- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

Transcript

- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 29 luglio 2007
TROVA LE DIFFER
La riforma europea dell’Ocm vino
Attacco ai vini
di qualità
N
on c’è pace per
i vini Doc di casa nostra. Periodicamente, puntuale
come le tasse, giunge da
Bruxelles una qualche
proposta che mette a repentaglio le produzioni vinicole più pregiate. L’ultima porta il nome di
Ocm vino (Organizzazio-
ne comune di mercato).
È un documento, già approvato dalla Commissione europea, che contiene le regole per la riforma del settore vitivinicolo nei 27 Paesi dell’Unione europea. Per entrare
in vigore deve ottenere il
consenso del Consiglio
dei ministri agricoli del-
l’Ue. L’Ocm vino fa tanta
paura ai produttori del
Doc. Il perché ce lo spiega il direttore del Consorzio di tutela del Prosecco doc ConeglianoValdobbiadene Giancarlo
Vettorello: «La nuova
Ocm nasce da questa idea di fondo: il vino europeo è troppo protetto,
SI POTRÀ VINIFICARE
LONTANO DAI VIGNETI?
LIBERALIZZARE GLI IMPIANTI
SOLO PER MECCANIZZARE
D
al gennaio 2014, dice l’Ocm vino, l’impianto dei vigneti è liberalizzato. «Non ci sono dubbi che ci siano state storture nel sistema attuale di
diritti d’impianto (che prevede, sostanzialmente, che
si reimpianti solo quanto si
estirpa) – afferma Vettorello – ma la soluzione non
è liberalizzare tutto». «Ho
un forte timore – aggiunge il professor Fregoni –
che si impianterà molto
nelle zone meccanizzabili
e poco o nulla in quelle di
qualità». «Non solo l’Italia,
ma anche Francia, Spagna,
Germania, Austria e Lussemburgo valutano inopportuna e pericolosa tale
misura – sostiene Zanchetta –. Tale misura appare in contrasto con lo
schema di estirpazione dei
vigneti da parte di quei produttori che non sono concorrenziali sul mercato e ai
quali viene offerto un incentivo economico per abbandonare il vigneto: tale
esubero è quantificato in
200 mila ettari».
U
na proposta dell’Ocm che fa infuriare i prosecchisti è
quella che prevede che
per ottenere la Denominazione di origine si dovrà garantire solo la provenienza delle uve, indipendentemente dal luogo in cui vengono trasformate in vino.
«Questo provocherà
un distacco tra vino e territorio – sostiene il professor Fregoni – e, soprattutto, chi controllerà
i vari passaggi?». «Se pas-
VIETATO L’USO DELLO ZUCCHERO
L’
argomento che suscita interesse è la
proposta di abolizione dell’utilizzo di zucchero di bietola o canna per l’arricchimento dei mosti che non
hanno ottenuto dalla vite una concentrazione zuccherina tale da poter sviluppare un vino dotato del necessario grado alcolico.
«La pratica del rafforzamento dei mosti “deboli” –
spiega Zanchetta – finora è
stata applicata in maniera
difforme dai vari stati
membri. In Italia l’arricchimento può avvenire solo concentrando il mosto
dell’uva; altrove anche mediante l’aggiunta di saccarosio, zucchero quindi proveniente da colture estranee alla vite. Il maggior onere economico derivato a
coloro che usano lo zuc-
chero d’uva è compensato
con le casse della comunità
attraverso un congruo contributo finanziario; un sostegno che con la nuova
normativa verrebbe totalmente eliminato. L’abolizione della pratica dello
zuccheraggio è stato il cavallo di battaglia con il quale si sono battuti a Bruxelles i vari ministri agricoli italiani».
tesi della “proposta Paese” da
portare a Bruxelles nel negoziato sulla riforma del settore
vitivinicolo». La proposta della Commissione europea «è un dossier complicato», ha
precisato il ministro. «L’ultimo esempio è
stato il tentativo – ha proseguito De Castro
– di Francia e Germania di modificare i criteri di riparto degli aiuti a svantaggio di Italia e Spagna».
ULTIMA ORA: Entro novembre
una proposta italiana per l’Ue
N
el corso della sua audizione alla
Commissione agricoltura della Camera il ministro Paolo De Castro ha annunciato che a metà ottobre sarà convocato a Roma un incontro pubblico tra Governo, parti sociali e rappresentanti del Parlamento per trovare «entro novembre una sin-
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
ABBONAMENTI 2007:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22 - Sostenitore 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
Questo settimanale
è iscritto alla FISC
Federazione Italiana
Settimanali Cattolici
Socio del CONSIS
CONSORZIO NAZIONALE
SETTIMANALI
SOC. COOP. a r.l. - ROMA
ed associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Conto corrente postale n. 130310
e-mail: [email protected]
www.lazione.it
“I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente
nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in
base a quanto predisposto dal D. Lgs n.
196 del 2003.”
Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437
TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V.
"L'Azione fruisce dei contributi statali diretti
di cui alla legge 7 agosto 1990, .250".
Redazione e amministrazione
Tel. 0438 940249
non ha saputo allinearsi alla concorrenza mondiale, e quindi rischia
di perdere contatto con il resto del
mondo. Come risolviamo questo
problema? DereMario Fregoni
Giancarlo Vettorello
golamentando,
come hanno già
fatto Australia, Sudafrica, ca talmente tanto da
California e Cile, merca- smontare la filosofia di
ti che hanno avuto cre- produzione dei vini di
scite esponenziali negli qualità in Europa». E lo fa
ultimi anni. C’è la con- in tre mosse che sotto ilvinzione che si deve sem- lustriamo: modificando le
plificare, poiché il consu- regole sull’etichetta, libematore oggi si perde leg- ralizzando dal 2014 l’imgendo le etichette del pianto dei vigneti e convecchio mondo». Sen- sentendo la trasformanonché il rimedio rischia zione dell’uva in vino andi essere peggiore del che al di fuori del luogo di
male perché, osserva Vet- produzione. «Se passa
torello, «l’Ocm semplifi- l’Ocm vino – dichiara a
Chiuso in redazione
il 25.07.2007 alle ore 18.30
sa l’Ocm il produttore di
Prosecco Doc di Valdobbiadene o Farra può caricare le sue uve in un camion, portarle in Basilicata o in Centro Europa,
lì qualcuno li vinifica e
quel vino è Prosecco Doc
– spiega Vettorello –.
È una cosa da matti. Se
io prendo le uve in Chianti e le por to qui a Solighetto, non faccio il
Chianti ma un vino rosso
da uve Sangiovese. Perché non ho l’esperienza,
il confronto, le tecnologie, la tradizione e la cultura dei produttori del
Chianti.
In questo modo si perde l’identità del prodotto.
Negli Usa non comprano
il Prosecco perché costa
poco, ma perché offre alcune garanzie».
ETICHETTE: MA DOV’È
LA TRASPARENZA?
O
ggi solo per i vini
Doc o Igt è possibile scrivere in etichetta il nome del vitigno – Merlot,
Raboso, Prosecco... –. Sui
vini da tavola base si può
scrivere solo “Bianco” o
“Rosso”. L’Ocm dà la possibilità di indicare la varietà
dell’uva e l’annata della vendemmia anche per i vini generici da tavola, allo scopo
di fornire elementi di maggior trasparenza nei riguardi del consumatore.
«Ma i vini da tavola non
hanno alcun sistema di controllo – osserva Vettorello
–, perciò questa norma non
è un vantaggio per il consumatore, ma una presa in
giro, perché chiunque, un
domani, potrà prendere un
vino rosso qualsiasi e scriverci sopra qualsiasi cosa,
tanto nessuno è in grado di
verificarne
la veridicità. Pensiamo solo
alla nostra
esperienza: per i vini
Doc,
che hanno
controlli
Narciso Zanchetta
molti stretti, non si verificano frodi,
mentre gli Igt, che sono sottoposti a verifiche meno
serrate, ogni tanto vengono spacciati per Doc». «I
produttori – aggiunge Narciso Zanchetta, presidente
del Comitato tecnico vini
Doc – vedrebbero annullato il lavoro di anni, durante
i quali hanno lavorato sulla
diversità qualitativa determinata dalle caratteristiche
legate al territorio di provenienza».
RICERCHE DI MERCATO
prattutto tra i ragazzi. Dall’undicesima edizione de
“Gli italiani e la birra”, indagine di mercato condotta per conto di Assobirra ogni anno dalla società di ricerche Makno presso un
campione di 1500 persone
rappresentativo di tutta la
popolazione italiana adulta, emerge che “ormai si
tratta di un vero e proprio
testa a testa con il vino perché gli estimatori di birra
in Italia sono arrivati al
68%”. Impensabile fino a
quattro o cinque anni fa.
Addirittura nei pasti fuori
casa nei giorni feriali, i
consumi di birra superano, con il 19,8%, quelli del
vino, che rimangono al
18,8%. Il 6,6% delle persone intervistate dichiara di
consumare birra tutti i
giorni, il 27,5% lo fa abitualmente e il 34,8% in maniera sporadica.
Bevono in più, ma
meno. E la birra...
G
L’Azione un luminare nel
campo della viticoltura
come il professor Mario
Fregoni – in futuro non
sarà tanto l’origine che distinguerà i vini, ma il vitigno, il nome della varietà.
Il vitigno sarà il motivo di
attrazione del consumatore e così il produttore
si industrierà a presentarne sempre di nuovi. È
quello che è accaduto nel
nuovo mondo».
Fregoni paragona il
settore vino a un treno: il
Docg è la locomotiva, i
Doc sono i vagoni di servizio, gli Igt i vagoni passeggeri, e i vini da tavola
i vagoni merci. Non si
può ribaltare l’ordine e
l’equilibrio tra le varie
parti. Pena il deragliamento del treno.
li italiani bevono
meno alcol, ma
cresce il numero di nostri
connazionali che si concedono un bicchierino. Questo emerge da una recente ricerca su vino e birra
svolta dalla Doxa e dall’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol.
Rispetto alla fine degli
anni Settanta, il consumo
di alcol è quasi dimezzato:
dai 12,4 litri pro capite del
1977 si è passati ai 6,9 di
oggi. Ma i bevitori sono aumentati. Oggi infatti l’81%
di chi ha più di 13 anni beve alcolici: nel 1993 era il
74%. In particolare, due italiani su tre (il 67%) si definiscono “consumatori regolari”, mentre è “occasionale” l’uso di alcol per
13,4%. Il primato del “bicchierino” è saldo nelle mani dei maschi, anche se sono in aumento i drink al
femminile. Tre bicchieri di
vino: questa, in media, la
quantità di alcol giornaliera. Un risultato in linea con
i valori indicati come “normali” dall’Organizzazione
mondiale per la salute. Ma
non c’è solo il vino: la birra contende lo scettro al
prodotto delle cantine, so-
e
L’AZiON
Primo Piano
ERENZE...
“Ok nome e annata,
ma con i controlli”
S
ulla questione della
“liberalizzazione”
delle etichette, ovvero sulla possibilità anche per i
vini da tavola di indicare
in etichetta il nome del vitigno e l’annata, al posto
dell’anonima dicitura “vino da tavola”, abbiamo interpellato un produttore:
Gianluca Bisol, dell’omonima azienda agricola pluripremiata per il suo Prosecco Doc.
«Su questo tema ho due
opinioni che convivono in
me: una da consumatore
di vino, una da produttore
di Prosecco ConeglianoValdobbiadene Doc.
Da consumatore sono
contento che ci si avvii ad
una maggiore trasparenza
della definizione del prodotto, così quando assaggio un vino, dall’etichetta
so esattamente cosa bevo,
e non solo che si tratta di
vino. Dal momento che si
può produrre vino da tavola, è giusto anche dire
di che vino si tratta. Per
questo non parlerei nemmeno di “liberalizzazione”, ma piuttosto di “dare
a Cesare quel che è di Cesare”, perché comunque
un vino deriva da un vitigno.
I
l vino nostrano ha
dei potenti nemici
esterni, come le multinazionali dell’alcol che
spingono per una normativa che tuteli il meno possibile la qualità.
Ma ha pure dei nemici
interni. A iniziare dai furbetti della cantina che
commercializzano per
Doc o Igt vino che Doc
o Igt non lo è neppure
lontanamente. L’ultimo
caso è dello scorso 13 luglio: il Corpo forestale
dello Stato e l’Ispettorato antifrodi di Conegliano hanno scoperto 24
mila ettolitri di vino da
tavola prodigiosamente
trasformati nei pregiati
Pinot grigio delle Venezie Igt e Prosecco Igt
Marca Trevigiana. Il vi-
Gianluca Bisol
Importante anche l’inserimento dell’annata: si evita così al consumatore di
acquistare del vino che
magari da anni se ne sta
sugli scaffali.
Quindi da consumatore sarei soddisfatto, ma ad
una condizione ben precisa ed imprescindibile: che
siano effettuati dei controlli assoluti. Se dunque
prima il settore dei vini da
tavola era controllato meno rispetto ai vini Doc, ora vi siano fondamentali
verifiche. Ne acquisterebbe credibilità tutta la produzione vinicola italiana».
E il Gianluca Bisol
produttore di Prosecco Doc, invece,
come la prende?
«Bisogna fare delle eccezioni sull’utilizzo del no-
me del vitigno, perché
quando questo è strettamente e storicamente legato ad un territorio, liberalizzarne l’utilizzo non va
bene: oggi nell’immaginario del consumatore (ma
anche di certi tecnici) il
prosecco “è” Conegliano
e Valdobbiadene.
Già oggi tuttavia i buoi
sono scappati, ed è quindi
tardi per chiudere il recinto: il prosecco non Doc
è già quasi il doppio di
quello Doc.
Questo nuovo Ocm è la
ciliegina sulla torta per chi
vuole slegare il successo
di questo prodotto da un
territorio che gli ha dato
l’origine e la qualità. Così
si annulla il valore del territorio di origine, si penalizzano i vini più legati ad
un territorio specifico: e in
Italia, oltre al Prosecco
Doc, ce ne sono pochi altri esempi».
Quella dell’etichetta
è una battaglia persa
in partenza?
«L’Europa ci dà benefici, ma ha anche dei lati negativi, per esempio quando siamo attorno ad un tavolo con altri 26 partner
europei cui interessa poco del nostro vino: la liberalizzazione concettualmente piace, e per questo
temo sarà difficile portare
avanti questa eccezione.
La storia poi dimostra che
non abbiamo mai vinto
grandi battaglie. Pensiamo al Tocai...».
Alessandro Toffoli
TRA FRODI E CONFISCHE
I furbetti
della cantina
no veniva taroccato in diverse aziende, una delle
quali si trova a Ponte di
Piave. A metà dicembre
del 2006 il Corpo forestale
di Asiago, sempre con l’appoggio dell’Ispettorato antifrodi, sequestrò in due
cantine di San Polo e Colbertaldo normale vino da
tavola, che veniva spacciato e venduto come Doc o
Igt.
«Ci vuole una linea dura contro questi imprenditori delinquenti – ha affer-
mato il presidente della
Provincia Leonardo Muraro all’indomani dell’ultimo caso di contraffazione
venuto alla luce –. Questi
imprenditori non solo ledono i principi di etica e serietà commerciale, ma rovinano l’immagine del nostro vino e del nostro territorio». «Bisogna chiudere con decisione le porte a
tutti i tentativi di frode e sofisticazione per difendere
la credibilità acquisita sul
mercato interno e interna-
3
entre nelle sale
dell’Unione europea si parla della riforma
dell’Ocm vino, a casa nostra si dibatte guardando il
cielo. Non tanto (e non solo) per la grandine che
compare con singolare frequenza, e sulla quale purtroppo c’è poco da discutere, quanto per l’utilizzo
dell’elicottero per la distribuzione di prodotti fitosanitari sui vigneti specializzati delle colline del
Prosecco Doc Conegliano-Valdobbiadene.
Luca Zaia, vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, si è battuto perché il Governo prorogasse
oltre il 12 luglio
(ossia il termine
ultimo previsto
dal precedente
decreto) e per tutta la campagna
2007 il permesso.
Ed è comprensibilmente
felice del risultato raggiunto. «È prevalsa la ragionevolezza sulla burocrazia – ha detto Zaia –. Mi
sono impegnato personalmente, sollecitando più
volte il ministro delle Politiche agricole Paolo De
Castro: quella di Conegliano-Valdobbiadene è
un’area Doc caratterizzata
infatti da forti pendenze e
da una viticoltura “eroica”,
che produce circa 300 mila ettolitri di vino Doc, gestita quasi totalmente a livello familiare, dove è
pressoché impossibile utilizzare i normali mezzi
meccanici per l’irrorazione delle viti con fitofarmaci, mentre l’elicottero garantisce ottimi risultati mirati, con tutte le garanzie
per l’ambiente circostan-
te».
Ma è proprio su queste
garanzie di rispetto dell’ambiente e di chi ci vive
che si apre la discussione.
Gianluigi Salvador, responsabile del comitato
Wwf di Refrontolo, sostiene posizioni contrarie:
«L’irrorazione dall’alto ha
bisogno di concentrazioni
potenti dei fitofarmaci per
la distanza tra le viti e l’elicottero e la rapidità di dispersione – afferma Sal-
Il trattamento con gli elicotteri è per legge realizzabile solo con prodotti fitosanitari anticrittogamici
(quindi non insetticidi o
antiparassitari) appositamente autorizzati per essere distribuiti con il mezzo aereo: si tratta, infatti,
di formulazioni particolari
che limitano al massimo i
problemi di deriva. Questi
prodotti fitosanitari contengono, oltre alla sostanza attiva, dei coadiuvanti
“antideriva”, che hanno lo
scopo di impedire che la
soluzione distribuita dal
mezzo aereo si disperda
nell’ambiente circostante
a quello interessato dal
trattamento. I trattamenti
con il mezzo aereo possono essere eseguiti sola-
vador –; la deriva dei venti porterà questi fitofarmaci concentrati nell’aria
del territorio limitrofo che
ha ovunque un’urbanistica diffusa sia in collina (abitanti e seconde case) sia
in pianura. L’aria non ha
confini come si vede dai livelli di inquinamento misurati: a Refrontolo e a San
Pietro di Feletto sono gli
stessi di Conegliano. Il mestiere del viticoltore, con
questo tipo di monocoltura intensiva guidata esclusivamente dalle protesi
chimiche, è diventato il
mestiere più a rischio. Ora si vuol diffondere il rischio chimico, tipico delle
monocolture intensive, anche alla popolazione circostante, raffinando i mezzi di inquinamento per il
tornaconto di pochi».
mente sulle colture di grano, vite, olivo e pioppo e
devono essere autorizzati
dal Servizio fitosanitario
regionale; tale autorizzazione è subordinata al parere positivo espresso dalla competente Azienda
Ulss e può essere concessa solo in casi straordinari e di dimostrata necessità.
Nella querelle rimangono aperti due interrogativi: si rischia di più con
una aspersione sicuramente più diffusa ma di
prodotti controllati, ovvero con l’intervento del singolo viticoltore che però
potrebbe anche irrorare
sostanze pericolose? Nelle zone più impervie dei
colli del prosecco, come si
può arrivare se non... dal
cielo?
zionale» gli ha fatto eco
Fulvio Brunetta, presidente di Coldiretti Treviso.
Nel 2006 l’Ufficio antifrodi di Conegliano – che
ha competenza sulle regioni Friuli, Trentino e Veneto – ha effettuato, nel
settore vitivinicolo, 1.532
sopralluoghi, controllando
1.576 operatori, operando
45 sequestri e comminando 256 contestazioni amministrative. Altri controlli vengono effettuati da
Corpo forestale dello Stato, Avepa, Nas dei Carabinieri. Gli atti illeciti accertati sono quelli di sempre.
Tener sotto controllo le
attività delle migliaia di aziende vitivinicole trevigiane è impresa pressoché
impossibile. Da qui l’importante decisione del
Consorzio per la tutela del
Prosecco Doc ConeglianoValdobbiadene di realizzare, per conto del ministero
per le Politiche agricole, il
Piano dei controlli della denominazione, ovvero un sistema di verifica della corrispondenza quantitativa
tra la superficie coltivata,
l’uva Doc prodotta e il vino
certificato a denominazione di origine messo in bottiglia. In modo tale da assicurare il rispetto dell’origine dei vini, l’osservanza del disciplinare, il rispetto della produzione a
ettaro. Concretamente i
controlli sono di due tipi:
sulle carte (dichiarazioni,
bolle...) e sul “campo”. Il
Consorzio ha già controllato 200 aziende in campagna. Risultato? «Con l’au-
mento della resa massima e il miglioramento
delle tecniche praticate
nei vigneti, non registriamo più situazioni di
produzioni eccessive»,
afferma Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio.
Il mondo del vino, da
noi come altrove, è da
sempre accompagnato
da sospetti su frodi e imbrogli. C’è addirittura un
vecchio detto popolare
secondo cui in un paese
della Pedemontana “co’
l’acqua se fa el vin”. Solo
il mondo del vino, con seri controlli e con l’espulsione di chi bara, può tenere lontani i ,sospetti facendo della serietà e del
rigore il suo valore aggiunto. (FC)
FITOFARMACI DAL CIELO
Quell’elicottero
che fa discutere
M
BISOL SULLE ETICHETTE
Domenica 29 luglio 2007
4
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 29 luglio 2007
SEGUE DALLA PRIMA
SECONDO LA CASSAZIONE NON È PIÙ UN’OFFESA.
SI CONFERMA L’IMBARBARIMENTO DEL LINGUAGGIO
Il “vaffa” liberalizzato
S
i parte da una sentenza della Suprema Corte di Cassazione e si arriva a parlare di parolacce. Che il “vaffa” non sia più da considerarsi offesa può essere; si
può offendere infatti con
parole più forbite, ma più
cattive e destabilizzanti.
Non è però questa la questione fondamentale (anche se una piccola condanna avrebbe comunque rappresentato un altrettanto
piccolo deterrente), bensì
il fatto implicito nel fatto,
quelle domande nascoste
dietro l’esito di un giudizio:
quale linguaggio usabile?
Quale fraseggiare possibile?
Permettete a questa penna di vagare qua e là, fra etica ed estetica, e lasciatele
scrivere secondo gli intendimenti della mano, quindi
personali e opinabili.
Intanto la situazione.
Viaggiamo un po’ fra i campetti di calcio, assistiamo a
una conversazione politica,
partecipiamo ad una cena
fra ex compagni di scuola,
ascoltiamo dei genitori che
richiamano i figli o un dibattito in tivù... Eccetera,
eccetera. Ovunque, quasi
indistintamente, gli intercalari sono gli stessi; li omettiamo per ragioni pedagogiche e poi perché sono
facilmente immaginabili.
Un tempo erano incursioni
verbali considerate volgari,
quindi improprie e detestabili. Adesso sono interpunzioni comuni, quasi dovute, poiché usando un gergo
indistinto dimostri di appartenere allo stesso gruppo umano; diventano mezzi per mettersi alla pari.
Se fra noi camminasse
monsignor Della Casa, che
a due passi da qui, nel Montello, scrisse “Il galateo”,
troverebbe materia per un
altro libro. Ma dei suoi inviti non si conosce nulla, e,
se conosciuti, li si considera suggerimenti da dinosauro. Assurdi, fuori tempo, robetta per fanciulli. Eppure straordinariamente
moderni. “Dée ciascun
gentiluomo fuggir di dire le
parole meno che oneste. E
la onestà de’ vocaboli consiste o nel suono e nella voce loro, o nel loro significato…”. “Comeché due o più
parole venghino talvolta a
dire una medesima cosa,
nondimeno l’una sarà più onesta e l’altra meno…”. Sono insegnamenti di buona
educazione e soprattutto di
eleganza. Sì, perché l’eleganza “fuori”, quella vera
non ostentata, corrisponde
all’eleganza “dentro”. Qui
la parola chiave è “gentiluomo” (gentildonna per
par condicio): colui/colei
che sa rapportarsi con il dovuto bon ton, che sa misu-
I martiri trasgressori
C
hissà come vivrebbe la situazione attuale il dottor Azzeccagarbugli. Forse sarà per il gran numero di avvocati che le università italiane
sfornano, e cui comunque bisogna dar
da mangiare, ma oggi come oggi sembra che le leggi più che per essere rispettate, siano fatte apposta per essere
trasgredite. Chi viene colto in infrazione automaticamente diventa vittima (di
un complotto personale, politico o economico, a scelta), e generalmente contrattacca, invitando a cambiare le nor-
I
l grande vincitore delle elezioni turche è
senza dubbio il presidente
in carica Tayyip Erdogan,
che domenica scorsa ha ottenuto con il suo partito
“Giustizia e sviluppo” quasi il cinquanta per cento dei
voti, migliorando di oltre
dieci punti il risultato con
cui nelle elezioni di cinque
anni fa era giunto per la prima volta al potere. E, tuttavia, la sua vittoria non sta
tanto nei numeri di oggi,
quanto in una serie di progressivi cambiamenti in atto da tempo nella società civile e nelle istituzioni del
Paese.
Il fondatore di un partito che ventitré anni fa, come sindaco di Istanbul,
proibì la vendita degli alcolici e quattro anni dopo fu
privato dei diritti civili per avere recitato una poesia in
cui si parlava dei minareti
da usare come baionette,
me. Come se un
difensore, cui
viene fischiato
un calcio di rigore, andasse dall’arbitro
a dirgli di tirare la linea dell’area un metro più in là. Chi prova a far rispettare le
leggi, ma pensa tu che matto!, fa quindi
notizia. È capitato così che il consigliere regionale moglianese Bottacin abbia
denunciato la libera presenza in commercio di uno spray che spruzzato sulle targhe delle auto vanifica l’utilizzo dell’autovelox. Quindi un prodotto liberamente venduto per trasgredire. Una banalità? Mica tanto, se il Tg1 gli ha dato
spazio al telegiornale delle 20...
oggi non fa più paura a nessuno. In Erdogan si riconosce la media borghesia
che guarda con soddisfazione al velo islamico e con
invidia alla ricca Europa.
Per il moderato Erdogan di
oggi, per il leader islamico
più diluito che offra il Paese, sembra che questa volta abbiano votato anche le
minoranze che hanno solo
paura di diventare sempre
più tali, dagli armeni agli ebrei, e che aspettano dalle
istituzioni quell’apertura e
protezione che dovrebbe
confortarle di fronte al moltiplicarsi degli episodi d’intolleranza che sempre più
frequenti si manifestano nel
Paese.
A favore di Erdogan si
avvertono anche degli
scricchiolii in quelle che da
quasi un secolo sono le colonne del laicismo: l’esercito, la magistratura, la burocrazia. Il 14 aprile scorso,
rare le reazioni, che usa gesti e linguaggio discreti.
Certo, anche ad un gentiluomo, che inavvertitamente fa trovare il dito fra
il chiodo e il colpo del martello, può scappare un solenne improperio, ma non
è questa estemporaneità a
fargli perdere i gradi di signore, perché solitamente
i suoi modi di dire rispettano una prassi corretta. Trivialità contro finezza, dunque. Dozzinalità contro raffinatezza. Una volta rappresentava una lotta; diceva di un atteggiamento da
perfezionare; quando vincevano i primi scaturivano
spesso le scuse, si era coscienti di aver sbagliato
qualcosa, si sapeva di aver
parlato male e in qualche
modo ci si pentiva. Adesso
non è così. Il dialogare corrente è infarcito di ogni sorta di amenità, contraddistinto da un grande lassismo, privato della dovuta
mediazione, tanto da non
accorgersi del significato
dei termini utilizzati. Forse
– e qui il discorso si allargherebbe, ma è un’altra storia – si sta perdendo l’origine e la pregnanza delle
parole stesse, di ogni singola parola, e la lingua (non
importa se italiano o dialetto) sta diventando una
marmellata monogusto per
palati “boccabuona”.
Dovremmo dire: “Pazienza! Ormai va così! Mettiamoci il cuore in pace!”.
No. Non possiamo decretare la morte della bellezza, neanche di quella del
buon parlare.
Elvira Fantin
ELEZIONI IN TURCHIA
Libertà, la sfida
di Tayyip Erdogan
quando i militari diedero
l’altolà al tentativo di Erdogan di far eleggere presidente della Repubblica il
proprio ministro degli Esteri, a sostegno dei generali scese in piazza ancora
un milione di persone intorno al mausoleo di Mustafa Kemal ad Ankara. Ma
due mesi dopo la Corte Costituzionale ha dato ragione ad Erdogan contro i militari, dichiarando legittimo
il suo progetto di legge per
far eleggere direttamente
dai cittadini il capo dello Stato.
Alle elezioni di domenica il Movimento repubblicano del popolo ha ottenuto soltanto il venti per cento dei voti: per quanto ancora stato nello stato, parte
del consiglio di sicurezza,
padrone di seicentomila uomini sotto le armi, l’esercito può contare solo su un
consenso ormai limitato da
parte di una popolazione in
I
comportamenti elettorali confermano questo stato
di cose. Le ultime amministrative sono state un evidente segnale dell’insofferenza del Veneto per come sono gestite attualmente le cose. La Lega Nord ha successo proprio perché si presenta come partito di contestazione al sistema politico del Paese e come partito in qualche modo fuori dagli schemi tradizionali. E quando essa
per opportunità politica accetta di entrare nel sistema, subito si raffreddano gli entusiasmi nei suoi confronti.
Potremmo compiacerci di questa fierezza veneta, ma
il rapporto segnala anche pericolose conseguenze, proprio sotto l’aspetto del senso civico. L’atteggiamento di
ostilità nei confronti dello Stato favorisce un comportamento “fai da te” che è il contrario del sentirsi cittadini.
La punta massima del rifiuto si ha quando lo Stato mette le mani nelle loro tasche. Il pagamento delle tasse e
degli altri adempimenti, per intenderci. Le risposte al riguardo non lasciano dubbi. Alla richiesta di esprimere un
giudizio di fronte ad una serie di comportamenti illegali, quasi il 40% dei veneti giustifica chi paga meno tasse
del dovuto o paga in nero per risparmiare oppure – ma
qui la percentuale si abbassa al 30% – chi fa lavorare in
nero.
Questo è l’aspetto più preoccupante. Ciò che ci permette di vivere insieme in pace e in sicurezza è la fiducia
dei cittadini nei confronti delle istituzioni pubbliche. Nel
nostro caso non si tratta del disaccordo con una certa linea di governo. Questa si risolve mediante la normale dialettica democratica: quando un governo non va, si cambia. Il rifiuto è più radicale. Siamo al rifiuto generalizzato, all’anti-politica. Naturalmente la responsabilità di tale
frattura dipende anche dal modo con cui è gestita la cosa pubblica e qui paghiamo le conseguenze del blocco in
cui si è incastrata la politica in questa fase di infinita transizione. Da questo punto di vista lo scollamento non riguarda solamente il Veneto ma tutto il Paese.
Perché la situazione non entri in un vortice da cui è
difficile uscire bisogna reagire. Il mondo politico in primo luogo apra gli occhi su questo disagio. Nessuna fazione politica lo cavalchi per proprio tornaconto senza offrire soluzioni valide per tutto il Paese. E noi tutti resistiamo alla tentazione del disfattismo per cui ognuno si
arrangi e pensi solo agli affari propri, nel senso peggiore dell’espressione. Questo comportamento non corrisponde al nostro più genuino Dna. Anche in questo clima di sfiducia generalizzata, noi veneti conserviamo il senso della solidarietà civile che si manifesta nelle varie forme di volontariato e nella capacità di organizzarci per far
fronte a qualche emergenza. Anche il senso della partecipazione politica non è sparito del tutto perché continua
a mantenersi, come rileva ancora il Rapporto, a livello
delle amministrazioni locali. Ma non basta questo attaccamento al territorio, pur essendo un valore notevole,
per assicurare un buon livello di vita sociale. Il benessere locale dipende dall’andamento di quella barca più grande che è la nazione di cui facciamo parte. Nemmeno serve guardare alle privilegiate regioni vicine. Sono scappatoie inconcludenti. Continuiamo la costante pressione
perché la “casta” venga fuori dai suoi palazzi e si metta
al servizio del Paese. (GpM)
cui comincia ad ingiallire
anche il mito del grande Ataturk. Dal punto di vista
delle prove di forza, i militari devono ormai limitarsi
a minacciare incursioni nel
Nord dell’Iraq per rincorrere i curdi o a fare la voce
grossa sull’interminabile
questione di Cipro. Ma non
possono certo mettere su
un quinto colpo di Stato dopo i quattro compiuti dal
1960, mentre la Turchia è in
sala d’aspetto per entrare in
Europa.
Semmai a dare spazio al
nazionalismo più esasperato è il notevole successo del
partito di destra vicino ai
Lupi Grigi, in cui si riconosce la parte più sciovinista
del Paese, quella capace di
minacciare la vita del premio Nobel Orhan Pamuk o
di uccidere il giornalista Hrant Dink solo perché hanno riconosciuto il genocidio
armeno.
Ora, più che negli ultimi
cinque anni, Erdogan ha veramente in mano le sorti
del Paese. Ha la maggioranza assoluta in parlamento e, anche se non ha i
due terzi dei voti necessari
per far eleggere un proprio
presidente della Repubblica da questa assemblea,
può sempre sfidare l’opposizione ricorrendo all’elezione diretta del capo dello
Stato. Spetta alla sua saggezza, su cui tanti hanno
confidato, rispettare gli equilibri della nazione e, attraverso le riforme democratiche che ha promesso
subito dopo la vittoria, allargare le libertà civili, fra
cui quella di un’effettiva libertà religiosa, anche con
la garanzia di una sicurezza per chi intende professare alla luce del sole un
credo diverso da quello dominante.
Romanello Cantini
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 29 luglio 2007
Il Cit e tanti comuni premiati
Siamo terra di ricicloni
I
l bacino TV1 è il
miglior consorzio
d’Italia nell’utilizzo e nella pratica del
compostaggio domestico. Lo ha stabilito una
giuria costituita da rappresentanti di Legambiente, Anci, associazioni e consorzi di imprese
di igiene urbana e riciclo, che ha premiato a
Roma i comuni ricicloni
d’Italia, quest’anno ben
1.127. I riconoscimenti
sono stati assegnati in
occasione della tavola
rotonda “Il contributo
della gestione sostenibile dei rifiuti alla lotta dei
cambiamenti climatici”,
a cui hanno par tecipato
il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della
Commissione Ambiente
della Camera dei deputati Ermete Realacci e il
presidente nazionale di
Legambiente Rober to
Della Seta.
Il primo premio per il
compostaggio domestico, consegnato a Gianpaolo Vallardi, presidente del Cit, è stato assegnato per l’impegno e
i risultati ottenuti dal
Consorzio TV1 nella diffusione della pratica del
compostaggio domestico presso i comuni del
proprio territorio, attraverso una “politica” di
riduzioni della par te variabile della tariffa (in alcuni casi anche fino al
70%) in collaborazione
con le singole amministrazioni, per la divulgazione di materiale informativo sul compostag-
gio e agevolazioni per
l’acquisto di composter.
Quarantadue dei 44
comuni facenti par te del
Consorzio hanno ottenuto il riconoscimento
di “Comune riciclone”.
Ceggia secondo
comune in Italia
I Comuni più ricicloni in Italia
1) San Biagio Callalta
2) Ceggia
10) Sernaglia della Battaglia
Comuni nord sopra i 10mila ab.
1) San Biagio Callalta
11) Susegana
13) Motta di Livenza
16) Pieve di Soligo
Comuni nord sotto i 10mila ab.
1) Ceggia
6) Sernaglia della Battaglia
8) Salgareda
9) Santa Lucia di Piave
G
ià
lo
scorso
anno, classificandosi al quarto posto, Ceggia si trovava
nella top ten nazionale dei comuni più ricicloni d’Italia.
Quest’anno
però, l’indagine
annuale condotta da Legambiente l’ha portata sul podio: al
secondo posto
assoluto, preceduta solo da
San Biagio di Callalta e al
primo posto tra i comuni
con meno di 10 mila abitanti. Un ottimo risultato
se si considera che l’indice di buona gestione di
81.10 attribuito a Ceggia
si discosta pochissimo da
quello del primo classificato (81.66). Un calcolo
effettuato tenendo conto
di 23 parametri (ad esempio la riduzione di
produzione, le frazioni di
multimateriali selezionate, il compostaggio domestico, il sistema tariffario al posto della tassa)
e non solo della percen-
RIMANGONO PERÒ ALCUNE QUESTIONI APERTE...
I
ministratori, segnalazioni
di rifiuti bruciati o gettati
in corsi d’acqua o abbandonati nelle piazzole ecologiche, forse per “diminuire” il numero di svuotamenti del secco. Emblematico il caso di Conegliano. Probabilmente l’adozione, da parte di tutti i
comuni del Cit, dello stesso regolamento – quindi
con medesime modalità di
definizione della tariffa e
di raccolta – ridurrebbe di
molto questi atteggiamenti. Individuare e sanzionare coloro che smaltiscono
illegalmente i rifiuti è compito delle amministrazioni
comunali, tramite la Poli-
zia municipale, ma è anche
dovere di ciascun cittadino
che è tenuto a segnalare
tali fatti ai vigili urbani. È
davvero necessario promuovere una campagna
decisa contro i trasgressori poiché i loro comportamenti non solo causano
un aumento dei costi di
smaltimento ma provocano inquinamento di aria,
acqua e terra.
La differenziazione sarebbe ancor maggiore se
vi fossero controlli serrati
sui rifiuti conferiti: oggi tali controlli non sono sistematici. E differenziare a
valle costa molto di più
che non farlo a monte. Qui
MALATTIE METABOLICHE
l’indagine) allargato” a 40
malattie.
Come spiegano dal
centro specializzato di Verona, lo screening neonatale ha portato negli anni
a risultati davvero eccezionali, come la scomparsa di malattie come il cretinismo, che è determinato dall’ipotiroidismo, una
malattia che colpisce un
bimbo ogni 3.200 nel Veneto e che viene bloccata
solo se curata entro la 22ª
settimana. L’ipotiroidismo
è una delle 4 malattie per
cui lo screening è obbligatorio su tutto il territorio nazionale.
Per indurre la Regione
Veneto ad attuare lo
screening neonatale metabolico allargato su tutto
il proprio territorio, la sezione di Padova dell’Aismme (Associazione italiana studio malattie metaboliche) ha raccolto
7.500 firme consegnate all’assessore regionale alla
Sanità. Ora si attende che
il Veneto faccia la sua parte.
cittadini della provincia di Treviso differenziano più e meglio
di quelli del resto d’Italia.
E non da oggi, se è vero
che da anni i comuni della Marca sono in vetta alla classifica dei “ricicloni” redatta da Legambiente. Questo però non
vuol dire che non vi siano questione aperte, in
materia di rifiuti, che richiedono risposte. Pensiamo ad alcuni comportamenti incivili che persistono e, forse, sono aumentati con il passaggio
dalla tassa alla tariffa.
Raccogliamo continuamente, da cittadini e am-
Esame sui bimbi
appena nati
U
na goccia di sangue prelevata dal
tallone tra la 48ª e la 72ª ora di vita può cambiare le
sorti del neonato. Quella
goccia, infatti, viene inviata immediatamente al
laboratorio analisi del
Centro di indagine neonatale per verificare se il
bambino è affetto da una
malattia rara. Qualora l’esito sia positivo cominciano le cure: la diagnosi precoce può fare la differenza tra la vita e la morte, tra
l’invalidità e un normale
sviluppo fisico. Infatti il rapido riconoscimento della
malattia consente un precoce trattamento, evita
l’insorgere dello scompenso metabolico acuto
(che rappresenta la principale causa di morte per
queste patologie) e una
prevenzione primaria nell’ambito familiare, data la
possibile ricorrenza della
stessa malattia in più soggetti dello stesso nucleo
familiare. I dati statistici
dicono che un bambino su
500 nasce affetto da una
malattia metabolica ereditaria (attualmente se ne
conoscono 600) ma solo 1
su 4 viene riconosciuto in
tempo.
Oggi in Italia lo screening è obbligatorio per
quattro malattie rare (ipotiroidismo, fibrosi cistica, fenilchetonuria e galattosemia). Solo la Regione Toscana, l’Ulss 7 di
Pieve di Soligo (ormai da
quattro anni) e alcune Asl di Lazio e Liguria applicano lo “screening (cioè
entra in gioco l’impianto
di Ritech di Godega che
il Cit vorrebbe potenziare. Tale impianto viene utilizzato per differenziare
quanto arriva “mischiato”
in discarica. A proposito
della sperimentazione del
Cit alla Ritech, sarebbe
interessante sapere quali esiti stia dando: i costi
complessivi del ciclo dei
rifiuti sono minori o
maggiori? Quali risultati
si ottengono nel recupero dei materiali riciclabili?
Intanto, però, si deve
tenere ben presente che
oggi i costi di smaltimento stanno salendo verti-
ginosamente, poiché si
stanno chiudendo discariche senza che se ne aprano di nuove.
Fondamentale, allora,
è ridurre i rifiuti non riciclabili. Oltre all’impegno
del singolo cittadino serve un’azione di pressione
da parte di bacini, consorzi e Aato sul mondo
produttivo perché riducano gli imballaggi inutili e quelli costruiti con
materiali non riciclabili.
Infine un augurio e una speranza. Che si trovi
il modo per premiare in
modo significativo coloro
che differenziano tanto e
bene. (FC)
CENTRO KOLBE MESTRE
Nuovo corso
di giornalismo
C
ome si scrive un
buon
articolo
giornalistico? Come si fa
un giornale on line? Cosa significa informazione socialmente impegnata? Sono le domande
a cui il nuovo corso della Scuola di cultura del
giornalismo “A. Chiodi”
promossa dal Centro p.
M. Kolbe cercheranno
di rispondere. Dopo 18
anni di attività, la scuola del “Kolbe” si rinnova.
Ad iniziare dalla durata:
sarà un corso più breve,
che inizierà a ottobre e
finirà a maggio e sarà di
13 cicli di lezioni a cadenza quindicinale per
complessive 140 ore
(circa), articolato in un
“corso base” e due “la-
boratori specialistici”. La
maggior novità consiste
nell’inserimento di due laboratori specialistici di
circa 20 ore ciascuno: il
primo “Parola di web.
Giornalismo e giornalismi per internet”, curato
dall’assessorato all’informatica della Provincia di
Venezia nell’ambito della
“Settimana Web”; il secondo, “Dare voce a chi
non ha voce. Per un giornalismo più sociale” vuole occuparsi dell’informazione quando ha per soggetti gli “ultimi”, gli emarginati, gli sfruttati, le
vittime delle guerre e della miseria. Il corso base
affronterà invece le tecniche della scrittura giornalistica e i linguaggi del-
5
tuale di raccolta dif ferenziata. Sotto questo aspetto, con il 79,81%,
Ceggia presenta una
quantità di differenziata
superiore a San Biagio
(79,16%).
Una bella soddisfazione per l’amministrazione
ciliense, oltre ad essere
il miglior modo per festeggiare i primi dieci
anni di questo sistema di
raccolta. Mercoledì 11 luglio, a Roma il sindaco
Massimo Beraldo, insieme all’assessore Maurizio Billotto, ha ritirato
l’ambito riconoscimento
dalle mani di Ermete
Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera: «È un
risultato – commenta Beraldo – che ci conferma
di aver seguito in questi
anni la strada giusta, con
tenacia e coerenza, e il
cui merito va soprattutto
ai cittadini di Ceggia, che
hanno saputo comprendere le decisioni del Comune, all’inizio giudicate
un po’ scomode». In molti ricordano ancora l’introduzione pionieristica
della dif ferenziata nel
1997: a modello venne
preso un comune del bergamasco, Torre Boldone,
il primo in Italia ad essersi buttato in questo sistema. E da allora Ceggia non si è più fermata:
dal porta a porta misto è
passata nel 2005 al porta
a porta spinto. E le tariffe? «Sono aumentate, certo – spiega l’assessore
Billotto –. Ma in maniera
decisamente contenuta
rispetto alle impennate
sui costi dei rifiuti da conferire in discarica. A parità di condizioni riusciamo ancora ad avere tariffe più basse di comuni limitrofi come San Donà».
Beatrice Doretto
la comunicazione, usando sempre il buon
metodo della bottega
artigianale che insegna
a scrivere... scrivendo.
Sono aperte le iscrizioni alla prova d’ammissione al nuovo corso
che si svolgerà sabato
22 settembre. Condizioni: possedere un titolo di scuola media superiore. Frequenza:
due pomeriggi e un
giorno completo (sabato) ogni quindici giorni.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla
segreteria del corso, aperta nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19.30,
in via Aleardi 156, Mestre, telefono 0415327294,
fax
0415327295,
e-mail
[email protected], [email protected], sito www.centrokolbemestre.it. Termine delle iscrizioni alla prova: 15 settembre.
6
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 29 luglio 2007
I COSTI DELLA
C
ontinuiamo con interventi e contributi sul
tema dei costi e degli sprechi della politica. In questo numero abbiamo sentito
Carmine Scarano, procuratore regionale della Corte dei Conti di Venezia, e Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato del Veneto, che ha pre-
Il Procuratore della Corte dei Conti
“I danni all’erario
aumentano”
D
icono, i politici,
che Gian Antonio Stella le spara grosse su sprechi e
sperperi della politica, enfatizzando e ricamandoci
sopra. Allora noi siamo andati da colui che è preposto al controllo dell’operato delle amministrazioni
pubbliche, il procuratore
regionale presso la sezione
giurisdizionale della Corte dei Conti del Veneto, il
dottor Carmine Scarano. E
abbiamo scoperto che
Stella è stato perfino benevolo con la classe politica: la realtà – descritta da
Scarano – supera infatti le
inchieste giornalistiche.
Dottor Scarano, quali sono le realtà della
cosa pubblica più esposte al rischio di
sperpero?
«Una rapida premessa.
La Corte dei Conti persegue i danni erariali e se il
danno erariale è sempre uno sperpero, non sempre
uno sperpero costituisce
un danno erariale. Perché
si possa parlare di danno erariale devono esserci la
perdita monetaria dell’amministrazione e la responsabilità per dolo o colpa
grave del funzionario o dell’amministratore. Detto
questo, le realtà più esposte sono: gli appalti di lavori pubblici – costi sovradimensionati, ad esempio
mediante il ricorso a “cartelli” di ditte; opere avviate da un’amministrazione
e “abbandonate” dalla successiva; transazioni con le
ditte per interruzione dei
lavori; penali non contestate –; le forniture, specie
nel settore sanitario: capita che una flebo costi a un
grande ospedale una cifra
superiore a quanto costa a
uno piccolo solo perché il
grande ritarda nei pagamenti; la gestione del denaro, specie nelle grosse
realtà tipo le Ulss dove, per
carenza di controlli interni, si verificano notevoli
ammanchi (classico il caso della sottrazione di denaro al servizio cassa degli
ospedali); le consulenze e
gli incarichi».
Soffermiamoci sulle
consulenze. Ogni anno nella relazione della Corte dei Conti si
deplora il ricorso a
professionisti esterni
all’amministrazione.
«Purtroppo non c’è alcun ravvedimento negli
amministratori. Anzi, le
consulenze tendono ad aumentare e molte volte vengono date con eccessiva fa-
cilità e troppa generosità.
Il ricorso a risorse esterne, per avere un contributo professionale qualificato, è possibile solo in mancanza di risorse interne. È
sulla dimostrazione di questa mancanza di personale
interno che si gioca tutto».
Facciamo un esempio concreto.
«Ipotizziamo una Ulss
che prenda un addetto
stampa per promuoverne
l’immagine. Si configura
danno erariale, ad esempio, se viene pagato 50 mila euro per produrre cinque comunicati stampa oppure se all’interno dell’azienda c’era già qualcuno
che doveva fare questo
mestiere».
Ai cittadini danno
molto fastidio i soldi
spesi per progetti mai
realizzati o per opere
lasciate a metà. Potete inter venire in questi casi?
«In linea teorica sì, ma
non è semplice provare la
colpa grave. La casistica è
molto ampia, abbiamo portato tanti casi in giudizio,
ma con esiti variegati. Il caso classico è quello dell’opera abbandonata dalla
nuova amministrazione
per ragioni politiche: in
questo caso è difficile par-
sentato un’indagine specifica sui costi delle amministrazioni comunali. Pubblichiamo anche altri
inter venti di lettori per venutici in redazione.
lare di danno, a meno che
l’opera non fosse in stato
avanzato».
Come valuta l’attuale
sistema di controlli
della pubblica amministrazione?
«Innanzitutto mancano
seri controlli interni. A mio
avviso è indispensabile lo
spauracchio esterno, il potere deterrente di un ufficio di procura che può intervenire in qualsiasi momento. Bisognerebbe potenziare i controlli di legittimità degli atti amministrativi: sono gli stessi dirigenti a volere punti di riferimento e di appoggio
per “difendersi” dai politici. Oggi il politico ha un potere di pressione notevole
sul dirigente. Questo potere sarebbe molto più attenuato se il dirigente potesse dire: “Questa cosa
non la si può fare perché la
Corte dei Conti non la passa sotto il profilo della legittimità”. Resta il fatto che
noi siamo pochissimi e facciamo quello che possiamo: abbiamo un flusso notevole di segnalazioni e denunce che non riusciamo a
vagliare adeguatamente
per la carenza di risorse e
personale».
Capitolo municipalizzate. In molti, a cominciare dal presidente della Regione
Galan, ne denunciano la proliferazione.
Lei che idea si è fatto?
«Teoricamente la soluzione delle municipalizzate per la gestione di determinati servizi di per sé è
buona, è la realizzazione in
concreto il problema. Nella società per azioni a ca-
HANNO SCRITTO ANCHE...
C’È VERO PENTIMENTO?
Il ruolo etico
della politica
G
ent.mo Direttore,
avendo letto le ultime cose sul “costo della politica”, avverto il bisogno di
sottolineare, della questione, un importante aspetto
che mi sembra trascurato
nella stampa e anche negli
ultimi articoli de L’Azione.
Mi riferisco al ruolo “etico” e “politico¨ dei rappresentanti del popolo, elemento che sta alla base di
tutto il resto.
Anche se negli ultimi
tempi la classe politica si sta
muovendo un poco, sollecitata dall’esterno, si tratta, nel
migliore dei casi, di un aggiustamento e di una correzione di rotta o meglio di una piccola ritirata che prelude, forse, ad un’avanzata successiva che si profila all’orizzonte con la rivalutazione
dei compensi dei magistrati
a cui i parlamentari sono ag-
ganciati per le loro indennità.
Anche questo fa pensare
che le “caste” sono molteplici e quasi tutte da scoprire.
Le reazioni fastidiose, le
accuse di moralismo, di populismo e le varie giustificazioni come “la politica costa”
(anche da parte di chi una
volta criticava aspramente il
potere), “i vantaggi dei politici che non si possono eliminare”, oppure, come leggo ne L’Azione, che il compenso del consigliere regionale non è poi tanto se egli
fa il suo dovere, soprattutto
perché una parte dell’indennità va versata al partito
(sic! conferma che i soldi sono davvero troppi), dimostrano che non c’è vero pentimento. Pertanto, a questo
punto non vale la pena di soffermarsi sui soldi, sullo spreco, sugli stessi comporta-
menti (anche se la situazione, in molti casi, assume degli aspetti comici, tanto è fuori della realtà), quanto sulla
figura e sul ruolo del rappresentante del popolo. Che
occorre rifare da capo, con
realismo e senza idealismi.
Per gli aspetti pratici basta confrontarsi con il resto
dell’Europa, verso la quale è
abitudine fare continui riferimenti. Qualche appunto
sui compensi, sul numero
dei parlamentari e su altri
particolari sarebbe molto utile.
Per quanto riguarda il
ruolo e i compiti, non è il rappresentante del popolo deputato a difendere, a promuovere il bene comune, la
giustizia distributiva e l’armonia tra le diverse parti della società? Non è egli, per definizione, avversario dei privilegi individuali e degli interessi di partito, moderatore di se stesso, riferimento
positivo e non portatore di
tornaconti personali? Quale
il bisogno di pressioni esterne, in particolare della
stampa che s’infiamma spesso a comando e in modo sospetto?
Lavorare su questi aspetti, anche da parte della stampa cattolica, mi sembra estremamente significativo.
Non so se sia produttivo
guardare eccessivamente a
casa nostra, dove la situazione risulta virtuosa rispetto ad altre aree della nazione italiana, trascurare le
scontate distinzioni tra le amministrazioni comunali e
quelle dei piani superiori (un
sindaco di una media città
non merita forse un trattamento simile a quello del
rappresentante regionale?).
Inoltre c’è da augurarsi che
i giornali diocesani, gli uomini di Chiesa non siano i
primi a denunciare le anomalie sui temi amministrativi e politici.
È auspicabile che anche
nel nostro territorio si formi
un gruppo di teste pensanti,
laiche e libere da interessi
politici ed ideologici, in grado di esprimere idee semplici e condivisibili, di svolgere una vera azione di indirizzo. Può essere una parte importante della testimonianza cristiana.
Luigi Floriani
Conegliano
POESIA: “Voèu savér pì de mi?”
“C
ome se permétea zèrta zènt de sindacàr
parché zèrte ròbe ne ha parést de pagàr?
De poítica no podé savér, no sté parlàr,
vàltri pensé sol de ’ndar a votàr!
(Pensé? Forse l’é na paròa che no dovée dir,
parché dopo ’l pensàr se pol ànca capír.)
In sta democrazia no se deve domandàr
e chi che lo fa, lo fa sol par infangàr,
i se confónde e, zèrte spese del momènto,
le pol èsser un futuro bòn investimènto”.
Me ha vegnést in mente de un ma.à
che in cé.a mortuaria ’l vegnéa portà,
có l’infermiér de brut al protestéa
parché de èsser mòrt no ghe paréa,
ma l’infermiér có far da aministratór:
“Ma ti, vútu savérghen pi del dotór?”.
Z.d.Z.
BUROCRAZIA: pure questo è un costo
Q
uale cittadino-elettore-contribuente ritengo giuste
le recriminazioni degli sprechi della politica, indicazione accolta anche dal Vice Presidente della Provincia
di Treviso. La stampa contribuisce a formare un’opinione
pubblica allargata e l’unica reazione a certe anomalie non
può essere il silenzio. A parte il fatto che sarebbe ingenuo
confidare in un ridimensionamento delle auto blu, rimarrebbe da precisare che tra gli ingiustificati costi della politica bisogna includere anche il latitat della burocrazia
quando si tratta di rispondere alle istanze dei cittadini. Anche a questo costo si potrebbe porre rimedio.
Sarei lieto per una smentita al riguardo.
Diotisalvi Perin
Susegana
e
L’AZiON
Attualità
POLITICA
pitale privato l’amministratore risponde agli azionisti e se non porta utili viene allontanato. Nel
pubblico l’amministratore
viene scelto in base a criteri politici e rende conto
a chi l’ha messo lì e non ai
cittadini. Pertanto i suoi risultati di gestione sfuggono al controllo democratico. Ma questo è un problema politico. Sicuramente registriamo, negli
ultimi anni, una tendenza
esagerata a creare municipalizzate che poi agiscono nella totale libertà di chi
le gestisce. Ogni spa poi
tende a “filiare altre società”, un modo surrettizio
per dare lavoro agli “amici”».
Da cosa nascono le
vostre indagini?
«La Procura si muove
su segnalazione. Dovrebbe essere l’amministrazione pubblica a segnalare i
casi “sospetti”, ma l’amministrazione tende a coprire
le proprie magagne. Le segnalazioni ci arrivano dai
dirigenti, dalle opposizioni, dagli articoli di stampa».
A suo avviso i danni
erariali, almeno in
qualche settore (appalti, consulenze, gestione del denaro
pubblico...), sono in
diminuzione?
«No, sono in continuo
aumento in tutti i settori».
Federico Citron
più strettamente connesse con la vita politica (come il Quirinale, la Camera, il Senato, eccetera) per la
“manutenzione” delle
quali si spende il doppio o il triplo di quanto si spende in altre
nazioni. Perché un deputato paga cinque euro un
pasto che al Parlamento
viene a costare 90 euro?
Questi scandali fanno letteralmente ribellare il cittadino, perché sono legalizzati dal legislatore, il
quale a parole denuncia
mille storture della società, ma con i fatti sviluppa sempre di più i privilegi personali. Privilegi
che naturalmente condivide con gli alti funzionari per cui, ad esempio, un
dirigente regionale riceva una liquidazione di un
milione e mezzo di euro
(quasi tre miliardi di vecchie lire!). E Roma tace.
Quanto si appresta a
fare il governo vuol essere solo un tentativo di parare l’effetto psicologico
della denuncia ultima:
quella che viene dalla “casta”. Nella sostanza: tutto come prima, anzi peggio.
Ultim’ora: il Parlamento europeo interviene contro le alte indennità
dei nostri deputati. Vergogna.
Vittorio Massaccesi
GLI INTERVENTI LEGISLATIVI
NON VANNO AL SODO
La foglia di fico
E
sploso lo scandalo
con l’aiuto della
“casta” – quello del costo
della politica –, il governo tenta di correre ai ripari. Con una foglia di fico.
Ma la consapevolezza
dell’esistenza di una “casta” – appunto quella dei
politici – non è dovuta al
noto libro uscito alcune
settimane fa, ma piuttosto ad una denuncia, in
questi ultimi anni, sempre più marcata e stizzita
dei privilegi legali, anzi,
legalissimi che gli uomini impegnati nella vita
pubblica ai diversi livelli
si sono venuti creando,
fino a scandalizzare ben
più degli episodi, gravi e
gravissimi, della stessa
malavita in genere. Perché l’operato della malavita lo si dà per scontato,
quasi una costrizione sociale con l’illegalità, ma
non ci si può non scandalizzare di fronte al legislatore che conia leggi e
regolamenti ad esclusivo
favore di se stesso.
Non è mio intendimento elencare ancora i
privilegi di cui godono i
parlamentari, i consiglieri
regionali e le strutture nelle quali operano. Denuncio
invece il fatto che il progetto di legge approvato
pochi giorni fa dal governo tendente a ridurre i costi della politica evidenzia
due elementi così negativi
da sbalordire.
Il primo elemento è dato dal metodo con cui si intende procedere: un disegno di legge (e perché non
un decreto legge?). Campa cavallo. Già contestato
in partenza, non solo non
avrà vita facile, ma arriverà
alla fine, se ci arriverà, del
tutto “innocuo”.
Il secondo elemento, di
gran lunga il più scandaloso, è il fatto che i provvedimenti di riduzione del costo della politica toccano
alcuni accessori della vita
degli addetti ai lavori, ma
non la sostanza. Le indennità dei parlamentari e
quelle dei consiglieri regionali dovrebbero, almeno, essere ridotte del 50
per cento se guardiamo
l’Europa. Così dicasi per le
spese di alcune strutture
..
ZAIA E LA MULTA
PUBBLICITÀ IN TIVÙ
“Abbiamo l’umiltà
“Per argomenti
di dire quel che è” seri, niente spese”
D
opo averlo fatto
ampiamente e duramente sugli altri organi
di stampa, il vicepresidente della Regione contrattacca su L’Azione a proposito dei costi della politica.
Un lunghissimo scritto,
nel quale Zaia alterna espressioni di untuosa deferenza con bordate di gratuita accusa, maldestre
perché non in grado di celare il fastidio che il bersaglio, non personale, s’intende, ma di sistema, sia
stato centrato!
Ora Zaia è stato beccato dalla Polizia stradale
mentre volava a quasi 200
km all’ora.
Buona regola, anche in
questo caso, cercare di
sviare l’attenzione dai fatti: anziché parlare della
macroscopica violazione
della legge, discettiamo
sui limiti di velocità e prevediamo che nei centri urbani i veicoli possano
sfrecciare a 70 all’ora. Sul
fatto personale tutt’al più
fa buona specie citare il
Vangelo, a conferma dei
radicati sentimenti cattolici: “Chi è senza peccato
scagli la prima pietra”. Eh
no, dottor Zaia! Anche la
Parola di Dio vogliamo manomettere? A pronunciare
quella sentenza non è l’adultera colta in flagranza
di peccato, ma Gesù. La
donna tace e solo si sente
dire: “Va’ e non peccare
mai più!”.
Suvvia, dottore, riconosciamo umilmente, una
volta tanto, quello che è e
non tiriamo in ballo addirittura nostro Signore nel
gioco delle parti!
Lamberto Pillonetto
Sernaglia
Z
aia si infuria per
quanto pubblicato
da L’Azione. Si vede che
ha la coda di paglia. Lui
chiama investimenti le
spese per Miss Italia nel
mondo. A me sembrano
soldi spesi per promuovere l’immagine di Zaia. Egli, nell’inter vista con il
Corriere della Sera, ci
spiega che 500 mila euro
sono stati spesi per avere
dei ser vizi all’interno di
trasmissioni Rai come
Geo & Geo e Linea Verde,
come dire che quei programmi della tivù pubblica non sono altro che spot
camuffati da informazione. Io non credo sia così.
Ultimamente abbiamo
visto in trasmissioni come, per l’appunto, Geo &
Geo, dei ser vizi sul monastero di San Giacomo e
del suo brolo senza che
nessuno sborsasse un solo euro e andare in diretta dal monastero stesso la
trasmissione Ambiente Italia. Quindi basta fare delle proposte interessanti ed
intelligenti e Zaia vedrà
che la tivù pubblica se ne
interesserà senza chiedere soldi. Faccia, il vice governatore, lavorare in questo senso gli uffici e i funzionari della regione.
Per quanto riguarda
poi le bottiglie di prosecco che vengono stappate
in tivù a caro prezzo per le
casse della regione, suggerisco a Zaia di lasciare
che la pubblicità delle bollicine di Marca se la paghino i vignaioli con i loro
soldi e non la Regione con
i soldi di tutti i contribuenti.
Paolo Sartor
Vittorio Veneto
Domenica 29 luglio 2007
7
SARTOR, CONFARTIGIANATO
Quando la politica
diventa professione...
I
l costo degli amministratori comunali nel
Veneto negli ultimi vent’anni è triplicato, benché il numero di consiglieri comunali, assessori e sindaci sia
passato nello stesso periodo
da oltre 15 mila a 12 mila
500.
Il costo per abitante rimane ridotto (da 6 a 12 euro all’anno, a seconda se gli
amministratori sono dipendenti in aspettativa o meno),
ma è un dato che le leggi abbiano ridotto il numero di
amministratori e alzato il loro stipendio, magari riducendo le responsabilità.
Questi sono i dati emersi
dal Centro Studi Sintesi di
Mestre, commissionato dalla Confartigianato del Veneto. Nel commentarli, Vendemiano Sartor, che sa cosa
significa fare il sindaco per
esserlo stato quattordici anni (dal 1985 al 1999) a San
Polo di Piave, sottolinea due
aspetti.
«Prima di tutto, in questa
situazione (ovvero con questi stipendi) si corre il forte
rischio di creare i professionisti della politica, che magari con escamotage vari
(per esempio istituendo la figura del prosindaco o andando a fare il sindaco in
comuni vicini) prolungano
ben oltre il secondo mandato la loro carriera politica.
Secondo, la realtà dice
che al di là dei costi generali della politica sono proliferate una serie di società municipalizzate a totale capitale pubblico, che rappresentano da un lato il rischio di
creare posti per professionisti della politica, dall’altro
una concorrenza sleale alle
imprese che operano nei settori di cui si occupano le municipalizzate. In tempi di liberalizzazioni, creando queste società a capitale pubblico che fanno affidamenti inhouse senza appalti si va
contro il libero mercato, penalizzando le imprese. E
senza competizione normalmente i costi sono superiori: si crea quindi una tassa occulta per i contribuenti».
Le ultime leggi hanno aumentato le responsabilità agli apparati (funzionari comunali) svilendo il ruolo dei
politici, specialmente quello
dei consiglieri.
«Da un lato dunque c’è
un giusto aumento delle retribuzioni dei dipendenti cui
si affidano maggiori responsabilità, dall’altro non si
può pensare che aumentando gli stipendi si favorisca la
crescita di una buona classe
politica. C’è poca soddisfazione, oggigiorno, nel fare i
sindaci e gli assessori, ma
bisogna far leva sul senso civico, non sugli stipendi».
Come proverebbe a ri-
durre le spese dei comuni?
«La strada maestra è
quella delle fusioni dei comuni, anche se capisco che
siano processi delicati e lunghi. Allora almeno si abbia
il coraggio di operare delle
aggregazioni di servizi, invece di acuire le divisioni
campanilistiche.
Ci sono buoni esempi anche nella nostra diocesi, che
dimostrano che questa strada è praticabile: per esempio nel servizio di vigilanza
urbana, qualche caso di collaborazione di uffici tecnici
e tra uffici del personale.
Pensiamo poi a certe competenze che richiedono delle certificazioni, e quindi formazione del personale: se si
fanno uffici sovracomunali,
si può formare il personale
a costi ridotti, senza vedere
sempre qualcuno che studia
e qualche altro che lavora, e
non si deve sempre ricorrere a consulenze esterne per
certificazioni particolari.
E per fare servizi associati, attenzione, non serve
costruire nuove strutture
(che hanno dei costi), ma
semplici delibere di convenzione tra comuni: la normativa in questo senso aiuta».
Dicevamo delle municipalizzate che fanno concorrenza alle imprese.
«Faccio due esempi. Nel
trasporto pubblico locale le
municipalizzate prendono
contributi pubblici per fare
servizi di linea cui i privati
non sono ammessi e per l’acquisto di mezzi nuovi; poi,
però, fanno concorrenza ai
privati nei servizi extrarete
e nelle gite.
Oppure i rifiuti: si sono
create delle società per lo
smaltimento, che invece gestiscono solo il servizio facendo un’opera di mediazione, perché non hanno
strutture e siti per lo smaltimento. Quindi paghiamo un
ente intermediario, con la
sua struttura, per fare gli appalti per la raccolta, quando
ogni comune potrebbe appaltarlo direttamente. In più
vengono mantenuti anche i
consorzi di bacino divisi,
mentre la legge regionale
prevedrebbe bacini unici
provinciali. La strada più utile sarebbe che ogni comune appaltasse attraverso gara ogni servizio».
Serve uno scatto d’orgoglio degli amministratori.
«Possono guadagnarsi
bene lo stipendio, attraverso l’aggregazione di servizi
e gli appalti seri senza ricorrere alle società pubbliche
(perché il pubblico non deve entrare nella gestione, ma
affidarla ai privati e controllare): così possono ammortizzare il loro costo, e meritarselo eccome».
Alessandro Toffoli
e
L’AZiON
Economia
Il maggior impianto italiano nella Marca
Il fotovoltaico
che avanza
S
ta per essere realizzato in provincia
di Treviso il più
grande impianto fotovoltaico d’Italia. Mettendo insieme i due impianti per la
produzione di energia elettrica che verranno installati dalle aziende Metalco di Castelminio di Resana e Grisport di Castelcucco, si arriverà ad un’estensione, tra pannelli e
strutture necessarie, di
quasi trentamila metri quadrati, per capirsi sette campi di calcio.
Tali impianti produrranno una potenza complessiva di 1,4 megawatt,
ossia quella consumata da
540 abitazioni con 4 inquilini.
Dal punto di vista strettamente ambientale, questi impianti, grazie all’energia pulita che producono, eviteranno l’emissione
in atmosfera di 1000 tonnellate all’anno di anidride
carbonica e 2,4 tonnellate
di polveri sottili e ossidi:
come se si tenessero in garage 320 auto che percorrono ciascuna 15 mila km
all’anno.
Interventi, quelli affrontati dalle due aziende,
importanti: nel complesso
l’investimento si aggira attorno agli otto milioni di euro.
Attraverso il conto energia, la legge prevede
che a chi immetta nella re-
te nazionale energia prodotta con pannelli fotovoltaici sia riconosciuto un tot
per ogni kilowatt prodotto,
e questo permette di ammortizzare l’investimento
in qualche anno, e poi guadagnarci.
«Senza l’incentivazione
data dalla Finanziaria –
hanno detto i titolari delle
due aziende alla presenta-
GIÀ DIVERSI IMPIANTI IN DIOCESI
N
ella nostra diocesi sono diversi, e
crescenti, i casi di pannelli fotovoltaici. In alcuni casi sono utilizzati anche
per strutture pubbliche. Ad esempio, nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria del tetto e di adeguamento normativo della scuola media di Moriago, da
svolgersi nel corso dell’estate, l’amministrazione comunale sta valutando l’opportunità di procedere all’inserimento di pannelli fotovoltaici sul tetto.
Sono partiti i lavori per l’installazione dei
pannelli fotovoltaici sul tetto della scuola
media Toniolo di Pieve di Soligo, per a-
I
l ministero dell’Ambiente ha elaborato l’annunciata bozza di decreto relativa alla creazione di un conto energia
anche per il solare termodinamico a concentrazione: per intendersi, quello che
cattura i raggi con un sistema di specchi.
Il provvedimento prende spunto dall’esperienza spagnola dove (in Andalusia)
sono stati realizzati impianti termodinamici che catturano energia solare, scaldano un fluido speciale che assorbe il calore e confluisce attraverso un sistema di
Assieme per salvare
Energia e Ambiente
i chiama “Energia e
Ambiente” la neonata cooperativa agricola presentata qualche giorno fa a
Fregona. Una denominazione esplicita, quella data
al nuovo organismo, che
nelle intenzioni dei suoi soci fondatori vuole proprio operare nella difesa dell’ambiente anche attraverso la
produzione di energie alternative.
L’iniziativa, sostenuta dal
patrocinio di Regione, Provincia, Comunità Montana,
Camera di Commercio e
Comune di Fregona, è stata presentata di fronte a numerose autorità, richiamate da un argomento di stretta attualità.
La cooperativa è stata
fondata da 12 aziende agricole (di Sarmede e Vittorio
Veneto) e da Banca della
Marca, che hanno affidato la
verne un beneficio economico e ambientale, ma anche – nelle dichiarate intenzioni degli amministratori comunali – a scopo didattico. In prospettiva, il fotovoltaico
potrebbe essere sistemato anche alle scuole elementari. Sempre a Pieve, si è pensato di coprire il parcheggio del Consorzio
Bim Piave con pannelli che oltre a far ombra sulle auto in posteggio creino anche
energia: un sistema adottato anche a Santa Lucia e Sernaglia. Numerosi, anche sulle nostre strade, sono i casi di impianti semaforici o di illuminazione pubblica che si
alimentano con pannelli fotovoltaici.
CONTRIBUTI PER L’ENERGIA “A SPECCHI”
COOPERATIVA AGRICOLA
S
zione ufficiale degli impianti – non sarebbe stato
possibile: oggi come oggi
produrre energia pulita costa cinque volte quello che
si spende per acquistarla,
quindi senza incentivi un’operazione così non avrebbe senso.
Ciò premesso, serve comunque una sensibilità
ambientale degli impren-
ditori, perché comunque il
rischio dell’investimento è
tutto sulle loro spalle.
Peraltro – specificano –
è anche giusto che l’incentivazione sia protratta nel
tempo, perché di fronte ad
un contributo a fondo perduto una tantum c’è il rischio che poi gli impianti
non vengano fatti».
A progettare e realizzare gli impianti sarà Italian
Solar Infocenter, azienda
specializzata padovana,
pioniera nel settore, che da
anni sta formando i suoi
tecnici a Friburgo, la “patria europea del fotovoltaico” e che ora sta a sua volta divulgando le proprie conoscenze anche all’estero,
Giappone compreso.
Alessandro Toffoli
presidenza a Costantino Dal
Cin e la segreteria a Marco
Golfetto. Una volta costituita, ora la cooperativa è aperta all’ingresso di altri soci.
Lo scopo principale della cooperativa è di dare una
risposta concreta agli ormai
molteplici campanelli d’allarme lanciati del mondo
scientifico e politico internazionale riguardo i bruschi
cambiamenti atmosferici,
provocati dall’inquinamento causato principalmente
dall’uso incondizionato di
carburanti d’origine fossile.
Quindi bisogna puntare sulla sostituzione dei carburanti fossili con fonti rinnovabili.
Forti di queste consapevolezze, alcune aziende agricole locali hanno preso
atto che le potenzialità che
il mondo agricolo possiede
condutture in serbatoi di stoccaggio, che
rappresentano il sistema di accumulo termico che permette di stivare il gas riscaldato ad alta temperatura. La bozza di
decreto prevede incentivi pari a 20-25 centesimi a Kwh per 25 anni, in seguito ai
quali verrà istituita una tariffa garantita a
21 centesimi per Kwh fino a fine vita dell’impianto, stimata sui 30-35 anni totali.
Se l’iter del provvedimento sarà veloce, gli
incentivi potrebbero essere a disposizione già dal 2008.
(uomini, mezzi, esperienza,
laboriosità) possono essere
di concreto aiuto per il raggiungimento di questi obiettivi, oltre che fonte di
nuovo impiego e investimento in un settore che sta
attraversando una seria crisi. Analizzando il territorio
(boschi, siepi, fasce stradali, corsi fluviali, coltivazioni
e residui di potatura), le sue
esigenze (corretta manutenzione) e la necessità di
prevenire e salvaguardare
(incendi, dissesti idrogeologici, inondazioni), si pongono due serie questioni: la
necessità di intervenire; cosa fare del materiale di risulta. Lo scopo della cooperativa pertanto è la manutenzione di tutto il territorio
e la produzione e vendita
dell’energia prodotta dall’utilizzo del materiale ricavato.
Nel concreto, la cooperativa potrà collaborare per
approvvigionare di biomassa la centrale esistente a
Fregona, e magari in futuro
quella che partirà ad ottobre a Budoia, nel Pordenonese.
Intanto si comincerà con
la pulizia della vegetazione
attorno al lago Morto a Vittorio Veneto e con l’ausilio di
enti, associazioni e privati
che intendono pulire e sistemare le strade forestali.
In particolare, il comune
di Fregona ha individuato una serie di interventi che la
cooperativa potrebbe nel futuro effettuare proprio nel
territorio comunale, a fronte anche delle recenti norme di polizia rurale deliberate e del piano di riordino
forestale in fase d’arrivo. Pure la provincia ha preso atto dell’importanza che rivestono forme cooperativistiche di tale natura e si è resa
disponibile nel sostenere l’estensione di realtà simili nel
territorio trevigiano. E la Regione ha già evidenziato come il nuovo imminente piano di sviluppo rurale riservi vari sostegni economici
per il settore delle agri energie.
Per contattare la cooperativa, per i suoi servizi o per
aderire, si può mandare una
email a [email protected]
oppure ci si può rivolgere al
presidente Dal Cin (3287140505) o al segretario
(335-1093752). (AT)
Domenica 29 luglio 2007
9
Come sarà lo stabilimento Grisport di Castelcucco con i pannelli fotovoltaici
BOSCARATO COSTRUISCE
LA PRIMA CASACLIMA
A
nche la provincia
di Treviso comincia ad avere edifici certificati
CasaClima/Klimahaus, ossia col sistema
nato in Alto Adige che
“quantifica” il livello di risparmio energetico (ed economico) e rispetto ambientale delle abitazioni.
Uno è stato realizzato a
Pezzan d’Istrana dalla Boscarato Costruzioni Srl di
Pieve di Soligo.
Un edificio in cosiddetta classe B, ossia la categoria di consumo con un
uso di massimo 5 metri cubi di gas metano per mq
all’anno (o 5 litri di gasolio), laddove una casa tradizionale di metri cubi ne
consuma almeno 15. Nello specifico, l’edificio di
Pezzan consumerà 4,2 metri cubi.
«L’acquisto di un’abitazione – afferma Lorenzo
Nubiè, presidente di Boscarato Costruzioni – è una scelta impegnativa, che
va gestita con lungimiranza. L’acquirente ha il diritto di essere informato sui
materiali utilizzati, sul li-
La casa certificata di Istrana
vello di isolamento termico ed acustico, sulle caratteristiche degli impianti e
sulle motivazioni delle
scelte progettuali. Può avere dimostrazione dalle
certificazioni di materiali,
controlli e collaudi, e dal
materiale fotografico che
dovrebbe essere raccolto
durante i lavori di costruzione, a prova e memoria
di quanto non sarà più visibile una volta ultimato
l’immobile».
L’abitazione è stata progettata dall’architetto Diego Speranza di Santa Lucia di Piave.
NUMERO VERDE ENERGIA
P
er orientarsi tra le possibili scelte di fornitura
di energia elettrica, dal 1º luglio libera anche
per gli utenti privati, l’Autorità per l’energia elettrica
e il gas ha promosso l’istituzione di un numero verde, che è attivo dal 2 luglio. Al numero gratuito 800
166 654, i consumatori potranno rivolgersi per chiarire eventuali dubbi sull’apertura del mercato elettrico. Gli operatori rispondono dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18; nei giorni festivi è possibile inviare le proprie domande al fax verde 800 185 024 o all’e-mail
[email protected].
5 PER MILLE: LA NOSTRA
FAMIGLIA PRECISA...
N
el numero di domenica 1º luglio abbiamo riportato in una tabella le firme raccolte nelle dichiarazioni dei redditi del 2006 da alcuni enti possibili beneficiari del 5 per mille.
Per La Nostra Famiglia si riportava il dato di 13.317
firme e di una stima di 332.925 euro.
La Nostra Famiglia desidera precisare che (come d’altronde già scritto nell’articolo che corredava la tabella)
neppure un euro è ancora giunto dallo Stato a tutti i beneficiati dal 5 per mille. I 332 mila sono una stima, sulla
base di calcoli di esperti, di quanto l’ente potrà ricevere.
In ogni caso, il quantitativo beneficerà non la sola sede di Conegliano, ma tutta l’associazione La Nostra Famiglia, presente in tutta Italia, e servirà al sostegno anche di Ovci, la ong de La Nostra Famiglia, e di altre realtà
ad essa legate.
e
L’AZiON
ANNUNCIATO DAL PAPA
Un anno dedicato
a san Paolo
L’INTENZIONE IN TUTTE LE CELEBRAZIONI
Preghiamo
per il vescovo
C
ari fratelli e sorelle,
sono lieto di
essere ritornato in mezzo
a voi, per breve tempo, come amministratore diocesano e vi saluto tutti cordialmente, nel
nome del Signore.
Rivolgo un
affettuoso
pensiero
a
monsignor
Giuseppe
Zenti e lo ringrazio anch’io
del ministero
pastorale che
con totale e
appassionata
dedizione ha svolto in questi anni a servizio della diocesi.
Gli assicuriamo la nostra preghiera per l’impegnativo compito che il Santo Padre Benedetto XVI lo
ha chiamato a
svolgere come
pastore della
diocesi di Verona.
Siamo ora
in attesa della
nomina del
nuovo vescovo.
È un momento da vivere con spirito
di fede, amore
alla Chiesa e serena fiducia
in Dio, che tutto dispone
per il bene
spirituale
dei suoi figli.
Sia impegno di tutti,
collaborare,
con umiltà e
pazienza,
per mantenere viva, unita e operante in ogni sua
dimensione la Chiesa diocesana.
Consideriamo rivolte
anche a noi le parole dell’apostolo Paolo: “Amatevi
gli uni gli altri con affetto
fraterno, gareggiate nello
stimarvi a vicenda. Abbiate i medesimi sentimenti
gli uni verso gli altri. Se
possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti” (Rm 12, 9-18).
Riusciremo così a presentare al nuovo vescovo
il volto più autentico della
Chiesa vittoriese e riprendere poi il cammino con
nuova speranza.
Intanto intensifichiamo
la nostra preghiera e affidiamola all’intercessione
di Maria santissima e del
patrono san Tiziano, perché il Signore doni alla nostra Chiesa
“un vescovo a
lui accetto per
santità di vita
e interamente
consacrato al
servizio del
suo popolo”
(Ex Lit).
Dispongo
che questa particolare
intenzione venga inserita nell’“orazione dei fedeli” di ogni messa festiva e nella celebrazione della liturgia delle lodi e dei vespri o di altra
funzione religiosa.
+ Alfredo Magarotto
amministratore
diocesano
Nell’attesa
gareggiamo
nello stimarci
a vicenda
B
enedetto XVI ha
convocato, durante
i vespri in onore di san Pietro e san Paolo nella basilica di San Paolo fuori le
mura dello scorso 28 giugno, un anno dedicato a
san Paolo (28 giugno 200829 giugno 2009).
«Questo “Anno paolino” potrà svolgersi in modo privilegiato a Roma, dove da venti secoli si conserva sotto l’altare papale di
questa basilica il sarcofago, che per
concorde parere degli esperti ed incontrastata tradizione conserva i resti dell’apostolo
Paolo – ha spiegato il Papa durante l’omelia –. Presso la basilica papale e presso l’attigua omonima abbazia benedettina potranno quindi avere luogo una
serie di eventi liturgici, culturali ed ecumenici, come
pure varie iniziative pastorali e sociali, tutte ispirate
alla spiritualità paolina. Inoltre, una speciale attenzione potrà essere data ai
pellegrinaggi che da varie
parti vorranno recarsi in
forma penitenziale presso
la tomba dell’Apostolo per
trovare giovamento spirituale. Inoltre – ha continuato – in ogni parte del
mondo, analoghe iniziative potranno essere realizzate nelle diocesi, nei santuari, nei luoghi di culto da
parte di istituzioni religiose, di studio o
di assistenza,
che portano il
nome di san
Paolo o che si
ispirano alla
sua figura e al
suo insegnamento».
Il Papa ha
spiegato che
questo anno
deve avere un’importante
dimensione ecumenica:
«L’Apostolo delle genti,
particolarmente impegnato a portare la Buona Novella a tutti i popoli, si è totalmente prodigato per l’unità e la concordia di tutti
i cristiani. Voglia egli guidarci e proteggerci in questa celebrazione bimillenaria, aiutandoci a progredire nella ricerca umile e sincera della piena unità di tutte le membra del
Corpo mistico di Cristo».
DALLA DIOCESI A LORENZAGO PER INCONTRARE IL PAPA
ALL’ANGELUS DI DOMENICA
I giovani di Cappella
salutati dal Papa
D
omenica 22 luglio,
piazza di Lorenzago. Al termine dell’Angelus il Papa comincia i saluti «Accolgo con gioia i
villeggianti e i pellegrini
in particolare». Segue un
elenco di gruppi e parrocchie. A un certo punto
il Papa si rivolge al «gruppo di giovani dell’unità pastorale di Cappella Maggiore-Anzano-Sarmede».
Sorpresa tra i ragazzi del
gruppo della diocesi, che
esplode in acclamazioni
ritmate “Viva il papa Benedetto...!”.
I ragazzi – una settantina – stavano partecipando a un camposcuola ad
Auronzo incentrato sulla
figura di san Francesco di
cui ricorre l’800º anniversario della conversione.
Una figura che si presta
bene a motivare l’impegno a cogliere la presenza e la bellezza di Dio nel
creato e a fare scelte controcorrente. Dal momento che era stato il Papa ad
avvallare il progetto di
Francesco “per riparare la
Chiesa che stava andan-
do in rovina”, la vicinanza
del Vicario di Cristo ha
dato l’opportunità di risvegliare nei ragazzi la
gioia di appartenere alla
comunità dei credenti. Il
desiderio di poter incontrare Benedetto XVI è cresciuto di giorno in giorno,
e quando si è avuta la conferma della fattibilità dell’incontro, ragazzi e genitori sono stati coinvolti in
questo straordinario evento. Domenica mattina
la carovana di macchine
è arrivata fin dove era
consentito... quindi a passo sostenuto fino a Pelos,
dove è iniziato il servizio
del bus-navetta, quindi
l’arrivo giusto in tempo
per la preghiera dell’Angelus.
L’incontro ha lasciato il
segno, per cui molti non
hanno perso l’occasione
di rivederlo quando è arrivato ad Auronzo, per
l’incontro con i sacerdoti
delle diocesi di Belluno e
Treviso.
Ecco alcune impressioni dei ragazzi. «Sono
stata caricata sulle spalle
dalla mia animatrice, ho
visto il Papa per un momento... che non dimenticherò mai». «C’era tantissima gente sotto il sole,
tante bandiere che sventolavano, tanta polizia…
eravamo tutti felicissimi… Ho gridato fortissimo “Viva il papa”». «Mi
veniva da piangere, tanto
ero felice». «Abbiamo gridato tantissimo, volevamo
che ci vedesse, sentisse».
«D
esidero assicurarla che il Santo Padre le è particolarmente vicino con la preghiera perché il Signore la
aiuti a superare la dura prova, e confermarle che avrà
un particolare memento all’altare per sua figlia Erika».
Queste le parole della
lettera che il segretario particolare del Santo Padre,
monsignor George Gaenswein ha indirizzato a Mara Pasin, mamma di Erika
Cao, scomparsa tragicamente il 30 agosto scorso
in seguito ad un incidente.
«L’iniziativa è partita da
mio marito Danilo – spiega Pasin –. Mi ha detto: ti
accompagno a conoscere
il Papa a Lorenzago. Sapevo che sarebbe stato impossibile avvicinarlo, ma ci
abbiamo tentato. Domenica 15 siamo partiti per ascoltare l’Angelus. Una vol-
SACILE
Erika
ricordata
dal Papa
nella messa
ta arrivati c’erano tantissime persone e controlli ovunque. Tempo fa avevo
preparato una lettera da
spedire a Papa Ratzinger,
alcune pagine scritte a mano in cui raccontavo la storia di Erika e la nostra sofferenza, la lettera che Erika
aveva lasciato in clinica,
l’articolo su L’Azione in cui
si parlava di quanto era successo e dei progetti, la lettera pubblicata su L’Azione
scritta da Chiara Pradella
per Erika. Volevo chiedere
una preghiera speciale, un
aiuto e magari anche un incontro. Dopo aver chiesto
a 3 persone della sicurezza
come far recapitare la lettera, Danilo non si è arreso e siamo riusciti a consegnarla. Se riceverò una
risposta, allora la mia fede
si rafforzerà, ho detto. Oggi, lunedì 23 è arrivata una
lettera da Padova, è un
grande dono per me, che
vivo con entusiasmo, un
messaggio positivo e di
speranza che rafforza la
mia fede».
Erica Bet
UNA CESTA DAL CLUB VERDURIN
A
nche il Club Verdurin di
San Pietro di Feletto è salito a Lorenzago di Cadore per
salutare il Papa.
L’incontro di persona non è
stato possibile ma gli amici del
Club hanno avuto modo di porre
nelle mani di Angelo Gugel, aiutante di camera di papa Bene-
detto, alcuni doni da consegnare
al Pontefice.
Nel cesto c’erano libri, opere
di artisti locali, una canzone dedicata al Pontefice, bottiglie di vino.
Gugel ha consegnato tre corone del rosario e due fotografie
del Papa a ricordo dell’evento.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 29 luglio 2007
11
MATRIMONI IN CALO
M
atrimoni religiosi diminuiti del 33,2% in
soli sei anni nel territorio diocesano. Lo ha rivelato una nostra inchiesta pubblicata sullo scorso numero del settimanale:
da 1.128 matrimoni celebrati nelle chiese della diocesi nel 2000 si
è passati a 753 nel 2006. In leggero aumento, invece, le nozze civili: da 338 a 393. La situazione
più difficile nelle città (Vittorio Veneto e Conegliano) dove i già pochi
matrimoni religiosi sono letteralmente crollati: -52,5% in sei anni.
Ma anche nei seguenti Comuni si
registra un dimezzamento: Caneva, Cappella, Chiarano, Ceggia, Farra, Gaiarine, Gorgo, Lentiai, Portobuffolè, Refrontolo, Revine-Lago,
San Pietro di Feletto, Trichiana.
Continuiamo a ragionare su questo tema con tre sacerdoti e due
primi cittadini.
D. MARIGO: NON C’È ANCORA
D. SECCO:“VIVIAMO NELLA
UNA VERA SCELTA DI FEDE SOCIETÀ DEL PROVVISORIO”
C
eggia: calo del
57,7% dei matrimoni civili dal 2000 al 2006. È
anche in ragione di questo
dato, oltre che dell’esperienza del sacerdote, che
ci siamo rivolti al parroco
di Ceggia, Fossà e Grassaga don Lorenzo Marigo
per proseguire l’approfondimento del tema del calo
dei matrimoni cattolici.
«A Ceggia c’è stato un
calo, ma non così esagerato come appare nei dati
– dice il parroco –. Bisogna anche tenere conto
della natalità diminuita, e
del fatto che ci sono famiglie che vengono a vivere
a Ceggia dopo il matrimonio».
Ma la tendenza c’è, ed
è ovunque, conviene don
Lorenzo.
Cosa si può fare allora?
«Ah,
bisognerebbe
chiedere al Padreterno!».
Come a dire che la situazione è assai complicata. «È entrata anche in
chiesa una cultura consumista, per cui non ci si può
sposare se non si hanno
soldi da spendere per tutto il contorno. Indubbiamente i costi scoraggiano
molti; c’è anche chi convive finché non ha i soldi per
sposarsi».
Ma oltre al consumi-
R
smo c’è di peggio. «Un’ignoranza religiosa che fa
spavento: al punto che a
mio parere il 75% dei matrimoni sono nulli, perché
manca una vera scelta di
fede».
E a questo punto il parroco cosa dice?
«Noi non possiamo
prendere decisioni, se non
al massimo dire: “non vi
sposo”. Ma già siamo antipatici così... Servirebbe
invece che i vescovi dessero loro direttive, chiare
in modo che tutti potessero capire (su come prepararsi degnamente per il
matrimonio). In modo che
poi certe coppie non venissero nemmeno a chiederlo, di sposarsi in chiesa... Oppure servirebbe fare 2-3 anni di catecumenato per chi si vuole sposare.
Forse non si sposerebbe
più nessuno, ma avremmo
persone che conoscono il
vero senso del sacramento». (TB)
acconta don Gabriele Secco parroco di Lentiai: «Qualche
giorno fa il sindaco, scherzosamente, mi ha fatto notare che quest’anno lui ha
già celebrato sei matrimoni mentre io solo quattro».
Insomma, a Lentiai, municipio batte parrocchia 6 a
4. «Questo dato non mi
sorprende più di tanto – osserva don Gabriele –. È logico che i matrimoni religiosi diminuiscano in una
realtà sociale in cui i non
credenti sono sempre più
e la pratica religiosa rarefatta. A dirla tutta, continuo a meravigliarmi del
gran numero di genitori
che chiedono il battesimo».
Sulle cause della disaffezione per l’istituto matrimoniale – sia religioso che
civile – don Gabriele ha le
idee abbastanza chiare:
«Tra i giovani, ma anche
tra gli adulti, manca la volontà di prendersi impegni
a lungo termine, c’è una
difficoltà a dare continuità
a quanto intrapreso. Viviamo in una società caratterizzata dalla frammentarietà e dalla provvisorietà.
Pensiamo solo alla facilità
con cui la gente cambia lavoro e professione».
Secondo don Gabriele
D.TONDATO:“IN PROVINCIA
COME IN CITTÀ”
è venuta meno la «pressione sociale» che un tempo spingeva i giovani a sposarsi in chiesa, «mentre è
ancora radicata l’idea che
il matrimonio religioso deve essere accompagnato
da una gran parata di fiori
in chiesa e da un pranzo
da sogno. E più di qualcuno prende paura dinnanzi
alle spese conseguenti. Io
spiego che ci si può sposare con sobrietà, ma il
messaggio ancora non
passa: siamo nella fase della semina».
Ultimo capitolo, le convivenze. «All’ultimo corso
per fidanzati su 9 coppie 6
erano già conviventi. È diffusa l’idea che serve un periodo di prova per vedere
se il rapporto funziona. Io
spingo le coppie a sposarsi, almeno in municipio. Il
matrimonio civile è una cosa seria e può essere un
primo passo verso il matrimonio religioso». (FC)
FLORIANO ZAMBON E DOMENICO CITRON
Matrimoni civili,
esperienze di due sindaci
«L’
aumento dei
matrimoni civili pone un grave compito
alla società civile, di cui
dobbiamo farci carico come cristiano», diceva la
scorsa settimana a L’Azione il responsabile della pastorale familiare diocesana don Roberto Camilotti.
Invitando cioè a cogliere
il valore delle nozze civili,
contribuendo «al progetto
di un’educazione al valore
del matrimonio in sé».
Ma come sono vissuti i
matrimoni civili? Chi fa
questa scelta? Abbiamo
raccolto la testimonianza
di due politici cattolici con
abbondante esperienza di
Domenico Citron
sindaco, che hanno unito
davanti allo Stato decine e
decine di coppie.
Zambon: “C’è chi si
sposa prima in municipio e più tardi in chiesa”
Matrimoni in municipio
con prete. È l’apparentemente bizzarra situazione
in cui si è trovato Floriano
Zambon, per due legislature sindaco di Conegliano. «È successo in un caso in cui gli sposi sceglievano il matrimonio civile
per necessità, dato che uno dei due era divorziato».
Ma per la fede che li accomunava ci tenevano comunque ad avere un sacerdote accanto.
Altro esempio zamboniano in cui nozze civile e
nozze religiose non sono
opposti: «Più d’una volta
abbiamo avuto sposi che
si sono prima sposati civilmente e solo dopo in
D
on Giancarlo Tondato detiene un
singolare record: fino a
due anni fa è stato arciprete di Mansuè, comune (comprendente anche
la parrocchia di Basalghelle) che dal 2000 al
2006 ha visto diminuire
di circa il 41% la percentuale di matrimoni religiosi; ora è parroco di
Chiarano dove, nello
stesso arco di tempo, i
matrimoni religiosi sono
diminuiti del 50% e quelli civili del 500%.
«Non conosco la
realtà della Mansuè degli ultimi due anni e a
Chiarano sono da così
poco tempo da non aver
potuto influire sulla statistica – sta al gioco don
Giancarlo –. In realtà
questi dati sono semplicemente la fotografia di
quanto sta succedendo
nella società».
Quali sono le cause
del fenomeno se-
politica: «L’anno scorso
abbiamo avuto una flessione dei matrimoni civili.
Quel che si dice in giro,
con le proposte di Dico e
Cus, certo non aiuta, anzi
funge da dissuasione dal
matrimonio».
Floriano Zambon
chiesa. Ad esempio con lei
incinta».
«Abbiamo sempre cercato di fare in modo che il
matrimonio fosse vissuto
con serietà – racconta l’ex
primo cittadino –. Ad esempio verificando i presupposti minimi: ci è capitato di rifiutarci di sposare una coppia perché uno
dei due coniugi era privo
di permesso di soggiorno». Da qualche anno, inoltre, a Conegliano si organizzano percorsi di formazione per futuri sposi.
Matrimonio serio, dunque, ma a suo giudizio minato dalle proposte della
Citron:
“Leggetevi
quegli articoli del codice civile, ogni tanto!”
«La maggioranza delle
coppie arriva preparata al
matrimonio e lo affronta
con serietà», dice il sindaco di Farra Domenico Citron. Ma per quanto riguarda la minoranza, attinge ad esempi davvero
bizzarri.
«C’è chi si è presentato
in municipio senza testimoni, e abbiamo dovuto
chiedere ai dipendenti comunali se si prestavano;
chi ha voluto a tutti i costi
sposarsi il venerdì alle 15;
chi veniva a sposarsi appena uscito dal lavoro, vestito com’era».
condo lei?
«Se le coppie convivono fino a 40 o 50 anni o se
non si sposano proprio
non è certo per ragioni economiche: anche chi va
a convivere spende e deve sostenere le spese per
la casa. Il fatto è che la
globalizzazione è arrivata anche qui a Chiarano,
non si salva più nemmeno l’ultima borgata. A
causa della televisione le
abitudini delle città si trasmettono anche alla provincia: ci si veste allo
stesso modo, si parla lo
stesso linguaggio, non ci
si sposa più». (GB)
Poi ci sono gli esempi
“toccanti”, come li chiama
Citron.
Lui e lei si sposano,
hanno figli; poi la vita li
porta a separarsi e divorziare, pur mantenendo i
rapporti; in seguito uno
dei due si trova gravemente malato e, sapendo
di non avere tanto futuro
davanti a sé, sposa nuovamente il suo coniuge, per
garantire a lui/lei e ai figli
i benefici, anche economici, della famiglia.
Come garantire che il
matrimonio sia affrontato
con serietà?
«Cerco sempre di ricordare agli sposi i tre articoli del codice civile riguardanti il matrimonio,
che sono molto impegnativi. Qui a Farra li abbiamo raccolti in un libretto,
che poi lasciamo agli sposi. E se sono in confidenza, dico loro: “Leggetevelo, ogni tanto!”».
Tommaso Bisagno
12
MONS. COUDRAY IN VISITA IN ITALIA
Gli ultimi istanti di don
Tarcisio raccontati dal Vescovo
D
omenica 8 luglio nella basilica di Monte Berico a Vicenza si è tenuto
l’annuale incontro dei Bertacco originari di Chiarano e sparsi per l’Italia, che
quest’anno si riunivano
per ricordare la recente
scomparsa di don Tarcisio, avvenuta il 31 maggio
scorso a Mongo in Ciad
dove era missionario. La
messa è stata celebrata da
padre Alessandro Bertacco e da monsignor Henri
Coudray, vescovo della
Prefettura apostolica di
Mongo in Ciad, venuto appositamente per la celebrazione e per conoscere
e salutare fratelli, sorelle,
parenti e amici di don Tarcisio.
Monsignor Coudray ha
ricordato l’opera svolta da
don Tarcisio nella sua diocesi, e ha detto che «in Africa si dice che la morte
e il sangue di un missionario suscitano dieci nuove vocazioni, e questo è il
mio auspicio», perché su
una popolazione di oltre
un milione 500 mila persone della sua diocesi, distribuite su un territorio
grande quanto l’Italia, ci
sono otto parrocchie e distanze enormi. «La mia
diocesi – ha spiegato monsignor Coudray – confina
con la Libia, il Sudan, il
Centroafrica e i cristiani
sono soltanto l’1% della popolazione. Una piccolissima ma significativa presenza della chiesa cattolica in un ambiente completamente arabo e mussulmano. Per la diocesi di
Mongo la perdita di don
Tarcisio Bertacco è stata
grande, ma bisogna aver
fede nei disegni del Signore».
Monsignor Coudray ha
SAN MARTINO DI COLLE
Il vice-postulatore
di don Vendrame
A
rriva direttamente
dall’India per conoscere i luoghi in cui è
vissuto il Ser vo di Dio
don Costantino Vendrame e per parlare di lui con
i parenti e con chi l’ha conosciuto.
Don Barnes Lister
Mawrie, il vice postulatore della causa di beatificazione del missionario originario di San Martino
di Colle Umberto, sarà in
paese in questo fine settimana insieme ad un confratello. La visita si pone
in continuità con quelle
che sono state le celebrazioni per i 50 anni dalla
morte del sacerdote salesiano, avvenuta nell’ospedale di Dibrarugh il 30
gennaio del 1957.
«Il vice postulatore –
spiega il parroco don Angelo Graziera – desidera
toccare con mano la
realtà di San Martino di
Colle Umberto in cui don
Vendrame è nato e vissuto. Sarà questa inoltre
l’occasione per fargli conoscere quali sono state
le iniziative realizzate per
il cinquantesimo anniversario dalla morte, tra cui
la solenne celebrazione
con il postulatore don Enrico Dal Covolo e l’incontro di preghiera foraniale
per le famiglie. Per qualche giorno vivremo nuovamente e con intensità
nello spirito di don Costantino e ci avvicineremo di più a quella che è
stata la realtà in cui il nostro missionario ha operato nell’Assam».
Un gruppo ristretto di
persone infatti, dal 5 al 13
settembre, sarà in India
per visitare i posti che
don Vendrame evangelizzò e per ammirare le o-
MEDICO DI WELBY
ASSOLUZIONE AMBIGUA
U
na sentenza «ambigua e contraddittoria, che aumenta i
dubbi sulla reale efficacia
del testamento biologico e
può rappresentare l’ennesimo cavallo di Troia per
l’introduzione dell’eutanasia in Italia». Antonio Spagnolo, coordinatore del
Centro di bioetica dell’Università cattolica di Roma
e titolare della cattedra di
bioetica all’Università di
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 29 luglio 2007
voluto ricordare i tragici
momenti dell’incidente
che hanno portato alla
morte di don Tarcisio. Ha
detto di essere stato subito informato dell’incidente, avvenuto a poca distanza da Mongo e di essersi recato sul posto portando soccorso con altre
persone a don Tarcisio e di
averne raccolto i suoi ultimi istanti di vita. Don Tarcisio, prima di morire, ha
chiesto ai presenti «pregate con me» con una voce sempre più fievole.
Ai fratelli e alle sorelle
del sacerdote monsignor
Coudray ha consegnato il
calice e la stola che don
Tarcisio aveva con sé al
momento dell’incidente e
ha chiesto a tutti l’aiuto per
sostenere sul piano economico le attività avviate
ad Am-Timan, in particolare la scuola elementare.
I parenti e gli amici di
don Tarcisio hanno assicurato a monsignor Henri
Coudray il loro sostegno
e che a tale scopo verrà avviata un’iniziativa denominata “Amici di don Tarcisio”, con l’impegno di tener desta la memoria e
coordinare gli aiuti verso
i bambini di Am-Timan,
così come don Tarcisio ha
lasciato scritto nel suo testamento.
Idolino Bertacco e
Primo Tomasella
La tomba di don Tarcisio Bertacco
P
er coloro
che risiedono nel territorio della
diocesi
di
Vittorio Veneto vi è una
nuova sede
in cui è possibile studiare teologia:
Belluno. Dopo l’erezione
della Facoltà teologica del
Triveneto (2006) è stato
avviato un nuovo ordinamento degli studi anche
per dieci Istituti superiori di scienze religiose del
Triveneto. Da quel momento ciascun istituto si
trova in collegamento accademico con la Facoltà
teologica del Triveneto, avente sede in Padova, e,
tramite un “sistema a rete”, con gli altri Istituti superiori di scienze religiose presenti sul territorio
della Regione Conciliare
delle Venezie. Questo miglioramento dell’offerta
formativa non avviene a
caso: risponde al progetto di giungere entro il
2010 alla certificazione
europea stabilita dal cosiddetto processo di Bologna: un accordo tra i ministeri dell’Università e
dell’Istruzione di tutti i
Paesi europei (tra i quali
anche l’Italia e la Santa
Sede) per il riconosci-
mento reciproco dei titoli di studio di
livello universitario. Più
precisamente, il “Diploma
in scienze religiose” verrà
equiparato alla laurea civile, e il titolo
di “Magistero in scienze
religiose” avrà il rango di
laurea specialistica.
Guardando i numeri
dei diversi istituti, si scopre che poco meno dei
due terzi degli iscritti
studia scienze religiose
per lavorare nel mondo
della scuola come insegnanti di religione. Il rimanente terzo degli studenti studia per un interesse personale non finalizzato allo sbocco lavorativo, ma – per dirla con
le parole di una studentessa – “perché non si inaridisca l’anima”, oppure per un’esigenza di approfondimento della fede
sbocciata in età adulta.
Alcuni fra questi studenti, approfittando della
possibilità di iscriversi come uditori, seguono solo
alcuni dei corsi: si tratta
di un’opportunità che alcuni insegnanti – non solo di religione – hanno
colto per il proprio aggiornamento.
BELLUNO
Una nuova
sede
per studiare
teologia
CATECHISTI A SIUSI
pere che egli compì, tra
cui il santuario del Sacro
Cuore di Shillong. Questa
esperienza sarà qualcosa
di più di un semplice viaggio in quanto, insieme alla visita del vice postulatore, porrà le basi per la
realizzazione di un progetto che unisca le due
chiese. Insieme all’Associazione famiglie rurali e
al Comune di Colle Umberto, le parrocchie di
Colle e San Martino saranno impegnate nel costruire questo ponte che
permetta un reale e concreto collegamento tra la
terra di origine e quella
di missione del sacerdote originario del borgo
Pianche. Il gruppo sarà
quindi formato da una delegazione di rappresentanti di parrocchie, comune e Associazione famiglie rurali.
Il vice-postulatore don
Barnes Lister Mawrie a
San Martino di Colle Umberto presiederà la messa
di sabato 28 luglio alle
19.30 nella chiesa parrocchiale in cui don Costantino venne battezzato.
Gerda De Nardi
n sacerdote novello, due diaconi, cinque laici della diocesi di
Vittorio Veneto hanno preso parte, insieme ad altre
ottantacinque persone
provenienti da tutta Italia,
alla Settimana di formazione per accompagnatori
di adulti tenutasi a Siusi allo Sciliar. La “fragilità” è
stato il tema che ha caratterizzato l’intero percorso.
Tra contenuti ed esperienze, partendo dalla consapevolezza condivisa di una certa idea di fragilità, il
cammino effettuato ha
portato a scoprire che l’atteggiamento da assumere
non è né di onnipotenza né
di rinuncia, ma di responsabilità dentro la fragilità.
«La cosa più bella che ci
portiamo negli occhi – ha
sottolineato fratel Enzo
Biemmi “regista” della settimana – è l’immagine del
Risorto che è tra noi per
sempre con i segni della
passione. Nella sua vicenda umana è stato il fragile
esposto alla storia e continua a restare con noi come il vittorioso fragile». Diversi relatori si sono succeduti per portare il loro
contributo, dalla professoressa Eliana Zanoletti che
ha approfondito l’aspetto
educativo, al teologo don
Giovanni Girardi che con
la professoressa Nicoletta
Capozza ha allargato gli orizzonti dal punto di vista
cristologico ed ecclesiologico. E ancora il patrologo
don Giuseppe Laiti ha parlato delle fragilità della fede e la teologa Serena Noceti dell’abitare le fragilità
ecclesiali.
Che cosa possono fare
concretamente quanti si
pongono a fianco degli adulti per accompagnarli
nella fede? «La formazione cristiana – ha affermato Biemmi – ha come primo compito l’accompagnare le persone nel vivere le loro fragilità. I cristiani hanno bisogno di incontrare il Vangelo della
fragilità per sentire che
nella Chiesa sono a casa
loro.
È necessario formare
ad accogliere nella vita il
cambiamento, custodendo
il proprio valore. Infine l’invito a rischiare l’autenticità. Presentarci come persone nella nostra fragilità
salvata. Il poco che riusciamo a fare per gli altri è
quello che tiriamo fuori
dalla nostra debolezza. Siamo chiamati a testimoniare il Vangelo della misericordia». (GDN)
Macerata, commenta in
questi termini al Sir la decisione del Giudice per le
udienze preliminari
di Roma, Zaira Secchi, che ha prosciolto l’anestesista Mario Riccio dall’accusa di “omicidio del
consenziente”, per
aver interrotto la
ventilazione meccanica
che teneva in vita Piergiorgio Welby. «Non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato», la
formula utilizzata
dal Gup. In attesa
di conoscere le motivazioni della sentenza, Spagnolo
sottolinea l’importanza di
«capire ciò che è stato fatto: se si è trattato di interrompere un accanimento
terapeutico o, al contrario,
di un atto che ha causato
l’anticipazione della morte del paziente, cioè di eutanasia». Un quesito, questo, a cui «è impossibile rispondere dall’esterno, ma
che al contrario trova significato solo all’interno
della relazione tra medico
e paziente: una relazione,
quest’ultima, molto complessa e diversificata, che
non può essere risolta in
poche righe di una normativa giuridica o in qualche vaga indicazione procedurale».
Accompagniamo
la fragilità
U
Fratel Enzo Biemmi
e
L’AZiON
Chiesa
OGGI Domenica
M
Pregare... non basta!
Prima settimana del Salterio
S
ulla pagina del Vangelo che
oggi viene proposta alla nostra attenzione si potrebbe
fare un corso di esercizi spirituali.
I discepoli chiedono a Gesù che insegni loro a pregare e il Maestro
non offre semplicemente una preghiera... ma un modo di pregare.
Prima di tutto la preghiera nasce
da un rapporto d’amore. “Quando pregate dite: Padre” ossia sentite Dio vicino a voi, sentitelo “intimo”. Spesso la preghiera del cristiano oggi non sa più d’amore: non
si prega perché si ama, si prega
semplicemente... perché si ha bisogno. Seguendo con attenzione le
parole di Gesù si può capire chi sta
al centro della preghiera: protagonista è Dio, non l’uomo. “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo Regno” (Lc 11, 2). Noi non preghiamo
per realizzare i nostri disegni, per
affermare noi stessi, ma per dare
gloria a Dio: chi veramente ama cerca il bene dell’altro, non il proprio.
Chi vuol bene sa affidarsi all’altro.
Qui sta il senso più vero di quel “pane quotidiano” che il fedele chiede
e che è bene espresso da quel
“giorno per giorno” che troviamo al
terzo versetto: non è semplicemente il “pane quotidiano”, quasi
fosse un contratto che noi stipuliamo con Dio, bensì è il pane dato
giorno per giorno. Se è dato “giorno per giorno” significa che lo devi chiedere ogni mattina, che la tua
preghiera deve essere costante.
Spesso vien da sorridere quando si
sente qualche cristiano dire: “Io ho
pregato, perché Dio non mi ascolta?”. Verrebbe spontaneo chiedere:
“Quando hai pregato? Preghi giorno per giorno?”. La preghiera è come il cibo: una grande abbuffata
non sazia, ma stomaca. Spesso noi
crediamo di liquidare la nostra vita
spirituale con “grande abbuffate”
di preghiera: interminabili veglie,
pellegrinaggi snervanti... Sono cose lodevoli, ma... lontane da quello
che Gesù sembra chiedere: non è
la quantità, bensì la costanza che
determina il vero valore della preghiera. Il Signore lo esemplifica in
maniera incisiva nella parabola dell’amico importuno posta a seguito
del “Padre nostro” quando afferma:
“vi dico che gli darà quanto ha bisogno perché l’altro insiste” o meglio, come si direbbe in greco, perché l’altro non ha timore di chiedere, non si fa riguardo nell’insistere. La conclusione che il Maestro tira è chiara: ogni persona che
chiede ottiene, ogni persona che
cerca, trova. Forse dovremmo rivedere un po’ il modo con cui misuriamo l’efficacia della nostra preghiera: essa giova, porta beneficio
nella misura in cui è costante. Si ha
invece spesso l’impressione che il
modo di pregare di tanti bravi cristiani sia molto più vicino ai sacrifici pagani che allo stile del Vangelo: “ho detto la preghiera... ho fatto
la novena... ho acceso la candela...
ho dato l’offerta ed ora mi aspetto
il risultato”. Beh, stando a quanto dice Gesù, questa non è preghiera o
meglio... non è la preghiera che Lui
ci ha insegnato.
Don Federico De Bianchi
I
monti del Cadore
fanno da cornice alle vacanze di Benedetto
XVI. Parlano di una natura che stupisce per la
sua bellezza, ma sono
anche memoria di un
conflitto, la Grande
Guerra, le cui ferite sono ancora raccontate nei
tanti monumenti, nelle
lapidi, nelle trincee e nei
camminamenti che portano ai luoghi delle battaglie di quel lontano
1915-1918. Forse è proprio il contrasto tra le
bellezze naturali e la memoria storica, per di più
alla vigilia dei 90 anni, 1
agosto 1917, della “Nota
alle potenze belligeranti” di Benedetto XV, con
la storica definizione
della guerra “inutile
strage”, che hanno portato papa Ratzinger a riproporre, all’Angelus di
domenica scorsa, il grido di papa Paolo VI alle
Nazioni Unite: «Mai più
la guerra». Era il 4 ottobre 1965 quando, parlando al Palazzo di Vetro
dell’Onu, disse: «Non gli
uni contro gli altri, non
più...».
Natura e guerra si intrecciano nelle parole
del Papa, che si sofferma a riflettere sul dramma della libertà umana
nel mondo, dicendo: la
bellezza della natura ci
ricorda che siamo stati
posti da Dio a «coltivare
e custodire» il giardino
PAPA BENEDETTO A LORENZAGO
La guerra trasforma
la terra in inferno
che è la terra. Un paradiso, se gli uomini vivessero in pace con Dio
e tra di loro. Invece il
peccato e il maligno,
cioè le divisioni, la guerra, la morte, hanno trasformato il paradiso in
inferno, almeno in alcune parti del mondo. Con
i suoi lutti e distruzioni,
la guerra è una calamità
che contrasta con il progetto di Dio.
Il primo riferimento è
dunque la Nota di papa
Giacomo Della Chiesa
che, con coraggio, definì
il primo conflitto mondiale “inutile strage”. Una espressione dal valore profetico che può essere applicata «ai tanti
conflitti che hanno
stroncato innumerevoli
vite umane». La Nota di
Benedetto XV «non si limitava a condannare la
guerra; essa indicava, su
un piano giuridico, le vie
per costruire una pace
equa e duratura: la forza
morale del diritto, il disarmo bilanciato e con-
13
È morto don Bruno Bressan
17ª DOMENICA TEMPO ORDINARIO
GESÙ INSEGNA IL PADRE NOSTRO
Domenica 29 luglio - 17ª del
tempo ordinario - anno C
Gen 18, 20-21. 23-32; Sal
137; Col 2, 12-14; Lc 11, 1-13
Il povero invoca e Dio lo ascolta
Domenica 29 luglio 2007
trollato, l’arbitrato nelle
controversie, la liber tà
dei mari, il reciproco
condono delle spese belliche, la restituzione dei
territori occupati ed eque trattative per dirimere le questioni».
Sempre il predecessore
di papa Ratzinger parlò
della guerra come «suicidio dell’Europa civile».
E non è un caso che dopo il conflitto, nel 1920,
scrisse la prima enciclica sulla pace: “Pacem
Dei munus”. Occasione
per denunciare la fragilità di una pace che non
si fondi sulla riconciliazione. Scriveva: “Se quasi dovunque la guerra in
qualche modo ebbe fine,
e furono firmati alcuni
patti di pace, restano tuttavia i germi di antichi
rancori”. Nessuna pace
ha valore “se insieme
non si sopiscano gli odi
e le inimicizie per mezzo di una riconciliazione
basata sulla carità vicendevole”.
Parole
quanto mai valide anche
ai giorni nostri, dove odi e divisioni alimentano conflitti e violenze:
basti pensare al Medio
Oriente, o a quanto è accaduto nella vicina regione dei Balcani, non
troppi anni addietro.
Fabio Zavattaro
giornalista Raiuno
ercoledì 25 luglio ci ha lasciato don Bruno Bressan, da tempo in riposo alla casa del clero “Papa Luciani” di Santa Lucia di Piave. Nato a Pieve di Soligo il 7 gennaio 1921, fu ordinato sacerdote in Cattedrale
di Vittorio Veneto da monsignor Zaffonato nel 1945. Ha
svolto il suo ministero come cappellano a Sacile, Moriago e Lutrano. È stato nominato parroco a Gai di Tovena nel 1953 e poi parroco di San Michele di Ramera
nel 1961 dove rimase fino al 1997, quando si ritirò in casa di riposo. I suoi parrocchiani lo ricordano con affetto per le notevoli doti di comunicatore che rendevano
piacevoli e interessanti le sue omelie e gli incontri di catechesi. I funerali sono celebrati venerdì nella parrocchia
nativa di Pieve di Soligo alle 16.30.
Nel prossimo numero offriremo un più completo profilo della sua personalità e alcune testimonianze di persone a lui vicine.
LIBERATO PADRE BOSSI:
“Tornerò dai miei bambini”
«I
n quanto prete, e
quindi padre, il
mio dovere è quello di
tornare dai miei bambini
e rimanere insieme a loro. Se i miei superiori lo
permetteranno io lo
farò». Sono state le prime
parole pronunciate con i
giornalisti da padre Giancarlo Bossi, il missionario italiano di Abbiategrasso rapito il 10 giugno
scorso nel sud delle Filippine e liberato giovedì 12 luglio. «È un’esperienza che
non desidero faccia nessuno, perché è molto dura. Andrei calmo nel consigliare a qualcuno di avere esperienze come la mia. D’altra parte, sto capendo pian piano che insegna tante cose. Avrò, quindi, tempo, credo,
in questi mesi di riflettere su quello che veramente è accaduto – ha dichiarato padre Bossi, alla Radio Vaticana
–. In questi giorni di prigionia grazie al cielo non mi sono mai scoraggiato, grazie all’esperienza di padre Benedetto, rapito e poi rilasciato, e di padre Giuseppe Pierantoni, anche lui rapito e rilasciato. Per cui, anch’io mi
ero messo il cuore in pace e mi ero detto: ‘Anch’io verrò
rilasciato un giorno’. Non ho mai perso la tranquillità dentro di me e di questo devo ringraziare veramente il Signore, che mi ha tenuto sereno e tranquillo di fronte a
tutto quello che mi stava accadendo».
Padre Bossi parteciperà all’incontro dei giovani con
il Papa a Loreto.
ESPERIENZA A SARMEOLA:
Dal 3 all’11 settembre prossimi
A
zione cattolica, Centro diocesano vocazioni, Comunità vocazionale e parrocchia della Cattedrale propongono anche quest’anno esperienze di camposcuola/servizio all’Opera della Provvidenza di Sant’Antonio, a Sarmeola (Pd). La prima settimana termina il 29
luglio, la seconda si terrà dal 3 all’11 settembre. La proposta è rivolta a giovani maggiorenni e adulti. Iscrizioni
presso: Ufficio diocesano di Azione cattolica, via J. Stella 8, 31029 Vittorio Veneto, telefono 0438-57835; oppure
don Alessio Magoga, Seminario vescovile, telefono 0438948442, 340-8563341.
FRANCESCANE DI CRISTO RE:
Madre Piccinin nuova superiora
L
e suore francescane di Cristo Re, con Casa Madre in Venezia e presenti a Tarzo (scuola materna e casa di riposo Villa Bianca), riunite a Pralongo di
Forno di Zoldo (Bl) nel mese di luglio per il 23º Capitolo generale dal tema “Va’ e ripara la mia casa... oggi”, con
gioia comunicano l’avvenuta elezione a superiora generale di madre Anna Piccinin, originaria di Azzano Decimo.
Sono state scelte come sue consigliere: suor Edite
Onghero, brasiliana, vicaria generale; suor M. Giuseppina Merlo, suor Chiara Francesca Mistron e suor Marisa Zanchetta.
Con la consapevolezza che questo momento storico
è tempo di grazia, i lavori capitolari si sono svolti nell’impegno di tracciare le linee di cammino sui passi di
Francesco d’Assisi per tutta la famiglia religiosa, perché
la sua vita e missione siano oggi significative e feconde
per l’avvento del Regno.
MARTEDÌ 31 A CODOGNÈ
FESTIVAL
Storie di guerra
e canzoni di pace
I “Concerti in
Altamarca”
approdano a
Rolle di Cison
S
R
torie di guerra e
canzoni di pace
sono gli ingredienti
dell’interessante menù
allestito dalla commissione cultura del Comune di Codognè per
martedì 31 luglio. Nel
cartellone delle “Sere
d’estate” al parco della
Mutera avrà luogo la
manifestazione letteraria-musicale “Libro a- Il parco alla Mutera sede dello spettacolo musical-letterario
perto”. Raffaele e Vera
Salton della libreria “Il tre- L’accompagnamento musino di Bogotà” di Vittorio Ve- cale, ad intervallare le lettuneto si produrranno in una re, è curato dal gruppo Proserie di letture di estratti da getto A (Fabio De Giusti a
opere letterarie inerenti il te- voce e chitarra, Yannick Da
ma della guerra. Si tratta di Re alle percussioni, Giovanuna scelta di punti di vista ni Piovesana a chitarra e sax
differenti sulla tematica bel- e Mattia Tomasi al basso)
lica espunti dai romanzi che eseguirà le canzoni pa“L’armata dei fiumi perduti” cifiste “La lunga notte” (Cidi Carlo Sgorlon e “Il ser- sco), “Brothers in arms”
gente della neve” di Mario (Dire Straits), “Il vigliacco”
Rigoni Stern, ambientati nel- (Mercanti di liquore), “Dela seconda guerra mondia- vils and dust” (Bruce
le, “Il bambino col fucile” di Springsteen),
“Sunday
Antonio Ferrara sui bambi- bloody sunday” (U2), “For
ni-soldato dell’Africa, “Il sen- what is worth” (Stephen Stiltiero dei nidi di ragno” di I- ls) e “Libri di sangue”
talo Calvino sulla Resisten- (Frankie Hi’NRG). L’appunza, “Il campo della madre” tamento è alle 21.15. In caso
del kirghiso Cinghiz Ajtma- di maltempo la manifestatov e “Lettere contro la guer- zione avrà luogo alle ex
ra”, raccolta di corrispon- scuole elementari Ancilotto.
denze di Tiziano Terzani.
Giacinto Bevilacqua
iprendono gli appuntamenti con il
Festival
internazionale
“Concerti in Altamarca
2007”. La rassegna di musica da camera, organizzata dall’associazione culturale Quadrivium, propone
il prossimo appuntamento
per sabato 28. Alle 20.45 all’ex eremo cistercense (Foresteria Duca di Dolle) a
Rolle di Cison di Valmarino
si esibirà in concerto di archi il Quartetto Archimede.
La serata verterà sul tema
“Divertimenti, trascrizioni
e giochi di prestigio”. L’ingresso al concerto costa 10
euro intero, 7 ridotto per
under 25 anni, 2 ridotto per
studenti dell’Istituto musicale “Michelangeli” di Conegliano e degli istituti musicali dei comuni che ospitano il festival.
Il prossimo appuntamento con i “Concerti in Altamarca” prima della pausa
agostana avrà luogo domenica 12 agosto a Villa dei
Cedri a Valdobbiadene in
occasione della manifestazione “Calici di vini”.
A settembre la rassegna
si concluderà con quattro
concerti nell’antico refettorio dell’abbazia di Follina.
POESIA: A
Franzin il Premio
San Pellegrino
TEATRI:
Gli spettacoli
della settimana
D
opo il Castello, il Miramare Città di Rimini e il Verdurin, il Premio
San Pellegrino Terme. Ha
fatto il pieno di riconoscimenti il poeta mottense Fabio Franzin, premiato stavolta per la raccolta “Mus.cio
e roe” (edizioni Le voci della luna).
La prestigiosa giuria del
festival nazionale di poesia
della città bergamasca, presieduta da Franco Loi, era
composta da Milo de Angelis, Davide Rondoni, Elio Pecora e Paola Loreto. Tra i finalisti, oltre a Franzin, c’erano anche la romana Antonella Anedda e il friulano
Pierluigi Cappello, autori rispettivamente di “Dal balcone del corpo” (Mondadori) e
di “Assetto di volo” (Crocetti). I giurati, rilevata l’alta
qualità dei testi poetici finalisti, hanno deciso di dichiarare vincitori ex aequo i tre
autori arrivati alla finale. Un
altro prestigioso riconoscimento per Fabio Franzin,
che sempre di più si sta affermando come uno dei più
significativi autori contemporanei.
Carlo Sala
LAGO FILM
FEST: Sabato il
clou del festival
G
ran finale per il Lago
Film Fest, che quest’anno è ancora più in simbiosi con il paese che lo ospita. Merito dei dieci artisti,
non solo italiani, che da lunedì 16 vivono e operano in
paese; merito delle sei sedi
in cui si svolgono le proiezioni: oltre al “campo centrale” della spiaggia sul lago, ci sono cortile Enzo, dove per tutta la settimana si
sono ammirati cortometraggi per bambini; cortile
Luigino, dedicato alla fiction; e poi vicolo Sasso per i
documentari e vicolo Carlettin per i prodotti di animazione. Divisione che sarà
rispettata anche venerdì 27,
con in riva al lago la proiezione di corti in concorso,
tra cui quello del coneglianese Daniele Carrer, e alla
Crosera la possibilità di
guardare i video degli artisti
che hanno operato a Lago.
Sabato 28 il gran finale: alle
21 in spiaggia le premiazioni, a seguire la proiezione
dei video vincitori; dalle 22
proiezioni nei cortili. D’accompagnamento, concerti
della Chill Out Family e della Barbariga Funky Band.
CHIARANO Venerdì 27,
alle 21.15 nel parco di villa Zeno, spettacolo “La casa nova” di Carlo Goldoni rappresentato dalla
compagnia Belteatro. Ingresso: intero 6 euro, ridotto 3.
FOLLINA Martedì 31,
alle 21 alla corte interna
del complesso ex Milani,
è di scena “Cinque in un
baccello”, con la compagnia La corte dei miracoli tratto dalle fiabe di Andersen.
PIEVE DI SOLIGO Mercoledì 1 agosto, alle 21 al
parco Vela (in caso di
pioggia all’auditorium
Battistella Moccia), la
compagnia L’aprisogni interpreta lo spettacolo di
burattini “Il castello di
Tremalaterra”.
MOTTA DI LIVENZA
Giovedì 2, alle 21 in piazza Luzzatti (in caso di
maltempo al patronato
Don Bosco), Gli Alcuni
allestiscono la pièce “Il
folletto del Bosco di Mezzo”. Ingresso libero.
Domenica 29
iniziano le
visite guidate
alle chiesette
della
Valbelluna
grazie
al Comune
di Mel
e La Fenice
D
opo la positiva esperienza dello
scorso
anno,
verrà riproposta a partire da
domenica 29 l’iniziativa delle
visite guidate alle chiesette
frazionali della Sinistra Piave della Valbelluna. L’iniziativa è del Comune di Mel in
collaborazione con l’associazione culturale La Fenice e
con il patrocinio dei Comuni
di Lentiai, Trichiana, Limana
e Belluno, la Comunità Montana Valbelluna e BellunoPonte nelle Alpi e le diocesi
di Belluno-Feltre e Vittorio
Veneto. Lo scopo di questa iniziativa, che quest’anno vede coinvolti una pluralità di
soggetti, come ci racconta
Fabio Barp vice-sindaco di
Mel, «è quella di aprire ai visitatori nelle ultime domeniche dei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre questi piccoli scrigni d’arte, di
fede e di civiltà, con l’obiettivo di far crescere il turismo
culturale nella nostra zona,
evidenziando così anche gli
aspetti e i valori storico-artistici di zone spesso considerate solo da un punto di vista
naturalistico. Lo scorso anno
le chiese visitabili furono
quattro, limitate al solo territorio comunale di Mel. Con
questa nuova programmazione siamo riusciti ad organizzare un circuito che comprende la visita di ben 15
chiesette, alcune restaurate
recentemente come quella di
San Teonisto di Farra di Mel,
situate nei territori frazionali dei quattro comuni della Sinistra Piave e del comune di
Belluno». Il percorso va dalla chiesa di San Bartolomeo
di Villapiana di Lentiai (al cui
interno è conservata una crocifissione del Santo del 1540
di Marco da Mel) fino a Sossai nel Comune di Belluno.
Ad accogliere i visitatori ci
saranno delle guide volontarie opportunamente preparate, che forniranno tutte le
informazioni necessarie. «A
questo scopo abbiamo anche
stampato una miniguida, con
informazioni, una cartina del
percorso e la riproduzione fotografica a colori degli affreschi contenuti nelle chiesette, curata dalla storica dell’arte Tiziana Conte» prosegue Barp. «Questo itinerario
è di straordinaria importanza – sottolinea la Conte – perché attraversa alcune tra le
pagine più significative della
storia dell’arte bellunese con
particolare riferimento agli
affreschi realizzati tra l’inizio
del Quattrocento e la fine del
Seicento che hanno visto impegnati alcuni tra i più significativi artisti dell’epoca che
dipinsero in questa zona, come i fratelli Marco e Giovanni da Mel, che lavorarono
in molte chiesette della Sinistra Piave ma non solo; lo
Schiavone e il Marescalchi
che hanno lasciato la loro
preziosa testimonianza nella
chiesa dell’Addolorata di Mel
o Paris Bordone con il ciclo
pittorico nella chiesetta di
Pialdier di Trichiana. L’itinerario propone una concentrazione unica di chiese affrescate in un solo territorio,
alcune delle quali restaurate
di recente come la chiesa di
San Teonisto di Farra di Mel,
che difficilmente ritroviamo
in altre realtà dove, purtroppo, per varie circostanze sono andate perdute. Al visitatore per la prima verrà data
la possibilità di vedere anche
i frammenti di affresco della
metà del Quattrocento del
Maestro del Follo, contenuti nell’antichissima chiesetta
di San Donato, la quale necessita di un urgente restauro, che sorge nei pressi del
Castello di Zumelle». Le numerose chiesette che sorgono sul nostro territorio, sono
sì un patrimonio storico importante ma un’altrettanta
importante testimonianza
della religiosità delle popolazioni della Sinistra Piave.
«Mi piace sottolineare, che
in alcune frazioni si sono attivati dei comitati per il mantenimento e il restauro di
queste antiche chiesette –
sottolinea Barp –. Questo è
un segno di maturità di una
comunità che è attaccata alle proprie testimonianze storiche del passato. Devo inoltre dire che nel proporre
questa iniziativa abbiamo trovato molta disponibilità sia
da parte dei parroci ad aprirci le chiese, che delle diverse amministrazioni coinvolte. In cantiere abbiamo anche un ambizioso progetto
che ha come obiettivo quello di valorizzare tutto il patrimonio artistico della Sinistra Piave. Al momento si è
creato un gruppo di lavoro
di 15 persone, tutte con una
specifica preparazione in materia e provenienti dai quattro comuni. Chi vuole aderire portando la propria competenza e nuove idee è invitato».
Le visite alle chiese della
Valbelluna, gratuite dalle
14.30 alle 18.30, si terranno
le domeniche 29 luglio, 26 agosto, 30 settembre e 28 ottobre. Informazioni all’ufficio turistico allo 0437-540321
o in municipio allo 0437544216.
Sergio Cugnach
Domenica 29 luglio 2007
DA VALMARENO ERA FINITO A CRESPANO
D
VIA AI “CONCERTI IN VILLA”
È
giunta alla 14ª edizione la rassegna musicale “Concerti in villa” organizzata all’aperto dal Comune e
dalla Biblioteca civica di Trichiana. Si parte venerdì 27 alle
21 con il concerto “New York New York” tenuto in villa Rosato a Pialdier dall’orchestra ParmaBrass che offrirà un viaggio all’interno del mondo del musical americano. Il secondo appuntamento è per venerdì 3 agosto. Alle 21, nel parco
di villa Piloni a Casteldardo, il tenore Stefano Emmi e la mezzosoprano Maria Grazia Feltri, accompagnati al pianoforte
da Carlo De Battista, eseguiranno le più famose arie d’opera. Il terzo e ultimo concerto avrà luogo venerdì 10 agosto a
villa Girlesio a Sant’ Antonio Tortal. Protagonista sul palco
Mr Lucky e la Sen-Sa-Shun Band che proporranno il loro repertorio blues. L’ingresso a tutti i concerti è gratuito. In caso di maltempo la rassegna “Concerti in villa” si trasferirà
nella sala San Felice di Trichiana (27 luglio e 3 agosto) e nella sala parrocchiale di Sant’Antonio Tortal (10 agosto).
VENEZIA Apre sabato 28 a Palazzo Ducale la mostra “Venezia e l’Islam. 8281797”. L’esposizione rimarrà aperta fino al
25 novembre.
AURONZO Apre sabato 28 alla sala esposizioni di via Unione la mostra di pittura di Livio Bisa. Orario (fino al 26 agosto): 9-12, 15-20.
CAMPOMOLINO Chiude domenica 29
a villa Altan la mostra di Giani Sartor “Tuonando lentamente”. Orario: venerdì 14.3018.30 e 21-23, sabato 21-23, domenica 1723.
POSSAGNO Si inaugura sabato 28, alle 18 al Museo gipsoteca canoviana, la mostra “Il principe Henryk Lubomirski come
Amore”. Orario: martedì-domenica 9-19
(chiusura biglietteria alle 18). Biglietti: in-
IN PIAZZA A VITTORIO VENETO
di Razgrad,
Ritrovato un antico Orchestra
poi la “Boheme”
registro di matrimoni V
a alcuni anni ormai non si avevano più notizie dell’antico
registro dei matrimoni
celebrati a Valmareno fra
il 1639 e il 1675. Come
tanti registri e documenti di questa e altre
parrocchie, sembrava
scomparso per sempre;
soltanto una cronaca
parrocchiale di inizio secolo scorso ne ricordava
l’esistenza. In realtà da
qualche tempo si è scoperto che qualche decennio fa il registro era
stato consultato per ricerche genealogiche, finendo poi, inspiegabilmente, presso uno studioso di Crespano. Alla
MOSTRE
15
morte del ricercatore gli
eredi avevano donato il
documento alla parrocchia di San Marco e Pancrazio a Crespano, dove
è rimasto conservato per
oltre un decennio senza
che nessuno ne conoscesse la reale provenienza. Un caso fortuito
ne ha permesso il ritrovamento e nel mese di aprile il parroco don Francesco Mascotto lo ha potuto riconsegnare alla
comunità di Valmareno,
tramite l’archivista diocesana Francesca Girardi.
Il prezioso documento, che va a colmare una
notevole lacuna, è stato
subito posto
in cassaforte
assieme agli
altri registri
anagrafici:
anche le serie degli atti
di battesimo
e di morte
datano dalla
prima metà
del Seicento. Tutte le
antiche carte della par-
PIEVE DI S.:
Veneto Jazz
P
er “Veneto Jazz Festival” venerdì 27,
alle 21.30 a Pieve di Soligo,
si terrà il concerto dell’Antonio Zambrini Quartet composto da Antonio
Zambrini (piano), Franco
Beccalossi (fisarmonica),
Tito Mangialajo (contrabbasso), Ferdinando Faraò
(batteria). L’appuntamento è presso piazza Caduti
nei lager. In caso di maltempo lo spettacolo si
terrà all’auditorium Battistella-Moccia. L’ingresso è
libero.
rocchia, comprese alcune pergamene cinquecentesche, saranno presto messe a disposizione
degli interessati. Il parroco, don Fulvio Silotto,
si è adoperato per adibire un locale idoneo, mentre Francesca Girardi e
lo studioso Antonio Gallon sono da tempo impegnati nel riordino dei documenti e ne stanno realizzando un accurato inventario, strumento primo di conser vazione e
valorizzazione di questi
beni culturali.
Resta solo il desiderio
che altri ritrovamenti
contribuiscano ad accrescere la memoria storica, patrimonio di tutti.
FREGONA Chiude lunedì 30 all’Osteria
della Boschera la mostra di acquerelli di
Luigi Cillo.
VICENZA Fino all’11 agosto al palazzo
vescovile è aperta la mostra “L’Antico Testamento di Raffaello nelle incisioni di Nicolas Chapron (1649)”. Orario: martedì-venerdì 10-12.30 e 15-19, sabato-domenica
10-12.30 e 14.30-19.
VICENZA Fino al 19 agosto alle gallerie di palazzo Leoni Montanari è aperta la
Razgrad, con programma
da Rossini e Verdi a
Strauss e Morricone. A
organizzare la prima opera vittoriese sono l’Ascom e l’associazione Victor. I biglietti si comprano
agli Iat (uffici turistici)
della provincia di Treviso, cioè capoluogo, Asolo,
Castelfranco, Conegliano, Oderzo, Valdobbiadene e Vittorio Veneto.
I prezzi: 36, 29 e 19 euro per la “Boheme”; 25,
19 e 14 euro per la Filarmonica. Allo Iat di Vittorio Veneto è anche possibile comprare un abbonamento per le due serate, costa 30 o 43 o 55 a seconda del settore. Per
informazioni chiamare
Marzio Gava al 3473683654. (TB)
Katia Pellegrino sarà “Mimì”
TRE GRANDI INCISORI A CAVALESE
A
Cavalese, al
Centro d’arte
contemporanea della
suggestiva località trentina, entra in scena l’espressione incisoria dei
grandi maestri spagnoli del Novecento. Manufatti e lavori artistici
d’eccezione, eseguiti da
una triade favolosa di
pittori, quali Salvador
Dalì, Joan Mirò e Pablo
Picasso. La mostra si
muove intorno al filone
tematico delle opere
teatrali e letterarie di
tero 7 euro, ridotto 4.
VERONA Chiude domenica
29 al palazzo della Ragione
la mostra “Il settimo splendore. La modernità della malinconia” con opere di Botticelli, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Canova, De Chirico, Carrà, Michelangelo, Modigliani.
ittorio Veneto, che
si fregia del titolo
di “Città della musica” e
ha tre centri con altrettante piazze monumentali, ha fatto una scelta logica e sfruttato un’opportunità palese: ha organizzato, cioè, l’opera in piazza. Con le minuscole,
perché le maiuscole sono
quelle della storica iniziativa di Oderzo. Ma
quella di Vittorio è decisamente simile. Riuscirà
a consolidare un simile
successo di pubblico e di
critica? Una prima risposta si avrà dall’esordio.
Sabato 28, alle 21.15,
piazza Giovanni Paolo I,
palco davanti alla fontana
monumentale: arriva la
“Boheme” di Giacomo
Puccini con musiche di
Iko International Orchestra e Iko Chorus e, poi,
nei ruoli dei protagonisti
Katia Pellegrino (Mimì),
Rosa Anna Peraino (Musetta), Simone Del Savio
(Marcello), Giuseppe Pizzicato (Shaunard), Alessandro Spina (Colline) e
Alessandro Dinev (Parpignol). Antipasto dell’opera, venerdì 27, stesso luogo e stessa ora, il concerto dei bulgari dell’Orchestra Filarmonica di
maggior fama, accompagnandoci lungo l’originale riscoperta di tre preziose e inedite serie d’incisioni realizzate dagli artisti al culmine della loro
carriera negli anni Sessanta. Dalle 12 incisioni di
Pablo Picasso, eloquenti
e forti, ispirate alle farse
teatrali del belga Fernand
Crommenlynck, si passa
alle 13 litografie, vere e
proprie esplosioni cromatiche, di Joan Mirò, per finire con l’estro catalano
di Salvador Dalì e le sue
guna. L’estetica dell’acqua
nella pittura del ’900”. Orario: martedì-venerdì 16-19,
sabato-domenica 10-12 e
mostra “Raffigurare il tempo. Le icone dei
mesi nella tradizione russa”. Orario: martedì-domenica 10-18.
PORTOBUFFOLÈ Fino al 26 agosto
a Casa Gaia da Camino è aperta la mostra di strumenti musicali d’epoca dal Medioevo al Barocco. Orario: martedì-venerdì
9-12 e 14-18, sabato e festivi 10-12.30 e
15-19.
PIAVON Fino al 2 settembre è aperta
a Ca’ Lozzio la mostra personale di Annamaria Gelmi. Orari (fino al 2 settembre):
mercoledì-domenica 10-12 e 15-24.
SANT’ANNA DI BOCCAFOSSA Fino al 2 settembre nell’ex scuola elementare è aperta la mostra “Tra mare e la-
21 produzioni grafiche,
a punta secca, quale omaggio fuori dai canoni alla trama narrativa
del “Tristano e Isotta”.
“Capolavori dell’incisione dalla collezione
Poletti”, fino al 26 agosto, Centro d’arte contemporanea di Cavalese (Tn); orari: martedìdomenica 16-20; informazioni: telefono 0462235416; ingresso libero; sito web www.artecavalese.it.
Elena Pilato
glietto (mostra e museo): intero 10 euro,
cumulativo (mostra, musei e Cappella degli Scrovegni) 12, ridotto 8, ridotto speciale 5.
16-19.
ALTRI APPUNTAMENTI
ILLEGIO Fino al 30 settembre alla casa delle esposizioni è aperta la mostra “Apocalisse. L’ultima rivelazione” con cento
capolavori. Orario: martedì-domenica 10-19.
Ingresso: intero 7 euro, ridotto (anche per
religiosi e gruppi parrocchiali) 4,5, scolaresche 3.
VENEZIA Fino al 7 ottobre a palazzo
Fortuny è aperta la mostra “Artempo”. Per
informazioni: www.museiciviciveneziani.it,
www.artempo.eu.
PADOVA Fino al 4 novembre ai Musei
civici agli Eremitani è aperta la mostra
“Fulvio Pendini (1907-1975). I volti di Padova”. Orario: martedì-domenica 9-19. Bi-
FARRA DI SOLIGO Sabato 28, alle
20.45 in località Credazzo, avrà luogo la
nona edizione della rassegna “Concerto fra
torri e stelle” con il Coro San Lorenzo di
Farra di Soligo e il Coro del Duomo Città
di Montebelluna. L’ingresso è gratuito. Il
concerto si svolgerà all’aperto, in caso di
maltempo si terrà nelle adiacenti barchesse.
FARRA DI SOLIGO Giovedì 2 agosto, alle 21 nel giardino di Casa Enam, la
seconda edizione di “Parole e musica” avrà come ospite il cantautore trevigiano
Leo Miglioranza. L’ingresso è libero. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà nel
salone di Casa Enam.
16
e
L’AZiON
Domenica 29 luglio 2007
COL MUSICAL “SISTER ACT”
Tutti un po’... suore
a Bocca City
ILARIA FURLAN CI RACCONTA DUE SETTIMANE
DI AMICIZIA AL TURRONI PER 130 BAMBINI E 60 ANIMATORI
“Mitiko grest” a Oderzo
A
nche quest’anno
il patronato Turroni di Oderzo
dal 2 al 14 luglio ha organizzato il grest.
Sono state due settimane durante le quali 130
bambini e sessanta animatori e alcuni adulti hanno avuto l’opportunità di
conoscersi e far nascere
nuove amicizie tra divertenti giochi ed interessanti laboratori.
Tuttavia il grest non si
è formato solo in questi
giorni ma è il frutto di una
lunga preparazione. Nei
mesi precedenti ci siamo
infatti riuniti più volte per
organizzare la storia, che
ha guidato il grest nelle
due settimane e per la preparazione dei laboratori.
E prima ancora di questo appuntamento estivo si
è tenuto il grest invernale,
dove è stata introdotta la
storia del “Mitiko grest”,
con le avventure di tre ragazzi che attraverso le
scenette hanno incantato
tutti i bambini.
I laboratori che impegnavano i bambini ogni
giorno per circa un’ora, seguiti da adulti, sono stati
molto interessanti per sti-
SUL SITO RISORSE UTILI
I
l grest di Oderzo è anche su internet. La voce “Attività” di www.parrocchia-oderzo.org , infatti, è tutta dedicata al “Mitiko Grest”. Ma non interessa solo agli opitergini. Si possono infatti scaricare i materiali usati per la formazione degli animatori: da “chi è l’animatore”, a come condurre bans e giochi. Utile!
A
nche quest’anno il
grest di Bocca di
Strada è arrivato alla fine.
Sono state tre settimane intense, ogni giorno dalle 15
alle 19, con 60 bambini che
si sono divertiti assieme a
21 giovani animatori.
La giornata iniziava con
i bans, seguiti poi dai lavoretti: cornici con il patchwork, braccialetti con le
perline, lavoretti di pasta e
sale, tegole dipinte a mano,
sassi pitturati
con le tempere
e quadri di pirografo. Una
novità degli ultimi anni sono
stati i laboratori, in cui i bambini
hanno
scritto un giornalino che ha
illustrato le attività svolte, e
il teatro nel
quale i bambini hanno preparato un musical ispirato
al film “Sister act”, tema di
quest’anno. Sono stati i
bambini a realizzare i costumi di scena e anche le
scenografie.
Dopo la ricreazione i
bambini potevano scegliere
di andare al parco per giocare a calcio o ad altri gio-
chi, oppure preparare i balletti per l’ultima sera.
La prima gita è stata giovedì 28 giugno: a Plavilandia, un grande parco acquatico a Falzè di Piave.
Il 5 luglio invece siamo
andati a Gardaland.
Un pomeriggio una volontaria della Protezione civile è venuta a parlarci di primo soccorso, spiegandoci i
vari macchinari
di un’ambulanza.
Martedì 10
luglio i bambini
si sono dilettati
nell’arte culinaria per preparare la cena per i
loro genitori,
parenti e amici.
Dopo la cena
abbiamo giocato alla tombola.
Quella stessa
settimana c’è
stata anche una
gavettonata al
parco di Bolda: ci siamo divertiti moltissimo!
Infine, domenica 15 è arrivato il giorno della serata
finale. Prima abbiamo partecipato alla messa, animandone i canti. Poi i bambini hanno recitato, ballando e cantando davanti a parenti e amici nel ruolo di
suore. (CS)
Una
volontaria
della
Protezione
civile spiega
il primo
soccorso
ai grestini
molare la loro manualità.
Tra quelli proposti ricordiamo: la costruzione del
trimarano (il mezzo che ha
accompagnato i tre ragazzini protagonisti nel loro
viaggio), della lavagnetta,
delle stelline con la lana e
i fiori, del tamburello e
tamburo per i più piccoli,
e ancora il pirografo per i
più grandi e la cucina che
ha gentilmente offerto ogni giorno la merenda per
tutti i bambini.
Durante il grest i bambini hanno partecipato a
due gite: una ad Aqualandia e un’altra in Cansiglio;
entrambe si sono svolte
senza problemi e i bambini hanno dato sfogo alle loro energie ritornando a casa stanchi ma sempre allegri.
L’ultimo giorno i bambini hanno potuto portare
a casa i propri lavoretti e
assistere alla scenetta conclusiva.
La messa, celebrata da
don Roberto, ha infine unito bambini e genitori nell’ultimo giorno del grest
per ringraziare il Signore
delle due belle settimane
passate insieme.
Ilaria Furlan
ran finale per i grest dell’unità pastorale di Ceggia, Fossà e Grassaga: la serata-evento è fissata
per domenica 29 alle 21. Sarà la prima volta che le tre
parrocchie concludono assieme i grest. Le due settimane di attività, iniziate il 15 luglio, hanno del resto seguito un percorso comune, all’insegna del tema “Alla ricerca del talismano perduto”. I pezzi del talismano da ricomporre, perchè si potesse sconfiggere, uniti, il male,
erano tre. Guarda caso, tre come le parrocchie dell’unità pastorale...
riggio con giochi e canti».
Per il prossimo anno,
avete già qualche
programma?
«Ci piacerebbe aumentare il numero degli iscritti e per questo stiamo pensando di spostare il grest
al mattino, per andare incontro alle esigenze di
molti genitori. Ci saranno
anche altre novità, che prepareremo con il nuovo parroco don Claudio Carniel.
Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che
CEGGIA - FOSSÀ - GRASSAGA:
serata finale del grest
G
LA COORDINATRICE ARIANNA ZAMBON FA IL
BILANCIO DEL GREST DI SAN FIOR DI SOPRA
“Bravi, animatori!”
S
i è concluso venerdì
scorso il viaggio nel
sottosuolo dei 60 ragazzi iscritti al grest proposto
dalla parrocchia di San
Fior di Sopra. Sottosuolo?
L’avrete già capito, il tema
di quest’anno era “Tutti
giù per terra!”. Che ha impegnato animatori e volontari per quasi tutto il
mese, da lunedì 2 fino a venerdì 20, quando l’avventura si è conclusa con la
rappresentazione teatrale
organizzata dai ragazzi.
Abbiamo tracciato un
bilancio dell’edizione 2007
con Arianna Zambon,
coordinatrice del grest.
Com’è stata l’esperienza con i ragazzi?
«C’è stato un grande lavoro da parte di tutti, soprattutto i 14 animatori. Il
grest era pomeridiano dalle 15 alle 18.30, ma per loro ha significato impegnare anche molte mattinate.
Sono state tre settimane a
tempo pieno, ed è nato un
bel gruppo».
Quali sono stati i
momenti più emozionanti?
«La giornata con i ra-
gazzi di Castello Roganzuolo per l’incontro di unità pastorale e la gita in
Cansiglio».
Oltre ai laboratori,
quali attività avete
seguito?
«La preparazione dello
spettacolo finale, con canto, teatro e balletti con la
collaborazione di alcune
ragazze appassionate alla
ginnastica artistica. Inoltre una “novità” di quest’anno è stata la visita al vicino pensionato delle suore del Santo Volto: i ragazzi hanno animato il pome-
ci hanno aiutato nell’organizzazione dei laboratori e
a don Francesco: è stato
bello vedere tutti i ragazzi
con le magliette azzurre
del grest che ci ha regalato».
Erica Bet
e
L’AZiON
GrandEstate
Incontro mondiale per i 100 anni dello scoutismo
Dieci diocesani
al Jamboree
D
al 28 luglio al 6
agosto si terrà
a Highlands
Park, nella periferia di
Londra, il Jamboree del
Centenario. L’evento, che
si ripete ogni due anni in
un posto diverso del mondo, consiste in un incontro internazionale di scout
che si ritrovano e vivono
insieme alcuni momenti di
cerimonia e di gioco. Ma
quest’anno il Jamboree, il
cui nome richiama l’idea
di “marmellata di popoli”,
acquista un sapore tutto
particolare perché si svolge nei pressi dell’isola in
cui Robert Baden Powell
visse, esattamente 100 anni fa, il suo primo campo
scout. La vicinanza relativa dall’Italia e l’importanza del momento di celebrazione hanno fatto sì
che il contingente italiano
sia più numeroso di sempre: quasi 1900 tra guide,
esploratori, novizi, rover,
scolte e capi divisi in più di
50 unità di formazione,
senza contare l’Ist (International service team) co-
stituito
SCOUT DIOCESANI AL JAMBOREE
dai più
nome
gruppo
grandi e
Davide Favarato
Ceggia
dai capi
Nicola Perencin
Conegliano
impeFrancesco Feltrin
Oderzo
gnati
Laura Fornasier
Oderzo
nell’orSacile
ganizza- Marta Cappuzzo
Simone Santin
San Michele
zione.
Torre di Mosto
Dalla Silvia Ramon
Giovanni Fantuzzi
Torre di Mosto
nostra
zona
Francesca De Bin
Vittorio Veneto
scout di Alessio Nadal
Vittorio Veneto
Vittorio
Veneto
partiranno 8 ragazzi di 5 scienza, della cultura, delgruppi diversi (vedi tabel- la musica.
la). Ogni reparto di forUn Jamboree è un emazione presente, che ha vento su scala grandissivissuto già prima del Jam- ma: se non lo si prova, non
boree momenti di incon- lo si riuscirebbe a raccontro, finalizzati soprattutto tare. Chilometriche le dialla conoscenza e alla con- stanze da un luogo all’aldivisione delle motivazio- tro, impressionante il colni, curerà un’“impresa” (u- po d’occhio degli scout
no spettacolo, una realiz- nelle rispettive uniformi
zazione pratica…) da pre- che rinnovano la Promessentare al Jamboree, le- sa o assistono alle varie cegata al personaggio che dà rimonie di apertura e chiuil nome al proprio gruppo: sura, straordinaria l’intesa
ossia una personalità che che va oltre le difficoltà conegli ultimi cento anni si è municative.
rivelata un pioniere in
Se il Jamboree del Cile
qualsiasi ambito della del 2003 è stato all’insegna
ESTATE NEI BALCANI CON LA CARITAS
Pistull, Pacram, Presnace:
l’importante è condividere
Alcuni dei volontari in partenza per l’esperienza in Albania
A
l via anche la GrandEstate della Caritas diocesana: due proposte di volontariato nei Balcani che hanno per denominatore comune la condivisione: condividere l’esperienza con altri giovani, ma soprattutto condividere la vita quotidiana
con altri giovani, in Albania e in Bosnia Erzegovina.
“Il Piccolo Principe” a
Pistull e Pacram
Partono sabato 28 alle
22 i volontari che condivideranno fino al 12 agosto
la vita quotidiana delle comunità di Pistull e Paqram, in Albania, con cui c’è
un’amicizia ormai consolidata. E infatti dei 14 che
partono dall’Italia, 11 sono già stati nei due paesi
albanesi gli anni scorsi: da
don Benito Introvigne ai
nove scout opitergini che
l’anno scorso qui fecero il
loro campo scout, e ora
tornano come volontari
semplici. Il gruppo è giovanissimo: dai 16 anni dei
più giovani ai 21 della serravallese Eleonora Segat,
decana d’Albania (per ta-
cere, ovviamente, del giovane in spirito don Benito).
Tema dell’esperienza
sarà la storia del “Piccolo
Principe”. I vittoriesi si divideranno in due gruppi,
uno a Pistull e uno a Pacram, e con i ragazzi prepareranno scenette tratte
dalla narrazione di Saint
Exupery, con tanto di musiche e abiti di scena e scenografie. Poi uniranno i
contributi di Pistull e Pacram per formare un unico spettacolo teatrale a cui
inviteranno entrambe le
del calore latino, degli “hola” regalati a tutti, della
musica, della festa, ma anche dei ritardi nello spirito del... mañana (tutto rimandato a… domani!) e
quello della Thailandia del
2005 è stato quello della
solennità delle cerimonie,
della rigidità delle uniformi, di uno scoutismo impartito a scuola come forma di educazione, dei saluti (sawwadi) con inchino, quello dell’Inghilterra
dovrebbe essere il Jamboree della multietnicità
in una città multietnica per
eccellenza quale è Londra,
ma anche del ricordo del
fondatore e della memoria.
Momento clou di questo evento sarà la cerimonia dell’Alba del Centenario tra il 31 luglio e l’1 agosto in cui verrà rinnovata la Promessa (come
avverrà contemporaneamente anche in tutti i
gruppi scout del mondo) e
il Food Festival, in cui ogni
Stato si presenterà attraverso i suoi sapori e i suoi
suoni.
«La sfida educativa più
grande – dice Alessandra
Miner vini, caposcout di
Molfetta e capocontingente pugliese –, è il ritorno: l’esperienza è talmente forte in termini di
incontro con tante culture
e di responsabilizzazione
di questi giovani ambasciatori che l’ordinario
non basta più».
Gaetano de Biase
comunità. L’obbiettivo è
sempre quello di far superare le divisioni esistenti tra i due paesi.
«In più – aggiunge Segat – prevediamo delle serate nelle quali noi italiani
e i giovani albanesi ci ritroveremo a leggere la parola di Gesù e l’attualizzeremo nel nostro tempo e
ambiente. È una novità...
e speriamo di riuscirci».
Il centro del campo resta comunque l’esperienza di condivisione: «Sappiamo già che la maggior
parte del tempo lo passeremo all’interno della case
dei ragazzi per passare di
tempo “semplice” e “quotidiano” con loro e per assaporare un po’ di vita albanese».
A scuola di pace in Bosnia Erzegovina
Nuova è invece l’esperienza in programma dal
17 al 28 agosto. La “Scuola di pace” che si terrà a
Presnace, a poca distanza
da Banja Luka, nella zona
a maggioranza serba e ortodossa della Bosnia Erzegovina. È organizzata
dalla Caritas diocesana di
Vittorio Veneto in collaborazione con l’omologa
di Banja Luka, la Caritas
Bosnia Erzegovina e la
Caritas italiana, il cui responsabile per la B-E è il
ciliense Daniele Bombardi. I partecipanti sono un
gruppo di giovani della no-
Domenica 29 luglio 2007
17
LABORATORIO AL GREST
Katia t’insegna
la lana cardata
I
nfinite sono le attività
e tecniche che si prestano a diventare laboratori per i grest. Quasi infinite, quelle che ogni anno Katia Manighetti (della ditta
Manighetti che collabora al
nostro concorso “Guarda
che estate”) scopre, inventa, collauda e propone a
corsi animatori, a parrocchie, a grestisti che approdano al magazzino Manighetti.
A lei ci siamo rivolti con
la richiesta di una proposta
originale. A cui animatori e
mamme
non hanno
ancora pensato. E che
in futuro
sarà più diffuso e apprezzato.
Mumble
mumble
mumble... e
Katia ha
sfoderato il
laboratorio
che già i
grest di Oderzo e Collalto hanno
messo in
programma, e che a
suo giudizio ben si
presterebbe anche
per i “grest invernali” che
stanno prendendo piede.
Signore e signori, la lana cardata.
I risultati sono quelli che
vedete nella foto: bambole,
animaletti, roselline, e tutto quello che la fantasia detta.
Ma come fare?
Dunque. Comprate, ad
esempio da Manighetti,
della lana grezza. (Fatto?).
Stendetela sopra un blocchetto di gommapiuma,
delle dimensioni di un libro
per intendersi. (Fatto?).
Prendete un ago speciale
per infeltrire e cominciate
a colpire la lana, come per
martellare un chiodo. Ago,
ago, ago, ago! (Fatto?) Ecco: avete preparato dei pezzi di lana cardata. Per collegarli assieme sarà ancora
sufficiente avvicinarli gli uni agli altri e darci d’ago.
Un po’ di abilità di mano, e
questi pezzi prenderanno
la forma che vorrai. Li arrotoli un po’, e puoi fare la
testa. Li sagomi e puoi fare
stra diocesi e con loro un
gruppo di giovani bosniaci. In italiano, inglese e
serbo-croato condivideranno giornate composte
di formazione sul tema
della pace (alla mattina),
lavoro manuale o aiuto a
persone in difficoltà (al pomeriggio) e momenti di festa e soprattutto di dialogo
(alla sera).
«La conoscenza reciproca – scrive Bombardi
nella presentazione della
Scuola – può infatti consentire ai ragazzi italiani
di toccare con mano la
complicata situazione di
queste zone, di capire a
fondo il significato vero
della costruzione della pace e di attivarsi in prima
persona per promuoverla;
mentre ai ragazzi bosniaci questa proposta consente di rompere la “solitudine” in cui vivono, di
conoscere realtà diverse
dalle loro, e di avere qualche spunto e appoggio da
parte dei loro coetanei italiani nel promuovere attività che aiutino le fasce
più deboli della popolazione locale».
Tommaso Bisagno
Daniele Bombardi
Katia Manighetti mostra la sua creazione
il corpo. Ed è pronta la
bambola che vedi in mano
a Katia nella foto.
Per rendere più facile il
lavoro – in realtà l’unica difficoltà per i bambini è evitare di pungersi con l’ago –
è possibile anche comprare delle sagome di polistirolo, ad esempio di una papera. Appoggi la lana grezza sul polistirolo, avvii il lavoro con l’ago speciale, e la
lana cardata già aderisce alla sagoma. (TB)
e
L’AZiON
TELE
comando
IL TELEVISORE (ORMAI IN OGNI CASA CE N’È PIÙ DI UNO) DETTA
LE REGOLE DELLA CONVIVENZA, DAI PASTI AL TEMPO LIBERO
Un invadente apparecchio
O
rmai è un dato
stranoto, che ritorna ad ogni
indagine sugli usi e costumi degli italiani (anche
di recente): nella maggior
parte delle case italiane è
presente più di un televisore. È un segno dei tempi, uno dei primi segni del
processo di ipertecnologizzazione delle nostre case.
Ci si può anche divertire a rilevare situazione
curiose: come quelle in
cui il numero di apparecchi televisivi supera il numero dei componenti il
nucleo familiare. O, all’opposto, quelle in cui il
televisore viene dichiarato come assente: ricordo
che una decina di anni fa
si parlava di 800 mila famiglie in tutta la penisola;
antropologi e sociologi si
lanciavano alla loro ricerca… I due casi citati si col-
locano agli estremi di un
ipotetico asse: ad un capo
chi ha del tutto metabolizzato il mezzo televisivo
tanto da renderlo parte integrante (e necessaria) di
ogni ambiente della casa;
dall’altro, invece, chi programmaticamente lo rifiuta.
Noi vorremmo soffermarci su un caso meno “emergente” da queste statistiche, ma non per que-
sto meno significativo:
quello delle famiglie che
– per scelta – posseggono
un solo televisore. È importante sottolineare innanzitutto quella precisazione: per scelta. Non ci
interessano, infatti, i casi
di situazioni di disagio economico che non consentono l’acquisto di altri
apparecchi; ci interessano, invece, quelle famiglie
che scelgono di avere un
solo apparecchio televisivo. E, allora, proviamo a
immaginare la vita di queste famiglie.
Il televisore è posizionato in uno spazio comune della casa: non avrebbe
senso (non sarebbe educativamente sensato), infatti, collocarlo in un ambiente “riservato” (ai genitori piuttosto che ai figli). Invece, così sistemato, il televisore si presta
“naturalmente” a una visione condivisa. Potrebbe
essere la “sala da pranzo”:
in questo caso sarebbe
forte la tentazione di accenderlo all’ora dei pasti;
più forte, allora, dovrebbe
essere il sistema di regole entro cui inserire l’uso
del televisore, se si volesse evitare il sottofondo di
voci-immagini elettroniche mentre si mangia.
Meglio, allora, se ci fosse
la possibilità (beato chi ha
di Gianfranco Da Re
SABATO 28
Raitre, 15.15, Tour
de France: 19ª tappa,
case spaziose!...) di collocarlo nel “soggiorno”. Cosa succede? Succede che
il televisore viene usato “a
turni”: al pomeriggio i giovani (i figli), alla sera la famiglia riunita, nelle altre
fasce della giornata… a
seconda delle esigenze e
delle caratteristiche del
nucleo familiare!
La cosa interessante di
questa particolare situazione è che più delle altre
(nessuno o tanti televisori) obbliga ad adottare un
sistema di regole, esplicite o implicite: va da sé, infatti, che se l’apparecchio
è uno per tutta la famiglia,
bisogna stabilire delle regole che non scontentino
nessuno.
Insomma, anche se
non sono più tante le case
con un solo televisore, forse è un’ipotesi da prendere in considerazione…
Lucio D’Abbicco
Cognac-Angoulême
(cronometro).
Radiotre, 19.30, Festival di Salisburgo.
In scena la “Armida”
di Christoph Willibald
Gluck.
Italia 1, 23.35, Surface . Telefilm con
Lake Bell.
DOMENICA 29
Radiodue,
8.45,
Carpadiem. Conduce
Lucia Cosmetico.
Raidue,
21.05,
Numb3rs . Telefilm
con David Krumholtz.
Raitre, 23.30, I diari della motocicletta.
Film biografico con
Gael Garcia Bernal.
LUNEDÌ 30
Rete 4, 21.10, The
Unit . Telefilm con
Dennis Haysbert.
Raiuno, 21.20, Abbasso l’amore . Film
commedia con Renée
Zellweger.
MARTEDÌ 31
Radio 24, 19, La
Attualità.
Conduce Giuseppe
Cruciani.
Raidue, 21, Jericho.
Telefilm con Gerald
McRaney.
Raiuno, 23.40, XX
Secolo . “Testimoni e
protagonisti: i Beatles”.
zanzara .
SABATO AL MARCO POLO
CAFÉ C’È IL CONCERTO DEL
MARTA RAMINELLI DUO
Musica
VITTORIO VENETO Venerdì 27, alle 21 al Bar
Duomo, gli Anversa.
PORTOBUFFOLÈ Venerdì 27, alle 21.30 alla locanda Vecchia Dogana, i
Modalità Provvisoria.
VITTORIO VENETO Venerdì 27, alle 22 al Cutty
Sark di San Floriano, gli
Assenzio.
VITTORIO VENETO Sabato 28, alle 18 al Bianconiglio, gli Holliwood Trio.
VITTORIO VENETO Sabato 28, alle 21 al Golf Club
Marco Polo Café, il Marta
Raminelli Duo.
CODOGNÈ Sabato 28, alle 21.15 in piazza Europa,
i Turn Over.
Cinema
SAN GIACOMO DI VEGLIA Venerdì 27, alle 21 all’area
Sangio,
Hotel
Rwanda. Ingresso 2 euro.
VITTORIO VENETO Lunedì 30, alle 21.15 al parco
Papadopoli, Un giorno in
pretura di Steno. Ingresso 3 euro.
ODERZO Martedì 31, alle 21.30 nel piazzale del cinema Cristallo, Number
23 di Joel Schumacher. Ingresso unico 4 euro.
SAN FIOR DI SOTTO
Mercoledì 1º agosto, alle
21.15 al campo sportivo
parrocchiale, La ricerca
della felicità di Gabriele
Muccino. Ingresso libero.
VITTORIO VENETO Giovedì 2, alle 21.15 al parco
Papadopoli, L’ultimo re
di Scozia di Kevin Macdonald. Ingresso 4 euro,
ridotto 3.
ODERZO Giovedì 2, alle
21.30 nel cortile del cinema Cristallo, Mr. Bean
Holiday di Steve Bendelack. Ingresso unico 4 euro.
CHE FINE FARÀ LA
SERIE TELEVISIVA
“INCANTESIMO”?
L
o scorso autunno mi ha telefonato una signora che protestava perché lo sceneggiato “Incantesimo” sarebbe finito nel primo pomeriggio di
Raiuno, proprio quando la sua nipotina
guardava la televisione. La signora era
preoccupata perché le storie raccontate
erano pessimi esempi. Credo che prima
o poi i responsabili delle reti televisive e
i critici dovranno prendere atto che la
televisione “educa” i suoi spettatori, cioè
trasmette loro modelli di comportamento e i valori o i disvalori impliciti.
Che a noi piaccia oppure no.
In questi giorni “Incantesimo” è di attualità: non si sa quali siano le intenzioni della Rai sul futuro dello sceneggiato,
dato che gli ascolti sono in calo, e le circa settecento persone che vi lavorano
sono sul piede di guerra. Condivido le
considerazioni di Aldo Grasso sul fatto
che se si tratta di un problema di investimenti, le vendite all’estero dovrebbero coprire buona parte dei costi, ma non
posso non essere d’accordo con Paolo
Ferrari sul fatto che i settecento professionisti che ci lavorano hanno diritto di
sapere subito se alla fine della nona serie la soap chiuderà.
Gianfranco Da Re
AI CARTA D’ERITREA
LA 5ª EDIZIONE DI
NON SOLO MUSICA
I
padovani Carta d’Eritrea (nella foto) sono i vincitori della quinta edizione del festival Non solo musica di
Sernaglia della Battaglia. La band techno rock è stata giudicata la più brava da una giuria di qualità su un totale
di 40 gruppi iscritti al concorso e 10
ammessi alle semifinali. Al secondo posto si sono classificati i vicentini Silveradio (garage rock’n’roll) e al terzo i
trevigiani Stesilazy (funk rock). È stato inoltre assegnato un premio all’originalità ai Meian Project, gruppo trevigiano autore di un rock noise strumentale. Ai primi tre classificati è andato un buono per l’acquisto di strumenti musicali, un passaggio su Radio
Base e un’esibizione allo Zion Rock
Club.
Giacinto Bevilacqua
ltima trasmissione su Radio Palazzo Carli prima della sospensione di agosto per “Le vie della pastorale”, approfondimento sulla chiesa diocesana curato dalla collaboratrice de L’Azione Francesca Gallo. Nella puntata (già
Jerr y Orbach.
Rete 4, 23.10, The
Watcher. Film thriller
con Keanu Reeves.
Raitre, 23.45, Ritratti. “La carriera di
Monica Vitti”. Conduce Giancarlo Governi.
GIOVEDÌ 2
Radio 105, 10, 105
Friends . Attualità all’insegna del buon umore con Tony Severo e Rosario Pellecchia.
Mtv, 20.05, Popular. Telefilm con Carly
Pope.
Italia 1, 22.55, Prison Break . Telefilm
con Wentworth Miller.
VENERDÌ 3
INTERVISTA A DON EGIDIO MENON A RPC
U
MERCOLEDÌ 1º AGOSTO
Raidue, 19, Law &
Order . Telefilm con
trasmessa giovedì 26 luglio) che andrà in
onda giovedì 2 agosto alle 12.30 e in replica alle 15.50 ascolteremo un’intervista
a don Egidio Menon, incentrata sul suo
impegno missionario in Ciad. Con anche
un ricordo di don Tarcisio Bertacco.
Raitre, 16.30, Nuoto. Open di Francia.
Radio 24, 21, La rosa purpurea. Attualità
cinematografica; conduce Marta Cagnola.
Rete 4, 23.30, Glory
- Uomini di gloria .
Film drammatico con
Denzel Washington.
Curiosando
Domenica 29 luglio 2007
I consigli del pediatra
a cura della dottoressa Nadia Padoin
È CONSIGLIABILE FARE UNA SOSTA OGNI DUE-TRE ORE
Accorgimenti per il viaggio
È
finalmente arrivato il momento
di andare in vacanza a ritemprarci e a recuperare tutte le energie
consumate. Una bella vacanza ristoratrice aiuta
tutti in famiglia a riprendersi dalle fatiche del lavoro, della scuola, a uscire dalla routine quotidiana e permette soprattutto
di stare insieme. Nessuna
controindicazione se si
sta organizzando un viaggio con un bambino pic-
colo. L’importante è scegliere una meta che si adatti anche alle sue esigenze.
Sicuramente il mezzo
più utilizzato per andare
in vacanza è l’auto. I bambini più piccoli (anche
quelli molto piccoli) devono stare sul seggiolino,
appropriato all’età del
bambino (è necessario un
seggiolino omologato),
fissato in senso contrario
alla marcia. I bambini fino a 12 anni devono uti-
lizzare l’apposito cuscino
per permettere un uso appropriato della cintura,
sempre sul sedile posteriore. È necessario guidare con prudenza, non
mangiare troppo durante
il viaggio, non bere alcolici e non fumare in macchina, inoltre indossare
sempre la cintura di sicurezza. Prima di partire è
necessario fornirsi di
quello che può risultare utile (pannolini per il cambio, salviette, latte o liqui-
di, eventualmente una copertina o un golfino, giochini che aiutino a passare il tempo anche se il miglior svago per il bambino, ma spesso anche per
i genitori, è la compagnia
reciproca). Durante il
viaggio è consigliabile fare una sosta almeno ogni
2-3 ore per permettere ai
bambini di muoversi in
modo che possano scaricare le energie ed eventualmente andare in bagno, avendo cura di non
lasciare mai i bambini da
soli nelle aree di servizio
né in auto al sole. In caso
di fermata in un’area di sosta o in strada, per coda,
è buona norma non fare
uscire i bambini utilizzando il bloccaporte delle
porte posteriori in dotazione a tutte le auto. Attenzione ai colpi d’aria, l’aria condizionata va usata
senza eccedere, i finestrini non dovrebbero essere
aperti quando si percorrono strade o gallerie fortemente inquinate dai gas
di scarico degli autoveicoli, andrebbe attivato il
circuito interno.
Se il mezzo prescelto
per il viaggio è l’aereo, anche in questo caso non esistono controindicazioni
per il bambino piccolo. È
importante offrirgli spesso da bere o dargli da succhiare il ciuccio soprattutto durante il decollo e
all’atterraggio o se ci sono sbalzi di pressione du-
23
rante il volo; presentarsi
al check-in con un certo
anticipo per scegliere i posti migliori; vestire il piccolo a strati (a cipolla),
poiché spesso in aereo l’aria condizionata è molto
forte. Ricordarsi, inoltre,
di portare a bordo un bagaglio a mano con tutto
l’occorrente per il cambio,
piccoli spuntini, giochini
per distrarlo, una copertina per i viaggi più lunghi.
La cosa migliore è cercare di farlo dormire il più
possibile; in questo modo
sarà più semplice gestire
il jet-lag, cioè quel piccolo malessere che a volte
si avverte dopo aver viaggiato in aereo e cambiato
rapidamente fuso orario.
Una volta arrivati a destinazione sarà consigliabile adottare l’orario dei pasti del nuovo fuso orario e
per i primi giorni mangiare in maniera leggera,
inoltre mettere a dormire
i bimbi all’orario locale.
L’atlante dei sapori
ALLA SAGRA DI CARPESICA
IL CONEGLIANESE NELLA FIGS
Che buono il poastro
e fasoi coa panzeta
Riccardo Possamai
e i giochi storici
I
l coneglianese Riccardo Possamai, dipendente comunale, è
stato rieletto, quest’anno
per la seconda volta,
membro del consiglio direttivo della Figs, la Federazione italiana giochi
storici, che raggruppa
gli organizzatori (comuni o associazioni) di molte tra le più importanti
rievocazioni storiche di
giochi della penisola. Sono circa una novantina le
città che vi fanno parte,
rappresentative di tutte
le regioni d’Italia (eccetto la Valle d’Aosta). Oltre a Conegliano, sono in
Figs anche le città venete Feltre e Montagnana
(resta fuori però Marostica). Possamai è mem-
bro del direttivo dal 2002 in
qualità di segretario della
Dama Castellana, che vi era entrata nel 1994. Consiglieri Figs prima di lui furono Loris Balliana e Floriano Zambon. E così, sette-otto volte all’anno, Possamai, unico consigliere veneto dei 12 che compongono il direttivo, fa le valige e
parte per Firenze, dove ha
sede l’associazione. «Sono
nella commissione storica
che valuta le domande delle città che vogliono entrare nella federazione – spiega – e ha il compito di verificare l’adeguatezza dei criteri Figs: la manifestazione
per la quale una città o
un’associazione si candida,
infatti, deve avere un solido fondamento storico». La
Figs a sua volta è socia
dell’associazione europea dei giochi storici. Va
da sé che occasioni di
confronto e scambio tra
le diverse città italiane ed
europee non mancano.
«Tre anni fa l’assemblea
annuale della federazione è stata organizzata a
Conegliano e si è svolta
nella sala del consiglio
comunale – racconta
Possamai –. E qualche
anno fa la città del Cima
ha offerto il palio, dipinto dal pittore Franco Corrocher, a Cerreto Guidi
(Fi). Oggi gli sbandieratori della Dama Castellana son conosciuti e vengono invitati in più parti
d’Italia».
Francesca Nicastro
A
Carpesica la sagra
di San Daniele (21
luglio) si è caratterizzata
anche quest’anno per
l’antica e inossidabile ricetta del Poastro e fasoi
coa panzeta. Un piatto più
che centenario (c’era già
quand’era bimba la signora Lina Da Rodda, oggi novantaquattrenne,
che se lo sentiva raccontare pure dalla nonna,
quindi… i conti tornano),
ma che tuttavia è rimasto
quasi immutato, salvo
cambiare il lardo con la
più gustosa pancetta e
l’aggiunta (moderna) della birra. Ci illustrano la ricetta le signore Gemma
Maso e Arnella Vanzella
della “San Daniele”, l’associazione che organizza
questa sagra d’estate. Intanto gli ingredienti (per
Da sx Arnella Vanzella e Gemma Maso
6 persone): mezzo kg di
smandoi (fagioli tipo “borlotti”), 1 etto e mezzo di
pancetta, 6 quarti di pollo, 1 grossa cipolla bianca, 1 spicchio d’aglio, 1
bicchiere di vino bianco
secco, 1 di birra e mezzo
di aceto di vino bianco,
salvia, rosmarino, prezzemolo, sale e pepe. I
quarti di pollo, una volta
divisi in quattro, si soffriggono con pancetta, aglio, salvia e rosmarino
fino a che asciugano, «dopodiché – spiega la signora Gemma – si sfumano con vino e birra,
quindi, aggiustato il sale
e il pepe, s’infornano a
180°C per un’ora». Nel
frattempo a parte si lessano i smandoi già messi
in acqua fredda (cuocerli in acqua già calda sarebbe un disastro, perché
alla fine si spaccherebbero), e ancora con acqua
fredda si raffreddano appena lessi. Si soffrigge
ancora della cipolla con la
pancetta, si aggiusta il pepe, e rosolata che è la pancetta «si sfuma – aggiunge la signora Arnella – ma
questa volta con dell’aceto di vino bianco». Con
ciò e con del prezzemolo
ben tritato si condiscono
poi i fagioli, aggiustando,
se occorre, il sale. Non
resta quindi che servire
pollo e fagioli con polenta bianca appena fatta.
Mario Sanson
BRUGNERA: Da applausi la sfilata di abiti femminili da sera
d’epoca. Ha incantato un capo degli inizi del Novecento
U
n salto a ritroso nel tempo all’insegna dell’eleganza, della bellezza e del fascino: questa
la proposta della Pro loco di Brugnera, che domenica scorsa ha riproposto, dopo il successo dello
scorso anno, una sfilata di moda in occasione dei festeggiamenti paesani di Brugnera in festa presentata
da Daniela Fabris.
Con una variante: se gli abiti dell’anno scorso erano accomunati dalla particolarità di essere stati indossati da zie, nonne e bisnonne nel giorno più bello, il matrimonio, i modelli presentati stavolta avrebbero fatto gola a tutto il pubblico femminile presente, coniugato o meno, poiché si trattava di lussuosi abiti da sera. La formula è, però, rimasta la
stessa: un viaggio dai giorni nostri lungo tutto il Novecento, accompagnato dalla musica e dallo stile inconfondibile di ogni epoca, dal lungo in seta rossa
alla Valentino del nostro decennio alle geometrie degli anni Settanta e Sessanta fino alle paillettes in stile “charleston” degli anni Venti e Trenta. Un abito
particolare e inaspettato ha chiuso la serata: un originale
dei primissimi anni del Novecento, dato in prestito da
una giovane di Porcia, che lo ha ricevuto in eredità dalla bisnonna. Siamo andati a curiosare nel dietro le quinte e abbiamo incontrato le madrine dell’evento, Lorella
Piovesana e Marinella Pessotto. «Lo staff è quello, ormai affiatato, dell’anno scorso – racconta Marinella –. Le
ragazze che sfilano hanno già esperienza e sono state
preparate nel portamento e nelle coreografie di scena
dall’associazione sportiva Nuova Realtà di Francenigo,
sotto la guida di Lorella. La parte più divertente e interessante è stata sicuramente la ricerca degli abiti: attraverso un capillare passaparola siamo riuscite a mettere
insieme 58 vestiti, alcuni dei quali provenienti dai guardaroba di famiglia delle più antiche casate della zona, da
Porcia a Pordenone e zone limitrofe. In particolare, la
signora Caterina Brugnera ha fatto dono di molti abiti
importanti e particolari. Altri provengono da prestigiosi atelier di Milano, furono confezionati su misura».
Lorella Piovesana ha preparato le giovani modelle,
proponendo anche
numeri di ginnastica ritmica e danza.
Una bella occasione per ritrovare
il sapore dei ricordi ma anche per
sottolineare lo stile
inconfondibile della moda italiana e
della sua storia,
che ci fa conoscere
in tutto il mondo
come esempio di eleganza e qualità,
dalle più antiche
sartorie al prét-àportèr contemporaneo.
Marta Raminelli
Nicoletta Menegotto con il vestito centenario
dai
Nostri Paesi
Vittorio V.
UN BUON ACCORDO SUL VICTORIA POTREBBE RISOLVERE
LE STORICHE CARENZE: BIBLIOTECA E AUDITORIUM
Pasticciaccio o opportunità?
I
l Victoria sport arriva in consiglio comunale. La seduta
consiliare di lunedì 30, alle 20.30 nella sala al terzo piano del Quadrilatero, prevede infatti al secondo punto: “Complesso Victoria Sport. Atto di
indirizzo”.
Finalmente, verrebbe
da commentare. Perché
il 19 ottobre 2006, in coincidenza cioè con la scadenza della pluriprorogata concessione edilizia di
Cer fim, poi la maggioranza votò una mozione
che impegnava l’amministrazione comunale a portare entro 40 giorni in
consiglio comunale una
nuova convenzione “volta a consentire il
prosieguo
dei lavori”.
Una convenzione,
cioè un documento
che stabilisce che utilizzo avranno le
strutture.
In
realtà di giorni anziché
40 ne sono passati 283, se
la bozza di convenzione
verrà approvata lunedì. E
poi ser virà la firma della
controparte privata.
In questi 283 giorni il
Settembre 2006: operai al lavoro al Victoria. Quando li rivedremo?
cantiere è rimasto fermo
(e non ha subito, a quanto pare, nessun danno o
vandalismo: meno male!), le parti in
causa no.
Se così tanto tempo è stato necessario
per arrivare ad
una possibile
soluzione, è segno che la questione Victoria
non smette di
essere spinosa. E che si è
scelto di cercare un accordo anziché,
come quel 19 ottobre propose l’opposizione, fare la
voce grossa con l’imprenditore che non completa la maxiopera.
Inoltre un gruppo di
residenti presso il futuro
Victoria ha fatto un esposto alla procura, chiedendo cioè di indagare
sulla vicenda dello stabile e sui rappor ti tra chi
governa e i Cervellin (imprenditori che hanno in
mano sia il Victoria che
la vicina area ex Carnielli Fassina). E i carabinieri si sono presentati in
municipio per richiedere
documentazione al proposito.
In ogni caso, quello del
Victoria è, a prescindere
dall’attribuzione delle responsabilità, un pasticciaccio brutto. Non ci sono altri nomi per la situazione: sono passati dieci
anni dalla prima pietra, e
abbiamo davanti agli occhi un grande stabile
Cercasi mezzo
bibliotecario
San Giacomo aperta
ad agosto
La biblioteca civica
chiude, come ogni anno,
per ferie: dal 30 luglio al 18
agosto. Ma in questo stesso periodo resta aperta,
dalle 14.30 alle 18.30, la biblioteca di San Giacomo.
La quale, come ci aveva annunciato a febbraio l’assessore alla Cultura Fabio
Girardello, entro fine 2007
dovrebbe trasferirsi alle Filande.
na festa nella
via. Per stare
insieme in semplicità
tra vicini di casa. Sa
d’altri tempi l’idea della “Festa di via Rossini” realizzata nella
piccola strada cenedese. Eppure è ancora valida e attuale.
Non a caso, dopo l’esordio dell’anno scorso (nella foto),
quest’anno si replica: dalle 17 di venerdì 27 via Rossini
è chiusa al traffico. La strada è riservata ai bambini che
giocano (con tanto di pentolaccia), al concertino di fisarmonica, al piccolo buffet.
D
ASSUNZIONE PART-TIME
ochi giorni dopo
che L’Azione aveva
messo in evidenza la situazione di sofferenza di
personale e di spazi della
biblioteca di Ceneda, il Comune ha reso note alcune
novità in materia.
U
SAN FLORIANO: Festa degli Alpini
Lunedì 30 il
consiglio
comunale
vota un “atto
di indirizzo”
sul Victoria
P
CENEDA: Festa di via Rossini
Cerchi un posto di lavoro nel settore pubblico?
È stato bandito il concorso per un posto da bibliotecario part-time(20 ore alla settimana) a Vittorio
Veneto.
Il testo completo si trova in www.comune.vittorioveneto.tv.it, scegliendo
“Servizi” dal menu a sinistra e poi “concorsi”. Anticipiamo che tra i requisiti
per partecipare al concorso c’è il possesso del diploma di maturità; la prova
scritta si svolgerà il 4 ottobre, la pratica l’11 ottobre;
i migliori verranno ammessi all’orale, in cui dovranno dimostrare anche
di possedere conoscenze
informatiche e di una lin-
gua straniera. La domanda, redatta completando il
modulo a disposizione sul
sito, va spedita entro il 9 agosto in Comune via posta
normale.
La procedura dovrebbe
concludersi entro novembre.
Biblioteca dei ragazzi: 2
o 4 ore?
Con l’assunzione in servizio del nuovo dipendente, si legge in un comunicato stampa del Comune,
“verrà comunque valutata
la possibilità di ripristinare
il precedente orario di apertura relativo alla sala ragazzi”.
“Verrà comunque valu-
monco e vuoto.
Ma ora la maggioranza, assieme a Cer vellin,
ha la possibilità, anche se
in ritardo (risvolti giudiziari permettendo) di risolvere il pasticciaccio. E,
per di più, rimediare a
due storiche carenze della città. Come? Piazzando
al Victoria una nuova e
più ampia e molto necessaria sede della biblioteca e un maxiauditorium
che possa essere occasionalmente a disposizione del Comune (delle
scuole che non sanno dove fare assemblea di istituto, delle associazioni
che sono in difficoltà ad
organizzare una serata
teatrale). Speriamo proprio che sia possibile.
Tommaso Bisagno
tata”: non è quindi affatto
sicuro che si ritorni alla
vecchia apertura per l’intero pomeriggio. Da ottobre 2006, invece, solo per
due ore, da lunedì a venerdì, la biblioteca dei ragazzi e accessibile. Di fatto mozzandone le possibilità di diventare luogo in
cui i più giovani possono
ritrovarsi per studiare ma
soprattutto per... fare amicizia con libri e pubblicazioni. Per tacere dello spazio musica e giornali che
nella stessa sede è ospitato.
Tutta colpa di Prodi e
Berlusconi
Causa di questa dieta
per la biblioteca, afferma il
Comune, sono le Finanziarie recenti che “hanno imposto per tutti gli enti forti
vincoli e limitazioni in materia di assunzione e di spesa del personale, limitazioni che sono state in parte
attenuate per i comuni soggetti al patto di stabilità dalla legge finanziaria 2007”.
ura un giorno in più l’annuale festa degli Alpini
della Val Lapisina alla piana degli Alpini a San
Floriano. Si comincia infatti già venerdì 27, alle 20.30, con
una serata corale: protagonisti il pordenonese coro Monte Cavallo diretto da Alessandro Pisano, il coro Florinas
di Sassari diretto da Giacomo Pintori e il vittoriese coro
Col di Lana diretto da Sabrina Carraro. Sabato 28 musica e chiosco enogastronomico la sera. Domenica 29 il
centro della festa, con alle 10.30 la messa accompagnata dal coro Mesulano e a seguire il rancio al campo.
COZZUOLO:
È mancato Emo Pavan
È
mancato domenica 22 Emo
Pavan (nella foto), 85 anni, residente a Cozzuolo. Lascia la moglie
Elsa Gava, e figli Edy ed Enzo, il consigliere comunale ed ex candidato sindaco. Pavan era originario di Bibano, ma viveva da 50 anni in città. Era stato alpino in Russia partecipando anche alla battaglia di
Nikolajewka, come aveva raccontato in un’intervista a Ido Da Ros per il libro “Noi che ritornammo”.
Violoncelli al Corelli
A
lla scuola Corelli di via Cavour inizia martedì 30
il masterclass di violoncello tenuto da Menahem
Meir, aperto anche ad allievi di altre scuole di musica,
e ad uditori. Si concluderà con un concerto mercoledì 8
agosto nella chiesa di Santa Giustina alle 20.30. Informazioni: 0438-556203.
VENERDÌ 27
Alle 21.15, in piazza Giovanni Paolo I, concerto dell’Orchestra
Filarmonica di Razgrad
(Bulgaria) con musiche di Rossini,Verdi, Mascagni, Puccini, Strauss,
Lehar, Morricone. Soprano: Tanya
Kirova, flauto solista, Roberto Fabbriciani, direttore Carlo Alberto Neri.
Alle 21, nell’area Sangio
a San Giacomo, proiezione di Hotel
Rwanda di Terry
George.
Alle 21.30, al bar Duomo in piazza Giovanni
Paolo I, concerto rock degli Anversa.
lo I per “L’opera sotto le stelle”,
va in scena La Bohème, musiche di Giacomo Puccini.
SABATO 28
Alle 18, al Bianconiglio, concerto
degli Hollywood Trio.
Alle 21, al Marco Polo a Costa,
concerto di Marta Raminelli (nella foto) e Loris Collodel.
Alle 21.15, in piazza Giovanni Pao-
MERCOLEDÌ 1 AGOSTO
Alle 21, nell’area Sangio, proiezione di “La tigre e la neve” di Roberto Benigni.
DOMENICA 29
Alle 6 partenza dal parcheggio del
supermercato Cadoro per la gita
alla “Forcella delle Mughe - Sass D’Ortiga”. Gita in ricordo di Rino
Costacurta caduto
sul Sass d’Ortiga il 18
agosto di 30 anni fa.
LUNEDÌ 30
Alle 21.15, al parco Papadopoli di Ceneda,
proiezione di “Un giorno in pretura” di Steno.
Farmacia di turno: Palatini, via Cavour, telefono 0438-53274.
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
COSTATO 10,5 MILIONI DI EURO
Blocco operatorio
delle meraviglie
A
Costa il top della chirurgia.
Si è inaugurato sabato scorso uno dei
blocchi operatori più innovativi d’Italia. Si tratta
di sei sale operatorie, di
cui una intelligente. Vittorio Veneto è il primo ospedale pubblico in una
regione a statuto ordinario a dotarsi di queste attrezzature tecnologiche all’avanguardia.
Le altre due
presenti in Italia sono a
Bolzano e nell’ospedale privato San Raffaele di Milano.
Operiamo
e comunichiamo
stema che darà molta più
sicurezza e precisione all’atto chirurgico. Le nuove tecnologie permetteranno inoltre di trasmettere dati e ricevere in tempo reale dai maggiori centri mondiali immagini degli inter venti chirurgici,
via internet e a basso costo. Il sistema permetterà
di operare in videoconferenza e di avere
sui monitor tutte
le analisi, i referti e la storia clinica del paziente. L’inter vento
potrà essere seguito a distanza
da un auditorio e
monitorato dal
primario
dal
proprio studio.
Solo altre
due
strutture
simili in
tutta Italia
La sala intelligente consentirà al chirurgo di avere un controllo totale
sull’intera sala operatoria
e comandare tramite un’unica console tutte le attrezzature, l’illuminazione
di sala e il monitor. Un si-
Stesso personale, più
interventi
Una vera e propria rivoluzione che porterà dei
vantaggi. Grazie alle sei
sale il numero degli interventi aumenterà del 20
per cento, con 30 sedute
operatorie la settimana, a
parità di personale.
La nostra Ulss ha speso 7 milioni
Il nuovo blocco operatorio, munito di reti telematiche in fibra ottica per
la trasmissione dei dati ad
alta velocità, è costato 10
milioni e mezzo di euro
(oltre 7 milioni messi dall’Ulss). Si sviluppa su tre
piani. Dispone di una centrale tecnologica per produrre elettricità, acqua
calda, fredda, ricambio
d’aria e il condizionamento. A ciò si aggiunge una
centrale di sterilizzazione
fra le più avanzate d’Europa. Vicino al blocco operatorio c’è la sala risveglio con 5 posti per controllare il decorso post operatorio dei pazienti. Ci
sono poi altri locali per l’anatomo-patologo, uno per
i referti, locali per i familiari, per i colloqui e moderni spogliatoi per il personale. L’anestesista opererà nell’anticamera della
sala operatoria con forte
risparmio di tempo e più
sicurezza.
«Le sale operatorie potranno lavorare 24 ore su
24 – commenta il direttore generale Angelo Del
Favero –. Questo investimento attirerà numerosi
pazienti da fuori Ulss».
Domenica 29 luglio 2007
25
FEDELI AL CARMINE
Ora via al nuovo Pronto Soccorso
A Costa vengono realizzati 7192 interventi all’anno. Dei quali oltre 3
mila in day surger y. Al
posto delle vecchie sale
operatorie sarà costruito
il nuovo Pronto Soccorso.
I lavori dovrebbero partire entro fine anno.
Francesca Gallo
Conclusi a Serravalle, presso la chiesa di San Giovanni, i festeggiamenti del Carmine.
Nella foto, la processione con la statua della Madonna.
50 ANNI DI SACERDOZIO
A Madeira padre
Mario è un’istituzione
D
omenica 29 nella
messa delle 10 a
Santa Giustina verrà festeggiato il cinquantesimo anniversario di ordinazione di padre Mario
Casagrande, dehoniano,
da 48 anni missionario in
Portogallo: per 2 anni nel
continente, a Coimbra e
poi sull’isola di Madeira,
in mezzo all’Oceano, dove vive tuttora, a 77 anni.
Compleanno che ha festeggiato mercoledì scorso a Vittorio, dove è ospite del fratello Rino e di
sua moglie Luigina, che
lui stesso sposò.
L’impegno di padre
Casagrande è stato rivolto anzitutto ai giovani, come insegnante e direttore in tre collegi, oltre che
come cappellano della
prigione di Funchal, ca-
poluogo dell’isola di Madeira. Al sacerdote di
Santa Giustina è dedicato anche un auditorium
nella scuola cattolica Apel di Funchal, di cui fu
direttore. Ha anche ricevuto un’onorificenza dall’allora presidente della
repubblica Jorge Sampaio nel 1998.
26
CANTANO GIOIA E SPERANZA I SEVENTH HEAVEN
SINGERS, CORO GOSPEL CON BASE A CORDIGNANO
Settimo cielo, sette note
C
antano il “Settimo cielo”, come
dice il loro nome
inglese, i “Seventh Heaven Singers”. Cantano la
gioia e la speranza di un
futuro, dopo la morte, in
cui l’uomo si unirà a Dio.
È sorto a Cordignano
un paio di anni fa, ma il coro gospel guidato da Elisabetta Bonotto e Manuel
Giroldo abbraccia con i
suoi componenti le varie
zone della diocesi, da Cavalier di Fossalta Maggiore a Conegliano, da Vittorio Veneto a Oderzo, da
Pieve di Soligo a Orsago,
da Sacile a Fontanelle.
La passione per questo
genere di musica è ciò che
ha dato il “la” alla formazione del gruppo che oggi conta sedici elementi.
«Due anni fa – spiega Elisabetta – insieme a Manuel abbiamo coinvolto un
gruppo di amici e a queste persone se ne sono aggiunte altre. Abbiamo
chiesto all’amministrazio-
A
ncora una volta in Cansiglio. Si svolge domenica
29 al Sant’Osvaldo l’annuale festa dei Trevisani nel
mondo. In programma alle 10.30 ritrovo e sfilata di benvenuto, alle 11 la messa celebrata da monsignor Domenico Locatelli della fondazione Migrantes, poi i discorsi
delle autorità e il pranzo collettivo. Prima della festa, spazio anche per il confronto: sabato 28 alle 9.30 al park hotel “Bolognese” a Treviso si svolge l’assemblea annuale della Trevisani.
S
CORDIGNANO: I campi da calcio
in consiglio comunale
ne comunale di Cordignano la disponibilità di utilizzare gli ambienti della
scuola di musica per le
prove». Il repertorio, che
mescola il gospel tradizionale a quello moderno,
viene scelto appositamente privilegiando i brani in
tonalità maggiore proprio
per la loro spiccata tensione nell’esprimere la
gioia della Buona Notizia.
Da diverso tempo sono
iniziati inoltre i concerti in
diverse località della diocesi e non solo. I Seventh
Heaven Singers sono stati ad esempio a Cordignano, Lutrano, Pieve di Soligo, Monastier. Ed ora si
stanno organizzando le date in vista del prossimo
Natale.
tensi del Catholic Gospel
Choir di Atlanta: tali l’entusiasmo e l’apprezzamento,
che il coro Usa li ha invitati ad
esibirsi da loro nell’estate 2008.
I Jubilee Singers sono: Giordano Bottecchia, Elena Colombo, Esmeralda Colombo, Mirco Costacurta, Giulia Da Ros,
Nicoletta Da Ros, Barbara De Marchi, Federica Masut, Filippo Miatto, Ilaria Miatto,
Antea Magaldi, Maddalena Neglia, Costanza Pasquotti, Giorgia Pavanello, Eleonora Russa, Andrea Santorio, Massimo Santorio, Elisa Tomasi, Giulia Vandelli, Amerigo Zanetti, Nicoletta Zoldan, Giada Zanetti,
Veronica Zanco, Lisa Scapol, Cristina Scapol, Alessia Tavian ed Elisabetta Bonotto.
PER LA RAGIONERIA
DEL COLLEGIO DANTE
Lo stage? Virgilio!
u azienda accogli i
miei studenti, io
scuola preparo a te i lavoratori. È su questo genere di patto che si fonda
il Progetto Virgilio, il nuovo modello di stage che la
ragioneria del collegio
Dante proporrà a settembre alle aziende e studi
professionali che accolgono i suoi studenti per i
tirocini formativi.
Due le novità relative
allo stage in sé: che gli
studenti tornano in terza,
quarta e quinta nella medesima azienda, a beneficio di entrambe le parti
quanto a collaborazione e
risultati; e che più approfondita sarà l’analisi di
quanto ha imparato e
FREGONA: Festa in Cansiglio
dei Trevisani nel mondo
i riunisce lunedì 30 alle 20.30 il consiglio comunale
di Fregona. All’ordine del giorno l’approvazione
della partecipazione del comune di Fregona al Sistema
informativo territoriale della Comunità Montana e l’approvazione dello schema di convenzione per la gestione diretta associata delle funzioni e dei servizi catastali, con adesione all’associazione dei comuni “Geomarc@”.
gni terzo sabato del mese, a partire
da settembre, ai Frati la messa delle 18.30 avrà il colore del gospel. La animeranno infatti i Jubilee Singers, gruppo di
ventotto giovani vittoriesi innamorati del gospel. Che vengono formati dal musicista veneziano Andrea D’Alpaos, con cui da anni
seguono laboratori, ultimo quello organizzato da novembre a oggi dall’associazione
vittoriese “Il filò”.
Le voci vittoriesi si sono recentemente esibite a Venezia nella chiesa dei Santissimi
Apostoli assieme ai professionisti statuni-
T
L’AZiON
FREGONA: Il consiglio vota la
partecipazione al Sit
GOSPEL UNA VOLTA AL MESE
NELLA CHIESA DEI FRATI
O
e
neto
Vittoriese / Vittorio Ve
Domenica 29 luglio 2007
quanto ha dato, di quali
competenze sono state utili e quali lo sarebbero
state, all’alunno in stage.
Di fatto, un maggior impegno chiesto a scuola e
partner.
Ma ad aziende e studi
professionali il Dante fa
una proposta allettante:
arrivare, attraverso questa fitta comunicazione
sugli stage, ad inserire
nei programmi scolastici
quello che aziende e studi giudicano più necessario. Le competenze che avrebbero voluto trovare
negli studenti, le capacità
che ser vono per essere
inseriti nei loro organigrammi.
Si farà quindi più stret-
to il rapporto scuola azienda instaurato dal
2002/2003, primo anno
degli stage, che coinvolgono ogni anno circa 40
studenti di terza, quarta
e quinta ragioneria, con
un tasso di soddisfazione
delle aziende superiore al
90% e un 2% di studenti
che abbandona.
Attualmente non c’è
continuità di collocazione
per lo stage, bensì gli studenti di terza vanno negli
studi professionali, quelli di quarta nelle aziende,
queli di quinta presso
banche.
Se, con il Virgilio, i programmi del Dante saranno ancora più tagliati sulle esigenze delle aziende
della zona, sarà ancora
più facile per gli studenti
trovare, nell’immediato e
a livello locale, un lavoro.
Cosa che peraltro già ora
è tutt’altro che difficile:
c’è chi ha terminato da
pochi giorni la maturità
ed ha già una proposta in
tasca...
In programma per l’inizio del prossimo anno c’è
anche la realizzazione di
un cd ed è in fase di elaborazione una divisa da indossare durante i concerti. L’intento è infine quello di dar vita ad una band.
Attualmente il coro gospel è formato da persone
che vanno dai 19 ai quarant’anni circa. Ma la partecipazione è aperta a
quanti volessero entrare a
farne parte. I requisiti per
diventare un membro del
Seventh Heaven Singers è
prima di tutto la passione
per il genere, alla quale deve seguire una competenza e conoscenza musicale.
Tra i coristi c’è chi canta già nel proprio coro parrocchiale. La specificità di
questo gruppo è quella di
essere composto da giovani che insieme hanno
fatto esperienze a livello
ecclesiale come l’aver cantato alla Veglia di Pentecoste o aver partecipato alle Giornate mondiali della
gioventù. E il primo loro
obiettivo è il voler trasmettere agli altri la gioia
e la bellezza dell’annuncio
cristiano.
Gerda De Nardi
S
i riunisce venerdì 27, alle 20.30 in municipio, il
consiglio comunale di Cordignano. All’ordine del
giorno, tra gli altri temi, una variazione al bilancio di previsione, l’affidamento in concessione dei campi di calcio
di Cordignano e Villa di Villa, la nomina dei rappresentanti del comitato di gestione del nuovo asilo nido comunale.
SARMEDE: Commissione consiliare
per la Mostra dell’illustrazione
S
i riunisce lunedì 30, alle 21 in municipio, il consiglio comunale di Sarmede. Tra i punti all’ordine
del giorno anche l’istituzione di una commissione consiliare temporanea per la definizione e la disciplina delle relazioni istituzionali tra Pro loco, Fondazione Mostra
internazionale dell’illustrazione per l’infanzia e Comune
di Sarmede.
SAN GIACOMO: Corso di guida
sicura per motociclisti
N
uova iniziativa del Motoclub Fadalto-Santa Croce: una giornata dedicata alla “guida difensiva sicura dei motocicli”, coordinata da Denis Ricesso. Domenica 29, 15 allievi dai 18 anni in su, seguiti da 5 maestri si metteranno alla prova con il corso di guida al centro di guida sicura “Alle cave” di Vittorio Veneto. La giornata inizierà alle 8.30 con il controllo della vista e dei riflessi, lezioni di teoria, di equilibrio, frenate d’emergenza, ostacoli improvvisi e giri in pista liberi e su strada.
Non mancherà il controllo con etilometro omologato dopo la pausa pranzo. Al termine del corso alle 18.30, ai 15
centauri verrà consegnato l’attestato di partecipazione.
(EB)
e
L’AZiON
Vallata / Bellunese
SEDE DELLA PRO LOCO DI CISON
Cantine Brandolini
splendido restauro
S
abato 28 luglio,
alle 18 a Cison di
Valmarino, s’inaugurano le “Antiche
Cantine Brandolini”, risorte a nuova vita per volontà della Pro loco, che
ne è oggi anche la proprietaria. «In quest’impresa, in quest’avventura, cominciata un anno fa,
non ho dormito la notte –
confessa Giuseppe Favalessa, presidente del sodalizio –, ma oggi siamo
soddisfatti. Abbiamo su
due piani, compreso il
por ticato, 1.000 metri
quadrati coperti, nel pieno rispetto delle strutture dell’antico e storico edificio». Le “Antiche Cantine Brandolini” nascono
attorno al 1400 come scuderie della potente famiglia dei conti Brandolini,
allora braccio armato di
Venezia, e che in seguito, venuta più pace che
guerra, si trasformò in
imprenditore agricolo
“ante litteram”, convertendo così le scuderie
della cavalleria di pronto
inter vento in capaci granai e, soprattutto, in ampia cantina. Correvano
gli anni 1600. «Al tempo
dell’invasione austro-ungarica, nel novembre del
1917, una bomba italiana,
colpendo la cantina del
conte – racconta Rudy
Ghin, vice di Favalessa –,
finì con lo sventrare una
botte da 500 ettolitri, sicché il vino scese giù per
il paese come un torrente, facendo soprattutto la
gioia degli invasi che ne
bevvero più d’un bicchiere!». Questo per ricordare le dimensioni
che doveva aver raggiunto l’antica struttura!
Le ex scuderie Brandolini «furono dal 1980 al
1990 – ricorda Costantino Salton – la sede ufficiale e unica di “Artigianato vivo”». Ma poi pian
piano un degrado sempre
più aggressivo, tanto
d’essere dichiarate un
paio d’anni fa pericolanti
e inagibili. E qui si innestano l’atto di coraggio e
forse d’incoscienza!, ama
ripetere Favalessa, del lo-
MIANE: PROCESSIONE
E FESTA DELLE COMUNITÀ
S
abato 28 luglio, alle
18.30, parte dalla
chiesa arcipretale di Miane la processione con la
Madonnina del Carmine,
portata dagli alpini del
paese fino al santuario, dove verrà celebrata la messa, offerto un rinfresco e
venduti i biglietti della lotteria. Domenica 29 tutte
le messe (10.30 e 18.30,
quest’ultima preceduta
dal rosario) vengono celebrate al santuario a con-
clusione delle feste in onore della Beata Vergine
ro recupero, ma «anche
e soprattutto per mantenere uno spazio pubblico, aperto in particolare
alle iniziative culturali di
ampio respiro». Come appunto “Artigianato vivo”,
che quest’anno ritorna alla grande in quella “casa
madre” che furono le
“Antiche Cantine”. Sabato 28 luglio, dunque la
consegna chiavi in mano
dell’antico manufatto,
messo in sicurezza e recuperato all’antico splendore dall’impresa MarkColor nel tempo record
di un anno! Ha diretto i
delicati lavori, e sempre
in stretta e diretta collaborazione con la Soprintendenza ai beni storici
di Venezia, l’architetto
Fabio Nassuato. Hanno
contribuito, e fra gli altri,
per il buon fine dell’opera l’Amministrazione comunale e la Regione del
Veneto che «sta facendo
la sua parte, ma ha anche
fatto! (nel dettaglio un
contributo di 925 mila euro per il restauro conservativo utilizzando risorse
messe a disposizione dal
Cipe, ndr)». Comunque
un bel regalo ai cisonesi,
ma anche ai trevigiani
tutti, queste risplendenti
“Antiche Cantine Brandolini”.
Mario Sanson
Maria del monte Carmelo.
Lo stesso giorno nei locali di via Cal di Mezzo, alle
12.30 pranzo della comunità cui seguirà lo spettacolo degli animatori del
grest.
La Madonnina del Carmine di Miane a Castelgandolfo
REVINE
Anticipata
la Festa
della radio
in montagna
C
ambia data la Festa
della radio in montagna che si tiene nella chiesetta in località Lama delle
Crode a Revine Lago. Dalla
prima domenica di settembre
viene anticipata al 5 agosto,
giorno della Madonna della
Neve alla quale è dedicato il
piccolo edificio sacro. Il programma prevede alle 17 la celebrazione della messa, quindi un momento conviviale.
L’appuntamento è organizzato in ricordo di don Luigi
Chiarel. Da quest’anno inoltre non viene più celebrata alla Madonna della Neve la
messa festiva, se non in particolari occasioni. La celebrazione eucaristica si terrà
unicamente nelle seguenti
date: domenica 29 luglio alle
17.30, in quanto domenica vicina alla memoria dei santi
Gioacchino e Anna genitori
di Maria; mercoledì 15 agosto alle 17.30, per la solennità
dell’Assunzione della Beata
Vergine Maria; domenica 26
agosto alle 17.30, per il giorno della Madonna di Jasna
Gora in Polonia.
Domenica 29 luglio 2007
27
LAGO: Immigrato si tuffa
dal pedalò e muore annegato
D
omenica pomeriggio un giovane marocchino,
Mouhsen Abdellah, è deceduto, forse a causa di
un malore, dopo essersi tuffato dal pedalò nel lago di Lago. Il corpo è stato recuperato il giorno successivo dal
nucleo sommozzatori di Vicenza a 15 metri da dove si era tuffato. Mouhsen risiedeva a Vittorio Veneto con la
moglie e un figlio di 15 mesi. Era dipendente della KeyLine, azienda della zona industriale di San Giacomo. Il
funerale si svolgerà a Casablanca.
FOLLINA: “Cinque in un
baccello”, spettacolo per famiglie
M
artedì 31 luglio, alle 21 nella corte interna del complesso ex Milani di Follina, la compagnia “La corte dei miracoli” propone lo spettacolo per famiglie “Cinque
in un baccello”. In caso di pioggia all’ex collegio San Giuseppe. Ingresso libero. Organizza il Comune di Follina.
TRICHIANA: Mostra dei lavori
realizzati dagli anziani
D
a sabato 28 luglio a giovedì 30 agosto all’ex albergo Prealpi mostra “Con le mani e con il cuore - quando la creatività prende forma”. Organizza la
Consulta degli anziani del Comune di Trichiana. Orari:
martedì e giovedì 15-17, mercoledì 9-11, sabato e festivi 9-11 e 17-19.
TRICHIANA: Musical “New York
New York” in villa
I
nizia venerdì 27 luglio, alle 21 nel parco di villa Rosato in località Pialdier, la 14ª edizione della rassegna musicale “Concerti in villa”, organizzata dall’assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca civica del Comune
di Trichiana. Il primo appuntamento è con il musical
“New York New York” proposto dall’orchestra ParmaBrass. Ingresso gratuito.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
VIDOR / ORA LE SCUOLE NUOVE
Pronto il centro
polifunzionale
«P
urtroppo,
oggi come
oggi,
il
paese che io ho in mente
non è più realizzabile. Stiamo attendendo la perequazione fiscale da oltre un decennio, col risultato che
continuano ad essere premiati i Comuni con i bilanci meno virtuosi... E nel
frattempo i Comuni più virtuosi, piccoli o grandi che
siano, continuano a disperdere tante, troppe energie e
risorse economiche nei
meandri dei formalismi e
della burocrazia. Dopo circa vent’anni di militanza
amministrativa devo ammettere che sono questi i
veri problemi di un sindaco, non certo le difficoltà o
i contrasti politici che si devono superare in consiglio
comunale o quotidianamente tra la gente del paese».
Sarà, ma intanto Marino
Fuson, sindaco del “piccolo” Comune di Vidor (3.600
abitanti), sta portando a casa il completamento del
nuovo Centro Polifunzionale in zona Capitello ed ha
appena firmato il contratto
di appalto (per poco più di
tre milioni di euro) per la
realizzazione della nuova
scuola elementare (sempre
in zona Capitello) e il successivo trasferimento della
sede municipale presso l’attuale scuola elementare di
piazza Zadra (che sarà ovviamente riadattata all’uso).
«Stiamo facendo uno
sforzo notevole per recuperare i ritardi infrastrutturali lamentati dal territorio
comunale - ribadisce un perentorio Fuson -. Questo
comporta, comunque, fare
delle scelte, obbligandoci a
individuare delle priorità tra
le tante esigenze e situazioni critiche segnalate dalla popolazione. Non ultima
la viabilità sulla provinciale
tra Bosco e il Ponte di Vidor, a livelli ormai quasi
drammatici. Scelte rese ancora più ardue dalla labile
programmazione concessa
dalla discontinuità delle
Leggi Finanziarie degli ultimi anni».
In ogni caso, da qualche
mese a Vidor è fruibile il
nuovo Centro Polifunzionale, struttura che andrà
gradualmente a eliminare
la precarietà in cui operavano alcune realtà del volontariato e dell’associazionismo, in primis la pro loco. Restano da completare
i magazzini, l’area esterna
(che sarà dedicata alle
strutture temporanee) e gli
uffici, uno dei quali permetterà alla locale sezione
Avis (attualmente attiva
presso l’ex scuola elementare di Bosco) di operare recependo le recenti e più restrittive norme igienico-sanitarie. E, firmato lo scorso
13 luglio il contratto d’appalto con la ditta “Comarella srl” di Valdobbiadene,
partiranno a breve anche i
lavori per la realizzazione
della nuova scuola elemen-
PIEVE / S. MARIA MADDALENA
Dal Col-Pisotti, Guido Nadalin ha coordinato, l’impresa Attilio Manzato si è
occupata del lavoro.
La seconda fase di interventi prevede il rifacimento dell’ìmpianto elettrico e della pavimentazione sia interna (con l’utilizzo
delle pietre originarie) che esterna.
Come spiegato
nel volume “L’Alta
Marca Trevigiana”,
“la memoria della
chiesa è molto antica: ad essa si fa cenno in un testamento del 1354. Il culto
della santa si deve
ad alcuni devoti
che, riunitisi in confraternita, si occu-
Terminata la prima
fase dei restauri
N
el giorno di Santa
Maria Maddalena
la comunità di Pieve di Soligo ha festeggiato la conclusione della prima fase
del restauro dell’antica
chiesa a Lei dedicata. La celebrazione, presieduta dal
vescovo Silvio Padoin, è stata preceduta dalla processione dal Duomo alla chiesetta.
Il restauro è consistito
nel rifacimento/consolidamento degli intonaci ester-
Venerdì 27
Alle 21.30 nel Parco Vela in piazza Caduti nei Lager per la rassegna Veneto Jazz Antonio
Zambrini 4tet in concerto.
A Moriago prosegue la festa
della Patata presso il campo sportivo. Oggi e domani funzionano una fornitissima enoteca
con stuzzichini vari e uno stand
enogastronomico con piatti tipici.
ni, nel risanamento delle
fondamenta e nel ripasso
del tetto. La spesa, pari all’incirca a 110.000 euro, non
è gravata sulle casse della
parrocchia poiché è stata
coperta da donazioni private. Promotore del recupero e primo offerente il signor Dante Nadalin, al rientro nel paese natale dopo una vita trascorsa in Lombardia.
Il progetto del restauro
è stato redatto dallo studio
A Soligo, in serata, consegna del
ricavato
di
“Intrecci”
all’associazione Viezzer.
Nella comunità per disabili buffet e musica.
Sabato 28
Alle 20.45 in località Credazzo a
Farra di Soligo nona rassegna
Concerto fra torri e
stelle con il coro San Lorenzo
di Farra e il coro del Duomo città
tare. Un intervento oramai
improcrastinabile, vista
l’impossibilità di ampliare
le attuali scuole di piazza Zadra e considerato che per il
prossimo anno scolastico
2007-2008 i dieci locali disponibili saranno utilizzati
dalle dieci classi organizzate. Senza alcun altro spazio
a disposizione per gli insegnanti o i laboratori: «A questo punto – precisa subito il
sindaco - l’augurio, abbastanza realistico, è di avere
la nuova scuola per l’anno
scolastico 2008-2009, dando corso successivamente
al riattamento dell’attuale
scuola in sede municipale».
Quest’ultima operazione
permetterà il graduale trasferimento delle attività amministrative e la successiva
dismissione del vecchio edificio comunale di via Ippolito Banfi. Il vecchio municipio, come da contratto,
sarà ceduto alla stessa ditta appaltatrice, andando così a finanziare il progetto
complessivo, affiancando i
dividendi straordinari Ascopiave e il contributo regionale di 600 mila euro.
Glauco Zuan
VIDOR: Il nuovo centro polifunzionale in zona Capitello
di Montebelluna. Il Fotoclub Sernaglia e Ali e Radici Multivisioni
proporranno una multivisione. In
caso di pioggia il concerto si terrà
nelle barchesse. Ingresso gratuito.
Martedì 31
Dalle 20 alle 24, nella zona centrale di Pieve di Soligo, ultimo appuntamento con Pieve di Sera: 60 esercizi commerciali aperti, tanta musica, sport, spettacoli e cultura all’aperto.
Mercoledì 1 agosto
Alle 21 nella tensostruttura del
pavano anche della manutenzione della chiesa”. L’attuale edificio “è frutto di diversi interventi operati a
più riprese tra Seicento e
Ottocento”.
Parco Vela di Pieve di Soligo
spettacolo di burattini
“Il Castello di Tremalaterra” con
la compagnia “Aprisogni”. Ingresso libero. In caso di pioggia all’auditorium della biblioteca comunale.
Giovedì 2
Alle 21 nel giardino di Casa Enam a Farra di Soligo concerto
dell’eclettico e raffinato cantautore trevigiano Leo Miglioranza. Organizza l’assessorato
alla cultura del Comune di Farra
di Soligo. Ingresso libero.
Domenica 29 luglio 2007
29
PIEVE: Inaugurato l’ampliamento
della caserma dei carabinieri
È
stato inaugurato l’ampliamento della caserma dei
carabinieri di Pieve di Soligo. Grazie alle due nuove unità abitative, ciascuna di 100 metri quadrati, la struttura pievigina può ora ospitare 12 militari diventando così “Stazione di secondo grado”. L’intervento, per un importo di 440 mila euro, è stato finanziato interamente dal
Comune di Pieve.
FARRA: Seicento ragazzi e
bambini ai Centri estivi ricreativi
S
ono 600 gli iscritti dei Centri estivi ricreativi promossi dal Comune di Farra di Soligo con la preziosissima collaborazione delle tre parrocchie del Comune: oltre 200 a Col San Martino, 120 a Farra e 280 a
Soligo. Alcune iniziative sono svolte dai tre Cer insieme:
è il caso della passeggiate tra le colline della zona (il 13
luglio) e della gita all’Acquafollie di Caorle (il 20 luglio).
PIEVE: A Giovanni Sallemi
il “Premio della Bontà 2007”
R
iconoscimento per Giovanni Sallemi, direttore
del Centro “G. e M. Battistella” di Pieve di Soligo: durante la cerimonia svoltasi al teatro Maffioli di Villa Benzi Zecchini a Caerano San Marco, Sallemi è stato insignito del “Premio della Bontà 2007” dell’Unione
Nazionale Cavalieri d’Italia, sezione provinciale di Treviso. Motivando il premio, il presidente della sezione
provinciale dell’Unci, commendator Antonio Sergio Sossella, ha elogiato la funzionalità e l’efficienza del centro “Battistella”, sottolineando le qualità umane e
professionali del direttore
Sallemi, che negli anni ha
saputo guidare con entusiasmo, squisita sensibilità
umana e autentica dedizione quotidiana, un team affiatato di esperti e operatori impegnati nel difficile
compito sanitario della riabilitazione.
MATO GROSSO: A Pieve
mercatino dell’usato pro Perù
O
perazione Mato Grosso organizza per domenica
29 luglio, dalle 9 alle 14 in area ecologica di via Cal
Bruna a Pieve di Soligo, il mercatino dell’usato. Si possono trovare quadri, cornici, oggetti in ceramica, giocattoli
ed accessori per bambini, mobili, letti, sedie, biciclette, libri e giornalini, attrezzi vecchi ed oggetti in rame, ottone,
alluminio; pc ed elettrodomestici; abbigliamento...
Tutto il ricavato viene utilizzato per la costruzione di
impianti per acque potabili a Ticllos in Perù. Per informazioni: Claudia 320-1112913.
30
PUNTO INFORMATIVO LILT-ULSS 7
Accoglienza
in ospedale
S
i chiama progetto
“Percorsi” e chi si
è recato all’ospedale di Conegliano negli
ultimi mesi lo ha già potuto sperimentare: nell’atrio
del Santa Maria dei Battuti c’è un punto informativo, che accoglie gli utenti
della struttura, risponde ai
loro quesiti, li orienta e
spesso li accompagna agli
ambulatori nei reparti. Il
servizio, affidato ai volontari della Lilt (Lega italiana
lotta tumori), è attivo ogni
giorno, dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 12.30.
«Arrivare in ospedale e
trovare accoglienza da persone sorridenti è un aiuto
al cittadino, un modo per
far sentire la struttura non
indifferente, ma vicina ai
problemi della gente – afferma Gianantonio Dei
Tos, responsabile del dipartimento “Qualità” dell’azienda socio-sanitaria –.
Il punto informativo è una
delle iniziative volte a “umanizzare” le prestazioni
e i servizi offerti dall’Ulss
S
e ne è andata prima
del tempo per un gesto di generosità, quella
generosità che ne ha contraddistinto l’esistenza.
Maria Grazia Giandon in
Saccon, 60 anni, si è spenta lunedì sera all’ospedale
di Udine, dopo il terribile
schianto avvenuto nella
notte tra sabato e domenica sull’A4, mentre tornava
da Grado, dove il figlio Christian, primo violinista
della Filarmonica del Friuli, aveva suonato in un concerto. Aveva insistito per
mettersi al volante lei,
quella sera, e dei quattro
passeggeri è stata l’unica a
morire: troppo violento
l’impatto dell’auto rovesciatasi sulla fiancata dopo il tamponamento di una
Bmw condotta da un trevigiano all’altezza dell’uscita per S. Giorgio.
7, formando il personale
sanitario a riversare nella
risposta al paziente non solo la preparazione tecnicoscientifica, ma anche attenzione alla persona».
«Una piccola rivoluzione
copernicana» la definisce
il dirigente, finalizzata a far
sì che gentilezza e delicatezza non siano lasciate alla sensibilità del singolo dipendente, ma diventino un
tratto distintivo della struttura.
Il servizio è utile perché
orientarsi all’interno dell’ospedale di Conegliano,
anche a causa delle diverse ristrutturazioni in atto,
a volte è davvero difficoltoso. «Sono circa 25 i volontari che prestano il loro
tempo al punto informativo – spiega Iva Bin, responsabile della delegazione coneglianese della
Lilt, che nel maggio scorso ha proposto all’Ulss 7 il
progetto “Percorsi” –. Alcuni di loro sono ex dipendenti dell’azienda, altri
studenti dei corsi di laurea
universitari. Tutti sono stati formati con un apposito
corso, forniti di divisa e assicurati. Stanno annotando le principali richieste in
modo da, se serve, migliorare il servizio e intervenire sulla segnaletica».
Obiettivo dell’Ulss 7 è
creare un punto informativo anche nell’atrio dell’ospedale di Vittorio Veneto,
sebbene «orientarsi in
quella struttura è meno
problematico che a Conegliano». Andrà comunque
valutata la disponibilità
della delegazione vittoriese della Lilt, i cui volontari sono molto impegnati
sul fronte dell’assistenza
domiciliare per le cure palliative.
Il servizio è ovviamente
gratuito per gli utenti come è gratuito il lavoro dei
volontari, ma non è a costo zero per l’Ulss 7 che ha
sottoscritto un’apposita
convenzione, che prevede
un contributo economico,
con la Lilt. Ma l’opzione di
affidarsi ai volontari non è
stata fatta in un’ottica di risparmio, ci tiene a precisare l’azienda socio-sanitaria: «Ci costerebbe quasi di meno se avessimo
personale assunto – assicura il dottor Dei Tos –.
Abbiamo fatto questa scelta con l’idea che abbia
maggior valore l’accoglienza fatta da cittadini ad
altri cittadini, piuttosto che
da una hostess, come fanno in altre strutture».
Francesca Nicastro
Una volontaria della Lilt nell’atrio d’ingresso dell’ospedale
DUOMO
tranno trovare, ancora una volta, negli insegnamenti di Maria Grazia, in
quel suo saggio affidarsi
nelle mani di Dio, nell’ottimismo e nella forza, nella sua grande voglia di vivere.
Ancora incerta, alla
chiusura del giornale, la
data del funerale, che si celebrerà in Duomo, giovedì
o venerdì pomeriggio.
Francesca Nicastro
S. PIETRO FELETTO:NUOVO
IMPIANTO AMPLIFICAZIONE
l’Uf ficio diocesano per
l’ar te sacra e in seguito
ad un’ispezione di don
Fabrizio Mariani, della
dottoressa Cristina Falsarella e dell’architetto
Fabio Nassuato, la parrocchia veniva consigliata a scegliere il progetto della ditta Ftf Elettronica di Bof falora
sul Ticino.
Il moderno impianto,
realizzato con somma
maestria, si compone di
12 diffusori, alloggiati in
casse di legno massello
che ben s’integrano con
l’arredo delle navate, di
una centralina e di molteplici prese d’entrata, idonee ad assicurare il
miglior svolgimento delle liturgie. Quello che è
stato possibile recuperare del vecchio sistema
coordina la dif fusione
sonora del sottopor tico
e la ricetrasmissione.
Un notevole contributo all’acquisto è venuto da una generosa elar-
È mancata
Maria Grazia
Giandon
in Saccon
ma, risalente a quarant’anni fa, era ormai
obsoleto, in cattive condizioni e non consentiva
quella fruizione della voce che oggi è richiesta
da un uditorio maggiormente sensibile ed abituato ad impianti più evoluti.
Con l’appoggio del-
Q
uesto il nuovo direttivo della sezione coneglianese e della Sinistra Piave di “Italia nostra”, l’associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione: Francesco Scarpis è il nuovo presidente, Claudio De Carli vicepresidente, Renato Checchinato segretario, Rossana Gemona Marin tesoriere. Nelle vesti di consiglieri: Paolo Marin, Franca
Giovanetti, Maria Boncina e Bruno Roma. Il nuovo direttivo continuerà a promuovere e sostenere la tutela
del territorio con iniziative specifiche, come il monitoraggio dell’arco collinare, la tutela dei monumenti significativi (in particolare il monastero di San Giacomo
di Veglia), la conservazione di opere d’arte, la manutenzione e l’arricchimento del brolo di San Francesco
(che verrà aperto le prime domeniche di giugno, luglio, settembre e ottobre), l’apposizione di targhe esplicative nelle chiese della diocesi di Vittorio Veneto,
la promozione di conferenze a palazzo Sarcinelli, e le
visite culturali.
Nuovo giardino pubblico
A
Conegliano sarà pronto a breve un nuovo giardino pubblico attrezzato tra via Belluno, via Marescalchi e via Cettolini ad uso del quartiere.
TEZZE DI PIAVE: Cambiato il
bando per assegnare la farmacia
odificato il bando per l’assegnazione della gestione della nuova farmacia comunale di Tezze
di Piave. L’amministrazione ha deciso di assegnare a
mezzo gara più del 90 per cento delle quote, con la garanzia della cessione della
piena titolarità della farmacia
dopo tre anni. Nel precedente bando, andato deserto, si
prevedeva la gestione per un
periodo di trent’anni, dopo i
quali l’amministrazione si sarebbe riservata di cedere la
titolarità della farmacia a
mezzo gara.
MARENO: Record di iscritti
per il Piccolo Coro Aquilone
va i successi
e le delusioni. Sapeva
quanto sacrificio costa arrivare a suonare bene uno strumento e lo voleva
vedere pienamente realizzato e apprezzato. «Ha voluto darmi la
miglior educazione musicale possibile, lei che amava tanto la musica ma
non aveva potuto studiarla – dice Christian, inconsolabile –; è stata la persona che più mi ha ispirato e
incoraggiato, accompagnandomi sempre in qualunque posto mi esibissi.
È un dolore indicibile. Non
so come farò ora senza di
lei».
La risposta, forse, Christian e i suoi familiari la po-
ell’anno che il
Piano pastorale
ha dedicato all’ascolto,
la Pieve di San Pietro di
Feletto, per facilitare la
comprensione della Parola di Dio, ha voluto
rinnovare
l’impianto
d’amplificazione della
chiesa.
Il precedente siste-
ITALIA NOSTRA: Nuovo direttivo,
battaglie di sempre
M
La città di
Conegliano e
la parrocchia
del Duomo si
stringono
commossi attorno alla famiglia Saccon
distrutta dal
dolore, al marito Luigi e ai figli Christian e Gian Luca. Maria
Grazia era molto conosciuta e stimata in città per
il suo impegno nel sociale, in particolare nella Uil,
nell’Università degli adulti e degli anziani, nel Tribunale del malato. Per
molti anni era stata apprezzata catechista del
Duomo.
Ma la sua passione più
grande era per il talento
musicale del figlio, che sosteneva con tutte le sue
forze e con cui condivide-
N
e
L’AZiON
nese
Conegliano / Coneglia
Domenica 29 luglio 2007
I
l Piccolo Coro Aquilone di Mareno di Piave, nato
nel 2002, ha raggiunto quest’anno il maggior numero di componenti: quasi 40 bambini dai 5 ai 14 anni.
È diretto dalla maestra Carla Inferrera, che con la massima cura e attenzione ne segue la preparazione negli
incontri settimanali che avvengono nei locali della parrocchia di Ramera. I bambini del coro hanno preso parte, a fine aprile, alla rassegna nazionale di cori per bambini che si è svolta quest’anno a Folgaria (Tn). Il raduno ha visto la partecipazione di 20 cori provenienti da
tutto il territorio nazionale, oltre al Piccolo coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna.
gizione della
Banca Prealpi
di Tarzo, sempre attenta alle varie necessità della millenaria Pieve
del Feletto e
dei suoi parrocchiani,
mentre siamo
in attesa delle
sovvenzioni
della Cei e
della Regione
Veneto.
32
SAN VENDEMIANO / VICINO ALLA CHIESA
Nel frattempo stiamo urbanizzando la zona. Sono
partiti i lavori del sottopasso di via Olivera. Dalla rotatoria posta nei pressi della chiesa
in via Europa
verrà realizzata una nuova arteria che
attraverserà il
sottopasso e
quindi proseguirà fino a
via Maggior
Piovesana. In questa
realtà è prevista anche la
creazione di una lottizzazione privata. Per quel
che concerne la scuola
materna ci sarà un collegamento diretto e funzionale con l’oratorio e la
chiesa e la valorizzazione
del percorso lungo il Cervada. Con una passerella
si potrà raggiungere l’a-
rea parrocchiale».
Attualmente la scuola
materna della parrocchia
è frequentata da circa 140
bambini. Il nuovo plesso
è invece pensato per dare
la possibilità di aumentare il numero degli iscritti, oltre che per offrire un
nuovo utile ser vizio alle
giovani famiglie, dato dalla presenza di un asilo nido.
All’interno del comune
continuerà inoltre ad operare la scuola dell’infanzia di Zoppè.
«Siamo giunti alla costruzione di asilo nido e
scuola materna – continua
il primo cittadino – sulla
scorta di un
ragionamento avviato da
tempo con la
parrocchia di
San Vendemiale. La collaborazione
con quest’ultima si tradurrà in alcune convenzioni».
Per far fronte alla spesa l’amministrazione comunale contrarrà un mutuo e parallelamente si attiverà per accedere a dei
contributi erogati da parte di enti superiori.
Gerda De Nardi
cerdotale del suo Giuseppe... Resistette a molte
persuasive parole che la
sconsigliavano di farlo, ma
aveva voluto andare in Burundi a vedere come stava lui». «Negli ultimi istanti della sua lunga vita
terrena, con alcuni familiari, le era accanto don
Giuseppe. Le lesse appena
qualcuna delle beatitudini
che abbiamo ascoltato nel
Vangelo. Quelle beatitudini le aveva vissute tutte»,
ha concluso il vescovo.
Al rito funebre, animato dalle corali di Santa Maria, Santa Lucia e Pieve di
Soligo, hanno preso parte
una ventina di sacerdoti e
una folla di persone di
Santa Maria e delle varie
comunità in cui don Giuseppe ha prestato ser vizio. Per impegni non è potuto intervenire il vescovo Alfredo Magarotto che
la sera prima ha partecipato, mescolato tra la gente, al rosario per Maria.
Maria Tomasi era nata
il 21 ottobre 1905 a Nogarolo di Tarzo. Secondogenita di 14 fratelli, sposò nel
1931 Angelo Nadal. Dopo
la morte del marito, avvenuta nel 1944, Maria visse
per 22 anni nella casa patriarcale Nadal, per trasferirsi nel 1953 a Maserada. Più avanti ritornò a
Santa Maria, dove avviò
un negozio di alimentari.
Oltre ai figli lascia 14 nipoti e 21 pronipoti.
Nel santino-ricordo fatto stampare dai figli è ricordato il suo hobby, giocare a carte, e alcune massime della sua vita: “sincerità e amore sorge” (con
la sincerità e l’amore tutto si vince) e “il sacrificio
è merito”.
Nido e materna
da 5 milioni di euro
S
arà un’area tutta
dedicata ai bambini, collegata
con le strutture ricreative e parrocchiali già esistenti e servita da una viabilità nuova e funzionale.
All’interno di essa sorgerà, a San Vendemiano
capoluogo, la nuova scuola materna con asilo nido,
per la cui gestione verrà
attivata la collaborazione
tra amministrazione comunale e parrocchia.
Sarà il Comune a realizzare entro breve, nella zona posta in prossimità della chiesa, la nuova struttura per un costo complessivo di cinque milioni di euro. Grazie a una
convenzione che verrà
stipulata con la parrocchia di San Vendemiale,
l’attuale scuola dell’infanzia parrocchiale verrà tra-
Sonia Brescacin
sferita nei nuovi locali.
«Potranno essere accolti
– spiega il sindaco Sonia
Bescacin – 180 bambini
dai tre ai sei anni, più 40
bambini all’asilo nido. Tale edificazione rientra a
far parte del piano delle
opere pubbliche del 2007,
è già stato approvato il
preliminare e adesso daremo l’incarico per il progetto definitivo e quindi
l’esecutivo. Poi si potrà
partire con il cantiere.
Prevista una
convenzione
con la
parrocchia
MARIA TOMASI VED. NADAL
Incontro al Padre
dopo una vita buona
A
ll’alba di domenica
22 luglio il Signore
ha preso con sé Maria Tomasi vedova Nadal, 101
anni, mamma di Gabriele,
Giovanna, Tranquillo e
don Giuseppe parroco di
Pieve. Maria è stata lucida
e autosufficiente fino alla
settimana prima della
morte, avvenuta per emorragia cerebrale in seguito a una caduta. Giovedì 19 ha ricevuto dal figlio sacerdote, accompagnato dai fratelli, l’unzione degli infermi, seguendo con attenzione il rito.
Martedì 24 nella chiesa di Santa Maria del Piave il vescovo di Trieste
Eugenio Ravignani, affiancato dal vescovo Silvio
Padoin e dal vescovo elet-
SABATO 28
Oggi e domani ultimi appuntamenti con la Sagra di
Sant’Anna in località Mercatelli a Collalto. Stand enograstronomico e musica dal vivo.
A Campomolino proseguono i festeggiamenti di San
Lorenzo. Questa sera alle 20 apertura dello stand enogastronomico e tornei di Splashball
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 29 luglio 2007
to di Città di Castello padre Domenico Cancian
(nipote di Maria), ha presieduto il rito funebre.
«Per l’affetto che mi lega
a don Giuseppe e chi mi
introdusse nella sua famiglia, la conobbi. Forte e
serena. Poteva davvero affidarle il cuore il marito
che, morendo, la lasciò
giovane, vedova con quattro figli da crescere – ha ricordato il vescovo Eugenio –. Fu coraggiosa, non
si arrese mai». E ancora:
«Davvero non visse per se
stessa. Visse per il Signore, amandolo nei figli che
le aveva dato, nelle famiglie che essi avevano formato e nei figli dei loro figli; amandolo nell’assecondare la vocazione sa-
e “Rosa”. Domani sera si riprende alle 9.
Alle 21.15 in piazza Europa a
Codognè Country in
piazza, musica country con
la Turn over band. In caso di
brutto tempo al Palablù. Nell’ambito della rassegna “Sere
d’estate” promossa dal Comune.
Alle 20.30, a Orsago, Festa
del toro allo spiedo.
Domani 1ª Fiera dei osei
a partire dalle 6 e 1ª Rassegna canina di bellezza regionale dalle 15,
con ricchi premi per tutti i
partecipanti. La manifestazione
è realizzata dall’associazione
ornitologica e canina “L’usignolo” in collaborazione con
Pro loco Orsago, Bocciofila e
Protezione civile.
MARTEDÌ 31
Alle 21.15, al parco della Mutera di Codognè, “Storie di
guerra canzoni di pa-
ce” interpretate da Raffaele e
Vera Salton con le musiche di
Progetto A. In caso di brutto
tempo al Palablù. Nell’ambito
della rassegna “Sere d’estate”
promossa dal Comune.
MERCOLEDÌ 1º AGOSTO
Alle 21.15 al campo sportivo
di San Fior di Sotto proiezione del film “La ricerca
della felicità” di Gabriele Muccino. Nell’ambito della
rassegna “Cinema sotto le stelle” promossa dal Comune.
SAN FIOR: È morto Alfredo
Zambon reduce di Etiopia e Russia
È
morto a San Fior Alfredo Zambon, 92 anni, da
tutti conosciuto come “Pino”. In
gioventù prese parte alle campagne d’Africa e di Russia, dove
si salvò grazie al proprio mulo. Al
termine della guerra rispettò la
tradizione di famiglia, dedicandosi al mestiere di macellaio. Nel
museo degli Alpini di Conegliano le sue vicende belliche sono
ricordate in una targa.
SANTA LUCIA: Termina la
“Settimana della sicurezza stradale”
N
el week-end termina la “Settimana della sicurezza stradale” promossa dal Gruppo Ramoncello in collaborazione con Comune e Pro loco di Santa
Lucia. Sabato 28, alle 18.30 nel padiglione ex-filanda,
convegno su trasporti e attività produttive con Michele
Noal, assessore provinciale ai Trasporti, Giorgio Casagrande, segretario provinciale Unasca, e due tecnici della ditta F.lli Pedol produttrice del cronotachigrafo digitale. Sabato e domenica dalle 15 alle 20 in Campo fiera
percorso di guida sicura in bicicletta per bambini (obbligatorio il caschetto).
Sempre nel fine settimana termina il primo Ramoncello Meeting Truks, raduno dei “bisonti” della strada.
GAIARINE: Dal Comune pastiglie
anti-zanzare tigre
V
isto il sempre più frequente fenomeno di proliferazione della zanzara e in particolar modo della
zanzara tigre, l’Amministrazione comunale di Gaiarine,
ha disposto entro il corrente mese la distribuzione gratuita presso il municipio di pastiglie antilarvali contro l’infestazione da zanzara tigre, disponibili fino ad esaurimento scorte, dopodiché potranno essere reperibili a
basso costo in farmacie e negozi specializzati in agricoltura e giardinaggio.
SUSEGANA: Irma Boscaratto
Santin ha compiuto 103 anni
I
rma Boscaratto Santin, 103 anni, la più anziana del
Comune di Susegana ha festeggiato l’ambito traguardo il 24 luglio. Dagli auguri dell’assessore ai Servizi sociali Vincenza Scarpa, alla visita di parenti e amici,
per nonna Irma quella di giovedì è stata una giornata particolare con monsignor Tarcisio Bolzan, che ha celebrato nell’abitazione di via Stradonelli una messa particolare, a cui è seguito il rinfresco con tutti i parenti.
Nata il 24 luglio 1904, la signora Irma ha dato alla luce
9 figli, 7 dei quali sono ancora in vita. Trascorre le sue
giornate in casa, assistita, in
particolare, dalla nuora Giovanna Santin e visitata dai figli Jolanda, Maria, Elia, Adriana, Ottorino, Lina, Luigino.
SANTA LUCIA: Ultimi ritocchi
per la nuova sede degli alpini
G
li alpini di Santa Lucia di Piave hanno promosso
una serata per dire grazie a quanti hanno contribuito a edificare la loro nuova casa. Sabato scorso il
capogruppo delle penne nere di Santa Lucia, Claudio
Bernardi, ha dato il via alla festa di chiusura dei lavori
nell’edificio di via Foresto Est, al cui completamento
mancano solo pochi dettagli e che verrà inaugurato ufficialmente nelle prossima primavera, in concomitanza
con la celebrazione del 50º di fondazione del locale gruppo Ana. Sono giunti la benedizione del parroco, don Italo Moras, il saluto del sindaco e del presidente sezionale Antonio Daminato e il grazie di Claudio Bernardi a
quanti hanno lavorato e contribuito alla realizzazione di
un edificio di grande pregio architettonico e funzionalità, in particolare i componenti del consiglio direttivo.
La serata è stata caratterizzata anche dal singolare
menù: un maiale di oltre 2 quintali, cucinato intero per
24 ore a fuoco lento fino a trasformarlo in una delizia per
il palato.
Antonio Menegon
e
L’AZiON
Mottense
Padre Vittorio e suor Giannina Moretto
I due missionari
di Sant’Anastasio
Padre Vittorio e suor Giannina Moretto (a destra) con il sindaco di Cessalto Giovanni Artico
S
glio del 1967, esattamente
40 anni fa.
Assieme a padre Vittorio, a Sant’Anastasio, per
un periodo di riposo, c’è
anche la sorella Giannina,
suora della Figlie di Maria Vergine Immacolata,
missionaria in Costa d’Avorio, dove si dedica all’i-
struzione delle ragazze.
Padre Vittorio Moretto, invece, da nove anni
presta la sua opera in
Messico, dopo aver prestato ser vizio in diverse
parti d’Italia, di Francia e
in Togo.
«Ho studiato nel Seminario di Vittorio Veneto;
SANTA MARIA DI CAMPAGNA
leggere la propria storia.
Attraverso i documenti, le
testimonianze e le tante
foto raccolte in un pregiatissimo volume realizzato per l’occasione e distribuito a tutti i partecipanti. Sono 175 pagine in
cui si racconta la vita di
Luigi Cavezzan, della moglie Carlotta Lazzari e dei
loro figli. Le vicende personali di ciascuno dei
membri della famiglia Cavezzan si intrecciano con
i grandi eventi della pri-
ant’Anastasio ha
festeggiato domenica 15 padre
Vittorio Moretto, 65 anni,
missionario comboniano.
Padre Vittorio è tornato a
celebrare la messa nella
chiesa dove fu ordinato sacerdote da monsignor Edoardo Mason: era il 9 lu-
Raduni familiari,
fate come i Cavezzan!
I
grandi raduni familiari sono sempre una gran festa. A volte però
rischiano di risolversi solo in una gran mangiata al
ristorante.
La famiglia Cavezzan
originaria di Santa Maria
di Campagna, riunitasi il
primo luglio scorso a Villa dei Dogi a Caorle, è invece riuscita a rendere
questo incontro un’occasione importante per ri-
Foto di famiglia dei Cavezzan nel 1927, quando ricevettero il “Premio famiglie numerose”
V
enerdì 27 luglio, la semifinale del torneo delle contrade
di calcetto aprirà le danze della notte estiva di Gorgo. Nella stessa serata esibizione dei gruppi locali di
danza, ginnastica artistica, pattinaggio e karate. E così, fino a lunedì 13
agosto, gli impianti sportivi si illumineranno con l’annuale edizione
dell’“Agosto Gorghense”.
Pezzo forte di quest’anno lo spazio adibito a paninoteca, aperto fino
all’una di notte per giovani e meno
GORGO
Il torneo delle
contrade apre
l’“Agosto Gorghense”
giovani amanti delle ore piccole. Altra novità la festa country di giovedì
2 agosto. Birra e spiedo gigante fa-
sono stato ordinato a
San’Anastasio – racconta
padre Vittorio –. Poi sono
stato a Roma, in Abruzzo,
in Francia, in Togo, a Varese, sono stato padre provinciale d’Italia (dei comboniani). Ora, da nove anni sono in Messico in una
comunità del nord, prepariamo il terreno predicando e istruendo. Io predico
gli esercizi spirituali. Formiamo missionari».
«Non è stato facile imparare lo spagnolo a 56 anni – scherza padre Vittorio, mentre racconta la
sua storia attorniato dai
parenti, nella serena campagna di Sant’Anastasio –,
prima avevo imparato il
francese, ho dovuto ricominciare da zero. Ogni tre
anni rientro in Italia per
un periodo di ferie, per riprendere contatto con
un’altra realtà. Ed eccomi
qui per festeggiare i 40 anni dall’ordinazione con la
mia famiglia». Compresa
sua sorella Giannina, che
racconta: «Lavoro in una
comunità che accoglie e istruisce ragazze in difficoltà. Si insegna la lingua
francese. Siamo distanti
da tutto, la povertà è assoluta e le tecnologie mancano».
Ma chi ve lo fa fare?,
chiediamo. «Una persona
con con la P, maiuscola»,
ride suor Giannina.
Giuseppina Piovesana
ma metà del Novecento:
conflitti mondiali, industrializzazione, emigrazione, febbre spagnola,
guerra d’Africa. Ne esce
un affascinante spaccato
di storia veneta, un prezioso documento per i figli, i nipoti e i pronipoti e
non solo. Molte le ore trascorse al computer, molte le testimonianze raccolte, i registri parrocchiali consultati, le lettere un po’ sgualcite tirate
fuori dai cassetti... ma ne
è valsa la pena secondo
l’autore Antonio Maurizio
Cavezzan.
Un unico rammarico:
non aver iniziato prima la
realizzazione del libro,
quando qualcuno dei figli
di Luigi e Carlotta era ancora vivo (l’ultima, “zia
Tersilia”, è morta poco
tempo fa): “Quante altre
informazioni avremmo
potuto aggiungere – si
legge nella presentazione
–. A loro vada il nostro ricordo per ciò che la loro
memoria ci ha lasciato”.
Beatrice Doretto
ranno da contorno alla musica country del gruppo Fool Brand, a partire dalle 21. Sabato 28 sarà un’altra sera dedicata allo sport: dalle 16 gara
ciclistica, per finire alle 19 con la finale del torneo delle contrade. La
quinta edizione di “Calici sotto le stelle” è prevista per venerdì 10 agosto.
Prima della chiusura dei festeggiamenti con la tombola di beneficenza
e lo spettacolo pirotecnico, sabato 11
agosto verrà aperta la fiera con mercatino dei prodotti artigianali. (LR)
Domenica 29 luglio 2007
33
IL PAESE SI MOBILITA PER I
RESTAURI DELLA CHIESA
Che generosità!
Lavori in corso alla chiesa di Sant’Anastasio
P
rocedono senza so- paese, composto da poco
sta i lavori di re- più di trecento persone, a
stauro della chiesa di dimostrare che con l’unità,
Sant’Anastasio Papa. In la buona volontà e la gequesti giorni sono state nerosità della gente si poscompletate le impermea- sono raggiungere trabilizzazioni delle copertu- guardi importanti. Voglio
re, la manutenzione delle ricordare quanti hanno
parti lignee e parte del collaborato per il raggiungimento di questo impormanto del tetto.
La pratica per l’autoriz- tantissimo obiettivo, i teczazione dei lavori e per la nici che hanno offerto i
progetti, in parconcessioticolare il nostro
ne di un
geometra Valter
mutuo di
Heissl, che ha
300 mila eucurato anche la
ro, con il
parte tecnica e
contributo
amministrativa
statale sugli
per il conseguiinteressi
mento del fiche di fatto
nanziamento, e
annulla tale
ringraziare tutonere finanziario, è staDon Giuseppe Querin te le persone
che hanno conta iniziata
nel 2004 con l’approvazio- tribuito economicamente,
ne del progetto da parte con il loro lavoro e che fidell’Ufficio Arte Sacra di nalmente possono vedere
Vittorio Veneto e della So- il risultato dei loro sacrifiprintendenza per i beni ar- ci».
Secondo i curatori del
chitettonici di Venezia. «Finalmente – ha detto il par- progetto i lavori dovrebroco don Giuseppe Querin bero venire ultimati entro
la fine del pros– qualche
simo ottobre. «I
mese fa abfesteggiamenti
biamo iniin onore di
ziato i lavori
sant’Anna, proutilizzando
prio di questi
le nostre digiorni, sono usponibilità
na nuova occafinanziarie,
grazie anche alla genero- sione per dimostrare cosità di tanta gente. Abbia- me, con la collaborazione
mo acceso il mutuo previ- di tutti, anche le piccole costo per completare tutti i munità possono essere
lavori preventivati. È un ri- modello ed esempio».
Gianandrea Rorato
sultato storico per il nostro
Si dovrebbe
concludere a
fine ottobre
CESSALTO: Bosco Olmè chiuso al
pubblico, riqualificazione in vista
I
l bosco Olmè di Cessalto è “chiuso per manutenzioni”. L’amministrazione comunale ha preso la decisione di mettere i cartelli di divieto di accesso per dare attuazione ad un protocollo che prevede l’intervento
di Regione e Provincia per la riqualificazione del bosco.
«Il protocollo – spiega Franca Gottardi, vicesindaco di
Cessalto – prevede il divieto di eseguire lavori nel bosco in primavera, il divieto di accatastare i tronchi tagliati
nel bosco stesso, i fuochi devono essere accesi solo all’esterno del bosco, il divieto di entrare con mezzi a motore se il terreno dei sentieri è bagnato...». (GP)
34
La sezione Cai di Oderzo festeggia il suo rifugio
Da trent’anni
al Sommariva
U
n gioiellino nel
cuore
delle
Dolomiti, con
24 posti letto e 50 posti
di ristoro, che da ben 30
anni viene gestito dalla
sezione Cai di Oderzo, unica sezione, assieme a
quella di Mestre, in tutta Italia ad occuparsi direttamente dell’organizzazione di un rifugio.
Anzi, di due, perchè il
Cai Oderzo oltre a gestire dal 1976 l’angolo di
paradiso in questione, il
rifugio alpino Sommariva al Pramperét, ha in attivo anche la cura del
Bottari, a Falcade, con
valenza solo turistica.
Per festeggiare il
trentennale del Sommariva, la sezione di Oderzo, 600 soci in attivo ad
oggi, con 50 anni di esperienza alle spalle, l’8
luglio ha organizzato un
incontro
tra i soci.
«Situato a
quota 1857,
in una conca prativa
alla testata
della Val
Prampér, in
un luogo
dotato di
grande fascino, fra i migliori scenari dolomitici del Parco
Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, il Rifugio
Sommariva al Pramperét
è una frequentata meta
escursionistica soprat-
tutto dal versante della
Val di Zoldo, tappa degli
alpinisti che af frontano
l’Alta Via delle Dolomiti
n. 1, dal lago di Braies a
Belluno - spiega Alber to
Bonotto, socio del Cai Oderzo e responsabile del
rifugio - Abbiamo approfittato della festa anche
per inaugurare uf ficialmente la nuova teleferica, realizzata
con contributi europei, regionali e del
Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Da oggi,
infatti, il nostro rifugio,
fino a poco
tempo fa accessibile solo a piedi dalla strada forestale che
par te a Forno di Zoldo,
ora dispone di una teleferica per il traspor to di
materiali e mezzi». Grazie ai finanziamenti del-
Inaugurata
la nuova
teleferica che
raggiunge
il rifugio
l’Ente Parco il rifugio è
stato da poco ampliato e
dotato di un sistema fotovoltaico, per la produzione di energia pulita.
«Una grande passione
sta alla base di ogni attività simile alla nostra. ci tiene a specificare Bonotto, 55enne opitergino
doc, di professione lito-
grafo - Far par te del Cai
significa diver tirsi ma
anche impegnarsi a mantenere la sezione. Un impegno non da poco».
Nuove leve? «In realtà
per molto tempo i giovani, soprattutto tra i 20 ed
i 25 anni, non erano molto numerosi, ma ora la situazione, seppur a fatica,
sta migliorando - spiega
il “capo rifugio” - Un tempo alpinismo faceva rima esclusivamente con
conquista di vette. Oggi ci sono
nuove discipline
e tecniche, come l’arrampicata, la roccia, la
speleologia e lo
sci alpismo che
hanno una cospicua attrattiva
sui giovani e
promettono di
rimpinguare le
sezioni con nuove leve. Al momento, per
fare squadra, la nostra
sezione di alpinismo giovanile, con una ventina
di iscritti tra i 5 ed i 14
anni, si rapporta alle colleghe della sottosezione
Cai di San Polo di Piave
e della sezione Cai di
Motta di Livenza».
Angela Deganis
CAMMINAMONTI
VI ASPETTA QUASSÙ
I
l rifugio Sommariva, nel Parco
nazionale delle Dolomiti Bellunesi, è quest’anno anche la meta di
uno degli itinerari speciali di Camminamonti. In rifugio vi attende cioè
il timbro speciale da apporre sul libretto. Chi dimostrerà di aver completato almeno 5 degli itinerari speciali nel Parco nazionale e di aver partecipato anche alla Giornata Camminamonti del prossimo 9 settembre a Casera Ceresera in Cansiglio, otterrà
un premio speciale.
Al Sommariva si può salire da Forno di Zoldo, Longarone e La Valle Agordina. Per maggiori informazioni
www.lazione.it, vedi alla voce Camminamonti.
NUOVO SERBATOIO IDRICO
VENERDÌ 27
Ore 21.30 alla locanda “Vecchia
Dogana” di Portobuffole: concerto
dei Modalità Provvisoria.
SABATO 28
Ore 14.00 a Busco presso la birreria: nell’ambito del San Gabriel
Fest 2007, partenza del Gran
Premio ciclistico San
Gabriel.
Ore 21.30: nell’ambito della rassegna estiva di film all’aperto del
Cinema Cristallo viene proiettato per
l’ultima
volta
“Harry Potter
e l’Ordine della Fenice”. Ingresso intero 6,5 euro, ridotto
4,5 euro.
DOMENICA 29
Alle 9.30 presso l’oasi di Chiesavecchia a Salgareda inaugurazione del nuovo percorso ciclo
pedonale lungo il Piave.
e
L’AZiON
Opitergino / Mottense
Domenica 29 luglio 2007
MARTEDÌ 31
Ore 21.30: quarto appuntamento
della rassegna estiva di film all’aperto al cinema Cristallo con
Number 23 di Joel Schumacher. Ingresso unico 4 euro.
GIOVEDÌ 2
Ore 21.30: quinto appuntamento
della rassegna estiva di film all’aperto al cinema Cristallo con "Mr. Bean’s Holiday" di
Steve Bendelack. Ingresso unico 4
euro.
VENERDÌ 3
A Ca’Lozzio a Piavon in serata concerto jazz di Sara Bino (nella
foto) e Jazz&Latin
Trio.
Farmacia di turno: Dal
Magro, a Piavon, p.zza
d’Aviano 7. Tel. 0422
752950
Arriverà l’acqua
anche a Villanova
N
uovo serbatoio idrico per la frazione mottense di Villanova.
La conferma giunge direttamente dal sindaco
Graziano Panighel: «il
nuovo bacino verrà realizzato tra via Lorenzaga
Trevigiana e via Sant’Agostino». Dal comune i
ringraziamenti per le famiglie di Odo Miotto e
Paolo Miotto che hanno
dato il via libera per l’utilizzo dell’area. Al progetto
sta lavorando da tempo il
consigliere comunale Antonio Modenese, proprio
di Villanova, il quale ha
raccolto le richieste degli
abitanti e ha lavorato per
la concretizzazione del
progetto. Il costo previsto
è di circa 150mila euro per
riuscire a portare l’acqua
nelle case dei residenti
con una pressione di circa
tre atmosfere. Fino ad oggi erano pesanti i disagi
nell’area: infatti, specie
nella stagione estiva e a
metà giornata spesso l’acqua mancava anche per
l’utilizzo igienico. «Con la
realizzazione di nuove lottizzazioni abitative - spiega
Panighel- è chiaro che il
problema è aumentato a
livello proporzionale e non
era più pensabile non intervenire, pena ancor più
pesanti ripercussioni in
tutta la frazione».
Gianandrea Rorato
DOPO IL “CASO MANSUÈ”
Vandali e bulli,
problema di tutti
V
andali e bulli: una
piaga moderna con
la quale le comunità si ritrovano a fare i conti.
Il caso dei giardinetti
pubblici di Mansuè, che
molti ragazzini non frequentano più a causa dei
bulletti che vi imperversano, è emblematico. Ma non
è l’unico, se è vero che appena qualche anno fa erano giunte al Comune opitergino segnalazioni preoccupate di genitori relative
in particolare al parco giochi di via Parise, divenuto
di sera luogo di ritrovo di
personaggi poco raccomandabili, con ritrovamenti tutt’altro che infrequenti di
siringhe
usate. Era
il mandato del sindaco Elio
Pujatti e il
problema
venne fatto presente alla locale Tenenza dei Carabinieri. La città opitergina ha
dalla sua la fortuna di avere da qualche anno una Tenenza, la quale può disporre di pattuglie di Carabinieri che girano di notte. Il
problema al parco Parise
venne ridimensionato e
non certo perché i “tossici” siano spariti dall’ambito
opitergino, semplicemente
debbono essersi spostati in
un luogo meno frequentato.
Tornando ai giardinetti,
diverso è il discorso vandali. Giochi divelti e panchine imbrattate sembrano
essere un denominatore
comune.
È notizia di poche setti-
mane fa che a Mansuè, un
gruppo di ragazzini è entrato allo stadio comunale
per danneggiare i seggiolini delle tribune e imbrattare le pareti con scritte
spray.
A Oderzo, tanto per fare
un altro esempio, i vandali
sono entrati nell’area del
Foro Romano, danneggiando le antiche pavimentazioni; se la sono poi presa con i lampioni dell’illuminazione pubblica. E chi
non ricorda l’episodio di un
cassonetto incendiato pochi anni fa all’interno del
parco pubblico, con il pericolo che le fiamme si propagassero fra gli alberi?
Soluzioni? Si era provato alcuni
anni fa con i nonni vigile; era un volontario in particolare a raggiungere durante il
giorno i ragazzi
che si divertivano ad imbrattare le panchine, parlava con loro, riuscendo a farli desistere dal loro proposito. Riemerge ciò che abbiamo scritto nei due articoli precedenti: per tentare di risolvere questi problemi è necessario l’impegno congiunto di tutti.
Una mattina, tempo fa,
ai giardini di Cà Diedo, alcune mamme impensierite
da due uomini dall’aria sospetta, non hanno esitato a
chiamare i Carabinieri. Più
ancora che delle Forze dell’Ordine serve l’impegno
delle famiglie. Perché vandali e bulli sono pur figli di
qualcuno. Più facile a dirsi
che a farsi, però.
Annalisa Fregonese
Serve
l’impegno
delle famiglie
ODERZO: in consiglio comunale
il nuovo parcheggio delle corriere
S
i riunisce lunedì 30 alle 19 in municipio il consiglio comunale di Oderzo. Tra i temi all’ordine del
giorno, spiccano la relazione della commissione consiliare sul sottopasso Brandolini e la risposta all’interpellanza della Lega sul contestato spostamento del parcheggio delle autorcorriere dal Foro Boario all’area davanti alle caserme, a Magera (nella foto).
MOTTA: pesca di beneficenza
organizzata dal coro Luca Lucchesi
A
prirà i battenti venerdì 27 luglio presso la sala Padre Bello del convento della Madonna dei Miracoli la tradizionale pesca organizzata dal coro “Luca Lucchesi” di Motta di Livenza, che continuerà fino a Ferragosto. Nella stessa serata di venerdì 27, e fino a lunedì,
il comitato della località Madonna, organizza la Festa
della Birra.
e
L’AZiON
Veneziano / Friuli
La parrocchiale di Torre dopo i restauri
Più sicura e
più splendente
R
idare splendore
e garantire sicurezza. Questi gli
obbiettivi centrati dai lavori da poco terminati
nella parrocchiale di San
Martino a Torre.
La chiesa, settecentesca, presentava soprattutto delle problematiche
statiche a carico della copertura lignea.
Il restauro conser vativo, condotto dallo studio
Renato Zulian di Torre di
Mosto, ha permesso di
mettere in sicurezza l’edificio attraverso un consolidamento dei vari materiali di copertura. Un inter vento piuttosto delicato perché il soffitto da recuperare aveva una struttura costruttiva fatta secondo tecniche che prevedevano una intelaiatura ad incannucciato, meglio conosciuta da tutti in
dialetto come “grisioe”.
Si è cercato di mante-
TORRE, L’IMPEGNO CONTINUA
Dopo l’estate si
penserà all’oratorio
M
eglio un oratorio
parrocchiale vecchio e pieno di vita che uno nuovo ma vuoto, no?
Ma se si potessero unire architettura accogliente, sicura, a norma di legge, senza barriere architettoniche a spazi traboccanti di bambini, ragazzi e
adulti...
E se il paese è un piccolo paese come Torre di
Mosto dove i giovani hanno poche alternative di divertimento, di ritrovo, e
soprattutto di
luoghi dove
trovare delle
proposte educative, allora
l’oratorio diventa un punto di riferimento sacrosanto.
Proprio per questo la
parrocchia di Torre di Mosto si è impegnata, oramai
da parecchi mesi, per portare avanti l’idea di ristrutturazione dell’oratorio esistente. L’attuale edificio, costruito attorno agli anni Cinquanta, necessita di una serie di opere
di miglioria ai vari livelli
costruttivi: pavimenti, muri, copertura, intonaci.
Il progetto di massima,
redatto dallo studio Zulian, prevede la conservazione dell’assetto attuale
delle stanzette per le varie
attività di oratorio, con
qualche novità per quel
che riguarda la sala destinata a cinema-teatro, attualmente in disuso perché non conforme alle
normative. «Abbiamo previsto – spiega Zulian, progettista del restauro – una
nuova compartimentazione dello spazio della sala
cinematografica attraverso pareti mobili per permettere, quando la sala è
parzialmente occupata,
l’utilizzo delle altre parti».
L’indagine
conoscitiva
dello stato di
fatto e la messa in sicurezza dello stabile verranno eseguite dopo l’estate,
in modo tale da non intralciare le attività.
Questo primo stralcio
di lavori beneficerà di un
finanziamento ministeriale pari a 186 mila euro,
mentre per il restante lavoro si devono ancora trovare gli stanziamenti.
Anche il l’amministrazione comunale ha espresso il suo parere favorevole alla realizzazione
dell’opera e la disponibilità per partecipare al suo
completamento. (MC)
Sala-cinema
da rinnovare
nere e consolidare la
struttura originaria e di
rinsaldare il controsoffitto. Oltre alla messa in sicurezza statica della copertura si è assicurata la
conser vazione del prezioso affresco
situato lungo
la parte centrale della navata, raf figurante “La morte di san Martino”, dipinto
da Costantino
Cedini, allievo
di
Jacopo
Guarana, nel
1772. In più,
sono state restaurate le pareti interne e
tutte le arcate
degli altari laterali.
I lavori, ultimati da poco,
hanno ottenu-
to valutazioni positive dai
parrocchiani. Si sono potuti effettuare grazie ad
un contributo ministeriale, a contributi comunali
derivanti dalla quota degli oneri di urbanizzazione da riser vare per opere
di culto (Bucalossi) e all’apporto economico della parrocchia. Inter venti
futuri riguarderanno le
facciate esterne, il soppalco dell’organo e la sacrestia. Ma per il momento è prematuro parlare di tempi, costi e modalità. In cantiere c’è invece un altro grande progetto, quello dell’oratorio.
Marta Camerotto
Domenica 29 luglio 2007
35
CEGGIA-CONEGLIANO: Domenica
29 il ricordo di don Grandin
D
omenica 29 luglio ricorre il
quinto anniversario dalla
morte di monsignor Gustavo Grandin (nella foto). Lo ricordano con affetto i nipoti e i parenti, la comunità
di Ceggia – suo paese natale – e i parrocchiani di San Rocco in Conegliano, riconoscenti per i suoi cinquant’anni di servizio sacerdotale.
Messe di suffragio saranno celebrate a Ceggia alle 9 e a San Rocco alle
10. Nell’occasione i nipoti desiderano ringraziare coloro che sono stati vicini a monsignor Grandin negli ultimi giorni della sua vita. In particolare l’infaticabile collaboratore don Nilo Faldon, suor Ermengarda, gli infermieri Giorgio e Fiorenzo e tutto il personale della Casa di cura di Santa Lucia di Piave.
CEGGIA-FOSSÀ-GRASSAGA:
Gita a Gardaland
S
ono ancora aperte le iscrizioni alla gita a Gardaland per l’unità pastorale di Ceggia, Fossà e Grassaga, martedì 31 luglio. Rivolgersi al bar “Noi” della Casa della Dottrina di Ceggia.
CAVOLANO: Col calcio saponato
si apre l’Agosto Cavolanese
P
La chiesa di Torre. A fianco, l’oratorio.
rende il via venerdì 27 l’Agosto Cavolanese a Cavolano. Tra i principali eventi: alle 19.15 il via al
torneo di calcio saponato che si conclude con le finali
domenica 5 agosto alle 20; alle 20 di venerdì l’apertura
del chiosco enogastronomico e della pesca di beneficenza. Sabato 28 inizia anche il torneo di green volley,
che ha in calendario le finali domenica 5 alle 17. L’Agosto Cavolanese si conclude il 10 agosto, festa del patrono san Lorenzo.
36
e
L’AZiON
Friuli / Veneziano
Domenica 29 luglio 2007
Un ciliense su due aderisce ad un’associazione NEL “PARCO BADEN POWELL”
Nuova sede per il
Tanto fermento Masci
a San Michele
serve una guida V
C
on qualche tentennamento, la
Pro loco di Ceggia sta muovendo i primi
passi. Durante l’assemblea pubblica di venerdì 6
luglio, all’auditorium comunale, è stato infatti sottoscritto l’atto costitutivo,
con l’elezione per acclamazione dei nove membri
del consiglio di amministrazione (Mariangela
Doretto, Renzo Cappelletto, Ernesto Rigoni, Flavio Pavan,
Walter
Nadalon,
Sara Ramon, Michele Feltrin, Filippo Citron, Francesco Gabatel) più tre revisori dei conti. Certo non
è servito che i candidati
facessero campagna elettorale per ottenere l’incarico. Sicuramente più faticosa dell’elezione è stata l’attività di Fernando
Cellotto, vicesindaco con
delega all’associazionismo, per individuare e
convincere le persone a
buttarsi in questa nuova
impresa. Non che a Ceggia manchi la buona volontà, anzi. Il problema è
che forse ce n’è troppa e
la maggior parte degli abitanti ha già molteplici
impegni, a volte in più di
un’organizzazione, e rischia di considerare la
Pro loco come un’ulteriore carico.
Nell’indagine sull’associazionismo ciliense
realizzata dal comitato
promotore della Pro loco
e presentata da Mila Manzato e Flavia Furlanetto
durante l’incontro è emersa infatti una situazione di grande
vivacità: più
della metà
del paese,
circa tremila
persone su
meno di seimila abitanti,
risultano iscritte e aderenti ad una o più associazioni. Lo studio aveva
l’obiettivo di fotografare
l’esistente e far emergere
eventuali criticità che proprio la Pro loco può impegnarsi a risolvere.
Sono state prese in
considerazione solo le
realtà più significative e
rappresentative (una trentina su circa sessanta), da
quelle “storiche” esistenti già nella prima metà del
Novecento come l’Azione
cattolica e l’Agesci, a quel-
È nata la Pro
loco di Ceggia
le più recenti come La Caravella e il Comitato per il
territorio di Gainiga. È emerso che oltre la metà
delle attività primarie e secondarie delle associazioni è di carattere solidaristico (socio-assistenziale
e sanitario), un aiuto, nella maggiorparte dei casi
di primo intervento, indispensabile.
Tuttavia, secondo gli
autori dello studio, questi
micro interventi che si limitano al dono, dovrebbero inserirsi all’interno
di un quadro più organico di collaborazione tra
volontariato e con i servizi pubblici. Limiti sono
stati rilevati anche in ambito culturale, in cui le
numerose iniziative proposte coinvolgono ristretti nuclei di ciliensi, mentre
circa il 30 per cento delle
associazioni privilegia attività ricreative.
Insomma, l’associazionismo a Ceggia è un fenomeno pieno di vitalità,
che oggi però deve sapersi coordinare e consorziare. Sarà proprio
questo il prossimo e più
urgente compito della Pro
loco.
Beatrice Doretto
Scomparso Silvano Zago, collaboratore
dell’Agenzia Cima
H
a suscitato cordoglio e commozione l’improvvisa morte di Silvano
Zago, 52 anni, residente a Venegazzù. Pubblicitario di professione, Zago collaborava
anche all’attività di Publivita, la concessionaria di pubblicità de La vita del popolo e
dell’agenzia Cima, concessionaria de L’Azione. Numerose le persone che, in occasione delle esequie, presiedute dal parroco don Giuliano Comelato, si sono strette
attorno alla moglie Lidia, ai figli Vera e Federico, al fratello Giovanni. Silvano Zago,
del resto, era ben inserito all’interno della
vita della comunità volpaghese e di Venegazzù in particolare. Di carattere socievole, era appassionato del suo lavoro. Inoltre,
faceva volontariato presso il circolo ricreativo Belvedere. Il personale de L’Azione e
dell’Agenzia Cima in questo momento di
dolore si sente vicino alla sua famiglia.
errà dedicato a Baden Powel il parco
che si trova a San Michele, lungo la strada che porta a Caneva. L’intitolazione, che rientra tra le attività 2007 per celebrare il
centenario della nascita
del movimento scout, è
stata avvallata dalla giunta sacilese accogliendo la
richiesta del locale gruppo Scout e del Masci.
Proprio nel parco Baden Powell, il
gruppo Masci di
Sacile sta realizzando la propria
sede. «La inaugureremo – spiega Pietro Rui, capogruppo
del
Masci a Sacile –
il 29 settembre
assieme al parco.
E speriamo di
riuscire a porre
la prima pietra
del percorso vita
che realizzeremo».
Inoltre il 1º agosto, in occasio-
ne del rinnovo mondiale
della promessa scout,
verrà realizzato un ponte
radio dal Jamboree a
Brownsea in Inghilterra
(il campo di incontro mondiale degli scout a cui partecipano anche Marta
Cappuzzo per il gruppo di
Sacile e Simone Santin per
il reparto di San Michele)
a Sacile.
L’occasione fungerà da
prova di stabilità per il
contatto internazionale
del terzo fine settimana di
ottobre, il 20-21, lo Jota
(Jamboree on the air, Jamboree via radio, incontro
virtuale di scout del mondo); nello stesso periodo
sarà allestita una mostra
fotografica sullo scoutismo e verrà prodotto un
annullo postale.
Tra le attività estive
spicca il campo in Val Cimoliana a cui parteciperanno tutte le branche di
Sacile e San Michele, dai
lupetti al clan a una delegazione del Masci. E a cui
sono attese mille persone
tra ragazzi, ex scout e genitori che il 1º agosto rinnoveranno la promessa
scout in una sorta di Jamboree provinciale.
Erica Bet
Il prefabbricato che sarà sede del Masci, ora in costruzione
CISON / RICORDIAMO ANGELO A UN
ANNO DALLA SUA REPENTINA SCOMPARSA
“A
ngelo era un uomo buono”: in
questi termini si era espresso il
parroco, monsignor Venanzio Buosi, nel saluto conclusivo, pronunciato al termine della messa funebre. Non occorrerebbe forse
aggiungere altro a tale opportuno apprezzamento, che riassume in modo efficace la
sua personalità, il suo atteggiamento verso
la vita, la sua disponibilità nei confronti del
prossimo, la sua sensibilità affettuosa di sposo e di padre. Tra le sue passioni principali
spiccava in modo particolare quella, per così dire, della “compagnia”: lo stare insieme,
l’intrattenere conversazione con gli amici,
il condividere ideali, attività, il godere anche solamente della presenza altrui. Per
questo egli non perdeva occasione per partecipare a tante attività associative, proposte in ambito parrocchiale e paesano: la ban-
da, il coro, il
gruppo folcloristico, il canto
liturgico. La
compagnia era per Angelo
una realtà vitale, benché
mai occasione
per distoglierlo dalle sue responsabilità faANGELO BUFFON
miliari e lavom. 21.7.2006
rative. I nipoti,
la cui nascita annunciava sempre con immensa allegria, erano stati una delle sue ultime più grandi gioie. Angelo era, dunque,
un uomo assennato, solerte, affettuoso; in
una parola: un “uomo buono”!
CIMAVILLA
SAN VENDEMIANO
SACCON
CODOGNÈ
SOLIGHETTO
SAN GIACOMO
GELTRUDE BELLOT
in TOMASELLA
n. 23.3.1914 - m. 24.7.1999
FRANCESCO TOMASELLA
n. 23.8.1911 - m. 6.8.2000
Il vostro ricordo è sempre vivo
in noi nonostante il trascorrere del tempo. Il vostro esempio
e i valori che ci avete trasmesso sono fondamento del nostro
vivere quotidiano. Siete sempre nelle nostre preghiere. I vostri cari.
PAOLO GHIRARDO
LUIGIA MAZZER
Il tempo che passa lentamente
e inesorabilmente non riesce
neppure a scalfire il bellissimo
ricordo che ci rimane di voi. Vi
preghiamo di assisterci nelle
difficoltà che inevitabilmente
la vita ci riserva, certi del vostro sostegno. Grazie cari genitori. Antonio, Bruna, Luciano e Gianna.
SARA DE LORENZI
ved. MAZZER
m. 25.7.1981
ANTONIO MAZZER
m. 19.3.1939
Nell’anniversario della tua
scomparsa, cara mamma, ci
piace ricordarti insieme al tuo
Antonio ancora uniti nella pace del Signore.
I vostri figli e parenti tutti.
ANTONIETTA VETTOREL
ved. BASEI
n. 10.8.1925 - m. 29.7.1992
Ringraziamo il Signore
di averci dato te
come mamma e nonna.
Figli, nuora e nipoti.
LUIGI MAZZERO (Gino)
n. 4.3.1940 - m. 26.7.2006
A un anno dalla tua morte è incancellabile la tua figura; la
laboriosità, la semplicità di vita e la fede sincera sono la tua
migliore eredità. Ti raccomandiamo alla misericordia di Dio
e tu dal Cielo prega per noi.
GUERRINO PIN
n. 5.6.1917 - m. 29.7.2005
Carissimo papà, ti ricordiamo
sempre con grande affetto e riconoscenza per quanto ci hai
insegnato e per tutto il bene
che hai lasciato.
Le figlie e i tuoi cari.
LA DICIOTTENNE PRESTI LUNEDÌ PARTIRÀ PER IL MESSICO PER
DISPUTARE I MONDIALI DI CICLISMO CON LA NAZIONALE
Gloria, speranze iridate
D
opo il tricolore
a cronometro,
il bronzo europeo su strada e l’imminente partenza (il ritrovo
è domenica sera a Peschiera, sarà della spedizione anche un’altra atleta diocesana, la veronese
Eleonora Patuzzo della
Verso L’Iride di Conegliano, seconda ai tricolori contro il tempo) per i
campionati mondiali di
Messico.
È proprio un gran momento per Gloria Presti,
diciottenne che ha appena concluso la quarta
geometri a Pieve di Soligo. Tre volte tricolore in
carriera, Gloria, junior al
secondo anno di Mosnigo di Moriago della Battaglia, corre nella Cicli
Zanella di Pederobba.
Per lei il futuro, più che
roseo, sarà azzurro.
Gloria, stai vivendo
una stagione agonistica da incorniciare...
«Per adesso va bene
così. Ho vinto il Gran
premio Liberazione in linea e tre cronometro. Oltre alla vittoria nel campionato italiano a cronometro e il terzo posto agli
Europei su strada, mi sono classificata quarta nell’inseguimento individuale agli Europei. Sono rimasta fuori dal podio per
un solo decimo, un vero
peccato».
Quali prove disputerai ai Mondiali di
Aguascalientes?
«Dal 5 all’8 agosto correrò l’inseguimento individuale su pista, il 10 la
cronometro e il 12 la gara su strada. Sono una ciclista completa, non so
ancora quali compiti specifici mi assegneranno il
commissario tecnico Edoardo Salvoldi e il collaboratore Marino Amadori».
Ai Mondiali gareggerai in altura. Ti
preoccupano le condizioni di gara?
«Non penso che l’altura darà problemi dal momento che raggiungere-
CICLISMO: la domenica dei
dilettanti si svolge a Tezze di Vazzola
È
lungo il week end sui pedali. Sabato 28 i giovanissimi corrono a Gorgo al Monticano nell’Agosto Gorghense 2007 (partenza alle 16).
Domenica 29 ancora i miniciclisti sono protagonsiti a Ramera nel 7° Trofeo Zona Industriale Ramera
(9), gli esordienti a Colmaggiore di Tarzo nel 24° Memorial Rudy Pradella - Trofeo Permac Resine (9), gli
under 23 ed elite a Tezze di Vazzola nel 7° G.P. Site
Marchiol Famila Liquigas indicato per i velocisti
(13.30).
NUOTO: Donadon sfiora il record
italiano nei 50 rana agli Europei
È
La forte Gloria Presti mentre taglia il traguardo
mo il Messico con due
settimane di anticipo sull’inizio delle gare. E poi
siamo andate in ritiro con
la nazionale a Livigno e
non è successo niente.
Piuttosto manco da casa
da due mesi. Dal Giro dei
Paesi Baschi di giugno,
dove ho gareggiato assieme alle elite, praticamente non ho sostato a
casa più di due giorni di
fila».
Il ciclismo, insomma, è diventata la
passione della tua
vita...
«Adesso, in estate, il ci-
clismo è quasi un lavoro.
Ho iniziato a correre a otto anni, poi ho smesso
per due perché mio padre
mi ha detto che avrei avuto molto tempo per correre e che avrei rischiato
di stancarmi presto. A
dieci anni ho ripreso nel
Vidor, quindi da esordiente sono passata al Villorba e da allieva alla Cicli Zanella di Pederobba.
Il prossimo anno passerò di categoria, vedremo quale scelta compiere, ma di sicuro sarà più
dura».
Giacinto Bevilacqua
stata la sorpresa dei campionati europei juniores. Erika Donadon, portacolori della Nottoli
Nuoto di Vittorio Veneto, ha stupito tutti alla massima
rassegna continentale disputata ad Anversa (Belgio).
La velocista, infatti, è riuscita ad entrare nelle finali delle sue specialità, i
50 e i 100 metri rana. La sedicenne
bellunese nei 50, anzi, ha sfiorato il
colpo grosso, giungendo ad un solo
centesimo dal record italiano rimasto
invariato a 32”81.
PODISMO: a Fratta di Tarzo la 34ª
Marcia tra le colline e i castagni
L
’appuntamento di questa settimana con le manifestazioni podistiche non competitive è a Fratta di
Tarzo.
In occasione della Festa dell’emigrante, infatti, domenica 29 è in programma la 34ª edizione della Marcia
tra le colline e i castagni.
Sono tre i suggestivi percorsi proposti: 7-12-17 chilometri. La partenza è alle 9. La manifestazione è organizzata dalla Pro loco di Tarzo (tel. 0438/586247).
SEZIONE CAI DI CONEGLIANO
PATTINAGGIO ARTISTICO
Dopo il trekking si
riprende a settembre
Comin De Candido
e Pontello tricolori
È
l’escursione al
Monte Civetta la
prossima iniziativa nel
ricco calendario escursionistico del Cai di Conegliano. L’attivo club alpinistico, che conta quasi 1500 iscritti e 82 anni
di vita, ha appena sospeso le iniziative per concedere un mese di riposo
con le proprie famiglie a
ciascun amante della
montagna.
Dopo aver proposto
con successo la settimana
di trekking giovanile sulle Alpi Giulie, l’attività ri-
prenderà il 1° settembre
con l’escursione di due
giorni al Civetta (3220
metri) nelle Dolomiti di
Zoldo, alla quale seguirà
la gita al Monte Mulaz
(2906 metri) nelle Pale di
San Martino il 16 settembre. Nel programma autunnale compaiono anche
la giornata di arrampicata con Le Maisandre il 7
ottobre, la Giornata dell’ambiente intersezionale
sul Col Cornier del Gruppo Cavallo il 14 ottobre e
la Festa di chiusura a Casera Busa Bernart in
Cansiglio il 28 ottobre.
È ancora da definirsi la
data in cui, il prossimo autunno, presso la libreria
Quartiere Latino di Conegliano verrà allestita
una mostra fotografica
sull’attività giovanile del
Cai Conegliano.
La sede si trova in via
Rossini 2/B ed è aperta il
martedì sera dalle 21 alle
22.30 (tel. 0438/24041).
I
U
n oro, un argento e
un bronzo. È questo il bottino complessivo
raccolto dai pattinatori diocesani ai campionati italiani di pattinaggio artistico a
rotelle categorie jeunesse,
juniores e seniores. A Roccaraso hanno confermato
la propria superiorità i campioni del mondo Melissa
Comin De Candido e il sanpolese Mirko Pontello
(nella foto), laureatisi cam-
nizio alla grande con la triplice
avventura del Cai di Sacile che
venerdì, sabato e domenica si concentra nella conquista del massiccio
del Gran Paradiso, tra il Piemonte e
la Valle d’Aosta. Il gruppo Pale S.Martino è la meta domenicale del Cai di
Vittorio Veneto, che punta alla forcella delle Mughe (2444 metri) e al
Sass d’Ortiga (2634), in memoria di
Rino Costacurta caduto sul Sass
d’Ortiga il 18 agosto di 30 anni fa. La
vicina sezione giovanile del Cai di
Conegliano conclude questo sabato
la sua esperienza nelle Alpi Giulie,
mentre i giovani del Cai di Pieve di
Soligo intendono trascorrere la domenica al rifugio Pranperet. Grande
exploit per la sottosezione di San Po-
pioni italiani nella specialità
coppie danza. Non hanno
mancato l’appuntamento
con il podio, sebbene non al
primo posto, i portacolori
dello Skating club Oderzo.
Nel libero femminile categoria jeunesse è rilevante il
secondo posto di Elena Zago, premiata con l’argento
dietro la neocampionessa italiana Silvia Nemisio della
romana Polisportiva Trullo. Medaglia di bronzo, in-
MONDO CAI
lo di Piave che sabato e domenica
si lancia in una due giorni al Jof di
Montasio nelle Alpi Giulie. Bici on
the road, invece, con la Polisportiva di Revine Lago che domenica affronta un percorso di 100 chilometri
e 1500 metri di dislivello, passando
per Vittorio Veneto, Longarone, Barcis e Piancavallo. Puntuali le visite
guidate al giardino botanico alpino
Lorenzoni, in Cansiglio, sabato e domenica alle 11 e alle 15.30. Restando
in zona sabato alle 9.30 ci si avventura
dal piazzale Rifugio San Osvaldo, in
Pian Cansiglio, con il corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giu-
fine, per Andrea Barbieri,
terzo classificato nel libero
maschile seniores alle spalle di Roberto Riva e Pier Luca Tocco.
Da sabato 28 a sabato 4
agosto a Gujan-Mestras in
Francia avranno luogo i
campionati europei juniores e seniores, importante
banco di prova in vista dei
campionati del mondo, in
programma in novembre in
Australia. (GB)
lia, guide d’eccezione per scoprire i
segreti della foresta. Sempre alle
9.30, ma domenica, il centro di educazione naturalistica Vallorch
propone una gita lungo la strada del
Patriarca fino al monte Candaglia,
mentre alle 14 tutti in visita ai villaggi cimbri e all’antico insediamento di
Canaie Vecio. Per informazioni : Associazione Crc Onlus tel. 3343458496. Ma la vera sorpresa della
settimana ce la fa la cooperativa Mazarol che sabato sera organizza una
romantica escursione con la luna nella sella di Cajada e da lunedì 30 a sabato 4 agosto propone un impegnativo trekking nelle Dolomiti Bellunesi.
Angela Deganis
38
Lettere
Domenica 29 luglio 2007
e
L’AZiON
& interventi
SULLA MESSA IN LATINO
LA VITA DI DON MILANI
Una nuova possibilità
aperta da papa Benedetto
M
Quante domande
rimangono aperte
i chiamo Giampiero
Giacomel, ho 27 anni e
sono membro della parrocchia di Ceggia. Da ormai un anno partecipo senza distinzione alcuna sia al rito di Paolo VI che a quello
contemplato nel messale del 1962.
Voglio precisare che non mi sento affatto un cattolico tradizionalista, né
tanto meno ho mai messo in discussione l’autorità del Concilio Vaticano
II. (...) Nell’articolo di don Adriano
Dall’Asta leggo con sconcerto affermazioni che reputo incredibili, scandalose, e volte a dare un’interpretazione assolutamente deviante del
Motu Proprio. Si afferma ad esempio
che “la liturgia riformata da Paolo VI
nel Concilio Vaticano II e la norma ordinaria della fede e della preghiera
(...)”. Questo è falso. In primo luogo
la Santa liturgia di Paolo VI è stata
promulgata a Concilio concluso (nel
1970), in secondo luogo e in chiara
contrapposizione con il testo del Motu Proprio si afferma che essa sia ordinaria lex orandi e lex credendi, senza affermare che anche il Messale di
beato Giovanni XXIII è ordinaria lex
credendi e straordinaria lex orandi.
In tal senso l’unica lex credendi è il
rito romano che si divide in due forme di lex orandi. Nel testo dell’articolo emerge invece che la Messa antica sarebbe straordinaria sia nella
preghiera che nella fede, contravvenendo così in maniera implicita alle
indicazioni del Pontefice.
(...) L’articolo prosegue poi con argomentazioni storico-teologiche che
personalmente ho trovato di una faziosità sconcertante, vere in parte,
ma che non considerano minimamente l’et di cui parlavo prima. Si sostiene che liturgia significa azione di
popolo, cosa questa che non mi permetto di contestare, ma contesto il
significato che viene attribuito ad “azione comunitaria”. Si identifica cioè
“l’azione comunitaria” con la partecipazione fisica del fedele, se fosse
vero questo la Messa che un sacerdote celebra privatamente non sarebbe valida, così come non sarebbe
stata mai valida la Messa tridentina.
È ovvio che questa è una mostruosa
assurdità!
(...) Viene poi accusato il Concilio
di Trento di aver rotto con una tradizione: questo è sicuramente vero,
ma la motivazione dell’unico rito romano fu dettata da ragioni di dignità
nella celebrazione. Prima della riforma tridentina, la Messa veniva celebrata male, con svogliatezza, recitando preghiere a caso e senza che
il sacerdote avesse una preparazione
sufficiente. Fu addirittura Lutero ad
accusare il clero cattolico del tempo
di poca cura e dignità nella celebrazione della liturgia. Inoltre il Concilio tridentino riunì sotto un unico rito romano tutti i riti romani che comunque differivano tra loro di pochissimo, e vietò la celebrazione solo di quei riti che avevano meno di
200 anni di vita. Inoltre non è vero
che nella Chiesa Latina oltre al rito
romano esiste solo quello ambrosiano, come affermato nell’articolo: esiste infatti anche il rito mozarabico,
che insieme a quello di Sant’Ambrogio forma la categoria dei riti gallicani e non romani. Inoltre è da considerare che in un certo senso tutti i
Concili hanno rotto con la tradizione
precedente. Quello di Gerusalemme,
per esempio, pose fine alla tradizione giudaica nel Cristianesimo.
Giampiero Giacomel
Ceggia
Risponde don Adriano Dall’Asta,
responsabile dell’Ufficio liturgico. Riportiamo soltanto alcune parti della
lettera perché troppo lunga. Ricordiamo che le lettere non devono superare
le 2.500-3.000 battute.
R
ispondo al giovane di Ceggia
che commenta, con un tono
risentito e sicuro che sinceramente
mi ha sbalordito, l’intervento di quest’Ufficio liturgico circa il recente
Motu Proprio (MP) di Benedetto XVI sul Messale del 1962, apparso su
questo settimanale la settimana scorsa.
Pur essendo molti i chiarimenti
che la sua lunga lettera necessiterebbe, per motivi di spazio mi limito
all’obiezione principale.
ACLI E IMMIGRATI
L’integrazione
nel tempo libero
S
i è svolta domenica
15 luglio la prima uscita organizzata dalle Acli
di Treviso con gli immigrati associati. È un altro
passo del progetto di integrazione delle Acli di Treviso per l’utilizzo solidale
del tempo libero, per condividere con gli associati
provenienti da paesi esteri storie, esperienze e progettare iniziative per un’integrazione effettiva che
passa anche attraverso lo
stare insieme e il cono-
scersi sempre di più. Hanno partecipato all’uscita a
Sirmione e al Parco di Sigurtà a Valeggio sul Mincio una settantina di immigrati e immigrate provenienti per la maggior
parte da Ucraina, Moldavia e Romania, ma vi erano
anche amici originari del
Sud America e dell’Africa
settentrionale.
La giornata ha riscosso
l’entusiasmo e la convinta
partecipazione di tutti, in
particolare degli immigra-
In sostanza mi si accusa di “faziosità” (!) e di
interpretare in modo riduttivo e tendenzioso il
pensiero del Papa. Nel
MP è scritto all’art. 1: “Il
Messale promulgato da
Paolo VI è l’espressione
ordinaria della ‘lex orandi’ della Chiesa cattolica
di rito latino”, mentre il
Messale del beato Giovanni XXIII è
definito “espressione straordinaria”
del medesimo rito: è affermata dunque dal Papa stesso una priorità tra
due forme della preghiera e della fede per tutta la Chiesa, il Messale di
Paolo VI! È un fatto oggettivo anche,
come ribadito recentemente (cfr. int.
a d. Manlio Sodi, liturgista e consultore dell’Ufficio delle celebrazioni del
Sommo Pontefice, su Zenit del 16 luglio scorso), che non sono mai esistite due forme di uno stesso rito, ma
riti diversi che, tra l’altro, il Concilio
ha rivalutato (Sacr. Conc. 4). Prender atto di una nuova possibilità aperta dal Papa in questo senso non
significa andargli contro! Così come
non si va contro il Papa quando si afferma che nessuno è obbligato a celebrare con il precedente Messale,
ma che da oggi in poi viene solo reso possibile. Neppure si disobbedisce quando si ricorda solo che la riforma liturgica, con questo testo, non è
in discussione e nemmeno quando si
richiama la necessità irrinunciabile
della “partecipazione” di ogni cristiano, in quanto Chiesa, alla liturgia:
“La madre Chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli vengano guidati
a quella piena, consapevole e attiva
partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia e alla quale il popolo
cristiano… ha diritto e dovere in forza del Battesimo” (SC 14).
Concludo invitando chi è giovane
e corre talvolta il rischio di assolutizzare ricerche personali ancora iniziali, anche nel campo della fede, a
non fermarsi su posizioni che sembrano rassicuranti, ma che in realtà
bloccano la ragione e la libertà di ricerca. Non si dà gloria a Dio isolandosi in spazi tranquillizzanti, ma camminando con fiducia insieme alla
Chiesa di Cristo.
Diceva il grande vescovo e martire Cipriano a coloro che seminavano
discordia all’interno della sua comunità di Cartagine: “Non può avere Dio
come Padre chi non ha la Chiesa come madre” (De Cath. Eccl. Unitate,
6).
Don Adriano Dall’Asta
ti che hanno soprattutto
apprezzato di essere considerati come persone con
il bisogno di relazione e di
svago e non solo come
soggetti di lavoro. Erano
felici inoltre di potersi staccare per un giorno dalla vita abituale e di conoscere
persone nuove e luoghi
mai visitati del nostro Paese. È stato particolarmente emozionante per gli aclisti sentire i ringraziamenti e cogliere la felicità
negli occhi soddisfatti di
queste persone. Da loro
sono venute anche proposte e l’incoraggiamento a
continuare su questa strada, rendendosi disponibili
a collaborare a livello associativo per organizzare
nuovi momenti di condivisione che partano dal loro
bisogno di vivere, al di là
del lavoro, una dimensione
relazionale, culturale e anche di conoscenza del nostro Paese.
Organizzare questa domenica insieme presentava alcune incognite, in particolare quella dell’adesione all’iniziativa. La risposta
ha ampiamente smentito i
timori e conferma che un
vero percorso di integrazione passa anche attraverso una condivisione del
tempo libero.
R
iprendo anch’io l’interrogativo con cui L. Pillonetto terminava il suo scritto: che rimane di
questa eredità?
Rimane una lezione di vita non raccolta, rimane la
domanda, le domande: perché nella comunità dei credenti in Gesù i tempi dell’accoglienza delle persone,
del riconoscimento del loro vissuto sono sempre così lunghi?
Perché prevalgono pregiudizi e rifiuti di come uno
annuncia l’Evangelo che è sempre lo stesso ma esige
di essere incarnato dentro la realtà che cambia?
Perché la paura del dialogo e del confronto che diventa indifferenza?
Con la scuola di Barbiana don Lorenzo ha creato
le condizioni perché le persone pensassero con la loro testa, diventando capaci di “avere una parola rispetto alla vita e alla storia”. Questo ha fatto paura allora e fa paura oggi! Si fanno sempre più rari gli spazi e i tempi del pensare e del riflettere; sempre meno
ci si preoccupa di questo.
Con la sua vita a Barbiana ha indicato che la comunione ecclesiale va oltre l’omogeneità del dire e
del fare. Ha vissuto la sua “diversità” con passione ma
senza farne un criterio di giudizio per altri. Voce accanto ad altre voci, sperando che qualcuno armonizzi e metta in circolo e vagli ciò che ognuno vive con
sincerità.
Amanti di un modello unico (di essere prete, di essere Chiesa, di annunciare l’Evangelo...) ci si impoverisce non lasciando spazio allo Spirito che si distribuisce come vuole.
Barbiana rimane anche sinonimo di sofferenza di
chi è lasciato ai margini, guardato con diffidenza, parcheggiato ai confini, considerato “diverso” e non desiderato.
Può una comunità cristiana permettersi questo
spreco di energie, di vitalità, di fedeltà all’unico Signore e Maestro?
Il grido “L’obbedienza non è più una virtù” riferito
ai temi della pace, della non violenza, del ripudio della guerra, della scelta degli ultimi... venga riconsegnato ai giovani, con loro letto, commentato, criticato, ampliato... rilanciato nell’oggi della chiesa e della
società.
Quaranta anni dopo si fatica ancora a imparare la
lezione di come essere la comunità del Signore Gesù
che sta nella compagnia di tutti, a tutti offre l’Evangelo, da tutti impara la fedeltà al Vivente. La fatica di
chi cerca va rispettata ed esige che si diffonda un ascolto ricco di “silenzio” e di comprensione, condizioni per favorire fermenti antichi e nuovi.
Il cardinale Piovanelli dell’amico e compagno di
studi scrive: “l’esagerazione fu la giusta misura”.
È l’esagerazione nel credere in Dio, nella fecondità
della sua presenza nella vita e nella storia, nel compromettere fino in fondo la propria vita per Lui e per
gli altri.
Gianpietro Zago
prete operaio
Questi stimoli ci responsabilizzano e nel contempo ci spingono a muoverci per coinvolgere gli
immigrati in un processo
associativo, convinti che avere gli stessi partecipi
nella nostra associazione
serve ad arricchire la nostra identità e pluralità associativa. Occasioni di festa, scambio culturale, conoscenza reciproca aiutano gli immigrati a essere
maggiormente inseriti nella vita socio-culturale del
paese che li ospita e noi a
rapportarci in modo più
naturale e forse a comprendere meglio le loro identità e problematiche di
vita.
Le Acli di Treviso
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437