Mensile Azioni 30012015_ISP
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Mensile Azioni Il QE favorisce la propensione al rischio 30 gennaio 2015 Il Quantitative Easing annunciato dalla Banca Centrale Europea, superiore alle attese in termini quantitativi, favorisce la propensione al rischio e ridona fiducia agli investitori. In tale contesto, allungano decisamente i listini europei, nonostante un clima di volatilità estrema, anche a livello intraday. I mercati superano senza traumi la vittoria di Tsipras in Grecia, anche se permane allerta per le prossime elezioni in Spagna. I periferici come FTSEMIB e IBEX recuperano forza relativa affiancandosi a DAX e CAC, che violano al rialzo barriere di rilievo fornendo segnali di forza importanti. Il QE dovrebbe consentire un’accelerazione della crescita che per ora stenta a ripartire; inoltre, l’Eurozona può contare sulla maggior competitività dovuta alla debolezza dell’euro, che tenta un timido rimbalzo dopo aver registrato il minimo da 12 anni contro dollaro (sotto 1,1098) sull’intervento da parte della BCE. Nota mensile Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per Investitori privati e PMI Ester Brizzolara Analista Finanziario Gli indici statunitensi perdono forza relativa, sulla scia della debolezza del petrolio, dell’apprezzamento del dollaro e di alcune trimestrali del comparto finanziario poco incoraggianti che ne aumentano la volatilità. Gli indici possono comunque contare sulla solidità dell’economia statunitense, in un contesto in cui la Fed conferma un atteggiamento “prudente” nel percorso di rialzo dei tassi. D’altro canto, i bassi prezzi delle materie prime e le preoccupazioni sul fronte economico internazionale, ridimensionate parzialmente dal QE in Europa, provocano comunque un aumento della volatilità anche sul mercato statunitense, con l’indice Vix che si allontana dai minimi. La stagione delle trimestrali evidenzia sorprese positive per il 68,8%, con un aumento degli utili ex-finanziari dell’8,3% a/a, che si comprime fortemente con i risultati di questo comparto. Recuperano forza gli indici domestici, sostenuti soprattutto dai Bancari e dalla riforma annunciata dal governo per le popolari. Il Quantitative Easing pone le basi per sostenere la crescita, uno dei problemi più rilevanti dell’Italia insieme al debito pubblico, giunto al 131,8% del PIL. L’euro debole consente un recupero di competitività e il petrolio a bassi prezzi favorisce la ripresa, data la forte dipendenza dall’estero in termini energetici. Il premio al rischio resta elevato ed eventuali riduzioni di quest’ultimo su livelli più consoni e simili a quelli degli indici europei core condurrebbero ad apprezzamenti importanti del nostro listino. Moderata Positività sul FTSEMIB. Andamento indici Indice Valore Stoxx 600 Euro Stoxx Euro Stoxx 50 CAC 40 DAX IBEX FTSE 100 FTSE All Share FTSE/MIB S&P 500 NASDAQ Comp. Dow Jones Indus. Nikkei 225 370,37 344,35 3.382,55 4.640,69 10.649,58 10.581,50 6.832,83 21.729,27 20.519,75 2.051,82 4.757,88 17.672,60 17.511,75 Confronto FTSE MIB vs. Eurostoxx e S&P500 Var. % 1 Var. % da mese inizio anno 7,65 8,12 6,44 7,72 5,95 7,50 7,55 8,61 7,33 8,61 0,99 2,94 3,56 4,06 6,25 7,90 6,03 7,93 -1,46 -0,34 -0,16 0,46 -1,95 -0,84 -0,70 0,35 Nota: valori e performance in valuta locale. Fonte: FactSet 120 115 110 105 100 95 90 S&P500 Eurostoxx FtseMib 85 80 75 70 23.01.2014 23.04.2014 23.07.2014 23.10.2014 23.01.2015 Fonte: Bloomberg I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del 23.01.2015 (salvo la sezione ‘Analisi tecnica’, che è aggiornata alla data odierna). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. Laura Carozza Analista Finanziario Piero Toia Analista Finanziario Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Europa Il QE sostiene le prospettive economiche nell’Eurozona Il QE annunciato dalla Banca Centrale Europea, superiore alle attese in termini quantitativi, favorisce la propensione al rischio e ridona fiducia agli investitori. In tale contesto allungano decisamente i listini europei, nonostante un clima di volatilità estrema, anche a livello intraday. I mercati superano senza traumi la vittoria di Tsipras in Grecia, anche se permane allerta per le prossime elezioni in Spagna. I periferici come FTSEMIB e IBEX recuperano forza relativa affiancandosi a DAX e CAC, che violano al rialzo barriere di rilievo fornendo segnali di forza importanti. Per i listini domestici ha giocato un ruolo chiave anche la riforma delle banche popolari. Gli indici statunitensi perdono forza relativa, sulla scia della debolezza del petrolio e di alcune trimestrali finanziarie poco incoraggianti che ne aumentano la volatilità, anche se l’S&P500 rimbalza dall’importante area supportiva posta a 1.988. A sostenere i listini sono prima le attese e poi il lancio del piano della BCE che prevede acquisti di titoli governativi con il rating di IG pari a 60 mld al mese fino a settembre 2016 al fine di ridare fiducia agli investitori e sostenere l’economia, anche se la condivisione del rischio a livello europeo in caso di eventuali default è pari solo al 20%: il restante 80% è demandato alle Banche centrali dei singoli paesi. La Banca Centrale Europea ha quindi lanciato un programma più importante delle attese in termini quantitativi, estendendo gli acquisti anche ai governativi con scadenze a 30 anni, ma ha adottato modalità meno aggressive in termini di rischio demandandone la gran parte alle Banche centrali dei singoli paesi. L’obiettivo della BCE è quello di riportare il tasso e le attese d’inflazione non lontano dal 2%, scongiurando così lo spettro della deflazione. Nonostante l’opposizione della Germania e di alcuni paesi nordici per gli acquisti di titoli dei paesi periferici effettuati dalla BCE, al momento la Banca Centrale sta guadagnando somme ingenti da tali operazioni come risulta dall’ultimo bilancio; infatti, nel biennio 2011-2013, solo di interessi attivi netti sono stati realizzati 2 mld di euro, senza contare che gli acquisti sono stati effettuati quando le quotazioni erano molto basse e portandoli man mano a scadenza il capital gain sarà particolarmente elevato; in tale contesto, la BCE nel biennio citato ha distribuito utili pro-quota alle Banche centrali nazionali per un totale di 3,1 mld di euro, di cui 567 mln di euro alla Bundesbank. Il QE favorisce la propensione al rischio Il QE dovrebbe consentire un’accelerazione della crescita che per ora stenta a ripartire; inoltre, l’Eurozona può contare sulla maggior competitività dovuta alla debolezza dell’euro, che tenta un timido rimbalzo dopo aver registrato il minimo da 12 anni contro dollaro (sotto 1,1098) sull’intervento da parte della BCE. In Grecia, la vittoria di Syriza (sinistra anti-europeista), guidata da Tsipras, è decisamente più controllabile rispetto agli anni scorsi; d’altronde i conti sono fortemente negativi, la recessione è profonda e il paese chiede di allentare l’austerity per risollevarsi. Il partito ha ottenuto 149 seggi in Parlamento e ha trovato un alleato di estrema destra con un programma anti-austerity e disposto a entrare nel governo per avere la maggioranza assoluta. La Grecia rappresenta il 2% dell’intero PIL dell’Eurozona e il 3% del debito e al momento non viene vista come una minaccia per i mercati, anche se permangono timori che altri paesi possano prendere esempio; ad ogni modo, gli altri paesi periferici vantano ben altra situazione di bilancio. Nell’ultimo quinquennio il paese ellenico ha subito una contrazione del PIL pari al 25%, la disoccupazione è salita al 25% e quella dei giovani al 55%. Il rapporto debito/PIL è pari al 176%. La situazione in Grecia e la vittoria di Syriza La borsa svizzera tenta un recupero dopo il forte storno dovuto al rilevante e improvviso apprezzamento del franco nei confronti dell’euro, quando la Banca Nazionale Svizzera (BNS) in vista del QE a sorpresa ha tolto la parità fissa al cambio. Dopo un apprezzamento giunto fino a oltre il 35%, al momento il franco oscilla intorno alla parità rispetto all’euro con margini del Lo shock dell’apprezzamento del franco Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 20% rispetto al cambio fisso di 1,2 dell’ultimo triennio: per l’economia svizzera tale situazione conduce a problemi di competitività. Relativamente ai rischi: si ribadisce la bassa crescita in Europa, anche se il QE dovrebbe favorirne la ripartenza; il prezzo del petrolio troppo basso aumenta la volatilità dei listini poiché risulta sintomo di una difficoltà di crescita dell’economia globale. Se da una parte il petrolio debole sostiene i paesi importatori di energia e i settori che lo utilizzano nel processo produttivo, il fatto che sia troppo basso aumenta timori di deflazione e stagnazione in alcuni paesi. Infatti, allo shock sul lato dell’offerta (con il mancato taglio di produzione da parte dei paesi dell’OPEC) si associa sempre anche il dato della debole domanda a livello mondiale. Inoltre, i paesi produttori come la Russia rischiano una recessione molto più profonda e riducono gli acquisti e quindi gli scambi commerciali, con risvolti negativi soprattutto su Italia e Germania con i quali hanno le relazioni più elevate e che presentano nei confronti di Mosca una dipendenza energetica elevata. Gli altri rischi si concentrano sul rallentamento del ritmo di crescita nei Paesi emergenti, fra cui la Cina, e il probabile rialzo dei tassi USA, che però al momento non è atteso particolarmente aggressivo. I rischi I dati macro si confermano contrastanti in un quadro di semi-stagnazione dell’attività: giungono segnali di debolezza dagli ordini all’industria tedeschi relativi a novembre, a -2,4% m/m rispetto ad attese di calo del -0,8%, e dalla produzione industriale francese a -0,3% contro attese di aumento a +0,3%; di contro, lo ZEW sorprende al rialzo a 22,4 punti realizzando il terzo aumento consecutivo, l’IFO tedesco di gennaio si conferma in deciso miglioramento a 106,7 rispetto ai 105,5 di dicembre e sopra le attese. Infine nell’Eurozona sono migliorati i PMI manifatturiero di gennaio a 51 e quello dei servizi a 52,3. Dati macro L’Euro Stoxx conferma multipli di utile moderatamente superiori alla media storica 2008/2014, ma resta a sconto rispetto ai principali indici internazionali e vanta attese di crescita degli utili per il biennio 2015-2016 a 13,69% con un PEG (rapporto utili 2015 su crescite utili 2016) di poco sopra l’unità. Per il 2015 ci si attende ancora un anno di crescita moderata con un PIL pari all’1,1%, mentre l’accelerazione è attesa per il 2016. La discesa dell’euro recente sostiene la competitività e le esportazioni dei gruppi esposti a livello internazionale. I fondamentali dell’Euro Stoxx Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€) Valore P/E (x) 2014E 2015E 2016E Euro Stoxx Euro Stoxx 50 Stoxx 600 DAX CAC 40 FTSE 100 Ibex 35 FTSE MIB FTSE All Share SMI S&P500 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial Nikkei 225 Hang Seng Sensex 30 Bovespa RTS Interfax 344,35 3.382,55 370,37 10.649,58 4.640,69 6.832,83 10.581,54 20.519,75 21.729,27 8.161,16 2.051,82 4.757,88 17.672,60 17.511,75 24.850,45 29.278,84 8.775,00 820,99 17,17 15,43 16,32 15,07 15,82 13,80 18,35 19,32 20,29 16,85 17,67 23,67 15,74 20,00 10,41 20,54 11,22 4,81 15,07 14,43 15,28 13,62 14,83 14,62 15,32 14,78 14,89 15,98 16,82 19,87 15,92 17,31 10,22 17,70 10,46 5,16 13,28 12,88 13,61 12,36 13,25 13,16 13,05 12,20 12,31 14,67 14,93 16,99 14,29 15,68 9,09 14,96 8,81 4,59 Var. EPS % 2014E 2015E 2016E 16,59 10,85 6,45 8,42 9,58 3,73 18,74 28,19 23,19 -1,96 5,81 23,36 6,71 23,94 6,66 6,32 5,56 -3,02 13,95 6,90 6,87 10,64 6,64 -5,55 19,76 30,05 36,46 5,44 5,06 19,12 -1,08 15,57 1,83 16,02 7,31 -6,82 13,42 12,05 12,29 10,23 11,91 11,06 17,46 21,73 21,38 8,91 12,65 16,92 11,36 10,29 11,20 18,35 18,71 12,54 PEG Media (P/E 15E su 2015-16E var. EPS 2016E) 13,69 1,12 9,47 1,20 9,58 1,24 10,44 1,33 9,28 1,25 2,75 1,32 18,61 0,88 25,89 0,68 28,92 0,70 7,17 1,79 8,86 1,33 18,02 1,17 5,14 1,40 12,93 1,68 6,51 0,91 17,18 0,97 13,01 0,56 2,86 0,41 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Multipli, crescite EBITDA dei principali indici azionari (€) Valore EV/EBIT (x) 2014E 2015E 2016E Euro Stoxx Euro Stoxx 50 Stoxx 600 DAX CAC 40 FTSE 100 Ibex 35 FTSE MIB FTSE All Share SMI S&P500 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial Nikkei 225 Hang Seng Sensex 30 Bovespa RTS Interfax 344,35 3.382,55 370,37 10.649,58 4.640,69 6.832,83 10.581,54 20.519,75 21.729,27 8.161,16 2.051,82 4.757,88 17.672,60 17.511,75 24.850,45 29.278,84 8.775,00 820,99 19,33 18,92 17,95 17,30 19,68 13,81 21,71 20,00 19,92 21,31 14,75 17,39 15,17 ND ND ND ND 5,47 18,26 18,29 17,41 15,87 18,95 14,74 20,15 20,21 19,97 20,09 14,13 15,04 15,38 ND ND ND ND 6,05 16,65 16,65 15,80 14,53 17,23 13,22 18,51 18,36 18,13 18,27 12,80 13,32 14,12 ND ND ND ND 5,72 Var. EBIT % 2014E 2015E 2016E 4,17 0,57 1,29 3,48 1,14 -2,05 9,33 7,94 7,63 -1,45 3,35 14,55 -2,62 10,79 9,36 14,97 3,54 13,34 6,26 3,45 3,21 8,44 3,81 -6,28 7,75 -1,01 0,28 5,69 4,37 15,59 -3,43 11,09 4,18 15,33 -1,69 -7,22 9,49 9,66 10,13 8,89 9,97 11,47 8,89 9,96 9,95 9,97 10,68 14,00 10,10 8,94 11,18 16,07 22,48 4,71 Media 2015-16E 7,87 6,56 6,67 8,66 6,89 2,60 8,32 4,48 5,12 7,83 7,53 14,80 3,33 10,01 7,68 15,70 10,40 -1,26 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo; ND= dato non disponibile. Fonte: FactSet A livello settoriale europeo, confermiamo Moderata Positività sul Lusso, per il quale il consenso stima una riaccelerazione degli utili e che continua a mostrare forza relativa, anche se la ripidità della salita potrebbe accentuarne la volatilità. Alziamo il giudizio a Moderatamente Positivo sul comparto Industriale, che conferma forza relativa di breve superando i massimi dello scorso anno e tornando ai livelli del 2000. I prezzi contenuti del petrolio influiscono positivamente sui costi di produzione, a cui si aggiungono gli effetti della debolezza dell’euro, che favoriscono i gruppi maggiormente esposti ai mercati esteri, e il QE, dato che un’inflazione più alta consentirebbe ai gruppi del settore manovre sulle politiche di prezzo, anche se la crisi russa e il rallentamento dell’economia cinese restano fattori di rischio. Moderata Positività anche per l’Auto, che beneficiano particolarmente del calo del petrolio e degli stimoli monetari. Ribadiamo il giudizio Moderatamente Positivo sul settore Farmaceutico dopo l’annuncio di operazioni straordinarie che coinvolgono primarie società europee presenti a livello internazionale. Moderata Positività anche per il comparto Energia, che recupera forza relativa nel breve dopo i ribassi dei mesi scorsi legati al forte calo del petrolio. Permane un’estrema volatilità sul comparto Bancario, che ha beneficiato fortemente del QE e, sul fronte domestico, della riforma varata dal Governo sulle popolari, che ha decisamente creato appeal sul settore, ma ha anche risentito delle lettere inviate dalla BCE di innalzamento dei requisiti patrimoniali per alcuni istituti e dell’annuncio a sorpresa del maxi aumento di capitale del Santander. Confermiamo neutralità su Retail e Food & Beverage, che recuperano forza relativa grazie al positivo andamento delle vendite natalizie, migliore delle attese. A livello settoriale europeo Prosegue la forza relativa del DAX che, dopo aver violato i massimi dello scorso dicembre, sta registrando nuovi record. Sul fronte macro, i dati sono incoraggianti: la Germania ha raggiunto il pareggio di bilancio in anticipo nel 2014 e sia l'istituto tedesco IFO che il Governo tedesco hanno rivisto al rialzo le previsioni di crescita per il prodotto interno lordo fino all'1,5% dall'attuale target di 1,3% sull'indebolimento dell'euro e il calo del greggio, con il PIL in aumento dell'1,5% per il 2014 e per l’anno in corso, dal precedente +1,3%. Inoltre, il tasso di disoccupazione di dicembre è sceso al livello record del 6,5%. Particolari effetti positivi giungono anche dal Quantitative Easing della BCE. I fondamentali mostrano ancora multipli di utile e di EBITDA a sconto rispetto all’Eurostoxx, con crescite degli utili a doppia cifra per il 2015-16. Rimane comunque aperta la questione in Russia per i contraccolpi derivanti dall’inasprimento DAX Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 4 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 delle sanzioni alla Russia e la recessione del paese, con il quale la Germania ha intensi rapporti commerciali e un’elevata dipendenza a livello energetico (42% per il gas e 35% per il petrolio). Riportiamo a Moderatamente Positivo il giudizio sul CAC, che tecnicamente ha fornito segnali di forza. La Francia beneficerà degli effetti positivi delle politiche della BCE a sostegno dell’economia, oltre al recupero di competitività dato dalla debolezza dell’euro. I dati macro evidenziano ancora debolezza in termini reali e la fiducia di consumatori e imprese a gennaio si conferma stabile. Sui fondamentali i multipli di utile trattano a sconto rispetto ai multipli del benchmark europeo, a fronte di attese di crescita degli utili quasi a doppia cifra, leggermente inferiore ai principali indici europei. Recuperano forza gli indici domestici, sostenuti soprattutto dai Bancari e dalla riforma delle popolari. Il Quantitative Easing pone le basi per sostenere la crescita, uno dei problemi più rilevanti dell’Italia insieme al debito pubblico, giunto al 131,8% del PIL. L’euro debole consente un recupero di competitività e il petrolio a bassi prezzi favorisce la ripresa data la forte dipendenza dall’estero in termini energetici. Il premio al rischio resta elevato ed eventuali riduzioni di quest’ultimo su livelli più consoni e simili a quelli degli indici europei core condurrebbero ad apprezzamenti importanti del nostro listino. In tale contesto, riportiamo a Moderatamente Positivo il giudizio sul FTSEMIB. CAC Gli indici domestici I dati macro reali continuano a evidenziare stagnazione, anche se la produzione industriale destagionalizzata a novembre (+0,3% m/m) supera le attese e la fiducia dei consumatori di gennaio torna al livello dello scorso luglio. Di contro, scende a gennaio la fiducia delle imprese con la disoccupazione di dicembre vista ancora in aumento. Essendo un paese fortemente importatore di energia, l’Italia dovrebbe beneficiare del prezzo del petrolio così basso; inoltre, la debolezza dell’euro consente maggior competitività. Per il 2015 si stima una crescita del PIL pari allo 0,4%, che segue al calo dello 0,4% del 2014. Per quanto riguarda i fondamentali degli indici domestici, i multipli di P/E 2015 si confermano a sconto rispetto all’Eurostoxx a fronte di crescite degli utili del biennio decisamente più elevate che portano a un PEG inferiore a 1 e decisamente più favorevole. Al momento il nostro paese resta penalizzato da un premio al rischio particolarmente elevato data la congiuntura sfavorevole e le difficoltà nel ritorno alla crescita. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 5 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Crescita degli utili sui settori europei (€) Settore Valore P/E (x) 2014E 2015E 2016E Var. EPS % 2014E 2015E 2016E Euro Stoxx 344,35 Auto 548,44 Banche 135,70 Risorse di base 177,95 Chimici 1.017,56 Costruzioni e Materiali 330,70 Servizi finanziari 326,03 Alimentari 564,67 Farmaceutici 760,60 Beni e servizi Industriali 640,86 Assicurazioni 241,02 Media 235,35 Petrolio & Gas 301,26 Beni personali e per la casa 581,46 Real Estate 228,49 Retail 427,13 Tecnologici 350,52 Telecom 365,28 Turismo e Tempo libero 187,62 Utility 290,34 13,28 9,40 9,05 10,34 15,37 14,09 14,75 18,82 16,79 15,12 10,07 19,76 11,68 19,15 19,43 16,72 16,92 16,73 12,78 14,44 16,59 13,95 29,22 15,93 High 52,84 High 53,42 1,68 10,47 3,82 14,29 -2,18 14,38 6,98 8,26 3,26 6,58 12,69 12,97 9,59 4,48 -10,88 19,95 -1,04 -26,58 4,29 10,88 17,62 7,22 6,35 13,03 75,68 13,24 -10,15 8,95 30,26 68,31 -9,22 3,35 17,17 12,29 16,88 19,33 18,97 18,99 19,01 22,41 19,43 18,78 10,91 26,36 11,16 23,45 22,11 21,05 22,12 19,91 26,81 15,39 15,07 10,60 11,04 12,60 17,18 16,62 16,62 20,70 18,23 16,63 10,44 21,97 15,21 21,15 20,62 18,62 19,54 18,27 15,93 14,89 13,42 12,86 22,03 21,93 11,77 17,91 12,71 9,98 8,62 9,94 3,72 11,17 30,23 10,41 6,14 11,42 15,46 9,25 24,64 3,14 PEG Media (P/E 15E su 2015-16E var. EPS 2016E) 13,69 1,12 14,39 0,82 37,44 0,50 37,68 0,57 11,12 1,46 16,10 0,93 13,55 1,31 9,12 2,07 7,60 2,12 11,46 1,67 4,10 2,81 15,56 1,97 1,82 0,50 10,64 2,03 6,68 3,36 12,23 1,63 14,35 1,26 9,10 1,97 46,47 0,65 3,24 4,75 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Crescita degli utili sui settori europei (€) Settore Valore EV/EBIT(x) 2014E 2015E 2016E Var. EBIT % 2014E 2015E 2016E Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 16,65 11,84 30,49 9,19 13,00 11,68 9,97 14,06 12,03 11,72 11,62 13,91 7,77 11,30 23,83 12,43 11,96 13,53 9,90 11,67 4,17 6,26 10,81 11,31 7,59 11,28 50,33 8,64 2,26 7,77 -0,70 9,21 32,86 6,65 6,12 6,31 10,72 1,96 7,45 10,39 5,85 2,74 -8,39 18,72 -10,31 -23,65 0,34 11,07 6,99 3,01 2,72 8,35 18,09 13,92 3,86 5,45 12,74 44,09 -7,45 0,70 344,35 548,44 135,70 177,95 1.017,56 330,70 326,03 564,67 760,60 640,86 241,02 235,35 301,26 581,46 228,49 427,13 350,52 365,28 187,62 290,34 19,33 14,53 37,19 11,79 15,43 14,11 11,74 16,10 13,32 14,19 12,36 16,74 7,91 13,53 25,92 14,57 15,05 14,86 17,18 11,85 18,26 13,03 33,55 10,68 14,32 12,95 10,96 15,15 12,85 12,82 11,85 14,90 10,44 12,33 25,03 13,43 13,31 14,30 11,90 11,80 9,49 10,34 10,00 16,46 10,23 11,56 2,70 7,81 7,25 9,76 1,92 9,04 34,61 9,32 4,72 8,75 12,17 6,41 20,24 1,55 Media 2015-16E 7,87 10,83 10,64 12,55 9,00 10,38 4,67 7,06 4,61 10,07 2,33 13,88 5,48 10,20 3,86 8,55 13,05 5,93 32,16 1,13 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Performance mercato europeo Il QE annunciato dalla BCE, superiore alle attese in termini quantitativi, ha favorito la propensione al rischio sul mercato, sostenendo in tal modo il deciso allungo dei listini europei. L’ulteriore restringimento degli spread sui titoli governativi ha permesso il recupero del Bancario, anche se il comparto resta il peggiore in termini di performance nel corso dell’ultimo mese. Si Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Auto e Lusso confermano forza relativa nell’ultimo mese. Recupero dei Bancari grazie alla BCE. 6 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 conferma la debolezza dell’Energia, anche se mostra una reazione dai minimi dello scorso mese di dicembre. Di contro, Auto e Lusso confermano forza relativa, a cui si aggiunge anche l’Industriale; quest’ultimo beneficia della politica monetaria estremamente espansiva della BCE, che mantiene sotto pressione l’euro con riflessi positivi sulla competitività dei prodotti europei. La componente speculativa legata a operazioni di consolidamento sostiene il Telefonico. Performance settori europei (€) Settore Valore Euro Stoxx 344,35 Auto e componenti 548,44 Banche 135,70 Risorse di base 177,95 Chimici 1.017,56 Costruzioni e Materiali 330,70 Servizi finanziari 326,03 Alimentari 564,67 Farmaceutici 760,60 Beni e servizi industriali 640,86 Assicurazioni 241,02 Media 235,35 Petrolio & Gas 301,26 Beni pers. e per la casa 581,46 Real Estate 228,49 Retail 427,13 Tecnologici 350,52 Telecomunicazioni 365,28 Turismo e tempo libero 187,62 Utility 290,34 Var. % 1 mese 6,44 13,18 -1,22 0,93 8,03 7,52 7,71 11,73 9,79 8,43 5,25 6,91 3,63 10,48 13,58 11,23 3,36 8,16 7,36 1,72 Var. % 6 mesi 6,88 13,56 -5,49 -8,46 9,06 3,34 11,26 17,71 15,11 9,39 14,93 18,34 -16,57 12,94 17,09 11,32 11,26 19,44 21,93 -1,07 Var. % inizio anno 7,72 14,53 0,88 1,94 9,39 8,34 8,82 12,70 9,86 9,20 6,92 7,72 6,55 10,69 14,24 11,41 3,59 10,47 7,13 3,60 Fonte: FactSet Performance settoriali in % verso Eurostoxx nell’ultimo mese (€) Real Estate 13,58 Auto e componenti 13,18 Alimentari 11,73 Retail 11,23 Beni pers. e per la casa 10,48 Farmaceutici 9,79 Beni e servizi industriali 8,43 Telecomunicazioni 8,16 Chimici 8,03 Servizi finanziari 7,71 Costruzioni e Materiali 7,52 Turismo e tempo libero 7,36 Media 6,91 Euro Stoxx 6,44 Assicurazioni 5,25 Petrolio & Gas 3,63 Tecnologici 3,36 Utility 1,72 Risorse di base Banche -3,00 0,93 -1,22 -1,00 1,00 3,00 5,00 7,00 9,00 11,00 13,00 15,00 Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Analisi settoriale Riepilogo giudizi settori Eurostoxx 6-12m Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Energia Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 6-12m M. POSITIVO Stoxx 600 M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO Euro Stoxx FTSE MIB CAC 40 DAX FTSE 100 S&P500 IBEX M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO Fonte: Intesa Sanpaolo Settori Moderatamente Positivi Bancario. Ribadiamo Moderata Positività. L’avvio del QE da parte della BCE gioca inevitabilmente un ruolo importante per il comparto; innanzitutto dovrebbe condurre a ulteriori restringimenti negli spread sui titoli governativi con riflessi positivi sugli asset detenuti in portafoglio dalle banche. Inoltre, l’intervento ha come obiettivo principale il sostegno alla crescita economica attraverso il canale del credito a imprese e consumatori: da un lato, si dovrebbe assistere a un incremento del volume degli impieghi delle banche, dall’altro a miglioramenti sul fronte delle sofferenze. Inoltre, occorre anche sottolineare come la progressiva riduzione del costo della raccolta, unita alle attese di un incremento delle commissioni sul comparto del debito fisso, costituisca un ulteriore driver positivo. Da ultimo, va ricordato anche il possibile processo di consolidamento soprattutto tra le istituzioni creditizie di medie e piccole dimensioni, con l’obiettivo di creare importanti sinergie e migliorare la profittabilità dei bilanci. D’altro canto, il comparto mantiene elevata volatilità come conseguenza di possibili nuove operazioni di ricapitalizzazione e di ulteriori tensioni sul fronte dei debiti pubblici, soprattutto per quanto riguarda la Grecia. Il QE della BCE fornisce sostegno al Bancario Auto. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo. Debolezza dell’euro e bassi prezzi del petrolio costituiscono importanti driver per il comparto. Relativamente al primo aspetto, il deprezzamento della valuta unica europea favorisce inevitabilmente i gruppi con elevata esposizione ai mercati esteri. Inoltre, livelli contenuti del greggio, che si traducono in una riduzione dei prezzi della benzina, generano minori costi per gli automobilisti, supportando in ultima analisi la domanda di vetture. Volumi di vendite più elevati andrebbero a compensare i maggiori oneri per le case produttrici nell’adeguarsi alle nuove normative antinquinamento e gli investimenti programmati. D’altro canto, lo scenario deflattivo, unito alla maggiore concorrenza da parte dei produttori giapponesi (favoriti dallo yen debole), dovrebbe avere effetti limitativi sui fatturati e sulla crescita dei margini dei produttori europei. A tal proposito, le stime di consenso vertono per un incremento medio di oltre il 4% dei ricavi nel biennio 2015-16, a cui si associano valori di EBIT in aumento di circa il 10%; in tutti i casi, le stime risultano superiori a quelle del benchmark europeo di riferimento. Relativamente all’andamento del mercato dell’auto, il trend registrato nel 2014 dovrebbe proseguire anche nell’esercizio in corso, sebbene con differenziazioni a livello geografico. La crescita globale dovrebbe attestarsi al 3,5%, trainata Debolezza dell’euro e bassi prezzi del carburante sono driver importanti per il comparto Auto Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 8 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 ancora una volta dalla Cina, dove però il ritmo dovrebbe risultare ancora inferiore rispetto alle precedenti esperienze e pari al 7-8%. Intonazione positiva è attesa per l’Europa (+2,5-3%). Volumi in aumento anche per il mercato statunitense (+3%), anche se a livelli inferiori rispetto a quanto registrato nel corso del 2014. Di contro, debolezza dovrebbe arrivare dalla Russia, il cui mercato è fortemente condizionato dalla recessione dell’economia nazionale, con le vendite di vetture che dovrebbero registrare una contrazione del 2% nel corso del 2015. Costruzioni. Manteniamo il giudizio Moderatamente Positivo. Il sostegno alla ripresa economica con l’avvio del programma di QE da parte della BCE dovrebbe dare impulso anche al settore delle costruzioni. Per quest’ultimo, il quadro di riferimento dovrebbe prevedere una ripresa, seppur ancora debole, nell’Europa meridionale, a cui si affianca una moderata crescita nell’Europa centro-orientale. Si confermano migliori le prospettive per il mercato statunitense e per quello dell’area Asia/Africa. I principali gruppi traggono vantaggio anche dai bassi livelli del petrolio, che incidono positivamente sui costi di produzione e quindi sui margini di bilancio. A questo si aggiunge anche il rafforzamento del dollaro soprattutto per quei player il cui fatturato registra una forte esposizione ai paesi dell’area dollaro. Altro fattore che potrebbe catalizzare l’attenzione è rappresentato dalla capacità di incrementare ulteriormente la presenza nei mercati emergenti e in particolare nell’area mediorientale; in questa zona, gli appuntamenti dei Mondiali in Qatar nel 2022 e dell’expo a Dubai del 2020 dovrebbero sostenere la domanda di cemento. Il QE dovrebbe garantire sostegno anche alle Costruzioni. Attesa moderata ripresa nell’Europa meridionale Media. Alziamo il giudizio a Moderatamente positivo da Neutrale, giustificato da attese di miglioramento per la raccolta pubblicitaria nell’anno in corso. Secondo stime ZenithOptimedia, il 2015 dovrebbe registrare un ulteriore incremento della spesa pubblicitaria in Europa (+2,0%), dopo che per il 2014 è attesa una variazione positiva limitata allo 0,8%; quest’ultimo risultato rappresenterebbe la prima variazione positiva degli ultimi quattro anni. A livello internazionale, dopo una crescita del 5,1% nel 2014, sostenuta soprattutto dai Mondiali di calcio e dai giochi olimpici invernali, l’aumento nel 2015 è atteso in limitata diminuzione e pari al 4,9%. Nel prossimo esercizio, la raccolta pubblicitaria è stimata riprendersi nuovamente (+5,6%), grazie ancora una volta al contributo dei principali eventi sportivi e politici in calendario (Olimpiadi brasiliane, Europei di calcio ed elezioni presidenziali negli USA). La ripresa della raccolta pubblicitaria in Europa nel 2015 sostiene i Media Crescita spesa pubblicitaria (Var. %) 2014 Mondiale 5,1 Eurozona 0,8 Francia -0,3 Germania 1,3 Italia 1,5 2015 4,9 2,0 -0,3 1,3 1,5 2016 5,6 - 2017 5,2 - Fonte: Bloomberg su dati ZenithOptimedia Relativamente ai fondamentali, il comparto quota a multipli di utile a premio sia rispetto a quelli dell’Eurostoxx che della media del periodo 2008-14. Gli utili sono attesi da parte del consenso in crescita per il biennio 2015-16 anche se non tali da rendere il rapporto multipli/crescite estremamente favorevole. In miglioramento anche la marginalità, con valori di EBITDA e EBIT in crescita per i prossimi esercizi, grazie anche al prosieguo delle politiche di efficientamento dei costi. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 9 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 USA Petrolio debole e dollaro forte aumentano la volatilità Gli indici statunitensi perdono forza relativa, sulla scia della debolezza del petrolio, dell’apprezzamento del dollaro e di alcune trimestrali del comparto Finanziario poco incoraggianti che ne aumentano la volatilità. Gli indici possono comunque contare sulla solidità dell’economia, in un contesto in cui la Fed conferma un atteggiamento “prudente” nel percorso di rialzo dei tassi. D’altro canto, i bassi prezzi delle materie prime e le preoccupazioni sul fronte economico internazionale, ridimensionate parzialmente dal QE in Europa, provocano comunque un aumento della volatilità anche sul mercato statunitense, con l’indice Vix che si allontana dai minimi. La stagione delle trimestrali evidenzia sorprese positive per il 68,8%, con un aumento degli utili ex-finanziari dell’8,3% a/a, che si comprime fortemente con i risultati di questo comparto. Wall Street recupera dai primi test di rilievo pur perdendo forza relativa nel breve rispetto agli indici europei e aumentando la volatilità: l’indice Vix a metà mese ha toccato i 23 punti, poco sotto i massimi di dicembre posti a 25, per poi tornare in area 16-19. Ad aumentare la volatilità sono i nuovi minimi registrati dal petrolio, che pesano fortemente sugli utili del comparto energetico, anche se sostengono l’accelerazione della spesa delle famiglie. Globalmente preoccupano i prezzi delle materie prime molto bassi: al petrolio si aggiunge infatti il minimo del rame dal 2009, segnato dopo che la banca mondiale ha tagliato le stime globali sulla crescita 2015 al 3% dal 3,4% previsto a giugno e a +3,3% per il 2016 dal +3,5% stimato a giugno. La Fed nell’ultimo comunicato ha manifestato timori di contagio del rallentamento globale e per lo scenario geopolitico; inoltre, l’apprezzamento del dollaro sull’euro riduce la competitività statunitense. Nel complesso, gli indici mantengono intatto il trend rialzista di lungo periodo, supportato dalla crescita economica sostenuta, che dovrebbe condurre a un incremento del PIL nel 2015 al 3,5%, dopo un 2014 cresciuto del 2,5%. I dati usciti in questo periodo confermano una ripresa solida, grazie alla crescita della domanda sia dei consumi sia degli investimenti privati. Il sostegno resta garantito anche dall’atteggiamento ancora accomodante da parte della Fed. I dati macro evidenziano lavoratori in aumento ma salari fermi in modo da non innescare spire inflazionistiche e allontanando quindi la stretta monetaria. Il primo rialzo dei tassi è atteso per giugno con un graduale aumento dato che il tasso di disoccupazione è in calo al 5,6% in dicembre e si stima a 5,5% per quest’anno, ma non essendoci pressioni sulle dinamiche salariali non ci sono stress sul lato inflazione. Permane una moderata sopravvalutazione sui fondamentali dell’S&P500 in termini di P/E sia rispetto alla media storica 2007-13 che al benchmark europeo, giustificati dalla congiuntura solida e da utili attesi in crescita dal consenso anche per il prossimo biennio. Ribadiamo Moderata Positività sull’indice. A livello settoriale, le prime indicazioni positive provenienti dalla recente stagione natalizia garantiscono sostegno al comparto Retail, per il quale manteniamo il giudizio Moderatamente Positivo: miglioramenti nel mercato del lavoro e prezzi contenuti del petrolio hanno incoraggiato gli acquisti. Confermiamo Moderata Positività sul Farmaceutico, con la FDA (Federal Drug Administration) che ha aperto alla commercializzazione di farmaci biogenetici negli USA, garantendo in tal modo alle principali case farmaceutiche di coprire gli elevati costi sostenuti per la ricerca in questo campo. I nuovi minimi dal 2009 registrati dal petrolio potrebbero frenare i progetti sul settore e tengono sotto pressione gli utili del comparto Energia, che comunque recupera forza nel brevissimo, grazie ai timidi rialzi del prezzo del greggio dai minimi dell’ultimo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Dati macro e atteggiamento Fed I fondamentali statunitensi A livello settoriale statunitense 10 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 quinquennio. Confermiamo Moderata positività per le Utility: secondo il consenso, circa la metà dei gruppi che compongono l’indice settoriale potrebbe incrementare la distribuzione di dividendi nel corso del 1° trimestre dell’anno, grazie agli utili solidi. Di contro, si confermano volatili i Finanziari sulla scia delle prime trimestrali non brillanti di alcuni grandi gruppi, con una flessione media degli utili per azione pari al 13% per il comparto. Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€) Valore P/E (x) 2014E 2015E 2016E S&P100 S&P500 NASDAQ 100 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial 903,14 2.051,82 4.278,14 4.757,88 17.823,07 17,06 17,67 20,88 23,67 15,74 16,29 16,82 18,06 19,87 15,92 14,43 14,93 15,80 16,99 14,29 Var. EPS % 2014E 2015E 2016E 4,10 4,69 12,95 5,81 5,06 12,65 18,09 15,64 14,27 23,36 19,12 16,92 6,71 -1,08 11,36 PEG Media (P/E 15E su 2015-16E var. EPS 2016E) 8,82 1,26 8,86 1,33 14,95 1,27 18,02 1,17 5,14 1,40 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Performance mercato americano In termini di performance, il mercato statunitense registra nel corso dell’ultimo mese una moderata flessione, dopo che i principali indici hanno raggiunto comunque massimi storici. A livello settoriale, forza relativa è espressa da Farmaceutici, Retail e Utility. Questi ultimi beneficiano delle attese di una distribuzione di dividendi ancora generosa, grazie a utili solidi e flussi di cassa in crescita; secondo il consenso, circa la metà delle società che compongono l’indice settoriale potrebbero incrementare la remunerazione agli azionisti nel corso del 1° trimestre dell’anno. Di contro, i Finanziari esprimono maggiore debolezza, a causa di indicazioni poco brillanti emerse dalle prime trimestrali, con utili in flessione a doppia cifra; d’altro canto, il prosieguo dell’intensa attività di M&A anche nel 2015 dovrebbe garantire sostegno alle grandi istituzioni. Il comparto Energia registra un saldo negativo nell’ultimo mese anche se mostra nel breve segnali di recupero; nonostante il prezzo del petrolio resti sui minimi degli ultimi anni, gli acquisti sul comparto sembrano giustificati da ricoperture su titoli fortemente penalizzati negli scorsi mesi. Tra gli operatori potrebbe esserci anche la convinzione che il greggio possa aver toccato una soglia minima, dalla quale attendersi un recupero. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Variazioni positive nell’ultimo mese per Farmaceutici, Utility e Retail. Il comparto Energia resta negativo anche se in recupero nel breve 11 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Performance % settoriali verso S&P500 ($) Settore Valore S&P500 2.051,82 Banche 136,76 Retail 183,29 Auto e componenti 206,18 Risorse di base 56,39 Chimici 146,71 Costruzioni e Materiali 123,20 Alimentari 142,52 Petrolio & Gas 89,13 Servizi Finanziari 146,85 Farmaceutici 177,88 Beni e servizi industriali 131,95 Assicurazioni 99,85 Media 181,64 Beni pers. e per la casa 143,58 Tecnologici 140,28 Telecomunicazioni 110,41 Turismo e Tempo libero 195,31 Utility 138,53 Var. 1M (%) -1,46 -8,27 2,12 -3,64 -3,91 -1,70 -0,85 0,34 -4,82 -6,48 4,09 -2,72 -4,73 -3,76 -1,16 -2,23 -1,44 0,45 3,43 Var. 6M (%) 3,26 -1,32 15,85 -7,77 -20,66 -3,94 -3,17 6,03 -20,08 1,86 13,74 2,63 2,53 -1,85 9,69 4,59 -4,95 3,21 12,70 Var. YTD (%) -0,34 -7,60 1,46 -3,89 -4,10 0,05 -0,69 2,74 -2,93 -5,00 3,72 -1,02 -3,60 -3,39 0,29 -0,05 0,14 0,02 3,42 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. YTD: year-to-date, da inizio anno. Fonte: FactSet Performance settoriali in % verso S&P500 nell’ultimo mese ($) Farmaceutici Utility Retail Turismo e Tempo libero Alimentari Costruzioni e Materiali Beni pers. e per la casa Telecomunicazioni S&P500 Chimici Tecnologici Beni e servizi industriali Auto e componenti Media Risorse di base Assicurazioni Petrolio & Gas Servizi Finanziari Banche 4,09 3,43 2,12 0,45 0,34 -0,85 -1,16 -1,44 -1,46 -1,70 -2,23 -2,72 -3,64 -3,76 -3,91 -4,73 -4,82 -6,48 -8,27 -10,00 -8,00 -6,00 -4,00 -2,00 ,00 2,00 4,00 6,00 Fonte: FactSet Analisi settoriale Settori Positivi Settori Moderatamente Positivi Farmaceutico. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo. Un importante fattore di sostegno sembra arrivare dalla decisione presa dalla statunitense FDA (Federal Drug Administration) di aprire alla commercializzazione di farmaci biogenetici. Tale mossa permetterebbe alle principali case farmaceutiche di coprire gli elevati costi sostenuti per la ricerca in questo campo, portando quindi riflessi positivi sulla marginalità di bilancio. Al momento, le stime di consenso sembrano non incorporare ancora questa eventualità nelle stime relative alle crescite dell’EBITDA e EBIT per il 2015; le variazioni risultano infatti inferiori rispetto a quelle Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 12 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 dello scorso esercizio, anche se a valori ancora positivi e superiori a quelli dell’S&P500. Incrementi sono attesi dal consenso anche per quanto riguarda gli utili, che giustificano valori di P/E a premio rispetto a quelli dell’S&P500 e della media storica del periodo 2008-14. Retail. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo. Le indicazioni provenienti dalle vendite dell’ultima stagione natalizia confermano un quadro incoraggiante sotto il profilo della spesa da parte dei consumatori; miglioramenti nel mercato del lavoro e prezzi contenuti del petrolio hanno incoraggiato la corsa ai regali. Inoltre, le principali catene retail hanno applicato fin da subito una politica di sconti per sostenere i consumi, il cui risultato ha portato a incrementi delle vendite superiori alle attese: il dato relativo ai negozi aperti da almeno un anno (same store) ha registrato un incremento del 2,9%, al di sopra del 2,8% stimato dal consenso (Fonte Swampscott). Indicazioni positive giungono anche dalle rilevazioni fornite dalla National Retail Federation (NRF), che evidenziano come le vendite nel periodo in questione abbiano raggiunto il livello più elevato dal 2011. Questi risultati, in uno dei periodi più importanti dell’anno, conducono a stimare miglioramenti degli utili per l’intero 4° trimestre 2014; a tal riguardo, secondo le attese di consenso, l’EPS medio nel corso degli ultimi tre mesi dello scorso anno è visto ancora in crescita, a un ritmo pari al 4,5% (Fonte Bloomberg). Crescita degli utili sui settori statunitensi (€) Settore Valore P/E (x) 2014E 2015E 2016E Var. EPS % 2014E 2015E 2016E S&P500 2.051,82 Banche 136,76 Retail 183,29 Auto e componenti 206,18 Risorse di base 56,39 Chimici 146,71 Costruzioni e Materiali 123,20 Alimentari 142,52 Petrolio & Gas 89,13 Servizi Finanziari 146,85 Farmaceutici 177,88 Beni e servizi industriali 131,95 Assicurazioni 99,85 Media 181,64 Beni pers. e per la casa 143,58 Tecnologici 140,28 Telecomunicazioni 110,41 Turismo e Tempo libero 195,31 Utility 138,53 14,93 10,05 18,88 9,57 10,99 15,03 15,94 18,33 17,75 13,71 15,73 15,24 19,35 14,54 17,65 13,61 13,36 17,25 17,62 5,81 -9,69 5,77 -13,84 -7,86 1,06 13,61 5,62 -1,58 11,93 14,94 7,00 15,82 11,45 -3,19 8,06 8,33 7,46 3,90 17,67 14,89 24,14 14,16 19,39 18,96 22,57 21,02 12,85 16,78 18,93 17,94 21,75 19,07 20,26 16,46 15,22 23,08 18,77 16,82 11,16 21,45 11,19 16,52 17,17 18,60 19,94 25,24 15,56 17,48 16,73 20,38 16,99 19,40 15,07 14,21 19,69 18,35 5,06 33,48 12,56 26,52 17,36 10,42 21,34 5,44 -49,11 7,79 8,32 7,29 6,71 12,24 4,43 9,23 7,09 17,25 2,30 12,65 11,04 13,59 16,96 50,30 14,20 16,68 8,79 42,19 13,49 11,08 9,74 5,29 16,61 9,93 10,69 6,38 14,17 4,17 Indicazioni positive dall’ultima stagione natalizia sostengono il Retail PEG Media (P/E 15E su 2015-16E var. EPS 2016E) 8,86 1,33 22,26 1,01 13,08 1,58 21,74 0,66 33,83 0,33 12,31 1,21 19,01 1,11 7,12 2,27 -3,46 0,60 10,64 1,15 9,70 1,58 8,51 1,72 6,00 3,85 14,43 1,02 7,18 1,95 9,96 1,41 6,74 2,23 15,71 1,39 3,24 4,40 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 13 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Crescita degli utili sui settori statunitensi (€) Settore Valore EV/EBIT (x) 2014E 2015E 2016E Var. EBIT % 2014E 2015E 2016E S&P500 Banche Retail Auto e componenti Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Alimentari Petrolio & Gas Servizi Finanziari Farmaceutici Beni e servizi industriali Assicurazioni Media Beni pers. e per la casa Tecnologici Telecomunicazioni Turismo e Tempo libero Utility 12,80 16,87 13,14 14,01 8,78 12,04 10,48 14,50 11,52 15,95 12,44 12,55 NS 10,68 13,00 9,88 11,01 12,59 13,88 3,35 4,37 -9,06 25,87 5,23 8,82 -14,08 38,27 5,95 28,41 -0,40 6,60 9,67 18,81 4,98 4,33 -2,68 -44,82 8,70 9,18 13,57 6,95 5,79 5,23 3,75 4,59 7,41 9,15 0,07 3,42 7,74 8,87 -27,78 25,91 8,65 15,19 7,71 5,99 2.051,82 136,76 183,29 206,18 56,39 146,71 123,20 142,52 89,13 146,85 177,88 131,95 99,85 181,64 143,58 140,28 110,41 195,31 138,53 14,75 23,94 15,39 22,53 14,56 14,26 13,92 16,14 8,51 19,09 14,39 14,14 NS 12,83 14,48 11,73 14,52 16,18 15,47 14,13 19,02 14,14 16,30 11,34 13,38 11,72 15,47 15,44 17,48 13,46 13,44 NS 11,75 14,00 10,77 11,64 14,05 14,60 10,68 12,73 9,45 16,30 29,13 11,09 11,82 6,71 34,02 9,60 8,22 7,12 NS 10,11 7,71 9,07 6,94 11,57 5,20 Media 2015-16E 7,53 19,30 9,14 27,29 28,77 8,84 15,32 5,52 -5,40 9,39 7,59 6,18 NS 9,63 5,56 8,97 16,42 13,38 5,59 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 14 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Italia Il listino azionario domestico ha superato il primo giro di boa: il QE annunciato dalla BCE. La dimensione degli acquisti e la condivisione del rischio sono due parametri equilibrati che il mercato ha apprezzato. Se ad oggi è impossibile quantificare quanta della liquidità BCE finirà a famiglie e imprese, è un dato certo che buona parte di questi fondi finirà in asset finanziari. Infatti con il QE la BCE acquisterà grandi quantità di debito sovrano provocando una decisa flessione dei rendimenti dei titoli di stato. Saranno premiati quindi gli investimenti alternativi e tra questi l’azionario. I titoli ciclici, soprattutto se esportatori, e i finanziari dovrebbero essere i settori maggiormente avvantaggiati dalle mosse di Draghi, anche se l’effetto positivo dovrebbe essere visibile su tutto l’azionario. L’introduzione del QE andrà infatti a moderare il rischio di deflazione, che potrebbe spingere il premio al rischio verso il basso e di conseguenza alzare i multipli futuri dell’azionario. Inoltre il trend positivo delle azioni potrebbe essere sostenuto dal miglioramento delle aspettative di crescita dell’Eurozona, dalla debolezza dell’euro e dal basso prezzo del petrolio. La manovra della BCE avrà successo se i benefici derivanti dall’iniezione di liquidità e dal ribasso dei tassi saranno trasferiti alle imprese e alle famiglie Alla luce di queste considerazioni si comprende meglio la performance positiva dell’indice domestico, FTSE MIB, che nelle ultime due settimane ha recuperato circa il 13%, battendo anche il benchmark europeo. I mercati per loro natura tendono sempre ad anticipare gli eventi, che, in questo caso, sono stati anche superiori alle aspettative. La debolezza dell’euro avvantaggia le industrie domestiche rendendo i loro prodotti e servizi maggiormente competitivi. L’export italiano al di fuori dell’area euro rappresenta circa il 60%. In tale ottica risultano favorite le aziende industriali presenti all’estero e, in particolare, negli USA e i brand del lusso “made in Italy” conosciuti a livello internazionale. Euro debole e prezzo del petrolio in calo sono gli elementi che spingono all’ottimismo … anche se la cautela è d’obbligo Un ulteriore aiuto all’economia domestica dovrebbe arrivare dal forte ribasso del prezzo del petrolio, che abbassa i costi di produzione per le imprese e riduce il costo energetico per le famiglie. Le prime dovrebbero convogliare i risparmi in investimenti produttivi e le seconde dovrebbero iniziare a spendere e consumare. Il QE dovrebbe avere riflessi positivi anche sul comparto Bancario, anche se la situazione rimane delicata. La generazione di cassa è strutturalmente modesta, quindi rimane poco da distribuire agli azionisti. La redditività è bassa con un ritorno sul capitale investito intorno al 5% a fronte di un costo del capitale decisamente superiore. Le sofferenze, ormai oltre i 180 mld lordi, hanno solo rallentato il ritmo di crescita. Tassi ufficiali prossimi allo zero schiacciano il margine d’interesse, che, viste le condizioni attuali, può essere migliorato solo riducendo i costi del funding o aumentando i volumi. I profitti arrivano quindi da commissioni e attività di trading. Se però il Parlamento confermerà la riforma delle popolari varata dal Governo nei giorni scorsi, il settore potrebbe trovare nuovi spunti e andare incontro ad aggregazioni con interessanti sinergie. Inoltre nel 2015 il settore Bancario dovrebbe evidenziare una riduzione delle rettifiche sui crediti (una volta soddisfatte le richieste della BCE) liberando risorse da destinare all’auspicata ripresa degli impieghi. Multipli, crescite e PEG dei principali indici italiani (€) Valore P/E P/E 2014E 2015E FTSE MIB FTSE All Share FTSE Mid Cap FTSE Star Euro Stoxx S&P 500 20.519,75 21.729,27 27.277,16 20.232,77 344,35 2.051,82 19,32 20,29 20,85 20,77 17,17 17,67 14,78 14,89 13,43 17,92 15,07 16,82 P/E 2016E Var. % EPS 2014E Var. % EPS 2015E Var. % EPS 2016E 12,20 12,31 13,46 11,51 13,28 14,93 28,19 23,19 30,01 12,02 16,59 5,81 30,05 36,46 25,33 34,43 13,95 5,06 21,73 21,38 12,51 49,24 13,42 12,65 Var. % EPS 2015E-16E 25,89 28,92 18,92 41,84 13,69 8,86 PEG (P/E 15E su var % EPS 2016E) 0,68 0,70 1,07 0,36 1,12 1,33 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale; E= expected, atteso. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 15 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Il valore relativo del mercato domestico appare attraente sui multipli 2015 e 2016 rispetto al benchmark europeo, periodo in cui dovrebbe essere maggiormente evidente l’auspicata ripresa economica. La stima di crescita degli utili si mantiene sempre su livelli interessanti pur avendo subito una limatura verso il basso nell’ultimo mese. Rendimento dividendi % Valore FTSE MIB FTSE All Share FTSE Mid Cap FTSE Star Euro Stoxx S&P 500 20.519,75 21.729,27 27.277,16 20.232,77 344,35 2.051,82 Rend. netto 2012 3,52 3,70 3,41 3,14 3,65 2,03 Rend. netto 2013 2,87 2,89 2,27 1,93 3,13 1,91 Rend. Netto 2014E 3,20 3,12 2,59 2,22 3,16 1,90 Rend. Netto 2015E 3,85 3,74 3,02 2,63 3,23 2,05 Rend. Netto 2016E 4,40 4,28 3,34 3,06 3,55 2,20 Fonte: FactSet I principali indici domestici, quali il FTSE All Share e il FTSE MIB, offrono un rendimento del dividendo 2014 in linea con il benchmark europeo, complice soprattutto la forte contrazione di redditività del settore Bancario. Alcune società assicurative, del risparmio gestito e le Utility mantengono invece interessanti dividend yield. Maggiori ritorni per gli azionisti sono attesi nel corso del 2015-16. Performance del mercato italiano Il listino italiano ha iniziato questo nuovo anno all’insegna dell’ottimismo pur rimanendo in un contesto estremamente volatile. Le ultime due settimane hanno mostrato una performance positiva, sostenute dall’approvazione di un congruo QE ma soprattutto dalla rivoluzione normativa che prevede il passaggio a società per azioni delle banche popolari. La notizia ha offerto un nuovo slancio al listino domestico, dove il comparto Bancario rappresenta ben il 27% dell’indice FTSE MIB. Performance principali indici internazionali Valore Var. % 1 mese Stoxx 600 370,37 7,65 Euro Stoxx 344,35 6,44 Euro Stoxx 50 3.382,55 5,95 CAC 40 4.640,69 7,55 DAX 10.649,58 7,33 IBEX 10.581,50 0,99 FTSE 100 6.832,83 3,56 FTSE All Share 21.729,27 6,25 FTSE MIB 20.519,75 6,03 S&P 500 2.051,82 -1,46 NASDAQ Comp. 4.757,88 -0,16 Dow Jones Indus. 17.672,60 -1,95 Nikkei 225 17.511,75 -0,70 Var. % 6 mesi 8,02 6,88 5,93 6,04 9,19 -0,73 0,51 -1,63 -1,50 3,26 6,35 3,43 14,24 Var. % inizio anno 8,12 7,72 7,50 8,61 8,61 2,94 4,06 7,90 7,93 -0,34 0,46 -0,84 0,35 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. Fonte: FactSet Nelle tabelle successive riportiamo i migliori e i peggiori titoli del FTSE MIB ordinati per performance da inizio anno e nell’ultimo mese. Nel corso dell’ultimo mese/da inizio anno, Banca Popolare di Milano ha registrato la migliore performance; l’istituto, al pari delle altre banche popolari, beneficia dell’approvazione da parte del Governo del provvedimento che abolisce anche il voto capitario. Tale decisione aprirebbe lo scenario a nuove operazioni di consolidamento del settore. Mostrano forza relativa i titoli del Lusso, con Tod’s, Salvatore Ferragamo e Moncler che registrano rialzi a doppia cifra. La debolezza dell’euro, arrivato a registrare un nuovo minimo degli ultimi 11 anni nei confronti del Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 16 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 dollaro, rende maggiormente competitivi i prodotti europei sostenendo la domanda di beni di lusso. Inoltre, i primi dati in termini di fatturato di Tod’s e Luxottica mostrano un’accelerazione soprattutto negli ultimi tre mesi dello scorso esercizio. In evidenza anche il titolo Finmeccanica, con il management che ha approvato il nuovo piano industriale 2015-19, annunciando nel contempo che i risultati dell’intero esercizio 2014 dovrebbero essere superiori alle stime. Il gruppo beneficia anche della componente speculativa legata all’ormai avviata trattativa per la cessione del settore trasporti. Tra le migliori performance si evidenzia quella di Telecom Italia. Gli azionisti di Portugal Telecom hanno approvato la vendita delle attività portoghesi di Oi al gruppo francese Altice. Il via libera all’operazione potrebbe dare un'accelerazione al consolidamento tra operatori telefonici in Brasile, dove Telecom Italia controlla Tim Brasil. Migliori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€) Titolo Prezzo Var. % Banca Popolare di Milano 0,71 29,41 Tod's 86,30 19,36 Salvatore Ferragamo 24,23 18,77 Fiat Chrysler Automobiles 11,47 18,23 STMicroelectronics 7,26 17,48 Moncler 13,14 17,22 Finmeccanica 9,07 15,54 Luxottica Group 51,30 14,10 Pirelli & C. 12,69 13,91 Telecom Italia 1,02 13,81 Migliori del FTSE MIB da inizio anno (€) Titolo Prezzo Var. % Banca Popolare di Milano 0,71 30,60 Tod’s 86,30 19,86 Fiat Chrysler Automobiles . 11,47 19,83 Salvatore Ferragamo 24,23 18,72 Moncler 13,14 18,17 Finmeccanica 9,07 17,26 STMicroelectronics 7,26 17,19 Telecom Italia 1,02 15,42 Atlantia 22,17 14,69 Banca Pop. dell'Emilia Romagna 6,25 14,36 Fonte: FactSet Fonte: FactSet Anche per questo mese Saipem presenta la peggiore performance dell’indice FTSE MIB: il titolo, dopo aver registrato un nuovo minimo da febbraio 2004, mostra comunque un recupero nel breve periodo. Il gruppo risente in prima battuta dei bassi livelli raggiunti dal petrolio che frenano gli investimenti in infrastrutture da parte delle compagnie petrolifere; a questo si aggiungono le ripercussioni per la sospensione del progetto per la realizzazione del gasdotto Southstream. D’altro canto, la società potrebbe aggiudicarsi una nuova commessa del valore di 1,5-2 mld di dollari per la fornitura di gasdotti in Kazakistan. In flessione nel corso dell’ultimo mese anche A2A, sulla quale pesano le vendite del 5% del capitale da parte dei Comuni di Milano e Brescia con l’obiettivo di ridurre la loro partecipazione al 50% del capitale. Peggiori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€) Titolo Prezzo Var. % Saipem 7,70 -14,40 GTECH 17,00 -7,76 A2A 0,82 -4,26 Enel Green Power 1,75 -1,41 CNH Industrial 6,71 -0,89 Buzzi Unicem 10,60 -0,19 YOOX 18,25 0,39 Eni 15,05 0,74 Tenaris 12,54 1,21 UniCredit 5,63 2,46 Peggiori del FTSE MIB da inizio anno (€) Titolo Prezzo Var. % Saipem 7,70 -12,15 GTECH 17,00 -8,06 A2A 0,82 -1,97 YOOX 18,25 -0,82 CNH Industrial 6,71 0,07 Tenaris 12,54 0,64 Buzzi Unicem 10,60 0,86 Enel Green Power 1,75 0,98 Terna 3,90 3,62 Banca MPS 0,49 3,66 Fonte: FactSet Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 17 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Analisi settoriale domestica I titoli domestici trattati nelle pagine seguenti sono selezionati in base agli eventi ritenuti maggiormente significativi. Settori Positivi Industriale Nel 2014 la produzione industriale italiana è rimasta debole: il bilancio tendenziale annuo sui primi 11 mesi 2014 mostra un calo, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che sfiora il punto percentuale, nel solo mese di novembre è stato dell’1,8%. Dopo la frenata di oltre sei punti nel 2012 e il calo del 3,2% l’anno successivo, il bilancio annuale della produzione si chiuderà dunque in rosso per la terza volta consecutiva, rinviando al 2015 la speranza di ripresa. Pochi a novembre i settori in grado di sottrarsi al calo generalizzato in termini tendenziali, con crescite limitate per alimentari e tessile-abbigliamento, mentre più robusto è stato lo sviluppo di elettronica (+6%) e mezzi di trasporto (+4,8%). Il 2015 inizia sotto buoni auspici; infatti le industrie italiane dovrebbero beneficiare degli effetti positivi legati da un lato alla svalutazione dell’euro sul dollaro, in grado di aprire spazi di manovra aggiuntivi per i prezzi di vendita delle imprese domestiche, dall’altro ai minori costi di produzione che derivano dalla cospicua discesa del prezzo del petrolio, fondi che potenzialmente dovrebbero essere dirottati in nuovi investimenti. Settore Industriale Titolo Ansaldo STS Giudizio Prezzo (€) Da Moderatamente Positivo a Neutrale 8,92 Capitaliz. (€ mln) 1.783 P/E 2014E 21,74 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 20,91 1,65 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet La cinese Insigma ha deciso di estendere di 30 giorni la validità dell'offerta vincolante a Finmeccanica per l'acquisto di Ansaldo STS e AnsaldoBreda. Il termine infatti scadeva il 15 gennaio. L’offerta vincolante è soggetta ad alcune condizioni, legate ai rischi su alcune commesse. Secondo fonti di stampa (il Sole 24 ore del 29 gennaio), l’offerta cinese sarebbe di oltre 1,8 miliardi di euro, scomponibili in una cifra nell’ordine di 100 milioni per il 100% di Ansaldo Breda e la parte rimanente per il 100% di Ansaldo STS. Per quest’ultima la società cinese dovrebbe lanciare un’OPA obbligatoria sul 60% di capitale flottante (il 40% è detenuto da Finmeccanica). La capitalizzazione attuale di Ansaldo STS è di circa 1,8 mld di euro. In attesa di conoscere l’esito definitivo dell’offerta e considerando che il titolo ha registrato una performance positiva del 24% da inizio agosto 2014 (rispetto all’andamento negativo dell’indice azionario domestico), modifichiamo il giudizio da Moderatamente Positivo a Neutrale. Settore Industriale Titolo Giudizio Prezzo (€) Davide Campari Neutrale 5,74 Capitaliz. (€ mln) 3.331 P/E 2014E 22,94 L’unica offerta vincolante di acquisto finora presentata per l’acquisto congiunto di Ansaldo STS e AnsaldoBreda è di Insigma, il gruppo tecnologico cinese P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 19,81 1,39 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Nei primi nove mesi del 2014 il margine operativo lordo di Campari è sceso sotto il 20% dei ricavi a causa di diversi fattori. Dopo aver ottenuto risultati di successo per molti anni, con un forte track record di crescita tramite acquisizioni che da sempre ha caratterizzato Campari, è iniziata una fase di erosione dei margini iniziata nel 2010 e giunta fino al 2014. Le ragioni che hanno generato questo trend sono state generalmente esogene, come la crescente concorrenza (Germania e Australia) o una recessione profonda e prolungata in Italia, ma sono stati anche gli effetti delle decisioni strategiche aziendali a generare un incremento di costi più di quanto non siano aumentati i ricavi. A partire dal 2015, il margine EBIT dovrebbe invertire il trend negativo, favorito dall'effetto positivo dell’internalizzazione delle attività di imbottigliamento, dalla Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Nel 2015 dovrebbe invertirsi il trend negativo di contrazione dei margini, ma l’outlook rimane cauto a causa dell’andamento incerto in alcune aree chiave 18 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 razionalizzazione del portafoglio prodotti e dalle attività di ristrutturazione e di miglioramento del mix di vendita. La società dovrebbe essere favorita anche da minori costi energetici (basso prezzo del petrolio) e da un dollaro forte che più che compensa il crollo del rublo. Anche se le prospettive sembrano in miglioramento, preferiamo mantenere un approccio cauto sul titolo data l'incertezza su alcune aree chiave (Russia, Germania e Australia). Confermiamo pertanto il nostro giudizio Neutrale sul titolo. Bancario Il 20 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che riforma la governance per le banche popolari aprendo la strada al consolidamento del sistema bancario italiano. Il decreto impone alle banche popolari con attivi superiori agli 8 miliardi di euro di trasformarsi entro 18 mesi in società per azione e superare così la regola del voto capitario (una testa un voto) che ha limitato la contendibilità degli istituti cooperativi. Le banche interessate sono dieci: UBI, Banco Popolare, Popolare di Milano, Popolare dell'Emilia Romagna, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Popolare Etruria, Credito Valtellinese, Popolare di Sondrio e Popolare di Bari. L’eliminazione del voto capitario e del tetto al possesso azionario rende tali istituti contendibili rendendo ingiustificato lo sconto medio del 27% circa sul TBV (patrimonio netto tangibile) a cui storicamente trattano. Inoltre sarà favorito un consolidamento del settore Bancario. Le banche popolari italiane, tuttavia, si sono schierate contro il decreto legge dichiarando che faranno tutto il possibile per bloccare l’approvazione del decreto così come formulato; per farlo hanno meno di settanta giorni di tempo. Settore Bancario Titolo UniCredit Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 5,63 Capitaliz. (€ mln) 33.001 P/E 2014E 15,36 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 11,25 2,13 Nota: E= expected atteso. Fonte: FactSet UniCredit sembra risentire più degli altri bancari della bocciatura che ha colpito la Russia, visto che l’agenzia Standard & Poor’s ha tagliato il rating del Paese da BBB a BB+, con Outlook Negativo. Tuttavia il management di UniCredit, durante un recente aggiornamento della visione strategica sull’area Centro Est Europeo (CEE), pur riconoscendo che gli sviluppi geopolitici rappresentano un fattore di rischio e sottolineando i livelli elevati di non-performing loan, resta positivo sulle prospettive dell’area Europa centro-orientale, tanto è vero che continua a valutare opportunità di acquisizioni selettive. L’area CEE resta una zona strategica per il gruppo italiano per due motivi: l’atteso tasso medio di crescita delle economie locali, superiore a quello dell’Eurozona, e la presenza geograficamente diversificata di UniCredit nei vari Paesi della CEE, che consentono al gruppo di mantenere un’elevata redditività anche in presenza di focolai di crisi. Inoltre il management stima un incremento contenuto dei crediti in sofferenza nell'area per effetto della rivalutazione del franco. Nella regione la banca italiana ha crediti denominati in franchi per circa 1,3 miliardi di euro. UniCredit, inoltre, si aspetta di generare profitti in Russia nel 2015. Confermiamo la nostra valutazione Moderatamente Positiva sul titolo. Il management rimane positivo sulle prospettive dell’area Europa centro-orientale Assicurativo La nuova normativa europea sui requisiti di capitale delle compagnie di assicurazione – Solvency II – è diventata legge e le nuove regole saranno operative da gennaio 2016. Mancano tuttavia alcuni rilevanti dettagli che saranno messi a punto nei prossimi mesi; tra questi, il trattamento dei bond governativi in merito al calcolo del rischio. Si tratta di un argomento importante per le assicurazioni italiane che investono buona parte delle loro riserve (circa il 60%) in BTP. Nel medio termine saranno tuttavia definiti i termini del calcolo della volatility adjustment, ossia il meccanismo che mira ad alleggerire i requisiti di capitale attenuando gli effetti della volatilità e che riguarda i parametri da applicare agli asset delle compagnie, titoli di stato compresi. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 19 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Settore Assicurativo Titolo Giudizio Generali Moderatamente Positivo Prezzo (€) 18,33 Capitaliz. (€ mln) 28.537 P/E 2014E 13,21 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 11,46 3,27 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet La società ha acquistato il restante 24% di Generali Ppf Holding (Gph) dal gruppo ceco Ppf salendo al 100% della compagnia e completando l'operazione annunciata a gennaio 2013. L'acquisto è avvenuto a un prezzo finale di 1,25 mld di euro, in linea con i termini precedentemente annunciati dal Gruppo. A seguito dell'operazione Gph ha cambiato nome in Generali Cee Holding. La società è presente nel mercato europeo centro-orientale, area che rappresenta il quarto mercato del Gruppo con circa 3,5 miliardi di premi nel 2013 e oltre 11 milioni di clienti. Generali, che opera in 10 paesi, ha superato i diversi competitor locali in termini di profittabilità del segmento Danni, con un combined ratio1 dell’87,3% nei primi 9 mesi 2014. Alla luce di quanto esposto confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. Prosegue la strategia espansiva del Gruppo Settori Moderatamente Positivi Cemento e Costruzioni Secondo le stime ANCE, nel 2014 gli investimenti in costruzioni in Italia sono calati del 2,9% su base annua. Il 2015, grazie all’attesa ripresa economica europea, seppur modesta, potrebbe segnare un punto di partenza per una graduale ripresa dei mercati del cemento e delle costruzioni del Sud Europa. Inoltre, le imprese italiane di cemento potrebbero avere benefici dal calo dei prezzi del petrolio, dal rafforzamento del dollaro e da una possibile ulteriore razionalizzazione della capacità produttiva in eccesso. Sul lato negativo, si segnala il rischio che eventuali restrizioni di bilancio pubblico nei paesi produttori di petrolio possano avere un impatto negativo sugli ordini dei general contractor. Settore Cemento e Costruzioni Titolo Giudizio Salini Impregilo Moderatamente Positivo Prezzo (€) 3,07 Capitaliz. (€ mln) 1.528 P/E 2014E 16,53 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 10,65 1,63 Nota: E= expected atteso. Fonte: FactSet Il titolo ha beneficiato dell’annuncio arrivato negli ultimi giorni del 2014 relativo al risarcimento dovuto dall’Autorità del Canale di Panama ai costruttori riuniti in consorzio per fare i lavori di ampliamento del Canale di Panama. La commissione tecnica internazionale, chiamata a valutare la disputa sulle responsabilità dei ritardi nei lavori, ha condannato l'Autorità del Canale di Panama a pagare un primo risarcimento da 234 milioni di dollari ai costruttori, il consorzio composto da Sacyr, Salini Impregilo e la belga Jan de Nul, che hanno già avanzato ulteriori richieste. Altra notizia positiva, giunta nei giorni scorsi, è l'annuncio del finanziamento da 607 milioni di euro per la realizzazione del terzo lotto del Terzo Valico della Genova-Alessandria. I relativi lavori verranno avviati entro il 30 giugno 2015. Salini-Impregilo guida il consorzio, Cociv, con una quota del 64%, confermando il suo ruolo di leader in Italia e in Europa nella costruzione di linee dell'alta velocità e nel settore delle infrastrutture per i trasporti. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. L’assegnazione di nuovi contratti vivacizza il titolo 1 L'indicatore è il rapporto fra spese generali e costi di risarcimento dei sinistri sulla raccolta premi. Un valore inferiore alla soglia del 100% indica che la società ha un margine positivo dalla gestione danni prima dei risultati finanziari. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 20 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Settore Cemento e Costruzioni Titolo Giudizio Trevi Neutrale Prezzo (€) 2,82 Capitaliz. (€ mln) 464 P/E 2014E 19,26 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 12,86 3,02 Nota: E= expected atteso. Fonte: FactSet Trevi ha chiuso i primi 9 mesi 2014 con ricavi pari a 832 mln di euro, in flessione del 14,1% a/a; il margine operativo lordo è sceso a 96,9 mln di euro (-14% a/a) e il risultato operativo netto a 52,7 mln (-21% a/a). Il debito netto è salito a 583 milioni di euro rispetto ai 488 mln di fine settembre 2013. La società ha precisato che l’incremento dell'indebitamento è avvenuto a seguito del posticipo della consegna di alcuni impianti petroliferi. Dopo il recente aumento di capitale, completato lo scorso novembre, il titolo ha riguadagnato l’interesse degli investitori con l’annuncio dell’assegnazione di nuove commesse nei settori Oil & Gas per un valore complessivo di circa 280 milioni di dollari. Nel dettaglio, Drillmec, del gruppo Trevi, ha firmato un contratto per la fornitura di cinque impianti per l’estrazione di idrocarburi a profondità particolarmente elevate ed altri destinati alla perforazione di nuovi pozzi petroliferi. La società a fine settembre 2014 vantava un consistente portafoglio ordini, pari a 1,06 mld di euro, rappresentato in buona parte da commesse correlate a nuovi investimenti in esplorazioni da parte delle società petrolifere. Il recente repentino crollo del prezzo del petrolio ha provocato una contrazione degli investimenti da parte delle società e quindi anche per Trevi lo scenario di medio termine è soggetto a un possibile peggioramento. Confermiamo pertanto il nostro giudizio Neutrale sul titolo. Il basso prezzo del petrolio potrebbe rallentare l’assegnazione di nuove commesse Lusso Il rallentamento della crescita cinese, la volatilità dei consumi in Europa e diversi problemi che hanno limitato le attività di viaggio in tutto il mondo hanno avuto un impatto negativo sul settore, che nel corso del 2014 ha ridotto in modo significativo i guadagni messi a segno nell’anno precedente. Le stime di consenso sul settore indicano una crescita media annua dei ricavi intorno al 5% nel prossimo biennio. Un rallentamento rispetto al passato ma comunque un dato positivo nonostante alcuni fattori, come il calo dei consumi in Cina e in Russia, la debolezza dello yen, e il minor tasso di crescita dei paesi esportatori di petrolio che condizionano l’andamento del settore. Secondo un rapporto redatto da Boston Consulting Group, a trainare la crescita saranno i 15 milioni di consumatori “top luxury”, che, pur rappresentando numericamente solo il 4% del totale mondiale, nel 2014 hanno speso 220 miliardi di euro. A livello geografico l'espansione dei consumatori “top” sarà trainata dagli Stati Uniti, seguiti da Cina, Europa e Medio Oriente. I titoli domestici risultano avvantaggiati dalla svalutazione dell’euro rispetto al dollaro. Settore Lusso Titolo Luxottica Giudizio Prezzo (€) Da Moderatamente Positivo a Neutrale 51,30 Capitaliz. (€ mln) 24.710 P/E 2014E 35,87 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 28,98 1,41 Nota: E= expected atteso. Fonte: FactSet Luxottica ha archiviato il 2014 con un fatturato in crescita a 7,65 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con le attese, accelerando nell'ultimo trimestre grazie tra l'altro a un effetto cambi favorevole. La società ha aggiunto che nel 2014 la generazione di cassa è stata considerevolmente superiore al livello del 2013 (il dato sarà pubblicato insieme ai risultati definitivi). Sotto i riflettori la nuova struttura manageriale con due AD, a cui si è arrivati dopo la crisi di governance iniziata con l'uscita dell'AD Guerra la scorsa estate. Nel 2014 la crescita dei ricavi a cambi correnti è stata del 4,6% (+6,1% a cambi costanti), nel solo 4° trimestre è balzata al 13,4% (+7,9% a parità di cambi). Le divisioni Wholesale e Retail hanno contribuito al risultato dell'anno con un incremento rispettivamente dell'8,6% e del 4,3% a cambi costanti, mentre a Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Fatturato 2014 in crescita, sostenuto dal rafforzamento del dollaro 21 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 livello geografico principale motore della crescita si conferma il Nord America. La crescita dei ricavi, favorita dalla forza del dollaro, e la solida situazione finanziaria potrebbero portare a un aumento del dividendo, aspettative che di recente hanno spinto il titolo ai massimi storici. A questi prezzi tuttavia il titolo quota 29x il P/E 2015 e 14,5x l’EV/EBITDA 2015, a premio rispetto alla media di settore. Modifichiamo pertanto il giudizio da Moderatamente Positivo a Neutrale. Settore Lusso Titolo Giudizio Prezzo (€) Tod’s Neutrale 86,30 Capitaliz. (€ mln) 2.642 P/E 2014E 25,53 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 23,74 2,78 Nota: E= expected atteso. Fonte: FactSet La società ha realizzato nell'intero 2014 un fatturato di 965,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea con l'anno precedente (-0,2%) e poco sopra le stime di consenso (961 milioni di euro). Un segnale positivo è arrivato dal +4,6% dei ricavi nel 4° trimestre, spinto dalle vendite nei multimarca e a da un effetto valutario. L’impatto delle fluttuazioni valutarie, nel complesso negativo nel 2014, si è infatti attenuato negli ultimi mesi dell'anno. Il management si è anche dichiarato ottimista sulla possibilità di centrare un EBITDA di 193 milioni nel 2014 e si è dichiarato ottimista sulle vendite 2015 dopo i primi riscontri sulla vendita della collezione primavera-estate. La società ha terminato il processo di razionalizzazione della distribuzione indipendente in Italia e sta investendo nell’espansione della rete all’estero. Pur apprezzando il miglioramento dei ricavi, manteniamo una certa cautela sull’atteso incremento della redditività a seguito del difficile contesto macroeconomico in cui la società opera, unito ai costi delle nuove aperture. La società tratta 23,7x il P/E 2015 e 12,3x l’EV/EBITDA 2015, al di sopra della media delle società comparabili. Confermiamo il giudizio Neutrale sul titolo. Positivo l’effetto cambio euro/dollaro ma rimane bassa la visibilità sull’incremento della marginalità Settori Neutrali Utility Il 2015 potrebbe essere un anno complesso per le utility italiane che, se da un lato beneficiano del perdurare dei bassi tassi d’indebitamento, dall’altro sono esposte a eventuali modifiche del sistema regolatorio a opera dell’Autorità per l’Energia. Infatti nelle scorse settimane l'Autorità per l'Energia Elettrica, Gas e Servizi Idrici (AEEGSI) ha pubblicato un documento di consultazione sulla trasmissione, distribuzione e misura con i seguenti punti chiave: i) l'obiettivo principale è stato confermato come il miglioramento dell’efficienza energetica e l'integrazione delle fonti rinnovabili in linea con la normativa europea; ii) l'Autorità intende estendere il periodo di regolazione per un periodo di 6 anni (2016-21) dagli attuali 4 anni. Questo documento delinea sostanzialmente l'approccio che il Regolatore utilizzerà per il processo di revisione delle tariffe per la trasmissione di energia elettrica, distribuzione e misura. La novità principale riguarda l’estensione del periodo di regolazione. Settore Utility Titolo Enel Giudizio Prezzo (€) Positivo 3,98 Capitaliz. (€ mln) 37.407 P/E 2014E 12,59 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 12,22 3,27 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet L’AD di Enel, Starace, ha dichiarato che la società si prepara a non rifinanziare o a ritirare dal mercato emissioni obbligazionarie per almeno 4 miliardi di euro. Durante il 2015 andrà a scadenza una consistente quantità di emissioni: 4,1 miliardi, di cui 3,5 miliardi solo nella prima metà dell’anno. Il piano prevede di non rifinanziare i bond a scadenza, ma di rimborsarli utilizzando l’ampia liquidità di cui il gruppo dispone anche a seguito delle dismissioni effettuate fino al 2014. Un’operazione che consentirà di ridurre l’indebitamento lordo, pari a 50 miliardi (39 miliardi quello netto atteso a fine 2014), con la riduzione degli oneri sul debito. L’operazione più importante è stata l’OPV di Endesa, che ha generato un introito di 3,1 mld, alla quale si sono Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Non rifinanzia il debito di 4 miliardi di bond in scadenza nel 2015 grazie alle risorse rivenienti dalle dismissioni 22 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 sommate varie dismissioni di dimensioni più contenute tra i 100 e 400 mln di euro. Sebbene l'impatto della riduzione del debito sarà modesto sul 2015, i minori costi finanziari saranno più evidenti dal 2016 in poi. Manteniamo un giudizio Positivo sul titolo. Settore Utility Titolo A2A Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 0,82 Capitaliz. (€ mln) 2.572 P/E 2014E 12,36 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 12,25 4,87 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Il nuovo piano industriale di A2A, con orizzonte temporale al 2020, sarà presentato entro il 10 aprile. Lo ha precisato il presidente della multiutility lombarda, Giovanni Valotti, puntualizzando che il business plan si focalizzerà in particolare su due punti: la crescita esterna e l'efficienza energetica, oltre a recepire una maggiore attenzione per i territori. Il manager punta a fare di A2A un punto di riferimento delle aziende energetiche lombarde, proponendo aggregazioni che preservino le singole identità territoriali ma che al tempo stesso consentano lo sviluppo di un gruppo di peso che vada al di fuori dei confini regionali. E in futuro non sono escluse alleanze interregionali. Intanto i due azionisti di riferimento della società, i Comuni di Milano e di Brescia, hanno esteso la delibera per poter proseguire nei prossimi mesi con la vendita di azioni programmate pari al 4,5%, che si somma allo 0,5% ceduto lo scorso anno. Apprezziamo la strategia espansiva della società, che potrebbe trarre sinergie dalle potenziali acquisizioni, unite ad agevolazioni fiscali. Confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. A2A vuole espandersi per creare un polo lombardo che si apra poi anche ad altre realtà Turismo e Tempo libero La rivalutazione del dollaro nei confronti dell’euro e la ripresa economica statunitense incoraggeranno la propensione ai viaggi turistici degli americani in Italia. Un monitoraggio dell’Enit su 190 operatori presenti in 28 mercati stranieri rivela che l’Italia si colloca al primo posto delle destinazioni europee più ambite dagli americani. Secondo l’analisi, condotta presso gli operatori turistici locali, per il 2015 si prevedono incrementi nelle vendite fino al 15%, grazie anche al traino dell’Expo. Inoltre il potenziamento dei voli intercontinentali, grazie all’ingresso di Etihad nel capitale di Alitalia, e dei collegamenti ferroviari ad alta velocità è un incentivo agli arrivi da oltreoceano. Trend favorevole anche per quanto riguarda Medio Oriente, Asia e Oceania, dove gli operatori aumentano l’offerta di località italiane all'interno dei cataloghi di viaggio. Buone previsioni da India e Cina, particolarmente sensibili ad Expo (+15% la stima). Settore Turismo e Tempo Libero Titolo Giudizio Prezzo (€) GTech Moderatamente Positivo 17,00 Capitaliz. (€ mln) 2.975 P/E 2014E 11,65 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 10,34 4,46 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Prosegue il riassetto del gruppo GTech, che porterà alla fusione con IGT International Game Technologies, produttore americano di apparecchi per intrattenimento (slot machine). Il CdA della società ha deliberato due passaggi fondamentali: l’acconto sul dividendo, fissato in 0,75 euro pagato nei giorni scorsi, e la riorganizzazione di tutte le attività italiane accorpandole in un’unica società (una riorganizzazione che vale attorno a 2,4 miliardi: GTech ha infatti proceduto al trasferimento sotto il cappello di Lottomatica Holding, controllata al 100%, di tutte le società operative in Italia). L’anticipo sulla cedola ha comportato un esborso complessivo di circa 130 milioni di euro. A beneficiare del dividendo sono stati tutti gli azionisti del gruppo, eccetto quelli che hanno esercitato il diritto di recesso. GTech, come previsto dall’accordo di integrazione con IGT, non pagherà altra cedola fino alla chiusura dell’operazione. Per quanto riguarda i numeri di bilancio, dopo la pubblicazione dei risultati sui 9 mesi la società ha precisato che chiuderà il 2014 con ricavi inferiori alle stime a causa dell'andamento peggiore del previsto delle attività in Nord America, ma rispetterà gli obiettivi in termini di redditività e indebitamento. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Verso l’integrazione con IGT 23 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Il 3° trimestre si è chiuso con un utile in forte crescita e ricavi stabili, grazie soprattutto al contributo positivo dell'Italia. Lo scorso marzo Gtech aveva dato come obiettivi per il 2014 ricavi a 3,15-3,25 mld di euro, EBITDA a 1-1,1 mld e utile operativo a 550-590 milioni. L'indebitamento finanziario netto era visto a 2,47-2,53 mld di euro. Confermiamo il nostro giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. Settore debole nel breve termine Petrolio e Gas Escludendo l’annuncio di tagli di produzione, il mercato dovrebbe registrare il suo equilibrio attraverso un nuovo e più basso prezzo del petrolio. Tale debolezza dovrebbe durare alcuni trimestri per poi lasciare spazio alla ripresa verso fine anno. Le nostre stime vedono un eccesso di offerta ancora intorno al 2% circa. Stimiamo un prezzo medio di 57 dollari al barile per il 2015 con un minimo a 40 dollari. Le aziende petrolifere stanno cancellando i progetti estrattivi più costosi con ripercussioni negative sulle aziende ingegneristiche del comparto. Nel medio termine il miglioramento dei fondamentali, seguito da un’offerta più contenuta (per effetto dei bassi investimenti attuali), dovrebbe portare a una ripresa delle quotazioni visibile già alla fine dell’anno. Le nostre proiezioni indicano un prezzo del greggio a circa 70 dollari a fine 2015. Settore Petrolio e Gas Titolo Eni Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 15,05 Capitaliz. (€ mln) 54.694 P/E 2014E 13,91 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 26,88 7,44 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet L’AD di Eni, Descalzi, ha dichiarato di attendersi ancora un anno di grande depressione per i mercati petroliferi, con il barile che non supererà i 70 dollari con un successivo rialzo nel 2016, quando, secondo il manager, le quotazioni si assesteranno a un livello più equilibrato rispetto ai picchi di 120 dollari che negli scorsi anni hanno creato innumerevoli problemi ai Paesi industrializzati. Certo è che la depressione dei prezzi del petrolio crea problemi alla società che basa gran parte del suo business sull’estrazione e commercializzazione degli idrocarburi. In sintesi, considerando le specificità della società, riteniamo che i driver di medio termine per il gruppo siano i seguenti: i) la cessione di Saipem, il processo è attualmente sospeso; questo è considerato strettamente legato con il processo di rifinanziamento di Saipem; ii) ulteriore cessione di asset, il management ha confermato la vendita di 11 miliardi di euro totali, di cui 5 mld già effettuati; iii) il dividendo potrebbe essere a rischio con un prezzo del petrolio così basso o comunque sotto i 60 dollari (il prezzo di pareggio per l’attività di progettazione è di 45 dollari al barile); iv) la razionalizzazione della divisione downstream (distribuzione) è a buon punto e potrebbe contribuire alla generazione di cassa nei prossimi anni. Le incertezze nel breve sono ancora molte, tuttavia nel medio lungo termine Eni rimane una società solida, in grado di beneficiare della ripresa economica attesa e del conseguente rialzo delle quotazioni. In tale ottica manteniamo invariato il giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. Settore Petrolio e Gas Titolo Erg Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 9,85 Capitaliz. (€ mln) 1.481 P/E 2014E 16,33 Attesa debolezza nel breve termine ma nel medio lungo la società offre buoni fondamentali per beneficiare dell’attesa ripresa economica P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 17,46 5,08 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Dopo i risultati conseguiti nei primi 9 mesi 2014 (l'utile netto è balzato del 112% a 75 milioni, mentre l’EBITDA si è ridotto del 9% a quota 400 milioni), il management ha confermato le indicazioni per l’intero esercizio di un EBITDA a 470 milioni di euro e un indebitamento finanziario netto a circa 700 milioni di euro, in diminuzione rispetto alle indicazioni date a inizio Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Premiata dal riposizionamento industriale verso le energie alternative 24 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 anno. Tali risultati devono essere considerati alla luce della forte discontinuità di perimetro avvenuta nel corso del 2014 per effetto della cessione di ISAB Energy (attività di raffinazione), al netto della quale il risultato risulterebbe in ulteriore forte crescita. Erg ha vissuto un riposizionamento industriale negli ultimi anni che ha portato a una progressiva uscita dal settore petrolifero a favore della crescita nelle energie alternative, e in particolare nell’eolico. La società è diventata il primo produttore di energia eolica in Italia e uno dei primi dieci in Europa. Confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 25 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Idee di investimento La selezione di titoli sotto riportata è scelta in un’ottica di investimento di medio periodo tenendo in considerazione la valutazione fondamentale delle società e l’insieme di condizioni macroeconomiche, micro e di liquidabilità che possono influenzare l’andamento dei prezzi. Selezione di titoli in ottica di medio periodo Favorevoli Motivazione A2A Interessanti prospettive di crescita dopo il consolidamento delle nuove centrali di generazione elettrica. La società offre una buona visibilità sia sull’andamento dell’attività che sulle modalità di riduzione del debito. A2A potrebbe ricoprire un ruolo di primo piano nel futuro consolidamento del settore utility in Italia. Finmeccanica Il piano industriale 2015-2019 porterà significativi cambiamenti alla struttura societaria. I risultati 2014 dovrebbero mostrare un consistente miglioramento a livello di marginalità e risultato netto. Si iniziano a vedere gli effetti positivi della razionalizzazione della società implementata dal nuovo management, che passa attraverso la semplificazione della struttura societaria e la cessione degli asset non strategici. Atlantia La società ha chiuso i primi 9 mesi 2014 con un utile in crescita a/a grazie al positivo contributo delle attività estere ma anche al miglioramento del business domestico. Il titolo ha reagito positivamente ai risultati e ha beneficiato delle indiscrezioni riguardanti la possibile cessione di una quota fino al 40% della sua partecipazione in AdR che valorizzerebbe l’investimento. Atlantia mantiene un interessante dividend yield. BMW Il gruppo conferma utili in crescita costante, così come il dividendo, che garantisce una remunerazione di poco superiore al 3% annuo. BMW annovera continui record in termini di vendite essendo esposto sui mercati emergenti, e stima vendite in crescita del 37% nel periodo 2013-20, grazie soprattutto a Cina e India, viste in aumento dell’80% e del 300%. Il 2014 si chiuderà con il superamento di 2 milioni di esemplari venduti, e un nuovo risultato record per gli utili consolidati ante imposte, con un margine EBIT dell’8-10% nel comparto automobilistico. Nel breve il gruppo ha risentito della decelerazione in Cina e della crisi in Russia, dopo le sanzioni imposte dall’Europa. Enel Green Power I risultati fin qui conseguiti confermano la validità della strategia di diversificazione nello sviluppo tecnologico e geografico, in particolare in Nord America e America Latina. Il piano industriale al 2018, che punta sulla crescita extraeuropea, risulta interessante. Generali La società può contare su una buona diversificazione geografica che le consente di sfruttare i tassi di crescita differenziati dei vari paesi. I coefficienti mostrano un’elevata solidità del Gruppo, che a fine ottobre aveva raggiunto un margine di solvibilità pro-forma del 169%. La società sta valutando un miglioramento della politica dei dividendi. Mediobanca I risultati del primo trimestre 2014-15 confermano un’elevata solidità patrimoniale, con un Core Tier 1 a fine settembre del 12,6%; prosegue l’implementazione del business plan, che prevede una maggiore focalizzazione sull’attività bancaria e una progressiva riduzione delle partecipazioni societarie. Salini Impregilo Il Gruppo ha archiviato i primi 9 mesi 2014 con risultati positivi e il management ha confermato gli obiettivi di crescita per fine anno. Il recente ripristino del flottante sopra la soglia del 25% consente al titolo di rientrare nei principali indici di mercato offrendo maggiore visibilità agli investitori internazionali. Il titolo tratta a sconto sui multipli delle principali società comparabili, solo in parte giustificato dall’incertezza sull’esecuzione di un ambizioso piano industriale al 2017. Sanofi II titolo conferma prospettive di crescita degli utili per il prossimo triennio. L’incremento del fatturato è garantito da una pipeline (portafoglio prodotti) in crescita e in grado di aumentare costantemente i profitti, con un’accelerazione dal 2018. Sanofi si presenta ben diversificata a livello geografico, con focus in Asia e in particolare in Cina. Nel 3° trimestre utili e ricavi hanno superato le attese, confermando le linee guida del 2014. Il titolo potrebbe beneficiare delle operazioni di consolidamento che continuano a interessare il settore, anche se nel breve ha risentito di avvicendamenti del management e del fatto che la rilevante concorrenza negli USA ha portato alla revisione dei prezzi sul farmaco di punta contro il diabete. UBI Banca L’istituto mostra una solida base di capitale con un buon profilo di liquidità, che dovrebbe consentire alla banca di trarre vantaggio dall’attesa ripresa economica nel 2015, e ha superato con serenità l’AQR (Asset quality review) e Stress Test. UniCredit L’istituto rimane focalizzato sullo sviluppo delle attività commerciali, sulla riduzione dei costi e sul controllo dei rischi. Il business plan al 2018 prevede un deciso miglioramento dell’utile netto con un ritorno sul capitale netto tangibile (ROTE) del 13%. I risultati dei primi 9 mesi 2014 sono stati positivi e superiori alle attese e l’istituto ha superato brillantemente gli esami europei: l’AQR e Stress Test. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 26 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Analisi grafica e quadro intermarket Analisi grafica dei principali indici I livelli di questa sezione sono aggiornati alla data del 30 gennaio. S&P500 L’S&P500 perde forza relativa nel breve rispetto agli indici europei sull’apprezzamento del dollaro e il QE lanciato dalla BCE. L’eventuale superamento dell’area 2.064-2.065 fornirebbe un primo segnale di forza con primi obiettivi a 2.072 e 2.085 e successivi obiettivi verso i precedenti massimi storici posti a 2.093-2.095. Solo il superamento di questi livelli favorirebbe allunghi in primis verso 2.120, parte alta del canale rialzista attuale costruito sui minimi del novembre 2013, e successivamente a 2.165 per poi proseguire verso 2.220. Prime barriere in area 2.0642.065 Sul fronte opposto, il cedimento dell’area supportiva posta a 1.988 toglierebbe forza all’ultimo movimento con primi obiettivi a 1.972 e successivamente a 1.965-1.964, area di forte valenza da non perdere; il cedimento di questi ultimi livelli condurrebbe l’indice poi verso 1.951-1.946. In seguito, l’eventuale perdita della zona 1.931-1.926 porterebbe verso il supporto posto a 1.909 per poi tornare a testare 1.882 e successivamente l’area di valenza posta a 1.820-1.814, sotto la quale la grafica si deteriorerebbe. Supporti di forte valenza in area 1.988 e 1.965-1.964 S&P500 – grafico settimanale Fonte: Bloomberg e rielaborazione Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 27 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 S&P500 – grafico mensile Fonte: Bloomberg e rielaborazione Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Stoxx 600 Lo Stoxx600 fornisce segnali importanti di forza superando barriere di alta valenza e riportandosi a ridosso dell’area resistenziale posta a 377. Solo il superamento di quest’ultima, confermata dalla violazione di 379-381, riproporrebbe allunghi verso la zona di valenza posta a 389,3-391,3 con successivi obiettivi a 400-401, massimi assoluti di luglio 2007. Barriere rilevanti 377 e 389,3391,3 Di contro, l’eventuale chiusura del gap giornaliero posto a 365-364 riproporrebbe i test verso 358-357 con successivi obiettivi a 353-351, il cui cedimento toglierebbe forza al movimento di breve in atto. Solo sotto 345 si confermerebbe tale view con primi obiettivi sull’area di forte valenza posta a 332-330. L’eventuale perdita di tale zona riproporrebbe l’area 319 con successivi obiettivi a 315 e a 302,5, supporti sotto i quali si deteriorerebbe decisamente la grafica con target a 300-299. Primi supporti a 365-364 Supporti di rilievo a 353-351 Stoxx 600 – grafico settimanale Fonte: Bloomberg e rielaborazione Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 28 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 FTSE MIB Il FTSE MIB recupera forza relativa nel breve e si riporta a ridosso dell’area resistenziale posta a 20.802, il cui superamento favorirebbe in primis allunghi verso 20.940 e in seguito a 20.992 e 21.375. Quotazioni sopra i precedenti massimi relativi posti a 21.481 donerebbero ulteriore forza all’indice con obiettivi in area 21.896-21.981 e successivi a 22.355, per poi dirigersi verso 22.590. Eventuali violazioni di quest’area, considerata un livello spartiacque, riproporrebbero segnali di forza sulla grafica di medio periodo con primi target a 23.273. Forte barriera in area 20.802 Di contro, l’indice incontra i primi livelli supportivi in area 20.012-19.981 con successivi obiettivi a 19.449. L’eventuale cedimento di quest’ultima condurrebbe a testare l’area 19.254-19.149 per poi dirigersi verso 18.731 e 18.229. Solo il cedimento di 18.031-17.991 fornirebbe un segnale di debolezza al movimento con primi target a 17.791 e 17.729. La perdita di 17.555 riproporrebbe dapprima i supporti a 17.199 e successivamente a 16.780, con livelli intermedi a 17.010. Primi supporti in area 20.01219.981 e 19.449. Area rilevante di medio periodo a 18.031-17.991 FTSE MIB – grafico settimanale Fonte: Bloomberg e rielaborazione Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Cambio EUR/USD L’euro tenta un recupero dall’ennesimo nuovo minimo di periodo registrato contro dollaro a 1,1098, livello più basso da 12 anni. L’eventuale cedimento di quest’area riproporrebbe ulteriore debolezza con primi obiettivi a 1,076 e 1,05, aree dinamiche e statiche di rilievo. L’eventuale cedimento di quest’ultima riproporrebbe il test a 1,017 e successivamente alla parità, con obiettivi anche a 0,986 e 0,96. Supporti rilevanti a 1,1098 Sul fronte opposto, una prima barriera si trova a 1,142, ma solo il ritorno sopra 1,168 favorirebbe un recupero verso 1,188 e 1,211, anche se per avere segnali più decisi sarebbe necessaria la violazione di 1,257-1,26. Solo il superamento di 1,268 e 1,277 favorirebbe distensioni per la moneta europea con primi obiettivi in area 1,288-1,290. Prima barriera a 1,168 e successive a 1,188 e 1,211 Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 29 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Euro -dollaro – grafico settimanale Fonte: Bloomberg e rielaborazione Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 30 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Titoli Euro Stoxx50 e FTSE MIB Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Alimentari Unilever Danone Pernod Ricard Heineken Assicurazioni Allianz ING AXA Assicurazioni Generali Muenchener Rueck Auto e componenti Daimler Volkswagen Renault BMW Peugeot Banche Banco Santander BNP Paribas Banco Bilbao Vizcaya Société Générale Deutsche Bank Commerzbank Beni personali e per la casa Philips LVMH L’Oreal Adidas Retail Carrefour Ahold Inditex PPR Metro Delhaize Group Chimici Bayer BASF Air Liquide Akzo Nobel Area euro Area euro Paesi Bassi Francia Francia Paesi Bassi Area euro Germania Paesi Bassi Francia Italia Germania Area euro Germania Germania Francia Germania Francia Area euro Spagna Francia Cile Francia Germania Germania Area euro Paesi Bassi Francia Francia Germania Area euro Francia Paesi Bassi Spagna Francia Germania Belgio Area euro Germania Germania Francia Paesi Bassi 344,35 564,67 37,04 60,00 106,70 65,16 241,02 147,75 11,39 20,70 18,33 178,30 548,44 79,66 203,80 68,98 102,80 12,34 135,70 6,21 49,00 7,99 37,81 26,13 11,46 581,46 26,75 141,85 155,65 60,54 427,13 28,50 16,31 26,60 177,70 27,89 68,91 1.017,56 128,10 76,83 109,85 63,83 4.999.325 322.142 63.505 38.628 28.320 37.532 226.151 67.522 43.927 50.543 28.537 30.836 240.328 85.223 95.744 20.399 66.091 9.659 483.755 85.713 61.052 49.737 30.445 36.034 13.042 207.910 25.006 72.019 86.945 12.666 99.245 20.941 14.587 82.903 22.431 9.102 7.085 308.404 105.932 70.567 37.884 15.487 Var. 1M (%) Var. 6M (%) Var. YTD (%) 6,44 11,73 13,12 10,05 14,69 9,60 5,25 5,76 3,27 5,67 6,32 5,82 13,18 13,70 8,93 12,88 13,18 19,53 -1,22 -13,47 -1,21 -0,63 6,58 3,06 3,24 10,48 10,35 7,06 11,30 6,70 11,23 13,53 10,58 11,27 12,11 11,27 13,39 8,03 11,20 8,20 6,03 11,16 6,88 17,71 14,75 6,01 24,01 19,14 14,93 14,67 12,95 16,69 19,65 8,72 13,56 21,47 10,91 -1,39 8,83 12,55 -5,49 -16,62 -0,01 -13,16 -0,57 -1,34 5,09 12,94 13,30 12,59 20,99 -16,35 11,32 3,34 22,31 20,91 13,15 -7,60 36,70 9,06 27,59 -8,07 11,69 17,70 7,72 12,70 13,47 10,19 15,65 10,53 6,92 7,57 5,12 7,76 7,82 7,57 14,53 15,50 10,37 13,96 14,51 20,69 0,88 -11,21 -0,53 1,73 8,06 4,56 4,33 10,69 10,77 7,26 11,74 5,07 11,41 12,63 10,54 12,21 11,41 10,19 14,03 9,39 13,36 9,95 6,81 10,72 P/E Var. % EPS Net Div 2015E 2015E Yield 2014E (%) 15,06 20,71 21,41 20,69 21,34 19,51 10,44 10,60 9,86 9,39 11,46 10,46 10,60 11,58 8,52 7,88 10,74 13,55 11,04 11,37 9,02 11,96 8,67 10,33 12,32 21,15 16,82 18,37 26,13 17,55 18,63 16,35 15,99 29,23 16,18 15,76 15,01 17,13 18,54 13,61 20,61 17,47 13,99 8,23 7,45 10,68 12,12 10,60 4,53 -1,01 18,46 4,99 15,26 -7,32 15,92 7,52 7,91 40,70 6,38 -706,67 52,82 13,19 6,57 51,89 12,84 124,70 68,18 10,88 26,65 12,74 12,02 11,29 13,02 14,11 14,61 13,75 15,39 -3,60 15,22 10,79 14,21 3,68 10,31 23,07 3,16 2,17 3,08 2,42 1,54 1,48 4,36 4,74 0,00 4,35 3,27 4,21 2,54 3,01 2,42 2,75 2,82 0,00 3,55 9,66 3,06 4,29 3,69 2,87 0,00 2,22 2,99 2,26 1,72 2,15 2,47 2,42 2,94 1,92 2,22 3,23 2,26 2,39 1,76 3,64 2,18 2,32 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 31 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Costruzioni e Materiali Saint Gobain Bouygues Lafarge Acciona Petrolio & Gas Total ENI Repsol Farmaceutici Sanofi-Aventis Merck Beni e servizi Industriali Siemens Schneider Electric Alstom Deutsche Post ThyssenKrupp Vallourec Thales Risorse di base ArcelorMittal (Ex Usinor) UPM Kymmene Stora Enso Acerinox Media Vivendi Reed Elsevier Lagardere Mediaset Turismo e tempo libero Accor Sodexho Air France Deutsche Lufthansa Area euro Area euro Francia Francia Francia Spagna Area euro Francia Italia Spagna Area euro Francia Germania Area euro Germania Francia Francia Germania Germania Francia Francia Area euro Francia Finlandia Finlandia Spagna Area euro Francia Paesi Bassi Francia Italia Area euro Francia Francia Francia Germania 344,35 330,70 38,54 32,35 61,74 62,66 301,26 45,95 15,05 16,16 760,60 83,58 87,67 640,86 101,00 68,24 28,72 27,84 22,45 20,43 47,62 177,95 8,30 15,37 8,25 13,00 235,35 21,14 21,65 24,59 3,92 187,62 43,70 87,90 7,71 14,90 4.999.325 149.594 21.653 10.871 17.742 3.588 188.159 109.273 54.694 22.208 238.414 110.909 11.331 547.807 91.108 39.888 8.893 33.719 12.705 2.668 9.848 55.622 13.829 8.204 6.509 3.402 195.193 28.573 16.880 3.225 4.635 53.697 10.130 13.812 2.314 6.895 Var. % 1M Var. % 6M Var. % YTD 6,44 7,52 8,29 6,50 6,60 6,55 3,63 5,03 0,74 2,02 9,79 10,50 11,60 8,43 6,78 11,39 6,33 1,44 4,54 -11,77 5,40 0,93 -9,76 10,42 9,27 2,48 6,91 1,63 10,69 10,84 11,73 7,36 15,93 7,92 1,43 7,54 6,88 3,34 2,16 7,26 0,96 -2,57 -16,57 -10,63 -23,95 -12,27 15,11 8,64 36,39 9,39 7,52 0,75 5,01 10,10 4,81 -39,20 8,51 -8,46 -25,22 20,64 16,44 -0,12 18,34 15,74 29,99 5,76 27,65 21,93 19,40 15,35 -10,49 1,85 7,72 8,34 9,38 7,89 6,30 11,49 6,55 8,06 3,72 3,92 9,86 10,47 11,80 9,20 7,73 12,59 6,91 2,94 5,60 -10,20 5,82 1,94 -8,63 12,85 10,96 3,96 7,72 2,18 9,12 13,84 14,07 7,13 17,02 8,16 -3,20 7,74 P/E Var. % EPS Net Div 2015E 2015E Yield 2014E (%) 15,06 13,99 3,16 16,55 14,88 3,20 14,60 21,09 3,22 22,78 -8,97 4,95 21,33 53,94 1,62 24,68 20,24 0,00 15,17 -26,42 6,12 13,93 -27,54 5,32 26,88 -48,25 7,44 14,88 -14,01 12,38 18,23 6,56 2,34 15,58 3,57 3,47 17,61 7,53 1,14 16,63 12,98 2,60 14,03 13,00 3,27 15,58 14,33 2,86 23,82 -29,72 0,00 15,57 4,63 3,05 19,60 212,96 0,49 15,09 -21,03 3,22 13,08 8,98 2,57 12,63 53,60 3,02 10,89 407,66 1,99 14,10 -0,30 4,10 13,31 24,00 3,64 16,07 29,46 3,46 22,01 19,64 2,53 37,90 23,73 1,66 18,27 10,75 2,51 13,65 17,84 5,29 37,71 108,10 0,89 15,98 67,88 2,42 24,01 14,16 1,93 22,44 18,37 2,05 10,28 -150,68 0,00 7,13 83,32 2,68 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 32 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Area euro 344,35 4.999.325 Servizi finanziari Area euro 326,03 47.733 Deutsche Boerse Germania 66,52 12.838 Unibail-Rodamco Francia 250,05 24.519 Tecnologici Area euro 350,52 232.870 Nokia Finlandia 7,09 26.552 SAP Germania 57,49 70.627 Alcatel-Lucent Francia 3,12 8.777 ASML Holding Paesi Bassi 94,43 41.367 STMicroelectronics Svizzera 7,27 6.623 Infineon Technologies Germania 9,54 10.854 Telecom Area euro 365,28 258.784 Telefónica Spagna 13,19 61.429 France Telecom Francia 15,57 41.230 Deutsche Telekom Germania 14,90 67.557 Telecom Italia Italia 1,02 18.628 Utility Area euro 290,34 345.126 E.On Germania 13,60 27.214 Iberdrola Spagna 6,10 38.970 RWE Germania 23,87 14.449 Enel Italia 3,98 37.407 Electricitè de France Francia 344,35 3.535.519 Var. % 1M 6,44 7,71 11,27 16,46 3,36 6,70 -1,30 4,04 5,06 17,46 9,00 8,16 7,94 6,87 9,56 13,81 1,72 -6,01 7,49 -9,52 4,91 6,44 Var. % 6M 6,88 11,26 22,78 21,83 11,26 23,95 -5,94 10,21 45,84 10,87 2,33 19,44 8,52 34,07 22,44 16,41 -1,07 -7,73 11,05 -23,78 -6,18 6,88 Var. % YTD 7,72 8,82 12,33 17,48 3,59 8,08 -1,32 5,02 5,51 17,31 7,80 10,47 10,65 10,00 12,42 15,42 3,60 -4,19 8,99 -6,96 7,63 7,72 P/E 2015E 15,06 16,62 16,93 22,11 19,53 23,63 16,26 24,12 26,23 23,14 19,10 18,38 14,83 16,21 21,28 14,54 14,89 15,63 16,72 11,36 12,22 15,06 Var. % EPS Net Div Yield 2015E 2014E (%) 13,99 3,16 14,38 2,99 8,51 3,16 4,45 3,76 13,28 1,47 7,14 1,97 1,29 1,74 77,87 0,00 32,35 0,72 161,96 4,55 8,31 1,89 8,51 3,97 2,69 5,69 6,67 3,85 16,67 3,36 0,00 1,95 3,37 5,42 0,49 3,68 4,22 4,43 -0,47 4,19 2,99 3,27 13,99 3,16 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 33 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Performance e multipli dei titoli del FTSE MIB (€) Titolo Settore A2A Assicurazioni Generali Atlantia Autogrill Finanziaria Azimut Holding Banca Monte dei Paschi Banca Popolare Emilia R. Banca Popolare Milano Banco Popolare Buzzi Unicem CNH Industrial Davide Campari Enel Green Power Enel Eni EXOR Fiat Finmeccanica GTECH Intesa Sanpaolo Luxottica Mediaset Mediobanca Mediolanum Moncler Pirelli Co. Prysmian Saipem Salvatore Ferragamo Snam Rete Gas STMicroelectronics Telecom Italia Tenaris Terna Tod’s UniCredit UBI Banca UnipolSai World Duty Free Yoox Elettricità Assicurazioni Trasporti Ristorazione Asset Management Banche Banche Banche Banche Materiali e finiture Industriali Industriali Elettricità Elettricità Petrolio & Gas Servizi Finanziari Auto Difesa Scommesse Banche Abbigliamento & Accessori Media Banche Assicurazioni Vita Abbigliamento & Accessori Pneumatici Industriali Servizi petroliferi Abbigliamento Gas Semiconduttori Telecom Acciaio Elettricità Abbigliamento Banche Banche Assicurazioni Ristorazione Abbigliamento Valore 0,82 18,33 22,17 7,08 20,37 0,49 6,25 0,71 11,45 10,60 6,71 5,74 1,75 3,98 15,05 35,56 11,47 9,07 17,00 2,61 51,30 3,92 7,34 5,89 13,14 12,69 16,19 7,70 24,23 4,29 7,26 1,02 12,54 3,90 86,30 5,63 6,40 2,40 8,63 18,25 Market Cap. (mln €) Var. % 1M Var. % 6M Var. % YTD P/E Var. % 2015E EPS 2015E 2.572 28.537 18.308 1.801 2.918 2.493 3.008 3.112 4.147 2.019 9.089 3.331 8.755 37.407 54.694 8.756 19.391 5.244 2.975 43.529 24.710 4.635 6.339 4.344 3.285 6.177 3.509 3.400 4.081 14.507 6.623 18.628 14.804 7.831 2.642 33.001 5.767 6.637 2.197 1.131 -4,26 6,32 12,94 11,32 13,42 3,64 13,43 29,41 12,92 -0,19 -0,89 10,93 -1,41 4,91 0,74 3,07 18,23 15,54 -7,76 4,73 14,10 11,73 7,00 10,92 17,22 13,91 6,79 -14,40 18,77 3,27 17,48 13,81 1,21 2,47 19,36 2,46 5,53 5,54 7,41 0,39 -3,92 19,65 10,41 8,09 7,21 -62,64 -1,81 15,20 -3,94 -16,40 -2,26 -2,80 -14,42 -6,18 -23,95 20,30 50,43 28,20 -10,95 15,46 24,70 27,65 7,15 1,64 10,23 10,54 2,60 -59,19 11,40 -2,90 10,50 16,41 -25,18 -2,11 0,23 -4,17 5,62 3,53 -6,20 -13,79 -1,97 7,82 14,69 13,28 12,98 3,66 14,36 30,60 13,82 0,86 0,07 11,14 0,98 7,63 3,72 4,47 19,83 17,26 -8,06 7,93 12,75 14,07 8,42 11,34 18,17 13,20 6,86 -12,15 18,72 4,63 17,19 15,42 0,64 3,62 19,86 5,44 7,30 7,52 8,35 -0,82 12,25 11,46 20,49 32,15 15,75 16,24 14,40 15,47 14,87 17,42 13,97 19,81 18,66 12,22 26,88 16,62 10,93 14,28 10,34 14,19 28,98 37,71 12,03 13,39 22,86 12,44 13,96 9,51 23,63 13,78 24,36 14,54 12,51 14,43 23,74 11,25 15,13 9,35 61,15 57,03 -1,71 14,77 14,14 High 15,97 Neg. High 21,60 Neg. 53,46 -7,68 16,68 -5,50 4,36 -30,70 53,96 High 41,79 12,15 71,87 22,45 High 46,90 1,07 18,93 19,67 35,34 33,21 14,12 2,27 High 2,83 -4,02 4,03 7,43 30,87 High -9,21 -34,26 34,71 Net Div Yield 2014E (%) 4,87 3,27 3,52 0,26 3,07 0,00 0,32 2,68 0,00 0,94 3,31 1,39 1,71 3,27 7,44 0,97 0,00 0,00 4,46 2,30 1,41 0,89 2,04 4,58 0,93 2,76 2,59 2,47 1,82 5,83 4,44 1,95 2,90 5,13 2,78 2,13 1,25 7,08 0,00 0,00 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 34 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Legenda Benchmark Blue chip Buy-back Buy-out BV CAGR Capital employed Combined ratio Corporate governance Cost/Income ratio Cover ratio Default De-listing Downgrade DPS Due diligence EBIT EBITDA EPS Embedded Value EV EV/Sales EYR Expense ratio Free cash flow IPO Leverage Loss ratio Margine di interesse Margine da servizi Margine di intermediazione Market cap Multiplo NAV NAVPS Overhang P/E P/BV Pay-out ratio Placement (private) Private equity Profit taking Profit warning Public company Rating RAB (Regulatory Asset Base) Risultato di gestione ROCE ROE SPS Small/Mid cap Spin-off Target price Tier 1 Tier 2 Upgrade Valore Intrinseco (VI) Yield Parametro di riferimento Titoli a larga capitalizzazione Riacquisto Acquisizione dall’interno Book Value: mezzi propri della società Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita Capitale investito: mezzi propri + debiti netti Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Expense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi) Norme che regolano il processo decisionale societario Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario) Riserve totali/premi (settore assicurativo) Insolvenza Eliminazione dal listino Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Dividend Per Share: dividendo per azione Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie Earnings Before Interest and Tax: utile operativo Earnings Before Interest, Tax, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo (MOL) Earnings Per Share: utile netto per azione Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto Rapporto tra Enterprise Value e fatturato Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (BTP 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E Spese di amministrazione rapportate ai premi (settore assicurativo) Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico Debiti netti/mezzi propri Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi (settore assicurativo) Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario) Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario) Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario) Capitalizzazione: prezzo x numero azioni Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo, risultato operativo, ecc) Net Asset Value: valore patrimoniale netto Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni Eccesso di offerta di titoli sul mercato Price/Earnings: prezzo/utile netto Price/Book Value: prezzo/Valore di libro Quota di utili distribuita Collocamento (privato) Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate Presa di profitto Annuncio di revisione di stime al ribasso Società a capitale diffuso Raccomandazione/ giudizio Valore del capitale investito netto come riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas alle società di trasporto e distribuzione, al fine della determinazione delle tariffe applicabili Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario) Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito Return On Equity: utile netto/mezzi propri Sales Per Share: fatturato per azione Titoli a bassa/media capitalizzazione Scorporo Prezzo obiettivo Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio. Deve essere pari almeno al 50 % del capitale totale (settore bancario) Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario) Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Embedded Value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o a portafoglio “chiuso” (settore assicurativo) Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 35 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza mensile. Il precedente report è stato distribuito in data 18.12.2014. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia mediante la messa a disposizione dello stesso attraverso il sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) e, per i clienti di Banca IMI, nella sezione Market Hub del sito internet di Banca IMI (https://markethub.bancaimi.com/home_public.html). Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 36 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Gli interessi e i conflitti di interesse – come disciplinati dagli artt. 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Consob n° 11971/99 e successive modificazioni ed integrazioni (di seguito “Regolamento Emittenti”), dall’art. 24 del “Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emesso da Consob e Banca d’Italia, dalla NASD Rule 2711 e dalla NYSE Rule 472 di FINRA, nonché dalle FSA Conduct of Business Sourcebook rules COBS 12.4.9R (3) e COBS 12.4.10R (5) – presenti tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e gli emittenti di strumenti finanziari e i relativi gruppi di appartenenza citati nel presente documento sono disponibili, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 69-septies del Regolamento Emittenti, dalle suddette Rules di FINRA e FSA, unitamente alla “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, sul sito internet di Intesa Sanpaolo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti.jsp Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (quali, tra gli altri, Information Barriers, Crossing Procedures, Watch e Restricted List) atti a gestire i conflitti di interesse derivanti dalle molteplici attività del Gruppo Intesa Sanpaolo in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 2. Gli analisti citati nel documento sono soci AIAF. 3. Gli analisti citati nel documento non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Note metodologiche Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia. Settori e aree geografiche USA/Europa/Italia e cenni sui Paesi emergenti L’universo di riferimento è quello dei settori dell’Eurostoxx 600 e dell’S&P500. La selezione dei settori viene realizzata sulla base dell’analisi dei fondamentali e della forza relativa dei singoli comparti rispetto al benchmark. I suggerimenti di acquisto si riferiscono ad un investimento realizzato con un orizzonte temporale di 6-12 mesi. Dati societari e stime di consenso I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Definizioni e storia delle raccomandazioni Raccomandazioni equity View Definizione Orizzonte Positiva Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Moderatamente Positiva Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il 5% e il 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Neutrale Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il +5% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Moderatamente Negativa Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il -10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Negativa Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Non No Rating La Società viene coperta dal desk Retail Research senza esprimere alcuna raccomandazione o per scelta o per attenersi a precise disposizioni che riguardano circostanze particolari (ad esempio se Intesa Sanpaolo significativo ha interessi o conflitti di interesse particolari nella Società oggetto del documento o ricopre ruoli in operazioni di mercato che riguardano la Società). Rating sospeso La raccomandazione sulla Società viene sospesa se non esistono elementi di natura fondamentale sufficienti per esprimere un giudizio sul titolo. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Non significativo 37 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati sono di tipo quantitativo e qualitativo. Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E, ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di riferimento, o la media, del paniere individuato. Il DCF (Discounted Cash Flow) misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione (definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae l’indebitamento. La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni (ogni divisione viene paragonata ai propri peers) e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business. Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a: Rendimento atteso (yield%); Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato); Analisi della posizione competitiva; SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità). A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito. Analisi tecnica Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 38 Mensile Azioni 30 gennaio 2015 Storia delle raccomandazioni (12 mesi) Emittente A2A Ansaldo STS Ansaldo STS Atlantia (ex Autostrade) BMW Davide Campari Enel Enel Enel Green Power Eni ERG Finmeccanica Finmeccanica Finmeccanica Generali Salini Impregilo Salini Impregilo GTECH (ex Lottomatica) Luxottica Luxottica Mediobanca Sanofi Tod's Trevi UniCredit Unione Banche Italiane (UBI Banca) Raccomandazione Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Positiva Neutrale Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Data di assegnazione/conferma del giudizio* 30.09.2014 30.01.2015 01.08.2014 26.11.2014 30.06.2014 30.09.2014 30.10.2014 01.08.2014 18.12.2014 26.11.2014 30.09.2014 26.11.2014 30.04.2014 29.01.2014 26.11.2014 30.09.2014 30.04.2014 30.09.2014 30.01.2015 29.01.2014 30.10.2014 27.03.2014 30.09.2014 30.09.2014 30.10.2014 30.10.2014 Nota: * Viene riportata l’ultima data di conferma del giudizio precedente alla presente pubblicazione, quando la data di assegnazione è antecedente ai 12 mesi Distribuzione dei rating/rapporti bancari (dicembre 2014) Numero di società coperte: 44 Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima raccomandazione Clienti Intesa Sanpaolo * POSITIVO MODERATAMENTE POSITIVO 6,8% 65,9% 66,7% 62,0% NEUTRALE MODERATA MENTE NEGATIVO 27,3% 50,0% - NEGATIVO 0% 0% Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. 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