Relazione annuale del programma di disinfestazione dell

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Relazione annuale del programma di disinfestazione dell
Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto
AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13
Dipartimento di Prevenzione
Servizio Igiene e Sanità Pubblica
RELAZIONE ANNUALE
DEL PROGRAMMA
DI DISINFESTAZIONE
dell’anno 2012
Gennaio 2013
dott. Damiano Dalla Costa
dott. Flavio Valentini
Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto - Azienda Unità Locale Socio Sanitaria N. 13
Servizio Igiene e Sanità Pubblica
Sede di Dolo: tel. 041/5133246 fax 041/5133936 - Sede di Noale: tel. 041/5896751 fax 041/5896799
Premessa
La vigilanza igienica sulle attività di disinfestazione ha lo scopo di verificare l’adeguatezza del servizio
svolto dalla ditta incaricata e non esprime un giudizio sul Piano di Disinfestazione predisposto dal Comune.
I dati che scaturiscono dalle attività di vigilanza debbono invece essere oggetto di attenta valutazione da
parte delle Amministrazioni ed Enti coinvolti per migliorare l’offerta del servizio.
Nel corso del 2012, l’attività di disinfestazione e derattizzazione è stata attuata attraverso ACM-Veritas in
15 dei 17 comuni dell’Azienda Sanitaria n. 13. Per altri due comuni invece (Pianiga e Fossò) il servizio è
stato gestito in proprio con modalità simili anche se non sovrapponibili.
Per quanto riguarda il controllo delle zanzare, l’azione di vigilanza, in collaborazione con l’U.O.S. di
Malattie Infettive, è stata intensificata nel corso del 2012 tenuto conto de rischio reale di avere casi
autoctoni di malattia West Nile, Dengue o Chikungunya. Infatti, nel corso del 2012, i dati regionali hanno
mostrato un picco di casi di malattia West Nile che ha interessato anche 2 persone della nostra ULSS n. 13
(tabella 1).
Tabella 1
Regione Veneto
Malattie emergenti trasmesse da vettori
nel corso del 2012
casi
West Nile Neuroinvasiva
21
Febbre West Nile
17
Positività donatori virus WN
14
Febbre Dengue
6 (*)
Febbre Chikungunya
2 (*)
(*) casi importati da Paesi tropicali
Figura 1a
Figura 1b
Regione Veneto
Casi di WND neuroinvasiva
(anno 2012)
Regione Veneto
Casi di Febbre WND
(anno 2012)
1
1
2
6
1
3
Ulss 3
Ulss 6
1
Ulss 9
Ulss 9
Ulss 10
Ulss 10
Ulss 12
Ulss 15
Ulss 13
Ulss 16
5
14
9
2
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Per quanto riguarda l’infezione, dai dati anamnestici raccolti, queste due persone si sono infettati al di
fuori dei nostri Comuni. Per tale motivo non sono state attivate le procedure di disinfestazione di
emergenza previste in questi casi.
Per quanto riguarda la zanzara comune, vettore della Febbre del Nilo Occidentale (“West Nile
Disease”) il nostro territorio è interessato da almeno 4 anni da un fenomeno di presenza costante e
diffusa di tale virus di origine tropicale che, sfruttando le sue capacità di adattamento agli ospiti
vertebrati (cavallo-uccello) e agli insetti vettori, si è stabilizzato nelle aree umide principalmente
dell’Italia settentrionale. La principale forma di prevenzione consiste nella lotta agli insetti vettori e nella
protezione personale.
Come si può vedere nella figura che segue, il territorio della ULSS 13 è inserito fra quelli a circolazione
virale.
Figura 2.
Nell’ambito delle competenze previste dalla DGR 324/2006 ora modificate e integrate con DGR n. 2206
del 6 novembre 2012 (BURV n. 100) il Dipartimento di Prevenzione attraverso il Servizio di Igiene e Sanità
Pubblica, ha coordinato le verifiche igienico sanitarie sulle attività di disinfestazione e derattizzazione
programmate sul territorio pubblico. Le verifiche di competenza sono state svolte da parte di personale in
contratto di consulenza, nel periodo aprile-ottobre, in stretta collaborazione con personale del Servizio di
Igiene e Sanità pubblica.
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Attività di controllo degli interventi di disinfestazione
nei confronti delle zanzare nel territorio dell’Azienda ULSS 13
Introduzione.
Il controllo delle zanzare costituisce un fattore che influenza profondamente la qualità della vita, sia in
occasioni di svago che nella normale vita di tutti i giorni, sia in contesto lavorativo che turistico, aspetto
che non si può più sottovalutare inoltre è quello sanitario. Se la puntura delle zanzare non è di per sé
particolarmente dannosa, la saliva provoca un effetto rubefacente e una reazione allergica cutanea che si
manifesta sotto forma di irritazione cutanea di intensità variabile secondo il grado di sensibilità
dell'individuo. Tuttavia è la diffusione di malattie virali trasmesse all’uomo dalle zanzare a preoccupare
maggiormente. Ora che questi rischi sono divenuti oggi più concreti è indispensabile avere la conoscenza
della distribuzione dei vettori (Culicidi) per poter intervenire tempestivamente applicando specifici
protocolli di lotta alle zanzare.
Modalità operativa
L’attività di controllo si è svolta nel periodo aprile – ottobre ed ha interessato tutti i Comuni del territorio
dell’ULSS. Rispetto al 2011, sono stati effettuate delle verifiche preventive nel mese di aprile per
monitorare il livello di infestazione larvale prima dell’inizio della applicazione di prodotti da parte della
ditta incaricata.
Le verifiche si sono svolte attraverso il controllo ed il campionamento delle caditoie pubbliche (il cui
numero totale è di circa 57.400) situate nei centri urbani, valutando direttamente il livello di infestazione
e le specie di zanzara presenti. Per stimare l’eventuale attività insetticida dei prodotti applicati dalle
ditte di disinfestazione operanti sul territorio sono state seguite le indicazioni riportate nell’allegato 4
della DGR 2178/2008.
Per ogni caditoia campionata sono state registrate le seguenti informazioni:
Presenza o assenza di acqua;
Presenza o assenza di larve;
Specie presenti.
Oltre all’attività sopra descritta, è stato effettuato un monitoraggio in alcune aree urbane per seguire
puntualmente la dinamica stagionale ed in particolare il periodo entro il quale si potevano riscontrare
larve di zanzara nelle caditoie pubbliche.
Nei Comuni di Martellago, Mira, Spinea, Scorzè e Santa Maria di Sala sono stati effettuati controlli anche
all’interno di alcuni Cimiteri allo scopo di verificare la presenza di infestazione in focolai abitualmente
non inseriti nei piani di controllo antilarvale.
Inoltre, nei comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara, Pianiga, Salzano, Martellago, Spinea, Scorzè e
Santa Maria di Sala sono stati verificati anche alcuni siti riproduttivi tipici della zanzara comune, come i
fossati.
Sono stati effettuati anche controlli presso l’Ospedale di Mirano dove era stato ricoverato uno dei due casi
con Febbre West Nile, (che inizialmente presentava positività anche per la Dengue, poi non confermata)
Presso il Presidio ospedaliero di Dolo, invece, sono stati effettuati interventi “a spot” su richiesta della
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Direzione degli Ospedali.
Risultati
In tabella 2, si riportano i risultati dell’attività di vigilanza del servizio di disinfestazione.
Come si potrà vedere, le 27 verifiche hanno interessato 993 caditoie (pari all’1,8% del totale) delle quali
808 con acqua (81,4%); in 106 di queste (13,1%) sono state riscontrate larve di zanzara. I risultati sono
sovrapponibili ai dati della vigilanza effettuata nel 2011 pari al 13,15%.
% di positività
larve
Tombini con
con acqua
Tombini
osservati
Tombini
Comune
Controlli effettuati
Tabella 2 - Risultati complessivi dell’attività di monitoraggio.
Campagna Lupia (#)
2
50+3
38+3
4+3
10,5%
Campolongo Mag.re
2
84
71
3
4,2%
Camponogara
1
20
16
1
6,3%
Dolo
3
136
107
9
8,4%
Fiesso D'Artico
1
29
27
16
59,3%
Fossò
1
39
29
4
13,8%
Martellago
2
56
51
15
29,4%
Mira
4
206
166
3
12,7%
Mirano
1
27
22
3
13,6%
Noale
2
80
61
0
0%
Pianiga
1
29
16
0
0%
Salzano
1
28
25
5
20%
Santa Maria di Sala
1
27
24
2
8,3%
Scorzè
1
20
20
0
0%
Spinea
2
105
91
6
6,6%
Strà
1
25
25
16
64%
Vigonovo
1
32
19
1
5,3%
27
993+3
808+3
106+3
13,1%
TOTALI
(#)= sono state verificate tre caditoie (tutte positive alla presenza di larve) in una
delle vie non inserite nella lista ufficiale fornita dal Comune.
I risultati delle verifiche su 5 Cimiteri e 8 fossati risultati sono stati raffigurati nel grafico 3.
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Nei successivi grafici 4, 5 e 6 sono riportate le specie rinvenute nei campionamenti risultati positivi.
Grafico 3. Anno 2012 –
Percentuali di Cimiteri e
Fossati riscontrati
positivi alla presenza di
larve di zanzare
Grafico 4
Specie di larve rinvenute nelle caditoie campionate
anno 2012
21%
21%
A edes
A edes + Culex
Culex
58%
Grafico 5
6
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Specie di larve rinvenute nei cimiteri campionati
anno 2012
0%
20%
Aedes
Aedes + Culex
Culex
80%
Grafico 6
Specie di larve rinvenute nei fossati campionati
anno 2012
0%
20%
Aedes
Aedes + Culex
Culex
80%
Discussione
Molti sono stati gli aspetti e le informazioni utili che è possibile trarre dalle osservazioni condotte sul
territorio nel corso dei campionamenti.
Un aspetto per certi versi interessante, che conferma le osservazioni condotte nel 2011, è rappresentato
dall’elevata percentuale di caditoie con acqua. Infatti, l’esperienza acquisita anche da altri nel corso
dell’estate, mostra come la percentuale di tombini con acqua, sui totali presenti, si aggiri generalmente
intorno al 45-50% mentre nel territorio dell’ULSS 13 questo valore è risultato essere superiore all’ 80%.
Questo valore, in netto contrasto con la convinzione diffusa, è tanto più sorprendente se pensiamo che il
2012 è stato riconosciuto come un anno di siccità, che ha inciso sul rischio infettivo come vedremo più
avanti, ed è molto significativo in quanto impatta sulle attività di disinfestazione, attribuendo molto più
valore alla lotta larvicida, non solo in ambito pubblico. La presenza di un elevato numero di caditoie
“bagnate”, unito ai dati sulla composizione delle specie presenti riscontrate in questi focolai, conferma
che la rete di tombini costituisce una importante fonte di produzione anche della zanzara comune,
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notoriamente legata più ad altri siti come i fossati con acqua stagnante e inquinati, prevalentemente in
zona rurale o urbana periferica. Come più volte ribadito, la Culex pipiens ha assunto una nuova
importanza negli ultimi anni in quanto principale vettore del Virus del West Nile.
Nei Comuni dove sono state registrate percentuali elevate di positività (superiori al 15%) si è provveduto
a segnalare il problema al Comune stesso e al Gestore del servizio per far eseguire una disinfestazione
suppletiva, indicando, se necessario, i siti e/o le vie specifiche.
In un Comune del territorio sono state verificate, nel corso del sopralluogo, anche caditoie non facenti
parte dell’elenco standard delle vie trasmesse dal Comune stesso. La positività riscontrata testimonia
l’importanza che tutti i potenziali siti siano oggetto di disinfestazione, per non vanificare l’intervento
nel resto del territorio. Questa considerazione vale anche per le caditoie nelle aree private, in quanto il
mancato trattamento di queste, favorisce lo sviluppo di zanzare, nonostante il buon livello di copertura
raggiunto, complessivamente, nelle aree pubbliche. Tale fenomeno è risultato evidente nel Comune dove
era stato segnalato uno dei casi umani di malattia West-Nile; infatti in occasione del sopralluogo
effettuato con personale dell’I.Z.V. per le verifiche previste dal protocollo di intervento, tutte le caditoie
all’interno delle abitazioni verificate sono risultate positive alla presenza di larve di zanzara, mentre le
caditoie pubbliche erano indenni da infestazione.
Per quanto riguarda i fossati, il territorio della ULSS presenta caratteristiche favorevoli allo sviluppo di
zanzare soprattutto in zone rurale e urbana periferica per presenza di fossati con poca acqua,
prevalentemente stagnante, ricchi di vegetazione e di materiale organico, quest’ultimo legato anche a
scarichi fognari.
I fossati con riscontro positivo hanno evidenziato una elevata concentrazione di larve, la cui prevalenza
riguardava la zanzara comune (Culex pipiens) nell’80% dei casi e una non trascurabile positività (20%) per
la zanzara tigre (Aedes albopictus) (figure 3 e 6).
Situazione opposta invece nei Cimiteri oggetto di verifica: la prevalenza delle larve rinvenute ha
evidenziato la presenza di zanzara tigre nell’80% e una non trascurabile positività (20%) per la zanzara
comune (figure 3 e 5). Va segnalato, in questo siti, che il maggiore sviluppo è stato riscontrato nei
sottovasi e contenitori per fiori in materiale plastico e/o acciaio. Nei contenitori in rame invece la
quantità di larve, pur evidente, si è rivelata più scarsa.
Una ultima considerazione concerne il rischio infettivo dovuto alla presenza di una elevata
concentrazione di zanzare infette.
Come anticipato in precedenza, il 2012 è stato un anno di siccità e questo, contrariamente all’opinione
diffusa, ha favorito lo sviluppo di popolazioni di zanzare (in questo caso Culex pipiens, responsabile della
trasmissione della Malattia West-Nile) concentrate in siti con più disponibilità di acqua dovuta a irrigazioni
artificiali; questi siti hanno coinciso con quelli dove la concentrazione di volatili (considerati il serbatoio
naturale del Virus West-Nile) e stata maggiore portando ad una amplificazione della circolazione virale
(vedere anche la scheda in Allegati).
Se a questo fatto aggiungiamo che le più elevate temperature hanno favorito un più rapido sviluppo delle
zanzare è facile comprendere come l’incidenza dei casi di malattia West-Nile sia stata più elevata nel
corso del 2012 rispetto agli anni precedenti.
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Secondo l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, le variabili coinvolte sono comunque più numerose,
alcune non ben conosciute; non ultima la presenza di ceppi virali nuovi, adattati al nostro territorio, che
hanno favorito la endemizzazione del virus stesso. Da un anno all’altro, dobbiamo dunque aspettarci
variazioni anche importanti di casi nell’uomo (casi incidenti).
In conclusione, è importante tenere elevata l’attenzione sul problema, intensificare la vigilanza sui
potenziali focolai di sviluppo larvale, mantenere un buon livello di intervento larvicida allargando, se
possibile, l’azione su focolai diversi dalle caditoie stradali, coinvolgere nella lotta i privati affinché
contribuiscano a mantenere bassa la densità delle zanzare, modificare e/o adattare i piani di
disinfestazione al variare della situazione epidemiologica, intervenire tempestivamente nei casi previsti
per trattare i focolai presenti in base alle indicazioni fornite a livello regionale in collaborazione con
l’I.Z.V. e, non meno importante, considerare le nostre zone come aree tropicali nelle quali la popolazione
deve evitare le punture delle zanzare mediante semplici accorgimenti protettivi come le zanzariere alle
finestre, l’uso di repellenti cutanei e l’utilizzo di insetticidi domestici.
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LA LOTTA CONTRO I RATTI sul territorio
Il servizio erogato sul territorio, da parte di ditta incaricata, viene svolto attraverso passaggi periodici che
prevedono sostituzione delle esche (paraffinato estruso blu e/o Pasta Fresca) non consumate o “vecchie”
all’interno delle postazioni di derattizzazione (RAT-BOX).
Nel 2012 sono stati effettuate 27 verifiche a campione in tutti i Comuni, per un totale di 280 postazioni
controllate pari al 14,3% di quelle presenti nel territorio, così suddivise:
Anno 2012- Derattizzazione
Verifiche effettuate
Comune
verifiche postaz.
Campagna Lupia
1
10
Campolongo Maggiore
2
20
Camponogara
2
21
Dolo
1
10
Fiesso d’Artico
2
21
Fossò
1
11
Martellago
1
10
Mira
2
19
Mirano
2
19
Noale
2
23
Pianiga
1
10
Salzano
2
23
Santa Maria di Sala
2
21
Scorzè
2
20
Spinea
2
21
Stra
1
11
Vigonovo
1
10
Totale
27
280
Nel corso delle verifiche sono state riscontrate alcune criticità nella cartellonistica e nelle modalità di
posizionamento delle postazioni (posizioni troppo “in vista”, troppo lontane dalle tane o rifugi per i ratti,
come ad esempi scoline, fognature). In qualche caso è stata chiesta la sostituzione della postazione in
quanto usurata e quindi mancante della necessaria sicurezza. Complessivamente il servizio è stato
ritenuto adeguato.
Per quanto riguarda la sperimentazione effettuata dalla ditta Gico Systems già dallo scorso anno, possiamo
affermare che la presenza del Lumachicida associato o meno a pasta fresca, ha mostrato una presenza
ridotta di Lumache nelle postazioni, mentre, diversamente da quanto ipotizzato nel 2011, l’utilizzo della
sola pasta fresca non ha fatto registrare un decremento significativo dell’interesse delle limacce per le
esche medesime. Si ritiene pertanto auspicabile in futuro associare al prodotto antimurino anche un
prodotto lumachicida in attesa di altre interessanti novità dal mercato.
A nostro avviso risulta fondamentale differenziare la lotta murina considerando inoltre che spesso i ratti si
localizzano a stretto contatto con le abitazioni o con siti dove vi è disponibilità di cibo (per quanto
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concerne il caso del ratto grigio questo si verifica molto spesso in presenza di un allevamento di animali di
tipo familiare o di cassonetti che offrono ottime possibilità di alimentarsi).
Si ribadisce pertanto l’importanza di modulare la disposizione delle stazioni in base alle reali esigenze e a
puntuali richiesti provenienti dalla cittadinanza senza per questo modificarne sostanzialmente il numero
totale.
PROSPETTIVE PER IL 2013
L’anno 2013 vede come prioritaria la lotta contro le zanzare, considerato il rischio di trasmissione di
patologie potenzialmente gravi soprattutto per fasce di popolazione particolarmente fragili.
La DGR 2206 del 6/11/2012 che ha rivisto e modificato le competenze della Aziende Sanitarie in questo
ambito, pone l’accento non solo sulle situazioni di emergenza necessarie a circoscrivere focolai di
diffusione virale in seno alla popolazione, ma anche a rivedere e aggiornare i Piani di Disinfestazione
comunali (gestiti in proprio o in consorzio) per migliorare l’efficacia degli interventi ordinari.
Infatti, considerate le abitudini dei vettori, è auspicabile uniformare il più possibile gli interventi per un
controllo efficace. Come già accennato in precedenza, si prevede di:
1) intensificare la vigilanza sui potenziali focolai di sviluppo larvale
2) mantenere un buon livello di intervento larvicida allargando, se possibile, l’azione su focolai
diversi dalle caditoie stradali (questo diventa obbligatorio nella presentazione dei nuovi Piani o
nei nuovi capitolati di gara)
3) individuare strategie e modalità di intervento per alcuni focolai particolari (Cimiteri e fossati)
4) coinvolgere nella lotta i privati affinché contribuiscano a mantenere bassa la densità delle zanzare
5) adattare i Piani di disinfestazione al variare della situazione epidemiologica, ovvero prevedere già
nei nuovi piani interventi differenziati e modulabili in base alle criticità che si possono
manifestare in un dato territorio
6) intervenire tempestivamente nei casi previsti per trattare i focolai presenti in base alle indicazioni
fornite a livello regionale in collaborazione con l’I.Z.V
7) attivare una campagna informativa nei confronti della popolazione poiché la situazione
epidemiologica ci obbliga a considerare il nostro territorio come un’ area tropicale nella quale si
deve evitare le punture delle zanzare mediante semplici accorgimenti protettivi come le
zanzariere alle finestre, l’uso di repellenti cutanei e l’utilizzo di insetticidi domestici.
Per quanto riguarda le attività di derattizzazione, si manterrà l’attività di vigilanza condotta nel 2012 in
attesa dell’espletamento delle procedure per la nuova gara. Sarà quella l’occasione per inserire tutte le
migliorie risultate necessarie grazie all’apporto di tutte le amministrazioni coinvolte
ALLEGATI: vari
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ALLEGATI
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AZIONI DA INTRAPRENDERE IN PRESENZA DI UN CASO DI FEBBRE CHIKUNGUNYA O DENGUE
(da:Regione Veneto ‐ Protocollo di emergenza Sorveglianza e lotta al vettore Chikungunya – Dengue ‐ West
Nile)
A)
caso accertato di presenza del virus nel vettore (zanzara tigre):
L’Istituto Zooprofilattico segnala la presenza del virus nel vettore entro 48 ore al Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’
Ulss (SISP) territorialmente competente e saranno effettuate le seguenti azioni:
1. Il SISP informa la Direzione Sanitaria, il Sindaco e la Direzione Regionale per la Prevenzione entro 48 ore;
2. il Sindaco individua la Ditta di disinfestazione e attua con la consulenza tecnica del SISP il progetto di intervento
secondo le indicazioni del Ministero della Salute e della Regione;
3. Il SISP propone al Sindaco l’emissione di un’ordinanza contingibile ed urgente per rendere più coercitivo il
coinvolgimento dei cittadini nel migliorare le norme comportamentali di prevenzione della replicazione del vettore e
nel favorire l’ accessibilità alle aree private per gli interventi di disinfestazione.
B)
caso sospetto o accertato di malattia nell’uomo:
Segnalazione del caso
I casi di febbre Chikungunya e Dengue, anche sospetti, devono essere segnalati alla Regione e al
Ministero attraverso il “sistema di segnalazione rapida” con le modalità di seguito riportate:
1. il medico segnalatore, che per primo pone il sospetto di “caso” deve segnalarlo immediatamente, o al massimo entro 12
ore, (per telefono o fax o e‐mail) al Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda ULSS competente territorialmente e seguire
le modalità previste dal protocollo “Sorveglianza passiva delle febbri estive” in allegato.
2. l’Azienda Ulss (SISP) trasmette immediatamente la segnalazione alla Regione (entro 12 ore),
Servizio Igiene Pubblica e Screening, tramite telefono o fax o e‐mail.
Provvede inoltre ad:
a) effettuare un’indagine epidemiologica accurata (scheda di notifica e sorveglianza allegata alla lettera Circolare del
Ministero della Salute del 4 agosto 06) e ad inviarla in Regione.
Nella scheda oltre ai dati anagrafici saranno riportati gli spostamenti del paziente avvenuti nei 15 giorni precedenti l’
insorgenza della sintomatologia in modo da differenziare un caso importato (viaggio in un’ area endemica o epidemica per
Chikungunya o Dengue) da un caso autoctono (area con trasmissione locale di Chikungunya o Dengue accertata);
b) effettuare una valutazione ambientale e abitativa della persona per valutare il rischio di esposizione ai vettori. In
particolare al paziente, ai familiari e ai conviventi saranno fornite indicazioni per la protezione individuale dalle punture di
zanzara e sarà consegnato materiale informativo. In presenza di area del territorio comunale ad alta densità di infestazione
da zanzare (frazione /quartiere), oltre agli interventi di disinfestazione, sarà effettuata una sorveglianza per almeno 45 giorni
dalla data di inizio dei sintomi dell’
ultimo caso confermato;
c) informare:
• la Direzione Sanitaria, i MMG ed i Pediatri di Libera Scelta , nonche la Direzione Medica
dell’ Ospedale ed il Pronto soccorso;
• il Sindaco territorialmente competente;
• il Ministero della Salute (Ufficio V‐ Malattie Infettive e Profilassi Internazionale);
• l’Istituto Superiore di Sanita (reparto Epidemiologia Malattie infettive‐ Centro Nazionale Epidemiologia, sorveglianza e
Protezione della Salute);
• il Centro di riferimento per la sorveglianza ed il controllo dell’ Aedes albopictus in Italia dell’ ISS (reparto di malattie
trasmesse da vettori e sanita internazionale).
3. Il laboratorio analisi (ospedaliero o territoriale), invia i campioni di sangue al Laboratorio di
Riferimento Regionale che opera in correlazione con i laboratori nazionali di riferimento per la
Chikungunya.
4. Il Sindaco:
• individua la Ditta di disinfestazione e attua, con la consulenza tecnica del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, il progetto di
intervento secondo le indicazioni del Ministero della Salute e della Regione
• Il SISP propone al Sindaco l’emissione di una Ordinanza contingibile ed urgente per l’incremento delle norme
comportamentali di prevenzione della replicazione del vettore e per l’accessibilità alle aree private per gli interventi di
disinfezione.
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SORVEGLIANZA WEST NILE
(da:Regione Veneto - Protocollo di emergenza Sorveglianza e lotta al vettore Chikungunya – Dengue - West Nile)
Caso accertato di presenza del virus nel vettore (zanzara comune)
L’Istituto Zooprofilattico segnala la presenza del virus nel vettore entro 48 ore al Servizio Igiene e Sanità
Pubblica dell’ Ulss (SISP) territorialmente competente e saranno effettuate le seguenti azioni:
‐ Il SISP informa la Direzione Sanitaria, il Sindaco e la Direzione Regionale per la Prevenzione entro 48 ore;
‐ il Sindaco individua la Ditta di disinfestazione e attua con la consulenza tecnica del SISP il progetto di
intervento secondo le indicazioni del Ministero della Salute e della Regione
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Difendiamoci dalle zanzare 1
La collaborazione di tutti i cittadini è fondamentale per ridurre lo sviluppo delle zanzare. Infatti nonostante
l’impegno annuale degli enti comunali nelle attività di disinfestazione è fondamentale che ognuno adotti alcune
semplici precauzioni per impedire la riproduzione delle zanzare e per evitare le loro punture.
Per fare questo è importante conoscere con chi abbiamo a che fare, le sue abitudini e i suoi punti deboli, ora
più che mai, considerato il pericolo di possibili malattie che possono essere trasmesse da questi insetti.
Z. “comune”
Z. “tigre”
Aedes Albopictus
- genere: Aedes
- specie: Albopictus
- origine: sud-est asiatico
- segni particolari: colore scuro, striature bianche
sulle zampe e fascia bianca sul dorso; volo rapido,
irregolare non superiore a due metri da terra, difficile
da intercettare anche da parte degli uccelli
- diffusione: attraverso trasporto passivo di uova
capaci di “ibernarsi”
- plasticità ecologica: elevata, utilizzo di piccole
raccolte d’acqua dolce per lo sviluppo delle larve;
l’adulto predilige ambienti antropizzati, fino a 600 mt. di
altitudine ed è attivo fino a temperature di 10° -15° C; le
uova deposte in autunno schiudono in primavera
- ciclo completo uovo-adulto : a 25°C meno di 10
giorni
- deposizione uova: 2-3 giorni dopo il pasto di
sangue; 60 uova circa per ciclo; max 7 cicli; depone
uova singole sopra la superficie dell’acqua;
- sopravvivenza: fino a 30 giorni
- modalità di diffusione in Italia: attraverso il
commercio di copertoni usati o piante e trasporto
accidentale di adulti all’interno di veicoli.
- focolai larvali ideali: caditoie, chiusini, sottovasi,
piccolo raccolte d’acqua dolce vicine alle case o a
fabbriche, depositi, cimiteri.
- raggio d’azione degli adulti: in media circa 2-300 mt.
grazie anche a corridoi ecologici di verde.
- attività: esterna, prevalentemente diurna,
estremamente rapida, nelle ore più fresche o in zone
ombreggiate; gli adulti sostano volentieri sulla
vegetazione
- periodo di maggiore attività: da luglio a settembre
- vittime preferite: uccelli e mammiferi con spiccata
predilezione per l’uomo.
- infezioni trasmesse: Dengue e Chikungunya
Culex pipiens
- genere: Culex
- specie: pipiens
- origine: autoctona, paesi a clima temperato
- segni particolari: colore bruno, attratte dalla luce;
udibile ronzio caratteristico
- diffusione: ubiquitaria
- plasticità ecologica: molto elevata, adattandosi a
condizioni climatiche molto diverse (steppa, foresta,
pianura, deserto) e in ambienti diversi (case, cantine,
stalle ecc..); l’adulto è attivo fino a 1000 mt. di
altitudine; alcuni adulti superano l’inverno all’interno
delle abitazioni e producono le prime uova senza pasto
di sangue
- ciclo completo uovo-adulto : a 25°C max. 10 giorni
- deposizione uova: 2-3 giorni dopo il pasto di
sangue; 300 uova circa per ciclo; max 3 cicli; le uova
sono deposte “a grappolo” sulla superficie dell’acqua.
- sopravvivenza: mediamente 30 giorni (per le forme
svernanti fino a 5 mesi)
- focolai larvali ideali: fossati lungo le strade ricchi di
materiale organico, canalette per smaltimento liquami e
per irrigazioni, caditoie, chiusini, vasche di depuratori,
bidoni, cisterne e raccolte d’acqua dolce all’interno di
garages e scantinati
- raggio d’azione della z. adulta: fino a 2 km. grazie
anche a corridoi ecologici di verde.
- attività: dentro le abitazioni, prevalentemente
crepuscolare e notturna; dopo il pasto di sangue si
riposa in angoli bui prima di deporre le uova.
- periodo di maggiore attività: primavera - estate e
autunno se le condizioni atmosferiche o ambientali
sono favorevoli
- vittime preferite: uccelli e mammiferi e l’uomo
- infezioni trasmesse: Febbre West Nile
(da Informa DP - Settembre 2012)
http://www.ulss13mirano.ven.it/nqcontent.cfm?a_id=9124
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Difendiamoci dalle zanzare 2
Impedire la riproduzione
delle zanzare
Evitare le punture
delle zanzare
Per evitare di creare situazioni favorevoli alla
riproduzione delle zanzare è fondamentale la
collaborazione di tutti i cittadini. Ecco cosa ognuno
di noi può fare per contenere il problema:
Per evitare la puntura delle zanzare è importante
prendere alcune precauzioni. Ecco cosa ognuno di
noi può fare per evitare il contatto con le zanzare:
• svuotare o ricambiare l’acqua di ogni contenitore
(secchi, annaffiatoi, sottovasi e simili, vaschette della
condensa) almeno una volta alla settimana anche nei
cimiteri; se non è possibile farlo, coprire i contenitori
con una zanzariera o usare prodotti alternativi per i
fiori (es. argilla espansa);
• evitare l’accatastamento o l’abbandono di
contenitori (copertoni, teli in plastica ed altri oggetti)
che per la loro forma consentono accumuli d’acqua
piovana, anche piccoli;
• irrigare orti e giardini senza creare ristagni;
• mantenere il giardino pulito ed ordinato eliminando
gli eventuali sedimenti fangosi; le siepi possono essere
trattate con prodotti abbattenti da fine giugno;(1)
• controllare che le grondaie non siano otturate e
siano mantenute in efficienza;
• svuotare e sostituire spesso l’acqua di fontane o
vasche ornamentali e inserire pesci che si nutrono di
larve; sostituire spesso l’acqua degli abbeveratoi e
ciotole per animali;
• tenere puliti i tombini e caditoie presenti negli
spazi privati e mettere in essi prodotti di sicura
efficacia larvicida e a basso impatto ambientale (2).
Questi prodotti sono acquistabili in commerciali
agricole, negozi di fiori, consorzi agrari in alcuni
supermercati e centri commerciali;
• tenere sfalciati e puliti i fossati e le canalette
private in modo che il deflusso dell’acqua sia costante
e senza ristagni. Segnalare al comune eventuali
ristagni in scoli comunali o consortili.
• apporre zanzariere alle finestre per impedire
l’ingresso nelle abitazioni delle zanzare; tali
zanzariere possono essere spruzzate con insetticidi a
base di piretroidi che hanno anche una azione
repellente sugli insetti.
• spruzzare insetticidi nelle stanze di soggiorno o
usare diffusori di insetticida a corrente elettrica,
avendo cura che i locali siano ben aerati;
• proteggere i bambini piccoli con zanzariere sopra
la culla o il lettino e sui passeggini: meglio usare
zanzariere di cotone rispetto a quelle sintetiche;
• usare repellenti cutanei sulla cute esposta. Tra i
prodotti in commercio quelli più affidabili sono a base
di dietil-toluamide (DEET) o di icaridina (KBR);
l’impiego va ripetuto ogni 3 - 6 ore circa;
• non usare profumi che attraggono le zanzare
• usare indumenti di colore chiaro quando si esce
che coprano bene la pelle di braccia e gambe;
questo vale anche per coloro che lavorano all’aperto
(es. giardinieri, vivaisti ecc.); eventualmente
spruzzare insetticidi e repellenti sugli indumenti
stessi;
• … ma soprattutto parlate con i vostri vicini per
informarli sulla importanza delle azioni da fare tutti
assieme per impedire la proliferazione delle
zanzare.
(1) in caso di elevate infestazioni si possono applicare sulle siepi fino ad un’altezza max di 3 metri prodotti a base di piretroidi
seguendo scrupolosamente le indicazioni riportate in etichetta usando protezioni personali ( guanti, mascherina, occhiali o
visiera). Tali prodotti sono reperibili presso commerciali agricole e grossi centri commerciali
(2) Esempio di alcuni prodotti in commercio per la lotta alle LARVE di zanzara
Principio attivo
Nomi commerciali
formulazione
applicazione
consigliabile
(a titolo di esempio)
Diflubenzuron
FLUBEX
compresse
1 compressa per caditoia ogni 3-4 settimane (*)
Pyriproxyfen
PROXILAR, TIGREX, compresse
AQUA-LARV,
1 compressa per caditoia ogni 3-4 settimane (*)
B. Thuringiensis
VECTOBAC DT
1 tav. per caditoia ogni 5 giorni (*)
tavolette
(*) la frequenza dipende dalle condizioni atmosferiche (temperatura e piogge);in caso di precipitazioni molto abbondanti ripetere il
trattamento
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LISTA DI CONTROLLO
SEI SICURO DI AVERE FATTO IL POSSIBILE PER DIFENDERTI DALLE ZANZARE?
PER IL TUO BENESSERE E QUELLO DELLE PERSONE CHE SONO VICINO A TE
VERIFICA REGOLARMENTE CON QUESTA LISTA DI CONTROLLO
SE STAI COLLABORANDO EFFICACEMENTE ALLA LOTTA CONTRO LE ZANZARE.
Ho eliminato tutti gli oggetti che possono raccogliere acqua, anche in piccole quantità?
(lattine, barattoli, tappi, teli di plastica …)
SI
NO
SI
NO
SI
NO
SI
NO
Ho capovolto gli oggetti che non posso eliminare?
(carriole, annaffiatoi, secchi…)
Ho controllato che tombini, caditoie e grondaie non siano intasate
in modo da evitare ristagni di acqua?
Ho svuotato e pulito i sottovasi e le vaschette della condensa
almeno una volta alla settimana?
Ho coperto con teli o zanzariere contenitori, bidoni, vasche o
altri oggetti che contengono acqua e che non posso svuotare?
SI
NO
SI
NO
Ho limitato l’irrigazione di orto e giardino per evitare
la formazione di ristagni d’acqua?
Ho eseguito un trattamento contro le larve di zanzara in tombini, caditoie, griglie ?
(segnare data ultimo passaggio ………………………………….………)
SI
NO
Durante l’autunno e l’inverno, ho trattato con insetticidi il seminterrato, la cantina, il
garage, il sottoscala, le verande, le stalle e i magazzini ?
SI
NO
(segnare data ultimo passaggio ……………………………)
...E PER EVITARE LE PUNTURE DELLE ZANZARE...
Ho posizionato zanzariere alle finestre ?
SI
NO
Proteggo la mia famiglia con l’uso di zanzariere per i bambini piccoli, di insetticidi e
SI
NO
repellenti cutanei per gli altri ?
Mi proteggo quando lavoro all’esterno usando indumenti
con maniche lunghe, pantaloni lunghi e repellenti cutanei ?
SI
NO
Se hai risposto SI a tutte le domande, stai facendo del tuo meglio per prevenire
la infestazioni da zanzare e per proteggere la Tua famiglia.
Se hai risposto NO a qualche domanda, dovresti aumentare il Tuo impegno.
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FEBBRE del NILO OCCIDENTALE (West Nile Fever)
La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv),
un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda da una donna con
febbre, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia
occidentale, Europa, Australia e America.
Sintomi e quadro clinico
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può
essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20%
presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei.
Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a
seconda dell’età della persona.
Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre
mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari.
Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
I sintomi più gravi si presentano in media in poco meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e
comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla
vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.
Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.
Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.
Vettori responsabili della trasmissione
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare
(più frequentemente del tipo Culex), le cui punture
sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri
mezzi di infezione documentati, sono trapianti di
organi, (soprattutto il rene) trasfusioni di sangue e la
trasmissione madre-feto in gravidanza.
La febbre West Nile non si trasmette da persona a
persona tramite il contatto con le persone infette.
Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto
equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e
altri.
La trasmissione diretta tra animale domestico infetto e
uomo, non è possibile.
Prevenzione
Attualmente non esistono vaccini per l’uomo anche se ve ne sono alcuni allo studio, (mentre da giugno
2009 è disponibile in commercio in Italia un vaccino spento per equidi).
La prevenzione risulta la migliore arma contro questa malattia: è importante proteggersi dalle punture
delle zanzare mediante le precauzioni generali, oltre a miglioramenti ambientali per ridurre il proliferare
delle zanzare stesse.
FOCOLAI LARVALI PIU’ COMUNI - Zanzara comune (culex)
caditoie e tombini pluviali con materiale organico
abbeveratoi per animali
fossi lungo le strade
grondaie otturate
canalette per smaltimento acque chiare e scure
canali per irrigazioni
Ambienti interessati
pozzetti di impianti fognari e vasche di depuratori
ambiente rurale
Raccolte d’acqua in scantinati, sotterranei o case in costruzione
stalle, depositi agricoli, vasche di concimaie
annaffiatoi
cantieri edili
secchi e bacinelle
bidoni e vasche
vivai, orti, giardini e parchi, strade
teli di plastica che coprono cumuli di materiali
ambienti domestici (locali interrati, cantine)
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 100 del 4 dicembre 2012
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Sezione seconda
DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 2206 del 6 novembre 2012
Misure di controllo per le malattie emergenti trasmesse da vettori tramite disinfestazione. Parziale modifica della D.G.R.
n. 324 del 14/02/2006 e della D.G.R. n. 2178 dell’08/08/2008. Impegno di spesa.
[Sanità e igiene pubblica]
Note per la trasparenza:
Il presente provvedimento modifica la D.G.R. n. 324/2006, “Linee guida per l’organizzazione e la gestione delle attività di disinfezione e disinfestazione da ratti e zanzare” per la parte relativa alla disinfestazione straordinaria da zanzare, al fine di garantire una maggiore tutela della salute della popolazione dalle malattie trasmesse da vettori, e la D.G.R. n. 2178 dell’08/08/2008 per
quanto concerne la composizione del Gruppo di lavoro. La delibera prevede, inoltre, un impegno di spesa pari ad euro 100.000,00
da imputarsi al capitolo di spesa n. 101022 del bilancio regionale di esercizio 2012 (risorse finanziarie del Fondo Sanitario Regionale
2012 afferenti alla gestione sanitaria accentrata).
L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.
Con D.G.R. n. 1481 del 22/04/1997 e successiva D.G.R. n. 2204 del 9/08/2002 la Giunta Regionale ha approvato rispettivamente il primo e il secondo programma triennale di sorveglianza e controllo regionale della diffusione di Aedes Albopictus
(zanzara tigre) e dei culicidi antropofili delle aree litorali che, in linea con quanto previsto dal D.P.C.M. 29/11/2001 “Definizione dei livelli essenziali d’assistenza”, affida alle Aziende Sanitarie la competenza per la vigilanza igienica sugli interventi
di disinfezione e disinfestazione da ratti e zanzare, nonché l’attività di coordinamento tra gli Enti e le Amministrazioni a
vario titolo coinvolte.
Con l’ordinanza del 4 aprile 2002 il Ministero della Salute ha reso obbligatoria sul territorio nazionale l’esecuzione di un
Piano di sorveglianza per le infezioni da virus West Nile (WN), demandando alla propria Direzione Generale della Prevenzione
il compito di emanare le linee di indirizzo per l’individuazione dei criteri e delle modalità di attuazione del Piano stesso.
Con D.G.R. n. 324 del 14/02/2006 la Giunta Regionale ha approvato le Linee guida per l’organizzazione e la gestione
delle attività di disinfezione e disinfestazione da ratti e zanzare che hanno definito le modalità operative per l’esecuzione e
gestione dei servizi di lotta agli infestanti su suolo pubblico, da attuarsi da parte delle Amministrazioni comunali, divenendo
uno strumento di guida soprattutto per una più efficace e completa gestione dei servizi di disinfezione e disinfestazione.
Con successive delibere la Giunta Regionale ha approvato il Programma di organizzazione e gestione di attività di disinfezione e disinfestazione da zanzara tigre e l’attività di sorveglianza entomologica come attività di prevenzione della malattia
West-Nile, con D.G.R. n. 3677 del 25/11/2008 è stato approvato il Piano Regionale di Sorveglianza di West Nile Disease
(WND).
Con DGR n. 2178 dell’08/08/2008 è stato costituito un Gruppo di lavoro, formato da medici scelti per la loro provata esperienza nell’ambito della prevenzione delle malattie infettive, con particolare riferimento alle malattie trasmesse da “Artropodi”,
ed è stato predisposto un programma per la disinfestazione da zanzare tigre con l’obiettivo di tenere sotto controllo l’infestazione, diminuirne il rischio di malattia e per definire un Piano di Emergenza da attuare qualora se ne verificasse la necessità.
Riscontrati in alcuni allevamenti di cavalli del Veneto dei focolai West Nile, la Giunta Regionale con D.G.R. n. 3663 del
25/11/2008 ha ritenuto necessario attivare la sorveglianza umana su casi di meningoencefalite virale sui lavoratori degli allevamenti riscontrati positivi ed una sorveglianza entomologica che precede l’intervento di disinfestazione con l’obiettivo di
ricercare il virus negli esemplari di zanzara catturati.
Con D.G.R. n. 1674 del 9/06/2009 è stato approvato un progetto a carattere regionale finalizzato al monitoraggio della
presenza, della identificazione di specie, della densità e delle differenze ecologiche delle zanzare nelle aree del Veneto interessate dalla circolazione del virus West-Nile nel 2008.
Con D.G.R. n. 1706 del 9/06/2009, considerata la peculiarità del territorio della provincia di Rovigo caratterizzata da una
situazione geografica e idrografica particolare e da un clima caldo umido che favoriscono la proliferazione delle zanzare sia in
termini di densità che di numero di specie di zanzare, si è ritenuto di aderire al Progetto Pilota di lotta alla zanzara per favorire
interventi che garantiscano la disinfestazione della zanzara, prevengano l’insorgenza e diffusione di nuove malattie infettive
quali la Chikungunya e la West Nile Disease e favoriscano l’informazione della popolazione su questo tema delicato.
Con successiva D.G.R. n. 2154 del 14/07/2009 la Giunta Regionale ha approvato un progetto regionale finalizzato allo
studio della dinamica di popolazione della zanzara tigre e alla sorveglianza dell’introduzione di altre specie di culicidi e
virus trasmessi.
Con nota prot. n. 406733 del 22/07/2009 sono state inviate alle Aziende Ulss le “Linee guida per il controllo dei Culicidi
potenziali vettori di arbovirus in Italia” pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità ad aggiornamento ed integrazione di
quanto contenuto nel Piano Regionale di Sorveglianza di West-Nile Disease.
Considerato che nel periodo estivo vi è la maggior concentrazione di insetti quali vettori di malattie infettive come WestNile, Chikungunya e Dengue con D.G.R. n. 2010 del 3/08/2010 la Giunta Regionale ha approvato un nuovo protocollo per la
sorveglianza passiva delle febbri estive.
Nel Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012, approvato con D.G.R. n. 3139 del 14/12/2010, si è ritenuto di portare
a regime tale protocollo con il “Progetto per la sorveglianza delle malattie emergenti affidato all’Ospedale Sacro Cuore -
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 100 del 4 dicembre 2012
Centro per le Malattie tropicali Negrar (VR) e all’Azienda Ospedaliera di Padova - Laboratorio di riferimento regionale di
Microbiologia e Virologia, in quanto unità operative altamente specializzate rispettivamente nell’identificazione clinica e
laboratoristica delle malattie emergenti trasmesse da vettori.
Considerato che negli ultimi anni si sono verificati costantemente dei casi umani di malattie trasmesse da vettori, soprattutto infezioni da virus di West Nile, si ritiene con il presente provvedimento di integrare quanto disposto nelle linee guida
approvate con DGR 324/2006 nel seguente modo: i Comuni entro il mese di febbraio di ciascun anno dovranno presentare
alle Aziende Ulss il piano di intervento per la riduzione dell’infestazione delle zanzare, tramite interventi di disinfestazione
programmata, che dovrà essere attuato dal mese di aprile. Le Aziende Ulss valuteranno l’efficacia della disinfestazione e dovranno monitorare l’effettivo svolgimento della campagna di disinfestazione. L’individuazione delle ditte, previo capitolato
di appalto sarà di competenza delle Aziende Ulss.
Nel caso in cui si verifichino casi umani di malattie trasmesse dalle zanzare, insieme all’immediata adozione delle misure
di profilassi in relazione alle situazioni di emergenza, le Aziende in accordo con i Comuni interessati avvieranno interventi
di disinfestazioni straordinari, che devono, comunque, essere considerati nel capitolato di appalto.
Vista la situazione epidemiologica ed entomologica attuale, l’Azienda Ulss 9 di Treviso, l’Azienda Ulss 10 Veneto Orientale, l’Azienda Ulss 18 di Rovigo e l’Azienda Ulss 19 di Adria dovranno provvedere alla attuazione di misure straordinarie
di disinfestazione così come sollecitato con nota prot. n. 404050 del 7/09/2012 in accordo con i Comuni interessati. Pertanto,
considerata l’urgenza di intervenire, si stanzia un importo massimo pari ad euro 100.000,00 per la copertura delle spese necessarie alla campagna di disinfestazione sulla base di preventivi forniti dalle Aziende Ulss interessate.
La somma pari a euro 100.000,00 di cui si chiede l’impegno con il presente provvedimento è finanziata con fondi regionali
afferenti al capitolo di spesa 101022 di cui alla gestione accentrata della spesa sanitaria e che le relative liquidazioni avverrà
sul conto di Tesoreria Provinciale n. 306697 della gestione sanitaria.
Per l’anno 2013, considerata la situazione epidemiologica ed entomologica degli ultimi anni, si prenota fino ad un massimo
di euro 500.000,00 per l’attuazione di interventi di disinfestazione straordinaria di emergenza al verificarsi di casi umani o di
scenari epidemiologici che possono rappresentare un rischio per la popolazione. Tale somma, che costituisce un fondo specifico
per la campagna di cui sopra, verrà impegnata con successivo provvedimento a seguito dell’approvazione del bilancio 2013.
Si intende affidare all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie il compito di attuare la sorveglianza entomologica, mentre l’Azienda Ospedaliera di Padova - Laboratorio di riferimento regionale di Microbiologia e Virologia avrà il
compito di attuare la sorveglianza attraverso la genotipizzazione dei patogeni emergenti.
Il coordinamento tra gli Enti e le Amministrazioni a vario titolo coinvolte verrà affidato alla Direzione Regionale Prevenzione - Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica che si avvarrà di un Gruppo di lavoro individuato dalla
Dirigente Regionale Direzione Prevenzione con apposito decreto.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il presente provvedimento.
La Giunta regionale
Udito il relatore incaricato dell’istruttoria dell’argomento in questione ai sensi 53, 4° comma dello Statuto il quale dà atto che
la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente
legislazione regionale e statale.
Visto il DPCM 29/11/2001;
Vista l’Ordinanza del Ministero della Salute del 4/04/2012;
Viste le L.R. n. 1/1997 e n. 39/2001;
Viste le D.G.R. n. 710 del 2/05/2012 che approva le Direttive per la gestione del bilancio 2012 e n. 1102 del 12/06/2012 che approva le Linee Guida regionali attuative del Decreto Legislativo n. 118/2011 - titolo II per la gestione sanitaria accentrata (GSA).
Vista la L.R. n. 14 del 6/04/2012 che approva il bilancio regionale di previsione;
Vista la L.R. n. 23 del 29/06/2012, “Norme in materia di programmazione socio-sanitaria e approvazione del Piano Socio Sanitario 2012-2016”;
Viste le D.G.R. n. 1481 del 22/04/1997, n. 2204 del 9/08/2002, n. 324 del 14/02/2006, n. 2178 dell’08/08/2008, n. 3663 del
25/11/2008, n. 1674 del 9/06/2009, n. 1706 del 9/06/2009, n. 2154 del 14/07/2009, n. 2010 del 3/08/2010 e 3139 del 14/12/2010.
delibera
1. di prendere atto di quanto espresso in premessa,che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento
e modificare la D.G.R. 324 del 14/02/2006;
2. di disporre che la Direzione Prevenzione-Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica assicurerà il coordinamento tecnico scientifico tra gli Enti e le Amministrazioni a vario titolo coinvolte;
3. di incaricare la Dirigente Regionale della Direzione Prevenzione di costituire un gruppo specifico di lavoro con apposito
decreto;
4. di impegnare la somma massima di euro 100.000,00 a favore delle Aziende Ulss n. 9 di Treviso, n. 10 Veneto Orientale, n.
18 Rovigo e n. 19 Adria che procederanno ad attività di disinfestazione straordinaria, sul capitolo di spesa 101022 (quota del fondo
sanitario regionale di parte corrente in gestione accentrata presso la Regione - spese varie per interventi specifici in materia di prevenzione Art. 7 Ter, D.LGS. 19/06/1999, n. 229) del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012, che presenta sufficiente
disponibilità;
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 100 del 4 dicembre 2012
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5. di incaricare la Dirigente Regionale della Direzione Prevenzione alla liquidazione della somma di cui al precedente punto
4), con successivo provvedimento, a favore delle Aziende Ulss che devono presentare la relazione delle attività svolte e idonea documentazione economica, che attesti l’avvenuta disinfestazione;
6. di prenotare la somma massima di euro 500.000,00 sul capitolo di spesa 101022 (quota del fondo sanitario regionale di parte
corrente in gestione accentrata presso la Regione - spese varie per interventi specifici in materia di prevenzione Art. 7 Ter, D.LGS.
19/06/1999, n. 229) del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 alla cui impegno si provvederà con successivo provvedimento della Giunta regionale;
7. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai
sensi della L.R. 1/2011;
8. di demandare tutti gli adempimenti amministrativi successivi e conseguenti alla gestione della presente iniziativa a successivi provvedimenti del Dirigente Regionale della Direzione Prevenzione;
9. di incaricare il Dirigente Regionale della Direzione Prevenzione all’esecuzione del presente atto;
10. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.
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