- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
Transcript
- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 29 luglio 2007 TROVA LE DIFFER La riforma europea dell’Ocm vino Attacco ai vini di qualità N on c’è pace per i vini Doc di casa nostra. Periodicamente, puntuale come le tasse, giunge da Bruxelles una qualche proposta che mette a repentaglio le produzioni vinicole più pregiate. L’ultima porta il nome di Ocm vino (Organizzazio- ne comune di mercato). È un documento, già approvato dalla Commissione europea, che contiene le regole per la riforma del settore vitivinicolo nei 27 Paesi dell’Unione europea. Per entrare in vigore deve ottenere il consenso del Consiglio dei ministri agricoli del- l’Ue. L’Ocm vino fa tanta paura ai produttori del Doc. Il perché ce lo spiega il direttore del Consorzio di tutela del Prosecco doc ConeglianoValdobbiadene Giancarlo Vettorello: «La nuova Ocm nasce da questa idea di fondo: il vino europeo è troppo protetto, SI POTRÀ VINIFICARE LONTANO DAI VIGNETI? LIBERALIZZARE GLI IMPIANTI SOLO PER MECCANIZZARE D al gennaio 2014, dice l’Ocm vino, l’impianto dei vigneti è liberalizzato. «Non ci sono dubbi che ci siano state storture nel sistema attuale di diritti d’impianto (che prevede, sostanzialmente, che si reimpianti solo quanto si estirpa) – afferma Vettorello – ma la soluzione non è liberalizzare tutto». «Ho un forte timore – aggiunge il professor Fregoni – che si impianterà molto nelle zone meccanizzabili e poco o nulla in quelle di qualità». «Non solo l’Italia, ma anche Francia, Spagna, Germania, Austria e Lussemburgo valutano inopportuna e pericolosa tale misura – sostiene Zanchetta –. Tale misura appare in contrasto con lo schema di estirpazione dei vigneti da parte di quei produttori che non sono concorrenziali sul mercato e ai quali viene offerto un incentivo economico per abbandonare il vigneto: tale esubero è quantificato in 200 mila ettari». U na proposta dell’Ocm che fa infuriare i prosecchisti è quella che prevede che per ottenere la Denominazione di origine si dovrà garantire solo la provenienza delle uve, indipendentemente dal luogo in cui vengono trasformate in vino. «Questo provocherà un distacco tra vino e territorio – sostiene il professor Fregoni – e, soprattutto, chi controllerà i vari passaggi?». «Se pas- VIETATO L’USO DELLO ZUCCHERO L’ argomento che suscita interesse è la proposta di abolizione dell’utilizzo di zucchero di bietola o canna per l’arricchimento dei mosti che non hanno ottenuto dalla vite una concentrazione zuccherina tale da poter sviluppare un vino dotato del necessario grado alcolico. «La pratica del rafforzamento dei mosti “deboli” – spiega Zanchetta – finora è stata applicata in maniera difforme dai vari stati membri. In Italia l’arricchimento può avvenire solo concentrando il mosto dell’uva; altrove anche mediante l’aggiunta di saccarosio, zucchero quindi proveniente da colture estranee alla vite. Il maggior onere economico derivato a coloro che usano lo zuc- chero d’uva è compensato con le casse della comunità attraverso un congruo contributo finanziario; un sostegno che con la nuova normativa verrebbe totalmente eliminato. L’abolizione della pratica dello zuccheraggio è stato il cavallo di battaglia con il quale si sono battuti a Bruxelles i vari ministri agricoli italiani». tesi della “proposta Paese” da portare a Bruxelles nel negoziato sulla riforma del settore vitivinicolo». La proposta della Commissione europea «è un dossier complicato», ha precisato il ministro. «L’ultimo esempio è stato il tentativo – ha proseguito De Castro – di Francia e Germania di modificare i criteri di riparto degli aiuti a svantaggio di Italia e Spagna». ULTIMA ORA: Entro novembre una proposta italiana per l’Ue N el corso della sua audizione alla Commissione agricoltura della Camera il ministro Paolo De Castro ha annunciato che a metà ottobre sarà convocato a Roma un incontro pubblico tra Governo, parti sociali e rappresentanti del Parlamento per trovare «entro novembre una sin- e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET ABBONAMENTI 2007: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 - Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Conto corrente postale n. 130310 e-mail: [email protected] www.lazione.it “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. "L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, .250". Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 non ha saputo allinearsi alla concorrenza mondiale, e quindi rischia di perdere contatto con il resto del mondo. Come risolviamo questo problema? DereMario Fregoni Giancarlo Vettorello golamentando, come hanno già fatto Australia, Sudafrica, ca talmente tanto da California e Cile, merca- smontare la filosofia di ti che hanno avuto cre- produzione dei vini di scite esponenziali negli qualità in Europa». E lo fa ultimi anni. C’è la con- in tre mosse che sotto ilvinzione che si deve sem- lustriamo: modificando le plificare, poiché il consu- regole sull’etichetta, libematore oggi si perde leg- ralizzando dal 2014 l’imgendo le etichette del pianto dei vigneti e convecchio mondo». Sen- sentendo la trasformanonché il rimedio rischia zione dell’uva in vino andi essere peggiore del che al di fuori del luogo di male perché, osserva Vet- produzione. «Se passa torello, «l’Ocm semplifi- l’Ocm vino – dichiara a Chiuso in redazione il 25.07.2007 alle ore 18.30 sa l’Ocm il produttore di Prosecco Doc di Valdobbiadene o Farra può caricare le sue uve in un camion, portarle in Basilicata o in Centro Europa, lì qualcuno li vinifica e quel vino è Prosecco Doc – spiega Vettorello –. È una cosa da matti. Se io prendo le uve in Chianti e le por to qui a Solighetto, non faccio il Chianti ma un vino rosso da uve Sangiovese. Perché non ho l’esperienza, il confronto, le tecnologie, la tradizione e la cultura dei produttori del Chianti. In questo modo si perde l’identità del prodotto. Negli Usa non comprano il Prosecco perché costa poco, ma perché offre alcune garanzie». ETICHETTE: MA DOV’È LA TRASPARENZA? O ggi solo per i vini Doc o Igt è possibile scrivere in etichetta il nome del vitigno – Merlot, Raboso, Prosecco... –. Sui vini da tavola base si può scrivere solo “Bianco” o “Rosso”. L’Ocm dà la possibilità di indicare la varietà dell’uva e l’annata della vendemmia anche per i vini generici da tavola, allo scopo di fornire elementi di maggior trasparenza nei riguardi del consumatore. «Ma i vini da tavola non hanno alcun sistema di controllo – osserva Vettorello –, perciò questa norma non è un vantaggio per il consumatore, ma una presa in giro, perché chiunque, un domani, potrà prendere un vino rosso qualsiasi e scriverci sopra qualsiasi cosa, tanto nessuno è in grado di verificarne la veridicità. Pensiamo solo alla nostra esperienza: per i vini Doc, che hanno controlli Narciso Zanchetta molti stretti, non si verificano frodi, mentre gli Igt, che sono sottoposti a verifiche meno serrate, ogni tanto vengono spacciati per Doc». «I produttori – aggiunge Narciso Zanchetta, presidente del Comitato tecnico vini Doc – vedrebbero annullato il lavoro di anni, durante i quali hanno lavorato sulla diversità qualitativa determinata dalle caratteristiche legate al territorio di provenienza». RICERCHE DI MERCATO prattutto tra i ragazzi. Dall’undicesima edizione de “Gli italiani e la birra”, indagine di mercato condotta per conto di Assobirra ogni anno dalla società di ricerche Makno presso un campione di 1500 persone rappresentativo di tutta la popolazione italiana adulta, emerge che “ormai si tratta di un vero e proprio testa a testa con il vino perché gli estimatori di birra in Italia sono arrivati al 68%”. Impensabile fino a quattro o cinque anni fa. Addirittura nei pasti fuori casa nei giorni feriali, i consumi di birra superano, con il 19,8%, quelli del vino, che rimangono al 18,8%. Il 6,6% delle persone intervistate dichiara di consumare birra tutti i giorni, il 27,5% lo fa abitualmente e il 34,8% in maniera sporadica. Bevono in più, ma meno. E la birra... G L’Azione un luminare nel campo della viticoltura come il professor Mario Fregoni – in futuro non sarà tanto l’origine che distinguerà i vini, ma il vitigno, il nome della varietà. Il vitigno sarà il motivo di attrazione del consumatore e così il produttore si industrierà a presentarne sempre di nuovi. È quello che è accaduto nel nuovo mondo». Fregoni paragona il settore vino a un treno: il Docg è la locomotiva, i Doc sono i vagoni di servizio, gli Igt i vagoni passeggeri, e i vini da tavola i vagoni merci. Non si può ribaltare l’ordine e l’equilibrio tra le varie parti. Pena il deragliamento del treno. li italiani bevono meno alcol, ma cresce il numero di nostri connazionali che si concedono un bicchierino. Questo emerge da una recente ricerca su vino e birra svolta dalla Doxa e dall’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol. Rispetto alla fine degli anni Settanta, il consumo di alcol è quasi dimezzato: dai 12,4 litri pro capite del 1977 si è passati ai 6,9 di oggi. Ma i bevitori sono aumentati. Oggi infatti l’81% di chi ha più di 13 anni beve alcolici: nel 1993 era il 74%. In particolare, due italiani su tre (il 67%) si definiscono “consumatori regolari”, mentre è “occasionale” l’uso di alcol per 13,4%. Il primato del “bicchierino” è saldo nelle mani dei maschi, anche se sono in aumento i drink al femminile. Tre bicchieri di vino: questa, in media, la quantità di alcol giornaliera. Un risultato in linea con i valori indicati come “normali” dall’Organizzazione mondiale per la salute. Ma non c’è solo il vino: la birra contende lo scettro al prodotto delle cantine, so- e L’AZiON Primo Piano ERENZE... “Ok nome e annata, ma con i controlli” S ulla questione della “liberalizzazione” delle etichette, ovvero sulla possibilità anche per i vini da tavola di indicare in etichetta il nome del vitigno e l’annata, al posto dell’anonima dicitura “vino da tavola”, abbiamo interpellato un produttore: Gianluca Bisol, dell’omonima azienda agricola pluripremiata per il suo Prosecco Doc. «Su questo tema ho due opinioni che convivono in me: una da consumatore di vino, una da produttore di Prosecco ConeglianoValdobbiadene Doc. Da consumatore sono contento che ci si avvii ad una maggiore trasparenza della definizione del prodotto, così quando assaggio un vino, dall’etichetta so esattamente cosa bevo, e non solo che si tratta di vino. Dal momento che si può produrre vino da tavola, è giusto anche dire di che vino si tratta. Per questo non parlerei nemmeno di “liberalizzazione”, ma piuttosto di “dare a Cesare quel che è di Cesare”, perché comunque un vino deriva da un vitigno. I l vino nostrano ha dei potenti nemici esterni, come le multinazionali dell’alcol che spingono per una normativa che tuteli il meno possibile la qualità. Ma ha pure dei nemici interni. A iniziare dai furbetti della cantina che commercializzano per Doc o Igt vino che Doc o Igt non lo è neppure lontanamente. L’ultimo caso è dello scorso 13 luglio: il Corpo forestale dello Stato e l’Ispettorato antifrodi di Conegliano hanno scoperto 24 mila ettolitri di vino da tavola prodigiosamente trasformati nei pregiati Pinot grigio delle Venezie Igt e Prosecco Igt Marca Trevigiana. Il vi- Gianluca Bisol Importante anche l’inserimento dell’annata: si evita così al consumatore di acquistare del vino che magari da anni se ne sta sugli scaffali. Quindi da consumatore sarei soddisfatto, ma ad una condizione ben precisa ed imprescindibile: che siano effettuati dei controlli assoluti. Se dunque prima il settore dei vini da tavola era controllato meno rispetto ai vini Doc, ora vi siano fondamentali verifiche. Ne acquisterebbe credibilità tutta la produzione vinicola italiana». E il Gianluca Bisol produttore di Prosecco Doc, invece, come la prende? «Bisogna fare delle eccezioni sull’utilizzo del no- me del vitigno, perché quando questo è strettamente e storicamente legato ad un territorio, liberalizzarne l’utilizzo non va bene: oggi nell’immaginario del consumatore (ma anche di certi tecnici) il prosecco “è” Conegliano e Valdobbiadene. Già oggi tuttavia i buoi sono scappati, ed è quindi tardi per chiudere il recinto: il prosecco non Doc è già quasi il doppio di quello Doc. Questo nuovo Ocm è la ciliegina sulla torta per chi vuole slegare il successo di questo prodotto da un territorio che gli ha dato l’origine e la qualità. Così si annulla il valore del territorio di origine, si penalizzano i vini più legati ad un territorio specifico: e in Italia, oltre al Prosecco Doc, ce ne sono pochi altri esempi». Quella dell’etichetta è una battaglia persa in partenza? «L’Europa ci dà benefici, ma ha anche dei lati negativi, per esempio quando siamo attorno ad un tavolo con altri 26 partner europei cui interessa poco del nostro vino: la liberalizzazione concettualmente piace, e per questo temo sarà difficile portare avanti questa eccezione. La storia poi dimostra che non abbiamo mai vinto grandi battaglie. Pensiamo al Tocai...». Alessandro Toffoli TRA FRODI E CONFISCHE I furbetti della cantina no veniva taroccato in diverse aziende, una delle quali si trova a Ponte di Piave. A metà dicembre del 2006 il Corpo forestale di Asiago, sempre con l’appoggio dell’Ispettorato antifrodi, sequestrò in due cantine di San Polo e Colbertaldo normale vino da tavola, che veniva spacciato e venduto come Doc o Igt. «Ci vuole una linea dura contro questi imprenditori delinquenti – ha affer- mato il presidente della Provincia Leonardo Muraro all’indomani dell’ultimo caso di contraffazione venuto alla luce –. Questi imprenditori non solo ledono i principi di etica e serietà commerciale, ma rovinano l’immagine del nostro vino e del nostro territorio». «Bisogna chiudere con decisione le porte a tutti i tentativi di frode e sofisticazione per difendere la credibilità acquisita sul mercato interno e interna- 3 entre nelle sale dell’Unione europea si parla della riforma dell’Ocm vino, a casa nostra si dibatte guardando il cielo. Non tanto (e non solo) per la grandine che compare con singolare frequenza, e sulla quale purtroppo c’è poco da discutere, quanto per l’utilizzo dell’elicottero per la distribuzione di prodotti fitosanitari sui vigneti specializzati delle colline del Prosecco Doc Conegliano-Valdobbiadene. Luca Zaia, vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, si è battuto perché il Governo prorogasse oltre il 12 luglio (ossia il termine ultimo previsto dal precedente decreto) e per tutta la campagna 2007 il permesso. Ed è comprensibilmente felice del risultato raggiunto. «È prevalsa la ragionevolezza sulla burocrazia – ha detto Zaia –. Mi sono impegnato personalmente, sollecitando più volte il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro: quella di Conegliano-Valdobbiadene è un’area Doc caratterizzata infatti da forti pendenze e da una viticoltura “eroica”, che produce circa 300 mila ettolitri di vino Doc, gestita quasi totalmente a livello familiare, dove è pressoché impossibile utilizzare i normali mezzi meccanici per l’irrorazione delle viti con fitofarmaci, mentre l’elicottero garantisce ottimi risultati mirati, con tutte le garanzie per l’ambiente circostan- te». Ma è proprio su queste garanzie di rispetto dell’ambiente e di chi ci vive che si apre la discussione. Gianluigi Salvador, responsabile del comitato Wwf di Refrontolo, sostiene posizioni contrarie: «L’irrorazione dall’alto ha bisogno di concentrazioni potenti dei fitofarmaci per la distanza tra le viti e l’elicottero e la rapidità di dispersione – afferma Sal- Il trattamento con gli elicotteri è per legge realizzabile solo con prodotti fitosanitari anticrittogamici (quindi non insetticidi o antiparassitari) appositamente autorizzati per essere distribuiti con il mezzo aereo: si tratta, infatti, di formulazioni particolari che limitano al massimo i problemi di deriva. Questi prodotti fitosanitari contengono, oltre alla sostanza attiva, dei coadiuvanti “antideriva”, che hanno lo scopo di impedire che la soluzione distribuita dal mezzo aereo si disperda nell’ambiente circostante a quello interessato dal trattamento. I trattamenti con il mezzo aereo possono essere eseguiti sola- vador –; la deriva dei venti porterà questi fitofarmaci concentrati nell’aria del territorio limitrofo che ha ovunque un’urbanistica diffusa sia in collina (abitanti e seconde case) sia in pianura. L’aria non ha confini come si vede dai livelli di inquinamento misurati: a Refrontolo e a San Pietro di Feletto sono gli stessi di Conegliano. Il mestiere del viticoltore, con questo tipo di monocoltura intensiva guidata esclusivamente dalle protesi chimiche, è diventato il mestiere più a rischio. Ora si vuol diffondere il rischio chimico, tipico delle monocolture intensive, anche alla popolazione circostante, raffinando i mezzi di inquinamento per il tornaconto di pochi». mente sulle colture di grano, vite, olivo e pioppo e devono essere autorizzati dal Servizio fitosanitario regionale; tale autorizzazione è subordinata al parere positivo espresso dalla competente Azienda Ulss e può essere concessa solo in casi straordinari e di dimostrata necessità. Nella querelle rimangono aperti due interrogativi: si rischia di più con una aspersione sicuramente più diffusa ma di prodotti controllati, ovvero con l’intervento del singolo viticoltore che però potrebbe anche irrorare sostanze pericolose? Nelle zone più impervie dei colli del prosecco, come si può arrivare se non... dal cielo? zionale» gli ha fatto eco Fulvio Brunetta, presidente di Coldiretti Treviso. Nel 2006 l’Ufficio antifrodi di Conegliano – che ha competenza sulle regioni Friuli, Trentino e Veneto – ha effettuato, nel settore vitivinicolo, 1.532 sopralluoghi, controllando 1.576 operatori, operando 45 sequestri e comminando 256 contestazioni amministrative. Altri controlli vengono effettuati da Corpo forestale dello Stato, Avepa, Nas dei Carabinieri. Gli atti illeciti accertati sono quelli di sempre. Tener sotto controllo le attività delle migliaia di aziende vitivinicole trevigiane è impresa pressoché impossibile. Da qui l’importante decisione del Consorzio per la tutela del Prosecco Doc ConeglianoValdobbiadene di realizzare, per conto del ministero per le Politiche agricole, il Piano dei controlli della denominazione, ovvero un sistema di verifica della corrispondenza quantitativa tra la superficie coltivata, l’uva Doc prodotta e il vino certificato a denominazione di origine messo in bottiglia. In modo tale da assicurare il rispetto dell’origine dei vini, l’osservanza del disciplinare, il rispetto della produzione a ettaro. Concretamente i controlli sono di due tipi: sulle carte (dichiarazioni, bolle...) e sul “campo”. Il Consorzio ha già controllato 200 aziende in campagna. Risultato? «Con l’au- mento della resa massima e il miglioramento delle tecniche praticate nei vigneti, non registriamo più situazioni di produzioni eccessive», afferma Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio. Il mondo del vino, da noi come altrove, è da sempre accompagnato da sospetti su frodi e imbrogli. C’è addirittura un vecchio detto popolare secondo cui in un paese della Pedemontana “co’ l’acqua se fa el vin”. Solo il mondo del vino, con seri controlli e con l’espulsione di chi bara, può tenere lontani i ,sospetti facendo della serietà e del rigore il suo valore aggiunto. (FC) FITOFARMACI DAL CIELO Quell’elicottero che fa discutere M BISOL SULLE ETICHETTE Domenica 29 luglio 2007 4 e L’AZiON Attualità Domenica 29 luglio 2007 SEGUE DALLA PRIMA SECONDO LA CASSAZIONE NON È PIÙ UN’OFFESA. SI CONFERMA L’IMBARBARIMENTO DEL LINGUAGGIO Il “vaffa” liberalizzato S i parte da una sentenza della Suprema Corte di Cassazione e si arriva a parlare di parolacce. Che il “vaffa” non sia più da considerarsi offesa può essere; si può offendere infatti con parole più forbite, ma più cattive e destabilizzanti. Non è però questa la questione fondamentale (anche se una piccola condanna avrebbe comunque rappresentato un altrettanto piccolo deterrente), bensì il fatto implicito nel fatto, quelle domande nascoste dietro l’esito di un giudizio: quale linguaggio usabile? Quale fraseggiare possibile? Permettete a questa penna di vagare qua e là, fra etica ed estetica, e lasciatele scrivere secondo gli intendimenti della mano, quindi personali e opinabili. Intanto la situazione. Viaggiamo un po’ fra i campetti di calcio, assistiamo a una conversazione politica, partecipiamo ad una cena fra ex compagni di scuola, ascoltiamo dei genitori che richiamano i figli o un dibattito in tivù... Eccetera, eccetera. Ovunque, quasi indistintamente, gli intercalari sono gli stessi; li omettiamo per ragioni pedagogiche e poi perché sono facilmente immaginabili. Un tempo erano incursioni verbali considerate volgari, quindi improprie e detestabili. Adesso sono interpunzioni comuni, quasi dovute, poiché usando un gergo indistinto dimostri di appartenere allo stesso gruppo umano; diventano mezzi per mettersi alla pari. Se fra noi camminasse monsignor Della Casa, che a due passi da qui, nel Montello, scrisse “Il galateo”, troverebbe materia per un altro libro. Ma dei suoi inviti non si conosce nulla, e, se conosciuti, li si considera suggerimenti da dinosauro. Assurdi, fuori tempo, robetta per fanciulli. Eppure straordinariamente moderni. “Dée ciascun gentiluomo fuggir di dire le parole meno che oneste. E la onestà de’ vocaboli consiste o nel suono e nella voce loro, o nel loro significato…”. “Comeché due o più parole venghino talvolta a dire una medesima cosa, nondimeno l’una sarà più onesta e l’altra meno…”. Sono insegnamenti di buona educazione e soprattutto di eleganza. Sì, perché l’eleganza “fuori”, quella vera non ostentata, corrisponde all’eleganza “dentro”. Qui la parola chiave è “gentiluomo” (gentildonna per par condicio): colui/colei che sa rapportarsi con il dovuto bon ton, che sa misu- I martiri trasgressori C hissà come vivrebbe la situazione attuale il dottor Azzeccagarbugli. Forse sarà per il gran numero di avvocati che le università italiane sfornano, e cui comunque bisogna dar da mangiare, ma oggi come oggi sembra che le leggi più che per essere rispettate, siano fatte apposta per essere trasgredite. Chi viene colto in infrazione automaticamente diventa vittima (di un complotto personale, politico o economico, a scelta), e generalmente contrattacca, invitando a cambiare le nor- I l grande vincitore delle elezioni turche è senza dubbio il presidente in carica Tayyip Erdogan, che domenica scorsa ha ottenuto con il suo partito “Giustizia e sviluppo” quasi il cinquanta per cento dei voti, migliorando di oltre dieci punti il risultato con cui nelle elezioni di cinque anni fa era giunto per la prima volta al potere. E, tuttavia, la sua vittoria non sta tanto nei numeri di oggi, quanto in una serie di progressivi cambiamenti in atto da tempo nella società civile e nelle istituzioni del Paese. Il fondatore di un partito che ventitré anni fa, come sindaco di Istanbul, proibì la vendita degli alcolici e quattro anni dopo fu privato dei diritti civili per avere recitato una poesia in cui si parlava dei minareti da usare come baionette, me. Come se un difensore, cui viene fischiato un calcio di rigore, andasse dall’arbitro a dirgli di tirare la linea dell’area un metro più in là. Chi prova a far rispettare le leggi, ma pensa tu che matto!, fa quindi notizia. È capitato così che il consigliere regionale moglianese Bottacin abbia denunciato la libera presenza in commercio di uno spray che spruzzato sulle targhe delle auto vanifica l’utilizzo dell’autovelox. Quindi un prodotto liberamente venduto per trasgredire. Una banalità? Mica tanto, se il Tg1 gli ha dato spazio al telegiornale delle 20... oggi non fa più paura a nessuno. In Erdogan si riconosce la media borghesia che guarda con soddisfazione al velo islamico e con invidia alla ricca Europa. Per il moderato Erdogan di oggi, per il leader islamico più diluito che offra il Paese, sembra che questa volta abbiano votato anche le minoranze che hanno solo paura di diventare sempre più tali, dagli armeni agli ebrei, e che aspettano dalle istituzioni quell’apertura e protezione che dovrebbe confortarle di fronte al moltiplicarsi degli episodi d’intolleranza che sempre più frequenti si manifestano nel Paese. A favore di Erdogan si avvertono anche degli scricchiolii in quelle che da quasi un secolo sono le colonne del laicismo: l’esercito, la magistratura, la burocrazia. Il 14 aprile scorso, rare le reazioni, che usa gesti e linguaggio discreti. Certo, anche ad un gentiluomo, che inavvertitamente fa trovare il dito fra il chiodo e il colpo del martello, può scappare un solenne improperio, ma non è questa estemporaneità a fargli perdere i gradi di signore, perché solitamente i suoi modi di dire rispettano una prassi corretta. Trivialità contro finezza, dunque. Dozzinalità contro raffinatezza. Una volta rappresentava una lotta; diceva di un atteggiamento da perfezionare; quando vincevano i primi scaturivano spesso le scuse, si era coscienti di aver sbagliato qualcosa, si sapeva di aver parlato male e in qualche modo ci si pentiva. Adesso non è così. Il dialogare corrente è infarcito di ogni sorta di amenità, contraddistinto da un grande lassismo, privato della dovuta mediazione, tanto da non accorgersi del significato dei termini utilizzati. Forse – e qui il discorso si allargherebbe, ma è un’altra storia – si sta perdendo l’origine e la pregnanza delle parole stesse, di ogni singola parola, e la lingua (non importa se italiano o dialetto) sta diventando una marmellata monogusto per palati “boccabuona”. Dovremmo dire: “Pazienza! Ormai va così! Mettiamoci il cuore in pace!”. No. Non possiamo decretare la morte della bellezza, neanche di quella del buon parlare. Elvira Fantin ELEZIONI IN TURCHIA Libertà, la sfida di Tayyip Erdogan quando i militari diedero l’altolà al tentativo di Erdogan di far eleggere presidente della Repubblica il proprio ministro degli Esteri, a sostegno dei generali scese in piazza ancora un milione di persone intorno al mausoleo di Mustafa Kemal ad Ankara. Ma due mesi dopo la Corte Costituzionale ha dato ragione ad Erdogan contro i militari, dichiarando legittimo il suo progetto di legge per far eleggere direttamente dai cittadini il capo dello Stato. Alle elezioni di domenica il Movimento repubblicano del popolo ha ottenuto soltanto il venti per cento dei voti: per quanto ancora stato nello stato, parte del consiglio di sicurezza, padrone di seicentomila uomini sotto le armi, l’esercito può contare solo su un consenso ormai limitato da parte di una popolazione in I comportamenti elettorali confermano questo stato di cose. Le ultime amministrative sono state un evidente segnale dell’insofferenza del Veneto per come sono gestite attualmente le cose. La Lega Nord ha successo proprio perché si presenta come partito di contestazione al sistema politico del Paese e come partito in qualche modo fuori dagli schemi tradizionali. E quando essa per opportunità politica accetta di entrare nel sistema, subito si raffreddano gli entusiasmi nei suoi confronti. Potremmo compiacerci di questa fierezza veneta, ma il rapporto segnala anche pericolose conseguenze, proprio sotto l’aspetto del senso civico. L’atteggiamento di ostilità nei confronti dello Stato favorisce un comportamento “fai da te” che è il contrario del sentirsi cittadini. La punta massima del rifiuto si ha quando lo Stato mette le mani nelle loro tasche. Il pagamento delle tasse e degli altri adempimenti, per intenderci. Le risposte al riguardo non lasciano dubbi. Alla richiesta di esprimere un giudizio di fronte ad una serie di comportamenti illegali, quasi il 40% dei veneti giustifica chi paga meno tasse del dovuto o paga in nero per risparmiare oppure – ma qui la percentuale si abbassa al 30% – chi fa lavorare in nero. Questo è l’aspetto più preoccupante. Ciò che ci permette di vivere insieme in pace e in sicurezza è la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni pubbliche. Nel nostro caso non si tratta del disaccordo con una certa linea di governo. Questa si risolve mediante la normale dialettica democratica: quando un governo non va, si cambia. Il rifiuto è più radicale. Siamo al rifiuto generalizzato, all’anti-politica. Naturalmente la responsabilità di tale frattura dipende anche dal modo con cui è gestita la cosa pubblica e qui paghiamo le conseguenze del blocco in cui si è incastrata la politica in questa fase di infinita transizione. Da questo punto di vista lo scollamento non riguarda solamente il Veneto ma tutto il Paese. Perché la situazione non entri in un vortice da cui è difficile uscire bisogna reagire. Il mondo politico in primo luogo apra gli occhi su questo disagio. Nessuna fazione politica lo cavalchi per proprio tornaconto senza offrire soluzioni valide per tutto il Paese. E noi tutti resistiamo alla tentazione del disfattismo per cui ognuno si arrangi e pensi solo agli affari propri, nel senso peggiore dell’espressione. Questo comportamento non corrisponde al nostro più genuino Dna. Anche in questo clima di sfiducia generalizzata, noi veneti conserviamo il senso della solidarietà civile che si manifesta nelle varie forme di volontariato e nella capacità di organizzarci per far fronte a qualche emergenza. Anche il senso della partecipazione politica non è sparito del tutto perché continua a mantenersi, come rileva ancora il Rapporto, a livello delle amministrazioni locali. Ma non basta questo attaccamento al territorio, pur essendo un valore notevole, per assicurare un buon livello di vita sociale. Il benessere locale dipende dall’andamento di quella barca più grande che è la nazione di cui facciamo parte. Nemmeno serve guardare alle privilegiate regioni vicine. Sono scappatoie inconcludenti. Continuiamo la costante pressione perché la “casta” venga fuori dai suoi palazzi e si metta al servizio del Paese. (GpM) cui comincia ad ingiallire anche il mito del grande Ataturk. Dal punto di vista delle prove di forza, i militari devono ormai limitarsi a minacciare incursioni nel Nord dell’Iraq per rincorrere i curdi o a fare la voce grossa sull’interminabile questione di Cipro. Ma non possono certo mettere su un quinto colpo di Stato dopo i quattro compiuti dal 1960, mentre la Turchia è in sala d’aspetto per entrare in Europa. Semmai a dare spazio al nazionalismo più esasperato è il notevole successo del partito di destra vicino ai Lupi Grigi, in cui si riconosce la parte più sciovinista del Paese, quella capace di minacciare la vita del premio Nobel Orhan Pamuk o di uccidere il giornalista Hrant Dink solo perché hanno riconosciuto il genocidio armeno. Ora, più che negli ultimi cinque anni, Erdogan ha veramente in mano le sorti del Paese. Ha la maggioranza assoluta in parlamento e, anche se non ha i due terzi dei voti necessari per far eleggere un proprio presidente della Repubblica da questa assemblea, può sempre sfidare l’opposizione ricorrendo all’elezione diretta del capo dello Stato. Spetta alla sua saggezza, su cui tanti hanno confidato, rispettare gli equilibri della nazione e, attraverso le riforme democratiche che ha promesso subito dopo la vittoria, allargare le libertà civili, fra cui quella di un’effettiva libertà religiosa, anche con la garanzia di una sicurezza per chi intende professare alla luce del sole un credo diverso da quello dominante. Romanello Cantini e L’AZiON Attualità Domenica 29 luglio 2007 Il Cit e tanti comuni premiati Siamo terra di ricicloni I l bacino TV1 è il miglior consorzio d’Italia nell’utilizzo e nella pratica del compostaggio domestico. Lo ha stabilito una giuria costituita da rappresentanti di Legambiente, Anci, associazioni e consorzi di imprese di igiene urbana e riciclo, che ha premiato a Roma i comuni ricicloni d’Italia, quest’anno ben 1.127. I riconoscimenti sono stati assegnati in occasione della tavola rotonda “Il contributo della gestione sostenibile dei rifiuti alla lotta dei cambiamenti climatici”, a cui hanno par tecipato il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Commissione Ambiente della Camera dei deputati Ermete Realacci e il presidente nazionale di Legambiente Rober to Della Seta. Il primo premio per il compostaggio domestico, consegnato a Gianpaolo Vallardi, presidente del Cit, è stato assegnato per l’impegno e i risultati ottenuti dal Consorzio TV1 nella diffusione della pratica del compostaggio domestico presso i comuni del proprio territorio, attraverso una “politica” di riduzioni della par te variabile della tariffa (in alcuni casi anche fino al 70%) in collaborazione con le singole amministrazioni, per la divulgazione di materiale informativo sul compostag- gio e agevolazioni per l’acquisto di composter. Quarantadue dei 44 comuni facenti par te del Consorzio hanno ottenuto il riconoscimento di “Comune riciclone”. Ceggia secondo comune in Italia I Comuni più ricicloni in Italia 1) San Biagio Callalta 2) Ceggia 10) Sernaglia della Battaglia Comuni nord sopra i 10mila ab. 1) San Biagio Callalta 11) Susegana 13) Motta di Livenza 16) Pieve di Soligo Comuni nord sotto i 10mila ab. 1) Ceggia 6) Sernaglia della Battaglia 8) Salgareda 9) Santa Lucia di Piave G ià lo scorso anno, classificandosi al quarto posto, Ceggia si trovava nella top ten nazionale dei comuni più ricicloni d’Italia. Quest’anno però, l’indagine annuale condotta da Legambiente l’ha portata sul podio: al secondo posto assoluto, preceduta solo da San Biagio di Callalta e al primo posto tra i comuni con meno di 10 mila abitanti. Un ottimo risultato se si considera che l’indice di buona gestione di 81.10 attribuito a Ceggia si discosta pochissimo da quello del primo classificato (81.66). Un calcolo effettuato tenendo conto di 23 parametri (ad esempio la riduzione di produzione, le frazioni di multimateriali selezionate, il compostaggio domestico, il sistema tariffario al posto della tassa) e non solo della percen- RIMANGONO PERÒ ALCUNE QUESTIONI APERTE... I ministratori, segnalazioni di rifiuti bruciati o gettati in corsi d’acqua o abbandonati nelle piazzole ecologiche, forse per “diminuire” il numero di svuotamenti del secco. Emblematico il caso di Conegliano. Probabilmente l’adozione, da parte di tutti i comuni del Cit, dello stesso regolamento – quindi con medesime modalità di definizione della tariffa e di raccolta – ridurrebbe di molto questi atteggiamenti. Individuare e sanzionare coloro che smaltiscono illegalmente i rifiuti è compito delle amministrazioni comunali, tramite la Poli- zia municipale, ma è anche dovere di ciascun cittadino che è tenuto a segnalare tali fatti ai vigili urbani. È davvero necessario promuovere una campagna decisa contro i trasgressori poiché i loro comportamenti non solo causano un aumento dei costi di smaltimento ma provocano inquinamento di aria, acqua e terra. La differenziazione sarebbe ancor maggiore se vi fossero controlli serrati sui rifiuti conferiti: oggi tali controlli non sono sistematici. E differenziare a valle costa molto di più che non farlo a monte. Qui MALATTIE METABOLICHE l’indagine) allargato” a 40 malattie. Come spiegano dal centro specializzato di Verona, lo screening neonatale ha portato negli anni a risultati davvero eccezionali, come la scomparsa di malattie come il cretinismo, che è determinato dall’ipotiroidismo, una malattia che colpisce un bimbo ogni 3.200 nel Veneto e che viene bloccata solo se curata entro la 22ª settimana. L’ipotiroidismo è una delle 4 malattie per cui lo screening è obbligatorio su tutto il territorio nazionale. Per indurre la Regione Veneto ad attuare lo screening neonatale metabolico allargato su tutto il proprio territorio, la sezione di Padova dell’Aismme (Associazione italiana studio malattie metaboliche) ha raccolto 7.500 firme consegnate all’assessore regionale alla Sanità. Ora si attende che il Veneto faccia la sua parte. cittadini della provincia di Treviso differenziano più e meglio di quelli del resto d’Italia. E non da oggi, se è vero che da anni i comuni della Marca sono in vetta alla classifica dei “ricicloni” redatta da Legambiente. Questo però non vuol dire che non vi siano questione aperte, in materia di rifiuti, che richiedono risposte. Pensiamo ad alcuni comportamenti incivili che persistono e, forse, sono aumentati con il passaggio dalla tassa alla tariffa. Raccogliamo continuamente, da cittadini e am- Esame sui bimbi appena nati U na goccia di sangue prelevata dal tallone tra la 48ª e la 72ª ora di vita può cambiare le sorti del neonato. Quella goccia, infatti, viene inviata immediatamente al laboratorio analisi del Centro di indagine neonatale per verificare se il bambino è affetto da una malattia rara. Qualora l’esito sia positivo cominciano le cure: la diagnosi precoce può fare la differenza tra la vita e la morte, tra l’invalidità e un normale sviluppo fisico. Infatti il rapido riconoscimento della malattia consente un precoce trattamento, evita l’insorgere dello scompenso metabolico acuto (che rappresenta la principale causa di morte per queste patologie) e una prevenzione primaria nell’ambito familiare, data la possibile ricorrenza della stessa malattia in più soggetti dello stesso nucleo familiare. I dati statistici dicono che un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria (attualmente se ne conoscono 600) ma solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Oggi in Italia lo screening è obbligatorio per quattro malattie rare (ipotiroidismo, fibrosi cistica, fenilchetonuria e galattosemia). Solo la Regione Toscana, l’Ulss 7 di Pieve di Soligo (ormai da quattro anni) e alcune Asl di Lazio e Liguria applicano lo “screening (cioè entra in gioco l’impianto di Ritech di Godega che il Cit vorrebbe potenziare. Tale impianto viene utilizzato per differenziare quanto arriva “mischiato” in discarica. A proposito della sperimentazione del Cit alla Ritech, sarebbe interessante sapere quali esiti stia dando: i costi complessivi del ciclo dei rifiuti sono minori o maggiori? Quali risultati si ottengono nel recupero dei materiali riciclabili? Intanto, però, si deve tenere ben presente che oggi i costi di smaltimento stanno salendo verti- ginosamente, poiché si stanno chiudendo discariche senza che se ne aprano di nuove. Fondamentale, allora, è ridurre i rifiuti non riciclabili. Oltre all’impegno del singolo cittadino serve un’azione di pressione da parte di bacini, consorzi e Aato sul mondo produttivo perché riducano gli imballaggi inutili e quelli costruiti con materiali non riciclabili. Infine un augurio e una speranza. Che si trovi il modo per premiare in modo significativo coloro che differenziano tanto e bene. (FC) CENTRO KOLBE MESTRE Nuovo corso di giornalismo C ome si scrive un buon articolo giornalistico? Come si fa un giornale on line? Cosa significa informazione socialmente impegnata? Sono le domande a cui il nuovo corso della Scuola di cultura del giornalismo “A. Chiodi” promossa dal Centro p. M. Kolbe cercheranno di rispondere. Dopo 18 anni di attività, la scuola del “Kolbe” si rinnova. Ad iniziare dalla durata: sarà un corso più breve, che inizierà a ottobre e finirà a maggio e sarà di 13 cicli di lezioni a cadenza quindicinale per complessive 140 ore (circa), articolato in un “corso base” e due “la- boratori specialistici”. La maggior novità consiste nell’inserimento di due laboratori specialistici di circa 20 ore ciascuno: il primo “Parola di web. Giornalismo e giornalismi per internet”, curato dall’assessorato all’informatica della Provincia di Venezia nell’ambito della “Settimana Web”; il secondo, “Dare voce a chi non ha voce. Per un giornalismo più sociale” vuole occuparsi dell’informazione quando ha per soggetti gli “ultimi”, gli emarginati, gli sfruttati, le vittime delle guerre e della miseria. Il corso base affronterà invece le tecniche della scrittura giornalistica e i linguaggi del- 5 tuale di raccolta dif ferenziata. Sotto questo aspetto, con il 79,81%, Ceggia presenta una quantità di differenziata superiore a San Biagio (79,16%). Una bella soddisfazione per l’amministrazione ciliense, oltre ad essere il miglior modo per festeggiare i primi dieci anni di questo sistema di raccolta. Mercoledì 11 luglio, a Roma il sindaco Massimo Beraldo, insieme all’assessore Maurizio Billotto, ha ritirato l’ambito riconoscimento dalle mani di Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera: «È un risultato – commenta Beraldo – che ci conferma di aver seguito in questi anni la strada giusta, con tenacia e coerenza, e il cui merito va soprattutto ai cittadini di Ceggia, che hanno saputo comprendere le decisioni del Comune, all’inizio giudicate un po’ scomode». In molti ricordano ancora l’introduzione pionieristica della dif ferenziata nel 1997: a modello venne preso un comune del bergamasco, Torre Boldone, il primo in Italia ad essersi buttato in questo sistema. E da allora Ceggia non si è più fermata: dal porta a porta misto è passata nel 2005 al porta a porta spinto. E le tariffe? «Sono aumentate, certo – spiega l’assessore Billotto –. Ma in maniera decisamente contenuta rispetto alle impennate sui costi dei rifiuti da conferire in discarica. A parità di condizioni riusciamo ancora ad avere tariffe più basse di comuni limitrofi come San Donà». Beatrice Doretto la comunicazione, usando sempre il buon metodo della bottega artigianale che insegna a scrivere... scrivendo. Sono aperte le iscrizioni alla prova d’ammissione al nuovo corso che si svolgerà sabato 22 settembre. Condizioni: possedere un titolo di scuola media superiore. Frequenza: due pomeriggi e un giorno completo (sabato) ogni quindici giorni. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria del corso, aperta nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19.30, in via Aleardi 156, Mestre, telefono 0415327294, fax 0415327295, e-mail [email protected], [email protected], sito www.centrokolbemestre.it. Termine delle iscrizioni alla prova: 15 settembre. 6 e L’AZiON Attualità Domenica 29 luglio 2007 I COSTI DELLA C ontinuiamo con interventi e contributi sul tema dei costi e degli sprechi della politica. In questo numero abbiamo sentito Carmine Scarano, procuratore regionale della Corte dei Conti di Venezia, e Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato del Veneto, che ha pre- Il Procuratore della Corte dei Conti “I danni all’erario aumentano” D icono, i politici, che Gian Antonio Stella le spara grosse su sprechi e sperperi della politica, enfatizzando e ricamandoci sopra. Allora noi siamo andati da colui che è preposto al controllo dell’operato delle amministrazioni pubbliche, il procuratore regionale presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Veneto, il dottor Carmine Scarano. E abbiamo scoperto che Stella è stato perfino benevolo con la classe politica: la realtà – descritta da Scarano – supera infatti le inchieste giornalistiche. Dottor Scarano, quali sono le realtà della cosa pubblica più esposte al rischio di sperpero? «Una rapida premessa. La Corte dei Conti persegue i danni erariali e se il danno erariale è sempre uno sperpero, non sempre uno sperpero costituisce un danno erariale. Perché si possa parlare di danno erariale devono esserci la perdita monetaria dell’amministrazione e la responsabilità per dolo o colpa grave del funzionario o dell’amministratore. Detto questo, le realtà più esposte sono: gli appalti di lavori pubblici – costi sovradimensionati, ad esempio mediante il ricorso a “cartelli” di ditte; opere avviate da un’amministrazione e “abbandonate” dalla successiva; transazioni con le ditte per interruzione dei lavori; penali non contestate –; le forniture, specie nel settore sanitario: capita che una flebo costi a un grande ospedale una cifra superiore a quanto costa a uno piccolo solo perché il grande ritarda nei pagamenti; la gestione del denaro, specie nelle grosse realtà tipo le Ulss dove, per carenza di controlli interni, si verificano notevoli ammanchi (classico il caso della sottrazione di denaro al servizio cassa degli ospedali); le consulenze e gli incarichi». Soffermiamoci sulle consulenze. Ogni anno nella relazione della Corte dei Conti si deplora il ricorso a professionisti esterni all’amministrazione. «Purtroppo non c’è alcun ravvedimento negli amministratori. Anzi, le consulenze tendono ad aumentare e molte volte vengono date con eccessiva fa- cilità e troppa generosità. Il ricorso a risorse esterne, per avere un contributo professionale qualificato, è possibile solo in mancanza di risorse interne. È sulla dimostrazione di questa mancanza di personale interno che si gioca tutto». Facciamo un esempio concreto. «Ipotizziamo una Ulss che prenda un addetto stampa per promuoverne l’immagine. Si configura danno erariale, ad esempio, se viene pagato 50 mila euro per produrre cinque comunicati stampa oppure se all’interno dell’azienda c’era già qualcuno che doveva fare questo mestiere». Ai cittadini danno molto fastidio i soldi spesi per progetti mai realizzati o per opere lasciate a metà. Potete inter venire in questi casi? «In linea teorica sì, ma non è semplice provare la colpa grave. La casistica è molto ampia, abbiamo portato tanti casi in giudizio, ma con esiti variegati. Il caso classico è quello dell’opera abbandonata dalla nuova amministrazione per ragioni politiche: in questo caso è difficile par- sentato un’indagine specifica sui costi delle amministrazioni comunali. Pubblichiamo anche altri inter venti di lettori per venutici in redazione. lare di danno, a meno che l’opera non fosse in stato avanzato». Come valuta l’attuale sistema di controlli della pubblica amministrazione? «Innanzitutto mancano seri controlli interni. A mio avviso è indispensabile lo spauracchio esterno, il potere deterrente di un ufficio di procura che può intervenire in qualsiasi momento. Bisognerebbe potenziare i controlli di legittimità degli atti amministrativi: sono gli stessi dirigenti a volere punti di riferimento e di appoggio per “difendersi” dai politici. Oggi il politico ha un potere di pressione notevole sul dirigente. Questo potere sarebbe molto più attenuato se il dirigente potesse dire: “Questa cosa non la si può fare perché la Corte dei Conti non la passa sotto il profilo della legittimità”. Resta il fatto che noi siamo pochissimi e facciamo quello che possiamo: abbiamo un flusso notevole di segnalazioni e denunce che non riusciamo a vagliare adeguatamente per la carenza di risorse e personale». Capitolo municipalizzate. In molti, a cominciare dal presidente della Regione Galan, ne denunciano la proliferazione. Lei che idea si è fatto? «Teoricamente la soluzione delle municipalizzate per la gestione di determinati servizi di per sé è buona, è la realizzazione in concreto il problema. Nella società per azioni a ca- HANNO SCRITTO ANCHE... C’È VERO PENTIMENTO? Il ruolo etico della politica G ent.mo Direttore, avendo letto le ultime cose sul “costo della politica”, avverto il bisogno di sottolineare, della questione, un importante aspetto che mi sembra trascurato nella stampa e anche negli ultimi articoli de L’Azione. Mi riferisco al ruolo “etico” e “politico¨ dei rappresentanti del popolo, elemento che sta alla base di tutto il resto. Anche se negli ultimi tempi la classe politica si sta muovendo un poco, sollecitata dall’esterno, si tratta, nel migliore dei casi, di un aggiustamento e di una correzione di rotta o meglio di una piccola ritirata che prelude, forse, ad un’avanzata successiva che si profila all’orizzonte con la rivalutazione dei compensi dei magistrati a cui i parlamentari sono ag- ganciati per le loro indennità. Anche questo fa pensare che le “caste” sono molteplici e quasi tutte da scoprire. Le reazioni fastidiose, le accuse di moralismo, di populismo e le varie giustificazioni come “la politica costa” (anche da parte di chi una volta criticava aspramente il potere), “i vantaggi dei politici che non si possono eliminare”, oppure, come leggo ne L’Azione, che il compenso del consigliere regionale non è poi tanto se egli fa il suo dovere, soprattutto perché una parte dell’indennità va versata al partito (sic! conferma che i soldi sono davvero troppi), dimostrano che non c’è vero pentimento. Pertanto, a questo punto non vale la pena di soffermarsi sui soldi, sullo spreco, sugli stessi comporta- menti (anche se la situazione, in molti casi, assume degli aspetti comici, tanto è fuori della realtà), quanto sulla figura e sul ruolo del rappresentante del popolo. Che occorre rifare da capo, con realismo e senza idealismi. Per gli aspetti pratici basta confrontarsi con il resto dell’Europa, verso la quale è abitudine fare continui riferimenti. Qualche appunto sui compensi, sul numero dei parlamentari e su altri particolari sarebbe molto utile. Per quanto riguarda il ruolo e i compiti, non è il rappresentante del popolo deputato a difendere, a promuovere il bene comune, la giustizia distributiva e l’armonia tra le diverse parti della società? Non è egli, per definizione, avversario dei privilegi individuali e degli interessi di partito, moderatore di se stesso, riferimento positivo e non portatore di tornaconti personali? Quale il bisogno di pressioni esterne, in particolare della stampa che s’infiamma spesso a comando e in modo sospetto? Lavorare su questi aspetti, anche da parte della stampa cattolica, mi sembra estremamente significativo. Non so se sia produttivo guardare eccessivamente a casa nostra, dove la situazione risulta virtuosa rispetto ad altre aree della nazione italiana, trascurare le scontate distinzioni tra le amministrazioni comunali e quelle dei piani superiori (un sindaco di una media città non merita forse un trattamento simile a quello del rappresentante regionale?). Inoltre c’è da augurarsi che i giornali diocesani, gli uomini di Chiesa non siano i primi a denunciare le anomalie sui temi amministrativi e politici. È auspicabile che anche nel nostro territorio si formi un gruppo di teste pensanti, laiche e libere da interessi politici ed ideologici, in grado di esprimere idee semplici e condivisibili, di svolgere una vera azione di indirizzo. Può essere una parte importante della testimonianza cristiana. Luigi Floriani Conegliano POESIA: “Voèu savér pì de mi?” “C ome se permétea zèrta zènt de sindacàr parché zèrte ròbe ne ha parést de pagàr? De poítica no podé savér, no sté parlàr, vàltri pensé sol de ’ndar a votàr! (Pensé? Forse l’é na paròa che no dovée dir, parché dopo ’l pensàr se pol ànca capír.) In sta democrazia no se deve domandàr e chi che lo fa, lo fa sol par infangàr, i se confónde e, zèrte spese del momènto, le pol èsser un futuro bòn investimènto”. Me ha vegnést in mente de un ma.à che in cé.a mortuaria ’l vegnéa portà, có l’infermiér de brut al protestéa parché de èsser mòrt no ghe paréa, ma l’infermiér có far da aministratór: “Ma ti, vútu savérghen pi del dotór?”. Z.d.Z. BUROCRAZIA: pure questo è un costo Q uale cittadino-elettore-contribuente ritengo giuste le recriminazioni degli sprechi della politica, indicazione accolta anche dal Vice Presidente della Provincia di Treviso. La stampa contribuisce a formare un’opinione pubblica allargata e l’unica reazione a certe anomalie non può essere il silenzio. A parte il fatto che sarebbe ingenuo confidare in un ridimensionamento delle auto blu, rimarrebbe da precisare che tra gli ingiustificati costi della politica bisogna includere anche il latitat della burocrazia quando si tratta di rispondere alle istanze dei cittadini. Anche a questo costo si potrebbe porre rimedio. Sarei lieto per una smentita al riguardo. Diotisalvi Perin Susegana e L’AZiON Attualità POLITICA pitale privato l’amministratore risponde agli azionisti e se non porta utili viene allontanato. Nel pubblico l’amministratore viene scelto in base a criteri politici e rende conto a chi l’ha messo lì e non ai cittadini. Pertanto i suoi risultati di gestione sfuggono al controllo democratico. Ma questo è un problema politico. Sicuramente registriamo, negli ultimi anni, una tendenza esagerata a creare municipalizzate che poi agiscono nella totale libertà di chi le gestisce. Ogni spa poi tende a “filiare altre società”, un modo surrettizio per dare lavoro agli “amici”». Da cosa nascono le vostre indagini? «La Procura si muove su segnalazione. Dovrebbe essere l’amministrazione pubblica a segnalare i casi “sospetti”, ma l’amministrazione tende a coprire le proprie magagne. Le segnalazioni ci arrivano dai dirigenti, dalle opposizioni, dagli articoli di stampa». A suo avviso i danni erariali, almeno in qualche settore (appalti, consulenze, gestione del denaro pubblico...), sono in diminuzione? «No, sono in continuo aumento in tutti i settori». Federico Citron più strettamente connesse con la vita politica (come il Quirinale, la Camera, il Senato, eccetera) per la “manutenzione” delle quali si spende il doppio o il triplo di quanto si spende in altre nazioni. Perché un deputato paga cinque euro un pasto che al Parlamento viene a costare 90 euro? Questi scandali fanno letteralmente ribellare il cittadino, perché sono legalizzati dal legislatore, il quale a parole denuncia mille storture della società, ma con i fatti sviluppa sempre di più i privilegi personali. Privilegi che naturalmente condivide con gli alti funzionari per cui, ad esempio, un dirigente regionale riceva una liquidazione di un milione e mezzo di euro (quasi tre miliardi di vecchie lire!). E Roma tace. Quanto si appresta a fare il governo vuol essere solo un tentativo di parare l’effetto psicologico della denuncia ultima: quella che viene dalla “casta”. Nella sostanza: tutto come prima, anzi peggio. Ultim’ora: il Parlamento europeo interviene contro le alte indennità dei nostri deputati. Vergogna. Vittorio Massaccesi GLI INTERVENTI LEGISLATIVI NON VANNO AL SODO La foglia di fico E sploso lo scandalo con l’aiuto della “casta” – quello del costo della politica –, il governo tenta di correre ai ripari. Con una foglia di fico. Ma la consapevolezza dell’esistenza di una “casta” – appunto quella dei politici – non è dovuta al noto libro uscito alcune settimane fa, ma piuttosto ad una denuncia, in questi ultimi anni, sempre più marcata e stizzita dei privilegi legali, anzi, legalissimi che gli uomini impegnati nella vita pubblica ai diversi livelli si sono venuti creando, fino a scandalizzare ben più degli episodi, gravi e gravissimi, della stessa malavita in genere. Perché l’operato della malavita lo si dà per scontato, quasi una costrizione sociale con l’illegalità, ma non ci si può non scandalizzare di fronte al legislatore che conia leggi e regolamenti ad esclusivo favore di se stesso. Non è mio intendimento elencare ancora i privilegi di cui godono i parlamentari, i consiglieri regionali e le strutture nelle quali operano. Denuncio invece il fatto che il progetto di legge approvato pochi giorni fa dal governo tendente a ridurre i costi della politica evidenzia due elementi così negativi da sbalordire. Il primo elemento è dato dal metodo con cui si intende procedere: un disegno di legge (e perché non un decreto legge?). Campa cavallo. Già contestato in partenza, non solo non avrà vita facile, ma arriverà alla fine, se ci arriverà, del tutto “innocuo”. Il secondo elemento, di gran lunga il più scandaloso, è il fatto che i provvedimenti di riduzione del costo della politica toccano alcuni accessori della vita degli addetti ai lavori, ma non la sostanza. Le indennità dei parlamentari e quelle dei consiglieri regionali dovrebbero, almeno, essere ridotte del 50 per cento se guardiamo l’Europa. Così dicasi per le spese di alcune strutture .. ZAIA E LA MULTA PUBBLICITÀ IN TIVÙ “Abbiamo l’umiltà “Per argomenti di dire quel che è” seri, niente spese” D opo averlo fatto ampiamente e duramente sugli altri organi di stampa, il vicepresidente della Regione contrattacca su L’Azione a proposito dei costi della politica. Un lunghissimo scritto, nel quale Zaia alterna espressioni di untuosa deferenza con bordate di gratuita accusa, maldestre perché non in grado di celare il fastidio che il bersaglio, non personale, s’intende, ma di sistema, sia stato centrato! Ora Zaia è stato beccato dalla Polizia stradale mentre volava a quasi 200 km all’ora. Buona regola, anche in questo caso, cercare di sviare l’attenzione dai fatti: anziché parlare della macroscopica violazione della legge, discettiamo sui limiti di velocità e prevediamo che nei centri urbani i veicoli possano sfrecciare a 70 all’ora. Sul fatto personale tutt’al più fa buona specie citare il Vangelo, a conferma dei radicati sentimenti cattolici: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Eh no, dottor Zaia! Anche la Parola di Dio vogliamo manomettere? A pronunciare quella sentenza non è l’adultera colta in flagranza di peccato, ma Gesù. La donna tace e solo si sente dire: “Va’ e non peccare mai più!”. Suvvia, dottore, riconosciamo umilmente, una volta tanto, quello che è e non tiriamo in ballo addirittura nostro Signore nel gioco delle parti! Lamberto Pillonetto Sernaglia Z aia si infuria per quanto pubblicato da L’Azione. Si vede che ha la coda di paglia. Lui chiama investimenti le spese per Miss Italia nel mondo. A me sembrano soldi spesi per promuovere l’immagine di Zaia. Egli, nell’inter vista con il Corriere della Sera, ci spiega che 500 mila euro sono stati spesi per avere dei ser vizi all’interno di trasmissioni Rai come Geo & Geo e Linea Verde, come dire che quei programmi della tivù pubblica non sono altro che spot camuffati da informazione. Io non credo sia così. Ultimamente abbiamo visto in trasmissioni come, per l’appunto, Geo & Geo, dei ser vizi sul monastero di San Giacomo e del suo brolo senza che nessuno sborsasse un solo euro e andare in diretta dal monastero stesso la trasmissione Ambiente Italia. Quindi basta fare delle proposte interessanti ed intelligenti e Zaia vedrà che la tivù pubblica se ne interesserà senza chiedere soldi. Faccia, il vice governatore, lavorare in questo senso gli uffici e i funzionari della regione. Per quanto riguarda poi le bottiglie di prosecco che vengono stappate in tivù a caro prezzo per le casse della regione, suggerisco a Zaia di lasciare che la pubblicità delle bollicine di Marca se la paghino i vignaioli con i loro soldi e non la Regione con i soldi di tutti i contribuenti. Paolo Sartor Vittorio Veneto Domenica 29 luglio 2007 7 SARTOR, CONFARTIGIANATO Quando la politica diventa professione... I l costo degli amministratori comunali nel Veneto negli ultimi vent’anni è triplicato, benché il numero di consiglieri comunali, assessori e sindaci sia passato nello stesso periodo da oltre 15 mila a 12 mila 500. Il costo per abitante rimane ridotto (da 6 a 12 euro all’anno, a seconda se gli amministratori sono dipendenti in aspettativa o meno), ma è un dato che le leggi abbiano ridotto il numero di amministratori e alzato il loro stipendio, magari riducendo le responsabilità. Questi sono i dati emersi dal Centro Studi Sintesi di Mestre, commissionato dalla Confartigianato del Veneto. Nel commentarli, Vendemiano Sartor, che sa cosa significa fare il sindaco per esserlo stato quattordici anni (dal 1985 al 1999) a San Polo di Piave, sottolinea due aspetti. «Prima di tutto, in questa situazione (ovvero con questi stipendi) si corre il forte rischio di creare i professionisti della politica, che magari con escamotage vari (per esempio istituendo la figura del prosindaco o andando a fare il sindaco in comuni vicini) prolungano ben oltre il secondo mandato la loro carriera politica. Secondo, la realtà dice che al di là dei costi generali della politica sono proliferate una serie di società municipalizzate a totale capitale pubblico, che rappresentano da un lato il rischio di creare posti per professionisti della politica, dall’altro una concorrenza sleale alle imprese che operano nei settori di cui si occupano le municipalizzate. In tempi di liberalizzazioni, creando queste società a capitale pubblico che fanno affidamenti inhouse senza appalti si va contro il libero mercato, penalizzando le imprese. E senza competizione normalmente i costi sono superiori: si crea quindi una tassa occulta per i contribuenti». Le ultime leggi hanno aumentato le responsabilità agli apparati (funzionari comunali) svilendo il ruolo dei politici, specialmente quello dei consiglieri. «Da un lato dunque c’è un giusto aumento delle retribuzioni dei dipendenti cui si affidano maggiori responsabilità, dall’altro non si può pensare che aumentando gli stipendi si favorisca la crescita di una buona classe politica. C’è poca soddisfazione, oggigiorno, nel fare i sindaci e gli assessori, ma bisogna far leva sul senso civico, non sugli stipendi». Come proverebbe a ri- durre le spese dei comuni? «La strada maestra è quella delle fusioni dei comuni, anche se capisco che siano processi delicati e lunghi. Allora almeno si abbia il coraggio di operare delle aggregazioni di servizi, invece di acuire le divisioni campanilistiche. Ci sono buoni esempi anche nella nostra diocesi, che dimostrano che questa strada è praticabile: per esempio nel servizio di vigilanza urbana, qualche caso di collaborazione di uffici tecnici e tra uffici del personale. Pensiamo poi a certe competenze che richiedono delle certificazioni, e quindi formazione del personale: se si fanno uffici sovracomunali, si può formare il personale a costi ridotti, senza vedere sempre qualcuno che studia e qualche altro che lavora, e non si deve sempre ricorrere a consulenze esterne per certificazioni particolari. E per fare servizi associati, attenzione, non serve costruire nuove strutture (che hanno dei costi), ma semplici delibere di convenzione tra comuni: la normativa in questo senso aiuta». Dicevamo delle municipalizzate che fanno concorrenza alle imprese. «Faccio due esempi. Nel trasporto pubblico locale le municipalizzate prendono contributi pubblici per fare servizi di linea cui i privati non sono ammessi e per l’acquisto di mezzi nuovi; poi, però, fanno concorrenza ai privati nei servizi extrarete e nelle gite. Oppure i rifiuti: si sono create delle società per lo smaltimento, che invece gestiscono solo il servizio facendo un’opera di mediazione, perché non hanno strutture e siti per lo smaltimento. Quindi paghiamo un ente intermediario, con la sua struttura, per fare gli appalti per la raccolta, quando ogni comune potrebbe appaltarlo direttamente. In più vengono mantenuti anche i consorzi di bacino divisi, mentre la legge regionale prevedrebbe bacini unici provinciali. La strada più utile sarebbe che ogni comune appaltasse attraverso gara ogni servizio». Serve uno scatto d’orgoglio degli amministratori. «Possono guadagnarsi bene lo stipendio, attraverso l’aggregazione di servizi e gli appalti seri senza ricorrere alle società pubbliche (perché il pubblico non deve entrare nella gestione, ma affidarla ai privati e controllare): così possono ammortizzare il loro costo, e meritarselo eccome». Alessandro Toffoli e L’AZiON Economia Il maggior impianto italiano nella Marca Il fotovoltaico che avanza S ta per essere realizzato in provincia di Treviso il più grande impianto fotovoltaico d’Italia. Mettendo insieme i due impianti per la produzione di energia elettrica che verranno installati dalle aziende Metalco di Castelminio di Resana e Grisport di Castelcucco, si arriverà ad un’estensione, tra pannelli e strutture necessarie, di quasi trentamila metri quadrati, per capirsi sette campi di calcio. Tali impianti produrranno una potenza complessiva di 1,4 megawatt, ossia quella consumata da 540 abitazioni con 4 inquilini. Dal punto di vista strettamente ambientale, questi impianti, grazie all’energia pulita che producono, eviteranno l’emissione in atmosfera di 1000 tonnellate all’anno di anidride carbonica e 2,4 tonnellate di polveri sottili e ossidi: come se si tenessero in garage 320 auto che percorrono ciascuna 15 mila km all’anno. Interventi, quelli affrontati dalle due aziende, importanti: nel complesso l’investimento si aggira attorno agli otto milioni di euro. Attraverso il conto energia, la legge prevede che a chi immetta nella re- te nazionale energia prodotta con pannelli fotovoltaici sia riconosciuto un tot per ogni kilowatt prodotto, e questo permette di ammortizzare l’investimento in qualche anno, e poi guadagnarci. «Senza l’incentivazione data dalla Finanziaria – hanno detto i titolari delle due aziende alla presenta- GIÀ DIVERSI IMPIANTI IN DIOCESI N ella nostra diocesi sono diversi, e crescenti, i casi di pannelli fotovoltaici. In alcuni casi sono utilizzati anche per strutture pubbliche. Ad esempio, nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria del tetto e di adeguamento normativo della scuola media di Moriago, da svolgersi nel corso dell’estate, l’amministrazione comunale sta valutando l’opportunità di procedere all’inserimento di pannelli fotovoltaici sul tetto. Sono partiti i lavori per l’installazione dei pannelli fotovoltaici sul tetto della scuola media Toniolo di Pieve di Soligo, per a- I l ministero dell’Ambiente ha elaborato l’annunciata bozza di decreto relativa alla creazione di un conto energia anche per il solare termodinamico a concentrazione: per intendersi, quello che cattura i raggi con un sistema di specchi. Il provvedimento prende spunto dall’esperienza spagnola dove (in Andalusia) sono stati realizzati impianti termodinamici che catturano energia solare, scaldano un fluido speciale che assorbe il calore e confluisce attraverso un sistema di Assieme per salvare Energia e Ambiente i chiama “Energia e Ambiente” la neonata cooperativa agricola presentata qualche giorno fa a Fregona. Una denominazione esplicita, quella data al nuovo organismo, che nelle intenzioni dei suoi soci fondatori vuole proprio operare nella difesa dell’ambiente anche attraverso la produzione di energie alternative. L’iniziativa, sostenuta dal patrocinio di Regione, Provincia, Comunità Montana, Camera di Commercio e Comune di Fregona, è stata presentata di fronte a numerose autorità, richiamate da un argomento di stretta attualità. La cooperativa è stata fondata da 12 aziende agricole (di Sarmede e Vittorio Veneto) e da Banca della Marca, che hanno affidato la verne un beneficio economico e ambientale, ma anche – nelle dichiarate intenzioni degli amministratori comunali – a scopo didattico. In prospettiva, il fotovoltaico potrebbe essere sistemato anche alle scuole elementari. Sempre a Pieve, si è pensato di coprire il parcheggio del Consorzio Bim Piave con pannelli che oltre a far ombra sulle auto in posteggio creino anche energia: un sistema adottato anche a Santa Lucia e Sernaglia. Numerosi, anche sulle nostre strade, sono i casi di impianti semaforici o di illuminazione pubblica che si alimentano con pannelli fotovoltaici. CONTRIBUTI PER L’ENERGIA “A SPECCHI” COOPERATIVA AGRICOLA S zione ufficiale degli impianti – non sarebbe stato possibile: oggi come oggi produrre energia pulita costa cinque volte quello che si spende per acquistarla, quindi senza incentivi un’operazione così non avrebbe senso. Ciò premesso, serve comunque una sensibilità ambientale degli impren- ditori, perché comunque il rischio dell’investimento è tutto sulle loro spalle. Peraltro – specificano – è anche giusto che l’incentivazione sia protratta nel tempo, perché di fronte ad un contributo a fondo perduto una tantum c’è il rischio che poi gli impianti non vengano fatti». A progettare e realizzare gli impianti sarà Italian Solar Infocenter, azienda specializzata padovana, pioniera nel settore, che da anni sta formando i suoi tecnici a Friburgo, la “patria europea del fotovoltaico” e che ora sta a sua volta divulgando le proprie conoscenze anche all’estero, Giappone compreso. Alessandro Toffoli presidenza a Costantino Dal Cin e la segreteria a Marco Golfetto. Una volta costituita, ora la cooperativa è aperta all’ingresso di altri soci. Lo scopo principale della cooperativa è di dare una risposta concreta agli ormai molteplici campanelli d’allarme lanciati del mondo scientifico e politico internazionale riguardo i bruschi cambiamenti atmosferici, provocati dall’inquinamento causato principalmente dall’uso incondizionato di carburanti d’origine fossile. Quindi bisogna puntare sulla sostituzione dei carburanti fossili con fonti rinnovabili. Forti di queste consapevolezze, alcune aziende agricole locali hanno preso atto che le potenzialità che il mondo agricolo possiede condutture in serbatoi di stoccaggio, che rappresentano il sistema di accumulo termico che permette di stivare il gas riscaldato ad alta temperatura. La bozza di decreto prevede incentivi pari a 20-25 centesimi a Kwh per 25 anni, in seguito ai quali verrà istituita una tariffa garantita a 21 centesimi per Kwh fino a fine vita dell’impianto, stimata sui 30-35 anni totali. Se l’iter del provvedimento sarà veloce, gli incentivi potrebbero essere a disposizione già dal 2008. (uomini, mezzi, esperienza, laboriosità) possono essere di concreto aiuto per il raggiungimento di questi obiettivi, oltre che fonte di nuovo impiego e investimento in un settore che sta attraversando una seria crisi. Analizzando il territorio (boschi, siepi, fasce stradali, corsi fluviali, coltivazioni e residui di potatura), le sue esigenze (corretta manutenzione) e la necessità di prevenire e salvaguardare (incendi, dissesti idrogeologici, inondazioni), si pongono due serie questioni: la necessità di intervenire; cosa fare del materiale di risulta. Lo scopo della cooperativa pertanto è la manutenzione di tutto il territorio e la produzione e vendita dell’energia prodotta dall’utilizzo del materiale ricavato. Nel concreto, la cooperativa potrà collaborare per approvvigionare di biomassa la centrale esistente a Fregona, e magari in futuro quella che partirà ad ottobre a Budoia, nel Pordenonese. Intanto si comincerà con la pulizia della vegetazione attorno al lago Morto a Vittorio Veneto e con l’ausilio di enti, associazioni e privati che intendono pulire e sistemare le strade forestali. In particolare, il comune di Fregona ha individuato una serie di interventi che la cooperativa potrebbe nel futuro effettuare proprio nel territorio comunale, a fronte anche delle recenti norme di polizia rurale deliberate e del piano di riordino forestale in fase d’arrivo. Pure la provincia ha preso atto dell’importanza che rivestono forme cooperativistiche di tale natura e si è resa disponibile nel sostenere l’estensione di realtà simili nel territorio trevigiano. E la Regione ha già evidenziato come il nuovo imminente piano di sviluppo rurale riservi vari sostegni economici per il settore delle agri energie. Per contattare la cooperativa, per i suoi servizi o per aderire, si può mandare una email a [email protected] oppure ci si può rivolgere al presidente Dal Cin (3287140505) o al segretario (335-1093752). (AT) Domenica 29 luglio 2007 9 Come sarà lo stabilimento Grisport di Castelcucco con i pannelli fotovoltaici BOSCARATO COSTRUISCE LA PRIMA CASACLIMA A nche la provincia di Treviso comincia ad avere edifici certificati CasaClima/Klimahaus, ossia col sistema nato in Alto Adige che “quantifica” il livello di risparmio energetico (ed economico) e rispetto ambientale delle abitazioni. Uno è stato realizzato a Pezzan d’Istrana dalla Boscarato Costruzioni Srl di Pieve di Soligo. Un edificio in cosiddetta classe B, ossia la categoria di consumo con un uso di massimo 5 metri cubi di gas metano per mq all’anno (o 5 litri di gasolio), laddove una casa tradizionale di metri cubi ne consuma almeno 15. Nello specifico, l’edificio di Pezzan consumerà 4,2 metri cubi. «L’acquisto di un’abitazione – afferma Lorenzo Nubiè, presidente di Boscarato Costruzioni – è una scelta impegnativa, che va gestita con lungimiranza. L’acquirente ha il diritto di essere informato sui materiali utilizzati, sul li- La casa certificata di Istrana vello di isolamento termico ed acustico, sulle caratteristiche degli impianti e sulle motivazioni delle scelte progettuali. Può avere dimostrazione dalle certificazioni di materiali, controlli e collaudi, e dal materiale fotografico che dovrebbe essere raccolto durante i lavori di costruzione, a prova e memoria di quanto non sarà più visibile una volta ultimato l’immobile». L’abitazione è stata progettata dall’architetto Diego Speranza di Santa Lucia di Piave. NUMERO VERDE ENERGIA P er orientarsi tra le possibili scelte di fornitura di energia elettrica, dal 1º luglio libera anche per gli utenti privati, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha promosso l’istituzione di un numero verde, che è attivo dal 2 luglio. Al numero gratuito 800 166 654, i consumatori potranno rivolgersi per chiarire eventuali dubbi sull’apertura del mercato elettrico. Gli operatori rispondono dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18; nei giorni festivi è possibile inviare le proprie domande al fax verde 800 185 024 o all’e-mail [email protected]. 5 PER MILLE: LA NOSTRA FAMIGLIA PRECISA... N el numero di domenica 1º luglio abbiamo riportato in una tabella le firme raccolte nelle dichiarazioni dei redditi del 2006 da alcuni enti possibili beneficiari del 5 per mille. Per La Nostra Famiglia si riportava il dato di 13.317 firme e di una stima di 332.925 euro. La Nostra Famiglia desidera precisare che (come d’altronde già scritto nell’articolo che corredava la tabella) neppure un euro è ancora giunto dallo Stato a tutti i beneficiati dal 5 per mille. I 332 mila sono una stima, sulla base di calcoli di esperti, di quanto l’ente potrà ricevere. In ogni caso, il quantitativo beneficerà non la sola sede di Conegliano, ma tutta l’associazione La Nostra Famiglia, presente in tutta Italia, e servirà al sostegno anche di Ovci, la ong de La Nostra Famiglia, e di altre realtà ad essa legate. e L’AZiON ANNUNCIATO DAL PAPA Un anno dedicato a san Paolo L’INTENZIONE IN TUTTE LE CELEBRAZIONI Preghiamo per il vescovo C ari fratelli e sorelle, sono lieto di essere ritornato in mezzo a voi, per breve tempo, come amministratore diocesano e vi saluto tutti cordialmente, nel nome del Signore. Rivolgo un affettuoso pensiero a monsignor Giuseppe Zenti e lo ringrazio anch’io del ministero pastorale che con totale e appassionata dedizione ha svolto in questi anni a servizio della diocesi. Gli assicuriamo la nostra preghiera per l’impegnativo compito che il Santo Padre Benedetto XVI lo ha chiamato a svolgere come pastore della diocesi di Verona. Siamo ora in attesa della nomina del nuovo vescovo. È un momento da vivere con spirito di fede, amore alla Chiesa e serena fiducia in Dio, che tutto dispone per il bene spirituale dei suoi figli. Sia impegno di tutti, collaborare, con umiltà e pazienza, per mantenere viva, unita e operante in ogni sua dimensione la Chiesa diocesana. Consideriamo rivolte anche a noi le parole dell’apostolo Paolo: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti” (Rm 12, 9-18). Riusciremo così a presentare al nuovo vescovo il volto più autentico della Chiesa vittoriese e riprendere poi il cammino con nuova speranza. Intanto intensifichiamo la nostra preghiera e affidiamola all’intercessione di Maria santissima e del patrono san Tiziano, perché il Signore doni alla nostra Chiesa “un vescovo a lui accetto per santità di vita e interamente consacrato al servizio del suo popolo” (Ex Lit). Dispongo che questa particolare intenzione venga inserita nell’“orazione dei fedeli” di ogni messa festiva e nella celebrazione della liturgia delle lodi e dei vespri o di altra funzione religiosa. + Alfredo Magarotto amministratore diocesano Nell’attesa gareggiamo nello stimarci a vicenda B enedetto XVI ha convocato, durante i vespri in onore di san Pietro e san Paolo nella basilica di San Paolo fuori le mura dello scorso 28 giugno, un anno dedicato a san Paolo (28 giugno 200829 giugno 2009). «Questo “Anno paolino” potrà svolgersi in modo privilegiato a Roma, dove da venti secoli si conserva sotto l’altare papale di questa basilica il sarcofago, che per concorde parere degli esperti ed incontrastata tradizione conserva i resti dell’apostolo Paolo – ha spiegato il Papa durante l’omelia –. Presso la basilica papale e presso l’attigua omonima abbazia benedettina potranno quindi avere luogo una serie di eventi liturgici, culturali ed ecumenici, come pure varie iniziative pastorali e sociali, tutte ispirate alla spiritualità paolina. Inoltre, una speciale attenzione potrà essere data ai pellegrinaggi che da varie parti vorranno recarsi in forma penitenziale presso la tomba dell’Apostolo per trovare giovamento spirituale. Inoltre – ha continuato – in ogni parte del mondo, analoghe iniziative potranno essere realizzate nelle diocesi, nei santuari, nei luoghi di culto da parte di istituzioni religiose, di studio o di assistenza, che portano il nome di san Paolo o che si ispirano alla sua figura e al suo insegnamento». Il Papa ha spiegato che questo anno deve avere un’importante dimensione ecumenica: «L’Apostolo delle genti, particolarmente impegnato a portare la Buona Novella a tutti i popoli, si è totalmente prodigato per l’unità e la concordia di tutti i cristiani. Voglia egli guidarci e proteggerci in questa celebrazione bimillenaria, aiutandoci a progredire nella ricerca umile e sincera della piena unità di tutte le membra del Corpo mistico di Cristo». DALLA DIOCESI A LORENZAGO PER INCONTRARE IL PAPA ALL’ANGELUS DI DOMENICA I giovani di Cappella salutati dal Papa D omenica 22 luglio, piazza di Lorenzago. Al termine dell’Angelus il Papa comincia i saluti «Accolgo con gioia i villeggianti e i pellegrini in particolare». Segue un elenco di gruppi e parrocchie. A un certo punto il Papa si rivolge al «gruppo di giovani dell’unità pastorale di Cappella Maggiore-Anzano-Sarmede». Sorpresa tra i ragazzi del gruppo della diocesi, che esplode in acclamazioni ritmate “Viva il papa Benedetto...!”. I ragazzi – una settantina – stavano partecipando a un camposcuola ad Auronzo incentrato sulla figura di san Francesco di cui ricorre l’800º anniversario della conversione. Una figura che si presta bene a motivare l’impegno a cogliere la presenza e la bellezza di Dio nel creato e a fare scelte controcorrente. Dal momento che era stato il Papa ad avvallare il progetto di Francesco “per riparare la Chiesa che stava andan- do in rovina”, la vicinanza del Vicario di Cristo ha dato l’opportunità di risvegliare nei ragazzi la gioia di appartenere alla comunità dei credenti. Il desiderio di poter incontrare Benedetto XVI è cresciuto di giorno in giorno, e quando si è avuta la conferma della fattibilità dell’incontro, ragazzi e genitori sono stati coinvolti in questo straordinario evento. Domenica mattina la carovana di macchine è arrivata fin dove era consentito... quindi a passo sostenuto fino a Pelos, dove è iniziato il servizio del bus-navetta, quindi l’arrivo giusto in tempo per la preghiera dell’Angelus. L’incontro ha lasciato il segno, per cui molti non hanno perso l’occasione di rivederlo quando è arrivato ad Auronzo, per l’incontro con i sacerdoti delle diocesi di Belluno e Treviso. Ecco alcune impressioni dei ragazzi. «Sono stata caricata sulle spalle dalla mia animatrice, ho visto il Papa per un momento... che non dimenticherò mai». «C’era tantissima gente sotto il sole, tante bandiere che sventolavano, tanta polizia… eravamo tutti felicissimi… Ho gridato fortissimo “Viva il papa”». «Mi veniva da piangere, tanto ero felice». «Abbiamo gridato tantissimo, volevamo che ci vedesse, sentisse». «D esidero assicurarla che il Santo Padre le è particolarmente vicino con la preghiera perché il Signore la aiuti a superare la dura prova, e confermarle che avrà un particolare memento all’altare per sua figlia Erika». Queste le parole della lettera che il segretario particolare del Santo Padre, monsignor George Gaenswein ha indirizzato a Mara Pasin, mamma di Erika Cao, scomparsa tragicamente il 30 agosto scorso in seguito ad un incidente. «L’iniziativa è partita da mio marito Danilo – spiega Pasin –. Mi ha detto: ti accompagno a conoscere il Papa a Lorenzago. Sapevo che sarebbe stato impossibile avvicinarlo, ma ci abbiamo tentato. Domenica 15 siamo partiti per ascoltare l’Angelus. Una vol- SACILE Erika ricordata dal Papa nella messa ta arrivati c’erano tantissime persone e controlli ovunque. Tempo fa avevo preparato una lettera da spedire a Papa Ratzinger, alcune pagine scritte a mano in cui raccontavo la storia di Erika e la nostra sofferenza, la lettera che Erika aveva lasciato in clinica, l’articolo su L’Azione in cui si parlava di quanto era successo e dei progetti, la lettera pubblicata su L’Azione scritta da Chiara Pradella per Erika. Volevo chiedere una preghiera speciale, un aiuto e magari anche un incontro. Dopo aver chiesto a 3 persone della sicurezza come far recapitare la lettera, Danilo non si è arreso e siamo riusciti a consegnarla. Se riceverò una risposta, allora la mia fede si rafforzerà, ho detto. Oggi, lunedì 23 è arrivata una lettera da Padova, è un grande dono per me, che vivo con entusiasmo, un messaggio positivo e di speranza che rafforza la mia fede». Erica Bet UNA CESTA DAL CLUB VERDURIN A nche il Club Verdurin di San Pietro di Feletto è salito a Lorenzago di Cadore per salutare il Papa. L’incontro di persona non è stato possibile ma gli amici del Club hanno avuto modo di porre nelle mani di Angelo Gugel, aiutante di camera di papa Bene- detto, alcuni doni da consegnare al Pontefice. Nel cesto c’erano libri, opere di artisti locali, una canzone dedicata al Pontefice, bottiglie di vino. Gugel ha consegnato tre corone del rosario e due fotografie del Papa a ricordo dell’evento. e L’AZiON Chiesa Domenica 29 luglio 2007 11 MATRIMONI IN CALO M atrimoni religiosi diminuiti del 33,2% in soli sei anni nel territorio diocesano. Lo ha rivelato una nostra inchiesta pubblicata sullo scorso numero del settimanale: da 1.128 matrimoni celebrati nelle chiese della diocesi nel 2000 si è passati a 753 nel 2006. In leggero aumento, invece, le nozze civili: da 338 a 393. La situazione più difficile nelle città (Vittorio Veneto e Conegliano) dove i già pochi matrimoni religiosi sono letteralmente crollati: -52,5% in sei anni. Ma anche nei seguenti Comuni si registra un dimezzamento: Caneva, Cappella, Chiarano, Ceggia, Farra, Gaiarine, Gorgo, Lentiai, Portobuffolè, Refrontolo, Revine-Lago, San Pietro di Feletto, Trichiana. Continuiamo a ragionare su questo tema con tre sacerdoti e due primi cittadini. D. MARIGO: NON C’È ANCORA D. SECCO:“VIVIAMO NELLA UNA VERA SCELTA DI FEDE SOCIETÀ DEL PROVVISORIO” C eggia: calo del 57,7% dei matrimoni civili dal 2000 al 2006. È anche in ragione di questo dato, oltre che dell’esperienza del sacerdote, che ci siamo rivolti al parroco di Ceggia, Fossà e Grassaga don Lorenzo Marigo per proseguire l’approfondimento del tema del calo dei matrimoni cattolici. «A Ceggia c’è stato un calo, ma non così esagerato come appare nei dati – dice il parroco –. Bisogna anche tenere conto della natalità diminuita, e del fatto che ci sono famiglie che vengono a vivere a Ceggia dopo il matrimonio». Ma la tendenza c’è, ed è ovunque, conviene don Lorenzo. Cosa si può fare allora? «Ah, bisognerebbe chiedere al Padreterno!». Come a dire che la situazione è assai complicata. «È entrata anche in chiesa una cultura consumista, per cui non ci si può sposare se non si hanno soldi da spendere per tutto il contorno. Indubbiamente i costi scoraggiano molti; c’è anche chi convive finché non ha i soldi per sposarsi». Ma oltre al consumi- R smo c’è di peggio. «Un’ignoranza religiosa che fa spavento: al punto che a mio parere il 75% dei matrimoni sono nulli, perché manca una vera scelta di fede». E a questo punto il parroco cosa dice? «Noi non possiamo prendere decisioni, se non al massimo dire: “non vi sposo”. Ma già siamo antipatici così... Servirebbe invece che i vescovi dessero loro direttive, chiare in modo che tutti potessero capire (su come prepararsi degnamente per il matrimonio). In modo che poi certe coppie non venissero nemmeno a chiederlo, di sposarsi in chiesa... Oppure servirebbe fare 2-3 anni di catecumenato per chi si vuole sposare. Forse non si sposerebbe più nessuno, ma avremmo persone che conoscono il vero senso del sacramento». (TB) acconta don Gabriele Secco parroco di Lentiai: «Qualche giorno fa il sindaco, scherzosamente, mi ha fatto notare che quest’anno lui ha già celebrato sei matrimoni mentre io solo quattro». Insomma, a Lentiai, municipio batte parrocchia 6 a 4. «Questo dato non mi sorprende più di tanto – osserva don Gabriele –. È logico che i matrimoni religiosi diminuiscano in una realtà sociale in cui i non credenti sono sempre più e la pratica religiosa rarefatta. A dirla tutta, continuo a meravigliarmi del gran numero di genitori che chiedono il battesimo». Sulle cause della disaffezione per l’istituto matrimoniale – sia religioso che civile – don Gabriele ha le idee abbastanza chiare: «Tra i giovani, ma anche tra gli adulti, manca la volontà di prendersi impegni a lungo termine, c’è una difficoltà a dare continuità a quanto intrapreso. Viviamo in una società caratterizzata dalla frammentarietà e dalla provvisorietà. Pensiamo solo alla facilità con cui la gente cambia lavoro e professione». Secondo don Gabriele D.TONDATO:“IN PROVINCIA COME IN CITTÀ” è venuta meno la «pressione sociale» che un tempo spingeva i giovani a sposarsi in chiesa, «mentre è ancora radicata l’idea che il matrimonio religioso deve essere accompagnato da una gran parata di fiori in chiesa e da un pranzo da sogno. E più di qualcuno prende paura dinnanzi alle spese conseguenti. Io spiego che ci si può sposare con sobrietà, ma il messaggio ancora non passa: siamo nella fase della semina». Ultimo capitolo, le convivenze. «All’ultimo corso per fidanzati su 9 coppie 6 erano già conviventi. È diffusa l’idea che serve un periodo di prova per vedere se il rapporto funziona. Io spingo le coppie a sposarsi, almeno in municipio. Il matrimonio civile è una cosa seria e può essere un primo passo verso il matrimonio religioso». (FC) FLORIANO ZAMBON E DOMENICO CITRON Matrimoni civili, esperienze di due sindaci «L’ aumento dei matrimoni civili pone un grave compito alla società civile, di cui dobbiamo farci carico come cristiano», diceva la scorsa settimana a L’Azione il responsabile della pastorale familiare diocesana don Roberto Camilotti. Invitando cioè a cogliere il valore delle nozze civili, contribuendo «al progetto di un’educazione al valore del matrimonio in sé». Ma come sono vissuti i matrimoni civili? Chi fa questa scelta? Abbiamo raccolto la testimonianza di due politici cattolici con abbondante esperienza di Domenico Citron sindaco, che hanno unito davanti allo Stato decine e decine di coppie. Zambon: “C’è chi si sposa prima in municipio e più tardi in chiesa” Matrimoni in municipio con prete. È l’apparentemente bizzarra situazione in cui si è trovato Floriano Zambon, per due legislature sindaco di Conegliano. «È successo in un caso in cui gli sposi sceglievano il matrimonio civile per necessità, dato che uno dei due era divorziato». Ma per la fede che li accomunava ci tenevano comunque ad avere un sacerdote accanto. Altro esempio zamboniano in cui nozze civile e nozze religiose non sono opposti: «Più d’una volta abbiamo avuto sposi che si sono prima sposati civilmente e solo dopo in D on Giancarlo Tondato detiene un singolare record: fino a due anni fa è stato arciprete di Mansuè, comune (comprendente anche la parrocchia di Basalghelle) che dal 2000 al 2006 ha visto diminuire di circa il 41% la percentuale di matrimoni religiosi; ora è parroco di Chiarano dove, nello stesso arco di tempo, i matrimoni religiosi sono diminuiti del 50% e quelli civili del 500%. «Non conosco la realtà della Mansuè degli ultimi due anni e a Chiarano sono da così poco tempo da non aver potuto influire sulla statistica – sta al gioco don Giancarlo –. In realtà questi dati sono semplicemente la fotografia di quanto sta succedendo nella società». Quali sono le cause del fenomeno se- politica: «L’anno scorso abbiamo avuto una flessione dei matrimoni civili. Quel che si dice in giro, con le proposte di Dico e Cus, certo non aiuta, anzi funge da dissuasione dal matrimonio». Floriano Zambon chiesa. Ad esempio con lei incinta». «Abbiamo sempre cercato di fare in modo che il matrimonio fosse vissuto con serietà – racconta l’ex primo cittadino –. Ad esempio verificando i presupposti minimi: ci è capitato di rifiutarci di sposare una coppia perché uno dei due coniugi era privo di permesso di soggiorno». Da qualche anno, inoltre, a Conegliano si organizzano percorsi di formazione per futuri sposi. Matrimonio serio, dunque, ma a suo giudizio minato dalle proposte della Citron: “Leggetevi quegli articoli del codice civile, ogni tanto!” «La maggioranza delle coppie arriva preparata al matrimonio e lo affronta con serietà», dice il sindaco di Farra Domenico Citron. Ma per quanto riguarda la minoranza, attinge ad esempi davvero bizzarri. «C’è chi si è presentato in municipio senza testimoni, e abbiamo dovuto chiedere ai dipendenti comunali se si prestavano; chi ha voluto a tutti i costi sposarsi il venerdì alle 15; chi veniva a sposarsi appena uscito dal lavoro, vestito com’era». condo lei? «Se le coppie convivono fino a 40 o 50 anni o se non si sposano proprio non è certo per ragioni economiche: anche chi va a convivere spende e deve sostenere le spese per la casa. Il fatto è che la globalizzazione è arrivata anche qui a Chiarano, non si salva più nemmeno l’ultima borgata. A causa della televisione le abitudini delle città si trasmettono anche alla provincia: ci si veste allo stesso modo, si parla lo stesso linguaggio, non ci si sposa più». (GB) Poi ci sono gli esempi “toccanti”, come li chiama Citron. Lui e lei si sposano, hanno figli; poi la vita li porta a separarsi e divorziare, pur mantenendo i rapporti; in seguito uno dei due si trova gravemente malato e, sapendo di non avere tanto futuro davanti a sé, sposa nuovamente il suo coniuge, per garantire a lui/lei e ai figli i benefici, anche economici, della famiglia. Come garantire che il matrimonio sia affrontato con serietà? «Cerco sempre di ricordare agli sposi i tre articoli del codice civile riguardanti il matrimonio, che sono molto impegnativi. Qui a Farra li abbiamo raccolti in un libretto, che poi lasciamo agli sposi. E se sono in confidenza, dico loro: “Leggetevelo, ogni tanto!”». Tommaso Bisagno 12 MONS. COUDRAY IN VISITA IN ITALIA Gli ultimi istanti di don Tarcisio raccontati dal Vescovo D omenica 8 luglio nella basilica di Monte Berico a Vicenza si è tenuto l’annuale incontro dei Bertacco originari di Chiarano e sparsi per l’Italia, che quest’anno si riunivano per ricordare la recente scomparsa di don Tarcisio, avvenuta il 31 maggio scorso a Mongo in Ciad dove era missionario. La messa è stata celebrata da padre Alessandro Bertacco e da monsignor Henri Coudray, vescovo della Prefettura apostolica di Mongo in Ciad, venuto appositamente per la celebrazione e per conoscere e salutare fratelli, sorelle, parenti e amici di don Tarcisio. Monsignor Coudray ha ricordato l’opera svolta da don Tarcisio nella sua diocesi, e ha detto che «in Africa si dice che la morte e il sangue di un missionario suscitano dieci nuove vocazioni, e questo è il mio auspicio», perché su una popolazione di oltre un milione 500 mila persone della sua diocesi, distribuite su un territorio grande quanto l’Italia, ci sono otto parrocchie e distanze enormi. «La mia diocesi – ha spiegato monsignor Coudray – confina con la Libia, il Sudan, il Centroafrica e i cristiani sono soltanto l’1% della popolazione. Una piccolissima ma significativa presenza della chiesa cattolica in un ambiente completamente arabo e mussulmano. Per la diocesi di Mongo la perdita di don Tarcisio Bertacco è stata grande, ma bisogna aver fede nei disegni del Signore». Monsignor Coudray ha SAN MARTINO DI COLLE Il vice-postulatore di don Vendrame A rriva direttamente dall’India per conoscere i luoghi in cui è vissuto il Ser vo di Dio don Costantino Vendrame e per parlare di lui con i parenti e con chi l’ha conosciuto. Don Barnes Lister Mawrie, il vice postulatore della causa di beatificazione del missionario originario di San Martino di Colle Umberto, sarà in paese in questo fine settimana insieme ad un confratello. La visita si pone in continuità con quelle che sono state le celebrazioni per i 50 anni dalla morte del sacerdote salesiano, avvenuta nell’ospedale di Dibrarugh il 30 gennaio del 1957. «Il vice postulatore – spiega il parroco don Angelo Graziera – desidera toccare con mano la realtà di San Martino di Colle Umberto in cui don Vendrame è nato e vissuto. Sarà questa inoltre l’occasione per fargli conoscere quali sono state le iniziative realizzate per il cinquantesimo anniversario dalla morte, tra cui la solenne celebrazione con il postulatore don Enrico Dal Covolo e l’incontro di preghiera foraniale per le famiglie. Per qualche giorno vivremo nuovamente e con intensità nello spirito di don Costantino e ci avvicineremo di più a quella che è stata la realtà in cui il nostro missionario ha operato nell’Assam». Un gruppo ristretto di persone infatti, dal 5 al 13 settembre, sarà in India per visitare i posti che don Vendrame evangelizzò e per ammirare le o- MEDICO DI WELBY ASSOLUZIONE AMBIGUA U na sentenza «ambigua e contraddittoria, che aumenta i dubbi sulla reale efficacia del testamento biologico e può rappresentare l’ennesimo cavallo di Troia per l’introduzione dell’eutanasia in Italia». Antonio Spagnolo, coordinatore del Centro di bioetica dell’Università cattolica di Roma e titolare della cattedra di bioetica all’Università di e L’AZiON Chiesa Domenica 29 luglio 2007 voluto ricordare i tragici momenti dell’incidente che hanno portato alla morte di don Tarcisio. Ha detto di essere stato subito informato dell’incidente, avvenuto a poca distanza da Mongo e di essersi recato sul posto portando soccorso con altre persone a don Tarcisio e di averne raccolto i suoi ultimi istanti di vita. Don Tarcisio, prima di morire, ha chiesto ai presenti «pregate con me» con una voce sempre più fievole. Ai fratelli e alle sorelle del sacerdote monsignor Coudray ha consegnato il calice e la stola che don Tarcisio aveva con sé al momento dell’incidente e ha chiesto a tutti l’aiuto per sostenere sul piano economico le attività avviate ad Am-Timan, in particolare la scuola elementare. I parenti e gli amici di don Tarcisio hanno assicurato a monsignor Henri Coudray il loro sostegno e che a tale scopo verrà avviata un’iniziativa denominata “Amici di don Tarcisio”, con l’impegno di tener desta la memoria e coordinare gli aiuti verso i bambini di Am-Timan, così come don Tarcisio ha lasciato scritto nel suo testamento. Idolino Bertacco e Primo Tomasella La tomba di don Tarcisio Bertacco P er coloro che risiedono nel territorio della diocesi di Vittorio Veneto vi è una nuova sede in cui è possibile studiare teologia: Belluno. Dopo l’erezione della Facoltà teologica del Triveneto (2006) è stato avviato un nuovo ordinamento degli studi anche per dieci Istituti superiori di scienze religiose del Triveneto. Da quel momento ciascun istituto si trova in collegamento accademico con la Facoltà teologica del Triveneto, avente sede in Padova, e, tramite un “sistema a rete”, con gli altri Istituti superiori di scienze religiose presenti sul territorio della Regione Conciliare delle Venezie. Questo miglioramento dell’offerta formativa non avviene a caso: risponde al progetto di giungere entro il 2010 alla certificazione europea stabilita dal cosiddetto processo di Bologna: un accordo tra i ministeri dell’Università e dell’Istruzione di tutti i Paesi europei (tra i quali anche l’Italia e la Santa Sede) per il riconosci- mento reciproco dei titoli di studio di livello universitario. Più precisamente, il “Diploma in scienze religiose” verrà equiparato alla laurea civile, e il titolo di “Magistero in scienze religiose” avrà il rango di laurea specialistica. Guardando i numeri dei diversi istituti, si scopre che poco meno dei due terzi degli iscritti studia scienze religiose per lavorare nel mondo della scuola come insegnanti di religione. Il rimanente terzo degli studenti studia per un interesse personale non finalizzato allo sbocco lavorativo, ma – per dirla con le parole di una studentessa – “perché non si inaridisca l’anima”, oppure per un’esigenza di approfondimento della fede sbocciata in età adulta. Alcuni fra questi studenti, approfittando della possibilità di iscriversi come uditori, seguono solo alcuni dei corsi: si tratta di un’opportunità che alcuni insegnanti – non solo di religione – hanno colto per il proprio aggiornamento. BELLUNO Una nuova sede per studiare teologia CATECHISTI A SIUSI pere che egli compì, tra cui il santuario del Sacro Cuore di Shillong. Questa esperienza sarà qualcosa di più di un semplice viaggio in quanto, insieme alla visita del vice postulatore, porrà le basi per la realizzazione di un progetto che unisca le due chiese. Insieme all’Associazione famiglie rurali e al Comune di Colle Umberto, le parrocchie di Colle e San Martino saranno impegnate nel costruire questo ponte che permetta un reale e concreto collegamento tra la terra di origine e quella di missione del sacerdote originario del borgo Pianche. Il gruppo sarà quindi formato da una delegazione di rappresentanti di parrocchie, comune e Associazione famiglie rurali. Il vice-postulatore don Barnes Lister Mawrie a San Martino di Colle Umberto presiederà la messa di sabato 28 luglio alle 19.30 nella chiesa parrocchiale in cui don Costantino venne battezzato. Gerda De Nardi n sacerdote novello, due diaconi, cinque laici della diocesi di Vittorio Veneto hanno preso parte, insieme ad altre ottantacinque persone provenienti da tutta Italia, alla Settimana di formazione per accompagnatori di adulti tenutasi a Siusi allo Sciliar. La “fragilità” è stato il tema che ha caratterizzato l’intero percorso. Tra contenuti ed esperienze, partendo dalla consapevolezza condivisa di una certa idea di fragilità, il cammino effettuato ha portato a scoprire che l’atteggiamento da assumere non è né di onnipotenza né di rinuncia, ma di responsabilità dentro la fragilità. «La cosa più bella che ci portiamo negli occhi – ha sottolineato fratel Enzo Biemmi “regista” della settimana – è l’immagine del Risorto che è tra noi per sempre con i segni della passione. Nella sua vicenda umana è stato il fragile esposto alla storia e continua a restare con noi come il vittorioso fragile». Diversi relatori si sono succeduti per portare il loro contributo, dalla professoressa Eliana Zanoletti che ha approfondito l’aspetto educativo, al teologo don Giovanni Girardi che con la professoressa Nicoletta Capozza ha allargato gli orizzonti dal punto di vista cristologico ed ecclesiologico. E ancora il patrologo don Giuseppe Laiti ha parlato delle fragilità della fede e la teologa Serena Noceti dell’abitare le fragilità ecclesiali. Che cosa possono fare concretamente quanti si pongono a fianco degli adulti per accompagnarli nella fede? «La formazione cristiana – ha affermato Biemmi – ha come primo compito l’accompagnare le persone nel vivere le loro fragilità. I cristiani hanno bisogno di incontrare il Vangelo della fragilità per sentire che nella Chiesa sono a casa loro. È necessario formare ad accogliere nella vita il cambiamento, custodendo il proprio valore. Infine l’invito a rischiare l’autenticità. Presentarci come persone nella nostra fragilità salvata. Il poco che riusciamo a fare per gli altri è quello che tiriamo fuori dalla nostra debolezza. Siamo chiamati a testimoniare il Vangelo della misericordia». (GDN) Macerata, commenta in questi termini al Sir la decisione del Giudice per le udienze preliminari di Roma, Zaira Secchi, che ha prosciolto l’anestesista Mario Riccio dall’accusa di “omicidio del consenziente”, per aver interrotto la ventilazione meccanica che teneva in vita Piergiorgio Welby. «Non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato», la formula utilizzata dal Gup. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, Spagnolo sottolinea l’importanza di «capire ciò che è stato fatto: se si è trattato di interrompere un accanimento terapeutico o, al contrario, di un atto che ha causato l’anticipazione della morte del paziente, cioè di eutanasia». Un quesito, questo, a cui «è impossibile rispondere dall’esterno, ma che al contrario trova significato solo all’interno della relazione tra medico e paziente: una relazione, quest’ultima, molto complessa e diversificata, che non può essere risolta in poche righe di una normativa giuridica o in qualche vaga indicazione procedurale». Accompagniamo la fragilità U Fratel Enzo Biemmi e L’AZiON Chiesa OGGI Domenica M Pregare... non basta! Prima settimana del Salterio S ulla pagina del Vangelo che oggi viene proposta alla nostra attenzione si potrebbe fare un corso di esercizi spirituali. I discepoli chiedono a Gesù che insegni loro a pregare e il Maestro non offre semplicemente una preghiera... ma un modo di pregare. Prima di tutto la preghiera nasce da un rapporto d’amore. “Quando pregate dite: Padre” ossia sentite Dio vicino a voi, sentitelo “intimo”. Spesso la preghiera del cristiano oggi non sa più d’amore: non si prega perché si ama, si prega semplicemente... perché si ha bisogno. Seguendo con attenzione le parole di Gesù si può capire chi sta al centro della preghiera: protagonista è Dio, non l’uomo. “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo Regno” (Lc 11, 2). Noi non preghiamo per realizzare i nostri disegni, per affermare noi stessi, ma per dare gloria a Dio: chi veramente ama cerca il bene dell’altro, non il proprio. Chi vuol bene sa affidarsi all’altro. Qui sta il senso più vero di quel “pane quotidiano” che il fedele chiede e che è bene espresso da quel “giorno per giorno” che troviamo al terzo versetto: non è semplicemente il “pane quotidiano”, quasi fosse un contratto che noi stipuliamo con Dio, bensì è il pane dato giorno per giorno. Se è dato “giorno per giorno” significa che lo devi chiedere ogni mattina, che la tua preghiera deve essere costante. Spesso vien da sorridere quando si sente qualche cristiano dire: “Io ho pregato, perché Dio non mi ascolta?”. Verrebbe spontaneo chiedere: “Quando hai pregato? Preghi giorno per giorno?”. La preghiera è come il cibo: una grande abbuffata non sazia, ma stomaca. Spesso noi crediamo di liquidare la nostra vita spirituale con “grande abbuffate” di preghiera: interminabili veglie, pellegrinaggi snervanti... Sono cose lodevoli, ma... lontane da quello che Gesù sembra chiedere: non è la quantità, bensì la costanza che determina il vero valore della preghiera. Il Signore lo esemplifica in maniera incisiva nella parabola dell’amico importuno posta a seguito del “Padre nostro” quando afferma: “vi dico che gli darà quanto ha bisogno perché l’altro insiste” o meglio, come si direbbe in greco, perché l’altro non ha timore di chiedere, non si fa riguardo nell’insistere. La conclusione che il Maestro tira è chiara: ogni persona che chiede ottiene, ogni persona che cerca, trova. Forse dovremmo rivedere un po’ il modo con cui misuriamo l’efficacia della nostra preghiera: essa giova, porta beneficio nella misura in cui è costante. Si ha invece spesso l’impressione che il modo di pregare di tanti bravi cristiani sia molto più vicino ai sacrifici pagani che allo stile del Vangelo: “ho detto la preghiera... ho fatto la novena... ho acceso la candela... ho dato l’offerta ed ora mi aspetto il risultato”. Beh, stando a quanto dice Gesù, questa non è preghiera o meglio... non è la preghiera che Lui ci ha insegnato. Don Federico De Bianchi I monti del Cadore fanno da cornice alle vacanze di Benedetto XVI. Parlano di una natura che stupisce per la sua bellezza, ma sono anche memoria di un conflitto, la Grande Guerra, le cui ferite sono ancora raccontate nei tanti monumenti, nelle lapidi, nelle trincee e nei camminamenti che portano ai luoghi delle battaglie di quel lontano 1915-1918. Forse è proprio il contrasto tra le bellezze naturali e la memoria storica, per di più alla vigilia dei 90 anni, 1 agosto 1917, della “Nota alle potenze belligeranti” di Benedetto XV, con la storica definizione della guerra “inutile strage”, che hanno portato papa Ratzinger a riproporre, all’Angelus di domenica scorsa, il grido di papa Paolo VI alle Nazioni Unite: «Mai più la guerra». Era il 4 ottobre 1965 quando, parlando al Palazzo di Vetro dell’Onu, disse: «Non gli uni contro gli altri, non più...». Natura e guerra si intrecciano nelle parole del Papa, che si sofferma a riflettere sul dramma della libertà umana nel mondo, dicendo: la bellezza della natura ci ricorda che siamo stati posti da Dio a «coltivare e custodire» il giardino PAPA BENEDETTO A LORENZAGO La guerra trasforma la terra in inferno che è la terra. Un paradiso, se gli uomini vivessero in pace con Dio e tra di loro. Invece il peccato e il maligno, cioè le divisioni, la guerra, la morte, hanno trasformato il paradiso in inferno, almeno in alcune parti del mondo. Con i suoi lutti e distruzioni, la guerra è una calamità che contrasta con il progetto di Dio. Il primo riferimento è dunque la Nota di papa Giacomo Della Chiesa che, con coraggio, definì il primo conflitto mondiale “inutile strage”. Una espressione dal valore profetico che può essere applicata «ai tanti conflitti che hanno stroncato innumerevoli vite umane». La Nota di Benedetto XV «non si limitava a condannare la guerra; essa indicava, su un piano giuridico, le vie per costruire una pace equa e duratura: la forza morale del diritto, il disarmo bilanciato e con- 13 È morto don Bruno Bressan 17ª DOMENICA TEMPO ORDINARIO GESÙ INSEGNA IL PADRE NOSTRO Domenica 29 luglio - 17ª del tempo ordinario - anno C Gen 18, 20-21. 23-32; Sal 137; Col 2, 12-14; Lc 11, 1-13 Il povero invoca e Dio lo ascolta Domenica 29 luglio 2007 trollato, l’arbitrato nelle controversie, la liber tà dei mari, il reciproco condono delle spese belliche, la restituzione dei territori occupati ed eque trattative per dirimere le questioni». Sempre il predecessore di papa Ratzinger parlò della guerra come «suicidio dell’Europa civile». E non è un caso che dopo il conflitto, nel 1920, scrisse la prima enciclica sulla pace: “Pacem Dei munus”. Occasione per denunciare la fragilità di una pace che non si fondi sulla riconciliazione. Scriveva: “Se quasi dovunque la guerra in qualche modo ebbe fine, e furono firmati alcuni patti di pace, restano tuttavia i germi di antichi rancori”. Nessuna pace ha valore “se insieme non si sopiscano gli odi e le inimicizie per mezzo di una riconciliazione basata sulla carità vicendevole”. Parole quanto mai valide anche ai giorni nostri, dove odi e divisioni alimentano conflitti e violenze: basti pensare al Medio Oriente, o a quanto è accaduto nella vicina regione dei Balcani, non troppi anni addietro. Fabio Zavattaro giornalista Raiuno ercoledì 25 luglio ci ha lasciato don Bruno Bressan, da tempo in riposo alla casa del clero “Papa Luciani” di Santa Lucia di Piave. Nato a Pieve di Soligo il 7 gennaio 1921, fu ordinato sacerdote in Cattedrale di Vittorio Veneto da monsignor Zaffonato nel 1945. Ha svolto il suo ministero come cappellano a Sacile, Moriago e Lutrano. È stato nominato parroco a Gai di Tovena nel 1953 e poi parroco di San Michele di Ramera nel 1961 dove rimase fino al 1997, quando si ritirò in casa di riposo. I suoi parrocchiani lo ricordano con affetto per le notevoli doti di comunicatore che rendevano piacevoli e interessanti le sue omelie e gli incontri di catechesi. I funerali sono celebrati venerdì nella parrocchia nativa di Pieve di Soligo alle 16.30. Nel prossimo numero offriremo un più completo profilo della sua personalità e alcune testimonianze di persone a lui vicine. LIBERATO PADRE BOSSI: “Tornerò dai miei bambini” «I n quanto prete, e quindi padre, il mio dovere è quello di tornare dai miei bambini e rimanere insieme a loro. Se i miei superiori lo permetteranno io lo farò». Sono state le prime parole pronunciate con i giornalisti da padre Giancarlo Bossi, il missionario italiano di Abbiategrasso rapito il 10 giugno scorso nel sud delle Filippine e liberato giovedì 12 luglio. «È un’esperienza che non desidero faccia nessuno, perché è molto dura. Andrei calmo nel consigliare a qualcuno di avere esperienze come la mia. D’altra parte, sto capendo pian piano che insegna tante cose. Avrò, quindi, tempo, credo, in questi mesi di riflettere su quello che veramente è accaduto – ha dichiarato padre Bossi, alla Radio Vaticana –. In questi giorni di prigionia grazie al cielo non mi sono mai scoraggiato, grazie all’esperienza di padre Benedetto, rapito e poi rilasciato, e di padre Giuseppe Pierantoni, anche lui rapito e rilasciato. Per cui, anch’io mi ero messo il cuore in pace e mi ero detto: ‘Anch’io verrò rilasciato un giorno’. Non ho mai perso la tranquillità dentro di me e di questo devo ringraziare veramente il Signore, che mi ha tenuto sereno e tranquillo di fronte a tutto quello che mi stava accadendo». Padre Bossi parteciperà all’incontro dei giovani con il Papa a Loreto. ESPERIENZA A SARMEOLA: Dal 3 all’11 settembre prossimi A zione cattolica, Centro diocesano vocazioni, Comunità vocazionale e parrocchia della Cattedrale propongono anche quest’anno esperienze di camposcuola/servizio all’Opera della Provvidenza di Sant’Antonio, a Sarmeola (Pd). La prima settimana termina il 29 luglio, la seconda si terrà dal 3 all’11 settembre. La proposta è rivolta a giovani maggiorenni e adulti. Iscrizioni presso: Ufficio diocesano di Azione cattolica, via J. Stella 8, 31029 Vittorio Veneto, telefono 0438-57835; oppure don Alessio Magoga, Seminario vescovile, telefono 0438948442, 340-8563341. FRANCESCANE DI CRISTO RE: Madre Piccinin nuova superiora L e suore francescane di Cristo Re, con Casa Madre in Venezia e presenti a Tarzo (scuola materna e casa di riposo Villa Bianca), riunite a Pralongo di Forno di Zoldo (Bl) nel mese di luglio per il 23º Capitolo generale dal tema “Va’ e ripara la mia casa... oggi”, con gioia comunicano l’avvenuta elezione a superiora generale di madre Anna Piccinin, originaria di Azzano Decimo. Sono state scelte come sue consigliere: suor Edite Onghero, brasiliana, vicaria generale; suor M. Giuseppina Merlo, suor Chiara Francesca Mistron e suor Marisa Zanchetta. Con la consapevolezza che questo momento storico è tempo di grazia, i lavori capitolari si sono svolti nell’impegno di tracciare le linee di cammino sui passi di Francesco d’Assisi per tutta la famiglia religiosa, perché la sua vita e missione siano oggi significative e feconde per l’avvento del Regno. MARTEDÌ 31 A CODOGNÈ FESTIVAL Storie di guerra e canzoni di pace I “Concerti in Altamarca” approdano a Rolle di Cison S R torie di guerra e canzoni di pace sono gli ingredienti dell’interessante menù allestito dalla commissione cultura del Comune di Codognè per martedì 31 luglio. Nel cartellone delle “Sere d’estate” al parco della Mutera avrà luogo la manifestazione letteraria-musicale “Libro a- Il parco alla Mutera sede dello spettacolo musical-letterario perto”. Raffaele e Vera Salton della libreria “Il tre- L’accompagnamento musino di Bogotà” di Vittorio Ve- cale, ad intervallare le lettuneto si produrranno in una re, è curato dal gruppo Proserie di letture di estratti da getto A (Fabio De Giusti a opere letterarie inerenti il te- voce e chitarra, Yannick Da ma della guerra. Si tratta di Re alle percussioni, Giovanuna scelta di punti di vista ni Piovesana a chitarra e sax differenti sulla tematica bel- e Mattia Tomasi al basso) lica espunti dai romanzi che eseguirà le canzoni pa“L’armata dei fiumi perduti” cifiste “La lunga notte” (Cidi Carlo Sgorlon e “Il ser- sco), “Brothers in arms” gente della neve” di Mario (Dire Straits), “Il vigliacco” Rigoni Stern, ambientati nel- (Mercanti di liquore), “Dela seconda guerra mondia- vils and dust” (Bruce le, “Il bambino col fucile” di Springsteen), “Sunday Antonio Ferrara sui bambi- bloody sunday” (U2), “For ni-soldato dell’Africa, “Il sen- what is worth” (Stephen Stiltiero dei nidi di ragno” di I- ls) e “Libri di sangue” talo Calvino sulla Resisten- (Frankie Hi’NRG). L’appunza, “Il campo della madre” tamento è alle 21.15. In caso del kirghiso Cinghiz Ajtma- di maltempo la manifestatov e “Lettere contro la guer- zione avrà luogo alle ex ra”, raccolta di corrispon- scuole elementari Ancilotto. denze di Tiziano Terzani. Giacinto Bevilacqua iprendono gli appuntamenti con il Festival internazionale “Concerti in Altamarca 2007”. La rassegna di musica da camera, organizzata dall’associazione culturale Quadrivium, propone il prossimo appuntamento per sabato 28. Alle 20.45 all’ex eremo cistercense (Foresteria Duca di Dolle) a Rolle di Cison di Valmarino si esibirà in concerto di archi il Quartetto Archimede. La serata verterà sul tema “Divertimenti, trascrizioni e giochi di prestigio”. L’ingresso al concerto costa 10 euro intero, 7 ridotto per under 25 anni, 2 ridotto per studenti dell’Istituto musicale “Michelangeli” di Conegliano e degli istituti musicali dei comuni che ospitano il festival. Il prossimo appuntamento con i “Concerti in Altamarca” prima della pausa agostana avrà luogo domenica 12 agosto a Villa dei Cedri a Valdobbiadene in occasione della manifestazione “Calici di vini”. A settembre la rassegna si concluderà con quattro concerti nell’antico refettorio dell’abbazia di Follina. POESIA: A Franzin il Premio San Pellegrino TEATRI: Gli spettacoli della settimana D opo il Castello, il Miramare Città di Rimini e il Verdurin, il Premio San Pellegrino Terme. Ha fatto il pieno di riconoscimenti il poeta mottense Fabio Franzin, premiato stavolta per la raccolta “Mus.cio e roe” (edizioni Le voci della luna). La prestigiosa giuria del festival nazionale di poesia della città bergamasca, presieduta da Franco Loi, era composta da Milo de Angelis, Davide Rondoni, Elio Pecora e Paola Loreto. Tra i finalisti, oltre a Franzin, c’erano anche la romana Antonella Anedda e il friulano Pierluigi Cappello, autori rispettivamente di “Dal balcone del corpo” (Mondadori) e di “Assetto di volo” (Crocetti). I giurati, rilevata l’alta qualità dei testi poetici finalisti, hanno deciso di dichiarare vincitori ex aequo i tre autori arrivati alla finale. Un altro prestigioso riconoscimento per Fabio Franzin, che sempre di più si sta affermando come uno dei più significativi autori contemporanei. Carlo Sala LAGO FILM FEST: Sabato il clou del festival G ran finale per il Lago Film Fest, che quest’anno è ancora più in simbiosi con il paese che lo ospita. Merito dei dieci artisti, non solo italiani, che da lunedì 16 vivono e operano in paese; merito delle sei sedi in cui si svolgono le proiezioni: oltre al “campo centrale” della spiaggia sul lago, ci sono cortile Enzo, dove per tutta la settimana si sono ammirati cortometraggi per bambini; cortile Luigino, dedicato alla fiction; e poi vicolo Sasso per i documentari e vicolo Carlettin per i prodotti di animazione. Divisione che sarà rispettata anche venerdì 27, con in riva al lago la proiezione di corti in concorso, tra cui quello del coneglianese Daniele Carrer, e alla Crosera la possibilità di guardare i video degli artisti che hanno operato a Lago. Sabato 28 il gran finale: alle 21 in spiaggia le premiazioni, a seguire la proiezione dei video vincitori; dalle 22 proiezioni nei cortili. D’accompagnamento, concerti della Chill Out Family e della Barbariga Funky Band. CHIARANO Venerdì 27, alle 21.15 nel parco di villa Zeno, spettacolo “La casa nova” di Carlo Goldoni rappresentato dalla compagnia Belteatro. Ingresso: intero 6 euro, ridotto 3. FOLLINA Martedì 31, alle 21 alla corte interna del complesso ex Milani, è di scena “Cinque in un baccello”, con la compagnia La corte dei miracoli tratto dalle fiabe di Andersen. PIEVE DI SOLIGO Mercoledì 1 agosto, alle 21 al parco Vela (in caso di pioggia all’auditorium Battistella Moccia), la compagnia L’aprisogni interpreta lo spettacolo di burattini “Il castello di Tremalaterra”. MOTTA DI LIVENZA Giovedì 2, alle 21 in piazza Luzzatti (in caso di maltempo al patronato Don Bosco), Gli Alcuni allestiscono la pièce “Il folletto del Bosco di Mezzo”. Ingresso libero. Domenica 29 iniziano le visite guidate alle chiesette della Valbelluna grazie al Comune di Mel e La Fenice D opo la positiva esperienza dello scorso anno, verrà riproposta a partire da domenica 29 l’iniziativa delle visite guidate alle chiesette frazionali della Sinistra Piave della Valbelluna. L’iniziativa è del Comune di Mel in collaborazione con l’associazione culturale La Fenice e con il patrocinio dei Comuni di Lentiai, Trichiana, Limana e Belluno, la Comunità Montana Valbelluna e BellunoPonte nelle Alpi e le diocesi di Belluno-Feltre e Vittorio Veneto. Lo scopo di questa iniziativa, che quest’anno vede coinvolti una pluralità di soggetti, come ci racconta Fabio Barp vice-sindaco di Mel, «è quella di aprire ai visitatori nelle ultime domeniche dei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre questi piccoli scrigni d’arte, di fede e di civiltà, con l’obiettivo di far crescere il turismo culturale nella nostra zona, evidenziando così anche gli aspetti e i valori storico-artistici di zone spesso considerate solo da un punto di vista naturalistico. Lo scorso anno le chiese visitabili furono quattro, limitate al solo territorio comunale di Mel. Con questa nuova programmazione siamo riusciti ad organizzare un circuito che comprende la visita di ben 15 chiesette, alcune restaurate recentemente come quella di San Teonisto di Farra di Mel, situate nei territori frazionali dei quattro comuni della Sinistra Piave e del comune di Belluno». Il percorso va dalla chiesa di San Bartolomeo di Villapiana di Lentiai (al cui interno è conservata una crocifissione del Santo del 1540 di Marco da Mel) fino a Sossai nel Comune di Belluno. Ad accogliere i visitatori ci saranno delle guide volontarie opportunamente preparate, che forniranno tutte le informazioni necessarie. «A questo scopo abbiamo anche stampato una miniguida, con informazioni, una cartina del percorso e la riproduzione fotografica a colori degli affreschi contenuti nelle chiesette, curata dalla storica dell’arte Tiziana Conte» prosegue Barp. «Questo itinerario è di straordinaria importanza – sottolinea la Conte – perché attraversa alcune tra le pagine più significative della storia dell’arte bellunese con particolare riferimento agli affreschi realizzati tra l’inizio del Quattrocento e la fine del Seicento che hanno visto impegnati alcuni tra i più significativi artisti dell’epoca che dipinsero in questa zona, come i fratelli Marco e Giovanni da Mel, che lavorarono in molte chiesette della Sinistra Piave ma non solo; lo Schiavone e il Marescalchi che hanno lasciato la loro preziosa testimonianza nella chiesa dell’Addolorata di Mel o Paris Bordone con il ciclo pittorico nella chiesetta di Pialdier di Trichiana. L’itinerario propone una concentrazione unica di chiese affrescate in un solo territorio, alcune delle quali restaurate di recente come la chiesa di San Teonisto di Farra di Mel, che difficilmente ritroviamo in altre realtà dove, purtroppo, per varie circostanze sono andate perdute. Al visitatore per la prima verrà data la possibilità di vedere anche i frammenti di affresco della metà del Quattrocento del Maestro del Follo, contenuti nell’antichissima chiesetta di San Donato, la quale necessita di un urgente restauro, che sorge nei pressi del Castello di Zumelle». Le numerose chiesette che sorgono sul nostro territorio, sono sì un patrimonio storico importante ma un’altrettanta importante testimonianza della religiosità delle popolazioni della Sinistra Piave. «Mi piace sottolineare, che in alcune frazioni si sono attivati dei comitati per il mantenimento e il restauro di queste antiche chiesette – sottolinea Barp –. Questo è un segno di maturità di una comunità che è attaccata alle proprie testimonianze storiche del passato. Devo inoltre dire che nel proporre questa iniziativa abbiamo trovato molta disponibilità sia da parte dei parroci ad aprirci le chiese, che delle diverse amministrazioni coinvolte. In cantiere abbiamo anche un ambizioso progetto che ha come obiettivo quello di valorizzare tutto il patrimonio artistico della Sinistra Piave. Al momento si è creato un gruppo di lavoro di 15 persone, tutte con una specifica preparazione in materia e provenienti dai quattro comuni. Chi vuole aderire portando la propria competenza e nuove idee è invitato». Le visite alle chiese della Valbelluna, gratuite dalle 14.30 alle 18.30, si terranno le domeniche 29 luglio, 26 agosto, 30 settembre e 28 ottobre. Informazioni all’ufficio turistico allo 0437-540321 o in municipio allo 0437544216. Sergio Cugnach Domenica 29 luglio 2007 DA VALMARENO ERA FINITO A CRESPANO D VIA AI “CONCERTI IN VILLA” È giunta alla 14ª edizione la rassegna musicale “Concerti in villa” organizzata all’aperto dal Comune e dalla Biblioteca civica di Trichiana. Si parte venerdì 27 alle 21 con il concerto “New York New York” tenuto in villa Rosato a Pialdier dall’orchestra ParmaBrass che offrirà un viaggio all’interno del mondo del musical americano. Il secondo appuntamento è per venerdì 3 agosto. Alle 21, nel parco di villa Piloni a Casteldardo, il tenore Stefano Emmi e la mezzosoprano Maria Grazia Feltri, accompagnati al pianoforte da Carlo De Battista, eseguiranno le più famose arie d’opera. Il terzo e ultimo concerto avrà luogo venerdì 10 agosto a villa Girlesio a Sant’ Antonio Tortal. Protagonista sul palco Mr Lucky e la Sen-Sa-Shun Band che proporranno il loro repertorio blues. L’ingresso a tutti i concerti è gratuito. In caso di maltempo la rassegna “Concerti in villa” si trasferirà nella sala San Felice di Trichiana (27 luglio e 3 agosto) e nella sala parrocchiale di Sant’Antonio Tortal (10 agosto). VENEZIA Apre sabato 28 a Palazzo Ducale la mostra “Venezia e l’Islam. 8281797”. L’esposizione rimarrà aperta fino al 25 novembre. AURONZO Apre sabato 28 alla sala esposizioni di via Unione la mostra di pittura di Livio Bisa. Orario (fino al 26 agosto): 9-12, 15-20. CAMPOMOLINO Chiude domenica 29 a villa Altan la mostra di Giani Sartor “Tuonando lentamente”. Orario: venerdì 14.3018.30 e 21-23, sabato 21-23, domenica 1723. POSSAGNO Si inaugura sabato 28, alle 18 al Museo gipsoteca canoviana, la mostra “Il principe Henryk Lubomirski come Amore”. Orario: martedì-domenica 9-19 (chiusura biglietteria alle 18). Biglietti: in- IN PIAZZA A VITTORIO VENETO di Razgrad, Ritrovato un antico Orchestra poi la “Boheme” registro di matrimoni V a alcuni anni ormai non si avevano più notizie dell’antico registro dei matrimoni celebrati a Valmareno fra il 1639 e il 1675. Come tanti registri e documenti di questa e altre parrocchie, sembrava scomparso per sempre; soltanto una cronaca parrocchiale di inizio secolo scorso ne ricordava l’esistenza. In realtà da qualche tempo si è scoperto che qualche decennio fa il registro era stato consultato per ricerche genealogiche, finendo poi, inspiegabilmente, presso uno studioso di Crespano. Alla MOSTRE 15 morte del ricercatore gli eredi avevano donato il documento alla parrocchia di San Marco e Pancrazio a Crespano, dove è rimasto conservato per oltre un decennio senza che nessuno ne conoscesse la reale provenienza. Un caso fortuito ne ha permesso il ritrovamento e nel mese di aprile il parroco don Francesco Mascotto lo ha potuto riconsegnare alla comunità di Valmareno, tramite l’archivista diocesana Francesca Girardi. Il prezioso documento, che va a colmare una notevole lacuna, è stato subito posto in cassaforte assieme agli altri registri anagrafici: anche le serie degli atti di battesimo e di morte datano dalla prima metà del Seicento. Tutte le antiche carte della par- PIEVE DI S.: Veneto Jazz P er “Veneto Jazz Festival” venerdì 27, alle 21.30 a Pieve di Soligo, si terrà il concerto dell’Antonio Zambrini Quartet composto da Antonio Zambrini (piano), Franco Beccalossi (fisarmonica), Tito Mangialajo (contrabbasso), Ferdinando Faraò (batteria). L’appuntamento è presso piazza Caduti nei lager. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà all’auditorium Battistella-Moccia. L’ingresso è libero. rocchia, comprese alcune pergamene cinquecentesche, saranno presto messe a disposizione degli interessati. Il parroco, don Fulvio Silotto, si è adoperato per adibire un locale idoneo, mentre Francesca Girardi e lo studioso Antonio Gallon sono da tempo impegnati nel riordino dei documenti e ne stanno realizzando un accurato inventario, strumento primo di conser vazione e valorizzazione di questi beni culturali. Resta solo il desiderio che altri ritrovamenti contribuiscano ad accrescere la memoria storica, patrimonio di tutti. FREGONA Chiude lunedì 30 all’Osteria della Boschera la mostra di acquerelli di Luigi Cillo. VICENZA Fino all’11 agosto al palazzo vescovile è aperta la mostra “L’Antico Testamento di Raffaello nelle incisioni di Nicolas Chapron (1649)”. Orario: martedì-venerdì 10-12.30 e 15-19, sabato-domenica 10-12.30 e 14.30-19. VICENZA Fino al 19 agosto alle gallerie di palazzo Leoni Montanari è aperta la Razgrad, con programma da Rossini e Verdi a Strauss e Morricone. A organizzare la prima opera vittoriese sono l’Ascom e l’associazione Victor. I biglietti si comprano agli Iat (uffici turistici) della provincia di Treviso, cioè capoluogo, Asolo, Castelfranco, Conegliano, Oderzo, Valdobbiadene e Vittorio Veneto. I prezzi: 36, 29 e 19 euro per la “Boheme”; 25, 19 e 14 euro per la Filarmonica. Allo Iat di Vittorio Veneto è anche possibile comprare un abbonamento per le due serate, costa 30 o 43 o 55 a seconda del settore. Per informazioni chiamare Marzio Gava al 3473683654. (TB) Katia Pellegrino sarà “Mimì” TRE GRANDI INCISORI A CAVALESE A Cavalese, al Centro d’arte contemporanea della suggestiva località trentina, entra in scena l’espressione incisoria dei grandi maestri spagnoli del Novecento. Manufatti e lavori artistici d’eccezione, eseguiti da una triade favolosa di pittori, quali Salvador Dalì, Joan Mirò e Pablo Picasso. La mostra si muove intorno al filone tematico delle opere teatrali e letterarie di tero 7 euro, ridotto 4. VERONA Chiude domenica 29 al palazzo della Ragione la mostra “Il settimo splendore. La modernità della malinconia” con opere di Botticelli, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Canova, De Chirico, Carrà, Michelangelo, Modigliani. ittorio Veneto, che si fregia del titolo di “Città della musica” e ha tre centri con altrettante piazze monumentali, ha fatto una scelta logica e sfruttato un’opportunità palese: ha organizzato, cioè, l’opera in piazza. Con le minuscole, perché le maiuscole sono quelle della storica iniziativa di Oderzo. Ma quella di Vittorio è decisamente simile. Riuscirà a consolidare un simile successo di pubblico e di critica? Una prima risposta si avrà dall’esordio. Sabato 28, alle 21.15, piazza Giovanni Paolo I, palco davanti alla fontana monumentale: arriva la “Boheme” di Giacomo Puccini con musiche di Iko International Orchestra e Iko Chorus e, poi, nei ruoli dei protagonisti Katia Pellegrino (Mimì), Rosa Anna Peraino (Musetta), Simone Del Savio (Marcello), Giuseppe Pizzicato (Shaunard), Alessandro Spina (Colline) e Alessandro Dinev (Parpignol). Antipasto dell’opera, venerdì 27, stesso luogo e stessa ora, il concerto dei bulgari dell’Orchestra Filarmonica di maggior fama, accompagnandoci lungo l’originale riscoperta di tre preziose e inedite serie d’incisioni realizzate dagli artisti al culmine della loro carriera negli anni Sessanta. Dalle 12 incisioni di Pablo Picasso, eloquenti e forti, ispirate alle farse teatrali del belga Fernand Crommenlynck, si passa alle 13 litografie, vere e proprie esplosioni cromatiche, di Joan Mirò, per finire con l’estro catalano di Salvador Dalì e le sue guna. L’estetica dell’acqua nella pittura del ’900”. Orario: martedì-venerdì 16-19, sabato-domenica 10-12 e mostra “Raffigurare il tempo. Le icone dei mesi nella tradizione russa”. Orario: martedì-domenica 10-18. PORTOBUFFOLÈ Fino al 26 agosto a Casa Gaia da Camino è aperta la mostra di strumenti musicali d’epoca dal Medioevo al Barocco. Orario: martedì-venerdì 9-12 e 14-18, sabato e festivi 10-12.30 e 15-19. PIAVON Fino al 2 settembre è aperta a Ca’ Lozzio la mostra personale di Annamaria Gelmi. Orari (fino al 2 settembre): mercoledì-domenica 10-12 e 15-24. SANT’ANNA DI BOCCAFOSSA Fino al 2 settembre nell’ex scuola elementare è aperta la mostra “Tra mare e la- 21 produzioni grafiche, a punta secca, quale omaggio fuori dai canoni alla trama narrativa del “Tristano e Isotta”. “Capolavori dell’incisione dalla collezione Poletti”, fino al 26 agosto, Centro d’arte contemporanea di Cavalese (Tn); orari: martedìdomenica 16-20; informazioni: telefono 0462235416; ingresso libero; sito web www.artecavalese.it. Elena Pilato glietto (mostra e museo): intero 10 euro, cumulativo (mostra, musei e Cappella degli Scrovegni) 12, ridotto 8, ridotto speciale 5. 16-19. ALTRI APPUNTAMENTI ILLEGIO Fino al 30 settembre alla casa delle esposizioni è aperta la mostra “Apocalisse. L’ultima rivelazione” con cento capolavori. Orario: martedì-domenica 10-19. Ingresso: intero 7 euro, ridotto (anche per religiosi e gruppi parrocchiali) 4,5, scolaresche 3. VENEZIA Fino al 7 ottobre a palazzo Fortuny è aperta la mostra “Artempo”. Per informazioni: www.museiciviciveneziani.it, www.artempo.eu. PADOVA Fino al 4 novembre ai Musei civici agli Eremitani è aperta la mostra “Fulvio Pendini (1907-1975). I volti di Padova”. Orario: martedì-domenica 9-19. Bi- FARRA DI SOLIGO Sabato 28, alle 20.45 in località Credazzo, avrà luogo la nona edizione della rassegna “Concerto fra torri e stelle” con il Coro San Lorenzo di Farra di Soligo e il Coro del Duomo Città di Montebelluna. L’ingresso è gratuito. Il concerto si svolgerà all’aperto, in caso di maltempo si terrà nelle adiacenti barchesse. FARRA DI SOLIGO Giovedì 2 agosto, alle 21 nel giardino di Casa Enam, la seconda edizione di “Parole e musica” avrà come ospite il cantautore trevigiano Leo Miglioranza. L’ingresso è libero. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà nel salone di Casa Enam. 16 e L’AZiON Domenica 29 luglio 2007 COL MUSICAL “SISTER ACT” Tutti un po’... suore a Bocca City ILARIA FURLAN CI RACCONTA DUE SETTIMANE DI AMICIZIA AL TURRONI PER 130 BAMBINI E 60 ANIMATORI “Mitiko grest” a Oderzo A nche quest’anno il patronato Turroni di Oderzo dal 2 al 14 luglio ha organizzato il grest. Sono state due settimane durante le quali 130 bambini e sessanta animatori e alcuni adulti hanno avuto l’opportunità di conoscersi e far nascere nuove amicizie tra divertenti giochi ed interessanti laboratori. Tuttavia il grest non si è formato solo in questi giorni ma è il frutto di una lunga preparazione. Nei mesi precedenti ci siamo infatti riuniti più volte per organizzare la storia, che ha guidato il grest nelle due settimane e per la preparazione dei laboratori. E prima ancora di questo appuntamento estivo si è tenuto il grest invernale, dove è stata introdotta la storia del “Mitiko grest”, con le avventure di tre ragazzi che attraverso le scenette hanno incantato tutti i bambini. I laboratori che impegnavano i bambini ogni giorno per circa un’ora, seguiti da adulti, sono stati molto interessanti per sti- SUL SITO RISORSE UTILI I l grest di Oderzo è anche su internet. La voce “Attività” di www.parrocchia-oderzo.org , infatti, è tutta dedicata al “Mitiko Grest”. Ma non interessa solo agli opitergini. Si possono infatti scaricare i materiali usati per la formazione degli animatori: da “chi è l’animatore”, a come condurre bans e giochi. Utile! A nche quest’anno il grest di Bocca di Strada è arrivato alla fine. Sono state tre settimane intense, ogni giorno dalle 15 alle 19, con 60 bambini che si sono divertiti assieme a 21 giovani animatori. La giornata iniziava con i bans, seguiti poi dai lavoretti: cornici con il patchwork, braccialetti con le perline, lavoretti di pasta e sale, tegole dipinte a mano, sassi pitturati con le tempere e quadri di pirografo. Una novità degli ultimi anni sono stati i laboratori, in cui i bambini hanno scritto un giornalino che ha illustrato le attività svolte, e il teatro nel quale i bambini hanno preparato un musical ispirato al film “Sister act”, tema di quest’anno. Sono stati i bambini a realizzare i costumi di scena e anche le scenografie. Dopo la ricreazione i bambini potevano scegliere di andare al parco per giocare a calcio o ad altri gio- chi, oppure preparare i balletti per l’ultima sera. La prima gita è stata giovedì 28 giugno: a Plavilandia, un grande parco acquatico a Falzè di Piave. Il 5 luglio invece siamo andati a Gardaland. Un pomeriggio una volontaria della Protezione civile è venuta a parlarci di primo soccorso, spiegandoci i vari macchinari di un’ambulanza. Martedì 10 luglio i bambini si sono dilettati nell’arte culinaria per preparare la cena per i loro genitori, parenti e amici. Dopo la cena abbiamo giocato alla tombola. Quella stessa settimana c’è stata anche una gavettonata al parco di Bolda: ci siamo divertiti moltissimo! Infine, domenica 15 è arrivato il giorno della serata finale. Prima abbiamo partecipato alla messa, animandone i canti. Poi i bambini hanno recitato, ballando e cantando davanti a parenti e amici nel ruolo di suore. (CS) Una volontaria della Protezione civile spiega il primo soccorso ai grestini molare la loro manualità. Tra quelli proposti ricordiamo: la costruzione del trimarano (il mezzo che ha accompagnato i tre ragazzini protagonisti nel loro viaggio), della lavagnetta, delle stelline con la lana e i fiori, del tamburello e tamburo per i più piccoli, e ancora il pirografo per i più grandi e la cucina che ha gentilmente offerto ogni giorno la merenda per tutti i bambini. Durante il grest i bambini hanno partecipato a due gite: una ad Aqualandia e un’altra in Cansiglio; entrambe si sono svolte senza problemi e i bambini hanno dato sfogo alle loro energie ritornando a casa stanchi ma sempre allegri. L’ultimo giorno i bambini hanno potuto portare a casa i propri lavoretti e assistere alla scenetta conclusiva. La messa, celebrata da don Roberto, ha infine unito bambini e genitori nell’ultimo giorno del grest per ringraziare il Signore delle due belle settimane passate insieme. Ilaria Furlan ran finale per i grest dell’unità pastorale di Ceggia, Fossà e Grassaga: la serata-evento è fissata per domenica 29 alle 21. Sarà la prima volta che le tre parrocchie concludono assieme i grest. Le due settimane di attività, iniziate il 15 luglio, hanno del resto seguito un percorso comune, all’insegna del tema “Alla ricerca del talismano perduto”. I pezzi del talismano da ricomporre, perchè si potesse sconfiggere, uniti, il male, erano tre. Guarda caso, tre come le parrocchie dell’unità pastorale... riggio con giochi e canti». Per il prossimo anno, avete già qualche programma? «Ci piacerebbe aumentare il numero degli iscritti e per questo stiamo pensando di spostare il grest al mattino, per andare incontro alle esigenze di molti genitori. Ci saranno anche altre novità, che prepareremo con il nuovo parroco don Claudio Carniel. Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che CEGGIA - FOSSÀ - GRASSAGA: serata finale del grest G LA COORDINATRICE ARIANNA ZAMBON FA IL BILANCIO DEL GREST DI SAN FIOR DI SOPRA “Bravi, animatori!” S i è concluso venerdì scorso il viaggio nel sottosuolo dei 60 ragazzi iscritti al grest proposto dalla parrocchia di San Fior di Sopra. Sottosuolo? L’avrete già capito, il tema di quest’anno era “Tutti giù per terra!”. Che ha impegnato animatori e volontari per quasi tutto il mese, da lunedì 2 fino a venerdì 20, quando l’avventura si è conclusa con la rappresentazione teatrale organizzata dai ragazzi. Abbiamo tracciato un bilancio dell’edizione 2007 con Arianna Zambon, coordinatrice del grest. Com’è stata l’esperienza con i ragazzi? «C’è stato un grande lavoro da parte di tutti, soprattutto i 14 animatori. Il grest era pomeridiano dalle 15 alle 18.30, ma per loro ha significato impegnare anche molte mattinate. Sono state tre settimane a tempo pieno, ed è nato un bel gruppo». Quali sono stati i momenti più emozionanti? «La giornata con i ra- gazzi di Castello Roganzuolo per l’incontro di unità pastorale e la gita in Cansiglio». Oltre ai laboratori, quali attività avete seguito? «La preparazione dello spettacolo finale, con canto, teatro e balletti con la collaborazione di alcune ragazze appassionate alla ginnastica artistica. Inoltre una “novità” di quest’anno è stata la visita al vicino pensionato delle suore del Santo Volto: i ragazzi hanno animato il pome- ci hanno aiutato nell’organizzazione dei laboratori e a don Francesco: è stato bello vedere tutti i ragazzi con le magliette azzurre del grest che ci ha regalato». Erica Bet e L’AZiON GrandEstate Incontro mondiale per i 100 anni dello scoutismo Dieci diocesani al Jamboree D al 28 luglio al 6 agosto si terrà a Highlands Park, nella periferia di Londra, il Jamboree del Centenario. L’evento, che si ripete ogni due anni in un posto diverso del mondo, consiste in un incontro internazionale di scout che si ritrovano e vivono insieme alcuni momenti di cerimonia e di gioco. Ma quest’anno il Jamboree, il cui nome richiama l’idea di “marmellata di popoli”, acquista un sapore tutto particolare perché si svolge nei pressi dell’isola in cui Robert Baden Powell visse, esattamente 100 anni fa, il suo primo campo scout. La vicinanza relativa dall’Italia e l’importanza del momento di celebrazione hanno fatto sì che il contingente italiano sia più numeroso di sempre: quasi 1900 tra guide, esploratori, novizi, rover, scolte e capi divisi in più di 50 unità di formazione, senza contare l’Ist (International service team) co- stituito SCOUT DIOCESANI AL JAMBOREE dai più nome gruppo grandi e Davide Favarato Ceggia dai capi Nicola Perencin Conegliano impeFrancesco Feltrin Oderzo gnati Laura Fornasier Oderzo nell’orSacile ganizza- Marta Cappuzzo Simone Santin San Michele zione. Torre di Mosto Dalla Silvia Ramon Giovanni Fantuzzi Torre di Mosto nostra zona Francesca De Bin Vittorio Veneto scout di Alessio Nadal Vittorio Veneto Vittorio Veneto partiranno 8 ragazzi di 5 scienza, della cultura, delgruppi diversi (vedi tabel- la musica. la). Ogni reparto di forUn Jamboree è un emazione presente, che ha vento su scala grandissivissuto già prima del Jam- ma: se non lo si prova, non boree momenti di incon- lo si riuscirebbe a raccontro, finalizzati soprattutto tare. Chilometriche le dialla conoscenza e alla con- stanze da un luogo all’aldivisione delle motivazio- tro, impressionante il colni, curerà un’“impresa” (u- po d’occhio degli scout no spettacolo, una realiz- nelle rispettive uniformi zazione pratica…) da pre- che rinnovano la Promessentare al Jamboree, le- sa o assistono alle varie cegata al personaggio che dà rimonie di apertura e chiuil nome al proprio gruppo: sura, straordinaria l’intesa ossia una personalità che che va oltre le difficoltà conegli ultimi cento anni si è municative. rivelata un pioniere in Se il Jamboree del Cile qualsiasi ambito della del 2003 è stato all’insegna ESTATE NEI BALCANI CON LA CARITAS Pistull, Pacram, Presnace: l’importante è condividere Alcuni dei volontari in partenza per l’esperienza in Albania A l via anche la GrandEstate della Caritas diocesana: due proposte di volontariato nei Balcani che hanno per denominatore comune la condivisione: condividere l’esperienza con altri giovani, ma soprattutto condividere la vita quotidiana con altri giovani, in Albania e in Bosnia Erzegovina. “Il Piccolo Principe” a Pistull e Pacram Partono sabato 28 alle 22 i volontari che condivideranno fino al 12 agosto la vita quotidiana delle comunità di Pistull e Paqram, in Albania, con cui c’è un’amicizia ormai consolidata. E infatti dei 14 che partono dall’Italia, 11 sono già stati nei due paesi albanesi gli anni scorsi: da don Benito Introvigne ai nove scout opitergini che l’anno scorso qui fecero il loro campo scout, e ora tornano come volontari semplici. Il gruppo è giovanissimo: dai 16 anni dei più giovani ai 21 della serravallese Eleonora Segat, decana d’Albania (per ta- cere, ovviamente, del giovane in spirito don Benito). Tema dell’esperienza sarà la storia del “Piccolo Principe”. I vittoriesi si divideranno in due gruppi, uno a Pistull e uno a Pacram, e con i ragazzi prepareranno scenette tratte dalla narrazione di Saint Exupery, con tanto di musiche e abiti di scena e scenografie. Poi uniranno i contributi di Pistull e Pacram per formare un unico spettacolo teatrale a cui inviteranno entrambe le del calore latino, degli “hola” regalati a tutti, della musica, della festa, ma anche dei ritardi nello spirito del... mañana (tutto rimandato a… domani!) e quello della Thailandia del 2005 è stato quello della solennità delle cerimonie, della rigidità delle uniformi, di uno scoutismo impartito a scuola come forma di educazione, dei saluti (sawwadi) con inchino, quello dell’Inghilterra dovrebbe essere il Jamboree della multietnicità in una città multietnica per eccellenza quale è Londra, ma anche del ricordo del fondatore e della memoria. Momento clou di questo evento sarà la cerimonia dell’Alba del Centenario tra il 31 luglio e l’1 agosto in cui verrà rinnovata la Promessa (come avverrà contemporaneamente anche in tutti i gruppi scout del mondo) e il Food Festival, in cui ogni Stato si presenterà attraverso i suoi sapori e i suoi suoni. «La sfida educativa più grande – dice Alessandra Miner vini, caposcout di Molfetta e capocontingente pugliese –, è il ritorno: l’esperienza è talmente forte in termini di incontro con tante culture e di responsabilizzazione di questi giovani ambasciatori che l’ordinario non basta più». Gaetano de Biase comunità. L’obbiettivo è sempre quello di far superare le divisioni esistenti tra i due paesi. «In più – aggiunge Segat – prevediamo delle serate nelle quali noi italiani e i giovani albanesi ci ritroveremo a leggere la parola di Gesù e l’attualizzeremo nel nostro tempo e ambiente. È una novità... e speriamo di riuscirci». Il centro del campo resta comunque l’esperienza di condivisione: «Sappiamo già che la maggior parte del tempo lo passeremo all’interno della case dei ragazzi per passare di tempo “semplice” e “quotidiano” con loro e per assaporare un po’ di vita albanese». A scuola di pace in Bosnia Erzegovina Nuova è invece l’esperienza in programma dal 17 al 28 agosto. La “Scuola di pace” che si terrà a Presnace, a poca distanza da Banja Luka, nella zona a maggioranza serba e ortodossa della Bosnia Erzegovina. È organizzata dalla Caritas diocesana di Vittorio Veneto in collaborazione con l’omologa di Banja Luka, la Caritas Bosnia Erzegovina e la Caritas italiana, il cui responsabile per la B-E è il ciliense Daniele Bombardi. I partecipanti sono un gruppo di giovani della no- Domenica 29 luglio 2007 17 LABORATORIO AL GREST Katia t’insegna la lana cardata I nfinite sono le attività e tecniche che si prestano a diventare laboratori per i grest. Quasi infinite, quelle che ogni anno Katia Manighetti (della ditta Manighetti che collabora al nostro concorso “Guarda che estate”) scopre, inventa, collauda e propone a corsi animatori, a parrocchie, a grestisti che approdano al magazzino Manighetti. A lei ci siamo rivolti con la richiesta di una proposta originale. A cui animatori e mamme non hanno ancora pensato. E che in futuro sarà più diffuso e apprezzato. Mumble mumble mumble... e Katia ha sfoderato il laboratorio che già i grest di Oderzo e Collalto hanno messo in programma, e che a suo giudizio ben si presterebbe anche per i “grest invernali” che stanno prendendo piede. Signore e signori, la lana cardata. I risultati sono quelli che vedete nella foto: bambole, animaletti, roselline, e tutto quello che la fantasia detta. Ma come fare? Dunque. Comprate, ad esempio da Manighetti, della lana grezza. (Fatto?). Stendetela sopra un blocchetto di gommapiuma, delle dimensioni di un libro per intendersi. (Fatto?). Prendete un ago speciale per infeltrire e cominciate a colpire la lana, come per martellare un chiodo. Ago, ago, ago, ago! (Fatto?) Ecco: avete preparato dei pezzi di lana cardata. Per collegarli assieme sarà ancora sufficiente avvicinarli gli uni agli altri e darci d’ago. Un po’ di abilità di mano, e questi pezzi prenderanno la forma che vorrai. Li arrotoli un po’, e puoi fare la testa. Li sagomi e puoi fare stra diocesi e con loro un gruppo di giovani bosniaci. In italiano, inglese e serbo-croato condivideranno giornate composte di formazione sul tema della pace (alla mattina), lavoro manuale o aiuto a persone in difficoltà (al pomeriggio) e momenti di festa e soprattutto di dialogo (alla sera). «La conoscenza reciproca – scrive Bombardi nella presentazione della Scuola – può infatti consentire ai ragazzi italiani di toccare con mano la complicata situazione di queste zone, di capire a fondo il significato vero della costruzione della pace e di attivarsi in prima persona per promuoverla; mentre ai ragazzi bosniaci questa proposta consente di rompere la “solitudine” in cui vivono, di conoscere realtà diverse dalle loro, e di avere qualche spunto e appoggio da parte dei loro coetanei italiani nel promuovere attività che aiutino le fasce più deboli della popolazione locale». Tommaso Bisagno Daniele Bombardi Katia Manighetti mostra la sua creazione il corpo. Ed è pronta la bambola che vedi in mano a Katia nella foto. Per rendere più facile il lavoro – in realtà l’unica difficoltà per i bambini è evitare di pungersi con l’ago – è possibile anche comprare delle sagome di polistirolo, ad esempio di una papera. Appoggi la lana grezza sul polistirolo, avvii il lavoro con l’ago speciale, e la lana cardata già aderisce alla sagoma. (TB) e L’AZiON TELE comando IL TELEVISORE (ORMAI IN OGNI CASA CE N’È PIÙ DI UNO) DETTA LE REGOLE DELLA CONVIVENZA, DAI PASTI AL TEMPO LIBERO Un invadente apparecchio O rmai è un dato stranoto, che ritorna ad ogni indagine sugli usi e costumi degli italiani (anche di recente): nella maggior parte delle case italiane è presente più di un televisore. È un segno dei tempi, uno dei primi segni del processo di ipertecnologizzazione delle nostre case. Ci si può anche divertire a rilevare situazione curiose: come quelle in cui il numero di apparecchi televisivi supera il numero dei componenti il nucleo familiare. O, all’opposto, quelle in cui il televisore viene dichiarato come assente: ricordo che una decina di anni fa si parlava di 800 mila famiglie in tutta la penisola; antropologi e sociologi si lanciavano alla loro ricerca… I due casi citati si col- locano agli estremi di un ipotetico asse: ad un capo chi ha del tutto metabolizzato il mezzo televisivo tanto da renderlo parte integrante (e necessaria) di ogni ambiente della casa; dall’altro, invece, chi programmaticamente lo rifiuta. Noi vorremmo soffermarci su un caso meno “emergente” da queste statistiche, ma non per que- sto meno significativo: quello delle famiglie che – per scelta – posseggono un solo televisore. È importante sottolineare innanzitutto quella precisazione: per scelta. Non ci interessano, infatti, i casi di situazioni di disagio economico che non consentono l’acquisto di altri apparecchi; ci interessano, invece, quelle famiglie che scelgono di avere un solo apparecchio televisivo. E, allora, proviamo a immaginare la vita di queste famiglie. Il televisore è posizionato in uno spazio comune della casa: non avrebbe senso (non sarebbe educativamente sensato), infatti, collocarlo in un ambiente “riservato” (ai genitori piuttosto che ai figli). Invece, così sistemato, il televisore si presta “naturalmente” a una visione condivisa. Potrebbe essere la “sala da pranzo”: in questo caso sarebbe forte la tentazione di accenderlo all’ora dei pasti; più forte, allora, dovrebbe essere il sistema di regole entro cui inserire l’uso del televisore, se si volesse evitare il sottofondo di voci-immagini elettroniche mentre si mangia. Meglio, allora, se ci fosse la possibilità (beato chi ha di Gianfranco Da Re SABATO 28 Raitre, 15.15, Tour de France: 19ª tappa, case spaziose!...) di collocarlo nel “soggiorno”. Cosa succede? Succede che il televisore viene usato “a turni”: al pomeriggio i giovani (i figli), alla sera la famiglia riunita, nelle altre fasce della giornata… a seconda delle esigenze e delle caratteristiche del nucleo familiare! La cosa interessante di questa particolare situazione è che più delle altre (nessuno o tanti televisori) obbliga ad adottare un sistema di regole, esplicite o implicite: va da sé, infatti, che se l’apparecchio è uno per tutta la famiglia, bisogna stabilire delle regole che non scontentino nessuno. Insomma, anche se non sono più tante le case con un solo televisore, forse è un’ipotesi da prendere in considerazione… Lucio D’Abbicco Cognac-Angoulême (cronometro). Radiotre, 19.30, Festival di Salisburgo. In scena la “Armida” di Christoph Willibald Gluck. Italia 1, 23.35, Surface . Telefilm con Lake Bell. DOMENICA 29 Radiodue, 8.45, Carpadiem. Conduce Lucia Cosmetico. Raidue, 21.05, Numb3rs . Telefilm con David Krumholtz. Raitre, 23.30, I diari della motocicletta. Film biografico con Gael Garcia Bernal. LUNEDÌ 30 Rete 4, 21.10, The Unit . Telefilm con Dennis Haysbert. Raiuno, 21.20, Abbasso l’amore . Film commedia con Renée Zellweger. MARTEDÌ 31 Radio 24, 19, La Attualità. Conduce Giuseppe Cruciani. Raidue, 21, Jericho. Telefilm con Gerald McRaney. Raiuno, 23.40, XX Secolo . “Testimoni e protagonisti: i Beatles”. zanzara . SABATO AL MARCO POLO CAFÉ C’È IL CONCERTO DEL MARTA RAMINELLI DUO Musica VITTORIO VENETO Venerdì 27, alle 21 al Bar Duomo, gli Anversa. PORTOBUFFOLÈ Venerdì 27, alle 21.30 alla locanda Vecchia Dogana, i Modalità Provvisoria. VITTORIO VENETO Venerdì 27, alle 22 al Cutty Sark di San Floriano, gli Assenzio. VITTORIO VENETO Sabato 28, alle 18 al Bianconiglio, gli Holliwood Trio. VITTORIO VENETO Sabato 28, alle 21 al Golf Club Marco Polo Café, il Marta Raminelli Duo. CODOGNÈ Sabato 28, alle 21.15 in piazza Europa, i Turn Over. Cinema SAN GIACOMO DI VEGLIA Venerdì 27, alle 21 all’area Sangio, Hotel Rwanda. Ingresso 2 euro. VITTORIO VENETO Lunedì 30, alle 21.15 al parco Papadopoli, Un giorno in pretura di Steno. Ingresso 3 euro. ODERZO Martedì 31, alle 21.30 nel piazzale del cinema Cristallo, Number 23 di Joel Schumacher. Ingresso unico 4 euro. SAN FIOR DI SOTTO Mercoledì 1º agosto, alle 21.15 al campo sportivo parrocchiale, La ricerca della felicità di Gabriele Muccino. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Giovedì 2, alle 21.15 al parco Papadopoli, L’ultimo re di Scozia di Kevin Macdonald. Ingresso 4 euro, ridotto 3. ODERZO Giovedì 2, alle 21.30 nel cortile del cinema Cristallo, Mr. Bean Holiday di Steve Bendelack. Ingresso unico 4 euro. CHE FINE FARÀ LA SERIE TELEVISIVA “INCANTESIMO”? L o scorso autunno mi ha telefonato una signora che protestava perché lo sceneggiato “Incantesimo” sarebbe finito nel primo pomeriggio di Raiuno, proprio quando la sua nipotina guardava la televisione. La signora era preoccupata perché le storie raccontate erano pessimi esempi. Credo che prima o poi i responsabili delle reti televisive e i critici dovranno prendere atto che la televisione “educa” i suoi spettatori, cioè trasmette loro modelli di comportamento e i valori o i disvalori impliciti. Che a noi piaccia oppure no. In questi giorni “Incantesimo” è di attualità: non si sa quali siano le intenzioni della Rai sul futuro dello sceneggiato, dato che gli ascolti sono in calo, e le circa settecento persone che vi lavorano sono sul piede di guerra. Condivido le considerazioni di Aldo Grasso sul fatto che se si tratta di un problema di investimenti, le vendite all’estero dovrebbero coprire buona parte dei costi, ma non posso non essere d’accordo con Paolo Ferrari sul fatto che i settecento professionisti che ci lavorano hanno diritto di sapere subito se alla fine della nona serie la soap chiuderà. Gianfranco Da Re AI CARTA D’ERITREA LA 5ª EDIZIONE DI NON SOLO MUSICA I padovani Carta d’Eritrea (nella foto) sono i vincitori della quinta edizione del festival Non solo musica di Sernaglia della Battaglia. La band techno rock è stata giudicata la più brava da una giuria di qualità su un totale di 40 gruppi iscritti al concorso e 10 ammessi alle semifinali. Al secondo posto si sono classificati i vicentini Silveradio (garage rock’n’roll) e al terzo i trevigiani Stesilazy (funk rock). È stato inoltre assegnato un premio all’originalità ai Meian Project, gruppo trevigiano autore di un rock noise strumentale. Ai primi tre classificati è andato un buono per l’acquisto di strumenti musicali, un passaggio su Radio Base e un’esibizione allo Zion Rock Club. Giacinto Bevilacqua ltima trasmissione su Radio Palazzo Carli prima della sospensione di agosto per “Le vie della pastorale”, approfondimento sulla chiesa diocesana curato dalla collaboratrice de L’Azione Francesca Gallo. Nella puntata (già Jerr y Orbach. Rete 4, 23.10, The Watcher. Film thriller con Keanu Reeves. Raitre, 23.45, Ritratti. “La carriera di Monica Vitti”. Conduce Giancarlo Governi. GIOVEDÌ 2 Radio 105, 10, 105 Friends . Attualità all’insegna del buon umore con Tony Severo e Rosario Pellecchia. Mtv, 20.05, Popular. Telefilm con Carly Pope. Italia 1, 22.55, Prison Break . Telefilm con Wentworth Miller. VENERDÌ 3 INTERVISTA A DON EGIDIO MENON A RPC U MERCOLEDÌ 1º AGOSTO Raidue, 19, Law & Order . Telefilm con trasmessa giovedì 26 luglio) che andrà in onda giovedì 2 agosto alle 12.30 e in replica alle 15.50 ascolteremo un’intervista a don Egidio Menon, incentrata sul suo impegno missionario in Ciad. Con anche un ricordo di don Tarcisio Bertacco. Raitre, 16.30, Nuoto. Open di Francia. Radio 24, 21, La rosa purpurea. Attualità cinematografica; conduce Marta Cagnola. Rete 4, 23.30, Glory - Uomini di gloria . Film drammatico con Denzel Washington. Curiosando Domenica 29 luglio 2007 I consigli del pediatra a cura della dottoressa Nadia Padoin È CONSIGLIABILE FARE UNA SOSTA OGNI DUE-TRE ORE Accorgimenti per il viaggio È finalmente arrivato il momento di andare in vacanza a ritemprarci e a recuperare tutte le energie consumate. Una bella vacanza ristoratrice aiuta tutti in famiglia a riprendersi dalle fatiche del lavoro, della scuola, a uscire dalla routine quotidiana e permette soprattutto di stare insieme. Nessuna controindicazione se si sta organizzando un viaggio con un bambino pic- colo. L’importante è scegliere una meta che si adatti anche alle sue esigenze. Sicuramente il mezzo più utilizzato per andare in vacanza è l’auto. I bambini più piccoli (anche quelli molto piccoli) devono stare sul seggiolino, appropriato all’età del bambino (è necessario un seggiolino omologato), fissato in senso contrario alla marcia. I bambini fino a 12 anni devono uti- lizzare l’apposito cuscino per permettere un uso appropriato della cintura, sempre sul sedile posteriore. È necessario guidare con prudenza, non mangiare troppo durante il viaggio, non bere alcolici e non fumare in macchina, inoltre indossare sempre la cintura di sicurezza. Prima di partire è necessario fornirsi di quello che può risultare utile (pannolini per il cambio, salviette, latte o liqui- di, eventualmente una copertina o un golfino, giochini che aiutino a passare il tempo anche se il miglior svago per il bambino, ma spesso anche per i genitori, è la compagnia reciproca). Durante il viaggio è consigliabile fare una sosta almeno ogni 2-3 ore per permettere ai bambini di muoversi in modo che possano scaricare le energie ed eventualmente andare in bagno, avendo cura di non lasciare mai i bambini da soli nelle aree di servizio né in auto al sole. In caso di fermata in un’area di sosta o in strada, per coda, è buona norma non fare uscire i bambini utilizzando il bloccaporte delle porte posteriori in dotazione a tutte le auto. Attenzione ai colpi d’aria, l’aria condizionata va usata senza eccedere, i finestrini non dovrebbero essere aperti quando si percorrono strade o gallerie fortemente inquinate dai gas di scarico degli autoveicoli, andrebbe attivato il circuito interno. Se il mezzo prescelto per il viaggio è l’aereo, anche in questo caso non esistono controindicazioni per il bambino piccolo. È importante offrirgli spesso da bere o dargli da succhiare il ciuccio soprattutto durante il decollo e all’atterraggio o se ci sono sbalzi di pressione du- 23 rante il volo; presentarsi al check-in con un certo anticipo per scegliere i posti migliori; vestire il piccolo a strati (a cipolla), poiché spesso in aereo l’aria condizionata è molto forte. Ricordarsi, inoltre, di portare a bordo un bagaglio a mano con tutto l’occorrente per il cambio, piccoli spuntini, giochini per distrarlo, una copertina per i viaggi più lunghi. La cosa migliore è cercare di farlo dormire il più possibile; in questo modo sarà più semplice gestire il jet-lag, cioè quel piccolo malessere che a volte si avverte dopo aver viaggiato in aereo e cambiato rapidamente fuso orario. Una volta arrivati a destinazione sarà consigliabile adottare l’orario dei pasti del nuovo fuso orario e per i primi giorni mangiare in maniera leggera, inoltre mettere a dormire i bimbi all’orario locale. L’atlante dei sapori ALLA SAGRA DI CARPESICA IL CONEGLIANESE NELLA FIGS Che buono il poastro e fasoi coa panzeta Riccardo Possamai e i giochi storici I l coneglianese Riccardo Possamai, dipendente comunale, è stato rieletto, quest’anno per la seconda volta, membro del consiglio direttivo della Figs, la Federazione italiana giochi storici, che raggruppa gli organizzatori (comuni o associazioni) di molte tra le più importanti rievocazioni storiche di giochi della penisola. Sono circa una novantina le città che vi fanno parte, rappresentative di tutte le regioni d’Italia (eccetto la Valle d’Aosta). Oltre a Conegliano, sono in Figs anche le città venete Feltre e Montagnana (resta fuori però Marostica). Possamai è mem- bro del direttivo dal 2002 in qualità di segretario della Dama Castellana, che vi era entrata nel 1994. Consiglieri Figs prima di lui furono Loris Balliana e Floriano Zambon. E così, sette-otto volte all’anno, Possamai, unico consigliere veneto dei 12 che compongono il direttivo, fa le valige e parte per Firenze, dove ha sede l’associazione. «Sono nella commissione storica che valuta le domande delle città che vogliono entrare nella federazione – spiega – e ha il compito di verificare l’adeguatezza dei criteri Figs: la manifestazione per la quale una città o un’associazione si candida, infatti, deve avere un solido fondamento storico». La Figs a sua volta è socia dell’associazione europea dei giochi storici. Va da sé che occasioni di confronto e scambio tra le diverse città italiane ed europee non mancano. «Tre anni fa l’assemblea annuale della federazione è stata organizzata a Conegliano e si è svolta nella sala del consiglio comunale – racconta Possamai –. E qualche anno fa la città del Cima ha offerto il palio, dipinto dal pittore Franco Corrocher, a Cerreto Guidi (Fi). Oggi gli sbandieratori della Dama Castellana son conosciuti e vengono invitati in più parti d’Italia». Francesca Nicastro A Carpesica la sagra di San Daniele (21 luglio) si è caratterizzata anche quest’anno per l’antica e inossidabile ricetta del Poastro e fasoi coa panzeta. Un piatto più che centenario (c’era già quand’era bimba la signora Lina Da Rodda, oggi novantaquattrenne, che se lo sentiva raccontare pure dalla nonna, quindi… i conti tornano), ma che tuttavia è rimasto quasi immutato, salvo cambiare il lardo con la più gustosa pancetta e l’aggiunta (moderna) della birra. Ci illustrano la ricetta le signore Gemma Maso e Arnella Vanzella della “San Daniele”, l’associazione che organizza questa sagra d’estate. Intanto gli ingredienti (per Da sx Arnella Vanzella e Gemma Maso 6 persone): mezzo kg di smandoi (fagioli tipo “borlotti”), 1 etto e mezzo di pancetta, 6 quarti di pollo, 1 grossa cipolla bianca, 1 spicchio d’aglio, 1 bicchiere di vino bianco secco, 1 di birra e mezzo di aceto di vino bianco, salvia, rosmarino, prezzemolo, sale e pepe. I quarti di pollo, una volta divisi in quattro, si soffriggono con pancetta, aglio, salvia e rosmarino fino a che asciugano, «dopodiché – spiega la signora Gemma – si sfumano con vino e birra, quindi, aggiustato il sale e il pepe, s’infornano a 180°C per un’ora». Nel frattempo a parte si lessano i smandoi già messi in acqua fredda (cuocerli in acqua già calda sarebbe un disastro, perché alla fine si spaccherebbero), e ancora con acqua fredda si raffreddano appena lessi. Si soffrigge ancora della cipolla con la pancetta, si aggiusta il pepe, e rosolata che è la pancetta «si sfuma – aggiunge la signora Arnella – ma questa volta con dell’aceto di vino bianco». Con ciò e con del prezzemolo ben tritato si condiscono poi i fagioli, aggiustando, se occorre, il sale. Non resta quindi che servire pollo e fagioli con polenta bianca appena fatta. Mario Sanson BRUGNERA: Da applausi la sfilata di abiti femminili da sera d’epoca. Ha incantato un capo degli inizi del Novecento U n salto a ritroso nel tempo all’insegna dell’eleganza, della bellezza e del fascino: questa la proposta della Pro loco di Brugnera, che domenica scorsa ha riproposto, dopo il successo dello scorso anno, una sfilata di moda in occasione dei festeggiamenti paesani di Brugnera in festa presentata da Daniela Fabris. Con una variante: se gli abiti dell’anno scorso erano accomunati dalla particolarità di essere stati indossati da zie, nonne e bisnonne nel giorno più bello, il matrimonio, i modelli presentati stavolta avrebbero fatto gola a tutto il pubblico femminile presente, coniugato o meno, poiché si trattava di lussuosi abiti da sera. La formula è, però, rimasta la stessa: un viaggio dai giorni nostri lungo tutto il Novecento, accompagnato dalla musica e dallo stile inconfondibile di ogni epoca, dal lungo in seta rossa alla Valentino del nostro decennio alle geometrie degli anni Settanta e Sessanta fino alle paillettes in stile “charleston” degli anni Venti e Trenta. Un abito particolare e inaspettato ha chiuso la serata: un originale dei primissimi anni del Novecento, dato in prestito da una giovane di Porcia, che lo ha ricevuto in eredità dalla bisnonna. Siamo andati a curiosare nel dietro le quinte e abbiamo incontrato le madrine dell’evento, Lorella Piovesana e Marinella Pessotto. «Lo staff è quello, ormai affiatato, dell’anno scorso – racconta Marinella –. Le ragazze che sfilano hanno già esperienza e sono state preparate nel portamento e nelle coreografie di scena dall’associazione sportiva Nuova Realtà di Francenigo, sotto la guida di Lorella. La parte più divertente e interessante è stata sicuramente la ricerca degli abiti: attraverso un capillare passaparola siamo riuscite a mettere insieme 58 vestiti, alcuni dei quali provenienti dai guardaroba di famiglia delle più antiche casate della zona, da Porcia a Pordenone e zone limitrofe. In particolare, la signora Caterina Brugnera ha fatto dono di molti abiti importanti e particolari. Altri provengono da prestigiosi atelier di Milano, furono confezionati su misura». Lorella Piovesana ha preparato le giovani modelle, proponendo anche numeri di ginnastica ritmica e danza. Una bella occasione per ritrovare il sapore dei ricordi ma anche per sottolineare lo stile inconfondibile della moda italiana e della sua storia, che ci fa conoscere in tutto il mondo come esempio di eleganza e qualità, dalle più antiche sartorie al prét-àportèr contemporaneo. Marta Raminelli Nicoletta Menegotto con il vestito centenario dai Nostri Paesi Vittorio V. UN BUON ACCORDO SUL VICTORIA POTREBBE RISOLVERE LE STORICHE CARENZE: BIBLIOTECA E AUDITORIUM Pasticciaccio o opportunità? I l Victoria sport arriva in consiglio comunale. La seduta consiliare di lunedì 30, alle 20.30 nella sala al terzo piano del Quadrilatero, prevede infatti al secondo punto: “Complesso Victoria Sport. Atto di indirizzo”. Finalmente, verrebbe da commentare. Perché il 19 ottobre 2006, in coincidenza cioè con la scadenza della pluriprorogata concessione edilizia di Cer fim, poi la maggioranza votò una mozione che impegnava l’amministrazione comunale a portare entro 40 giorni in consiglio comunale una nuova convenzione “volta a consentire il prosieguo dei lavori”. Una convenzione, cioè un documento che stabilisce che utilizzo avranno le strutture. In realtà di giorni anziché 40 ne sono passati 283, se la bozza di convenzione verrà approvata lunedì. E poi ser virà la firma della controparte privata. In questi 283 giorni il Settembre 2006: operai al lavoro al Victoria. Quando li rivedremo? cantiere è rimasto fermo (e non ha subito, a quanto pare, nessun danno o vandalismo: meno male!), le parti in causa no. Se così tanto tempo è stato necessario per arrivare ad una possibile soluzione, è segno che la questione Victoria non smette di essere spinosa. E che si è scelto di cercare un accordo anziché, come quel 19 ottobre propose l’opposizione, fare la voce grossa con l’imprenditore che non completa la maxiopera. Inoltre un gruppo di residenti presso il futuro Victoria ha fatto un esposto alla procura, chiedendo cioè di indagare sulla vicenda dello stabile e sui rappor ti tra chi governa e i Cervellin (imprenditori che hanno in mano sia il Victoria che la vicina area ex Carnielli Fassina). E i carabinieri si sono presentati in municipio per richiedere documentazione al proposito. In ogni caso, quello del Victoria è, a prescindere dall’attribuzione delle responsabilità, un pasticciaccio brutto. Non ci sono altri nomi per la situazione: sono passati dieci anni dalla prima pietra, e abbiamo davanti agli occhi un grande stabile Cercasi mezzo bibliotecario San Giacomo aperta ad agosto La biblioteca civica chiude, come ogni anno, per ferie: dal 30 luglio al 18 agosto. Ma in questo stesso periodo resta aperta, dalle 14.30 alle 18.30, la biblioteca di San Giacomo. La quale, come ci aveva annunciato a febbraio l’assessore alla Cultura Fabio Girardello, entro fine 2007 dovrebbe trasferirsi alle Filande. na festa nella via. Per stare insieme in semplicità tra vicini di casa. Sa d’altri tempi l’idea della “Festa di via Rossini” realizzata nella piccola strada cenedese. Eppure è ancora valida e attuale. Non a caso, dopo l’esordio dell’anno scorso (nella foto), quest’anno si replica: dalle 17 di venerdì 27 via Rossini è chiusa al traffico. La strada è riservata ai bambini che giocano (con tanto di pentolaccia), al concertino di fisarmonica, al piccolo buffet. D ASSUNZIONE PART-TIME ochi giorni dopo che L’Azione aveva messo in evidenza la situazione di sofferenza di personale e di spazi della biblioteca di Ceneda, il Comune ha reso note alcune novità in materia. U SAN FLORIANO: Festa degli Alpini Lunedì 30 il consiglio comunale vota un “atto di indirizzo” sul Victoria P CENEDA: Festa di via Rossini Cerchi un posto di lavoro nel settore pubblico? È stato bandito il concorso per un posto da bibliotecario part-time(20 ore alla settimana) a Vittorio Veneto. Il testo completo si trova in www.comune.vittorioveneto.tv.it, scegliendo “Servizi” dal menu a sinistra e poi “concorsi”. Anticipiamo che tra i requisiti per partecipare al concorso c’è il possesso del diploma di maturità; la prova scritta si svolgerà il 4 ottobre, la pratica l’11 ottobre; i migliori verranno ammessi all’orale, in cui dovranno dimostrare anche di possedere conoscenze informatiche e di una lin- gua straniera. La domanda, redatta completando il modulo a disposizione sul sito, va spedita entro il 9 agosto in Comune via posta normale. La procedura dovrebbe concludersi entro novembre. Biblioteca dei ragazzi: 2 o 4 ore? Con l’assunzione in servizio del nuovo dipendente, si legge in un comunicato stampa del Comune, “verrà comunque valutata la possibilità di ripristinare il precedente orario di apertura relativo alla sala ragazzi”. “Verrà comunque valu- monco e vuoto. Ma ora la maggioranza, assieme a Cer vellin, ha la possibilità, anche se in ritardo (risvolti giudiziari permettendo) di risolvere il pasticciaccio. E, per di più, rimediare a due storiche carenze della città. Come? Piazzando al Victoria una nuova e più ampia e molto necessaria sede della biblioteca e un maxiauditorium che possa essere occasionalmente a disposizione del Comune (delle scuole che non sanno dove fare assemblea di istituto, delle associazioni che sono in difficoltà ad organizzare una serata teatrale). Speriamo proprio che sia possibile. Tommaso Bisagno tata”: non è quindi affatto sicuro che si ritorni alla vecchia apertura per l’intero pomeriggio. Da ottobre 2006, invece, solo per due ore, da lunedì a venerdì, la biblioteca dei ragazzi e accessibile. Di fatto mozzandone le possibilità di diventare luogo in cui i più giovani possono ritrovarsi per studiare ma soprattutto per... fare amicizia con libri e pubblicazioni. Per tacere dello spazio musica e giornali che nella stessa sede è ospitato. Tutta colpa di Prodi e Berlusconi Causa di questa dieta per la biblioteca, afferma il Comune, sono le Finanziarie recenti che “hanno imposto per tutti gli enti forti vincoli e limitazioni in materia di assunzione e di spesa del personale, limitazioni che sono state in parte attenuate per i comuni soggetti al patto di stabilità dalla legge finanziaria 2007”. ura un giorno in più l’annuale festa degli Alpini della Val Lapisina alla piana degli Alpini a San Floriano. Si comincia infatti già venerdì 27, alle 20.30, con una serata corale: protagonisti il pordenonese coro Monte Cavallo diretto da Alessandro Pisano, il coro Florinas di Sassari diretto da Giacomo Pintori e il vittoriese coro Col di Lana diretto da Sabrina Carraro. Sabato 28 musica e chiosco enogastronomico la sera. Domenica 29 il centro della festa, con alle 10.30 la messa accompagnata dal coro Mesulano e a seguire il rancio al campo. COZZUOLO: È mancato Emo Pavan È mancato domenica 22 Emo Pavan (nella foto), 85 anni, residente a Cozzuolo. Lascia la moglie Elsa Gava, e figli Edy ed Enzo, il consigliere comunale ed ex candidato sindaco. Pavan era originario di Bibano, ma viveva da 50 anni in città. Era stato alpino in Russia partecipando anche alla battaglia di Nikolajewka, come aveva raccontato in un’intervista a Ido Da Ros per il libro “Noi che ritornammo”. Violoncelli al Corelli A lla scuola Corelli di via Cavour inizia martedì 30 il masterclass di violoncello tenuto da Menahem Meir, aperto anche ad allievi di altre scuole di musica, e ad uditori. Si concluderà con un concerto mercoledì 8 agosto nella chiesa di Santa Giustina alle 20.30. Informazioni: 0438-556203. VENERDÌ 27 Alle 21.15, in piazza Giovanni Paolo I, concerto dell’Orchestra Filarmonica di Razgrad (Bulgaria) con musiche di Rossini,Verdi, Mascagni, Puccini, Strauss, Lehar, Morricone. Soprano: Tanya Kirova, flauto solista, Roberto Fabbriciani, direttore Carlo Alberto Neri. Alle 21, nell’area Sangio a San Giacomo, proiezione di Hotel Rwanda di Terry George. Alle 21.30, al bar Duomo in piazza Giovanni Paolo I, concerto rock degli Anversa. lo I per “L’opera sotto le stelle”, va in scena La Bohème, musiche di Giacomo Puccini. SABATO 28 Alle 18, al Bianconiglio, concerto degli Hollywood Trio. Alle 21, al Marco Polo a Costa, concerto di Marta Raminelli (nella foto) e Loris Collodel. Alle 21.15, in piazza Giovanni Pao- MERCOLEDÌ 1 AGOSTO Alle 21, nell’area Sangio, proiezione di “La tigre e la neve” di Roberto Benigni. DOMENICA 29 Alle 6 partenza dal parcheggio del supermercato Cadoro per la gita alla “Forcella delle Mughe - Sass D’Ortiga”. Gita in ricordo di Rino Costacurta caduto sul Sass d’Ortiga il 18 agosto di 30 anni fa. LUNEDÌ 30 Alle 21.15, al parco Papadopoli di Ceneda, proiezione di “Un giorno in pretura” di Steno. Farmacia di turno: Palatini, via Cavour, telefono 0438-53274. e L’AZiON Vittorio Veneto COSTATO 10,5 MILIONI DI EURO Blocco operatorio delle meraviglie A Costa il top della chirurgia. Si è inaugurato sabato scorso uno dei blocchi operatori più innovativi d’Italia. Si tratta di sei sale operatorie, di cui una intelligente. Vittorio Veneto è il primo ospedale pubblico in una regione a statuto ordinario a dotarsi di queste attrezzature tecnologiche all’avanguardia. Le altre due presenti in Italia sono a Bolzano e nell’ospedale privato San Raffaele di Milano. Operiamo e comunichiamo stema che darà molta più sicurezza e precisione all’atto chirurgico. Le nuove tecnologie permetteranno inoltre di trasmettere dati e ricevere in tempo reale dai maggiori centri mondiali immagini degli inter venti chirurgici, via internet e a basso costo. Il sistema permetterà di operare in videoconferenza e di avere sui monitor tutte le analisi, i referti e la storia clinica del paziente. L’inter vento potrà essere seguito a distanza da un auditorio e monitorato dal primario dal proprio studio. Solo altre due strutture simili in tutta Italia La sala intelligente consentirà al chirurgo di avere un controllo totale sull’intera sala operatoria e comandare tramite un’unica console tutte le attrezzature, l’illuminazione di sala e il monitor. Un si- Stesso personale, più interventi Una vera e propria rivoluzione che porterà dei vantaggi. Grazie alle sei sale il numero degli interventi aumenterà del 20 per cento, con 30 sedute operatorie la settimana, a parità di personale. La nostra Ulss ha speso 7 milioni Il nuovo blocco operatorio, munito di reti telematiche in fibra ottica per la trasmissione dei dati ad alta velocità, è costato 10 milioni e mezzo di euro (oltre 7 milioni messi dall’Ulss). Si sviluppa su tre piani. Dispone di una centrale tecnologica per produrre elettricità, acqua calda, fredda, ricambio d’aria e il condizionamento. A ciò si aggiunge una centrale di sterilizzazione fra le più avanzate d’Europa. Vicino al blocco operatorio c’è la sala risveglio con 5 posti per controllare il decorso post operatorio dei pazienti. Ci sono poi altri locali per l’anatomo-patologo, uno per i referti, locali per i familiari, per i colloqui e moderni spogliatoi per il personale. L’anestesista opererà nell’anticamera della sala operatoria con forte risparmio di tempo e più sicurezza. «Le sale operatorie potranno lavorare 24 ore su 24 – commenta il direttore generale Angelo Del Favero –. Questo investimento attirerà numerosi pazienti da fuori Ulss». Domenica 29 luglio 2007 25 FEDELI AL CARMINE Ora via al nuovo Pronto Soccorso A Costa vengono realizzati 7192 interventi all’anno. Dei quali oltre 3 mila in day surger y. Al posto delle vecchie sale operatorie sarà costruito il nuovo Pronto Soccorso. I lavori dovrebbero partire entro fine anno. Francesca Gallo Conclusi a Serravalle, presso la chiesa di San Giovanni, i festeggiamenti del Carmine. Nella foto, la processione con la statua della Madonna. 50 ANNI DI SACERDOZIO A Madeira padre Mario è un’istituzione D omenica 29 nella messa delle 10 a Santa Giustina verrà festeggiato il cinquantesimo anniversario di ordinazione di padre Mario Casagrande, dehoniano, da 48 anni missionario in Portogallo: per 2 anni nel continente, a Coimbra e poi sull’isola di Madeira, in mezzo all’Oceano, dove vive tuttora, a 77 anni. Compleanno che ha festeggiato mercoledì scorso a Vittorio, dove è ospite del fratello Rino e di sua moglie Luigina, che lui stesso sposò. L’impegno di padre Casagrande è stato rivolto anzitutto ai giovani, come insegnante e direttore in tre collegi, oltre che come cappellano della prigione di Funchal, ca- poluogo dell’isola di Madeira. Al sacerdote di Santa Giustina è dedicato anche un auditorium nella scuola cattolica Apel di Funchal, di cui fu direttore. Ha anche ricevuto un’onorificenza dall’allora presidente della repubblica Jorge Sampaio nel 1998. 26 CANTANO GIOIA E SPERANZA I SEVENTH HEAVEN SINGERS, CORO GOSPEL CON BASE A CORDIGNANO Settimo cielo, sette note C antano il “Settimo cielo”, come dice il loro nome inglese, i “Seventh Heaven Singers”. Cantano la gioia e la speranza di un futuro, dopo la morte, in cui l’uomo si unirà a Dio. È sorto a Cordignano un paio di anni fa, ma il coro gospel guidato da Elisabetta Bonotto e Manuel Giroldo abbraccia con i suoi componenti le varie zone della diocesi, da Cavalier di Fossalta Maggiore a Conegliano, da Vittorio Veneto a Oderzo, da Pieve di Soligo a Orsago, da Sacile a Fontanelle. La passione per questo genere di musica è ciò che ha dato il “la” alla formazione del gruppo che oggi conta sedici elementi. «Due anni fa – spiega Elisabetta – insieme a Manuel abbiamo coinvolto un gruppo di amici e a queste persone se ne sono aggiunte altre. Abbiamo chiesto all’amministrazio- A ncora una volta in Cansiglio. Si svolge domenica 29 al Sant’Osvaldo l’annuale festa dei Trevisani nel mondo. In programma alle 10.30 ritrovo e sfilata di benvenuto, alle 11 la messa celebrata da monsignor Domenico Locatelli della fondazione Migrantes, poi i discorsi delle autorità e il pranzo collettivo. Prima della festa, spazio anche per il confronto: sabato 28 alle 9.30 al park hotel “Bolognese” a Treviso si svolge l’assemblea annuale della Trevisani. S CORDIGNANO: I campi da calcio in consiglio comunale ne comunale di Cordignano la disponibilità di utilizzare gli ambienti della scuola di musica per le prove». Il repertorio, che mescola il gospel tradizionale a quello moderno, viene scelto appositamente privilegiando i brani in tonalità maggiore proprio per la loro spiccata tensione nell’esprimere la gioia della Buona Notizia. Da diverso tempo sono iniziati inoltre i concerti in diverse località della diocesi e non solo. I Seventh Heaven Singers sono stati ad esempio a Cordignano, Lutrano, Pieve di Soligo, Monastier. Ed ora si stanno organizzando le date in vista del prossimo Natale. tensi del Catholic Gospel Choir di Atlanta: tali l’entusiasmo e l’apprezzamento, che il coro Usa li ha invitati ad esibirsi da loro nell’estate 2008. I Jubilee Singers sono: Giordano Bottecchia, Elena Colombo, Esmeralda Colombo, Mirco Costacurta, Giulia Da Ros, Nicoletta Da Ros, Barbara De Marchi, Federica Masut, Filippo Miatto, Ilaria Miatto, Antea Magaldi, Maddalena Neglia, Costanza Pasquotti, Giorgia Pavanello, Eleonora Russa, Andrea Santorio, Massimo Santorio, Elisa Tomasi, Giulia Vandelli, Amerigo Zanetti, Nicoletta Zoldan, Giada Zanetti, Veronica Zanco, Lisa Scapol, Cristina Scapol, Alessia Tavian ed Elisabetta Bonotto. PER LA RAGIONERIA DEL COLLEGIO DANTE Lo stage? Virgilio! u azienda accogli i miei studenti, io scuola preparo a te i lavoratori. È su questo genere di patto che si fonda il Progetto Virgilio, il nuovo modello di stage che la ragioneria del collegio Dante proporrà a settembre alle aziende e studi professionali che accolgono i suoi studenti per i tirocini formativi. Due le novità relative allo stage in sé: che gli studenti tornano in terza, quarta e quinta nella medesima azienda, a beneficio di entrambe le parti quanto a collaborazione e risultati; e che più approfondita sarà l’analisi di quanto ha imparato e FREGONA: Festa in Cansiglio dei Trevisani nel mondo i riunisce lunedì 30 alle 20.30 il consiglio comunale di Fregona. All’ordine del giorno l’approvazione della partecipazione del comune di Fregona al Sistema informativo territoriale della Comunità Montana e l’approvazione dello schema di convenzione per la gestione diretta associata delle funzioni e dei servizi catastali, con adesione all’associazione dei comuni “Geomarc@”. gni terzo sabato del mese, a partire da settembre, ai Frati la messa delle 18.30 avrà il colore del gospel. La animeranno infatti i Jubilee Singers, gruppo di ventotto giovani vittoriesi innamorati del gospel. Che vengono formati dal musicista veneziano Andrea D’Alpaos, con cui da anni seguono laboratori, ultimo quello organizzato da novembre a oggi dall’associazione vittoriese “Il filò”. Le voci vittoriesi si sono recentemente esibite a Venezia nella chiesa dei Santissimi Apostoli assieme ai professionisti statuni- T L’AZiON FREGONA: Il consiglio vota la partecipazione al Sit GOSPEL UNA VOLTA AL MESE NELLA CHIESA DEI FRATI O e neto Vittoriese / Vittorio Ve Domenica 29 luglio 2007 quanto ha dato, di quali competenze sono state utili e quali lo sarebbero state, all’alunno in stage. Di fatto, un maggior impegno chiesto a scuola e partner. Ma ad aziende e studi professionali il Dante fa una proposta allettante: arrivare, attraverso questa fitta comunicazione sugli stage, ad inserire nei programmi scolastici quello che aziende e studi giudicano più necessario. Le competenze che avrebbero voluto trovare negli studenti, le capacità che ser vono per essere inseriti nei loro organigrammi. Si farà quindi più stret- to il rapporto scuola azienda instaurato dal 2002/2003, primo anno degli stage, che coinvolgono ogni anno circa 40 studenti di terza, quarta e quinta ragioneria, con un tasso di soddisfazione delle aziende superiore al 90% e un 2% di studenti che abbandona. Attualmente non c’è continuità di collocazione per lo stage, bensì gli studenti di terza vanno negli studi professionali, quelli di quarta nelle aziende, queli di quinta presso banche. Se, con il Virgilio, i programmi del Dante saranno ancora più tagliati sulle esigenze delle aziende della zona, sarà ancora più facile per gli studenti trovare, nell’immediato e a livello locale, un lavoro. Cosa che peraltro già ora è tutt’altro che difficile: c’è chi ha terminato da pochi giorni la maturità ed ha già una proposta in tasca... In programma per l’inizio del prossimo anno c’è anche la realizzazione di un cd ed è in fase di elaborazione una divisa da indossare durante i concerti. L’intento è infine quello di dar vita ad una band. Attualmente il coro gospel è formato da persone che vanno dai 19 ai quarant’anni circa. Ma la partecipazione è aperta a quanti volessero entrare a farne parte. I requisiti per diventare un membro del Seventh Heaven Singers è prima di tutto la passione per il genere, alla quale deve seguire una competenza e conoscenza musicale. Tra i coristi c’è chi canta già nel proprio coro parrocchiale. La specificità di questo gruppo è quella di essere composto da giovani che insieme hanno fatto esperienze a livello ecclesiale come l’aver cantato alla Veglia di Pentecoste o aver partecipato alle Giornate mondiali della gioventù. E il primo loro obiettivo è il voler trasmettere agli altri la gioia e la bellezza dell’annuncio cristiano. Gerda De Nardi S i riunisce venerdì 27, alle 20.30 in municipio, il consiglio comunale di Cordignano. All’ordine del giorno, tra gli altri temi, una variazione al bilancio di previsione, l’affidamento in concessione dei campi di calcio di Cordignano e Villa di Villa, la nomina dei rappresentanti del comitato di gestione del nuovo asilo nido comunale. SARMEDE: Commissione consiliare per la Mostra dell’illustrazione S i riunisce lunedì 30, alle 21 in municipio, il consiglio comunale di Sarmede. Tra i punti all’ordine del giorno anche l’istituzione di una commissione consiliare temporanea per la definizione e la disciplina delle relazioni istituzionali tra Pro loco, Fondazione Mostra internazionale dell’illustrazione per l’infanzia e Comune di Sarmede. SAN GIACOMO: Corso di guida sicura per motociclisti N uova iniziativa del Motoclub Fadalto-Santa Croce: una giornata dedicata alla “guida difensiva sicura dei motocicli”, coordinata da Denis Ricesso. Domenica 29, 15 allievi dai 18 anni in su, seguiti da 5 maestri si metteranno alla prova con il corso di guida al centro di guida sicura “Alle cave” di Vittorio Veneto. La giornata inizierà alle 8.30 con il controllo della vista e dei riflessi, lezioni di teoria, di equilibrio, frenate d’emergenza, ostacoli improvvisi e giri in pista liberi e su strada. Non mancherà il controllo con etilometro omologato dopo la pausa pranzo. Al termine del corso alle 18.30, ai 15 centauri verrà consegnato l’attestato di partecipazione. (EB) e L’AZiON Vallata / Bellunese SEDE DELLA PRO LOCO DI CISON Cantine Brandolini splendido restauro S abato 28 luglio, alle 18 a Cison di Valmarino, s’inaugurano le “Antiche Cantine Brandolini”, risorte a nuova vita per volontà della Pro loco, che ne è oggi anche la proprietaria. «In quest’impresa, in quest’avventura, cominciata un anno fa, non ho dormito la notte – confessa Giuseppe Favalessa, presidente del sodalizio –, ma oggi siamo soddisfatti. Abbiamo su due piani, compreso il por ticato, 1.000 metri quadrati coperti, nel pieno rispetto delle strutture dell’antico e storico edificio». Le “Antiche Cantine Brandolini” nascono attorno al 1400 come scuderie della potente famiglia dei conti Brandolini, allora braccio armato di Venezia, e che in seguito, venuta più pace che guerra, si trasformò in imprenditore agricolo “ante litteram”, convertendo così le scuderie della cavalleria di pronto inter vento in capaci granai e, soprattutto, in ampia cantina. Correvano gli anni 1600. «Al tempo dell’invasione austro-ungarica, nel novembre del 1917, una bomba italiana, colpendo la cantina del conte – racconta Rudy Ghin, vice di Favalessa –, finì con lo sventrare una botte da 500 ettolitri, sicché il vino scese giù per il paese come un torrente, facendo soprattutto la gioia degli invasi che ne bevvero più d’un bicchiere!». Questo per ricordare le dimensioni che doveva aver raggiunto l’antica struttura! Le ex scuderie Brandolini «furono dal 1980 al 1990 – ricorda Costantino Salton – la sede ufficiale e unica di “Artigianato vivo”». Ma poi pian piano un degrado sempre più aggressivo, tanto d’essere dichiarate un paio d’anni fa pericolanti e inagibili. E qui si innestano l’atto di coraggio e forse d’incoscienza!, ama ripetere Favalessa, del lo- MIANE: PROCESSIONE E FESTA DELLE COMUNITÀ S abato 28 luglio, alle 18.30, parte dalla chiesa arcipretale di Miane la processione con la Madonnina del Carmine, portata dagli alpini del paese fino al santuario, dove verrà celebrata la messa, offerto un rinfresco e venduti i biglietti della lotteria. Domenica 29 tutte le messe (10.30 e 18.30, quest’ultima preceduta dal rosario) vengono celebrate al santuario a con- clusione delle feste in onore della Beata Vergine ro recupero, ma «anche e soprattutto per mantenere uno spazio pubblico, aperto in particolare alle iniziative culturali di ampio respiro». Come appunto “Artigianato vivo”, che quest’anno ritorna alla grande in quella “casa madre” che furono le “Antiche Cantine”. Sabato 28 luglio, dunque la consegna chiavi in mano dell’antico manufatto, messo in sicurezza e recuperato all’antico splendore dall’impresa MarkColor nel tempo record di un anno! Ha diretto i delicati lavori, e sempre in stretta e diretta collaborazione con la Soprintendenza ai beni storici di Venezia, l’architetto Fabio Nassuato. Hanno contribuito, e fra gli altri, per il buon fine dell’opera l’Amministrazione comunale e la Regione del Veneto che «sta facendo la sua parte, ma ha anche fatto! (nel dettaglio un contributo di 925 mila euro per il restauro conservativo utilizzando risorse messe a disposizione dal Cipe, ndr)». Comunque un bel regalo ai cisonesi, ma anche ai trevigiani tutti, queste risplendenti “Antiche Cantine Brandolini”. Mario Sanson Maria del monte Carmelo. Lo stesso giorno nei locali di via Cal di Mezzo, alle 12.30 pranzo della comunità cui seguirà lo spettacolo degli animatori del grest. La Madonnina del Carmine di Miane a Castelgandolfo REVINE Anticipata la Festa della radio in montagna C ambia data la Festa della radio in montagna che si tiene nella chiesetta in località Lama delle Crode a Revine Lago. Dalla prima domenica di settembre viene anticipata al 5 agosto, giorno della Madonna della Neve alla quale è dedicato il piccolo edificio sacro. Il programma prevede alle 17 la celebrazione della messa, quindi un momento conviviale. L’appuntamento è organizzato in ricordo di don Luigi Chiarel. Da quest’anno inoltre non viene più celebrata alla Madonna della Neve la messa festiva, se non in particolari occasioni. La celebrazione eucaristica si terrà unicamente nelle seguenti date: domenica 29 luglio alle 17.30, in quanto domenica vicina alla memoria dei santi Gioacchino e Anna genitori di Maria; mercoledì 15 agosto alle 17.30, per la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria; domenica 26 agosto alle 17.30, per il giorno della Madonna di Jasna Gora in Polonia. Domenica 29 luglio 2007 27 LAGO: Immigrato si tuffa dal pedalò e muore annegato D omenica pomeriggio un giovane marocchino, Mouhsen Abdellah, è deceduto, forse a causa di un malore, dopo essersi tuffato dal pedalò nel lago di Lago. Il corpo è stato recuperato il giorno successivo dal nucleo sommozzatori di Vicenza a 15 metri da dove si era tuffato. Mouhsen risiedeva a Vittorio Veneto con la moglie e un figlio di 15 mesi. Era dipendente della KeyLine, azienda della zona industriale di San Giacomo. Il funerale si svolgerà a Casablanca. FOLLINA: “Cinque in un baccello”, spettacolo per famiglie M artedì 31 luglio, alle 21 nella corte interna del complesso ex Milani di Follina, la compagnia “La corte dei miracoli” propone lo spettacolo per famiglie “Cinque in un baccello”. In caso di pioggia all’ex collegio San Giuseppe. Ingresso libero. Organizza il Comune di Follina. TRICHIANA: Mostra dei lavori realizzati dagli anziani D a sabato 28 luglio a giovedì 30 agosto all’ex albergo Prealpi mostra “Con le mani e con il cuore - quando la creatività prende forma”. Organizza la Consulta degli anziani del Comune di Trichiana. Orari: martedì e giovedì 15-17, mercoledì 9-11, sabato e festivi 9-11 e 17-19. TRICHIANA: Musical “New York New York” in villa I nizia venerdì 27 luglio, alle 21 nel parco di villa Rosato in località Pialdier, la 14ª edizione della rassegna musicale “Concerti in villa”, organizzata dall’assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca civica del Comune di Trichiana. Il primo appuntamento è con il musical “New York New York” proposto dall’orchestra ParmaBrass. Ingresso gratuito. e L’AZiON Quartier del Piave VIDOR / ORA LE SCUOLE NUOVE Pronto il centro polifunzionale «P urtroppo, oggi come oggi, il paese che io ho in mente non è più realizzabile. Stiamo attendendo la perequazione fiscale da oltre un decennio, col risultato che continuano ad essere premiati i Comuni con i bilanci meno virtuosi... E nel frattempo i Comuni più virtuosi, piccoli o grandi che siano, continuano a disperdere tante, troppe energie e risorse economiche nei meandri dei formalismi e della burocrazia. Dopo circa vent’anni di militanza amministrativa devo ammettere che sono questi i veri problemi di un sindaco, non certo le difficoltà o i contrasti politici che si devono superare in consiglio comunale o quotidianamente tra la gente del paese». Sarà, ma intanto Marino Fuson, sindaco del “piccolo” Comune di Vidor (3.600 abitanti), sta portando a casa il completamento del nuovo Centro Polifunzionale in zona Capitello ed ha appena firmato il contratto di appalto (per poco più di tre milioni di euro) per la realizzazione della nuova scuola elementare (sempre in zona Capitello) e il successivo trasferimento della sede municipale presso l’attuale scuola elementare di piazza Zadra (che sarà ovviamente riadattata all’uso). «Stiamo facendo uno sforzo notevole per recuperare i ritardi infrastrutturali lamentati dal territorio comunale - ribadisce un perentorio Fuson -. Questo comporta, comunque, fare delle scelte, obbligandoci a individuare delle priorità tra le tante esigenze e situazioni critiche segnalate dalla popolazione. Non ultima la viabilità sulla provinciale tra Bosco e il Ponte di Vidor, a livelli ormai quasi drammatici. Scelte rese ancora più ardue dalla labile programmazione concessa dalla discontinuità delle Leggi Finanziarie degli ultimi anni». In ogni caso, da qualche mese a Vidor è fruibile il nuovo Centro Polifunzionale, struttura che andrà gradualmente a eliminare la precarietà in cui operavano alcune realtà del volontariato e dell’associazionismo, in primis la pro loco. Restano da completare i magazzini, l’area esterna (che sarà dedicata alle strutture temporanee) e gli uffici, uno dei quali permetterà alla locale sezione Avis (attualmente attiva presso l’ex scuola elementare di Bosco) di operare recependo le recenti e più restrittive norme igienico-sanitarie. E, firmato lo scorso 13 luglio il contratto d’appalto con la ditta “Comarella srl” di Valdobbiadene, partiranno a breve anche i lavori per la realizzazione della nuova scuola elemen- PIEVE / S. MARIA MADDALENA Dal Col-Pisotti, Guido Nadalin ha coordinato, l’impresa Attilio Manzato si è occupata del lavoro. La seconda fase di interventi prevede il rifacimento dell’ìmpianto elettrico e della pavimentazione sia interna (con l’utilizzo delle pietre originarie) che esterna. Come spiegato nel volume “L’Alta Marca Trevigiana”, “la memoria della chiesa è molto antica: ad essa si fa cenno in un testamento del 1354. Il culto della santa si deve ad alcuni devoti che, riunitisi in confraternita, si occu- Terminata la prima fase dei restauri N el giorno di Santa Maria Maddalena la comunità di Pieve di Soligo ha festeggiato la conclusione della prima fase del restauro dell’antica chiesa a Lei dedicata. La celebrazione, presieduta dal vescovo Silvio Padoin, è stata preceduta dalla processione dal Duomo alla chiesetta. Il restauro è consistito nel rifacimento/consolidamento degli intonaci ester- Venerdì 27 Alle 21.30 nel Parco Vela in piazza Caduti nei Lager per la rassegna Veneto Jazz Antonio Zambrini 4tet in concerto. A Moriago prosegue la festa della Patata presso il campo sportivo. Oggi e domani funzionano una fornitissima enoteca con stuzzichini vari e uno stand enogastronomico con piatti tipici. ni, nel risanamento delle fondamenta e nel ripasso del tetto. La spesa, pari all’incirca a 110.000 euro, non è gravata sulle casse della parrocchia poiché è stata coperta da donazioni private. Promotore del recupero e primo offerente il signor Dante Nadalin, al rientro nel paese natale dopo una vita trascorsa in Lombardia. Il progetto del restauro è stato redatto dallo studio A Soligo, in serata, consegna del ricavato di “Intrecci” all’associazione Viezzer. Nella comunità per disabili buffet e musica. Sabato 28 Alle 20.45 in località Credazzo a Farra di Soligo nona rassegna Concerto fra torri e stelle con il coro San Lorenzo di Farra e il coro del Duomo città tare. Un intervento oramai improcrastinabile, vista l’impossibilità di ampliare le attuali scuole di piazza Zadra e considerato che per il prossimo anno scolastico 2007-2008 i dieci locali disponibili saranno utilizzati dalle dieci classi organizzate. Senza alcun altro spazio a disposizione per gli insegnanti o i laboratori: «A questo punto – precisa subito il sindaco - l’augurio, abbastanza realistico, è di avere la nuova scuola per l’anno scolastico 2008-2009, dando corso successivamente al riattamento dell’attuale scuola in sede municipale». Quest’ultima operazione permetterà il graduale trasferimento delle attività amministrative e la successiva dismissione del vecchio edificio comunale di via Ippolito Banfi. Il vecchio municipio, come da contratto, sarà ceduto alla stessa ditta appaltatrice, andando così a finanziare il progetto complessivo, affiancando i dividendi straordinari Ascopiave e il contributo regionale di 600 mila euro. Glauco Zuan VIDOR: Il nuovo centro polifunzionale in zona Capitello di Montebelluna. Il Fotoclub Sernaglia e Ali e Radici Multivisioni proporranno una multivisione. In caso di pioggia il concerto si terrà nelle barchesse. Ingresso gratuito. Martedì 31 Dalle 20 alle 24, nella zona centrale di Pieve di Soligo, ultimo appuntamento con Pieve di Sera: 60 esercizi commerciali aperti, tanta musica, sport, spettacoli e cultura all’aperto. Mercoledì 1 agosto Alle 21 nella tensostruttura del pavano anche della manutenzione della chiesa”. L’attuale edificio “è frutto di diversi interventi operati a più riprese tra Seicento e Ottocento”. Parco Vela di Pieve di Soligo spettacolo di burattini “Il Castello di Tremalaterra” con la compagnia “Aprisogni”. Ingresso libero. In caso di pioggia all’auditorium della biblioteca comunale. Giovedì 2 Alle 21 nel giardino di Casa Enam a Farra di Soligo concerto dell’eclettico e raffinato cantautore trevigiano Leo Miglioranza. Organizza l’assessorato alla cultura del Comune di Farra di Soligo. Ingresso libero. Domenica 29 luglio 2007 29 PIEVE: Inaugurato l’ampliamento della caserma dei carabinieri È stato inaugurato l’ampliamento della caserma dei carabinieri di Pieve di Soligo. Grazie alle due nuove unità abitative, ciascuna di 100 metri quadrati, la struttura pievigina può ora ospitare 12 militari diventando così “Stazione di secondo grado”. L’intervento, per un importo di 440 mila euro, è stato finanziato interamente dal Comune di Pieve. FARRA: Seicento ragazzi e bambini ai Centri estivi ricreativi S ono 600 gli iscritti dei Centri estivi ricreativi promossi dal Comune di Farra di Soligo con la preziosissima collaborazione delle tre parrocchie del Comune: oltre 200 a Col San Martino, 120 a Farra e 280 a Soligo. Alcune iniziative sono svolte dai tre Cer insieme: è il caso della passeggiate tra le colline della zona (il 13 luglio) e della gita all’Acquafollie di Caorle (il 20 luglio). PIEVE: A Giovanni Sallemi il “Premio della Bontà 2007” R iconoscimento per Giovanni Sallemi, direttore del Centro “G. e M. Battistella” di Pieve di Soligo: durante la cerimonia svoltasi al teatro Maffioli di Villa Benzi Zecchini a Caerano San Marco, Sallemi è stato insignito del “Premio della Bontà 2007” dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia, sezione provinciale di Treviso. Motivando il premio, il presidente della sezione provinciale dell’Unci, commendator Antonio Sergio Sossella, ha elogiato la funzionalità e l’efficienza del centro “Battistella”, sottolineando le qualità umane e professionali del direttore Sallemi, che negli anni ha saputo guidare con entusiasmo, squisita sensibilità umana e autentica dedizione quotidiana, un team affiatato di esperti e operatori impegnati nel difficile compito sanitario della riabilitazione. MATO GROSSO: A Pieve mercatino dell’usato pro Perù O perazione Mato Grosso organizza per domenica 29 luglio, dalle 9 alle 14 in area ecologica di via Cal Bruna a Pieve di Soligo, il mercatino dell’usato. Si possono trovare quadri, cornici, oggetti in ceramica, giocattoli ed accessori per bambini, mobili, letti, sedie, biciclette, libri e giornalini, attrezzi vecchi ed oggetti in rame, ottone, alluminio; pc ed elettrodomestici; abbigliamento... Tutto il ricavato viene utilizzato per la costruzione di impianti per acque potabili a Ticllos in Perù. Per informazioni: Claudia 320-1112913. 30 PUNTO INFORMATIVO LILT-ULSS 7 Accoglienza in ospedale S i chiama progetto “Percorsi” e chi si è recato all’ospedale di Conegliano negli ultimi mesi lo ha già potuto sperimentare: nell’atrio del Santa Maria dei Battuti c’è un punto informativo, che accoglie gli utenti della struttura, risponde ai loro quesiti, li orienta e spesso li accompagna agli ambulatori nei reparti. Il servizio, affidato ai volontari della Lilt (Lega italiana lotta tumori), è attivo ogni giorno, dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 12.30. «Arrivare in ospedale e trovare accoglienza da persone sorridenti è un aiuto al cittadino, un modo per far sentire la struttura non indifferente, ma vicina ai problemi della gente – afferma Gianantonio Dei Tos, responsabile del dipartimento “Qualità” dell’azienda socio-sanitaria –. Il punto informativo è una delle iniziative volte a “umanizzare” le prestazioni e i servizi offerti dall’Ulss S e ne è andata prima del tempo per un gesto di generosità, quella generosità che ne ha contraddistinto l’esistenza. Maria Grazia Giandon in Saccon, 60 anni, si è spenta lunedì sera all’ospedale di Udine, dopo il terribile schianto avvenuto nella notte tra sabato e domenica sull’A4, mentre tornava da Grado, dove il figlio Christian, primo violinista della Filarmonica del Friuli, aveva suonato in un concerto. Aveva insistito per mettersi al volante lei, quella sera, e dei quattro passeggeri è stata l’unica a morire: troppo violento l’impatto dell’auto rovesciatasi sulla fiancata dopo il tamponamento di una Bmw condotta da un trevigiano all’altezza dell’uscita per S. Giorgio. 7, formando il personale sanitario a riversare nella risposta al paziente non solo la preparazione tecnicoscientifica, ma anche attenzione alla persona». «Una piccola rivoluzione copernicana» la definisce il dirigente, finalizzata a far sì che gentilezza e delicatezza non siano lasciate alla sensibilità del singolo dipendente, ma diventino un tratto distintivo della struttura. Il servizio è utile perché orientarsi all’interno dell’ospedale di Conegliano, anche a causa delle diverse ristrutturazioni in atto, a volte è davvero difficoltoso. «Sono circa 25 i volontari che prestano il loro tempo al punto informativo – spiega Iva Bin, responsabile della delegazione coneglianese della Lilt, che nel maggio scorso ha proposto all’Ulss 7 il progetto “Percorsi” –. Alcuni di loro sono ex dipendenti dell’azienda, altri studenti dei corsi di laurea universitari. Tutti sono stati formati con un apposito corso, forniti di divisa e assicurati. Stanno annotando le principali richieste in modo da, se serve, migliorare il servizio e intervenire sulla segnaletica». Obiettivo dell’Ulss 7 è creare un punto informativo anche nell’atrio dell’ospedale di Vittorio Veneto, sebbene «orientarsi in quella struttura è meno problematico che a Conegliano». Andrà comunque valutata la disponibilità della delegazione vittoriese della Lilt, i cui volontari sono molto impegnati sul fronte dell’assistenza domiciliare per le cure palliative. Il servizio è ovviamente gratuito per gli utenti come è gratuito il lavoro dei volontari, ma non è a costo zero per l’Ulss 7 che ha sottoscritto un’apposita convenzione, che prevede un contributo economico, con la Lilt. Ma l’opzione di affidarsi ai volontari non è stata fatta in un’ottica di risparmio, ci tiene a precisare l’azienda socio-sanitaria: «Ci costerebbe quasi di meno se avessimo personale assunto – assicura il dottor Dei Tos –. Abbiamo fatto questa scelta con l’idea che abbia maggior valore l’accoglienza fatta da cittadini ad altri cittadini, piuttosto che da una hostess, come fanno in altre strutture». Francesca Nicastro Una volontaria della Lilt nell’atrio d’ingresso dell’ospedale DUOMO tranno trovare, ancora una volta, negli insegnamenti di Maria Grazia, in quel suo saggio affidarsi nelle mani di Dio, nell’ottimismo e nella forza, nella sua grande voglia di vivere. Ancora incerta, alla chiusura del giornale, la data del funerale, che si celebrerà in Duomo, giovedì o venerdì pomeriggio. Francesca Nicastro S. PIETRO FELETTO:NUOVO IMPIANTO AMPLIFICAZIONE l’Uf ficio diocesano per l’ar te sacra e in seguito ad un’ispezione di don Fabrizio Mariani, della dottoressa Cristina Falsarella e dell’architetto Fabio Nassuato, la parrocchia veniva consigliata a scegliere il progetto della ditta Ftf Elettronica di Bof falora sul Ticino. Il moderno impianto, realizzato con somma maestria, si compone di 12 diffusori, alloggiati in casse di legno massello che ben s’integrano con l’arredo delle navate, di una centralina e di molteplici prese d’entrata, idonee ad assicurare il miglior svolgimento delle liturgie. Quello che è stato possibile recuperare del vecchio sistema coordina la dif fusione sonora del sottopor tico e la ricetrasmissione. Un notevole contributo all’acquisto è venuto da una generosa elar- È mancata Maria Grazia Giandon in Saccon ma, risalente a quarant’anni fa, era ormai obsoleto, in cattive condizioni e non consentiva quella fruizione della voce che oggi è richiesta da un uditorio maggiormente sensibile ed abituato ad impianti più evoluti. Con l’appoggio del- Q uesto il nuovo direttivo della sezione coneglianese e della Sinistra Piave di “Italia nostra”, l’associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione: Francesco Scarpis è il nuovo presidente, Claudio De Carli vicepresidente, Renato Checchinato segretario, Rossana Gemona Marin tesoriere. Nelle vesti di consiglieri: Paolo Marin, Franca Giovanetti, Maria Boncina e Bruno Roma. Il nuovo direttivo continuerà a promuovere e sostenere la tutela del territorio con iniziative specifiche, come il monitoraggio dell’arco collinare, la tutela dei monumenti significativi (in particolare il monastero di San Giacomo di Veglia), la conservazione di opere d’arte, la manutenzione e l’arricchimento del brolo di San Francesco (che verrà aperto le prime domeniche di giugno, luglio, settembre e ottobre), l’apposizione di targhe esplicative nelle chiese della diocesi di Vittorio Veneto, la promozione di conferenze a palazzo Sarcinelli, e le visite culturali. Nuovo giardino pubblico A Conegliano sarà pronto a breve un nuovo giardino pubblico attrezzato tra via Belluno, via Marescalchi e via Cettolini ad uso del quartiere. TEZZE DI PIAVE: Cambiato il bando per assegnare la farmacia odificato il bando per l’assegnazione della gestione della nuova farmacia comunale di Tezze di Piave. L’amministrazione ha deciso di assegnare a mezzo gara più del 90 per cento delle quote, con la garanzia della cessione della piena titolarità della farmacia dopo tre anni. Nel precedente bando, andato deserto, si prevedeva la gestione per un periodo di trent’anni, dopo i quali l’amministrazione si sarebbe riservata di cedere la titolarità della farmacia a mezzo gara. MARENO: Record di iscritti per il Piccolo Coro Aquilone va i successi e le delusioni. Sapeva quanto sacrificio costa arrivare a suonare bene uno strumento e lo voleva vedere pienamente realizzato e apprezzato. «Ha voluto darmi la miglior educazione musicale possibile, lei che amava tanto la musica ma non aveva potuto studiarla – dice Christian, inconsolabile –; è stata la persona che più mi ha ispirato e incoraggiato, accompagnandomi sempre in qualunque posto mi esibissi. È un dolore indicibile. Non so come farò ora senza di lei». La risposta, forse, Christian e i suoi familiari la po- ell’anno che il Piano pastorale ha dedicato all’ascolto, la Pieve di San Pietro di Feletto, per facilitare la comprensione della Parola di Dio, ha voluto rinnovare l’impianto d’amplificazione della chiesa. Il precedente siste- ITALIA NOSTRA: Nuovo direttivo, battaglie di sempre M La città di Conegliano e la parrocchia del Duomo si stringono commossi attorno alla famiglia Saccon distrutta dal dolore, al marito Luigi e ai figli Christian e Gian Luca. Maria Grazia era molto conosciuta e stimata in città per il suo impegno nel sociale, in particolare nella Uil, nell’Università degli adulti e degli anziani, nel Tribunale del malato. Per molti anni era stata apprezzata catechista del Duomo. Ma la sua passione più grande era per il talento musicale del figlio, che sosteneva con tutte le sue forze e con cui condivide- N e L’AZiON nese Conegliano / Coneglia Domenica 29 luglio 2007 I l Piccolo Coro Aquilone di Mareno di Piave, nato nel 2002, ha raggiunto quest’anno il maggior numero di componenti: quasi 40 bambini dai 5 ai 14 anni. È diretto dalla maestra Carla Inferrera, che con la massima cura e attenzione ne segue la preparazione negli incontri settimanali che avvengono nei locali della parrocchia di Ramera. I bambini del coro hanno preso parte, a fine aprile, alla rassegna nazionale di cori per bambini che si è svolta quest’anno a Folgaria (Tn). Il raduno ha visto la partecipazione di 20 cori provenienti da tutto il territorio nazionale, oltre al Piccolo coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna. gizione della Banca Prealpi di Tarzo, sempre attenta alle varie necessità della millenaria Pieve del Feletto e dei suoi parrocchiani, mentre siamo in attesa delle sovvenzioni della Cei e della Regione Veneto. 32 SAN VENDEMIANO / VICINO ALLA CHIESA Nel frattempo stiamo urbanizzando la zona. Sono partiti i lavori del sottopasso di via Olivera. Dalla rotatoria posta nei pressi della chiesa in via Europa verrà realizzata una nuova arteria che attraverserà il sottopasso e quindi proseguirà fino a via Maggior Piovesana. In questa realtà è prevista anche la creazione di una lottizzazione privata. Per quel che concerne la scuola materna ci sarà un collegamento diretto e funzionale con l’oratorio e la chiesa e la valorizzazione del percorso lungo il Cervada. Con una passerella si potrà raggiungere l’a- rea parrocchiale». Attualmente la scuola materna della parrocchia è frequentata da circa 140 bambini. Il nuovo plesso è invece pensato per dare la possibilità di aumentare il numero degli iscritti, oltre che per offrire un nuovo utile ser vizio alle giovani famiglie, dato dalla presenza di un asilo nido. All’interno del comune continuerà inoltre ad operare la scuola dell’infanzia di Zoppè. «Siamo giunti alla costruzione di asilo nido e scuola materna – continua il primo cittadino – sulla scorta di un ragionamento avviato da tempo con la parrocchia di San Vendemiale. La collaborazione con quest’ultima si tradurrà in alcune convenzioni». Per far fronte alla spesa l’amministrazione comunale contrarrà un mutuo e parallelamente si attiverà per accedere a dei contributi erogati da parte di enti superiori. Gerda De Nardi cerdotale del suo Giuseppe... Resistette a molte persuasive parole che la sconsigliavano di farlo, ma aveva voluto andare in Burundi a vedere come stava lui». «Negli ultimi istanti della sua lunga vita terrena, con alcuni familiari, le era accanto don Giuseppe. Le lesse appena qualcuna delle beatitudini che abbiamo ascoltato nel Vangelo. Quelle beatitudini le aveva vissute tutte», ha concluso il vescovo. Al rito funebre, animato dalle corali di Santa Maria, Santa Lucia e Pieve di Soligo, hanno preso parte una ventina di sacerdoti e una folla di persone di Santa Maria e delle varie comunità in cui don Giuseppe ha prestato ser vizio. Per impegni non è potuto intervenire il vescovo Alfredo Magarotto che la sera prima ha partecipato, mescolato tra la gente, al rosario per Maria. Maria Tomasi era nata il 21 ottobre 1905 a Nogarolo di Tarzo. Secondogenita di 14 fratelli, sposò nel 1931 Angelo Nadal. Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1944, Maria visse per 22 anni nella casa patriarcale Nadal, per trasferirsi nel 1953 a Maserada. Più avanti ritornò a Santa Maria, dove avviò un negozio di alimentari. Oltre ai figli lascia 14 nipoti e 21 pronipoti. Nel santino-ricordo fatto stampare dai figli è ricordato il suo hobby, giocare a carte, e alcune massime della sua vita: “sincerità e amore sorge” (con la sincerità e l’amore tutto si vince) e “il sacrificio è merito”. Nido e materna da 5 milioni di euro S arà un’area tutta dedicata ai bambini, collegata con le strutture ricreative e parrocchiali già esistenti e servita da una viabilità nuova e funzionale. All’interno di essa sorgerà, a San Vendemiano capoluogo, la nuova scuola materna con asilo nido, per la cui gestione verrà attivata la collaborazione tra amministrazione comunale e parrocchia. Sarà il Comune a realizzare entro breve, nella zona posta in prossimità della chiesa, la nuova struttura per un costo complessivo di cinque milioni di euro. Grazie a una convenzione che verrà stipulata con la parrocchia di San Vendemiale, l’attuale scuola dell’infanzia parrocchiale verrà tra- Sonia Brescacin sferita nei nuovi locali. «Potranno essere accolti – spiega il sindaco Sonia Bescacin – 180 bambini dai tre ai sei anni, più 40 bambini all’asilo nido. Tale edificazione rientra a far parte del piano delle opere pubbliche del 2007, è già stato approvato il preliminare e adesso daremo l’incarico per il progetto definitivo e quindi l’esecutivo. Poi si potrà partire con il cantiere. Prevista una convenzione con la parrocchia MARIA TOMASI VED. NADAL Incontro al Padre dopo una vita buona A ll’alba di domenica 22 luglio il Signore ha preso con sé Maria Tomasi vedova Nadal, 101 anni, mamma di Gabriele, Giovanna, Tranquillo e don Giuseppe parroco di Pieve. Maria è stata lucida e autosufficiente fino alla settimana prima della morte, avvenuta per emorragia cerebrale in seguito a una caduta. Giovedì 19 ha ricevuto dal figlio sacerdote, accompagnato dai fratelli, l’unzione degli infermi, seguendo con attenzione il rito. Martedì 24 nella chiesa di Santa Maria del Piave il vescovo di Trieste Eugenio Ravignani, affiancato dal vescovo Silvio Padoin e dal vescovo elet- SABATO 28 Oggi e domani ultimi appuntamenti con la Sagra di Sant’Anna in località Mercatelli a Collalto. Stand enograstronomico e musica dal vivo. A Campomolino proseguono i festeggiamenti di San Lorenzo. Questa sera alle 20 apertura dello stand enogastronomico e tornei di Splashball e L’AZiON Coneglianese Domenica 29 luglio 2007 to di Città di Castello padre Domenico Cancian (nipote di Maria), ha presieduto il rito funebre. «Per l’affetto che mi lega a don Giuseppe e chi mi introdusse nella sua famiglia, la conobbi. Forte e serena. Poteva davvero affidarle il cuore il marito che, morendo, la lasciò giovane, vedova con quattro figli da crescere – ha ricordato il vescovo Eugenio –. Fu coraggiosa, non si arrese mai». E ancora: «Davvero non visse per se stessa. Visse per il Signore, amandolo nei figli che le aveva dato, nelle famiglie che essi avevano formato e nei figli dei loro figli; amandolo nell’assecondare la vocazione sa- e “Rosa”. Domani sera si riprende alle 9. Alle 21.15 in piazza Europa a Codognè Country in piazza, musica country con la Turn over band. In caso di brutto tempo al Palablù. Nell’ambito della rassegna “Sere d’estate” promossa dal Comune. Alle 20.30, a Orsago, Festa del toro allo spiedo. Domani 1ª Fiera dei osei a partire dalle 6 e 1ª Rassegna canina di bellezza regionale dalle 15, con ricchi premi per tutti i partecipanti. La manifestazione è realizzata dall’associazione ornitologica e canina “L’usignolo” in collaborazione con Pro loco Orsago, Bocciofila e Protezione civile. MARTEDÌ 31 Alle 21.15, al parco della Mutera di Codognè, “Storie di guerra canzoni di pa- ce” interpretate da Raffaele e Vera Salton con le musiche di Progetto A. In caso di brutto tempo al Palablù. Nell’ambito della rassegna “Sere d’estate” promossa dal Comune. MERCOLEDÌ 1º AGOSTO Alle 21.15 al campo sportivo di San Fior di Sotto proiezione del film “La ricerca della felicità” di Gabriele Muccino. Nell’ambito della rassegna “Cinema sotto le stelle” promossa dal Comune. SAN FIOR: È morto Alfredo Zambon reduce di Etiopia e Russia È morto a San Fior Alfredo Zambon, 92 anni, da tutti conosciuto come “Pino”. In gioventù prese parte alle campagne d’Africa e di Russia, dove si salvò grazie al proprio mulo. Al termine della guerra rispettò la tradizione di famiglia, dedicandosi al mestiere di macellaio. Nel museo degli Alpini di Conegliano le sue vicende belliche sono ricordate in una targa. SANTA LUCIA: Termina la “Settimana della sicurezza stradale” N el week-end termina la “Settimana della sicurezza stradale” promossa dal Gruppo Ramoncello in collaborazione con Comune e Pro loco di Santa Lucia. Sabato 28, alle 18.30 nel padiglione ex-filanda, convegno su trasporti e attività produttive con Michele Noal, assessore provinciale ai Trasporti, Giorgio Casagrande, segretario provinciale Unasca, e due tecnici della ditta F.lli Pedol produttrice del cronotachigrafo digitale. Sabato e domenica dalle 15 alle 20 in Campo fiera percorso di guida sicura in bicicletta per bambini (obbligatorio il caschetto). Sempre nel fine settimana termina il primo Ramoncello Meeting Truks, raduno dei “bisonti” della strada. GAIARINE: Dal Comune pastiglie anti-zanzare tigre V isto il sempre più frequente fenomeno di proliferazione della zanzara e in particolar modo della zanzara tigre, l’Amministrazione comunale di Gaiarine, ha disposto entro il corrente mese la distribuzione gratuita presso il municipio di pastiglie antilarvali contro l’infestazione da zanzara tigre, disponibili fino ad esaurimento scorte, dopodiché potranno essere reperibili a basso costo in farmacie e negozi specializzati in agricoltura e giardinaggio. SUSEGANA: Irma Boscaratto Santin ha compiuto 103 anni I rma Boscaratto Santin, 103 anni, la più anziana del Comune di Susegana ha festeggiato l’ambito traguardo il 24 luglio. Dagli auguri dell’assessore ai Servizi sociali Vincenza Scarpa, alla visita di parenti e amici, per nonna Irma quella di giovedì è stata una giornata particolare con monsignor Tarcisio Bolzan, che ha celebrato nell’abitazione di via Stradonelli una messa particolare, a cui è seguito il rinfresco con tutti i parenti. Nata il 24 luglio 1904, la signora Irma ha dato alla luce 9 figli, 7 dei quali sono ancora in vita. Trascorre le sue giornate in casa, assistita, in particolare, dalla nuora Giovanna Santin e visitata dai figli Jolanda, Maria, Elia, Adriana, Ottorino, Lina, Luigino. SANTA LUCIA: Ultimi ritocchi per la nuova sede degli alpini G li alpini di Santa Lucia di Piave hanno promosso una serata per dire grazie a quanti hanno contribuito a edificare la loro nuova casa. Sabato scorso il capogruppo delle penne nere di Santa Lucia, Claudio Bernardi, ha dato il via alla festa di chiusura dei lavori nell’edificio di via Foresto Est, al cui completamento mancano solo pochi dettagli e che verrà inaugurato ufficialmente nelle prossima primavera, in concomitanza con la celebrazione del 50º di fondazione del locale gruppo Ana. Sono giunti la benedizione del parroco, don Italo Moras, il saluto del sindaco e del presidente sezionale Antonio Daminato e il grazie di Claudio Bernardi a quanti hanno lavorato e contribuito alla realizzazione di un edificio di grande pregio architettonico e funzionalità, in particolare i componenti del consiglio direttivo. La serata è stata caratterizzata anche dal singolare menù: un maiale di oltre 2 quintali, cucinato intero per 24 ore a fuoco lento fino a trasformarlo in una delizia per il palato. Antonio Menegon e L’AZiON Mottense Padre Vittorio e suor Giannina Moretto I due missionari di Sant’Anastasio Padre Vittorio e suor Giannina Moretto (a destra) con il sindaco di Cessalto Giovanni Artico S glio del 1967, esattamente 40 anni fa. Assieme a padre Vittorio, a Sant’Anastasio, per un periodo di riposo, c’è anche la sorella Giannina, suora della Figlie di Maria Vergine Immacolata, missionaria in Costa d’Avorio, dove si dedica all’i- struzione delle ragazze. Padre Vittorio Moretto, invece, da nove anni presta la sua opera in Messico, dopo aver prestato ser vizio in diverse parti d’Italia, di Francia e in Togo. «Ho studiato nel Seminario di Vittorio Veneto; SANTA MARIA DI CAMPAGNA leggere la propria storia. Attraverso i documenti, le testimonianze e le tante foto raccolte in un pregiatissimo volume realizzato per l’occasione e distribuito a tutti i partecipanti. Sono 175 pagine in cui si racconta la vita di Luigi Cavezzan, della moglie Carlotta Lazzari e dei loro figli. Le vicende personali di ciascuno dei membri della famiglia Cavezzan si intrecciano con i grandi eventi della pri- ant’Anastasio ha festeggiato domenica 15 padre Vittorio Moretto, 65 anni, missionario comboniano. Padre Vittorio è tornato a celebrare la messa nella chiesa dove fu ordinato sacerdote da monsignor Edoardo Mason: era il 9 lu- Raduni familiari, fate come i Cavezzan! I grandi raduni familiari sono sempre una gran festa. A volte però rischiano di risolversi solo in una gran mangiata al ristorante. La famiglia Cavezzan originaria di Santa Maria di Campagna, riunitasi il primo luglio scorso a Villa dei Dogi a Caorle, è invece riuscita a rendere questo incontro un’occasione importante per ri- Foto di famiglia dei Cavezzan nel 1927, quando ricevettero il “Premio famiglie numerose” V enerdì 27 luglio, la semifinale del torneo delle contrade di calcetto aprirà le danze della notte estiva di Gorgo. Nella stessa serata esibizione dei gruppi locali di danza, ginnastica artistica, pattinaggio e karate. E così, fino a lunedì 13 agosto, gli impianti sportivi si illumineranno con l’annuale edizione dell’“Agosto Gorghense”. Pezzo forte di quest’anno lo spazio adibito a paninoteca, aperto fino all’una di notte per giovani e meno GORGO Il torneo delle contrade apre l’“Agosto Gorghense” giovani amanti delle ore piccole. Altra novità la festa country di giovedì 2 agosto. Birra e spiedo gigante fa- sono stato ordinato a San’Anastasio – racconta padre Vittorio –. Poi sono stato a Roma, in Abruzzo, in Francia, in Togo, a Varese, sono stato padre provinciale d’Italia (dei comboniani). Ora, da nove anni sono in Messico in una comunità del nord, prepariamo il terreno predicando e istruendo. Io predico gli esercizi spirituali. Formiamo missionari». «Non è stato facile imparare lo spagnolo a 56 anni – scherza padre Vittorio, mentre racconta la sua storia attorniato dai parenti, nella serena campagna di Sant’Anastasio –, prima avevo imparato il francese, ho dovuto ricominciare da zero. Ogni tre anni rientro in Italia per un periodo di ferie, per riprendere contatto con un’altra realtà. Ed eccomi qui per festeggiare i 40 anni dall’ordinazione con la mia famiglia». Compresa sua sorella Giannina, che racconta: «Lavoro in una comunità che accoglie e istruisce ragazze in difficoltà. Si insegna la lingua francese. Siamo distanti da tutto, la povertà è assoluta e le tecnologie mancano». Ma chi ve lo fa fare?, chiediamo. «Una persona con con la P, maiuscola», ride suor Giannina. Giuseppina Piovesana ma metà del Novecento: conflitti mondiali, industrializzazione, emigrazione, febbre spagnola, guerra d’Africa. Ne esce un affascinante spaccato di storia veneta, un prezioso documento per i figli, i nipoti e i pronipoti e non solo. Molte le ore trascorse al computer, molte le testimonianze raccolte, i registri parrocchiali consultati, le lettere un po’ sgualcite tirate fuori dai cassetti... ma ne è valsa la pena secondo l’autore Antonio Maurizio Cavezzan. Un unico rammarico: non aver iniziato prima la realizzazione del libro, quando qualcuno dei figli di Luigi e Carlotta era ancora vivo (l’ultima, “zia Tersilia”, è morta poco tempo fa): “Quante altre informazioni avremmo potuto aggiungere – si legge nella presentazione –. A loro vada il nostro ricordo per ciò che la loro memoria ci ha lasciato”. Beatrice Doretto ranno da contorno alla musica country del gruppo Fool Brand, a partire dalle 21. Sabato 28 sarà un’altra sera dedicata allo sport: dalle 16 gara ciclistica, per finire alle 19 con la finale del torneo delle contrade. La quinta edizione di “Calici sotto le stelle” è prevista per venerdì 10 agosto. Prima della chiusura dei festeggiamenti con la tombola di beneficenza e lo spettacolo pirotecnico, sabato 11 agosto verrà aperta la fiera con mercatino dei prodotti artigianali. (LR) Domenica 29 luglio 2007 33 IL PAESE SI MOBILITA PER I RESTAURI DELLA CHIESA Che generosità! Lavori in corso alla chiesa di Sant’Anastasio P rocedono senza so- paese, composto da poco sta i lavori di re- più di trecento persone, a stauro della chiesa di dimostrare che con l’unità, Sant’Anastasio Papa. In la buona volontà e la gequesti giorni sono state nerosità della gente si poscompletate le impermea- sono raggiungere trabilizzazioni delle copertu- guardi importanti. Voglio re, la manutenzione delle ricordare quanti hanno parti lignee e parte del collaborato per il raggiungimento di questo impormanto del tetto. La pratica per l’autoriz- tantissimo obiettivo, i teczazione dei lavori e per la nici che hanno offerto i progetti, in parconcessioticolare il nostro ne di un geometra Valter mutuo di Heissl, che ha 300 mila eucurato anche la ro, con il parte tecnica e contributo amministrativa statale sugli per il conseguiinteressi mento del fiche di fatto nanziamento, e annulla tale ringraziare tutonere finanziario, è staDon Giuseppe Querin te le persone che hanno conta iniziata nel 2004 con l’approvazio- tribuito economicamente, ne del progetto da parte con il loro lavoro e che fidell’Ufficio Arte Sacra di nalmente possono vedere Vittorio Veneto e della So- il risultato dei loro sacrifiprintendenza per i beni ar- ci». Secondo i curatori del chitettonici di Venezia. «Finalmente – ha detto il par- progetto i lavori dovrebroco don Giuseppe Querin bero venire ultimati entro la fine del pros– qualche simo ottobre. «I mese fa abfesteggiamenti biamo iniin onore di ziato i lavori sant’Anna, proutilizzando prio di questi le nostre digiorni, sono usponibilità na nuova occafinanziarie, grazie anche alla genero- sione per dimostrare cosità di tanta gente. Abbia- me, con la collaborazione mo acceso il mutuo previ- di tutti, anche le piccole costo per completare tutti i munità possono essere lavori preventivati. È un ri- modello ed esempio». Gianandrea Rorato sultato storico per il nostro Si dovrebbe concludere a fine ottobre CESSALTO: Bosco Olmè chiuso al pubblico, riqualificazione in vista I l bosco Olmè di Cessalto è “chiuso per manutenzioni”. L’amministrazione comunale ha preso la decisione di mettere i cartelli di divieto di accesso per dare attuazione ad un protocollo che prevede l’intervento di Regione e Provincia per la riqualificazione del bosco. «Il protocollo – spiega Franca Gottardi, vicesindaco di Cessalto – prevede il divieto di eseguire lavori nel bosco in primavera, il divieto di accatastare i tronchi tagliati nel bosco stesso, i fuochi devono essere accesi solo all’esterno del bosco, il divieto di entrare con mezzi a motore se il terreno dei sentieri è bagnato...». (GP) 34 La sezione Cai di Oderzo festeggia il suo rifugio Da trent’anni al Sommariva U n gioiellino nel cuore delle Dolomiti, con 24 posti letto e 50 posti di ristoro, che da ben 30 anni viene gestito dalla sezione Cai di Oderzo, unica sezione, assieme a quella di Mestre, in tutta Italia ad occuparsi direttamente dell’organizzazione di un rifugio. Anzi, di due, perchè il Cai Oderzo oltre a gestire dal 1976 l’angolo di paradiso in questione, il rifugio alpino Sommariva al Pramperét, ha in attivo anche la cura del Bottari, a Falcade, con valenza solo turistica. Per festeggiare il trentennale del Sommariva, la sezione di Oderzo, 600 soci in attivo ad oggi, con 50 anni di esperienza alle spalle, l’8 luglio ha organizzato un incontro tra i soci. «Situato a quota 1857, in una conca prativa alla testata della Val Prampér, in un luogo dotato di grande fascino, fra i migliori scenari dolomitici del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, il Rifugio Sommariva al Pramperét è una frequentata meta escursionistica soprat- tutto dal versante della Val di Zoldo, tappa degli alpinisti che af frontano l’Alta Via delle Dolomiti n. 1, dal lago di Braies a Belluno - spiega Alber to Bonotto, socio del Cai Oderzo e responsabile del rifugio - Abbiamo approfittato della festa anche per inaugurare uf ficialmente la nuova teleferica, realizzata con contributi europei, regionali e del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Da oggi, infatti, il nostro rifugio, fino a poco tempo fa accessibile solo a piedi dalla strada forestale che par te a Forno di Zoldo, ora dispone di una teleferica per il traspor to di materiali e mezzi». Grazie ai finanziamenti del- Inaugurata la nuova teleferica che raggiunge il rifugio l’Ente Parco il rifugio è stato da poco ampliato e dotato di un sistema fotovoltaico, per la produzione di energia pulita. «Una grande passione sta alla base di ogni attività simile alla nostra. ci tiene a specificare Bonotto, 55enne opitergino doc, di professione lito- grafo - Far par te del Cai significa diver tirsi ma anche impegnarsi a mantenere la sezione. Un impegno non da poco». Nuove leve? «In realtà per molto tempo i giovani, soprattutto tra i 20 ed i 25 anni, non erano molto numerosi, ma ora la situazione, seppur a fatica, sta migliorando - spiega il “capo rifugio” - Un tempo alpinismo faceva rima esclusivamente con conquista di vette. Oggi ci sono nuove discipline e tecniche, come l’arrampicata, la roccia, la speleologia e lo sci alpismo che hanno una cospicua attrattiva sui giovani e promettono di rimpinguare le sezioni con nuove leve. Al momento, per fare squadra, la nostra sezione di alpinismo giovanile, con una ventina di iscritti tra i 5 ed i 14 anni, si rapporta alle colleghe della sottosezione Cai di San Polo di Piave e della sezione Cai di Motta di Livenza». Angela Deganis CAMMINAMONTI VI ASPETTA QUASSÙ I l rifugio Sommariva, nel Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, è quest’anno anche la meta di uno degli itinerari speciali di Camminamonti. In rifugio vi attende cioè il timbro speciale da apporre sul libretto. Chi dimostrerà di aver completato almeno 5 degli itinerari speciali nel Parco nazionale e di aver partecipato anche alla Giornata Camminamonti del prossimo 9 settembre a Casera Ceresera in Cansiglio, otterrà un premio speciale. Al Sommariva si può salire da Forno di Zoldo, Longarone e La Valle Agordina. Per maggiori informazioni www.lazione.it, vedi alla voce Camminamonti. NUOVO SERBATOIO IDRICO VENERDÌ 27 Ore 21.30 alla locanda “Vecchia Dogana” di Portobuffole: concerto dei Modalità Provvisoria. SABATO 28 Ore 14.00 a Busco presso la birreria: nell’ambito del San Gabriel Fest 2007, partenza del Gran Premio ciclistico San Gabriel. Ore 21.30: nell’ambito della rassegna estiva di film all’aperto del Cinema Cristallo viene proiettato per l’ultima volta “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”. Ingresso intero 6,5 euro, ridotto 4,5 euro. DOMENICA 29 Alle 9.30 presso l’oasi di Chiesavecchia a Salgareda inaugurazione del nuovo percorso ciclo pedonale lungo il Piave. e L’AZiON Opitergino / Mottense Domenica 29 luglio 2007 MARTEDÌ 31 Ore 21.30: quarto appuntamento della rassegna estiva di film all’aperto al cinema Cristallo con Number 23 di Joel Schumacher. Ingresso unico 4 euro. GIOVEDÌ 2 Ore 21.30: quinto appuntamento della rassegna estiva di film all’aperto al cinema Cristallo con "Mr. Bean’s Holiday" di Steve Bendelack. Ingresso unico 4 euro. VENERDÌ 3 A Ca’Lozzio a Piavon in serata concerto jazz di Sara Bino (nella foto) e Jazz&Latin Trio. Farmacia di turno: Dal Magro, a Piavon, p.zza d’Aviano 7. Tel. 0422 752950 Arriverà l’acqua anche a Villanova N uovo serbatoio idrico per la frazione mottense di Villanova. La conferma giunge direttamente dal sindaco Graziano Panighel: «il nuovo bacino verrà realizzato tra via Lorenzaga Trevigiana e via Sant’Agostino». Dal comune i ringraziamenti per le famiglie di Odo Miotto e Paolo Miotto che hanno dato il via libera per l’utilizzo dell’area. Al progetto sta lavorando da tempo il consigliere comunale Antonio Modenese, proprio di Villanova, il quale ha raccolto le richieste degli abitanti e ha lavorato per la concretizzazione del progetto. Il costo previsto è di circa 150mila euro per riuscire a portare l’acqua nelle case dei residenti con una pressione di circa tre atmosfere. Fino ad oggi erano pesanti i disagi nell’area: infatti, specie nella stagione estiva e a metà giornata spesso l’acqua mancava anche per l’utilizzo igienico. «Con la realizzazione di nuove lottizzazioni abitative - spiega Panighel- è chiaro che il problema è aumentato a livello proporzionale e non era più pensabile non intervenire, pena ancor più pesanti ripercussioni in tutta la frazione». Gianandrea Rorato DOPO IL “CASO MANSUÈ” Vandali e bulli, problema di tutti V andali e bulli: una piaga moderna con la quale le comunità si ritrovano a fare i conti. Il caso dei giardinetti pubblici di Mansuè, che molti ragazzini non frequentano più a causa dei bulletti che vi imperversano, è emblematico. Ma non è l’unico, se è vero che appena qualche anno fa erano giunte al Comune opitergino segnalazioni preoccupate di genitori relative in particolare al parco giochi di via Parise, divenuto di sera luogo di ritrovo di personaggi poco raccomandabili, con ritrovamenti tutt’altro che infrequenti di siringhe usate. Era il mandato del sindaco Elio Pujatti e il problema venne fatto presente alla locale Tenenza dei Carabinieri. La città opitergina ha dalla sua la fortuna di avere da qualche anno una Tenenza, la quale può disporre di pattuglie di Carabinieri che girano di notte. Il problema al parco Parise venne ridimensionato e non certo perché i “tossici” siano spariti dall’ambito opitergino, semplicemente debbono essersi spostati in un luogo meno frequentato. Tornando ai giardinetti, diverso è il discorso vandali. Giochi divelti e panchine imbrattate sembrano essere un denominatore comune. È notizia di poche setti- mane fa che a Mansuè, un gruppo di ragazzini è entrato allo stadio comunale per danneggiare i seggiolini delle tribune e imbrattare le pareti con scritte spray. A Oderzo, tanto per fare un altro esempio, i vandali sono entrati nell’area del Foro Romano, danneggiando le antiche pavimentazioni; se la sono poi presa con i lampioni dell’illuminazione pubblica. E chi non ricorda l’episodio di un cassonetto incendiato pochi anni fa all’interno del parco pubblico, con il pericolo che le fiamme si propagassero fra gli alberi? Soluzioni? Si era provato alcuni anni fa con i nonni vigile; era un volontario in particolare a raggiungere durante il giorno i ragazzi che si divertivano ad imbrattare le panchine, parlava con loro, riuscendo a farli desistere dal loro proposito. Riemerge ciò che abbiamo scritto nei due articoli precedenti: per tentare di risolvere questi problemi è necessario l’impegno congiunto di tutti. Una mattina, tempo fa, ai giardini di Cà Diedo, alcune mamme impensierite da due uomini dall’aria sospetta, non hanno esitato a chiamare i Carabinieri. Più ancora che delle Forze dell’Ordine serve l’impegno delle famiglie. Perché vandali e bulli sono pur figli di qualcuno. Più facile a dirsi che a farsi, però. Annalisa Fregonese Serve l’impegno delle famiglie ODERZO: in consiglio comunale il nuovo parcheggio delle corriere S i riunisce lunedì 30 alle 19 in municipio il consiglio comunale di Oderzo. Tra i temi all’ordine del giorno, spiccano la relazione della commissione consiliare sul sottopasso Brandolini e la risposta all’interpellanza della Lega sul contestato spostamento del parcheggio delle autorcorriere dal Foro Boario all’area davanti alle caserme, a Magera (nella foto). MOTTA: pesca di beneficenza organizzata dal coro Luca Lucchesi A prirà i battenti venerdì 27 luglio presso la sala Padre Bello del convento della Madonna dei Miracoli la tradizionale pesca organizzata dal coro “Luca Lucchesi” di Motta di Livenza, che continuerà fino a Ferragosto. Nella stessa serata di venerdì 27, e fino a lunedì, il comitato della località Madonna, organizza la Festa della Birra. e L’AZiON Veneziano / Friuli La parrocchiale di Torre dopo i restauri Più sicura e più splendente R idare splendore e garantire sicurezza. Questi gli obbiettivi centrati dai lavori da poco terminati nella parrocchiale di San Martino a Torre. La chiesa, settecentesca, presentava soprattutto delle problematiche statiche a carico della copertura lignea. Il restauro conser vativo, condotto dallo studio Renato Zulian di Torre di Mosto, ha permesso di mettere in sicurezza l’edificio attraverso un consolidamento dei vari materiali di copertura. Un inter vento piuttosto delicato perché il soffitto da recuperare aveva una struttura costruttiva fatta secondo tecniche che prevedevano una intelaiatura ad incannucciato, meglio conosciuta da tutti in dialetto come “grisioe”. Si è cercato di mante- TORRE, L’IMPEGNO CONTINUA Dopo l’estate si penserà all’oratorio M eglio un oratorio parrocchiale vecchio e pieno di vita che uno nuovo ma vuoto, no? Ma se si potessero unire architettura accogliente, sicura, a norma di legge, senza barriere architettoniche a spazi traboccanti di bambini, ragazzi e adulti... E se il paese è un piccolo paese come Torre di Mosto dove i giovani hanno poche alternative di divertimento, di ritrovo, e soprattutto di luoghi dove trovare delle proposte educative, allora l’oratorio diventa un punto di riferimento sacrosanto. Proprio per questo la parrocchia di Torre di Mosto si è impegnata, oramai da parecchi mesi, per portare avanti l’idea di ristrutturazione dell’oratorio esistente. L’attuale edificio, costruito attorno agli anni Cinquanta, necessita di una serie di opere di miglioria ai vari livelli costruttivi: pavimenti, muri, copertura, intonaci. Il progetto di massima, redatto dallo studio Zulian, prevede la conservazione dell’assetto attuale delle stanzette per le varie attività di oratorio, con qualche novità per quel che riguarda la sala destinata a cinema-teatro, attualmente in disuso perché non conforme alle normative. «Abbiamo previsto – spiega Zulian, progettista del restauro – una nuova compartimentazione dello spazio della sala cinematografica attraverso pareti mobili per permettere, quando la sala è parzialmente occupata, l’utilizzo delle altre parti». L’indagine conoscitiva dello stato di fatto e la messa in sicurezza dello stabile verranno eseguite dopo l’estate, in modo tale da non intralciare le attività. Questo primo stralcio di lavori beneficerà di un finanziamento ministeriale pari a 186 mila euro, mentre per il restante lavoro si devono ancora trovare gli stanziamenti. Anche il l’amministrazione comunale ha espresso il suo parere favorevole alla realizzazione dell’opera e la disponibilità per partecipare al suo completamento. (MC) Sala-cinema da rinnovare nere e consolidare la struttura originaria e di rinsaldare il controsoffitto. Oltre alla messa in sicurezza statica della copertura si è assicurata la conser vazione del prezioso affresco situato lungo la parte centrale della navata, raf figurante “La morte di san Martino”, dipinto da Costantino Cedini, allievo di Jacopo Guarana, nel 1772. In più, sono state restaurate le pareti interne e tutte le arcate degli altari laterali. I lavori, ultimati da poco, hanno ottenu- to valutazioni positive dai parrocchiani. Si sono potuti effettuare grazie ad un contributo ministeriale, a contributi comunali derivanti dalla quota degli oneri di urbanizzazione da riser vare per opere di culto (Bucalossi) e all’apporto economico della parrocchia. Inter venti futuri riguarderanno le facciate esterne, il soppalco dell’organo e la sacrestia. Ma per il momento è prematuro parlare di tempi, costi e modalità. In cantiere c’è invece un altro grande progetto, quello dell’oratorio. Marta Camerotto Domenica 29 luglio 2007 35 CEGGIA-CONEGLIANO: Domenica 29 il ricordo di don Grandin D omenica 29 luglio ricorre il quinto anniversario dalla morte di monsignor Gustavo Grandin (nella foto). Lo ricordano con affetto i nipoti e i parenti, la comunità di Ceggia – suo paese natale – e i parrocchiani di San Rocco in Conegliano, riconoscenti per i suoi cinquant’anni di servizio sacerdotale. Messe di suffragio saranno celebrate a Ceggia alle 9 e a San Rocco alle 10. Nell’occasione i nipoti desiderano ringraziare coloro che sono stati vicini a monsignor Grandin negli ultimi giorni della sua vita. In particolare l’infaticabile collaboratore don Nilo Faldon, suor Ermengarda, gli infermieri Giorgio e Fiorenzo e tutto il personale della Casa di cura di Santa Lucia di Piave. CEGGIA-FOSSÀ-GRASSAGA: Gita a Gardaland S ono ancora aperte le iscrizioni alla gita a Gardaland per l’unità pastorale di Ceggia, Fossà e Grassaga, martedì 31 luglio. Rivolgersi al bar “Noi” della Casa della Dottrina di Ceggia. CAVOLANO: Col calcio saponato si apre l’Agosto Cavolanese P La chiesa di Torre. A fianco, l’oratorio. rende il via venerdì 27 l’Agosto Cavolanese a Cavolano. Tra i principali eventi: alle 19.15 il via al torneo di calcio saponato che si conclude con le finali domenica 5 agosto alle 20; alle 20 di venerdì l’apertura del chiosco enogastronomico e della pesca di beneficenza. Sabato 28 inizia anche il torneo di green volley, che ha in calendario le finali domenica 5 alle 17. L’Agosto Cavolanese si conclude il 10 agosto, festa del patrono san Lorenzo. 36 e L’AZiON Friuli / Veneziano Domenica 29 luglio 2007 Un ciliense su due aderisce ad un’associazione NEL “PARCO BADEN POWELL” Nuova sede per il Tanto fermento Masci a San Michele serve una guida V C on qualche tentennamento, la Pro loco di Ceggia sta muovendo i primi passi. Durante l’assemblea pubblica di venerdì 6 luglio, all’auditorium comunale, è stato infatti sottoscritto l’atto costitutivo, con l’elezione per acclamazione dei nove membri del consiglio di amministrazione (Mariangela Doretto, Renzo Cappelletto, Ernesto Rigoni, Flavio Pavan, Walter Nadalon, Sara Ramon, Michele Feltrin, Filippo Citron, Francesco Gabatel) più tre revisori dei conti. Certo non è servito che i candidati facessero campagna elettorale per ottenere l’incarico. Sicuramente più faticosa dell’elezione è stata l’attività di Fernando Cellotto, vicesindaco con delega all’associazionismo, per individuare e convincere le persone a buttarsi in questa nuova impresa. Non che a Ceggia manchi la buona volontà, anzi. Il problema è che forse ce n’è troppa e la maggior parte degli abitanti ha già molteplici impegni, a volte in più di un’organizzazione, e rischia di considerare la Pro loco come un’ulteriore carico. Nell’indagine sull’associazionismo ciliense realizzata dal comitato promotore della Pro loco e presentata da Mila Manzato e Flavia Furlanetto durante l’incontro è emersa infatti una situazione di grande vivacità: più della metà del paese, circa tremila persone su meno di seimila abitanti, risultano iscritte e aderenti ad una o più associazioni. Lo studio aveva l’obiettivo di fotografare l’esistente e far emergere eventuali criticità che proprio la Pro loco può impegnarsi a risolvere. Sono state prese in considerazione solo le realtà più significative e rappresentative (una trentina su circa sessanta), da quelle “storiche” esistenti già nella prima metà del Novecento come l’Azione cattolica e l’Agesci, a quel- È nata la Pro loco di Ceggia le più recenti come La Caravella e il Comitato per il territorio di Gainiga. È emerso che oltre la metà delle attività primarie e secondarie delle associazioni è di carattere solidaristico (socio-assistenziale e sanitario), un aiuto, nella maggiorparte dei casi di primo intervento, indispensabile. Tuttavia, secondo gli autori dello studio, questi micro interventi che si limitano al dono, dovrebbero inserirsi all’interno di un quadro più organico di collaborazione tra volontariato e con i servizi pubblici. Limiti sono stati rilevati anche in ambito culturale, in cui le numerose iniziative proposte coinvolgono ristretti nuclei di ciliensi, mentre circa il 30 per cento delle associazioni privilegia attività ricreative. Insomma, l’associazionismo a Ceggia è un fenomeno pieno di vitalità, che oggi però deve sapersi coordinare e consorziare. Sarà proprio questo il prossimo e più urgente compito della Pro loco. Beatrice Doretto Scomparso Silvano Zago, collaboratore dell’Agenzia Cima H a suscitato cordoglio e commozione l’improvvisa morte di Silvano Zago, 52 anni, residente a Venegazzù. Pubblicitario di professione, Zago collaborava anche all’attività di Publivita, la concessionaria di pubblicità de La vita del popolo e dell’agenzia Cima, concessionaria de L’Azione. Numerose le persone che, in occasione delle esequie, presiedute dal parroco don Giuliano Comelato, si sono strette attorno alla moglie Lidia, ai figli Vera e Federico, al fratello Giovanni. Silvano Zago, del resto, era ben inserito all’interno della vita della comunità volpaghese e di Venegazzù in particolare. Di carattere socievole, era appassionato del suo lavoro. Inoltre, faceva volontariato presso il circolo ricreativo Belvedere. Il personale de L’Azione e dell’Agenzia Cima in questo momento di dolore si sente vicino alla sua famiglia. errà dedicato a Baden Powel il parco che si trova a San Michele, lungo la strada che porta a Caneva. L’intitolazione, che rientra tra le attività 2007 per celebrare il centenario della nascita del movimento scout, è stata avvallata dalla giunta sacilese accogliendo la richiesta del locale gruppo Scout e del Masci. Proprio nel parco Baden Powell, il gruppo Masci di Sacile sta realizzando la propria sede. «La inaugureremo – spiega Pietro Rui, capogruppo del Masci a Sacile – il 29 settembre assieme al parco. E speriamo di riuscire a porre la prima pietra del percorso vita che realizzeremo». Inoltre il 1º agosto, in occasio- ne del rinnovo mondiale della promessa scout, verrà realizzato un ponte radio dal Jamboree a Brownsea in Inghilterra (il campo di incontro mondiale degli scout a cui partecipano anche Marta Cappuzzo per il gruppo di Sacile e Simone Santin per il reparto di San Michele) a Sacile. L’occasione fungerà da prova di stabilità per il contatto internazionale del terzo fine settimana di ottobre, il 20-21, lo Jota (Jamboree on the air, Jamboree via radio, incontro virtuale di scout del mondo); nello stesso periodo sarà allestita una mostra fotografica sullo scoutismo e verrà prodotto un annullo postale. Tra le attività estive spicca il campo in Val Cimoliana a cui parteciperanno tutte le branche di Sacile e San Michele, dai lupetti al clan a una delegazione del Masci. E a cui sono attese mille persone tra ragazzi, ex scout e genitori che il 1º agosto rinnoveranno la promessa scout in una sorta di Jamboree provinciale. Erica Bet Il prefabbricato che sarà sede del Masci, ora in costruzione CISON / RICORDIAMO ANGELO A UN ANNO DALLA SUA REPENTINA SCOMPARSA “A ngelo era un uomo buono”: in questi termini si era espresso il parroco, monsignor Venanzio Buosi, nel saluto conclusivo, pronunciato al termine della messa funebre. Non occorrerebbe forse aggiungere altro a tale opportuno apprezzamento, che riassume in modo efficace la sua personalità, il suo atteggiamento verso la vita, la sua disponibilità nei confronti del prossimo, la sua sensibilità affettuosa di sposo e di padre. Tra le sue passioni principali spiccava in modo particolare quella, per così dire, della “compagnia”: lo stare insieme, l’intrattenere conversazione con gli amici, il condividere ideali, attività, il godere anche solamente della presenza altrui. Per questo egli non perdeva occasione per partecipare a tante attività associative, proposte in ambito parrocchiale e paesano: la ban- da, il coro, il gruppo folcloristico, il canto liturgico. La compagnia era per Angelo una realtà vitale, benché mai occasione per distoglierlo dalle sue responsabilità faANGELO BUFFON miliari e lavom. 21.7.2006 rative. I nipoti, la cui nascita annunciava sempre con immensa allegria, erano stati una delle sue ultime più grandi gioie. Angelo era, dunque, un uomo assennato, solerte, affettuoso; in una parola: un “uomo buono”! CIMAVILLA SAN VENDEMIANO SACCON CODOGNÈ SOLIGHETTO SAN GIACOMO GELTRUDE BELLOT in TOMASELLA n. 23.3.1914 - m. 24.7.1999 FRANCESCO TOMASELLA n. 23.8.1911 - m. 6.8.2000 Il vostro ricordo è sempre vivo in noi nonostante il trascorrere del tempo. Il vostro esempio e i valori che ci avete trasmesso sono fondamento del nostro vivere quotidiano. Siete sempre nelle nostre preghiere. I vostri cari. PAOLO GHIRARDO LUIGIA MAZZER Il tempo che passa lentamente e inesorabilmente non riesce neppure a scalfire il bellissimo ricordo che ci rimane di voi. Vi preghiamo di assisterci nelle difficoltà che inevitabilmente la vita ci riserva, certi del vostro sostegno. Grazie cari genitori. Antonio, Bruna, Luciano e Gianna. SARA DE LORENZI ved. MAZZER m. 25.7.1981 ANTONIO MAZZER m. 19.3.1939 Nell’anniversario della tua scomparsa, cara mamma, ci piace ricordarti insieme al tuo Antonio ancora uniti nella pace del Signore. I vostri figli e parenti tutti. ANTONIETTA VETTOREL ved. BASEI n. 10.8.1925 - m. 29.7.1992 Ringraziamo il Signore di averci dato te come mamma e nonna. Figli, nuora e nipoti. LUIGI MAZZERO (Gino) n. 4.3.1940 - m. 26.7.2006 A un anno dalla tua morte è incancellabile la tua figura; la laboriosità, la semplicità di vita e la fede sincera sono la tua migliore eredità. Ti raccomandiamo alla misericordia di Dio e tu dal Cielo prega per noi. GUERRINO PIN n. 5.6.1917 - m. 29.7.2005 Carissimo papà, ti ricordiamo sempre con grande affetto e riconoscenza per quanto ci hai insegnato e per tutto il bene che hai lasciato. Le figlie e i tuoi cari. LA DICIOTTENNE PRESTI LUNEDÌ PARTIRÀ PER IL MESSICO PER DISPUTARE I MONDIALI DI CICLISMO CON LA NAZIONALE Gloria, speranze iridate D opo il tricolore a cronometro, il bronzo europeo su strada e l’imminente partenza (il ritrovo è domenica sera a Peschiera, sarà della spedizione anche un’altra atleta diocesana, la veronese Eleonora Patuzzo della Verso L’Iride di Conegliano, seconda ai tricolori contro il tempo) per i campionati mondiali di Messico. È proprio un gran momento per Gloria Presti, diciottenne che ha appena concluso la quarta geometri a Pieve di Soligo. Tre volte tricolore in carriera, Gloria, junior al secondo anno di Mosnigo di Moriago della Battaglia, corre nella Cicli Zanella di Pederobba. Per lei il futuro, più che roseo, sarà azzurro. Gloria, stai vivendo una stagione agonistica da incorniciare... «Per adesso va bene così. Ho vinto il Gran premio Liberazione in linea e tre cronometro. Oltre alla vittoria nel campionato italiano a cronometro e il terzo posto agli Europei su strada, mi sono classificata quarta nell’inseguimento individuale agli Europei. Sono rimasta fuori dal podio per un solo decimo, un vero peccato». Quali prove disputerai ai Mondiali di Aguascalientes? «Dal 5 all’8 agosto correrò l’inseguimento individuale su pista, il 10 la cronometro e il 12 la gara su strada. Sono una ciclista completa, non so ancora quali compiti specifici mi assegneranno il commissario tecnico Edoardo Salvoldi e il collaboratore Marino Amadori». Ai Mondiali gareggerai in altura. Ti preoccupano le condizioni di gara? «Non penso che l’altura darà problemi dal momento che raggiungere- CICLISMO: la domenica dei dilettanti si svolge a Tezze di Vazzola È lungo il week end sui pedali. Sabato 28 i giovanissimi corrono a Gorgo al Monticano nell’Agosto Gorghense 2007 (partenza alle 16). Domenica 29 ancora i miniciclisti sono protagonsiti a Ramera nel 7° Trofeo Zona Industriale Ramera (9), gli esordienti a Colmaggiore di Tarzo nel 24° Memorial Rudy Pradella - Trofeo Permac Resine (9), gli under 23 ed elite a Tezze di Vazzola nel 7° G.P. Site Marchiol Famila Liquigas indicato per i velocisti (13.30). NUOTO: Donadon sfiora il record italiano nei 50 rana agli Europei È La forte Gloria Presti mentre taglia il traguardo mo il Messico con due settimane di anticipo sull’inizio delle gare. E poi siamo andate in ritiro con la nazionale a Livigno e non è successo niente. Piuttosto manco da casa da due mesi. Dal Giro dei Paesi Baschi di giugno, dove ho gareggiato assieme alle elite, praticamente non ho sostato a casa più di due giorni di fila». Il ciclismo, insomma, è diventata la passione della tua vita... «Adesso, in estate, il ci- clismo è quasi un lavoro. Ho iniziato a correre a otto anni, poi ho smesso per due perché mio padre mi ha detto che avrei avuto molto tempo per correre e che avrei rischiato di stancarmi presto. A dieci anni ho ripreso nel Vidor, quindi da esordiente sono passata al Villorba e da allieva alla Cicli Zanella di Pederobba. Il prossimo anno passerò di categoria, vedremo quale scelta compiere, ma di sicuro sarà più dura». Giacinto Bevilacqua stata la sorpresa dei campionati europei juniores. Erika Donadon, portacolori della Nottoli Nuoto di Vittorio Veneto, ha stupito tutti alla massima rassegna continentale disputata ad Anversa (Belgio). La velocista, infatti, è riuscita ad entrare nelle finali delle sue specialità, i 50 e i 100 metri rana. La sedicenne bellunese nei 50, anzi, ha sfiorato il colpo grosso, giungendo ad un solo centesimo dal record italiano rimasto invariato a 32”81. PODISMO: a Fratta di Tarzo la 34ª Marcia tra le colline e i castagni L ’appuntamento di questa settimana con le manifestazioni podistiche non competitive è a Fratta di Tarzo. In occasione della Festa dell’emigrante, infatti, domenica 29 è in programma la 34ª edizione della Marcia tra le colline e i castagni. Sono tre i suggestivi percorsi proposti: 7-12-17 chilometri. La partenza è alle 9. La manifestazione è organizzata dalla Pro loco di Tarzo (tel. 0438/586247). SEZIONE CAI DI CONEGLIANO PATTINAGGIO ARTISTICO Dopo il trekking si riprende a settembre Comin De Candido e Pontello tricolori È l’escursione al Monte Civetta la prossima iniziativa nel ricco calendario escursionistico del Cai di Conegliano. L’attivo club alpinistico, che conta quasi 1500 iscritti e 82 anni di vita, ha appena sospeso le iniziative per concedere un mese di riposo con le proprie famiglie a ciascun amante della montagna. Dopo aver proposto con successo la settimana di trekking giovanile sulle Alpi Giulie, l’attività ri- prenderà il 1° settembre con l’escursione di due giorni al Civetta (3220 metri) nelle Dolomiti di Zoldo, alla quale seguirà la gita al Monte Mulaz (2906 metri) nelle Pale di San Martino il 16 settembre. Nel programma autunnale compaiono anche la giornata di arrampicata con Le Maisandre il 7 ottobre, la Giornata dell’ambiente intersezionale sul Col Cornier del Gruppo Cavallo il 14 ottobre e la Festa di chiusura a Casera Busa Bernart in Cansiglio il 28 ottobre. È ancora da definirsi la data in cui, il prossimo autunno, presso la libreria Quartiere Latino di Conegliano verrà allestita una mostra fotografica sull’attività giovanile del Cai Conegliano. La sede si trova in via Rossini 2/B ed è aperta il martedì sera dalle 21 alle 22.30 (tel. 0438/24041). I U n oro, un argento e un bronzo. È questo il bottino complessivo raccolto dai pattinatori diocesani ai campionati italiani di pattinaggio artistico a rotelle categorie jeunesse, juniores e seniores. A Roccaraso hanno confermato la propria superiorità i campioni del mondo Melissa Comin De Candido e il sanpolese Mirko Pontello (nella foto), laureatisi cam- nizio alla grande con la triplice avventura del Cai di Sacile che venerdì, sabato e domenica si concentra nella conquista del massiccio del Gran Paradiso, tra il Piemonte e la Valle d’Aosta. Il gruppo Pale S.Martino è la meta domenicale del Cai di Vittorio Veneto, che punta alla forcella delle Mughe (2444 metri) e al Sass d’Ortiga (2634), in memoria di Rino Costacurta caduto sul Sass d’Ortiga il 18 agosto di 30 anni fa. La vicina sezione giovanile del Cai di Conegliano conclude questo sabato la sua esperienza nelle Alpi Giulie, mentre i giovani del Cai di Pieve di Soligo intendono trascorrere la domenica al rifugio Pranperet. Grande exploit per la sottosezione di San Po- pioni italiani nella specialità coppie danza. Non hanno mancato l’appuntamento con il podio, sebbene non al primo posto, i portacolori dello Skating club Oderzo. Nel libero femminile categoria jeunesse è rilevante il secondo posto di Elena Zago, premiata con l’argento dietro la neocampionessa italiana Silvia Nemisio della romana Polisportiva Trullo. Medaglia di bronzo, in- MONDO CAI lo di Piave che sabato e domenica si lancia in una due giorni al Jof di Montasio nelle Alpi Giulie. Bici on the road, invece, con la Polisportiva di Revine Lago che domenica affronta un percorso di 100 chilometri e 1500 metri di dislivello, passando per Vittorio Veneto, Longarone, Barcis e Piancavallo. Puntuali le visite guidate al giardino botanico alpino Lorenzoni, in Cansiglio, sabato e domenica alle 11 e alle 15.30. Restando in zona sabato alle 9.30 ci si avventura dal piazzale Rifugio San Osvaldo, in Pian Cansiglio, con il corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giu- fine, per Andrea Barbieri, terzo classificato nel libero maschile seniores alle spalle di Roberto Riva e Pier Luca Tocco. Da sabato 28 a sabato 4 agosto a Gujan-Mestras in Francia avranno luogo i campionati europei juniores e seniores, importante banco di prova in vista dei campionati del mondo, in programma in novembre in Australia. (GB) lia, guide d’eccezione per scoprire i segreti della foresta. Sempre alle 9.30, ma domenica, il centro di educazione naturalistica Vallorch propone una gita lungo la strada del Patriarca fino al monte Candaglia, mentre alle 14 tutti in visita ai villaggi cimbri e all’antico insediamento di Canaie Vecio. Per informazioni : Associazione Crc Onlus tel. 3343458496. Ma la vera sorpresa della settimana ce la fa la cooperativa Mazarol che sabato sera organizza una romantica escursione con la luna nella sella di Cajada e da lunedì 30 a sabato 4 agosto propone un impegnativo trekking nelle Dolomiti Bellunesi. Angela Deganis 38 Lettere Domenica 29 luglio 2007 e L’AZiON & interventi SULLA MESSA IN LATINO LA VITA DI DON MILANI Una nuova possibilità aperta da papa Benedetto M Quante domande rimangono aperte i chiamo Giampiero Giacomel, ho 27 anni e sono membro della parrocchia di Ceggia. Da ormai un anno partecipo senza distinzione alcuna sia al rito di Paolo VI che a quello contemplato nel messale del 1962. Voglio precisare che non mi sento affatto un cattolico tradizionalista, né tanto meno ho mai messo in discussione l’autorità del Concilio Vaticano II. (...) Nell’articolo di don Adriano Dall’Asta leggo con sconcerto affermazioni che reputo incredibili, scandalose, e volte a dare un’interpretazione assolutamente deviante del Motu Proprio. Si afferma ad esempio che “la liturgia riformata da Paolo VI nel Concilio Vaticano II e la norma ordinaria della fede e della preghiera (...)”. Questo è falso. In primo luogo la Santa liturgia di Paolo VI è stata promulgata a Concilio concluso (nel 1970), in secondo luogo e in chiara contrapposizione con il testo del Motu Proprio si afferma che essa sia ordinaria lex orandi e lex credendi, senza affermare che anche il Messale di beato Giovanni XXIII è ordinaria lex credendi e straordinaria lex orandi. In tal senso l’unica lex credendi è il rito romano che si divide in due forme di lex orandi. Nel testo dell’articolo emerge invece che la Messa antica sarebbe straordinaria sia nella preghiera che nella fede, contravvenendo così in maniera implicita alle indicazioni del Pontefice. (...) L’articolo prosegue poi con argomentazioni storico-teologiche che personalmente ho trovato di una faziosità sconcertante, vere in parte, ma che non considerano minimamente l’et di cui parlavo prima. Si sostiene che liturgia significa azione di popolo, cosa questa che non mi permetto di contestare, ma contesto il significato che viene attribuito ad “azione comunitaria”. Si identifica cioè “l’azione comunitaria” con la partecipazione fisica del fedele, se fosse vero questo la Messa che un sacerdote celebra privatamente non sarebbe valida, così come non sarebbe stata mai valida la Messa tridentina. È ovvio che questa è una mostruosa assurdità! (...) Viene poi accusato il Concilio di Trento di aver rotto con una tradizione: questo è sicuramente vero, ma la motivazione dell’unico rito romano fu dettata da ragioni di dignità nella celebrazione. Prima della riforma tridentina, la Messa veniva celebrata male, con svogliatezza, recitando preghiere a caso e senza che il sacerdote avesse una preparazione sufficiente. Fu addirittura Lutero ad accusare il clero cattolico del tempo di poca cura e dignità nella celebrazione della liturgia. Inoltre il Concilio tridentino riunì sotto un unico rito romano tutti i riti romani che comunque differivano tra loro di pochissimo, e vietò la celebrazione solo di quei riti che avevano meno di 200 anni di vita. Inoltre non è vero che nella Chiesa Latina oltre al rito romano esiste solo quello ambrosiano, come affermato nell’articolo: esiste infatti anche il rito mozarabico, che insieme a quello di Sant’Ambrogio forma la categoria dei riti gallicani e non romani. Inoltre è da considerare che in un certo senso tutti i Concili hanno rotto con la tradizione precedente. Quello di Gerusalemme, per esempio, pose fine alla tradizione giudaica nel Cristianesimo. Giampiero Giacomel Ceggia Risponde don Adriano Dall’Asta, responsabile dell’Ufficio liturgico. Riportiamo soltanto alcune parti della lettera perché troppo lunga. Ricordiamo che le lettere non devono superare le 2.500-3.000 battute. R ispondo al giovane di Ceggia che commenta, con un tono risentito e sicuro che sinceramente mi ha sbalordito, l’intervento di quest’Ufficio liturgico circa il recente Motu Proprio (MP) di Benedetto XVI sul Messale del 1962, apparso su questo settimanale la settimana scorsa. Pur essendo molti i chiarimenti che la sua lunga lettera necessiterebbe, per motivi di spazio mi limito all’obiezione principale. ACLI E IMMIGRATI L’integrazione nel tempo libero S i è svolta domenica 15 luglio la prima uscita organizzata dalle Acli di Treviso con gli immigrati associati. È un altro passo del progetto di integrazione delle Acli di Treviso per l’utilizzo solidale del tempo libero, per condividere con gli associati provenienti da paesi esteri storie, esperienze e progettare iniziative per un’integrazione effettiva che passa anche attraverso lo stare insieme e il cono- scersi sempre di più. Hanno partecipato all’uscita a Sirmione e al Parco di Sigurtà a Valeggio sul Mincio una settantina di immigrati e immigrate provenienti per la maggior parte da Ucraina, Moldavia e Romania, ma vi erano anche amici originari del Sud America e dell’Africa settentrionale. La giornata ha riscosso l’entusiasmo e la convinta partecipazione di tutti, in particolare degli immigra- In sostanza mi si accusa di “faziosità” (!) e di interpretare in modo riduttivo e tendenzioso il pensiero del Papa. Nel MP è scritto all’art. 1: “Il Messale promulgato da Paolo VI è l’espressione ordinaria della ‘lex orandi’ della Chiesa cattolica di rito latino”, mentre il Messale del beato Giovanni XXIII è definito “espressione straordinaria” del medesimo rito: è affermata dunque dal Papa stesso una priorità tra due forme della preghiera e della fede per tutta la Chiesa, il Messale di Paolo VI! È un fatto oggettivo anche, come ribadito recentemente (cfr. int. a d. Manlio Sodi, liturgista e consultore dell’Ufficio delle celebrazioni del Sommo Pontefice, su Zenit del 16 luglio scorso), che non sono mai esistite due forme di uno stesso rito, ma riti diversi che, tra l’altro, il Concilio ha rivalutato (Sacr. Conc. 4). Prender atto di una nuova possibilità aperta dal Papa in questo senso non significa andargli contro! Così come non si va contro il Papa quando si afferma che nessuno è obbligato a celebrare con il precedente Messale, ma che da oggi in poi viene solo reso possibile. Neppure si disobbedisce quando si ricorda solo che la riforma liturgica, con questo testo, non è in discussione e nemmeno quando si richiama la necessità irrinunciabile della “partecipazione” di ogni cristiano, in quanto Chiesa, alla liturgia: “La madre Chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli vengano guidati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia e alla quale il popolo cristiano… ha diritto e dovere in forza del Battesimo” (SC 14). Concludo invitando chi è giovane e corre talvolta il rischio di assolutizzare ricerche personali ancora iniziali, anche nel campo della fede, a non fermarsi su posizioni che sembrano rassicuranti, ma che in realtà bloccano la ragione e la libertà di ricerca. Non si dà gloria a Dio isolandosi in spazi tranquillizzanti, ma camminando con fiducia insieme alla Chiesa di Cristo. Diceva il grande vescovo e martire Cipriano a coloro che seminavano discordia all’interno della sua comunità di Cartagine: “Non può avere Dio come Padre chi non ha la Chiesa come madre” (De Cath. Eccl. Unitate, 6). Don Adriano Dall’Asta ti che hanno soprattutto apprezzato di essere considerati come persone con il bisogno di relazione e di svago e non solo come soggetti di lavoro. Erano felici inoltre di potersi staccare per un giorno dalla vita abituale e di conoscere persone nuove e luoghi mai visitati del nostro Paese. È stato particolarmente emozionante per gli aclisti sentire i ringraziamenti e cogliere la felicità negli occhi soddisfatti di queste persone. Da loro sono venute anche proposte e l’incoraggiamento a continuare su questa strada, rendendosi disponibili a collaborare a livello associativo per organizzare nuovi momenti di condivisione che partano dal loro bisogno di vivere, al di là del lavoro, una dimensione relazionale, culturale e anche di conoscenza del nostro Paese. Organizzare questa domenica insieme presentava alcune incognite, in particolare quella dell’adesione all’iniziativa. La risposta ha ampiamente smentito i timori e conferma che un vero percorso di integrazione passa anche attraverso una condivisione del tempo libero. R iprendo anch’io l’interrogativo con cui L. Pillonetto terminava il suo scritto: che rimane di questa eredità? Rimane una lezione di vita non raccolta, rimane la domanda, le domande: perché nella comunità dei credenti in Gesù i tempi dell’accoglienza delle persone, del riconoscimento del loro vissuto sono sempre così lunghi? Perché prevalgono pregiudizi e rifiuti di come uno annuncia l’Evangelo che è sempre lo stesso ma esige di essere incarnato dentro la realtà che cambia? Perché la paura del dialogo e del confronto che diventa indifferenza? Con la scuola di Barbiana don Lorenzo ha creato le condizioni perché le persone pensassero con la loro testa, diventando capaci di “avere una parola rispetto alla vita e alla storia”. Questo ha fatto paura allora e fa paura oggi! Si fanno sempre più rari gli spazi e i tempi del pensare e del riflettere; sempre meno ci si preoccupa di questo. Con la sua vita a Barbiana ha indicato che la comunione ecclesiale va oltre l’omogeneità del dire e del fare. Ha vissuto la sua “diversità” con passione ma senza farne un criterio di giudizio per altri. Voce accanto ad altre voci, sperando che qualcuno armonizzi e metta in circolo e vagli ciò che ognuno vive con sincerità. Amanti di un modello unico (di essere prete, di essere Chiesa, di annunciare l’Evangelo...) ci si impoverisce non lasciando spazio allo Spirito che si distribuisce come vuole. Barbiana rimane anche sinonimo di sofferenza di chi è lasciato ai margini, guardato con diffidenza, parcheggiato ai confini, considerato “diverso” e non desiderato. Può una comunità cristiana permettersi questo spreco di energie, di vitalità, di fedeltà all’unico Signore e Maestro? Il grido “L’obbedienza non è più una virtù” riferito ai temi della pace, della non violenza, del ripudio della guerra, della scelta degli ultimi... venga riconsegnato ai giovani, con loro letto, commentato, criticato, ampliato... rilanciato nell’oggi della chiesa e della società. Quaranta anni dopo si fatica ancora a imparare la lezione di come essere la comunità del Signore Gesù che sta nella compagnia di tutti, a tutti offre l’Evangelo, da tutti impara la fedeltà al Vivente. La fatica di chi cerca va rispettata ed esige che si diffonda un ascolto ricco di “silenzio” e di comprensione, condizioni per favorire fermenti antichi e nuovi. Il cardinale Piovanelli dell’amico e compagno di studi scrive: “l’esagerazione fu la giusta misura”. È l’esagerazione nel credere in Dio, nella fecondità della sua presenza nella vita e nella storia, nel compromettere fino in fondo la propria vita per Lui e per gli altri. Gianpietro Zago prete operaio Questi stimoli ci responsabilizzano e nel contempo ci spingono a muoverci per coinvolgere gli immigrati in un processo associativo, convinti che avere gli stessi partecipi nella nostra associazione serve ad arricchire la nostra identità e pluralità associativa. Occasioni di festa, scambio culturale, conoscenza reciproca aiutano gli immigrati a essere maggiormente inseriti nella vita socio-culturale del paese che li ospita e noi a rapportarci in modo più naturale e forse a comprendere meglio le loro identità e problematiche di vita. Le Acli di Treviso Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437