quella predisposizione al lamento tipico del frosolonese che accomuna il giovane all'anziano, il politico trombato che si sente perseguitato alla zitella non trombante che si vede brutta e grassa, l'elettore che non si sente rappresentato alla moglie tradita che si vede sacrificata. Non nascondiamoci! Siamo un popolo di calimeri a cui piace fare la vittima. E forse questa nostra predisposizione dipende dall'educazione cattolica impartitaci fin da piccoli, basata più nel senso di colpa che su quello di responsabilità. Resta il fatto però che quando qualcosa ci va storto, la prima reazione non è chiederci dove abbiamo sbagliato, ma chi è stato a fregarci e so-prattutto perché. È commovente e nello stesso tempo avvilente questa convinzione che il mondo ce l'abbia con noi. Fino a quando un giorno scopriamo che il mondo che girava solo intorno a noi, non ci considera poi così importante e proprio lì, in quel momento, cadiamo in depressione, non potendo prendercela più con nessuno, se non con noi stessi. A RUOTA LIBERA Una serata tra i ricordi di Livia Mainella A tutti è capitato di tornare indietro con la mente e ripensare ai bei tempi passati, giorni in cui la spensieratezza, l'allegria e l'innocenza la facevano da padrone. Giorni in cui il primo pensiero era quello di stare con i propri compagni, che spesso erano compagni di scuola e con i quali si condivideva la scarsa voglia di studiare e a volte anche lo stesso amore. Spesso, per nostalgia, coinvolgiamo anche i nostri figli, raccontando loro tutte le nostre avventure. Grazie a due nostri amici, Andrea e Gianni, il giorno 28 dicembre scorso, tutti noi della classe '76 abbiamo avuto la gioia di incontrarci di nuovo per festeggiare il compimento del nostro trentesimo anno. A loro vanno i ringraziamenti per averci permesso di trascorrere una serata all'insegna del divertimento e dei ricordi sempre vivi nella nostra mente. La serata è iniziata alle 21 in punto e una volta a tavola ognuno di noi ha cominciato a raccontare aneddoti, spesso ironici. Alcuni episodi sono rimasti nella storia, come le imitazioni di Beppe Grillo di Aldo, che un tempo lo faceva uguale, anche se purtroppo con il tempo questo suo talento (molto nascosto) è andato perso per strada (potevamo vederlo in TV!!) Diciamo che i caratteri fondamentalmente più timidi sono rimasti tali; Elvezio ed Amico hanno , infatti, fatto un po' fatica a lasciarsi andare ma, con il nostro aiuto, come ai tempi della scuola, Foto di gruppo anche loro hanno potuto trascorrere una serata bellissima, interamente immortalata da Stefano con la sua immancabile telecamera proprio come durante le ricerche che ci venivano assegnate a scuola (che occasione per non studiare!!). Filo conduttore della serata non potevano che essere le "cazzate" che ognuno combinava, scherzi fatti alle maestre, a volte anche pesanti. Chi non ricorda la maestra Carolina, stile "Crudelia", alla quale forammo una gomma della sua auto e con la tintura per le scarpe le imbrattammo la borsa? Che dispettosi che eravamo! Già da allora si intuiva di che stoffa era fatto qualcuno di noi come il caso di Gianni Di Matteo, l'amicone di tutti che ci addolciva coi suoi pasticcini e cornetti. Fra le tante avventure (vedi il padre) un giorno, durante un'interrogazione, alla maestra che gli chiese chi fosse il il muretto 39 A RUOTA LIBERA mugnaio, lui rispose con naturalezza che è colui che munge le vacche (dategli torto…!). Un anno, in occasione del Natale, fummo incaricati di allestire l'albero insieme alla bidella Nicolina. Dopo mezza giornata, a lavoro ultimato, qualcuno si appoggiò all'albero, peraltro altissimo, e in un attimo palline e festoni si ritrovarono sottosopra. Le urla di Nicolina si sentirono per tutto il paese! Che belle erano, poi, le recite che le maestre preparavano per ogni occasione, nelle quali quasi tutti gli alunni venivano coinvolti, compresi i familiari e amici. Inoltre, chi di noi non ha mai consumato la colazione "sottobanco" prima della ricreazione? Erano molto più saporiti quei panini! E chi non è mai uscito dall'aula con la scusa di andare in bagno e tornando dopo un po' dava la colpa alla bidella che non ci faceva passare perché stava lavando il pavimento? Bel momento era anche il compleanno di ognuno di noi poiché c'erano dolci e bevande in quantità. Ma quando era il compleanno di Francesco Di Iorio, la cosa era "alla grande"… i bitterini che portava per l'occasione erano una prelibatezza e avevamo la scorta per qualche settimana. Fra tutti alcuni si distinguevano per la bravura innata e l'amore per lo studio ed il tempo ci ha dato ragione! C'era, poi, chi si distingueva per le doti di poeta come Elvezio che durante la recita di una famosa poesia disse: "La nebbia agli irti colli, piovigginando il sale…"; poesia rimasta nei nostri ricordi fino ad oggi. Sono tutti bei ricordi che nella mente 40 il muretto di ognuno di noi non svaniranno mai e dai quali ancora oggi possiamo trarre insegnamento, come quando durante una lezione di inglese, Amico, ma non solo lui, avendo delle difficoltà, con grande coraggio e saggezza, disse: "Maestra, i n' sacc l'italian, pozz sapè l'ingles?" Grande verità, valida ancora oggi. Diverse erano le nostre ambizioni, molti ce l'hanno fatta, anche con grandi risultati; altri, nel loro piccolo, occupano comunque una posizione di lavoratori e chi, come Aldo, con ironia di definisce "commerciante stagionale". Anche se con tanti ci incontriamo spesso in paese, quella sera ci sembrava di essere tornati indietro nel tempo. La serata è stata allietata da Michele che ci ha guidati in canti e balli fino a notte fonda. Infatti a mezzanotte un grande regalo ci è stato fatto da Gianni che ci ha deliziato, a nostra insaputa, con i suoi fuochi d'artificio; grazie Gianni! Alcuni poi hanno lasciato la serata per diversi impegni: tra di noi, infatti, c'era anche un sindaco! Sì, il sindaco di Molise, nostro coetaneo, il quale è arrivato tardi a causa di un consiglio comunale. Nonostante le nostre diverse ambizioni e idee per la serata, siamo tornati bambini e con grande piacere abbiamo trascorso qualche ora immersi nel passato, con la spensieratezza che anni addietro ci accompagnava e con la promessa di festeggiare tutti insieme ogni anno! GIOCHI FROSO-PUZZLE TERMINI FROSOLONESI BABBALUCC BUATTA CASC CASON CAV’DARELLA CESS C’LLUCC COPP’LA CUALL’R CUNNERA CUOZZ CUZZETT GNOGLIA IUMENTA LIETT MBRELL M’GLICUR MICCUL P’RTOSA P’TTNESSA SAGLIOCCA SEGGIA SORG SPINGULA SUTTAN TACCARATA TITT VARVA VRIT CHIAVE: Un frosolonese (8,2,5): ________________________________________ INDOVINA CHI? ABBIAMO SCOMPOSTO IL VOLTO DI UN FROSOLONESE SCOPRI CHI È... SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE CHIAVE CRUCIVERBA: Corcit, Fortin e Punill FROSO-PUZZLE: Tommaso Scacciavillani INDOVINA CHI?: Americo Meale il muretto 41 GIOCHI CRUCIVERBA DI FROSOLONE ORIZZONTALI 1. Polvere - 4. Padre di Francuccio e Pasqualino - 7. Chiesa in fondo alla chiazz - 11. In mezzo al divo - 12. In mezzo alla fase - 14. Sacc’ - 15. Lo strumento di F’lipp P’llecchia - 18. Ha apena aperto un agriturismo - 21. Frutti col guscio - 23. La paghi al Comune - 25. Amoruso Luigi - 27. Teresa Colarusso - 28. Cane - 29. Ce ne sono due a Frosolone - 32. Mezza gara - 33. Fratello di L’ppett - 35. Montagna frosolonese - 38. Isernia - 39. Stefano Mainella - 40. Coda di cane - 41. Si infila nella p’rtosa - 43. Frosinone sulle targhe - 44. La suonava Alberico 47. Non sempre - 48. Compagna di lui - 49. Lo fuma Lippi- 50. Seconda nota - 51. Iniziali di Antonio Fiorin - 53. Lo sono Liborio e Piero per Claudia - 54. Vocali nella cera - 56. Doppie nella birra - 58. Li puoi avvistare in montagna - 60. Titolo in breve per Domenico Di Iorio - 62. Iniziali di un famoso avvocato frosolonese - 65. Iniziali della figlia di Loreta - 66. Comprimere - 70. Accendere - 71. Gennaro Nibaldi - 72. La più di Francesco Colarusso. VERTICALI 1. Lo si fa da lu puorc - 2. Noi senza capo - 3. Iniziali di un figlio di Vittoria e Cosimo - 5. Mezzo ione - 6. Vocali nella vita - 7. Una frazione di Frosolone - 8. Cullare - 9. Tonino Di Carlo - 10. Onorevole in breve - 13. Spilla da balia - 15. Sposarsi - 16. Giovanni Ianiro - 17. Si accende d’inverno - 19. Lo vende Gennaro Colarusso - 20. Ragioniere in breve - 22. A Frosolone c’era quella Risi - 24. Confini della casa - 26. In montagna c’è quello d’ C’tanova - 28. La ditta di Pasquale Mangione - 30. La futura nuora di Vittoria Vacca - 31. Si chiedono in campagna elettorale - 34. La madre di Cristina - 36. Inizio di febbre - 37. Le centrali in montagna - 42. Nebbia - 43. L’associazione del gruppo Scout di Frosolone - 45. Adesso - 46. Iniziali del figlio di Luigia D’Ornell - 52. Giocare - 55. Uscire - 57. Roberto Colella - 58. Due nelle spalle - 59. Paolucci Angelo - 61. È buono quello di Befè - 63. Iniziali di Swartz - 64. Iniziali del fondatore dello scoutismo - 65. La fine d’ l’ mosc - 67. Iniziali di 4 figlie di Michele Colarusso (cognome e nome) - 68. Ain senza cuore - 69. Eugenio poco geniale. CHIAVE: (Tre frosolonesi 6,8,1,5): ___________________________________________________ 42 il muretto Un saluto particolare va alla nostra amica Sandra il cui sorriso e la grande disponibilità mancheranno a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e starle accanto. Vogliamo ricordarla con queste parole che lei tanto amava. La vita è come una corsa in motocicletta: nessuno sa quanta benzina il destino ha messo nel nostro serbatoio. C'è chi nasce con il pieno e chi, senza saperlo, viene al mondo già in riserva ma… che tu abbia il pieno o poche gocce di benzina non importa, quello che conta è andare sempre al massimo fino all'ultima goccia di vita. Ciao Sandra