Il piede e la postura

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Il piede e la postura
IL PIEDE E LA POSTURA
A cura del Prof. Maurizio Fraticelli
Il piede è un capolavoro unico di architettura o meglio di bio-meccanica; in uno spazio estremamente
piccolo si concentrano: 26 ossa, 33 articolazioni, 114 legamenti, 20 muscoli, 250.000 ghiandole
sudorifere.
La complessità strutturale del piede è dovuta alle sue funzioni, molteplici e soprattutto molto precise;
infatti una struttura così piccola riesce ad adattarsi a situazioni diverse, affrontando terreni impervi,
come quelli montani, senza farci cadere, oppure correndo in pianura, per arrivare a mantenere il
corpo in equilibrio su superfici molto piccole, come nel caso degli acrobati. Appare chiaro che il piede,
fulcro principale del nostro organismo, presieda alla: stabilizzazione della stazione eretta, propulsione
e movimento; adattamento della marcia sul terreno, coordinazione della postura.
Anatomicamente il piede si divide in 3 parti:
Avampiede – formato dalle dita e dai metatarsi;
Mesopiede - formato dalle ossa che si trovano in mezzo al piede;
Retropiede – la parte terminale, di cui il calcagno è il pilastro.
Il piede è collegato alla gamba e al resto del corpo dai legamenti, articolazioni e muscoli.
Mentre ci muoviamo, dalle dita al polpaccio si mette in azione una fitta rete di muscoli, che prendono
rapporto con il ginocchio sino alla colonna vertebrale e all’articolazione temporo-mandibolare.
Ecco perché un appoggio al suolo scorretto si ripercuote ovviamente sul piede, ma anche sul
ginocchio, sulla colonna vertebrale ed oltre, determinando delle tensioni che possono essere causa di
dolori quali: cefalea, sciatalgia, mal di schiena, algie alle gambe (solo per citarne alcuni).
La postura è di vitale importanza ai fini di un corretto equilibrio dell’organismo e per ridurre
l’incidenza di diverse malattie.
Il sistema posturale è un insieme molto complesso che schematicamente si compone da: sistema
nervoso centrale e periferico, il piede, i muscoli, le articolazioni, l’occhio, il sistema cutaneo,
l’apparato stomatognatico (sistema occlusale e lingua), l’orecchio interno.
Il sistema nervoso centrale utilizza le informazioni ricevute da occhio, pianta dei piedi e cute in primo
luogo, per avere la consapevolezza della posizione del corpo nello spazio e poter impostare
correttamente quanto voluto nei confronti del mondo esterno e di se stesso.
Se, nel tempo, sorgono problemi a qualsiasi livello, in un primo momento il sistema descritto cercherà
di “compensare” in qualche modo, fino a quando potrà, ma successivamente a questi aggiustamenti si
potranno verificare alcune delle seguenti patologie:
vizi di appoggio plantare, spalla più alta, rotazioni del bacino, atteggiamenti scoliotici, testa inclinata. I
pazienti lamenteranno nel tempo: cefalee, cervicalgie, nevralgie, difetti di masticazione e di
occlusione dentale, click mandibolari, dorsalgie, lombalgie e lombosciatalgie.
CORRELAZIONE TRA PSICOLOGIA E POSTURA
Spesso le tensioni muscolari sono sentite come “come corde di violino”.
Questi muscoli "tesi come corde di violino" avrebbero la funzione di inibire processi emozionali.
L'emozione rappresenterebbe la fase "preparatoria“ di un sentimento. Per esempio la rabbia, con la
sua tensione preparatoria, genera tra le altre cose una "preparazione" all'attacco, cioè al
comportamento aggressivo vero e proprio. Pertanto come si può inibire tale preparazione all'azione?
Facendo forza su se stessi mediante una contrazione continua e quindi spastica dei muscoli; tutto ciò
nel tempo porta ad una variazione della normale fisiologia muscolare che si evidenzia appunto in una
contrazione spastica e quindi continua.
A causa della cronica contrazione, il processo emozionale, la rabbia, non vengono totalmente
eliminati, anzi bloccati, ma sono sempre presenti, anche se il soggetto non ne ha consapevolezza. La
contrazione muscolare diventa contrazione "cronica" (o vera e propria contrattura) che blocca, dalla
periferia del corpo, ogni evoluzione spazio-temporale dell'emozione medesima. Ecco dunque che cosa
sono "i muscoli tesi come corde di violino": contrazioni muscolari croniche che hanno lo scopo di
impedire che il soggetto “viva” e “senta” consapevolmente e “agisca” le sue emozioni.
A questo proposito l'esperienza clinica insegna che "sciogliere" tali contrazioni croniche non è
semplice, perché esse devono essere considerate alla stessa stregua di meccanismi di difesa, che sono
divenuti componenti stabili della personalità dell'individuo.
Il soggetto pertanto tende a impedire, in modo automatico, che manipolazioni meccaniche esterne
modifichino tali contratture muscolari. Si tratta, va ripetuto, di vere e proprie resistenze al
cambiamento, che sono in qualche modo divenute costituenti stabili della personalità. Inoltre, sempre
sulla base dall'esperienza clinica, risulta che, spesso, quando la manipolazione della contrattura ha
successo, essa riappare.
Non esiste una postura “ideale” uguale per tutti ma una postura sana e funzionale. Una tale postura è
quella che dà all’individuo un buon appoggio con rimbalzo e scarico del peso sui piedi e dai piedi a
terra.
È stato ad esempio osservato come donne che soffrono di dolori mestruali, scarichino il peso
corporeo nella zona interna del piede; che gli anziani senza prospettive future poggiano il peso sul
tallone che rappresenta concretamente più che mai il passato ormai certo e rassicurante, etc.
La postura è quindi il modo di “stare al mondo”, non è soltanto la risultante di complessi meccanismi
neuro-fisiologici e bio-meccanici, ma è altresì l’espressione del proprio modo di gestire le emozioni.
VARICI E POSTURA
Le gambe gonfie costituiscono un problema molto fastidioso e diffuso; le cause più frequenti sono
rappresentate dalla insufficienza venosa (vene varicose) e dalla alterata abituale posizione del corpo
(postura alterata), o da entrambe le due situazioni.
Mentre la prima è legata alla costituzione, alla ereditarietà e quindi non è possibile evitarla, la
seconda può essere, se non evitata, almeno corretta con una adeguata ginnastica detta posturale.
Tutte le patologie che modificano i rapporti tra i vari segmenti ossei come: scoliosi, accorciamenti
traumatici di un arto, posizioni prolungate che comportino uno squilibrio di funzione delle colonna o
del bacino, provocano a loro volta un disquilibrio del bacino con insufficiente svuotamento venoso a
carico della pianta del piede. Questa insufficienza venosa su base “posturale” è molto spesso
reversibile senza dover ricorrere a cure chirurgiche o lunghe terapie farmacologiche; basterà, in casi
selezionati, modificare adeguatamente la postura per ottenere una buona correzione dell’appoggio
plantare, in modo da ridurre gli atteggiamenti comportamentali sbagliati agendo sul tono muscolare.
PREVENZIONE POSTURALE
Determinante è la prevenzione sulle persone di qualsiasi età ed in particolare durante la:
età evolutiva (per non far cronicizzare errati atteggiamenti posturali)
età adulta (per correggere errati appoggi plantari).
Sarà quindi opportuno effettuare:
a) indagini periodiche per la valutazione dell’appoggio
b) valutare la evoluzione nel tempo della ortesi plantare che stabilizza l’appoggio del calcagno e
distribuisce uniformemente il carico sulle teste metatarsali, compensando in tal modo uno scorretto
(instabilità posturale) appoggio del piede.
Attualmente ci si avvale di una strumento, il baropodometro elettronico (BPE), che offre la possibilità
di valutare soggetti affetti da disturbi posturali, sia in fase statica (in piedi da fermi) che durante la
deambulazione.
Sono tante le patologie che possono avvantaggiarsi di un esame posturale, tra queste a titolo di
esempio si ricordano: dismorfismi e paramorfismi del rachide, spondilolisi e spondilolistesi, displasia
congenita dell'anca, ginocchio valgo, piede torto congenito, alluce valgo, artrosi, esiti di noxae
traumatiche (fratture, lussazioni, distorsioni, lesioni muscolari e tendinee), malocclusioni, bruxismo e
nel campo estetico l’insufficienza venosa, l’adiposità localizzata e la cellulite.
LA PEDANA BAROPODOMETRICA
Il baropodometro rileva la distribuzione della pressione esercitata dal corpo sulla pianta del piede,
trasmettendo tali informazioni ad un software che provvede a fornire il relativo riscontro visivo.
Il paziente è invitato a camminare su una pedana, costituita da centinaia di microsensori, scalzo,
semplicemente stazionandovi sopra per alcuni secondi (rilevazione in statica), o camminando per
circa 2 metri (rilevazione in dinamica).
I microsensori trasmettono al computer le informazioni relative alle pressioni del piede, visibili sul
monitor del pc. Si passa alla terza fase, con la costruzione del plantare idoneo a compensare i difetti di
appoggio del paziente.
La statica normale prevede una mappatura con rosso solo nel retropiede bilateralmente e
centralmente, verde nella parte anteriore trasversalmente e bilateralmente, blu al bordo laterale del
mesopiede e intorno a zone di colore verde o rosso.
La mappatura permette di evidenziare, rispetto al piede normale, zone di ipercarico o ipocarico,
secondo un codice a colori.
Appare chiaro, come una postura equilibrata sia di vitale importanza per un organismo sano.
L’economia generale organica risentirà a vari livelli di una postura non corretta. Così l’adolescente
potrà avere, a causa di postura scorretta, delle serie ripercussioni sulla sua crescita, mentre le
performance dello sportivo saranno ridotte. I dolori della colonna vertebrale e le algie muscolari nei
lavoratore peggioreranno, nel caso di un cattivo appoggio plantare, il quale, inoltre sarà responsabile
di peggioramenti della patologia venosa e adiposa-cellulitica tanto nell’adolescente quanto nella
donna matura. Per evitare i problemi sopra elencati ed altri di vario ordine, è opportuno che tanto
l’adolescente quanto l’adulto si sottopongano a controlli posturali. Tutto ciò permetterà di valutare
l’eventuale necessità di un’ortesi plantare per correggere i difetti suindicati effettuando quindi vera
e propria terapia della postura. Parimenti importante sarà la prevenzione intesa così come la
valutazione nel tempo della correzione dell’appoggio con ortesi.