Rassegna del 20/01/2014 - Azienda Ospedaliero

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Rassegna del 20/01/2014 - Azienda Ospedaliero
Rassegna del 20/01/2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 20/01/2014
SANITÀ PISA E PROVINCIA
Nazione Pisa
18/01/14 P. 6
«Pazienti in barella nei corridoi e sala piena»
Nazione Pisa
18/01/14 P. 11
Vecchiano: la sanità in un convegno pubblico
Nazione Pisa
18/01/14 P. 12
Avis, crescono donazioni e soci
Nazione Pisa
18/01/14 P. 12
Ecco i membri del direttivo
Nazione Pisa
18/01/14 P. 25
Musicoterapia per i più piccoli: una stanza ?speciale'
Nazione Pisa
18/01/14 P. 25
Sla, un dono per i malati
Francesca Bianchi
1
3
Elisa Bani
4
5
6
Michele Bulzomì
7
Nazione Pontedera Valdera 18/01/14 P. 19
Schianto sul ponte dell'Arnaccio
8
Nazione Pontedera Valdera 18/01/14 P. 21
Nuova spinta agli «sportelli stranieri»
9
Tirreno Pisa
18/01/14 P. 1-VI
Pronto soccorso sovraffollato
Gianluca Campanella
10
Tirreno Pisa
18/01/14 P. II
Assegni, i futuri infermieri vincono il primo round
Carlo Venturini
13
Tirreno Pisa
18/01/14 P. III
Centralinista non vedente sotto processo per truffa
Pietro Barghigiani
14
Tirreno Pisa
18/01/14 P. VI
Oltre 5mila accessi in meno di un mese
Tirreno Pistoia
18/01/14 P. I
«Sottovalutata la sua patologia mentale»
Massimo Donati
17
Qn
18/01/14 P. III
A Pisa il primo centro a 360 gradi per i tumori al seno
Francesca Bianchi
20
16
SANITÀ FIORENTINA E TOSCANA
Corriere Fiorentino
18/01/14 P. 13
Ponte a Niccheri, scatta lo stop ai prelievi
Lisa Baracchi
21
Corriere Fiorentino
18/01/14 P. 15
«Disturbi lievi», e uccide ancora
Simone Innocenti
22
Corriere Fiorentino
18/01/14 P. 15
Valentini: demolire Le Scotte Marroni fa una commissione
Nazione Firenze
18/01/14 P. 27
Nessun rischio, i cani entrano al Meyer con regole precise
Geraldina Fiechter
25
Nazione Firenze
18/01/14 P. 33
Ambulatorio di geriatria al distretto sanitario Apertura il 30 gennaio
Antonio
Degl'Innocenti
26
Nazione Pontedera Valdera 18/01/14 P. 20
Nascerà a Ponte a Egola la Casa della Salute
Carlo Baroni
27
Nazione Prato
18/01/14 P. 13
«Non ha eseguito gli esami richiesti»
Nazione Siena
18/01/14 P. 1-3
Malformazione rara, salvato neonato
Repubblica Firenze
18/01/14 P. III
Ammazza con l'ascia il compagno di stanza dentro la casa. famiglia
Repubblica Firenze
18/01/14 P. III
Il tribunale: "Questa è una sconfitta." Dubbi sulla destinazione in quel centro
Repubblica Firenze
18/01/14 P. III
Montelupo, un'altra aggressione nell'ospedale
Tirreno Massa Carrara
18/01/14 P. IV
Un padiglione per l'Opa vicino all'ospedale unico
Aronne Angelici
34
Tirreno Pontedera
18/01/14 P. VI
Meningite, per i due bambini i medici sciolgono la prognosi
Gian Ugo Berti
35
Tirreno Prato
18/01/14 P. IV
Tbc, è scontro tra Asl e famiglia
Qn
18/01/14 P. I
Ospedali a misura di donna
Donatella Barbetta
37
Qn
18/01/14 P. II
Cure eccellenti Il buon esempio di Careggi
Manuela Plastina
39
Qn
18/01/14 P. II
Un laser all'avanguardia per i problemi più intimi
Leonardo Bartoletti
40
Qn
18/01/14 P. II
Anche il Policlinico delle Scotte a pieni voti nell'elenco d'oro
Katiuscia Vaselli
41
Qn
18/01/14 P. II
Protocollo fra Careggi, Meyer e Asl a tutela delle persone più fragili
Corriere Della Sera
18/01/14 P. 14
Uccide con l'accetta. Per gli psichiatri non era pericoloso
Marco Gasperetti
43
Libero
18/01/14 P. 22
Libertà vigilata all'assassino E lui uccide ancora (per niente)
Rita Cavallaro
44
Secolo D` Italia
18/01/14 P. 6
Centrali 118 in Toscana: il Consiglio regionale, unanime, richiama la Giunta rossa al
rispetto delle regole
45
Stampa
18/01/14 P. 15
Ammazzato a colpi di accetta
46
18/01/14 P. 10
Una nuova casa-famiglia a Riglione
47
24
28
Katiuscia Vaselli
29
31
Laura Montanari
32
33
36
42
SERVIZI SOCIALI
Nazione Pisa
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 20/01/2014
SEGNALAZIONI
Nazione Pisa
18/01/14 P. 3
Tutta Cascina dà l'addio a Valeria «Daremo ai genitori la sua pagella»
Tirreno Pisa
18/01/14 P. III
Presidio animalista, manifestante messo ko
51
Tirreno Pontedera
18/01/14 P. X
Alla Idealcoop il global service da due milioni
52
Indice Rassegna Stampa
Irene Salvini
48
Pagina II
.
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Blitz a so rpresa di Fratelli d'Italia al Pronto soccorso. «Problemi di savra allanwnta»
UN VENERDI mattina qualunque al pronto soccorso di Cisanello. «Con i posti letto in gran parte
occupati, nei corridoi pazienti barellati in osservazione o in attesa di
cure, la fila al triage e la sala d'attesa piena»: questa la `fotografia' scattatta da Filippo Bedini, portavoce
provinciale di Fratelli d'Italia, che
insieme ai consiglieri Giovanni
Donzelli e Marina Staccioli (presente anche il consigliere comunale di «Noi adesso Pisa Diego Petrucci) ha condotto una vera e propria
`ispezione a sorpesa' all'interno
dell'ospedale di Cisanello, blitz inserito in una serie visite che i consi-
glieri del movimento di Giorgia
Meloni stanno svolgendo nelle
strutture sanitarie della Toscana.
«ABBIAMO parlato con Eugenio Orsitto, direttore del dipartimento del Dea e con il direttore
del pronto soccorso Massimo Santini e ci sono state confermate le
criticità già segnalate dai cittadini
- spiega Bedini - criticità strutturali (corridoi-dedalo, barelle
che arrivano con le ambulanze e
fanno lo slalom tra le persone in
fila al triage), di organico e organizzative. Alla base di tutto c'è il
`sovraffollamento', un aumento
esponenziale degli accessi confermato dai dati forniti dallo stesso
pronto soccorso: circa 350 accessi
in più rispetto al 2012 dalla metà
di dicembre all'inizio di gennaio.
Un'impennata, per lo più di codici bianchi e verdi ma anche di pa-
Sanità Pisa e provincia
zienti provenienti dall'intera area
vasta, che è la conseguenza del fallimento delle Società della Salute,
di quella che avrebbe dovuto essere la medicina di prossimità, della
mancata sinergia tra ospedale,
Asl e Sds». Poi ci sono i problemi
di organico: «Le graduatorie sono
ferme a dieci anni fa - aggiunge il
consigliere regionale Staccioli ed esiste una difficoltà concreta
nel reperimento di medici per il
pronto soccorso, medici che devono avere una formazione ad hoc.
E' necessario dare ai primari la
possibilità di scegliere le persone
in base al curriculum. Non solo:
in consiglio ci muoveremo affin-
ché venga applicata la legge che
prevede l'istituzione delle aggregazioni di medici di base in ambulatori aperti fino a mezzanotte e
nei giorni festivi . In questa direzione presenteremo atti, interrogazioni, mozioni per impegnare
l'assessore Maroni e il presidente
Rossi ad un 'azione che possa snellire la situazione dei pronto soccorso senza togliere nulla al servizio offerto ai cittadini ». «Esistono
criticità condivise da tutti i pronto soccorso visitati, problemi sui
quali medici e infermieri non hanno responsabilità perché le colpe
sono tutte della malagestione politica da parte delle Regione», sottolinea Giovanni Donzelli. «Poi ci
sono i problemi che riguardano
nello specifico Pisa : errori di progettazione della struttura, una riforma del 118 attuata in maniera
non adeguata, il pronto soccorso
utilizzato come ricovero notturno
dai senza dimora ». Elemento questo che si somma al caos -parcheggi. «L'area di sosta di fronte al
pronto soccorso ieri era un lago conclude Bedini - e in prossimità
della cassa per il pagamento ticket si formano file interminabili.
Tutt'intorno i venditori abusivi,
nonostante l'installazione delle
sbarre».
Francesca Bianchi
Pagina 1
Da sinistra
Giovanni
Donzelli,
F' arina Staccioli
e Filippo Bedini
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RIFLETTORI
Tra le lacune strutturati,
Fratelli d ' Italia segnata
che l'ingresso
delle ambulanze sfocia
nella coda di attesa per
l'accettazione
con problemi
di sicurezza e disagi
L'area di sosta di fronte
al Pronto Soccorso
quando piove è un Lago,
c'è un solo operatore per
il pagamento dei ticket e
tra le auto continuano ad
essere presenti decine di
venditori abusivi
;2-? CORSIA Due foto fornite dai consiglieri: barelle in corridoio al Pronto Soccorso e un momento dell'incontro
Sanità Pisa e provincia
Pagina 2
Vecchiano:
sanità
i n un convegno pubblico
LA PROLOCO Vecchiano
ha organizzato per tutta la
giornata di oggi, a partire
dalle 8.15 al Cinema teatro
Olimpia di Vecchiano, un
convegno sulla sanità al
quale parteciperanno le
massime autorità cittadine
in campo medico, oltre
all'amministrazione
comunale vecchianese e
varie associazioni del
territorio.
Sanità Pisa e provincia
Pagina 3
IL DIRETTIVO DEL COMITATO LOCALE FESTEGGIA U N
Av s, cresc o d
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«Ma
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:
andremo
di ELISA BAI
LA CRI SI economica colpisce
tutti, ormai è chiaro, ma se fare
della beneficienza oggi pare un
lusso c'è qualcosa che, per chi
ne ha bisogno, è più prezioso
del diamante più puro e che
ognuno di noi possiede in
quantità ... in media, 4/5 litri!
Si tratta del sangue , l'oro rosso
che non si produce in laboratorio e di cui il bisogno è in continuo aumento perché crescono i
bisogni e i servizi che utilizzano sangue nei processi di cura,
dai trapianti d'organo alle terapie oncologiche. L'Avis è un'associazione di volontariato costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente,
periodicamente e anonimamente il proprio sangue. A Cascina
il nuovo direttivo si è insediato
da circa un anno: il presidente
Giovanni Bonciani e i vicepresidenti Gianpaolo Tordini e
Arianna Fornaciai guidano il
gruppo di consiglieri con dedizione e sacrificio, con puro spirito volontario e di partecipazione, per dare nuova linfa ed energia ad un'associazione che comunque mostra, soddisfatta,
numeri in crescita . «Ringraziamo i nostri iscritti e i donatori
tutti perché il 2013 si è chiuso
con un aumento del 15% delle
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DALL'I NSEDIAMENTO
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pales tre e nelle imprese »
donazioni - spiega Giampaolo
Tordini - e anche il numero
dei nostri soci è cresciuto».
MA NON è possibile adagiarsi
sugli allori. «In particolare adesso ci stiamo avvicinando al periodo influenzale e, dato che per
donare bisogna essere in buona
salute, le donazioni subiranno
un fisiologico picco negativo.
In genere riusciamo a calmierarne l'effetto spalmando le
scorte ma ci sono alcuni prodotti che non hanno una lunga
conservazione. Lanciamo quindi un appello affinché la sensibilizzazione pubblica non ven-
ga meno». I centri di donazione
di riferimento dell'Avis cascinese sono il presidio ospedaliero
di Cisanello e quello di Pontedera. «Con il nostro servizio
"agendona" donare poi è ancora più semplice - continua Tordini
- telefonando
al
342-8408194 (oppure inviando
un
email
a
cascina.
comunale@ avis.it) è possibile
per chi vi si rivolge prenotare
immediatamente un posto poltrona per la donazione di sangue, plasma e piastrine presso il
centro trasfusionale più idoneo, e per noi quantificare le risorse consigliando la donazione più idonea».
OLTRE a questo servizio
l'Avis cascinese sta mettendo
in campo idee per attrarre nuove leve. A breve partirà, infatti,
un progetto per la sensibilizzazione nelle scuole superiori e,
da febbraio, uno per raccogliere donazioni di gruppo. «Ci presenteremo nelle palestre, nelle
imprese o in qualsiasi altra attività dove possono essere riunite più persone - specifica il vicepresidente - e promuoveremo
uno `sforzo' collettivo». E se
proprio non dovessero intercettarvi ci penserà la coscienza personale a guidarvi direttamente
alla sede in viale Comaschi n.
46, in centro a Cascina.
tVÓL.Kt - '1 A 1
li presidente Giovanni
Bonciani e la consigliera
Francesca Esposito
Sanità Pisa e provincia
Pagina 4
Ecco i membri
del direttivo
QUI i nomi di coloro che
compongono
l'organigramma dell'Avis di Cascina: presidente Giovanni Bonciani, vicepresidente Gianpaolo Tordini e
Arianna Fornaciai. Consiglieri Pierantonio Cini,
Chiagano,
Maddalena
Claudio Franchi, Francesca Esposito, Pietro Cusumano, Andrea Puccini.
Sanità Pisa e provincia
Pagina 5
,7
per i
® piccoli:
P
una stanza 'speciale '
TUTTO pronto, alla Fondazione
Stella Maris di Calambrone, per il taglio del nastro della stanza dedicata alla Musicoterapia. Si terrà oggi con inizio alle 10,30 presso il reparto di Riabilitazione Ire l'inaugurazione dello speciale locale dotato di tutti gli ausili
musicali, tra cui pianoforte acustico
verticale, violino, metallofono, un
piatto sonoro, oltre a strumenti a percussione di vario tipo e dimensione. E
ancora strumentario Orff, flauti di varie dimensioni, balalaika, chitarra, lira, basso bicordo, djembé. La Musicoterapia, già molto diffusa nei paesi del
nord Europa e negli Stati Uniti, è utilizzata da tempo alla Stella Maris come supporto integrativo alla esperienza classica di riabilitazione psicopedagogica, logopedica e psicomotoria nelle patologie dell'età evolutiva tra cui
tra cui l'autismo e il ritardo mentale.
Grazie alla dedizione di alcuni genitori dell'Ire, del past President Francesco Durante del Rotary Club di Cascina e di altre associazioni, è stato possibile realizzare la stanza. Interverranno oggi oltre ai genitori, il presidente
della Fondazione Stella Maris, avvocato Giuliano Maffei, la direttrice della
unità operativa di riabilitazione Patrizia Masoni, il presidente dell'Aim Ferdinando Suvini e il musicoterapista
Maestro Giulio Collavoli.
Sanità Pisa e provincia
Pagina 6
SONO STATI RACCOLTI 3.600 EURO
S
ia un dono per malatí
,
L'ASSOCIAZIONE italiana sclerosi laterale amiotrofica (AISLA) ha ricevuto ieri
un assegno di 3.600 euro per la realizzazione dei progetti messi in cantiere per aiutare i malati di sclerosi laterale amiotrofica
(SLA). La somma deriva dalla serata di beneficenza dello scorso 13 dicembre, organizzata all'hotel Bagni di Pisa dall'associazione "Idee per Pisa" in collaborazione
con Loungeroomhotel e Feder Alberghi.
La cena della solidarietà ha visto una grande partecipazione (più di 200 persone presenti all'evento), che ha manifestato una
forte attenzione per il sociale. 13600 euro
saranno utilizzati dalla AISLA per la messa in opera di alcuni percorsi rivolti a migliorare la condizione e la degenza dei pazienti affetti da SLA. In particolare , l'associazione ha come primario obiettivo la realizzazione del progetto "Ospedale Territorio", progetto che aspira a formare personale adeguato ad assistere il malato e a costrutire una struttura all'avanguardia per
assistere gli affetti dalla malattia degenerativa. «La volontà di istituire la casa famiglia nasce dalla necessità di aiutare i fami-
Sanità Pisa e provincia
.
i
liari e creare un luogo idoneo a sostenere i
malati- spiega America Carnicelli, psicologa dell'AISLA- è importante migliorare la
qualità della vita dei pazienti , e la nostra
associazine mira a questo».
LA FORTE solidarietà dimostrata dalla
comunità e dalle associazioni, nonchè
dall'intero staff dei Bagni di Pisa Palace
che ha ospitato l'evento, permetterà di realizzare le opere dell'AISLA e dell'ASL di
Pisa. «Questa è l'occasione per dimostrare
che Pisa è ricca di queste esperienze di solidarietà - afferma Marco Filippeschi, sindaco di Pisa - la collaborazione con
"Idee per Pisa" è fondamentale per lavorare su questo tipo di iniziative». Le attività
poste in essere dall'associazione Idee per
Pisa sono tutte rivolte a fare beneficienza e
«per il 2014 già si pensa a numerosi altri
eventi per dare il nostro contributo alle iniziative di solidarietà» spiegano Paolo Lorenzi, presidente dell'associazione Idee
per Pisa, e Giorgio Benedetti, rappresentante di Feder Alberghi.
Michele Bulzomì
Pagina 7
i AUTO CONTRO UN CAMIO N
u
.
Ponte defl'Arnaccio
Grave uno s1/,.
E' RICOVERATO in gravissime condizione nella Neurorianimazione dell'ospedale di Cisanello il ventenne di Bientina P.C., le iniziali del nome e del
cognome - che ieri mattina è rimasto ferito in un incidente sul
ponte di Foacette che immette sull'Arnaccio. La sNissan
Micra si è scontrata con un camion. Il ventenne, studente universitario, è rimasto incastrato
nell'abitacolo e per liberarlo sono dovuti intervenire i vigili del
fuoco di Cascina. P.C. ha riportato un grave trauma cranico ed
è in coma farmacologico, in prognosi riservata. Sulla dinamica
dell'incidente hanno fatto rilievi e accertamenti gli agenti della PoliziaMunicipale unificata
di Calcinata e Buti. Il camion e
la Nissan Micra sono stati posti
sotto sequestro.
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Sanità Pisa e provincia
Pagina 8
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LT'IN CRESCITA
SFIORA LE 1.500 UN ITA:
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ITALIANI e stranieri gestiranno insieme gli sportelli.
Un progetto per l'anno appena iniziato della Società
della Salute dell'Alta Val di
Cecina che si chiama «Progetto Stranieri» e che avrà
come motore l'associazione
Welcome in Val di Cecina,
una onlus che riunisce un
gruppo di persone italiane
e straniere, provenienti da
esperienze di vario genere
nel mondo della cooperazione sociale e culturale.
Tra loro ci sono operatori
qualificati, rappresentanti
Sanità Pisa e provincia
ILE VI 1
II Progetto stranieri
della Consulta degli Immigrati, persone che semplicemente credono nella solidarietà, nell'uguaglianza, nei
diritti e nei doveri uguali
per tutti e agiscono per questo. A loro il compito di gestire un fronte in crescita e
con numeri già significativi: dall'ultimo censimento
gli stranieri sono 1486 di
cui ben 937 si sono rivolti
ai veri punti effettuando
1844 accessi per richieste
sulla carta di soggiorno, cittadinanza, sanatoria, problemi legali e ricongiungimento familiare. Un fronte
delicato visto che la decisione del Comune di Castelnuovo non non proseguire
nell'erogazione del servizio
ha fatto emigrare gli utenti
verso sportelli in particolare Pomarance e Ponteginori. Nell'ultima relazione si
sottolinea anche come la decisione del Comune di Volterra di non proseguire il
servizio associato comporterà una certa incidenza su vari sportelli. Con quest'intesa tra Asl 5 e Welcome
onlus parte una nuova riorganizzazione del servizio.
C. B.
Pagina 9
Pronto soccorso sovraffollato
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CAMPANELLA IN CRONACA
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Pronto sncrorso socnilFollato
Sanità Pisa e provincia
Pagina 10
«Siamo i più bravi
così tutti vengono
a farsi curare qui»
Pronto soccorso: il dottor Eugenio Orsitto illustra i problemi
di sovraffollamento ai consiglieri regionali di Fratelli d'Italia
di Gianluca Campanella
1 PISA
Siamo i più bravi d'Europa, perciò abbiamo problemi di sovraffollamento. In sintesi è questa la risposta dell'Aoup (Azienda ospedaliero-universitaria di
Pisa) che ieri ha ricevuto i consiglieri regionali di "Fratelli
d'Italia" al pronto soccorso di
Cisanello. La delegazione politica era stata allertata da «numerose sollecitazioni» di cittadini, operatori della sanità e
dalle inchieste del "Tirreno":
una sulla presenza notturna di
homeless in sala d'attesa e l'altra sui tempi talora lunghi
all'interno del Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione).
Massimo Santini, direttore
dell'unità
operativa
di
"Medicina d'urgenza e di pronto soccorso Ssn", ha premesso:
«Il nostro grosso problema è
che il pronto soccorso ha molto
appeal; le altre strutture toscane perdono mille accessi all'anno, mentre noi cresciamo di
tremila. Nel 2013 abbiamo avuto 90mila accessi e ogni anno
settiamo il sistema per reggere
su un valore più alto».
Sono varie le spiegazioni: in
primo luogo c'è il fatto che Cisanello è hub di riferimento per
l'area vasta e, in contemporanea, anche ospedale dei pisani;
Firenze, per dire, non ha questo problema, visto che ha
quattro nosocomi. Secondo
Sanità Pisa e provincia
punto: il fallimento della norma che prevedeva dallo scorso
aprile l'apertura dei poliambulatori medici fino a mezzanotte; se fosse stata applicata,
avrebbe decongestionato i flussi d'ingresso dal territorio. Invece - ed è paradossale - numerose testimonianze dicono che
sono gli stessi medici curanti a
suggerire di rivolgersi al Dea:
senza le infinite liste d'attesa
del regime ambulatoriale,
l'Aoup ha il dovere di prendere
in carico il paziente che dice di
star male, di fargli gli esami e di
dargli subito un referto. Altro
fattore, la crisi economica: al
pronto soccorso si paga un ticket di 10 euro, di gran lunga inferiore alla quasi totalità degli
esami che si farebbero altrove.
Infine, ma non ultimo in ordine di importanza, la qualità dei
medici: c'è gente che dalle province vicine viene qui «sapendo che trova i migliori luminari
d'Italia in alcune specializzazi oni».
Insomma «tutta Europa studia il nostro modello organizzativo: siamo una realtà unica»,
dichiara Eugenio Orsitto, direttore del Dea e dell'unità operativa "Radiodiagnostica di pronto soccorso Ssn"; e fa tanto più
effetto, quanto più si consideri
la sua proverbiale modestia.
chie di vent'anni». La richiesta
non troppo implicita è di nuovi
concorsi: «Per lavorare al pronto soccorso ci vuole una preparazione particolare; qui ci vieni
se sei bravo, giovane e se ti piace. I raccomandati di certo non
scelgono questa vita, quindi
non bisogna aver paura di selezioni dedicate. Il primario ha
diritto di scegliere i propri medici, perché se si trova una persona storta, poi ci deve lavorare
per sempre». E sarebbero idonee, ma non si possono
"trasferire" le guardie mediche
- servizio che sembra in corso
di smantellamento - perché
quelle figure sono in carico alla
Ausl 5, non all'Aoup.
Santini non elude i casi specifici: la donna 25 ore in barella
(ne abbiamo parlato la settimana scorsa) «era un problema
cronico, non acuto. Per una trasfusione non si dovrebbe andare al pronto soccorso. In ogni
caso restare qui non vuol dire
essere "parcheggiati", ma essere assistiti sotto osservazione».
Sugli homeless risponde Orsitto: «Alcuni senzatetto hanno
medico curante, "sistemazione
alberghiera" approntata dai
servizi sociali e un luogo dove
trovare un pasto caldo; ma preferiscono venire qui».
I consiglieri regionali Giovanni Donzelli e Marina Staccioli
(accompagnati da Filippo Bedini, portavoce provinciale di
"Fratelli d'Italia", e da Diego Petrucci, consigliere comunale
per "Noi adesso Pis@") hanno
tratto spunto per un'interrogazione sulla mancata apertura
dei presidi medici fino a tarda
serata e per una mozione che risolva un inghippo burocratico
svelato da Santini: «La direzione generale ci ha concesso dal
primo gennaio due nuovi ruoli
medici e cinque operatori socio-sanitari; a oggi ancora non
so a chi accedere, poiché bisogna scorrere graduatorie vec-
Pagina 11
II consigliere regionale Donzelli parla con medici del pronto soccorso
Sanità Pisa e provincia
Pagina 12
Asseg ni, i fut tinfe eri
vincono il p oro d
Gli allievi del corso di laurea protestano in Regione contro i tagli al pagamento
del tirocinio: «Ci hanno promesso che sarà trovata una soluzione»
di Carlo Venturini
1 PISA
Agli studenti di Infermieristica
va il primo round per il mantenimento dell'assegno di studio. «Abbiamo vinto la battaglia, ma non la guerra perché
abbiamo incontrato funzionari
regionali che per ora hanno
"promesso" il mantenimento
dell'assegno», dicono al ritorno
da Firenze dove in Regione
hanno incontrato il capo di gabinetto Ledo Gori.
Ogni anno viene erogato, attraverso un bando deliberato
dalla Regione Toscana, un assegno di studio per gli allievi del
corso di laurea in Infermieristica (a Pisa sono 1.591) degli atenei toscani, che prevede requisiti di accesso basati sul merito.
Da quest'anno però, era intenzione della Regione, in collaborazione con gli atenei toscani,
di inserire il finanziamento dei
tirocini curricolari all'interno
del progetto "Giovani Si". Tale
progetto ridurrebbe la quota
prevista dagli assegni di merito, escluderebbe i primi due an ni di tirocinio (equivalenti a
1.140 ore svolte) dalla retribu-
La protesta dei futuri infermieri
zione, porrebbe limiti di accesso arbitrari (età, incompatibilità con borse di studio, etc.) e
sancirebbe la retribuzione come «non obbligatoria, ma a discrezione dell'Azienda».
Forti di queste argomentazioni, gli studenti sono andati a
protestare sotto il palazzo della
Regione con uno striscione con
su scritto: "Basta sfruttamento,
vogliamo il pagamento". Una
delegazione di studenti è stata
ricevuta da Gori, da Marta Rapallini, dello staff della vicepresidenza, dal funzionario Franco Nardi, e da Alberto Zanobini, responsabile settore ricerche e innovazione risorse umane.
I futuri infermieri hanno discusso del tipo di tirocinio previsto dal loro corso di laurea,
che si distingue da quello di al-
tre facoltà, sia perla quantità di
ore che devono essere svolte,
sia per il carico di lavoro paragonabile a quello di un dipendente (vengono svolti turni di
42 ore settimanali obbligatorie,
con turni notturni o nei giorni
festivi). Per questi motivi dal
2001 la Regione ha istituito assegni di studio come minima
retribuzione del lavoro svolto.
«Davanti all'evidente realtà
dei fatti portata da noi futuri infermieri - spiegano gli studenti
di ritorno da Firenze -, la Regione non ha potuto far altro che
invertire la rotta, promettendo
la delibera del bando degli assegni di studio per l'anno già svolto, 2012/2013, l'allargamento
dei criteri di accesso al Progetto
Giovani Sì per il terzo anno, e la
garanzia di una nuova forma di
retribuzione del pimo e del secondo anno per l'anno in corso
e quelli futuri».
Decisioni, queste, che saranno approvate il 20 gennaio,
giorno in cui gli studenti saranno nuovamente sotto i palazzi
della Regione per verificare che
le promesse si trasformino in
realtà.
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Sanità Pisa e provincia
Pagina 13
Centralinista non vedente
sotto processo per t
A giudizio per falso ideologico anche l'oculista che certificò l'handicap visivo
L'accusa: finta cecità totale per ottenere l'assegno di invalidità.. inps parte civile
/ PISA
Sarà un processo in cui le peri zie mediche avranno un peso
decisivo per chiarire il livello di
cecità dell'imputata. E di conseguenzala sua eventuale responsabilità penale.
É iniziato ieri mattina davanti al giudice monocratico Antonella Poggi il processo a carico
di Lorella Barbuti, 55 anni, di
San Giuliano Terme, accusata
di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. A giudizio è finito anche
l'oculista che ha certificato la
cecità totale della donna, Angelo Parpinelli, 65 anni, lucchese,
con studio a Viareggio, fondatore e presidente del nauseo di arte contemporanea L.u.c.c.a. nel
centro storico della città delle
mura, e noto professionista del
settore. Assistito dagli avvocati
Roberto Sacchi e Massimo
Giannoni, l'oculista deve rispondere di falsità ideologica.
Nel corso dell'udienza l'Inps
si è costituito come parte civile
per recuperare, in caso di condanna, le somme versate nel
corso degli anni alla donna, difesa dall'avvocato Marco Guer-
Lorella Barbuti con il suo avvocato , Marco Guercio
L'oculista Angelo Parpinelli
cio, per la sua invalidità da ciecatotale.
Il video. Nel corso delle indagini, oltre a una perizia medica, il
sostituto procuratore si è avvalso anche di riprese video girate
dai finanzieri. Le immagini ritraggono la donna mentre legge un giornale, va da sola al bar
camminando su tacchi alti, sale
le scale, balla su un palco e si
muove nel negozio di abbiglia-
L'accusa. Loretta Barbuti non è
una falsa cieca. La centralinista,
affetta da retinite pigmentosa
degenerativa, fin da bambina
ha seri problemi di vista. Ma,
nell'ipotesi della Procura, rappresentata in aula dal pm, Giovanni Porpora, avrebbe prodot-
to un falso certificato per attestare un aggravamento del suo
già precario stato di salute visivo e ottenere l'indennità di accompagnamento. Il conto delle
presunte indebite percezioni
fatto dalla Guardia di finanza,
dal 2003 al giorno dell'interruzione per l'indagini, oggi ammonta a 66milaeuro.
[kirtraI inlsiamnivalcmc
Folro ProccssD pcr tru$3
Sanità Pisa e provincia
Pagina 14
mento del marito nella scelta
dei capi.
La difesa. La centralinista ha
sempre sostenuto che quelle
immagini erano fuorvianti e potevano trarre in inganno uno
spettatore poco accorto. Su
quel video Lorella Barbuti nel
corso di una conferenza stampa spiegò come riusciva a muoversi con apparente disinvoltura. Per la lettura del giornale,
disse, si aiutava con un ausilio
per ingrandire le lettere. L'iPad
veniva usato con la sintesi vocale. «Riesco ad andare al bar da
sola perché ormai conto i passi
e gli scalini - chiari la centralinista-. Negli ambienti che conosco bene non ho bisogno di aiuti particolari. Il ballo poi mi è
sempre piaciuto e ho avuto un'
insegnante bravissima». Barbuti ricordò che la commissione
medica Asl nel 2003, quella del
ministero del Tesoro e nel 2011
anche l'Inps in fase di revisione
delle pensioni di invalidità «avevano certificato la cecità assoluta».
Cecità totale o parziale. Per la difesa della donna si può rientrare nella categoria dei ciechi totali sia chi non vede assolutamente niente e sia chi ha un
campo visivo inferiore al 3 per
cento come quella della donna.
Sono ciechi parziali quelli
con un campo visivo al massimo del l0 per cento, ipovedenti
gravi fino al 30 per cento, ipovedenti medio-gravi fino al 50 per
cento e lievi fino al 60 per cento.
Secondo la tesi difensiva della
donna chi ha un campo visivo
inferi ore al 3 per cento non può
essere definito un finto non vedente. Sarà un processo combattuto a colpi di perizie.
Pietro Barghigiani
Sanità Pisa e provincia
Pagina 15
0
Oltre
ila accessi in meno di un mese
Il pronto soccorso spiegato con
tre macro temi. Dal 20 dicembre
2012 all ' 11 gennaio 2013 ci sono
stati 4.750 accessi, di cui 680
ricoveri e 100 codici rossi; nello
stesso periodo di quest'anno
5.094 accessi, 110 codici rossi e
801 ricoveri. Questi numeri
dimostrano la crescita e la non
sempre cronicità dell'utenza.
Ancora: la provenienza dei
pazienti negli anni 2010-2012 è
stata del 72% dalla zona pisana,
18% dal resto della regione e 10%
da fuori Toscana; ciò dimostra
l'appeal verso l'esterno . Infine
nel 2012 su 10.869 ricoveri totali,
Sanità Pisa e provincia
3.749 persone avevano tra 64 e
80 anni e 3.479 oltre 81 anni; nel
2013 i dati diventano 11.593,
3.865 e 3.733 mostrando una
società sempre più anziana e
bisognosa. Il commento di
Eugenio Orsitto, unico radiologo
d'Europa a capo di un Dea:
«Siamo i primi a misurare i
cambiamenti della società e
diamo risposte in tempo reale.
Nei fatti umani il rischio zero non
esiste , ma noi abbiamo persino
un protocollo per le
super -emergenze; fuori
monteremmo tende militari con
300 posti letto».
Pagina 16
«SottovaYutata la sua patologia mentale»
Nel 2004 l'assassino fu trasferito d'urgenza dal carcere all'Opg con la diagnosi di psicosi maniacale e schizofrenia
di Massimo Donati
1 PISTOIA
«Un omicidio efferato comznesso da un folle. Credo che vi sia
stata una gravissima sottovalutazione della gravissima patologia mentale da cui questo giovane uomo era affetto».
Non ha dubbi l'avvocato Cecilia Turco, difensore di fiducia
di Gianluca Lotti fin dai tempi
del suo primo omicidio. Il suo
assistito non si sarebbe dovuto
trovare in quella casa famiglia
di Massa e Cozzile. Soprattutto
alla luce della diagnosi psichiatrica con cui, nel giugno 2004,
dal carcere di Prato, dove stava
scontando la condanna a 16 anni per l'assassinio della fidanzata, fu internato d'urgenza
nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo: "psicosi
maniacale con disturbo schizoide della personali Là" scrisse
allora lo psichiatra Duccio Vanni, consulente del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.
E d'altra parte, la terapia farmacologica estremamente pesante a cui l'omicida continuava ad essere sottoposto da parte del servizio di Salute mentale
dell'Asl pistoiese potrebbe essere considerata di per sé eloquente dimostrazione del suo
stato di salute mentale: tra gli
altri medicinali, ogni tredici
giorni gli veniva iniettata una
dose di Haldol, un neurolettico
antipsicotico per pazienti affetti da schizofrenia (l'ultima lunedì 13 gennaio), il farmaco an ti delirante e antiallucinatorio
per eccellenza.
Ieri mattina l'avvocato Turco
ha assistito Gianluca Lotti durante l'interrogatorio davanti
al pm nel commissariato di
Montecatini.
Interrogatorio
che, in vista di una futura consulenza psichiatrica, è stato videoregistrato, a testimonianza
del comportamento glaciale,
distaccato, estremamente puntuale ma privo di qualunque
emozione tenuto dal 38enne
omicida pistoiese mentre raccontava con apparente distacco ciò che aveva fatto al suo
compagno di stanza. «Il mio assistito non ha la percezione del
male che ha fatto - spiega - sa
di avere compiuto un'azione
sbagliata, ma non la vive con i
sentimenti di una persona nor-
Sanità Pisa e provincia
male. Senza dubbio - prosegue
illegale- ci troviamo di fronte a
un caso di fallimento del sistema. E la mia paura è che ora si
tenderà a strumentalizzarlo:
c'è chi dirà Usto ? I matti devono essere tutti rinchiusi!". No.
Assolutamente . Ci vogliono delle valutazioni più rigorose».
E una valutazione più rigorosa forse sarebbe stata possibile
anche sulla storia clinica e sullo
stato di salute mentale di
Gianluca Lotti . Che già prima
del precedente omicidio aveva
manifestato i suoi problemi: si
era gettato dalla finestra per uccidersi e si era salvato soltanto
perchè era finito su un albero,
fratturandosi una gamba. In seguito alla crisi psicotica all'origine di quel mancato suicidio,
Lotti era stato seguito dagli psichiatri dell' ospedale di Pisa.
Poi, il feroce assassinio della fidanzata e la condanna a soli 16
anni grazie al rito abbreviato e
al riconoscimento delle seminfermità mentale.
«Nonostante la mia battaglia
per il riconoscimento del totale
vizio di mente - spiega l'avvocato Turco - Già allora, ero consapevole, convinta, come lo sono adesso, dell'estrema gravità
della patologia mentale da cui
era affetto Gianluca Lotti».
Come detto, Lotti era rimasto nel carcere di Prato fino al
giugno 2004, quando , in segui-
to al ripetersi di episodi di violenza, fu sottoposto alla consulenza psichiatrica del dottor
Duccio Vanni, in base alla quale dal carcere fu chiesto che il
detenuto fesse urgentemente
assegnato all'Opg di Montelupo, dove fu sottoposto a una pesante terapia farmacologica di
contenimento.
«La famiglia - precisa l'avvocato - gli è sempre rimasta vicina, combattendo affinché fosse sottoposto anche a terapie di
altra natura. E nella fase finale
della sua permanenza all'Opg
venne preso in carico dal servizio psichiatrico dell'AsI di Pistoia, a cui i genitori si erano ripetutamente rivolti».
Terminata di scontare la pena, era arrivato poi il momento
della valutazione della sua pericolosità sociale: "ancora pericoloso socialmente" aveva diagnosticato l'apposita commissione psichiatrica. E per que-
sto, dal settembre 2012, era stato sottoposto a una misura di sicurezza detentiva e internato
nella residenza protetta Le
Querce, a Firenze, una struttura convenzionate con l'unità
operativa di Igiene mentale
dell'Asl di Firenze.
«Tutte le relazioni dicono come in questo periodo abbia
sempre tenuto un comportamento adeguato, corretto e collaborativo» spiega l'avvocato.
Quindi, dal 16 ottobre scorso, il trasferimento nella casa
famiglia di Massa e Cozzile, in
seguito alla decisione del magistrato di sorveglianza, presa in
base alla relazione positiva dello psichiatra Mario lannucci
dell'Asl di Firenze, responsabile della Rsp Le Querce, e dello
psichiatra interno alla struttura, la dottoressa Silvia Valgiusti.
Nonostante il parere negativo
dei colleghi dell'Asl 3.
Altri servizi a pagina 3
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Pagina 17
«In relazione a quanto accaduto,
l'Azienda informa che l'autore del
fatto era residente in una comunità esterna a carattere sociale nel
comune di Massa e Cozzile. L'Azienda ha verificato che in tale residenza seguiva un percorso assistenziale-riabilitativo definito dal servizio di salute mentale . L'Azienda
quindi, vista la natura dei fatti, si
rimette agli accertamenti in corso
da parte dell 'autorità giudiziaria».
Ripetutamente contattata nella
giornata di ieri, l'Asl 3 di Pistoia ha
limitato a queste poche frasi il suo
commento sulla tragedia che ha
coinvolto due pazienti seguiti dal
servizio di salute mentale.
Comunque, secondo il dipartimento di salute mentale della Valdinievole, ritenuto uno dei migliori a
livello toscano per il trattamento
di questo tipo di pazienti , la risposta di Gianluca Lotti al percorso
riabilitativo era molto buona. Il
magistrato di sorveglianza valutava settimanalmente la sua situazione e le relazioni positive dell'operatore e dello psichiatra che lo seguivano. Tanto che si pensava alla
dismissione dalla casa protetta.
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M
Sanità Pisa e provincia
Pagina 18
L'aVs>>)ï, ,;:; : _±ciliaTurco
L'avvocato
Cecilia Turco:
Fallimento
del sistema , ci vogliono
valutazioni pigia rigorose
100.
Al centro il questore Maurizio Manzo e il vice questore Corrado Mattana
U
* *tà C contr^110»
«Parlava con lucidi
IL MAGISTRATO
II racconto del primo interrogatorio davanti al pm Luigi Boccia
1 PISTOIA
«Ha ammesso tutto, parlando
con grande lucidità e controllo». Anche un magistrato di
grande esperienza come il pm
Luigi Boccia, ieri mattina, è rimasto impressionato dall'atteggiamento di Gianluca Lotti.
Il magistrato è reduce dall'interrogatorio al commissariato
di Montecatini, che è stato anche videoregistrato su specifica richiesta dell'avvocato difensore dell'omicida.
«Ha ammesso - continua
Boccia - che c'erano dei problemi di convivenza con il suo
Il pm Luigi Boccia
compagno di camera e che dm
giorni gli venivano in mentE
dei pensieri aggressivi, che po
però se ne andavano da soli
L'ultima volta invece la violenza è esplosa».
Il prossimo atto, per Gianluca Lotti, sarà l'interrogatoric
di garanzia per la convalidm
dell'arresto. Con ogni probabilità Lotti sarà ascoltato nel carcere fiorentino di Sollicciano
dove esiste un reparto appositamente dedicato ai detenuta
con problemi psichiatrici. I.
giudice per le indagini preliminari dovrebbe essere Alessandro Buzzegoli.
Il giudice: «Qualcosa
non ha funzionato»
1 PISTOIA
<Quanto successo è una sconfitta, ma già dal 2010 Lotti usuruiva di alcune licenze orarie,
tempre accompagnato dai vo.ontari che operano a Montelu-)o. Inoltre, come dimostrano
znche le relazioni degli psichiasi dell'Asl, l'uomo dimostrava
Diena adesione al trattamento.
Evidentemente qualcosa non
za funzionato e dovremo riflet.erci».
A parlare è il presidente del
sibunale di sorveglianza di Fi-enze, Antonietta Fiorillo, che
Droprio per accertare se sul ca-
Sanità Pisa e provincia
so Lotti vi siano stati errori di
valutazione ha convocato una
riunione per lunedì prossimo.
Il magistrato spiega come
prima di arrivare alla casa famiglia di Massa e Cozzile Gianluca Lotti, dopo gli anni passati
all'Opg di Montelupo, avesse
terminato di "scontare" anche
anche la misura di sicurezza
nella struttura a custodia attenuata La Querce, ad Ugnano
(Firenze). «Al termine - spiega
il presidente Fiorillo - il magistrato ha valutato le relazioni e
ha deciso di stabilire altri 3 anni di libertà vigilata in una
struttura diversa, più aperta».
Pagina 19
e_
sono leader anche nelle cure al fernminile
Dalla,
, h assistita a ° fino alla seno) ia e alla
il primo centro
Francesca Bianchi
Un percorso a 360 gradi.
Terapeutico, chirurgico e
riabilitativo. Tutto all'interna
della stessa struttura,
bypassando incombenze
burocratiche e organizzative e
avendo a disposizione anche
una serie di professionisti per
il sostegno psicologico. E'
stato inaugurato a Pisa
nell'ottobre del 2012 il primo
centro toscano per pazienti
colpite da un tumore al seno.
e _ _ "°,.
i
i soste no
per i tumori al seno
Nome di battesimo "Breast
Unit" ed è diretto dalla
dottoressa Manuela Roncella
(nella foto ), la prima donna
in Italia a eseguire un
trapianto di fegato, oggi una
dei chirurghi più esperti, a
livello nazionale, nell'ambito
del carcinoma mammario.
L'iter
Al centro pisano hanno afferito
i professionisti di diverse
specialità. L'iter inizia con la
fase diagnostica. Una donna
(o un uomo: su 100 carcinomi
della mammella , uno colpisce
un uomo ) che da sola o
attraverso un rilievo
strumentale sospetta di
essere stata colpita dal
tumore, viene invitata dal
proprio medico di medicina
generale a rivolgersi allo
sportello Cord-Accoglienza
dell'Istituto toscano tumori
presente nel Centro
(segreteria 050/992491,
percorso Cord 050/993576,
senologia@ao - pisa.toscana.it,
http ://www .pisabreast.it).
UN RIFERIMENTO PER L'EUROPA
Presso l'unità operativa di Senologia
vengono effettuati circa 900 interventi
all'anno, quasi esclusivamente per
patologia mammaria, in gran parte per
neoplasia maligna.
L'attività chirurgica è distribuita dal
lunedì al venerdì su due sale operatorie
presso le quali si alternano i chirurghi
senologi e il chirurgo plastico. Un centro
che ad un anno della sua nascita ha già
ottenuto un riconoscimento
internazionale: il centro è entrato a far
parte a tutti gli effetti dei gruppo di
strutture senologiche di riferimento in
Europa.
Sanità Pisa e provincia
Pagina 20
Po
n te
a Icc eli,
scalta lo so
aí prelíeví
BAGNO A RIPOLI - Tra
qualche mese i prelievi per
le analisi del sangue non si
faranno più all'ospedale di
Santa Maria Annunziata, a
Ponte a Niccheri . Il centro
prelievi lascerà il posto ad
ambulatori più ampi
all'interno del progetto di
ristrutturazione
dell'ospedale; i cittadini
per i prelievi dovranno
rivolgersi alle associazioni
di volontariato (fatta
eccezione per chi è
ricoverato o ha patologie
particolari): per Grassina
alla Fratellanza Popolare,
per Antella alla
Misericordia, per Bagno a
Ripoli alla Croce Rossa. Le
preoccupazioni di chi è
abituato a considerare
Ponte a Niccheri il punto
di riferimento per le
analisi cliniche (compreso
quel 3o%o di pazienti dai
comuni dei Chianti e dei
Valdarno, e ilio%o di chi
arriva dai Quartieri 2 e 3 di
Firenze) sono arrivate in
consiglio comunale a
Bagno a Ripoli con
un'interrogazione
presentata dai consiglieri
Pd Paolo Frezzi e Pierluigi
Zanella: « Ê importante
vigilare affinché i servizi
di base restino efficienti. Il
fatto che la chiusura dei
centro prelievi sia in
programma nel secondo
semestre del 2014 servirà
a organizzare meglio il
cambiamento»,
commentano ora i
consiglieri. Rassicurazioni
sono arrivate dal sindaco
Luciano Bartolini (che è
anche presidente della
Società della Salute Sud
Est): «C'è tutto il tempo di
informare bene i cittadini.
Il servizio prelievi si
avvicina alle persone, li
raggiunge nei paesi, segue
le indicazioni della
Regione». All'ospedale, la
chiusura del servizio
permette di liberare
personale infermieristico
per altri incarichi, spiega
ancora Bartolini: «Bisogna
comunque considerare
questa riorganizzazione
all'interno del progetto di
ampliamento dell'ospedale
che avrà più spazi dedicati
agli ambulatori. Siamo alla
fase del progetto esecutivo
dell'attesissima
ristrutturazione di Santa
Maria Annunziata».
L'operazione, secondo
l'Asl, non avrà alcuna
ripercussione sui cittadini.
il punto prelievi chiuderà,
con tutta probabilità, nel
prossimo autunno.
Usa Baracchi
e RIPRODUZIONE RISERVATA
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 21
®
Gli psichiatri: piena adesione ai trattamenti. II giudice: una sconfitta, qualcosa non ha funzionato
«Distui i lievi», e ucci c ancora
cura e a casa fa #a, lo massacra con Facce ..a® 16 a' fa dehflo dda fidanzata
DAL NOSTRO INVIATO
MASSA E COZZILE (Pistoia) «Venite qua, ho ucciso un uomo» dice alla polizia Gianluca Lotti, 38 anni, pistoiese, alle 22,32 di giovedì sera. Con 15 colpi di accetta ha ammazzato Massimo Tarabori, 54 anni (incensurato, affetto da problemi motori), anche lui pistoiese, nella stanza
della casa famiglia dove era entrato
il 18 ottobre 2013. «Nelle ultime settimane avvertivo un leggero senso
di fastidio. Ho pensato di ucciderlo,
ma poi la sera - a letto - il proposito svaniva», mette a verbale l'assassino nella confessione che fa di
fronte al pm Luigi Boccia dopo che i
poliziotti del commissariato di Montecatini lo hanno arrestato per omicidio, aggravato dai futili motivi.
«Quello lì non faceva nulla in casa:
non chiudeva le luci, non sparecchiava e non rigovernava» spiega,
sempre a verbale, l'uomo che nel
1998 aveva ucciso a Pistoia la fidanzata Silvia Gianni, 20 anni, proprio
nel giorno del suo ventesimo compleanno. Ammazzata con un bastone e finita con una trivella, senza un
motivo, spiegò allora agli investigatori. Per quell'assassinio fu condannato a 24 anni di carcere, ridotti a 16
in appello.
Stavolta, Lotti ha usato un'ascia
che aveva preso dalla sala degli attrezzi. Ha atteso che il compagno di
stanza si addormentasse. A quel punto è uscito di casa, ha ripreso l'arma,
è rientrato nella camera da letto e ha
sferrato due fendenti alla testa di Tarabori. Solo in quel momento Lotti
ha acceso la luce, si è infilato i guanti di lattice e ha colpito altre tredici
volte. Subito dopo è andato a svegliare gli altri pazienti nella casa famiglia, dove abitano in quattro. «Vieni
a vedere, l'ho ammazzato», ha detto
a uno dei conviventi. «Ora chiamo la
Sanità fiorentina e toscana
polizia», ha annunciato. Prima si è
fatto la doccia, si è rasato e vestito,
poi ha avertito il 113.
Dopo 6 anni trascorsi nel carcere
di Prato e 8 nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, Lotti
era stato trasferito nella struttura a
custodia attenuata La Querce di Firenze: qui aveva scontato per tre anni la «misura di sicurezza». Al termine, il Tribunale di sorveglianza ha
valutato le relazioni e ha deciso di
stabilire ulteriori tre anni di libertà
vigilata. E così Lotti, nello scorso ottobre, era stato assegnato alla struttura di recupero «Un popolo in cammino», una onlus di Massa e Cozzile. Si tratta, spiegano gli inquirenti,
di una «struttura adibita a chi ha disturbi di lieve entità». Era finito lì
perché, secondo il Tribunale di sorveglianza, «le relazioni psichiatriche certificano il comportamento
corretto col quale ha affrontato l'elaborazione del lutto (della fidanzata,
ndr) e per il quale ha espresso dolore». Il Tribunale, però, prima di inserirlo in quella struttura - convenzionata con l'AsI di Pistoia - aveva
imposto un nuovo esame per capir-
L' avvocato
«Dopo aver letto tutte
le carte dei medici penso
che gli psicologi potevano
essere più rigorosi»
ne l'eventuale pericolosità sociale,
che il giudice non riteneva cessata.
E aveva inserito una sfilza di prescrizioni, compreso il divieto di allontanarsi dalla provincia e di rientrare alle 19 nella struttura. La Procura ha
acquisito i farmaci che gli venivano
somministrati e oggi la polizia sentirà i medici curanti.
«Quanto successo è una sconfitta
- dice il presidente del Tribunale
di sorveglianza Antonietta Fiorino
- ma già dal 2010 Lotti usufruiva
di alcune licenze orarie, sempre accompagnato dai volontari che operano a Montelupo. Inoltre, come attestano anche le relazioni degli psichiatri della Asl, dimostrava piena
adesione al trattamento. Evidentemente qualcosa non ha funzionato
e dovremo rifletterci». Il presidente
Fiorillo, proprio per questo, ha con-
vocato una riunione
lunedì prossimo.
L'Asl, dal canto
suo, spiega di aver verificato che l'uomo seguiva «un percorso
assistenziale- riabilitativo definito dal servizio di salute mentale», e quindi, «si rimette agli accertamenti in corso da parte dell'autorità giudiziaria».
L'avvocato Cecilia
Turco, legale di Lotti,
dice: «A un'attenta lettura delle carte mediche dico che gli psicologi potevano essere
più rigorosi. Lavorerò per capire se questo uomo era capace
di intendere e di volere». Una dichiarazione polemica che si
sposa con quanto sta
facendo la Procura: la
magistratura ha infatti ordinato una
perizia per capire se Lotti fosse sano
di mente al momento dell'omicidio.
L'avvocato racconta che Lotti «non
ha manifestato nessuna partecipazione emotiva» davanti agli inquirenti,
«è sempre rimasto apparentemente
tranquillo e «ha confermato che con
.a vittima c'erano dei dissapori».
Ora Lotti si trova in isolamento
nel carcere di Pistoia. I suoi genitori, che sono arrivati in piena notte
sul luogo del delitto, sono distrutti.
«Respiriamo, ma è come se anche
noi fossimo morti. Speravamo che
nostro figlio uscisse dal tunnel»,
hanno detto agli inquirenti.
Si mone Innocenti
Pagina 22
Sotto Gianluca
Lotti, 38 anni,
pistoiese , mentre
viene portato via
dagli agenti di
polizia dopo il
delitto; accanto,
l'accetta con cui
ha ucciso
Massimo Tarabori,
54 anni ; in basso
la struttura in cui
si è consumato il
delitto (foto
Delfine{Sestini)
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 23
i V` e..' i® demofire Le Scotte
Marroni fa una commissione
SIENA - Demolire gran parte del policlinico Le Scotte per
creare una struttura più snella e moderna. Il sindaco
Bruno Valentini ne ha discusso nei giorni scorsi con il
governatore Enrico Rossi. La risposta è stata: se ne potrà
parlare solo dopo le elezioni regionali del 2015. «Sulle
normative antisismiche e antincendio l'ospedale è
obsoleto - sostiene il sindaco - il costo di adeguamento
sarebbe di circa 15o milioni. Con poco più del doppio si
può avere un complesso nuovo , da circa 8oo posti ». Soldi
che dovrebbero essere messi da Regione e Università,
essendo Le Scotte un'azienda universitaria. L'assessore
regionale alla sanità Luigi Marroni dice: «Sulle modalità
(A. T.)
d'intervento sarà instaurata un commissione».
Sanità fiorentina e toscana
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Nessun rischio, i cani entrano al Meyer con regole precise
Ho tetto che i cani
potranno entrare at
Meyer per far
compagnia ai bambini
ricoverati. M i sembra
una cosa bettissima, ma
mi chiedo come
affrontano i rischi
igienici visto che ai
semplici parenti
chiedono tante
precauzioni?
Donata, Firenze
Le lettere a Geraldina Fiechter
vanno inviate a:
[email protected]
CARA DONATA, ho girato la sua domanda a
un grande e famoso medico che mi spiegato
tante cose che non sapevo e che tolgono molti
dubbi, fra cui questi. Intanto deve sapere che i
batteri più pericolosi sono quelli prodotti
all'interno di una struttura ospedaliera, dove
l'uso di forti antibiotici produce germi
altrettanto forti. Questo non significa che si
possa sottoporre bambini già indeboliti dalle
malattie ad ulteriori rischi esterni, e infatti i
cani che entrano al Meyer vengono puliti e
trattati secondo precisi procedimenti. Ma la
cosa più importante da dire è che i vantaggi
della Pet teraphy (terapia attraverso la
relazione con un animale) sono così grandi,
così immediatamente visibili, da poter quasi
augurarsi che i bambini sollecitati dal rapporto
affettivo con un cane sviluppino anticorpi in
grado se non di guarirli, comunque di
rinforzare le loro difese immunitarie. Perché
vede, la medicina non è una scienza
matematica, e noi esseri umani non siamo
delle macchine. E le guarigioni, come le
malattie, hanno in sé una parte di mistero che
si lega alle condizioni psicologiche, allo stato
d'animo o a chissà quale altro fattore emotivo
che fanno parte di noi come il sangue o i
muscoli. Quindi: pensiamo a tutte le
precauzioni di questo mondo, ma ben venga
Cannella (un bellissimo Labrador che già fa
pat therapy al Meyer) se grazie a lui un
bambino abbattuto sia fisicamente che
psicologicamente da un brutto incidente, si
alza e torna a camminare. Una specie di
miracolo di cui anche io sono stata testimone.
Sanità fiorentina e toscana
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Ambulatorio geriatria
distretto sanitario
Apertura il 30 gennaio
NOVITÀ in ambito sanitario
a Regnano. Da lunedì 30 gennaio sarà attivo, presso il Distretto sanitario in piazza dei
Martiri, un nuovo servizio specialistico : un ambulatorio di
geriatria.
E questa la prima novità
dell'anno nel capoluogo valdarnese. Frutto di un lavoro che
l'amministrazione comunale
aveva calendarizzato fin dal
suo insediamento . È infatti la
qualificazione e potenziamento del distretto sanitario locale, uno degli obiettivi che la
giunta Lorenzini ha intenzione di raggiungere . In questo
senso è stata costante l'iniziativa presso l'Azienda sanitaria
perché si arrivasse a garantire,
come di fatto è avvenuto, un
servizio fra i più necessari per
gli anziani e le loro famiglie.
L'ambulatorio sarà operativo
il primo e il terzo lunedì del
mese, sempre in orario pomeridiano, per complessive 8 ore di
presidio. In questo orario saranno previste sia le visite ambulatoriali, sia, quando necessario, le visite domiciliare.
Antonio Degl'Innocenti
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 26
Nascerà a Ponte a Egola la Casa
Salute
Nella struttura ci sarà un centro di chi rgiá a r oi ale e uffici comu
NESCERA' nella più grande frazione del Comune, a Ponte a Egola, la Casa della salute di San Miniato. E' stata siglata l'intesa tra
Asl 11 e Comune di San Miniato
con un apposito protocollo firmato da Vittorio Gabbanini e dal direttore generale Monica Piovi.
Un protocollo che prevede, infatti, di attivare subito i percorsi per
individuare un'area idonea nella
frazione conciaria. Quella che nascerà sarà una struttura importante e complesso, perché l'intenzione di Asl e municipio è quello
dell'attivazione di un Centro di
Chirurgia Ambulatoriale Avanzata e di una Casa della Salute che
possa essere integrata a livello logistico funzionale con l'accorpamento degli uffici dell'amministrazione in Ponte a Egola in un
unico edificio da realizzare con
criteri di ecostostenibilità ambientale, servito da infrastrutture comuni ad altri servizi.
I DUE ENTI hanno deciso di affidare ad gruppo di lavoro il compito di predisporre, anche avvalendosi se necessario di professionalità esterne, la progettazione
preliminare e definitiva del "Centro" allo scopo di definire velocemente i costi e i tempi di realizzazione. Una scelta quella prevista
con quest'intesa che ricalca perfettamente il Piano Regolatore Territoriale, approvato della conferenza dei sindaci nel luglio scorso e
che3 prevede, per poter rispondere alle esigenze specialistiche complessive di tutti i cittadini, la creazione di tre centri specialistici di
secondo livello dotati di tecnologia avanzata e di personale appositamente dedicato, uno dei quali,
dedicato alla chirurgia ambulato-
Sanità fiorentina e toscana
riale, da realizzarsi appunto nel
comune di San Miniato.
PARTICOLARMENTE significativa la decisione piano di accorpare in una unica sede gli uffici
decentrati dei servizi biblioteca e
centro giovani di Ponte a Egola attualmente in immobili in affitto
con il Centro al fine di al fine di
ridurre le spese di gestione e manutenzione del patrimonio immo-
li
biliare. Inoltre per Ponte a Egola
questa struttura sarà un valore aggiunto che rilancerà anche il ruolo della frazione sul territorio comunale. Il coordinatore del gruppo di progettazione è l'architetto
Antonino Bova del Comune di
San Miniato. Invece il responsabile del procedimento è l'ingegnere
Luca Tani dell'Azienda Asl 11 di
Empoli.
Carlo Baroni
IMPEGNO li sindaco Vittorio Gabbanini insieme al direttore generale dell'Asi 11 Monica Piovi alla sede del 118
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LAIRISPOSTA
LL' SL ALLE ACCU SE DELLA
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DOPO IL CASO di tubercolosi scambiato per polmonite al Nuovo ospedale che
ha colpito uno studente pratese, l'Asl precisa che «la
scelta del paziente di non
eseguire gli esami prescritti
alla dimissione e la decisione di rivolgersi ad un altro
ospedale, ha determinato
l'interruzione dell'iter diagnostico con la Azienda sanitaria pratese». La gestione della malattia del 16enne infatti aveva scaturito le
proteste della madre che
aveva accusato l'Asl di «negligenza».
«Il giovane paziente ha avuto accesso al pronto soccorso nel primo pomeriggio
del 13 dicembre, riferendo
sanguinamento dal naso e
dalla bocca. E' stato visitato
ed inviato a consulenza otorinolaringoiatrica, che risultava negativa e sottoposto a
Sanità fiorentina e toscana
«Per La Mantoux basta
rivolgersi aL Giovannini
senza appunta mento»
SALUTE
Dopo il caso dei 16enne
affetto da tubercolosi
radiografe del torace, che
evidenziavano una sospetta
broncopolmonite per la
quale è stata somministrata
terapia antibiotica - si legge nella nota dell'Asl - Sono stati eseguiti esami ematici e urinari. E' stata poi attivata la consulenza da parte di un infettivologo che
ha richiesto un esame batterioscopico e colturale, intradermoreazione di Mantoux
ed eventuale controllo ambulatoriale a malattie infettive. Il paziente è stato trattenuto in osservazionee dimesso la mattina successiva
visto che le condizioni clini-
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Il
che suggerivano ai sanitari
la possibilità di prosecuzione a domicilio dell'iter diagnostico intrapreso».
L'Asl precisa di aver prescritto gli esami necessari
al giovane che non ha eseguito: «Il paziente è stato dimesso con prescrizione di
esame sull'escreato, esame
Mantoux, controllo infettivologico e prosecuzione della terapia antibiotica. Il fatto che il paziente non abbia
eseguito gli esami ed abbia
optato di rivolgersi ad un altro ospedale, ha determinato l'interruzione dell'iter
diagnostico. Il riscontro di
positività agli esami prescritti avrebbe confernato
la diagnosi e determinato
l'immediato ricovero del paziente. Per la Mantoux inoltre è sufficiente presentarsi
tutti i giorni, senza appuntamento al Giovannini».
Pagina 28
Malformazione rara, salvato neonato
Delicato intervento c hirurgico condotto con successo al policlinico
Sanità fiorentina e toscana
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Pagina 29
PARTICOLARE I NTERVENTO AL DIPARTIMENTO MATERNO I N FANTILE
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Medïci f mo nascere un bambino due volte
uf)erzü one su una malformazione rara
di
TIUSCIA VASELLI
E' NATO DUE VOLTE il bimbo
che lo scorso dicembre è venuto alla luce in gravissime condizioni a
causa di una malformazione molto
rara. E' stato salvato grazie al lavoro di squadra del Dipartimento
Materno Infantile diretta dal professor Felice Petraglia. «E' la riprova - ha detto il primario - che a
Siena è fondamentale avere un centro di terzo livello che garantisce la
presenza di professionisti altamente qualificati, in grado di rispondere prontamente a problemi di salute spesso molto complessi».
Un intervento complesso condotto dal dottor Mario Messina, primario di Chirurgia pediatrica.
Dottor Messina, quale era l
Ernia diaframmatica destra
cioè una patologia rarissi ma
su cui è difficile intervenire
era stata diagnosticata in fase prenatale dai nostri ginecologi Filiberto Severi e Caterina Bocchia. A
quel punto, la gravidanza era già
avanzata per poter pensare anche a
scelte diverse. Ci siamo confrontati, io stesso ci ho pensato tre giorni
prima di dirmi pronto. Poi ho scelto. Perché sono un chirurgo. Nel
frattempo, i genitori si erano rivolti anche ad altri centri specializzati
in Italia ma alla fine hanno deciso
di affrontare qui l'operazione. Consapevoli che il tasso di mortalità
per questa patologia è del 50% e
non riusciamo ad abbassarlo. Non
c'era nulla di scontato. Solo un
grande ottimismo».
Programmati cesa reo e operazione...
«Sì ma quando il bimbo è nato non
poteva essere operato e lo abbiamo
trasportato subito in terapia intensiva. Qui, attaccato alla macchina
ad alta frequenza per respirare,
non poteva poi essere spostato
quindi abbiamo operato in terapia
intensiva».
Un'operazione lunga?
«No, poco più di due ore ma molto
complessa. In pratica ho tirato fuori dal torace ileo, colon e fegato e li
ho rimessi nell'addome che però
non era abituato a riceverli quindi
ho eseguito uno stretch poi sono
riuscito a suturare direttaemnte
tutto. Dopo 15 giorni il bimbo si è
stabilizzato, ha cominciato a migliorare, mangiare. Lo abbiamo seguito costantemente. Ora è potuto
tornare a casa con una vita tutta
nuova che altrimenti non avrebbe
potuto vivere».
Un grande lavo
di grup®
«Daiginecologi
alla pediatria alla
chirurgia, fino alla terapia intensiva e alla radiologia, medici, infermieri e anestesisti. Un lavoro multidisciplinare che è un successo
per tutti e sinonimo di grande eccellenza del nostro ospedale».
malformazione diagnosticata al bimbo?
MARIO
MESSI
Direttore dei
reparto di
Chirurgia
pediatrica
«Un'ernia diaframmatica destra,
patologia molto rara di per sé e
che, oltretutto, si presenta nella
parte sinistra nel 95% dei casi.
Quindi ancora più complicata perchè stavolta si trattava dell'apertura del diaframma dalla parte destra: colon, ileo e fegato si erano
spostati dall'addome al torace. La
presenza del fegato rendeva tutto
ancora più complicato».
Il rimo intervento dei genere.
«No, in trent'anni di professione è
la seconda volta. La prima, purtroppo, non è andata bene».
Quindi una scelta di fficile...
«Sì. La malformazione congenita
HANNO DETTO
I
L'obiettivo è continuare a
mantenere alto il livello e
la qualità dell ' assistenza
e tutto il sistema deve
darci una mano, anche
in presenza di minori
risorse disponibili
Sanità fiorentina e toscana
Questi successi sono
esempi di eccellenza vera
e non nascono a caso
ma sono frutto di continuo
lavoro multidisciplinare
che deve continuare
nella sanità pubblica
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Pistoia, l'arrestato: "Mi davanoia". Nel `98 il delitto della fidanzata
Ammcazza con l'ascia
il compagno di stanza
dentro la casa famiglia
NEL 1998 ha massacrato a bastonate lafidanzata che festeggiava il compleanno con un
gruppo di amici in pizzeria.
Due sere fa Gianluca Lotti, pistoiese, 38 anni, è tornato auccidere. La vittima è il suo compagno di stanza, Massimo Tarabori, 54 anni, di Pescia, ammazzato con una ventina di
colpi di ascia nella struttura di
recupero "Un popolo in cammino" a Massa e Cozzile. Una
casa famiglia nella Valdinievole cui Lotti, riconosciuto semi
infermo di mente già all'epoca
del primo omicidio, era stato
affidato lo scorso ottobre in regime di libertà vigilata dal tribunale di sorveglianza. Agli investigatori che gli hanno chiesto perché avesse ucciso Tarabori, ha risposto: «Mi dava
noia, non spegnevamai laluce,
non faceva le pulizie, litigavamo per il riscaldamento».
Omicidio premeditato aggravato, sostiene il pubblico
ministero Luigi Boccia. Secondo la squadra mobile di Pistoia
e gli agenti del commissariato
diMontecatini, l'azione dell'omicida non si consuma in un
raptus improvviso. Sarebbe
invece iniziataneltardo pomeriggio, dopol'ennesimaliteper
futili motivi, quando Lotti va a
prendere un'ascia da taglialegna con 20 centimetri di lama
nel capanno degli attrezzi e la
nasconde vicino all'ingresso
della struttura che, dicono gli
inquirenti, dovrebbe ospitare
"persone affette da disturbi
mentali di lieve entità". Come
Tarabori e gli altri due ospiti
della casa famiglia, anche Lotti ha libero accesso al capanno
perché il suo percorso di reinserimento sociale prevede che
svolga piccole attività manuali, come la cura dell'orto.
Più tardi Lotti va a recuperarel'ascia, l'avvolgeinunpanno
e nasconde il fagotto sotto la
tuta da ginnastica. Al "Popolo
in cammino" si va a letto presto, alle 20-20.30, dopo la cena
e un po' di tv. L'uomo aspetta
che il compagno si addormenti, entranellastanzabuia, siaccuccia ai piedi del letto e tende
l'orecchio per ascoltare il respiro della vittima. Resta immobile e silenzioso, si accerta
che Tarabori dormaprofondamente. Solo a quel punto
estrae l'ascia e lo colpisce. Due
fendenti, uno gli taglia la trachea impedendogli di urlare.
Rantolante in una pozza di
sangue sul letto, la testa sul cuscino, la vittima intravede forse l'assassino infilarsi un paio
di guanti di lattice. Poi viene
raggiunta da almeno altri
quindici fendenti.
Placatala furia omicida l'uomovanellastanzaaccanto, dove nessuno si è accorto di nulla, sveglia uno degli altri due
ospiti della struttura e gli dice:
«Vieni a vedere cosa ho fatto».
Quello si alza, lo segue nella
stanza del delitto e terrorizzato
scopre il cadavere sfigurato, le
dita mozzate a terra, gli schizzi
di sangue sulle pareti. «L'hai
ammazzato!». Lotti, dopo
avergli risposto «Sì, si l'ho fatto», chiede perfino al testimone di aspettare a chiamare la
polizia: «Ci penso io, prima
però mi faccio la doccia, la barha e mi vesto». E così fa: l'omicidio, secondo una prima ricostruzione degli agenti coordinati dal vicequestore Corrado
Mattana, è avvenuto intorno
alle 22.40. La chiamata al 113 è
delle 23.30 circa. Lafail killer, lo
stesso che sedici anni fa aveva
sfigurato a colpi di bastone e
trivella Silvia Gianni, 21 anni,
in una stradina di Pistoia.
(m.mu.)
BASTONATE PER IL COMPLEANNO
Nel'98 Gianluca Lotti ha
massacrato a bastonate la
fidanzata che festeggiava il
compleanno con amici in pizzeria
AD OTTOBRE LA LIBERTÀ VIGILATA
Lotti era affidato ad una casa
famiglia: era stato considerato semi
infermo di mente. Lo scorso ottobre
ottiene il regime di libertà vigilata
TRAGICO BISA COLPI DIASCIA
Due sere fa Gianluca Lotti pistoiese
di 38 anni, è tornato a uccidere. La
vittima è il suo compagno di stanza,
ammazzato con venti colpi di ascia
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Sanità fiorentina e toscana
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In libertà vigilata, per laAsl dimostrava di rispondere al trattamento. Aveva scontato 16 anni e 3 di custodia attenuata
Il hibunale: "Questa e una sconfitta'
Dubbi sulla destinazione in quel centro
LAURA MONTANARI
«QUALCOSA non ha funzionato», ammette il presidente
del tribunale di sorveglianza.
Un'evidenza fin troppo palese davanti al secondo omicidio commesso da Gianluca
Lotti, considerato «seminfermo mentale» quando uccise
nel 1998 la fidanzata ventenne a bastonate e mandato alla
fine di un lungo percorso riabilitativo , inunricovero abassa sorveglianza , cioèinunposto dovehapotuto liberamente accedere allo sgabuzzino
degli attrezzi e impossessarsi
di un' ascia. Cioè presso la onlus «Un popolo in cammino»,
cooperativa di volontariato.
Qualcosa non ha funzionato, qualche perizia è stata forse troppo indulgente o qualche relazione della Asl sbagliata. «Quanto successo è
una sconfitta - ha detto Antonietta Fiorillo, presidente del
tribunale di sorveglianza - ma
già dal 2010 Lotti usufruiva di
licenze orarie, sempre accompagnato daivolontari che
operano a Montelupo. Inoltre, come dimostrano le relazioni degli psichiatri dellaAsl,
l'uomo dimostrava piena
adesione al trattamento. Evidentemente qualcosa non ha
funzionato e dovremo rifletterci». Il presidente ha convocato una riunione per lunedì
prossimo «per capire».
«Non so cosa mi sia capitato, l'ho lasciata per terra e sono andato via» disse Lotti ai
poliziotti che gli chiedevano
perché avesse ucciso Silvia
Gianni, vent' anni, la ragazza
conla quale usciva da qualche
tempo. Quella sera del 1998
era un giovane di 22 anni che
aveva passato la serata, in pizzeria a Pistoia, a festeggiare il
compleanno dell'amica: fuori
la massacrò a bastonate. L'ha
Sanità fiorentina e toscana
picchiata con una tale violenza da cancellarne ilvolto. Arrivato a casa congli abitipieni di
sangue, i genitori gli chiesero
cosa fosse successo e lui disse
che aveva soccorso un gatto
investito sulla strada, poi
andò a dormire. Quindici anni dopo, davanti a un altro ca-
L'ASCIA
L'accetta
usata da
Gianluca
Lotti, sopra
nel momento
dell'arresto
davere, quello del suo compagno di stanza nella casa famiglia diMassae Cozzile: «Midava noia, non spegneva mai la
luce». Stessa apparente calma
dopo la furia omicida, è andato a lavarsi e a sistemarsi prima di chiamare il 113.
La perizia psichiatrica al
processo per l'omicidio di Silvia Gianni fu firmata dal professor Adolfo Pazzagli e dalla
psichiatra fiorentina Carla
Niccheri come perito diparte:
riconosceva la seminfermità
mentale di quel giovane.
Così Gianluca Lotti venne
condannato a 24 anni in primo grado e a 16 in appello. E'
stato rinchiuso per otto anni
all'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, poi tre
li ha passati nella struttura a
custodia attenuataLa Querce,
a Firenze. Alla fine di quel percorso il magistrato havalutato
le relazioni dei medici della
Asl e ha deciso di stabilire altri
3 anni di libertà vigilata. Un
periodo che l'uomo doveva
scontare in una struttura più
aperta. Sempre laAsl indica la
casa-famiglia di Massa e Cozzile dove arriva ottobre. «Non
voglio dare giudizi sulla onlus
di Cozzile - dice l' avvocato Cecilia Turco che difende Lotti
(in passato con l'avvocato
Sergio Mazzone) - subito dopo il suo arrivo sono andata di
persona avedere come stava e
com'era la struttura di recupero assegnatagli dal magistrato di sorveglianza».
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Montelupo, un'altra aggressione nell'ospedale
NUOVA aggressione giovedì pomeriggio all'interno dell'ospedale psichiatrico giudiziario diMontelupo Fiorentino: un assistente di polizia penitenziaria è stato «aggredito
da un internato che, mentre si recava al cortile di passeggio, senza apparente motivo, lo
ha colpito». Lo denuncia Stefania Cozzolino, segretario regionale del Coordinamento
nazionale polizia penitenziaria (Cnpp),
preannunciando iniziative di protesta nel
Sanità fiorentina e toscana
caso non venga accettata la proposta di un
incontro urgente per discutere la modifica
dell'organizzazione dellavoro aMontelupo.
Cozzolino spiega che «solo una settimana
fa, l'8 gennaio, si era verificato un altro episodio di aggressione». PerCozzolino «larabbia tra il personale, che non capisce e si stupisce del fatto che ad oggi non risultanessun
provvedimento da parte dell'autorità dirigente, è tanta».
Pagina 33
Un padiglione per l'Opa
vicino all'ospedale unico
Si punta a vuotare Montepepe e ad inglobare l'attività della Monasterio
il chirurgo Mattia Glauber lasciala direzione della cardiochirurgia
1 MASSA
Dove va la sanità di casa nos tra? Ecco alcuni indizi, con segnali contrastanti, aspettando
che la Regione dica l'ultima, attesa, parola..
Primo. Mattia Glauber, lascia la cardiochirurgia per
adulti della Fondazione Monasterio, l'Ospedale del cuore Pasquinucci. Il medico dalle mani d'oro ha accettato l'offerta
dell'Umanitas di Milano. Intervistato da Repubblica, il chirurgo non svela se la decisione
è legata ad un'occasione, prestigiosa, di lavoro vicino a casa
(lui è lombardo) o se è legata al
fatto che è saltato il progetto
annunciato dall'assessore regionale alla sanità Luigi Marroni, di accorpare a Massa la cardiochirurgia di Pisa. Con Glauber capo, s'intende.
L'Università pisana ha mostrato anche stavolta i denti e
la sua forza politica. No al progetto di accorpamento anche
perchè, guarda caso, i dati sulla mortalità degli interventi di
sostituzione delle valvole che
di quelli per il by-pass letti meglio, non sarebbero così viale.
Via Glauber, un duro colpo
per la qualità della sanità toscana e ovviamente apuana. Il
via anche ad un processo sulla
cardiochirurgia per adulti al
contrario: ovvero con Pisa a
farla da padrone?
Due. L'ultima sull'Opa l'ha
detta Maurizio Del Maso, direttore sanitario dell'Asl Massa Carrara ad un incontro organizzato dal Rotary. «Abbiamo
dato incarico alla ditta che sta
costruendo l'ospedale unico
di viale Mattei per realizzare
un padiglione dove trasferire
l'attività di Montepepe e così
salvaguardare anche gli interventi di cardiochirurgia infantile».Dunque, pur di non lasciare il materno infantile a
Montepepe, si investiranno altri milioni su viale Mattei per
trasferirci le attività della Fondazione Monasterio. E chiudere, di fatto, Montepepe e farne,
tanto per cambiare, un bel
condominio. Ma di fronte a
questo scenario - tutta da vedere la questione delle autonomie - la Fondazione come reagirà? E, in ogni caso, non è che
come Glauber altri mani d'oro
se ne andranno?
Del Maso ha messo sul piatto ragioni tecniche, mediche
ed anche economiche. «Abbiamo un contratto con la ditta
costruttrice che senza il materno infantile perderebbe notevoli entrate dovuto al flusso di
visite legato agli 1800 parti
all'anno». Ovvero parcheggi,
regali e consumi (dentro
l'ospedale ci saranno negozi).
Del Maso garantisce che è possibile non solo continuare l'at-
tività sui parti con feti a rischio
cardiologico ma dare un migliore servizio complessivo a
mamme e bimbi a partire dal
pronto soccorso pediatrico.
Tre. Mentre l'Asl pensa ad
un nuovo padiglione per la
Monasterio vicino all'ospedale unico nel bilancio dell'Asl
mancano 29 milioni promessi
dalla Regione per i distretti di
Massa, Aulla, Carrara e per altri interventi necessari per il
trasferimento di alcuni reparti
in viale Mattei. La Regione, interpellata dai sindaci, avrebbe
garantito comunque gli interventi previsti nell'accordo di
programma.
Quattro. Recentemente il
Meyer di Firenze, altra eccellenza in campo infantile, ha investito 12 milioni per comprare i locali di un immobile vicino. Un piano di espansione
che per ora sembrerebbe legato solo agli uffici e non alla realizzazione di quel reparto materno infantile ora dislocato a
Careggi che servirebbe per
uguagliare l'Opa.
Quattro tasselli di un puzzle
in mano alla Regione.
Aronne Angelici
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„<m.•e.ae imico
L'ospedale del cuore Pasquinucci a Montepepe
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 34
SAN1TÁ
M
e ningite , p er i due bamb
0
me dici scl*Olgono la prognosi
I SAN MINIATO
Sciolta la prognosi clinica. Il
bambino e la bambina colpiti
da meningite meningococcica
alcuni giorni fa a San Miniato
stanno bene. Lo ha detto al nostro giornale il direttore della
Pediatria Medica dell'Ospedale
Meyer a Firenze, Massimo Resti. Circa poi il possibile nesso
fra i due eventi, Resti ha parlato
del principio generale secondo
cui se non ci sono stati contatti
diretti, il contagio non si trasmette.
Si avviano ad una fase nuova
e più tranquillizzate, due situazioni che hanno comprensibilmente suscitato viva preoccupazione anche per la vicinanza
nei loro tempi. La stagione fredda, inoltre, è quella in cui questi
quadri clinici appaiono più di
frequente, non esistono zone di
focolaio epidemico, ma è sufficiente ad esempio un episodio
d'otite trascurata a porre le premesse per un possibile coinvolgimento delle meningi, le membrane nervose che avvolgono e
proteggono il midollo spinale
ed il cervello.
In tal senso, la ricerca medica
ha registrato progressi. In particolare, l'Agenzia italiana per il
farmaco ha dato parere positivo al nuovo vaccino Novartis
contro il meningococco B (la
forma più frequente fra i 70 casi
di meningite batterica che avvengono in Toscana, mille in
Sanità fiorentina e toscana
9,w.
Massimo Resti (Meyer)
Italia ogni anno, con una mortalità del 13%), da somministrarsi
a due, quattro e sei mesi d'età.
Anche l'adulto può vaccinarsi
con due somministrazioni. Il
farmaco è sicuro e, fra gli effetti
collaterali, può provocare talvolta solo un po' di febbre.
Le fasce più a rischio sono la
prima infanzia e l'adolescenza.
In sostanza, ha precisato Chiara Azzari dell'Università di Firenze, con il vaccino, casi come
quelli dei due bambini di San
Miniato non sarebbero successi. Le società scientifiche Medici pediatri(Fimp), Società italiana di pediatria, Siti e Fimmg
(Medici di medicina generale)
propongono inoltre l'inserimento tra quelli offerti attivamente e gratuitamente ai lattan ti. Starà alle Regioni decidere
l'impiego di tale profilassi nei
prontuari farmaceutici.
Gian Ugo Berti
0RI PROD21ON ERISERVATA
Pagina 35
Tbc, è scontro tra Ast e famiglia
Per l'Azienda infezione non diagnosticata per gli esami fatti. La mamma: solo bugie
fissato visita e test per l'8 gennaio. Senza fretta. Inoltre non
mi è stata detta la possibilità di
fare il Mantoux direttamente al
pronto soccorso. Se i medici
avevano solo un pallido dubbio
- prosegue la donna - che mio
figlio avesse la Tbc mi chiedo
perché non hanno approfondito immediatamente. Mio figlio
stava male rischiava di morire.
Tutte queste frottole mi sembrano allucinanti». La donna
ha raccolto tutta la documentazione medica e assieme al legale deciderà come procedere.
1 PRATO
Davvero non ne può più. La
mamma del ragazzo di 16 anni
malato di Tbc, curato al Meyer
perché all'ospedale di Prato
non era stata diagnosticata, per
la seconda volta in 24 ore controbatte la versione dell'Asl 4.
Per l'Asl 4 che ha raccontato la
sua versione dei fatti in un lungo comunicato, alla donna erano stati prescritti gli esami da
fare al figlio, tra i quali il test
Mantoux, dopo visita e ricovero di un giorno al Santo Stefano
intorno alle metà di dicembre :
«Il fatto che il paziente non abbia eseguito gli esami prescritti
alla dimissione e abbia optato
di rivolgersi ad un altro ospedale - è il giudizio dell'Asl - ha determinato l'interruzione dell'
iter diagnostico presso la nostra Azienda, non consentendo
di pervenire alla diagnosi di cer-
Sanità fiorentina e toscana
_. ,
` .a
,
W ,
II pronto soccorso dell'ospedale
tezza e ai conseguenti provvedimenti».
Un'affermazione che la
mamma del ragazzo critica
aspramente. «Non è vero che a
mio figlio al nuvo ospedale sia
mai stata fatta una visita da un
infettivologo. E' vero, invece,
che quando mio figlio è stato
dimesso mi hanno prescritto il
test da fare esternamente. E' altrettanto vero, però, che quando mi sono recata al Giovannini, il 17 di dicembre, mi hanno
PerI'Asl: «Il giovane paziente
accedeva al pronto soccorso
nel primo pomeriggio del 13 dicembre, riferendo un episodio
di sanguinamento dal naso e
dalla bocca. E.' stato visitato dai
medici di turno e inviato, dapprima a consulenza otorinolaringoiatrica, che risultava negativa e, successivamente, sottoposto ad esame radiografico
del torace, che evidenziava una
sospetta broncopolmonite per
la quale è stata somministrata
terapia antibiotica». «Sono stati eseguiti esami ematici - continua l'Asl - che hanno rilevato
lieve alterazione degli indici di
flogosi. La ricerca degli antigeni urinari per pneumococco e
legionella è risultata negativa.
E' stata attivata la consulenza
da parte di un infettivologo
che, per il completamento diagnostico, ha prescritto i'esecuzione di esame batterioscopico
e colturale su escreato per germi comuni e micobatteri, intradermoreazione di Mantoux ed
eventuale controllo ambulatoriale presso malattie infettive».
A quel punto il ragazzo è rimasto una notte in ospedale, ne è
uscito con le prescrizioni. Il 20
dicembre è stato ricoverato al
Meyer.
Pagina 36
a misura
Donatella arbetta
Sanità a misura di donna. Sogno o
realtà? Le eccellenze al femminile
ormai sono tante e su quelle bisogna puntare, sperando che facciano da effetto trainante per le altre
strutture rimaste qualche passo indietro. Oggi le informazioni sono
a portata di mano e anche giornali
e Internet giocano una parte importante a favore di chi cerca professionisti di vaglia e tecnologie
d'avanguardia. A questo punta la
nostra inchiesta che, nelle varie regioni, accende i riflettori sui reparti al top.
I nd i ca zi on i
Il filo d'Arianna seguito è rappresentato dall'assegnazione dei bollini rosa, una fotografia delle migliori cliniche a misura di donna ne sono state segnalate 230 su tutto il territorio nazionale, di cui 65
con il massimo punteggio - che
dedicano speciale attenzione alle
tematiche femminili. Le valutazioni hanno tenuto presente anche le
linee guida del ministero della Salute. «Il nostro programma - osserva Francesca Merzagora, presidente di Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) - è
quello di valutare reparti a'misura
di donna', introducendo un approccio `di genere' nella program-
Sanità fiorentina e toscana
mazione dei servizi socio-sanitari». L'obiettivo è rendere la medicina sempre più partecipata, con le
donne in prima linea quando devono scegliere dove e a chi rivolgersi.
E allora, prima di dare spazio alle
strutture salite sul podio e descritte nelle pagine seguenti, facciamo
una carrellata sulla salute femminile, usando come lente d'ingrandimento il libro bianco di Onda.
Libro bìanco
L'altra metà del cielo ha un'aspettativa di vita maggiore rispetto
agli uomini, in media 84,5 anni
contro 79,4. La prevenzione oncologica, con gli screening, manda segnali positivi, anche se la vaccinazione anti Papilloma virus ha una
copertura geografica disomogenea. E il tasso di mortalità per tumori è quasi doppio per gli uomini. Salute mentale: il tasso di ospedalizzazione per i disturbi psichici
da abuso di droghe è maggiore per
gli uomini, ma c'è un aumento tra
le donne, in particolare tra i 45 e i
54 anni. Settore materno-infantile: ancora alta la quota di cesarei
con 38,7%.
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e restano sempre all'interno dello stesso reparto
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11
Manueta Ptastina
Sono numerose le attività dedicate alla
donna che hanno permesso all'Azienda ospedaliero universitaria Gareggi di
ricevere tre bollini rosa da parte
dell'Osservatorio nazionale sulla salute della donna. Tra i servizi offerti,
uno dei fiori all'occhiello è il Centro di
riferimento regionale di consulenza
clinica in situazioni di abuso e violenza sessuale su donne adulte e minori
(CRRV) che fra il 2012 e il 2013 ha partecipato alla stesura delle linee guida
nazionali contro la violenza sulle donne. «Il Centro - spiega la responsabile, la dottoressa Sandra Bucciantini nasce nel 1992 su invito del Comune
di Firenze e dal '99 è struttura di riferimento per la Toscana. Da noi arrivano
le vittime di violenza sessuale di ogni
età».
rise rvatezza
Passano dall'accettazione, vengono visitate da medici (per lo più donne), in
ambiente protetto, con immediato intervento clinico. Il loro iter all'interno
dell'ospedale coinvolge però numerosi
reparti: la citogenetica e la tossicologia
forense, la consulenza psichiatrica
(neuropsichiatria infantile nel caso di
minori), le malattie intensive e la medicina legale. «La donna resta quasi sempre all'interno della Maternità ed è
l'ospedale che si muove al suo servizio», precisa la dottoressa Bucciantini.
Il Centro si raccorda con l'Asl, i servizi
sociali, i centri per le donne abusate, il
tribunale e le forze dell'ordine, garantendo percorsi protetti per le donne
che non possono rientrare a casa o sono in pericolo. Non esiste personale dedicato: «In Maternità tutti gli operatori, medici, infermieri e ostetriche hanno una formazione specifica per sostenere e aiutare queste donne. Teniamo
lezioni anche alla Scuola di specializzazione di Ostetricia e Ginecologia e al
corso di laurea per le Ostetriche».
Dallo scorso anno a Careggi è stato istituito anche il "Codice rosa", un percor-
Sanità fiorentina e toscana
so di accoglienza al pronto soccorso dedicato a chi subisce qualsiasi tipo di
violenza.
stanza d ed icata
Vittime sono le donne, ma anche uomini,
minori,
anziani, immigrati.
«Vengono accolti - spiega la dottoressa Graziella Franchi, della direzione
medica di presidio e coordinatore aziendale per il progetto regionale - in una stanza
detta appunto "rosa" da gruppi operativi costituiti da rappresentanti delle strutture
ospedaliere che si raccordano con i referenti territoriali
del Comune, della Procura,
delle forze dell'ordine e dei
centri antiviolenza. Qui la
vittima, per lo più donne, incontra personale specializzato per la cure e per affrontare
la criticità del fenomeno e gli
eventuali rischi futuri. Lavoriamo in sinergia tra i pronti
soccorso generale, Cto, maternità, oculistico e otorino e in rapporto con le istituzioni per l'aiuto alle vittime».
centro d ed icato
alle vi i
i violenze
Tra il 1992 e 2012 il Centro si è
occupato di 728 vittime di
violenza sessuale, di cui il 9,5%
sono adolescenti trai 14 e i 18
anni, 18,3% sono bimbe fino
ai 13 anni. Nella metà dei casi
sono taliane.
Modello 'finte ento
a Ivellministeriale
li Centro sostenuto dal direttore
generale di Careggi Monica
Calamai fa anche parte del
progetto ministeriale Agave di
cui capofila è Comune di
Firenze per sviluppare
procedure di avoro
multidisciplinari nella rete
antiviolenza e creare un modello
di intervento.
n buon c mpr` di Cìir,•r„¡
Pagina 39
Un laser
all'avanguardia
per i problemi
più intimi
Leonardo Bartotetti
A Firenze c'è un'apparecchiatura che è tra le poche in Italia. E' denominata «MonnaLisa Touch», si trova a Villa
Donatello e si utilizza per il
trattamento delle problematiche all'apparato urogenitale
femminile che insorgono in
menopausa. Si tratta, in sostanza, della tecnica più avanzata di fotoringiovanimento
vaginale, per un trattamento
naturale e indolore che contrasta l'atrofia dell'apparato
urogenitale e i sintomi associati. Grazie a un sistema laser a C02 frazionato di ultima generazione si genera
un'azione rigenerante delle fibre invecchiate della mucosa
che induce la produzione di
nuovo collagene.
Tecnologia toscana
Con questo strumento Villa
Donatello combatte, senza effetti collaterali, re le problematiche associate all'atrofia
vaginale, alla lassità vaginale
e all'incontinenza urinaria.
Questo tipo di tecnologie sono reperibili solo in venti centri in tutta Italia. Un'eccellenza che arriva da Villa Donatello ma che, anche a livello
di produzione, è tutta fiorentina, essendo prodotta dalla
Deka di Calenzano.
Sanità fiorentina e toscana
Nuova sede
Il MonnaLisa Touch ha preso servizio contestualmente
all'inaugurazione del nuovo
edificio, all'interno del complesso già esistente, oltre tremila metri quadrati, in un palazzo dell'Ottocento, nel quale si concentrano le attività
ambulatoriali che erano prima suddivise fra Villa Donatello e le sedi di via Matteotti
e via di Careggi. La novità
più grande è rappresentata
dalle quattro specialità che
popolano la nuova palazzina
(Oculistica,
Odontoiatria,
Dermatologia, Fisioterapia e
Riabilitazione), con avveniristiche attrezzature medicali.
L'investimento, di oltre otto milioni di
euro, ha consentito
di ampliare il raggio d'azione della struttura, arrivando a prevedere ricovero, day surgery e chirurgia ambulatoriale.
Il laser
Monna
Lisa
Touch
Pagina 40
Anche il Policlinico
Katiuscia Vasetti
Donna chiama eccellenza: luoghi comune a
parte, il concetto vale sicuramente per la sanità dove l'attenzione per le patologie femminili
ha raggiunto livelli ottimi. Sono stati attribuiti tre bollini rosa all'Azienda ospedaliera universitaria senese da parte dell'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da) che
ogni due anni stila l'elenco delle migliori
strutture ospedaliere sulla base di criteri precisi e severi: dalle specialità cliniche dedicate alle patologie di interesse femminile ai percorsi
.
pieni voti nell'elenco doro
diagnostico-terapeutici, dalle offerte di servizi
che cambiano l'approccio con l'ospedale alla
documentazione multilingue e alla mediazione culturale, dalla dieta personalizzata per particolari esigenze o motivi religiosi al servizio
di assistenza sociale e alberghiero. Passando
per nuovi criteri quali la Neonatologia e i parti prematuri come area specialistica, mentre la
Neurologia è stata integrata con una sezione
dedicata alla sclerosi multipla, patologia cronica tipicamente declinata al femminile e ad elevato impatto invalidante. Il Policlinico delle
Scotte risulta nell'elenco d'oro dei 65 ospedali
premiati con il massimo del punteggio. Grande la soddisfazione del direttore sanitario Silvia Briani: «I tre bollini sono la dimostrazione dell'importanza che i nostri professionisti
dedicano alle pazienti in termini di qualità
dell'assistenza e di equità delle cure». L'eccellenza si trova in un sistema più ampio e specia-
listico che va da Diabetologia e Nutrizione clinica, a Endocrinologia, Ostetricia e Ginecologia, Malattie e disturbi dell'apparato cardiovascolare, Medicina della riproduzione, Neonatologia, Neurologia, Oncologia, Psichiatria,
Senologia. Un fiore all'occhiello è il programma contro la violenza sulle donne con l'attivazione del percorso `Codice Rosa', procedura
per l'assistenza alla violenza in età adulta».
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 41
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Protocollo fra Careggi, Meyer e Asl
a tutela delle persone píù fragili
Sandra Bucciantini
e Graziella Franchi
Sanità fiorentina e toscana
II Codice rosa' è un protocollo
cui partecipano Careggi,
Meyer e Asl e che prevede la
tutela delle persone delle
cosiddette fasce fragili: non
solo donne, ma anche uomini,
anziani e bambini in
condizioni di fragilità fisica,
psichica e sociale. è stato
attivato un percorso dedicato
alla gestione di pazienti
vittime di violenza che tiene
conto di tutte le esigenze, sia
sanitarie sia di tutela. Per
questi pazienti sono state
allestite apposite aree di
accoglienza in spazi dedicati.
Pagina 42
Il delitto Nel '98 aveva ammazzato la fidanzata. Dopo 6 anni di carcere e 8 di ospedale giudiziario era stato messo in una casa di accoglienza
Uccide con l'accetta Per gli psichiatri non era pericoloso
FIRENZE - Quindici anni
fa aveva massacrato la fidanzata ventenne a bastonate durante la festa di compleanno e
l'aveva finita con una trivella,
ma dopo 6 anni di carcere e 8
La Attima
La vittima è il compagno
di stanza nella comunità
«Teneva sempre la luce
accesa, mi dava fastidio»
di ospedale psichiatrico giudiziario, i medici lo avevano
giudicato non pericoloso e affidato a una casa d'accoglienza per disturbi nervosi di lieve
entità sotto il controllo dell'Asl. La scorsa notte Gianluca
Sanità fiorentina e toscana
Lotti, 38 anni, ha massacrato
a colpi d'accetta il compagno
di stanza. «Teneva sempre la
luce accesa, non puliva mai e
mi dava fastidio. Adesso mi
sento più sollevato», ha raccontato l'uomo davanti ai poliziotti e al magistrato.
La vittima Massimo Tarabori, 54 anni, anche lui un disagiato psichico ospite della
struttura, è stato colpito da almeno una quindicina di fendenti. Il primo colpo l'ha raggiunto alla trachea mentre era
a letto. L'omicida ha raccontato particolari agghiaccianti.
Massimo ha tentato di chiedere aiuto mentre il sangue lo
soffocava. Rantolando ha cercato di scendere dal letto. Lotti ha posato l'accetta per terra,
ha indossato un paio di guan-
ti di lattice. Poi ha riafferrato
l'arma e ha finito con altri colpi terribili l'ex amico. «Avevo
l'impressione di essere sedato, colpivo e sognavo», ha
detto agli investigatori.
É accaduto nella notte tra
giovedì e venerdì nella casa
d'accoglienza onlus «Un popolo in cammino» di Massa
Cozzile, in Valdinievole, non
lontano da Montecatini Terme. Secondo il vice questore
Corrado Mattana e il pm Luigi
Boccia della procura di Pistoia, è stato un delitto premeditato. Da tempo Gianluca Lotti,
infastidito dal comportamento del compagno di stanza
una volta grande amico, aveva deciso di ucciderlo. Nel
box degli attrezzi per i lavori
nei campi aveva trovato
un'accetta con una lama affilata di oltre venti centimetri.
E quell'arma l'aveva nascosta
in camera, forse nell'armadio,
celata da alcuni maglioni. Poi,
poco dopo le 22, al termine
dell'ennesimo litigio con
Massimo per la luce lasciata
accesa, aveva deciso di colpire
con una ferocia e una lucidità
che hanno impressionato anche gli agenti della scientifica.
Dopo la mattanza, con la camera ridotta a macello, Lotti
ha chiamato un altro ospite
della casa. «Vieni, Sergio,
guarda che cosa ho combinato», gli ha sussurrato senza
emozioni. Lui è entrato in camera, ha visto il cadavere trasfigurato e si è messo le mani
sul volto. «E morto, che cosa
hai fatto Gianluca?», gli ha
gridato. E lui: «Sì, l'ho ammazzato, era noioso. Però non
chiamare subito la polizia,
devo lavarmi del sangue e
cambiarmi. Aspetta, ti prego,
ci penso io». Un'ora dopo è
stato il killer a telefonare al
113. «Ho ammazzato un uomo, venite a prendermi».
Il paese è sotto choc. Come
i familiari di Silvia Gianni, l'ex
fidanzata di Lotti assassinata
nel `98. Dopo quel delitto
Gianluca era stato riconosciuto seminfermo di mente e
condannato 24 anni di carcere. Poi la decisione di affidarlo
alla comunità seguita dall'Asl.
Per acclarata non pericolosità.
Marco Gasperetti
Pagina 43
FoIlia. a istoia.: « i a.va noia.»
Liberta *4à vigilata all'assassino
E lui uccide ancora (per nient€)
Nel 1998 Gianluca Lotti massacrò la fidanzata: doveva scontare 24 anni, tre mesi
fa l'assegnamento a una casa famiglia. Venti coltellate al compagno di stanza
::: RITA CAVALLARO
PISTOIA
ENE La luce accesa non gli
consentiva di dormire, così ha
preso un'accetta e ha massacrato il suo compagno di stanza. E il brutale omicidio avvenuto la notte tra giovedì e venerdì scorsi in una casa famiglia per disagi mentali a Massa
e Cozzile, nelle campagne di
Montecatini, in provincia di
Pistoia. L'assassino, Gianluca
Lotti, di trentotto anni, ha
smesso di colpire la vittima, il
55enne Massimo Tarabori, solo quando il personale di sorveglianza, richiamato dalle urla, è intervenuto ed è riuscito a
bloccarlo.
Tutto si è scatenato in pochi
minuti, in quella stanza della
struttura che ospita persone
con lievi disagi mentali, di
proprietà dell'associazione di
volontariato «Un popolo in
cammino». E li che Lotti, che
era in libertà vigilata ed era
stato in carcere per aver ucciso la sua fidanzata nel 1998, ri siedeva da tre mesi e condivideva la camera con Tarabori,
originario di Pescia e anch'egli
in cura psichiatrica.
I LITIGI
Tra i due c'erano già stati litigi, sempre per motivi futili: la
regolazione del riscaldamento, la pulizia della cucina, il
riordino della stanza. E giovedì notte la mente di Lotti è an data completamente in tilt.
Tutta colpa della luce accesa
fino a tardi, che ha scatenato
la furia omicida dell'uomo. I
due, dopo aver guardato la televisione nella sala comune,
sono saliti insieme in camera
per dormire. Ma Tarabori in-
Sanità fiorentina e toscana
dugiava a spegnere la luce e
Lotti non riusciva a prendere
sonno. Così l'assassino ha
chiesto alla vittima di spegnere l'interruttore ma, non avendo avuto riscontro, si è diretto
in un magazzino in giardino,
ha afferrato un'accetta ed è
tornato di corsa al piano superiore, dove si è accanito sul
55enne.
È stata una mattanza: Lotti
ha sferrato una lunga serie di
colpi al suo amico, almeno
una ventina, sul capo e sul
collo. Neppure le urla del poverino
l'hanno
fermato.
Quando gli addetti alla vigilanza, richiamati dalle grida
disperate di Tarabori, si sono
precipitati sul luogo del delitto, si sono trovati davanti una
scena raccapricciante. C'era
sangue ovunque, per terra e
sulle pareti, e la vittima era ormai esanime. Lotti, invece,
continuava a vibrare potenti
colpi, nonostante il 55enne
ormai non si muovesse più.
Bloccato dal personale, l'omicida è stato sedato in attesa
dell'arrivo di polizia e carabinieri.
Gli inquirenti, che hanno
svolto i rilievi nella stanza degli orrori, sterro effettuando
una serie di accertamenti e
ascoltando i testimoni per ri-
costruire con esattezza la dinamica del delitto. Un omicidio che va ad appesantire ancor più la fedina penale di Lotti, che in passato aveva già ucciso.
L'OMICIDIO DEL 1998
Nel 1998, infatti, l'assassino,
conosciuto alle forze dell'ordine per rapina e reati contro il
patrimonio, aveva brandito
una spranga, con cui aveva
colpito la fidanzata ventenne
Silvia Gianni, per poi finirla
brutalmente con una trivella.
Il cadavere della giovane era
stato ritrovato in un vialetto
non lontano dal centro di Pi-
Gianfttca Lotti
stoia. Per quel delitto, l'uomo
era stato riconosciuto seminfermo di mente ed era stato
condannato a 24 anni di carcere, poi ridotti a sedici in appello.
In cella, però, ne ha passati
solo sei, mentre altri otto li ha
trascorsi nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. Da lì è uscito
lo scorso ottobre, quando il
Tribunale di Sorveglianza gli
ha concesso la libertà vigilata
e l'ha assegnato alla struttura
di recupero «Un popolo in
cammino». Ma il recupero
non c'è stato, perché Lotti è
tornato a uccidere.
Eiberlì vìg«ta alPassassìno
E lui uccide ancor (per nìen
Pagina 44
Centrali 118 in Toscana. il Consiglio regionale, unanime,
richiama la Giunta rossa al rispetto delle regole
Redazione
Sulla riorganizzazione delle
centrali del 118 nell'area vasta
Centro - quella che comprende
Firenze, Prato e Pistoia - di una
cosa ormai sono sicuri anche in
casa Pd, per il quale «appare
evidente come questo modo di
procedere stia avvenendo non
solo al di fuori ma anche in palese contrasto con quanto previsto dalla delibera 1117 sia nel
metodo che nel merito». E
scritto così nella mozione bipartisan approvata all'unanimità e
generata dall'unificazione dei
testi presentati uno già la
scorsa settimana da Roberto
Benedetti e Alberto Magnolfi del
Nuovo Centrodestra e sotto-
scritto anche dal consigliere regionale di Fi Nicola Nascosti,
l'altro da Gianfranco Venturi e
da molti altri consiglieri regionali
del Pd. Che le cose stessero
procedendo in modo differente
da quanto normativamente previsto - con la Giunta indaffarata
ad accentrare la gran parte del
servizio di emergenza-urgenza
territoriale su Firenze accorpandovi Prato e l'area empolese dal Ncd Benedetti (di Pistoia) e
Magnolfi (di Prato). L'atto aveva
riscosso fin da subito l'adesione
di Nascosti (di Empoli) e così è
arrivato in seduta di Consiglio
regionale. Dal canto suo il Pd
ne aveva però preparato un
altro, quasi del tutto sovrappo-
nibile a quello del Nuovo Centrodestra e con dispositivo assolutamente affine. E allora:
perché non comporre un atto
unico? La nuova mozione che, oltre ai firmatari originari,
ha raccolto il consenso anche di
Fed-Verdi. Udc e Fdi - chiede
del resto sempre la stessa
cosa: che la Giunta mantenga
gli impegni che essa stessa, attraverso le proprie delibere, si è
assunta. Innanzitutto quello di
garantire omogeneità demografica e territoriale tra le sei centrali 118 protagoniste della fase
di transizione che costituisce il
primo step della riduzione a tre,
una per area vasta. Si tratta di
creare alle sei strutture superstiti le condizioni per ripartire a
pari livello, sia quanto a bacini
di utenza che per ciò che concerne l'estensione territoriale.
Non solo: la cornice deliberativa
intagliata dalla Giunta prevede
l'elaborazione entro primavera
di un piano di riordino; ciò nonostante le manovre per accorpare Prato a Firenze avrebbero
dovuto avviarsi già a partire dal
20 gennaio, tra una settimana e
del tutto "a braccio", suscitando
un autentica rivoluzione da
parte di tutti gli operatori coinvolti. Il Consiglio ha dato loro ragione.
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Sanità fiorentina e toscana
Pagina 45
PISTOIA
Ammazzato
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Sanità fiorentina e toscana
fu ridotta a iti.
Pagina 46
Una nuova casa-la, iglia a Rïglione
Finanziata dalla ®t
zionc Pisa con 8
UNA nuova casa-famiglia per la
salute mentale finanziata dalla
Fondazione Pisa. E' già operativa
a Riglione, finanziata con uno
stanziamento di 800mila euro attraverso la fondazione di scopo
«Dopo di Noi a Pisa onlus» che
ha acquistato e, dopo la ristrutturazione, ha messo a disposizione
della Asl e della Società della Salute la struttura. Obiettivo del progetto, battezzato «Le Chiavi di Casa»: consentire la realizzazione di
un programma socio sanitario di
riabilitazione e di reinserimento
sociale destinato ad adulti con pregressi problemi psichiatrici. Si
tratta di una palazzina indipendente, destinata ad ospitare massimo otto persone affette da disturbi psichici che, assistite da personale specializzato proveniete dal-
Servizi sociali
ila euro: ospita cxpazicnti psichia 'ci
ACCOGLI E P4MA L'edificio
della casa famiglia e il presidente
della Fondazione Pugelli
la Asl, affronteranno un'esperienza di vita familiare autonoma finalizzata al loro pieno reinserimento sociale.
LA STRUTTURA si sviluppa
su due piani: al piano terra la parte a giorno con una cucina abitabile, la sala da pranzo, un salotto ed
una stanza oltre ad un bagno mentre al piano superiore ci sono quattro stanze da letto e due bagni. La
struttura abitativa si aggiunge a
quella già operante a Pontedera,
ugualmente acquistata e ristrutturata dalla Fondazione, costituita
da un appartamento che consente
di ospitare fino ad un massimo di
4 assistiti inseriti nel medesimo
programma sociale. «La Fondazione Pisa - commenta l'avvocato Pugelli, presidente della Fondazione Pisa - ha sempre dedicato
attenzione e considerazione alle
esigenze di categorie sociali deboli, impegnandosi per promuovere
adeguate iniziative capaci di risolvere anche i problemi più delicati». «Gli ospiti che sono inseriti in
questo percorso riabilitativo gestito dal nostro personale medico e
dagli educatori; devono prendere
confidenza con la nuova casa, imparare gradualmente a sentirla
propria - aggiunge Giuseppe
Cecchi, direttore della SdS - però già adesso sono entusiasti, stanno già pensando ad attrezzare un
laboratorio per sistemare il giardino e realizzare un piccolo percor-
LA STIRLIT-97—,
Si sviluppa su due piani
con cinque camere,
tre bag ni e una cucina
so aromatico». «Dopo l'apertura
del nuovo servizio psichiatrico di
diagnosi e cura e il finanziamento
dei lavori di ristrutturazione del
centro diurno di San Frediano a
Cascina - conclide Rocco Damone, direttore generale della Asl confermiamo con questa iniziativa il nostro impegno ad investire
sulla qualità e sicurezza secondo
una logica di collaborazione e
sussidiarietà che premia il lavoro
svolto con la Società della Salute
di Pisa, un impegno tanto più significativo perché realizzato in
questi momenti di forti riduzioni
dei finanziamenti».
Pagina 47
-
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aremo
a gen tor
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litu rg ia sara an imata
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la sua
p
agella»
i compagni dí catech ismo e daglí
iei
di IRENE SALVINI
«CIAO VALERIA ' ora in cielo c'è
un angelo in più». Oggi alla chiesa
di San Lorenzo a Pagnatico, alle
15, verrà celebrato il funerale di Valeria Vanni, 14enne (ne avrebbe
compiuti 15 il 14 febbraio) trovata
morta mercoledì mattina nel suo
letto dalla madre Michela Norci e
dal fratellino Andrea. La celebrazione si concluderà con l'ultimo saluto al cimitero di San Prospero e
la messa verrà tenuta da Don Antonio Simoni, guida spirituale
dell'adolescente. «La liturgia sarà
curata dal gruppo del catechismo commenta il sacerdote -, saranno i
ragazzi a fare le letture. E' giusto
che la celebrazione sia animata da
chi teneva a lei, dai suoi amici della
Le ragazze della scuota
Shall We Dance' doneranno
una maglia con le dediche
parrocchia». A scuola, il suo banco
da mercoledì subito dopo la tragica
notizia non è rimasto vuoto. I compagni non ce la facevano e vedere
quel posto abbandonato e ognuno
ha deposto un fiore. Fuori dall'Istituto Pesenti si nota subito il telo
bianco su cui troneggia la scritta
"Non muore mai chi vive nel cuore
di chi resta...". Dolci note facevano
da sottofondo mentre i ragazzi in fila le lasciavano un ricordo scritto.
«Quando sono arrivata a scuola la
mattina ed ho visto i ragazzi che,
con la sofferenza negli occhi ma lo
sguardo di chi non vuol dimenticare, attaccavano il telo mi sono commossa - racconta la preside dell'istituto, Ivana Savino -. E' stato un
momento surreale, toccante. Sono
orgogliosa di quanto questi studenti si stiano dimostrando maturi nonostante la giovane età ed il duro
momento che stanno affrontando.
Stanno valorizzando i lati che più
rappresentavano Valeria. La compostezza, il rispetto, l'educazione e
Segnalazioni
P
Valeria Vanni, avrebbe compiuto 15
N ON IMAE TIC
anni a febbraio. l compagni di classe, della I B Pesenti, stanno
organizzando qualcosa di particolare per rendere omaggio all'amica
l'umanità. Ho capito da chi ha preso questi tratti che la distinguevano, dai genitori. Sono persone ecce-
zionali, quando sono andata a porgere le condoglianze la prima domanda che mi è stata posta è `i ragazzi a scuola come stanno?'. Ecco,
questo la rappresentava, la voglia
di aiutare gli altri, prima che se stes-
sa».
LA PRESIDE durante l'addio
consegnerà la pagella al padre di
Valeria, i voti sono tutti ottimi da-
to il suo impegno costante e determinato a scuola per riuscire a costruirsi il futuro nelle `lingue' che
tanto sognava. Si preannuncia una
I
Pagina 48
SCU OLA I N
LU TT O
sut banco di scuota, un
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celebrazione affollata, in molti volevano bene a quella ragazza con tanta gioia negli occhi. «Arriveremo
tutti con la tuta della società» anticipa Gionata Cresta, della scuola di
danza `Shall We Dance', di Santo
Stefano a Macerata, per cui Valeria
avrebbe dovuto disputare una gara
il 21 gennaio. «Per i ragazzi che si
allenavano con lei è stato un duro
colpo - racconta l'allenatore -. La
perdita di un'amica così speciale
non è facile da affrontare, abbiamo
cercato di parlare con loro e farli
sfogare ma il percorso per l'accettazione è ancora molto lungo. Hanno
voluto fare un ultimo dono a Valeria: una maglia con tutte le loro dediche che porteranno al funerale.
Noi come società non vogliamo dimenticare, stiamo programmando
eventi per il futuro. Vogliamo ricordarla con ciò che le piaceva fare,
danzare - conclude -. Ci stiamo coordinando con gli enti preposti per
dedicarle prima una gara nazionale
e poi un Memorial». I compagni
della 1B del Pesenti, indirizzo linguistico, stanno organizzando qualcosa di particolare. Non al funerale, troppo triste. Verrà fatto in un
giorno che porterà come data il suo
numero preferito, un velo di mistero ma non per riservatezza, i ragazzi vogliono vivere questo momento
isolati da tutti, per ricordarla a modo loro.
Segnalazioni
Pagina 49
VEGLIA
Alcuni amici mentre
attendono alle cappelle
g i o rn i con te
sono stat i
A
p iù beLL i
deLLa m i a v i ta»
i
SONO tantissimi i
commenti che in queste
ore stanno inondando la
redazione e il nostro sito
web per ricordare Valeria
Vanni. Anche il profilo
facebook della ragazza
continua ad essere meta di
un pellegrinaggio
universale. Amici,
compagni di scuola, ma
anche persone che non la
conoscevano. Tutti hanno
voluto lasciare una parola,
una frase, un pensiero, un
aneddoto su un frammento
di vita passata insieme,
una foto. Anche il ragazzo
che Valeria frequentava
non ha fatto mancare il suo
ricordo. Le parole, assieme
alla foto dell'ultimo
messaggio che si sono
scambiati, parlano
sole:
«Rimpianti? No. Troppo
poco tempo passato
insieme? No. Amore? Si.
Tanti penseranno
ovviamente che stando
insieme da poco non
potevamo amarci così
tanto... Ma invece è così...
Questi ultimi giorni sono
stati i più belli della sua
vita, me lo diceva ogni
giorno e di questo ne sono
felice... Ti amerò per
sempre amore».
Fra.Bond.
Segnalazioni
Pagina 50
Presidio
á11Stá, 111
stante messo ko
Colpito al volto con un pugno davanti all'American Circus. «Faremo denuncia». il circo: «Tutto falso»
ì PISA
Il presidio animalista finisce in
gazzarra con uno dei manifestanti costretto a farsi medicare
al pronto soccorso dopo aver
preso un pugno in pieno volto
sferrato nel buio.
È successo giovedì sera, poco
dopo le 20, quando un gruppo
formato da 14 donne e 4 uomini
si è presentato all'ingresso
dell'Arnerican Circus a Ospedaletto. La protesta era contro
l'uso degli animali negli spettacoli circensi. Alle accuse di aggressione il responsabile del circo risponde minimizzando l'episodio e limitandolo solo ad alcuni spintoni.
«C'erano rappresentanti di di-
verse associazioni- spiegaAnna
Paola Guglielmotti -. Quello di
giovedì è stato il primo di una serie di presidi che attueremo fino
alla fine della prossima settimana anche davanti all'altro circo,
l'Orfei alla Saint Gobain. L'intenzione di chi contesta i circhi è di
informare sulla reale natura di
schiavitù che gli animali vivono
ogni giorno e sensibilizzare sul
messaggio altamente diseducativo che questo "spettacolo"
(ignobile) rappresenta per i
bambini».
L'attivista per i dirittidegli animali riferisce di una manifestazione pacifica con slogan e distribuzione di volantini agli spettatori che si avvicinavano alla
cassa.
«Dopo circa mezz'ora- prosegue Guglielmotti - dal circo sono usciti degli energumeni. Saranno stati almeno una quindicina. Si sono schierati a muro. Prima hanno spento dei lumini che
avevamo acceso a terra Poi Si sono avvicinati fino a spingere le
donne per farle cadere. A quel
punto gli uomini che erano con
noi sono intervenuti per difenderci e uno, un 50enne pisano,
ha rimediato un cazzotto al volto. Il pugno è partito di lato, ma
nel buio non è riuscito a capire
chi sia stato. Abbiamo chiamato
la polizia e un'ambulanza. Di sicuro faremo denuncia». Il ferito
è stato accompagnato all'ospedale dove gli hanno applicato alcuni punti di sutura per poi di-
metterlo con 8 giorni di prognosi. Alla scena hanno assistito alcuni agenti della Digos che, in attesa di ricevere la querela del
manifestante colpito, si sono attivati per ricostruire le fasi dei
momenti di tensione.
Non vuole sentir parlare di aggressioni il responsabile del circo, Luigi Mendola. «Ma quale attacco - dichiara -. Non è vero
niente. Ci sono stati solo spintoni e da entrambe le parti. Uno si
è fatto medicare all'ospedale?
Potevamo farlo anche noi, ma
abbiamo rinunciato. Quei manifestanti si erano avvicinati alle
casse e disturbavano gli spettatori che volevano entrare. Per
noi finisce qui».
(p.b.)
(ORI PRODDZIONE RISERVATA
Protesta contro gli animali nei circhi
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Segnalazioni
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S. CHIARA
Alla Idealcoop
il global service
da due milîonî
VOLTERRA
Si chiama Idealcoop il partner
selezionato dall'azienda pubblica Santa Chiara di Volterra. Alla
cooperativa sociale di Pomarance vengono affidati per due anni
parte dei servizi socio assistenziali e ancora i comparti relativi
a mensa-ri storazione , lavanderia, manutenzioni che fino ad
ora erano portati avanti da ditte
esterne. Il tutto con un bando di
gara che si è chiuso nei giorni
scorsi con l'aggiudicazione
provvisoria che salvo sorprese
ha il sapore di una conferma per
la cooperativa che già svolge alcuni servizi all'interno del Santa
Chiara, a fronte di un valore che
sfiora i 2 milioni di euro.
L'obiettivo dell'Asp di Volterra, che ha presentato conti in
netto recupero ma che è gravata
da un debito nell ' ordine di un
milione di euro, è quello di ridurre i fornitori di servizi per fare economie di scala. Sarà il nucleo cosiddetto Fiordaliso ad essere appaltato, con una gestione in global service che comprende i servizi educativo/animativo e quelli alberghieri, ovvero lavanderia, mensa, manutenzioni. Tra gli accordi c'è l'impegno ad assumere il personale
attualmente alle dipendenze
delle imprese appaltatrici dei
singoli servizi. Una garanzia per
quella ventina di persone e più
oggi impiegate .
(m.m.)
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Segnalazioni
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