Critica "ştiinţifică" şi Eminescu

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Critica "ştiinţifică" şi Eminescu
Mihail Dragomirescu
La critica “scientifica” e Eminescu
Tabella analitica della materia
Introduzione. Eminescu attaccato dagli avversari e dagli amici, per fini estranei alla letteratura. La nullità degli attacchi
degli avversari. La prudenza e l’abilità degli attacchi degli amici: Eminescu aveva dei difetti (ad esempio il pessimismo)
e ha prodotto poco, a causa di “Junimea”, nel cui ambito si è formato. Prove contro queste affermazioni: 1) Eminescu
era pessimista prima di venire a contatto con la società “Junimea”; 2) “Junimea” non ha apprezzato le sue tendenze
pessimistiche; 3) “Junimea” lo ha aiutato solo quando questo aiuto non era in conflitto con i suoi sentimenti di
indipendenza morale; 4) Eminescu, rispetto ad altri scrittori più favoriti dalla sorte, non ha prodotto né meno, né peggio.
Lo scopo dello studio: lo studio dei principi critici “scientifici” in virtù dei quali sia gli amici che gli avversari hanno
falsificato la personalità artistica di Eminescu.
I. Personalità artistica e personalità umana. Sainte-Beuve, sostenitore dell’idea che la personalità umana è la parte
essenziale, reale, vera dell’artista, mentre la personalità artistica è la parte accidentale, ipocrita, falsa: gli artisti sono
attori. Falsità di questa opinione. Prova preliminare: 1) Di un artista, ciò che si impone alla mente delle generazioni
future è la sua opera d’arte; 2) Le opere d’arte scaturiscono dall’attività spirituale spontanea, che rappresenta la
sostanza dell’individuo, e quindi le opere d’arte cristallizzano l’essenza, il vero dello spirito dell’artista; 3) Le opere
d’arte riproducono la percezione sintetica completa delle cose. Essa è l’atto mentale mediante il quale, nella sua
interezza, lo stato d’animo di un uomo è assorbito esclusivamente da un oggetto, in tale stato non esiste contraddizione
fra l’uomo e l’oggetto; quindi essa [la percezione] cristallizza il vero sentimento dell’uomo di fronte a quell’oggetto,
mentre l’opera d’arte, che cristallizza solo questi stati d’animo, rappresenta perciò la parte essenziale, vera dell’artista.
Errore di Sainte-Beuve e della critica “scientifica”. L’arte ci dà le rappresentazioni sintetiche eterne, nello stesso modo
in cui la scienza ci dà leggi analitiche eterne dell’esistenza.
II. Se non è vero che la personalità umana è la parte essenziale dell’uomo, non può essere vero che la personalità
artistica possa essere compresa attraverso la personalità umana. Due modi di spiegare l’opera d’arte: 1) Spiegazione
scientifica; 2) Spiegazione artistica. Spiegazione scientifica proposta dalla critica “scientifica” in tre accezioni; a)
artistico-sintetica; b) per derivazione; c) per causalità. Sebbene queste accezioni siano diverse e utilizzino metodi
diversi, la critica “scientifica” quasi sempre le confonde. Il nostro piano di ricerca.
III. Critica della prima affermazione della critica “scientifica”: lo studio della personalità umana ci offre la
spiegazione sintetica dell’opera d’arte. I critici “scientifici” sono romanzieri. Critica. 1) La comprensione sintetica si
ottiene soltanto attraverso la sintesi creatrice artistica. Tuttavia i critici “scientifici” vogliono proporcela attraverso
l’analisi descrittiva storica, il che non è possibile. 2) Se volessero proporcela attraverso la sintesi creatrice artistica, la
loro critica diventerebbe opera d’arte, e dunque ci proporrebero intuizioni soggettive, mentre la scienza è oggettiva.
Esempi. Dilemma: O questi critici ci propongono la comprensione sintetica delle opere d’arte, e smettono di essere
uomini di scienza, o non ce la propongono, e non comprendono la scienza. Confutazione deduttiva. I critici “scientifici”
rumeni e Eminescu secondo questo punto di vista. Aron Densusianu, Dobrogeanu-Gherea, Grama e il signor Nicolae
Petraşcu. Quanti critici, tanti Eminescu. L’Eminescu di Densusianu, isterico, pazzo; quello di Grama, machiavellico;
quello di Dobrogeanu-Gherea, un uomo senza volontà; quello di Petraşcu, oltremodo simpatico. Motivi che hanno
determinato queste diverse concezioni. La retorica della critica “scientifica” e quindi la sua mancanza di carattere
scientifico sotto questo aspetto. La critica storica letteraria: importanza dal punto di vista storico-nazionale e dal punto
di vista psicologico e sociologico, dal momento che raccoglie fatti e non si smarrisce in spiegazioni soggettive, ma non
dal punto di vista estetico.
IV. Critica della seconda affermazione: La personalità umana ci propone la spiegazione derivandola della personalità
artistica. Spiegazione: Taine e Shakespeare. Spiegazioni relative a Eminescu: la poetizzazione della natura; la
poetizzazione del passato in Epigonii e nella III Satira. spiegazioni relative al pessimismo. Non ha che fare con le
condizioni sociali. Il pessimismo di Eminescu ha radici nel suo modo originale di comprendere le cose. I tre gradi della
comprensione: 1) La riflessione subordinata all’attività pratica: Faust; 2) La riflessione che contraddice l’attività pratica:
Mefistofele. Cause dello squilibrio sociale. L’equilibrio fra riflessione e attività: Goethe … Eminescu in Epigonii non è
riuscito a comprendere l’equilibrio fra riflessione e pratica, condanna la riflessione e innalza la pratica. Il valore morale
di Epigonii. Il pessimismo di Eminescu non discende nemmeno da Schopenhauer. La differenza fra l’uno e l’altro. Il
valore dell’amore in Eminescu. Eminescu avrebbe trovato elementi per il suo pessimismo in qualunque posto fosse
vissuto e qualsiasi cosa avesse letto. Il suo pessimismo è inerente alla sua qualità di artista. Queste qualità hanno diretto
la personalità umana: dalla personalità artistica deriva il conservatorismo, l’amore per il passato, l’odio per i liberali.
Ma nemmeno la personalità artistica può essere a fondamento della spiegazione deduttiva della personalità umana.
Prove: 1) Gli artisti sono individualità uniche, le loro qualità sono ineffabili; 2) Gli artisti sono individualità anche nel
mondo in cui interagiscono con le qualità dell’ambiente; 3) Anche potendo realizzare la deduzione, la sua importanza
sarebbe nulla dal punto di vista letterario. Dilemma: O si può procedere alla spiegazione deduttiva dell’opera, e allora si
dovrà assumere quale premessa l’opera stessa (la petizione di principio), oppure no, e allora non si può fare scienza.
V. Critica della terza affermazione della “critica scientifica”: La personalità umana può spiegare in modo causale
l’opera d’arte. L’opera d’arte ha delle cause. Le opinioni di Kant, Hegel, Schopenhauer. La nostra posizione di fronte
all’affermazione della critica “scientifica”. Nella proposizione citata, la critica “scientifica” intende con personalità
umana l’organizzazione ereditaria e le impressioni delle situazioni sociali e naturali che costituiscono la vita quotidiana.
Confutazione. L’opera d’arte non è prodotta da una qualsiasi particolarità dell’organizzazione ereditaria o da qualsiasi
impressione dell’ambiente. Differenza fra cause positive e negative. Quali sono le cause positive del sistema essenziale
che costituisce la sostanza di un artista? Non esistono metodi per individuarli. L’inutilità della nuova critica. Una
questione da risolvere.
VI. Critica della quarta affermazione della critica “scientifica”: Attraverso lo studio della personalità umana si giunge
a una migliore comprensione artistica dell’opera d’arte. È la pretesa del metodo storico. In cosa consiste la
comprensione artistica di un’opera. Le due condizioni: a) Comprensione analitica degli elementi dell’opera; b)
Spersonalizzazione. Esempi: I lavori che anticipavano la critica “scientifica” cercavano di realizzare queste due
condizioni. L’oscurità dell’idea di Herder: le circostanze in cui è prodotta l’opera avrebbero favorito non solo la
comprensione artistica, ma anche quella scientifica. Rapporto inverso fra queste due comprensioni. L’opinione di
Sainte-Beuve. La critica “scientifica” rende oscura la comprensione artistica dell’opera: 1) a causa dello studio della
vita degli artisti; 2) a causa della sua tendenza a criticare l’opera dal punto di vista di un ideale. Il risultato a cui
giungono Densusianu e Dobrogeanu-Gherea quando applicano queste due concezioni a Eminescu. Luceafărul giudicato
attraverso le idee scientifiche di Densusianu. La III Satira giudicata in modo analogo da Dobrogeanu-Gherea.
Luceafărul reso oscuro dalle “uve acerbe, guaste” di Gherea. La III Satira resa oscura in modo analogo da Densusianu.
La prudente abilità di Gherea. Înger şi demon secondo Densusianu e Gherea. Il piccolo demone e il gigante Prometeo.
Come Gherea spiega la poesia. Il dilemma nei confronti del Demone. La spiegazione della sostanza artistica profonda di
Înger şi Demon. Conclusione. Gli artisti sono amati per la loro opera. La simpatia o l’antipatia nei confronti delle loro
qualità umane oscura la comprensione delle loro opere artistiche. Le lagnanze degli artisti viventi. La vera critica viene
dopo che la personalità umana dell’artista è stata dimenticata. Conclusione: la critica “scientifica”, contestabile dal
punto di vista scientifico, è la nemica della vera arte e dei veri artisti.
(Mihail Dragomirescu, Critica “ştiinţifică” şi Eminescu, in Scrieri critice şi estetice, ed. Z. Ornea, Bucureşti, EPL,
1969, pp. 271-275)