I benefici della nuova revisione delle norme ISO 14001, OHSAS
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I benefici della nuova revisione delle norme ISO 14001, OHSAS
I benefici della nuova revisione delle norme ISO 14001, OHSAS 18001 e relazioni con i modelli 231 Facus Marche 231 – 3 Dicembre 2014 DNV GL © 2014 SAFER, SMARTER, GREENER Perchè una nuova edizione delle norme? Tutti gli standard ISO dovrebbero essere rivisti ogni cinque anni, con lo scopo di stabilire se è necessaria una revisione per mantenerle aggiornate e rilevanti per il mercato. Le future norme ISO dovrebbero rispondere alle ultime tendenze ed essere compatibili con altri sistemi di gestione. DNV GL © 2014 2 Quali sono i principali cambiamenti? Le nuove versioni seguiranno una nuova struttura, l’High Level Structure: – Rende più facile utilizzare in combinazione le norme sui sistemi di gestione – Dà una maggiore importanza al contesto e al concetto di rischio. DNV GL © 2014 3 High level structure (HLS): struttura Nel 2012 ISO ha stabilito che le norme avrebbero dovuto avere una struttura comune: Un’unica High Level Structure Terminologia e testo comuni In ciascun standard per i sistemi di gestione saranno aggiunti requisiti “discipline specific”. Applicabile ai nuovi standard e alle future revisioni di standard esistenti. DNV GL © 2014 High level structure: obiettivi 1. Fornire un insieme di requisiti 2. Focus su un’efficace gestione dei processi affinchè sia possibile raggiungere i risultati desiderati (attraverso leadership, impegno e coinvolgimento) 3. Riflettere i cambiamenti in ambienti sempre più complessi, impegnativi e dinamici (attraverso l'identificazione del contesto dell'organizzazione, i suoi stakeholder e l’analisi dei rischi) 4. Facilitare lo sviluppo del business sostenibile 5 DNV GL © 2014 ISO High Level Structure I principali vantaggi grazie ad una maggiore compatibilità delle norme Maggiore facilità nell’implementazione di nuovi standard Facilitata l’integrazione dei diversi sistemi di gestione Maggiore valore per gli utenti Maggiore efficacia nello sviluppo di standard da parte dei comitati tecnici DNV GL © 2014 6 Guardiamo oltre e al di là delle mura aziendali! L’High Level Structure chiede di guardare oltre: “ Determine and understand external and internal issues (context) affecting your organization’s ability to achieve intended results. (4.1) “Determine relevant interested parties and their needs & expectations (requirements). (4.2) “Use knowledge gained as input to determination of risks and opportunities. (6.1) 7 DNV GL © 2014 Requisiti base 1. Scopo 2. Normativa di riferimento 6. Pianificazione ISO 27001:2013 7. Supporto ISO 9001:2015 3. Termini e definizioni 4. Contesto di riferimento 5. Leadership DNV GL © 2014 8. Operation 9. Valutazione delle performance 10. Miglioramento ISO 14001:2015 ISO 45001:2016 ? ISO MS standard - Esempi ISO 14001 ISO 50001 ISO 9001 ISO 45001 ISO 27001 ISO 22000 ISO 22301 Business Continuity ISO 20001 IT service mgt. ISO 20121 Eventi sostenibili Etc. ISO 39001 Road Traffic Safety Etc. In revisione secondo la nuova struttura comune DNV GL © 2014 Già pubblicati secondo la nuova struttura comune Evoluzione OHSAS 18001 e la nuova ISO 45001 - Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro DNV GL © 2014 Cosa ha offerto lo standard OHSAS 18001? Feedback dall’esperienza di migliaia di utilizzatori. Una chiara struttura del sistema di gestione, basata sul PDCA. Attenzione ai pericoli, ai processi, alle procedure, alla gestione e al miglioramento continuo. Fornire un approccio sistematico ed efficiente alla salute e sicurezza sul lavoro Allineamento della struttura agli standard qualità e ambiente. 11 DNV GL © 2014 La situazione in Italia L’Italia è sempre più orientata ai più alti principi etici, nell’interesse primario delle Parti Sociali interessate alle tematiche OHSAS. Il mercato recepisce la necessità di “integrare” i sistemi di gestione (es. Qualità, Sicurezza, Ambiente ecc.). Le organizzazioni “Main Contractors” sono già certificate o hanno posto la certificazione fra gli obiettivi prioritari. L’incentivazione INAIL ha contribuito ed è un fattore di accelerazione nella diffusione dello standard. 12 DNV GL © 2014 OHSAS 18001: per ridurre gli infortuni Da uno studio INAIL si riscontra un generalizzato abbattimento della frequenza e della gravità degli incidenti sul lavoro nelle aziende certificate. Indice di frequenza Settori (%) Indice di gravità (%) Servizi -21 -15 Pesca, Alimenti, Agricoltura -(*) -(*) Chimica, Plastica, Carta, Pelli -26 -45 Edilizia -33 -42 energia, Gas -32 -33 Metallurgia, Macchine -34 -73 Mineraria -6 -18 Vetro -43 -51 Tessile -64 -40 Trasporti, Magazzino -13 -32 Media -27 (*) Campione non rappresentativo -35 INAIL ogni anno finanzia interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, quali ad esempio la certificazione OHSAS 18001 e SA8000. Fonte tabella: Ambiente e Sicurezza – Il Sole 24 Ore, 27 marzo 2012 – n.6 «I dati INAIL sull’efficacia dei SGSL per ridurre gli infortuni» DNV GL © 2014 13 OHSAS 18001: vantaggi Maggiore capacità a mettere in atto misure di prevenzione. Riduzione dei costi della «non sicurezza» legati a incidenti e infortuni. Esonero della responsabilità amministrativa (D.lgs. 231/2001). Azienda più efficiente della media perché monitora costantemente i fattori di rischio. Poter usufruire di strumenti di semplificazione ed incentivazione INAIL come gli sconti sui premi assicurativi. 30% fino a 10 23% 10 a 50 18% 51 a 100 15% 101 a 200 7% 12% 201 a 500 oltre 500 Lo sconto INAIL "oscillazione per prevenzione" riduce il tasso del premio assicurativo in relazione al numero dei lavoratori-anno del periodo, come riportato nell’ immagine. Fonte: Osservatorio Accredia «Salute e sicurezza sul lavoro» realizzato con la collaborazione di Censis presentato a giugno 2012 . DNV GL © 2014 14 Evoluzione della norma OHSAS A giugno 2013 il gruppo progetto OHSAS ha ricevuto la comunicazione che il progetto di conversione in norma ISO era stato approvato e che un nuovo "Comitato Progetto" ISO, ISO / PC 283, era stato istituito per svolgere questo compito, con BSI (attraverso la sua divisione di sviluppo Standards) deputato alla gestione della segreteria. Al progetto lavorano oltre ottanta rappresentanti di circa trenta paesi di tutto il mondo. Il tentativo è quello di predisporre un documento normativo che sostituisca le singole Norme esistenti: BS OHSAS 18001:2007 AS/NZ 4801:2001 GB/t28001:2011 ANZI Z10:2012 DNV GL © 2014 15 Evoluzione della norma OHSAS: ISO 45001 La prima riunione del Comitato progetto si è tenuta in ottobre 2013 a Londra nella quale si è deciso: – Di applicare una struttura di alto livello (HLS – High Level Structure) , uguale per tutte le Norme afferenti gli stessi sistemi (ISO9001-ISO14001) – Il codice dello standard: ISO45001 (18001 è già stato utilizzato per altro standard) – un piano di lavoro con deadline ad ottobre 2016 Si è discusso di diversi aspetti tra cui: – Alcuni dei temi chiave: il concetto del "rischio"; le persone sotto il controllo del sistema di gestione; la comprensione di ciò che costituisce il "luogo di lavoro"; la partecipazione alla definizione di politiche e obiettivi. – necessità di sviluppare linee guida di supporto, stabilendo di seguire il modello dalla norma ISO 14001 producendo tale guida in allegato allo standard. DNV GL © 2014 16 Evoluzione della norma OHSAS: ISO 45001 La seconda riunione del Comitato progetto si è tenuta 31/3-4/4/2014 a Casablanca nella quale: Si è deciso, per sviluppare la ISO 45001 “gestione della salute e della sicurezza dei sistemi aziendali - Requisiti e linee guida per l'uso”, di lavorare su un Working Draft emesso nel mese di dicembre, a seguito di richieste di modifiche pervenute dalla riunione di ottobre. Il Working Draft (WD) ha generato circa 1300 commenti, in esecuzione di circa 230 pagine di testo. Si dovrà avviare lo sviluppo dei requisiti di verifica specifici per OH&SMS, come una nuova parte di ISO / IEC 17021, per essere in linea con gli altri sistemi di gestione ISO discipline. DNV GL © 2014 17 Evoluzione della norma OHSAS: ISO 45001 Il 19.07.2014 è stato pubblicato: ISO/CD45001 Occupational health and safety management systems – Requirements with guidance for use (Systèmes de management de la santé et de la sécurité au travail — Exigences et lignes directrices pour son utilisation) A fronte di tale draft il Comitato Progetto ISO, ISO / PC 283 ha reso noto che tutte le osservazioni/commenti per migliorare il testo dello standard devono pervenire entro il 18 ottobre 2014. 18 DNV GL © 2014 ISO 45001 vs OHSAS 18001 L'obiettivo generale dello standard rimane lo stesso, ma ora c'è un focus molto più forte sul "contesto" di un'organizzazione, nonché un ruolo più forte per top management e leadership. DNV GL © 2014 19 ISO 45001 vs OHSAS 18001 Che cosa significa "contesto" di un'organizzazione? Nella nuova norma, l'organizzazione deve guardare al di là dei problemi di salute e sicurezza immediata; Prendere in considerazione ciò che il resto della società si aspetta dalla stessa organizzazione. Le organizzazioni devono pensare ai loro appaltatori e fornitori, così come, per esempio, come il lavoro potrebbe influenzare gli stakeholder della zona circostante. Questa prospettiva è molto più ampia del concentrarsi solo sulle condizioni dei dipendenti interni: significa che le organizzazioni non possono non considerare anche i rischi derivanti da fattori esterni all’organizzazione e che interagiscono con la stessa. 20 DNV GL © 2014 ISO 45001 vs OHSAS 18001 Quali differenze ci sono nel ruolo del management e nella leadership? ISO 45001 insiste sul fatto che gli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro saranno una parte integrante del sistema di gestione complessiva dell'organizzazione, che richiede un forte impegno da parte del management e una forte leadership. Questo sarà un grande cambiamento per gli utenti che attualmente possono delegare la responsabilità di un responsabile della sicurezza, piuttosto che integrare il tutto in operazioni dell'organizzazione. ISO 45001 richiede che gli aspetti di salute e sicurezza siano una parte di un sistema generale di gestione e non solo «un’appendice». 21 DNV GL © 2014 Evoluzione della UNI EN ISO 14001 Sistema di Gestione Ambientale 22 DNV GL © 2014 Struttura della norma 1. Campo di applicazione Campo di applicazione 2. Riferimenti normativi Riferimenti normativi 3. Termini e definizioni Termini e definizioni 4.1 Comprendere l'organizzazione e il suo contesto 4. Contesto dell’organizzazione 4.2 Capire le esigenze e le aspettative delle parti interessate 4.3 Determinazione del campo di applicazione del sistema di gestione ambientale 4.4 Sistema di gestione ambientale 5.1 Leadership e impegno 5. Leadership 23 DNV GL © 2014 5.2 Politica ambientale 5.3 Ruoli organizzativi, responsabilità e autorità . Struttura della norma 6.1 Le azioni per affrontare i rischi e le opportunità 6. Pianificazione 6.2 Obiettivi ambientali e pianificazione per il loro raggiungimento 7.1 Risorse 7. Supporto 7.2 Competenza 7.3 Consapevolezza 7.4 Comunicazione 7.5 Informazioni documentate 8. Operazioni 9. Valutazione delle prestazioni 10. Miglioramento 24 DNV GL © 2014 8.1 Operazioni 9.1 Monitoraggio, misurazione, analisi e valutazione 9.2 Audit interno 9.3 Riesame della direzione 10.1 Non conformità e azioni correttive 10.2 Miglioramento continuo Analisi ISO/DIS 14001 (ICS 13.020.10) Environmental management systems — Requirements with guidance for use Oltre ai cambiamenti dettati dalla struttura HLS, i punti chiave del cambiamento introdotti dall’ISO/DIS 14001 sono: – l’analisi e la comprensione del contesto; – il ciclo di vita e la catena del valore associati al prodotto (servizio); – i rischi e le opportunità. 25 DNV GL © 2014 Analisi e comprensione del contesto L’analisi e la comprensione del contesto in cui opera l’organizzazione riguardano: – le istanze (fabbisogni e aspettative) delle parti interessate, non esclusivamente di carattere ambientale, da esso originate; – la conformità con la struttura HLS; – le attività collocate a monte della definizione del SGA ne influenzano il campo di applicazione e il funzionamento complessivo; – l’importanza nel determinare le scelte dell’organizzazione, attraverso l’individuazione delle aspettative delle parti interessate e dei rischi ed opportunità correlati; – oltre agli aspetti di carattere ambientale e territoriale, quelli “intangibili˝ di tipo sociale, economico, di mercato… 26 DNV GL © 2014 Analisi e comprensione del contesto L’analisi e comprensione del contesto deve considerare: – le caratteristiche e le condizioni dell’ambiente naturale, locale e globale in cui opera l’organizzazione; – le specificità dell’organizzazione in termini di struttura e tipologia di produzione (servizi) erogati; – il contesto politico-sociale, culturale, normativo-regolamentare, tecnologico, economico-finanziario e competitivo a livello internazionale, nazionale e locale. – che possono condizionare l’organizzazione nel raggiungere gli obiettivi che intende conseguire con il SGA. 27 DNV GL © 2014 Analisi e comprensione del contesto Un’adeguata comprensione del contesto è un fattore chiave per assicurare le conoscenze necessarie per gestire il SGA nella logica del miglioramento continuo (Plan, Do, Check, Act). La conoscenza acquisita sul contesto, interno ed esterno, deve costituire un input per tutti gli aspetti “chiave” del SGA, ad esempio: – valutazione di significatività; – definizione degli obiettivi e risorse; Act Plan Check Do – identificazione di rischi e opportunità. 28 DNV GL © 2014 Analisi e comprensione del contesto Problemi esterni possono derivare dalla considerazione di situazioni inerenti: – il mercato (situazione concorrenziale, prodotti concorrenti, tendenze…); – i fornitori (fornitori di prestazioni e potenziale di marca rischi, i vincoli di risorse…); – questioni di carattere legale/normativo; – la tecnologia (nuovi sviluppi / tendenze…); – questioni di carattere economico-finanziario; – questioni di carattere sociale, culturale…; – Situazioni interne all’organizzazione che possono essere relative a: – capacità economico-finanziaria (risorse, finanziaria…); – cultura interna; – politica aziendale, strategie, obiettivi… 29 DNV GL © 2014 Principali novità introdotte dal Life Cycle Perspective Forte enfasi trasversale è attribuita al “ciclo di vita” nella realizzazione del SGA in termini di “Life Cycle Perspective” (LCP) e non di “Life Cycle Assessment” (LCA). Sono due concetti ben distinti e non integralmente assimilabili: “Prospettiva del Ciclo di Vita” (LCP): identificazione, valutazione e gestione degli aspetti ambientali del prodotto (servizio) e del loro impatto sull’ambiente in tutte la fasi a monte e a valle del processo produttivo; “Life Cycle Assessment” (LCA): metodologia di valutazione del ciclo di vita del prodotto (servizio) basata su un processo oggettivo e puntuale di valutazione dei carichi ambientali ad esso connessi. Attualmente la norma non esplicita in modo puntuale ed oggettivo la differenza tra LCP ed LCA 30 DNV GL © 2014 Principali novità introdotte dal value chain Introduzione di un punto norma “ex novo” nell’ambito della fase di “attuazione” che richiede alle imprese la gestione, il controllo e l’applicazione del SGA alla propria “catena del valore” in una prospettiva di ciclo di vita (Life Cycle Perspective”). La “catena del valore” (value chain), che nel CD2 ha sostituito il concetto di “catena di fornitura” (supply chain) presente nel CD1, coinvolge l’insieme dei soggetti (appaltatori e fornitori) che contribuiscono alla creazione del valore del prodotto (servizio) e di tutti i possibili “destinatari” del valore da esso creato (clienti, consumatori, altri utilizzatori finali…) 31 DNV GL © 2014 Principali novità introdotte dal value chain Prime indicazioni operative: 1. analisi degli aspetti ambientali correlati alle fasi del “ciclo di vita più lontano del prodotto” (ad esempio progettazione e uso); 2. programmi e obiettivi di miglioramento, in collaborazione con altri soggetti della propria “value chain”; 3. ruoli e responsabilità, attraverso la promozione di un coinvolgimento più diretto delle funzioni aziendali che hanno un ruolo nella gestione del prodotto (ad esempio progettazione, comunicazione, approvvigionamenti); 4. gestione fornitori/appaltatori, accrescendo il processo di relazione, collaborazione/partnership con essi; 5. formazione alle funzioni interessate sulle tematiche LCP; 6. audit, per il controllo delle attività svolte da soggetti terzi. 32 DNV GL © 2014 Considerazione e gestione di rischi e opportunità L’identificazione, la valutazione e la gestione dei rischi e delle opportunità quale parte integrante del SGA nasce dall’esigenza di articolare lo standard in funzione della struttura HLS. Esse consentiranno all’organizzazione: di impostare la pianificazione e definire eventuali azioni adeguate in grado di gestire i rischi e le opportunità; di raggiungere il miglioramento prestazioni ambientali. delle proprie Al fine dell’applicazione della metodologia è utile far riferimento alle seguenti norme che utilizzano il termine rischio con un’accezione ampia, sia sotto il profilo concettuale che operativo: ISO Guide Vocabulary; 73:2009 - Risk management – ISO 31000:2009 - Risk management - Principles and guidelines. 33 DNV GL © 2014 Considerazione e gestione di rischi e opportunità Il rischio è “l’effetto dell’incertezza” lo “scostamento da quanto atteso, positivo o negativo” e, dunque, non è relativo solo a potenziali conseguenze negative o comunque indesiderabili, ma anche positive (opportunità). Allo stato attuale dei lavori di revisione della norma, il testo in esame della 14001 utilizza l’espressione “organizational risk” a cui non risulta associata un’adeguata esplicitazione del significato ad essa attribuito. Le organizzazioni sono quindi chiamate ad adottare e sviluppare approcci alla gestione del rischio finalizzati non solo a “governare” le minacce che potrebbero impedire di raggiungere i propri obiettivi, ma anche a cogliere e valorizzare le opportunità potenziali ad esse correlate 34 DNV GL © 2014 Considerazione e gestione di rischi e opportunità In termini operativi, rischio ed opportunità potrebbero contribuire in modo significativo: al miglioramento dei SGA costituendo uno stimolo per le organizzazioni, ad essere maggiormente competitive; allo sviluppo di metodologie e di tecniche di valutazione economica dei rischi e delle opportunità; ad una maggiore integrazione fra il SGA ed i sistemi di prevenzione e gestione dei rischi connessi ai reati ambientali quale, ad esempio, il modello organizzativo di cui al D.Lgs. n. 231/2001. 35 DNV GL © 2014 Norme certificabili e relazioni con il Modello 231 36 DNV GL © 2014 Il D.Lgs 231/2001 Un’Organizzazione può cautelarsi, in quanto tale responsabilità è esclusa se l’Organizzazione prova di avere adottato ed attuato modelli di organizzazione e gestione idonei ed efficaci nel prevenire i reati previsti nel Decreto 231. Lo sviluppo di un modello è basato su un processo di risk management che necessita in primo luogo di attività quali: – Identificazione dei rischi – Progettazione di un sistema di prevenzione e controllo (Protocolli) Il Decreto 231 impone all’azienda un’attenta analisi dei rischi cui è esposta e l’identificazione di misure volte a prevenire l’accadimento di episodi che possono comportare una responsabilità amministrativa, con gravi impatti sul business e sulla reputazione aziendale. DNV GL © 2014 37 Il Modello Organizzativo: gli elementi inderogabili Il Modello Organizzativo deve: 1. individuare le attività a rischio, nel cui ambito esiste la possibilità che vengano commessi reati previsti dal Decreto; 2. prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’Ente in relazione ai reati da prevenire; 3. individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee a impedire la commissione di tali reati; 4. prevedere obblighi di informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l’osservanza del modello; 5. introdurre un sistema disciplinare interno idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. DNV GL © 2014 38 Il Modello Organizzativo: controllo preventivo Il sistema di controlli preventivi dovrà essere tale da garantire che i rischi di commissione dei reati, siano ridotti ad un “livello accettabile”. Si tratta, in sostanza, di progettare quelli che il D. Lgs. n. 231/2001 definisce “specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire”. Il sistema di controlli preventivi dovrà essere tale che lo stesso: – nel caso di reati dolosi, non possa essere aggirato se non con intenzionalità; – nel caso di reati colposi, come tali incompatibili con l’intenzionalità fraudolenta, risulti comunque violato, nonostante la puntuale osservanza degli obblighi di vigilanza da parte dell’apposito organismo. DNV GL © 2014 39 Il Modello Organizzativo e sistemi di gestione: i principi comuni Idonee regole comportamentali e sistema sanzionatorio: – Codice Etico e Sistema Disciplinare/sanzionatorio; Procedure adeguate a presidio dei processi: – formalizzazione e diffusione di procedure ( chi fa che cosa); – definizione di responsabbilità ( redazione , verifica, approvazione doc); – esistenza di criteri oggettivi di valutazione ( chi controlla e come); – tempestiva segnalazione dell’esistenza e dell’insorgere di situazioni di criticità generale e/o particolare; Ogni operazione, transazione, azione deve essere: verificabile, documentata, coerente e congrua”. Segregazione dei compiti: – corretta distribuzione/divisione dei compiti secondo il principio della separazione delle funzioni; linee di dipendenza gerarchica,… Livelli autorizzativi: – definizione coerente con le responsabilità di ruolo e fissazione dei limiti; poteri autorizzativi e di firma. Attività di controllo interno: – esistenza e documentazione delle attività di controllo dell’OdV; 1° e 2° Livello di monitoraggio. Diffusione all’esterno DNV GL © 2014 I protocolli per la prevenzione dei reati e i sistemi gestionali L’azienda “non proceduralizzata” trova, in linea di massima, maggiori difficoltà nella strutturazione di un modello di controllo. L’azienda “proceduralizzata” può adottare due approcci: – Realizzazione modello, protocolli ad hoc – Sfruttare i modelli gestionali esistenti Sulla base delle diverse titpologie di reati… Integrare i sistemi di gestione con il Modello Organizzativo 231 (integrazione dei protocolli) consente efficacia e al contempo efficienza (evitare la duplicazione di procedure, controlli). Il D.Lgs 231 rappresenta un’occasione per sviluppare un vero e proprio modello di governance, razionalizzando quanto predisposto dall’organizzazione nelle diverse aree e processi. 41 DNV GL © 2014 Obiettivo: prevenzione dei reati per la tutela aziendale Le nuove edizioni delle norme accentuano il concetto della Leadership: motivazione, partecipazione attiva, coinvilgimento, incentivazione e soprattutto “buon esempio” – “I soggetti apicali” DNV GL © 2014 42 Obiettivo : prevenzione dei reati per la tutela aziendale Le nuove edizioni delle norme prevedono: L’identificazione, la valutazione e la gestione dei rischi e delle opportunità quale parte integrante del SGA ( ISO 14001) Identificare i rischi e le opportunità, in conformità con i requisiti di 6.1, e pianificare e implementare le azioni appropriate per affrontarli ( ISO 9001) Per tutte le aziende vi è la possibilità di commettere un reato RISCHIO REATO GESTIONE del rischio DNV GL © 2014 43 Audit 231 VALUTAZIONE DOCUMENTALE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO VALUTAZIONE APPLICATIVA DEL MODELLO ORGANIZZATIVO DELIVERABLE DELIVERABLE DNV GL rilascerà un rapporto di valutazione contenente criticità e opportunità di miglioramento del Modello. DNV GL © 2014 DNV GL rilascerà un rapporto di valutazione, con i risultati delle attività ed evidenza degli scostamenti tra quanto definito nel Modello Organizzativo e quanto implementato. 44 Audit 231 Perchè commissionare la conduzione di un audit 231 Il D.Lgs. 231/01 prevede che l'Organizzazione può essere esonerata dalla responsabilità amministrativa, qualora dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato Modelli Organizzativi, di gestione e di controllo, a prova di frode e idonei a prevenire un reato. Completano il quadro delle condizioni necessarie per l'esonero di responsabilità: – l'introduzione di un Organismo di Vigilanza che vigila sull'applicazione del modello – la previsione di sanzioni per la mancata applicazione del Modello. L’idoneità del Modello Organizzativo è però oggetto di autonoma valutazione da parte del giudice in relazione ai fatti specificamente contestati, qualora l’ente sia chiamato a rispondere in sede giudiziale in conseguenza di un reato commesso nel suo interesse o a suo vantaggio da uno dei soggetti qualificati. 45 DNV GL © 2014 Audit 231 La verifica da parte di un Ente di Certificazione garantisce: – integrità ed etica professionale – imparzialità nel giudizio – trasparenza verso gli stakeholders I destinatari della garanzia: – Investitori, Soci, Amministratori; Organismo di Vigilanza; clienti; fornitori; Autorità giudiziaria; Enti di controllo; Pubblica Amministrazione; Opinione Pubblica. 46 DNV GL © 2014 DNV GL: un partner per lo sviluppo 47 DNV GL © 2014 Il Training di DNV GL DNV GL offre percorsi formativi per guidare le aziende nel raccogliere con successo le nuove sfide, identificare i processi più efficienti e massimizzare i risultati, nell’ottica del perseguimento di uno sviluppo di business sostenibile. La consapevolezza è il primo passo per affrontare il cambiamento. DNV GL propone interventi di formazione e di sviluppo delle persone con metodologie formative coinvolgenti che rispondono a requisiti di concretezza e innovazione. La formazione è guidata da docenti che portano in aula l’esperienza acquisita in anni di attività sul campo: 16.000 professionisti in 100 Paesi in tutto il mondo impegnati ad aiutare i propri clienti a rendere il mondo più sicuro, più intelligente e più verde. 48 DNV GL © 2014 Sei interessato ad approfondire gli argomenti di questa giornata? DNV GL ti offre la possibilità di iscriverti, a scelta, ad uno dei seguenti corsi: La nuova edizione ISO 9001:2015. Cosa cambia? • • • • • • 10 17 02 09 15 19 novembre 2014 Firenze novembre 2014 Napoli dicembre 2014 Trento dicembre 2014 Cagliari dicembre 2014 Milano dicembre 2014 Roma 21 09 30 16 21 28 11 23 01 09 • • • • • • • • • • gennaio 2015 Bari febbraio 2015 Reggio Calabria marzo 2015 Torino marzo 2015 Cagliari aprile 2015 Milano aprile 2015 Palermo maggio 2015 Bologna Giugno 2015 Roma luglio 2015 Trento settembre 2015 Perugia La nuova ISO 14001:2015.Cosa cambia? • 21 novembre 2014 Roma • • • • • • • 14 11 09 16 28 06 05 gennaio 2015 Genova febbraio 2015 Roma marzo 2015 Venezia aprile 2015 Firenze maggio 2015 Milano luglio 2015 Bologna ottobre 2015 Bari La revisione della OHSAS 18001: la nuova ISO 45001:2016 • • • • • 49 DNV GL © 2014 14 13 14 07 30 maggio 2015 Milano luglio 2015 Roma settembre 2015 Firenze ottobre 2015 Bari novembre 2015 Milano DNV GL: chi siamo? 50 DNV GL © 2014 DNV GL Con l’obiettivo di salvaguardare la vita, la proprietà e l’ambiente, DNV GL consente alle organizzazioni di incrementare la sicurezza e la sostenibilità delle proprie attività. DNV GL fornisce servizi di classificazione e verifiche tecniche oltre a software e a servizi di consulenza indipendente per i settori marittimo, oil & gas e dell’energia. Inoltre, fornisce servizi di certificazione a clienti operanti in svariati settori. Opera in oltre 100 Paesi con 16.000 professionisti impegnati ad aiutare i propri clienti a rendere il mondo più sicuro, più intelligente e più verde. 51 DNV GL © 2014 DNV GL - Business Assurance Leader Persone Sostenibilità Uno dei 3 principali enti al mondo di certificazione dei sistemi di gestione, dei prodotti, delle persone, delle strutture e delle catene di fornitura. Conta 2000 professionisti presenti in tutto il mondo. Le aziende di successo di domani sapranno creare valore andando incontro alle necessità economiche, sociali e ambientali del mondo Partnership Innovazione Presenza Affianca i clienti allargando gli orizzonti per sviluppare performance di business sostenibili e creare fiducia negli stakeholder. DNV GL © 2014 Attraverso servizi di certificazione, verifica, assessment e training aiuta le aziende a rispondere alle richieste del mercato. Più di 70 000 clienti in 187 paesi, in tutti i settori e lungo l’intera catena del valore. DNV GL - Business Assurance in Italia Headquarter: Via Energy Park 14, Vimercate (MB) Leader Tra gli enti di certificazione in Italia. 16.600 Certificati 230 persone 10 sedi oltre Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania Dati a gennaio 2014 53 DNV GL © 2014 gen. ’15 Sostenibilità in tutto ciò che facciamo Certificazione, Assessment e Training Attraverso i servizi che offriamo, ci proponiamo di aiutare i clienti nel raggiungere performance sostenibili Certificazione & Verifica Qualità Ambiente Assessment Salute & Sicurezza Training 54 DNV GL © 2014 Responsabilità delle imprese Allarghiamo gli orizzonti della certificazione La nostra metodologia di audit dei sistemi di gestione «Next Generation Risk Based Certification» permette di: Comprendere l’azienda e il contesto in cui agisce Identificare rischi più rilevanti per il vostro sistema di gestione. 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