diMatera
Transcript
diMatera
Provincia di Matera LA Provincia di Matera INDICE 1 SINTESI DEL PAES ................................................................ 3 1.1 Strategia generale ................................................................................ 3 1.2 Il bilancio energetico e di CO2 del distretto ....................................... 6 1.3 Azioni e misure del piano ...................................................................12 2 STRATEGIA GENERALE ...................................................... 18 2.1 Obiettivi................................................................................................18 2.2 Situazione di partenza e visione programmatica .............................20 2.3 Aspetti organizzativi e finanziari .......................................................21 3 2.3.1 Coordinamento e strutture organizzative assegnate ............................................ 21 2.3.2 Risorse umane assegnate .................................................................................... 21 2.3.3 Coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder .................................................. 22 2.3.4 Possibili fonti di finanziamento utilizzabili per gli investimenti previsti nel PAES . 24 2.3.5 Misure di monitoraggio e verifica previste ............................................................ 33 INVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI (IBE) ..................... 34 3.1 Contesto generale ...............................................................................34 3.2 Metodologia .........................................................................................44 3.2.1 Abitanti .................................................................................................................. 46 3.2.2 Occupati ............................................................................................................... 47 3.2.3 Trasporti ............................................................................................................... 49 3.2.4 Consumo energetico edifici/infrastrutture ............................................................. 50 3.2.5 Consumo energetico dell’Amministrazione locale ................................................ 51 3.2.6 Produzione di energia elettrica locale .................................................................. 52 3.2.7 Rifiuti ..................................................................................................................... 52 3.3 Il bilancio energetico ..........................................................................53 3.3.1 Caratterizzazione socio - economica ................................................................... 53 3.3.2 Trasporti ............................................................................................................... 58 3.3.3 Consumi energia elettrica ..................................................................................... 61 3.3.4 Consumi energia termica...................................................................................... 62 3.3.5 Produzione di energia fotovoltaica territoriale ...................................................... 63 3.3.6 Consumi energetici complessivi calcolati con ECOSPEED Region .................... 64 3.3.7 Consumi energetici della pubblica amministrazione ............................................ 66 3.3.8 Riepilogo dei consumi della pubblica amministrazione ........................................ 76 3.3.9 Settore rifiuti ......................................................................................................... 77 3.4 Il bilancio di emissioni di CO2 ............................................................79 3.4.1 Metodologia di calcolo delle emissioni e fattori di emissione utilizzati ................. 79 3.4.2 Il bilancio delle emissioni di CO2 del distretto ...................................................... 81 Pag. 1 di 179 3.4.3 4 Gli obiettivi di riduzione......................................................................................... 86 AZIONI E MISURE DEL PIANO ............................................. 89 4.1 Metodologia .........................................................................................89 4.1.1 Popolazione .......................................................................................................... 89 4.1.2 L’opzione 1 – Principi base .................................................................................. 90 4.1.3 Calcolo riduzione CO2 al 2020 ............................................................................. 91 4.2 Piano di azione ....................................................................................92 4.2.1 Edifici pubblici, attrezzature/impianti comunali e provinciali................................. 92 4.2.2 Edifici, attrezzature/impianti terziari ...................................................................... 98 4.2.3 Edifici residenziali ................................................................................................. 99 4.2.4 Illuminazione pubblica ........................................................................................ 102 4.2.5 Industria (piccola e artigianato) .......................................................................... 110 4.2.6 Trasporti ............................................................................................................. 111 4.2.7 Produzione locale di energia .............................................................................. 122 4.2.8 Altro ( rifiuti, GPP, comunicazione, etc..) ............................................................ 124 4.2.9 Sintesi delle azioni .............................................................................................. 137 5 CONCLUSIONI .................................................................... 141 6 ALLEGATI ........................................................................... 142 6.1 SCHEDE DI AZIONE - PERIODO A ...................................................142 6.2 SCHEDE DI AZIONE - PERIODO B ...................................................152 7 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ......................................... 179 Pag. 2 di 179 1 SINTESI DEL PAES 1.1 STRATEGIA GENERALE Nel 2008 la Commissione Europea ha lanciato l’iniziativa “Patto dei Sindaci” (“Covenant of Mayors”), che si configura come un accordo politico diretto tra Commissione e città, province e regioni di tutta Europa, le quali si impegnano, volontariamente, a raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 previsto per l’anno 2020. La Provincia di Matera ha sottoscritto, in data 25 settembre 2010, l’accordo di partenariato con la Direzione Generale Energia della Commissione, assumendo il ruolo di “Coordinatore Territoriale”. La Provincia di Matera ha raggruppato i Comuni aderenti in Distretti territoriali, in modo da poter elaborare un PAES Congiunto. Figura 1.1 - Suddivisione in distretti della Provincia di Matera Il Distretto 1 è formato dal Comune di Matera. DISTRETTO 1 Delibera Giunta Comunale approvazione protocollo con la Provincia di Matera Delibera Consiglio Comunale per l’adesione al Patto dei Sindaci COMUNE N° data N° data MATERA 322 02 Agosto 2012 92 20 Dicembre 2012 Pag. 3 di 179 A livello regionale, il contenimento dei consumi energetici rappresenta uno degli obiettivi principali del PIEAR - Piano Energetico Ambientale Regionale, per la Basilicata. La Regione intende conseguire, dati gli obiettivi fissati dall’UE e dal Governo italiano, un aumento dell’efficienza energetica che permetta, nell’anno 2020, una riduzione della domanda di energia per 1 usi finali della Basilicata pari al 20% di quella prevista per tale periodo . Il Piano Energetico Ambientale Regionale prevede che l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, prevista al 2020, si otterrà con la seguente programmazione: x Impianti eolici per 981 MWe; x Impianti solari fotovoltaici e termodinamici per 359 MWe; x Impianti a biomasse per 50 MWe ; x Impianti idroelettrici per 40 MWe. La Provincia di Matera ha individuato un modello di gestione ed organizzazione al fine di rendere omogeneo e strutturato il lavoro di redazione e partecipazione al Piano d’azione per l’energia sostenibile del Distretto. Il nucleo operativo per la redazione ed adozione del Piano d’azione per l’energia sostenibile del Distretto è costituito da: - L’Ufficio Energia dell’Area IV –TECNICA della Provincia di Matera: x Dott. Ing. Domenico PIETROCOLA - Dirigente x Arch. Giancarlo DE ANGELIS – Responsabile; x Dott.ssa Stefania DI CUIA; x P.A. Nicola FABRIZIO ; - Responsabile acquisizione dati provinciali: Ing. Vincenzo LAROCCA; - Raccolta dati e redazione PAES del Comune di Matera: - x Ing. Giuseppe GRAVELA x Arch. Dino DI PAOLA x Collaborazioni: Ing. Elisabetta NEGRO e Ing. Filomena VENEZIA Supporto tecnico scientifico dell’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali: x Prof. Nicola CARDINALE; x Dott. Ing. Francesca INTINI; La politica di programmazione del PAES è stata impostate, attraverso una fase di estesa partecipazione cittadina, fin dalle fasi di proposta progettuale, attraverso un portale web di progetto. Per il superamento di eventuali diffidenze ed opposizioni, è essenziale intraprendere opportune azioni di informazione basate sulla trasparenza e sul dialogo, sulla negoziazione e sulla partecipazione. È indispensabile creare un clima di fiducia reciproca tra ente proponente il progetto di pianificazione ed il territorio, con l'obiettivo di rendere i cittadini partecipi alle decisioni. Il processo partecipativo è organizzato su cinque livelli: 1) 1 2 2 Informazione ai cittadini . (ENEA Trisaia, Settembre 2011) http://www.pattosindacimatera.com/ Pag. 4 di 179 2) Coinvolgimento diretto della cittadinanza e degli attori locali dell’economia e della società civile. 3) Consultazione degli stakeholder. 4) Partnership vera e propria. 5) Implementazione e monitoraggio. Per l’attuazione delle azioni previste del PAES che richiedono una copertura finanziaria è necessario l’individuare le possibili fonti di finanziamento utilizzabili, esse potranno essere reperite attraverso la partecipazione ad eventuali bandi europei relativi alle programmazioni di tipo diretto ed indiretto, attraverso forme di finanziamento ministeriali o regionali o autofinanziamento (ricorso a risorse proprie e accessi al credito). L’Amministrazione potrà, inoltre, attivare tutte quelle forme di finanziamento di partenariato pubblico-privato. Di seguito un breve elenco delle possibili fonti di finanziamento, descritte nel dettaglio nei successivi capitoli: 1. Finanziamenti indiretti 2007-2013, programmazione PO FESR 2007/2013 – Asse VII 2. Finanziamenti Indiretti 2014-2020 Europa 2020, programmazione FESR 2014-2020 – Assi IV, V e VI 3. Finanziamenti diretti, programmazione Europa 2020: x Programma Horizon2020 x Connecting Europe Facility 2014-2020 x Life Plus: azione per l’ambiente e il clima x Programmi di cooperazione INTERREG IV C & URBACT x Strumento ELENA x Smart Cities and Communities 4. Finanziamenti tramite terzi FTT 5. Project financing 6. Project leasing 7. Autofinanziamento Il percorso avviato con il Patto dei Sindaci, oltre a stabilire l’obiettivo del 20% di riduzione dell’emissioni al 2020, prevede anche un costante monitoraggio, che nei prossimi anni consentirà di verificare e ricalibrare le azioni messe in campo e la loro effettiva utilità. Le procedure di monitoraggio identificheranno i tipi di dati che occorre raccogliere per verificare il progresso ed i risultati di ciascuna azione; specificare come e da chi i dati saranno raccolti; prevedere una raccolta dati strutturata ed informatizzata. Il processo di monitoraggio è un utile strumento di miglioramento continuo che affina e incrementa la qualità e la precisione dei dati raccolti e delle politiche di riduzione da adottare. Pag. 5 di 179 1.2 IL BILANCIO ENERGETICO E DI CO2 DEL DISTRETTO Il Comune di Matera con l’adesione al Patto dei sindaci si è impegnato a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020. Individuando l’anno 2009 (anno di cui si ha una maggiore quantità di dati a disposizione) come anno base per il calcolo della riduzione, per avere una diminuzione delle emissioni procapite del 20% nei prossimi 10 anni, si dovrebbe passare dalle 4,00 tonnellate procapite di CO2 del 2009 a 3,20 tonnellate di CO2 nel 2020. Il Comune di Matera si è posto come obiettivo il raggiungimento del 20,5% di riduzione delle emissioni, ovvero con un’emissione pro capite di 3,18 tonnellate di CO2 al 2020. Al di là dell’obiettivo quantitativamente ambizioso, ma realistico, quel che appare prioritario è certamente la corretta valutazione negli anni a seguire delle politiche che si intraprenderanno per raggiungere questo obiettivo. A tale scopo sarà necessario monitorare i consumi energetici comunali nei vari settori di domanda con costanza ed efficacia, proseguendo il lavoro iniziato, approfondendo il dettaglio e la conoscenza degli utilizzi energetici nel territorio di Matera. Lo strumento di calcolo utilizzato per la redazione del bilancio di CO 2 per il comune di Matera è un software di calcolo che utilizza, per l’elaborazione, sia dati di default (top-down) desunti dal modello nazionale, che dati propri locali (bottom-up). I consumi e le relative emissioni sono suddivisi in tre macro settori: “Economia”, “Residenziale”, “Settore pubblico” e permettono la ricostruzione della serie storica 1990-2012, con la possibilità di costruire scenari per gli anni futuri. Per la redazione di un bilancio di CO2 comunale occorre tenere in debita considerazione l’effettiva reperibilità dei dati necessari a implementare il bilancio. Oltre ad abitanti e occupati, che definiscono il quadro socio-economico, gli altri dati che compongono gli input per definire il bilancio di CO2 sono i consumi energetici dei vari settori e per i differenti tipi di fonte utilizzata, e quelli riferiti ai volumi di traffico che, all’occorrenza, vista l’impossibilità di reperire dati precisi a livello locale, si possono valutare tramite degli indicatori come il parco veicoli circolanti al immatricolati. I dati riguardanti la situazione demografica del Comune di Matera evidenziano una crescita continua della popolazione residente fino al 2012. Particolarmente evidente è anche lo sviluppo edilizio, caratterizzato dalla presenza di nuovi e moderni quartieri sorti perimetralmente al vecchio centro urbano. L'economia della città, tradizionalmente legata principalmente al commercio, attività manifatturiere e costruzioni, ha conosciuto un notevole incremento dei settori turistici e dei servizi. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, i principali consumi di carburante si registrano nel trasporto privato e commerciale, seguiti dal trasporto pubblico. Tali consumi hanno subito una riduzione di circa l’7% dal 2009 al 2012 dovuta sia alla crisi economica che ha portato ad una riduzione delle immatricolazioni, ma anche a seguito dell’acquisto, da parte dei cittadini di autovetture più performanti. Il parco veicolare dell’ente ha una bassissima incidenza (circa 0,4%) sul totale delle emissioni del settore dei trasporti. Pag. 6 di 179 CONSUMI TOTALI NEL SETTORE TRASPORTI [MWh] TRASPORTI 2009 2010 2011 2012 Parco auto comunale 3.102,9 2.563,3 2.724,8 2.683,1 Trasporti pubblici 7.114,5 7.114,5 7.114,5 6.898,5 Trasporti privati e commerciali 310.341,5 314.096,6 299.680,2 288.338,9 Totale parziale trasporti 320.558,9 323.774,5 309.519,6 297.920,5 Tabella 1.1 - Consumi totali di carburante nel settore trasporti [MWh] EMISSIONI DI CO2 NEL SETTORE DEI TRASPORTI [t/a] TRASPORTI 2009 2010 2011 2012 Parco auto comunale 909,0 751,4 798,7 786,4 Trasporti pubblici 2.077,4 2.077,4 2.077,4 2.014,4 Trasporti privati e commerciali 91.535,2 92.000,5 87.733,9 84.853,2 Totale parziale trasporti 94.521,7 94.829,4 90.610,1 87.653,9 Tabella 1.2 - Emissioni totali di carburante nel settore trasporti [tCO2/a] Per quanto concerne i consumi di energia elettrica, il settore più rilevante è il settore economico, soprattutto terziario, e il settore residenziale. Tali consumi sono in costante aumento, dal 2009 al 2012, in linea con l’incremento della popolazione e degli addetti al settore terziario. Tale incremento è strettamente correlato all’incremento della popolazione residente. Si precisa che per i consumi relativi al settore industriale sono stati considerati solo i consumi delle utenze in bassa tensione. Nelle tabelle seguente si riportano i consumi e le emissioni totali di energia elettrica nel territorio comunale. Pag. 7 di 179 CONSUMI TOTALI DI ENERGIA ELETTRICA NEL TERRIRORIO COMUNALE [MWh] 3 EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE 2009 2010 2011 2012 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 43059,2 40917,1 44180,4 42233,4 Edifici residenziali 57148,5 56111,1 56806,8 56812,0 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) 9937,8 9947,9 9978,0 10708,4 2255,4 2403,7 2495,8 2449,6 ALTRO Agricoltura Totale 112401,0 109379,8 113461,0 112203,4 EMISSIONI TOTALI DI ENERGIA ELETTRICA NEL TERRIRORIO COMUNALE [tCO2] EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE 2009 2010 3 2011 2012 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 18214,05 17423,51 18715,72 17183,89 Edifici residenziali 24173,82 23893,45 24064,48 23115,64 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) 4203,70 4236,07 4226,87 4357,03 954,04 1023,55 1057,27 996,70 ALTRO Agricoltura Totale 47545,61 46576,58 48064,35 45653,26 Per quanto riguarda i consumi di energia termica il settore più rilevante è il settore residenziale, seguito dal settore terziario. Tali consumi hanno subito dal 2009 al 2012 un sensibile 3 3 decremento passando da 28,9 Milioni di m /anno nel 2009 a 27,86 milioni di m nel 2012. 3 Sono esclusi i consumi di energia elettrica dell’amministrazione pubblica Pag. 8 di 179 CONSUMI TOTALI DI ENERGIA TERMICA NEL TERRIRORIO COMUNALE [MWh] EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE 2009 2010 4 2011 2012 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 103525,8 109421,6 112175,1 112692,7 Edifici residenziali 236601,0 237487,6 233720,7 231647,2 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) 4699,9 6070,0 6424,5 6758,3 0,0 0,0 0,0 0,0 ALTRO Agricoltura Totale 344826,7 352979,1 352320,3 351098,1 Le emissioni di CO2 per il consumo di energia termica sono riassunte nella tabella seguente. EMISSIONI TOTALI DI ENERGIA TERMICA NEL TERRIRORIO COMUNALE [MWh] EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE 2009 2010 4 2011 2012 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 22155,68 24909,37 25536,23 25651,86 Edifici residenziali 57734,75 56287,34 55506,78 55002,94 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) 1132,69 1462,87 1548,30 1628,74 0,00 0,00 0,00 0,00 ALTRO Agricoltura Totale 81023,12 82659,58 82591,31 82283,54 Il comune di Matera, dal 2009 al 2012, è stato interessato dall’incremento, quasi esponenziale, di produzione di energia elettrica locale da impianti fotovoltaici. Di seguito la produzione degli impianti fotovoltaici fino a 100 kWp rilevati sul comune di Matera. PRODUZIONE DI ENERGIA FOTOVOLTAICA (MWh/anno) DISTRETTO 1 Fino al 2009 Fino al 2010 Fino al 2011 Fino al 2012 1.495,38 2.170,26 5.270,23 7.917,39 Figura 1.2 – Produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica 4 Sono esclusi i consumi di energia termica dell’amministrazione pubblica Pag. 9 di 179 I consumi energetici della pubblica amministrazione riguardano il consumo di energia termica ed elettrica degli edifici di proprietà comunale e provinciale e di energia elettrica dell’illuminazione pubblica. Tra questi, l’ambito più rilevante è quello connesso ai consumi di energia elettrica della pubblica illuminazione ed il consumo di gas metano per gli edifici della pubblica amministrazione. Di seguito si riportano consumi energetici della Pubblica Amministrazione: CONSUMI ENERGETICI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE [MWh/anno] CLASSIFICAZIONE 2009 2010 2011 Edifici pubblici 18.953,1 18.370,7 17.549,5 Illuminazione stradale 8.344,7 10.690,6 11.038,9 TOTALI MWh/anno 27.297,8 29.061,4 28.588,4 2012 16.928,8 10.457,6 27.386,5 Tabella 1.3 - Consumi energetici della Pubblica Amministrazione Un altro settore considerato nel bilancio delle emissioni di CO2 è il settore dei rifiuti. Nel 2009 la maggior parte dei rifiuti veniva avviata a discarica e solo una piccola percentuale, il 9%, era raccolto in modo differenziato. Dal 2009 al 2012 si è registrato un sensibile incremento di tale percentuale, passando da 9% al 23% di raccolta differenziata. Le emissioni di CO2 nel settore dei rifiuti è mostrato in tabella: EMISSIONI DI CO2 [t/anno] ALTRO 2009 2010 2011 2012 Rifiuti 6.374,0 5.407,8 5.684,3 5.960,9 Nel 2009 sono state emesse 237.348,0 tonnellate di CO2, ovvero di 4,00 tCO2/anno pro-capite. Nel grafico seguente sono mostrate le emissioni di CO 2 dell’intero Distretto 1 suddivise per settori. Pag. 10 di 179 EMISSIONI CO2 COMPLESSIVE DEL TERRITORIO (tCO2/anno) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 237.348,0 239.212,6 236.565,0 230.486,5 Tabella 1.4- Emissioni di CO2 complessive - Distretto 1 Per raggiungere l'obiettivo minimo di riduzione del 20% entro il 2020, bisognerà raggiungere un valore di emissioni di 3,20 tCO2 /anno pro-capite. EMISSIONI ANNO BASE 2009 OBIETTIVO RIDUZIONE 2020 4,00 t CO2/anno pro-capite 3,20 t CO2/anno pro-capite Tabella 1.5 - Obiettivo 2020 Valutando il trend delle emissioni di CO 2 dal 2009 al 2012, si può rilevare che nel 2012 le emissioni sono state già ridotte di circa il 4% rispetto al 2009, per cui le azioni che l’amministrazione comunale dovrà mettere in atto, dovranno avere come obiettivo la riduzione minima del restante 16% entro il 2020, che corrisponde a 0,80 tCO2/ab anno pari a circa 39.800 tCO2/anno. Pag. 11 di 179 1.3 AZIONI E MISURE DEL PIANO Al fine del perseguimento dell’obiettivo del Patto dei sindaci il Comune di Matera ha optato per le azioni, di seguito riportate, suddivise su due periodi (A e B). Tale suddivisione si è ritenuta necessaria al fine di mettere in evidenza alcune azioni già attuate dall’Amministrazione locale nel Incidenza su obiettivo 2020 CODICE AZIONE Contributo alla riduzione Risparm io energetico [kg/a pro-capite] periodo 2009-2012, le quali hanno consentito di ridurre le emissioni di circa il 4%. [%] [%] 70,15 1,75% 8,57% Riduzione CO2 AZIONI SETTORE - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE [MWh/a] [t/a] 8140,51 3077,68 Sottosettore - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI N01-EP.1A Sostituzione lampade interne e utilizzo di apparecchiature ad alta efficienza 423,75 245,99 4,45 0,11% 0,54% N02-EP.2A Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio e degli impianti termici degli edifici di proprietà comunale 1600,57 351,77 6,47 0,16% 0,79% 2024,32 597,77 Sottosettore - EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI 10,93 0,27% 1,33% 1030,16 20,50 0,51% 2,50% 1030,16 20,50 0,51% 2,50% TOTALE N03-ET.1A Sostituzione di vecchie apparecchiature con sistemi dotati di tecnologia ad elevata efficienza TOTALE 825,86 825,86 Sottosettore - EDIFICI RESIDENZIALI N04-ER.1A Sostituzione vecchi elettrodomestici con nuovi di classe A++ 336,52 1058,18 22,06 0,55% 2,69% N05-ER.2A Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio opaco e trasparente degli edifici esistenti e sostituzione del generatore di calore con uno del tipo a condensazione (gas metano) 4953,81 391,57 16,66 0,42% 2,04% TOTALE SETTORE - TRASPORTI 5290,33 1449,75 38,72 0,97% 4,73% 22638,36 6867,78 131,75 3,29% 16,10% N06-TR.1A Sostituzione del parco veicolare comunale con tecnologie a basso consumo 419,78 122,67 2,21 0,06% 0,27% N07-TR.2A Sostituzione del autobus a diesel Euro 0 con autobus Euro 4 216,00 63,07 1,43 0,04% 0,17% N08-TR.3A Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento della mobilità privata su gomma 22002,58 6682,04 128,11 3,20% 15,65% 22638,36 6867,78 131,75 3,29% 16,10% 0,00 412,86 8,05 0,20% 0,98% / 412,86 8,05 0,20% 0,98% 0,20% 0,98% TOTALE SETTORE - ALTRO (RIFIUTI,GPP, COMUNICAZIONE, ECC) N10-AL.2A Introduzione della raccolta differenziata zonale per l'intera città e "porta a porta" per alcuni quartieri 0 412,86 8,05 Contributo negativo alla riduzione per increm ento dei consum i nel Periodo A (2009-2012) TOTALE -14303,02 -3496,86 -52,16 -1,30% -6,37% TOTALI PERIODO A (2009-2012) 16475,85 6861,47 157,79 3,95% 19,28% 6421,94 2039,80 33,99 0,01 4,15% 6421,94 2039,80 33,99 0,85% 4,15% SETTORE - PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA* N09-PE.1A Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti fotovoltaici domestici e su edifici pubblici * I valo ri so no stati ripo rtati so lo a tito lo info rmativo e so no stati so mmati perché già calco lai co n il fatto re di emissio ne lo cale di energia elettrica e quindi inclusi nel to tale del P erido A Le azioni intraprese in tale periodo sono legate principalmente ad interventi di efficientamento degli edifici pubblici, residenziali e delle industrie sia per quanto riguarda l’energia elettrica, grazie Pag. 12 di 179 all’utilizzo di impianti e apparecchiature in classe A, che termica, grazie agli interventi sugli involucri edilizi e sugli impianti termici, promossi anche con incentivi statali. Il settore dei trasporti ha subito alcuni interventi legati sia ad iniziative private, qual è la sostituzione di veicoli Euro 0 con veicoli più performanti, ma anche pubbliche, come la sostituzione del parco veicolare comunale con tecnologie a basso consumo. Il Periodo A è caratterizzato anche da settori in cui ci sono stati incrementi dei consumi. Essi complessivamente ammontano, per tale periodo, a 3496,86 tCO2 /anno, con un saldo di emissioni riduzione pari a 6861,47 tCO2 /anno. Figura 1.3 – Riduzione delle emissione per settore, per effetto delle azioni del Perido A Figura 1.4 - Riduzione delle emissione per sottosettore relativi al settore Edifici Pubblici, Attrezzature/Impianti e Industrie del Periodo A In riferimento al Perido B, dal 2013 al 2020, il comune intende intraprendere azioni su: Pag. 13 di 179 x Edifici pubblici; x Terziario; x Edifici residenziali; x Illuminazione pubblica; x Industria; x Trasporti; x Altro: Rifiuti, GPP -Green Public Procurement, Sensibilizzazione, etc..; Le azioni nel settore degli edifici pubblici e residenziali sono incentrate sulla riduzione dei consumi di energia elettrica, attraverso l’uso di apparecchiature in classe A o l’introduzione della tecnologia LED, e termica, attraverso interventi di efficientamento degli involucri edilizi o di impianti termici con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico). Nel settore dei trasporti si prevede il rinnovo del parco autobus del trasporto pubblico con l’introduzione di autobus elettrici e ad idrogeno. Tale innovazione del sistema del trasporto pubblico fungerà da driver per la promozione di tali tecnologie anche nel trasporto privato. Nel settore dei rifiuti si prevede l’incremento della raccolta differenziata fino al 75% e l’adesione la progetto Rifiuti Zero, attraverso il quale sarà possibile, ad esempio, spingere il sistema produttivo locale verso sistemi di packaging che riducano il quantitativo di rifiuti prodotti direttamente alla fonte. Le azioni previste sono riportate in tabella. Pag. 14 di 179 AZIONI [MWh/a] [t/a] SETTORE - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE 49210,69 14880,17 303,94 Sottosettore - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI Incidenza su obiettivo 2020 Riduzione CO2 [kg/a pro-capite] CODICE AZIONE Contributo alla riduzione Risparm io energetico [%] [%] 7,60% 37,13% N11-EP.1B Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) e sostituzione delle apparecchiature elettriche con altre ad alta efficienza energetica (>Classe A) 1597,48 675,73 11,42 0,29% 1,39% N12-EP.2B Building automation (domotica nei sistemi di gestione, regolazione e controllo) - Energia Elettrica 365,14 154,45 2,61 0,07% 0,32% N13-EP.3B Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio opaco e trasparente 1438,89 334,70 5,66 0,14% 0,69% N14-EP.4B Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento con Sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico) 1438,89 334,70 5,66 0,14% 0,69% N15-EP.2B Building automation (domotica nei sistemi di gestione, regolazione e controllo) - Energia Termica 3597,23 836,75 14,14 0,35% 1,73% 8437,62 2336,34 39,47 0,99% 4,82% TOTALE Sottosettore - EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI N16-ET.1B Sostituzione illuminazione interna con apparecchi illuminanti del tipo a LED 4305,92 1821,41 38,22 0,96% 4,67% N17-ET.2B Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio opaco e trasparente e sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico) 10352,58 2357,23 49,47 1,24% 6,04% 14658,50 4178,63 Sottosettore - EDIFICI RESIDENZIALI 87,69 2,19% 10,71% TOTALE N18-ER.1B Sostituzione d lampade interne con lampade a LED e acquisto di i elettrodomestici di classe A++ 5714,85 2417,38 54,52 1,36% 6,66% N19-ER.2B Interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e utilizzo di sistemi integrati di produzione di energia termica centralizzati a pompa di calore ad alta efficienza integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (solare termico) 14196,06 3323,67 74,96 1,87% 9,16% 19910,91 5741,05 Sottosettore - ILLUMINAZIONE PUBBLICA 129,49 3,24% 15,82% TOTALE N20-IL.1B Riqualificazione dell'impianto di pubblica illuminazione 4117,62 1741,75 30,15 0,75% 3,68% N21-IL.2B Sostituzione di lampade votive ad incandescenza con lampade a LED 98,46 41,65 0,72 0,02% 0,09% 1783,41 30,87 0,77% 3,77% 1987,57 840,74 16,41 0,41% 2,01% 1987,57 840,74 16,41 0,41% 2,01% TOTALE N22-IN.1B TOTALE 4216,09 Sottosettore - INDUSTRIA Sostituzione di motori elettrici con motori ad alta efficienza ed illuminazione led Pag. 15 di 179 SETTORE - TRASPORTI 45423,59 13382,71 257,71 6,44% 31,48% N23-TR.1B Rinnovo parco autobus trasporto pubblico (n. 28) con veicoli elettrici 4051,80 1183,13 22,78 0,57% 2,78% N24-TR.2B Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus ad idrogeno 1027,40 300,00 5,78 0,14% 0,71% N25-TR.3B Promozione veicoli a bassa emissione 31034,15 9153,52 176,27 4,41% 21,53% N26-TR.4B Efficientamento e contenimento della mobilità privata su gomma (Rotatorie, Parcheggi scambiatori intermodali, piste ciclabili, bike sharing, car sharing, car pooling, osservatorio sulla modilità) 9310,24 2746,06 52,88 1,32% 6,46% 45423,59 13382,71 257,71 6,44% 31,48% 1495,40 474,98 6,52 0,16% 0,80% 1495,40 474,98 6,52 0,16% 0,80% TOTALE SETTORE - PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA N27-PE.1B Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti fotovoltaici domestici e su edifici pubblici e di altri sistemi ad energia rinnovabile. TOTALE SETTORE - ALTRO (RIFIUTI,GPP, COMUNICAZIONE, ECC) 1495,40 474,98 6,52 0,16% 0,80% 3181,28 5481,17 92,58 2,32% 11,31% N28-AL.1B Promozione dell'uso razionale dell'energia in agricoltura ed efficientamento dei sistemi. 338,31 143,11 2,42 0,06% 0,30% N29-AL.2B Obiettivo raccolta differenziata al 75% con il "porta a porta" in tutta la città / 4029,79 68,06 1,70% 8,32% N30-AL.3B Adesione al progetto "Rifiuti Zero" / 516,63 8,73 0,22% 1,07% N31-AL.4B Audit Energetico / / / / / N32-AL.5B Ufficio Energia / / / / / N33-AL.6B Green Public Procurement - GPP 2842,97 791,65 13,38 0,33% 1,63% N34-AL.7B Sensibilizzazione ed informazione / / / / / N35-AL.7B Allegato energetico al PRG (RU) / / / / / 3181,28 5481,17 92,58 2,32% 11,31% 99310,96 34219,03 660,76 16,52% 80,72% TOTALE TOTALI PERIODO B (2013-2020) Figura 1.5 - Riduzione delle emissione per settore, per effetto delle azioni del Perido B Pag. 16 di 179 Figura 1.6 - Riduzione delle emissione per sottosettore relativi al settore Edifici Pubblici, Attrezzature/Impianti e Industrie del Periodo B Grazie alle azioni proposte il comune di Matera potrà ridurre al 2020 le proprie emissioni del 20,5%, traguardando l’obiettivo previsto dal Patto dei Sindaci. SINTESI DEI RISULTATI Emissione pro-capite al 2020 [tCO2 ] 3,18 Emissioni al 2020 [tCO2 /anno] 196.267,49 Riduzione delle emissioni al 2020 [tCO2 /anno] 41.080,50 Riduzione delle emissioni pro-capite al 2020 [%] 20,5 Nella seguente tabella sono riassunte le emissioni totali del periodo A e B ed i relativi costi d’intervento stimati, che, per il Periodo A, sono stati già sostenuti dalla collettività. AZIONI Risparmio energetico Riduzione CO2 (MWh/a) (t/a) 16.475,85 6.861,47 PERIODO B 99.310,96 34.219,03 TOTALE 115.809,90 41.080,50 PERIODO A Pag. 17 di 179 2 STRATEGIA GENERALE 2.1 OBIETTIVI Nel 2008, la Commissione Europea ha lanciato l’iniziativa “Patto dei Sindaci” (“Covenant of Mayors”), che si configura come un accordo politico diretto tra Commissione e città, Province e Regioni di tutta Europa, le quali si impegnano volontariamente a raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 previsto per il 2020. Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa promossa per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. Il passo fondamentale per trasformare l’impegno politico in misure e progetti concreti, è la presentazione, entro un anno dall’adesione, di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES/SEAP: Sustainable Energy Action Plane) in cui i firmatari definiscono con misure concrete in che modo intendono raggiungere gli obiettivi del Patto dei Sindaci. La Provincia di Matera ha sottoscritto, in data 25 settembre 2010, l’accordo di partenariato con la Direzione Generale Energia della Commissione, assumendo il ruolo di “Coordinatore Territoriale” e impegnandosi, così a: x Promuovere l’adesione al Patto dei Sindaci tra i Comuni nel territorio e fornire sostegno e coordinamento ai Comuni firmatari; x Fornire assistenza tecnica e strategica ai Comuni che desiderano aderire al Patto ma che non dispongono delle risorse necessarie per preparare un Piano d’azione per l’energia sostenibile; x Fornire sostegno finanziario e opportunità ai Comuni per lo sviluppo e per l’attuazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile; x Sostenere l’organizzazione delle giornate locali per l’energia al fine di promuovere una maggiore sensibilizzazione nell’opinione pubblica; x Presentare periodicamente rapporti alla Commissione sui risultati ottenuti e partecipare all’attuazione strategica del Patto. Per la redazione dei predetti atti, sin dai primi provvedimenti amministrativi, ha prefigurato un “team” costituito da professionisti dell’Ufficio Energia della Provincia e da esperti esterni, il tutto supportato dal contributo scientifico dell’Università degli Studi di Basilicata. Il patto dei Sindaci consente ad n gruppo di enti locali, confinanti tra loro, di elaborare un unico 5 PAES (PAES Congiunto) scegliendo tra le seguenti due opzioni: x OPZIONE 1: ogni firmatario del gruppo si impegna individualmente a ridurre le emissioni di CO 2 di almeno il 20% entro il 2020; x OPZIONE 2: il gruppo di firmatari si impegna collettivamente a ridurre le emissioni di CO 2 di almeno il 20% entro il 2020. La Provincia di Matera ha raggruppato i Comuni aderenti in Distretti territoriali, in modo da poter elaborare un PAES Congiunto secondo l'opzione 1. 5 Fonte: http://www.pattodeisindaci.eu/ Pag. 18 di 179 Figura 2.1 - Suddivisione in distretti della Provincia di Matera In particolare, i Comuni del Distretto s’impegnano a: x Redigere un unico inventario delle emissioni di base - BEI (Baseline Emission Inventory); x Redigere un unico Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES/SEAP) che individua un set di azioni che le Amministrazioni, individualmente o in forma congiunta, intendono portare avanti al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO 2 definiti nel BEI. Il Distretto 1 è formato dal Comune di Matera. DISTRETTO 1 Delibera Giunta Comunale approvazione protocollo con la Provincia di Matera Delibera Consiglio Comunale per l’adesione al Patto dei Sindaci COMUNE N° data N° data MATERA 322 02 Agosto 2012 92 20 Dicembre 2012 Pag. 19 di 179 2.2 SITUAZIONE DI PARTENZA E VISIONE PROGRAMMATICA Il piano energetico-ambientale della Regione Basilicata, approvato dal Consiglio Regionale nel 2010, ruota intorno a quattro macro-obiettivi: x Riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica; x Incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; x Incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili; x Creazione di un distretto energetico in Val d’Agri. Il contenimento dei consumi energetici rappresenta uno degli obiettivi principali del PIEAR - Piano Energetico Ambientale Regionale. La Regione intende conseguire, dati gli obiettivi fissati dall’UE e dal Governo italiano, un aumento dell’efficienza energetica che permetta, nell’anno 2020, una riduzione della domanda di energia per usi finali della Basilicata pari al 20% di quella prevista 6 per tale periodo . Le azioni previste dal Piano riguardano prevalentemente l’efficientamento del patrimonio edilizio pubblico e privato attraverso la concessione di contributi per la realizzazione di interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici effettuati da soggetti pubblici e da privati, nonché da interventi nel settore dei trasporti. Particolare attenzione è rivolta alla riduzione dei consumi di energia elettrica, incentivando l’impiego di lampade e sistemi di alimentazione efficienti, ed intervenendo sugli azionamenti elettrici, sull’efficienza dei motori elettrici e, più in generale, sugli usi elettrici in industria ed agricoltura. Un’ ulteriore azione da poter attuare è la generazione e la cogenerazione distribuita, che, pur non contribuendo propriamente alla riduzione della domanda di energia per usi finali, permettono apprezzabili riduzioni dei consumi di energia primaria e dei costi energetici. Il Piano Energetico Ambientale Regionale prevede che l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, prevista al 2020, si otterrà con la seguente programmazione: x Impianti eolici per 981 MWe; x Impianti solari fotovoltaici e termodinamici per 359 MWe; x Impianti a biomasse per 50 MWe ; x Impianti idroelettrici per 40 MWe. Con tali impianti si otterrà un incremento di produzione di circa 2300 GWh/anno. Entro il 2015 si prevede di ottenere un incremento di produzione pari al 40% di quello previsto al 2020. Attualmente il sistema elettrico regionale sconta una condizione di deficit di produzione rispetto ai fabbisogni interni pari al 25,4% (Terna, 2013). I dati statistici disponibili del 2013 evidenziano una forte prevalenza della produzione di energia elettrica rinnovabile (21% idroelettrico, 32% eolico, 22% fotovoltaico) rispetto a quella da fonti fossili, che incide per circa il 25% sul totale della produzione netta. 6 Fonte: Situazione energetica regionale della Basilicata nel 2011: fonti rinnovabili ed efficienza energetica, ENEA Trisaia, Settembre 2011 Pag. 20 di 179 Mix regionale di produzione di energia elettrica Fonti fossili Fotovoltaico Eolico Idroelettrico 0% Fonte energetica 5% 10% Idroelettrico 21% 15% Eolico 32% 20% 25% Fotovoltaico 22% 30% 35% Fonti fossili 25% Figura 2.2 - Mix regionale di produzione dell'energia elettrica – 2013 2.3 ASPETTI ORGANIZZATIVI E FINANZIARI 2.3.1 COORDINAMENTO E STRUTTURE ORGANIZZATIVE ASSEGNATE La Provincia di Matera ha individuato un modello di gestione ed organizzazione al fine di rendere omogeneo e strutturato il lavoro di redazione e partecipazione al Piano d’azione per l’energia sostenibile del Distretto. In primis è importante la complementarietà tra il livello politico e quello tecnico, per garantire un’osmosi continua tra capacità tecnica di perseguire gli obiettivi e la volontà politica di agire. La Provincia di Matera ben rappresentato dall’Ufficio energia, Area IV –TECNICA , ha un ruolo rilevante per le attività di coordinamento ed interfaccia con le autorità del Patto dei Sindaci. 2.3.2 RISORSE UMANE ASSEGNATE Il nucleo operativo per la redazione ed adozione del Piano d’azione per l’energia sostenibile del Distretto è costituito da: - L’Ufficio Energia dell’Area IV –TECNICA della Provincia di Matera: x Dott. Ing. Domenico PIETROCOLA – Dirigente; x Arch. Giancarlo DE ANGELIS – Responsabile; x Dott.ssa Stefania DI CUIA; x P.A. Nicola FABRIZIO ; - Responsabile acquisizione dati provinciali: Ing. Vincenzo LAROCCA; - Raccolta dati e redazione PAES del Comune di Matera: Pag. 21 di 179 - x Ing. Giuseppe GRAVELA x Arch. Dino DI PAOLA x Collaborazioni: Ing. Elisabetta NEGRO e Ing. Filomena VENEZIA Supporto tecnico scientifico dell’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali: x Prof. Nicola CARDINALE; x Dott. Ing. Francesca INTINI; Un ruolo fondamentale nell’attuazione delle politiche energetiche appartiene anche al Comune, che può essere considerato: - proprietario e gestore di un patrimonio immobiliare; - pianificatore, programmatore e regolatore del territorio e delle azioni che su di esso insistono; - partner di iniziative informative ed incentivanti. 2.3.3 COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI E DEGLI STAKEHOLDER La politica di programmazione del PAES è stata impostate, attraverso una fase di estesa partecipazione cittadina, fin dalle fasi di proposta progettuale, attraverso un portale web di progetto. Per il superamento di eventuali diffidenze ed opposizioni, è essenziale intraprendere opportune azioni di informazione basate sulla trasparenza e sul dialogo, sulla negoziazione e sulla partecipazione. È indispensabile creare un clima di fiducia reciproca tra ente proponente il progetto di pianificazione ed il territorio, con l'obiettivo di rendere i cittadini partecipi alle decisioni. In tale contesto si sviluppa il PAES ed il suo piano di programma attraverso una puntuale opera di monitoraggio locale. Come sottolineato dalle stesse Linee guida europee, il primo passo che il Comune ha compiuto, a valle della sottoscrizione del Patto, è stato quello di creare i presupposti, all’interno dell’Amministrazione, per portare avanti un efficace processo di pianificazione energetica sostenibile. Al fine di perseguire tale obiettivo è necessario adattare la struttura amministrativa al processo, perseguendo un duplice obiettivo: l’integrazione settoriale e il coinvolgimento responsabile. L’integrazione è l’ingrediente base di ogni politica di governance della sostenibilità a qualsiasi livello, ma anche uno dei traguardi più difficili da raggiungere: richiede, infatti, inedite capacità di cooperazione tra le diverse parti dell’Amministrazione e lo sviluppo di un approccio di governo intersettoriale. Per predisporre e attuare un Piano d’azione per l’energia sostenibile, è necessario promuovere operativamente la cooperazione tra i differenti assessorati o dipartimenti, i quali saranno chiamati a mettere a fattor comune le rispettive conoscenze e competenze. Il coinvolgimento e il rendere responsabile rappresentano insieme l’altra priorità. Il PAES richiede in primo luogo il pieno coinvolgimento dell’Amministrazione a tutti i livelli, a cominciare dal Sindaco stesso. Per coinvolgimento s’intende un impegno concreto nel porre la questione energetica come priorità dell’azione politica comunale. Ciò si traduce, tra l’altro, in un adeguato sostegno al processo anche in termini di risorse umane e finanziarie. Oltre al pieno coinvolgimento dell’Amministrazione, serve una chiara individuazione delle responsabilità, nell’ambito di tutti i Pag. 22 di 179 “sotto-processi”, dalla pianificazione all’implementazione, fino al monitoraggio e alla partecipazione. È bene fin da subito tener conto del fatto che, durante la trasmissione del Piano al CoMO (Covenant of Mayors Office – Ufficio del Patto dei Sindaci) attraverso i modelli (template), vanno esplicitate sia le responsabilità che le risorse stanziate per la realizzazione delle azioni. Tutto ciò si traduce nella creazione di una o più strutture dedicate all’interno dell’amministrazione. In base alle indicazioni contenute nelle Linee guida europee, il percorso partecipativo rappresenta una fase centrale e costituente dell’intero processo di pianificazione. Il target minimo del 20% di riduzioni delle emissioni di gas-serra è impegnativo per qualsiasi amministrazione, e non può essere raggiunto senza il pieno e attivo coinvolgimento delle comunità locali. Il processo partecipativo è organizzato su cinque livelli, come descritto in seguito. 1) Informazione ai cittadini: La Provincia di Matera ha provveduto all’apertura di una pagina 7 web dedicata al Patto dei Sindaci che contiene, oltre a una breve descrizione delle finalità del PAES, una indicazione del percorso che si intende intraprendere con la definizione degli obiettivi, l’indicazione dei tempi ed i link dei documenti utili. 2) Coinvolgimento diretto della cittadinanza e degli attori locali dell’economia e della società civile: tale seconda fase ha permesso il coinvolgimento dei principali stakeholders, identificabili con le seguenti categorie: x Amministratori locali (Assessori, politici di maggioranza ed opposizione, rappresentanti di Enti sovra comunali, ecc.); 7 x Agenzie locali e regionali per l’energia; x Partner tecnici e finanziari (ESCO, Istituti di credito, Fondazioni, ecc.); x Rappresentanti chiave nei settori d’intervento, quali industria, mobilità, turismo, etc.; x Associazioni ambientaliste; x Università e scuole; x Professionisti. http://www.pattosindacimatera.com/ Pag. 23 di 179 In questa fase sono state indette conferenze cittadine di natura informativa all’interno delle quali sono stati invitati i diversi attori a partecipare più attivamente alle successive fasi di stesura del Piano. 3) Consultazione degli stakeholders. Le azioni sono state finalizzate a: x Fornire ai cittadini e agli operatori del settore un servizio di consulenza tecnica in campo energetico; x Sensibilizzare e informare i cittadini, singoli e associati, sulle tematiche ambientali, anche attraverso il coinvolgimento diretto, per promuovere comportamenti virtuosi e buone pratiche; 4) Partnership vera e propria, nella quale in primo luogo l’Amministrazione con il supporto dei tecnici esterni incaricati ha identificato le misure da adottare nel Piano e le condivide in modo partecipato con gli attori direttamente interessati. 5) Implementazione e monitoraggio. Tale fase deriva dalla natura flessibile e processuale del Piano, strumento cioè che varia in relazione alle condizioni e alle modalità operative e ai tempi di attuazione e che va alimentato nel corso del tempo (fino al 2020). Le iniziative di partecipazione proseguiranno anche dopo la redazione del documento di Piano, sia per verificare collettivamente i progressi compiuti, sia per introdurre eventuali correzioni e integrazioni al Piano stesso. Per avviare questa fase è necessaria una reportistica sempre aggiornata sull’andamento degli incontri, sugli step intrapresi, gli attori interessati. 2.3.4 POSSIBILI FONTI NEL PAES DI FINANZIAMENTO UTILIZZABILI PER GLI INVESTIMENTI PREVISTI Per l’attuazione delle azioni previste del PAES che richiedono una copertura finanziaria è necessario l’individuare le possibili fonti di finanziamento utilizzabili, esse potranno essere reperite attraverso la partecipazione ad eventuali bandi europei relativi alle programmazioni di tipo diretto ed indiretto, attraverso forme di finanziamento ministeriali o regionali o autofinanziamento (ricorso a risorse proprie e accessi al credito). L’Amministrazione potrà, inoltre, attivare tutte quelle forme di finanziamento di partenariato pubblico-privato. Di seguito si riporta una breve descrizione di alcune forme di finanziamento alle quali poter far ricorso per le coperture finanziare delle azioni. 2.3.4.1 Finanziamenti indiretti 2007-2013 L’assegnazione dell’anno base al 2009 ha reso possibile l’utilizzo dei finanziamenti derivanti dalla programmazione PO FESR 2007/2013 come risorse considerabili tra le fonti di finanziamento per le azioni del PAES. In particolare, l’Asse VII di tale programmazione, ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione delle risorse energetiche ed il miglioramento degli standard dei servizi ambientali e tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini e delle imprese. La politica energetica è stata attuata attraverso una strategia volta al riequilibrio del bilancio energetico regionale ed attraverso il contenimento della domanda e lo sviluppo dell’offerta Pag. 24 di 179 energetica endogena, favorendo la diffusione di tecniche e tecnologie finalizzate al risparmio energetico ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili (quali solare, biomasse) e biocarburanti (colture agroenergetiche). L’Asse, in ragione della strategia enunciata, si articola in quattro obiettivi specifici a loro volta suddivisi in distinti obiettivi operativi. L’obiettivo specifico riguardante lo sviluppo delle fonti rinnovabili è il VII.1: migliorare l'equilibrio del bilancio energetico regionale attraverso il risparmio e l'efficienza in campo energetico, il ricorso alle fonti rinnovabili e l'attivazione delle filiere produttive. Nella Tabella 1 sono riportati gli obiettivi operativi, le attività e i beneficiari dell’obiettivo specifico VII.1 dell’Asse VII del PO FESR ed in Tabella 2 le risorse finanziare. OBIETTIVO SPECIFICO VII.1 Migliorare l'equilibrio del bilancio energetico regionale attraverso il risparmio e l'efficienza in campo energetico, il ricorso alle fonti rinnovabili e l'attivazione delle filiere produttive. OBIETTIVI OPERATIVI VII.1.1 Promozione del risparmio e dell’efficienza in campo energetico VII.1.2 Diversificazione delle fonti energetiche e aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili VII.1.3 Promozione di filiere produttive nel campo della produzione di energia e nella componentistica energetica ATTIVITÀ BENEFICIARI VII. 1.1 impiego di impianti, attrezzature materiali e tecnologie innovative per il risparmio energetico e l’innalzamento dell’efficienza energetica degli edifici di proprietà pubblica e delle infrastrutture collettive VII. 1.2 incremento dei volumi di energia elettrica endogena mediante la realizzazione di impianti innovativi che siano alimentati da fonti rinnovabili o lo sviluppo di forme evolute di cogenerazione VII. 1.3 concessione di aiuti per investimenti produttivi nel comparto della produzione della componentistica energetica ed in particolare in quelli dedicati alla produzione di attrezzature ed impianti, materiali e tecnologie innovative nel campo del risparmio energetico e del ricorso alle fonti rinnovabili nonché nel comparto della produzione di biocarburanti a partire da colture agro-energetiche VII. 1.1 Enti pubblici territoriali e settoriali VII 1.2 Enti pubblici territoriali, enti ed aziende del settore energetico ed imprese. VII 1.3 Imprese Tabella 2.1 - Obiettivi operativi, attività e beneficiari dell’obiettivo specifico VII.1 dell’Asse VII del PO FESR 2007-2013 Eolico Solare Biomassa Idro/Geot Risparmio Energetico Mln di euro Mln di euro Mln di euro Mln di euro Mln di euro 0 16,0 7 7 25 Totale dotazione finanziaria Mln di euro 55 Tabella 2.2 - Risorse finanziarie comunitarie e nazionali programmate per il settore energia nel PO FESR della Regione Basilicata, suddivise per tipologia di intervento. 2.3.4.2 Finanziamenti Indiretti 2014-2020 Europa 2020 Per quanto riguarda i finanziamenti indiretti il nuovo quadro strategico europeo rimane come il precedente con i FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), l’FSE (Fondo Sociale Europeo), il Fondo di coesione, il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e il FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), ciò nonostante, il sostegno finanziario viene limitato a 11 obiettivi tematici tutti legati al conseguimento della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva: 1) Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione Pag. 25 di 179 2) Migliorare l’accesso, l’impego e la qualità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; 3) Promuovere la competitività delle PMI, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura 4) Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2; 5) Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi; 6) Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse; 7) Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete; 8) Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori; 9) Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà; 10) Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente 11) Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente. Anche nel quadro strategico 2014 – 2020 viene mantenuta la categorizzazione territoriale in: x Obiettivo a Convergenza -che mira allo sviluppo e all’adeguamento strutturale delle regioni “arretrate” e meno sviluppate (PIL pro-capite inferiore al 75% della media UE, in Italia: Sicilia/Calabria/Puglia/Campania); x Obiettivo “Phasing Out” – che mira a rafforzare le regioni in transizione (PIL pro-capite compreso tra 75 e 90% della media UE, in Italia: Sardegna/Molise/Basilicata/Abruzzo) x Obiettivo Competitività – che mira a rafforzare la competitività e l’attrattività delle regioni più sviluppate attraverso appositi programmi di sviluppo (innovazione, internazionalizzazione e crescita delle PMI, sviluppo sostenibile etc.) e l’inclusione sociale (potenziamento del marcato del lavoro, formazione continua, sostegno alla mobilità Regioni (PIL pro-capite superiore al 90%) Tuttavia, mentre le Regioni in ritardo di sviluppo potranno allocare le risorse su un numero ampio di priorità, in base alle loro specifiche necessità di sviluppo, la Basilicata, categorizzata come regione in transizione dovrà allocare le risorse sui seguenti obiettivi: x Efficienza energetica; x Energie rinnovabili x Competitività ed innovazione delle PMI Pag. 26 di 179 Figura 2.3 - Categorizzazione territoriale programma comunitario 2014 2020 Per quanto riguarda la programmazione FESR 2014-2020 gli assi utili per il supporto finanziario alle azioni del PAES sono: x Asse IV – Energia e mobilità urbana; x Asse V – Adattamento al cambiamento climatico e gestione dei rischi; x Asse VI – Tutela dell’ambiente ed uso efficiente delle risorse 2.3.4.3 Finanziamenti diretti programmazione Europa 20208 Programma Horizon2020 Horizon 2020 è il nuovo Programma del sistema di finanziamento integrato destinato alle attività di ricerca della Commissione europea, compito che spettava al VII Programma Quadro, al Programma Quadro per la Competitività e l'Innovazione (CIP) e all'Istituto Europeo per l'Innovazione e la Tecnologia (EIT). Il nuovo Programma sarà attivo dal 1° gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2020, e supporterà l'UE nelle sfide globali fornendo a ricercatori e innovatori gli strumenti necessari alla realizzazione dei propri progetti e delle proprie idee. Il budget stanziato per Horizon 2020 (compreso il programma per la ricerca nucleare Euratom) è di 70.2 miliardi di € a prezzi costanti / 78,6 miliardi di € a prezzi correnti. Di seguito la struttura di Horizon 2020: composta da tre Pilastri e da cinque Programmi trasversali 8 http://www.pattodeisindaci.eu/support/funding-instruments_it.html Pag. 27 di 179 Tra i programmi trasverali di cui è costituito, quello di elevato interesse all’interno dell’attuazione delle azioni del PAES risulta la “ Secure, cleanand efficient energy con un budget di € 27.048,06 milioni, 38,53% del budget totale di Horizon 2020 L'obiettivo della sfida sociale ‘Energia sicura, pulita ed efficiente’ è riuscire a transitare verso un sistema energetico affidabile, sostenibile e competitivo, in tempi di crescente scarsità delle risorse, di incremento del fabbisogno di energia nonché di cambiamenti climatici. Connecting Europe Facility 2014-2020 Il Programma “Meccanismo per collegare l’Europa” sostituisce i precedenti programmi “TEN-T; TEN-E, Marco Polo II”, rendendo possibili la preparazione e la realizzazione di progetti di interesse comune nel quadro delle reti transeuropee (TEN), delle politiche nei settori dell’energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Difatti, il suo scopo è contribuire alla costruzione di nuove infrastrutture o al miglioramento di quelle esistenti nel campo dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni. Tale programma è suddiviso in tre strand tematici o aree tematiche, i cui obiettivi specifici variano da strand a strand: 1) Strand1: Trasporti: a. Eliminare le strozzature, accrescere l’interoperabilità ferroviaria, realizzare i collegamenti mancanti e migliorare le tratte transfrontaliere; b. Garantire nel lungo periodo sistemi di trasporto sostenibili ed efficienti per consentire la decarbonizzazione dei mezzi di trasporto; c. Accrescere l’integrazione, l’interconnessione e l’interoperabilità dei servizi di trasporto migliorando nel contempo l’accessibilità alle infrastrutture di trasporto; 2) Strand 2: Energia: a. Accrescere la competitività promuovendo l’ulteriore integrazione del mercato interno dell’energia e l’interoperabilità transfrontaliera delle reti elettriche e del gas; Pag. 28 di 179 b. Migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nell’Unione ; c. Utilizzo di energie rinnovabili e sviluppo di reti energetiche intelligenti 3) Strand 3: Telecomunicazioni: a. Reti a banda larga veloci e ultraveloci; b. Servizi digitali panaeuropei. Il Programma “Meccanismo per collegare l’Europa” ha una disponibilità finanziaria totale di 33.242,259 miliardi di euro, che vengono così distribuiti: x Trasporti: 26.250 miliardi di euro. x Telecomunicazioni: a cui vengono destinati 1,141 miliardi di euro; x Energia: a cui vengono destinati 5,850 miliardi di euro; Life Plus: azione per l’ambiente e il clima Il nuovo Programma “LIFE+” (2014-2020) si articola in due sottoprogrammi, ciascuno con i propri obiettivi specifici: x x Sottoprogramma per l’Ambiente che prevede tre settori di attività prioritaria: o Ambiente ed uso efficiente delle risorse; o Natura e Biodiversità; o Governance e informazione in materia ambientale. Sottoprogramma azione per il clima che prevede tre settori di attività prioritaria: o Mitigazione dei cambiamenti climatici; o Adattamento ai cambiamenti climatici; o Governance e informazione in materia di clima Il nuovo Programma “Life”(2014-2020) ha una disponibilità finanziaria totale di 3,2 miliardi di euro, di cui: x Sottoprogramma per l’Ambiente, a cui vengono destinati 2,592 miliardi di euro; x Sottoprogramma per l’Azione climatica, a cui vengono destinati 864 milioni di euro. Programmi di cooperazione INTERREG IV C & URBACT Cooperazione interregionale (INTERREG IV C): Progetti fortemente incentrati sullo scambio di esperienze e su alcune piccole iniziative pilota - test di strumenti e metodologie. URBACT: Programma europeo di formazione e di scambio per le città promotrici dello sviluppo urbano sostenibile. Le città lavorano insieme per sviluppare soluzioni alle principali sfide urbane, riaffermando il loro ruolo chiave nella gestione di mutamenti sociali sempre più complessi. Strumento ELENA ELENA - European Local Energy Assistance (assistenza energetica europea a livello locale) - è uno strumento che fornisce sovvenzioni per l’assistenza tecnica. Tra le tante misure che possono ricevere tale sostegno finanziario rientrano: studi di fattibilità e di mercato; strutturazione di programmi d’investimento; piani aziendali; audit energetici; preparazione di procedure d’appalto e accordi contrattuali, e assegnazione della gestione dei programmi d’investimento a personale di Pag. 29 di 179 nuova assunzione. Lo scopo è di riunire progetti locali sparsi in investimenti sistematici e renderli bancabili. Le azioni riportate nei piani d’azione e nei programmi d’investimento dei comuni devono essere finanziate con altri mezzi, come prestiti, ESCO o Fondi strutturali. ELENA è finanziato dal Programma europeo Energia Intelligente per l’Europa con un budget annuale di € 15 milioni. Smart Cities and Communities I firmatari del Patto che hanno assunto l’impegno politico di mitigare il cambiamento climatico e che hanno sviluppato un piano di azione olistico a favore dell’energia sostenibile nei loro territori possono inoltre beneficiare della componente tecnologica della politica europea per l’energia. L’iniziativa Smart Cities sosterrà un numero limitato di vasti progetti di regioni e città incentrati sulle tecnologie e caratterizzati da misure pioneristiche per l’uso e la produzione sostenibile di energia e per la mobilità. L’iniziativa farà riferimento ad altre iniziative del Piano strategico per le tecnologie energetiche (SET-Plan), in particolare l’Iniziativa per l’Europa solare e l’iniziativa europea per le reti elettriche, nonché il partenariato pubblico-privato UE per l’edilizia e le auto ecologiche, istituito nell’ambito del Piano europeo di ripresa economica. 2.3.4.4 Finanziamenti tramite terzi FTT Il finanziamento tramite terzi (FTT) è uno strumento strategico per lo sviluppo del settore dell’efficienza energetica, esso consiste nella fornitura globale, da parte di una società esterna, chiamata Energy Service Company (ESCo), di servizi ed interventi nel campo dell’efficientamento energetico, i servizi forniti consistono in: x Diagnosi energetica; x Finanziamento; x Progettazione; x Installazione; x Gestione e manutenzione (contratto). L’impianto tecnologico realizzato, dalle cui prestazioni deriverà il risparmio energetico e quindi monetario, permetterà alla ESCo sia di recuperare l’investimento effettuato che di remunerare il capitale investito. L’utente finale corrisponderà alla ESCo un canone pari al costo massimo della bolletta energetica pagata prima dell’intervento per un numero di anni stabilito contrattualmente a priori. I benefici economici derivanti dall’intervento di energy saving possono essere ripartiti, a seconda della tipologia di intervento e delle esigenze delle parti, in modi diversi: x Shared savings, in cui, per tutta la durata del contratto, una quota dei risparmi ottenuti va come compenso alla ESCo mentre la restante parte và a beneficio del cliente; x First out, con cui il 100% dei risparmi conseguiti va alla ESCo, con conseguente riduzione della durata del contratto rispetto alle altre forme; Pag. 30 di 179 x Guaranteed savings, in cui la ESCo, attraverso un particolare contratto di leasing, assicura il cliente che i risparmi ottenuti alla scadenza del contratto non saranno inferiori all’ammontare dell’investimento, comprensivo di tutti gli oneri e le spese. All’interno del contratto di FTT sanno, inoltre, contrattualmente definiti i criteri per la valutazione e la garanzia del risparmio previsto e per la verifica del risparmio effettivamente conseguito da cui deriverà il numero di rate annuali che l’utente si impegnerà a versare annualmente alla Esco. Alla scadenza del contratto, l’impianto realizzato diventa a tutti gli effetti proprietà dell’utente finale (imprenditore privato o ente pubblico) che potrà così godere appieno dei benefici conseguiti. La ESCo è finanziata o da risorse proprie o da istituti di credito esterni, in base alle necessità del progetto in questione. Gli attori che intervengono nel FTT sono: x ESCo: promuove e sviluppa il progetto e si assume le responsabilità dei rischi tecnici e finanziari; x Utente (pubblico o privato): è il cliente della ESCo, nei cui impianti viene realizzato il progetto; x Finanziatore: finanzia il progetto attraverso l’ESCo (in alcuni casi è la stessa ESCo). In particolare i passaggi che avvengono nel processo di attivazione di un FTT sono: x Diagnosi energetica svolta dalla ESCo per valutare la situazione della realtà in esame ex-ante ed ex-post il progetto oggetto del finanziamento. x Studio di fattibilità. In base ai risultati emersi dalla diagnosi, potranno essere quindi individuati i possibili interventi e eseguire un’analisi di redditività in modo da decidere se sia o meno opportuno avviare il progetto. x Predisposizione del contratto. In questa fase andrà individuata la ripartizione dei rischi e dei benefici fra il committente e la ESCo. x Installazione. La ESCo stabilisce i termini e le condizioni, prepara un piano di lavoro e presenta le offerte ai fornitori. x Gestione e manutenzione. La ESCo, come detto, parteciperà al progetto per un certo periodo in base agli accordi presi, e alla fine del periodo concordato, si ritirerà lasciando l’impianto finanziato all’utente che ne diventerà il proprietario. 2.3.4.5 Project financing Il project financing (o finanza di progetto) è un istituto attraverso il quale le Pubbliche Amministrazioni possono ricorrere a capitali privati per realizzare opere di pubblico interesse, affidando a operatori economici, detti “promotori”, il reperimento delle risorse, la realizzazione e la gestione delle opere. Per poter utilizzare il project financing il progetto deve essere finanziabile. Deve, in altre parole, avere un’attitudine a produrre, nel suo ciclo vitale, un flusso di cassa sufficiente a coprire i costi, remunerare i finanziatori e fornire un utile d’esercizio al promotore. A differenza degli strumenti di finanza tradizionali (si pensi al mutuo), in cui la fonte di finanziamento è separata dalla realizzazione dell’opera, il project financing e altre operazioni di finanza strutturata, quali il leasing in costruendo, sono caratterizzate da un rapporto diretto tra Pag. 31 di 179 finanziamento e realizzazione, in cui il capitale si integra con il processo industriale di costruzione del bene, all’interno di un’unica procedura ad evidenza pubblica. Il ricorso al project financing comporta diversi vantaggi per la P.A: x Infrastrutture a costo zero: l’Ente pubblico elimina o riduce drasticamente le risorse da impiegare nella costruzione di opere infrastrutturali e può investire in quei settori, come i servizi di pubblica utilità, in cui è più carente. x Semplicità nella procedura: gara unica per la scelta del promotore e unico interlocutore che coordina le fasi del procedimento, ottimizzando i tempi di realizzazione. x Nessun rischio nell’investimento: il finanziatore dell’opera, di solito, è una banca, alla quale il promotore si rivolge; l’istituto di credito valuta attentamente il progetto e accetta di sostenerlo solo dopo averne verificata la bontà. x Efficienza tecnica e gestionale: l’Ente pubblico affida al privato, oltre che la costruzione, anche la progettazione e la gestione dell’opera, innalzando il livello tecnico e l’efficienza amministrativa del processo; soltanto una progettazione attenta, una realizzazione accurata e una gestione scrupolosa del bene consentono di generare i flussi di cassa necessari al concessionario per recuperare le somme investite. 2.3.4.6 Project Leasing Il contratto di leasing (locazione finanziaria) è uno nuovo strumento di cui le Pubbliche amministrazioni dispongono per realizzare opere pubbliche. Nel leasing in costruendo (o Project Leasing) sono coinvolti tre soggetti: l’Ente pubblico (o utilizzatore), la società di leasing (spesso un istituto bancario) ed il costruttore. L’utilizzatore definisce un’opera e, attraverso il versamento di un canone periodico, ne ottiene il godimento ed il diritto di acquisirne la proprietà, durante o alla scadenza del periodo contrattuale. L’Ente pubblico sceglie sia la società di leasing sia il costruttore; nell’ambito di un’associazione temporanea d’impresa (ATI), la società di leasing finanzia il progetto e il costruttore realizza l’opera. Il leasing in costruendo si è dimostrato efficace nella costruzione di opere non remunerative, ossia quelle che non permettono il recupero del capitale impiegato (le cosiddette opere “fredde”), anche se ha un ampio ventaglio di applicazioni. Rispetto a strumenti alternativi tradizionali (mutuo) o innovativi (project financing), il leasing in costruendo è l’istituto che più è in grado di realizzare un’opera con la migliore ottimizzazione del rapporto tempi/costi. I vantaggi per l’Ente pubblico sono diversi. x Semplicità nella procedura: in un’unica gara la Pubblica amministrazione seleziona la società di leasing e il costruttore, e in un unico contratto definisce le condizioni tecnicoeconomiche per realizzare l’investimento. x Costo certo e rata fissa: l’opera è costruita a un costo certo, e definita sin dal momento dell’aggiudicazione; la rata di leasing è fissa, invariabile e comprensiva di eventuali servizi accessori (assistenza tecnica, manutenzione ordinaria, straordinaria, coperture assicurative) ed è pagata dall’amministrazione appaltante solo dopo il collaudo dell’opera. Pag. 32 di 179 x Tempi certi: ente pubblico e società di leasing sono portatori di un interesse convergente: la realizzazione e la consegna dell’opera nei tempi prefissati, in quanto la società di leasing comincerà a incassare i canoni solo dopo il collaudo. x Realizzazione “chiavi in mano”: l’opera è consegnata alla Pubblica amministrazione completa in ogni sua parte, agibile, funzionante, comprensiva di tutti gli impianti e allacciamenti, inclusi permessi e autorizzazioni varie all’uso, con la relativa manutenzione (ordinaria e straordinaria), se richiesta dall’ente appaltante nei documenti di gara, per la durata del contratto. x Nessun rischio nell’investimento: la società di leasing impiega il capitale necessario alla realizzazione dell’opera, erogandolo al costruttore in base agli stadi di avanzamento dei lavori. x Pochi vincoli nel patto di stabilità: rispetto a strumenti “rigidi” come i mutui, il leasing in costruendo impegna il bilancio di un ente pubblico per il solo canone periodico e consente il raggiungimento degli obiettivi programmatici nel rispetto dei vincoli di spesa e di indebitamento derivanti dal patto di stabilità. Tenuto conto delle “endemiche” difficoltà di cassa e delle sempre minori risorse a disposizione per gli investimenti, non vi è dubbio che il leasing in costruendo possa aprire prospettive del tutto nuove nel mondo delle opere pubbliche, al fine di superare ritardi infrastrutturali e promuove piani di sviluppo del territorio. L’uso del leasing in costruendo può, tra l’altro, contribuire ad eliminare una vera stortura del mercato degli appalti pubblici, ossia la corsa al ribasso anomalo, che sovente si traduce in ritardi nell’esecuzione, in richieste di varianti e in aperture di contenziosi. 2.3.5 MISURE DI MONITORAGGIO E VERIFICA PREVISTE Il percorso avviato con il Patto dei Sindaci, oltre a stabilire l’obiettivo del 20% di riduzione dell’emissioni al 2020, prevede anche un costante monitoraggio, che nei prossimi anni consentirà di verificare e ricalibrare le azioni messe in campo e la loro effettiva utilità. Le procedure di monitoraggio identificheranno i tipi di dati che occorre raccogliere per verificare il progresso ed i risultati di ciascuna azione; specificare come e da chi i dati saranno raccolti; prevedere una raccolta dati strutturata ed informatizzata. Il processo di monitoraggio è un utile strumento di miglioramento continuo che affina e incrementa la qualità e la precisione dei dati raccolti e delle politiche di riduzione da adottare. Pag. 33 di 179 3 INVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI (IBE) 3.1 CONTESTO GENERALE Chiedevano una volta le stelle: c’è un’altra terra celeste? Brillano come noi in un altro luogo gli splendidi lumi del firmamento? Si, risponde Febo, di notte quando le luci si accendono nelle grotte di Matera, tutte, e brillano come astri. O antica e preziosa città, nobile e beata! se in terra il cielo notte e giorno puoi ammirare. (trad. Elena Laureano) Questa è la descrizione della città di Matera riportata su un poema antico da parte di Padre Bonaventura da Lama. Matera è una città antichissima, la cui origine si perde nella preistoria. Capoluogo dell'omonima Provincia e seconda città della Basilicata per popolazione nonché, il più grande comune per superficie della Basilicata, la città di Matera è stata ripresa ed esaltata da scrittori e poeti e descritta dal cronista Verricelli, nel 1595, come una città dotata di un aria salubre e abitata da uomini ingegnosi, città in cui “li morti stanno sopra li vivi”, in cui il cielo e le stelle si possono vedere al di sotto dei piedi degli uomini e non sulla loro testa. Figura 3.1 - Quadro sintetico e numerico del comune di Matera - Fonte Istat Di notte, centinaia di lanterne si accendono nelle grotte, e i meandri degradati della gravina rivaleggiano con lo splendore delle stelle. Matera rispecchia in basso le costellazioni in alto. Quello che è in terra si conforma a ciò che è in cielo: le sacre grotte dei sassi sono lo specchio dell’armonia cosmica. La stessa metafora è ripresa nell’utopia Mondo Nuovo, scritta all’inizio del XVII secolo dal materano Tommaso Stigliani. Nell’opera di Tommaso Stigliani, Matera, sia che Pag. 34 di 179 derivi il suo nome dal greco meteora, cielo stellato, o dall’ebraico ma-tara, luogo delle acque, 9 assurge a simbolo della città ideale . Varie e discusse ancora oggi sono le tesi circa l’etimo del nome Matera, sembra che il grafema “mata” voglia significare “roccia” o “sasso” e anche in uno dei 10 dialetti arabi, “matmur” significa “grotta” o “roccia scavata” . Per il substrato abitativo consistente in grotte scavate nel masso tufaceo è nota come la «città sotterranea» e per la continuità di vita dal paleolitico ai giorni nostri è ritenuta una delle più 11 antiche del mondo . Ed è proprio per questa sua caratteristica e per gli storici rioni Sassi, che Matera è nota con l’appellativo di "Città dei Sassi". I Sassi sono stati riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento. L’iconografia e le cronache storiche di Matera confermano l’evoluzione storica dei tipi primari, dalla grotta con il giardino all’orto murato, fino al palazzo e alla masseria fortificata. Grande importanza viene data, nei documenti notarili, ai sistemi di gestione della acque, che scorrendo rovinose dalle colline si impaludavano nel pianoro per formare una grande depressione chiamata ago delle città. Questa zona era lasciata libera dalle costruzioni, perché stagionalmente occupata da inondazioni che venivano opportunamente drenate verso i grabiglioni. Un’idea del costante lavoro di realizzazione delle opere di raccolta dell’acqua si ha visitando il recente recupero del sottosuolo di Piazza Vittorio Veneto, dove è stata resa accessibile la grande cisterna istallata all’origine del grabiglione del Sasso Barisano. In funzione fino al XIX secolo, l’opera fa parte del ramificato sistema di strutture ipogee e vicinati a pozzo ostruiti dalla realizzazione delle piazza. Figura 3.2 - Particolare dei lavori di scavo Riunificando e scavando grotte e gallerie precedenti, servite da numerosissime cisterne a campana dalle origini remote, si realizza sotto l’attuale Piazza Vittorio Veneto una cavità colossale 9 Fonte: “Giardini di pietra”, Pietro Laureano Fonte: Guida di Matera e Provincia, N. Pallotta Editore 11 Fonte: http://www.comune.matera.it/it/turismo/cenni-storici 10 Pag. 35 di 179 dalle pareti perfettamente coibentate con un intonaco a calce. Con i suoi pilastri massicci intagliati nella roccia e le vote alte più di 15 m, è una vera cattedrale delle acque. Figura 3.3 - Particolare del Palombaro Lungo Figura 3.4 - Planimetria del complesso ipogeo di Piazza Vittorio Veneto Dal 1663 al 1806 è stata il capoluogo del Giustizierato di Basilicata nel Regno di Napoli. Durante questo periodo la città conobbe un'importante crescita economica, commerciale e culturale. Il sistema urbano armonioso e geniale rimane pressoché intatto fino al XVIII. Pag. 36 di 179 A partire da questo periodo si incominciano a intaccare quei principi di regolamentazione del territorio basati sul drenaggio, controllo e ripartizione delle acque che avevano da sempre posto 12 precise leggi di urbanizzazione, determinandone i tipi, le forme e i limiti . La scomparsa della capacità di gestione comunitaria delle risorse ambientali e la resa completa agli interventi di modernizzazione è dovuta alle trasformazioni socioeconomiche che distruggono il sistema di valori tradizionali. Tra la seconda metà del Settecento e la prima dell’Ottocento si colloca il declino e la scomparsa della pastorizia e della transumanza protetta. A Matera, nel Settecento e nell’Ottocento, la città moderna si espande sul piano, lungo il margine della Gravina, occupando con imponenti edifici amministrativi e religiosi proprio quella parte della città antica dove avevano sede le attività commerciali e i sistemi di stoccaggio dei grani e delle acque. Le fosse, i granai, le cisterne, i vicinati a pozzo e i giardini del pian, importanti centri nevralgici del sistema Sassi, vengono seppelliti da riempimenti e occultati dalle strade e dai palazzi della nuova fisionomia del potere. La città dei Sassi non si limita alla parte in basso, ma si estende con i suoi vicinati a pozzo, le sue cisterne e cavità sotterranee, in tutta l’area del piano dove le costruzioni settecentesche e ottocentesche edificatevi sopra l’hanno occultata completamente. Nel 1936, con i progetti voluti dal regime fascista, i due grabiglioni dei Sassi sono interrati e asfaltati, e divengono due strade rotabili collegate tra oro per formare una via di circonvallazione che unisce il Sasso Barisano e il sasso Caveoso. L’intervento di viabilizzazione è una vera e propria operazione di sventramento che intacca l’insieme unitario dei Sassi tramite un sistema di assi penetranti estranei all’organizzazione tradizionale del tessuto urbano funzionali al controllo sociale e ghettizzazione. Figura 3.5 - Particolare del grabiglione 12 Fonte: “Giardini di pietra”, Pietro Laureano Pag. 37 di 179 Matera è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni durante la seconda guerra mondiale, essendo stata la prima città del Mezzogiorno a insorgere in armi contro il nazifascismo. Il 1943 vide i materani combattere per liberarsi dalle conseguenze negative degli ultimi provvedimenti sbagliati presi dal Governo nazionale, ma li vide scontrarsi contro i tedeschi in una piazza sovrastata dall’imponente e nuovissimo edificio del Banco di Napoli, li vide radunarsi nel giardinetto antistante il magnifico Palazzo del Governo, li vide accogliere le truppe alleate nel “nuovo nido vitale” creato attorno ai palazzi o alla istituzioni nate nei sedici anni di amministrazione provinciale. Tutto ciò a segno che ogni nuova era porta sempre con se e dentro di se qualcosa di quella appena trascorsa. Negli anni ’50, con una Legge Speciale e per ragioni igienico-sanitarie, fu ordinato lo sgombero degli abitanti dei Sassi, e la popolazione fu ubicata in appositi quartieri come Serra Venerdì, la Nera e Spine Bianche. Figura 3.6 - Particolare di una abitazione nel Rione Sassi Con un'altra legge del 1986, invece, si è prodotto il fenomeno inverso per salvare questo patrimonio dal degrado e per conservare nei limiti del possibile la struttura urbanistica preesistente, 13 quale testimonianza storica . La città che si è formata durante le varie epoche è costituita oggi da: quella più antica, dei Sassi congiunti, dallo sperone della Civita, con il Duomo; la parte medievale-rinascimentale lungo "il Piano", ai bordi dei Sassi; alla fine, la città nuova con rioni molto eleganti realizzati dai più noti architetti italiani. Matera infatti è città molto vivace, aggiornata, con una cultura che vive di fatti contemporanei e di storia. Matera è una città dinamica con un forte tessuto economico e sociale, inoltre in essa sono concentrati la maggior parte degli uffici pubblici ed enti di natura sovracomunale in quanto Provincia. Matera è stata considerata per molti anni il "polo del salotto" mondiale. Questa definizione si deve ad una forte crescita industriale avvenuta durante gli anni ottanta - novanta che ha 13 Fonte: Guida di Matera e Provincia, N. Pallotta Editore Pag. 38 di 179 permesso lo sviluppo di molte aziende di produzione di arredi da soggiorno, prevalentemente divani. Oltre ai settori dell’artigianato e del commercio, è in forte sviluppo il settore turistico grazie ai “Sassi” patrimonio dell’UNESCO, inoltre Matera è città capitale europea della cultura per il 2019. Il futuro sarà basato sulla cultura, intesa come base comune di riflessione sul perché e sul come viviamo, su gli obiettivi delle nostre esistenze, sul come si intrecciano competenze scientifiche e tecnologiche ad abilità manuali esaltate da una creatività diffusa che da sempre caratterizza la popolazione italiana – che Matera intende rappresentare degnamente per l’anno 2019. Un futuro che non è possibile progettare solo legandosi alle straordinarie tradizioni e all’immenso patrimonio architettonico e culturale che attirano già oggi migliaia di turisti nel nostro territorio, ma che vogliamo immaginare offrendo la nostra città come luogo aperto e neutrale in cui sperimentare collettivamente soluzione ai problemi della contemporaneità che Matera e la Basilicata condividono con il resto d’Italia e dell’Europa. 14 Il progetto potrebbe riassumersi in uno slogan: OPEN FUTURE. Matera 2019 sarà, per i cittadini, un’opportunità per creare una cultura aperta, in tutte le sue molteplici declinazioni: aperta perché “accessibile a tutti”; aperta perché non oscurantista nei confronti dei pensieri e delle sensibilità”; aperta perché “disponibile al dialogo”. Gli obiettivi per il 2019 sono: x Rafforzare la cittadinanza culturale; x Incrementare le relazioni internazionali; x Valorizzare un movimento emergente di creative bureacracy; x Fare di Matera la più importante piattaforma aperta del sistema culturale del Sud Europa. “ La cultura: propellente per pensare a un futuro aperto” A Matera, come nel Sud, cultura, conoscenza e innovazione rappresentano la vera opzione, soprattutto per i giovani, per pensare a un futuro in cui non si sia obbligati ad abbandonare definitivamente la propria terra, in cui sia plausibile l’idea di coltivare e far crescere le proprie aspirazioni, in cui si possa invertire il flusso attirando dal mondo idee, talenti, investimenti e comunità di innovazione e di pensiero. Si dovranno predisporre infrastrutture e azioni nell’ambito dell’open design, dell’innovazione sociale a vocazione culturale, del digital storytelling per la valorizzazione del patrimonio, che tra il 2015 e il 2020 coinvolgano almeno 5.000 persone e che favoriscano la nascita di 25 nuovi soggetti economici. 14 Fonte; Dossier Matera 2019 Pag. 39 di 179 “ Rafforzare una cittadinanza culturale ampia, aperta e diversificata ” La cittadinanza dovrà essere parte attiva del programma culturale, dovrà essere stimolata ad apprendere e dovrà sentirsi titolata e coinvolta nei processi di cura, salvaguardia e rigenerazione del patrimonio culturale. L’ 80% del programma culturale prevedrà il coinvolgimento della cittadinanza attraverso azioni di co-creazione. “ Incrementare il capitale relazionale e connettivo internazionale della città” Nel 2019 Matera avrà densificato il suo sistema di relazioni e connessioni internazionali ed europee, attraverso una maggiore presenza in reti e network, un incremento della mobilità in entrata e in uscita di persone e progetti, una maggiore internazionalizzazione dei soggetti che operano nei settori dell’innovazione creativa e culturale; l’implementazione di un sistema di broadcasting tematico culturale. Pag. 40 di 179 “ Impostare un programma di capacity building a livello sistemico che riguardi gli operatori socio-culturali e la pubblica amministrazione della Basilicata. Orientamento alla collaborazione, superamento della logica assistenziale, capacità di networking internazionale, ricerca di nuovi modelli di sostenibilità e di imprenditività, attenzione alla rilevanza sociale dovranno costituire il DNA progettuale delle operatori del settore culturale e creativo. Anche la Pubblica Amministrazione è stata sollecitata ad affrontare le nuove sfide con maggiore flessibilità e attenzione, regolando con meno burocrazia i rapporti con le comunità che vogliono curare e rigenerare il patrimonio, favorendo gli ambienti innovativi e di apprendimento e lo start-up creativo e culturale. “ Realizzare infrastrutture culturali utili, rilevanti, e sostenibili” Matera intende mettere in discussione, in modo radicale, il modo con cui si devono progettare e utilizzare le infrastrutture per la cultura, anche ripensando il senso profondo di istituzioni tradizionali come il museo, nel caso dell’IDEA, il concetto di stesso di scuola e di apprendimento nel caso dell’Open Design School. “ Rafforzare la visibilità e il posizionamento turistico internazionale di Matera” Matera vuole progettare con molta attenzione il suo futuro di destinazione turistica internazionale. Tutta la Basilicata vuole rafforzare ancora di più la sua connotazione di esperienza turistica unica, inaspettata, accogliente e sicura, anche coinvolgendo comunità temporanee di Pag. 41 di 179 persone che possano abitare i suoi Comuni per motivi di lavoro, studio, riflessione e rigenerazione personale. “ Open Future: rafforzare la leadership di Matera nella scena “open” del Mezzogiorno e dell’Europa” Open Future è lo slogan di Matera, ma anche l’obiettivo a cui vogliamo tendere. Matera intende portare a compimento un processo che si è già sviluppato spontaneamente, partendo dal basso. Progetti pilota, momenti di scambio e disponibilità delle persone a sperimentare e contribuire hanno reso in pochi anni Matera una delle città esempio da parte della comunità più avanzate sulla scena open a livello internazionale, attraverso un approccio umanistico al processo di liberazione dei dati e di condivisione della conoscenza, applicato ai beni culturali. La candidatura è servita non solo a individuare nuove infrastrutture, ma a condividere un modo nuovo di progettarle. Le infrastrutture urbane, culturali e turistiche previste condividono tutte specifici requisiti progettuali, identificati, negoziati o perfezionati nel corso della candidatura, anche attraverso l’integrazione con il Piano Strategico: 1) Privilegiare il recupero alle nuove costruzioni, 2) Pensare spazi che siano coerenti con la filosofia, le pratiche e i progetti culturali previsti, Pag. 42 di 179 3) Pensare alla sostenibilità economica, sociale e ambientale; prevedere con attenzione i costi di gestione e di funzionamento; 4) Prediligere interventi “leggeri” e reversibili, a bassa definizione architettonica e progettuale, attenti ai nuovi modelli di produzione, fruizione e partecipazione; 5) Coinvolgere tutti i quartieri della città, non solo il centro storico, 6) Proporre delle soluzioni progettuali che servano come osservatorio privilegiato per le città e le organizzazioni che, in Europa, affrontano sfide simili. Si intende approfittare dei nuovi interventi per garantire maggiori spazi verdi nei quartieri esistenti; collegarli con un sistema sostenibile e intelligente di mobilità urbana e di miglioramento dell’arredo urbano e della segnaletica delle risorse culturali della città. Verrà resa disponibile attraverso la Fondazione una piattaforma digitale che consentirà di accedere a tutti i progetti, gli studi e la documentazione relativa agli interventi chiave e saranno stimolati processi di monitoraggio civico collegandosi alle iniziative nazionali (OpenCoesione) ed europee. Pag. 43 di 179 3.2 METODOLOGIA Per calcolare il target minimo di emissioni 15 al 2020 è necessario fissare l’anno base e il metodo di calcolo. L’anno base adottato dal Patto dei Sindaci è il 1990, in linea con il sistema degli obiettivi europei e internazionali. Le Linee guida del Patto consentono, tuttavia, di adottare un anno diverso qualora la base statistica relativa al 1990 non risulti sufficientemente solida. Per il Distretto 1, ovvero per il Comune di Matera, su indicazione della Provincia di Matera e del supporto scientifico dell’Università degli Studi della Basilicata, è stato individuato, anche in modo collettivo per tutti i comuni della Provincia, l’anno 2009, per il quale si può contare su alcuni dati, importanti ai fini della elaborazione del bilancio, indisponibili per gli anni precedenti. Tale scelta, in ambito locale, permette di sfruttare cooperazioni, effettuare comparazioni tra le Amministrazioni Locali ed aggregare i risultati ottenuti tramite azioni comuni. Per realtà territoriali circoscritte non esiste “un” bilancio di CO2, ovvero non esiste un metodo univoco e adeguatamente garantito per redigere un bilancio di questo tipo, non al pari, per intenderci, di quanto avviene per il territorio nazionale. Su scala comunale ad esempio ha semplicemente poco senso isolare il sistema e immaginare di fare una valutazione delle emissioni effettivamente e direttamente prodotte nel territorio, e su queste fare un bilancio. Per valutare la CO2 di un dato territorio anche come indicatore di sostenibilità, dovremmo metodologicamente preoccuparci delle responsabilità delle emissioni e non solo della loro causalità, e inoltre occorre analizzare con chiarezza come e dove l’utente a cui si rivolge il bilancio può intervenire per migliorare la situazione. Ci interessano quindi le emissioni che potenzialmente 16 possono essere influenzate dagli attori locali . Per l’analisi del BEI (o IBE) è stato adottato il software on line ECOSPEED Region che consente di calcolare, con cadenza annuale, il bilancio di CO 2 e di consumi energetici del proprio territorio e del proprio ente. Esistono molti principi e metodi su cui basare un bilancio di CO 2, ciascuno dei quali presenta vantaggi e svantaggi: ad esempio si può calcolare il proprio bilancio partendo dai dati di consumo dell’energia finale (al netto delle perdite di trasformazione, trasporto e produzione), oppure si possono valutare i consumi energetici in termini di energia primaria, oppure ancora si può effettuare il calcolo tenendo conto dei fattori LCA (Life Cycle Assessment) dei prodotti energetici. In tutti i casi tuttavia il problema metodologico principale è l’incapacità di poter chiudere un territorio, come potrebbe essere un comune, e di considerarlo come sistema isolato. In un territorio comunale, provinciale o regionale, quello che si produce e quello che si consuma dipende fortemente dagli scambi con l’esterno ed è dunque una grave perdita di informazioni omettere i consumi locali di cui un territorio è comunque responsabile, si tratta della cosiddetta “energia grigia”, ovvero di quell’energia che è stata utilizzata in altri luoghi per produrre quel determinato prodotto energetico e consentirne l’utilizzo finale. 15 Fonte: Linee guida "Come sviluppare un piano d'azione per l'energia sostenibile - PAES" Fonte: Bilancio di energia e CO2 del Comune di Guidonia Montecelio Elaborato da Alleanza per il Clima Italia – Aprile 2011 16 Pag. 44 di 179 La centralità delle emissioni di CO2 nella politica di sostenibilità del territorio richiede l’utilizzo di uno strumento e una metodologia che permettono di redigere un bilancio di questo gas serra con metodi chiari e uniformi e risultati paragonabili. Lo strumento di calcolo utilizzato per la redazione del bilancio di CO 2 per il comune di Matera è un software di calcolo che utilizza, per l’elaborazione, sia dati di default (top-down) desunti dal modello nazionale, che dati propri locali (bottom-up). I consumi e le relative emissioni sono suddivisi in tre macro settori: “Economia”, “Residenziale”, “Settore pubblico” e permettono la ricostruzione della serie storica 1990-2012, con la possibilità di costruire scenari per gli anni futuri. Per la redazione di un bilancio di CO2 comunale occorre tenere in debita considerazione l’effettiva reperibilità dei dati necessari a implementare il bilancio. Oltre ad abitanti e occupati, che definiscono il quadro socio-economico, gli altri dati che compongono gli input per definire il bilancio di CO2 sono i consumi energetici dei vari settori e per i differenti tipi di fonte utilizzata, e quelli riferiti ai volumi di traffico che, all’occorrenza, vista l’impossibilità di reperire dati precisi a livello locale, si possono valutare tramite degli indicatori come il parco veicoli circolanti immatricolati. Tra le altre fonti di emissione (non connesse al consumo energetico) è stato considerato il trattamento dei rifiuti solidi relativo alla sola componente inviata in discarica. Il software ECOSPEED Region non consente di calcolare le emissioni relative ai rifiuti smaltiti in discarica, tali emissioni sono state calcolate a parte, utilizzando un idoneo fattore di emissione, e sono state poi sommate ai valori ottenuti con ECOSPEED Region. Nella scelta dei fattori di emissione si è deciso di seguire l’approccio LCA (Life Cycle Assessment) dei prodotti energetici. L’approccio LCA tiene conto di tutte le emissioni che si originano durante l'intero ciclo di vita di ogni vettore energetico. Le Linee Guida della Commissione Europea individuano specifici settori per i quali bisogna effettuare il monitoraggio dei consumi energetici e delle emissioni. Per contabilizzate le emissioni del territorio comunale si prendono in considerazione i seguenti settori: x Edifici (distinti tra residenziale, primario, secondario e terziario); x Trasporto privato e commerciale; x Produzione di energia elettrica locale; Per contabilizzare le emissioni dell’amministrazione comunale si prendono in considerazione i seguenti settori: x Edifici; x Illuminazione pubblica; x Infrastruttura pubblica; x parco veicoli e trasporto pubblico. Pag. 45 di 179 Le linee guida definite dalla Commissione Europea definiscono la possibilità di non considerare, nella valutazione della quota di riduzione, quanto attribuito al settore industriale ed al settore agricolo. Questi settori, infatti, molto spesso non risultano facilmente influenzabili dalle politiche comunali e in alcuni contesti locali più piccoli rischiano di avere un peso sproporzionato rispetto al resto dei consumi. Partendo da queste valutazioni, la Provincia di Matera ha stabilito di considerare solo le piccole e medie imprese, tralasciando le grandi industrie e i grandi stabilimenti agricoli. Inoltre, così come indicato dalle linee guida definite dalla Commissione Europea, sono stati esclusi gli impianti coperti dall’ETS (Emission Trading System - Sistema europeo per lo scambio di quote di emissione di CO2), in particolare la cementeria Italcementi di Matera. Figura 3.7 - La cementeria Italcementi di Matera Per quanto riguarda il settore dei trasporti, è stato escluso il trasporto merci a lunga percorrenza anch'esso difficilmente influenzabile da politiche locali. I dati sono stati acquisiti con: x Indagine presso gli uffici tecnici comunali; x Richiesta ai distributori e fornitori locali di energia e servizi; x Ricerca on line dei dati statistici. Il Patto dei Sindaci lascia libero il Comune anche nella scelta di adottare un metodo di calcolo del target basato sulle emissioni comunali totali oppure sulle emissioni pro-capite. Tale scelta può determinare differenze rilevanti nei risultati finali solamente in caso di dinamiche demografiche particolarmente spinte, come i casi dei comuni lucani. Si è optato, quindi, per l’adozione del valore pro-capite. 3.2.1 ABITANTI All’interno del software ECOSPEED Region è necessario inserire gli “abitanti” con cui si intende la popolazione residente all’interno del Comune. Per la stima di tali dati sono stati considerati i residenti al 31 dicembre di ogni anno. Le informazioni dal 2002 al 2011 sono state ottenute grazie alla consultazione dell’archivio ISTAT http://demo.istat.it/archivio.html. I dati del 2012 sono stati ricavati dalla consultazione dei dati ISTAT http://dati.istat.it/. Pag. 46 di 179 Per la ricostruzione intercensuaria della popolazione residente dal 1991 – 2001 è stato consultato il sito http://dati.istat.it/ - popolazione e famiglie - ricostruzione intercensuaria 1991-2001 relativo al censimento della popolazione e delle abitazioni, che si svolge con cadenza decennale, per gli anni 1991, 2001 e 2011. 3.2.2 OCCUPATI La definizione di Occupati, come richiesto dal software ECOSPEED Region, fa riferimento al termine "Occupazione" desunto dai Censimenti delle attività produttive e cioè alla definizione di "addetto" all’unità locale” delle imprese e delle Istituzioni. Gli addetti rilevati con il censimento sono classificati secondo l’attività economica, unica o prevalente, svolta dall’unità locale da cui dipendono. Il livello di dettaglio richiesto dal software ECOSPEED Region è quello degli addetti per ‘Sezione’ di attività economica: 1. Agricoltura, silvicoltura e pesca; 2. Estrazione di minerali; 3. Attività manifatturiere; 4. Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua; 5. Costruzioni; 6. Commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli, distributori; 7. Alberghi e ristoranti; 8. Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; 9. Istituti di credito e assicurazioni; Attività immobiliari; 10. Amministrazione pubblica, difesa, previdenza sociale; 11. Istruzione; 12. Sanità e altri servizi sociali; 13. Altri servizi pubblici, sociali e personali; Attività svolte da famiglie e convivenze; 14. Organizzazioni ed enti extra-territoriali (seconda la vecchia classificazione Ateco). L’ISTAT rileva, attraverso il Censimento generale dell’Industria e dei servizi, gli ‘Addetti alle Unità locali delle imprese e delle Istituzioni’. Per l'inserimento nel software, i dati sono stati desunti dai censimenti 1991, 1996 (censimento intermedio), 2001 e 2011. I dati relativi agli anni intermedi sono stati calcolati per interpolazione. Le fonti disponibili sono: x Dati dei censimenti 1991, 1996 e 2001: dati disponibili al dettaglio comunale Link http://dwcis.istat.it/cis/index.htm. x Addetti 2011: http://dati-censimentoindustriaeservizi.istat.it/. Pag. 47 di 179 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni imprese Æ addetti di trasporto e magazzinaggio + serv informazione e comunicazione. Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni istituzioni Æ addetti di trasporto e magazzinaggio + Istituzioni pubbliche Attività immobiliari imprese Æ attività professionali, tecniche + attività scientifiche e immobiliari + noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese Attività immobiliari istituzioni Æ attività professionali, scientifiche e tecniche Istituzioni pubbliche +attività immobiliari Istituzioni pubbliche + noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese Istituzioni pubbliche Istruzione istituzioni Æ Istruzione Istituzioni Pubbliche + Istruzione Istituzioni no profit. Sanità e altri servizi sociali istituzioni Æ sanità e assistenza sociale Istituzioni Pubbliche + sanità e assistenza sociale Istituzioni no profit Altri servizi pubblici, sociali e personali imprese Æ attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento+ fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento. Altri servizi pubblici, sociali e personali istituzioni Æ attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento Istituzioni Pubbliche + attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti recupero dei materiali Istituzioni Pubbliche + attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento Istituzioni no profit. Pag. 48 di 179 3.2.3 TRASPORTI I dati relativi al settore dei trasporti sono stati desunti dall’ACI (Automobile Club d’Italia ) la quale pubblica, per i tutti i Comuni italiani, le statistiche relative al Parco Veicolare italiano al 31/12. Tali statistiche sono calcolate in base alle risultanze sullo stato giuridico dei veicoli, tratte dal Pubblico Registro Automobilistico e vengono messe a disposizione dell'utenza in file formato Excel. I dati sono disponibili a partire dall’anno 2002 e, attualmente, fino al 2012, e sono suddivisi secondo le seguenti categorie: x Autobus x Autocarri trasporto merci x Autoveicoli speciali/specifici x Autovetture x Motocarri e Quadricicli trasporto merci x Motocicli x Motoveicoli e Quadricicli speciali/specifici x Rimorchi e Semirimorchi speciali/specifici x Rimorchi e Semirimorchi trasporto merci x Trattori stradali o motrici x Altri veicoli I dati sono reperibili nella sezione ‘Autoritratto’ della pagina “Studi e ricerche” raggiungibile dal link: <http://www.aci.it/laci/studi-e-ricerche/dati-e-statistiche/autoritratto.html> I file di interesse sono quelli denominati “Parco Veicolare” scheda “Comune Categoria”. Nel database di ECOSPEED Region sono stati inseriti secondo il seguente raggruppamento (Struttura quantitativa-trasporti-parco veicoli): x Motoveicoli (Motocicli, Motoveicoli e Quadricicli speciali/specifici); x Autovetture (Autoveicoli speciali/specifici, Autovetture); x Autoarticolato (Trattori stradali o motrici); x Camion (Autocarri trasporto merci, Motocarri e Quadricicli trasporto merci). Per la metodologia di calcolo dei consumi riferiti ai diversi vettori energetici si rimanda alla “Metodoloia Utilizzata dalla Provincia di Matera per la redaione dei PAES dei Comuni aderenti al Patto dei Sindaci” predisposta dalla Provincia di Matera in collaborazione con il DICEM dell’Università degli Studi della Basilicata. 3.2.3.1 Trasporto pubblico Per le valutazioni riguardanti il trasporto pubblico, non sono stati utilizzati il numero di autobus estratti dalle tabelle ACI ma quelli forniti dall’Amministrazione, in quanto i dati ACI comprendono anche gli autobus a media e a lunga percorrenza, esclusi dalla metodologia adottata dalla Provincia di Matera. Per il calcolo dei consumi di carburante del parco veicolare è stato considerato il consumo medio unitario di un autobus diesel pari a 0,48 l/km. Pag. 49 di 179 Noti i km percorsi nell’anno 2009, forniti dall’amministrazione comunale, è stato possibile calcolare i consumi di carburante dell’intero parco veicoli. Al parco veicoli del trasporto pubblico locale sono stai aggiunti i consumi di carburante dei veicoli provinciali, i cui consumi sono stati forniti direttamente dall’Amministrazione Provinciale. 3.2.4 CONSUMO ENERGETICO EDIFICI/INFRASTRUTTURE I dati di energia elettrica sono stati ottenuti, in forma disaggregata a livello comunale dal 2006 al 2011 da Enel Distribuzioni SpA, suddivisi per settore e così ripartiti: x Uso domestico x Economia: o Agricoltura; o Industria; o Terziario. Sono stati considerati i soli valori in bassa tensione, perché difficilmente si potranno pianificare interventi sulla media ed alta tensione. In particolare per il settore famiglie sono stati estratti i dati di consumo energia elettrica residenziale dalle informazioni di Enel Distribuzione S.p.A. Per quanto i dati di energia termica, ovvero i dati di consumo del gas metano, dove non disponibile il dato puntuale richiesto ai fornitori locali (Es. Italgas), sono stati utilizzati i dati Snam Rete Gas considerando la rete di distribuzione ed il potere energetico (PCI) di 38,1 MJ/mc. E’ stata assunta l’assenza sul territorio impianti di teleriscaldamento. Per il gas metano, ove non disponibili i dati puntuali dei distributori locali, è stata ipotizzata una percentuale del 90% dei consumi di gas metano rete di distribuzione imputabili al residenziale. Per Matera sono stati usati i dati ISTAT sui volumi di consumo domestico pro-capite. Anno Consumo domestico pro capite in m 2000 276,8 2001 291,8 2002 292,4 2003 321 2004 330,5 2005 328 2006 324,7 2007 296,9 2008 306,8 2009 311,2 2010 290,2 2011 281,7 3 Le percentuali del settore economia sono state ricavate, per l’energia elettrica, dai dati forniti da Enel Distribuzione S.p.A., per il gas metano (ove non disponibili), considerando il 10% al settore terziario. Pag. 50 di 179 Il contributo della biomassa al consumo energetico è stato considerato solo nel settore residenziale. Non sono stati rilevati consumi energetici, perché non pertinenti, relativi alle voci: x Teleriscaldamento; x Geotermia; x Biocarburanti; x Carbone; x Lignite; x Oli vegetali; x Altri combustibili fossili. 3.2.5 CONSUMO ENERGETICO DELL’AMMINISTRAZIONE LOCALE I dati relativi ai consumi energetici dell’Amministrazione locale sono stati forniti dai distributori locali in modo puntuale sulla base dei codici di fornitura PDR (gas metano) e POD (energia elettrica). Le serie storiche dei dati rilevati sono relative agli anni 2009, 2010, 2011 e 2012; per le serie incomplete sono stati adottati metodi di ricostruzione della serie e/o interpolazioni lineari. Sono stati anche rilevati i dati di consumo di energia termica ed elettrica relativi agli edifici di competenza della Provincia di Matera (es. Istituti di Istruzione Secondaria di II grado). I consumi di gasolio/benzina sono stati forniti direttamente dagli Enti comunali per i mezzi di loro proprietà a cui si sono sommati i consumi dei mezzi comunali del trasporto rifiuti, mentre per il trasporto pubblico sono stati sommati i consumi dei mezzi per il trasporto pubblico cittadino (di proprietà del gestore) e dei mezzi del trasporto pubblico provinciale. I dati relativi al trasporto pubblico cittadino sono stati reperiti dal contratto d’appalto 2012 fornito dall’amministrazione comunale e dal parco veicolare al 2013 fornito dal gestore. Per gli anni 2009, 2010 e 2011 sono stati utilizzati i km percorsi indicati nel contratto d’appalto come “percorsi in passato”, mentre per l’anno 2012 sono stati utilizzati i km contrattualizzati. I valori dei consumi in MWh sono stati calcolati come segue: Canno Panno u FC fc Dove Canno Æ consumo di carburante relativo all’anno considerato [MWh]; Panno Æ percorso complessivo nell’anno di riferimento, così come su definito [km]; Fc Æ fattore di consumo medio del parco veicolare valutato sulla base delle relative categorie di emissione (Euro 1, ecc.) [l/km]; fc Æ fattore di conversione in funzione del vettore energetico diesel [MWh/l]. I dati relativi al trasporto pubblico provinciale sono stati forniti dall’amministrazione provinciale, in termini di consumi complessivi annui di ciascun vettore energetico. Pag. 51 di 179 3.2.6 PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA LOCALE Nel 2009 la produzione di energia elettrica locale ha solo una componente costituita dal fotovoltaico. I dati per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico sono reperibili fino al livello comunale dal database Atlasole del GSE nella sezione “Lista Impianti”. Sono stati considerati i soli impianti con potenza massima installata non superiore a 100 kWp. In funzione della zona climatica è stimata una produzione media annua per unità di potenza installta pari a 1313 kWh/kWp. 3.2.7 RIFIUTI L’Ufficio Ambiente della Provincia di Matera ha fornito i dati relativi alla produzione di rifiuti solidi urbani (RSU) di ciascun comune per gli anni 2009-2010-2011-2012. Partendo dai dati in tonnellate dei rifiuti solidi urbani (RSU) conferiti in discarica, è stato possibile determinare, sulla scorta dei rifiuti totali prodotti, le relative quote percentuali di raccolta differenziata. Per la metodologia di calcolo delle emissioni dei rifiuti conferiti a discarica si rimanda alla “Metodoloia Utilizzata dalla Provincia di Matera per la redaione dei PAES dei Comuni aderenti al Patto dei Sindaci” predisposta dalla Provincia di Matera in collaborazione con il DICEM dell’Università degli Studi della Basilicata. Pag. 52 di 179 3.3 IL BILANCIO ENERGETICO Il bilancio energetico e di CO2 del Distretto 1 è territorialmente circoscritto su scala comunale al Comune di Matera. Come detto in precedenza, per la redazione di un bilancio di CO2 comunale è necessario prendere in considerazione l’effettiva reperibilità dei dati necessari a implementare il bilancio. Fondamentale è creare uno strumento efficace ed utile al monitoraggio dei dati del bilancio in modo da consentire la replicabilità dello stesso negli anni. Spesso i comuni non dispongono di risorse, umane e finanziarie, da utilizzare per la redazione di un bilancio di questo tipo, serve dunque una forma leggera, a basso costo, che coinvolga più che altro risorse interne all’ente territoriale. Una parte consistente del futuro lavoro consisterà proprio nell’”istituzionalizzare” la raccolta dei dati, in modo da renderla routine nel funzionamento quotidiano dell’ente. L’Inventario Base delle Emissioni (BEI) del Comune costituisce lo strumento fondamentale per realizzare un’efficace strategia di mitigazione. È tramite il BEI, infatti, che emergono i settori maggiormente responsabili delle emissioni a livello locale e quelli su cui è fondamentale intervenire per ottenere dei risultati in modo efficace. L’Inventario del Comune di Matera è stato realizzato prendendo come anno base il 2009, primo anno in cui erano disponibili serie storiche di dati complete ed affidabili. Le emissioni incluse nel bilancio sono suddivise in due grandi categorie, funzionali a definire gli ambiti di intervento prioritari: 1. Emissioni del territorio comunale: tutte le emissioni generate all’interno dei confini amministrativi del Comune. 2. Emissioni dell’ente: tutte le emissioni di cui è direttamente responsabile il Comune. Di seguito si riportano tutti i dati di input inseriti in ECOSPEED Region: x Abitanti e occupati; x Veicoli immatricolati; x Consumi elettrici; x Consumi termici. Nel Distretto 1 non sono stati rilevati, in quanto non disponibili o desumibili, i consumi relativi alle voci: teleriscaldamento, geotermia, biocarburanti, carbone, lignite, oli vegetali ed altri combustibili fossili. Per il consumo di GPL, biomassa e collettori solari non disponendo di un dato locale, si fa riferimento a quello stimato dal software ECOSPEED Region. 3.3.1 CARATTERIZZAZIONE SOCIO - ECONOMICA I dati riguardanti la situazione demografica del Comune di Matera evidenziano una crescita continua della popolazione residente fino al 2012. Dal grafico del trend storico della popolazione riportato di seguito, si nota che il trend attuale è comunque in crescita. Pag. 53 di 179 Figura 3.8 - Trend storico della popolazione 17 Al 2009 la popolazione residente nel Comune di Matera ammontava a 59.357 abitanti, di cui il 51,20 % di sesso femminile e il 48,80 % di sesso maschile. Il numero di famiglie nel 2009 ammontava a 19.551. Nella tabella seguente sono riassunte le informazioni sulla popolazione al 2009. INFORMAZIONI POPOLAZIONE Popolazione al 31 Dicembre 2009 59.357 Maschi 48,80% Femmine 51,20% Età media maschi 35 Età media femmine 43 Saldo Naturale 138 Saldo Migratorio e per altri motivi 100 Numero di Famiglie 19.551 Tabella 3.1 - Informazioni popolazione 17 Fonte: ISTAT (abitanti residenti al 31 dicembre dal 1990 al 2012) Pag. 54 di 179 Figura 3.9 - Suddivisione della popolazione del Comune di Matera per classi di età. Al 2020 si prevede una popolazione di 61740 abitanti. Particolarmente evidente è lo sviluppo edilizio, caratterizzato dalla presenza di nuovi e moderni quartieri sorti perimetralmente al vecchio centro urbano. Per quanto riguarda le abitazioni, secondo i dati ISTAT del Censimento della Popolazione e delle abitazioni del 2011, le abitazioni occupate da persone residenti a Matera sono 22.076 per 2 una superficie complessiva occupata di 2.288.387 m . Il 2,31 % circa delle abitazioni è all’interno di costruzioni edificate prima del 1919. Il 5,42% circa degli edifici è stato realizzato tra il 1919 e il 1945, mentre tra il 1946 ed il 1961 è stato realizzato il 25,6% circa degli edifici. Tra il 1962 ed il 1991 sono stati realizzati il 51,5% degli edifici, la restante quota del 15,32% circa dopo il 1991. Figura 3.10 - Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione (%) Pag. 55 di 179 L'economia della città, tradizionalmente legata principalmente al commercio, attività manifatturiere e costruzioni, ha conosciuto un notevole incremento dei settori turistici e dei servizi. In questi ultimi decenni, la città ha conosciuto un apprezzabile sviluppo nel settore edilizio, economico, sociale e culturale. Dall’analisi dei dati sugli occupati si evince una elevata crescita dell’occupazione nel settore del commercio, delle attività manifatturiere e degli alberghi e ristorazione dal 2008 al 2012. Pag. 56 di 179 1992 55 300 1993 1994 1995 1996 1997 56 592 1998 1999 57 164 2000 57 514 2001 57 872 2002 57 922 2003 58 067 2004 58 306 Tabella 3.2 - Abitanti (Popolazione residente) 56 869 2005 58 296 2006 58 300 2007 58 866 2008 59 262 2009 59 357 2010 59 640 2011 59 796 309 293 276 33 260 26 248 26,8 883 235 27,6 882 223 28,4 881 210 29,2 880 198 30 879 207 36,6 848 217 43,2 817 226 49,8 786 236 56,4 755 245 63 725 254 69,6 694 264 76,2 663 273 82,8 632 283 89,4 601 292 96 570 301 103 550 2012 325 332 339 345 352 359 399 439 478 518 558 809 1059 1310 1560 1811 2061 2312 2562 2813 3063 3313 652 645 639 673 706 740 773 807 840 874 907 941 974 1008 790 0 Attività svolte da fam iglie e convivenze Organizzazioni ed enti extraterritoriali 0 933 0 968 0 971 828 972 1115 1259 1403 1319 1234 1150 1066 982 897 813 729 644 560 376 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Pag. 57 di 179 0 985 1077 1072 1083 1083 1103 1101 1214 1348 1353 1356 1399 1421 1443 1489 1517 1622 1665 684 Tabella 3.3 - Occupati/Addetti 0 973 848 1587 1505 1341 1177 1012 658 1377 1384 1399 1414 1428 1443 1458 1473 1488 1502 1517 1532 1643 1754 1865 1976 2088 2199 2310 2421 2532 2643 2754 665 Altri servizi pubblici, sociali e personali 671 Sanità e assistenza sociale 650 2363 2343 2304 2264 2225 2186 2147 2107 2068 2029 1989 1950 1924 1898 1871 1845 1819 1793 1767 1740 1714 1688 1662 629 Istruzione 608 2323 2313 2293 2274 2254 2234 2215 2195 2175 2155 2136 2116 2198 2279 2361 2442 2524 2606 2687 2769 2850 2932 3014 587 1331 1364 1430 1495 1561 1627 1693 1784 1875 1966 2058 2149 2222 2294 2367 2439 2512 2585 2657 2730 2802 2875 2953 566 Am m inistrazione pubblica e difesa; Assicurazione sociale obbligatoria 556 1198 1194 1187 1180 1173 1166 1159 1155 1151 1146 1142 1138 1158 1177 1197 1217 1237 1256 1276 1296 1315 1335 1354 322 Attività im m obiliari, noleggio e servizi alle IiIm prese Istituti di credito e assicurazioni Trasporti, m agazzinaggio e com unicazioni Alberghi e ristoranti 2721 2718 2712 2706 2699 2693 2687 2813 2939 3064 3190 3316 3859 4401 4944 5487 6030 6572 7115 7658 8200 8743 9286 326 40 885 1420 1478 1594 1709 1825 1940 2056 2031 2005 1980 1954 1929 2242 2555 2868 3181 3494 3806 4119 4432 4745 5058 5371 342 47 886 Com m ercio; m anutenzione e riparazione Autoveicoli e m otocicli, distributori 350 54 887 Costruzioni Produzione e distribuzione di energia elettrica, Gas e acqua 61 888 64,5 889 2012 60 009 2957 3005 3100 3196 3291 3386 3482 3888 4295 4702 5109 5516 5698 5880 6062 6244 6426 6607 6789 6971 7153 7336 7518 890 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 56 335 Attività m anifatturiere 56 174 Estrazione di m inerali 55 916 891 55 468 Agricoltura, silvicoltura e pesca Settori econom ici 1991 54 962 1990 55 250 3.3.2 TRASPORTI Il bilancio energetico nel settore dei trasporti comprende il trasporto pubblico e il trasporto privato e commerciale. Nel seguito sono descritti i consumi energetici che ricadono nel territorio comunale. 3.3.2.1 Trasporto privato e commerciale Nei centri urbani il settore mobilità riveste una notevole importanza per i trasporti pubblici e privati dei cittadini. Il settore dei trasporti, nel comune in oggetto, si caratterizza per l’assoluta prevalenza del trasporto individuale con autovetture che, in termini di numero di mezzi, rappresenta il 77,33% del parco veicoli del territorio (37.928 unità), seguito dai motocicli (11,26% dei veicoli) e dagli autocarri, che ne rappresentano il 7,66%. PARCO VEICOLARE Categoria 2009 2012 Autobus Autocarri trasporto merci Autoveicoli speciali / specifici Autovetture Motocarri e quadricicli trasporto merci Motocicli Motoveicoli e quadricicli speciali / specifici N. 133 3444 680 37373 170 4939 38 % 0,28% 7,24% 1,43% 78,54% 0,36% 10,38% 0,08% N. 97 3.759 708 37.928 152 5.523 46 % 0,20% 7,66% 1,44% 77,32% 0,31% 11,26% 0,09% Rimorchi e semirimorchi speciali / specifici 82 0,17% 83 0,17% Rimorchi e semirimorchi trasporto merci 489 1,03% 519 1,06% Trattori stradali o motrici Altri veicoli Totale 237 0 47.585 0,50% 0,00% 100% 240 0 49.055 0,49% 0,00% 100% 18 Tabella 3.4 - Parco veicolare per tipologia 2009 e 2012 Le autovetture sono caratterizzate dalle categorie di emissioni riportate nella tabella seguente. Categoria emissioni EURO 0 EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4 EURO 5 EURO 6 nd TOTALE CATEGORIA EMISSIONI DELLE AUTOVETTURE 2009 N. % N. 4.777 12,78% 3.788 3.126 8,36% 2.031 9.525 25,49% 7.754 9.097 24,34% 8.805 10.545 28,22% 12.243 292 0,78% 3.275 0 0,00% 9 11 0,03% 23 37.373 100,00% 37.928 2012 % 9,99% 5,35% 20,44% 23,22% 32,28% 8,63% 0,02% 0,06% 100,00% Tabella 3.5 - Parco veicolare per categoria di emission 2009 e 2012 18 Fonte: ACI Autoritratto 2012 Pag. 58 di 179 Dalla tabella si può notare che nel 2009 le vetture Euro 1 sono l’8,36% del parco auto, mentre le vetture Euro 2, 3, e 4 raggiungono il 78,05 %, la percentuale delle vetture euro 5 ed euro 6 è molto modesta, insieme raggiungono solo lo 0,78% . Dal 2009 al 2012 si è registrata una sensibile riduzione delle autovetture Euro 0 , Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 a favore delle autovetture Euro 4, Euro 5 ed Euro 6 con una conseguente riduzione delle emissioni e dei consumi di carburante per km. Questo dato mostra chiaramente come il parco auto di Matera ha subito un notevole rinnovamento soprattutto per le autovetture Euro 4 in vigore dal 2006. Successivamente, per il contrarsi dell’economia che ha determinato la crisi che ancora oggi è molto presente, si è avuto un calo delle nuove immatricolazioni. Nel database di ECOSPEED Region sono stati inseriti unicamente i dati relativi alle categorie motoveicoli ed autovetture, avendo assunto di non considerare il trasporto merci. Non sono presenti Tranvie e Metropolitane (il trasporto ferroviario locale non è stato incluso nelle valutazioni in quanto legato essenzialmente al trasporto extraurbano). 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Motoveicoli 2.863 3.143 3.352 3.614 3.950 4.209 4.545 4.939 5.227 5.404 5.523 Autovetture 34.174 34.968 35.596 36.485 37.210 37.584 37.817 38.053 38.531 38.924 38.636 Tabella 3.6 - Veicoli immatricolati Distretto 1 Figura 3.11 - Veicoli immatricolati Adottando la metodologia descritta nei paragrafi precedenti, sono stati stimati per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 i seguenti consumi in termini energetici: CONSUMI MWh/anno 2009 2010 2011 2012 Motoveicoli benzina 6.977,58 8.109,42 7.454,69 7.618,85 Autovetture benzina 150.897,10 142.690,27 132.652,79 128.548,15 Autovetture diesel 143.343,77 143.486,28 140.853,10 141.942,00 Pag. 59 di 179 3.3.2.2 Trasporto pubblico Il parco veicoli del trasporto pubblico è composto da 33 autobus suddivisi così come riportato in tabella. CARATTERISTICHE DEL PARCO AUTOBUS Tipo di Motore N° autobus Gasolio Euro 0 Gasolio Euro 2 Gasolio Euro 3 Gasolio Euro 4 Totale 5 8 12 8 33 Nel 2009 la percorrenza complessiva del parco veicolare del trasporto pubblico ammontava a 1.425.000 km. Considerando un consumo unitario medio di 0,48 l/km per un autobus diesel, il consumo di carburante complessivo ammonta a 684.000 l/anno. Tali consumi restano invariati fino al 2011. Nel 2012, a causa del nuovo contratto di affidamento del servizio ad una nuova società di gestione, la percorrenza è stata ridotta a 1.380.000 km. Nella tabella seguente si riportano i consumi per gli anni 2009 – 2012. CONSUMI CARBURANTE AUTOBUS TRASPORTO PUBBLICO (litri/anno) FONTE ENERGETICA DIESEL 2009 2010 2011 2012 684.000 684.000 684.000 662.400 Tabella 3.7 - Consumi diesel degli autobus del trasporto pubblico I consumi del parco veicoli della Provincia sono riportati in tabella. CONSUMI CARBURANTE PARCO VEICOLI PROVINCIA (litri/anno) FONTE ENERGETICA DIESEL 2009 2010 2011 2012 27.454 27.454 27.454 27.454 Tabella 3.8 - Consumi diesel del parco veicoli della Provincia I consumi totali del trasporto pubblico sono riassunti in tabella. CONSUMI CARBURANTE TRASPORTO PUBBLICO (l/anno) FONTE ENERGETICA 2009 2010 2011 2012 TRASPORTO PUBBLICO 684.000 684.000 684.000 662.400 VEICOLI DELLA PROVINCIA 27.454 27.454 27.454 27.454 TOTALE 711.454 711.454 711.454 689.854 Tabella 3.9 - Consumi diesel totali del trasporto pubblico I consumi di carburante in termini energetici sono stati calcolati attraverso il relativo il fattore di conversione e sono riassunti in tabella: CONSUMI TOTALI TRASPORTO PUBBLICO A (MWh/anno) FONTE ENERGETICA 2009 2010 2011 2012 7.115 7 115 7.115 6.899 DIESEL Trasporto Pubblico Tabella 3.10 – Consumi totali trasporto pubblico (MWh/anno) Pag. 60 di 179 3.3.3 CONSUMI ENERGIA ELETTRICA I consumi di energia elettrica nel settore residenziale sono in costante aumento, così come nel settore economico, valutati dal 2006 al 2011. Tale incremento è strettamente correlato all’incremento della popolazione residente. Di seguito sono riportati i consumi di energia elettrica nel territorio del Distretto 1. CONSUMI ELETTRICI (MWh/anno) 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Uso domestico 54.683,53 55.677,04 55.879,38 57.148,51 56.111,05 56.806,77 Economia 67.846,01 66.411,88 71 170,99 68.160,69 68.653,71 72.095,27 Totale 122.529,53 122.088,92 127.050,37 125.309,20 124.764,76 128.902,03 Tabella 3.11 - Consumi energia elettrica nel territorio del Distretto 1 Figura 3.12 - Consumi energia elettrica del Distretto 1 I consumi per gli usi domestici e per i settori economici sono equiparabili perché sono stati esclusi dal calcolo i consumi delle forniture in media tensione (che ne rivestono la parte più rilevante). Figura 3.13 - Distribuzione percentuale consumi energetici per settori economici Pag. 61 di 179 Se si considerano i consumi del solo settore economia si può notare l'elevata percentuale utilizzata dal settore terziario, circa l’80%. Il settore secondario si attesta intorno al 20%, mentre il consumo del settore primario, a confronto, è irrilevante. 3.3.4 CONSUMI ENERGIA TERMICA Per l’elaborazione del primo bilancio di emissioni di gas ad effetto serra per il settore residenziale ed economico è stato necessario raccogliere tutti i dati disponibili sui consumi di gas metano del territorio. I dati di gas naturale sono stati reperiti per gli anni 2009-2012 mediante due fonti informative: 1. Snam Rete Gas, che ha fornito i dati di gas naturale trasportato in Provincia di Matera e dettagliati per Ente Comunale come segue: x Autotrazione: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ad impianti di vendita al dettaglio di metano per autotrazione. x Reti di distribuzione: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati alle reti di distribuzione cittadina. x Industria: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ai punti di riconsegna di utenze industriali. x Termoelettrico: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ad impianti termoelettrici. 2. Distributore locale di gas naturale a cui sono stati richiesti i dati suddivisi per settore domestico, terziario, industriale, agricolo. Come già illustrato in precedenza, sono stati considerati solo i consumi relativi alla voce reti di distribuzione e quindi ai settori uso domestico e terziario. Rispetto ai dati forniti da Snam Rete Gas, si è ritenuto di non prendere in considerazione il consumo nel settore industria in quanto esso è riconducibile, essenzialmente, ai consumi della Cementeria (già ricompresa nel sistema ETS 19 e quindi esclusa dal BEI). I dati sono stati forniti dal distributore locale di rete Snam Rete Gas. I consumi relativi alla pubblica amministrazione sono inclusi in parte nella voce terziario/commerciale. Di seguito sono riportate, le quantità di metano consumate nel territorio del Distretto 1, espresse in m e ripartiti, per semplicità, nei settori uso domestico e terziario (commerciale). 3 20 3 Terziario Uso domestico Totale CONSUMI METANO (m /anno) 2009 2010 2011 10.428.102 10.882.472 11.045.467 18.471.898 17.307.528 16.844.533 28.900.000 28.190.000 27.890.000 2012 11.037.504 16.642.496 27.680.000 Tabella 3.12- Consumi di metano nel territorio del Distretto 1 Dai dati mostrati i tabella si nota come la maggior parte dei consumi di gas metano è legata al settore domestico, i quali hanno subito dal 2009 al 2012 un sensibile decremento passando da 28,9 3 3 Milioni di m /anno nel 2009 a 27,86 milioni di m nel 2012. 19 20 Emissions Trading System (http://ec.europa.eu/clima/policies/ets/index_en.htm) Sono inclusi anche i consumi di metano relativi alle PMI Pag. 62 di 179 Figura 3.14 - Consumi di metano nel territorio del distretto 1 3.3.5 PRODUZIONE DI ENERGIA FOTOVOLTAICA TERRITORIALE Dall’analisi dei dati si evidenzia un incremento esponenziale della produzione di energia da fonte fotovoltaica dal 2009 al 2012, in linea con gli incrementi avuti su tutto il territorio nazionale correlati all’incentivazione statale in conto capitale. PRODUZIONE DI ENERGIA FOTOVOLTAICA (MWh/anno) Produzione di energia elettrica [MWh] DISTRETTO 1 Fino al 2009 Fino al 2010 Fino al 2011 Fino al 2012 1.495,38 2.170,26 5.270,23 7.917,39 8.000,00 7.000,00 6.000,00 5.000,00 4.000,00 3.000,00 2.000,00 1.000,00 2009 2010 2011 2012 Figura 3.15 – Produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica Pag. 63 di 179 3.3.6 CONSUMI ENERGETICI COMPLESSIVI CALCOLATI CON ECOSPEED REGION Nel seguente paragrafo si riportano, per i vari settori, i consumi energetici in MWh/anno del Distretto 1, così come calcolati utilizzando il software ECOSPEED Region, per l’anno 2009, dopo aver inserito i dati di input elencati nei paragrafi precedenti e utilizzando come metodo di bilancio energetico il metodo "LCA" e come fattori di bilancio quelli territoriali. Il software è in grado di restituire i consumi secondo due opzioni: x Per ambiti: Totale, Edifici, attrezzature/impianti e industrie, Trasporti e altro; x Per fonti energetiche: energia elettrica; benzina; diesel; cherosene; metano; biomassa; collettori solari; GPL; biodiesel. Di seguito si riportano nel dettaglio i consumi energetici complessivi, distinti per ambito, relativi al territorio del Distretto 1. CONSUMI [MWh/a] 2009 Incidenza % Edifici, attrezzature/impianti comunali 18.953,13 2,35% Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 146.584,97 18,21% Edifici residenziali 293.749,53 36,49% Illuminazione pubblica comunale 8.344,65 1,04% Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) 14.637,77 1,82% Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 482.270,06 59,90% Parco auto comunale 3.102,90 0,39% Trasporti pubblici 7.114,54 0,88% Trasporti privati e commerciali 310.341,46 38,55% Totale parziale trasporti 320.558,90 39,82% Agricoltura 2.255,42 0,28% Totale 2.255,42 0,28% TOTALE 805.084,37 CATEGORIA EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE TRASPORTI ALTRO Dall’analisi dei dati elaborati dal software, si evidenzia come il settore maggiormente impattante siano il settore residenziale ed il settore dei trasporti privati commerciali, con un consumo nel 2009 rispettivamente di 293.749,5 MWh/anno e 310.341,5 MWh/anno. Pag. 64 di 179 Figura 3.16 - Consumi energetici complessivi Distretto 1 anno 2009 Tabella 3.13 - Consumi totali per fonte energetica - Distretto 1 Anno 2009 Nel Distretto 1, la fonte energetica più utilizzata è il gas naturale. Abbastanza elevati risultano essere anche i consumi di energia elettrica, di benzina e di diesel. Pag. 65 di 179 3.3.7 CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE In una prospettiva di riduzione delle emissioni di CO 2 nel territorio del Comune del Distretto1 (Matera), i consumi energetici dell’Amministrazione comunale rivestono un ruolo importante in funzione dell’obiettivo di riduzione previsto. L’ente comunale gioca un ruolo fondamentale ed il suo comportamento “in casa” fungerà da driver verso la sostenibilità e la riduzione delle emissioni del Distretto. Allo stesso tempo le spese energetiche rappresentano una voce consistente nel bilancio comunale e la loro riduzione potrà allargare gli spazi d’azione dell’amministrazione in altri campi. La stima e la valutazione dei consumi energetici dell’ente comunale è difficoltosa a causa della frammentarietà delle informazioni necessarie e, talvolta, della mancanza totale di dati oggettivi con i quali effettuare una analisi precisa. Pertanto, è sicuramente necessario che l’Amministrazione si doti di un sistema in grado di raccogliere e gestire in maniera sistematica i consumi energetici e tutte le informazioni sensibili e utili a valutare l’efficienza energetica dell’ente. Il controllo dei dati, oltre alla rendicontazione in termini di bilancio energetico e di CO2, è fondamentale per consentire di valutare possibili interventi e gli eventuali vantaggi economici derivanti. Gli edifici di proprietà del Comune sono in tutto 44 e risultano così suddivisi: x 14 edifici patrimoniali; x 4 edifici adibiti a polizia locale; x 1 edifici adibito a stato civile; x 1 edificio adibito a Ufficio giudiziario; x 34 edifici scolastici, costituiti da: - 11 scuole materne; - 13 scuole elementari; - 9 scuole medie; In riferimento alle 44 strutture edilizie amministrative sarà utile acquisire, in fase di audit energetico e monitoraggio, i dati relativi al sistema edificio-impianto degli edifici ed in particolare all’anno di costruzione, alle dimensioni ed alle caratteristiche geometriche, ai materiali di costruzione, all’eventuale coibentazione, alle caratteristiche dell’involucro edilizio sia nelle componenti opache (stratigrafia pareti) che in quelle trasparenti (serramenti esterni), presenza di eventuali vincoli architettonici e/o paesaggistici. A tal proposito si rileva la realizzazione di un puntuale audit energetico con le relative proposte progettuali di efficientamento energetico complessivo sul sistema edificioimpianto effettuato congiuntamente sul Palazzo Municipale e sul Palazzo di Giustizia dal laureando Vincenzo Lella nell’ambito della Tesi dal titolo “Efficientamento energetico degli edifici del Municipio e del Palazzo di Giustizia della città di Matera” presso l’Università degli Studi della Basilicata con Relatore il Prof. Nicola Cardinale e Correlatore l’ Ing. Giuseppe Gravela. In riferimento a tale studio è stata redatta una scheda riepilogativa dell’azione studiata, riportata con il codice N36.XX.1B, i cui effetti di riduzione delle emissioni di CO 2 sono inclusi nelle schede di azione del PAES. Si rimanda alla lettura del documento di tesi per la valutazione di tali azioni. Di seguito si riportano i consumi elettrici e termici degli edifici di proprietà del Comune di Matera. Pag. 66 di 179 3.3.7.1 Consumi di energia elettrica CONSUMI ELETTRICI EDIFICI PUBBLICI COMUNALI (kWh/anno) Denominazione e ubicazione 2009 2010 2011 Patrimonio - Piazza Monte Grappa 11 97 97 97 16 752 Patrimonio - Piazza S Agnese 7 16 752 16 752 20 152 19 489 23 292 Patrimonio - PZT Pascoli 1 24 792 Patrimonio - Rione S. Biagio SN 21 768 23 280 596 773 581 756 610 697 Patrimonio - Via Aldo Moro SNC 3 399 Patrimonio - Via Casale 6 150 6 150 15 646 Patrimonio - Via Lucana SN 15 646 15 646 12 114 Patrimonio - Via Madonna Virtu 155 12 114 12 114 Patrimonio - Via Olanda SN 29 028 29 028 29 028 972 Patrimonio - Via Ridola 63 876 876 17 716 Patrimonio - Via Sallustio SNC 17 168 17 442 Patrimonio - Via Saragat Giuseppe 44A 11 508 11 508 11 508 7 400 8 400 5 021 Patrimonio - Via Sette Dolori 10 3 948 Patrimonio - Via V Casale SNC 6 738 9 528 1 092 1 086 1 090 Polizia Locale - Via Buozzi 1 103 1 064 857 Polizia Locale - Via D'addozio 83 519 75 342 71 072 Polizia Locale - Via Trabaci Polizia Locale - Via Volta SNC 1 256 1 256 1 256 1 761 Stato Civile - Via Madonna delle Virtu 1 761 1 761 676 466 Uffici Giudiziari- Via Aldo Moro SN 676 466 676 466 7 238 3 693 3 484 Scuola materna - Via Morelli Marcel SNC 6 672 7 148 8 459 Scuola materna - Via Vulture SNC 7 330 7 330 7 212 Scuola materna - Viale Quercia 3 3 286 3 392 2 991 Scuola materna - Via S Giovanni Mate 3 4 966 5 073 4 864 Scuola materna - Via Cererie SNC 5 494 5 788 7 305 Scuola materna - Via Emilia SNC 4 516 5 071 4 647 Sciola materna - Via Meucci 2 11 857 12 772 11 134 Scuola materna - Via Sanniti 7 9 601 9 991 8 375 Scuola materna - Via D'Alessio F.sco SNC 3 501 4 336 3 029 Scuola materna - Piazza Olmi 36 4 683 5 748 8 422 Scuola materna - Piazza Olmi 36 10 716 Scuola materna - Via Potenza 9 10 716 10 716 6 660 6 898 7 125 Scuola elementare - Via Fermi 8 18 571 19 354 20 703 Scuola elementare - Piazza Semeria Fermi 2 11 236 11 725 10 461 Scuola elementare - Via Lucrezio SNC 24 891 25 453 24 771 Scuola elementare - Viale Nitti 19 29 099 29 669 25 649 Scuola elementare - Via Lazzazera 4 12 667 13 828 14 114 Scuola elementare - Via d'Alessio F.sco 44 41 225 38 218 42 253 Scuola elementare - Via Marconi 2 41 458 43 728 38 217 Scuola elementare - Via Fermi 10 54 018 49 963 42 914 Scuola elementare - Via Lucana 192 6 792 7 356 4 597 Scuola elementare - Via Vulture 2 24 306 23 494 22 771 Scuola elementare - Via S Pardo SNC 22 833 26 216 23 798 Scuola elementare - Via Bramante 8 10 561 10 846 12 687 Scuola media - Via Fermi 8 43 270 49 329 61 345 Scuola media - Via Frangione SNC 63 714 62 075 61 480 Scuola media - Viale Parini SNC 990 0 0 Scuola media - Piazza Olmi 36 46 548 59 279 39 237 Scuola media - Via Lanera 59 22 548 27 622 20 239 Scuola media - Piazza Olmi 36 39 534 46 773 44 900 Scuola media - Via Aldo Moro 6 1 076 1 055 1 290 Scuola media - Via Moro Aldo 6 364 Scuola - Via Frangione 2 364 364 2 924 Scuola - Via Frangione 4 2 924 2 924 TOTALE kWh/anno 2 129 722 2 143 478 2 135 541 Nota: I dati in neretto sono stati rilevati dalle fatture del gestore 2012 86 16 752 21 987 26 304 550 643 8 901 15 646 12 114 29 028 779 17 990 11 508 5 512 12 318 1 175 402 64 027 1 256 1 761 676 466 3 832 6 261 7 555 2 821 5 510 7 390 4 319 11 902 8 645 4 403 7 076 10 716 6 352 19 546 9 610 25 326 29 450 24 410 38 867 43 745 41 620 6 832 24 376 16 854 12 006 63 418 64 079 0 34 732 24 173 39 610 1 304 364 2 924 2 084 683 Pag. 67 di 179 Per quanto riguarda gli usi elettrici degli edifici, sono stati forniti i consumi annuali complessivi del parco immobiliare comunale ed alcune caratteristiche sulla presenza e sulla modalità d’uso degli apparecchi elettrici (presenza di boiler elettrici per ACS e di condizionatori d’aria, tipologia di lampade utilizzate per l’illuminazione, etc.). All’interno del territorio comunale ricadono anche alcune infrastrutture di proprietà della Provincia di Matera, nello specifico: x 4 edifici adibiti a conservatorio; x 15 edifici scolastici; x 1 capannone; x 2 edifici di proprietà provinciale. Di seguito si riportano i consumi elettrici degli edifici di proprietà della Provincia di Matera, ubicati nel territorio comunale di Matera. CONSUMI ELETTRICI EDIFICI PUBBLICI PROVINCIALI kWh/anno) Denominazione e ubicazione 2009 2010 2011 2012 Conservatorio - Largo Sedile 3226 4246 4522 3969 ITC Loperfido - V Aldo Moro 930 1140 1931 4285 Istituto Alberghiero - V Gramsci 15823 26482 28571 21589 ITCG Stella - Via E Mattei 46140 91703 85305 88504 ITIS - V Virgilio 182557 182823 184596 163698 Conservatorio - Pzza Sedile 37469 44587 31613 27425 Conservatrio - V Duomo 19317 19427 13925 16114 Conservatorio - V Duomo 9059 10139 12046 11653 ITAS - Cda Rondinelle 40140 51204 60559 58085 ITAS - Cda Rondinelle 56647 47461 45776 40552 ITC Loperfico - V Aldo Moro 1661 909 1630 3450 ITC Loperfico - V Aldo Moro 64097 65349 74135 67844 Istituto Alberghiero - V Castello 74780 76042 70526 60411 Istituto Magistrale - Vle Parini 20739 26830 32408 67366 Istituto Professionale Femm.Le - V Dante 72078 79774 74458 69535 Ist Professionale Masch.Le - Da Rondinelle 31495 33844 33847 29117 Liceo Artistico - V Cappuccini 38839 39392 35469 33958 Liceo Classico - V Nazioni Unite 38709 37591 41174 39532 Lice Scientifico - Vle Europa 85421 78347 78070 79242 Capannone - Cda Rondinelle 16583 17775 16054 15261 Palazzo Malvezzi - Pzza Duomo 2625 2625 2625 2625 Palazzo Malvezzi - Pzza Duomo 58,33 58,33 58,33 58,33 TOTALE kWh/anno 858393 937748 929298 904273 I consumi elettrici dovuti alle altre infrastrutture comunali sono suddivisi in: x n. 11 impianti di depurazione; x n. 1 impianto in piazza Firrao; x n. 2 cimiteri; x n. 12 impianti di igiene pubblica; x n. 10 sistemi telepass. Pag. 68 di 179 Di seguito sono riportati i consumi di infrastrutture di proprietà del Comune di Matera. CONSUMI ELETTRICI INFRASTRUTTURE COMUNALI (kWh/anno) Denominazione e ubicazione 2009 2010 2011 2 976 4 509 Imp. Depurazione - Borgo Venusio 3 743 18 019 Imp. Depurazione - CDA Venusio 18 019 18 019 32 052 61 423 Imp. Depurazione - Via Lucana 46 738 Imp.Depurazione - CDA Iesce 174 746 174 746 174 746 Imp.Depurazione - CDA Lamione Gattini 28 293 28 293 28 293 Imp.Depurazione - CDA Monacelle 67 297 67 297 67 297 217 493 Imp.Depurazione - CDA Monacelle 217 493 217 493 51 406 52 502 21 571 Imp.Depurazione - Pantano 99 Imp.Depurazione - Via S Stefano 251 251 196 Imp.Depurazione - Via S Stefano 137 137 6 352 5 213 1 250 Imp.Depurazione - Via S Stefano 72A 41 926 42 941 Impianti - Piazza Firrao 42 941 TOTALE kWh/anno 640 855 672 823 622 477 2012 3 743 18 019 46 738 172 128 28 293 67 297 217 493 21 832 201 105 1 640 42 941 620 429 Tabella 3.14 - Consumi infrastrutture comunali Di seguito sono riportati i consumi di altre strutture di proprietà del Comune di Matera. CONSUMI ELETTRICI ALTRE STRUTTURE COMUNALI (kWh/anno) Denominazione e ubicazione 2009 2010 2011 Cimitero - CDA Pantano SNC 81 291 81 291 81 291 Cimitero - Via IV Novembre SNC 30 324 30 324 30 324 739 174 751 840 531 456 Igiene pubblica - CDA Monacelle SNC 17 450 20 474 12 814 Igiene pubblica - CDA Pantano SNC 30 364 22 935 Igiene pubblica - CDA Serra Rifusa 26 650 6 449 6 449 Igiene pubblica - Via Casalnuovo 6 449 165 330 Igiene pubblica - Via Fiorentini SN 248 17 236 13 483 7 082 Igiene pubblica - Via IV Novembre SNC 6 371 Igiene pubblica - Via S Antonio Abate 6 371 6 371 1 377 1 904 2 826 Igiene pubblica - Via Sicilia SNC 477 470 3 Igiene pubblica - Via Sicilia SNC 1 561 1 037 Igiene pubblica - Via Stigliani SN 1 299 2 909 8 992 Igiene pubblica - Piazza Vittorio Veneto 35 5 951 103 120 Igiene pubblica -Via Sicilia SNC 108 Telepass - Piazza San Francesco SNC 216 216 216 Telepass - Via delle beccherie SNC 420 420 420 Telepass - Via Ascanio Persio SNC 516 516 516 Telepass - Via Ascanio Persio SNC 304 304 304 Telepass - Via Beccherie SNC 1 248 1 248 1 248 Telepass - Via Duni SNC 396 396 396 Telepass - Via Persio SN 1 220 1 220 1 220 Telepass - Via Ridola SNC 576 576 576 Telepass - Via Roma SNC 540 540 540 Telepass - Via Roma SNC 1 376 1 376 1 376 TOTALE kWh/anno 935 251 942 979 715 912 2012 81 291 30 324 339 116 14 393 24 792 6 449 289 12 672 6 371 2 202 1 079 1 168 10 843 96 216 420 516 304 1 248 396 1 220 576 540 1 376 531 085 Tabella 3.15 - Consumi elettrici altre infrastrutture comunali CONSUMI ELETTRICI EDIFICI PUBBLICI [MWh] 2009 2010 2011 2012 Edifici comunali 2.130 2.143 2.136 2.085 Pubblici provinciali 858,39 937,74 929,30 904,27 Pag. 69 di 179 Infrastrutture comunali 641 673 622 620 Altre infrastutture comunali 935 943 716 531 TOTALE 4.564,22 4.697,03 4.403,23 4.140,47 3.3.7.2 Consumi di energia termica Per quanto riguarda il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda sanitaria (ACS) degli edifici, sono stati raccolti dati sui consumi annuali di combustibile, sulla tipologia e sul rendimento dei generatori di calore utilizzati e sulle modalità di produzione di ACS (con boiler elettrici o con caldaie a gas metano). CONSUMI METANO EDIFICI PUBBLICI COMUNALI (mc/anno) Denominazione e ubicazione 2009 2010 2011 3 146 3 081 Polizia Municipale - Via Trabaci 6 015 1 916 Igiene pubblica - CDA Pantanello 1 916 1 916 82 716 Patrimonio - Viale Aldo Moro 18 82 716 82 716 12 651 10 692 7 476 Patrimonio - Via Sette Dolori 10 24 695 VLE A.Moro 20 - Tribunale 24 695 24 695 63 575 VLE A.Moro 20 - Palazzo di Giustizia 63 575 63 575 1 272 Patrimonio - Via Olanda 1 272 1 272 1 547 Patrimonio - Viale Nazioni Unite 1 547 1 547 Patrimonio - Via Sallustio 6 954 6 954 6 954 7 277 5 850 Scuola - Via Vulture 4 6 564 10 994 6 806 Scuola - Viale della Quercia 1 8 900 6 399 5 280 Scuola - Via Emilia 1 5 840 6 566 5 846 Scuola - Via Cererie 4 6 206 5 111 4 518 Scuola - Via Potenza 4 815 6 997 6 028 Scuola - Via Sanniti 7 6 513 9 156 7 138 Scuola - Via Meucci 8 147 5 912 5 134 Scuola - Viale S G.nni da Matera 5 5 523 11 259 9 281 Scuola - Via D'alessio 44 10 270 25 107 24 357 Scuola - Via Lazzazera 24 732 10 411 8 661 Scuola - Via Vulture 2 9 536 14 437 11 315 Scuola - Piazza Semeria 2 12 876 15 025 13 024 Scuola - Via Lucrezio 14 025 17 258 17 456 Scuola - Trav degli Olmi 17 357 32 672 36 161 Scuola - Via Frangione 34 417 13 318 11 334 Scuola - Via Enrico Fermi 12 326 3 708 3 850 Scuola - Via Marcello Morelli 3 779 43 694 49 549 Scuola - Via Lucana 190 46 622 8 132 6 199 Scuola - Viale Nitti 17 7 166 18 575 13 001 Scuola - Vico Passarelli 3 15 788 24 905 20 429 Scuola - Via Enrico Fermi 22 667 33 314 28 873 Scuola - Via Marconi 2PT 31 094 21 140 22 750 Scuola - Via Bramante 21 945 18 339 17 048 Scuola - Via Greco 14 17 694 6 816 7 620 Scuola - Via Frangione 4 7 218 30 044 27 629 Scuola - Via Aldo Moro 6 28 837 47 902 40 442 Scuola - Via Lanera 59 44 172 25 843 18 890 Scuola - Via Parini 24 22 367 25 878 29 130 Scuola - Via Parini 26 27 504 12 659 14 597 Scuola - Via Enrico Fermi 13 628 19 295 19 295 Scuola - Viale Nitti 17 19 295 TOTALE m3/anno 736 615 696 873 711 049 2012 6 920 1 916 82 716 7 561 24 695 63 575 1 272 1 547 6 954 6 564 8 900 5 840 6 206 4 815 6 513 8 147 5 523 10 270 24 732 9 536 12 876 14 025 17 357 34 417 12 326 3 779 46 622 7 166 15 788 22 667 31 094 21 945 17 694 7 218 28 837 44 172 22 367 27 504 13 628 19 295 714 973 Nota: I dati in neretto sono stati rilevati dalla fatture del gestore Pag. 70 di 179 Anche per gli edifici di proprietà provinciale vi sono consumi di gas metano. I dati di consumo di metano sono stati rilevati dall'Ente provinciale, a meno di pochi edifici per i quali sono stati stimati non avendo informazioni reali e saranno, pertanto, oggetto di aggiornamento nella fase di monitoraggio prevista per i PAES. CONSUMI METANO EDIFICI PUBBLICI PROVINCIALI (m3//anno) Denominazione e ubicazione 2009 2010 ITIS-PENTASUGLIA -VIA VIRGILIO+VIA MATTEI 145921 148138 CONSERV.IO-Pal Bronzini - VIA DUOMO 2 4586 5724 CONSERV.IO - RECINTO SEDILE 6 1631 1581 CONSERV.IO - PIAZZA SEDILE 17109 12673 CONSERV.IO-Pal Ridola - VIA DUOMO 9 10829 9983 CONSERV.IO-Pal Bronzini - VIA DUOMO 12 348 348 IST ALBERGHIERO-Via castello - VIA CASTELLO 28732 21985 IST ALBERGHIERO-succursale - VIA GRAMSCI 9 9534 10861 IST MAGISTRALE - VIA LANERA 61 37566 36644 IST PROF FEMM.LE - VIA DANTE 33286 28691 LIC ARTISTICO - VIA CAPPUCCINI 19321 25617 LIC CLASSICO - VIA NAZIONI UNITE 2 31928 25672 LIC SCIENTIFICO - VIA NAZIONI UNITE 6 42195 50522 LIC SCIENTIFICO - VIA NAZIONI UNITE 4 42398 16910 PALAZZO PROV - VIA DUNI 3 16280,5 16280,5 PALAZZO PROV - VIA DUNI 3 32504,25 32504,25 ITC LOPERFIDO - VIA MORO 39189 37782 PALAZZINA - VIA CHIANCALATA 2536 2964 ITC GEOMETRI-Olivetti - VIA MATTEI 38947 39197 TOTALE m3/anno 554840,75 524076,75 2011 115283 6207 1578 7497 9386 348 20018 11333 25049 25258 22400 25557 51606 19101 16280,5 32504,25 37360 2823 23481 453069,75 2012 113026 4858 1542 7183 7407 348 20410 10344 36256 21584 19030 23546 26975 30705 16280,5 32504,25 33193 2481 4064 411736,75 L’unica fonte di emissione relativa al gasolio è imputabile all’Istituto Tecnico Agrario Statale (ITAS) di Matera che contribuisce con circa 75.093,0 l/anno. Nr 1,00 CONSUMI GASOLIO EDIFICI PUBBLICI PROVINCIALI (l/anno) Denominazione e ubicazione 2009 2010 2011 ITAS-Matera 75.093,00 78.263,00 85.987,00 2012 89.951,00 3.3.7.3 Illuminazione pubblica Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, sono stati rilevati (con il supporto di studi e progetti forniti dalla pubblica amministrazione): la potenza installata, il numero ed il tipo di lampade e l’estensione delle strade coperte dal servizio. L’impianto di illuminazione pubblica è costituito da n. 143 contatori e 10.432 corpi illuminanti. Di seguito sono riportati i consumi dell'illuminazione pubblica del Comune di Matera. via fornitura Via Gravina SNC Via Gravina SN CDA La Gravinella SN Via San Antonio Abate SN Largo Lucana VII SN Via Protospata SN ILLUMINAZIONE PUBBLICA via fornitura via fornitura via fornitura Vicolo Lucana II SN CDA Quartarella SN Piazza S. Pietro Cav. SN Viale Nazioni Unite SNC CDA S. Francisco SN Borgo Venusio SNC Via Vesuvio SN VIA Castello SN Via Cappuccini SN Piazza Duomo 14 Via Artigianato 1 Via Nazionale SNC Piazza Olmi SN Via S. Biagio 35 Via Arno SN Viale Peucezi 102 CDA Serra Rifusa SNC CDA S Giacomo SNC Pag. 71 di 179 CDA Pedale Palomba SN CDA Murgecchia SN Via Lavista 5B Via Marconi 22A Via Seneca SN CDA Guirro SN Via Stigliani SN Via Catanzaro SN Via Loperfido F P SN Via Marconi SN Via Officine SN Via Madonna Virtu SN Via dell Scorpione SN Piazza C.Firrao SN Vicolo Giumella 1 CDA Torre Spagnola SN Via Giardinelle 44 Viale Italia SN Via Sturzo 47 CDA Serra Rifusa SN Via Meucci SN Via Passarelli SN Via Guida SN Via Tecnica SN Via Sinni SN Piazza Sedile SN Viale Levi Carlo SN Via Croce Benedetto SN Via Cappelluti SN BGO Venusio SN Via Maiorana Ettore SN Piazza Vittorio Veneto SN Via Ridola 11 Via Comunicazioni SN CDA La Macquacchiol SN Via Frangione SN Vico Cappuccini I SN Via Normanni SN Via Brindisi SN Via Picciano SN Via Taranto SN Viale Quercia SN CDA Picciano SN Via Fiorentini 4 Via Gramsci 1 Via Ionio SN CDA Picciano SN Via Fermi 7 Via Dante SN Via S Agastino SN Vicolo Bruno SN Via Artigianato 22 Via Salvemini 41 Via Giolitti G.nni 3 Via Salgari Emilio SN Via Messapi 48 Vico S. Leonardo SN Via Ovidio SN Loc Villa Timmari SN Via S Antonio Abate SNC Borgo Venusio SNC Viale Levi Carlo 2 Via Venezia SN Via Sicilia 2A Viale Perini SN Viale Santa Caterina da Siena SN Via Lavista 5 Via La Malfa Ugo SN Via Ridola SN Piazza Matteotti SN Via Corso SN Rione Malve SN Via Muro SN Via Einaudi Luigi SN Via dei Pesci SNC Via Stigliani SN CDA San Francesco SN Piazza Vivaldi Antoni SNC Via Lucana 104 Via Manzoni SNC Via Madonna delle Virtù SNC Viale Parini SNC Viale Quercia SNC Via Manicone SNC CDA Sierra Loconte SNC Via Liguria SNC Largo Annunziatel I SN Via Padula Giovanni SN Via Istria SNC Piazza Vittorio Veneto SNC CDA Serra Rifusa Area Camper SNC Vias S Vito Incrocio SS7 SNC Via Agna SN Via Nazionale SNC Via Marconi SN Via S. Agostino SN RNE Malve SNC CDA Torre Spagnola SNC Piazza Matteotti SNC Via Marconi 22A Via Corso SNC Largo Croce Benedetto 1 Largo Croce Benedetto 4 Largo Croce Benedetto 1 Via Livatino R SN Via Falcone G SN VIA Lavista SN QRT Industriale SNC CDA Venusio SNC Via Nazionale SNC Via Morelli SN Via Stigliani SNC Via Frangione SNC Semafori - Via Nazionale Semafori - Via Venezia Semafori - Via Istria SN Semafori - Via Dante Semafori - Via Manzoni CDA Pozzo Misseo SN Tabella 3.16 - Illuminazione pubblica I consumi di illuminazione pubblica, non avendo le serie storiche complete dei dati per ogni utenza, sono stati calcolati con metodi di interpolazione lineare e di ricostruzione dei dati mancanti utilizzando come base le rilevazioni dei consumi effettuata dalle bollette energetiche disponibili. Di seguito si riportano i risultati di tali elaborazioni: 2009 8.344.652,60 CONSUMI ILLUMINAZIONE PUBBLICA (kWh/anno) 2010 2011 10.690.608,10 11.038.927,60 2012 10.457.646,20 Tabella 3.17 - Consumi illuminazione pubblica Pag. 72 di 179 3.3.7.4 Parco veicoli dell’ente Per quanto concerne il parco veicoli dell’ente sono stati rilevati i dati riguardanti l’anno di immatricolazione di ciascun veicolo, la fonte energetica utilizzata, il percorso medio annuo ed il relativo consumo di carburante (benzina e gasolio). Di seguito si riportano le informazioni, fornite dall’Ente comunale, relative al parco veicoli anno 2009 ed ai relativi consumi di carburante relativi agli anni 2009-2010-2011-2012. PARCO VEICOLI COMUNALE ANNO 2009 Denominazione FIAT PUNTO 75 FIAT PANDA 900 PIAGGIO 50 FIAT DUCATO FIAT PANDA 1100 IE 4x4 FIAT PANDA 1100 IE 4x4 ALFA ROMEO 145 1,6 ie L FIAT CINQUECENTO 900 IS FIAT BRAVA 1,6 16v SKODA OCTAVIA 1,9 TDI SLX SKODA FABIA 1,4 68 cv SKODA FABIA 1,4 68 cv FIAT BRAVO 1,4 12V cat S FIAT 126 650 base EXAGON PIAGGIO EXAGON PIAGGIO MOTO GUZZI MOTO GUZZI PIAGGIO FREE 50 cc PIAGGIO FREE 50 cc FIAT 650 N3 PALA BENFRA AUTOSPAZZATRICE IVECO 65 E 12 FIAT FIORINO SCUOLABUS FIAT PANDA 1000 4x4 LANCIA DEDRA 1,8 IE FIAT CINQUECENTO 900 IS ALFA ROMEO 33 ALFA ROMEO 33 ALFA ROMEO 33 PIAGGIO AUTOCARRO FIAT FURGONE COMBI FIAT FURGONE COMBI FIAT IVECO 35 FIAT IVECO 79 FIAT 80 NC PALA JON DEERE 544 FIAT FIORINO GASOLONE EFFEDI TS 28 IVECO TURBODAYLY A 40,10 FIAT 80 NC CALABRESE Categoria Veicolo autovettura autovettura ciclomotore autobus autovettura autovettura autovettura autovettura autovettura autovettura autovettura autovettura autovettura autovettura motociclo motociclo motociclo motociclo ciclomotore ciclomotore autocarro macchina operatrice macchina operatrice semovente autoimmondizie autocarro scuolabus autovettura autovettura autovettura autovettura autovettura autovettura autocarro autoveicolo autoveicolo autoimmondizie autoimmondizie autoimmondizie macchina operatrice autocarro autocarro autobus autoimmondizie Data di immatricolazione 01/04/1997 01/12/1999 01/10/1992 01/09/1997 01/04/1997 01/04/1999 01/03/1997 01/03/1997 01/03/1997 01/05/2000 01/05/2000 01/05/2000 01/04/1997 01/12/1997 01/10/1997 01/10/1997 01/10/1997 01/10/1997 01/10/1997 01/10/1997 01/06/1986 01/01/1997 01/03/1998 01/10/1993 01/12/1994 01/10/1983 01/10/1986 01/10/1988 01/10/1995 01/10/1987 01/10/1993 01/10/1993 01/10/1995 01/10/1987 01/10/1987 01/10/1992 01/10/1987 01/10/1976 01/10/1984 01/10/1996 01/02/2001 01/03/2001 01/10/1976 Fonte energetica Benzina Benzina Benzina Diesel Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Diesel Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Tabella 3.18 - Parco veicoli comunali riferito all'anno 2009 (Parte1) Pag. 73 di 179 Denominazione FIAT 35 PASINO FIAT PANDA 750 FIRE FIAT IVECO 190 CALABRESE FIAT IVECO 180 CALABRESE PIAGGIO APE CAR FIAT 180 CALABRESE LANCIA THEMA 2,5 TD IVECO MAGIRUS 190 PIAGGIO PORTER PIAGGIO PORTER GASOLONE FD S28V FIAT IVECO 190 CALABRESE GASOLONE FD S28V GASOLONE FD TS 35 CB FIAT CINQUECENTO 900 IS ALFA ROMEO 33 1,3 APE PIAGGIO TMP 602 APE PIAGGIO F 601 FIAT FIORINO FIAT 190,35 FIAT DUCATO ALFA ROMEO 156 1,8 I 16v T-SK ALFA ROMEO 156 1,8 I 16v T-SK ALFA ROMEO 156 1,8 I 16v T-SK SMART 600 CB&PASSION SMART 600 CB&PASSION SMART 600 CB&PASSION SMART 600 CB&PASSION SMART 600 CB&PASSION FIAT 180 CALABRESE SKODA 2,5 TDI 163/CV FIAT IVECO 109 14 FIAT IVECO 79 14 FIAT IVECO 109 14 MF LANDINI TL 29 DT FIAT 80 CALABRESE FIAT PANDA 1,2 CAT 4X4 FIAT PANDA 1,2 CAT 4X5 FIAT PANDA 1,2 CAT 4X6 FIAT DUCATO MERLO P 35I 06R NEW HOLLAND LM 1443 FIAT IVECO 135 17 PARCO VEICOLI COMUNALE ANNO 2009 Categoria Veicolo Data di immatricolazione autoveicolo 01/04/1980 autoveicolo 01/10/1989 autoimmondizie 01/01/2000 autoimmondizie 01/06/1985 motoimmondizie 01/06/1985 autoimmondizie 01/06/1985 autovettura 01/11/1993 autoimmondizie 01/03/2000 autoimmondizie 01/03/2000 autoimmondizie 01/03/2000 autoimmondizie 01/03/2000 autoimmondizie 01/10/1988 autoimmondizie 01/04/2000 autodisinfezione 01/06/2000 autovettura 01/10/1995 autovettura 01/09/1993 motocarro 01/10/1983 motocarro 01/10/1978 autocarro 01/10/1989 autoimmondizie 01/10/1987 autoveicolo 01/10/1994 autoveicolo 01/06/2002 autoveicolo 01/05/2002 autoveicolo 01/05/2002 autoveicolo 01/07/2002 autoveicolo 01/07/2002 autoveicolo 01/07/2002 autoveicolo 01/07/2002 autoveicolo 01/07/2002 autoveicolo 01/06/1985 autovettura 10/04/2004 autoimmondizie 01/05/1990 autoimmondizie 01/07/1989 autoimmondizie 01/05/1990 trattrice agricola 01/01/1989 autocarro 01/07/1985 autovettura 01/01/2006 autovettura 01/01/2006 autovettura 01/01/2006 autocarro 01/01/2006 macchina operatrice 01/04/1999 semovente macchina operatrice 01/01/2007 semovente autoveicolo per uso speciale 06/11/1989 Fonte energetica Diesel Benzina Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Diesel Diesel Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Benzina Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Diesel Benzina Benzina Benzina Diesel Diesel Diesel Diesel Tabella 3.19 - Parco veicoli comunali riferito all'anno 2009 (Parte2) La fonte energetica maggiormente utilizzata per il parco veicoli dell’ente è il diesel, con un consumo nel 2009 di 96.829 litri/anno. Tali consumi si sono sensibilmente ridotti nel 2012 ammontando a 67.680 litri/anno. Pag. 74 di 179 CONSUMI CARBURANTE PARCO VEICOLI COMUNALE (litri/anno) FONTE ENERGETICA 2009 2010 2011 2012 Benzina 25.132 24.381 25.818 24.082 Diesel 96.829 71.353 78.249 67.680 Tabella 3.20 - Consumi carburante parco veicoli comunale Nella seguente tabella, si riportano i consumi di diesel in litri degli automezzi utilizzati per il trasporto di rifiuti solidi urbani. CONSUMI CARBURANTE AUTOMEZZI TRASPORTO RIFIUTI (litri/anno) FONTE ENERGETICA 2009 2010 2011 2012 Diesel 183.462 155.659 163.619 171.578 Tabella 3.21 - Consumi carburante automezzi trasporto rifiuti- Comune di Matera Nel 2009, il 78,85 % dei veicoli comunali a benzina è costituito da autovetture mentre il 95,35 % dei veicoli a diesel è costituito ai veicoli commerciali. Nella seguente tabella, si riportano i consumi, suddivisi per fonte energetica, degli automezzi facenti parte del parco auto comunale con distribuzione del consumo in percentuale per categoria di veicoli DISTRIBUZIONE CONSUMO PER CATEGORIA VEICOLI (%) FONTE ENERGETICA CATEGORIE DI VEICOLI 2009 2010 2011 2012 BENZINA MOTOVEICOLI 17,31 18,18 10,81 10,81 BENZINA AUTOVETTURE 78,85 77,27 83,78 83,78 BENZINA AUTOBUS DI LINEA 0,00 0,00 0,00 0,00 BENZINA VEICOLI COMMERCIALI 3,85 4,55 5,41 5,41 SOMMA 100,00 100,00 100,00 100,00 DIESEL MOTOVEICOLI 0,00 0,00 0,00 0,00 DIESEL AUTOVETTURE 4,65 8,33 12,00 10,71 DIESEL AUTOBUS DI LINEA 0,00 6,25 12,00 10,71 DIESEL VEICOLI COMMERCIALI 95,35 85,42 76,00 78,57 100,00 100,00 100,00 100,00 SOMMA Tabella 3.22 - Distribuzione % consumo per categoria dei veicoli comunali Nella tabella seguente sono riportati i consumi (in MWh) del parco veicoli dell’ente calcolati come descritto nei paragrafi relativi alla metodologia. CONSUMI TOTALI TRASPORTO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (MWh/anno) FONTE ENERGETICA DIESEL Veicoli Comunali BENZINA Veicoli Comunali 2009 2010 2011 2012 3 103 2 563 2 725 2 684 2 803 2 270 2 419 2 393 300 293 306 291 300 293 306 291 Pag. 75 di 179 3.3.8 RIEPILOGO DEI CONSUMI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Di seguito si riportano dettagliatamente i consumi energetici della Pubblica Amministrazione appartenente al Distretto 1. CONSUMI ENERGETICI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (MWh/anno) CLASSIFICAZIONE 2009 2010 2011 Edifici pubblici 18.953,1 18.370,7 17.549,5 Illuminazione stradale 8.344,7 10.690,6 11.038,9 TOTALI MWh/anno 27.297,8 29.061,4 28.588,4 2012 16.928,8 10.457,6 27.386,5 Tabella 3.23 - Consumi energetici della Pubblica Amministrazione L'analisi dei consumi energetici della Pubblica Amministrazione mostra un elevato consumo di energia nell'ambito degli edifici pubblici e della pubblica illuminazione. Nella seguente tabella, sono, invece, riportati i consumi energetici relativi al consumo di carburante della Pubblica Amministrazione. CONSUMI ENERGETICI PARCO VEICOLI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (MWh/ anno) FONTE ENERGETICA TRASPORTO 2009 2010 2011 2012 Benzina 300,0 293,2 306,2 290,5 Diesel 2 803 2 270 2 419 2 393 TOTALI 3 103 2 563 2 725 2 684 Tabella 3.24- Consumi energetici parco veicoli della Pubblica Amministrazione Tabella 3.25 – Riepilogo dei consume energetici della Pubblica Amministrazione Pag. 76 di 179 3.3.9 SETTORE RIFIUTI L’Ufficio Ambiente della Provincia di Matera ha fornito i dati relativi alla produzione di rifiuti solidi urbani (RSU) per il Comune di Matera dal 2009 al 2012. Nella seguente tabella sono riassunti i dati relativi alla gestione dei rifiuti nel Distretto 1. PRODUZIONE RSU (t/anno) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 25.767 26.569 27.414 28.259 Tabella 3.26 - Produzione RSU - Distretto 1 Dall’analisi dei dati si evidenzia come il valore pro-capite di produzione dei rifiuti sia aumentato negli anni, passando da 0,43 t/anno nel 2009 a 0,47 t/anno nel 2012. E’ utile rilevare che, nonostante la produzione pro-capite dei rifiuti sia aumentata, dal 2009 al 2012 si è avuta una sensibile crescita della raccolta differenziata passando dal 9% al 23%. Nonostante ciò, la percentuale di raccolta differenziata all'interno del Distretto 1, risulta, comunque, al di sotto degli obiettivi europei. Questo dimostra che la gestione dei rifiuti è ancora fortemente incentrata sullo smaltimento in discarica e, pertanto, è fondamentale intervenire in questo ambito. Il 7° Programma generale di azione europea, le strategie comunitarie sull’economia circolare, sulle piccole medie imprese, sull’occupazione e sull’efficientamento del settore delle costruzioni definiscono obiettivi, scadenze e impegni che convergono tutti in questa direzione. Si tratta di radicali cambiamenti che trovano, nelle comunicazioni dello scorso luglio, alcune proposte ambiziose: x portare, entro il 2030, al 70% il riciclaggio della carta, plastica, metalli e vetro presenti nei RSU; x portare, tra il 2025 e il 2030, all’80% il riciclaggio complessivo degli imballaggi; x portare, entro il 2030, il conferimento totale in discarica al 5%; x vietare il trattamento termico del materiale riciclabile. Nel 2010 in Italia è stato riciclato solo il 35% dei rifiuti domestici, attraverso il recupero di materiali come carta, vetro e plastica e il compostaggio dell'organico. Uno dei problemi cronici della raccolta dei rifiuti in Italia resta il massiccio ricorso alle discariche. Non sono stati raggiunti gli obiettivi dell'Unione Europea, che prevedevano un limite massimo del 50% di rifiuti "sotterrati" entro il 2009: nel 2010 l'Italia era ancora a quota 54%, con una percentuale dell’83% in Basilicata. Implica quindi una politica dedicata. RACCOLTA DIFFERENZIATA (t/anno) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 2.396 6.740 6.571 6.402 Tabella 3.27 - Raccolta differenziata - Distretto 1 Pag. 77 di 179 RACCOLTA DIFFERENZIATA (%) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 9% 25% 24% 23% Tabella 3.28 - % Raccolta differenziata - Distretto 1 Nella seguente tabella si riportano, quindi, i quantitativi di rifiuti solidi urbani smaltiti in discarica. RSU SMALTITI IN DISCARICA (t/anno) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 23.371 19.829 20.843 21.857 Tabella 3.29 - Rifiuti smaltiti in discarica - Distretto 1 Pag. 78 di 179 3.4 IL BILANCIO DI EMISSIONI DI CO2 La Commissione europea ha lasciato alla discrezione dei membri del Patto di stabilire l’anno base per la propria Baseline Inventory. La Provincia di Matera ha individuato l’anno 2009 come anno base e, rispetto alle emissioni calcolate in tale anno, ci si pone l’obiettivo di riduzione delle emissioni pro capite del 20% nell’anno 2020. Al di là dell’obiettivo quantitativamente ambizioso, quel che appare prioritario è certamente la corretta valutazione negli anni a seguire delle politiche che si intraprenderanno per raggiungere questo obiettivo. A tale scopo sarà necessario monitorare i consumi energetici nei vari settori di domanda con costanza ed efficacia, proseguendo il lavoro iniziato e approfondendo il dettaglio e la conoscenza degli utilizzi energetici nel territorio comunale Lo strumento ECORegion si presta in modo particolare per un lavoro continuo di avvicinamento del bilancio di CO2 alla realtà territoriale, con sempre più dati inseriti “buttom up”, invece che “top down”. Sarebbe, quindi, lecito aspettarsi un progressivo miglioramento del bilancio del Comune di Matera. Il quadro delle emissioni di CO2 dovute al settore energetico nel Comune di Matera si caratterizza, come già sottolineato, per un valore più basso rispetto alla media nazionale e con un trend in decrescita, come in generale per l’Italia negli ultimi anni. Nel presente capitolo si riportano, le emissioni in termini di tCO2 relative al Comune di Matera. 3.4.1 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLE EMISSIONI E FATTORI DI EMISSIONE UTILIZZATI Per la metodologia dettagliata di calcolo delle emissioni si rimanda alla “Metodoloia Utilizzata dalla Provincia di Matera per la redaione dei PAES dei Comuni aderenti al Patto dei Sindaci” predisposta dalla Provincia di Matera in collaborazione con il DICEM dell’Università degli Studi della Basilicata. Per il calcolo delle emissioni è stato utilizzato il software ECOSPEED Region, impostando come metodo di bilancio energetico il metodo LCA e come fattori di bilancio quelli territoriali. Di seguito i fattori di emissione LCA utilizzati. FONTE ENERGETICA tCO2/MWh Energia elettrica 0,4273 Olio combustibile 0,3202 Benzina 0,3024 Diesel 0,2916 Metano 0,2277 Biomassa 0,0288 Carbone 0,3708 Geotermia 0,1638 Altre biomasse 0,0288 GPL 0,2412 Olio vegetale 0,0358 Biodiesel 0,0866 Lignite 0,4380 Idroelettrico 0,0103 Fotovoltaico 0,1094 Eolico 0,0185 Pag. 79 di 179 3.4.1.1 Fattore di emissione dell’energia elettrica locale Il calcolo del fattore di emissione locale viene effettuato secondo la formula indicata nelle linee guida del PAES. FEE CTE PLE AEV u FENEE CO2PLE CO2 AEV CTE Ove FEE Æ Fattore di emissione locale per l’elettricità [t/MWhe] CTE Æ Consumo totale di elettricità nel territorio dell’autorità locale (come da Tabella A del modulo PAES) [MWhe] PLE Æ Produzione locale di elettricità (come da Tabella C del modulo) [MWhe] AEV Æ Acquisti di elettricità verde da parte dell’autorità locale (come da Tabella A) [MWhe] FENEE Æ Fattore di emissione nazionale o europeo per l’elettricità [t/MWhe] CO2PLE Æ emissioni di CO2 dovute alla produzione locale di elettricità (come da Tabella C del modulo) [t] CO2AEV Æ emissioni di CO2 dovute alla produzione di elettricità verde certificata acquistata dall’autorità locale [t] Il fattore di emissioni per l’energia elettrica locale è pari 0,4230. 3.4.1.2 Fattore di emissione delle discariche Il software ECOSPEED Region non calcola le emissioni derivanti dallo smaltimento in discarica. Tali emissioni saranno calcolate a parte e poi sommate ai valori ottenuti con ECOSPEED Region. Ai valori di emissione calcolati con il software ECOSPEED Region saranno sommati i valori delle emissioni relative ai rifiuti solidi urbani smaltiti in discarica. Il fattore di emissione LCA delle discariche è stato estratto dal database ELCD “Landfill of municipal solid waste; landfill including landfill gas utilisation and leachate treatment, without collection, transport and pre-treatment; AT, DE, IT, LU, NL, SE, CH technology mix, at landfill site (en)“ ed è pari a 0,27272 tCO2 /ton raccolta indifferenziata. 3.4.1.3 Calcolo delle emissioni del trasporto pubblico Le emissioni del trasporto pubblico sono state calcolate attraverso la seguente formula: Etrasportopubblico Ctot trasportopubblico u Fc u FEdiesel Dove: Etrasportopubblico Æ Emissioni trasporto pubblico [tCO2/anno] Ctot trasportopubblico Æ Consumo totale di carburante [l/anno] Fc Æ Fattore di conversione litri diesel a MWh [MWh/l] FE diesel Æ Fattore di emissione del diesel [tCO2/MWh] Pag. 80 di 179 3.4.2 IL BILANCIO DELLE EMISSIONI DI CO2 DEL DISTRETTO Il bilancio sulle emissioni del territorio del distretto 1 ha prodotto la seguente sintesi su base annuale: EMISSIONI CO2 COMPLESSIVE DEL TERRITORIO (tCO2/anno) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 237.348,0 239.212,6 236.565,0 230.486,5 Le emissioni di CO2 maggiori si registrano nei settori residenziale e dei trasporti, seguiti dal settore terziario. Com’è possibile notare dalla sintesi dei dati relativi allle emissioni, dal 2009 al 2012 si evidenzia un sensibile calo delle stesse, probabilmente legato alla crisi economia, per quanto riguarda il settore residenziale, mentre è legato al rinnovo del parco veicolare privato con veicoli a prestazioni migliori per quanto riguarda il settore dei trasporti privati. Di seguito si riporta il dettaglio delle emissioni di CO2 del territorio comunale. EMISSIONI DI CO2 [t/a] CATEGORIA 2009 Incidenza % EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali 5.277,67 2,22% Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 41.786,31 17,61% Edifici residenziali 79.568,33 33,52% Illuminazione pubblica comunale 3.529,79 1,49% Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) 5.336,39 2,25% Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 135.498,48 57,09% 909,05 0,38% TRASPORTI Parco auto comunale Trasporti pubblici 2.077,45 0,88% Trasporti privati e commerciali 91.535,23 38,57% Totale parziale trasporti 94.521,72 39,82% Agricoltura 954,04 0,40% Rifiuti 6.373,74 2,69% Totale 7.327,78 3,09% TOTALE 237.347,99 ALTRO Il software ECOSPPED Region, così come precedentemente detto, non consente di calcolare le emissioni relative al comparto rifiuti. Tali emissioni sono riportate in tabella. EMISSIONI CO2 RIFIUTI SMALTITI IN DISCARICA (tCO2/anno) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 6374 5408 5684 5961 Tabella 3.30 - Emissioni di CO2 derivanti da rifiuti smaltiti in discarica - Distretto 1 Pag. 81 di 179 I valori ottenuti sono stati sommati ai valori di emissione totale di CO 2 calcolati con ECOSPPED Region. Tabella 3.31 – Emissioni del territorio comunale per settori relative all’anno 2009 Nel seguito si riportano le emissioni per fonte energetica del territorio comunale. EMISSIONI TOTALI PER FONTE ENERGETICA DEL TERRITORIO COMUNALE FONTE ENERGETICA EMISSIONI [tCO2/ANNO,] Incidenza % Elettricità 53006,07 22,33% Calore/freddo 0,00 0,00% Gas naturale 70379,27 29,65% Gas liquido 9094,15 3,83% Olio da riscaldamento 230,72 0,10% Diesel 43933,83 18,51% Benzina 47678,15 20,09% Lignite 0,00 0,00% Carbone 0,00 0,00% Altri combustibili fossili 0,00 0,00% Oli vegetali 0,00 0,00% Biocarburanti 0,00 0,00% Altre biomasse 6619,02 2,79% Energia solare termica 33,04 0,01% Energia geotermica 0,00 0,00% Rifiuti 6373,74 2,69% TOTALE 237.347,99 100,00% Rispetto alle fonti energetiche, le emissioni maggiori di CO 2 sono dovute per circa il 30% al gas naturale e per circa il 22% all’energia elettrica. Abbastanza elevate risultano essere anche le emissioni di benzina e diesel, rispettivamente con il 20% e il 18 %. Pag. 82 di 179 Nella seguente figura è riportato il grafico riassuntivo delle emissioni di CO2 (totali, edifici residenziali, edifici/infrastrutture economia, trasporto) per fonte energetica, con dettaglio dell'anno 2009. Tabella 3.32 – Emissioni del territorio comunale per fonte energetica relative all’anno 2009 Concludendo si può affermare che, negli edifici residenziali, le emissioni di CO2 maggiori sono dovute al metano, negli edifici e infrastrutture del settore economia sono superiori le emissioni dovute all’energia elettrica rispetto a quelle del metano, mentre nel settore trasporti le emissioni di CO 2 maggiori sono dovute allla benzina. Avendo definito l'obiettivo complessivo di riduzione come "riduzione pro-capite", le emissioni dell'anno di riferimento devono essere divise per il numero di abitanti dello stesso anno e queste "emissioni pro-capite nell'anno di riferimento" sono usate come base per il calcolo dell'obiettivo. Nel 2009, anno di riferimento, nel territorio del Distretto 1, per ogni abitante residente nel territorio sono state emesse circa 4,00 tonnellate di CO2 pro-capite. EMISSIONI CO2 PROCAPITE DEL TERRITORIO ANNO 2009 (tCO2 pro-capite/anno) DISTRETTO 1 4,00 Pag. 83 di 179 3.4.2.1 Il bilancio delle emissioni di CO2 della pubblica amministrazione Le emissioni di CO2 relative alla Pubblica Amministrazione, rappresentano una quota minima delle emissioni dell'intero territorio, ma la loro contabilizzazione e riduzione attraverso le azioni da attuare, ha un’importanza strategica perché funge da modello per gli altri attori del territorio. Le autorità locali devono “dare il buon esempio”, adottando delle misure di spicco per i propri edifici, per gli impianti, per la pubblica illuminazione e per il parco veicolare. Di seguito si riportano, in modo dettagliato, le emissioni delle Pubbliche Amministrazioni appartenenti al Distretto 1 (illuminazione pubblica, edifici pubblici, infrastruttura pubblica). EMISSIONI CO2 EDIFICI/ INFRASTRUTTURE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (t CO2/anno) CLASSIFICAZIONE Illuminazione stradale Edifici pubblici TOTALI tCO2 / Anno 2009 2010 2011 2012 3529,8 5277,7 8807,5 4552,3 5186,9 9739,2 4676,3 4938,6 9614,9 4255,0 4679,9 8934,9 Tabella 3.33 - Emissioni CO2 edifici/infrastrutture Pubbliche Amministrazioni Nella seguente tabella, sono invece riportate le emissioni di CO 2 relative al consumo di carburante delle Pubbliche Amministrazioni. EMISSIONI CO2 PARCO VEICOLI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (t CO2/ anno) Fonte energetica trasporto 2009 2010 2011 2012 Diesel 818,4 662,9 706,3 698,6 Benzina 90,6 909,0 88,6 751,4 92,5 798,7 87,7 786,4 TOTALI Tabella 3.34- Emissioni CO2 parco veicoli Pubbliche Amministrazioni Come è visibile nella tabella seguente, le emissioni maggiori sono attribuibili agli edifici di proprietà comunale. Tabella 3.35 – Emissioni della Pubblica Amministrazione per settore Pag. 84 di 179 EMISSIONI DI CO2 DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER FONTE ENERGETICA 2009 2010 2011 Elettricità 5460,45 6552,43 6541,61 Calore/freddo 0,00 0,00 0,00 Gas naturale 3116,28 2946,15 2809,02 Gas liquido 0,00 0,00 0,00 Olio da riscaldamento 230,72 240,64 264,32 Diesel 818,45 662,88 706,25 Benzina 90,60 88,56 92,46 Lignite 0,00 0,00 0,00 Carbone 0,00 0,00 0,00 Altri combustibili fossili 0,00 0,00 0,00 Oli vegetali 0,00 0,00 0,00 Biocarburanti 0,00 0,00 0,00 Altre biomasse 0,00 0,00 0,00 Energia solare termica 0,00 0,00 0,00 Energia geotermica 0,00 0,00 0,00 TOTALE 9716,50 10490,65 10413,66 2012 5939,68 0,00 2718,75 0,00 276,48 698,63 87,74 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9721,28 Tabella 3.36 – Emissioni della Pubblica Amministrazione per fonte energetica anno 2009 Pag. 85 di 179 Nella seguente tabella si riportano le emissioni di CO 2 complessive, delle Pubbliche Amministrazioni (Matera) appartenenti al Distretto 1. EMISSIONI DI CO2 [t/a] CATEGORIA 2009 2010 2011 2012 3529,8 5277,7 8807,5 4552,3 5186,9 9739,2 4676,3 4938,6 9614,9 4255,0 4679,9 8934,9 90,6 818,4 909,0 9716,5 88,6 662,9 751,4 10490,7 92,5 706,3 798,7 10413,7 87,7 698,6 786,4 9721,3 EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali Illuminazione pubblica comunale Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie TRASPORTI Parco auto comunale (Benzina) Parco auto comunale (Diesel) Totale parziale trasporti TOTALE Le emissioni globali attribuibili alla Pubblica Amministrazione, considerando come anno base il 2009, si attestano sulle 9.716,5 tonnellate annue di CO2. Di tali emissioni, 8.807,5 tonnellate sono da attribuire ai consumi energetici per l’utilizzo degli edifici e delle infrastrutture, mentre sono 909,0 tonnellate le emissioni attribuibili all’utilizzo dei veicoli degli Enti. 3.4.3 GLI OBIETTIVI DI RIDUZIONE Il Comune del Distretto 1 (Matera), con l’adesione al Patto dei Sindaci, intende ridurre le emissioni di CO2 pro-capite del 20% entro il 2020. Per il calcolo della riduzione delle emissioni si fa riferimento all'anno 2009, scelto come anno base di riferimento. Le emissioni di CO2 complessive del territorio ottenute sommando le emissioni calcolate con il software ECOSPEED Region e le emissioni derivanti dallo smaltimento dei rifiuti in discarica. Nel 2009, anno di riferimento, nel territorio del Distretto 1 sono state emesse 237.348,0 tonnellate di CO2. EMISSIONI CO2 COMPLESSIVE DEL TERRITORIO (tCO2/anno) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 237.348,0 239.212,6 236.565,0 230.486,5 Tabella 3.37 - Emissioni di CO2 complessive - Distretto 1 Avendo definito l'obiettivo complessivo di riduzione come "riduzione pro-capite", le emissioni dell'anno di riferimento devono essere divise per il numero di abitanti dello stesso anno. Nel 2009, nel territorio del Distretto 1, per ogni abitante residente nel territorio sono state emesse circa 4,00 tCO2/anno pro-capite. Pag. 86 di 179 EMISSIONI CO2 PROCAPITE DEL TERRITORIO (tCO2 pro-capite/anno) DISTRETTO 1 2009 2010 2011 2012 4,00 4,01 3,96 3,84 Tabella 3.38 - Emissioni di CO2 pro-capite - Distretto 1 Per raggiungere l'obiettivo minimo di riduzione del 20% entro il 2020, bisognerà raggiungere un valore di emissioni di 3,20 tCO2 /anno pro-capite. EMISSIONI ANNO BASE 2009 OBIETTIVO RIDUZIONE 2020 4,00 t CO2/anno pro-capite 3,20 t CO2/anno pro-capite Tabella 3.39 - Obiettivo 2020 Valutando il trend delle emissioni di CO 2 dal 2009 al 2012, si può rilevare che nel 2012 le emissioni sono state già ridotte di circai il 4% rispetto al 2009, per cui le azioni che l’amministrazione comunale dovrà mettere in atto, dovranno avere come obiettivo la riduzione minima del restante 16% entro il 2020, che corrisponde a 0,80 tCO2/ab anno pari a circa 39.800 tCO2/anno. TREND EMISSIONI CO2 PRO-CAPITE 2009-2012 2009 2010 2011 2012 Emissioni CO2 (t/anno) 4,00 4,01 3,96 3,84 Variazioni CO2 (%) rispetto al 2009 - +0,25% -1% -4% Tabella 3.40 - Variazioni di CO2 rispetto al 2009 Figura 3.17- Variazione CO2 rispetto al 2009 La riduzione delle emissioni di CO2 negli anni successivi al 2009 può essere attribuita essenzialmente a tre fattori: Pag. 87 di 179 1. Il primo riguarda l'attuazione, da parte di cittadini privati, di piccole e medie imprese ed di enti, di azioni di efficientamento energetico (sostituzione caldaie, sostituzione infissi, installazione di impianti fotovoltaici sui tetti, acquisto di elettrodomestici classe A) incentivate da normative regionali, nazionali e comunitarie; 2. Il secondo riguarda il rinnovo fisiologico del parco veicolare privato con auto dotate di motori di ultima generazione (es. Categoria di emissione Euro6); 3. Il terzo, sicuramente non trascurabile, riguarda la crisi economica degli ultimi anni che, verosimilmente, ha influito anche sui consumi energetici. Per raggiungere l’obiettivo, il Comune di Matera dovrà portare avanti delle azioni tali da ridurre le emissioni in tutti i settori, coinvolgendo soprattutto gli attori dei settori economico e sociale. Sarà fondamentale, inoltre, monitorare i consumi energetici comunali con costanza. Pag. 88 di 179 4 AZIONI E MISURE DEL PIANO 4.1 METODOLOGIA Obiettivo di questo capitolo è quello di fornire all’Amministrazione locale gli indirizzi d’intervento al fine di raggiungere gli obiettivi del PAES. Il Comune può si agire direttamente riducendo i propri consumi ed incrementando la produzione di energia da fonti rinnovabili con propri impianti, che come promotore e regolatore di misure di efficientamento energetico sui consumi privati relativi al proprio territorio. Il piano d’azione è stato definito in linea con i “criteri di eleggibilità dei PAES”, le cui richieste minime sono che: • il PAES deve essere approvato dal Consiglio Comunale o organo equivalente; • il PAES deve specificare chiaramente le riduzioni di emissioni di CO 2 (minimo il 20%); • il BEI deve coprire almeno tre dei 4 settori chiave; • il PAES deve includere un comprensivo set di azioni nei settori chiave (almeno due dei quattro settori chiave). Noto il BEI la pianificazione degli interventi per settore chiave è stata determinata in funzione degli andamenti annui dei consumi energetici del quadriennio 2009-2012 4.1.1 POPOLAZIONE La popolazione al 2020 è stata stimata attraverso un processo di proiezione lineare noti i dati ISTAT dal 1990 al 2012 e noti gli scostamenti annui. Membri 1990 2009 2012 2020 Cirigliano 460 381 355 317 Oliveto Lucano 692 509 479 402 Calciano 979 805 786 716 Gorgoglione 1.333 1.043 1.019 905 Garaguso 1.183 1.140 1.108 1.081 San Giorgio Lucano 1.750 1.350 1.269 1.095 Colobraro 1.745 1.381 1.334 1.185 Valsinni 1.912 1.662 1.612 1.503 San Mauro Forte 2.970 1.749 1.648 1.168 Accettura 2.703 2.013 1.945 1.670 Grottole 2.951 2.411 2.327 2.101 Miglionico 2.694 2.543 2.517 2.453 Rotondella 3.671 2.796 2.650 2.279 Salandra 3.369 3.004 2.887 2.712 Pomarico 4.991 4.285 4.207 3.922 Stigliano 6.718 4.825 4.590 3.817 Irsina 6.629 5.147 5.038 4.460 Pag. 89 di 179 Tursi 6.046 5.161 5.147 4.821 Grassano 6.032 5.457 5.293 5.025 Tricarico 7.087 5.811 5.605 5.067 Nova Siri 5.845 6.545 6.689 6996 Scanzano Jonico 6.210 7.000 7.180 7533 Montalbano Jonico 8.766 7.532 7.417 6.927 Ferrandina 9.467 9.061 8.927 8.731 Montescaglioso 10.128 10.075 10.092 10.079 Bernalda 12.090 12.185 12.350 12.445 Pisticci 18.450 17.457 17.386 17.000 Matera 55.250 59.357 60.009 61.740 4.1.2 L’OPZIONE 1 – PRINCIPI BASE L’opzione 1 del PAES congiunto - Impegno individuale di riduzione di CO2: - stabilisce che ogni firmatario del gruppo si impegna singolarmente a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020 ed è quindi tenuto a completare il proprio modulo PAES. Il PAES può contenere sia le misure singole che quelle condivise. L’impatto sul risparmio energetico, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di CO2 corrispondenti alle azioni congiunte dovrebbero essere suddivisi tra ciascun comune che condivide queste misure nei singoli moduli PAES. I dati più importanti di ciascun modulo PAES saranno pubblicati nel profilo individuale di ciascuno dei firmatari sul sito web del Patto. Il documento PAES è comune per tutti i firmatari del gruppo e deve essere approvato da ciascun consiglio comunale. L’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni rispetto a quelle del 2009 richiede notevoli sforzi di pianificazione e successivo monitoraggio dei risultati da parte del Distretto. Dal 2009 ad oggi molte azioni di sostenibilità energetica sono state già attuate nel territorio. Il piano d’azione di seguito sviluppato vuole rendere ancora più visibili e ingenti i passi sin qui compiuti in termini di sostenibilità ambientale degli usi energetici promossi e poi realizzati non solo dalla pubblica amministrazione ma anche dalla società civile. Al fine di rendere visibili i passi già compiuti dall’Amministrazione comunale e dalla società civile, si è deciso di suddividere il piano d’azione, di seguito descritto, in due parti: x Periodo A: 2010-2012, raccoglie tutto quello che è stato realizzato dal 2010 al 2012 in termini di usi dell’energia rinnovabile e di efficienza energetica; x Periodo B: 2013-2020: azioni future che determineranno l’evoluzione del sistema energetico alla luce dei miglioramenti in divenire. Avendo optato per l’Opzione 1 21 l’amministrazione dovrà adottare un piano di azione tale da garantire il conseguimento dei risultati del 20-20-20 a livello territoriale. 21 Opzione 1: ogni firmatario del gruppo si impegna individualmente a ridurre le emissioni di CO 2 di almeno il 20% entro il 2020 Pag. 90 di 179 In particolare, il Comune di Matera dovrà, fino al 2020, ridurre le proprie emissioni di 0,80 tCO2/anno pro-capite ovvero di circa 39.800 tCO2/anno, e quindi passare da un valore pro-capite di 4,00 tCO2/anno nel 2009 a 3,20 tCO2/anno pro-capite nel 2020. Di seguito viene riportata la tabella riassuntiva che mostra i punti di partenza e di arrivo per gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 nel territorio del Distretto nel suo complesso. EMISSIONI ANNO BASE 2009 POPOLAZIONE 2009 EMISSIONI ANNO BASE 2009 OBIETTIVO EMISSIONI 2020 POPOLAZIONE STIMATA 2020 OBIETTIVO RIDUZIONE 2020 [tCO2] [n°] [tCO2/anno pro-capite] [t CO2/anno pro-capite] [n°] [tCO2/anno procapite] 237.348,0 59.357 4,00 3,20 61.740 0,80 Le azioni proposte e le scelte progettuali di intervento relative alla riqualificazione energetica sono state basate sugli studi condotti dall’ENEA insieme a CRESME RICERCHE S.p.A nel luglio del 2010 circa “l’Analisi sull’impatto socioǦeconomico delle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente”. 4.1.3 CALCOLO RIDUZIONE CO2 AL 2020 Per il calcolo delle riduzioni al 2020 è necessario partire dallo stato CO 2 ed abitanti al 2009. Calcolato il pro-capite è necessario definire la riduzione, per esempio del 20% quindi la riduzione complessiva è pari alla riduzione pro-capite per il numero di abitanti stimati al 2020. Si riporta di seguito un esempio di calcolo. Calcolo della riduzione di CO2 al 2020 Numero abitanti 2009 59.357 Numero abitanti previsti 2020 61.740 Emissioni 2009 tCO2 237.347,99 Emissioni 2009 tCO2 pro-capite 4,00 Emissioni obiettivo 2020 tCO2 pro-capite 3,20 Emissioni obiettivo tCO2 2020 Riduzione Emissioni obiettivo tCO2 2020 pro-capite Riduzione Emissioni obiettivo tCO2 2020 197.501,42 0,80 39.846,57 Pag. 91 di 179 4.2 PIANO DI AZIONE 4.2.1 EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI Il patrimonio a disposizione degli Enti Pubblici è notevole ed è destinato a funzione pubblica ad esempio uffici, scuole, centri polivalenti, impianti sportivi, cimiteri, altri servizi. Le possibili azioni di efficientamento sono riportate nel seguito: x Sostituzione delle caldaie a gasolio ancora presenti; x Sostituzione delle caldaie esistenti ed obsolete con l’installazione di nuovi generatori di calore ad alta efficienza o con impianti alimentati ad energia rinnovabile (pompe di calore, solare termico); x Realizzazione di interventi di coibentazione delle pareti esterne (cappotti termici), posa di isolamento degli elementi orizzontali (solai e pavimenti), eliminazione dei ponti termici, sostituzione infissi e tutte quelle misure atte al contenimento delle dispersioni; x Installazione di lampade a LED; x Installazione di impianti di cogenerazione, trigenerazione e solar cooling; x Un livello maggiore di efficientamento energetico per gli edifici pubblici può essere ottenuto attraverso l’implementazione di sistemi domotici; x Sostituzione ed Installazione di accessori e attrezzature di classe superiore ad A. Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici complessivi degli edifici pubblici nella misura del 70,20%. La quantificazione economica di tale azioni è stata basata sui dati riportati nei Rapporti sui risultati delle detrazioni fiscali del 55% nel 2012-2011-2010 (elaborazioni ENEA). In tal modo è stato definito uno costo medio per unità di energia risparmiata, pari a 3,12 €/kWh, utilizzato per tutte le valutazioni economiche di tali tipologie di interventi. 4.2.1.1 Periodo A Dal 2009 al 2012 è stata registrata una riduzione del 9,28 % dei consumi di energia elettrica e del 11,12 % del consumo di energia termica per gli edifici gestiti dalla Pubblica Amministrazione. Tale riduzione è dovuta principalmente alla sostituzione delle lampade interne con sorgenti luminose ad avanzata tecnologia ed elevata efficienza, all’acquisto e utilizzo di apparecchiature elettrica a basso assorbimento e ad interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio e degli impianti termici. EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI - PERIODO A Contributo percentuale alla Risparmio MWh Riduzione CO2 t/a riduzione di CO2 2.024,32 597,77 0,27% Pag. 92 di 179 4.2.1.2 Periodo B Al fine di ridurre le emissioni legate ai consumi di energia elettrica e di energia termica degli edifici pubblici sono state previste azioni di seguito riportate, le quali portano ad una riduzione dei consumi del 59,52%, per una riduzione delle emissioni di 3.127,99 tCO2/anno. EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI - PERIODO B 22 Risparmio MWh/a Riduzione CO2 t/a Contributo percentuale alla riduzione di CO2 11.280,59 3.127,99 1,32% Nel seguito si riportano i dettagli delle azioni previste nel periodo B. 4.2.1.2.1 Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) e sostituzione delle apparecchiature elettriche con altre ad alta efficienza energetica (>Classe A) L’illuminazione è spesso un esempio di inefficienza, con elevati costi di gestione e frequenti dispersioni. Illuminare in modo razionale e consapevole significa adottare le soluzioni tecnologiche più indicate per ridurre i consumi complessivi e insieme assicurare una luce stabile e uniforme alle aree da illuminare. L'Amministrazione Comunale prevede il miglioramento del sistema di illuminazione interna degli edifici di sua proprietà attraverso l'elaborazione di un piano tecnico economico e di un programma degli interventi di riqualificazione e sostituzione. Dove possibile saranno installati sistemi di lighting management che comprendono sensori di presenza, di rilevamento di luce diurna e regolatori di flusso. (vedi scheda N12-EP.2B Building Automation) In particolare, la riduzione dei consumi elettrici dovuti all’illuminazione degli ambienti potrà essere ottenuta mediante la sostituzione dei sistemi illuminanti esistenti con lampade a LED (sigla inglese di Light Emitting Diode). Tra le tecnologie disponibili, quella a LED si distingue per molteplici vantaggi: i bassi consumi, la lunga durata di vita e la pressoché assenza di manutenzione. I prodotti attuali sono progettati per adattarsi ai sistemi illuminanti preesistenti (plafoniere, armatura stradale con attacco standard). La loro posa in opera necessita di ridotti investimenti economici sugli impianti elettrici preesistenti o di nuova realizzazione, e i risparmi energetici sono tali da coprire i costi dell’intervento. L’amministrazione comunale prevede anche la sostituzione ed installazione di elettrodomestici di classe maggiore di A. Attraverso tale azioni sarà possibile ridurre i consumi di energia elettrica del 35% con un risparmio stimato di 1.597,48 MWh. 22 I risparmi del settore sono anche comprensivi di quelli ottenuti con il Green Publi Procuremente (Azione N33-AL.6B) Pag. 93 di 179 4.2.1.2.2 Building automation (domotica nei sistemi di gestione, regolazione e controllo) ll concetto di “edificio intelligente” o meglio conosciuto come Building Automation, identifica quelle costruzioni progettate e costruite in modo da consentire la gestione computerizzata degli impianti tecnologici. Con la tecnologia attuale è possibile integrare, controllare e supervisionare tutti gli impianti tecnologici installati sia all’interno che a l’esterno di un edificio. Progettare la costruzione di un immobile con questa disciplina, quindi integrare, controllare e supervisionare, significa rendere “intelligenti” gli impianti anche se diversi fra di loro. x Integrazione: per integrazione si intende dare la capacità ai diversi dispositivi presenti nell’impianto di poter comunicare tra di loro ed interagire secondo logiche ben definite; x Controllo: con il controllo è possibile agire direttamente su ogni dispositivo o impianto in modo automatico, tramite forzatura o in funzione di determinate condizioni derivanti da altri impianti; x Supervisione: la supervisione fornisce la possibilità di ottenere informazioni in tempo reale sullo stato di ogni dispositivo dell’impianto, pertanto tutti i dati che raccoglie la supervisione potranno essere salvati e utilizzati successivamente per eventuali controlli e statistiche. I vantaggi legati alla Building Automation sono molteplici: x Riduzione dei consumi energetici attraverso la gestione automatizzata delle risorse energetiche; x Monitorizza costantemente l’impianto; x Riduce il costo del personale addetto al controllo degli impianti; x Riduzione dei cavi a parità di un impianto tradizionale; x Maggiore flessibilità dell'impianto in funzione di eventuali aggiunte o modifiche future; x Riduzione dei costi di installazione; x Controlla e fa risparmiare energia; L’azione in tale settore prevede la riqualificazione energetica degli edifici pubblici attraverso l’uso della building automation. Tale azione può essere attuata anche attraverso la partecipazione alla EU Call 23 for Energy - efficient Buildings sul progetto “Future Energy Automated Buildings” . L’automazione degli edifici pubblici consentirà una gestione mirata e flessibile degli impianti. La stima del risparmio energetico che si potrà avere è stata effettuata attraverso il metodo semplificato, o metodo dei fattori BAC. Tale metodologia è una procedura di calcolo su base tabellare introdotta dalla EN 15232 che permette una stima rapida dell’impatto delle funzioni BAC e TBM sui consumi energetici degli impianti tecnici dell’edificio. Di seguito sono riportate le tabelle dei fattori BAC (per l’energia termica e elettrica e per diversi tipi di edificio) e le relative stime di risparmio energetico in percentuale, ottenibile passando da una classe di efficienza energetica attiva (A, B, C o D ) all’altra. 23 http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/2178-eeb-07-2015.html Pag. 94 di 179 Figura 4.1 - Norma CEN UNI 15232 Tabella Energia Termica ed Energia Elettrica in edifici residenziali e non residenziali. Il risparmio ottenibile, installando sistemi domotici semplici, ammonta a 365,14 MWh/anno per l’energia elettrica e 3.597,23 MWh/anno per l’energia termica. 4.2.1.2.3 Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio opaco e trasparente L’esecuzione degli audit energetici è un'azione obbligatoria prima di attivare qualsiasi intervento di riqualificazione energetica. Le informazioni ricavate costituiranno la base conoscitiva per elaborare delle gare pubbliche finalizzate alla stipula di contratti di lavori e servizi (l’oggetto del contratto può comprendere diverse opzioni: diagnosi energetica, progettazione, finanziamento, Pag. 95 di 179 realizzazione di opere, conduzione degli immobili e/o degli impianti, manutenzione ordinaria e straordinaria, fornitura dei combustibili), con cui migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico ed indirettamente incentivare il privato ad attivarsi nella direzione del miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio privato, su cui la Pubblica Amministrazione non può direttamente intervenire. Gli enti locali, infatti, hanno un ruolo importante di esempio e di buona pratica da trasferire ai cittadini. Attraverso una diagnosi energetica preliminare (si veda scheda N31-AL.4B. Audit Energetico) sarà definito il bilancio energetico dell’edificio in esame, saranno stati individuati gli interventi di riqualificazione tecnologica possibili e la fattibilità tecnica ed economica di ciascuno di essi. Il risparmio in termini di energia termica elettrica ammonta al 10% con un risparmio di 1.438,89 MWh/anno. 4.2.1.2.4 Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (pompa di calore e solare termico) L’amministrazione comunale grazie alla diagnosi energetica preliminare individuerà gli interventi di efficientamento degli impianti esistenti secondo la migliore tecnologia possibile e la fattibilità tecnica ed economica di ciascuno di essi. Gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente saranno finalizzati a: x Migliorare il comfort degli ambienti interni; x Contenere i consumi di energia; x Ridurre le emissioni di inquinanti e il relativo impatto sull’ambiente; x Utilizzare in modo razionale le risorse, attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili; x Ottimizzare la gestione dei servizi energetici. L’Amministrazione Comunale si impegna a realizzare tali interventi con particolare riguardo alle scuole della città che versino in particolare stato di degrado e deficit energetico definiti in base ai risultati degli audit energetici. Gli interventi previsti riguardano la sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (pompa di calore e solare termico). Impianti di VMC La condizione dell’aria “indoor” negli edifici civili e industriali, riveste sempre di più una rilevanza per le condizioni di qualità e comfort abitativi. Nell’edilizia moderna, dove si richiedono sempre maggiori prestazioni energetiche agli involucri, il ricambio di aria automatico diventa indispensabile per poter raggiungere classificazioni energetiche di “casa passiva”. Ciò è necessario anche in riqualificazioni energetiche “parziali” (sostituzione soli infissi, cappotti interni senza Pag. 96 di 179 eliminazione di ponti termici, ecc.) altrimenti si ricade facilmente nella sindrome di “edificio malato”, ovvero quelle condizioni igienico-ambientali (formazione di muffe ecc.) che rendono poco piacevole il soggiorno nell’abitazione. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata e automatica, infine, evitano di dover aprire le finestre in modo ripetitivo e continuativo per poter avere una qualità accettabile dell’aria nell’edificio, a scapito di una dispersione termica elevata (aria fredda o calda che entra direttamente in ambiente). Gli impianti di ventilazione meccanica possono essere utilizzati anche per ottenere un indubbio beneficio nella stagione estiva, tramite il meccanismo del free cooling ovvero, in tarda sera e per tutta la notte, viene effettuata una sovra-ventilazione per abbassare la temperatura degli ambienti, con indubbio beneficio per tutta la giornata. In alcune situazioni favorevoli, in termini di spazio a terreno disponibile, è molto conveniente pre-riscaldare e pre-raffrescare l’aria esterna tramite l’utilizzo di pozzi geotermici, che assicurano un aumento o una diminuzione della temperatura dell’aria di almeno 10°C. Impianti di cogenerazione e trigenerazione ad alta efficienza Con il temine cogenerazione si intende la produzione contemporanea di energia elettrica (e/o meccanica) e termica attraverso un unico processo di generazione. L’ottimizzazione energetica in unico processo di generazione consente vantaggi rilevanti rispetto alla generazione delle stesse quantità di energia prodotte con processi separati. Questo vantaggio risulta evidente dal semplice confronto riportato nelle due figure qui sopra, in cui, a fronte di uguali quantitativi energetici da rendere disponibili presso le utenze termica ed elettrica, il sistema cogenerativo utilizza un quantitativo di combustibile inferiore (in molti casi anche in modo marcato) rispetto al quantitativo complessivo necessario per la generazione separata. Nella cogenerazione, il calore prodotto dalle macchine per la generazione elettrica è recuperato, sotto forma di acqua calda o vapore o altro, e utilizzato sia come calore di processo (per processi industriali quali ad esempio l’essicazione e il riscaldamento) sia per la climatizzazione ambientale e la produzione di ACS. Ulteriori cascami termici o esuberi di produzione termica possono essere utilizzati in macchine frigorifere ad assorbimento, per la produzione del freddo o in unità di trattamento dell’aria. La produzione del freddo si può ottenere anche con sistemi frigoriferi a compressione, alimentati con l’elettricità prodotta dal sistema cogenerativo. Se si ha produzione contemporanea anche di freddo si parla di trigenerazione. Tali sistemi possono essere, inoltre, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (pompa di calore e solare termico) riducendo in tal modo il consumo di energia elettrica e di gas metano. Pag. 97 di 179 Il risparmio in termini di energia termica ammonta al 10 %, ovvero a 1.438,89 MWh/anno. 4.2.2 EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI Al fine di ridurre il consumo di gas metano nel settore terziario, è possibile attuare interventi di riqualificazione energetica degli involucri edilizi e la promozione di sistemi di riscaldamento ad elevata efficienza e basso impatto. Le possibili azioni riguardano: x Sostituzione di strutture trasparenti con infissi basso emissivi; x Miglioramento delle strutture opache; x Installazione di impianti di cogenerazione, trigenerazione e solar cooling; x Sostituzione di caldaie tradizionali con sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico). Inoltre si prevede un incremento del risparmio di energia elettrica nel settore terziario grazie alla sostituzione di lampade con lampade tipo LED. La riduzione dei consumi elettrici del terziario deriva dall’analisi dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA), per ogni Comune. Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici complessivi di questo settore nella misura del 0,20%. La quantificazione di tale azioni, prevedendo interventi simili a quelli da realizzarsi sugli edifici pubblici, si basa su un valore di parametro pari a 3,12 €/kWh. 4.2.2.1 Periodo A Nel periodo 2009–2012 si è registrato un risparmio del 1,97% del consumo di energia elettrica nel settore del terziario e un incremento dei consumi di energia termica dell’8,85%. Il risparmio di energia elettrica è dovuto alla sostituzione di apparecchiature con sistemi dotati di tecnologia ad elevata efficienza; l’aumento del consumo di energia termica è imputato all’incremento delle attività commerciali. EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI - PERIODO A Incremento MWh Incremento CO2 Contributo percentuale all’incremento di CO2 8.341,07 1049,44 0,25% 4.2.2.2 Periodo B Le azioni previste per gli edifici della pubblica amministrazione possono essere attuate anche per gli edifici nel settore terziario. In particolare è possibile che l’amministrazione locale possa incentivare la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a LED e la riqualificazione energetica dell’involucro edilizio opaco e trasparente e sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad Pag. 98 di 179 elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico). Il risparmio in termini di energia elettrica ottenibile ammonta a 4.308,02 MWh/anno mentre il risparmio in termini di energia termica ottenibile ammonta a 10.352,58 MWh/anno. EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI - PERIODO B Risparmio MWh/a Riduzione CO2 t/a Contributo percentuale alla riduzione di CO2 14.658,50 4.178,63 2,19% 4.2.3 EDIFICI RESIDENZIALI Nel settore residenziale è importante promuovere azioni nel settore dei consumi di energia elettrica per l’adozione di tecnologie ad alta efficienza: x Sostituzione di lampade tradizionali con lampade a LED per l’illuminazione da interni; x Acquisto di elettrodomestici in classe A++. Nel campo dei consumi termici è importante promuovere interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e utilizzo di sistemi integrati di produzione di energia termica centralizzati a pompa di calore ad alta efficienza integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (solare termico). La riduzione dei consumi elettrici del residenziale deriva dall’analisi dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA), per ogni Comune. La riduzione dei consumi termici del residenziale deriva dall’analisi dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Snam Rete Gas o altri distributori locali), per ogni Comune. Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici complessivi di questo settore nella misura del 8,58%. La quantificazione di tale azioni, prevedendo interventi simili a quelli da realizzarsi sugli edifici pubblici, si basa su un valore di parametro pari a 3,12 €/kWh. 4.2.3.1 Periodo A Nel periodo 2009 – 2012, i consumi di energia elettrica e di metano del settore residenziale hanno subito un calo. La riduzione dei consumi di energia elettrica è imputabile probabilmente all’acquisto di cittadini di elettrodomesici in classe A++. Le riduzioni dei consumi di gas metano sono invece imputabili all’emanazione della legge 27 dicembre 2006 n. 296 integrata e modificata da provvedimenti normativi successivi, ai commi 344, 345, 346 e 347 dell’art. 1, che ha disposto la possibilità di ottenere detrazioni fiscali del 55% della spesa sostenuta per la realizzazione di interventi di risparmio energetico nel patrimonio immobiliare nazionale esistente. In dettaglio: x Comma 344: per la riqualificazione energetica globale dell’edificio. Pag. 99 di 179 x Comma 345: per interventi su strutture opache orizzontali, strutture opache verticali e finestre comprensive di infissi; x Comma 346: per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda. x Comma 347: per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione o, in alternativa, con pompe di calore ad alta efficienza ovvero con impianti geotermici a bassa entalpia e per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. Tali interventi hanno consentito una riduzione dei consumi di energia elettrica dello 0,59 % e un risparmio di consumo di energia termica del 2,09 % EDIFICI RESIDENZIALI - PERIODO A Risparmio MWh Riduzione CO2 t/a Contributo percentuale alla riduzione di CO2 5.290,33 1.449,75 0,97% 4.2.3.2 Periodo B Nel periodo 2013-2020 si prevede una riduzione del 10% dell’energia elettrica e di un 6% dell’energia termica nel settore residenziale. EDIFICI RESIDENZIALI - PERIODO B Risparmio MWh/a Riduzione CO2 t/a Contributo percentuale alla riduzione di CO2 19.910,91 5.741,05 3,24% 4.2.3.2.1 Sostituzione di lampade interne con lampade a LED e acquisto di elettrodomestici di classe A++ L’Unione Europea ha affrontato concretamente la questione a partire dal 1992, quando la direttiva 92/75/CEE ha stabilito la necessità di applicare una etichetta energetica ai principali elettrodomestici: si è partiti nel 1998 con i frigoriferi e congelatori, a cui sono seguiti lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, lavasciugatrice, lampade ad uso domestico, forni elettrici e infine condizionatori nel 2003. Lo scopo dell’etichettatura energetica comunitaria è di informare gli utenti finali sul consumo di energia e di altre risorse essenziali dei prodotti coperti, per consentire un impiego più razionale e favorire il risparmio di energia e di acqua oltre che ridurre l’inquinamento atmosferico. Inoltre, promuovendo la scelta dei modelli con consumi più contenuti ed elevate prestazioni al momento dell’acquisto, l’etichetta favorisce lo sviluppo tecnologico dei prodotti. L’uso razionale delle risorse, energetiche ma non solo, comporta un doppio beneficio: il singolo cittadino pagherà una bolletta meno cara e la collettività si avvantaggerà di un minore inquinamento e una minore necessità di importare energia e materie prime dall’estero. Pag. 100 di 179 Ridurre i consumi di energia elettrica ed altre risorse è possibile, anche in casa, adottando una serie di accorgimenti e comportamenti, senza per altro grandi sacrifici o rinunciare al comfort, ma solo con un po’ di attenzione, programmazione e buona volontà. Una delle soluzioni è sicuramente quella di incentivare, attraverso azioni di sensibilizzazione, incentivi, l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza. Fondamentale è anche il risparmio ottenibile con la sostituzione delle vecchie lampade con lampade a tecnologia a LED. Il risparmio in termini di energia elettrica ottenibile ammonta a 5.714,85 MWh/anno. 4.2.3.2.2 Interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e utilizzo di sistemi integrati di produzione di energia termica centralizzati a pompa di calore ad alta efficienza integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (solare termico). Tali interventi sono stati già descritti per il settore degli edifici pubblici. Il risparmio in termini di energia termica ottenibile è quantificabile in 14.196,06 MWh/anno. Pag. 101 di 179 4.2.4 ILLUMINAZIONE PUBBLICA Alcune Amministrazioni Comunali coinvolte hanno già in parte avviato un processo di efficientamento attraverso la sostituzione dei corpi illuminati con elementi a maggiore efficienza. Il Piano di Azione prevede la prosecuzione delle attività intraprese con un deciso miglioramento dell’efficienza dei corpi illuminanti in tutti i Comuni entro il 2020. Potranno essere adottate soluzioni a LED o altre tipologie comunque in grado di contenere in maniera considerevole i consumi energetici e produrre benefici di ordine energetico, ambientale ed economico. L’azione prevede l‘ammodernamento generale dell’impianto di pubblica illuminazione, compresa la sostituzione delle lanterne semaforiche. L‘ammodernamento generale dell’impianto di pubblica illuminazione potrà essere ottenuto mediante gli interventi di seguito descritti: x Lampade ad alta efficienza luminosa e lunga durata (tipo LED), compatibilmente con le esigenze primarie del comfort visivo; x Apparecchi di illuminazione ad alto grado di protezione IP e ad elevato rendimento luminoso; x Adozione di un alimentatore elettronico di tipo programmabile consente di regolare il livello di illuminazione di una strada in funzione del traffico, risparmiando energia. x Apparati stabilizzatori e regolatori della tensione che consentano anche di ridurre il flusso luminoso ad orari prefissati. Ciò comporta il prolungamento della vita media delle lampade e risparmi sui costi di manutenzione e di esercizio; x Mantenere i quadri elettrici non idonei e adeguare le linee elettriche; x La sostituzione delle lanterne semaforiche con lampade a LED. Infine l’azione prevede la sostituzione di lampade votive tradizionali ad incandescenza di 3 W di potenza, con lampade a LED di 0,3 W di potenza. Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici complessivi di questo settore nella misura del 25,20%. I costi d’intervento sono stimati in Euro 1,5 €/kWh risparmiati (Hera Luce). 4.2.4.1 Periodo A Dal 2009 al 2012, Il Comune di Matera ha provveduto alla sostituzione di 586 armature di tipo tradizionale ai vapori di mercurio con lampade ai vapori di sodio ad alta pressione, e ha adeguato 335 proiettori alogeni per un totale di 1042 corpi illuminanti. In tal periodo è stato registrato un incremento del consumo di energia elettrica del 25,64 %. ILLUMINAZIONE PUBBLICA - PERIODO A Incremento MWh Incremento CO2 Contributo percentuale all’incremento di CO2 2.112,99 725,21 0,29% Pag. 102 di 179 4.2.4.2 Periodo B Per il periodo 2013-2020 si intende ridurre i consumi di energia elettrica dell’illuminazione pubblica del 50% e quelli delle lampade votive del 90%. ILLUMINAZIONE PUBBLICA - PERIODO B Risparmio MWh/a Riduzione CO2 t/a Contributo percentuale alla riduzione di CO2 4.216,09 1.783,41 0,77% 4.2.4.2.1 Miglioramento dell’impianto di illuminazione pubblica L’illuminazione pubblica è parte integrante della gestione amministrativa del territorio comunale, da un lato è al servizio della comunità e delle società locali mentre dall’altro promuove lo sviluppo economico, migliora la sicurezza della viabilità e la sicurezza psicologica ed emotiva dei pedoni e dei cittadini residenti, nonché migliora il comfort abitativo ed ambientale. Illuminare un oggetto, una scena o un intero centro urbano non può significare solo “dare luce”; significa piuttosto adottare la luce come linguaggio, come espressione e strumento di miglioramento. A monte di ciascun intervento di razionalizzazione di impianti di illuminazione pubblica vi è una progettazione professionale e curata e i risultati migliori in termini di risparmio energetico si possono ottenere mediante l’impiego dei materiali e delle apparecchiature più adeguate all’applicazione specifica scelte tra quelle che il mercato e la tecnologia mettono a disposizione. Un impianto di illuminazione pubblica è costituito schematicamente da: x sorgenti luminose e apparecchi di illuminazione; x sostegni costituiti da pali, bracci o mensole a muro; x linee di alimentazione; x apparecchi di comando e protezione installati; in genere si tratta di interruttori automatici magnetotermici per la protezione contro le sovracorrenti, di contattori comandati da interruttori crepuscolari e di altri eventuali apparecchi ausiliari da quadro. L’impianto è destinato a fornire l’illuminazione di aree esterne caratterizzate dalla presenza di sollecitazioni ambientali gravose come polvere, acqua di condensa, pioggia, neve e vento; l’accessibilità al pubblico impone inoltre particolari provvedimenti di sicurezza. Con riferimento alle caratteristiche elettriche e meccaniche, il principale riferimento normativo è costituito dalla Norma CEI 64-7. Le sorgenti luminose utilizzate negli impianti di illuminazione per aree esterne devono possedere in maniera imprescindibile le principali caratteristiche, quali: x Elevata efficienza luminosa; x Elevata affidabilità; x Lunga durata di funzionamento; x Compatibilità ambientale (collegata principalmente al problema della presenza di sostanze nocive e dello smaltimento delle sorgenti esauste). Inoltre nel caso di applicazioni legate all’ambiente urbano divengono prioritarie anche altre tematiche relative a: Pag. 103 di 179 x Tonalità della luce (temperatura di colore); x Indice di resa cromatica. Fino ad oggi, dati i costi di investimento ridotti, le lampade al mercurio (HQL) sono state utilizzate in maniera massiva per l'illuminazione di strade. Data la loro bassa efficienza, per produrre una certa quantità di luce le lampade al mercurio consumano molta più energia elettrica, ad esempio, delle lampade ad alogenuri metallici o delle lampade al sodio ad alta pressione. Le lampade a vapori di mercurio sono in fase di ritiro dal mercato e perderanno la Certificazione CE a partire dal 2015. Il comune deve pensare in modo proattivo a introdurre nuove soluzioni nei progetti di illuminazione. Nel 2009 il comune ha provveduto la sostituzione di alcune lampade con lampade a vapori di sodio bassa pressione perché hanno una migliore resa cromatica, cioè permettono di percepire meglio i colori. Sono lampade che raggiungono elevate efficienze (130 lm/W) e vita utile (anche oltre 20.000 ore), a condizione però di evitare sbalzi di tensione oltre il 5%. Una delle tecnologie disponibili che il comune può adottare al fine di ottenere il risparmio indicato è quella a LED, che si distingue per molteplici vantaggi: i bassi consumi, la lunga durata di vita e la pressoché assenza di manutenzione. Infatti si basa sull'utilizzo di particolari diffusori prismatici nella lastra di policarbonato posta sopra i corpi illuminanti che riescono ad ampliare e allargare la luce. La luce viene allargata anche attraverso una particolare angolazione dei LED stessi all'interno dei corpi illuminanti, e grazie all'ottimizzazione dell'elettronica. I prodotti attuali sono progettati per adattarsi ai sistemi illuminanti preesistenti (plafoniere, armatura stradale con attacco standard). La loro posa in opera richiede ridotti investimenti economici sugli impianti elettrici preesistenti o di nuova realizzazione La scelta è dettata in oltre dall’aspetto non trascurabile della durata della lampada: l'armatura stradale a LED ha una vita compresa tra le 50.000/100.000 ore contro le 6.000/12.000 ore appena di una lampada SAP. Nel primo caso, il tempo di accensione è istantaneo, mentre con la tecnologia più tradizionale ci vogliono fino a 5 minuti per raggiungere la massima intensità di luce. Trattandosi di dispositivi installati su strade, va anche considerato lo standard di sicurezza offerto. Una frequenza spettrometrica molto vicina alle caratteristiche di percezione dell’occhio umano, un’immediata accensione priva di tempi di latenza, l’omogeneità luminosa sul manto stradale e una costanza di rendimento luminoso nel tempo, rendono la luce a LED molto più efficace e adeguata delle tecnologie tradizionali ad illuminare le aree di transito di mezzi e persone. L'indice di caduta del flusso luminoso dopo 3.000 ore è nullo con i LED (anzi si incrementa leggermente nelle prime 5.000 ore), mentre una lampada sodio dopo 3.000 ore di esercizio ha un calo del flusso luminoso fino al 40%. Pag. 104 di 179 Figura 4.2 - Lampada a LED e schema di funzionamento I vantaggi della tecnologia a LED, rispetto alle tradizionali lampade a scarica, sono i seguenti: x Efficienza luminosa elevata e ridotti consumi, grazie alle ampie possibilità di collimazione; x A parità di illuminamento, con la tecnologia LED si ha un risparmio energetico superiore al 50 %; x Massima sicurezza elettrica (alimentazione in bassa tensione c.c.) ed elevatissime velocità di accensione (100 nanosecondi) e di regolazione luminosa in dimmeraggio, con possibilità di parzializzare il consumo a seconda delle esigenze. Inoltre questi corpi illuminanti possono prevedere un controllo elettronico a distanza che informa sui consumi in tempo reale. L’impianto attuale è composto da 10432 corpi illuminanti la cui alimentazione è distribuita con linee aeree e interrate. Le linee di alimentazione dell’illuminazione pubblica, sia quelle aeree che quelle interrate, nella maggior parte dei casi, sono distribuite insieme ad altre linee di alimentazione. Sostegni L’impianto di illuminazione è costituito principalmente da armature stradali installate su pali in ferro zincato o verniciato; esistono punti luce su mensole a muro, in particolare nell’area dei “Sassi”, e su pali di cemento del tipo usato da Enel per sostenere le linee elettriche aeree. SOSTEGNI ADEGUATI [n°] DA SOSTITUIRE [n°] DA MANUTENERE [n°] Sostegni Tipo A (palo in acciaio con armatura tradizionale montata "testa palo") 3580 4 885 Sostegni Tipo B (palo in acciaio con armatura tradizionale montata su sbraccio) 445 15 240 Sostegni Tipo C (palo in cemento con armatura tradizionale montata su sbraccio) 0 61 - Sostegni Tipo D (mensola a muro con armatura tradizionale) 87 190 15 Pag. 105 di 179 Sostegni Tipo AR (palo in acciaio con armatura artistica montata "testa palo") 1002 - 210 Sostegni Tipo BR (palo in acciaio con armatura artistica montata su sbraccio) 649 - - Sostegni Tipo CR (palo in cemento con armatura artistica montata su sbraccio) 0 - - Sostegni Tipo DR (mensola a muro con armatura artistica) 672 - - Sostegni Tipo E (armatura tradizionale montata su cavo in acciaio: "gonnella") 83 - - Sostegni Tipo F (palo in acciaio con una armatura tradizionale montata "testa palo" e una armatura tradizionale montata su sbraccio) 12 - - Sostegni Tipo G (faretto segnapasso) 126 - - 8426 270 1500 TOT. I corpi illluminanti Analizzando la documentazione in nostro possesso è stato accertato che della totalità degli apparecchi illuminanti, circa il 96%, presentano lampade di tipo tradizionale, tra la quale vi sono numerose lampade ai vapori di mercurio, le quali oltre ad avere un impatto ambientale molto forte hanno un’efficienza di gran lunga minore rispetto a fonti più performanti come le lampade al sodio SAP, Ioduri metallici e LED. Molte armature sono prive del vetro di protezione e con la parabola riflettente compromessa dal tempo e dalle condizioni atmosferiche. Per quel che riguarda i sostegni degli apparecchi illuminanti, si può dire che i pali e le mensole a muro in acciaio, sono per la maggior parte in buono stato; non più del 20% di questi necessita esclusivamente di manutenzione straordinaria, intesa come pulizia, disincrostazione e verniciatura. Alcuni corpi illuminanti sono fissati su pali di cemento di proprietà Enel, che fungono anche da sostegno per linee elettriche di altri impianti Enel; nell’ottica dell’amministrazione comunale di fare proprio l’intero impianto di illuminazione pubblica, tali sostegni non possono essere più contemplati, in quanto non è consentito effettuare manutenzione su impianti di proprietà promiscua. Parte delle linee di alimentazione dell’impianto di illuminazione è distribuito insieme ad altre linee di alimentazione (è sicuramente il caso delle linee aeree), oltre ad essere in alcuni casi, obsolete e oggetto di frequenti opere di manutenzione straordinaria; questa situazione, per le stesse ragioni precedentemente enunciate per i sostegni di cemento, deve essere adeguata sia dal punto di vista normativo, sia dal punto di vista funzionale. I punti luce sono costituiti per la maggior parte dell’impianto da un solo corpo illuminante per ogni sostegno.Vi sono un numero ridotto di sostegni con doppia armatura. L’impianto è costituito per lo più da armature stradali ormai obsolete e non rispondenti alle norme tecniche. Molte lampade sono del tipo ai vapori di mercurio, bandite a livello Europeo dalla direttiva 2002/95/CE; altre invece sono prive di protezione della lampada, oppure il loro stato manutentivo ne pregiudica l’efficienza. Pag. 106 di 179 CORPI ILLUMINANTI ADEGUATI DA SOSTITUIRE / AGGIUNGERE [n°] [n°] Armature di tipo tradizionale (con lampade ai vapori di sodio, ai vapori di mercurio, ai vapori di ioduri metallici) Armatura di tipo led Proiettore alogeno Lampadina Led TOTALE 586 9390 121 335 - - 870 1042 10260 NOTE Di cui 9200 di tipo stradali classiche e 190 di tipo artistiche Tali lampadine Led saranno sostituite alle attuali lampadine tradizionali nella zona dei sassi L’intervento pertanto prevede la sostituzione di tutti i corpi illuminanti attualmente utilizzati con altrettanti costituiti da idonee lampade a LED, le cui caratteristiche sono legate alla tipologia di e condizioni di illuminazioni richieste per le varie aree. In particolar modo anche nella zona dei Sassi verranno installate alle attuali lampade opportune lampade a Led per un totale di 870 lampade. Il sistema di lampade a LED sarà dotato di regolazione di flusso ad onde convogliate allo scopo di realizzare un consistente risparmio di energia, assicurando un livello di illuminamento più elevato nelle ore in cui il traffico risulta maggiore ed un livello meno elevato nelle restanti ore nelle quali la funzionalità dell'impianto si riduce tramite la regolazione del flusso luminoso, in modo da realizzare scenari personalizzati di illuminazione. Linee elettriche L’impianto di illuminazione è alimentato per mezzo di linee elettriche sia interrate che aeree. La quasi totalità dell’impianto di illuminazione è dotato di adeguato di impianto di terra. Si è riscontrato che la totalità delle linee aeree sono distribuite in maniera promiscua ad altre linee elettriche di proprietà Enel. Nella situazione attuale non è possibile operare in sicurezza sull’impianto di illuminazione senza l’ausilio di personale specializzato di Enel. Per l’obiettivo di rendere autonomo l’impianto di illuminazione pubblica di proprietà comunale, nei casi di inadeguatezza della linea, si ritiene necessaria la sostituzione con cavidotti interrati dedicati. LINEE ELETTRICHE DI ALIMENTAZIONE DEI CORPI ILLUMINANTI Linee elettriche interrate nel Centro Urbano e nei borghi Linee elettriche interrate nel Centro Storico (Sassi) Linee elettriche aeree nel Centro Urbano e nei borghi Linee elettriche aeree nel Centro Storico (Sassi) TOT ADEGUATI [m] DA SOSTITUIRE [m] DA ADEGUARE [m] 218000 7000 5000 19000 - 5000 - 10000 - 237000 6000 23000 27000 10000 Pag. 107 di 179 Quadri elettrici Dall’analisi condotta sull’impianto di illuminazione nel 2013 emerge che i quadri elettrici di distribuzione e controllo rilevati sono posizionati in gran parte a bordo strada, in appositi armadi. Buona parte di essi è in buono stato e presenta una buona distribuzione dei circuiti. Il 30% di essi necessita di un’adeguata manutenzione atta a stabilire, o a ripristinare, la funzionalità e la rispondenza alle norme tecniche. Si nota che la totalità di essi è priva di sistema di controllo e gestione a distanza, quindi le operazioni di armo e disarmo dei circuiti sono demandate ad apparecchiature a bordo quadro (relè crepuscolari e interruttori orari) difficilmente gestibili e controllabili. Ciò comporta sicuramente un aggravio di spesa, sia in termini di costi di gestione (non è possibile variare, se non manualmente, i tempi di accensione e spegnimento delle lampade) sia di manutenzione (ad esempio il manutentore dovrà andare a riarmare manualmente gli interruttori di protezione, o a regolare l’interruttore orario). 24 I quadri elettrici di distribuzione e controllo rilevati sono posizionati in idonei armadi stradali in vetroresina, accessibili dal personale tecnico. Solo in alcuni di essi si è potuto riscontrare una distribuzione non del tutto appropriata dei circuiti e una non idonea qualità dei sistemi di sezionamento e protezione degli impianti. Si ritiene pertanto necessario effettuare una manutenzione dei quadri di distribuzione e controllo, per garantire un’adeguata protezione degli impianti, degli utenti e del personale addetto alla manutenzione, oltreché garantire un controllo più razionale delle fasi di accensione e spegnimento degli apparecchi, in funzione anche del risparmio energetico e della migliore fruibilità dell’ambiente urbano. QUADRI ELETTRICI Idonei [n°] Da manutenere [n°] Totale 81 35 116 24 Tabella 4.1 - Stato attuale dei quadri elettrici Valutato lo stato dell’impianto si possono determinare gli interventi necessari all’adeguamento normativo dello stesso. Inoltre si sono valutati gli interventi necessari al miglioramento tecnologico dell’impianto e utili per ottenere un risparmio energetico e quindi economico. Dall’analisi dei sopraluoghi effettuati e della documentazione in nostro possesso, si sono riscontrati i seguenti risultati: INTERVENTI NECESSARI PER L'ADEGUAMENTO NORMATIVO, IL MIGLIORAMENTO TECNOLOGICO, IL RISPARMIO ENERGETICO E LA FUNZIONALITA' DELL'IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE 8426 Elementi da sostituire / aggiungere 270 Elementi da Manutenere / Adeguare 1500 % elementi da sostituire / aggiungere 3,2 % elementi da Manutenere / Adeguare 17,8 10432 10260 0 98,4 0,0 270000 23000 10000 8,5 3,7 116 0 35 0,0 30,2 Totale elementi Sostegni [n°] Corpi illuminanti [n°] Linee elettriche [m] Quadri elettrici [n°] 24 Fonte: Comune di Matera: Analisi impianti di Illuminazione pubblica 2013 Pag. 108 di 179 Sostegni intelligenti Nell’ottica di ammodernamento generale dell’impianto, atto sia al miglioramento funzionale e quindi a migliorare la fruibilità dell’ambiente urbano, sarebbe opportuno valutare la sostituzione di alcuni sostegni, circa 50, con sostegni “INTELLIGENTI”, trasformando gli impianti di illuminazione in una nuova rete di comunicazione territoriale, tramite l’utilizzo delle onde convogliate (PLC Power Line Communication). Il lampione diventa così un supporto intelligente che permette di attivare un ampia gamma di servizi a valore aggiunto, senza effettuare nuovi cablaggi, integrando le caratteristiche estetiche a quelle più funzionali. I servizi ipotizzabili sono molteplici e di seguito elencati: x Videosorveglianza; x Connettività internet in ambienti urbani; x Diffusione sonora; x Analisi delle immagini; x Prevenzione incendi; x Servizi RFID e Pagamento parcheggi; x Ricarica batterie veicoli elettrici ; x Chiamate di emergenza e soccorso; x Localizzazione persone; x Display informativi A seguito degli interventi su citati, l’impianto oltre ad essere adeguato alle norme tecniche ed alle leggi vigenti, sarà certamente più efficiente, sia dal punto di vista della sicurezza stradale nella viabilità notturna, sia dal punto di vista economico. Il risparmio in termini di CO2 ottenibile attraverso l’ammodernamento dell’impianto di illuminazione pubblica nel periodo B ammonta a 1.741,75 tCO2/anno con un risparmio di energia elettrica dal 2013 al 2020 di 4.117,62. 4.2.4.3 Sostituzione di lampade votive ad incandescenza con lampade al LED Uno dei capitoli di spesa che i Comuni possono facilmente abbattere è quello delle lampade cimiteriali. Non già perché i consumi siano alti, ma perché si tratta di lampade che sono accese 24 ore su 24 e perché in ogni cimitero, pur piccolo che sia, ce ne sono centinaia. Le lampade votive tradizionali hanno una potenza di 3 watt e, a causa delle intemperie, devono essere sostituite piuttosto spesso. La durata media di una lampada votiva a incandescenza è di due anni e mezzo circa. La lampada votiva a LED ha una potenza di soli 0,3 watt, funziona a 24 volt, costa 2,5 Euro circa compresi i costi di manodopera (si possono ottenere sconti secondo la quantità), sviluppa 20 lumen/watt, e la sua luce è di colore bianco caldo (2.500 Kelvin). Con questo tipo di intervento si ha un risparmio in termini di consumi elettrici dell’ordine del 90 % rispetto alle normali lampadine ad incandescenza ad un costo praticamente nullo, in quanto il rientro economico si ha in 6 mesi circa. Pag. 109 di 179 Il risparmio in termini di CO2 a seguito della sostituzione delle vecchie lampade votive con lampade a LED ammonta a 41,65 tCO2/anno. 4.2.5 INDUSTRIA (PICCOLA E ARTIGIANATO) Nel periodo 2010 – 2020 si prevede una riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore secondario grazie alla: x Sostituzione di motori elettrici con motori a basso assorbimento ed elevata efficienza; x Sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a LED. La riduzione dei consumi elettrici nel settore secondario deriva dall’analisi dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA), per ogni Comune. Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione degli incrementi dei consumi energetici complessivi già sostenuti nel periodo A in modo da limitare gli incrementi dei consumi al 2020 nella misura del 5,75%. 4.2.5.1 Periodo A Dal 2009 al 2012, a seguito dell’incremento delle attività produttive, il consumo di energia elettrica del settore industriale è aumentato del 7,75 %, mentre quello dell’energia termica è aumentato del 43,79%. INDUSTRIA (PICCOLA E ARTIGIANATO) - PERIODO A Incremento MWh Incremento CO2 Contributo percentuale all’incremento di CO2 2.828,88 649,38 0,25% 4.2.5.2 Periodo B Nel periodo 2013 – 2020 si prevede una riduzione del 20 % dei consumo di energia elettrica nel settore dell’industria attraverso la sostituzione delle apparecchiature con macchine elettriche ad elevata efficienza e la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a LED. Già con la legge finanziaria 2007, infatti, nell’intento di promuovere il risparmio energetico, si era disposto – tra le altre provvidenze – incentivi per l’acquisto e l’installazione di motori elettrici ad alta efficienza di potenza compresa tra 5 e 90 kW e per l’installazione di inverter su impianti di potenza tra 7,5 e 90 kW. Gli azionamenti a velocità variabile servono per modificare la velocità di un motore elettrico, che di regola è fissa e dipende dal numero di poli del motore. Essi consistono essenzialmente in un inverter che modula la frequenza di alimentazione del motore e quindi la sua velocità in funzione del carico. Questi sistemi possono essere utilizzati con profitto per variare, ad esempio, la portata di una pompa o di un ventilatore al posto di sistemi tradizionali quali le valvole di strozzamento o le serrande e sono validi soprattutto perché una piccola riduzione di velocità si riflette in una forte riduzione della potenza assorbita. In questi casi, infatti, se diminuiamo la velocità per regolare la portata dell’aria o del liquido Pag. 110 di 179 non solo si ottiene una risposta più pronta della macchina ma diminuisce anche in modo consistente la potenza assorbita e si può realizzare un risparmio energetico valutabile tra il 20 e il 50%. INDUSTRIA (PICCOLA E ARTIGIANATO) - PERIODO B Risparmio MWh/a Riduzione CO2 t/a Contributo percentuale alla riduzione di CO2 1.987,57 840,74 0,41% 4.2.6 TRASPORTI Nel settore dei trasporti è importante agire sul parco veicolare pubblico e soprattutto su quello privato attraverso: x Sostituzione del parco veicolare comunale con tecnologie a basso consumo; x Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto pubblico; x Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento della mobilità privata su gomma; x Efficientamento e contenimento della mobilità privata su gomma (rotatorie, parcheggi scambiatori intermodali, piste ciclabili, bike sharing, car sharing, car pooling, osservatorio sulla mobilità). Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici complessivi di questo settore nella misura del 21,23% che portano ad una riduzione in termini di consumi di carburante pari a 68.061,94 MWh/anno. 4.2.6.1 Periodo A Parco veicolare dell’Ente Nel periodo 2009–2012 si è registrata una riduzione dei consumi di carburante del parco veicolare comunale dovuto al rinnovo del parco veicolare con veicoli a basso consumo. In particolare il consumo di benzina e diesel si è ridotto complessivamente del 13,53% Trasporto pubblico Nel periodo 2009–2012 si è registrato una riduzione del consumo di diesel e benzina del trasporto pubblico complessivamente del 3,04%. Tale riduzione è legata alla sostituzione di alcuni autobus euro 0 con autobus euro 4, effettuata dall’azienda di trasporti locale Trasporto privato Nel periodo 2009–2012 si è registrato una riduzione del consumo di diesel e benzina del trasporto privato su gomma del 7,09%. Tale riduzione è legata alla sostituzione da parte dell’utenza privata di autovetture ad alto consumo con vetture a basso consumo. Pag. 111 di 179 TRASPORTI - PERIODO A Risparmio MWh Riduzione CO2 t/a Contributo percentuale alla riduzione di CO2% 22.638,36 6.867,78 3,29 % 4.2.6.2 Periodo B Nel periodo 2013-2020 si prevede una riduzione delle emissioni legate al settore trasporti del 16,08% riferita sia al trasporto pubblico che privato. TRASPORTI - PERIODO PERIODO B 4.2.6.2.1 Risparmio MWh/a Riduzione CO2 t/a 45.423,59 13.382,71 Contributo percentuale alla riduzione di CO2% 6,44% Rinnovo parco autobus con n. 28 veicoli elettrici Un primo bilancio relativo al servizio trasporti del Comune di Matera risale al 18 Dicembre 2012. Da tale bilancio è emerso che le linee ordinarie, speciali scolastiche ed altre speciali, hanno un’estensione di Km. 1.253.812,130 suddivise in: o A) Linea Sassi Km. 13.563,900 o B) Linea speciale per disabili Km. 20.338,330 o C) Linee speciali per CEA Km. 4.515,000 o D) Linee speciali palestre scolastiche Km. 1.337,600 Nel 2013, a seguito del nuovo affidamento dell’appalto per il trasposto pubblico urbano, il Comune di Matera, al fine di contenere la spesa nei limiti delle percorrenze annue di Km. 1.280.000 e, nel contempo, garantire un livello di servizi adeguato al territorio, ha apportato modifiche al progetto di programma di esercizio, provvedendo ad intensificare le corse per i Borghi, in particolare Venusio e La Martella e per alcune zone a più alta intensificazione abitativa (Aquarium), razionalizzando ed ampliando l'offerta di servizio, includendo anche n. 10 linee bis scolastiche, i servizi speciali per disabili, anche a chiamata, per il C.E.A. e per le Palestre scolastiche. Tale rimodulazione del programma di esercizio, razionalizzato ed efficientato, assicura uno stato di maggiore equilibrio, indispensabile ad assicurare l'offerta di mobilità ai cittadini, tanto che si registra un incremento dei ricavi da traffico. Il parco autobus posseduto dalla precedente azienda di trasporti locale era composto, al 2012, di 33 automezzi, di cui 13 acquistati nel 2005 e 10 nel 2010. Pag. 112 di 179 CARATTERISTICHE DEL PARCO AUTOBUS Tipo di Motore N° autobus Gasolio Euro 0 3 Gasolio Euro 2 4 Gasolio Euro 3 12 Gasolio Euro 4 8 Elettrico 2 GPL/benzina euro 4 4 Totale 33 La maggior parte dei veicoli ha motori Euro 0, Euro 2 e Euro 3 con conseguente elevata emissione di inquinanti in atmosfera. Nel 2013, a seguito del subentro della nuova azienda di trasporti locale, il parco autobus è stato acquisito dalla nuova azienda di trasporti. In tale periodo si prevede l’acquisto di quattro autobus ad elevata efficienza ( Euro 5, Euro 5 EAV e Euro VI) in sostituzione di 4 autobus Euro 3. Il calcolo del risparmio energetico e di CO 2 è stato stimato attraverso l’utilizzo di schede metodologiche di indirizzo, considerando i seguenti modelli di autobus: x N. 1 Autobus Euro 5, Mercedes Benz modello Citaro x N. 1 Autobus Euro 5 EAV , novità nel panorama nazionale x N. 2 Autobus Euro 6, modello Mercedes Benz modello Citaro K A seguito dell’analisi dei dati forniti dall’azienda di trasporti locale si evince la necessità di sostituire entro il 2017, 28 autobus con autobus a migliore efficienza energetica e che siano in grado di ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera. Una delle possibili soluzioni è quella di sostituire gli stessi con autobus elettrici dotati di sistemi di ricarica ultrarapidi, come, ad esempio, il sistema WATT – System, presentato ufficialmente nell'ambito del Salone UIPT 2013 a Ginevra nel maggio 2013. Figura 4.3 – Schema di funzionamento WATT- Sistem WATT- Sistem è un nuovo sistema basato di ricarica basato su una forza propulsiva totalmente elettrica che consente agli autobus di beneficiare di un'autonomia illimitata, attraverso cariche ultrarapide a ogni fermata durante la salita e la discesa dei passeggeri. 25 25 http://www.greenbiz.it/mobilita/7008-watt-system-pvi-francia Pag. 113 di 179 L’amministrazione, inoltre, provvederà all’installazione di centraline elettriche di ricarica rapida, che incentivando così l’uso delle auto elettrico con conseguente riduzione dei consumi di carburante per il trasporto privato. Figura 4.4 - L'autobus elettrico Alè di Rampini Il calcolo delle emissioni è stato effettuato utilizzando la seguente metodologia. Il consumo degli autobus elettrici è pari a: Celettrico CDiesel k 0,0015 MWh km Dove: Celettrico Æ Consumo di un singolo autobus elettrico [MWh/km] CDiesel Æ Consumo medio degli autobus diesel [MWh/km] k Cs diesel Cs elettricità 3,20 con: Cs diesel 26 Cs elettricità Æ Consumo specifico autobus diesel [MWh/pkm] Æ Consumo specifico autobus elettrico [MWh/pkm] Il consumo per i 28 autobus elettrici ammonta a: Ctot elettrico Celettrico kmpercorsi 1757,82MWh/anno Dove: Ctot elettrico Æ Consumo generato dai 28 autobus elettrici [MWh/km] Celettrico Æ Consumo di un singolo autobus elettrico [MWh/km] kmpercorsi Æ Totale dei km percorsi dagli autobus nell’anno 2012 26 Fonte: Università degli Studi della Basilicata Pag. 114 di 179 Le emissioni generate risultano paria a: E tot autobus elettrico C tot elettrico FEelettrico 751,08 tCO2 anno Dove: E tot autobus elettrico Æ Emissioni totali dei 28 autobus elettrici [tCO2/anno]; Ctot elettrico Æ Consumo generato dai 28 autobus elettrici [MWh/km]; FEelettrico Æ Fattore di emissione dell’energia elettrica [tCO2/MWh]. Nel caso si considerino gli autobus tutti diesel le emissioni risultano: E tot autobus diesel Cdiesel FEdiesel kmpercorsi 1.934,20 tCO2 Dove: E tot autobus diesel Æ Emissioni totali dei 28 autobus diesel[tCO2/anno]; CDiesel Æ Consumo medio degli autobus diesel[MWh/km]; FEelettrico Æ Fattore di emissione dell’energia elettrica [tCO2/MWh]. Il risparmio in termini di MWh è pari a: Rtotale MWh Ctrasporto pubblico Ctot elettrico 5.357MWh Dove: Rtotale MWh Æ Risparmio totale in MWh Ctrasporto pubblico Æ Consumi totali del trasporto pubblico in MWh Ctot elettrico Æ Consumo generato dai 28 autobus elettrici [MWh/km] La percentuale di tale risparmio è del 57%. Il risparmio in termini di CO2 è pari a: Rtotale tCO2 Etrasporto pubblico Etot elettrico 1.183,13 tCO2 / anno Pag. 115 di 179 4.2.6.2.2 Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus ad idrogeno Negl'ultimi decenni sono stati finanziati ed attivati numerosi progetti europei, americani e giapponesi finalizzati a sperimentazioni e dimostrazioni di veicoli a Fuel Cell alimentanti ad idrogeno. Con il progetto europeo CUTE tra il 2006 al 2009 sono entrati in esercizio 33 autobus a Fuel Cell in 8 città europee e 2 città extra-europee. Questo progetto, ormai concluso, ha dimostrato alle aziende di trasporto pubblico che questa tecnologia è tecnicamente valida e ha permesso alle aziende costruttrici di autobus di poter testare sul campo questo nuovo tipo di propulsore per poter realizzarne di nuovi per i prossimi progetti. A conclusione del progetto CUTE, la comunità europea nel 2009 ha cofinanziato per un importo di oltre 25 mln di euro un altro progetto dimostrativo noto come progetto CHIC. Questo progetto dalla durata di oltre 6 anni e quindi ancora in corso, prevede l'esercizio di complessivi 26 autobus urbani 12 mt. ad idrogeno nelle città di: x Aarau (CH) con già in azione 5 Mercedes Citaro FuelCell Hybrid; x Bolzano con in azione 5 Mercedes Citaro FuelCell Hybrid; x Londra con già in servizio 4 autobus marca WrightBus basato sul modello VDL SB200 e altri tre in costruzione; x Milano con 3 Mercedes Citaro FuelCell Hybrid; x Oslo con 5 Van Hool in esercizio. Figura 4.5- Autobus a Fuel Cell (es. Bolzano) La città di Matera potrebbe prevede la sostituzione dei 5 autobus a diesel in possesso dell’azienda di trasporti in autobus ad idrogeno. L'idrogeno è un gas che può essere prodotto direttamente in loco grazie al processo dell'elettrolisi. Partendo da acqua ed energia elettrica è possibile innescare una reazione elettrochimica in cui viene prodotto idrogeno ed ossigeno. In particolare se l'energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, l'idrogeno ha di fatto un costo ambientale nullo. Pag. 116 di 179 I trasporti, infatti, si affacciano su una nuova era in cui le infrastrutture, i mezzi di trasporto, i viaggiatori e i beni dovranno essere sempre più interconnessi al fine di assicurare un’ottimizzata mobilità door to door, maggiore sicurezza, minore impatto ambientale e costi ridotti. I vantaggi legati all’uso dell’idrogeno come fonte energetica sono molteplici. 27 1 Nm³ di idrogeno può sostituire, infatti, circa 0,3 litri diesel . Dallo studio condotto dall H2 South Tyrol, l’impianto può produrre nelle condizioni nominali 180 Nm³(= m³ a una determinata temperatura e pressione ) d'idrogeno all'ora, con una capacità annua di ca.1.500.000 Nm³. Nel caso di autobus a celle a combustibile il consumo medio di H2 è di 120-150 Nm³/100km (circa 1013 kg H2/100 km). L'impianto di produzione è in grado di rifornire fino a 20 autobus a celle a combustibile. Al fine della fattibilità di tale azione risulta necessario predisporre il Comune di una centralina di distribuzione di idrogeno. L'impianto di produzione di idrogeno è in grado di sostituire ca. 525.000 litri di benzina o di 440.000 litri di diesel all'anno. Utilizzando tale impianto si possono risparmiare fino a ca. 1.200.000 kg di emissioni nocive di CO2 all'anno. Il risparmio di CO2 per ogni autobus ammonta a: RCO2 Rtot impianto nqautobus autobus idrogeno | 60 tCO2 Dove RCO2 autobus idrogeno Æ Risparmio per singolo autobus ad idrogeno [tCO2/anno] Rtot impianto Æ Risparmio totale dell’impianto [tCO2/anno] Introducendo 5 autobus ad idrogeno nel trasporto pubblico al posto di autobus a diesel si possono risparmiare 300,00 tCO2/anno. I km che ogni autobus può coprire all’anno sono pari a : kmautobus idrogeno Pimpianto nqautobus Cautobus idrogeno | 57600 km Dove: 3 Pimpianto Æ Capacità dell’impianto [Nm /anno] nqautobus Æn° di autobus che l’impianto può rifornire Cautobus idrogeno Æ Consumo medio di H2 [Nm³/km] I km totali che sarà possibile coprire con i 5 autobus ad idrogeno sono pari a 288.000 km. E’ possibile rilevare la diffusione del trasporto pubblico ad idrogeno al seguente sito internet: http://www.global-hydrogen-bus-platform.com/ 27 http://www.h2-suedtirol.com/it/idrogeno-alto-adige-sudtirolo/il-progetto/limpianto.html Pag. 117 di 179 Figura 4.6 - Distributore di idrogeno (Es. Amburgo in Germania) 4.2.6.2.3 Promozione veicoli privati a bassa emissione Grazie al rinnovo del trasporto pubblico con autobus ad idrogeno ed elettrici ed alla conseguente istallazione di sistemi di ricarica elettrica e dell’impianto di produzione e distribuzione di idrogeno, sarà possibile promuovere l’acquisto da parte dei privati di auto elettriche o ad idrogeno. L’azione si riassume nella gestione dei sistemi di ricarica elettrica e di distribuzione di idrogeno Con tale azione sarà possibile ridurre le emissioni legate all’uso di benzina e diesel del 10% nel periodo 2013 – 2020. Il sistema di ricarica può, ad esempio, essere installato anche sui lampioni. Tale soluzione è già stata utilizzata in Germania nel 2008, con il sistema Ubitricity e che entrerà in esercizio nel 2015. La soluzione è assai meno costosa rispetto a quelle “tradizionali”: 10.000 euro per una colonnina convenzionale, 2.500 per la variante “low cost” ed appena 500 di materiale per quella di Ubitricity. Figura 4.7 - Sistema Ubitricity (Es. Berlino) Pag. 118 di 179 Attraverso queste azioni è possibile ridurre le emissioni della mobilità privata del 10%. 4.2.6.2.4 Efficientamento e contenimento della mobilità privata su gomma Una importante sfida è quella di mettere in campo azioni e misure finalizzate al raggiungimento di una mobilità sostenibile. L'espressione mobilità sostenibile indica delle modalità di spostamento (ed in generale un sistema di mobilità urbana) in grado di diminuire gli impatti ambientali sociali ed economici generati dai veicoli privati e cioè: x L'inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra; x L'inquinamento acustico; x La congestione stradale; x L'incidentalità; x Il degrado delle aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei pedoni); x Il consumo di territorio (causato dalla realizzazione delle strade e infrastrutture). Le amministrazioni pubbliche sono i principali responsabili della promozione e dell'organizzazione della mobilità sostenibile; gli interventi sono finalizzati a ridurre la presenza degli autoveicoli privati negli spazi urbani per favorire la mobilità alternativa che in ordine d'importanza viene svolta: x A piedi; x In bicicletta; x Con i mezzi di trasporto pubblico (autobus,sistema ferroviario metropolitano); x Con i mezzi di trasporto privato condivisi (car pooling e car sharing) x La combinazione ottimale di vari sistemi di trasporto. A tale scopo, l’Amministrazione Comunale ha adottato uno specifico strumento di pianificazione: il Piano Urbano della Mobilità (PUM), tra i cui obiettivi principali vi sono: Pag. 119 di 179 x Messa a sistema delle attuali aree pedonali e zone a traffico limitato con una fitta trama di piste ciclabili; x L’adozione di soluzioni di fluidificazione dei principali itinerari viari; x La revisione del sistema di trasporto pubblico urbano combinando i servizi su gomma con quelli su ferro (ampliando la linea metropolitana FAL fino all’Ospedale cittadino e fino al quartiere San Francesco, esercendo la linea in modo metropolitano, aumentando le corse e quindi la frequenza del servizio); x L’adozione di sistemi ettometrici per l’area Sassi. A sostegno di questa pianificazione della mobilità urbana, un contributo fondamentale può essere dato dall’istituzione di un Osservatorio della mobilità, con l’aiuto dello sportello energia, volto a definire gli spostamenti sistematici della popolazione durante l’arco di una giornata di normale attività lavorativa. A questo scopo sarà predisposto un questionario (sia cartaceo che online, rivolto tanto ai residenti quanto ai turisti) volto a delineare il modello di mobilità della città attraverso la definizione dei poli attrattori urbani, delle modalità e delle tempistiche di spostamento, dei veicoli utilizzati quotidianamente e del grado di soddisfazione degli utenti rispetto all’attuale situazione dei trasporti. L’analisi integrata dei dati consentirà di razionalizzare i trasporti all’interno della città secondo l’ottica della mobilità sostenibile, attivando o potenziando i servizi di trasporto pubblico, la mobilità pedonale e la condivisione dei veicoli (car pooling). I comportamenti degli utenti permettono di controllare le gerarchie delle strade e la loro importanza, la qualità degli spostamenti permette di pensare ai tragitti da favorire e quelli da disincentivare, le modalità e i mezzi degli spostamenti permettono di pensare quali e quante siano le alternative all’utilizzo dell’automobile, permettendo al PUM di combinare vari elementi per decidere il peso, il ruolo e l’utilizzo di una strada. L’azione consente, dunque, di studiare modalità di pianificazione e di gestione del traffico più strutturate in relazione ai bisogni effettivi del territorio, attraverso cui si potrà aggiornare continuamente il PUM monitorando le trasformazioni previste dal piano e delineando una gerarchia di priorità degli interventi. All’interno del PUM e nell’ottica della mobilità sostenibile, rientrano il completamento dei percorsi ciclabili previsti dal piano urbano della mobilità, il potenziamento dei percorsi pedonali, il prolungamento del sistema metropolitano FAL esistente e la realizzazione di parcheggi scambiatori (Villa longo, Serra Rifusa, San Francesco, via Marconi). Tali azioni, perseguendo l’obiettivo di disincentivare l’uso dell’automobile privata integrando diversi sistemi della mobilità urbana, vengono sostenuti dal PAES individuando opportune coperture finanziarie, di seguito specificate. L’amministrazione, inoltre, si impegna a prevedere percorsi destinati al piedi-bus e allo sviluppo di un servizio educativo dedicato alle scuole mediante il coinvolgimento della popolazione per la sorveglianza dei ragazzi. Si impegna a favorire la mobilità pedonale realizzando percorsi pedonali continui e sicuri, eliminando le barriere architettoniche, e la mobilità ciclabile prevedendo, in conformità con il PUM, un servizio di bike-sharing implementandolo con biciclette con pedalata assistita. Pag. 120 di 179 Un ulteriore contributo alla mobilità pedonale, soprattutto turistica, può essere dato da dispositivi Segway Human Transporter, meglio conosciuti come “Ginger”. Potrebbero rivoluzionare la mobilità delle nostre città ormai sovraccariche di auto e scooter fino all'inverosimile e causa principale dell'inquinamento atmosferico metropolitano. In commercio ve ne sono di diverse tipologie, con prestazioni potenziate su terreni disomogenei e persino specificatamente progettati per le necessità degli agenti di polizia e per il personale di sicurezza. Del peso di una trentina di Kg, questo dispositivo ha una velocità di 20 Km orari e un'autonomia di 17 Km con una carica direttamente alla presa della corrente di circa 8-10 ore e con costi di funzionamento di qualche centesimo al giorno. Si prevede, infine, la sostituzione dei 24 mezzi del parco autobus del gestore del servizio di trasporto pubblico con altri mezzi di tipo elettrico “a zero emissioni di CO2.” Gli autobus elettrici sono la soluzione del futuro. Non necessitano di autonomie straordinarie perché i percorsi sono programmati e i consumi ampiamente controllabili. Frequenti accelerazioni e frenate sono ideali per un sistema elettrico, con enorme coppia e frenata rigenerativa. Non causano smog né emissioni inquinanti velenose. La progressione in accelerazione del motore elettrico è continua e non richiede meccanismi di cambio marcia, riducendo in prospettiva i costi di manutenzione. Tra l’altro, nel settore dei veicoli elettrici inizia a diffondersi una nuova innovazione. Si tratta della ricarica wireless e mentre l’Italia sta a guardare, la Germania muove nuovi passi verso il futuro. Con la programmazione “Matera capitale della cultura 2019” si prevederà la sostituzione di 5 autobus diesel con altrettanti autobus ad idrogeno. Attraverso il potenziamento del trasporto pubblico locale, l’istituzione di servizi di car pooling, e di altri sistemi di mobilità a bassa emissione quali segway human transporter, si può conseguire un considerevole abbattimento delle emissioni di CO 2. Infatti, la popolazione residente nel comune di Matera che si sposta giornalmente per motivi di studio e/o lavoro è di 26.767 persone (nello stesso comune di dimora abituale), di 2.317 persone (al di fuori del comune), per un totale di 29.084 utenti28. Se si assume che il 20% della totalità degli utenti potenzialmente possa usufruire di sistemi alternativi per spostarsi giornalmente, si otterrebbe un risparmio in termini di emissioni di gas serra di circa 168,76 [tCO2eq/anno]. Tutto ciò può essere realizzato, ad esempio, attingendo ai finanziamenti previsti dalla programmazione HORIZON 2020, in particolare ci si può riferire alla Call “ MOBILITY FOR GROWTH 2014-2015” con deadline il 23-04-2015 o successivi. I fondi previsti dal bando sono complessivamente pari a €144,500,000. Le attività all’interno della call “mobility for growth” saranno organizzate in modo da consentire un approccio integrato e specifico a seconda della modalità di trasporto. L'obiettivo è realizzare un sistema di trasporto efficiente sotto il profilo delle risorse, rispettoso dell'ambiente, sicuro e regolare a vantaggio dei cittadini, dell'economia e della società. Il risparmio ottenibile in termini di emissioni in tale settore ammonta a 2.746,06 tCO2/anno. 28 Dati ISTAT 2001. Pag. 121 di 179 4.2.7 PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA L’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia è uno dei tasselli principali della politica europea per il 2020 in materia di energia, quindi deve essere promossa affinché il suo contributo al bilancio energetico cresca rispetto ai valori attuali. Per contro, non bisogna ignorare il fatto che, anche l’utilizzo delle fonti rinnovabili, ha un impatto su diverse matrici ambientali (aria, acqua, suolo, paesaggio), per questo motivo è bene che gli impianti che si realizzano rientrino nell’ambito di una strategia chiara volta a massimizzare la produzione di energia utile e minimizzare l’impatto sull’ambiente. È necessario individuare siti particolarmente idonei per le loro caratteristiche alla realizzazione di determinati tipi di impianto e promozione degli stessi in accordo con le indicazioni tecniche del PAES. Si prevede la promozione di sistemi ad energia rinnovabile quali impianti fotovoltaici, microeolico, geotermico, alimentati a biomassa. Ad oggi è stata fatta solo una valutazione sul fotovoltaico analizzando l’incremento delle potenze installate fino al 2012. In particolare si è utilizzata la percentuale di incremento nel range 2009-2012 stimando fino al 2020 un ulteriore incremento del 50% (fortemente cautelativo). Il costi d’investimento previsto è pari a 3.500 €/kWp per una scelta di medio-alta qualità. L’installazione di pannelli fotovoltaici è stata un’azione fortemente incentivata dal Governo Italiano a partire dal 2006 ed a causa degli incentivi conseguibili, attraverso il "conto energia", il trend di installazione di impianti fotovoltaici ha visto negli anni una notevole accelerazione. Il Conto Energia è il programma che incentiva in conto esercizio l'energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica. Questo sistema di incentivazione è stato introdotto in Italia nel 2005, con il Decreto Ministeriale del 28 luglio 2005 (Primo Conto Energia). Dal 2005 al 2013 si contano 5 diversi programmi di incentivazione in Conto Energia, ciascuno in superamento, adeguamento o ridefinizione del precedente. Il 5° conto energia è terminato il 6 luglio 2013 senza l'emanazione di un nuovo piano di incentivi sull'energia prodotta, sostituito però da sgravi fiscali sul costo d'impianto. A seguito degli incentivi del conto energia, la città di Matera è stata interessata da diversi interventi di produzione locale di energia elettrica, in particolare proveniente da impianti fotovoltaici di potenza inferiore ai 100 kWp installati sia su edifici pubblici che privati. Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici complessivi di questo settore, valutati in termini di produzione energetica da fonte rinnovabile, nella misura del 529,45% (più che quintuplicato rispetto all’anno base), che portano ad una riduzione in termini di emissioni di CO2 pari al 1,01% di contribuo all’obiettivo 2020. 4.2.7.1 Periodo A Dal 2009 al 2012 la produzione locale di energia, riferendosi agli impianti di potenza inferiore a 100 kWp, è aumenta del 429,45%, passando da 1.495,40 MWh/anno nel 2009 a 7.917,34 MWh/anno nel 2012. Pag. 122 di 179 PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA - PERIODO A Produzione MWh Riduzione CO2 t/a 6.421,94 2.039,80 Contributo percentuale alla riduzione di CO2% 0,85% 4.2.7.2 Periodo B Nel periodo 2013 – 2020 si prevede un incremento della produzione di energia elettrica locate attraverso l’uso di impianti fotovoltaici attraverso la promozione e l’incentivazione degli stessi. Scopo di questa azione è promuovere l’installazione di impianti solari fotovoltaici sugli edifici di proprietà comunale. Con la realizzazione degli audit energetici (azione N31-AL.4B) si deve valutare la possibilità di installare impianti fotovoltaici sugli edifici di proprietà comunale. A questo scopo, la progettazione e l’installazione può essere curata direttamente dall’Amministrazione Comunale oppure da una Esco. In questo secondo caso, l’Amministrazione si impegna a realizzare una gara d’appalto con la formula contrattuale del “Risparmio Condiviso” al fine di ottenere un contratto di Finanziamento Tramite Terzi. Con questa formula contrattuale, infatti, partecipa fin dall’inizio ai benefici economici indotti dall’installazione di pannelli fotovoltaici effettuata dalla ESCo. L’Amministrazione Comunale prevede anche di incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici privati attraverso incentivi e campagne di sensibilizzazione. Il risparmio complessivo in termini di CO 2 attuabile è pari a 474,98 tCO2/anno con una produzione di 1495,40 MWh/anno. PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA - PERIODO B Risparmio MWh/a Riduzione CO2 t/a 1.495,40 474,98 Contributo percentuale alla riduzione di CO2% 0,16% Pag. 123 di 179 4.2.8 ALTRO ( RIFIUTI, GPP, COMUNICAZIONE, ETC..) Questo settore raccoglie un pò tutti quegli ambiti dove gli interventi sono legati molto all’educazione ambientale civica ed alla capacità, da parte dell’amministrazione, di sensibilizzarla. Si prevede che gli interventi da attuare consentiranno una riduzione dei consumi energetici complessivi di questo settore nella misura del 1,33% che portano ad una riduzione in termini di emissioni di CO2 pari al 2,66% di contributo all’obiettivo 2020. 4.2.8.1 Agricoltura I consumi di energia elettrica nazionale per uso agricolo risultano complessivamente di 5,61 TWh, pari all’1,81% del bilancio elettrico nazionale nel 2010 . Si ritiene quindi necessario intervenire sulle seguenti aree: x Il sistema di riscaldamento delle serre; x L’efficienza negli impianti di illuminazione; x Riqualificazione impianti agricoli; x Produzione di biogas per autoconsumo delle aziende zootecniche; x Ventilazione di ambienti protetti per l’allevamento animale e vegetale. La riduzione dei consumi elettrici nel settore secondario deriva dall’analisi dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA), per ogni Comune. 4.2.8.1.1 Periodo A I consumi energetici nelle aziende agroalimentari si suddividono in quelli dovuti alle operazioni di pieno campo e quelli presso il centro aziendale. Le utenze a punto fisso sono dedicate a svolgere molteplici lavori e funzioni, e possono essere molto diverse secondo l’orientamento produttivo dell’azienda agroalimentare. Queste utenze producono energia meccanica o termica, utilizzando diverse fonti energetiche (energia elettrica dalla rete o combustibili, solidi, liquidi o gassosi). In particolare, nel periodo 2009-2012, il settore energia elettrica ha registrato un incremento pari all’8,61% nel settore agricolo, dovuto all’incremento della produzione nel settore. AGRICOLTURA - PERIODO A Incremento dei consumi MWh Incremento CO2 Contributo percentuale all’incremento di CO2 194,21 42,66 0,01% Pertanto, è opportuno prevedere un’azione che promuova una riduzione dei consumi energetici in agricoltura. 4.2.8.1.2 Periodo B Il tema dell’impatto ambientale è fondamentale per un’agricoltura di qualità, ma essa dovrebbe anche mirare, tenendo conto dei costi economici, ad una autosufficienza energetica che la metta al riparo dalla fluttuazione dei costi dei combustibili fossili, il cui costo tenderà comunque a crescere nel Pag. 124 di 179 prossimo futuro. Il consumo di energia elettrica dovrebbe essere messo sotto controllo e, quando possibile, dovrebbe essere prodotta o integrata tramite produzione da fonti rinnovabili. Infatti, La disponibilità di energia elettrica a costo inferiore rispetto all’attuale consentirebbe un significativo aggiornamento dei processi produttivi con aumento di competitività dell’azienda e conseguente beneficio economico per il titolare. Si perseguirebbe, così, il duplice obiettivo di favorire e incrementare la produzione agricola da una parte, e di razionalizzare i consumi elettrici, riducendo le conseguenti emissioni di gas serra in atmosfera, dall’altra. Nel periodo 2013–2020 si prevede la riduzione del 15% dell’energia elettrica in agricoltura che corrisponde ad un risparmio di 225,61 MWh/anno e un risparmio di CO2 di 145,95 tCO2/anno. AGRICOLTURA - PERIODO B Risparmio MWh/a Riduzione CO2 t/a Incidenza sulla riduzione totale di CO2 % 338,31 143,11 0,06% 4.2.8.2 Rifiuti Il 7° Programma generale di azione europea, le strategie comunitarie sull’economia circolare, sulle piccole medie imprese, sull’occupazione e sull’efficientamento del settore delle costruzioni definiscono obiettivi, scadenze e impegni che convergono tutti in questa direzione. Si tratta di radicali cambiamenti che trovano, nelle comunicazioni dello scorso luglio, alcune proposte ambiziose: x Portare, entro il 2030, al 70% il riciclaggio della carta, plastica, metalli e vetro presenti nei RSU; x Portare, tra il 2025 e il 2030, all’80% il riciclaggio complessivo degli imballaggi; x Portare, entro il 2030, il conferimento totale in discarica al 5%; x Vietare il trattamento termico del materiale riciclabile. Nel 2010 in Italia è stato riciclato solo il 35% dei rifiuti domestici, attraverso il recupero di materiali come carta, vetro e plastica e il compostaggio dell'organico. Uno dei problemi cronici della raccolta dei rifiuti in Italia resta il massiccio ricorso alle discariche. Non sono stati raggiunti gli obiettivi dell'Unione Europea, che prevedevano un limite massimo del 50% di rifiuti "sotterrati" entro il 2009: nel 2010 l'Italia era ancora a quota 54%, con una percentuale dell’83% in Basilicata. Implica quindi una politica dedicata. L’asse VI Tutela dell’ambiente ed uso efficiente delle risorse del Programma Operativo FESR 2014-2020 dedica all’ottimizzazione della gestione dei Rifiuti urbani un intero capitolo. Ci si pone quindi l’obiettivo di raggiungere la percentuale minima di raccolta differenziata del 75% entro il 2020. Il costi di gestione è stato stimato in 150 € per abitante, definito sulla base dello studio CONAI: “Indagini, metodi, attrezzature e costi delle raccolte differenziate in Italia. Analisi dei costi delle raccolte differenziate. Progetto realizzato per conto di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi, via Pompeo Litta, 5 - 20122 Milano), nell’ambito di quanto previsto dal vigente Accordo Quadro nazionale sulla raccolta degli imballaggi ANCI-CONAI 2009-2013.” Pag. 125 di 179 4.2.8.2.1 Periodo A Nel 2010 CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) e la Camera di Commercio di Matera hanno promosso uno studio per lo sviluppo delle raccolte differenziate nei 31 comuni della Provincia. In tale occasione è stato messo a punto un “ Progetto preliminare di riqualificazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni della Provincia di Matera”. Tale documento ha inteso quantificare per grandi linee l’ipotesi di nuova organizzazione su scala provinciale, indicando con precisione: x Contenitori per le raccolte x Calendario tipo per le raccolte x Raccolta della carta e cartone x Raccolta del multimateriale leggero x Raccolta del vetro x Raccolta della frazione organica x Raccolta di sfalci e potature x Raccolta del rifiuto non differenziato x Raccolta di abiti e tessili x Raccolta di pile e batterie esauste x Raccolta di farmaci scaduti x Postazione stradale tipo x Servizi estivi zone turistiche x Organizzazione delle raccolte (automezzi) x Centro di raccolta Tali azioni si sono rese necessarie in quanto, al 2008, la frazione di rifiuti urbani indifferenziati ammontava al 92,77% del totale delle tonnellate di RSU, mentre la quota differenziata ammontava 29 al 7,23% . Nel 2009 è partito un nuovo servizio di raccolta anche nel capoluogo Matera, con risultati incoraggianti. Nel capoluogo infatti è stato adottato un sistema misto con la raccolta porta a porta di tipo domiciliare nei rioni dei Sassi, mentre nelle aree urbane più recenti della città sono stati affidati contenitori condominiali da 240 e 660 litri per organico e rifiuto non differenziato - che rimangono però permanentemente per strada (vedi immagine 1) – oltre ad altri tre tipi di contenitori stradali ad uso collettivo (non attribuiti ad un condominio) per la raccolta del vetro (campane), per il multimateriale leggero (plastica e lattine) e la carta (vedi immagine 2). 29 Dati ATO Basilicata. Pag. 126 di 179 Figura 4.8 - Matera raccolta condominiale di verde, organico e rifiuto indifferenziato Figura 4.9 - Matera raccolta stradale congiunta di carta e cartone, imballaggi in plastica, metalli e vetro (campana). E’ indubbiamente un passo avanti rispetto al sistema di raccolta precedente, ma non è certo un sistema dal quale attendersi la massima efficienza e che comporta inevitabilmente una quantità eccessiva di conferimenti impropri. Nel 2009 si è registrato un lieve aumento della frazione differenziata (dal 7,23% al 9%), per poi incrementarsi notevolmente (fino al 25%) nel 2010 in seguito alla promozione di un servizio di raccolta differenziata, così come riportato in precedenza. Questa percentuale si è ridotta di due punti nel 2012. Come si è già detto, il sistema di raccolta è articolato in due modelli organizzativi: x Raccolta porta a porta, servizio disponibile per le utenze domestiche e commerciale del rione Sassi, centro storico e per le grandi utenze. Ciascuna frazione (organico, secco, vetro, carta, imballaggi in cartone, plastica e alluminio) viene raccolta in prestabilite giornate e fasce orarie. La raccolta domiciliare dei rifiuti urbani, quindi, è caratterizzata dall’eliminazione dei cassonetti stradali e dalla distribuzione ad ogni utente di contenitori per la separazione in casa delle Pag. 127 di 179 diverse tipologie di rifiuto, che vengono ritirati o svuotati depositandoli sulla sede stradale in giorni e ad orari prestabiliti. Normalmente gli utenti si abituano rapidamente a questa routine e trovano spesso più comodo non doversi recare fino alla postazione di cassonetti, ma semplicemente depositare il sacchetto o il bidoncino accanto al portone o al cancello di casa. L’aspetto negativo più rilevante è la presenza nell’abitazione di diversi contenitori, con conseguente occupazione di spazio. x Raccolta stradale, disponibile per tutte le altre utenze non servite da sistema porta a porta. Essa è basata su contenitori (cassonetti) pubblici dove chiunque può conferire rifiuti. I contenitori sono differenziati per le diverse frazioni di rifiuto che vi possono essere introdotte attraverso il colore del contenitore stesso e specifica segnaletica scritta. Le frazioni differenziate sono: umido, secco, plastica e alluminio, carta e cartone, vetro, farmaci, pile, indumenti. Per quanto concerne i RAEE, questi vengono ritirati su prenotazione o possono essere conferiti presso l’ecoisola di via dei Mestieri – zona PAIP. Questo tipo di raccolta risulta incontrollata e può dare origine a conferimenti errati e raccolte di scarsa qualità. RIFIUTI - PERIODO A 4.2.8.2.2 Riduzione CO2 Incidenza sulla riduzione totale di CO2 % 412,86 0,20% Periodo B Obiettivo raccolta differenziata al 75% con il "porta a porta" in tutta la città. Nel 2009 è partito un nuovo servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, con risultati incoraggianti. Nel capoluogo, infatti, è stato adottato un sistema misto con la raccolta porta a porta di tipo domiciliare nei rioni dei Sassi, mentre nelle aree urbane più recenti della città sono stati affidati contenitori condominiali da 240 e 660 litri per organico e rifiuto non differenziato. In quell’anno si è registrato un lieve aumento della frazione differenziata (dal 7,23% al 9%), per poi incrementarsi notevolmente (fino al 25%) nel 2010 in seguito alla promozione della raccolta differenziata dei rifiuti. Questa percentuale si è ridotta di due punti nel 2012, nonostante la propaganda del Comune per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata attraverso la distribuzione del vademecum “MEGLIO DIVISI. Guida per una corretta raccolta differenziata”. E’ indubbiamente un passo avanti rispetto al sistema di raccolta precedente, ma non è certo un sistema dal quale attendersi la massima efficienza e che comporta inevitabilmente una quantità eccessiva di conferimenti impropri. Tra l’altro, la destinazione degli imballaggi raccolti dal comune rimane un tema con diversi problemi irrisolti. In Provincia di Matera e nelle aree limitrofe sono presenti alcune piattaforme private, convenzionate con il sistema CONAI, per la valorizzazione della frazione differenziata dei rifiuti, anche se sarebbero utili impianti locali e una migliore organizzazione soprattutto per il vetro. Pag. 128 di 179 Analogamente, la razione organica raccolta - e ancora di più quella potenziale da raccogliere - non trova oggi capacità impiantistica e nemmeno la possibilità di essere trasformata in compost. Priorità strategica, quindi, dovrà essere affidata alla realizzazione di un sistema impiantistico in grado di rispondere adeguatamente a tutte le nuove esigenze che si creeranno con lo sviluppo delle raccolte differenziate. Pertanto, occorre comprendere quali siano gli anelli deboli della catena della raccolta differenziata dei rifiuti al fine di risolverli e portare il quantitativo della frazione indifferenziata all’obiettivo di incremento della raccolta differenziata fino al 75% che ci si è posti per il 2016. L’obiettivo che si è dato l’Amministrazione comunale è quello di eliminare progressivamente i cassonetti stradali che saranno sostituiti con raccolte domiciliari “porta a porta”. Per favorire il sistema, saranno distribuiti a tutte la famiglie sacchetti in materiale biodegradabile e bidoncini domestici. Inoltre, l’Amministrazione si impegna a ridurre i consumi dovuti al servizio attraverso la razionalizzazione dei percorsi e la diminuzione della frequenza del ritiro di alcune filiere non inquinanti, come ad esempio quella del vetro, dell'alluminio, della carta e della plastica. Nel periodo 2013–2020 si prevede la riduzione del 63% delle emissioni di CO2 pari a 4.029,79 tCO2/anno. Adesione al progetto "Rifiuti Zero" La Direttiva europea 2008/98/Ce del 19 novembre 2008, definisce una "gerarchia dei rifiuti" che stabilisce in generale un «ordine di priorità» di ciò che costituisce «la migliore opzione ambientale nella normativa e nella politica dei rifiuti». In testa alla gerarchia figura la prevenzione, ossia misure (prese prima che una sostanza, un materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto) che riducono la quantità di rifiuti, anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l'estensione del loro ciclo di vita, gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull'ambiente e la salute umana oppure il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti. Segue poi la preparazione per il riutilizzo, ovvero le operazioni di controllo, pulizia e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento. Viene poi il riciclaggio, ossia qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i materiali di rifiuto sono ritrattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini. Esso include il ritrattamento di materiale organico ma non il recupero di energia né il ritrattamento per ottenere materiali da utilizzare quali combustibili o in operazioni di riempimento. Segue poi il recupero diverso dal riciclaggio, come il recupero di energia o altre operazioni il cui principale risultato sia di «permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile sostituendo altri materiali». A questo proposito, la direttiva precisa che gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani possono essere intesi come attività di recupero unicamente se rispondono a determinati requisiti di "efficienza energetica" fissati dalla direttiva stessa. Vi è, da ultimo, lo smaltimento che consiste in qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando l'operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia, come il deposito in discarica, la biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli, l’iniezione dei rifiuti pompabili in pozzi, in cupole saline o in faglie geologiche naturali, l'incenerimento o il deposito Pag. 129 di 179 permanente (ad es. sistemazione di contenitori in una miniera). Al riguardo, la direttiva sottolinea che gli Stati membri «non dovrebbero promuovere, laddove possibile, lo smaltimento in discarica o l'incenerimento di materiali riciclati». L’Amministrazione Comunale si impegna ad aderire al progetto “Rifiuti Zero”. Attualmente sono 210 i comuni italiani che hanno aderito a tale strategia. Lo Zero rifiuti o Rifiuti Zero (in inglese Zero Waste) è una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti ma come risorse da riutilizzare come materie prime seconde, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente processi di incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire. 30 Sono stati definiti dieci passi verso i rifiuti zero : 1) Separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale. 2) Raccolta porta a porta: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito. 3) Compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori. 4) Riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva. 5) 31 Riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico , sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili. 6) Riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia. 30 http://www.rifiutizerocapannori.it/rifiutizero/dieci-passi-verso-rifiuti-zero/ Il compostaggio domestico è una procedura utilizzata per gestire in proprio la frazione organica presente nei rifiuti solidi urbani prodotti in ambiente domestico (di origine prevalentemente alimentare). Per praticarlo è sufficiente disporre di un lembo di giardino, preferibilmente soleggiato, in cui accumulare gli scarti alimentari della cucina e quelli dell'orto/giardino. In alcuni casi viene utilizzato la compostiera o composter, un contenitore atto a favorire l'ossigenazione e a conservare il calore durante l'inverno. È possibile effettuare il compostaggio anche senza un'apposita compostiera, in un cumulo o in una buca del terreno, ma i risultati saranno più lenti e di minore qualità. In pratica, per fare compostaggio con la buca, ne servono almeno due: una in uso, e l'altra a riposo, con una rotazione di 6 mesi ciascuna. Quando la prima è piena, la si mette a riposo, si svuota la seconda e la si fa diventare quella attiva. Una buca di cm 50 x 50, profonda 40 cm, può bastare per 6 mesi al ritmo di un secchio da 10 litri alla settimana di scarti di cucina, più lo sfalcio di un piccolo prato. 31 Pag. 130 di 179 7) Tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli. 8) Recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua. 9) Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo. 10) Azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che, in modo concreto, ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta. Attraverso la partecipazione a tale progetto si prevede una riduzione del 8% di emissioni di CO2 pari a 516,63 tCO2/anno. RIFIUTI - PERIODO B Riduzione CO2 Incidenza sulla riduzione totale di CO2 % 4.546,42 9,38% 4.2.8.3 Audit Energetici La diagnosi energetica o audit energetico è una valutazione sistematica, documentata e periodica dell'efficienza dell'organizzazione del sistema di gestione del risparmio energetico. La diagnosi energetica si pone l'obiettivo di capire in che modo l'energia viene utilizzata, quali sono le cause degli eventuali sprechi ed eventualmente quali interventi possono essere suggeriti all'utente, ossia un piano energetico che valuti non solo la fattibilità tecnica ma anche e soprattutto quella economica delle azioni proposte. Si tratta di un’analisi approfondita condotta attraverso sopralluoghi e l’esame di documenti (fatture, bollette) forniti dall’azienda. Vengono raccolti i dati di consumo e i costi energetici, ed anche i dati sulle utenze elettriche, termiche, frigorifere, acqua (potenza, fabbisogno/consumo orario, fattore di utilizzo, ore di lavoro ecc.). Su questa base si procede nella ricostruzione dei modelli energetici. Da tali modelli sarà possibile ricavare la ripartizione delle potenze e dei consumi per tipo di utilizzo (illuminazione, condizionamento, altri servizi), per centro di costo, per quadro elettrico e per reparto, per fascia oraria e stagionale. La situazione energetica, così inquadrata, viene analizzata criticamente ed in confronto con parametri medi di consumo al fine di individuare interventi migliorativi per la riduzione dei consumi e dei costi e la valutazione preliminare di fattibilità tecnico-economica. Pag. 131 di 179 Esperti in gestione dell’energia o le società ESCo potranno essere un supporto nella esecuzione delle diagnosi energetiche. Gli interventi da realizzare possono essere così classificati: x Modifica contratti di fornitura energia; x Migliore gestione degli impianti, compresa la modulazione dei carichi; x Modifiche alle strutture disperdenti esistenti; x Modifiche agli impianti esistenti; x Nuovi impianti; x Pianificazione di interventi di manutenzione. 4.2.8.4 Ufficio Energia Attualmente l’Amministrazione comunale non è dotata di un ufficio energia in grado si sostenere gli adempimenti previsti dal PAES per cui fondamentale è dotare l’amministrazione di un ufficio apposito in moda da poter gestire e attuale tutte le azioni previste dal seguente piano. L’azione prevede l’istituzione dell’Ufficio Energia al fine di: x Censire gli immobili dal punto di vista energetico con l’introduzione del Catasto Energetico; x Monitorare gli interventi di riqualificazione energetica. x Gestione del sistema di building automation x Attuazione degli interventi di efficientamento energetico degli edifici e di realizzazione di impianti ad energia rinnovabile su edifici pubblici Espletamento degli obblighi normativi per la gestione energetica dell’ente. 4.2.8.5 GPP – Green Public Procurement Il Green Public Procurement è definito dalla Commissione europea come “[...] l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”. Si tratta di uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica. Le autorità pubbliche che intraprendono azioni di GPP si impegnano sia a razionalizzare acquisti e consumi che ad incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture ed affidamenti (cfr. il manuale Buying Green! predisposto per conto della Commissione Europea). Partecipazione al progetto GPP2020 Una delle azioni in tale settore è la partecipazione del Comune di Matera al progetto GPP2020 - Procurement for a low-carbon economy. Tale progetto mira a rendere gli acquisti a bassa intensità di carbonio una pratica comune e diffusa in Europa, a sostegno degli obiettivi stabiliti dalla Commissione Pag. 132 di 179 Europea per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas serra, aumentare del 20% il contributo delle fonti rinnovabili alla produzione di energia, aumentare del 20% l'efficienza energetica. Negli ultimi anni, la consapevolezza in materia di acquisti pubblici verdi (GPP) è notevolmente cresciuta. In molti paesi sono disponibili strumenti, guide e criteri ambientali di riferimento. Tuttavia, la maggior parte dei bandi pubblici in Europa non incorpora ancora criteri ambientali efficaci e non porta all’acquisto di alternative sostenibili. Il progetto GPP 2020 mira a diffondere l’adozione degli acquisti a bassa intensità di carbonio in Europa attraverso le seguenti attività: x I partner di progetto adotteranno oltre cento bandi a bassa intensità di carbonio al fine di produrre una riduzione significativa delle emissioni di C02 nell’immediato; x In Austria, Croazia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Slovenia e Spagna saranno realizzati eventi di formazione e di messa in rete sul tema dell’attuazione del GPP e della riduzione dei consumi energetici. Gli eventi saranno rivolti sia ai responsabili degli acquisti che ai loro formatori. x Sarà stimolata l’istituzione di strutture permanenti di supporto per il GPP, come gli helpdesk, negli otto paesi target: Austria, Croazia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Slovenia e Spagna. GPP 2020 è stato co-finanziato dal programma Intelligent Energy Europe della Commissione Europea il cui budget disponibile ammonta a 1.873.176,00 €. 32 Le offerte a basso tenore di carbonio GPP2020 devono prendere in esame le potenziali riduzioni di energia e CO in considerazione direttamente dall'inizio dello sviluppo della gara. Un calcolo iniziale, infatti, informa i decisori e gli appaltatori dei risparmi che possono essere raggiunti. Una volta che la gara è aggiudicata, tutte le offerte a basso tenore di carbonio del GPP verranno monitorate e il loro impatto sarà valutato calcolando la quantità di energia e di risparmio CO l'offerta raggiunto. Integrazione dei criteri ecologici nei bandi per appalti pubblici La normativa nazionale ed europea sugli appalti pubblici fa essenzialmente riferimento a criteri di natura economica, tuttavia, ciò non esclude che la Pubblica Amministrazione possa contemplare criteri ecologici. Il Codice degli Appalti all’Art. 2 comma 2, infatti, stabilisce che “il principio di economicità può essere subordinato entro i limiti in cui si espressamente consentito dalle norme vigenti e dal presente codice, ai criteri, previsti dal bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute e dell’ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile”. La proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici (n. COM (2011) 896 definitivo), inoltre, si pone come obbiettivi: x Accrescere l’efficienza della spesa per garantire i migliori risultati possibili, in termini di qualità prezzo; x Fare in modo che i committenti facciano un miglior uso degli appalti pubblici a sostegno degli obbiettivi sociali quale la tutela dell’ambiente, una maggiore efficienza energetica, la lotta ai 32 (http://ec.europa.eu/energy/intelligent/projects/en/projects/gpp-2020) . Pag. 133 di 179 cambiamenti climatici, la promozione dell’innovazione e dell’inclusione sociale e la garanzia delle migliori condizioni di fornitura dei servizi pubblici di elevata qualità; x tra le novità più rilevanti si segnala la sostituzione del criterio di aggiudicazione al “prezzo più basso con quello del costo più basso” per valutare le offerte considerando, insieme al prezzo di acquisto, i costi connessi a ciclo di vita. L’integrazione del Life Cycle Costing è uno strumento fondamentale nel Green Public Procurement, tanto da poter essere applicato in vari momenti di gara di appalto: x Per definire la risposta ottimale in fase di raffronto tra problemi e possbili soluzioni; x Per confrontare le offerte; x Per monitorare e valutare i benefici econmici scaturenti da un ascelta sostenibile piuttosto che da una sostenible: Semplificando: Lcc Costo acquisto Costo manutenzione e riparazione Consumoacqua Consumoenergia Costo sostituzione del valore residuo Costo smaltimento Attraverso l’introduzione del GPP negli appalti pubblici, sarà possibile ridurre del 15% le emissioni globali riferite al settore degli edifici pubblici, pari a 791,65 tCO2/anno. 4.2.8.6 Sensibilizzazione e informazione Al fine di sensibilizzare e informare i cittadini circa l’efficienza energetica, il risparmio in termini di CO2, l’adozione di comportamenti ecosostenibili, l’Amministrazione comunale si impegna a promuovere workshop e seminari tematici, questionari statistici, progetti di sensibilizzazione nelle scuole, uno sportello verde presso l’Ufficio energia, iniziative di partecipazione pubblica ( cittadini, aziende e professionisti) sul tema del risparmio energetico e sostenibilità ambientale, ma anche fiere e giornate dell’energia. La fiere e le giornate dell'energia rivolte ai cittadini sono uno strumento essenziale affinché le tematiche della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico entrino nella coscienza della cittadinanza, attivando così comportamenti virtuosi e intelligenti volti al risparmio delle risorse naturali. In molti casi, infatti, le azioni promosse dall'Amministrazione Comunale possono perdere di efficacia proprio a causa del comportamento non sostenibile dei cittadini. Per questa ragione, l'Amministrazione Comunale si impegna a promuovere, a cadenza regolare fiere o giornate in cui invitare tutti gli operatori del settore, pubblici e privati, a promuovere e far conoscere i propri prodotti e servizi. I settori coinvolti possono essere: x Efficienza energetica degli edifici residenziali; x Raccolta differenziata dei rifiuti; x Mobilità sostenibile; x Fonti energetiche rinnovabili. Altrettanto importanti sono i progetti di sensibilizzazione nelle scuole sul problema dell’educazione alla sostenibilità. Il progetto si pone come obiettivo quello di fornire elementi di conoscenza per sviluppare nei giovani il senso di responsabilità e rispetto verso l’ambiente e Pag. 134 di 179 conseguentemente orientare i propri comportamenti nei consumi. Tale obiettivo potrà essere perseguito attraverso la realizzazione di attività curriculari ed extracurricolari liberamente scelte dagli insegnanti e dai ragazzi. È fondamentale superare una didattica sull’ambiente per approdare ad una didattica svolta per l’ambiente, basata sui comportamenti, sui valori e sui cambiamenti. Seguendo il noto principio “agire localmente, pensare globalmente”, l’intento è quello di promuovere nei giovani una mentalità di sviluppo consapevole del territorio a partire dai contesti di vita e di relazione in cui vivono, dall’ambiente scolastico fino alla città ed al mondo intero. In ultimo, un aiuto concreto ai cittadini sarà rappresentato da uno “Sportello Verde” istituito presso l’Ufficio Energia del Comune. Si tratterà di uno sportello per l’energia e l’ambiente, punto di riferimento per favorire la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili e l'uso razionale dell'energia, e fornire supporto sulle materie energetico-ambientali. Lo sportello sarà rivolto alle famiglie e ai singoli privati, agli amministratori di condominio, alle piccole e medie imprese, agli enti locali e agli operatori di settore e fornirà informazioni sulle tecnologie meno inquinanti e più convenienti rispetto al tipo di consumo, aiuterà a scegliere gli strumenti e i prodotti migliori per il bisogno energetico di ciascuna abitazione e offrirà consulenza sul controllo della manutenzione degli impianti di riscaldamento. Presso lo Sportello si troveranno anche tutte le informazioni per accedere alle agevolazioni e alle possibilità di finanziamento. 4.2.8.7 Allegato energetico al PRG L'Amministrazione Comunale si impegna ad aggiornare il Regolamento Edilizio vigente e, in particolare, il Titolo specifico sulla gestione dell’energia e sul miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, inserendo regole cogenti aggiornate con la legislazione in vigore e in linea con la nuova Direttiva che impone edifici nuovi a energia quasi zero. La normativa contenuta intende perseguire l’obiettivo di migliorare le condizioni abitative, le prestazioni energetiche degli involucri e degli impianti negli edifici, ridurre la quantità di energia necessaria per la loro climatizzazione, contenere gli sprechi di energia e le emissioni di CO 2, attraverso la costruzione di edifici energeticamente efficienti, nel rispetto dell’ambiente. Il Regolamento o l’Allegato energetico al Regolamento potrà contenere anche articoli facoltativi e sistemi di incentivazione. Il Titolo sarà strutturato per Aree tematiche di intervento, indicando se la regola è cogente o facoltativa. Sarà necessario predisporre una Check List specifica che il professionista dovrà compilare per ogni PC o SCIA consegnata, in modo da permettere un controllo da parte dell’Ufficio Tecnico sul rispetto delle regole cogenti contenute nel nuovo Regolamento. L’iter di approvazione è quello previsto dalla legislazione in vigore e comporterà la condivisione con gli stakeholder e cittadini e una formazione specifica per l’Ufficio Tecnico comunale. La predisposizione di un “Allegato Energetico-Ambientale” allo strumento urbanistico vigente dovrà prevedere misure prescrittive (es. nuove abitazioni in classe B) e misure di tipo volontario relative all’efficienza energetica degli edifici (involucro e impianti) e all’integrazione di fonti energetiche rinnovabili. Potranno essere previsti anche sistemi di incentivazione (es. premi Pag. 135 di 179 volumetrici) o agevolazioni fiscali (es. riduzione delle tasse comunali sugli immobili correlata alla classe energetica dell’edificio). L’allegato Energetico-Ambientale sarà in linea con le normative nazionali/regionali in tema di sostenibilità energetica ed ambientale, nonché con gli obiettivi indicati nelle vigenti Direttive Europee, in particolare le prescrizioni relative alla realizzazione dei nuovi edifici del tipo nZeb (Near Zero Energy Building). La finalità dell’allegato energetico è quella di promuovere e incentivare la sostenibilità energetico-ambientale nella realizzazione delle opere edilizie pubbliche e private. L’ambito di applicazione prevede sia interventi di ristrutturazione , recupero ma anche e soprattutto le nuove costruzioni per le quali è possibile prevedere forme di incentivazione. L’incentivazione può riguardare: x Riduzione del contributo di costruzione (oneri di urbanizzazione e costo di costruzione); x Incrementi di volume in deroga ali strumenti urbanistici vigenti; x Riduzione delle tasse sugli immobili e sui rifiuti. Pag. 136 di 179 4.2.9 SINTESI DELLE AZIONI La sintesi delle azioni che il Comune di Matera intraprenderà al fine del perseguimento dell’obiettivo del Patto dei Sindaci sono di seguito riportate, suddivise su due periodi (A e B). Figura 4.10 – Riduzione delle emissione per settore, per effetto delle azioni del Perido A Figura 4.11 - Riduzione delle emissione per sottosettore relativi al settore Edifici Pubblici, Attrezzature/Impianti e Industrie del Periodo A Pag. 137 di 179 Contributo alla riduzione Incidenza su obiettivo 2020 CODICE AZIONE [kg/a pro-capite] Risparm io energetico [%] [%] 70,15 1,75% 8,57% Riduzione CO2 AZIONI SETTORE - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE [MWh/a] [t/a] 8140,51 3077,68 Sottosettore - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI N01-EP.1A Sostituzione lampade interne e utilizzo di apparecchiature ad alta efficienza 423,75 245,99 4,45 0,11% 0,54% N02-EP.2A Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio e degli impianti termici degli edifici di proprietà comunale 1600,57 351,77 6,47 0,16% 0,79% 2024,32 597,77 Sottosettore - EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI 10,93 0,27% 1,33% 1030,16 20,50 0,51% 2,50% 1030,16 20,50 0,51% 2,50% TOTALE N03-ET.1A Sostituzione di vecchie apparecchiature con sistemi dotati di tecnologia ad elevata efficienza TOTALE 825,86 825,86 Sottosettore - EDIFICI RESIDENZIALI N04-ER.1A Sostituzione vecchi elettrodomestici con nuovi di classe A++ 336,52 1058,18 22,06 0,55% 2,69% N05-ER.2A Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio opaco e trasparente degli edifici esistenti e sostituzione del generatore di calore con uno del tipo a condensazione (gas metano) 4953,81 391,57 16,66 0,42% 2,04% 5290,33 1449,75 38,72 0,97% 4,73% TOTALE 22638,36 6867,78 131,75 3,29% 16,10% N06-TR.1A Sostituzione del parco veicolare comunale con tecnologie a basso consumo 419,78 122,67 2,21 0,06% 0,27% N07-TR.2A Sostituzione del autobus a diesel Euro 0 con autobus Euro 4 216,00 63,07 1,43 0,04% 0,17% N08-TR.3A Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento della mobilità privata su gomma 22002,58 6682,04 128,11 3,20% 15,65% 22638,36 6867,78 131,75 3,29% 16,10% 0,00 412,86 8,05 0,20% 0,98% / 412,86 8,05 0,20% 0,98% 0,20% 0,98% SETTORE - TRASPORTI TOTALE SETTORE - ALTRO (RIFIUTI,GPP, COMUNICAZIONE, ECC) N10-AL.2A Introduzione della raccolta differenziata zonale per l'intera città e "porta a porta" per alcuni quartieri 0 412,86 8,05 Contributo negativo alla riduzione per increm ento dei consum i nel Periodo A (2009-2012) TOTALE -14303,02 -3496,86 -52,16 -1,30% -6,37% TOTALI PERIODO A (2009-2012) 16475,85 6861,47 157,79 3,95% 19,28% 6421,94 2039,80 33,99 0,01 4,15% 6421,94 2039,80 33,99 0,85% 4,15% SETTORE - PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA* N09-PE.1A Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti fotovoltaici domestici e su edifici pubblici * I valo ri so no stati ripo rtati so lo a tito lo info rmativo e so no stati so mmati perché già calco lai co n il fatto re di emissio ne lo cale di energia elettrica e quindi inclusi nel to tale del P erido A Il Periodo A è caratterizzato anche da settori in cui ci sono stati incrementi dei consumi. Essi complessivamente ammontano, per tale periodo, a 3496,86 tCO2 /anno, con un saldo di emissioni riduzione pari a 6861,47 tCO2 /anno. La riduzione delle emissioni nel Periodo A ammonta a circa il 4%, pertanto il Periodo B dovrà prevedere azioni tali da ottenere una riduzione delle emissioni almeno pari al 16%. Pag. 138 di 179 In riferimento al Perido B, dal 2013 al 2020, il comune intende intraprendere azioni su: x Edifici pubblici; x Terziario; x Edifici residenziali; x Illuminazione pubblica; x Industria; x Trasporti; x Altro: Rifiuti, GPP -Green Public Procurement, Sensibilizzazione, etc..; Figura 4.12 - Riduzione delle emissione per settore, per effetto delle azioni del Perido B Figura 4.13 - Riduzione delle emissione per sottosettore relativi al settore Edifici Pubblici, Attrezzature/Impianti e Industrie del Periodo B Pag. 139 di 179 AZIONI [MWh/a] [t/a] [kg/a pro-capite] CODICE AZIONE Riduzione CO2 SETTORE - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE 49210,69 14880,17 303,94 Sottosettore - EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI Incidenza su obiettivo 2020 Risparm io energetico Contributo alla riduzione Le azioni previste nel Periodo B sono riportate nella seguente tabella. [%] [%] 7,60% 37,13% N11-EP.1B Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) e sostituzione delle apparecchiature elettriche con altre ad alta efficienza energetica (>Classe A) 1597,48 675,73 11,42 0,29% 1,39% N12-EP.2B Building automation (domotica nei sistemi di gestione, regolazione e controllo) - Energia Elettrica 365,14 154,45 2,61 0,07% 0,32% N13-EP.3B Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio opaco e trasparente 1438,89 334,70 5,66 0,14% 0,69% N14-EP.4B Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento con Sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico) 1438,89 334,70 5,66 0,14% 0,69% N15-EP.2B Building automation (domotica nei sistemi di gestione, regolazione e controllo) - Energia Termica 3597,23 836,75 14,14 0,35% 1,73% 8437,62 2336,34 39,47 0,99% 4,82% TOTALE Sottosettore - EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI N16-ET.1B Sostituzione illuminazione interna con apparecchi illuminanti del tipo a LED 4305,92 1821,41 38,22 0,96% 4,67% N17-ET.2B Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio opaco e trasparente e sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico) 10352,58 2357,23 49,47 1,24% 6,04% 14658,50 4178,63 Sottosettore - EDIFICI RESIDENZIALI 87,69 2,19% 10,71% TOTALE N18-ER.1B Sostituzione d lampade interne con lampade a LED e acquisto di i elettrodomestici di classe A++ 5714,85 2417,38 54,52 1,36% 6,66% N19-ER.2B Interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e utilizzo di sistemi integrati di produzione di energia termica centralizzati a pompa di calore ad alta efficienza integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (solare termico) 14196,06 3323,67 74,96 1,87% 9,16% 19910,91 5741,05 Sottosettore - ILLUMINAZIONE PUBBLICA 129,49 3,24% 15,82% TOTALE N20-IL.1B Riqualificazione dell'impianto di pubblica illuminazione 4117,62 1741,75 30,15 0,75% 3,68% N21-IL.2B Sostituzione di lampade votive ad incandescenza con lampade a LED 98,46 41,65 0,72 0,02% 0,09% 1783,41 30,87 0,77% 3,77% 1987,57 840,74 16,41 0,41% 2,01% 1987,57 840,74 16,41 0,41% 2,01% TOTALE N22-IN.1B TOTALE 4216,09 Sottosettore - INDUSTRIA Sostituzione di motori elettrici con motori ad alta efficienza ed illuminazione led Pag. 140 di 179 SETTORE - TRASPORTI 45423,59 13382,71 257,71 6,44% 31,48% N23-TR.1B Rinnovo parco autobus trasporto pubblico (n. 28) con veicoli elettrici 4051,80 1183,13 22,78 0,57% 2,78% N24-TR.2B Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus ad idrogeno 1027,40 300,00 5,78 0,14% 0,71% N25-TR.3B Promozione veicoli a bassa emissione 31034,15 9153,52 176,27 4,41% 21,53% N26-TR.4B Efficientamento e contenimento della mobilità privata su gomma (Rotatorie, Parcheggi scambiatori intermodali, piste ciclabili, bike sharing, car sharing, car pooling, osservatorio sulla modilità) 9310,24 2746,06 52,88 1,32% 6,46% 45423,59 13382,71 257,71 6,44% 31,48% 1495,40 474,98 6,52 0,16% 0,80% 1495,40 474,98 6,52 0,16% 0,80% TOTALE SETTORE - PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA N27-PE.1B Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti fotovoltaici domestici e su edifici pubblici e di altri sistemi ad energia rinnovabile. TOTALE SETTORE - ALTRO (RIFIUTI,GPP, COMUNICAZIONE, ECC) 474,98 6,52 0,16% 0,80% 5481,17 92,58 2,32% 11,31% N28-AL.1B Promozione dell'uso razionale dell'energia in agricoltura ed efficientamento dei sistemi. 338,31 143,11 2,42 0,06% 0,30% N29-AL.2B Obiettivo raccolta differenziata al 75% con il "porta a porta" in tutta la città / 4029,79 68,06 1,70% 8,32% N30-AL.3B Adesione al progetto "Rifiuti Zero" / 516,63 8,73 0,22% 1,07% N31-AL.4B Audit Energetico / / / / / N32-AL.5B Ufficio Energia / / / / / N33-AL.6B Green Public Procurement - GPP 2842,97 791,65 13,38 0,33% 1,63% N34-AL.7B Sensibilizzazione ed informazione / / / / / N35-AL.7B Allegato energetico al PRG (RU) / / / / / 3181,28 5481,17 92,58 2,32% 11,31% 99310,96 34219,03 660,76 16,52% 80,72% TOTALE TOTALI PERIODO B (2013-2020) 5 1495,40 3181,28 CONCLUSIONI Grazie alle azioni proposte il comune di Matera potrà ridurre al 2020 le proprie emissioni del 20,5%, traguardando l’obiettivo previsto dal Patto dei Sindaci. SINTESI DEI RISULTATI Emissione pro-capite al 2020 [tCO2 ] 3,18 Emissioni al 2020 [tCO2 /anno] 196.267,49 Riduzione delle emissioni al 2020 [tCO2 /anno] 41.080,50 Riduzione delle emissioni pro-capite al 2020 [%] 20,5 Nella seguente tabella sono riassunte le emissioni totali del periodo A e B ed i relativi costi d’intervento stimati, che, per il Periodo A, sono stati già sostenuti dalla collettività. AZIONI Risparmio energetico Riduzione CO2 (MWh/a) (t/a) PERIODO A 16.475,85 6.861,47 PERIODO B 99.310,96 34.219,03 TOTALE 115.809,90 41.080,50 Pag. 141 di 179 6 ALLEGATI 6.1 SCHEDE DI AZIONE - PERIODO A Codice azione: N01-EP.1A Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi stimati Finanziamento Riduzione di CO2 prevista [t/anno] Produzione di energia rinnovanile prevista [MWh/anno] Risparmio energetico previsto [MWh/a] Monitoraggio EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali CAMPO DI AZIONE energia elettrica Sostituzione lampade interne e utilizzo di AZIONE CHIAVE apparecchiature ad alta efficienza AZIONI N35-AL.5B – Ufficio Energia CORRELATE N07-EP.5B – Building Automation L’amministrazione comunale, nel periodo 2009 – 2012 ha ridotto i consumi di energia elettrica a seguito di: x Sostituzione di lampade interne con lampade ad alta efficienza ; x Utilizzo di apparecchiature ad alta efficienza; SETTORE Efficienza energetica Standard degli edifici Locale Ufficio Lavori Pubblici 2009-2012 n.d. x Autofinaziamento x Finanziamenti Regionali 245,99 tCO2/anno (0,54% dell’obiettivo di riduzione 2020) 0 9,28 % Æ 423,75 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energia elettrica Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 142 di 179 Codice azione: N02-EP.2A Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista [t/anno] Produzione di energia rinnovabile prevista [MWh/anno] Risparmio di energetico previsto [MWh/a] Monitoraggio EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali gas CAMPO DI AZIONE metano Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio e AZIONE CHIAVE degli impianti termici degli edifici di proprietà comunale N35-AL.5B – Ufficio Energia AZIONI CORRELATE NN07-EP.5B – Building Automation L’amministrazione comunale, nel periodo 2009 – 2012 ha intrapreso alcune azioni di miglioramento dell’efficienza energetica per alcuni edifici di sua competenza, a seguito delle quali si è registrato un risparmio in termini di consumi di energia termica e di emissioni di CO2. Gli interventi hanno riguardato: x Sostituzione degli elementi finestrati; x Miglioramento della prestazione energetica delle strutture opache verticali con applicazione di un cappotto esterno; x Sostituzione di centrali termiche con sistemi ad alta efficienza SETTORE Ufficio energia Finanziamento di terza parte e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria Locale Comune di Matera – Provincia di Matera - ESCO 2009 – 2012 n.d. Autofinanziamento 351,77 tCO2/anno (0,79% dell’obiettivo di riduzione 2020) 0 11,12 % Æ 1600,57 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energia elettrica Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 143 di 179 Codice azione: N03-ET.1A Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista [t/anno] Produzione di energia rinnovabile prevista [MWh/anno] Risparmio energetico previsto [MWh/a] Monitoraggio SETTORE EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI Riduzione consumi energetici - settore terziario energia CAMPO DI AZIONE elettrica Sostituzione di vecchie apparecchiature con sistemi AZIONE CHIAVE dotati di tecnologia ad elevata efficienza AZIONI CORRELATE N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione La seguente azione prevede la sostituzione di apparecchiature con sistemi dotati di tecnologia ad elevata efficienza. Impianti/Energia Altro Nazionale Incentivi nazionali, regionali 2009 - 2012 € 2.576.678,28 Autofinanziamento 1.030,16 tCO2/anno (2,50% dell’obiettivo di riduzione 2020) 0 1,92 % energia elettrica Æ 825,86 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Numero Occupati nel terziario Biennale Analisi statistiche Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 144 di 179 Codice azione: N04-ER.1A Descrizione SETTORE EDIFICI RESIDENZIALI Riqualificazione energetica degli edifici esistenti (energia CAMPO DI AZIONE elettrica) Sostituzione vecchi elettrodomestici con nuovi di AZIONE CHIAVE classe A++ AZIONI CORRELATE N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione La sostituzione di vecchi elettrodomestici con nuovi modelli ad alta efficienza permette una rilevante riduzione dei consumi elettrici delle civili abitazioni. 33 Alcuni studi hanno dimostrato che circa il 70% dei consumi residenziali è imputabile agli elettrodomestici. La Direttiva Europea 92/7/CE ha stabilito la necessità di applicare un'etichetta energetica ai principali elettrodomestici: così anche in Italia, come in altri paesi europei, a partire dal 1998 sono state introdotte le etichettature energetiche per i frigoriferi e i congelatori e poi, negli anni successivi, anche per gli altri tipi di elettrodomestici. Nella seguente tabella sono riportate le percentuali di riduzione ottenibili sostituendo alcune tipologie di elettrodomestici. Risparmi ottenibili sostituendo vecchi elettrodomestici con nuovi di classe A+ Elettrodomestico % riduzione consumi Frigocongelatore 60 Lavatrice 5 kg di carico (per ciclo di lavaggio) 45 Lavastoviglie 12 coperti (per ciclo di lavaggio) 50 Condizionatori portatili 25 Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista [t/anno] Produzione di energia rinnovabile prevista [MWh/anno] Risparmio energetico previsto [MWh/a] Monitoraggio 33 Con la presente azione si intende quindi favorire la sostituzione dei vecchi elettrodomestici con nuovi a più elevata efficienza energetica sarà sostenuta attraverso: x Eventuali incentivi: o Detrazione fiscale se sostituzione associata a ristrutturazione immobile; o Altro tipo (incentivi economici regione, ESCO, Distributori Energia). x Campagne informative a cura del Comune rivolte ai consumatori circa i vantaggi economici e ambientali Efficienza energetica Standard degli edifici Altro Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata 2009 - 2012 € 1.049.768,85 Autofinanziamento - Incentivi statali 1058,18 tCO2/anno (2,69% dell’obiettivo di riduzione 2020) 0 0,59% energia elettrica Æ 336,52 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico fornito dal distributore Biennale Fogli di calcolo Catasto Energetico Energy Manager/Ufficio Energia Fonte: Confindustria - Task Force Efficienza Energetica Pag. 145 di 179 Codice N05-ER.2A Descrizione SETTORE EDIFICI RESIDENZIALI Riqualificazione energetica degli edifici esistenti (gas CAMPO DI AZIONE metano) Riqualificazione energetica dell'involucro edilizio opaco e trasparente degli edifici esistenti e AZIONE CHIAVE sostituzione del generatore di calore con uno del tipo a condensazione (gas metano) AZIONI CORRELATE N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione Il decreto legge n. 63/2013 ha prorogato al 31 dicembre 2013 la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti ed ha innalzato dal 55% al 65% la percentuale di detraibilità delle spese sostenute. 34 L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per: x La riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento; x Il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti finestre); x L’installazione di pannelli solari; x La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. La tabella sottostante riporta i dati sugli sgravi fiscali forniti a scala provinciale dall’ENEA per l'anno 2012, il valore dell’incidenza dell’azione indica la preferenza del consumatore rispetto alla tipologia di intervento effettuata. Tipologia di intervento Strutture opache verticali Strutture opache orizzontali Infissi Solare termico Climatizzazione invernale Totale Costo o kWh/ab Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista [t/anno] Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio 34 Costo Totale (€) 513.671,00 84.310,00 9.618.447,00 428.571,00 2.185.552,00 12.830.551,00 64,15 Risparmio Totale (kWh/anno) 183.867,00 29.759,00 2.722.933,00 530.898,00 687.417,00 4.154.874,00 20,77 Noto il numero di abitanti del Distretto sono stati determinati il costo e il risparmio annuo futuro. Azione integrata Standard degli edifici Altro Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata 2009 - 2012 € 15.453.472,83 Autofinanziamento - Incentivi statali 391,57 tCO2/anno (2,04% dell’obiettivo di riduzione 2020) 2,09% energia termica Æ 4.953,81 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico fornito dal distributore Biennale Fogli di calcolo Catasto Energetico Energy Manager/Ufficio Energia Fonte: Agenzia delle Entrate - Guida:"Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico" Pag. 146 di 179 Codice azione: N06-TR.1A Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista [t/anno] Risparmio energetico [MWh/anno ] Monitoraggio SETTORE CAMPO DI AZIONE TRASPORTI Parco veicolare pubblico Sostituzione del parco veicolare comunale con AZIONE CHIAVE tecnologie a basso consumo N35-AL.5B – Ufficio Energia AZIONI CORRELATE N36-AL.6B - GPP La seguente azione prevede il rinnovo del parco veicolare con veicoli a basso consumo. Trasporti Altro Privata/ Comunale Ufficio Trasporti 2009-2012 n.d. Autofinanziamento 122,67 tCO2/anno (0,27% dell’obiettivo di riduzione 2020) 13,53 % Æ 419,78 MWh/anno Indicatori di riferimento Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo di carburante Annuale Foglio di calcolo Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 147 di 179 Codice azione: N07-TR.2A SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista [t/anno] Risparmio energetico [MWh/anno ] Monitoraggio TRASPORTI Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto pubblico Sostituzione del autobus a diesel Euro 0 con autobus Euro 4 AZIONI CORRELATE Tale azione riguarda la sostituzione di alcuni autobus euro 0 con autobus euro 4, effettuata dall’azienda di trasporti locale. Trasporti Altro Privata/ Comunale Privata/ Comunale 2009-2012 n.d. Autofinanziamento 63,07 tCO2/anno (0,17% dell’obiettivo di riduzione 2020) 3,04 % Æ 216,00 MWh/anno Indicatori di riferimento Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo di carburante Annuale Foglio di calcolo Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 148 di 179 Codice azione: N08-TR.3A SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico Monitoraggio TRASPORTI Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento della mobilità privata su gomma Promozione veicoli a bassa emissione e contenimento della mobilità privata su gomma AZIONI CORRELATE Nel periodo 2009 – 2012 si è registrato una riduzione del consumo di diesel e benzina del trasporto privato su gomma. Tale riduzione è legata alla sostituzione da parte dell’utenza privata di autovetture ad alto consumo con vetture a basso consumo. Trasporti Altro Privata Privata 2009-2012 Autofinanziamento 6.682,04 tCO2/anno (15,65% dell’obiettivo di riduzione 2020) 7,09 % Æ 22.002,58 MWh/anno Indicatori di riferimento Consumo di carburante Frequenza di monitoraggio Annuale Strumenti e sistemi per il Consumi carburante annuali monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Pag. 149 di 179 Codice azione: N09-PE.1A Descrizione SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA Energie rinnovabili Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti fotovoltaici domestici e su edifici pubblici AZIONI CORRELATE A seguito degli incentivi del conto energia, la città di Matera è stata interessata da diversi interventi di produzione locale di energia elettrica, in particolare proveniente da impianti fotovoltaici di potenza inferiore ai 100 kWp installati sia su edifici pubblici che privati. Nella seguente tabella si riporta la potenza totale installata nel territorio comunale, in seguito alla realizzazione di impianti inferiori a 100 kW su edifici ad uso residenziale e terziario e produttivo (PMI). I dati sono stati desunti dall'archivio ATLASOLE del GSE. POTENZA INSTALLATA Kw Fino ad anno 2009 1.138,9 kW Fino ad anno 2012 6.030,0 kW Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Produzione di energia rinnovabile prevista [MWh/anno] Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio L’incremento di installazione è stato dal 2009 al 2012 pari al 429,45 %. Produzione di Energia Incentivo statale in conto energia Stato Stato 2009- 2012 n.d. Incentivo in conto energia 2039,80 tCO2/anno (4,15 % sul totale) 429,45% energia elettrica Æ 6.421,94 MWh/anno / Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Potenza degli impianti installati Annuale Analisi dei dati dal portale Atlasole Energy Manager/Ufficio energia Pag. 150 di 179 Codice N10-AL.1A SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio ALTRO (AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP , COMUNICAZIONE, ECC) Rifiuti Introduzione della raccolta differenziata zonale per l'intera città e "porta a porta" per alcuni quartieri AZIONI CORRELATE Per incrementare l’aliquota di rifiuti solidi urbani raccolti in maniera differenziata, il sistema di raccolta è stato articolato in due modelli organizzativi: x Raccolta porta a porta x Raccolta stradale Vi è anche la possibilità di conferimenti direttamente presso l’Ecoisola di via dei Mestieri – zona PAIP. Gestione rifiuti Altro Locale Gestione rifiuti 2009- 2012 n.d. 412,86 tCO2/anno (0,98% dell’obiettivo di riduzione 2020) / Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Quantità rifiuti indifferenziati conferiti in discarica Annuale MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) Utilizzo del fattore LCA delle discariche estratto dal database LCD “Landfill of municipal solid waste” pari a 0,27272 kg CO2/kg raccolta indifferenziata. Ufficio Ambiente/Rifiuti Pag. 151 di 179 6.2 SCHEDE DI AZIONE - PERIODO B Codice azione: N11-EP.1B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio SETTORE EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI CAMPO DI AZIONE Miglioramento dell’efficienza energetica Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) e sostituzione delle apparecchiature AZIONE CHIAVE elettriche con altre ad alta efficienza energetica (>Classe A) N32-AL.4B – Audit Energetico N33-AL.5B – Ufficio Energia AZIONI CORRELATE N34-AL.6B - GPP N15-EP.5B – Building Automation L’illuminazione è spesso un esempio di inefficienza, con elevati costi di gestione e frequenti dispersioni. Illuminare in modo razionale e consapevole significa adottare le soluzioni tecnologiche più indicate per ridurre i consumi complessivi e insieme assicurare una luce stabile e uniforme alle aree da illuminare. L'Amministrazione Comunale prevede il miglioramento del sistema di illuminazione interna degli edifici di sua proprietà attraverso l'elaborazione di un piano tecnico economico e di un programma degli interventi di riqualificazione e sostituzione. Dove possibile saranno installati sistemi di lighting management che comprendono sensori di presenza, di rilevamento di luce diurna e regolatori di flusso (vedi scheda N15-EP.5B Building Automation). In particolare, la riduzione dei consumi elettrici dovuti all’illuminazione degli ambienti potrà essere ottenuta mediante la sostituzione dei sistemi illuminanti esistenti con lampade a LED (sigla inglese di Light Emitting Diode). Tra le tecnologie disponibili, quella a LED si distingue per molteplici vantaggi: i bassi consumi, la lunga durata di vita e la pressoché assenza di manutenzione. I prodotti attuali sono progettati per adattarsi ai sistemi illuminanti preesistenti (plafoniere, armatura stradale con attacco standard). La loro posa in opera necessita di ridotti investimenti economici sugli impianti elettrici preesistenti o di nuova realizzazione, e i risparmi energetici sono tali da coprire i costi dell’intervento. Si prevede anche l’utilizzo di apparecchiature elettriche a basso assorbimento Efficienza energetica Standard degli edifici Locale Energy Manager/Ufficio Energia e/o Ufficio Patrimonio 2015 - 2020 € 4.983.347,51 Autofinanziamento, F.T.T. (ESCo) 675,73 tCO2/anno (1,39% dell’obiettivo di riduzione 2020) 35 % Æ 1.597,48 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico in bolletta Risparmio energetico (MWh/anno) Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 152 di 179 Codice azione: N12-EP.2B Descrizione EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI CAMPO DI AZIONE Miglioramento dell’efficienza energetica Building automation (domotica nei sistemi di AZIONE CHIAVE gestione, regolazione e controllo) – Energia Elettrica N32-AL.4B – Audit Energetico N33-AL.5B – Ufficio Energia N34-AL.6B - GPP N11-EP.1B – Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) … (>Classe A) AZIONI CORRELATE N13-EP.3B - Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio opaco e trasparente N14-EP.4B - Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento ….. da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico) Un livello maggiore di efficientamento energetico per gli edifici pubblici può essere ottenuto attraverso l’implementazione di sistemi domotici. La domotica svolge un ruolo importantissimo nel rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi. La “building automation” può essere tradotta come un sistema di gestione coordinata degli impianti tecnologici, delle reti informatiche e di comunicazione. Lo scopo è di migliorare il comfort, la sicurezza ed il risparmio attraverso un moderno sistema di gestione che migliori l’efficienza energetica. Introdurre tale sistema all’interno della gestione degli edifici pubblici è fondamentale per il risparmio in termini di CO 2 e di energia primaria. L’azione potrebbe prevedere, inoltre, la partecipazione ad uno dei progetti Horizon2020: “Future Energy Automated Buildings”. SETTORE Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Impianti/Energia Standard degli edifici Comunale; Europea Energy Manager/Ufficio Energia e Ufficio Lavori Pubblici 2015-2020 (e/o Compatibile con la programmazione dei progetti EU) Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio FTT (ESCo), Fondi Diretti Europei (es. Horizon 2020), Autofinanziamento € 1.139.050,86 154,45 tCO2/anno (0,32% dell’obiettivo di riduzione 2020) 8 % energia elettrica Æ 365,14 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico in bolletta Risparmio energetico (MWh/anno) Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 153 di 179 Codice azione: N13-EP.3B Descrizione EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali gas CAMPO DI AZIONE metano Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio AZIONE CHIAVE opaco e trasparente N34-AL.4B – Audit Energetico N35-AL.5B – Ufficio Energia AZIONI CORRELATE N36-AL.6B - GPP N07-EP.5B – Building Automation Il decreto legge n. 63/2013 ha prorogato al 31 dicembre 2013 la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti ed ha innalzato dal 55% al 65% la percentuale di detraibilità delle spese sostenute. 35 L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per: x La riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento; x Il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre); x L’installazione di pannelli solari; x La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. La tabella sottostante riporta i dati sugli sgravi fiscali forniti a scala provinciale dall’ENEA per l'anno 2012, il valore dell’incidenza dell’azione indica la preferenza del consumatore rispetto alla tipologia di intervento effettuata. SETTORE Tipologia di intervento Strutture opache verticali Strutture opache orizzontali Infissi Solare termico Climatizzazione invernale Totale Costo o kWh/ab Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio Risparmio Totale (kWh/anno) 183.867,00 29.759,00 2.722.933,00 530.898,00 687.417,00 4.154.874,00 20,77 Noto il numero di abitanti del Distretto sono stati determinati il costo e il risparmio annuo futuro. Azione intergrata Standard degli edifici Altro Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata 2015-2020 (e/o Compatibile con la programmazione dei progetti EU) € 4.488.635,98 Incentivi nazionali, regionali e provinciali; FTT (ESCo); Fondi Diretti Europei (es. Horizon 2020) x Autofinanziamento 334,70 tCO2/anno (0,69% dell’obiettivo di riduzione 2020) 10 % energia termica Æ 1.438,89 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio 35 Costo Totale (€) 513.671,00 84.310,00 9.618.447,00 428.571,00 2.185.552,00 12.830.551,00 64,15 Consumo energetico in bolletta Risparmio energetico (MWh/anno) Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Fonte: Agenzia delle Entrate - Guida:"Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico" Pag. 154 di 179 Codice azione: N14-EP.4B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali (gas CAMPO DI AZIONE metano) Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con AZIONE CHIAVE recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (pompa di calore e solare termico) N32-AL.4B – Audit Energetico N33-AL.5B – Ufficio Energia AZIONI CORRELATE N34-AL.6B - GPP N12-EP.5B – Building Automation L’amministrazione comunale grazie alla diagnosi energetica preliminare individuerà gli interventi di efficientamento degli impianti esistenti secondo la migliore tecnologia possibile e la fattibilità tecnica ed economica di ciascuno di essi. Gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente saranno finalizzati a: x Migliorare il comfort degli ambienti interni; x Contenere i consumi di energia; x Ridurre le emissioni di inquinanti e il relativo impatto sull’ambiente; x Utilizzare in modo razionale le risorse, attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili; x Ottimizzare la gestione dei servizi energetici. SETTORE Le possibili azioni di efficientamento sono riportate nel seguito: x Sostituzione delle caldaie a gasolio ancora presenti; x Sostituzione delle caldaie esistenti ed obsolete con l’installazione di nuovi generatori di calore ad alta efficienza o con impianti alimentati ad energia rinnovabile (pompe di calore, solare termico); x Installazione di impianti di cogenerazione, trigenerazione e solar cooling; Azione integrata Standard degli edifici Comunale; Europea; Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata Energy Manager/Ufficio Energia e Ufficio Lavori Pubblici 2015-2020 (e/o Compatibile con la programmazione dei progetti EU) € 4.488.635,98 FTT (ESCo); Fondi Diretti Europei (es. Horizon 2020); Autofinanziamento 334,70 tCO2/anno (0,69% dell’obiettivo di riduzione 2020) 10 % energia termica Æ 1.438,89 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico in bolletta Risparmio energetico (MWh/anno) Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 155 di 179 Codice azione: N15-EP.2B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI CAMPO DI AZIONE Miglioramento dell’efficienza energetica Building automation (domotica nei sistemi di AZIONE CHIAVE gestione, regolazione e controllo) – Energia Termica N32-AL.4B – Audit Energetico N33-AL.5B – Ufficio Energia N34-AL.6B - GPP N11-EP.1B – Interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) … (>Classe A) AZIONI CORRELATE N13-EP.3B - Interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio opaco e trasparente N14-EP.4B - Interventi di sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento ….. da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico) Un livello maggiore di efficientamento energetico per gli edifici pubblici può essere ottenuto attraverso l’implementazione di sistemi domotici. La domotica svolge un ruolo importantissimo nel rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi. La “building automation” può essere tradotta come un sistema di gestione coordinata degli impianti tecnologici, delle reti informatiche e di comunicazione. Lo scopo è di migliorare il comfort, la sicurezza ed il risparmio attraverso un moderno sistema di gestione che migliori l’efficienza energetica. Introdurre tale sistema all’interno della gestione degli edifici pubblici è fondamentale per il risparmio in termini di CO2 e di energia primaria. L’azione potrebbe prevedere, inoltre, la partecipazione ad uno dei progetti Horizon2020: “Future Energy Automated Buildings”. SETTORE Impianti/Energia Standard degli edifici Comunale; Europea Energy Manager/Ufficio Energia e Ufficio Lavori Pubblici 2015-2020 (e/o Compatibile con la programmazione dei progetti EU) € 11.221.589,94 x FTT (ESCo) x Fondi Diretti Europei (es. Horizon 2020) x Autofinanziamento Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio 836,75 tCO2/anno (1,73% dell’obiettivo di riduzione 2020) 25 % energia termica Æ 3.597,23 tCO2/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico in bolletta Risparmio energetico (MWh/anno) Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 156 di 179 Codice azione: N16-ET.1B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio SETTORE EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI Riduzione consumi energetici - settore terziario gas CAMPO DI AZIONE metano Sostituzione illuminazione interna con apparecchi AZIONE CHIAVE illuminanti del tipo a LED AZIONI CORRELATE N35-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione Nel periodo 2015 -2020 si prevede un incremento del risparmio di energia elettrica nel settore terziario grazie alla sostituzione di lampade con lampade tipo LED. Efficienza energetica Standard degli edifici Altro Incentivi nazionali, regionali 2015 - 2020 € 13.434.477,16 ESCo, Autofinanziamento; 1.821,41 tCO2/anno (4,67% dell’obiettivo di riduzione 2020) 10 % energia elettrica Æ 4.305,92 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Numero Occupati nel terziario Classe energetica degli edifici Biennale Analisi statistiche Catasto Energetico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 157 di 179 Codice azione: N17-ET.2B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi SETTORE EDIFICI ATTREZZATURE/IMPIANTI TERZIARI Riduzione consumi energetici - settore terziario gas CAMPO DI AZIONE metano Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio opaco e trasparente e sistemi di riscaldamento e raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni AZIONE CHIAVE energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (pompa di calore e solare termico) AZIONI CORRELATE N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione Al fine di ridurre il consumo di gas metano nel settore terziario, è possibile attuare interventi di riqualificazione energetica degli involucri edilizi e la promozione di sistemi di riscaldamento ad elevata efficienza e basso impatto. Le possibili azioni riguardano: x Sostituzione di strutture trasparenti con infissi basso emissivi; x Miglioramento delle strutture opache; Sostituzione di caldaie tradizionali con sistemi di riscaldamento e x raffrescamento con sistemi ad elevate prestazioni energetiche (trigenerazione) e sistemi VMC con recupero energetico, integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabilli (pompa di calore e solare termico) Efficienza energetica Standard degli edifici Stato Stato 2015 - 2020 € 32.300.034,68 x ESCo x Autofinanziamento; Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio 2.357,23 tCO2/anno (6,04% dell’obiettivo di riduzione 2020) 10 % energia termica Æ 10.352,58 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico fornito dal distributore Classe energetica degli edifici Biennale Fogli di calcolo Catasto Energetico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 158 di 179 Codice azione: N18-ER.1B Descrizione SETTORE EDIFICI RESIDENZIALI Riqualificazione energetica degli edifici esistenti (energia CAMPO DI AZIONE elettrica) Sostituzione di lampade interne con lampade a LED e AZIONE CHIAVE acquisto di elettrodomestici di classe A++ AZIONI CORRELATE N35-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione Nel settore residenziale è importante promuovere azioni nel settore dei consumi di energia elettrica per l’adozione di tecnologie ad alta efficienza: x Sostituzione di lampade tradizionali con lampade a LED per l’illuminazione da interni; x Acquisto di elettrodomestici in classe A++. La sostituzione di vecchi elettrodomestici con nuovi modelli ad alta efficienza permette una rilevante riduzione dei consumi elettrici delle civili abitazioni. 36 Alcuni studi hanno dimostrato che circa il 70% dei consumi residenziali è imputabile agli elettrodomestici. Cambiando i 20 milioni di elettrodomestici obsoleti ancora in uso in Italia si eviterebbe l'emissione di 2,3 milioni di tonnellate di CO 2 in atmosfera. La Direttiva Europea 92/7/CE ha stabilito la necessità di applicare un'etichetta energetica ai principali elettrodomestici: così anche in Italia, come in altri paesi europei, a partire dal 1998 sono state introdotte le etichettature energetiche per i frigoriferi e i congelatori e poi, negli anni successivi, anche per gli altri tipi di elettrodomestici. Nella seguente tabella sono riportate le percentuali di riduzione ottenibili sostituendo alcune tipologie di elettrodomestici. Risparmi ottenibili sostituendo vecchi elettrodomestici con nuovi di classe A+ Elettrodomestico % riduzione consumi Frigocongelatore 60 Lavatrice 5 kg di carico (per ciclo di lavaggio) 45 Lavastoviglie 12 coperti (per ciclo di lavaggio) 50 Condizionatori portatili 25 Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio 36 Con la presente azione si intende quindi favorire la sostituzione dei vecchi elettrodomestici con nuovi a più elevata efficienza energetica sarà sostenuta attraverso: x eventuali incentivi: detrazione fiscale se sostituzione associata a ristrutturazione immobile altro tipo (incentivi economici regione, ESCO, Distributori Energia) x campagne informative a cura dei Comuni rivolte ai consumatori circa i vantaggi economici e ambientali L'obiettivo dell'azione è la riduzione dei consumi elettrici residenziali del 20%. Efficienza energetica Standard degli edifici Altro Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata 2015- 2020 € 17.827.539,57 Autofinanziamento, Incentivi nazionali, regionali e provinciali 2.417,38 tCO2/anno (6,66% dell’obiettivo di riduzione 2020) 10% energia elettrica Æ 5.714,85 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico fornito dal distributore Biennale Fogli di calcolo Catasto Energetico Energy Manager/Ufficio Energia Fonte: Confindustria - Task Force Efficienza Energetica Pag. 159 di 179 Codice azione: N19-ER.4B SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE AZIONI CORRELATE EDIFICI RESIDENZIALI Efficientamento edifici residenziali (gas metano) Interventi di efficientamento dell’involucro edilizio e utilizzo di sistemi integrati di produzione di energia termica centralizzati a pompa di calore ad alta efficienza integrati con sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili N32-AL.4B – Audit Energetico N33-AL.5B – Ufficio Energia N34-AL.6B - GPP N12-EP.5B – Building Automation Descrizione Il decreto legge n. 63/2013 ha prorogato al 31 dicembre 2013 la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti ed ha innalzato dal 55% al 65% la percentuale di detraibilità delle spese sostenute. 37 L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per: x la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento; x il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre); x l’installazione di pannelli solari; x la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. La tabella sottostante riporta i dati sugli sgravi fiscali forniti a scala provinciale dall’ENEA per l'anno 2012, il valore dell’incidenza dell’azione indica la preferenza del consumatore rispetto alla tipologia di intervento effettuata. Tipologia di intervento Strutture opache verticali Strutture opache Infissi Solare termico Climatizzazione invernale Totale Costo o kWh/ab Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio Risparmio Totale (kWh/anno) 183.867,00 29.759,00 2.722.933,00 530.898,00 687.417,00 4.154.874,00 20,77 Noto il numero di abitanti del Distretto sono stati determinati il costo e il risparmio annuo futuro. Azione integrata Standard degli edifici Altro Provincia di Matera, Ministero sviluppo economico, Regione Basilicata 2015-2020 € 44.284.766,33 Incentivi nazional, regionali, provinciali. 3.323,67 tCO2/anno (9,16% dell’obiettivo di riduzione 2020) 6% energia termica Æ 14.196,06 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio 37 Costo Totale 513.671,00 84.310,00 9.618.447,00 428.571,00 2.185.552,00 12.830.551,00 64,15 Consumo energetico in bolletta Risparmio energetico (MWh/anno) Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Fonte: Agenzia delle Entrate - Guida:"Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico" Pag. 160 di 179 Codice azione: N20-IL.1B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi stimati Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio SETTORE CAMPO DI AZIONE ILLUMINAZIONE PUBBLICA Miglioramento dell’efficienza energetica Riqualificazione dell’impianto di pubblica AZIONE CHIAVE illuminazione N35-AL.5B – Ufficio Energia AZIONI CORRELATE N23-TR.3B - Promozione veicoli privati a bassa emissione L’azione prevede l‘ammodernamento generale dell’impianto di pubblica illuminazione, compresa la sostituzione delle lanterne semaforiche. L‘ammodernamento generale dell’impianto di pubblica illuminazione potrà essere ottenuto mediante gli interventi di seguito descritti: x Lampade ad alta efficienza luminosa e lunga durata (tipo LED), compatibilmente con le esigenze primarie del comfort visivo; x Apparecchi di illuminazione ad alto grado di protezione IP e ad elevato rendimento luminoso; x Limitare l'uso di lanterne in stile e di globi alle sole zone in cui si richiedono impianti anche con funzione di arredo urbano e, comunque, adottare tutti gli accorgimenti necessari per controllare e contenere le dispersioni del flusso luminoso nell'ambiente. Il risparmio nella rete di illuminazione pubblica dipende, infatti, anche dalla progettazione del sostegno e dell’alloggio delle lampade dei punti luce. Ottiche ottimizzate per migliorare l’efficacia del flusso luminoso possono fare tanto. Molto dipende anche dall’alimentatore del punto luce. Un alimentatore elettronico di tipo programmabile consente di regolare il livello di illuminazione di una strada in funzione del traffico, risparmiando energia. x Apparati stabilizzatori e regolatori della tensione che consentano anche di ridurre il flusso luminoso ad orari prefissati. Ciò comporta il prolungamento della vita media delle lampade e risparmi sui costi di manutenzione e di esercizio; x Mantenere i quadri elettrici non idonei e adeguare le linee elettriche; x Installare sostegni intelligenti: Lampioni di tipo “intelligente e multifunzionale”, equipaggiati con sensori di varia natura ed attraverso sistemi di comunicazione avanzati (power line ad alta velocità ed interazione web), interagiscono con un sistema intelligente in grado di ritracciare continuamente il profilo di attività (persone, veicoli, emissioni) della strada in base al quale attivare una regolazione adattiva ed automatica per l’intero anno, del flusso luminoso punto-punto ed altre funzionalità. Il sistema si presta particolarmente per importanti arterie veicolari o pedonali cittadine (es: strade/piazze principali del centro storico) dove il consumo elettrico per l’illuminazione è particolarmente significativo e la regolazione è critica e permette di salvare grandi quantità di energia. x La sostituzione delle lanterne semaforiche con lampade a LED Intervento di contenimento dei consumi energetici degli impianti di illuminazione pubblica Fondi pubblici (regionali e altro), Esco, cofinanziamento Locale Ufficio urbanistica / Ufficio Lavori Pubblici / Ufficio Energia 2013 - 2016 € 6.176.435,67 Bandi pubblici regionali, Società di Servizi Energetici (ESCo) che finanzia la realizzazione e recupera l’investimento con i risparmi conseguiti 1.741,75 tCO2/anno (3,68% dell’obiettivo di riduzione 2020) 50 % energia elettrica Æ 4.117,62 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile monitoraggio Energia risparmiata/tCO2 eq. risparmiata Annuale Consumi elettrici annuali Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia e/o ESCo Pag. 161 di 179 Codice azione: N21-IL.2B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi stimati Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio SETTORE CAMPO DI AZIONE ILLUMINAZIONE PUBBLICA Miglioramento dell’efficienza energetica Sostituzione di lampade votive ad incandescenza con AZIONE CHIAVE lampade al LED AZIONI CORRELATE N35-AL.5B – Ufficio Energia L’azione prevede la sostituzione di lampade votive tradizionali ad incandescenza di 3 W di potenza, con lampade a LED di 0,3 W di potenza. Il risparmio in termini di consumi elettrici è del 90%. Impianti Delibere comunali Comunale Ufficio Energia / Ufficio Patrimonio 2015 - 2016 Acquisto e installazione lampade a LED: 2,50 €/punto luce Autofinanziamento Noleggio Operativo FTT (ESCo) 41,65 tCO2/anno (0,09% dell’obiettivo di riduzione 2020) 90% dell’energia elettrica Æ 98,46 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Energia risparmiata/tCO2 eq. risparmiata Annuale Consumi elettrici annuali Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 162 di 179 Codice azione: N22-IN.1B SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE AZIONI CORRELATE Descrizione INDUSTRIA Riduzione consumi elettrici Sostituzione di motori elettrici con motori ad alta efficienza ed illuminazione led N37-AL.7B – Sensibilizzazione e informazione Nel periodo 2013 – 2020 si prevede una riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore secondario grazie alla: x Sostituzione di motori elettrici con motori a basso assorbimento ed elevata efficienza; x Sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a LED; x Audit energetico per individuazione di eventuali dispersioni. La riduzione dei consumi elettrici nel settore secondario deriva dall’analisi dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA). Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio energetico Monitoraggio Intervento di contenimento dei consumi energetici elettrici Fondi pubblici (regionali e altro), Esco Locale Comune 2013-2020 n.d. Bandi pubblici regionali, Società di Servizi Energetici (ESCo) che finanzia la realizzazione e recupera l’investimento con i risparmi conseguiti, interventi di PMI 840,74 tCO2/anno (2,00% dell’obiettivo di riduzione 2020) 20 % energia elettrica Æ 1.987,57 MWh/anno Indicatori di riferimento Dati forniti dal distributore di energia Frequenza di monitoraggio Biennale Strumenti e sistemi per il Foglio di calcolo monitoraggio Responsabile dell’attività di Energy Manager/Ufficio Energia monitoraggio Pag. 163 di 179 Codice azione: SETTORE N23-TR.1B CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE AZIONI CORRELATE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio TRASPORTI Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto pubblico Rinnovo parco autobus trasporto pubblico (n. 28) con veicoli elettrici N15-IL.1B - Riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione N23-TR.3B - Promozione veicoli privati a bassa emissione Sostituzione di n. 28 autobus diesel Euro 0, Euro 2 e Euro 3 con autobus elettrici dotati di sistemi di ricarica ultrarapidi, basato su una forza propulsiva totalmente elettrica che consente agli autobus di beneficiare di un'autonomia illimitata, attraverso cariche ultrarapide a ogni fermata durante la salita e la discesa dei passeggeri. Il sistema è costituito da un totem, che può essere integrato nel paesaggio urbano esistente, in parallelo, o inserito nella pensilina della fermata dell'autobus. Trasporti Incentivi statali Ministero Infrastrutture e Trasporti Comunale Ufficio trasporti / Ufficio Energia Periodo 2015-2017 € 12.000.000,00 Bandi Europei di Finanziamento Diretto, FTT 1.183,13 tCO2/anno (2,78% dell’obiettivo di riduzione 2020) 57 % Æ 4.052 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico / km Annuale Analisi statistiche e fogli di calcolo Azienda Trasporti / Ufficio Energia Pag. 164 di 179 Codice azione: SETTORE N24-TR.2B CAMPO DI AZIONE TRASPORTI Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto pubblico Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus ad idrogeno N23-TR.3B - Promozione veicoli privati a bassa AZIONI CORRELATE emissione Tale azione prevede la sostituzione di 5 autobus a diesel con autobus ad idrogeno. L'idrogeno è un gas che può essere prodotto direttamente in loco grazie al processo dell'elettrolisi. Partendo da acqua ed energia elettrica è possibile innescare una reazione elettrochimica in cui viene prodotto idrogeno ed ossigeno. In particolare se l'energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, l'idrogeno ha di fatto un costo ambientale nullo. I trasporti, infatti, si affacciano su una nuova era in cui le infrastrutture, i mezzi di trasporto, i viaggiatori e i beni dovranno essere sempre più interconnessi al fine di assicurare un’ottimizzata mobilità door to door, maggiore sicurezza, minore impatto ambientale e costi ridotti. I vantaggi legati all’uso dell’idrogeno come fonte energetica sono molteplici. Nel caso di autobus a celle a combustibile il consumo medio di H2 è di 120-150 Nm³/100km (circa 10-13 kg H2/100 km). Al fine della fattibilità di tale azione risulta necessario predisporre il Comune di una centralina di distribuzione di idrogeno. Trasporti Incentivi statali Ministero Infrastrutture e Trasporti ; Programmazione Europea Comunale Energy Manager/Ufficio Energia Ufficio Lavori Pubblici Periodo 2015-2020 AZIONE CHIAVE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio € 15.000.000,00 Finanziamenti Europei Diretti (Es. Programma Horizon 2020) 300,00 tCO2/anno (0,71% dell’obiettivo di riduzione 2020) / Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumi del vettore energetico Annuale Contabilizzatore e fogli di calcolo. Azienda Trasporti Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 165 di 179 Codice azione: SETTORE N25-TR.3B CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE AZIONI CORRELATE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio TRASPORTI Promozione veicoli a bassa emissione per trasporto privato Promozione veicoli privati a bassa emissione N22-TR.2B - Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus ad idrogeno N22-TR.2B - Rinnovo parco autobus trasporto pubblico (n. 28) con veicoli elettrici N15-IL.1B - Riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione Pur considerando la riduzione dei consumi di mobilità degli italiani dovuto alla crisi economica in atto negli ultimi anni, nel 2010, l’autovettura continua a rappresentare il mezzo di trasporto preferito; l’uso dell’autovettura è pari al 76,23% della ripartizione modale, a fronte del 6,2% dei mezzi su ferro e del 11,9% di autobus, 38 pubblici e privati . L’Italia detiene il primato mondiale di auto private pro-capite (corrispondente a 1,63 persone per vettura nel 2011) e ha 37,11 milioni di veicoli circolanti che percorrono circa 13000 km/anno (il 26% in più della media UE). Nel 2011 la densità automobilistica (n. autovetture per 1000 abitanti) risulta pari a 612 unità. Si rileva che in Italia la densità di auto rispetto alla popolazione residente è molto elevata, il dato nazionale è di gran lunga superiore, circa il 20%, a quello di Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna. Per questo il trasporto su strada rappresenta un settore critico per il raggiungimento degli obbiettivi di riduzione in quanto è responsabile di una parte significativa del consumo totale di energia. Grazie al rinnovo del trasporto pubblico con autobus ad idrogeno ed elettrici e alla conseguente istallazione di sistemi di ricarica elettrica e della centrale di distribuzione di idrogeno, sarà possibile promuovere l’acquisto da parte dei privati di auto elettriche o ad idrogeno. Inoltre l’utilizzo di veicoli a bassa emissione da parte della pubblica amministrazione indurranno il privato a rinnovare il parco auto con altri a basso consumo (Es. Euro 6). L’azione si riassume, economicamente, nella gestione dei sistemi di ricarica elettrica e di distribuzione di idrogeno. Trasporti Incentivi statali Ministero Infrastrutture e Trasporti Cittadini Energy Manager/Ufficio Energia Periodo 2015-2020 € 200.000/anno Finanziamenti Europei Diretti (Es. Programma Horizon 2020) per i primi 2 anni. Autofinanziamento 9.153,52 t CO2/anno (21,53% dell’obiettivo di riduzione 2020) 10 % Æ 31.034,15 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Numero auto a basso consumo fonte ACI Annuale Analisi statistica Energy Manager/Ufficio Energia 38 Fonte: Ministero Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Guida 2013 al risparmio di carburanti e alle emissioni di CO2 delle auto Pag. 166 di 179 Codice azione: N26-TR.4B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio SETTORE CAMPO DI AZIONE TRASPORTI Trasporti pubblici e privati Efficientamento e contenimento della mobilità privata AZIONE CHIAVE su gomma N22-TR.2B - Rinnovo parco autobus trasporto pubblico con N. 5 autobus ad idrogeno AZIONI CORRELATE N22-TR.2B - Rinnovo parco autobus trasporto pubblico (n. 28) con veicoli elettrici L’azione prevede la promozione di una mobilità sostenibile attraverso: x Istituzione Osservatorio della mobilità; x Potenziamento della mobilità pedonale, con interventi di eliminazione delle barriere architettoniche nei percorsi, con la realizzazione dei percorsi sicuri casa-scuola; Piste ciclabili, integrazione del tratto ciclabile già esistente con tratti nuovi x e individuazione di percorsi ritenuti idonei alla circolazione delle biciclette in base alle caratteristiche fisiche delle strade ed al ridotto flusso veicolare presente; x Bike-sharing, attraverso l’implementazione del sistema di bike-sharing con biciclette a pedalata assistita; x Car-pooling, con la creazione di un portale che gestisca il car-pooling comunale, inter comunale e interprovinciale; x Acquisto 30 Segway Human Transporter x Realizzazione di parcheggi intermodali. x l'installazione di paline intelligenti, dotate tutte di telecamera per video sorveglianza ed hotspot Wifi per la connessione ad internet degli utenti, di cui 1 con funzioni anche di totem informativo; Trasporti Incentivi statali Ministero Infrastrutture e Trasporti Comune Ufficio Energia; Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente traffico e trasporti - protezione civile; Ufficio Sassi 2015-2017 Costi stimati: x Acquisto Segway Human Transporter € 144.000; x Installazione di paline “intelligenti” per migliorare l’informazione all’utenza: 10.000 € per palina; Finanziamenti Europei Diretti (Es. Programma Horizon 2020) 2.746,06 tCO2/anno (6,46% dell’obiettivo di riduzione 2020) 3% Æ 9.310,24 MWh/anno Indicatori di riferimento Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Energia risparmiata/CO2 eq risparmiata % risorse spese in acquisti verdi Biennale, in concomitanza con il PUM Osservatorio della mobilità Portale on line Indicatori di mobilità Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 167 di 179 Codice azione: N27-PE.1B SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Produzione di energia rinnovabile prevista [MWh] Monitoraggio PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA Energie rinnovabili Promozione ed incentivazione all'installazione di impianti fotovoltaici domestici e su edifici pubblici e di altri sistemi ad energia rinnovabile. AZIONI CORRELATE L’installazione di pannelli fotovoltaici è stata una azione fortemente incentivata dal Governo Italiano a partire dal 2006 ed a causa degli incentivi conseguibili, attraverso il "conto energia", il trend di installazione di impianti fotovoltaici ha visto negli anni una notevole accelerazione. Il Conto Energia è il programma che incentiva in conto esercizio l'energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica. Questo sistema di incentivazione è stato introdotto in Italia nel 2005, con il Decreto Ministeriale del 28 luglio 2005 (Primo Conto Energia). Dal 2005 al 2013 si contano 5 diversi programmi di incentivazione in Conto Energia, ciascuno in superamento, adeguamento o ridefinizione del precedente. Il 5° conto energia è terminato il 6 luglio 2013 senza l'emanazione di un nuovo piano di incentivi sull'energia prodotta, sostituito però da sgravi fiscali sul costo d'impianto. L’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia è uno dei tasselli principali della politica europea per il 2020 in materia di energia, quindi deve essere promossa affinché il suo contributo al bilancio energetico cresca rispetto ai valori attuali. Per contro, non bisogna ignorare il fatto che anche l’utilizzo delle fonti rinnovabili ha un impatto su diverse matrici ambientali (aria, acqua, suolo, paesaggio), per questo motivo è bene che gli impianti che si realizzano rientrino nell’ambito di una strategia chiara volta a massimizzare la produzione di energia utile e minimizzare l’impatto sull’ambiente. È necessario individuare siti particolarmente idonei per le loro caratteristiche alla realizzazione di determinati tipi di impianto e promozione degli stessi in accordo con le indicazioni tecniche del PAES. Si prevede la promozione di sistemi ad energia rinnovabile quali impianti fotovoltaici, microeolico, geotermico, alimentati a biomassa. Produzione da Fonti rinnovabili Incentivi nazionali, regionali Locale Privati 2013- 2020 € 2.277.837,01 Incentivi statali, finanziamenti privati 474,98 tCO2/anno (0,80% dell’obiettivo di riduzione 2020) 100 % energia elettrica Æ 1495,40 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Potenza degli impianti installati Annuale Analisi dei dati dal portale Atlasole Energy Manager/Ufficio energia Pag. 168 di 179 Codice azione: N28-AL.1B SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE Descrizione ALTRO ( AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP , COMUNICAZIONE, ECC) Agricoltura Promozione dell'uso razionale dell'energia agricoltura ed efficientamento dei sistemi. in AZIONI CORRELATE I consumi di energia elettrica nazionale per uso agricolo risultano complessivamente di 5,61 TWh, pari all’1,81% del bilancio elettrico nazionale nel 2010 . Si ritiene quindi necessario intervenire sulle seguenti aree: x Il sistema di riscaldamento delle serre; x L’efficienza negli impianti di illuminazione; x Riqualificazione impianti agricoli; x Produzione di biogas per autoconsumo delle aziende zootecniche; x Ventilazione di ambienti protetti per l’allevamento animale e vegetale. La riduzione dei consumi elettrici nel settore secondario deriva dall’analisi dell’andamento dei consumi negli anni 2009-2011 (dati reali rilevati da Enel Distribuzione SpA), per ogni Comune. La quantificazione di tale azioni si basa su un valore di parametro pari a 3,12 €/kWh. Area di intervento Agricoltura Strumenti Politici Altro Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio Regionale Ufficio Energia Regionale 2013- 2020 € 1.055.536,56 143,11 tCO2/anno (0,30% dell’obiettivo di riduzione 2020) 15 % Æ 338,31 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio consumo (MWh/anno) Annuale kWh/anno Ufficio energia regionale Pag. 169 di 179 Codice azione: N29-AL.2B SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio ALTRO (AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP , COMUNICAZIONE, ECC) Rifiuti Obiettivo raccolta differenziata al 75% con il "porta a porta" in tutta la città AZIONI CORRELATE Il 7° Programma generale di azione europea, le strategie comunitarie sull’economia circolare, sulle piccole medie imprese, sull’occupazione e sull’efficientamento del settore delle costruzioni definiscono obiettivi, scadenze e impegni che convergono tutti in questa direzione. Si tratta di radicali cambiamenti che trovano, nelle comunicazioni dello scorso luglio, alcune proposte ambiziose: x portare, entro il 2030, al 70% il riciclaggio della carta, plastica, metalli e vetro presenti nei RSU; x portare, tra il 2025 e il 2030, all’80% il riciclaggio complessivo degli imballaggi; x portare, entro il 2030, il conferimento totale in discarica al 5%; x vietare il trattamento termico del materiale riciclabile. Nel 2010 in Italia è stato riciclato solo il 35% dei rifiuti domestici, attraverso il recupero di materiali come carta, vetro e plastica e il compostaggio dell'organico. Uno dei problemi cronici della raccolta dei rifiuti in Italia resta il massiccio ricorso alle discariche. Non sono stati raggiunti gli obiettivi dell'Unione Europea, che prevedevano un limite massimo del 50% di rifiuti "sotterrati" entro il 2009: nel 2010 l'Italia era ancora a quota 54%, con una percentuale dell’83% in Basilicata. Implica quindi una politica dedicata. L’asse VI Tutela dell’ambiente ed uso efficiente delle risorse del Programma Operativo FESR 2014- 2020 dedica all’ottimizzazione della gestione dei Rifiuti urbani un intero capitolo. La seguente azione prevede il raggiungimento dell’obiettivo ambizioso di raccolta differenziata del 75%. L’obiettivo è quello di eliminare progressivamente i cassonetti stradali che saranno sostituiti con raccolte domiciliari “porta a porta”. L'obiettivo può essere ottenuto attraverso: x La raccolta differenziata porta a porta che prevede il periodico ritiro presso il domicilio dell'utenza del rifiuto urbano prodotto; Il potenziamento delle attività di promozione e di educazione alla raccolta x differenziata (distribuendo alle famiglie opuscoli informativi, sacchetti in materiale biodegradabile e bidoncini domestici); x La promozione di accordi con il settore del commercio locale per la diffusione di marchi ecologici, con conseguenti benefici in termini di maggiore consapevolezza ecologica negli acquisti da parte dei consumatori e riduzione dei quantitativi di rifiuti prodotti, in particolare rifiuti da imballaggio; Gestione rifiuti Obbligazioni normative Comunale Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente; Ufficio Sassi 2013-2016 € 9.261.000,00 Rifiuti urbani – raccolta differenziata Autofinanziamento 4029,79 tCO2/anno (8,31% dell’obiettivo di riduzione 2020) / Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio quantità rifiuti indifferenziati conferiti in discarica Annuale MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) Utilizzo del fattore LCA delle discariche estratto dal database LCD “Landfill of municipal solid waste” pari a 0,27272 kg CO2/kg raccolta indifferenziata. Ufficio Ambiente/Rifiuti Pag. 170 di 179 Codice azione: N30-AL.3B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio SETTORE ALTRO (AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP , COMUNICAZIONE, ECC) Rifiuti Adesione al progetto "rifiuti zero" CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE AZIONI CORRELATE L'elevato consumo di materia è uno dei principali fattori di insostenibilità dell'attuale modello di produzione e consumo dei paesi industrializzati, ed ha un impatto diretto e significativo anche in termini di emissioni di CO2. La produzione di rifiuti rispecchia in parte questo fenomeno, oltre a essere un indicatore dell'inefficienza del ciclo produttivo. La Direttiva europea sui rifiuti (2008/98 CE, recepita in Italia con il D.Lgs 205/2010) rende obbligatori a livello regionale specifici programmi di prevenzione della produzione di rifiuti. Il Comune si impegna ad affiancare alle misure relative alla gestione del ciclo dei rifiuti una serie di azioni volte a intervenire a monte, sulla riduzione della produzione di rifiuti urbani e non e a questo proposito si è già attivato. L'Amministrazione comunale svolgerà prima di tutto un ruolo di "pianificatore e regolatore", elaborando un piano di prevenzione della produzione di rifiuti e organizzando lo stesso servizio di raccolta in modo da promuovere le azioni di prevenzione, inoltre svolgerà il ruolo di "promotore e incentivatore" attraverso: la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione; l'organizzazione di tavoli di concertazione e accordi di programma con gli attori chiave, a cominciare dalle grandi catene di distribuzione; l'individuazione di misure premiali e incentivi per i comportamenti virtuosi. La strategia “Rifiuti Zero” cerca di combinare riciclaggio, e dunque raccolta differenziata spinta, con politiche mirate a prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti, legandole a buone pratiche ambientali. (Es. Favorire il compostaggio domestico, al fine di diminuire la quantità di rifiuti organici ritirati, attraverso la donazione o il comodato d'uso del kit di compostaggio ed anche attraverso politiche di riduzione della tassa sui rifiuti.). Gestione rifiuti Sensibilizzazione Civica Europea, Locale Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente; Ufficio Sassi 2013-2020 n.d. Rifiuti urbani – raccolta differenziata 516,63 tCO2/anno (1,07% dell’obiettivo di riduzione 2020) / Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio quantità rifiuti indifferenziati conferiti in discarica Annuale MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) Utilizzo del fattore LCA delle discariche estratto dal database LCD “Landfill of municipal solid waste” pari a 0,27272 kg CO2/kg raccolta indifferenziata. Ufficio Ambiente/Rifiuti Pag. 171 di 179 Codice azione N31-AL.4B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi stimati ALTRO ( AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP , COMUNICAZIONE, ECC) CAMPO DI AZIONE Stato conoscitivo AZIONE CHIAVE Audit Energetico AZIONI N35-AL.5B – Ufficio Energia CORRELATE N07-EP.5B – Building Automation L’esecuzione degli audit energetici è un'azione obbligatoria prima di attivare qualsiasi intervento di riqualificazione energetica. Si potrà, così, in fase preliminare, procedere ad una ottimizzare gestionale. L’azione consta nell’esecuzione degli audit energetici sugli edifici di proprietà del Comune, a destinazione terziaria, scolastica e sociale. Le informazioni ottenute costituiranno la base conoscitiva per definire la soluzione ottimale di procedura di appalto e della relativa fonte di finanziamento (Es. Finanziamento Tramite Terzi). Impianti/Energia SETTORE Delibere comunali Comunale Ufficio Energia (e/o Ufficio Lavori Pubblici/Patrimonio) 2015-2018 € 1/m3 di volume lordo riscaldato x Autofinaziamento x FTT (ESCo) Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) n.d. Risparmio energetico previsto (MWh/a) n.d. Monitoraggio Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Consumo energetico in bolletta Risparmio energetico (MWh/anno) Annuale Bollette e/o Sistema di monitoraggio domotico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 172 di 179 Codice azione: N32-AL.5B SETTORE CAMPO DI AZIONE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio ALTRO (AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP , COMUNICAZIONE, ECC) Ottimizzazione e semplificazione della gestione energetica comunale e attuazione degli obblighi normativi nel campo dell’efficienza energetica degli edifici ed energie rinnovabili. Ufficio Energia AZIONE CHIAVE AZIONI CORRELATE L’azione prevede l’istituzione dell’Ufficio Energia al fine di: x censire gli immobili dal punto di vista energetico con l’introduzione e la gestione del Catasto Energetico; x monitorare gli interventi di riqualificazione energetica. x Gestione del sistema di building automation x Attuazione degli interventi di efficientamento energetico degli edifici e di realizzazione di impianti ad energia rinnovabile su edifici pubblici x Espletamento degli obblighi normativi per la gestione energetica dell’ente. x Gestione della fase esecutiva del PAES Requisiti/standard di efficienza energetica Istituzione dell’Ufficio Energia Comunale Ufficio risorse umane 01/01/2015 - 31/12/2015 Ufficio Energia (1 dirigente e 3 unità operative) € 200.000 / anno Risorse interne di bilancio comunale n.d. n.d. Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Riduzione di tCO2/anno Annuale Catasto Energetico Attuazione degli obiettivi del PAES Ufficio Energia Pag. 173 di 179 Codice N33-AL.6B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Monitoraggio SETTORE ALTRO (AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP , COMUNICAZIONE, ECC) CAMPO DI AZIONE Appalti pubblici di prodotti e servizi AZIONE CHIAVE Green Public Procurement - GPP AZIONI CORRELATE N15-EP.5B – Building Automation Il Green Public Procurement indica l'approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita. Può avere un ruolo importante per la diffusione di un mercato e di una cultura più attenti all’ambiente, senza comportare un costo aggiuntivo per la Pubblica Amministrazione. L’utilizzo del GPP può portare alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, della produzione di rifiuti e di sostanze pericolose. Il meccanismo favorisce l’integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche della Pubblica Amministrazione, coinvolgendo in modo trasversale settori che tradizionalmente non si occupano di ambiente e settori che possono incidere notevolmente sulle performance ambientali dell’Ente, quali trasporti, le infrastrutture, l'ambiente e l’edilizia pubblica. L'azione, inoltre, supporta i diversi strumenti di politica ambientale, coerentemente con la logica della Politica Integrata dei prodotti promossa a livello europeo dai processi EMAS e ISO 14001 e dai piani d’azione dell’Agenda 21. L'Amministrazione Comunale è interessata alle seguenti attività: x Costruzione degli edifici; x Trasporti (mezzi e servizi di trasporto, sistemi di mobilità sostenibile x Utilizzo di attrezzature informatiche ad elevata efficienza Servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l’igiene, x materiali per ufficio); Comunicazione Sensibilizzazione Civica Comunale Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente - traffico e trasporti - protezione civile; Ufficio Sassi 01/02/2015 - 30/04/2016 Partecipazione al Progetto GPP2020 5.000 € Elaborazione di criteri ambientali per bandi di appalti pubblici. Partecipazione al Progetto GPP 2020, co-finanziato dal programma Energia Intelligente Europa della Commissione Europea. Entità del finanziamento: 1.873.176,00 €. Autofinanziamento 791,65 tCO2/anno (1,63% dell’obiettivo di riduzione 2020) Indicatori di riferimento Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Energia risparmiata/CO2 eq risparmiata % risorse spese in acquisti verdi Annuale Portale on-line Scheda tecnica semplificata Amministrazione Comunale Pag. 174 di 179 Codice N34-AL.7B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio SETTORE ALTRO ( AGRICOLTURA, RIFIUTI, GPP , COMUNICAZIONE, ECC) Sensibilizzazione e informazione Sensibilizzazione e informazione CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE AZIONI CORRELATE Un importante compito dell'Amministrazione comunale nel ruolo di "promotore e incentivatore", come già detto, è quello di aprire un canale di comunicazione diretto con i cittadini e i portatori di interesse locali. Per svolgere a pieno questo compito il Comune si impegna ad organizzare eventi rivolti alla cittadinanza sul tema del risparmio energetico, dell'efficienza energetica e dell'uso delle fonti rinnovabili di energia. Gli eventi pubblici puntano a stimolare l'interesse dei cittadini e a fornire alcune informazioni di base circa temi di particolare interesse. Pur non avendo spesso effetti diretti e quantificabili, iniziative simili possono predisporre favorevolmente la comunità locale e facilitare l'implementazione delle altre azioni Al fine di sensibilizzare e informare i cittadini circa l’efficienza energetica, il risparmio in termini di CO2, l’adozione di comportamenti ecosostenibili, l’amministrazione comunale può promuovere:: x Workshop e seminari tematici; x Questionari statistici; x Progetti di sensibilizzazione nelle scuole; x Sportello verde presso l’Ufficio energia; Promozione, organizzazione e partecipazione a iniziative di x partecipazione pubblica ( cittadini, aziende e professionisti ) sul tema del risparmio energetico e sostenibilità ambientale; x Fiere e giornate dell’energia Sensibilizzazione Delibere comunali Comunale Ufficio lavori pubblici; Ufficio urbanistica; Ufficio Igiene e ambiente; Ufficio Sassi 2013-2020 € 20.500,00 n.d. n.d. n.d. Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio N° partecipanti N° eventi Annuale x Test x Questionari Amministrazione Comunale Pag. 175 di 179 Codice azione: N35-ER.3B Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi stimati Finanziamento Riduzione di CO2 prevista (t/anno) Risparmio di energetico previsto (MWh/a) Monitoraggio SETTORE EDIFICI RESIDENZIALI CAMPO DI AZIONE Miglioramento dell’efficienza energetica AZIONE CHIAVE Allegato energetico al PRG (RU) AZIONI CORRELATE N35-AL.5B – Ufficio Energia Redazione dell’“Allegato Energetico-Ambientale” al Regolamento Edilizio Comunale con contenuti cogenti e volontari relativi all’efficienza energetica degli edifici (involucro e impianti) e all’integrazione di fonti energetiche rinnovabili. Recepimento delle normative nazionali/regionali in tema di sostenibilità energetica ed ambientale nonché degli obiettivi indicati nelle vigenti Direttive Europee in materia, che prevedono entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione ad energia quasi zero. La definizione specifica dell’allegato energetico sarà effettuata con il coinvolgimento degli stakeholder; premi di cubatura negli interventi di ristrutturazione, riduzione degli oneri di costruzione e altre tipologie di azioni saranno accuratamente considerate e valutate sotto il profilo normativo, energetico ed ambientale. Incentivazione alla sostituzione di tetti in amianto con installazione di Solare Termico o impianti Fotovoltaici. L’incentivazione è alla classe B ed è ottenibile mediante premi volumetrici e/o riduzione della tassazione comunale. Requisiti/standard di efficienza energetica Strumenti di approvazione delle varianti urbanistiche. Comunale Ufficio urbanistica / Ufficio Lavori Pubblici / Ufficio Energia 2013 - 2016 € 15.000,00 Autofinanziamento n.d. n.d. Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Numero di edifici in classe B nel territorio comunale Annuale Catasto Energetico Energy Manager/Ufficio Energia Pag. 176 di 179 Codice azione: N36-XX.1B SETTORE CAMPO DI AZIONE AZIONE CHIAVE AZIONI CORRELATE Descrizione Area di intervento Strumenti Politici Origine dell’azione Responsabile dell’attuazione Periodo di attivazione e realizzazione Costi stimati Finanziamento Riduzione di CO2 prevista [t/anno] Risparmio energetico previsto [MWh/a] Monitoraggio EDIFICI PUBBLICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI COMUNALI E PROVINCIALI Efficientamento edifici pubblici comunali/provinciali energia elettrica Efficientamento energetico degli edifici del Municipio e 39 del Palazzo di Giustizia della città di Matera N32-AL.4B – Audit Energetico N33-AL.5B – Ufficio Energia N34-AL.6B - GPP N15-EP.5B – Building Automation L’azione prevede: 2 x Applicazione di 8.735,96 m di aerogel spaceloft® di conduttività termica pari a 0,013 W/(m K), con spessore di 4 cm sulla parte interna delle pareti esterne e delle pareti verso zone non climatizzate; 2 x Applicazione di 2.026,62 m di infissi in triplo vetro basso emissivo 4 – 14 – 4 – 14 – 4 riempito con gas kripton, con trasmittanza termica del vetro 2 pari a 0,5 W/(m K), in sostituzione degli attuali infissi con vetro singolo senza nessun potere termoisolante; x Installazione di un impianto di cogenerazione con motore a combustione interna alimentato a gas naturale, che produce una potenza termica di 365 kW, e una potenza elettrica di 323 kW con rendimento termico ed elettrico pari al 44,3% e al 39,2% rispettivamente; x Installazione di un gruppo frigo ad assorbimento a bromuro di litio con tecnologia singolo effetto alimentato ad acqua calda a 98°C, con capacità frigorifera di 209 kW e con COP nominale pari a 0,76; x Installazione di un gruppo frigo elettrico a compressione di vapore a supporto dell’assorbitore, che produce una potenza frigorifera di 352,5 kW e caratterizzato da un COP nominale di 3,10. Vantaggi: x Riduzione notevole dei fabbisogni e consumi dei due edifici; x Risparmio di energia primaria pari al 26%; x Riduzione del 48% dei costi dell’energia; x Riduzione delle emissioni di CO2 pari al 49% all’anno. Efficienza energetica Standard degli edifici Locale Ufficio Lavori Pubblici 2015-2020 Investimento iniziale pari a 3.785.732 suddivisi in: x Isolamento termico: 3.020.846 €; x Cogeneratore: 498.128 €; x Assorbitore: 111.546 €; x Chiller elettrico: 155.212 €. Costi di operazione e manutenzione: 21.530,93 €/anno. Fondi propri del Comune, incentivi erogati dal GSE (conto termico, ritiro dedicato, certificati bianchi) 205,77 tCO2/anno 762,10 MWh/anno Indicatore Frequenza di monitoraggio Strumenti e sistemi per il monitoraggio Responsabile dell’attività di monitoraggio Risparmio di energia primaria/CO2 eq. risparmiata Annuale Consumi di energia primaria annuali Amministrazione Comunale 39 Azione definita nell’ambito della tesi “Efficientamento energetico degli edifici del Municipio e del Palazzo di Giustizia della città di Matera” del laureando Vincenzo Lella, anno 2015, presso l’Università degli Studi della Basilicata. Relatore Prof. Nicola Cardinale – Correlatore Ing. Giuseppe Gravela. Pag. 177 di 179 Pag. 178 di 179 7 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA x Bertoldi P., Bornás Cayuela D., Monni S., Piers de Raveschoot R., Linee guida "Come sviluppare un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile - PAES", EUR 24360 IT – Centro Comune di Ricerca Istituto dell'Energia, 2010 - http://www.eumayors.eu/IMG/pdf/seap_guidelines_it.pdf . x Colangelo A. - Situazione energetica regionale della Basilicata nel 2011: fonti rinnovabili ed efficienza energetica, ENEA Trisaia, Settembre 2011 x Grillo S., Guerrieri M., Schibel C.L., Zara M., Bilancio di energia e CO2 del Comune di Guidonia montecelio, Aprile 2011 x Laureano P., Giardini di pietra. I Sassi di Matera e la civiltà mediterranea, Bollati Boringheri Editore, 2012 x Comitato Matera 2019, Dossier Matera 2019 –Open Future x N. Pallotta - Guida di Matera e Provincia, N. Pallotta Editore x CRESME RICERCHE S.p.A, Unità Tecnica Efficienza Energetica “l’Analisi sull’impatto socioǦ economico delle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente”, Luglio 2010 x Del Lungo C., Prof. Allegrini M., GabellinI, L. Giusti C., Gori Savellini P., “Indagini, metodi, attrezzature e costi delle raccolte differenziate in Italia. Analisi dei costi delle raccolte differenziate., Progetto realizzato per conto di CONAI, nell’ambito di quanto previsto dal vigente Accordo Quadro nazionale sulla raccolta degli imballaggi ANCI-CONAI 2009-2013. x Del Lungo C., Prof. Allegrini M., GabellinI L. Giusti C., Gori Savellini P. “Progetto preliminare di riqualificazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni della provincia di Matera”., CONAI, 2010 x http://www.eumayors.eu/IMG/pdf/seap_guidelines_it.pdf x http://www.pattodeisindaci.eu/ x http://www.comune.matera.it/it/turismo/cenni-storici x http://www.pattodeisindaci.eu/support/funding-instruments_it.html x http://dati.istat.it/ x http://dwcis.istat.it/cis/index.htm x http://dati-censimentoindustriaeservizi.istat.it/ x http://www.aci.it/laci/studi-e-ricerche/dati-e-statistiche/autoritratto.html x http://ec.europa.eu/clima/policies/ets/index_en.htm x http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/2178-eeb-072015.html x http://www.greenbiz.it/mobilita/7008-watt-system-pvi-francia x http://www.global-hydrogen-bus-platform.com/ x http://www.h2-suedtirol.com/it/idrogeno-alto-adige-sudtirolo/il-progetto/limpianto.html x http://www.rifiutizerocapannori.it/rifiutizero/dieci-passi-verso-rifiuti-zero/ x http://ec.europa.eu/energy/intelligent/projects/en/projects/gpp-2020 Pag. 179 di 179