2 Cronache 20-24

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2 Cronache 20-24
2 Cronache 20-24
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Secondo Cronache
CAPITOLO 20
PUNTO SMT – Perché e come dobbiamo ‘prendere posizione’ e ‘stare fermi’ nei
nostri giorni? (2 Cron. 20:17). [21 dic., w05 1/12 p. 21 par. 2; w03 1/6 p. 21 parr. 15-16]
20:17. Per ‘vedere la salvezza di Geova’ dobbiamo ‘prendere posizione’ sostenendo
attivamente il Regno di Dio. Invece di prendere iniziative, dobbiamo ‘stare fermi’, riponendo
completa fiducia in Geova.
*** w14 15/12 pp. 23-24 par. 8 Affrontiamo uniti la fine di questo vecchio mondo
***
8
Ai giorni del re
Giosafat il popolo di Dio
affrontò
un
nemico
formidabile, “una grande
folla” proveniente dalle
regioni circostanti (2 Cron.
20:1, 2). Lodevolmente, i
servitori di Dio non
cercarono di sconfiggere il
nemico contando sulle
loro forze. Si rivolsero
invece a Geova. (Leggi 2 Cronache 20:3, 4.) E non lo fecero in maniera indipendente,
ognuno come riteneva più opportuno. La narrazione biblica ci dice: “Tutti quelli di Giuda
stavano in piedi dinanzi a Geova, anche i loro piccoli, le loro mogli e i loro figli” (2 Cron.
20:13). Sia giovani che meno giovani si sforzarono insieme con fede di seguire la guida di
Geova, e lui li protesse dai loro nemici (2 Cron. 20:20-27). Non è forse un bell’esempio di
come il popolo di Dio può affrontare le difficoltà come gruppo?
*** w11 15/11 p. 8 par. 11 “Non ti appoggiare al tuo proprio intendimento” ***
11 “Giosafat ebbe timore e volse la faccia per ricercare Geova”, dice la Bibbia. Proclamò
un digiuno in tutto Giuda e radunò il popolo “per interrogare Geova”. Quindi si alzò in piedi
nella congregazione di Giuda e di Gerusalemme e pregò, dicendo tra l’altro: “O nostro Dio,
non eseguirai il giudizio su di loro? Poiché in noi non c’è potenza davanti a questa grande
folla che ci viene contro; e noi stessi non sappiamo che dobbiamo fare, ma i nostri occhi
sono verso di te”. Il vero Dio ascoltò la preghiera di Giosafat e salvò il popolo in modo
miracoloso. (2 Cron. 20:3-12, 17) Quando prendiamo una decisione, specie se può influire
sulla nostra spiritualità, non dovremmo confidare in Geova anziché appoggiarci al nostro
intendimento?
*** w10 15/1 p. 29 par. 4 Il modo di governare di Geova si dimostra il migliore ***
4
In ogni caso è bene ricordare che, pur
permettendo agli esseri umani di autogovernarsi,
Geova non ha mai rinunciato al diritto di
governare le sue creature. Perfino il potente re di
Babilonia fu costretto a riconoscere che in ultima
analisi “l’Altissimo domina sul regno del genere
umano”. (Dan. 4:17) Alla fine il Regno di Dio farà
in modo che sia fatta la sua volontà. (Matt. 6:10)
È vero che nel frattempo, per fornire una risposta
convincente alle questioni sollevate da Satana, Geova sta permettendo al suo oppositore
di agire da “iddio di questo sistema di cose”. (2 Cor. 4:4; 1 Giov. 5:19) Nondimeno Satana
non ha mai potuto fare più di ciò che Geova gli ha permesso. (2 Cron. 20:6; confronta
Giobbe 1:11, 12; 2:3-6). Per giunta, ci sono sempre state persone che hanno scelto di
sottomettersi a Dio pur vivendo in un mondo governato dal suo grande Avversario.
*** w09 15/6 p. 8 parr. 9-10 Siate zelanti per la casa di Geova! ***
9
Giosafat regnò in Giuda nel X secolo a.E.V. Il re e tutto il popolo furono minacciati
dalle forze congiunte di Ammon, di Moab e degli abitanti della regione montuosa di Seir.
Cosa fece questo re malgrado avesse paura? Si riunì con i suoi uomini, le rispettive mogli
e i figli per pregare nella casa di Geova. (Leggi 2 Cronache 20:3-6). Rifacendosi alle parole
che Salomone aveva pronunciato alla dedicazione del tempio, Giosafat rivolse a Geova
una toccante supplica: “O nostro Dio, non eseguirai il giudizio su di loro? Poiché in noi non
c’è potenza davanti a questa grande folla che ci viene contro; e noi stessi non sappiamo
che dobbiamo fare, ma i nostri occhi sono verso di te”. (2 Cron. 20:12, 13) Dopo la
preghiera di Giosafat, lo spirito di Geova spinse il levita Iahaziel, lì “in mezzo alla
congregazione”, a pronunciare parole che confortarono e incoraggiarono il popolo. — Leggi
2 Cronache 20:14-17.
10
A quel tempo Giosafat e il regno di Giuda furono guidati da Geova tramite Iahaziel.
Oggi siamo confortati e guidati tramite la classe dello schiavo fedele e discreto. Vorremo
sempre rispettare gli anziani nominati, che lavorano duramente per pascerci e mettere in
pratica le istruzioni impartite dallo “schiavo fedele e discreto”, e cooperare con loro. — Matt.
24:45; 1 Tess. 5:12, 13.
*** w09 15/6 pp. 8-9 parr. 11-12 Siate zelanti per la casa di Geova! ***
11
Proprio come Giosafat e il popolo si radunarono per ricercare la guida di Geova, così
noi vorremo continuare ad assistere regolarmente alle adunanze della congregazione
insieme ai fratelli e alle sorelle. Se ci troviamo in gravi difficoltà e non sappiamo cosa fare,
seguiamo l’ottimo esempio di Giosafat e del popolo di Giuda e rivolgiamoci a Geova in
preghiera confidando pienamente in Lui. (Prov. 3:5, 6; Filip. 4:6, 7) Anche se siamo isolati,
le suppliche che rivolgiamo a Geova ci fanno sentire uniti all’“intera associazione dei [nostri]
fratelli che sono nel mondo”. — 1 Piet. 5:9.
12
Giosafat e il popolo seguirono la guida che Dio diede loro tramite Iahaziel. Il risultato?
Uscirono vittoriosi dalla battaglia che seguì e tornarono “con allegrezza” e “con strumenti
a corda e con arpe e con trombe alla casa di Geova” a Gerusalemme. (2 Cron. 20:27, 28)
Anche noi rispettiamo la guida che Geova ci dà tramite il suo canale e lo lodiamo
unitamente.
*** w06 1/6 pp. 22-23 par. 7 Geova “annuncia dal principio il termine” ***
7
Quasi quattro secoli prima che Ciro conquistasse Babilonia, Giosafat re
di Giuda affrontò gli eserciti coalizzati di Ammon e di Moab. Con fiducia pregò:
“O Geova, Dio dei nostri antenati, non sei tu Dio nei cieli, e non domini su tutti
i regni delle nazioni, e non sono nella tua mano potere e potenza, senza che
alcuno ti tenga testa?” (2 Cronache 20:6) … Possiamo avere piena fiducia che
la “parola” di Geova si avvera sempre. Il proposito di Dio non può fallire.
*** w05 1/12 p. 21 par. 1 Punti notevoli del libro di Secondo Cronache ***
20:1-28. Se ci rivolgiamo umilmente a Geova per avere la sua guida, possiamo aver
fiducia che si lascerà trovare. — Proverbi 15:29.
*** w99 15/1 pp. 12-13 par. 10 Le vostre preghiere sono ‘preparate come incenso’?
***
10 Quando ci troviamo in una situazione critica e non sappiamo come affrontarla,
possiamo avere fiducia che Geova udrà le nostre richieste di aiuto. Se ne ebbe una prova
ai giorni di Giosafat re di Giuda, il cui regno, durato 25 anni, cominciò nel 936 a.E.V.
Quando Giuda fu minacciato dalle forze congiunte di Moab, Ammon e della regione
montagnosa di Seir, Giosafat supplicò: “O nostro Dio, non eseguirai il giudizio su di loro?
Poiché in noi non c’è potenza davanti a questa grande folla che ci viene contro; e noi stessi
non sappiamo che dobbiamo fare, ma i nostri occhi sono verso di te”. Geova esaudì
quell’umile preghiera combattendo a favore di Giuda: portò lo scompiglio nelle file dei
nemici così che nella confusione si uccisero gli uni gli altri. Di conseguenza le nazioni
circostanti provarono timore e in Giuda tornò la pace. (2 Cronache 20:1-30) Quando ci
manca la sapienza necessaria per affrontare una situazione critica, possiamo dire in
preghiera come Giosafat: ‘Non sappiamo che dobbiamo fare, ma i nostri occhi sono verso
di te, o Geova’. Lo spirito santo potrebbe farci tornare in mente dei passi scritturali utili per
risolvere il problema, o forse Dio ci aiuterà in un modo che è al di là dei ragionamenti umani.
— Romani 8:26, 27.
*** w99 1/7 p. 21 par. 14 Famiglie, lodate Dio come parte della sua congregazione
***
14
Come per tutte le cose inerenti all’adorazione, è importante preparare il cuore. È bene
considerare insieme non solo cosa dire nell’opera ma anche perché la compiamo. Ai giorni
del re Giosafat il popolo venne istruito nella legge divina, ma la Bibbia dice che il popolo
“non aveva ancora preparato il cuore”. Questo lo esponeva al rischio di allontanarsi dalla
vera adorazione. (2 Cronache 20:33; 21:11) Il nostro obiettivo non è semplicemente quello
di consegnare il rapporto delle ore dedicate al servizio di campo, né di distribuire letteratura.
Il nostro ministero dovrebbe essere un’espressione del nostro amore per Geova e per le
persone, a cui bisogna dare l’opportunità di scegliere la vita. (Ebrei 13:15) È un’attività in
cui siamo “collaboratori di Dio”. (1 Corinti 3:9) Che privilegio! Quando partecipiamo al
ministero, cooperiamo con i santi angeli. (Rivelazione [Apocalisse] 14:6, 7) Per suscitare
apprezzamento per questo non c’è occasione migliore delle considerazioni familiari, sia
durante lo studio settimanale che quando si considera una scrittura adatta da Esaminiamo
le Scritture ogni giorno!
*** w99 1/10 p. 14 par. 18 Prossimo “un tempo per la pace”! ***
18
Quando Geova ‘parlerà’ in difesa della propria Divinità, i suoi servitori non avranno
più bisogno di parlare in propria difesa. Sarà il loro turno di “tacere”. Si applicheranno loro
queste parole che furono rivolte ai servitori di Dio dell’antichità: “Non avrete bisogno di
combattere in questo caso. Prendete posizione, state fermi e vedete la salvezza di Geova
a vostro favore”. — 2 Cronache 20:17.
*** w98 15/1 p. 28 Rafforziamo la nostra fede nella Parola di Dio ***
Il libro di Gioele infonde anche speranza, dicendo: “Chiunque invocherà il nome di
Geova sarà salvato”. (Gioele 2:32) Questo non vuol dire solo pronunciare il nome di Geova.
Ci vuole sincero pentimento che include smettere di fare il male. (Gioele 2:12, 13) Non c’è
tempo da perdere perché Geova eseguirà presto il giudizio sulle nazioni, come lo eseguì
su Moab, su Ammon e sulla regione montagnosa di Seir ai giorni di Giosafat re di Giuda.
— 2 Cronache 20:1-30; Gioele 3:2, 12.
*** w98 1/5 p. 20 par. 4 Eseguito il giudizio nel bassopiano della decisione ***
4
Geova non si accontentò che il re Giosafat e il suo popolo se ne stessero pigramente
seduti in attesa di una liberazione miracolosa. Dovevano prendere l’iniziativa per far fronte
alla sfida del nemico. Il re e ‘tutti quelli di Giuda, anche i loro piccoli, le loro mogli e i loro
figli’, espressero forte fede ubbidendo: Si alzarono la mattina di buon’ora e marciarono
incontro alle orde degli invasori. Lungo la via il re continuò a dare istruzione teocratica e
incoraggiamento, esortando il popolo con queste parole: “Riponete fede in Geova vostro
Dio affinché abbiate lunga durata. Riponete fede nei suoi profeti e abbiate dunque
successo”. (2 Cronache 20:20) Fede in Geova! Fede nei suoi profeti! Ecco il segreto del
successo. Allo stesso modo oggi, mentre continuiamo ad essere attivi nel servizio di
Geova, non vogliamo dubitare affatto che egli renderà vittoriosa la nostra fede!
*** w98 1/5 p. 20 par. 5 Eseguito il giudizio nel bassopiano della decisione ***
5
Come i giudei dei giorni di Giosafat, dobbiamo ‘rendere lode a Geova, poiché la sua
amorevole benignità è a tempo indefinito’. Come rendiamo questa lode? Predicando con
zelo il Regno! Come quei giudei “cominciarono col grido di gioia e lode”, così noi
aggiungiamo alla nostra fede le opere. (2 Cronache 20:21, 22) Sì, manifestiamo una simile
autentica fede, mentre Geova si prepara a entrare in azione contro i suoi nemici! Anche se
il cammino può sembrare lungo, vogliamo essere decisi a perseverare, a essere attivi nella
fede, come stanno facendo oggi i suoi vittoriosi servitori in zone calde della terra. In alcuni
paesi duramente colpiti da persecuzione, violenza, carestia e disastrose condizioni
economiche i fedeli servitori di Dio stanno ottenendo risultati fenomenali, come riporta
l’Annuario dei testimoni di Geova del 1998.
*** w91 15/9 p. 4 Le preghiere di chi sono esaudite? ***
Perché Dio esaudì quelle preghiere? In entrambi i casi, i re menzionarono nelle loro
suppliche che perdere la battaglia avrebbe messo in cattiva luce il nome di Geova.
(2 Cronache 20:6-9; Isaia 37:17-20) Si preoccupavano della reputazione di Dio. “Il fine
ultimo della preghiera”, dice l’International Standard Bible Encyclopedia, “non è solo il bene
dell’orante, ma l’onore del nome di Dio”. Pertanto, i fedeli servitori di Geova possono essere
certi che egli li aiuterà “per amore del suo nome”. Leggere di casi che dimostrano che
preghiere di questo genere sono state esaudite dà ai servitori di Dio la fiducia che egli ode
le loro preghiere. — Salmo 91:14, 15; 106:8; Proverbi 18:10.
*** w90 1/7 p. 22 par. 21 Si sta per scrivere l’ultimo capitolo del “libro delle Guerre
di Geova” ***
21 A quel tempo si ricorderanno le incoraggianti parole di Iahaziel il levita: “Non avrete
bisogno di combattere in questo caso. Prendete posizione, state fermi e vedete la salvezza
di Geova a vostro favore. O Giuda e Gerusalemme, non abbiate timore né siate atterriti.
Domani uscite contro di loro, e Geova sarà con voi”. (2 Cronache 20:17) Sì, durante tutto
quel periodo pericoloso Geova sarà con il suo popolo. La loro salvezza e sopravvivenza
dipenderà dal fatto che egli combatterà per loro. E lo farà, mediante il Suo Re guerriero,
Gesù Cristo! Quale sarà il risultato? L’organizzazione visibile del Diavolo sulla terra sarà
completamente distrutta. — Rivelazione 19:11-21.
*** w89 15/3 p. 30 Invocate il nome di Geova e siate salvati! ***
— Il nome del luogo simbolico in cui sarà eseguito il giudizio divino nel “giorno di
Geova” è “bassopiano della decisione”. Esso è chiamato anche “bassopiano di Giosafat”.
Questo è appropriato perché il nome Giosafat significa “Geova è giudice”. Durante il regno
del re Giosafat Dio liberò Giuda e Gerusalemme dagli eserciti di Moab, Ammon e della
regione montagnosa di Seir, confondendoli e facendo in modo che si scannassero tra di
loro. (2 Cronache 20:1-30) Nel nostro giorno il “bassopiano di Giosafat” serve come uno
strettoio simbolico in cui le nazioni vengono schiacciate come uva per aver maltrattato il
popolo di Geova.
*** w71 1/8 p. 452 Che importanza ha per voi la preghiera? ***
In un’occasione il re Giosafat ebbe un gravissimo problema e lo presentò a Geova Dio
in preghiera. Dopo aver narrato ciò che Geova aveva fatto per i discendenti di Abraamo,
disse:
“E ora, ecco, i figli di Ammon e di Moab e della regione montagnosa di Seir, che non
permettesti a Israele di invadere quando usciva dal paese d’Egitto, anzi se ne dipartì e non
li annientò, sì, ecco, ci ricompensano venendo a cacciarci dal tuo possesso che tu ci hai
fatto possedere. O nostro Dio, non eseguirai tu il giudizio su di loro? Poiché in noi non è
nessuna potenza dinanzi a questa gran folla che ci viene contro; e noi stessi non sappiamo
che cosa dovremmo fare, ma i nostri occhi sono verso di te”. — 2 Cron. 20:10-12.
Notate che Giosafat non cercò di obbligare Dio ad agire in suo favore ma lasciò a lui se
voleva intervenire o no. Questa è l’attitudine corretta che dovremmo assumere, e se Dio
decide di non compiere l’azione che chiediamo, non ci dovremmo lamentare. Egli non è un
nostro servitore. Piuttosto i cristiani sono servitori suoi. Dovremmo esser disposti a
sottometterci alla sua volontà. Questo è ciò che fece Gesù Cristo.
*** km 12/10 p. 3 Ripasso della Scuola di Ministero Teocratico ***
Come agirà l’odierno popolo di Dio in armonia con 2 Cronache 20:17? [w03 1/6
pp. 21-22 parr. 14-17]
14
Cosa ci si aspetta che facciano i servitori di
Dio quando verranno attaccati? Di nuovo il modello
ci è dato dalla reazione della nazione tipica di Dio ai
giorni di Giosafat. Si noti che ai suoi abitanti fu
comandato di fare tre cose: (1) prendere posizione,
(2) stare fermi e (3) vedere la salvezza di Geova.
Cosa farà l’odierno popolo di Dio per agire in
armonia con queste parole? — 2 Cronache 20:17.
15 Prendere posizione: I servitori di Dio rimarranno al loro posto senza vacillare,
continuando a sostenere attivamente il Regno di Dio. Manterranno la neutralità cristiana.
Saranno “saldi, incrollabili” nel servire lealmente Geova, e continueranno a lodarlo
pubblicamente per la sua amorevole benignità. (1 Corinti 15:58; Salmo 118:28, 29)
Nessuna difficoltà presente o futura potrà indurli ad abbandonare questa posizione
approvata da Dio.
16
Stare fermi: I servitori di Geova non cercheranno di salvare se stessi ma riporranno
completa fiducia in Geova. Solo lui è in grado di salvarli dal caos mondiale, e ha promesso
di farlo. (Isaia 43:10, 11; 54:15; Lamentazioni 3:26) Confidare in Geova significherà anche
confidare nel moderno canale visibile che egli impiega chiaramente da oltre cent’anni per
conseguire i Suoi scopi. Allora i veri cristiani avranno bisogno di confidare, come mai prima,
nei compagni di fede che Geova e il suo Re regnante hanno autorizzato a prendere la
direttiva. Questi uomini fedeli guideranno il popolo di Dio. Ignorare la loro guida potrebbe
avere conseguenze disastrose. — Matteo 24:45-47; Ebrei 13:7, 17.
17
Vedere la salvezza di Geova: Tutti coloro che manterranno la loro posizione di
integrità cristiana e confideranno in Geova per essere liberati saranno ricompensati con la
salvezza. Sino all’ultimo — e nella misura in cui sarà possibile — annunceranno l’arrivo del
giorno di giudizio di Geova. Tutta la creazione deve sapere che Geova è il vero Dio e che
ha servitori fedeli sulla terra. Non ci sarà mai più bisogno di una lunga controversia sulla
legittimità della sovranità di Geova. — Ezechiele 33:33; 36:23.
*** km 2/08 p. 7 Ripetizione della Scuola di Ministero Teocratico ***
Come possiamo preparare il cuore per ricevere l’istruzione divina trasmessa alle
adunanze? (2 Cron. 20:33) [be p. 14 § 2]
Per evitare di tornare indietro alle vie del mondo di Satana, dobbiamo preparare il nostro
cuore per ricevere l’istruzione che oggi Geova impartisce. Come possiamo farlo? Un modo
importante è la preghiera. Dobbiamo pregare di ricevere con gratitudine l’istruzione divina.
(Sal. 27:4; 95:2) Questo ci farà apprezzare gli sforzi dei fratelli che, sebbene imperfetti, si
rendono disponibili per essere impiegati da Geova al fine di istruire il suo popolo. Ci
spingerà a ringraziare Geova non solo delle cose nuove che impariamo, ma anche
dell’opportunità di accrescere il nostro apprezzamento per le cose che abbiamo imparato
in precedenza. Avendo il desiderio di fare pienamente la volontà di Dio, preghiamo:
“Istruiscimi, o Geova, intorno alla tua via. . . . Unifica il mio cuore per temere il tuo nome”.
— Sal. 86:11.
*** g70 22/10 p. 29 Amicizia coi nemici di Dio? ***
Giosafat poté ben essere grato della sua liberazione. Ma Geova non sarebbe passato
sopra al suo errore e alla sua stolta condotta. Mandò il suo profeta Ieu da lui con un forte
rimprovero: “Si deve dare aiuto al malvagio, e dovresti provare amore per quelli che odiano
Geova? E per questo c’è indignazione contro di te dalla persona di Geova. Nondimeno,
sono state trovate presso di te delle buone cose, perché . . . hai preparato il tuo cuore per
ricercare il vero Dio”. Incidentalmente, più avanti nel suo regno fece uno sbaglio simile,
ricevendo un simile rimprovero. — 2 Cron. 19:2, 3; 20:35-37.
Indubbiamente, per quanto Geova si compiacesse della retta condotta di Giosafat e del
suo zelo per la pura adorazione, Egli non si compiacque della sua associazione coi nemici
di Dio e dell’aiuto che diede loro. In un caso gli costò quasi la vita, e nell’altro gli costò la
sua flotta di navi.
*** km 12/05 p. 5 Ripetizione della Scuola di Ministero Teocratico ***
In che modo ciò che è narrato in 2 Cronache 20:22, 23 ben raffigura quanto sta
per accadere al mondo di Satana? Secondo Rivelazione 17:16, 17 Geova ha un
“pensiero” circa Babilonia la Grande, della quale la cristianità è la parte più riprovevole.
Indurrà le nazioni militarizzate dell’ONU a condividere questo suo “pensiero”, cioè a
rivoltarsi contro la falsa religione per devastarla e distruggerla. Il grande sistema apostata
della cristianità, come gli edomiti del monte Seir, sarà annientato. [w85 15/1 p. 31 § 17]
CAPITOLO 21
PUNTO SMT – Quale seria riflessione ci porta a fare ciò che leggiamo in
2 Cronache 21:20 riguardo alla morte di Ieoram? [21 dic., w98 15/11 p. 32 par. 4]
La vita di Davide e quella di Ieoram illustrano la veracità del proverbio biblico: “Il ricordo
del giusto è per la benedizione, ma il medesimo nome dei malvagi marcirà”. (Proverbi 10:7)
Ognuno di noi perciò dovrebbe valutare attentamente la domanda: ‘Che tipo di nome mi
sto facendo presso Dio e presso i miei simili? ’
*** w97 15/9 p. 15 Sarete fedeli come Elia? ***
A quale di questi cieli ascese il profeta Elia? Evidentemente fu trasferito attraverso
l’atmosfera terrestre e collocato in una diversa parte del globo. Anni dopo Elia era ancora
sulla terra, perché scrisse una lettera a Ieoram re di Giuda. (2 Cronache 21:1, 12-15) Che
Elia non fosse asceso fino alla dimora spirituale di Geova Dio fu successivamente
confermato da Gesù Cristo, il quale dichiarò: “Nessun uomo è asceso al cielo se non colui
che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo”, cioè Gesù stesso. (Giovanni 3:13) La via che
porta alla vita celeste fu aperta per la prima volta a uomini imperfetti dopo la morte,
risurrezione e ascensione di Gesù Cristo. — Giovanni 14:2, 3; Ebrei 9:24; 10:19, 20.
CAPITOLO 22
*** w11 15/11 p. 4 Ieu difese la pura adorazione ***
Anche se il pensiero di ricorrere alla violenza ci ripugna, dovremmo
ricordare che in quei giorni Geova si serviva dei suoi servitori per
eseguire i suoi giudizi. Le Scritture affermano: “Era da Dio che la
caduta di Acazia accadesse per la sua venuta da Ieoram; e quando
fu venuto, uscì con Ieoram verso Ieu nipote di Nimsi, che Geova aveva
unto per stroncare la casa di Acab”. (2 Cron. 22:7) Quando fece
gettare il corpo di Ieoram nel tratto di terra di Nabot, Ieu riconobbe che
questa azione adempiva la promessa di Geova di punire Acab per
l’uccisione di Nabot. Inoltre Ieu aveva ricevuto il comando di “vendicare il sangue dei . . .
servitori” di Dio che Izebel aveva sparso. — 2 Re 9:7, 25, 26; 1 Re 21:17-19.
CAPITOLO 23
*** w04 15/5 p. 12 par. 12 Nella fratellanza cristiana le persone anziane sono
preziose ***
12
In qualità di tutore del re, Ieoiada usò la propria influenza per sostenere la vera
adorazione. “Concluse un patto fra lui stesso e tutto il popolo e il re, che sarebbero restati
il popolo di Geova”. Per ordine di Ieoiada il popolo abbatté la casa del falso dio Baal e ne
eliminò gli altari, le immagini e il sacerdote. Sempre sotto la guida di Ieoiada, Ioas ripristinò
il servizio del tempio e fece eseguire i lavori di riparazione, di cui c’era molto bisogno. “Ioas
continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova per tutti i giorni che Ieoiada il sacerdote
lo istruì”. (2 Cronache 23:11, 16-19; 24:11-14; 2 Re 12:2) Quando morì all’età di 130 anni,
Ieoiada ebbe l’onore straordinario di essere seppellito insieme ai re perché “aveva fatto del
bene in Israele e verso il vero Dio e la Sua casa”. — 2 Cronache 24:15, 16.
14 Servite come anziani di congregazione da molto tempo? “Usate altruisticamente la
saggezza accumulata nel corso degli anni”, è il consiglio di un anziano di congregazione
di vecchia data. “Delegate le responsabilità e mettete la vostra esperienza a disposizione
di chi è di spirito volenteroso . . . Scoprite il potenziale degli altri. Sviluppatelo e coltivatelo.
Edificate per il futuro”. (Deuteronomio 3:27, 28) Il vostro sincero interesse per l’opera del
Regno in continua espansione recherà molte benedizioni ad altri componenti della nostra
fratellanza cristiana.
CAPITOLO 24
*** w13 15/1 p. 9 par. 11 Siate coraggiosi: Geova è con voi! ***
11
Il nostro coraggio e la nostra fede vengono rafforzati quando vediamo che Dio è con
coloro che mettono la sua volontà e il bene dei compagni di fede al di sopra dei propri
interessi. Prendiamo il caso del sommo sacerdote Ieoiada e di sua moglie Ieoseba. Dopo
la morte del re Acazia, sua madre Atalia fece uccidere tutti gli altri eredi al trono e si
impadronì del potere. Sfuggì solo Ioas, figlio di Acazia, grazie a Ieoiada e Ieoseba che, a
rischio della vita, lo tennero nascosto per sei anni. Nel settimo anno, Ieoiada fece
proclamare re Ioas e mettere a morte Atalia (2 Re 11:1-16). In seguito Ieoiada sostenne
Ioas nei lavori di riparazione del tempio. Quando morì all’età di 130 anni, Ieoiada fu
seppellito insieme ai re “perché aveva fatto del bene in Israele e verso il vero Dio e la Sua
casa” (2 Cron. 24:15, 16). Inoltre, gli atti coraggiosi di Ieoiada e di sua moglie preservarono
la discendenza reale che da Davide portò al Messia.
*** w09 1/4 p. 25 Ioas lasciò Geova a causa delle cattive compagnie ***
Zaccaria disse a
Ioas e al popolo:
“Poiché avete lasciato
Geova, egli, a sua
volta, lascerà voi”.
Queste parole fecero
arrabbiare così tanto
Ioas che questi ordinò
che Zaccaria fosse
lapidato. Prova a
immaginare: Ioas era
stato
salvato
da
un’omicida, e ora lui stesso faceva uccidere Zaccaria. — 2 Cronache 24:1-3, 15-22.
Cosa possiamo imparare da questo racconto? — Certo non vogliamo diventare come
Atalia, che fu perfida e crudele. Dovremmo invece amare chi adora Dio insieme a noi e
persino i nostri nemici, proprio come ci ha insegnato Gesù. (Matteo 5:44; Giovanni
13:34, 35) E ricorda: se abbiamo iniziato a fare ciò che è giusto come Ioas, e vogliamo
continuare a farlo, dobbiamo essere amici di coloro che amano Geova e ci incoraggiano a
servirlo.
*** w05 1/12 p. 21 par. 3 Punti notevoli del libro di Secondo Cronache ***
24:17-19; 25:14. L’idolatria si rivelò un laccio per Ioas e suo figlio Amazia. Oggi
l’idolatria può essere ugualmente allettante, in particolare quando si tratta di qualche sottile
forma di avidità o di nazionalismo. — Colossesi 3:5; Rivelazione 13:4.
*** w93 15/6 pp. 30-31 Rispettate il vostro luogo di adorazione? ***
Gli anziani non dovrebbero rimandare le riparazioni necessarie. (2 Cronache 24:5, 13;
29:3; 34:8; Neemia 10:39; 13:11) In alcune congregazioni vengono fatte periodiche
ispezioni della Sala del Regno per provvedere subito ai necessari lavori di riparazione. Si
tengono degli inventari per assicurarsi che i prodotti da utilizzare siano disponibili e
accessibili. Se c’è un ripostiglio per tenere prodotti, attrezzi e materiali delle pulizie, tutti gli
anziani e i servitori di ministero dovrebbero interessarsi delle sue condizioni, accertandosi
che sia tenuto in ordine. Gli incaricati dei reparti letteratura e riviste possono mostrare di
avere a cuore la sala evitando che vi si accumulino antiestetiche scatole vuote.
Dando l’esempio, anziani e servitori di ministero possono aiutare il resto della
congregazione a manifestare zelo per la Sala del Regno. (Ebrei 13:7) Tutti possono
mostrare il dovuto rispetto partecipando alle pulizie della sala e mostrando vero interesse
per il suo aspetto generale.
*** w77 1/7 p. 404 Siete disposti ad ascoltare? ***
Ascoltare la persona sbagliata può causare la morte, o anche provocare la sconfitta di
una nazione. Il re Ioas di Giuda agì bene finché ascoltò il saggio e fedele sommo sacerdote
Ieoiada, ma dopo la morte di Ieoiada, Ioas, invece di seguire quei buoni consigli, si rivolse
ai principi di Giuda, che erano idolatri. Ascoltando i loro cattivi consigli, contrari alla parola
di Dio, Ioas divenne responsabile di assassinio, provocò l’ignominiosa sconfitta della
nazione di Giuda e, infine, anch’egli si ammalò e fu assassinato. — 2 Cron. 24:17-25.
(2 Cronache 20:17) 17 Non avrete bisogno di combattere in questo caso. Prendete
posizione, state fermi e vedete la salvezza di Geova a vostro favore. O Giuda e
Gerusalemme, non abbiate timore né siate atterriti. Domani uscite contro di loro, e Geova
sarà con voi’”.
(2 Cronache 20:3, 4) 3 Allora Giosafat ebbe timore e volse la faccia per ricercare
Geova. Proclamò dunque un digiuno per tutto Giuda. 4 Alla fine quelli di Giuda furono
radunati per interrogare Geova. Vennero anche da tutte le città di Giuda a consultare
Geova.
(2 Cronache 20:3-12, 17) 3 Allora Giosafat ebbe timore e volse la faccia per ricercare
Geova. Proclamò dunque un digiuno per tutto Giuda. 4 Alla fine quelli di Giuda furono
radunati per interrogare Geova. Vennero anche da tutte le città di Giuda a consultare
Geova. 5 Giosafat stette quindi in piedi nella congregazione di Giuda e di Gerusalemme
nella casa di Geova davanti al nuovo cortile, 6 e diceva: “O Geova, Dio dei nostri antenati,
non sei tu Dio nei cieli, e non domini su tutti i regni delle nazioni, e non sono nella tua mano
potere e potenza, senza che alcuno ti tenga testa? 7 Non cacciasti tu stesso, o Dio nostro,
gli abitanti di questo paese d’innanzi al tuo popolo Israele e lo desti quindi al seme di
Abraamo, colui che ti amava, a tempo indefinito? 8 Ed essi presero a dimorarvi, e lì ti
edificavano un santuario al tuo nome, dicendo: 9 ‘Qualora venga su di noi calamità, spada,
giudizio avverso, o pestilenza, o carestia, lasciaci stare davanti a questa casa e davanti a
te (poiché il tuo nome è in questa casa), affinché invochiamo il tuo aiuto dalla nostra
angustia, e voglia tu udire e salvare’. 10 E ora, ecco, i figli di Ammon e di Moab e della
regione montagnosa di Seir, che non permettesti a Israele di invadere quando usciva dal
paese d’Egitto, ma se ne ritrasse e non li annientò, 11 sì, ecco, essi ci ricompensano
venendo a cacciarci dal tuo possedimento che tu ci hai fatto possedere. 12 O nostro Dio,
non eseguirai il giudizio su di loro? Poiché in noi non c’è potenza davanti a questa grande
folla che ci viene contro; e noi stessi non sappiamo che dobbiamo fare, ma i nostri occhi
sono verso di te”.
17
Non avrete bisogno di combattere in questo caso. Prendete posizione, state fermi e
vedete la salvezza di Geova a vostro favore. O Giuda e Gerusalemme, non abbiate timore
né siate atterriti. Domani uscite contro di loro, e Geova sarà con voi’”.
(2 Cronache 20:6) 6 e diceva: “O Geova, Dio dei nostri antenati, non sei tu Dio nei cieli,
e non domini su tutti i regni delle nazioni, e non sono nella tua mano potere e potenza,
senza che alcuno ti tenga testa?
(2 Cronache 20:3-6) 3 Allora Giosafat ebbe timore e volse la faccia per ricercare Geova.
Proclamò dunque un digiuno per tutto Giuda. 4 Alla fine quelli di Giuda furono radunati per
interrogare Geova. Vennero anche da tutte le città di Giuda a consultare Geova. 5 Giosafat
stette quindi in piedi nella congregazione di Giuda e di Gerusalemme nella casa di Geova
davanti al nuovo cortile, 6 e diceva: “O Geova, Dio dei nostri antenati, non sei tu Dio nei
cieli, e non domini su tutti i regni delle nazioni, e non sono nella tua mano potere e potenza,
senza che alcuno ti tenga testa?
(2 Cronache 20:27, 28) 27 Tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme tornarono quindi
con Giosafat alla loro testa, per tornare a Gerusalemme con allegrezza, poiché Geova li
aveva fatti rallegrare sui loro nemici. 28 Vennero dunque a Gerusalemme con strumenti a
corda e con arpe e con trombe alla casa di Geova.
(2 Cronache 20:21, 22) 21 Inoltre, si consigliò col popolo e collocò cantori a Geova e
quelli che offrivano lode in ornamento santo mentre uscivano davanti agli uomini armati, e
che dicevano: “Rendete lode a Geova, poiché la sua amorevole benignità è a tempo
indefinito”. 22 E al tempo in cui cominciarono col grido di gioia e lode, Geova pose uomini
in imboscata contro i figli di Ammon, di Moab e della regione montagnosa di Seir che
stavano entrando in Giuda, e si colpivano gli uni gli altri.
(2 Cronache 20:6-9) 6 e diceva: “O Geova, Dio dei nostri antenati, non sei tu Dio nei
cieli, e non domini su tutti i regni delle nazioni, e non sono nella tua mano potere e potenza,
senza che alcuno ti tenga testa? 7 Non cacciasti tu stesso, o Dio nostro, gli abitanti di
questo paese d’innanzi al tuo popolo Israele e lo desti quindi al seme di Abraamo, colui
che ti amava, a tempo indefinito? 8 Ed essi presero a dimorarvi, e lì ti edificavano un
santuario al tuo nome, dicendo: 9 ‘Qualora venga su di noi calamità, spada, giudizio
avverso, o pestilenza, o carestia, lasciaci stare davanti a questa casa e davanti a te (poiché
il tuo nome è in questa casa), affinché invochiamo il tuo aiuto dalla nostra angustia, e voglia
tu udire e salvare’.
(2 Cronache 20:17) 17 Non avrete bisogno di combattere in questo caso. Prendete
posizione, state fermi e vedete la salvezza di Geova a vostro favore. O Giuda e
Gerusalemme, non abbiate timore né siate atterriti. Domani uscite contro di loro, e Geova
sarà con voi’”.
(2 Cronache 20:33) 33 Solo non scomparvero gli alti luoghi stessi; e il popolo stesso
non aveva ancora preparato il cuore per l’Iddio dei suoi antenati.
(2 Cronache 20:35-37) 35 E dopo ciò Giosafat re di Giuda si associò con Acazia re
d’Israele, che agiva malvagiamente. 36 L’associò dunque a sé nel far navi per andare a
Tarsis e fecero navi a Ezion-Gheber. 37 Comunque, Eliezer figlio di Dodavau di Maresa
parlò profeticamente contro Giosafat, dicendo: “Dal momento che ti sei associato con
Acazia, Geova certamente demolirà le tue opere”. Pertanto le navi fecero naufragio, e non
ritennero forza per andare a Tarsis.
(2 Cronache 20:22, 23) 22 E al tempo in cui cominciarono col grido di gioia e lode,
Geova pose uomini in imboscata contro i figli di Ammon, di Moab e della regione
montagnosa di Seir che stavano entrando in Giuda, e si colpivano gli uni gli altri. 23 E i figli
di Ammon e di Moab stavano contro gli abitanti della regione montagnosa di Seir per votarli
alla distruzione e annientarli; e appena ebbero finito con gli abitanti di Seir, si aiutarono a
ridurre in rovina ciascuno il suo proprio prossimo.
(2 Cronache 21:20) 20 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto
anni a Gerusalemme. Infine se ne andò senza esser desiderato. Lo seppellirono dunque
nella Città di Davide, ma non nei luoghi di sepoltura dei re.
(2 Cronache 21:1, 12-15) 21 Infine Giosafat giacque con i suoi antenati e fu sepolto
con i suoi antenati nella Città di Davide; e Ieoram suo figlio regnava in luogo di lui.
12
Alla fine gli giunse uno scritto da Elia il profeta, che diceva: “Geova l’Iddio di Davide
tuo antenato ha detto questo: ‘Per il fatto che non hai camminato nelle vie di Giosafat tuo
padre né nelle vie di Asa re di Giuda, 13 ma cammini nella via dei re d’Israele e fai avere
rapporti immorali a Giuda e agli abitanti di Gerusalemme nello stesso modo in cui la casa
di Acab fece avere rapporti immorali, e hai perfino ucciso i tuoi propri fratelli, la casa di tuo
padre, che erano migliori di te; 14 ecco, Geova inferirà un gran colpo al tuo popolo e ai tuoi
figli e alle tue mogli e a tutti i tuoi beni. 15 E avrai molte infermità, una malattia dei tuoi
intestini, finché i tuoi intestini sian venuti fuori a causa dell’infermità di giorno in giorno’”.
(2 Cronache 23:11, 16-19) 11 Quindi fecero uscire il figlio del re e misero su di lui il
diadema e la Testimonianza e lo fecero re, e così Ieoiada e i suoi figli lo unsero e dissero:
“Viva il re!”
16
Quindi Ieoiada concluse un patto fra lui stesso e tutto il popolo e il re, che sarebbero
restati il popolo di Geova. 17 Dopo ciò tutto il popolo andò alla casa di Baal e l’abbatté; e
spezzò i suoi altari e le sue immagini, e uccise davanti agli altari Mattan, il sacerdote di
Baal. 18 Inoltre, Ieoiada mise gli incarichi della casa di Geova in mano ai sacerdoti [e] ai
leviti, che Davide aveva posto in divisioni sulla casa di Geova per offrire i sacrifici bruciati
di Geova secondo ciò che è scritto nella legge di Mosè, con allegrezza e con canto per
mano di Davide. 19 Collocò dunque i portinai presso le porte della casa di Geova affinché
non vi entrasse nessuno in qualsiasi modo impuro.
(2 Cronache 24:15, 16) 15 E Ieoiada divenne vecchio e sazio di anni e gradualmente
morì, avendo alla sua morte centotrent’anni. 16 Lo seppellirono dunque nella Città di Davide
insieme ai re, perché aveva fatto del bene in Israele e verso il [vero] Dio e la Sua casa.
(2 Cronache 24:17-19) 17 E dopo la morte di Ieoiada i principi di Giuda vennero e si
inchinavano davanti al re. In quel tempo il re li ascoltò. 18 E gradualmente lasciarono la
casa di Geova l’Iddio dei loro antenati e servivano i pali sacri e gli idoli, tanto che ci fu
indignazione contro Giuda e Gerusalemme a causa di questa loro colpa. 19 Ed egli
mandava profeti fra loro per ricondurli a Geova; e questi rendevano testimonianza contro
di loro, ma essi non prestavano orecchio.
(2 Cronache 24:5, 13) 5 Radunò pertanto i sacerdoti e i leviti e disse loro: “Uscite alle
città di Giuda e radunate denaro da tutto Israele per riparare la casa del vostro Dio di anno
in anno; e voi, da parte vostra, dovete agire prontamente nella faccenda”. E i leviti non
agirono prontamente.
13
E quelli che facevano il lavoro cominciarono le operazioni, e il lavoro di riparazione
progrediva per mano loro, e infine riportarono la casa del [vero] Dio allo stato in cui
strutturalmente doveva essere e la resero forte.
(2 Cronache 24:17-25) 17 E dopo la morte di Ieoiada i principi di Giuda vennero e si
inchinavano davanti al re. In quel tempo il re li ascoltò. 18 E gradualmente lasciarono la
casa di Geova l’Iddio dei loro antenati e servivano i pali sacri e gli idoli, tanto che ci fu
indignazione contro Giuda e Gerusalemme a causa di questa loro colpa. 19 Ed egli
mandava profeti fra loro per ricondurli a Geova; e questi rendevano testimonianza contro
di loro, ma essi non prestavano orecchio. 20 E lo spirito di Dio avvolse Zaccaria figlio di
Ieoiada il sacerdote, così che stette in piedi al di sopra del popolo e disse loro: “Il [vero] Dio
ha detto questo: ‘Perché trasgredite i comandamenti di Geova, così che non potete avere
successo? Poiché avete lasciato Geova, egli, a sua volta, lascerà voi’”. 21 Infine cospirarono
contro di lui e lo colpirono con pietre per comandamento del re nel cortile della casa di
Geova. 22 E Ioas il re non si ricordò dell’amorevole benignità che Ieoiada suo padre aveva
esercitato verso di lui, tanto che uccise suo figlio, il quale, quando stava per morire, disse:
“Geova [lo] veda e [ne] chieda [conto]”. 23 E avvenne al volgere dell’anno che forze militari
della Siria salirono contro di lui, e invadevano Giuda e Gerusalemme. Quindi ridussero in
rovina di fra il popolo tutti i principi del popolo, e mandarono tutte le loro spoglie al re di
Damasco. 24 Poiché le forze militari dei siri fecero l’invasione con un piccolo numero di
uomini, e Geova stesso diede loro in mano forze militari in grandissimo numero, perché
avevano lasciato Geova l’Iddio dei loro antenati; ed eseguirono su Ioas atti di giudizio. 25 E
quando se ne furono andati da lui (poiché lo lasciarono con molte infermità), i suoi propri
servitori cospirarono contro di lui a causa del sangue dei figli di Ieoiada il sacerdote; e lo
uccisero sul suo proprio letto, così che morì. Lo seppellirono quindi nella Città di Davide,
ma non lo seppellirono nei luoghi di sepoltura dei re.