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Provincia
di Matera
LA Provincia
di Matera
INDICE
1
SINTESI DEL PAES ................................................................ 3
1.1 Strategia generale ................................................................................ 3
1.2 Il bilancio energetico e di CO2 del distretto ....................................... 6
1.3 Azioni e misure del piano ...................................................................12
2
STRATEGIA GENERALE ...................................................... 18
2.1 Obiettivi................................................................................................18
2.2 Situazione di partenza e visione programmatica .............................20
2.3 Aspetti organizzativi e finanziari .......................................................21
3
2.3.1
Coordinamento e strutture organizzative assegnate ............................................ 21
2.3.2
Risorse umane assegnate .................................................................................... 21
2.3.3
Coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder .................................................. 22
2.3.4
Possibili fonti di finanziamento utilizzabili per gli investimenti previsti nel PAES . 24
2.3.5
Misure di monitoraggio e verifica previste ............................................................ 33
INVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI (IBE) ..................... 34
3.1 Contesto generale ...............................................................................34
3.2 Metodologia .........................................................................................44
3.2.1
Abitanti .................................................................................................................. 46
3.2.2
Occupati ............................................................................................................... 47
3.2.3
Trasporti ............................................................................................................... 49
3.2.4
Consumo energetico edifici/infrastrutture ............................................................. 50
3.2.5
Consumo energetico dell’Amministrazione locale ................................................ 51
3.2.6
Produzione di energia elettrica locale .................................................................. 52
3.2.7
Rifiuti ..................................................................................................................... 52
3.3 Il bilancio energetico ..........................................................................53
3.3.1
Caratterizzazione socio - economica ................................................................... 53
3.3.2
Trasporti ............................................................................................................... 58
3.3.3
Consumi energia elettrica ..................................................................................... 61
3.3.4
Consumi energia termica...................................................................................... 62
3.3.5
Produzione di energia fotovoltaica territoriale ...................................................... 63
3.3.6
Consumi energetici complessivi calcolati con ECOSPEED Region .................... 64
3.3.7
Consumi energetici della pubblica amministrazione ............................................ 66
3.3.8
Riepilogo dei consumi della pubblica amministrazione ........................................ 76
3.3.9
Settore rifiuti ......................................................................................................... 77
3.4 Il bilancio di emissioni di CO2 ............................................................79
3.4.1
Metodologia di calcolo delle emissioni e fattori di emissione utilizzati ................. 79
3.4.2
Il bilancio delle emissioni di CO2 del distretto ...................................................... 81
Pag. 1 di 179
3.4.3
4
Gli obiettivi di riduzione......................................................................................... 86
AZIONI E MISURE DEL PIANO ............................................. 89
4.1 Metodologia .........................................................................................89
4.1.1
Popolazione .......................................................................................................... 89
4.1.2
L’opzione 1 – Principi base .................................................................................. 90
4.1.3
Calcolo riduzione CO2 al 2020 ............................................................................. 91
4.2 Piano di azione ....................................................................................92
4.2.1
Edifici pubblici, attrezzature/impianti comunali e provinciali................................. 92
4.2.2
Edifici, attrezzature/impianti terziari ...................................................................... 98
4.2.3
Edifici residenziali ................................................................................................. 99
4.2.4
Illuminazione pubblica ........................................................................................ 102
4.2.5
Industria (piccola e artigianato) .......................................................................... 110
4.2.6
Trasporti ............................................................................................................. 111
4.2.7
Produzione locale di energia .............................................................................. 122
4.2.8
Altro ( rifiuti, GPP, comunicazione, etc..) ............................................................ 124
4.2.9
Sintesi delle azioni .............................................................................................. 137
5
CONCLUSIONI .................................................................... 141
6
ALLEGATI ........................................................................... 142
6.1 SCHEDE DI AZIONE - PERIODO A ...................................................142
6.2 SCHEDE DI AZIONE - PERIODO B ...................................................152
7
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ......................................... 179
Pag. 2 di 179
1
SINTESI DEL PAES
1.1
STRATEGIA GENERALE
Nel 2008 la Commissione Europea ha lanciato l’iniziativa “Patto dei Sindaci” (“Covenant of
Mayors”), che si configura come un accordo politico diretto tra Commissione e città, province e
regioni di tutta Europa, le quali si impegnano, volontariamente, a raggiungere e superare l’obiettivo
europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 previsto per l’anno 2020.
La Provincia di Matera ha sottoscritto, in data 25 settembre 2010, l’accordo di partenariato
con la Direzione Generale Energia della Commissione, assumendo il ruolo di “Coordinatore
Territoriale”.
La Provincia di Matera ha raggruppato i Comuni aderenti in Distretti territoriali, in modo da
poter elaborare un PAES Congiunto.
Figura 1.1 - Suddivisione in distretti della Provincia di Matera
Il Distretto 1 è formato dal Comune di Matera.
DISTRETTO 1
Delibera Giunta Comunale
approvazione protocollo con la
Provincia di Matera
Delibera Consiglio Comunale per
l’adesione al Patto dei Sindaci
COMUNE
N°
data
N°
data
MATERA
322
02 Agosto 2012
92
20 Dicembre 2012
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A livello regionale, il contenimento dei consumi energetici rappresenta uno degli obiettivi
principali del PIEAR - Piano Energetico Ambientale Regionale, per la Basilicata. La Regione
intende conseguire, dati gli obiettivi fissati dall’UE e dal Governo italiano, un aumento
dell’efficienza energetica che permetta, nell’anno 2020, una riduzione della domanda di energia per
1
usi finali della Basilicata pari al 20% di quella prevista per tale periodo . Il Piano Energetico
Ambientale Regionale prevede che l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili, prevista al 2020, si otterrà con la seguente programmazione:
x
Impianti eolici per 981 MWe;
x
Impianti solari fotovoltaici e termodinamici per 359 MWe;
x
Impianti a biomasse per 50 MWe ;
x
Impianti idroelettrici per 40 MWe.
La Provincia di Matera ha individuato un modello di gestione ed organizzazione al fine di rendere
omogeneo e strutturato il lavoro di redazione e partecipazione al Piano d’azione per l’energia
sostenibile del Distretto. Il nucleo operativo per la redazione ed adozione del Piano d’azione per
l’energia sostenibile del Distretto è costituito da:
-
L’Ufficio Energia dell’Area IV –TECNICA della Provincia di Matera:
x Dott. Ing. Domenico PIETROCOLA - Dirigente
x Arch. Giancarlo DE ANGELIS – Responsabile;
x Dott.ssa Stefania DI CUIA;
x P.A. Nicola FABRIZIO ;
-
Responsabile acquisizione dati provinciali: Ing. Vincenzo LAROCCA;
-
Raccolta dati e redazione PAES del Comune di Matera:
-
x
Ing. Giuseppe GRAVELA
x
Arch. Dino DI PAOLA
x
Collaborazioni: Ing. Elisabetta NEGRO e Ing. Filomena VENEZIA
Supporto tecnico scientifico dell’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento delle
Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali:
x Prof. Nicola CARDINALE;
x Dott. Ing. Francesca INTINI;
La politica di programmazione del PAES è stata impostate, attraverso una fase di estesa
partecipazione cittadina, fin dalle fasi di proposta progettuale, attraverso un portale web di
progetto. Per il superamento di eventuali diffidenze ed opposizioni, è essenziale intraprendere
opportune azioni di informazione basate sulla trasparenza e sul dialogo, sulla negoziazione e
sulla partecipazione. È indispensabile creare un clima di fiducia reciproca tra ente proponente il
progetto di pianificazione ed il territorio, con l'obiettivo di rendere i cittadini partecipi alle decisioni.
Il processo partecipativo è organizzato su cinque livelli:
1)
1
2
2
Informazione ai cittadini .
(ENEA Trisaia, Settembre 2011)
http://www.pattosindacimatera.com/
Pag. 4 di 179
2)
Coinvolgimento diretto della cittadinanza e degli attori locali dell’economia e della società
civile.
3)
Consultazione degli stakeholder.
4)
Partnership vera e propria.
5)
Implementazione e monitoraggio.
Per l’attuazione delle azioni previste del PAES che richiedono una copertura finanziaria è
necessario l’individuare le possibili fonti di finanziamento utilizzabili, esse potranno essere reperite
attraverso la partecipazione ad eventuali bandi europei relativi alle programmazioni di tipo diretto
ed indiretto, attraverso forme di finanziamento ministeriali o regionali o autofinanziamento (ricorso
a risorse proprie e accessi al credito). L’Amministrazione potrà, inoltre, attivare tutte quelle forme di
finanziamento di partenariato pubblico-privato.
Di seguito un breve elenco delle possibili fonti di finanziamento, descritte nel dettaglio nei
successivi capitoli:
1. Finanziamenti indiretti 2007-2013, programmazione PO FESR 2007/2013 – Asse VII
2. Finanziamenti Indiretti 2014-2020 Europa 2020, programmazione FESR 2014-2020 – Assi IV,
V e VI
3. Finanziamenti diretti, programmazione Europa 2020:
x
Programma Horizon2020
x
Connecting Europe Facility 2014-2020
x
Life Plus: azione per l’ambiente e il clima
x
Programmi di cooperazione INTERREG IV C & URBACT
x
Strumento ELENA
x
Smart Cities and Communities
4. Finanziamenti tramite terzi FTT
5. Project financing
6. Project leasing
7. Autofinanziamento
Il percorso avviato con il Patto dei Sindaci, oltre a stabilire l’obiettivo del 20% di riduzione
dell’emissioni al 2020, prevede anche un costante monitoraggio, che nei prossimi anni consentirà
di verificare e ricalibrare le azioni messe in campo e la loro effettiva utilità. Le procedure di
monitoraggio identificheranno i tipi di dati che occorre raccogliere per verificare il progresso ed i
risultati di ciascuna azione; specificare come e da chi i dati saranno raccolti; prevedere una
raccolta dati strutturata ed informatizzata. Il processo di monitoraggio è un utile strumento di
miglioramento continuo che affina e incrementa la qualità e la precisione dei dati raccolti e delle
politiche di riduzione da adottare.
Pag. 5 di 179
1.2
IL BILANCIO ENERGETICO E DI CO2 DEL DISTRETTO
Il Comune di Matera con l’adesione al Patto dei sindaci si è impegnato a ridurre le
emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020. Individuando l’anno 2009 (anno di cui si ha una
maggiore quantità di dati a disposizione) come anno base per il calcolo della riduzione, per avere
una diminuzione delle emissioni procapite del 20% nei prossimi 10 anni, si dovrebbe passare dalle
4,00 tonnellate procapite di CO2 del 2009 a 3,20 tonnellate di CO2 nel 2020.
Il Comune di Matera si è posto come obiettivo il raggiungimento del 20,5% di riduzione delle
emissioni, ovvero con un’emissione pro capite di 3,18 tonnellate di CO2 al 2020.
Al di là dell’obiettivo quantitativamente ambizioso, ma realistico, quel che appare prioritario è
certamente la corretta valutazione negli anni a seguire delle politiche che si intraprenderanno per
raggiungere questo obiettivo.
A tale scopo sarà necessario monitorare i consumi energetici comunali nei vari settori di domanda
con costanza ed efficacia, proseguendo il lavoro iniziato, approfondendo il dettaglio e la
conoscenza degli utilizzi energetici nel territorio di Matera.
Lo strumento di calcolo utilizzato per la redazione del bilancio di CO 2 per il comune di
Matera è un software di calcolo che utilizza, per l’elaborazione, sia dati di default (top-down)
desunti dal modello nazionale, che dati propri locali (bottom-up).
I consumi e le relative emissioni sono suddivisi in tre macro settori: “Economia”,
“Residenziale”, “Settore pubblico” e permettono la ricostruzione della serie storica 1990-2012,
con la possibilità di costruire scenari per gli anni futuri.
Per la redazione di un bilancio di CO2 comunale occorre tenere in debita considerazione
l’effettiva reperibilità dei dati necessari a implementare il bilancio. Oltre ad abitanti e occupati,
che definiscono il quadro socio-economico, gli altri dati che compongono gli input per definire il
bilancio di CO2 sono i consumi energetici dei vari settori e per i differenti tipi di fonte utilizzata, e
quelli riferiti ai volumi di traffico che, all’occorrenza, vista l’impossibilità di reperire dati precisi a
livello locale, si possono valutare tramite degli indicatori come il parco veicoli circolanti al
immatricolati.
I dati riguardanti la situazione demografica del Comune di Matera evidenziano una
crescita continua della popolazione residente fino al 2012.
Particolarmente evidente è anche lo sviluppo edilizio, caratterizzato dalla presenza di
nuovi e moderni quartieri sorti perimetralmente al vecchio centro urbano.
L'economia della città, tradizionalmente legata principalmente al commercio, attività
manifatturiere e costruzioni, ha conosciuto un notevole incremento dei settori turistici e dei
servizi.
Per quanto riguarda il settore dei trasporti, i principali consumi di carburante si registrano
nel trasporto privato e commerciale, seguiti dal trasporto pubblico. Tali consumi hanno subito una
riduzione di circa l’7% dal 2009 al 2012 dovuta sia alla crisi economica che ha portato ad una
riduzione delle immatricolazioni, ma anche a seguito dell’acquisto, da parte dei cittadini di
autovetture più performanti.
Il parco veicolare dell’ente ha una bassissima incidenza (circa 0,4%) sul totale delle
emissioni del settore dei trasporti.
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CONSUMI TOTALI NEL SETTORE TRASPORTI [MWh]
TRASPORTI
2009
2010
2011
2012
Parco auto comunale
3.102,9
2.563,3
2.724,8
2.683,1
Trasporti pubblici
7.114,5
7.114,5
7.114,5
6.898,5
Trasporti privati e commerciali
310.341,5
314.096,6
299.680,2
288.338,9
Totale parziale trasporti
320.558,9
323.774,5
309.519,6
297.920,5
Tabella 1.1 - Consumi totali di carburante nel settore trasporti [MWh]
EMISSIONI DI CO2 NEL SETTORE DEI TRASPORTI [t/a]
TRASPORTI
2009
2010
2011
2012
Parco auto comunale
909,0
751,4
798,7
786,4
Trasporti pubblici
2.077,4
2.077,4
2.077,4
2.014,4
Trasporti privati e commerciali
91.535,2
92.000,5
87.733,9
84.853,2
Totale parziale trasporti
94.521,7
94.829,4
90.610,1
87.653,9
Tabella 1.2 - Emissioni totali di carburante nel settore trasporti [tCO2/a]
Per quanto concerne i consumi di energia elettrica, il settore più rilevante è il settore
economico, soprattutto terziario, e il settore residenziale. Tali consumi sono in costante aumento, dal
2009 al 2012, in linea con l’incremento della popolazione e degli addetti al settore terziario. Tale
incremento è strettamente correlato all’incremento della popolazione residente. Si precisa che per i
consumi relativi al settore industriale sono stati considerati solo i consumi delle utenze in bassa
tensione.
Nelle tabelle seguente si riportano i consumi e le emissioni totali di energia elettrica nel
territorio comunale.
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CONSUMI TOTALI DI ENERGIA ELETTRICA NEL TERRIRORIO COMUNALE [MWh]
3
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
2009
2010
2011
2012
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali)
43059,2
40917,1
44180,4
42233,4
Edifici residenziali
57148,5
56111,1
56806,8
56812,0
Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo
di scambio delle quote di emissione – ETS)
9937,8
9947,9
9978,0
10708,4
2255,4
2403,7
2495,8
2449,6
ALTRO
Agricoltura
Totale
112401,0 109379,8 113461,0 112203,4
EMISSIONI TOTALI DI ENERGIA ELETTRICA NEL TERRIRORIO COMUNALE [tCO2]
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
2009
2010
3
2011
2012
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali)
18214,05 17423,51 18715,72 17183,89
Edifici residenziali
24173,82 23893,45 24064,48 23115,64
Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo
di scambio delle quote di emissione – ETS)
4203,70
4236,07
4226,87
4357,03
954,04
1023,55
1057,27
996,70
ALTRO
Agricoltura
Totale
47545,61 46576,58 48064,35 45653,26
Per quanto riguarda i consumi di energia termica il settore più rilevante è il settore
residenziale, seguito dal settore terziario. Tali consumi hanno subito dal 2009 al 2012 un sensibile
3
3
decremento passando da 28,9 Milioni di m /anno nel 2009 a 27,86 milioni di m nel 2012.
3
Sono esclusi i consumi di energia elettrica dell’amministrazione pubblica
Pag. 8 di 179
CONSUMI TOTALI DI ENERGIA TERMICA NEL TERRIRORIO COMUNALE [MWh]
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
2009
2010
4
2011
2012
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali)
103525,8 109421,6 112175,1 112692,7
Edifici residenziali
236601,0 237487,6 233720,7 231647,2
Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo
di scambio delle quote di emissione – ETS)
4699,9
6070,0
6424,5
6758,3
0,0
0,0
0,0
0,0
ALTRO
Agricoltura
Totale
344826,7 352979,1 352320,3 351098,1
Le emissioni di CO2 per il consumo di energia termica sono riassunte nella tabella seguente.
EMISSIONI TOTALI DI ENERGIA TERMICA NEL TERRIRORIO COMUNALE [MWh]
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
2009
2010
4
2011
2012
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali)
22155,68 24909,37 25536,23 25651,86
Edifici residenziali
57734,75 56287,34 55506,78 55002,94
Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo
di scambio delle quote di emissione – ETS)
1132,69
1462,87
1548,30
1628,74
0,00
0,00
0,00
0,00
ALTRO
Agricoltura
Totale
81023,12 82659,58 82591,31 82283,54
Il comune di Matera, dal 2009 al 2012, è stato interessato dall’incremento, quasi
esponenziale, di produzione di energia elettrica locale da impianti fotovoltaici. Di seguito la
produzione degli impianti fotovoltaici fino a 100 kWp rilevati sul comune di Matera.
PRODUZIONE DI ENERGIA FOTOVOLTAICA (MWh/anno)
DISTRETTO 1
Fino al 2009
Fino al 2010
Fino al 2011
Fino al 2012
1.495,38
2.170,26
5.270,23
7.917,39
Figura 1.2 – Produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica
4
Sono esclusi i consumi di energia termica dell’amministrazione pubblica
Pag. 9 di 179
I consumi energetici della pubblica amministrazione riguardano il consumo di energia termica ed
elettrica degli edifici di proprietà comunale e provinciale e di energia elettrica dell’illuminazione
pubblica. Tra questi, l’ambito più rilevante è quello connesso ai consumi di energia elettrica della
pubblica illuminazione ed il consumo di gas metano per gli edifici della pubblica amministrazione.
Di seguito si riportano consumi energetici della Pubblica Amministrazione:
CONSUMI ENERGETICI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE [MWh/anno]
CLASSIFICAZIONE
2009
2010
2011
Edifici pubblici
18.953,1
18.370,7
17.549,5
Illuminazione stradale
8.344,7
10.690,6
11.038,9
TOTALI MWh/anno
27.297,8
29.061,4
28.588,4
2012
16.928,8
10.457,6
27.386,5
Tabella 1.3 - Consumi energetici della Pubblica Amministrazione
Un altro settore considerato nel bilancio delle emissioni di CO2 è il settore dei rifiuti. Nel
2009 la maggior parte dei rifiuti veniva avviata a discarica e solo una piccola percentuale, il 9%, era
raccolto in modo differenziato. Dal 2009 al 2012 si è registrato un sensibile incremento di tale
percentuale, passando da 9% al 23% di raccolta differenziata.
Le emissioni di CO2 nel settore dei rifiuti è mostrato in tabella:
EMISSIONI DI CO2 [t/anno]
ALTRO
2009
2010
2011
2012
Rifiuti
6.374,0
5.407,8
5.684,3
5.960,9
Nel 2009 sono state emesse 237.348,0 tonnellate di CO2, ovvero di 4,00
tCO2/anno pro-capite. Nel grafico seguente sono mostrate le emissioni di CO 2 dell’intero Distretto 1
suddivise per settori.
Pag. 10 di 179
EMISSIONI CO2 COMPLESSIVE DEL TERRITORIO (tCO2/anno)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
237.348,0
239.212,6
236.565,0
230.486,5
Tabella 1.4- Emissioni di CO2 complessive - Distretto 1
Per raggiungere l'obiettivo minimo di riduzione del 20% entro il 2020, bisognerà raggiungere un
valore di emissioni di 3,20 tCO2 /anno pro-capite.
EMISSIONI ANNO BASE
2009
OBIETTIVO RIDUZIONE
2020
4,00 t CO2/anno pro-capite
3,20 t CO2/anno pro-capite
Tabella 1.5 - Obiettivo 2020
Valutando il trend delle emissioni di CO 2 dal 2009 al 2012, si può rilevare che nel 2012 le emissioni
sono state già ridotte di circa il 4% rispetto al 2009, per cui le azioni che l’amministrazione
comunale dovrà mettere in atto, dovranno avere come obiettivo la riduzione minima del restante
16% entro il 2020, che corrisponde a 0,80 tCO2/ab anno pari a circa 39.800 tCO2/anno.
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1.3
AZIONI E MISURE DEL PIANO
Al fine del perseguimento dell’obiettivo del Patto dei sindaci il Comune di Matera ha optato
per le azioni, di seguito riportate, suddivise su due periodi (A e B). Tale suddivisione si è ritenuta
necessaria al fine di mettere in evidenza alcune azioni già attuate dall’Amministrazione locale nel
Incidenza su
obiettivo 2020
CODICE
AZIONE
Contributo
alla riduzione
Risparm io
energetico
[kg/a
pro-capite]
periodo 2009-2012, le quali hanno consentito di ridurre le emissioni di circa il 4%.
[%]
[%]
70,15
1,75%
8,57%
Riduzione CO2
AZIONI
SETTORE - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
[MWh/a]
[t/a]
8140,51
3077,68
Sottosettore - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI
N01-EP.1A
Sostituzione lampade interne e utilizzo di
apparecchiature ad alta efficienza
423,75
245,99
4,45
0,11%
0,54%
N02-EP.2A
Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio e degli
impianti termici degli edifici di proprietà comunale
1600,57
351,77
6,47
0,16%
0,79%
2024,32
597,77
Sottosettore - EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI
10,93
0,27%
1,33%
1030,16
20,50
0,51%
2,50%
1030,16
20,50
0,51%
2,50%
TOTALE
N03-ET.1A
Sostituzione di vecchie apparecchiature con sistemi
dotati di tecnologia ad elevata efficienza
TOTALE
825,86
825,86
Sottosettore - EDIFICI RESIDENZIALI
N04-ER.1A
Sostituzione vecchi elettrodomestici con nuovi di classe
A++
336,52
1058,18
22,06
0,55%
2,69%
N05-ER.2A
Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio opaco e
trasparente degli edifici esistenti e sostituzione del
generatore di calore con uno del tipo a condensazione
(gas metano)
4953,81
391,57
16,66
0,42%
2,04%
TOTALE
SETTORE - TRASPORTI
5290,33
1449,75
38,72
0,97%
4,73%
22638,36
6867,78
131,75
3,29%
16,10%
N06-TR.1A
Sostituzione del parco veicolare comunale con
tecnologie a basso consumo
419,78
122,67
2,21
0,06%
0,27%
N07-TR.2A
Sostituzione del autobus a diesel Euro 0 con autobus
Euro 4
216,00
63,07
1,43
0,04%
0,17%
N08-TR.3A
Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento
della mobilità privata su gomma
22002,58
6682,04
128,11
3,20%
15,65%
22638,36
6867,78
131,75
3,29%
16,10%
0,00
412,86
8,05
0,20%
0,98%
/
412,86
8,05
0,20%
0,98%
0,20%
0,98%
TOTALE
SETTORE - ALTRO (RIFIUTI,GPP, COMUNICAZIONE, ECC)
N10-AL.2A
Introduzione della raccolta differenziata zonale per
l'intera città e "porta a porta" per alcuni quartieri
0
412,86
8,05
Contributo negativo alla riduzione per increm ento dei consum i nel
Periodo A (2009-2012)
TOTALE
-14303,02
-3496,86
-52,16
-1,30% -6,37%
TOTALI PERIODO A (2009-2012)
16475,85
6861,47
157,79
3,95% 19,28%
6421,94
2039,80
33,99
0,01
4,15%
6421,94
2039,80
33,99
0,85%
4,15%
SETTORE - PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA*
N09-PE.1A
Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti
fotovoltaici domestici e su edifici pubblici
* I valo ri so no stati ripo rtati so lo a tito lo info rmativo e so no stati so mmati perché già calco lai co n il fatto re di emissio ne lo cale di energia elettrica e quindi inclusi nel
to tale del P erido A
Le azioni intraprese in tale periodo sono legate principalmente ad interventi di efficientamento degli
edifici pubblici, residenziali e delle industrie sia per quanto riguarda l’energia elettrica, grazie
Pag. 12 di 179
all’utilizzo di impianti e apparecchiature in classe A, che termica, grazie agli interventi sugli involucri
edilizi e sugli impianti termici, promossi anche con incentivi statali.
Il settore dei trasporti ha subito alcuni interventi legati sia ad iniziative private, qual è la sostituzione
di veicoli Euro 0 con veicoli più performanti, ma anche pubbliche, come la sostituzione del parco
veicolare comunale con tecnologie a basso consumo.
Il Periodo A è caratterizzato anche da settori in cui ci sono stati incrementi dei consumi. Essi
complessivamente ammontano, per tale periodo, a 3496,86 tCO2 /anno, con un saldo di emissioni
riduzione pari a 6861,47 tCO2 /anno.
Figura 1.3 – Riduzione delle emissione per settore, per effetto delle azioni del Perido A
Figura 1.4 - Riduzione delle emissione per sottosettore relativi al settore Edifici Pubblici,
Attrezzature/Impianti e Industrie del Periodo A
In riferimento al Perido B, dal 2013 al 2020, il comune intende intraprendere azioni su:
Pag. 13 di 179
x
Edifici pubblici;
x
Terziario;
x
Edifici residenziali;
x
Illuminazione pubblica;
x
Industria;
x
Trasporti;
x
Altro: Rifiuti, GPP -Green Public Procurement, Sensibilizzazione, etc..;
Le azioni nel settore degli edifici pubblici e residenziali sono incentrate sulla riduzione dei
consumi di energia elettrica, attraverso l’uso di apparecchiature in classe A o l’introduzione della
tecnologia LED, e termica, attraverso interventi di efficientamento degli involucri edilizi o di impianti
termici con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero
energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di
calore e solare termico).
Nel settore dei trasporti si prevede il rinnovo del parco autobus del trasporto pubblico con
l’introduzione di autobus elettrici e ad idrogeno. Tale innovazione del sistema del trasporto pubblico
fungerà da driver per la promozione di tali tecnologie anche nel trasporto privato.
Nel settore dei rifiuti si prevede l’incremento della raccolta differenziata fino al 75% e
l’adesione la progetto Rifiuti Zero, attraverso il quale sarà possibile, ad esempio, spingere il
sistema produttivo locale verso sistemi di packaging che riducano il quantitativo di rifiuti prodotti
direttamente alla fonte.
Le azioni previste sono riportate in tabella.
Pag. 14 di 179
AZIONI
[MWh/a]
[t/a]
SETTORE - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
49210,69
14880,17
303,94
Sottosettore - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI
Incidenza su
obiettivo 2020
Riduzione CO2
[kg/a
pro-capite]
CODICE
AZIONE
Contributo
alla riduzione
Risparm io
energetico
[%]
[%]
7,60%
37,13%
N11-EP.1B
Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna
(LED) e sostituzione delle apparecchiature elettriche con
altre ad alta efficienza energetica (>Classe A)
1597,48
675,73
11,42
0,29%
1,39%
N12-EP.2B
Building automation (domotica nei sistemi di gestione,
regolazione e controllo) - Energia Elettrica
365,14
154,45
2,61
0,07%
0,32%
N13-EP.3B
Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio opaco e
trasparente
1438,89
334,70
5,66
0,14%
0,69%
N14-EP.4B
Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e
raffrescamento con Sistemi ad elevate prestazioni
energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero
energetico, integrati con sistemi di produzione di energia
termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare
termico)
1438,89
334,70
5,66
0,14%
0,69%
N15-EP.2B
Building automation (domotica nei sistemi di gestione,
regolazione e controllo) - Energia Termica
3597,23
836,75
14,14
0,35%
1,73%
8437,62
2336,34
39,47
0,99%
4,82%
TOTALE
Sottosettore - EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI
N16-ET.1B
Sostituzione illuminazione interna con apparecchi illuminanti
del tipo a LED
4305,92
1821,41
38,22
0,96%
4,67%
N17-ET.2B
Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio opaco e
trasparente e sistemi di riscaldamento e raffrescamento
con sistemi ad elevate prestazioni energetiche
(trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico,
integrati con sistemi di produzione di energia termica da
fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico)
10352,58
2357,23
49,47
1,24%
6,04%
14658,50
4178,63
Sottosettore - EDIFICI RESIDENZIALI
87,69
2,19%
10,71%
TOTALE
N18-ER.1B
Sostituzione d lampade interne con lampade a LED e
acquisto di i elettrodomestici di classe A++
5714,85
2417,38
54,52
1,36%
6,66%
N19-ER.2B
Interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e utilizzo
di sistemi integrati di produzione di energia termica
centralizzati a pompa di calore ad alta efficienza integrati
con sistemi di produzione di energia termica da fonti
rinnovabili (solare termico)
14196,06
3323,67
74,96
1,87%
9,16%
19910,91
5741,05
Sottosettore - ILLUMINAZIONE PUBBLICA
129,49
3,24%
15,82%
TOTALE
N20-IL.1B
Riqualificazione dell'impianto di pubblica illuminazione
4117,62
1741,75
30,15
0,75%
3,68%
N21-IL.2B
Sostituzione di lampade votive ad incandescenza con
lampade a LED
98,46
41,65
0,72
0,02%
0,09%
1783,41
30,87
0,77%
3,77%
1987,57
840,74
16,41
0,41%
2,01%
1987,57
840,74
16,41
0,41%
2,01%
TOTALE
N22-IN.1B
TOTALE
4216,09
Sottosettore - INDUSTRIA
Sostituzione di motori elettrici con motori ad alta efficienza
ed illuminazione led
Pag. 15 di 179
SETTORE - TRASPORTI
45423,59
13382,71
257,71
6,44%
31,48%
N23-TR.1B
Rinnovo parco autobus trasporto pubblico (n. 28) con
veicoli elettrici
4051,80
1183,13
22,78
0,57%
2,78%
N24-TR.2B
Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus
ad idrogeno
1027,40
300,00
5,78
0,14%
0,71%
N25-TR.3B
Promozione veicoli a bassa emissione
31034,15
9153,52
176,27
4,41%
21,53%
N26-TR.4B
Efficientamento e contenimento della mobilità privata su
gomma (Rotatorie, Parcheggi scambiatori intermodali, piste
ciclabili, bike sharing, car sharing, car pooling, osservatorio
sulla modilità)
9310,24
2746,06
52,88
1,32%
6,46%
45423,59
13382,71
257,71
6,44%
31,48%
1495,40
474,98
6,52
0,16%
0,80%
1495,40
474,98
6,52
0,16%
0,80%
TOTALE
SETTORE - PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA
N27-PE.1B
Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti
fotovoltaici domestici e su edifici pubblici e di altri sistemi ad
energia rinnovabile.
TOTALE
SETTORE - ALTRO (RIFIUTI,GPP, COMUNICAZIONE, ECC)
1495,40
474,98
6,52
0,16%
0,80%
3181,28
5481,17
92,58
2,32%
11,31%
N28-AL.1B
Promozione dell'uso razionale dell'energia in agricoltura ed
efficientamento dei sistemi.
338,31
143,11
2,42
0,06%
0,30%
N29-AL.2B
Obiettivo raccolta differenziata al 75% con il "porta a porta"
in tutta la città
/
4029,79
68,06
1,70%
8,32%
N30-AL.3B
Adesione al progetto "Rifiuti Zero"
/
516,63
8,73
0,22%
1,07%
N31-AL.4B
Audit Energetico
/
/
/
/
/
N32-AL.5B
Ufficio Energia
/
/
/
/
/
N33-AL.6B
Green Public Procurement - GPP
2842,97
791,65
13,38
0,33%
1,63%
N34-AL.7B
Sensibilizzazione ed informazione
/
/
/
/
/
N35-AL.7B
Allegato energetico al PRG (RU)
/
/
/
/
/
3181,28
5481,17
92,58
2,32%
11,31%
99310,96
34219,03
660,76
16,52%
80,72%
TOTALE
TOTALI PERIODO B (2013-2020)
Figura 1.5 - Riduzione delle emissione per settore, per effetto delle azioni del Perido B
Pag. 16 di 179
Figura 1.6 - Riduzione delle emissione per sottosettore relativi al settore Edifici Pubblici,
Attrezzature/Impianti e Industrie del Periodo B
Grazie alle azioni proposte il comune di Matera potrà ridurre al 2020 le proprie emissioni del
20,5%, traguardando l’obiettivo previsto dal Patto dei Sindaci.
SINTESI DEI RISULTATI
Emissione pro-capite al 2020 [tCO2 ]
3,18
Emissioni al 2020 [tCO2 /anno]
196.267,49
Riduzione delle emissioni al 2020 [tCO2 /anno]
41.080,50
Riduzione delle emissioni pro-capite al 2020 [%]
20,5
Nella seguente tabella sono riassunte le emissioni totali del periodo A e B ed i relativi costi
d’intervento stimati, che, per il Periodo A, sono stati già sostenuti dalla collettività.
AZIONI
Risparmio energetico
Riduzione CO2
(MWh/a)
(t/a)
16.475,85
6.861,47
PERIODO B
99.310,96
34.219,03
TOTALE
115.809,90
41.080,50
PERIODO A
Pag. 17 di 179
2
STRATEGIA GENERALE
2.1
OBIETTIVI
Nel 2008, la Commissione Europea ha lanciato l’iniziativa “Patto dei Sindaci” (“Covenant of
Mayors”), che si configura come un accordo politico diretto tra Commissione e città, Province e
Regioni di tutta Europa, le quali si impegnano volontariamente a raggiungere e superare l’obiettivo
europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 previsto per il 2020.
Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa promossa per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti
locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile.
Il passo fondamentale per trasformare l’impegno politico in misure e progetti concreti, è la
presentazione, entro un anno dall’adesione, di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
(PAES/SEAP: Sustainable Energy Action Plane) in cui i firmatari definiscono con misure concrete
in che modo intendono raggiungere gli obiettivi del Patto dei Sindaci.
La Provincia di Matera ha sottoscritto, in data 25 settembre 2010, l’accordo di partenariato con la
Direzione Generale Energia della Commissione, assumendo il ruolo di “Coordinatore Territoriale” e
impegnandosi, così a:
x Promuovere l’adesione al Patto dei Sindaci tra i Comuni nel territorio e fornire sostegno e
coordinamento ai Comuni firmatari;
x Fornire assistenza tecnica e strategica ai Comuni che desiderano aderire al Patto ma che non
dispongono delle risorse necessarie per preparare un Piano d’azione per l’energia sostenibile;
x Fornire sostegno finanziario e opportunità ai Comuni per lo sviluppo e per l’attuazione del Piano
d’azione per l’energia sostenibile;
x Sostenere l’organizzazione delle giornate locali per l’energia al fine di
promuovere una
maggiore sensibilizzazione nell’opinione pubblica;
x Presentare periodicamente rapporti alla Commissione sui risultati ottenuti e partecipare
all’attuazione strategica del Patto.
Per la redazione dei predetti atti, sin dai primi provvedimenti amministrativi, ha prefigurato un
“team” costituito da professionisti dell’Ufficio Energia della Provincia e da esperti esterni, il tutto
supportato dal contributo scientifico dell’Università degli Studi di Basilicata.
Il patto dei Sindaci consente ad n gruppo di enti locali, confinanti tra loro, di elaborare un unico
5
PAES (PAES Congiunto) scegliendo tra le seguenti due opzioni:
x OPZIONE 1: ogni firmatario del gruppo si impegna individualmente a ridurre le emissioni di CO 2
di almeno il 20% entro il 2020;
x OPZIONE 2: il gruppo di firmatari si impegna collettivamente a ridurre le emissioni di CO 2 di
almeno il 20% entro il 2020.
La Provincia di Matera ha raggruppato i Comuni aderenti in Distretti territoriali, in modo da poter
elaborare un PAES Congiunto secondo l'opzione 1.
5
Fonte: http://www.pattodeisindaci.eu/
Pag. 18 di 179
Figura 2.1 - Suddivisione in distretti della Provincia di Matera
In particolare, i Comuni del Distretto s’impegnano a:
x
Redigere un unico inventario delle emissioni di base - BEI (Baseline Emission Inventory);
x
Redigere un unico Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES/SEAP) che individua un set
di azioni che le Amministrazioni, individualmente o in forma congiunta, intendono portare
avanti al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO 2 definiti nel BEI.
Il Distretto 1 è formato dal Comune di Matera.
DISTRETTO 1
Delibera Giunta Comunale
approvazione protocollo con la
Provincia di Matera
Delibera Consiglio Comunale per
l’adesione al Patto dei Sindaci
COMUNE
N°
data
N°
data
MATERA
322
02 Agosto 2012
92
20 Dicembre 2012
Pag. 19 di 179
2.2
SITUAZIONE DI PARTENZA E VISIONE PROGRAMMATICA
Il piano energetico-ambientale della Regione Basilicata, approvato dal Consiglio Regionale
nel 2010, ruota intorno a quattro macro-obiettivi:
x
Riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica;
x
Incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
x
Incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili;
x
Creazione di un distretto energetico in Val d’Agri.
Il contenimento dei consumi energetici rappresenta uno degli obiettivi principali del PIEAR -
Piano Energetico Ambientale Regionale. La Regione intende conseguire, dati gli obiettivi fissati
dall’UE e dal Governo italiano, un aumento dell’efficienza energetica che permetta, nell’anno 2020,
una riduzione della domanda di energia per usi finali della Basilicata pari al 20% di quella prevista
6
per tale periodo .
Le azioni previste dal Piano riguardano prevalentemente l’efficientamento del
patrimonio edilizio pubblico e privato attraverso la concessione di contributi per la realizzazione
di interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici effettuati da soggetti pubblici
e da privati, nonché da interventi nel settore dei trasporti.
Particolare attenzione è rivolta alla riduzione dei consumi di energia elettrica,
incentivando l’impiego di lampade e sistemi di alimentazione efficienti, ed intervenendo sugli
azionamenti elettrici, sull’efficienza dei motori elettrici e, più in generale, sugli usi elettrici in
industria ed agricoltura.
Un’ ulteriore azione da poter attuare è la generazione e la cogenerazione distribuita, che,
pur non contribuendo propriamente alla riduzione della domanda di energia per usi finali,
permettono apprezzabili riduzioni dei consumi di energia primaria e dei costi energetici.
Il Piano Energetico Ambientale Regionale prevede che l’incremento della produzione di
energia elettrica da fonti rinnovabili, prevista al 2020, si otterrà con la seguente programmazione:
x
Impianti eolici per 981 MWe;
x
Impianti solari fotovoltaici e termodinamici per 359 MWe;
x
Impianti a biomasse per 50 MWe ;
x
Impianti idroelettrici per 40 MWe.
Con tali impianti si otterrà un incremento di produzione di circa 2300 GWh/anno. Entro il 2015 si
prevede di ottenere un incremento di produzione pari al 40% di quello previsto al 2020.
Attualmente il sistema elettrico regionale sconta una condizione di deficit di produzione
rispetto ai fabbisogni interni pari al 25,4% (Terna, 2013). I dati statistici disponibili del 2013
evidenziano una forte prevalenza della produzione di energia elettrica rinnovabile (21%
idroelettrico, 32% eolico, 22% fotovoltaico) rispetto a quella da fonti fossili, che incide per circa il
25% sul totale della produzione netta.
6
Fonte: Situazione energetica regionale della Basilicata nel 2011: fonti rinnovabili ed efficienza energetica, ENEA Trisaia,
Settembre 2011
Pag. 20 di 179
Mix regionale di produzione di energia elettrica
Fonti fossili
Fotovoltaico
Eolico
Idroelettrico
0%
Fonte energetica
5%
10%
Idroelettrico
21%
15%
Eolico
32%
20%
25%
Fotovoltaico
22%
30%
35%
Fonti fossili
25%
Figura 2.2 - Mix regionale di produzione dell'energia elettrica – 2013
2.3
ASPETTI ORGANIZZATIVI E FINANZIARI
2.3.1 COORDINAMENTO E STRUTTURE ORGANIZZATIVE ASSEGNATE
La Provincia di Matera ha individuato un modello di gestione ed organizzazione al fine di rendere
omogeneo e strutturato il lavoro di redazione e partecipazione al Piano d’azione per l’energia
sostenibile del Distretto. In primis è importante la complementarietà tra il livello politico e quello
tecnico, per garantire un’osmosi continua tra capacità tecnica di perseguire gli obiettivi e la volontà
politica di agire. La Provincia di Matera ben rappresentato dall’Ufficio energia, Area IV –TECNICA ,
ha un ruolo rilevante per le attività di coordinamento ed interfaccia con le autorità del Patto dei
Sindaci.
2.3.2 RISORSE UMANE ASSEGNATE
Il nucleo operativo per la redazione ed adozione del Piano d’azione per l’energia sostenibile del
Distretto è costituito da:
-
L’Ufficio Energia dell’Area IV –TECNICA della Provincia di Matera:
x Dott. Ing. Domenico PIETROCOLA – Dirigente;
x Arch. Giancarlo DE ANGELIS – Responsabile;
x Dott.ssa Stefania DI CUIA;
x P.A. Nicola FABRIZIO ;
-
Responsabile acquisizione dati provinciali: Ing. Vincenzo LAROCCA;
-
Raccolta dati e redazione PAES del Comune di Matera:
Pag. 21 di 179
-
x
Ing. Giuseppe GRAVELA
x
Arch. Dino DI PAOLA
x
Collaborazioni: Ing. Elisabetta NEGRO e Ing. Filomena VENEZIA
Supporto tecnico scientifico dell’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento delle
Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali:
x Prof. Nicola CARDINALE;
x Dott. Ing. Francesca INTINI;
Un ruolo fondamentale nell’attuazione delle politiche energetiche appartiene anche al Comune, che
può essere considerato:
-
proprietario e gestore di un patrimonio immobiliare;
-
pianificatore, programmatore e regolatore del territorio e delle azioni che su di esso
insistono;
-
partner di iniziative informative ed incentivanti.
2.3.3 COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI E DEGLI STAKEHOLDER
La politica di programmazione del PAES è stata impostate, attraverso una fase di estesa
partecipazione cittadina, fin dalle fasi di proposta progettuale, attraverso un portale web di
progetto. Per il superamento di eventuali diffidenze ed opposizioni, è essenziale intraprendere
opportune azioni di informazione basate sulla trasparenza e sul dialogo, sulla negoziazione e
sulla partecipazione. È indispensabile creare un clima di fiducia reciproca tra ente proponente il
progetto di pianificazione ed il territorio, con l'obiettivo di rendere i cittadini partecipi alle decisioni.
In tale contesto si sviluppa il PAES ed il suo piano di programma attraverso una puntuale opera di
monitoraggio locale.
Come sottolineato dalle stesse Linee guida europee, il primo passo che il Comune ha
compiuto, a valle della sottoscrizione del Patto, è stato quello di creare i presupposti, all’interno
dell’Amministrazione, per portare avanti un efficace processo di pianificazione energetica
sostenibile. Al fine di perseguire tale obiettivo è necessario adattare la struttura amministrativa al
processo, perseguendo un duplice obiettivo: l’integrazione settoriale e il coinvolgimento
responsabile.
L’integrazione è l’ingrediente base di ogni politica di governance della sostenibilità a
qualsiasi livello, ma anche uno dei traguardi più difficili da raggiungere: richiede, infatti, inedite
capacità di cooperazione tra le diverse parti dell’Amministrazione e lo sviluppo di un approccio di
governo intersettoriale. Per predisporre e attuare un Piano d’azione per l’energia sostenibile, è
necessario promuovere operativamente la cooperazione tra i differenti assessorati o dipartimenti, i
quali saranno chiamati a mettere a fattor comune le rispettive conoscenze e competenze.
Il coinvolgimento e il rendere responsabile rappresentano insieme l’altra priorità. Il PAES
richiede in primo luogo il pieno coinvolgimento dell’Amministrazione a tutti i livelli, a cominciare dal
Sindaco stesso. Per coinvolgimento s’intende un impegno concreto nel porre la questione
energetica come priorità dell’azione politica comunale. Ciò si traduce, tra l’altro, in un adeguato
sostegno al processo anche in termini di risorse umane e finanziarie. Oltre al pieno coinvolgimento
dell’Amministrazione, serve una chiara individuazione delle responsabilità, nell’ambito di tutti i
Pag. 22 di 179
“sotto-processi”,
dalla
pianificazione
all’implementazione,
fino
al
monitoraggio
e
alla
partecipazione. È bene fin da subito tener conto del fatto che, durante la trasmissione del Piano al
CoMO (Covenant of Mayors Office – Ufficio del Patto dei Sindaci) attraverso i modelli (template),
vanno esplicitate sia le responsabilità che le risorse stanziate per la realizzazione delle azioni.
Tutto ciò si traduce nella creazione di una o più strutture dedicate all’interno dell’amministrazione.
In base alle indicazioni contenute nelle Linee guida europee, il percorso partecipativo rappresenta
una fase centrale e costituente dell’intero processo di pianificazione. Il target minimo del 20% di
riduzioni delle emissioni di gas-serra è impegnativo per qualsiasi amministrazione, e non può
essere raggiunto senza il pieno e attivo coinvolgimento delle comunità locali.
Il processo partecipativo è organizzato su cinque livelli, come descritto in seguito.
1) Informazione ai cittadini: La Provincia di Matera ha provveduto all’apertura di una pagina
7
web dedicata al Patto dei Sindaci che contiene, oltre a una breve descrizione delle finalità
del PAES, una indicazione del percorso che si intende intraprendere con la definizione
degli obiettivi, l’indicazione dei tempi ed i link dei documenti utili.
2) Coinvolgimento diretto della cittadinanza e degli attori locali dell’economia e della
società civile: tale seconda fase ha permesso il coinvolgimento dei principali
stakeholders, identificabili con le seguenti categorie:
x
Amministratori
locali
(Assessori,
politici
di
maggioranza
ed
opposizione,
rappresentanti di Enti sovra comunali, ecc.);
7
x
Agenzie locali e regionali per l’energia;
x
Partner tecnici e finanziari (ESCO, Istituti di credito, Fondazioni, ecc.);
x
Rappresentanti chiave nei settori d’intervento, quali industria, mobilità, turismo, etc.;
x
Associazioni ambientaliste;
x
Università e scuole;
x
Professionisti.
http://www.pattosindacimatera.com/
Pag. 23 di 179
In questa fase sono state indette conferenze cittadine di natura informativa all’interno delle
quali sono stati invitati i diversi attori a partecipare più attivamente alle successive fasi di
stesura del Piano.
3) Consultazione degli stakeholders. Le azioni sono state finalizzate a:
x
Fornire ai cittadini e agli operatori del settore un servizio di consulenza tecnica in
campo energetico;
x
Sensibilizzare e informare i cittadini, singoli e associati, sulle tematiche ambientali,
anche attraverso il coinvolgimento diretto, per promuovere comportamenti virtuosi e
buone pratiche;
4) Partnership vera e propria, nella quale in primo luogo l’Amministrazione con il supporto
dei tecnici esterni incaricati ha identificato le misure da adottare nel Piano e le condivide in
modo partecipato con gli attori direttamente interessati.
5) Implementazione e monitoraggio. Tale fase deriva dalla natura flessibile e processuale
del Piano, strumento cioè che varia in relazione alle condizioni e alle modalità operative e
ai tempi di attuazione e che va alimentato nel corso del tempo (fino al 2020). Le iniziative
di partecipazione proseguiranno anche dopo la redazione del documento di Piano, sia per
verificare collettivamente i progressi compiuti, sia per introdurre eventuali correzioni e
integrazioni al Piano stesso.
Per avviare questa fase è necessaria una reportistica sempre aggiornata sull’andamento
degli incontri, sugli step intrapresi, gli attori interessati.
2.3.4 POSSIBILI FONTI
NEL PAES
DI FINANZIAMENTO UTILIZZABILI PER GLI INVESTIMENTI PREVISTI
Per l’attuazione delle azioni previste del PAES che richiedono una copertura finanziaria è
necessario l’individuare le possibili fonti di finanziamento utilizzabili, esse potranno essere reperite
attraverso la partecipazione ad eventuali bandi europei relativi alle programmazioni di tipo diretto
ed indiretto, attraverso forme di finanziamento ministeriali o regionali o autofinanziamento (ricorso
a risorse proprie e accessi al credito). L’Amministrazione potrà, inoltre, attivare tutte quelle forme di
finanziamento di partenariato pubblico-privato. Di seguito si riporta una breve descrizione di alcune
forme di finanziamento alle quali poter far ricorso per le coperture finanziare delle azioni.
2.3.4.1 Finanziamenti indiretti 2007-2013
L’assegnazione dell’anno base al 2009 ha reso possibile l’utilizzo dei finanziamenti derivanti dalla
programmazione PO FESR 2007/2013 come risorse considerabili tra le fonti di finanziamento per
le azioni del PAES.
In particolare, l’Asse VII di tale programmazione, ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo
sostenibile attraverso la valorizzazione delle risorse energetiche ed il miglioramento degli standard
dei servizi ambientali e tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini e delle imprese.
La politica energetica è stata attuata attraverso una strategia volta al riequilibrio del bilancio
energetico regionale ed attraverso il contenimento della domanda e lo sviluppo dell’offerta
Pag. 24 di 179
energetica endogena, favorendo la diffusione di tecniche e tecnologie finalizzate al risparmio
energetico ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili (quali solare, biomasse) e biocarburanti
(colture agroenergetiche).
L’Asse, in ragione della strategia enunciata, si articola in quattro obiettivi specifici a loro volta
suddivisi in distinti obiettivi operativi.
L’obiettivo specifico riguardante lo sviluppo delle fonti rinnovabili è il VII.1: migliorare l'equilibrio del
bilancio energetico regionale attraverso il risparmio e l'efficienza in campo energetico, il ricorso alle
fonti rinnovabili e l'attivazione delle filiere produttive.
Nella Tabella 1 sono riportati gli obiettivi operativi, le attività e i beneficiari dell’obiettivo specifico
VII.1 dell’Asse VII del PO FESR ed in Tabella 2 le risorse finanziare.
OBIETTIVO SPECIFICO
VII.1 Migliorare
l'equilibrio del bilancio
energetico regionale
attraverso il risparmio e
l'efficienza in campo
energetico, il ricorso alle
fonti rinnovabili e
l'attivazione delle filiere
produttive.
OBIETTIVI
OPERATIVI
VII.1.1 Promozione del
risparmio e
dell’efficienza in campo
energetico
VII.1.2 Diversificazione
delle fonti energetiche
e aumento dell’energia
prodotta da fonti
rinnovabili
VII.1.3 Promozione di
filiere produttive nel
campo della
produzione di energia e
nella componentistica
energetica
ATTIVITÀ
BENEFICIARI
VII. 1.1 impiego di impianti, attrezzature
materiali e tecnologie innovative per il
risparmio energetico e l’innalzamento
dell’efficienza energetica degli edifici di
proprietà pubblica e delle infrastrutture
collettive
VII. 1.2 incremento dei volumi di energia
elettrica endogena mediante la realizzazione
di impianti innovativi che siano alimentati da
fonti rinnovabili o lo sviluppo di forme
evolute di cogenerazione
VII. 1.3 concessione di aiuti per investimenti
produttivi nel comparto della produzione
della componentistica energetica ed in
particolare in quelli dedicati alla produzione
di attrezzature ed impianti, materiali e
tecnologie innovative nel campo del
risparmio energetico e del ricorso alle fonti
rinnovabili nonché nel comparto della
produzione di biocarburanti a partire da
colture agro-energetiche
VII. 1.1 Enti
pubblici territoriali e
settoriali
VII 1.2 Enti pubblici
territoriali, enti ed
aziende del settore
energetico ed
imprese.
VII 1.3 Imprese
Tabella 2.1 - Obiettivi operativi, attività e beneficiari dell’obiettivo specifico VII.1 dell’Asse VII del PO
FESR 2007-2013
Eolico
Solare
Biomassa
Idro/Geot
Risparmio
Energetico
Mln di
euro
Mln di euro
Mln di euro
Mln di euro
Mln di euro
0
16,0
7
7
25
Totale dotazione
finanziaria
Mln di euro
55
Tabella 2.2 - Risorse finanziarie comunitarie e nazionali programmate per il settore energia nel PO
FESR della Regione Basilicata, suddivise per tipologia di intervento.
2.3.4.2 Finanziamenti Indiretti 2014-2020 Europa 2020
Per quanto riguarda i finanziamenti indiretti il nuovo quadro strategico europeo rimane come il
precedente con i FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), l’FSE (Fondo Sociale Europeo), il
Fondo di coesione, il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e il FEAMP (Fondo
europeo per gli affari marittimi e la pesca), ciò nonostante, il sostegno finanziario viene limitato a
11 obiettivi tematici tutti legati al conseguimento della strategia Europa 2020 per una crescita
intelligente, sostenibile e inclusiva:
1)
Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
Pag. 25 di 179
2)
Migliorare l’accesso, l’impego e la qualità delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione;
3)
Promuovere la competitività delle PMI, il settore agricolo e il settore della pesca e
dell’acquacoltura
4)
Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2;
5)
Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei
rischi;
6)
Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse;
7)
Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali
infrastrutture di rete;
8)
Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
9)
Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà;
10) Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente
11) Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente.
Anche nel quadro strategico 2014 – 2020 viene mantenuta la categorizzazione territoriale in:
x
Obiettivo a Convergenza -che mira allo sviluppo e all’adeguamento strutturale delle
regioni “arretrate” e meno sviluppate (PIL pro-capite inferiore al 75% della media UE, in
Italia: Sicilia/Calabria/Puglia/Campania);
x
Obiettivo “Phasing Out” – che mira a rafforzare le regioni in transizione (PIL pro-capite
compreso tra 75 e 90% della media UE, in Italia: Sardegna/Molise/Basilicata/Abruzzo)
x
Obiettivo Competitività – che mira a rafforzare la competitività e l’attrattività delle regioni
più
sviluppate
attraverso
appositi
programmi
di
sviluppo
(innovazione,
internazionalizzazione e crescita delle PMI, sviluppo sostenibile etc.) e l’inclusione sociale
(potenziamento del marcato del lavoro, formazione continua, sostegno alla mobilità
Regioni (PIL pro-capite superiore al 90%)
Tuttavia, mentre le Regioni in ritardo di sviluppo potranno allocare le risorse su un numero ampio di
priorità, in base alle loro specifiche necessità di sviluppo, la Basilicata, categorizzata come regione
in transizione dovrà allocare le risorse sui seguenti obiettivi:
x
Efficienza energetica;
x
Energie rinnovabili
x
Competitività ed innovazione delle PMI
Pag. 26 di 179
Figura 2.3 - Categorizzazione territoriale programma comunitario 2014 2020
Per quanto riguarda la programmazione FESR 2014-2020 gli assi utili per il supporto finanziario
alle azioni del PAES sono:
x
Asse IV – Energia e mobilità urbana;
x
Asse V – Adattamento al cambiamento climatico e gestione dei rischi;
x
Asse VI – Tutela dell’ambiente ed uso efficiente delle risorse
2.3.4.3 Finanziamenti diretti programmazione Europa 20208
Programma Horizon2020
Horizon 2020 è il nuovo Programma del sistema di finanziamento integrato destinato alle
attività di ricerca della Commissione europea, compito che spettava al VII Programma Quadro, al
Programma Quadro per la Competitività e l'Innovazione (CIP) e all'Istituto Europeo per
l'Innovazione e la Tecnologia (EIT).
Il nuovo Programma sarà attivo dal 1° gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2020, e supporterà l'UE
nelle sfide globali fornendo a ricercatori e innovatori gli strumenti necessari alla realizzazione dei
propri progetti e delle proprie idee. Il budget stanziato per Horizon 2020 (compreso il programma
per la ricerca nucleare Euratom) è di 70.2 miliardi di € a prezzi costanti / 78,6 miliardi di € a prezzi
correnti.
Di seguito la struttura di Horizon 2020: composta da tre Pilastri e da cinque Programmi trasversali
8
http://www.pattodeisindaci.eu/support/funding-instruments_it.html
Pag. 27 di 179
Tra i programmi trasverali di cui è costituito, quello di elevato interesse all’interno dell’attuazione
delle azioni del PAES risulta la “ Secure, cleanand efficient energy con un budget di € 27.048,06
milioni, 38,53% del budget totale di Horizon 2020
L'obiettivo della sfida sociale ‘Energia sicura, pulita ed efficiente’ è riuscire a transitare verso un
sistema energetico affidabile, sostenibile e competitivo, in tempi di crescente scarsità delle risorse,
di incremento del fabbisogno di energia nonché di cambiamenti climatici.
Connecting Europe Facility 2014-2020
Il Programma “Meccanismo per collegare l’Europa” sostituisce i precedenti programmi “TEN-T;
TEN-E, Marco Polo II”, rendendo possibili la preparazione e la realizzazione di progetti di interesse
comune nel quadro delle reti transeuropee (TEN), delle politiche nei settori dell’energia, dei
trasporti e delle telecomunicazioni. Difatti, il suo scopo è contribuire alla costruzione di nuove
infrastrutture o al miglioramento di quelle esistenti nel campo dei trasporti, dell’energia e
delle telecomunicazioni. Tale programma è suddiviso in tre strand tematici o aree tematiche, i cui
obiettivi specifici variano da strand a strand:
1)
Strand1: Trasporti:
a.
Eliminare le strozzature, accrescere l’interoperabilità ferroviaria, realizzare i
collegamenti mancanti e migliorare le tratte transfrontaliere;
b.
Garantire nel lungo periodo sistemi di trasporto sostenibili ed efficienti per consentire
la decarbonizzazione dei mezzi di trasporto;
c.
Accrescere l’integrazione, l’interconnessione e l’interoperabilità dei servizi di trasporto
migliorando nel contempo l’accessibilità alle infrastrutture di trasporto;
2)
Strand 2: Energia:
a.
Accrescere la competitività promuovendo l’ulteriore integrazione del mercato interno
dell’energia e l’interoperabilità transfrontaliera delle reti elettriche e del gas;
Pag. 28 di 179
b.
Migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nell’Unione ;
c.
Utilizzo di energie rinnovabili e sviluppo di reti energetiche intelligenti
3)
Strand 3: Telecomunicazioni:
a.
Reti a banda larga veloci e ultraveloci;
b.
Servizi digitali panaeuropei.
Il Programma “Meccanismo per collegare l’Europa” ha una disponibilità finanziaria totale di
33.242,259 miliardi di euro, che vengono così distribuiti:
x
Trasporti: 26.250 miliardi di euro.
x
Telecomunicazioni: a cui vengono destinati 1,141 miliardi di euro;
x
Energia: a cui vengono destinati 5,850 miliardi di euro;
Life Plus: azione per l’ambiente e il clima
Il nuovo Programma “LIFE+” (2014-2020) si articola in due sottoprogrammi, ciascuno con i
propri obiettivi specifici:
x
x
Sottoprogramma per l’Ambiente che prevede tre settori di attività prioritaria:
o
Ambiente ed uso efficiente delle risorse;
o
Natura e Biodiversità;
o
Governance e informazione in materia ambientale.
Sottoprogramma azione per il clima che prevede tre settori di attività prioritaria:
o
Mitigazione dei cambiamenti climatici;
o
Adattamento ai cambiamenti climatici;
o
Governance e informazione in materia di clima
Il nuovo Programma “Life”(2014-2020) ha una disponibilità finanziaria totale di 3,2 miliardi di euro,
di cui:
x
Sottoprogramma per l’Ambiente, a cui vengono destinati 2,592 miliardi di euro;
x
Sottoprogramma per l’Azione climatica, a cui vengono destinati 864 milioni di euro.
Programmi di cooperazione INTERREG IV C & URBACT
Cooperazione interregionale (INTERREG IV C): Progetti fortemente incentrati sullo
scambio di esperienze e su alcune piccole iniziative pilota - test di strumenti e metodologie.
URBACT: Programma europeo di formazione e di scambio per le città promotrici dello sviluppo
urbano sostenibile. Le città lavorano insieme per sviluppare soluzioni alle principali sfide urbane,
riaffermando il loro ruolo chiave nella gestione di mutamenti sociali sempre più complessi.
Strumento ELENA
ELENA - European Local Energy Assistance (assistenza energetica europea a livello
locale) - è uno strumento che fornisce sovvenzioni per l’assistenza tecnica. Tra le tante misure che
possono ricevere tale sostegno finanziario rientrano: studi di fattibilità e di mercato; strutturazione
di programmi d’investimento; piani aziendali; audit energetici; preparazione di procedure d’appalto
e accordi contrattuali, e assegnazione della gestione dei programmi d’investimento a personale di
Pag. 29 di 179
nuova assunzione. Lo scopo è di riunire progetti locali sparsi in investimenti sistematici e renderli
bancabili.
Le azioni riportate nei piani d’azione e nei programmi d’investimento dei comuni devono essere
finanziate con altri mezzi, come prestiti, ESCO o Fondi strutturali.
ELENA è finanziato dal Programma europeo Energia Intelligente per l’Europa con un budget
annuale di € 15 milioni.
Smart Cities and Communities
I firmatari del Patto che hanno assunto l’impegno politico di mitigare il cambiamento
climatico e che hanno sviluppato un piano di azione olistico a favore dell’energia sostenibile nei
loro territori possono inoltre beneficiare della componente tecnologica della politica europea per
l’energia. L’iniziativa Smart Cities sosterrà un numero limitato di vasti progetti di regioni e città
incentrati sulle tecnologie e caratterizzati da misure pioneristiche per l’uso e la produzione
sostenibile di energia e per la mobilità.
L’iniziativa farà riferimento ad altre iniziative del Piano strategico per le tecnologie energetiche
(SET-Plan), in particolare l’Iniziativa per l’Europa solare e l’iniziativa europea per le reti elettriche,
nonché il partenariato pubblico-privato UE per l’edilizia e le auto ecologiche, istituito nell’ambito del
Piano europeo di ripresa economica.
2.3.4.4 Finanziamenti tramite terzi FTT
Il finanziamento tramite terzi (FTT) è uno strumento strategico per lo sviluppo del settore
dell’efficienza energetica, esso consiste nella fornitura globale, da parte di una società esterna,
chiamata Energy Service Company (ESCo), di servizi ed interventi nel campo dell’efficientamento
energetico, i servizi forniti consistono in:
x
Diagnosi energetica;
x
Finanziamento;
x
Progettazione;
x
Installazione;
x
Gestione e manutenzione (contratto).
L’impianto tecnologico realizzato, dalle cui prestazioni deriverà il risparmio energetico e
quindi monetario, permetterà alla ESCo sia di recuperare l’investimento effettuato che di
remunerare il capitale investito. L’utente finale corrisponderà alla ESCo un canone pari al costo
massimo della bolletta energetica pagata prima dell’intervento per un numero di anni stabilito
contrattualmente a priori.
I benefici economici derivanti dall’intervento di energy saving possono essere ripartiti, a
seconda della tipologia di intervento e delle esigenze delle parti, in modi diversi:
x
Shared savings, in cui, per tutta la durata del contratto, una quota dei risparmi ottenuti
va come compenso alla ESCo mentre la restante parte và a beneficio del cliente;
x
First out, con cui il 100% dei risparmi conseguiti va alla ESCo, con conseguente
riduzione della durata del contratto rispetto alle altre forme;
Pag. 30 di 179
x
Guaranteed savings, in cui la ESCo, attraverso un particolare contratto di leasing,
assicura il cliente che i risparmi ottenuti alla scadenza del contratto non saranno
inferiori all’ammontare dell’investimento, comprensivo di tutti gli oneri e le spese.
All’interno del contratto di FTT sanno, inoltre, contrattualmente definiti i criteri per la
valutazione e la garanzia del risparmio previsto e per la verifica del risparmio effettivamente
conseguito da cui deriverà il numero di rate annuali che l’utente si impegnerà a versare
annualmente alla Esco.
Alla scadenza del contratto, l’impianto realizzato diventa a tutti gli effetti proprietà dell’utente finale
(imprenditore privato o ente pubblico) che potrà così godere appieno dei benefici conseguiti.
La ESCo è finanziata o da risorse proprie o da istituti di credito esterni, in base alle
necessità del progetto in questione.
Gli attori che intervengono nel FTT sono:
x
ESCo: promuove e sviluppa il progetto e si assume le responsabilità dei rischi tecnici
e finanziari;
x
Utente (pubblico o privato): è il cliente della ESCo, nei cui impianti viene realizzato il
progetto;
x
Finanziatore: finanzia il progetto attraverso l’ESCo (in alcuni casi è la stessa ESCo).
In particolare i passaggi che avvengono nel processo di attivazione di un FTT sono:
x
Diagnosi energetica svolta dalla ESCo per valutare la situazione della realtà in
esame ex-ante ed ex-post il progetto oggetto del finanziamento.
x
Studio di fattibilità. In base ai risultati emersi dalla diagnosi, potranno essere quindi
individuati i possibili interventi e eseguire un’analisi di redditività in modo da decidere
se sia o meno opportuno avviare il progetto.
x
Predisposizione del contratto. In questa fase andrà individuata la ripartizione dei
rischi e dei benefici fra il committente e la ESCo.
x
Installazione. La ESCo stabilisce i termini e le condizioni, prepara un piano di lavoro e
presenta le offerte ai fornitori.
x
Gestione e manutenzione. La ESCo, come detto, parteciperà al progetto per un certo
periodo in base agli accordi presi, e alla fine del periodo concordato, si ritirerà
lasciando l’impianto finanziato all’utente che ne diventerà il proprietario.
2.3.4.5 Project financing
Il project financing (o finanza di progetto) è un istituto attraverso il quale le Pubbliche
Amministrazioni possono ricorrere a capitali privati per realizzare opere di pubblico interesse,
affidando a operatori economici, detti “promotori”, il reperimento delle risorse, la realizzazione e la
gestione delle opere. Per poter utilizzare il project financing il progetto deve essere finanziabile.
Deve, in altre parole, avere un’attitudine a produrre, nel suo ciclo vitale, un flusso di cassa
sufficiente a coprire i costi, remunerare i finanziatori e fornire un utile d’esercizio al promotore.
A differenza degli strumenti di finanza tradizionali (si pensi al mutuo), in cui la fonte di
finanziamento è separata dalla realizzazione dell’opera, il project financing e altre operazioni di
finanza strutturata, quali il leasing in costruendo, sono caratterizzate da un rapporto diretto tra
Pag. 31 di 179
finanziamento e realizzazione, in cui il capitale si integra con il processo industriale di costruzione
del bene, all’interno di un’unica procedura ad evidenza pubblica.
Il ricorso al project financing comporta diversi vantaggi per la P.A:
x
Infrastrutture a costo zero: l’Ente pubblico elimina o riduce drasticamente le risorse da
impiegare nella costruzione di opere infrastrutturali e può investire in quei settori, come i
servizi di pubblica utilità, in cui è più carente.
x
Semplicità nella procedura: gara unica per la scelta del promotore e unico interlocutore
che coordina le fasi del procedimento, ottimizzando i tempi di realizzazione.
x
Nessun rischio nell’investimento: il finanziatore dell’opera, di solito, è una banca, alla
quale il promotore si rivolge; l’istituto di credito valuta attentamente il progetto e accetta di
sostenerlo solo dopo averne verificata la bontà.
x
Efficienza tecnica e gestionale: l’Ente pubblico affida al privato, oltre che la costruzione,
anche la progettazione e la gestione dell’opera, innalzando il livello tecnico e l’efficienza
amministrativa del processo; soltanto una progettazione attenta, una realizzazione
accurata e una gestione scrupolosa del bene consentono di generare i flussi di cassa
necessari al concessionario per recuperare le somme investite.
2.3.4.6 Project Leasing
Il contratto di leasing (locazione finanziaria) è uno nuovo strumento di cui le Pubbliche
amministrazioni dispongono per realizzare opere pubbliche. Nel leasing in costruendo (o Project
Leasing) sono coinvolti tre soggetti: l’Ente pubblico (o utilizzatore), la società di leasing (spesso un
istituto bancario) ed il costruttore. L’utilizzatore definisce un’opera e, attraverso il versamento di un
canone periodico, ne ottiene il godimento ed il diritto di acquisirne la proprietà, durante o alla
scadenza del periodo contrattuale. L’Ente pubblico sceglie sia la società di leasing sia il costruttore;
nell’ambito di un’associazione temporanea d’impresa (ATI), la società di leasing finanzia il progetto
e il costruttore realizza l’opera.
Il leasing in costruendo si è dimostrato efficace nella costruzione di opere non
remunerative, ossia quelle che non permettono il recupero del capitale impiegato (le cosiddette
opere “fredde”), anche se ha un ampio ventaglio di applicazioni.
Rispetto a strumenti alternativi tradizionali (mutuo) o innovativi (project financing), il leasing in
costruendo è l’istituto che più è in grado di realizzare un’opera con la migliore ottimizzazione del
rapporto tempi/costi.
I vantaggi per l’Ente pubblico sono diversi.
x Semplicità nella procedura: in un’unica gara la Pubblica amministrazione seleziona la
società di leasing e il costruttore, e in un unico contratto definisce le condizioni tecnicoeconomiche per realizzare l’investimento.
x Costo certo e rata fissa: l’opera è costruita a un costo certo, e definita sin dal momento
dell’aggiudicazione; la rata di leasing è fissa, invariabile e comprensiva di eventuali servizi
accessori
(assistenza
tecnica,
manutenzione
ordinaria,
straordinaria,
coperture
assicurative) ed è pagata dall’amministrazione appaltante solo dopo il collaudo dell’opera.
Pag. 32 di 179
x Tempi certi: ente pubblico e società di leasing sono portatori di un interesse convergente:
la realizzazione e la consegna dell’opera nei tempi prefissati, in quanto la società di leasing
comincerà a incassare i canoni solo dopo il collaudo.
x Realizzazione “chiavi in mano”: l’opera è consegnata alla Pubblica amministrazione
completa in ogni sua parte, agibile, funzionante, comprensiva di tutti gli impianti e
allacciamenti, inclusi permessi e autorizzazioni varie all’uso, con la relativa manutenzione
(ordinaria e straordinaria), se richiesta dall’ente appaltante nei documenti di gara, per la
durata del contratto.
x Nessun rischio nell’investimento: la società di leasing impiega il capitale necessario alla
realizzazione dell’opera, erogandolo al costruttore in base agli stadi di avanzamento dei
lavori.
x Pochi vincoli nel patto di stabilità: rispetto a strumenti “rigidi” come i mutui, il leasing in
costruendo impegna il bilancio di un ente pubblico per il solo canone periodico e consente
il raggiungimento degli obiettivi programmatici nel rispetto dei vincoli di spesa e di
indebitamento derivanti dal patto di stabilità.
Tenuto conto delle “endemiche” difficoltà di cassa e delle sempre minori risorse a disposizione
per gli investimenti, non vi è dubbio che il leasing in costruendo possa aprire prospettive del tutto
nuove nel mondo delle opere pubbliche, al fine di superare ritardi infrastrutturali e promuove piani
di sviluppo del territorio.
L’uso del leasing in costruendo può, tra l’altro, contribuire ad eliminare una vera stortura del
mercato degli appalti pubblici, ossia la corsa al ribasso anomalo, che sovente si traduce in ritardi
nell’esecuzione, in richieste di varianti e in aperture di contenziosi.
2.3.5 MISURE DI MONITORAGGIO E VERIFICA PREVISTE
Il percorso avviato con il Patto dei Sindaci, oltre a stabilire l’obiettivo del 20% di riduzione
dell’emissioni al 2020, prevede anche un costante monitoraggio, che nei prossimi anni consentirà
di verificare e ricalibrare le azioni messe in campo e la loro effettiva utilità. Le procedure di
monitoraggio identificheranno i tipi di dati che occorre raccogliere per verificare il progresso ed i
risultati di ciascuna azione; specificare come e da chi i dati saranno raccolti; prevedere una
raccolta dati strutturata ed informatizzata. Il processo di monitoraggio è un utile strumento di
miglioramento continuo che affina e incrementa la qualità e la precisione dei dati raccolti e delle
politiche di riduzione da adottare.
Pag. 33 di 179
3
INVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI (IBE)
3.1
CONTESTO GENERALE
Chiedevano una volta le stelle: c’è un’altra terra celeste?
Brillano come noi in un altro luogo gli splendidi lumi del firmamento?
Si, risponde Febo, di notte quando le luci si accendono
nelle grotte di Matera, tutte, e brillano come astri.
O antica e preziosa città, nobile e beata!
se in terra il cielo notte e giorno puoi ammirare.
(trad. Elena Laureano)
Questa è la descrizione della città di Matera riportata su un poema antico da parte di Padre
Bonaventura da Lama. Matera è una città antichissima, la cui origine si perde nella preistoria.
Capoluogo dell'omonima Provincia e seconda città della Basilicata per popolazione
nonché, il più grande comune per superficie della Basilicata, la città di Matera è stata ripresa ed
esaltata da scrittori e poeti e descritta dal cronista Verricelli, nel 1595, come una città dotata di un
aria salubre e abitata da uomini ingegnosi, città in cui “li morti stanno sopra li vivi”, in cui il cielo e le
stelle si possono vedere al di sotto dei piedi degli uomini e non sulla loro testa.
Figura 3.1 - Quadro sintetico e numerico del comune di Matera - Fonte Istat
Di notte, centinaia di lanterne si accendono nelle grotte, e i meandri degradati della gravina
rivaleggiano con lo splendore delle stelle. Matera rispecchia in basso le costellazioni in alto. Quello
che è in terra si conforma a ciò che è in cielo: le sacre grotte dei sassi sono lo specchio
dell’armonia cosmica. La stessa metafora è ripresa nell’utopia Mondo Nuovo, scritta all’inizio del
XVII secolo dal materano Tommaso Stigliani. Nell’opera di Tommaso Stigliani, Matera, sia che
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derivi il suo nome dal greco meteora, cielo stellato, o dall’ebraico ma-tara, luogo delle acque,
9
assurge a simbolo della città ideale . Varie e discusse ancora oggi sono le tesi circa l’etimo del
nome Matera, sembra che il grafema “mata” voglia significare “roccia” o “sasso” e anche in uno dei
10
dialetti arabi, “matmur” significa “grotta” o “roccia scavata” .
Per il substrato abitativo consistente in grotte scavate nel masso tufaceo è nota come la
«città sotterranea» e per la continuità di vita dal paleolitico ai giorni nostri è ritenuta una delle più
11
antiche del mondo . Ed è proprio per questa sua caratteristica e per gli storici rioni Sassi, che
Matera è nota con l’appellativo di "Città dei Sassi". I Sassi sono stati riconosciuti nel 1993
Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale
riconoscimento. L’iconografia e le cronache storiche di Matera confermano l’evoluzione storica dei
tipi primari, dalla grotta con il giardino all’orto murato, fino al palazzo e alla masseria fortificata.
Grande importanza viene data, nei documenti notarili, ai sistemi di gestione della acque, che
scorrendo rovinose dalle colline si impaludavano nel pianoro per formare una grande depressione
chiamata ago delle città. Questa zona era lasciata libera dalle costruzioni, perché stagionalmente
occupata da inondazioni che venivano opportunamente drenate verso i grabiglioni. Un’idea del
costante lavoro di realizzazione delle opere di raccolta dell’acqua si ha visitando il recente
recupero del sottosuolo di Piazza Vittorio Veneto, dove è stata resa accessibile la grande cisterna
istallata all’origine del grabiglione del Sasso Barisano. In funzione fino al XIX secolo, l’opera fa
parte del ramificato sistema di strutture ipogee e vicinati a pozzo ostruiti dalla realizzazione delle
piazza.
Figura 3.2 - Particolare dei lavori di scavo
Riunificando e scavando grotte e gallerie precedenti, servite da numerosissime cisterne a
campana dalle origini remote, si realizza sotto l’attuale Piazza Vittorio Veneto una cavità colossale
9
Fonte: “Giardini di pietra”, Pietro Laureano
Fonte: Guida di Matera e Provincia, N. Pallotta Editore
11
Fonte: http://www.comune.matera.it/it/turismo/cenni-storici
10
Pag. 35 di 179
dalle pareti perfettamente coibentate con un intonaco a calce. Con i suoi pilastri massicci intagliati
nella roccia e le vote alte più di 15 m, è una vera cattedrale delle acque.
Figura 3.3 - Particolare del Palombaro Lungo
Figura 3.4 - Planimetria del complesso ipogeo di Piazza Vittorio Veneto
Dal 1663 al 1806 è stata il capoluogo del Giustizierato di Basilicata nel Regno di Napoli. Durante
questo periodo la città conobbe un'importante crescita economica, commerciale e culturale.
Il sistema urbano armonioso e geniale rimane pressoché intatto fino al XVIII.
Pag. 36 di 179
A partire da questo periodo si incominciano a intaccare quei principi di regolamentazione
del territorio basati sul drenaggio, controllo e ripartizione delle acque che avevano da sempre posto
12
precise leggi di urbanizzazione, determinandone i tipi, le forme e i limiti .
La scomparsa della capacità di gestione comunitaria delle risorse ambientali e la resa
completa agli interventi di modernizzazione è dovuta alle trasformazioni socioeconomiche che
distruggono il sistema di valori tradizionali. Tra la seconda metà del Settecento e la prima
dell’Ottocento si colloca il declino e la scomparsa della pastorizia e della transumanza protetta.
A Matera, nel Settecento e nell’Ottocento, la città moderna si espande sul piano, lungo il
margine della Gravina, occupando con imponenti edifici amministrativi e religiosi proprio quella
parte della città antica dove avevano sede le attività commerciali e i sistemi di stoccaggio dei grani
e delle acque.
Le fosse, i granai, le cisterne, i vicinati a pozzo e i giardini del pian, importanti centri
nevralgici del sistema Sassi, vengono seppelliti da riempimenti e occultati dalle strade e dai palazzi
della nuova fisionomia del potere.
La città dei Sassi non si limita alla parte in basso, ma si estende con i suoi vicinati a pozzo, le sue
cisterne e cavità sotterranee, in tutta l’area del piano dove le costruzioni settecentesche e
ottocentesche edificatevi sopra l’hanno occultata completamente.
Nel 1936, con i progetti voluti dal regime fascista, i due grabiglioni dei Sassi sono interrati e
asfaltati, e divengono due strade rotabili collegate tra oro per formare una via di circonvallazione
che unisce il Sasso Barisano e il sasso Caveoso. L’intervento di viabilizzazione è una vera e
propria operazione di sventramento che intacca l’insieme unitario dei Sassi tramite un sistema di
assi penetranti estranei all’organizzazione tradizionale del tessuto urbano funzionali al controllo
sociale e ghettizzazione.
Figura 3.5 - Particolare del grabiglione
12
Fonte: “Giardini di pietra”, Pietro Laureano
Pag. 37 di 179
Matera è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata
insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni durante la
seconda guerra mondiale, essendo stata la prima città del Mezzogiorno a insorgere in armi contro
il nazifascismo. Il 1943 vide i materani combattere per liberarsi dalle conseguenze negative degli
ultimi provvedimenti sbagliati presi dal Governo nazionale, ma li vide scontrarsi contro i tedeschi in
una piazza sovrastata dall’imponente e nuovissimo edificio del Banco di Napoli, li vide radunarsi
nel giardinetto antistante il magnifico Palazzo del Governo, li vide accogliere le truppe alleate nel
“nuovo nido vitale” creato attorno ai palazzi o alla istituzioni nate nei sedici anni di amministrazione
provinciale. Tutto ciò a segno che ogni nuova era porta sempre con se e dentro di se qualcosa di
quella appena trascorsa. Negli anni ’50, con una Legge Speciale e per ragioni igienico-sanitarie, fu
ordinato lo sgombero degli abitanti dei Sassi, e la popolazione fu ubicata in appositi quartieri come
Serra Venerdì, la Nera e Spine Bianche.
Figura 3.6 - Particolare di una abitazione nel Rione Sassi
Con un'altra legge del 1986, invece, si è prodotto il fenomeno inverso per salvare questo
patrimonio dal degrado e per conservare nei limiti del possibile la struttura urbanistica preesistente,
13
quale testimonianza storica .
La città che si è formata durante le varie epoche è costituita oggi da: quella più antica, dei
Sassi congiunti, dallo sperone della Civita, con il Duomo; la parte medievale-rinascimentale
lungo "il Piano", ai bordi dei Sassi; alla fine, la città nuova con rioni molto eleganti realizzati dai più
noti architetti italiani. Matera infatti è città molto vivace, aggiornata, con una cultura che vive di fatti
contemporanei e di storia. Matera è una città dinamica con un forte tessuto economico e sociale,
inoltre in essa sono concentrati la maggior parte degli uffici pubblici ed enti di natura sovracomunale in quanto Provincia.
Matera è stata considerata per molti anni il "polo del salotto" mondiale. Questa definizione
si deve ad una forte crescita industriale avvenuta durante gli anni ottanta - novanta che ha
13
Fonte: Guida di Matera e Provincia, N. Pallotta Editore
Pag. 38 di 179
permesso lo sviluppo di molte aziende di produzione di arredi da soggiorno, prevalentemente
divani.
Oltre ai settori dell’artigianato e del commercio, è in forte sviluppo il settore turistico grazie
ai “Sassi” patrimonio dell’UNESCO, inoltre Matera è città capitale europea della cultura per il
2019. Il futuro sarà basato sulla cultura, intesa come base comune di riflessione sul perché e sul
come viviamo, su gli obiettivi delle nostre esistenze, sul come si intrecciano competenze
scientifiche e tecnologiche ad abilità manuali esaltate da una creatività diffusa che da sempre
caratterizza la popolazione italiana – che Matera intende rappresentare degnamente per l’anno
2019. Un futuro che non è possibile progettare solo legandosi alle straordinarie tradizioni e
all’immenso patrimonio architettonico e culturale che attirano già oggi migliaia di turisti nel nostro
territorio, ma che vogliamo immaginare offrendo la nostra città come luogo aperto e neutrale in cui
sperimentare collettivamente soluzione ai problemi della contemporaneità che Matera e la
Basilicata condividono con il resto d’Italia e dell’Europa.
14
Il progetto potrebbe riassumersi in uno slogan: OPEN FUTURE.
Matera 2019 sarà, per i cittadini, un’opportunità per creare una cultura aperta, in tutte le
sue molteplici declinazioni: aperta perché “accessibile a tutti”; aperta perché non oscurantista nei
confronti dei pensieri e delle sensibilità”; aperta perché “disponibile al dialogo”.
Gli obiettivi per il 2019 sono:
x
Rafforzare la cittadinanza culturale;
x
Incrementare le relazioni internazionali;
x
Valorizzare un movimento emergente di creative bureacracy;
x
Fare di Matera la più importante piattaforma aperta del sistema culturale del Sud
Europa.
“ La cultura: propellente per pensare a un futuro aperto”
A Matera, come nel Sud, cultura, conoscenza e innovazione rappresentano la vera
opzione, soprattutto per i giovani, per pensare a un futuro in cui non si sia obbligati ad
abbandonare definitivamente la propria terra, in cui sia plausibile l’idea di coltivare e far crescere le
proprie aspirazioni, in cui si possa invertire il flusso attirando dal mondo idee, talenti, investimenti e
comunità di innovazione e di pensiero.
Si
dovranno
predisporre
infrastrutture
e
azioni
nell’ambito
dell’open
design,
dell’innovazione sociale a vocazione culturale, del digital storytelling per la valorizzazione del
patrimonio, che tra il 2015 e il 2020 coinvolgano almeno 5.000 persone e che favoriscano la
nascita di 25 nuovi soggetti economici.
14
Fonte; Dossier Matera 2019
Pag. 39 di 179
“ Rafforzare una cittadinanza culturale ampia, aperta e diversificata ”
La cittadinanza dovrà essere parte attiva del programma culturale, dovrà essere stimolata
ad apprendere e dovrà sentirsi
titolata e coinvolta nei
processi di cura, salvaguardia e
rigenerazione del patrimonio culturale.
L’ 80% del programma culturale prevedrà il coinvolgimento della cittadinanza attraverso azioni di
co-creazione.
“ Incrementare il capitale relazionale e connettivo internazionale della città”
Nel 2019 Matera avrà densificato il suo sistema di relazioni e connessioni internazionali ed
europee, attraverso una maggiore presenza in reti e network, un incremento della mobilità in
entrata e in uscita di persone e progetti, una maggiore internazionalizzazione dei soggetti che
operano nei settori dell’innovazione creativa e culturale; l’implementazione di un sistema di
broadcasting tematico culturale.
Pag. 40 di 179
“ Impostare un programma di capacity building a livello sistemico che riguardi gli operatori
socio-culturali e la pubblica amministrazione della Basilicata.
Orientamento alla collaborazione, superamento della logica assistenziale, capacità di
networking internazionale, ricerca di nuovi modelli di sostenibilità e di imprenditività, attenzione alla
rilevanza sociale dovranno costituire il DNA progettuale delle operatori del settore culturale e
creativo. Anche la Pubblica Amministrazione è stata sollecitata ad affrontare le nuove sfide con
maggiore flessibilità e attenzione, regolando con meno burocrazia i rapporti con le comunità che
vogliono curare e rigenerare il patrimonio, favorendo gli ambienti innovativi e di apprendimento e lo
start-up creativo e culturale.
“ Realizzare infrastrutture culturali utili, rilevanti, e sostenibili”
Matera intende mettere in discussione, in modo radicale, il modo con cui si devono
progettare e utilizzare le infrastrutture per la cultura, anche ripensando il senso profondo di
istituzioni tradizionali come il museo, nel caso dell’IDEA, il concetto di stesso di scuola e di
apprendimento nel caso dell’Open Design School.
“ Rafforzare la visibilità e il posizionamento turistico internazionale di Matera”
Matera vuole progettare con molta attenzione il suo futuro di destinazione turistica
internazionale. Tutta la Basilicata vuole rafforzare ancora di più la sua connotazione di esperienza
turistica unica, inaspettata, accogliente e sicura, anche coinvolgendo comunità temporanee di
Pag. 41 di 179
persone che possano abitare i suoi Comuni per motivi di lavoro, studio, riflessione e rigenerazione
personale.
“ Open Future: rafforzare la leadership di Matera nella scena “open” del Mezzogiorno e
dell’Europa”
Open Future è lo slogan di Matera, ma anche l’obiettivo a cui vogliamo tendere. Matera
intende portare a compimento un processo che si è già sviluppato spontaneamente, partendo dal
basso. Progetti pilota, momenti di scambio e disponibilità delle persone a sperimentare e
contribuire hanno reso in pochi anni Matera una delle città esempio da parte della comunità più
avanzate sulla scena open a livello internazionale, attraverso un approccio umanistico al processo
di liberazione dei dati e di condivisione della conoscenza, applicato ai beni culturali.
La candidatura è servita non solo a individuare nuove infrastrutture, ma a condividere un
modo nuovo di progettarle. Le infrastrutture urbane, culturali e turistiche previste condividono tutte
specifici requisiti progettuali, identificati, negoziati o perfezionati nel corso della candidatura, anche
attraverso l’integrazione con il Piano Strategico:
1) Privilegiare il recupero alle nuove costruzioni,
2) Pensare spazi che siano coerenti con la filosofia, le pratiche e i progetti culturali previsti,
Pag. 42 di 179
3) Pensare alla sostenibilità economica, sociale e ambientale; prevedere con attenzione i
costi di gestione e di funzionamento;
4) Prediligere interventi “leggeri” e reversibili, a bassa definizione architettonica e
progettuale, attenti ai nuovi modelli di produzione, fruizione e partecipazione;
5) Coinvolgere tutti i quartieri della città, non solo il centro storico,
6) Proporre delle soluzioni progettuali che servano come osservatorio privilegiato per le città
e le organizzazioni che, in Europa, affrontano sfide simili.
Si intende approfittare dei nuovi interventi per garantire maggiori spazi verdi nei quartieri
esistenti; collegarli con un sistema sostenibile e intelligente di mobilità urbana e di miglioramento
dell’arredo urbano e della segnaletica delle risorse culturali della città. Verrà resa disponibile
attraverso la Fondazione una piattaforma digitale che consentirà di accedere a tutti i progetti, gli
studi e la documentazione relativa agli interventi chiave e saranno stimolati processi di
monitoraggio civico collegandosi alle iniziative nazionali (OpenCoesione) ed europee.
Pag. 43 di 179
3.2
METODOLOGIA
Per calcolare il target minimo di emissioni
15
al 2020 è necessario fissare l’anno base e il
metodo di calcolo. L’anno base adottato dal Patto dei Sindaci è il 1990, in linea con il sistema degli
obiettivi europei e internazionali. Le Linee guida del Patto consentono, tuttavia, di adottare un anno
diverso qualora la base statistica relativa al 1990 non risulti sufficientemente solida.
Per il Distretto 1, ovvero per il Comune di Matera, su indicazione della Provincia di Matera e del
supporto scientifico dell’Università degli Studi della Basilicata, è stato individuato, anche in modo
collettivo per tutti i comuni della Provincia, l’anno 2009, per il quale si può contare su alcuni dati,
importanti ai fini della elaborazione del bilancio, indisponibili per gli anni precedenti. Tale scelta, in
ambito locale, permette di sfruttare cooperazioni, effettuare comparazioni tra le Amministrazioni
Locali ed aggregare i risultati ottenuti tramite azioni comuni.
Per realtà territoriali circoscritte non esiste “un” bilancio di CO2, ovvero non esiste un
metodo univoco e adeguatamente garantito per redigere un bilancio di questo tipo, non al pari, per
intenderci, di quanto avviene per il territorio nazionale. Su scala comunale ad esempio ha
semplicemente poco senso isolare il sistema e immaginare di fare una valutazione delle emissioni
effettivamente e direttamente prodotte nel territorio, e su queste fare un bilancio.
Per valutare la CO2 di un dato territorio anche come indicatore di sostenibilità, dovremmo
metodologicamente preoccuparci delle responsabilità delle emissioni e non solo della loro
causalità, e inoltre occorre analizzare con chiarezza come e dove l’utente a cui si rivolge il bilancio
può intervenire per migliorare la situazione. Ci interessano quindi le emissioni che potenzialmente
16
possono essere influenzate dagli attori locali .
Per l’analisi del BEI (o IBE) è stato adottato il software on line ECOSPEED Region che
consente di calcolare, con cadenza annuale, il bilancio di CO 2 e di consumi energetici del proprio
territorio e del proprio ente.
Esistono molti principi e metodi su cui basare un bilancio di CO 2, ciascuno dei quali
presenta vantaggi e svantaggi: ad esempio si può calcolare il proprio bilancio partendo dai dati di
consumo dell’energia finale (al netto delle perdite di trasformazione, trasporto e produzione),
oppure si possono valutare i consumi energetici in termini di energia primaria, oppure ancora si
può effettuare il calcolo tenendo conto dei fattori LCA (Life Cycle Assessment) dei prodotti
energetici.
In tutti i casi tuttavia il problema metodologico principale è l’incapacità di poter chiudere
un territorio, come potrebbe essere un comune, e di considerarlo come sistema isolato. In un
territorio comunale, provinciale o regionale, quello che si produce e quello che si consuma dipende
fortemente dagli scambi con l’esterno ed è dunque una grave perdita di informazioni omettere i
consumi locali di cui un territorio è comunque responsabile, si tratta della cosiddetta “energia
grigia”, ovvero di quell’energia che è stata utilizzata in altri luoghi per produrre quel determinato
prodotto energetico e consentirne l’utilizzo finale.
15
Fonte: Linee guida "Come sviluppare un piano d'azione per l'energia sostenibile - PAES"
Fonte: Bilancio di energia e CO2 del Comune di Guidonia Montecelio Elaborato da Alleanza per il Clima Italia – Aprile
2011
16
Pag. 44 di 179
La centralità delle emissioni di CO2 nella politica di sostenibilità del territorio richiede
l’utilizzo di uno strumento e una metodologia che permettono di redigere un bilancio di questo gas
serra con metodi chiari e uniformi e risultati paragonabili.
Lo strumento di calcolo utilizzato per la redazione del bilancio di CO 2 per il comune di
Matera è un software di calcolo che utilizza, per l’elaborazione, sia dati di default (top-down)
desunti dal modello nazionale, che dati propri locali (bottom-up).
I consumi e le relative emissioni sono suddivisi in tre macro settori: “Economia”,
“Residenziale”, “Settore pubblico” e permettono la ricostruzione della serie storica 1990-2012,
con la possibilità di costruire scenari per gli anni futuri.
Per la redazione di un bilancio di CO2 comunale occorre tenere in debita considerazione
l’effettiva reperibilità dei dati necessari a implementare il bilancio. Oltre ad abitanti e occupati,
che definiscono il quadro socio-economico, gli altri dati che compongono gli input per definire il
bilancio di CO2 sono i consumi energetici dei vari settori e per i differenti tipi di fonte utilizzata, e
quelli riferiti ai volumi di traffico che, all’occorrenza, vista l’impossibilità di reperire dati precisi a
livello locale, si possono valutare tramite degli indicatori come il parco veicoli circolanti
immatricolati.
Tra le altre fonti di emissione (non connesse al consumo energetico) è stato considerato il
trattamento dei rifiuti solidi relativo alla sola componente inviata in discarica.
Il software ECOSPEED Region non consente di calcolare le emissioni relative ai rifiuti
smaltiti in discarica, tali emissioni sono state calcolate a parte, utilizzando un idoneo fattore di
emissione, e sono state poi sommate ai valori ottenuti con ECOSPEED Region.
Nella scelta dei fattori di emissione si è deciso di seguire l’approccio LCA (Life Cycle
Assessment) dei prodotti energetici. L’approccio LCA tiene conto di tutte le emissioni che si
originano durante l'intero ciclo di vita di ogni vettore energetico.
Le Linee Guida della Commissione Europea individuano specifici settori per i quali bisogna
effettuare il monitoraggio dei consumi energetici e delle emissioni.
Per contabilizzate le emissioni del territorio comunale si prendono in considerazione i seguenti
settori:
x
Edifici (distinti tra residenziale, primario, secondario e terziario);
x
Trasporto privato e commerciale;
x
Produzione di energia elettrica locale;
Per contabilizzare le emissioni dell’amministrazione comunale si prendono in considerazione i
seguenti settori:
x
Edifici;
x
Illuminazione pubblica;
x
Infrastruttura pubblica;
x
parco veicoli e trasporto pubblico.
Pag. 45 di 179
Le linee guida definite dalla Commissione Europea definiscono la possibilità di non
considerare, nella valutazione della quota di riduzione, quanto attribuito al settore industriale ed al
settore agricolo. Questi settori, infatti, molto spesso non risultano facilmente influenzabili dalle
politiche comunali e in alcuni contesti locali più piccoli rischiano di avere un peso sproporzionato
rispetto al resto dei consumi. Partendo da queste valutazioni, la Provincia di Matera ha stabilito di
considerare solo le piccole e medie imprese, tralasciando le grandi industrie e i grandi stabilimenti
agricoli.
Inoltre, così come indicato dalle linee guida definite dalla Commissione Europea, sono stati
esclusi gli impianti coperti dall’ETS (Emission Trading System - Sistema europeo per lo scambio di
quote di emissione di CO2), in particolare la cementeria Italcementi di Matera.
Figura 3.7 - La cementeria Italcementi di Matera
Per quanto riguarda il settore dei trasporti, è stato escluso il trasporto merci a lunga
percorrenza anch'esso difficilmente influenzabile da politiche locali.
I dati sono stati acquisiti con:
x
Indagine presso gli uffici tecnici comunali;
x
Richiesta ai distributori e fornitori locali di energia e servizi;
x
Ricerca on line dei dati statistici.
Il Patto dei Sindaci lascia libero il Comune anche nella scelta di adottare un metodo di
calcolo del target basato sulle emissioni comunali totali oppure sulle emissioni pro-capite. Tale
scelta può determinare differenze rilevanti nei risultati finali solamente in caso di dinamiche
demografiche particolarmente spinte, come i casi dei comuni lucani. Si è optato, quindi, per
l’adozione del valore pro-capite.
3.2.1 ABITANTI
All’interno del software ECOSPEED Region è necessario inserire gli “abitanti” con cui si
intende la popolazione residente all’interno del Comune. Per la stima di tali dati sono stati
considerati i residenti al 31 dicembre di ogni anno.
Le informazioni dal 2002 al 2011 sono state ottenute grazie alla consultazione dell’archivio ISTAT
http://demo.istat.it/archivio.html.
I dati del 2012 sono stati ricavati dalla consultazione dei dati ISTAT http://dati.istat.it/.
Pag. 46 di 179
Per la ricostruzione intercensuaria della popolazione residente dal 1991 – 2001 è stato consultato il
sito http://dati.istat.it/ - popolazione e famiglie - ricostruzione intercensuaria 1991-2001 relativo al
censimento della popolazione e delle abitazioni, che si svolge con cadenza decennale, per gli anni
1991, 2001 e 2011.
3.2.2 OCCUPATI
La definizione di Occupati, come richiesto dal software ECOSPEED Region, fa riferimento
al termine "Occupazione" desunto dai Censimenti delle attività produttive e cioè alla definizione di
"addetto" all’unità locale” delle imprese e delle Istituzioni.
Gli addetti rilevati con il censimento sono classificati secondo l’attività economica, unica o
prevalente, svolta dall’unità locale da cui dipendono.
Il livello di dettaglio richiesto dal software ECOSPEED Region è quello degli addetti per ‘Sezione’
di attività economica:
1.
Agricoltura, silvicoltura e pesca;
2.
Estrazione di minerali;
3.
Attività manifatturiere;
4.
Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua;
5.
Costruzioni;
6.
Commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli, distributori;
7.
Alberghi e ristoranti;
8.
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni;
9.
Istituti di credito e assicurazioni; Attività immobiliari;
10.
Amministrazione pubblica, difesa, previdenza sociale;
11.
Istruzione;
12.
Sanità e altri servizi sociali;
13.
Altri servizi pubblici, sociali e personali; Attività svolte da famiglie e convivenze;
14.
Organizzazioni ed enti extra-territoriali (seconda la vecchia classificazione Ateco).
L’ISTAT rileva, attraverso il Censimento generale dell’Industria e dei servizi, gli ‘Addetti alle
Unità locali delle imprese e delle Istituzioni’.
Per l'inserimento nel software, i dati sono stati desunti dai censimenti 1991, 1996 (censimento
intermedio), 2001 e 2011.
I dati relativi agli anni intermedi sono stati calcolati per interpolazione.
Le fonti disponibili sono:
x
Dati dei censimenti 1991, 1996 e 2001: dati disponibili al dettaglio comunale Link
http://dwcis.istat.it/cis/index.htm.
x
Addetti 2011: http://dati-censimentoindustriaeservizi.istat.it/.
Pag. 47 di 179
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni imprese
Æ
addetti
di
trasporto
e
magazzinaggio + serv informazione e
comunicazione.
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni istituzioni
Æ
addetti
di
trasporto
e
magazzinaggio + Istituzioni pubbliche
Attività immobiliari imprese
Æ
attività
professionali,
tecniche
+
attività
scientifiche
e
immobiliari
+
noleggio, agenzie di viaggio, servizi di
supporto alle imprese
Attività immobiliari istituzioni
Æ
attività
professionali,
scientifiche
e
tecniche Istituzioni pubbliche +attività
immobiliari
Istituzioni
pubbliche
+
noleggio, agenzie di viaggio, servizi di
supporto
alle
imprese
Istituzioni
pubbliche
Istruzione istituzioni
Æ
Istruzione
Istituzioni
Pubbliche
+
Istruzione Istituzioni no profit.
Sanità e altri servizi sociali istituzioni
Æ
sanità e assistenza sociale Istituzioni
Pubbliche + sanità e assistenza sociale
Istituzioni no profit
Altri servizi pubblici, sociali e personali imprese Æ
attività
artistiche,
sportive,
di
intrattenimento e divertimento+ fornitura
di
acqua
reti
fognarie,
attività
di
gestione dei rifiuti e risanamento.
Altri servizi pubblici, sociali e personali istituzioni
Æ
attività
artistiche,
sportive,
di
intrattenimento e divertimento Istituzioni
Pubbliche
+
attività
di
raccolta,
trattamento e smaltimento dei rifiuti
recupero
dei
materiali
Istituzioni
Pubbliche + attività artistiche, sportive,
di
intrattenimento
e
divertimento
Istituzioni no profit.
Pag. 48 di 179
3.2.3 TRASPORTI
I dati relativi al settore dei trasporti sono stati desunti dall’ACI (Automobile Club d’Italia ) la
quale pubblica, per i tutti i Comuni italiani, le statistiche relative al Parco Veicolare italiano al 31/12.
Tali statistiche sono calcolate in base alle risultanze sullo stato giuridico dei veicoli, tratte dal
Pubblico Registro Automobilistico e vengono messe a disposizione dell'utenza in file formato
Excel. I dati sono disponibili a partire dall’anno 2002 e, attualmente, fino al 2012, e sono suddivisi
secondo le seguenti categorie:
x
Autobus
x
Autocarri trasporto merci
x
Autoveicoli speciali/specifici
x
Autovetture
x
Motocarri e Quadricicli trasporto merci
x
Motocicli
x
Motoveicoli e Quadricicli speciali/specifici
x
Rimorchi e Semirimorchi speciali/specifici
x
Rimorchi e Semirimorchi trasporto merci
x
Trattori stradali o motrici
x
Altri veicoli
I dati sono reperibili nella sezione ‘Autoritratto’ della pagina “Studi e ricerche” raggiungibile dal link:
<http://www.aci.it/laci/studi-e-ricerche/dati-e-statistiche/autoritratto.html>
I file di interesse sono quelli denominati “Parco Veicolare” scheda “Comune Categoria”.
Nel database di ECOSPEED Region sono stati inseriti secondo il seguente raggruppamento
(Struttura quantitativa-trasporti-parco veicoli):
x
Motoveicoli (Motocicli, Motoveicoli e Quadricicli speciali/specifici);
x
Autovetture (Autoveicoli speciali/specifici, Autovetture);
x
Autoarticolato (Trattori stradali o motrici);
x
Camion (Autocarri trasporto merci, Motocarri e Quadricicli trasporto merci).
Per la metodologia di calcolo dei consumi riferiti ai diversi vettori energetici si rimanda alla
“Metodoloia Utilizzata dalla Provincia di Matera per la redaione dei PAES dei Comuni aderenti al
Patto dei Sindaci” predisposta dalla Provincia di Matera in collaborazione con il DICEM
dell’Università degli Studi della Basilicata.
3.2.3.1 Trasporto pubblico
Per le valutazioni riguardanti il trasporto pubblico, non sono stati utilizzati il numero di
autobus estratti dalle tabelle ACI ma quelli forniti dall’Amministrazione, in quanto i dati ACI
comprendono anche gli autobus a media e a lunga percorrenza, esclusi dalla metodologia adottata
dalla Provincia di Matera.
Per il calcolo dei consumi di carburante del parco veicolare è stato considerato il consumo medio
unitario di un autobus diesel pari a 0,48 l/km.
Pag. 49 di 179
Noti i km percorsi nell’anno 2009, forniti dall’amministrazione comunale, è stato possibile calcolare
i consumi di carburante dell’intero parco veicoli.
Al parco veicoli del trasporto pubblico locale sono stai aggiunti i consumi di carburante dei
veicoli provinciali, i cui consumi sono stati forniti direttamente dall’Amministrazione Provinciale.
3.2.4 CONSUMO ENERGETICO EDIFICI/INFRASTRUTTURE
I dati di energia elettrica sono stati ottenuti, in forma disaggregata a livello comunale dal 2006 al
2011 da Enel Distribuzioni SpA, suddivisi per settore e così ripartiti:
x
Uso domestico
x
Economia:
o
Agricoltura;
o
Industria;
o
Terziario.
Sono stati considerati i soli valori in bassa tensione, perché difficilmente si potranno pianificare
interventi sulla media ed alta tensione. In particolare per il settore famiglie sono stati estratti i dati di
consumo energia elettrica residenziale dalle informazioni di Enel Distribuzione S.p.A.
Per quanto i dati di energia termica, ovvero i dati di consumo del gas metano, dove non
disponibile il dato puntuale richiesto ai fornitori locali (Es. Italgas), sono stati utilizzati i dati Snam
Rete Gas considerando la rete di distribuzione ed il potere energetico (PCI) di 38,1 MJ/mc.
E’ stata assunta l’assenza sul territorio impianti di teleriscaldamento.
Per il gas metano, ove non disponibili i dati puntuali dei distributori locali, è stata ipotizzata una
percentuale del 90% dei consumi di gas metano rete di distribuzione imputabili al residenziale.
Per Matera sono stati usati i dati ISTAT sui volumi di consumo domestico pro-capite.
Anno
Consumo domestico pro capite in m
2000
276,8
2001
291,8
2002
292,4
2003
321
2004
330,5
2005
328
2006
324,7
2007
296,9
2008
306,8
2009
311,2
2010
290,2
2011
281,7
3
Le percentuali del settore economia sono state ricavate, per l’energia elettrica, dai dati forniti da
Enel Distribuzione S.p.A., per il gas metano (ove non disponibili), considerando il 10% al settore
terziario.
Pag. 50 di 179
Il contributo della biomassa al consumo energetico è stato considerato solo nel settore
residenziale.
Non sono stati rilevati consumi energetici, perché non pertinenti, relativi alle voci:
x
Teleriscaldamento;
x
Geotermia;
x
Biocarburanti;
x
Carbone;
x
Lignite;
x
Oli vegetali;
x
Altri combustibili fossili.
3.2.5 CONSUMO ENERGETICO DELL’AMMINISTRAZIONE LOCALE
I dati relativi ai consumi energetici dell’Amministrazione locale sono stati forniti dai
distributori locali in modo puntuale sulla base dei codici di fornitura PDR (gas metano) e POD
(energia elettrica). Le serie storiche dei dati rilevati sono relative agli anni 2009, 2010, 2011 e
2012; per le serie incomplete sono stati adottati metodi di ricostruzione della serie e/o interpolazioni
lineari.
Sono stati anche rilevati i dati di consumo di energia termica ed elettrica relativi agli edifici
di competenza della Provincia di Matera (es. Istituti di Istruzione Secondaria di II grado).
I consumi di gasolio/benzina sono stati forniti direttamente dagli Enti comunali per i mezzi
di loro proprietà a cui si sono sommati i consumi dei mezzi comunali del trasporto rifiuti, mentre per
il trasporto pubblico sono stati sommati i consumi dei mezzi per il trasporto pubblico cittadino (di
proprietà del gestore) e dei mezzi del trasporto pubblico provinciale.
I dati relativi al trasporto pubblico cittadino sono stati reperiti dal contratto d’appalto 2012
fornito dall’amministrazione comunale e dal parco veicolare al 2013 fornito dal gestore. Per gli anni
2009, 2010 e 2011 sono stati utilizzati i km percorsi indicati nel contratto d’appalto come “percorsi
in passato”, mentre per l’anno 2012 sono stati utilizzati i km contrattualizzati.
I valori dei consumi in MWh sono stati calcolati come segue:
Canno
Panno u FC
fc
Dove
Canno Æ consumo di carburante relativo all’anno considerato [MWh];
Panno
Æ percorso complessivo nell’anno di riferimento, così come su definito [km];
Fc
Æ fattore di consumo medio del parco veicolare valutato sulla base delle relative categorie
di emissione (Euro 1, ecc.) [l/km];
fc
Æ fattore di conversione in funzione del vettore energetico diesel [MWh/l].
I dati relativi al trasporto pubblico provinciale sono stati forniti dall’amministrazione
provinciale, in termini di consumi complessivi annui di ciascun vettore energetico.
Pag. 51 di 179
3.2.6 PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA LOCALE
Nel 2009 la produzione di energia elettrica locale ha solo una componente costituita dal
fotovoltaico. I dati per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico sono reperibili fino al livello
comunale dal database Atlasole del GSE nella sezione “Lista Impianti”.
Sono stati considerati i soli impianti con potenza massima installata non superiore a 100 kWp.
In funzione della zona climatica è stimata una produzione media annua per unità di potenza
installta pari a 1313 kWh/kWp.
3.2.7 RIFIUTI
L’Ufficio Ambiente della Provincia di Matera ha fornito i dati relativi alla produzione di rifiuti
solidi urbani (RSU) di ciascun comune per gli anni 2009-2010-2011-2012. Partendo dai dati in
tonnellate dei rifiuti solidi urbani (RSU) conferiti in discarica, è stato possibile determinare, sulla
scorta dei rifiuti totali prodotti, le relative quote percentuali di raccolta differenziata.
Per la metodologia di calcolo delle emissioni dei rifiuti conferiti a discarica si rimanda alla
“Metodoloia Utilizzata dalla Provincia di Matera per la redaione dei PAES dei Comuni aderenti al
Patto dei Sindaci” predisposta dalla Provincia di Matera in collaborazione con il DICEM
dell’Università degli Studi della Basilicata.
Pag. 52 di 179
3.3
IL BILANCIO ENERGETICO
Il bilancio energetico e di CO2 del Distretto 1 è territorialmente circoscritto su scala
comunale al Comune di Matera.
Come detto in precedenza, per la redazione di un bilancio di CO2 comunale è necessario prendere
in considerazione l’effettiva reperibilità dei dati necessari a implementare il bilancio.
Fondamentale è creare uno strumento efficace ed utile al monitoraggio dei dati del
bilancio in modo da consentire la replicabilità dello stesso negli anni. Spesso i comuni non
dispongono di risorse, umane e finanziarie, da utilizzare per la redazione di un bilancio di questo
tipo, serve dunque una forma leggera, a basso costo, che coinvolga più che altro risorse interne
all’ente territoriale.
Una parte consistente del futuro lavoro consisterà proprio nell’”istituzionalizzare” la
raccolta dei dati, in modo da renderla routine nel funzionamento quotidiano dell’ente.
L’Inventario Base delle Emissioni (BEI) del Comune costituisce lo strumento fondamentale per
realizzare un’efficace strategia di mitigazione.
È tramite il BEI, infatti, che emergono i settori maggiormente responsabili delle emissioni a
livello locale e quelli su cui è fondamentale intervenire per ottenere dei risultati in modo efficace.
L’Inventario del Comune di Matera è stato realizzato prendendo come anno base il 2009,
primo anno in cui erano disponibili serie storiche di dati complete ed affidabili. Le emissioni
incluse nel bilancio sono suddivise in due grandi categorie, funzionali a definire gli ambiti di
intervento prioritari:
1.
Emissioni del territorio comunale: tutte le emissioni generate all’interno dei confini
amministrativi del Comune.
2.
Emissioni dell’ente: tutte le emissioni di cui è direttamente responsabile il Comune.
Di seguito si riportano tutti i dati di input inseriti in ECOSPEED Region:
x
Abitanti e occupati;
x
Veicoli immatricolati;
x
Consumi elettrici;
x
Consumi termici.
Nel Distretto 1 non sono stati rilevati, in quanto non disponibili o desumibili, i consumi
relativi alle voci: teleriscaldamento, geotermia, biocarburanti, carbone, lignite, oli vegetali ed altri
combustibili fossili.
Per il consumo di GPL, biomassa e collettori solari non disponendo di un dato locale, si fa
riferimento a quello stimato dal software ECOSPEED Region.
3.3.1 CARATTERIZZAZIONE SOCIO - ECONOMICA
I dati riguardanti la situazione demografica del Comune di Matera evidenziano una
crescita continua della popolazione residente fino al 2012.
Dal grafico del trend storico della popolazione riportato di seguito, si nota che il trend attuale è
comunque in crescita.
Pag. 53 di 179
Figura 3.8 - Trend storico della popolazione
17
Al 2009 la popolazione residente nel Comune di Matera ammontava a 59.357 abitanti, di cui il
51,20 % di sesso femminile e il 48,80 % di sesso maschile.
Il numero di famiglie nel 2009 ammontava a 19.551.
Nella tabella seguente sono riassunte le informazioni sulla popolazione al 2009.
INFORMAZIONI POPOLAZIONE
Popolazione al 31 Dicembre 2009
59.357
Maschi
48,80%
Femmine
51,20%
Età media maschi
35
Età media femmine
43
Saldo Naturale
138
Saldo Migratorio e per altri motivi
100
Numero di Famiglie
19.551
Tabella 3.1 - Informazioni popolazione
17
Fonte: ISTAT (abitanti residenti al 31 dicembre dal 1990 al 2012)
Pag. 54 di 179
Figura 3.9 - Suddivisione della popolazione del Comune di Matera per classi di età.
Al 2020 si prevede una popolazione di 61740 abitanti.
Particolarmente evidente è lo sviluppo edilizio, caratterizzato dalla presenza di nuovi e
moderni quartieri sorti perimetralmente al vecchio centro urbano.
Per quanto riguarda le abitazioni, secondo i dati ISTAT del Censimento della Popolazione
e delle abitazioni del 2011, le abitazioni occupate da persone residenti a Matera sono 22.076 per
2
una superficie complessiva occupata di 2.288.387 m .
Il 2,31 % circa delle abitazioni è all’interno di costruzioni edificate prima del 1919. Il 5,42% circa
degli edifici è stato realizzato tra il 1919 e il 1945, mentre tra il 1946 ed il 1961 è stato realizzato il
25,6% circa degli edifici.
Tra il 1962 ed il 1991 sono stati realizzati il 51,5% degli edifici, la restante quota del 15,32% circa
dopo il 1991.
Figura 3.10 - Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione (%)
Pag. 55 di 179
L'economia della città, tradizionalmente legata principalmente al commercio, attività
manifatturiere e costruzioni, ha conosciuto un notevole incremento dei settori turistici e dei
servizi. In questi ultimi decenni, la città ha conosciuto un apprezzabile sviluppo nel settore edilizio,
economico, sociale e culturale.
Dall’analisi dei dati sugli occupati si evince una elevata crescita dell’occupazione nel
settore del commercio, delle attività manifatturiere e degli alberghi e ristorazione dal 2008 al
2012.
Pag. 56 di 179
1992
55 300
1993
1994
1995
1996
1997
56 592
1998
1999
57 164
2000
57 514
2001
57 872
2002
57 922
2003
58 067
2004
58 306
Tabella 3.2 - Abitanti (Popolazione residente)
56 869
2005
58 296
2006
58 300
2007
58 866
2008
59 262
2009
59 357
2010
59 640
2011
59 796
309
293
276
33
260
26
248
26,8
883
235
27,6
882
223
28,4
881
210
29,2
880
198
30
879
207
36,6
848
217
43,2
817
226
49,8
786
236
56,4
755
245
63
725
254
69,6
694
264
76,2
663
273
82,8
632
283
89,4
601
292
96
570
301
103
550
2012
325
332
339
345
352
359
399
439
478
518
558
809 1059 1310 1560 1811 2061 2312 2562 2813 3063 3313
652
645
639
673
706
740
773
807
840
874
907
941
974 1008
790
0
Attività svolte da fam iglie e convivenze
Organizzazioni ed enti extraterritoriali
0
933
0
968
0
971
828
972 1115 1259 1403 1319 1234 1150 1066
982
897
813
729
644
560
376
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Pag. 57 di 179
0
985 1077 1072 1083 1083 1103 1101 1214 1348 1353 1356 1399 1421 1443 1489 1517 1622 1665
684
Tabella 3.3 - Occupati/Addetti
0
973
848
1587 1505 1341 1177 1012
658
1377 1384 1399 1414 1428 1443 1458 1473 1488 1502 1517 1532 1643 1754 1865 1976 2088 2199 2310 2421 2532 2643 2754
665
Altri servizi pubblici, sociali e personali
671
Sanità e assistenza sociale
650
2363 2343 2304 2264 2225 2186 2147 2107 2068 2029 1989 1950 1924 1898 1871 1845 1819 1793 1767 1740 1714 1688 1662
629
Istruzione
608
2323 2313 2293 2274 2254 2234 2215 2195 2175 2155 2136 2116 2198 2279 2361 2442 2524 2606 2687 2769 2850 2932 3014
587
1331 1364 1430 1495 1561 1627 1693 1784 1875 1966 2058 2149 2222 2294 2367 2439 2512 2585 2657 2730 2802 2875 2953
566
Am m inistrazione pubblica e difesa; Assicurazione
sociale obbligatoria
556
1198 1194 1187 1180 1173 1166 1159 1155 1151 1146 1142 1138 1158 1177 1197 1217 1237 1256 1276 1296 1315 1335 1354
322
Attività im m obiliari, noleggio e servizi alle IiIm prese
Istituti di credito e assicurazioni
Trasporti, m agazzinaggio e com unicazioni
Alberghi e ristoranti
2721 2718 2712 2706 2699 2693 2687 2813 2939 3064 3190 3316 3859 4401 4944 5487 6030 6572 7115 7658 8200 8743 9286
326
40
885
1420 1478 1594 1709 1825 1940 2056 2031 2005 1980 1954 1929 2242 2555 2868 3181 3494 3806 4119 4432 4745 5058 5371
342
47
886
Com m ercio; m anutenzione e riparazione Autoveicoli
e m otocicli, distributori
350
54
887
Costruzioni
Produzione e distribuzione di energia elettrica, Gas
e acqua
61
888
64,5
889
2012
60 009
2957 3005 3100 3196 3291 3386 3482 3888 4295 4702 5109 5516 5698 5880 6062 6244 6426 6607 6789 6971 7153 7336 7518
890
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
56 335
Attività m anifatturiere
56 174
Estrazione di m inerali
55 916
891
55 468
Agricoltura, silvicoltura e pesca
Settori econom ici
1991
54 962
1990
55 250
3.3.2 TRASPORTI
Il bilancio energetico nel settore dei trasporti comprende il trasporto pubblico e il trasporto privato
e commerciale. Nel seguito sono descritti i consumi energetici che ricadono nel territorio comunale.
3.3.2.1 Trasporto privato e commerciale
Nei centri urbani il settore mobilità riveste una notevole importanza per i trasporti pubblici e
privati dei cittadini. Il settore dei trasporti, nel comune in oggetto, si caratterizza per l’assoluta
prevalenza del trasporto individuale con autovetture che, in termini di numero di mezzi, rappresenta
il 77,33% del parco veicoli del territorio (37.928 unità), seguito dai motocicli (11,26% dei veicoli) e dagli
autocarri, che ne rappresentano il 7,66%.
PARCO VEICOLARE
Categoria
2009
2012
Autobus
Autocarri trasporto merci
Autoveicoli speciali / specifici
Autovetture
Motocarri e quadricicli trasporto merci
Motocicli
Motoveicoli e quadricicli speciali / specifici
N.
133
3444
680
37373
170
4939
38
%
0,28%
7,24%
1,43%
78,54%
0,36%
10,38%
0,08%
N.
97
3.759
708
37.928
152
5.523
46
%
0,20%
7,66%
1,44%
77,32%
0,31%
11,26%
0,09%
Rimorchi e semirimorchi speciali / specifici
82
0,17%
83
0,17%
Rimorchi e semirimorchi trasporto merci
489
1,03%
519
1,06%
Trattori stradali o motrici
Altri veicoli
Totale
237
0
47.585
0,50%
0,00%
100%
240
0
49.055
0,49%
0,00%
100%
18
Tabella 3.4 - Parco veicolare per tipologia 2009 e 2012
Le autovetture sono caratterizzate dalle categorie di emissioni riportate nella tabella seguente.
Categoria emissioni
EURO 0
EURO 1
EURO 2
EURO 3
EURO 4
EURO 5
EURO 6
nd
TOTALE
CATEGORIA EMISSIONI DELLE AUTOVETTURE
2009
N.
%
N.
4.777
12,78%
3.788
3.126
8,36%
2.031
9.525
25,49%
7.754
9.097
24,34%
8.805
10.545
28,22%
12.243
292
0,78%
3.275
0
0,00%
9
11
0,03%
23
37.373
100,00%
37.928
2012
%
9,99%
5,35%
20,44%
23,22%
32,28%
8,63%
0,02%
0,06%
100,00%
Tabella 3.5 - Parco veicolare per categoria di emission 2009 e 2012
18
Fonte: ACI Autoritratto 2012
Pag. 58 di 179
Dalla tabella si può notare che nel 2009 le vetture Euro 1 sono l’8,36% del parco auto, mentre
le vetture Euro 2, 3, e 4 raggiungono il 78,05 %, la percentuale delle vetture euro 5 ed euro 6 è molto
modesta, insieme raggiungono solo lo 0,78% .
Dal 2009 al 2012 si è registrata una sensibile riduzione delle autovetture Euro 0 , Euro 1,
Euro 2 ed Euro 3 a favore delle autovetture Euro 4, Euro 5 ed Euro 6 con una conseguente
riduzione delle emissioni e dei consumi di carburante per km. Questo dato mostra chiaramente come il
parco auto di Matera ha subito un notevole rinnovamento soprattutto per le autovetture Euro 4 in
vigore dal 2006. Successivamente, per il contrarsi dell’economia che ha determinato la crisi che
ancora oggi è molto presente, si è avuto un calo delle nuove immatricolazioni.
Nel database di ECOSPEED Region sono stati inseriti unicamente i dati relativi alle categorie
motoveicoli ed autovetture, avendo assunto di non considerare il trasporto merci. Non sono presenti
Tranvie e Metropolitane (il trasporto ferroviario locale non è stato incluso nelle valutazioni in quanto
legato essenzialmente al trasporto extraurbano).
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Motoveicoli
2.863
3.143
3.352
3.614
3.950
4.209
4.545
4.939
5.227
5.404
5.523
Autovetture
34.174
34.968
35.596
36.485
37.210
37.584
37.817
38.053
38.531
38.924
38.636
Tabella 3.6 - Veicoli immatricolati Distretto 1
Figura 3.11 - Veicoli immatricolati
Adottando la metodologia descritta nei paragrafi precedenti, sono stati stimati per gli anni
2009, 2010, 2011 e 2012 i seguenti consumi in termini energetici:
CONSUMI MWh/anno
2009
2010
2011
2012
Motoveicoli benzina
6.977,58
8.109,42
7.454,69
7.618,85
Autovetture benzina
150.897,10
142.690,27
132.652,79
128.548,15
Autovetture diesel
143.343,77
143.486,28
140.853,10
141.942,00
Pag. 59 di 179
3.3.2.2 Trasporto pubblico
Il parco veicoli del trasporto pubblico è composto da 33 autobus suddivisi così come riportato in
tabella.
CARATTERISTICHE DEL PARCO AUTOBUS
Tipo di Motore
N° autobus
Gasolio Euro 0
Gasolio Euro 2
Gasolio Euro 3
Gasolio Euro 4
Totale
5
8
12
8
33
Nel 2009 la percorrenza complessiva del parco veicolare del trasporto pubblico ammontava a
1.425.000 km. Considerando un consumo unitario medio di 0,48 l/km per un autobus diesel, il
consumo di carburante complessivo ammonta a 684.000 l/anno. Tali consumi restano invariati fino al
2011. Nel 2012, a causa del nuovo contratto di affidamento del servizio ad una nuova società di
gestione, la percorrenza è stata ridotta a 1.380.000 km.
Nella tabella seguente si riportano i consumi per gli anni 2009 – 2012.
CONSUMI CARBURANTE AUTOBUS TRASPORTO PUBBLICO (litri/anno)
FONTE ENERGETICA
DIESEL
2009
2010
2011
2012
684.000
684.000
684.000
662.400
Tabella 3.7 - Consumi diesel degli autobus del trasporto pubblico
I consumi del parco veicoli della Provincia sono riportati in tabella.
CONSUMI CARBURANTE PARCO VEICOLI PROVINCIA (litri/anno)
FONTE ENERGETICA
DIESEL
2009
2010
2011
2012
27.454
27.454
27.454
27.454
Tabella 3.8 - Consumi diesel del parco veicoli della Provincia
I consumi totali del trasporto pubblico sono riassunti in tabella.
CONSUMI CARBURANTE TRASPORTO PUBBLICO (l/anno)
FONTE ENERGETICA
2009
2010
2011
2012
TRASPORTO PUBBLICO
684.000
684.000
684.000
662.400
VEICOLI DELLA PROVINCIA
27.454
27.454
27.454
27.454
TOTALE
711.454
711.454
711.454
689.854
Tabella 3.9 - Consumi diesel totali del trasporto pubblico
I consumi di carburante in termini energetici sono stati calcolati attraverso il relativo il fattore di
conversione e sono riassunti in tabella:
CONSUMI TOTALI TRASPORTO PUBBLICO A (MWh/anno)
FONTE ENERGETICA
2009
2010
2011
2012
7.115
7 115
7.115
6.899
DIESEL
Trasporto Pubblico
Tabella 3.10 – Consumi totali trasporto pubblico (MWh/anno)
Pag. 60 di 179
3.3.3 CONSUMI ENERGIA ELETTRICA
I consumi di energia elettrica nel settore residenziale sono in costante aumento, così come nel
settore economico, valutati dal 2006 al 2011. Tale incremento è strettamente correlato all’incremento
della popolazione residente.
Di seguito sono riportati i consumi di energia elettrica nel territorio del Distretto 1.
CONSUMI ELETTRICI (MWh/anno)
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Uso domestico
54.683,53
55.677,04
55.879,38
57.148,51
56.111,05
56.806,77
Economia
67.846,01
66.411,88
71 170,99
68.160,69
68.653,71
72.095,27
Totale
122.529,53
122.088,92
127.050,37
125.309,20
124.764,76
128.902,03
Tabella 3.11 - Consumi energia elettrica nel territorio del Distretto 1
Figura 3.12 - Consumi energia elettrica del Distretto 1
I consumi per gli usi domestici e per i settori economici sono equiparabili perché sono stati esclusi dal
calcolo i consumi delle forniture in media tensione (che ne rivestono la parte più rilevante).
Figura 3.13 - Distribuzione percentuale consumi energetici per settori economici
Pag. 61 di 179
Se si considerano i consumi del solo settore economia si può notare l'elevata percentuale utilizzata
dal settore terziario, circa l’80%. Il settore secondario si attesta intorno al 20%, mentre il consumo del
settore primario, a confronto, è irrilevante.
3.3.4 CONSUMI ENERGIA TERMICA
Per l’elaborazione del primo bilancio di emissioni di gas ad effetto serra per il settore
residenziale ed economico è stato necessario raccogliere tutti i dati disponibili sui consumi di gas
metano del territorio.
I dati di gas naturale sono stati reperiti per gli anni 2009-2012 mediante due fonti informative:
1.
Snam Rete Gas, che ha fornito i dati di gas naturale trasportato in Provincia di Matera e
dettagliati per Ente Comunale come segue:
x Autotrazione: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ad impianti di vendita al
dettaglio di metano per autotrazione.
x Reti di distribuzione: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati alle reti di distribuzione
cittadina.
x Industria: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ai punti di riconsegna di utenze
industriali.
x Termoelettrico: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ad impianti termoelettrici.
2.
Distributore locale di gas naturale a cui sono stati richiesti i dati suddivisi per settore
domestico, terziario, industriale, agricolo.
Come già illustrato in precedenza, sono stati considerati solo i consumi relativi alla voce reti di
distribuzione e quindi ai settori uso domestico e terziario. Rispetto ai dati forniti da Snam Rete Gas, si
è ritenuto di non prendere in considerazione il consumo nel settore industria in quanto esso è
riconducibile, essenzialmente, ai consumi della Cementeria (già ricompresa nel sistema ETS
19
e
quindi esclusa dal BEI). I dati sono stati forniti dal distributore locale di rete Snam Rete Gas. I consumi
relativi alla pubblica amministrazione sono inclusi in parte nella voce terziario/commerciale.
Di seguito sono riportate, le quantità di metano consumate nel territorio del Distretto 1, espresse in m
e ripartiti, per semplicità, nei settori uso domestico e terziario (commerciale).
3
20
3
Terziario
Uso domestico
Totale
CONSUMI METANO (m /anno)
2009
2010
2011
10.428.102
10.882.472
11.045.467
18.471.898
17.307.528
16.844.533
28.900.000
28.190.000
27.890.000
2012
11.037.504
16.642.496
27.680.000
Tabella 3.12- Consumi di metano nel territorio del Distretto 1
Dai dati mostrati i tabella si nota come la maggior parte dei consumi di gas metano è legata al
settore domestico, i quali hanno subito dal 2009 al 2012 un sensibile decremento passando da 28,9
3
3
Milioni di m /anno nel 2009 a 27,86 milioni di m nel 2012.
19
20
Emissions Trading System (http://ec.europa.eu/clima/policies/ets/index_en.htm)
Sono inclusi anche i consumi di metano relativi alle PMI
Pag. 62 di 179
Figura 3.14 - Consumi di metano nel territorio del distretto 1
3.3.5 PRODUZIONE DI ENERGIA FOTOVOLTAICA TERRITORIALE
Dall’analisi dei dati si evidenzia un incremento esponenziale della produzione di energia da
fonte fotovoltaica dal 2009 al 2012, in linea con gli incrementi avuti su tutto il territorio nazionale
correlati all’incentivazione statale in conto capitale.
PRODUZIONE DI ENERGIA FOTOVOLTAICA (MWh/anno)
Produzione di energia elettrica [MWh]
DISTRETTO 1
Fino al 2009
Fino al 2010
Fino al 2011
Fino al 2012
1.495,38
2.170,26
5.270,23
7.917,39
8.000,00
7.000,00
6.000,00
5.000,00
4.000,00
3.000,00
2.000,00
1.000,00
2009
2010
2011
2012
Figura 3.15 – Produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica
Pag. 63 di 179
3.3.6 CONSUMI ENERGETICI COMPLESSIVI CALCOLATI CON ECOSPEED REGION
Nel seguente paragrafo si riportano, per i vari settori, i consumi energetici in MWh/anno del
Distretto 1, così come calcolati utilizzando il software ECOSPEED Region, per l’anno 2009, dopo aver
inserito i dati di input elencati nei paragrafi precedenti e utilizzando come metodo di bilancio
energetico il metodo "LCA" e come fattori di bilancio quelli territoriali.
Il software è in grado di restituire i consumi secondo due opzioni:
x
Per ambiti: Totale, Edifici, attrezzature/impianti e industrie, Trasporti e altro;
x
Per fonti energetiche: energia elettrica; benzina; diesel; cherosene; metano; biomassa;
collettori solari; GPL; biodiesel.
Di seguito si riportano nel dettaglio i consumi energetici complessivi, distinti per ambito, relativi al
territorio del Distretto 1.
CONSUMI [MWh/a]
2009
Incidenza
%
Edifici, attrezzature/impianti comunali
18.953,13
2,35%
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali)
146.584,97
18,21%
Edifici residenziali
293.749,53
36,49%
Illuminazione pubblica comunale
8.344,65
1,04%
Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio
delle quote di emissione – ETS)
14.637,77
1,82%
Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie
482.270,06
59,90%
Parco auto comunale
3.102,90
0,39%
Trasporti pubblici
7.114,54
0,88%
Trasporti privati e commerciali
310.341,46
38,55%
Totale parziale trasporti
320.558,90
39,82%
Agricoltura
2.255,42
0,28%
Totale
2.255,42
0,28%
TOTALE
805.084,37
CATEGORIA
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
TRASPORTI
ALTRO
Dall’analisi dei dati elaborati dal software, si evidenzia come il settore maggiormente
impattante siano il settore residenziale ed il settore dei trasporti privati commerciali, con un
consumo nel 2009 rispettivamente di 293.749,5 MWh/anno e 310.341,5 MWh/anno.
Pag. 64 di 179
Figura 3.16 - Consumi energetici complessivi Distretto 1 anno 2009
Tabella 3.13 - Consumi totali per fonte energetica - Distretto 1 Anno 2009
Nel Distretto 1, la fonte energetica più utilizzata è il gas naturale. Abbastanza elevati risultano
essere anche i consumi di energia elettrica, di benzina e di diesel.
Pag. 65 di 179
3.3.7 CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
In una prospettiva di riduzione delle emissioni di CO 2 nel territorio del Comune del Distretto1
(Matera), i consumi energetici dell’Amministrazione comunale rivestono un ruolo importante in
funzione dell’obiettivo di riduzione previsto. L’ente comunale gioca un ruolo fondamentale ed il suo
comportamento “in casa” fungerà da driver verso la sostenibilità e la riduzione delle emissioni del
Distretto. Allo stesso tempo le spese energetiche rappresentano una voce consistente nel bilancio
comunale e la loro riduzione potrà allargare gli spazi d’azione dell’amministrazione in altri campi.
La stima e la valutazione dei consumi energetici dell’ente comunale è difficoltosa a causa
della frammentarietà delle informazioni necessarie e, talvolta, della mancanza totale di dati oggettivi
con i quali effettuare una analisi precisa. Pertanto, è sicuramente necessario che l’Amministrazione si
doti di un sistema in grado di raccogliere e gestire in maniera sistematica i consumi energetici e tutte
le informazioni sensibili e utili a valutare l’efficienza energetica dell’ente. Il controllo dei dati, oltre alla
rendicontazione in termini di bilancio energetico e di CO2, è fondamentale per consentire di valutare
possibili interventi e gli eventuali vantaggi economici derivanti. Gli edifici di proprietà del Comune sono
in tutto 44 e risultano così suddivisi:
x
14 edifici patrimoniali;
x
4 edifici adibiti a polizia locale;
x
1 edifici adibito a stato civile;
x
1 edificio adibito a Ufficio giudiziario;
x
34 edifici scolastici, costituiti da:
-
11 scuole materne;
-
13 scuole elementari;
-
9 scuole medie;
In riferimento alle 44 strutture edilizie amministrative sarà utile acquisire, in fase di audit
energetico e monitoraggio, i dati relativi al sistema edificio-impianto degli edifici ed in particolare
all’anno di costruzione, alle dimensioni ed alle caratteristiche geometriche, ai materiali di costruzione,
all’eventuale coibentazione, alle caratteristiche dell’involucro edilizio sia nelle componenti opache
(stratigrafia pareti) che in quelle trasparenti (serramenti esterni), presenza di eventuali vincoli
architettonici e/o paesaggistici. A tal proposito si rileva la realizzazione di un puntuale audit energetico
con le relative proposte progettuali di efficientamento energetico complessivo sul sistema edificioimpianto effettuato congiuntamente sul Palazzo Municipale e sul Palazzo di Giustizia dal laureando
Vincenzo Lella nell’ambito della Tesi dal titolo “Efficientamento energetico degli edifici del
Municipio e del Palazzo di Giustizia della città di Matera” presso l’Università degli Studi della
Basilicata con Relatore il Prof. Nicola Cardinale e Correlatore l’ Ing. Giuseppe Gravela. In riferimento a
tale studio è stata redatta una scheda riepilogativa dell’azione studiata, riportata con il codice
N36.XX.1B, i cui effetti di riduzione delle emissioni di CO 2 sono inclusi nelle schede di azione del
PAES. Si rimanda alla lettura del documento di tesi per la valutazione di tali azioni.
Di seguito si riportano i consumi elettrici e termici degli edifici di proprietà del Comune di
Matera.
Pag. 66 di 179
3.3.7.1 Consumi di energia elettrica
CONSUMI ELETTRICI EDIFICI PUBBLICI COMUNALI (kWh/anno)
Denominazione e ubicazione
2009
2010
2011
Patrimonio - Piazza Monte Grappa 11
97
97
97
16 752
Patrimonio - Piazza S Agnese 7
16 752
16 752
20 152
19 489
23 292
Patrimonio - PZT Pascoli 1
24 792
Patrimonio - Rione S. Biagio SN
21 768
23 280
596 773
581 756
610 697
Patrimonio - Via Aldo Moro SNC
3 399
Patrimonio - Via Casale
6 150
6 150
15 646
Patrimonio - Via Lucana SN
15 646
15 646
12 114
Patrimonio - Via Madonna Virtu 155
12 114
12 114
Patrimonio - Via Olanda SN
29 028
29 028
29 028
972
Patrimonio - Via Ridola 63
876
876
17 716
Patrimonio - Via Sallustio SNC
17 168
17 442
Patrimonio - Via Saragat Giuseppe 44A
11 508
11 508
11 508
7 400
8 400
5 021
Patrimonio - Via Sette Dolori 10
3 948
Patrimonio - Via V Casale SNC
6 738
9 528
1 092
1 086
1 090
Polizia Locale - Via Buozzi
1 103
1 064
857
Polizia Locale - Via D'addozio
83 519
75 342
71 072
Polizia Locale - Via Trabaci
Polizia Locale - Via Volta SNC
1 256
1 256
1 256
1 761
Stato Civile - Via Madonna delle Virtu
1 761
1 761
676 466
Uffici Giudiziari- Via Aldo Moro SN
676 466
676 466
7 238
3 693
3 484
Scuola materna - Via Morelli Marcel SNC
6 672
7 148
8 459
Scuola materna - Via Vulture SNC
7 330
7 330
7 212
Scuola materna - Viale Quercia 3
3 286
3 392
2 991
Scuola materna - Via S Giovanni Mate 3
4 966
5 073
4 864
Scuola materna - Via Cererie SNC
5 494
5 788
7 305
Scuola materna - Via Emilia SNC
4 516
5 071
4 647
Sciola materna - Via Meucci 2
11 857
12 772
11 134
Scuola materna - Via Sanniti 7
9 601
9 991
8 375
Scuola materna - Via D'Alessio F.sco SNC
3 501
4 336
3 029
Scuola materna - Piazza Olmi 36
4 683
5 748
8 422
Scuola materna - Piazza Olmi 36
10 716
Scuola materna - Via Potenza 9
10 716
10 716
6 660
6 898
7 125
Scuola elementare - Via Fermi 8
18 571
19 354
20 703
Scuola elementare - Piazza Semeria Fermi 2
11 236
11 725
10 461
Scuola elementare - Via Lucrezio SNC
24 891
25 453
24 771
Scuola elementare - Viale Nitti 19
29 099
29 669
25 649
Scuola elementare - Via Lazzazera 4
12 667
13 828
14 114
Scuola elementare - Via d'Alessio F.sco 44
41 225
38 218
42 253
Scuola elementare - Via Marconi 2
41 458
43 728
38 217
Scuola elementare - Via Fermi 10
54 018
49 963
42 914
Scuola elementare - Via Lucana 192
6 792
7 356
4 597
Scuola elementare - Via Vulture 2
24 306
23 494
22 771
Scuola elementare - Via S Pardo SNC
22 833
26 216
23 798
Scuola elementare - Via Bramante 8
10 561
10 846
12 687
Scuola media - Via Fermi 8
43 270
49 329
61 345
Scuola media - Via Frangione SNC
63 714
62 075
61 480
Scuola media - Viale Parini SNC
990
0
0
Scuola media - Piazza Olmi 36
46 548
59 279
39 237
Scuola media - Via Lanera 59
22 548
27 622
20 239
Scuola media - Piazza Olmi 36
39 534
46 773
44 900
Scuola media - Via Aldo Moro 6
1 076
1 055
1 290
Scuola media - Via Moro Aldo 6
364
Scuola - Via Frangione 2
364
364
2 924
Scuola - Via Frangione 4
2 924
2 924
TOTALE kWh/anno
2 129 722
2 143 478
2 135 541
Nota: I dati in neretto sono stati rilevati dalle fatture del gestore
2012
86
16 752
21 987
26 304
550 643
8 901
15 646
12 114
29 028
779
17 990
11 508
5 512
12 318
1 175
402
64 027
1 256
1 761
676 466
3 832
6 261
7 555
2 821
5 510
7 390
4 319
11 902
8 645
4 403
7 076
10 716
6 352
19 546
9 610
25 326
29 450
24 410
38 867
43 745
41 620
6 832
24 376
16 854
12 006
63 418
64 079
0
34 732
24 173
39 610
1 304
364
2 924
2 084 683
Pag. 67 di 179
Per quanto riguarda gli usi elettrici degli edifici, sono stati forniti i consumi annuali complessivi del
parco immobiliare comunale ed alcune caratteristiche sulla presenza e sulla modalità d’uso degli
apparecchi elettrici (presenza di boiler elettrici per ACS e di condizionatori d’aria, tipologia di lampade
utilizzate per l’illuminazione, etc.).
All’interno del territorio comunale ricadono anche alcune infrastrutture di proprietà della Provincia di
Matera, nello specifico:
x
4 edifici adibiti a conservatorio;
x
15 edifici scolastici;
x
1 capannone;
x
2 edifici di proprietà provinciale.
Di seguito si riportano i consumi elettrici degli edifici di proprietà della Provincia di Matera, ubicati nel
territorio comunale di Matera.
CONSUMI ELETTRICI EDIFICI PUBBLICI PROVINCIALI kWh/anno)
Denominazione e ubicazione
2009
2010
2011
2012
Conservatorio - Largo Sedile
3226
4246
4522
3969
ITC Loperfido - V Aldo Moro
930
1140
1931
4285
Istituto Alberghiero - V Gramsci
15823
26482
28571
21589
ITCG Stella - Via E Mattei
46140
91703
85305
88504
ITIS - V Virgilio
182557
182823
184596
163698
Conservatorio - Pzza Sedile
37469
44587
31613
27425
Conservatrio - V Duomo
19317
19427
13925
16114
Conservatorio - V Duomo
9059
10139
12046
11653
ITAS - Cda Rondinelle
40140
51204
60559
58085
ITAS - Cda Rondinelle
56647
47461
45776
40552
ITC Loperfico - V Aldo Moro
1661
909
1630
3450
ITC Loperfico - V Aldo Moro
64097
65349
74135
67844
Istituto Alberghiero - V Castello
74780
76042
70526
60411
Istituto Magistrale - Vle Parini
20739
26830
32408
67366
Istituto Professionale Femm.Le - V Dante
72078
79774
74458
69535
Ist Professionale Masch.Le - Da Rondinelle
31495
33844
33847
29117
Liceo Artistico - V Cappuccini
38839
39392
35469
33958
Liceo Classico - V Nazioni Unite
38709
37591
41174
39532
Lice Scientifico - Vle Europa
85421
78347
78070
79242
Capannone - Cda Rondinelle
16583
17775
16054
15261
Palazzo Malvezzi - Pzza Duomo
2625
2625
2625
2625
Palazzo Malvezzi - Pzza Duomo
58,33
58,33
58,33
58,33
TOTALE kWh/anno
858393
937748
929298
904273
I consumi elettrici dovuti alle altre infrastrutture comunali sono suddivisi in:
x
n. 11 impianti di depurazione;
x
n. 1 impianto in piazza Firrao;
x
n. 2 cimiteri;
x
n. 12 impianti di igiene pubblica;
x
n. 10 sistemi telepass.
Pag. 68 di 179
Di seguito sono riportati i consumi di infrastrutture di proprietà del Comune di Matera.
CONSUMI ELETTRICI INFRASTRUTTURE COMUNALI (kWh/anno)
Denominazione e ubicazione
2009
2010
2011
2 976
4 509
Imp. Depurazione - Borgo Venusio
3 743
18 019
Imp. Depurazione - CDA Venusio
18 019
18 019
32 052
61 423
Imp. Depurazione - Via Lucana
46 738
Imp.Depurazione - CDA Iesce
174 746
174 746
174 746
Imp.Depurazione - CDA Lamione Gattini
28 293
28 293
28 293
Imp.Depurazione - CDA Monacelle
67 297
67 297
67 297
217 493
Imp.Depurazione - CDA Monacelle
217 493
217 493
51 406
52 502
21 571
Imp.Depurazione - Pantano
99
Imp.Depurazione - Via S Stefano
251
251
196
Imp.Depurazione - Via S Stefano
137
137
6 352
5 213
1 250
Imp.Depurazione - Via S Stefano 72A
41 926
42 941
Impianti - Piazza Firrao
42 941
TOTALE kWh/anno
640 855
672 823
622 477
2012
3 743
18 019
46 738
172 128
28 293
67 297
217 493
21 832
201
105
1 640
42 941
620 429
Tabella 3.14 - Consumi infrastrutture comunali
Di seguito sono riportati i consumi di altre strutture di proprietà del Comune di Matera.
CONSUMI ELETTRICI ALTRE STRUTTURE COMUNALI (kWh/anno)
Denominazione e ubicazione
2009
2010
2011
Cimitero - CDA Pantano SNC
81 291
81 291
81 291
Cimitero - Via IV Novembre SNC
30 324
30 324
30 324
739 174
751 840
531 456
Igiene pubblica - CDA Monacelle SNC
17 450
20 474
12 814
Igiene pubblica - CDA Pantano SNC
30 364
22 935
Igiene pubblica - CDA Serra Rifusa
26 650
6 449
6 449
Igiene pubblica - Via Casalnuovo
6 449
165
330
Igiene pubblica - Via Fiorentini SN
248
17 236
13 483
7 082
Igiene pubblica - Via IV Novembre SNC
6 371
Igiene pubblica - Via S Antonio Abate
6 371
6 371
1 377
1 904
2 826
Igiene pubblica - Via Sicilia SNC
477
470
3
Igiene pubblica - Via Sicilia SNC
1 561
1 037
Igiene pubblica - Via Stigliani SN
1 299
2 909
8 992
Igiene pubblica - Piazza Vittorio Veneto 35
5 951
103
120
Igiene pubblica -Via Sicilia SNC
108
Telepass - Piazza San Francesco SNC
216
216
216
Telepass - Via delle beccherie SNC
420
420
420
Telepass - Via Ascanio Persio SNC
516
516
516
Telepass - Via Ascanio Persio SNC
304
304
304
Telepass - Via Beccherie SNC
1 248
1 248
1 248
Telepass - Via Duni SNC
396
396
396
Telepass - Via Persio SN
1 220
1 220
1 220
Telepass - Via Ridola SNC
576
576
576
Telepass - Via Roma SNC
540
540
540
Telepass - Via Roma SNC
1 376
1 376
1 376
TOTALE kWh/anno
935 251
942 979
715 912
2012
81 291
30 324
339 116
14 393
24 792
6 449
289
12 672
6 371
2 202
1 079
1 168
10 843
96
216
420
516
304
1 248
396
1 220
576
540
1 376
531 085
Tabella 3.15 - Consumi elettrici altre infrastrutture comunali
CONSUMI ELETTRICI EDIFICI PUBBLICI [MWh]
2009
2010
2011
2012
Edifici comunali
2.130
2.143
2.136
2.085
Pubblici provinciali
858,39
937,74
929,30
904,27
Pag. 69 di 179
Infrastrutture comunali
641
673
622
620
Altre infrastutture comunali
935
943
716
531
TOTALE
4.564,22
4.697,03
4.403,23
4.140,47
3.3.7.2 Consumi di energia termica
Per quanto riguarda il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda sanitaria (ACS)
degli edifici, sono stati raccolti dati sui consumi annuali di combustibile, sulla tipologia e sul rendimento
dei generatori di calore utilizzati e sulle modalità di produzione di ACS (con boiler elettrici o con
caldaie a gas metano).
CONSUMI METANO EDIFICI PUBBLICI COMUNALI (mc/anno)
Denominazione e ubicazione
2009
2010
2011
3 146
3 081
Polizia Municipale - Via Trabaci
6 015
1 916
Igiene pubblica - CDA Pantanello
1 916
1 916
82 716
Patrimonio - Viale Aldo Moro 18
82 716
82 716
12 651
10 692
7 476
Patrimonio - Via Sette Dolori 10
24 695
VLE A.Moro 20 - Tribunale
24 695
24 695
63 575
VLE A.Moro 20 - Palazzo di Giustizia
63 575
63 575
1 272
Patrimonio - Via Olanda
1 272
1 272
1 547
Patrimonio - Viale Nazioni Unite
1 547
1 547
Patrimonio - Via Sallustio
6 954
6 954
6 954
7 277
5 850
Scuola - Via Vulture 4
6 564
10 994
6 806
Scuola - Viale della Quercia 1
8 900
6 399
5 280
Scuola - Via Emilia 1
5 840
6 566
5 846
Scuola - Via Cererie 4
6 206
5 111
4 518
Scuola - Via Potenza
4 815
6 997
6 028
Scuola - Via Sanniti 7
6 513
9 156
7 138
Scuola - Via Meucci
8 147
5 912
5 134
Scuola - Viale S G.nni da Matera 5
5 523
11 259
9 281
Scuola - Via D'alessio 44
10 270
25 107
24 357
Scuola - Via Lazzazera
24 732
10 411
8 661
Scuola - Via Vulture 2
9 536
14 437
11 315
Scuola - Piazza Semeria 2
12 876
15 025
13 024
Scuola - Via Lucrezio
14 025
17 258
17 456
Scuola - Trav degli Olmi
17 357
32 672
36 161
Scuola - Via Frangione
34 417
13 318
11 334
Scuola - Via Enrico Fermi
12 326
3 708
3 850
Scuola - Via Marcello Morelli
3 779
43 694
49 549
Scuola - Via Lucana 190
46 622
8 132
6 199
Scuola - Viale Nitti 17
7 166
18 575
13 001
Scuola - Vico Passarelli 3
15 788
24 905
20 429
Scuola - Via Enrico Fermi
22 667
33 314
28 873
Scuola - Via Marconi 2PT
31 094
21 140
22 750
Scuola - Via Bramante
21 945
18 339
17 048
Scuola - Via Greco 14
17 694
6 816
7 620
Scuola - Via Frangione 4
7 218
30 044
27 629
Scuola - Via Aldo Moro 6
28 837
47 902
40 442
Scuola - Via Lanera 59
44 172
25 843
18 890
Scuola - Via Parini 24
22 367
25 878
29 130
Scuola - Via Parini 26
27 504
12 659
14 597
Scuola - Via Enrico Fermi
13 628
19 295
19 295
Scuola - Viale Nitti 17
19 295
TOTALE m3/anno
736 615
696 873
711 049
2012
6 920
1 916
82 716
7 561
24 695
63 575
1 272
1 547
6 954
6 564
8 900
5 840
6 206
4 815
6 513
8 147
5 523
10 270
24 732
9 536
12 876
14 025
17 357
34 417
12 326
3 779
46 622
7 166
15 788
22 667
31 094
21 945
17 694
7 218
28 837
44 172
22 367
27 504
13 628
19 295
714 973
Nota: I dati in neretto sono stati rilevati dalla fatture del gestore
Pag. 70 di 179
Anche per gli edifici di proprietà provinciale vi sono consumi di gas metano.
I dati di consumo di metano sono stati rilevati dall'Ente provinciale, a meno di pochi edifici per i quali
sono stati stimati non avendo informazioni reali e saranno, pertanto, oggetto di aggiornamento nella
fase di monitoraggio prevista per i PAES.
CONSUMI METANO EDIFICI PUBBLICI PROVINCIALI (m3//anno)
Denominazione e ubicazione
2009
2010
ITIS-PENTASUGLIA -VIA VIRGILIO+VIA MATTEI
145921
148138
CONSERV.IO-Pal Bronzini - VIA DUOMO 2
4586
5724
CONSERV.IO - RECINTO SEDILE 6
1631
1581
CONSERV.IO - PIAZZA SEDILE
17109
12673
CONSERV.IO-Pal Ridola - VIA DUOMO 9
10829
9983
CONSERV.IO-Pal Bronzini - VIA DUOMO 12
348
348
IST ALBERGHIERO-Via castello - VIA CASTELLO
28732
21985
IST ALBERGHIERO-succursale - VIA GRAMSCI 9
9534
10861
IST MAGISTRALE - VIA LANERA 61
37566
36644
IST PROF FEMM.LE - VIA DANTE
33286
28691
LIC ARTISTICO - VIA CAPPUCCINI
19321
25617
LIC CLASSICO - VIA NAZIONI UNITE 2
31928
25672
LIC SCIENTIFICO - VIA NAZIONI UNITE 6
42195
50522
LIC SCIENTIFICO - VIA NAZIONI UNITE 4
42398
16910
PALAZZO PROV - VIA DUNI 3
16280,5
16280,5
PALAZZO PROV - VIA DUNI 3
32504,25
32504,25
ITC LOPERFIDO - VIA MORO
39189
37782
PALAZZINA - VIA CHIANCALATA
2536
2964
ITC GEOMETRI-Olivetti - VIA MATTEI
38947
39197
TOTALE m3/anno
554840,75
524076,75
2011
115283
6207
1578
7497
9386
348
20018
11333
25049
25258
22400
25557
51606
19101
16280,5
32504,25
37360
2823
23481
453069,75
2012
113026
4858
1542
7183
7407
348
20410
10344
36256
21584
19030
23546
26975
30705
16280,5
32504,25
33193
2481
4064
411736,75
L’unica fonte di emissione relativa al gasolio è imputabile all’Istituto Tecnico Agrario Statale (ITAS) di
Matera che contribuisce con circa 75.093,0 l/anno.
Nr
1,00
CONSUMI GASOLIO EDIFICI PUBBLICI PROVINCIALI (l/anno)
Denominazione e ubicazione
2009
2010
2011
ITAS-Matera
75.093,00
78.263,00
85.987,00
2012
89.951,00
3.3.7.3 Illuminazione pubblica
Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, sono stati rilevati (con il supporto di studi e
progetti forniti dalla pubblica amministrazione): la potenza installata, il numero ed il tipo di lampade e
l’estensione delle strade coperte dal servizio.
L’impianto di illuminazione pubblica è costituito da n. 143 contatori e 10.432 corpi illuminanti.
Di seguito sono riportati i consumi dell'illuminazione pubblica del Comune di Matera.
via fornitura
Via Gravina SNC
Via Gravina SN
CDA La Gravinella SN
Via San Antonio Abate
SN
Largo Lucana VII SN
Via Protospata SN
ILLUMINAZIONE PUBBLICA
via fornitura
via fornitura
via fornitura
Vicolo Lucana II SN
CDA Quartarella SN
Piazza S. Pietro Cav. SN
Viale Nazioni Unite SNC
CDA S. Francisco SN
Borgo Venusio SNC
Via Vesuvio SN
VIA Castello SN
Via Cappuccini SN
Piazza Duomo 14
Via Artigianato 1
Via Nazionale SNC
Piazza Olmi SN
Via S. Biagio 35
Via Arno SN
Viale Peucezi 102
CDA Serra Rifusa SNC
CDA S Giacomo SNC
Pag. 71 di 179
CDA Pedale Palomba SN
CDA Murgecchia SN
Via Lavista 5B
Via Marconi 22A
Via Seneca SN
CDA Guirro SN
Via Stigliani SN
Via Catanzaro SN
Via Loperfido F P SN
Via Marconi SN
Via Officine SN
Via Madonna Virtu SN
Via dell Scorpione SN
Piazza C.Firrao SN
Vicolo Giumella 1
CDA Torre Spagnola SN
Via Giardinelle 44
Viale Italia SN
Via Sturzo 47
CDA Serra Rifusa SN
Via Meucci SN
Via Passarelli SN
Via Guida SN
Via Tecnica SN
Via Sinni SN
Piazza Sedile SN
Viale Levi Carlo SN
Via Croce Benedetto SN
Via Cappelluti SN
BGO Venusio SN
Via Maiorana Ettore SN
Piazza Vittorio Veneto SN
Via Ridola 11
Via Comunicazioni SN
CDA La Macquacchiol SN
Via Frangione SN
Vico Cappuccini I SN
Via Normanni SN
Via Brindisi SN
Via Picciano SN
Via Taranto SN
Viale Quercia SN
CDA Picciano SN
Via Fiorentini 4
Via Gramsci 1
Via Ionio SN
CDA Picciano SN
Via Fermi 7
Via Dante SN
Via S Agastino SN
Vicolo Bruno SN
Via Artigianato 22
Via Salvemini 41
Via Giolitti G.nni 3
Via Salgari Emilio SN
Via Messapi 48
Vico S. Leonardo SN
Via Ovidio SN
Loc Villa Timmari SN
Via S Antonio Abate
SNC
Borgo Venusio SNC
Viale Levi Carlo 2
Via Venezia SN
Via Sicilia 2A
Viale Perini SN
Viale Santa Caterina da Siena
SN
Via Lavista 5
Via La Malfa Ugo SN
Via Ridola SN
Piazza Matteotti SN
Via Corso SN
Rione Malve SN
Via Muro SN
Via Einaudi Luigi SN
Via dei Pesci SNC
Via Stigliani SN
CDA San Francesco SN
Piazza Vivaldi Antoni SNC
Via Lucana 104
Via Manzoni SNC
Via Madonna delle Virtù SNC
Viale Parini SNC
Viale Quercia SNC
Via Manicone SNC
CDA Sierra Loconte SNC
Via Liguria SNC
Largo Annunziatel I SN
Via Padula Giovanni SN
Via Istria SNC
Piazza Vittorio Veneto SNC
CDA Serra Rifusa Area Camper
SNC
Vias S Vito Incrocio SS7 SNC
Via Agna SN
Via Nazionale SNC
Via Marconi SN
Via S. Agostino SN
RNE Malve SNC
CDA Torre Spagnola SNC
Piazza Matteotti SNC
Via Marconi 22A
Via Corso SNC
Largo Croce Benedetto 1
Largo Croce Benedetto 4
Largo Croce Benedetto 1
Via Livatino R SN
Via Falcone G SN
VIA Lavista SN
QRT Industriale SNC
CDA Venusio SNC
Via Nazionale SNC
Via Morelli SN
Via Stigliani SNC
Via Frangione SNC
Semafori - Via Nazionale
Semafori - Via Venezia
Semafori - Via Istria SN
Semafori - Via Dante
Semafori - Via Manzoni
CDA Pozzo Misseo SN
Tabella 3.16 - Illuminazione pubblica
I consumi di illuminazione pubblica, non avendo le serie storiche complete dei dati per ogni
utenza, sono stati calcolati con metodi di interpolazione lineare e di ricostruzione dei dati mancanti
utilizzando come base le rilevazioni dei consumi effettuata dalle bollette energetiche disponibili.
Di seguito si riportano i risultati di tali elaborazioni:
2009
8.344.652,60
CONSUMI ILLUMINAZIONE PUBBLICA (kWh/anno)
2010
2011
10.690.608,10
11.038.927,60
2012
10.457.646,20
Tabella 3.17 - Consumi illuminazione pubblica
Pag. 72 di 179
3.3.7.4 Parco veicoli dell’ente
Per quanto concerne il parco veicoli dell’ente sono stati rilevati i dati riguardanti l’anno di
immatricolazione di ciascun veicolo, la fonte energetica utilizzata, il percorso medio annuo ed il
relativo consumo di carburante (benzina e gasolio).
Di seguito si riportano le informazioni, fornite dall’Ente comunale, relative al parco veicoli anno 2009
ed ai relativi consumi di carburante relativi agli anni 2009-2010-2011-2012.
PARCO VEICOLI COMUNALE ANNO 2009
Denominazione
FIAT PUNTO 75
FIAT PANDA 900
PIAGGIO 50
FIAT DUCATO
FIAT PANDA 1100 IE 4x4
FIAT PANDA 1100 IE 4x4
ALFA ROMEO 145 1,6 ie L
FIAT CINQUECENTO 900 IS
FIAT BRAVA 1,6 16v
SKODA OCTAVIA 1,9 TDI SLX
SKODA FABIA 1,4 68 cv
SKODA FABIA 1,4 68 cv
FIAT BRAVO 1,4 12V cat S
FIAT 126 650 base
EXAGON PIAGGIO
EXAGON PIAGGIO
MOTO GUZZI
MOTO GUZZI
PIAGGIO FREE 50 cc
PIAGGIO FREE 50 cc
FIAT 650 N3
PALA BENFRA
AUTOSPAZZATRICE
IVECO 65 E 12
FIAT FIORINO
SCUOLABUS
FIAT PANDA 1000 4x4
LANCIA DEDRA 1,8 IE
FIAT CINQUECENTO 900 IS
ALFA ROMEO 33
ALFA ROMEO 33
ALFA ROMEO 33
PIAGGIO AUTOCARRO
FIAT FURGONE COMBI
FIAT FURGONE COMBI
FIAT IVECO 35
FIAT IVECO 79
FIAT 80 NC
PALA JON DEERE 544
FIAT FIORINO
GASOLONE EFFEDI TS 28
IVECO TURBODAYLY A 40,10
FIAT 80 NC CALABRESE
Categoria Veicolo
autovettura
autovettura
ciclomotore
autobus
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
motociclo
motociclo
motociclo
motociclo
ciclomotore
ciclomotore
autocarro
macchina operatrice
macchina operatrice semovente
autoimmondizie
autocarro
scuolabus
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autovettura
autocarro
autoveicolo
autoveicolo
autoimmondizie
autoimmondizie
autoimmondizie
macchina operatrice
autocarro
autocarro
autobus
autoimmondizie
Data di
immatricolazione
01/04/1997
01/12/1999
01/10/1992
01/09/1997
01/04/1997
01/04/1999
01/03/1997
01/03/1997
01/03/1997
01/05/2000
01/05/2000
01/05/2000
01/04/1997
01/12/1997
01/10/1997
01/10/1997
01/10/1997
01/10/1997
01/10/1997
01/10/1997
01/06/1986
01/01/1997
01/03/1998
01/10/1993
01/12/1994
01/10/1983
01/10/1986
01/10/1988
01/10/1995
01/10/1987
01/10/1993
01/10/1993
01/10/1995
01/10/1987
01/10/1987
01/10/1992
01/10/1987
01/10/1976
01/10/1984
01/10/1996
01/02/2001
01/03/2001
01/10/1976
Fonte
energetica
Benzina
Benzina
Benzina
Diesel
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Diesel
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Tabella 3.18 - Parco veicoli comunali riferito all'anno 2009 (Parte1)
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Denominazione
FIAT 35 PASINO
FIAT PANDA 750 FIRE
FIAT IVECO 190 CALABRESE
FIAT IVECO 180 CALABRESE
PIAGGIO APE CAR
FIAT 180 CALABRESE
LANCIA THEMA 2,5 TD
IVECO MAGIRUS 190
PIAGGIO PORTER
PIAGGIO PORTER
GASOLONE FD S28V
FIAT IVECO 190 CALABRESE
GASOLONE FD S28V
GASOLONE FD TS 35 CB
FIAT CINQUECENTO 900 IS
ALFA ROMEO 33 1,3
APE PIAGGIO TMP 602
APE PIAGGIO F 601
FIAT FIORINO
FIAT 190,35
FIAT DUCATO
ALFA ROMEO 156 1,8 I 16v T-SK
ALFA ROMEO 156 1,8 I 16v T-SK
ALFA ROMEO 156 1,8 I 16v T-SK
SMART 600 CB&PASSION
SMART 600 CB&PASSION
SMART 600 CB&PASSION
SMART 600 CB&PASSION
SMART 600 CB&PASSION
FIAT 180 CALABRESE
SKODA 2,5 TDI 163/CV
FIAT IVECO 109 14
FIAT IVECO 79 14
FIAT IVECO 109 14
MF LANDINI TL 29 DT
FIAT 80 CALABRESE
FIAT PANDA 1,2 CAT 4X4
FIAT PANDA 1,2 CAT 4X5
FIAT PANDA 1,2 CAT 4X6
FIAT DUCATO
MERLO P 35I 06R
NEW HOLLAND LM 1443
FIAT IVECO 135 17
PARCO VEICOLI COMUNALE ANNO 2009
Categoria Veicolo
Data di immatricolazione
autoveicolo
01/04/1980
autoveicolo
01/10/1989
autoimmondizie
01/01/2000
autoimmondizie
01/06/1985
motoimmondizie
01/06/1985
autoimmondizie
01/06/1985
autovettura
01/11/1993
autoimmondizie
01/03/2000
autoimmondizie
01/03/2000
autoimmondizie
01/03/2000
autoimmondizie
01/03/2000
autoimmondizie
01/10/1988
autoimmondizie
01/04/2000
autodisinfezione
01/06/2000
autovettura
01/10/1995
autovettura
01/09/1993
motocarro
01/10/1983
motocarro
01/10/1978
autocarro
01/10/1989
autoimmondizie
01/10/1987
autoveicolo
01/10/1994
autoveicolo
01/06/2002
autoveicolo
01/05/2002
autoveicolo
01/05/2002
autoveicolo
01/07/2002
autoveicolo
01/07/2002
autoveicolo
01/07/2002
autoveicolo
01/07/2002
autoveicolo
01/07/2002
autoveicolo
01/06/1985
autovettura
10/04/2004
autoimmondizie
01/05/1990
autoimmondizie
01/07/1989
autoimmondizie
01/05/1990
trattrice agricola
01/01/1989
autocarro
01/07/1985
autovettura
01/01/2006
autovettura
01/01/2006
autovettura
01/01/2006
autocarro
01/01/2006
macchina operatrice
01/04/1999
semovente
macchina operatrice
01/01/2007
semovente
autoveicolo per uso speciale
06/11/1989
Fonte energetica
Diesel
Benzina
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Diesel
Diesel
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Benzina
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Benzina
Benzina
Benzina
Diesel
Diesel
Diesel
Diesel
Tabella 3.19 - Parco veicoli comunali riferito all'anno 2009 (Parte2)
La fonte energetica maggiormente utilizzata per il parco veicoli dell’ente è il diesel, con un consumo
nel 2009 di 96.829 litri/anno. Tali consumi si sono sensibilmente ridotti nel 2012 ammontando a
67.680 litri/anno.
Pag. 74 di 179
CONSUMI CARBURANTE PARCO VEICOLI COMUNALE (litri/anno)
FONTE ENERGETICA
2009
2010
2011
2012
Benzina
25.132
24.381
25.818
24.082
Diesel
96.829
71.353
78.249
67.680
Tabella 3.20 - Consumi carburante parco veicoli comunale
Nella seguente tabella, si riportano i consumi di diesel in litri degli automezzi utilizzati per il trasporto di
rifiuti solidi urbani.
CONSUMI CARBURANTE AUTOMEZZI TRASPORTO RIFIUTI (litri/anno)
FONTE ENERGETICA
2009
2010
2011
2012
Diesel
183.462
155.659
163.619
171.578
Tabella 3.21 - Consumi carburante automezzi trasporto rifiuti- Comune di Matera
Nel 2009, il 78,85 % dei veicoli comunali a benzina è costituito da autovetture mentre il 95,35 % dei
veicoli a diesel è costituito ai veicoli commerciali.
Nella seguente tabella, si riportano i consumi, suddivisi per fonte energetica, degli automezzi facenti
parte del parco auto comunale con distribuzione del consumo in percentuale per categoria di veicoli
DISTRIBUZIONE CONSUMO PER CATEGORIA VEICOLI (%)
FONTE ENERGETICA
CATEGORIE DI VEICOLI
2009
2010
2011
2012
BENZINA
MOTOVEICOLI
17,31
18,18
10,81
10,81
BENZINA
AUTOVETTURE
78,85
77,27
83,78
83,78
BENZINA
AUTOBUS DI LINEA
0,00
0,00
0,00
0,00
BENZINA
VEICOLI COMMERCIALI
3,85
4,55
5,41
5,41
SOMMA
100,00
100,00
100,00
100,00
DIESEL
MOTOVEICOLI
0,00
0,00
0,00
0,00
DIESEL
AUTOVETTURE
4,65
8,33
12,00
10,71
DIESEL
AUTOBUS DI LINEA
0,00
6,25
12,00
10,71
DIESEL
VEICOLI COMMERCIALI
95,35
85,42
76,00
78,57
100,00
100,00
100,00
100,00
SOMMA
Tabella 3.22 - Distribuzione % consumo per categoria dei veicoli comunali
Nella tabella seguente sono riportati i consumi (in MWh) del parco veicoli dell’ente calcolati come
descritto nei paragrafi relativi alla metodologia.
CONSUMI TOTALI TRASPORTO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (MWh/anno)
FONTE ENERGETICA
DIESEL
Veicoli Comunali
BENZINA
Veicoli Comunali
2009
2010
2011
2012
3 103
2 563
2 725
2 684
2 803
2 270
2 419
2 393
300
293
306
291
300
293
306
291
Pag. 75 di 179
3.3.8 RIEPILOGO DEI CONSUMI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Di seguito si riportano dettagliatamente i consumi energetici della Pubblica Amministrazione
appartenente al Distretto 1.
CONSUMI ENERGETICI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (MWh/anno)
CLASSIFICAZIONE
2009
2010
2011
Edifici pubblici
18.953,1
18.370,7
17.549,5
Illuminazione stradale
8.344,7
10.690,6
11.038,9
TOTALI MWh/anno
27.297,8
29.061,4
28.588,4
2012
16.928,8
10.457,6
27.386,5
Tabella 3.23 - Consumi energetici della Pubblica Amministrazione
L'analisi dei consumi energetici della Pubblica Amministrazione mostra un elevato consumo di
energia nell'ambito degli edifici pubblici e della pubblica illuminazione.
Nella seguente tabella, sono, invece, riportati i consumi energetici relativi al consumo di carburante
della Pubblica Amministrazione.
CONSUMI ENERGETICI PARCO VEICOLI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (MWh/ anno)
FONTE ENERGETICA TRASPORTO
2009
2010
2011
2012
Benzina
300,0
293,2
306,2
290,5
Diesel
2 803
2 270
2 419
2 393
TOTALI
3 103
2 563
2 725
2 684
Tabella 3.24- Consumi energetici parco veicoli della Pubblica Amministrazione
Tabella 3.25 – Riepilogo dei consume energetici della Pubblica Amministrazione
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3.3.9 SETTORE RIFIUTI
L’Ufficio Ambiente della Provincia di Matera ha fornito i dati relativi alla produzione di rifiuti
solidi urbani (RSU) per il Comune di Matera dal 2009 al 2012.
Nella seguente tabella sono riassunti i dati relativi alla gestione dei rifiuti nel Distretto 1.
PRODUZIONE RSU (t/anno)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
25.767
26.569
27.414
28.259
Tabella 3.26 - Produzione RSU - Distretto 1
Dall’analisi dei dati si evidenzia come il valore pro-capite di produzione dei rifiuti sia
aumentato negli anni, passando da 0,43 t/anno nel 2009 a 0,47 t/anno nel 2012. E’ utile rilevare
che, nonostante la produzione pro-capite dei rifiuti sia aumentata, dal 2009 al 2012 si è avuta una
sensibile crescita della raccolta differenziata passando dal 9% al 23%.
Nonostante ciò, la percentuale di raccolta differenziata all'interno del Distretto 1, risulta,
comunque, al di sotto degli obiettivi europei. Questo dimostra che la gestione dei rifiuti è ancora
fortemente incentrata sullo smaltimento in discarica e, pertanto, è fondamentale intervenire in questo
ambito.
Il 7° Programma generale di azione europea, le strategie comunitarie sull’economia circolare,
sulle piccole medie imprese, sull’occupazione e sull’efficientamento del settore delle costruzioni
definiscono obiettivi, scadenze e impegni che convergono tutti in questa direzione. Si tratta di radicali
cambiamenti che trovano, nelle comunicazioni dello scorso luglio, alcune proposte ambiziose:
x
portare, entro il 2030, al 70% il riciclaggio della carta, plastica, metalli e vetro presenti
nei RSU;
x
portare, tra il 2025 e il 2030, all’80% il riciclaggio complessivo degli imballaggi;
x
portare, entro il 2030, il conferimento totale in discarica al 5%;
x
vietare il trattamento termico del materiale riciclabile.
Nel 2010 in Italia è stato riciclato solo il 35% dei rifiuti domestici, attraverso il recupero di
materiali come carta, vetro e plastica e il compostaggio dell'organico.
Uno dei problemi cronici della raccolta dei rifiuti in Italia resta il massiccio ricorso alle
discariche. Non sono stati raggiunti gli obiettivi dell'Unione Europea, che prevedevano un limite
massimo del 50% di rifiuti "sotterrati" entro il 2009: nel 2010 l'Italia era ancora a quota 54%, con una
percentuale dell’83% in Basilicata. Implica quindi una politica dedicata.
RACCOLTA DIFFERENZIATA (t/anno)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
2.396
6.740
6.571
6.402
Tabella 3.27 - Raccolta differenziata - Distretto 1
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RACCOLTA DIFFERENZIATA (%)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
9%
25%
24%
23%
Tabella 3.28 - % Raccolta differenziata - Distretto 1
Nella seguente tabella si riportano, quindi, i quantitativi di rifiuti solidi urbani smaltiti in discarica.
RSU SMALTITI IN DISCARICA (t/anno)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
23.371
19.829
20.843
21.857
Tabella 3.29 - Rifiuti smaltiti in discarica - Distretto 1
Pag. 78 di 179
3.4
IL BILANCIO DI EMISSIONI DI CO2
La Commissione europea ha lasciato alla discrezione dei membri del Patto di stabilire l’anno
base per la propria Baseline Inventory. La Provincia di Matera ha individuato l’anno 2009 come anno
base e, rispetto alle emissioni calcolate in tale anno, ci si pone l’obiettivo di riduzione delle emissioni
pro capite del 20% nell’anno 2020. Al di là dell’obiettivo quantitativamente ambizioso, quel che
appare prioritario è certamente la corretta valutazione negli anni a seguire delle politiche che si
intraprenderanno per raggiungere questo obiettivo. A tale scopo sarà necessario monitorare i consumi
energetici nei vari settori di domanda con costanza ed efficacia, proseguendo il lavoro iniziato e
approfondendo il dettaglio e la conoscenza degli utilizzi energetici nel territorio comunale
Lo strumento ECORegion si presta in modo particolare per un lavoro continuo di
avvicinamento del bilancio di CO2 alla realtà territoriale, con sempre più dati inseriti “buttom up”,
invece che “top down”. Sarebbe, quindi, lecito aspettarsi un progressivo miglioramento del bilancio del
Comune di Matera.
Il quadro delle emissioni di CO2 dovute al settore energetico nel Comune di Matera si
caratterizza, come già sottolineato, per un valore più basso rispetto alla media nazionale e con un
trend in decrescita, come in generale per l’Italia negli ultimi anni.
Nel presente capitolo si riportano, le emissioni in termini di tCO2 relative al Comune di Matera.
3.4.1 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLE EMISSIONI E FATTORI DI EMISSIONE UTILIZZATI
Per la metodologia dettagliata di calcolo delle emissioni si rimanda alla “Metodoloia Utilizzata
dalla Provincia di Matera per la redaione dei PAES dei Comuni aderenti al Patto dei Sindaci”
predisposta dalla Provincia di Matera in collaborazione con il DICEM dell’Università degli Studi della
Basilicata. Per il calcolo delle emissioni è stato utilizzato il software ECOSPEED Region, impostando
come metodo di bilancio energetico il metodo LCA e come fattori di bilancio quelli territoriali.
Di seguito i fattori di emissione LCA utilizzati.
FONTE ENERGETICA
tCO2/MWh
Energia elettrica
0,4273
Olio combustibile
0,3202
Benzina
0,3024
Diesel
0,2916
Metano
0,2277
Biomassa
0,0288
Carbone
0,3708
Geotermia
0,1638
Altre biomasse
0,0288
GPL
0,2412
Olio vegetale
0,0358
Biodiesel
0,0866
Lignite
0,4380
Idroelettrico
0,0103
Fotovoltaico
0,1094
Eolico
0,0185
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3.4.1.1
Fattore di emissione dell’energia elettrica locale
Il calcolo del fattore di emissione locale viene effettuato secondo la formula indicata nelle linee guida
del PAES.
FEE
CTE PLE AEV u FENEE CO2PLE CO2 AEV
CTE
Ove
FEE
Æ Fattore di emissione locale per l’elettricità [t/MWhe]
CTE
Æ Consumo totale di elettricità nel territorio dell’autorità locale (come da Tabella A del
modulo PAES) [MWhe]
PLE
Æ Produzione locale di elettricità (come da Tabella C del modulo) [MWhe]
AEV
Æ Acquisti di elettricità verde da parte dell’autorità locale (come da Tabella A) [MWhe]
FENEE
Æ Fattore di emissione nazionale o europeo per l’elettricità [t/MWhe]
CO2PLE
Æ emissioni di CO2 dovute alla produzione locale di elettricità (come da Tabella C del
modulo) [t]
CO2AEV
Æ emissioni di CO2 dovute alla produzione di elettricità verde certificata acquistata
dall’autorità locale [t]
Il fattore di emissioni per l’energia elettrica locale è pari 0,4230.
3.4.1.2 Fattore di emissione delle discariche
Il software ECOSPEED Region non calcola le emissioni derivanti dallo smaltimento in
discarica. Tali emissioni saranno calcolate a parte e poi sommate ai valori ottenuti con ECOSPEED
Region. Ai valori di emissione calcolati con il software ECOSPEED Region saranno sommati i valori
delle emissioni relative ai rifiuti solidi urbani smaltiti in discarica.
Il fattore di emissione LCA delle discariche è stato estratto dal database ELCD “Landfill of
municipal solid waste; landfill including landfill gas utilisation and leachate treatment, without
collection, transport and pre-treatment; AT, DE, IT, LU, NL, SE, CH technology mix, at landfill site (en)“
ed è pari a 0,27272 tCO2 /ton raccolta indifferenziata.
3.4.1.3 Calcolo delle emissioni del trasporto pubblico
Le emissioni del trasporto pubblico sono state calcolate attraverso la seguente formula:
Etrasportopubblico Ctot trasportopubblico u Fc u FEdiesel
Dove:
Etrasportopubblico
Æ Emissioni trasporto pubblico [tCO2/anno]
Ctot trasportopubblico
Æ Consumo totale di carburante [l/anno]
Fc
Æ Fattore di conversione litri diesel a MWh [MWh/l]
FE diesel
Æ Fattore di emissione del diesel [tCO2/MWh]
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3.4.2 IL BILANCIO DELLE EMISSIONI DI CO2 DEL DISTRETTO
Il bilancio sulle emissioni del territorio del distretto 1 ha prodotto la seguente sintesi su base
annuale:
EMISSIONI CO2 COMPLESSIVE DEL TERRITORIO (tCO2/anno)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
237.348,0
239.212,6
236.565,0
230.486,5
Le emissioni di CO2 maggiori si registrano nei settori residenziale e dei trasporti, seguiti dal settore
terziario. Com’è possibile notare dalla sintesi dei dati relativi allle emissioni, dal 2009 al 2012 si
evidenzia un sensibile calo delle stesse, probabilmente legato alla crisi economia, per quanto riguarda
il settore residenziale, mentre è legato al rinnovo del parco veicolare privato con veicoli a prestazioni
migliori per quanto riguarda il settore dei trasporti privati.
Di seguito si riporta il dettaglio delle emissioni di CO2 del territorio comunale.
EMISSIONI DI CO2 [t/a]
CATEGORIA
2009
Incidenza
%
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
Edifici, attrezzature/impianti comunali
5.277,67
2,22%
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali)
41.786,31
17,61%
Edifici residenziali
79.568,33
33,52%
Illuminazione pubblica comunale
3.529,79
1,49%
Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema
europeo di scambio delle quote di emissione – ETS)
5.336,39
2,25%
Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie
135.498,48
57,09%
909,05
0,38%
TRASPORTI
Parco auto comunale
Trasporti pubblici
2.077,45
0,88%
Trasporti privati e commerciali
91.535,23
38,57%
Totale parziale trasporti
94.521,72
39,82%
Agricoltura
954,04
0,40%
Rifiuti
6.373,74
2,69%
Totale
7.327,78
3,09%
TOTALE
237.347,99
ALTRO
Il software ECOSPPED Region, così come precedentemente detto, non consente di calcolare le
emissioni relative al comparto rifiuti.
Tali emissioni sono riportate in tabella.
EMISSIONI CO2 RIFIUTI SMALTITI IN DISCARICA (tCO2/anno)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
6374
5408
5684
5961
Tabella 3.30 - Emissioni di CO2 derivanti da rifiuti smaltiti in discarica - Distretto 1
Pag. 81 di 179
I valori ottenuti sono stati sommati ai valori di emissione totale di CO 2 calcolati con ECOSPPED
Region.
Tabella 3.31 – Emissioni del territorio comunale per settori relative all’anno 2009
Nel seguito si riportano le emissioni per fonte energetica del territorio comunale.
EMISSIONI TOTALI PER FONTE ENERGETICA DEL TERRITORIO COMUNALE
FONTE ENERGETICA
EMISSIONI [tCO2/ANNO,]
Incidenza %
Elettricità
53006,07
22,33%
Calore/freddo
0,00
0,00%
Gas naturale
70379,27
29,65%
Gas liquido
9094,15
3,83%
Olio da riscaldamento
230,72
0,10%
Diesel
43933,83
18,51%
Benzina
47678,15
20,09%
Lignite
0,00
0,00%
Carbone
0,00
0,00%
Altri combustibili fossili
0,00
0,00%
Oli vegetali
0,00
0,00%
Biocarburanti
0,00
0,00%
Altre biomasse
6619,02
2,79%
Energia solare termica
33,04
0,01%
Energia geotermica
0,00
0,00%
Rifiuti
6373,74
2,69%
TOTALE
237.347,99
100,00%
Rispetto alle fonti energetiche, le emissioni maggiori di CO 2 sono dovute per circa il 30% al
gas naturale e per circa il 22% all’energia elettrica. Abbastanza elevate risultano essere anche le
emissioni di benzina e diesel, rispettivamente con il 20% e il 18 %.
Pag. 82 di 179
Nella seguente figura è riportato il grafico riassuntivo delle emissioni di CO2 (totali, edifici residenziali,
edifici/infrastrutture economia, trasporto) per fonte energetica, con dettaglio dell'anno 2009.
Tabella 3.32 – Emissioni del territorio comunale per fonte energetica relative all’anno 2009
Concludendo si può affermare che, negli edifici residenziali, le emissioni di CO2 maggiori sono dovute
al metano, negli edifici e infrastrutture del settore economia sono superiori le emissioni dovute
all’energia elettrica rispetto a quelle del metano, mentre nel settore trasporti le emissioni di CO 2
maggiori sono dovute allla benzina.
Avendo definito l'obiettivo complessivo di riduzione come "riduzione pro-capite", le emissioni
dell'anno di riferimento devono essere divise per il numero di abitanti dello stesso anno e queste
"emissioni pro-capite nell'anno di riferimento" sono usate come base per il calcolo dell'obiettivo.
Nel 2009, anno di riferimento, nel territorio del Distretto 1, per ogni abitante residente nel territorio
sono state emesse circa 4,00 tonnellate di CO2 pro-capite.
EMISSIONI CO2 PROCAPITE DEL TERRITORIO ANNO 2009
(tCO2 pro-capite/anno)
DISTRETTO 1
4,00
Pag. 83 di 179
3.4.2.1 Il bilancio delle emissioni di CO2 della pubblica amministrazione
Le emissioni di CO2 relative alla Pubblica Amministrazione, rappresentano una quota minima
delle emissioni dell'intero territorio, ma la loro contabilizzazione e riduzione attraverso le azioni da
attuare, ha un’importanza strategica perché funge da modello per gli altri attori del territorio.
Le autorità locali devono “dare il buon esempio”, adottando delle misure di spicco per i propri
edifici, per gli impianti, per la pubblica illuminazione e per il parco veicolare.
Di seguito si riportano, in modo dettagliato, le emissioni delle Pubbliche Amministrazioni
appartenenti al Distretto 1 (illuminazione pubblica, edifici pubblici, infrastruttura pubblica).
EMISSIONI CO2 EDIFICI/ INFRASTRUTTURE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (t CO2/anno)
CLASSIFICAZIONE
Illuminazione stradale
Edifici pubblici
TOTALI tCO2 / Anno
2009
2010
2011
2012
3529,8
5277,7
8807,5
4552,3
5186,9
9739,2
4676,3
4938,6
9614,9
4255,0
4679,9
8934,9
Tabella 3.33 - Emissioni CO2 edifici/infrastrutture Pubbliche Amministrazioni
Nella seguente tabella, sono invece riportate le emissioni di CO 2 relative al consumo di carburante
delle Pubbliche Amministrazioni.
EMISSIONI CO2 PARCO VEICOLI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (t CO2/ anno)
Fonte energetica trasporto
2009
2010
2011
2012
Diesel
818,4
662,9
706,3
698,6
Benzina
90,6
909,0
88,6
751,4
92,5
798,7
87,7
786,4
TOTALI
Tabella 3.34- Emissioni CO2 parco veicoli Pubbliche Amministrazioni
Come è visibile nella tabella seguente, le emissioni maggiori sono attribuibili agli edifici di proprietà
comunale.
Tabella 3.35 – Emissioni della Pubblica Amministrazione per settore
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EMISSIONI DI CO2 DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER FONTE ENERGETICA
2009
2010
2011
Elettricità
5460,45
6552,43
6541,61
Calore/freddo
0,00
0,00
0,00
Gas naturale
3116,28
2946,15
2809,02
Gas liquido
0,00
0,00
0,00
Olio da riscaldamento
230,72
240,64
264,32
Diesel
818,45
662,88
706,25
Benzina
90,60
88,56
92,46
Lignite
0,00
0,00
0,00
Carbone
0,00
0,00
0,00
Altri combustibili fossili
0,00
0,00
0,00
Oli vegetali
0,00
0,00
0,00
Biocarburanti
0,00
0,00
0,00
Altre biomasse
0,00
0,00
0,00
Energia solare termica
0,00
0,00
0,00
Energia geotermica
0,00
0,00
0,00
TOTALE
9716,50
10490,65
10413,66
2012
5939,68
0,00
2718,75
0,00
276,48
698,63
87,74
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
9721,28
Tabella 3.36 – Emissioni della Pubblica Amministrazione per fonte energetica anno 2009
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Nella seguente tabella si riportano le emissioni di CO 2 complessive, delle Pubbliche Amministrazioni
(Matera) appartenenti al Distretto 1.
EMISSIONI DI CO2 [t/a]
CATEGORIA
2009
2010
2011
2012
3529,8
5277,7
8807,5
4552,3
5186,9
9739,2
4676,3
4938,6
9614,9
4255,0
4679,9
8934,9
90,6
818,4
909,0
9716,5
88,6
662,9
751,4
10490,7
92,5
706,3
798,7
10413,7
87,7
698,6
786,4
9721,3
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
Edifici, attrezzature/impianti comunali
Illuminazione pubblica comunale
Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie
TRASPORTI
Parco auto comunale (Benzina)
Parco auto comunale (Diesel)
Totale parziale trasporti
TOTALE
Le emissioni globali attribuibili alla Pubblica Amministrazione, considerando come anno base il
2009, si attestano sulle 9.716,5 tonnellate annue di CO2.
Di tali emissioni, 8.807,5 tonnellate sono da attribuire ai consumi energetici per l’utilizzo degli edifici e
delle infrastrutture, mentre sono 909,0 tonnellate le emissioni attribuibili all’utilizzo dei veicoli degli
Enti.
3.4.3 GLI OBIETTIVI DI RIDUZIONE
Il Comune del Distretto 1 (Matera), con l’adesione al Patto dei Sindaci, intende ridurre le
emissioni di CO2 pro-capite del 20% entro il 2020. Per il calcolo della riduzione delle emissioni si fa
riferimento all'anno 2009, scelto come anno base di riferimento.
Le emissioni di CO2 complessive del territorio ottenute sommando le emissioni calcolate con il
software ECOSPEED Region e le emissioni derivanti dallo smaltimento dei rifiuti in discarica.
Nel 2009, anno di riferimento, nel territorio del Distretto 1 sono state emesse 237.348,0 tonnellate di
CO2.
EMISSIONI CO2 COMPLESSIVE DEL TERRITORIO (tCO2/anno)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
237.348,0
239.212,6
236.565,0
230.486,5
Tabella 3.37 - Emissioni di CO2 complessive - Distretto 1
Avendo definito l'obiettivo complessivo di riduzione come "riduzione pro-capite", le emissioni
dell'anno di riferimento devono essere divise per il numero di abitanti dello stesso anno. Nel 2009, nel
territorio del Distretto 1, per ogni abitante residente nel territorio sono state emesse circa 4,00
tCO2/anno pro-capite.
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EMISSIONI CO2 PROCAPITE DEL TERRITORIO (tCO2 pro-capite/anno)
DISTRETTO 1
2009
2010
2011
2012
4,00
4,01
3,96
3,84
Tabella 3.38 - Emissioni di CO2 pro-capite - Distretto 1
Per raggiungere l'obiettivo minimo di riduzione del 20% entro il 2020, bisognerà raggiungere un valore
di emissioni di 3,20 tCO2 /anno pro-capite.
EMISSIONI ANNO BASE
2009
OBIETTIVO RIDUZIONE
2020
4,00 t CO2/anno pro-capite
3,20 t CO2/anno pro-capite
Tabella 3.39 - Obiettivo 2020
Valutando il trend delle emissioni di CO 2 dal 2009 al 2012, si può rilevare che nel 2012 le emissioni
sono state già ridotte di circai il 4% rispetto al 2009, per cui le azioni che l’amministrazione comunale
dovrà mettere in atto, dovranno avere come obiettivo la riduzione minima del restante 16% entro il
2020, che corrisponde a 0,80 tCO2/ab anno pari a circa 39.800 tCO2/anno.
TREND EMISSIONI CO2 PRO-CAPITE 2009-2012
2009
2010
2011
2012
Emissioni CO2 (t/anno)
4,00
4,01
3,96
3,84
Variazioni CO2 (%)
rispetto al 2009
-
+0,25%
-1%
-4%
Tabella 3.40 - Variazioni di CO2 rispetto al 2009
Figura 3.17- Variazione CO2 rispetto al 2009
La riduzione delle emissioni di CO2 negli anni successivi al 2009 può essere attribuita essenzialmente
a tre fattori:
Pag. 87 di 179
1.
Il primo riguarda l'attuazione, da parte di cittadini privati, di piccole e medie imprese ed di enti,
di azioni di efficientamento energetico (sostituzione caldaie, sostituzione infissi, installazione
di impianti fotovoltaici sui tetti, acquisto di elettrodomestici classe A) incentivate da normative
regionali, nazionali e comunitarie;
2.
Il secondo riguarda il rinnovo fisiologico del parco veicolare privato con auto dotate di motori di
ultima generazione (es. Categoria di emissione Euro6);
3.
Il terzo, sicuramente non trascurabile, riguarda la crisi economica degli ultimi anni che,
verosimilmente, ha influito anche sui consumi energetici.
Per raggiungere l’obiettivo, il Comune di Matera dovrà portare avanti delle azioni tali da ridurre le
emissioni in tutti i settori, coinvolgendo soprattutto gli attori dei settori economico e sociale. Sarà
fondamentale, inoltre, monitorare i consumi energetici comunali con costanza.
Pag. 88 di 179
4
AZIONI E MISURE DEL PIANO
4.1
METODOLOGIA
Obiettivo di questo capitolo è quello di fornire all’Amministrazione locale gli indirizzi
d’intervento al fine di
raggiungere gli obiettivi del PAES. Il Comune può si agire direttamente
riducendo i propri consumi ed incrementando la produzione di energia da fonti rinnovabili con propri
impianti, che come promotore e regolatore di misure di efficientamento energetico sui consumi privati
relativi al proprio territorio.
Il piano d’azione è stato definito in linea con i “criteri di eleggibilità dei PAES”, le cui richieste
minime sono che:
•
il PAES deve essere approvato dal Consiglio Comunale o organo equivalente;
•
il PAES deve specificare chiaramente le riduzioni di emissioni di CO 2 (minimo il 20%);
•
il BEI deve coprire almeno tre dei 4 settori chiave;
•
il PAES deve includere un comprensivo set di azioni nei settori chiave (almeno due dei quattro
settori chiave).
Noto il BEI la pianificazione degli interventi per settore chiave è stata determinata in funzione degli
andamenti annui dei consumi energetici del quadriennio 2009-2012
4.1.1 POPOLAZIONE
La popolazione al 2020 è stata stimata attraverso un processo di proiezione lineare noti i dati
ISTAT dal 1990 al 2012 e noti gli scostamenti annui.
Membri
1990
2009
2012
2020
Cirigliano
460
381
355
317
Oliveto Lucano
692
509
479
402
Calciano
979
805
786
716
Gorgoglione
1.333
1.043
1.019
905
Garaguso
1.183
1.140
1.108
1.081
San Giorgio Lucano
1.750
1.350
1.269
1.095
Colobraro
1.745
1.381
1.334
1.185
Valsinni
1.912
1.662
1.612
1.503
San Mauro Forte
2.970
1.749
1.648
1.168
Accettura
2.703
2.013
1.945
1.670
Grottole
2.951
2.411
2.327
2.101
Miglionico
2.694
2.543
2.517
2.453
Rotondella
3.671
2.796
2.650
2.279
Salandra
3.369
3.004
2.887
2.712
Pomarico
4.991
4.285
4.207
3.922
Stigliano
6.718
4.825
4.590
3.817
Irsina
6.629
5.147
5.038
4.460
Pag. 89 di 179
Tursi
6.046
5.161
5.147
4.821
Grassano
6.032
5.457
5.293
5.025
Tricarico
7.087
5.811
5.605
5.067
Nova Siri
5.845
6.545
6.689
6996
Scanzano Jonico
6.210
7.000
7.180
7533
Montalbano Jonico
8.766
7.532
7.417
6.927
Ferrandina
9.467
9.061
8.927
8.731
Montescaglioso
10.128
10.075
10.092
10.079
Bernalda
12.090
12.185
12.350
12.445
Pisticci
18.450
17.457
17.386
17.000
Matera
55.250
59.357
60.009
61.740
4.1.2 L’OPZIONE 1 – PRINCIPI BASE
L’opzione 1 del PAES congiunto - Impegno individuale di riduzione di CO2: - stabilisce che
ogni firmatario del gruppo si impegna singolarmente a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20%
entro il 2020 ed è quindi tenuto a completare il proprio modulo PAES. Il PAES può contenere sia le
misure singole che quelle condivise.
L’impatto sul risparmio energetico, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione
delle emissioni di CO2 corrispondenti alle azioni congiunte dovrebbero essere suddivisi tra ciascun
comune che condivide queste misure nei singoli moduli PAES. I dati più importanti di ciascun modulo
PAES saranno pubblicati nel profilo individuale di ciascuno dei firmatari sul sito web del Patto. Il
documento PAES è comune per tutti i firmatari del gruppo e deve essere approvato da ciascun
consiglio comunale.
L’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni rispetto a quelle del 2009 richiede notevoli
sforzi di pianificazione e successivo monitoraggio dei risultati da parte del Distretto. Dal 2009 ad oggi
molte azioni di sostenibilità energetica sono state già attuate nel territorio.
Il piano d’azione di seguito sviluppato vuole rendere ancora più visibili e ingenti i passi sin qui
compiuti in termini di sostenibilità ambientale degli usi energetici promossi e poi realizzati non solo
dalla pubblica amministrazione ma anche dalla società civile.
Al fine di rendere visibili i passi già compiuti dall’Amministrazione comunale e dalla società civile, si è
deciso di suddividere il piano d’azione, di seguito descritto, in due parti:
x
Periodo A: 2010-2012, raccoglie tutto quello che è stato realizzato dal 2010 al 2012
in termini di usi dell’energia rinnovabile e di efficienza energetica;
x
Periodo B: 2013-2020: azioni future che determineranno l’evoluzione del sistema
energetico alla luce dei miglioramenti in divenire.
Avendo optato per l’Opzione 1
21
l’amministrazione dovrà adottare un piano di azione tale da garantire
il conseguimento dei risultati del 20-20-20 a livello territoriale.
21
Opzione 1: ogni firmatario del gruppo si impegna individualmente a ridurre le emissioni di CO 2 di almeno il 20% entro il 2020
Pag. 90 di 179
In particolare, il Comune di Matera dovrà, fino al 2020, ridurre le proprie emissioni di 0,80
tCO2/anno pro-capite ovvero di circa 39.800 tCO2/anno, e quindi passare da un valore pro-capite di
4,00 tCO2/anno nel 2009 a 3,20 tCO2/anno pro-capite nel 2020.
Di seguito viene riportata la tabella riassuntiva che mostra i punti di partenza e di arrivo per gli obiettivi
di riduzione delle emissioni di CO2 nel territorio del Distretto nel suo complesso.
EMISSIONI ANNO
BASE 2009
POPOLAZIONE
2009
EMISSIONI
ANNO BASE
2009
OBIETTIVO
EMISSIONI
2020
POPOLAZIONE
STIMATA 2020
OBIETTIVO
RIDUZIONE
2020
[tCO2]
[n°]
[tCO2/anno
pro-capite]
[t CO2/anno
pro-capite]
[n°]
[tCO2/anno procapite]
237.348,0
59.357
4,00
3,20
61.740
0,80
Le azioni proposte e le scelte progettuali di intervento relative alla riqualificazione energetica
sono state basate sugli studi condotti dall’ENEA insieme a CRESME RICERCHE S.p.A nel luglio del
2010 circa “l’Analisi sull’impatto socioǦeconomico delle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione
energetica del patrimonio edilizio esistente”.
4.1.3 CALCOLO RIDUZIONE CO2 AL 2020
Per il calcolo delle riduzioni al 2020 è necessario partire dallo stato CO 2 ed abitanti al 2009.
Calcolato il pro-capite è necessario definire la riduzione, per esempio del 20% quindi la riduzione
complessiva è pari alla riduzione pro-capite per il numero di abitanti stimati al 2020.
Si riporta di seguito un esempio di calcolo.
Calcolo della riduzione di CO2 al 2020
Numero abitanti 2009
59.357
Numero abitanti previsti 2020
61.740
Emissioni 2009 tCO2
237.347,99
Emissioni 2009 tCO2 pro-capite
4,00
Emissioni obiettivo 2020 tCO2 pro-capite
3,20
Emissioni obiettivo tCO2 2020
Riduzione Emissioni obiettivo tCO2 2020 pro-capite
Riduzione Emissioni obiettivo tCO2 2020
197.501,42
0,80
39.846,57
Pag. 91 di 179
4.2
PIANO DI AZIONE
4.2.1 EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI
Il patrimonio a disposizione degli Enti Pubblici è notevole ed è destinato a funzione pubblica ad
esempio uffici, scuole, centri polivalenti, impianti sportivi, cimiteri, altri servizi.
Le possibili azioni di efficientamento sono riportate nel seguito:
x
Sostituzione delle caldaie a gasolio ancora presenti;
x
Sostituzione delle caldaie esistenti ed obsolete con l’installazione di nuovi generatori di calore
ad alta efficienza o con impianti alimentati ad energia rinnovabile (pompe di calore, solare
termico);
x
Realizzazione di interventi di coibentazione delle pareti esterne (cappotti termici), posa di
isolamento degli elementi orizzontali (solai e pavimenti), eliminazione dei ponti termici,
sostituzione infissi e tutte quelle misure atte al contenimento delle dispersioni;
x
Installazione di lampade a LED;
x
Installazione di impianti di cogenerazione, trigenerazione e solar cooling;
x
Un livello maggiore di efficientamento energetico per gli edifici pubblici può essere ottenuto
attraverso l’implementazione di sistemi domotici;
x
Sostituzione ed Installazione di accessori e attrezzature di classe superiore ad A.
Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici
complessivi degli edifici pubblici nella misura del 70,20%.
La quantificazione economica di tale azioni è stata basata sui dati riportati nei Rapporti sui
risultati delle detrazioni fiscali del 55% nel 2012-2011-2010 (elaborazioni ENEA). In tal modo è stato
definito uno costo medio per unità di energia risparmiata, pari a 3,12 €/kWh, utilizzato per tutte le
valutazioni economiche di tali tipologie di interventi.
4.2.1.1
Periodo A
Dal 2009 al 2012 è stata registrata una riduzione del 9,28 % dei consumi di energia elettrica e
del 11,12 % del consumo di energia termica per gli edifici gestiti dalla Pubblica Amministrazione.
Tale riduzione è dovuta principalmente alla sostituzione delle lampade interne con sorgenti luminose
ad avanzata tecnologia ed elevata efficienza, all’acquisto e utilizzo di apparecchiature elettrica a
basso assorbimento e ad interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio e degli impianti termici.
EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI - PERIODO A
Contributo percentuale alla
Risparmio MWh
Riduzione CO2 t/a
riduzione di CO2
2.024,32
597,77
0,27%
Pag. 92 di 179
4.2.1.2 Periodo B
Al fine di ridurre le emissioni legate ai consumi di energia elettrica e di energia termica degli
edifici pubblici sono state previste azioni di seguito riportate, le quali portano ad una riduzione dei
consumi del 59,52%, per una riduzione delle emissioni di 3.127,99 tCO2/anno.
EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI - PERIODO B
22
Risparmio MWh/a
Riduzione CO2 t/a
Contributo percentuale alla riduzione di
CO2
11.280,59
3.127,99
1,32%
Nel seguito si riportano i dettagli delle azioni previste nel periodo B.
4.2.1.2.1
Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) e sostituzione
delle apparecchiature elettriche con altre ad alta efficienza energetica (>Classe A)
L’illuminazione è spesso un esempio di inefficienza, con elevati costi di gestione e frequenti
dispersioni. Illuminare in modo razionale e consapevole significa adottare le soluzioni tecnologiche più
indicate per ridurre i consumi complessivi e insieme assicurare una luce stabile e uniforme alle aree
da illuminare.
L'Amministrazione Comunale prevede il miglioramento del sistema di illuminazione
interna degli edifici di sua proprietà attraverso l'elaborazione di un piano tecnico economico e di un
programma degli interventi di riqualificazione e sostituzione.
Dove possibile saranno installati sistemi di lighting management che comprendono sensori di
presenza, di rilevamento di luce diurna e regolatori di flusso. (vedi scheda N12-EP.2B Building
Automation)
In particolare, la riduzione dei consumi elettrici dovuti all’illuminazione degli ambienti potrà essere
ottenuta mediante la sostituzione dei sistemi illuminanti esistenti con lampade a LED (sigla inglese di
Light Emitting Diode).
Tra le tecnologie disponibili, quella a LED si distingue per molteplici vantaggi: i bassi consumi,
la lunga durata di vita e la pressoché assenza di manutenzione. I prodotti attuali sono progettati per
adattarsi ai sistemi illuminanti preesistenti (plafoniere, armatura stradale con attacco standard). La loro
posa in opera necessita di ridotti investimenti economici sugli impianti elettrici preesistenti o di nuova
realizzazione, e i risparmi energetici sono tali da coprire i costi dell’intervento.
L’amministrazione comunale prevede anche la sostituzione ed installazione di elettrodomestici di
classe maggiore di A.
Attraverso tale azioni sarà possibile ridurre i consumi di energia elettrica del 35% con un risparmio
stimato di 1.597,48 MWh.
22
I risparmi del settore sono anche comprensivi di quelli ottenuti con il Green Publi Procuremente (Azione N33-AL.6B)
Pag. 93 di 179
4.2.1.2.2
Building automation (domotica nei sistemi di gestione, regolazione e controllo)
ll concetto di “edificio intelligente” o meglio conosciuto come Building Automation, identifica
quelle costruzioni progettate e costruite in modo da consentire la gestione computerizzata degli
impianti tecnologici. Con la tecnologia attuale è possibile integrare, controllare e supervisionare tutti gli
impianti tecnologici installati sia all’interno che a l’esterno di un edificio.
Progettare la costruzione di un immobile con questa disciplina, quindi integrare, controllare e
supervisionare, significa rendere “intelligenti” gli impianti anche se diversi fra di loro.
x
Integrazione: per integrazione si intende dare la capacità ai diversi dispositivi presenti
nell’impianto di poter comunicare tra di loro ed interagire secondo logiche ben definite;
x
Controllo: con il controllo è possibile agire direttamente su ogni dispositivo o impianto
in modo automatico, tramite forzatura o in funzione di determinate condizioni derivanti da
altri impianti;
x
Supervisione: la supervisione fornisce la possibilità di ottenere informazioni in tempo
reale sullo stato di ogni dispositivo dell’impianto, pertanto tutti i dati che raccoglie la
supervisione potranno essere salvati e utilizzati successivamente per eventuali controlli e
statistiche.
I vantaggi legati alla Building Automation sono molteplici:
x
Riduzione dei consumi energetici attraverso la gestione automatizzata delle risorse
energetiche;
x
Monitorizza costantemente l’impianto;
x
Riduce il costo del personale addetto al controllo degli impianti;
x
Riduzione dei cavi a parità di un impianto tradizionale;
x
Maggiore flessibilità dell'impianto in funzione di eventuali aggiunte o modifiche future;
x
Riduzione dei costi di installazione;
x
Controlla e fa risparmiare energia;
L’azione in tale settore prevede la riqualificazione energetica degli edifici pubblici attraverso l’uso della
building automation. Tale azione può essere attuata anche attraverso la partecipazione alla EU Call
23
for Energy - efficient Buildings sul progetto “Future Energy Automated Buildings” .
L’automazione degli edifici pubblici consentirà una gestione mirata e flessibile degli impianti.
La stima del risparmio energetico che si potrà avere è stata effettuata attraverso il metodo
semplificato, o metodo dei fattori BAC. Tale metodologia è una procedura di calcolo su base tabellare
introdotta dalla EN 15232 che permette una stima rapida dell’impatto delle funzioni BAC e TBM sui
consumi energetici degli impianti tecnici dell’edificio.
Di seguito sono riportate le tabelle dei fattori BAC (per l’energia termica e elettrica e per diversi tipi di
edificio) e le relative stime di risparmio energetico in percentuale, ottenibile passando da una classe di
efficienza energetica attiva (A, B, C o D ) all’altra.
23
http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/2178-eeb-07-2015.html
Pag. 94 di 179
Figura 4.1 - Norma CEN UNI 15232 Tabella Energia Termica ed Energia Elettrica in edifici residenziali e
non residenziali.
Il risparmio ottenibile, installando sistemi domotici semplici, ammonta a 365,14 MWh/anno per
l’energia elettrica e 3.597,23 MWh/anno per l’energia termica.
4.2.1.2.3 Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio opaco e trasparente
L’esecuzione degli audit energetici è un'azione obbligatoria prima di attivare qualsiasi
intervento di riqualificazione energetica. Le informazioni ricavate costituiranno la base conoscitiva per
elaborare delle gare pubbliche finalizzate alla stipula di contratti di lavori e servizi (l’oggetto del
contratto può comprendere diverse opzioni: diagnosi energetica, progettazione, finanziamento,
Pag. 95 di 179
realizzazione di opere, conduzione degli immobili e/o degli impianti, manutenzione ordinaria e
straordinaria, fornitura dei combustibili), con cui migliorare l’efficienza energetica del patrimonio
edilizio pubblico ed indirettamente incentivare il privato ad attivarsi nella direzione del miglioramento
dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio privato, su cui la Pubblica Amministrazione non può
direttamente intervenire. Gli enti locali, infatti, hanno un ruolo importante di esempio e di buona pratica
da trasferire ai cittadini.
Attraverso una diagnosi energetica preliminare (si veda scheda N31-AL.4B. Audit Energetico)
sarà definito il bilancio energetico dell’edificio in esame, saranno stati individuati gli interventi di
riqualificazione tecnologica possibili e la fattibilità tecnica ed economica di ciascuno di essi.
Il risparmio in termini di energia termica elettrica ammonta al 10% con un risparmio di 1.438,89
MWh/anno.
4.2.1.2.4
Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi
ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero
energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili
(pompa di calore e solare termico)
L’amministrazione comunale grazie alla diagnosi energetica preliminare individuerà gli
interventi di efficientamento degli impianti esistenti secondo la migliore tecnologia possibile e la
fattibilità tecnica ed economica di ciascuno di essi.
Gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente saranno finalizzati a:
x
Migliorare il comfort degli ambienti interni;
x
Contenere i consumi di energia;
x
Ridurre le emissioni di inquinanti e il relativo impatto sull’ambiente;
x
Utilizzare in modo razionale le risorse, attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche
rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili;
x
Ottimizzare la gestione dei servizi energetici.
L’Amministrazione Comunale si impegna a realizzare tali interventi con particolare riguardo alle scuole
della città che versino in particolare stato di degrado e deficit energetico definiti in base ai risultati
degli audit energetici.
Gli interventi previsti riguardano la sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento
con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero
energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (pompa di calore
e solare termico).
Impianti di VMC
La condizione dell’aria “indoor” negli edifici civili e industriali, riveste sempre di più una
rilevanza per le condizioni di qualità e comfort abitativi. Nell’edilizia moderna, dove si richiedono
sempre maggiori prestazioni energetiche agli involucri, il ricambio di aria automatico diventa
indispensabile per poter raggiungere classificazioni energetiche di “casa passiva”. Ciò è necessario
anche in riqualificazioni energetiche “parziali” (sostituzione soli infissi, cappotti interni senza
Pag. 96 di 179
eliminazione di ponti termici, ecc.) altrimenti si ricade facilmente nella sindrome di “edificio malato”,
ovvero quelle condizioni igienico-ambientali (formazione di muffe ecc.) che rendono poco piacevole il
soggiorno nell’abitazione.
Gli impianti di ventilazione meccanica controllata e automatica, infine, evitano di dover aprire le
finestre in modo ripetitivo e continuativo per poter avere una qualità accettabile dell’aria nell’edificio, a
scapito di una dispersione termica elevata (aria fredda o calda che entra direttamente in ambiente).
Gli impianti di ventilazione meccanica possono essere utilizzati anche per ottenere un indubbio
beneficio nella stagione estiva, tramite il meccanismo del free cooling ovvero, in tarda sera e per tutta
la notte, viene effettuata una sovra-ventilazione per abbassare la temperatura degli ambienti, con
indubbio beneficio per tutta la giornata. In alcune situazioni favorevoli, in termini di spazio a terreno
disponibile, è molto conveniente pre-riscaldare e pre-raffrescare l’aria esterna tramite l’utilizzo di pozzi
geotermici, che assicurano un aumento o una diminuzione della temperatura dell’aria di almeno 10°C.
Impianti di cogenerazione e trigenerazione ad alta efficienza
Con il temine cogenerazione si intende la produzione contemporanea di energia elettrica (e/o
meccanica) e termica attraverso un unico processo di generazione.
L’ottimizzazione energetica in unico processo di generazione consente vantaggi rilevanti rispetto alla
generazione delle stesse quantità di energia prodotte con processi separati.
Questo vantaggio risulta evidente dal semplice confronto riportato nelle due figure qui sopra, in cui, a
fronte di uguali quantitativi energetici da rendere disponibili presso le utenze termica ed elettrica, il
sistema cogenerativo utilizza un quantitativo di combustibile inferiore (in molti casi anche in modo
marcato) rispetto al quantitativo complessivo necessario per la generazione separata.
Nella cogenerazione, il calore prodotto dalle macchine per la generazione elettrica è
recuperato, sotto forma di acqua calda o vapore o altro, e utilizzato sia come calore di processo (per
processi industriali quali ad esempio l’essicazione e il riscaldamento) sia per la climatizzazione
ambientale e la produzione di ACS. Ulteriori cascami termici o esuberi di produzione termica possono
essere utilizzati in macchine frigorifere ad assorbimento, per la produzione del freddo o in unità di
trattamento dell’aria. La produzione del freddo si può ottenere anche con sistemi frigoriferi a
compressione, alimentati con l’elettricità prodotta dal sistema cogenerativo. Se si ha produzione
contemporanea anche di freddo si parla di trigenerazione.
Tali sistemi possono essere, inoltre, integrati con sistemi di produzione di energia termica da
fonti rinnovabili (pompa di calore e solare termico) riducendo in tal modo il consumo di energia
elettrica e di gas metano.
Pag. 97 di 179
Il risparmio in termini di energia termica ammonta al 10 %, ovvero a 1.438,89 MWh/anno.
4.2.2 EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI
Al fine di ridurre il consumo di gas metano nel settore terziario, è possibile attuare interventi di
riqualificazione energetica degli involucri edilizi e la promozione di sistemi di riscaldamento ad elevata
efficienza e basso impatto.
Le possibili azioni riguardano:
x
Sostituzione di strutture trasparenti con infissi basso emissivi;
x
Miglioramento delle strutture opache;
x
Installazione di impianti di cogenerazione, trigenerazione e solar cooling;
x
Sostituzione di caldaie tradizionali con sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi
ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico,
integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e
solare termico).
Inoltre si prevede un incremento del risparmio di energia elettrica nel settore terziario grazie alla
sostituzione di lampade con lampade tipo LED. La riduzione dei consumi elettrici del terziario deriva
dall’analisi dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione
SpA), per ogni Comune.
Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici
complessivi di questo settore nella misura del 0,20%.
La quantificazione di tale azioni, prevedendo interventi simili a quelli da realizzarsi sugli edifici
pubblici, si basa su un valore di parametro pari a 3,12 €/kWh.
4.2.2.1 Periodo A
Nel periodo 2009–2012 si è registrato un risparmio del 1,97% del consumo di energia elettrica
nel settore del terziario e un incremento dei consumi di energia termica dell’8,85%.
Il risparmio di energia elettrica è dovuto alla sostituzione di apparecchiature con sistemi dotati di
tecnologia ad elevata efficienza; l’aumento del consumo di energia termica è imputato all’incremento
delle attività commerciali.
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI - PERIODO A
Incremento MWh
Incremento CO2
Contributo percentuale
all’incremento di CO2
8.341,07
1049,44
0,25%
4.2.2.2 Periodo B
Le azioni previste per gli edifici della pubblica amministrazione possono essere attuate anche
per gli edifici nel settore terziario. In particolare è possibile che l’amministrazione locale possa
incentivare la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a LED e la riqualificazione energetica
dell’involucro edilizio opaco e trasparente e sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad
Pag. 98 di 179
elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con
sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico).
Il risparmio in termini di energia elettrica ottenibile ammonta a 4.308,02 MWh/anno mentre il risparmio
in termini di energia termica ottenibile ammonta a 10.352,58 MWh/anno.
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI - PERIODO B
Risparmio MWh/a
Riduzione CO2 t/a
Contributo percentuale alla riduzione di
CO2
14.658,50
4.178,63
2,19%
4.2.3 EDIFICI RESIDENZIALI
Nel settore residenziale è importante promuovere azioni nel settore dei consumi di energia
elettrica per l’adozione di tecnologie ad alta efficienza:
x
Sostituzione di lampade tradizionali con lampade a LED per l’illuminazione da interni;
x
Acquisto di elettrodomestici in classe A++.
Nel campo dei consumi termici è importante promuovere interventi di efficientamento
dell’involucro edilizio e utilizzo di sistemi integrati di produzione di energia termica centralizzati a
pompa di calore ad alta efficienza integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti
rinnovabili (solare termico).
La riduzione dei consumi elettrici del residenziale deriva dall’analisi dell’andamento dei
consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA), per ogni Comune.
La riduzione dei consumi termici del residenziale deriva dall’analisi dell’andamento dei consumi negli
anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Snam Rete Gas o altri distributori locali), per ogni Comune.
Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici
complessivi di questo settore nella misura del 8,58%.
La quantificazione di tale azioni, prevedendo interventi simili a quelli da realizzarsi sugli edifici pubblici,
si basa su un valore di parametro pari a 3,12 €/kWh.
4.2.3.1 Periodo A
Nel periodo 2009 – 2012, i consumi di energia elettrica e di metano del settore residenziale
hanno subito un calo.
La riduzione dei consumi di energia elettrica è imputabile probabilmente all’acquisto di cittadini di
elettrodomesici in classe A++.
Le riduzioni dei consumi di gas metano sono invece imputabili all’emanazione della legge 27
dicembre 2006 n. 296 integrata e modificata da provvedimenti normativi successivi, ai commi 344,
345, 346 e 347 dell’art. 1, che ha disposto la possibilità di ottenere detrazioni fiscali del 55% della
spesa sostenuta per la realizzazione di interventi di risparmio energetico nel patrimonio immobiliare
nazionale esistente. In dettaglio:
x Comma 344: per la riqualificazione energetica globale dell’edificio.
Pag. 99 di 179
x Comma 345: per interventi su strutture opache orizzontali, strutture opache verticali e
finestre
comprensive di infissi;
x Comma 346: per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda.
x Comma 347: per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti
dotati di caldaie a condensazione o, in alternativa, con pompe di calore ad alta efficienza
ovvero con impianti geotermici a bassa entalpia e per interventi di sostituzione di
scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di
acqua calda sanitaria.
Tali interventi hanno consentito una riduzione dei consumi di energia elettrica dello 0,59 % e un
risparmio di consumo di energia termica del 2,09 %
EDIFICI RESIDENZIALI - PERIODO A
Risparmio MWh
Riduzione CO2 t/a
Contributo percentuale alla
riduzione di CO2
5.290,33
1.449,75
0,97%
4.2.3.2 Periodo B
Nel periodo 2013-2020 si prevede una riduzione del 10% dell’energia elettrica e di un 6% dell’energia
termica nel settore residenziale.
EDIFICI RESIDENZIALI - PERIODO B
Risparmio MWh/a
Riduzione CO2 t/a
Contributo percentuale alla riduzione di CO2
19.910,91
5.741,05
3,24%
4.2.3.2.1
Sostituzione di lampade interne con lampade a LED e acquisto di elettrodomestici di
classe A++
L’Unione Europea ha affrontato concretamente la questione a partire dal 1992, quando la
direttiva
92/75/CEE ha stabilito la necessità di applicare una etichetta energetica ai principali
elettrodomestici: si è partiti nel 1998 con i frigoriferi e congelatori, a cui sono seguiti lavatrici,
lavastoviglie, asciugatrici,
lavasciugatrice, lampade ad uso domestico, forni
elettrici e infine
condizionatori nel 2003.
Lo scopo dell’etichettatura energetica comunitaria è di informare gli utenti finali sul consumo di energia
e di altre risorse essenziali dei prodotti coperti, per consentire un impiego più razionale e favorire il
risparmio di energia e di acqua oltre che ridurre l’inquinamento atmosferico. Inoltre, promuovendo la
scelta dei modelli con consumi più contenuti ed elevate prestazioni al momento dell’acquisto,
l’etichetta favorisce lo sviluppo tecnologico dei prodotti.
L’uso razionale delle risorse, energetiche ma non solo, comporta un doppio beneficio: il
singolo cittadino pagherà una bolletta meno cara e la collettività si avvantaggerà di un minore
inquinamento e una minore necessità di importare energia e materie prime dall’estero.
Pag. 100 di 179
Ridurre i consumi di energia elettrica ed altre risorse è possibile, anche in casa, adottando una serie di
accorgimenti e comportamenti, senza per altro grandi sacrifici o rinunciare al comfort, ma solo con un
po’ di attenzione, programmazione e buona volontà.
Una delle soluzioni è sicuramente quella di incentivare, attraverso azioni di sensibilizzazione,
incentivi, l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza.
Fondamentale è anche il risparmio ottenibile con la sostituzione delle vecchie lampade con lampade a
tecnologia a LED.
Il risparmio in termini di energia elettrica ottenibile ammonta a 5.714,85 MWh/anno.
4.2.3.2.2
Interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e utilizzo di sistemi integrati di
produzione di energia termica centralizzati a pompa di calore ad alta efficienza
integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (solare
termico).
Tali interventi sono stati già descritti per il settore degli edifici pubblici.
Il risparmio in termini di energia termica ottenibile è quantificabile in 14.196,06 MWh/anno.
Pag. 101 di 179
4.2.4 ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Alcune Amministrazioni Comunali coinvolte hanno già in parte avviato un processo di
efficientamento attraverso la sostituzione dei corpi illuminati con elementi a maggiore efficienza. Il
Piano di Azione prevede la prosecuzione delle attività intraprese con un deciso miglioramento
dell’efficienza dei corpi illuminanti in tutti i Comuni entro il 2020. Potranno essere adottate soluzioni a
LED o altre tipologie comunque in grado di contenere in maniera considerevole i consumi energetici e
produrre
benefici
di
ordine
energetico,
ambientale
ed
economico.
L’azione
prevede
l‘ammodernamento generale dell’impianto di pubblica illuminazione, compresa la sostituzione delle
lanterne semaforiche.
L‘ammodernamento generale dell’impianto di pubblica illuminazione potrà essere ottenuto
mediante gli interventi di seguito descritti:
x
Lampade ad alta efficienza luminosa e lunga durata (tipo LED), compatibilmente con le
esigenze primarie del comfort visivo;
x
Apparecchi di illuminazione ad alto grado di protezione IP e ad elevato rendimento
luminoso;
x
Adozione di un alimentatore elettronico di tipo programmabile consente di regolare il
livello di illuminazione di una strada in funzione del traffico, risparmiando energia.
x
Apparati stabilizzatori e regolatori della tensione che consentano anche di ridurre il flusso
luminoso ad orari prefissati. Ciò comporta il prolungamento della vita media delle lampade
e risparmi sui costi di manutenzione e di esercizio;
x
Mantenere i quadri elettrici non idonei e adeguare le linee elettriche;
x
La sostituzione delle lanterne semaforiche con lampade a LED.
Infine l’azione prevede la sostituzione di lampade votive tradizionali ad incandescenza di 3 W di
potenza, con lampade a LED di 0,3 W di potenza.
Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici
complessivi di questo settore nella misura del 25,20%.
I costi d’intervento sono stimati in Euro 1,5 €/kWh risparmiati (Hera Luce).
4.2.4.1 Periodo A
Dal 2009 al 2012, Il Comune di Matera ha provveduto alla sostituzione di 586 armature di tipo
tradizionale ai vapori di mercurio con lampade ai vapori di sodio ad alta pressione, e ha adeguato 335
proiettori alogeni per un totale di 1042 corpi illuminanti. In tal periodo è stato registrato un incremento
del consumo di energia elettrica del 25,64 %.
ILLUMINAZIONE PUBBLICA - PERIODO A
Incremento MWh
Incremento CO2
Contributo percentuale
all’incremento di CO2
2.112,99
725,21
0,29%
Pag. 102 di 179
4.2.4.2 Periodo B
Per il periodo 2013-2020 si intende ridurre i consumi di energia elettrica dell’illuminazione pubblica del
50% e quelli delle lampade votive del 90%.
ILLUMINAZIONE PUBBLICA - PERIODO B
Risparmio MWh/a
Riduzione CO2 t/a
Contributo percentuale alla riduzione di CO2
4.216,09
1.783,41
0,77%
4.2.4.2.1
Miglioramento dell’impianto di illuminazione pubblica
L’illuminazione pubblica è parte integrante della gestione amministrativa del territorio comunale, da un
lato è al servizio della comunità e delle società locali mentre dall’altro promuove lo sviluppo
economico, migliora la sicurezza della viabilità e la sicurezza psicologica ed emotiva dei pedoni e dei
cittadini residenti, nonché migliora il comfort abitativo ed ambientale.
Illuminare un oggetto, una scena o un intero centro urbano non può significare solo “dare luce”;
significa piuttosto adottare la luce come linguaggio, come espressione e strumento di miglioramento.
A monte di ciascun intervento di razionalizzazione di impianti di illuminazione pubblica vi è una
progettazione professionale e curata e i risultati migliori in termini di risparmio energetico si possono
ottenere mediante l’impiego dei materiali e delle apparecchiature più adeguate all’applicazione
specifica scelte tra quelle che il mercato e la tecnologia mettono a disposizione.
Un impianto di illuminazione pubblica è costituito schematicamente da:
x
sorgenti luminose e apparecchi di illuminazione;
x
sostegni costituiti da pali, bracci o mensole a muro;
x
linee di alimentazione;
x
apparecchi di comando e protezione installati; in genere si tratta di interruttori
automatici magnetotermici per la protezione contro le sovracorrenti, di contattori
comandati da interruttori crepuscolari e di altri eventuali apparecchi ausiliari da quadro.
L’impianto è destinato a fornire l’illuminazione di aree esterne caratterizzate dalla presenza di
sollecitazioni ambientali gravose come polvere, acqua di condensa, pioggia, neve e vento;
l’accessibilità al pubblico impone inoltre particolari provvedimenti di sicurezza.
Con riferimento alle caratteristiche elettriche e meccaniche, il principale riferimento normativo è
costituito dalla Norma CEI 64-7.
Le sorgenti luminose utilizzate negli impianti di illuminazione per aree esterne devono
possedere in maniera imprescindibile le principali caratteristiche, quali:
x
Elevata efficienza luminosa;
x
Elevata affidabilità;
x
Lunga durata di funzionamento;
x
Compatibilità ambientale (collegata principalmente al problema della presenza di
sostanze nocive e dello smaltimento delle sorgenti esauste).
Inoltre nel caso di applicazioni legate all’ambiente urbano divengono prioritarie anche altre tematiche
relative a:
Pag. 103 di 179
x Tonalità della luce (temperatura di colore);
x Indice di resa cromatica.
Fino ad oggi, dati i costi di investimento ridotti, le lampade al mercurio (HQL) sono state
utilizzate in maniera massiva per l'illuminazione di strade. Data la loro bassa efficienza, per produrre
una certa quantità di luce le lampade al mercurio consumano molta più energia elettrica, ad esempio,
delle lampade ad alogenuri metallici o delle lampade al sodio ad alta pressione.
Le lampade a vapori di mercurio sono in fase di ritiro dal mercato e perderanno la
Certificazione CE a partire dal 2015. Il comune deve pensare in modo proattivo a introdurre nuove
soluzioni nei progetti di illuminazione.
Nel 2009 il comune ha provveduto la sostituzione di alcune lampade con lampade a vapori di
sodio bassa pressione perché hanno una migliore resa cromatica, cioè permettono di percepire meglio
i colori. Sono lampade che raggiungono elevate efficienze (130 lm/W) e vita utile (anche oltre 20.000
ore), a condizione però di evitare sbalzi di tensione oltre il 5%.
Una delle tecnologie disponibili che il comune può adottare al fine di ottenere il risparmio indicato è
quella a LED, che si distingue per molteplici vantaggi: i bassi consumi, la lunga durata di vita e la
pressoché assenza di manutenzione. Infatti si basa sull'utilizzo di particolari diffusori prismatici nella
lastra di policarbonato posta sopra i corpi illuminanti che riescono ad ampliare e allargare la luce. La
luce viene allargata anche attraverso una particolare angolazione dei LED stessi all'interno dei corpi
illuminanti, e grazie all'ottimizzazione dell'elettronica.
I prodotti attuali sono progettati per adattarsi ai sistemi illuminanti preesistenti (plafoniere, armatura
stradale con attacco standard). La loro posa in opera richiede ridotti investimenti economici sugli
impianti elettrici preesistenti o di nuova realizzazione
La scelta è dettata in oltre dall’aspetto non trascurabile della durata della lampada: l'armatura stradale
a LED ha una vita compresa tra le 50.000/100.000 ore contro le 6.000/12.000 ore appena di una
lampada SAP. Nel primo caso, il tempo di accensione è istantaneo, mentre con la tecnologia più
tradizionale ci vogliono fino a 5 minuti per raggiungere la massima intensità di luce.
Trattandosi di dispositivi installati su strade, va anche considerato lo standard di sicurezza offerto. Una
frequenza spettrometrica molto vicina alle caratteristiche di percezione dell’occhio umano,
un’immediata accensione priva di tempi di latenza, l’omogeneità luminosa sul manto stradale e una
costanza di rendimento luminoso nel tempo, rendono la luce a LED molto più efficace e adeguata
delle tecnologie tradizionali ad illuminare le aree di transito di mezzi e persone.
L'indice di caduta del flusso luminoso dopo 3.000 ore è nullo con i LED (anzi si incrementa
leggermente nelle prime 5.000 ore), mentre una lampada sodio dopo 3.000 ore di esercizio ha un calo
del flusso luminoso fino al 40%.
Pag. 104 di 179
Figura 4.2 - Lampada a LED e schema di funzionamento
I vantaggi della tecnologia a LED, rispetto alle tradizionali lampade a scarica, sono i seguenti:
x
Efficienza luminosa elevata e ridotti consumi, grazie alle ampie possibilità di
collimazione;
x
A parità di illuminamento, con la tecnologia LED si ha un risparmio energetico
superiore al 50 %;
x
Massima sicurezza elettrica (alimentazione in bassa tensione c.c.) ed elevatissime
velocità di accensione (100 nanosecondi) e di regolazione luminosa in dimmeraggio, con
possibilità di parzializzare il consumo a seconda delle esigenze. Inoltre questi corpi
illuminanti possono prevedere un controllo elettronico a distanza che informa sui consumi
in tempo reale.
L’impianto attuale è composto da 10432 corpi illuminanti la cui alimentazione è distribuita con linee
aeree e interrate. Le linee di alimentazione dell’illuminazione pubblica, sia quelle aeree che quelle
interrate, nella maggior parte dei casi, sono distribuite insieme ad altre linee di alimentazione.
Sostegni
L’impianto di illuminazione è costituito principalmente da armature stradali installate su pali in ferro
zincato o verniciato; esistono punti luce su mensole a muro, in particolare nell’area dei “Sassi”, e su
pali di cemento del tipo usato da Enel per sostenere le linee elettriche aeree.
SOSTEGNI
ADEGUATI
[n°]
DA
SOSTITUIRE
[n°]
DA
MANUTENERE
[n°]
Sostegni Tipo A (palo in acciaio con armatura
tradizionale montata "testa palo")
3580
4
885
Sostegni Tipo B (palo in acciaio con armatura
tradizionale montata su sbraccio)
445
15
240
Sostegni Tipo C (palo in cemento con armatura
tradizionale montata su sbraccio)
0
61
-
Sostegni Tipo D (mensola a muro con armatura
tradizionale)
87
190
15
Pag. 105 di 179
Sostegni Tipo AR (palo in acciaio con armatura
artistica montata "testa palo")
1002
-
210
Sostegni Tipo BR (palo in acciaio con armatura
artistica montata su sbraccio)
649
-
-
Sostegni Tipo CR (palo in cemento con armatura
artistica montata su sbraccio)
0
-
-
Sostegni Tipo DR (mensola a muro con armatura
artistica)
672
-
-
Sostegni Tipo E (armatura tradizionale montata su
cavo in acciaio: "gonnella")
83
-
-
Sostegni Tipo F (palo in acciaio con una armatura
tradizionale montata "testa palo" e una armatura
tradizionale montata su sbraccio)
12
-
-
Sostegni Tipo G (faretto segnapasso)
126
-
-
8426
270
1500
TOT.
I corpi illluminanti
Analizzando la documentazione in nostro possesso è stato accertato che della totalità degli
apparecchi illuminanti, circa il 96%, presentano lampade di tipo tradizionale, tra la quale vi sono
numerose lampade ai vapori di mercurio, le quali oltre ad avere un impatto ambientale molto forte
hanno un’efficienza di gran lunga minore rispetto a fonti più performanti come le lampade al sodio
SAP, Ioduri metallici e LED.
Molte armature sono prive del vetro di protezione e con la parabola riflettente compromessa dal tempo
e dalle condizioni atmosferiche.
Per quel che riguarda i sostegni degli apparecchi illuminanti, si può dire che i pali e le mensole a muro
in acciaio, sono per la maggior parte in buono stato; non più del 20% di questi necessita
esclusivamente di manutenzione straordinaria, intesa come pulizia, disincrostazione e verniciatura.
Alcuni corpi illuminanti sono fissati su pali di cemento di proprietà Enel, che fungono anche da
sostegno per linee elettriche di altri impianti Enel; nell’ottica dell’amministrazione comunale di fare
proprio l’intero impianto di illuminazione pubblica, tali sostegni non possono essere più contemplati, in
quanto non è consentito effettuare manutenzione su impianti di proprietà promiscua. Parte delle linee
di alimentazione dell’impianto di illuminazione è distribuito insieme ad altre linee di alimentazione (è
sicuramente il caso delle linee aeree), oltre ad essere in alcuni casi, obsolete e oggetto di frequenti
opere di manutenzione straordinaria; questa situazione, per le stesse ragioni precedentemente
enunciate per i sostegni di cemento, deve essere adeguata sia dal punto di vista normativo, sia dal
punto di vista funzionale.
I punti luce sono costituiti per la maggior parte dell’impianto da un solo corpo illuminante per ogni
sostegno.Vi sono un numero ridotto di sostegni con doppia armatura.
L’impianto è costituito per lo più da armature stradali ormai obsolete e non rispondenti alle
norme tecniche. Molte lampade sono del tipo ai vapori di mercurio, bandite a livello Europeo dalla
direttiva 2002/95/CE; altre invece sono prive di protezione della lampada, oppure il loro stato
manutentivo ne pregiudica l’efficienza.
Pag. 106 di 179
CORPI ILLUMINANTI
ADEGUATI
DA SOSTITUIRE /
AGGIUNGERE [n°]
[n°]
Armature di tipo tradizionale
(con lampade ai vapori di
sodio, ai vapori di mercurio, ai
vapori di ioduri metallici)
Armatura di tipo led
Proiettore alogeno
Lampadina Led
TOTALE
586
9390
121
335
-
-
870
1042
10260
NOTE
Di cui 9200 di tipo
stradali classiche e 190
di tipo artistiche
Tali lampadine Led
saranno sostituite alle
attuali lampadine
tradizionali nella zona
dei sassi
L’intervento pertanto prevede la sostituzione di tutti i corpi illuminanti attualmente utilizzati con
altrettanti costituiti da idonee lampade a LED, le cui caratteristiche sono legate alla tipologia di e
condizioni di illuminazioni richieste per le varie aree.
In particolar modo anche nella zona dei Sassi verranno installate alle attuali lampade opportune
lampade a Led per un totale di 870 lampade.
Il sistema di lampade a LED sarà dotato di regolazione di flusso ad onde convogliate allo
scopo di realizzare un consistente risparmio di energia, assicurando un livello di illuminamento più
elevato nelle ore in cui il traffico risulta maggiore ed un livello meno elevato nelle restanti ore nelle
quali la funzionalità dell'impianto si riduce tramite la regolazione del flusso luminoso, in modo da
realizzare scenari personalizzati di illuminazione.
Linee elettriche
L’impianto di illuminazione è alimentato per mezzo di linee elettriche sia interrate che aeree.
La quasi totalità dell’impianto di illuminazione è dotato di adeguato di impianto di terra. Si è riscontrato
che la totalità delle linee aeree sono distribuite in maniera promiscua ad altre linee elettriche di
proprietà Enel. Nella situazione attuale non è possibile operare in sicurezza sull’impianto di
illuminazione senza l’ausilio di personale specializzato di Enel. Per l’obiettivo di rendere autonomo
l’impianto di illuminazione pubblica di proprietà comunale, nei casi di inadeguatezza della linea, si
ritiene necessaria la sostituzione con cavidotti interrati dedicati.
LINEE ELETTRICHE DI ALIMENTAZIONE DEI CORPI ILLUMINANTI
Linee elettriche interrate nel Centro Urbano e
nei borghi
Linee elettriche interrate nel Centro Storico
(Sassi)
Linee elettriche aeree nel Centro Urbano e nei
borghi
Linee elettriche aeree nel Centro Storico (Sassi)
TOT
ADEGUATI
[m]
DA SOSTITUIRE
[m]
DA ADEGUARE
[m]
218000
7000
5000
19000
-
5000
-
10000
-
237000
6000
23000
27000
10000
Pag. 107 di 179
Quadri elettrici
Dall’analisi condotta sull’impianto di illuminazione nel 2013 emerge che i quadri elettrici di
distribuzione e controllo rilevati sono posizionati in gran parte a bordo strada, in appositi armadi.
Buona parte di essi è in buono stato e presenta una buona distribuzione dei circuiti. Il 30% di essi
necessita di un’adeguata manutenzione atta a stabilire, o a ripristinare, la funzionalità e la rispondenza
alle norme tecniche. Si nota che la totalità di essi è priva di sistema di controllo e gestione a distanza,
quindi le operazioni di armo e disarmo dei circuiti sono demandate ad apparecchiature a bordo quadro
(relè crepuscolari e interruttori orari) difficilmente gestibili e controllabili. Ciò comporta sicuramente un
aggravio di spesa, sia in termini di costi di gestione (non è possibile variare, se non manualmente, i
tempi di accensione e spegnimento delle lampade) sia di manutenzione (ad esempio il manutentore
dovrà andare a riarmare manualmente gli interruttori di protezione, o a regolare l’interruttore orario).
24
I quadri elettrici di distribuzione e controllo rilevati sono posizionati in idonei armadi stradali in
vetroresina, accessibili dal personale tecnico. Solo in alcuni di essi si è potuto riscontrare una
distribuzione non del tutto appropriata dei circuiti e una non idonea qualità dei sistemi di sezionamento
e protezione degli impianti. Si ritiene pertanto necessario effettuare una manutenzione dei quadri di
distribuzione e controllo, per garantire un’adeguata protezione degli impianti, degli utenti e del
personale addetto alla manutenzione, oltreché garantire un controllo più razionale delle fasi di
accensione e spegnimento degli apparecchi, in funzione anche del risparmio energetico e della
migliore fruibilità dell’ambiente urbano.
QUADRI ELETTRICI
Idonei [n°]
Da manutenere [n°]
Totale
81
35
116
24
Tabella 4.1 - Stato attuale dei quadri elettrici
Valutato lo stato dell’impianto si possono determinare gli interventi necessari all’adeguamento
normativo dello stesso. Inoltre si sono valutati gli interventi necessari al miglioramento tecnologico
dell’impianto e utili per ottenere un risparmio energetico e quindi economico.
Dall’analisi dei sopraluoghi effettuati e della documentazione in nostro possesso, si sono riscontrati i
seguenti risultati:
INTERVENTI NECESSARI PER L'ADEGUAMENTO NORMATIVO, IL MIGLIORAMENTO
TECNOLOGICO, IL RISPARMIO ENERGETICO E LA FUNZIONALITA' DELL'IMPIANTO DI
ILLUMINAZIONE
8426
Elementi da
sostituire /
aggiungere
270
Elementi da
Manutenere /
Adeguare
1500
% elementi da
sostituire /
aggiungere
3,2
% elementi da
Manutenere /
Adeguare
17,8
10432
10260
0
98,4
0,0
270000
23000
10000
8,5
3,7
116
0
35
0,0
30,2
Totale
elementi
Sostegni [n°]
Corpi
illuminanti
[n°]
Linee
elettriche [m]
Quadri
elettrici [n°]
24
Fonte: Comune di Matera: Analisi impianti di Illuminazione pubblica 2013
Pag. 108 di 179
Sostegni intelligenti
Nell’ottica di ammodernamento generale dell’impianto, atto sia al miglioramento funzionale e
quindi a migliorare la fruibilità dell’ambiente urbano, sarebbe opportuno valutare la sostituzione di
alcuni sostegni, circa 50, con sostegni “INTELLIGENTI”, trasformando gli impianti di illuminazione in
una nuova rete di comunicazione territoriale, tramite l’utilizzo delle onde convogliate (PLC Power Line
Communication).
Il lampione diventa così un supporto intelligente che permette di attivare un ampia gamma di
servizi a valore aggiunto, senza effettuare nuovi cablaggi, integrando le caratteristiche estetiche a
quelle più funzionali.
I servizi ipotizzabili sono molteplici e di seguito elencati:
x
Videosorveglianza;
x
Connettività internet in ambienti urbani;
x
Diffusione sonora;
x
Analisi delle immagini;
x
Prevenzione incendi;
x
Servizi RFID e Pagamento parcheggi;
x
Ricarica batterie veicoli elettrici ;
x
Chiamate di emergenza e soccorso;
x
Localizzazione persone;
x
Display informativi
A seguito degli interventi su citati, l’impianto oltre ad essere adeguato alle norme tecniche ed alle leggi
vigenti, sarà certamente più efficiente, sia dal punto di vista della sicurezza stradale nella viabilità
notturna, sia dal punto di vista economico.
Il risparmio in termini di CO2 ottenibile attraverso l’ammodernamento dell’impianto di
illuminazione pubblica nel periodo B ammonta a 1.741,75 tCO2/anno con un risparmio di energia
elettrica dal 2013 al 2020 di 4.117,62.
4.2.4.3 Sostituzione di lampade votive ad incandescenza con lampade al LED
Uno dei capitoli di spesa che i Comuni possono facilmente abbattere è quello delle lampade
cimiteriali. Non già perché i consumi siano alti, ma perché si tratta di lampade che sono accese 24 ore
su 24 e perché in ogni cimitero, pur piccolo che sia, ce ne sono centinaia.
Le lampade votive tradizionali hanno una potenza di 3 watt e, a causa delle intemperie,
devono essere sostituite piuttosto spesso. La durata media di una lampada votiva a incandescenza è
di due anni e mezzo circa.
La lampada votiva a LED ha una potenza di soli 0,3 watt, funziona a 24 volt, costa 2,5 Euro circa
compresi i costi di manodopera (si possono ottenere sconti secondo la quantità), sviluppa 20
lumen/watt, e la sua luce è di colore bianco caldo (2.500 Kelvin).
Con questo tipo di intervento si ha un risparmio in termini di consumi elettrici dell’ordine del 90 %
rispetto alle normali lampadine ad incandescenza ad un costo praticamente nullo, in quanto il rientro
economico si ha in 6 mesi circa.
Pag. 109 di 179
Il risparmio in termini di CO2 a seguito della sostituzione delle vecchie lampade votive con
lampade a LED ammonta a 41,65 tCO2/anno.
4.2.5 INDUSTRIA (PICCOLA E ARTIGIANATO)
Nel periodo 2010 – 2020 si prevede una riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore
secondario grazie alla:
x
Sostituzione di motori elettrici con motori a basso assorbimento ed elevata efficienza;
x
Sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a LED.
La riduzione dei consumi elettrici nel settore secondario deriva dall’analisi dell’andamento dei
consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA), per ogni Comune.
Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione degli incrementi dei consumi
energetici complessivi già sostenuti nel periodo A in modo da limitare gli incrementi dei consumi al
2020 nella misura del 5,75%.
4.2.5.1 Periodo A
Dal 2009 al 2012, a seguito dell’incremento delle attività produttive, il consumo di energia elettrica
del settore industriale è aumentato del 7,75 %, mentre quello dell’energia termica è aumentato del
43,79%.
INDUSTRIA (PICCOLA E ARTIGIANATO) - PERIODO A
Incremento MWh
Incremento CO2
Contributo percentuale
all’incremento di CO2
2.828,88
649,38
0,25%
4.2.5.2 Periodo B
Nel periodo 2013 – 2020 si prevede una riduzione del 20 % dei consumo di energia elettrica
nel settore dell’industria attraverso la sostituzione delle apparecchiature con macchine elettriche ad
elevata efficienza e la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a LED.
Già con la legge finanziaria 2007, infatti, nell’intento di promuovere il risparmio energetico, si
era disposto – tra le altre provvidenze – incentivi per l’acquisto e l’installazione di motori elettrici ad
alta efficienza di potenza compresa tra 5 e 90 kW e per l’installazione di inverter su impianti di
potenza tra 7,5 e 90 kW.
Gli azionamenti a velocità variabile servono per modificare la velocità di un motore elettrico,
che di regola è fissa e dipende dal numero di poli del motore. Essi consistono essenzialmente in un
inverter che modula la frequenza di alimentazione del motore e quindi la sua velocità in funzione del
carico.
Questi sistemi possono essere utilizzati con profitto per variare, ad esempio, la portata di una pompa o
di un ventilatore al posto di sistemi tradizionali quali le valvole di strozzamento o le serrande e sono
validi soprattutto perché una piccola riduzione di velocità si riflette in una forte riduzione della potenza
assorbita. In questi casi, infatti, se diminuiamo la velocità per regolare la portata dell’aria o del liquido
Pag. 110 di 179
non solo si ottiene una risposta più pronta della macchina ma diminuisce anche in modo consistente la
potenza assorbita e si può realizzare un risparmio energetico valutabile tra il 20 e il 50%.
INDUSTRIA (PICCOLA E ARTIGIANATO) - PERIODO B
Risparmio MWh/a
Riduzione CO2 t/a
Contributo percentuale alla riduzione di CO2
1.987,57
840,74
0,41%
4.2.6 TRASPORTI
Nel settore dei trasporti è importante agire sul parco veicolare pubblico e soprattutto su quello
privato attraverso:
x
Sostituzione del parco veicolare comunale con tecnologie a basso consumo;
x
Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto pubblico;
x
Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento della mobilità privata su gomma;
x
Efficientamento e contenimento della mobilità privata su gomma (rotatorie, parcheggi
scambiatori intermodali, piste ciclabili, bike sharing, car sharing, car pooling, osservatorio sulla
mobilità).
Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici
complessivi di questo settore nella misura del 21,23% che portano ad una riduzione in termini di
consumi di carburante pari a 68.061,94 MWh/anno.
4.2.6.1 Periodo A
Parco veicolare dell’Ente
Nel periodo 2009–2012 si è registrata una riduzione dei consumi di carburante del parco
veicolare comunale dovuto al rinnovo del parco veicolare con veicoli a basso consumo.
In particolare il consumo di benzina e diesel si è ridotto complessivamente del 13,53%
Trasporto pubblico
Nel periodo 2009–2012 si è registrato una riduzione del consumo di diesel e benzina del
trasporto pubblico complessivamente del 3,04%.
Tale riduzione è legata alla sostituzione di alcuni autobus euro 0 con autobus euro 4, effettuata
dall’azienda di trasporti locale
Trasporto privato
Nel periodo 2009–2012 si è registrato una riduzione del consumo di diesel e benzina del
trasporto privato su gomma del 7,09%. Tale riduzione è legata alla sostituzione da parte dell’utenza
privata di autovetture ad alto consumo con vetture a basso consumo.
Pag. 111 di 179
TRASPORTI - PERIODO A
Risparmio MWh
Riduzione CO2 t/a
Contributo percentuale alla
riduzione di CO2%
22.638,36
6.867,78
3,29 %
4.2.6.2 Periodo B
Nel periodo 2013-2020 si prevede una riduzione delle emissioni legate al settore trasporti del
16,08% riferita sia al trasporto pubblico che privato.
TRASPORTI - PERIODO PERIODO B
4.2.6.2.1
Risparmio MWh/a
Riduzione CO2 t/a
45.423,59
13.382,71
Contributo percentuale alla
riduzione di CO2%
6,44%
Rinnovo parco autobus con n. 28 veicoli elettrici
Un primo bilancio relativo al servizio trasporti del Comune di Matera risale al 18 Dicembre 2012.
Da tale bilancio è emerso che le linee ordinarie, speciali scolastiche ed altre speciali, hanno
un’estensione di Km. 1.253.812,130 suddivise in:
o
A) Linea Sassi Km. 13.563,900
o
B) Linea speciale per disabili Km. 20.338,330
o
C) Linee speciali per CEA Km. 4.515,000
o
D) Linee speciali palestre scolastiche Km. 1.337,600
Nel 2013, a seguito del nuovo affidamento dell’appalto per il trasposto pubblico urbano, il Comune di
Matera, al fine di contenere la spesa nei limiti delle percorrenze annue di Km. 1.280.000 e, nel
contempo, garantire un livello di servizi adeguato al territorio, ha apportato modifiche al progetto di
programma di esercizio, provvedendo ad intensificare le corse per i Borghi, in particolare Venusio e La
Martella e per alcune zone a più alta intensificazione abitativa (Aquarium), razionalizzando ed
ampliando l'offerta di servizio, includendo anche n. 10 linee bis scolastiche, i servizi speciali per
disabili, anche a chiamata, per il C.E.A. e per le Palestre scolastiche. Tale rimodulazione del
programma di esercizio, razionalizzato ed efficientato, assicura uno stato di maggiore equilibrio,
indispensabile ad assicurare l'offerta di mobilità ai cittadini, tanto che si registra un incremento dei
ricavi da traffico.
Il parco autobus posseduto dalla precedente azienda di trasporti locale era composto, al 2012, di 33
automezzi, di cui 13 acquistati nel 2005 e 10 nel 2010.
Pag. 112 di 179
CARATTERISTICHE DEL PARCO AUTOBUS
Tipo di Motore
N° autobus
Gasolio Euro 0
3
Gasolio Euro 2
4
Gasolio Euro 3
12
Gasolio Euro 4
8
Elettrico
2
GPL/benzina euro 4
4
Totale
33
La maggior parte dei veicoli ha motori Euro 0, Euro 2 e Euro 3 con conseguente elevata emissione di
inquinanti in atmosfera.
Nel 2013, a seguito del subentro della nuova azienda di trasporti locale, il parco autobus è stato
acquisito dalla nuova azienda di trasporti.
In tale periodo si prevede l’acquisto di quattro autobus ad elevata efficienza ( Euro 5, Euro 5 EAV e
Euro VI) in sostituzione di 4 autobus Euro 3.
Il calcolo del risparmio energetico e di CO 2 è stato stimato attraverso l’utilizzo di schede
metodologiche di indirizzo, considerando i seguenti modelli di autobus:
x
N. 1 Autobus Euro 5, Mercedes Benz modello Citaro
x
N. 1 Autobus Euro 5 EAV , novità nel panorama nazionale
x
N. 2 Autobus Euro 6, modello Mercedes Benz modello Citaro K
A seguito dell’analisi dei dati forniti dall’azienda di trasporti locale si evince la necessità di
sostituire entro il 2017, 28 autobus con autobus a migliore efficienza energetica e che siano in grado
di ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera.
Una delle possibili soluzioni è quella di sostituire gli stessi con autobus elettrici dotati di sistemi di
ricarica ultrarapidi, come, ad esempio, il sistema WATT – System, presentato ufficialmente nell'ambito
del Salone UIPT 2013 a Ginevra nel maggio 2013.
Figura 4.3 – Schema di funzionamento WATT- Sistem
WATT- Sistem è un nuovo sistema basato di ricarica basato su una forza propulsiva totalmente
elettrica che consente agli autobus di beneficiare di un'autonomia illimitata, attraverso cariche
ultrarapide a ogni fermata durante la salita e la discesa dei passeggeri.
25
25
http://www.greenbiz.it/mobilita/7008-watt-system-pvi-francia
Pag. 113 di 179
L’amministrazione, inoltre, provvederà all’installazione di centraline elettriche di ricarica rapida, che
incentivando così l’uso delle auto elettrico con conseguente riduzione dei consumi di carburante per il
trasporto privato.
Figura 4.4 - L'autobus elettrico Alè di Rampini
Il calcolo delle emissioni è stato effettuato utilizzando la seguente metodologia.
Il consumo degli autobus elettrici è pari a:
Celettrico
CDiesel
k
0,0015
MWh
km
Dove:
Celettrico Æ Consumo di un singolo autobus elettrico [MWh/km]
CDiesel Æ Consumo medio degli autobus diesel [MWh/km]
k
Cs diesel
Cs elettricità
3,20
con:
Cs diesel
26
Cs elettricità
Æ Consumo specifico autobus diesel [MWh/pkm]
Æ Consumo specifico autobus elettrico [MWh/pkm]
Il consumo per i 28 autobus elettrici ammonta a:
Ctot elettrico Celettrico ˜ kmpercorsi
1757,82MWh/anno
Dove:
Ctot elettrico
Æ Consumo generato dai 28 autobus elettrici [MWh/km]
Celettrico
Æ Consumo di un singolo autobus elettrico [MWh/km]
kmpercorsi
Æ Totale dei km percorsi dagli autobus nell’anno 2012
26
Fonte: Università degli Studi della Basilicata
Pag. 114 di 179
Le emissioni generate risultano paria a:
E tot autobus elettrico C tot elettrico ˜ FEelettrico˜
751,08
tCO2
anno
Dove:
E tot autobus elettrico Æ Emissioni totali dei 28 autobus elettrici [tCO2/anno];
Ctot elettrico
Æ Consumo generato dai 28 autobus elettrici [MWh/km];
FEelettrico
Æ Fattore di emissione dell’energia elettrica [tCO2/MWh].
Nel caso si considerino gli autobus tutti diesel le emissioni risultano:
E tot autobus diesel
Cdiesel ˜ FEdiesel ˜ kmpercorsi
1.934,20 tCO2
Dove:
E tot autobus diesel Æ Emissioni totali dei 28 autobus diesel[tCO2/anno];
CDiesel
Æ Consumo medio degli autobus diesel[MWh/km];
FEelettrico
Æ Fattore di emissione dell’energia elettrica [tCO2/MWh].
Il risparmio in termini di MWh è pari a:
Rtotale MWh
Ctrasporto pubblico Ctot elettrico
5.357MWh
Dove:
Rtotale MWh
Æ Risparmio totale in MWh
Ctrasporto pubblico Æ Consumi totali del trasporto pubblico in MWh
Ctot elettrico
Æ Consumo generato dai 28 autobus elettrici [MWh/km]
La percentuale di tale risparmio è del 57%.
Il risparmio in termini di CO2 è pari a:
Rtotale tCO2
Etrasporto pubblico Etot elettrico
1.183,13 tCO2 / anno
Pag. 115 di 179
4.2.6.2.2
Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus ad idrogeno
Negl'ultimi decenni sono stati finanziati ed attivati numerosi progetti europei, americani e
giapponesi finalizzati a sperimentazioni e dimostrazioni di veicoli a Fuel Cell alimentanti ad idrogeno.
Con il progetto europeo CUTE tra il 2006 al 2009 sono entrati in esercizio 33 autobus a Fuel Cell in 8
città europee e 2 città extra-europee. Questo progetto, ormai concluso, ha dimostrato alle aziende di
trasporto pubblico che questa tecnologia è tecnicamente valida e ha permesso alle aziende costruttrici
di autobus di poter testare sul campo questo nuovo tipo di propulsore per poter realizzarne di nuovi
per i prossimi progetti.
A conclusione del progetto CUTE, la comunità europea nel 2009 ha cofinanziato per un
importo di oltre 25 mln di euro un altro progetto dimostrativo noto come progetto CHIC. Questo
progetto dalla durata di oltre 6 anni e quindi ancora in corso, prevede l'esercizio di complessivi 26
autobus urbani 12 mt. ad idrogeno nelle città di:
x
Aarau (CH) con già in azione 5 Mercedes Citaro FuelCell Hybrid;
x
Bolzano con in azione 5 Mercedes Citaro FuelCell Hybrid;
x
Londra con già in servizio 4 autobus marca WrightBus basato sul modello VDL SB200
e altri tre in costruzione;
x
Milano con 3 Mercedes Citaro FuelCell Hybrid;
x
Oslo con 5 Van Hool in esercizio.
Figura 4.5- Autobus a Fuel Cell (es. Bolzano)
La città di Matera potrebbe prevede la sostituzione dei 5 autobus a diesel in possesso
dell’azienda di trasporti in autobus ad idrogeno.
L'idrogeno è un gas che può essere prodotto direttamente in loco grazie al processo dell'elettrolisi.
Partendo da acqua ed energia elettrica è possibile innescare una reazione elettrochimica in cui viene
prodotto idrogeno ed ossigeno. In particolare se l'energia elettrica proviene da fonti rinnovabili,
l'idrogeno ha di fatto un costo ambientale nullo.
Pag. 116 di 179
I trasporti, infatti, si affacciano su una nuova era in cui le infrastrutture, i mezzi di trasporto, i viaggiatori
e i beni dovranno essere sempre più interconnessi al fine di assicurare un’ottimizzata mobilità door to
door, maggiore sicurezza, minore impatto ambientale e costi ridotti.
I vantaggi legati all’uso dell’idrogeno come fonte energetica sono molteplici.
27
1 Nm³ di idrogeno può sostituire, infatti, circa 0,3 litri diesel .
Dallo studio condotto dall H2 South Tyrol, l’impianto può produrre nelle condizioni nominali 180
Nm³(= m³ a una determinata temperatura e pressione ) d'idrogeno all'ora, con una capacità annua di
ca.1.500.000 Nm³.
Nel caso di autobus a celle a combustibile il consumo medio di H2 è di 120-150 Nm³/100km (circa 1013 kg H2/100 km).
L'impianto di produzione è in grado di rifornire fino a 20 autobus a celle a combustibile.
Al fine della fattibilità di tale azione risulta necessario predisporre il Comune di una centralina
di distribuzione di idrogeno.
L'impianto di produzione di idrogeno è in grado di sostituire ca. 525.000 litri di benzina o di
440.000 litri di diesel all'anno. Utilizzando tale impianto si possono risparmiare fino a ca. 1.200.000 kg
di emissioni nocive di CO2 all'anno.
Il risparmio di CO2 per ogni autobus ammonta a:
RCO2
Rtot impianto
nqautobus
autobus idrogeno
| 60 tCO2
Dove
RCO2 autobus idrogeno Æ Risparmio per singolo autobus ad idrogeno [tCO2/anno]
Rtot impianto
Æ Risparmio totale dell’impianto [tCO2/anno]
Introducendo 5 autobus ad idrogeno nel trasporto pubblico al posto di autobus a diesel si possono
risparmiare 300,00 tCO2/anno.
I km che ogni autobus può coprire all’anno sono pari a :
kmautobus idrogeno
Pimpianto
nqautobus
˜ Cautobus idrogeno | 57600 km
Dove:
3
Pimpianto
Æ Capacità dell’impianto [Nm /anno]
nqautobus
Æn° di autobus che l’impianto può rifornire
Cautobus idrogeno Æ Consumo medio di H2 [Nm³/km]
I km totali che sarà possibile coprire con i 5 autobus ad idrogeno sono pari a 288.000 km.
E’ possibile rilevare la diffusione del trasporto pubblico ad idrogeno al seguente sito internet:
http://www.global-hydrogen-bus-platform.com/
27
http://www.h2-suedtirol.com/it/idrogeno-alto-adige-sudtirolo/il-progetto/limpianto.html
Pag. 117 di 179
Figura 4.6 - Distributore di idrogeno (Es. Amburgo in Germania)
4.2.6.2.3
Promozione veicoli privati a bassa emissione
Grazie al rinnovo del trasporto pubblico con autobus ad idrogeno ed elettrici ed alla
conseguente istallazione di sistemi di ricarica elettrica e dell’impianto di produzione e distribuzione di
idrogeno, sarà possibile promuovere l’acquisto da parte dei privati di auto elettriche o ad idrogeno.
L’azione si riassume nella gestione dei sistemi di ricarica elettrica e di distribuzione di idrogeno
Con tale azione sarà possibile ridurre le emissioni legate all’uso di benzina e diesel del 10% nel
periodo 2013 – 2020.
Il sistema di ricarica può, ad esempio, essere installato anche sui lampioni. Tale soluzione è
già stata utilizzata in Germania nel 2008, con il sistema Ubitricity e che entrerà in esercizio nel 2015.
La soluzione è assai meno costosa rispetto a quelle “tradizionali”: 10.000 euro per una colonnina
convenzionale, 2.500 per la variante “low cost” ed appena 500 di materiale per quella di Ubitricity.
Figura 4.7 - Sistema Ubitricity (Es. Berlino)
Pag. 118 di 179
Attraverso queste azioni è possibile ridurre le emissioni della mobilità privata del 10%.
4.2.6.2.4
Efficientamento e contenimento della mobilità privata su gomma
Una importante sfida è quella di mettere in campo azioni e misure finalizzate al
raggiungimento di una mobilità sostenibile.
L'espressione mobilità sostenibile indica delle modalità di spostamento (ed in generale un sistema di
mobilità urbana) in grado di diminuire gli impatti ambientali sociali ed economici generati dai veicoli
privati e cioè:
x
L'inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra;
x
L'inquinamento acustico;
x
La congestione stradale;
x
L'incidentalità;
x
Il degrado delle aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei
pedoni);
x
Il consumo di territorio (causato dalla realizzazione delle strade e infrastrutture).
Le amministrazioni pubbliche sono i principali responsabili della promozione e dell'organizzazione
della mobilità sostenibile; gli interventi sono finalizzati a ridurre la presenza degli autoveicoli privati
negli spazi urbani per favorire la mobilità alternativa che in ordine d'importanza viene svolta:
x
A piedi;
x
In bicicletta;
x
Con i mezzi di trasporto pubblico (autobus,sistema ferroviario metropolitano);
x
Con i mezzi di trasporto privato condivisi (car pooling e car sharing)
x
La combinazione ottimale di vari sistemi di trasporto.
A tale scopo, l’Amministrazione Comunale ha adottato uno specifico strumento di pianificazione: il
Piano Urbano della Mobilità (PUM), tra i cui obiettivi principali vi sono:
Pag. 119 di 179
x
Messa a sistema delle attuali aree pedonali e zone a traffico limitato con una fitta trama di
piste ciclabili;
x
L’adozione di soluzioni di fluidificazione dei principali itinerari viari;
x
La revisione del sistema di trasporto pubblico urbano combinando i servizi su gomma con
quelli su ferro (ampliando la linea metropolitana FAL fino all’Ospedale cittadino e fino al
quartiere San Francesco, esercendo la linea in modo metropolitano, aumentando le corse e
quindi la frequenza del servizio);
x
L’adozione di sistemi ettometrici per l’area Sassi.
A sostegno di questa pianificazione della mobilità urbana, un contributo fondamentale può
essere dato dall’istituzione di un Osservatorio della mobilità, con l’aiuto dello sportello energia, volto
a definire gli spostamenti sistematici della popolazione durante l’arco di una giornata di normale
attività lavorativa. A questo scopo sarà predisposto un questionario (sia cartaceo che online, rivolto
tanto ai residenti quanto ai turisti) volto a delineare il modello di mobilità della città attraverso la
definizione dei poli attrattori urbani, delle modalità e delle tempistiche di spostamento, dei veicoli
utilizzati quotidianamente e del grado di soddisfazione degli utenti rispetto all’attuale situazione dei
trasporti.
L’analisi integrata dei dati consentirà di razionalizzare i trasporti all’interno della città secondo
l’ottica della mobilità sostenibile, attivando o potenziando i servizi di trasporto pubblico, la mobilità
pedonale e la condivisione dei veicoli (car pooling).
I comportamenti degli utenti permettono di controllare le gerarchie delle strade e la loro importanza, la
qualità degli spostamenti permette di pensare ai tragitti da favorire e quelli da disincentivare, le
modalità e i mezzi degli spostamenti permettono di pensare quali e quante siano le alternative
all’utilizzo dell’automobile, permettendo al PUM di combinare vari elementi per decidere il peso, il
ruolo e l’utilizzo di una strada.
L’azione consente, dunque, di studiare modalità di pianificazione e di gestione del traffico più
strutturate in relazione ai bisogni effettivi del territorio, attraverso cui si potrà aggiornare
continuamente il PUM monitorando le trasformazioni previste dal piano e delineando una gerarchia di
priorità degli interventi.
All’interno del PUM e nell’ottica della mobilità sostenibile, rientrano il completamento dei
percorsi ciclabili previsti dal piano urbano della mobilità, il potenziamento dei percorsi pedonali, il
prolungamento del sistema metropolitano FAL esistente e la realizzazione di parcheggi scambiatori
(Villa longo, Serra Rifusa, San Francesco, via Marconi). Tali azioni, perseguendo l’obiettivo di
disincentivare l’uso dell’automobile privata integrando diversi sistemi della mobilità urbana, vengono
sostenuti dal PAES individuando opportune coperture finanziarie, di seguito specificate.
L’amministrazione, inoltre, si impegna a prevedere percorsi destinati al piedi-bus e allo
sviluppo di un servizio educativo dedicato alle scuole mediante il coinvolgimento della popolazione per
la sorveglianza dei ragazzi. Si impegna a favorire la mobilità pedonale realizzando percorsi pedonali
continui e sicuri, eliminando le barriere architettoniche, e la mobilità ciclabile prevedendo, in
conformità con il PUM, un servizio di bike-sharing implementandolo con biciclette con pedalata
assistita.
Pag. 120 di 179
Un ulteriore contributo alla mobilità pedonale, soprattutto turistica, può essere dato da
dispositivi Segway Human Transporter, meglio conosciuti come “Ginger”. Potrebbero rivoluzionare la
mobilità delle nostre città ormai sovraccariche di auto e scooter fino all'inverosimile e causa principale
dell'inquinamento atmosferico metropolitano. In commercio ve ne sono di diverse tipologie, con
prestazioni potenziate su terreni disomogenei e persino specificatamente progettati per le necessità
degli agenti di polizia e per il personale di sicurezza. Del peso di una trentina di Kg, questo dispositivo
ha una velocità di 20 Km orari e un'autonomia di 17 Km con una carica direttamente alla presa della
corrente di circa 8-10 ore e con costi di funzionamento di qualche centesimo al giorno.
Si prevede, infine, la sostituzione dei 24 mezzi del parco autobus del gestore del servizio di trasporto
pubblico con altri mezzi di tipo elettrico “a zero emissioni di CO2.”
Gli autobus elettrici sono la soluzione del futuro. Non necessitano di autonomie straordinarie
perché i percorsi sono programmati e i consumi ampiamente controllabili. Frequenti accelerazioni e
frenate sono ideali per un sistema elettrico, con enorme coppia e frenata rigenerativa. Non causano
smog né emissioni inquinanti velenose. La progressione in accelerazione del motore elettrico è
continua e non richiede meccanismi di cambio marcia, riducendo in prospettiva i costi di
manutenzione. Tra l’altro, nel settore dei veicoli elettrici inizia a diffondersi una nuova innovazione. Si
tratta della ricarica wireless e mentre l’Italia sta a guardare, la Germania muove nuovi passi verso il
futuro.
Con la programmazione “Matera capitale della cultura 2019” si prevederà la sostituzione di 5
autobus diesel con altrettanti autobus ad idrogeno.
Attraverso il potenziamento del trasporto pubblico locale, l’istituzione di servizi di car pooling, e di altri
sistemi di mobilità a bassa emissione quali segway human transporter, si può conseguire un
considerevole abbattimento delle emissioni di CO 2. Infatti, la popolazione residente nel comune di
Matera che si sposta giornalmente per motivi di studio e/o lavoro è di 26.767 persone (nello stesso
comune di dimora abituale), di 2.317 persone (al di fuori del comune), per un totale di 29.084 utenti28.
Se si assume che il 20% della totalità degli utenti potenzialmente possa usufruire di sistemi alternativi
per spostarsi giornalmente, si otterrebbe un risparmio in termini di emissioni di gas serra di circa
168,76 [tCO2eq/anno]. Tutto ciò può essere realizzato, ad esempio, attingendo ai finanziamenti
previsti dalla programmazione HORIZON 2020, in particolare ci si può riferire alla Call “ MOBILITY
FOR GROWTH 2014-2015” con deadline il 23-04-2015 o successivi. I fondi previsti dal bando sono
complessivamente pari a €144,500,000. Le attività all’interno della call “mobility for growth” saranno
organizzate in modo da consentire un approccio integrato e specifico a seconda della modalità di
trasporto. L'obiettivo è realizzare un sistema di trasporto efficiente sotto il profilo delle risorse,
rispettoso dell'ambiente, sicuro e regolare a vantaggio dei cittadini, dell'economia e della società.
Il risparmio ottenibile in termini di emissioni in tale settore ammonta a 2.746,06 tCO2/anno.
28
Dati ISTAT 2001.
Pag. 121 di 179
4.2.7 PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA
L’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia è uno dei tasselli principali della politica europea per il
2020 in materia di energia, quindi deve essere promossa affinché il suo contributo al bilancio
energetico cresca rispetto ai valori attuali. Per contro, non bisogna ignorare il fatto che, anche l’utilizzo
delle fonti rinnovabili, ha un impatto su diverse matrici ambientali (aria, acqua, suolo, paesaggio), per
questo motivo è bene che gli impianti che si realizzano rientrino nell’ambito di una strategia chiara
volta a massimizzare la produzione di energia utile e minimizzare l’impatto sull’ambiente. È necessario
individuare siti particolarmente idonei per le loro caratteristiche alla realizzazione di determinati tipi di
impianto e promozione degli stessi in accordo con le indicazioni tecniche del PAES.
Si prevede la promozione di sistemi ad energia rinnovabile quali impianti fotovoltaici, microeolico,
geotermico, alimentati a biomassa.
Ad oggi è stata fatta solo una valutazione sul fotovoltaico analizzando l’incremento delle potenze
installate fino al 2012. In particolare si è utilizzata la percentuale di incremento nel range 2009-2012
stimando fino al 2020 un ulteriore incremento del 50% (fortemente cautelativo).
Il costi d’investimento previsto è pari a 3.500 €/kWp per una scelta di medio-alta qualità.
L’installazione di pannelli fotovoltaici è stata un’azione fortemente incentivata dal Governo Italiano a
partire dal 2006 ed a causa degli incentivi conseguibili, attraverso il "conto energia", il trend di
installazione di impianti fotovoltaici ha visto negli anni una notevole accelerazione.
Il Conto Energia è il programma che incentiva in conto esercizio l'energia elettrica prodotta da
impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica.
Questo sistema di incentivazione è stato introdotto in Italia nel 2005, con il Decreto Ministeriale del 28
luglio 2005 (Primo Conto Energia).
Dal 2005 al 2013 si contano 5 diversi programmi di incentivazione in Conto Energia, ciascuno
in superamento, adeguamento o ridefinizione del precedente. Il 5° conto energia è terminato il 6 luglio
2013 senza l'emanazione di un nuovo piano di incentivi sull'energia prodotta, sostituito però da sgravi
fiscali sul costo d'impianto.
A seguito degli incentivi del conto energia, la città di Matera è stata interessata da diversi interventi di
produzione locale di energia elettrica, in particolare proveniente da impianti fotovoltaici di potenza
inferiore ai 100 kWp installati sia su edifici pubblici che privati.
Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici
complessivi di questo settore, valutati in termini di produzione energetica da fonte rinnovabile, nella
misura del 529,45% (più che quintuplicato rispetto all’anno base), che portano ad una riduzione in
termini di emissioni di CO2 pari al 1,01% di contribuo all’obiettivo 2020.
4.2.7.1 Periodo A
Dal 2009 al 2012 la produzione locale di energia, riferendosi agli impianti di potenza inferiore a 100
kWp, è aumenta del 429,45%, passando da 1.495,40 MWh/anno nel 2009 a 7.917,34 MWh/anno nel
2012.
Pag. 122 di 179
PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA - PERIODO A
Produzione MWh
Riduzione CO2 t/a
6.421,94
2.039,80
Contributo percentuale alla
riduzione di CO2%
0,85%
4.2.7.2 Periodo B
Nel periodo 2013 – 2020 si prevede un incremento della produzione di energia elettrica locate
attraverso l’uso di impianti fotovoltaici attraverso la promozione e l’incentivazione degli stessi.
Scopo di questa azione è promuovere l’installazione di impianti solari fotovoltaici sugli edifici di
proprietà comunale.
Con la realizzazione degli audit energetici (azione N31-AL.4B) si deve valutare la possibilità di
installare impianti fotovoltaici sugli edifici di proprietà comunale.
A questo scopo, la progettazione e l’installazione può essere curata direttamente
dall’Amministrazione Comunale oppure da una Esco. In questo secondo caso, l’Amministrazione si
impegna a realizzare una gara d’appalto con la formula contrattuale del “Risparmio Condiviso” al fine
di ottenere un contratto di Finanziamento Tramite Terzi. Con questa formula contrattuale, infatti,
partecipa fin dall’inizio ai benefici economici indotti dall’installazione di pannelli fotovoltaici effettuata
dalla ESCo.
L’Amministrazione Comunale prevede anche di incentivare l’installazione di impianti
fotovoltaici sugli edifici privati attraverso incentivi e campagne di sensibilizzazione.
Il risparmio complessivo in termini di CO 2 attuabile è pari a 474,98 tCO2/anno con una produzione di
1495,40 MWh/anno.
PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA - PERIODO B
Risparmio MWh/a
Riduzione CO2 t/a
1.495,40
474,98
Contributo percentuale alla riduzione di
CO2%
0,16%
Pag. 123 di 179
4.2.8 ALTRO ( RIFIUTI, GPP, COMUNICAZIONE, ETC..)
Questo settore raccoglie un pò tutti quegli ambiti dove gli interventi sono legati molto all’educazione
ambientale civica ed alla capacità, da parte dell’amministrazione, di sensibilizzarla.
Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici
complessivi di questo settore nella misura del 1,33% che portano ad una riduzione in termini di
emissioni di CO2 pari al 2,66% di contributo all’obiettivo 2020.
4.2.8.1 Agricoltura
I consumi di energia elettrica nazionale per uso agricolo risultano complessivamente di 5,61 TWh,
pari all’1,81% del bilancio elettrico nazionale nel 2010 . Si ritiene quindi necessario intervenire sulle
seguenti aree:
x
Il sistema di riscaldamento delle serre;
x
L’efficienza negli impianti di illuminazione;
x
Riqualificazione impianti agricoli;
x
Produzione di biogas per autoconsumo delle aziende zootecniche;
x
Ventilazione di ambienti protetti per l’allevamento animale e vegetale.
La riduzione dei consumi elettrici nel settore secondario deriva dall’analisi dell’andamento dei
consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA), per ogni Comune.
4.2.8.1.1
Periodo A
I consumi energetici nelle aziende agroalimentari si suddividono in quelli dovuti alle operazioni di
pieno campo e quelli presso il centro aziendale. Le utenze a punto fisso sono dedicate a svolgere
molteplici lavori e funzioni, e possono essere molto diverse secondo l’orientamento produttivo
dell’azienda agroalimentare. Queste utenze producono energia meccanica o termica, utilizzando
diverse fonti energetiche (energia elettrica dalla rete o combustibili, solidi, liquidi o gassosi).
In particolare, nel periodo 2009-2012, il settore energia elettrica ha registrato un incremento pari
all’8,61% nel settore agricolo, dovuto all’incremento della produzione nel settore.
AGRICOLTURA - PERIODO A
Incremento dei consumi MWh
Incremento CO2
Contributo percentuale
all’incremento di CO2
194,21
42,66
0,01%
Pertanto, è opportuno prevedere un’azione che promuova una riduzione dei consumi energetici in
agricoltura.
4.2.8.1.2
Periodo B
Il tema dell’impatto ambientale è fondamentale per un’agricoltura di qualità, ma essa dovrebbe
anche mirare, tenendo conto dei costi economici, ad una autosufficienza energetica che la metta al
riparo dalla fluttuazione dei costi dei combustibili fossili, il cui costo tenderà comunque a crescere nel
Pag. 124 di 179
prossimo futuro. Il consumo di energia elettrica dovrebbe essere messo sotto controllo e, quando
possibile, dovrebbe essere prodotta o integrata tramite produzione da fonti rinnovabili. Infatti, La
disponibilità di energia elettrica a costo inferiore rispetto all’attuale consentirebbe un significativo
aggiornamento dei processi produttivi con aumento di competitività dell’azienda e conseguente
beneficio economico per il titolare.
Si perseguirebbe, così, il duplice obiettivo di favorire e incrementare la produzione agricola da una
parte, e di razionalizzare i consumi elettrici, riducendo le conseguenti emissioni di gas serra in
atmosfera, dall’altra.
Nel periodo 2013–2020 si prevede la riduzione del 15% dell’energia elettrica in agricoltura che
corrisponde ad un risparmio di 225,61 MWh/anno e un risparmio di CO2 di 145,95 tCO2/anno.
AGRICOLTURA - PERIODO B
Risparmio MWh/a
Riduzione CO2 t/a
Incidenza sulla riduzione totale
di CO2 %
338,31
143,11
0,06%
4.2.8.2 Rifiuti
Il 7° Programma generale di azione europea, le strategie comunitarie sull’economia circolare, sulle
piccole medie imprese, sull’occupazione e sull’efficientamento del settore delle costruzioni definiscono
obiettivi, scadenze e impegni che convergono tutti in questa direzione. Si tratta di radicali cambiamenti
che trovano, nelle comunicazioni dello scorso luglio, alcune proposte ambiziose:
x
Portare, entro il 2030, al 70% il riciclaggio della carta, plastica, metalli e vetro presenti nei
RSU;
x
Portare, tra il 2025 e il 2030, all’80% il riciclaggio complessivo degli imballaggi;
x
Portare, entro il 2030, il conferimento totale in discarica al 5%;
x
Vietare il trattamento termico del materiale riciclabile.
Nel 2010 in Italia è stato riciclato solo il 35% dei rifiuti domestici, attraverso il recupero di materiali
come carta, vetro e plastica e il compostaggio dell'organico.
Uno dei problemi cronici della raccolta dei rifiuti in Italia resta il massiccio ricorso alle
discariche. Non sono stati raggiunti gli obiettivi dell'Unione Europea, che prevedevano un limite
massimo del 50% di rifiuti "sotterrati" entro il 2009: nel 2010 l'Italia era ancora a quota 54%, con una
percentuale dell’83% in Basilicata. Implica quindi una politica dedicata. L’asse VI Tutela dell’ambiente
ed uso efficiente delle risorse del Programma Operativo FESR 2014-2020 dedica all’ottimizzazione
della gestione dei Rifiuti urbani un intero capitolo. Ci si pone quindi l’obiettivo di raggiungere la
percentuale minima di raccolta differenziata del 75% entro il 2020.
Il costi di gestione è stato stimato in 150 € per abitante, definito sulla base dello studio CONAI:
“Indagini, metodi, attrezzature e costi delle raccolte differenziate in Italia. Analisi dei costi delle raccolte
differenziate. Progetto realizzato per conto di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi, via Pompeo
Litta, 5 - 20122 Milano), nell’ambito di quanto previsto dal vigente Accordo Quadro nazionale sulla
raccolta degli imballaggi ANCI-CONAI 2009-2013.”
Pag. 125 di 179
4.2.8.2.1
Periodo A
Nel 2010 CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) e la Camera di Commercio di Matera
hanno promosso uno studio per lo sviluppo delle raccolte differenziate nei 31 comuni della Provincia.
In tale occasione è stato messo a punto un “ Progetto preliminare di riqualificazione del servizio di
raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni della Provincia di Matera”. Tale documento ha inteso
quantificare per grandi linee l’ipotesi di nuova organizzazione su scala provinciale, indicando con
precisione:
x
Contenitori per le raccolte
x
Calendario tipo per le raccolte
x
Raccolta della carta e cartone
x
Raccolta del multimateriale leggero
x
Raccolta del vetro
x
Raccolta della frazione organica
x
Raccolta di sfalci e potature
x
Raccolta del rifiuto non differenziato
x
Raccolta di abiti e tessili
x
Raccolta di pile e batterie esauste
x
Raccolta di farmaci scaduti
x
Postazione stradale tipo
x
Servizi estivi zone turistiche
x
Organizzazione delle raccolte (automezzi)
x
Centro di raccolta
Tali azioni si sono rese necessarie in quanto, al 2008, la frazione di rifiuti urbani indifferenziati
ammontava al 92,77% del totale delle tonnellate di RSU, mentre la quota differenziata ammontava
29
al 7,23% .
Nel 2009 è partito un nuovo servizio di raccolta anche nel capoluogo Matera, con risultati
incoraggianti. Nel capoluogo infatti è stato adottato un sistema misto con la raccolta porta a porta di
tipo domiciliare nei rioni dei Sassi, mentre nelle aree urbane più recenti della città sono stati affidati
contenitori condominiali da 240 e 660 litri per organico e rifiuto non differenziato - che rimangono però
permanentemente per strada (vedi immagine 1) – oltre ad altri tre tipi di contenitori stradali ad uso
collettivo (non attribuiti ad un condominio) per la raccolta del vetro (campane), per il multimateriale
leggero (plastica e lattine) e la carta (vedi immagine 2).
29
Dati ATO Basilicata.
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Figura 4.8 - Matera raccolta condominiale di verde, organico e rifiuto indifferenziato
Figura 4.9 - Matera raccolta stradale congiunta di carta e cartone, imballaggi in plastica, metalli e vetro (campana).
E’ indubbiamente un passo avanti rispetto al sistema di raccolta precedente, ma non è certo un
sistema dal quale attendersi la massima efficienza e che comporta inevitabilmente una quantità
eccessiva di conferimenti impropri.
Nel 2009 si è registrato un lieve aumento della frazione differenziata (dal 7,23% al 9%), per poi
incrementarsi notevolmente (fino al 25%) nel 2010 in seguito alla promozione di un servizio di raccolta
differenziata, così come riportato in precedenza. Questa percentuale si è ridotta di due punti nel 2012.
Come si è già detto, il sistema di raccolta è articolato in due modelli organizzativi:
x
Raccolta porta a porta, servizio disponibile per le utenze domestiche e commerciale del
rione Sassi, centro storico e per le grandi utenze. Ciascuna frazione (organico, secco, vetro,
carta, imballaggi in cartone, plastica e alluminio) viene raccolta in prestabilite giornate e fasce
orarie.
La raccolta domiciliare dei rifiuti urbani, quindi, è caratterizzata dall’eliminazione dei cassonetti
stradali e dalla distribuzione ad ogni utente di contenitori per la separazione in casa delle
Pag. 127 di 179
diverse tipologie di rifiuto, che vengono ritirati o svuotati depositandoli sulla sede stradale in
giorni e ad orari prestabiliti.
Normalmente gli utenti si abituano rapidamente a questa routine e trovano spesso più
comodo non doversi recare fino alla postazione di cassonetti, ma semplicemente depositare il
sacchetto o il bidoncino accanto al portone o al cancello di casa.
L’aspetto negativo più rilevante è la presenza nell’abitazione di diversi contenitori, con
conseguente occupazione di spazio.
x
Raccolta stradale, disponibile per tutte le altre utenze non servite da sistema porta a porta.
Essa è basata su contenitori (cassonetti) pubblici dove chiunque può conferire rifiuti. I
contenitori sono differenziati per le diverse frazioni di rifiuto che vi possono essere introdotte
attraverso il colore del contenitore stesso e specifica segnaletica scritta. Le frazioni
differenziate sono: umido, secco, plastica e alluminio, carta e cartone, vetro, farmaci, pile,
indumenti. Per quanto concerne i RAEE, questi vengono ritirati su prenotazione o possono
essere conferiti presso l’ecoisola di via dei Mestieri – zona PAIP.
Questo tipo di raccolta risulta incontrollata e può dare origine a conferimenti errati e raccolte di
scarsa qualità.
RIFIUTI - PERIODO A
4.2.8.2.2
Riduzione CO2
Incidenza sulla riduzione totale di CO2 %
412,86
0,20%
Periodo B
Obiettivo raccolta differenziata al 75% con il "porta a porta" in tutta la città.
Nel 2009 è partito un nuovo servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, con risultati
incoraggianti.
Nel capoluogo, infatti, è stato adottato un sistema misto con la raccolta porta a porta di tipo domiciliare
nei rioni dei Sassi, mentre nelle aree urbane più recenti della città sono stati affidati contenitori
condominiali da 240 e 660 litri per organico e rifiuto non differenziato.
In quell’anno si è registrato un lieve aumento della frazione differenziata (dal 7,23% al 9%),
per poi incrementarsi notevolmente (fino al 25%) nel 2010 in seguito alla promozione della raccolta
differenziata dei rifiuti. Questa percentuale si è ridotta di due punti nel 2012, nonostante la
propaganda del Comune per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata attraverso la
distribuzione del vademecum “MEGLIO DIVISI. Guida per una corretta raccolta differenziata”.
E’ indubbiamente un passo avanti rispetto al sistema di raccolta precedente, ma non è certo un
sistema dal quale attendersi la massima efficienza e che comporta inevitabilmente una quantità
eccessiva di conferimenti impropri.
Tra l’altro, la destinazione degli imballaggi raccolti dal comune rimane un tema con diversi problemi
irrisolti. In Provincia di Matera e nelle aree limitrofe sono presenti alcune piattaforme private,
convenzionate con il sistema CONAI, per la valorizzazione della frazione differenziata dei rifiuti, anche
se sarebbero utili impianti locali e una migliore organizzazione soprattutto per il vetro.
Pag. 128 di 179
Analogamente, la razione organica raccolta - e ancora di più quella potenziale da raccogliere - non
trova oggi capacità impiantistica e nemmeno la possibilità di essere trasformata in compost.
Priorità strategica, quindi, dovrà essere affidata alla realizzazione di un sistema impiantistico in grado
di rispondere adeguatamente a tutte le nuove esigenze che si creeranno con lo sviluppo delle raccolte
differenziate.
Pertanto, occorre comprendere quali siano gli anelli deboli della catena della raccolta differenziata dei
rifiuti al fine di risolverli e portare il quantitativo della frazione indifferenziata all’obiettivo di incremento
della raccolta differenziata fino al 75% che ci si è posti per il 2016.
L’obiettivo che si è dato l’Amministrazione comunale è quello di eliminare progressivamente i
cassonetti stradali che saranno sostituiti con raccolte domiciliari “porta a porta”. Per favorire il sistema,
saranno distribuiti a tutte la famiglie sacchetti in materiale biodegradabile e bidoncini domestici.
Inoltre, l’Amministrazione si impegna a ridurre i consumi dovuti al servizio attraverso la
razionalizzazione dei percorsi e la diminuzione della frequenza del ritiro di alcune filiere non inquinanti,
come ad esempio quella del vetro, dell'alluminio, della carta e della plastica.
Nel periodo 2013–2020 si prevede la riduzione del 63% delle emissioni di CO2 pari a 4.029,79
tCO2/anno.
Adesione al progetto "Rifiuti Zero"
La Direttiva europea 2008/98/Ce del 19 novembre 2008, definisce una "gerarchia dei rifiuti"
che stabilisce in generale un «ordine di priorità» di ciò che costituisce «la migliore opzione ambientale
nella normativa e nella politica dei rifiuti».
In testa alla gerarchia figura la prevenzione, ossia misure (prese prima che una sostanza, un
materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto) che riducono la quantità di rifiuti, anche attraverso il
riutilizzo dei prodotti o l'estensione del loro ciclo di vita, gli impatti negativi dei rifiuti prodotti
sull'ambiente e la salute umana oppure il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti.
Segue poi la preparazione per il riutilizzo, ovvero le operazioni di controllo, pulizia e riparazione
attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere
reimpiegati senza altro pretrattamento.
Viene poi il riciclaggio, ossia qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i materiali di rifiuto sono
ritrattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri
fini. Esso include il ritrattamento di materiale organico ma non il recupero di energia né il ritrattamento
per ottenere materiali da utilizzare quali combustibili o in operazioni di riempimento.
Segue poi il recupero diverso dal riciclaggio, come il recupero di energia o altre operazioni il cui
principale risultato sia di «permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile sostituendo altri materiali». A
questo proposito, la direttiva precisa che gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani possono
essere intesi come attività di recupero unicamente se rispondono a determinati requisiti di "efficienza
energetica" fissati dalla direttiva stessa.
Vi è, da ultimo, lo smaltimento che consiste in qualsiasi operazione diversa dal recupero anche
quando l'operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia, come il
deposito in discarica, la biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli, l’iniezione dei rifiuti
pompabili in pozzi, in cupole saline o in faglie geologiche naturali, l'incenerimento o il deposito
Pag. 129 di 179
permanente (ad es. sistemazione di contenitori in una miniera). Al riguardo, la direttiva sottolinea che
gli Stati membri «non dovrebbero promuovere, laddove possibile, lo smaltimento in discarica o
l'incenerimento di materiali riciclati».
L’Amministrazione Comunale si impegna ad aderire al progetto “Rifiuti Zero”.
Attualmente sono 210 i comuni italiani che hanno aderito a tale strategia.
Lo Zero rifiuti o Rifiuti Zero (in inglese Zero Waste) è una strategia di gestione dei rifiuti che si propone
di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti ma come risorse da riutilizzare come
materie prime seconde, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente processi di
incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da
smaltire.
30
Sono stati definiti dieci passi verso i rifiuti zero :
1)
Separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un
problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia,
ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare
la sostenibilità ambientale.
2)
Raccolta porta a porta: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare
l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote
percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo,
il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.
3)
Compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente
in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
4)
Riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei
materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
5)
31
Riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico , sostituzione delle stoviglie e
bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in
bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti,
prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.
6)
Riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli
edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati,
riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli
scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con
un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.
30
http://www.rifiutizerocapannori.it/rifiutizero/dieci-passi-verso-rifiuti-zero/
Il compostaggio domestico è una procedura utilizzata per gestire in proprio la frazione organica presente nei rifiuti solidi
urbani prodotti in ambiente domestico (di origine prevalentemente alimentare). Per praticarlo è sufficiente disporre di un lembo
di giardino, preferibilmente soleggiato, in cui accumulare gli scarti alimentari della cucina e quelli dell'orto/giardino. In alcuni casi
viene utilizzato la compostiera o composter, un contenitore atto a favorire l'ossigenazione e a conservare il calore durante
l'inverno. È possibile effettuare il compostaggio anche senza un'apposita compostiera, in un cumulo o in una buca del terreno,
ma i risultati saranno più lenti e di minore qualità. In pratica, per fare compostaggio con la buca, ne servono almeno due: una in
uso, e l'altra a riposo, con una rotazione di 6 mesi ciascuna. Quando la prima è piena, la si mette a riposo, si svuota la seconda
e la si fa diventare quella attiva. Una buca di cm 50 x 50, profonda 40 cm, può bastare per 6 mesi al ritmo di un secchio da 10
litri alla settimana di scarti di cucina, più lo sfalcio di un piccolo prato.
31
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7)
Tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze
sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo
premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli.
8)
Recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo
da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano
essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
9)
Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD,
recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli
oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la
Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto,
produzione e consumo.
10) Azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che
la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal
“trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di
sostenibilità, che, in modo concreto, ci permette di mettere a segno scelte a difesa del
pianeta.
Attraverso la partecipazione a tale progetto si prevede una riduzione del 8% di emissioni di CO2
pari a 516,63 tCO2/anno.
RIFIUTI - PERIODO B
Riduzione CO2
Incidenza sulla riduzione totale di CO2 %
4.546,42
9,38%
4.2.8.3 Audit Energetici
La diagnosi energetica o audit energetico è una valutazione sistematica, documentata e
periodica dell'efficienza dell'organizzazione del sistema di gestione del risparmio energetico.
La diagnosi energetica si pone l'obiettivo di capire in che modo l'energia viene utilizzata, quali sono le
cause degli eventuali sprechi ed eventualmente quali interventi possono essere suggeriti all'utente,
ossia un piano energetico che valuti non solo la fattibilità tecnica ma anche e soprattutto quella
economica delle azioni proposte.
Si tratta di un’analisi approfondita condotta attraverso sopralluoghi e l’esame di documenti
(fatture, bollette) forniti dall’azienda. Vengono raccolti i dati di consumo e i costi energetici, ed anche i
dati sulle utenze elettriche, termiche, frigorifere, acqua (potenza, fabbisogno/consumo orario, fattore di
utilizzo, ore di lavoro ecc.). Su questa base si procede nella ricostruzione dei modelli energetici. Da tali
modelli sarà possibile ricavare la ripartizione delle potenze e dei consumi per tipo di utilizzo
(illuminazione, condizionamento, altri servizi), per centro di costo, per quadro elettrico e per reparto,
per fascia oraria e stagionale. La situazione energetica, così inquadrata, viene analizzata criticamente
ed in confronto con parametri medi di consumo al fine di individuare interventi migliorativi per la
riduzione dei consumi e dei costi e la valutazione preliminare di fattibilità tecnico-economica.
Pag. 131 di 179
Esperti in gestione dell’energia o le società ESCo potranno essere un supporto nella esecuzione delle
diagnosi energetiche.
Gli interventi da realizzare possono essere così classificati:
x
Modifica contratti di fornitura energia;
x
Migliore gestione degli impianti, compresa la modulazione dei carichi;
x
Modifiche alle strutture disperdenti esistenti;
x
Modifiche agli impianti esistenti;
x
Nuovi impianti;
x
Pianificazione di interventi di manutenzione.
4.2.8.4 Ufficio Energia
Attualmente l’Amministrazione comunale non è dotata di un ufficio energia in grado si
sostenere gli adempimenti previsti dal PAES per cui fondamentale è dotare l’amministrazione di un
ufficio apposito in moda da poter gestire e attuale tutte le azioni previste dal seguente piano.
L’azione prevede l’istituzione dell’Ufficio Energia al fine di:
x
Censire gli immobili dal punto di vista energetico con l’introduzione del Catasto
Energetico;
x
Monitorare gli interventi di riqualificazione energetica.
x
Gestione del sistema di building automation
x
Attuazione degli interventi di efficientamento energetico degli edifici e di realizzazione
di impianti ad energia rinnovabile su edifici pubblici
Espletamento degli obblighi normativi per la gestione energetica dell’ente.
4.2.8.5 GPP – Green Public Procurement
Il Green Public Procurement è definito dalla Commissione europea come “[...] l’approccio in
base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di
acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il
profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore
impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
Si tratta di uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un
mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica. Le
autorità pubbliche che intraprendono azioni di GPP si impegnano sia a razionalizzare acquisti e
consumi che ad incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture ed affidamenti (cfr. il
manuale Buying Green! predisposto per conto della Commissione Europea).
Partecipazione al progetto GPP2020
Una delle azioni in tale settore è la partecipazione del Comune di Matera al progetto GPP2020
- Procurement for a low-carbon economy. Tale progetto mira a rendere gli acquisti a bassa intensità di
carbonio una pratica comune e diffusa in Europa, a sostegno degli obiettivi stabiliti dalla Commissione
Pag. 132 di 179
Europea per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas serra, aumentare del 20% il contributo delle
fonti rinnovabili alla produzione di energia, aumentare del 20% l'efficienza energetica.
Negli ultimi anni, la consapevolezza in materia di acquisti pubblici verdi (GPP) è notevolmente
cresciuta. In molti paesi sono disponibili strumenti, guide e criteri ambientali di riferimento. Tuttavia, la
maggior parte dei bandi pubblici in Europa non incorpora ancora criteri ambientali efficaci e non porta
all’acquisto di alternative sostenibili.
Il progetto GPP 2020 mira a diffondere l’adozione degli acquisti a bassa intensità di carbonio
in Europa attraverso le seguenti attività:
x
I partner di progetto adotteranno oltre cento bandi a bassa intensità di carbonio al fine di
produrre una riduzione significativa delle emissioni di C02 nell’immediato;
x
In Austria, Croazia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Slovenia e Spagna saranno realizzati
eventi di formazione e di messa in rete sul tema dell’attuazione del GPP e della riduzione dei
consumi energetici. Gli eventi saranno rivolti sia ai responsabili degli acquisti che ai loro
formatori.
x
Sarà stimolata l’istituzione di strutture permanenti di supporto per il GPP, come gli helpdesk,
negli otto paesi target: Austria, Croazia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Slovenia e
Spagna.
GPP 2020 è stato co-finanziato dal programma Intelligent Energy Europe della Commissione Europea
il cui budget disponibile ammonta a 1.873.176,00 €.
32
Le offerte a basso tenore di carbonio GPP2020 devono prendere in esame le potenziali
riduzioni di energia e CO΍ in considerazione direttamente dall'inizio dello sviluppo della gara. Un
calcolo iniziale, infatti, informa i decisori e gli appaltatori dei risparmi che possono essere raggiunti.
Una volta che la gara è aggiudicata, tutte le offerte a basso tenore di carbonio del GPP verranno
monitorate e il loro impatto sarà valutato calcolando la quantità di energia e di risparmio CO΍ l'offerta
raggiunto.
Integrazione dei criteri ecologici nei bandi per appalti pubblici
La normativa nazionale ed europea sugli appalti pubblici fa essenzialmente riferimento a criteri
di natura economica, tuttavia, ciò non esclude che la Pubblica Amministrazione possa contemplare
criteri ecologici. Il Codice degli Appalti all’Art. 2 comma 2, infatti, stabilisce che “il principio di
economicità può essere subordinato entro i limiti in cui si espressamente consentito dalle norme
vigenti e dal presente codice, ai criteri, previsti dal bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela
della salute e dell’ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile”.
La proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici (n. COM (2011)
896 definitivo), inoltre, si pone come obbiettivi:
x
Accrescere l’efficienza della spesa per garantire i migliori risultati possibili, in termini di qualità
prezzo;
x
Fare in modo che i committenti facciano un miglior uso degli appalti pubblici a sostegno degli
obbiettivi sociali quale la tutela dell’ambiente, una maggiore efficienza energetica, la lotta ai
32
(http://ec.europa.eu/energy/intelligent/projects/en/projects/gpp-2020) .
Pag. 133 di 179
cambiamenti climatici, la promozione dell’innovazione e dell’inclusione sociale e la garanzia
delle migliori condizioni di fornitura dei servizi pubblici di elevata qualità;
x
tra le novità più rilevanti si segnala la sostituzione del criterio di aggiudicazione al “prezzo più
basso con quello del costo più basso” per valutare le offerte considerando, insieme al prezzo
di acquisto, i costi connessi a ciclo di vita.
L’integrazione del Life Cycle Costing è uno strumento fondamentale nel Green Public Procurement,
tanto da poter essere applicato in vari momenti di gara di appalto:
x
Per definire la risposta ottimale in fase di raffronto tra problemi e possbili soluzioni;
x
Per confrontare le offerte;
x
Per monitorare e valutare i benefici econmici scaturenti da un ascelta sostenibile
piuttosto che da una sostenible:
Semplificando:
Lcc Costo acquisto Costo manutenzione e riparazione Consumoacqua Consumoenergia Costo sostituzione del valore residuo Costo smaltimento
Attraverso l’introduzione del GPP negli appalti pubblici, sarà possibile ridurre del 15% le emissioni
globali riferite al settore degli edifici pubblici, pari a 791,65 tCO2/anno.
4.2.8.6 Sensibilizzazione e informazione
Al fine di sensibilizzare e informare i cittadini circa l’efficienza energetica, il risparmio in termini
di CO2, l’adozione di comportamenti ecosostenibili, l’Amministrazione comunale si impegna a
promuovere workshop e seminari tematici, questionari statistici, progetti di sensibilizzazione nelle
scuole, uno sportello verde presso l’Ufficio energia, iniziative di partecipazione pubblica ( cittadini,
aziende e professionisti) sul tema del risparmio energetico e sostenibilità ambientale, ma anche fiere e
giornate dell’energia.
La fiere e le giornate dell'energia rivolte ai cittadini sono uno strumento essenziale affinché le
tematiche della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico entrino nella coscienza della
cittadinanza, attivando così comportamenti virtuosi e intelligenti volti al risparmio delle risorse naturali.
In molti casi, infatti, le azioni promosse dall'Amministrazione Comunale possono perdere di efficacia
proprio a causa del comportamento non sostenibile dei cittadini. Per questa ragione, l'Amministrazione
Comunale si impegna a promuovere, a cadenza regolare fiere o giornate in cui invitare tutti gli
operatori del settore, pubblici e privati, a promuovere e far conoscere i propri prodotti e servizi. I settori
coinvolti possono essere:
x
Efficienza energetica degli edifici residenziali;
x
Raccolta differenziata dei rifiuti;
x
Mobilità sostenibile;
x
Fonti energetiche rinnovabili.
Altrettanto importanti sono i progetti di sensibilizzazione nelle scuole
sul problema
dell’educazione alla sostenibilità. Il progetto si pone come obiettivo quello di fornire elementi di
conoscenza per sviluppare nei giovani il senso di responsabilità e rispetto verso l’ambiente e
Pag. 134 di 179
conseguentemente orientare i propri comportamenti nei consumi. Tale obiettivo potrà essere
perseguito attraverso la realizzazione di attività curriculari ed extracurricolari liberamente scelte dagli
insegnanti e dai ragazzi.
È fondamentale superare una didattica sull’ambiente per approdare ad una didattica svolta per
l’ambiente, basata sui comportamenti, sui valori e sui cambiamenti. Seguendo il noto principio “agire
localmente, pensare globalmente”, l’intento è quello di promuovere nei giovani una mentalità di
sviluppo consapevole del territorio a partire dai contesti di vita e di relazione in cui vivono,
dall’ambiente scolastico fino alla città ed al mondo intero.
In ultimo, un aiuto concreto ai cittadini sarà rappresentato da uno “Sportello Verde” istituito
presso l’Ufficio Energia del Comune. Si tratterà di uno sportello per l’energia e l’ambiente, punto di
riferimento per favorire la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili e l'uso razionale dell'energia, e
fornire supporto sulle materie energetico-ambientali.
Lo sportello sarà rivolto alle famiglie e ai singoli privati, agli amministratori di condominio, alle piccole e
medie imprese, agli enti locali e agli operatori di settore e fornirà informazioni sulle tecnologie meno
inquinanti e più convenienti rispetto al tipo di consumo, aiuterà a scegliere gli strumenti e i prodotti
migliori per il bisogno energetico di ciascuna abitazione e offrirà consulenza sul controllo della
manutenzione degli impianti di riscaldamento. Presso lo Sportello si troveranno anche tutte le
informazioni per accedere alle agevolazioni e alle possibilità di finanziamento.
4.2.8.7 Allegato energetico al PRG
L'Amministrazione Comunale si impegna ad aggiornare il Regolamento Edilizio vigente e, in
particolare, il Titolo specifico sulla gestione dell’energia e sul miglioramento delle prestazioni
energetiche degli edifici, inserendo regole cogenti aggiornate con la legislazione in vigore e in linea
con la nuova Direttiva che impone edifici nuovi a energia quasi zero.
La normativa contenuta intende perseguire l’obiettivo di migliorare le condizioni abitative, le
prestazioni energetiche degli involucri e degli impianti negli edifici, ridurre la quantità di energia
necessaria per la loro climatizzazione, contenere gli sprechi di energia e le emissioni di CO 2,
attraverso la costruzione di edifici energeticamente efficienti, nel rispetto dell’ambiente. Il Regolamento
o l’Allegato energetico al Regolamento potrà contenere anche articoli facoltativi e sistemi di
incentivazione. Il Titolo sarà strutturato per Aree tematiche di intervento, indicando se la regola è
cogente o facoltativa. Sarà necessario predisporre una Check List specifica che il professionista dovrà
compilare per ogni PC o SCIA consegnata, in modo da permettere un controllo da parte dell’Ufficio
Tecnico sul rispetto delle regole cogenti contenute nel nuovo Regolamento. L’iter di approvazione è
quello previsto dalla legislazione in vigore e comporterà la condivisione con gli stakeholder e cittadini e
una formazione specifica per l’Ufficio Tecnico comunale.
La predisposizione di un “Allegato Energetico-Ambientale” allo strumento urbanistico
vigente dovrà prevedere misure prescrittive (es. nuove abitazioni in classe B) e misure di tipo
volontario relative all’efficienza energetica degli edifici (involucro e impianti) e all’integrazione di fonti
energetiche rinnovabili. Potranno essere previsti anche sistemi di incentivazione (es. premi
Pag. 135 di 179
volumetrici) o agevolazioni fiscali (es. riduzione delle tasse comunali sugli immobili correlata alla
classe energetica dell’edificio).
L’allegato Energetico-Ambientale sarà in linea con le normative nazionali/regionali in tema di
sostenibilità energetica ed ambientale, nonché con gli obiettivi indicati nelle vigenti Direttive Europee,
in particolare le prescrizioni relative alla realizzazione dei nuovi edifici del tipo nZeb (Near Zero Energy
Building).
La finalità dell’allegato energetico è quella di promuovere e incentivare la sostenibilità
energetico-ambientale nella realizzazione delle opere edilizie pubbliche e private.
L’ambito di applicazione prevede sia interventi di ristrutturazione , recupero ma anche e soprattutto le
nuove costruzioni per le quali è possibile prevedere forme di incentivazione. L’incentivazione può
riguardare:
x
Riduzione del contributo di costruzione (oneri di urbanizzazione e costo di costruzione);
x
Incrementi di volume in deroga ali strumenti urbanistici vigenti;
x
Riduzione delle tasse sugli immobili e sui rifiuti.
Pag. 136 di 179
4.2.9 SINTESI DELLE AZIONI
La sintesi delle azioni che il Comune di Matera intraprenderà al fine del perseguimento
dell’obiettivo del Patto dei Sindaci sono di seguito riportate, suddivise su due periodi (A e B).
Figura 4.10 – Riduzione delle emissione per settore, per effetto delle azioni del Perido A
Figura 4.11 - Riduzione delle emissione per sottosettore relativi al settore Edifici Pubblici,
Attrezzature/Impianti e Industrie del Periodo A
Pag. 137 di 179
Contributo
alla riduzione
Incidenza su
obiettivo 2020
CODICE
AZIONE
[kg/a
pro-capite]
Risparm io
energetico
[%]
[%]
70,15
1,75%
8,57%
Riduzione CO2
AZIONI
SETTORE - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
[MWh/a]
[t/a]
8140,51
3077,68
Sottosettore - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI
N01-EP.1A
Sostituzione lampade interne e utilizzo di
apparecchiature ad alta efficienza
423,75
245,99
4,45
0,11%
0,54%
N02-EP.2A
Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio e degli
impianti termici degli edifici di proprietà comunale
1600,57
351,77
6,47
0,16%
0,79%
2024,32
597,77
Sottosettore - EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI
10,93
0,27%
1,33%
1030,16
20,50
0,51%
2,50%
1030,16
20,50
0,51%
2,50%
TOTALE
N03-ET.1A
Sostituzione di vecchie apparecchiature con sistemi
dotati di tecnologia ad elevata efficienza
TOTALE
825,86
825,86
Sottosettore - EDIFICI RESIDENZIALI
N04-ER.1A
Sostituzione vecchi elettrodomestici con nuovi di classe
A++
336,52
1058,18
22,06
0,55%
2,69%
N05-ER.2A
Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio opaco e
trasparente degli edifici esistenti e sostituzione del
generatore di calore con uno del tipo a condensazione
(gas metano)
4953,81
391,57
16,66
0,42%
2,04%
5290,33
1449,75
38,72
0,97%
4,73%
TOTALE
22638,36
6867,78
131,75
3,29%
16,10%
N06-TR.1A
Sostituzione del parco veicolare comunale con
tecnologie a basso consumo
419,78
122,67
2,21
0,06%
0,27%
N07-TR.2A
Sostituzione del autobus a diesel Euro 0 con autobus
Euro 4
216,00
63,07
1,43
0,04%
0,17%
N08-TR.3A
Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento
della mobilità privata su gomma
22002,58
6682,04
128,11
3,20%
15,65%
22638,36
6867,78
131,75
3,29%
16,10%
0,00
412,86
8,05
0,20%
0,98%
/
412,86
8,05
0,20%
0,98%
0,20%
0,98%
SETTORE - TRASPORTI
TOTALE
SETTORE - ALTRO (RIFIUTI,GPP, COMUNICAZIONE, ECC)
N10-AL.2A
Introduzione della raccolta differenziata zonale per
l'intera città e "porta a porta" per alcuni quartieri
0
412,86
8,05
Contributo negativo alla riduzione per increm ento dei consum i nel
Periodo A (2009-2012)
TOTALE
-14303,02
-3496,86
-52,16
-1,30% -6,37%
TOTALI PERIODO A (2009-2012)
16475,85
6861,47
157,79
3,95% 19,28%
6421,94
2039,80
33,99
0,01
4,15%
6421,94
2039,80
33,99
0,85%
4,15%
SETTORE - PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA*
N09-PE.1A
Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti
fotovoltaici domestici e su edifici pubblici
* I valo ri so no stati ripo rtati so lo a tito lo info rmativo e so no stati so mmati perché già calco lai co n il fatto re di emissio ne lo cale di energia elettrica e quindi inclusi nel
to tale del P erido A
Il Periodo A è caratterizzato anche da settori in cui ci sono stati incrementi dei consumi. Essi
complessivamente ammontano, per tale periodo, a 3496,86 tCO2 /anno, con un saldo di emissioni
riduzione pari a 6861,47 tCO2 /anno. La riduzione delle emissioni nel Periodo A ammonta a circa il
4%, pertanto il Periodo B dovrà prevedere azioni tali da ottenere una riduzione delle emissioni almeno
pari al 16%.
Pag. 138 di 179
In riferimento al Perido B, dal 2013 al 2020, il comune intende intraprendere azioni su:
x
Edifici pubblici;
x
Terziario;
x
Edifici residenziali;
x
Illuminazione pubblica;
x
Industria;
x
Trasporti;
x
Altro: Rifiuti, GPP -Green Public Procurement, Sensibilizzazione, etc..;
Figura 4.12 - Riduzione delle emissione per settore, per effetto delle azioni del Perido B
Figura 4.13 - Riduzione delle emissione per sottosettore relativi al settore Edifici Pubblici,
Attrezzature/Impianti e Industrie del Periodo B
Pag. 139 di 179
AZIONI
[MWh/a]
[t/a]
[kg/a
pro-capite]
CODICE
AZIONE
Riduzione CO2
SETTORE - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
49210,69
14880,17
303,94
Sottosettore - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI
Incidenza su
obiettivo 2020
Risparm io
energetico
Contributo
alla riduzione
Le azioni previste nel Periodo B sono riportate nella seguente tabella.
[%]
[%]
7,60%
37,13%
N11-EP.1B
Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna
(LED) e sostituzione delle apparecchiature elettriche con
altre ad alta efficienza energetica (>Classe A)
1597,48
675,73
11,42
0,29%
1,39%
N12-EP.2B
Building automation (domotica nei sistemi di gestione,
regolazione e controllo) - Energia Elettrica
365,14
154,45
2,61
0,07%
0,32%
N13-EP.3B
Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio opaco e
trasparente
1438,89
334,70
5,66
0,14%
0,69%
N14-EP.4B
Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e
raffrescamento con Sistemi ad elevate prestazioni
energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero
energetico, integrati con sistemi di produzione di energia
termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare
termico)
1438,89
334,70
5,66
0,14%
0,69%
N15-EP.2B
Building automation (domotica nei sistemi di gestione,
regolazione e controllo) - Energia Termica
3597,23
836,75
14,14
0,35%
1,73%
8437,62
2336,34
39,47
0,99%
4,82%
TOTALE
Sottosettore - EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI
N16-ET.1B
Sostituzione illuminazione interna con apparecchi illuminanti
del tipo a LED
4305,92
1821,41
38,22
0,96%
4,67%
N17-ET.2B
Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio opaco e
trasparente e sistemi di riscaldamento e raffrescamento
con sistemi ad elevate prestazioni energetiche
(trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico,
integrati con sistemi di produzione di energia termica da
fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico)
10352,58
2357,23
49,47
1,24%
6,04%
14658,50
4178,63
Sottosettore - EDIFICI RESIDENZIALI
87,69
2,19%
10,71%
TOTALE
N18-ER.1B
Sostituzione d lampade interne con lampade a LED e
acquisto di i elettrodomestici di classe A++
5714,85
2417,38
54,52
1,36%
6,66%
N19-ER.2B
Interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e utilizzo
di sistemi integrati di produzione di energia termica
centralizzati a pompa di calore ad alta efficienza integrati
con sistemi di produzione di energia termica da fonti
rinnovabili (solare termico)
14196,06
3323,67
74,96
1,87%
9,16%
19910,91
5741,05
Sottosettore - ILLUMINAZIONE PUBBLICA
129,49
3,24%
15,82%
TOTALE
N20-IL.1B
Riqualificazione dell'impianto di pubblica illuminazione
4117,62
1741,75
30,15
0,75%
3,68%
N21-IL.2B
Sostituzione di lampade votive ad incandescenza con
lampade a LED
98,46
41,65
0,72
0,02%
0,09%
1783,41
30,87
0,77%
3,77%
1987,57
840,74
16,41
0,41%
2,01%
1987,57
840,74
16,41
0,41%
2,01%
TOTALE
N22-IN.1B
TOTALE
4216,09
Sottosettore - INDUSTRIA
Sostituzione di motori elettrici con motori ad alta efficienza
ed illuminazione led
Pag. 140 di 179
SETTORE - TRASPORTI
45423,59
13382,71
257,71
6,44%
31,48%
N23-TR.1B
Rinnovo parco autobus trasporto pubblico (n. 28) con
veicoli elettrici
4051,80
1183,13
22,78
0,57%
2,78%
N24-TR.2B
Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus
ad idrogeno
1027,40
300,00
5,78
0,14%
0,71%
N25-TR.3B
Promozione veicoli a bassa emissione
31034,15
9153,52
176,27
4,41%
21,53%
N26-TR.4B
Efficientamento e contenimento della mobilità privata su
gomma (Rotatorie, Parcheggi scambiatori intermodali, piste
ciclabili, bike sharing, car sharing, car pooling, osservatorio
sulla modilità)
9310,24
2746,06
52,88
1,32%
6,46%
45423,59
13382,71
257,71
6,44%
31,48%
1495,40
474,98
6,52
0,16%
0,80%
1495,40
474,98
6,52
0,16%
0,80%
TOTALE
SETTORE - PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA
N27-PE.1B
Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti
fotovoltaici domestici e su edifici pubblici e di altri sistemi ad
energia rinnovabile.
TOTALE
SETTORE - ALTRO (RIFIUTI,GPP, COMUNICAZIONE, ECC)
474,98
6,52
0,16%
0,80%
5481,17
92,58
2,32%
11,31%
N28-AL.1B
Promozione dell'uso razionale dell'energia in agricoltura ed
efficientamento dei sistemi.
338,31
143,11
2,42
0,06%
0,30%
N29-AL.2B
Obiettivo raccolta differenziata al 75% con il "porta a porta"
in tutta la città
/
4029,79
68,06
1,70%
8,32%
N30-AL.3B
Adesione al progetto "Rifiuti Zero"
/
516,63
8,73
0,22%
1,07%
N31-AL.4B
Audit Energetico
/
/
/
/
/
N32-AL.5B
Ufficio Energia
/
/
/
/
/
N33-AL.6B
Green Public Procurement - GPP
2842,97
791,65
13,38
0,33%
1,63%
N34-AL.7B
Sensibilizzazione ed informazione
/
/
/
/
/
N35-AL.7B
Allegato energetico al PRG (RU)
/
/
/
/
/
3181,28
5481,17
92,58
2,32%
11,31%
99310,96
34219,03
660,76
16,52%
80,72%
TOTALE
TOTALI PERIODO B (2013-2020)
5
1495,40
3181,28
CONCLUSIONI
Grazie alle azioni proposte il comune di Matera potrà ridurre al 2020 le proprie emissioni del 20,5%,
traguardando l’obiettivo previsto dal Patto dei Sindaci.
SINTESI DEI RISULTATI
Emissione pro-capite al 2020 [tCO2 ]
3,18
Emissioni al 2020 [tCO2 /anno]
196.267,49
Riduzione delle emissioni al 2020 [tCO2 /anno]
41.080,50
Riduzione delle emissioni pro-capite al 2020 [%]
20,5
Nella seguente tabella sono riassunte le emissioni totali del periodo A e B ed i relativi costi d’intervento
stimati, che, per il Periodo A, sono stati già sostenuti dalla collettività.
AZIONI
Risparmio energetico
Riduzione CO2
(MWh/a)
(t/a)
PERIODO A
16.475,85
6.861,47
PERIODO B
99.310,96
34.219,03
TOTALE
115.809,90
41.080,50
Pag. 141 di 179
6
ALLEGATI
6.1
SCHEDE DI AZIONE - PERIODO A
Codice azione:
N01-EP.1A
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi stimati
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
[t/anno]
Produzione di energia
rinnovanile prevista
[MWh/anno]
Risparmio energetico
previsto [MWh/a]
Monitoraggio
EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI
COMUNALI E PROVINCIALI
Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali
CAMPO DI AZIONE
energia elettrica
Sostituzione
lampade
interne
e
utilizzo
di
AZIONE CHIAVE
apparecchiature ad alta efficienza
AZIONI
N35-AL.5B – Ufficio Energia
CORRELATE
N07-EP.5B – Building Automation
L’amministrazione comunale, nel periodo 2009 – 2012 ha ridotto i consumi di
energia elettrica a seguito di:
x Sostituzione di lampade interne con lampade ad alta efficienza ;
x Utilizzo di apparecchiature ad alta efficienza;
SETTORE
Efficienza energetica
Standard degli edifici
Locale
Ufficio Lavori Pubblici
2009-2012
n.d.
x Autofinaziamento
x Finanziamenti Regionali
245,99 tCO2/anno (0,54% dell’obiettivo di riduzione 2020)
0
9,28 % Æ 423,75 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energia elettrica
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 142 di 179
Codice azione:
N02-EP.2A
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista [t/anno]
Produzione di energia
rinnovabile prevista
[MWh/anno]
Risparmio di energetico
previsto [MWh/a]
Monitoraggio
EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI
COMUNALI E PROVINCIALI
Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali gas
CAMPO DI AZIONE
metano
Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio e
AZIONE CHIAVE
degli impianti termici degli edifici di proprietà
comunale
N35-AL.5B – Ufficio Energia
AZIONI CORRELATE
NN07-EP.5B – Building Automation
L’amministrazione comunale, nel periodo 2009 – 2012 ha intrapreso alcune azioni
di miglioramento dell’efficienza energetica per alcuni edifici di sua competenza, a
seguito delle quali si è registrato un risparmio in termini di consumi di energia
termica e di emissioni di CO2.
Gli interventi hanno riguardato:
x Sostituzione degli elementi finestrati;
x Miglioramento della prestazione energetica delle strutture opache
verticali con applicazione di un cappotto esterno;
x Sostituzione di centrali termiche con sistemi ad alta efficienza
SETTORE
Ufficio energia
Finanziamento di terza parte e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
Locale
Comune di Matera – Provincia di Matera - ESCO
2009 – 2012
n.d.
Autofinanziamento
351,77 tCO2/anno (0,79% dell’obiettivo di riduzione 2020)
0
11,12 % Æ 1600,57 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energia elettrica
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 143 di 179
Codice azione:
N03-ET.1A
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
[t/anno]
Produzione di energia
rinnovabile prevista
[MWh/anno]
Risparmio energetico
previsto [MWh/a]
Monitoraggio
SETTORE
EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI
Riduzione consumi energetici - settore terziario energia
CAMPO DI AZIONE
elettrica
Sostituzione di vecchie apparecchiature con sistemi
AZIONE CHIAVE
dotati di tecnologia ad elevata efficienza
AZIONI CORRELATE N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione
La seguente azione prevede la sostituzione di apparecchiature con sistemi dotati di
tecnologia ad elevata efficienza.
Impianti/Energia
Altro
Nazionale
Incentivi nazionali, regionali
2009 - 2012
€ 2.576.678,28
Autofinanziamento
1.030,16 tCO2/anno (2,50% dell’obiettivo di riduzione 2020)
0
1,92 % energia elettrica Æ 825,86 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Numero Occupati nel terziario
Biennale
Analisi statistiche
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 144 di 179
Codice azione:
N04-ER.1A
Descrizione
SETTORE
EDIFICI RESIDENZIALI
Riqualificazione energetica degli edifici esistenti (energia
CAMPO DI AZIONE
elettrica)
Sostituzione vecchi elettrodomestici con nuovi di
AZIONE CHIAVE
classe A++
AZIONI CORRELATE N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione
La sostituzione di vecchi elettrodomestici con nuovi modelli ad alta efficienza
permette una rilevante riduzione dei consumi elettrici delle civili abitazioni.
33
Alcuni studi hanno dimostrato che circa il 70% dei consumi residenziali è
imputabile agli elettrodomestici.
La Direttiva Europea 92/7/CE ha stabilito la necessità di applicare un'etichetta
energetica ai principali elettrodomestici: così anche in Italia, come in altri paesi
europei, a partire dal 1998 sono state introdotte le etichettature energetiche per i
frigoriferi e i congelatori e poi, negli anni successivi, anche per gli altri tipi di
elettrodomestici.
Nella seguente tabella sono riportate le percentuali di riduzione ottenibili
sostituendo alcune tipologie di elettrodomestici.
Risparmi ottenibili sostituendo vecchi elettrodomestici con nuovi di classe A+
Elettrodomestico
% riduzione consumi
Frigocongelatore
60
Lavatrice 5 kg di carico (per ciclo di lavaggio)
45
Lavastoviglie 12 coperti (per ciclo di lavaggio)
50
Condizionatori portatili
25
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
[t/anno]
Produzione di energia
rinnovabile prevista
[MWh/anno]
Risparmio energetico
previsto [MWh/a]
Monitoraggio
33
Con la presente azione si intende quindi favorire la sostituzione dei vecchi
elettrodomestici con nuovi a più elevata efficienza energetica sarà sostenuta
attraverso:
x
Eventuali incentivi:
o Detrazione fiscale se sostituzione associata a ristrutturazione
immobile;
o Altro tipo (incentivi economici regione, ESCO, Distributori
Energia).
x
Campagne informative a cura del Comune rivolte ai consumatori circa i
vantaggi economici e ambientali
Efficienza energetica
Standard degli edifici
Altro
Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata
2009 - 2012
€ 1.049.768,85
Autofinanziamento - Incentivi statali
1058,18 tCO2/anno (2,69% dell’obiettivo di riduzione 2020)
0
0,59% energia elettrica Æ 336,52 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico fornito dal distributore
Biennale
Fogli di calcolo
Catasto Energetico
Energy Manager/Ufficio Energia
Fonte: Confindustria - Task Force Efficienza Energetica
Pag. 145 di 179
Codice
N05-ER.2A
Descrizione
SETTORE
EDIFICI RESIDENZIALI
Riqualificazione energetica degli edifici esistenti (gas
CAMPO DI AZIONE
metano)
Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio
opaco e trasparente degli edifici esistenti e
AZIONE CHIAVE
sostituzione del generatore di calore con uno del tipo
a condensazione (gas metano)
AZIONI CORRELATE N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione
Il decreto legge n. 63/2013 ha prorogato al 31 dicembre 2013 la detrazione fiscale
per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti ed ha innalzato
dal 55% al 65% la percentuale di detraibilità delle spese sostenute.
34
L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle
persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa
quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica
degli edifici esistenti.
In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per:
x
La riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
x
Il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti finestre);
x
L’installazione di pannelli solari;
x
La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
La tabella sottostante riporta i dati sugli sgravi fiscali forniti a scala provinciale
dall’ENEA per l'anno 2012, il valore dell’incidenza dell’azione indica la preferenza
del consumatore rispetto alla tipologia di intervento effettuata.
Tipologia di intervento
Strutture opache verticali
Strutture opache orizzontali
Infissi
Solare termico
Climatizzazione invernale
Totale
Costo o kWh/ab
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
[t/anno]
Risparmio energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
34
Costo Totale (€)
513.671,00
84.310,00
9.618.447,00
428.571,00
2.185.552,00
12.830.551,00
64,15
Risparmio Totale (kWh/anno)
183.867,00
29.759,00
2.722.933,00
530.898,00
687.417,00
4.154.874,00
20,77
Noto il numero di abitanti del Distretto sono stati determinati il costo e il risparmio
annuo futuro.
Azione integrata
Standard degli edifici
Altro
Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata
2009 - 2012
€ 15.453.472,83
Autofinanziamento - Incentivi statali
391,57 tCO2/anno (2,04% dell’obiettivo di riduzione 2020)
2,09% energia termica Æ 4.953,81 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico fornito dal distributore
Biennale
Fogli di calcolo
Catasto Energetico
Energy Manager/Ufficio Energia
Fonte: Agenzia delle Entrate - Guida:"Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico"
Pag. 146 di 179
Codice azione:
N06-TR.1A
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
[t/anno]
Risparmio energetico
[MWh/anno ]
Monitoraggio
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
TRASPORTI
Parco veicolare pubblico
Sostituzione del parco veicolare comunale con
AZIONE CHIAVE
tecnologie a basso consumo
N35-AL.5B – Ufficio Energia
AZIONI CORRELATE
N36-AL.6B - GPP
La seguente azione prevede il rinnovo del parco veicolare con veicoli a basso
consumo.
Trasporti
Altro
Privata/ Comunale
Ufficio Trasporti
2009-2012
n.d.
Autofinanziamento
122,67 tCO2/anno (0,27% dell’obiettivo di riduzione 2020)
13,53 % Æ 419,78 MWh/anno
Indicatori di riferimento
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo di carburante
Annuale
Foglio di calcolo
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 147 di 179
Codice azione:
N07-TR.2A
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
[t/anno]
Risparmio energetico
[MWh/anno ]
Monitoraggio
TRASPORTI
Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto
pubblico
Sostituzione del autobus a diesel Euro 0 con autobus
Euro 4
AZIONI CORRELATE
Tale azione riguarda la sostituzione di alcuni autobus euro 0 con autobus euro 4,
effettuata dall’azienda di trasporti locale.
Trasporti
Altro
Privata/ Comunale
Privata/ Comunale
2009-2012
n.d.
Autofinanziamento
63,07 tCO2/anno (0,17% dell’obiettivo di riduzione 2020)
3,04 % Æ 216,00 MWh/anno
Indicatori di riferimento
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo di carburante
Annuale
Foglio di calcolo
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 148 di 179
Codice azione:
N08-TR.3A
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico
Monitoraggio
TRASPORTI
Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento
della mobilità privata su gomma
Promozione
veicoli
a
bassa
emissione
e
contenimento della mobilità privata su gomma
AZIONI CORRELATE
Nel periodo 2009 – 2012 si è registrato una riduzione del consumo di diesel e
benzina del trasporto privato su gomma.
Tale riduzione è legata alla sostituzione da parte dell’utenza privata di autovetture
ad alto consumo con vetture a basso consumo.
Trasporti
Altro
Privata
Privata
2009-2012
Autofinanziamento
6.682,04 tCO2/anno (15,65% dell’obiettivo di riduzione 2020)
7,09 % Æ 22.002,58 MWh/anno
Indicatori di riferimento
Consumo di carburante
Frequenza di monitoraggio
Annuale
Strumenti e sistemi per il
Consumi carburante annuali
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Pag. 149 di 179
Codice azione:
N09-PE.1A
Descrizione
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA
Energie rinnovabili
Promozione ed incentivazione all'installazione di
impianti fotovoltaici domestici e su edifici pubblici
AZIONI CORRELATE
A seguito degli incentivi del conto energia, la città di Matera è stata interessata da
diversi interventi di produzione locale di energia elettrica, in particolare proveniente
da impianti fotovoltaici di potenza inferiore ai 100 kWp installati sia su edifici
pubblici che privati.
Nella seguente tabella si riporta la potenza totale installata nel territorio comunale,
in seguito alla realizzazione di impianti inferiori a 100 kW su edifici ad uso
residenziale e terziario e produttivo (PMI).
I dati sono stati desunti dall'archivio ATLASOLE del GSE.
POTENZA INSTALLATA Kw
Fino ad anno 2009
1.138,9 kW
Fino ad anno 2012
6.030,0 kW
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Produzione di energia
rinnovabile prevista
[MWh/anno]
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
L’incremento di installazione è stato dal 2009 al 2012 pari al 429,45 %.
Produzione di Energia
Incentivo statale in conto energia
Stato
Stato
2009- 2012
n.d.
Incentivo in conto energia
2039,80 tCO2/anno (4,15 % sul totale)
429,45% energia elettrica Æ 6.421,94 MWh/anno
/
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Potenza degli impianti installati
Annuale
Analisi dei dati dal portale Atlasole
Energy Manager/Ufficio energia
Pag. 150 di 179
Codice
N10-AL.1A
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
ALTRO
(AGRICOLTURA,
RIFIUTI,
GPP
,
COMUNICAZIONE, ECC)
Rifiuti
Introduzione della raccolta differenziata zonale per
l'intera città e "porta a porta" per alcuni quartieri
AZIONI CORRELATE
Per incrementare l’aliquota di rifiuti solidi urbani raccolti in maniera differenziata, il
sistema di raccolta è stato articolato in due modelli organizzativi:
x Raccolta porta a porta
x Raccolta stradale
Vi è anche la possibilità di conferimenti direttamente presso l’Ecoisola di via dei
Mestieri – zona PAIP.
Gestione rifiuti
Altro
Locale
Gestione rifiuti
2009- 2012
n.d.
412,86 tCO2/anno (0,98% dell’obiettivo di riduzione 2020)
/
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Quantità rifiuti indifferenziati conferiti in discarica
Annuale
MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale)
Utilizzo del fattore LCA delle discariche estratto
dal database LCD “Landfill of municipal solid
waste” pari a 0,27272 kg CO2/kg raccolta
indifferenziata.
Ufficio Ambiente/Rifiuti
Pag. 151 di 179
6.2
SCHEDE DI AZIONE - PERIODO B
Codice azione:
N11-EP.1B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
SETTORE
EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI
COMUNALI E PROVINCIALI
CAMPO DI AZIONE
Miglioramento dell’efficienza energetica
Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione
interna (LED) e sostituzione delle apparecchiature
AZIONE CHIAVE
elettriche con altre ad alta efficienza energetica
(>Classe A)
N32-AL.4B – Audit Energetico
N33-AL.5B – Ufficio Energia
AZIONI CORRELATE
N34-AL.6B - GPP
N15-EP.5B – Building Automation
L’illuminazione è spesso un esempio di inefficienza, con elevati costi di gestione e
frequenti dispersioni. Illuminare in modo razionale e consapevole significa adottare
le soluzioni tecnologiche più indicate per ridurre i consumi complessivi e insieme
assicurare una luce stabile e uniforme alle aree da illuminare.
L'Amministrazione Comunale prevede il miglioramento del sistema di illuminazione
interna degli edifici di sua proprietà attraverso l'elaborazione di un piano tecnico
economico e di un programma degli interventi di riqualificazione e sostituzione.
Dove possibile saranno installati sistemi di lighting management che comprendono
sensori di presenza, di rilevamento di luce diurna e regolatori di flusso (vedi scheda
N15-EP.5B Building Automation).
In particolare, la riduzione dei consumi elettrici dovuti all’illuminazione degli
ambienti potrà essere ottenuta mediante la sostituzione dei sistemi illuminanti
esistenti con lampade a LED (sigla inglese di Light Emitting Diode).
Tra le tecnologie disponibili, quella a LED si distingue per molteplici vantaggi: i
bassi consumi, la lunga durata di vita e la pressoché assenza di manutenzione. I
prodotti attuali sono progettati per adattarsi ai sistemi illuminanti preesistenti
(plafoniere, armatura stradale con attacco standard). La loro posa in opera
necessita di ridotti investimenti economici sugli impianti elettrici preesistenti o di
nuova realizzazione, e i risparmi energetici sono tali da coprire i costi
dell’intervento.
Si prevede anche l’utilizzo di apparecchiature elettriche a basso assorbimento
Efficienza energetica
Standard degli edifici
Locale
Energy Manager/Ufficio Energia e/o Ufficio Patrimonio
2015 - 2020
€ 4.983.347,51
Autofinanziamento, F.T.T. (ESCo)
675,73 tCO2/anno (1,39% dell’obiettivo di riduzione 2020)
35 % Æ 1.597,48 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico in bolletta
Risparmio energetico (MWh/anno)
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 152 di 179
Codice azione:
N12-EP.2B
Descrizione
EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI
COMUNALI E PROVINCIALI
CAMPO DI AZIONE
Miglioramento dell’efficienza energetica
Building automation (domotica nei sistemi di
AZIONE CHIAVE
gestione, regolazione e controllo) – Energia
Elettrica
N32-AL.4B – Audit Energetico
N33-AL.5B – Ufficio Energia
N34-AL.6B - GPP
N11-EP.1B – Interventi di efficienza energetica
nell'illuminazione interna (LED) … (>Classe A)
AZIONI CORRELATE
N13-EP.3B - Interventi di riqualificazione
dell’involucro edilizio opaco e trasparente
N14-EP.4B - Interventi di sostituzione dei sistemi
di riscaldamento e raffrescamento ….. da fonti
rinnovabilli (pompa di calore e solare termico)
Un livello maggiore di efficientamento energetico per gli edifici pubblici può
essere ottenuto attraverso l’implementazione di sistemi domotici.
La domotica svolge un ruolo importantissimo nel rendere intelligenti
apparecchiature, impianti e sistemi.
La “building automation” può essere tradotta come un sistema di gestione
coordinata degli impianti tecnologici, delle reti informatiche e di
comunicazione. Lo scopo è di migliorare il comfort, la sicurezza ed il
risparmio attraverso un moderno sistema di gestione che migliori
l’efficienza energetica. Introdurre tale sistema all’interno della gestione
degli edifici pubblici è fondamentale per il risparmio in termini di CO 2 e di
energia primaria.
L’azione potrebbe prevedere, inoltre, la partecipazione ad uno dei progetti
Horizon2020: “Future Energy Automated Buildings”.
SETTORE
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Impianti/Energia
Standard degli edifici
Comunale; Europea
Energy Manager/Ufficio Energia e Ufficio Lavori Pubblici
2015-2020 (e/o Compatibile con la programmazione dei progetti EU)
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico previsto
(MWh/a)
Monitoraggio
FTT (ESCo), Fondi Diretti Europei (es. Horizon 2020), Autofinanziamento
€ 1.139.050,86
154,45 tCO2/anno (0,32% dell’obiettivo di riduzione 2020)
8 % energia elettrica Æ 365,14 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico in bolletta
Risparmio energetico (MWh/anno)
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 153 di 179
Codice azione:
N13-EP.3B
Descrizione
EDIFICI
PUBBLICI,
ATTREZZATURE/IMPIANTI
COMUNALI E PROVINCIALI
Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali gas
CAMPO DI AZIONE
metano
Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio
AZIONE CHIAVE
opaco e trasparente
N34-AL.4B – Audit Energetico
N35-AL.5B – Ufficio Energia
AZIONI CORRELATE
N36-AL.6B - GPP
N07-EP.5B – Building Automation
Il decreto legge n. 63/2013 ha prorogato al 31 dicembre 2013 la detrazione fiscale
per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti ed ha innalzato
dal 55% al 65% la percentuale di detraibilità delle spese sostenute.
35
L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle
persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa
quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica
degli edifici esistenti.
In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per:
x
La riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
x
Il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre);
x
L’installazione di pannelli solari;
x
La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
La tabella sottostante riporta i dati sugli sgravi fiscali forniti a scala provinciale
dall’ENEA per l'anno 2012, il valore dell’incidenza dell’azione indica la preferenza
del consumatore rispetto alla tipologia di intervento effettuata.
SETTORE
Tipologia di intervento
Strutture opache verticali
Strutture opache orizzontali
Infissi
Solare termico
Climatizzazione invernale
Totale
Costo o kWh/ab
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
Risparmio Totale (kWh/anno)
183.867,00
29.759,00
2.722.933,00
530.898,00
687.417,00
4.154.874,00
20,77
Noto il numero di abitanti del Distretto sono stati determinati il costo e il risparmio
annuo futuro.
Azione intergrata
Standard degli edifici
Altro
Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata
2015-2020 (e/o Compatibile con la programmazione dei progetti EU)
€ 4.488.635,98
Incentivi nazionali, regionali e provinciali; FTT (ESCo); Fondi Diretti Europei (es.
Horizon 2020)
x Autofinanziamento
334,70 tCO2/anno (0,69% dell’obiettivo di riduzione 2020)
10 % energia termica Æ 1.438,89 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
35
Costo Totale (€)
513.671,00
84.310,00
9.618.447,00
428.571,00
2.185.552,00
12.830.551,00
64,15
Consumo energetico in bolletta
Risparmio energetico (MWh/anno)
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Fonte: Agenzia delle Entrate - Guida:"Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico"
Pag. 154 di 179
Codice azione:
N14-EP.4B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI
COMUNALI E PROVINCIALI
Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali (gas
CAMPO DI AZIONE
metano)
Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento
e raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni
energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con
AZIONE CHIAVE
recupero energetico, integrati con sistemi di
produzione di energia termica da fonti rinnovabili
(pompa di calore e solare termico)
N32-AL.4B – Audit Energetico
N33-AL.5B – Ufficio Energia
AZIONI CORRELATE
N34-AL.6B - GPP
N12-EP.5B – Building Automation
L’amministrazione comunale grazie alla diagnosi energetica preliminare individuerà
gli interventi di efficientamento degli impianti esistenti secondo la migliore
tecnologia possibile e la fattibilità tecnica ed economica di ciascuno di essi.
Gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente saranno
finalizzati a:
x
Migliorare il comfort degli ambienti interni;
x
Contenere i consumi di energia;
x
Ridurre le emissioni di inquinanti e il relativo impatto sull’ambiente;
x
Utilizzare in modo razionale le risorse, attraverso lo sfruttamento di fonti
energetiche rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili;
x
Ottimizzare la gestione dei servizi energetici.
SETTORE
Le possibili azioni di efficientamento sono riportate nel seguito:
x
Sostituzione delle caldaie a gasolio ancora presenti;
x
Sostituzione delle caldaie esistenti ed obsolete con l’installazione di nuovi
generatori di calore ad alta efficienza o con impianti alimentati ad energia
rinnovabile (pompe di calore, solare termico);
x
Installazione di impianti di cogenerazione, trigenerazione e solar cooling;
Azione integrata
Standard degli edifici
Comunale; Europea; Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione
Basilicata
Energy Manager/Ufficio Energia e Ufficio Lavori Pubblici
2015-2020 (e/o Compatibile con la programmazione dei progetti EU)
€ 4.488.635,98
FTT (ESCo); Fondi Diretti Europei (es. Horizon 2020); Autofinanziamento
334,70 tCO2/anno (0,69% dell’obiettivo di riduzione 2020)
10 % energia termica Æ 1.438,89 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico in bolletta
Risparmio energetico (MWh/anno)
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 155 di 179
Codice azione:
N15-EP.2B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
EDIFICI PUBBLICI,
ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E
PROVINCIALI
CAMPO DI AZIONE
Miglioramento dell’efficienza energetica
Building automation (domotica nei sistemi di
AZIONE CHIAVE
gestione, regolazione e controllo) – Energia
Termica
N32-AL.4B – Audit Energetico
N33-AL.5B – Ufficio Energia
N34-AL.6B - GPP
N11-EP.1B – Interventi di efficienza energetica
nell'illuminazione interna (LED) … (>Classe A)
AZIONI CORRELATE
N13-EP.3B - Interventi di riqualificazione
dell’involucro edilizio opaco e trasparente
N14-EP.4B - Interventi di sostituzione dei
sistemi di riscaldamento e raffrescamento …..
da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare
termico)
Un livello maggiore di efficientamento energetico per gli edifici pubblici può
essere ottenuto attraverso l’implementazione di sistemi domotici.
La
domotica
svolge
un
ruolo
importantissimo
nel
rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi.
La “building automation” può essere tradotta come un sistema di gestione
coordinata degli impianti tecnologici, delle reti informatiche e di
comunicazione.
Lo scopo è di migliorare il comfort, la sicurezza ed il risparmio attraverso
un moderno sistema di gestione che migliori l’efficienza energetica.
Introdurre tale sistema all’interno della gestione degli edifici pubblici è
fondamentale per il risparmio in termini di CO2 e di energia primaria.
L’azione potrebbe prevedere, inoltre, la partecipazione ad uno dei progetti
Horizon2020: “Future Energy Automated Buildings”.
SETTORE
Impianti/Energia
Standard degli edifici
Comunale; Europea
Energy Manager/Ufficio Energia e Ufficio Lavori Pubblici
2015-2020 (e/o Compatibile con la programmazione dei progetti EU)
€ 11.221.589,94
x FTT (ESCo)
x Fondi Diretti Europei (es. Horizon 2020)
x Autofinanziamento
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico previsto
(MWh/a)
Monitoraggio
836,75 tCO2/anno (1,73% dell’obiettivo di riduzione 2020)
25 % energia termica Æ 3.597,23 tCO2/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico in bolletta
Risparmio energetico (MWh/anno)
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 156 di 179
Codice azione:
N16-ET.1B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
SETTORE
EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI
Riduzione consumi energetici - settore terziario gas
CAMPO DI AZIONE
metano
Sostituzione illuminazione interna con apparecchi
AZIONE CHIAVE
illuminanti del tipo a LED
AZIONI CORRELATE N35-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione
Nel periodo 2015 -2020 si prevede un incremento del risparmio di energia elettrica
nel settore terziario grazie alla sostituzione di lampade con lampade tipo LED.
Efficienza energetica
Standard degli edifici
Altro
Incentivi nazionali, regionali
2015 - 2020
€ 13.434.477,16
ESCo, Autofinanziamento;
1.821,41 tCO2/anno (4,67% dell’obiettivo di riduzione 2020)
10 % energia elettrica Æ 4.305,92 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Numero Occupati nel terziario
Classe energetica degli edifici
Biennale
Analisi statistiche
Catasto Energetico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 157 di 179
Codice azione:
N17-ET.2B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
SETTORE
EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI
Riduzione consumi energetici - settore terziario gas
CAMPO DI AZIONE
metano
Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio
opaco e trasparente e sistemi di riscaldamento e
raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni
AZIONE CHIAVE
energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con
recupero energetico, integrati con sistemi di
produzione di energia termica da fonti rinnovabili
(pompa di calore e solare termico)
AZIONI CORRELATE N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione
Al fine di ridurre il consumo di gas metano nel settore terziario, è possibile attuare
interventi di riqualificazione energetica degli involucri edilizi e la promozione di
sistemi di riscaldamento ad elevata efficienza e basso impatto.
Le possibili azioni riguardano:
x
Sostituzione di strutture trasparenti con infissi basso emissivi;
x
Miglioramento delle strutture opache;
Sostituzione di caldaie tradizionali con sistemi di riscaldamento e
x
raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni energetiche
(trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con
sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di
calore e solare termico)
Efficienza energetica
Standard degli edifici
Stato
Stato
2015 - 2020
€ 32.300.034,68
x ESCo
x Autofinanziamento;
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
2.357,23 tCO2/anno (6,04% dell’obiettivo di riduzione 2020)
10 % energia termica Æ 10.352,58 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico fornito dal distributore
Classe energetica degli edifici
Biennale
Fogli di calcolo
Catasto Energetico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 158 di 179
Codice azione:
N18-ER.1B
Descrizione
SETTORE
EDIFICI RESIDENZIALI
Riqualificazione energetica degli edifici esistenti (energia
CAMPO DI AZIONE
elettrica)
Sostituzione di lampade interne con lampade a LED e
AZIONE CHIAVE
acquisto di elettrodomestici di classe A++
AZIONI CORRELATE N35-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione
Nel settore residenziale è importante promuovere azioni nel settore dei
consumi di energia elettrica per l’adozione di tecnologie ad alta efficienza:
x
Sostituzione di lampade tradizionali con lampade a LED per
l’illuminazione da interni;
x
Acquisto di elettrodomestici in classe A++.
La sostituzione di vecchi elettrodomestici con nuovi modelli ad alta efficienza
permette una rilevante riduzione dei consumi elettrici delle civili abitazioni.
36
Alcuni studi hanno dimostrato che circa il 70% dei consumi residenziali è
imputabile agli elettrodomestici. Cambiando i 20 milioni di elettrodomestici obsoleti
ancora in uso in Italia si eviterebbe l'emissione di 2,3 milioni di tonnellate di CO 2 in
atmosfera.
La Direttiva Europea 92/7/CE ha stabilito la necessità di applicare un'etichetta
energetica ai principali elettrodomestici: così anche in Italia, come in altri paesi
europei, a partire dal 1998 sono state introdotte le etichettature energetiche per i
frigoriferi e i congelatori e poi, negli anni successivi, anche per gli altri tipi di
elettrodomestici.
Nella seguente tabella sono riportate le percentuali di riduzione ottenibili
sostituendo alcune tipologie di elettrodomestici.
Risparmi ottenibili sostituendo vecchi elettrodomestici con nuovi di classe A+
Elettrodomestico
% riduzione consumi
Frigocongelatore
60
Lavatrice 5 kg di carico (per ciclo di lavaggio)
45
Lavastoviglie 12 coperti (per ciclo di lavaggio)
50
Condizionatori portatili
25
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
36
Con la presente azione si intende quindi favorire la sostituzione dei vecchi
elettrodomestici con nuovi a più elevata efficienza energetica sarà sostenuta
attraverso:
x
eventuali incentivi:
detrazione fiscale se sostituzione associata a ristrutturazione
immobile
altro tipo (incentivi economici regione, ESCO, Distributori Energia)
x
campagne informative a cura dei Comuni rivolte ai consumatori circa i
vantaggi economici e ambientali
L'obiettivo dell'azione è la riduzione dei consumi elettrici residenziali del 20%.
Efficienza energetica
Standard degli edifici
Altro
Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata
2015- 2020
€ 17.827.539,57
Autofinanziamento, Incentivi nazionali, regionali e provinciali
2.417,38 tCO2/anno (6,66% dell’obiettivo di riduzione 2020)
10% energia elettrica Æ 5.714,85 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico fornito dal distributore
Biennale
Fogli di calcolo
Catasto Energetico
Energy Manager/Ufficio Energia
Fonte: Confindustria - Task Force Efficienza Energetica
Pag. 159 di 179
Codice azione:
N19-ER.4B
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
AZIONI CORRELATE
EDIFICI RESIDENZIALI
Efficientamento edifici residenziali (gas metano)
Interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e
utilizzo di sistemi integrati di produzione di energia
termica centralizzati a pompa di calore ad alta
efficienza integrati con sistemi di produzione di
energia termica da fonti rinnovabili
N32-AL.4B – Audit Energetico
N33-AL.5B – Ufficio Energia
N34-AL.6B - GPP
N12-EP.5B – Building Automation
Descrizione
Il decreto legge n. 63/2013 ha prorogato al 31 dicembre 2013 la detrazione fiscale
per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti ed ha innalzato
dal 55% al 65% la percentuale di detraibilità delle spese sostenute.
37
L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle
persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa
quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica
degli edifici esistenti.
In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute
per:
x
la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
x
il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre);
x
l’installazione di pannelli solari;
x
la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
La tabella sottostante riporta i dati sugli sgravi fiscali forniti a scala provinciale
dall’ENEA per l'anno 2012, il valore dell’incidenza dell’azione indica la preferenza
del consumatore rispetto alla tipologia di intervento effettuata.
Tipologia di intervento
Strutture opache verticali
Strutture opache
Infissi
Solare termico
Climatizzazione invernale
Totale
Costo o kWh/ab
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
Risparmio Totale (kWh/anno)
183.867,00
29.759,00
2.722.933,00
530.898,00
687.417,00
4.154.874,00
20,77
Noto il numero di abitanti del Distretto sono stati determinati il costo e il risparmio
annuo futuro.
Azione integrata
Standard degli edifici
Altro
Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata
2015-2020
€ 44.284.766,33
Incentivi nazional, regionali, provinciali.
3.323,67 tCO2/anno (9,16% dell’obiettivo di riduzione 2020)
6% energia termica Æ 14.196,06 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
37
Costo Totale
513.671,00
84.310,00
9.618.447,00
428.571,00
2.185.552,00
12.830.551,00
64,15
Consumo energetico in bolletta
Risparmio energetico (MWh/anno)
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Fonte: Agenzia delle Entrate - Guida:"Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico"
Pag. 160 di 179
Codice azione:
N20-IL.1B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi stimati
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Miglioramento dell’efficienza energetica
Riqualificazione dell’impianto di pubblica
AZIONE CHIAVE
illuminazione
N35-AL.5B – Ufficio Energia
AZIONI CORRELATE N23-TR.3B - Promozione veicoli privati a bassa
emissione
L’azione prevede l‘ammodernamento generale dell’impianto di pubblica
illuminazione, compresa la sostituzione delle lanterne semaforiche.
L‘ammodernamento generale dell’impianto di pubblica illuminazione potrà essere
ottenuto mediante gli interventi di seguito descritti:
x
Lampade ad alta efficienza luminosa e lunga durata (tipo LED),
compatibilmente con le esigenze primarie del comfort visivo;
x
Apparecchi di illuminazione ad alto grado di protezione IP e ad elevato
rendimento luminoso;
x
Limitare l'uso di lanterne in stile e di globi alle sole zone in cui si
richiedono impianti anche con funzione di arredo urbano e, comunque,
adottare tutti gli accorgimenti necessari per controllare e contenere le
dispersioni del flusso luminoso nell'ambiente. Il risparmio nella rete
di illuminazione pubblica dipende, infatti, anche dalla progettazione del
sostegno e dell’alloggio delle lampade dei punti luce. Ottiche ottimizzate
per migliorare l’efficacia del flusso luminoso possono fare tanto. Molto
dipende anche dall’alimentatore del punto luce. Un alimentatore
elettronico di tipo programmabile consente di regolare il livello di
illuminazione di una strada in funzione del traffico, risparmiando energia.
x
Apparati stabilizzatori e regolatori della tensione che consentano anche di
ridurre il flusso luminoso ad orari prefissati. Ciò comporta il
prolungamento della vita media delle lampade e risparmi sui costi di
manutenzione e di esercizio;
x
Mantenere i quadri elettrici non idonei e adeguare le linee elettriche;
x
Installare sostegni intelligenti:
Lampioni di tipo “intelligente e
multifunzionale”, equipaggiati con sensori di varia natura ed attraverso
sistemi di comunicazione avanzati (power line ad alta velocità ed
interazione web), interagiscono con un sistema intelligente in grado di
ritracciare continuamente il profilo di attività (persone, veicoli, emissioni)
della strada in base al quale attivare una regolazione adattiva ed
automatica per l’intero anno, del flusso luminoso punto-punto ed altre
funzionalità. Il sistema si presta particolarmente per importanti arterie
veicolari o pedonali cittadine (es: strade/piazze principali del centro
storico) dove il consumo elettrico per l’illuminazione è particolarmente
significativo e la regolazione è critica e permette di salvare grandi quantità
di energia.
x
La sostituzione delle lanterne semaforiche con lampade a LED
Intervento di contenimento dei consumi energetici degli impianti di illuminazione
pubblica
Fondi pubblici (regionali e altro), Esco, cofinanziamento
Locale
Ufficio urbanistica / Ufficio Lavori Pubblici / Ufficio Energia
2013 - 2016
€ 6.176.435,67
Bandi pubblici regionali, Società di Servizi Energetici (ESCo) che finanzia la
realizzazione e recupera l’investimento con i risparmi conseguiti
1.741,75 tCO2/anno (3,68% dell’obiettivo di riduzione 2020)
50 % energia elettrica Æ 4.117,62 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile monitoraggio
Energia risparmiata/tCO2 eq. risparmiata
Annuale
Consumi elettrici annuali
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia e/o ESCo
Pag. 161 di 179
Codice azione:
N21-IL.2B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi stimati
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Miglioramento dell’efficienza energetica
Sostituzione di lampade votive ad incandescenza con
AZIONE CHIAVE
lampade al LED
AZIONI CORRELATE N35-AL.5B – Ufficio Energia
L’azione prevede la sostituzione di lampade votive tradizionali ad incandescenza di
3 W di potenza, con lampade a LED di 0,3 W di potenza.
Il risparmio in termini di consumi elettrici è del 90%.
Impianti
Delibere comunali
Comunale
Ufficio Energia / Ufficio Patrimonio
2015 - 2016
Acquisto e installazione lampade a LED: 2,50 €/punto luce
Autofinanziamento
Noleggio Operativo
FTT (ESCo)
41,65 tCO2/anno (0,09% dell’obiettivo di riduzione 2020)
90% dell’energia elettrica Æ 98,46 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Energia risparmiata/tCO2 eq. risparmiata
Annuale
Consumi elettrici annuali
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 162 di 179
Codice azione:
N22-IN.1B
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
AZIONI CORRELATE
Descrizione
INDUSTRIA
Riduzione consumi elettrici
Sostituzione di motori elettrici con motori ad alta
efficienza ed illuminazione led
N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione
Nel periodo 2013 – 2020 si prevede una riduzione dei consumi di energia elettrica
nel settore secondario grazie alla:
x
Sostituzione di motori elettrici con motori a basso assorbimento ed
elevata efficienza;
x
Sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a LED;
x
Audit energetico per individuazione di eventuali dispersioni.
La riduzione dei consumi elettrici nel settore secondario deriva dall’analisi
dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel
Distribuzione SpA).
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio energetico
Monitoraggio
Intervento di contenimento dei consumi energetici elettrici
Fondi pubblici (regionali e altro), Esco
Locale
Comune
2013-2020
n.d.
Bandi pubblici regionali, Società di Servizi Energetici (ESCo) che finanzia la
realizzazione e recupera l’investimento con i risparmi conseguiti, interventi di PMI
840,74 tCO2/anno (2,00% dell’obiettivo di riduzione 2020)
20 % energia elettrica Æ 1.987,57 MWh/anno
Indicatori di riferimento
Dati forniti dal distributore di energia
Frequenza di monitoraggio
Biennale
Strumenti e sistemi per il
Foglio di calcolo
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
Energy Manager/Ufficio Energia
monitoraggio
Pag. 163 di 179
Codice azione:
SETTORE
N23-TR.1B
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
AZIONI CORRELATE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
TRASPORTI
Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto
pubblico
Rinnovo parco autobus trasporto pubblico (n. 28) con
veicoli elettrici
N15-IL.1B - Riqualificazione dell’impianto di pubblica
illuminazione
N23-TR.3B - Promozione veicoli privati a bassa
emissione
Sostituzione di n. 28 autobus diesel Euro 0, Euro 2 e Euro 3 con autobus elettrici
dotati di sistemi di ricarica ultrarapidi, basato su una forza propulsiva totalmente
elettrica che consente agli autobus di beneficiare di un'autonomia illimitata,
attraverso cariche ultrarapide a ogni fermata durante la salita e la discesa dei
passeggeri. Il sistema è costituito da un totem, che può essere integrato nel
paesaggio urbano esistente, in parallelo, o inserito nella pensilina della fermata
dell'autobus.
Trasporti
Incentivi statali Ministero Infrastrutture e Trasporti
Comunale
Ufficio trasporti / Ufficio Energia
Periodo 2015-2017
€ 12.000.000,00
Bandi Europei di Finanziamento Diretto, FTT
1.183,13 tCO2/anno (2,78% dell’obiettivo di riduzione 2020)
57 % Æ 4.052 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico / km
Annuale
Analisi statistiche e fogli di calcolo
Azienda Trasporti / Ufficio Energia
Pag. 164 di 179
Codice azione:
SETTORE
N24-TR.2B
CAMPO DI AZIONE
TRASPORTI
Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto
pubblico
Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5
autobus ad idrogeno
N23-TR.3B - Promozione veicoli privati a bassa
AZIONI CORRELATE
emissione
Tale azione prevede la sostituzione di 5 autobus a diesel con autobus ad idrogeno.
L'idrogeno è un gas che può essere prodotto direttamente in loco grazie al
processo dell'elettrolisi.
Partendo da acqua ed energia elettrica è possibile innescare una reazione
elettrochimica in cui viene prodotto idrogeno ed ossigeno. In particolare se
l'energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, l'idrogeno ha di fatto un costo
ambientale nullo. I trasporti, infatti, si affacciano su una nuova era in cui le
infrastrutture, i mezzi di trasporto, i viaggiatori e i beni dovranno essere sempre più
interconnessi al fine di assicurare un’ottimizzata mobilità door to door, maggiore
sicurezza, minore impatto ambientale e costi ridotti.
I vantaggi legati all’uso dell’idrogeno come fonte energetica sono molteplici.
Nel caso di autobus a celle a combustibile il consumo medio di H2 è di 120-150
Nm³/100km (circa 10-13 kg H2/100 km).
Al fine della fattibilità di tale azione risulta necessario predisporre il Comune di una
centralina di distribuzione di idrogeno.
Trasporti
Incentivi statali Ministero Infrastrutture e Trasporti ; Programmazione Europea
Comunale
Energy Manager/Ufficio Energia
Ufficio Lavori Pubblici
Periodo 2015-2020
AZIONE CHIAVE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
€ 15.000.000,00
Finanziamenti Europei Diretti (Es. Programma Horizon 2020)
300,00 tCO2/anno (0,71% dell’obiettivo di riduzione 2020)
/
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumi del vettore energetico
Annuale
Contabilizzatore e fogli di calcolo.
Azienda Trasporti
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 165 di 179
Codice azione:
SETTORE
N25-TR.3B
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
AZIONI CORRELATE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
TRASPORTI
Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto
privato
Promozione veicoli privati a bassa emissione
N22-TR.2B - Rinnovo parco autobus trasporto pubblico
con N. 5 autobus ad idrogeno
N22-TR.2B - Rinnovo parco autobus trasporto pubblico
(n. 28) con veicoli elettrici
N15-IL.1B - Riqualificazione dell’impianto di pubblica
illuminazione
Pur considerando la riduzione dei consumi di mobilità degli italiani dovuto alla crisi
economica in atto negli ultimi anni, nel 2010, l’autovettura continua a rappresentare
il mezzo di trasporto preferito; l’uso dell’autovettura è pari al 76,23% della
ripartizione modale, a fronte del 6,2% dei mezzi su ferro e del 11,9% di autobus,
38
pubblici e privati .
L’Italia detiene il primato mondiale di auto private pro-capite (corrispondente a 1,63
persone per vettura nel 2011) e ha 37,11 milioni di veicoli circolanti che percorrono
circa 13000 km/anno (il 26% in più della media UE). Nel 2011 la densità
automobilistica (n. autovetture per 1000 abitanti) risulta pari a 612 unità. Si rileva
che in Italia la densità di auto rispetto alla popolazione residente è molto elevata, il
dato nazionale è di gran lunga superiore, circa il 20%, a quello di Germania,
Francia, Spagna e Gran Bretagna.
Per questo il trasporto su strada rappresenta un settore critico per il
raggiungimento degli obbiettivi di riduzione in quanto è responsabile di una parte
significativa del consumo totale di energia.
Grazie al rinnovo del trasporto pubblico con autobus ad idrogeno ed elettrici e alla
conseguente istallazione di sistemi di ricarica elettrica e della centrale di
distribuzione di idrogeno, sarà possibile promuovere l’acquisto da parte dei privati
di auto elettriche o ad idrogeno. Inoltre l’utilizzo di veicoli a bassa emissione da
parte della pubblica amministrazione indurranno il privato a rinnovare il parco auto
con altri a basso consumo (Es. Euro 6). L’azione si riassume, economicamente,
nella gestione dei sistemi di ricarica elettrica e di distribuzione di idrogeno.
Trasporti
Incentivi statali Ministero Infrastrutture e Trasporti
Cittadini
Energy Manager/Ufficio Energia
Periodo 2015-2020
€ 200.000/anno
Finanziamenti Europei Diretti (Es. Programma Horizon 2020) per i primi 2 anni.
Autofinanziamento
9.153,52 t CO2/anno (21,53% dell’obiettivo di riduzione 2020)
10 % Æ 31.034,15 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Numero auto a basso consumo fonte ACI
Annuale
Analisi statistica
Energy Manager/Ufficio Energia
38
Fonte: Ministero Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Guida 2013 al
risparmio di carburanti e alle emissioni di CO2 delle auto
Pag. 166 di 179
Codice azione:
N26-TR.4B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
TRASPORTI
Trasporti pubblici e privati
Efficientamento e contenimento della mobilità privata
AZIONE CHIAVE
su gomma
N22-TR.2B - Rinnovo parco autobus trasporto pubblico
con N. 5 autobus ad idrogeno
AZIONI CORRELATE
N22-TR.2B - Rinnovo parco autobus trasporto pubblico
(n. 28) con veicoli elettrici
L’azione prevede la promozione di una mobilità sostenibile attraverso:
x
Istituzione Osservatorio della mobilità;
x
Potenziamento della mobilità pedonale, con interventi di eliminazione
delle barriere architettoniche nei percorsi, con la realizzazione dei percorsi
sicuri casa-scuola;
Piste ciclabili, integrazione del tratto ciclabile già esistente con tratti nuovi
x
e individuazione di percorsi ritenuti idonei alla circolazione delle biciclette
in base alle caratteristiche fisiche delle strade ed al ridotto flusso veicolare
presente;
x
Bike-sharing, attraverso l’implementazione del sistema di bike-sharing con
biciclette a pedalata assistita;
x
Car-pooling, con la creazione di un portale che gestisca il car-pooling
comunale, inter comunale e interprovinciale;
x
Acquisto 30 Segway Human Transporter
x
Realizzazione di parcheggi intermodali.
x
l'installazione di paline intelligenti, dotate tutte di telecamera per video
sorveglianza ed hotspot Wifi per la connessione ad internet degli utenti, di
cui 1 con funzioni anche di totem informativo;
Trasporti
Incentivi statali Ministero Infrastrutture e Trasporti
Comune
Ufficio Energia; Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente traffico e trasporti - protezione civile; Ufficio Sassi
2015-2017
Costi stimati:
x
Acquisto Segway Human Transporter € 144.000;
x
Installazione di paline “intelligenti” per migliorare l’informazione all’utenza:
10.000 € per palina;
Finanziamenti Europei Diretti (Es. Programma Horizon 2020)
2.746,06 tCO2/anno (6,46% dell’obiettivo di riduzione 2020)
3% Æ 9.310,24 MWh/anno
Indicatori di riferimento
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Energia risparmiata/CO2 eq risparmiata
% risorse spese in acquisti verdi
Biennale, in concomitanza con il PUM
Osservatorio della mobilità
Portale on line
Indicatori di mobilità
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 167 di 179
Codice azione:
N27-PE.1B
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Produzione di energia
rinnovabile prevista
[MWh]
Monitoraggio
PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA
Energie rinnovabili
Promozione ed incentivazione all'installazione di
impianti fotovoltaici domestici e su edifici pubblici e
di altri sistemi ad energia rinnovabile.
AZIONI CORRELATE
L’installazione di pannelli fotovoltaici è stata una azione fortemente incentivata
dal Governo Italiano a partire dal 2006 ed a causa degli incentivi conseguibili,
attraverso il "conto energia", il trend di installazione di impianti fotovoltaici ha visto
negli anni una notevole accelerazione.
Il Conto Energia è il programma che incentiva in conto esercizio l'energia
elettrica prodotta da impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica.
Questo sistema di incentivazione è stato introdotto in Italia nel 2005, con il
Decreto Ministeriale del 28 luglio 2005 (Primo Conto Energia).
Dal 2005 al 2013 si contano 5 diversi programmi di incentivazione in Conto
Energia, ciascuno in superamento, adeguamento o ridefinizione del precedente. Il
5° conto energia è terminato il 6 luglio 2013 senza l'emanazione di un nuovo piano
di incentivi sull'energia prodotta, sostituito però da sgravi fiscali sul costo
d'impianto.
L’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia è uno dei tasselli principali della politica
europea per il 2020 in materia di energia, quindi deve essere promossa affinché il
suo contributo al bilancio energetico cresca rispetto ai valori attuali. Per contro, non
bisogna ignorare il fatto che anche l’utilizzo delle fonti rinnovabili ha un impatto su
diverse matrici ambientali (aria, acqua, suolo, paesaggio), per questo motivo è
bene che gli impianti che si realizzano rientrino nell’ambito di una strategia chiara
volta a massimizzare la produzione di energia utile e minimizzare l’impatto
sull’ambiente. È necessario individuare siti particolarmente idonei per le loro
caratteristiche alla realizzazione di determinati tipi di impianto e promozione degli
stessi in accordo con le indicazioni tecniche del PAES. Si prevede la promozione di
sistemi ad energia rinnovabile quali impianti fotovoltaici, microeolico, geotermico,
alimentati a biomassa.
Produzione da Fonti rinnovabili
Incentivi nazionali, regionali
Locale
Privati
2013- 2020
€ 2.277.837,01
Incentivi statali, finanziamenti privati
474,98 tCO2/anno (0,80% dell’obiettivo di riduzione 2020)
100 % energia elettrica Æ 1495,40 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Potenza degli impianti installati
Annuale
Analisi dei dati dal portale Atlasole
Energy Manager/Ufficio energia
Pag. 168 di 179
Codice azione:
N28-AL.1B
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
Descrizione
ALTRO ( AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP ,
COMUNICAZIONE, ECC)
Agricoltura
Promozione dell'uso razionale dell'energia
agricoltura ed efficientamento dei sistemi.
in
AZIONI CORRELATE
I consumi di energia elettrica nazionale per uso agricolo risultano
complessivamente di 5,61 TWh, pari all’1,81% del bilancio elettrico nazionale nel
2010 . Si ritiene quindi necessario intervenire sulle seguenti aree:
x
Il sistema di riscaldamento delle serre;
x
L’efficienza negli impianti di illuminazione;
x
Riqualificazione impianti agricoli;
x
Produzione di biogas per autoconsumo delle aziende zootecniche;
x
Ventilazione di ambienti protetti per l’allevamento animale e vegetale.
La riduzione dei consumi elettrici nel settore secondario deriva dall’analisi
dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel
Distribuzione SpA), per ogni Comune.
La quantificazione di tale azioni si basa su un valore di parametro pari a 3,12
€/kWh.
Area di intervento
Agricoltura
Strumenti Politici
Altro
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
Regionale
Ufficio Energia Regionale
2013- 2020
€ 1.055.536,56
143,11 tCO2/anno (0,30% dell’obiettivo di riduzione 2020)
15 % Æ 338,31 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
consumo (MWh/anno)
Annuale
kWh/anno
Ufficio energia regionale
Pag. 169 di 179
Codice azione:
N29-AL.2B
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
ALTRO
(AGRICOLTURA,
RIFIUTI,
GPP
,
COMUNICAZIONE, ECC)
Rifiuti
Obiettivo raccolta differenziata al 75% con il "porta a
porta" in tutta la città
AZIONI CORRELATE
Il 7° Programma generale di azione europea, le strategie comunitarie
sull’economia circolare, sulle piccole medie imprese, sull’occupazione e
sull’efficientamento del settore delle costruzioni definiscono obiettivi, scadenze e
impegni che convergono tutti in questa direzione. Si tratta di radicali cambiamenti
che trovano, nelle comunicazioni dello scorso luglio, alcune proposte ambiziose:
x
portare, entro il 2030, al 70% il riciclaggio della carta, plastica, metalli e
vetro presenti nei RSU;
x
portare, tra il 2025 e il 2030, all’80% il riciclaggio complessivo degli
imballaggi;
x
portare, entro il 2030, il conferimento totale in discarica al 5%;
x
vietare il trattamento termico del materiale riciclabile.
Nel 2010 in Italia è stato riciclato solo il 35% dei rifiuti domestici, attraverso il
recupero di materiali come carta, vetro e plastica e il compostaggio dell'organico.
Uno dei problemi cronici della raccolta dei rifiuti in Italia resta il massiccio ricorso
alle discariche. Non sono stati raggiunti gli obiettivi dell'Unione Europea, che
prevedevano un limite massimo del 50% di rifiuti "sotterrati" entro il 2009: nel 2010
l'Italia era ancora a quota 54%, con una percentuale dell’83% in Basilicata. Implica
quindi una politica dedicata. L’asse VI Tutela dell’ambiente ed uso efficiente delle
risorse del Programma Operativo FESR 2014- 2020 dedica all’ottimizzazione della
gestione dei Rifiuti urbani un intero capitolo.
La seguente azione prevede il raggiungimento dell’obiettivo ambizioso di raccolta
differenziata del 75%. L’obiettivo è quello di eliminare progressivamente i
cassonetti stradali che saranno sostituiti con raccolte domiciliari “porta a porta”.
L'obiettivo può essere ottenuto attraverso:
x
La raccolta differenziata porta a porta che prevede il periodico ritiro
presso il domicilio dell'utenza del rifiuto urbano prodotto;
Il potenziamento delle attività di promozione e di educazione alla raccolta
x
differenziata (distribuendo alle famiglie opuscoli informativi, sacchetti in
materiale biodegradabile e bidoncini domestici);
x
La promozione di accordi con il settore del commercio locale per la
diffusione di marchi ecologici, con conseguenti benefici in termini di
maggiore consapevolezza ecologica negli acquisti da parte dei
consumatori e riduzione dei quantitativi di rifiuti prodotti, in particolare
rifiuti da imballaggio;
Gestione rifiuti
Obbligazioni normative
Comunale
Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente; Ufficio Sassi
2013-2016
€ 9.261.000,00
Rifiuti urbani – raccolta differenziata
Autofinanziamento
4029,79 tCO2/anno (8,31% dell’obiettivo di riduzione 2020)
/
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
quantità rifiuti indifferenziati conferiti in discarica
Annuale
MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale)
Utilizzo del fattore LCA delle discariche estratto
dal database LCD “Landfill of municipal solid
waste” pari a 0,27272 kg CO2/kg raccolta
indifferenziata.
Ufficio Ambiente/Rifiuti
Pag. 170 di 179
Codice azione:
N30-AL.3B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
SETTORE
ALTRO (AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP ,
COMUNICAZIONE, ECC)
Rifiuti
Adesione al progetto "rifiuti zero"
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
AZIONI CORRELATE
L'elevato consumo di materia è uno dei principali fattori di insostenibilità dell'attuale
modello di produzione e consumo dei paesi industrializzati, ed ha un impatto diretto
e significativo anche in termini di emissioni di CO2. La produzione di rifiuti
rispecchia in parte questo fenomeno, oltre a essere un indicatore dell'inefficienza
del ciclo produttivo. La Direttiva europea sui rifiuti (2008/98 CE, recepita in Italia
con il D.Lgs 205/2010) rende obbligatori a livello regionale specifici programmi di
prevenzione della produzione di rifiuti.
Il Comune si impegna ad affiancare alle misure relative alla gestione del ciclo dei
rifiuti una serie di azioni volte a intervenire a monte, sulla riduzione della
produzione di rifiuti urbani e non e a questo proposito si è già attivato.
L'Amministrazione comunale svolgerà prima di tutto un ruolo di "pianificatore e
regolatore", elaborando un piano di prevenzione della produzione di rifiuti e
organizzando lo stesso servizio di raccolta in modo da promuovere le azioni di
prevenzione, inoltre svolgerà il ruolo di "promotore e incentivatore" attraverso: la
realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione; l'organizzazione di
tavoli di concertazione e accordi di programma con gli attori chiave, a
cominciare dalle grandi catene di distribuzione; l'individuazione di misure
premiali e incentivi per i comportamenti virtuosi. La strategia “Rifiuti Zero” cerca di
combinare riciclaggio, e dunque raccolta differenziata spinta, con politiche mirate a
prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti, legandole a buone pratiche ambientali.
(Es. Favorire il compostaggio domestico, al fine di diminuire la quantità di rifiuti
organici ritirati, attraverso la donazione o il comodato d'uso del kit di compostaggio
ed anche attraverso politiche di riduzione della tassa sui rifiuti.).
Gestione rifiuti
Sensibilizzazione Civica
Europea, Locale
Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente; Ufficio Sassi
2013-2020
n.d.
Rifiuti urbani – raccolta differenziata
516,63 tCO2/anno (1,07% dell’obiettivo di riduzione 2020)
/
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
quantità rifiuti indifferenziati conferiti in discarica
Annuale
MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale)
Utilizzo del fattore LCA delle discariche estratto
dal database LCD “Landfill of municipal solid
waste” pari a 0,27272 kg CO2/kg raccolta
indifferenziata.
Ufficio Ambiente/Rifiuti
Pag. 171 di 179
Codice azione
N31-AL.4B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi stimati
ALTRO
(
AGRICOLTURA,
RIFIUTI,
GPP
,
COMUNICAZIONE, ECC)
CAMPO DI AZIONE
Stato conoscitivo
AZIONE CHIAVE
Audit Energetico
AZIONI
N35-AL.5B – Ufficio Energia
CORRELATE
N07-EP.5B – Building Automation
L’esecuzione degli audit energetici è un'azione obbligatoria prima di attivare
qualsiasi intervento di riqualificazione energetica. Si potrà, così, in fase
preliminare, procedere ad una ottimizzare gestionale.
L’azione consta nell’esecuzione degli audit energetici sugli edifici di proprietà del
Comune, a destinazione terziaria, scolastica e sociale. Le informazioni ottenute
costituiranno la base conoscitiva per definire la soluzione ottimale di procedura di
appalto e della relativa fonte di finanziamento (Es. Finanziamento Tramite Terzi).
Impianti/Energia
SETTORE
Delibere comunali
Comunale
Ufficio Energia (e/o Ufficio Lavori Pubblici/Patrimonio)
2015-2018
€ 1/m3 di volume lordo riscaldato
x Autofinaziamento
x FTT (ESCo)
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
n.d.
Risparmio energetico
previsto (MWh/a)
n.d.
Monitoraggio
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Consumo energetico in bolletta
Risparmio energetico (MWh/anno)
Annuale
Bollette e/o
Sistema di monitoraggio domotico
Energy Manager/Ufficio Energia
Pag. 172 di 179
Codice azione:
N32-AL.5B
SETTORE
CAMPO DI AZIONE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
ALTRO (AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP ,
COMUNICAZIONE, ECC)
Ottimizzazione e semplificazione della gestione
energetica comunale e attuazione degli obblighi
normativi nel campo dell’efficienza energetica degli
edifici ed energie rinnovabili.
Ufficio Energia
AZIONE CHIAVE
AZIONI
CORRELATE
L’azione prevede l’istituzione dell’Ufficio Energia al fine di:
x censire gli immobili dal punto di vista energetico con l’introduzione e la
gestione del Catasto Energetico;
x monitorare gli interventi di riqualificazione energetica.
x Gestione del sistema di building automation
x Attuazione degli interventi di efficientamento energetico degli edifici e di
realizzazione di impianti ad energia rinnovabile su edifici pubblici
x Espletamento degli obblighi normativi per la gestione energetica dell’ente.
x Gestione della fase esecutiva del PAES
Requisiti/standard di efficienza energetica
Istituzione dell’Ufficio Energia
Comunale
Ufficio risorse umane
01/01/2015 - 31/12/2015
Ufficio Energia (1 dirigente e 3 unità operative) € 200.000 / anno
Risorse interne di bilancio comunale
n.d.
n.d.
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Riduzione di tCO2/anno
Annuale
Catasto Energetico
Attuazione degli obiettivi del PAES
Ufficio Energia
Pag. 173 di 179
Codice
N33-AL.6B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Monitoraggio
SETTORE
ALTRO (AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP ,
COMUNICAZIONE, ECC)
CAMPO DI AZIONE
Appalti pubblici di prodotti e servizi
AZIONE CHIAVE
Green Public Procurement - GPP
AZIONI CORRELATE
N15-EP.5B – Building Automation
Il Green Public Procurement indica l'approccio in base al quale le Amministrazioni
Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto,
incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali attraverso la ricerca e la scelta
dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente
lungo l’intero ciclo di vita. Può avere un ruolo importante per la diffusione di un
mercato e di una cultura più attenti all’ambiente, senza comportare un costo
aggiuntivo per la Pubblica Amministrazione. L’utilizzo del GPP può portare alla
riduzione delle emissioni di gas climalteranti, della produzione di rifiuti e di
sostanze pericolose. Il meccanismo favorisce l’integrazione delle considerazioni
ambientali nelle altre politiche della Pubblica Amministrazione, coinvolgendo in
modo trasversale settori che tradizionalmente non si occupano di ambiente e
settori che possono incidere notevolmente sulle performance ambientali dell’Ente,
quali trasporti, le infrastrutture, l'ambiente e l’edilizia pubblica. L'azione, inoltre,
supporta i diversi strumenti di politica ambientale, coerentemente con la logica
della Politica Integrata dei prodotti promossa a livello europeo dai processi EMAS e
ISO 14001 e dai piani d’azione dell’Agenda 21. L'Amministrazione Comunale è
interessata alle seguenti attività:
x
Costruzione degli edifici;
x
Trasporti (mezzi e servizi di trasporto, sistemi di mobilità sostenibile
x
Utilizzo di attrezzature informatiche ad elevata efficienza
Servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l’igiene,
x
materiali per ufficio);
Comunicazione
Sensibilizzazione Civica
Comunale
Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente - traffico e
trasporti - protezione civile; Ufficio Sassi
01/02/2015 - 30/04/2016
Partecipazione al Progetto GPP2020
5.000 €
Elaborazione di criteri ambientali per bandi di appalti
pubblici.
Partecipazione al Progetto GPP 2020, co-finanziato dal programma Energia
Intelligente Europa della Commissione Europea. Entità del finanziamento:
1.873.176,00 €.
Autofinanziamento
791,65 tCO2/anno (1,63% dell’obiettivo di riduzione 2020)
Indicatori di riferimento
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Energia risparmiata/CO2 eq risparmiata
% risorse spese in acquisti verdi
Annuale
Portale on-line
Scheda tecnica semplificata
Amministrazione Comunale
Pag. 174 di 179
Codice
N34-AL.7B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi
Finanziamento
Riduzione di CO2
prevista (t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
SETTORE
ALTRO ( AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP ,
COMUNICAZIONE, ECC)
Sensibilizzazione e informazione
Sensibilizzazione e informazione
CAMPO DI AZIONE
AZIONE CHIAVE
AZIONI CORRELATE
Un importante compito dell'Amministrazione comunale nel ruolo di "promotore
e incentivatore", come già detto, è quello di aprire un canale di comunicazione
diretto con i cittadini e i portatori di interesse locali.
Per svolgere a pieno questo compito il Comune si impegna ad organizzare eventi
rivolti alla cittadinanza sul tema del risparmio energetico, dell'efficienza energetica
e dell'uso delle fonti rinnovabili di energia.
Gli eventi pubblici puntano a stimolare l'interesse dei cittadini e a fornire alcune
informazioni di base circa temi di particolare interesse. Pur non avendo spesso
effetti diretti e quantificabili, iniziative simili possono predisporre favorevolmente la
comunità locale e facilitare l'implementazione delle altre azioni
Al fine di sensibilizzare e informare i cittadini circa l’efficienza energetica, il
risparmio in termini di CO2, l’adozione di comportamenti ecosostenibili,
l’amministrazione comunale può promuovere::
x
Workshop e seminari tematici;
x
Questionari statistici;
x
Progetti di sensibilizzazione nelle scuole;
x
Sportello verde presso l’Ufficio energia;
Promozione, organizzazione e partecipazione a iniziative di
x
partecipazione pubblica ( cittadini, aziende e professionisti ) sul tema del
risparmio energetico e sostenibilità ambientale;
x
Fiere e giornate dell’energia
Sensibilizzazione
Delibere comunali
Comunale
Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente; Ufficio Sassi
2013-2020
€ 20.500,00
n.d.
n.d.
n.d.
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
N° partecipanti
N° eventi
Annuale
x Test
x Questionari
Amministrazione Comunale
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Codice azione:
N35-ER.3B
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi stimati
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
(t/anno)
Risparmio di energetico
previsto (MWh/a)
Monitoraggio
SETTORE
EDIFICI RESIDENZIALI
CAMPO DI AZIONE
Miglioramento dell’efficienza energetica
AZIONE CHIAVE
Allegato energetico al PRG (RU)
AZIONI CORRELATE N35-AL.5B – Ufficio Energia
Redazione dell’“Allegato Energetico-Ambientale” al Regolamento Edilizio
Comunale con contenuti cogenti e volontari relativi all’efficienza energetica degli
edifici (involucro e impianti) e all’integrazione di fonti energetiche rinnovabili.
Recepimento delle normative nazionali/regionali in tema di sostenibilità energetica
ed ambientale nonché degli obiettivi indicati nelle vigenti Direttive Europee in
materia, che prevedono entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova
costruzione ad energia quasi zero. La definizione specifica dell’allegato energetico
sarà effettuata con il coinvolgimento degli stakeholder; premi di cubatura negli
interventi di ristrutturazione, riduzione degli oneri di costruzione e altre tipologie di
azioni saranno accuratamente considerate e valutate sotto il profilo normativo,
energetico ed ambientale.
Incentivazione alla sostituzione di tetti in amianto con installazione di Solare
Termico o impianti Fotovoltaici.
L’incentivazione è alla classe B ed è ottenibile mediante premi volumetrici e/o
riduzione della tassazione comunale.
Requisiti/standard di efficienza energetica
Strumenti di approvazione delle varianti urbanistiche.
Comunale
Ufficio urbanistica / Ufficio Lavori Pubblici / Ufficio Energia
2013 - 2016
€ 15.000,00
Autofinanziamento
n.d.
n.d.
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Numero di edifici in classe B nel territorio
comunale
Annuale
Catasto Energetico
Energy Manager/Ufficio Energia
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Codice azione:
N36-XX.1B
SETTORE
CAMPO DI
AZIONE
AZIONE
CHIAVE
AZIONI
CORRELATE
Descrizione
Area di intervento
Strumenti Politici
Origine dell’azione
Responsabile
dell’attuazione
Periodo di attivazione e
realizzazione
Costi stimati
Finanziamento
Riduzione di CO2 prevista
[t/anno]
Risparmio energetico
previsto [MWh/a]
Monitoraggio
EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI
COMUNALI E PROVINCIALI
Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali energia
elettrica
Efficientamento energetico degli edifici del Municipio e
39
del Palazzo di Giustizia della città di Matera
N32-AL.4B – Audit Energetico
N33-AL.5B – Ufficio Energia
N34-AL.6B - GPP
N15-EP.5B – Building Automation
L’azione prevede:
2
x
Applicazione di 8.735,96 m di aerogel spaceloft® di conduttività termica
pari a 0,013 W/(m K), con spessore di 4 cm sulla parte interna delle
pareti esterne e delle pareti verso zone non climatizzate;
2
x
Applicazione di 2.026,62 m di infissi in triplo vetro basso emissivo 4 – 14
– 4 – 14 – 4 riempito con gas kripton, con trasmittanza termica del vetro
2
pari a 0,5 W/(m K), in sostituzione degli attuali infissi con vetro singolo
senza nessun potere termoisolante;
x
Installazione di un impianto di cogenerazione con motore a combustione
interna alimentato a gas naturale, che produce una potenza termica di
365 kW, e una potenza elettrica di 323 kW con rendimento termico ed
elettrico pari al 44,3% e al 39,2% rispettivamente;
x
Installazione di un gruppo frigo ad assorbimento a bromuro di litio con
tecnologia singolo effetto alimentato ad acqua calda a 98°C, con
capacità frigorifera di 209 kW e con COP nominale pari a 0,76;
x
Installazione di un gruppo frigo elettrico a compressione di vapore a
supporto dell’assorbitore, che produce una potenza frigorifera di 352,5
kW e caratterizzato da un COP nominale di 3,10.
Vantaggi:
x
Riduzione notevole dei fabbisogni e consumi dei due edifici;
x
Risparmio di energia primaria pari al 26%;
x
Riduzione del 48% dei costi dell’energia;
x
Riduzione delle emissioni di CO2 pari al 49% all’anno.
Efficienza energetica
Standard degli edifici
Locale
Ufficio Lavori Pubblici
2015-2020
Investimento iniziale pari a 3.785.732 suddivisi in:
x
Isolamento termico: 3.020.846 €;
x
Cogeneratore: 498.128 €;
x
Assorbitore: 111.546 €;
x
Chiller elettrico: 155.212 €.
Costi di operazione e manutenzione: 21.530,93 €/anno.
Fondi propri del Comune, incentivi erogati dal GSE (conto termico, ritiro
dedicato, certificati bianchi)
205,77 tCO2/anno
762,10 MWh/anno
Indicatore
Frequenza di monitoraggio
Strumenti e sistemi per il
monitoraggio
Responsabile dell’attività di
monitoraggio
Risparmio di energia primaria/CO2 eq.
risparmiata
Annuale
Consumi di energia primaria annuali
Amministrazione Comunale
39
Azione definita nell’ambito della tesi “Efficientamento energetico degli edifici del Municipio e del Palazzo di
Giustizia della città di Matera” del laureando Vincenzo Lella, anno 2015, presso l’Università degli Studi della Basilicata.
Relatore Prof. Nicola Cardinale – Correlatore Ing. Giuseppe Gravela.
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7
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
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Piano di Azione per l’Energia Sostenibile - PAES", EUR 24360 IT – Centro Comune di Ricerca Istituto dell'Energia, 2010 - http://www.eumayors.eu/IMG/pdf/seap_guidelines_it.pdf .
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Colangelo A.
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efficienza energetica, ENEA Trisaia, Settembre 2011
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montecelio, Aprile 2011
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Laureano P., Giardini di pietra. I Sassi di Matera e la civiltà mediterranea, Bollati Boringheri Editore,
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Comitato Matera 2019, Dossier Matera 2019 –Open Future
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N. Pallotta - Guida di Matera e Provincia, N. Pallotta Editore
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Del Lungo C., Prof. Allegrini M., GabellinI, L. Giusti C., Gori Savellini P., “Indagini, metodi,
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Progetto realizzato per conto di CONAI, nell’ambito di quanto previsto dal vigente Accordo Quadro
nazionale sulla raccolta degli imballaggi ANCI-CONAI 2009-2013.
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Del Lungo C., Prof. Allegrini M., GabellinI L. Giusti C., Gori Savellini P. “Progetto preliminare di
riqualificazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni della provincia di
Matera”., CONAI, 2010
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http://dati-censimentoindustriaeservizi.istat.it/
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http://ec.europa.eu/clima/policies/ets/index_en.htm
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http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/2178-eeb-072015.html
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http://www.greenbiz.it/mobilita/7008-watt-system-pvi-francia
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http://www.global-hydrogen-bus-platform.com/
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http://www.h2-suedtirol.com/it/idrogeno-alto-adige-sudtirolo/il-progetto/limpianto.html
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http://www.rifiutizerocapannori.it/rifiutizero/dieci-passi-verso-rifiuti-zero/
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http://ec.europa.eu/energy/intelligent/projects/en/projects/gpp-2020
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