Fatti ,personaggi nei documenti sulla produttvità e nelle riforme della

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Fatti ,personaggi nei documenti sulla produttvità e nelle riforme della
Emidio Valentini
“Fatti e personaggi nei documenti sulle riforme e sulla produttività
delle Amministrazioni Pubbliche , in cui vi è la partecipazioni diretta di
chi
ce l’ha messa tutta .. e continua a mettercela tutta
====
Da Financial Times del 7 aprile 1987 “ Italy- irritations of an everday plague: Bureaucracy)
The picture is non wholly bleak . Some ministries are recognized to be much more effective
than others . The uppermost echelons of the civil service contei a core of highly competent
ad respected officials ,many with international experience
These have become or change in recent years, setting up FEPA. A study group intended to
identify wais of making the Italian civil service more cost effective ande getting it to treat the
public as custumers paying for service s, rather than as subiects to be ordered around. Fepa
plans to monitor the quality of Italian civil service output and study ways of introducing new
technology which could improve it
====
Da Financial Times del 7 aprile 1987 “ Italy- irritations of an everday plague: Bureaucracy)
Italia- irritazioni per una piaga quotidiana: Burocrazia
Il quadro non è del tutto desolante. Alcuni ministeri sono noti per essere molto più efficaci di altri. I
gradi più elevati del “civil service” annovarano un nucleo di funzionari (*) altamente competenti e
rispettati, molti con esperienza internazionale
Questi, negli ultimi anni ,sono diventati agenti di cambiamento con la realizzazionedi FEPA. Un
gruppo di studio finalizzato ad individuare la strada per rendere il civil service economicamente
efficace ed ottenendo questo considerando il l pubblico come clienti che pagano per il servizio
piuttosto che come soggetti da prendere in giro. Il FEPA prevede di monitorare la qualità dei risultati
di servizio civile italiana e studiare modi per introdurre una nuove tecnologie (NTG) in grado di
migliorarlo
dall’Espresso del 20 11 1988 - Inchiesta/Pubblico impiego
…..
“Guai agli rinnovatori”
Affascinati dal suono dei gettoni . I Burocrati di grado più elevato continuano ad essere
condizionati dai politici chee sono i padroni delle loro carriere. Percià sono sempre pronti a
boicottare tutto cio che può turbare l’inefficiente equilibrio della pubblica amministrazioneStentano così a decollare tutti i progetti innovativi.Per esempio quello promosso dal
Dipartimento della Funzione pubblica e denominato Fepa. Emidio Valentini. Il Direttore
Generale incaricato di coordinare il progetto s’impegna senza risparmio nell’impresa.
Riesce a reclutare oltre 2000 volontari disposti a fare da cavie. Sono dirigenti e funzionari
disseminati in quasi tutti i rivoli dell’apparato pubblico, dai ministeri agli enti parastatali o
locali. Dovrebbero sperimentare nuove procedure, analizzare l’efficienza dei servizi
I burocrati della vecchia guardia li hanno subito visti di malocchio e li hanno spesso
richiamati al normale laboro di routine. Ai “pionieri” preferiscono i passacarte
Ed ho continuato e continuo a “ mettercela tutta”
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Premessa
Questo impegno inizia nel giugno 1961, dopo il trasferimento da
S.Giorgio ( Me) , come capo stazione titolare, a Villa Patrizi , come
funzionario della Direzione generale FS addetto all’organizzazione ed alla
piante organiche delle stazioni. Il primo lavoro asssegnatomi fu quello di
esaminare la statistica annuale del lavoro (carico di lavoro) delle stazioni ed
evidenziare
gli scostamenti sia settoriali sia di tutta la stazione. Per tutte
quelle che presentavono
uno scostamento negativo percentualmente
significativo si attivava un programma di verifica della pianta organica del
settore interessato. Se la stazione era di piccole dimensioni ( fino ai 15/ 20
dipendenti), si dava incarico di fare la verifica al Compartimento di
competenza; se ,invece, superava tale limite si programmava il sopralluogo
di verifica di uno dei funzionari o degli ispettori a disposizione del’Ufficio
Le verifiche, quando gli scostamenti erano positivi, venivano richieste
dagli organi compartimentali o direttamente dalle organizzazioni sindacali. Ed
in questo caso il sopralluogo veniva effettuato a cura della direzione generale,
o dal funzionario dell’ufficio, in caso di impianti di medie dimensioni, o da
ispettori di grado elevato , nel caso di grandi.
In ogni caso la verifica della pianta organica presupponeva il controllo
sul posto dei dati di base della statistica del lavoro.
Un secondo motivo per le verifiche della pianta organica,quasi sempre
in aumento, era quello determinato da cambi di turno di lavoro, disciplinati
con una normativa abbastanza rigida
Fino a tutto il 1963
feci la gavetta
verificando , in sede, la
statistica del lavoro, i turni di lavoro, le procedure di approvazione delle
modifiche delle piante organiche, con qualche
missione limitata alla solo
verifica dei dati statistici.
Data da questo periodo il mio collegare la verifica dei fabbisogni organici
a scostamenti significativi della produttività di lavoro
In realtà sopportavo male tale lunga gavetta
.
Ma era consuetudine che i nuovi arrivati facessero comunque due
anni di “ “apprendimento”. Inoltre
il vecchio,
e cavaliere della
Repubblica,Capo Reparto mal sopportava il mio attivismo , il mio giacobinismo
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culturale e professionale, la mia voglia di innovare.
Riuscii a sopportare il “ mezzemaniche “ perchè intanto mi stavo
laureando in legge e perchè mi dedicavo allo studio per una possibile
standardizzazione dei turni di lavoro ( il cui controllo veniva ancora effettuato,
artigianalmente e caso per caso ) e per aggiornare il modulo di rilevamento
statistico del lavoro ( carichi di lavoro) che era rimasto lo stesso sin dal 1929.
Nel corso del 1964 si verificarono tre eventi importanti: il conseguimento
della laurea, il pensionamento del mio capo cavaliere, e soprattutto la
pubblicazione del mio libro “ Orari e turni di lavoro del persoanale di
stazione “ un libro di circa 250 pagine” con stampa in proprio.
Ne vendetti 4000 ( quattro mila )copie, un successo per me imprevedibile.
Con i ricavati mi comprai la prima macchina, una seicento. . E da qual
momento iniziò, e dopo quasi cinquantanni ne sono evidentemente orgoglioso,
la cosiddetta “ valentinizzazione “ (come dicevano scherzosamente i miei
colleghi) del sistema gestionale delle stazioni (orari, turni di lavoro,
fabbisogni e piante organiche).Credo che ancora oggi il mio libro sia utilizzato
per la messa a punto di orari e turni di lavoro.
Ricordo con tanta nostalgia gli anni di mio totale coivolgimento nel
lavoro : in poco tempo diventai il funzionario che veniva utilizzato per i casi
più difficili di vertenze sindacali, ma anche come consulente esperto per i
colleghi delle piante organiche degli altri Servizi della DG
.E’ questo,
paradossalmente , mi consentiva anche di avere un poco più di tempo per la
preparazione a concorso ad ispettore principale che si sarebbe tenuto nel
1966. Furono gli anni del lavoro intenso e di soddisfazione
Nel luglio del 1967 lo vinsi risultando il primo assoluto di circa
concorrenti .
200
Da allora tutto mi fu più facile. Soprattutto ebbi carta bianca per la
modifica della statistica del lavoro, con la messa a punto, dopo due anni di
elaborazioni e sperimentazioni, di un nuovo sistema di calcolo e valutazione
del lavoro statistico ( carico di lavoro, produzione omogenea del sistema NTG).
Nel 1970
tutte le stazioni oltre alla nuova metodiche per i turni di
lavboro, cominciarono a compilare il nuovo modulo M530/1a utilizzato per
oltre venti anni; quando rientrai nelle FS, agosto 1990, era ancora in vigore ed
utilizzato per la verifica dei fabbisogni organici delle stazioni
Ho scannerizzato gli articoli della tecnica professionale e la
documentazione base relativi a tale nuovo sistema di calcolo del lavoro
statistico/carico di lavoro nelle stazioni FS. Per chi è interessato può scaricarli
dal sito www.astmap.org e www.ntglab.it ;potrà constatare che il Sistema
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NTG, per quanto riguarda la produttività del lavoro , costituisci l’aggiornamento
, metodologico e tecnologico, di quanto attuato nelle FS nei lontani anni “ 60
Gli anni 1967 /1973 furono anni di intensissimo lavoro. Da allora non ho
più …studiato metodicamente in vista di obiettivi di carriera
Ero soddisfatto, anzi entusiasta, del mio lavoro. E non pensavo che vi
fosse per me un lavoro migliore di quello che facevo.
.
Ma nel 1973, già ispettore capo e capo sezione , accettai, malvolentieri,
di fare il Vice capo della segreteria e subito dopo il capo della segreteria del
sottosegretario Cornelio Masciadri, socialista di Novara.
Ne fui fortemente sollecitato dai compagni socialisti ( ero. in conto
PSI, responsabile nazionale sindacale CGIL , per il Personale Dirigente
FS ),
E da allora inizia il mio navigare ,come tecnico politico, nella alte
sfere della amministrazioni pubbliche
che ho descritto nel libro “fatti e
personaggi della prima repubblica I ricordi di un gabinettista e ….non solo” (( e
www.ntglab.it )
3.1.1.1. - Premessa
Nel mese di luglio 1974 il Partito Socialista Italiano entra nel Governo
Andreotti, dopo un lungo periodo di appoggio esterno. Al Ministero dei Trasporti arriva,
come Sottosegretario con delega all’Aviazione civile, l’on. Cornelio Masciadri, di
Novara.
Preso dai problemi e dalle responsabilità operative della Sezione che dirigevo
nella Direzione Generale FS, non avevo dato gran peso a questo evento pur essendo, in
quel periodo, un socialista politicamente impegnato.
Dopo solo qualche giorno dall’insediamento, fu lo stesso Masciadri ad invitarmi
telefonicamente a far parte della sua Segreteria con il ruolo di Vice Capo e responsabile
del settore Ferrovie dello Stato.
In verità, anche se gratificato per tale invito, fui inizialmente restio ad accettarlo;
ma a quei tempi, pur senza la rigidità dei compagni comunisti, era difficile sottrarsi dal
dare una mano al compagno con responsabilità di governo .
Credo però che l’argomento piu’ convincente fu quello dell’indennità di
Gabinetto abbastanza elevata, data l’importanza del posto che avrei ricoperto.
Inoltre, per la costante brevità di vita dei governi di quel periodo, pensavo che
al massimo entro un anno sarei rientrato nelle Ferrovie. Mi sbagliavo: lo feci dopo 17
anni.
Non immaginavo che la mia vita e quella dei miei famigliari ne sarebbero state
notevolmente influenzate, passando dalla routine e dalle certezze di una “carriera sui
binari” alle incertezze ed alle montagne russe del “tecnico/politico”.
E così cominciò la mia lunga avventura nei Gabinetti ministeriali (... e non solo)
della Prima Repubblica.
3. 1.1. - Ministero dei Trasporti (agosto1973/ marzo 1974) –
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3.1.1 .1 Sottosegretario On. Cornelio Masciadri, come vice e capo della segreteria
tecnica ( Luglio 1973/ aprile1974
3.1.2 Ministero della Ricerca Scientifica (maggio 1974/novembre/1979
3.1.2.1. Ministro Giovanni Pieraccini (il socialista colto) - agosto1974/gennaio1975
3.1.2.2. Ministro Mario Pedini (il Bresciano pianista) - 23 novembre 1974/11 marzo
1978 come Vice Capo di Gabinetto
3.1.2.3. - Ministro Dario Antoniozzi (il raffinato e sereno politico)-marzo
1978/luglio197 come Capo di gabinetto
3.1.2.4. - Ministro Vito Scalia (Dal Sindacato a...Piazza della Minerva ) agosto
1979/ottobre1979) come Vice Capo di Gabinetto
3.1.3. - Ministero della funziona pubblica –gennaio
1980/ agosto1990 ( in tutto questo periodo sempre come direttore di servizio alle dirette
dipendenze del Ministro pro tempore)
3.1.3.1. - Ministro Massimo Severo Giannini (il professore intransigente) da
gennaio 1990 ad ottobre 1990
3.1.3.2. - Ministro Clelio Darida ( il politico molto sereno e romanzescamente tollerante) dall’ottobre 1980 al giugno 1981
3.1.3.3. - Ministro Dante Schietroma (il ciociaro ..brav’uomo)
dal giugno 1981 all’agosto 1983
3.1.3.4. Ministro Remo Gaspari del primo periodo (l’abruzzese di buon
senso e innovatore) - agosto 1983/aprile 1987
3.1.3.5. - Ministro Livio Paladin(una meteora.. e basta) -marzo 1987 /luglio 1987
3.1.3.6.- Ministro Giorgio Santuz ( Il bravo e volenteroso focolarino) - luglio 1987 aprile
19883.1.3.7. - Ministro Cirino Pomicino (l’intelligente mediatore)
(aprile 1988 – luglio 1989)
3.1.3.8. - Ministro Remo Gaspari -Secondo incarico ( il Ministro..stanco)
-luglio 1989/agosto 1990
Agosto 1990/ finisce il
il mio navigare ,come tecnico politico, nella alte sfere della
amministrazioni pubbliche e ritorno alla casa madre ( Direzione generale Ferrovio dello
stato di Villa patrizi) con l’incarido di direttore del’ufficio studi del ssrvizio movimento.
Agosto 1991, in pensione anticipata, ma solo di qualce anno, per dedicarmi al progetto
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NTG da imprenditore di me stesso e ..non solo
…………….
Settembre 2013 ; di nuovo in campo ma con un “Aux
armes, citoyens! Nous devons nous renverser l'État comme
une chaussette »
alla lunga
gestazione della Riforma delle Istituzioni ed
amministrazioni pubbliche Giannini/Cassese
1)
Gli anni 1980, il contributo tecnico culturale
1.1 Il Cevar
Centro per la Promozione e Valorizzazione della
Ricerca Dal libro “ fatti e personaggi della Prima Repubblica.I ricordi di un
Gabinettista e non solo”
1.1.1 notizie sintetiche
Ho fatto spesso riferimento al CEVAR ed al suo ruolo nella mia attività negli
anni ‘80.
Ho riletto tutta la documentazione, ben conservata anche se in maniera confusa.
Sono rimasto sorpreso dalla mole quali-quantitativa della sua attività e del suo
ruolo nella cultura politica di quel periodo.
Credo che il CEVAR meriti una pubblicazione a parte, come quella fatta per il
FEPA.
Anticipo che considero questa holding politico-culturale a livello nazionale,
come l’occasione più importante ai fini della mia conoscenza e valutazione dei fatti e
dei personaggi della prima repubblica alle soglie di tangentopoli.
In questo libro ne sintetizzo gli obiettivi, il ruolo, le attività.
Pochi giorni dopo il mio inaspettato licenziamento dal ministero della Ricerca
Scientifica, avviai gli incontri per un’iniziativa che consentisse l’aggregazione di tutti
gli operatori della ricerca che facevano riferimento alla cosiddetta area laica e socialista.
Emerse subito che, per avere forza, l’iniziativa doveva avere l’appoggio dei
quattro partiti che la rappresentavano politicamente: PSI, PSDI, PRI, PLI.
Sapevo che non era facile. Ma dovevo provarci.
Ricordo con una certa nostalgia gli incontri preliminari al ristorante “Il toscano”
di via Ancona.
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Il gruppo promotore era costituito da Alessandro Barlaam (direttore dei servizi
scientifici del CNR) per il PRI, da Camillo Dejak (docente dell’Università di Venezia)
per il PLI, da Corrado Corvi (dirigente Enel) per il PSDI e da me, coadiuvato da Mario
Rinaldi, docente dell’Università di Bologna, per il PSI.
Tutti eravamo molto attivi nelle rispettive sezioni ricerca delle direzioni
nazionali.
I mesi di novembre 1979 - marzo1980 furono impegnati negli incontri che
ognuno di noi aveva nei rispettivi partiti per chiarire gli obiettivi e il rilievo istituzionale
dell’iniziativa.
Però, mentre per gli altri risultò abbastanza facile avere l’assenso politico, per
me non solo non fu facile, ma si rese necessario inizialmente forzare la mano.
Pur essendo stato per diversi anni un punto di riferimento stabile per i
componenti la Sezione ricerca scientifica, proprio in quell’ambito trovai i maggiori
ostacoli.
La per là rimasi sorpreso e deluso. Ma poi, dagli stessi personaggi che mi
avevano ostacolato e che entrarono in seguito tutti a far parte attivamente del CEVAR,
seppi che le difficoltà dipendevano soprattutto da preoccupazioni per le possibili
negative ripercussioni fra i compagni del PCI. Probabilmente però la causa principale
era la non ritenuta opportunità di affidare ad un non accademico e non ricercatore il
ruolo di principale rappresentante del partito in un’associazione di cui già si intravedeva
il successo politico-culturale.
Ma venni informato che Craxi appoggiava sostanzialmente l’iniziativa e che, per
facilitare l’avvio del Centro, era preferibile un non formale appoggio della direzione
(come peraltro stava accadendo in ambito del partito repubblicano).
Per fortuna il CEVAR contribuì invece ad accrescere il prestigio dell’area laica
e socialista in tutti i campi della cultura politica ed allora vennero gli appoggi. Di questi
appoggi ebbi autorevole conferma quando Craxi, poco prima di diventare Presidente del
Consiglio, venne a congratularsi con me che avevo riunito, nella sala conferenze di via
del Corso, i compagni socialisti del CEVAR. E vi erano, fatto inconsueto, molti in piedi.
Questo fu il gruppo di partenza del CEVAR, ma nel giro di un anno o poco più
si ebbe l’adesione convinta e partecipativa della quasi totalità delle personalità
scientifiche che facevano riferimento all’area laica e socialista.
……
A testimonianza della forte motivazione a questa adesione riporto la lettera del
prof. Gasperini, Rettore dell’Università Bocconi.
“ Egr. Prof Emidio Valentini
Segretario Generale CEVAR
Via di Fontanella Borghese, 56
Roma
Ho ricevuto la sua lettera del 7 ottobre e desidero dirle che sono ben lieto di
far parte del Consiglio scientifico del CEVAR.
E’ una libera associazione che nel ciclo pur breve ha saputo collocarsi in
posizione centrale con molta dignità ed autonomia nel dibattito su temi di grande civiltà
e rilievo.
Sarò pertanto lieto di partecipare all’attività e di dare tutto l’apporto che mi è
possibile.
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Ringrazio vivamente i colleghi componenti il Consiglio di Amministrazione per
una designazione che sono lieto di accogliere, in attesa di incontrarla le porgo i più
cordiali saluti.
Con vivo pensiero, mi creda
Innocenzo Gasperini”.
1.1.2 Attività relativa alle Istituzioni ed amministrazioni pubbliche- e
Personalita convolte. Sintesi ( note in fondo al libro” Fatti e personaggi….
Nota 10 ( Sezioni di Lavoro Cevar)
(Coordinatori e segretari)
Agraria e veterinaria: Prof Pompeo Cappella, Dott. Giuseppe Piciurro
Ambiente : Prof Roberto Passino, Dott. Lucio Versino
Attività Spaziali . Prof. Luciano Guerriero - Ing .Cesare Albanesi
Biologia _ Prof Alessandro Ballio – Dott. Marco Bianchini
Chimica : Prof. Luigi Campanella – Dott. Benedetto Bruno
Economia : Prof. Ferruccio Marzano- Dott. Mario Zigarella
Elettronica : Prof Mario Rinaldi- Dott. Mario Carnevale
Energia :prof. Mario Scrimaglio – Prof Fabio Busi
Fisica : Prof. Edooardo Caianiello – Ing Cesare Silvi
Geologia. Prof. Renato Funiciello. Prof. Salvatore Lombardi
Informatica : prof. Antonio Avvantaggiati, Dott. Carlo di Mento
Innovazioni tecnologiche : Prof Oscar Masi – Dott. Nunzio Amato
Matematica : prof. Claudio Procesi - Prof Giuseppe Traversa
Medicina. Prof. Sergio Stipa – Prof. Giorgio Migliau
Sociologia : Prof. Giovanni Statera – Prof. Stefano Petilli
Statistica : Prof. G:Battista Tranquilli- Dott. Gaetano Esposito
Stato e suo Apparato : Onorato Sepe- Gabriele Aurisicchio
Territorio : Ing. Gabriele di Palma – Prof Fausto Fiorentini
Trasporti : Prof. Ilio Adorisio – Ing. Giovanni Bonora.
Nota n. 11 ( Composizione Sezione di lavoro Stato e sua apparato)
Tommaso Alibrandi – Consigliere di Stato; Giuliano Amato – Università di Roma; Alberto Basettoni Arleri – Università di Roma;
Franco Bassanini - Università di Roma; Nicola Bronzini – Avvocato dello Stato; Domenico Cacopardo: Consigliere di Stato;
Girolamo Caianiello – Consigliere Corte dei Conti; Vincenzo Caianiello- Pres. Sezione Consiglio di Stato; Eugenio Cannada
Batoli, Università di Roma; Manin C arabba – Consigliere Corte dei Conti ;Sante Chillemi – Dirigente generale Min. Funzione
Pubblica; Roberto Coltelli - Consigliere Corte dei Conti; Luigi Compagna - LUISS Roma; Simone De Vescovi – Segretario
Generale CIPe; Antonino Freni - Avvocato dello Stato; Vittorio Frosini- Università di Roma; Domenico Macri- Direttore Scuola
Superiore PA; Antonio Malintoppi –Università di Roma; Andrea Manzella -Consigliere di Stato; Luigi Mazzella - Avvocato dello
Stato; Guglielmo Negri - Vice segretario generale Camera dei Deputati; Cons. Lucio Venturini- Consigliere di Stato.
2) 15 febbraio 1982 – Sezione Stato e suo Apparato - Tema I rapporti fra politica e amministrazione nella gestione
della cosa pubblica
( Palazzo Ruspoli- Via di Fontanella Borghese n. 56 Roma)
Presiede :Paolo Ungari:
Introduce : Emidio Valentini
Relatore: Gabriele Aurisicchio Interventi programmati : Tommaso Alibrandi; Santo Chillemi; Mariano Gabriele; Domenico Macrì; Onorato
Sepe.
7) 22 aprile 1982 – Sezione Informatica - Pianificazione degli Interventio Informatici nella Pubblica
Amministrazione
( Palazzo Ruspoli- Via di Fontanella Borghese n. 56 Roma)
155
Presiede : Massimo Severo Giannini
Introduce : Emidio Valentini
Relatore: Paolo Ercoli
Interventi programmati : Gianni Bertone; Vincenzo Caianiello; Elio Califano;Gaetano Carcaterra; Carlo di
Mento; Gesualdo Le Moli; VittorioNovelli; Diego Siclari; Alberto Zuliani..
9) 25 maggio 1982 – Sezione Stato e suo Apparato - Tema : Gli Apparati dela Presidenza del Consiglio e la legge
di Riforma
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( Sala Union Camere , PiazzaSallustio - Roma)
Presiede : Aldo Bozzi:
Relatore : Emidio Valentini
Interventi programmati : Salvo Andò; Venerio Cattani; Paolo Ungari
……..
18) 1 marzo 1983 – Gruppo Politica delle Istituzioni- Tema: Rapporto Ministeri/Presidenza del Consiglioe e
Parlamento/Governo
( Hotel Boston - Via Lombardia, 47 Roma)
Coordina - Emidio Valentini
Relatore: Vincenzo Caianiello.
Nota n. 17 Ciclo di incontri/dibattiti sul tema “Le innovazioni tecnologiche nel
sistema economico sociale italiano” e sul tema “Istituzioni e società”
Primo ciclo sul tema “Istituzioni e Società”.
I tre incontri si svolsero sui seguenti temi:
1) Attività di governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio
(coord. prof. Enzo Cheli - presid. CERPIS, relazione di base prof. Paolo Ungari - Pres. CERPIS);
2) L’accesso dei cittadini ai documenti della Pubblica Amministrazione
(coord. Prof. Mario Nigro, relazione di base Avv. Ignazio Caramazza);
3) La delegificazione in campo amministrativo
(coord. Avv. Gen. dello Stato Giuseppe Mannari, relazione di base dott. Gabriele Aurisicchio).
Interventi programmati, in particolare:
Prof. Vincenzo Caianiello - Consiglio di Stato, Prof. Onorato Sepe - Corte dei Conti
Cons. Giuseppe Fabbri - Consiglio di Stato; Prof. Giuseppe Pericu - Università di Milano
159
Prof. Francesco Pugliese - Presidente comitato Giuridica CNR, On. Prof. Tommasi Alibrandi - Camera dei Deputati : Prof. Romano
Bettini - Università di Roma, Avv. Giancarlo Ciaurro - Vice segretario Gen. Camera dei Deputati, Prof. Alessandro Taradel - Scuola
Superiore PA.
Nota 18 (coordinatori e relatori dei 20 seminari di base per preparazione
Convegno“Dirigenza e Management nelle istituzioni, nell’economia degli anni ’90”
Dott. Cesare Annibaldi - Direttore relazioni industriali Fiat, Ing. Pier Luigi Borghini.. Industriale; Domenico Magrì – Direttore
Scuola Superiore PA; Dott. Giovanni Briganti , Consigliere Amministrazione Enea; Avv. Enzzo Ciardulli . Avvocato dello Stato.
Avv. Ignazio Caramazza . Avvocatura dello Stato. Avv. Antonino Freni . Avvocatura dello Stato; Avv. Massimo Mazzella,
Avvocatura dello Stato; Ing. Luigi Misiti, ViceDdirettore Generale FS, Dott, Tommaso Melodia , Dirigente generale Azienda PT,
dott, Francesco Scocchera, Dirigente Generale Monopoli di Stato; Dott. Placido Lombardi, Dirigente Generale ANAS; Ing Marcello
Inghilesi – Vice presidente Enel, Ing. Luciano Azione, Direttore compartimentale ENEL, Dott. Alfonso Libruno, Dirigente Centrale
ENEL; Dot. Francesco Mirante, Vice direttore generale INPS; Dott. Walter Chiusini, Dirigente generale INAIL; Prof Carlo
Ciliberto, Rettore Università di Napoli, Prof. Edoardo Caianiello, Università di Salerno; Prof. Romano Cipollini, Università di
Roma. Prof. Giorgio Ghullini, Università di Torino; Prof. Giuseppe Biorci, Vice presidente CNR, Dott. Alessandro Barlaam
Dirigente Generale CNR, Dott. Mario Moretti, Direttore Generale CNR, Prof Renato Scrimaglio, Direttore Laboratori INFN
Frascati; Prof, Giuseppe De Vergottini, Consigliere amministrazione RAI, Prof., Pier Francesco Guarguaglini, Condirettore Selenia;
Dott. Giuseppe Medusa , direttore centrale Alfa Romeo auto; Cons. Mario Cifarelli, Consiglio di Stato,Cons. Tommaso Alibrandi,
consigliere di Stato; Cons. Domenico Cacopardo, Consigliere di Stato, Cons Giovanni Varcirca, Consigliere di stato; Prof. Onorato
Sepe Commissario di Governo Regione Calabria; Dott, Franco Chiarenza Dirigente Regione Lazio;Pres, Salvatore Terranova,
Corte di Conti; Prof. Salvatore Buscema. Corte dei conti ; Cons, Girolamo Caianiello, Corte dei Conti; Prof. Francesco Garri,
Corte dei Conti; Prof Giuliano Mussati , Università Bocconi; Prof Enrico Jacchia- LUISS, Prof. Rolando Valiani, LUISS;Prof.
Carlo Giannuzzi, Senato della Repubblica, Dott. Paolo Napoletano, Senato della Repubblica, Prof. Vico Licenzi, Senato della
Repubblica; Prof. Enzo Cheli, Università di Firenze, Dott, Emidio Valentini, Presidenza Consiglio dei Ministri Dipartimento
Funzione Publica, Prof, Sante Chillem. Pres. Consiglio dei Ministri, Dip, Funzione Pubblica; Cons. Elio Berarducci, Camera dei
deputati, dott. Sandro Diotallevi, Camera dei Deputati; dott, Carlo Pappagallo, Camera dei Deputati; Avv, Pietro Bonanni , Prsid.
USL RM7 Roma, Prof. Antonio Berardi, Direttore sanitario Ospedale San Diacono Roma, dott, Antonio Palombo, coord,
Amministrativo USL RM9 Roma, Dott, Giovanni Petenella, coord. Ammì.vo USL RM18, dott. Ernesto Petti . Segretario generale
Osp Bambin Gesù Roma; Dottò Rolando Foresi Direttore generale gruppo VE GE Italia, Rag. Riccardo Francioni, Direttore
generale A & O SELEXDott. Vincenzo Papaleo, Direttore del Personale CONAD, Dott. Giorgio Tagliani direttore centrale del
personale COIN ; prof Vittorio Frosnii, Consiglio superiore Magistratura; Pres, Carlo Novelli, direttore CED Corte di Cassazione;
Pres, Carlo Sammarco, Presidente Tribunale di Roma .
,,,
Nota 19 (convegni di sintesi per preparazione Convegno“Dirigenza e
Management nelle istituzioni, nell’economia degli anni ’90”)
1) “Magistrature” (in collaborazione con l’Università La Sapienza)
Roma, 14 maggio 1984 nell’aula Galasso della Facoltà di Giurisprudenza,
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Seduta mattino
Presiede Avv. Giuseppe Manzari, Avvocato Generale dello Stato
Introduzione Emidio Valentini
Relazioni di Vittorio Novelli per la Magistratura Ordinaria, di Ignazio Caramazza per l’Avvocatura dello Stato , di Francesco
Garri per la Corte dei Conti, tutti già impegnati nei seminari di settore.
Seduta Pomeriggio
Presiede Avv. Vicenzo de Carolis, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Relazioni di Massimo Massella per l’Avvocatura dello Stato, di Carlo Sammarco per la Magistratura Ordinaria, di Salvatore
Buscema per la Corte dei Conti e di Giovanni Vacirca per il Consiglio di Stato.
2) “Amministrazioni Pubbliche “ (in collaborazione con il CNR)
Roma, 21 maggio 1984 nell’aula Marconi del CNR
Seduta Mattino
Presiede on. Bruno Landi, Presidente Regione Lazio
Introduzione di Emidio Valentini
Relazioni di Luigi Pieraccioni (Union Camere), Angelo Barberini (Regioni), Walter Chiucini (Enti Pubblici), Massimo Moretti
(CNR), Enzo Mammone (Aziende di Stato), Sante Chillemi (Ministeri) .
Seduta Pomeriggio
Presiede Prof. Ernesto Quagliariello, Presidente CNR
Relazione di Giuseppe Biorci (Enti di ricerca), Francesco Mirante (Enti Pubblici), Placido Lombardo (Aziende di Stato), Antonio
Palombo (Aziende Sanitarie), Tommaso Melodia (Aziende di Stato), Domenico Macrì (Scuole di Formazione), Ercole Incalza (Enti
pubblii/Cassa Mezzogiorno), Elio Califano (Ministeri).
3) “Imprese private” (in collaborazione con l’Università Bocconi)
Milano, 28 maggio 1984 presso l’Università Bocconi.
Presieduto dal Prof. Innocenzo Gasparini, Rettore Università Bocconi, introduzione di Emidio Valentini e relazioni di Pierluigi
Borghini, Luigi Corsi e Giorgio Togliani (che sintetizzarono i risultati dei precedenti seminari di settore) e interventi integrativi del
Prof. Claudio DeMattè, Direttore SDA Bocconi, dott, Gavino Manca, Direttore pianificazione e affari pubblici Pirelli, ing.
Giuseppe Pellicanò, Consigliere Delegato Tecnomasio Italiana-Brown Boveri Spa, dott. Giovanni Varasi, Presidente Assochimica
bv.
4) “Imprese pubbliche” (in collaborazione con la LUISS)
Roma, 4 giugno 1984 presso la LUISS
Presieduto dal prof Giuseppe De Vergottini (Comitato presidenza IRI) e con relazioni di Marcelllo Inghilesi, Raffaele Simonetta,
Guido Fantoni e Giusppe Medusa per la sintesi dei seminari precedenti.
5) “Parlamento Italiano” (Organizzazione Amministrativa)
Roma, 8 giugno 1984 presso CEVAR (sala riunioni - Piazza Sallustio)
Presieduto dal prof. Guglielmo Negri, con introduzione del dott. Emidio Valentini e relazioni dei consiglieri Vico Vincenti,
Tommaso Affinita, Marcello Zingales per il Senato e dei consiglieri Ugo Zampetti, Elio Berarducci e Alessandro Diotallevi per la
Camera.
6) “Università “ (in collaborazione con l’Università di Napoli)
Napoli 11 giugno 1984 - Aula Magna Facoltà di Lettere Università di Napoli
Mattino
Presiede: Prof Carlo Ciliberto, Rettore Università di Napoli
Introduzione: prof. Paolo Ungari
Relazioni: prof. Gianfranco Ghiara, prof. Gianfranco Casavola, Oreste Greco (Università Pubbliche), prof. Giuliano
Mussati (Università Private).
Pomeriggio
Presiede prof. Rosario Romeo, Rettore LUISS
Relazioni: prof. Paolo dell’Anno, prof. Edoardo Caianiello e Giuseppe Cuomo (Università Pubbliche).
Nota 20 “ Convegno Dirigenza e Management nelle Istituzioni e nell’Economia
nell’Italia che cambia”-Aula Marconi-CNR –Piazzale Aldo Moro, 7
( 13-14-15 Marzo 1985)
Mercoledi’ 13 Marzo 1985
Ore 9,30-11 - Saluti agli intervenuti e relazione introduttiva
Presiede: Prof. Umberto Colombo-Presidente Enea e Presidente Consiglio Scientifico CEVAR
Saluto ai convenuti : Prof Paolo Ungari –LUISS- Vice Presidente CEVAR
Relazione Introduttiva “ Il Managemente Italiano alla soglie degli anni 90”
Dott. EmidioValentini _ Direttore del Servizio Funzionamento della Publica
Ammnistrazione, Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento
Funzione Pubblica- Segretario Generale CEVAR.
Ore 11-11,30 Intervallo
Ore 11,30 – 13,30 – seduta mattutina
Presiede : Prof. Camillo Dejak _ Università di Venezia- Presidente CDA - CEVAR
Relatori: Prof. Antonio Berardi – Direttore Sanitario Ospedale San Giacomo-Roma
“Management ed efficienza nel Sistema sanitario nazionale”
Dott. Ottavio Salomone – Vice Direttore Generale Banco di Sicilia
“Le nuove funzioni manageriali nel sistema bancario italiano in un’ottica di
internazionalizzazione”
Ing. Pier Luigi Borghini – Presidente Giovani Industriali del Lazio
“ La nuova figura dell’Imprenditore”
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
Intervento On. Remo Gaspari- Ministro Funzione Pubblica.
Ore 13,30-15,30 – Intervallo
Ore 15,30-19,30 :seduta pomeridiana
Presiede: Ing. Corrado Corvi – Direttore Centrale Enel e Vice Presidente CEVAR
Relatori : Prof Giuseppe Biorci- Vice Presidente CNR
“Peculiarità del management negli Enti pubblici di ricerca”
Prof. Giam Piero Orsello – Vice Presidente RAI
” Le nuove Tecnologie dell’informazione nella trasformazione dell’Italia e
dell’Europa” Prof. Gianfranco Ciaurro – Vice Segretario Generale- Camera dei Deputati
“Dirigenza e management nelle Amministrazioni Parlamentari”
Prof. Gianfranco Ghiara – Università di Napoli
“ Dirigenza: concetto e funzioni alla luce del’esperienza universitaria”
Avv. Ignazio Caramazza – Avvocato dello Stato
“Prospettiva dell’elaboratore elettronico nell’attività di consulenza legale e
difesa in giudizio dello Stato”
Prof. Giuliano Mussati – Università Bocconi Milano
“ Università e mondo produttivo negli anni ‘80”
Dott. Giovanni Briganti- Consigliere Amministrazione Enea
“ Il Management in un Ente di Ricerca e promozione industriale”
Prof. Lucio Bianco- Direttore IASI -CNR
“ Management e programmazine nella pubblica amministrazione”
Dott. Gaetano Esposito – Dirigente Istat
“ Dirigenza e Pianificazione nel’Istat”.
Mercoledi’ 13 Marzo 1985
Ore 9- 13 – seduta mattutina
Presiede : Prof Carlo Ciliberto- Rettore Università di Napoli- Consiglio Scientifico
CEVAR
Relatori : Prof. Romano Cipollini _ Preside Facoltà Farmacia –Università di Roma
“ Università e professione”
Dott. Angelo Barberini –Dirigente Regione Umbria
“Il dirigente nelle Amministrazioni regionali: responsabilità e ruolo”
Dott. Sergio Finessi – Capo Pubblicità re relazione SA
“ La gestione di quadri e dirigenti assicurativi negli anni ‘80”
Prof.- Vittorio Frosini – Membro Consiglio Superioredella Magistratura”
“ Informatica e management”
Dott. Giancarlo Scatassa – Direttore Servizio documentazione e tecnologie –
Presidenza del Consiglio dei Ministri.- Dipartimento Funzione Pubblica
“ Tecnologia e management nella Publica Amministrazione”
Dott. Walter Chiucini – Dirigente Generale Inail
“Professionalità ed efficienza negli Enti pubblici non economici”
Dott. Enzo Mamone – Vice Direttore Generale Monopoli di Stato
“ Il Management in un’Azienda pubblica produttrice di beni”
Dott. Paolo Federico Ronza - Direttore Ufficio Programmazione e
Controllo di Gestione – BNL
“Il management di banca: possibili tendenze evolutive a breve e medio
termine”
Prof. Carlo Corsi - Direttore R & S –Selenia spa
“ Impatto delle nuove tecnologie sul management delle industrie
elettroniche avanzate”
Dott. Nunzio Amato – Nucleo valutazione Ministero del Bilancio
“ Il dirigente della pubblica amministraione e la valutazione dei progetti”.
Ore 13,30 – 15,30 - intervallo
Ore 15.30 – 19,30 – seduta pomeridiana Presiede : Prof. Paolo Ungari- LUISS- Vice Presidente CEVAR
Relatori : Ing. Marcello Inghilesi – Vice Presidente Enel
“ Imprenditorialità negli enti pubblici economici”
Cons. Giovanni Vacirca – Consigliere di Stato
“ Giustizia amministrativa ed efficienza della pubblica ammistrazione”
Pres. Salvatore Buscema – Presidente Sezione Corte dei Conti
“Il coordinamento fra i sistemi di controllo nel settore pubblico”
Ing. Giancarlo Grignaschi - Vice Presidente Eni
“ affermazione dei criteri di managemement nel’Impresa pubblica”
Dott. Francesco Mirante – Vice Direttore Generale Inps
“Il parastato e la figura del manager”
Prof. Sante Chillemi – Direttore Servizio Affari generalie coordinamento –
Presidenza del consiglio dei Ministri- Dipartimento Funzione Publica
“ La dirigenza nella pubblica amministrazione”
Ing. Giovanni Bonora – Vice presidente del Collegio ingegneri ferroviari
italiani
“ Il mamagement nelle aziende pubbliche di trasporto”
Prof. Giuseppe de Vergottini – Membro consiglio presidenza Iri
“ Management e direzione politica nelle imprese a partecipazione
PPGC Vol. 5.5
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
statale”
Prof. Giuseppe Previti Flesca - Luiss
“ Management e gestione economica dell’impresa pubblica”.
Venerdì15 marzo 1985
Ore 9,30 –13 - seduta conclusiva
Presiede Avv. Giuseppe Manzari – Avvocato Generale dello Stato
Relatori Dott. Domenico macrì – Direttore Scuola Superiore P.A.
“ La formazione dirigenziale nella P.A.”
Dott. Giorgio Togliani – Direttore Centrale relazioni personale - Coin
“ Il Management e l’innovazione tecnologica nella distribuzione.
organizzata degli anni ‘80”
Pres. Salvatore Terranova – Presidente Sezione Corte dei Conti
“Effetti del Controllo della Corte dei Conti sulla dirigenza ed il
management nelle istituzioni publiche”
Dott. Bruno Lamborghini – Direttore studi economici Olivetti
“ Nuove tecnologie e traformazione nelle imprese industriali”
Ing. Luciano Arzone – Direttore compartimentale Enel - Roma
“ Produttività e managenent in un ente pubblico economico”
Avv. Guido Fantoni – Vice Presidente Asap
“ Prospettive e ruolo del management nelle imprese pubbliche degli
anni ‘80
Prof. Mario Rinaldi – Università di Bologna
“ Dirigenza delle strutture universitarie e procedure amministrative”.
4) - CERPIS - Centro per la ricerca sulle politiche istituzionali. Coop srl
Data di costituzione: 14 marzo 1983
Finalità (art. 2 dello Statuto)
1) concorrere alla migliore comprensione e delimitazione dei temi e dei problemi connessi al funzionamento delle istituzioni,
nonché agli interventi ipotizzabili in tale settore mediante:
a) indagini tendenti ad acquisire dati certi e ad individuare le dimensioni dei fenomeni correlati alla struttura dei poteri
pubblici in Italia ed alle relazioni instauratesi tra loro dalla entrata in vigore della Costituzione Repubblicana;
b) studi di raccordo e di approfondimento delle proposte di intervento sulle istituzioni e sul loro funzionamento anche sul
terreno del diritto comparato e nelle dimensioni e nei riflessi comunitari;
c) esame del dibattito politico/parlamentare e tecnico istituzionale sui problemi generali di funzionamento dello stato e
suoi rapporti tra questo e i cittadini al fine di trarne ulteriori elementi di giudizio e di documentazione;
2) predisporre, sulla base dei dati raccolti e della documentazione disponibile, analisi generale di approccio e studi di prefattibilità
relativamente alle istituzioni intese come strutture regolatrici, rappresentative ed operative in settori di interesse generale. In
particolare, tra gli altri, costituiranno oggetto di studio e di proposizione operativa;
a) il funzionamento del Parlamento, anche in rapporto alle strutture politiche elettive delle Regioni;
b) la partecipazione dei cittadini alla funzione legislativa e la circolazione delle informazioni;
c) La Presidenza della Repubblica ed i rapporti tra gli organi costituzionali;
d) le istituzioni del governo dell’economia;
e) la strutturazione dell’esecutivo ed i suoi rapporti tra gli organi istituzionali;
f) il funzionamento delle istituzione militari, di polizia e di sicurezza;
g) gli organi ausiliari dello Stato;
h) il sistema della giurisdizione costituzionale, ordinaria e amministrativa;
i) l’ordinamento e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione;
l) la rinuncia all’occupazione politica delle istituzioni;
m) lo Stato nei rapporti internazionali e comunitari;
n) l’ordinamento e le strutture dei partiti e dei movimenti di opinioni;
o) l’ordinamento e le strutture dei sindacati e degli organismi di categoria;
p) l’ordinamento della stampa e le istituzioni operanti nel campo delle comunicazioni;
q) le ulteriori problematiche tecniche operative sottese agli studi sulle istituzioni.
Consiglio di Amministrazione:
Presidente : Prof. Enzo Cheli Università di Firenze
Vice Presidente – Prof. Paolo Ungari- LUISS Roma
Consigliere delegato Emidio Valentini - Segretario Generale del Cevar
Consigliere Dott. Ignazio Caramazza- Avvocato dello Stato
Consigliere : Avvocato Gian Francesco Ciaurro cons. Camera dei deputati.
Direttore – dott. Gian Carlo Lo Bianco : Dirigente Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Funzione pubblica
Soci Antonio Catricalà.. Consiglio di stato
Onorato Sepe Pres. Sezione Corte deiConti
Docomento n.1 ( La prima organica legge sulla mobilità
nelle Amministrazioni Pubbliche )
LEGGE 16 maggio 1984, n. 138
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Stralci dal libro
“Fatti e personaggi della “prima Repubblica” nelle memorie
di un .. gabinettista e…. non solo” Emidio Valentini
Emidio Valentini
3.1.3.4.4. - Fatti ed Accadimenti
3.1.3.4.4.1. – La sistemazione dei giovani ex legge 285 /1977 ( legge 138/1984)
3.1.3.4.4.1.1. - Premessa
Io ne ero stato già coinvolto nelle informazioni che pervenivano al Ministero
delle Ricerca Scientifica circa le assunzioni di precariato negli Enti di Ricerca.
A partire dagli inizi degli anni ‘80 cominciarono le manifestazioni di gruppi
organizzati di giovani “ex 285” (come erano chiamati nel comune linguaggio) per
essere inseriti nei ruoli delle rispettive Amministrazioni di appartenenza (Stato,
Regioni, Enti pubblici, Enti locali, ecc.).
Mi pare che il primo a dirmi di seguire la vicenda sia stato il Presidente Sepe
nella fase finale del Ministero Giannini.
Inizialmente non vi furono conseguenze sui miei impegni, anche perché, in tale
fase, era principalmente interessato il Ministero del Lavoro.
Ma dal 1982 con il ministro Schietroma, la patata bollente passò alle competenze
del Ministro della Funzione Pubblica, in quanto istituzionalmente interessato
all’assunzione nel pubblico impiego.
Ed è stata per me un’esperienza completa che desidero raccontare un po’ più
dettagliatamente perché la ritengo significativa nell’economia complessiva di questo
libro.
Ed è questo anche il motivo per cui ne parlo come se fosse un solo “fatto” anche
se riguardante più ministeri, distinguendolo i quattro momenti:
- le manifestazioni dei giovani e le pressioni politico-sindacali;
58
- la costituzione e l’attività della commissione ad hoc per la predisposizione del
disegno di legge;
- l’iter parlamentare fino all’approvazione della legge;
- la gestione della fase di avvio di attuazione della legge.
3.1.3.4.4.1.2. - Manifestazioni dei giovani ex 285 e pressioni politico-sindacali
Il clima politico-sindacale degli inizi degli anni ‘80 era notevolmente influenzato
dal cosiddetto compromesso storico fra DC e PCI, dalla psicosi da terrorismo e da un
certo lassismo governativo.
L’iniziativa delle manifestazioni fu inizialmente presa dai soliti gruppetti che in
quel periodo si alimentavano della presenza di giovani con esperienze politiche di
estrema sinistra (come ad es. Lotta continua, Potere Operaio, ecc).
Erano manifestazioni caratterizzate da una certa violenza e per un po’ di tempo
furono soprattutto periferiche.
Invece nella tarda primavera del 1982 cominciarono a vedersi i primi gruppetti
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sotto gli uffici di Palazzo Vidoni.
Credo che fosse il mese di giugno quando Schietroma (fatto alquanto
eccezionale) mi convocò pregandomi di “prendermi la responsabilità piena” di gestione
della vicenda ex 285.
Non fu esplicito nel giustificare questa autonomia che mi veniva data, saltando
non solo il Gabinetto, ma soprattutto Chillemi.
Ebbi però la sensazione che la decisione fosse stata proprio presa per la mia
esperienza nelle trattative sindacali e per esser notoriamente socialista e quindi più
accettato, allora, dalle frange estremistiche del movimento dei giovani.
Comunque, da allora e con la più totale autonomia, mi trovai a gestire una
vicenda complessa e difficile come quella della sistemazione di circa 27.000 giovani ex
285.
Nell’autunno eravamo già nella fase più intensa delle manifestazioni: c’erano già
stati blocchi stradali, tentativi di occupazione di uffici, ma senza particolari
conseguenze.
Avevo ricevuto qualche delegazione di giovani, discutendo con i quali non
solo avevo avuto la possibilità di comprenderne meglio le motivazioni e gli obbiettivi,
ma di aver anche la conferma di quello che anche la stampa sosteneva e cioè che vi
erano presenze di sinistra estrema, addirittura di fiancheggiatori delle BR, fra gli
agitatori e i capetti dei “giovani”.
Ma questo non mi preoccupava più di tanto…In casa avevo un figlio che
militava attivamente come servizio d’ordine in Lotta Continua ed ero stato vaccinato
dalla precedenza esperienza del mio “incontro ravvicinato” con le BR di cui ho parlato
nel capitolo sul Ministro Antoniozzi.
In uno di questi incontri, uno dei giovani, il più calmo dei partecipanti (quasi un
pretino), durante una pausa ed adducendo una scusa qualsiasi, riuscì a fare in modo che
gli mostrassi la mia tessera di socialista.
Solo dopo ho realizzato che forse era voluto.
Certo è che non ho mai avuto minacce pur in una vicenda così socialmente
sensibile .
Questa fase agitata trovò termine quando ci fu la manifestazione nazionale di
protesta dei giovani. Ne arrivarono a Roma circa 2.000 ed in corteo si portarono davanti
a Palazzo Vidoni per forzare il Ministro a ricevere una delegazione.
Ma il Ministro non c’era e, da parte del Gabinetto, mi fu chiesto di riceverli io.
59
Nel frattempo il corteo aveva bloccato tutto Corso Vittorio Emanuele.
Avevo appena cominciato la riunione con la delegazione di cui si era
autonomamente proclamato portavoce l’on. Vito (il parlamentare napoletano poi reso
noto dalle 100.000 preferenze) quando si fece vedere il funzionario di Polizia
responsabile dell’ordine pubblico per avvisarmi che la situazione stava peggiorando e
che, se non si risolveva presto, avrebbe dovuto ordinare la carica per lo sgombero.
Avevo già accennato al Ministro una possibile via d’uscita che si poteva
conseguire con la messa a punto di un apposito disegno di legge.
Mi fu quindi abbastanza facile proporre alla delegazione la costituzione di una
commissione paritetica governo-sindacato per la predisposizione di una legge quadro
per la stabilizzazione graduale degli ex 285.
Dopo una breve discussione, la proposta fu accettata (sia pure con le solite
riserve di sentire la base) e la manifestazione si concluse pacificamente.
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3.1.3.4.4.1.3. - Costituzione e attività della Commissione ad hoc per la
predisposizione del disegno di legge
Non furono necessari molti giorni per la costituzione della commissione che
Schietroma volle che fossa da me presieduta.
Risultarono abbastanza serene e produttive le tante riunioni tenute per giungere
alla stesura definitiva del disegno di legge.
La formulazione giuridico-legislativa venne curata quasi esclusivamente dal
dott. Tonino Longhi, un dirigente di cancelleria, distaccato presso il mio Servizio, di cui
proprio in tale occasione potei apprezzare la elevata competenza professionale.
La gestione della commissione fu facilitata anche dal fatto che gli uffici
legislativi dei Ministeri interessati, comunque autorevolmente rappresentati nella
Commissione, furono coinvolti nel momento di messa all’ordine del giorno del
Consiglio dei Ministri per l’approvazione del disegno di legge.
A distanza di tempo mi sorprende sempre più il fatto che sia stato possibile
predisporre un disegno di legge di importanza rilevante per le finanze dello Stato ed
anche per i principi nuovi che si introducevano nell’ordinamento giuridico nazionale
senza alcun intervento di accademici e di Uffici Legislativi.
La spiegazione sta forse nella prevalenza dell’organizzazione manageriale e
sistemica nel contenuto della legge, resa necessaria dalle complessità e diversità delle
situazioni da risolvere, nella conseguente difficoltà di intervento modificativo giuridico
e, forse, nella pigrizia (o buon senso) di qualche “ giuri-amministrativista”.
Vi era anche il fatto che il disegno di legge, nei contenuti, realizzava soprattutto
un accordo con le OO.SS..
Conseguentemente la proposta di disegno di legge fu, anche formalmente, quella
da me consegnata a Schietroma a conclusione dei lavori durati solo alcuni mesi.
3.1.3.3.4.1.4. - Iter parlamentare e approvazione della legge
Gaspari, appena arrivato al Ministero, si prese a cuore l’approvazione parlamentare,
trovando nel Presidente della Commissione Affari Costituzionali un ottimo
referente.
60
L’iter parlamentare risultò abbastanza spedito, sia per le pressioni dei sindacati
sia per quello che ora potrei definire “effetto sudoku”, cioè l’impossibilità di modificare
le caselle di un quadrilatero logico già riempite.
Proprio per questo effetto Gaspari, che non era certamente un Ministro pigro, mi
convocò, ma solo poche volte, per verificare se qualche emendamento era compatibile
con la “logistica” del disegno di legge proposto dal Governo.
La legge fu approvata con pochissime e non influenti modifiche da parte del
Parlamento e pubblicata nella GU n. 136 del maggio 1984.
E così si chiuse la parte legislativa.
La Corte dei Conti, nella relazione annuale sulla pubblica amministrazione
feceriferimento a tale legge come esempio di buona legislazione.
3.1.3.4.4.1.5. - Fase di avvio della legge
La promulgazione della legge avvenne quando ero ormai Direttore del nuovo
Servizio VIII e quindi non più istituzionalmente coinvolto nelle problematiche della
occupazione giovanile.
Ma potei seguirne le soluzioni attuative. proprio nei frequenti incontri che,
nell’ambito del progetto FEPA, avevo con i capi del personale di tutti i vari comparti
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delle amministrazioni pubbliche. Potevo constatare che, salvo casi eccezionali,
l’attuazione era coerente con il cosiddetto “spirito della legge”. Probabilmente tutto il
lavoro informativo e di analisi per la logistica della legge fatto in ambito della
Commissione aveva reso i numerosi partecipanti interpreti di fatto della sua attuazione.
Una cosa è certa. Non vi furono strascichi particolari di vertenze sindacali.
Ci volle qualche anno per completarne l’attuazione.
Concludo questo “fatto” ricordando che, in una delle mie rare presenze nelle
stanze dell’Ufficio Legislativo, mi trovai ad assistere ad una accanita discussione di
risposta ad un quesito posto su uno degli articoli della legge.
Era passato del tempo e, dirigendo il progetto FEPA, ero ormai estraneo alle
vicende burocratico-amministrative.
Ma mi fermai, con curiosità, ad assistere alla discussione.
Durante questa, un magistrato della Corte dei Conti, che non conoscevo e che
comunque non faceva parte dell’Ufficio Legislativo, se ne uscì con la seguente
affermazione: “tutto dipende dalla posizione di questa virgola”.
Me ne andai senza commenti.
Concludo questa lunga descrizione di questo “ fatto” con il riportare copia della
legge,, attuata non bene, nonostante la swegnaLzione della corte dei conti con una
“buona legge”
Mobilita' e sistemazione definitiva del personale risultato idoneo agli
esami di cui all'articolo 26 del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663,
convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33.
(GU n.136 del 18-5-1984 )
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
PROMULGA
la seguente legge:
Art. 1.
I posti disponibili presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento
autonomo, di cui al secondo comma dell'articolom26-quinquies del decretolegge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge
29 febbraio 1980, n. 33,sono attribuiti, previo superamento di specifico concorso per
titoli, agli idonei negli esami di cui all'articolo 26-ter del predetto decreto-legge
che non siano stati ancora immessi nei ruoli delle amministrazioni presso cui
hanno superato l'esame di idoneita'.
I titoli valutabili sono costituiti dal punteggio globale acquisito agli esami di
idoneita' che deve essere certificato dall'amministrazione che ha indetto gli
esami, anche se le relative graduatorie non risultino ancora approvate, ed a parita'
di merito, da quelli di cui all'articolo 5 dello statuto degli impiegati civilidello Stato,
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approvato con decreto del Presidente della Repubblica 10gennaio 1957, n. 3.
I posti da mettere a concorso, distinti per qualifica e sedi diservizio, i requisiti per
l'ammissione al concorso e le modalita' disvolgimento del medesimo, nonche' la
composizione delle commissioni saranno determinati, per ciascuna
amministrazione, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, con
decreto del Ministro per la funzione pubblica, di concerto con il Ministro del tesoro e
con il Ministro competente.
I concorsi di cui al presente articolo dovranno essere espletate dalle singole
amministrazioni entro tre mesi dalla scadenza del termine della presentazione
delle domande di partecipazione al concorso.
I posti che, dopo l'espletamento del concorso di cui al presente articolo,
rimangono comunque vacanti possono essere coperti mediante pubblico concorso
ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di reclutamento di personale. La
riserva di cui all'articolo 26-quinquies, secondo comma, del decreto-legge 30
dicembre 1979, n. 663, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio
di cui all'articolo 26-ter del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663,
convertito in legge, con modificazioni,dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33,
cessa di operare per le carriere cui si riferiscono i posti che non sia stato possibile
coprire con i criteri di cui ai precedenti commi.
I candidati risultati vincitori del concorso di cui al presente articolo sono tenuti a
frequentare gli appositi corsi di formazione che le amministrazioni di cui al primo
comma dovessero
ritenere necessario organizzare in relazione ai propri compiti istituzionali.
Art. 2.
Le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, che
hanno indetto gli esami di servizio vengano presentate piu'
domande, l'assegnazione avra' luogo nel rispetto dell'ordine di
iscrizione nelle graduatorie.
Le sedi di servizio che risultino disponibili per mancanza di
aspiranti
sono
assegnate,
compatibilmente
con
le
esigenze
dell'amministrazione e rispettando l'ordine delle graduatorie, agli
idonei che, alla data di entrata in vigore della presente legge,
prestino servizio in uffici ubicati nell'ambito della provincia o
delle province limitrofe, anche se ricadenti, queste ultime, in
regioni diverse.
I posti che non sia stato possibile coprire con i criteri di cui ai
commi precedenti sono attribuiti, previo superamento di specifico
concorso per titoli; agli idonei negli esami di cui all'articolo
26-ter del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito in
legge, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33, che,
dopo l'espletamento delle procedure stabilite nei precedenti commi e
dei concorsi di cui all'articolo 1, non siano stati ancora immessi
nei ruoli. Si applicano le disposizioni di cui al secondo, terzo e
quarto comma del precedente articolo 1.
La riserva di cui all'articolo 26-quinquies, primo
comma, del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663,
convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29
febbraio 1980, n. 33, cessa di operare per i posti che non
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sia stato possibile coprire con i criteri di cui ai precedenti
commi.
Art. 3.
Espletate le procedure di cui agli articoli precedenti e, comunque,
con effetto non posteriore al 1 giugno 1985, gli idonei, che non
siano stati ancora immessi nei ruoli per mancanza di posti ad essi
attribuibili in applicazione dei precedenti articoli, sono collocati
in soprannumero nei ruoli organici del personale di pari qualifica
nell'amministrazione che ha indetto gli esami previsti dall'articolo
26-ter del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito in
legge, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33.
In attesa della revisione delle dotazioni organiche ed in relazione
alle effettive esigenze funzionali delle singole amministrazioni,
potra' procedersi, con uno o piu' decreti da emanarsi anche in tempi
successivi dal Ministro per la funzione pubblica, di concerto con il
Ministro
del
tesoro
e sentiti i Ministri interessati e le
organizzazioni sindacali nazionali maggiormente rappresentative, al
trasferimento da una amministrazione all'altra di contingenti di
personale soprannumerario da collocare nei ruoli del personale di
pari qualifica dell'amministrazione ricevente, anche in soprannumero,
e da assegnare secondo i criteri di cui al precedente articolo. Il
trasferimento
delle
singole
unita'
di
personale
da
una
amministrazione all'altra sara' regolato dai criteri che, in base
alla legge 29 marzo 1983, n. 93, saranno stabiliti in materia di
trasferimento e mobilita' del personale.
Con
la procedura di cui al comma precedente, e fino alla
rideterminazione
del
fabbisogno
organico,
sara'
fissata la
percentuale dei posti vacanti, che possono essere coperti mediante
concorso pubblico, nei ruoli interessati dal soprannumero; i posti
che non siano messi a concorso sono resi indisponibili.
Art. 4.
Espletate le procedure di cui agli articoli precedenti, i giovani,assunti per l'attuazione del progettocontratto relativo alla Scuolasuperiore della pubblica amministrazione, continuano a
prestareservizio presso la Scuola fino all'approvazione delle norme diriordino e di ristrutturazione
della stessa.
Art. 5.
In conformita' ai principi stabiliti dagli articoli precedenti, i
posti di organico disponibili, alla data di entrata in vigore della
presente legge, presso le regioni, le province, i comuni, le
comunita' montane, i consorzi di comuni e province, le aziende
municipalizzate, le unita' sanitarie locali, gli enti provinciali per
il turismo, le aziende autonome di turismo, gli enti di sviluppo
agricolo, i consorzi o enti di bonifica, gli istituti autonomi case
popolari e relativi consorzi, le universita' agrarie, le opere
universitarie ed i consorzi di aree industriali, sono attribuiti,
entro il termine di sessanta giorni dall'entrata in vigore della
presente
legge o, comunque, non oltre il sessantesimo giorno
dall'approvazione della graduatoria di merito, se posteriore, agli
PPGC Vol. 5.5
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
idonei che prestino servizio presso ogni singolo ente.
Il
75
per cento dei posti che, dopo l'applicazione delle
disposizioni di cui al precedente comma, risultino ancora disponibili
nelle province e nei comuni, nonche' tutti i posti che, dopo
l'applicazione
delle
predette
disposizioni,
risultino ancora
disponibili negli altri enti indicati nello stesso precedente comma,
sono attribuiti, per qualifiche funzionali e profili professionali
uguali o equiparabili a quelli per i quali e' stata conseguita
l'idoneita', agli idonei che ne facciano domanda e prestino servizio
nell'ambito della stessa regione. A tal fine sara' individuato, a
cura delle amministrazioni regionali, un contingente unico regionale,
distinto per qualifiche funzionali costituito dagli idonei, secondo
l'ordine d'iscrizione nelle graduatorie, che non abbiano trovato
sistemazione
in
applicazione
del
precedente comma, i quali
continuano, peraltro, a prestare servizio presso gli enti che, alla
data di entrata in vigore della presente legge, li utilizzano. Il
presidente
della giunta regionale e' delegato ad emanare gli
occorrenti provvedimenti.
Per l'attuazione dei commi precedenti, gli enti sopra specificati
sono tenuti a comunicare al presidente della giunta regionale entro
trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge tutti i
posti che alla predetta data risultino disponibili, fatti salvi i
posti per i quali siano stati banditi, entro il 31 marzo 1984, i
pubblici concorsi.
Fino a quando non saranno espletate le procedure di cui ai
precedenti commi, gli enti indicati nel primo comma non possono
procedere ad ulteriori assunzioni di personale, comprese quelle
obbligatorie. Il divieto cessa in ogni caso al compimento del
novantesimo giorno dall'entrata in vigore della presente legge o
dalla approvazione della graduatoria di cui al primo comma, se
successiva.
Gli idonei, compresi nel contingente unico regionale di cui al
secondo comma del presente articolo, che non siano stati ancora
immessi nei ruoli degli enti indicati nel primo comma per mancanza di
posti disponibili, sono collocati in soprannumero, con effetto
comunque non posteriore al 1 giugno 1985, nei ruoli organici del
personale di pari qualifica iniziale o equiparabile degli enti presso
i quali prestano servizio.
Nel caso in cui presso gli enti di cui sopra non sussistano
qualifiche uguali o equiparabili a quella per cui gli idonei hanno
sostenuto
i
relativi esami, i medesimi saranno collocati in
soprannumero presso gli enti che hanno ruoli di personale con le
relative qualifiche, ubicati nell'ambito della stessa regione. Il
presidente
della giunta regionale e' delegato ad emanare gli
occorrenti provvedimenti.
In relazione alle effettive esigenze funzionali dei singoli enti,
il presidente della giunta regionale e' delegato a procedere, con uno
o piu' provvedimenti, da emanarsi anche in tempi successivi, sentite
le associazioni regionali dell'Associazione nazionale comuni italiani
(ANCI), dell'Unione province d'Italia (UPI), dell'Unione nazionale
comuni comunita' enti montani (UNCEM) e della Confederazione italiana
dei servizi pubblici degli enti locali (CISPEL) e le organizzazioni
sindacali di categoria maggiormente rappresentative, al trasferimento
di contingenti di personale soprannumerario da collocare nei ruoli
organici del personale di pari qualifica dell'ente ricevente anche in
soprannumero, in misura, comunque, non superiore al trenta per cento
delle rispettive dotazioni organiche.
Tale limite potra' essere variato, in relazione alle effettive
esigenze funzionali degli enti stessi, con decreto del Ministro per
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la funzione pubblica, su proposta del presidente della giunta della
regione competente.
Le regioni e gli altri enti indicati nel presente articolo, ai fini
dell'erogazione delle somme di cui al successivo articolo 7, devono
provare
tempestivamente, con specifiche delibere certificative,
l'adempimento di quanto stabilito nei precedenti commi, in relazione
ai termini ivi previsti.
Le regioni e gli altri enti di cui sopra non potranno comunque
procedere ad assunzioni di corrispondente personale fino a quando non
siano riassorbiti i contingenti soprannumerari.
Le disposizioni di cui alla presente legge hanno valore di norme di
principio e di indirizzo per le regioni a statuto speciale e per le
province
autonome
di
Trento
e Bolzano che provvederanno a
disciplinare, con propria legge, la sistemazione definitiva e la
mobilita' degli idonei agli esami di cui all'articolo 26-ter del
decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito in legge, con
modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33.
Art. 6.
Dopo l'espletamento delle procedure previste dall'articolo 5, le
amministrazioni dello Stato, comprese quelle ad ordinamento autonomo,
possono essere autorizzate, con decreto del Ministro per la funzione
pubblica, su proposta del Ministro competente, in relazione a
particolari esigenze funzionali dei singoli uffici, a ricoprire
un'aliquota dei posti disponibili nei propri ruoli con gli idonei
iscritti nelle graduatorie uniche regionali che ne facciano domanda.
Ove per una stessa sede risultino piu' aspiranti, si applicano i
criteri di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della
Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.
Art. 7.
Le somme occorrenti per provvedere, dal 1 gennaio 1984, al
trattamento economico dei giovani occupati presso:
a) le amministrazioni statali, sono annualmente iscritti nello
stato di previsione di ciascuna amministrazione interessata;
b) le province, i comuni e loro consorzi, le comunita' montane e
le aziende municipalizzate, sono annualmente rimborsate dal Ministero
dell'interno direttamente a ciascun ente interessato, sulla base di
apposite certificazioni, le cui modalita' saranno determinate con
decreto del Ministro dell'interno di concerto con quello del tesoro,
da emanarsi entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente
legge;
c) le regioni e gli altri enti territoriali di cui al primo comma
dell'articolo 5 della presente legge, esclusi quelli indicati nella
precedente lettera b), sono annualmente rimborsate dal Ministero del
tesoro alle regioni, sulla base di apposita certificazione le cui
modalita' saranno determinate con decreto del Ministro del tesoro,
sentita la commissione interregionale di cui all'articolo 13 della
legge 16 maggio 1970, n. 281.
I Ministri dell'interno e del tesoro potranno corrispondere, agli
enti
di
cui alle precedenti lettere b) e c), anticipazioni
trimestrali sulla base di apposita istanza annuale nella quale
dovranno essere indicati, in particolare, il numero complessivo dei
giovani occupati e l'ammontare globale della relativa spesa annuale
presunta.
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Dette anticipazioni non potranno comunque superare complessivamente
l'80 per cento della suddetta spesa annuale. Al definitivo conguaglio
si provvedera' sulla base della certificazione di cui al precedente
comma.
Le somme che, anche a seguito della mobilita' del personale,
dovessero
risultare
eccedenti
rispetto
alla effettiva spesa
sostenuta, saranno portate in detrazione da quelle spettanti agli
enti stessi a qualsiasi altro titolo.
Art. 8.
Le disposizioni di cui ai commi terzo e quarto dell'articolo 9
della legge 7 agosto 1982, n. 526, si applicano ai fini degli
accreditamenti spettanti alle regioni, anche per la regolazione dei
rapporti finanziari con le regioni medesime in dipendenza dei giovani
occupati fino a tutto l'anno 1983.
Il relativo onere fara' carico all'autorizzazione di spesa di cui
al
successivo articolo 10, secondo le modalita' nello stesso
previste.
Art. 9.
Per la definizione dei rapporti instaurati ai sensi della legge 1
giugno 1977, n. 285, e successive modificazioni ed integrazioni, nei
settori
diversi
da
quelli indicati nei precedenti articoli,
continuano ad applicarsi le disposizioni della citata legge.
Gli eventuali oneri faranno carico all'autorizzazione di spesa di
cui al successivo articolo 10, secondo le modalita' nello stesso
previste.
Art. 10.
All'onere
derivante
dall'applicazione
della presente legge,
valutato in lire 1.330 miliardi per l'anno 1984, in lire 1.977
miliardi per l'anno 1985 ed in lire 2.477 miliardi per l'anno 1986,
da destinare con priorita' alle occorrenze di cui al precedente
articolo 7, si provvede mediante corrispondente riduzione dello
stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1984-86, al
capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per
l'anno
finanziario
1984,
all'uopo
utilizzando
lo specifico
accantonamento "Occupazione giovanile (rifinanziamento delle leggi n.
21 del 1981 e n. 526 del 1982)".
Agli oneri successivi al 1986, si provvede annualmente con legge di
bilancio.
Il Ministro del tesoro e' autorizzato ad apportare, con propri
decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserta
nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi' 16 maggio 1984
PERTINI
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CRAXI - LONGO - GORIA SCALFARO - DE MICHELIS
- GASPARI
Visto, il Guardasigilli: MARTINAZZOLI
1-2 Il Progetto Funzionalità ed Efficienza della Pubblica Amministrazione
(FEPA, in sigla).
1.2,1 ) Il quadro di riferimento di avvio e gestione del progetto Fepa
Stralcio da Articolo pubblicato in “ Previdenza sociale” INPS , Fascicolo n. 6,novembre/dicembre
1985
L’evoluzione della PA ha comportato , nel corso degli anni, in linea con quanto accaduto in tutte le
democrazie occidentali, una enorme crescita e complessità sia delle strutture amministrative sia delle
competenze e servizi erogati dallo Stato.
La crescita della presenza pubblica non è tuttavia avvenuta in modo programmato, secondo obiettivi di
medio-lungo termine di volta in volta elaborati, ma ha conosciuto un andamento incrementale con un
complessivo ampliamento delle strutture , competenze e servizi erogati.
Ogni successiva espansione non ha tuttavia necessariamente comportato, sul piano organizzativo, un
aggiustamento. Raccordo e razionalizzazione con quanto precedentemente esistente.
Inoltre , nel caso italiano, la crescita dell’apparato pubblico ha coinciso con il processo di decentramento
regionale e sub-regionale e l’affermarsi, come tendenza, di un sistema policentrico, unico esempio di radicale
trasformazione pubblico-amministrativo dei sistemi occidentali del dopoguerra .
Ciò ha significato un ulteriore aumenti del grado di complessità della PA, con incremento dei soggetti ed attori
amministrativi e, conseguentemente,degli scambi e delle relazioni esistenti all’interno del network statuale,
Il sistema PA italiano può definirsi un sistema di tipo tettonico con tendenza alla deriva: tettonico perché
la macchina si è venuta strutturando come sistema amministrativo stratificato; alla deriva, perché si sta
accentuando un autonomismo istituzionale -amministrativo in maniera disorganica, senza coordinamento e quindi
con un grado elevato di deriva.
Tutto ciò è facilitato dal fatto che il sistema amministrativo italiano è stato giuridicamente concepito ed attuato
in periodi temporalmente abbastanza vicini, ma socialmente e culturalmente lontanissimi,
Siamo in un momento in cui la deregulation è di mosa; sembra che la panacea di tutto sia nel ridurre il grado di
intervento dello stato.
Con molto provincialismo imitativo si va sostenendo che la società tecnologica ed internazionalizzata dei
prossimi anni dovrà caratterizzarsi per meno Stato e più mercato.
Probabilmente questa è una risposta emotiva per alcuni, strumentale per altri, a tutto un periodo che ha visto
nelle statalizzazioni l’unico rimedio per uno sviluppo economico sociale finalizzato ad una maggiore
partecipazione e giustizia sociale.
In realtà, proprio per la complessità dell’evolversi della società con tendenza sempre più accentuate d un
polimorfismo socio – istituzionale richiede sì più mercato, ma anche più stato:
- più Stato per le scelte e definizione delle politiche e delle strategie,
- più mercato nelle realizzazioni di tali politiche e strategie.
Il crescente grado di internazionalizzazione della nostra economia rende necessaria una Pa funzionale ed
efficiente,
Non è esagerato affermare che la competitività del sistema Italia richiede nei prossimi anni un PA moderna,
flessibile, efficiente
A maggior ragione , intanto è possibile una politica di governo della transizione del cambiamento, in quanto il
paese abbia u funzionale e ad elevata produttività della PA che possa costituire un efficace, puntuale e coerente
strumento di crescita e di sviluppo che caratterizzeranno i prossimi anni della cosiddetta rivoluzione
tecnologica.
In periodo di cambiamento e di tecnologicizazzione spinti risulta anacronistico pensare che “ l’intendence
suivrà”
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Occorre dedicare maggiore attenzione all’intendence.
A fronte di tali esigenze i rinnovamento della PA sta tutta una pubblicistica ed una cultura che contrasta tali
esigenze . Si può affermare che nel nostro paese due sono i luioghi comuni fra i più accetti: non si può parlare
male di Garibaldi, si e deve parlare male delle Amministrazioni pubbliche.
Tutto ciò risale evidentemente alla stessa storia del nostro paese ce ha raggiunto una disorganica unitarietà
istituzionale – amministrativa senza una crescita omogenea culturale e sociale.
In tempi meno recenti + sembrato ce tutti i dipendenti pubblici prestassero la loro opera o assentandosi
dall’ufficio o bevendo cappuccini. Una tale generalizzazione ed enfatizzazione è frutto proprio del “ piove
governo ladro”
Evidentemente, nella Pa vi sono fenomeni di lassismo, ma vi sono anche notevoli potenzialità, dedizione al
lavoro e capacità professionali che contribuiscono a fare in modo che, nonostante tutto, questo paese
progredisca , sia la settima potenza mondiale industriale del mondo e venga ora più stimato ed apprezzato del
passato.
In realtà, l’evolversi delle società occidentali in maniera tale da accentuare le autonomia, il polimorfismo ed il
decentramento istituzionale. Amministrativo costituiscono un vantaggio per il nostro paese che tende a trovare
minori difficoltà di altri paesi occidentali ai cambiamenti rapidi e notevoli di questi anni.
Ma tale adattamento sta avvenendo in modo fattuale, disorganico, all’italiana.
Si tratta ora di valorizzare le qualità individuali di laboriosità, di inventività e di adattamento presenti nel Lavoro
italiano.
Si tratta di rendere sinergiche tali individualità, mediante tutta una serie di interventi concreti, fattibili e
razionali che, privilegiando l’uomo, possano costituire il quadro di mobilitazione e di stimolo per rendere pià
efficiente e funzionale la Pa e , quindi, il sistema Italia
---………………………….
Nel lavoro dell’immediato futuro, negli office stations di una Pa tecnologicizzata è l’uomo il punto di
riferimento essenziale . E’ l’uomo deve avere sufficiente autonomia, svolgere mansioni sempre più e meno
ripetitive, avere una distribuzione temporale del proprio lavoro, più articolata , più flessibile
Una Pa più motivata , più professionalizzata, più mobilizzatrice di risorse è condizione indispensabile per la
riuscita di qualsiasi intervento radicale di riforma.
In tale quadro e nell’ambito delle competenza del dipartimento per la Funzione Pubblica- Servizio VIII , tutto
nuovo e da me diretto; Il Ministro Remo Gasperi ha ritenuto opportuno dare l’avvio al Progetto FePa (
Funzionalità ed efficienza delle Pubbliche amministrazioni) da me proposto ed in corso di attuazione.
…….
1.2.2 Il Progetto Fepa
Nell’ottobre del 1984, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
(Dipartimento della Funzione Pubblica), veniva dato l’avvio al progetto FEPA
(Funzionalità ed Efficienza della Pubblica Amministrazione).
Il Progetto FEPA, ideato e diretto da chi scrive, costituiva la parte attuativa
e concreta di quel periodo pieno di fermenti innovativi avviato agli inizi degli
anni ’80 con il Rapporto sullo stato della P.A. predisposto dal Ministro Massimo
Severo Giannini.
Una descrizione sintetica degli obiettivi del progetto FEPA si ha nella
“Relazione al Parlamento sullo stato della P.A.” per l’anno 1987 dove, fra
l’altro, si legge:
Nel quadro di una concezione più moderna e sistemica della produttività ed
in attuazione di quanto previsto dalla legge quadro sul pubblico impiego e più in
dettaglio dal d.P.R. n. 456/1984, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha
dato l’avvio, agli inizi del 1985, al progetto Funzionalità ed Efficienza della
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Pubblica Amministrazione - Progetto Fepa - con l’obiettivo di una graduale
introduzione nel sistema P.A. di nuove tecniche gestionali già applicate nel
settore privato, ma adattate alle esigenze ed ai vincoli del settore pubblico
mediante un’approfondita attività di ricerca ed una diffusa e concreta attività di
sperimentazione.
L’idea-guida del progetto fu quella di testare tecniche di gestione che
potessero trovare concreta applicazione e generalizzazione negli assetti
organizzativi di amministrazioni ed enti ritenuti, all’epoca, non permeabili da
meccanismi e processi orientati ad una corretta, efficiente ed efficace gestione
della cosa pubblica.
Il progetto nel corso dei cinque anni svolgeva una intensissima attività,
coinvolgendo circa 300 amministrazioni.
Forse per una maggiore disponibilità “ambientale” all’innovazione, si
doveva constatare, purtroppo, che l’attività di ricerca e sperimentazione si
realizzava quasi esclusivamente nelle Regioni, nelle Province, nei Comuni e
nelle Aziende Sanitarie del centro Nord, anche se , a livello di partecipazione
personale la situazione si presentava geograficamente più omogenea.
La presenza delle Amministrazioni centrali, notevole nella parte iniziale del
progetto, si annullava (con eccezione del Ministero del Tesoro e della allora
Azienda Statale poste e telegrafi) nella fase intermedia e finale del progetto.
Forse perché non vi erano soldi da gestire (nemmeno una lira in
consulenze), forse perché il progetto era troppo innovativo rispetto alla cultura
media "dell'ambiente" in cui operava, forse anche per il carattere di autodidatta
spigoloso del suo direttore, è certo però che durante il progetto si è avuta una
autonomia, un potere decisionale difficilmente riscontrabili in Amministrazioni
dello Stato.
Sostanzialmente ci si è ritrovati nella situazione di chi, dopo aver proposto
un progetto, ha "carta bianca" per realizzarlo con il solo limite delle "risorse
esistenti per l'attività ordinaria".
E di risorse, soprattutto umane, nelle Amministrazioni dello Stato ve
ne sono molte di più di quanto possa immaginarsi.
Ma se da un lato il progetto era dotato di notevolissima autonomia,
dall'altro esso veniva rallentato da ostacoli (il che é però è quasi fisiologico in
tutti i progetti ad alto contenuto innovativo).
Comunque, anche per il forte tasso di motivazione che lo ha caratterizzato
per l’intero periodo e per la grande estensione ( coinvolti complessivamente e
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direttamente circa 10.000 Dirigenti funzionari), il progetto si concludeva con
risultati molto positivi e concreti, ma soprattutto con una incidenza molto forte
nella cultura gestionale pubblica.
Questo combinato effetto tecnico/culturale ha poi ha inciso molto anche
sulla normativa che successivamente ha disciplinato il sistema di gestione nelle
amministrazioni pubbliche ed ha fatto anche da humus e da propellente per gli
sviluppi successivi dei risultati del progetto.
Il progetto venne concluso con un convegno di "esternazione" a Rimini
(20/21 marzo 1990) e con la diffusione di tutta la documentazione anche
informatica sui risultati "parziali", ma significativi, raggiunti .
In particolare, venne presentato il Sistema Fepa come un “insieme di nuove,
(per la PA) tecniche gestionali (NTG) per l’innovazione organizzativa
incentrato sulla programmazione per obiettivi”
Il convegno si caratterizzò anche per la presentazione ed illustrazione di
concreti prototipi di realizzazione a cura delle Amministrazioni che più
attivamente avevano partecipato al progetto.
Nella relazione al Parlamento sullo stato della P.A. per il 1988 (presentata
nel settembre 1989) e nel capitolo dedicato al progetto-sistema Fepa viene
meglio ufficializzato l'aspetto misura (indicatori) della produttività: “la
proiezione produttivistica della metodologia programmatoria del sistema Fepa
consente anche la misurazione della produttività dell'organizzazione, intesa
come quella opportuna combinazione di efficacia (risultati congruenti con gli
obiettivi) ed efficienza (impiego ottimale delle risorse per conseguire i risultati)
che meglio corrisponde ad ogni specifica situazione organizzativa”.
Il progetto Fepa è stato descritto nel mio libro “L’innovazione nella PA e
progetto Fepa”, Edizioni Cevar aprile 1988, di 306 pagine.
“Libro testimonianza sulle vicende tecniche, politiche, umane, sugli
ostacoli, gli errori di un progetto (Fepa), nuovo nei contenuti e nei metodi,
complesso ed esteso … evidenziando l’intensa esperienza di direzione di studio,
di ricerca da me vissuta anche come un caso che avrei poi storicizzato,
analizzato, valutato, commentato e diffuso” (estratto dalla premessa al libro).
Delle originarie 1000 copie libro me ne sono rimaste solo alcune.
E’ possibile consultarlo certamente presso la Biblioteca nazionale centrale
di Firenze, ma anche presso la Biblioteca della Bocconi e di Roma la Sapienza.
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Mi sto accingendo a ristamparlo e a metterlo on line, come spero di fare per
tutti i mie libri.
Per un significativo commento al libro vedere quanto ha scritto al riguardo
il prof. Giancarlo Rebora, attuale rettore della LUIC (Castellanza), e riportato
nel mio libro gia citato “ fatti e personaggi della prima repubblica…”
Nota n. 3 ( composizione Commissione Centrale FEPA)
Dott. Emidio Valentini- Presidente; Prof. Bianchi Giuseppe-Università di Roma: Avv. Ingnazio Caramazza- Avvocatura dello
Stato; Prof. Enzo Cheli, Università di Firenze; Prof. Giuseppe De Rita –Censis; Prof Onorato Sepe-Corte dei Conti; Dott. Sergio
Zoppi- Formez.
Dott.ssa Balestrino M. Gabriella – Ministero Industria; Dott. Antonio Castelluccio - Ministero Trasporti; Dott. Luigi D’Acunzo –
Ministero Poste; Dot.sa Giovanna Grassi – Ministero Turismo; Dott. Cesare De Marco – Ministero Industria; Dott.ssa Lucia Di
Bitetto – Ministero Lavoro; Dott.ssa Cesarina Di Raimondo – Ministero Turismo; Dott. Giuseppe Fabozzi –Ministero Poste;
Dott.ssa Emma Gori – Ministero Lavoro; Dott.ssa Elisa Imperatrice – Ministero Difesa; Dott. Benedetto Intrigila – Ministero
Finanze; Dott. Anacleto Martinelli – Ministero Pubblica Istruzione; Dott. Rino Mazzzorana – Ministero Interno; Sig.ra A.Maria
Micacci – Ministero Trasporti; Dott. Giuseppe Orsini – Ministero Poste; Dott. Giancarlo Paventi – Ministero Finanze; Dott.ssa
Caterina Pecorari – Ministreo Grazia e Giustizia; Dott. Roberto Pofi – Ministero Finanze; Dott.ssa Simonetta Piezo – Ministero
Industria; Dott.ssa M.Teresa Provenzano – Ragioneria Generale dello Stato; Prefetto Nicola Rasola – Ministero Interno; Dott.
Roberto Ricci – Ministero Trasporti; Dott.sa Emma Rosati – Ministero Pubblica Istruzione; Dott. Giuseppe Scoppio - Ministero
Finanze; Dott. Stefano Sepe – Scuola Superiore PA; Ministro Tommaso Troise- Ministero Affari Esteri; Dot. Antonio Valitutti –
148
Ministero del Lavoro; Dot. Gaetano Vinciguerra – Ministero Trasporti; Dott. Claudio Vecchietti – Ministero Trasporti; Dott.ssa
Daniela Zoccoletti- Ministero Affari Esteri,
Dott. Stelvio Berenci – Enpas; Dott. Giuseppe De Gennaro-Inps; Dott. Raffaele Figiani – Inail; dott. Riccardo Fiore – Enpas; Dott.
Antonino Grasso – Enpas; Dott.ssa A. Elisabetta Lombardi – Inail; Dott. Paolo Maciocci – Enpas; Dott. Erasmo Mochi - Inps; Dott.
Paolo Olliana – Inps; Dott. Gian Lando Orlandini – Inail ; Dott. Raffaele Palatiello – Inps; Dott. Giampiero Santucci – Inail; Dott.
Fabrizio Silli – Inps; Dott. Cesare Testa – Inps; Dott. Giovanni Cofanetti – Enpas ; Dott. Giavanni Vaudo – Inps
Dott. Angelo Barberini – Regione Umbria; Dott. Orlando Paladino – Regione Veneto
Dott. Albino Alberto – Anci; Dott. Erminio Brusa – Upi; Dott. Antonio Collareta – Upi; Dott. Angelo Cremarossa – Anci; Dott.
Domenica Turi – Upi; Dott. Giuliano Giostrella – Upi; Dott. Vincenzo Iannelli – Upi; Dott. Giovanni Salvadorini- Upi; Prof.
Sandro Amorosino – CGIL; Dott. Franco Fontana – Confedir; Dott. Giuseppe Giallombardo – Cisl; Dott. Vincenzino
Mastrodomenico – UIL; Dott. Giacomo Molinas – Cida; Dott. Massimo Prisco – CGIL; Dott. Roberto Tittarelli – Cisl; Dott
Antonio Tomasetti – Confedir.
Dott. Marcello Arredi , Dott. Giovanni Benussi, Dott. Arturo Cerilli, Dott. Luigi Fazzi, Dott. Bernardino Ferri, Dott. Pellegrino
Iavarone, Dott. Tonino Longhi, Dott. Costantino Pacileo, Dott. Mario Quintiliani, Dott. G.Battista Salterini, Dott. Salvatore
Squillace; Dott. Edoardo Villani del Dipartimento Funzione Pubblica
Segreteria Tecnica ( Dipartimento Funzione Pubblica) – Rag. Rosalba Fraternale ( responsabile), Sig.na Tiziana De Dominicis,
Sig.ra Silvana Fedele
Nota n. 4 ( Elenco Docenti/esperti tecniche NTG e Amministrazioni ed Enti e
Partecipanti al progetto Fepa ) – distintamente per tecniche
(Situazione al 31 ottobre 1989)
Elenco Docenti/esperti
Tecnica FIN- Formazione innovativa
Giuseppe De Gennaro (Coordinatore) – INPS; Angelini Pierluigi –Comune di Spoleto; Giuseppe Battarino – Comune di Como;
Stelvio Berenci – Enpas; Massimo Bonavita – Comune di Cesena ; Stefano Cardinali – Regione Umbria; Maria Matilde Casella –
Comune di Catania; Renato de Franchis – Usl 40 Napoli; Francesca de Mauro – Comune di Catania; Michele Fazio – Comune di
Savona; Francesco Gamberini – Provincia di Ravenna; Gastaldi Edda – Comune di Casal Monferrato; Armando Giacalone –
Comune di Catania; Francesco Guiducci – Regione Liguria; Andrea Marcarelli – Regione Molise ; Roberto Montagnolo – Comune
di Torino; Giuseppe Paltrinieri - Usl 14 Carpi; Paolo Piovaneli – Comune di Varese; Renzo Rebecchi – Comune di Cremona;
Celestina Sanna – Comune di Iglesias; Rosario Scalia – Corte dei Conti; Vittorio Sotgiu – Comune di Bosa; Spatola Francesco –
Comune di Varese; Germana Strocchi – Comune di Ravenna; Carlo Vaino – Usl 40 Napoli; Vittorio Valtolina – Comune di Monza;
Carlo Ventrella – Comune di Pavia – Nello Ventresca – Regione Abruzzo; Nicola Villani- Usl 40 Napoli.
Tecniche NTG1 ( Analisi e valutazione delle Procedure) e tecnica NTG2 ( analisi e valutazione dei carichi di lavoro)
Ranieri Ernesta ( Coordinatore) – Regione Umbria; Giorgio Berini – Inail; Andrea Berzano - Usl 40 Napoli; Ernestina Cafaro –
Comune di Monza; Michelangelo Calcopietro – Usl Rm 11 ; Stafano Cardinali – Regione Umbria; Vincenzo Carrozza – Comune di
Pesaro; Corrado Casertano - Ministero Poste; Gianni Cocco – Comune di Macomer; Rita Frisanti – Ministero Beni Culturali;
Giuseppe De Giobbi – Provincia di Sondrio; Marina del Sante – Comune di Parma; Luciana De Luca – Comune di Catania;
Giuseppe Dolce – Regione Abruzzo; Emilia Dotti – Usl 14 Carpi; Luigi Festa – Istituto Superiore di Sanità; Dea Frani – Comune di
Cesena; Gabriella Gentile – Comune di Novara; Fausto Ingravalle – Ministero Industria ; Franco Mazzotti – Comune di Spoleto;
Emilio Melchiorri - Comune di Pesaro; Anselmo Merlotti- Comune di Novara; Silvana Musca – Ragioneria Generale Dello Stato;
Silvana Naccarato – Provincia di Cosenza; Giuseppe Orsini – Ministero delle Poste: Achille Parisi – Comune di Catania; Roberto
Pofi – Ministero delle Finanze; Cataldo Potenzi – Corte dei Conti; Giuseppe Randi – Comune di Ravenna; Antonella Rossi –
Ministero Interno ; Giuseppe Scoppio – Ministero delle Finanze; Maurilio Segalini – Comune di Cremona; Domenico Serino –
Corte dei Conti; Tonino Zanoli –Usl 14 Carpi.
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Tecniche Ntg3 ( Programmazione per Obiettivi) , NTG4 ( Indici di efficacia), NTG5 ( Indici di Efficienza)
Francesco Bottino (coordinatore) – USL 40 Napoli; Attolico Giovanni – Ministero Lavoro/Bari; Giampiero Bandi – Comune di
Novara; Alberigo Buonaguro – Usl 40 Napoli; Maurizio Cipolloni – Comune di Perugia; Vincenzo Colletta – Provincia di Torino;
Francesco D’Agostino – Provincia di Torino; Giuseppe D’Amanzio – Comune di Varese; Silvana Carmen Di Marco – Ministero
Beni Culturali; Santo Fabiano – Ministero Interno; Giampaolo Fanutza – Comune di Asti; Giuseppe Fichera –Comune di Catania;
Renata Filippini – Comune di Novara; Elena Fiore – Comune di Ravenna; Patrizio Fiore – Usl 40 Napoli; Benedetto Ghezzi –
Comune di Cesena; Ettore Laghi – Comune di Ravenna; Antonio Mezzino – Comune di Pesaro ; Daniele Moroni - Provincia di
Sondrio; Luigi Novellis – Provincia di Cosenza; Paola Poggiola – Provincia di Torino; Santo Praticò – Regione Umbria;
Massimo Rapastella - Comune di Spoleto;Filippo Ricci – Ministero del Tesoro; Donatella Spinelli – Comune di Moncalieri;
Roberto Suzzi – Comune di Lugo; Luigi Tennirelli – Comune di Sanremo; Giuseppe Zavattoni – Comune di Varese.
Tecnica NTG6 ( Analisi e valutazione dei costi)
Paolo Maciocci (coordinatore) - Enpas; Ateniese Raffaele – Usl 40 Napoli; Giacomo Bonifacio – Comune di Catania; Luigi Brossa
– Provincia di Torino; Eduardo Ciaburri – Usl 40 Napoli; Pierluigi Cottini – Comune di Varese; Piero De Rossi – Comune di
Venezia; Giorgio Della Chiara – Comune di Pesaro; Mario De Stefano – Comune di Catania; Maurizio Donati – Comune di
Livorno; Pasquale Fernicola – Ministero Tesoro; Maddaleno Ferrero – Provincia di Torino ; Mauro Galligani – Provincia di Pistoia;
Fernando Giannoni –Inail /Viterbo; Pietro Guidetti – Comune di Carpi; Vincenzo Mocci – Comune di Iglesias; Paola Morigi –
Comune di Ravenna; Mario Mortillaro – Comune di Catania; Carla Proietti – Comune di Spoleto; Vincenzo Rafti Istituto Superiore
della Sanità;Mauro Scanu - Comune di Guspini; Benedetto Zuccaro – Comune di Catania.
Attuazione NTG con Progetti Pilota
Maria Grazia Bacchio – Comune di Orvieto; Carlo Bandini - Usl Firenze b; Piero Bizzocchi – Comune di Rimini; Valeria
Borghese – Comune di Vimercate; Mario Brunetti - Usl 67 Garbagnate Milanese; Giovanni Canova – Comune di Schio; Piero
Capra – Comune di Verbania; Segio Crescimanno – Regione Piemonte; Mario Batoli Ciancaleoni – Usl Media Valle del Tevere
Todi; Marina De Simone – Regione Piemonte; Stefano Fantoni – Comune di Sesto Fiorentino; Franco Ferraresi – Comune di
149
Settimo Torinese; Gennaro Gaglione – Comune di Torre del Greco ;Luciano Ferrini – Comune di Montevarchi; Luciano Gozzi –
Usl 22 Este; Salvatore Guida – Comune di Garbagnate Milanese; Giuliano Lapis - Usl Chianti F-Antella; Cesare Locci –Comune di
Terni; Giorgio Lovili – Comune di Fiorenzuola; Giuseppe Mareschi - Comune di Tolmezzo: Luciano Masini – Usl Chianti F.
Antella; Maddalena Massone – Comune di Vimercate; Maurizio Mauriziani – Usl 12 Pisa; Lamberto Morelli - Comune di Terni;
Andrea Raspolli – Comune di Campiglia Marittima; Pietro Rebuffat -Usl Firenze B; Massimo Riccetti - Comune di Terni;
Riccardo Sanpaoli – Comune di Rimini; Claudio Santi – Comune di Campiglia Marittima, Renzo Tellini – Usl 47 Mantova;
Raffaele Tiani – Provincia di Novara; Rossano Vergassola – Usl Chianti F. Atella; Ugo Vero Usl Area Pisana.
Amministrazioni Partecipanti (principali)
Amministrazioni Centrali : Ministero delle Poste e Telegrafo; Ministero dei Beni Culturali; Ministero Industria; Ragioneria
Generale dello Stato; Ministero dell’Interno ; Ministero dell Finanze; Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale,
Ministero del Tesoro, Corte dei Conti.
Enti : Enpas; INPS; INAIL; CNR; Istituto Superiore di Sanità.
Comuni di : Asti; Ancona; Avellino; Brindisi; Bosa;Campiglia Marittima; Campobassso; Carpi; Casale Monferrato; Caserta;
Catania; Cesena;; Como; Crema; Cremona ; Fiorenzuola; Foggia; Garbagnate Milanese ; Iglesias;Latina Livorno; Lugo;
Macomer; Milano; Moncalieri; Monza;Napoli; Novara; Orvieto; Palermo, Parma; Pavia; Pescara; Perugia; Pesaro; Roma;
Ravenna;Rimini; Sanremo; Sorrento ; Savona; Schio; Spoleto; Terni; Tolmezzo; Torino; Venezia; Varese; Vimercate.
Provincie di : Ancona; Catania ¸ Cosenza; Macerata; Milano, Napoli; Nuoro; Oristano; Perugia; Pescara; Pistoia ;Ravenna;Salerno;
Sondrio; Torino.
Regioni : Abruzzo; Calabria; Lazio, Liguria; Piemonte; Friuli Venezia Giulia; Puglia; Umbria;, Sicilia.
Unità Sanitarie locali . : 14 Carpi ; Firenze B ; 47 Mantova; Media Valle Tevere- Todi ; 40 Napoli; Chianti F: - Atella; 12 Pisa.
Nota n. 5 (Dati relativi alla partecipazione al Progeto Fepa)
La partecipazione
I dati sintetici sono quelli ufficiali indicati nelle relazioni al Parlamento sullo stato della PA, nella parte relativa al
progetto FEPA.
Prima fase di ricerca e sperimentazione (da dicembre 1984 a ottobre 1987)
46 amministrazioni (16 ministeri, Corte dei Conti, Ragioneria Generale dello Stato, 4 enti pubblici, 3 aziende di stato, 4
regioni, 5 province, 6 comuni, 5 USL)
253 unità di sperimentazione
30 esperti con funzioni di promozione e coordinamento della ricerca e sperimentazione
1000 (circa ) dirigenti e funzionari
con
180.000 ore/uomo complessive per studi, ricerche, sperimentazioni, seminari, riunioni
2500 ore/uomo complessive per attività di direzione e segreteria
2200 giornate di missioni.
In questa fase il progetto era molto “amministrazioni centrali”. Fu quindi culturalmente ed anche logisticamente
egemonizzato dai ministeri più robusti come quello degli Interni, di Grazia e Giustizia, dalla Ragioneria Generale dello Stato, dalla
Corte dei Conti, da enti pubblici (INPS e INAIL) e dalle aziende di stato (Poste in particolare).
Inizialmente la partecipazione degli enti locali e delle USL fu quantitativamente modesta, ma qualitativamente
significativa ai fini del forte successivo sviluppo nelle seconda fase.
Questa iniziale, forte e qualificata partecipazione alla fase iniziale del progetto costituì il principale freno ai tentativi di
blocco del progetto di cui ho detto in precedenza.
Seconda fase di prototipica attuazione (da novembre 1987 ad agosto 1989)
413 amministrazioni (9 ministeri, Corte dei Conti, Ragioneria Generale dello Stato, 4 enti pubblici, 1 azienda di stato, 9
regioni, 28 province, 260 comuni, 89 USL, 1 comunità montana)
1030 unità di attuazione
160 esperti docenti FEPA di 65 diverse amministrazioni
11. 000 (circa ) dirigenti e funzionari
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con
180.000 ore/uomo complessive per studi, ricerche, sperimentazioni, seminari, riunioni
8.000 ore/uomo complessive per attività di direzione e segreteria
17.000 giornate di missioni
148 seminari decentrati di addestramento
302 giornate seminariali.
Nella seconda fase si perdono molti ministeri, ma rimangono gli enti e soprattutto l’amministrazione delle Poste. Si ha
invece il “dilagare” del progetto negli enti locali e nei comuni (con la presenza di tutti i più grandi, Roma, Milano, Torino,
Venezia, Genova, Palermo, Napoli, Catania, ecc.).
150
In questa fase il progetto si estende anche al meridione.
La partecipazione di avanguardia si concentra però sempre nelle regioni del nord/ centro Italia.
È il periodo di espansione “culturale” del progetto.
Terza fase di prototipica attuazione (da settembre 1989 a marzo 1990)
306 amministrazioni (4 ministeri, Corte dei Conti, Ragioneria Generale dello Stato, Istituto Superiore di Sanità, 4 enti
pubblici, 9 regioni, 23 provincie, 69 USL, 192 comuni, 1 comunità montana)
600 unità di attuazione (con 600 prototipi/pilota)
40 esperti/docenti FEPA
20.000 circa dirigenti e funzionari
con
13.000 ore complessive per partecipazione a seminari e riunioni
2.000 ore per attività di direzione e segreteria
10 seminari decentrati
20 giornate seminariali
1500 giornate di missione
Come si può rilevare, vi è il massimo di operatori attuativi coinvolti nei 600 progetti pilota.
Ormai non si faceva nessuna attività di ricerca, formazione e addestramento.
I seminari e le riunioni erano esclusivamente finalizzati a preparare e seguire i progetti pilota e a preparare la
“esternazione dei risultati” cui era finalizzato il Convegno di Rimini.
1.3 L’Associazione per la funzionalità ed efficienza
della Pubblica Amministrazione (ASFEPA)
Qualche mese prima del convegno di Rimini e con la partecipazione degli
operatori e degli Enti, soprattutto Enti locali ed Aziende Sanitarie più
direttamente coinvolti nella fase conclusiva del progetto veniva costituita
l’Asfepa con il fine esplicito di continuare l’attività di ricerca e
sperimentazione avviata con il progetto Fepa.
L'Asfepa comincia la sua intensa attività di ricerca e sviluppo senza
soluzione di continuità rispetto al Progetto, con lo svantaggio di non avere più il
prestigio della "Presidenza del Consiglio dei Ministri" ma senza gli ostacoli
ambientali ed i vincoli avutisi durante l’attuazione del progetto.
Il primi due anni di attività furono molto intensi e culturalmente molto
incisivi, anche per la carica di motivazione che caratterizzava in quel periodo
l'Associazione.
Fu quindi abbastanza facile iniziare l'attività di ricerca e sperimentazione
per il completamento degli obiettivi del Progetto.
Purtroppo, proprio l'attività di studio e ricerca svolta con tanto entusiasmo
in ambito Asfepa fece constatare l'impossibilità oggettiva di un'associazione
culturale a rendere attuabili e praticabili tecniche gestionali che richiedevano un
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software applicativo molto impegnativo non solo nella ideazione,ma anche nella
messa a punto e nell'assistenza.
Inoltre, mentre l'Asfepa non poteva svolgere attività commerciale, il
mercato consulenziale veniva invaso da tecniche gestionali che si richiamavano
esplicitamente o implicitamente al Sistema Fepa; con le conseguenze negative
dovute alle incompletezze, alle forzature, alla mancanza di professionalità che
finivano nella sostanza per dare ragione ai critici iniziali del progetto Fepa.
Si stava verificando il paradosso che i risultati del progetto, dopo una
positività iniziale in termini di iniezione di cultura gestionale innovativa, stavano
diventando un boomerang, alimentando confusione e pressapochismo negli
interventi "consulenziali" nei confronti della P.A..
Le amministrazioni partecipanti all'Asfepa si stavano inoltre "stancando" di
fare da laboratorio per dei prototipi, ma senza possibilità di realizzazioni pratiche
per la mancanza di software utilizzabile a regime.
I soci cominciavano ad abbandonare l'Associazione.
L'Asfepa, nonostante tutte le buone volontà, stava rischiando la chiusura. Si
ebbe allora coscienza che, se non veniva realizzato un software applicativo
attuabile, commerciabile e "tutelabile", se non si entrava nel "mercato" e non si
"verificava" nel mercato la bontà delle intuizioni e di tutta l'attività di ricerca
svolta in ambito Fepa si rischiava di dare un contributo involontario all'ulteriore
degrado della P.A..
A partire dalla fine del 1991 l’Asfepa entra in crisi, ma continua la sua
attività consulenziale limitatamente a quelle Amministrazioni per le quali in tale
periodo erano state avviate attività di sperimentazione degli aggiornamenti
metodologici ed informatici che si stavano realizzando come Asfepa.
Ne consegue che per tutto il 1993 e gli inizi del 1994 sono impegnato
personalmente sia nell’Asfepa, con attività prevalentemente culturale, sia con
Newman con attività prevalentemente di ricerca e sperimentazione.
Nota n. 6 ( elenco soci ed Enti Aderenti - ASFEPA)
( situazione al 29 febbraio 1992)
Membri del Consiglio di Amministrazione:
Emidio Valentini (Presidente) ; Francesco Bottino ( V. Presidente); Marina De Simone( V. Presidente) ; Giuseppe Randi ( V.
Presidente).
Membri: Angelini Pierluigi; Massimo Bonavita; Maurizio Cipolloni; Giuseppe De Gennaro; Luigi Fazzi; Giuseppantonio Fimmanò;
Rosalba Fraternale Seraghiti; Gennaro Gaglione; Francesco Gamberini; Paolo Maciocci; Andrea Marcarelli; Giuseppe Mareschi;
Giuseppe Orsini; Ernesta Maria Ranieri; Renzo Rebecchi; Pietro Rebuffat; Francesco Spatola; Germana Strocchi; Luigi Tennirelli;
Vittorio Valtolina.
Collegio dei Revisori: Anselmo Merlotti ( Presidente); Edda Gastaldi (Membro; Giuliano Lapis (Membro).
Tesoriere – Serino Domenico.
Soci asfepa ed esperti in tecniche Fepa
Regione Piemonte : Giuseppina Canadese –Comune di Torino; Sergio Crescimanno – Regione Piemonte; Marina De SimoneRegione Piemonte ; Franco Ferraresi – Comune Settimo Torinese; Maddalena Ferrero – Provincia Torino; Renata Filippini –
Comune di Novara; Gabriella Gentili – Comune di Novara; Anselmo Merlotti – Comune di Novara; Roberto Montagnolo – Comune
di Torino; Luigi Tennirelli – Comune di Novara; Raffaele Tiani – Provincia di Novara.
Regione Lombardia : Bruna Bonzini – Comune di Monza;Ernestina Cafaro – Comune di Monza; Pierluigi Cottini – Comune
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di Varese; Giuseppe D’Amanzio – Comune di Varese; Maria Gabriella Gatti – Comune di Crema; Giorgio Lovili – Comune di
Broni(Pv); Madalena Massone – Comune di Vimercate; Flavio Paiero – Comune di Crema; Renzo Rebecchi – Comune di Cremona;
Maurilio Segalini – Comune di Cremona; Francesco Spatola – Comune di Varese; Francesco Tarsia – Comune di Monza; Nicola
Tecchia – Comune di Monza; Vittorio Valtolina – Comune di Monza; Carlo Ventrella – Comune di Pavia.
Regione Friuli Venezia Giulia – Giuseppe Mareschi – Comune di Tolmezzo.
Regione Liguria : Michele Fazio – Comune di Savona.
Regione Emilia Romagna: Marisa Balboni , Comune di Crevalcore; Massimo Bonavita – Comune di Cesena: Dea Frani –
Comune di Cesena; Francesco Gamberini- Provincia di Ravenna; Benedetto Grezzi – Comune di Cesena; Lorenzo Luppi – Comune
di Crevalcore; Valeria Mazerti – Comune di Mirandola; Elisa Pasquini – Comune di Crevalcore; Giuseppe Randi – Comune di
Cesena; Riccardo Sanpaoli – Comune di Rimini; Germana Strocchi – Provincia di Ravenna; Roberto Suzzi – Comune di Lugo;
Moreno Tommasini – Comune di Crevalcore.
Regione Toscana : Stefano Fantoni – Comune Sesto Fiorentino; Giuliano Lapis – Usl 10H Chianti; Maurizio Mauriziani –
Usl 12 Pisa; Andrea Raspolli – Comune di Campiglia Marittima; Pietro Rebuffat – Usl 10E FI; Giuseppe Sparnacci – Usl 10B FI;
Rosario Vergassola –Usl 10/h FI; Ugo Vero – Usl 12 Pisa.
Regione Marche : Vincenzo Carrozza – Comune Pesaro; Mauro Giorni – Comune Pesaro; Emilio Merlchiorri – Comune
Pesaro; Antonio Mezzino – Comune Pesaro. Regione Umbria; Angelini Pierluigi – Comune Spoleto; Stefano Cardinali – Regione Umbria;
Maurizio Cipolloni – Comune
Perugia; Franco Mazzotti – Comune di Spoleto, Ernesta Ranieri – Regione Umbria; Lamberto Taboriti Comune Spoleto. Regione Lazio :
Roberta Albano – Comune di Tarquinia, Giulio Bosmani – Inadel Roma; Michelangelo Calcopietro – Usl
RM11- Roma; Augusto Carmignani – Comune Tarquinia; Corrado Casertano , Miniastero Poste e Tel. ; Elso Fiaschini – Usl Vt5
Civitacastellana; Antonio Cofano – Comune di Terracina; Giuseppe De Gennaro – INPS Perugia; Santo Fabiano – Ministero
Interno; Luigi Fazzi – Ministero Funzione Pubblica; Luigi Farro- Usl VT/3 .Viterbo; Giuseppantonio Fimmanò – Ministero
Funzione Pubblica; Rosalba Fraternale – Asfepa –Roma; Marina Gerardina Gallo –Asfepa Roma;Paolo Maciocci – Enpas Roma;
Silvana Musca – Ragioneria Generale dello Stato; Alessandro Novaga - Comune di Latina; Agostino Orlandi – Usl
VT/5Viterbo;Giuseppe Orsini – Ministero Poste e Tel. ; Cosimo Quaratino – Inadel Roma; Antonio Ramaglia – Comune di
Latina;Filippo Ricci – Ministero del Tesoro; Antonio Scarinci- Usl VT/5 Civitacastellana; Domenico Serino – Corte dei Conti;
Matilde Stamm - Inadel Roma; Guido Vio Usl Rieti 1.
151
Regione Campania: Aiello M. Rosaria – Comune di Sorrento; Gennaro Astarita – Comune di Sorrento; Raffaele Ateniese –
Usl40 Napoli,; Alberigo Buonaguro – Usl 40 Napoli; Francesco Bottino – Usl 40 Napoli, Roberto Castellano –Comune di Sorrento;
Edoardo Ciaburri : Usl 40 Napoli; Renato De Franchis – Usl 40 Npoli; Patrizio Fiore – Usl 40 Napoli; Antonio Fiorentino Comune di Sorrento; Giovanni Formichella – Comune di Sorrento; Vincenzo Franco – Comune di Sorrento; Gennaro Gaglione –
Comune Torre del Greco; Guido Imperato – Comune di Sorrento; Plinio Salanti- Comune di Maddaloni; Carlo Scala -Comune di
Sorrento.
Regione Puglia : Mauro De Cillis – Comune di Risceglie, Pietro Marangio Usl Br/6 Brindisi; Emilio Petraroli Comune di
Modugno; Angelo Ruccia – comune di Modugno,Savino Scommegna – Comune di Foggia.
Regione Basilicata : Antonino Blanca – Comune di Potenza; Teodosio De Bonis – Comune di Potenza; Pompeo La Guardia
– Comune di Potenza; Maria Cristina Romaniello – Comune di Potenza.
Regione Calabria : Paolo Arena – Regione Calabria, Fiorentino De Leo – Comune di Taurianiova; Leonardo Lista –Regione
Calabria; Salvatore Lo faro – Comune di Taurianova; Giovanni Manduca – Regione Calabria; Mario Munizzi – Regione Calabria;
Natale Pace - Comune di Palmi; Saverio Scopelliti –Regione Calabria.
Regione Sicilia : Antonio Astuti – Usl 30 Palagonia; Vito Barbagallo – Provincia Catania; Maria Casella – Comune Catania;
Aldo Centaro Usl 27 Agusta; Naria Italia Feltri – Provincia di Catania; Giuseppe Fichera - Comune di Catania; Silvana
Giangiuliani – Provincia di Catania; Gaetano Gulino – Usl 27 Augusta; Fortunato Lantieri – Usl 16 Caltanissetta; Giacomo Medulla
– Usl 30 Palagonia; Costantino Mustacchio – Usl 27 Augusta; Domenica Magliaro – Provincia di Catania: Roberto Sciuto Usl 30
Palagonia.
Regione Sardegna: Aldo Cappai – Comune di Sinnai; Gianni Cocco (*) – Comune di Macomer; Angelo Dessì – Usl 16
Iglesias; Celestina Sanna – Comune di Iglesias Vittorio Sotgiu – Comune di Bosa; Luciana Usai – Comune di Iglesias.
Enti Aderenti
Ministero PP TT; Inadel; Regione Molise; Regione Piemonte;Regione Umbria; Provincia Catania; Provincia di Novare;
Provincia di Ravenna; Provincia di Torino; Comune di Bisceglie; Comune di Campiglia Marittima; Comune di Casal
Monferrato;Comune di Cesena; Comune di Citta di Castello;Comune di Cittanova; Comune di Copparo; Comune di Crema;
Comune di Cremona; Comune di Giovinazzo; Comune di Iglesias; Comune di Lucca; Comune di Lugo; Comune di Luino; Comune
di Macomer; Comune di Maddaloni; Comune di Modugno; Comune di Monza; Comune di Novara; Comune di Palazzolo
sull’Oglio; Comune di Pesaro; Comune du Ravenna; Comune di Rimini;Comune di Ruvo di Puglia; Comune di Sinnai; Comune di
Spinoso; Comune di Spoleto; Comune di Taurianova; Comune di Termoli; Comune di Tolmezzo; Comune di Varese, Comune di
Vercelli; Comune di Vigevano;USL 10/B Firenze; USL 10/H Antella; USL 40 Ivrea; USL 19 Sanluri.
1.4 ) l Progetto Finalizzato CNR Pubblica
Amministrazione
Dal libro fatti e personaggi della prima repubblica. I ricordi di un gabinettista
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e non solo
3.1.3.8.4. – Il Progetto Finalizzato CNR Pubblica Amministrazione
3.1.3.8.4 1. – Il difficile avvio
Come già detto in precedenza, al mio arrivo alla Funzione Pubblica cercai di
valorizzare la mia esperienza e le mie conoscenze nel campo della ricerca scientifica,
promovendo la costituzione del Cevar e partecipando al Progetto finalizzato CNR
Trasporti.
In relazione a questa attività continuavo ad avere molti rapporti con il mondo
della ricerca e con le strutture di massimo livello del CNR.
Come avevo fatto passando dal Ministero dei Trasporti a quello della Ricerca
Scientifica (con l’avvio delle iniziative che poi avrebbero portato al progetto CNR
Trasporti) così cercai di fare nel passaggio alla Funzione Pubblica.
Sulla base dell’esperienza fatta, iniziai ad interessarmi alla “promozione” di un
progetto sulla Pubblica Amministrazione.
Le mie relazioni nell’alta dirigenza del CNR mi consentirono subito di
conoscere il prof. Giovanni Pugliese, Presidente del Comitato Giuridico del CNR,
peraltro molto vicino al PSI.
Sin dai primi contatti, ebbi subito la conferma di quanto avevo già constatato in
precedenza: il modesto peso che avevano nel CNR i Comitati di consulenza non medici
e tecnologici.
Pugliese mi aveva informato che il suo Comitato aveva preso qualche iniziativa
al riguardo, ma senza esito. D’altra parte, in seno allo stesso Comitato giuridico, il peso
degli ammministrativisti era modesto (Pugliese era docente di diritto canonico).
Ma successivamente ebbi anche la conferma che i Sandulli, i Guarino, i Nigro
(cito i potenti amministrativisti di quel periodo) non erano molto interessati a che il loro
settore fosse coinvolto nelle diatribe conseguenti alla ripartizione dei fondi del progetto.
E Giannini era addirittura contrario (come ho già avuto modo di dire in
precedenza).
I tentativi informali a che il CNR avviasse uno studio di fattibilità non ebbero
esito.
Nel corso di un incontro promosso da Pugliese, il presidente Quagliariello mi
suggerì di fargli scrivere una lettera da Giannini per evidenziare la necessità che il CNR
contribuisse con un apposito progetto finalizzato all’avvio della riforma che il “rapporto
Giannini” prevedeva.
E così nel mese di giugno del 1980, come gia detto in precedenza, venne
inviata la lettera al CNR con la quale il Ministro Giannini sollecitava l’avvio delle
procedure per il progetto finalizzato sul funzionamento della Pubblica Amministrazione.
Ma, poco dopo, il secondo governo Cossiga andava in crisi e nel successivo
governo Forlani (20 ottobre 1980- 28 giugno 1981) Giannini non venne confermato per
il mancato sostegno del nuovo PSI, che non gli aveva perdonato i contrasti con Formica.
La lettera di Giannini non ebbe nessun effetto. Allora era abbastanza consueto
mettere in sosta le “raccomandazioni” dei Ministri quando si preannunciava una crisi.
Se ne aspettava la conferma. Altrimenti (a meno che non si trattasse di un Andreotti) si
archiviava il tutto.
Nell’autunno del 1981, l’incarico di Ministro per la Ricerca Scientifica fu
affidato a Giancarlo Tesini che si portò, come segretario, il Prof. Filippo Castellano già
segretario di Pedini.
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Mi fu facile quindi, su sollecitazione di Pugliese, ottenere da Tesini una lettera
simile a quella scritta da Giannini e finalmente Quaglieriello, con provvedimento n.
7259 del 26 febbraio 1982, costituì la commissione di fattibilità del progetto finalizzato
CNR “Organizzazione e funzionalità della Pubblica Amministrazione”.
3.1.3.8.4. 2. – Il progetto di fattibilità
A far parte della commissione vennero chiamati i tre membri del Comitato
Nazionale Scienze Giuridiche e Politiche (i proff. Leoluca Orlando, Vincenzo Casolino
e Francesco Ciro Rampolla) e, salvo qualche eccezione, il meglio della cultura
amministrativistico-economica di quel periodo:
Università : Prof. Alberto Basettoni Arleri, Marco Camelli, Eugenio Cannada
Bartoli, Michele Costantino, Bruno Dente, Innocenzo Gasperini, Massimo
Severo Giannini, Aldo Loiodice, Vittorio Ottaviano, Antonio Pedone, Umberto
Potoschnig, Aldo Sandulli, Umberto Scarpelli, Domenico Sorace.
Scuola Superiore della P.A.: Sabino Cassese.
Consiglio di Stato: Andrea Manzella, Franco Piga.
Corte dei Conti: Onorato Sepe.
Nomisma : Romano Prodi.
Avevo avuto qualche promessa sia da Quagliariello sia da Pugliese. Ma rimasi
comunque molto sorpreso quando mi vidi inserito in tale elenco. Non ritenevo,
giustamente, di avere competenze amministrativistiche; avevo scritto sì un libro di
illustrazione e commento dello stato giuridico delle Ferrovie dello Stato, ma non potevo
ritenermi esperto di chiara fama, requisito necessario per far parte di Consigli scientifici
del CNR senza essere accademici.
La spiegazione me la daranno poi sia Quagliariello sia Pugliese, con diverse
motivazioni, ma soprattutto per l’impegno da me profuso nel fare il progetto ed anche
per un riconoscimento per la mia precedente attività in MRST e, in quel periodo, nel
Cevar.
E, poichè sarei stato l’unico dottore, fra tanti professori e consiglieri di Stato, il
buon Quagliariello eliminò il problema facendomi diventare... prof..
I primi mesi di lavoro della commissione, presieduta da Sandulli, furono per me
non solo una full-immersion nelle tematiche che mano a mano si affrontavano, ma
anche una fortunata occasione di conoscenze di personaggi con molto potere nella prima
repubblica.
77
Debbo dare atto che i “colleghi “ della commissione fecero tutto il possibile per
non sottolineare la mia estraneità al loro mondo.
Ma questo non impediva loro di “privilegiare“ gli aspetti puramente
giuridicoamministrativistici.
E gli economisti presenti (Basettoni Arleri, Gasperini, Pedone e
Prodi) erano prevalentemente non aziendalisti. Quindi mi trovai isolato nel far inserire
le tematiche “organizzative-aziendalistiche” del rapporto Giannini. Ed in questo ebbi
dei vivaci e spesso solitari contrasti.
Pur essendo stato nominato a titolo personale, venni inserito come
rappresentante dell’ufficio del Ministro per la Funzione Pubblica.
Forse il Presidente non se l’era sentita di metter la mia abitazione come recapito.
La situazione venne sanata con la richiesta da parte del Ministero della Funzione
Pubblica (di cui in quel momento era Capo di Gabinetto Petriccione, membro della
commissione) di nominare Gabriele Aurisicchio.
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E così la Funzione Pubblica ebbe due membri che facevano riferimento alla
Funzione Pubblica, uno che parlava in nome del Ministero ed uno che parlava invece “a
suo nome”.
Ma lo feci per poco.
Il Cevar era diventato un centro politico culturale di eccellenza ed io ne ero
totalmente coinvolto. Inoltre ero anche molto impegnato come tecnico nelle
commissioni cultura e ricerca della direzione del PSI.
3.1.3.8.4 3. – Il periodo attuativo
Dopo più di tre anni dalla costituzione della commissione di fattibilità, con
provvedimento n. 9207 dell’ottobre 1985, il presidente del CNR diede il via al progetto.
In quello stesso periodo iniziava anche il progetto FEPA.
Non avendo più partecipato ai lentissimi lavori della commissione di fattibilità,
fui sorpreso quando Aurisicchio mi fece vedere copia del provvedimento con la
composizione del Consiglio Scientifico nel quale, in rappresentanza del Ministero vi
erano il capo di gabinetto Quaranta e due Dirigenti generali, ma nessuno di noi due.
Non me la presi più di tanto per l’esclusione, invece cominciai a preoccuparmi
per gli eventuali contrasti che potevano verificarsi fra i due progetti.
Qualche giorno dopo, in occasione di un incontro in ambito Cevar, il prof. Aldo
Brancati, che conoscevo dai tempi del gabinetto Antoniozzi, mi parlò di tale
costituzione.
Quando gli dissi della mia esclusione dal Consiglio Scientifico, non voleva
crederci, tanto gli sembrava ovvia la mia presenza (era a conoscenza di tutto il mio
impegno per far partire la commissione di fattibilità).
Il 28 novembre, a poco più di un mese di distanza dalla costituzione del
progetto, il Presidente del CNR (Luigi Rossi Bernardi) emanò un apposito
provvedimento (n. 9259) con il quale disponeva la mia integrazione nel Consiglio
Scientifico.
E questa volta venni inserito in una maniera molto anomala: Valentini dr.
Emidio- Via Forlì…. Roma (indirizzo di casa); per tutti gli altri i recapiti erano sedi
universitarie o prestigiosi centri di ricerca; un inserimento “veramente” a titolo
personale.
Il Consiglio Scientifico veniva convocato poco (un paio di volte all’anno).
Il progetto nella fase di avvio fu diretto dal prof. Guarino, ma già si notava il
ruolo preminente di Sabino Cassese (direttore di uno dei sottoprogetti) che, dopo poco
tempo, ne divenne il direttore.
78
Fino a tutta la durata del progetto FEPA partecipai solo qualche volta al
Consiglio Scientifico.
La mia partecipazione diventò più attiva quando, concluso il progetto FEPA,
potei dedicare maggior tempo al progetto, collaborando con il prof. Cassese nella
verifica di quelle attività di ricerca coerenti con la mia esperienza e professionalità.
Il progetto si caratterizzò per la pubblicazione organica dei migliori risultati
delle ricerche fatte.
Alle centinaia di prototipi sperimentali del FEPA si unirono quindi tutte le
pubblicazione del progetto “Cassese”.
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E così la fine della prima repubblica venne caratterizzata, per le
Istituzioni ed Amministrazioni Pubbliche Amministrazione, da
questi due progetti che costituivano una specie di oasi nel
tormentato periodo di pre-tangentopoli
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2)la prima metà degli anni 90: il contributo tecnico
culturale e pratico alla iniziale attuazione della
riforma Giannini/Cassese. che diventa riforma
Bassanini e…muore
2.1 La Newman srl
A partire quindi dal febbraio del 1992, dopo essermi dimesso dall'Ente di
appartenenza. mi trasformavo in imprenditore di me stesso, costituendo la
Newman e le software house a questa collegate e dedicandomi, a tempo pieno,
alla ricerca e sviluppo per le modifiche ed integrazioni delle metodologie iniziate
nel Fepa, alla ideazione ex novo del software applicativo, a scrivere i libri di
divulgazione, a continuare l'attività culturale e promozionale con l'Asfepa.
L’obiettivo della Newman era quello di implementare il sistema NTG, di
farne il perno culturale e metodologico dell’innovazione gestionale nella PA.
L’attività della Newman nel complesso mercato consulenziale del comparto
pubblico è iniziata, sostanzialmente, a partire dal secondo semestre del 1993 solo
dopo aver messo a punto, sperimentato ed attuato in concreto le nuove tecniche
gestionali del sistema NTG.
Negli anni 1994/2002 la Newman ha conquistato uno spazio rilevante e
significativo nel mercato della formazione e consulenza, svolgendo la propria
attività, direttamente o tramite società collegate, in circa 400 aziende, Enti ed
Imprese inserendosi con prestigio fra le società leader nel campo delle
innovazioni gestionali e raggiungendo l’obiettivo di implementare il sistema
NTG.
Dagli anni 2005 ad oggi la Newman non ha esercitato attività commerciale,
per tutta una serie di motivi che verranno sinteticamente illustrati
successivamente.
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2.2 Il Sistema NTG
2.2,1
A conclusione del Progetto fepa (Marzo 1990 )
Si riportano senza commenti, stralci significativi delle 16 pagine che la
Relazione al Parlamento sullo stato della PA del 1989 dedica alla conclusione
del Progetto.Fepa
Le nuove tecniche di gestione del sistema Fepa NTG
NTG 1 Analisi ed ottimizzazione delle procedure
NTG 2 Analisi e valutazione carichi funzionali di lavoro
NTG 3 Programnazione per obiettivi
NTG 4 Indici di efficacia
NTG 5 Indici di produttività
NTG 6 Analisi e valutazione dei costi
Il sistema FEPA è un insieme integrato di tecniche gestionali per
l'innovazione organizzativa delle pubbliche amministrazioni.
L'interconnessione tra le diverse tecniche fa del loro insieme un "sistema
coerente", in cui ciascuna parte interagisce con le altre, le influenza e ne è
influenzata.
...............................
FEPA è uno strumento per decidere, un ausilio alla decisione, il supporto
adeguato a decisioni ben informate e quindi ben fondate,oltre che ricostruibili
razionalmente nelle motivazioni, e quindi trasparenti e comparabili.
..................................
L'immagine ed il funzionamento concreto della pubblica amministrazione
non cambiano a forza di norme o proclami, ma piuttosto mediante innovazione
gestionale che riconduca l'operare quotidiano degli apparati pubblici ad una
finalizzazione per il benessere collettivo, a servizio dell'utenza: misura
dell'adeguatezza dell'attivitá amministrativa non è il rispetto della norma (che è
piuttosto il vincolo esterno) ma il raggiungimento di risultati coerenti con gli
obiettivi finalistici. Cultura dei risultati è giudicare ed essere giudicati in
relazione al raggiungimento o meno di questi obiettivi.
...........................................
L'insieme delle attività svolte da ciascuna unità organizzativa rilevante
(settore, servizio, ufficio o reparto) viene infatti filtrato da una lista di
macroattività o linee di attiviti precodificate, per consentire il confronto storico
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ed inter-ente, in un´ottica di lettura dell'operare quotidiano come "produzione
di beni e servizi (interni o esterni) per il mmercato dell'utenza (interna o
esterna)..
Per ciascuna delle macroattività o linee di attività, corrispondenti a grandi
funzioni o aree di competenza operativa, si procede alla quantificazione dei
prodotti(beni o servizi) lavorati, ossia dei risultati finali dell'attività svolta.
...........................................
Per ciascun prodotto e/o parametro si individua inoltre la quantità di
addetti e relativa percentuale di impegno professionale destinato nell'anno dagli
operatori ai diversi livelli di qualifica funzionale.
...............................................
Il carico di lavoro cosi accertato - quantità di prodotti per tempo unitario
di produzione - una voltaesteso al funzionamento di tutte le unità organizzative
elementari, concretizza l'approccio FEPA di "cultura dei risultati per centri di
responsabilità.:
La ripetizione annuale dell'analisi carichi funzionali di lavoro (NTG 2)
consente il confronto e lacostruzione di indici storici, ossia dati di consuntivo
che - insieme con dati di confronto tra entianaloghi - consentono la
predisposizione di preventivi per il periodo successivo.
Si attiva così una metodologia di programmazione di tipo quantitativo, che è la
base di partenza per laprogrammazione per obiettivi di tipo qualitativodecisionale.
................................................
La proiezione produttivistica della metodologia programmatoria del
sistema FEPA consente anche la misurazione della produttivitá
dell'organizzazione, intesa come quella opportuna combinazione di efficacia
(risultati congruenti con gli obiettivi) ed efficienza (impiego ottimale delle
risorse per conseguire risultati) che meglio corrisponde ad ogni specifica
situazione organizzativa.
Si tratta di procedere in una logica di "se" e "allora":gli indicatori di
risultato qualitativi e/o quantitativi e fine periodo raggiungono determinati
valori programmati, "allora si deve ritenere che gli obiettivi sono stati
pienamente ovvero parzialmente ovvero insufficientemente raggiunti, e pertanto
puo essere attribuito un determinato punteggio di produttivitè. I1 punteggio di
produttività è traducibile in termini monetari di compenso incentivante, di
gruppo e/o individuale a seconda del grado di individualizzazione degli
obiettivi, variabile altresì in relazione al qrado di utilizzo della risorsa
lavorativa singola ed al grado individuale di responsabilità attribuita.
IL "Sistema gestionale FEPA" dà così luogo ai "sistemaincentivante
FEPA" come suo semplice prolungamento logico operativo.
........................................................
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2.2.2
. Durante l’Asfepa ( 1990- 1992)
Nel periodo dal 1990 al 1992 la cultura, i valori, i contenuti innovativi del
sistema NTG/Fepa si diffondono e si radicano nell’ambiente delle
amministrazioni Pubbliche, soprattutto delle regioni, province, comuni ed Asl.
E ciò è dovuto ad una serie concomitanti di fattori:
a) l’effetto trascinamento dovuto al successo del progetto Fepa;
- per la durata, cinque anni;
- per il coinvolgimento di Amministrazioni, circa 400;
- per i docenti/esperti formati, circa 200;
- per gli operatori pubblici coinvolti, circa 10.000;
- per i risultati concreti attenuti: circa 50 progetti pilota realizzati.
b) Per la forte carica motivazionale e per le professionalità acquisite e per
il ruolo di avanguardia innovativa dei soci fondatori, tutti, e solo, i 130
esperti docenti sistema NTG/Fepa.
c) Per l’adesione convinta alla Associazione di ben 40 amministrazioni
pubbliche che avevano partecipato all’attività poliennale di
sperimentazione ed attuazione prototipica e dell’Asfepa del sistema
NTG/Fepa.
d) Per le concrete realizzazioni effettuate in alcuni enti partecipanti, ed in
particolare nel Ministero PT, Regione Umbria, Provincia di Catania,
Comune di Cesena, Comune di Rimini, Comune di Spoleto, Usl 10B di
Firenze.
e) Per una diffusissima attività seminariale e convegnistica facente perno
quasi esclusivamente sulle risorse umane, istituzionali ed economiche
dell’Associazione
Tutto lasciava prevedere che l’Asfepa sarebbe durata a lungo ed invece al
compimento del primo anno cominciarono le prime defezione per motivi diversi
e concorrenti:
a) l’attività consulenziale Asfepa, sulla quale si poteva basare il
rafforzamento strutturale economico, non trovava lo sviluppo che
ci si attendeva. Inoltre non si riusciva a realizzare un software
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professionale (il volontariato non bastava) e questo rendeva
l’attività consulenziale un rafforzamento di quella culturale, ma
senza sbocchi pratici;
b) in contrasto con le difficoltà dell’Asfepa, si stava sviluppando
tutto un mercato consulenziale sulla base di tutte le attese
alimentate dalla attività parlamentare per la riforma della P.A.,
culminata poi nella legge 401/1992 e nel D.Lgs. n. 29/1993;
c) i soci Asfepa erano abituati ad operare sotto l’egida della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, e quindi con molto
“protezione” e garanzia, soprattutto nei riguardi dei colleghi di
lavoro.
Con l’Asfepa, tale protezione non solo termina ma dà vita alle
ostilità sopite durante il progetto. Ed i più deboli cominciarono a
disertare;
d) i soci più in gamba avevano fatto intanto, e con giusto merito,
rapida carriera sia nelle strutture di appartenenza burocratiche sia
nei Sindacati; Sempre più impegnati nelle nuove responsabilità,
non erano più tanto motivati nell’Asfepa;
e) una parte notevole trova spazio nell’attività consulenziale di cui al
punto b).
La dimostrazione del rapido ed imprevisto e tacito abbandono la ebbi
quando non fu possibile realizzare nessuno dei seminari (sei) del primo ciclo di
“formazione addestramento per operatori pubblici”, ampiamente reclamizzato,
per il periodo 20 settembre-12 dicembre 1991.
E così a partire dall’autunno, nella sede Asfepa di via Bisagno in Roma
cominciai a trovarmi sempre più solo. Ne soffrii molto. Mi sentivo amareggiato.
E questo accadeva proprio quando tutti riconoscevano il ruolo avuto dal
Fepa e dai fepini nel promuovere e diffondere la cultura della produttività e
dell’efficienza che stava alimentando le iniziative parlamentare a partire dal
1990.
Ma non potevo non completare il progetto avviato sul finire degli anni ’60,
quando ero responsabile del Reparto “Piante organiche del servizio movimento”
della Direzione Generale F.S., riguardante la produttività ed in particolare quella
del lavoro pubblico.
Avevo, peraltro, intuito il rischio che il sistema NTG/Fepa finisse nel
dimenticatoio, come tante altre precedenti innovazioni gestionali
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Ai miei allievi del Fepa avevo sempre detto che un buon manager è quello
che governa gli imprevisti e che da un evento negativo trae sempre spunti per
progettare un evento positivo.
E così, anche per la presenza di mio figlio, ed utilizzando la buonuscita
sostanziosa avuta dal pensionamento anticipato dalle F.S., il giorno 11 febbraio
1992 costituivo la Newman Srl con l’obiettivo di sviluppare il sistema
NTG/Fepa, rafforzarlo tecnologicamente e farne punto di riferimento
nell’ambiente consulenziale di quell’epoca.
Durante questo periodo ho pubblicato il primo libro specifico sulle tecniche
NTG2 ed NTG1 “Analisi e valutazione dei carichi funzionali di lavoro analisi
ed ottimizzazione delle procedure” e Cevar marzo 1990: anche di questo libro
sono rimaste alcune copie. E’ possibile certamente consultarlo nella Biblioteca
Nazionale Centrale di Firenze.
Ed ho pubblicato anche il libro “La legge 7 agosto 1990 n. 241, come
attuarla con efficienza ed efficacia”.
Per una conoscenza più dettagliata dell’attività Asfepa in questo periodo
vedere il mio “Rapporto alle istituzioni” del 1993, in appendice.
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2.2.3
Il sistema NTG/Newman e avvio della Riforma
Giannini/Cassese
2.2.3.1
Dal 1992 al 1993 (il periodo di ricerca e sviluppo)
Con la costituzione della Newman viene evitato che tutti gli investimenti
fatti nel progetto Fepa per la messa a punto del sistema NTG avessero ricadute
solo genericamente culturali, senza nessun rafforzamento metodologico e
tecnologico.
Per tutto il 1992 ed il 1993 anche l’Asfepa continua la sua attività,
limitatamente pero alla conclusione delle attività di consulenza avviata nel 1991.
In questo periodo si hanno tre eventi significativi legislativi che
influenzeranno, in positivo l’avvio del’attività della Newman e dello sviluppo
iniziale del sistema NTG/Newman:
a) Il 23 ottobre 1992 veniva pubblicata la legge 421/1992 (Ministro
Cassese) con la quale si istituzionalizza tutto quel fermento culturale ed
innovativo iniziato 10 anni prima da rapporto Giannini e completato dal progetto
Fepa , con il sistema NTG/fepa, e con il progetto CNR “Pubblica
amministrazione”, diretto dal prof. Sabino Cassese, ed in cui sono stato
attivamente presente, sin dalla sua promozione.
Se ne riporta l’art. 2, comma 1 (Pubblico impiego):
«Il governo della Repubblica è delegato a emanare entro noventa giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge uno o più decreti legislativi, diretti
al contenimento, alla razionalizzazione e al controllo della spesa per il settore
del pubblico impiego, al miglioramento dell’efficienza e della produttività,
nonché alla sua riorganizzazione».
Si noti che nel D.Lgs. 150/2009 viene detto
- Art 13 Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle
amministrazioni pubbliche
Comma 6
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento del Sistema di
misurazione e valutazione della performance di cui all’articolo 7 in termini
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di efficienza e produttività
A distanza di quasi venti anni si ripete e si enfatizza proprio la produttività
con il rafforzativo di efficienza.
b) Poco dopo, a rafforzare e rendere più evidente il ruolo culturale e
promozionale del sistema NTG/Fepa viene emanato il D.Lgs. 3 febbraio
1993 n. 29
Razionalizzazione della organizzazione delle Amministrazioni pubbliche e
revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell'articolo
2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421.
Gazz. Uff. 6 febbraio 1993, n. 30.
Si riporta l’art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione):
«1. Le disposizioni del presente decreto disciplinano l'organizzazione degli
uffici e i rapporti di lavoro e di impiego alle dipendenze delle amministrazioni
pubbliche, tenuto conto delle autonomie locali e di quelle delle regioni e delle
province autonome, nel rispetto dell'articolo 97, comma primo, della
Costituzione, al fine di: a) accrescere l'efficienza delle amministrazioni in
relazione a quella dei corrispondenti uffici e servizi dei Paesi della Comunità
Europea, anche mediante il coordinato sviluppo di sistemi informativi pubblici;
b) razionalizzare il costo del lavoro pubblico, contenendo la spesa complessiva
per il personale, diretta e indiretta, entro i vincoli di finanza pubblica; c)
integrare gradualmente la disciplina del lavoro pubblico con quella del lavoro
privato.».
Si noti che le tre finalità del D.Lgs. sono proprio quelle a base del progetto
Fepa, del sistema NTG/Fepa e del sistema NTG-Newman.
Il periodo viene utilizzato dalla Newman soprattutto per la messa a punto di
software applicativo per il mercato.
Una prima versione, in Apple, viene realizzata con la collaborazione di
tecnici della Solari spa di Udine. Ho bellissimi ricordi di questo periodo,
soprattutto delle giornate passate in un paesino della carnica, in una casa di
proprietà della famiglia Mareschi.
Le giornate trascorrevano facendo in tempo reale il software; con me che
spiegavo i complicati algoritmi logico-artimetici che avevo messo a punto per
gli aggiornamenti metodologici del sistema NTG, con Giorgio (il nome
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dell’analista /programmatore della Solari), un vero piccolo genio nel tradurre in
tempo reale i miei non facili algoritmi, con Guseppe Mareschi a farmi da
assistente e da “vivandiere” per tutti.
Ricordo ancora le emozioni che provavamo quando Giorgio ci chiamava
per farci vedere il carico di lavoro (produzione omogenea) ad albero.
Ed è con questa versione, molto amicale, che la Newman comincia la sua,
inizialmente volutamente limitata, attività commerciale.
Ed i primi clienti furono quelli che erano rimasti letteralmente entusiasti
delle sperimentazioni NTG con l’Asfepa, come la Cassa depositi e prestiti, Il
Comune di Spoleto, l’Insean (Vasca navale), il Comune di Celano.
Anche per questo periodo, per una conoscenza più dettagliata dell’attività
Newman, vedere il mio “Rapporto alle istituzioni” in appendice.
I libri pubblicati nel periodo per illustrare il sistema NGTG/Newman sono
a cura delle Edizioni del Ventaglio, nella Collana: Innovazioni gestionali nelle
attività amministrative e nei servizi (prima edizione giugno 1993)
1) la legge 241/1990 – Come attuarla con efficienza ed efficacia (pag. 91)
(gennaio 1992)
2) Analisi e monitoraggio dei carichi di lavoro e della produzione nelle
attività amministrative e nei servizi
3) Analisi ottimizzazione e monitoraggio delle procedure nelle attività
amministrative e nei servizi
4) Monitoraggio e ottimizzazione dell’efficienza e dell’efficacia, nelle
attività amministrative e nei servizi.
Di questi libri sono state fatte due edizioni (circa 2000 copie) diffuse
prevalentemente fra gli enti con rapporti consulenziali con la Newman.
2.2.3.2
Dal 1994 al 2001 (Il periodo del mercato)
Evidentemente queste distinzioni temporali sulla storicizzazione del
sistema NTG non sono così nette: l’attività di mercato della Newman non inizia
nel 1994 e non termina nel 2001, ma prima di tale periodo prevale l’attività di
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ricerca e sviluppo e, dopo, quella di aggiornamento e “mantenimento”
Ma è in questo periodo che la Newman diventa leader nel campo della
verifica dei carichi di lavoro, della misura e valutazione dell’efficienza
(produttività) del lavoro pubblico e dell’efficienza (produttività) economica.
E’ il periodo di massima diffusione del sistema NTG, anche come sviluppo
metodologico.
Sarebbe troppo lungo descrivere questo periodo, ma , di seguito,riporto
solo alcuni dati e descrivo qualche “ caso” significativo al fine di comprendere
la portata innovativa del sistema NTG.
Il 24 dicembre 1993, viene approvata la legge n. 557(Interventi correttivi
di finanza pubblica. Ecologia).
Con tale Legge si accentua la brutta abitudine delle c.d. “leggi omnibus”,
spesso senza o poco collegamento al titolo della legge stessa.
Comunque è la legge che, al comma 5 dell’art. 3, obbliga:
«5. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto
legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, provvedono entro il 31 dicembre 1994 e,
successivamente, con cadenza biennale, alla verifica dei carichi di lavoro, che
deve essere effettuata con specifico riferimento alla quantità totale di atti o di
operazioni, prodotti nella media degli ultimi tre anni, ai tempi standard di
esecuzione delle attività e, ove rilevi, al grado di copertura del servizio reso in
rapporto alla domanda espressa o potenziale. Il Dipartimento della funzione
pubblica, entro trenta giorni dall’invio della documentazione richiesta, verifica
la congruità delle metodologie utilizzate per determinare i carichi di lavoro.».
Inoltre, al comma 8, consente:
«8. Fino al 31 dicembre 1996 le amministrazioni pubbliche di cui al comma 5
possono provvedere, previa verifica dei carichi di lavoro, alla copertura dei posti
resi disponibili per cessazioni, mediante ricorso a procedure di mobilità, nella
misura del 5 per cento degli stessi. Possono, altresì, provvedere a nuove
assunzioni entro il limite di un ulteriore 10 per cento delle cessazioni, ove sia
accertato il relativo fabbisogno. Continuano ad applicarsi, per il triennio 19941996, le disposizioni dell’articolo 9, comma 4, della legge 23 dicembre 1992, n.
498.».
Il 23 marzo 1994 fu emanata (Ministro Cassese) la circolare con i criteri
applicativi su “carichi di lavoro delle amministrazioni pubbliche e dotazioni
organiche delle amministrazioni dello Stato”.
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Poco dopo, su incarico della redazione, scrissi un lungo articolo di
commento su “Vicende dei carichi di lavoro nelle Pubbliche amministrazioni
(con particolare riferimento agli enti locali)”.
Questo articolo venne pubblicato, con notevole ritardo, nel dicembre del
1994, sul periodico “L’unione dei segretari”, organo ufficiale dell’Unione
nazionale Segretari comunali e provinciali.
Comunque, nel bene e nel male, con tale circolare si avvia il business
triennale dei carichi di lavoro nelle pubbliche amministrazioni.
Sarebbe interessante descrivere questo periodo di forte successo della
Newman e del sistema NTG/Newman; ma preferisco rinviare tale descrizione al
libro, già avviato (ne ho avviato forse troppi) e che spero di completare entro il
prossimo anno e dal titolo provvisorio “Da Giannini a Brunetta, passando per
Cassese e Bassanini… trent’anni di riforme non attuate”.
E questo successo fu anche molto agevolato dal fatto che a partire dalla
pubblicazione del DLgs 29/1993, tutta l’attivita giuridica/regolamentare del
Ministro cassese si richiama direttamente o indirettamente al Progetto Fepa.
smentendo, in parte quanto detto da l’espresso e confermando invece quanto
evidenziato dal Finalcial timesA conferma ufficiale di ciò, riporto sinteticamente quanto “testimoniato
ufficialmente ed autorevolmente dal Dott. Tonino Longhi, Dirigente generale
del dipartimento Funzione Pubblica e gia mio ex diretto e valido collaboratore
nel suo intervento all’affollatissimo convegno
del settembre 1994 di
Conegliano veneto, nel corso del quale venne da nme illustrato il sistema
NTG/FEPA/NEWMAN
Sinteticamente Il dott. Longhi inizià dicendo
“ Sono contento di dire all’amico Emidio Valentini ;hai perso la battaglia a
Palazzo Vidoni, ma hai vinto poi la guerra in Parlamemto. Tempo fa
incontrando nei corridoi il ministro Cassese gli ho detto: Egregio professore,
dopo aver contrastata il Fepa. ora lo trasferisce in tutta la sua riforma.” E
per risposta ebbi un “ sorrriso “
Tutti i comuni e le Asl della marca trevigiana , ma anche buona parte dele
restenti regioni del veneto, per la veriifica dei carichi di lavoro attuarono , e
non alla fra’ che te serve ,la metodologia NTG, con la collaborazione di Giava
Srl di Pieve di soligo, in joiny venture con NewmanDebbo sottolineare che nei tempi successivi il prof Cassese ha sempre
manifestato stima/affettosa nei miei confronti.Tanto da rispondermi, ad una
delle mie solite mail informative che gli mandavo, e gli mando tuttora, con un “
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“caro valentini ,ora come giudice della corte costituzionale non posso che
rimanere doverosamente, in silenzio”
Riporto, comunque, a dimostrazione di tale successo, l’elenco delle
Amministrazioni pubbliche nelle quali sono state applicate le tecniche NTG con
questa distinzione:
- NTGB (Basi del sistema NTG);
- Ntg1 (Monitoraggio della produzione);
- NTG4 ( Misura della performance, per la produttività del lavoro);
- Ntg5 (Misura della Performance), limitatamente agli obiettiviti di
produttivita e determinazione fabbisogni organici;
- NTG6 (Interventi migliorativi della Performance) limitatamente agli
obiettiviti di produttivita e determinazione fabbisogni organici;
- NTG Verifica carichi di lavoro ( produzione omogenea) per
determinazione fabbisogni organico.
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Comuni
Adrano (CT), Agrigento, Alba (CN), Andria (BA), Atripalda (AV), Bra (CN),
Brindisi, Casale Monferrato (AL), Casoria (NA), Caserta, Cervia (RA), Cesena
(FO), Crema (CR), Cremona, Gaeta (LT), Ivrea (TO), Lucera (FG), Marcianise
(CE), Modica (RG), Novara, Orvieto (TR), Palmi (RC), Pomigliano d'Arco
(NA), Priverno (LT), Rimini, Rovigo, Sorrento (NA), Spoleto (PG), Taurianova
(RC), Torino.
Agira (EN), Agordo (BL), Airola (BN), Alano di Piave (BL), Albanella (SA),
Altavilla Silentina (SA), Amalfi (SA), Anguillara Sabazia (RM), Ariccia (RM),
Arsiè (BL), Arsoli (RM), Arzana (NU), Asiago (VI), Asolo (TV), Bagnoli Irpino
(AV), Banchette (TO), Barrali (CA), Biccinicco (UD), Borca di Cadore (BL),
Borso del Grappa (TV), Bosa (NU), Breva di Piave (TV), Bronte (CT), Burcei
(CA), Cairano (AV), Campagnano (RM), Campiglione Fenile (TO), Campo di
Giove (AQ), Campofranco (CL), Candiolo (TO), Canicattì (AG), Cannara (PG),
Cantalupa (TO), Cantalupo in Sabina (RI), Cappella Maggiore (TV), Capri
(NA), Carbone (PZ), Carife (AV), Carlentini (SR), Carsoli (AQ), Casale sul Sile
(TV), Casape (RM), Casola (NA), Casperia (RI), Cassano delle Murge (BA),
Cassola (PD), Castel Baronia (AV), Castel di Sangro (AQ), Castelluccio (PZ),
Castelgandolfo (RM), Castello di Godego (TV), Castel San Giorgio (SA), Castel
San Lorenzo (SA), Cautano (BN), Cavaso del Tomba (TV), Cavour (TO), Celano
(AQ), Cellino Attanasio (TE), Cercola (NA), Cermignano (TE), Cersosimo (PZ),
Cervara (RM), Cesio Maggiore (BL), Cessalto (TV), Chiarano (TV),
Chiaromonte (PZ), Cibiana di Cadore (BL), Ciciliano (RM), Cimadolmo (TV),
Cimolais (PD), Circello (BN), Cisterna (LT), Città S. Angelo (PE), Claut (PN),
Codognè (TV), Colle Umberto (TV), Colleferro (RM), Collelongo (AQ), Colle
Sannita (BN), Conegliano (TV), Contigliano (RI), Copertino (LE), Cordignano
(TV), Corfinio (AQ), Corniglio (PR), Crespano del Grappa (TV), Crocetta del
Montello (TV), Dugenta, Erto e Casso (PN), Faicchio (BN), Farra di Soligo
(TV), Felino (PR), Felitto (SA), Feltre (BL), Feroleto della Chiesa (RC), Fiano
(TO), Fisciano (SA), Follina (TV), Fondi (LT), Fontanelle (TV) , Fonte (TV),
Fonzaso (BL), Fregona (TV), Gaggi (ME), Gaiarine (TV), Genzano (RM),
Giavera del Montello (TV), Giba (CA), Godega S. Urbano (TV), Gonars (UD),
Gorgo Monticano (TV), Labico (RM), La Cassa (TO), Lamon (BL), Langhirano
(PR), Lanuvio (RM), Lariano (RM), Lentini (SR), Leonforte (EN), Lesignano de
Bagni (PR), Lestizza (UD), Leverano (LE), Limana (BL), Linguaglossa (CT),
Loria (TV), Luco dei Marsi (AQ), Luino (VA), Macomer (NU), Maddaloni (CE),
Magliano dei Marsi (AQ), Maiori (SA), Marzano di Nola (AV), Malnate (VA),
Mansuè (TV), Marcon (VE), Mareno di Piave (TV), Masainas (CA), Maserada
di Piave (TV), Medesano (PR), Miane (TV), Milazzo (ME), Minori (SA),
Minturno (LT), Mirabello Sannitico (CB), Missanello (PZ), Misterbianco (CT),
PPGC Vol. 5.5
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Moggio Udinese (UD), Monastier di Treviso (TV), Mondovi (CN), Monfumo
(TV), Montefusco (AV), Montefalco (PG), Montegliano (UD), Montelanico
(RM), Montemarano (AV), Montemurro (PZ), Monte Porzio Catone (RM),
Monteverde (AV), Moriago (TV), Moschiano (AV), Moscufo (PE), Motta di
Livenza (TV), Musei (CA), Narcao (CA), Nemoli (PZ), Noepoli (PZ), Nervesa
della Battaglia (TV), Nettuno (RM), Nicosia (EN), Nissoria (EN), Nuxis (CA),
Oderzo (TV), Ormelle (TV), Ortona (CH), Ortucchio (AQ), Ospedaletto
d’Alpinolo (AV), Paderno di Grappa (TV), Paese (TV), Paceco (TP), Padula
(SA), Palma di Montechiaro (AG), Mugnano del Cardinale (AV), Palestrina
(RM), Palmanova (UD), Patti (ME), Pozzallo (RG), Passian di Prato (UD),
Pedavena (BL), Penne (PE), Perdaxius (CA), Petacciato (CB), Piaggine (SA),
Picciano (PE), Pieve di Soligo (TV), Poggio Bustone (RI), Ponte di Piave (TV),
Ponte nelle Alpi (BL), Ponzano Veneto (TV), Ponzone (AL), Popoli (PE),
Portobuffolè (TV), Portocannone (CB), Possagno (TV), Pozzallo (RG), Pozzilli
(IS), Praia a Mare (CS), Prata di P.U. (AV), Pratola Peligna (AQ), Preganziol
(TV), Pretoro (CH), Prezza (AQ), Prignano Cilento (SA), Pulsano (TA), Quero
(BL), Racalmuto (AG), Randazzo (CT), Regalbuto (EN), Riese (TV), Rignano
Flaminio (RM), Rivello (PZ), Rivamonte (BL), Rivisondoli (AQ), Roana (VI),
Roccacasale (AQ), Roccantica (RI), Rocca d’Evandro (CE), Rocchetta S.
Antonio (FG), Roncade (TV), Roseto degli Abruzzi (TE), Rovaschetto (UD),
Rubano (PD), Sacco (SA), Sala Consilina (SA), Sala Baganza (PR), Salgareda
(TV), Salza Irpina (AV), Samatzai (CA), Sanluri (CA), Sarconi (PZ), S. Agata
dei Goti (BN), S. Andrea di Conza (AV), S. Biagio di Callalta (TV), S. Cesareo
(RM), SS. Cosma e Damiano (LT), S. Gavino Monreale (CA), S. Giorgio del
Sannio (BN), S. Giorgio Lucano (MT), S. Giustina (BL), S. Gregorio nelle Alpi
(BL), S. Leucio del Sannio (BN), S. Lucia di Piave (TV), S. Maria di Longa
(UD), S. Martino d'Agrì (PZ), S. Paolo Albanese (PZ), S. Pietro di Feletto (TV),
S. Polo dei Cavalieri (RM), S. Polo di Piave (TV), S. Severino Lucano (PZ), San
Sperate (CA), S. Stefano del Sole (AV), S. Vendemiano (TV), S. Vitaliano (NA),
S. Vito di Cadore (BL), S. Zenone Ezzelini (TV), Sarmede (TV), Scanno (AQ),
Scicli (RG), Sedico (BL), Selva di Cadore (BL), Seneghe (OR), Senise (PZ),
Seren del Grappa (BL), Serino (AV), Sernaglia della Battaglia (TV), Sestu (CA),
Setzu (CA), Siano (SA), Sicignano degli Alburni (SA), Siderno (RC), Silea (TV),
Siliqua (CA), Simaixis (OR), Sinnai (CA), Sirignano (AV), Soleminis (CA),
Sospirolo (BL), Sovramonte (BL), Sortino (SR), Sperone (AV), Subiaco
(RM),Susegana (TV), Tagliacozzo (AQ), Tarcento (UD), Tarzo (TV), Taurano
(AV), Teora (AV), Termoli (CB), Terracina (LT), Terranova di Pollino (PZ),
Tertenia (NU), Tizzano Val Parma (PR), Tolmezzo (UD), Torrecuso (BN), Torre
le Nocelle (AV), Tortolì (NU), Tortora (CS), Tratalias (CA), Trevi (PG),
Trevignano (TV), Tufo (BN), Tuili (CA), Tursi (MT), Urbana (PD), Valderice
(TP), Valdobbiadene (TV), Valle di Cadore (BL), Valmontone (RM), Valmozzola
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(PR), Valsinni (MT), Varano de' Melegari (PR), Varsi (PR), Vas (BL), Vazzola
(TV), Vedelago (TV), Velletri (RM), Vidor (TV), Vigevano (PV), Villacidro (CA),
Villagrande Strisali (NU), Villalago (AQ), Villamassargia (CA), Villanova
Truscheddu (OR), Villasor (CA), Villa San Pietro (CA), Villorba (TV),
Vinchiaturo (CB), Vittorio Veneto (TV), Vittorito (AQ), Vodo di Cadore (BL),
Volpago del Montello (TV), Zero Branco (TV).
Province
Novara, Belluno, Padova, Rovigo.
Comunità Montane
Alto Chiascio (PG), "Alto Sangro" Castel di Sangro (AQ), "Alto Sinni" Senise
(PZ), "Amiternina" L'Aquila, "Aventino Medio Sangro" Palena (CH), "Campo
Imperatore" Barisciano (AQ), Feltrina (BL), "Gran Sasso" Tossicia (TE) ,
"Maiella e del Morrone" Ceramanico Terme (PE), "Marsica 1" Avezzano (AQ),
Medio Sangro Zona "R" - Quadri (CH), n. 11 Ogliastra (NU), "Partenio"
Pietrastornina (AV), "Peligna" Sulmona (AQ), Serpeddì (CA), Val Boite (BL),
Val Sarmento (PZ), Valle del Giovenco - Pescina (AQ), "Valle Roveto" Civitella
Roveto (AQ), "Versicaro" (CS), "Vomano Fino e Piomba" Cermignano (TE).
Aziende Ospedaliere
Azienda Ospedaliera "A Di Summa" Brindisi, Azienda Ospedaliera di
Cosenza,Policlinico "Mater Domini" Catanzaro, Azienda Ospedaliera
Sant’Antonio Abate" Trapani, Azienda Ospedaliera “San Giovanni di Dio”
Agrigento, Azienda Ospedaliera "Umberto I°" Enna, Azienda Ospedaliera
"Vittorio Emanuele" Gela.
Aziende ASL
Azienda Sanitaria USL RM/F - Civitavecchia (RM), Azienda Sanitaria USL
RM/G - Tivoli (RM), Azienda Sanitaria USL Latina, Azienda Sanitaria USL
Rieti, Azienda Sanitaria USL VT/3 Viterbo, Azienda Sanitaria USL n. 4 Basso
Molise – Termoli, Azienda Sanitaria USL n. 3 Centro Molise – Campobasso,
Azienda Sanitaria USL NA/3 – Frattamaggiore (NA), Azienda Sanitaria USL
CE/2 - Aversa (CE), Azienda Sanitaria USL SA/1 - Nocera Inferiore (SA),
Azienda Sanitaria USL BA/1 - Andria (BA), Azienda Sanitaria USL BA/2 –
Barletta, Azienda Sanitaria USL BA/5 – Putignano (BA), Azienda Sanitaria USL
FG/2 - Manfredonia (FG), Azienda Sanitaria USL Brindisi, Azienda Sanitaria
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USL n. 3 Lagonegro (PZ), Azienda Sanitaria USL n. 1/Paola (CS), Azienda
Sanitaria USL N. 3/Rossano (CS), Azienda Sanitaria USL n. 8 Vibo Valentia
(CZ), Azienda Sanitaria USL n. 1 di Agrigento, Azienda Sanitaria USL n. 2
Caltanissetta, Azienda Sanitaria USL N. 9 di Trapani, Azienda Sanitaria USL n.
8 Senorbi (CA).
IACP
L'Aquila, Campobasso, Catania, Chieti, Civitavecchia (RM), Enna, Frosinone,
Isernia, Lanciano (CH), Latina, Messina, Pescara, Ragusa, Roma, Siracusa,
Teramo, Rieti, Siracusa, Viterbo.
Altri Enti
Ministero degli Affari Esteri - Direzione Cooperazione allo Sviluppo, Cassa
Depositi e Prestiti, Istituto per il Credito Sportivo, Amministrazione P.T.
Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo Paestum (SA), Consorzio Acquedotto
Doganella (RM), Consorzio Acquedotto Sile Piave in Roncade (TV), Consorzio
Gestione Acquedotto Simbrivio (RM), Consorzio B.I.M. Piave Tr. (TV),
Consorzio Acquedottistico - Valle Peligna - Alto Sangro (AQ), Centro Italiano
Studi sull'Alto Medioevo, Ente Nazionale della Gente dell'Aria (RM), INSEAN Istituto Nazionale per Esperienze Archit. Navale (RM), Istituto Agronomico per
l'Oltremare (FI), Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (RM), Istituto
Italiano per l’Africa e l’Oriente (RM),Istituto Nazionale Conserve Alimentari,
Unione Naz. Comuni ed Enti Montani dell’Abruzzo (AQ).
Amministrazioni che hanno anche attuato:
 NT2a ed NTG2b: Comune di Rimini, Comune di Spoleto, Provincia di
Belluno;
 NTG3: Comuni di Spoleto, di Torino, Rovigo, Rimini, Provincia di
Belluno, Cassa depositi e prestiti, Insean;
 NTG4 (per la parte qualità): Comuni di Spoleto e di Torino
Per una casistica più estesa, si può vedere in Appendice “La relazione
introduttiva al Convegno di Rimini del 26/27 gennaio 2007”.
Ritengo opportuno, però, descrivere alcuni casi significativi d di questo
periodo che danno informazioni integrative ed molto importanti sul sistema Ntg,
nelle sue concrete applicazioni.
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1) - A Langhirano con il Sindaco che applaude
Quasi agli inizi dell’attività di verifica dei carichi, mi pare nell’anno 1993,
venni chiamato dal Segretario comunale di Langhirano, una donna disponibile
alle innovazioni, dicendomi che cinque comuni vicini (fra i quali Corniglio e
Felino) si erano consorziati per effettuare la verifica dei carichi di lavoro con la
Newman.
Prima di iniziare i lavori il Sindaco volle vedermi.
E nell’incontro mi disse testualmente: “Egregio dottore, per le esigenze del
comune sono sufficienti le attuali disponibilità complessive di personale; quindi
né diminuzione né aumenti di dotazione organica. Però vi è l’esigenza di rivedere
la loro ripartizione, viste le variazioni negli impegni e nelle risorse di questi
ultimi anni”.
Dopo poco più di un mese, a lavori conclusi, illustrai al Sindaco ed alla
Giunta i risultati facendo una proposta di “ricollocazione” del personale nelle
varie unità evidenziandone il collegamento oggettivo con le variazioni di
produttività del lavoro nei precedenti tre anni.
Con piacevole sorpresa, appena accesa la luce in sala, il Sindaco applaudì
dicendomi:
“Le sue proposte sono le stesse che avrei fatto alla giunta sulla base della
mia conoscenza diretta, ma quella che lei chiama Lappe, la misura delle attività
e della produzione di ciascuna unità, la conseguente valutazione del rapporto fra
scostamenti di produzione e scostamento di entità di risorse scostamento
(produttività dl lavoro) ha reso oggettive e soprattutto trasparenti le proposte
che avrei fatto alla giunta. Evidentemente questo limita il mio potere personale,
ma lo rende trasparente”.
2) Il comune di Spoleto: la misura delle produttività e della quaità della
realizzata e per diversi anni
Illustrare l’esperienza fatta con il Comune di Spoleto richiederebbe quasi un
libro.
Durante il Fepa e l’Asfepa è stato fra i comuni piú attivi e partecipi.
Durante il periodo di attività con la Newman è stato il Comune dove sono
state applicate tutte le tecniche NTG, compresa quella sugli incentivi alla
produttività.
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Ma soprattutto è stato il Comune dove è stata attuata per la prima volta a
regime la contabilità analitica per le attività amministrative ed i servizi.
Ai fini degli obiettivi di questa relazione mi limito a “raccontare” quel che
accadde alla presentazione dei risultati, con i dati storici di tre anni e, quindi, con
i relativi confronti, nel corso di un apposito seminario riservato alla giunta ed a
tutta la dirigenza.
Ero da tempo, come si suol dire, di casa a Spoleto e quindi piú facilmente
succedeva che, al termine delle mie tante presentazioni per risultati di altre
tecniche, come ad es. quelle per la produttività e fabbisogni organici, vi fossero
richieste di chiarimenti.
Invece questa volta la presentazione si concluse senza alcuna domanda.
Ma la preoccupazione aumentò quando lo stesso silenzio si ebbe
nell’intervallo di tempo prima di andare ad una colazione con l’intera giunta e i
dirigenti di più elevato livello.
Poco prima di iniziare il pranzo e quando già si era seduti alla stessa lunga
tavola, il vice-Sindaco, con il quale avevo da tempo un rapporto molto
amichevole, mi disse all’improvviso e ad alta voce, scherzosamente, ma non
troppo: “Valentini, ma non temi di essere gambizzato?”
Nemmeno con la battuta il silenzio sulla presentazione venne interrotto.
In quel momento ebbi la conferma che la fatica di anni, a partire dai primi
tentativi del Fepa, era stata compensata: la tecnica NTG6 (così allora veniva
definita quella sulla contabilità analitica per organizzazione - CAO/NTG)
centrava l’obiettivo della trasparenza e del controllo dei costi a partire dalle
minime unità organizzative.
Preso da questa constatazione, non percepii il messaggio indiretto che la
battuta del vice sindaco dava, anche perché il Comune continuò per diversi anni e
con soddisfazione della giunta e degli stessi dirigenti ad attuare ed utilizzare il
controllo dei costi sulla base della NTG6.
La trasparenza (della produttività), dopo il primo impatto dovuto alla sua tecnicamente necessaria - invasività organizzativa, veniva positivamente
accettata da tutta la dirigenza politica ed amministrativa del Comune.
Evidentemente questo ne evidenziava la correttezza amministrativa e la
moralità che da tempo avevo constatato.
Proprio la positività e la completezza dell’esperienza che si realizzava nel
Comune di Spoleto mi convinse di due cose:
a) che la tecnica NTG6 era valida ed abbastanza facilmente attuabile;
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b) che esisteva un buon mercato potenziale, sia pure inizialmente limitato a
quegli enti in cui la correttezza e la moralità fosse culturalmente e concretamente
diffusa (e ne conoscevo tanti dall’esperienza durante e dopo il Fepa): attuabilità e
validità confermate anche successivamente.
Con il tempo ho avuto ragione sul punto a) e torto sul punto b).
3) Con la Price Water House: il successo consulenziale al Ministero degli
Affari Esteri e la mancata Joint Venture “Newman-PWH”.
Agli inizi del 1994, sull’onda del successo del sistema NTG/Newman,
confermato dal fatto che la metodologia basata su tale sistema è la prima in
assoluto ad essere approvata dal ministro Cassese per la verifica dei carichi di
lavoro, la Price Water House (PWH) prende contatti con mio figlio per una
possibile joint venture finalizzata alla diffusione nel mercato, non solo italiano,
del sistema NTG.
Ricordo ancora l’entusiasmo e gli apprezzamenti del responsabile di PWH
per le Amministrazioni pubbliche, manifestati nel primo incontro da me avuto
per mettere a punto la partecipazione di PWH alla gara bandita dal Ministero
degli affari esteri (MAE) per la verifica dei carichi di lavoro e determinazione
della dotazione organica per la Direzione “cooperazione economica con i paesi
in via di sviluppo”.
Era una ottima occasione per testare in concreto l’ipotesi di joint venture
per la commercializzazione su larga scala del sistema NTG.
Poco dopo l’invio dell’offerta, mi pare agli inizi dell’estate 1994, venni
informato da mio figlio che la PWH era stata convocata al MAE per chiarimenti
sull’offerta fatta.
Partecipai, per conto della PWH, alla riunione, pensando di dare
chiarimenti circa la metodologia NTG/Newman, allegata all’offerta e già
approvata, come detto in precedenza, dal Dipartimento della funzione pubblica.
Pensavo di dover illustrare tale metodologia ed invece… il Direttore della
direzione Cooperazione iniziò la riunione dicendo, sostanzialmente: “Se non si
trattasse del PWH, avremmo già escluso la vostra offerta per eccessi di ribasso
rispetto alle altre offerte. Voi avete fatto una offerta di 20 milioni di lire, a
fronte di tutte le altre che partono da un minimo di 300 milioni”.
Si può immaginare la sorpresa di noi tutti e soprattutto del rappresentante
di PWC che, dopo aver fatto riferimento alla joint venture, mi sollecitò a dare
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una risposta.
Come di norma avevo già fatto in altre occasioni di illustrazione del
sistema NTG/Newman, cominciai con il presentarmi.
Dopo le prime battute, il direttore mi interruppe con molto garbo dicendo
“Dott. Valentini, non si affatichi e ci affatichi nelle spiegazioni. Non so come La
PWH ce la farà a rientrare nei costi, ma il suo prestigio è noto, ma è altrettanto
a noi noto Lei; E più garantiti di così … Vi auguro buon lavoro, assicurandovi
la massima collaborazione da parte nostra”.
E così, lavorando tutta l’estate, e con una confermata forte collaborazione
della Direzione del personale, potemmo presentare il lavoro al Direttore che,
qualche giorno dopo, incontrandomi, complimentandosi e con visibile
soddisfazione per il tempestivo e forse non atteso risultato, mi disse: “dott.
Valentini, finalmente ad un mio collega d’ufficio posso dire; come fai a chiedere
integrazione di personale se la tua produttività nell’ultimo triennio si è ridotta
del 15%?”
Però, pochi giorni dopo mi chiamò al telefono pregandomi di illustrare ai
dirigenti degli uffici il “come” era stata determinata la nuova dotazione organica
in un seminario di massimo tre giorni.
E così, una mattina, mi pare sul finire del mese di settembre 1994, Via
Monte delle Gioie (zona piazza Vescovio) di Roma - sede della Newman venne quasi riempita dalle macchine blu dei circa trenta diplomatici che presero
posto nella sala riunioni con un silenzio quasi provocatorio.
Avevo da poco iniziato a descrivere questo “come”, quando venni
interrotto da uno dei partecipanti che mi pose una domanda a cui, nei tantissimi
incontri avutisi dal tempo del Fepa avrei risposto con un “mi sta ponendo una
domanda mal posta” (il che stava a significare: non ha capito niente e rischia di
non capire mai niente).
Ma, dopo una breve esposizione del mio curriculum, anche come ex
rappresentante italiano, e per cinque anni consecutivi, per la politica scientifica e
tecnologica all’Unesco, pregai tutti di rivolgere le domande alla fine della mia
intera descrizione della metodologia applicata, anticipando che sarei stato a
disposizione loro per tutto il tempo necessario.
Ma, credo, forte di tanti casi simili affrontati nell’esperienza già fatta in
precedenza, dissi anche che se avessi avuto delle domande, dopo aver risposto
esaurientemente, avrei offerto una colazione a tutti.
Il seminario si concluse al terzo giorno, e senza domande, ma anche senza
applausi.
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Il giorno dopo ebbi la telefonata di complimenti del Direttore.
Ma maggiore soddisfazione la ebbi quando, qualche mese dopo, una dei
partecipanti mi telefonò dicendomi: “Dott. Valentini, mi può dare il peso del
Progetto “aiuti alla Bosnia” di cui le sto inviando una sintesi?”.
Meglio di così …
E così poco dopo mio figlio mi fece firmare l’accordo di joint venture con
PWH.
Si aspettava la firma “americana”. Non arrivava. Arrivò la risposta
informale riportataci dal responsabile italiano: “La joint venture non si può
fare perché il sistema NTG, validissimo, costa troppo, troppo poco, e
altererebbe il nostro mercato”.
4) Il successo consulenziale presso una impresa privata
dipendenti e le preoccupazioni fiscali della proprietà
di circa 1000
Nella primavera del 1995 il Rettore dell’Università degli studi di Camerino,
il prof. Giannelli, che mi conosceva dai tempi della ricerca scientifica e
soprattutto del Cevar, organizzò presso la sua Università una riunione per
verificare la possibilità di attuazione del sistema NTG nelle strutture dipendenti.
A tale riunione invitò anche alcune imprese dell’area industriale della zona.
Alla riunione partecipò anche il dirigente del controllo di gestione di una
grande impresa di produzione di materiale di ufficio, con circa 1000 dipendenti,
che per evidenti motivi chiamo fittiziamente “Prisma spa”.
Qualche giorno dopo, questo dirigente mi telefonò per dirmi che la società
era disponibile a fare una sperimentazione per l’applicazione in alcuni reparti
della Contabilità Analitica per Organizzazione CAO-NTG della Newman
(l’attuale tecnica NTG3).
Per me, che peraltro in quel periodo stavo dando gli ultimi ritocchi al libro
“Contabilità analitica nelle attività amministrative e nei servizi – Contabilità
analitica per organizzazione” (ed. Il Ventaglio, anno 1995), costituiva un’ottima
occasione per attuare, per la prima volta nel privato, quanto avevo già attuato, e
con successo, nel pubblico (Comune di Spoleto, Cassa depositi e prestiti, ecc.).
Conseguentemente, anche per la forte motivazione che manifestava il
dirigente, in due mesi riuscimmo ad avere i costi, sia di prodotto come
risultavano dal catalogo di vendita (libreria, poltrone, scrivanie, distintamente
per tutte le tipologie dei vari modelli), sia di processo, sia di reparto.
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Consegnammo il dischetto con tutti i dati di base e i risultati.
Ricordo la soddisfazione del nostro interlocutore che sintetizzò in una
frase: “Finalmente vedo contenuti concreti ed utilissimi per il mio controllo di
gestione”.
Eravamo certi che avremmo acquisito una commessa per attuare a tutta
l’azienda la Cao/NTG.
Ci aspettavamo un invito a riprendere il lavoro. Invece, con un certo
ritardo, ricevemmo una telefonata dal dirigente che sostanzialmente ci disse:
“Ho fatto vedere i risultati al proprietario. Mano a mano che andavo avanti con
le proiezioni dei dati, manifestava i suoi apprezzamenti. Quando poi ha visto
quantificati dettagliatamente i costi dei suoi “prodotti” e dei relativi pezzi del
processo ha esclamato: un ottimo lavoro, utilissimi per migliorare lo stato di
conoscenza dell’andamento economico dell’azienda e soprattutto per valutare
correttamente i prezzi per il mercato. Ma te lo immagini che succederebbe se
quel dischetto nel Pc lo vedesse la Finanza?”.
Lì per lì pensai che fosse una scusa per evitare la commessa. Invece, in un
incontro successivo con il Rettore Giannelli, ebbi la conferma … della
motivazione fiscale.
5) Il successo consulenziale alla Cassa Depositi e Prestiti (C.DD.PP.) ed il
fallito tentativo di capital venture.
Ho conosciuto il dott. Giuseppe Falcone quando, nel periodo 1983/1985,
siamo stati entrambi membri della Commissione di fattibilità del progetto
finalizzato CNR “Pubblica Amministrazione”.
E da allora, e fino a quando non ha lasciato la direzione della Cassa
depositi e prestiti, siamo rimasti sempre “culturalmente” molto vicini,
soprattutto nel modo di intendere la gestione della “cosa pubblica”.
La Cassa Depositi e Prestiti è stato uno dei primi enti ad attuare il sistema
NTG, proprio nella fase difficile del passaggio dal sistema Fepa al sistema
Newman (anni 92/93). Ma fu durante il 1994 che la CDP diventò un punto
fermo e robusto dell’attuazione, con successo, delle tecniche NTG per la
rilevazione dei carichi di lavoro, per l’individuazione e monitoraggio della
produttività del lavoro e della produttività economica (indivi-duazione,
valutazione e controllo dei costi).
Ma qui voglio descrivere un fatto che, oltre a rafforzare quanto accaduto
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nel caso precedente del MAE, mise in evidenza un altro condizionamento,
tipicamente italico, alla diffusione del sistema NTG.
In un giorno dell’autunno del 1994, Falcone mi disse: “Emidio, te la senti
di fare la verifica dei carichi di lavoro e di mettere a punto, conseguentemente,
una nuova dotazione organica per il “Credito sportivo” di cui sono membro del
consiglio di amministrazione”?
Non ne rimasi molto entusiasta, soprattutto perche la Newman non aveva
nessuna esperienza di sistemi di banca e finanziari. Ma non potei rifiutarmi.
Ancora vedo la faccia di una delle consulenti più brave e preparate
nell’attuazione del sistema NTG, quando le dissi che, da sola, ed in breve tempo,
avrebbe dovuto fare tutto il lavoro “ nuovo”.
Tengo a precisare che già in quel periodo il sistema NTG era del tutto
informatizzato. Si stampava la sola relazione finale, con i relativi dati di base. Si
consumavano tanti dischetti e quasi niente carta.
Ma, nonostante le iniziali difficoltà, entro poco più di un mese la Newman
fu in grado di presentare allo stato maggiore del “ credito sportivo“ i risultati e
di consegnare il dischetto con tutti i dati presi a base con le valutazione dei
carichi di lavoro e proposta di dotazione organica.
Ormai i miei collaboratori utilizzavano il data show collegato al portatile. E
ciò consentiva una immediatezza di valutazione della lavoro fatto.
Ricordo ancora lo stupore e la soddisfazione del direttore generale e il viso
gongolante di Falcone che subito dopo la conclusione della presentazione disse,
davanti a tutti: “ Caro Emidio, non te lo avevo detto, ma quello che ha fatto la
Newman è già stato fatto da … (evito, evidentemente, nomi, ma si trattava di
una delle mayor internazionali di consulenza). Il tutto è ora nella spazzatura.
Non ti avevo detto nemmeno che tale spazzatura è costata 150 milioni di lire a
fronte dei 15 dati alla Newman.”.
Qualche giorno dopo Falcone mi chiamò per un incontro.
Sintetizzo ciò che mi disse subito all’inizio.
“Il Sistema NTG è un sistema molto innovativo, di tipo standard, e di facile
applicazione. Per la prima volta ho visto correttamente individuata la
produttività del lavoro botton up, a partire dalla strutture di base e salendo, con
il principio dell’insiemistica ad albero, sino al vertice. La contabilità analitica
per organizzazione consente di conoscere i costi dei prodotti, dei processi, delle
attività, delle strutture organi che ai vari livelli con una approssimazione mai
vista.
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E di ciò hanno bisogno le amministrazione pubbliche ... e non solo.
Il sistema NTG, oltre che dare una risposta concreta ai problemi di
efficienza e produttività dello Stato ha anche, il che non guasta, un potenziale di
business miliardario, ed io, che mi accingo ad andare in pensione, sono
affascinato da ciò e vorrei partecipare con te ad un progetto ambiziosissimo che
è nel contempo, culturalmente e professionalmente molto motivante ed
economicamente molto stimolante.
Però richiede un grosso investimento; NTG è una tecnologia standard che
trova nella sua rapida e vastissima diffusione il suo successo; in breve tempo
occorre disporre di migliaia di ingegneri. Quindi occorre partire alla grande. E
né la Newman né io abbiamo le risorse finanziarie necessarie. Occorre poter
disporre di capital venture e di notevole dimensioni. Se non si fa così, e si parte
con poco, avremo da un lato stimolato l’offerta e dall’altro non saremo in grado
di soddisfarla. Si muoveranno grandi e piccole società di consulenza cercando
di imitare Ntg. E le conseguenze sarebbero dannosissime, per noi e per il Paese.
Nei prossimi giorni farò un giro, a partire dagli amici della Banca d’Italia
per sollecitare un consorzio di banche per fornire la Newman di capital
venture.”.
La mia sorpresa fu evidentemente enorme, ma durò poco.
Dopo meno di una settimana, Falcone mi telefona dicendomi che “al solo
sentire parlare di capital venture i miei amici banchieri sono saltati sulla sedia
e che di capital venture, in Italia… nemmeno a parlarne”.
Credo che anche per lui la delusione sia stata forte e da allora i nostri
rapporti si sono allentati, anche perché la Newman stava letteralmente
esplodendo, con il fatturato che cresceva mensilmente in maniera esponenziale
(con grossi problemi di gestione finanziaria e fiscale). Fummo costretti a joint
venture con piccole società (cinque) territorialmente dislocate. Ed io ero preso a
girare per tutta Italia, dovendo essere presente nelle amministrazioni più grandi.
Ma nonostante questo si verificò quello che aveva previsto Falcone: il mercato
fu invaso da offerte “magliare”, causate proprio dall’obbligatorietà della verifica
dei carichi di lavoro. Purtroppo di queste offerte il 40% si rifacevano al sistema
NTG, sempre però precedute da un : ”a fra’ che te serve?”
6)
Comuni di Cesena e Andria: un paradosso nel benchmarking
Avevo da poco completato la verifica dei carichi di lavoro e la
determinazione delle dotazioni organiche (anno 1994) nei comuni di Cesena ed
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Andria, entrambi comuni con circa 90.000 abitanti, non capoluoghi di provincia,
a prevalente vocazione agricola., quando incontro per caso il
dirigentedell.Ufficio Enti locali del Ministero dell.Interno, che conoscevo dai
tempi del Fepa.
Uno degli indicatori per valutare mediamente la dotazione organica
complessiva dei comuni sottoposta allora all’approvazione del Ministero
dell.Interno, era quella del numero di abitanti.
Alla sua richiesta di parere sul valore di tale indicatori, risposi riferendomi
ai risultati dellla verifica fatta in tali comuni
A Cesena la dotazione organica di circa 800 posti complessivamente è
risultata adeguata agli attuali servizi; sostanzialmente la verifica dei carichi di
lavoro ha portato ad una limitata ristaffatura. con trascurabile incremento di
organico.
Ad Andria, la dotazione di circa 600 posti è risultata in eccesso ai servizi
garantiti; per evitare proposte di riduzione e limitati incrementi si è fatto ricorso
alla .previsione programmata. di un miglioramento della qualitá dei servizi
attuali e di istituzione di nuovi..
E non gli ho dovuto chiarire il paradosso: conosceva abbastanza il sistema
NTG e credo che non gli dicessi sostanzialmente niente di nuovo, vista la sua
approfondita conoscenza delle due situazioni.
Si confermava l’oggettività e, soprattutto, la trasparenza date dall.individuazione
tipologicamente omogenea della Lappe (Lista delle attività dei prodotti e dei
parametri), dalla quantificazione corretta delle attività e della produzione, dal
monitoraggio effettuato per un sufficiente arco di tempo, dalla valutazione degli
scostamenti di produttivitá per singoli servizi e attività amministrative e per
unitá organiche e dal confronto che tutto ciò consentiva fra due enti abbastanza
omogenei.
In questo caso era stato possibile realizzare il benchmarking sia verticale,
confronti omogenee all.interno di ciascun ente (per la ristaffatura) sia
orizzontalmente, per una comparazione fra enti abbastanza omogenei.
7) In una Usl della Campania : improduttività come sistema
Con il successo della metologia NTG /Newman, la prima ad essere
ufficialmente approvata dal Dipartimento della Funzione Pubblica, con il prof.
Cassese ministro, la Newman diventa leader in questo campo. Una grande
esperienza positiva era stata effetuata nel nord-est (Veneto e Friuli). Inoltre,
dopo un grosso investimento fatto nelle USLL di Campobasso e Larino, era
cominciata, tramite diverse consociate, la verifica dei carichi di lavoro nelle
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aziende sanitarie. Ed il mio compito si concentrava essenzialmene nel momento
di fare le proposte, mentre tutta la parte precedente veniva attuata dalle
consociate o direttamente mediante consulenti Newman da me progressivamente
formati.
A mano a mano che aumentava l.esperienza e proprio per lo standard
metodologico del sistema NTG, si incrementava la banca dati e diventava
sempre più facile fare confronti e indicazioni circa la produttivitá media, per
tipologie omogenee di attività e di servizi, da porre a base per proposte di
dotazioni organiche.
Come in atri casi, quando si trattò di fare le proposte di dotazione
organiche per la Usl della Campania che comprendeva un ex manicomio, pur
evitando eccessivi .tagli., la proposta di base che presentai al Direttore
Generale, prevedeva una riduzione complessiva di 200 medici, su un totale di
circa 800.
Sapevo benissimo che non si poteva licenziare nessuno, ma poteva essere
una base utile per un programma progressivo di assorbimento delle eccedenze.
Ne convenne subito il Direttore Generale, contento di trovare .trasparente
ed oggettiva giustificazione. al problema di come sgonfiare l.eccedenza di
medici dopo l.entrata in vigore della legge Basaglia.
Dopo poco tempo seppi dal mio collaboratore, che aveva portato a termine
il lavoro, che occorreva una nuova proposta. Gli organi regionali, decisori finali
al riguardo, non solo non erano di accordo sulla riduzione, ma prevedevano nel
loro piano strategico sanitario regionale un incremento di circfa 200 medici
E così la metodologia venne utilizzata per quantificare irrealistiche
previsioni di incremento di domanda, miglioramenti virtuali di qualitá
soprattutto in termini di riduzione dei tempi di attesa, domanda ed istituzione di
nuovi reparti e servizi.
Afronte di un meno 200 c che venne approvata la proposta di .. più 200
.
Cominciai ad avere forti dubbi sull.opportunità di continuare la verifica dei
carichi di lavoro sulla base di tali forzature.
Per evidenti motivi di sopravvivenza economica si dovette fare buon viso a
cattivo gioco. Ero stato facile profeta nell.articolo scritto per la rivista .Il
segretario comunale. n.1-2 /1994
Per concludere il caso riporto la risposta che ebbi qualche anno fa ad una
mia domanda
provocatoria circa la possibile eccedenza di medici nella regione: .Più o meno
del 50%..
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Vi era certamente un.esagerazione, forse anche una situazione alla Andria
sopra descritta, ma certamente era palese una forte sotto-utilizzazione del
personale medico.
Cio che è accaduto succsivamente nella sanità Campana rende evidente
che la regione campania ha il primato di “improduttività” e non soolo nel
Settore Sanitario
8) In una Usl della Calabria : si conclude , per me, la vicenda dei carichi
di lavoro
Poco dopo la esperienza del caso precedente, venni interessato dal
presidente della societá in joint-venture che operava, con la collaborazione di un
nostro esperto, nelle regione Calabria, a presentare al direttore generale ed al suo
staff le proposte relative ad una Usl della regione.
Dopo aver esaminato i dati, le relative elaborazioni e le propost conclusive,
mi complimentai innanzitutto con il gruppo che vi aveva lavorato per la
coerenza fra produttività e determinazione dei fabbisogni organici.
Era un esempio da manuale.
Nella riunione di presentazione, notevolmente soddisfatto, cominciai ad
illustrare il percorso metodologico in base al quale si basavano le proposte che
stavo, per fare complimentandomi più volte per la chiarezza e controllabilità dei
dati.
Ad un certo punto il direttore generale si alzó ed uscí dalla sala riunioni
con un suo collaboratore, dicendo che sarebbe rientrato poco dopo, pregandomi
di continuare comunque la illustrazione dei dati e della loro elaborazione e
valutazione, ma di attenderlo prima di passare all.illustrazione delle proposte.
Ma proprio quando eravamo in attesa del suo ritorno per esaminare la
proposta della nuova dotazione organica, mi fece chiamare dal suo segretario.
Lo trovai nella sua stanza scuro in volto e preoccupato. E senza preamboli
mi disse: .Caro dottore, ho apprezzato molto la.illustrazione dei dat,i delle
elaborazioni e le conseguenti valutazioni ma prima di illustrarmi la proposta
tecnica, debbo manifestarle tutte le mie scuse: i dati che le hanno fatto
trovare sono tutti non veri. Dobbiamo rinviare la riunione a data da destinarsi,
dopo una verifica dei dati..
Ne uscii sconvolto.
Dopo la Imprtoduttività manifesta di Napoli mi imbattevo nella
produttivataà falsata.
Per fortuna, da una prima indagine fra i miei collaboratori ed anche fra le
societá consociate,ebbi la conferma che i casi da me incontrati costituivano una
eccezione; e così la Newman potè portare a termine la verifica, direttamente o
indirettamente, in circa 400 enti (con una forte prevalenza nel nord-est).
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Ma nella grande maggioranza dei comuni ed USL, purtroppo in prevalenza
in alcune regioni del meridione, prevalse .a Fra... che te serve..
Vi era stata una specie di selezione; chi sceglieva la Newman sapeva che vi
era la corretteza e oggettività, a meno di non falsificare, ma con forte
competenza statistica, i dati.
E così dopo un poco la individuazione delle dotazioni organiche venne
sganciata dai carichi di lavoro; buttando il bambino (la produttività) con l’.acqua
sporca dei carichi di lavoro.
Si entró nel periodo del far west della determinazione delle dotazioni
organiche in base alle .effettive e comprovate esigenze., senza dire come
individuare e soprattutto controllare queste esigenze.
,
9) - comune di Torino: la trasparenza. Produttività e qualità ostacolata
dagli altri e… non solo
Nel comune di Torino ho fatto la piu´completa, interessante ed anche
motivante esperienza dei miei anni del dopo Fepa.
Per due anni, con un impegno costante mio e con l’impiego, a tempo
pieno, di circa 30 dipendenti presi in maggioranza dal settore personale, venne
innanzitutto individuata la lista prodotti e parametri (Lappe) per tutte le unitá del
comune (circa 100). Vennero inoltre quantificati i prodotti e le attività del
settore Scuole e di quello della Vigilanza Urbana.
Anche questa esperienza, come quella del comune di Spoleto,
richiederebbe quasi un libro (e non é detto che nel tempo non lo faccia).
Mi limito ora a ricordare quella relativa alla contabilità analitica attuata nel
settore Vigilanza.
Non fu un lavoro certamente facile, ma anche per l.appoggio convinto del
compianto vice sindaco, Domenico Carpanini, anche assessore per questo
settore, in un tempo relativamente breve, venne attuata la tecnica NTG6 in tutte
le unitá organiche in cui si articolava il settore.
I risultati furono così tecnicamente validi da essere pubblicizzati,
unitamente a quelli sulla qualitá, di cui al caso successivo, in una pubblicazione
apposita distribuita alla stampa locale.
Tutto sembrava lasciar prevedere una estensione agli altri settori del
comune. E già lo si stava facendo, con coinvolgimento convinto della dirigenza,
nei settori Scuole ed Urbanistica.
Il comandante dei vigili, dott. Manna (lo cito facendo eccezione alla
regola), ne era tanto soddisfatto da ritenere opportuno presentare i risultati alla
conferenza annuale dell'associazione.
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Al ritorno, l’ufficiale che era stato distaccato a tempo pieno per l.attuazione
del progetto, molto deluso e frustrato mi disse che alle lodi pubbliche per il
lavoro fatto avevano fatto seguito, nei lavori.di corridoio, forti critiche
sintetizzabili in questa frase: .complimenti,.... ma chi ce lo fa fare ad avere,
solo noi, un monitoraggio cosí esauriente e .vero.sui costi delle nostre attività e
servizi e sulla produttivitá economica dei nostri uffici ?.
Evidentemente la delusione fu molto forte; ma si continuó a lavorare per
l’estensione ad altri settori.
Ma poco dopo si ebbe il cambio della giunta, cambiarono assessore e
direttore del personale e l’esperienza a Torino si concluse.
10) provincia di Belluno: la misura della produttività facilitata e poi ....
dimenticata
Nell’anno 1995, su iniziativa di un dirigente del comune di Rovigo (fepino
doc, come si autodefinivano quelli piú motivati e fattivi) tenni un lungo corso di
formazione sul sistema NTG ai dirigenti di diversi enti del Veneto (fra i quali i
comuni di Belluno, Vicenza e Rovigo).
Ricordo con giustificata nostalgia le belle giornate trascorse, alloggiando
nella foresteria e tenendo il corso in una sala della splendida abbazia di Praglia.
Come conseguenza di tale corso, la Newman ebbe diverse consulenze ed in
particolare quelle della provincia di Belluno e della provincia e comune di
Rovigo.
Ed ebbe inizio la mia forte esperienza (anche nei nuclei di valutazione) fra
le nebbie del Polesine e le nevi delle Alpi.
Sia pure nelle dimensioni non certamente grandi, nella provincia di
Belluno venne realizzato non solo il monitoraggio dei costi ma anche un primo
esempio di applicazione completa di gestione per budget.
Anche in questo caso, come nella quasi totalitá delle esperienze complete
fatte nel dopo Fepa, vi era stata la forte disponibilità della dirigenza politica,
stimolata da un dirigente che aveva vissuto l’esperienza del progetto Fepa.
Ricordo le frequenti riunioni con la giunta per illustrare i risultati a mano a
mano che si ottenevano.
I risultati furono ritenuti tanto validi da motivare la dirigenza politica ed
amministrativa a presentarli in un convegno a Conegliano Veneto.
11)
Gli indicatori di qualità Comune di Spoleto - Trasparenza e
customer satisfaction: una bella esperienza,ripetuta e poi... dimenticata
Nel Comune di Spoleto venne, fra l’altro, realizzata anche la più
completa indagine sulla qualitá dei servizi forniti dall’ente così come veniva
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percepita dall’utenza per quanto riguarda la tempestivitá, l’adeguatezza e
l’accuratezza.
Tale indagine venne effettuata a tappeto interrogando telefonicamente
circa mille famiglie scelte a campione dall’elenco telefonico.
Mi sono sentito in quel periodo sondaggista come il mio amico Piepoli.
L’indagine venne materialmente fatta da un gruppo di tre giovani
ragazze, selezionate personalmente per la loro facilitá di comunicazione e
preparate con un sufficiente allenamento.
Si ebbe una molto positiva accoglienza da parte della cittadinanza, sia in
termini quantitativi,con una risposta a ben il 95% delle interviste programmate,
sia di gradimento con un valore medio oscillante fra il buono e l.ottimo.
I risultati vennero illustrati in un apposito seminario pubblico e divulgati
nei giornali locali. Seppi poi che, anche quando cessò ll’attività di consulenza
della Newman. L’indagine venne ripetuta a cura del personale del comune, per
valutare anche gli scostamenti nella .customer satisfaction..
Non ebbi modo di vederne i risultati.
Ma anche in questo caso, come a Torino, cambiata la giunta, tutto il
sistema NTG che era stato applicato completamente per diversi anni, dopo la
messa a regime realizzata dalla Newman,non venne piú applicato.
Ma non credo che sia dipeso da volontá politica. Una volta messo da parte
la trasparenza/monitoraggio della produttivvità, era consequenziale non dedicare
energie alla trasparenza/monitoraggio della qualità.
12) - Gli indicatori di qualità nel Comune di Torino – Trasperenza e
custuner satisfaction :la soddisfazione di Carpanini e..po la delusione
Come per il comune di Spoleto, contemporaneamente ai costi, venne
attuata una indagine sul gradimento dei servizi del settore Vigilanza, con la
stessa metologia NTG 4, ma con un diverso modo di esecuzione.
I questionari, questa volta, venero distribuiti, sempre a campione, dai
vigili urbani e poi inviati, dagli interessati, al Comune.
Anche in questo caso la risposta risultó quantitativamente e
qualitativamente positiva.
Ricordo la soddisfazione del compianto Carpanini nel vedere i grafici dei
risultati presentatigli dall’ufficiale responsabile.
Era molto contento di aver sostenuto e fatto accettare un'indagine che
poteva anche apparire rischiosa.
Nella fase preparatoria e progettuale aveva detto spesso che era certo che
il giudizio della cittadinanza sul settore sarebbe stato migliore di quello che si
ricavava dalle cronache quotidiane e dalle varie rubriche .lettere al direttore..
Ma anche in questo caso in questo si ebbe l’effetto “ Bassanini”
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13) Provincia di Rovigo: trasparenza e controlli gestionali, con qualche
difficoltá ambientale
La provincia di Rovigo ha rappresentato negli anni 1996/1998 il punto di
forza della mia attività che in quel periodo si è svolta fra Belluno e Rovigo.
In quel periodo mi trovavo nella condizione, quasi ideale, di essere il Presidente
del Nucleodi valutazione e consulente per l’attivazione del sistema NTG, per la
parte efficienza.
Oltre alla individuazione delle produttività del lavoro e dell.attuazione
della contabilità analitica si procedette anche ad un'analisi approfondita e
sistemica delle principali procedure dell.Ente.
Questo lavoro era peraltro facilitato dalla coincidenza con quello analogo
che si stavarealizzando nella provincia di Belluno.
Vi era molto motivazione e disponibilitá sia da parte della dirigenza
politica sia da parte di quella amministrativa.
I nuclei di valutazione ed i Controlli interni allora erano ancora poco
normativizzati: il dlgs 286 che li disciplinò nei dettagli è del 1999.
Nel nucleo, in cui avevo la fortuna di avere come membri due validissimi
dirigenti estranei alla Provincia, vi era quindi molta motivazione nel predisporre
il regolamento, nel’.impostare il piano di valutazione che poteva avere le basi
proprio nel monitoraggio della produttivita del lavoro e del controllo dei costi
che si stava realizzando, con successo, nelle strutture dell.ente.
Ma quando si inizió, come era peraltro necessario, a sentire il parere dei
diretti interessati alla valutazione, cominciarono le difficoltá, e gli ostacoli.
Si percepí subito che proprio il voler collegare la valutazione alla produttività
ed alla trasparenza gestionale creava problemi nell’ambiente della dirigenza
amministrativa.
E la disponibilitá manifestata nella fase di messa a punto e attuazione del
monitoraggio venne a ridursi proghessivamente. I tempi si allungarono con le
elezioni della nuova Amministrazione.
Alla Presidenza delle giunta venne eletto un ex sindacalista. Pensavo che
questo consentisse un'accelerazione della valutazione.
Ed invece non venni confermato, e con me nemmeno gli altri membri.
La trasparenza poteva anche essere conosciuta (e questo era già un forte
passo avanti) ma collegarne la valutazione riduceva moltissimo la
discrezionalitá.
La valutazione basata sulla produttività e sula trasparenza gestionale non
solo non era gradita dalla dirigenzaamministrativa (soprattutto quella più
direttamente coivolta in scelte delicate, come quella preposta
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all.urbanistica, ai Lavori Pubblici e piú in generale ai servizi gestiti dall.ente),
per il solito motivo (chi ce lo fa fare ecc ecc) ma non lo era nemmeno dalla
dirigenza politica perchè vedeva così ridursi il potere di ….discrezionalità..
14) Comune di Rovigo: trasparenza e valutazione, con qualche difficoltá
ambientale in piú
Contemporaneamente, al comune di Rovigo mì trovai, per un certo
periodo, quasi nelle stesse condizioni della Provincia.
Il nucleo questa volta era presieduto dal Segretario Generale (il che,
indipendentemente dalla persona, non consentiva peraltro la necessaria
autonomia del nucleo). Cercai di fare in modo che la valutazione utilizzasse
anche gli indicatori di produttivita che risultavano dal monitoraggio realizzato.
Non vi riusci. Ma a differenza della Provincia, non insistetti molto nel
prendere in condiderazione anche i dati di monitoraggio. Ci si accontentó dei
soli parametri valutativi preventivamente approvati (alla cui messa a punto detti
molta collaborazione). Ma nel prosieguo dei lavori vennero fuori le difficoltà
connesse al fatto che il preventivo.era influenzato dal ….successivo. e con il
conseguente rischio di criteri .finalizzati. a certi risultati.
I risultati non premiarono il compromesso; la valutazione fu giudicata
influenzata da personalismi.
Come in tutti gli altre casi non si poteva che giungere ad una
conclusione: ma a che serve tutta la fatica per attivare il monitoraggio della
produttività se questo poi non viene . valutato.?
E così si perse anche tutto il lavoro fatto con tanto impegno e
professionalità.
Ritenevo, allora, che si trattasse di incidenti di percorso dovuti a situazioni
personali: ero ancora convinto che si poteva e doveva insistere.
Mi rifiutavo di ammettere quello che cominciava ad essere evidente: il
controproducente feed back fra valutazione e monitoraggio, causato dalla non
voluta miura della produttività e della relativa trasparenza.
15) Università di Bologna: produttività, trasparenza ed accademia; una
difficile combinazione
Nel corso della mia (1995/1998) esperienza fatta esclusivamete nel Nord
Italia, avevo nel frattempo messo a punto una metodologia per le valutazioni
delle prestazioni sia dirigenziale sia delle posizioni di lavoro che venne prima
illustrata in un convegno al CNEL e poi pubblicata da Franco Angeli (vedere
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Rivista trimestrale di scienza dell.amministrazione fascicolo n.3 anno 2000:
Nucleo di Valutazione e controllo di gestione).
Un poco per il prestigio che ormai avevo conseguito nel settore della
valutazione e molto,credo, per la conoscenza/amicizia con il vertice
dell’Università (rettore e prorettore), fui chiamato a far parte del nucleo di
valutazione della prestigiosa Università di Bologna.
Il nucleo, presieduto da un Professore di Ingegneria , era formato da altri
due professor Universitari e da un aziendalista.
Sin da principio mi sforzai di attivare il monitoraggio della produttività
nelle attività dell.Università, sopratutto di quelle collegate più direttamente
alla didattica.
Riuscii anche, con l’aiuto degli uffici del rettorato, a mettere a punto un
prototipo che evidenziava la produttivitá del lavoro e soprattutto i costi
(compresi quelli della didattica) per corso di laurea e per i pezzi di processo
relativi.
Non capii in tempo che misura delle produttività e trasparenza, pur in
una Universitá come quella di Bologna, non erano accettate
E così, quando si trattò della riconferma annuale del nucleo, ebbi una
telefonata diretta del Rettore che mi annunciava la mia non conferma per
…….problemi di incompatibilità caratteriale con il Presidente.
16) - Asl Alto Tevere - Umbria - misura della produtivita , Trasparenza e
primariato medico: una minore, ma sempre difficile.. combinazione
Il Direttore Generale della ASL n.1 (Alto Tevere), che mi aveva
conosciuto ai tempi del Fepa, mi volle, nel 2001, come Presidente del nucleo di
valutazione. Le presenze del Preside di Economia di Perugia e di un docente
della SDA Bocconi facevano ben sperare su una realizzazione di un processo di
valutazione ancorato all’attuazione del sistema NTG linitata alla produttività del
lavoro ed al controllo dei costi
Ed inizialmente, come negli altri casi, tutto andò abbastamza bene, anche se i
tempi di messa a punto del progetto risultarono piú lunghi del previsto, dato lo
scarso entusiasmo manifestato dalla struttura dirgenziale medica.
Ma quando si cercò di passare all.attuazione si ebbero subito i primi ostacoli,
non tali da bloccare il progetto ma certamente efficaci. per rallentarlo.
Con il cambio di Direttore Generale, si ebbe la conseguente solita sospensione,
con l’aggiunta di una non simpatica trattativa per ridurre i compensi ai
compenenti del nucleo.
E questa volta gli ostacoli vennero proprio dalla direzione generale: cessarono
quasi completamente i rapporti con il responsabile del controllo di gestione che
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costituiva il collegamento con la struttura per l’attivazione del monitoraggio
delle attivita e dei costi.
In realtà cominciovano a diffondersi nei nuclei di valutazione metodiche del
tutto sganciate da qualsiasi monitoraggio. Si faceva presto e con la soddisfazione
di tutti. E così non mi restò altro che dimettermi. Non mi era accorto che nella
valutazione delle prestazioni e del rendimento si era ormai diffuso, dappertutto o
quasi il .volemose bene. efficacemente messo in risalto dal prof. Ichino, con il
suo "I Nullafacenti.
17) - Centro Speranza Fratta Todina - Una struttura di eccellenza e
corretta, con paura, ingiustificata, di trasparenza: il paradosso dei pesci
bianchi e puliti che temono di apparire sporchi.
Prima che terminasse la mia esperienza nella Asl Alto Tevere Umbria, un
mio amico commercialista mi chiese di dargli una mano per realizzare il sistema
qualità del Centro Speranza di Fratta Todina, una struttura di assistenza ai
giovani con gravi handicap mentali, gestita da suore. Ebbi così subito la
possibilitá di un volontariato coerente con il mio passato professionale.
Consiglio con convinzione a chi per caso si trovi a percorrere, da turista, la
superstrada E47 che collega Orte a Cesena, di uscire, per qualche ora, a Fratta
Todina e visitare questo Centro.
Resterà meravigliato e soprattutto umanamente piú ricco vedendo dove e
come sono curati e trattati bambini e adoloscenti che, peraltro, commuovono e
provocano forti emozioni al solo vederli.
Ma dopo questa doverosa premessa passo all'illustrazione del caso.
Credo che un giorno racconterò in un apposito libro questa mia bella
ultima esperienza che mi ha coinvolto, in un momemto peraltro particolare della
mia vita, per quasi tre anni, non solo professionalmente, ma anche
esistenzialmente.
Descrivere tutte le attivitá svolte nei tre anni, i seminari e convegni che la
hanno caratterizzata, sarebbe certamente eccessivo.
Mi limito alla fase conclusiva, significativa in termini di trasparenza nel
servizi pubblici. In tutto il periodo precedente avevo potuto constatare la
massima trasparenza in tutto e una disponibilitá totale a fornire tutti i dati
richiesti.
Avvalendomi anche dell.amicizia del Prof. Cecconi, presidente della
UNI/CSQ, si era riusciti a completare l’ambiziso progetto per il miglioramento
continuo dei sistemi gestionali, ivi compreso quello per il sistema qualità.
Ne ero (e ne sono) particolarmente contento perchè si realizzava, per la
prima volta un progetto completo e sistemico di produttività del lavoro, di
produttività economica (attuazione della contabilità analitica spinta sino alle
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posizioni di lavoro ed alle attività processo) e di attuazione delle ISO
9001/9004.
Era già stata programmata la visita definitiva degli ispettori della CSQ per
il conseguimento della certificazione, quando l’ing. Temperini, che è stato mio
collaboratore per diversi anni, evidenziò in una riunione una diferenza fra i costi
risultanti dalla contabilitá analitica e quelli della contabililità economica. Si notó
subito uno sconcerto nei vertici della dirigenza che non capivano questa
differenza.
Inutli furono i miei tentativi di chiarire che il confronto non era
significativo in quanto mancavano alcuni costi di tipo generale e che proprio
l’analiticità dei dati, a parte qualche necessaria approssimazione, mettevano in
evidenza la corretteza della gestione del Centro. Niente da fare.
I rapporti si interruppero; ed il progetto non passò alla fase di attuazione a
regime.
Poco dopo il Centro ebbe la certificazione di qualitá, ma senza alcun
riferimento al sistema di monitoraggio della attivitàdella produttività ed in
particolare dei costi.
Rimasi evidentemente molto deluso, con qualche colpevolizzazione verso
la dirigenza del Centro. Con il tempo e riflettendo su tutta l’esperienza fatta
inquasi in un decennio da imprenditore e da presidente e membro di diversi
nuclei di valutazione ho dovuto concludere concludere, amaramente, che
monitoraggio e trasparenza gestionale della produttività o si realizzano in tutte
le Amministrazioni Pubblich (o quasi) o non si realizzano. Avevo torto io nel
pensare possibile la messa a regime della produttività
Nella trasparenza gestionale non si può essere soli
2.2.3,3 Legislazione ed NTG negli anni 1995/1999
dalla primavera degli anni 80 si passò
all’inverno degli anni 2000)
La riforma Giannini/Cassese diventa riforma
Bassanini e… muore.
( e
Nel periodo 1995-1999, vi fu un succedersi di decreti legislativi modificativi del
d.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29, in senso progressivamente peggiorativo
Comunque, per la parte produttività si constatava sempre una forte
influenza della cultura ed anche delle persone del Progetto Fepa.
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E questa normativa trova la sintesi finale nella legge n. 59 del 1997
(cosiddetta “Bassanini 1”) - Delega al Governo per il Conferimento di funzioni
e compiti alla regioni agli enti locali, per la riforma della pubblica
amministrazione e per la semplificazione.
In particolare con l’art. 11:
1. Il Governo è delegato ad emanare, entro dodici mesi dalla data di entrata
in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi diretti a:
a) razionalizzare l'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e
dei Ministeri, anche attraverso il riordino, la soppressione e la fusione di
Ministeri, nonché di amministrazioni centrali anche ad ordinamento autonomo;
b) riordinare gli enti pubblici nazionali operanti in settori diversi dalla
assistenza e previdenza, nonché gli enti privati, controllati direttamente o
indirettamente dallo Stato, che operano, anche all'estero, nella promozione e nel
sostegno pubblico al sistema produttivo nazionale;
c) riordinare e potenziare i meccanismi e gli strumenti di monitoraggio e di
valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle
amministrazioni pubbliche;
d) riordinare e razionalizzare gli interventi diretti a promuovere e sostenere
il settore della ricerca scientifica e tecnologica nonchè gli organismi operanti nel
settore stesso.
Ricordo di come tale normativa venne accolta da me e da tutto lo staff di
dipendenti della Newman in quel periodo e da quelli delle società (cinque)
collegate con joint venture.
Come si può rilevare al comma c), veniva sottolineata l’importanza di
riordinare e potenziare gli strumenti di “monitoraggio e di valutazione …”
mettendo in primo piano proprio l’esigenza di un monitoraggio gestionale.
Con questa “direttiva” si poteva realizzare finalmente la “trasparenza
gestionale e valutare la produttività nelle amministrazioni pubbliche in coerenza
con tutta quella cultura del monitoraggio, del controllo di gestione e della
valutazione, originata dal Rapporto Giannini.
E, invece, questa direttiva non solo non è stata applicata (comincia a
prevalere la deregulation in termini di regole per la produttività e trasparenza),
ma nel 1999 viene emanato il d.lg. n. 286 (Bassanini 2).
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Il titolo ripete di questa legge enuncia pedissequamente il citato comma c)
art. 11 della legge 59/1997, ma dettaglia ed enfatizza, forse in eccesso, la “
valutazione” e non non fa nessun cenno al monitoraggio ed alla produttività.
E con provvedimento si mette una pietra tombale su tutta quella
primavera innovativa che era iniziata con il rapporto Giannini del 1981.
In termini assoluti, dal 1997 ad oggi le uscite sono aumentate di
quasi 300 miliardi. Di contro, le entrate fiscali hanno registrato un
aumento del 52,7% e il gettito si è rimpolpato di 240 miliardi. Il boom
delle imposte locali (+204%) e l'aumento dei costi della macchina
pubblica testimoniano il fallimento del tentativo federalista
È da questa lacuna legislativa che è derivato e sta derivando non solo il
danno di confusione, di inefficienza ed altro causato dai sedicenti “nuclei di
valutazione”, ma anche la impossibilità di una oggettiva e più generale
valutazione dei sistemi gestionali delle Amministrazioni pubbliche ed in
particolare della verifica e controllo dei fabbisogni organici e dei costi di
produzione.
Ed a partire da tale data, peraltro in linea con il sistema privato, comincia il
periodo nero delle amministrazioni pubbliche.
Il termine produttività scompare letteralmente dal lessico e dalla cultura
della P.A. e comimcia l’epoca della finanza allegtra e improsuttiva
E comincia l’epoca della precarizzazione/stabilizzazione/precarizzazione,
che produce effetti devastanti sulla produttività e sui costi della P.A..
E la Newman che aveva investito proprio sulla produttività, soprattutto del
lavoro, vede il suo mercato crollare in pochi mesi.
In breve tempo le perdite della Newman sono rilevanti.
Conseguentemente e giustamente, in questi mesi tutti i dipendenti
cominciano a cercare lavoro e tutti, proprio tutti, trovano posti qualificati, al
primo colloquio.
Ma questo non impedisce una forte crisi finanziaria della Newman,
ripianata (per evitare il fallmento) e per continuare l’attività di ricerca e
sviluppo, con capitale familiare.
Il danno economico alla mia famiglia precede quello, purtroppo, della
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P.A. e del Paese che sempre più diventa una palude fangosa e nebbiosa, piena
di caimani che vivono proprio sul calo impressionante della produttività (-5%
dal 2000 ad al 2009 ).
Ma di questa vicenda e dei colpevoli dirò nel libro che ho iniziato a scrivere
sulle vicende e sulle faccende della P.A. da Giannini a… Brunetta
3 )Agli inizi del 2000: il contributo tecnico culturale
per l’Innovazione nelle pubbliche amministrazioni
Gli anni 1998 / 2000 son anni dedicati interamente a riflettere sul perche del
fallimento della Riforma Giannini/Cassese e delle conseguenze fortemente
dannose economicamente per evitare il fallimento della Newman che aveva
investito sul proseguimento della riforma. Sono gli anni peggiori della mia
vita, anche perché, a causa di cià la famiglia di mio figlio si trasferisce in
Venezuela con le nipotine che adoravo ed adoro
Per converso e fortunatamente iniziano per me la lunghe vacanze invernali
Caraibiche che hanno contribuito molto al mio benessere psico/fisico che sta
caretterzzando questi ultimi anni del mio continuare a mattercela tutta..
nonostante..tutto
Agli inizi del 2000 riscendo in campo culturalmemte e parzialmente anche
profesionalmente.
Gli anni 2001/2004 sono segnati da una forte attivita di ricerca e sviluppo del
sistema NTG che fa da supporto tecnico all’Inpa costituita sul finire del 2000,
approfittando di quella brevi primavere rappresentati dai governi Prodi e
D’alemma. E palazzo Chigi fu a volte sede di Riunioni InPa di cui si riporta la
composizione iniziale ad agosto 2001
Nella costituzione e nell’attività dell’Inpa un ruolo essenziale fu svolto dal
mio storico e affettuoso amico Giuseppe Cogliandro, allora consigliere della
Corte dei Conti, ora prestigioso presidente di Sezione.
INPA
Istituto per l’innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni
Consiglio di Amministrazione
Cons. GIUSEPPE COGLIANDRO , Corte dei conti - Presidente
Prof. MARIO RINALDI, Pres. di Cineca - Vice Presidente
Dott. EMIDIO VALENTINI, Presidente di Newman - Segretario Generale
Consiglio scientifico (situazione al 31 agosto 2001):
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Presidente Prof. MANIN CARABBA,
Presidente di Sezione della Corte dei conti – Presidente di Formstat
Componenti
Prof. LUCA ANSELMI, Università di Pisa, Facoltà di Economia
Prof. UMBERTO BERTELE’, Politecnico di Milano
Prof. LUCIO BIANCO, Presidente del CNR
Prof. FRANCESCO BISTONI, Rettore dell’Università di Perugia ,
Dott. CARLO BORGOMEO, Amministratore delegato di Sviluppo Italia
166
Prof. ELIO BORGONOVI, Direttore della Sda, Università Bocconi di Milano
Prof. BENIAMINO CARAVITA DI TORITTO,
Università La Sapienza di Roma, Facoltà di Scienze politiche
Cons. ANTONIO CATRICALÀ,
Segretario Generale, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Prof. GIANFRANCO CAVAZZONI, Università di Perugia, Facoltà di Economia
Prof. VITTORIO CECCONI, Università di Palermo, Facoltà di Ingegneria
Prof. MARIO CHITI, Direttore della Rivista trimestrale di diritto pubblico comunitario
Cons. GIUSEPPE COGLIANDRO, Consigliere della Corte dei conti
Dott. MARIO COLLEVECCHIO, Dirigente generale dello Stato
Prof. GUIDO CORSO, Università di Roma Tre, Facoltà di Giurisprudenza
Prof.ssa LIDIA D’ALESSIO, Università di Roma Tre, Facoltà di Economia
Cons. PAOLO DE IOANNA, Consiglio di Stato
Ing. UMBERTO DI CAPUA, Presidente di Sviluppo Italia
Prof. ANTONIO DI MAJO, Università di Firenze, Facoltà di Scienze politiche
Prof. GIORGIO DONNA, Presidente del Servizio di controllo interno del Ministero dei
Lavori Pubblici
Dott. CARLO FLAMMENT, Presidente del Formez
Prof. LUIGI FRATI, Università di Roma La Sapienza, Preside della Facoltà di Medicina
Prof. ROMOLO GHI, Presidente del Servizio di controllo interno del CNR
Dott. ANTONIO IANTOSCA, Direttore generale di Farmafactoring, Milano
Ing. SALVATORE IMPELLIZZERI, Consulente di amministrazioni pubbliche
Prof. LUCIANO HINNA, Università Tor Vergata di Roma, Facoltà di Economia
Prof. AGOSTINO LA BELLA,
Università di Tor Vergata di Roma, Preside della Facoltà di Ingegneria
Prof. GIAMPAOLO LADU, Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione
Dott. STEFANO LO FASO, Ragioniere Generale della Banca d’Italia
Prefetto GIULIO MANINCHEDDA,
Direttore della Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno
Generale di brigata UGO MARCHETTI,
Comandante della Scuola di Polizia Tributaria, Guardia Finanza
Ministro FRANCO MISTRETTA, Presidente dell’Istituto Diplomatico
Dott. ANDREA MONORCHIO, Ragioniere Generale dello Stato
Prefetto CARLO MOSCA, Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero dell’interno
Dott. ALESSANDRO PALANZA, Vice Segretario Generale della Camera dei Deputati
Dott. GIORGIO PANIZZI – Direttore Formstat -Roma
Dott. CORRADO PARACONE, Direttore della Fondazione Scuola Comp. S. Paolo, Torino
Prof. LUIGI PIERACCIONI, Presidente dell’Istituto G.Tagliacarne
Prof. FRANCESCO PIZZETTI,
PPGC Vol. 5.5
73
© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
Direttore della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione
Dott.ssa ERNESTA RANIERI, Dirigente della Regione Umbria
Prof. MARIO RINALDI,
Università di Bologna, Facoltà di Ingegneria - Presidente di Cineca
Prof. CLAUDIO ROVEDA, Politecnico di Milano
Prof. MASSIMO SAITA, Università di Milano, Facoltà di Economia.
Dott. CARLO SANTINI, Direttore Generale dell’Ufficio Italiano Cambi
Prof. TOMMASO SEDIARI, Università di Perugia, Preside della Facoltà di Economia
Prof. DOMENICO SORACE, Università di Firenze, Dipartimento di diritto pubblico
Prof. ROBERTO SORRENTINO, Università di Perugia, Preside della Facoltà di Ingegneria
Prof. ALESSANDRO TARADEL,
Direttore della Rivista trimestrale di Scienza dell’Amministrazione
Dott. ALESSANDRO TRUFFARELLI, Direttore Generale
Azienda Ospedaliera Policlinico di Perugia
Ing. CESARE VACIAGO, Direttore generale del Comune di Torino
Dott. EMIDIO VALENTINI, Presidente di Newman
Prof. LUCIANO VANDELLI,
Assessore alla riforma amministrativa della Regione Emilia-Romagna
Prof.ssa ELISABETTA ZUANELLI, Scuola Centrale Tributaria E.Vanoni
Prof. ALBERTO ZULIANI, Presidente dell’Aipa
I
Finalità
L’Istituto per l’innovazione nelle pubbliche amministrazioni (Inpa), costituito, sotto forma di
associazione non riconosciuta a norma
del codice civile, nel marzo 2000, persegue la finalità di migliorare la funzionalità delle
amministrazioni attraverso la promozione,
valorizzazione e diffusione delle innovazioni istituzionali, gestionali, tecnologiche e dei
controlli.
L’Inpa opera mediante studi e ricerche sui fabbisogni di innovazione; studi di valutazione di
progetti innovativi; trasferimenti di
esperienze di eccellenza già realizzate; attività di assistenza alle amministrazioni; convegni,
incontri di studio, dibattiti, conferenze,
seminari, progetti di formazione; corsi di istruzione; iniziative editoriali, anche on line.
Può inoltre istituire scuole di formazione, comitati di ricerca e gruppi di lavoro, nonché
attivare corsi di specializzazione, anche
post-universitari.
Linee-guida di azione
Linea-guida base: approccio sistemico alle innovazioni istituzionali, gestionali, tecnologiche
ed ai controlli (interni ed esterni).
167
Nel quadro di questa linea-guida, base di partenza e riferimento costante dovrà essere
l’innovazione tecnologica, con particolare
riguardo alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (software applicativi, reti
telematiche, internet, ecc.).
Le altre tipologie dell’innovazione ed il sistema dei controlli dovranno essere prese in
considerazione in funzione o connessione con
PPGC Vol. 5.5
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le innovazioni tecnologiche del tipo ICT (Information and Communication Technology).
Dalla composizione dell’Inpa, confrontata con quella del Cevar, , con quella
odierna di Astmap, si conferma la mia tenacia
nel volerr aggregare
culturalmente
l’elite tecnico/politica del paese ai fini di una sua costante
modernizzazione
L’attivita Inpa è stata molto forte, non solo cuturalmenmte ma anche
tecnicamente. Ma con scarsa incidenza politica::Eravamo in piena seconda
repubblica le cui tossicità aumentava di giorno in giorno. E non vi era più spazio
per iniziative culturali, modernamente giacobine-
4) Gli anni 2005 2007 ( inizi) - gli anni di
riflessione, dlle ricerche, dello scrivere e del
ritorno….in campo
Agli inizi del 2005
avevo deciso di vivere epicureamente nascosto
Non volevo saperne più del sistema NTG, né degli impegni culturali e
sociali che avevono accompagnato la mia vita professionale.
Ancora scottava la delusione della messo in soffitta di quel processo
riformatore della Pa iniziato da M.S.Giannini
ed al quale avevo, ed in
maniera notevole, personalmente
Mi stavo sempre più abituando alle lunghe vacanza a Maracaibo ,
godendomi il caldo, e mattutine passeggiate lungo il suo lago di salgariana
memoria e , soprattutto, della compagnia delle mie adorabili nipotine
caraibiche.
E’ il periodo in cui iniziai a scrivere il libro “Fatti e personaggi della Prima
repubblica ---“
Imiziai e portai a buon punto anche due libri , uno tecnico ed uno storico
a) - Politica della ricerca scientifica e tecnologica e competitività del paese: analisi
del passato, valutazione del presente, prospettive per il futuro
b) I Nonni raccontano : un rivisitazione, per le mie nipotine .e non solo
degli eventi, politico/istituzionali sociali del periodo poli 1870/1945 nei ricordi
dei mie nonni, dai mii genitori e miei negli anni della loro e mia infanzia/inizi
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adoloscenza : I principale eventi storici, visti con la soggettività /oggettiva dei
bambini/adolescenti
Gli anni 2005 e 2006 li ho dedicati in prevalenza proprio per
documentarmi . fare ricerche e scrivere: un periodo, anche di riflessione. che si
conclude ,con la pubblicazione , in 500 copie, del libro Fatti e personaggi …
Glia ltri due rimangono incompiuti proprio a causa del successo “di fatti e
personaggi di di cui riporto di seguito commenti di alcuni dei miei
personaggi
Grazie , Caro Emidio, di avermi inviato il tuo libro su fatti e personaggi della Prima Repubblica; è una miniera
di informazioni, curiosità e ricordi, spesso dimenticati, Fa venire talvolta un po’ di nostalgia, ma anche la
nostalgia fa parte della vita. Un cordiale , affettuoso saluto.
Giuseppe De Rita “ (2)
----------------“Carissimo, al rientro…. ho trovato il suo libro che sto leggendo con grande interesse e vivo apprezzamento
sia per i contenuti sia per la forma con cui sono esposti, Ritengo che da parte mia sarà oggetto di parecchie
riletture. Per quanto mi riguardo ritengo non saprei cosa aggiungere a quanto già c’è nel libro Forse una
marginale osservazione, quella di aver esercitato la mia professione di penalista ,,,,
Colgo l’occasione anche per ringraziarla della eccellente collaborazione che ebbe a darmi
Grazie e cordiali saluti . Remo Gaspari,” (3)
-----------------------------------Caro Emidio,
Anche sei in ritardo, e me ne scuso, voglio ringraziarti per il libro; e per il bellissimo (
per me) ricordo di quell’ incontro al “ Portonaccio”.
Con i migliori auguri per la “ definitiva”
Giuliano (8)
----------------------------------Caro Emidio,
Non soltanto ho ricevuto con piacere il tuo libro, ma mi ha riportato indietro ai sapori, gli
odori, le sensazioni di un mondo politico e di una società fatta di persone serie, attente al
decoro, ed ai riti di una convivenza civile di cui eri attento e compito sacerdote.
Sui contenuti che mi riguardano ho notato qualche imprecisione su cui se vorrai sarò più
circostanziato successivamente, ma che nulla tolgono all’affresco che tu dipingi e che va
oltre il particolare.
Grazie e a disposizione per i contributi che mi chiederai per completare il quadro.
Con stima e simpatia
Pierluigi Borghini
(9)
1) Prof. Giuseppe De Rita - Presidente del Censis e già presidente del Cnel
2) – On. Remo Gasperi - Già Ministro della Funzione Pubblica e dell'Ambiente
3) On . Giuliano Amato - Ministro dell’Interno, gia presidente del Consiglio dei Ministri
4) )Ing Pierluigi Borghini - Industriale- Responsabile nazionale del Dipartimento Industria e
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Politica industriale FI – Già Presidente Giovani Industriali – Confindustria
Nei giorni 25 e 26 gennaio 2007 il comune di Rimimi, organizza su
convegno sul tema Trasparenza, Funzionalità, Efficienza, Etica nella Pubblica
Amministrazione precedenti storici, stato attuale e prospettive, durante il quale
viene presentato il mio libro “ fatti e personaggi ..”
Tale convegno , organizzato da miei ex allievi, , venne subito utilizzato ,
in massima parte, per una specie di emivale-days, non voluto e nemmeno per
piacevole .
Convenni subito con il sindaco e con l’on o Lanfranco Turci, presente al
convegno, di puntare su un ottima messa a punto e successiva ben organizzata
diffusione degli atti del convegno e sulla costituzione di una associazione
avente come obiettivo proprio la trasparenza gestionale e la produttività del
lavoro nelle amministrazioni pubbliche .
Il tutto venne organizzato al meglio
Gli atti furono preparati in tempo e la mia relazione introduttiva, scritta dopo
il convegno, di 33 fitte pagine fu definita un piccolo libro bianco sulla
trasparenza e produttivita nel nostro Paese
Dette inizio Turci inviandomi la mail , di cui al capitolo successivo. che dette
avvio alla mia ridiscesa in campo tecnico/culturale/politico che tuttora
continua
Feci seguito io, rispondendo all’ invito e proponendo un emendamento al Dgs
2061 con il quale per la prima la prima volta si cercava di introdurre
normativamente nel paese non solo la trasparenza gestionale ma i contenuti
essenziali di essa
Nel periodo maggio settembre si tennere ben cinque convegni, organizzati
sempre dai mie ex allievi, per la divulgazione degli atti ( Cremona, Rimini,
Marsciano,Napoli, ). Questa serie di convegni si concluse molto bene con una
manifestazione al mio paese, molto ben organizzata dal sindaco del mio paese
e da quelli vicini,di altissimo livello tecnico e con un parterre di tutti o quasi i
rappresentatnti delle istituzioni , dai tantissimi sindaci,da quasi tutte le sttruttire
giudiziarie della provincia, e da un folta rappresentamza di assessori della
regione Campania.
E cosi il 18 gennaio 2008 venne costituita in Roma l’Astmap – Associazione
per la trasparenza ed il monitoraggio gestionali”,con soci fondaturi tutti miei
ex allievi e con membri del consiglio scientifico tutti i mia pià vicini e autorevoli
( www. Astmap. Org )
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5) La riforma Nicolais , abortita prima di nascereE meno male.
5.1 ) Il mio contributo, origine e realizzazione “ come emendamento n,
18.1 alla DDL 2161(riforma nicolais
Il 5 aprile 2007, mentre trascorrevo le mie lunghe vacanza invernali in
florida mi giunse questa mail dall’Onorevole Lanfranco Turci, che aveva
attivamente partecipato al convegno di Rimini
E da questa data inizia il mio nuovo impegno per le riforme Nicolais,prima
e Brunetta/Ichino , dopo
...
Gio 5 aprile 2007, 11:42:28
Lanfranco On. Turci
<[email protected]>
Da:
...
Visualizza contatto
A: [email protected]
Caro Emidio ,
l'altro ieri la Commissione I ha fissato il termine per la presentazione di emendamenti al
ddl di riforma della p.a., sarebbe utile che mi trasmettessi gli emendamenti puntuali, che
ritieni opportuni, al testo base del Governo (2161), ed anche gli emendamenti al testo di
Ichino da me presentato (2080).
Vista la ristrettezza dei tempi Ti chiedo di inviarmi gli emendamenti non oltre il 15 aprile
perchè li possa presentare in Commissione.
Cordiali saluti,
Lanfranco Turci
Caro Lanfranco,
con qualche giorno di ritardo rispetto alle mie previsioni, ti invio le bozze degli
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emendamenti.
Sono rientrato a Maracaibo solo questa sera ,dopo una breve vacanza pasquale presso
la finca (azienda agrupecuaria) del mio consuocero, isolata e senza collegamenti in internet.
Pero’ questo forzato e piacevole isolamento ha facilitato le messa a punto di questa
bozza.
Noterai le seguenti limitate , ma sostanziali , differenze:
…………………………
b) nel Dll 2161, che riguarda solo la legge 241 e qualche semplificazione di procedure
per le imprese, ho ritenuto opportuno prevedere un distinto capitolo III che, con il nucleo
forte sull’efficienza, si estende anche alla qualita’
Noterai anche che i punti c),d), e), f) del proposto art. 19 al Ddl 2161 sono gli stessi
riportati nella mia relazione introduttiva , con il richiamo volutamente retorico,al punto
2.5.8.2.1.
……………………………………
Rientro a Roma il 16 , e dal 17 in poi sono a tua disposizione per gli eventuali
chiarimenti e collaborazione nelle vicende parlamentari del Dll 2161 e, sopratutto, del
tuo Dll 2080.
Concludo con una convizione sempre piu’ ferma : senza una Autority “autorevole” la
trasparenza gestionale, anche se normativamente prevista, rischia una sostanziale e
pericolosa “trascuratezza”.
La verifica ed i controlli di norme tecniche come quelle relative alla trasparenza
gestionale non possono essere svolte da organi politicamente dipendenti o sindacalmente
“influenzabili”.
D’altronde la costituzione delle Autority esistenti hanno anche questa giustificazioe.
Ti raccomando di darmi conferma, a stretto giro di email, del ricevimento della
presente.
In attesa di incontrarti, un cordiale saluto
Emidio
Maracaibo 12 aprile 2007
Il 18 maggio ricevevo
la seguente mail
...
Ven 18 maggio 2007, 14:54:58
Da Ugo Millul [email protected] ( ufficio legislativo gruppo PSI la rosa
: nel pugno”
A:
emivalentini <[email protected]>
3 file Scarica tutto
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Emedamenti valentiniFannulloni.doc (23KB); proposta emendamento
Treu.doc (44KB); Emedamento_Fannulloni.doc (42KB)
Caro Sig. Valentini,
Le invio in allegato il testo degli emendamenti presentati dall'on. Turci al ddl
2161, quello che ripropone il pdl 2080 ha anumero 9.01, mentre quello da Lei
proposto ha il numero 17.01. Ieri la I Commissione ha esaminato gli
emendamenti al primo articolo del ddl 2161.
Le invio anche la proposta emendativa formulata dall'ufficio legislativo del
Ministero, comunque Le segnalo che tale emendamento non è ancora stato
presentato.
In attesa di un Suo riscontro
Cordialmente
UM
EMENDAMENTO A.C. 2161
Dopo l’articolo 17, inserire il seguente Capo:
“CAPO III
MISURE FINALIZZATE ALL’ATTUAZIONE DELLA TRASPARENZA
GESTIONALE
Art. 17-bis
(Trasparenza gestionale nelle amministrazioni pubbliche)
1. Le Amministrazioni pubbliche devono adottare tecnologie e metodologie
finalizzate alla realizzazione della trasparenza gestionale delle proprie attività e
strutture.
Art. 17-ter
(Delega al Governo in materia di trasparenza gestionale)
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per la realizzazione
della trasparenza gestionale nelle Amministrazioni pubbliche di cui all’art. 17bis.
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2. Nell'adozione dei decreti legislativi previsti dal comma 1, il Governo, per tutte
le amministrazioni pubbliche, si attiene ai seguenti principi e criteri direttivi:
a) progettazione ed attuazione del monitoraggio quantitativo, sistemico e
permanente del piano delle attività e prodotto istituzionali, del piano delle
attività e prodotti processo esteso alle posizioni di lavoro, del piano dei centri
di costo, del piano dei conti e del piano degli indicatori di gestione;
b) individuazione, quantificazione e monitoraggio della produttività del lavoro
(rendimento del personale) a partire dalle posizioni di lavoro, dei costi delle
attività e dei prodotti istituzionali di cui al piano del punto a), dei costi delle
attività e dei prodotti processo di cui al piano del punto a), della qualità delle
attività e dei servizi resi;
c) adozione di un meccanismo di valutazioni delle prestazioni imperniato su
piani annuali di produttività cui collegare gli effettivi fabbisogni di personale e i
budget interni;
d) disciplina di sistema di valutazione del rendimento del personale delle
pubbliche amministrazioni, nonché le misure conseguenti alla valutazione
stessa;
e) sviluppo di un proficuo collegamento tra i sistemi di controllo interno e le
azioni di miglioramento della qualità e delle prestazioni attraverso il
monitoraggio, la valutazione e la rendicontazione strutturata del miglioramento
continuo;
f) creazione di condizioni di misurabilità, verificabilità e incentivazione della
qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche.”
On. Lanfranco Turci
5.2 – Il mio contributo ( emendamento n 17,1) :
Le vicende degli emendamenti del 2161 , nella Commissioni I Affari costituzionali
Camera dei Deputati, dagli atti “ camera”
“””””””””
1) Seduta del 8 Marzo 2007
Inizia l’esame e ( pag. 23 ) viene deliberato l’abbinamento della Proposta di legge n. :
C.2080 (TURCI ed altri: "Norme in materia di valutazione dell'efficienza e del rendimento
delle strutture e dei dipendenti pubblici" alla Proposta di legge di iniziativa governativa n. C. 2161
(Modernizzazione delle Amministrazioni Pubbliche)
2) Seduta del 3 aprile 2007
Pag. 7 : Il presidente violante fissa il termine per la presentazione degli emendamenti al testo
base ( C.2161) alle ore 18 di lunedì 16 aprile 2007
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3) Emendamenti al 17 maggio 2007
3.1 ) Da pag. 24 a pag. 28 : Emendamento 9.01 ( Turci – Angelo Piazza)
Capo 1 bis - Istituzione dell’Autority per la valutazione dell’efficienza e del rendimento delle
strutture e dei dipendenti pubblici ( art. 9-bis , 9-ter, 9-quater, 9-quinquies)
3.2)
Pag. 32 : Emendamento 17.01 ( Turci – Angelo Piazza)
Capo III - Misure finalizzate all’attuazione della Trasparenza gestionale
( art. 17-bis e 17- ter)
4) Seduta del 29 maggio 2007
Pag. 72 : Il Presidente Violante propone di accantonare l’emendamento Turci 9.01
La commissione consente
5) Emendamenti del Relatore al 29 maggio 2007
Pag. 12 : Emendamento n. 9.02 _ Istituzione Commissione indipendente Presso CNEL
6) Seduta del 31 maggio 2007
6.1) Pag. 28 - Il Presidente Violante , su richiesta del Relatore , propone l’accantonamento
dell’emendamento n. 9.02 . La Commissione consente
6.2) Pag. 29 : Boato (verdi) sottoscrive l’articolo aggiuntivo
Turci 17.01 e lo ritira
6.3 – Pag. 29 Il presidente Violante pone all’esame della commissione l’art. aggiuntivo 9.02,
precedentemente accantonato:. Il relatore premette che il suo emendamento 9.02 trae spunto dal
progetto di legge Turci C. 2080, ne illustra i contenuti .
6.4 – pag. 30 - Turci evidenzia che il suo articolo aggiuntivo 9.01 è sostanzialmente riproduttivo
della propria proposta di legge C. 2080 e ne illustra i contenuti
6.5 - pag. 31 - Maria Fortuna Incostante…..condivide l'esigenza di individuare opportuni strumenti
di misurazione della qualità dell'azione amministrativa e di valutazione dell'operato dei dirigenti che ne
sono responsabili, nel rispetto, comunque, dell'autonomia costituzionale degli altri livelli di governo.
Ricorda inoltre che il decreto legislativo n. 286 del 1999, adottato in attuazione di una delega
contenuta in una delle leggi dell'allora ministro della funzione pubblica Bassanini, ha già previsto il
monitoraggio e la valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività delle amministrazioni
pubbliche. Si tratta quindi, a suo avviso, soltanto di garantire l'applicazione effettiva di quella
disciplina, eventualmente correggendola, dove occorre, per renderla più incisiva.
7) Sub emendamenti all’art. aggiuntivo del relatore n. 9.02 al 31 maggio 2005
7.1 - pag. 36 - sub emendamento Turci 0.9.02.17
Al comma 1, capoverso Art. 16-bis, comma 2, alinea, sostituire le parole: «giuridicoeconomiche», con le seguenti: «economiche-gestionali».
7.2
pag. 36 sub emendamento Turci 0.9.02.6
Al comma 1, capoverso Art. 16-ter, sostituire la lettera b) con la seguente:
b) Elabora e diffonde linee guida, modelli, metodi e indicatori per la valutazione dell'efficienza
dell'efficacia e delta economicità dell'attività di amministrazioni, enti e aziende pubblici, ai fini del
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controllo di gestione e della valutazione del personale, nonché per la definizione degli standard e fa
misurazione della qualità dell'azione amministrativa e dei servizi pubblici, ed elabora proposte,
segnalazioni e pareri alle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1 comma 2, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per il miglioramento della qualità dei servizi resi anche con
riferimento alle risorse impiegate. Promuove la conoscenza e la diffusione delle tecniche e delle
migliori pratiche nazionali e internazionali nelle suddette materie collaborando con gli omologhi
organismi e con le amministrazioni degli altri Stati, ovvero con gli altri soggetti operanti in ambito
comunitario o internazionale;
7.3
pag. 37 sub emendamento Turci 0.9,.02.7
Al comma 1, capoverso Art. 16-ter, sostituire la lettera d) con la seguente:
d) esamina reclami e segnalazioni di qualunque soggetto pubblico o privato, aventi ad oggetto casi di
inefficacia, inefficienza, mancato rispetto degli standard di qualità dell'attività delle amministrazioni
pubbliche e dei livelli essenziali delle prestazioni, effettuando, ove necessario, specifiche segnalazioni
ai servizi ispettivi, agli uffici di controllo delle amministrazioni interessate, all'ispettorato della funzione
pubblica, di cui all'articolo 60, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e successive
modificazioni e integrazioni, nonché, ove ravvisi un danno alla finanza pubblica, alle procure regionali
della Corte dei conti e ai Collegi dei revisori dei conti. Ai fini predetti la Commissione può anche
disporre ispezioni da parte dei servizi ispettivi delle singole amministrazioni, nonché dell'ispettorato
della funzione pubblica che può avvalersi, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, del
corpo della Guardia di finanza; il predetto corpo agisce nell'esercizio dei poteri di polizia economica e
finanziaria previsti dall'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 19 marzo 2001, n. 68 e successive
modificazioni;
7.4
pag. 38 sub emendamento Turci 0.9.02. 15
Al comma 1, capoverso Art. 16-ter, dopo la lettera g), inserire la seguente:
g-bis) promuove incontri periodici, consultazioni ed audizioni con i rappresentanti delle associazioni
dei consumatori o utenti, studiosi qualificati, università, enti e centri di ricerca, organi di informazione,
organizzazioni delle imprese e dei lavoratori, amministratori e dirigenti pubblici, al fine di esaminare le
problematiche emergenti dalla valutazione della qualità dell'attività delle singole amministrazioni
pubbliche ed il grado di soddisfazione dell'utenza;
8. seduta del 5 giugno 2007
Il relatore,
8.1 esprime parere favorevole sul subemendamento Turci 0.9.02.17, a condizione che sia
riformulato
8.2 esprime parere favorevole altresì sul subemendamento Turci 0.9.02.6, a condizione che sia
riformulato ….
8.3 parere favorevole sul subemendamento Turci 0.9.02.7, a condizione che sia riformulato…
8.4 Invita al ritiro dei subemendamenti Turci 0.9.02.14 e 0.9.02.15, in quanto il contenuto verrebbe
assorbito dalle proposte di riformulazione sopra prospettate.
8.5 Lanfranco TURCI ritira il suo articolo aggiuntivo 9.01 e riformula il suo subemendamento
0.9.02.17 nei termini proposti dal relatore; la Commissione approva il subemendamento Turci
0.9.02.17 (nuova formulazione).
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.
8.6 Lanfranco TURCI riformula il suo subemendamento 0.9.02.6 nei termini proposti dal relatore
; a Commissione approva il subemendamento Turci 0.9.02.6 (nuova formulazione).
8.7 Lanfranco TURCI riformula il suo subemendamento 0.9.02.7 nei termini proposti dal relatore ;
la Commissione approva il subemendamento Turci 0.9.02.7 (nuova formulazione).
.02.13.
8.08 Lanfranco TURCI ritira i suoi subemendamenti 0.9.02.14 e 0.9.02.15.
La Commissione, approva l'articolo aggiuntivo 9.02 del relatore come
risultante dai subemendamenti approvati. “””””
5.3 – Gli on. Turci e Piazza Turci, ci riprovano,con
una relazione più robusta, ma senza successo
Emendamento n. 18.01
Dopo l'articolo 18, aggiungere i seguenti:
Capo III MISURE FINALIZZATE ALL'ATTUAZIONE DELLA TRASPARENZA
GESTIONALE
Art. 18-bis. - (Trasparenza gestionale nelle amministrazioni pubbliche. Delega al
Governo in materia di trasparenza gestionale). 1. Le amministrazioni pubbliche devono
adottare tecnologie e metodologie finalizzate alla realizzazione della trasparenza gestionale
delle proprie attività e strutture.
2. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, uno o più decreti legislativi per la realizzazione della trasparenza gestionale
nelle Amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni.
3. Nell'adozione dei decreti legislativi previsti dal comma 2, il Governo, per tutte le
amministrazioni pubbliche, si attiene ai seguenti principi e criteri direttivi:
a) progettazione ed attuazione del monitoraggio quantitativo, sistemico e permanente
del piano delle attività e dei prodotti istituzionali, del piano delle attività, dei prodotti e del
processo estesi alle posizioni di lavoro, del piano dei centri di costo, del piano dei conti e del
piano degli indicatori di gestione;
b) individuazione, quantificazione e monitoraggio della produttività del lavoro
(rendimento del personale) a partire dalle posizioni di lavoro, dei costi delle attività e dei
prodotti istituzionali di cui al piano di cui alla lettera a), dei costi delle attività, dei prodotti e
del processo di cui al piano di cui alla lettera a), della qualità delle attività e dei servizi resi;
c) adozione di un meccanismo di valutazioni delle prestazioni imperniato su piani
annuali di produttività cui collegare gli effettivi fabbisogni di personale e i budget interni;
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d) disciplina di sistema di valutazione del rendimento del personale delle pubbliche
amministrazioni, nonché le misure conseguenti alla valutazione stessa;
e) sviluppo di un proficuo collegamento tra i sistemi di controllo interno e le azioni di
miglioramento della qualità e delle prestazioni attraverso il monitoraggio, la valutazione e la
rendicontazione strutturata del miglioramento continuo;
f) creazione di condizioni di misurabilità, verificabilità e incentivazione della qualità dei
servizi e delle funzioni pubbliche".
18. 01.
Turci, Angelo Piazza.
...................................................................................................................................................................
..................... RELAZIONE PER
EMENDAMENTO ART.18.01 A.C. 2161- ( Turci Piazza) .
“””””””””””””””””””””
L’emendamento 18.01 al PDL 2161, trova la sua lontana giustificazione nel cosiddetto rapporto
Giannini del 1981 nel quale, per la prima volta in maniera istituzionale, si parlava dell’esigenza di
misura e quantificazione delle attività amministrative e di introduzione nella PA di metodologie per
la valutazione della produttività.. In realtà tale rapporto riguardava anche
gli aspetti procedurali,
istituzionali ed organizzativi delle Amministrazioni Pubbliche, ma in queste note illustrative si vogliono
sottolineare le vicende della “ produttività”.
Purtroppo, e le attuali iniziative sia amministrative sia legislative ( ad es.
Commissione Cnel per la
misura delle attività Amministrative e PDL 2161 e PDL 2080) lo confermano , questa parte del
rapporto Giannini ( forse illuministicamente in anticipo sui tempi) ancora non risulta realizzata
In realtà vi è stata tutta una legislazione, dalla
Impiego al
Legge n. 93 del 19833 ( legge quadro sul pubblico
DLgs 286 del 1999, che direttamente o
indirettamente si richiama a tale rapporto,
realizzandone molte delle sue originali intuizioni.
Nel secondo quinquennio degli anni 80 si ebbero, inoltre due robusti progetti di ricerca. che
fanno riferimento al Rapporto Giannini:
Il primo è quello promosso dal CNR
“Progetto finalizzato Pubblica Amministrazione,quasi
esclusivamente accademico e con le caratteristiche di ricerca di base universitaria; il secondo è il
Progetto Fepa
“Funzionalità ed Efficienza delle Publica Amministrazione”
della Presidenza del
consiglio dei Ministri, Dipartimento Funzione Pubblica , esclusivamente all’interno delle strutture
pubbliche e con caratteristiche di ricerca applicata.
Ed è ormai un luogo comune la constatazione che tutta la normativa degli anni 90 sia stata
notevolmente influenzata dai risultati, dalla cultura ed anche dalle persone impegnate in tali progetti,
con una sostanziale differenza: il primo , del CNR , sugli aspetti istituzionali , il secondo, il Fepa, sugli
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aspetti gestionali
E questa normativa trova la sintesi finale nella legge 59 del 1997 (cosiddetta Bassanini 1) –
Delega al Governo per il Conferimento di funzioni e compiti alla regioni agli enti locali, per la riforma
della pubblica amministrazione e per la semplificazione
In particolare con l’art. 11
1. Il Governo è delegato ad emanare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente
legge, uno o più decreti legislativi diretti a:
a) razionalizzare l'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri, anche
attraverso il riordino, la soppressione e la fusione di Ministeri, nonchè di amministrazioni centrali
anche ad ordinamento autonomo;
b) riordinare gli enti pubblici nazionali operanti in settori diversi dalla assistenza e previdenza, nonchè
gli enti privati, controllati direttamente o indirettamente dallo Stato, che operano, anche all'estero, nella
promozione e nel sostegno pubblico al sistema produttivo nazionale;
c) riordinare e potenziare i meccanismi e gli strumenti di monitoraggio e di valutazione dei costi, dei
rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche;
d) riordinare e razionalizzare gli interventi diretti a promuovere e sostenere il settore della ricerca
scientifica e tecnologica nonchè gli organismi operanti nel settore stesso.
Come si può rilevare al
comma c). veniva sottolineata l’importanza di riordinare e potenziare gli
strumenti di “monitoraggio e di
valutazione …”mettendo in primo piano
proprio l’esigenza di
monitoraggio gestionale
Con questo “ direttiva” si
produttività
poteva realizzare finalmente la “ trasparenza gestionale
e valutare la
nelle amministrazioni pubbliche in coerenza con tutto quella cultura del monitoraggio,
del controllo di
prototicamente
gestione
e
e della valutazione , originata dal Rapporto Giannini ,
culturalmente
diffusa
dalla pluriennale
realizzata
( cinque anni) ed estesa ( circa
quattrocento Amministrazioni pubbliche e migliaia di operatori di tutti i comporti della PA) attività del
progetto Fepa e dalle conseguenti attività successive (pubblicazioni, convegni, consulenze) realizzati
dai partecipanti al progetto
Purtroppo il DLgs 286 /1999 (Bassanini 2)– il cui titolo ripete pedissequamente il citato comma c),
mentre
dettaglia, forse in eccesso,
la “ valutazione”, non fa nessun cenno al monitoraggio,
nemmeno come richiamo.
È da questa lacuna legislativa che è derivato e sta derivando non solo il danno di confusione, di
inefficienza ed altro causato dai nuclei di valutazione ma anche la impossibilita di una oggettiva e
più generale valutazione dei sistemi gestionali delle Amministrazioni pubblica ed in particolare della
verifica e controllo dei fabbisogni organici e dei costi di produzione.
La parte principale (comma a) e comma b)) dell'emendamento 18.01 è rivolto proprio, sia pure
implicitamente e con la necessaria sinteticità, ad attuare quanto previsto dall' art. 11 comma c) della
legge n. 59 /1997.
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Se non si rendono obbligatorie le linee essenziali, di cui ai citati comma a) e b), per valutare e
pianificare la produttività,non vi è nessuna, o quasi, possibilità di:
-adozione di un meccanismo di valutazione delle prestazioni imperniato su piani annuali di produttività
cui collegare gli effettivi fabbisogni di personale e i budget interni: decollo dell’egovernment;
-disciplinare il sistema di valutazione del rendimento del personale delle pubbliche amministrazioni,
nonché le misure conseguenti alla valutazione stessa;
-sviluppare un proficuo collegamento tra i sistemi di controllo interno e le azioni di miglioramento della
qualità e delle prestazioni attraverso il monitoraggio, la valutazione e la
rendicontazione strutturata del miglioramento continuo;
-che siano create condizioni di misurabilità, verificabilità e incentivazione della qualità dei servizi e
delle funzioni pubbliche.
L’approvazione dell’emendamento si rende quindi necessaria nei suoi primi due commi, mentre i
rimanenti ripropongono punti espressi da posizioni governative,
=====
Quando l’On turci mi inviò, dopo qualche tempo, la stesura definitiva
concordata con l’on. Giovannelli, relatore di maggioranza per la riforma
Nicolais, non risposi nemmeno. La trasparenza veniva diluita e resa
sostanzialmemte inutile e dannosa.
E fini per dedicarmi quasi esclusivamente all’astmap ( www.astmap.org) che
venne costituita, dopo l’ intensa attivita culturale seguita al convegno di rimini.
10 GENNAIO 2008 VENIVA COSTITUITA L’ASTMAP.
La legislatura n. XV termina il 28 aprile 2008 e la riforma Nicolais viene
archiviata prima di nascere, e per fortuna.
6) NASCITA, OTTIMA E MORTE, BRUTTA
DELLA
RIFORMA BRUNETTA/ICHINO, MA RIMANGONO I
BECCHINI
E si ripete, ma con tempi più brevi, la situazione della
Giannini/Cassese
Mi limito, ma credo con efficacia e trasparenza, a riportare lo scambio di
mail, come presidente Astmap
Con i Soci,
con il Prof Pietro ichino.
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Con il Prof Luciano Hinna
Con i Membri delle commissiono affari costituzionali e lavoro di Camera e
Senato
(Dall’archivio on line di Astmap)
Astmap- Associazione per la trasparenza ed il
monitoraggio gestionali nelle amministrazioni pubbliche
www.astmap.it
Il Presidente
Emidio Valentini
1)
Ed ha inizio la “ Brunetta”
dopo la ola mediatica sull’assenteismo dei pubblici dipendenti, parte la riforma
bipartisan , poco Brunetta e molto Ichino=
Maracaibo 29 maggio 2008.
Ai membri dell’Astmap
Vi invio in allegato l’articolo di Italia oggi
Dai e dai...forse ci siamo :
Era quello che noi tutti aspettavamo da tempo, finalmente c'è qualcosa di concreto su cui lavorare per
il futuro
Buona lettura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Emidio
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[martedì 27 maggio 2008]
Lavoro pubblico e reclutamento - ITALIA OGGI
ItaliaOggi anticipa i contenuti della bozza di delega di riforma della p.a.
La rivoluzione di Renato Brunetta nero su bianco in 6 articoli
Pubblichiamo il testo della bozza di disegno di legge delega, messo a
punto dal ministro della pubblica amministrazione e dell'innovazione
Renato Brunetta, che riforma la materia del lavoro nel pubblica
amministrazione
DISEGNO DI LEGGE DELEGA AL GOVERNO PER
OTTIMIZZARE LA PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO
PUBBLICO
ART. 1
(Delega al Governo in materia di riforma del lavoro alle
dipendenze delle pubblica amministrazioni)
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro il termine di sei mesi
dall’entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti
ART.2
(Merito e premialità)
I decreti legislativi di cui all'art. 1 sono finalizzati ad introdurre
nell'organizzazione delle pubbliche amministrazioni la cultura della
valutazione del rendimento individuale, collettivo della struttura e
del servizio finale offerto all'utente, attraverso la previsione di
sistemi di selezione, valutazione e gestione improntati sul merito e
sulla trasparenza in modo da elevare l'efficienza e l'efficacia
dell'organizzazione pubblica.
Nell'adozione dei decreti legislativi di cui all'art. 1 relativi alla
materia di cui al presente articolo il Governo si attiene ai seguenti
principi e criteri direttivi:
- individuare sistemi di misurazione e valutazione delle
organizzazioni pubbliche diretti a rilevare la corrispondenza dei
servizi e dei prodotti resi ad oggettivi standards di qualità rilevati
anche a livello internazionale, nonché stabilire percentuali
minime di risorse da destinare al merito e alla produttività;
- evidenziare il contributo ed il rendimento del singolo dipendente,
al fine di graduare l'erogazione di indennità e premi incentivanti da
corrispondere secondo criteri di meritocrazia formulati in relazione
al risultato migliore reso nella struttura di appartenenza, previa
individuazione di quote massime di personale cui destinarle;
- destinare al personale, anche con qualifica dirigenziale,
direttamente e proficuamente coinvolto nei processi di
ristrutturazione e razionalizzazione, parte delle economie
conseguite con risparmi sui costi di funzionamento, prevedendo un
meccanismo di assegnazione provvisoria nelle more della
certificazione delle medesime da parte dalla Corte dei conti e dal
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Ministero dell'economia e delle finanze;
- stabilire che le progressioni economiche avvengano secondo
principi di selettività e concorsualità e in base ai risultati delle
procedure di valutazione; definire una riserva di accesso all'esterno
alla posizione economica apicale anche per il tramite di un corsoconcorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola superiore
della pubblica amministrazione;
- stabilire che le progressioni di carriera avvengano
prevalentemente per concorso pubblico, limitando l'individuazione
di aliquote da destinare al personale interno;
- individuare specifici e ulteriori criteri di premiazione per il
personale coinvolto in progetti di ampliamento dei servizi al
pubblico attraverso l'estensione dell'orario di apertura al pubblico e
l'attivazione di servizi telematici interattivi.
ART.3
(Valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche)
I decreti legislativi di cui all'art. 1 sono finalizzati a modificare la
disciplina del sistema di valutazione delle strutture e dei dipendenti
delle amministrazioni pubbliche, al fine di assicurare elevati
standards qualitativi ed economici dell'intero procedimento di
produzione del servizio reso all'utenza tramite la valorizzazione del
risultato ottenuto dalle singole strutture.
Nell'adozione dei decreti legislativi di cui all'art. 1 relativi alla
materia di cui al presente articolo il Governo si attiene ai seguenti
principi e criteri direttivi:
a) prevedere l'obbligo per le amministrazioni
dello Stato di predisporre, con periodicità
annuale, un sistema di indicatori di
produttività e di misuratori della qualità del rendimento
delle singole categorie di tutto il personale della pubblica
amministrazione che siano strettamente ancorati al risultato
conseguito sia individualmente che all'interno della struttura;
b) riordinare gli organismi interni che svolgono funzioni di
valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche dello
Stato e dell'Ispettorato di cui all'art. 60 del d.lgs. 30 marzo 2001, n.
165, secondo i seguenti criteri:
1) estensione della valutazione a tutto il personale dipendente;
2) definizione di requisiti di elevata professionalità ed
esperienza per gli organismi di valutazione;
3) assicurazione della piena autonomia della valutazione;
d) prevedere l'istituzione, presso il Dipartimento della funzione
pubblica e in posizione di autonomia, di un organismo centrale
– i cui componenti, scelti tra persone di elevata professionalità,
anche estranei all'amministrazione, sono nominati dal Presidente
del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della funzione
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pubblica, previo parere delle competenti commissioni parlamentari
– con il compito di validare i sistemi di valutazione adottati
dalle singole amministrazioni nonché indirizzare, coordinare e
sovrintendere all'esercizio delle funzioni di valutazione svolte;
e) assicurare la totale accessibilità dei dati relativi ai servizi resi
dalla pubblica amministrazione tramite la pubblicità e la
trasparenza degli indicatori e delle valutazioni operate da ciascuna
pubblica amministrazione;
f) prevedere l'obbligo, per le pubbliche amministrazioni statali, di
individuare le unità di personale le cui prestazioni risultano di
utilità minima o nulla per l'amministrazione stessa a causa di grave
e colpevole inefficienza o incompetenza professionale, nonché
l'obbligo di collocamento a disposizione e riassegnazione del
suddetto personale anche ad altra pubblica amministrazione entro il
medesimo ambito territoriale, con mantenimento della sola
componente fissa della retribuzione ed esclusione delle indennità a
qualunque titolo corrisposte e con risoluzione del rapporto in caso
di rifiuto; richiamare CIG per pubblico impiego e prevedere il
divieto di opzione nel caso di trasferimento del personale;
h) coordinare le disposizioni vigenti in materia di valutazione del
rendimento del personale con quelle in materia di controllo di
gestione e valutazione dei dirigenti e raccordare le disposizioni di
cui al presente articolo con quelle relative al personale delle
Regioni e degli enti locali, anche mediante specifici accordi in sede
di Conferenza Stato-Regioni.
ART.4
-………………………………………
(Dirigenza pubblica)
1. I decreti legislativi di cui all’art. 1 sono finalizzati a modificare
la disciplina della dirigenza pubblica, al fine di conseguire una
ottimale organizzazione del lavoro e di assicurare il progressivo
miglioramento della qualità dei servizi pubblici in raccordo ai
di
realizzare adeguati livelli di produttività
del lavoro pubblico, il riconoscimento di meriti e
criteri di gestione e di valutazione del settore privato,
demeriti.
2. Nell’adozione dei decreti legislativi di cui all’art. 1 relativi alla
materia di cui al presente articolo il Governo si attiene ai seguenti
principi e criteri direttivi:
- garantire piena autonomia nella gestione manageriale del
dirigente pubblico nell'uso delle risorse umane e finanziarie e la sua
esclusiva competenza in materia di organizzazione degli uffici e
dei servizi, anche prevedendo una specifica ipotesi di
responsabilità nel caso di omessa vigilanza sulla effettiva
produttività delle risorse umane assegnate;
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- individuare coefficienti di valutazione
comparativa dei costi per servizi omogenei resi
dalle singole amministrazioni da rendere
pubblici congiuntamente ai risultati ed allo standards qualitativo
del servizio medesimo la fine di responsabilizzare la dirigenza e di
confrontare i costi fissi, in base ai quali le strutture operano, con i
risultati che producono;
- rivedere in senso meritocratico la disciplina dell'accesso alla
dirigenza prevedendo, in particolare, che l'accesso alla prima fascia
dirigenziale avvenga mediante il ricorso a procedure selettive
pubbliche di tipo concorsuale per almeno una percentuale dei posti,
adottando le necessarie misure volte a mettere a regime il nuovo
sistema di accesso;
- ridefinire i criteri di conferimento, rinnovo o revoca degli
incarichi dirigenziali, adeguando la relativa disciplina ai principi di
trasparenza e pubblicità e alla recente giurisprudenza costituzionale
e limitando i casi di conferimento degli incarichi ai dirigenti non
appartenenti ai ruoli ed ai soggetti estranei alla pubblica
amministrazione;
- ridefinire e ampliare le competenze del Comitato dei garanti, con
particolare riferimento alla verifica sul rispetto dei criteri di
conferimento o di mancata conferma degli incarichi, nonché
sull'effettiva adozione ed utilizzo dei sistemi di valutazione al fine
del conferimento o mancata conferma degli incarichi;
- valorizzare le eccellenze nel raggiungimento degli obiettivi fissati
mediante erogazione mirata del trattamento economico accessorio
ad un numero limitato di dirigenti nell'ambito delle singole
strutture cui può essere attribuita la misura massima del trattamento
medesimo in base ai risultati ottenuti nel procedimento di
valutazione di cui all'art. 2;
- rivedere la disciplina delle incompatibilità per i dirigenti pubblici
e rafforzarne l'autonomia rispetto alle organizzazioni
rappresentative dei lavoratori;
- semplificare la disciplina della mobilità nazionale e internazionale
dei dirigenti delle pubbliche amministrazioni, al fine di renderne
più ampia l'applicazione e di valorizzare il relativo periodo
lavorativo al fine del conferimento degli incarichi.
- inserire norma congelamento delle indennità
ART.6
(Contrattazione collettiva e integrativa e funzionalità delle
amministrazioni)
1
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2) Lettera a Ministro Brunetta
E Comincia l’attività Astmap per il sostegno alla riforma
Astmap- Associazione per la trasparenza ed il monitoraggio gestionali nelle amministrazioni pubbliche
www.astmap.it
Roma, 03 giugno 2008
On. Prof.
Renato Brunetta
Ministro per la Funzione Pubblica e l’Innovazione
Corso Vittorio Emanuele 116
00186 ROMA
Nel momento in cui assume la responsabilità di un difficile e importantissimo incarico, nella
nostra qualità di esponenti della “Associazione per la trasparenza ed il Monitoraggio gestionale delle
Amministrazioni Pubbliche”, ASTMAP, ci consenta di formularLe i migliori auguri di un proficuo lavoro.
La associazione predetta è stata costituita recentemente a Roma presso il notaio Solaris; ne
fanno parte dirigenti, professionisti, docenti e ricercatori.
In allegato (numero 1) Le inviamo notizie riguardanti la situazione ed il progetto che ci
accingiamo a realizzare.
Essa trae origine dal convegno del comune di Rimini del gennaio 2007 i cui atti si trovano sul
sito www.astmap.it sul tema “Trasparenza, funzionalità , efficienza, etica nella Pubblica
Amministrazione: precedenti storici, stato attuale e prospettive”; tale convegno era il coronamento di
una lunga attività preparatoria che aveva dato luogo a sperimentazioni concrete in varie strutture
pubbliche del Paese con l’obiettivo di collaudare tecniche organizzative ed informatiche frutto di
molteplici competenze ed esperienze, applicabili, nella nostra visione del problema, al settore della
pubblica amministrazione.
Durante i mesi di giugno e luglio vi saranno alcuni convegni nei quali la nostra Associazione
vorrebbe illustrare un concreto progetto di attività (allegato 2): naturalmente saremmo estremamente
onorati di potere contare sulla Sua presenza in uno di tali convegni.
Saremmo inoltre ben lieti ed onorati di poterLe illustrare con maggiore dettaglio i nostri
obiettivi e le nostre iniziative.
Nella speranza di un cortese riscontro, Le inviamo i migliori saluti.
Dott. Emidio Valentini
Presidente del Consiglio Direttivo
Cell. 335 5486388
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Prof. Mario Rinaldi
Presidente del Consiglio Scientifico
Cell. 335 337012
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=============================================================================
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3) Trasparenza , monitoraggio e produttività nelle
iniziative legislative di avvio legislatura
La rifornma parte con i piedi giusti, anche se non abbastanza. Comincia il ruolo forte del
senatore Ichino. E l’Astmap apprezza ed incoraggia.
Roma 23 AGOSTO 2008
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Oggetto: DDL Brunetta. su “ produttività de lavoro publico e DDL Ichino su trasparenza ed efficienza
delle strutture pubbliiche
A: [email protected], [email protected],
[email protected], "Alberto Conti" <[email protected]>, "antonio
…
…---Astmap- Associazione per la trasparenza ed il monitoraggio gestionali nelle amministrazioni pubbliche
www.astmap.it
Il Presidente
Cari tutti,
vi invio, qui di seguito ,in sintesi
1) Il disegno di legge delega per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico presentato
dal ministro Brunetta nel Consiglio dei Ministri del 18 giugno 2008.
2) DDL Presentato al Senato dal Sen. Ichino ed altri su “Norme in materia di trasparenza e
valutazione dell’efficienza e del rendimento delle strutture pubbliche e dei loro dipendenti) .
Vi invio anche i primi miei commenti e valutazioni
1) Il disegno di legge delega per ottimizzare la produttività del
lavoro pubblico presentato dal ministro Brunetta nel Consiglio dei
Ministri del 18 giugno 2008
I presupposti dai quali esso si muove sono le riforme istituzionali degli anni 90
che, pur essendo complessivamente valide, non hanno consentito il decollo
sperato verso il rinnovamento dei pubblici uffici da tutti auspicato. L’intenzione
del ministro è quella di apportare dei correttivi all’ordinamento esistente per
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modernizzare l’organizzazione del lavoro negli uffici pubblici secondo logiche
meritocratiche e di trasparenza.
Entrando nel merito del provvedimento va detto che il DDL si compone di 6
articoli:
l’art.1 : delega al Governo in materia di riforma del lavoro alle dipendenze
delle pubbliche amministrazioni;
l’art.2: principi e criteri in materia di contrattazione collettiva e integrativa e
funzionalità della amministrazioni pubbliche;
l’art.3: principi e criteri in materia di valutazione delle strutture e del
personale delle pubbliche amministrazioni;
l’art.4: principi e criteri finalizzati a favorire il merito e la premialità; l’art. 5:
principi e criteri in materia di dirigenza pubblica;
lart.6: principi e criteri in materia di sanzioni disciplinari e responsabilità dei
dipendenti pubblici.
E’ evidente che un’analisi completa merita un’attenzione particolare su ognuno
di questi temi ma per limitarci ai temi della produttività e della trasparenza
gestionale basta soffermarsi ai soli articoli 1, 3 e 4.
Art.1 : entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge il Governo è delegato ad adottare uno o più
decreti legislativi al fine di modificare la disciplina del rapporto di lavoro alle dipendenze delle
pubbliche amministrazioni e della relativa contrattazione collettiva secondo principi ispirati alla
meritocrazia, alla premialità, alla trasparenza e alla responsabilizzazione,volti, in particolare, a
garantire:
-
la convergenza del mercato del lavoro pubblico con quello privato;
-
il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle procedure della contrattazione collettiva;
-
l’introduzione di sistemi interni ed esterni di valutazione del personale e delle strutture, finalizzati
ad assicurare l’offerta di servizi conformi agli standard internazionali di qualità;
-
la valorizzazione del merito e del conseguente riconoscimento di meccanismi premiali;
-
la definizione di un sistema più rigoroso di responsabilità dei dipendenti pubblici;
-
l’affermazione del principio di concorsualità per l’accesso al lavoro pubblico e per le progressioni
di carriera.
Le disposizioni sono dirette a tutte le pubbliche amministrazioni, per cui è
evidente che appena approvate diventeranno cogenti per le amministrazioni
centrali, mentre gli enti dotati di autonomia debbono provvedere ad adeguare la
disciplina interna nelle materie trattate ai principi e ai criteri ivi contenuti
(comma 3).
Art. 3 : prevede l’introduzione nell’organizzazione delle PP.AA. della cultura della valutazione
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del rendimento individuale, collettivo della struttura e del servizio finale offerto all’utente,
attraverso la previsione di sistemi di selezione, valutazione e gestione improntati sul merito e sulla
trasparenza in modo da elevare l’efficienza e l’efficacia dell’organizzazione pubblica (comma 1).
I principi ed i criteri che stanno alla base della nuova cultura sono:
1. individuare sistemi di valutazione delle amministrazioni pubbliche diretti a rilevare la
corrispondenza dei servizi e dei prodotti resi ad oggettivi standard di qualità rilevati anche a livello
internazionale;
2. prevedere l’obbligo per le PP.AA. di predisporre, con periodicità annuale, un sistema di
indicatori di produttività e di misuratori della qualità del rendimento del personale, correlato
al rendimento individuale ed al risultato conseguito dalla struttura;
3. riordinare gli organismi che svolgono funzioni di controllo e valutazione del personale
(Nuclei di valutazione) delle amministrazioni pubbliche prevedendo:
-
l’estensione della valutazione a tutto il personale dipendente;
-
la definizione di requisiti di elevata professionalità ed esperienza dei componenti degli
organismi di valutazione;
-
l’assicurazione della piena autonomia della valutazione.
4. prevedere l’istituzione presso il DPF, eventualmente in raccordo con gli altri enti o soggetti
pubblici, di un organismo centrale con il compito di valicare i sistemi di valutazione adottati dalle
singole amministrazioni centrali, nonché indirizzare coordinare e sovrintendere all’esercizio delle
funzioni di valutazioni svolte;
5. assicurare la totale accessibilità dei dati relativi ai servizi resi dalla pubblica amministrazione
tramite, la pubblicità e la trasparenza degli indicatori e delle valutazioni operate da ciascuna
amministrazione;
6. ampliamento dei poteri ispettivi dell’Ispettorato della F.P. ( ex art.60 dlgs. 165/2001).
Art.4 : è finalizzato ad introdurre nell’organizzazione delle pubbliche
amministrazioni strumenti di valorizzazione del merito e metodi di
incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa
anche mediante l’affermazione del principio di selettività e di concorsualità nelle
progressioni di carriera e nel riconoscimento degli incentivi.
I principi ed i criteri guida cui bisogna attenersi sono:
- stabilire percentuali minime di risorse da destinare al merito e alla
produttività, previa misurazione secondo criteri oggettivi del contributo e del
rendimento del singolo dipendente formulati in relazione al risultato,
evitando la corresponsione generalizzata ed indifferenziata di indennità e
premi incentivanti a tutto il personale;
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- destinare al personale, direttamente a proficuamente coinvolto nei processi
di ristrutturazione e razionalizzazione, parte delle economie conseguite con
i risparmi sui costi di funzionamento;
- stabilire che le progressioni meramente economiche avvengano secondo
principi di selettività e concorsualità;
- definire una riserva di accesso dall’esterno alle posizioni economiche
apicali nell’ambito delle rispettive aree funzionali, anche tramite un corso
concorso bandito dalla SSPA;
- stabilire che le progressioni di carriera avvengano per concorso pubblico,
limitando le aliquote da destinare al personale interno ad una quota
comunque inferiore al 50%;
- individuare specifici e ulteriori criteri premiali per il personale coinvolto in
progetti innovativi che ampliano i servizi al pubblico, sia dal punto di vista
quantitativo che qualitativo.
In generale si può dire che il d.d.l. mira a dare maggiore impulso, trasparenza
ed efficacia al sistema dei controlli sulla gestione delle attività nei pubblici
uffici e a responsabilizzare sempre di più il personale che in essi vi opera.
Positiva appare la previsione di un organo centrale di validazione delle
metodologie e di coordinamento ed indirizzo al quale affidare un ruolo di
impulso per la individuazione di idonei meccanismi di valutazione del personale
e delle strutture delle pubbliche amministrazioni.
2) DDL Presentato al Senato dal Sen. Ichino ed altri su “Norme in
materia di trasparenza e valutazione dell’efficienza e del rendimento delle
strutture pubbliche e dei loro dipendenti) .
Il disegno di legge Ichino, che prevede anche la concessione delle deleghe al
governo in materia di valutazione e di responsabilità dei pubblici dipendenti,
come è stato anticipato, pur prefiggendosi lo stesso obiettivo di fondo, mira
invece a definire principi e criteri per garantire la massima trasparenza nella
gestione delle attività nei pubblici uffici e si compone di n.13 articoli:
art.1 – principio della trasparenza;
art.2 – ambito di applicazione;
art.3 – strumenti per l’attuazione del principio delle trasparenza nelle
pubbliche amministrazioni;
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art.4 – programma per la trasparenza;
art.5 – istituzione dell’Autorità per la trasparenza e la valutazione delle
pubbliche amministrazioni;
art.6 - portale della trasparenza delle pubbliche amministrazioni;
art.7 - supporto informativo;
art.8 – trasparenza dei provvedimenti amministrativi;
art.9 - trasparenza e confrontabilità dell’attività e dei risultati delle pubbliche
amministrazioni e del personale;
art.10 – delega legislativa in materia di valutazione del rendimento delle
strutture pubbliche e del loro personale;
art.11 – delega legislativa in materia di responsabilità dei dipendenti delle
pubbliche amministrazioni;
art.12 – retribuzione dei dipendenti pubblici;
art.13 – modifiche all’articolo 40 del d.lgs. 165/2001.
L’articolo 1, introduce il principio della trasparenza intesa come accessibilità
totale, al fine favorire forme diffuse di controllo del principio di buon
andamento e imparzialità, sul livello essenziale delle prestazioni erogate e delle
informazioni concernenti l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni, gli
indicatori relativi agli andamenti gestionali, l’utilizzo delle risorse, dei risultati
dell’attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi di competenti..
L’articolo 2 estende l’abito di applicazione dei principi e delle disposizioni del
ddl anche alle amministrazioni del settore pubblico allargato.
L’articolo 3 individua nel programma per la trasparenza, nell’Autorità per la
trasparenza e la valutazione; nel portale per la trasparenza e nel confronto
annuale sul funzionamento e sugli strumenti per l’attuazione della trasparenza.
L’articolo 4, impone alle pubbliche amministrazioni di predisporre un
programma, almeno biennale, per la trasparenza nel quale devono essere definiti
e resi pubblici: gli obiettivi di trasparenza sui servizi pubblici e sugli interventi
erogati; le modalità di accesso; la gestione del personale; la misurazione e
pubblicazione dei costi di funzionamento; gli obiettivi da perseguire da ciascuna
struttura; il sistema di valutazione dei risultati con i relativi indicatori; la
modalità di interazione con i cittadini attraverso l’uso della rete internet.
L’articolo 5, istituisce l’Autorità per la trasparenza e la valutazione delle
pubbliche amministrazioni, alla quale vengono conferite autonomia
organizzativa e contabile. All’Autorità, che opera con piena indipendenza di
giudizio e valutazione, viene attribuito il compito di definire con propri
regolamenti le norme concernenti l’organizzazione interna, il funzionamento e la
gestione finanziaria, sulla base dei principi di efficienza efficacia,
proporzionalità, trasparenza e contraddittorio.
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L’autorità ha, altresì, il compito di promuovere gli standards trasparenza e di
valutazione, la conoscenza e la diffusione delle tecniche più efficaci e delle
esperienze migliori per la valutazione dell’efficienza e della produttività delle
amministrazione pubbliche, nonché di assicurare l’omogenea attuazione su
tutto il territorio nazionale dei principi di imparzialità e buon andamento
nella valutazione del personale dipendente.
L’articolo 6, prevede la gestione del portale per la trasparenza delle pubbliche
amministrazioni, le cui regole di funzionamento dovranno essere definite con un
regolamento emanato dall’Autorità.
L’articolo 7, indica il supporto informativo di cui potrà servirsi l’Autorità per il
perseguimento dei propri fini istituzionali ( ISTAT, RGS, ARAN, Banca
d’Italia, SISTAN, Commissione tecnica per la finanza pubblica, etc.),
L’articolo 8, modifica l’articolo 21 bis della legge 241/90 ancorando l’efficacia
di alcuni provvedimenti autorizzativi, concessivi e limitativi, alla pubblicazione
sul sito dell’amministrazione, ovvero alla notifica ai diretti interessati nelle
forma stabilite dall’amministrazione medesima.
L’articolo 9, demanda all’Autorità il compito di fissare degli indicatori
longitudinali e trasversali per favorire la trasparenza e la confrontabilità delle
attività e dei risultati raggiunti dalla diverse amministrazioni a da gruppi
omogenei di esse.
L’articolo 10, prevede la delega al governo per la modifica dei sistemi di
controllo previsti dal decreto legislativo 286/99, per meglio valutare il
rendimento delle strutture pubbliche e del personale che in esse vi opera,
secondo principi generali predeterminati fra i quali vi figura in modo esplicito il
riferimento al monitoraggio dei fattori della produzione.
L’articolo 11, prevede la delega per l’adeguamento della normativa sulla
responsabilità disciplinare, erariale e dirigenziale dei dipendenti pubblici.
L’articolo 12 modifica in parte la composizione e le modalità di corresponsione
della retribuzione dei pubblici dipendenti, sottraendo in parte la disciplina alla
contrattazione.
L’articolo 13, modifica in parte l’articolo 40 del dlgs 165/2001, restituendo in
via temporanea il potere di iniziativa alle amministrazioni, anche nel caso di
mancato accordo con le organizzazioni sindacali.
3)
analisi e valutazioni Astmap
Vorremmo condividere l’ottimismo del ministro Brunetta quando, in sede di
commento del calo dei tassi di assenteismo nelle pubbliche amministrazioni nei
mesi di maggio/giugno/luglio 2007/08, ha affermato che ciò significa “ più
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servizi e maggiore qualità delle prestazioni”, ma l’esperienza ci suggerisce una
certa prudenza.
Il ministro parla da politico e fa il suo mestiere, ma dimostra un’enfasi che,
secondo noi, non trova giustificazione alcuna; basta domandare, per questo, ai
cittadini che sono i destinatari dei servizi pubblici per capire che la connessione
diretta messa in evidenza dal ministro fra la riduzione dell’ assenteismo e
l’incremento della produttività non è cosi automatica.
Tutti coloro che conoscono e operano all’interno dei pubblici uffici, infatti,
sanno perfettamente che per migliorare la produttività e la qualità dei servizi
pubblici non basta “chiudere i cancelli” come disse a suo tempo un altro
ministro (Cassese).
Le variabili che influenzano i processi produttivi nei pubblici sono diverse e
senza interventi sull’organizzazione del lavoro e senza monitoraggio delle
attività nessun miglioramento può essere considerato significativo e duraturo.
Questa convinzione deve èssere stata fatta propria anche dal ministro Brunetta,
se è vero come è vero che le sue iniziative non si fermano alle dichiarazioni di
stampa sulla “lotta ai fannulloni” - che tanto appassiona gli organi di stampa ed
i mezzi di comunicazione di massa.
Ne è una dimostrazione palese il ddl in discussione al Senato - identificato
come
A.S.
n.847
-
concernente
“
delega
al
Governo
finalizzata
all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico”, presentato dallo stesso
ministro Brunetta e dal ministro Tremonti.
Disegno di legge che si affianca ad un’altra iniziativa legislativa – anch’essa
attualmente al senato –concernente “ norme in materia di trasparenza e
valutazione dell’efficienza e del rendimento delle strutture pubbliche e dei loro
dipendenti”, presentata dal sen. Ichino ed altri tutti del partito democratico.
Si tratta di due iniziative che, pur partendo da tematiche diverse – la prima ha
come punto di riferimento la produttività e l’altra la trasparenza - hanno come
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obiettivo il contenimento del costo degli apparati amministrativi e dei servizi
pubblici, per permettere al sistema Italia di competere in migliori condizioni con
gli altri paesi sviluppati.
E’ sul piano sul piano istituzionale tuttavia che i due presentano le maggiori novità, da essi emerge
chiaramente la sensazione che il potere politico sembra avere finalmente acquisito la consapevolezza
che le riforme della p.a. avviate negli anni 90
non potevano garantire il cambiamento da
tutti
aspettato, tanto è vero che entrambi prevedono modifiche e/o integrazioni alla normativa esistente al decreto legislativo n. 165/2001 in particolare - nonché nuove regole per la gestione delle attività
produttive nei pubblici uffici.
Interventi sono previsti anche al sistema dei controlli interni sulle attività produttive dei pubblici uffici; in
particolare il ddl Ichino prevede di apportare modifiche sostanziali al d.lgs. 286/99.
In epoca di vacche magre la classe politica ha capito finalmente che solo attraverso la
razionalizzazione e la riqualificazione della spesa pubblica si possono individuare gli sprechi e
contenere i costi dell’apparato amministrativo pubblico, recuperando risorse da destinare ad altri fini.
1. Trasparenza e produttività
Anche se avremmo preferito una formulazione più esplicita di certi concetti va detto che in linea
generale i due provvedimenti si muovono concetti comuni dai quali traspare l’obiettivo finale di
organizzare il lavoro dei pubblici uffici facendo leva su concetti come: le performances individuali e
collettive; il riferimento agli standard internazionali di qualità; la trasparenza gestionale; il confronto
oggettivo fra amministrazioni (secondo le tecniche di benchmarking); il rafforzamento dei controlli
interni ed esterni; le nuove responsabilità dei dirigenti; l’autonomia ed i poteri degli uffici di controllo
interno.
Per la pubblica amministrazione alcuni di essi sono nuovi altri non lo sono affatto; basta fare
riferimento all’esperienza del progetto FEPA per capire che si tratta di obiettivi che si potevano
perseguire circa 23 anni fa.
Ferma restando la comunanza dell’obiettivo finale, i due disegni di legge
evidenziano, però, alcune differenze di carattere organizzativo e funzionale che
meritano di essere segnalate: il ddl Brunetta prevede l’attribuzione di nuovi
poteri e nuove responsabilità ai dirigenti, che dovranno assumere anche il ruolo
di datori di lavoro, e riduce il potere delle rappresentanze sindacali, sottraendo
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alla contrattazione alcune materie sulla organizzazione del lavoro e sulle
responsabilità gestionali del personale, mentre il disegno di legge Ichino mira
principalmente alla trasparenza gestionale rivedendo il sistema dei controlli,
rafforzando principalmente quello esterno e l’attenzione ai servizi al cittadino. In
questo ambito un ruolo preminente assume la nuova Autority indipendente e
autorevole, che garantisca l’indipendenza degli organi di valutazione interni,
fornisca indirizzi e criteri per la loro attività, promuova le migliori prassi,
diffonda modelli di maggior successo internazionale e garantisca la piena
trasparenza dell’operato delle amministrazioni pubbliche e dei loro organi di
valutazione, nonché di assicurare l’omogenea attuazione su tutto il territorio
nazionale dei principi di imparzialità e buon andamento nella valutazione del
personale dipendente.
La logica di fondo dei due provvedimenti prevede un’organizzazione del lavoro negli uffici pubblici
impostata secondo criteri di gestione
privatistica, secondo obiettivi programmati e prestazioni
correlate ai risultati conseguiti ai quali ancorare una parte del trattamento economico del personale.
Su questo punto occorre dire che si dà per scontato quello che in realtà non è: infatti, a parte qualche
realtà a livello locale, la mancanza diffusa di una cultura che faccia perno sulle tecniche gestionali che
gli interventi produttivistici richiedono rende alquanto problematico il reperimento automatico di tali
indicatori.
Come operatori della P.A. siamo i primi ad essere convinti che il problema di ridurre i costi delle attività
e dei servizi dalla P.A. sia concreto, ma siamo altrettanto conviti che oltre a produrre di più vi sia
anche l’esigenza di produrre meglio e di avere servizi qualitativamente migliori per un paese il cui
sistema economico si colloca fra quelli più evoluti.
La soluzione del problema della produttività non può comunque essere risolta andando alla sola
ricerca di indicatori di produttività e di standards, senza prima agire sulle variabili che la influenzano e
sui processi di gestione.
Il processo di cambiamento finalizzato a rendere più produttiva ed efficiente la P.A., per essere
realizzato, deve basarsi su :
2. introduzione e diffusione di una cultura di razionale e moderna gestione delle attività;
3. introduzione di un sistema responsabilizzante finalizzato alla soddisfazione dell’utente ed
all’ottimizzazione delle risorse impiegate;
4. introduzione graduale e sperimentale di moderne tecniche gestionali come:
- semplificazione, razionalizzazione, informatizzazione delle procedure per
rendere più agile, flessibile e tempestiva l’attività amministrativa e
l’erogazione dei servizi;
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-
controllo di gestione, inteso soprattutto come traduzione in valori monetari dei vari programmi
di attività, al fine di consentire un reale decentramento decisionale e di responsabilità;
-
gestione programmata per obiettivi capace di determinare la migliore integrazione ed il
migliore sinergismo di tutte le risorse disponibili, al fine di realizzare notevoli benefici
economici e funzionali in termini di contenimento dei fabbisogni di personale e migliore
dimensionamento degli investimenti;
-
azione di marketing degli interventi pubblici per valutare il grado di soddisfazione dei servizi
pubblici da parte dei cittadini.
Si tratta di concetti imprescindibili se veramente si vuole imprimere una svolta decisiva nella soluzione
del problema relativo alla misurazione della produttività della P.A.
Una prima considerazione che si può fare è quella che entrambi i disegni sembrano non tenere conto
che l’obiettivo prefissato di miglioramento della produttività e del contenimento dei costi dell’attività
amministrativa
non può essere raggiunto senza la diffusione di nuove tecniche gestionali e il
monitoraggio dei vari fattori produttivi.
In questo quadro un’ attenzione particolare deve essere rivolta anche alla
adozione dell’obbligo di attivare adeguati sistemi di monitoraggio di tutti i
fattori della produzione.
La costruzione degli indicatori non può prescindere da tale attività tenuto conto
della stretta interdipendenza e delle sinergie che vi sono fra i diversi fattori
produttivi (la lotta all’assenteismo da sola non può fare miracoli), altrimenti il
riferimento alle performances ed agli standard diventa una formalità piuttosto
che un obbligo reale
Entrambi i disegni di legge (Ichino in modo esplicito e Brunetta in modo
rivelato ) prevedono la costituzione di un sistema automatizzato per la
comunicazione degli indicatori fra centro e periferia ai fini della trasparenza
gestionale. Questa possibilità conferma ancora di più la necessità di dare
principi e criteri di composizione degli indicatori omogenei fra tutte le
amministrazioni. Altrimenti i dati trasmessi non potrebbero essere messi a
confronto.
Sarebbe auspicabile che tali indicazioni fossero rese esplicite nei due ddl
demandando alla nuova Autority ovvero alla Commissione centrale del DFP (nel
caso della ddl Brunetta) il compito di verificare la corretta applicazione e di
intervenire in caso di mancato rispetto.
Gli indicatori di cui si parla non sono di uso comune negli uffici pubblici e quindi sorgono forti dubbi
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che essi possano essere di pronta disponibilità, inoltre per essere utilizzati nei confronti verticali ed
orizzontali debbono essere costruiti rispettando l’omogeneità delle grandezze messe a confronto
altrimenti i confronti non sono significativi.
Ne tanto meno è pensabile di poter fare riferimento a standards di produttività uguali per tutti.
Indicazioni Astmap
Non vi può essere trasparenza senza monitoraggio e non vi può essere
attività di monitoraggio utile senza principi e criteri uguali per tutti.
Per attuare sistemi gestionali improntati a logiche di trasparenza e meritocrazia
nei pubblici uffici, l’attività di monitoraggio non può affatto prescindere
dall’osservanza di alcune regole chiare e definite, quali:
1. la progettazione ed attuazione del monitoraggio quantitativo sistemico e
permanente del piano delle attività e dei prodotti istituzionali, del piano
della attività, dei prodotti e del processo estesi alle posizioni di lavoro, del
piano dei centri di costo, del piano dei conti e del piano degli indicatori di
gestione;
2. l’individuazione, quantificazione e monitoraggio della produttività del
lavoro a partire dalle posizioni di lavoro, dei costi delle attività e dei
prodotti;
3. l’adozione di un meccanismo di valutazione delle prestazioni imperniato su
piani annuali di produttività cui collegare gli effettivi fabbisogni di
personale ed i budget interni;
4. la disciplina di un sistema di valutazione del rendimento del personale delle
pubbliche amministrazioni, nonché delle misure conseguenti alla
valutazione stessa;
5. lo sviluppo di un proficuo collegamento tra i sistemi di controllo interno e
le azioni di miglioramento della qualità e delle prestazioni attraverso il
monitoraggio, la valutazione e la rendicontazione strutturata del
miglioramento continuo;
6. la creazione di condizioni di misurabilità, verificabilità e incentivazione
della qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche;
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Certamente l’idea di istituire un organismo autonomo indipendente presso
l’Autorità e il DFP – al quale affidare il compito di verificare la coerenza delle
metodologie di rilevazione, adottate dalla varie amministrazioni, ai principi e ai
criteri previsti dalla legge delega, facilita un simile approccio, ma questo non
basta a promuovere la trasparenza e la meritocrazia.
Senza strumenti di monitoraggio basato su principi e criteri omogenei per
tutti, non c’è trasparenza ne meritocrazia..
Solo così, infatti, il nuovo organismo di coordinamento potrà valutare
l’efficienza gestionale della P.A. e, attraverso la comparazione territoriale fra le
diverse amministrazione, stabilire quelle più virtuose.
E’ questo un punto fondamentale del processo di riorganizzazione dei pubblici
uffici, perché la mancata indicazione di principi e criteri comuni fa venire meno
l’affidabilità dei dati raccolti dalle amministrazioni in sede di valutazione dei
risultati raggiunti e la possibilità di metterli a confronto, per la loro non
omogeneità, dovuta ai diversi sistemi e metodi di valutazione.
Senza i suddetti criteri e senza l’introduzione di sistemi di gestione impostati
sulla contabilità analitica è difficile pensare che il monitoraggio gestionale delle
attività nelle amministrazioni pubbliche possa consentire la riqualificazione
delle spesa e la formazione del bilancio annuale per budget sulla base degli
obiettivi strategici programmati.
Inoltre, viene meno anche la possibilità per gli organi di controllo interno di
poter valutare in modo oggettivo i risultati conseguiti e la verifica del
perseguimento degli obiettivi programmati dalle varie strutture organizzative e
dal personale ad esse addetto.
A rafforzare quanto sopra detto, va ricordato che principi ed i criteri indicati non
sono frutto di fantasia ne di ricerca teorica, ma di sperimentazione sul campo di
adeguate tecniche gestionali mutuate dall’esperienza del progetto FEPA,
promosso nel 1985 dal Dipartimento della Funzione Pubblica, che ha visto
coinvolti oltre 10.000 pubblici dipendenti e circa 400 amministrazioni
pubbliche.
Introducendo metodi di lavoro tipici del settore privatistico, con esso si tendeva a sperimentare un
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nuovo modo di lavorare nei pubblici uffici e a diffondere una nuova cultura gestionale che partendo
dalle problematiche sollevate dal “Rapporto Giannini”, faceva propri concetti come: la trasparenza
dell’azione amministrativa; la celerità dei processi decisionali; il lavoro per obiettivi; il controllo di
gestione; l’adozione di sistemi di contabilità analitica.
Da qualche parte sono stati ipotizzati risparmi di milioni di euro con la completa
informatizzazione della PA e la dematerializzazione dei flussi documentali, ma
l’esperienza degli anni passati suggerisce di non illudersi troppo.
Per
raggiungere
tale
obiettivo
l’introduzione
delle
nuove
tecnologie
informatiche è una condizione necessaria ma non sufficiente, perché se non si
prevedono anche percorsi formativi adeguati per il personale, finalizzati a
favorire la diffusione di una nuova cultura gestionale che faccia perno
sull’utilizzo di adeguate tecniche gestionali e di strumenti di monitoraggio per il
controllo dei risultati, si rischia ancora una volta di fallire.
Per avere successo, il processo di cambiamento deve fare leva sulle
professionalità interne, coinvolgendo il personale più motivato, e deve essere
sviluppato secondo logiche sistemiche coordinate a livello centrale per meglio
utilizzare le sinergie fra le diverse linee d’intervento: le nuove tecnologie sono
necessarie ma da sole non bastano a far emergere il merito.
Occorre inoltre, lavorare in modo serio e produttivo affinché la cultura della
trasparenza nella gestione della res pubblica non sia un obbligo esclusivo dei
pubblici dipendenti ma diventi un patrimonio condiviso di tutta la collettività.
4) Analisi e valutazione del DDL AS 847
( integrazione Ichino/Brunetta, con produttività e costi in rilievo, dopo tanti anni di oblio. Tutto fa prevedere una buona
riforma..ma,,,
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
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Oggetto: analisi e valutzioni AS 847
A: [email protected], [email protected], ……….
Data: Lunedì 5 gennaio 2009, 13:54
Cari Tutti,
come anticipato, vi invio copia delle mie analisi e valutazioni dell' AS.847.
Analisi e valutazione del DDL 847 approvato dal Senato
,il 18
dicembre 2008 ed ora in discussione alla Camera dei Deputati
“Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività
del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative
delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell’economia
e del lavoro e alla Corte dei conti”
……..
2) Produttività , Monitoraggio, Trasparenza
Ritengo innanzitutto utile ricordare che il convegno di Rimini del 25/26
gennaio 2007 e tutte le iniziative promozionali successive ( estesa diffusione
degli atti, emendamenti al ddl AC 2161 convegni, costituzione astmap.ecc)
hanno fatto costantemente perno sui valori di produttività,monitoraggio ,
trasparenza
Da un confronto sulla frequenza di tali termini nel AS1859/AC 2161 (scorsa
legislatura e decaduto per scioglimento anticipato della camera) e l’attuale S
847 si riscontra una notevole differenza
Prospetto comparativo tipo e numero parole chiave per ciascun documento (*)
Documento
Parole chiavi
---------------------------------------------------------------------------------------------
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Trasp.za Misura Monit,gio Prod.itá
qualità Valut.ne
13
AS.1859 (**)
34
(già AC 2161)
As 847 (***) 10
2
9
3
5
5
10
Eff.nza
0
5
costi eff.cia etica
3
4
0
1
0
6
Migl.nto
Continuo
0
0
0
11
23
(*) stesso prospetto di confronto utilizzato nella relazione introduttiva al Convegno di Rimini
26/27/2007
(**) decaduto per anticipato scioglimento delle Camere
(***) approvato dal senato (bipartisan)
Il termine costi, presente quattro volte nell’AS 847, non riguarda i costi di gestione e quindi non
presuppongono una contabilità analitica: sembra quasi che i costi da “tenere sotto controllo “ siano
solo quelli delle spese per il personale conseguenti a miglioramenti della produttività del lavoro. D’altre
parte debbo doverosamente rilevare che il il titolo del disegno di legge è “Produttività del lavoro,,”
Ma è soprattutto evidente la differenza per i termini trasparenza e produttività
E questa differenza diventa concretamente accentua nell’articolazione del AS 847 ;
Ma dell’enfasi data a trasparenza e produttività rinvio alle pagine successive.
Invece inizio con l’evidenziare che di monitoraggio, in entranbe le iniziative legislative non se ne
parla poco o niente . E pensare che l’emendamento Turci/Piazza18.01 al AC 2161- Misure
finalizzate all’attuazione della trasperenza gestionale, alla stesura del quale avevo molto collaborato
era quasi tutto imperniato sul monitoraggio gestionale .
Di monitoraggio nell’AS 847 se ne parla 4 volte come nel precedente AS 1859 (cioè senza alcun
riferimento alla produtività ed alla trasparenza gestionale) e ,una volta, anche se genericamente e
paradossalmente, viene previsto , per la Corte dei conti (art.9 comma d) “,, idonei indicatori e
strumenti di monitoraggio per misurare i livelli delle prestazioni lavorative rese dai magistrati.”
A parte questa norma sulle delle prestazioni lavorative dei magistrati, di monitoraggio
gestionale non si dice nulla
E cosi ovvio che senza monitoraggio non si hanno indicatori di produttività eche il
monitoraggio è condicio sine qua non per la trasparenza. Ed allora perchè nessun cenno al
riguardo ?
Quasi certamente la risposta si trova Art 3 comma e4) nel quale si danno, all’Organismo
per la trasparenza (una quasi agenzia) previsto dall’art 3 , i compiti di definire gli strumenti
(metodologie e standard) per la valutazione,Ed il monitoraggio è uno strumento “condicio sine
qua no” sia per la trasparenza sia per la individuazione di indicatori di produttività e dei relativi
standard
Se si collega la normativa riguardante la produttività e la trasparenza
con questo comma non si può non dedurre che i legislatori hanno
rinviato ai compiti
dell’Organismo sulla trasparenza la
regolamentazione del monitoraggio, credo proprio per le difficoltà nel
trovare il consenso bipartisan su tale “temuto” strumento,
Mi pareva i di essere stato ottimista nella scrivere che rimanevano “segnali forti….” .Ed invece
questi segnali si ritrovano tutti, esplicitamente e non, nell’AS 847 , come vedremo nelle parti relative
alla produttività e trasparenza.
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3) Produttività
3.1 –in generale
Dalla mia solita ed attualizzata ricerca in Web risulta che il termine produttività è presente circa 10.000.000 di
volte, mentre il termine indicatori di produttività solo 1000 ( rapporto 1/10000) : una sproporzione che
evidenzia il fatto che come valore, come slogan, come fiore all’occhiello la produttività è molto presente nel
sistema economico del nostro paese ,ma ,.come quantificazione per il controllo di gestione , è modestissima.
E qui una prima nota positiva, anche se per ora solo formale, del AS.847 nel quale il termine produttività risulta
10 volte e indicatore di produttività 2 volte ( rapporto 1/5)
Conseguentemente, pur rilevando la importanza che nel disegno di legge la produttività come valore venga
richiamato 10 volte, la mia analisi si limita solo ai comma 1 e 1 b) dell’art, 3 che,
riporto per la parte riguardante gli indicatori
Art.3 comma 1
…………………………………………………..
. a prevedere l’obbligo per le amministrazioni,
i cui indicatori di efficienza o produttività
risultino peggiori rispetto alla media
delle amministrazioni omologhe, di fissare ai
propri dirigenti l’obiettivo di allineamento
alla media entro un termine ragionevole
Art 3 comma 1b)
prevedere l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di predisporre, in via preventiva,
gli obiettivi che l’amministrazione si pone per ciascun anno e di rilevare, invia consuntiva,
quanta parte degli obiettivi dell’anno precedente e` stata effettivamente
conseguita, assicurandone la pubblicità per i cittadini, anche al fine di realizzare un sistema
di indicatori di produttività e di misuratori della qualità del rendimento del personale,
correlato al rendimento individuale ed al risultato conseguito dalla struttura
Una prima constatazione, molto importante ai fini dell’analisi ,la coincidenza fra indicatori di
efficienza e produttività; viene quindi del tutto trascurata la definizione di produttività come mix
di efficienza ed efficacia della letteratura aziendalistica a partire dalla fine degli anni 80 e da me
adottata nel libro su NTG (metodologie e strumenti per il miglioramento continuo dei sistemi di
gestione ( vedere sito www.astmap.it )
Il termine efficacia appare solo una volta nel comma 1 b) -miglioramento dell’efficienza e
dell’efficacia delle procedure della contrattazione collettiva;
Cercando di logicizzare questa confusione metodologica, anche se motivata dalla volontà di
maggiore comprensione e, ritengo, da una avversione al gergo degli “aziendalisti, si può dire
che al temine di efficacia sono subentrati “ qualità”(10 “presenze”), obiettivi -previsti e
raggiunti- n, 8 presenze.
Certo questo complica molte le cose,da un punto di vista tecno/interpretativo. Ci stiamo allontanando dal
cartesianesimo della cultura e pratica dei nostri cugini d’oltralpe ; la moderna logica matematica ( di cui
peraltro,purtroppo, sono intrisi tutti i mie libri) viene messa in soffitta.
Ma cosi è…
Sintetizzando, i contenitori/directory utilizzati dai legislatori del Senato (e tutto lascia presagire che alla
c*Camera non si porranno certamente problemi di terminologia), resi omogenei con la cultura aziendalistica ,
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sono
1) Produttività/efficienza (limitatamente alla produttività del lavoro)
2)Qualità della produzione (produttività -efficacia)
3)Obiettivi (previsti e raggiunto Produttività- efficacia)
Per quanto riguarda la qualità , nessun riferimento alle iso900; Ed anche nelle tante esternazioni del Ministro
Brunetta, contrariamente al suo predecessore Nicolais, nessun cenno alla certificazioni da iso900. , Ma questa è
la conseguenza dei troppo compromessi delle Società di certificazione , nelle esperienze, peraltro non molte ,
fatte nelle Amministrazioni pubbliche.
3.2 – Produttività del lavoro
Per una maggiore efficacia della obbligatorietà sarebbe stato utile una esplicitazione , sia
pure generica nell’AS 847 ; e ritengo certamente utile che ciò avvenga ora nei decreti
delegati. Ma,credo che gli stessi ostacoli riscontrati al riguardo in sede parlamentare si
troveranno anche nei decreti delegati .
Non ci rimane
che attendere quanto regolamenterà al riguardo l’Organismo della
Trasparenza
Nel frattempo l’Astmap continuerà la sua attività istituzionale per sostenere, con le sue
iniziative tecno/culturali , l’effettiva e corretta di quanto previsto, esplicitamente e non,
nell’AS 847 di cui auspichiamo una pronta approvazione definitiva
4 – Trasparenza.
4.1 – In generale
La definizione, necessariamente complessa e sistemica per fare da “minimo comune
multiplo” é, per me, la seguente:
“la trasparenza è un isieme di strumenti tecno/normativi con i quali risulta possibile la
valutazione delle caratteristiche di status (sicuro, affidabile, efficiente, etico, efficace, ecc.) di
prodotti, istituzioni, di sistemi gestionali, di valori culturali mediante il loro monitoraggio per
renderle misurabili, visibili verificabili e comparabili, in relazione alla loro tipologia ed allo
status cui la trasparenza si riferisce”
Sulla base di questa definizione “generale di trasparenza” si possono definire le
subdistinzioni:
- tecnologica: quella che si riferisce ai prodotti in sé, come utilizzabilità (in termini, di uso,
sicurezza, affidabilità ecc.)
- istituzionale: quella che si riferisce alle istituzioni (open door, informazione, obiettivi ecc)
- gestionale: quella che si riferisce ai sistemi gestionali (efficienza, efficacia)
- culturale: quella che si riferisce ai valori culturali (senso dello stato, senso della comunità,
etica, ecc)
………………………………………………………………………………………………
“la trasparenza gestionale è un insieme di strumenti tecno/normativi con i quali risulta
possibile la valutazione dell’efficienza ed efficacia di sistemi gestionali mediante il loro
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monitoraggio per renderle misurabili, visibili, verificabili e comparabili
La trasparenza gestionale deve essere finalizzata alla valutazione della produttività, come
approccio sistemico all’efficienza ed efficacia e conseguentemente a valutare se il sistema
gestionale dell’ente sta producendo:
------------------------Infine, a conferma dell’ottimismo sui segnali forti rilevo che a fronte dei 600 siti sul tema
« trasparenza Gestionale » rilevati inn gogle agli inizi del 2007, se ne riscontarno ben
11.000 alla data del 3 gennaio, con
Per la trasparenza in generale si è passati da 2.500.000 a 23.800.000
4.2 – nell’AS 847
Nell’articolato riguardante la trasparenza si nota il faticoso, ma per me positivo, compromesso bipartisan che ha
consentito di inserire nel AS 847 buona parte della normativa prevista nell’originario AS 746 di iniziativa
dell’opposizione ( primo firmatario sen. Pietro Ichino)
Non v i è più l’Agenzia per la Trasparenza (art 5 del AS.746) ma l’0rganismo per la trasparenza ( art 3
comme f),
Ritengo che la collocazione nel CNEL, come nel decaduto AS1859 ,sarebbe risultata più efficace per la
maggiore autonomia del CNEL, ma anche per attenuare quell’enfasi al contrattualismo che pervade un po tutto
l’AS 847.
Ma per il resto comprendo la manifestata soddisfazione di Brunetta ed Ichino : la sintesi risulta molto più
mediazione tecnica che mediazione politica. E con i tempi che corrono è da considerarsi un fatto positivo per
le Amministrazioni pubbliche e per,,la Politica.
Un’altra constatazione positiva : la integrazione fra Produttivita del lavoro (perno dell’AS 847 originario) e
Trasparenza (obiettivo totalizzante dell’AS 746). Ne consegue una sinergia che se proseguita nella fase di decreti
delegati ed in quella di costituzione e di funzionamento dell’Organismo per la trasparenza, potrebbe portate una
svolta positiva non solo nelle amministrazioni pubbliche , ma anche mel sistema socio/politico/economico del
paese.
Manca il ponte fra produttività e trasparenza : il monitoraggio gestionale.
Ma dall’analisi del’articolato di cui appresso risulterà ancora più evidente la necessita « assoluta » del
monitoraggio gestionale. Continuando con la metafora del ponte : senza collegare il paese della produttività con
quello della trasparenza , entrambi muoiono per mancanza di flusso di sangue rappresentato dal monitoraggioLa produttività senza monitoraggio non è oggettivamente quantificabile ,
;La trasparenza senza
monitoraggio.. semplicemente.. non esiste. La produttività senza trasparenza non e valutabile
E la trasparenza della produttività e più in generale la trasparenza gestionale sono una esigenza essenziale
per evitare le metastasi della corruzione
Nel privato la situazione è più complessa ; ma, di massima, il privato non ha bisogno e/o non vuole la
trasparenza e quindi puo fare a meno del ponte ; certo che anche nel privato vi è trasparenza, ma
sostanzialmente solo quella imposta dal codice civile e dalla normativa fiscale
Organismo per la Trasparenza
Art,3 comma f
prevedere, nell’ambito del riordino dell’ARAN di cui all’articolo 2, l’istituzione,
in posizione autonoma e indipendente, di un organismo centrale che opera in collaborazione
con il Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale
dello Stato e con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della
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funzione pubblica ed eventualmente in raccordo con altri enti o istituzioni pubbliche,
Si rileva innanzitutto una notevole limite alla indipendennza ed autonomia Organismo per la trasparenza con
« l’operare in collaborazione con il Ministero dell economia Finanze e con la Presidenza del Consiglio (poteri
istituzionali molto forti) ». Ulteriori, anche se eventuali vincoli , potrebbero venire dal raccordo con altri enti o
istituzioni pubbliche
Rispetto a quanto previsto per l’istituzione dll’Agenzia di cui all’art 5 as 746( assoluta autonomia), i
condizionamenti sono veramente notevoli. Molto dipende dall’autorevolezza, dal prestigio, dalla dall’esperienza
dei membri che la comporranno e dalla professionalità della struttura tecnica di supporto. Ma non basta. Ritengo
opportuno che in sede di predisposizione dei decreti delelegati siamo meglio c hiariti le collaborazioni e i
raccordi
Compiti :
Seguito Art. 3 comma f
1) indirizzare, coordinare e sovrintendere all’esercizio indipendente delle funzioni di
valutazioni ;
anche qui si pongono problemi di conflitti fra l’indipendenza e, soprattutto al sovrintendere ; ed anche in
questo caso vi è l’opportunità di maggiori dettagli in sede di decreti delegati
2) garantire la trasparenza dei sistemi
lettera a) art 3 (…….. di valutazione delle amministrazioni pubbliche diretti a rilevare,
anche mediante ricognizione e utilizzo delle fonti informative anche interattive esistenti
in materia, nonché con il coinvolgimento degli utenti, la corrispondenza dei servizi e dei prodotti
resi ad oggettivi standard di qualità rilevati anche a livello internazionale;
lettera b) art 3 ( …..obbligo per le pubbliche amministrazioni di predisporre, in via
preventiva, gli obiettivi che l’amministrazione si pone per ciascun anno e di rilevare, in
via consuntiva, quanta parte degli obiettivi dell’anno precedente e` stata effettivamente
conseguita, assicurandone la pubblicità per i cittadini, anche al fine di realizzare un sistema
di indicatori di produttività e di misuratori della qualità del rendimento del personale,
correlato al rendimento individuale ed al risultato conseguito dalla struttura;
Trattasi forse del compito più importante e difficoltoso che, però, senza un monitoraggio gestionale
pianificato e standar non ha nessuna probabilita di essere « garantito »
3) di assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale
Ritengo che il problema della comparabilià ( benchmarking ) , sia in termini di controllo sia di promozione
della produttività, costituisca la questione tecnica più difficile a risolvere : Anzi se intesa come confronto di
indici di produttività come valoro assoluto ,come ad es. confrontare l’indice q del comune A con quello k del
comune B e per di più in in funzione di standard prestabiliti ( art,3 comma 1, comma 2.a, comma e.4 e comma
g), le difficoltà diventano quasi insormontabili.
Si noti poi il rischio che si corre nella previsione dell’agire in giudizio degli interessati ed anche di
associazioni ( cd. Class action) di cui al comma i).
In tutta la mia quarantennale esperienza in materia di produttività, evidenziata in premessa, ho potuto
constatare la impossibilità, salvo casi eccezionali, di individuazione di standard quantativi ed « oggettivi » di
produttività.
Non posso non ricordare i quasi due anni persi nel progetto Fepa alla ricerca degli standard di produttività su
cui basare la verifica dei fabbisogni organici
Comunque lo stato attuale della tecnologia informatica (IT) consente qualche passo in avanti al riguardo, ma
con molta cautela.
Invece confronti sono possibili se si fa riferimento a standard di scostamento, sia per il miglioramenti sia per
la tenuto sotto controllo
Basta pensare, ad agli indici di costi della vita valuati in termi di scostamenti e non non i valori assoluti ; e
questo anche per la maggiore validita statistica degli scostamenti, come rapporti.
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Per quanto riguarda la questione tecnica degli standard e per evidengt motivi di economia espositiva, .mi
fermo qui, sottolinesndo che,in ogni caso e a maggior ragione, va realizzato il monitotaggio di cui al cap. 3.2
Inoltre. per quanto il compito di definire gli strumenti (metodologie e standard) per la valutazione
ne ho già sottolineato, nella parte finale del capitolo 2, l’importanza ai fini della realizzazione del
monitoraggio gestionale
Contenuti della Trasparenza
Art 3 com5.
La trasparenza costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni
pubbliche a norma dell’articolo117, secondo comma, lettera m), della Costituzione.
Art 3 comma 6
Ai fini del comma 5 la trasparenza e` intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo
strumento della pubblicazione sui siti internet delle pubbliche amministrazioni,delle informazioni
concernenti ogni aspetto dell’organizzazione delle pubbliche amministrazioni,degli indicatori
relativi agli andamenti gestionali e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni
istituzionali,dei risultati dell’attività di misurazione e valutazione svolta in proposito dagli
organi
competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei princıpi di
buon andamento e imparzialità.
Si noti l’enfasi data alla trasparenza facendo addirittura riferimento al’art 27 della costituzione,
intesa anche come accessibilità totale.
Altro che segnali forti
5 - Conclusioni
Credo che questo lavoro, che avevo sempre rinviato per i motivi in premessa, non abbia
bisogno di conclusioni: queste sono già insite nel vari capitoli,
E poi le conclusioni operative le trarremo come Astmap.
Ritengo pero riportare utile alcuni fatti direttamente e indirettamente collegati all’AS 847
Fort lauderdale 5 gennaio 2009
Emidio valentini
5) Mail del sen. Ichino di risposta
La risposta del sen Ichino al la mia precedente :con ottimismo cartesiano,non
pensando però e purtroppo al cinismo della rete di cordate che caratterizza questo scorcio
di seconda repubblica
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Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Oggetto: risposta ichino e documenti per valutazione AS 1117 ( federalismo fiscale)
Data: Venerdì 9 gennaio 2009, 02:58
Caro tutti
Vi invio, in anticipo rispetto a tutti gli altri, la risposta di ichino, che, come potete constatare
conferma sostanzialmemte tutta la mia analisi.
Caro Valentini,
grazie del messaggio e degli allegati (una parte dei quali già, peraltro, conoscevo). Come già
ebbi a dirLe qualche tempo fa, concordo largamente con le Sue idee e proposte; concordo
anche con la segnalazione che Lei fa del difetto di precisione del testo legislativo approvato
dal Senato in materia di monitoraggio sistematico: ma questo è terreno tipicamente proprio
degli interventi dell’Agenzia centrale, che dovrà specificare con le proprie direttive tutto
quanto non è precisato (e sovente non può essere precisato) dalla legge.
Quanto al convegno di Rimini, purtroppo tutti gli spazi liberi da impegni parlamentari nella
mia agenda sono occupati fino ai primi di maggio.
Molto cordialmente
Pietro Ichino
6) Valutazione sintetica subito dopo approvazione
DDL 847
E per la prima volta si rendono obbligatori gli standard di riferimento::standard di
produttività, fabbisogni standard, costi standard.,con criteri sintetici ed efficacia
Ma……..
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Oggetto: Approvazione, in via definitiva, del DDL 7 e riunione astmap sabato 7 marzo 2009
Data: Mercoledì 25 febbraio 2009, 12:26
Cari tutti,
come gia saprete, oggi la Camera ha approvato definitivamente il DDl 847.
Avevo qualche dubbio circa eventuali modifiche " peggiorative" da parte della Camera. Invece, per
quanto riguarda la trasparenza, la produttività e soprattutto gli indicatori di produttività, non solo è
stato confermato tutto ciò che già era previsto nella versione approvata, in prima seduta, dal
Senato, ma vi è stata una modifica" molto positiva" con la quale viene previsto :
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"l’obbligo per le amministrazion i cui indicatori di efficienza o produttività si discostino in misura
significativa,secondo parametri deliberati dall’organismo centrale di cui al comma 2,lettera f), dai valori
medi dei medesimi indicatori rilevati tra le amministrazioni omologhe rientranti nel 25 per cento delle
amministrazioni con i rendimenti piu` alti, di fissare ai propri dirigenti, tra gli obiettivi di cui alla lettera b)
del medesimo comma 2, l’obiettivo di allineamento entro un termine ragionevole ai
parametri deliberati dal citato organismo centrale prevedere
Per chi conosce, come la quasi totalità di tutti voi, il Fepa, Il sistema NTG e la diffusa attività della
Newman sa benissimo che tutto questo "è gia stato fatto ed a livello operativo""
……………………………………………
6) lettera al Ministro Brunetta su Analisi e valutazione
della Legge 4 marzo 2009, n. 15
Una buona legge, ma ….
si ritenne necessario che fossero regolamentati e reso
obbligatori:
a) la quantificazione e misura della produttività della amministrazioni pubbliche, e la
conseguente elaborazione di indicatori standard riguardanti i prodotti finali e di processo, le
unita organizzative a partire dalle posizioni di lavoro, al fine di avere, con il sistema ad
albero, informazioni leggibili dal basso in alto e viceversa;
b) il monitoraggio sistemico informatico e standard dei dati di cui al punto precedente al
fine da consentire confronti sia verticali, all’interno dell’ente, sia orizzontali, con altri enti
omogenei;
c) la trasparenza del monitoraggio;
d) la valutazione delle organizzazioni e del personale che tenga soprattutto conto delle
indicazioni scaturenti dal monitoraggio.
Si pensava, auspicava che se ne tenesse conto o nel DLGs attuativo
o nelle
responsabilità della futura Civit..
E invece….
.
Astmap- Associazione per la trasparenza ed il monitoraggio gestionali nelle amministrazioni pubbliche
www.astmap.it
Il Presidente
Roma, 25 marzo 2009
Signor Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
e, per conoscenza,
Signor Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati
Signor Presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato
Signor Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati
Signor Presidente della Commissione Lavoro del Senato
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Nella qualità di rappresentanti di ASTMAP, Associazione, senza fine di lucro, per la trasparenza
ed il monitoraggio gestionale delle Amministrazioni Pubbliche, torniamo a scriverLe dopo aver
presentato nei mesi di gennaio e febbraio al Suo Staff alcune applicazioni informatiche già operative
della metodologia NTG. Gli esiti di tali presentazioni ci sono parsi incoraggianti di approfondimenti e
sviluppi. Ed è per questo motivo che, ad avvenuta approvazione del Disegno di Legge da Lei proposto
alle Camere, di cui ci rallegriamo, desideriamo sottoporLe ulteriori elementi di riflessione.
La lettura del testo definitivo della Legge ci ha convinti ancora di più dell’utilità della nostra
proposta metodologica. Siamo fermamente convinti che la produttività e la trasparenza, aspetti
fondamentali della Legge, per poter essere raggiunti e mantenuti devono promanare dal monitoraggio
gestionale. La produttività senza monitoraggio non solo non è esattamente misurabile, ma non è
nemmeno ‘conoscibile’; la trasparenza senza monitoraggio è inefficace.
Per dare la dimostrazione distesa di quanto qui sosteniamo, Le inviamo in allegato un sintetico
commento alla legge n. 15 del 2009 e alcune proposte che sottoponiamo alla Sua attenzione ai fini di
una loro presa in considerazione nelle predisposizione dei decreti legislativi.
Delle proposte, riportiamo di seguito, per Sua comodità, la parte conclusiva:
“E’ in questa ottica, quindi, che la nostra Associazione, intende fornire il
proprio contributo proponendo che, nei decreti legislativi in corso di redazione,
venga previsto e reso obbligatorio:
a)… il monitoraggio quantitativo, sistemico e permanente
1) del piano delle attività e dei prodotti istituzionali
2) del piano delle attività e dei prodotti dei processi, estesi alle singole
posizioni di lavoro,
3) del piano delle risorse umane
4) del piano dei centri di costo, del piano dei conti e del piano degli indicatori
di gestione;
b il monitoraggio della produttività del lavoro, a partire dalle posizioni di
lavoro, dei costi delle attività e dei prodotti istituzionali di cui al precedente
punto b1), della qualità delle attività e dei servizi resi;”
Siamo a Sua disposizione per fornire quanto Lei ritenga necessario.
Presidente Consiglio Direttivo
Dott. Emidio Valentini
Presidente Consiglio Scientifico
Prof. Mario Rinaldi
Analisi e valutazione della Legge 4 marzo 2009, n. 15
"Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla
efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonchè disposizioni integrative delle
funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e alla Corte dei conti»
Premessa: l’ASTMAP
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Nel gennaio dello scorso anno, con atto del Notaio Salaris in Roma, è stata costituita la “Associazione
per la Trasparenza ed il Monitoraggio gestionale delle Amministrazioni Pubbliche”, ASTMAP, di cui
fanno parte dirigenti, professionisti, docenti e ricercatori.
L’Associazione è apolitica e non ha finalità di lucro. L’Associazione si propone di promuovere
la diffusione di cultura, di metodiche, di tecniche e di proposte normative tendenti alla
trasparenza ed al monitoraggio delle Pubbliche Amministrazioni con particolare riferimento
alle attività gestionali ed ai loro livelli di efficienza e di efficacia. Si propone altresì di
realizzare il monitoraggio permanente dello stato di attuazione della trasparenza e del
monitoraggio gestionali, pubblicandone annualmente i risultati.(art 2 dello Statuto)
L’Associazione trae origine, e di fatto opera, dal convegno del comune di Rimini del 25/26 gennaio
2007 (gli atti sono disponibili sul sito www.astmap.it) sul tema “Trasparenza, funzionalità, efficienza,
etica nella Pubblica Amministrazione: precedenti storici, stato attuale e prospettive”.
Tale convegno giungeva a coronamento di una lunga attività preparatoria che aveva dato luogo a
sperimentazioni concrete in varie strutture pubbliche del Paese con l’obiettivo di collaudare tecniche
organizzative ed informatiche frutto di molteplici competenze ed esperienze, applicabili, nella nostra
visione del problema, al settore della pubblica amministrazione. Era anche l’occasione, a distanza di
16 anni dalla conclusione, per valutare l’esperienza del progetto Fepa, la sua incidenza sulla cultura
della PA degli anni ‘90 e per analizzare i motivi della mancata applicazione di tutta la normativa che
tale cultura aveva determinato (a partire dal dlgs 29/1993 e fino ai cosiddetti dlgs Bassanini).
Come sopra anticipato, dal convegno è scaturita la decisione di costituire una associazione (la
ASTMAP) che affrontasse e promuovesse i temi della produttività, monitoraggio e trasparenza nelle
amministrazioni pubbliche.
Il periodo successivo alla iniziativa di Rimini è stato caratterizzato, oltre che dalla estesa diffusione
degli atti a sensibilizzazione delle Istituzioni sui relativi contenuti e proposte e dai molteplici seminari
ed incontri interni all’Astmap che hanno permesso di definire contenuti, modalità e tempi per la
realizzazione dei suoi fini istituzionali da:
una serie di ulteriori convegni, tra i quali quelli:
-con il comune di Trevico (Av) che ha visto la partecipazione del Vice Presidente del Consiglio
Superiore della Magistratura, di assessori della regione Campania, e di molti dirigenti della
amministrazione regionale,
-con i comuni di Cremona, Riccione, Marsciano,
-con il Centro Studi Bellunese,
-con l’ospedale Villa Betania di Napoli,
-con il consorzio interuniversitario Universus di Bari,
Particolare attenzione è stata inoltre rivolta dalla Associazione alla analisi e valutazione delle iniziative
legislative riguardanti produttività, monitoraggio e trasparenza nella PA, temi sui quali, con questo
documento, si vogliono offrire spunti di riflessione, anche proponendo concetti e definizioni proprie di
ASTMAP.
1) Produttività, Monitoraggio, Trasparenza (un confronto tra le iniziative
legislative)
Dal confronto sulla frequenza di tali termini nel AS 1859/AC 2161 (scorsa legislatura e decaduto per
scioglimento anticipato delle Camere) e la Legge 15/2009 risulta evidente la differenza della frequenza
dei termini produttività e trasparenza.
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Prospetto comparativo tipo e numero parole chiave per ciascun documento
Documento
Parole chiave
--------------------------------------------------------------------------------------------Trasp.za Misura Monit.gio Prod.itá Eff.nza Costi Eff.cia etica Migl.nto Qualità Valut.ne
Continuo
AS.1859
2
9
5
0
3
0
6
0
0
13
34
(già AC 2161)
L 15/09
33
12
6
3
10
8
4
1
0
0
7
Il termine costi è presente quattro volte nella L 15/2009, ma non è mai riferito ai costi di gestione e non
presuppone, quindi, la presenza di una contabilità analitica; i costi da “tenere sotto controllo“ risultano
essere solo quelli delle spese per il personale. Va comunque rilevato che la legge delega è
innanzitutto finalizzata alla ottimizzazione della produttività del lavoro.
Il termine monitoraggio presenta nei due testi frequenze simili che a nostro avviso, anche
considerando l’insieme delle parole chiave, non danno adeguato conto della essenzialità di tale attività
in qualsiasi processo di verifica e valutazione risultati.
Il termine è citato solo 3 volte nella L 15/2009 e con la stessa valenza presente nel AS1859, cioè
senza alcun riferimento alla produttività ed alla trasparenza gestionale.
Eppure risulta evidente che senza monitoraggio non si hanno nè indicatori di produttività, nè
trasparenza.
Il termine efficacia appare solo una volta nella L. 15/2009, per la precisione nell’art.1, comma 1 lett. b)
miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle procedure della contrattazione collettiva;
Per quanto riguarda la qualità, nessun riferimento alle ISO9000. Ma questa è la conseguenza dei
troppi compromessi delle società di certificazione nelle esperienze, peraltro non molte, fatte nelle
amministrazioni pubbliche.
1.1
Produttività
Nel Web risulta che il termine produttività è presente circa 10.000.000 volte, mentre il termine
indicatori di produttività solo 1000 (rapporto 1/10000); una sproporzione che evidenzia il fatto che
“produttività“ è presente più come slogan che come tecnica di analisi.
In questo quadro, una nota positiva, anche se allo stato solo di natura formale, è offerta dalla L.
15/2009: il termine produttività compare 10 volte e indicatore di produttività 2 volte (rapporto 1/5).
Per questo, la nostra attenzione è rivolta alla parte riguardante gli indicatori di produttivita e di
andamento gestionale e cioè ai comma 1 e 2 lett.d) dell’art. 4, che si riportano di seguito.
Art 4 comma 1
….. nonchè a prevedere l’obbligo per le amministrazioni, i cui indicatori di efficienza o produttività si
discostino in misura significativa, secondo parametri deliberati dall’organismo centrale di cui al comma
2, lettera f), dai valori medi dei medesimi indicatori rilevati tra le amministrazioni omologhe rientranti
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nel 25 per cento delle amministrazioni con i rendimenti più alti, di fissare ai propri dirigenti, tra gli
obiettivi di cui alla lettera b) del medesimo comma 2, l’obiettivo di allineamento entro un termine
ragionevole ai parametri deliberati dal citato organismo centrale.
L’art 4 comma 1, eliminando il generico richiamo alla media degli indicatori delle amministrazioni
omologhe (originariamente previsto dal AS 847) e fissando un indice di riferimento (25%) innova
positivamente le modalità di comparazione tra le amministrazioni.
Tuttavia, senza un sistema organico di monitoraggio gestionale, standard, informatizzato e controllato
quanto stabilito dal comma avrà difficoltà a trovare reale attuazione.
Art.4 comma 2 let.d)
….. promuovere la confrontabilità tra le prestazioni omogenee delle pubbliche amministrazioni anche
al fine di consentire la comparazione delle attività e dell’andamento gestionale nelle diverse sedi
territoriali ove si esercita la pubblica funzione, stabilendo annualmente a tal fine indicatori di
andamento gestionale, comuni alle diverse amministrazioni pubbliche o stabiliti per gruppi omogenei
di esse, da adottare all’interno degli strumenti di programmazione, gestione e controllo e negli
strumenti di valutazione dei risultati;
L’art.4, comma 2 lett d) prevede opportunamente la comparabilità e la fissazione di indicatori di
andamento gestionale, non specificati, ma che possono riguardare tutti gli altri aspetti della
produttività (costi, qualità, tempestività ).
Anche in questo caso, senza un sistema organico di monitoraggio gestionale tale comma non potrà
avere concretamenta attuazione.
Proseguendo nell’approfondimento della legge 15/2009, si constata la coincidenza fra indicatori di
efficienza e produttività; viene quindi del tutto trascurata la accezione di produttività come mix di
efficienza ed efficacia.
1.2
Produttività del lavoro
Una immediata constatazione: la legge 15/2009 ripropone, con forza, la dovuta attenzione sulla
produttività del lavoro, innovando su di un clima culturale che per più di un decennio aveva fatto calare
il silenzio su questo tema.
Considerata la centralità dell’argomento nella legge 15/2009, si riporta quanto precisato a riguardo nel
convegno di Rimini
…………………………
“2.5.8.2
Produttività del lavoro
2.5.8.2.1
Definizioni, caratteristiche, problematiche
Come è noto, la produttività del lavoro (o rendimento delle risorse umane) di un ente, di una
unità organizzativa, di una attività è il rapporto fra la relativa produzione in un determinato periodo e
ore lavorate (produttività effettiva) o ore contrattuali (produttività contrattuale), utilizzate per realizzarla.
Evidentemente non mi dilungo su questo argomento, ma ritengo necessario ed utile
sottolineare che la corretta individuazione di questo rapporto richiede:
- il piano della attività istituzionali (le attività il cui risultato sono prodotti istituzionali/finali)
- il piano delle unità organizzative, a partire dalla posizioni di lavoro;
- il piano delle attività processo (le attività il cui risultato sono i prodotti processi, pezzi dei
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prodotti finali), ottenuto, a matrice, collegando le attività istituzionali a tutte le posizioni di lavoro che
partecipano alla loro realizzazione;
- il piano delle risorse umane, distintamente per qualifiche e profili contrattuali ed espresse in
ore;
- la misura delle attività istituzionali mediante quantificazione dei relativi
prodotti/risultato;
- l'individuazione del tempo medio di risorse umane utilizzate, nel periodo di
riferimento, per ciascuna unità prodotto/processo e distinte sempre per qualifiche e profili
(produttivitá di attività/prodotto);
- l’individuazione di “pesi” per ciascun prodotto processo, per renderli sommabili e
calcolare la produttività per ciascuna unità organizzativa, a partire dalla posizione di lavoro;
-il monitoraggio organico e definito dei dati (possibilmente trimestrali) contenuti nei
vari piani.
Come sottolineato in precedenza l’indice di produttività che si ricava a partire dal tempo
medio per prodotto che è, esso stesso, un indice, e fino all’indice di ente, non ha valore di per sé, ma
solo come parametro da utilizzare per individuare gli scostamenti di produttività, sia verticalmente
(nell’ambito della stessa attività e della stessa struttura organizzativa e dell’ente) come confronti nel
tempo sia orizzontalmente (benchmarking) mediante confronti con attività omogenee e, con maggiori
difficoltà, di unità organizzative omogenee di altri enti. Disponendo di una sufficiente banca dati storica
dell’ente o di diversi enti omogenei (come ad es. gruppi omogenei di ospedali, comuni ecc.) é
possibile individuare indici di produttivitá di riferimento da utilizzare per:
- verifica/ristaffatura dei fabbisogni organici nello stesso ente (se si dispone di sola
banca dati di ente);
- verifica/rideterminazione fabbisogni organici (se si dispone di banca dati di enti
omogenei);
- attribuzione incentivi economici;
- valutazione prestazioni dirigenziali.
Gli indici/indicatori di produttività richiedono, come peraltro tutti gli indici, definizioni precise relative
alla tipologia e al rilevamento dei dati al numeratore (produzione) ed al denominatore (risorse
umane). E gli adempimenti sopraelencati costituiscono condizione indispensabile per la loro concreta
individuazione coerente con la definizione data.
Sono indicazioni logicamente ovvie. Ma vanno rese obbligatorie come in tutti i casi di analisi, da usare
per la valutazione dell’andamento di un fenomeno (si pensi ad es, a tutti gli indicatori usati in medicina,
nella meterorologia, nel rilevamento del costo della vita. ecc..).
1.3
Trasparenza
Nell’articolato della 15/2009 si nota il faticoso, ma positivo, compromesso bipartisan che ha
consentito di inserire nella legge buona parte della normativa prevista nell’originario AS746 di
iniziativa dell’opposizione (primo firmatario sen. Pietro Ichino).
Non vi è più l’Agenzia per la Trasparenza (art 5 del AS746), ma l’Organismo centrale (art 4 comm 2
lett.f).
Si comprende la manifestata soddisfazione di Brunetta ed Ichino: la sintesi risulta molto più
mediazione tecnica che mediazione politica
Un’altra constatazione positiva: l’integrazione fra produttivita del lavoro e trasparenza. Ne consegue
una sinergia che se proseguita nella fase di decreti delegati ed in quella di costituzione e di
funzionamento dell’Organismo centrale, potrebbe portare una svolta positiva non solo nelle
amministrazioni pubbliche, ma anche nel sistema socio/politico/economico del paese.
Manca tuttavia il ponte fra produttività e trasparenza: il monitoraggio gestionale.
La produttività senza monitoraggio non solo non è oggettivamente quantificabile, ma non è nemmeno
conoscibile: la trasparenza senza monitoraggio semplicemente non esiste.
E questa è una caratteristica vitale nel ‘pubblico’, non solo per la produttività e la trasparenza, ma
anche per evitare le metastasi della corruzione.
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1.3.1
Organismo centrale
Art. 4, comma 2 lett. f)
Istituzione
…... prevedere, nell’ambito del riordino dell’ARAN di cui all’articolo 3, l’istituzione, in
posizione autonoma e indipendente, di un organismo centrale che opera in collaborazione
con il Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato e con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica
ed eventualmente in raccordo con altri enti o istituzioni pubbliche, con il compito di
indirizzare, coordinare e sovrintendere all’esercizio indipendente delle funzioni di
valutazione, di garantire la trasparenza dei sistemi di cui alle lettere a) e b), di assicurare la
comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando annualmente il
Ministro per l’attuazione del programma di Governo sull’attività svolta. I componenti, in
numero non superiore a cinque, sono scelti tra persone di elevata professionalità, anche
estranee all’amministrazione, che non abbiano interessi di qualsiasi natura in conflitto con le
funzioni dell’organismo, con comprovate competenze in Italia o all’estero nelle materie
attinenti la definizione dei sistemi di cui alle lettere a) e b), e sono nominati, nel rispetto del
principio della rappresentanza di genere, con decreto del Presidente della Repubblica, previa
deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro per l’attuazione del programma
di Governo, per un periodo di sei anni
e previo parere favorevole delle competenti Commissioni parlamentari, espresso a
maggioranza dei due terzi dei componenti;
L’indipendenza ed autonomia dell’Organismo centrale dipenderà in buona parte dall’autorevolezza,
dal prestigio, dall’esperienza dei membri che la comporranno e dalla professionalità della struttura
tecnica di supporto. Ma non basta. E’ opportuno che in sede di predisposizione dei decreti delegati
siano meglio chiarite le collaborazioni e i raccordi.
Compiti:
1) indirizzare, coordinare e sovrintendere all’esercizio indipendente delle funzioni di
valutazioni;
Anche in questo caso si pone l’esigenza che in sede di decretazione delegata siano affrontati
eventuali conflitti per quanto attiene l’indipendenza e, soprattutto, il sovrintendere
2) garantire la trasparenza dei sistemi
lettera a) di valutazione delle amministrazioni pubbliche diretti a rilevare, anche
mediante ricognizione e utilizzo delle fonti informative anche interattive esistenti in materia,
nonché con il coinvolgimento degli utenti, la corrispondenza dei servizi e dei prodotti resi ad
oggettivi standard di qualità rilevati anche a livello internazionale;
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
lettera b) di predisporre, in via preventiva, gli obiettivi che l’amministrazione si
pone per ciascun anno e di rilevare, in via consuntiva, quanta parte degli obiettivi dell’anno
precedente e` stata effettivamente conseguita, assicurandone la pubblicità per i cittadini,
anche al fine di realizzare un sistem di indicatori di produttività e di misuratori della qualità
del rendimento del personale correlato al rendimento individuale ed al risultato conseguito
dalla struttura;
Si tratta del compito più importante e difficoltoso che, tuttavia, in assenza di un adeguato sistema di
monitoraggio gestionale non ha nessuna probabilità di essere «garantito».
3) di assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale.
Si ritiene che il problema della comparabilità, sia in termini di controllo sia di promozione della
produttività, costituisca la questione tecnica più difficile da risolvere. Anzi se intesa come confronto di
indici di produttività, come valore assoluto, come ad es. confrontare l’indice q del comune A con
quello k del comune B e per di più in funzione di standard prestabiliti (art,3 comma 1, comma 2.a,
comma e.4 e comma g), le difficoltà diventano quasi insormontabili.
Invece confronti sono possibili se si fa riferimento a standard di scostamento, sia per il miglioramento
sia per la tenuta sotto controllo.
Basti pensare agli indici di costi della vita valutati in termini di scostamenti e non di valori assoluti; e
questo anche per la maggiore validità statistica degli scostamenti, come rapporti.
2.
Conclusioni
Il Paese ha bisogno di avere una amministrazione pubblica snella ed efficiente
capace di rispondere tempestivamente alle richieste di servizi da parte dei
cittadini e delle imprese.
Per valorizzare il merito, per gestire in modo efficiente ed efficace le attività nei
pubblici uffici, per assicurare la trasparenza amministrativa occorre predisporre
regole normative, metodologiche, tecnologiche, finalizzate alla individuazione,
monitoraggio e valutazione delle produttività, intesa come mix sistemico del
produrre di più, a minor costi, prima e meglio.
Per perseguire tali obiettivi, la nostra Associazione ritiene sia necessario
regolamentare e rendere obbligatori:
a) la quantificazione e misura della produttività della amministrazioni pubbliche, e la
conseguente elaborazione di indicatori standard riguardanti i prodotti finali e di processo, le
unita organizzative a partire dalle posizioni di lavoro, al fine di avere, con il sistema ad
albero, informazioni leggibili dal basso in alto e viceversa;
b) il monitoraggio sistemico informatico e standard dei dati di cui al punto precedente al fine
da consentire confronti sia verticali, all’interno dell’ente, sia orizzontali, con altri enti
omogenei;
c) la trasparenza del monitoraggio;
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d) la valutazione delle organizzazioni e del personale che tenga soprattutto conto delle
indicazioni scaturenti dal monitoraggio.
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7) Prima bozza decreto legislativo attuativo legge
15/2009
Giovedì 30 Aprile 2009, 02:54
Da:
"
Un pessimo inizio dell’iter del DLgs 150/2009 ,
E la “performance” di origine
tremontiana ,oltre a causare confusione tecnica e normativa, rende il DLgs palesemente
incostituzionale per eccesso di delega ma.. qualche speranza nella mail di un menbro
autorevole della mailing list astmap
Caro Luciano (Hinna)
Mi è doveroso informarti che, dalla lettura nella versione circolante -fonte CGIL e per la parte
riguardante la produttivita, la bozza del Dgs è non solo "evidentemente incostizionale", ma anche
offensiva del buon senso amministrativo/aziendale e "tossica " per le Amministrazioni pubbliche . Dal
contenuto e forma della mia email, contrariamente al mio solito, fredda e burocraticamente
autorevole, avrai notato che l'Astmap, da un chiaro e convinto appoggio alla legge 15/2009 ed alla
coppia Brunetta /Ichino
Si accingeva, coerentemente con i suoi fini istituzionali , a prendere tutte le iniziative più opportune
per una modifica radicale, prima ,ed un annullamento ,dopo, diventando, oggettivamente, la punta,
qualificata e di prestigio ( scusa questa manifestazione di orgoglio) della opposizione , più estesa di
quanto tu possa pensare, ,al Dlgs e , più in generale, a tutte le iniziative di Brunetta
Ma che succede nel Suo "intorno"?; Di chi è la responsabilita di aver inserito, per ben 90 volte, il
termine "performance" ( un contenitore senza,o con troppo equivoci significati) assente del tutto nella
15/2009, e di non fare nessun cenno al monitoraggio gestionale, agli indicatori di produttivita ed al
quartile superiore di rifermento per valutare la produttivita/efficienza ( produttività del lavoro)?.
Saluti
Emidio
Perugia, 30 aprile 2009
Da:…………………………………………..
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A: Emidio Valentini <[email protected]>
Inviato: Giovedì 30 aprile 2009, 8:23:30
Oggetto: Re: prima bozza decreto legislativo attuativo legge 15/2009 e primo commento CGIL
caro emidio, non so la fonte del tuo decreto, ma non è l'ultima versione, io
ho lavorato al decreto ….. gira già la nuova versione e sarà ufficiale già tra
qualche giorno,
saluti
Liciano
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8) Lettera inviata ai membri della commissione affari
costituzionale della camera su analisi e valutazione
legge n. 15/2009 e DLgs attuativo. come inviato dal
Governo al Parlamento il 2 maggio 2009
una analisi forse eccessiva , ma necessaria , del confronto fra legge e DLgs, con la conferma della sintetica valutazione del
precedente punto 7 e con una sintetica proposta di …………un rimedio che attenua. ma non elimina l’inostituzionalitò
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Oggetto: un contributo per il DLgs attuativo della legge 15/2009
A: [email protected], [email protected], …….
Data: Lunedì 15 giugno 2009, 21:14
Associazione Per la Trasparenza ed il Monitoraggio nelle Amministrazioni Pubbliche
www.astmap.it
Egregi Onorevoli Deputati
Commissione Affari Costituzionali
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Camera dei Deputati - Roma
Oggetto ; analisi e valutazione legge n. 15/2009 e DLgs attuativo. come inviato dal Governo al
Parlamento il 2 maggio 2009
come anticipato nella precedente email del 15 Maggio u s. , inviamo il documento in oggetto,
predisposto, in ottemperanza ai suoi fini istituzionali, da questa Associazione, come contributo al
miglioramento " tecnico/giuridico/gestionale del DLgs attuativo della legge n. 15/2009.
Ringraziando per l'attenzione, distinti saluti
Il Presidente del Consiglio Direttivo
Il Presidente del Consiglio
Scientifico
Emidio
Valentini
Mario Rinaldi
Premessa: l’ASTMAP
.
L’Associazione è apolitica e non ha finalità di lucro. L’Associazione si propone di promuovere
la diffusione di cultura, di metodiche, di tecniche e di proposte normative tendenti alla
trasparenza ed al monitoraggio delle Pubbliche Amministrazioni con particolare riferimento
alle attività gestionali ed ai loro livelli di efficienza e di efficacia. Si propone altresì di
realizzare il monitoraggio permanente dello stato di attuazione della trasparenza e del
monitoraggio gestionali, pubblicandone annualmente i risultati.(art 2 dello Statuto)
Particolare attenzione è stata inoltre rivolta dalla Associazione alla analisi e valutazione delle iniziative
legislative riguardanti produttività, monitoraggio e trasparenza nella PA, temi sui quali, con questo
documento, si vogliono offrire spunti di riflessione, anche proponendo concetti e definizioni proprie di
ASTMAP.
Parte Prima
Analisi e valutazione della Legge 4 marzo 2009, n. 15
"Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla
efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonchè disposizioni integrative delle
funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e alla Corte dei conti»
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Vedere punto 6
Parte Seconda
Analisi e valutazione Decreto legislativo di attuazione della Legge 4 marzo
2009, n. 15
(come inviato al Parlamento il 2 maggio 2009)
1) Produttività, Monitoraggio, Trasparenza, Valutazione (un confronto tra le
iniziative legislative)
Dal confronto sulla frequenza di tali termini nella Legge 15/2009 e il DLgs attuativo risulta evidente la
differenza della frequenza dei termini produttività e trasparenza.
Prospetto comparativo tipo e numero parole chiave per ciascun documento
Documento
Parole chiave
--------------------------------------------------------------------------------------------Trasp.za Misurazone
Monit.gio Prod.itá Eff.nza Costi Eff.cia Qualità Valut.ne Ind.ri perf/ce
L 15/09
12
6
10
4
DLGs
34
8
31
4
7
1
10
7
6
33
4
10
8
0
15
85
7
Come si può rilevare le parole chiavi sono tutte, quantitavamente, in aumento , ma ciò non significa
che i valori /fattori cui si rifericono abbiamo tutti una maggiore rilevanza .
In realtà il valore/fattore che caratterizza tutto il dlgs è la performance, del tutto non citato
dalla legge. Tale fattore è cosi pervasivo , totalizzante ed equivoco da comprendere.
potenzialmente tutti i quattro fattori che caratterizzano i « sistemi gestionali »,sopra riportati.
Ne consegue l’impossibilità tecnica tecnica di confronti ( Legge 15/2009/DLgs attuatvo) fra i vari
fattori che nel DLgs sono ora sola : trasparenza. monitoraggio, valutazione della
performance.
Il tutto diventerebbe logico e coerente se il termine perfomance venisse inteso come un
aggiornamento « metodologico » del termine produttività , nel significato consolidato di
mix sistemico di Produttività e qualità
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Analoghe cosiderazione sono state fatte, negli anni 80-90, per la cosiddetta
qualità totale, sempre come aggiormmento metodologico di « produttività e
qualità
Rimane l’esigenza del monitoraggio gestionale, ma questo risulterebbe una
derivata logica e necessaria nel caso di specificazione della performance come
sopra riportata
2 - Differenze nei contenuti fra Legge 15/2009 e dlgs attuativo
Premessa
Le considerazioni di seguito esposte, di natura elusivamente tecnica, mirano ad evidenziare alcuni
aspetti critici del provvedimento finalizzati all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla
efficienza e trasparenza gestionale della pubbliche amministrazioni.
Come tali non riguardano, pertanto, quelle parti del provvedimento che si occupano della modifica
delle regole della contrattazione collettiva nazionale ed integrativa, dei rapporti fra le pubbliche
amministrazioni e le organizzazione sindacali negoziali e delle modifiche al decreto legislativo
165/2001.
L’esposizione delle note critiche segue, fin dove è possibile, il confronto fra il testo del decreto
legislativo del ministro Brunetta, così come approvato dal Consiglio dei ministri 22 aprile 2009 e
registrato dalla RGS, e quello della legge delega 15/2009, mettendo in evidenza le eventuali
differenze, là dove ci sono, fra i due provvedimenti..
Titolo I - principi generali
- l’articolo 4, comma 1, delle legge 15/2009, dispone che “……. l’esercizio
della delega nella materia…… è finalizzato modificare ed intergare la
disciplina del sistema di valutazione delle strutture e dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche, al fine di assicurare elevati standard qualitativi
ed economici dell’intero procedimento di produzione del servizio reso
all’utenza……” a prevedere l’obbligo per le amministrazioni, i cui indicatori
di efficienza o produttività si discostino in misura significativa, secondo
parametri deliberati dall’organismo centrale di valutazione da istituire
nell’ambito della riorganizzazione dell’ARAN, “….. dai valori medi dei
medesimi indicatori rilevati tra le amministrazioni omologhe rientranti nel
25 % delle amministrazioni con i rendimenti più alti, di fissare ai propri
dirigenti tra gli obiettivi……” anche quello “di allineamento entro un
termine ragionevole ai parametri deliberati dall’organismo centrale di
valutazione……”;
- il successivo, comma 2, sub d),dello stesso articolo individua, poi, fra i
principi ed i criteri alla base della delega, fra gli altri, anche quello di “…..
promuovere la confrontabilità tra le amministrazioni omogenee delle
pubbliche amministrazioni anche al fine di consentire la comparazione
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dell’attività e dell’andamento gestionale nelle diverse sedi territoriali ove si
esercita la pubblica funzione, stabilendo annualmente a tal fine indicatori di
andamento gestionale comuni alla diverse amministrazioni pubbliche o
stabiliti per gruppi omogenei di esse….”.
L’articolo 1 del decreto delegato, invece, non sembra dare il giusto risalto a
questi principi e criteri. Non può considerarsi tale, infatti, il richiamo fatto, in
modo generico, al comma 2 dello stesso articolo, là dove viene precisato che “le
disposizioni …… assicurano una migliore organizzazione del lavoro,……,
elevati standard qualitativi e economici delle funzioni e dei servizi,
l’incentivazione della qualità della prestazione lavorativa,……l’incremento
dell’efficienza del lavoro pubblico ed il contrasto alla scarsa produttività e
all’assenteismo nonché la trasparenza dell’operato delle amministrazioni
pubbliche…”.
Criticità
Su questo punto, la diversità dei contenuti della legge delega e del decreto
delegato oltre a sollevare fondati dubbi di costituzionalità. evidenzia in
particolare la possibilità che venga meno l’esigenza di dare principi e criteri
comuni alle diverse amministrazioni, ritenuti indispensabili per favorire il
confronto degli standard di produttività e per individuare nuovi indicatori ai
quali fare riferimento, secondo una logica di sviluppo dinamico dei flussi di
produzione. Una delle strade da percorrere se si vogliono combattere
l’inefficienza e la scarsa produttività delle pubbliche amministrazioni è quella di
mettere a confronto le une con le altre per stimolando la crescita di quelle meno
virtuose.
Titolo II – Misurazione, valutazione e trasparenza della performance
Capo I –disposizioni generali
- l’articolo 2, comma 1, del decreto delegato, individua come finalità del
provvedimento quella….. “di assicurare elevati standard qualitativi ed
economici del servizio tramite la valorizzazione dei risultati e della
performance organizzativa e individuale”;
- il successivo articolo 3, comma 1, introduce fra i principi generali per la
misurazione e valutazione della performance “………trasparenza dei
risultati delle amministrazioni pubbliche e delle risorse impiegate per il
loro perseguimento”.
Criticità
I concetti introdotti, sicuramente validi ed in parte condivisibili, dovrebbero
essere meglio esplicitati; in particolare andrebbe definito il contenuto della
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performance, per capire se concettualmente attraverso la sua misurazione e
valutazione si possa pervenire alla misurazione e valutazione della produttività
del lavoro di cui parla la legge delega. E’ fondamentale, su questo punto,
conoscere se la gestione della performance sottintende anche la gestione
dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità delle prestazioni dei pubblici
uffici.
Capo II- il ciclo di gestione della performance
- l’articolo 4, commi 1 e 2, introduce il ciclo di gestione della performance
e l’articolazione delle relative fasi.
- l’articolo 5, commi 1 e 2, collega, fra l’altro, la definizione e la
programmazione degli obiettivi triennali in modo “tale da determinare un
significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli
interventi”. Ciò sembra essere in contrasto con quanto previsto poi
dall’art.8, lettere f) e g), dove la misurazione e la valutazione della
performance organizzativa viene collegata anche a “l’efficienza
nell’impiego delle risorse,……, al contenimento ed alla riduzione dei
costi, nonché all’ottimizzazione dei tempi dei procedimenti
amministrativi……alla quantità e qualità delle prestazioni e dei servizi
erogati”;
- l’articolo 6, prevede il “monitoraggio della performance” . Si tratta di una
novità positiva che andrebbe meglio specificata indicando criteri e
principi omogenei per tutte le amministrazioni pubbliche che vanno al di
là delle mera verifica delle performance perché dovrebbero interessare
tutti i fattori produttivi che influenzano il sistema di controllo di gestione,
solo così sarà possibile valutare l’eventuale necessità e consistenza degli
interventi correttivi.
Criticità
Gli obiettivi programmati su base triennale possono riferirsi anche al
miglioramento quantitativo dei servizi offerti (quando l’offerta è inferiore alla
domanda) ed al contenimento/riduzione dei loro costi e pertanto essere collegati
ad indicatori di carattere quantitativo.
Inoltre, l’attuazione del principio della programmazione triennale, in alcune
realtà amministrative pubbliche - soprattutto enti locali, dove quasi i due terzi
dei comuni è al disotto dei cinquemila abitanti - si scontra con le esigenze
quotidiane e con la scarsità delle risorse, del tutto insufficienti per fornire i
servizi all’utenza in modo adeguato. Si ritiene, in proposito che la possibilità di
poter disporre di semplici strumenti di gestione e monitoraggio delle attività e
dei costi faciliterebbe meglio dei programmi triennali l’attenzione al risultato del
servizio. Viceversa, sarebbe auspicabile anche la possibilità di introdurre un
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orientamento a comportamenti flessibili ed adattabili alle reali esigenze del
momento ponendosi obiettivi gestionali che caratterizzano il fare in coerenza
con la misurazione (fare di più, nel minor tempo, con la migliore qualità ed al
minor costo).
La verifica dei risultati, affidata alla direzione amministrativa, è soprattutto una
responsabilità della politica che va supportata da metodi gestionali, strumenti e
professionalità adeguati.
Il sistema di valutazione (articoli da 7 a 9) deve basarsi su alcuni indicatori
significativi e rappresentativi dei diversi profili di efficienza e di efficacia
gestionale, in modo che gli operatori siano concentrati sulla realizzazione delle
attività che di volta in volta gli vengono assegnate dalla direzione politica..
Questi indicatori diventano quindi riferimento per i risultati conseguiti e , allo
stesso tempo, riferimento per valutare l’andamento della gestione in periodi
temporali successivi. Le esigenze della politica non sono statiche nel tempo e
l’organizzazione deve essere pronta a dare risposte immediate, prescindendo
anche dall’eventuale programmazione di medio/lungo periodo.
Infine, il “Piano della performance e Relazione sulla performance”, previsti dall’articolo 10 vanno
valutati positivamente perché ad essi viene collegata la ricerca di indicatori significativi come punto di
riferimento per decidere le azioni necessarie allo sviluppo dell’organizzazione ed al miglioramento
della performance. Va detto tuttavia che se non saranno collegati ad un idoneo sistema di
monitoraggio, costante nel tempo, dei processi produttivi, dei tempi, dei costi dei servizi, rischiano di
diventare il libro dei sogni. L’esperienza fatta con il d.lgs.286/99 sulla introduzione del controllo di
gestione senza obbligo del monitoraggio è da considerarsi illuminate in tal senso.
Capo III – Trasparenza e rendicontazione della performance
L’art. 11. comma
3, introducendo il concetto di “Trasparenza della
performance” sembra finalizzarlo all’accessibilità totale, e questo appare troppo
riduttivo perché sembra non considerare affatto la trasparenza gestionale. Il
comma 4 dello stesso articolo, sembra recuperare in parte tale concetto perché
prevede al monitoraggio dell’andamento dei costi effettivi dei servizi ed quelli
imputabili al personale, per verificare il loro andamento nel tempo.
Criticità
Nel suo insieme le disposizioni dell’articolo 11, a fronte di concetti validi come,
ad esempio la determinazione dei costi analitici per servizio/prodotto, la cui
utilità supera senz’altro il semplice concetto di trasparenza, in quanto integra
l’analisi organizzativa, mettono in campo un obbligo di divulgazione delle
informazioni che non sono particolarmente significative o utili all’utenza.
Sarebbe, invece, molto utile diffondere anche informazioni sui procedimenti
relativi ad atti, beni, servizi, provvedimenti in generale, in quanto consentono
all’utente di sapere per tempo, come, quando , dove è possibile rivolgersi per le
proprie esigenze e i tempi ci conclusione del procedimento.
Va tenuto presente, inoltre, che le associazioni di categoria possono fornire utili indicazioni per
valutare l’efficacia dei servizi al cittadino ma non gli standard di produzione degli uffici pubblici e
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questo rafforza ancora di più l’esigenza di chiarire che il concetto della trasparenza deve essere
allargato alla gestione.
CAPO IV – Soggetti del processo di misurazione e valutazione della performance
Art.12 – Soggetti
………………..
Art.13 – Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’intergità delle amministrazioni pubbliche.
Si tralascia volutamente qualsiasi considerazione critica sulla collocazione ed
autonomia della Commissione e si passa direttamente ad un’analisi dei suoi
compiti correlata con quanto previsto in proposito dalla legge delega.
In linea generale la Commissione ha il compito di:
- promuovere sistemi e metodologie finalizzati al miglioramento della performance delle
amministrazioni pubbliche;
- assicurare la trasparenza dei risultati conseguiti;
- confrontare le performance rispetto a standard ed esperienze, nazionali e internazionali;
- favorire, nella pubblica amministrazione, la cultura della trasparenza anche attraverso
strumenti di prevenzione e di lotta alla corruzione;
- favorire la cultura delle pari opportunità con relativi criteri e prassi applicative.
In particolare poi, “la Commissione, nel rispetto dell’esercizio e delle responsabilità autonome di
valutazione proprie di ogni amministrazione”:
a) fornisce supporto tecnico e metodologico all’attuazione delle varie fasi del ciclo di
gestione della performance;
………
d) definisce i parametri ed i modelli di riferimento del Sistema di misurazione e
valutazione della performance di cui all’articolo 7 ;
………
h) promuove analisi comparate della performance delle amministrazioni pubbliche sulla
base di indicatori di andamento gestionale e la loro diffusione attraverso la pubblicazione
nei siti istituzionali ed altre modalità ed iniziative ritenute utili.
Art.14 – Organismo indipendente di valutazione della performance
…………………
Criticità
A fronte di migliaia di amministrazioni interessate, i compiti affidati alla
Commissione per la valutazione ed all’Organismo indipendente di valutazione
della performance in materia di comparazione potrebbe trovare un ostacolo non
facilmente superabile nel mancato inserimento fra i principi ed i criteri generali
del decreto delegato di quanto precedentemente esposto al Titolo I..
Dal punto di vista scientifico va detto, in proposito, che la comparazione degli
indicatori e degli standard relativi alla misurazione e valutazione della
performance diventa significativa soltanto nel caso in cui i criteri ed i metodi di
rilevazione dei dati sono omogenei per tutte le amministrazioni o per tipologie di
amministrazioni. Sarebbe, quindi, auspicabile che il decreto legislativo
recuperasse quella parte della legge delega che stabilisce la diffusione e
l’uniformità delle metodologie di valutazione fra le amministrazioni centrali e
gli enti territoriali ( art.4, comma 3, sub a) delle legge 15/2009).
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Titolo III – merito e premi
CAPO I – Disposizioni generali
Art. 16 – oggetto e finalità
……………….
Art. 17 – valorizzazione del merito ed incentivazione della performance
……………….
Art. 18 – criteri e modalità per il riconoscimento del merito
………………
Art. 19 – criteri per la differenziazione delle valutazioni
……………..
CAPO II – Premi
Art.20 – strumenti
……………..
Art.21 – Bonus annuale delle eccellenze
…………….
Art.22 – Premio annuale per l’innovazione
…………….
Art.23 – progressioni economiche
…………….
Art.24 – progressioni di carriera
…………….
Art.25 – attribuzioni incarichi e responsabilità
……………
Art.26 – accesso a percorsi di alta formazione e di crescita professionale
……………
Art.27 – premio di efficienza
…………….
Art.28 – qualità dei servizi pubblici
…………..
Criticità
Il problema non è quello di individuare tipologie di premi e/o incentivi per il
personale ma premiare chi lavora e produce; soltanto in questo modo sarà
possibile creare la cultura dell’emulazione e migliorare i servizi destinati
all’utenza, attraverso sistemi di valutazione oggettivi che trovano supporto in
parametri di produzione quali/quantitativi preventivamente concordati in sede di
contrattazione. Introdurre a monte limitazioni, in misura dirompente e
incoerente con la realtà produttiva, non motiva e non favorisce certo il
coinvolgimento del personale per il raggiungimento
degli obiettivi
programmati.
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3 - Conclusione
Una constatazione” : Il Ministro Brunetta ed i suoi uffici non hanno dato nessun riscontro
alla lettera con cui si inviavano le analisi valutazioni e proposte ASTMAP per il Dlgs attuativo
(prima parte del presente documento)
Un sincero augurio: che il Dlgs venga profondamente modificato per
:
- eliminarne i fondati dubbi di costituzionalità
- renderlo efficace rispetto agli obiettivi di produttività del lavoro pubblico , efficienza
e trasparenza di cui alla titolazione della legge 15/2009
Una sentita speranza :che la parte terza e finale
Riforma Brunetta
possa evidenziare un positivo avvio della
================================================================================
================================================================================
============================================================================ ===
10) Valutazioni interne astmap durante il periodo “
confuso e pieno di ombre dell’iter di approvazione del
Dlgs attuativo
, si capisce che ormai la Brunetta si sta avviamdo verso l’affondamento,, e ci si comincia ad augurare il naufragio che
consenta il recupero della nave, ma senza l’equpaggio.
Ai Sig, Membri Astmap,
ritenevo che prima delle vacanze estive ci saremmo riuniti per la terza parte del documento analisi e
valutazione .... e per tracciare le linee "programmatiche operative" della nostra Associazione.... ( vedere copia
email in calce).
Invece .... il DLgs "parece desperecido"
Quando riapparira? e come?
Vi invio le notizie stampa tratte da " stampa" del Ministero Funzione Pubblica.
Ogni commento è superflo.
Rimane comunque l'ottimismo della volontà ed, in parte, anche quella della ragione: per la nostra Associazione
la legge 15/2009 è una buona legge. E ci auguriamo sempre di scrivere la terza parte delle nostra analisi.......,
con una valutazione positiva della coerenza del dlgs con la legge.
La prevista riunione si terrà nel mese di settembre, indipendentemente dalla promulgazione in GU del dlgs.
La data ed il luogo vi saranno comunicate entro questo mese
Buone vacanze a Voi tutti e Famiglie
Un abbraccio
Il Presidente
Emidio Valentini
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==========================================================
AI sig. Membri ASTMAP
Roma, 5/10/2009
il 19 luglio us, vi inviavo una email, che riporto in calce, nella quale affermavo che il "DLgs attuativo della
legge n. 15/2009 "parece desaparecido" . Quando riapparira? e come?
Dicevo anche che " per la nostra Associazione la legge 15/2009 è una buona legge. E ci auguriamo sempre
di scrivere la terza parte delle nostra analisi......., con una valutazione positiva della coerenza del dlgs con la
legge."
A distanza di più di due mesi :
- il DLgs è ancora un desaparecido
- quando riapparira? Non sono possibili previsioni
Per il "come", queste sono possibili alla luce dei significativi articoli di stampa apparsi in questo periodo (
file allegato n. 1) e dei due editoriali del Sen. Ichino , con relative repliche e contro repliche , sul Corriere
della sera del 21 giugno - il Cedimento di Brunetta- e del 21 luglio -La luce che rischia di spegnersi -Fuoco
amico sulla legge Brunetta ( file allegato n. 2)
Inoltre nel sito stampa del Ministero della Funzione Pubblica . mentre sono tantissimi gli articoli su
Brunetta e la cultura. su Brunetta e la buona e mala sinistra, su Brunetta e i magistrati, su Brunetta e De
Michelis, su Brunetta e sindaco di Venezia, " nulla, ma proprio nulla su Brunetta e DLgs attuativo legge
15/2009.
In realtà anche sul sito del senatore Ichino non vi è più nessun cenno al DLgs , dopo l'editoriale del 21
luglio.
Dalla bipartisan legge n 15/2009 ( Brunetta ,Ichino), si passa al relativo DLgs senza più padri ( il senatore
Ichino, ufficialmente. il Ministro Brunetta , con il silenzio), ma con molti ....." padrini".
Fermo restando che la posizione ufficiale sul DLGs, quando sarà pubblicato , verrà elaborata ed esternata
dalla nostra Associazione con le modalità già utilizzate per le analisi e valutazioni della legge n. 15/ 2009 e
della del DLgs attuativo cosi come inviato al Parlamento per il parere di competenza , ritengo doveroso ed
utile invitarvi a riflettere sul fatto che tale DLgs, se dovessero essere confermate le modifiche anticipate
dalla stampa e dal senatore Ichino, risulterebbe, a mio parere:
- confuso, contraddittorio , di applicazione al " fai da te" e palesemente incostituzionale , per lo
stravolgimento , sia nella forma sia nella sostanza, della legge cui si riferisce.
Anticipo comunque che le valutazioni che ne scaturiranno verranno inviate anche agli organi di stampa
Vi raccomando vivamente di leggere i file allegati e di inviarmi al piu presto i vostri pareri , . In tal
modo , a DLgs pubblicato, saranno piu ponderate e tempestive le nostre valutazioni definitive sul DLGS e le
iniziative da intraprendere per il monitoraggio e trasparenza gestionale nelle amministrazioni pubbliche,
quali che siano i contenuti ed i vizi di leggittimita costituzionale del DLGs.
In attesa di vostri " attesi" riscontri
Un caro saluto
Il Presidente
Emidio Valentini
11) Mail al Senatore Ichino e relativa risposta
E si riapre una speranza, dorse il …..rimedio è stato accolto….
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:
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Oggetto: Re: attendendo... Dlgs attuativo dellA legge 15/2009..
A: "Avv. Pietro Ichino" <[email protected]>
Data: Venerdì 9 ottobre 2009, 05:00
Caro Senatore,
……………………………..
La nostra analisi e e valutazione dl DLgs attuativo della legge n 15/2009,inviata a tutti le istituzione interessate,
terminava, come avrà notato, con
"Un sincero augurio: che il Dlgs venga profondamente modificato per
:
- eliminarne i fondati dubbi di costituzionalità
- renderlo efficace rispetto agli obiettivi di produttività del lavoro pubblico , efficienza e
trasparenza di cui alla titolazione della legge 15/2009
Una sentita speranza :che la parte terza e finale
Riforma Brunetta
possa evidenziare un positivo avvio della
Attendendo il DLgs, buon lavoro e cari saluti
Cari Fimmanò e Valentini,
in riferimento ai Vostri messaggi del 5 ottobre scorso, Vi informo che il decreto delegato attuativo della legge n.
15/2009 dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri oggi, e presumibilmente subito pubblicato on line
dal ministero della Funzione Pubblica.
Appena sarà disponibile nella sua versione definitiva (che auspicabilmente sarà stata redatta tenendosi conto
delle osservazioni critiche delle Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato e della Camera), sarà
possibile esprimere in proposito una valutazione definitiva.
Cordialmente
Pietro Ichino
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================================================================================
===========================================0
12) commento sul “ Miglioramento del DLgs”
Ed inafatti il DLGs è migliorato. Ora tutto dpende da come sara formata la Commissione Indipendene e, ancora di più ,
dal come opererà
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Oggetto: Schema Dlgs attuativo legge 15/2009 - approvato dal CDM- . vedere sito Ministero Funzione
Pubblica.
A: [email protected], [email protected], paolomorra@villabetania.
Data: Giovedì 22 ottobre 2009, 00:48
A tutti i Membri dell'Astmap.
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Cari tutti,
in attesa di pubblicazione sulla GU, vi invio copia del DLgs cosi come " scaricato" dal sito Ministero
Funzione Pubblica.
Dovrebbe essere quello definitivo.
Risulta notevomente migliorato , per quanto ci riguarda come ASTMAP , rispetto alla versione inviata in
aprile alle Commisioni Parlamentari interessate.
In particolare ,molto importante e significativa è la integrazione di cui all' 13 comma 6 d, riportata in calce,
che , sostanzialmente, ci era stata anticipata dal sen. Ichino nella sua email di cui vi ho inviato copia nei
giorni scorsi,:
Vi ricordate l'esigenza posta nelle precedenti nostra analisi e valutazioni circa i contenuti di produttivita
della performance?
Sia pure come delega alla Commissione, la nostra posizione pare accolta
Incisive e significative sono le integrazioni riguardanti la trasparenza ed il ruolo della "Commissione".
Ed anche il monitoraggio gestionale risulta, direttamente ed indirettamente, più evidenziato.
Ritengo doveroso segnalarvi il ruolo che il sen.Ichino, unitamente agli on/li. Lanzillotta e Giovanelli, hanno
svolto per conseguire tali importanti miglioramenti. E sono certo che anche il prof Hinna, dall'interno della
struttura tecnica del Ministro Brunetta, avrà data il suo qualificato contributo a tali miglioramenti. E non
dovrebbe essere stato facile. Li ringrazio vivamente a nome dell'Astmap e mio personale
Vi invio anche la email inviata dall AD di Microsoft, Ballmer a tutta la
clientela ( pubblicata su sole 24 ore di qualche giorno fa).
Parla di nuova efficienza, riduzione dei costi e produttività THE NEW
EFFICIENCY: WITH LESS, DO MORE
Vi ho allegato anche la traduzione di google, imperfetta, ma utile
Vi riporto in calce la parte più significativa
Vi sembra per noi " nuova"?
………………………….
Un abbraccio
e a presto
Emidio
.
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art. 13 comma 6. La Commissione indirizza, coordina e sovrintende all’esercizio delle
funzioni di valutazione da parte degli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14 e delle altre Agenzie
di valutazione; a tal fine :
.................................
............................
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento del Sistema di
misurazione e valutazione della performance di cui all’articolo 7 in
termini di efficienza e produttività
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Balmer (ad Microsoft)
Credo che la nuova normalità richiede un nuovo tipo di efficienza costruito su
innovazioni tecnologiche che consentano alle imprese e alle organizzazioni di
unità contemporaneamente risparmi sui costi, migliorare la produttività,
l'innovazione e velocità
L'EFFICIENZA NOVITA ': CON MENO, FARE DI PIU'
Nel nuovo normale, una cosa è chiara: riduzione dei costi è estremamente
importante. Ma il taglio dei costi di per sé non è un lungo periodo strategia
vincente. . Per costruire un vantaggio competitivo sostenibile, le imprese
devono fare due cose in ultima analisi, aumentare la produttività e trovare il
modo per fornire nuovo valore per i clienti.
Il problema, allora, è come le organizzazioni possono “tirar fuori” i costi
(take costs out)t delle loro attività, aumentare la produttività e ampliare la loro
capacità di innovazione tutte nello stesso momento?

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=============================================================================
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---
13) analisi Valutazione Astmap
del DLgs 150/2009
Una vautazione volutamente ottimistca ed elogiativa, forse perche era stato accolto, sia pure parzialmente , il nostro “
rimedio “ Non ci si poteva non fidare nel lavoro della Commissiome “ indipendente”
Associazione per la Trasparenza ed il Monitoraggio nelle Amministrazioni Pubbliche
www.astmap.it
Data: Martedì 24 novembre 2009,
Egregi Onorevoli Deputati
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Commissione Affari Costituzionali
Camera dei Deputati - Roma
Oggetto : documento Astmap " analisi e valutazione legge n. 15/2009 e DLgs n. 150 /2009"
facendo seguito alla mail del 16 giugno c.a, inviamo, in file allegato,
il documento di cui all'oggetto ,approvato dalla nostra Associazione
nelle riunione di sabato 21 u.s
Riteniamo opportuno riportare di seguito le conclusioni di tale
documento
7 - Conclusione
Come risulta da quanto riportato in precedenza , la nostra Associazione
ritiene che l’insieme delle norme contenute nella legge n.15/2009 e nel
Dlgs n 150/2009 costituisca un completo ed efficace quadro di
riferimento per l’avvio di una riforma delle Amministrazioni pubbliche
basata sui valori di produttività , monitoraggio, trasparenza e
valutazione/merito.
Evidentemente vi sono ombre e preoccupazioni :
- ombre circa l’eccesso di enfasi sulla performance,sul merito e sulle
penalizzazioni individuali,
- proccupazioni circa una tempestiva e corretta attuazione .
Nell’attuazione bisogna dare maggior spazio al miglioramento
organizzativo ed attenuare quel senso di « punibilità » che pervade una
parte della normativa : certo vi è un fannullonismo individuale, ma il vero
problema è la scarsa proditttività organizzativa
Non sarà facile attuare tale normativa, anche per il clima politico/sociale
non certamente “ molto disponibile”
al monitoraggio ed alla trasparenza.
Ma se si vuole che questo nostro paese si scrolli, e ci ci vorrà del
tempo, delle patologie del suo cronico, e talvolta mafioso, corporativismo .
si liberi della palude fangosa in cui è avvolto, l’intera dirigenza del paese (
politica, amministrativa economica e sociale) deve convintamente
impegnarsi per avere uno Stato ed una Amministrazione Pubblica produttivi
e trasparenti.
In un mondo globalizzato non vi è altra scelta, pena lasciare ai nostri figli
e nipoti un paese che scivola sempre più in basso istituzionalmente,
economicamente, culturalmente e socialmente.
L’Astmap. dopop l’intensa attivita promozionale e tecnico culturale con cui
ha contribuito, a partire dal convegno di Rimini del 26/27 gennaio 2007, alle
varie fasi del processo legislativo concluso con la legge 15/2009 ed il DLgs
, si accinge ora ad una una attività più difficile , concreta e prolungata nel
tempo , volta a sostenere
l’ attuazione di tale normativa, in coerenza con i suoi fini istituzionali di
proporre e di promuovere la diffusione di cultura, di metodiche, di tecniche e di
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proposte normative tendenti alla trasparenza ed al monitoraggio delle Pubbliche
Amministrazioni con particolare riferimento alle attività gestionali ed ai loro livelli di
efficienza e di efficacia. (art. 1 dello statuto citato in premessa)
Non sarà facile, ma ce la metteremo tutta.
Con piacere e soddisfazione esprimiamo i nostri complimenti
- al Ministro Brunetta che,con la sua determinazione e geniale
tenacia. ha realizzato una riforma che conclude, positivamente, un periodo
tormentato, quasi trentennale, iniziato con il rapporto Giannini del 1981 e che
ne apre un ‘altro con una Pa più trasparente, produttiva e corretta.;
- aL Senatore Ichino che con buon senso , onestà intellettuale e
forte impegno ha molto contribuito a chè la riforma fosse caratterizzata da
trasparenza e monitoraggio.
-
Al Prof. Hinna che con pazienza ed intelligente professionalità ha
contribuito a far sì che la Riforma superasse i tanti scogli e difficoltà
Concludiamo con un augurio, forse utopico, ma necessario:
che la riforma Brunetta possa essere un antidoto ai sistemi gestionali
tossici che stanno caratterizzando. ora più che mai . questo nostro amato
paese
Nella riunione citata in precedenza è stato anche approvato che l'attività
dell'Astmap sia ora rivolta a sostenere una tempestiva, effettiva e corretta
attuazione della della rifoma mediante:
a) una serie di miniconvegni in collaborazione, come al solito, di
Amministrazioni ed enti pubblici disponibile ad impegnarsi per un'opera di
approfondimenti culturali e metodologici sulla normativa riguardante "
produttività monitoraggio, trasparenza e valutazione";
b) un progetto di formazionee addestramento , sulle tematiche del
precedente punto a) , da attuare diffusamente sul territorio in
collaborazione con Università ed Istituti qualificati di formazione ;
c ) il massimo utilizzo del sito www.astmap.it ;
d) il monitoraggio sistemico delle modalita e tempi del'attuazione
della riforma.
Ringraziando per l'attenzione, distinti saluti
Il Presidente del Consiglio Direttivo
Il Presidente del Consiglio Scientifico
Emidio Valentini
Mario Rinaldi
24 novembre 2009
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Analisi e valutazione del Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.
150. (Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale” n. 254 del 31 ottobre 2009 - Serie generale)
Astmap- Associazione per la trasparenza ed il monitoraggio gestionali nelle amministrazioni pubbliche
www.astmap.it
1) Produttività, Monitoraggio, Trasparenza, Valutazione
premessa
Una prima constatazione; il DLgs n.150/2009 è un decretone molto travagliato: prima della sua
definitiva approvazione ne sono circolate ben 33 versioni.
Evidententente risente, sia nella forma sia nei contenuti, delle tante mediazioni fatte per avere il
massimo di consenso possibile
Ma,nonostante alcune incongruenza terminologiche,contraddizioni ed una
certa ridondanza, la versione definitiva risulta abbastanza “ efficace”.
La prima versione ( quella analizzata e valutata nella parte seconda) era forse
formalmente migliore ma certamene poco rispondente ai contenuti ed ai principi delle legge
delegante e, quindi, con evidenti vizi di legittimità costituzionale.
Pur con qualche limitata riserva, la “ sentita speranza “ con cui si concludeva la parte
seconda, risulta realizzata: vi sono le premesse legislative per un positivo avvio delle riforma
Brunetta, notevolmente bipartisan.
Coerentemente con i fini della nostra Associazione e come nelle parti prima e seconda ,
questa terza ed ultima parte farà riferimento solamente ai contenuti riguardanti la tetrade del
miglioramento continuo “ Produttività, Monitoraggio, Trasparenza, Valutazione”
E questo non perche tutti i restanti contenuti non siano importanti, anzi., ma per una
logica ed utile conseguenza rispetto ai fini che ci siamo proposti nel costituire l’Astmap.
al punto n. 1 della parte seconda ( pag. 8/9) veniva sottolineato che
- Il valore/fattore che caratterizza tutto il dlgs è la performance, del tutto non citato dalla legge. Tale
fattore è cosi pervasivo , totalizzante ed equivoco da comprendere. potenzialmente tutti i quattro
fattori che caratterizzano i « sistemi gestionali ,sopra riportati.
- ne consegue l’impossibilità tecnica tecnica di confronti ( Legge 15/2009/DLgs attuatvo) fra i vari
fattori che nel DLgs sono ora solo : trasparenza. monitoraggio, valutazione della performance
-
- il tutto diventerebbe logico e coerente se il termine perfomance venisse inteso come un
aggiornamento « metodologico » del termine produttività , nel significato consolidato di
mix sistemico di efficienza ed efficacia , con Produttività di cui si riporta la specifica ad «
albero »…….
con l’art 13 comma d del DLgs n. 150/2009 viene ora disposto che
valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche
la Commissione per la
................................................................................................................
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento del Sistema di misurazione
e valutazione della performance di cui all’articolo 7 in termini di efficienza e
produttività
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E’ evidente la rilevante importanza di tale comma : ora il tutto diventa logico
e coerente , sia pure con l’aggiunta di efficienza che enfatizza la parte
riguardante le produttività del lavoro ed il controllo dei costi.
Ed i forti dubbi di costituzionalità
evidenziati nella seconda parte a
commento del DLGs , così come inviato alle commissioni Affari costituzionali e
Lavoro, non hanno più motivo di esistere.
2 - Confronti
Prospetto comparativo tipo e numero parole chiavi per ciascun documento
Documento
Parole chiavi
--------------------------------------------------------------------------------------------Trasp.za Misu.ne Monit.gio Prod.itá Eff.nza Costi Eff.cia Qualità Valut.ne Ind.ri perf/ce
--------------------------------------------------------------------------------------------
AS.1859
2
(già AC 2161)
L 15/09
Dlgs150/09
9
5
0
3
12 6
47 5
3
10
17
8
15
10
0
6
13
34
4
1
7
33
6
0
18
98
2
0
4
15
115
Si può subito constatare la forte e maggiore rilevanza che nel DLgs
n.150/2009 viene data alla tetrade, trasparenza,. Monitoraggio,produttività,e
valutazione
rispetto alla stessa legge delegante, ma soprattutto nei
confronti alla AS 1859 ( Disegno di legge Nicolais)
Ancora più significativa considerando che la performance viene ora
intesa come produttività
Si noti che il termine produttività che aveva caratterizzato tutto il
periodo che va dal Rapporto Giannini del 1981 sino alla metà degli anni 90,
non viene , nel as1859, mai citato , non per colpa solo dei legislatore, ma per
il fatto che il termine era letteralmemte sparito sia culturalmente sia nel
concreto operare.
In realtà si riteneva che la « produttività » consistesse nel raggiungere
gli obiettivi/risultati prefissati nei limiti di spesa previsti : ma nessuno
interesse sia per i costi delle attività svolte sia delle risorse impiegate per
raggiurgerli,
Veniva invece enfatizzata la valutazione che si limitava solamente ai
risultati ed ai risparmi eventuali delle spese previste in bilancio.
Di trasparenza e monitoraggio poi nemmeno a parlarne : cultura
borbonica a parte, dopo tangentopoli prevale, nella quotidianità dell’operare
pubblico, il « vivere nascosto » e lo estendersi dei sistemi gestionali
paramafiosi
Nel DLgs finalmente las trasparenza gestionale costituisce il fulcro del
sistema valutazione
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Ed essa, trova nella apposita commissione lo strumento per la concreta ed
efficace realizzazione
Invece il monitoraggio rimane ancora esplicitamente in ombra ma
viene inplicitamente e obbligatoriamente previsto in diversi articoli , come
meglio si vedra nella analisi specifiche di cui appresso
3. Produttività
Nella prima e seconda parte la produttività è stata oggetto di particolare
attenzione, anche in termini terminologici e di contenuto.
Ci si limiterà ora ad una analisi e valutazione degli articoli esplicitamente la
riguardano. Stesso metodo sara utilizzato per gli altri fattori della tetrade
- art .1 Oggetto e finalità
……………………………………………………………..
2 . Le disposizioni del presente decreto assicurano ..............................................................,
l’incremento dell’efficienza del lavoro pubblico ed il contrasto alla scarsa produttività e all’assenteismo
nonché la trasparenza dell’operato delle amministrazioni pubbliche anche a garanzia della legalità
Viene confermato, l’esigenza di incrementare la produttività del lavoro pubblico
Il termini efficienza viene quì usato, come in altri articoli, come sinonimo di produttività, e di
realizzare la trasparenza rafforzando cosi la titolazione della legge n. 5/2009
- Art. 11 - Trasparenza e rendicontazione della performance
............................................................................................
4 . Ai fini della riduzione del costo dei servizi, dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, nonché del conseguente risparmio sul costo del lavoro, le pubbliche amministrazioni
provvedono annualmente ad individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali che intermedi, ai sensi del
decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, articolo 10, comma 5. Le amministrazioni provvedono altresì
alla contabilizzazione dei costi e all’evidenziazione dei costi effettivi e di quelli imputati al personale
per ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del loro andamento nel tempo, pubblicando i relativi
dati sui propri siti istituzionali.
Questo articolo e molto importante ai fine del controllo dei costi dei servizi e quindi della loro
produttività economica delle Amministrazioni pubbliche
Viene sottolineato, che le Ammiistrazioni provvedono
- alla contabilizzazione dei costi ( e non solo di quelle delle spese)
- alla evidenziazione dei costi effettivi per ogni servizio erogato , cioe delle spese correttamente
imputate alle attività mediante le quali si realizza ciascu servizio erogato , distintamente, almeno, fra
quelli del personale e gli altri costi
- al monitoraggio del loro andamento nel tempo
- alla loro riduzione
- al risparmio sul costo di lavoro, conseguente all’utilizzo dele tecnologie dell’informazione e delle
comunicazioni.
Come si puo rilevare nei contenuti di questo articolo abbiamo :
- esplicitamente -produttività, monitoraggio, trasparenza
-implicitamente la valutazione come necessita per riduzione dei costi
e per risparmio sul costo del lavoro
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- Art 13
Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni
pubbliche
................................................................................................................
Comm 6
………………………………………..
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento del
Sistema di misurazione e valutazione della performance
di cui all’articolo 7 in termini di efficienza e produttività
.....................................................................................................................
h) promuove analisi comparate della performance delle amministrazioni pubbliche sulla base di
indicatori di andamento gestionale e la loro diffusione attraverso la pubblicazione nei siti istituzionali
ed altre modalità ed iniziative ritenute utili;
i) redige la graduatoria di performance delle amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali di
cui all’articolo 40, comma 3-quater, del decreto legislativo n.165 del 2001; a tal fine svolge adeguata
attività istruttoria e può richiedere alle amministrazioni dati, informazioni e chiarimenti
Si è gia valutata in precedenza la grande rilevanza del comma 6d di questo articolo ai fini della
chiarificazione e delimitazione della performance, come sinonimo di produttività
Conseguentemente la produttività non puo non essere intesa come mix di « quantità e qualità
della produttività ( produrre di piu e a minor costi, prima e meglio)
Amche in questo articolo , come nel precedente sono evidenziati : Produttività, monitoraggio (
inplicitamente, come essenzialità del monitoraggio gestionale per individuare indicatori gestionali e
trasparenza , implicitamente, come loro diffusione e pubblicazione)
- art. 17
(Oggetto e finalità)
1. Le disposizioni del presente titolo recano strumenti di valorizzazione del merito e metodi di
incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa informati a principi di
selettività e concorsualità nelle progressioni di carriera e nel riconoscimento degli incentivi.
Si sottolinea l’importanza di questo comma che da la chiave interpretativa di tutte le disposizioni
contenute nel titolo III Meriti e Premi
E prevista l’incentivazione della produttività, che in questo caso, non può non intendersi se non
come produttività del lavoro. Corretta quindi il riferimento alla qualità.
Sintetizzando le prestazioni lavorative debbone essere valorizzate in funzione del produrre di
più ( produttività del lavoro ) e meglio (qualità)
- art. 27 - premio di efficienza
1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 61 del decreto-legge 25 giugno 2008 n.
112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008 n. 133, e dall’articolo 2, commi 33 e 34,
della legge 22 dicembre 2008, n. 203, una quota fino al 30 per cento dei risparmi sui costi di
funzionamento derivanti da processi di ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione all’interno delle
pubbliche amministrazioni è destinata, in misura fino a due terzi, a premiare, secondo criteri generali
definiti dalla contrattazione collettiva integrativa, il personale direttamente e proficuamente coinvolto e
per la parte residua ad incrementare le somme disponibili per la contrattazione stessa
Occorre rilevare il collegamento di efficienza a risparmo sui costi, e, quindi alla produttività
economica.
Questo articola completa il precedente e valorizza ancora di più la necessità di evidenziazione
‘ analitica e controllabile ‘ dei costi .
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-art. 37
( oggetto , ambito di applicazione e finalità)
1. Le disposizioni del presente capo modificano la disciplina della dirigenza pubblica per
conseguire la migliore organizzazione del lavoro e assicurare il progressivo miglioramento della
qualità delle prestazioni erogate al pubblico, utilizzando anche i criteri di gestione e di valutazione del
settore privato, al fine di realizzare adeguati livelli di produttività del lavoro pubblico
Questo è il solo articolo che esplicitamente fa riferimento alla produttività del lavoro pubblico. Ma
è significativo ed importante perchè è chiave interpretativa di tutte le disposizioni contenute nel
capo II - Dirigenza Pubblica.
4 - Monitoraggio
Art. 6 (Monitoraggio della performance)
1. Gli organi di indirizzo politico amministrativo, con il supporto dei dirigenti, verificano
l’andamento delle performance rispetto agli obiettivi di cui all’articolo 5 durante il periodo di
riferimento e propongono, ove necessario, interventi correttivi in corso di esercizio.
Art. 4 (Ciclo di gestione della performance)
Comma 1
………………………………………
c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi;
d) misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale;
…………………………………………
f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici
delle amministrazioni, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti
interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi.
- art. 30. norme transitorie ed abrogazioni
3. In sede di prima attuazione del presente decreto, gli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14
provvedono, entro il 30 settembre 2010, sulla base degli indirizzi della Commissione di cui all’articolo
13 a definire i sistemi di valutazione della performance di cui all’articolo 7 in modo da assicurarne la
piena operatività a decorrere dal 1° gennaio 2011. La Commissione effettua il monitoraggio sui
parametri e i modelli di riferimento dei predetti sistemi ai sensi dell’articolo 13, comma 6, lettera
Va sottolineato che per la prima volta e finalmente viene reso obbligatorio il monitoraggio
della Perfomance/produttivita in maniera diretta ed esplicita. Inoltre, come annotato in
precedenza, il monitoraggio viene previsto anche in maniera implicita
Sarà compito della Commissione di cui all’art 13 dare indicazioni e direttive circa le
modalità di realizzazione di un monitoraggio gestionale sistemico.
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5 – Trasparenza
Come rilevato nel prospetto comparativo il temine trasparenza appare ben 47 volte
A parte questa evidenziazione statistica,la trasparenza gestionale non solo viene rese
obbligatoria come principi generale, ma viene anche definita nei dettagli.
E poi ora vi è un’apposita commissione i cui compiti sono ora definiti e rilevanti.
Pertanto ci si limita a riportare i tre articoli dei principi generali sottolineandone
l’importanza ai fini non solo di un miglioramento della produttività, ma anche dei suoi effetti
positivi sul ridurre il tasso di corruzione e di gestione mafioso delle amministrazioni
pubblche l
Art. 3
(Principi generali)
1. La misurazione e la valutazione della performance sono volte al miglioramento della
qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonché alla crescita delle
competenze professionali, attraverso la valorizzazione del merito e l’erogazione dei premi
per i risultati perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative in un quadro di pari opportunità
di diritti e doveri, trasparenza dei risultati delle amministrazioni pubbliche e delle risorse
impiegate per il loro perseguimento.
……………………………………
3. Le amministrazioni pubbliche adottano modalità e strumenti di comunicazione che
garantiscono la massima trasparenza delle informazioni concernenti le misurazioni e le
valutazioni della performance.
CAPO III
Trasparenza e rendicontazione della performance
Art. 11
(Trasparenza)
1. La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della
pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni
concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti
gestionali e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei
risultati dell’attività di misurazione valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di
favorire forme diffuse di controllo delrispetto dei princìpi di buon andamento e imparzialità.
Essa costituisce livello essenziale delle
prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo 117, secondo
comma, lettera m), della Costituzione..
2. Ogni amministrazione, sentite le associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale del
consumatori e degli utenti, adotta un Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, da
aggiornare annualmente, che indica le iniziative previste per garantire:
a) un adeguato livello di trasparenza, anche sulla base delle linee guida elaborate
dalla
Commissione di cui all’articolo 13;
b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità.
3. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la massima trasparenza in ogni fase
del ciclo di gestione della performance.
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6 - Valutazione
La valutazione era gia presente nella pratica gestionale del sistema pubblico.
Solo che era vuota di contenuti e controproducente
Nella legge 15/2009 ,e ancora di più nel DLgs attuativo, non solo si danno tali contenuti, ma
anche la disciplina, istituzionale e metodologica, risulta più efficace , forse con un certa ridondanza : il
termine valutazione è presente ben 147 volte
Quindi si ritiene inutile e controproducente un’analisi che riguardi qualche articolo.
7 - Conclusione
(anticipata nella mail sopra riportata=
================================================================================
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14)
Mail al Sen. Ichino e relativa risposta
Si attenua l’ottimismo e si fa cenno AI “ GRANDI”ostacoli culturali, istituzionali, sindacali e consulenziali. .. ;ma parte
anche il “ dobbiamo farcela”
Da: Emidio Valentini [mailto:[email protected]]
Inviato: giovedì 17 dicembre 2009 15.59
A: Pietro Ichino
Oggetto: aggiornamenti da fort lauderdale
contribuire alla corretta ed efficace attuazione della riforma e nel completare il mio libro dal titolo provvisorio “ sistemi gestionali tossici nella s
one per aver visto realizzato il sinergismo che lei sottolineò agli inizi, tre anni fa, della nostra conoscenza
e origine proprio dai due emendamenti di Lanfranco Turci alla riforma Nicolais che , fra i tecnici del gruppo psi/radicali ,venivano sinteticamente
gia ha funzionato
ndi ostacoli che , al mio solito, sintetizzo in una tetrade : culturali, istituzionali, sindacali , consulenziali
ro dedicherò tutto il tempo per fare dell’Astmap un punto di forte riferimento nella promozione e controllo culturale dell’attuazione corretta
enderla , cercando di individuare altri partner , pochi, ma forti e convinti della necessità per il paese di una attuazione rapida ed efficace della
Da: Pietroichino <[email protected]>
A: Emidio Valentini <[email protected]>
Inviato: Gio 17 dicembre 2009, 16:25:01
Oggetto: R: aggiornamenti da fort lauderdale
Caro valentini,
ben volentieri La incontrerò, ma dopo le prossime feste: risentiamoci intorno al 12 gennaio.
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Con i più cordiali auguri di buon anno
Pietro Ichino
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15) Aumenta il pessimismo; la nave della riforma è
partita male
E I grandi ostacoli cominciano ad emergere “ arrogantemente” : la Nave della riforma inizia il percorso in una palude piena
di caimani, piccoli e grandi,
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Oggetto: pensavo che piovesse ....
A: [email protected] >
Data: Domenica 21 febbraio 2010, 23:17
Cari tutti,
forse l'avete già letto, ma ve ne mando comunque una copia.
E dire che il prof Ichino, nel nostro recente e breve incontro, mi avevo
detto, con un certo distacco, " Ma ora c'è la Commissione per la Trasparenza".
Per me sembrava una positiva constatazione
Mi sbagliavo
Evidentemente il pessimismo aumenta, ma crescono anche la volonta e la
determinazione, già esplicitate nella email, per dare concretezza al ruolo ,
sempre più indispensabile, della nostra Associazione
Molto importante è, conseguentemente, la nostra riunione di sabato prossimo .
Vi raccomando di non mancare.
E..... " adelante y animo"
Emidio valentini
16) Informazioni per membri Astmap con copia articolo
del sen Ichino sul Corriere della sera
Diffuso scetticismo circa l’attuazione delleariforma. E anche il senaore Ichino,, ancora fiducioso della CIVIT , inizia a
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constatare i primi ostacoli istituzionali , che trovano in Trenonti il capofila
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Inviato: Ven 19 febbraio 2010, 08:58:15
Oggetto: riunione Astmap del 27 gennaio 2010
Cari Tutti.
come anticipatovi nella mail di convocazione dell'Assemblea del 27 febbraio
prossimo, vi invio le prime informazioni e valutazioni degli incontri, esterni
all'Astmap, affettuati dopo il mio rientro in Italia.
Ed eccole sinteticamente:
a) su sette incontri sollecitati, ne ho avuti solo tre.
b) da quelli che ho avuti e, soprattutto, dai contatti telefonici nell'ambito
della mia mail list di accademci e personalità delle istituzioni si è avuto conferma
1) - che i contenuti della Legge 15/2009 e del DLgs 150/2009
costituiscono un' efficace normazione per una corretta e sistemica attuazione
della tetrade " produttività, monitoraggio, trasparenza e valutazione".;
2 - del riconoscimento del ruolo avuto dell'Astmap nella tormentata fase
di elaborazione ed approvazione della citata normativa
3 - del diffuso scetticisno circa la " volontà " di attuare la riforma
Brunetta, soprattutto alla luce delle tante iniziative, peraltro con convenzioni con
il Ministero della Funzione Publica, in anticipo rispetto all'avvio dell'attività di
indirizzo, indicazioni metodologiche e monitoraggio della Commissione per la
Trasparenza
4 - del conseguente forte dubbio che tale Commissione possa svolgere,
con efficienza ed efficacia, i compiti previsti dalla normativa,
Emidio Valentini
========
Il Presidente "Senatore Pietro Ichino "Articolo pubblicato sul Corriere della
Sera il 17 febbraio 2010"
Caro Direttore, forse c’è un nesso tra le scelte del Governo tendenti alla
privatizzazione della Protezione civile, come in precedenza di altri settori dello
Stato, e la mancata emanazione dei decreti necessari per il funzionamento della
nuova autorità indipendente, chiave di volta della riforma Brunetta delle
amministrazioni, insediata da due mesi ma ancora del tutto priva di risorse. I
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
maliziosi, poi, possono vedere una terza coincidenza significativa: la
candidatura del ministro Brunetta a sindaco di Venezia. L’impegno del Governo
a riformare l’amministrazione statale si è già esaurito?
………………………………
Si dà il caso che proprio questa seconda sia la strada che il Governo era
parso imboccare –non senza qualche contraddizione e molti mali di pancia - con
la riforma delle amministrazioni pubbliche avviata dal ministro Brunetta. La
quale proprio a questo fine aveva istituito un sistema di valutazione dei risultati
prodotti dalle strutture operative dello Stato, affidandone il coordinamento e il
controllo a una nuova autorità indipendente (la Commissione centrale per la
valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche), che si è insediata
nel dicembre scorso. Senonché nei due mesi trascorsi da allora il Governo non
ha trovato dieci minuti per approvare i decreti necessari affinché la
Commissione possa retribuire i propri membri e i propri dipendenti, attivare i
propri programmi operativi, o anche soltanto acquistare un computer. La
Commissione ha già volonterosamente incominciato a lavorare; ma a tutt’oggi
non è dato sapere quando le saranno assegnate le risorse indispensabili per il suo
funzionamento. Dunque il Governo non crede più nella possibilità e priorità
della riforma delle amministrazioni pubbliche? È questo che induce Renato
Brunetta a ridursi a ministro della funzione pubblica part-time, candidandosi a
sindaco di Venezia?
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17) Manifesto Astmap a sostegno della riforna, invio
bozza
E l’astamap inizia la sua attvità a sostegno dell’attuazioone della riforma, ma col
l’ottimismo di volonta, che , nonostante tutto. ancora c’è,
Da: Emidio Valentini <[email protected]>
Oggetto: approvazione documento/manifesto Astmap.
A: [email protected], <[email protected]>, "rosa costa" <[email protected]>
Data: Giovedì 25 marzo 2010, 22:16
A tutti i Membri Astmap
Cari tutti.
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
in allegato vi invio la bozza del documento in oggetto.
Si sono riscontrate molte difficoltà per tenenere a breve la prevista
riunione di approvazione.
Vista la necessaria tempestività di avviare il programmato monitoraggo di
attuazione della Riforma Brunetta, su proposta del gruppo interno di lavoro che
ha collaborato con me nella predisposizione di tale documento , e che io
condivido, vi prego di esaminare il documento e di comunicarmi, entro il 1o
aprile, la vostra approvazione, corredata da eventuali modifiche e integrazioni.
Come potrete rilevare il documento/ manifesto:
-conferma la nostra già ufficialzzata posizione a favore della Riforma ; ed
infatti la sostanza del documento è costituita dal formale richiamo di quella
parte della normativa riguardante la produttività, il monitoraggio e la
trasparenza a cui abbiamo dato il nostro contributo tecnico durante il
travagliato processo legislativo .
- costituisce la premessa per l'avvio del monitoraggio dell'attuazione della
Riforma.
Vi invio anche sintesi del programma di diffusione del documento e di
organizzazione del monitoraggio.
Il nostro progetto tecnico/culturale di sostegno alla Riforma è certamente
difficile, ma ce la faremo
Ci aiuteranno la tenacia , la professionalità, il senso dello Stato e la
motivazione che hanno caratterizzato il nostro personale passato e soprattutto
questi primi anni di attività dell'Astmap. Saremo facilitati dal continuare ad
utilizzare al meglio la ICT e soprattutto il Web.
In attesa di vostro sollecito riscontro,
un abbraccio
Il Presidente
Emidio Valntiini
18) documento della Corte dei Conti sulla “Ineludibilità”
di procedere alla misurazione delle produttività del
lovoro pubblico
Si sottolinea la “ ineludibilità,” con tutto cio che questo termine lascia presumere. Ma evviva la “ sincerità” , in ritardo, della
Corte dei conti.E si constata lo stallo delle riforma. Soprattutto per la parte essenziale riguardante la performance
organizzativa
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
Emidio Valentini <[email protected]>
A: [email protected]; .it>; luca ricolfi <[email protected]>; luigi rossi bernardi
<[email protected]>
Inviato: Venerdì 7 Maggio 2010 7:35
Oggetto: Corte dei conti - è ormai ineludibile procedere ad una misurazione della produttività
del lavoro pubblico - la repubblica 7 maggio 2009
A tutti i Membri Astmap
Cari Tutti,
Finalmente , la Corte dei conti ..si muove ( vedere copia articolo
Rpubblica in calce)
Ogni commento è per noi superfluo : lo stiamo dicendo sin dai tempi
lontani del progetto Fepa e con maggior forza , negli ultimi tre anni,
come Astmap.
Vi informo che entro la fine di questo mese vi invierò i dati relativi agli
indicatori di monitoraggio di attuazione della legge 15/2009 e del
Dlgs150/2009,unitamente alla bozza del primo rapporto su tale
monitoraggio, da approvare entro il 10 giugno e da divulgare entro il
20 dello stesso mese. Vi anticipo però che, fino ad ora, di produttività del
lavoro ( titolo della legge 15/2009), produttività economica ( analisi e
valutazione dei costi) e del relativo monitoraggio : nemmeno ... una
rondine. Eppure siamo a primavera inoltrata. Ma, forse e ce lo
auguriamo. non ce ne siamo accorti
Un abbraccio
Emidio Valentini
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Corte dei Conti: "Prima di aumenti
valutare produttività degli statali
La repubblica
del 7 maggio 2010
ROMA - Bisogna valutare bene la produttività del lavoro da parte dei dipendenti statali,
prima di concedere aumenti sulla busta paga. Lo dice la Corte dei Conti nel Rapporto 2010
sul lavoro pubblico. La magistratura contabile evidenzia infatti che alla limitata contrazione
dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni fa riscontro una crescita del "costo del
personale" (+2,8% rispetto al 2006 e +7% rispetto al 2007), con maggiore incidenza nel
settore statale. E' quindi "ormai ineludibile procedere ad una misurazione della produttività
del lavoro pubblico quale parametro di compatibilità economico-finanziaria per la
concessione di incrementi retributivi eccedenti il mero mantenimento del potere di acquisto
della componenti fisse della retribuzione".
Partendo dai dati contenuti nel conto annuale pubblicato dalla Ragioneria generale dello
Stato, riferiti al 31 dicembre 2008, la relazione tratta della consistenza del personale delle
pubbliche amministrazioni e della spesa sostenuta per le diverse categorie di dipendenti.
Questa voce di spesa è stimata, per il 2010, all'11,2% del prodotto interno lordo. Le norme in
materia di contenimento delle assunzioni hanno determinato, nel triennio 2006-2008 una
flessione, seppure contenuta, del numero complessivo dei dipendenti (-1,3%). Tale flessione si
è concentrata nell'ambito del personale statale (in particolare ministeri ed agenzie fiscali).
Rispetto al 2006, si è registrata una diminuzione di circa l'1% del personale a tempo
indeterminato. Più consistente la riduzione del ricorso a forme di lavoro flessibili,
ampiamente utilizzate negli anni precedenti al 2008. Nella scuola la diminuzione registrata si
concentra nel personale a tempo determinato, mentre continua a crescere il numero dei
docenti di ruolo e dei dirigenti scolastici.
Per il 2009, secondo i dati di consuntivo dell'Istat, la spesa della Pubblica Amministrazione per redditi è pari
171,6 miliardi con una revisione al ribasso della previsioni contenute nell'ultimo Dpef (3,6 miliardi in meno,
pari a circa il 2%). Mentre le previsioni per il 2010 confermano la tendenza ad un maggiore controllo della
spesa per redditi con un incremento stimato, rispetto alle previsioni del precedente esercizio, pari allo 0,7%.
Per l'anno in corso, tuttavia, il rapporto tra spesa per redditi e Pil, seppure in diminuzione (11,2%, a fronte
dell'11,5% nel precedente anno), non risulta ancora in linea con l'obiettivo di un ritorno ai valori registrati
negli esercizi precedenti al 2008. Anche per questo, per la Corte dei Conti è ormai ineludibile procedere ad una
misurazione della produttività del lavoro pubblico quale parametro di compatibilità economico-finanziaria per
la concessione di incrementi retributivi eccedenti il mero mantenimento del potere di acquisto della componenti
fisse della retribuzione.
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
19) Sospensione attuazione riforma Brunetta?
Il senatore Ichino attacca il Governo,. E la riforma non è più bipartisan
----- Messaggio inoltrato ----Da: Emidio Valentini <[email protected]>
A: [email protected] Inviato: Lunedì 24 Maggio 2010 8:27
Oggetto: sospensione riforma brunetta?
Astmap- Associazione per la Trasparenza ed il monitoraggio nelle
Amninistrazioni Pubbliche
www.astmap.it
Egregi Onorevoli Senatori
Commissione Affari Costituzionali
Commissione Lavoro e Previdenza
Senato della Repubblica
Roma
facendo seguito a precedenti mails riguardanti l'attività culturale Astmap
relativa allo iter parlamentare della legge 15/2009 e del DLgs 150/2009 ,
si invia copia della mail inviata ai membri Astmap dopo la notizia di
sospensione di attuazione di tale normativa
Si inviano anche i files, da 1 a 5,citati nella mail in calce, contenenti il
manifesto Astmap, di sostegno alla Riforma, e la documentazione del
monitoraggio sull'attuazione della stessa.
Ogni commento è superfluo;
Si ringrazio per la cortese attenzione
Cordiali saluti
Emidio Valentini
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A tutti i Membri astmap.
Cari tutti
vi invio in calce la notizia , riportata questa mattina nel sito del sen
Ichino.
Ma forse Tremonti ha ragione: meglio sospendere una riforma che è
partita male,anzi malissimo.
Ed a caldo non posso che confermare quello che sosteniamo sin dai
tempi lontani del Fepa e che ora è "ineludibile", come dice la Corte dei
Conti : senza misura, monitoraggio , trasparenza e valutazione della
produttività del lavoro, la produttivita/efficienza , la competitività del
sistema paese, nella migliore delle ipotesi, rimangono stagnanti, e la
Grecia ... è sempre più vicina.
Evidentemente la documentazione inviatavi in precedenza ,in merito al
monitoraggio Astmap sull'attuazione della riforma Brunetta, rimane , se
confermata la notizia, " sospesa".
Comunque quanto prima terremo una riunione per analizzare la
situazione e decidere... cosa fare come Astmap.
Un abbraccio.
Emidio
BENVENUTO NEL SITO DI PIETRO ICHINO..........
IL GOVERNO RINNEGA LA RIFORMA BRUNETTA
Circola una bozza della “manovra” finanziaria di Tremonti,
contenente una stupefacente disposizione che mira a sospendere
per due anni l’applicazione della riforma voluta dal ministro della
Funzione pubblica! Nel frattempo, ancora nessuna risposta
all’interpellanza urgente presentata il 12 maggio scorso al Presidente del
Consiglio e ai ministri Tremonti e Brunetta - primi firmatari
Finocchiaro, Ichino, Bonino, Zanda, Bianco, Morando - sui ritardi del
Ministro dell’Economia negli adempimenti indispensabili per il
funzionamento della nuova Autorità indipendente per la
valutazione e la trasparenza delle p.a. (Civit), spiegabili soltanto con
l’intendimento ora manifestato apertamente da quella disposizione.
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
20) Invio Manifesto Astmap a sostegno attuazione
riforma,per la parte Performance Organizzativa
Nostante tutto l’Astamp continua nelle iniziative a sostegno dell’attuazione dellea Brunetta , si
accentua formalmente tale sostegno , quasi a bilanciare i venti contro poppa ( le prime manifestazioni
di “ grandi ostacoli”)
----- Messaggio inoltrato ----Da: Emidio Valentini <[email protected]>
A, circa 8000 enti
Inviato: Giovedì 1 Luglio 2010 10:31
Oggetto: invio manifesto astmp a tutti i comuni
Associazione per la Trasparenza ed il Monitoraggio nelle Amministrazioni Pubbliche
www.astmap.it
Egregio Sig. Sindaco
Egregio Sig Segretario Generale
Oggetto documento/manifesto Astmap a sostegno dell'attuazione della legge 15/2009 e del DLgs
150/2009 (Riforma Brunetta)
In coerenza con le finalità della nostra Associazione , ci è gradito inviarre copia del manifesto in
oggetto (file allegato) di cui, in calce
riportiamo le conclusioni finali.
Come potranno notare l'Astmap ha attivato il monitoraggio di tale attuazione (vedere documentazione
base nel sito www.astmap.it), al fine di continuare a dare il proprio contributo a quanto previsto dalla
normativa in oggetto in materia di produttività e qualità della attività e dei servizii delle Amministrazioni
pubbliche.
Ci auguriamo che in tale non facile impegno possiamo avere la collaborazione di codesto comune con
informazione, commenti, valutazioni sul processo di attuaziane della Riforma Brunetta che. purtroppo.
sta partendo con difficoltà e confusione, non facilmente evitabili in un momento difficile per il nostro
paese
Distinti saluti
Il Presidente del Consiglio Direttivo Il Presidente del Consiglio Scientifico
Emidio Valentini
Mario Rinaldi
"" """"
Associazione per la Trasparenza ed il Monitoraggio nelle Amministrazioni Pubbliche
www.astmap.it
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Documento/ manifesto ( redatto anche con la collaborazione del Senatore Ichino e
pubblicato anche nel sito www.pietroichono.it
In coerenza con i valori ed i fini dell’associazione:

siamo convinti che la capacità del nostro Paese di uscire dalla palude nebbiosa e
fangosa in cui è ora immerso dipende da una amministrazione pubblica produttiva.
Pertanto aderiamo a quanto affermato nella Relazione al Parlamento sullo Stato della
Pa del 2008:
- le inefficienze e la scarsa produttività della P.A. rappresentano uno dei fattori importanti
della scarsa dinamica complessiva della produttività in Italia, sia per il peso che essa ha
come settore economico, sia perché essa incide sulla produttività degli altri settori. - il
differenziale di produttività e di efficienza della P.A. costituisce un peso e un costo che
grava sul livello di competitività nazionale.
- la P.A. può essere considerata una grande riserva di produttività inespressa.
- è’ necessario incrementare del 50% la produttività delle P.A.

siamo convinti che l’incremento della produttività della P.A. sia possibile solo
dotando le amministrazioni di metodi e strumenti di misurazione delle prestazioni e
che la misurazione e la valutazione delle prestazioni sia necessaria per elevare la
qualità della attività e dei servizi pubblici adeguandoli ad un paese che si colloca fra
i più sviluppati del mondo. Pertanto sosteniamo quanto previsto dalla Riforma
Brunetta, in particolare in merito a:
1. l’obbligo per le amministrazioni i cui indicatori di efficienza o produttività
si discostino in misura significativa, secondo parametri deliberati
dall’organismo centrale di cui al comma 2, lettera f), dai valori medi dei
medesimi indicatori rilevati tra amministrazioni omologhe rientranti nel
25% delle amministrazioni con i rendimenti più alti, di fissare ai propri
dirigenti, tra gli obiettivi di cui alla lettera b) del medesimo comma 2,
PPGC Vol. 5.5
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
l’obiettivo di allineamento entro un termine ragionevole ai parametri
deliberati dal citato organismo centrale.
2. la
confrontabilità
tra
le
prestazioni
omogenee
delle
pubbliche
amministrazioni anche al fine di consentire la comparazione delle attività e
dell’andamento gestionale nelle diverse sedi territoriali ove si esercita la
pubblica funzione, stabilendo annualmente a tal fine indicatori di
andamento gestionale, comuni alle diverse amministrazioni pubbliche o
stabiliti per gruppi omogenei di esse, da adottare all’interno degli strumenti
di programmazione, gestione e controllo e negli strumenti di valutazione
dei risultati.
3. l’assicurare elevati standard qualitativi ed economici delle funzioni e dei
servizi, l’incremento dell’efficienza del lavoro pubblico ed il contrasto alla
scarsa produttività.
4. l’efficienza dell’impiego delle risorse, con particolare riferimento al
contenimento ed alla riduzione dei costi, nonché all’ottimizzazione dei
tempi dei procedimenti amministrativi; g) la qualità e la quantità delle
prestazioni e dei servizi erogati.
5. le amministrazioni provvedono alla contabilizzazione dei costi e
all’evidenziazione dei costi effettivi e di quelli imputati al personale per
ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del loro andamento nel
tempo.
6. la definizione dei parametri e i modelli di riferimento del Sistema di
misurazione e valutazione della performance di cui all’articolo 7 in
termini di efficienza e produttività

siamo convinti che senza monitoraggio pianificato, sistemico e «standard» della
produttività e dei fattori che la individuano non solo non è possibile valutarne
risultati e scostamenti, ma anche avere una costante validita della sua misura.
Pertanto sosteniamo quanto previsto a riguardo dalla Riforma Brunetta ed in
particolare che
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
gli organi di indirizzo politico amministrativo, con il supporto dei dirigenti, verificano
l’andamento delle performance rispetto agli obiettivi di cui all’articolo 5 durante il
periodo di riferimento e propongono, ove necessario, interventi correttivi in corso di
esercizi monitoraggio della performance in corso di esercizio e attivazione di eventuali
interventi correttivi;

siamo convinti che senza trasparenza gestionale della produttività monitorata non si
ha nessuna possibilità di una corretta ed efficace valutazione del merito sia
organizzativo sia individuale e pertanto sosteniamo quanto previsto dalla riforma
Brunetta ed in particolare
La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della
pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni
concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti
gestionali e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei
risultati dell’attività di misurazione valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo
di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e
imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle
amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della
Costituzione.
siamo certi che senza la trasparenza della produttività, monitorata e valutata così come ora
disciplinata nella Riforma Brunetta, non vi è nessuna possibilità che:

si attui un efficiente ed efficace federalismo fiscale

che il nostro paese attivi antidoti e cure per uscire da un sistema gestionale sempre
più caratterizzato da una diffusione pervasiva di pizzi, di tangenti, di scambi tossici.
Con queste convinzioni e certezze, l’Astmap si accinge ad attuare il Monitoraggio
sistemico dello stato di attuazione della Riforma Brunetta (legge 15 /2009 D.lgs
150/2009) secondo le seguenti linee guida:
– ricognizione delle informazioni/documenti ufficiali prodotti da tutti i soggetti interessati
all’attuazione delle disposizioni del D.L. 150/2009 ( Commissione per la
valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche,
Amministrazioni statali, Enti locali, Enti pubblici non economici, ASL, etc.).
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© Istituto “Max Weber” - Gen. 2011
– rilevazione degli strumenti predisposti per la valutazione della produttività del lavoro e la
trasparenza gestionale ( Metodologie di valutazione, indicatori di produttività,
costi, etc., standard di riferimento, obiettivi programmati, risultati conseguiti,
sistemi di monitoraggio etc.).
- verifica della coerenza con le disposizioni del D.L. 150/2009 ed in particolare con quanto
previsto dagli artt. 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 13, in materia di strumenti predisposti
per l’attuazione del monitoraggio della trasparenza gestionale e del rispetto dei
tempi previsti. –

pubblicità dei risultati (pubblicazione sul sito dell’ASTMAP e comunicazioni al
Parlamento, agli altri Organi istituzionali, ivi compresi gli Organi di controllo, ai
media ecc.)
Astamp invita tutti coloro che si riconoscono nei contenuti di questo documento/manifesto a
dare la loro adesione tramite sottoscrizione nel nostro sito www.astmap.it .
Roma 30 giugno 2010
21) Primo rapporto informativo su monitoraggio Astmap
di attuazione delle Riforma Brunetta ( novembre 2010)
E la nave della riforma è immersa nella palude sempre più nebbiosa, anche se
qualcuno che cerca, di portarla in mare aperto
c’è
In realtà ,progettando il monitoraggio, si riteneva che questo primo rapporto
avrebbe dato informazioni sullo stato di emanazione delle
indicazioni
metodologiche obbligatorie e standard, prevista dalla legge 15/2009 e dal
DLgs 150 2009
circa il contenuti
il monitoraggio l trasparenza e la
valutazione della performance/produttività
Ma il quadro sinottico previsto per evidenziare il risultato del monitoraggio è
rimasto.. ……bianco.
Ci si limita pertanto e fare delle considerazioni di tipo generale
PPGC Vol. 5.5
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Soltanto da poco tempo la della Commissione per la valutazione, la trasparenza
e l’integrità delle Amministrazioni Pubbliche (CiVT) abbia cominciato ad
operare - il decreto interministeriale previsto al comma 11 dell’art.13 del
decreto legislativo 150/2009, sulle modalità organizzative e sull’autonomia della
gestione finanziaria della CiVT porta la data 12 marzo 2010 - e che al momento
non sia stata data ancora alcuna indicazione sui sistemi di monitoraggio e sulle
metodologie finalizzati al miglioramento della performance (Produttività) delle
pubbliche amministrazione ( art.13, comma 5, sub a).
Abbondano le iniziative di contorno, mirate soprattutto al rispetto degli
adempimenti formali ed alla ricerca, da parte di qualcuno, di spazi di autonomia
decisionale rispetto al dettato normativo, dallo stesso non previsti, tutto sembra
procedere a rilento, e questo nonostante da più parti viene sollecitata l’urgenza
della riforma della P.A. come condizione indispensabile per uscire dalla crisi
economica che il Paese sta attraversando.
Il riferimento a quanto previsto dall’art. 14, c. 4, sub f), del decreto delegato, in
merito alla responsabilità in capo agli OIV della corretta applicazione delle linee
guida, delle metodologie e degli strumenti predisposti dalla CIVIT, non è
puramente casuale.
Aspettiamo fiduciosi le direttive della CIVT sui sistemi e sulle metodologie
finalizzate al miglioramento della performance delle amministrazioni pubbliche,
ed auguriamoci che ci si dimentichi che per perseguire l’ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico diventa indispensabile introdurre sistemi
adeguati di monitoraggio gestionale, sia per
valutare le prestazioni
organizzative e personali, sia per contenere i costi dei servizi destinati alla
collettività, senza i quali anche la trasparenza e la integrità diventano obiettivi
difficilmente realizzabili
In particolare e soprattutto Ci aspettiamo che la CIVIT quanto prima emani
direttive in merito al comma 6/d art 13 - Art 13 DLgs 150/2009
la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche:
................................................................................................................
………………………………………..
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento del Sistema di misurazione e
valutazione della performance di cui all’articolo 7 in termini di efficienza e produttività
Se non si danno prioritariamente questi contenuti alla
Performance, tutta , proprio tutta, l’impalcatura della
riforma brunetta crolla come un castello di carta .
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22) Dimissioni del prof Pietro Micheli dalla Civit
E la nace perde proprio il nocchiere su cui puntava il senatore Ichino,=
----- Messaggio inoltrato ----Da: Emidio Valentini <[email protected]>
inviato domenica 16 Gennaio 2011 7:27
Oggetto: la crisi del Civit..e non solo
ASTMAP - Associazione per la trasparenza e monitoraggio delle Amministrazioni
pubbliche
www.astmap.it
Il Presidente
Ai Sig.Membri del Consiglio Scientifico
Ai sig, Membri del Consiglio Direttivo.
Vi invio in calce ll'articolo di Repubblica sulle dimissioni di Pietro Micheli
dall Civit.
Ogni commento è superffluo
Ma il paese non si puo, ripeto, non si può permettere il fallimento della
Riforma Brunettà dopo quella Cassese.
Il danno economico/culturale/sociale per lo Stato e per il Paese sarebbe
irrecuperabile,
E l'Astmap deve fare il possibile perchè questo non accada.
Non so ancora come, ma dobbiamo farlo.
……………………………………
Da "LA REPUBBLICA" di sabato 15 gennaio 2011
La polemica Lotta ai fannulloni la commissione fa flop La riforma storica, che
l`Italia aspetta da anni, divenuta un giocattolo nelle mani della politica.
Impantanata tra gli «adempimenti burocratici» che non snelliscono la pubblica
amministrazione né migliorano i servizi ai cittadini.
E che orarischia di fallire.
C on una lettera- denuncia al ministro Renato Brunetta si consuma l`addio di
Pietro Micheli dalla Civit.
LA CIVIT è la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e
l`integrità delle amministrazioni pubbliche, che ha un ruolo diprimo piano
nell`attuazione della riforma.
Micheli si è dimesso due giorni fa, torna a lavorare all`estero, uno dei 5
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membri nominati a dicembre 2009, arrivato apposta dalla Gran Bretagna, dove era
consulente del corrispettivo organismo inglese. Va via perché «non credo vi
siano più i presupposti per lavorare», dice. E accusa: a dispetto dei risultati
iniziali, i difetti nell`impianto e «i gravi difetti nel modo in cui sta essendo
attuata, rischiano di far naufragare» la riforma.
Nelle sue parole c`è il rammarico di chi ha trascorso 150 giorni per il Paese a
parlare con dipendenti e amministratori, spiegare il testo, scrivere documenti,
e oggi traccia un bilancio negativo. Ritiene che la
nota"autoritàanti-fannulloni" rischia di perdere la partita perché non ha
margini d`azione.
«La mia valutazione attuale si legge - è che i limiti stiano prevalendo sul
cambiamento e ivizi di un sistema da riformare non siano stati affrontati in
modo corretto e con l`intensità di energie politiche e risorse economiche che la
sfida richiede».
Sotto accusa l`impianto della riforma costruita sui cardini della performance e
dellavalutazione e i poteri della Commissione - finita nella bufera quando il
presidente Antonio Martone, anche se non indagato, è rimasto coinvolto
nell`inchiestasull`eolico elanuovaP3 -, che deve indirizzare, coordinare e
sovrintendere alle valutazioni dei dipendenti pubblici e garantire la
trasparenza delle amministrazioni. Dopo il consenso della campagna
anti-fannulloni, la riforma si è concentrata sulla "performance individuale" dei
dipendenti.
Premi e sanzioni ne sono statiilfulcro, male risorse per iprimi sono state
azzerate dalla legge di stabilità. L`assenteismo si è ridotto, ma «ha finito per
deprimere la reputazione e il senso di appartenenza di tanti», denuncia Micheli.
Che tornelli e telecamere non basteranno arimotivare. «Perrendere la PA più
efficiente e competitiva bisogna risolvere i problemi a livello organizzativo e
di sistema» suggerisce l`ex membro della Civit «puntando sulla creazione di
valore pubblico e la valutazione degli impatti dell`azione amministrativa».
Per chiarire la sua scelta ricorda anche le difficoltà. La Commissione non ha
potere ispettivo né sanzionatorio, come il National Audit Office inglese che ha
un organico di 800 persone contro le 12 di quello italiano, senza sede propria
ma ospitato dagli uffici dell`Aran.
La commissione è indipendente solo sulla carta: «Le ingerenze della politica
sono fortissime - racconta Micheli - ha un budget di 8 milioni di euro l`anno:
la metà va a progetti vagliati daBrunetta e dal ministero dell`Economia». E
ricorda che «oltre alle pressioni su come usarli, i fondi stanziati per il 2010
non sono ancora allocati».
Ruolo e compiti si sovrappongono aquelli dialtri soggetti che interagiscono con
la PA, come la Ragioneria dello Stato.
Non manager ma soprattutto giuristi i suoi membri, la cui indipendenza è minata
dal fatto che «il governo si riserva di determinare nomine, compensi e ambiti di
operatività». E nei prossimi mesi - prevede Micheli - ci sarà un fuggi-fuggi dei
ministeri dalla valutazione dei dipendenti, come già è accaduto con
l`autoesclusione della presidenza del Consiglio e del ministero dell`Economia.
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23) Informazioni su attività CIVIT
(2O gennaio 2011)
E inizia lo scarica barile; ormai si è al si salvi chi può =
ASTMAP - Associazione per la trasparenza e monitoraggio delle Amministrazioni
pubbliche
Il Presidente
Ai Sig.Membri del Consiglio Scientifico
Ai sig, Membri del Consiglio Direttivo.
Vi, invio, a copia di un art. di italia oggi sul Civit. del 20 gennaio
scorso.
Paradossalmente contiene anche due buone notizie
-Rinviato sine die il monitoraggio dei piani sulle performance:
-Saltano gli incontri tra Civit, ministeri ed enti pubblici
Lavoro pubblico e reclutamento - ITALIA OGGI
[giovedì 20 gennaio 2011]
Rinviato sine die il monitoraggio dei piani sulle performance. Martone: colpa delle amministrazioni
Valutazione dei travet nel pantano
Saltano gli incontri tra Civit, ministeri ed enti pubblici
Annullati, ufficialmente «per problemi logistici e organizzativi». Gli incontri
previsti per verificare l'andamento dei piani sulle performance, di cui gli
uffici pubblici devono dotarsi per rispettare i dettami della legge Brunetta,
sono stati rinviati sine die. Uno slittamento non privo di significato. Il 19 e
20 gennaio prossimi, infatti, intorno a un tavolo avrebbero dovuto sedersi da una parte la Civit
(Commissione indipendente per la valutazione delle
amministrazioni pubbliche), presieduta da Antonio Martone, dall'altra gli Oiv, ovvero gli organismi
indipendenti di valutazione di ministeri, enti pubblici, enti di ricerca ed enti parco. Insomma, una
larghissima fetta della pubblica amministrazione nostrana. E proprio i componenti superstiti, Luciano
Hinna, Filippo Patroni Griffi, Luisa
Torchia e lo stesso Martone, hanno preso carta e penna per replicare alle accuse
che gli sono giunte dall'ex Micheli, il più giovane del gruppo, che ha deciso di
tornarsene alle sue attività di insegnamento e ricerca all'estero. Alla
principale accusa, quella più grave, di mancanza di indipendenza, i membri Civit
rispondono piccati che «con il lavoro quotidiano e con i fatti si risponde ai
tentativi di ingerenza della politica, perché l'indipendenza non viene
dall'esterno, ma si conquista e si pratica ogni giorno». E poi guai ad avere la pretesa di applicare
«modelli astratti, tratti meccanicamente dal privato, da singole esperienze di altri paesi o da qualche
buon libro», non è così che si riforma la pa e si ottengono buoni risultati. Martone&company predicano
«impegno, pazienza e lavoro quotidiano». Come conferma lo slittamento degli incontri di gennaio, il
cammino della Civit è lungo.
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.
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24) lettera aperta al ministro Renato Brunetta
Il tentativo ulimo di Astmap per rimettere in moto la nave, Ma Brunetta è
assente e le cordate mafiose imperano
----- Messaggio inoltrato ----Da: Emidio Valentini <[email protected]>
A: [email protected]; …. [email protected]
Inviato: Martedì 15 Marzo 2011 6:18
Oggetto: lettera aperta al Ministro Renato Brunetta
Associazione per la trasparenza ed il monitoraggio nelle amministrazioni
pubbliche - ASTMAP
www.astmap.it
Egregi Onorevoli Senatori
Commissione Affari Costituzionali
Commissione Lavoro e Previdenza
Senato della Repubblica
Roma
in diverse mails precedenti abbiamo sempre evidenziato tutto il nostro appoggio
culturale e professionale alla riforma Brunetta, sia nella fase legislativa sia in
quella di avvio dell'attuazione; in calce riportiamo parte dei contenuti della mail
inviata il 24 novembre 2009
Siamo stati, purtroppo, facili profeti.
Ma continuiamo a "mettercela tutta" .
.
Abbiamo però, in questa fase, bisogno di "sostegno" .E la diffusione on line,
circa 8000 indirizzi, della lettera aperta a Brunetta, in file allegato, vuole anche
esserne una sollecitazione
Grazie dell'attenzione e distinti saluti
Il Presidente
Emidio Valentini
Roma 15 marzo 2011
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lettera aperta al ministro Renato Brunetta
ASTMAP Associazione per la Trasparenza ed il monitoraggio nelle Amministrazioni pubbliche
www.astmap.it
Lettera aperta al Ministro Renato Brunetta
Signor Ministro,
questa Associazione sin dal primo momento di elaborazione
della nuova riforma ha evidenziato, con il suo contributo
culturale e professionale, la non più rinviabile esigenza di
migliorare e monitorare la produttività nelle pubbliche
amministrazioni, mettendo in evidenza il rischio di
peggioramento del sistema gestionale nelle amministrazioni
pubbliche che
potrebbe derivare dal fallimento del processo della Sua
riforma, aggravato dal precedente fallimento di quella
Giannini/Cassese.
Al fine di evitare questo rischio ed anche per una
efficace attuazione del federalismo fiscale e per evitare il
ricorso permanente ai tagli orizzontali
della spesa, ritiene necessaria una corretta e tempestiva
attuazione di quella parte della riforma della pubblica
amministrazione riguardante la
performance organizzativa,in coerenza con quanto chiaramente
previsto dalla legge 15/2009( significativi al riguardo i
comma 1 e 2 dell’art.4) e, anche
se con qualche incertezza terminologica, dal DLgs
150/2009 (
art. 1, comma 4 art. 11 e soprattutto, comma 7 art 13).
Purtroppo, le direttive CIVIT hanno privilegiato proprio
la performance individuale, determinando il moltiplicarsi di
richieste e concessioni di
autonomia da parte delle amministrazioni non statali, il
contrasto con le OOSS e certamente poco consenso da parte
del personale interessatoInoltre in questo modo si è ufficialmente perso il carattere
bipartisan, tanto reclamato dal Lei stesso, signor Ministro.
Riteniamo che possano essere superati lo stallo attuale e
le tensioni con il mondo sindacale facendo perno:
- innanzitutto sulla valutazione della performance delle
strutture amministrative, piuttosto che di quella dei singoli
dipendenti (che deve pur sempre avvenire, ma deve restare
affidata a ciascun dirigente), con maggiore flessibilità nella
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adozione delle misure conseguenti di premio al merito e
sanzione nei confronti dei bad performers;
- in secondo luogo sul rilancio dell'idea della valutazione
indipendente (riferita, appunto, alla performance delle
strutture amministrative): ci
preoccupa il fatto che nell'Intesa Governo/Sindacati del 4
febbraio scorso la funzione della valutazione sia stata
menzionata come funzione da affidare a organismi composti
pariteticamente da rappresentanti del sindacato e del
management;
- infine sulla trasparenza della misura, monitoraggio e
valutazione della performance organizzativa nel duplice
aspetto della produttività, del lavoro ed economica, e della
qualità dei servizi resi in termini di tempestività,
adeguatezza e accuratezza.
Riteniamo anche che, ferma la necessaria valutazione del
merito personale ai fini di progressione di carriera, fatta
peraltro con buon senso e tenendo
conto della tipicità del rapporto di pubblico impiego, la
incentivazione economica del personale debba basarsi sui
risultati conseguiti come gruppo nella valutazione
target/attività previsti nel piano della performance
organizzativa.
Le rinnoviamo la disponibilità di questa associazione a
fornire la propria collaborazione, nelle forme che saranno
ritenute opportune .
Distinti saluti
Il Presidente
Emidio Valentini
25) SOS: naufragio riforma Brunetta
SENZA COMMENTI =
----- Messaggio inoltrato ----Da: Emidio Valentini <[email protected]>
A: Alberto Conti <
Inviato: Giovedì 7 Luglio 2011 6:50
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Oggetto: la non attuazione della Brunetta e le preoccupazioni per il federalismo fiscale.
Astmap - Associazione per Trasparenza ed il Monitoraggio Gestionale nella
Amministrazioni pubbliche www.astmap.it
Il Presidente
A tutti i membri Astmap e
p.c a tutti i componenti la mailing list Astmap
Dopo un prolungato silenzio, eccomi di nuovo a voi.
Al mio rientro dalla Florida, il 25 maggio scorso, ho iniziato il solito giro di
incontri e telefonate per avere informazioni sul “ come stanno andando le cose”
nella riforma Brunetta:
Quali i risultati di tale giro?
Sintetizzo con un : "pensavo piovesse ed invece.. diluvia",
Tralascio i giudizi approssimati, a volte esagerati come : :
- la riforma Brunetta è naufragata sugli scogli delle cordate, delle cricche ,
-gli Oiv sono la forma gattopardesca di innovare rispetto ai vecchi nuclei di
valutazione .
- i piani strategici triennali sono esercitazioni teoriche che lasciano il tempo che
trovano,
.la perfomance è una innovazione “ nominalistica” ed ognuno ci mette ciò che
vuole ecc. ecc.
Mi limito a descrivere situazioni “ oggettive” e verificabili:
1) sono esclusi dall’applicazione della riforma Brunetta
a) le amministrazioni del Sistema Sanitario,
b) il Ministero del Tesoro , del Bilancio e delle Finanze,
c) le Regioni
e) le Università e tutto il sistema scolastico
f)ai Comuni ed alle Provincie è stata lasciata la scelta fra il continuare con i
vecchi nuclei di valutazione e quindi essere esclusi dalla osservanza delle
direttive Civit , oppure scegliere gli OIV e quindi osservarle ;
Rimangono, nella sostanza, i Ministeri ( ma anche il MAE sta cercando di starne
fuori ) e gli enti pubblici nazionali
2) Le convenzioni apripista, tanto reclamizzate appena costituita la Civit , si
trovano in questa situazione:
a)convenzione Ministero FP /Ancitel /Hay group ( 3 milioni di Euro) :non ha
prodotto risultati (da ciò è scaturita, ritengo, la " bella scelta" di cui al punto 1f )
b) convenzione Ministero FP/ Ministero Sanità : è " bloccata"
c) convenzione Ministero FP/Corte dei Conti/Formez per un progetto formativo
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sulla Brunetta : non si sa nulla o quasi.
3) La Civit è praticamente in stand by ,
- per le dimissioni del prof. Micheli e, di recente, della prof.sa Torchia
- per la mancanza di risorse
- per difficoltà nella credibilità
4) Ma l’informazione più dirompente ed incredibile è
quella che, a parere della Civit e non so di chi .. altro: nel
DLGs 150/2009 non è prevista la produttività del lavoro
pubblico.
Non faccio commenti.
Tutto ciò premesso, vi informo che
a) il monitoraggio astmap sulla attivazione della "Brunetta" risulta inutile e
quindi rinviato a “ tempi migliori”
b) vien costituito un gruppo di lavoro Astmap per la messa a punto di un
Rapporto alle Istituzioni che si articolerà in tre parti
b1) analisi a valutazione di quanto riportato ai punti 1-4 precedenti
b2) analisi e valutazione delle cause della non attuazione della Riforma Brunetta
b3) predisposizione di linee guida per i contenuti di un nuovo Dlgs che
sostituisca integralmente il DLgs 150/2009
I lavori del gruppo saranno conclusi entro il mese di settembre
Inoltre, come gia anticipato in precedenza ed in relazioni alle accentuate
preoccupazioni derivate dai contenuti dell'incontro Forum Pa, SOSE, SAS del
22 giugno scorso al Columbus Hotel di Roma ( vedere documentazione su sito
forumPA ) su "analisi dei dati e federalismo fiscale" , viene costituito un gruppo
di lavoro permanente su
"Fabbisogni standard, costi standard , Federalismo fiscale e Patto di stabilità "
con questi obiettivi
1 caratteristiche , regolamentazione e stato dell’arte
2 monitoraggio “ critico” delle realizzazioni nel concreto della realtà economico/istituzionale
del paese.
3 valutazione di tale monitoraggio, con una messa a punto periodica di un “ rapporto” da
inviare alle istituzioni interessate e da diffondere estesamente in Web.
Il primo rapporto sarà redatto entro il mese di ottobre prossimo.
Entrambi i gruppi , da me presieduti, saranno costituiti entro il 31 c.m e composti, in
prevalenza, da membri del Consigllio direttivo.
E' auspicata la partecipazione di membri del Consiglio Scientifico
E' gradita anche la partecipazione di componenti la mailinglist astmap, costantemente
informati della nostra attività.
I lavori del gruppi saranno realizzati quasi esclusivamente utilizzando gli strumenti di WEB.
Entrambi i gruppi saranno costituiti entro la fine di questo mese.
emidio valentini
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26) Italia commissariata
SENZ COMMENTI
----- Messaggio inoltrato ----Da: Emidio Valentini <[email protected]>
A: Bruno Flaviano <flaviano it>….
Inviato: Domenica 7 Agosto 2011 10:14
Oggetto: Italia commissariata.
Astmap- Associazione per la trasparenza ed il monitoraggio gestionali nelle amministrazioni pubbliche
www.astmap.it
Il Presidente
A tutti i membri Astmap
A tutti i componenti la mailing list astmap
Questa mattina, dopo aver assistito alla penosissima conferenza stampa "imposta" a
Berlusconi e Tremonti, leggo su repubblica quanto segue.
NEW YORK - "La Bce ha commissariato l'Italia, Trichet governa a Roma su mandato di Germania e
Francia". Sono le 13 a Wall Street, manca un'ora e mezza alla conferenza stampa di Silvio Berlusconi
in Italia, e i mercati sanno già tutto. Un "gabinetto di crisi" sovranazionale ha dato mandato alla Bce
per scrivere l'agenda del governo italiano. "Anticipo dei tagli al deficit; pareggio di bilancio nella
Costituzione; liberalizzazioni dei mercati": in tre diktat, è l'anticipazione che la Borsa americana
apprende molto prima dei cittadini italiani.
La fonte che firma lo scoop è l'agenzia Dow Jones, le gole profonde stanno al Tesoro di Washington e
alla Federal Reserve, e subito gli indici di Borsa recuperano
Mi verrebbe voglia di ritirarmi a Boconò, un paese delle preande venezuelane che, nel mio
immaginario "senile", rappresenta il ritiro ideale in attesa di...... , e dedicarmi esclusivamente ai miei
studi attuali su " ragione e fede, dalla patristica alla scolastica, da Agostino a Tommaso, da Voitila a
Ratzinger".
Ma. dopo i costanti richiami a voi tutti non posso anche io epicureamente nascondermi. Ed eccomi con
maggior lena a preparare il nostro caldo autunno, con l'avvio dei nostri gruppi di lavoro, gia costituiti,
su "SOS: naufragio riforma Brunetta " e "Fabbisogni standard, costi standard , Federalismo fiscale e
Patto di stabilità"
----- ----Da: Emidio Valentini <[email protected]>
A: Bruno Flaviano < Inviato: Lunedì 5 Settembre 2011 19:14
Oggetto: fallimento riforma brunetta
27 )PD: GIOVANNELLI,A FESTA PA VENEZIA SEGNALIAMO
FALLIMENTO BRUNETTA
Una speranza ed un augurio; che dalla Festa si abbiano solide iniziative per
disincagliare la nave, cambiare totalmente l’equipaggio e riprendere il mare
aperto verso il porto di uno stao
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Stato più trasparente . più efficiente e pi ù “ etico”
Astmap – Associazione per la trasparenza ed il monitoraggio gestionali nelle amministrazioni
pubbliche
Il Presidente
Cari tutti.
Facendo seguito alla mia del 26 agosto ,riportata in calce, vi invio copia
del comunicato dell'On. Oriano Giannelli.
Ed ora non siamo più soli ad affermare il fallimento della riforma
Brunetta.
Il giorno 14 , e non il 7 come originariamemte previsto , ci vediamo alla
Gmg, dalle 16 alle 18, con chi è disponibile, per organizzare la nostra
partecipazione
Vi prego di darmi sollecita conferma.
Un abbraccio
Emidio
PD: GIOVANNELLI,A FESTA PA VENEZIA SEGNALIAMO FALLIMENTO
BRUNETTA
by Oriano Giovanelli on Monday, September 5, 2011 at 4:47pm
(AGI) - Roma, 5 set. - "Facciamo il pieno di idee e progetti L'amministrazione che serve all'Italia": e' questo il titolo della Festa
nazionale democratica della pubblica amministrazione che si svolgera'
dal 13 al 17 settembre a Rialto Erbaria e Campo San Giacometo, a
Venezia, e alla quale prenderanno parte fra gli altri Rosy Bindi e Vasco
Errani. Ne ha dato notizia un comunicato. "Saremo nella citta' di Brunetta
a segnalare il suo fallimento e per avanzare le nostre proposte", ha
spiegato Oriano Giovanelli, presidente Forum PA. "Saremo nella capitale
del Nord Est per dire che il federalismo e' stato tradito e affossato e con
esso il progetto di riforma e semplificazione del sistema amministrativo,
una bandiera che noi vogliamo risollevare dal fango dove e' stata gettata
da questo governo", ha proseguito. "Parliamo noi prima di Bossi con il
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discorso finale di Vasco Errani, oggi in prima fila assieme anche ai
presidenti di regione del centro destra e ai sindaci contro una manovra
che affossa gli enti locali e le regioni e la loro possibilita' di dare servizi ai
cittadini, e manderemo qualche cartolina al leader del Carroccio
impantanato nella palude romana", ha preannunciato. "Saremo a
Venezia - ha detto ancora Giovanelli - dopo essere stati in una piccola
citta' del sud per dire che la PA unisce l' Italia, ma soprattutto per fare
pace. Per chiudere lo scontro insensato fra privato e pubblico, fra
imprese e pubblica amministrazione e per rivendicare un nuovo patto
sociale che abbia al centro il sistema Italia, la sua efficienza, la sua
capacita' di dare una mano nella competizione internazionale, di
affermare rigore nei conti e legalita' nei
comportamenti, nella sua capacita' di difendere beni comuni essenziali.
Tre anni di slogan tre anni di odio profuso contro tutto cio' che e'
pubblico, di vera e propria umiliazione del pubblico impiego, hanno
prodotto il disastro che vediamo". Il Pd, ha concluso Giovanelli, "ha
proposte concrete per valorizzare il merito, la trasparenza, la centralita'
dei cittadini e delle imprese e in particolare per fare semplificazione e
dare impulso ad una radicale cultura della innovazione dentro e per la
pubblica amministrazione e nella festa le produrremo con il contributo di
esperti, esponenti dei governi locali, parlamentari, professori universitari,
producendo una politica delle proposte concrete e non degli slogan".
SET
21
28)
La commissione Brunetta (Civit)
Perchè mi sono astenuto in dissenso dal PD
(on.Salvatore Vassallo – PD)
Ma che accade nel PD? Se la riforma Brunetta è fallita, a che serveono i due nomi
proposti dal governo e indicati dal Partito Democratico. ?
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Il 29 novembre 2009 è stata nominata per la prima volta la Civit. Personalmente mi astenni già allora,
in difformità dal gruppo PD, perché avevo dubbi sulla composizione proposta. Successivamen te uno
dei componenti, quello a mio avviso più qualificato, il dott. Pietro Micheli, si è dimesso rendendo
palese che i difetti già prevedibili si stavano verificando. Le funzioni di sostegno all'innovazione
organizzativa e valutazione delle amministrazioni pubbliche venivano disattese.
Al contempo erano state segnalate pratiche a dir poco imbarazzanti nella gestione della Commissione,
come l'affidamento di una consulenza da 50.000 euro ad un avvocato privo di particolari requisiti ma
fiduciario dell'On. Ministro Gianfranco Rotondi.
Sono poi emersi ulteriori pesanti dubbi sulla indipendenza e credibilità nel ruolo di Presidente del
dott. Antonio Martone, a seguito del suo coinvolgimento nelle riunioni della cosiddetta loggia P3. Una
materia su cui sia al Senato che alla Camera parlamentari del gruppo PD hanno presentato
intererrogazioni ed altri atti parlamentari e che di fatto chiedono le dimissioni del medesimo dott.
Martone. Mi sono pertanto astenuto nuovamente sui due nomi proposti dal governo e indicati dal
Partito Democratico. Credo infatti si debba cogliere l'occasione del rinnovo dei suoi componenti per
chiedere chiarezza sulle attività sino ad ora svolte dalla CIVIT e le dimissioni del Presidente Martone.
29 - …… Morte di una riforma
Senza commenti
Da: Emidio Valentini [mailto:[email protected]]
Inviato: lunedì 26 settembre 2011 22.59
A: pietro ichino
Cc: [email protected]; [email protected]
Oggetto: che succede nel PD?
----- Messaggio inoltrato ----Da: Pietro Ichino <[email protected]>
A: 'Emidio Valentini' <[email protected]>
Inviato: Martedì 27 Settembre 2011 1:47
Oggetto: R: che succede nel PD?
Caro Valentini,
non ho smesso di impegnarmi sul fronte della p.a.:
uscirà fra un mese un mio libro, il cui secondo
capitolo è interamente dedicato alla legge Brunetta.
È intitolato, ahimè, “Impiego pubblico: nascita e
morte di una riforma”.
Cordialmente
Pietro Ichino
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30 . E non sono solo, ma nonostante l’autorevolissima compagnia…Niente
da fare: nessuna risposta
Newman s.r.l
Neew Management’s Technologies
Via degli Scialoja, 3
Tel (+39) 063230983
Fx (+39) 06324012
Il Presidente
00196
Roma
Roma 17 luglio 2012
Egregio Sig. Ministro,
da oltre quaranta anni mi occupo di funzionalità, efficacia ed efficienza della azione
amministrativa.
Prima direttamente nella pubblica amministrazione, anche come responsabile del
Progetto Fepa che nella sua quinquennale esperienza ha visto il coinvolgimento di
circa trecento amministrazioni e diecimila dirigenti/funzionari, poi come Presidente
della NewMan che con i servizi offerti dal Sistema NTG ha operato con circa 500
amministrazioni pubbliche (Enti Locali, Asl,etc.) nella rilevazione dei carichi di lavoro
e nella rideterminazione delle piante organiche.
Ho quindi seguito con interesse l’evoluzione normativa e regolamentare che ha
riguardato negli anni la pubblica amministrazione e, recentemente, con particolare
attenzione agli interventi di razionalizzazione e contenimento dei costi previsti dal
decreto per la razionalizzazione e il contenimento della spesa pubblica.
Sono convinto che il Sistema NTG 2012, interamente informatizzato e fruibile via
web, possa offrire un forte contributo alla attuazione delle azioni previste dalla
spendig rewiev.
In questo sono confortato dall’Avvocato generale Ignazio Caramazza, dal Prof.
Andrea Monorchio, dal Presidente Giuseppe Cogliandro e dal Prof. Elio Borgonovi
che hanno già avuto modo di vedere le applicazioni operative di NTG 2012 e di
riscontrarne capacità e versatilità nella verifica della produttività del lavoro
(definizione delle posizioni di lavoro, ripartizione ottimale delle risorse disponibili,
evidenziazione di eventuali eccedenze di personale, identificazione dei fabbisogni e
dei costi standard).
Anche su consiglio di questi storici amici, mi piacerebbe illustrare a lei ed ai suoi
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collaboratori due applicazioni concrete del Sistema NTG 2012.
Le aggiungo che da parte del Prof. Borgonovi mi è stata anticipata la disponibilità
delle strutture formative della Università Bocconi a realizzare le iniziative necessarie
per favorire il cambiamento di conoscenze, competenze e attitudini, senza le quali gli
interventi legislativi e l’uso di tecniche rischiano di rimanere lettera morta o di
produrre risultati inferiori a quelli attesi.
Per informazioni di dettaglio, i suoi collaboratori possono consultare i siti
www.astmap.it e www.ntglab.it
Nel ringraziarla per l’attenzione Le porgo
Cordiali saluti,
Emidio Valentini
cell 3355486388 – mail [email protected]
==============================
31- Ed eccomi ad una svolta
Le quattro mie proposte fatte in
www.Italiafutura.It
“Renverser l’État comme une chaussette”
Dopo la riforma Giannini/ Cassese ( un ottimo DLgs n29/1993)
culturalmente ben preparata, legislativamente moderna ed efficace ,
bene avviata,...
Semplificare stanca - Emidio Valentini - Inserita martedì 27 agosto 2013
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Dopo la riforma Giannini/ Cassese ( un ottimo DLgs n29/1993) culturalmente ben preparata,
legislativamente moderna ed efficace , bene avviata, ma progressivamente e malamente interrotta , con
una serie di DLgs Bassanini bis, ter ,quater ecc)
Dopo la riforma Nicolais, fortunatamente abortita (2006/2008)
Dopo la riforma Brunetta/Ichino ,parlamentarmente ben condotta e realizzata (una ottima legge
15/2009 un buon DLgs 150/2009) ,ma definitivamente incagliata negli scogli, non solo di una
burocrazia ancora borbo/piemontese, ma. soprattutto. di una “ casta criccaiola Politico/istituzionale”
Non rimane che
- constatare, purtroppo che le istituzioni ed amministrazioni pubbliche non vanno riformate,
- e battersi, invece, perchè vadano rivoltate come un calzino, prima che sia troppo tardi
Non bastano più gli illuministi per riformare, ma occorrono moderni giacobini/2000 per rivoluzionare
Non più riforme morte e naufragate perché non attuate
All’italia serve con urgenza un forte slancio rivoluzionario
All’italia serve una primavera risorgimentale/giacobina
“”Aux armes, citoyens! Nous devons nous renverser l’État comme une chaussette”"
Le istituzioni ed amministrazioni pubbliche non
vanno riformate, vanno rivoltate come un calzino,
prima che sia troppo tardi
L’ editoriale del New York Times, 7 agosto 2013,“”Il problema
dell’Italia non è solo Berlusconi”: si chiude ribadendo che l’Italia...
Quali riforme? - Emidio Valentini - Inserita giovedì 8 agosto 2013
L’ editoriale del New York Times, 7 agosto 2013,“”Il problema dell’Italia non è solo Berlusconi”: si
chiude ribadendo che
l’Italia ha disperatamente bisogno di un rinnovo politico totale, che produca leader che riescano a
guadagnarsi il consenso popolare per le dovute riforme economiche Se mai emergeranno tali figure
politiche, la loro prima responsabilità sarà quella di guidare una sfida credibile alle domande di
austerità senza uscita che arrivano dai partner europei
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Mia proposta
Emergeranno”, ma,purtroppo, quando l’attraversata del deserto si sarà fatta più dura. Ci sono ancora
troppe cricche , corporazioni e mafie che sguazzano, ingrassandosi, nella palude nebbiosa delle
istituzioni ed amministrazioni pubbliche che , non vanno riformate, ma…. vanno rivoltate come un
calzino,presto e prima che sia troppo tardi.
Senza metodologie, software e piattaforme web per il monitoraggio e trasparenza gestionali della
- produttività misurata, del lavoro e del capitale
- qualità dei servizi resi , valutata periodicamente dagli utenti
- programmazione/realizzazione di obiettivi istituzionali e gestionali
Gli OIV ed i Nuclei di valutazione sono non solo inutili ma dannosi
Ma con metodologie, software….
- la dirigenza pubblica viene valorizzata e controllata nelle sue responsabilità
- la politica risulta meno corruttibile e più efficiente
- il paese più socialmente coeso e competitivo
In ogni caso non c’e bisogno di Organismi indipendenti di valutazione e di Nuclei di valutazione
Posso sbagliare,ma proviamo a discuterne
L’elite, sia come categoria sia come individuo, può avere influenza politica e tanta, ma non potere
politico , Ed è giusto che sia cosi. Il singolo “ elite” deve mettersi a disposizione di un politico , cioè
fare il tecnico politico, se vuole avere potere politico indotto . Se per caso si trova ad avere un potere
politico diretto , deve dare per scontato che questo, in un paese democratico, è sempre temporaneo. e
non sempre con successo .Potrei fare esempi fra quelli di cui ho conoscenza personale. . Potrei anche
raccontare la mia esperienza, quarantennale , di successi elitari, di potere da tecnico politico,di
insuccessi politici, ma sarebbe troppo lungo,
Galli Della Loggia , finché fa editoriali al Corriere della Sera, ha tanta influenza politica. ma provi a
fare il politico ed avrà gli “ insuccessi” di Monti, e di Ichino che per me sono ai vertici della elite di
tecnici politici . La Boldrini e Grasso sono Presidenti, rispettivamente, di Camera e Senato. bravissimi
tecnici politici, ma provino a fare i politici. Purtroppo pare che vogliano farlo………
In qualsiasi momento, anche in periodi di crisi e se si vuole che rimanga la democrazia , la
responsabilità finale non può che essere politica, anche se tecnicamente garantita da tecnici/ politici,
come Monti, Ichino, Passera
L’elite, probabilmente e come insieme, può avere potere politico in un momento come questo, a certe
a condizioni ….. Ma quali?
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