il gotico e il modernismo catalano nella città più vivace d`Europa di

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il gotico e il modernismo catalano nella città più vivace d`Europa di
BARCELLONA: il gotico e il modernismo catalano nella città più vivace d'Europa
di Alberto Testori
Sebbene le mura romane e quelle
trecentesche siano state abbattute, è
attorno alla Cattedrale e al Palau Reial
Major che batte il cuore più antico di
Barcellona. Nella Ciutat Vella l'impianto
viario è ancora quello della colonia
romana, con le vie che si incrociano ad
angolo retto. E nel Barri Gotic si respira
ancora oggi l'aria del tempo in cui la città
er a s ig no ra de i c om me rc i n el
Mediterraneo occidentale. Sarebbe
riduttivo però pensare di esaurire con
una semplice frase l'importanza e le
valenze che il Barri Gotic aveva e ha
tuttora dal punto di vista artistico e
architettonico, essendo stato in anni
re ce nt i p ro cl am at o p at ri mo ni o
dell'umanità. Vorrei quindi fare un breve
excursus sui principali monumenti che
compongono questo meraviglioso
quartiere e che a me hanno emozionato
di più.
La Catedral, pur avendo una facciata
neogotica, è l' esempio più spiccato di
gotico catalano. Il suo interno è quello
tipico delle cattedrali gotiche,
caratteristiche sono invece le vetrate del
XV secolo che illuminano le navate. La
nav ata cen tra le s i pr olu nga nel
tr ec en te sc o c or o c hi us o d a u n
suggestivo recinto i cui rilievi in marmo,
realizzati da Bartolomé Ordoòez nel
1516, raccontano le storie della vita di
Sant'Eulalia. Di questi rilievi ce ne ha
parlato proprio quest'anno la mia prof di
Storia delle tecniche artistiche quando
abbiamo trattato della tecnica dei rilievi
su marmo nel rinascimento; e stato
molto interessante sapere che Ordoòez
era molto conosciuto nella Catalogna
del tempo. Se non l'avessi studiato avrei
pensato, come del resto ho fatto, che
fosse una maestranza di poco conto. Di
uno scultore italiano forse allievo
addiri ttura d i Nicol a Pisan o e il
trecentesco sarcofago di Santa Eulalia
che si trova nella cripta insieme alle
suggest ive e evocati ve tombe dei
fondatori della chiesa romanica. Il
deambulatorio è gremito di stupende
opere gotico-catalane e barocche.
Meritano di essere almeno menzionate
la Trasfigurazione del Martorell, artista
catalano del '400 e il sepolcro in
alabastro del vescovo Ramón
d'Escales. Passando all'esterno, spicca
vicino al transetto sinistro, la porta Sant
Iu che appartiene alla chiesa romanica;
interamente gotico è l'abside poligonale
dai caratteristici contrafforti, doccioni e
pinnacoli. Annesso alla cattedrale vi è il
chiostro aperto con una insolita e
secondo me curiosa pianta ogivale.
Alcuni degli ambienti che affacciano sul
chiostro ospitano oggi il Museu de la
Catedral degno di essere visitato. Dietro
alla Catedral vi è la Plaça del Rei. A
renderla uno dei luoghi più suggestivi
della capitale catalana sono le linee dei
palazzi che la racchiudono nelle quali
convivono elementi del romanico del
gotico e del rinascimento. Altro edificio
degno di nota è il Palau Reial Major che
è situato nella suddetta piazza, esso si
nasconde in realtà in una serie di edifici
che furono la residenza dei conti di
Barcellona. La grande torre a cinque
ordini di arcate e la facciata del palazzo
che unisce elementi duecenteschi con
altri gotici sono i tratti salienti che
caratterizzano questo Palau. Il Palau de
la Generalitat; risale alla fine del
cinquecento l'attuale prospetto sulla
st ra or di na ri a pl aç a Sa n Ja um e,
importante perché, documentandomi ho
appreso che si tratta dell'unico esempio
di architettura civile barcellonese tutta in
stile rinascimentale (io osservandolo,
pe rs on al me nt e ho tr ov at o al cu ni
richiami al romano Palazzo Farnese)
goti co-c atal ano è inve ce il fron te
corrispondente al nucleo originario del
complesso mentre le fronti nord furono
realizzate nel XVII secolo. Gioiello del
gotico catalano viene definito il patio
attorno al quale si struttura l'edificio; fu
aperto da Marc Safont l'architetto al
qu al e ve nn e co mm is si on at a la
costruzione del palazzo, con un doppio
ordine di archi slanciati e ribassati e lo
ingentilisce con una scala diretta alla
galleria del primo piano e alla cappella di
Sant Jordi dal prospetto gotico
fiammeggiante. Secondo me questa
fusione di elementi gotici e
rinascimentali fa di questo palazzo uno
degli edifici più suggestivi della città.
Non posso tralasciare la meravigliosa
chiesa di Santa Maria del Mar. Semplice
è la facciata ornata da un portale con
tanto di statue e rilievi, da finestre
ogivali, da un rosone, da due contrafforti
e da altrettante torri a pianta ottagonale.
Semplice si presenta anche l'interno;
impostato su tre navate di cui quella
centrale alta il doppio delle laterali con
abside cinta dal deambulatorio. L'unico
elemento decorativo che ho notato
visitandola sono
state le vetrate
policrome. Questo aspetto della cultura
catalana era da me poco conosciuto,
come penso anche ad altre persone, ed
è stata una vera scoperta capire che il
romanico e il gotico sono veramente un
fenomeno culturale ed artistico che ha
interessato tutta l'Europa del tempo
seppur con ricerche stilistiche diverse.
Un altro aspetto della cultura catalana
che mi ha affascinato e che ho studiato
personalmente, è quel movimento
stilistico che va sotto il nome di
modernismo.
Avvicinare questa corrente allo stile
Secessione austriaca, allo Jugendstil
tedesco, all'Art nouveau francese o al
Liberty italiano è, per me, “togliere”
qualcosa a un filone dell'arte e
dell'architettura della fine dell' '800 e
degli inizi del '900. Comune a quelle
correnti fu il desiderio di stupire con
decorazioni fantasiose, eleganti ed
elaborate, ma nel caso del modernismo
non si può, secondo me, tralasciare il
fatto che fu la forma d'arte che espresse
la rinascita della città dopo secoli di
decadenza, la ritrovata posizione di
primo piano nella Spagna e il ruolo di
avanguardia innovatrice aperta agli
influssi esterni.
Simbolo per eccellenza della
Renaixença (rinascita) di Barcellona è il
quartiere dell'Eixample, che corrisponde
all'ampliamento della città avvenuto
all'indomani dell'abbattimento delle
mura. Si tratta di una vera e propria
seconda Barcellona, progettata e
studiata dal celebre ingegnere e
architetto Ildefons Cerdà su un regolare
impianto di vie che si incrociano ad
angolo retto che ho potuto osservare
non senza emozione dal finestrino
dell'aereo durante la virata sulla città
prima dell'atterraggio!
Tanti son o inv ece gli ese mpi di
modernismo, legati sia a palazzi privati
che a infrastrutture pubbliche.
Il viale Passeig de Gràcia è l'asse
centrale del cosiddetto Quadrat d'Or, la
parte dell' ampliamento urbano. E'
interamente ombreggiato da platani e
illuminato di notte da caratteristici
lampioni di inizi XX secolo sotto i quali i
barcellonesi passeggiano e ammirano le
facciate degli edifici modernisti.
Insolito è il soprannome per l'isolato
lungo il lato sinistro del passeig de
Gràcia: “isolato della Discordia” in
quanto su questo spazio, che come tutti
quelli dell'Eixample, è formato dai fronti
smussati dei palazzi si “sfidano” ben tre
palazzi opera di altrettanti famosi
esponenti del modernismo. Di Lluìs
Domènech i Montaner è la casa Lleò
Morera. Mentre Enric Sagnier i
Villavechia eresse la casa Murellas dove
si trova il museo del profumo che
consiglio di visitare per chi volesse
sen tir e il pro fum o del le ess enz e
sp ag no le . R ic hi am a e di fi ci de l
Nordeuropea (le abitazioni del '500-'600
sui canali ad Amsterdam) e le forme del
gotico l'adiacente casa Amatller per la
quale Josep Cadafalch ideò un originale
e alquanto stupendo frontone a gradoni
ricoperto da una ricercata decorazione
in piastrelle di ceramica. Il tutto
conferisce all'edificio valenze a dir poco
fiabesche!
La Casa Batllò è senza dubbio l'edificio
più importante e suggestivo dell'isolato
della discordia, realizzata
dall'esponente più noto del modernismo
Antoni Gaudì, reinterpretando un
palazzo preesistente. Nonostante
l'abbondanza di elementi decorativi e di
forme diverse, comunica una
sensazione di eccezionale leggerezza:
dalla facciata ondulata sporge la galleria
del primo piano, sorretta da colonne e
con vetrate alle finestre; la profusione di
colori dei piani superiori, ottenuta
attra verso l'imp iego d i cera miche
spezzate e di vetri, si accosta ai celebri e
“scherzosi” balconi in ferro e a forma di
maschera.
Il tetto e costituito da tegole in ceramica
che compongono come un drago
fantastico e la torretta circolare culmina
in una c roc e a qua ttr o bra cci a.
Visitandola e osservandola anche al suo
interno ho potuto vedere con occhi ciò
che avevo studiato e l'emozione,
garantisco, è stata forte; soprattutto nel
notare la sinuosità e il movimento
ondulato delle pareti che sembrano far
perdere l'equilibrio al visitatore.
La Pedrera: questo è il nome con il
quale è più nota la Casa Milà con la
quale Gaudì rivoluzionò il modo di
conce pire a livel lo str uttur ale un
condominio residenziale. Dichiarata
patrimo nio dell'U nesco si presen ta
all'esterno con un prospetto in pietra che
riesce a conferire leggerezza a tale
materiale grazie alle onde che lo
movimentano, alle finestre che
sembrano essere scavate nella pietra e
ai balconi che, sempre circolari, sono
decorati da ringhiere in ferro battuto a
motivi floreali; a chiudere in alto l'edificio
è una terrazza popolata da bianche
figure fantastiche (che nascondono i
comignoli), le tozze colonne ricoperte in
pietra che sorreggono la facciata
vengono riproposte anche all'interno,
dove si uniscono a pilastri in metallo che
permettono una disposizione
completamente nuova degli spazi interni
in quanto non vi sono pareti di sostegno
all'edificio.
Sagrada Famìlia: la si consideri, se mi
permettete, con un aggettivo “delirio di
onnipotenza” di Antoni Gaudì, che per
occuparsene a tempo pieno rinunciò ad
altri incarichi, o l'esempio più
emblematico del desiderio di stupire di
Barcellona, la chiesa dell'Eixample è
l' im ma gi ne de ll a ca pi ta le de ll a
Catalogna e il simbolo della sua
rinascita. Io stesso uscendo
dall'omonima fermata del metrò ho
provato una forte emozione nel vedere
questo edificio proiettarsi verso il cielo
con le sue imponenti svettanti ed
originali guglie!
Tutt'oggi si discute se portare a termine il
progetto o se interromperlo; io credo che
il progetto sia degno di essere concluso
e lo sarà con certezza visto che il termine
dei lavori è fissato per il 2021, trattandosi
anche di uno dei cantieri più grande del
mondo ancora operativo.
Fù Gaudì a porre la prima pietra nel 1882
e si tra ttò di u n impr esa po iché
l'architetto sostituì il primo progetto con
uno ancora più grandioso che
prevedeva tre facciate (dedicate alla
Natività, alla Passione e Morte e alla
Gloria di Cristo) ben dodici torri sul
prospetto principale a simboleggiare gli
apostoli, un torrione centrale circondato
da altri quattro e una torre absidale
dedicata alla Vergine. Nonostante siano
passati più di cento anni dall'apertura del
cantiere, le gru svettano ancora dietro a
quanto della chiesa è stato innalzato fino
ad oggi. All'esterno solo i prospetti dei
transetti e l'abside sono stati completati:
quello destro, dedicato alla natività, era
gia stato ultimato nei primi anni del XX
secolo e su di esso si innalzano quattro
guglie ricoperte di mosaici. Quello
sinistro della Passione, documenta
secondo me, il proseguimento
dell'impresa dopo la morte di Gaudì.
All'interno l'abside accoglie il
baldacchino, che è privo di altare, e
nasconde sotto di se la cripta dove
riposa il corpo di Gaudì; proprio questo
ambiente accoglie il Museu del Temple
Espiatori de la Sagrada Famìlia, dove il
grande e meraviglioso plastico della
chiesa si accompagna alla storia dei
processi costruttivi.
Altro esempio di arte catalana che
merita di nota è il famoso, bizzarro e
originale Parc Güell. Doveva essere
una città giardino impostata su lotti
triangolari in opposizione alla pianta
ortogonale dell'Eixample. Ma purtroppo
anche questa invenzione di Gaudì, e
patrimonio dell'umanità tutelato
dall'Unesco, non giunse a termine
venendo interrotto e trasformato in
parco pubblico nel 1923. Nonostante
ciò, le parti realizzate sono un ulteriore
interessante documento dell'estro
dell'architetto. Notevoli sono i due
padiglioni ricoperti da frammenti di
ceramica che costituiscono l'ingresso al
parco e la scalinata famosa per il
dragone (o iguana) che funge anche da
fontana e che raggiunge una sala che
rivisita lo stile dorico greco.
Vi sono altri edifici o monumenti degni di
essere citati come lo stupendo arc de
Triomf eretto alla fine dell'800, ma è
impossibile parlare di ogni aspetto di
Barcellona; e ovvio che ho dovuto fare
una selezione.